the master of my heart

di Marta_Malik_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** E TU CHI SEI? ***
Capitolo 2: *** ''PROTETTORE'' ***
Capitolo 3: *** Spiacevole inconveniente ***
Capitolo 4: *** Le origini di Jamie ***
Capitolo 5: *** Martina Morgestern Fairichild ***
Capitolo 6: *** Imprevisto ***
Capitolo 7: *** Little white lies ***



Capitolo 1
*** E TU CHI SEI? ***


The master of my heart
 
 

1  CAPITOLO
<<.. E TU CHI SEI?..>>

 
Grandioso, primo giorno di lavoro e sono in ritardo, vediamo se almeno mi faranno iniziare,  oppure hanno intenzione di buttarmi  fuori  a calci appena varco la soglia della libreria? Ok solo due minuti, nessuno, teoricamente,  dovrebbe accorgersene, un attimo di respiro e i miei occhi cosa vedono? La proprietaria, quell'immonda  bestia  bassa e tozza con lo sguardo da locusta, << Signorina Marta? Dico bene? Oh è in ritardo di 2 minuti, ma non fa nulla, non ricapiterà più..vero?>> Mi rivolse un sorriso a metà tra lo spaventoso e l'ironico, << Certo Signora Evan's, non capiterà mai più>> dissi prontamente, << Allora questa è la divisa sei al piano di sopra nel settore Urban Fantasy, cerca di  sistemare tutto ciò che c'è da sistemare se hai bisogno di aiuto c'è il nostro caro Jamie, che sicuramente ti aiuterà, ti ricordo niente pause fino alla mezza. Buon lavoro!>>.  Blaterai un  ''Grazie mille Sig..'' ma ovviamente mi aveva già voltato le spalle, che maleducata!
 Bene divisa messa, era un pò troppo attillata per i miei gusti, ma poco importa tanto devo solo lavorarci, allora iniziamo a sistemare << Città di cenere qua, Città di vetro lassù, e questo.. ohh!>> Ecco lo sapevo una caduta non poteva mancare di certo; un momento perchè non sento nè dolore nè il pavimento sotto di me? Alzai rapidamente lo sguardo certa che fossi caduta e invece i miei occhi cosa incontrano? Un ragazzo, che mi sorreggeva, e che ragazzo.. << E tu chi sei?>>, dissi  imbarazzata e confusa; << Ehm io sono il ragazzo che ti ha appena salvato, ma tutti mi chiamano Jamie, e tu invece chi sei?>>, mi chiese curioso; << M-Marta M-Morgestern, ora potresti mettermi giù?>> , mi mise giù e avrei potuto scommetterci  tutto, era divertito dal fatto che io fossi rossa come un pomodoro, che figuraccia! << Allora signorina ''Potresti mettermi giù'' potresti almeno ringraziarmi no?>>. Bene, perfetto, grandioso ora che dico? Non riesco a smettere di guardarlo è troppo, troppo beh  troppo; << Grazie mille ehm ora se non ti dispiace ritorno al mio lavoro c-ciao>> gli dissi e mi voltai, scappando da quello sguardo incantatore. Era troppo bello per essere vero, pallido come la luna, capelli neri e occhi cobalto, se non fosse che le creature soprannaturali non esistono lo avrei scambiato per un vampiro pallido com'è. Decisi di finire di sistemare evitando il ragazzo salvatore/finto vampiro, attendendo che la giornata di lavoro finisse in fretta.
<>, dissi tra me e me, alla ricerca delle mie sigarette che ovviamente si insediavano tra i meandri  più loschi della mia borsa,  feci per accenderla e  l'accendino caddè, cercai di prenderlo ma altre mani affusolate mi  precedettero << Non lo sai che fumare fa male alla salute Signorina Morgestern?>>, mi disse in tono scherzosamente formale una voce maschile, mi girai per scoprire chi fosse e ovviamente chi  poteva essere se non il sexy commesso? << E tu non lo sai Signor ehm..>>, << Wayland>> mi disse prontamente, << Signor Wayland, che chi si fa gli affari suoi campa cent'anni?>>,  risposi con un tocco di acidume, ma ovviamente lui aveva già la risposta pronta, quasi quanto l'avevo io, << Chissà magari voglio morire uhm giovane>>, mi rispose sbellicandosi dalle risate, c'era un doppio senso nella sua battuta che il mio humor nero non aveva colto, feci per guardarlo e anche lui si stava accendendo una sigaretta, gli lanciai un occhiataccia, e lui senza che dissi niente come se mi leggesse nel pensierosi giustificò dicendo << Ne ho passate tante non sarà di certo una Marlboro a rovinarmi la  salute.>>, ma nel suo sguardo prima acceso ora c'era una nota di tristezza. Colpevole per averlo fatto rattristare gli dissi, << Allora Jamie ti va un caffè con me?>>, sembrò tutto a un tratto illuminarsi, mi rivolse un sorriso a 750 kilowatt che quasi mi fece svenire,  e con un tono di voce seducente mi rispose << Non potevo chiedere di meglio, Principessa.>>
 
*****
Oramai stavamo camminando da due ore, e i miei piedi iniziavano a protestare << Jamie, ti dispiace se ci sediamo un po'? inizio a non sentirmi più i piedi>>, dissi sofferente, lui mi guardò per un attimo interminabile, mettendomi in soggezione, ma fortunatamente si degno' di rispondermi << Ogni tuo desiderio è per me un ordine..>> disse con fare teatrale accennando un inchino, io scoppiai a ridere e lui con me; rimasi interdetta da quel suono melodioso e argentino, mai sentito una risata così stupefacentemente perfetta, rimasi a fissarlo rapita e lui se ne accorse, una folata di vento improvvisa mi frustò i capelli sul viso, non mi resi conto di ciò che stava accadendo, Jamie si chinò verso di me e con una carezza mi spostò i capelli dal viso trattenendo ancora la sua mano sul mio viso ormai in fiamme << A quanto vedo non riesci proprio a resistermi eh Morgestern?>> rise, io ancora intontita risposi << Numero uno ho un nome e secondo beh non e vero non cioè, uhm ecco tu mi inquieti!>> lui mi fisso sorpreso << Come sarebbe a dire mica sono un mostro o almeno..>> concluse la frase a bassa voce, temendo che io potessi sentirlo, e infatti l'avevo sentito << Non dico quello e che continui a fare un giochetto con gli occhi, sembra che tu voglia ammaliarmi o soggiogarmi che so..>> dissi imbarazzata, lui continuò a fissarmi pur sapendo che la cosa mi creava confusione e smarrimento alla fine parlò << Oh Marta Marta cosa devo fare con te?>> mormorò tra sé << Oh oh andiamo oppure ''faccia da locusta'' ci sbatterà fuori a calci>> e si incamminò con me al fianco, ma c'era un problema.. come mai l'aveva chiamata ''faccia da locusta''? Solo io la chiamo cosi' e non lo mai detto ad alta voce, di questo ne sono certa!
Dopo esserci beccati il cazziatone dalla nostra cara Signora Evan's per aver fatto 5 minuti di ritardo, mi misi a lavorare, magari stavolta facendo attenzione a non cadere. << Maledette cuffie>>, mormorai tra me, me le tolsi e decisi di canticchiare, tanto nessuno poteva sentirmi Jamie era al piano inferiore io al piano superiore, perfetto niente commesso super-se.. << BUUUUUUUH>> gridai così forte che Jamie mi dovette tappare la bocca, e nel maldestro tentativo di liberarmi diedi una testata allo scaffale degli Harmony << Jamie, miseriaccia, ma che diavolo… Aia aia >> sentivo la fronte umidiccia e infatti, il mio incidente con lo scaffale mi aveva regalato un taglio, <>, esclamai <> mi interruppi, lui era lontanissimo da me e mi guardava in un modo che faceva drizzare anche i peli sulla testa, d'istinto arretrai e mi appiattii contro il muro coprendomi la fronte con la mano, che succedeva? Perché non mi aiutava? Che problemi ha col sangue, forse lo fa svenire eppure lo sguardo diceva tutt'altro, sembrava lo desiderasse, o forse io sono una stupida che ha preso una botta in testa. Feci per camminare e la testa iniziò pericolosamente a girare e non vidi più niente, sentivo solo due braccia forti sollevarmi e portarmi di sotto, << Herondale! Svelta, Marta sanguina e io sto per perdere la testa fa qualcosa!>> sentivo gridare ma capivo poche parole come ''sanguina'' e ''perdere la testa'', e poi un'altra voce << Oh per l'angelo Jamie dalla a me e tu va di sopra e restaci>> ad un tratto tutto si fece buio e insieme alle voci scomparvero anche le braccia che mi cullavano.
 
