-OUTPATIENT N°0-

di sara baudini
(/viewuser.php?uid=566031)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 -la voce che conosceva il mio nome- ***
Capitolo 2: *** 2 -Una nota di colore - ***
Capitolo 3: *** 3 -RIDERE- ***
Capitolo 4: *** 4 - i mostri - ***



Capitolo 1
*** 1 -la voce che conosceva il mio nome- ***


Sonno....

"sv..at.i!"

Ho troppo sonno ... lasciatemi dormire .... lasciatemi morire una volta per tutte e chiudiamo questa triste storia...
"su! in pied..."
Le sento , sempre più vicine , penetrano persino nei miei sogni , quelle voci fredde e autorevoli che non fanno altro che sbraitare ordini e lanciare crudeli insulti mi hanno raggiunto persino nell'unico posto in cui credevo di avere una chance :
dentro la mia testa.
"SVEGLIATI N°0!"
No, non conosco quel nome , non risponderò , lasicatemi stare!
"SVEGLIATI LYRA!!"
....come?
"TI PREGO LYRA!!!!"
Sono ancora qui? é un sogno questo?
Mi costringo ad aprire gli occhi , appena in tempo per vedere il volto pallido e sbiadito della voce , mia amica ,  sparire per lasciare il posto ad un grupppo di uomini con il camice bianco che osservano gli schermi che circondano il mio letto .
NO! Cerco di afferrarlo , non voglio che vada via.
Conosceva il mio nome..... il mio vero nome , non quello che una squadra di medici mi ha affibiato.
No, lui conosceva il nome che la donna che mi ha generato aveva creato guardando i miei occhi violacei che si tingevano dell'azzuro del cielo , prima che le ombre si impiantassero lungo tutto il mio corpo.
Appena apro gli occhi , mi ritrovo seduta sul mio letto d'ospedale , un'infermiera osserva il mio braccio teso , visibilmente sconvolta dal mio rapido ed inaspetttato movimento che puntava dritto ai suoi grandi occhi dall'iride microscopica.
Il dott.Kauffman, un uomo anziano e dal viso paffuto che ispira una strana simpatia ,  mi osserva da in fondo la stanza porgendomi uno smagliante sorriso e riprende a discutere coi membri dell'equipe di medici e scienziati . Nel frattempo l'infermiera dagli occhi scuri è riuscita a riprendere il controllo della situazione, mi tiene fermo il braccio per iniettarmi una dose di qualche strano medicinale a me sconosciuto .
 
Tra i medici che ascoltano con attenzione le parole dell'anziano dottore scorgo il volto di un giovane medico che non fa altro che guardarmi con un'espressione che muta dalla pura curiosità , alla meraviglia fino a diventare imbarazzo ...
Lo trovo stranamente buffo , con quel viso giovane e impacciato , le labbra sottili , gli occhi verdi e i capelli tinti di un rosso scuro .
Una nota di colore in un ambiente così malinconico .

"nuovo eh?"
Ci vogliono un po' di secondi prima che si accorga che le mie parole sono dirette a lui , ma appena se ne accorge  lo vedo diventare rosso dall'imbarazzo e si gira guardando il dottor Kauffman negli occhi , per evitare di inconciare di nuovo il mio sguardo.
"noioso.."
Col mio aspro commento non riesco ad attirare l'attenzione di nessuno dei medici. Che noia.
Sposto i miei lunghi capelli neri da una spalla all'altra per permettere all'infermiera di cambiarmi le fasciature e inizio anchio ad interessarmi al discorso del professore.... pare che stiano parlando di me ...
".. allora , questa giovane donna è il paziente più importante dell'istituto:
Lyra Lawrance , 18 anni , gruppo sanguigno AB.... è stato il primo caso di mutamento mai rinvenuto nella storia dell'umanità , perciò è il paziente più anziano presente in struttura.
Da oggi vi riferirete a lei come "N°0" .... "
"io ho un nome"
Il silenzio in sala si fa molto pesante. Questa volta sono riuscita a catturare la loro attenzione.
"certo che ne hai uno ma.."
"non prendermi per il culo vecchio, sono un essere umano , ho tutto il diritto di avere un nome"
Abbassando lo sguardo verso il mio braccio destro mi accorgo che non mi hanno ancora rimesso il bracciale di controllo che mi avevano tolto dopo l'operazione. Che strano senso di libertà....
"ti prego di ragionare piccola mia, tu sei importante per la rivoluzione della ricerca medica, cerca di collaborare , ormai sei diventata grandicella per i capricci.."
"piantala di sorridermi stupido vecchio infame.."
Il dottor Kauffman cerca di calmarmi , ma non riesco più a sopportare il fatto di essere diventata un numero , di aver perso tutti i diritti alla libertà , di non poter conoscere la voce del sogno.
"MI CHIAMO LYRA, NON SONO UN FOTTUTO NUMERO!"
"Lyra... ne abbiamo già parlato , sei qui in struttura dalla tua nascita , noi abbiamo tutti i diritti sia sul tuo nome che sul tuo corp.."
Il suo sguardo si riempie di puro terrore vedendo le strisce nere che iniziano ad abbandonare il mio corpo per rifugiarsi all'interno dei miei occhi.
"FERMATELA PRIMA CHE RIESCA AD UTILIZZARE IL WATCHER!!"
I medici iniziano a scappare , mentre fluttuo a mezz'aria riesco ad afferrare l'infermiera con uno dei tentacoli scuri che mi escono da tutto il corpo e la costringo a guardarmi negli occhi .... quegli occhi che non hanno ormai più niente di umano ..
La vedo svenire tra le mie "braccia" mentre cerca disperatamente di non affogare nella profondità dei miei occhi pieni dell'oscurità che un'attimo prima si mostrava attraverso delle strisce che ricoprivano tutto il mio corpo .... così bella ... un corpo umano così perfetto e pulito ... niente oscurità .. o almeno così può sembrare ..
Tutti al mondo disprezzano i bambini nati come me : Senza un'ombra che ci segua , esse si sono avvolte intorno al nostro corpo nel momento in cui siamo venuiti al mondo ... il fatto che il "buio" della nostra anima sia così evidente , non significa che siamo maligni , quelli che vengono chiamati "esseri umani" non sono tanto meglio di noi infondo.
é colpa loro se sono diventata così!
é colpa di tutti quegli esperimenti sui miei poteri se non ho potuto avere un'infanzia.
é colpa di tutto questo dolore se non riesco più a provare nient'altro che odio ...

