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Spero vi piaccia.. la dedico alla mia Hachi *_*
visto che se la stò continuando è grazie a lei che mi
minaccia X°D
Comunque
ditemi se vi gradisce (alla Mikaru style X°D ) così posto gli altri capitoli…
Cioè
finisco di scrivere e posto X°°°D
-si dilegua- credit: Questi personaggi non sono miei (ma prima o poi lo saranno è.é) appartengono solo a loro stessi... (T___T)
“…Foreveryours…”
Faith15
Chi dice che la vita è
tuta rosa e fiori si sbaglia di grosso, chi pensa che
un ragazzino ricco sia felice ancora peggio.
Nessuno è al corrente di quello che è capitato a me, perché in fin dei
conti a chi importa di un povero ragazzino di 17 anni?
Mi chiamo takanori
Matsumoto, nonostante viva negli agi più sfrenati mi sento solo, così solo da
dipendere dalla dolce compagna chimica.
Sono responsabile di
moltissime sciagure nella mia famiglia, o per lo meno mio
padre la pensa così, portandolo ad odiarmi con tutto il cuore.
La maggior parte dei
ragazzini della mia età non ha mai provato cosa vuol dire la morte in prima
persona, beh io si!
Quando avevo 5 anni mia sorella finì sotto una macchina mentre giocavamo… quel
giorno mi segnò a vita.
Non posso assolutamente
dire di non avere amici,anzi sono abbastanza popolare.
Ma tutta questa fama
non me la sono di certo comprata, me la sono
guadagnata con odio profondo verso l’essere umano e la mia follia.
Per molti sono
considerato un pazzo per altri un mito..
Ma non mi importa!
Io sono takanori
matsumoto e sono come voglio io!
Peccato che la vita ci
serbi tantissime sorprese, non dico sgradevoli.. ma
pur sempre sorprese inaspettate che ti cambiano la vita in modo radicale.
< Matsumoto… corri! > Mi urla un ragazzo vestito rigorosamente con la divisa scolastica, sfigato!
< Che succede? >
< Ryo stà per essere pestato da
un gruppo del distretto di Ginza! Corri! > RyoSukuzi, il mio
unico, vero e migliore amico!
Probabilmente è grazie
a lui che sono ancora vivo.
Nonostante abbia un
anno in più di me mi ha fatto da padre, fratello
maggiore e amico.
Lui mi consigliava le
ragazze, gli amici da frequentare, le cose da fare…
Ma nonostante tutto non è riuscito a tenermi
lontano dal mondo chimico e fatato della cocaina.
Non poso dire di essere felice così, ma per ora è il mio unico sfogo!
Sono pur sempre umano.
< Che cazzo state facendo? >
Urlo, avvicinandomi al gruppo.
< Che vuoi, nano? > Perché tutti hanno questa fissa di chiamarmi nano? Adesso gli faccio vedere io chi è
il nano!
Iniziò a picchiarlo,
gettandolo contro tutto quello che ostacola il suo
corpo dall’asfalto.
Il sangue mi scorre sulle dita, la mia povera vittima si dimena sotto di me, ma
non ho ancora voglia di lasciarla andare.
< Takapiantalaaa!
> MI urla Ryo,
ma non lo stò a sentire, me ne frego di quello che
dice o pensa in questo momento.
MI afferra per la
maglietta e mi spinge via, trascinandomi lontano dal cortile della scuola.
< Che cazzo fai?>
< Ti salvo il culo! >
< Taka, per l’amor del cielo,
finiscila! Non ti rendi conto di come sei conciato? >
< Mpf! >
< Non sbuffare per favore! > mi guarda preoccupato, chissà che faccia ho.
< Non mi serve una mamma… >
< Ma un amico si.. per favore,
piantala > sembra davvero
preoccupato..
< uffa… sei stressante delle volte! > mi arrendo … non posso
resistere a quella faccia da schiaffi.
< lo so.. > mi sorride soddisfatto, lo sa che quando fa
così mi fa sentire in colpa e alla fine le ha tutte vite.
Probabilmente sa di
poter giocare sporco con me, conosce tutti i miei punti deboli a memoria ormai,
quasi mi avesse creato lui, questa cosa devo dire che
mi fa alquanto paura!
Come inizio giornata devo dire che è stato davvero pessimo, ho la
camicia sfatta e la mano dolorante, ma almeno mi sono sfogato.
< Takaaaaaaaaaaaaaaaaaaa> Io odio chi urla a prima mattina… < Corriiiiii > e odio anche chi mi fa correre, non capico perché oggi tutti vogliono farmi svegliare a tutti i
costi!
La mia mente dorme alla mattina, è così fino alle 4 del pomeriggio.. forse li
riesco a svegliarmi.
Ma forse.
< Che cazzo vuoi? >
< E’ arrivato uno nuovo.. >
< Dovrebbe interessarmi? >
< Dovrebbe visto che si è seduto al tuo posto.. >
Ok… so che ho appena
detto che la mia mante è praticamente morta alla
mattina, e che anche dopo un bel pestaggio la mia mente è praticamente in coma
ma nessuno può prendere il mio banco vicino alla finestra, assolutamente
nessuno.
Tantomeno uno
studentello sfigato.
Appena entro in classe noto che il mio banco è abitato da una massa informe
di capelli castani sparsa per tutta la superficie del banco .
Beh..
non male come inizio, se questo è già così il primo giorno non oso immaginare
come russa tra un mese.
< Scusa… questo è il mio posto! > Dico, leggermente irritato.
Lo strano ragazzo alza
la testa, guardandomi negli occhi, non so come mai ma mi sento davvero a
disagio..
E’ la prima volta che
mi capita, soprattutto con uno che nemmeno conosco.
< Prego? > mi
dice, con la voce roca dal sonno.
< Sei seduto al mio banco, alzati! > non lo sopporto, mi da
fastidio e non so nemmeno perché.
Lui alza un
sopracciglio, probabilmente incapace sia di intendere che di agire visto che
non si smuove dalla sua postazione.
< Ehy, ci sei? Capisci? >
< Si.. adesso mi levo… ! > Dice, quasi sussurrando.. spostandosi
nel banco vicino, quasi strisciando.
Una dolce visione di
te disteso sul mio corpo, mi aleggiava nella mente,
ma ancora non sapevo che ciò mi avrebbe dannato
per la vita!-
Nell’aula regnava il silenzio, nessuno
osava parlare durante le ore di letteratura giapponese.
La professoressa sapeva essere una vera piaga
quando voleva.
Takanori, era perso nei sui
pensieri, osservando il mondo fuori dalla finestra.
Nonostante facesse ancora molto freddo
gli uccellini cinguettavano sui rami degli alberi, liberi e felici.
Quanto gli sarebbe piaciuto essere come un
uccello, nessun legame, nessuna regola. Solo la libertà e il cielo.
Il sole gli baciava la pelle candida, risaltando le occhiaie
che ormai avevano preso casa sotto ai suoi occhi,
donandogli quell’aria da giovane dannato che tanto faceva impazzire le ragazze.
< Scusa? > Una voce lo riportò alla normalità, destandolo
dai suoi pensieri.
Takanori si voltò, portando le sue iridi nocciola su quelle
nere del compagno, che gli stava seduto accanto.
< Si? > Domandò seccato.
< Siccome non ho ancora il
libro, e visto che quello più vicino a me sei tu non è che posso seguire con
te? >
Chiese l’altro, cercando di mostrarsi diffidente nei
confronti dell’altro.
< Fai come vuoi! > Fu l’unica risposta del biondino,
prima di mettere in mezzo il libro in questione.
< Grazie! > gli rispose l’altro, avvicinandosi e
poggiando un braccio sotto la testa, quasi volesse
crearsi un cuscino, e iniziò ad osservare Takanori.
< Comunque non ci siamo
presentati.. io sono Yuu shiroyama.. > disse bisbigliando, continuando a
fissarlo.
< Takanori Matsumoto… >
Il biondo si sentì strano, quello sguardo così pesante sul
suo corpo gli dava fastidio e non riusciva a trovarne il motivo.
Facendo finta di niente, iniziò a seguire per distrarsi da
quegli occhi così profondi ed inespressivi.
< Signor Matsumoto perché non inizia a leggerci qualcosa?
>
Quello che uscì dalle labbra del giovane
fu sono un secco “uff” e si accasciò sul libro,
iniziando a leggere da dove gli era stato imposto di farlo…
<…. La stabilizzazione del governo centralizzato a Edo
(l'odierna Tōkyō) e la riunificazione … > cercò diconcentrarsi solo ed
esclusivamente sulle parole del libro e non sul respiro regolare del ragazzo
che gli stava di fianco …
< politica seguita alla battaglia di Sekigahararicominciano ad avere un pubblico più
vasto e molte opere divengono assai popolari… >
La sua attenzione venne catturata
da un ciuffo ribelle che cadde sul viso di Yuu, che automaticamente se lo
spostò molto lentamente.
Si accorse troppo tardi di ciò che stava facendo, cioè fissarlo.
< Qualcosa non va? > Domandò incuriosito Yuu,
sollevando la testa.
< NO niente.. > Takanori continuò
a leggere, facendo di tutto per non pensare al ragazzo che gli stava accanto.
Finita l’ora il biondo uscì dall’aula andando il più lontano
possibile, non sapeva cosa gli stava succedendo ma la
cosa non gli piaceva per niente.
La giornata passò tranquilla senza troppi intoppi.
Ma nonostante Takanori cercasse di
evitare in moro, questo gli era sempre in mezzo ai piedi.
L‘ultima campanella, quella che segnava la fine di tutta la
parte noiosa della giornata era appena suonata.
Tutti gli alunni della classe si preparavano a raggiungere
la vera vita sociale.
Quella senza regole e confini.. il
mondo in cui tutti i giovani desiderano ardentemente vivere.
Takanori raccolse il proprio zaino, ma non appena cercò di
fuggire da quella prigione fatta di cultura e severità, la voce della sensei lo raggiunse.
< Scusa takanori... potresti venire qui
un momento? > a malincuore ritornò sui suoi passi, raggiungendo la cattedra,
dove l’arpia dai capelli biondi lo stava scrutando dall’alto in basso.
< Cosa vuole? >
< I tuoi modi lasciano sempre desiderare! >
< Vuole parlare? Io Ho ben altro da fare! > Rispose
sprezzante, sistemandosi meglio lo zaino sulla spalla.
< Volevo parlare del tuo test, e soprattutto della tua promozione > disse, facendo un piccola pausa e
puntando il suo sguardo accusatorio su quello del ragazzo.
< … e? >
< Se continui così verrai
sicuramente bocciato! Takanori tu sei un bravissimo ragazzo, intelligente come
pochi altri ragazzi, perché vuoi buttare tutto al
vento? > chiese quasi intenerita, ma mantenendo lo sguardo duro e severo che
caratterizzava tutte le insegnanti.
< Non vedo come la cosa le deve interessare, è i mio futuro non il suo! > Disse quasi urlando, voltando
le spalle alla sempai per raggiungere la porta.
< Mi interessa invece! Sono la
tua insegnate… io devo insegnarti a vivere! >
< Vivo bene già da solo grazie! > e
detto questo uscì, sbattendo contro Yuu.
< Ehy! >
< Vai al diavolo pure tu! > Disse senza nemmeno
voltarsi, lasciando il moro spiazzato e senza parole.
Il freddo invernale gli riempiva le narici, donandogli un
senso di libertà e leggerezza che solo la brezza invernale sapeva donargli.
Anche se il senso di libertà diminuiva ogni volta che
prestava attenzione a ciò che lo circondava, cioèRyo che continuava ablaterare su una presunta festa con tutto il suo gruppo di amici nella
live house che frequentavano praticamente tutte le sere.
< Ok ok..
fai come vuoi, ci sarò! > cercò di liquidarlo con quella semplice frase, ma
l’amico sapeva benissimo come rompere l’anima alla gente.
< So che non mi vuoi ascoltare, caro Takakun! Ma io parlerò ugualmente fino al portone di casa
tua >
< Diooooo..
allora non ho mai desiderato così tanto arrivare a casa! >
Ryo sfoggiò uno dei sorrisi più
grandi che Takanori avesse mai visto e gli saltò
addosso, facendo cadere la borsa del biondo sotto di se.
< Piantalaanimaleeeeeeeeeee
>
I due continuarono a picchiarsi fino a casa di Takanori
travolgendo tutti i passanti.
< Ok, ci vediamo stasera, ti passo a prendere alle 9!
>
< Fai come vuoi >disse prima
di entrare in casa e liberarsi della giacca e delle scarpe.
Sapeva benissimo che i suoi sarebbero ritornati poco prima
dell’ora di cena, e sperava che Ryo lo venisse a
prendere prima del loro arrivo.
Si diresse immediatamente verso il bagno
l’unica cosa di cui aveva bisogno in quel momento era una lunga e
bollente doccia per fargli rilassare i nervi.
Accese il suo amatissimo stereo mettendo i SADS al massimo,
e si gettò in doccia.
L’acqua bollente gli scivolò sul corpo nudo donandogli
benessere e portandolo in un mondo tutto suo dove la cocaina non esisteva e
dove poteva esprimere se stesso senza essere accusato.
La voce del cantante lo aiutava a rilassarsi e le note della
chitarra lo cullavano.
< Takanori? >
…
< Takanorii! >
La porta del bagno si spalancò, facendo uscire tutto il
vapore che si era accumulato.
< Che vuoi mamma? > Chiese,
tirando fuori la testa dalla doccia.
< Dove devi andare stasera? >
< In giro.. > rispose
meccanicamente uscendo dalla doccia e coprendosi con un’asciugamano.
< Mi ha chiamata la tua professoressa di Letteratura,
secondo lei verrai bocciato! > Disse severa,
bloccandogli la strada.
< e? .. dovrebbe interessarmi?
>
La donna non si lasciò intimorire dall’atteggiamento del
figlio e gli afferrò il polso.
< Non mi toccare… >
< Tu da questa casa non ti muovi! >
Il ragazzo scoppiò a ridere, riempiendo la stanzetta con la
sua voce.
< Sai che lo farò ugualmente, perché ti ostini ancora a
dirmi quello che devo fare? >e detto questo uscì e si diresse verso
la sua stanza.
Come promesso Ryo arrivò davanti
casa dell’amico alle 9 precise, ma attese all’esterno
dell’abitazione, non voleva imbattersi nei genitori dell’amico.
< Ti sbrighi?? > Domandò
l’amico passandogli un braccio intorno alle spalle, e spingendolo verso l’auto.
I due salirono in macchina, l’aria calda
del riscaldamento li investì in pieno.
< hai tutte le guancie rosse Ryu-kun! > Lo schernì il biondino, ridendo.
< Taci.. fa freddo fuori! >
Rispose accendendo la radio, riempiendo la macchina con la dolcemusica di Utakata dei Kagrra.