Aprii gli occhi e mi ritrovai in una stanza bianca con tubi ficcati nelle braccia, mi divincolai ma una presa salda mi blocco i movimenti << Marta, cazzo! Sta ferma per favore>> non capì chi mi parlava, ma era una voce brusca ma allo stesso tempo preoccupata, poi capì, era Jamie, profonde occhiaie gli solcavano gli occhi rendendo il suo aspetto più macabro del solito << J-Jamie dove sono? Stai bene tu?>>, lui si avvicinò e mi prese le mani tra le sue, <<  Siamo in ospedale. Io si tu un po' meno>> fece una smorfia, << Sbattendo la testa hai ottenuto un trauma cranico, tutto per colpa mia, mi sento cosi' in colpa>> gli tremò la voce, io tentai di alzarmi e gli posai la mia mano sulla sua guancia , stranamente fredda << Oh Jamie non fare così è stata colpa mia ti stavo pensando e poi tu sei apparso e io beh io.. scusa>> dissi tra le lacrime, non so perché ma stavo piangendo, lui si avvicino pericolosamente al mio viso e con un bacio blocco la lacrima che stava scendendo lungo la guancia << Allora lo ammetti che mi pensi eh principessa?>> mi sussurrò all'orecchio, io mi avvicinai al suo e gli dissi << Sei insopportabile e presuntuoso eh, eh altre cose che ora non mi vengono in mente!>> lui rimase interdetto, ma sorrise avvicinandosi di più ora sfiorava le mie labbra <> disse sorridendo, aimè non mi baciò, che sfortuna.
<< Deve assumere una compressa di queste al giorno per cinque giorni dopo di chè sarà come nuova>> disse in tono perentorio l'infermiera << Ha parenti che la possono assistere?>> mi domandò, mi rabbuiai << No.. non qui..>> Jamie mi prese la mano da sotto al bancone con fare rassicurante << Mi prenderò cura di lei io>> rimasi stupita, confusa ma al settimo cielo <> ci liquido' così l'infermiera, << Allora cosa vuoi mangiare?>> mi chiese raggiante, ero felicissima come non mai, e preoccupata allo stesso tempo, cosa mi stava nascondendo il misterioso Jamie?
 
Oramai stavamo camminando da due ore, e i miei piedi iniziavano a protestare << Jamie, ti dispiace se ci sediamo un po'? inizio a non sentirmi più i piedi>>, dissi sofferente, lui mi guardò per un attimo interminabile, mettendomi in soggezione, ma fortunatamente si degno' di rispondermi << Ogni tuo desiderio è per me un ordine..>> disse con fare teatrale accennando un inchino, io scoppiai a ridere e lui con me; rimasi interdetta da quel suono melodioso e argentino, mai sentito una risata così stupefacentemente perfetta, rimasi a fissarlo rapita e lui se ne accorse, una folata di vento improvvisa mi frustò i capelli sul viso, non mi resi conto di ciò che stava accadendo, Jamie si chinò verso di me e con una carezza mi spostò i capelli dal viso trattenendo ancora la sua mano sul mio viso ormai in fiamme << A quanto vedo non riesci proprio a resistermi eh Morgestern?>> rise, io ancora intontita risposi << Numero uno ho un nome e secondo beh non e vero non cioè, uhm ecco tu mi inquieti!>> lui mi fisso sorpreso << Come sarebbe a dire mica sono un mostro o almeno..>> concluse la frase a bassa voce, temendo che io potessi sentirlo, e infatti l'avevo sentito << Non dico quello e che continui a fare un giochetto con gli occhi, sembra che tu voglia ammaliarmi o soggiogarmi che so..>> dissi imbarazzata, lui continuò a fissarmi pur sapendo che la cosa mi creava confusione e smarrimento alla fine parlò << Oh Marta Marta cosa devo fare con te?>> mormorò tra sé << Oh oh andiamo oppure ''faccia da locusta'' ci sbatterà fuori a calci>> e si incamminò con me al fianco, ma c'era un problema.. come mai l'aveva chiamata ''faccia da locusta''? Solo io la chiamo cosi' e non lo mai detto ad alta voce, di questo ne sono certa!
Dopo esserci beccati il cazziatone dalla nostra cara Signora Evan's per aver fatto 5 minuti di ritardo, mi misi a lavorare, magari stavolta facendo attenzione a non cadere. << Maledette cuffie>>, mormorai tra me, me le tolsi e decisi di canticchiare, tanto nessuno poteva sentirmi Jamie era al piano inferiore io al piano superiore, perfetto niente commesso super-se.. << BUUUUUUUH>> gridai così forte che Jamie mi dovette tappare la bocca, e nel maldestro tentativo di liberarmi diedi una testata allo scaffale degli Harmony << Jamie, miseriaccia, ma che diavolo… Aia aia >> sentivo la fronte umidiccia e infatti, il mio incidente con lo scaffale mi aveva regalato un taglio, <>, esclamai <> mi interruppi, lui era lontanissimo da me e mi guardava in un modo che faceva drizzare anche i peli sulla testa, d'istinto arretrai e mi appiattii contro il muro coprendomi la fronte con la mano, che succedeva? Perché non mi aiutava? Che problemi ha col sangue, forse lo fa svenire eppure lo sguardo diceva tutt'altro, sembrava lo desiderasse, o forse io sono una stupida che ha preso una botta in testa. Feci per camminare e la testa iniziò pericolosamente a girare e non vidi più niente, sentivo solo due braccia forti sollevarmi e portarmi di sotto, << Herondale! Svelta, Marta sanguina e io sto per perdere la testa fa qualcosa!>> sentivo gridare ma capivo poche parole come ''sanguina'' e ''perdere la testa'', e poi un'altra voce << Oh per l'angelo Jamie dalla a me e tu va di sopra e restaci>> ad un tratto tutto si fece buio e insieme alle voci scomparvero anche le braccia che mi cullavano.
 
Aprii gli occhi e mi ritrovai in una stanza bianca con tubi ficcati nelle braccia, mi divincolai ma una presa salda mi blocco i movimenti << Marta, cazzo! Sta ferma per favore>> non capì chi mi parlava, ma era una voce brusca ma allo stesso tempo preoccupata, poi capì, era Jamie, profonde occhiaie gli solcavano gli occhi rendendo il suo aspetto più macabro del solito << J-Jamie dove sono? Stai bene tu?>>, lui si avvicinò e mi prese le mani tra le sue, <<  Siamo in ospedale. Io si tu un po' meno>> fece una smorfia, << Sbattendo la testa hai ottenuto un trauma cranico, tutto per colpa mia, mi sento cosi' in colpa>> gli tremò la voce, io tentai di alzarmi e gli posai la mia mano sulla sua guancia , stranamente fredda << Oh Jamie non fare così è stata colpa mia ti stavo pensando e poi tu sei apparso e io beh io.. scusa>> dissi tra le lacrime, non so perché ma stavo piangendo, lui si avvicino pericolosamente al mio viso e con un bacio blocco la lacrima che stava scendendo lungo la guancia << Allora lo ammetti che mi pensi eh principessa?>> mi sussurrò all'orecchio, io mi avvicinai al suo e gli dissi << Sei insopportabile e presuntuoso eh, eh altre cose che ora non mi vengono in mente!>> lui rimase interdetto, ma sorrise avvicinandosi di più ora sfiorava le mie labbra <> disse sorridendo, aimè non mi baciò, che sfortuna.
<< Deve assumere una compressa di queste al giorno per cinque giorni dopo di chè sarà come nuova>> disse in tono perentorio l'infermiera << Ha parenti che la possono assistere?>> mi domandò, mi rabbuiai << No.. non qui..>> Jamie mi prese la mano da sotto al bancone con fare rassicurante << Mi prenderò cura di lei io>> rimasi stupita, confusa ma al settimo cielo <> ci liquido' così l'infermiera, << Allora cosa vuoi mangiare?>> mi chiese raggiante, ero felicissima come non mai, e preoccupata allo stesso tempo, cosa mi stava nascondendo il misterioso Jamie?
 

