Follow your heart

di The rebel
(/viewuser.php?uid=545711)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** double identity ***
Capitolo 2: *** Secret revealed ***



Capitolo 1
*** double identity ***


 
                                                            
                                                   1) Double identity
 
 
Entrai in quel brutto edificio grigio e senza vita camminando a passo veloce, sperando con tutta me stessa che quel grassone di Harold non mi avesse già rimpiazzata con un altra stagista dato il mio piccolissimo ritardo nel consegnare le fatidiche foto che immortalano Taylor Lautner con la sua nuova fiamma.
Arrivai al solito piano dove si trovava l'ufficio "del capo" andai dritta verso la porta ed entrai, questa volta senza l'aiuto della segretaria che lo avrebbe dovuto prima informare della mia presenza.
" Hey aspetta non puoi entr...".
" Scusami Nicole è urgente ".
Una volta entrata , vidi Harold al telefono con un sorrisetto malizioso e un senso di nausea mi invase improvvisamente lo stomaco, misi una mano sulla bocca per evitare di vomitare e con l'altra buttai svogliatamente le foto sulla scrivania sperando che con quel gesto avrebbe staccato o che almeno si sarebbe tolto quel espressione poco casta dalla faccia.
" Scusami bellezza, devo staccare ma noi ci vediamo stasera al solito posto ok? ciao un bacio "
come era possibile che lui aveva una ragazza mentre io ero ancora single?
solo il pensiero di quel tacchino con una donna mi metteva i brividi.
Si , odiavo il mio capo.
Dopo aver dato uno sguardo veloce alle foto ed essersi acceso la sua solita sigarette appoggiandola al posacenere ormai stracolmo di cenere delle precedenti fumate , si degnò di parlare.
" Sei in ritardo , è lo sai che non mi piace essere in ritardo con la tabella di marcia".
" Lo so, ma non è stato facile scattare queste foto".
" Non mi interessano le tue scuse dovevi consegnarle ieri".
" Non sono io che decido i giorni in cui si vedono questi due ". Protestai un po alterata.
Lui non sapeva cosa avevo dovuto passare per procurarmi quelle foto non era stato facile, non lo era per niente fare questo lavoro , un lavoro che non tutti sono in grado di fare.
Cominciò tutto per caso, quando da bambina ebbi regalato per natale la mia prima macchina fotografica , da li iniziai ad appassionarmi sempre di più alla fotografia finche non divenne una vera e proprio passione, mi incantava vedere come un strano oggetto come quello con un solo scatto potesse fare un fermo immagine dei momenti più belli della tua vita e farne di esso un ricordo prezioso da conservare negli anni.
Ma poi la mia infanzia come quella di tutti i bambini finì, è mi ritrovai a dover fare della mia passione un lavoro e con l'aiuto di mio padre, mi ritrovai qui al New Magazine , il magazine più popolare di Londra.
Quasi tutti comunemente mi chiamano paparazzo è come sapete  alla maggior parte della gente non vado tanto a genio ,soprattutto a chi sta hai piani alti della società e con questo mi riferisco a cantanti, attori, registri, produttori e via dicendo.
Ovviamente non mi vanto di essere una ficcanaso però come ho già ripetuto questo è il mio lavoro, non posso farci nulla.
Dopo che un silenzio tombale inizio a padroneggiare nel'ufficio , vidi Horald alzarsi e iniziare a sospirare mettendo le mie foto in una cartellina in cui molto probabilmente c'erano le altre foto per il nuovo articolo da stampare.
" Horald lo sai che ci metto tutta me stessa in questo lavoro, capiscimi ti prego ".
Feci un bel respiro calmandomi totalmente e aspettando una risposta da quel uomo, che in questo momento si trovava proprio di fronte a me.
" Lo so Ashley, lo so molto bene".
Anche il tacchino aveva un cervello sotto quel parrucchino , sorprendente direi.
"Per questo, ho deciso di affidarti un nuovo incarico".
Fece una piccola pausa non appena vide la mia espressione scocciata , non avevo proprio voglia di intrufolarmi di nuovo in un Hotel vestita da cameriera per scattare delle foto a due individui a letto insieme, ma per mia fortuna non era niente del genere.
" Tranquilla niente di complicato, dovrai solo scoprire qualcosa in più sul nuovo gruppo uscito poco tempo fa da xFactor, ma che sta iniziando a farsi sentire molto fra le adolescenti.Voglio saperne di più".
Niente di complicato eh?
non sapevo nemmeno di quale gruppo stava parlando, non seguo tanto Xfactor anche perche in materia di canto sono una frana è di conseguenza non sono molto aggiornata sulle nuove generazioni di cantanti, ma per questo bastava semplicemente internet.
Dopo avermi appuntato alcuni dettagli come il nome del gruppo, uscì da quel ufficio che ormai era diventato irrespirabile dal fumo delle troppe sigarette.
Avevo tutta la giornata libera portare le foto al tacchino era l'unico impegno che avevo per oggi quindi non persi tempo e presi il cellulare dalla borsa chiamando le mie migliori amiche proponendole di vederci al nostro posto, una panchina un po malandata sotto un grande albero di pino nel parco a qualche isolato da casa mia , forse sarà anche banale ma è proprio li che ci siamo conosciute da piccole ed è proprio qui che ci incontriamo quasi tutti i giorni per chiacchierare un po, come me anche loro lavorano ma il tempo di vederci si trovava sempre.
Arrivai prima delle altre e decisi di andare prima al bar li vicino per prendermi qualcosa per ingannare l'attesa, ritornai sotto quel albero sedendomi sopra quella panchina ormai consumata dal tempo, improvvisamente una foglia ingiallita mi sfiora leggermente il viso posandosi poi sulle mie gambe accavallate, la presi leggermente cercando di non farla sgretolare e guardai su hai rami di quel albero vecchi forse di secoli eppure ancora grandi e robusti , un ricordo mi sovrasto la mente facendomi rivedere il primo giorno che venni in questo parco mano nella mano con mio padre vidi questo grosso albero allora molto più giovane è gli scattai la mia prima foto che conservo ancora oggi nel mio album dei ricordi.