Tutti questi pensieri mi distraggono da ciò che sta accadendo intorno a me , non vedo la giovane infermiera crollare a terra con tutti gli organi compressi pre via della  forza della mia stretta , tutti gli apparecchi medici che iniziano a danzare con violenza spinti da una forza misteriosa , i due uomini con la divisa nera che mi tirano giù afferrandomi per le caviglie , iniettandomi una dosa di tranquillante.
Non riesco a vedere nulla di tutto ciò ... però nell'angolo della stanza , vedo comparire la figura dei miei sogni ...così famigliare , così luminosa ....
"buona notte" dico a me stessa tra le lacrime, mentre mi trascinano di forza fino alla stanza dell'isolamento.
sento i miei piedi che si graffiano strisciando sul pavimento ricoperto di scheggie , resto a guardare mentre il giovane nuovo medico dai capelli rossi chiude la stanza , omrai devastata dai miei poteri , con su la scritta "SPECIAL CASE ROOM" per poi vedere il dottor Kauffman , che ancora una volta mi sorride con quell'aria maliziosa , aprire la stanza dell'isolamento.
Ed è così che mi ritrovo ancora una volta inghiottita nell'oscurità, spero almeno di riuscire ad incontrare LUI ... 
I miei occhi si fanno pesanti per colpa dei farmaci e delle lacrime, il mio corpo è indebolito per colpa delle ferite , la mia mente è distrutta all'idea di dover passare tutto il resto della mia vita in questo piccolo inferno per "diversamente umani" .
Mi addormento con la speranza di non svegliarmi mai più... ma nessuno viene a trovarmi nei sogni.

Sola nella realtà e sola nella mente . Questa è la vita che sono stata costretta a scegliere .

"buona notte"
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 2 -Una nota di colore - ***


Lo so che dovrei stare attento , questo è il mio primo giorno di lavoro come medico, qui , nel "ghetto per watcher" , dovrei cercare di prestare più attenzione possibile per dare una buona impressione di me. Ma proprio non ci riesco!
Intorno a me ci sono solo cose orribili: I corridoi dell'ospedale sono così tristi e cupi nonostante in questo edificio siano ricoverati solo bambini ... beh certo non sono esattamente esseri umani , ma sono pur sempre bambini!
Se solo ci fossi io a capo di questo posto, non permetterei mai tutta questa serietà!
Le cose qui sarebbero decisamente più divertenti... muri colorati , medici vestiti da pagliacci , cartelline mediche a pois e magari anche qualche infermierina con la gonna corta , di quelle che si vedono nei cartoni animati asiatici...
Mentre faccio questi "delicatissimi" pensieri su delle infermierine sexy, non posso fare a meno di osservare la ragazza stesa sul letto. In molti chiamano quelli come lei "mostri" per via delle ... ehm "particolarità" sui loro corpi, ma io la trovo così affascinante... non solo dal punto di vista medico e scientifico, ma anche come essere umano. Chissà tutto questo cosa le avrà fatto provare, forse avrebbe bisogno di un amico! Io adoro rendere felici le persone tristi, quindi ho deciso! sarò io il suo controllore personale... la proteggerò... proteggerò tutta questa decadente e spaventosa bellezza.
So bene di non conoscerla nemmeno, ma io vado così, ad istinto.
E mentre dentro di me raggiungo queste conclusioni, il mio sguardo si posa sul suo seno, passando per il suo collo ricoperto di tagli color inchiostro e fasciature che le ricoprono parte della spalla sinistra, fino ad accorgermi che... mi sta guardando. Mi osserva con quei grandi occhi da cerbiatta che non riflettono alcuna luce, come fossero un grande mare pieno di vuota desolazione.

"nuovo eh?"