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Capitolo 2
*** ''PROTETTORE'' ***


<< Jamie non fare nulla di impegnativo, possiamo prenotare una pizza>> gridai dal bagno di casa sua, mi ero data una lavata e avevo messo nella lavatrice i vestiti macchiati, per fortuna la sorella di Jamie aveva la mia stessa taglia, peccato che i vestiti erano cosi' corti che mi si vedevano le tonsille; optai per un vestito nero in maglina semplice ma troppo corto.
Scesi al piano di sotto scalza con i capelli scompigliati e ancora del tutto bagnati << Jamie ti stavo parl.. Che c'è? Ho qualcosa che non va?>> dissi girandomi, lui con uno scatto fulmineo si avvicinò a me, i nostri corpi si sfioravano e oramai le sue mani erano sui miei fianchi << Dimmi dunque, tenti di farmi impazzire? Perché ci stai riuscendo Marta e anche alla grande>> disse lui con fare accusatore, stavamo giocando col fuoco e io avevo decisamente voglia di scottarmi, inarcai il mio corpo verso di lui, mi sollevai in punta di piedi avvicinando le labbra alle sue quasi sfiorandole, lui mi strattono facendo aderire ogni centimetro del suo corpo al mio, il mio cuore ormai aveva preso il volo e a quel punto avevo due opzioni, A baciarlo, B aspettare che  lo facesse lui, sfiorai ancora le sue labbra e poi gli dissi << Non per interrompere, ma il tuo capolavoro sta bruciando>> mi staccai dall'avvinghiamento di braccia controvoglia, chissà se ricapiterà.
*****
<< La cena è ottima, complimenti, e ora che ho finito mi spieghi perché non hai mangiato?>> gli chiesi usando il cucchiaino del dessert come arma, << Semplice non avevo fame, e poi sono molto complicato sul cibo>>  sentenziò lui, lo fissai con fare accusatore << Sai Jamie, io sono una ragazza molto, a volte fin troppo, attenta.. cosa mi stai nascondendo?>> lui chinò il capo, avevo fatto centro, << Allora?>> finalmente mi guardò negli occhi << Io ehm, ecco diciamo che s-s-sono celiaco e ve-vegetariano ecco>>, non mi convinceva << Le bugie hanno le gambe corte>> conclusi dandogli le spalle e andando a posare il piatto nel lavello, uno spostamento d'aria improvvisa mi fece accorgere che, molto probabilmente, Jamie era proprio dietro di me << Sei proprio dietro di me vero?>> senti sogghignare, e poi una mano che mi spostava i capelli lasciando buona parte del collo e delle spalle sgombra, un sospiro freddo sulla pelle mi fece venire la pelle d'oca << Ammettilo che non puoi resistermi>> disse con tono scherzoso, mi voltai perdendo l'equilibrio ma ovviamente lui era già pronto a sostenermi, mi mise a sedere sul ripiano della cucina e con un cenno del capo mi invito a parlare, a quel punto lui giocava e io dovevo contrattaccare, e chi non lo sa fare meglio di me? Gli misi un braccio intorno al collo e posai le mie labbra all'interno della sua clavicola, scendendo e salendo andando a sfiorare il profilo della mascella, lui rabbrividi e con uno scossone inarco il suo corpo ancora di più al mio << Beh a quanto pare>>, dissi io << Anche io ti faccio effetto eh Jace?>> all'istante sbiancai e lui si rabbuio, l'avevo chiamato con il nome del mio ex ragazzo << Jace? Chi sarebbe questo Jace?>> ero nel panico << Vedi che ho detto Jamie sturati le orecchie principino>> stavo bluffando e non so quanto a lungo avrei retto << Marta non mentirmi, almeno tu, ti prego>>, non potevo, non con lui non più, basta bugie lui doveva sapere << Ok, scusami.. è il mio ehm diciamo ex ragazzo>> un barlume di rabbia si accese sul suo volto <>, rimasi scioccata, lo conosceva? Poi perché cane? E come faceva a conoscerlo? << EIIIII COME CAZZO FAI A CONOSCERLO? E COME MAI CANE SCHIFOSO? POSSO SAPERE COSA TI HA FATTO?>> oramai era andata gli stavo urlando in faccia, scesi dal ripiano del lavandino andandogli incontro faccia a faccia, lui rimase interdetto e a sua volta alzo la voce << SEMPLICE LUI HA FATTO DELLE COSE CHE NON DOVEVA FARE. E POI COME FACEVI A STARE CON QUELLA BESTIA? OH PER L'ANGELO>> quelle parole, ''oh per l'angelo'' le ricordo, ma adesso non conta ci penserò dopo che gli avrò staccato la testa << Numero uno lo amavo, Numero due ABBASSA SUBITO I TONO CON ME!!!!!>> gli gridai in faccia, lui si avvicino ancora di più <> lo fissai spalancando gli occhi, <> con un gesto rapido della mano mi zitti << Non potresti capire >> le lacrime presero il sopravvento, << Bene CIAO!>>. Sali le scale di corsa presi la mia borsa e uscii sul balcone, accesi una sigaretta che mi aiutava come terapia anti-nervoso, senti un gran trambusto di sotto, sembrava il rumore di vetri in frantumi, scesi di corsa e notai grossi cambiamenti, la vetrina era rotta e c'erano schegge di vetro sparse ovunque, il tavolo in ferro era piegato e una sedia era distrutta, << Jamie, dove sei? Ho paura sei tu?>> a quel punto lo vidi, era contro il muro con un taglio sul viso e le mani strette a pugno lungo i fianchi, mi avvicinai con cautela << Scusami non volevo, tu dovevi proteggermi e ora sono io che devo proteggerti da me.. Scusa, vieni in cucina>> lui era ancora li fermo, decisi di andare alla ricerca di un po’ di ghiaccio, quando un pezzo di vetro mi tagliò il dito, impanicata cercai della carta, fasciai il dito alla bell'meglio e ripresi la mia ricerca. Non trovai del ghiaccio ma un pacco di carne surgelata, lo raggiunsi ma lui era già li a pochi passi da me << Ti sei tagliata?>> disse lui con un tono strano, lo guardai e nascosi il dito dietro la schiena <> il suo sguardo si sciolse un pochino, <> chiese stupito, io abbassai lo sguardo imbarazzata, lui mi alzò il mento e per un attimo mi guardò poi le sue labbra si infransero sulle mie come acqua su uno scoglio, il bacio all'inizio fù lento, poi si fece più intenso, mi prese di peso e volammo al piano di sopra in modo incredibile, sembrava stessi volando eh invece no era semplicemente veloce,forse troppo, mi mise sul letto continuandomi a baciare le sue mani erano sui miei fianchi e facevano un pericoloso sali e scendi sul mio vestito, le mie invece raggiunsero la sua camicia che  stava già volando via insieme al mio vestito, tutto a un tratto ci fermammo; stavamo esagerando, col fiato corto lui mi disse << Forse e meglio se ci fermiamo qui eh?>> io col volto in fiamme e in imbarazzo lo guardai e dissi <>.
 
