The woman who loves a Starbucks.

di voiangel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio di tutto. ***
Capitolo 2: *** Keep calm and... ***



Capitolo 1
*** L'inizio di tutto. ***


"Calder, tu che vuoi da bere?" chiese un ragazzo riccio di fronte a me.
"Un frappuccino" 
Risposi inconsapevole di ciò che sarebbe successo poi. 
Harry Styles arrivò davanti a me col bicchiere dello Starbucks caffe. 
"Tieni" disse gentilmente, con fare angelico porgendomi la bevanda. Feci per prenderla quando lui me la versò sulla giacchetta consunta e vecchia. 
Infondo non ero molto ricca. Anzi, non avevo nemmeno un soldo. La mia famiglia era povera, mamma disoccupata e papà in cassa integrazione. Ed ora anche l'unica giacca che avevo era andata a sporcarsi. Cercai di mantenere la calma, così mi limitai a chiedere "Perche l'hai fatto Styles?" 
La mia voce da pazza bambina zombie di otto anni che è appena stata uccisa dalla mamma, stupì anche me e probabilmente anche Harry che rispose
"Oh io..." 
"Perche cazzo lo hai fatto?" 
Ora la mia voce era leggermente cambiata. Si alternava ad un verso di una gallina che non riesce a far passare l'uovo per il buco e un lottatore di sumo stitico. Vidi Harry piangere urlando qualcosa tipo "Aiuto la Frappy sta diventando verde!"     
Mentre Harry continuava a correre in cerchio sventolando le braccia in aria, un altro bambino, più o meno della mia stessa età mi veniva incontro.
"Ehi, chi è quello?"
Chiese ridendo. Non risposi all'istante. Mi persi nei suoi occhi blu.
"Oh scusa, io mi chiamo Louis, Louis Austin. Louis Austin Troy. Louis Austin Troy William. Louis Austin Troy William Tomlinson" aggiunse scostandosi col pollice i capelli dalla fronte.La sua voce era acuta. La prima cose che mi venne in mente fu che volevo avere un culo come il suo. La seconda che volevo essere femminile come lui. La terza che era proprio bono. 
"Lui è Harry Styles"
Dissi ancora ipnotizzata dalla bellezza di quel bimbo. Quello mi sorrise e mi porse uno Starbucks.
Ci sta provando con me. Ci sta provando con me. Ci sta provando con me. 
Il suo viso sempre più vicino. Il suo naso sul mio collo. Il suo respiro sulla mia pelle. 
"Dovresti cambiare profumo. Quello al gorgonzola non va più dagli anni 70" 
questo fu quello che disse prima di allontanarsi verso Harry canticchiando "Call me maybe". I miei sogni si infransero quando schioccò una pacca sul sedere di Harry facendolo fermare. Si, stava ancora correndo in cerchio.
Ero ancora sola. Senza amici. Senza fidanzato. Solo genitori pidocchiosi e psicopatici. E io lì a guardare due ragazzi belli come il sole, pomiciare come se non ci fosse stato un domani. Mentre la puzza di formaggio che emanavo non li disturbava. L'unica cosa che ho è un frappuccino. Era la vigilia di Natale del 2001 quando desiderai che quello si animasse. E il giorno dopo, speranzosa di trovare davanti a me dei regali sotto all'albero, trovai me e i miei genitori sotto il ponte. L'unica cosa insolita che mi rese felice era uno Starbucks gigante, con viso e membra, che mi sorrideva e mi tendeva la mano. Ora non ero più sola. Con me c'era Mr. Frappuccino.

Il ricordo di dodici anni prima mi avvolse. 
"Ricordo di merda, scollati che soffoco" 
Continuai a sorridere come un'ebete vedendo il ricordo andarsene a testa bassa. 
Dodici anni prima ero un'innocente bambina di otto anni mentre ora, il 25 Dicembre 2013, mi ero appena svegliata dall'ennesima nottata di fuoco con lui: Mr. Frappuccino. 
"Leccami la schiuma" ordinò sorridendo maliziosamente. 
Mi alzai verso la sua testa quando la porta si spalancò. 
"Louis mi ha sverginato!" 
Harry era apparso in camera con la solita frase. Non era vero, lo diceva solo per farmi sapere che mentre lui aveva nottate di fuoco con uno stra figo, io le avevo con una bibita animata, ma l'amavo quindi non mi importava! "Non me ne frega un cazzo" dissi.
Infatti io non fottevo cazzi, ma cannucce. Mr. Frappuccino non ha il pene, ha un buchetto là in basso, dove infila la cannuccia.
"Styles sparisci prima che ti infilo la cannuccia in culo" 
Il mio ragazzo, o meglio il mio bevando mi difese.
"Oh per me va bene" 
Rispose di nuovo il riccio esaltato. 
"Harry! Un gatto sta facendo uno spogliarello gay dietro te!" 
Dusty, il gatto di Harry, aveva probabilmente visitato Catporn. 
Questa era una normale domenica in casa "SIAMONORMALI PARAPONZIPONZIPONZI MAMETTIMELO DIETRO ZOZZIZOZZIZOZZI" ,nome dato da Dusty e tradotto da Harry. 