Mi ci vuole un pò per capire che le labbra che hanno pronunciato quella piccola e semplice frase appartengono al watcher steso sul letto, e mi ci vuole altrettanto tempo per capire che è riferita proprio a me.
Cavolo che imbarazzo.
Sento il mio volto che si scalda, sono certo che ormai sarà diventato dello stesso colore rosso fiamma dei miei capelli. Non ce la faccio più a sostenere lo sguardo di lei e allora mi volto, cercando di prestare assoluta attenzione ai movimenti del volto del mio superiore, senza realmente capire cosa stia dicendo.
Devo dire che preferivo guardare quel gran bel pezzo di donna che è la watcher qui affianco piuttosto di guardare il volto grasso e sudato di un vecchio... ma mi dovrò accontentare.

"noioso"

Nessuno sembra prestare  attenzione al commento sprezzante della ragazza, ma sono certo che in realtà mi stiano guardando tutti nella stanza, non ce la faccio proprio a fare buona improssione ai miei colleghi...ma la cosa che più mi ferisce è che non sono riuscito a fare una buona impressione nemmeno su quella bella ragazza.
Sono proprio un impiastro.

Riesco a sentire di sfuggita il discorso finale del dottor Kauf-qualcosa mentre divago ancora con la mente:

".. allora , questa giovane donna è il paziente più importante dell'istituto:
Lyra Lawrance , 18 anni , gruppo sanguigno AB.... è stato il primo caso di mutamento mai rinvenuto nella storia dell'umanità , perciò è il paziente più anziano presente in struttura.
Da oggi vi riferirete a lei come "N°0" .... "

Ah, quindi il suo nome è Lyra...che bellissimo nome, sembra creato apposta per quel viso appuntito e pallido che esprime una grande malinconia e infondo, anche una grande paura della vita.

"io ho un nome"

Sento dei brividi corrermi lungo tutta la schiena. Non so perchè, ma inizio a sentire molto freddo, come se ... quelle parole potessero congelarmi il sangue mentre ancora mi scorre nelle vene.

"certo che ne hai uno ma.." cerca di ribattere il dottore.
"non prendermi per il culo vecchio, sono un essere umano , ho tutto il diritto di avere un nome"
"ti prego di ragionare piccola mia, tu sei importante per la rivoluzione della ricerca medica cerca di collaborare , ormai sei diventata grandicella per i capricci.."
"piantala di sorridermi stupido vecchio infame.."

Il dottore cerca ancora una volta di riportarla alla ragione, ma ho paura che le sue belle parole non serviranno a nulla per calmare il crescente istinto omicida che leggo nei movimenti spastici delle mani di Lyra e nel fuoco che vedo ardere dentro i suoi desertici occhi viola.

"MI CHIAMO LYRA, NON SONO UN FOTTUTO NUMERO!"
"Lyra... ne abbiamo già parlato , sei qui in struttura dalla tua nascita , noi abbiamo tutti i diritti sia sul tuo nome che sul tuo corp.."

Silenzio.

Una crescente tensione nasce dallo scambio di sguradi che ci sono tra Lyra e il dottore , finchè lo sguardo dell'anziano medico si posa sul braccio destro di Lyra e il tempo si congela. In quell'istante anche noi altri realiziamo... dov'è il suo bracciale di controllo?
"FERMATELA PRIMA CHE RIESCA AD UTILIZZARE IL WATCHER!!"

Cosa?

In questo preciso istante, assisto alla cosa più assurda e spaventosamente affascinante della mia vita.
Le ombre sul corpo di Lyra, che fino a un minuto prima non si erano mosse di un centimetro, iniziano a muoversi su tutto il busto fino a raggiungere i suoi occhi, che si riempiono di un nero molto simile a quello che si vede in una notte senza luna. E lei inizia a fluttuare, sospesa a mezz'aria.
Intorno a noi tutti gli apparecchi medici iniziano a fluttuare in una danza sfrenata e senza controllo.
Un'infermiera viene afferrata dai lunghi tentacoli scuri che escono dal corpo della giovane paziente.
Alcuni scappano.
Io resto. Posseduto dalla terrificante maestosità di tutto questo. Dei sentimenti più profondamente umani che vengono proiettati davanti a me tramite lunghi raggi scuri.
é tutto bellissimo.

in quell'istante, l'infermiera cade a terra liberata dalla stretta mortale di quella fantastica bestia umana.
Due uomini della sicurezza saltano fuori all'improvviso placando il potere di lyra con due siringhe piene di un liquido bluastro.
Mentre la trascinano verso la stanza in fondo al corridoio , mi ordinano di aprire la porta della stanza, preso dal panico, faccio una serie di movimenti goffi e impacciati prima di riuscire ad eseguire l'ordine.
La guardo ancora mentre viene gettata, di forza, dentro una stanza grande e buia, piena di imbottiture e senza nessuna finestra.
Provo un enorme sentimento di pietà per quel povero uccellino con le ali rotte.
Mentre il dottore chiude la porta, sento la flebile vocina di lyra sussurrare:
"buona notte.."

"buona notte, mio piccolo uccellino" dico con un filo di voce, per fare in modo che i miei colleghi non mi sentano.

