un nuovo inizio per una vecchia fine

di HOPE6714
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** capitolo 30 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


Capitolo 1
Ciao a tutti sono Elena e sono una normalissima diciottenne. Beh forse non proprio normalissima. La mia vita non è per niente semplice: ho una bambina di tre anni che si chiama Luna, lei è la mia vita e l’unica cosa che realmente mi importa è che cresca bene e al sicuro da un mondo crudele  che invece io ho affrontato. Lei non ha un padre, lei è solo mia e ciò che riguarda il mio passato non deve interessarla per niente al mondo o soffrirà troppo.
Mi sono trasferita qui a New York da poco per staccarmi da tutto ciò che mi circondava a Londra. Ho lasciato la mia migliore amica Elizabeth e anche tutta la mia famiglia per stare con la mia piccola. I miei non l’hanno presa molto bene ma a me serviva questa pausa e sono fiera di essere riuscita a prendere una decisione del genere. Non ho un lavoro ma per fortuna i miei possono mantenermi. Abito in un appartamento in centro e ormai conosco fin troppo bene la zona intorno. Con Luna esco tutti i giorni ma cerco di mantenermi nelle vicinanze anche se so che la piccola vorrebbe andare al parco. Io ho fin troppa paura di quello che potrebbe succedere in una città così grande e allontanarmi sarebbe la peggior mossa che potrei fare.
Io e Luna siamo molto simili, anche lei è bionda ma a differenza di me ha i capelli ricci e gli occhi verdi, ha la boccuccia carnosa e ben disegnata. Assomiglia molto anche al padre e vederla tutti i giorni gironzolare per casa mi fa davvero male. Ogni tanto mi chiede di lui ma cerco sempre una buona scusa per farla distrarre anche se so che prima o poi dovrò dirglielo.
In questi giorni ho conosciuto un ragazzo fantastico di nome Louis. Lui è carino e gentile e per di più abitiamo nello stesso palazzo. Sembra che si voglia occupare di me e di Luna. Lui abita da solo in casa e gli piace passare il pomeriggio a giocare con la piccola.
Sono le quattro del pomeriggio e fra poco sarà qui Louis. – Luna! Lo sai chi viene fra poco?- -zio Louis!- lei lo chiama così perché in effetti è come uno zio. Lui c’è sempre e con lui Luna si trova bene e anche io mi trovo bene con lui. Mi fa dimenticare per un po’ Harry il mio ex ragazzo non che il padre di Luna.
È stato un grave errore fidarmi di Harry. Pensavo che fosse vero amore quello che provava per me e invece mi stava solo usando. Quando ha saputo che sono rimasta incinta mi ha lasciato e mi ha detto di non parlarne con nessuno e abortire il prima possibile. Ovviamente non l’ho ascoltato e ho fatto bene. Ora sono una madre e ho una figlia meravigliosa che mi riempie, in parte, il vuoto che ha lasciato lui.
Inizio flashback: tutto era iniziato quando ero a scuola. Eravamo insieme da ormai un anno e con me era dolce e carino ma non pensavo che ,appena girato l’angolo, lui ci provava con le altre.
Una sera eravamo andati a una festa ed eravamo entrambi ubriachi. Eravamo insieme e questa era  l’unica cosa che ci importava. Quella sera fu la migliore della mia vita. Sentivo parte di lui in me e quella sera lo facemmo più volte. Non pensavo che un preservativo potesse rompersi per lo sforzo ma fu così ed io appena due settimane dopo scoprii di essere incinta.  
Fine flashback.

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Capitolo 2
Qualcuno bussò alla porta. Sicuramente era Louis e anche la piccola Luna l’aveva capito perché si era diretta immediatamente verso l’entrata correndo. Aprii la porta e vidi quello splendido sorriso che risplendeva di fronte a me. – ciao Elena! Ciao piccolina!- ci disse allegramente. –conosco quello sguardo! Hai in mente qualcosa!- ero sicura che quel suo sguardo furbo nascondeva qualche idea folle. –è vero mi hai beccato! Andiamo a fare un giro della città. Per tutto il pomeriggio fino a sera tarda. Dovete visitare questo magnifico mondo!- disse dirigendosi alla finestra che si affacciava verso il centro. –lo sai che non mi piace allontanarmi troppo!- ero molto paurosa lo so, ma era l’unico modo che conoscevo per proteggere Luna. –ci sono io con voi e ti giuro che non succederà niente! E poi fra poco arriva anche mio cugino Niall dall’Irlanda e saremo in due a proteggervi!- -zio Louis vieni a giocare con me?- disse Luna. Alle sue parole diventai rossa come un peperone. Mi sentivo imbarazzata perché Louis non era suo zio e poteva dargli fastidio essere chiamato così senza motivo. Lui se ne accorse ma fece finta di niente. –certo piccolina! A che giochiamo?- -alle barbie!- io mi diressi verso il bagno per sistemarmi e poi mi infilai le scarpe per uscire lasciando quei due furbetti sul divano. –sono pronta!- loro due si alzarono svogliatamente e si avviarono verso la porta. Erano così carini insieme, Luna si era davvero affezionata a lui e questo mi faceva piacere perché non avrebbe sentito la mancanza del padre. Scendemmo le scale e poi ci incamminammo verso il parco. Luna e Louis si tenevano per mano e sembravano davvero padre e figlia. –allora quando arriva tuo cugino?- chiesi per iniziare una conversazione. –credo fra poco … gli ho lasciato una copia della chiave per entrare e quando si sarà sistemato mi chiamerà per sapere dove siamo- -gelato!- urlò Luna liberandosi dalla presa di Louis e correndo verso il chiosco. Louis le corse dietro e insieme scelsero i gusti da prendere. –andiamo a sederci su una panchina- consigliai io. –no io voglio andare sullo scivolo!- strillò la piccola. Lasciai  andare Luna con gli altri bambini mentre io e Louis la tenevamo d’occhio seduti nelle vicinanze. –allora è così brutto qua fuori?- chiese scherzando. –no è bellissimo! Lo so che dovrei dargli più libertà ma la paura mi frena parecchio- -non devi aver paura. La piccola ha bisogno di crescere normalmente e anche con i pericoli intorno a lei altrimenti sarà sempre sotto una campana di vetro e quando ci sarà un problema non saprà come affrontarlo- -grazie Louis - -di niente. È solo un consiglio anche se non sono tanto bravo perché non so cosa vuol dire avere una bambina da così giovani … è molto brutto?- -no non è brutto. È difficile! Non posso più divertirmi come un tempo e la mia priorità è sempre lei- -perché non hai abortito?- -non potevo! Sarei stata un’assassina! Non potevo uccidere mia figlia e poi pensavo che Harry si sarebbe reso conto che anche se avevamo una bambina il nostro amore poteva durare. Invece non è stato così … - una lacrima cominciò a scendermi lungo la guancia. –ci ha perso lui … - Louis mi abbracciò forte e io non lo respinsi. Mi mancavano gli abbracci di qualcuno che mi capiva e mi sosteneva. 
Dopo un’ora al parco arrivò Niall che poco prima aveva chiamato Louis per sapere dov’era. –ehi ciao cuginetto!- Niall ricambiò con una pacca sulla spalla ma continuava a tenere gli occhi fissi su di me. Era un bel ragazzo biondo con degli occhi azzurri stupendi. Si sentiva il suo accento irlandese che gli dava quel fascino in più di qualsiasi altro ragazzo. –piacere io sono Elena – gli allungai la mano e lui diventò tutto rosso. – p-piacere io sono Niall!- nessun ragazzo era diventato rosso nel conoscermi. Che carino! –allora ragazzi andiamo a fare un giro per i negozi?- Louis era diventato ancora più allegro di prima e questo mi faceva bene perché mi dava felicità anche a me. – Luna! Vieni dobbiamo andare!- la mia piccolina era così carina con quel sorriso che le illuminava il viso. Sembrava un vero e proprio angelo. 
Passeggiando per la città mi ero resa conto che era ancora più caotica di quanto potevo immaginare e che non era proprio la città più adatta per stare tranquilla con la propria bimba. A casa mi stavo perdendo un vero  paradiso ma ora ero contenta di essere qua. Luna sembrava divertirsi parecchio e anche io in compagnia di Louis e Niall stavo bene. –credo che verrò più spesso a fare un giro! È davvero magnifico!- -guarda un po’ da chi escono queste parole!- Louis aveva ragione, non era da me parlare così.  Non era più della Elena matura e seria ma della vecchia Elena sbadata e giovane! La mia felicità cresceva sempre di più man mano che giravamo negozi ed incontravamo gente nuova. Non mi importava più di essere una mamma giovane! Volevo che Luna si divertisse e che il mio spirito giovanile e festaiolo escisse di nuovo allo scoperto. 
Ormai erano le otto di sera ed eravamo seduti in una pizzeria pronti a mangiare. Luna era davvero stanchissima ma non voleva dormire perché era talmente agitata che non ci riusciva. Qualche minuto dopo entrarono anche due giovani ragazzi che si sedettero al tavolo affianco al nostro. Uno aveva i capelli neri con un gran ciuffo ben pettinato. L’altro aveva i capelli più corti e la barba sul mento. Erano davvero carini tutti e due. Quello con il ciuffo si girò parecchie volte a guardarmi e mi piaceva l’idea di essere osservata. Voleva dire che avevo attirato la sua attenzione. 
Dopo aver mangiato ci avviammo verso l’uscita ma io inciampai nei lacci delle mie scarpe e caddi letteralmente addosso a quel ragazzo che mi fissava. –ehi tutto bene?- mi chiese. –si certo. Scusami tanto- risposi imbarazzata. –tranquilla fa niente. Piacere io sono Zayn - .

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


Capitolo 3
Quel ragazzo mi sembrava tanto familiare. Aveva qualcosa che già conoscevo, ma forse era solo una mia impressione. –ma per caso ci siamo già incontrati noi due?- chiesi un po’ imbarazzata. –noi due?! No è la prima volta che ti vedo … - sembrava teso nel parlare. Si era irrigidito e continuava a lanciare occhiate strane al suo amico che ci guardava con aria sbigottita. –comunque piacere io sono Liam – mi disse quell’altro ragazzo per cambiare discorso. Anche lui mi era familiare. Era molto strana questa situazione ma decisi di lasciar perdere per non fare altre brutte figure. –piacere anche a te io sono Elena – dissi continuando a guardare i due occhi marroni di Zayn. Avevano qualcosa di speciale, qualcosa che mi ipnotizzava. – mami possiamo andare?- mi chiese Luna spazientita interrompendo i nostri sguardi. –certo tesoro andiamo subito- poi mi rivolsi a Zayn e Liam: –scusate ancora per il disturbo. Ciao- -non fa niente. Ciao­- risposero.
ZAYN:
-Come avrà fatto a ricordarsi di noi? L’abbiamo incontrata solo una volta!- dissi a Liam. -non lo so ma questo ci darà dei problemi per continuare il piano- -forse no. Potrebbe essere un modo per avvicinarci di più a lei- -dobbiamo parlarne con lui- -si hai ragione. Ci dirà come continuare-. Presi il cellulare e digitai il numero. Mi rispose dopo due squilli: -ehi amico come va?- chiese. –non so se va bene o va male- -che vuoi dire?- - l’abbiamo seguita nella pizzeria ma poi mi è caduta addosso e mi ha riconosciuto. Ha fatto domande e credo che se ci rincontreremo potrebbe scoprire qualcosa- -no che dici?! È perfetto. Devi tenerla d’occhio e assicurati che non si innamori di nessuno- -certo so cosa fare!- chiusi la chiamata sollevato. Andava tutto bene per fortuna, il piano poteva continuare e speravo non ci fossero più intoppi. Non mi piaceva ciò che stavo facendo ma la paga era troppo alta per non accettare.
Uscimmo dalla pizzeria e ci guardammo intorno per vedere dov’era andata.
ELENA:
Ci avviamo velocemente verso casa che non distava molto. Mi sentivo osservata, ma con tutte quelle persone pensavo fosse naturale. Mi giravo di continuo per osservare alle mie spalle ma non c’era nessuno che mi fissava o seguiva. Tutti erano impegnati per i fatti loro ed io ero una dei tanti passanti che girovagavano per le strade della città. Ero davvero felice di questa giornata perfetta ma qualcosa era cambiato quando incontrai Zayn. Non era normale squadrare così una persona mai vista e sentire dentro di te che l’avevi già conosciuta. Ero davvero moto confusa e cercavo in tutti i modi di trovare un ricordo legato a lui ma non ci riuscivo. Era tutto inutile.
Quando arrivammo a casa salutai Louis e Niall ringraziandoli della splendida giornata che mi avevano fatto passare ed andai a mettere a letto la piccola Luna. Era così bella che non staccavo gli occhi da lei. Forse perché mi ricordava Harry, ero ancora innamorata di lui ma ovviamente dovevo superare la nostalgia perché per lui ormai non esistevo più e anche se sapeva che Luna era nata non gliene fregava niente. Ero stata solo un'altra pedina del suo gioco e ora dovevo pagarne le conseguenze. Non sapevo come facesse a resistere e a vivere con se stesso dopo quello che mi aveva fatto. Sapeva che aveva un figlia e non si era mai fatto sentire, sapeva che lo amavo ancora ma non mi aveva mai più richiamato. Diedi un bacio a Luna e poi andai a dormire anche io.
La notte era stata orribile. Rivedevo tutti i momenti felici passati con Harry ma la parte più starna era che in una piccola scena avevo intravisto Zayn e Liam. Questo voleva dire che non ero pazza e che quei due li avevo già incontrati da qualche parte. il sogno non era chiaro e la mattina non mi ricordavo già più l’ambiente dove era situata quella scena. Andai a preparare la colazione ancora immersa nei miei mille pensieri. Era davvero inquietante quella situazione e non sapevo come affrontarla così decisi di ignorarla anche se ero davvero molto preoccupata e il mal di testa che mi era venuto non mi aiutava per niente.
Andai a svegliare Luna che dormiva ancora beata: -ciao mami!- -buongiorno piccolina! Dormito bene?- -si mamma. Grazie a Toby!- Toby era l’orsetto che gli aveva regalato Elizabeth quando era nata. Erano un paio di giorni che non la sentivo perché era arrabbiata con me. Non voleva che io me ne andassi da sola in una città così grande e mi mancava davvero tantissimo. Lei mi era sempre stata vicino fin dalle medie e non avrei mai potuto ringraziarla abbastanza per tutto l’affetto che mi dava. Ci aveva accompagnato all’aereo porto quando dovevamo partire e le lacrime che aveva versato non le dimenticherò mai. Anche Luna gli era affezionata e infatti la chiamava “zia Eli”. Mi aveva promesso che sarebbe venuta ma se non sarei riuscita a trovare  un lavoro non credo sarebbe stato possibile avere un'altra persona in casa. I miei per fortuna non facevano fatica a mantenermi ma un giorno dovevo trovarmi qualcosa da fare altrimenti sarei dovuta tornare da loro.
Cambiai la mia piccola e poi andammo in bagno per sistemarci. Lei non faceva capricci, mi capiva, mi ascoltava e mi aiutava, ovviamente nei limiti di una bambina di tre anni. Sembrava quasi che capisse che non era facile per me prendersi cura di lei essendo così giovane. Non potevo davvero chiedere una bambina migliore. 
 

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


Capitolo 4
Nel pomeriggio chiesi a Louis e Niall se potevano tenermi per un po’ Luna così io sarei andata a chiedere informazioni per una richiesta di lavoro che avevo visto il giorno prima in un negozio di abbigliamento. Non era proprio il lavoro che avevo sempre sognato, ma era un opportunità che non potevo lasciarmi scappare.
Mi misi un po’ più di trucco del solito ed andai al negozio che per fortuna non era neanche tanto lontano. – buongiorno- mi disse una signora di mezza età al bancone vicino all’entrata. –buongiorno. Ieri ho visto l’annuncio fuori e ho visto che cercate del personale. Io sarei molto interessata … - -oh bene! Qualcuno che si fa avanti! Puoi lasciarci una copia del tuo curriculum e noi ti informeremo tra pochi giorni- -bene. Devo lasciarle anche il numero di telefono?- -si grazie-. Scrissi il numero su un foglietto e dopo aver ringraziato uscii dal negozio. Credo che sarà facile avere quel posto di lavoro siccome non ho mai avuto problemi nel dialogare con le persone e il mio curriculum è impeccabile! Sono fiera di me stessa. Avevo già in mente molti anni fa di venire a New York ma ovviamente pensavo per lavoro e senza una figlia. Come possono cambiare velocemente i piani di una persona … 

Ancora quella sensazione mi prevalse, sentivo dentro di me l’istinto di girarmi a vedere chi c’era. Mi sentivo osservata, quasi spiata e la sensazione non era delle migliori. Mi girai indietro per guardarmi alle spalle ma ovviamente non c’era nessuno. Poi però mi scontrai con un'altra persona e le sensazioni cambiarono. Mi sentivo agitata, il mio cuore batteva forte davanti quel ragazzo. Che mi stava succedendo? –ehi attenta Elena! Vuoi proprio finirmi addosso in tutte le maniere è?- disse Zayn con un sorriso a trentadue denti. –scusami. Sono davvero un imbranata totale!-  la mia voce era rotta e con un leggero pizzico di insicurezza. Si quel ragazzo mi metteva proprio a disagio. –che ci fai da queste parti?- chiese allegro. –sono venuta per trovare un posto di lavoro. Tu invece? … - - passeggiavo … ma perché guardavi indietro? Qualcosa non va?- -no, no niente … - non ero per niente brava con le bugie e anche lui se ne era accorto ma lasciò perdere. –beh se sei libera possiamo fare un giro al parco … - -certo … - non so perché avevo risposto così, ma era la prima parola che era passata nel mio cervello.
Camminammo per un po’ in silenzio poi fu lui a fare il primo passo. –allora Elena da dove vieni?- i suoi occhi brillavano di entusiasmo. Se aveva qualcosa da nascondere era bravo perché non riuscivo a capire veramente le sue intenzioni. –vengo da Londra - - mmm … anche io! Guarda che coincidenza- -si, che coincidenza … - dissi a bassa voce parlando tra me. –ma quella bambina che era con te ieri sera è tua sorella? - - … non proprio … - ero un po’ imbarazzata  a quella domanda ma forse era anche naturale esserlo essendo un gran idiota che si era fatta mettere incinta così giovane. – vi assomigliate molto … - -si lo so. è la mia fotocopia- dissi con una risata forzata. Sembrava un interrogatorio. Non ero mai stata così tanto in ansia in tutta la mia vita. Non mi piaceva Zayn, non volevo la sua compagnia e tanto meno le sue odiose domande. –Elena?- -si?- -perché sei così tanto tesa? Ti faccio paura per caso? … - -no solo che tu mi ricordi un ragazzo che ho conosciuto e …  niente lascia perdere è una sciocchezza!- -no continua!- -non è che questo ragazzo l’ho conosciuto. L’ho visto e mi sembrava fosse amico di Harry … - - mmm … - disse annuendo. Non me ne ero neanche resa conto ma si era fatto davvero tardi. –scusami Zayn ma ora devo proprio tornare a casa- -oh … si certo scusa, è vero si è fatto tardi! Vuoi che ti accompagni?- -no tranquillo sono vicino a casa e posso andare da sola- -ok come vuoi. Ci si rivede in giro!- -certo. Ciao-

Quando tornai a casa andai dritta da Louis per riprendere Luna e poi preparai la cena. Ero molto stanca e la piccola non era da meno così dopo cena ci sdraiammo sul divano e dopo poco lei si addormentò. Anche se era stanca non smetteva di parlarmi dei giochi che aveva fatto con Louis e Niall. Le stavano simpatici tutti e due e per me erano davvero importanti perché oltre ad aiutarmi con lei, mi tenevano compagnia.
La misi a letto ed io mi stesi sul divano perché avevo perso il sonno. Stavo ripensando alla conversazione del pomeriggio con Zayn e ad un tratto qualcosa non mi quadrò più. Quando io avevo detto che mi ricordava un amico di Harry, lui non chiese chi era Harry come avrebbe fatto qualsiasi altra persona, ma annuì e questo voleva dire che sapeva chi era Harry. A quel pensiero il mio respiro si fece irregolare e il mio cuore batteva all’impazzata. Mi sentivo male e pensavo che quella storia non sarebbe di certo finita bene. La mia domanda era: 

“chi è Zayn?!”

