Non sarebbe fuggito di nuovo. Stavolta l’avrebbe affrontato e avrebbe vinto, a tutti i costi. Non conosceva nulla del suo nemico, a parte il fatto che fosse l’Ombra più forte di tutte, il re indiscusso del Tartarus.
-E adesso che facciamo?- disse Akihiko, sopraggiunto dalle scale.
-Restiamo in guardia… e aspettiamo- rispose Minato in tono estremamente serio, come al solito.
Lo chiamavano il Mietitore. Era il signore delle Ombre, più potente di qualsiasi altra, con a disposizione una forza tale da superare persino quella dei Persona più forti; l’unico avvertimento del suo arrivo era il tintinnio delle sue pesanti catene mentre si trascinava per i corridoi, inesorabile e veloce come un ghepardo che insegue la sua preda.
Quando lo aveva incontrato per la prima volta, Minato pensava che si trattasse soltanto di un’Ombra leggermente più forte delle altre, e aveva cercato di combatterla ordinando ai suoi compagni di restare uniti e non fuggire (specialmente Junpei, che in quel momento era stato sul punto di inzaccherarsi i pantaloni): un errore che per poco non gli costò la vita e lo costrinse a restare bloccato a letto per quasi una settimana.
Ma questa volta, era diventato più forte, così come i suoi compagni. In tutti si era risvegliato un nuovo e più potente Persona: Caesar aveva preso il posto di Polydeuces, Io si era trasformata in Isis, Hermes era diventato Trismegistus, ma soprattutto in lui si erano risvegliati i suoi veri Arcana, quelli che lo contraddistinguevano da ogni altro Persona-user: il Folle e la Morte, Orpheus Telos e Thanatos. Con questo nuovo potere a sua disposizione, era riuscito a travolgere facilmente ogni nemico, ogni Ombra abbastanza stolta da pararglisi davanti; ma questa non era un’Ombra come tutte le altre, questa era il Mietitore, portatore dell’Arcana della Morte.
Minato si accorse che la mano di Yukari, accanto a lui, stava tremando, e gliela strinse. –Non preoccuparti- le disse –Ce la faremo.
-Come sempre- rispose lei –Ma cerca di stare attento. Non posso curarti se muori.
In tutta risposta, il ragazzo le strinse la mano ancora più forte, tenendo Deus Xiphos nella destra.
-Sarà una sfida parecchio interessante… il re del Tartarus, eh?- disse Akihiko con il suo solito tono sprezzante.
-Ragazzi, ho una fifa tremenda…- si lamentò Junpei –Ma poi che figura farei se scappassi ora? Io e Trismegistus siamo pronti a suonargliele!
Dopo questa esclamazione, un silenzio inquietante riempì i bianchi corridoi di Adamah, l’ultimo livello del Tartarus, un silenzio che si adattava perfettamente allo scontro che di lì a poco avrebbero dovuto sostenere.
Improvvisamente, la voce di Fuuka risuonò nelle loro menti.
-Eccolo! Sta arrivando! Buona fortuna… state attenti.
Un rumore di catene sferraglianti echeggiò nei corridoi vuoti, sempre più forte, sempre più vicino: il Mietitore stava arrivando, stava arrivando a prendersi le loro vite e le loro anime.
Non oggi. Oggi affronterò la morte stessa, e ne uscirò vincitore. Non è il delirio di un folle, la vana speranza di un mago o il capriccio di un imperatore, è una certezza. La certezza di un giudizio che cambierà il mondo.
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