A message to you.

di Alex995
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


                                                 Tony
                                       Ziva


"Dove sei? Stai bene?"
"Ti prego, dimmi che stai bene."
"Sono preoccupato. Almeno rispondimi. "
"Mi manchi."


Tutti messaggi inviati, probabilmente visualizzati ma neanche  una dannatissima risposta.
Possibile che potesse essere cosi cinica? Possibile che mi fossi innamorato di una donna, che pensa solo a se stessa? 
Certo che si, se la donna in questione è Ziva David.



Cara Ziva,
con il tempo ho imparato a controllare la nostalgia che ho per te. Con il tempo, sono riuscito ad andare avanti e a dimenticare il futuro che potevamo avere insieme se tu fossi tornata con me a Washington. Si dice che il tempo curi le ferite. Tu non mi hai ferito. Al contrario , mi hai cambiato. Mi hai dato la possibilità di immaginare qualcosa di nuovo, con te, in un futuro piu lontano. 
Qualche settimana dopo il mio ritorno all'NCIS, ho pensato a tutte le donne che hanno sofferto a causa mia. Ho ragionato, su tutte le donne che ho fatto entrare nella mia vita, e a tutte quelle che ho rifiutato. Anzi a dirla tutta, ne ho rifiutata solo una. 
TU. 
Per 8 anni, ho cercato di controllare l'amore che provavo per te a causa di quella stupida regola. Ed ora, dopo mesi senza di te, mi rendo conto dell'enorme sbaglio commesso. Voglio raggiungerti. Dimmi dove sei.


Stavo per premere il tasto invia,quando capii che se  avesse avuto voglia di vedermi mi avrebbe cercato.
Sto davvero utilizzando questa scusa banale per non cercarla? O forse sono io, che non voglio cercarla per non rimanere scottato di nuovo?
Sei un codardo, Tony! pensai tra me e me.
"Dinozzo, novità sul tenente Smith?" chiese Gibbs arrivando alla tark force. 
"Nessuna capo." dissi chiudendo la pagina delle e-mail. " Sto aspettando una telefonata dalla moglie, per le sue ultime missioni in Iraq."
Il telefono della mia scrivania squillò cosi che risposi, pensando fosse la signora Smith.
"Dinozzo."
Nessuna parola.
"Agente speciale Dinozzo. Chi parla?"
Solo sospiri.
Il mio cuore cominciò a battare all'impazzata. 
"Chi parla?" chiesi di nuovo.
La persona dall'altro lato attaccò. Guardai il telefono un pò sorpreso, poi misi giu la cornetta. 
"Chi era Dinozzo?" chiese Gibbs guardandomi dalla sua scrivania. 
"Nessuno capo... vado un secondo a prendermi un caffè. Torno subito." dissi andando verso la sala relax.
Non appena salite le scale però, presi il telefono e composi il numero di Ziva. Ero sicuro che fosse lei. 

L'utente da lei contattato non è al momento raggiungibile..
Riprovai altre 3 volte, poi lasciai perdere.Arrivato nella saletta relax, mi versai una tazza di caffè ed iniziai a berlo mentre osservavo la vista di Washington da una della finestre.
"Dove diavolo sei finita..?" chiesi a bassa voce. Il mio sguardo era perso nel vuoto. 
Il telefono nella mia tasca trillò per alcuni secondi. Un messaggio.  

"Mi manchi anche tu. "
I miei occhi si illuminarono di nuovo. .
Chiamai il numero del messaggio, ma nessuno rispose. 
"Dove sei?"
scrissi velocemente. Dopo pochi secondi arrivò la risposta.
"Sto bene... non ti preoccupare."

"Perchè non rispondi alle mie chiamate? Ho bisogno di vederti. Dimmi dove sei."
La risposta non arrivò. Aspettai , poi mi resi conto che non sarebbe arrivata. Ritornai alla tark force, trovando Mcgee che parlava con Delilah.
"Hey, Tim! Ben arrivato..." dissi sorridendo. "Delilah...come stai?"
"Bene Tony. " rispose lei. Calò un silenzio imbarazzante, visto che nessuno dei tre si accennava a dire una parola.  
Guardai di nuovo il telefono, sperando che mi avesse risposto e non avessi sentito il bip della suoneria..
"Aspetti una chiamata?"chiese Mcgee.
"Qualcosa del genere. Novità sul caso?"
"Gibbs sta parlando con Vance."


"Abby, Gibbs vuole i risultati delle analisi."
"Buongiorno anche a te, Tony! Devo dire che è da un pò che non scendi a trovarmi. Come stai?"
"Abby, non fare questi giochini con me . Chiedi e basta."
"Cosa c'è che non va? "
"Perchè me lo chiedi?"
"Mcgee ti ha visto strano.. "
"Ah pivello, pivello... come devo fare con te? Non è successo prop...."
"E per Ziva?" chiese non lasciandomi terminare la frase.
Rimasi molto sorpreso dalla sua domanda.
"Cosa c'entra Ziva?" chiesi ansioso.
"Pensavo che fosse per lei.... non l'hai sentita?"
Feci di no con la testa, mentendole.
"Tu invece?" chiesi.
"No...." disse amareggiata. "Mi manca cosi tanto..."
Si voltò verso di me e mi abbracciò .
"Tornerà vero? In fin dei conti , siamo la sua famiglia." chiese lei sciogliendomi dall'abbraccio. 
"Sa che la stiamo aspettando. Prima o poi capirà che questa è casa sua." 




"A che gioco stai giocando?" 
Era questo il messaggio che le avevo inviato verso le 7 . Ero rimasto in ufficio, sperando che il telefono squillasse di nuovo come aveva fatto per tutta la giornata.  Erano passate ore, e lei non si era ancora fatta sentire. Giuro che quando fa cosi, mi verrebbe voglia di strozzarla!
Ritornai a compliare gli ultimi fascicoli, quando mi rispose.
"Potrei essere ancora seguita. Non voglio metterti in pericolo.Ti contatto io. "

"Seguita da chi? Sei in pericolo?"
Mi rispose quasi subito.
"Non ne sono sicura."
"Dove sei?"
"
Dove tutto è cominciato."

Mi guardai intorno piu volte, poichè ricordavo perfettamente che il "Tutto" era cominciato proprio li, in quella stessa stanza. Chiusi gli occhi e ripensai a quella scena. 

"Ti chiamo dopo. Salve! Stavo solo..."
"Facendo sesso telefonico?"
"Sesso telefonico? No. Sharada."
"Sharada? Come.."
"Mi piace cercare parole per il sabato sera."
"Gioca a sharada di Sabato sera?"
"Certo che no.. chi è lei?"
"Ziva David. Mossad."
"Israeliana?"
"Ottima intuizione. Mossad = Israele."
"Cosa posso fare per le Mrs David?"
"Niente."
"Abbiamo iniziato con il piede sbagliato. Io sono l'agente speciale Anthony Dinozzo."

Sorrisi al solo pensiero. Quel giorno le ero cosi vicino che potevo sentire il suo profumo orientale.  Quando riaprii gli occhi però, era sparita.  