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


Capitolo 5
Dovevo assolutamente scoprire qualcosa in più su Zayn. Avevo paura a chiederglielo perché avrei fatto una brutta figure nel caso fosse stata tutta opera della mia mente e comunque sapevo bene che non mi avrebbe mai detto la verità. Di certo l’unica cosa da fare era indagare su di lui senza dargli sospetti strani e avvicinarmi sempre di più per riuscire a capire meglio che cosa mi nascondeva. Parlare con Louis non mi sembrava opportuno e quindi l’unica persona che mi rimaneva era Elizabeth. Anche se avevamo litigato mi avrebbe capita e ascoltata perciò la chiamai subito assicurandomi che il fuso orario non fosse un problema. Da me era mattina e là pomeriggio, non c’erano problemi. –pronto?- disse una vocina dolce al telefono. – Eli! Ciao come stai?-  -oh mio Dio! Ele! Non avevo guardato di chi era il numero e non mi sono resa conto fossi tu! Come vuoi che vada razza di scimonita?! Mi hai lasciato qui tutta sola!- disse ridendo. –sto bene anche io grazie per l’interesse … - gli risposi con un leggero tono di altezzosità ma ovviamente scherzando. –mi devi aiutare Eli … - -che è successo?-. Avevo impiegato quasi dieci minuti per spiegarle nel dettaglio tutto quello che mi era successo in questi giorni. –questo Zayn non mi convince … e dir la verità neanche Harry … - disse con tono preoccupato Elizabeth. –che vuoi dire?-  - l’altro giorno l’ho visto in un locale che parlava con un uomo molto più grande di lui. Diceva che aveva dei contatti a New York e che sarebbe stato facile … - -cosa sarebbe stato facile?- -non lo so. Non ho potuto ascoltare tutta la conversazione ma dopo quello che mi hai detto tu credo che centri qualcosa- -è molto probabile. Ma che cosa vuole da me?!- -ah beh non chiederlo a me. Di questa storia ho capito ben poco … - -tu capisci poco sempre non è una novità!- dissi ridendo. Mi faceva bene parlare con una vera amica. Non che Louis non lo fosse, ma Elizabeth mi conosceva da più tempo e sapeva ogni dettaglio della mia relazione con Harry. –quando verrai a trovarmi?- chiesi con una vocina triste. –non lo so. Ho il lavoro e gli studi di mezzo e forse sarebbe opportuno aspettare- -certo non voglio farti pressioni ma … VIENI AL Più PRESTO!!!- - ahaha sicuro! Ehi dov’è Luna? Come sta?- -bene, bene. È sul divano che gioca, ora te la passo- -Luna sai chi c’è al telefono? Zia Eli!-. Sulle sue piccole labbra spuntò un gran sorriso e cominciò a dimenarsi per poterla salutare. Gli diedi il telefono mettendo in vivavoce la chiamata e poi a gran voce salutò Elizabeth: -ciao zia! Sai che Toby è il mio orsacchiotto preferito?- -ma davvero? Mi fa piacere. Ehi mi dai un bacio a distanza?- rispose lei. –certo!- smac, baciò il telefono. –ti voglio bene piccolina.- -anche io zia-. Ripresi il telefono e salutai Elizabeth perché doveva andare via. 
Per tutta la mattinata io e Luna restammo sul divano a giocare finche qualcuno, dopo pranzo, suonò il campanello. –ciao Louis, ciao Niall!- dissi con un gran sorriso. Ero molto contenta della loro visita ma qualcosa non andava. –possiamo parlare?- disse Louis serio. –si … - ero preoccupata. Che poteva essere successo ora? – Niall tu resta con la bimba- disse Louis e Niall entrò dando un bacino sulla fronte di Luna. Louis mi prese il polso e mi trascinò in corridoio chiudendo la porta alle mie spalle. –mi spaventi, che succede?- -questo succede- mi disse porgendomi un foglio ben piegato. Pian piano lo aprii e cominciai a leggere: “Elena non deve essere ferita o toccata. Allontanati da lei o almeno non farla innamorare di te. Per me lei è tutto e quando tornerò sarà di nuovo mia. Non ti sto minacciando perché non sono una cattiva persona ma voglio solo avvisarti che se le farai del male non sentirò ragioni.” –io … non so cosa dire. Non so niente di questa storia te lo giuro- dissi quasi implorando. –lo so che non sai niente. Solo volevo avvisarti … - -grazie. Ma tu mi starai vicino vero?- -certo! Gli amici non si abbandonano tanto meno per una stupida lettera- senza pensarci tanto lo abbracciai forte ma lui non si ritrasse, anzi mi strinse ancora di più. –ti adoro!- dissi ridendo. Avevo davvero un senso di pace e leggerezza che scorreva nel mio corpo. –dobbiamo scoprire però chi mi ha mandato questa lettera- disse con voce cauta e armoniosa. Non volevo dirgli niente ne di Zayn ne di quello che mi aveva raccontato Elizabeth. Coinvolgerlo sarebbe stato da egoista perché sarebbe finito nei guai e io gli volevo troppo bene per vederlo soffrire. -vieni in casa qui c’è una forte corrente d’aria- dissi tirandolo verso la porta. Quando entrammo in casa vidi Niall e Luna ridere come matti. Luna aveva preso il carattere proprio da me perché sapeva prendere confidenza con tutti in poco tempo. Era solare, gentile, sempre allegra, dolce e amichevole con tutti. La bimba perfetta. Quanto la amavo, molto più della mia stessa vita. –perché non restate per cena?- -con molto piacere!- disse Niall.  –siii! Così possiamo finire di giocare!- disse Luna guardando Niall e ridendo come solo lei sapeva fare. Quanto era bella. Non avrei mai smesso di dirlo.
Io e Louis ci mettemmo a cucinare anche se non era molto bravo e più che aiuto mi sporcò metà cucina per poi non combinare niente. Quella sera era stata una delle mie preferite perché per la maggior parte del tempo ridevamo senza pensare a nessun problema. Era la serata perfetta fino a quando loro non se ne andarono e mi arrivò un messaggio:
ciao Elena, sono Liam, il ragazzo che era con Zayn in pizzeria.
Devo assolutamente parlarti di persona.
Ti aspetto domani alle 16 p.m. al parco. Per favore vieni.
Il mio cuore scalpitava. Voleva uscire dal petto e scappare via, ma non sarebbe stata una cattiva idea. Così non avrei più sofferto … che cosa voleva quel ragazzo da me? E se fosse stata una trappola per farmi del male? Sarei dovuta andare o avrei dovuto lasciar perdere? Continuavo ad andare avanti indietro per il salotto da quanto ero agitata. Liam avrebbe potuto darmi le risposte che volevo oppure confondermi ancora di più. Dovevo sapere, dovevo capire e l’unico modo era di fidarmi di questo ragazzo appena conosciuto … 

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


Capitolo 6
La notte era stata interminabile. Non riuscivo a prendere sonno perché la mia mente era occupata da idee e paure per cosa sarebbe successo il giorno seguente. Avevo deciso di incontrare Liam siccome era l’unica alternativa che avevo per scoprire qualcosa in più. Dir la verità non sapevo se voleva parlarmi di Zayn ma non credo avesse altro da dirmi …
Erano le tre di mattina e un tuono risuonò tra le pareti della stanza fino ad arrivare al mio petto. Ero talmente agitata che tutto mi faceva paura. Ero peggio di una bambina ma l’unica cosa che seppi fare fu quella di rintanarmi nelle coperte e chiudere gli occhi. Per fortuna riuscii ad addormentarmi anche se il mio sonno fu tormentato da incubi strani e da ricordi di Harry non molto piacevoli.
La mattina seguente ero stravolta. Ero incredibilmente stanca ma l’adrenalina di paura e agitazione che mi scorreva nelle vene riusciva a tenermi sveglia. Ad un tratto il cellulare che era sul tavolo della cucina suonò e io balzai in piedi come una molla. Mi avvicinai cautamente al telefono prima di guardare lo schermo. Il numero non lo conoscevo perciò non poteva essere Liam. –pronto?- dissi con voce roca. –buongiorno. Chiamo per via del suo lavoro al negozio di abbigliamento- -ah si! Buongiorno- -abbiamo valutato attentamente il suo curriculum ed è davvero eccellente perciò può cominciare il giorno di prova domani- -oh si sarebbe perfetto! A che ora dovrei venire?- -per le dieci di mattina- -va bene grazie- -allora buona giornata. Arrivederci- -arrivederci-. La giornata sembrava iniziare bene, era il pomeriggio che sarebbe stato “movimentato”. Mi preparai una colazione veloce, mi vestii e poi andai a svegliare Luna. Era stata davvero bravissima la notte del temporale, molto più di me. –mamma oggi andiamo al parco?- a quella domanda spalancai gli occhi. Facevo bene a portarla con me o sarebbe stato pericoloso? –va bene … - gli dissi per tranquillizzarla, anche se non sapevo se l’avrei portata. La mattina passò tranquillamente. Luna stava guardando la tv mentre io pulivo un po’ la casa. Mi sembrava ancora starno fare la parte della persona adulta e responsabile ma cominciava a piacermi questo ruolo. Mi sentivo matura, pronta a tutto ma soprattutto sapevo che potevo proteggere la mia piccola,  dovevo farlo! Non avevo scelta. Dopo pranzo mi misi a pensare come avrei fatto con il lavoro e con la piccola. Non potevo di certo permettermi una babysitter ma neanche affidarla sempre Louis. Era davvero un bel problema. Per telefono chiesi a Louis se per una settimana poteva tenerla lei e poi mi sarei arrangiata. Ovviamente Louis ne fu più che felice ma non volevo abusare della sua generosità.
Erano le 15.45 quando io e Luna ci avviammo verso il parco. Avevo deciso di portarla con me e mentre io e Liam avremmo parlato lei sarebbe stata lontana da noi mentre giocava con gli altri bambini. Quando arrivammo al parco vidi Liam seduto su una panchina. –piccola vai a giocare!- dissi a Luna. –ciao Liam- lui mi guardava strano mentre mi sedevo. Sembrava agitato e confuso. –ciao Elena. So che può sembrarti strano che io ti abbia chiesto di venire ma dovevo assolutamente parlarti- -sono felice che tu ti sia fatto avanti perché devo chiederti anche io un paio di cosette … - - … devo confessarti una cosa. Non riesco più a trattenermi. Io e Zayn quando siamo entrati nella pizzeria non lo abbiamo fatto per caso … - -non capisco … - -io e Zayn ti stavamo seguendo- -e per che mai?!- -in realtà ti conosciamo molto bene Elena. Non ti sbagliavi quando hai chiesto a Zayn se ci conoscevamo già- . Subito dopo le sue parole l’immagine di Harry e quei due ragazzi al suo fianco che uscivano da un locale mi balenò in testa. Non riuscivo a ricordare molto bene le facce dei due ragazzi ma qualcosa di familiare lo avevano. –conosciamo te e conosciamo Harry … -. A quel nome il mio cuore cominciò a battere fortissimo. – c-che cosa centra Harry?- chiesi con la voce spezzata.  –Harry ci ha mandato qui … - -cosa?!- dissi quasi urlando attirando l’attenzione di qualche passante e diventando tutta rossa. –lo so che può sembrare assurdo e in effetti lo è ma lasciami spiegare-. Tirò fuori dalla tasca una vecchia foto piegata in due. C’era Zayn, Liam, Harry e una ragazza dai capelli rossi fuoco,ovviamente tinti,  che abbracciava quest’ ultimo. –eravamo appena usciti da una festa e questa ragazza si era avvicinata a Harry per tutta la sera. Era la sera in cui seppe che tu avevi appena partorito Luna ed era davvero stravolto. Non ragionava più e aveva davvero paura dell’idea di essere padre, così si portò a casa questa ragazza per ricordare a tutti che lui era giovane e non un vecchio padre. Quando tornò da noi il giorno successivo ci raccontò che non aveva sentito niente nell’andare a letto con quella e che non capiva cosa gli succedeva. Passarono quasi tre anni e lui non si divertiva più come un tempo. Era cambiato radicalmente e sembrava depresso. Sapevamo tutti che quel che gli succedeva era perché era ancora innamorato di te e della sua piccola figlia, ma troppo orgoglioso per ammetterlo escogitò un piano. Sapeva che Zayn doveva partire per New York e così chiese anche a me di aiutarlo con questo piano. Mi ha pagato tutto il viaggio e mi mantiene ancora ora anche se io abito a casa dei zii di Zayn dove anche lui è ospite.- -mi hai spiegato tutto ma non questo piano … - lo interruppi io. –io e Zayn dobbiamo fare in modo di non farti innamorare di nessuno e di seguirti sempre e ovunque. Dobbiamo avvisarlo tutti i giorni e spiegargli che cosa hai fatto per l’intera giornata- -in poche parole dovete spiarmi … - -si! Io odio questo piano ed ecco perché sono venuto a raccontarti tutto. Sono obbligato a stare qui a New York, quando invece vorrei essere a casa mia.- -ma perché mi hai rivelato tutto?- -perché so che ti sei accorta di qualcosa e che hai paura. Lo vedo da come ti comporti quando sei per strada … e comunque se il piano dovesse fallire io ne sarei molto felice perché potrei andarmene- -ne godiamo entrambi di questa cosa. Ma se Harry sapesse che me lo hai raccontato non credo ne sarebbe molto felice … - -no infatti! Dobbiamo fare un patto. Cerchiamo di sabotare questo piano. Tu fra qualche giorno racconti a Zayn che hai capito chi è e le sue intenzioni dicendogli che ti ricordavi di lui … insomma inventi qualcosa! Io cercherò di dare notizie false a Harry, ovviamente per quanto posso perché non dobbiamo dimenticarci che c’è Zayn in giro e lui non tradisce gli amici. Lui segue Harry come un cagnolino e non lo tradirebbe mai- -ok allora è un patto! Grazie Liam- -di niente. Buona fortuna!- disse lui alzandosi e andandosene.
ZAYN:
Non potevo credere alle mie orecchie. Ero nascosto dietro un albero del parco e avevo ascoltato l’intera conversazione tra Liam e Elena. Che sporco traditore! Harry doveva essere informato di tutto. Non mi interessava se Liam era mio amico. Doveva pagare per il suo tradimento e Harry mi avrebbe sicuramente detto come fare. – oh Liam Payne tu la pagherai molto cara- dissi a bassa voce prima di andarmene. 

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Capitolo 7
*** capitolo 7 ***


Capitolo 7
ZAYN:
-Harry? Devo parlarti immediatamente!- -si, si ok ma non urlare. Ti ricordo che qui è notte e sono stanco anche io- -si hai ragione scusa ma ho qualcosa di urgente da dirti!- -allora dimmi che aspetti!- -oggi stavo seguendo Elena e poi ho visto che si è incontrata con Liam. Ero dietro un albero e ho potuto ascoltare tutta la conversazione. Liam ha detto a Elena il tuo piano e hanno fatto un patto per sabotarlo- -che cosa?! Ma che gran stronzo che è Liam! Come ha potuto! È uno dei miei migliori amici!- -gliela farai pagare vero?!- -Zayn non lo so… lui è pur sempre mio amico ed avrà avuto un motivo valido per comportarsi così- -oh Harry non fare il sentimentale! Lui ti ha tradito è giusto che abbia una lezione- -si forse hai ragione. Non preoccuparti so io cosa fare- e chiuse la chiamata.
Potevo sembrare stronzo ma in realtà volevo solo pareggiare i conti.
HARRY:
Non potevo credere a quello che mi aveva detto Zayn. Liam che mi tradisce? Una cosa mai vista! Io e lui eravamo amici da tempo e questo non me lo sarei mai aspettato. Zayn mi aveva convinto, volevo fargliela pagare e sapevo già come. Avevo degli amici a New York che mi avrebbero sicuramente aiutato ed erano proprio le persone perfette per questo lavoretto.
ELENA:
Dopo aver parlato con Liam tornai a casa mano nella mano con il mio piccolo angioletto che non smetteva di parlarmi di una bambina che aveva conosciuto. Io non la ascoltavo perché ero totalmente immersa nei miei pensieri. Non potevo credere che Harry avesse fatto tutto questo! Voleva tenermi in prigione ma lui una vita se l’era fatta e anche io. Non avevamo niente che ci legava. Luna era mia e non mi importava se diceva che era anche sua figlia. Un vero padre non si sarebbe mai comportato così.  E poi che voleva lui da me? Se voleva scusarsi poteva farlo senza tutta questa messa inscena! Ero davvero molto arrabbiata e la prima cosa che feci dopo essere tornata a casa fu quella di chiamarlo. In realtà non sapevo bene cosa dirgli ma volevo assolutamente parlare con lui. 
-pronto?- una voce roca parlò dall’altra parte ed il mio cuore cominciò a battere fortissimo. Avevo le così dette farfalle nello stomaco e le mie guance andavano letteralmente a fuoco. – Harry?-  - Elena?-  aveva un tono di voce stupito e sembrava confuso. – si sono io. So che da te è tardi ma dovevo assolutamente parlarti- -dimmi allora-. Ad un certo punto mi ricordai che non dovevo dirgli niente altrimenti Liam sarebbe finito nei guai ma era già troppo tardi. La mia bocca sembrava sconnessa dal mio cervello. –so che hai escogitato un piano per seguirmi, o meglio, spiarmi! Ma che cosa vuoi da me?- -chi ti ha detto questo?- -… ho sentito Zayn mentre parlava al telefono e … probabilmente eri tu- per fortuna ero riuscita a trovare una buona scusa. –ti conosco troppo bene e so che menti!- -oh ma per favore! Tu mi conosci bene? Se mi conoscessi bene avresti capito che non avrei mai abortito!- dissi con le lacrime agli occhi. – mami perché piangi?- mi chiese Luna sedendosi sul divano accanto a me. Aveva appoggiato la testa sulle mie gambe e sembrava davvero dispiaciuta. Ma come faceva? In fondo aveva solo tre anni.  – e-era Luna quella?- chiese con voce rotta Harry. –si era lei…- -e come sta? Com’è? Ha mai chiesto di me?- -ehi calma! Perché tutto questo interesse tutto ad un tratto?- -lei è mia figlia! Certo che me ne interesso!- -no! Lei non è tua figlia. Un vero padre non si sarebbe comportato così! Ti odio Harry!- -non è vero! So che mi ami ancora!- -è vero … ti amo e ti odio allo stesso tempo e non credo sia un bene- - … puoi passarmela?- -stai scherzando vero? No certo che no. Lei non ti conosce! Che vuoi dirgli?!- -niente volevo solo sentire la sua voce- -beh non lo farai. Non voglio che si leghi a te in nessun modo! Faresti soffrire entrambe e questo non va bene!- -ma … io t-ti amo ancora!- -stai delirando! Harry sono passati tre anni e non ti sei mai fatto vivo! Come posso crederti?- -verrò a New York e starò con voi tutto il tempo. Voglio recuperare il tempo perso. - -no per favore, non farmi questo! Rimani a Londra e fatti una vita per conto tuo. Voglio vivere in pace e non posso farlo se ci sei tu- -ma non capisci che io sono padre? Le nostre vite saranno sempre legate d’ora in poi!- -non dovevi commettere questo errore. Dovevi capire prima il tuo sbaglio.- e chiusi la chiamata. –chi era mamma?- chiese Luna. –nessuno tesoro. Era solo uno sbaglio- lei mi guardò confusa e poi saltò giù dal divano andando a giocare con le bambole. Era troppo piccola per soffrire e poi una cosa del genere sarebbe stato insostenibile per una bambina così piccola.
Andai in cucina a cucinare e non mi resi conto che qualcuno suonava alla porta. Luna mi chiamava ma io non la sentivo. Ad un certo punto mi tirò per la maglia e io mi “risvegliai” dai miei pensieri. Aprii la porta e vidi che era Liam. Era ridotto molto male. Aveva il viso interamente ricoperto di sangue e suoi occhi erano lucidi per le molte lacrime che aveva versato. –Liam! Che ti è successo?!- dissi tirandolo in casa per un braccio. –niente di grave. Hai detto qualcosa a Harry?- -no io non gli ho detto niente! Perché?- intanto che parlavo ero andata a prendere del disinfettante e delle bende. –qualcuno deve averglielo detto perché quelli che mi hanno picchiato hanno detto che era da parte di Harry - -oh mio Dio! Quel ragazzo ha davvero superato il limite!-.  Pulii le sue ferite e ci misi delle bende e dei cerotti. –ti fa tanto male?- chiese Luna con molta dolcezza. –no piccolina. Sto bene grazie- -come ti chiami?- -Liam e tu?- -Luna!- -ma che bel nome!- -grazie … -. A guardarli sembravano amici da sempre. Ancora quella domanda mi balenò in mente: ma come fa una bambina di soli tre anni a parlare senza timidezza ad un ragazzo che ha più di sei volte la sua età. –credo che Zayn abbia scoperto qualcosa. Insomma è l’unico che poteva dirglielo … - gli dissi interrompendo la loro dolce conversazione. –si ma come avrà fatto?- -si vede che nel parco non eravamo soli … ma ora che farai?- -me ne ritorno a Londra. Qui non ho più niente da fare e sono solo in pericolo- -si hai ragione. Quando pensi di partire?- -se riesco domani stesso altrimenti aspetterò un altro paio di giorni- -beh avvisami quando parti e se ti serve una casa dove dormire vieni da me- -grazie Elena - -no grazie a te che hai subito tutto questo per colpa mia-.
Quando se ne andò finii la cena che stavo preparando ed iniziammo a mangiare. Luna non esitò a farmi milioni di domande ma poi, finalmente, si addormentò sul divano. La misi a letto e di nuovo la mia ansia mi prese in ostaggio e non mi fece dormire. Restai sul divano a pensare a Harry e a tutto ciò che ci eravamo detti. Era da tanto tempo che non parlavo con lui e quando si era offerto di venire a vivere con me l’idea non mi sembrava tanto brutta ma volevo fare la difficile e dopo quello che aveva fatto a Liam sicuramente sarebbe stato impossibile perdonarlo. 

