Tuxedo Kamen

di ingrid85
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tuxedo Kamen ***
Capitolo 2: *** mamoru Chiba ***
Capitolo 3: *** Endo: principe del male ***



Capitolo 1
*** Tuxedo Kamen ***


Tuxedo kamen
Quella mattina, era diversa ed identica alle altre.
 Si era svegliato prestissimo poichè il sogno, lo aveva destato, il sogno gli aveva dato un obiettivo, trovare il cristallo d’argento illusorio per riottenere i suoi ricordi.
Solo, grondante di sudore, in un appartamento povero di personalità, su di un letto impeccabilmente ordinato nonostante ci avesse dormito, si era alzato di scatto nel cercare di afferrare quella mano, cosi delicata che gli chiedeva di aiutarla, l’aveva quasi afferrata, gli era sembrato quasi di toccarla. Ma con l’amaro in bocca, si ricordò  che era solo un sogno, molto sfocato, in cui quella fanciulla dai tratti non delineati gli faceva compagnia da ormai un mesetto, colmando quel vuoto di solitudine che si trascinava come un peso da ormai 17 anni.
A 17 anni, si doveva essere più spensierati, avrebbe dovuto essere circondato da amici, e forse avrebbe dovuto trovare una morosa, di questo se ne rendeva conto, ma con il suo atteggiamento distaccato nessuno osava avvicinarsi a lui, e le stesse ragazze ne erano infatuate platonicamente, ma avevano tutti lo stesso atteggiamento nei suoi confronti, niente di meno che timore reverenziale. Poteva un adolescente incutere timore, ebbene si, lo constatava ogni giorno. Ma a lui non importava, doveva per andare avanti conoscere la sua vera identità.
Da quando quel sogno si era materializzato nella sua vita, aveva scoperto di avere poteri magici, e questo gli permise di  cercare il cristallo d’argento illusorio. Aveva fatto molte ricerche ed era arrivato alla conclusione che si doveva trattare di un antica pietra preziosa, molto rara e costosa, dunque molto sorvegliata, pertanto doveva impossessarsene e per farlo si sarebbe travestito da ladro gentiluomo, a tutti i costi  più di ogni altra cosa lo avrebbe trovato.
 
Quella mattina, era identica e diversa dalle altre.
Le sue ricerche lo avevano portato ad indagare su di una gioielleria, e mentre si avvicinava alla fonte di quella misteriosa energia, non si accorse che qualcosa gli si stava scagliando contro, un pezzetto di carta accartocciato, contenente un pessimo voto, “ hei testa di bernoccoluta, non sono un cestino, per caso vuoi far venire i bernoccoli anche a me, e poi che razza di voto, pessimo” “una ragazzina minuta, gli rispose di rimpetto di farsi gli affari suoi, e che quelli non erano bernoccoli ma dei semplici odango. Che tipa quella ragazzina, ma quanto era maleducata, e mentre pensava questo un sorrisino gli venne spontaneo. Ma non c’era più tempo, quell’energia aumentava sempre di più era il momento di agire. Si trasformò ed entrò nel locale, da un’ entrata di servizio, in attesa nell’ombra.
 
Quella sera, non era identica alle altre, era diversa.
Un mostro aveva risucchiato le energie di molte ragazzine, e mentre si accingeva ad uscire allo scoperto, qualcuno fece la sua apparizione, una ragazza impaurite e coraggiosa allo stesso tempo, una ragazza combattente di nome sailor moon. Si mise a piangere e cosi decise di aiutarla, incoraggiandola e dopo aver sconfitto il nemico , lui si presentò come tuxedo kamen e la salutò.
 
Quella sera, ora era identica alle altre.
Di ritorno al suo appartamento non faceva che pensare a quella guerriera, quale fosse il suo obiettivo gli era sconosciuto, doveva indagare, e nel caso considerarla come una nemica, ma si ricordava bene quella sensazione assurda di doverla aiutare che gli era ancora rimasta addosso, no non poteva essere una nemica.
 