< MI piacciono i Kagrra! >
Disse takanori sistemandosi meglio sul sedile e accendendosi una sigaretta.
< Si sono bravi, ma preferisco i Sex Pistols!
>
<Minchia basta! Ho capito..
ma non puoi fissarti solo con un gruppo.. amplia le tue vedute! Liberati
di quei cosi..> Glirispose accasciandosi sul sedile e accavallando le gambe.
Ryo respirò piano, guai a chi gli toccava i Sex Pistols, per lui erano
una band mito i suoi dei.
< Ascolta…> iniziò, imponendosi di stare calmo.. < I Sex non sono cosi…>
< ok.. ho capito, non scaldarti!
>
Sull’abitacolo scese il silenzio, Ryo
iniziò a tamburellare con le dita sul volante, canticchiando una canzoncina dalle
note sconosciute e Takanori chiuse gli occhi e iniziò
a pensare alla sua vita, a come sarebbe stato vivere lontano da tutto.
Quel silenzio non era per niente imbarazzante
anzi, era familiare, un silenzio pieno di amore… anche se fino a pochi
istanti prima Ryo lo avrebbe gettato fuori dalla
macchina in corsa molto volentieri.
Arrivarono a destinazione dopo pochi minuti, il posto non
era molto affollato, ma c’erano diversi gruppi di ragazzi all’esterno del
locale.
Takanori notò subito il gruppo composto dai suoi amici e
sbarrò immediatamente gli occhi.
< Perché è quiiii?
>
< chi? > Rispose l’amico, mentre faceva manovra,
rischiando di investire tre passanti.
< Quello…. Il nuovo.. il moro..
il cosooooo! >
< Shiroyama dici? >
< No.. Babbo Natale! >
< Che fastidio ti da? >
< Mi urta! >
< Pace.. l’ha invitato Yutaka, frequentano
le lezioni di informatica insieme > Rispose tranquillo, togliendosi la
cintura ed uscendo dall’abitacolo.
La maglietta firmata Sex Pot lasciava intravedere le forme
dei muscoli ben formati grazie ai duri allenamenti in palestra, e i jeans gli aderivano perfettamente alle cosce.
Takanori lo segui a mo di automa,
non voleva rivederlo, non gli stava simpatico.
< Takanori, che faccia! Sembri un cadavere! > Gli urlò
un ragazzo poco lontano da loro.
< kouyou vuoi morire? >
< Su.. leva quella maschera da
Killer, sappiamo tutti che sei un tenerone > e
detto questo gli cinse le spalle con un braccio..
< kou…! >
< Ok.. la smetto capo! >
commentò il biondino, allontanandosi dall’amico ridendo.
La sua statura lo faceva sembrare molto più grande di quello
che in realtà era, ma non per questo significava che fosse
maturo.
< Takanori conosci Yuu? > Si intromise
un ragazzo dai capelli scuri, attirando l’attenzione su un moretto con i
capelli lunghi.
< Si lo conosco.. ! > disse
freddamente, prima di andare a salutare i nuovi arrivati.
Yuu rimase dietro a Yutaka, guardando il ragazzo scomparire
dietro ad punk alto 1.79.
-.--.-.-.-.-.-.-.-.-..--.-.-.
Noia… Quella serata si stava rivelando una vera e propria
noia.
Takanori sorseggiava una lattina di birra, seduto
comodamente su una poltrona in un’angolo
della sala.
Le luci al neon della sala creavano un’atmosfera misteriosa
e cupa.
Le sue dolci labbra piene si appoggiavano sulla lattina come
fosse una dolce fanciulla, assaporando ogni gocciolina
di birra.
Rimase seduto nell’ombra per diversi minuti, entro qualche
minuto avrebbe suonato il gruppo di akira e non poteva
di certo andarsene.
< Che ci fai qui da solo? >
Domandò Yuu, prendendo una sedia e mettendosi vicino al biondo portandosi la
sigaretta alla bocca.
< Così > Rispose, cercando di
evitare con lo sguardo il moro ma nonostante ogni suo tentativo, fallì
miseramente.
Si ritrovò ad osservare le sue labbra carnose avvolgere quel
bastoncino di tabacco e aspirarne il fumo.
Inconsciamente si ritrovò a mordersi il labbro inferiore.
< Posso sapere una cosa? >
< Dimmi! >
< Perché ce l’hai con me? >
chiese ingenuamente, voltandosi per guardare negli occhi Takanori, che per
risposta si fece andare di traverso la birra che stava bevendo.
< Chi io? >
< Si tu! Non mi puoi vedere,
eppure non mi sembra di averti fatto qualcosa di sbagliato! >
< Non è che ti odio, è che non ti sopporto.. >
< Tecnicamente è la stessa cosa! > Puntualizzò
dubbioso.
< Beh si.. >
< E perché? >
Di certo non poteva dirgli perché lo trovava estremamente sexy, e che non riuscita a guardarlo perché si
imbarazzava.
< Diciamo che non c’è un motivo particolare, è una cosa a
pelle! >
< Ah.. ok! > Disse, iniziando
a fissare il palco.
< Tra un po
suona il tuo amico.. Ryo, vero? >
< Si! >
takanori si alzò e andò a prendere posto
vicino al palco, gli piaceva osservare Ryo suonare.
Lo faceva sentire bene, poi amava il suono del basso, era
così forte e deciso.
Era davvero un bravissimo bassista, sperava che un giorno
avrebbe avuto successo, se lo meritava.
Il live cominciò e tutti i gruppi di ragazzi si avvicinarono
al palco e iniziarono a muoversi a tempo di musica.
Nonostante Ryo era
concentratissimo ogni tanto si lasciava scappare
qualche sorriso dalla parte del biondo che contraccambiava felice ogni volta.
Il concerto durò 20 minuti, minuti pieni di calore, gioia e
passione per la musica.
< Sei stato fantastico Ryo! Un
grande! > Disse Takanori gettandosi sul sedile.
< Grazie! > Rispose fiero di se l’amico, iniziando a
giocherellare on il volante.
< Non te la tirare! > disse scherzosamente, dandogli
un piccolo pugno sulla spalla.
I due continuarono a ridere e a scherzare per tutto il
tragitto fino alla casa dei Taki.
< Siamo arrivati Principessa… >
< Grazie strega cattiva.. ci
vediamo domani a scuola! > Takanori scese dalla macchina e percorse
lentamente la distanza che separava la strada dalla sua abitazione, salutando Ryo con un breve cenno di mano.
Appena entrò corse nella sua stanza
e si gettò sotto le coperte, aveva proprio bisogno di un buon riposino, doveva
liberare la mente da tutti i pensieri negativi.
Dopo circa mezz’ora di agitazione
cadde nelle braccia di Morfeo, coccolato dalla dolce musica del suo Ipod.
Noticina mia:
Blackangel:
lowwaaaaaaaaaaaaaaaaa *_* *_* *_* Perdonami.. me ci ha messo tanto ad aggiornare…
Grazie mille per i complimenti e anche per le minacce che mi
fai tramite la realia X°°°°°°D
Comunque ricevere dei complimenti
da parte tua mi fa tanto piacere me ti adora *_* le tue ficcy
sono spettacolari!
Ahahah Per la tua gioia mi sa che
la massa informe di capelli è proprio di chi ti
aspettavi X°D
Way: accieee.. spero di non averti
delusa e che il pairing ti piaccia *_* *_*
Rei: T___T
perdono… T_____T
Cooomunque tra un po la vicenda si farà più animata –sghignazza-
-…La cosa che più mi spaventava era rimanere solo, sai?
Anche seallora non sapevo
davvero cosa volesse dire “solo” potevo solo immaginarlo…-
Doveva correre, soltanto
quello poteva salvarlo.
Doveva combattere contro
tutto, l’oscurità le belve feroci e se stesso.
Più correva più tutto quello
di cui aveva più paura lo inseguiva.
Era stremato, non ce la faceva
più, sentiva il sapore del sangue in bocca e correre era diventata un’impresa
impossibile.
Cadde.
“Takanori sei in trappola”
Alzò gli occhi e ritrovò se stesso, ma non il Takanori che vedeva ogni giorno
allo specchio quello piccolo, l’innocente.
Il bambino che era prima
dell’incidente.
“Non vedi come sei
diventato?”
E detto questo si svegliò,
come accadeva ogni notte.
Ormai anche andare a letto
era diventato un’incubo.
Vi voltò , completamente
sudato e si alzò, afferrando la sveglia, aveva dormito molto.
Erano già le 7.00 doveva
sbrigarsi, alle 8 aveva un’appuntamento con Ryo per fare colazione.
Si fece la doccia e uscì di
casa, arrivando puntuale alla metro.
< o kamisama!
> Disse Ryo, vedendo arrivare Takanori in orari.
< Che vuoi? >
< Sei in orariooooo… allora dio esisteee!
> Urlò,alzando le braccia al cielo.
< Idiota! > Disse di
rimando, tirandogli una sberla sulla testa
< Muoviti, andiamo! >
I due fecero colazione come
promesso in un bar del centro e poi si diressero a scuola.
Takanori entrò nella propria
classe accompagnato da Akira che lo seguiva chiacchierando del più e del meno
con tutti quelli che incontrava.
< Ciaoo
Yuu!! > Urlò non appena varcò l’entrata dell’aula.
< Ehy Suzuki! Come va?
> Rispose il moro, seduto sul proprio banco con i piedi appoggiati alla
sedia.
Era circondato da tante
ragazzine smaniose di avere il suo numero di cellulare o un’appuntamento,
era diventato l’attrazione principale della scuola.
< Tutto ok e tu? >
< Non mi lamento, e tu
Takanori? Come stai? > Chiese, voltandosi per guardare in faccia il ragazzo
che in tutta risposta sussurrò un bene e andò a sedersi al suo posto.
Non appena suonò tutti i
ragazzi presero posto ed il professore entrò sempre in orario, accompagnato
dalla sua fedele valigetta e dal proiettore.
< Suzuki potrebbe
accomodarsi nella sua aula per cortesia? >
< Certo sensei! > E ridendo uscì dalla classe.
< Ok, dopo che il batterio
è uscito dalla nostra aula, possiamo osservare i veri batteri che abitano nel
nostro corpo > disse serio, probabilmente non si era nemmeno accorto di aver
fatto ridere tutta la classe, dirigendosi verso le finestre per chiudere le
tapparelle.
Spente le luci e acceso il
proiettore Takanori si accomodò sul suo banco pronto per schiacciare un
pisolino.
-.-.-.-.-.-.-.
Continua a correre, ancora e
ancora.
Sempre la stessa stanchezza
con lo stesso se stesso pronto a dirgli cose che lo terrorizzavano.
Aveva paura, tanta paura e
non poteva fare niente.
Questa volta era giorno, e la
pioggia bagnava il suo viso.
Cadde, sentiva la caviglia
dolergli.
Cosa doveva fare? Perché
succedeva tutto ciò, perché stava vedendo tutti i suoi amici andare via
ridendo?
Quanti perché…
< Ehy… Matsumoto! Che
succede? > Setì una mano posarsi sul suo braccio
delicata.
Per fortuna si era svegliato
da quell’incubo.
< No niente! > Rispose
rimettendosi seduto osservando l’aula intorno a se, erano ancora tutti attenti
alla lezione, probabilmente aveva chiuso occhio solo per pochi minuti.
Ma possibile che in
pochissimi istanti potesse vedere tutte quelle cose?
< Ok.. > Disse Yuu
avvicinandosi con la sedia al ragazzo
< Mi ha detto Kouyou che
stai iniziando a suonare la chitarra! >
< Si è vero! > Rispose
freddamente, osservando le mani del moro appoggiate sul banco.
< Anche io suono! >
< Bene! >
Non aveva voglia di fare
conversazione, aveva altro a cui pensare.
< Se hai bisogno puoi
chiedere a me, me la cavo abbastanza bene! >
< ok! >
< Visto che i signori il
ultima fila non hanno voglia di seguire la lezione, per domani mi dovranno
portare una relazione sull’apparato riproduttivo degli animali! >
< Cosa? >
< E insieme per favore,
visto che avete così tanta voglia di socializzare! >
< NO! > Urlò Takanori
alzandosi in piedi.
< Ha qualcosa in contrario
signor Matsumoto? >
< Esattamente! >
< La cosa non mi tange!
>
Takanori si risedette arreso,
non poteva combattere contro quel coso, era assolutamente impossibile.
< Allora, vengo da te?
> Domandò il moro sorridendo.
.-.-.-..-.-.-.-.-.-.-
finalmente un’altra mattinata
era passata, ma il peggio della giornata stava per arrivare, ovvero un certo
ragazzo che gli stava tanto simpatico.
Takanori si gettò a peso
morto sul letto, abbracciando il proprio cuscino, quasi potesse coccolarlo.
Voleva chiudere un po gli occhi e riposare ma aveva paura di sognare.
Solitamente una persona non
vedeva l’ora di dormire per poter sognare ma lui no, non poteva.
Quell’incubo lo ossessionava
e ne aveva paura.
Ma non riuscì a resistere,
cadde in un sonno profondo abbracciato al suo morbido cuscino.
Il letto era diventatopiù piccolo, ed era apparsa una cosa che gli
bloccava i movimenti.
Il biondo si girò e con la
faccia ancora impiastrata dal sonno riuscì a scorgere una figura completamente
nera sul suo letto.
Iniziò a strofinare gli occhi
con una mano, riuscendo ad avere una visione più nitida della situazione.
Yuu era sdraiato sul suo
letto a leggere una sua rivista.
< Porca vacca! >
< Sei più bello quando
dormi! Almeno non dici parolacce ! >
< MI hai fatto paura!
Potevi chiamarmi, aspetti da molto? >
< NO solo una mezz’oretta!
>
< ripeto, potevi
chiamarmi! >
< Naa..
eri troppo tenero, volevo lasciarti dormire! >
Le guance di Takanori
diventarono rosse, non era mai arrossito prima d’ora ad un complimento, ma
probabilmente perché quasi tutti i complimenti che gli erano stati fatti non
erano così sinceri.
< Allora mettiamoci al
lavoro, dobbiamo consegnare quel coso per domani! > Disse Taki, scendendo
dal letto e afferrando il libro di biologia che aveva nello zaino
< Ok.. >Disse Yuu scendendo anch’esso dal letto
sedendosi sul pavimento accanto al biondo.
I due iniziarono a lavorare
scoprendo anche di avere degli interesso comuni.
Nonostante inizialmente
Takanori era molto nervoso, stava cominciando a lasciarsi andare diventando
leggermente più gentile.
Forse tra di loro poteva
nascere una bella amicizia.
< Ho fame! >
< Mangia allora >Disse Yuu buttandosi sul pavimento,
grattandosi la testa con fare molto animalesco.
< si ma non ho voglia di
andare fino a giù! > Rispose l’altro, sdraiandosi vicino al moro.
