Il tuo sguardo è l'amore

di Queila
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** La dichiarazione ***
Capitolo 3: *** Il secondo ed il primo figlio ***
Capitolo 4: *** Il matrimonio parte I ***
Capitolo 5: *** Il matrimonio parte II ***
Capitolo 6: *** La rottura parte I ***
Capitolo 7: *** La rottura parte II ***
Capitolo 8: *** La proposta ***
Capitolo 9: *** Il primo parto ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


PROLOGO
 
“Gli elfi domestici, saranno tutti giù in cucina, no?”
Poi Harry chiese qualcosa al rosso, qualcosa che Hermione non ascoltò.
Fece cadere le zanne di Basilisco che aveva in mano e fece qualcosa che avrebbe dovuto fare al quarto anno, che avrebbe voluto fare da quando aveva capito che l’amicizia con Ron Weasley si era trasformata in qualcosa di più: lo andò a baciare e Ron rispose al bacio con passione.
In un momento tanto incerto e triste, di una cosa Hermione era sicura: lo sguardo che Ron aveva una volta distaccati era l’amore.
Non gli importava se si sarebbe svegliata domani, non gli importava se ci sarebbe stato un domani, oggi era qui e oggi aveva dimostrato a Ron il suo Ron ciò che provava, e domani mattina si sarebbe preoccupata del resto.
 
 
 
 
 
 
Angolo autrice:
Bene questo è solo il prologo, brave ma intenso, per ricordare da dove è cominciata la storia d’amore che poi andrò a raccontare attraverso i momenti più importanti della coppia. Lasciate commenti se volete, vorrei sapere che ne pensate. Alla prossima.
Baci baci.

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Capitolo 2
*** La dichiarazione ***


CAPITOLO UNO- LA DICHIARAZIONE
 
Erano passati due mesi dalla battaglia ed Hermione si sentiva ancora persa. Avevano vinto, ma a quale prezzo? I ricordi di quel giorno non la lasciavano, pezzi di puzzle che se messi insieme formano un quadro terribile. L’unica nota positiva di quel giorno era stato il suo primo bacio con Ron, nell’incertezza aveva voluto sentire che il suo amore era sincero e che sarebbe stato sempre al suo fianco, ed ora eccolo lì che la osservava con occhi pieni d’amore.
“Ronald, invece di fissarmi potresti darmi una mano con i piatti?”
“Non capisco perché ti ostini a fare tutto senza magia …” Rispose il rosso passandole accanto e facendola sobbalzare, il cuore cominciò a galopparle in petto, le faceva quest’effetto ogni volta,  e da anni ormai.
“Lo sai, preferisco usarla poco, specie con le pulizie di casa: sono abituata ad aiutare mamma senza bacchetta.”
“Qui però sei a casa mia, e nella Tana la magia si usa, sempre.”
Le stampò un bacio sulla guancia, lei posò il bicchiere che stava asciugando e lo abbracciò.
Lui emozionato quasi fino alle lacrime, le disse dolcemente”Come farei senza di te? Non so più come comportarmi né con mamma, né con George … se non ci fossi tu Hermione … io … io …”
“Zitto sciocco! Io ci sarò sempre, fino a quando ne avrai bisogno e anche dopo perché … perché … io, sai …”
A lei non mancavano mai le parole, sapeva sempre cosa dire ma quando si ritrovava faccia a faccia con Ron le sue certezza vacillavano, la sua determinazione crollava, e voleva solo perdersi nello sguardo del ragazzo e rimane immersa in quegli occhi che, anche se non lo aveva detto chiaramente,  lo sapeva, la amavano.
Furono interrotti dall’arrivo di Ginny, che imbarazzata si scusò “Ops, perdonatemi. Ritorno dopo.”
“Non essere sciocca, Ginny, dicci pure …” rispose Hermione asciugandosi una lacrima con la manica della maglietta, e allontanandosi piano da Ron ma mantenendo un contatto con lui: dovevano sentire l’uno la presenza dell’altra.
“Volevo prendere del tè per la mamma, ha ricominciato a piangere … non riesco a calmarla … pensavo che con qualcosa da bere … magari.”
“Certo, certo lo preparo subito, vuoi che ci metta la Pozione Sonnifera  per farla riposare? Ieri l’ho preparata per George …”
“Beh, credo sarebbe un ottima idea.” Disse la più piccola dei Weasley.
“ Allora Io vado a vedere come si sente George, non lo controllo da un po’ … a dopo.”
E stampò un bacio tra i capelli di Hermione.
“Siete stupendi insieme, ed è grazie a te che lui non ha avuto un crollo …” poi, dopo un attimo di pausa aggiunse  “come gli altri.”
“Grazie Ginny, ma anche la tua forza lo aiuta molto … e anche Harry … insomma, è dura ma insieme come una famiglia riusciremo in qualche modo a farcela …” disse la Granger sull’orlo delle lacrime.
Poi le passo il tè.
“Grazie, dopo viene anche Harry, ora è con Teddy, lo sai  deve andarlo  a trovare tutte le mattine … Comunque penso proprio che tu abbia ragione: ce la faremo.”
Hermione annuì e tornò ad asciugare le stoviglie. Erano tutti alla Tana per sostenersi a vicenda: nessuno voleva lasciare da solo nessuno, l’unione fa la forza diceva il signor Weasley, che ultimamente si era appassionato ai modi di dire Babbani e che passava molto più tempo nel capannone per non pensare alla perdita che aveva subito lo scorso maggio.
Hermione finì di asciugare tutti i piatti e i bicchieri e cominciò a preparare il pranzo, si voltò appena sentì dei passi avvicinarli alla cucina.
 “Come sta?” chiese a Ron appena fu entrato nella stanza.
“Meglio, oggi ha perfino detto che riaprirà il negozio, “Fred avrebbe voluto così” mi ha detto.” Dopo un attimo di pausa i suoi occhi cominciarono a farsi lucidi e alla fine scoppiò a piangere al ricordo del corpo di suo fratello senza vita, immobile al centro della sala Grande di Hogwarts:  quell’immagine era vivida nella mente di Ron e lo sarebbe stata per sempre. Il ragazzo riusciva a contenersi per rimanere forte davanti alla famiglia, ma con Hermione le sue difese si abbassavano, non si vergognava a dimostrarsi fragile davanti a lei, ormai erano anni che la conosceva e ora stavano insieme: non lo avrebbe mai giudicato, lei lo capiva, lei lo sosteneva,  sempre.
La ragazza si precipitò al suo fianco e gli cinse i fianchi. “Ronald, va tutto bene.” Gli sussurrò dolcemente, il ragazzo cominciò a coprirla di baci, prima sul collo poi arrivò alle labbra. Erano baci dolci e lenti, che via via si fecero più appassionati, quando si staccarono il rosso vide che anche Hermione stava piangendo e le asciugò le lacrime con la punta del pollice e  avvicinandosi le disse a due centimetri dal viso e con le guancie ancora paonazze “Ti amo Hermione Granger.” La ragazza si tuffò su Ronald rifugiandosi nel suo petto, lui subito la imprigionò tra le braccia. Lei poteva sentire il battito accelerato del cuore di lui, e percepiva il movimento dei suoi respiri, si alzò in punta di piedi, gli diete un bacio furtivo sulle labbra e gli sussurrò con tutto l’amore di cui era capace “Ti amo Ronald Weasley.” A Ron mancò il fiato per alcuni secondi e quasi non svenne al suono della voce delle sua Hermione che gli diceva le parole più belle che avesse mai sentito pronunciare, e si sentì l’uomo più fortunato della Terra, malgrado tutto.
Era la prima volta che si dichiaravano apertamente, anche se era evidente a tutti la natura dei sentimenti che provavano . Rimasero abbracciati e stetti l’uno nelle braccia dell’altra per alcuni minuti, che parvero comunque troppo pochi per ambedue. Si sorrisero, lui le scansò una ciocca di capelli dietro l’orecchio “Non ti ho mai vista così bella.” Le disse, lei abbassò lo sguardo imbarazzata e lo ringraziò. Poi un Crack fece distogliere lo sguardo di Ron da quello dell’amata. La ragazza si girò e vide dalla finestra chi era appena arrivato , “Meglio se mi sbrigo con il pranzo, Harry è arrivato …”
“Ti do una mano, anzi un bacchetta.” Le disse lui sorridendo appena.
“Ok, ok, facciamo come vuoi tu: userò un po’ di magia, ma solo se mi dai un bacio …” scherzò lei diventando rossa per la vergogna e per essere stata cosi audace.
“Te ne do quanti te ne pare …” Disse il ragazzo imprigionando la bocca di lei e arrossendo fino alla punta delle orecchie, che ormai si confondevano coi capelli.
Una volta distaccati, entrarono in cucina Harry e Ginny mano nella mano.
“Ciao Harry.” Dissero all’unisono Ron ed Hermione. Il moro gli rispose dolcemente e li  andò ad abbracciare.
“Bene, voi ragazzi andate da qualche parte a non fare danni, mentre io e Herm finiamo con il pranzo, avvertite tutti che tra poco si mangia.” Disse Ginny con fermezza.
“Agli ordini capo.” Rispose Harry che, dopo aver stampato un bacio sulle labbra della ragazza, uscì dalla cucina seguito a ruota dal suo migliore amico.
 