Angolo autrice: Cosa ve ne pare? Vi avverto, che quando si incontreranno ci saranno i fuochi d'artificio. Come ho già detto, non ci saranno colpi di scena. Solo Tiva <3
Storia dedicata a Scrittrice in canna, per la sua bellissima Flashfic My New Beginning! Se non l'avete ancora letta, ve la consiglio! E' davvero bella. Grazie piccolina :D Questa storia è tutta tua!
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1. ***


"Dinozzo, vuoi finirla di controllare il cellulare? Siamo su una scena del crimine."
E' la settima cazziata che prendo nel giro di 3 giorni. Non ne ho mai avute cosi tante in tutta la mia vita!
"Scusa capo! E' che dovrei ricevere la conferma dell'appuntamento dal dent....."
Non terminai la frase che mi diede uno scappellotto.
"Grazie capo! Stavo per dirti un mucchio di bugie."
Lui sorrise e ritornò sulla scena del crimine. 
"Hai davvero mentito al grande Gibbs?" chiese Mcgee divertito.
"Non rubarmi le battute, Pivello."
"Nuova ragazza?"
"Di cosa parli?"
"Controlli ogni 10 minuti il cellulare e per la prima volta dopo anni, ti ho visto fare una cosa davvero strana."
"Cosa?"
"Sorridere come un ebete .... Allora chi è? La conosco?"
Oh si, che la conosci! Peccato che non sappia neanche dove sia altrimenti te la presenterei.
"Conoscere è una parolona... comunque non è niente di serio."
"Cosa non è serio?" chiese Bishop arrivando da dietro di noi.
Sussultammo al solo suono della sua voce.
"Tu dovresti essere rinchiusa." dissi serio.
"Che ho fatto?"
"Arrivi come un ghepardo silenzioso che sta per addentare le sue prede... è inquietante." disse Tim mentre caricava l'attrezzatura in macchina.


" Che stai facendo? "
"Ti sto osservando Tony "
" Non potresti farlo in modo meno agghiacciante?"



Ricordo quella scena come se fosse ieri. All'epoca era davvero snervante essere osservato da lei, ma ora pagherei oro affinche lo rifacesse.
Un sorriso comparve sul mio volto.
"Allora romanticone... andiamo?" chiese Tim già salito in macchina.
"Perchè l'hai chiamato romanticone?" chiese Bishop curiosa.
"Niente." dissi pronto, non volendo spifferare i miei fatti personali alla pivella.



"Siamo in un punto morto, capo. I tabulati e i conti della vittima non ci portano da nessuna parte.." disse Bishop non appena Gibbs arrivò alla tark force.
"Dinozzo, la moglie?"
"Sta ritornando dall'Iraq con il primo aereo militare. Era li da circa 2 mesi e mezzo. L'ultima volta che ha sentito il marito è stato sabato scorso."
"Mcgee , hai parlato con la squadra del sergente?"
"Ne ho interrogati 3 , me ne mancano 4 capo."
Stavo per fare una delle mie battutine, quando il telefonino nella mia tasca iniziò a squillare.
Mi meravigliai moltissimo quando sullo schermo del cellulare lessi : Ziva phone.
"Scusatemi." dissi allontanandomi per avvicinarmi alle finestre. 
"Dove diavolo sei?" chiesi rispondendo al cellulare.
"Ciao anche a te! " disse lei seria.
"Dimmi dove sei. Voglio raggiungerti."
"Non credo che Gibbs ti darà il permesso di lasciare il lavoro con 4 ore d'anticipo."
"Zee non cambiare discorso. Dimmi dove sei."
"Sono al sicuro... "
"Dimmi dov'è questo posto sicuro , allora."
"Ricordi quando siamo rimasti chiusi in quel conteiner e per uscire abbiamo bruciato quelle banconote rubate?"
"Cosa c'entra con questo?"
"Segui le banconote."
"Quali banconote?" 
"Ziva?! Ziva?!" Aveva attaccato. Riposai il cellulare nella tasca e quando mi voltai , Mcgee e Gibbs mi guardarono con tono di rimprovero.
"Ritorniamo a lavoro, che ne dite?" chiese Gibbs serio. 
"Certo capo!"dissero Bishop e Mcgee mentre io ritornai alla mia scrivania.




Sono stanco morto. Eppure non ho nessuna intenzione di andare a letto, poichè spero in una chiamata di Ziva.
Quando arrivai sul pianerottolo di casa mia, presii le chiavi e le inserii nella serratura. 
Accesi la luce e notai delle carte verdi e bianche sul pavimento. Focalizzai ancora di più la vista cosi da rendermi conto che erano banconote da 50$. Ne presi alcune, poi però notai subito che erano disposte in modo da farmi arrivare alla libreria .Un cartoncino bianco con qualcosa scritto in nero attirò la mia attenzione.
"Era davvero un bellissimo giorno."
Girai il cartoncino e la vidi. Bellissima come sempre, nonostante quella foto fosse solo in bianco e nero. 
I ricordi riaffiorarono in pochi secondi... 



"Ma è' un giorno bellissimo.."
"Perchè sei cosi contento? Cosa ti succede?"
"Ho dormito bene la scorsa notte. Perchè tu no? Pensavo che fosse la stessa cosa per te.


"A Parigi chi ha dormito sul divano?"
"Io, sono un galantuomo."
"Perché hai mentito a McGee?"
"Perché tu hai mentito a Nora."



In quel momento il mio telefonino squillò.
"Piaciuta la sorpresa?"
A quella frase, aprii leggermente le tendine del salotto per controllare se ci fosse qualcuno in strada.
"Sei stata qui?" chiesi sperando che non fosse molto lontana.
"Si Tony! Sono stata da te. "
"Perchè non vuoi dirmi dove sei?"
"Perchè ci arriverai da solo... ricordi? Tu sai sempre dove trovarmi."
"Cos'è un gioco?"
"Qualcosa del genere."
Sospirai , poi sapendo che non le avrei fatto cambiare idea velocemente, le augurai la buona notte. 
"Buonanotte Zee."
"Notte, Tony." 