< Finalmente abbiamo
finito, odio biologia! >
Yuu scoppiò in una grossa
risata sotto gli occhi perplessi di Takanori che continuava a fissarlo
shokkato.
< Cos’ha di così comico il
fatto che odio la biologia? >
< Lo hai detto con una
faccia troppo idiota! >
< Grazie! > Disse
mettendo il broncio suscitando ancora più ilarità da parte dell’altro ragazzo.
Ma tutto venne interrotto
dall’arrivo del padre di Takanori che spalancò la porta e rimase in silenzio,
osservando tutta la stanza.
< Che vuoi papà? >
domandò serio
< Vedo se non fai niente
come al solito! >
< Stò
studiando! >
< Certo, tanto verrai
bocciato che cosa studi a fare? >
< Potresti andartene?
Stiamo parlando! >
Odiava essere umiliato in
pubblico!
Non c’era cosa più brutta che
essere deriso e sbeffeggiato davanti ad una persona, amico o sconosciuta che
sia.
Yuu osservò la scena in
silenzio, non sapendo cosa fare per migliorare la situazione, vedeva che
l’amico era imbarazzato per quello che stava accadendo e vedendo che il padre
faceva finta di non notarlo e la cosa lo rattristava molto perchè ogni genitore
dovrebbe preoccuparsi del proprio figlio e non umiliarlo davanti agli altri.
< Vedi di renderti utile
buono a nulla che non sei altro! Tuo fratello si che è un bravo ragazzo.. Tu
sei solo un fallimento! >
< Ok.. ora te ne vai? >
Sentiva gli occhi bruciargli ma non voleva dargli la soddisfazione di vederlo
piangere, non li davanti a Yuu.
L’uomo andò via, lasciando
nella stanza il gelo più assoluto.
La cosa che gli dava più
fastidio è che aveva perfettamente ragione, lui era solo un fallimento.
< Mi dispiace! > Disse
Takanori, guardando il pavimento.
Non aveva il coraggio di
guardare la figura del ragazzo, si sentiva così deriso anche se non sentiva
ridere nessuno.
< Non ti preoccupare! >
Voleva trovare qualche frase adatta alla situazione, ma non gli uscì nulla,
solo un semplice e banalemi dispiace.
Notò le mani del biondo
serrarsi vicino alla vita e il respiro farsi sempre più irregolare.
Una, due, tre lacrime
Il segno evidente del
passaggio di un uomo che non sapeva apprezzare quanto di buono avesse nella
propria vita.
< Che ne dici se finiamo
di rileggere domani? > Disse trattenendo il fiato
Yuu non lo ascoltò
avvicinandosi al ragazzo prendendogli il viso tra le mani e togliendogli le
lacrime che gli rigavano le guance con i pollici.
Takanori alzò gli occhi verso
il moro, essendo più alto di lui di diversi centimetri dovette alzare la testa
in modo tale da poterlo guardare bene.
Gli sorrideva dolcemente,
continuando a fargli passare i pollici sulla pelle delicata.
< Sono sicuro che non ti
conosce per niente, non sa nemmeno delle tue grandi potenzialità! >
il giovane riabbassò lo
sguardo imbarazzato.
< Che ne dici di fargli
vedere chi sei? Impegnati e fai vedere al mondo quanto vali! > Disse
sorridendo a portando una mano sotto al mento del ragazzo per sollevargli la
testa.
I loro occhi vennero a
contatto per pochi ma lunghissimi secondi il tempo necessario per permettere
alle loro labbra di toccarsi e coccolarsi.
Takanori rabbrividì al
contatto con le labbra morbide del ragazzo, non capì subito cosa stesse
succedendo, ma appena sentì qualcosa di morbido e umido vicino alle sue labbra
che chiedeva di entrare realizzò.
Non sapeva cosa fare, Yuu portò
un braccio attorno alla vita del piccoletto facendo aderire i loro stomaci.
Takanori non resistette molto
a lungo aprì le labbra e lasciò via libera alla lingua del moro che iniziò ad
esplorargli la bocca e a danzare con la sua.
Il respiro del moro gli
entrava nelle narici, il suo profumo lo inebriava facendolo andare al settimo
cielo.
Era la prima volta che gli
accadeva eppure non era la prima volta che baciava una ragazza.
Ma forse era qui che si
sbagliava, non era la prima volta che baciava una ragazza!
Ora si trovava tra le braccia
di un magnifico ragazzo, dalle braccia forti e muscolose e dagli occhi da
cerbiatto.
Perché si stava eccitando?
Takanori continuava a farsi
mille domande, ma a nessuna riusciva a trovare una risposta sensata.
<.. Etooo…
> Disse appena Yuu si allontanò pochi centimetri dal suo viso.
Il moro iniziò ad
accarezzargli la testa avvicinandosi con la bocca al suo orecchio.
< Apetta
Yuu… > Disse Takanori, cercando di liberarsi da quella morsa.
< Che c’è? > Domandò
l’altro
< Che vuoi fare? > lo
guardo del biondo era molto accusatorio.
< Niente perché? >
Rispose spalancando gli occhi, ma takanori non ne era convinto…
< Eto…
io… > Iniziò a giocare nervosamente con una ciocca di capelli
arricciandosela sul dito.
< Ascolta Taki, sono stato
un po avventato.. forse è meglio se me ne vado! >
Yuu si voltò , iniziando cercare per la stanza i suoi oggetti personali che
aveva accidentalmente fatto volare per la stanza quando non riusciva a trovare
una penna.
< No..cioè..
etoo.. non andare, vabeh..>
Il ragazzo continuava a torturare i propri capelli e le sue guance si
colorarono di rosso per la seconda volta in un pomeriggio, toppo per i suoi
gusti.
Yuu scoppiò a ridere,
lasciando cadere lo zaino da dove lo aveva raccolto.
< Che c’è? > Domandò
l’altro imbarazzato
< Sei tenerissimo ma anche
troppo buffo! > Cercò di dire la frase senza ridere, per non farlo
arrabbiare.
< Cioè che cosa ci trovi
da ridere? > Sbuffò il piccoletto andando a sedersi sul letto e mettendo il
broncio.
< scusa! Dai.. > cercò
ci smettere di ridere ma non ci riuscì, dovette respirare profondamente per
calmarsi.
Una volta ritornato serio
andò a sedersi vicino al ragazzo e iniziò giocherellare con le dita.
< Perché mi hai baciato?
> Stava diventando un po troppo sentimentale, non
lo era mai stato in vita sua, ma sperava che quel bacio era stato qualcosa di
importante e non una cosa fatta così su due piedi.
< Vuoi la verità? >
chiese l’altro, voltandosi per guardarlo negli occhi.
Takanori continuò a guardare
il pavimento, non aveva il coraggio di alzare gli occhi.
Per quanto volesse sembrare
forte in realtà non lo era, la maschera che indossava quando era con i suoi
amici a scuola non era il vero Takanori.
< Si.. ! >
< Mi piaci…>
Takanori serrò le labbra e alzò
leggermente lo sguardo giusto per vedere le mani di Yuu avvicinarsi
pericolosamente alla sua faccia.
Sentì il tocco delicato del
moro sull’orecchio, per poi passare sulla guancia e gli fece voltare la testa
nella sua direzione.
< Mi piacerebbe molto
frequentarti! >
Probabilmente Takanori doveva
dire qualcosa, ma non riusciva a trovare le parole.
< che ne dici? > Chiese
gentilmente il moro, iniziando ad accarezzargli i capelli.
< E’ strano! > Riuscì a
dire imbarazzato
< Cosa? >
< Cioè alla fine siamo due
ragazzi… >
< E la cosa ti
infastidisce? > chiese perplesso, non che per lui fosseuna cosa abituale, ma comunque se gli piaceva
una persona non gli interessava se quest’ultimo fosse uomo o donna.
< No.. solo che non sono
mai stato con un uomo! >
< Beh.. pace! C’è sempre
una prima volta! > Rispose tranquillamente alzando le spalle.
< Allora possiamo
frequentarci? Al massimo possiamo dire di averci provato! >
< Ok..! > Rispose
titubante, era molto spaventato da questa cosa non voleva rimanere scottato.
Alla fine lui non aveva mai
avuto una storia, solo relazioni di una notte con donne che nemmeno conosceva.
Questo andava ben oltre alla
botta e via!
Si stava impegnando come mai
aveva fatto e probabilmente non ne era capace.
< Piccola curiosità
personale! > Aggiunse Yuu subito dopo, passandogli un braccio intorno alle
spalle.
< Perché mi odiavi? Ora
non fai tanto il cattivane! >
Takanori come risposta gli
tirò uno schiaffo sulla spalla aggiungendo un “ cretino”
< No dai.. davvero! >
< Perché un po mi piacevi, solo che ti odiavo per questo! > Disse
balbettando un pochino.
< Ma dov’è il ragazzo che
spacca la faccia a tutti??? X°D > Lo prese in giro
andando verso lo scaffale dove Takanori teneva i Cd musicali.
< Potrebbe ritornare e
scaraventarti fuori dalla finestra! > Rispose serio, osservando tutti i
movimenti del moro.
< Abbiamo più o meno gli
stessi gusti musicali… wooo questo non ce l’ho! >
Disse afferrando un CDdei Dir en grey.
< Posso metterlo su? >
chiese quasi con le lacrimuccie agli occhi.
< fa come vuoi! >
Rispose buttandosi sul letto osservando il soffitto.
Una volta inserito il cd nel
lettore la voce a volte melodiosa e a volte passionale e piena di odio di Kyo riempì la stanza.
Yuu si mise vicino al ragazzo
iniziando ad accarezzargli il volto.
I due rimasero in quella
posizione per tutto il resto del pomeriggio parlando di musica, di chitarra, e
di quant’altro potessero parlare.
Scoprirono di avere
moltissime cose in comune e di essere totalmente l’opposto in altre cose.
La cosa che Sconvolgeva
Takanori era che con lui poteva parlare liberamente di tante cose, senza essere
giudicato o senza vergognarsi, non che gli importava molto che qualcuno lo
giudicasse, ormai ci era abituato, solo che si sentiva libero.
Finalmente aveva trovato
qualcuno con cui condividere gioie e paure.
Si sentiva felice dopo
tantissimi anni.
++
Note:
Chiedo umilmente scusa per gli errori T____T
Blackangel:
waaaaaaaaa lowwaaaa… me tr happy! *_*
Comuuuunque... anche io amo questo
pairing (non si era capitoooNdTUtti) sorry per il
ritardo –si guarda in giro spaventata-
Ma mi avevano sequestrato il modem e non potevo postare X°D
Spero di non averti delusa con questo capitolino, anche se
infondo non succede nulla di particolarmente entusiasmanteX°D
Come suicidaaa?? T_____T povero tatooooo…. Adesso vado li e lo riporto in vita per poi
ucciderlo io con le mie stesse mani T_____T –si appolipa-
-slinguazza e fugge-
per favore commentate popoloooo
T____T pikkè leggete e non commentate??? Cioè mi va
bene, almeno so che vi piace XD ma se magari mi dite che ne pensate almeno non
mi faccio i complessi
Sempre lo stesso ed terrificante
sogno, cosa poteva fare per far si che quelle orribili immagini non lo
svegliassero più?
SI alzò dal letto e iniziò a prepararsi per andare a scuola.
Un po era
terrorizzato, cosa doveva fare una volta arrivato li?
Doveva salutare Yuu? In che modo?
< Come siamo silenziosi oggi!
> Disse Ryo, guardando l’amico negli occhi con
fare accusatorio.
< Che hai fatto ieri? >
Takanori sobbalzò era così preso dai suoi pensieri che si era persino dimenticato dell’amico.
< Io?Niente! >
< Fammi controllare le pupille, bestia! > Ordinò
piazzandosi davanti al ragazzo iniziando ad esaminargli il volto.
< Ora ti senti soddisfatto? > Disse arreso il
piccoletto, sollevando le braccia al cielo.
< Si! >
< Contento te! >
< Allora? >insistette, doveva trovare quello che
cercava e finchè non riusciva a scoprire cosa occupasse la mente del suo amico
avrebbe continuato a chiedere.
< Allora cosa? >
Possibile che Ryo doveva sempre
intuire tutto? Takanori si maledisse di aver sceltouna scimmietta
insistente come migliore amico.
< Che ti prende?Hai una faccia da “non capisco un cazzo ma sono felice!” >
< Ecco.. l’hai detto tu! Non
capisco un cazzo e sono felice! >
< Solitamente dietro questa faccia c’è sempre un motivo
valido! >
< E questa volta no XD> Sorrise soddisfatto
Continuarono a parlare fino all’entrata della scuola, o per lo meno Ryo parlava e Takanori
cercava solo di evitarlo.
< Ciaooooooo… Ryooooooooooo! > Urlò una ragazza alta più o meno 1.54, biondina saltando al collo del ragazzo.
< Ehy… misato! Che bello rivederti! > Disse ricambiando calorosamente
l’abbraccio..
< Ciao anche a te taki! > disse rimanendo aggrappata
al collo del ragazzo.,
Nessuno prestò molta attenzione alla scena, infatti erano tutti presi dai loro discorsi filosofici, per
quanto un discorso possa essere filosofico alle 8 del mattino.
< Ehy… ciao! > Disse yuu, facendosi strada tra il
gruppetto di Yutaka e Kouyou, sbucando alle spalle di takanori.
< Ciao! > Rispose sorridendo.
< Ma tu sai dirmi chi è quella?
> Domandò perplesso
< E’ da 20 minuti che saltella in giro chiedendo di Ryo, mi dava sui nervi! >
Takanori scoppiò a ridere, guardando MIsato e Ryo saltellare
felici.
< E non hai visto ancora niente!
> Rispose sogghignando
< Comunque è la ex di Ryo, era andata in Francia ma evidentemente è tornata! >
< aaah..
capisco! Faranno sempre così? > Domandò spaventato
< anche peggio! Perciò preparati! >
Takanori scoppiò a ridere appoggiando una mano sulla spalla
del ragazzo e dirigendosi verso la propria aula.
Ormai erano passate 4 settimane da quando
Takanori aveva accettato di frequentare Yuu.
Ogni giorno era diverso, scopriva
cose nuove sulla vita dell’altro e della sua.
Ogni piccolezza, che prima sembravano solo
cose da film, come parlare al telefono per delle ore, tenersi per mano o
soltanto stargli vicino gli sembravano speciali.
Non gli era mai capitato e questo lo faceva sentire bene.
Dal magico incontro che avevano avuto con il padre del
biondo, Yuu si era ripromesso che lo avrebbe fatto studiare, e lo avrebbe riportato sulla retta via.
Infatti si era autoproclamato
insegnante privato, ed ogni pomeriggio andavaa casa del piccoletto per aiutarlo con gli studi e ne approfittava per
stargli sempre vicino.
I suoi voti erano notevolmente migliorati e le insegnanti
avevano quasi smesso di dargli fastidio.
Tutto procedeva per il meglio.