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Capitolo 8
*** capitolo 8 ***


Capitolo 8
HARRY:
Non avrei mai immaginato che Elena avesse la il coraggio di chiamarmi. E poi con quella grinta! Era cambiata molto in questi tre anni. Sapevo che era maturata ma non pensavo così tanto. Tre anni fa si sarebbe fatta intimorire da me, sarebbe stata più comprensiva e mi avrebbe lasciato andare da lei. Invece mi aveva lasciato senza parole, riusciva a non farsi mettere i piedi in testa, era davvero riuscita a respingermi. Forse non mi amava più, forse mi aveva dimenticato ma io non potevo. Non ci riuscivo, volevo anche io prendermi cura della mia piccolina, volevo che Luna crescesse con tutti e due i genitori. Tre anni fa ero ancora immaturo e stupido ma ero cresciuto e volevo fare la parte del padre.
Andai direttamente a parlare con i miei genitori sulla mia scelta e anche se erano insicuri sul lasciarmi partire, alla fine accettarono. Feci le valigie e mi accompagnarono all’aereo porto. Dopo aver preso il biglietto salutai mia madre e mia sorella con un gran bacio e dissi a mio padre di non preoccuparsi e che se avevo problemi lo avrei immediatamente chiamato. Era una fortuna essere nato in una famiglia molto benestante perché potevo girare il mondo senza problemi.
Dopo essermi accomodato sul sedile dell’aereo presi il pc e cominciai a scrivere un e-mail a Zayn per avvertirlo che stavo arrivando. Il viaggio era stato abbastanza pesante per tutte quelle ore di volo ma per fortuna era andato tutto bene. Arrivai a New York che era ancora mattina. Mi sembrava ancora un po’ strano la questione del tempo ma ci avevo fatto l’abitudine siccome viaggiavo molto con la mia famiglia. Presi un taxi ed arrivai davanti casa di Zayn. Suonai il campanello e lui venne ad aprirmi. –ciao Zayn!- -Harry?!- -oh … non hai ricevuto la mia e-mail?- -no … beh fa niente ora sei qui tanto!- . Sistemai le mie cose nella stanza degli ospiti dove prima era alloggiato Liam. –dov’è Liam?- chiesi guardandomi in giro e vedendo che non c’era niente. –se ne è andato ieri. Se ne torna a Londra quel deficiente!- -meglio! Così non avremo altri problemi. Sai che il tuo bell’amichetto ha avuto un idea per non far saltare il piano?- dissi indicandomi e mostrandogli il mio sorriso più malizioso. –spara!- disse lui. –ora tu andrai da Elena e gli dirai che non sai che fine ha fatto Liam. Fatti vedere triste e spaventato così crederà che non sei stato tu a dirmi che Liam aveva fatto la spia e lei non saprà più cosa credere e soprattutto a chi!- -ma tu sei un fottutissimo genio! Ma questo aiuterà me per togliermi da guai. Tu che farai?- -boh non lo so, non preoccuparti che me la caverò!- dissi battendo un pugno sulla sua spalla.  
ELENA:
Oggi era il mio primo giorno di lavoro ed ero molto agitata. Avevo dei problemi personali e forse distrarmi mi avrebbe fatto bene. Svegliai Luna e dopo aver fatto colazione la portai da Louis.
Erano un quarto le dieci e mi avviai verso il lavoro. Scesi le scale velocemente e mi incamminai sul marciapiede quando vidi Zayn che girava l’angolo. Corsi subito dietro un auto parcheggiata li vicino e per fortuna non mi vide. Lo seguii con lo sguardo e mi stupii quando entrò proprio nel mio condominio. Sembrava un po’ agitato e ogni tanto muoveva velocemente le labbra imprecando qualcosa. Dopo che un paio di secondi che era entrato tornai sul marciapiede e mi avviai con passo veloce verso il negozio. –buon giorno- dissi appena entrata. –buon giorno- mi rispose la signora dell’altra volta.
Il lavoro per l’intera mattinata non era stato per niente pesante. Le poche ragazze che erano entrate non avevano richiesto molto lavoro e per ora filava tutto liscio. Per la pausa pranzo andai in un bar vicino al negozio e mi presi una focaccia e una coca. Il pomeriggio era stato un po’ più movimentato perché un gruppo di giovani ragazzine era entrato e continuavano a provare vestiti su vestiti anche se alla fine non comprarono niente. La giornata era andata bene ed ero stata assunta.
Quando tornai a casa il mio primo pensiero fu Zayn. Che cosa voleva? Invece di andare a prendere Luna da Louis, andai a controllare che fosse tutto a posto in casa. Presi il mio mazzo di chiavi e quando aprii la porta ci fu una brutta sorpresa. Avevo fatto bene a lasciare ancora per un po’ Luna da Louis perché seduto sul mio divano c’era Zayn. –che poca fantasia che hai dolcezza nel nascondere le chiavi di scorta!- mi disse sorridendo lui. In realtà le chiavi le avevo nascoste in un vaso nel piano superiore a quello del mio appartamento. –che cosa vuoi?- dissi fredda senza stare al suo gioco. Ad un tratto i suoi lineamenti si fecero seri e due grandi occhi castani mi squadrarono. –so che Liam è venuto a parlare con te e volevo sapere se sai dov’è andato. Ieri quando sono tornato a casa da una visita medica ho trovato la sua stanza vuota- . Se mi stava mentendo era davvero molto bravo perché sembrava davvero che non sapesse dov’era Liam. –se ne è tornato a Londra!- gli gridai. –e perché?- -smettila di fare il finto tonto! Sei stato tu a dire a Harry che mi aveva raccontato qualcosa in più e allora quell’altro idiota l’ha fatto pestare a sangue!- -ma di che cosa stai parlando?! Che centra Harry? Che è sta storia?- sembrava davvero molto confuso ma non potevo farmi intimorire. –lo sai di cosa sto parlando! Basta mentire!- - non ti sto mentendo! Te lo giuro! Aiutami a ritrovare Liam perché io gli voglio bene … per favore!- -non so dove sta! Te l’ho detto che è tornato a Londra- -non sai altro?- mi chiese con una vocina dolce. –no mi dispiace … -mi ero fatta intenerire ma come si poteva non diventare dolci con un ragazzo così bello che si disperava davanti ai tuoi occhi. –grazie- disse abbracciandomi. Mi dispiace di essere entrato senza il tuo permesso ma dovevo proprio parlarti- -non farlo mai più. Ok promesso ma un giorno dovrai spiegarmi cosa ti ha detto Liam- disse con un sorriso dolce e tenero. –certo …- dissi sorridendo. Appena chiuse la porta dopo essersene andato mi resi conto di cosa avevo detto. Certo?! Ma ero diventata scema? Mi sa di si. Mi aveva ipnotizzato con quel suo splendido sorriso.
ZAYN:
-ora capisco perché ti piace così tanto Elena! È davvero bellissima … -dissi a Harry arrossendo. –sei cretino? Non ti piacerà mica? Ehi bello guarda che lei è solo mia!  Ti ricordo che abbiamo una figlia!- -ehi stai calmo! Ho solo detto che è bella non che voglio portarmela a letto!- -sarà meglio per te! Alla fine ci ha creduto alla tua recita?- -ovvio! Io sono un bravissimo attore sai?- dissi scherzando. –bene perché sono stanco di aspettare! Voglio anche io abbracciare la mia piccola Luna!- -non sarà tanto facile Harry … - -ma non ho detto che voglio farlo con l’approvazione di Elena – disse maliziosamente per poi buttarsi sul letto. 

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Capitolo 9
*** capitolo 9 ***


 Capitolo 9
ELENA:
solo una cosa è più importante di me stesso, solo una cosa non potrà mai finire, solo una cosa esiste tra noi: L’AMORE”. Era una frase che avevo trascritto nel mio diario qualche anno fa quando Harry mi aveva dato una lettera. Pagine e pagine erano state dedicate a lui ed ora invece vorrei  che non  fossero mai state scritte. Che quelle pagine fossero ancora bianche. Harry era stato l’errore più grande, doloroso,intenso e meraviglioso della mia vita e perdonarlo sarebbe stato altrettanto grave. Non credo il mio orgoglio me lo avrebbe mai permesso. Io sono molto testarda e le decisioni che prendo difficilmente posso cambiarle ma esiste l’eccezione…
Era un nuovo giorno, una nuova avventura e svegliarsi era molto difficile. Appena entrai nella stanza di Luna mi ricordai che non c’era bisogno di svegliarla perché Louis e Niall sarebbero venuti a casa mia. Tornai sui miei passi silenziosamente e dopo essermi preparata aspettai in cucina che quei due ritardatari arrivassero. Dopo aver lasciato nelle loro mani il mio piccolo angelo mi avviai verso il lavoro. Come al solito la mattina non era molto “movimentata” e potei stare abbastanza tranquilla. Il pomeriggio invece era un avanti e indietro di persone e mi era difficile seguire tutti siccome c’erano solo altre due commesse con me. Si chiamavano Karen e Amy. Erano davvero molto aggraziate entrambe e indossavano spesso la gonna. Tutto il contrario di me. Mi divertivo molto con loro. Erano simpatiche e divertenti e ogni volta che avevamo un minuto di pausa c’era sempre una risata tra noi. Con loro il lavoro diventava meno pesante e mi distraeva dai miei problemi. –ehi vi va se stasera andiamo in un locale?- propose Amy. –si sarebbe fantastico! Io ci sto!- disse Karen. –ah non lo so ragazze. Io ho Luna e non credo sarebbe gentile da parte mia uscire affidandola ancora a Louis – mi dispiaceva molto non poter uscire perché era da molto che non andavo in qualche locale ed era più che ovvio che a New York ci sarebbe stato da divertirsi. -beh fammelo sapere- disse Amy. –certo-.
Quando tornai a casa trovai Louis sul divano mentre guardava la tv con Luna in braccio. –ehi ciao! Ho avuto un idea!- disse sorridendomi. –che idea?- dissi sorpresa. –ti va se stasera usciamo?- -e la piccola?- -può stare con Niall. Mi ha detto che stasera non può uscire perché non si sente molto bene- -ma se non si sente bene non possiamo lasciarla a lui- -tranquilla che per lui va bene- -ok. Sai anche delle mie amiche di lavoro mi hanno chiesto di uscire perciò possiamo andare con loro- -certo-. Presi il cellulare e chiamai Amy informandola che sarei potuta andare e che avrei portato un amico. Il programma era quello che Amy e Karen sarebbero passate a prendere me e Louis per le 21.00 e poi saremmo andati al locale.
Mi misi un mini abito nero con dei tacchi dello stesso colore e un pochette argentea. Appesantii di più il trucco del solito e lasciai i miei lunghi capelli sciolti. –sai che sei bella mamma! Voglio anche io le scarpe come te!-  mi disse Luna ridendo . -oh piccolina tu sei mille volte più bella di me e un giorno ti prometto che ti farò provare le mie scarpe- -ti voglio bene mami- -anche io- gli diedi un gran bacio sulla fronte e poi bussai alla porta di casa di Louis. –sei bellissima- mi disse lui. –grazie … - -e sei bellissima anche tu piccolina!- disse invece a Luna. –lo so!- -ahaha wow! Vedo che hai un bel caratterino- -dai andiamo che si fa tardi e Karen ed Amy ci stanno aspettando giù-. Lasciai andare Luna in casa e Louis chiuse la porta. Ci avviammo verso il piano terra anche se facevo fatica a scendere le scale perché avevo paura di cadere con un tacco così alto. Appena vidi Karen ed Amy le abbracciai e le feci conoscere a Louis. Per andare al locale andammo con la macchina di Karen.
Il locale era molto affollato e c’era un forte odore di alcool, anche se questo però non mi disturbava. La musica era a tutto volume e le persone erano molto amichevoli. Andammo tutti e quattro a ballare come pazzi e dopo un po’ eravamo già stanchissimi. Ci sedemmo a un tavolo ed io andai a prendere da bere. Quando stavo per tornare indietro vidi un ragazzo molto familiare. In pista che stava ballando c’era Zayn. Andai a portare da bere agli altri e poi mi diressi verso di lui. –ehi ciao!- -ciao! È strano vederti qui mammina- disse scherzando e toccandomi la pancia. –sarò mamma ma cazzo voglio divertirmi anche io!- dissi ridendo. –ehi Zayn quella ragazza sul palc … - il ragazzo si fermò proprio come il mio cuore. Non potevo crederci. No non poteva essere lui, era solo un sogno. No, no non volevo crederci. Feci qualche passo indietro e poi velocemente uscii dal locale dopo essere stata spintonata per diverse volte. Mi mancava il fiato la dentro, dopo quello che avevo visto ero diventata claustrofobica. Cercavo in tutti i modi di trattenere le lacrime. Avevo un nodo in gola e che mi bloccava tutto. Parole, lacrime e aria. Mi sentivo male, le gambe tremavano e il mio cuore sarebbe scappato via da un momento all’altro.  Presi un gran respiro e rientrai nel locale. –ehi dove sei andata?- mi chiese Louis. –no niente sono andata un attimo fuori perché non mi sentivo bene- -vuoi che andiamo a casa?- -no, no ora sto bene non preoccuparti! Vado un attimo in bagno-. Mentre mi avviai verso il bagno vidi una porta aperta di uno sgabuzzino e due ragazzi che parlavano, erano di spalle ma capii subito di chi si trattava: Zayn e Harry.  –Harry non puoi rovinarti la serata così!- -lo so Zayn scusa … - -e allora cosa c’è che non va?- -cazzo Zayn io la amo e vederla in un locale mi fa pensare che non sia proprio una brava madre- -no ti sbagli! Si è presa solo una serata libera ma ti assicuro che lei è una brava madre- -davvero?- -si davvero!- -quanto vorrei poter tenere per un po’ Luna … - -devi parlare con lei per questo … - -no Zayn tu non la conosci! Lei è testarda e non mi farà mai avvicinare alla piccola- -vai con calma. Fai un passo alla volta. La prima cosa è chiedergli scusa di persona- -ma … - -niente ma! Siete due testardi orgogliosi lo so. Voi due siete praticamente uguali e sono sicuro che se tu fai il primo passo lei farà il secondo-. Avevo sbagliato davvero le cose. Zayn era davvero un ragazzo d’oro e stava dando ottimi consigli a Harry.
Qualcuno che corse in bagno velocemente mi urtò e mi fece perdere l’equilibrio così andai addosso alla porta semi aperta cadendo con un gran tonfo. –ti sei fatta male?- -no Harry- mi alzai in piedi e mi rivolsi direttamente a Zayn: -puoi lasciarci soli un secondo?- -certo-. Zayn chiuse la porta ed io rimasi a guardare per un po’ quel viso che mi era così tanto mancato. –mi dispiace di aver ascoltato la conversazione non l’ho fatto apposta- gli dissi. –non fa niente. Forse è stato meglio così perché ora sai già che sono umilmente pentito- -si lo so … - - Elena mi dispiace davvero molto!- lui fece un passo avanti e io ne feci uno indietro. Non volevo stargli troppo vicino perché quello che sentivo per lui poteva diventare un problema se eravamo a distanza ravvicinata. Avrei voluto sentire le sue morbide labbra ancora ma ovviamente sarebbe stato come dargliela vinta. Con il suo lungo braccio mi cinse la vita e mi portò più vicina a se. Mi accarezzò la pancia e più di una lacrima scesero dai suoi meravigliosi occhi verdi. –volevo veder crescere la tua pancia giorno per giorno e vedere la mia piccola crescere ma sono stato un codardo ed ora mi sento come il niente perché so che io non valgo più niente per te- -io …

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Capitolo 10
*** capitolo 10 ***


