Made in Sydney.

di Silvi_MeiTerumi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Made in Sydney
 

 
                                                                                                               Leggere attentamente l’angolo autrice, please.
 
‘Buongiorno studenti della Whinston High School! Pronti per una nuova giornata?’
La voce gracchiante di Elisabhet Jhonson di prima mattina non era affatto piacevole, soprattutto per Abbie che quel giorno, come sua routine stava attraversando il giardino dell’immensa scuola di Sydney dove da quattro anni a questa parte stava studiando per diventare un avvocato.
Sin da piccola amava ribattere ogni qualsiasi cosa che non le andava a genio e rullo di tamburi, lei vinceva sempre. Non aveva mai perso.
Scontrosa con chiunque la contraddiceva era la ragazza più evitata di Sydney, solo la sua amica Liz era in grado di sopportarla, la faceva sempre ragionare nei momenti critici.
Le due cosi diverse ma allo stesso tempo simili erano migliori amiche sin dall’asilo.
-Ehi Ab – la salutò quella mattina del 20 settembre la mora Liz Banson con nelle mano i libri pesanti come mattoni.
-Ciao Liz! – esultò la castana quando si voltò per abbracciare l’amica.
-Non ne posso più, oggi mi tocca sopportare due ore di educazione fisica – sbuffò poi Abbie cominciando ad avviarsi verso l’aula di chimica con a fianco Liz che ridacchiava, pensando all’amica grondante di sudore solo per un minimo sforzo.
Nell’affollato corridoio le due non poterono non notare la figura slanciata di Samantha Ferson, odiosa a parere della castana. Entrambe si sfidavano ogni qualvolta i loro sguardi si incrociassero.
La bionda Sam, cosi chiamata delle sue amichette, era la ragazza considerata più bella dell’intera scuola, aveva tutti ai suoi piedi e di certo la sua bellezza non si poteva negare.
Alta, magra e con le curve al punto giusto. Perfetta secondo l’intero istituto, ma odiosa secondo Abbie.
L’unica vera amica di Sam era la dolce Amy Stevenson, riservata e timida, anche lei bionda con occhi azzurri da far invidia al cielo.
Ma a causa della sua timidezza risultava troppo impacciata per il parere dei ragazzi.
-Guarda chi c’è, Miss so tutto io – la voce sensuale di Sam arrivò alle orecchie di Abbie come una fastidiosa melodia della canzoni di vecchia data di suo nonno.
-Ciao Sammy – la salutò con falso sorriso facendo apparire una smorfia di disgusto sulle labbra della bionda,che odiava essere chiamata così.
Solo Liz e Amy si salutarono educatamente con un cenno di mano sorridendosi.
 
Pov. Amy
 
Anche oggi è iniziata una noiosa giornata di scuola.
Per fortuna c’è Sam con me, è l’unica che mi tiene compagnia e con lei posso confidarmi su tutto.
Per quanto possa apparire stronza e acida, nel profondo ha un cuore d’oro.
-Amy ci vediamo a pranzo, e mi raccomando, parlagli – disse facendomi l’occhiolino prima di sparire tre la folla di ragazzi.
Per lei è facile parlare con qualsiasi ragazzo, io non ho mai avuto il coraggio di parlare a Luke Hemmings, il ragazzo più richiesto del liceo, al quarto anno, il tipico australiano.
Il problema è che lui non sapeva nemmeno chi sono, ai suoi occhi sono invisibile.
Prendo un respiro e mi incammino fra i banchi ormai occupati dai miei compagni di matematica.
All’ultima fila ci sono due posti liberi e mi ci fiondo subito, mi abbasso per prendere i libri dallo zaino quando sento strusciare la sedia in parte.
Non ci faccio caso, ma quando i miei occhi vedono chi ho in parte mi tingo subito di un rosso acceso.
-E’ libero? – chiede la voce, la sua voce. Luke mi si è seduto in parte.
-S-si – balbetto cercando di non risultare ridicola ai suoi occhi.
Mi sorride e appena il professore fa il suo ingresso cerco di  resistero nell’intento di starlo a fissare per tutta l’ora.
 