Avevamo dormito insieme abbracciati, il risveglio fù incredibilmente dolce Jamie era avvinghiato a me e io a lui. Mi svegliai per prima con cautela mi divincolai dalla sua morsa d'acciaio e misi la sua camicia, scendendo di sotto a preparare la colazione; avevo praticamente svuotato il frigo alla ricerca di uova per fare dei pankake, e infatti le trovai; iniziai a mescolare quando per sbaglio urtai la ciotola  << Oh no esclamai>> tra me e me, mi era finito buona parte del composto sulla camicia di Jamie, mi avrebbe uccisa! Dato che lui dormiva beatamente al piano di sopra decisi di rimanere con indosso solo la biancheria intima, in punta di piedi andai in bagno e riposi la camicia nella lavatrice << When your soul find the soul is was waiting for, when somewone walks in to your heart trowh an open door>> canticchiai a bassa voce << When your hend find the  hends lalalala>> un cuscino colpì il mio di dietro, per la sorpresa sussultai lanciando un urlo << Sei un ottima cantante davvero ma non alle 8.00 del venerdì mattina>> sogghignai divertita, varcai la soglia della camera appoggiandomi allo stipite della porta con le braccia incrociate e lo guardai << EHM, WOW>> lo sorpresi mentre mi squadrava dalla testa ai piedi, lusingata e imbarazzata dissi << Buongiorno dormiglione vestiti o faremo tardi, io sono di sotto>> gli feci l'occhiolino solo per vedere la sua reazione che fù assolutamente appagante, << Che bel culetto >> sentii gridare seguito da una risata.
Finì di fare colazione con tutta calma, lavai il piatto e mi incamminai di sopra, Jamie si stava vestendo, aveva infilato un jeans e stava scegliendo la maglietta << Che dici? Canotta o maglia?>> rimasi imbambolata nel notare il suo fisico strepitoso <> dissi io, con un tono esasperato << Ci sono 3 gradi e tu metti la canotta? Ma diamine non hai freddo tu?>> rise sotto i baffi << Numero uno, no non ho freddo, numero due>> disse avvicinandosi a me << Fammi un favore>> mi prese il volto fra le mani e mi bacio delicatamente, poi mi voltò  e mi sussurrò all'orecchio << Vestiti non riesco a mantenere la calma con te in lingerie>> e mi spinse via dandomi una pacca sul culo, divertita lo guardai di sottecchi.
Date le circostanze dovetti mettere un altro vestito super corto della sorella, optai per un tubino azzurro che si intonava con i miei occhi un decolté nero et voilà pronta per un'altra avventura lavorativa << Jamie sono pronta>> dissi scendendo, presi la borsa e notai che lui mi stava fissando per l'ennesima volta << Sai una cosa? Dovrò metterti il guinzaglio se non voglio che qualcuno ti porti via da me>> si imbronciò << Impossibile>> ribattei io << Sono già tua>> e lo baciai.  

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Capitolo 3
*** Spiacevole inconveniente ***


Questa volta arrivammo puntuali meritandoci così i complimenti dalla Signorina Evan's << Marta, Jamie oggi per voi ho un compito speciale, c'è da sistemare la soffitta, op op scattare>> rise sommessamente, strano oggi la locusta era raggiante cosa che sicuramente, non capiterà mai più.
<< Jamie, dopo ti va se passiamo da me? Ho bisogno di vestiti decenti questi di tua sorella mi denudano totalmente>> gridai da sopra la scala, ma nessuna risposta continuai a lavorare non curandomi del fatto che il mio quasi ragazzo mi ignorava. Scesa dalla scala iniziai a spolverare per togliere un po’ di polvere quando a un tratto dal citofono una voce stridula parlò << Marta scendi c'è un cliente che chiede di te>> mi fiondai di sotto trastullandomi al solo pensiero che qualcuno chiedesse di me, insomma non conoscevo nessuno qua a parte Jamie la Signora locusta e, oh no, Jace. Mi accinsi all'entrata scorgendo con la coda dell'occhio il volto di Jace, mi avvicinai sistemandomi il vestito << Tu che cavolo ci fai qua?? Io sto lavorando e poi non ti voglio vedere neanche in cartolina perciò… PUSSA VIA>> lo spinsi verso l'uscita quando lui prese il polso con forza e disse << Non farlo mai più sennò>>, ma una voce lo interrompe << Senno?! Cosa fai?>> i due si guardarono e ora l'attenzione della clientela era non più sui libri ma sulla scenetta divertente che vedeva protagonisti una ragazza e due ragazzi << Jamie, stupido parassita cosa ci fai qui con lei?>> Jamie ringhiò piano, quel suono era del tutto innaturale e raccapricciante tanto è vero che Jace con un movimento fluido del corpo si spostò << Senti, piccolo cucciolo di golden retriver se non vuoi che ti stacchi la testa a morsi davanti a tutti esci fuori da questo negozio che oltretutto, non è vostro territorio, e dato che ci sei non toccare più la mia ragazza o la prossima volta il tuo capo dovrà venire a recuperare i brandelli del tuo corpo, mi sono spiegato?>> disse fra i denti, Jace alzò la testa e lo guardò con aria di sfida << Certo sei stato molto chiaro, solo una cosa attento alla tua nonché mia ragazza potrebbe non riuscire a vedere un altro giorno>> poi come nei film di paura, sparì, senza lasciare traccia, non stavo capendo più nulla, morsi cuori capi territorio minacce di morte cane parassita con chi diavolo stavo uscendo e con chi diavolo sono uscita? La signora Evan's si avvicinò << Jamie tutto ok?>> lui si voltò e rispose fra i denti << Si Herondale>> salì al piano superiore trascinandomi per il braccio, ero entrata in confusione ed ero sconvolta da ciò che era successo poco fa. Avevo capito tutto, Jamie doveva darmi delle spiegazioni.
<< Senti non posso spiegarti nulla ora corri a casa mia spiegherò tutto io alla Herondale tra meno di 10 minuti arrivo>> non mi diede il tempo di replicare mi baciò e scomparve dalla finestra. Ora era chiaro basta menzogne, e pensare che io non credo a nulla, ne a Dio ne alle fate ne agli gnomi e invece esiste di tutto e di più. Impanicata scesi di fretta dalle scale incrociai lo sguardo della Evan's che fece un cenno con la testa come a sollecitarmi di scappare. Corsi a perdi fiato per arrivare a casa di Jamie ora mai il vestito era salito sulle coscie lasciandomi correre mezza svestita. Non mi importava dovevo arrivare a casa, tutto procedeva bene quando qualcosa mi colpì all'altezza del collo << Presa, la mia piccola dolce ex-ragazza>> era Jace. Ma c'era qualcosa di strano in lui, qualcosa di animalesco. Notai che quando mi ha sorriso i denti normali da comune ragazzo avevano lasciato il posto a una dentatura da uhm lupo? << Ti prego Jace lasciami>> dissi col fiato che mi rimaneva ma lui stringeva di più. Con le unghie mi fece un graffio lungo su tutta la coscia che saliva fino al collo << Uhm che buon odore il tuo ragazzo non resisterebbe e io neanche ma non sono un parassita, io ho solo voglia di farti a brandelli e credo che lo farò>> mi prese dalla mano e mi lancio contro il cassonetto dell'immondizia. Sputai sangue. Vicino a me notai un pezzo di legno, non sapendo ancora cosa fosse il mio ex ragazzo mi munì di legno e quando era abbastanza vicino glielo piantai nel cuore. Si chinò dal dolore e disse << Ci vedremo presto Dolcezza>> per poi scomparire di nuovo. Raccolsi le ultime forze e arrivai a casa di Jamie, spalancai la porta e poi con un calcio la chiusi di scatto, spinsi il divano e il tavolo dietro la porta per assicurarmi un minimo di sicurezza. Salii in bagno alla ricerca di garze sterili ma tutto ciò che trovai era del disinfettante e della carta igienica. Mi fasciai per bene e corsi a cambiarmi c'era odore di sangue ovunque le mie ferite stavano gocciolando e non potevo di certo vestirmi per poi inzuppare tutto di sangue. Dopo aver riempito la vasca di acqua congelata mi immersi dentro rabbrividendo a ogni movimento, l'acqua divenne totalmente rossa ma almeno il sangue aveva smesso di scorrere. Andai in camera della sorella ricordando le parole di mio padre '' Una buona cacciatrice sa sempre dove trovare delle armi'', all'ora mio padre era un fanatico del soprannaturale e ora capii il perché. Aprì un baule e vidi una divisa  in pelle nera, paletti e pistole con tanto di pallottole d'argento. Con chi diavolo ero fidanzata? Con un vampiro o un cacciatore di creature demoniache? Mi vestii di corsa e solo dopo essermi munita di armi di ogni tipo scesi al piano di sotto. Ad un tratto la luce si spense, facendo piombare il buio più totale in casa. Notai un movimento nell'oscurità e ricordando ogni parola che mi diceva mio padre mi: protesi in avanti con l'arma puntata verso il rumore, quando ero certa che fosse vicina calcio rotante, blocco del respiro e pistola piantata alla tempia << Marta, Marta cazzo ferma sono io sono Jamie>> non mollai la presa, e se fosse stato Jace? << Non mi fido, se sei Jace? Mi hai quasi uccisa poco fa razza di cane bastardo stavolta non ricapiterà>> caricai la pistola ma la luce inondò la stanza. Era Jamie. << Jamie>> urlai lanciando la pistola dall'altro capo della stanza << Ti ho fatto male? Sei ferito?>> lui si alzò sui talloni e sospirò guardandomi di sottecchi << Si sto bene. Cosa cazzo ti ha fatto?>> lo guardai imbarazzata coprendomi la spalla col tessuto della giacca << Oh nulla un taglietto>> mentì melliflua. Si avvicinò e con un gesto rapido mi spostò la maglia lasciandomi scoperta buona porzione del taglio. L'aveva visto e sentìì che stava trattenendo il respiro << Lo uccido>> sputò fra i denti. Ora si che era tutto chiaro << No tu stai qui con me. E mi dici. COSA SEI TU?>>
*****
<< Allora hai intenzione di rispondermi?>>, teneva lo sguardo basso per evitare il mio. Dato che non mi rispondeva, dovevo far qualcosa che lo facesse reagire. Scattai in cucina presi un coltello e mi tagliai il polso, come previsto spunto Jamie << Che diavolo fai? Sciocca! Allontanati da me>> sputò tra i denti, io mi avvicinavo sempre di più e notai che non aveva più gli occhi cobalto, ma rossi, rosso fiamma << Che cosa sei tu?>> scandii le parole una a una. Mi guardò dritto negli occhi e parlando i canini spuntarono fuori richiamati dall'odore del sangue << Lo sai. E ora asciugati ti prego.>> sapevo che era da un po’ che non si nutriva si capiva dalla bramosia intensa che aveva quando mi fissava << Coraggio bevi>>, lui mi guardò stupito. << Non p-p-posso>> esclamò, stufa da quella ridicola messa in scena dell'autocontrollo gli avvicinai il polso alle labbra. Con un movimento impercettibile mi spinse al muro bloccandomi << Sei una sciocca>> sillabò, per poi tuffarsi sul mio polso. All'inizio sentii due punture, poi dolore iniziava a girarmi la testa << Jamie ti prego. Ora basta.>>, ma nulla sembrava non sentirmi. << Jamie, amore guardami. Mi fai male.>> a quel punto lui si staccò e mi guardò negli occhi come la prima volta che mi aveva vista << Non so come sdebitarmi con te.>> io lo guardai sorridendo e scherzando dissi << Beh magari ritrai le zanne, sei sexy anche senza>> lui sogghignò. Scattai al lavello e sciacquai la ferita sentendo che tutto intorno girava. La fasciai e vidi Jamie che mi guardava << Tieni, bevi.>> si era mozzicato il polso con i suoi stesi denti << Guarirai in fretta>> mi avvicinai e bevvi. Aveva un buon gusto nonostante la scena dall'esterno poteva essere macabra e disgustosa. << Amore>> disse sorridendo << Sei sporca di sangue sul labbro>> e scoppio a ridere, io mi unì a lui e solo dopo mi accorsi di come mi aveva chiamata. Con uno scatto fulmineo impercettibile mi fiondai su di lui spingendolo verso il muro e lo baciai. Ma non un bacio dolce e delicato, anzi tutto il contrario. Lui ricambiò il bacio perplesso ma contento. Inarcai il suo corpo al mio, e poi con un movimento deciso gli salì in braccio. Lui pronto mi strinse di più e iniziò a sfilarmi la giacca a quel punto non potevo reggere non più << STOP. TIME OUT. PAUSA. NON RESPIRO.>> lui mi guardo divertito e disse << Ora mi spieghi perché mi hai assalito in quel modo? Cioè non che non mi faccia piacere anzi mi è piaciuto e se lo facessi di nuovo ecco io beh ehm mi piacerebbe ecco un ehm sacco>> io lo guardai confusa << Jamie respira e riformula la frase in un italiano corrente. Ti ho assalito perché mi hai chiamato amore tutto qui>> dissi sfiorandoli il profilo degli addominali, lo sorpresi a fissarmi la maglia troppo scollata << Lo rifarò spesso allora. Ora vatti a vestire oppure sarò costretto a svestirti io a modo mio. Sai metodo Wayland>> ammiccò. A quel punto decisi di giocare col fuoco,  slacciai a uno a uno i bottoni della camicia lui seguiva tutti i miei movimenti. Mi girai la tolsi e la lanciai in pieno viso scappando poi per le scale. << Sono più veloce di te >> disse cantilenando. Mi agguanto da dietro e mi baciò il collo << Ma io gioco la carta della distrazione. Sono più sexy>> dissi prendendolo dai passanti della cintura << E poi anche io sono veloce>> cantilenai giocando con la sua collana lui mi baciò e disse << Lo so, sei una cacciatrice ecco perché sei veloce. E ora doccia ti aspetto di la.. Amore>> a quel punto lo presi per il braccio e lo baciai << A dopo>> e mi chiusi in bagno. Ero felice perché molto probabilmente lo amavo, ma confusa per ciò che sono. Una cacciatrice.
 