 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2. ***


Un'altra notte in bianco. 
Mi girai e rigirai nel letto ma non riuscii a prendere sonno. Mi alzai per prendere un biccher d'acqua, e presi il telefono nella speranza che Ziva mi avesse chiamato. Essendo un agente federale, potevo benissimo rintracciare il suo telefonino e raggiungerla dovunque lei fosse.
E invece, una parte di me nonostante volesse vederla e abbracciarla, voleva anche giocare al suo gioco.
Sapevo cosa stavo facendo...  sapevo che stavo giocando , solo per approfondire i miei sentimenti per Ziva.
E' vero, mi manca tanto. Ma mi è mancata come amica, collega o semplicemente come donna che ho sempre amato?
Oh andiamo! Non fare lo stupido, pensai tra me e me.
Se fosse solo un' amica ti saresti sentito davvero cosi in colpa per la sua partenza? O non avresti dormito per mesi?
Dopo tutto questo tempo, ho paura. E' questa la verità.
Ziva mi ha detto di amarmi, ed io come un cretino l'ho lasciata andare. Ricordo perfettamente il suo discorso di quella sera... voleva cercare se stessa, e doveva farlo da sola.
Ma io avrei potuto aiutarla... avrei potuto mostrarle la vera lei. Una lei che conoscevamo solo noi. Solo L'NCIS.
Mi sedetti sul divano ed accesi la televisione. Chiusi gli occhi , cercando di liberare la mente quando il mio telefono iniziò a vibrare.
"Ti manco, David?" dissi rispondendo al telefono.
"Come mai non riesci a dormire?"
Aveva deciso di evitare la mia domanda... 
"Insonnia." 
"Da quanto tempo non dormi?"
"Da un pò" risposi sperando che capisse. 
"Da quando me ne sono andata?"
Domanda ovvia, risposta ovvia. Infatti non risposi.
"Tony?!" mi chiamò lei. "Sei ancora li?"
Volevo che sapesse, che senza di lei non riuscivo neanche a dormire. Che senza di lei, ogni volta che guardavo la sua scrivania vuota, avevo un tuffo  al cuore. Volevo che sapesse che mi mancava, nonostante gliel'avessi già detto.
"Mi manchi." dissi serio. "Non riesci ad immaginarti quanto mi manchi... "
La sentii piangere. Si stava asciugando le lacrime e stava riprendendo fiato.
"Con una semplice frase, riesci sempre a scombussolarmi... le cose non cambiano. Non sopporto che tu abbia questo effetto su di me.."
"Le cose sono cambiate.. "
"In meglio o in peggio?"
"Non lo so ancora..."
"Come stanno gli altri?"
"Manchi a tutti... nessuno dice il tuo nome. E' davvero strazziante."
Rimase alcuni secondi in silenzio, poi le chiesi quale sarebbe stata la prossima mossa.
"Vuoi continuare a giocare?"
"Un Dinozzo non si tira mai indietro."
"Domani devi lavorare, vero?"
"Che domande... Mcgee e Bis...." mi fermai di colpo.
"Puoi dirlo , Tony.... Bishop. E' il nuovo agente, la vostra nuova collega..."
"E' la tua sostituta. Quella scrivania è ancora tua. "
"Io non ho intenzione di ritornare all'NCIS."
"E allora perchè sei qui? Perchè sei ritornata?"
"Secondo te, perchè?"
Ziva mi stava dimostrando qualcosa. Mi stava dimostrando che ci tiene a me e  a,  un ipotetico,  noi.
"Quindi ti sono mancato?"
"No" disse seria. 



Buona giornata. Non distrarti troppo.
Mi sentivo bene. Forse avevo davvero solo bisogno di saperla al sicuro. Forse se durante questi mesi si fosse fatta sentire,sarei stato bene e avrei 
potuto dormire.
"Dinozzo, impronte e rilevamenti sulla scena del crimine." mi disse Gibbs uscendo dall'appartamento dov'era stato ritrovato il Tenente Lambert.
"Agli ordini , capo!"



Ritornai in ufficio e trovai un post it giallo attaccato al monitor del computer. 
Le bugie hanno le gambe corte.

"Hai mai mentito a qualcuno che amavi,Ziva?"
"Si."
" E ti ha perdonata?"
"Non l'ha mai saputo."



"Pivello, fammi indovinare... non hai visto nessuno, vero?" chiesi sorridendo nel rileggere quel post-it.
"No Tony... se vuoi possiamo chiamare la sicurezza e aumentare i controlli."
"No No" dissi pronto.." Sarà uno scherzo di qualcuno in ufficio."
Mi sedetti alla scrivania e aprii il cassetto dove c'era la sua stella di David. Due post-it attirarono la mia attenzione.
Mia zia Nettie.
Risi al ricordo di quella telefonata.


"Telefonata personale David ?!"
"Si, va via!"
"Qualcuno da mollare?"
"Che cosa dici a qualcuno che non vuoi vedere più ?"
"Facile, senti pezzo d'animale sono suo marito. Ora con il tuo numero di cellulare risalirò al tuo indirizzo se solo ti azzardi a richiamarla ti infilo una
 mano in gola prendo le budella e ti ci strozzo. Cancella il numero o ti cancello io.... è stato un piacere."
"Quella era mia zia Nettie da Tel Aviv...  sta cercando di mollare con il suo compagno di majon 86."
"Perchè non mi hai fermato?"
"Ero pietrificata."
"Se le mandassi dei fiori ?"
"Se provi ancora a parlare con lei io ti uccido."



"Dinozzo, ci sono problemi?" chiese Gibbs arrivando alla tark force.
"No , capo."
"Allora ritorna al lavoro."
Mi sedetti alla mia scrivania e lessi il secondo bigliettino.
Complicato.



"Complicato, complicato, complicato. Sai, ho notato che in America usate questa parola come codice per...se te lo spiego, non sarai d'accordo,
 perciò userò la parola complicato se tutto va bene, la smetterà di chiederlo."
"Si, più o meno, in poche parole. Devo andare a vedere cosa vuole Abby."
"Tony.."
"Se stai per darmi dei consigli su degli appuntamenti, avrò bisogno di tirare fuori qualcosa dal mio sistema prima, ok?"
"So cosa stai facendo Tony. Ti stai nascondendo dietro tutti questi giochini. E so da cosa ti stai nascondendo."
"Davvero? E cos'è?"
"Tutti quelli che hanno paura dell'amore si nascondono dal farsi del male."
"Non è solo a me che temo di far del male, Ziva."
"Questo perchè sei una brava persona."




Angolo autrice:
Manca poco! Massimo 2 capitoli e si rincontreranno. Quindi non ci resta che aspettare ;)
Al prossimo capitolo!

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


"Ne vuoi parlare?" 
Una domanda mai uscita dalla bocca di Gibbs. Credo che sarà la prima e ultima volta che la sentirò in tutta la mia vita.
"Di cosa capo?" chiesi ridendo cosi da non fargli notare di essere nervoso. 
Sapevo di cosa stava parlando. Gibbs sa sempre tutto! Infatti mi arrivò uno scappellotto.
"Non mentirmi, Dinozzo."
"Sto bene , capo."
"Da quanto non dormi?"
"Da stanotte." risposi ironico.
"Sai di cosa parlo... devo chiederti una cosa ma non so se posso."
"Da quando in qua, mi chiedi il permesso di qualcosa?"
"Si tratta di ZIva."
Una doccia fredda.
"L'hai sentita?" chiesi cambiando discorso.
"Io no ..e tu?"
Non avevo risposto a quella domanda. Chi tace acconsente , pensai tra me e me


Dopo un caso in Virginia, ritornai in ufficio con Mcgee  e Bishop.
"E' sabato seraaa, ragazzi! " esclamai non appena mi sedetti alla mia scrivania. "Cosa si fa?"
"Ho già impegni, Tony." disse Mcgee.
"Delilah?"
Lui semplicemente si voltò verso di me ed io capii al volo.
"E tu pivella?" chiesi cambiando discorso.
"Deve uscire con Ashton delle risorse umane." concluse Mcgee.
"Ashton? " chiesi incredulo "Quello alto, moro con due spalle enormi?"
"Proprio lui." disse Bishop sorridendo.
"Ho capito.." aggiunsi dopo un pò "Passerò il sabato sera.." aprii il cassetto della mia scrivania e trovai un post-it ..."Da solo." 