Tutti coloro che erano presenti nella stanza "SPECIAL CASE ROOM" ora sono tutti disposti disordinatamente nel lungo corridoio grgio e buio , il dottor kauf-nome impornunciabile del cavolo , capisce che io e tutti gli altri nuovi arrivati abbiamo bisogno di risposte. E infatti prosegue col discorso che stava facendo prima dell'interruzione di Lyra.
"..come avrete potuto capire, questa è la ragione per la quale questi mostri sono rinchiusi in questa città-ospedale, il motivo per la quale svolgiamo tutti questi esperimenti in gran segreto .. "IL WATCHER" , questo è il potere di cui sono dotati questi piccoli demoni . Lyra è il soggetto più anziano, a per questo anche il più potente, tutti gli altri hanno poteri minori e per questo sono buoni solo per gli esperimenti, ma esistono anche alcuni soggetti con un'importanza maggiore rispetto a quella dei normali "WATCHERS", questi sono i pazienti che popolano le stanze adiacenti alla "SPECIAL CASE ROOM" . E ora vorrei mostrarveli , così potrete capire subito con chi abbiamo a che fare."
Detto questo , il dottore si gira e inizia a muoversi velocemente verso l'unica stanza con la porta colorata di rosso... sono terrorizzato , venendo qui come volontario , nessuno mi ha avvertito con cosa avrei avuto realmente a che fare. Mi avevano detto che i pazienti di questo ghetto soffrivano di una particolare forma di malattia ... ma questo...è troppo persino per uno bizzarro come me.
Io e gli altri novellini non sappiamo se seguire o meno il dottore , siamo tutti spaventati, silenziosi e titubanti . Come anatroccoli che stanno imparando a nuotare.
Alla fine uno di noi si muove a passi lunghi e rapidi cercando di rincorrere il vecchio dottore , di conseguenza , tutti lo seguiamo fino alla soglia della stanza rossa.

"pronti?"

no, non saremo mai pronti per tutto questo , non sono pronti nemmeno quelli che ci stanno da anni qua dentro. Ma nessuno osa ammetterlo.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 3 -RIDERE- ***



 CAPITOLO 3
Bipp...bipp...bipp

Non ho voglia di andare a scuola...

Bipp...Bipp...Bipp
Appena mi alzo tiro una martellata a quella maledettissima sveglia...

Sono ancora nel mio sogno, nonostante il rumore assordante della sveglia, non riesco a muovere il mio corpo del mondo reale.
Sono in acqua, anzi, questa non è acqua normale è...nera... acqua nera! Catrame? ... sembra sangue...SANGUE NERO! Ma dove diavolo sono?
Voglio uscire, ma questo mare nero mi blocca, si appiccica alla mia pelle e mi trascina nell'abisso. Decido di non muovermi più,il dimenarmi si è rivelato contro producente, ora sono immerso fino alla vita.
L'aria qui intorno è ricoperta da uno strato di dense nubi viola, non riesco a vedere la fine di questa landa di desolazione.
Perchè sto sognando tutto questo? Perchè non riesco a svegliarmi?
Un rumore più potente della sveglia inizia a farsi largo tra le nubi... delle urla. Cerco di capire da dove provengano, ma dal momento che sono bloccato nel liquido nero e non riesco a fare grandi movimenti, e la nebbia violacea mi offusca la vista. Ma poi capisco... è sotto di me!
C'è una ragazza... C'é UNA RAGAZZA NELL'ABISSO!
Inizio ad urlare istericamente, scavando per cercare di afferrarla, lei non sta guardando verso di me, sta lì, ferma immobile e urla... dolore, misto a rabbia e frustrazione.

Le mie dita stanno per toccare una ciocca dei suoi capelli neri...deve solo girarsi, e io potrei afferrarla.
In quel momento nella mia mente si fa largo un nome... Lyra?
Chi è Lyra? Perchè ho in mente questo nome?

Osservo ancora un po' la ragazza dai capell corvini e provo a sussurrare il nome che tormenta i miei ricordi...

"Lyra?" Come mi aspettavo non mi sta prestando alcuna attenzione, sembra solo... confusa. Allora provo a gridare più forte.
"LYRA!" Eccola! Mi ha sentito! Lei è il nome dei miei ricordi.

"SVEGLIATI LYRA!!"

"TI PREGO LYRA!!!"

Adesso si è girata, mi guarda fisso negli occhi.
Cerco di scavare freneticamente nell'abisso nero per tirarla fuori, non mi preoccupo di sprofondare, devo salvarla.
Lei tende un braccio verso di me, in cerca di un disperato aiuto. sento una fitta al cuore, sento il mio spirito uscire dal mio corpo e quello scenario inquietante e disperato si fa sempre più distante ai miei occhi... NO!
Apro gli occhi, sono nella mia stanza, la sveglia segna le 7:30.

"Andrea! Faremo di nuovo tardi a scuola se non ti muovi!"
La mia sorellina di appena 8 anni, così diligente e matura, rispetto al suo fratellone di 15 anni. Mi aspetta sulla porta, già vestita di tutto punto con la sua mantellina blu per la scuola. Battendo freneticamente il suo piedino da bambina che calza una ballerina rosa, con un fiocchetto sulla punta.