Capitolo 10
–volevo veder crescere la tua pancia giorno per giorno e vedere la mia piccola crescere ma sono stato un codardo ed ora mi sento come il niente perché so che io non valgo più niente per te- -io … non è vero Harry! Per me non sei il niente! Come puoi pensare che io mi dimentichi di te, del padre di mia figlia! Di nostra figlia! Dimenticare un amore giovanile è facile ma dimenticare questo amore giovanile è impossibile perché di mezzo c’è una bambina stupenda che ha bisogno dei suoi genitori!- -questo vuol dire che mi perdoni?- - no, quello è un altro discorso. Ti ho solo detto che non posso dimenticarti ma non che voglio perdonarti … - i suoi occhi si fecero ancora più tristi e il suo corpo si irrigidì. –posso almeno conoscere mia figlia?- -no non è una buona idea … - -come amico! Gli dici che sono un tuo vecchio e caro amico. Per favore … - - … - -ti prego- - … e va bene ma stai attento a ciò che dici!- -grazie, grazie, grazie!! Ti amo!- -ehi piano con le parole. Questo ,ti ripeto, non vuol dire che ti perdono- -potremmo cercare di riavvicinarci. Possiamo ricominciare da capo- alle sue parole un brivido percosse tutta la mia spina dorsale. Volevo assolutamente baciarlo, sarebbe stato un grave errore ma infondo ero giovane e commettere solo un piccolo passo falso non mi sarebbe costato la vita, così mi avvicinai lentamente. Lui all’inizio sembrava confuso ma poi appoggiò le sue labbra alle mie. Mi erano mancate quelle labbra, erano ancora morbide e profumate come le ricordavo. Erano tutto ciò che in quel momento desideravo ma mi staccai di colpo da lui. –scusa non volevo!- gli dissi correndo fuori dalla stanzino. Era un enorme bugia quella che gli avevo detto, non c’era niente al mondo che non desiderassi si più di un suo bacio ma questo riaprì in me una grande voragine nel cuore. Ecco cos’è che mi frenava, ecco cos’era che volevo evitare: l’errore più grande della mia vita e lo avevo commesso, ma infondo ne ero felice.
Corsi verso Louis che stava ballando con alcune ragazze. –s-scusa se ci ho messo molto … - -ma stai bene?- -si si certo. Le altre sono ancora al tavolo- -si sono rimaste sedute là-. Mi avviai verso di loro e con la coda dell’occhio vidi farsi spazio tra la gente un Harry felice e sorridente e Zayn con una birra in mano. Erano in pista a ballare e sembravano fuori controllo, era su di giri, specialmente Harry e questo mi fece sorridere perché pensavo che fosse stata per la mia concessione di lasciargli vedere Luna. Andai verso Amy e Karen –ehi perché non venite a ballare?- chiesi allegra.  –non sono del tutto sobria e se mi muovo rischio di vomiha  … - non avevo capito molto bene l’ultima parola di Amy perché lei vomitò sotto al tavolo. – oh mio Dio! Stai bene?- -si si … - -è da parecchio che non mi ubriaco anche io!- dissi ridendo.  –oh no cara! Tu non farai la stessa fine di Amy!- mi disse Karen preoccupata. –solo un po’ … - non fece in tempo a dire niente che io mi avviai verso il bancone per prendere da bere. Presi diversi kockteil e cominciai a bere e dopo quasi mezzora non capii più  niente. Cavolo mi ero ubriacata ma mi sentivo in pace con me stessa, forse perché sapevo che avevo di nuovo Harry vicino e che forse sarei potuta tornare con lui.
HARRY:
Quando stavo per andarmi a sedere vidi Elena barcollare tra la gente. Era strana ma sempre bellissima. Era un po’ pallida così decisi di avvicinarmi e chiedergli se stava bene. –Ele tutto a posto?- -certo amore mio … - -COSA?!- -perché urli?- -non sto urlando- -vieni che ci divertiamo un po’ … - mi disse tirandomi verso di se. –Ele sei ubriaca! Come hai potuto?! Come farai a tornare a casa da Luna in queste condizioni?!- -si Harry è bella la luna lassù- -si certo Ele ho detto proprio questo … dai vieni fuori-. La portai via da tutto quel caos e ci sedemmo su una panchina vicino al locale. –che cosa ti è saltato in mente?! Ubriacarti? Ma sei una mamma!- le chiesi furioso. –Harry … io voglio d-divertirmi. C-come facevamo una v-volta io e te a-alle f-feste- -hai freddo?- -u-un po’- le diedi la mia giacca –grazie-. –mi manchi ele … - -anche tu Harry- a quelle sue parole non resistetti e la baciai di nuovo.  Mi piaceva ancora di più di una volta e io come uno stupido me l’ero fatta scappare! Ma che cretino!
ELENA:
-ele!- questo era Louis che mi chiamava. Mi staccai da Harry e con le labbra gli mimai un semplice “chiamami”. Quando tornai a casa ero ancora mezza sbronza e Louis ,dopo avermi fatto una gran ramanzina, decise di lasciar dormire Luna a casa sua. Ma perché erano tutti così arrabbiati? È solo una piccolissima ubriacata non ho mica ucciso nessuno! Avevo un gran mal di testa e così mi buttai direttamente a letto.
Quando mi svegliai mi sentivo abbastanza in forma ma non mi ricordavo niente della sera prima. Presi un colpo quando mi ritrovai addosso una giacca maschile non mia ma il colpo più grosso fu di non vedere la mia piccola Luna nel suo letto. Corsi immediatamente da Louis. –arrivo!- sentii dall’altra parte della porta. –Louis dov’è Luna?!- -è dentro, non ti ricord … ah giusto è vero ti sei ubriacata… ieri sera Luna è rimasta a dormire da me- -mi dispiace tanto Louis ma mi puoi dire cosa è successo?- -ti dico solo una cosa: quando sono venuto a cercarti fuori ti ho visto baciare un ragazzo riccio e da come me lo avevi descritto credo fosse Harry- alle sue parole mi sentii morire.
Cosa cazzo avevo fatto??!!

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Capitolo 11
*** capitolo 11 ***


Capitolo 11
-Grazie Louis ma intendevo se era successo qualcosa di grave …- ero abbastanza agitata ma per fortuna lui non se accorse. –no che io sappia non è successo niente di poi così grave. Oltre al fatto che ti sei ubriacata! Ma cosa cavolo ti è passato in quella testa vuota!- -dai Louis non è stato niente di che. Io sto bene, tu anche e nessuno si è fatto male- -intanto oggi hai perso un giorno di lavoro … - -che cosa?! Oh accidenti! Beh fa lo stesso chiederò un permesso e poi Amy non credo fosse messa meglio di me- -no in effetti hai ragione. Beh Luna è in casa che ancora dorme. Vieni che la svegliamo-. Entrai in casa e vidi il divano disfatto e Niall che sembrava uno zombie. –stai bene Niall?- -insomma… ieri sera la tua peste di figlia mi ha fatto rimanere alzato fino a tardi e non stavo neanche tanto bene così ora sono del tutto ammalato. Però è stato divertente! È troppo bella Luna- -che strano che sei!- dissi ridendo. Dopo aver svegliato Luna tornammo a casa e le preparai la colazione. Questa mattina era stranamente silenziosa. –ehi perché non parli piccolina?- le chiesi. –ieri sera ti ho aspettato ma tu non sei tornata! Non mi vuoi più bene?- disse con una lacrimuccia. –no! Ma che dici! Io ti vorrò sempre bene solo che ieri sera ho fatto tardi perché ho incontrato un … un … vecchio amico!- -e me lo farai conoscere?- -si certo. Dobbiamo solo decidere il giorno e poi verrà!- -oggi, oggi! Fallo venire oggi!- -mah non lo so. Non l’ho neanche chiamato!- -chiama! Chiama!- -Luna … io….- -dai mamma!- -eh va bene-. Presi il telefono e chiamai quel numero. Ieri sera mentre eravamo nello stanzino mi ero sentita la persona più felice del mondo e ora avevo le farfalle nello stomaco a chiamarlo. –pronto…- chiese con voce flebile. Oh quanto era carino! –Harry … ciao scusa se ti disturbo ma Luna voleva conoscerti. Gli ho detto che ieri sera ti o incontrato ed ha insistito tanto … - -mi fa molto piacere! Sono da te in dieci minuti!- -ma sai dove abito?- -si tranquilla non ti preoccupare- e chiuse la chiamata. –adesso arriva!- dissi a Luna che era andata a giocare. –siiiii! Ma come si chiama?- -Harry. Dai ora vieni che ci prepariamo-. Misi a Luna dei jeans e una magliettina rosa e la pettinai con una semplice coda. Io mi misi dei leggins neri con una maglia grigia lunga sopra e mi feci una chignon non molto stretto. Misi un filo di trucco e poi lo aspettai seduta sul divano. Appena mi sedetti il campanello suonò. Quando aprii la porta vidi la perfezione davanti ai miei occhi. Era bellissimo ma non gli dissi niente tranne che un semplice ciao. –ciao…- disse piano Luna avvicinandosi. –ciao piccolina … -gli occhi di Harry si illuminarono di una strana luce. Era felice e questo mi rendeva allegra. –io sono Luna- -ed io Harry-. Luna prese per mano Harry e lo portò sul divano. Lui mi guardava ma io non volevo dargli la soddisfazione così andai a prendere il cellulare che era sul tavolo. Mi arrivò subito dopo un messaggio, era di Louis: -ehi ciao, per caso c’è Harry a casa tua?- prima di rispondere mi sedetti sulla sedia e poi con un gran sorriso scrissi il messaggio. –si Luna ha insistito tanto. Vuoi venire?- aspettai solo un minuto e poi rispose. –non voglio che tu ci stia male. So che lo ami ancora, io voglio proteggerti- -mi farebbe piacere averti qui- a quelle parole sorrisi ancora e sentii Harry parlare con Luna. –ehi perché tua mamma ride?- -boh … - rispose lei. –fra poco arriva Louis!- dissi a gran voce. –Louis …- ripete lui piano in modo serio. Era geloso e ne ero contenta. –siiii!!!!! Zio Louis!!!- disse Luna. –non credevo fosse mio o tuo fratello … - Harry era davvero molto serio. Quasi arrabbiato. –cosa?!- dissi con voce spezzata. –niente, niente- Harry si girò. Sentii il campanello suonare. Per fortuna Louis era arrivato a salvarmi da quella situazione imbarazzante. –ciao Lou!- -ciao Ele- di istinto lo abbracciai ma lui non ne rimase molto sorpreso perché lo facevo sempre. Mi sentii tirare i pantaloni, era Luna che voleva abbracciare anche lei Louis. –ciao- disse Harry appena Louis si sedette sul divano. –ciao. Tu devi essere Harry, Elena mi ha parlato molto di te- -ah che strano di te invece no!- -smettila Harry! Io non ti ho parlato di lui perché ci siamo incontrati solo ieri sera ma ovviamente te ne avrei parlato perché lui è il mio migliore amico- -ed Elizabeth? L’hai dimenticata?- -no certo che no! lei è la mia migliore amica non potrei mai, ma comunque posso averne due di migliori amici … - -si è vero … - .Harry si stava finalmente calmando. Forse aveva capito che Louis non era una minaccia.
La mattina trascorse velocemente e siccome Luna aveva insistito tanto Harry rimase per pranzo mentre Louis tornò a casa dal povero Niall. –allora come stanno i tuoi?- mi chiese con gentilezza. –bene grazie. E i tuoi?- -ovviamente benissimo. A mia sorella Gemma manchi tanto … - -avevamo instaurato un buon rapporto io e lei…- -si è vero! Ti ricordi le serate dei giochi in casa?- mi chiese con un sorrisone. –certo che si! E poi quel famoso pigiama party quando siamo rimasti chiusi fuori io e te sul balcone? Che freddo!- -si ma che belle stelle!- stavamo ridendo come matti a ripensare ai nostri ricordi, come stavamo bene in quel periodo. –e il gioco della bottiglia!- ricordò lui. Io diventai rossa a quella frase perché c’era stata una sera che la penitenza era spogliarsi nuda davanti a loro ed io lo feci ma dopo tutto si sistemò quando Harry mi portò in camera e fu un'altra serata incredibile. Era davvero bravo a letto e questo non potevo negarlo. Credevo che anche i vicini di casa dopo quella notte sapessero il suo nome da quanto avevo urlato e mi imbarazzai ancora di più. –si me lo ricordo bene- disse lui ridendo come quasi avesse letto i miei pensieri. –ehi..- dissi calciandogli il ginocchio da sotto il tavolo. –mi avevi fracassato un timpano!- e rise ancora. –e ora sta bene il tuo timpano?-  -si ma lo preferivo fracassato perché voleva dire che c’eri ancora per me …- alle sue parole l’acqua che avevo in bocca mi andò di traverso.
Dopo pranzo ci mettemmo seduti sul divano a guardare un film, ovviamente per quanto si poteva guardare con una bambina di 3 anni. Continuava a fare domande ad Harry ma lui non ne era disturbato. Era felice di risponderle e lo faceva con interesse, finalmente vedevo in lui qualcosa di più maturo e affidabile ma non ancora potevo ritenerlo un padre. –Harry anche tu hai gli occhi verdi! Siamo uguali!- disse lei. Alle sue parole sentii un colpo al cuore. Luna aveva appena detto che erano uguali, aveva appena detto la cosa più ovvia al mondo. Loro erano uguali perché erano padre e figlia!
LUNA:
Ero felice di avere Harry a casa. Mi piaceva giocare con lui ed era molto simpatico e poi mia mamma si trovava bene e quindi anche io mi trovavo bene. Avevo detto giusto che io ed Harry ci assomigliavamo. Mi sentivo a mio agio con lui e non volevo che se ne andasse a casa.
ELENA:
Era un po’ imbarazzante quella situazione. Non mi sentivo a mio agio ma forse perché non ero abituata ad avere di nuovo la presenza di Harry nella mia vita. –mamma devo prendere una cosa in camera- -vieni ti accompagno- le dissi. –no voglio andare da sola- e la sua piccola figura si allontanò. –adoro mia figlia!- disse Harry. –sshh parla piano… senti volevo chiederti una cosa. Che è successo ieri sera quando non ero in me?- -vuoi dire quando eri ubriaca? Ah niente solo ci siamo ribaciati … e per la cronaca voglio in dietro la mia giacca- mi disse con un sorriso perfetto e maledettamente sexy. –idiota mi hai baciata? Perché?!- -perché sei così bella … - e mi accarezzò con la sua mano calda le mie guance rosse. –non siamo insieme e non ti ho perdonato perciò smettila!- -dai ti prego Ele … mi manchi e voglio stare ancora più tempo con te e Luna- -per ora ti dovrai accontentare di questo poco tempo- -va bene ma solo per ora … -. Mi stavo per alzare ma lui mi cinse con le braccia il bacino e mi tirò a se facendomi sedere sulle sue gambe. –Harry!- -siamo come la giovane coppia di una volta. Libera,felice e innamorata!- -si lo eravamo davvero- dissi con un sorrisetto. –sai cosa potremmo fare? Passare più tempo solo io e te. Ricominciare da zero e rifare tutto ciò che facevamo tre anni fa- mi girai per guardarlo negli occhi. –si Harry mi piacerebbe molto ma come facciamo con Luna?- -potresti portarla di nuovo in Inghilterra dai tuoi … - -non lo so … ci devo pensare. È come deliberarmi di lei e non posso fargli questo- -si ma non per molto. Gli dici che è come una vacanza … - -non lo so. Ti farò sapere… - . Luna tornò e mi vide in braccio ad Harry. –che fai mamma?- mi chiese confusa. –niente volevo … - -voleva alzarsi ma è inciampata e mi è caduta addosso! È sbadata tua mamma sai?- per fortuna Harry mi aveva salvato. –anche io voglio stare in braccio!- -certo!- disse lui spingendomi giù.  –siete tutti e due molto belli!- disse la mia piccolina e a quelle parole il mio cuore cominciò a scalpitare. 

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Capitolo 12
*** capitolo 12 ***


Capitolo 12
La sera Harry se ne andò e Luna sembrava non smettere di farmi domande e chiedermi sempre di più su di lui. Ad un certo punto mi chiese: -ma il mio papà è come lui? Così divertente?!- . Lei non poteva sapere che mi infliggeva un dolore al cuore fortissimo ma era così. Mi sarebbe piaciuto dirgli che suo padre era proprio Harry ma io non ne ero ancora pronta e non ero sicura che Harry  sarebbe riuscito a prendersi cura di lei. –si… tuo papà è identico a lui- -e posso conoscerlo?- -no … oh guarda che belle stelle!- dissi girandomi verso la finestra. –guarda come brilla quella!- disse lei. Per fortuna l’avevo distratta però ritornarono a me in mente dei ricordi. Quella volta che con Harry eravamo rimasti chiusi sul balcone di casa sua e dal freddo che c’era eravamo stretti uno all’altra e mentre guardavamo le stelle mi disse che un giorno me ne avrebbe regalata una. Era davvero tutto perfetto una volta fin quando però lui non decise di tirarsi indietro. Ma in fondo posso capirlo perché non poteva permettersi un figlio di un grande imprenditore conosciuto in tutto il mondo di farsi una brutta pubblicità dicendo che aveva già una figlia. –sai mamma. Mi dispiace un po’ che Niall stia male. Lui è carino sai … -. Mi misi a ridere come non mai. –che cosa?! Ma dai sei piccola a cosa pensi! È troppo grande per te- -ha detto che anche io sono carina- -certo che lo sei. Sei meravigliosa, la più bella bambina che io conosca!- le dissi prendendola in braccio e facendola girare. Mentre stavo cucinando per la sera mi misi un po’ a pensare. Harry voleva ricominciare da capo e quindi io dovevo perdonarlo, perdonarlo significava correre un grande rischio e correre un grande rischio voleva dire soffrire e far soffrire anche Luna. Harry voleva anche mandare Luna dai miei per permetterci di stare un po’ da soli. –Luna ti piacerebbe fare una vacanza dalla zia Elizabeth, dalla nonna e dal nonno?- -si!- -e senza di me?- lei non rispose ma semplicemente mi guardò perché non riusciva a capire. –io rimango qua e tu invece stai per un po’ con loro … -- no mamma! Io voglio stare con te!- -ma alla zia manchi tanto,tanto!- -vieni con me … - -no io non posso perché devo rimanere qua- -allora non vado neanche io- -e lasci piangere il nonno,la nonna e la zia?...- chiesi dolcemente. –ma io ti voglio bene!- -anche io ma è una semplice vacanza. Così torni a casa e quando giochi con Giuly ti senti felice …-. Giuly era la bambina del nostro quartiere. D’estate andavamo sempre al parco io e il fratello maggiore di Giuly e quindi portavamo anche loro. –però per poco … - -quindi vuoi andare?- -si … - -beh adesso dobbiamo aspettare. Insomma vedremo fra un po’ cosa fare- . Lei per tutta la cena continuò a parlare perché era un po’ confusa del perché volevo che andasse a Londra ma senza di me, ma alla fine si calmò. Quando furono le nove lei si addormentò ed io potei chiamare al telefono Louis. –ciao Lou! Mi dispiace per il comportamento strano che ha avuto oggi Harry- -fa niente … - -ascolta volevo palarti un po’. Oggi Harry mi ha chiesto se possiamo ricominciare ma per farlo dovremmo restare per un po’ da soli come una volta e quindi mi ha proposto di mandare Luna per un po’ dai miei. Tu che ne pensi?- -mi sembra un po’ avventata sta cosa! E poi lei fa parte della vostra vita ormai quindi solo per un piccolo periodo starete da soli ma dopo tornerà tutto normale …-  -si ma è solo per cercare di aggiustare un po’ le cose. Se c’è Luna le cose potrebbero essere un po’ più complicate …- -si certo hai ragione … ma sei sicura che i tuoi sono disposti a tenerla?- -ma certo e comunque qualche volta può esserci Elizabeth a tenerla. Il problema è come fare a portarla là. Non posso permettermi di spendere così tanti soldi per un viaggio di andata e ritorno- -beh se mi dici il periodo posso pensarci io. Niall fra poco deve tornare in Irlanda e abbiamo deciso che per una settimana io e lui andiamo a casa dei miei e poi lui parte per casa sua.- -oh sarebbe perfetto ma è molto difficile stare dietro a Luna in aereo. Lei si agita molto e dopo mi dispiacerebbe per te- -non preoccuparti!- -grazie Louis ti voglio davvero bene- -anche io piccola-. Guardai di nuovo il film che cercavo di guardare oggi pomeriggio ma non ci ero riuscita perché venivo spesso interrotta da Luna.
Quando andai a letto era abbastanza tardi e appena presi sonno dei strani ricordi cominciarono a rovinarmi il riposo. Mi ricordai di quando Liam venne a casa mia ricoperto di sangue e mi immaginai Harry mentre lo picchiava, anche se sapevo che non era stato lui. Harry però aveva chiesto questo, aveva chiesto che il suo presunto amico venisse picchiato e questo non era da lui. Era un gran stronzo però non era cattivo e non capivo che cosa potesse essere successo per spingerlo a fare una cosa così crudele e insensata. Poi mi ricordai di quando molto tempo prima Harry mi aveva mollata e il ricordo che più mi fece paura fu il primo giorno che ci conoscemmo. Tutto era partito da lì, se non lo avessi mai conosciuto ora non sarei qui, non avrei tutti questi problemi e non avrei Luna. Era stato l’inizio di tutto, quella stupenda mattina di sole, quando entrai per la prima volta nella mia classe e mi sedetti nel banco dietro il suo con Elizabeth. Quando lo stesso pomeriggio lo vidi baciare una ragazza più grande e pensai subito che doveva essere un gran figo per stare con una più grande. Quando mi svegliai avevo un gran mal di testa ma dovevo andare al lavoro quindi decisi di alzarmi. Louis come al solito venne per tenere Luna e appena arrivata al lavoro trovai Karen ed Amy sedute su due sgabelli a parlare. –ehi ciao! Come stai?- mi chiese Karen. –io bene. E tu Amy? L’altra sera sei stata male … - -sto bene. Per fortuna mi sono ripresa in fretta… non berrò mai più così tanto alcool però!- -fai bene!- le disse Karen.
Mi arrivò un messaggio e appena vidi il nome sorrisi: - buongiorno spacciatrice di timpani! Salutami anche mia figlia… ti amo ricordatelo. Harry – come facevo a non sorridere dopo una frase così! Sembrava non volesse farmi dimenticare quanto avevo urlato quella notte. Che stronzo il mio amore!! 