Programmi per stasera?

Un sorrsio comparve sul mio viso. 
"Ed eccolo che ritorna.... il sorriso da ebete!" disse Mcgee alzandosi e avvicinandosi a me. "Ammiratrice segreta?" chiese impicciandosi per vedere il bigliettino.
"Pivello? Ti devo ricordare chi è qui l'agente piu anziano ?"
"Come se non me lo ricordassi tutti i santi giorni, TONY!"
"E allora, va via! Sciò Sciò." dissi mettendomi il bigliettino in tasca.
Presi il cellulare e scrissi velocemente un messaggio.
Come fai ad entrare e uscire senza che nessuno si accorga di te?
Poi mi resi conto che era praticamente impossibile. Quindi da bravo investigatore, capii che Ziva doveva avere per forza dei complici.
Solo due persone mi avevano chiesto di lei. Abby e Gibbs. Scartai Gibbs a priori per la sua stupida regola n.12. 
Mi alzai e presi l'ascensore per andare dal medico forense Abigal Sciuto.
"Devo ammettere che sei brava a dire le bugie. Per un momento ci avevo davvero creduto... poi però vi siete legate le mani da sole." dissi entrando in laboratorio. 
"Di cosa parli, Tony?" chiese Abby un pò scioccata.
"Di Ziva. Sei tu che la stai aiutando a fare questo giochino con me. "
"Quale giochino?" 
 Abby non sapeva affatto mentire.
"Ti compro per un mese una scorta di Caff-Pow inesauribile."
"Ho già Gibbs che me lo porta. Tutti i giorni." disse lei divertita.
"Quindi ammetti di essere sua complice...."
"Non ha mica ucciso qualc..." si bloccò di colpo quando si rese conto di essersi sgamata da sola.
"Okkey! Hai vinto! " aggiunse dopo qualche secondo.  "Ziva sapeva che ci saresti arrivato."
"Dov'è ?" chiesi impaziente.
"Non so dove sia,  ma mi ha detto di dirti che crede nella anime gemelle."
Ci pensai qualche secondo.
"Cosa diavolo significa? Cioè so cosa significa ma questo come mi......"
Non terminai la frase poichè capii. 
"La macchinettaa" aggiunsi prima di dare un bacio sulla guancia a Abby e uscii dal laboratorio.

Sembravo un matto appena uscito dall'internario.
"Anime gemelle, macchinette.... Tony sei proprio uno stupido!"
Arrivai in sala relax e mi avvicinai alla macchinetta.

Ho qualcosa attaccato ai denti? 
......
Hai mai pensato alle anime gemelle?
Cos'è un gruppo musicale degli anni '60? Cantami qualcosa cosi capirò.
Niente si attacca a te. 


Dove si inserivano le banconote , notai un bigliettino ripiegato su sè stesso.

Cosa c'è di meglio di un caffè?


Sorrisi, e poi pensai che fosse stata davvero intelligente.  Ritornai alla tark force , presi il cappotto e mi diressi in ascensore come un fulmine.
"Dite a Gibbs che torno tra un pò." urlai prima che le porte si chiudessero.

Ero in macchina e sfrecciavo per le vie di Washington come un marinaio ubriaco.
Nel frattempo ripensavo al mio primo caffè con Ziva.

"Prendilo.. fa freddo qui fuori."
"Da quanto sapevi che ti stavo seguendo?"
"Da quando ho lasciato l'NCIS."
"Non credo..."
"Eri su una sedan blu. Ti sei nascosto dietro una station wagon bianca, poi dietro ad un furgoncino di un tecnico dei telefoni. Mi hai perso alla rotonda.."
"Ok lo sapevi!..."


Lei quella notte mi parlò di Talia. Per la prima volta si confidò con me nonostante non mi conoscesse. 
Si fidò di me anche non avendo fiducia negli Americani .
Arrivai all'Hotel, spensi il motore e scesi dalla macchina. Qualche goccia di pioggia mi bagnò il viso, e cosi capii che stava iniziando a piovere.
"Bel deja-vu!" esclamai una volta a riparo sotto la tettoia.
Mi appoggiai alla colonna portante e la aspettai. Sapevo che sarebbe scesa o che mi avrebbe raggiunto.
Sentii le porte della hall aprirsi. Continuai a guardare la strada, perchè se non fosse stata lei, sarebbe stata la piu grande fregatura della mia vita.
Dal rumore dei tacchi, capii che doveva essere una donna.
Ci siamo, Tony pensai tra me e me. Calmo, respira e andrà tutto bene.
Sembravo un adolescente al suo esame di stato. Con la sola differenza che Anthony Dinozzo non aveva mai avuto paura dei esami, tantomeno delle donne. Ma Ziva non era una donna qualsiasi. Lei era LA donna. Forse un giorno, non molto lontano, la mia.
La donna scese alcuni grandini e si fermò proprio dietro di me.
Voltai giusto un pò lo sguardo e la vidi. I capelli mossi e lisci erano molto piu corti rispetto all'ultima volta che l'avevo vista.
I pantaloni larghi erano stati sostituiti ( almeno in quella occasione) da calze color carne e da un vestito nero coperto da un cappotto lungo.
L'unica cosa che non era cambiata erano i suoi occhi. Nonostante non la stessi guardando , sapevo che almeno quelli non erano cambiati.
Scese un'altro gradino, e iniziò ad osservare anche lei la strada deserta
 di Washington.
La vidi di sfuggita voltarsi verso di me e subito dopo disse:
"Prendilo....Fa freddo qui fuori." disse porgendomi un caffè bollente. 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


"Prendilo... fa freddo qui fuori." disse la donna porgendomi il caffè bollente.
Mi voltai leggermente verso di lei e mi resi conto di avere ragione. I suoi occhi non erano per niente cambiati.
Lo presi e le nostre dita si toccarono per alcuni secondi. Lei ritornò a guardare la strada mentre io continuai ad osservarla passando prima agli occhi, truccati con un pò di matita, poi alle labbra messi in risalto con del gloss e infine arrivai alle gambe. 
Le calze color carne le mettevano in risalto le gambe perfette, mentre i tacchi la facevano sembrare piu alta. Ziva era piu bella di quanto ricordassi.  Lei si voltò verso di me e i nostri occhi si incrociarono. 