"eddai Andrea! Se non ti muovi perderemo l'autobus" Dice abbastanza irritata dalla mia pigrizia.
"hai ragione.
Ho sentito la sveglia suonare ma mi sono riaddormentato. Perdonami principessa" Ho deciso che non le dirò nulla del mio strano sogno, farò finta di niente. Non posso darle altre preoccupazioni.
"Io preparo la colazione tu almeno vedi di infilarti un paio di pantaloni decenti!"
"sarà fatto my lady!"
Esce dalla porta sbuffando. Mi alzo e mi infilo un paio di pantaloni raccattati dal mucchio informe di vestiti che è andato formandosi sulla sedia della scrivania che dovrei usare per studiare, ma dal momento che studio relativamente poco (Praticamente la mia famiglia festeggia ogni volta che tocco un libro) è diventata il mio secondo armadio.
Inizio a levarmi la maglietta del pigiama quando mi accorgo che la mia pelle pizzicca. Un prurito sopportabile, ma abbastanza fastidioso.
Mi metto la camicia e la giacca nera e cerco dire recuperare i libri e i compiti (ovviamente tutti copiati) sparsi sul pavimento della mia camera.
Rcupero l'ultimo foglio del compito di matematica da sopra la mia console per i videogiochi e mi accorgo che tra i giochi c'è una fetta di pizza ammuffita di almeno tre settimane fa... forse è meglio che inizi a fare le pulizie...

Prendo la cartella e abbandono quel paesaggio post apocalittico che è la mia camera, per dirigermi verso il piano inferiore dove è situata la cucina.
Affacciandomi sulla porta della cucina, attirato dal profumo della colazione fresca la mattina, vedo Maria, la mia sorellina, fare l'equilibrista su uno sgabello per riuscire a raggiungere una scatola di cereali sul piano più alto.
Mi apposto silenziosamente affianco a lei e afferro la scatola un'attimo prima che lo faccia lei.
"HEY! Guarda che ho fame, non fare lo stupido!"
"rilassati piccola, ti stavo solo aiutando"

Scende dallo sgabello e si dirige a grandi passi verso di me, la prendo per un braccio e la stringo in un abbraccio. Cadiamo tutti e due all'indietro e nonostante continui a lamentarsi dandomi dello stupido, continuo a stringerla forte e darle bacini sulla guancia.
Credo che ogni tanto, anche una bambina così seria e matura abbia bisogno di un po' di affetto. E non sarò di certo io a farglielo mancare.

"l-lasciami...mi soffochi"
"naah, credo che resteremo così ancora un poco"
"stupido l'autobus è arrivato alla fermata!" lascio la mia sorellina e mi affaccio alla finestra che da sul viale e... oh no, l'autobus!

Prendo le mie cose, mi infilo del pane in bocca, intanto Maria mi precede, e corre verso la fermata, sbattendo la porta di casa alle sue spalle.
Mentre chiudo la porta di casa, scorgo la figura della ragazza dei miei sogni sorridermi seduta sulle scale. Devo star diventando pazzo.
Chiudo a chiave la porta e corro per fare in modo di non perdere l'autobus.
Sento che questa non sarà una giornata come le altre.


L'autobus, come tutte le mattine, è pieno di studenti, alcuni che studiano le lezioni del giorno, altri che chiacchierano o ascoltano la musica.
La mia sorellina adorata mi ha lasciato solo nell'ultimo posto in fondo, per andare a chiacchierare con alcune sue compagne di classe, è davvero una ragazzina insensibile, non pensa le passa per la testa che io potrei aver bisogno di un po' di compagnia? Che bambina antipatica!

Mentre guardo il paesaggio sfrecciarmi davanti da dietro il finestrino, sento il prurito sulla mia pelle farsi sempre più intenso e fastidioso. Inizio a grattarmi  il viso e il petto, ma cerco di controllarmi per non sembrare uno scimpanzè davanti alle ragazze sedute tre posti davanti a me.

Osservo le persone intorno a me per distrarmi un po' dall'insistente prurito e noto uno strano vecchio seduto qualche posto vicino a mia sorella e le sue amiche:
Ha un'aspetto trasandato, continua a ridere da solo in modo folle, perciò riesco a vedere i suoi denti marci.
Ma la cosa che mi spaventa di più di lui sono gli occhi, due occhi vitrei e freddi. Guardandolo non riesco a provare nient'altro che ansia.

Più lo guardo, più il prurito si fa intenso. Adesso sento che il mio corpo sta bruciando... non riesco più a controllarmi, vorrei gridare, ma non posso far preoccupare per nulla la piccola Maria...
Il vecchio ora mi fissa. Ride.
Cerco di non guardarlo, di non  pensare al dolore. Butto un occhio sul giornale che una signora corpulenta, seduta vicino a me, sta leggendo.

"...continuano le proteste per la liberazione dei prigionieri del carcere/ospedale per Watcher..."

Non riesco a leggere oltre. La pelle fa troppo male. Inizio a gemere, pigandomi sul mio posto e mordendomi le dita per evitare di gridare. Sento una striscia calda d'acqua colarmi lungo la guancia.