Finita la doccia, misi il coordinato della sorella che comprendeva reggiseno in pizzo culottes in pizzo e per finire pantaloncini, almeno quelli non erano in pizzo. Entrai in stanza di soppiatto e notando che Jamie era a pancia in giù lo scherzo era d'obbligo. Mi acquattai e gli saltai sopra prendendogli le mani e sussurandogli << Jamie Wayland sei in arresto per aver rubato il cuore di questa povera ragazza. Cosa hai da dire a tua discolpa?>> lo sollecitai facendogli il solletico. Lui con la velocità da vampiro mi giro e si mise a cavalcioni su di me << Teoricamente agente super sexy e lei che ha rubato il cuore a me quindi vorrei sporgere denuncia arwww>> ringhiò per scherzo io mi misi a ridere e iniziai a baciarlo come poco prima. Quella sensazione non l'avevo mai provata con nessuno. Eravamo come due cavi elettrici a ogni contatto facevamo scintille. Continuai a baciarlo mi sembrava un sogno volevo tirargli un pizzicotto e infatti lo feci << AIA che cacchio fai?>> lo guardai di sottecchi << Volevo vedere se eri un sogno>> feci spallucce, lui sorrise poi s'incupì. Notai il colore degli occhi cambiare << Amore se hai fame basta chiedere?>> lui fece per guardarmi ma abbassò la testa. A quel punto capì che non aveva il coraggio e parlai << So che può sembrare strano scontato o troppo presto. Io ti amo. Davvero Jamie e mi fido di te quindi preferisco che tu ti nutra da me se tu lo vorrai ovvio..>> fini la frase a bassa voce stupita da ciò che avevo detto. Lui mi guardò ed a un tratto capì che la sua era fame di desiderio e sangue mi sorrise e prendendomi la mano disse << Speravo me lo dicessi Amore. Ti amo e ti proteggerò a costo della mia stessa vita.>> Mi ricominciò a baciare solo che stavolta non avevamo intenzione di fermare ciò che sarebbe accaduto.