Mi è mancato questo gioco di sguardi. I suoi occhi riescono a leggermi dentro... qualunque cosa io stia pensando, Tony la conosce perfettamente. E' questo uno dei motivi del perchè gli ho detto di amarlo qualche mese fa, all'aereoporto di Tel Aviv.
"Perchè mi fissi?" chiesi sorridendo.
"Sei cambiata..... Sei diversa.."
Io annuii rendendomi conto dell'allusione.
"Sono passati alcuni mesi.."
"Eh già." disse Tony bevendo un sorso del caffè.
Rimanemmo in silenzio creando cosi un pò di imbarazzo.
"Di' qualcosa.." disse Tony in tono supplichevole.
"Non so cosa dire." dissi pronta.
"Hai avuto mesi per pensarci... davvero non devi dirmi niente?"
Mi girai completamente verso di lui e gli toccai il braccio cosi da farlo voltare verso di me.
Nonostante avesse il cappotto, la giacca e la camicia nel mio corpo sentii una vera e propria scossa.
"Tu non devi dirmi niente?" chiesi guardandolo fisso negli occhi.
"Ho paura di dire qualcosa di sbagliato ." disse sincero.
Decisi di distruggere quella distanza ridicola tra di noi, e tirandogli fuori la mano dalla tasca gliela presi.
"Mi dispiace." iniziai io.
"Mmm... è un inizio." disse lui intrecciando la mia mano alla sua. Rimase ad osservarmi con quello sguardo malizioso poi decise di mettersi in gioco. 
"Mi sei mancata." disse facendo un passo verso di me. 
Con la mano libera, gli accarezzai il viso e lui si rilassò di colpo. Quando però feci per allontanarla, lui mi bloccò  e si portò la mano vicino alle
labbra. Mi diede baci leggeri che mi riportarono alla mente Tel Aviv.


"Ti senti meglio?"
"No.. ma è un inizio."
"Non devi fare tutto questo da sola.. Torna a D.C con me."
"La prima cosa della mia nuova lista è : rinunciare al distintivo."
"Non intendevo all'NCIS. Ascolta puoi lavorare come commessa in un market, non mi interessa. Voglio solo che tu torni a casa con me."
"Non credo che sia.."
"Hey, ascoltami. Lo so che è dura. E so che vuoi cambiare. Io posso cambiare con te."
......
"Sto combattendo per te, Ziva."
"Lo so." 



Avvicinai il mio viso al suo, e i nostri nasi si sfiorarono. Entrambi chiudemmo gli occhi.  
"Cosa stiamo facendo, Ziva?"

"Io sto combattendo per te."
"Mi rubi le battute , David?" chiese aprendo gli occhi per ritornare a fissarmi. 
Non gli risposi ma lentamente le mie labbra toccarono le sue. Era la prima volta che lo baciavo sul serio, senza missioni sotto-copertura o addii 
strazzianti. In quel momento c'eravamo solo noi. 
Gli misi una mano dietro la testa e lo tirai per i capelli attirandolo sempre piu verso di me. Lui d'altro canto non si lamentò per niente, anzi mi attirò  a sè con un semplice braccio dietro la schiena. Smettemmo di baciarci ma non ci allontanammo neanche di un millimentro.
"Non lasciarmi sola stanotte." 
Lui non si meravigliò per niente di quella frase. Entrambi sapevamo quello che volevamo.
Quell'imbarazzo creato prima era completamente svanito. Tony mi stringeva a sè mentre atraversavamo la hall e andavamo verso l'ascensore.
Spinsi il pulsante del 5° piano e quando le porte dell'ascensore si chiusero, ci saltammo praticamente addosso.
Tony mi spinse contro le pareti e iniziò a baciarmi il collo. Mi prese i fianchi con le mani e mi avvicinò ancora di piu a sè proprio per farmi sentire la sua eccitazione.
Quando le porte dell'ascensore si aprirono, Tony smise di baciarmi e per fortuna non c'era nessun cliente dell'albergo che aspettava di scendere nella hall. Dopo aver superato varie camere, per fortuna arrivai alla 203. 
Presi la chiave elettronica e non appena la porta si aprii, tirai Tony per la cravatta portandolo dentro.
Si spogliò velocemente togliendosi prima il cappotto, poi la giacca del completo grigio.
Si slacciò la camicia e la tolse dai pantaloni ricominciando a baciarmi il collo. Lo allontanai da me, solo qualche secondo per togliermi il vestito nero  rimanendo cosi solo con il reggiseno, le calze e i tacchi.
Tolse velocemente  la cintura ed io gli slacciai i pantaloni mentre lo vedevo gemere sotto il mio semplice tocco. Una volta tolti i pantaloni, rimase solo in boxer e mi prese in braccio affinchè le mie gambe gli cingessero i fianchi. Mi sbattette contro una parete e continuando a baciarmi mi sfilò le scarpe e mi stracciò le calze.
Iniziò a toccarmi la schiena, per poi passare all'interno coscia dove constatò che ero già eccitata. Senza dire una parola, fece qualche passo e mi fece stendere sul letto. Non sentii nè quando mi tolse il resto della biancheria, nè quando si tolse i boxer.
So solo che dopo 10 minuti ero quasi arrivata al culmine. Al contrario della brutalità  vista prima, non avrei pensato che Tony potesse essere cosi  dolce e controllato nel fare l'amore con me.
Era un susseguirsi di spinte,  gemiti, stridolini, baci passionali e mani dappertutto. Ma io avevo bisogno di qualcos'altro.
Spingendolo mi ritrovai sopra di lui e questa volta controllai io il gioco. Quando però si fermò di colpo nel baciarmi, credetti di aver fatto qualcosa di  sbagliato.



Stavamo facendo l'amore ed io ero strafelice. Non ho mai conosciuto nessuna donna che mi facesse andare in fiamme, solo slacciandomi i pantaloni. Ziva si è messa sopra di me, perchè vuole controllare lei i giochi. Non sono stato brutale perchè volevo dimostrarle che l'amavo sul serio. Non volevo buttare tutto nell'immondizia. Ma so che Ziva non l'avrebbe mai capito, fin quando non gliel' avessi detto.
La vita è troppo breve per non dire "Ti amo" a chi vuoi bene...
Paula Cassidy aveva ragione.
Smisi di baciarla , nonostante i suoi baci fossero ossigeno per me e la guardai negli occhi.
"Cosa c'è?" chiese lei quasi preoccupata.
"Ti amo." dissi serio. 
Lei rimase molto sopresa ma dopo qualche secondo iniziò a sorridermi.
"Lo so." disse ricominciando a baciarmi con passione. 
La spinsi di nuovo sul lato, ritrovandomi sopra di lei. Cercai la sua mano sul mio corpo e quando la trovai gliela portai sù verso la testiera del letto, intrecciandola alla mia. Dopo un ultimo affondo, entrambi arrivammo all'orgasmo.  