" Sta perdendo le foglie anche quest'anno".
ritornai al presente riabbassando la testa riconoscendo la dolce voce di una delle mie migliori amiche, Bridget.
" Già, un altro anno sta passando".Gli sorrisi facendole posto sulla panchina.
Mi raggiunse è si sedette poggiando la borsa marrone sull'erba rigogliosa dopo di che mi abbracciò dandomi un bacino sulla guancia.
" Allora Ashley, com'è andata con Horald? gli hai dato le foto?"
" Non me ne parlare, ha cominciato con la solita sfuriata per il ritardo ' non voglio sentire scuse dovevi consegnarle ieri è bal bal bal ' ".Le risposi imitando la voce del tacchino ovvero Horald.
Sentì una lieve risata provenire da dietro le mie spalle per poi parlare.
" Fammi indovinare, Horald? ".
Si avvicinò mettendomi una mano sulla spalla la mia seconda salvezza, Helen.
" Sono brava vero? ".
La salutai iniziando a ridere e trascinando anche lei in una gioiosa risata, dopo esserci riprese ed esserci sedute tutte e tre sulla panchina iniziammo a chiacchierare del più e del meno come eravamo solite fare.
" Bridget, come va con Albert e da un po che non lo vedo?".
" Tutto bene lo sentito prima per telefono, è molto occupato con il lavoro non ha nemmeno un minuto libero."
" Poverino si sentirà uno straccio".
" Già."
" Tu invece Ashley, chi dovrai seguire questo mese?". Domandò curiosa Helen.
" Byonce , Taylor Swiff , Selena Gomez". Cerco di indovinare buttando dei nomi a caso Bridget.
" No ragazze stavolta da come o capito si tratta di un nuovo gruppo , non so se lo conoscete si chiama......".
" Come che si chiamavano?". Dissi sottovoce.
mi sforzai per cercare di ricordarmi il loro nome ma non mi veniva in mente, girai la testa pensierosa e vidi di sfuggita un volantino attaccato ad un albero poco distante da noi, strizzai gli occhi cercando di focalizzare meglio la scritta.
" Union J ".
Mi alzai di colpo non appena vidi in nome ' Union J ' in grassetto in alto a sinistra, mi avvicinai a quel volantino per leggere meglio lasciandomi dietro le voci delle mie amiche che mi chiamavano confuse.
" Domani al Clarie's meet&greet alle ore 18:30 saranno ospiti ospiti i Union J in esclusiva con il loro nuovo singolo, mi raccomando non mancate".
Sorrisi soddisfatta staccando il volantino dal albero cercando di non strapparlo, questa era la mia occasione non me lo sarei persa per niente al mondo.
In quel momento mi raggiunsero anche Helen e Bridget.
" Ashley che succede, perche ti sei alzata di colpo? ".
Non risposi , semplicemente gli misi il volantino davanti hai loro visi , vidi i loro occhi saettare da una parola al'altra leggendo a bassa voce.
" Gli Union J , si li conosco sono molto bravi ".
" è anche molto molto molto belli ".si affrettò a precisare Helen sorridendomi.
Iniziai a ridere piegando il volantino a meta e mettendolo accuratamente nella tasca dei jeans.
" Meglio così, ma lo sapete perfettamente che questo non mi interessa lo faccio solo per lavoro".
Bridget roteo gli occhi sbuffando e incrociando le braccia al petto per poi parlare.
" Andiamo Ashley, hai una vita privata oltre al lavoro ".
" Lo so Bridget ma per ora il lavoro è in primo piano nella mia vita , non posso permettermi distrazioni è rischiare di perderlo ".
Iniziai involontariamente a parlare a raffica fermandomi ogni tanto per dare un bacino sulla guancia  sia a Bridget che a Helen è poi andare a prendere la borsa.
" Ora devo andare ragazze, ci messaggiamo dopo ok ?".
" Va bene Ashley a dopo ".
" Ok , ma la questione non finisce qui ".
mi avvisò Bridget puntandomi un dito contro sorridendo.
annuì alzando le mani in segno di resa è scappai via.
Uscì dal'parco è mi incamminai verso casa , dopo un po cominciò a fare freddo così mi strinsi nel mio giacchetto imbottito sistemandomi la sciarpa bianca intorno al collo scoperto, la strada erano fredda e nello stesso tempo desolata è come se non bastasse il sole stava calando rapidamente per dare spazio alla notte.
Girai in un piccolo vicoletto prendendo una scorciatoia per arrivare prima che anche le ultime luci del giorno si spegnessero.
" Casa dolce casa".
Dopo una giornata fredda come quella di oggi , non c'era niente di meglio di una bella doccia calda e un tè bollente per rilassarsi un po.
Uscita dalla vasca mi infilai un bellissimo maglione abbastanza lungo da coprirmi meta gambe è andai in salotto accompagnata dal mio tè bollente che appoggiai lentamente per non scottarmi sul tavolino di marmo vicino al divano , presi il mio amato pc è mi sistemai comodamente sul divano allungando la mano per prendere il plaid e appoggiandolo sulle gambe infreddolite per poi mettere il pc su di esse.
Iniziai a navigare per non so quanto tempo su internet entrando su Facebook e Twitter ma dopo poco tempo iniziai a scocciarmi , così pensai a cosa fare visto che erano appena le 10:00 e non avevo sonno
quando ad un certo punto mi venne in mente il gruppo della quale non sapevo assolutamente nulla , a parte il nome.
Aprì la pagina di Google è digitai rapidamente Union J.
Scoprì tante cose interessanti sul loro conto come ad esempio che alle selezioni di Xfactor il gruppo era originariamente formato da soli 3 componenti : Josh Cuthbert, Jaymi Hensley e Jj Hamblett ovvero i Triple J.
Mentre George Shelley si presentò come solista,durante le selezioni Louis Walsh il membro della sezione ' Band ' capì subito che George era l'elemento che mancava hai Triple J per diventare un gruppo di successo così propose loro di unirsi e di presentarsi alla nona audizione di xFactor come Union J , arrivando successivamente al quarto posto alle semifinali.
Spinta dalla curiosità andai su Youtube è ascoltai un paio di canzoni che cantarono a xFactor tra cui quella di Taylor Swiff ' Love Story ' è li capì per quale motivo arano arrivati quarti, erano bravissimi avevano delle tonalità di voci una diversa dal'altra ma che messe insieme creavano un armonia a dir poco perfetta. 
Stavo per cliccare su un altro video quando il cellulare mi vibrò.
 