"tutto bene?"

Maria davanti a me, mi osserva con un'espressione di pura preoccupazione. Anche il resto dei passeggieri inizia a guardarmi. Evidentemente non sono riuscito a trattenere i miei gemiti come avrei dovuto.

"si... sono solo un po' stanco..." Vedo la sua faccia dipingersi di paura.

"Andrea...cosa ti succede?" Non riesco a capire... cosa vuole dire?

"perchè che succede?"
La vedo indietreggiare impaurita e tremante, intanto gli altri passeggeri iniziano ad allontanarsi da me. Mi fissano tutti con con degli occhi pieni di terrore, tranne il vecchio, che continua a guardarmi e a ridere istericamente.

" Hey, gente...Che succede?" Perchè nessuno mi spiega cosa sta accadendo?

Una ragazzina guardandomi fa cadere il suo telefono a terra. lo prendo e osservo il mio riflesso... cosa diavolo succede!?
La mia pelle...è ricoperta di strisce nere color pece, che descrivono l'inee inregolari ed eleganti lungo tutto il mio corpo.

"COSA DIAVOLO MI SUCCEDE!?"

Poco dopo, la polizia e i paramedici mi portarono via, strappandomi dalla mia sorellina, che mi guardava allontanarmi su una barella per poi scomparire dentro ad un'ambulanza.

L'ultima cosa che riesco a vedere, prima che lo sportello dell'ambulanza si chiuda è il vecchio dagli occhi vitrei che continua a ridacchiare. Ma questa volta non è
solo, insieme a lui c'è una ragazza. Una splendida ragazza dai capelli neri.
Mi guardano. Ridono.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 4 - i mostri - ***


Mi tremano le mani. Quand'è che mi è venuta la geniale idea di venire a lavorare proprio in un posto simile?
Il mio primo giorno e per poco non venivo ucciso...
Nonostante tutto, però, spero di rincontrare ancora quella ragazza. Non so spiegare la ragione, ma sento il bisogno di aiutarla.
Sono sempre stato un tipo così, sin da piccolo mi innamoravo solo delle "principesse in pericolo". Ho sempre sognato di diventare il principe azzurro di una favola. Ma non mi è mai capitata la fortuna di incontrare una ragazza più debole e fifona di me.

Mentre il vecchio Kauffman apre l'unica porta rossa in un corridoio di sole stanze bianche, su cui vige l'insegna "SPECIAL CASE ROOM", non riesco a non pensare alla mia casa: La mai famiglia, persone che mi amano e che mi ameranno sempre. Questi bambini...avranno mai provato la sensazione "di sentirsi a casa"?
sono qui solo da stamattina, e in quel poco tempo, sono riuscito ad assistere a diverse scene di brutale inumanità, anche ora, riesco a sentire delle urla provenire da una delle molteplici stanze che compaiono lungo il corridoio. Poi un colpo. Poi ninte.

Voglio andare a casa... Non voglio più assistere a cose così orribili, per favore, vecchio non aprire quella porta. Non sono pronto, non ancora, non avrò mai il coraggio necessario per affrontare tutto questo...

La porta si apre.

"come avrete potuto dedurre dall'insegna, questa è la famosa stanza dei casi speciali, cioè WATCHER con caratteristiche fisiche non comuni..." la stanza è enorme, lungo le pareti si estendono due file di brande da 12 letti ciasc'una, ma solo pochi di essi sono abitate. C'è un'odore insopportabile di muffa, sangue e ruggine, e le pareti, uan volta bianche, ora hanno assunto un colore grigiastro e malato.
Come siamo entrati, solo due o tre dei pochi abitanti della stanza hanno fatto segno di aver notato la nostra presenza. La gran parte di loro ci ignora semplicemente, tranne una bambina bionda, che corre a nascondersi sotto la prima branda che le  capita davanti abbandonando i due chiodi arruginiti con cui stava giocando fino a pochi secondi prima.
"faremo il giro delle presentazioni, per farvi capire con che razza di stronzetti avremmo a che fare..." dov'è finito il simpatico dottore di stamattina? Da quando Lyra ha cercato di aggredirlo ha cambiato totalmente personalità, mi ricorda terribilmente un serpente.

"allora" dice afferrando per i capelli la bambina che si era nascosta sotto la branda.
"paziente N° 9324, Larisa Solovyov ..." alcuni fra noi nuovi arrivati iniziano a prendere appunti, altri invece rimangono zitti ad ascoltare.
Io invece tremo. Non più dalla paura, ma dalla rabbia. Come possono gli altri, assistere ad una scena del genere e non fare nulla!?
La bambina si dimena inutilmente per liberarsi dalla pesante stretta del vecchio, lamentandosi e piangendo.
"... 10 anni, di origine ucraina, il suo corpo ha la bizzarra caratteristica di essere macchiato simmetricamente, da entrambi i lati del suo corpo. " Effettivamente, ora che laguardo bene, mi accorgo che le strisce nere sul suo corpo sono uguali da entrambi i lati del suo corpo, mentre in genere, le macchie si manifestano in modo instabile per tutto il corpo degli infetti.
"lasciala stare!"
"gurda che poi la farai piangere, e quando non c'è Marcus a calmarla può piangere anche per ore!"
"per il bene delle nostre orecchie, molla quella piagniona!"