Angolo autrice: 
Avevo promesso un "esplosione" ed eccola qui! Credo che questo capitolo sia uscito troppo HOT! Volevo che la loro prima volta fosse qualcosa di speciale anche perchè sto iniziando a sclerare da sola!!
Volevo chiedervi una cosetta... Avete nuove news su Cote? Oggi sono entrata su una pagina Facebook ( NCIS Quiz) e ho letto alcuni commenti sul fatto che Cote non tornerà piu! IMPOSSIBILE.... ma  Voi cosa ne sapete? 
Spero che il capitolo vi sia piaciuto... grazie in anticipo per tutto :) 



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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Finalmente dopo mesi, sono riuscito a cadere tra le braccia di Morfeo. E tutto grazie a lei.
Quando riaprii gli occhi, ricordai di trovarmi nella sua stanza d'albergo. La finestra era aperta, eppure il sole non era ancora sorto.
Ziva era appoggiata sul mio petto e dormiva cosi beatamente che non ebbi il coraggio di svegliarla. Senocchè, il mio telefonino iniziò a squillare e  dovetti alzarmi per forza per non svegliarla. La feci scivolare dolcemente sul letto, mi infilai un paio di boxer e mi alzai per rispondere.
"Pronto?!" chiesi a voce bassa.
"Dinozzo, dove diavolo sei?" chiese Gibbs furioso. 
"Capo, sono ritornato a casa perchè non mi sentivo molto bene."
"Sono le 3 del mattino e sei ancora sveglio?" chiese lui titubante.
"Veramente stavo dormendo..." 
Anzi veramente a dirla tutta, avevo appena finito di fare l'amore con Ziva. Ma questo di certo non potevo dirglielo. Mi voltai per osservare Ziva dormendo e notai che si stava muovendo. Con gli occhi ancora chiusi, stava muovendo la mano in cerca del mio corpo nel letto matrimoniale.
Trovandolo vuoto, alzò la testa ed aprii gli occhi incontrando cosi il mio sguardo.
"Dinozzo, sei ancora li?"
"Capo, ci vediamo domani." 
Non gli diedi il tempo di rispondere che attaccai.
"Hey." dissi dolcemente.


Posso dirla tutta? Sapevo che non se n'era andato. Non dopo stanotte e non dopo il suo " Ti Amo."
Gli risposi con un semplice sorriso, poi mi stesi di lato e aspettai che si rimettesse a letto.  Si ristese e si voltò in modo da guardarmi negli occhi. Con la mano iniziò ad accarezzarmi la guancia, poi mi prese una ciocca di capelli e iniziò a  giocherellarci.
"Credo che tu abbia sentito cosa ti abbia detto stanotte..."
Gli presi la mano e annuii lentamente.
"Considerazioni da fare?" aggiunse .
"Credevo di averle già fatte, no?!" chiesi alludendo a quello che era successo qualche ora prima.
"Mmm.. si non state male..."
Risi.
"Sai che non russi piu?" chiesi divertita.
"Strano... eppure non dormivo da un pò." disse sorridendo.
"Cosa mi sono persa?.... Intendo all'NCIS. Cos'è successo durante la mia assenza?"
"Beh.... La tua nuova sostituta si chiama Ellis Bishop. Ha 24 anni ed è molto intelligente."
"Nonchè molto bella." dissi interrumpendolo.
"HAhahahahhaha NO. Non è molto bella....  è semplicemente una tipa."
"Farò finta di crederti. Continua."
"Mcgee si è ufficialmente fidanzato con Delilah, suscitando cosi l'ira di Abby."
"Non vorrei vederla arrabbiata..." dissi immagginandola .
"Non ti immagini che situazioni strane... non si parlavano, nè salutavano... quando Delilah era alla tark force , Abby sembrava una fantasma."
"Bell'amica che sono. Me ne sono andata nel momento del bisogno.."
"Mcgee sta bene. Anzi mi ha aiutato ad andare avanti.. Sai a superare il fatto che te ne fossi andata. Abby all'iniziò mi ha fatto sentire in colpa. Diceva che avrei dovuto trascinarti a casa per i capelli.."
"E Gibbs?"
"Beh... Gibbs è stato male. Non lo ha dato a vedere, ma ogni volta che suonava il telefono della tua scrivania , nè lui nè Mcgee avevano il coraggio di rispondere."
"Poi però si è reso conto che c'era qualcuno che stava ancora piu male e quindi è ritornato il capo serio e senza sentimenti." aggiunse subito dopo. 
"Hai parlato con lui?"
Lui annuii. "Credo che abbia capito tutto. "
"In che senso?"
"Di noi. Di te e me."
Rimasi scioccata da quella dichiarazione.
"Cosa significa che ha capito tutto?" chiesi mettendomi seduta.
"Significa che ha capito.. si! Ha capito! Non riesco a capire quale sia il problema." disse lui sorridendo.
"Non lo capisci , Tony? Se un giorno dovessi ritornare all'NCIS , posso stare sicura che Gibbs non mi ripenderà piu nel suo team perchè abbiamo infranto la regola n.12."
"Tu mi hai detto che non saresti ritornata."
"Infatti ho utilizzato se."
"Questo cosa dovrebbe significare?"
Mi alzai dal letto con il lenzuolo , essendo ancora nuda, e mi diressi in bagno.
"Sapevo che sarebbe successo."
"Cosa?" chiese lui raggiungendomi.
"Questo! Avremmo litigato. Perchè diavolo gli hai detto una cosa del genere?" chiesi quasi urlando.
"Forse perchè stavo passando un periodo di merda e tu non c'eri?"
"Non dare la colpa a me, Tony! Non farlo. Avevo bisogno di tempo per me , per capire quello che dovevo farne della mia vita."
"E non potevi farlo con me?!" chiese arrabbiato. "Non potevi farlo qui a Washington? Ma certo che no!" disse ironico "Tu non potevi farlo, perchè avevi paura di provare sentimenti veri! Quindi hai preferito buttare 8 anni della tua vita del cesso e poi ritornare e prendertela con me , solo perchè ho avuto il coraggio di dichiarare apertamente i miei sentimenti non solo a me stesso ma anche a Gibbs!"
"Mi vuoi far sentire il colpa, solo perchè non volevo che questo fosse solo un gioco? Io non ho mai voluto del semplice sesso Tony, e tu lo sai! Sei rimasto con me 3 mesi in Israele e non mi hai mai fatto pesare la mia scelta. Quindi se sei arrabbiato solo perchè me ne sono andata e ti sei  tenuto tutte queste belle parole dentro, hai davvero scelto il momento migliore per rinfacciarmele!"
Detto questo, entrai in bagno e chiusi la porta a chiave buttandomi sotto la doccia. Il getto d'acqua fredda mi fece svegliare e mi diede la possibilità di comprendere meglio le sue ragioni. 
Cretina Ziva! Sei una cretina!
Chiusi il gettò d'acqua, mi infilai velocemente un accappatoio ed uscii dal bagno. Ma di Tony non c'è n'era traccia. 