' Buonanotte Ashley, sogni d'oro <3
 da Bridget '
 
Sorrisi inviandole anch'io la buonanotte e notando con gran sorpresa che si era fatto veramente molto tardi è che era  arrivato il momento di andare a letto anche per me ,chiusi il pc appoggiandolo sul tavolino e mi alzai dirigendomi verso la camera da letto.
Una volta essermi messa il mio pigiama blu scuro ed essermi lavata i denti, mi avvicinai lentamente al bordo del'letto come ogni sera inginocchiandomi e unendo le mani in segno di preghiera, sperando che anche quella sera mia madre fosse li ad ascoltarmi , magari abbracciata a mio padre che la raggiunse pochi mesi fa.
" Ciao mamma, ciao papà spero stiate bene lassù, io sto bene anche se mi mancate molto".
La mia vista inizio ad appannarsi e i miei occhi si riempirono di lacrime, troppo deboli per resistere la prima goccia non esitò a scendere , ma la asciugai velocemente imponendo hai miei occhi di non cacciare altre lacrime che avrebbero solo bagnato il cuscino e nient'altro.
" Sai papà, oggi Harold mi ha dato un altro incarico, anche se lo fatto arrabbiare un po per il solito motivo, lo sai non sono mai stata puntuale nemmeno alle cene di famiglia".
Sorrisi, con gli occhi gonfi di tristezza ma sorrisi, pensando a come sarebbe stato fiero di me e a come mi avrebbe rimproverata per i miei ritardi continui, che poi la mamma lo avrebbe calmato dandogli un tenero bacio pieno di gioia, ma sopratutto pieno d'amore.
" Ora e meglio che vada a dormire si e fatto veramente tardi, Buonanotte famiglia".
Conclusi la mia preghiera alzandomi e facendomi il segno della croce e mettendomi a letto, mi voltavo e mi giravo in quelle lenzuola che in quel momento mi sembrarono troppo fredde per una persona sola , presi il cuscino che avevo di fronte è lo strinsi forte al petto, addormentandomi così tra un sorriso e una lacrima.
                                               
                                                        
 
 
I raggi del sole come ogni religiosa mattina attraversavano la mia tendina iniziando ad illuminare di poco la mia stanza.
Iniziai a sgranchirmi allungando le braccia e muovendo di poco la schiene stranamente dolorante , i miei occhi erano ancora serrati anch'essi troppo pigri per aprirsi, quando sentì un brivido percorrermi la schiena era freddo come il ghiaccio , era come se il mio letto si fosse trasformato in un ghiacciaio del polo nord, quando aprì gli occhi vidi la realtà , non ero su un ghiacciaio ma semplicemente per terra avevo passato metà notte a dormire per terra , la situazione era chiara stanotte ero molto agitata e di conseguenza sono caduta dal letto senza nemmeno accorgermene, niente di strano direi.
Dopo qualche minuto che mi servirono per svegliarmi totalmente ,aprì l'armadio prendendo un fuson e un maglioncino per poi correre in bagno a darmi una rinfrescata.
Una volta lavata, vestita, pettinata e truccata presi i miei Ugg beige intonati con il maglioncino e uscì di casa.
Quei pochi spruzzi di sole di stamattina erano stati coperti da grandi nuvoloni neri che minacciavano già da subito un brutto temporale, ma non avevo voglia di starmene tutta sola a casa quindi decisi di fare colazione da Starbucks dove lavorava anche una mia amica di vecchia data.
" Hey ciao Julie, come stai ? ".
La salutai con un sorriso sedendomi sullo sgabello rosso vicino al bancone.
" Ashley , ciao da quanto tempo non ti vedo amica mia".
Mi strinse in un bellissimo abbraccio per poi continuare a parlare.
" Qui tutto bene come vedi, tu invece che mi dici come stai ?".
" Benissimo grazie, in questo periodo ho avuto molto da fare con il lavoro quindi non ha avuto tempo di passare, ma oggi avevo la mattinata libera quindi eccomi qui".
" Hay fatto benissimo credimi mi ha fatto tanto piacere rivederti ".
Feci un sorriso di rimando e andai a sedermi ad un tavolo libero per ordinare qualcosa visto che il mio stomaco iniziava a brontolare.
Dopo due minuti mi raggiunse Julie con un taccuino e una penna  in mano.
" Allora tesoro che prendi ?".
"Mmm un cappuccino ed un cornetto al cioccolato grazie".
Segno velocemente il mio ordine e si allontano con un " Arrivano subito ".
Intanto che aspettavo iniziai a guardare un po in giro , era incredibile come questo posto fosse così popolare, erano appena le 10:00 ed era già pieno zeppo di gente la maggior parte tutti ragazzi e ragazze della mia età.
" Ecco la tua colazione ".
" Grazie mille Julie".La ringraziai sorridendole.
Non appena si allontano iniziai a mangiare, dando un morso a quel delizioso cornetto al cioccolato, non appena finì anche il cappuccino decisi di andarmene dato che non c'era più nessun motivo per restare li, mi alzai strusciando involontariamente la sedia per terra per poi rimetterla al suo posto e andare alla cassa a pagare il conto.
" Già te ne vai Ashley ?".
" Si devo andare a fare delle commissioni , ma noi ci vediamo presto te lo prometto".
" Mi dispiace solo che non abbiamo potuto parlare nemmeno cinque minuti ". Si rintristì Julie.
Quando un cliente la chiamò per ordinare gli diedi un bacio sulla guancia e la salutai.
" Tranquilla , ti capisco qui è pieno ed il lavoro chiama magari ci sentiamo in questi giorni ok?".
" Allora ci sentiamo ci conto, ciao Ashley ".
" Ciao".
Usci dallo Sturbucks e in quel momento si scatenò il diluvio totale, vidi la gente correre cercando di ripararsi da qualche parte altri che aprivano l'ombrello mentre la sfigata qui presente non aveva ne un ombrello ne tanto meno un posto dove ripararsi, i miei capelli iniziarono a bagnarsi sempre di più per non parlare dei miei stivali che iniziavano a rendere  complicato anche solo camminare normalmente.