Pov. Abbie
Io odio educazione fisica. Odio tutto ciò che riguarda lo sport. Io amo stare sui libri, amo leggere interi capitoli di storia, amo. . Ok, sono una studiosa.
Dopo dieci minuti di corsa decido di sedermi sulle panchine vicino agli spalti, quando una risata mi fa spostare lo sguardo a destra.
Inarco le sopraccigli fulminando con lo sguardo il ragazzo che si trova in piedi.
Ashton Irwin, il tipico rompipalle.
-Ehilà Edwards! – mi salutò con il suo adorabile viso, si da prendere a schiaffi.
-Irwin – dissi a denti stretti. Non lo sopportavo, si credeva chissà chi solo perché era il capitano della squadra di football, era al quinto anno, o meglio doveva essere al quinto anno. Si, perché era stato bocciato e ora me lo ritrovava in classe.
-Non dirmi che sei già esausta! Su un po’ di grinta, non esistono solo i libri, sai? – mi prese in giro sedendosi al mio fianco.
- Non scocciare Ashton – risposi a tono voltandomi dall’altra parte.
-Che permalosa – mi sussurrò all’orecchio poggiando una mano sulla mia coscia.
Ridacchiai nervosamente prima di afferrargli la mano e conficcare le unghie smaltate di arancio nella carne, al chè la ritirò subito trucidandomi con lo sguardo.
-Come siamo aggressive stamani – mi provocò alzandosi per dirigersi dai suoi compagni di squadra, non prima di avermi fatto un odioso occhiolino.
 
Pov. Sam
 
Attraversai fiera l’aula di arte sentendo gli sguardi affamati dei ragazzi e al contempo quelli invidiosi delle mie compagne su di me.
Qui a scuola ero la più richiesta, mi vantavo del mio fisico e della mia bellezza. I miei me lo dicevano che sarei stata la più bella, solo così tutti mi avrebbero ammirato.
Sedetti nel mezzo dell’aula, dove tutti potessero notarmi.
Mancavano pochi minuti dal suono della campanella, quando la testa di Michael Clifford fece il suo ingresso causando il bisbigliare delle ragazze nelle prime file.
Lo scrutai sottecchi e solo quando mi sorpassò senza degnarmi di uno sguardo mi salì la rabbia a mille.
Quel ragazzo dai capelli neri mi ignorava? Bene, se ne pentirà. Nessuno può ignorarmi.
Nemmeno lui, che si vantava dei suoi muscoli e dei suoi capelli sempre tinti.
Ebbene si, gareggiava nello sport della boxe e si, era bravo.
La maggior parte dei ragazzi invidiava il suo fisico e io, seppur negandolo sempre, ad Amy avevo confessato che lo trovavo affascinante. Se ne stava sempre per i fatti suoi, se non con i suoi tre amici.
Ma lui mi ha sempre ignorato. Una volta sentì che gli avevano chiesto cosa ne pensava di me.
La sua risposta? Chi è Samantha Ferson?
Digrignai i denti e aspettai l’arrivo del professore.
Sarai mio Clifford.
 
Pov. Liz
 
Stavo ripassando per l’ interrogazione di filosofia, quando due mani calde si posarono suoi miei occhi oscurandomi la vista.
Sorrisi e risi appena potei vedere di nuovo.
Calum era il solito. Lo salutai con un bacio sulla guancia che lui ricambiò stringendomi a sé, facendomi mancare il respiro.
-Buongiorno bellezza – mi salutò per poi sedersi sul banco e scrutarmi attentamente.
-Giorno – sbadigliai per poi voltare pagina dell’enorme libro.
-Non starai diventando come quella strega di Abbie spero – dichiarò sbarrando gli occhi.
-Abbie non è una strega, le piace solo studiare – ribattei guardandolo.
-Come dici tu. . Comunque mi chiedevo se sabato sera ti andrebbe di venire alla festa di Luke, sai i suoi sono via e questo vuol dire solo una cosa. . Divertimento! – urlò l’ultima parola facendo voltare i ragazzi attorno a noi.
-Non lo so, ci penso, Ab- stavo per pronunciare il nome della mia migliore amica quando Calum mi posò una mano sulla bocca.
-Non dire il suo nome, tu vieni. Punto e stop – mi disse ferreo facendomi scuotere la testa in segno di disapprovazione.
Inutile dire che tutta l’ora la passai ad ascoltare le supplice di Calum, e non potei resistere ai suoi occhi dolci.
 
 
Salve :)
Eccomi qui con una nuova long, innanzi tutto volevo iniziare a dire che mi impegnerò ad aggiornare velocemente solo se la storia avrà ‘successo’.
Ovvio che non pretendo tanto, almeno una recensione, andrò avanti solo se ci sarà almeno una minuscola recensione.
Lo so di pretendere tanto per uno schifo come questo, ma per è importante.
Almeno so se continuare o no.
Ho già tante idee per questa long, e non appena saprò come salvare il banner metterò pure quello.
Eh si, mi sto aggiornando pure io x)
Come avrete già capito questa storia sui 5sos ha anche 4 nuove protagoniste.
Spero che l’idea possa piacervi. :)
Alla prossima <3

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Made in Sydney.
 