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Capitolo 13
*** capitolo 13 ***


Capitolo 13
Non feci in tempo a rispondere al messaggio che alcune clienti entrarono nel negozio.  Avevo la testa completamente fra le nuvole. Continuavo a pensare se davvero sarebbe stata una buona idea mandar via per un po’ Luna. Mi dispiaceva molto perché lei era la mia piccolina e ne avrei sentito subito la mancanza, ma poteva essere anche una vacanza per me e un modo per stare da sola con Harry. Oddio era così difficile scegliere Harry o Luna, entrambi completavano il mio cuore. Sì l’avevo detto, Harry era ancora molto importante per me e lo sarebbe sempre stato perché era il padre di mia figlia. Sì avevo preso la mia decisione …
Tutta la giornata di lavoro non era stata per niente pesante e così chiesi a Karen ed Amy se volevano venire a casa mia per cena: -certo mi piacerebbe molto conoscere Luna!­- disse Karen –si anche a me!- si aggiunse Amy. Appena entrammo nell’appartamento andai da Louis a prendere Luna e poi entrammo in casa. Karen si era offerta di cucinare perché le piaceva molto e così presi l’occasione di rispondere ad Harry. –ciao, scusa se non ti ho risposto prima ma ero al lavoro. Anche Luna ti saluta e anche la tua spacciatrice di timpani preferita!-  Harry rispose dopo poco. – non preoccuparti. Allora hai pensato alla mia proposta?- -si ci ho pensato … - -e cosa hai deciso?- -che va bene. Manderò Luna dai miei, ma massimo due settimane- -in due settimane possiamo recuperare tutti questi tre anni! Te lo prometto- -see voglio vedere!- -e lo vedrai! Ora scusa ma devo andare perché Zayn rompe!-.  Volevo davvero fare come una volta. Andare alle feste,giocare a quegli stupidi giochi di società e anche al più temuto, il gioco della bottiglia ma solo io e lui! –c’è pronto!- disse Karen a me,Amy e Luna. Luna stava giocando con Amy alle barbie ma sembrava lei l’adulta perché quella cretina di Amy era molto presa da quel gioco. Karen era molto meglio di me a cucinare ma forse erano tutti meglio di me perché io sapevo solo cucinare i piatti più semplici.
La serata fu molto divertente. Io e Karen giocavamo a carte e a domino mentre Amy e Luna costruirono in salotto una specie di casa fatta con coperte e cuscini. Davvero non riconoscevo chi delle due era la bambina ma mi piaceva vedere la mia piccolina felice e sorridente. Quando se ne andarono Luna si era già addormentata e l’avevo già portata a letto. Io rimasi sul divano con il computer finche anche io non mi addormentai.
Mi svegliai più tardi del solito ma per fortuna poteva perché era domenica. Avevo un male incredibile al collo siccome avevo dormito sul divano ma per un breve istante il dolore sparì quando lessi un messaggio: -buongiorno! Oggi ti va se andiamo a fare una passeggiata? Ovviamente con Luna- -si mi farebbe molto piacere- -allora vengo a prendervi per le tre. Ah si, ci sarà anche Zayn-.
Ero un po’ in ansia per l’uscita con Harry. Insomma ovviamente non era la prima volta che uscivo con lui ma mi sentivo come se lo fosse. Forse era perché era passato molto tempo dall’ultima volta ma c’era qualcos’altro che non riuscivo a capire. Mancavano dieci minuti le tre e Luna faceva i capricci perché non voleva che la pettinassi. –Luna stai ferma per favore!- -ma mi fai male!- -ma se non ti sto toccando!- -si invece!- e corse via. –Luna fermati!- in quell’istante suonò il campanello ed andai ad aprire. –mm… c’è un piccolo problema ma arriviamo subito. LUNA!!- dissi a Harry prima di ricominciare a correre dietro a quella peste. Non si era mai comportata così, dir la verità non si era mai preoccupata di come la pettinavo. –aaaaaah!!- cominciò a gridare per tutta la casa mentre io cercavo di prenderla. Harry e Zayn ridevano come matti mentre io sudavo freddo. Ad un certo punto Luna andò dietro le gambe di Harry: -ora non mi prendi perché lui mi protegge e mi vuole bene!- -e perché io non ti voglio bene?- gli chiesi dolcemente. –si ma con lui è diverso! Voglio stare con Harry!- il mio cuore cominciò a battere fortissimo alle sue parole. La mia piccolina aveva detto che voleva stare con Harry, che voleva stare con il suo papà. –ti prometto che se ti lasci pettinare starai tutto il tempo con Harry … - -davvero?- -si … ma ora vieni qua.- io mi inginocchiai e lei pian piano venne da me. Le feci solo una piccola coda e poi la lasciai andare. Corse con le braccia aperte verso di lui che la prese in braccio. Le faceva davvero uno strano effetto ma questo mi commuoveva molto. Quando uscimmo Harry e Luna erano per mano davanti a me e Zayn che parlavamo. –grazie per quello che hai fatto l’altra sera in discoteca. Ho sentito quando parlavi con Harry nello stanzino … - -beh era quello che pensavo. Noi due abbiamo iniziato con il piede sbagliato e mi dispiace… - -non fa niente. Alla fine non è stata colpa tua … -dissi guardando Harry come per indicarlo. –no, io gli ho solo fatto un favore. Non dargli la colpa- mi disse Zayn. –ma quello che è successo a Liam invece si che ne ha colpa- -no … Liam si è comportato male. Per me ha fatto bene … - -lo ha fatto picchiare … non è una cosa giusta, anzi è molto crudele- -la vediamo in due modi diversi. Tu però non litigare con Harry solo per questo- -infatti non voglio litigare. Voglio solo una spiegazione- -è molto irascibile … - -lo so. Lo conosco bene … -. Non me ne ero neanche accorta ma eravamo già arrivati al parco. Sicuramente era stata Luna a chiedere ad Harry di andarci. –ehi perché invece del parco non andiamo a fare un vero giro? Per negozi per esempio?- -no io voglio andare al parco!- disse lei. –resto io con Luna, voi andate- disse Zayn. –sicuro?- chiese Harry. –si certo- . Non è che non mi fidassi di Zayn ma non lo conoscevo molto e affidargli Luna era difficile … -andiamo?- mi chiese Harry. –mm … si- risposi brevemente. Ogni passo che facevo c’era una vetrina nuova con dei bellissimi abiti o accessori che brillavano sotto le luci del negozio. Ne ero totalmente affascinata. –ehi facciamo qualcosa di più interessante?- mi chiese. –sempre il solito eh…- -ma sai che mi annoio!- e mi prese per mano intrecciando le sue calde dita con le mie. Rabbrividii a quel gesto, era da tanto che nessuno mi prendeva per mano, era da tanto che non lo faceva lui. –ehi qualcosa non va?- mi chiese dolcemente. –no … - -so che menti … - ci sedemmo su una panchina un po’ più appartata. –i tuoi gesti sono pieni di ricordi per me … -dissi con voce bassa. – mi dispiace tanto … ma … sono un po’ egoista. Tu mi servi, io devo starti vicino, sei la mia aria e solo il pensiero di perderti mi divora … - -lo so- -ma come siamo modeste!- -intendo che lo so perché è lo stesso per me … -.
Restammo su quella panchina per più di un ora a parlare e si era fatto abbastanza tardi così decidemmo di tornare indietro. Quando arrivammo al semaforo per attraversare la strada vidi dall’altra parte Luna per mano di Zayn. –mamma!- disse prima di scivolare dalle mani di Zayn e attraversare la strada. –nooo!- gridammo io e Harry insieme ma fu troppo tardi perché un auto la colpi in pieno.
Mi sentivo morire, non poteva essere successo veramente! Non a me! No! La mia Luna, la mia piccolina. Era successo tutto così in fretta che non mi resi conto che eravamo già da un ora all’ospedale. Sembravo sotto shok. Harry era spaventato. Lui mi chiamava ma non avevo la forza di aprire bocca. –Elena? Ele?! Dio, Zayn è pallida ed è rigida! È sotto shok!- -chiama un infermiera!-. Mi sentii chiamare da una voce femminile e poi mi portarono in una stanza per farmi coricare. Sentivo ciò che dicevano ma mi sembrava tutto così sfuocato. Ero come sotto una campana di vetro. Era stato troppo traumatizzante l’incidente.
Sentii in seguito una voce maschile che non conoscevo. Era il dottore che aveva visitato mia figlia. –La bimba … 

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Capitolo 14
*** capitolo 14 ***


Capitolo 14
-La bimba ha preso una gran botta e si è rotta un braccio ma per fortuna sta bene. Dobbiamo fare ancora gli ultimi accertamenti ma sicuramente non è in fin di vita. - -oh grazie dottore!- rispose quello che mi sembrava Harry. –ma può dirmi che cos’ha Elena?- disse indicandomi. Il dottore si avvicinò e mi prese il polso per controllare il battito del cuore. –credo sia un po’ spaventata ma niente di che. Deve solo riposare un po’ … -. Sentii dei veloci passi e poi una porta chiudersi. Avevo gli occhi chiusi ma sentivo tutto ed era stato una sensazione unica quando il dottore disse che Luna stava bene. Sentii una mano calda intrecciarsi con la mia e capii subito che era Harry così cercai di rilassarmi e dopo poco mi addormentai.
Il giorno dopo aprii gli occhi e fui invasa dalla luce solare proveniente dalle finestre. Mi guardai intorno e non vidi nessuno tranne un biglietto su una sedia accanto al letto. “sono andato a casa per la notte. Quando ti svegli mandami un messaggio. Baci, il tuo Harry”. Alle sue parole sorrisi e poi cercai con lo sguardo la mia borsa. Era appoggiata per terra alla fine del letto così cercai di scendere. Avevo le gambe che mi facevano male per essere state tese allungo. Presi il cellulare nella borsa e cominciai a scrivere. “mi sono appena svegliata ma fai con comodo non c’è bisogno che corri qua -. Guardai il mio riflesso sullo schermo del cellulare e mi accorsi che ero davvero uno straccio. Raccolsi i miei capelli in una coda e poi uscii nel corridoio cercando il bagno. Quando riuscii a trovarlo mi lavai la faccia e cercai di sistemare i miei vestiti che erano un po’ stropicciati. Appena uscii dal bagno incrociai Harry che a passo veloce andava verso la mia stanza. –ehi tranquillo! Non correre … - -Ele! Come stai?!- -sto meglio … dov’è Luna?- - l’hanno messa nella stanza accanto alla tua-. Mi incamminai verso la stanza e quando la aprii vidi la mia piccolina rannicchiata tra le coperte con delle bende su quasi tutto il corpo e un gesso al braccio. Quando spostai lo sguardo vidi Zayn che le teneva la mano. –Zayn?- disse Harry. –mi dispiace tanto! Davvero dovevo essere più attento ma vi giuro che non l’ho fatto apposta!- -lo so … - risposi solamente. Avevo pensato di consolarlo dicendogli qualche parola in più, ma non ci ero riuscita. Andai da Luna e le accarezzai i punti del viso non coperti dalle bende. Sembrava così fragile e innocente ma in realtà non lo era. Era forte perché resistere a un colpo del genere non era da tutti! –buongiorno!- disse un infermiera entrando. –siete i fratelli?- chiese lei. –no … io e lui siamo i genitori … -dissi indicando me ed Harry. Ero diventata un po’ rossa in viso. Nessuno mi riteneva una madre, neanche di vista e questo solo perché ero molto giovane ma non significava che non fossi matura. –oh scusate .. –disse lei dirigendosi verso la piccola. Le provò i battiti del cuore e poi le tolse alcune bende per vedere delle ferite. Erano rosse e sembravano bruciare molto, ma infondo erano semplici sbucciature. –è tutto a posto. Tenete pulite le ferite canbiandole le bende,  può darsi che quando si sveglierà abbia giramenti di testa, nausea o febbre ma è normalissimo. Per quanto riguarda il braccio potrebbe darle un po’ fastidio ma fate attenzione che non dia peso sul gesso o potrebbero esserci alcuni problemi. Ora potete portarla a casa-  disse sorridendo -grazie mille- le dissi prima che uscisse. Stavo per prenderla in braccio quando Harry mi fermò. –lascia faccio io- mi disse sorridendomi dolcemente.
Quando entrammo nel mio appartamento sentii una vocina provenire dalle braccia di Harry. –ehi Luna come stai?- le chiesi. –mi fa tanto male la testa- disse toccandosi la fronte. –si è normale. Hai fame?- -no … -. Harry la mise dolcemente sul divano e poi si sedette accanto a lei. Dopo dieci minuti di silenzio pensavo si fosse addormentata di nuovo invece dopo sentii dei singhiozzi e capii che stava piangendo. –ehi che c’è?- le chiese Harry. –mi gira tutto. Mi fa male … - -cerca di dormire …- intervenne Zayn che per tutto quel tempo era rimasto su una sedia in cucina in silenzio. –non sentirti in colpa Zayn. Non è stata colpa tua- gli dissi passandogli accanto per andare a farmi un tè caldo. –e come va il braccio?- le chiese Harry. –mi da fastidio questo coso … - rispose lei picchiettando il gesso  -lo so ma è per il tuo bene- le risposi io. Luna non voleva addormentarsi, diceva che stava troppo male e che non riusciva a rilassarsi. –mamma fai qualcosa!- -mi dispiace tesoro ma non posso fare niente. Ti prego prova a dormire. Vuoi una coperta?- -no! Non voglio avere più male!- mi rispose fredda. Era strana, non mi aveva mai risposto così. Aveva così tanto male che diceva cose senza pensare, ma non me la presi perché sapevo che non lo faceva con cattiveria. –non so cosa fare Luna! Non posso farci niente … - -mamma sei cattiva!- i miei nervi stavano per saltare. Mi irritava parecchio quando si comportava così. –cattiva! Cattiva!- continuava a ripetermi. –ti prego sta zitta! Zitta! Non so cosa fare con te!- le risposi. Ok forse avevo esagerato a parlare in quel modo a una bambina che non sapeva quello che diceva, ma non ero una persona con molta pazienza e quando la perdevo diventavo acida. –voglio il mio papà! Voglio papà!- -smettila Luna!- -perché?! Voglio lui non te!-. Alla sua ultima frase stavo veramente per esplodere ma per fortuna Harry mi venne accanto e mi sussurrò all’orecchio: -stai tranquilla passerà. Sta solo un po’ male … - -grazie! Se non ci fossi tu l’avrei già lanciata giù dal balcone!- gli dissi ridendo. –perché ridi?! Voglio ridere anche io!- mi disse Luna -ridi allora!- le risposi fredda. –come faccio se non mi fai ridere! Cattiva!- . Mi stava davvero per far esaurire la pazienza quando Harry mi strinse la mano e mi mimò un semplice “calmati”. Dopo poco cominciò a piangere come una pazza. Il colpo in testa non le aveva di certo fatto bene. –che hai ora?- le chiese Zayn delicatamente prendendola in braccio. –mamma non mi vuole bene! È cattiva!-  -no non è cattiva … è solo un po’ stanca delle tue lamentele- -ma io sto male!- -se dormi ti passa tutto-  -ma non voglio dormire!- -invece si … dai lo fai per me?- -si ma solo per te …-. Zayn la rimise sul divano e lei chiuse gli occhi cercando di addormentarsi. Continuava a rigirarsi e ogni tanto si lamentava per il braccio ma dopo quasi un ‘ora finalmente si addormentò. –grazie Zayn, sei un angelo! Si sta così bene senza di lei!- -Elena!- disse Harry stranito. –che c’è?!- -è tua figlia!- -ma è una gran rompi palle quando si comporta così… - gli dissi con un sorrisetto. –ha preso tutto dal padre .. –continuai. –ah senti chi parla! Quando ti arrabbi stanchi da morire sai! Diventi proprio “pesante” come lei- mi disse ridendo lui. –beh Harry io vado a casa. Devo aiutare mia sorella con un progetto di scuola … - gli disse Zayn. –progetto?- -si del sistema solare… che palle … ma ormai ho detto di si e non posso deluderla- -ok allora ci vediamo dopo-. Zayn se ne andò e io ed Harry rimanemmo soli con la piccola. –davvero ti stanco?- chiesi imitando la voce di una bambina triste. –oh… no stavo scherzando!- . Mi misi a ridere per la sua affermazione, anche se era una cosa stupida non voleva che ci rimanessi male e questo mi piaceva. –stavo scherzando anche io! So che non stanco le persone!- -ma mocciosa che non sei altro!- disse lui ridendo e poi prendendomi a cuscinate. –ehi ehi non è giusto io non sono armata!- presi un cuscino e glielo sbattei in faccia. Cominciai a correre per la casa cercando di evitare i suoi colpi, ma il più delle volte non ci riuscivo. Era da tempo che non ridevo così. Da circa tre anni, da quando non stavo più con lui.  Era la mia fonte di felicità, di divertimento, di risate ma era anche la mia fonte di tristezza e amore. Era tutto per me… Ad un certo punto lasciò cadere il suo cuscino: -mi arrendo!- disse e così lasciai anche io cadere a terra il cuscino. Lui si avvicinò e sentii il suo respiro caldo sulle mie labbra. Fu un bacio lungo con diverse interruzioni per riprendere fiato ma era stato dolce e passionale. La sua lingua cercava disperatamente la mia e io lo stesso. In quel momento capii davvero che ci amavamo ancora, non c’erano più dubbi ma ancora non potevo fidarmi di lui completamente. In passato mi ero fidata di lui. Risultato? Dolore immenso. Non volevo capitasse di nuovo e quindi dovevo andarci piano. Mi staccai velocemente da lui e mi andai a sedere in salotto su una poltrona. Lui era stupito dal mio gesto. –perché ti comporti così?- -non voglio fare lo stesso errore del passato- -neanche io ed è per questo che sono qui, ed è per questo che sono cambiato! Ma tu devi darmi la possibilità di dimostrartelo- - trovalo tu il modo … - -come faccio se ogni volta tu mi fermi o metti le distanze?- -forse perché questo non è il modo adatto … - -ma io non ne conosco altri!- -beh imparali … - gli dissi cercando di mantenere la calma. –non so che cos’hai e non riesco a capirti ma in fondo non ci sono mai riuscito- -non posso dirti io come fare. Posso solo dirti che questo non è il modo che cerco e con cui voglio essere conquistata … - -e allora come?!- -boh. Per esempio essendomi amico, capendomi, consigliandomi, non voglio baci ma solo abbracci. Vorrei che uno sensibile e generoso … - -non mi stai descrivendo. Stai descrivendo la figura di un migliore amico ma non del tuo ragazzo … - si forse aveva ragione, avevo mescolato le due cose. –non posso esserti amico perché sento e sentirò sempre qualcosa di diverso per te- mi stava quasi supplicando con gli occhi di riflettere a ciò che stavo dicendo. –tipo Louis è tutto quello che ti ho elencato prima … - dissi un po’ ansiosa della sua risposta  -Louis … beh lui è il tuo migliore amico ed io no! Non posso essere come lui … però sembra corrisponda a ogni tuo desiderio perciò vai da lui! Vivi una vita con lui ma ricorda che Luna è mia e non sua- -ma Harry io voglio te! Solo … - -solo che io non sono come lui!- terminò la frase nel modo più sbagliato che poteva così cercai di calmarlo. –tu sei l’unico per me e lo sarai sempre … - -a me non sembra proprio… - -non essere così testardo!- -ma io sono così! E sono anche così … - disse spingendomi verso il muro e procurandomi un gran dolore alla schiena. Mi baciò con più passione e con più forza del solito. Sapevo che era arrabbiato ma invece di mandarlo via, strinsi i suoi ricci tra le mie mani. Si avvicinò ancora di più alzandomi da terra ed io per non cadere avvolsi le mie gambe al suo bacino. Io intrufolai una mano sotto la sua maglietta per sentire il calore del suo corpo. –ehi non dicevi che volevi andarci piano?- disse con un sorrisetto malizioso. –si è vero … - dissi calma togliendo le mie gambe dal suo bacino e cercando di spingerlo via. –ma io non avevo finito!- -mi dispiace- dissi facendo una vocina sarcastica.  
Luna si era risvegliata e aveva cominciato a piagnucolare. –mamma!- -arrivo! Perché piangi?- -ho fatto un sogno … - -dimmi- anche Harry arrivò e si sedette accanto a me. –ho sognato che Harry … beh che Harry era mio papà … è vero?- io ed Harry ci guardammo. Cosa potevamo dirgli? La verità o una solita bugia che in futuro avrebbe creato altro che problemi … 