Camminavo faticosamente ormai bagnata fradicia dalla testa hai piedi, attraversai la strada cercando di non essere investita e arrivare al marciapiede opposto, continuando a camminare vidi un ragazzo con addosso una felpa blu e il cappuccio di essa in testa soppasarmi velocemente forse anche lui come me alla ricerca di un riparo, lo seguì con lo sguardo distraendomi un minuto e scivolando sbadatamente andando a finire con il fondo schiena per terra facendo una gran botta, il ragazzo molto probabilmente senti il rumore e si voltò avvicinandosi a me.
" Ti sei fatta male? vieni ti aiuto".
Mi aiuto gentilmente il ragazzo tendendomi la mano che io accettai molto volentieri rialzandomi.
Il mio inconscio ancora doveva capire la figura di merda che avevo appena fatto , ma non ci mise molto visto che non ebbi nemmeno il coraggio di guardarlo in faccia e ringraziarlo del'aiuto.
" Vieni andiamoci a riparare li dentro".
Propose il ragazzo indicando un palazzo con un portone aperto poco distante da noi.
Entrammo in quel palazzo chiudendo il portone per evitare di bagnarci ulteriormente , ma più di cosi era praticamente impossibile.
" Grazie per avermi aiutata , forse oggi non dovevo mettermi questi stivali"
Lo ringraziai guardando i miei ugg gocciolare sul pavimento bianco di quel palazzo apparentemente abbandonato, sentì una lieve risata provenire da parte del'ragazzo e automaticamente alzai gli occhi spinta dalla curiosità di guardarlo in faccia, lo vidi mentre si toglieva il cappuccio blu della felpa dalla testa mostrando un ciuffo castano perfettamente in ordine.
" Si, credo che era meglio non metterli ".
Disse il ragazzo guardando prima i miei stivale e poi me.
Avevo già visto quegli occhi da qualche parte, ma forse li avevo soltanto incrociati allo Starbucks o forse me li ero semplicemente solo sognati, erano azzurri, un azzurro molto chiaro nonostante non fosse biondo.
Mi risvegliai dal mio trans non appena il ragazzo parlò nuovamente.
" Si è scatenata veramente una brutta tempesta ". Disse appoggiandosi al muro e inclinando la testa in alto socchiudendo gli occhi.
L'unica cosa che riuscivo a pensare in quel momento era che non avevo mai visto un ragazzo così bello in tutta la mia vita.
" Già , e non credo si placherà tanto presto".
Risposi dopo che un tuono rimbombò nelle mie orecchie annunciando soltanto il proseguirsi di questa terribile tempesta.
" Neanch'io".
" Comunque ,piacere io sono Josh".
si presentò ritornando a guardarmi e allungando la mano che poi io strinsi presentandomi a mia volta.
" molto piacere Ashley ".
Josh continuava a guardarmi e l'imbarazzo iniziò a farsi strada dentro di me tanto da non riuscire più a sostenere il suo sguardo e abbassare la testa.
" Stai gelando".
Costatò Josh mettendo anche l'altra mano sulle nostre già incrociate.
Stavo per rispondergli quando il cellulare di Josh cominciò a squillare , lo prese dalla tasca posteriore dei jeans scuri e rispose , allontanandosi di poco da me.
" Pronto ".
" Si George, lo so".
" Ma c'è il diluvio qua fuori ".
" Vedo come arrivarci ok?".
"  Ok ciao".
riattaccò e ritornò vicino a me sbuffando.
" Sei in ritardo non e vero? ".
Domandai sorridendo spontaneamente.
Quella telefonata mi fece riaffiorare il ricordo delle telefonate furiose che ricevevo da mio padre quando ero in ritardo a qualche appuntamento importante o alle riunioni di famiglia.
Josh mi guardo divertito sorridendo anche lui a sua volta.
" Si, a quest'ora dovrei essere già al Clarie's invece sono ancora qui".
Di colpo il mio sorriso scomparve spalancando gli occhi esageratamente ricordandomi del volantino, del gruppo , ma sopratutto del LAVORO.
Clarie's
Josh
George
Union J
ora avevo capito perche mi risuonava tutto così familiare, ecco cosa succedeva quando mi distraggo dal mio lavoro ma potevo ancora mettermi in pari dopotutto avevo un componente della band proprio di fronte a me, dovevo fare in modo di restare con Josh il più tempo possibile per scucirgli qualche informazione utile, ma era improbabile che si confidasse con una sconosciuta, insomma chi lo farebbe? inoltre non avevo nemmeno la macchina fotografica con me , ero un disastro totale.
" Ragiona Ashley ragiona".
Ripetevo a bassa voce cercando di pensare ad una possibile soluzione, ma forse non troppo bassa da non farmi sentire da lui.
" Hay detto qualcosa Ashley? ".
Ero nel panico non sapevo cosa fare ne tanto meno cosa dire, quando una rotella nel mio cervello iniziò a funzionare facendomi venire un lampo di genio.
" Volevo solo dirti che sono una tua grande fan , anzi una vostra grande fan del gruppo intendo".
Iniziai a parlare tutta impacciata non riuscendo a fare una frase sensata ma  con quel poco che dissi  speravo avesse capito cosa intendessi dire.
Quale persona meglio di una fan poteva avvicinarsi a loro senza essere minimamente sospetta? era una copertura perfetta nella mia situazione , avrei sicuramente fatto lo scoop del secolo me lo sentivo.
Lo vidi sorridere e il mio cuore iniziò a battere più velocemente del normale, proprio come quando una fan incontra il suo idolo per la prima volta e ha paura che da un momento a l'altro il suo cuore possa esplodere ma allo stesso tempo sa che è la sensazione più bella del'mondo e non la cambierebbe con nessun'altra, ecco forse il mio cuore già si era immedesimato perfettamente nel ruolo , perche era proprio cosi che mi sentivo.
   


