Il mio sbaglio più grande

di King Of My World
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nuovo amore ***
Capitolo 2: *** La festa ***
Capitolo 3: *** Alla ricerca dell'amore perduto ***



Capitolo 1
*** Nuovo amore ***


Avvertimento: Se non leggete "Un incontro può cambiare la vita a chiunque!", non ci capirete niente. Anche se ho cambiato il mio modo di scrivere, meglio leggerla, sempre se volete. Buona lettura!




NUOVO AMORE



POV CONCETTA

Stavo sul divano, ascoltavo un po' di musica.
Aspettavo mia sorella che venisse dal viaggio insieme al suo ragazzo, ero triste perché mi ero appena lasciata.
Ero stanca di sognare, di vivere e di illudermi.
La mia vita è stata semplice, troppo semplice!
Alzo lo sguardo e guardo mia madre triste, perché mio padre non c'è e l'ultima volta avevano litigato.
Ma io non le diedi importanza.

-Esco.-. Le dissi.
-Dove vai?-. Mi disse mia madre preoccupata.
-Non sono affari tuoi!-. Le dissi sbattendo la porta di casa.

In realtà, mi dispiaceva ma pensavo ai miei problemi in quel preciso istante.
Andai a farmi un giro per distrarmi un po', vado a vedere il tramonto.
Prendo il mio MP3 e metto la canzone di Laura Pausini "Strani Amori", quella canzone di rispecchiava tanto e la canticchiavo piacevolmente mentre ero su una panchina e fissavo il mare.
All'improvviso mi sento toccare i fianchi, mi giro di scatto e do uno schiaffo.
Non sapevo chi fosse, ma poi subito l'avevo riconosciuto.

-Pasquale!-. Urlai.
-Mamma mia, Conce! Tra poco mi toglievi la testa dal collo!-. Mi disse con un sorriso.
-Scusa, ma tu all'improvviso mi tocchi i fianchi. Cosa dovevo fare?.- Gli dissi con un tono arrabbiato.
-Beh, potevi girarti e vedere chi fosse.-
-No, al giorno d'oggi bisogna difendersi. Lo sai?-.
-Da cosa?-
-Va beh, lasciamo stare! Sei una testa vuota e non capisci mai nulla!-
-Perché tu sei piena? Il tanto studio, ti ha dato la testa. Vero?-. Ti disse scherzosamente per farti arrabbiare.
-Va da Debora, che è meglio! Dici sempre che è l'amore della tua vita!-. Gli dissi con aria scherzosa.
-Gelosa, eh?-. Mi disse convinto.
-No!-.

A quelle parole, volevo dargli un sacco di schiaffi ma ho preferito alzarmi ed andare via.

-Dove vai?-. Mi disse.
-Fottiti, Pasqua!-. Gli dissi senza pietà.
-Scappi? Non fai altro che scappare da me.-.
-Scappare? Io? E da cosa? Da te? Ma tu sei fuori di testa secondo me.-. Gli dissi col cuore in gola.
-Da quando Salvatore è partito, sei cambiata! E se lo chiamassi per dirgli che ti sei lasciata?-. Mi disse con un tono divertito.
-Ma gli affari tuoi no, eh?- Dissi arrabbiata.

Pasquale aveva ragione, avevo bisogno di Salvatore perché solo lui poteva ascoltarmi, capire, insomma, Salvatore era uno psicologo!
Mi capiva al volo, poi mi faceva capire la realtà delle cose che nemmeno tua sorella riusciva a capire.
Lui era come un fratello per te.

-Bene, ora vado.- Dissi.
-Ti accompagno.-. Mi disse.
-Come vuoi.-. Gli dissi senza fare problemi.

Camminammo per tutto il tempo, senza dire una parola.
In realtà, Salvatore mi ha sempre detto che quando parlavo di Pasquale, arrossivo come una stupida.
E' vero, lo conoscevo da molto tempo a Pasquale ma un tempo ne ero innamorata.
Avevo una cotta per questo stupido, oddio!
Mi penti di averlo detto.
Quando stavamo a scuola, ci facevamo un sacco di risate ma da quando è terminata, ci siamo persi di vista un po' tutti.

-A cosa pensi?-. Mi disse.
-Ah, a niente.-
-No dai, stavi pensando!-.
-Ma pure se fosse, a te che importa?!-. Gli dissi urlando.
-Niente, ma voglio sapere.-. Mi disse come se nulla fosse.
-Stronzo!-.
-Troia!-.
-Cosa? Deficente!-.
-Verginella!-.
-Ti piglio a schiaffi, se non la finisci!-.
-Interessante!-. Mi disse scherzando.
-Almeno, non sono una di quelle e poi voi uomini pensate sempre a quel coso che avete in mezzo alle gambe!-. Dissi ad alta voce.
-Ma voi ragazze, lo gradite tanto!-.
-Mi dipiace tanto, ma io non ci tengo.-. Dissi calmandomi.