 
“Sai Herm so che è arrivata anche a te la lettera di Hogwarts.” Disse Ron quella stessa  sera mentre erano  stretti in un abbraccio sul letto di lei.
La ragazza trattenne il fiato, non sapeva cosa dire e aveva paura della reazione che avrebbe avuto il ragazzo, specie se gli avesse detto che progetti aveva.
“Ne ho parlato oggi con Harry e abbiamo deciso di cominciare il corso da Auror in gennaio, insieme … so che tu vuoi finire la scuola ed è giusto che sia così …. Insomma sei la strega più brillante della nostra generazione …” le disse in evidente stato di imbarazzo.
“Oh Ronald … io … beh sì … vorrei finire l’ultimo anno … temevo di ferirti … ma te ne avrei parlato!”
“Oh Herm non potresti ferirmi neanche volendo …” e la baciò sulle labbra.
“Ma come faremo? Insomma lontani … e con George e con tua madre ?”
“Una soluzione la troveremo, non ti preoccupare, io con te al fianco posso fare qualsiasi cosa, tesoro.” Aveva pronunciato l’ultima parole con particolare dolcezza per sottolinearla, la cosa non sfuggì ad Hermione che prima parve imbarazzata e le guancie le si tinsero di rosso, ma  poi in uno slancio di passione afferrò il viso di Ron e premette le sue labbra contro quelle del ragazzo che non ci mese molto a reagire e la circondò con le braccia e prese a baciarla sul collo, sul viso …
Ti amo.” Le disse di nuovo.
Hermione con il cuore in gola e le lacrime agli occhi vide finalmente la luce che cercava da mesi e la trovò negli occhi di Ron. Ora il futuro non le appariva più buio perché lo avrebbe trascorso al fianco della persona che amava, ne era certa sarebbero stati insieme per sempre.
 
 
 
 
 
 
 
Angolo autrice:
Ciao gente ! Come va?
Che ne pensate del capitolo? È molto intenso … ce ne saranno altri così ( penso di ritornare sul tema del dolore per la battaglia con il funerale di Fred o con il racconto delle ore immediatamente dopo la fine della guerra … vedremo), ma ce ne saranno anche di spiritosi e più easy, lo so che Ron è un po’ OOC, però volevo farlo vedere innamorato … può sempre cambiare …
Lasciate le vostre opinioni, cosi mi faccio un’idea su cosa potrebbe piacere o meno, o se comunque vi piace /non vi piace il mio stile o la storia, insomma sono curiosa ! E poi fa sempre piacere avere recensioni … lo ammetto xD
Ringrazio chi ha recensito il prologo e anche tutti i lettori “silenziosi”, grazie mille, davvero!!!!!
E grazie a chi ha letto questo primo capitolo … dopo tutte queste chiacchiere vi lascio,
al prossimo capitolo!!!
xx
 
 
 

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Capitolo 3
*** Il secondo ed il primo figlio ***


CAPITOLO DUE – IL SECONDO ED IL PRIMO FIGLIO
 
 
Crack!
“Harry, miseriaccia, mi hai fatto prendere un colpo!”
Il rosso fu sorpreso dal suo migliore amico appena materializzato nella stanza mentre sistemava i vestiti nella camera degli ospiti della Tana.
“Scusa, Ron!” Disse palesemente agitato ed emozionato allo stesso tempo il moro.
“Di nulla amico, ma fammi finire di sistemare … sennò Hermione mi schianta.”
“Ah già, dov’è a proposito? Volevo parlare anche con lei.” Chiese sempre più sulle spine.
“ In cucina, ad aiutare la mamma. E Ginny? Ancora non è arrivata?”
“Ginny ! Proprio di lei ti volevo dire … volevo che tu ed Hermione foste i primi a saperlo ma, visto che sei solo,  a tua moglie lo dico dopo insieme agli altri …”
“Harry, calmati un attimo, sei agitato: siediti sul letto e spara dai, prima di essere colpito da un infarto.” Gli consigliò Ron. Il moro fece come detto dall’amico e prese posto sul letto che dominava lo spazio nella stanza.
“Allora …. Ginny è incinta di nuovo !” Disse a gran voce con gli occhi lucidi ed un sorriso a trentadue denti: era il ritratto della felicità.
Ron non si aspettava una notizia del genere ma fu piacevolmente colpito dalle parole del moro: sarebbe diventato zio di nuovo, e sarebbe stato fantastico, solo una cosa lo lasciava un po’ perplesso …
“Wow, un altro Potter eh? Complimenti” ma la preoccupazione che lo allarmava gli fece vacillare la voce, segno che qualcosa non andava. L’amico se ne accorse subito ed infatti chiese” Cosa c’è? Hai qualcosa di strano.”
Ron gli  si mise seduto vicino  e cercò di spiegargli la situazione.
“ Beh ecco, sono felicissimo per te e Ginny, davvero! Adoro James … è il mio figlioccio e non ne potrei essere più felice … ma non so come la prenderà Hermione.”
“Ma  cosa importa le importa, non è lei quella incinta.” Harry era alquanto perplesso.
“Ecco appunto.” Disse sconfortato Ron.
“ Capito …  credi che insisterà  per fare un figlio considerato che noi siamo al secondo? “
“Non lo credo, ne sono sicuro!” Confermò il rosso.
“E tu non lo vuoi …” cominciò a capire.
“Beh ecco se la metti cosi, in effetti … no.”
Hermione  non ascoltò il resto della conversazione, aveva sentito abbastanza, scese le scale maledicendo Ron in tutti i modi che conosceva. Era stata offesa in modo crudele dalla persone che più amava al mondo: suo marito non voleva avere figli da lei  e lo aveva scoperto quando ormai era troppo tardi …
Nella stanza però i due amici continuarono a parlare senza accorgersi di essere stati ascoltati.
Harry sconvolto dalla sentenza del rosso lo guardò dritto negli occhi.
“Cosa dici Ron? Essere padri è fantastico  …  potrei morire  se pensassi alla mia vita senza il dolce faccino di James Sirius  …”
“Ma Harry lo so che i bambini sono una cosa bellissima … ma … io … insomma, io padre? Sono infantile già di mio … e se Hermione vedesse che sono inadatto come figura paterna, e mi lasciasse? Se capisse che deve badare al bambino e a me, che sono immaturo e non mi amasse più? Io senza lei non ci so stare …! Potrei morire al solo pensiero di perderla …” Disse il rosso che rabbrividì  pensando  ad un’esistenza senza la moglie e gli occhi gli si velarono di tristezza.
“Ron è tua moglie per Merlino! Lei lo sa già che sei immaturo e che ti dovrà stare dietro tutta la vita! Ma lo ha accettato il giorno in cui ha detto sì !” Quasi urlò il moro al migliore amico.
“Miseriaccia Harry … hai ragione.” Disse Ron come se avesse appena scoperto di essere un mago.
“Lei mi ama cosi come sono … e io amo lei così com’è … e questo non cambierà con o senza bambini.” Concluse poi.
Harry annuì “ Certo Ron che quando ti ci metti sei proprio cretino … ma come fai a pensare che Hermione possa smettere di amarti ?” Harry sorrise ripensando al sesto anno ad Hogwarts e a come i due, gelosi, non si fossero parlati per mesi, senza però confessare i veri sentimenti  che provavano reciprocamente.
“Sì hai ragione … per le mutande di Merlino.” Il rosso fu rincuorato dalle parole del migliore amico e diventò paonazzo dalla vergogna per aver creduto ad una cosa cosi irreale. Finalmente capiva che i suoi timori erano infondati, era stato davvero uno stupido a pensare che Hermione, la sua Hermione potesse smettere di amarlo. Il moro  ricordò di avere anche lui una moglie e un bambino piccolo che aspettavano il suo ritorno, era scappato solo un attimo per fare l’annuncio in privato ai suoi due migliori amici, ma era via da almeno mezz’ora: se non si fosse affrettato non avrebbe fatto in tempo ad arrivare per il pranzo.
“Senti Ron ora devo tornare a casa da Ginny … lei non può materializzarsi quindi arriviamo in macchina, ok? Non dire nulla a nessuno …  daremo la notizia dopo a pranzo.” Annunciò di fretta Harry.
“A tra poco allora, e grazie !”
“Ma figurati , qualcuno ogni tanto deve ricordarti che razza di Troll sei …” e scomparse in un crack.
 