Le voci appartenevano a due bambini che stavano seduti sul terzo letto della fila di destra.
Due ragazzi identici, stessi capelli castani, stesso viso e gli stessi occhi verdi, furbi e attenti. Come quelli di un gatto randagio.

Il dottore molla la presa e subito la bambina sguscia velocemente tra di noi, fino a raggiungere la porta rossa e scappare fuori, lontana dalla nostra vista e dalle grandi mani del dottore.
"Leon e Tulio Duran..." fa il dottore avvicinandosi lentamente al letto dei due bambini.
"... rispettivamente i patienzi N° 7815 e N° 7816... 13 anni, di origine spagnola, sono gli unici gemelli presenti in ospedale, non che i watcher che sono riusciti a vivere nel mondo esterno per più tempo. i loro genitori li hanno nascosti al governo per 8 anni..." il dotore si ferma davanti a loro.
"avete qualcosa da dire piccoli stronzi?"
I due ragazzini rimangono in silenzio, con gli occhi in fiamme, continuano a puntare lo sguardo verso il dottore.
"evidentemente no." Il dottore di gira e tutti noi sentiamo uno dei due gemelli sussurrare.
"jodete capullo..." nel frattempo l'altro gemello zittisce il fratello dicendogli qualcosa in uno spagnolo incomprensibile per me. Il dottore non curante, continua il suo giro di visite, fermandosi davanti a due ragazze: una dalla pelle scura che ricorda il colore dei chicchi di caffè e con grandi occhi marroni, mentre l'altra, che sta pettinando i capelli bruni alla prima, è una bellissima ragazza asiatica con i lunghi capelli neri legati in una treccia spettinata, i lineamenti delicati e una pelle incredibilmente liscia e pallida.
La ragazza scura ci saluta con uno smagliante sorriso, mentre l'altra si alza e ci fa un inchino.
Come?
Queste due ragazze sono così innaturali in un ambiente simile... perchè tanta allegria?
"come va dottore? Questi sono i nuovi medici?" la ragazza asiatica si riferisce in modo cordiale ed estremamente servile al dottore.
"tutto a posto, abbiamo solo avuto qualche problema con il N°0... per il resto non c'è male... comunque..." smette di guardare la ragazza e si riferisce direttamente a noi.
"lei è Setsuko Kawashima il N°5777, 15 anni, sul suo corpo sono presenti macchie solo sul lato destro.
Soffre di doppia personalità. Adesso la vedete calma e gentile, ma appenna risponde al nome di "Akiko", iniziate a correre, l'anno scorso uno della mia equipe c'è rimasto secco per colpa sua."

Non riesco a credere che la stessa ragazza, che ora ci porge un sorriso dolce e gentile, possa essere stata in passato un'assassina. Mi sa che dovrò farci l'abitudine ad avere a che fare con casi del genere.

"lei, invece, si chiama Ruth Kejan. Paziente N°5859.
15 anni..."
I miei occhi sono ancora rapiti dalla parte destra del corpo di Setsuko... é davvero inquietante:
Una parte di lei, quella sinistra, ha un'aria così angelica ed innocente, mentre l'altra, sembra essere appena uscita da un film dell'orrore... più la guardo più mi sale l'ansia.
Mi sorride. Cerco di ricambiare il gesto, ma ho la terribile sensazione che quella che mi sta guardando in qusto momento possa essere Akiko... non voglio più avere a che fare con questa persona.

Cerco di rimanere concentrato sulla paziente che ci sta illustrando il professore e... che cosa buffa, non riesco a capire dove sono le sue macchie.
Probabilmente, vegono nascoste dal colorito della sua carnagione, ma non è solo questo... è come se...
"le macchie sul corpo di Ruth sono sempre in costante movimento. Questa è una cosa mai successa prima. Stiamo ancora cercando di capirne il motivo."

Avevo ragione. Ecco perchè non riuscivo a capire dove fossero posizionate. Che caso interessante... non vedo l'ora di avere l'occasione di lavorare con lei.
Ruth ci ispeziona uno per uno, dalla testa ai piedi. Sembra quasi che ci stia studiando.
"buon lavoro cari dottori!" ci saluta con un gesto della mano, mostrandoci i denti bianchi e affilati.
Sono l'unico tra i miei compagni a ricambiare il saluto, e poi continuo a camminare verso gli ultimi letti.

"mmm... ne manca uno. N°7816! Dov'è il N°2134?"
Uno dei due gemelli, si gira verso di noi, e alza le spalle.
"non ne ho idea! Marcus è uscito qualche ora fa per ehm..."lavorare"!"
Lavorare? Non pensavo che i pazienti potessere in qualche modo guadagnare del denaro... questa faccenda non mi piace.

"dai Tulio! Lo sappiamo tutti cosa fa quel bastardino per portare cibo extra ai suoi fratelli...ahahah" dice il gemello con aria maliziosa.
"Leon! Non c'è nulla da ridere..." Questa volta ha parlare è stata la ragazza dalla pelle scura.
"Eddai scherzavo! Comunque, caro dottore, quella puttana starà tenendo compagnia a qualche vecchio!"