Avevo 19 anni ed eri consapevole di quello che facevo, ma lui ne aveva 20 ed era rimasto quello di un tempo, cioè pensava alle stesse cose.

La gente mi guardava, ero vergognata dalle oscenità di prima.
Finalmente, arrivai al mio vicolo per andare a casa.

-Ciao, verginella!.-.
-Stronzo! Comunque domani c'è una festa per il ritorno di Anna, c'è anche il suo ragazzo che ha conosciuto mentre era a New York. Se vuoi venire, vieni.-. Gli dissi, anche se ero pentita.
-Ci sarò!-. Ti disse.
-Porta anche tua sorella Rosaria ed anche la tua ragazza, sempre se vuoi.-. Gli dissi mentre mi allontanavo.



POV ANNA

Stavi appena tornando dal viaggio con Nate.
Non potevo crederci, ero incinta del mio amore!
Volevo dirlo subito a tua sorella, perché mia madre non le ha detto niente.

-Sei felice?-. Mi disse Nate.
-Tantissimo, ma non credo che papà sarà contento.-. Gli dissi con aria triste.
-Beh, dovrà accettarlo perché è pur sempre suo nipote.-. Mi disse con un bel sorriso.

In fondo, aveva ragione. Avevo 20 anni compiuti ed ero maggiorenne, felice, sana e vaccinata.
Mio padre, mi proibiva un sacco di cose quando ero un'adolescente ed ora lo posso affrontare perché non dipendo più da lui.

Dopo due ore, alzo la testa e mi trovo di fronte a Mondragone.
Mi ero addormentata sulla spalla di Nate, mentre lui dormiva ancora.
Non volevo svegliarlo, ma dovevo perché dovevamo scendere dal pullman.

-Amore! Dai su, svegliati!-. Gli dissi.
-Siamo arrivati?-. Mi disse con una voce impastata dal sonno.
-Si!-. Dissi entusiasta.

Nate mi fece un sorriso.
Avevo bisogno di vedere la mia famiglia, le mie amiche e tutte le persone a me care.

Scendiamo dal pullman ed iniziamo ad andare verso la tua abitazione.

-E' lontano?-. Mi disse il mio amore.
-No, ma dobbiamo camminare se vogliamo fare presto!-. Gli dissi sorridendo.
-Ahah, d'accordo!-. Mi disse.

Ma all'improvviso, mi sento prendere i fianchi dalle sue mani. 
Mi gira di scatto, vuole darmi un bacio.

-Sono contento di non averti perso.- Mi disse staccandosi da quel bel bacio appassionato e pieno d'amore.
-Wow, fantastico! In questo momento, sono la donna più felice del mondo!-. Gli dissi entusiasta da quelle parole.
-Stiamo diventando genitori e solo con il nostro amore possiamo crescerlo!- Mi disse.

Ero felice sentirmi dire quelle parole, così, abbiamo ripreso a camminare mano nella mano felici e contenti.


POV CHUCK

Prendo una sigaretta, la accendo e me la passo tra le labbra, mi fa stare bene.
Prendo uno scotch, e mischio il sapore di fumo ed alcool nella mia bocca.
Sono arrabbiato, anzi, furioso. Non so cosa fare, penso a Blair. Alla mia Blair!

-Stronzo, figlio di puttana ma come hai potuto prendere la mia donna!-. Dissi urlando.

Ero arrabbiato con Dan, volevo spaccargli la faccia.
In quel momento, ero ubriaco, fatto in tutti i sensi.
Avevo provato tutti i tipi di droga, per non pensare a Blair.

-Stai bene?-. Mi disse una ragazza.
-Vattene, eccoti i soldi!-. Le dissi con voce arrabbiata.
-Maleducato!-. Mi disse delusa del mio comportamento.

Avevo fatto sesso con una ragazza che avevo incontrato in discoteca.
In realtà, io credevo che fosse una prostituta, così, le avevo dato dei soldi.
Ma in realtà, si era offesa e se ne andò via.

Dopo un po', avevo spento la mia sigaretta e mi feci un altro po' di scotch.
Mi buttai nel letto e pensavo, anche se avevo fatto sesso. Non riuscivo comunque a dimenticare Blair.
All'improvviso, mi arrivò un messaggio sul cellulare.
Era Gossip Girl.

