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Partecipa alla fanfiction challenge:
Fandom: Pokémon
Pairing: Pikachù/Chikorita
Obblighi: tanto ma proprio tanto fluff *_* (34) Fanfictions Challengers II
Cap.1 Fulmine e natura
Chicorita
chinò il capo, due grandi ciocche verde scuro le
coprirono il viso dalla pelle pallida, le gote si arrossarono e le
iridi
vermiglie le brillarono.
Il fidanzato le passò le mani
intorno alle spalle e la
abbracciò a sé.
La giovane affondò il
capo nella larga maglia della tuta gialla
di Pikachù e chiuse gli occhi sentendo la stoffa morbida sotto
la guancia. Si
passò le dita affusolate sulle ginocchia coperte dalla
stoffa della lunga gonna
verde chiaro.
Il giovane chinò la testa e le
baciò il capo, i corti capelli
biondi gli sbatterono contro il viso abbronzato. Rizzò le
orecchie
gialle e aguzze, facendo ricadere sulla schiena il cappuccio del vestito e
dimenò la coda
a forma di saetta.
“Sono
contento di stare con te” sussurrò.
La giovinetta
sorrise, alzò il capo e gli baciò il mento.
Rifacimento della scena
topica
della prima puntata in cui Pikachu diventa amico di Ash quando questo
lo porta
all’ospedale pokemon.
Partecipa alla fanfiction
challenge:
Pairing:
Human Pikachù\Ash Prompt:
Imprevisto
Cap.2 Io
ti salverò
“Non era previsto
mi riducessi
così” sussurrò Pikachù.
Ansimò, si strinse il fianco sentendolo pulsare e
chiuse gli occhi. I tagli su tutto il corpo sanguinavano, la giacca
della tuta
gialla era sporca di terra e uno degli adesivi marrone a strisce sulla
schiena
si era staccato. Strinse gli occhi, i corti capelli biondi gli
aderivano al
viso
sudato e il labbro spaccato gli pulsava.
“Non dovevi
metterti contro i
Pidgeot, sono una banda pericolosa… e poi non mi
odiavi?” domandò Ash. Lo
strinse più forte al petto e accelerò, sentiva le
gambe pulsare e il collo gli
diede una fitta.
L’altro giovane
ghignò e chiuse
gli occhi, abbassando le
orecchie.
“Sei uno
sfigatello
ritardatario, ma mi stai aiutando e non meritavi ti facessero
fuori”
biascicò. Chiuse gli occhi dalle iridi nere e perse i sensi.
“Trovo eccitante
un uomo mascherato” sussurrò Mightyena. Le
sue iridi vermiglie incontrarono quelle del ragazzo davanti a lei,
dello
stesso
colore. Gli passò le dite affusolate, dalla pelle nera,
sulla
fascia color
ossidiana. Scese lungo la sua guancia pallida e gli
sistemò una ciocca
bianco-argentea dietro l’orecchio.
Lui sorrise e le
sistemò il gambo, senza
spine, di una rosa rossa tra i seni scuri. Le baciò una
guancia all’altezza di
un segno nero, le accarezzò la schiena e la sua mano
affondò nei lunghi capelli neri della donna.
“Tra noi due sei
tu quella pericolosa, io sono solo un uomo
con un mantello che inutilmente cerca di sparire
nell’ombra” mormorò Absol.
Scese con la mano lungo la spaccatura della gonna di lei scendendo
oltre i
glutei.
La giovane gli
passò la mano sui fianchi nudi e
scese, aprendogli il
bottone dei pantaloni chiari.
“Oh, non sai
quanto è rischioso stare vicina a un’assassina
come me, mio piccolo ninja” mormorò con voce
suadente.
Ringazio anche solo chi legge.
Richiesta da Lady Atena.
Cap.4 Strane piante
Vulpix sbatté i
piedi a terra ripetutamente, incrociò le braccia
e socchiuse gli occhi.
“Ti avevo detto
di non dare la cioccolata alla pianta
carnivora” si lamentò. Strofinò le mani
tra loro sfregando i guanti marroni
senza dita che indossava, le guance erano arrossate e gli occhi dalle
iridi
arancione liquidi. Le iridi rosse del fidanzato si scurirono,
deglutì e si calò
il cappellino. Si alzò in piedi e si passò le
mani sui pantaloni verde scuro
facendo cadere la polvere per terra.
“L’altra
volta con la tua geniale idea di dare i pop-corn a
quello strano seme che avevi inventato, abbiamo trovato la serra invasa
da
strane liane”. Aggiunse la giovane, stringendo la cintura che
le teneva chiuso
il kimono e abbassando le orecchie.
Bulbasaur
sospirò, strinse le mani tra loro.
“Scusa”
bisbigliò. La ragazza negò con il capo e si
massaggiò il collo.
“Facciamo
così. Se mi prometti che non lo fai più ti
perdono”
borbottò. Bulbasaur avvampò e sorrise.
Ringazio anche solo chi legge.
Richiesta da Lady Atena.