Forse fin troppo.
Takanori, nonostante si trovasse davanti ad un libro di aritmetica, non faceva altro che ripeterselo.
Era felice, per la prima volta in vita sua.
E soprattutto, stava cambiando.
Un cambiamento lungo e difficile ma ce l’avrebbe
fatta, ne era sicuro.
I suoi pensieri furono disturbati dall’arrivo di due labbra
al livello del collo, il profumo maschio del respiro del moro lo mandava in estasy e ogni volta ce le sue mani toccavano il suo corpo sentiva una morsa alla bocca dello stomaco che lo
faceva agitare.
< Lasciami studiare! > Disse chiudendo gli occhi per
godersi a pieno di quella situazione.
< Le pause fanno bene al cervello! > Gli sussurrò
sensualmente all’orecchio mordendogli il lobo e passando la propria mano tra i
capelli del biondo facendolo sussultare.
< Si ma domani abbiamo una
verifica! > Ogni tentativo di difesa crollò quando
le mani del moro si insinuarono sotto la maglietta, iniziando ad accarezzargli
la vita.
Nonostante si frequentassero da
quasi un mese non erano mai stati molto intimi, il tutto non andava oltre al
bacio o alla carezza.
Probabilmente perché non si sentiva ancora pronto, alla fine
non era mai stato con un uomo, poteva benissimo pazientare.
Ma ogni volta che sentiva il tocco delicato dell’altro la
voglia di saltargli addosso era tanta.
Takanori si voltò, sedendosi sul bacino del ragazzo facendo
aderire i propri genitali.
Non sapeva se l’aveva fatto apposta e gli era venuto
spontaneo farlo, ma comunque era soddisfatto della
reazione ottenuta.
Le mani di Yuu iniziarono a farsi sempre più audaci,
insinuandosi sotto i jeans, accarezzandogli le
natiche.
-..-.-.-.-.-.-.-
Takanori ricordava benissimo il loro primo
bacio, era stato qualche giorno dopo il loro “fidanzamento”.
Il biondo era rimasto in classe a causa della pioggia, la
odiava, specialmente quando non aveva l’ombrello.
< Ehy! > Urlò Yuu sbucando dalla porta
< Ciao! >
< Come mai qui? Non torni a casa? > chiese il moro
avvicinandosi e sedendosi vicino a lui.
< Non ho l’ombrello! >
Non ebbe il tempo di dire nient’altro che si ritrovò un paio
di labbra attaccate alle sue e le loro lingue impegnate in una danza di
passione.
Il cuore gli batteva a mille e il respiro era irregolare.
Era a rischio infarto.
-.-.-.-.-..-.-
< Yuu! > mormorò Takanori tra un bacio e l’altro,
accarezzandogli la testa come un gattino.
< Ok.. scusa.. sono andato
troppo oltre! > Si scusò l’altro togliendo le mani dalle natiche del ragazzo
che aveva seduto sopra.
Ma lo sguardo del biondo aveva
qualcosa di diverso. Strano.
< Vuoi fare l’amore con me? >Domandò tutto d’un fiato, nascondendo il proprio viso tra l’incavo del
collo di Yuu per nascondere il lieve rossore che si era formato sulle sue
guance.
Quest’ultimo rimase leggermente interdetto, non capiva da
dove il ragazzo avesse tirato fuori quella domanda.
Ma comunque non se lo fece ripetere
due volte.
Iniziò ad accarezzargli il volto, osservandolo serio.
< Taka, è la tua prima volta !
>
< tecnicamente sono molto esperto! > Cercò di farsi il
grande, anche se sapeva benissimo di cosa stesse
parlando l’altro.
< Sei sicuro? > Chiese indeciso,voleva che la prima volta del suo
ragazzo fosse indimenticabile, qualcosa di cui potersi vantare.
Ormai era al corrente di quanto la
vita sessuale di Takanori fosse attiva già dall’età di 12 anni, ma sapeva anche
che non ne conservava nessun ricordo.
E lui voleva essere ricordato in
eterno!
< Mai stato più sicuro! > Disse iniziando a baciargli
la vena che gli pulsava sul collo, lasciandoci dei piccoli segni di saliva che
formavano un sentiero che collegavano la gola alla
bocca per poi passare alle guance e riscendere al collo.
Le mani di yuu iniziarono ad esplorare il
corpo di Takanori facendolo sussultare ogni qualvolta le sue mani fredde erano
a contatto con la sua pelle calda.
Takanori si alzò dal corpo di Yuu, porgendogli la mano come
chiaro invito a seguirlo, cosa che fece immediatamente.
Tra un bacio e l’altro i due raggiunsero il letto, yuu
liberò il ragazzo dal peso dei pantaloni diventati ormai troppo stretti e
scomodi.
Con un gesto abile tolse anche i suoi rimanendo entrambi con
i boxer.
Yuu si sistemo tra le gambe del ragazzoiniziando a baciargli dapprima le
labbra mentre le sue mani gli percorrevano il petto soffermandosi sul capezzolo
destro, il quale era adornato dal un bellissimo pearcing.
Ben presto le mani vennero
sostituite dalla lingua calda, giocando e baciando quel pezzetto di metallo.
Pian piano scese, riempiendogli la pancia di baci e segni
rossi, simbolo del suo passaggio.
Non appena Takanori sentì le mani di Yuu giocare con
l’elastico dei propri boxer alzò il bacino invitandolo
ad andare oltre, richiesta che venne subito accolta.
Con un gesto abile Yuu gli sfilò quel pezzo di cotone che
teneva rinchiusa la sua mascolinità e con sua grande
sorpresa venne sostituito da due grandi labbra.
Quel contatto lo fece trasalire, il pearcing freddo che
adornava il labbro del moro a contatto con la pelle calda lo faceva eccitare.
Sentiva la bocca del ragazzo baciarlo in tutta la sua
lunghezza, alternando la bocca alla mano, fino a quando
si decise di colmare il vuoto della sua bocca con qualcosa di più consistente (ammikkaNd Faith *ç* )
La stanza era piena dei suoi gemiti, c’era qualcosa in tutto
quello che glielo faceva sembrare così bello.
Eppure non era la prima volta che qualcuno glielo faceva,
ora ne riuscivaa
prendere tutti i movimenti, le sensazioni anche i piccoli baci erano
significativi e lo portavano vicino all’apice del piacere.
< Yuu..stò
per venire! > Lo avvertì riversando il suo liquido caldo nella bocca del
moro.
< mm.. sei buono! > Disse
l’altro leccandosi le labbra, gustandosi ogni piccola gocciolina del frutto del
proprio lavoro.
Si risdraiò sul biondo, facendo aderire il
proprio corpo con quello del ragazzo.
Le loro labbra desideravano non staccarsi mai, e le loro
lingue erano così golose di baci che non gli lasciavano nemmeno il tempo di
riprendere fiato.
Ildolce
bacio fu interrotto da un dito che yuu aveva infilato tra le loro labbra,
avidamente Takanori iniziò a succhiarlo afferrandogli il polso e baciandol’intera mano.
< Aspetta amore! > disse Yuu sfilandogli il dalla
bocca facendolo passare sul torace, prima di insinuarla tra le sue gambe
iniziando a giocare con la sua apertura.
A quel contatto Takanori si irrigidì,
aveva paura.
Stava per fare una cosa che lo avrebbe cambiato per tutta la
vita, ma alla fine lo voleva, ed era pronto.
< TAka? > Domandò Yuu,
notando lo sguardo corrucciato del ragazzo steso sotto di lui.
< Per favore, non farmi male! >
Yuu gli sfiorò la guancia con la mano e posò le sue labbra
su quelle del biondo, sussurrandogli
< Mai! >
detto questo iniziò ad infilargli
il primo dito, continuando a baciarlo.
Quando si fu abituato aggiunse anche il secondo, iniziando a
muoverle lentamente facendolo abituare a quella intrusione.
< Aih..
E’… è… piacevole! > disse, tra un bacio e l’altro.
Yuu continuò a muovere entrambe le dita facendolo gemere
sotto di se.
Takanori era completamente perso, non
aveva mai provato un piacere così inteso.
< Amore, non resisto più! > Mormorò Yuu, allargandogli
leggermente le gambe e sistemandosi tra esse.
Il biondo sentì qualcosa di più grande premergli contro la sua apertura desideroso di entrare, cosa che fece poco
dopo.
Il dolore che sentì era pari ad una coltellata alla pancia,
mai in vita sua aveva provato così tanto dolore.
Gli occhi gli bruciavano e le lacrime iniziarono ad avere
vita propria.
< Piccolo, tutto ok?> Il moro lo guardava con sguardo preoccupato.
< Sisi! > Rispose,
passandogli un braccio attorno al collo.
Una sola lacrima solitaria gli rigò il
volto prima che il piacere si impossessò del suo corpo.
Non esistevano più due individui, c’era
solo un unico corpo immerso tra la passione e i gemiti.
Yuu entrava e usciva dal biondo sempre con più forza.
Le mani del moro erano fisse sul suo bacino, sforandogli
dapprima le anche e le natiche per poi iniziare a stuzzicargli la punta del suo
membro.
A quel contatto Takanori inarcò la schiena offrendo
all’altro una migliore angolazione, iniziando a
muovere il bacino allo stesso ritmo che aveva trovato il suo compagno.
Mai aveva provato un piacere così denso e forte, gli
sembrava di impazzire.
Takanori iniziò ad accarezzare le scapole di Yuu,
lasciandogli dei leggeri solchi sulla pelle con le unghie, arrivando fino alle
natiche.
< Mm..Taka!
> mormorò il moro, con la voce roca per l’eccitazione.
La mano di quest’ultimo iniziòa muoversi lentamente su tutta la sua
lunghezza, afferrando con la mano ancora libera la gamba, in modo tale potesse
trovare meglio quel dolce punto che lo avrebbe mandato in paradiso.
< Yuu, continua! >Esclamò il piccoletto ansimando e
stringendo un pezzo di lenzuolo tra le mani.
La visione di Takanori nudo sotto di se e
del fatto che fosse nel pieno dell’eccitazione mandò in estasi il moro.
L’aria era colma del piacere di entrambi.
Le Labbra piene di Taka iniziarono
ad assaporare la pelle candida del moro, lasciandogli una lunga scia di
succhiotti su tutto il colloper poi passare a torturare le sue labbra, giocherellando con il
pezzetto di metallo che gli ornava il labbro inferiore.
< Oh dio! > Uscalmò
a fior di labbra il biondo, facendo ridere Yuu.
< Non ridere! > Lo rimproverò continuando a baciarlo
passandogli una mano tra i capelli.
Le spinte di yuu divennero sempre
più forti e vigorose toccando ogni volta il punto più sensibile del ragazzo.
< Vieni per me, piccolo! >
E così, per la seconda volta,
riversò il suo seme caldo tra le loro pance, sussurrando il nome del ragazzo.
Poche spinte dopo venne anche Yuu,
liberandosi dentro al biondo, mentre le loro labbra si univano e si abbracciavano
dolcemente.
I due ragazzi rimasero per pochi secondi, l’uno perso nelle
profonde iridi dell’altro.
Il primo a rompere quella magia fu Yuu, che uscì lentamente
dal corpo di Takanori e si stese al suo fianco, passandogli un braccio attorno
alla sua esile vita e attirandolo a se.
< Come stai? > Domandò il
moro, baciandogli la fronte.
< Benissimo! > Disse, sistemandosi meglio sul suo
petto, come un bimbo in cerca di protezione.
In un certo senso lui lo era. Tutto quello che gli era successo negli ultimi mesi era stato del tutto
imprevisto.
Tutte le sue difese erano crollate e il vecchio Takanori che
conoscevano, quello violento e deluso dal mondo e dalla vita, era statoschiacciato dalla
forza dell’amore (quanta carie! =.= Nd Faith)
Adesso aveva bisogno di essere guidato e tenuto per mano, e
Yuu lo avrebbe di certo aiutato.
Prima o poi sarebbe caduto, e lui
lo avrebbe aiutato a rialzarsi.
< E’ stato fantastico! > Commentò Yuu, passandogli una
mano tra i capelli.
< Puzzo! Non ti conviene strusciarti addosso! >
Rispose Takanori, storcendo il naso.
< Questo non è per niente romantico! > Puntualizzò
l’altro, trasformando la carezza in un piccolo schiaffo sulla nuca.
< Aiha! >
< Ti stà bene! Hai rovinato un bel momento! > Continuò
serio.
< Uffa! > Sbuffò il giovane voltandogli le spalle e
coprendosi con il leggero lenzuolo che era rimasto ancora sul letto.
Yuu si sedette sul letto con un sorriso da ebete stampato
sulla faccia.
< Su… non fare l’offeso, ho ragione! > Esclamò,
incrociando le braccia al petto, ma la figura esile del ragazzo disteso sul
letto, con solo un leggero lenzuolo, che gli aderiva perfettamente al corpo,
lasciando intravedere le giuste dosi di pelle non lo aiutavano
di certo a fare il finto duro con lui. ( *ç* *ç* )
< All’attaccooooo! > Urlò
afferrando il piumone, che era caduto vicino al comodino durante il loro
amplesso, e coprì entrambi iniziando a fargli il solletico.
< Nooooooooo! > Urlò l’altro
di rimando, iniziando a scalciaree a ridere.
< Lo odioooo!
Smettila immediatamente >
Ma il moro sembrava non avere le
orecchie che approfittando della situazione si mise a cavalcioni su Takanori e
gli bloccò le braccia con una mano e con l’altra gli accarezzò il volto,
strappandogli un altro bacio.
< Non mi compri con un bacio! Lurida biscia!
>
< Biscia? > chiese ridendo la
presunta biscia.
< Si esatto! Sei una biscia!
> Rispose, continuando a tenere il broncio.
< Ho capito cosa vuoi! > Esclamò l’altro, facendogli
passare la mano sulla punta del suo pene e passandogli la lingua sulle labbra
piene.
< Mmm. > Confermò l’altro,
chiudendo gli occhi.
< Vedo che ci ho azzeccato, piccolo bambino pervertito!
>
< Ehm! > …
….
I due si bloccarono e takanori spalancò gli occhi, sbucando
da sotto le coperte con fare innocente mormorando un “oh cristo”.
Quello che si ritrovò davanti in un certo senso
lo rassicurò
< Shin! > ( nome inventato! Nd.Faith )
VI GUSTA??????
CHE BELLO.. I COMMENTINI SONO
AUMENTATI… BRAVE MIE CARE!!!!!!
Botsuraku: ACCIE ^^ -GRABBA-
KICCHI: -la recupera dallo spazio profondo e la shpupazza- grazie mille anche a te^^
Blackangel: tesorinaaaaaaaaaaaaaaaame ama leggere i tuoi commenti X°°D sono felicissima
quando li leggo…
Siiiiiscrivi scrivi –fa il balletto con i pompom-
Devo dire che ruki stà soffrendo come pochi in questa ficcy XD e meno male che lo amo X°°°D
Ahahhahahaah questo è vero!!!! Aoi ha la forza di far diventare gay anche il più etero del mondo se solo lo desidera!!!!!