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Capitolo 15
*** capitolo 15 ***


Capitolo 15
Io e Harry continuavamo a fissarci. Ero in panico non sapevo cosa fare. Un giorno glielo avrei dovuto dire ed ora che era piccola magari poteva non arrabbiarsi con me. –piccola … non so … da dove iniziare. Ecco … si è vero, Harry è il tuo papà- sentii Harry accanto a me irrigidirsi e Luna aveva una faccia scioccata. Nella stanza era calato un silenzio assurdo ma poi quello che accadde fu terribile. Luna svenne sul divano, i suoi occhi erano chiusi e sentivo a malapena il suo respiro. -cazzo no! Dobbiamo portarla in ospedale!- disse Harry. –ma è solo svenuta! Credo che basterà farle aria. Anche io sono svenuta a volte … - -non centra! Guarda! Fa fatica a respirare!- dopo le sue parole la prese in braccio e corse verso l’uscita. Mi girava la testa, era come se qualcuno mi avesse colpito con un bastone. Non so come feci ma corsi giù per le scale e salii in macchina. Tenevo la piccola in braccio e cercavo di fargli aria. Appena arrivati Harry chiamò un infermiera che porto Luna d’urgenza via in barella. Non riuscivo a capire quando mia figlia stava male, non riuscivo a fare la madre. Mi sentivo oppressa dai sensi di colpa e sapevo che da li a poco le lacrime sarebbero sgorgate come fiumi. Ero stanca di tutta questa situazione, Harry si era rivelato più capace di fare il genitore di me. Ero inutile e solo un peso per l’umanità. Mi alzai dalla sedia dove ero seduta e mi avviai verso l’uscita dell’ospedale. –dove vai?- mi chiese Harry. –a prendere una boccata d’aria … - -ma stai bene?- -si … - in realtà non stavo veramente bene e non volevo prendere una boccata d’aria. Non avevo il coraggio di fare ciò che avevo pensato così mi sedetti sul marciapiede, cominciai a piangere per più di dieci minuti e quando Harry venne a cercarmi non ragionai più. Volevo sapesse che fine avevo fatto, volevo sapesse come ero morta … i suoi occhi meravigliosi incontrarono i miei prima che gli mimassi un semplice “mi dispiace” e mi lanciassi in mezzo alla strada. Vidi solo due grandi luci e poi il buio …
HARRY:
Non potevo crederci, no non poteva essere! Perché lo aveva fatto? Mi avevano appena comunicato che Luna stava bene e glielo stavo per dire. Corsi vicino alla strada a vedere il suo corpo steso a terra immerso in una pozza di sangue. Le mie lacrime mi impedivano di veder bene la scena ma forse era meglio così altrimenti avrebbe popolato per sempre i miei sogni. Raccolsi il suo corpo e mi feci spazio tra le numerose persone che si erano avvicinate per vedere. La portai dentro all’ospedale e anche lei fu immediatamente portata via d’urgenza. Ero completamente solo così decisi di chiamare l’ultima persona che volevo vedere: Louis. –pronto?- chiese lui. –Louis, sono Harry - -Harry? Perché mi chiami? - -Elena e Luna sono ricoverate in ospedale e mi sembrava giusto dirtelo … - -che cosa?! Arrivo subito!- . Non avevo molta voglia di vederlo ma era il suo migliore amico ed era giusto che sapesse, infondo lo facevo anche per Luna perché erano molto legati e avrei fatto di tutto per mia figlia. Ero molto agitato e le lacrime continuavano a solcarmi il viso. Perché aveva fatto quella pazzia Elena? Che cavolo gli era passato in mente? A cosa pensava?! Non pensava che poteva distruggermi così? Che poteva distruggere tutti quelli che aveva intorno? Sapevo che era successo qualcosa … che si sentiva in colpa per qualcosa! Ma cosa poteva essere di così tanto grave da pensare di togliersi la vita? Louis mi chiamò distogliendomi dai miei pensieri. –dove sono? Come stanno?- -non lo so. Mi hanno solo detto che Luna sta bene … - -ma cosa è successo?- -oggi pomeriggio Luna ha chiesto se io ero il suo papà così Elena gli ha detto la verità. Luna è svenuta e faceva fatica anche a respirare ma Elena non se ne è accorta e quando è arrivata all’ospedale dopo poco mi ha detto che andava fuori per prendere una boccata d’aria e quando stavo per andare a dargli la notizia che Luna stava bene la vidi gettarsi incontro alla morte … - sentii farfugliare qualcosa da Louis. –cos’è che dici?- -pensavo solo che probabilmente lo ha fatto per i sensi di colpa- -si ho pensato la stessa cosa! Ma non è stata colpa sua se Luna è stata male!- -non credo fossero quei sensi di colpa … - disse pensieroso Louis. –allora quali?- -conosco Elena e so che gli da molto fastidio quando qualcuno fa le cose meglio di lei. Quando si sente oppressa e sa che ha sbagliato, che non si è accorta di qualcosa … - -scusami Louis ma non ti seguo … - -credo fosse schiacciata dai sensi di colpa di non aver capito che sua figlia stava male! Quando tu hai detto che non si è accorta che Luna faceva fatica a respirare lei si sarà sentita inutile … - -ma è un idiozia! A tutti sfugge qualcosa prima o poi… - -si ma si tratta di una cosa grave e non di una sciocchezza. Qui era in gioco la vita di sua figlia!- -ma a tal punto di togliersi la vita?- -lei prende tutto molto sul serio … ma sei sicuro di averla conosciuta?!- -certo! Solo in modo diverso dal tuo! Io sono sempre stato il suo ragazzo e non un amico…- -beh dovresti cercare di conoscerla e non solo portartela a letto!- rispose supponente lui. –brutto coglione! Non parlarmi così! Tu sei solo un amico di turno mentre io sono il padre di sua figlia! E sono quello che lei ama!- - chi ti dice che anche tu non sei un ragazzo di turno? E poi ammetti che fino ad una settimana fa non ti importava di tua figlia! L’hai mollata e volevi abortisse, è stato solo un incidente Luna!-. Boom! Colpito e affondato… aveva ripetuto le stesse parole di Elena. Luna era stata solo un incidente ed era vero! Io non pensavo di diventare padre … ero solo un gran idiota che ci andava a letto ma ero cambiato, ero responsabile e volevo avere un futuro con lei …
Un infermiera venne verso di noi. –allora … come le ripeto la bimba sta bene. È solo svenuta e abbiamo fatto degli esami per controllare la respirazione ma è tutto normale per quanto riguarda la ragazza … beh non sta molto bene. Ha preso una gran botta e ha riportato numerose rotture. La cosa che ci preoccupa di più è la testa che ha sbattuto un paio di volte … - -ma … - cercò di parlare Louis. –è in fin di vita. La testa è molto delicata ed è la parte più fratturata. Ci vorrà molto tempo e per ora non sappiamo di certo se ce la farà. Ora devo andare vi farò sapere se ci sono novità- -non ci posso credere!- dissi disperato. –neanche io … - disse Louis freddo. –e se non dovesse farcela? Non posso vivere senza di lei!- -ma smettila Harry! Lo hai fatto fino ad ora!- -non ricominciare!- -lo so caro. La verità fa male … - -se ti tiro un pugno farà male a te qualcosa!- -con la violenza non risolvi niente! Pensa a come stiamo bene tutti senza di te! Entrambe non sarebbero qui dentro se te ne fossi stato nella tua bella città a non rompere i coglioni a nessuno!-
Passarono due ore ed io e Louis non ci parlavamo neanche. Speravamo che qualcuno ci desse delle novità positive ma non arrivò niente. Ero uno straccio. Stanco, arrabbiato,triste,pensieroso,deluso,agitato. Un mix di emozioni che mi faceva impazzire. 

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Capitolo 16
*** capitolo 16 ***


Capitolo 16
-ci sono delle novità- ci disse un infermiera arrivando con una cartelletta e dei fogli in mano che leggeva. –si ci dica!- dissi io. –allora … la ragazza ha aperto gli occhi ma non sappiamo per quanto può rimanere stabile. Dagli esami che abbiamo fatto è molto strano che si sia svegliata perciò è molto instabile- -oddio!E possiamo vederla?- chiese Louis. –si ma non dovete farla agitare. Avete poco tempo e sarete sotto la mia supervisione-. Ci avviammo verso la stanza dov’era Elena. Ero così felice di poterle parlare. Aprimmo la porta piano e poi senza cercare di mostrargli la mia agitazione, mi avvicinai. –ciao! Come stai?- chiese Louis. –oh sei qui! Insomma mi gira la testa e faccio fatica a parlare- -si sento!- disse lui. Era vero, parlava con un filo di voce come se avesse un forte mal di gola. –dovete farmi un favore … - disse lei indicandoci entrambi. –qualunque cosa amore mio!- dissi. –portate via Luna. Portatela a Londra dai miei!-  -che cosa?!- chiesi sbalordito. – hai capito! Non deve rimanere qui. Ha già avuto due incidenti e … e starà meglio lontana da me- -ma che dici?! Sei sua madre!- dissi quasi urlando. –ehi piano … - mi disse l’infermiera che era sulla porta. –scusi- dissi senza neanche guardarla. –non ti fidi di me?- le chiesi dolcemente. –certo che mi fido Harry! Solo voglio che stia dai miei. Avrebbe una compagnia migliore attorno. Un po’ più felice … - -ha ragione … -mi disse Louis. –e chi la porta? Io non voglio lasciarti qua!- dissi a Elena con il cuore che mi batteva forte. No non potevo lasciarla per tornare a casa! Era una cosa assurda e che non avrei mai fatto! –ci penso io. Come avevamo già programmato … - disse Louis parlando con lei. Lei annuì e basta. –sei stanca?- le chiesi. –più che altro mi fa male la testa oltre che a tutto il resto del corpo- -perché lo hai fatto?!- sentii il bip sul monitor a cui era collegata che accelerava. Il cuore le batteva forte. –ehi ehi piccola non agitarti … - le disse l’infermiera che si avvicinò al letto. Le mise una mano sulla testa credo per controllare la febbre. –accidenti tu scotti! No, no meglio riposare ora. Mi dispiace ragazzi ma dovete uscire-. Le diedi un piccolo bacio e poi uscii. L’infermiera stette dentro un po’ di più e quando uscì mi fece segno di avvicinarmi. –tu sei il padre della bimba?- -si- -allora la affidiamo a te. Puoi portarla a casa. Ti dico una cosa giovanotto, se la ragazza passa la notte sarà un miracolo!- e poi se ne andò. Le parole della donna mi fecero sobbalzare. Era proprio messa male. Non potevo perderla, ora era tutto ciò che avevo e poi come avrei fatto con Luna?! Sarebbe stato impossibile! Ero maturato si, ma non al punto di potermi occupare da solo di una bambina. Andai nella stanza di Luna e la vidi dormire. Era proprio bella come sua madre. Mandarla a Londra non sarebbe stato facile, lei era piccola ma non stupida. Sapeva che sua madre stava male e io dovevo per forza dirle una bugia altrimenti non sarebbe mai partita. Mi sedetti accanto al letto e le accarezzai la fronte. Dopo poco entrò anche Louis. –che farai? La lascerai partire?- mi disse sedendosi dall’altra parte del letto. –devo … che posso fare?- -non sei obbligato. Siete in due a decidere le cose … - -si ma sarebbe più complicato. Quando devo venire a trovare Elena lei deve per forza stare con me e non sarebbe molto salutare per una bambina così piccola passare la sua infanzia sempre in un ospedale- -ma mandarla a Londra vuol dire non vederla per molto tempo. Potreste legare di più se lei sta qui … - - si non hai tutti i torti ma non sarei molto … non so come dire … non sono pronto per fare il padre a tempo pieno- -non è una cosa che si può imparare da un giorno all’altro, ci vuole tempo e questa sarebbe una bella occasione.- -non so Louis … non sono sicuro di me stesso … vorrei imparare avendo un aiuto affianco. Con l’aiuto di Elena … - -e se non lo avrai mai questo aiuto?-  -pensi che morirà?- - … io spero di no ma ci vorrebbe comunque molto tempo per recuperare la sua stabilità. Insomma per ricominciare la sua normale vita … - - si certo … ah non so proprio cosa fare!- -se vuoi io la porto a Londra e poi se ti senti sicuro puoi farla tornare qui- -si potrebbe anche essere. …grazie … - - di niente … - eravamo entrambi un po’ imbarazzati perché non eravamo amici, però mi ero trovato bene a parlare con lui. –rimani per la notte?- gli chiesi. –no … devo andare da Niall e poi se devo organizzare questo viaggio ci vorrà un po’ di tempo- -ok … anche io dovrei andare per portare a casa Luna, però chi rimane con Elena?- -nessuno. Tranquillo se succede qualcosa sarai il primo ad essere avvisato. Ora vado, avvisa anche me quando vieni domani- -ok. Notte-. Louis uscì ed io cautamente presi in braccio la piccola.
Quando tornai a casa aprii la porta e la misi a letto. Anche se era un appartamento sembrava immenso e così vuoto senza di lei. Non riuscivo a prendere sonno perché degli incubi mi perseguitavano così mandai un messaggio a Zayn per non preoccuparsi e spiegandogli quello che era successo. Dopo almeno due ore di dormi-veglia riuscii ad addormentarmi definitivamente. Mi svegliai la mattina verso le sette. Non feci neanche colazione ma andai direttamente a svegliare Luna per andare in ospedale. –ehi piccolina … sveglia .. - -papà?- oddio! Quando mi chiamò in quel modo un sorriso immenso spuntò subito sulle mie labbra. Mi riteneva suo papà, io ero suo papà! –si sono io … svegliati dobbiamo andare a vedere come sta la mamma … -. Luna si stiracchiò un po’ e dopo averle fatto fare la colazione ed averla lavata e vestita, ci avviammo verso l’ospedale mentre mandavo un messaggio a Louis per avvisarlo. Quando arrivammo non c’erano molte persone. Mi avviai verso la camera di Elena e lì vidi una gran confusione. C’erano almeno quattro infermiere e un dottore. Perché così tanta gente? – mi scusi. Come mai c’è questo trambusto?- chiesi ad un infermiera. –stiamo cercando di fare degli esami approfonditi sulla situazione della ragazza ma non riusciamo a capire perché le cose cambiano. Un momento sembra stabile un altro momento sembra in fin di vita- -ma avevate detto di non farla agitare. Così la agitate molto invece … - -c’è solo un dottore dentro con lei. Noi stiamo attendendo fuori- -ah … -. La porta si spalancò un uomo abbastanza minuto uscì, sicuramente il dottore. –come sta?- gli chiesi. –al momento sembra stia bene ma non possiamo giurarci. Verrò fra una mezzora per ricontrollare- -ma posso entrare?- chiesi ansioso. –si certo-. Entrai nella stanza e la vidi con un gesso al braccio sinistro e uno alla gamba destra. L’avevano sicuramente operate di notte. Poi notai anche una spessa fasciatura alla testa –io e la mamma siamo uguali … -disse Luna indicando il suo gesso al braccio. –si è vero … -le dissi dolcemente per assecondarla. –ehi, come stai?- chiesi a Elena. –mi sento soffocare con tutti questi gessi! Ma la cosa che fa più male è la testa. È come era successo a Luna, mi fa un male incredibile. –non farai come lei vero?!- -no no! Io non dico cattivo al primo che passa … - disse con un leggero sorriso. –mi piace quando sorridi … sei più tu- -non bisogna mai smettere di sorridere perché è quello che ci da la forza di andare avanti- -ti amo- le dissi all’orecchio. –non sai cosa ti farei se non avessi tutti questi gessi!- mi rispose ironica lei. –quando ti rimetterai in forma niente ci potrà fermare … -le dissi io. Luna ci guardava senza capire. Era un po’ strano parlare di queste cose davanti a una bambina. Quando lei sarebbe stata a Londra e io da sola con Elena sarebbe stato tutto più facile. Avevo una voglia incredibile di andare alle feste con lei come una volta. Saremmo ritornati dei giovani senza tanti problemi! Di nuovo libere e di nuovo cretini! Questa cosa mi fece sorridere e anche lei se ne accorse. –che hai?- mi chiese. –niente niente. Ti spiegherò. Intanto tu pensa a vivere e a star bene- -ci proverò … - -no tu devi riuscirci perché ho molti piani per noi due!- -piani? Che piani?- -beh per esempio divertirci come una volta, andare alla feste, giocare a quegli stupidi giochi di società, viaggiare, accudire la piccola, sposarci, stare bene insieme insomma!- -ripeti le ultime parole scusa … -disse lei sorridendo. –stare bene insieme … - -no prima … - -accudire la piccola … - -no un po’ dopo … - -sposarci? … - -davvero lo hai detto o le mie orecchie si sono andate a far fottere?!- -no l’ho detto davvero! Io voglio sposarmi con te! Voglio vivere una vita con te-. L’avevo fatta sorridere. Un bellissimo e smagliante sorriso che le illuminava il volto. –però prima voglio divertirmi come un matto alle feste qui a New York! Sai che figata?!- -si mi immagino che belle!- .
Ridemmo per tutta mattina, anche quando il medico veniva a farle i controlli e Louis e Niall, che si era rimesso, cercavano di limitare le risate per non farla sforzare troppo, fino a quando però Luna chiese dove fosse stata mentre io ed Elena saremmo andate a tutte queste feste e avremmo vissuto una vita così piena … 