 

-Avvistata! Queen B. gira per i negozi con il nostro lupo solitario,
ma la nostra regina è caduta davvero così in basso?
E Chuck Bass, dov'è?
Sarà solo stato usato per un po' di sesso in ascensore?
Chissà. Oh, Bass sembra proprio che B. ti abbia umiliato alla grande.
XOXO Gossip Girl..-

 

-Dannazione!-. Dissi.

Mi sentivo davvero umiliato e le parole di quel maledetto sito, mi facevano stare peggio.
Oltre ad essere umiliato, mi sentivo usato e vergognato.
Non sapevo a cosa pensare, ma io ero più arrabbiato con Dan perché ero convinto al 100% che Blair era mia.
In realtà, in ascensore non avevamo fatto nulla ma ci fu soltanto un bacio forzato.

Dopo due ore mi svegliai, mi ero addormentato.
Erano le 20.

-Cazzo!-. Dissi con voce impastata.

Avevo dormito tutta la giornata, ma volevo esprimere un mio desiderio.
Parlare con Blair, così, mi alzai dal letto e presi la mia giacca e mi avviai verso l'ascensore.



POV CONCETTA

Scendesti giù di corsa, correvi come una pazza.
Volevo abbracciare mia sorella che era appena arrivata, non la vedevo da molto tempo.

-Ciao sorellona!-. Le dissi.
-Ciao sorellina!-. Mi disse Anna.

Non ci siamo mai abbracciate così forti, nemmeno quando facevamo le gite di più giorni.

-Ah, comunque lui è Nate. Il ragazzo che ho incontrato a New York!-. Disse Anna, entusiasta di far conoscere il suo ragazzo.
-Piacere Concetta, sono tua cognata!-. Gli dissi.
-Il piacere è tutto mio!-. Mi disse Nate.

Entrammo dentro, vidi mia madre entusiasta per l'arrivo di mia sorella.
Mia sorella le fa presentare Nate e cominciarono a parlare, andavano molto d'accordo come genero e suocera.
All'improvviso, Anna mi prense per un braccio ed andammo nella nostra camera, o meglio, la mia oramai.

-Cosa c'è?-. Dissi.
-Niente, dovrei dirti una cosa importantissima!-. Mi disse entusiasta per quello che mi stava per dire.
-Dai, non farmi stare sulle spine!-. Le dissi curiosa.
-D-Diventerai zia!-. Mi disse abbracciandomi.

Ero felice, ma non sapevo cosa dire.

-Wow, sono zia.- Dissi scioccata.
-Perché quella faccia?-. Mi disse Anna preoccupata, perché si aspettava una reazione diversa.
-No, sono felice solo che..-.
-Solo che?-.
-Mi sono lasciata, ecco.-. Le dissi ad occhi chiusi.

Quando l'ho detto, ho pensato a Pasquale.
Ho pensato al suo dolce viso, ai suoi occhi azzurri ma poi quando li ho aperti, sei rimasta delusa.
Perché odiavo il suo carattere di merda!

-A cosa pensi?-. Disse mia sorella.
-Ah, a niente! A cosa dovrei pensare?!-. Le dissi.

In realtà, facevo la finta tonta. Non riuscivo a capire perché lo pensavo.
Pensai, ma allora è vero che un incontro può cambiare la vita a chiunque!
Si, ma il problema è che io lo conoscevo già.
All'improvviso, il mio cuore batte all'impazzata.
Non sapevo cosa fare, eppure l'avevo invitato alla festa con la sorella e la fidanzata.
Avevo fatto un danno al mio cuore, perché in quel momento ho capito che provavo ancora qualcosa per Pasquale.
Anche se lo negavo a me stessa, ma ero felice lo stesso perché ho pensato a mio nipote.

-Almeno divento zia!-. Urlai entusiasta a mia sorella.
-Si, sarai un'ottima zia!-.
-Lo spero.-. Dissi tristemente scherzando.

A quel punto ho pensato a Salvatore, perché lui aveva tantissimi nipoti e chissà come faceva a sopportarli tutti!
Dovevo chiamarlo, avevo bisogno di sfogarmi con lui perché se lo facevo con mia sorella, lei non poteva capirmi.

-Mi dispiace.-. Mi disse Anna.
-Beh, ma litigavamo sempre e poi lui voleva sottomettermi solo perché ero una donna.-. Le dissi arrabbiata.
-Va beh, non ci pensare! Adesso andiamo di là.-. Mi disse abbracciandoti.