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Capitolo 4
*** Le origini di Jamie ***


Non credevo a ciò che era successo la notte precedente, avevamo fatto l'amore ed era stato magnifico, di un intensità pazzesca. Jamie stava ancora dormendo così decisi di fare una doccia. Mi esaminai allo specchio notando dei segni violacei e labbra gonfie e viola, un chiaro segno di ciò che era successo, arrossi violentemente dirigendomi verso la doccia. Stetti a lungo sotto l'acqua calda riflettendo su come era cambiata drasticamente la mia vita dal giorno stesso in cui decisi di trasferirmi a Londra. Non avevo mai creduto a nulla che fosse sovrannaturale, nonostante in famiglia tutti erano dei fanatici. Non avrei mai pensato di potermi ri-innamorare di nuovo e tanto meno di un vampiro. Finita la doccia trovai il mio unico amore nel letto, totalmente nudo coperto solo in buona parte dal lenzuolo << Buongiorno Amore>> dissi sorridendo, mi avvicinai e lo baciai in tutta risposta lui si precipitò a dire << Buongiorno Amore>> sorridendo e arrossendo. Mi vestii davanti a lui, oramai non provavo vergogna << Jamie vai a fare una doccia che dopo facciamo colazione…>> lasciai sospesa la frase e lui continuò la frase per me << Si ok, ho capito ti racconterò tutto di me, ma poi tu mi dovrai raccontare di te.>> **** Stavo scaldando del caffè quando il mio ragazzo scese dalle scale con un salto, come se fosse normale << Mi farai venire un infarto>> dissi portandomi la mano alla fronte con fare teatrale, lui con velocità da vampiro si avvicinò e mi disse << Ti amo>> mi senti mancare. Nessuno lo aveva detto in modo così sincero e puro. Mai. Lo baciai e risposi semplicemente con un << Anche io>>. Bevemmo il caffè in silenzio guardandoci solo, ma già lo sguardo bastava. << Allora, ora puoi parlare.. Hai tutto il tempo che vuoi non ho fretta, se parti dall'inizio senza tralasciare nulla sari ricompensato>> dissi maliziosamente. << Sono Jamie Serius Wayland, nato nel 12 Dicembre 1862, in un paese remoto della Romania. La mia famiglia discende da cacciatori di creature demoniache poiché nella nostra zona i livelli di attività demoniache erano molto alte. Conducevo una vita dura ma serena, la mia famiglia era composta da papà e sorella. Mia madre morì poco dopo avermi dato alla luce>> disse con gli occhi lucidi, lo accarezzai e con gli occhi lo incitai a continuare << Mio padre ci allenava sempre e tutti i giorni in modo severo. Era una mattina d'estate, precisamente il 4 agosto del 1880, li in Romania il tempo era sempre tetro, ma quel giorno stranamente soleggiato ci spinse a dare la caccia a qualche creatura dei bassi fondi. Io e mia sorella Amaranta decidemmo di prepararci e andare, mio padre ci avverti e dandoci il buona fortuna ci lasciò andare. Arrivati li, rimanemmo immobili dall'odore straziante di morte e sangue. Stavamo perlustrando quando a un certo punto uno Strigoi ( Vampiro in rumeno) mi colpì facendomi svenire. Al mio risveglio notai che io e mia sorella eravamo imprigionati nella stessa gabbia, non potevo lasciarla morire, così decisi di scappare con lei rischiando la mia stessa vita. Tralascio le parti più macabre.. mia sorella riuscì a scappare, ma io no.. il capo clan degli Strigoi mi trasformò e soggiogò affinchè io potessi servirlo fino alla fine della mia interminabile vita. Per sua sfortuna la mia volontà era molto forte quindi riuscì a scappare. Ritornai a casa e quando tentai di entrare mi ritrovai bloccato, un vampiro può entrare solo se invitato. Gridai ilnome di mio padre e quella di mia sorella, ma quando mi videro nei loro cchi c'era solo odio, compassione e pena. Oramai non facevo più parte della loro famiglia, loro cacciatori io vampiro. Mi cacciarono e io fui costretto a vagare per anni e anni da solo lasciando odio e morte in ogni paese dove soggiornavo. Nel 1920 fortunatamente la mia strada incrociò quella della proprietaria della nostra libreria Imogen Herondale, una potente strega originale che si prese cura di me insegnandomi tutto sulla demonologia e vampirologia. Mi insegnò a cibarmi di sacche di sangue oppure di animali. Potevo sopravvivere senza ammazzare nessuno finalmente. Lavorai per lei e con lei per anni, cercando di tenere alla larga quelli come il tuo ragazzo dalla nostra zona. Noi siamo pacifici, tutti quelli che vivono nel nostro quartiere lo sono. Non abbiamo bisogno di qualcuno che rovini la nostra pace.. Bene ora che sai tutto di me.. Usciamo?>> ero stupefatta, mi aveva lasciata a bocca aperta. Mi aveva raccontato tutto con estrema disinvoltura senza vergogna, e ne ero colpita voleva dire che si fida mi me. << Alt signorino, non ho finito>> dissi sbarrandogli la strada, lui mi prese dai fianchi guardandomi con aria interrogativa. << Ho delle domande>> dissi guardandolo male, lui mi incitò con lo sguardo a parlare << Come fai a conoscere Jace? Ma soprattutto, cosa è lui?>> sbuffo e mi guardò di traverso << Lui è un licantropo che ho conosciuto in Virginia nel 1999 alla Duke University un'università di '' Parapsicologia''. Eravamo molto uniti fino a quando non infranse la nostra promessa..>> lasciò la frase sospesa, lo pizzicai per forzarlo a continuare ciò che stava per dire << Aiu, okkey okkey.. Ci eravamo promessi che nessuno dei due avesse toccato sangue o carne umana, lui non resistette e fece a pezzi una del terzo anno. Quella sera lottammo e per poco non ci lasciai la pelle, era sempre stato uno scorretto.>> disse ringhoando, io a stento riuscì a trattenere la risata, così chiesi << Ti sei fatto sconfiggere da un lupo mannaro? Vergogna>> sillabai tra le risate. Lui mi bacio violentemente e in tutta risposta disse << Mi aveva lanciato l'acqua santa addosso piccola Nephilim>> qualcosa si risvegliò in me… Quella parola, Nephilim, mi ricordava un frammento d'infanzia, mi sforzai di ricordare, ma lo sforzo mi costò un forte emicrania e giramenti di testa. Barcollai tra le sue braccia e in tutta serietà mi disse << Ora tocca a te parlare Martina Morgestern Fairichild.>> Mi aveva scoperta.

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Capitolo 5
*** Martina Morgestern Fairichild ***


Oramai non aveva più senso tenere nascosta la mia vera identità, né il mio vero nome. << Sono Martina Morgestern Fairichild, nata il 4 agosto del 1989, sono leone ascendente scorpione, nonché cacciatrice di ombre. Provengo da una famiglia di cacciatori , o nephilim, ci danno molti nomi e anche molto sgradevoli>> grugni, ma mi costrinsi a continuare << Non ho mai creduto nulla di tutto ciò, nonostante i miei mi pressavano per sforzare la runa della vista o altre cazzate simili. Io non ci credevo e mi ero ripromessa di non crederci. I miei genitori furono costretta ad abbandonarmi l'estate scorsa per andare in una dimensione chiamata Idris credo.. Mi lasciarono sotto la fiducia di Jace, e ora capisco il perché. Decisi di scappare da New Orleans per venire qui a Londra, desideravo dimenticare tutto del mio passato, comprese le baggianate sulle creature demoniache. E invece ora sono qui, sono una cacciatrice e il mio ragazzo è un vampiro che per un quarto è anche cacciatore.>> sospirai enigmatica, sentivo gli occhi pizzicarmi, ma non avrei pianto. L'avevo promesso a me stessa. Jamie mi guardava di sottecchi << Allora come ti devo chiamare? Marta, Martina, Tina? E poi perché Fairichild?>> chiese con aria tetra. Alzai gli occhi al cielo << Chiamami Marta, non Tina. Fairichild è il mio secondo cognome di mia madre biologica, non ho mai avuto la fortuna di conoscerla, ma papà mi diceva che era molto speciale.>> dissi malinconica. Lui evitò il mio sguardo e mi abbraccio. << Mi dispiace che tu sia stata tanto sfortunata>> disse sincero, io per tutta risposta lo baciai delicatamente e arruffandogli i capelli sussurrai <>. Mi bacio in modo dolce ma passionale, le sue braccia stringevano forte le mie cosce, con uno scatto mi spinse sul tappeto del salotto cominciando a spogliarmi dolcemente. Io feci lo stesso. Gemetti quando mi sfioro la cicatrice sul seno e desiderando che io e lui diventassimo tutt'uno mi inarcai a lui, facendo combaciare ogni parte del suo corpo al mio, come un puzzle. Facemmo l'amore per ore e ore senza essere mai stanchi, non eravamo mai sazi, ne desideravamo sempre di più, avevamo fame l'uno del corpo dell'altra. Non ero mai stata innamorata in un modo così totalmente sconvolgente << Ti amo >> sussurrai al suo orecchio, rimase interdetto al suono delle mie parole, era stato lui per primo a dire la parolina dove non c'era più possibilità di ritorno, << Anche io ti amo.. anche io>> e mi bacio dolcemente ricominciando per l'ennesima vola ciò che avevamo finito due minuti fa, o almeno così sembrava, ma sul più bello mi fece una domanda << A-amore ma tu.. ecco hai mai ucciso un demone?>> ero infastidita e incazzata << Jamie porca miseria, stiamo facendo sesso e sul più bello mi chiedi se ho mai ucciso un demone??????? NOOOOO MA POTREI FARLO ORA SE NON LA SMETTI DI BLATERARE>>. Rise sommessamente e concluse ciò che aveva lasciato in sospeso. **** Fare la doccia insieme era di una bellezza sconvolgente, scherzammo e allagammo mezzo bagno, << Meno male che dovevamo uscire eh… piccola approfittatrice di vampiri indifesi>> risi di gusto e lo colpì con un man rovescio sulla chiappa destra << Taci AHAHAHAHA, non mi sembrava ti desse fastidio stare a casa con me a fare ehm uhm, quello che abbiamo fatto>> questa volta rise lui e per tutta risposta mi disse << No no anzi passerei più tempo con te>>. Andai in cucina a preparare la cena quando Jamie gridò dal salotto << Amore vado a caccia torno tra meno di un ora>> lo raggiunsi in salotto lo baciai ripetutamente e dissi fra le sue labbra << Ok amore, fa attenzione, non fare cazzate, ti amo, da, morire, awww>> ringhia e lo spinsi verso la porta, mi bacio un ultima volta e scendendo per le scale mi urlò << Non aprire a nessuno>>. Sbuffai entrando in casa, a chi dovrei aprire, e poi so difendermi da sola. Avevo pulito e sistemato mi ero lavata, per evitare la noia decisi di allenarmi un po’. Dopo due ore di duro allenamento Jamie non era ancora tornato, mi stavo preoccupando, quando tutto ad un tratto bussarono alla porta. Un sorriso comparve e mi precipitai ad aprire urlando << Amore>>, ma quando aprì la porta rimasi pietrificata, non era Jamie, era Jace, che sorridendo disse, << Buonasera giovane Nephilim>>. Gridai.