AUTRICE

Ciao a tutti :)
Come avrete capito ,la protagonista di questa storia è Ashley una bellissima ragazza di 20 anni che perse sua madre quando aveva circa cinque anni.
dopo non molto tempo purtroppo a causa di un tumore al rene anche suo padre la lasciò lasciandogli la casa e tutti i suoi beni ma sopratutto un enorme voragine nel'petto.
Ma nella sua vita si presentarono anche Bridget e Helen le sue migliori amiche, fonte di gioia e di conforto.
Mentre riguardo al' amore,Ashley lo paragonava solo ad una distrazione che non si concedeva ormai da anni,poiche molto attaccata al lavoro per il ricordo che lega esso al padre che con tanta pazienza l'aiutò a trovarlo.
Sapeva che per niente al mondo avrebbe rischiato di perderlo provocando sicuramente un grosso dispiacere al padre che la guarda da lassù.
Ma che succede quando i sentimenti si intrecciano con il lavoro?
si costringerà a dire una bugia dietro l'altra ritrovandosi a vivere nella menzogna , ingannando se stessa e chi amava.
....
Fatemi sapere cosa ne pensate sarò felice di leggere le vostre recensioni , spero vi piaccia un bacino a tutti
 
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Secret revealed ***


                                                                                             2) Secret revealed



Il silenzio regnava sovrano in quei due minuti di imbarazzo che si erano creati dopo la mia confessione improvvisa.
Il rumore della pioggia come sottofondo mi incuteva un senso di disagio e di confusione, iniziando a pensare che non avesse afferrato del tutto il concetto.
Misi una mano sul mio cuore pregandolo di calmarsi e di farmi ragionare un secondo sul da farsi, ma non appena decisi di dire qualcosa il moro mi anticipò iniziando a parlare incerto.
" Non credevo fossi una nostra fan, di solito iniziano a chiedere abbracci, foto, autografi tu invece non..."
" Si lo so fa strano, il fatto è che sono molto timida e ritrovarti di fronte a me è stata una sorpresa non ho avuto il coraggio di chiederti niente ecco."
Lo interuppi iniziando a torturarmi le mani nervosa, cercando di dire le parole giuste per non incasinarmi la copertura e rovinare tutto.
Non ricevetti alcuna risposta dal moro che in quel momento si trovava esattamente di fronte a me con
un sorriso sincero dipinto sulle labbra leggermente carnose, un sorriso splendente che ricambiai timidamente permettendo hai miei occhi di sprofondare nei suoi color cielo.
Contro ogni mia aspettativa improvvisamente prese la mia mano intrecciandola con la sua e fermandosi di botto vicino al portone, lo guardai confusa mentre sotto hai miei occhi si rimetteva  il cappuccio della felpa sulla testa facendo attenzione a non spettinarsi il ciuffo prorompente, mise la mano libera sulla maniglia del portone e prima di aprirla completamente si girò verso di me sorridendo.
" Ora vieni con me. "
Quella frase mi lasciò di stucco e ancora più confusa di prima, uscì da quel palazzo disabitato dietro di lui iniziando a correre cercando di mantenere il più possibile il suo passo svelto che poco dopo divenne una vera e propria corsa, corremmo per non so quanto tempo ridendo come due idioti cercando di arrivare al Clarie's in tempo, dovevo ammettere però che mi stavo divertendo come non facevo da tempo e che forse fare l'idiota non era poi così male.
" Eccoci siamo arrivati finalmente".
Annunciò Josh con la voce affaticata entrando dalla porta anteriore di un edificio.
Ci ritrovammo in una specie di salone completamente vuoto con mille e più persone indaffarate che andavano avanti e indietro con abiti,fiori, microfoni e accessori vari.
Ipotizzai che dovevamo trovarci dietro le quinte con lo staff e i camerini dei ragazzi , notai con gran stupore che visto da dentro era veramente un edificio enorme.
Guardandomi intorno il mio occhio cadde nuovamente su Josh il quale completamente fradicio dalla testa hai piedi ,un po come me del resto.
" Come farai a presentarti in queste condizioni?".
Gli domandai prendendo fiato e facendogli notare il tessuto bagnato della sua felpa toccandola con la mano, Josh continuò a respirare faticosamente spostando la sguardo da me alla sua felpa per poi guardare la porta da cui eravamo appena entrati e sorridere.
" Sembra che non sono l'unico".
Mi indicò con la mano un ragazzo biondo che era appena entrato anche lui bagnato fradicio.
" Hey Jaymi ".
Urlò Josh attirando l'attenzione dell'altro ragazzo che si avvicinò velocemente a noi.
" Hey Josh amico vedo che anche tu sei messo male ".
Lo salutò il ragazzo guardandolo divertito.
" Già , questo tempo non ci voleva proprio ".
Replicò Josh togliendosi da dosso la felpa piena d'acqua e mostrando una semplice maglietta bianca che portava sotto di essa, dopodichè anche Jaymi fece lo stesso togliendosi la giacca nera di pelle e restando con una camicia bianca, per poi sbottonandosi il bottone delle maniche della camicia e alzandole leggermente.
Restai li in silenzio , guardando la scena divertita anche se non avevo il diritto di ridere perche quella più bagnata di tutti ero proprio io, ma per fortuna io non dovevo fare nessuna intervista a differenza di loro.
" Ho i capelli tutti bagnati ora come faccio".
Si lamentò Jaymi mettendosi una mano nei capelli completamente bagnati iniziando a scuotere la testa schizzando dapertutto,questa volta non riuscì a trattenermi facendomi scappare una piccola risata attirando l'attenzione di Jaymi e Josh verso di me, quando rialzai gli occhi verso di loro notai che tutti è due mi stavano fissando, mi zittì di colpo mettendomi una mano sulla bocca tappandomela immediatamente.
" Tu chi sei ?".
Domando ovviamente Jaymi sorridendo anche lui divertito dalla mia reazione e avvicinandosi di un passo verso di me.
" Lei è una nostra fan, lo incontrata per caso oggi mentre venivo qui e quindi ho deciso di portarla con me ".
Rispose Josh con nonchalance prendendomi la mano e avvicinandomi ancora di più a loro.
Sorrisi a Jaymi porgendogli la mano e presentandomi educatamente.
" Io sono Ashley molto piacere ". 
" E un piacere conoscerti Ashley ".
Rispose raggiante Jaymi evitando la mia mano e abbracciandomi direttamente senza farsi molti problemi stringendomi per i fianchi.
Quell'abbraccio mi colpì di sorpresa non me l'aspettavo ma per non fargli sospettare nulla subito dopo gli misi le braccia attorno al collo stringendolo a mia volta, era piacevole ricevere abbracci così improvvisamente oltretutto da una persona mai vista in vita tua , può suonare strano è infatti lo era.