Volevo distrarmi un po', ma Pasquale gironzolava per la mia testa. Sarà amore?

Fine primo capitolo della seconda parte.

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Vi è piaciuto l'inizio della seconda parte? Avete visto? Ho cambiato il mio modo di scriverla, credo che così sia meglio di prima. Se volete, recensite. Mi piacerebbe sentire un vostro parere. Ciaooooooooo!!!! :)

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Capitolo 2
*** La festa ***


LA FESTA


POV CONCETTA

Mi ero appena alzata dal letto, pensavo e pensavo.
La luce del sole mi attraversava il viso, guardai la sveglia, erano le 8.
Mi alzai ed andai in cucina. Vidi mia madre che preparava la colazione.
Mentre mia sorella mangiava il cornetto alla nutella, come al solito, non era cambiata.

-Buongiorno!-. Accenai con un sorriso.
-Giorno! Dormito bene?-. Mi domandò Anna.
-Si, bene. Nate dov'è?-. Le chiesi.
-Ah, non so, è uscito per vedere questa merda di paese!-. Mi disse.
-Ma non c'è niente di interessante qui, poi non dovevi lasciarlo uscire perché è troppo carino e sai che qui ci sono molte...Sai cosa voglio dire!-. Le urlai contro.
-Beh, mi fido di lui-. Mi disse con aria triste.

Dopo un po', mi guardò con aria curiosa.
Voleva dirmi qualcosa?

-Sai, volevo farti una proposta visto che hai finito la scuola.-. Mi disse con aria entusiasta.
-Spara!-
-Cosa ne dici se vieni per un po' di tempo a New York con me e Nate?-. Mi chiese.
-Beh...-. Non avevo risposte!
-Dai, vorrei che ci fossi alla nascita del bambino!-.
-E va bene, verrò! Resterò soltanto per la nascita del bambino, non voglio conoscere ragazzi al momento. Siamo d'accordo?!-. Le dissi gentilmente.
-Affare fatto!-.

Passarono due ore, Nate ancora doveva rientrare.
Anna mi chiese di andarlo a cercare, anche perché non si era portato nemmo il cellulare.
Mentre camminavo, presi il mio MP3 per ascoltare "Una storia che vale", adoravo la Pausini.
All'improvviso, avevo sentito qualcuno che mi abbracciava da dietro.
Mi girai di scatto, era Pasquale.

-Ma sei scemo?-. Urlandogli con molta rabbia.
-Nemmeno un abbraccio ti si può dare? Mamma mia!-.
-Perché mi abbracci? Cosa vuoi da me? E poi che senso ha?-. Dissi fuori di me.
-Perché mi andava di farlo, tutto qua.-.
-Tutto qua?-. Chiesi.

Insomma, lui aveva Debora. Cosa voleva da me?
Non mi andava di soffrire per l'ennesima volta, però non potevo negarlo.
Ero contenta che lui voleva abbracciarmi.

-Certo che sei strano!-. Gli dissi.
-Beh, senti chi parla!-. Mi sorrise malizioso.
-Quanto ti odio!!-.
-Io non ti odio affatto.-

Mi fece stare zitta, non sapevo neanche cosa dire a quelle parole.
Non mi piaceva quando diventava serio, ma lo era anche troppo!
Mi guardava dall'alto verso il basso e a me batteva il cuore a 1000.
I suoi occhi erano bellissimi, mi stavo sciogliendo a quella scena.

-Basta!-. Dissi all'improvviso.
-Perché? Cos'ho fatto ora?-. Mi chiese preoccupato.
-No, nulla! Scusami ma ora devo andare.-. Respingendolo via.

Mi sentivo strana, il cuore mi scoppiava dentro. Oddio!
Non sapevo cosa fare, quindi scappai via ma mi fermò.

-Perché scappi?-. Mi domandò.
-Non sono problemi che ti riguardano, adesso lasciami!-.
-No!-. Era un no con decisione.
-Ho detto lasciami, ti prego!-. Urlai di nuovo.

A quel punto, mi liberai e scappai via. Volevo andare a casa.

-Tanto ci rivedremo stasera!-. Esclamai da lontano.

Lo lasciai lì, ma non mi rispose affatto. Meglio così.

Mi sentivo a pezzi, avevo bisogno di chiamare Salvatore.
Arrivai a casa, presi il cellulare e lo chiamai.

-Pronto, chi parla?-.
-Ciao Sasy, sono Concetta.-.
-Ciao Concy, come va? Tutto okay?-. Mi domandò.