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Capitolo 17
*** capitolo 17 ***


Capitolo 17
ELENA:
-piccola mia tu andrai dai nonni come ci eravamo dette ricordi?- -no! Voglio stare qui con te!- -ehi no, non ricominciare. Avevamo detto che tu ci andavi e adesso ci vai- -ma … - subito la interrupi. –niente ma! Non si discute con la mamma!- -eh va bene. Ma per poco dafordo?- disse mordicchiandosi un dito. –si per poco. Promesso- -quando partirai?- chiesi a Louis. –tra due giorni. Così abbiamo tutto il tempo di organizzarci con calma … - -ok. Io se non miglioro non posso occuparmi delle valigie e non potrò venire in aereo porto  … - -ci penserò io tranquilla!- intervenne Harry. –tu cerca di stare bene però!- disse Niall mangiando una ciambellina. -i medici hanno detto che sei migliorata tantissimo! Non hai più questi squilibri e sei abbastanza sana … - mi disse Harry. –per quanto dovrò restare ancora?- -non lo so … dipende dalle tue condizioni nei prossimi giorni … - -ma io mi sento bene! Voglio solo uscire da qua!- -è troppo presto … devi aspettare … - -ma mi annoio!- -sei peggio di Luna!- disse scherzando Louis. -devi riposarti. Il medico ha detto che non devi sforzarti troppo, perciò ciao ciao! Ci vediamo fra un paio d’ore!- -ma no dai!- -shh! Dormi bambina impertinente!- mi disse Harry prima di lasciarmi un piccolo bacio sulle labbra. Non so in realtà quale fosse la nostra situazione. Noi non eravamo insieme però entrambi eravamo legati da Luna e anche dall’amore. Io lo amavo e lui amava me e su questo non c’erano dubbi. Perdonarlo? Ormai lo avevo già fatto … dovevo solo decidermi a dirgli che volevo tornare con lui ma non subito. Prima dovevo uscire dall’ospedale e sapere che era tutto normale e poi sarei potuta tornare con lui. Dopo essermi immersa nei miei pensieri pian piano caddi in un sonno profondo.
HARRY: 
Quando tornai a casa la prima cosa che feci fu giocare con Luna. Era triste senza la sua mamma ma era anche felice di passare un po’ di tempo con me. Ad un tratto mi venne in mente di mia mamma! Presi il cellulare e la chiamai. –mamma! Ciao come stai?- -Harry! Io sto bene e tu invece<’ oh quanto mi manchi figlio mio!- -insomma io. Sai mi sono riavvicinato molto a Elena … mia figlia è bellissima … - -oh caro! Così mi piangere … ma perché insomma? È successo qualcosa?!- -si … Elena ha avuto un incidente abbastanza grave … - -oh mio Dio! E sta bene?! L’avete detto ai suoi familiari?- -ehm … si insomma lei non è proprio in forma smagliante però sta bene. E per quando riguarda i suoi … beh … - -che cosa?! Dovete dirglielo! Oh Dio mio, voi due siete pazzi! Devono sapere come sta sua figlia! Harry dov’è la tua responsabilità?!- -dai mamma non è poi così grave! Infatti ti ho chiamato per avere un consiglio … non so come fare a dirle di Abby ... - -ma non avevi risolto con lei?- -pensavo di si ma quella è pazza! Quando le ho detto che la lasciavo per partire ed andare da Elena … è impazzita! Mi ha minacciato! Ha detto che avrebbe fatto del male a lei e alla bambina … - -non credo ne sarebbe capace Harry! Sono tutte parole al vento … non preoccuparti-  -lo ammetto mamma … ho una paura incredibile!- -tranquillo dai … ora scusa ma devo andare in riunione. Ti voglio bene figlio mio!- -anche io … ciao- chiusa la chiamata mi buttai direttamente sul divano. Che cavolo avevo fatto?! Perché complicarmi la vita con Abby. Se Elena lo sarebbe venuto a sapere sarebbe stata la mia fine … fin dall’inizio della scuola si odiavano quelle due.
Flashback:
-ehi stai attenta a dove vai idiota!- disse Abby dando una leggera spallata ad Elena. Non eravamo ancora insieme in quel periodo ma avevo già notato Elena. –scusa a chi hai detto idiota?!- -a te idiota- disse Abby marcando ancora di più l’insulto. –ma stai zitta testa di gallina!- -sei solo una sfigata! Chi vuoi che ti guardi stupida verginella?!- le disse urlando davanti a tutti Abby. – vaffanculo troia!- le disse Elena prima di tirargli un gran ceffone sulla guancia che divenne subito rossa. Dopo quella mossa avevano cominciato a tirarsi i capelli e a prendersi a botte. –ehi ehi calma! Basta voi due!- intervenni io un po’ dopo. Volevo vedere chi aveva la meglio ma sembravano a pari merito così decisi di fermarle. –vattene Harry! È una cosa tra me e lei, noi ci vediamo dopo … - mi disse Abby. Si beh io e lei ci conoscevamo bene ed eravamo ottimi amici. –certo così te lo sbatti per bene!- disse Elena arrogante rivolta verso Abby. –come ti permetti stronza?! Oh aspetta tu sei gelosa!- le disse Abby con un sorrisetto. Elena diventò un po’ colorita in viso ma sapeva trattenere le sue emozioni e quindi non capii bene se era imbarazzata. –che cosa? Ma va! Tu e lui potete fare ciò che volete … - e quelle furono le sue ultime parole prima di incamminarsi verso la sua classe con passo veloce.
Una manina piccola stava accarezzando il mio viso e mi distolse dai ricordi. –ehi!- le disse sorridendo. –stavi pensando?- mi chiese dolcemente. –si ma non ti preoccupare. Che vuoi fare?- -non lo so … mi manca la mamma!- -lo so … manca anche a me. Ma tranquilla andrà tutto bene- -davvero?- -certo! Intanto tu stai qui con me- disse prendendola in braccio. –sai che assomigli molto alla mamma?- -lo so. Lei è bella!- -ti rivelo un segreto ma tu non dirlo a nessuno ok?- -si! Sono brava a mantenere i segreti!- -tu sei molto più bella!- -grazie … però meglio che la mamma non sappia niente altrimenti si arrabbia!- mi disse ridendo. –ecco perché è un segreto. Il nostro segreto!- -quando torna a casa?- -non lo so ma sicuramente molto presto!- - … chi è Abby?- a quella domanda il mio cuore cessò di battere. Oh Dio mia figlia mi chiede chi è Abby. –è un amica … - bugia,bugia una grandissima bugia. -posso conoscerla?- mi voleva morto questa bimba. Ma che domande mi faceva?! –no … lei non abita qui- -e dove?- -in … ehm … Cina! Lei abita in Cina!- -è lontano?- -si! Tanto, tanto lontano- -e come la conosci?- -una volta andavamo a scuola insieme … - -e anche la mamma la conosce?- -si. L’ha conosciuta … -. Erano passate due ore e lei continuava a parlare e a chiedere su questa Abby. –ehi adesso possiamo tornare dalla mamma!- le dissi. In realtà era solo per interrompere quella parlantina di mia figlia. Faceva ancora uno strano effetto dire “mia figlia” ma pian piano mi stavo abituando.
Quando arrivammo all’ospedale entrai piano nella stanza pensando che Elena stesse dormendo e invece la vidi guardare la tv. –ehi ma tu non dovevi dormire?- le dissi scherzando e lei sobbalzò per lo spavento. –così mi fai fare un infarto! Si beh mi sono addormentata ma poi non riuscivo più a dormire- -dovresti riposare fin che puoi perché molte notti le passerai sveglia a rompermi di nuovo il timpano- le dissi facendole l’occhiolino. Lei sorrise e mentre stava per dire qualcosa Luna starnutì.  –ehi piccola hai preso il raffreddore?- le chiese lei. –vado a prendere qualcosa da bere. Volete qualcosa?- chiesi io. –no- dissero entrambe Elena e Luna.
ELENA:
-cosa avete fatto tu e Harry?- le chiesi io. –abbiamo giocato e poi abbiamo parlato- -e di cosa?- -di una sua amica. Sai che vive in … Cina?! Ha detto che è lontano!- -si è vero. È lontana la Cina. E come si chiama questa amica?- -Abby … - a quel nome brutti ricordi mi vennero in mente ma in realtà non sapevo se si trattasse dell’Abby che conoscevo io. –e come mai ti ha parlato di lei?- -perché stava parlando al telefono e ho sentito il nome. Ha detto che tu la conosci … - -davvero? E come la conosco?- -boh … lui ha detto che l’ha conosciuta a scuola- a quelle parole il mio povero cuore si frantumò. Le aveva raccontato una parte di verità e una parte di bugia. Ma perché? E cosa c’entrava ora quella vipera di Abby? A tutte quelle domande l’unico che poteva rispondere era Harry che entrò giusto in quel momento in stanza. –sai non sapevo che Abby si fosse trasferita in Cina. Come sta?- gli chiesi con un pizzico di ironia. Lui mi guardava impaurito quasi non volesse parlare. –ehm … sta .. bene- in quel momento entrò l’infermiera. –ehi ma sei sveglia … - -si. Non riuscivo a dormire … - le risposi un po’ troppo fredda del dovuto ma in realtà ero arrabbiata con Harry. –siamo acide … - rispose lei. –mi scusi … - -va bene … come ti senti?- -oh meglio grazie. Mi può fare un favore? Mi può tenere due minuti la bimba mentre parlo con questo ragazzo … - dissi squadrando Harry dall’alto verso il basso. –io dovrei visitare altri pazienti - -per favore. Due minuti e basta- -va bene ma si sbrighi-. L’infermiera portò fuori la piccola ed Harry si avvicinò cauto. –so che quella che hai raccontato a Luna è una bugia!- lo anticipai io. –si … mi dispiace … - -non voglio le tue scuse! Voglio sapere perché?! Cosa centra adesso Abby?!- -io la sento ancora … però … - -però?!- -però non siamo amici come prima … - -e si può sapere perché?!- -non sono tenuto a dirti tutto!- -ti conosco e quando fai così vuol dire che mi nascondi qualcosa!- -io non ti nascondo un bel niente … - quando lo disse non mi guardava neanche negli occhi. Sapevo che mentiva! – Harry?!- -che c’è? … - -voglio la verità … - lui prese un bel respiro e cominciò a parlare -io e Abby siamo stati insieme … - a quella notizia non dissi niente. Il mio corpo era impassibile. Come aveva potuto mettersi con quella troia?! –ok- gli dissi solamente. –ok?- -voglio dire … ok vattene … - -che cosa?! Ma dai Elena! È tutto finito e poi non eravamo neanche più insieme! Cosa dovevo fare?! Vivere la mia adolescenza a piangermi addosso?!- -hai ragione! Io mi sono un culo così per cercare di accudire Luna e tu mi vieni a dire che non volevi perdere l’adolescenza?! Sai dove te la ficco l’adolescenza?! Su per il culo!- -se mi urli contro mi fai innervosire di più!- -non mi interessa. Ti ho già detto quello che devi fare. Andare via!- le lacrime cominciarono ad invadermi le guance. Erano calde e salate ed era il mio unico modo di sfogarmi. –per favore non farmi questo! Non di nuovo! Non lasciarmi andare via!- mi disse lui abbracciandomi. –sono sempre stati tuoi gli errori. Perché dovrei pagare io per te?!- gli dissi riluttante. –io ti amo ed Abby non significa niente per me. Se ti ho chiesto di sposarmi ci sarà un motivo. Se sono tornato vuol dire che ci tengo a te!- -non ti credo e ti odio!- queste furono le mie ultime parole prima che lui uscisse violentemente dalla stanza, lasciandomi sola come aveva già fatto in passato. 

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Capitolo 18
*** capitolo 18 ***


Capitolo 18
-sei un bambino!- gridai mentre le lacrime cominciarono ad invadere il mio viso. Luna cautamente entrò e quando mi vide piangere si sedette al bordo del letto. –perché mamma piangi?!- -papà fa arrabbiare … -. Non sapevo bene con chi parlare. Non volevo dirlo a Elizabeth perché non mi sembrava il caso di parlare per telefono di una cosa così delicata e non volevo neanche parlarne con Louis perché avrebbe spaccato il culo a Harry. I rimanenti erano Niall e … Zayn! Ma certo … lui conosceva bene Harry e poi gli aveva dato buoni consigli quella sera. Mi sembrava davvero una brava persona e così decisi di mandargli un messaggio: -ciao Zayn … lo so che è strano che io ti scriva ma vorrei che venissi in ospedale per farmi compagnia … ti va?- la sua risposta non tardò ad arrivare. –certo arrivo subito. È qualcosa di grave?- -insomma … voglio un consiglio. Sbrigati!-. Luna si stava guardando la tv seduta su una seggiola e non dava attenzione a cosa le accadeva intorno. Aveva una strana capacità lei, a volte sembrava che capisse fin troppo mentre altre si disinteressava totalmente. Passarono venti minuti e lei non aveva aperto bocca, era incantata dai cartoni animati mentre io aspettavo con ansia Zayn. Ma dove cavolo era andato a finire?! Poco dopo per fortuna arrivò. –Zayn!- gli dissi con un sorriso che mi costava davvero molto. Non avevo voglia di sorridere ma di versare lacrime fino alla mia disidratazione  -ciao Ele! Scusa se ci ho messo molto!- - l’importante è che sei qui però … -. Lui si sedette sulla sedia affianco al mio letto. –allora dimmi cosa succede- -io e Harry abbiamo litigato … - -perché?- -per Abby … - gli dissi titubante. –oh … - rispose solamente. Sapevo che c’era sotto qualcosa. –che vuoi dire con “oh”?- -io? Niente!- - Zayn?! Dimmi la verità … - sospirò e poi cominciò a parlare. –Abby ha dato sempre molti problemi a tutti. Quella è pazza! Ci sono stato insieme anche io per un periodo e quando l’ho lasciata ha minacciato persino mia sorella!- -che cosa?!- -si! Ha detto che se non tornavo con lei avrebbe fatto del male a tutta la mia famiglia ma in particolare a mia sorella. - -e lo ha fatto?!- -no … dice tanto ma infondo non fa niente … - -sei sicuro?- -si! E sono sicuro anche che avete litigato perché tu eri gelosa … - -può darsi …- gli dissi abbassando lo sguardo. –vi comportate come due bambini! Harry che scappa via e tu che ti ingelosisci per delle stupidate!- -mi da molto fastidio il suo comportamento!- gli dissi rialzando lo sguardo su di lui. –beh in fin dei conti non ha fatto niente di male. Non eravate insieme e lui era libero di fare ciò che voleva … - -si ma poi mi ha detto che non doveva piangersi addosso e anche che non poteva perdersi la sua adolescenza! Questo mi ha fatto incazzare davvero!- -abbassa il tono che c’è la piccola!- mi rimproverò lui. –comunque si non è stato per niente bello ciò che ha detto. Anche tu hai perso la tua adolescenza ma è stata anche una scelta … - continuò lui. –scelta? No non è stata una scelta. Luna è stata un incidente … - abbassai la voce a pronunciare l’ultima frase. –si ma potevi scegliere di abortire … - -non è così facile. Devi essere pronto per una cosa del genere … - -e quindi l’hai fatta la scelta! Hai scelto di non abortire!- anche se contorto il suo ragionamento non faceva una piega. –e quindi cosa dovrei fare ora?- chiesi. –lascia correre. Quella di Abby era solo un tentativo di distrarsi e come hai visto a funzionato ben poco … - -quello che mi da più fastidio è che pensa che io non abbia perso la mia adolescenza. Che quello che ha sofferto è solo lui!- -non prendere sul serio tutto ciò che lui ti dice. Era un momento di rabbia ma sa bene che non è stato facile per te … - -non voglio chiedergli scusa … - -sei testarda Elena!- -si lo so … - -cerca di imparare dai tuoi errori ma non andarne fiera … - -non è un errore essere testarda … - -come vuoi … - -che vorresti dire Zayn?!- -niente niente!- non ci pensai due volte e gli tirai dell’acqua che avevo dentro un bicchiere dall’altra parte del letto sopra il comodino . –spero ti schiarisca le idee!-  gli dissi ridendo. –me la pagherai lo giuro!- disse lui asciugandosi con il lenzuolo del mio letto. Passammo quasi tre ore insieme a ridere e scherzare. Anche Luna si era aggiunta a noi e nessuno aveva più nominato Harry. Mi sentivo leggera come se mi avessero tolto un peso e tutto questo grazie a Zayn. Avevo proprio giudicato male all’inizio quel ragazzo e mi dispiaceva davvero molto. –verrai più spesso a tenermi compagnia?- -si certo!- -ma ora come farò con Luna ...? Toccava a Harry tenerla a casa e prendersi cura di lei ma invece è scappato via!- - … non credo che Harry sia a casa ora … - -che vuoi dire?- -che quando si arrabbia o è triste va a bere … è un suo sfogo. - -ma lo vedi allora che è un bambino irresponsabile?!- - … se vuoi la tengo io Luna … - -ma no dai lei resta qui con me per questa volta ma Harry mi sentirà!- -ok allora ci vediamo domani. Ciao!- -ciao!- dicemmo insieme io e Luna. Ero davvero incazzata nera! Harry i suoi problemi li sfoga nell’alcool! Ma che cretino! Certo e poi sicuramente si sbatterà qualcuna… quanto lo odio quando si comporta così. Poi mi venne un idea. –scusa Zayn puoi dirmi in che locale è andato Harry?- il suo messaggio neanche quella volta non tardò ad arrivare.  – non lo so di preciso ma credo di avere un idea. Perché me lo chiedi?- -perché se hai tempo potresti controllarlo da parte mia?- ok si era da patetica controllarlo ma non mi fidavo molto di un Harry ubriaco. - - … fare la spia? No non mi piace … - -per favore Zayn! Sei la mia unica salvezza!- -ok ma lui non dovrà mai venirlo a sapere!- -grazie di cuore!-
ZAYN:
In che cavolo mi ero andato a cacciare sta volta? Spiare il mio migliore amico da parte della sua quasi fidanzata! Che casino!. Entrai nel locale dove andava spesso Harry da quando era venuto qui a New York e infatti lo vidi seduto al bancone con due bicchieri davanti. –cosa dovrei fare?- scrissi ad Elena. –dimmi quello che fa e con chi parla … - -ora è seduto al bancone e sta bevendo- . Lo vidi alzarsi ma non era barcollante e non aveva neanche bevuto molto. Si stava dirigendo verso un gruppo di ragazze. Che cazzo stava facendo? Se non era ubriaco perché si comportava così? E cosa avrei dovuto fare? Dirglielo o non dirglielo a Elena?! O cavolo ero in panico ma una promessa era una promessa ed io non potevo nascondere qualcosa ad Elena che si fidava di me. –Harry si è avvicinato ad un gruppo di ragazze- in realtà ora stava parlando con una sola ragazza. Era molto simile ad Elena e forse capivo perché l’aveva scelta. –che cosa?! E cosa fanno?- -parlano. Ma ora è solo con una … ti assomiglia- -mi sto davvero incazzando con quel riccio!- ok ora era davvero arrabbiata e tutto per colpa mia e della mia boccaccia. Quello che vidi però fu ancora peggio. Harry si stava baciando con quella … Elena di sicura si sarebbe messa a piangere e il suo cuore si sarebbe spezzato e quindi bye bye Harry … non era male come idea siccome a me piaceva lei. Io potevo darle di più di Harry. Lui era il mio migliore amico ma non di certo mi sarei fatto indietro. Prima di tutto arrivo io e poi tutto il resto. Scattai una foto e la mandai ad Elena. –mi dispiace …- le scrissi in seguito. –grazie Zayn per quello che hai fatto. Torna pure a casa non voglio disturbarti più- -ma va tutto bene?- -ho il cuore spezzato ma lo supererò. Infondo ho vissuto ben tre anni senza di lui quindi posso farlo ancora … -. Sapevo che ogni singola parola che aveva detto era una bugia. Lei non era così forte e si sarebbe sicuramente richiusa in se stessa se qualcuno non sarebbe andata da lei a consolarla ma prima volevo fare una cosa. Mi avviai verso Harry e poi cercai di parlargli all’orecchio. –l’hai combinata grossa. Elena è furiosa e non credo ti vorrà vedere molto presto - -che cosa?!- -sa che ti sei baciato con questa qui- gli dissi indicando la ragazza di fronte a lui. –ma era una sciocchezza! E poi come lo sa?- -non … non lo so! Mi ha chiamato e me lo ha detto- era davvero difficile comunicare con lui con tutta quella gente e la musica ad alto volume e quindi era un vantaggio così non sarebbe riuscito a capire il tono della mia voce quando mentivo. –cazzo! Devo andare da lei!- -no! non è una buona idea. Ha bisogno di tranquillità … - lo fermai mettendogli le mani sul petto. –parlagli tu, convincila!- -si- dissi solo. Certo che la convincerò! A mettersi con me però! Un sorrisetto si fece spazio tra le mie labbra ma per fortuna Harry non lo vide perché ero già uscito. 