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Capitolo 6
*** Imprevisto ***


<< Lo sai che non si apre la porta al lupo cattivo?>> sogghignò, ero ansante, non sapevo cosa dire. Lui mi guardò con un sopracciglio alzato, si mosse avvicinandosi alla mia attrezzatura di cacciatrice prendendo un coltello a doppio taglio kajal << Uhm bellino>> disse sovrappensiero. Mi stava succedendo qualcosa, mi sentivo strana, tremante, avevo sete di, non lo so ma di qualcosa << Posalo oppure avrai una mano in meno>> rantolai a bassa voce sorridendo, non mi riconoscevo più.. << Aia aia la cacciatrice è arrabbiata>> sospirò quasi tra se << Quando scoprirai che fine avrà fatto il tuo amato Jamie lo sarai il doppio>> ringhiai e mi avventai su di lui. Gli sfilai il kajal di mano piazzandolo sotto la terza costola sapendo che se avessi spinto di più sarei arrivata al cuore << Sai Jace.. se spingo di più arrivo al cuore, saresti spacciato dato che questo coltello è d'argento, e ai lupi non piace.. nono>> gli dissi divertita. Non sapevo cosa mi stava capitando, sarà la rabbia ma avevo una gran voglia di vederlo morto. << Non lo faresti mai..>> disse in un gorgoglio, << Ne sei cos' sicuro?>> gli bisbigliai nell'orecchio spingendo sempre di più il pugnale << Questa non sei tu Marta, non avresti mai fatto del male ad una mosca, e ora stai per uccidere ME.. Mi amavi che fine hanno fatto quei sentimenti?>> rimasi immobile, quelle parole avevano fatto centro. Sfilai il pugnale di colpo arretrando << Vattene prima che io cambi idea>>. Annui e si avvicinò a me, non ebbi il tempo per capire ciò che stava per fare eppure non avrei fatto nulla per evitarlo. Mi posò un leggero bacio sulle labbra per poi sussurarmi << Questa era una tregua, ora vai a recuperare il tuo amato>> quelle parole mi riportarono alla realtà e ringhiando lo presi dal collo << DIMMI DOV'E'>>. Jamie sgranò gli ochhi, quasi come avesse paura di me << Bosco paradiso sta bene è solo.. lievemente ferito>> disse enfatizzando il ''lievemente'' << Ah e faresti meglio a chiedere al tuo ragazzo attuale perché hai gli occhi rossi quando ti arrabbi.. Addio>> e sparì.
Impanicata e preoccupata presi una balestra e mi precipitai per la strada correndo a perdi fiato, mi stupii di me stessa notando l'incredibile forza e velocità che ogni falcata sprigionava. Giunta a destinazione mi guardai attorno cercando di capire dove fosse Jamie << JAMIEEE, JAMIEEE, AMORE DOVE SEI>> nessuna risposta se non un piccolo lamento che proveniva da dietro un cespuglio. Mi avvicinai notando con ribrezzo che in cespugli non hanno le gambe.. decisamente no. In preda allo sconforto mi misi a piangere inchinandomi sul corpo << Fa che non sia morto.. ti prego.. bevi>> dissi avvicinandogli il polso alle labbra, non era conciato male ciò mi fece pensare che aveva usato la verbena, un veleno potente in grado di uccidere del tutto un vampiro se somministrato in quantità superiori alla norma. Nessuna risposta o reazione, non poteva morire, non può lasciarmi sola, non lui, non di nuovo. Decisi di agire d'istinto, mi procurai un taglio profondo sul polso sinistro e glielo porsi alle labbra << CRISTO SANTO TI AMO BEVI.>> E in quell'istante preciso si mosse iniziando a bere, bere, bere e ancora bere << J basta mi fai male>> ma nulla, stasera non era decisamente la mia serata fortunata. << Amore.. ti prego>> lo supplicai guardandolo negli occhi, finalmente mi vide.. era tornato da me << Am- amore i-io sc-scusa..>> lo baciai dappertutto assicurandomi che stesse bene << Non fa nulla, avevi perso il controllo ma poi ti ho guardato e sei tornato da me..>> lui fermò il mio controllo da infermiera baciatrice per baciarmi dolcemente. << Tornerei sempre da te, fosse l'ultima cosa che faccio>>. E in quel momento esatto tutti i pensieri negativi, le paure sparirono.. tutte le cose brutte che mi avevano segnata sembravano sciocchezze tutto grazie alle sue parole, tutto grazie a lui. Ero sempre stata dell'idea che non avrei mai più ritrovato l'amore, che nessuno più mi avrebbe accettata per ciò che sono, eh invece eccomi qua lui mi ama, e io lo amo. Nelle orecchie una voce echeggiò '' La debolezza di un nephilim è l'amore''. Sbuffando la cacciai << Che ti prende?>> mi chiese Jamie sorridendo, <> risposi mettendomi sotto al suo braccio << E che ti dice>> mi domandò sfiorandomi il collo, mille brividi mi percorsero tutto il corpo risvegliando in me una strana fame, << Mi dice di amarti, e  già ti amo, poi mi ha detto ''fate veloce ad arrivare a casa così potrete parlare meglio e uhm..>> non mi fece finire la frase sapendo dove volevo arrivare. Mi prese in braccio continuando il bacio, << Meno di un minuto e potremmo fare tutto ciò che vuoi>> ricambiai il bacio che, uhm ecco, non si addiceva a un luogo semi-pubblico, per poi sorriderli maliziosamente << Tutto tutto?>>.
 
