A Fool's Struggle

di MinexLaggante
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Non sarebbe fuggito di nuovo. Stavolta l’avrebbe affrontato e avrebbe vinto, a tutti i costi. Non conosceva nulla del suo nemico, a parte il fatto che fosse l’Ombra più forte di tutte, il re indiscusso del Tartarus.

-E adesso che facciamo?- disse Akihiko, sopraggiunto dalle scale.

-Restiamo in guardia… e aspettiamo- rispose Minato in tono estremamente serio, come al solito.

Lo chiamavano il Mietitore. Era il signore delle Ombre, più potente di qualsiasi altra, con a disposizione una forza tale da superare persino quella dei Persona più forti; l’unico avvertimento del suo arrivo era il tintinnio delle sue pesanti catene mentre si trascinava per i corridoi, inesorabile e veloce come un ghepardo che insegue la sua preda.

Quando lo aveva incontrato per la prima volta, Minato pensava che si trattasse soltanto di un’Ombra leggermente più forte delle altre, e aveva cercato di combatterla ordinando ai suoi compagni di restare uniti e non fuggire (specialmente Junpei, che in quel momento era stato sul punto di inzaccherarsi i pantaloni): un errore che per poco non gli costò la vita e lo costrinse a restare bloccato a letto per quasi una settimana.

Ma questa volta, era diventato più forte, così come i suoi compagni. In tutti si era risvegliato un nuovo e più potente Persona: Caesar aveva preso il posto di Polydeuces, Io si era trasformata in Isis, Hermes era diventato Trismegistus, ma soprattutto in lui si erano risvegliati i suoi veri Arcana, quelli che lo contraddistinguevano da ogni altro Persona-user: il Folle e la Morte, Orpheus Telos e Thanatos. Con questo nuovo potere a sua disposizione, era riuscito a travolgere facilmente ogni nemico, ogni Ombra abbastanza stolta da pararglisi davanti; ma questa non era un’Ombra come tutte le altre, questa era il Mietitore, portatore dell’Arcana della Morte.

Minato si accorse che la mano di Yukari, accanto a lui, stava tremando, e gliela strinse. –Non preoccuparti- le disse –Ce la faremo.

-Come sempre- rispose lei –Ma cerca di stare attento. Non posso curarti se muori.

In tutta risposta, il ragazzo le strinse la mano ancora più forte, tenendo Deus Xiphos nella destra.

-Sarà una sfida parecchio interessante… il re del Tartarus, eh?- disse Akihiko con il suo solito tono sprezzante.

-Ragazzi, ho una fifa tremenda…- si lamentò Junpei –Ma poi che figura farei se scappassi ora? Io e Trismegistus siamo pronti a suonargliele!

Dopo questa esclamazione, un silenzio inquietante riempì i bianchi corridoi di Adamah, l’ultimo livello del Tartarus, un silenzio che si adattava perfettamente allo scontro che di lì a poco avrebbero dovuto sostenere.

Improvvisamente, la voce di Fuuka risuonò nelle loro menti.

-Eccolo! Sta arrivando! Buona fortuna… state attenti.

Un rumore di catene sferraglianti echeggiò nei corridoi vuoti, sempre più forte, sempre più vicino: il Mietitore stava arrivando, stava arrivando a prendersi le loro vite e le loro anime.

Non oggi. Oggi affronterò la morte stessa, e ne uscirò vincitore. Non è il delirio di un folle, la vana speranza di un mago o il capriccio di un imperatore, è una certezza. La certezza di un giudizio che cambierà il mondo.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


L’Ombra era ora davanti al gruppo, fronteggiandolo; era la cosa più spaventosa che Minato avesse mai visto, persino peggiore delle normali Ombre.

Era un’enorme figura alta più di due metri, avvolta in un mantello nero con appese le famigerate catene che producevano un rumore sferragliante in grado di gelare le ossa quando levitava, facendo svolazzare le estremità strappate della veste e rivelando l’assenza di gambe. La testa era interamente coperta da una maschera che lo faceva assomigliare a uno spaventapasseri; da essa spuntava fuori un occhio iniettato di sangue. Il particolare più curioso erano però le sue armi: assomigliavano a due revolver, eccetto che la canna era lunga più di un metro e mezzo; agitava le due lunghissime pistole in modo convulso, come se fosse in preda ad un delirio estatico.

Il silenzio che seguì fu persino più terrificante del suono delle catene.

Minato si concentrò e lasciò andare la mano di Yukari, tastando il suo Evoker con la punta delle dita.

Improvvisamente, la voce agghiacciante del Mietitore lacerò l’aria come unghie sulla lavagna:-A…ETE…OSA…FIN TRO… IO SO… IL MIE…ORE, CU…ODE DI TAR…US…IL VO…POTE… È DEB… LE VO… ANI… N…ANNO…LA GRAN… MAD… PRE…ARATEVI!!!

L’Ombra emise un ruggito acutissimo e sovrannaturale.

Non era più tempo delle parole, bisognava agire.

Minato estrasse il suo Evoker e lo puntò alla tempia.

-Orpheus Telos! Agidyne!