 
Il rosso scese per vedere che fine avesse fatto la moglie e come andavano i preparativi per il pranzo. La cercò ovunque dentro casa  ma non la trovò, quindi si diresse fuori per controllare se fosse in giardino.
La individuò seduta sulla panchine e le si accomodò vicino cingendole le spalle: aveva bisogno di sentire un suo contatto dopo aver pensato ed immaginato una vita senza lei.
Hermione sussultò a quel tocco ma non si girò dalla parte del marito, restò con lo sguardo fisso altrove, per non far capire a Ron che aveva appena pianto.
“Ehi Herm … stavo pensando che magari, ecco noi … “ non sapeva come dirle che si era appena convinto a fare un figlio: lo avrebbe preso per pazzo se avesse scoperto che di punto in bianco voleva allargare la famiglia. Eppure Ron sentiva bruciarsi dentro quel desiderio: voleva una piccola Hermione, con i suoi occhi e la sua intelligenza cosi da poterla amare come amava la donna che gli era seduta accanto … oppure un piccolo Weasley con l’acume e la battuta pronta di lei: sì sarebbe stata un madre fantastica e lui, lo sapeva, con l’appoggio della donna che amava, sarebbe stato un padre straordinario.
“ Oh Ronald  da quando tu pensi? Se ragionassi un po’ di più certe cose non le diresti ad alta voce. Se fossi anche un tantino dotato di intelletto non … non … non mi faresti soffrire cosi tanto …” sbottò la donna, arrabbiata fino alla punta dei capelli. Ron era completamente disorientato: un attimo prima voleva dire alla moglie che voleva fare un figlio con lei, e l’attimo dopo quest’ultima gli urlava in faccia senza motivo, a meno che …
“Oddio Herm, non avrai mica sentito … guarda davvero, cioè io …”
Ma Hermione  non lo stava ascoltando, gli aveva voltato le spalle e si stava dirigendo dentro casa, il rosso senza pensarci due volta la seguì.
“Comunque Ron per tua informazione, ormai il danno, visto che lo vedi così, è stato fatto : sono incinta!” E sparì nel camino trasportata via dalla Polvere Volante.
Il rosso rimase impalato a fissare il camino vuoto, con  le ultima parole della moglie che gli rimbalzavano nella mente: sarebbe diventato padre. Una nuova gioia si impadronì di lui e  scoprì che stava sorridendo al pensiero di stringere tra le braccia una piccola Hermione o un piccolo se stesso, aveva voglia di urlare al mondo la felicità che provava in quel momento.
Poi si ricordò “Aspetta un attimo …Hermione pensa che io non voglia un figlio! Miseriaccia dovrò trovarla!”
“Pare che diventerò nonno un'altra volta insomma, eh Ron? Quello che non capisco è perché se ne sia andata … cosa le hai fatto?” Arthur, preoccupato per le urla della cognata, era andato a vedere cosa stesse succedendo, e aveva trovato il figlio imbambolato di fronte al camino dove poco prima una Hermione su tutte le furie era scomparsa.
“Sì papà !!! Sarò padre ! Ora vado a cercarla … ah Harry e Ginny saranno qui a momenti … dì alla mamma che tra poco torno.” Disse più svelto che potè Ron: doveva sbrigarsi  a trovare la moglie, si infilò nel camino e con la Metropolvere e raggiunse l’appartamento che divideva con l’amata.
La trovò rannicchiata sotto le coperte del letto matrimoniale  scossa dai singhiozzi.
Ron sentì una fitta al petto nel vederla soffrire cosi tanto per una stupida frase detta senza pensare.
Amore, perdonami.” Disse soltanto, e le si sistemò accanto sotto le coperte, inebriato dal suo profumo capì una volta per tutte che quella donna era la sua ragione di vita.
“Vai via!” Gli disse Hermione senza più forze per piangere.
“Mi hai frainteso, io voglio questo bambino e voglio te, più di qualsiasi cosa al mondo.”
“Bugiardo! Ti ho sentito ! Tu … tu hai detto che …” E scoppiò a piangere di nuovo senza poter finire la frase.
“S,ì lo so che cosa ho detto, ma l’ho fatto solo perché avevo paura, insomma non mi vedevo come un padre dal momento che sono così infantile e aveva paura che se mi avessi visto incapace a fare il genitore mi avresti lasciato! Mione, ti prego smetti di piangere, mi spezzi il cuore.” Disse Ron sperando che la moglie si convincesse a guardarlo. Lei alzò gli occhi bagnati di lacrime e vide nello sguardo del marito che quella era la verità.
“ Stupido, stupido, stupido!” Gridò mentre gli dava dei piccoli colpi sul petto.
“Ehi, tesoro, non fare cosi o ti farai male …” Le disse bloccandole dolcemente le mani e abbracciandola, soffocando nei capelli di lei.
“Ti amo così tanto, ti prego di perdonarmi!”
Hermione ricambiò l’abbraccio calmandosi, coccolata dalle parole dolci che il marito le sussurrava all’orecchio.
Quando il respiro di lei si fece regolare, Ron si sciolse dall’abbraccio e  si alzò da letto, aiutando lei a fare lo stesso.
“Se mi rifarai piangere così tanto giuro che di lancio una maledizione senza perdono …” Disse Hermione.
“Se dovessi farti piangere ancora così sarà io a pregarti di lanciarmi una maledizioni, Herm!”
Poi le mise una mano sul ventre e disse “ Questo bambino è la cosa che voglio di più al mondo, beh oltre te, ovviamente.” Le rivelò.
“Davvero, Ron ne sei sicuro?”
“Sicurissimo,” e si impossesso delle labbra di lei per avvolgerla in un bacio passionale e tenero allo stesso tempo.
La donna posizionò la sua mano su quella del marito, poggiata ancora sulla sua pancia.
“Sarò un bambino amato …” disse emozionata.
“ Di più … insieme saremo una famiglia … Non voglio più tornare sull’argomento: saremo felici, mi hai capito? Senza di voi la mia vita sarebbe inutile.” Le confessò immerso nei suoi occhi.
“Anche noi abbiamo bisogno di te per sopravvivere, Ronald!”  aggiunse lei.
“Adesso andiamo a proclamare  la cosa a tutti , dai ! Dobbiamo fare le congratulazioni anche a  mia sorella e a Harry!” Detto questo le baciò il ventre  piatto ancora per pochi mesi, la prese per mano e la trasportò fino al camino per raggiungere la Tana di nuovo.  Lei finalmente si convinse che il marito faceva sul serio: non lo aveva mai amato come in quel momento, la sicurezza della sua costante  presenza le scaldò il cuore e le scosse l’anima.
A pranzo le due coppie fecero l’annuncio alla famiglia e tutti ne furono estasiati. Tra i vari festeggiamenti e le  congratulazioni generali Hermione non perse di vista neanche un attimo l’espressione di gioia dipinta sul volto di Ron, ed ogni volta che si guardavano,  lei gli lanciava sguardi d’amore inequivocabili. La sera si addormentarono l’uno stretta nelle braccia dell’altro, dopo essersi ripetuti ti amo almeno un centinaio di volte.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo autrice:
Salve gente! Allora che ne dite del capitolo? Spero vi sia piaciuto, ha mantenuto più o meno lo stile sdolcinato del primo, non ne ho potuto fare a meno xD. Fatemi sapere cose ne pensate, mi raccomando ! Solo così posso capire cosa cambiare e cosa no.
Ringrazio di cuore chi l’ha messa tra le seguite-ricordate-preferite.
E ringrazio lupovolante, fierobecca93,  Lady_mezzosangue e BiancaWriterIncallita per ave recensito il prologo e il primo capitolo! Grazie mille !!!
Al prossimo capitolo
xx
 
 
 
 

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Capitolo 4
*** Il matrimonio parte I ***


CAPITOLI TRE – IL MATRIMONIO PARTE I
 
“Ai! Mi ha fatto male ! Miseriaccia, è già la terza volta che mi infilza quello spillo in una caviglia.”
“Questo è perché lei continua a non star fermo.” Rispose la strega all’uomo che aveva di fronte  con aria di sfida.
“ Per Merlino, sto per sposare la donna della mia vita, un po’ di tatto …”
Con un’ultima strattonata sistemò l’orlo dei pantaloni e  l’anziana donna annunciò che l’incubo era finito.
Una volta fuori dal negozio Ron continuò a lamentarsi dei modi della sarta col suo migliore amico.
“Ma ti pare che si trattano così i clienti? Sto per sposarmi … è normale che io sia emozionato!”
Non lo aveva mai ammesso ad alta voce, ma era ovvio che fosse felicissimo per le imminenti nozze: Hermione era la sua metà, lo completava e non vedeva l’ora di poterla chiamare moglie.
“Sì Ron, ma potevi essere più gentile, insomma quella strega era parecchio avanti con l’età, poi chissà quanti ne vede di promessi sposi …”
“Harry mai una parola di conforto! AHAHAH …” Scherzò il rosso alle cui risate si aggiunsero quelle dell’amico.
“A me non ha detto nulla … solo con te si è lamentata.” Replicò poi Harry.
“Lo sai perché … tutti amano Harry Potter, il salvatore del mondo magico bla bla bla.”
“Idiota, senza te ed Hermione sarei morto al primo anno sbranato da Fuffy, lo sai. Comunque oggi sono solo Harry, il migliore amico di Ron nonché suo testimone di nozze …” dichiarò soddisfatto.
“Sì, grazie amico per avermi accompagnato, Hermione mi avrebbe cruciato se avessi rimandato di un altro giorno … lo sai com’è fatta, in questi giorni poi è più esaurita del solito.”
“Eh le donne … poi Ron lo faccio con piacere, anche perché dovevo provare l’abito da testimone, e poi perché tu dovrai fare tutto questo per me quando ci sarà il mio matrimonio.”
“Hai intenzione di chiedere a Ginny di sposarti?” Chiese Ron con gli occhi di fuori per sorpresa.
“Che fai quella faccia? È ovvio che lo chiederò a Ginny, dopo il vostro matrimonio, però. Farò calmare le acque e poi le farò la proposta.”
“Auguri allora … che ne dici di andarci a prendere una Burrobirra? Tutto questo parlare di matrimoni mi ha messo sete.”
“Mi sembra un’ottima idea …”
 
Intanto nella Londra Babbana Hermione stava provando il suo abito da sposa dopo le ultime modifiche, sotto lo sguardo vigile di Luna e Ginny.
Le due rimasero senza parole non appena la promessa sposa uscì vestita di bianco per farsi ammirare e consigliare.
“Oh mio Dio ! Hermione è perfino più bello dell’ultima volta.” Dichiarò Ginny.
“Wow.” Si limitò ad esclamare Luna con l’espressione di chi sta sognando ad occhi aperti.
La ragazza indossava un abito stretto in vita, che le sottolineava la pancia piatta e i fianchi perfetti, che sia apriva in un gonna in tulle non molto ampia. Il tutto incorniciato da una scollatura a cuore ed un velo in pizzo che le arrivava a metà schiena.
“Oh, si mi piace molto …” Hermione stava  piangendo.
Pensava ai mille pericoli scampati, alle innumerevoli liti superate: tutto per arrivare a quel momento, il momento di coronare il suo sogno d’amore con il suo Ron.
“Mio fratello avrà un collasso quando ti vedrà, già sta sempre tra le nuvole quando ti guarda …”
“Lo spero Ginny.”
La futura sposa era emozionatissima, non riusciva a trattenere le lacrime e non riusciva a credere che stava per sposare l’uomo dei suoi sogni.
“Quando indossi l’abito si fa tutto reale, vero?” Si intromise la commessa porgendo un fazzoletto ad Hermione.
“Sì proprio così, riesco a pensare solo alla reazione che avrà il mio fidanzato quando mi vedrà …”
“Oh ne sarà estasiato, lei è davvero bellissima, signorina.”
“La ringrazio …”
Uscite dal negozio sia avviarono in una gelateria.
“Servono zuccheri dopo l’emozione provata …” Giustificò Luna e le altre due furono ben  felici di accettare la proposta.
“Velocemente però ragazze, tra un’ora ho appuntamento con Ron per le fedi, mancano solo quelle e poi … beh e poi il grande giorno.”
“Hai ancora due settimane per ripensarci Hermione, sicura di voler sposare mio fratello?”
“Mai stata più sicura in vita mia.” Dichiarò la futura signora Weasley con gli occhi lucidi ed un sorriso che le illuminò il volto.
 