A quelle parole, Salvatore già aveva capito che avevo qualcosa che non andava.

-Beh, non molto bene.-. Gli accennai.
-Cos'è successo?-. Chiese preoccupato.
-Il problema è Pasquale, non so! Avverto una strana sensazione dentro di me!-. Gli raccontai.
-E' amore! Cosa c'è di strano in esso? Te lo dissi che il primo amore non si dimentica mai!-. Mi disse schietto.
-Forse hai ragione, beh ora devo andare anche perché stasera c'è una festa.-
-Buon divertimento e ascolta il tuo cuore!-. Mi urlò mentre attaccavamo.

Si, ascoltare il mio cuore. Una parola!!!
Dovevo ammetterlo, dopo quella chiacchierata, mi sentivo molto meglio.
All'improvviso, avevo sentito che qualcuno apriva la porta della mia stanza.
Era Anna.

-Ho visto che sei entrata di fretta , cos'è successo?-. Mi domandò.
-No, nulla. Dovevo fare una telefonata urgente.-. Le risposi.
-Ah, comunque Nate è rientrato.-. 
-Ok, ma volevo chiederti...Quando di parte?-. Lo chiesi perché volevo andarmene al più presto.
-Domani mattina verso le 11.- Mi disse.
-Ok!-. Urlai entusiasta.


POV ANNA

Vedevo Nate stanco sul mio letto, mi avvicinai perché lo vidi un po' strano.

-Cos'hai?-. Gli chiesi.
-Nulla, perché me lo chiesi?-. Mi domandò.
-No, è che ti vedevo un po stanco. Tutto qua.-.
-Ah, ma a che ora inizia la festa?-. Mi chiese.
-Verso le 21, ma finiremo presto visto che domani dobbiamo partire.- Risposi stanca di quelle mezze risposte sue.

Era strano, sembrava che non volesse avere conversazione con me.
Che diamine, io avevo suo figlio nella mia pancia.

Non era giusto, io lo amavo troppo. Non poteva farmi questo.
Decisi di chiudermi in bagno e prepararmi.
Anche se ero incinta, nessuno poteva cambiarmi.
A quel punto, guardai lo specchio.

-Preparatevi tutti, Anna Somma sta tornando!-.


POV CHUCK

Sto andando a casa di Blair, ma non l'ho trovata.
Dorota mi stava guardando, ma che voleva?

-Posso fare qualcosa per lei?-. Mi chiese con aria gentile.
-No..-. A quel punto mi bloccò qualcuno.

Era Blair, si era proprio lei!

-Cosa vuoi Chuck Bass?!-. Mi domandò innervosita per via della mia presenza.
-V-volevo dirti che..-. Ma mi bloccò un'altra volta.

Non era cambiata di una virgola, era sempre la mia Blair.

-Senti, se sei venuto per dirmi che mi ami. Te ne puoi anche andare!-. Mi urlò.

Per farla stare zitta, la baciai ma lei si stacco da me.
Dorota rimase scioccata per l'azione, al quanto paralizzata.
Nessuno se lo aspettava, anche perchè io sono Chuck Bass.

-Ma sei impazzito?!-. Mi disse Blair.
-No, non sono impazzito! Ma un giorno sarai di nuovo mia, ricordatelo!-.

Dopo avendole detto quelle parole, me ne andai.
Lasciandola a bocca aperta.

 
-Avvistato! Oh povero Chuck, purtroppo sei stato respinto l'ennesima volta da Queen B. ma che peccato.
Ah cavaliere oscuro,
resisterai al fascino del lupo solitario oppure ti accontenterai delle solite puttanelle che ti porti a letto? Tanto con i soldi che hai puoi averle tutte. Xo Xo Gossip Girl.-


-Chi scrive queste cose è davvero ridicolo, puttana di una blogger!-. Dissi con un sorriso e mi incamminai verso casa.

POV CONCETTA

Ecco, la festa era iniziata. Gli invitati arrivavano.

-Benvenuti!-.

Accoglievo tutti gli ospiti della serata. Ma poi arrivò lui.
La fidanzata dov'era? Perché? Oh no, si stavano avvicinando.

-Ehi, verginella!-. Urlò divertito davanti a tutti.

Oh mio Dio! Mi aveva fatto fare una figuraccia.

-Sta zitto, sei soltanto una mezza sega!-. Risposi subito dopo.
-Mamma mia, ma litigate sempre!-. Disse Rosaria, sua sorella.
-Beh, tuo fratello è stupido.- Le dissi.
-E va beh, è inutile ricordarmelo hahaha!-.