Cap.5 Topino
Vulpix si mise una ciocca
dei capelli arancione scura dietro
l’orecchio e socchiuse gli occhi, girando la manopola del
gas. Socchiuse gli
occhi e guardò il latte bollire, le sei code dietro di lei
strofinarono sul
pavimento e la morbida pelliccia si coprì di uno strato di
polvere che la rese
grigiastra. Si voltò, aprì la confezione di cacao
e si voltò versandola sopra
il latte.
“Non sono sicura
per niente che stia venendo bene, amore”
sussurrò. Arricciò il naso, girò il
cucchiaio di legno e si voltò.
Pikachù si
tolse le mani dalle tasche della giacca da ginnastica gialla, si
piegò e le
baciò la guancia.
“Lo dicevi anche
ieri per i pop-corn ed erano deliziosi” la
rincuorò gentilmente.
Ringazio anche solo chi legge.
Richiesta da Lady Atena.
Cap.6 Scontroso
“La cioccolata
è per femminucce” borbottò Charizard.
Si
portò la sigaretta alle labbra, socchiuse gli occhi ed
espirò. Le iridi blu
scuro brillarono di riflessi vermigli, il vento gli fece aleggiare i
corti
capelli rosso sangue e strinse la sigaretta con i denti.
Accavallò le gambe e
ticchettò con le unghie di ferro sul gradino sotto di lui.
“Non ti vanno
nemmeno i pop-corn?” domandò Vulpix. Si
piegò
in avanti e sporse il labbro, congiungendo le mani.
Il fidanzato
appoggiò l’altra
mano sotto il mento e inspirò, sentendo la gola e le narici
bruciare.
Ringazio anche solo chi legge.
Dedicato a magicadark007.
Cap.7 Innocenza
Riolu si
sollevò più volte le lunghe maniche blu, la
casacca
le scese fin sotto il seno piatto lasciandole scoperte le spalle nude
dalla
pelle pallida.
“Andiamo al
parco! Andiamo al parco!” trillò. Le orecchie
blu, grandi un pollice, si abbassarono, facendole tremare i capelli
color
mare in
tempesta, le iridi rosso-aranciate le brillarono.
Vulpix le
accarezzò il capo,
si piegò e le diede un bacio sulle labbra.
“E come promesso
ti comprerò zucchero filato e pop-corn”
sussurrò. Si sentì il fischiare del vento e le
sei code tremarono, la pelliccia
si gonfiò arruffandosi.
Riolu si mise sulla punta
delle
ballerine e le fece l’occhiolino.
“Anche la
cioccolata” ribatté. Alzò il braccio,
tenne il
pugno chiuso alzando solo indice e medio.
Zoroark alzò le
orecchie dalla peluria nere, mise la mano
sul fianco niveo e pallido ticchettando con le lunghe unghie laccate di
rosso. La
lunga coda di capelli vermigli, con alcune ciocche violette, le
sbatterono
contro le due ali di metallo nero rigido del corpetto.Allungò la mano e gli occhi allungati gli
brillarono, le iridi verde scuro le brillarono.
“Ash
ha deciso di farci competere
nelle gare di bellezza. Perciò tu ballerai con me e mi farai
vincere” sancì. Si
grattò accanto all’ombelico, arrossando la pelle
grattando con l’unghia.
Lucario
voltò il capo, una ciocca di
capelli blu chiaro gli finì davanti l’occhio
coprendogli l’iride vermiglia, le
ciocche nere della restante capigliatura sbatterono contro il volto
pallido.
“Io
non ballo” ribatté.
La giovane
si piegò, il gonnellino a punte di metallo nere le
sbatterono contro il pube
coperto dai pantaloni color ebano aderenti.
“Oh
sì, invece. Tu ballerai”
ribatté. Allungò lo stivale nero e gli premette
il tacco sulla punta della
scarpa e lo fece strillare di dolore.
Ombreon socchiuse gli
occhi, le iridi vermiglie brillarono e
piegò in avanti il capo. Sorrise, si leccò le
labbra e si mise una ciocca nera
dietro l’orecchio; sulla capigliatura scura c’erano
dei cerchi di colore
giallo. Tolse lo zaino a forma di bulbo verde dalle spalle della
fidanzata e lo
appoggiò a terra, si sentì il tonfo. Le
baciò la testa sopra il caschetto verde
e Bulbasaur avvampò, chinando il capo. Strofinò
il piede per terra e la
minigonna verde a pieghe di colore azzurro con delle macchie verde
scuro si
sollevò. Il vento fece frusciare le foglie dell'albero e
oscillare l'erba.
“Staremo insieme
per sempre?” domandò. Il giovane
incrociò
le braccia coperte dai guanti che gli arrivavano sopra il gomito e le
fece l’occhiolino.
“Ogni volta che
mi chiamerai” rispose. Abbassò le orecchie lunghe
quanto l'avambraccio e dimenò la coda scura. I piedi gli
affondavano nel terreno umido. Bulbasaur unì le ginocchia
nude, lo abbracciò e gli appoggiò la testa contro
la maglia nera aderente al petto muscoloso di lui.