La guerriera di mercurio
Un nuovo giorno era iniziato.
Di ritorno dalle lezioni, avverti di nuovo la fonte di quello strano potere, si trattava di un doposcuola, e mentre controllava l’edificio, un altro pezzo di carta accartocciato, l colpi in testa, non poteva crederci di nuovo quella ragazzina. “Hei testa ad odango smettila di lanciarmi le cose addosso” di risposta gli venne fatta una linguaccia e si era dileguata, il più velocemente possibile. Che generazione poco avveduta pensò, è proprio una bambina.
Pomeriggio di ricerche
Aveva appena constatato che li il cristallo d’argento illusorio non c’era ma doveva essersi nidificato il nemico,  e poi eccola di nuovo la bella guerriera vestita alla marinaretta che combatteva contro quel mostro, poi si fece tutto buio, una coltre di nebbia discese  fitta ad oscurare ogni cosa, ma fece in tempo a vedere il nemico dirigersi verso un ignara ragazza, e la prese tra le braccia per avvertirla e farle scagliare cosi il suo attacco. Il mostro era stato sconfitto, una nuova guerriera era apparsa e lei stava diventando più coraggiosa. Le emozioni nell’averla sorretta pr pochi istanti gli fecero battere forte il cuore, una sconosciuta aveva fatto breccia nei suoi pensieri. E quella notte invece di sognare il suo solito sogno, sognò lei, la misteriosa sailoor moon.
 
 
Il Pullman maledetto
Vide, quella ragazza maleducata, sedersi accanto a lui senza nemmeno averlo notato e mentre stava per avvertirla della sua presenza, senti una voce, provenire non da lei ma dal gatto che aveva con se. “ Luna che c’è parla, luna” disse la ragazza alla sua micina, “ si luna, parla” “ tu, ma che dici, figuriamoci se un gatto può parlare, e poi mi dici che ci fai qui, non dirmi che sei uno studente delle medie” “no cara, mia mi chiamo Mamaru Chiba studente delle scuole superiori” “ cosi sei uno studente delle scuole superiori” Però pensò Mamoru quei tratti assomigliano molto alla paladina della legge e mentre lo pensava in realtà l’aveva detto ad alta voce. Lei tutta rossa in viso, si affrettò a scendere. Fu in quel momento che decise di seguirla. L’intuizione era stata giusta, perché la vide trasformarsi davanti ai suoi occhi in una hostess.
 
Festa in maschera
La notte precedente aveva analizzato la scena a cui aveva assistito possibile che quella ragazzina pestifera fosse dotata di qualche potere particolare, magari poteva addirittura fare parte delle guerriere sailoor, magari poteva essere proprio lei, la bella, sailoor moon di cui ormai ne era follemente innamorato. Ma come poteva pensarlo Usagi era..era cosi Usagi, allegra solare a di certo non coraggiosa e forte come sailoor moon.
Si alzò presto, acquistò uno splendido abito da sera, sbrigò le faccende scolastiche, cenò prima e si diresse all’evento più importante della città, la presentazione del tesoro di una principessa. Poteva essere l’occasione giusta, trovare la tanto agognata pietra e addirittura trovare la sua principessa.
Si aprirono le danze e da lontano scorse una figura lontana, gli si seccò la gola, nel vedere una bella ragazza in abito bianco. Doveva chiederle di ballare e cosi fece, travestendosi però in tuxedo kamen. Iniziò a ballare con lei ed i sentimenti che provava per Sailoor moon iniziarono a vacillare, poiché quella ragazza l’aveva proiettato in un altro mondo. Quella ragazza gli ricordava la principessa dei suoi sogni. Una sensazione di calore lo avvolse, la pace dei sensi allo stato puro, ma anche una certa attrazione iniziava a divorarlo, tanto da stringerla a se. Ma poi qualcosa interruppe quella magia, e l’arrivo di un nuovo mostrò lo richiamò al dovere. Terminata la battaglia, la ritrovò, dopo aver scoperto chi fosse ovvero la sua saillor moon e questa volte fece di più che ballare, la baciò. Un tenero caldo e travolgente bacio, lo riportò in un mondo lontano ma tanto vicino. Quelle labbra, era la prima volta che le baciava ma aveva la sensazione di conoscerle da sempre, di averle già baciate, di averle già accarezzate. E proprio quando un ricordo sfocato di un immagine stava per definirsi, una gatta parlò e lo minacciò di stare lontano da lei, lui di rimando rispose che la prossima volta avrebbero dovuto considerarsi come nemici. Cosi si allontanò. Ma qualcosa gli era rimasto nel taschino, il fazzoletto di quella ragazza, con enorme stupore lesse il nome della sua proprietaria: Usagi Tzuchino.
Ora non cerano più dubbi, Usagi, Sailoor Moon erano la stessa persona. Avrebbe voluto che le cose fossero diverse perché alla prossima battaglia avrebbe dovuto considerarla come una nemica. Lui però l’amava profondamente e non riusci più a trovare un senso a quanto gli stava accadendo e se invece avrebbero collaborato, le avrebbe svelato la sua identità, magari le cose sarebbero andate diversamente, Con questa speranza si addormentò felice, di non essere più solo.
 