Io e Rosaria andammo a scatenarci sulla pista, ci godevamo la festa.
Ma all'improvviso la musica si fermò e misero un lento, oh no!
Rosaria aveva già trovato un partner ed io? Ovviamente, stavo senza.
Decisi, così di andare a sedermi. 

-Vuoi ballare con me? Mia adorata principessa.-. Mi chiese Pasquale con un tono dolce.

Che strano, accettai senza esitare e fare discussioni.
Stavo ballando quelle dolci note al suo fianco, non potevo crederci ma ci sapeva fare!
Mi sentivo protetta, adoravo il suo modo di ballare, il suo profumo e il suo calore.
Oh mio Dio, ma cosa stavo facendo?

-Ehi, la musica è finita. Ritorna alla realtà!-. Scherzò Pasquale.

Accidenti i suoi occhi erano di un blu particolare, stupendi!
Stasera, si stasera è stata fantastica.
Gli feci soltanto un sorriso e andai a prendere una boccata d'aria.

-Ah, ma che mi succede!-. Dissi stravolta.

Pensavo ad alta voce. Ma che stupida che sono!
Beh, domani si parte quindi meglio stare sereni.

-Perché sei scappata da me?-. Mi domandò Pasquale.
-Non mi sentivo al mio agio e lasciami stare!-. Gli urlai.
-Dai, non fare così. Lo so che ti piaccio!-.
-Basta, sono stufa!-. 

Stavo davvero per perdere la pazienza. Ma all'improvviso, mi baciò di colpo.
Mi sentivo bene, leggera come una piuma cioè stavo al settimo cielo.
Dio mio, cosa stavo facendo?
Mi allontanai di fretta da quelle belle labbra carnose, lo feci senza volere.

-Visto? Io ti piaccio.-. Insisteva Pasquale.

Abbassai la testa.

-Scusami, non voglio complicarmi la vita. Domani me ne vado a New York con mia sorella e magari troverò un po' di pace. Ora tu devi tornare da Deborah!-. Gli chiesi gentilmente.
-Scusa se te lo dico, ma io non ti lascerò partire.-. Mi disse sicuro di quello che stava dicendo.
-Non fare lo stupido, ora torno alla festa.-.

Gli feci un sorriso ed andai via.

-Chissà se lo farà davvero!-. 

Con sorriso andai vicino a mia sorella. Domani dovevamo partire, non vedevo l'ora!
Devo dire, che è stata davvero una bella festa!
 
-Sognate ad occhi aperti che stanotte balliamo,
le donne ballano per noi e facciamole divertire.
Vogliono sesso, amore e magia!
Quindi facciamole sognare, il chiaro di luna è vicino.
Certo, nell'indomani saremo vampiri e
il sole ci brucerà.
Sarà una svolta alla nostra vita perché
di alcool, droga e fumo, non sappiamo che farcene!
Noi ci divertiamo anche senza,
se per voi siamo sfigati senza quella.
Beh, vi dico che la vostra morte è vicina,
non mi fermerò davanti a niente e di certo
non potrò fermarmi per degli stronzi!
Tutto quello che conta è la bella vita,
ma anche l'amore, il sesso e la magia.

XoXo, Gossip Girl.-


 

Ciao a tutti, spero che la storia vi interesserà! Ho scritto in prima persona, perché ho visto che la seconda persona non piaceva tanto comunque se volete, recensite la storia. Mi farebbe molto piacere! Ci ho messo molto tempo nel scrivere il capitolo 2, ma sapete perché? Perché non avevo idee..XD
Ciaoooooooooooo! Spero che la prossima volta, faccio più in fretta! Ma non vi prometto niente! ;)
 
 

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Capitolo 3
*** Alla ricerca dell'amore perduto ***


 



ALLA RICERCA DELL'AMORE PERDUTO


 

POV PASQUALE

 Non sapevo perché, ma mi stavo innamorando di lei.
Dentro di me, sentivo un qualcosa di forte ed era il cuore che batteva alla velocità della luce.
Me ne andai dalla festa molto triste, perché avevo bisogno di lei.
La volevo mia, portarmela a casa e farla di mia proprietà.
Questo non era possibile, perché c’era Debora che non me lo permetterebbe mai!
Ma chi era lei per impedirmelo?
Prima la amavo, ma ora non più.
Andai a dormire tutto ubriaco, non vedevo l’ora che venisse domani così dimostravo alla mia amata quanto tenevo a lei.
Ma questo non mi fu possibile.
Guardai l’orologio, erano le 10 in punto.
Lei doveva partire alle 8 in punto, ma rimasi deluso e in poco tempo, decisi di preparare le valige ed andare via.
 