*ç* *ç* e ce credo, va che bel pezzo di figliolo che
è!
E beato ruki che se lo palpa tutto..
*ç* non so se dire beato ruki che si palpa aoi o beato aoi che si palpa ruki –sclera
immersa nell’indecisione-
-anche lei vuole il numero di aoi o
un’appuntamento ma non lo dice- comunque ad avercelo
un compagno di classe del genere… *ç* andrei a scuola anche la domenica e nelle
vacanze…
Già… è difficile scrivere –sospira-ogni volta mi blocco e inizio a fissare
lo schermo con occhi vuoti..
La gente che mi fissa si spaventaX°°°D
Anche se poi parto con un’idea e
poi va sempre a finire che scrivo altro X°°°D
Anche se ho già in mente come deve finire da almeno 2 mesi!!!!Spero di finirla presto… più che
altro perché mi stò appassionando X°°°°D
-si sente idiota-
accieeee…
-fa gli occhi sberluccicosi- le frasine
mi sembravano un po troppo angoscianti X°°°°D
me felice che ti piazzono…
ho scritto anche io un poemozzo X°°°°°°D
aaaahlowwaaaaaaa… posso aggiungerti su msn????
*_* *_* *_* *_*
-shpupazza e fugge-
chauuuu
al prossimo capitolooooooooooooooooooooooooooooooo
e mi raccomando, continuate a commentare… -sembra la fine di beautifull X°°°D-
“.. La lunga notte si chiude
e, come invitato da un sogno
a una
stanza dove non c'è nessuno prego la luna
come una luce devota
ho sussurrato "vorrei che il dolore che ho nel cuore diminuisse"
camminavo brancolando dentro l'alba
la tua figura inondata dalla luce mi scottava in un ricordo
sono ancora qui…”
Arsun Dream – gackt
< Che cosa fai? > domandò il fratello di Takanori, guardando le due figure ancora
svestite nel letto.
< Ti posso spiegare dopo? > Disse takanori imbarazzato,
sperando che il fratello non andasse in giro a dire tuttoai suoi.
Yuu afferrò la mano del biondo da sotto al
piumone, cercando di infondergli sostegno.
Sapeva benissimo come anche suo fratello lo disprezzasse particolarmente tanto.
< Rivestiti e fai andare via il tuo amichetto, dobbiamo
parlare!Ti aspetto nella mia stanza tra
5 minuti! >
E detto questo se ne andò,
sbattendo la porta.
< Ma scusa, che cazzo gliene
frega? > Domandò Yuu, inveendocontro il fratello del biondo, che
guardava ancora preoccupato la porta.
< Ehy? Piccolo? > cerò di richiamarlo Yuu, scuotendolo
per le spalle.
< Si? >
< Rimango?>
< No, ma va! Tanto chi se ne frega
! > Cercò di tranquillizzarlo, sorridendo e dandogli in soffice bacio sulle
labbra.
< Comunque, da adesso sei
ufficialmente il mio ragazzo vero? >Domandò, mostrando la sua faccia da
angioletto.
< Perché non lo ero già? >
Chiese di rimando Takanori inarcando un sopracciglio.
< mm.. Già! > Rispose
saltandogli addosso e baciandolo mentre con una mano andò a palpargli le
natiche.
< Piantala! Contieniti! >
Disse,fuggendo
dall’abbraccio e andando a raccogliere i propri vestiti.
< Forse è meglio se te ne vai! Non vorrei farlo incazzare ancora di più! > Disse, passandogli i vestiti
che aveva raccolto.
< Ok.. ma sappi che dopo mi devi
chiamare, ok? > Disse preoccupato.
< Ok! >
Detto Questo il moro si vestì e lo salutò con un dolce bacio
sulle labbra.
Ora era solo, doveva affrontare il
primo ostacolo della loro relazione.
Probabilmente suo fratello non era contento di quello che
aveva visto.
La sua era una famiglia piuttosto
tradizionalista, e suo fratello non era da meno nonostante fosse un
appassionato di musica punk.
Dopo pochi secondi di prese coraggio
e si diresse verso la stanza di Shin.
Appena entrò nella stanza del
fratello, la tensione accompagnava le note di Rastynail degli X japan.
Takanori non era sorpreso di quella reazione quasi tragica
del fratello, anzi si aspettava qualcosa di più.
Anche se comunque aveva paura
ugualmente.
Il biondo rimase vicino alla porta giocando nervosamente con
una ciocca di capelli che gli copriva la parte destra della faccia,in attesa che il
fratello iniziasse a parlare, non sapeva esattamente come iniziare una
discussione, ma comunque non dovette aspettare molto tempo prima che il
fratello maggiore si degnò di prestargli la sua attenzione.
< Allora? >Domandò, dandogli le spalle
< Cosa?>
< Lo sai benissimo! > Disse, voltandosi verso di lui e
avvicinandosi piano.
< Non c’è niente da dire, la mia vita
non ti riguarda! >
Rispose risoluto, controllando la respirazione.
Era molto nervoso, ma non voleva darlo a vedere.
Per quanto suo fratello lo odiasse,
lui lo ammirava.
Era sempre stato il suo preferito, sin da piccolo, quando lo
difendeva dal padre, quando veniva picchiato lui al
posto suo.
Era sempre stato dalla sua parte, ma poi era cambiato,
riservandogli lo stesso trattamento che gli riservava
suo padre.
< Sei mio fratello, sei uno della mia famiglia.. la tua vita mi riguarda Takanori! >
< La figura di merda la faccio
io non tu! Non rovino il nome della famiglia ! >
< L’hai già rovinato abbastanza! >
< Allora non vedo che problema c’è… una cosa vale l’altra
no? >
< vai a letto con un uomo! >
< Ci vai tu??? No io! La cosa
non ti riguarda Shin! >
< Papà ha sempre avuto ragione! Sei una nullità Takanori!
Non vali proprio niente, ne come figlio ne come
fratello! La mamma doveva dare ascolto a papà quando
diceva di abortire! > E detto questo andò a sedersi
vicino al pc, voltando le spalle al fratello minore
lasciandolo senza parole.
Tutte queste cose le sapeva bene, ma non glielo aveva mai
detto apertamente.
Queste parole lo ferivano.
Lo ferivano profondamente.
Dove aveva sbagliato? Se era stato
solo un errore perché non l’hanno ucciso quando ancora
era nel grembo materno?
Lo avevano sempre umiliato, deriso e quant’altro,
ma non gli avevano mai detto che era stato un errore. Mai.
Takanori uscì dalla stanza del fratello, gli occhi gli
bruciavano e le calde lacrime iniziarono a rigargli il volto.
Probabilmente nessuno dovrebbe mai sentirsi dire di essere
stato un errore.
Nessuno.
Raggiunse la sua camera e non appena chiuse
la porta dietro le sue spalle, cadde sul pavimento lasciando libro sfogo
alle lacrime.
Rannicchiò al petto le gambe magre, abbracciandosi come
faceva da piccolo, quando veniva sgridato perché era
troppi vivace o perché non era molto interessato alla musica classica o
all’opera o quando suo padre lo faceva sentire in colpa per aver causato
l’incidente della sorellina piccola.
Sapeva benissimo di non essere il responsabile di quello che
era successo, ma la cosa gli pesava molto.
Che colpa ne aveva lui se mentre
giocavano una macchina travolse la sua amata sorellina e non lui?
Erano in questi momenti in cui sentiva il bisogno del caldo
amore della sua fedele amica chimica.
Lei lo rassicurava e lo cullava, al contrario della sua
famiglia che dovevano infondergli la forza per
continuare a vivere.
Cercò di alzarsi ed uscire di casa.
Ne aveva bisogno.
Nonostante il suo corpo non la volesse la sua mente la reclamava.
Ma alla fine anche il suo corpo
cadde alla dolce richiesta della sua mente provocatoria.
Perché era così fottutamente
debole???
Lei non era sua amica e allora perché era corso tra le sue
braccia?
Takanori si faceva mille domande mentre
la droga iniziava a circolagli nelle vene.
< Ehy bimbo, non stai esagerando? > Domandò un uomo
alla sua destra, posandogli un braccio sulle spalle.
La musica gli rimbombava nelle orecchie e il mondo iniziò a
girare talmente veloce che gli sembrava di stare su una giostra.
Le sue gambe lo avevano portato nel garage del suo
spacciatore e nemmeno si era reso conto di essere andato li.
< No.. va benissimo! > disse,
porgendoli una mazzetta di denaro..
< Paghi sempre bene matsumoto! >
Il giovane non rispose e se ne andò.
Barcollava, odiava fare quello che stava facendo,
ma lo faceva.
Le macchine, i passanti e le luci della città, tutto era fastidioso.
La strada sembrava così ripida e piena di solchi e il suolo
sotto ai suoi piedi sembrava mancare.
Forse aveva davvero esagerato.
Il mondo intorno a se girava così velocemente da non
riuscire a vedere nient’altro se non l’oscurità che lo circondava.
Imboccò il primo vicolo e si appoggiò al muro.
Non era la prima volta che aveva bisogno di qualcosa di
solido per stare in piedi, ma di certo non gli era mai successo di stare così
male subito.
Il suo stomaco non avrebbe retto ancora per molto,
probabilmente entro pochi secondi avrebbe rivisto quello che aveva mangiato
ieri sera e la cosa non lo entusiasmava più di tanto.
Cadde a terra, le ginocchia non riuscivano più a reggerlo e
l’impatto con il suolo gli causò una lieve sbucciatura sulla pelle.
Questa reazione avrebbe dovuto aspettarsela prima o poi, ma nonostante ciò continuava ad assumere quello
schifo.
“ Bravo takanori, sei un genio” Pensò portando le mani a
terra e iniziando a vomitare.
Il sudore gli percorse il viso e il
respiro si faceva sempre più irregolare.
< Ehy tu! > Una voce dietro di se
lo riportò alla realtà, facendolo sussultare.
Quando si voltò, trovò un’uomo
sulla mezza età, dalla corporatura abbastanza robusta.
Quella figura lo inquietava ma non
sapeva perché.
< Tutto ok? > Chiese gentilmente, chinandosi e
porgendogli un fazzoletto.
Takanori non rispose, cercando di alzarsi ma ricadendo
subito dopo.
< Aspetta ti aiuto io! >
l’uomo gli afferò le braccia attirandolo a se…
< Ce la faccio! >
Takanori cercò di scostarsi dall’uomo, cosa impossibile dato
le sue pessime condizioni di salute e dalla stazza.
< Lasciami! > Disse, con la voce fievole cercando
invano di liberarsi dall’abbraccio dell’uomo.
< Queste cose non si fanno, sei
fatto? Eppure sei così un bel ragazzino! >
Disse passandogli una mano sul viso e leccandosi avidamente
le labbra.
< Lasciamiii! > per quanto volesse urlare non riusciva, la voce gli moriva in gola
facendo uscire dei bisbigli, e si odiava ancora di più perché si sentiva
impotente.
“ Ti stà bene Takanori, così impari!” sempre quella voce
nella sua testa, continuava a ripetergli che era così che doveva andare. Se lo meritava.
Che senso aveva vivere ormai?
A chi interessava avere tra i piedi un
tossico trasandato?
Che lo uccidesse pure, accettava la
sua punizione.
Ma nonostante ciò le lacrime
iniziarono a bagnarli il viso, facendolo sentire ancora di più una nullità.
Non poteva nemmeno morire con dignità.
< Ehy! > Un’altra voce, una
voce che conosceva bene e che non avrebbe mai voluto sentire in
quell’occasione.
< Che cazzo stai facendo? >
Disse il ragazzo, gettandosi sull’uomo e iniziando a prenderlo a pugni.
Takanori cadde a terra sbattendo
nuovamente il ginocchio, si sentiva umiliato e deriso.
Vide l’uomo correre davanti a lui spaventato, ma non ebbe il
coraggio di alzare il volto per incontrare gli occhi del ragazzo che stava
correndo verso di lui.
< Ehy, piccolo?> sentì una mano alzagli il viso e allora fu
costretto a guardarlo.
< yuu.. > mormorò tra le
lacrime
Il moro non gli diede modo di aggiungere altro che lo attirò
a se, stringendolo più che poteva.
< Piccolo per favore, dimmi che stai bene! > gli disse,
bacandogli la testa e stringendolo ancora di più a se.
Quasi volesse farlo diventare una parte
del suo corpo.
< Andiamo a casa? > Chiese
singhiozzando, passandogli un braccio attorno al collo.
< Certo! > Rispose, prendendolo in braccio e
portandolo fino alla sua abitazione.
Note:
Capitolo un po
corto ma intenso….
-si autouccide perché ruki stà soffrendo
troppo- ma mi sento malvagia inside X°°°D
come vi sembra???
Botsuraku: -prende le cose per la trasfusione-
me felicissima che ti piacee *_* *_* *_* devo dire che la scrivevo con questa faccina *ç* *ç* ß
me
Spero che questo capitolino ti piaccia, anche se è deprimente
XD grazie a te – la shpupazza-
Tesorola:W le cose angosciantiiii
X°°°D il fatto è che reita rimarrà per sempre
un pirla, anche se cerchiamo di umanizzarlo un po il suo
cervellino rimarrà sempre lo stesso X°°°D
- fu così che aeth e faith vennero uccise da un uomo bendato misterioso-
ahahhahahahaah
Aoi seeeeembra idiota… ma in realtà vuole nascondere la
sua vera intelligenza – in realtà non ci crede ma lo scrive ugualmente- per me è
più la forza del sesso X°°D sappiamo che
gli uomini non pensano con il cervello ma bensì con altro.. X°°D
In realtà rukino è un trans e non ce lo vuole dire –O.O non sa perché ha detto trans,
“non può essere una prostituta normale???” “ NO” U.U-
(notare che mi faccio le domande e rispondo da sola)
Amore leggere questa ficcy con
delle canzoni tristi in sottofondo è una bella mazzata (lei lo sa perché la
scrive con le canzoni più deprimenti che possano esistere) e non è una cosa
salutare…
-prende la tesora e l’abbraccia-
BUahahahhahahahahaahha
–è una risata malefica- che bello tenervi tutti sulle spine…. –ha questo potere
e lo sfrutta- muahahhahahahah
Io amo le tue recensioniiiiiiiahahahhaè grazie a te che continuo
a scrivere-si getta addosso e la
sbaciucchia-
Quando aprì gli occhi non capì immediatamente dove si
trovava, ma poi, quando i suoi occhi si furono abituati alla
luce scorse un viso dinnanzi a se.
< Yuu.. > Pronunciò a bassa
voce
< Finalmente ti sei svegliato! MI stavo preoccupando e
mia madre era in piena crisi “ ma non si sveglia più?”