“Adesso mi uccide, annulla il matrimonio o non si presenta all’altare.”
Ron arrivò correndo di fronte alla gioielleria dove aveva appuntamento con Hermione.
Lo vide subito che era parecchio scocciata: aveva le braccia incrociate sul petto e un’espressione di rabbia dipinta sul volto. Le si piantò davanti e con il fiatone e biascicò qualche scusa “ Io … scusa … Herm … mione … non volevo fare tardi ….” Gli mancava il respiro e quello sforzo lo fece quasi morire.
“Ci mancherebbe che volessi fare tardi apposta. “ Disse solo questo e si girò per entrare nel negozio.
Il ragazzo la seguì a ruota deciso a non commettere più errori.
Il commesso del negozio, che guardava con occhi lascivi Hermione, Ron ne era certo, fece vedere loro una varietà infinita di anelli e per il ragazzo erano tutti uguali.
La sposa passava in rassegna un gioiello dopo l’altro apostrofandoli con troppa enfasi secondo il rosso.
All’ennesima esclamazione e domanda del tipo “ Oddio Ronald questo è bellissimo, che ne pensi?” Il ragazzo avrebbe dovuto rispondere oppure Hermione si sarebbe arrabbiata ancora di più e lo avrebbe castigato a casa.
Si sforzò il più possibile e, dopo aver passato in rassegna in modo veloce la merce, indicò una fede non troppo larga e dalla superficie liscia, era semplice ma non era male.
Hermione si stupì talmente tanto di quel gesto che le si fecero gli occhi lucidi: finalmente Ron si stavo interessando al matrimonio, anche per lui era una cosa seria. Lo sposo notò subito il cambiamento d’animo dell’amata e ne fu felice.
Basta poco per farla contenta, ed è cosi bella quando ride … Devo solo stare più attento, quasi quasi non la merito …”
“ … Allora Ron che ne pensi?”
Distratti dai suoi pensieri si era perso il discordo della ragazza che, accorta della cosa, mise subito il muso.
“Ehm, scusa Herm ero preso dai tuoi occhi, sono così belli quando sei felice. Che dicevi amore?”
Mise molta dolcezza nella frase per farla calmare e subito le cinse la vita attirandola più vicino a se.
“Dicevo pensi siamo più belli in oro bianco o in oro giallo?”
Non stava capendo una parola di quello che diceva, fece finta di pensarci e disse a casa “Mmm… penso in bianco.”
“Dici davvero? Anche io pensavo sarebbero meglio così.” E gli diede un bacio fugace sulle labbra.
Vale la pena darle retta ogni tanto …” Pensò Ron stringendo ancora di più l’esile figura delle futura moglie.
“Herm potrei farci incidere Wingardium Leviosa, che dici?”
“Ahaha ! E io Troll di montagna … “
Si girarono e videro il commesso fare un faccia per niente convita, anzi piuttosto preoccupata.
“Ricordi scolastici, soprannomi inventati da noi per gioco, sa …” Si giustificò Hermione.
Il commesso sorrise alla ragazza e Ron si irrigidì un po’, aveva una strano luce negli occhi e solo lui poteva guardare Hermione in quel modo. La Granger si accorse della tensione del marito e subito ordino i due anelli, decidendo si far  incidere semplicemente i propri nomi.
“Sono felice che ti sei reso partecipe lì dentro, sai so che è una scocciatura i preparativi per il matrimonio per voi uomini, ma almeno ci provi …” gli disse una volta usciti.
“Herm, ma che dici? Il nostro matrimonio non è una scocciatura, poi sai sono felice solo se tu sei felice …” e si impossessò della sua bocca imprigionandola in un lungo bacio.
“Allora non ti dispiacerà aiutarmi a sistemare i tavoli con gli ospiti …” disse lei rimanendo accoccolata al rosso e godendosi il caldo del suo abbraccio.
“Ma non lo avevi già fatto?”
“Si, ma si sono aggiunte delle persone …”
“E chi?”
“Krum e la moglie …”
“Krum e signora? Perché dobbiamo invitarli?”
“Oh beh, Fleur ha insistito e alla fine ho ceduto, spero tu non sia arrabbiato.”
“Non mi arrabbio solo se rimani tra le mie braccia.”
“Ti giuro che lo farò per sempre …”
“ La prendo come una promessa.” E  spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio e sussurrò un dolcissimo ti amo che fece venire le farfalle nello stomaco ad Hermione.
“Beh allora io vado a casa.”
“Cosa? Mi hai appena promesso che starai con me per sempre …”
“Ronald lo sai: avevamo detto che staremo stati ognuno a casa dei propri genitori nelle ultime settimane …”
“Ma amore mio dopo un anno di convivenza non puoi privarmi  del piacere della tua compagnia … specie di quella notturna …” disse malizioso.
“Ron ! Smettila!” Ma stava sorridendo.
“Dico solo che mi mancherai, miseriaccia!”
“Anche tu mi mancherai, da morire … ma domani vengo alla Tana per pranzo e potremo stare insieme tutto il pomeriggio a preparare i tavoli …”
“Mmm sai che prospettiva, però potremmo fare altro… che dici? Magari facciamo dell’altro anche adesso …” continuò a stuzzicarla.
“Ronald, smettila … e poi ho promesso a mamma che sarei tornata presto.”
“Ok, ok, ho capito.”
La baciò con trasporto un’ ultima volta e la lasciò andare “A domani.”Le promise,  lei rispose con un altro bacio e si avviarono in due direzioni opposte, lanciandosi occhiate ad ogni passo che li faceva allontanare sempre di più.
 
 
Mancavano poche ore al matrimonio ed Hermione non riusciva a dormire.
Ron si girava e rigirava nel letto, stava pensando a tutta alla sua vita e di come abbia acquistato senso solo dopo l’incontro con Hermione.
La sposa ripassava mentalmente tutti i passaggi del matrimonio: i tavoli erano sistemati, cosi come gli addobbi, il vestito era riposto dell’armadio poco distante da suo letto, le fedi erano stata affidate ai testimoni. Mancavano solo le promesse che aveva deciso di farla sul momento: l’amore che Ron le trasmetteva attraverso gli occhi l’avrebbe ispirata.
Lo sposo non riusciva ad immaginarsi una vita senza la sua amata, finalmente si sentiva completo ed Hermione lo faceva sentire al sicuro: i suoi occhi marroni lo avrebbero sostenuto in futuro come avevano fatto in passato, sarebbero stati suoi per l’eternità.
L a futura signora Weasley non riusciva a trattenersi: ogni tanto qualche lacrima solitaria le scendeva sul volto, ricordandole che tra poche ore avrebbe camminato all’altare per giungere tra le braccia dell’uomo dei suoi sogni, colui che aveva sempre amato, che avrebbe sempre amato senza ma e però, senza condizioni e senza freni.
Il Weasley sperava che Hermione non avesse ripensamenti. Una persona cosi fantastica non poteva stare con uno come lui. Ripensò poi a tutto quello che avevano passato insieme. Il loro amore era scritto. La loro unione era voluta, era stata segnata anni addietro: quando sbagliò l’accento di quell’incantesimo, quando Voldemort aveva deciso di tornare e quando quel Troll di montagna aveva imboccato la strada per il bagno delle ragazze. Loro erano destinati, loro erano un tutt’uno.
Ron ed Hermione, ognuno dei propri letti, non riuscivano a dormire, immersi nei loro pensieri immaginavano la giornata che li attendeva con ansia e felicità. Cullati dal dolce ricordo degli occhi l’uno di lei e l’altra di lui, presero sonno volendo al più presto iniziare la loro vita insieme.
 
 
Angolo autrice:
Ringrazio immensamente fierobecca93 e  Biancawriter per le stupende recensione **.
Grazie anche a tutti i lettori silenziosi ^^.
Il prossimo capitolo sarà incentrato sulle promesse dei due …
Spero che non vi abbia fatto proprio schifo questo capitolo, lasciatami una vostra opinione se volete.
Alla prossima,
baci.