-Mamma, mi fai un piccolo favore?-. Chiesi a mia madre.
-Cosa vuoi che faccia? Figlio mio..-. Mi rispose dolcemente.
-Devi dire a Debora che sono partito urgentemente per un viaggio, dille pure che mi devo prendere un po’ di tempo perché la nostra relazione non può continuare.-. Dissi senza un minimo di importanza.
 
In quel momento, volevo Concetta e chi se ne fregava di Debora.
Poteva soffrire quanto voleva, ma la nostra relazione era già finita da tempo.
In poco tempo, presi i bagagli ed andai via salutando velocemente la mia famiglia.


POV CONCETTA
 
Ero stata un’ingenua a crederlo, ma come potevo fidarmi di uno come lui?
Adesso perché lo stavo pensando? Oh no, non volevo innamorarmi di lui!
Ma quel mascalzone ci è riuscito alla grande, avevo sbagliato del tutto e non dovevo credere alle sue parole.
Anche se per un attimo, mi avrebbe fatto piacere ma non successe nulla e quindi io, mia sorella e Nate prendemmo le valige e ci avviammo al gate.
Quando ci eravamo seduti tutti e tre sull’aereo, mi giravo e rigiravo con la speranza che ci fosse, ma niente.
 
-Cos’è tutta questa agitazione?-. Mi domandò mi sorella preoccupata.
-No nulla, sono solo un po’ ansiosa per il viaggio!-. Risposi velocemente per non farmi fare altre domande.
 
Mia sorella non si faceva mia i fatti suoi per ogni cosa che facevo, interveniva sempre e mi dava leggermente fastidio.

 
POV PASQUALE
 
Ero arrivato in aeroporto, ma fu troppo tardi perché l’aereo già parti.
Decisi di fare un biglietto per New York, perché io volevo seguirla e fare la mia dichiarazione.
Le volevo far capire quanto la amavo, non potevo perdere quest’occasione e in meno di due già stavo sull’aereo.
All’improvviso mi arrivò una chiamata dal cellulare, era Debora.
 
-Che vuoi?-. Risposi freddo alla mia cosiddetta ragazza.
-Perché sei partito senza di me, eh? Voglio una spiegazione!-. Mi urlò tramite quell’apparecchio.
 
Non volevo sentirla, anche perché era insopportabile quando si arrabbiava ed avevo una voglia matta di chiudere la chiamata.
Poco dopo, mi si avvicinò l’hostess per dirmi di spegnere il cellulare ed io annuì subito.
 
-Scusami Debora, ma ora devo andare e quando arriverò forse ti chiamerò!-. Le dissi andando di fretta.
-Cosa? Mi hai chiamata per nome? Ma cioè..-. Mi strillò irritata.
 
Ma attaccai senza nemmeno ascoltarla, perché a me non interessava più niente di lei e sapeva benissimo che era già finita da tempo.
Dopo una paio di minuti, l’aereo spiccò il volo ed io mi addormentai sognando la mia dolce principessa che mi aspettava.

 
POV CONCETTA
 
Ero arrivata, non ci credevo perché stavo a New York.
Ma andammo subito a casa di Nate, perché Anna era molto stanca ed era meglio riposare.
 
-Anna, tutto bene?-. Le chiesi perché stava sudando freddo.
-Si, sto bene almeno credo!-. Mi rispose come se non mi avesse detto nulla.
-Cosa? Nate! Chiama subito un’ambulanza, ti prego!-. Urlai preoccupata.
-Perché? Cos’è successo?-. Mi domandò.
 
Non feci in tempo a spiegare, perché all’improvviso mia sorella perse in sensi.

 
POV NATE
 
Avevo paura che succedesse qualcosa alla mia amata e a mio figlio, non sapevo come reagire e meno male che c’era sua sorella che mi diede una mano.
Stavo entrambi lì ad aspettare una notizia, che sembrava non arrivasse mai.
Ad un certo punto, esce un medico.
 
-Siete voi i parenti di Somma?-. Ci chiese.
-Si-. Rispose Concetta.
-Comunque la ragazza e il bambino stanno bene, solo che ha avuto un calo di zuccheri e dovrebbe mangiare un po’ di più. Il resto è apposto!-. Ci disse con aria felice.
 
Meno male che tutto era andato bene, ma forse era stata colpa mia.
Non la consideravo tanto, perché col tempo la notizia di diventare papà mi era piaciuta però, col tempo non riuscivo ad accettarlo ancora del tutto.
 