Era stranamente piacevole.
Mi spuntò un sorriso questa volta sincero. Spontaneo.
" Sono contento che sei venuta".
Ma mi stava prendendo in giro ? cioè c'è ne sarebbero state a migliaia fra un po li per incontrarli e lui era contento che una sola ipotetica fan fosse venuta a vederli, non mi capacitavo di questa cosa ma comunque decisi di stare al gioco.
" Veramente se non fosse stato per Josh non credo avrei avuto il coraggio di venire".
Mentì facendo la parte della ragazza timida come stabilito in precedenza.
Si staccò dal abbraccio guardandomi stranito.
" Fammi indovinare , sei una di quelle ragazze timide che subito arrossiscono ?" .
Non feci tanto caso alla voce di Jaymi anche se stava parlando con me , in quel momento mi focalizzai sul petto che grazie alla camicia bagnata era ben visibile.
Mi stupì di me stessa , non avevo mai ne fatto ne tanto meno pensato a cose del genere fino ad ora ma non potevo negare che comunque era un ragazzo bellissimo.
Stupidissimi ormoni.
Scossi la testa concentrandomi su quello per qui mi ero intrufolata in questo pasticcio rispondendo alla domanda che mi aveva appena fatto Jaymi.
" Si hai indovinato , perciò non guardarmi così non voglio diventare un pomodoro ".
Risposi dopo un po staccandomi da lui per evitare che  mi mettesse nei casini e facendo un passo indietro abbassando gli occhi sui miei ugg ormai da buttare non appena sarei ritornata a casa.
Le mie orecchi udirono una leggera risata da parte di entrambi i due ragazzi per poi sentire Jaymi rivolgersi a Josh con un flebile.
" L'adoro ".
Dopo questa mia piccola presentazione, Jaymi e Josh iniziarono a parlare di un certo contratto da firmare o una cosa del genere ,ma non appena stavo iniziando ad ascoltare meglio cosa dicessero sentì delle urla provenire dalla sala principale attirando anche l'attenzione dei due che smisero di parlare portando i loro occhi sulla porta che portava proprio alla sala dove fra mezz'ora circa dovevano esibirsi.
" Sono già arrivate ?".
domandò Josh voltandosi verso Jaymi.
" Sono arrivate da ore Josh ".
Questa volta non fu Jaymi a rispondere ma un altra voce che proveniva da uno dei due ragazzi che si stavano avvicinando lentamente a noi.
" A differenza di vuoi due ".
continuò il ragazzo con il ciuffo rivolto verso l'alto una volta raggiunti.
" Dai JJ non iniziare, hai visto anche tu che si è scatenato il putiferio ".
protestò Josh scocciato.
" E poi guardaci, per arrivare in tempo siamo ridotti peggio di uno straccio".
Continuò Josh facendo notare come erano ridotti.
Il ragazzo che ancora non aveva proferito parola iniziarono a ridere guardando i capelli bagnati e scompigliati di Jaymi provocando a quest'ultimo uno sguardo omicida diretto hai al ragazzo che non sembravano intenti a smettere di ridere.
La scena era veramente comica vista dall'esterno , la risata del ragazzo non ci mise molto a contagiare tutti compresa me, non volendo i miei occhi si scontrarono con quelli del ragazzo riccioluto che mi guardo stranito per poi sorridermi.
" Tu chi sei ?".
Domandò facendo cessare le risate e facendo notare la mia presenza anche al'altro ragazzo.
Questa volta a presentarmi ci pensò Jaymi mettendomi amichevolmente un braccio intorno alle spalle.
" Si chiama Ashley , è carina non è vero? ".
Sorrisi timidamente abbassando lo sguardo un po imbarazzata del commento inopportuno di Jaymi.
Non ero una che riceveva complimenti non appena svoltava l'angolo diciamo che non ne ricevevo proprio , ma quando capitava non mi dispiaceva anche se credo l'avesse detto più per gentilezza che per altro ma questo lo avrei cercato di capire più tardi , per il momento era molto maglio chiudere la bocca e stamparmi un timido sorriso sulle labbra, giusto per non essere del tutto indifferente.
 Jaymi sorrise dolcemente vedendo la mia reazione al suo "complimento" aggiungendo.
" Ed è anche una nostra fan molto molto timida come vedete ".
Avevo capito che per loro trovare una fan timida era come trovare un ago in un pagliaio , era possibile che loro si stupivano se non gli saltavi addosso anche se l'avrei fatto anche io se non avrei dovuto fare la parte della ragazza timida e fragile.
Finalmente dopo un po presi coraggio e decisi di iniziare la mia parte.
" Sono felicissima di conoscervi , io vi seguo da sempre dalla prima volta che siete saliti sul palco di xFactor e questa è la prima volta che vi incontro non....".
La mia parlantina non fece altro che far spuntare un sorisso sulla faccia del ricciolone che ancora non ricordavo il nome.
" Siamo contenti di conoscerti Ashley ".
Si rivolse a me JJ ormai calmo e anche lui con un sorriso perfetto ad incorniciare il suo viso,
Dovevo ammettere che era ancora più bello quando sorrideva anche se lo era già parecchio di per se.
Tanto per cambiare insomma.
Dopodichè anche il ragazzosenzanome parlò.
" Siamo davvero felici, una come te non si trova tutti i giorno credimi ".
solo io lo presi come un complimento?
complimento o meno mi fece molto piacere sentirmi dire che ero....speciale?
Gli rivolsi un sorriso facendo qualche passo verso di lui per poi abbracciarlo senza pensarci troppo ritrovandomi poi in un abbraccio di gruppo.
Mi sentivo bene.
In un attimo però mi ricordai che tutto questo faceva solo parte di un piano e che era meglio non affezionarmi troppo a queste persone anche se esso erano gentili con me come nessun altro ragazzo era mai stato, fingermi una loro fan per potermi infiltrare nella loro vita privata non era la cosa più dignitosa al mondo ma non potevo sottrarmi, ormai avevo accettato.
Un minuto prima stavo bene e adesso mi sentivo uno schifo, stupidi sbalzi di umore dovuti allo stupidissimo ciclo.
Dovevo ammetterlo mi sentivo un verme.
Ci staccammo da quel caloroso abbraccio e furtivamente una lacrima uscì dai miei occhi, la lasciai scivolare indisturbata sulla mia guancia travestendola in una lacrima di gioia ma che solo io sapevo che non lo era ,affatto.
" Hey che fai adesso ti metti a piangere signorina".
Si avvicino Josh asciugandomi dolcemente la lacrima.
" Sono felice".
Mentì nuovamente fingendo un sorriso che si tramutò velocemente in una risata sentendo i lamenti dI JJ.
" No mi avete bagnato tutta la maglia ".
" Ops".
Dissi mettendomi una mano sulla bocca per nascondere il sorriso divertito che comparve sulle mie labbra.