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Capitolo 5
*** Il matrimonio parte II ***


CAPITOLO QUATTRO: IL MATRIMONIO PARTE II
 
Lo capisci da come ti guarda appena entri che il suo sguardo è l’amore.
Hermione, nel suo vestito bianco, sorride imbarazzata a Ron mentre cammina per raggiungerlo una volta per tutte, e restargli al fianco per sempre.
Ron non riesce a staccarle gli occhi di dosso. La vede dirigersi versi di lui e vorrebbe raggiungerla, stringerla, baciarla, impossessarsi di lei e non lasciarla mai. L’amore che prova per Hermione Granger è infinito, si alimenta con altro amore ogni giorno che passa, aumenta col tempo: è perpetuo.
Finalmente la ragazza gli si posiziona di fianco: quello sarà il suo posto per sempre, finchè morte non li separi,ma anche oltre …
A lei si stringe il cuore quando sente la voce di Ron, del suo Ron, cominciare a pronunciare le promesse.
“Herm, ti amo.
Ti amo perché mi correggi in continuazione.
Ti amo perché senza di te non avrei mai saputo nulla sulla storia di Hogwarts.
Ti amo perché ci sei sempre, e ci sarai sempre.
Ti amo perché mi hai salvato più volte, e non solo fisicamente.
Ti amo perché sei unica e sola e perché sei solo mia.
Ti amo perché mi ami.
Ti amo perché quando ti guardo negli occhi capisco di aver trovato il mio posto nel mondo.”
Le ginocchia di Hermione cedettero per un attimo, le lacrime presero il sopravvento e le ci vollero dei minuti per riprendere a respirare regolarmente. “L’amore può uccidere?” pensò tra un singhiozzo ed un altro.
“Ronald Weasley, ringrazio ogni giorno il cielo che tu abbia sbagliato quello stupido incantesimo.
Senza di te io non sono nulla, non sono io. Da oggi e per sempre mi prenderò cura di te perché ti amo sopra ogni cosa.”
L’emozione gli impedì di andare avanti, ma aveva detto abbastanza perché vide gli occhi dell’amato farsi lucidi, e senti Molly soffiarsi il naso.
I partecipanti erano tutti sull’orlo delle lacrime, capivano che due persone che aveva davanti erano profondamente innamorate, ed erano legate da un ardore indissolubile di cui pochi vengono a conoscenza.
 
Al ricevimento l’emozione fece largo al divertimento.
“Ti sei lasciato un po’ andare alle promesse, eh Ron?” Lo canzonò George.
“George devo avere a che fare con lei per tutta la vita, è normale che ci vada giù pesante …”
“Ehm … ehm … ti ho sentito, brutto scemo che non sei altro!”
“Miseriaccia, era solo una battuta … signora Weasley …”
Il volto di Hermione si illuminò, prese il volto del marino tra le mani e gli baciò la bocca tremante.
“Ehi ! Io sono ancora qui!” Li rimproverò George, ma i due non gli diedero retta e continuarono a baciarsi appassionatamente.
“Non posso credere che siamo davvero marito e moglie, sembra ieri che eravamo ad Hogwarts a parlare e scherzare di fronte al camino …”  Ricordò Ron.
“Sì, beh credici perché così. Questo anello simboleggia le tue catene …”
“Uh ci  andiamo sul pesante, eh Herm? Vuoi usare le catene anche in un altro modo?”
“Ronald, smettila! Tua madre potrebbe sentirci, è proprio lì” e la ragazza indicò un punto poco distante dove Molly sembrava assorda nei suoi pensieri.
“Ah come se non lo sapesse …” disse il rosso alzando gli occhi al cielo.
“Quanto siamo cambiati Ron … “ sospirò Hermione tra le braccia del marito.
“Sì, e il bello è che siamo cambiati insieme e ancora cambieremo, e lo faremo l’uno stretto all’altra.”
“Alla fine essere un insopportabile so tutto io si è rivelato utile, no?”
“Beh ci hanno salvato molto volte quelle tue letture leggere …”
“Si ma io mi riferivo ad altro: sono felice di aver letto “Storia di Hogwarts, ti ha dato un motivo in più per amarmi.”
Detto questo gli stampò un bacio fugace sul naso e lo trascinò a ballare.
Passarono il resto della serata ad immaginarsi insieme il loro futuro, ero felici come non mai.
 
 
Angolo autrice:
Buonsalve a tutti !
Come va? Come vi è sembrato il capitolo?
Mi è venuto breve rispetto agli altri, ma volevo concentrarmi solo su loro due, è molto intenso e spero che non sia uno schifo totale!
Ringrazio tantissimo tutti quelli che leggono e leggeranno la storia !!!
Grazie a che l’ha recensita e a che l’ha messa tra preferite-seguite-ricordate !
Baci a tutti e mi raccomando RECENSITE!
Alla prossima!
xx
 
 
 
 

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Capitolo 6
*** La rottura parte I ***


Ok salto temporale, di nuovo xD siamo prima del matrimonio, lo dico per non agitarvi … a dopo con le note!
 
LA ROTTURA PARTE I
 
Hermione, come tutte le mattine, si alzava di buon ora, leggeva la posta e preparava la colazione al suo pigro e ritardatario fidanzato per poi andare al lavoro con calma. Non faceva mai tardi, mai, ma quella mattina qualcosa nella sua routine andò storta.
Ron ronfava tranquillo sotto le coperte del letto che divideva con la castana, beato, ignorando completamente il disastro che stava per abbattersi su di lui.
RONALD BILIUS WEASLEY !!!!”
Il rosso fu svegliato all’improvviso dalla voce isterica della ragazza al piano di sotto, con gli occhi ancora  assonnati e vestito dei soli boxer, scese in cucina, per vedere cosa aveva combinato quella volta.
Giunto in cucina trovò Hermione con i capelli più crespi del solito e il viso contratto dalla rabbia.
“Chi è Sally Sugar?”
“Chi?”
“Oh non fare l’idiota, sai benissimo di chi sto parlando, visto che questa  ti manda lettere d’amore.”
Ron fu preso dal panico, per un attimo pensò davvero che avesse un’amante e di essersene dimenticato … poi ricordò.
“Ah Sally …”
“Eh già Sally, chi è?”
“ E’ un’amica di Fluer che ho conosciuto al suo compleanno due settimane fa, tu non sei venuta perché avevi quel congresso in Irlanda per i diritti degli Elfi Domestici, ricordi?”
“Certo che ricordo, ma mi è sfuggito il racconto di questa qui … Perché ti scrive? Che vuole? Perché ti invita a cena?”
“Mi ha invitato a cena?” Ron rimase felicemente sorpreso da quella notizia e sorrise leggermente, la cosa non sfuggì ad Hermione che si arrabbiò ancor di più.
“Pensi di andarci?”
“Bah non saprei, il biglietto che dice?”
Hermione era shoccata, era la ragazza di un idiota.
“Che vuol dire “beh non lo so”? Hai intensione di cenare con questa? Stai dicendo sul serio, Ronald?”
Il rosso fu ben consapevole che da quella risposta dipendeva il suo futuro, ma non si trattenne.
“Tu sei andata a cena con Krum!” La cosa ancora non gli era andata giù, quel tronfio aveva sempre avuto un debole per la sua Hermione, e questo lo sapeva anche lei.
“Oddio Ron, non essere ridicolo, era una cena con la sua ragazza ed eri invitato anche tu, ma non sei venuto per una stupida, vecchia rivalità!”
“Potevi anche non accettare per una volta ! Che ti costava!” Il tono di voce del ragazzo ora si era alzato leggermente.
“Oh certo devo stare agli ordini del signorino, io. Krum è un vecchio amico! Mentre questa sbuca da un giorno ad un altro e tu ci esci?”
“Sono sicuro che Vickor abbia in testa molto più dell’amicizia …”
“Smettila, non è vero …” Disse offesa.
“Fammi vedere questo dannato biglietto …” E glielo strappò di mano in modo irruento.
Le lacrime cominciarono a scendere copiose sul volto di Hermione che uscì  da casa lasciando Ron inebetito col biglietto in mano.
Ciao,
spero ti ricordi di me. Sono Sally Sugar. Volevo invitarti a cena una di queste sere. Il mio numero è xxxxxx chiamami!
A presto,
baci”
Il Weasley lesse a mente il bigliettino.
Non pensava di aver fatto colpo sulla ragazza, ma a quanto pareva si sbagliava. Non gli interessava nulla, tuttavia,  quindi stracciò il biglietto e lo butto nel cestino dei rifiuti, era solo felice di esercitare ancora un certo fascino sul gentil sesso, nulla di più. Ormai aveva Hermione, e gli bastava.
La sera a cena si sarebbe fatto perdonare, lei si arrabbiava sempre subito per nulla, e lui, puntualmente, tirava fuori la storia di Krum. Era davvero geloso di quel ragazzo, troppo forse. Andò sopra a farsi una doccia, si sarebbe dovuto sbrigare oppure avrebbe fatto tardi al lavoro.
 
 
Hermione era da poco entrata nel suo ufficio ancora sconvolta dalla lite con Ron, che qualcuno bussò alla sua porta.
“Si, prego.”
“Hermione, ciao.”
“Buongiorno Hernie.”
Hernie O’Brian era il suo collega nel dipartimento della Regolazione e Controllo delle Creature Magiche, alla ragazza non andava particolarmente a genio, tutte le donne gli sbavavo dietro e, ovviamente, l’unica che lui infastidiva era Hermione.
“Volevo chiederti una cosa … ecco,sarei felice di organizzare un’altra conferenza come quella in Irlanda, però qui a Londra. Ti va di parlare dei dettagli stasera a cena?”
La ragazza era poco convinta che volesse parlare degli Elfi Domestici, ma fece finta di crederci, almeno non avrebbe pensato a Ron.
“Ma sì. Certo.”
“Grande, allora appena usciamo dall’ufficio andiamo al ristorante.”
“Grande.” Gli fece eco la ragazza con poco entusiasmo.
Di solito declinava l’offerta con una banale scusa, ma quella sera non le andava proprio di vedere Ron, era ancora molto scossa dal biglietto di quell’insulsa strega da quattro soldi.
E poi non posso credere che tira fuori ancora la storia di Victor”
Pensò amareggiata la Granger.
Le avrebbe fatto bene stare a cena e parlare di lavoro o di altro che non fosse Sally e Krum, anche se si trattava di O’Brian.
Hermione lo aveva capito benissimo che ci provava spudoratamente, ma a parte essere innamorata di Ron, la ragazza lo trovava anche un po’ viscido e misogino … e comunque questo Ron non lo sapeva, e mai avrebbe dovuto saperlo.
Forse lo doveva avvertire che stasera sarebbe rincasata tardi … forse … ma no.
Non lo fece.
Non scrisse un appunto da inviargli.
Non andò nel reparto Auror che distava pochi piani dal suo.
Se delle scusa sarebbero stata fatte, quelle dovevano venire per prime dal rosso, di questo Hermione ne era assolutamente certa.
 