I misteri si svelano
Era caduto in una trappola, la colpa era stata solo sua, aveva lanciato un messaggio per cercare il cristallo e i nemici lo avevano sfruttato a loro vantaggio per rubare l’energia a chi visualizzava quel messaggio televisivo. Si senti inquieto, pallido corse in un punto non definito, ma vi si sentiva attratto senza una ragione evidente, fino a quando trovò Usagi a terra, la soccorse, si trasformò in Tuxedo Kamen e le chiese di trasformarsi per guarire tutti. Con enorme stupore della ragazza, per essere stata smascherata si trasformò e riportò in vita la popolazione. Lui venne abbagliato da quella forza, da quel coraggio, poi cadde sfinita al suolo e perse conoscenza, decise allora di portarla nel suo appartamento per prestarle le prime cure. L’adagiò sul letto, era cosi minuta, fragile, bella da mozzare il fiato, cosi indifesa, in quel momenti lo capi l’avrebbe difesa a costo della sua stessa vita, le avrebbe donato il suo cuore e se lei glielo avrebbe permesso l’avrebbe amata più di qualsiasi cosa al mondo. Mentre pensava a questo si tolse i panni dell’uomo mascherato, perché appena avrebbe ripreso coscienza lui si sarebbe mostrato per quello che era un semplice ragazzo, che lei conosceva bene, che forse detestava ma avrebbe corso il rischio perché lui l’amava. Dall’altra stanza senti dei passi dirigersi verso di lui, era arrivato il momento, avrebbe calato il sipario, e si sarebbe presentato a lei come Mamaru Chiba. Il cuore gli battava all’impazzata, cosa avrebbe pensato lei nel vederlo non lo sapeva, quell’attesa lo stava distruggendo avrebbe solo voluto che il tempo si velocizzasse e poi …poi la vide. Lei gli si avvicinò con area sorpresa, imbarazzata, gli mormorò qualcosa dicendo che avrebbe dovuto saperlo che era lui, gli si avvicinò con la mascherina e gli chiese del motivo per cui combatteva e cercava il cristallo. Dopo le spiegazioni avrebbe voluto che il tempo si fermasse per trattenerla da lui, ma poi lei dovette andarsene e lui si senti cosi vuoto, prese il fazzoletto di lei che custodiva gelosamente e lo baciò, sperando che un giorno avrebbero potuto capirsi meglio, avrebbero approfondito quello che provavano l’uno per l’altra, avrebbero svelato i misteri.
Lui ormai era convinto che le cose da quel giorno sarebbero andate in un'altra direzione, le avrebbe confessato il suo amore. Ormai la sua vita non era più cosi vuota ormai c’era lei.
 

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Capitolo 2
*** mamoru Chiba ***


Tutto si complica
Oramai erano trascorsi due giorni da quando aveva soccorso Usagi nel suo appartamento, due lunghissimi giorni senza sapere dove fosse, senza vederla, senza di lei.
L’inquietudine iniziava ad accompagnare le sue giornate, la malinconia a fargli da contorno, si sentiva perso, vuoto, avrebbe voluto vederla, parlarle, discutere di quello che era accaduto e che inevitabilmente li aveva avvicinati più che mai, soprattutto adesso, che si era ritrovato totalmente innamorato di quella ragazza.
Il mistero di sailor moon era risolto, ora era diventata più reale, concreta, più desiderata.
Quante cose avrebbe voluto confidarle , quante cose doveva ancora tenere per se, e se non fosse stata pronta a volerlo conoscere?
 Infondo lui in quanto Mamoru Chiba, l’aveva sempre presa in giro, nessuna parolina dolce, nessun complimento. Ed ora come poteva presentarsi a lei e confidarle quello che provava.
Eppure quella sera era stato cosi naturale, portarla da lui, rivelargli la sua identità, confidargli i suoi pensieri ed ora..
 Ora era cosi tutto dannatamente difficile!
Di una cosa era sicuro, contro tutto, contro tutti, avrebbe lottato per ottenere il suo rispetto e magari  un giorno lei lo avrebbe amato.
Luna, le guerriere sailor, la battaglia con i nemici avrebbero di certo reso le cose più difficili, l’obiettivo infatti era lo stesso per tutti ottenere il cristallo d’argento illusorio, ma lui avrebbe scisso le due cose perché solo con lei avrebbe colmato le sue giornate.
Solo cosi  avrebbe trovato un po’ di pace.
 