" Ben ti stà".
Lo punzecchiò Jaymi.
" Che ne dite di andarvi a cambiare che tra poco dobbiamo salire sul palco".
Propose sempre il riccio.
" Buona idea George , resti tu con Ashley intanto noi ci cambiamo?".
Domandò JJ.
" Si tranquilli andate".
Josh,  e jj seguito da Jaymi si incamminarono verso un lungo corridoio, li seguì con lo sguardo e non appena scomparvero dietro ad una porta che probabilmente era il camerino o il bagno ritornai a guardare George il quale mi sorrideva dolcemente.
" Allora Ashley raccontami qualcosa di te ?".
Domandò il riccio iniziando una conversazione per non rimanere in silenzio.
" Cosa vuoi sapere?". sorrisi.
" Ad esempio, sei fidanzata ?".
continuò mettendo le mani nelle tasche dai jeans.
Roteai impercettibilmente gli occhi capendo subito dove voleva andare a parare il riccio,non lo conoscevo molto bene ansi , diciamo che non lo conoscevo proprio ma un idea di com'era George me l'ero fatta.
Bello ma stronzo.
Tipico.
Stavo per rispondergli quando una voce dietro di me richiamò l'attenzione di George.
" George sono arrivati altri fiori dove li metto?".
Mi voltai vedendo una ragazza con due mazzi di fiori molto grandi che le coprivano addirittura la faccia mettendo in mostra dei bellissimi tulipani bianchi e rossi.
George si avvicinò ad uno dei mazzi sfilando un fiore per poi sorridere dolcemente alla ragazza.
" Mettili nel mio camerino Allison grazie ".
La ragazza in questione annui girandosi e andando nel camerino di George come le aveva appena detto lui.
Le loro fan non badavano a spese mi sà, io non gli avrei mai mandato dei fiori e poi come avevo capito non erano nemmeno i primi che arrivavano,d'altronde non potevo capirle io non avevo un "idolo" è sinceramente non ero  interessava ad averne uno al momento.
Ritornai al presente vedendo George riavvicinarsi.
" Scusami ".
" è che continuano ad arrivare regali da tutte le parti ".
Si scusò iniziando a giocherellare con i petali del fiore.
voleva intenerirmi per caso ?
" No, tranquillo " sorrisi falsamente.
La porta di servizio si aprì lasciando passare un ragazzo dello staff e facendo entrare con lui anche un vento glaciale che mi fece tremare come una foglia , ero ancora bagnata non come prima ma lo ero ancora ed ero sicura che di questo passo avrei preso una bella influenza, mi passai velocemente le mani sulle braccia cercando di riscaldarmi un po ma invano, le mie mani in quel momento erano pezzi di ghiaccio.
Gli occhi del riccio mi guardarono per un secondo intercettando i miei movimenti per poi appoggiare la sua mano sul tessuto beige della mia giacca.
" Sei tutta bagnata, vieni andiamo a vedere se c'è qualcosa di caldo da farti indossare ".
Sorrisi ringraziandolo mentalmente per aver finalmente notato che anch'io avevo bisogno di cambiarmi. Lo seguì andando verso una porta non molto distante da dove eravamo, entrando dentro notai che mi aveva portata nel suo camerino riconoscendo i fiori che poco prima la ragazza aveva in mano.
" Allora vediamo ".
disse George una volta essersi chiuso la porta alle spalle ad essersi guardato intorno.
" Ecco mettiti questa , non è un vestito da passerella pero almeno starai calda".
Mi mostrò una felpa viola con una disegno in bianco molto carino, forse un po larga per il mio esile fisico ma avrei indossato qualsiasi cosa per togliermi quei vestiti appiccicosi di dosso.
Sfilai dolcemente la felpa dalle mani di George sorridendogli.
" Questa va più che bene George grazie davvero".
Mi guardò anche lui sorridendomi quando stava per rispondere qualcuno bussò ritmaticamente alla porta.
George sbuffo aprendo la porta è ritrovandosi un Jaymi ora asciutto e sorridente.
"George dobbiamo andare ".
" Si arrivo".
Jaymi mi intravide da dietro George e mi sorrise dando poco dopo un occhiataccia a George che rispose con un sorriso , quasi come se volesse sfidarlo.
Inizialmente non capì quel gesto , non capì il perche di quelle occhiate da parte di Jaymi ma decisi comunque di passarci sopra l'unica cosa che volevo era togliermi questi maledetti vestiti umidi.
Vidi entrare Jaymi avvicinandosi a me.
" Ashley noi ora dobbiamo andare ,se vuoi puoi rimanere nel camerino di George così magari dopo ti accompagnamo a casa".
Accettai senza discutere anche perche ancora non avevo trovato nemmeno un minuscolo problema o un qualcosa che mi facesse capire che dovevo indagare di più.
annui semplicemente tralasciando la sceneggiata in cui dicevo che non volevo dare fastidio e altre cazzate varie per poi accettare ugualmente la proposta di Jaymi.
" Perfetto, ora noi andiamo ci vediamo dopo ".
mi salutò uscendo è trascinandosi dietro George chiudendo la porta una volta usciti.
Feci un sospiro di sollievo togliendomi finalmente quella giacca umida e pesante dalle spalle appoggiandola su una sedia li vicino, feci lo stesso anche con la maglia infilandomi successivamente la grande felpa che mi aveva gentilmente dato George.
Una volta finito mi senti veramente molto meglio , l'interno della felpa era ricoperta di lana e quindi il mio corpo si scaldo velocemente dandomi un senso di piacere.
Ero rimasta sola e i ragazzi non ci sarebbero stati per circa un ora, controllai che dietro la porta non ci fosse nessuno ed  approfittai del fatto che mi trovassi nel camerino di George iniziando così a frugare nei cassetti e nelle tasche della giacca o dei pantaloni che trovai sparsi per tutta la stanza ma niente.
" Cazzo. "
Mi rassegnai all'idea che in quella stanza non ci fosse niente di incriminante e delusa mi buttai sul piccolo divano posto nell'angolo della stanza, non appena mi sedetti senti come una strana durezza sotto al mio sedere, mi rialzai spostando un cuscino è trovando un agendina nera accuratamente nascosta, sorrisi spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e prendendo l'agenda per poi risedermi sul divano aprendola sulla prima pagina, vidi diversi numeri di telefono ognuno con un nome di una rispettiva ragazza scritto disordinatamente sopra.
feci un sorrisetto confermando la mia supposizione riguardo ad George.
" Puttaniere ".
Continuai a sfogliare scioccata dalla quantità di numeri segnati su quel agenda, quando improvvisamente un foglietto cadde a terra proprio vicino hai miei piedi aumentando maggiormente la mia curiosità, lo presi appoggiando l'agenda sulle mie gambe e leggendo il contenuto del foglietto.
 