 
Pov. Amy
 
Non ci potevo credere, Luke mi aveva rivolto la parola! Devo assolutamente dirlo a Sam.
Corsi per i corridoi schivando i ragazzi che s’incamminavano verso mensa.
Quando varcai la porta dove ci si riuniva per il pranzo, trovai Sam in piedi a fissare un punto indefinito.
Mi avvicinai cautamente e solo dopo aver tossicchiato, si accorse della mia presenza.
-Ho una cosa da raccontarti! Aaaaaah – esultai stringendole il braccio.
-Oh. . Dimmi Amy, sono tutta orecchi – dichirò sorridendomi e trascinandomi al nostro solito posto.
-Luke Hemmings mi ha parlato! E si è seduto in parte a me! – quasi gridai a pronunciare quelle parole, che fecero spalancare gli occhi a Sam.
-E cosa vi siete detti? Su avanti, non tenermi sulle spine Stevenson – mi punzecchiò poggiandomi la sua mano sulla mia.
-Niente di che. . Insomma mi ha chiesto solo se potevo mettere il libro di algebra fra noi, siccome lui non l’aveva con sé – dichiarai – ma forse sto solo dando energia a un’illusione, infondo è mi ha notato solo perché gli serviva il libro – sospirai.
-Ma no, che dici! Fidati sarebbe uno schiocco a non notarti – mi sussurrò dolce per poi abbracciarmi.
 
Pov. Abbie
 
A passo spedito e con a fianco Liz mi fiondai sul cibo, seppur disgustoso della mensa.
Dopo aver corso e fatto capriole per due intere ore la fame era sopraggiunta.
-Mmmmh. . Cosa posso mangiare? – domandai a me stessa per poi scrutare le varie poltiglie presenti davanti a me.
-Attenta a non ingrassare Abbie, altrimenti non potrò più guardare il tuo didietro – a quelle parole arrossì e sentì le mani tremarmi dal nervoso.
-Irwin, perché non ti fai mai i fatti tuoi? Lasciami in pace – inutile dire che susseguù la sua fastidiosa risata.
-Aventi Ab, si vede che gli piaci – mi sussurrò Liz all’orecchio.
-Non dirlo nemmeno Liz – ora si metteva pure lei, Ashton Irwin era il solito macho da una botta e via. Lui usava solo le ragazze.
Sedetti al mio solito posto e comincia a sgranocchiare l’unica cosa che mi ispirava, una mela rossa.
Quando sarò eletta presidente quest’anno farò cambiare il cibo, così che tutti possano sopravvivere per altre tre ore di scuola.
-Non cambieranno mai il cibo- ridacchiò Liz come se mi avesse letto nel pensiero.
Feci per ribattere – E no, nemmeno se vieni eletta presidente, sai che la Signorina Ross crede che il cibo della Whinston sia il più sano di tutta Sydney –
-Quella vecchia megera ama tutto della sua preziosa scuola – sbuffai per poi rivolgere lo sguardo al tavolo di Irwin.
Era con il suo solito gruppo, uno più montato dell’altro, anche se Liz affermava che Calum era dolce e un vero amico.
Si, come no.
 
Pov. Sam
 
Io ed Amy cominciammo a chiacchierare sui possibili vestiti che avrei potuto indossare alla festa di Hemmings sabato.
C’era voluto un po’ prima di convincere la bionda ad accompagnarmi, non era un’amante delle feste, se poi era di Luke.
Avrebbe avuto un’occasione con l’australiano ed ero sicura che lei non gli fosse del tutto indifferente, infatti per tutta la durata del pranzo gli occhi azzurri del ragazzo non avevano fatto altro che spostarsi sul nostro tavolo.
Sorrisi soddisfatta.
-Ma che hai oggi Sam? – la voce dolce di Amy mi fece voltare lo sguardo su di lei.
-Come? – dichiarai non capendo ciò che intendeva.
-Sei strana. . – confessò per poi ritornare a ingurgitare l’insalata presa poco prima.
Ridacchia per poi raccontargli di Michael, di come mi aveva ignorata e che presto pure lui sarebbe stato mio.
-Sai vero che Clifford non è affidabile? – mi chiese guardandomi con sguardo preoccupato.
-Le voci non mi spaventano e oggi stesso andrò in palestra per vederlo allenarsi – dissi incrociando le braccia al petto.
-Sei matta? E poi devi farti a piedi un sacco di strada! – cercò di convincermi a non andare.
-Tranquilla Amy, non preoccuparti, so badare a me stessa –
Rivolsi un’ultima occhiata al tavolo del gruppo più richiesto del liceo quando li vidi alzarsi e dirigersi verso il tavolo della strega castana e la sua amica Liz.
 