>Disse sorridendo, spostandosi piano
per far avvicinare una donna con il volto gentile.
< Stai bene? Sei salvo? >
Chiese la donna, passandogli un panno umido sul viso.
Da quanto tempo era svenuto?
< Mamma così lo spaventi!Levati! > disse il moro, prendendo la madree buttandola fuori dalla stanza.
< Così va meglio! > Disse avvicinandosi al letto e
sedendosi vicino al ragazzo.
< Allora? Cos’è successo? >
< Nulla! > rispose imbronciato, probabilmente se gli
raccontava la verità, ovveroche era strafatto,lo avrebbe perso, e
lui non lo voleva.
< Taka? Perché
non ti sei difeso? Non sei un moccioso! >
< Ho abbassato la guardia! >
< Perché non ci credo? A me puoi
dire tutto Tak! > Disse accarezzandogli il viso.
< Non c’è nulla da dire! >
< Parliamo! >
< Ti ho appena detto che non c’è nulla da dire, di che
vuoi parlare? > Disse, prima di contorcersi per una fitta lancinante alla
pancia.
< Che hai? > Chiese allarmato Yuu sbarrando gli occhi per lo spavento.
< Nulla, ogni tanto mi capita! > Rispose
prima di sedersi sul letto, voleva scappare via.
Non voleva farsi vedere in quelle condizioni da lui.
Non si era mai vergognato così tanto in vita sua.
< Tu non vai da nessuna parte! >
Yuu gli appoggiò una mano sul petto e lo spinse contro al
materasso, inchiodandolo al letto.
< Voglio solo andare a casa! > Cercò di dimenarsi, ma
era troppo debole per averla vinta.
< Com’è andata con tuo fratello? > Chiese il moro
sdraiandosi vicino al biondo, passandogli un braccio attorno alla vita,
attirandolo a se.
Takanori strinse i pugni, aveva rimosso il ricordo di quella
conversazione dalla mente, sentiva gli occhi bruciargli di nuovo.
< Suppongo non sia andata molto bene! >
< Non importa! >
< Che ha detto? >
< Nulla! >
< Se non era nulla non ti
saresti conciato così! > Esclamò giocherellando con i capelli del ragazzo
che stringeva tra le braccia.
< Chi ti ha detto
che centra lui? >
< Non sono scemo! >
< Peccato! >
< Adesso mi spieghi che hai fatto? >
< Mi prometti che non mi lascerai mai solo? > Disse
tutto d’un fiato.
Voleva urlare tutto il suo dolore, voleva essere consolato
voleva fare tante cose in quel momento ma la paura di
perderlo era davvero troppa.
Il moro lo abbracciò ancora più forte, cercando di
infondergli tutto il suo amore attraverso un singolo abbraccio.
< Mai! >
< Mai mai? >
< Mai mai! >
< Quando quell’uomo mi ha trovato non mi reggevo in piedi.. stavo davvero male! >
fece una piccola pausa, nascondendo il viso sul suo petto.
< Ero così fatto che non mi ricordavo nemmeno il mio
nome! >
Sentì yuu sussultare prima di sentire
le sue dolci labbra posarsi sulla sua testa.
< Spero che ora tu abbia capito la lezione! >
Takanori rimase in silenzio, l’unico rumore che sentiva era il
respiro regolare del moro e il suo.
< Quando ti sentirai triste
vieni da me! Io ti posso aiutare…! >
il giovane ricominciò a
singhiozzare, era felice…
Felice ma triste…
Aveva accanto una persona
straordinaria che gli voleva bene nonostante tutti i suoi difetti, che non
erano nemmeno tanto piccoli e invisibili.
Ma era triste perché sapeva che ciò no
sarebbe durato!
D’altro canto Yuu non si era mai trovato in quella
situazione, non che fosse la prima volta che stava con
un ragazzo, ma mai gli era capitato di prendersi una sbandata del genere.
Più stringeva il piccolo takanori tra le braccia, più si
sentiva felice come non mai..
Aveva subito sentito quell’istinto di protezione nei suoi confronti ma mai si sarebbe immaginato che dentro a quel
cuore di pietra ci fosse così tanto dolore e tanta crudeltà.
< Aspetta qui! > Disse, staccandosi mal volentieri dal
biondo prima di andare vicino alla scrivania.
< Cosa fai? > Chiese l’altro
osservandolo.
< dove caz… > Ricevette come
risposta prima di vederlo sorridere eritornare da lui.
Il moro si risdraiò vicino a lui,
facendogli sistemare la testa sul proprio petto prima di prendergli il polso
con una mano.
< Promettimi che non lo toglierai mai! > Disse prima
di mettergli un filo di plastica azzurra attorno alla mano..
< Cos’è?>
Takanori si osservò il braccio con sguardo curioso e divertito..
< Con questo filo ti ho legato a me per sempre! > Il
sorriso del più giovane scomparve e gli occhi di quest’ultimo si riempirono per
la terza volta in poco meno di un’ora di lacrime..
Le labbra di Yuu si posarono delicatamente su quelle del ragazzo prima di insinuargli la mano tra i
capelli.
< Ti amo! > Disse titubante Takanori… staccandosi dal
bacio.
< Anche io! > Rispose
l’altro, stendendosi sul corpo esile del biondo facendo aderire il suo corpo
con quello del ragazzo.
< Yuu.. voglio fare l’amore con
te! > esclamò sussurrando prima che il moro lo afferrò
per i fianchi e lo strinse ancora di più a se.
< Anche io! Sempre! > Rispose
baciandogli il naso e accarezzandogli il ventre liscio per poi salire a
torturargli i capezzoli facendolo sussultare.
Takanori si aggrappò alle spalle del suo ragazzo,
baciandogli con passione quelle dolci labbra piene d’amore, giocando con la sua
lingua umida e calda.
Sentiva il pearcing del moro solleticargli il viso e le
lunghe ciocche nere cadergli sul volto.
Yuu gli sollevò la maglietta scendendo a baciargli la
pancia, lasciandogli lunghe scie di saliva e baci.
Rimasero per diversi minuti a baciarsi e coccolarsi, più le
carezze si facevano audaci più la voglia di consumare il loro amore cresceva ma
nonostante ormai fossero entrambi nudi, nessuno dei due proferì parola i loro
corpi continuavano una dolce danza di carezze sfuggenti e delicate.
Yuu fece scivolare la propria mano tra le gambe di Takanori
facendogli rizzare la pelle.
Quando il primo dito si mosse dentro al
giovane, quest’ultimo sussultò e si aggrappò ancora più saldamente sulle
spalle del moro.
Quel dolore, nonostante fosse fastidioso, era sopportabile,
perché ben presto si sarebbe trasformato in un piacere estremo, quasi
delirante.
Yuu introdusse altre 2 dita per farlo abituare e a quando pare stava funzionando, visto che takanori si contorceva dal
piacere sotto di lui, invocando il suo nome.
< Fermati! > Ordinò Takanori tra i gemiti.
< Cosa? > Inizialmente Yuu
non capì cosa volesse ma sentì le mani paffute e
piccole dell’altro premergli contro al petto, quasi volesse respingerlo.
Sconcertato, Yuu si alzò e si sedette sul letto, fissando il
piccoletto alzarsi ed avvicinarsi a lui.
Continuando a premergli le mani sul petto
facendolo sdraiare per poi mettersi sopra di lui facendo passare l’erezione del
moro sulla sua apertura.
< Voglio fare io! > Disse tutto d’un
fiato, prima di far entrare il membro del ragazzo dentro di se.
Yuu si sentiva frastornato, ma questa cosa lo eccitava
parecchio.
Appoggiò le proprie mani sui fianchi dell’altro, aiutandolo
a penetrasi lentamente.
Nonostante inizialmente il dolore fu quasi
insopportabile, più si muoveva e più il piacere lo inondava.
LE mani di Takanori percorrevano ogni centimetro del volto
del ragazzo sotto di lui, quasi volesse ricordarne
ogni tratto ed ogni piccola imperfezione che ai suoi occhi erano pressoché nulle.
Dopo pochi minuti arrivarono all’apice del piacere tenendosi
stretti l’un l’altro.
< Ora riposa piccolo mio… > Sussurrò
Yuu stringendo tra le braccia Takanori, cullandolo con il battito del proprio
cuore.
Takanori si strinse ancora di più al corpo caldo di Yuu
chiudendo gli occhi e lasciando che i piccoli battiti del suo corpo gli
entrassero nella testa.
Non lo avrebbe mai lasciato andare,
sarebbe stato per sempre suo…
< Yuu? >
< Uhm? >
< Sei vero? > chiese imbarazzato, era troppo bello per essere vero… Probabilmente stava sognando e l’indomani
quando avrebbe aperto gli occhi il letto sarebbe stato freddo e bagnato dalle
sue lacrime solitarie.
Il moro scoppiò in una fragorosa risata che riecheggiò per
la stanza..
< Sono fatto di carne e ossa, perciò penso di essere vero >
< Buona notte! > Disse per poilasciarsi andare tra le braccia di Morfeo.
< Notte piccolo! >
Note:
Chiedo umilmente sorry!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ma la fine si avvicina e non so come portare avanti la
storia prima del grande finale…(che vi sorprenderà U.U e che causerà la mia fine U.U)
Comunque questo capitolo è davvero
misero.. ma pieno di dolciosità XD
Botsuraku:ahahahhahaha me
è sadica e finisce i capitoli sul più bello buahhahahahha
–risata malefica- comunque sono delizie che ti sia piaciuta… *_* *_* *_*
Blackangel: X°°°°°Davevo questo piccolo
capitoletto in cantiere.. ma non mi è uscito nemmeno bene..T____T è un cosettoscrauso… ma avevo paura delle botte X°°°D
-legge boys love e scoppiaa piangere- che bellerrimo quel film….. piangevo come una disperata…
-si coccola la lowwacosì non la picchia
- …- inizia a fare le fusa-
anche tu mi manchissciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
–manda bacini-
promettisco
che posterò il prossimo capitolo entro breve…!!!!!!!! –mette una mano sul cuore
–
…Chi dice che la notte
nasconde tutte le imperfezioni umane forse ha ragione,
perché la luna, così dolce e romantica, fa apparire tutto perfetto, dando un dolce
colore anche alle più tetre imperfezioni.
Non c’è cosa più brutta e assordante del rumore del
silenzio.
Ti riempie le tempie e ti dilania il cervello.
Perché ti obbliga a pensare, e quando la mente pensa
fabbrica parole su parole che feriscono e lasciano segni così profondi dalacerarti anche il
cuore.
E poi si sa, il cuore umano è molto
fragile, rischia sempre di spezzarsi.
Takanori alzò gli occhi per incontrare il viso di Yuu, così
dolce e delicato, illuminato solo dalla luce della luna.
Il braccio che gli circondava la vita si sciolse e yuu si
voltò dall’altro lato del letto, divincolandosi..
Con un sorriso takanori si alzò dal letto e si diresse verso
la finestra.
Aveva bisogno di una boccata d’aria.
Il vento freddo gli accarezzava il torace nudo, facendogli
venire la pelle d’oca.
Cosa avrebbe fatto l’indomani?
Non poteva continuare a dondolarsi nel suo dolce limbo
d’amore.
Nella sua vita esisteva anche il dolore e la disperazione, e
probabilmente nei giorni seguenti ne avrebbe
assaporato l’essenza più pura.
L’amore fa vivere ma per la maggior parte delle volte fa
soffrire, soprattutto se non si è accettati per il
solo fatto di essere un diverso e soprattutto perché il diverso era lui, e la
sua famiglia non lo avrebbe accettato.
L’amoreè passione.
L’amore è dolore. È qualcosa che ti entra dentro e che non
se ne va più.. ti rende debole ma allo stesso tempo ti
da la forza di andare avanti.
Ti rende migliore, ti fa vedere le cose belle de mondo anche
quando non ci sono.
Ma ti rende miseramente irrazionale, debole ed ingenuo.. e queste tre cose messe insieme mandano all’aria anni e
anni di difese, lasciandoti indifeso alle grinfie dei predatori.
Due forti braccia lo riportarono nel suo mondo fatto di
passione e dolcezza.
< Non riesci a dormire? > Domandò Yuu con la voce roca
dal sonno
< Non molto > Disse, stringendo le due mani virili che
gli coprivano il ventre.
< La luna è bellissima! >
< E’ vero! > Rispose, prima di girarsi e affondare la
propria testa sul petto del moro, accarezzandogli la pelle delicata con le
labbra.
< A cosa pensavi? >
< Al domani.. >
< Pensieri importanti e? > Disse scherzosamente,
stringendolo a se.
< troppo per quest’ora tarda! Andiamo a
letto va! > Disse, afferrando la mano virile di Yuu e trascinandolo
sul letto.
< Aspetta! > disse liberandosi dalla presa del
ragazzo, si avvicinò allo stereo e inserì il primo cd che trovò.
Le note dolci di koiHotiyodi Acid Back Cherry riempì la stanza e la voce disperata di Yasu rimbombò nelle orecchie di Takanori che raggiunse Yuu
e lo portò sul letto, facendolo stendere sopra di se.
< Dormiamo un po!
> Disse il biondo, chiudendo gli occhi e sentendo il corpo del moro
abbandonarsi al sonno copra di se.
La notte passò molto lentamente, mentre La musica continuava
a suonare libera,e lui quel momento si sentiva libero
come essa.
Il respiro caldo del suo ragazzo gli riscaldava il cuore.
Pensava, pensava fino a quando la
mente non gli si annebbiò e gli occhi gli si chiusero per la troppa stanchezza.
Era stata una serata davvero stremante.
-.-.--.-..--.-.--.-.-.-.-.-.-.--.
< buon giornooooooooooo >
Strillò Yuu, portandogli una tazza di caffè fumante.
< ti odio! > Gli disse, infilando la testa sotto al cuscino.
< Su.. su… è ora di svegliarsi,
pigrone! > Disse arzillo, sistemando la pazza sul comodino delicatamente e
iniziando a saltellare sul letto.
< Che ore sono? > chiese
takanori, con voce spettrale.
< Sembri uno zombie XD hai presente la voce che si sente
dall’oltretomba? >
< La sento tutti i giorni, come potrei non ricordarla no?
>Rispose automaticamente
uscendo dalla sua nicchia calda.
< Comunque sono le 10.30.. ed è
ora di sollevare le chiappe! >
< Ma come diavolo fai? >
domandò, sedendosi e afferrando il caffè ustionandosi invetabilmente
le labbra…
< Cazzo!!!!!! Dolore! >
< A fare cosa scusa? > il moro inarcò le sopracciglia,
e infilandosi sotto le coperte.
< Ad essere così arzillo! >
< Si chiama caffeina… ne bevo a
quantità industriali! Tirerebbe su anche un cavallo..
poi quando l’effetto finisce mi sento una merda… ma
mi godo queste poche ore di allegria! > Rispose tranquillo, giocherellando
con il cuscino..