-Possiamo vederla?-. Domandai al medico.
-Certo, ma una persona alla volta!-. Mi rispose.
-Vai tu che è meglio, io aspetto qui.-. Mi consigliò Concetta.
 
Entrai e si toccava la pancia, forse pensava a nostro figlio.
 
-Amore mio, come stai?-. Le chiesi.
-Sto bene, ma vorrei che fossi più presente ma perché ultimamente sei così distante? Sembra che sei distratto da qualcosa!-. Mi disse tutto d’un colpo.
-Lo so, mi dispiace tanto. Prometto che sarò sempre presente! Giuro…-. Le urlai dalla felicità.
 
Lei era tutto per me e non volevo abbandonarla per nessuna ragione al mondo, dovevamo essere una famiglia proprio come voleva lei.
Non potevo essere sempre così pessimista, lei era tutto per me e dovevo essere felice.
Diventerò papà a tutti gli effetti.
La mia mente delle volte, giocava brutti scherzi e non dovrà capitare mai più perché ho lottato tanto per Anna.
E dovevo essere fiero di questo, perché in poco tempo, diventò la donna della mia vita.

 
POV CHUCK
 
Guardai il cellulare e vidi una nuova notizia, era Gossip Girl.
 
-Ragazzi, siete pronti? Abbiamo una notizia bomba, la nostra Anna Somma è tornata, ma non è da sola. Assieme a lei c’è il suo adorato Nate, il desiderio di ogni donna, e una ragazza dai capelli ricci e somiglia molto alla nostra beniamina. Sarà la sorella? Oh, quindi credo proprio che le nostre regine stiano attente, perché qualcuna potrebbe soffiara a loro il trono! Ora si trovano in ospedale, chissà come mai. Sarà che Anna avrà qualche problema con il suo adorato figlioletto! KISS KISS, Gossip Girl.-.
 
-Nate è tornato? Ma come fa questa blogger a dire certe cose? Ma non si vergogna! Un minimo di pietà anche per le creature che nasceranno!-. Urlai irritato a quelle parole scritte in quel post.
 
In quel momento, stavo camminando per strada.
All’improvviso vidi Blair, che stava in un caffè e non esitai ad entrare.
Stava seduta e sembrava che stesse aspettando qualcuno, ma mi avvicinai ugualmente.
 
-Aspetti qualcuno?-. Domandai curioso.
-E tu cosa diamine ci fai qui, non voglio più vederti!-. Mi urlò contro.
-Sei bella quanto ti arrabbi, ti aspetterò stasera a casa mia e non mancare!-. Dissi tutto d’un fiato e andai via.
 
Lei rimase lì, non mi rispose ma sentivo speranze positive dentro di me.
Forse ci sarà ancora un’ultima possibilità.
 
-Ehi, aspetta Chuck!-. Mi sentii chiamare.
 
Era Blair, ma come mai si era avvicinata?
 
-Non è sicuro che verrò, ma tu mi aspettiu vero?-. Mi disse.
 
Rimasi sorpreso alle sue parole, perché non mi aspettavo questo tipo di rezione.
C’era un minimo di speranza allora, anche perché lei apparteneva a me e a nessun altro.
 
-Certo che ti aspetto, ma che domande!-. Sorridendo a quelle parole.
 
Lei mi fece un sorriso e rientrò di nuovo nel caffè.
E camminai fiero del mio gesto, forse aveva qualche possibilità di riconquistarla.

 
POV PASQUALE
 
Dopo dodici ore di viaggio, ero finalmente arrivato a New York.
Speravo di rincontrala, ma avevo urgentemente bisogno di riposare e così, andai in albergo.
Mentre camminavo, pensavo a tutti i momenti passati con Concetta, eppure con lei feci tre anni di scuola.
Ma mi ero reso conto solo adesso di chi ero innamorato.
Dovevo rendermi conto prima, lei mi aveva sempre dimostrato l’interesse nei miei confronti.
Non me ne resi conto per nulla, la ignoravo sempre del tutto.
Ora ero io a correrle dietro, mentre lei mi dimostrava poco ma sapevo che c’era qualche possibilità.
Potevo farcela, le darò tutto l’amore di cui aveva bisogno perché la farò mia!


-Vincitori o perdenti che siate, cercate di amare di più, perché ogni vostro innamoramento sarà una notizia per me..XOXO Gossip girl!-.



Scusatemi per il tremendo ritardo, ma sinceramente la storia non vuole uscire più come volevo e mi dispiace davvero tanto e credo di avervi deluso tanto...Mi dispiace! ç-ç

 

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