 
 
 
 
 

Allora?? Cosa ne pensate fanciulle?? Spero vi piaccia perché in servo per voi ho una storia che vi sconvolgerà del tutto.. questa è solo un assaggio ;)

Recensite per fami capire se è di vostro gradimento. LOVIU <3 

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Capitolo 7
*** Little white lies ***


Arrivammo a casa e subito Jamie notò del casino presente << Ma che è successo qua?>> tentai di prendere tempo per trovare una scusa accettabile, ma sfortunatamente lui se ne accorse e invitandomi con gli occhi a continuare gli spiegai dell'accaduto. << Deve morire>> sbuffo in tono grave, << Oh andiamo possiamo riprendere dopo questa conversazione? Detto in modo sincero non mi importa dopo se tu lo voglia uccidere, preferirei che io e te facessimo una doccia, e poi magari andiamo a letto a parlare del più o del meno.. ok no per stare SOLI>> finì tutto d'un fiato facendolo scoppiare in una risata fragorosa, m'imbronciai. << Oh insomma vado da sola>> e salì per le scale, quando ad un tratto due mani forti mi presero per i fianchi << Tu non vai da nessuna parte senza di me principessa>> un assedio di farfalle s'impadronì del mio stomaco facendomi reagire in un modo stranamente eccessivo. Iniziai a baciarlo in modo casto per poi lasciare spazio a una passione che avrebbe potuto mandare a fuoco una palestra, capii che non ne potevo più, volevo più contato così issai il mio corpo a lui facendo sfiorare le nostre intimità, con mia grande sorpresa Jamie gemette prendendomi dal sedere e portandomi in bagno ad una velocità leggermente sovrannaturale. Inizio a spogliarmi in modo frettoloso e così feci anche io << M-marta frena frena>> non se ne parla neanche, il mio intento era farlo impazzire così gli morsi il labbro per poi spingerlo dentro la doccia. Aprì l'acqua calda e iniziai a sfiorarlo ovunque facendolo letteralmente infuriare. Si trasformò in un attimo e ringhiando mi giro di spalle facendo aderire il nostro corpo, dal contatto capii che aveva funzionato alla grande la mia provocazione. La situazione si capovolse e inizio a baciarmi ovunque, le sue mani fecero un pericoloso sali e scendi sul mio corpo, non ne potevo più.. doveva essere mio ora << Portami in camera ti prego>> supplicai. E così fece. Di tre cose ero del tutto certa:
1) il mio ragazzo era un vampiro
2) una parte di lui chissà quale e quanto importante.. aveva sete del mio sangue
3) ero totalmente incondizionatamente innamorata di lui.
****
Mi svegliai con un sorriso stampato sul viso, ricordandomi della notte prima. Con una mano tastai il lettone ancora con gli occhi semi-chiusi, e con gran stupore lo scoprii vuoto. In un attimo tutto il mio buon umore sparì, indossai la prima cosa trovata, ovvero la sua camicia, e scesi al piano di sotto felice di trovarlo ai fornelli << Buon giorno dolcezza la colazione e pronta>> non sapevo se morire per il nomignolo o scuoiarlo vivo per avermi lasciata sola nel letto senza alcun preavviso. Sfortuna voleva che si beccasse il cazziatone << Amore>> dissi avvicinandomi e sfiorando gli addominali << Se provi un'altra volta a lasciarmi da sola nel letto appena mattina… ti toccherà fare sesso con la signora Herondale ok?>> conclusi baciandogli il naso e dirigendomi verso il bagno. Un improvviso spostamento d'aria mi fece sussultare << Sarebbe svantaggioso per te.. non toccare più il mio corpo sai.. ti manderebbe in confusione>> risi alla sua affermazione spudoratamente e con fare teatrale mi voltai salendo le scale << Sogna principe.. sogna>> continuai a salire in modo ''sensuale'' per poi sentirlo ululare in modo teatrale, mi girai e notai la sua faccia da finto cane lupo << Cosa c'è ora?>> dissi tra le risate. << Hai solo e sottolineo solo la mia camicia addosso.. potrei anche saltarti addosso>> notai con imbarazzo che apparte la camicia ero nuda.. totalmente nuda. << Sta buono amore, vado in doccia preparati si fa allenamento e poi dobbiamo parlare>> dissi simulando con le dita una cosa tipo ''face to face''. Sorrise e mi disse << Prima un bacio>> scesi di qualche gradino e lo baciai << Ti amo>> mi disse, << Ti amo anche io>> e con uno schiaffo sul culo mi fece salire l'ultimo gradino.
La doccia fù estremamente rilassante, certo durò un po’ troppo, ma.. amen.
Mi vestii velocemente e scesi al piano di sotto << Potevi metterti qualcosa di più ehm decente?>> mi esaminai allo specchio.. una canotta nera e uno short nero e i miei stivaletti anch'essi neri, cosa non andava? << Perché>> lui mi fece girare e indicando il mio di dietro disse << Devo allenarti o contemplarti dalla testa ai piedi?>> gli sorrisi e prendendolo per mano lo spinsi fuori casa << Andiamo scemo>> e lo baciai. Camminammo mano nella mano, il chè era estremamente romantico, gongolavo fiera ogni volta che qualcuno ci guardava, sapevo perfettamente che ne erano gelosi. Un amore come il nostro era difficile da trovare e impossibile da provare. Arrivati al campo iniziammo a correre, o meglio io correvo lui mi guardava. Poi una serie da venti di addominali e piegamenti e finalmente dopo un ora di stretching arrivò il combattimento corpo a corpo. << Allora principessa guardia alta e colpisci con tutta la forza che AIO>> sogghignai << Avevi detto con tutta la forza>> mi giustificai facendo gli occhioni dolci << ARWWWW te amo>> disse in falsetto << And i'm in love with you, and all your little things>> risposi cantando lui mi fisso rapito per poi dire << Tralasciando che la canzone è little things, tu hai voce fottutamente perfetta>> arrossi e lo baciai con trasporto. Un attimo di svantaggio e mi ritrovai sotto di lui << Mai abbassare la guardia>> gli sfiorai la cintura dei jeans e stavolta ad abbassarla fu lui così capovolsi la situazione << Mai abbassarla neanche con me>> sussurrai, quando una voce femminile ci interruppe << Jamie, Jamie, Jamie, ti sei dimenticato in fretta di me>> la fissai e notai che era davvero bella: alta, fisico perfetto, capelli neri e occhi color ghiaccio, sicuramente era una vampira. Mi alzai di scatto e mi avvicinai a lei fottendomene dello svantaggio di altezza << E tu chi sei?>> dissi sprezzante incrociando le braccia al petto. Lei girandomi attornò neance fossi un palo da lap- dance disse << Sono Clarissa, la ex del tuo ragazzo, ma ops forse tu non lo sapevi>> terminò sogghignando e portandosi una mano alla bocca come per nascondere il fatto che avesse scioccamente svelato il segreto. In preda a una furia omicida mi avvicinai e le dissi << E io sono una Nephilim, ma ops forse tu non lo sapevi>> dissi imitandola. Lei sgranò gli occhi e gridò << MI STAI MINACCIANDO?>>  divertita le girai attorno << Si >> e ammiccai. Lei si paralizzò mandando un occhiata di fuoco a Jamie, infuriata per quel gesto mi voltai anche io. Ero arrabbiata lo si percepiva, ogni molecola del mio corpo urlava di ammazzarla. Jamie se ne accorse e venne a trattenermi, lei lo guardò e sussurrò << Non ci credo.. l'hai trasformata>> mi bloccai di colpo. << Che diavolo dici?>> urlai, lei tirò fuori il cellulare dal pantalone e disse << Guarda i tuoi occhi>>.
Non poteva essere.. io sono una cacciatrice.. non posso essere una vampira non lo voglio essere.. rivoglio i miei occhi. << Jamie che diamine sta dicendo?>> urlai impanicata. Lui mi fisso quasi come a scusarsi << Speravo non accadesse.. bevendo io il tuo sangue quelle volte ti ho infettato con le tossine del mio veleno.. speravo fosse una leggenda che non potesse succedere ma mi sbagliavo. Scusami amore.. scusami>>.
Ero impietrita, << Cosa sono?>> dissi con aria preoccupata <> rispose quell'oca. Era troppo, non mi sentivo più le gambe.. poi tutto ad'un tratto divenne buio.
 
 
 
Alloraaaaa? Che ve ne pare? La nostra Marta è gelosa.. ed è un ibrido uhmm interessante.. e come mai il nostro Jamie non ha proferito parola della sua ex? Cosa ci sta nascondendo? Lo scoprirete solo vivendo u.u a due recensioni continuo il capitolo almeno per sapere se è di vostro gradimento.. L un bacio x.

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