Minako-sailor V


Era successo veramente, no, non se l’era sognato, un incubo sarebbe stato più benevolo, eppure era successo nella realtà, la sua Usagi, quella sera era in pericolo, e lui aveva fallito nell’aiutarla.
 Appena l’aveva vista  il suo cuore aveva reagito,  i suoi pensieri avevano navigato al di là di ogni piacevole fantasia, lei poi era più bella che mai, nei panni di sailor moon. Ma prima ancora di realizzare che si trovava in grande pericolo, uno schermo protettivo intorno alla battaglia non gli aveva permesso di avvicinarsi e inerme, aveva assistito a quella macabra scena, in cui quel piccolo corpo subiva attacchi devastanti, troppo forti per lei.
 Più volte aveva tentato di rompere quella barriera, ferendolo ogni volta, ma quel dolore fisico nulla era in confronto al dolore che provava nel non poterla proteggere , nel vederla soffrire.
 Poi un’altra guerriera era comparsa e l’aveva tratta in salvo, una certa sailor venus e al contempo principessa Serenity, aveva sconfitto il mostro e ripristinato la situazione.
 Vergognandosi come fosse un ladro, era scomparso dalla scena prima che sailor moon lo vedesse, prima che si accorgesse del suo fallimento.
Di una cosa era certo non sarebbe più riuscito a guardarla in faccia, d’altronde se non era riuscito a proteggerla come avrebbe potuto meritare il rispetto di quella ragazza.
 
Quella notte era tutto cosi triste
I suoi sogni l’avevano di nuovo perseguitato, quella figura gli chiedeva nuovamente di aiutarla, era vestita di bianco, con un filo di perle ad adornare il suo delicato braccio. Sembrava una principessa.
Si svegliò di colpo, come se un emblematico mistero si fosse svelato inaspettatamente, ed effettivamente era andata proprio cosi, d’un tratto un nome iniziava ad associarsi ad un volto e se quella principessa Serenity fosse la persona dei suoi sogni?
Nel pensare a quel nome si sentiva, nostalgico, preoccupato ma, no, non era cosi si sentiva incredibilmente triste, una lacrima scese sul suo volto e senza accorgersene era proprio tristezza quello che sentiva.
Ma un dubbio faceva risuonare i suoi pensieri verso un ‘intuizione che si sarebbe rivelata esatta, quella sailor venus, se lo sentiva non era la vera principessa Serenity. Ed intanto la notte lo rapi di nuovo, questa volta mostrandogli il volto della sua Usagi.
 
Serenity.
Era presto, lo avvertiva sulla sua pelle, quella fredda e piacevole brezza gli accarezzavano il viso, gli attraversava i polmoni e gli faceva respirare in pieno quel nuovo giorno, che avvertiva sarebbe stato diverso dagli altri, diverso da quando la sua vita si era incrociata con quella di sailor moon.
Era seduto su di una panchina, a fare delle ricerche sul cristallo d’argento illusorio, poiché era quella la chiave dei misteri, della sua vita. Quando senti una voce chiamarlo, non c’era nemmeno bisogno di alzare la testa e verificare chi fosse, perché quella voce cosi quieta, bassa e profonda l’avrebbe riconosciuta fra mille, l’avrebbe seguita fino in capo al mondo era quella della sua testolina buffa.
 Fu lei a parlare per prima a e darle il buon giorno, lui le rispose affermando che qualunque cosa fosse accaduto loro sarebbero sempre stati destinati ad incontrarsi, e mentre lo pensava e lo diceva quella verità lo colpi cosi tanto da capire, che anche se provava vergogna per non averla aiutata lui sarebbe stato sempre al suo fianco.
Chiacchierarono del più e del meno, ma una nuova ed intensa sensazione avvolse quel momento, di nuovo quella familiarità, quella tranquillità e quell’immenso amore, lo avevano raggiunto. Lei era la sua linfa, oramai non poteva più negarlo.
 