< Mah.. contento te! >
< Allora… cosa facciamo oggi? >
< Non so! Non hai appena detto che dopo “l’effetto
caffeina” c’è la fase “ sono morto” ? >
< Beh… si rimedia con dell’altra caffeina! >
< Ma sei proprio fissato! >
< Taaaanto! > Rispose con la
bava alla bocca…
< Mi fai paura! Comunque non
voglio dare fastidio, tra un po vado! >
< Fastidio? >
< Beh… ti occupo il letto da ieri, magari
i tuoi fanno storie! >
< Tu non dai fastidio.. anzi!
Non so come fai, ma a mia madre stai simpatico… boh.. forse capisce l’essenza delle persone solo quando sono
mezze morte ma le stai simpatico XD >
< Beh… che bella cosa! > disse ironico, sistemando la
tazza dove l’aveva trovata e alzandosi alla ricerca dei suoi vestiti.
< Noooo..rimaniiiiii! > Disse mettendo il broncio.
< no! XD >
< daiii! >
< Mi voglio far pregare! >
Takanori incrociò le braccia al petto facendo la posa da
duro.
< ok… però ti prego a modo mio! > Disse l’altro
avvicinandosi e gettandolo di peso sul letto…
< Ehy.. ma così non valeee! >
< Non lagnarti essere! Vuoi essere pregato.. me lo hai chiesto tu! >
Disse baciandogli il collo e l’orecchio, mentre l’altro
continuò ad agitarsi per qualche altro minuti per poi arrendersi alle coccole…
< Comunque oggi mangiamo il sashimi e tempura! Ormai non puoi
dire di no! >
< Uomo! Sei stressante! >
< E non hai visto niente sai!
> Disse beffardo
< E la cosa mi rende davvero
molto felice! >
< ragazziiiii..
cosa.. >
La signora Shiroyama rimase per qualche
secondo interdetta prima di mormorare un “scusate” e uscendo di tutta
fretta dalla porta..
< in questi due giorni stiamo facendo una strage di
familiari! > commentò Takanori, dandogli una pacca sul fondoschiena.
< beh… non sembra averla presa male no? >
< Fossi in te le andrei a
parlare! Era visibilmente scossa! >
< Dici? >
Takanori annuì e spinse il suo ragazzo giù dal letto..
< Ma sei una bestia! >
< Vaiii! > Disse ridendo,
yuu non se lo fece ripetere due
volta, anche perché se avesse esitato ancora ce lo avrebbe mandato a calci nel
didietro.
Percorse il corridoio di casa quasi titubante, non che
avesse paura della madre, alla fine sapeva che non lo avrebbe ostacolato, ma
non sapeva cosa dirle.
< Ma??? > Disse a fil di voce, affacciandosi sulla cucina, trovandola seduta
al tavolo a bere un bicchiere d’acqua.
< Mamma? >
< oh tesoro…! >
< Tutto ok? > Chiese avvicinandosi…
< Ma certo… Tutto a meraviglia!
> Rispose alzandosi e iniziando ad armeggiare con le pentole..
< Sicura? >
< Una curiosità… ma.. cioè! Tu eTakanori… voi … >
Cercò di dire, piena di imbarazzo… giocando nervosamente con un mestolo.
< Stiamo insieme… già! >
< E’ ufficiale la cosa?? >
< Nel senso che? >
< e’ seria >
< Si.. abbastanza… >
< Cosa ti posso dire figliolo?...
Se tu sei felice lo sono anche io… > Disse abbracciandolo…
Yuu si sentiva felice per quella sua reazione, voleva una
situazione serena per Takanori… almeno a casa sua, visto che da lui non poteva
trovare quell’affetto che tanto cercava, voleva che la propria famiglia
diventasse anche la sua.
Quando entrò nella stanza trovò
Takanori intento a guardare una vecchia foto che aveva riposto sul comodino
vicino al letto.
SI era già rivestito.
< Ti diverti? >
< Che scemo che eri! > Disse
sorridendo e tornando a sedere sul letto.
< Tutte le foto antiche sono stupide! Ma
alcune sono belle! >
< devo dire che in quella foto l’unico venuto bene è il
girino che hai in mano! >
< Ci ho messo un pomeriggio a catturarne uno! E’ un mio
trofeo personale! >
< Bei trofei! >
< Sfotti poco! > Disse inginocchiandosie baciandolo sulle
labbra
< O sarò costretto a punirti…!
> Sussurrò leggermente, prima di leccarsi le labbra con fare sexy.
< beh, chi ha detto che io no voglia essere punito! >
< Razza di ragazzino pervertito! > asserì incrociando
le braccia al petto.
Una strana musichetta riecheggiò nella stanza attirando
l’attenzione dei due ragazzi.
< E’ il mio cellulare! > disse Takanori scattando in
piedi e raggiungendo l’oggetto sulla scrivania.
Esitò qualche secondo prima di
rispondere.
< Cosa vuoi? > chiese severo,
i tratti del viso si fecero più duri
- torna a casa- la voce dura dell’uomo al telefono lo lascio pietrificato
< Arrivo! > Fu
l’unica parola che disse prima di riagganciare .
Non aveva avuto il coraggio di replicare,
.:*°Noticineeee°*:.
Perché io amo torturarvi, ma non
potevo deludere la mia sista con un finale serio… U.U
Botsuraku: -capisce cosa voleva
dire e annuisce- perché “l’ammore” serve a tanto *ççç*-sbaciucchia-
Sistaaaaaaaaaaaaaaaa… posto anche
quando non mi minacci U.Uahahahahahahaha
quante belle recensioniiiiiiiiiiiiiiiii –la incita a
scriverne altre-
Anche io amo boys
love *_* *_* *_* mi ha depresso per un mese!
Ahahahhahaha –legge il significato
del nome e ne va fiera X°°°D –
Al proxcapitolooooooooooooooooo
vi amoroooooooooo…
Ps: voi sapete se posso mettere
della musichetta nella pagina dove posto la storia????
…Le leggende narrano
di un’angelo disceso in terra per salvare un giovane uomo, solo che per
amore donò le sue ali. Tu, mio dolce principe, mi hai rubato il cuore e sei
fuggito tra le nuvole…
Quella voce così dura e fredda gli rimbombava nella testa
Takanori correva per le strade tiepide di tokyo, solo con se stesso e con la sua paura.
Aveva paura di tutto quello che poteva succedere.
Veniva picchiato per cose minori.
Potevano sorvolare sulle donne, sulla cocaina, ma il vecchio
non gliel’avrebbe fatta passare liscia questa volta.
Ci teneva al nome della propria famiglia, e avere un figlio
gay non era di certo nella spietata lista della famiglia modello.
O per lo meno questo lo pensava
lui.
La brezza fresca, che solo nelle dolci mattine primaverili
investiva i suoi passanti con i suoi dolci profumi, lo
faceva riflettere.
I ciliegi in fiore.
Sarebbe stato bello poter passeggiare per quel viale con il
suo Yuu, quel dolce e piccolo fiore che era sbocciato così all’improvviso, e
ora doveva lottare per tenerlo con se.
Gli sarebbe piaciuto andare al mare, non ci
era mai stato, e andarci con Yuu sarebbe stato il massimo, fare l’amore
distesi sulla sabbia, mentre il suono del mare fa da sottofondo a
quell’incantesimo già perfetto.
Si accese una sigaretta, aspirandone ogni piccolo sapore, si
riempiva i polmoni e li svuotava, preoccupato e ansioso.
Arrivò davanti al vialetto di casa.
Ci aveva messo più tempo del previsto.
Takanori fece un lungo respiro ed aprì il cancello,
entrandoci lesto.
“ su Taka, che sarà mai!” cercava
di farsi coraggio, sapendo che poi sarebbe corso da Yuu per farsi coccolare.
Magari se lo vedeva morente gli faceva un po pena e raddoppiava la dose delle
coccole, pensò sorridendo.
Una volta giunto in casa, notò il
padre seduto su una sedia della cucina, in procinto di alzarsi.
< Ce ne hai messo di tempo! > Disse freddamente.
< Il tempo che ci dovevo mettere! >
< Non fare lo spiritoso, ragazzino! > Disse,
agitandosi.
Takanori fece un passo indietro, urtando il ripiano della
cucina.
Aveva una sfottuta paura.
< Allora, spiegami! > Disse l’uomo, avvicinandosi.
Il cuore del ragazzo sobbalzò e il respiro gli si fece
irregolare.
< Cosa devo spiegarti? >
< Con chi esci tu? > Ormai gli era davanti…
< con chi mi pare! >
Un secondo.. e sentì la mano del
genitore colpirgli sonoramente la guancia.
Il viso gli doleva e gli occhi iniziavano a bruciargli, ma
non doveva piangere, non doveva dargliquesta soddisfazione.
Non lo avrebbe visto piangere, non per così poco.
< Tu non uscirai più da questa casa e soprattutto non
rivedrai mai più quel finocchio del cazzo! > disse freddo, guardandolo negli
occhi.
< Col cazzo che non esco!>
Se le stava cercando, e questo lo
sapeva benissimo, ma l’idea di non poter rivedere più Yuu lo agitava e lo
faceva innervosire.
Era grazie a lui che la sua vita era cambiata, era grazie a
lui che finalmente aveva trovato un po
di luce.
< Tu cosa? >
< Io rivedrò yuu quando mi pare,
tu non potrai allontanarmi da lui! > Rispose secco
< Tu non hai capito proprio niente! Sono tuo padre, e io
decido cosa fare! >
< Sei mio padre? Ma
davvero?Un padre non si comporta come
fai tu, non induce il proprio figlio a drogarsi, non
gli rovina la vita e soprattutto un padre… >
Non lo fece finire di parlare che un altro schiaffo lo
colpì, facendolo cadere e sbattere contro a tavolo.
Gli doleva la testa e si sentiva rintronato.
< Alzati! > disse prima di afferrarlo per i capelli e
riportarlo in piedi.
Sentiva il sapore del sangue che perdeva dal naso, in bocca.
< Tu non lo rivedrai più, a costo di ammazzarti con le
mie stesse mani! >
takanori,nonostante fosse mezzo
tramortito per la botta, riuscita a tenere il suo sguardo di sfida.
< Provaci! >
< Non aspetto altro! > disse il vecchio prima di
lasciarlo ed uscire dalla stanza.
Takanori si accasciò sul pavimento, tenendosi la testa tra
le mani.
Non poteva non rivederlo più, non doveva fargli questo, la
stanza aveva cominciato a girare, si sentiva davvero
uno schifo.
Lui aveva bisogno di avere Yuu tra le braccia, di baciarlo,
toccarlo e soprattutto di averlo dentro di se.
Lui era diventato la sua droga.
Il biondino si alzò e corse nella sua stanza, non curandosi
del sangue che gli macchiava la maglietta.
< Cristo santo! > Urlò, tirando un calcio ad un
comodino scoppiando in lacrime.
Takanori si accasciò sul pavimento afferrando il cellulare
che aveva in tasca.
Senza pensarci due secondi compose il numero del moro e
attese singhiozzando.
-Piccolo? – Yuu era agitatissimo, lo si percepiva anche dalla voce.
< Amore..
> Sussurrò, scoppiando a piangere.
- Ehy, piccolo! Calmati…cos’è successo? -
< Non… vuole che io ti veda! Io non resisto! >
-Che sciocchezza va
dicendo? Non gli crederai mica ne?- disse, con tono
rassicurante.
< Ma se dovrebbe farcela? E se riesce a separarci? >
-Non mi arrenderò, piccolo. Ti amo troppo per
perderti! – non mentiva, per la prima volta in tutta la sua
vita si era legato a qualcuno sia con il cuore che con l’anima.
E non se la sarebbe fatta portare
via senza aver combattuto.
- Aspettami, arrivo.- disse, correndo a prendere la moto.
< NO… piove! Rimani a casa! >
-sai cosa me ne frega
della pioggia! Ti amo…- e detto questo, riagganciò.
Takanori rimase con il cellulare in mano, fissando il vuoto.
Sapere che entro
pochi minuti l’avrebbe rivisto lo aveva calmato, voleva stringerlo tra le sue
braccia, baciare quelle sue dolci labbra e scappare
via.
Dove il dolore non lo poteva raggiungere, dove c’era solo la
sua felicità..
Voleva fuggire lontano da quella vita che lo stava lentamente
uccidendo.
Dopo pochi secondi il suono del campanello attirò la sua
attenzione e il cuore gli si bloccò nel petto.
< vai via! > La voce di suo padre,
dura ed assassina.
Scese le scale velocemente, inciampando quasi sui suoi
stessi piedi
< Papà lascialo! > disse, singhiozzando.
< mi lasci entrare… devo
parlargli! > Disse serio Yuu, non voleva vederlo soffrire, vederlo in quelle condizioni gli si stringeva il cuore.
< Tu non hai capito, tu non lo rivedrai
mai più! >
< E come può impedirmelo?
Chiudendolo in casa? Ma la pianti.. sa benissimo che
io non mi arrenderò mai! Perciò è tutto inutile…>
Takanori fissava il volto del suo ragazzo duro, stava
riuscendo a tenergli testa e la cosa lo sollevava.
Almeno sapeva che anche il moro teneva a lui nel suo stesso
modo.
< vediamo chi è più forte… >
< Ma non capisce? Così stà
facendo del male solamente a suo figlio! > urlò, indicando Takanori sulle
scale.
L’uomo non si voltò nemmeno a guardare il figlio e chiuse la
porta in faccia al moro.
< L’hai fatto venire tu!> Disse voltandosi e colpendolo al viso.
< Per favore papà! >
lo implorò. Non l’aveva mai fatto…
Si sentiva una merda,
per la prima volta in tutta la sua vita stava implorando qualcuno.
Ma lo avrebbe fatto altre mille volte se sarebbe
servito a qualcosa.
< No! > disse freddo, ritornando in sala..
“Grazie mille papà” pensò beffardo prima di aprire la porta
e vedere yuu seduto a terra sotto l’acqua..
< Piccolo… > Disse alzandosi e allargando le braccia
per abbracciarlo..
< Portami via! > Disse d’un
fiato, prendendogli la mano e iniziando a correre verso la moto del moro.
Yuu non se lo fece ripetere due volte e salì sulla sua Ducati monster nera, seguito
dal biondo.
< Takanori, se te ne vai non sperare di ritornare a casa!
> Urlò il padre dalla porta
Yuu sorrise beffardo e partì.
Takanori si sentiva libero, si strinse sorte al suo ragazzo
e gli bacio la schiena.
< Sei mio!>
Disse Yuu, stringendogli un braccio e accarezzandogli la mano..
< Per sempre! > Sussurrò appoggiando la testa sulla
schiena di Yuu e chiudendo gli occhi, facendosi cullare dal vento e dalla
pioggia che gli bagnava il volto.