" Se vuoi vedermi , ti aspetto stasera davanti allo Starbucks dopo l'orario di chiusura. Un bacio la tua Selena ".
 
La bocca mi si apri leggermente dallo stupore, avevo trovato quello che cercavo.
" E quindi George Shelley se la fa segretamente con la Gomez eh , che coglione ".
iniziai a parlare da sola mettendo tutto esattamente nell'ordine in cui l'avevo trovato così da non sostare alcun sospetti.
Misi tutto a posto e andai a sedermi sulla sedia che era posta vicino allo specchio, iniziai a specchiarmi involontariamente  anche perche odiavo a morte gli specchi perche una volta esserti riflessa , ti mostrava tutte le imperfezioni che il tuo corpo ha ingrandendole enormemente e abbassando in un batter d'occhio la tua autostima che il più delle volte e già abbastanza bassa rispetto alla norma, o almeno questo nel mio caso.
Non che fossi un mostro per carità, ma facendo questo lavoro mi trovavo molto a contatto con diverse celebrità e guardando quelle meraviglie è difficile ritrovare quel briciolo di autostima che ti rimaneva.
Scossi la testa girandomi per non guardarmi ulteriolmente nello specchio e di conseguenza deprimermi totalmente , decisi invece di concentrarmi su cose di maggior importanza come ad esempio alla faccia di George quando vedrà le foto con la Gomez sulla prima pagina del Magasin.
Ero troppo cattiva? puo darsi..
Al solo pensiero mi venne da ridere ma mi trattenni non appena sentì le voci dei ragazzi parlare tra di loro segno che avevano finito e che stavano per entrare, non appena la porta di aprì mi alzai dalla sedia sorridendo.
" Hey Ashley abbiamo finito possiamo andare".
Mi informò Josh sorridendomi.
Annuì recuperando la mia giacca e il maglione uscendo fuori del camerino e ritrovando gli altri tre vicino alla porta di ingresso ad aspettarmi.
Mi incamminai con Josh verso di loro ,quando vidi George venirci in contro.
" Scusate ragazzi ho lasciato una cosa in camerino torno subito ,voi iniziate ad entrare in macchina".
Concluse dando un mazzo di chiavi a Josh e incamminarsi nuovamente verso il suo camerino.
Sorrisi sapendo a cosa si riferiva con "una cosa" ma subito dopo tornai seria raggiungendo insieme a Josh gli altri ragazzi vicino alla porta.
Una volta usciti fuori, ci infilammo tutti nella macchina di George e una volta entrata dentro vidi George alla guida JJ al suo fianco mentre ,Jeymi e Josh dietro insieme a me naturalmente.
chiusi subito lo sportello e George mise in moto l'auto sfrecciando velocemente sulla strada.
" Ashley dove abiti?".
Mi domandò JJ guardandomi da dentro lo specchietto retrovisore.
" Nel quartiere di Chelsea e molto comune credo lo conosciate ".
Vidi George annuire con la testa segno che più o meno aveva capito dove avrebbe dovuto portarmi.
Era un quartiere abbastanza popolare ,molto conosciuto per i bei palazzi costruiti non so quanto tempo fa rimasti perfettamente al loro stato originale.
Quando mia madre era incinta di me mi raccontò mio padre che non appena vide questi palazzi se ne innamorò immediatamente convincendolo così a comprare una casa è a trasferirsi qui.
Non appena George svoltò una curva di mia conoscenza lo feci accostare scendendo dalla macchina.
" Casa mia è alla fine di questa strada, grazie mille per il passaggio e per la bellissima giornata ".
Sorrisi scuotendo la mano in segno di saluto ricevendo come risposta uno "Ciao" a coro da parte dei quattro ragazzi che mi sorrisero dolcemente.
" Finalmente".
Esclamai non appena misi le chiavi nella serratura della porta aprendola e richiudendola una volta entrata.
Mi tolsi subito gli stivali lasciandoli all'entrata della porta e camminando scalza verso la cucina, una volta arrivata presi un bicchiere e una spremuta d'arancia dal frigo versando un po del liquido arancione nel bicchiere per poi berlo a piccoli sorsi.
Sali le scale andando in camera e trovando la mia macchina fotografica sul letto dove l'avevo appoggiata stamattina per non dimenticarla, ma comunque l'avevo dimenticata ugualmente quindi , controllai con attenzione che il rullino non fosse carico di foto e infatti non lo era visto che c'erano solo alcune foto che avevo scattato alla bellissima città di Londra qualche giorno fa.
Appoggiai con calma la macchina fotografica sul comodino e andai dritta in bagno per farmi una bella doccia calda, mi sfilai velocemente il fuson nero e la felpa appoggiando entrambi gli indumenti sul marmo freddo del lavandino .
Mi immersi nella vasca piena di schiuma e per un secondo in quella giornata cercai di rilassarmi appoggiando la testa sul bordo della vasca socchiudendo gli occhi stanchi, quando li riaprì piano la prima cosa che mi mostrarono fu la felpa di George.
Un po mi dispiaceva fargli questo torto , ma dal'altra parte se lo meritava.
Non mi andava a genio che un ragazzo faccia il doppio gioco ansi nel caso di George il miglionesimo gioco ricordando il numero sproporzionato di ragazze di cui custodiva segretamente i loro numeri nella sua agenda.
Dopo circa una mezzoretta mi rialzai dalla vasca asciugandomi e mettendomi degli abiti comodi andando poi a sistemare sul divano in attesa che si facesse l'ora dell'appuntamento dei due.
 

 
 
Spostai velocemente un rametto che si trovava davanti al mio viso non permettendomi di vedere interamente l'entrata dello Starbucks ormai chiuso da circa venti minuti.
Ero arrivata nel punto in cui la Gomez aveva deciso di incontrarsi con George nascondendomi o meglio mimetizzandomi al meglio possibile dietro ad un cespuglio il vicino il quale mi permetteva di scattare le foto indisturbata o almeno speravo.
Solo adesso avevo capito perche Selena aveva scelto questo posto , dopo la chiusura non passava un anima viva se non un cane che vagava solo per queste strade oscure .
Diedi un occhiata veloce al mio orologio che segnava le 00:30 sapendo che tra qualche minuto sarebbero arrivati, preparai la mia macchina fotografica puntando l'obbiettivo proprio d'avanti alla porta d'ingresso dello Starbucks per non perdermi nessun dettaglio , dopo nemmeno cinque minuti sentì il rumore di un motore spegnersi segno che George era arrivato ,mi feci sempre più piccola dietro a quel cespuglio sperando che il buio mi avrebbe aiutata, finalmente arrivò anche la Gomez annunciando il suo arrivo con un caloroso bacio sulle labbra del riccio che non ci mise molto ricambiando molto più che calorosamente il gesto.
la mia macchina fotografica non smise per un minuto di scattare meravigliose foto che immortalavano questo momento epico che non avrei avuto l'occasione di ritrovarlo facilmente.
quando finirono di "baciarsi" anche se per me non era un bacio quello ma più un film porno ma era meglio così, più si strusciavano più il valore delle foto aumentava, insomma finito di salutarsi si fiondarono in macchina svanendo nel nulla, riuscì a fare l'ultima foto mentre entravano in macchina per poi smettere di fotografare essendo partiti di corsa , forse per paura di essere visti o peggio fotografati ma questo sarebbe stato di certo molto presto un loro problema.
 


Autrice
Rieccomi con il 2 capitolo :)
inanzitutto volevo ringraziare tutti quelli che hanno letto il primo capitolo ma sopratutto le 3 persone che l'hanno recensionato, volevo ringraziarvi di cuore anche perche ero convinta che nessuno lo cagasse minimamente quindi GRAZIE DAVVERO <3
Spero che anche questo capitolo possa piacervi , nel caso vi andasse datemi una vostra opinione un bacino <3
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2250398