Quella sera si sarebbe fatto avanti.
Quella sera faceva  proprio freddo, l’aria non era più piacevole come quella mattina anzi era agghiacciante. Una nuova battaglia  era in atto, lui si trovava nel suo appartamento, ma si sentiva inquieto fino a quando avverti che sailor moon si trovasse in pericolo, non si spiegava bene il motivo, magari era solo un brutto scherzo della sua immaginazione ma quel presentimento gli suggeriva di indossare i panni di tuxedo kamen e di raggiungerla.
 Non solo non sapeva se veramente fosse in pericolo, ma non sapeva nemmeno dove raggiungerla, quando d’un tratto segui il suo istinto e si trovò proprio al momento giusto, nel posto giusto, lei era appena scivolata da un tetto e lui prontamente l’aveva salvata. Lei di rimando lo guardò con occhi intensi e lo invitò ad abbandonare quella battaglia per mettersi in salvo, e nel dirgli questo lo baciò.
 Quel breve ed intenso bacio, cosi carico di emozione gli sembrò cosi tanto giusto, da non aver fatto altro che attendere questo in tutta la sua vita.
 Era proprio coraggiosa, la sua sailor moon, era cosi forte la sua Usagi, cosi piena di vita, si era proprio la ragazza che cercava.
Ma poi un colpò lo destò dai suoi pensieri, lei stava per essere ferita da un attacco improvviso, cosi agi d’impulso perché era l’unica cosa giusta da fare, proteggerla più della sua stessa vita.
Cosi fece e venne ferito al posto suo, una ferita che gli avrebbe procurato la morte immediatamente.
 Ma questo non gli dispiaceva, infondo sarebbe morto per l’amore della sua vita e non c’era cosa più giusta da fare se non morire per lei.
Semincosciente, rivisse quel sogno, ma questa volta quella principessa ebbe un voltò, il volto della sua amata.
 Ricordi mai vissuti in questa nuova vita, prepotenti si fecero sentire e vedere, di un’altra vita in cui lui aveva già amato quella ragazza, aveva già donato il suo cuore alla sua Usagi.
Si chiamava Serenity a quel tempo, lui Endimion, ma cambiando la forma dei personaggi rimanava sempre la stessa sostanza, Endimion-Serenity, Sailor moon- Tuxedo Kamen ed infine Mamoru ed Usagy erano due ragazzi che volevano solo vivere il loro amore.
Riverlò ad Usagi la verità sulla memoria riacquistata e con il cuore in gola per averla ritrovata ed averla persa nuovamente le disse che l’amava.
Poi il buio, ed in quel buio una sconvolgente luce lo penetrò abbagliando il suo corpo ormai esanime, rinvigorendolo fino a farlo semplicemente svenire.
 Il cristallo era appena nato, lui era immobilizzato da quello stesso potere e  avrebbe voluto rassicurare quella ragazza piangente per dirle che lui era ancora vivo o perlomeno era quello che sentiva.
 Sofferente per non poterla rasserenare, ma felice perché ben presto l’avrebbe potuta riabbracciare.
 Il loro amore, sarebbe rinato, questa volta però non avrebbero vissuto e gli errori del passato non si sarebbero più ripetuti, lui avrebbe fatto di tutto per renderla felice. Con occhi sognanti e pieni di amore, chiuse le palpebre impregnandosi di lei, solo di lei.
 
Poi il buio nuovamente ed un nuovo risveglio.
Non sapeva chi fosse, ne come avesse condotto fino a quel momento la sua esistenza ma di una cosa era certo, era al servizio della regina Perillya e avrebbe fatto di tutto per servirla, conquistare il cristallo ed uccidere quelle fastidiose guerriere sailor.