La scintillante figura metallica rossa e oro del leggendario Maestro delle Corde apparve alle spalle del ragazzo, suonando un melodioso accordo sulla sua cetra e causando un’esplosione ai piedi dell’Ombra, la quale tuttavia evitò l’attacco librandosi in aria.

Da quella posizione, il Mietitore aveva sotto tiro tutta la squadra, e poteva facilmente colpire i quattro Persona-user con una sola raffica.

-Squadra! Sparpagliatevi!

Junpei, Yukari e Akihiko eseguirono l’ordine proprio mentre una scarica di proiettili volava su di loro, mancandoli di pochi centimetri.

Junpei tirò fuori il suo Evoker.

-Trismegistus! Lama Audace!

L’agile dio alato scattò verso il nemico e lo attaccò con le sue lame dorate. Sebbene il colpo fosse andato a segno, il Mietitore lo accusò appena e sparò due colpi verso il Persona, mandandolo in frantumi.

-È il mio turno!- disse Akihiko -Caesar! Ziodyne!

La maestosa sagoma del Persona alzò il piccolo pianeta che teneva in mano, e da esso scaturì una gigantesca scarica elettrica, che colpì in pieno l’Ombra facendola tentennare; tuttavia, scrollò la testa e riprese il suo assalto, stavolta sparando all’impazzata verso l’alto con un ghigno malefico.

-Attenti! È Miriafreccia!

Troppo tardi. Minato sentì un dolore cocente mentre un grande numero di raggi sottilissimi gli perforavano varie parti del corpo, e cadde in ginocchio con un grido. Vide che anche tutti gli altri erano stati colpiti: tutti eccetto Yukari, che aveva già il suo Evoker puntato alla fronte.

-Aiutami, Isis!

La bellissima figura di una sfinge si librò in aria con il suo volto impassibile e allargò le sue ali: in quello stesso istante, Minato sentì che le sue ferite smettevano di sanguinare, e in poco tempo si erano rimarginate del tutto.

Il Mietitore atterrò senza fare rumore e parlò di nuovo.

-LA VO… FOR… È IN… CANTE… ORA… RIUN…TI C… NYX… FRA…LLO

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Minato si rialzò, asciugandosi il sangue dalla bocca, e scambiò uno sguardo d’intesa con i suoi compagni.

-Fuuka! Hai terminato l’analisi?

-Ci sto provando… è più dura del solito, ma fra poco dovrei aver finito.

Il ragazzo strinse i denti. Doveva pensare in fretta a una tattica efficace, se non altro per sopravvivere finché Fuuka non avesse analizzato completamente il nemico.

-Junpei! Devi distrarlo! Noi penseremo a colpire.

-Ricevuto!
Junpei evocò nuovamente Trismegistus che lanciò una palla di fuoco contro l’Ombra, la quale bloccò l’attacco con Garudyne; a questo punto, Minato colse l’opportunità e si puntò l’Evoker alla tempia.

-Orpheus Telos! Colpo del Gigante!

Il Persona si lanciò a velocità inaudita contro il Mietitore e lo colpì in testa con la sua lira, gettandolo a terra; a questo punto, Yukari invocò Isis e lanciò il nemico in aria con un possente Garudyne, quindi Caesar  spiccò un balzo e calò il suo massiccio gladio, facendo schiantare il Mietitore sul pavimento con un boato assordante.

Ma il nemico volteggiò in aria e si rialzò, più agguerrito di prima.

La voce di Fuuka echeggiò nelle menti del gruppo. –Ho finito! Non ho mai visto un’Ombra così potente… Può usare tutti e sei gli elementi, e i proiettili delle sue pistole hanno una forza terrificante! Ma il suo punto debole è l’occhio, quindi cercate di attaccarlo in quel punto!

Nessuna sorpresa. Minato aveva già capito che per vincere non sarebbe bastata la forza bruta, anche se, ripensandoci, forse in quella aveva un vantaggio.

Cambiò Persona ed estrasse il suo Evoker. Non gli era mai piaciuto usare Thanatos, gli ricordava troppo di un vecchio amico, o per meglio dire due vecchi amici, e per questo l’invocazione gli provocava un grande dolore: ma la situazione richiedeva misure drastiche.

-Vieni, Thanatos!

Premendo il grilletto, Minato sentì una fitta acuta nella sua testa, come se quella che aveva in mano fosse un vera pistola, ma subito il dolore sparì per fare spazio a una sensazione di vuoto assoluto.

Questo voleva dire avere il fardello dell’Arcana della Morte.

La spaventosa figura del dio della morte si risvegliò come da un lungo sonno ed emise un acuto e terribile ruggito che sembrò riecheggiare in tutto il Tartarus, facendo tremare le fondamenta stessa della torre.

-VOLEVI VEDERE TUO FRATELLO?- gridò il Persona con la sua voce ultraterrena –ECCOMI QUI!

Il Mietitore fremette di un’insana gioia. –HAHA… HAHAHAHAH… HAHAHAHAHHHAHAHAHAHAHAHAH! ORA… RIU…AMOCI…NYX…FRA…LLO…

-Ne ho abbastanza dei tuoi deliri…- disse Minato –Fallo a pezzi, Thanatos!

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