Ron pochi piani più sotto si stava sfogando con Harry per tutta quella situazione.
“Cioè, io mica ho detto di voler uscire con questa qui, insomma, lei ha frainteso tutto …”
“E perché non glielo hai detto?”
“Ma è scappata in lacrime ! Come facevo a parlargliene se non mi stava di fronte! Questa situazione è tutta colpa tua !”
“Come sarebbe colpa mia?” Ribattè il moro.
“Mi hai fatto bere troppo ! Te lo avevo detto che l’ultimo Whisky Incendiario non lo volevo …”
“Ehi ! Mica ti ho forzato … e poi con questa non ci hai fatto nulla, le donne esagerano sempre!”
“Miseriaccia ! Harry, parole sante ! Ma perché si devono complicare la vita e farcela complicare anche a noi? Ho ricevuto un biglietto? E allora? Significa che sono figo e che lei sta con un bel ragazzo!”
“Ora forse esageri Ron …” Gli disse il moro che stava per mettersi a ridere alla battuta dell’amico.
“Sì, forse un pochino, ma ora mi tocca pure chiederle scusa, pensavo di cucinare qualcosa, qualche candela, un bagno caldo e via …”
“Sì, davvero una tortura .” Scherzò sornione Harry.
“Beh, almeno prendo anche il lato positivo della cosa, sarà felice del gesto romantico e a quel punto …”
“A quel punto sarà più …” Aggiunse il Potter.
“Sì, sarà più aperta ad accettare le scuse.” Finì la frase Ron con una spiccata nota di malizia nella battuta.
Harry si portò la mano sulla fronte e cominciò a ridere, seguito a ruota dall’amico.
 
 
Ron camminava per la Londra Babbana agitatissimo e in piena crisi.
Stava cercando di capire dove  poteva entrare per comprare un bel regalo ad Hermione, per completare la serata romantica. Stava facendo tardi, la ragazza sarebbe ritornata a momenti a casa, doveva far presto.
Cominciò anche a piovere, quando li vide.
Hermione sorridente, con l’abito con cui era uscita stamattina.
Lui con una faccia da Troll molto irritante.
Lei scendeva da una macchina Babbana, mentre lui le apriva la portiera.
Lui le offrì la mano per aiutarla e lei la accettò.
A quel punto la pioggia che fino a poco fa era lieve, cominciò a scendere in gocce sempre più grandi, bagnando completamente il Weasley, fermo, immobile ad osservare la scena.
I due entrarono in un ristorante.
Ron fece cadere le buste che aveva in mano e che contenevano la cena che voleva prepara a Hermione, la pioggia che si confondeva con le lacrime, si smaterializzò, senza neanche tener conto dei possibili passanti.
 
Un brivido percorse la schiena di Hermione nel momento in cui mise piede del ristorante,  si girò appena in tempo per scorgere la porta richiudersi dietro di lei e vedere delle buste abbandonate dall’altra parte della strada.
Stava piovendo, forse doveva avvertire Ron, forse si sarebbe preoccupato non vedendola rientrare, oddio ma che stava facendo?
Avevano appena litigato, e lei non si presentava a cena? Chissà cosa avrebbe pensato il ragazzo, non vedendola rincasare.
E mentre si accorse che il suo accompagnatore le stava fissando senza pudore il seno scoperto, peraltro, da una innocente scollatura, capì immediatamente che era stata una stupida.
“Senti Hernie, mi dispiace, ma devo proprio andare …”
Si voltò e andò via. Al primo vicolo buio si smaterializzò.
La casa era stranamente silenziosa e non c’era una sola luce accesa, segno che Ron non era rincasato.
Salì in camera e capì immediatamente che qualcosa non andava.
Poi se ne accorse.
L’armadio era aperto.
I vestiti di Ron non c’erano più.
Hermione cadde in ginocchio.
Le lacrime che le bagnarono il viso.
La consapevolezza la invase immediatamente.
Ron è andato via. Mi ha lasciata.”
 
 
Angolo autrice !
Salve ragazzi/e !
Sono un po’ in ritardo, ma alla fine ce l’ho fatta! Che ne pensate del capitolo? Non mi fa impazzire …
I due stanno diventando un po’ idioti, in realtà più Ron, e poi ,diciamocelo, lo è sempre stato …
Ringrazio fiorobacca93 e Coleichedanzacolfuoco per aver recensito lo scorso capitolo, ma anche Lady Liv per il supporto ^^ Grazie ragazze!
Grazie anche a tutti quelli che la seguono e la preferiscono ^^!
Fatemi sapere cosa ne pensate, ci risentiamo al prossimo capitolo.
E perdonatemi per le battute indecenti di Ron ed Harry, ridevo mentre le scrivevo.
Baci

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Capitolo 7
*** La rottura parte II ***


La rottura parte II
 
Sola, con i suoi pensieri.
Sola, col cuore spezzato.
Dove era andato Ron?
Perché era scappato di casa senza dirle nulla?
Hermione si alzò, si asciugò le lacrime e decise di andare a scovare quelle stupido del suo ragazzo per dirgliene quattro e per riportarlo a casa: nessuno la abbandonava senza una spiegazione, nessuno la poteva far sentire così stupita, nessuno, neanche l’amore della sua vita.
Il primo da cui andò fu Harry, e non solo per provare a vedere se sapesse qualcosa di Ron, ma anche per chiedere un parere a lui e a Ginny.
Si smaterializzò davanti una delle villette a Godric’s Hollow, dove anche lei e Ron aveva intenzione di trasferirsi una volta sposati …
La Granger non si lasciò abbattere dall’inutile sentimentalismo, per Merlino aveva affrontato Voldemort, avrebbe affrontato a testa alta anche il testone rosso del suo ragazzo.
Suonò al campanello e una ragazza dalla folta chioma rossa venne ad aprirle.
“Herm! Ciao !” Ginny l’abbraccio e la face entrare.
L’ospite si sistemò sul divano che ormai conosceva bene.
“Vuoi qualcosa? Posso offrirti nulla?”
“No Ginny, grazie. Scusa l’ora. Harry è in casa?”
“Sì, è sotto la doccia, ma dovrebbe scendere tra poco. Cosa è successo? Cosa ha fatto Ron?”
La Weasley sapeva benissimo di cosa si trattava. Aveva vissuto con Ron per anni, e capiva che quando ci si metteva era intrattabile.
Harry apparve sulla soglia del soggiorno.
“Ciao Hermione ! Ron che ha fatto?”
“È  scappato di casa senza lasciare traccia …”
“Cosa?”
“Harry sai niente? Devo afferrarlo per quei suoi capelli rossi e riempirlo di insulti!” Dissi Hermione tutto d’un fiato e col viso paonazzo per la rabbia.
“Beh ecco… io sapevo solo che voleva preparati una cena romantica per scusarsi … è andata nella Londra Babbana. L’ho visto uscire dall’ufficio poi più nulla …”
“Oh per Morgana!”
“Herm, calmati! Non lo hai visto rientrare in casa?” Chiese gentilmente Ginny.
“No ecco, io … io … ho fatto una stupidaggine ragazzi.”
Così la Grifondoro raccontò loro tutta la serata, conclusasi con la scomparsa di Ron.
“Beh, dai quante possibilità hai che ti abbia vista?” Harry era scettico.
“Harry è l’unica spiegazione logica. Altrimenti lo avrei trovato a casa con la cena sui fornelli… o meglio con la cena sparsa sul pavimento della cucina.”
Rise alla sua battuta, e sentì una stretta al cuore nel pensare a Ron impacciato mentre cucinava  per  farle una sorpresa, e invece …
Doveva trovarlo!
Uscì dalla casa del Ragazzo che era sopravvissuto come ne era entrata: senza risposte.
Non sapeva dove andare … la Tana? Troppo scontato perfino per Ron.
Da George? No, non angustierebbe mai il fratello, specie con Angelina  incinta.
Poi, si illuminò.
Magari era andato dove tutte era cominciato, dove avevano i ricordi più belli e più brutti, lì dove erano cresciuti, dove avevano pianto e riso, dove avevano conosciuto la morte e l’amore: Hogwarts.
Prese il Nottetempo da Londra e in un paio d’ora si ritrovò davanti ai cancelli della scuola.
Era tardi, davvero molto tardi, ma facendo il giro nel parco della scuola notò una figura sulle sponde del lago Nero.
 