Lo sapevo che c'era qualcosa che non andava. Povero ragazzo... costretto a fare cose del genere per del cibo... vorrei tanto portare via questi bambini. Allontanarli da tutto questo dolore, e fargli avere una vera infanzia.

"Ah...capisco. Appena torna fatemelo sapere..."
"Non c'è ne bisogno!"

La voce proveniva dalla soglia della porta.

"Ben arrivato N°2134! Stavo giusto iniziando la tua presentazione."
"Mi hanno avvertito." Dice il ragazzo alzando il braccio sotto il quale, spuntava il visino spaventato della bambina bionda, che era fuggita fuori dalla porta poco prima.

Il N°2134 è davvero impressionante: un ragazzo veramente bello, sembra più grande di quel che dovrebbe essere effettivamente. Occhi azzurri e capelli biondi e folti.
Ma la cosa più impressionante del suo aspetto è che... non vedo le macchie... perchè è qui dentro?

"Allora... come stavo dicendo, questo è il paziente N°2134 Marcus Keller, 16 anni, di origine germanica.
N°2134 spogliati. "
Il ragazzo annuisce e inizia a togliersi la camicia bianca sporca, ma viene fermato dalla piaccola bimba bionda che lo afferra per la manica della camicia.

"non ti preoccupare, questi uomini neri non sono qui per mangiarmi." dice cercando di tranquillizzare la bambina che lentamente lascia la presa.

La scena è decisamente imbarazzante. So che dovrei essere un medico, ma la naturalezza con cui inizia a levarsi i vestiti mi innervosisce. 

Mentre si leva la camicia, diventano sempre più visibili i segni dell'amore  sul suo collo, e una serie di lividi lungo il suo petto.
Tutto questo mi fa terribilmente schifo. Vorrei fermarlo, non voglio vedere tutto questo.

Quando rimane con solo i pantaloni della divisa, capisco perchè si trova qui.
Non ha macchie su nessuna parte del suo corpo, tranne che sul petto. Infatti lì ci sono una serie di strisce, che puntano tutte in una sola sirezione: il cuore.

"Come potete vedere, l'oscurità sul suo corpo converte tutta in un unico punto del petto.
Essendo uno tra i più anziani pazienti dell'ospedale, è già riuscito a sviluppare i suoi poteri."

Poteri?

"Solo i pazienti più sviluppati sono in grado di fare ciò che ha fatto il paziente N°0, cioè sfruttare l'oscurità come arma. in genere, fanno tutti come il paziente N°0, cioè trasformano le loro macchie in tentacoli di energia psichica che possono ferire in modo irreparabile il corpo di un essere umano..."

Mentre il dottore nomina Lyra, vedo gli occhi del ragazzo illuminarsi.

"Che cosa è succeso a Lyra?"
"...niente di cui tu debba preoccuparti, è finita di nuovo nella stanza dell'isolamento."
"Quando riuscirò a rivederla!?" C'è un tono di disperazione nella sua voce.
"Se imparate a fare i bravi bambini, molto presto."

Quella ragazza deve stargli proprio a cuore. Lo percepisco dalla sua voce, il suo sguardo e i movimenti del suo viso mentre il dottore parla di lei. Sembra proprio che io abbia un rivale in amore.

"Comuqnue, facendo degli esperimenti su Marcus, abbiamo scoperto che lui possiede un'abilità fuori dal comune:
è in grado di procurare un'arresto cardiaco alla sua vittima, con la semplice forza di volontà. "

Ecco un altro piccolo assassino... però, al contrario della ragazza asiatica di prima, non riesco a provare paura nei suoi confronti. Mi sembra solo un ragazzino spaventato, che si finge un adulto per riuscire a sopravvivere in un modo così freddo.

"E con questo, abbiamo finito! Benvenuti nel nostro piccolo circo degli orrori!"

Il dottore applaudisce da solo nel silenzio della stanza, nessuno lo segue.
Rimaniamo tutti nel totale silenzio, nessuno riesce a trovare qualcosa di allegro in tutto questo.

Mentre usciamo dalla stanza un'infermiera ci corre incontro, pallida e spaventata.

"DOTTOR KAUFFMAN!! DOTTOR KAUFFMAN!! UN'EMERGENZA!"

La donna si ferma davanti a noi e inizia a bisbigliare qualcosa affannosamente.

"Che succede Alessa?"
"U-UN RAGAZZO! é SUCCESSO... ODDIO!"
"Cosa è successo Alessa?"
"UN RAGAZZINO SU UN AUTOBUS... OH, MIO DIO..."
"PER L'AMORE DEL CIELO VUOLE SPIEGARSI!?"

La donna alza il viso in direzione dei bambini nella stanza dalla porta rossa.

"Un ragazzo. Un ragazzo umano...è-è diventato uno di loro..."

Il silenzio adesso è più opprimente di come lo era prima... neanche le urla del resto dei pazienti di questo "circo di mostruosità" riesce a rapire la nostra attenzione.

Questo è solo l'inizio.
L'inizio della fine del genere umano.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2250315