Un attimo, una parola…
< Che cazzo! > Urlò yuu
facendo manovra e lasciando sull’asfalto una lunghissima scia di pneumatici..
Un piccolo secondo, e tutto finì… il buio inglobò la luce.
Takanori strinse invano la maglia di Yuu cercando di tenere
a se quel corpo tanto amato.
Il rumore dell’acciaio della moto gli risuonava nelle
orecchie.
La mano di takanori lasciò la giacca del moro...
Il suo respiro si faceva irregolare e pian piano si
affievoliva…
Il buio…solo lui… cupo e tenebroso, riusciva a
rovinare tutto…
Note:
cattibiiiiiiiiiiii
T______T nemmeno un commentuccioooo T______T
Note: diciamo che
questo capitolo è moooolto deprimente, solo che io vi
consiglio di leggerla ascoltando ito, io l’ho scritta
con quella come base, cioè l’intera fan fic è basata su quella canzone e su sumire…
Buona lettura *____*
ForeverYours
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.
< Sposiamoci! >
mi sussurri baciandomi teneramente la guancia.
I nostri corpi nudi,impregni
l’uno del sapore dell’altro, sono a contatto, puoi sentire la mia pelle fremere.
< Io non credo nel
matrimonio! Non mi sposerò mai! >
< beh, tu non credi
nel matrimonio in chiesa, con tanto di carte da firmare..
cosa te ne frega, sposiamoci qui e ora, solo noi due! >
Osservo
il tuo volto aprirsi in un sorriso, sorrido, incapace di fare altro.
< Solo noi due e?
>
< Se vuoi prendo il cane come testimone, non sarà una fonte
attendibile, ma delle volte è più intelligente di te! U.U
>
< Gentile, non sei
molto romantico! Dovresti convincermi a vivere con te per tutta la vita non
insultarmi >
Metto
il finto broncio, voglio farmi
coccolare.
Devo ammettere che
questa proposta mi ha lasciato molto perplesso, come
gli sarà venuta in mente?
< Perché? > Domando stringendomi ancora di più al suo
fisico statuario, una gocciolina di sudore gli riga la fronte, donandogli quell’aria
da giovane e dannato.
< Cosa? >
< Vuoi sposarmi!
>
< Perché devi essere solo mio! >
< Io lo sono! >
< Allora sposami
ora! >
< Va bene! >
Il sorriso più bello che io abbia mia visto, la tua felicità mi emoziona.
Ti alzi e corri verso
il cassetto del comodino e ritorni con un’anello
in mano.
Non so più che pensare.
< Questo è mio, non
è nulla di speciale ma ci tengo molto! > mi dici afferrandomi
il polso e iniziando a leccarmi sensualmente il dito avvicini il cerchietto d’argento
al mio dito.
< E con questo anello tu mi appartieni! >
Sei serio, non ti ho mai
visto questa espressione in volto prima d’ora, mi baci
la mano e mi sfili l’anello che porto sull’anulare destro e me lo dai.
Capisco immediatamente
cosa vuoi, ti infilo l’anello sul dito e sorrido.
Mi sembra una
cretinata, ma vedo che ci tieni molto e preferisco rimanere zitto.
< E io sono solo tuo! >
Mi abbracci, il tuo
profumo mi inebria.
Vivo di te, io sono
te.
Mia vita, mio amore.
< Eri già mio! >
< Ora è ufficiale
>
< Solo al cane!
>
La tua risata
cristallina riempie la stanza, rimarrei delle ore ad
ascoltarti ridere.
Luce, dolce luce che rovina il manto bugiardo del buio.
Gli occhi mi bruciano e il corpo mi duole.
Perché mi sento schiacciato al letto, una strana sensazione mi immobilizza e devasta il cervello.
Perché il cuore mi fa male? Perché sento la voglia irrefrenabile di piangere?
Io non capisco.. che mi succede?
Delle voci mi riportano alla realtà, non vorrei
ma apro gli occhi.
Una stanza bianca.. vuota.
Vuota proprio come il mio cuore.
< Takanoriiii! > strilla mia
madre, la sua voce mi riempie i timpani, smettila!Basta!
Accenno un sorriso solo per farla smettere…
< Yuu! > Ora ricordo cos’è
successo.
Mi alzo, nonostante una fitta lancinante lungo tutta la
schiena mi fa urlare di dolore, resisto.
Barcollo, sono ancora troppo rintronato per reggermi in
piedi, ma non posso rimanere a letto.
Voglio vederlo!
< Stia sdraiato! > Mi dice un uomo
alto almeno il doppio di me, presumo sia il medico, appoggiando la sua
mano grande sulla mia spalla, sorreggendomi.
< No, devo andare da lui! >
< Non puoi! >
< Dov’è? > Le lacrime
iniziano a scorrermi libere sul viso, rigandomi le guancie
ferite.
Il liquido salato mi risveglia tutti i graffi, infuocandomi
la pelle lattea.
< Ne parliamo dopo, ok? > mi sussurra mia madre,
accarezzandomi il volto.
< No! Voglio vederlo ora! > Perché
non me lo fanno vedere?
Vedo mia madre sospirare e afferrarmi la mano, nonostante
mio padre e mio fratello mi abbiano sempre trattato
come una merda, mia madre, per quanto abbia potuto
farlo, mi è stata vicino.
Forse l’ha fatto solo per spirito materno, chi lo sa.
< Vedi, avete avuto davvero un bruttissimo incidente…
> mi conferma quello che ricordavo, il suo tono si fa sempre più cupo.
Quanto avrei voluto fosse solo un
parto immaginario della mia mente.
Si ferma, perché stà pensando a cosa dirmi?
La testa mi gira, vorrei solo ritornare a dormire, ma non
posso. Devo sapere.
< Sei rimasto in coma per una settimana, e in questa
settimana sono successe molte cose >
una settimana? Rimango senza
parole.
< Yuu ha subito molte lesioni. >
< E ora come stà? > mi dimentico
anche di respirare.
< Mi dispiace tesoro.. ! > Mi
dice abbracciandomi.
Mi dispiace? No.. io non ci credo…
< Per cosa? > Penso di essere
troppo shokkato per capire.
< Non ce l’ha fatta! >
interviene il medico, voltandosi e ritornando alle sue cartelle.
Nello stesso istante in cui quell’uomo burbero mi ha detto
queste parole io no smesso di esistere.
Mi manca l’aria.
Sono troppo debole per realizzare
le parole che mi hanno appena detto.
Sento le gambe cedermi per il troppo dolore,
Cado. Il pavimento gelato contro le mie ginocchia rotte non
mi fa alcun effetto.
Mio dolce angelo, dove sei?
Il dolore che ho al cuore è molto più insopportabile di
quello fisico.
E’ come se una lama mi trafiggesse il petto ripetutamente e
il mio crudele assassino non ha intenzione di smettere.
Non riesco a piangere, le lacrime non
hanno nemmeno la forza di scendere dai miei occhi.
Lentamente sento il cuore morirmi in petto, lasciando un
buco nero che risucchia dentro di se tutte le mie emozioni.
< per favore… Fatemelo vedere! Voi scherzate! >
Sussurro disperato.
Mi ritrovo tra le dolci braccia di mia madre, singhiozzando
e stringendo con entrambi le mani il colletto della
sua soffice camicetta di seta.
< Taka… >
< Dimmelo che menti! Per favore… dimmelo! > Non mi
accorgo nemmeno che il tono della mia voce è aumentato.
Stò urlando e nemmeno voglio urlare.
Non sento più nulla, se non le braccia della donna che mi ha
messo al mondo stringermi sempre più forte.
Per favore, dimmi dove ho sbagliato… Aiutami a capirecom’è potuto succedere.
Per favore dio, dammi un’altra opportunità di guardarlo
negli occhi.
Voglio sentire ancora la tua voce. Mio dolce angelo, torna
da me..
Mi faccio trascinare nel letto.
Una bambola di pezza probabilmente avrebbe posto più
resistenza.
< Takanori, riposati ora! Ritorno tra un po! > sussurra mia madre,
accarezzandomi il volto.
Non le rispondo, continuo a fissare il cielo.
Spaventosamente azzurro e luminoso.
Ridi tu, bastardo.
Sei felice ora? Hai riavuto il tuo angelo.
Dio ingrato.
Non sai che noi umani viviamo d’amore? Come hai potuto portarmi via la cosa più importante che avessi
mai avuto???
Una lacrima solitaria fugge dal mio
occhio, morendo, così com’è nata, sul cuscino.
Chiudo gli occhi, magari è un sogno, un terribile incubo che
mi batte prepotentemente nel cervello.
MI lascio andare tra le braccia di Morfeo, stanco e vuoto.
Il rumore martellante del mio cuore mi sveglia,
il mio orecchio non è mai stato così sensibile.
Devo respirare piano, prima di rendermi conto che il cuore
che sento non è il mio.
Mi stringo ancora più forte versosul mio cuscino umano, versando dolci
lacrime calde.
< Yuu! >
< Ehy, piccolo! > Mormori tra i miei capelli.
Il tuo profumo, la tua voce.
Sapevo che era soltanto un sogno, tu non potevi essere
volato via da me.
Mi stringi forte a te, sei freddo.
Le lacrime ricominciano a scendere, è
vero.
Il tuo corpo è morto. Non sei più pieno di passione e
desiderio.
Tu non sei più con me.
MI aggrappo al tuo petto, bisognoso di risposte.
Voglio averti con me, per sempre!
< Perché? > Chiedo in lacrime
< è successo, non ci sono perché!
>
< NON DOVEVA SUCCEDERE! > Urlo, mi aggrappo alla tua
camicia nera, non ti farò andare via da me.
Ti terrò per sempre stretto al petto.
< La vita è ingiusta sai? Ma tu
devi essere forte, piccolo > cerchi di consolarmi, passandomi la mano tra i
capelli e sul viso.
I fantasmi piangono?
Perché sento le tue lacrime
glaciali cadermi sulle guance ed unirsi alle mie?
< Non voglio svegliarmi mai più! Rimaniamo insieme per
sempre, qui! > Ti imploro. portami con te.
< Non voglio! Svegliati! >
< No >
< Non fare il capriccioso, io sarò sempre con te! >
< Ma io non con te! >
< Si invece, finchè io vivrò qui
> mi dici, mettendomi una mano sul petto
< staremo sempre insieme! >
< No! > Non voglio, perché? Singhiozzo, mi dispero tra
le tue braccia.
Nono voglio più svegliarmi.
< Perdonami piccolo, io ci ho
provato. Ho lottato per te. Svegliati ora! > sembra un’ordine, ma il tuo tono è tutt’altro
che severo.
Compassionevole, dolce e pieno di dolore.
Io non so se questo sei davvero tu, mio dolce angelo, ma
voglio vivermi questi ultimi istanti insieme.
Appoggio le mie labbra calde sulle tue marmoree.
Un lungo brivido mi percorre il corpo.
Un ultimo bacio. Un’addio eterno.
Con quel bacio ti sei portato via la mia anima e il mio cuore.
Takanori non esiste più, c’è solo
la sua prigione fatta di carne e dolore.
I giorni passano lenti e vuoti.
Non posso continuare a guardare questa stupida lapide di
marmo, sapendo che tu sei qui sotto, solo e prigioniero dentro una cella di
legno.
Mi accascio a terra, voglio raggiungerti, non ce la faccio a
stare senza di te.
Nonostante siano passati 4 mesi,
non riesco a rassegnarmi.
Vengo a piangere qui ogni sera, al tramonto.
Non ho più voglia di fare nulla, vivo ma
è come se non ci fossi.
Voglio raggiungerti, ma sono troppo codardo.
Non riesco.
Perdonami vita mia.
Abbi cura del mio cuore, ti prego.
“il tuo sorriso, le
tue lacrime, la tua voce
il tuo corpo, il tuo corpo, il tuo me stesso,
Non posso rivederti mai più.
I bei tempi vivono per sempre nel mio cuore
nella mia memoria mi fai vedere quell’allegro sorriso
quando ti incontrerò in un sogno
sarai la solita bambina piangiona che sei sempre
stata
Non mi svegliero mai
come ho dolcemente desiderato”
Sai, mi hanno detto che il tempo cura tutte le cicatrici,
che sono troppo giovane per capire cosa sia davvero l’amore.
Ma il tempo è ipocrita, ti fa
andare avanti vivendo nel passato, ricordando ciò che non puoi avere.
Le mie ferite non si rimargineranno mai, ma vivrò.
Lo farò per te!
Non so che ne sarà del futuro.
L’unica cosa che so è che… alla fine..
sarò per sempre tuo!
Note finali:
Eccoci qui, siamo giunti alla
fine.
Spero di non avervi deluso.. sono
su questo capitolo da una settimana.
Ma è stato davvero difficile per me
scriverlo.
Mi bloccavo e piangevo come una baka X°°D *ti impari ascrivere cose deprimenti Nd.
Tutti*
Vi posto anche il testo di ito… così sapete anche che dice la canzone che vi ho
consigliato di ascoltare prima ^^
Ito:
Da quando abbiamo iniziato la nostra relazione
sembra passato un anno e mezzo
da quando è cominciata non abbiamo
fatto altro che litigare e parlare di separazioni.
Il tempo che abbiamo passato insieme è stato
Lento
E gradualmente in calo.
Il senso dei principi che avevamo sono
cambiati.
L’unico che riceveva il tuo sorriso luminoso
Ero io.
Ho provato a dimenticare
I miei sentimenti sono rivolti a te
In qualche modo mi sembrava di averli accettati.
Ma ho preso fin troppo tempo vero?
Tu sei stata sempre la sola
Hai pianto?
Mi dispiace.
Tutto ciò che è stato sottolineato
erano solo dei pensieri solitari.
8 giugno, un giorno chiaro.
Oggi è il tuo compleanno.
C’era una piccola torta.
E come una bambina tu eri felice.
E tutto è stato
Riempito
Riempito con la felicità.
Non importa quanti anni
Rimarrà sempre lo stesso.
L’unico che ha distrutto il tuo sorriso
Sono stato io.
Le mie intenzioni erano di capirti
Molto di più di quanto gli altri facessero.
Abbiamo camminato sulla spiaggia
Ora ci sono le impronte di una sola persona, è il cuore
ancora vicino ad esse?
Il tempo in cui esso non può essere visto, è molto lontano.
Non sono in grado di ricordare niente.
Solo i bei ricordi.
E ogni volta che ci penso sono
felice
Pensare a niente è molto lento!
Ho incontrato te
e per questo, ne sono grato
Voglio ritornare a quell’estate, dove chi ho
perso, c’era!
Voglio ritornare a quell’estate, dove chi ho
perso, c’era!
Testo stupendo *__* ruki ti amo..
Comunque la frasetta
che c’è nell’ultimo pezzo della ficcy è presa da Sumire ^^
Va beh.. vi abbandono ^^
Vi amuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
Sista e mamy..
non mi uccidete Please T____T *ha paura*