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Capitolo 3
*** Endo: principe del male ***


Nel buio e nel vuoto
Cosi trascorrevano le sue “non” giornate, non si capiva mai dove iniziasse il giorno e finisse la notte, era tutto cosi gelido, buio e pieno di malvagità.
Cosi apatico e maledettamente familiare.
Si ergeva minaccioso nei confronti  dei capi a servizio della regina Perillya, duro, intangibile, inarrivabile, impassibile, forte e severo, lui era Endo, il principe del male, promesso sposo della regina!
Un unico ostacolo, lo divideva dal trono, dalla bramosia di potere che sentiva accrescere sempre di più nel suo cuore, uccidere i nemici del regno delle tenebre, in particolar modo uccidere sailor moon.
Inutili e vani erano stati fino ad allora i tentativi di eliminare quelle fastidiose nemiche, ma ora grazie al risveglio di lui, dormiente per secoli a causa del potere del regno argentato ( nd cosi gli era stato raccontato),  le cose sarebbero cambiate, e finalmente il regno delle tenebre avrebbe dominato la terra.
Lui avrebbe ricoperto la carica che gli spettava fin dai tempi più remoti dell’oscurità, principe del male, re di ogni sofferenza.
Prima missione: alla ricerca del nemico
Presso una sala giochi “il crown” avverti una manifestazione del potere sailor, probabilmente era una sede di controllo, decise di indagare.
 Abbindolò con facilità il proprietario, un inetto, che dava confidenza a tutti un certo Motoki, gli fece addirittura credere di essere il suo migliore amico,  tanto da trascorrere tutto il suo tempo in quel posto.
E proprio quando cercava di localizzare la fonte del potere, vide una ragazza bionda, dalla strana somiglianza con sailor moon, le si avvicinò e cercò di ammaliarla con il suo fascino, ma qualcosa lo turbò e fece vacillare le sue certezze, quella ragazza era immune al suo potere.
Ma quello che fecero di più vacillare le sue convinzioni furono i suoi occhi, fantastici occhi azzurri, suscitarono in lui molteplici sensazioni, non odio a lui cosi familiare, non lussuria di lui compagna fedele, niente di tutto questo. Una strana e dolorosa sensazione, lacerò per un secondo una sorta di velo depositato nei suoi occhi incolori, per un secondo vide una luce, ma fu un lampo e quel velo ritornò saldamente a prendere il suo posto.
 Cercò di distogliere questi pensieri incerti e si convinse che forse doveva essere una sorta di pietà per le cose tanto brutti che avrebbe dovuto e voluto cagionarle, ma prima ancora di ottenere delle spiegazioni, qualcuno la allontanò e lui decise di rimandare le ricerche, ma prima di andarsene senti quella ragazzina confidarsi con una gatta e dirle che lui assomigliava ad un certo Mamoru.
Quelle parole lo confusero nuovamente, quel dolore che provava quella ragazza non gli piaceva eppure lui avrebbe dovuto nutrirsi del dolore della gente, ma non fu cosi.
Seconda missione: scoprire la vera identità di sailor moon
Il giorno seguente, quella ragazzina riappari e cosi lui continuò da dove aveva lasciato il giorno precedente, cercò di carpire delle informazioni sul cristallo d’argento illusorio e sull’identità delle guerriere sailor, ma  vennerò nuovamente interrotti, e decise che avrebbe dovuto fare la prima mossa e svelarsi, cosi fece e sferrò il primo colpo.
Usagi cosi si chiamava quella ragazzina, si trasformò in sailor moon, e a suon di pugni, e violenti colpi di potere nero, iniziò ad assaporare il sapore della vittoria.
 La regina Perillya intervenne nella battaglia e lo presentò come il principe Endymion, sailor moon stentava a crederlo ed era sul punto di piangere, corrergli incontro, lui non capi bene le sue intenzioni, ma in quel disordine decise di sferrare un nuovo attacco e rapire sailor venus, portatrice della spada che serviva per l’attivazione  del cristallo d’argento illusorio, da quello che aveva capito,  cosi fece.
Nel regno delle tenebre
Si accorse subito, della presenza di una terza persona in quel folle piano di uccidere sailor venus ed  impossessarsi della spada, era senz’altro lei, lo riconosceva dal profumo, anche se riflettendo un istante non poteva ricordare cosi bene il profumo di una persona che aveva appena conosciuto.
Poi vide in  quegli occhi colore dell’oceano segni di disperazione, tracce di amore perduto, speranza di amore ritrovato , il corpo di lei stava sulla difensiva pronta ad attaccare, ma quegli occhi riflettevano le sue vere intenzioni, ovvero quelle di gettarsi addosso a lui, alla ricerca di un minimo segno di un minimo cambiamento.