Dopo la sfuriata con Ziva, sono ritornato a casa, mi sono fatto una doccia e sono arrivato in ufficio con ben 2 ore d'anticipo.
Ogni 30 minuti controllavo il cellulare per controllare se mi avesse chiamato.
Lei è sempre stata orgogliosa Tony, pensi tra me e me. Non pensarci e vedrai che sarà lei a richiamarti.
E' un ottima filosofia per una persona che deve concentrarsi sul lavoro. Peccato che non mi abbia ancora richiamato.
Mcgee si era accorto di qualcosa, ma non fece nè battutine nè mi chiese niente.
Gibbs mi aveva richiamato piu volte per essere distratto mentre sulla scena del crimine osservavo il cellulare per vedere se c'erano messaggi.
Verso le 8 di sera dopo aver chiuso un caso, fui l'ultimo ad andarmene. Stavo per lasciare l'NCIS quando sentii qualcuno chiamarmi.
"Tony, Tony, Tony!" disse una voce femminile urlando. "Speravo che fossi ancora qui."
"Hey Abbs, che succede?"
"Che succede? Tu mi chiedi cosa succede? Dimmelo tu cosa succede!"
"Riguardo cosa?"
"Sai bene di cosa sto parlando..."
Alludeva a me e ZIva.
"Ziva mi ha mandato un messaggio e mi ha chiesto se eri venuto a lavoro. Poi mi ha chiesto se ti avevo visto e se eri arrabbiato o dispiaciuto."
Ziva si è preoccupata per me? 
"Ora" aggiunse dopo un pò. "Sappiamo bene che Ziva non si preoccupa cosi tanto per qualcuno se non perchè ha combinato qualcosa. Quindi devi  andare da lei."
Tirai un sospirò e le dissi che non era semplice.
"Cosa? Voi due? Non lo è mai stato. Ma è questo il bello. Le cose complicate sono le cose che ci attraggono di piu."
"Io non posso. Almeno non stasera."



"Hey Abby." dissi rispondendo al cellulare.
"Heyyy , come va?"
"Sono stesa sul letto come una malata e sto vedendo una serie in bianco e nero."
"Tony ti ha proprio contaggiato..."
"Ti prego, non parlarmi di lui. Credo di aver esagerato."
"Vedrai che si risolverà tutto."
Toc. Toc
Qualcuno bussò alla porta. 
"Che c'è?" chiese Abby vedendo che non rispondevo.
"Qualcuno ha bussato alla porta."
"Vai ad aprire, allora!"
"Sto andando, un secondo!" dissi alzandomi. "Sarà il servizio in camera."
Aprii la porta e mi trovai  di fronte un uomo che non assomigliava per niente ad un cameriere. Nè piatti per la cena, nè carrello con i dolci, nè cravattino e giacca bianca. Quell'uomo aveva un completo di Dolce e Gabbana nero, con la cravatta leggermente sbottonata.
"Abby, devo andare è arrivata la cena ." dissi attaccando.
Rimasi alcuni secondi in silenzio.
"Cosa ci fai tu qui?"
Tony non mi rispose. Semplicemente mi si avvicinò e prendendomi il viso tra le mani, mi baciò.
Nel frattempo mi spinse in camera e chiuse la porta. 




Angolo autrice: 
Anche se  a malincuore, il prossimo sarà l'ultimo capitolo.. ma ho avuto un idea per una nuova storia che forse pubblicherò sabato!
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto..  grazie!  


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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


"L'agente super speciale Anthony Dinozzo è innamorato?" 
"Pivella smettila.." 
"Allora è vero!" disse Elli quasi contenta.
"E se anche fosse?" chiesi sfidandola.
"Dev'essere proprio speciale per averti fatto perdere cosi la testa..."
"Io non ho perso la testa!" dissi esasperato. "Mi sto solo mettendo il gioco è differente."
"Lo so, lo so ...  per te che non l'hai mai fatto è come buttarsi da un aereo senza paracadute."
"Questo cosa dovrebbe significare?"
"Esperienze nuove, vita nuova! Ora andiamo che Gibbs ci starà aspettando."
"E il sospettato?"
"Andiamo a prenderlo, no?" chiese ironica.
Elli era davvero una ragazza speciale. In un modo o nell'altro riusciva sempre a tirarci sù il morale. In poco tempo aveva conquistato tutti noi, ma
soprattutto Gibbs. A differenza mia, lui si è arreso ad un ipotetico ritorno di Ziva. Non ci crede piu. 
Solo perchè lo vuoi , non significa che succederà.
Dillo a me..... è buffo. Non smetterò mai di provare.

E avevo fatto bene. Ziva era ritornata da me.


Din. 
Le porte dell'ascensore si aprirono ed io mi resi conto di avere le gambe attaccate al pavimento. Possibile che avessi paura? O era solo commozione per essere ritornata a casa?  Uscii dall'ascensore e sentii la sua voce. Ripettette il mio nome molte volte. E ogni volta con un tono differente. Paura, felicità, meraviglia.... questo significa far parte della famiglia di Abigal Sciuto. 
"Oh mio dio, Oh mio dio! Sei tornataaa!" 
Nonostante sapesse del mio arrivo e  stesse recitando una parte davvero ben elaborata, sembrava davvero stupita. 
Mi abbracciò forte. Forse è stato il miglior abbraccio che mi abbia mai dato in 8 anni qui all'NCIS. Una volta lasciata, riprese fiato e incominciò a farmi
moltissime domande.
"Dove sei stata? Perchè diavolo non sei tornata prima? Ti sono mancata?"
"Abbs, Abbs, calmati." disse Gibbs arrivando alla tark force. "Ci sarà tempo per tutto." le diede un bacio sulla fronte poi incrociò il mio sguardo.
"Ciao Ziver." disse dolcemente.
"Ciao Capo." 
"Stai bene?"
"No.." dissi mentendo.
"Come mai?"
Non gli risposi. Ma come sempre da un semplice sguardo, lui mi capii al volo. Infatti si avvicinò velocemente e mi prese tra le braccia. Avevo bisogno del contatto con il suo corpo. Mi era mancato il suo profumo. Un misto di deodorante e dopobarba. 
"Ora va meglio." gli dissi nell'orecchio. Mi lasciò e mi diede un bacio sulla fronte.
"Come mai qui?"
"Non ci crederai ma devo collaborare con un indagine dell'NCIS."
"Scommetto l'ammiraglio Jefferson... "
"Esatto."
Gli sorrisi, quando dietro di lui , scorsi una figura familiare. Gibbs si voltò verso Mcgee e si fece da parte cosi da farlo passare.
"Hey, Tim." dissi sorridendogli.
"Ciao." disse distaccato.
"Come stai?"
Abby e Gibbs osservarono la scena compiaciuti. Poi vedendo che Mcgee non si avvicinava, Gibbs fece qualche passo verso di lui e gli disse qualcosa 
nell'orecchio. Mcgee prese coraggio e si avvicinò a me abbracciandomi. Pensai che stesse piangendo. Impossibile! Invece quando si staccò da me, notai che aveva gli occhi lucidi.
"Sei tornata vero?" chiese.
"Per tua sfortuna, si." dissi fiera di aver preso la scelta giusta.
"Basta smancerie! Mettiamoci al lavoro."disse Gibbs facendomi segno di seguirlo.
Mi chiesi dove fosse Tony. Notando che la sua e che la mia... la mia vecchia scrivania erano vuote, capii che lui e Bishop dovevano essere fuori per le indagini.  La gelosia mi corrodeva dentro. 