Pov. Liz
 
Risi per l’ennesima volta quando Abbie cercò di prendere un altro boccone della pasta che aveva deciso di assaggiare.
Il suo sguardo disgustato mi faceva ridere e vederla in difficoltà mi faceva persino scendere le lacrime dal divertimento.
-Ehi Liz – mi richiamò una voce conosciuta facendomi distrarre dalla faccia di Abbie che un attimo prima era divenuta rossa dalla rabbia.
-Calum – lo salutai  e con un cenno ricambia il saluto a Luke, Michael e Ashton che erano dietro di lui.
-Oggi vieni in palestra , vero? – mi chiese – Mi ero scordato di chiedertelo prima, in classe – mi spiegò per poi portarsi una mano sulla nuca.
-Si, oggi ci sono – sorrisi.
-Bene. .  – si fermò non sapendo come continuare, strano di solito non era così timido.
-Edwards, verrai pure tu alla festa? – continuò Luke, il migliore amico di Calum rivolgendosi ad Abbie.
-Ovvio che . . No! – rispose con tono acido. Perché era sempre cosi scontrosa? Scossi la testa in segno di disapprovazione.
-E perché? Sai, dovresti toglierti un po’ di più dai libri – replicò Ashton che fino a quel momento era stato zitto. E forse era meglio se taceva visto lo sguardo infuriato della ragazza seduta di fronte.
 
Nel pomeriggio, verso le quattro…
 
Pov. Sam
 
Era da più di mezz’ora che stavo camminando per le strade di Sydney in cerca della palestra dove Michael era solito allenarsi.
E solo dopo altri dieci minuti buoni riuscì ad intravedere un’edifico grigio opaco che spiccava in mezzo ai piccoli bar intorno ad esso.
Decisi di entrare, e dopo aver oltrepassato le porte pesanti di vetro udì delle urla di rabbia provenienti dal campo.
Silenziosamente mi avviai verso la fonte delle grida e con mia grande sorpresa trovai solo il ragazzo che cercavo in mezzo al campo di boxe.
Vicino a lui si trovava un uomo sulla cinquantina che lo spronava a tirare dei pugni sul grosso sacco da boxe.
Ogni colpo che sferrava i suoi capelli si muovevano facendo intravedere i suoi occhi chiari, la cosa che mi colpì di più fu il suo fisico, quello che tutti invidiavano.
Altro che modelli, quello si che voleva dire avere un fisico.
Potevo vedere le gocce di sudore cadere al suolo e la fatica attraversare il suo corpo.
-Muoviti Mike! Solo così diventerai ciò che vuoi! – urlò l’uomo che intanto gli girava attorno.
Per un attimo gli occhi di Clifford si spostarono sulla mia figura, speravo non mi avesse visto, così fuggì dandomi della codarda.
 
Pov. Amy
 
Erano ormai le quattro passate e una bella passeggiata per le strade della città mi avrebbe fatto rilassare.
Indossai la leggera giacca di pelle bianca e dopo aver avvisato mamma che sarei uscita mi incamminai verso il piccolo parchetto poco distante da casa.
I vento faceva svolazzare i miei capelli da tutte le parti e risi nel vedere i piccoli bambini divertirsi rincorrersi nel parco.
Vederli felici giocando con i propri genitori mi faceva sorridere e come mio solito mi appoggia al grande albero dove spesso e volentieri mi rifugiavo per leggere i miei libri.
Solo poco un breve lasso di tempo l’odore del fumo mi sopraggiunse.
Voltai di scatto la testa e con un piccolo balzo mi allontanai, Dylan Brown era vicino a me e con il suo solito ghigno mi guardò.
-Guarda chi si rivede, Amy cara – disse per poi allungare una mano verso di me, al chè mi ritirai cominciando ad allontanarmi da lui.
Cominciò ad affiancarmi e come se niente fosse mi poggiò una mano sulla spalla. Tremai a quel contatto e le lacrime minacciavano d’uscire.
-Ricordati di dire a Sam che l’aspetto – mi sussurrò affinchè solo io lo potessi sentire.
Deglutì a fatica e solo dopo essersi finito la liberazione di non essere più seguita da lui si fece spazio in me.
Attraversai la strada e notai Luke appoggiato al muro che fumava in compagnia dei suoi amici e insieme a delle ragazze che gli stavano appiccicate.
Sorrisi amareggiata quando gli passai vicino e vidi solo i suoi occhi di ghiaccio immobili scrutarmi come se fossi una normale passante, e per lui ero solo questo.
Forse stare in casa era la migliore delle opzioni.
 
 
Salve a tutte! :)
Come promesso ecco qui un nuovo capitolo, spero vi possa piacere.
So che non succede nulla di così interessante ad Abbie e Liz, ma in questo capitolo ho preferito portare avanti i personaggi di Sam e Amy.
Vi prometto che nel prossimo anche le cose per le altre due amiche si evolverà.
Ditemi cosa ne pensate dei personaggi, sarei felice del vostro parere :)
 
Volevo ringraziare biglog e Aleran per aver recensito questa storia.
E spero che questa storia possa continuare <3
 
Alla prossima <3

 

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