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Capitolo 2
*** Keep calm and... ***


"Mamma svegliati" nemmeno questa volta il mio strillo servì a svegliarla. Mia madre non dava segni di vita se non un grugnito sovrumano emanato dal fondo della gola e a volte dal fondo-schiena. 
"Papà? Porco cane mi caghi almeno tu?" Niente, nemmeno papà si svegliò. In compenso arrivò un porco cane, una cosa schifosa, un aborto, probabilmente nato dall'incrocio di un suino e un mastino napoletano, che mi cagò sul piede mentre i miei genitori dormivano sotto le coperte. Se quelle potevano definirsi coperte. Erano due palme cucite con tendini di piccione. Le aveva fabbricate mamma guardando nella tele di un supermercato "L'ultimo sopravvissuto.".
"El, ci sono io" una voce calda e rassicurante diede fine al io flashback. Sapevo che era della bibita gigante che ormai da due giorni cercava di attaccare discorso con me senza successo.Lo ignoravo completamente per la paura di star diventando pazza, ma a questo punto non me ne fregava più niente così "Ciao, chi sei?" chiesi impaurita. 
"Finalmente, era ora. Io sono Mr. Frappuccino."
"E come mai parli? Come mai sei così grande?" 
"Sono come mi hai immaginato tu, El. Babbo Natale ha esaudito il tuo desiderio la vigilia di Natale e ora io sono qui con te" 
"Quindi Babbo Natale esiste?" 
"Si, certo altrimenti io non sarei qui" 
"Si, ma potresti essere anche frutto della mia fantasia. Quindi come mai mamma mi ha detto testualmente "Bambina di merda Babbo Natale non esiste, suca" più o meno tre anni fa?"
"Oh tesoro, e' alcolizzata tua mamma" 
"Si ma allora come mai Babbo Natale non mi ha mai fatto un regalo?" 
"E' solo che... non lo so, cazzo! Io sono solo un frappuccino che quel barbuto grassone ha mandato qui per farti compagnia! Quindi se non vuoi restare qua da sola a puzzare di gorgonzola e merda di porcopane, dimmi cosa vorresti!" 
Non esitai a chiedere di avere amici, essere ricca e amare qualcuno che ricambiasse.

Ogni tanto mi perdevo nella mia infanzia, ma per fortuna c'era Mr. Frappuccino a farmi tornare alla realtà. Questa volta e farmi svegliare da quella sorta di trance, furono i ragazzi di sotto.
"Senti Harry,io oggi devo andare a fare le foto con El. Non ti a fastidio vero?" 
Aspettai un po' per sentire la risposta che non arrivò. Probabilmente stava diventando una sorta di gemello cattivo del Gabibbo. Ne ebbi la conferma quando sentii Niall dire "Se stai calmo dopo andiamo un po' da Nando's Harry" 
Oddio Niall, cosa vuoi che gliene importi?
"Niall, cosa vuoi che gliene importi?" Zayn sembrò leggermi nel pensiero, poi aggiunse "se stai calmo ti faccio una cartina" 
Oddio mio, una canna? Ad Harry? Ma in 'sta casa qualcuno col cervello? Liam?
"Oh ma andiamo. Ti va se dopo l'intervista ci sfondiamo di selfie?" 
Cristo... non ci voglio credere. 
"Amore, se ti calmi dopo ci divertiamo"
Finalmente, grazie a dio Louis aveva risolto. Sentii la porta chiedersi. Ora in casa c'eravamo solo io e Mr. Frappuccino. Aspettavo con ansia il messaggio della Modest per sapere a che ora e dove avrei dovuto scattare le foto con Louis. Il messaggio non tardò ad arrivare
"Alle ore 20.30 la signorina Calder sarà attesa da Louis Tomlinson in un ristorante di Londra, l' Antisgamo restaurant. 
Perfetto, anche questa giornata che volevo passare andando al concerto di Gigi D'Alessio col mio bevando era saltata. Grazie Modest.

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