Trovò Ron addormentato, con le braccia intorno alle gambe.
Si trovò a sorridere sollevata nel vederlo vivo, almeno per ora.
Gli si sedette vicino e lo abbracciò.
Il rosso si scosse e alzò lo sguardo, incontrando gli occhi marroni di lei le sorrise.
Poi ricordò e con uno scatto si alzò in piedi.
“Hermione!”
Lei con i capelli più arruffati del solito e la faccia da pazza gli si avventò contro.
“Brutto idiota che non sei altro ! Mi hai fatto prendere un colpo!”
“Miseriaccia Herm! Abbassa il tono o sveglierai tutto il castello.”
Così passo dalla voce alle mani e gli diete uno schiaffo in faccia.
“Per quale motivo non mi affronti invece di scappare?” Gli chiese moderando il volume.
“Te ne stavi mano nella mano con uno, che avrei dovuto fare?”
“Magari venirmi incontro? Dirmi che mi ami e Schiantare il tizio?”
“Cosa? … Se avessi schiantato il tizio ti saresti arrabbiata di più.”
La Granger cominciò a ridere: era vero, si sarebbe infuriata se Ron avesse fatto un cosa del genere.
“A proposito chi era quello?”
“Un mio collega … era una cena di lavoro. Ma poi ho pensato che non ti avevo avvertito e sono tornata di corsa da te, ma tu non c’eri … oh Ron dai ! Torniamocene a casa, è tutto un malinteso …”
“Hermione, dici davvero? Insomma tra te e quello non c’è nulla?”
“No Ron, non c’è nulla …” disse esasperata.
“Scusa, è che ti ho vista con quello e non ci ho capito più nulla …” Ammise scrutando le acque scure del lago.
“Sì Ron, reagisci sempre d’impulso …”
“Sono solo … geloso.” Ammisi e arrossì, abbassando gli occhi al suolo.
“Ma di chi? Di Hernie? Ah ah ah! Quello è un cretino … e poi a me piacciono i rossi!” Sbottò la Granger divertita.
Ron sorrise a quell’affermazione.
“Allora dovrò stare attento a George e Bill … ah per la cronaca, odio le bionde …”
“Ma se hai una cotta per Fleur da anni !” Disse scettica Hermione.
“Ma che dici Herm! L’unica per cui ho una cotta da anni è la mia migliore amica, nonché l’unica donna che abbia mai amato!”
“Quindi mi ami?”
“Sì…”
“Quindi tornerai a casa?”
“Sì… Certo che per essere intelligente fai domande stupide.” Le disse il ragazzo afferrandola per i fianchi.
La brunetta gli si avvicinò e la baciò con trasporto.
In pochi secondi il Weasley rispose al contatto, sollevando la ragazza di qualche centimetro da terra.
“ Se provi a scappare di casa un’altra volta ti uccido, giuro!” Hermione assunse la sua faccia da arrabbiata e Ron non potè che sorriderle e tornare a baciarla.
Un leggero vento la face volare i capelli, Ron le baciò la testa e cercò di metterle le ciocchi sfuggenti in ordine, per poi stringerla nelle sue braccia di nuovo.
“Sta facendo freddo, vieni, entriamo.”
“Dove, scusa?”
“Nel castello, dove sennò? Ho parlato con la McGranitt e mi ha permesso di stare in una camera, ho inventato che dovevo fare una cosa per il Ministero.”
“Ha mentito alla McGranitt? E lei ci ha creduto?”
“Certo … sempre quel tono sorpreso”
“Geniale!”
E lo vide. Vide la luce dei suoi occhi che brillava solo quando lei gli faceva un complimento.
Ormai lo sapeva da tempo: gli occhi di Ron le appartenevano, così come il suo cuore e lei apparteneva a lui, interamente.
 
 
 
Angolo autrice !
Sì, lo so merito una maledizione senza perdono per il ritardo, anzi super ritardo !!!
Mi scusoooooooo !!!!! E ne approfitto per farvi gli auguri-in ritardo- di buon Natale e in anticipo di buon anno nuovo ! ^^
Grazie mille a tutti, grazie a che recensisce e a chi legge!!! *^*
Domanda per voi : il prossimo episodio lo volete sulla proposta di matrimonio o sul parto di Rose? Scriverò di tutte due le cose, ma faccio decidere a voi quale scrivere per prima…
Fatemi sapere che ne pensate, mi raccomando *^* vi prego lasciatemi qualche commento …
Spero non sia venuto fuori una schifezza…
A prestoooo
BACI ^^
 
 
 
 
 

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Capitolo 8
*** La proposta ***


La proposta
 
Era giunto il momento.
Ron sentiva che glielo avrebbe dovuto chiedere, lo doveva fare.
La villa a Godric’s Hollow che tanto sognavano l’aveva acquista all’insaputa di Hermione,ed ora doveva fare l’ultimo passo decisivo per far essere sua per sempre la donna che amava.
Il rosso aveva in mente un lista infinita di piani su come o dove fare la proposta alla Granger.
Una più stupida dell’altra.
Non voleva chiedere  ad Harry, sicuramente il moro lo avrebbe aiutato, ma quella era una cosa sua, sua e di Hermione e per una volta voleva sorprenderla, ma sorprenderla davvero.
 
 
Hermione era stressantissima per via del lavoro.
Aveva documenti da rivedere, riunioni da organizzare e Elfi Domestici da difendere. Non sapeva come muoversi, l’unica cosa che la rassicurava e le portava conforto erano gli occhi azzurri di Ron che la guardavano amorevoli  a fine giornata.
Nelle ultime sere la cena era sempre pronta in tavola e un bagno caldo la accoglieva ogni volta che rientrava dal lavoro. Hermione sospettava che qualcosa non andasse, Ron era fin troppo gentile quei giorni, ma non si diede pena : la cosa, in fondo le piaceva, e neanche poco .
Lo trovava spesso a parlare da solo allo specchio e a borbottare in giro per casa come un fantasma. Stava cominciando a preoccuparsi, e quando gli chiedeva cosa avesse, lui rispondeva con un vago “Niente” e si allontanava velocemente.
Il lavoro li stava davvero sfinendo.
 
 
Hermione sospettava qualcosa.
Ron se n’era accorto . Faceva domande  e allusioni che lo insospettivano.
Magari doveva smetterla di parlare da solo e fare le prove della proposta allo specchio, ma proprio non ci riusciva. Doveva trovare il discorso adatto per una persona così speciale. Non poteva mettersi solo in ginocchio e chiederle “ Mi vuoi sposare”, no non poteva proprio … e allora che fare ? Che dire?
Ron era sempre più indeciso e tormentato, ed intanto la nuova villetta era vuota a prender polvere …
 
Era passato già un mese da quando la loro futura casa era stata acquistata, e Ron aveva deciso che quello era il giorno adatto.
Un cielo limpido si estendeva sopra di loro, e con una scusa di una passeggiata fuori, il rosso aveva condotto l’amata proprio a Godric’s Hollow.
Era una magnifica giornata di metà Aprile, gli alberi in fiori e il canto degli uccelli esaltavano la bellezza di Hermione, facendo credere a Ron di vivere un sogno.
Lei sorrideva e lui sorrideva con lei, si tenevano per mano lanciandosi sguardi d’amore mentre camminavano per il centro della cittadina.
“Forse dovremmo andare a trovare Harry e Ginny …” propose la Granger.
“Io volevo passare un pomeriggio solo con te, in realtà, amore …”
A quelle parole unì un bacio leggero sul naso di Hermione che la face tremare e si accoccolò di più a lui, senza aggiungere altro.
Arrivati a poca distanza dalla villa in cui Harry e Ginny convivevano da due anni, la Hermione si fermò di colpo, come fosse stata chiamata dalla casa che avevano appena superano.
Si girò e fece qualche passo indietro, fermandosi proprio davanti al cartello con la scritta “Venduta”.
“Che hai fatto Herm?”
“Non so … ho una sensazione strana …”
“In che senso?”
“Sento come se questa fosse casa mia, casa nostra … sento il tuo odore provenire dal giardino di questa abitazione … strano, no?”
“Vuoi dare un’occhiata?”
Senza aggiungere altro condusse  la brunetta dentro, stringendole dolcemente la mano. Il suo piano era andato meglio del previsto, non si sarebbe mai aspettato che Hermione riconoscesse la loro futura casa subito.
Varcata la soglia la prima cosa che sentì fu calore.
Come raggi di sole, la casa la scaldava e la rassicurava.
“Voglio vivere qui, Ron …”
Era una cosa stupida, Hermione se ne rendeva conto, ma sapeva che quella sensazione di amore e protezione che provava in quel momento era la stessa sensazione che provava quando era al fianco di Ron.
La casa le trasmetteva serenità.
Ron tirò fuori la bacchetta, Hermione fu leggermente scossa da quella mossa, ma non disse nulla e attese di vedere cosa il suo fidanzato volesse fare.
Con un movimento repentino  e preciso del polso, mentre pronunciava l’incantesimo che al primo anno di Hogwarts li aveva uniti, fece atterrare tra le braccia di Hermione una scatola oro e rossa.
“Ma cosa …” la ragazza era un po’ disorientata.
“L’ho pronunciato bene questa volta ? Sai pensavo che il primo incantesimo che questa cosa dovesse sentire fosse proprio quello che mi ti ha fatto odiare e amare così tanto.”
“L’hai pronunciato benissimo … ma Ronald, non dirmi che questa è… è… casa nostra ?”
“Bhe Herm se vuoi non te lo dico, ma l’ho comprata per farti una sorpresa  e …”
Il rosso non fece in tempo a finire la frase che un vortici di capelli ricci gli si avventò contro per abbracciarlo. Tanto fu lo slancio che caddero a terra l’una sopra all’altra, mentre si sorridevano e si baciavano.
“Prima di perdermi completamente nei tuoi occhi, faresti bene ad aprire la scatola.”
La ragazza fece come suggerito dal ragazzo.
Dentro vi trovò foto. Tante foto che si muovevano e la salutavano.
Hermione riconobbe Ron da piccolo e anche Ginny e i gemelli … una foto di Molly e Arthur al matrimonio …
C’erano anche normali foto Babbane di lei e i genitori …
Poi loro due con Harry … il matrimonio di Percy. I loro momenti felici erano custoditi lì dentro …
“Sai ho pensato che per iniziare un nuovo futuro insieme dobbiamo ricordarci chi siamo …
Herm io sono quello ti ha amata al primo sguardo, sono quello che sbaglia ancora gli incantesimi, sono quello disordinato e distratto, che si dimentica le chiavi di casa fuori al chiavistello, sono quello che non sa cucinare e … quello che inciampa e dice le cose sbagliate al momento sbagliato; ma sono anche colui che ti sarà sempre al fianco costi quello che costi, quello che ti ama e amerà sopra ogni cosa per tutta la vita … sposami Hermione Granger, sposami e costruiremo il nostro futuro sul nostro passato qui, in questa casa che voglio vedere piena di bambine con tuoi stessi occhi e i miei capelli.”
Hermione in lacrime e ancora a terra con il corpo di Ron premuto contro il suo, sorrise.
“Sono quella che ti dice di sì, ora e sempre, perché noi ci apparteniamo.”
Il ragazzo tirò fuori l’anello che teneva in tasca da giorni ormai e lo mise al dito della sua futura moglie.
“Che dici Herm, ce la facciamo a mettere due anelli per il Quidditch fuori in giardino?”
“Come rovinare un momento importante, Ronald ! Ti faccio mettere tutti gli anelli che vuoi se la pianti di dire stupidaggini  e mi baci.”
Hermione lo sapeva: tutto quello che avevano dovuto affrontare li aveva portati a quel momento perfetto, non c’è luce senza oscurità  e dopo tanto buoi finalmente si godeva i raggi di sole irradiati dagli occhi di Ron.
 