Poteva quella ragazzina dimostrargli tutte quelle sensazioni e farle provare anche a lui.
 Confuso cercò di ferirla, prendendola per il collo tentò di soffocarla, ma quegli occhi, cosi profondi, gli comunicavano ancora sensazioni contrastanti, e lui voleva solo che si illuminassero come un tempo, ma sia accorse, nuovamente, perplesso, che effettivamente li aveva già osservati prima, li aveva guardati con ammirazione, in un altro luogo, in un altro tempo, ma non si ricordava nè quando e nè come questo potesse essere successo.
Forse pensò, illuminando il suo volto di odio, era il potere della grande sailor moon, d’altronde aveva già sconfitto altri nemici prima di lui, allora capi che doveva trattarsi proprio di qualche potere che confondendo i nemici li soggiogava.
Strinse allora, ancora di più la presa.
 Ma lei si divincolò, guardandolo per l’ultima volta, lo baciò, e mentre le tracce di quel bacio gli laceravano di nuovo quel velo,  sconvolgendogli la mente, avverti un colpo.
Provò un dolore lancinante nel suo petto e successivamente vide lei con la spada in mano, che senza accorgersene gli aveva sottratto ed ora gli aveva conficcato la lama nel cuore, per poi sfocatamente veder che lei rivolgeva quella lama nel suo cuore per togliersi la vita.
Un breve calore aveva accompagnato quell’attimo, quel velo si era distrutto come pezzi di vetro e lui ora morente, avverti quell’oscurità che gli aveva imbrigliato il cuore, lacerarsi e lasciare il posto alla sua vera vita, ai suoi veri ricordi al suo amore, alla sua Usagi.
Morire sapendo di averle procurato del male era la punizione più giusta, ma morire sapendo che anche lei avesse seguito la stessa sorte era una punizione peggiore della morte.
 Avrebbe fatto di tutto per tenerla in vita, avrebbe patito le pene dell’inferno pur di donarla anche solo un minuto in più, cosi si accorse che dentro di lui brillava un frammento del cristallo d’argento illusorio, depositato in lui da una lacrima di lei, e con quel poco di forze che gli restavano, lo indirizzo verso di lei, sperando nel potere rigenerativo del cristallo. Spirò almeno cosi credette, e si maledi per l’ ultima volta.
Nel limbo
Si svegliò miracolosamente, percependo che non era morto, erano stati i suoi guardiani, i suoi protettori dai tempi del regno argentato, che grazie a dei frammenti di pietre, alias le loro anime, gli avevano protetto il cuore.
  Una nuova vita gli era stata donata ma senza di lei lo sapeva non avrebbe avuto senso,!
Poi udii un lamento, una voce soffocata, speranzosa e rassegnata,
ascoltò lei che chiedeva il potere del cristallo d’argento per sconfiggere il regno delle tenebre, si accertò cosi, tirando un sospiro di sollevo che era viva ed aveva bisogno del suo aiuto.
Avverti,  imminente la sua vicinanza, immobile come fosse un blocco di marmo ma riusci con tutte le sue forze ad impadronirsi del suo corpo e riusci a  toccare una mano a lui tanto familiare, cercando di infonderle coraggio, amore e potere.
Fini tutto in un bagliore accecante che permise alla ragazza di sconfiggere il regno del male e riportare tutto alla normalità.
Ti vedo
Poi finalmente la vide, inginocchiata accanto a lui, ci mise un attimo a superare quella piccola lontananza di spazio, ed abbracciarla più forte che poteva, ad assaporare quella sensazione di amore, toltogli troppe volte, fuggito da lui dalle vite precedenti al culmine della felicità, ed ora non avrebbe più voluto essere nessun altro, ora la sua vita finalmente aveva un senso, ora lui poteva di nuovo amare, poteva di nuovo tornare a vivere e quella vita aveva un nome: Usagi.
Ti vedo le disse, lei con una lacrima di felicità ricambiò quel suo abbraccio , ti vedo rispose e lui liberandosi di tutti quegli anni di solitudine, di tutte quelle mancanze che la vita gli aveva donato, di tutta quella malinconia che lo aveva educato alla infelicità, si senti di nuovo amato come solo lei poteva fare.
Un dolce e lungo baciò accompagnò i due, e consci che sarebbe stato per sempre, continuarono a restare legati in quel fantastico abbraccio.
Ora c’erano solo loro due, e nulla più.
 
Per sempre... Da sempre  
 

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