"Cosa ci fate tutti qui? Non mi dite che avete già trovato l'assassino." chiesi trovando tutti alla tark force. "Non mi avete avvertito?"
"Oh andiamo Tony!" disse Elli. "Secondo te non ci avrebbero avvertito."
"Tony.... senti dobbiamo dirti una cosa." iniziò Abby sorridendo.
"Mi stai spaventando."
"Non devi...."
Non ebbe il tempo di finire la frase che sentii una voce femminile impartire vari ordini.  
"Allora, ho bisogno che stabiliate una connessione via satellite con il Mossad. Il direttore Vance vuole essere aggiornato su tutto, quindi dividetevi i...."
Anche lei non fini la frase.


Ed eccolo qui, davanti ai miei occhi. Diciamo che l'avevo già visto stanotte, ma con la luce del giorno è tutto un altro spettacolo.
Lo osservai dalla testa ai piedi, e iniziai a sorridere. Lui al contrario, continuò a fissarmi negli occhi per tutto il tempo.
Mi ricordai che con lui, c'era anche Bishop la mia sostituta. E dopo aver guardato prima lei e poi lui , decisi di presentarmi.
"Tu devi essere Bishop."
"Si e tu sei..?"
"Ziva. Ziva David. NCIS." dissi porgendole la mano.
"Oh mio Dio!" disse lei accettando la mano. "Certo scusa....non ti ho riconosciuto.. sei cosi.. "
"Diversa?" chiesi completando la sua frase.
Lei annuii.
"Non sei la prima che me lo dice."
"Dalla fotografie di Tony sembravi piu bassa."
"Tony ha delle mie fotografie?"
"Ne ha varie.." disse lei sviando un pò la mia domanda.
Tony nel frattempo si era imbambolato. Continuava a fissarmi e ricordai di aver già visto quello sguardo. Ad esempio quando dopo la SOmalia, sono
ritornata in ufficio e avevamo incominciato a fissarci come due ragazzini innamorati.
Bishop lo urtò leggermente cosicche Tony ritornò sulla terra. 
"Hai detto NCIS?" chiese incredulo.
"Agente delle forze speciali. Collaboreremo insieme in questo caso."
"E poi?" 
Non risposi poichè qualcuno iniziò a chiamarmi.
"Capo." disse Hasting.
"Dimmi Kate!" dissi voltandomi verso le scale.
"Siamo in comunicazione con il Mossad."
"Arrivo. Ragazzi ci vediamo dopo."
Gettai un ultima occhiata a Tony, poi mi diressi verso la sala conferenze.


"Allora DInozzo, ci sono novità?"
"Niente ancora, capo. Stiamo aspettando i tabulati telefonici." 
"Bishop." disse Gibbs dandole la parola.
"Credo che sia molto bella." disse lei attirando l'attenzione di tutti. Poi si rese conto di quello appena detto e cercò di giustificarsi.
"Scusa capo, so che non è inerente, ma è vero. ZIva è davvero bella. E non vi avevo mai visti cosi felici. Tu per la prima volta hai sorriso."
Gibbs cambiò espressione e Bishop si rimangiò tutto.
"Non che tu non sorrida, capo ma...."
"Bishop, torna a lavoro!" disse andando verso l'ascensore.
ZIva non si è vista neanche per qualche secondo. E io avevo cosi tanta voglia di vederla che mi alzai di scatto e mi diressi verso il laboratorio di Abby.
Gibbs mi fermò di colpo.
"Dinozzo." disse tornando alla sua scrivania. "Dove stai andando?"
"Bagno, capo." 
"Ci andrai dopo. Aspetta i tabulati."
Ed è stato cosi per tutta la giornata. Piu io cercavo di raggiungerla, più lui mi costringeva alla scrivania . 
Arrivati alle 7 di sera , sperai che ZIva non se ne fosse già andata. Gibbs dopo 1000 permessi negati, capii qual'erano le mie intenzioni e mi lasciò andare.
Mcgee e Bishop sorrisero nel sentire : "Devo andare da Abby perchè mi deve consigliare un cd musicale  da regalare a mio padre."
Scesi le scale di corsa e una volta arrivato nel corridoio, mi fermai e ripresi fiato.
Appoggiato ad un muro, sentii la sua voce dal laboratorio di ABby. Anzi veramente stava ridendo.
Mi aggiunstai prima la cravatta , poi la giacca. Quando Abby mi vide sulla soglia, si zitti di colpo e con gli occhi , indicò a Ziva la presenza di un intruso.
"Io devo andare a vedere se Ducky ha estratto il proiettole dal corpo dell'ammiragio Jefferson."
Iniziai a ridere.


Mi voltai verso di Tony che in un modo assolutamente sexy si mise le mani in tasca. Stavo bruciando dentro dal desiderio che quelle mani mi toccassero
il corpo. E il fatto che Tony si stava avvicinando non mi agevolava le cose.
"Perchè non me l'hai detto?"
"Vance mi ha chiamato stamattina e tu te n'eri già andato."
Fece di nuovo qualche passo verso di me.
"Pensavo che venissi prima a salutarmi."
"Gibbs mi ha bloccato." disse lui per giustificarsi. 
Instintivamente mi mise una mano sul fianco e mi attirò a se.
"Questo cosa significa?"
"Che proviamo come va... "
"Io credo che avrò bisogno di un letto piu grande."
Gli presi la mano e gliela strinsi, facendogli capire che avevo bisogno di quel semplice  contatto con lui.
COn l'altra mano, mi prese il viso e avvicinò le sue labbra alle mie. Gli gettai le braccia al collo, e lo attirai ancora di più a me stringendogli i capelli
tra le mani. Non ci accorgemmo dell'arrivo di Gibbs. Continuammo a baciarci come se niente fosse, e quando ci staccammo, la mia espressione cambiò 
letteralmente. Tony si voltò verso Gibbs e mi lasciò velocemente la mano. Si allontanò di qualche passo e cercò di spiegargli la situazione.
"Capo, non è come sembra..."
"Oh Dinozzo, non prendermi per cretino! Sta Zitto." disse con tono arrabbiato.
"Capo, non prendertela con lui è colpa mia." dissi io per difenderlo.
"Ziver, silenzio!" disse lui autoritario. "Voglio solo dirti una cosa..." disse rivolto a Tony.
Passarono alcuni secondi. E quelli furono i secondi piu lunghi di tutta la mia vita.
"Se le fai del male, ti conviene scappare in Indonesia." disse dandogli uno scappellotto.
Tony sorrise, poi si voltò verso di me. Gibbs si avviò verso l'ascensore quando Tony lo fermò.
"E lo scappellotto per cos'era?"
"Per aver infranto la regola n. 12."




Angolo autrice: 
Ultimo capitolo! It's over... :( al piu presto pubblicherò un'altra storia ma avendo molti impegni sarà difficile portarla avanti!
Vorrei ringraziare tutti per le bellissime recensione lasciate...grazie mille! 
Alla prossima <3

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