Angolo autrice :
Ciao a tutti ^^
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, almeno un po’.
Lo dedico a Fierobecca93 che ha recensito tutti i capitoli ;) GRAZIE !
E grazie anche a tutti quello che leggono la storia !! Agli 11 che la seguono ai 6 che la preferisco e all’unico/a  che la ricordano !
Spero di sentirvi nelle recensioni …
A presto ^^
 

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Capitolo 9
*** Il primo parto ***


Il PRIMO PARTO
 
Ron era davanti la radio ad ascoltare la cronaca della partita di Quidditch.
Hermione, col suo pancione di nove mesi, piegava sorridente i minuscoli completini che avevano regalato alla nascitura.
Nulla sembrava preoccupare la coppia, tranne forse il risultato della partita: i Chudley Cannons stavano perdendo, ma il rosso era fiducioso che si sarebbero ripresi.
Quel pomeriggio non seppe come finì la partita, si informò del risultato solo il giorno dopo.
“Piccola Rosie, ti stai agitando un po’, eh?” chiese la donna rivolta alla sua pancia.
Hermione si accorse presto che non era Rose a muoversi senza sosta, ma era il suo utero che le stava mandando fitte dolorosissime: la bambina stava per nascere, la certezza la investì alla prima vera contrazione che la lasciò senza fiato.
“RONALDDDDDDDDDDDDD”
“Herm, che c’è?” entrò in cucina si corsa Ron spaventato.
“Credo che ci siamo…”
“Hai finito di sistemare le cose della piccola?”
“No, razza di idiota, credo che la bambina stia per nascere!”
“Intendi adesso?!?!?”
“Sì, intendo proprio ORA!”
Ron preso dalla paura, cominciò a girarsi intorno guardando a destra e sinistra, cercando di pensare a cosa prendere e a cosa non prendere. Alla fine afferrò la borsa che la moglie aveva preparato e le chiavi della macchina, uscì di casa e mise in moto, partendo a velocità elevata.
Una Hermione sconvolta e sull’orlo di una crisi isterica, osservava dalla finestra della cucina il marito che spariva all’orizzonte con la macchina.
“Santo Merlino, io chiedo il divorzio!”
Cercò di respirare e di un pensare alla contrazione che la fece gemere di dolore.
Di Ron nemmeno l’ombra, ormai doveva essere arrivato al San Mungo.
“Ma cosa diavolo mi è venuto in mente quel giorno! Dannata me e quando l’ho baciato!”
Proprio in quel momento una macchina parcheggiò nel vialetto.
Ron uscì di corsa trafelato e sudato.
“Scusa Herm, tutto bene?”
“Secondo te? Ho un cretino roscio per marito, può essere tutto ok?”
Ron si limitò ad annuire, aveva capito anche lui di essere stato un tantino distratto e si era accorto di aver scordato la moglie solo a metà percorso.
“Che dici, andiamo o continuiamo a guardarci negli occhi? Io qui sono piegata in due dai dolori!”
“Hai ragione, andiamo!”
La mente di Ron non lavorava.
Non riusciva a pensare a nulla.
Aveva paura, ma Hermione credeva si trattasse della sua solita goffaggine, in realtà riusciva a pensare solo a tutte le cose che potevano andare storto e questo lo mandava in tilt.
Di certo non poteva parlarne con la moglie: l’avrebbe preoccupata solo di più.
Durante il percorso Hermione si rese conto di essere stata un po’ dura con il marito, in fondo lo sapeva fin dall’inizio di aver sposato un tipo distratto.
“Ecco Ron, scusa, ma sono i dolori a parlare” disse pochi secondi prima di avere un’altra contrazione.
“Se ti fa star meglio insultarmi, fai pure. Sono qui per questo, piccola mia” le rispose.
Hermione dimenticò per un attimo il dolore e si perse nel profondo degli occhi azzurri del marito.
“Ron! Dobbiamo avvertire tutti!”
“Ho mandato un messaggio tramite Patronus alla mamma, saranno già lì, tranquilla!”
“Ti sei ricordato di questo e non ti portarmi con te in macchina?”
“Ehmm… perdonami” disse arrossendo fino alla punta delle orecchie.
“Ti amo” sussurrò dolcemente Hermione, prima di gridare di dolore per una nuova e più forte contrazione.
 
Arrivati al San Mungo c’erano già tutti ad aspettarli.
Non mancava nessuno, anche i genitori di Hermione erano presenti.
“Ma come… ?” Ron era leggermente scosso dalla folla che li aspettava.
“Tranquillo tesoro, ho già parlato con il guaritore, ecco la sedia a rotelle per Hermione, la sala è già allestita…” disse Molly.
Ron era sconvolto: ma come aveva fatto?
“Oh, Ronald non fare quella faccia da pesce lesso, altrimenti la piccola Rose vorrà tornare da dove è venuta!”  lo prese in giro George.
“Dai, amico, forza! Andrà tutto bene!” lo incoraggiò Harry.
Nel frattempo, però, si era perso Hermione, di nuovo.
“È entrata in sala quattro, Ron, va da lei!”
“Grazie Ginny, sei provvidenziale…”
Tutti rimasero sconvolti: da quando in qua Ronald Weasley usava quel linguaggio e da quando in qua sapeva cosa significasse provvidenziale?
“Forse si è drogato…” disse George esprimendo l’opinione di tutti.
“Oh, smettila, è solo maturato…”
“Oddiooo, sono entrato in sala cinque e ho tipo visto la… la… la vagina di un’altra donna, spero che Hermione non lo prenda come tradimento.”
Tutti scoppiarono a ridere.
“Sì, proprio maturato…” disse Percy, mentre il fratello entrava in una nuova stanza, quella giusta stavolta.
 
“Spinga, uno, due, tre …”
“Ahhhhh Ron, dove diavolo sei stato? Quanto ti ci vuole ad entrare in una cavolo di stanza?!?!?”
Quella non era sua moglie.
Sua moglie non usava quel linguaggio, sua moglie non era mai sconvolta o preoccupata.
“Ronald!!!! Svegliati!!”
Quella non era la sua Hermione, eppure le assomigliava.
“Ultima spinta, signora.”
All’improvviso un pianto riempì la stanza.
E Ron la vide: quella era esattamente sua moglie.
Quella era la sua Hermione che stringeva la sua Rose.
Si avvicinò e stampò un bacio sulla fronte di entrambe, pensando che finalmente il mondo avesse senso.
Attraverso gli occhi semi-aperti della piccola creaturina che già assomigliava a Hermione, Ron vide la felicità, Ron sentì di essere finalmente completo.
Hermione ne era certa: la piccola aveva appena sorriso.
Qualche capello rossiccio le ricopriva il capo e la donna pensò che era la cosa più bella che avesse mai visto, non solo perché assomigliava in modo strabiliante a Ron, ma anche perché vide in quel sorriso la risposta di tutta una vita: lei e Ron erano fatti per stare insieme, ed insieme avevano creato quel sorriso puro e sincero.
“Rose è un nome davvero adatto, non trovi, Herm?”
“Sì, è vero, ha proprio la faccia da Rosie la nostra piccola rossa… “
“I geni Weasley colpiscono ancora! Papà ne sarà felice!”
Hermione gli sorrise e strinse ancora di più a se il piccolo corpicino.
A sua volta Ron ricoprì con un abbraccio le sua donne segno che qualunque cosa sarebbe successo le avrebbe protette, sempre.
Una volta uscito dalla stanza una ventina di persone gli si misero davanti.
“Allora?”
“Quanto pesa?”
“Sta bene?”
“Femmina, vero?”
“Hermione, dorme?”
“Non ci sono complicanze?”
“Adesso basta, una domanda per volta! Per Morgana e per Merlino! La cosa più importante è : hai i capelli rossi, sì o no?” disse George sovrastando la confusione generale.
“Sì, ha i capelli rossi”
“Ok, tranquilli è una Weasley, il resto andrà da se!”
“Sì, ma Ron stanno bene?” chiese Ginny preoccupata.
“Sì stanno bene, va tutto bene. Rose è uguale ad Hermione e Herm sta dormendo in questo momento.”
“Oh, grazie al cielo…” esclamò Molly piangendo.
Poi fu un attimo: Ron venne circondato e abbracciato da tutti, non riusciva a respirare, né a formulare pensieri di senso compiuto.
In  fondo gli andava bene anche così: era felice e la sua famiglia stava bene, del resto se ne sarebbe preoccupato dopo.
 
 
 
Angolo autrice:
Scusate il ritardo !!!! Mi dispiace davvero, ma non ho un attimo libero, in più scrivo anche moltissime altre cose…
Ringrazio da morire tutti quelli che leggeranno la storia !! Vi adoro ^^
Un grazie speciale a chi ha recensito lo scorso capitolo e a chi recensirà anche questo <3
Allora qui vediamo più Ron che Hermione, beh, ma lei sta partorendo è normale che sia presa da … altro xD
Fatemi sapere come vi sembra !!!!
Baci e grazie ragazzi ^^
P.S.
Penso che il prossimo capitolo sia : Funerale, preparati i fazzoletti gente !

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