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Capitolo 19
*** capitolo 19 ***


Capitolo 19
*un mese dopo*
Harry non si era fatto più vivo… ma che gran coglione! Zayn … beh Zayn era il mio ragazzo. Era stato sempre con me, era dolce e carino. Era la mia anima gemella? Forse. Harry era davvero un gran  bastardo. Ma perché cavolo non veniva a chiedermi scusa! Era l’unica cosa che volevo, le sue scuse più sincere e certo anche delle spiegazioni. Non tanto per quello che era successo un mese prima in quella stanza ma di quello che era successo qualche giorno fa.
Flashback:
Ero tornata da quasi una settimana dall’ospedale e Zayn non c’era perché era dovuto andare a casa. Era sera e avevo appena messo a letto Luna quando sentii la porta spalancarsi. Un uomo molto più grande e alto di me mi schiantò al muro tappandomi la bocca mentre uno più minuto aveva iniziato a parlare. –Elena … ciao. Tu non sai chi siamo noi ma noi sappiamo chi sei tu e questo ti deve bastare. Vogliamo parlarti di Harry … lo senti ancora giusto?- io annuii senza dire una parola. In realtà non ci sentivamo ma volevo tagliarla corta. –beh vedi il tuo caro fidanzatino, padre di tua figlia e tutte quelle smancerie … è un gran pezzo di merda! Quello ci deve molto!- io alzai un sopracciglio per far capire che non sapevo di cosa parlassero. –è uno spacciatore … tranquilla bambolina lui non ne fa uso la rivende solo- mi disse alludendo alla droga. –la viene a prendere da noi ma ci deve un mucchio di soldi quel bastardo! Digli che se non ce li ridà entro un mese potrà dire addio a tutta la sua famiglia e… e a te e quella bella bimba che ora dorme … intesi?- ancora una volta io annuii e basta. Ero terrorizzata e non sapevo cosa fare. Ma perché si era andato ad immischiare in una cosa così stupida ma sopratutto pericolosa?! Lui veniva da una famiglia benestante e quindi che cavolo gli serviva spacciare droga?! - mi dispiace ma dobbiamo far vedere a Harry che non scherziamo- a quelle parole il mio cuore aumentò il battito e sembro esplodere quando vidi un coltellino nella mano di quell’uomo. Si avvicinò piano e poi me lo piantò nel braccio aprendo sempre di più la ferita. Urlavo, urlavo e ancora urlavo. Bruciava terribilmente e sembrava che il mio braccio non volesse smettere di sanguinare. Dopo che se ne furono andati e dopo aver cercato di medicare il braccio chiamai subito Harry il quale però non rispose. Ero davvero preoccupata che gli fosse successo qualcosa. Chiamai e richiamai tutta sera ma niente.
Fine flashback
A quel ricordo la ferita bruciò un po’. Siccome avevo tenuto sempre le maniche lunghe in presenza di Zayn lui non sen’era accorto ma aveva notato che avevo un leggero dolore al braccio ma gli avevo detto che avevo peso una botta o una scusa simile per tagliare il discorso. Un mese, un mese era passato! Io provavo davvero ad amare Zayn ma il mio cuore apparteneva ancora ad Harry.  
ZAYN:
Ero così felice di stare con Elena ma ero anche triste perché avevo tradito il mio migliore amico. Ogni volta che lo vedevo gli dicevo che Elena non voleva perdonarlo e che non doveva per niente al mondo chiamarla o cercarla. Lui non sapeva che io e lei stavamo insieme. In realtà Elena mi diceva sempre di dire ad Harry di farsi sentire qualche volta anche per poco. Ero io quello di troppo in quella storia ma ero così egoista da voler a tutti i costi dividerli. Sapevo bene che Elena provava ancora qualcosa per Harry e sarebbe sempre stato così perché c’era qualcosa di troppo forte e indissolubile ma era vero che erano due grandi teste dure e nessuna di loro avrebbe fatto davvero il primo passo e questo era un punto a mio favore. –Zayn!- mi sentii chiamare da dietro prima che riuscissi ad entrare in casa. –Harry!- dissi dandogli una pacca sulla spalla. –Elena mi ha chiamato ma non ho risposto neanche sta volta … - mi disse. - … bene. Almeno si dimenticherà più facilmente di te- -si ma io non voglio. Ma perché mi chiama? È successo qualcosa?- -che io sappia no … - il telefono di Harry cominciò a suonare e lui guardandomi mimò un “è lei” e poi accettò la chiamata.
HARRY:
-Elena?- chiesi  titubante. –finalmente hai risposto!! Perché non accettavi mai le mie chiamate?!- mi disse quasi urlando lei. –perché … perché Zayn mi ha detto di non disturbarti e di non parlarti- -per un mese?! Ma se ti chiamo vuol dire che ti voglio parlare idiota!- -si ma … - -ma niente! Se volevi stare con un'altra per me faceva lo stesso ma per lo meno non dare la colpa a Zayn!- -ma non do la colpa a nessuno! Davvero lui mi ha detto di non parlarti!- -non mi interessa… comunque ora vieni subito perché ti devo dire una cosa importante- -arrivo … - dissi prima di chiudere la chiamata. –ci sentiamo dopo Zayn. Ciao… - gli dissi andandomene.
Arrivato davanti alla porta di casa sua bussai. – ciao … - gli dissi guardando quegli splendidi occhi azzurri. –ciao … - disse lei prima di abbassare lo sguardo. Non c’era mai stato così tanto imbarazzo tra di noi. Entrai in casa e vidi Luna giocare sul divano. –ciao piccolina … - -papà! Perché non sei più venuto? … - -ci sono stati dei problemi piccola. Ma ora sono qua … - -ma Zayn ti ha preso la mamma … - disse lei con un faccino dolce.  Alle parole di mia figlia mi irrigidii di colpo e mi diressi verso Elena che guardava la scena seduta in cucina. Mi sedetti di fronte a lei. –che cavolo vuol dire?- dissi cercando di non alzare il tono di voce. –non … non potevo aspettarti per sempre … - -e allora te ne vai con Zayn? Pensavo che ci amassimo ancora ma tu … - -aspetta un attimo! Non darmi tutta la colpa! Ti ricordo che un mese fa te ne sei andato lasciandomi di nuovo sola!- -si ma volevo parlarti e tornare dopo qualche giorno ma Zayn me lo impediva! E ora capisco anche il perché … - -mi dispiace Harry … ma con lui sono … f-felice- disse con voce tremante perché era un enorme bugia e lo sapevo bene. –pff ma guarda! Non riesci neanche a dirlo perché non è vero!- alle mie parole abbassò lo sguardo. Avevo ragione allora e anche lei lo sapeva … -non credo che però mi hai chiamato qui per questo, giusto?- gli dissi in modo freddo e distaccato. Quanto soffrivo lo sapevo solo io. –giusto … sono venuti dei tuoi amichetti spacciatori che vogliono avere i loro soldi entro un mese- -che cosa?!- no non poteva essere vero. –si! E mi hanno anche detto che se non gli darai i soldi faranno del male a te e alla tua famiglia … e … - -e?- -e me e a Luna … - vedevo che cercava di trattenere qualcosa e quindi era successo altro. Stringeva forte il suo braccio fino a procurarsi dolore. –fammi vedere il braccio- gli dissi. –cosa?!- spalancò gli occhi. –il braccio … fammelo vedere- titubante mi fece vedere il braccio con l’in fasciatura. Gliela tolsi cercando di non farle male e poi lo vidi … un enorme segno rosso. Profondo e molto fresco. –che cazzo è questo?- -hanno detto che è … un avvertimento … - disse facendo cadere una lacrima sul tavolo. –mi dispiace così tanto!- le dissi abbracciandola. I nostri sguardi si incontrarono ed entrambi ci avvicinammo per darci un veloce bacio ma molto intenso e passionale. Sapevo che mi amava ancora e questo ne era la prova. –ti amo … -gli dissi sulle sue labbra. –anche io … - mi disse lei sorridendo. Quelle due parole mi resero il ragazzo più felice del mondo. 

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Capitolo 20
*** capitolo 20 ***


Capitolo 20
-Aspetta un secondo però …- mi interruppe lei- -che cavolo ti serve spacciare droga?!- Bingo! Pensai tra me. Ora potevo sputtanare Zayn quanto volevo e quindi farli lasciare … -per Zayn- dissi senza pensarci. –cosa?!- -si per lui! È un dipendente da tempo ormai ma siccome non voleva immischiarsi in queste cose ancora lo ha chiesto a me. In realtà io non spaccio ma gli passo direttamente a lui la “roba”. - -Zayn … Zayn si droga? Oh mio Dio! Ma bisogna aiutarlo… devo stargli il più vicino possibile per farlo ragionare!- alle sue parole il mio cuore giuro che si fermò. L’avevo spinta ancora di più verso di lui nel tentativo di farli allontanare. Che coglione che sono stato! Ma perché non ragiono almeno un po’ prima di agire? –che cosa?! Io ti dico che lui si droga e tu lo vuoi aiutare standogli vicino?!- -è l’unica cosa che posso fare …-  mi rispose con voce rotta. –come l’unica cosa?! E il tuo “ti amo”? Era una presa in giro?- -no … Harry tu farai sempre parte di me …- -allora perché stai con Zayn?- -perché è l’unico che mi è stato davvero vicino oltre a Louis e a Niall! Tu non c’eri! Mi hai lasciata sola di nuovo!- -ma ora sono qui … - -non mi fido di te. Chi mi dice che non te ne andrai un'altra volta?! Chi mi dice che non mi lascerai sola scappando come un codardo? Chi mi dice che tu sei davvero cambiato?-. Ci guardammo al lungo senza dire una parola, mi perdevo in quei meravigliosi occhi azzurri come il mare ma che in fondo erano neri dal dolore e dalla paura. Perché ero così codardo? Perché la facevo sempre soffrire? Ero davvero l’uomo della sua vita o lei era destinata a qualcun altro? - … Luna non doveva partire?- chiesi per cambiare discorso, per non fare altre azioni di cui potevo pentirmi.  -… si ma Niall è rimasto più del previsto e quindi Louis non ha potuto accompagnarla. E poi non mi sembra tanto necessario ora … - mi rispose fredda e con un velo di tristezza che traspariva. –non vorresti stare di più con il tuo fidanzatino Zayn? … - dissi prendendola in giro. –Harry …! Perché ti comporti così? Da quando sei arrivato noi non siamo mai stati insieme in realtà perciò perché ti fai tutti questi problemi?-  -problemi? Altro che problemi questi! Io ti amo e tu vai con quello che doveva essere il mio migliore amico. Liam mi ha tradito, Zayn mi ha tradito e anche tu mi hai tradito. Chi mi rimane? Nessuno!- -non è vero … hai Luna e … e potresti farti nuovi amici oltre a quelli che hai già a Londra … - -non mi importa degli altri. Io voglio te e rivoglio i miei migliori amici- -ma io sono … sono già tua…- -no invece! Sei di Zayn e questo è davvero orribile!- -mi dispiace…- -io credo che se vuoi che le cose migliorino Luna dovrebbe andare dai tuoi così tu saresti davvero libera- -si ok ma come faccio? Non posso costringere Niall e Louis a partire- -io avrei qualcuno… è una conoscenza che ho qui a New York …- si beh era quello che aveva massacrato di botte Liam però era affidabile. Non c’era da preoccuparsi, avrebbe svolto il lavoro alla lettera. –lo conosco? No e quindi come faccio a fidarmi?- mi disse lei con calma. –fidati di me- -neanche questa è una buona idea …- la guardai davvero molto male. E che cazzo neanche di me si fidava che le avevo rivelato tutta la verità su Zayn e invece di lui che si drogava si fidava. Ci fu un gran botto e poi la porta si spalancò. Mi girai di scatto per vedere che cosa succedeva. –ciao Harry . ciao Elenina …- dissero ironici i due uomini.
ELENA:
Ancora i due uomini dell’altra volta. Solo a vederli la ferita mi faceva male. –sai ti abbiamo visto arrivare e non abbiamo resistito all’idea di parlarti di persona- disse quello più minuto a Harry. –oh è un piacere rivederti David… e anche a te Josh …- rispose Harry. –vedo che qui c’è la famiglia al completo…- l’unica parola che mi fece sobbalzare fu “famiglia”. Davvero sembravamo una famiglia? Quella parola mi riscaldò il cuore. –che volete?- sputò freddo Harry. –vogliamo ricordarti chi è qui che comanda… sappiamo che se facciamo male a te sarà tempo sprecato, ma se facciamo male a loro …- disse indicando me e la piccola che era terrorizzata sul divano. –non azzardatevi a toccarle!- -oh il paparino è arrabbiato Josh!- disse con voce ironica David al suo compagno mascolino. Quest’ultimo ridendo tirò fuori la pistola e la puntò verso Harry mentre l’altro andò a prendere Luna. –No! No ti prego non fargli del male!- gridai verso David. –oh non le farò del male! La porterò solo lontano da qui!- disse lui con un sorriso malizioso. –No! Prendi me, vengo io con voi!- dissi con le lacrime agli occhi. Luna era troppo piccola per morire almeno io delle esperienze le avevo fatte ed era giusto che fossi io a rimpiazzarla. –oh ma con molto piacere faccio cambio! Sarà molto più divertente con te!- disse lui facendomi l’occhiolino. Lasciò Luna e si piombò su di me. Harry si dimenava e cercava di parlare ma Josh gli aveva messo un fazzoletto in bocca. Chiesi a David se potevo almeno salutare Harry e lui mi concesse di andare. Mi scaraventai addosso ad Harry e con milioni di lacrime sul viso lo baciai togliendogli il fazzoletto dalla bocca. –ti prego porta via Luna. Andatevene entrambi e cerca di pagare questi due così magari mi lasceranno libera- anche lui iniziò a piangere e poi parlò con la voce rotta. –se vai con loro finirai a fare la puttana … so come vanno a finire queste cose. Ti prego non andare-qualcuno mi prese alla vita e mi portò via. L’unica cosa che dissi fu: -vi amo entrambi!- riferito a lui e alla mia bambina.
Mi imbavagliarono e mi caricarono in un furgoncino nero. Erano passate ormai due ore ed ancora stavamo andando. Avevo davvero molta paura ma dovevo essere forte per la mia Luna. Quando mi fecero scendere ci trovavamo in un vicolo buio in mezzo a numerosi appartamenti vecchi e inabitati. Avevo freddo e molta sete ma la paura andava al disopra di tutto. Mi fecero entrare in uno di quei palazzi bui e salimmo fino all’ultimo piano. Aprirono una porta e mi fecero entrare. –benvenuta nella tua nuova casa …-  disse David. Sentivo tutti i nervi del mio corpo irrigidirsi. Era tutto ricoperto di polvere con le finestre sbarrate. C’erano enormi crepi nel muro e primo o poi sarebbe crollato tutto. –io dovrei stare qui?- risposi fredda. –si qui! Qualche problema? Ah e  dovrai dividere la casa con un'altra ragazza … - beh almeno non ero sola. –e ora dov’è?- -al lavoro … - disse con un sorriso perfido. Non capii che cosa intendeva ma neanche ebbi il tempo di chiedere che se ne andarono chiudendomi dentro. Mi guardai un po’ in giro. C’erano tre sedie e un tavolo mal ridotto in mezzo alla stanza. Alle pareti c ’erano dei quadri piccoli e anche quelli usurati dal tempo. In cucina c’era un fornello e un forno che probabilmente non andava. La stanza da letto era vuota tranne che per un letto matrimoniale e una cassettiera decadente. Faceva schifo quel posto ed io ero chiusa lì dentro da sola. Mi sedetti su una sedia e cominciai a piangere sul tavolo. Harry mi mancava già e anche la mia Luna. La cosa più importante era che se ne andassero al più presto. Ripensai a Louis e al suo sorriso magnifico. Anche se stavo male lui mi faceva ridere ed era davvero un buon amico. Niall era così dolce e disponibile, mi aiutava sempre e gli piaceva stare con Luna. Zayn … beh che dire di Zayn … lui mi piaceva, mi aiutava, mi stava accanto, mi capiva ma non lo amavo. L’unica persona che veramente aveva rubato il mio cuore era Harry e lui lo sapeva bene. Sentii la chiave girare nella serratura e qualcuno che parlava. –entra qui dentro o giuro che ti ammazzo!- era David che urlava. Feci finta di dormire sul tavolo così non avrei attirato l’attenzione. –guarda la tua nuova amichetta. Sta già dormendo e non rompe i coglioni a nessuno come fai invece tu!-. Intravidi una figura femminile, non era molto alta ma davvero magrissima. Aveva i capelli castani che le arrivavano alle spalle e gli occhi verdi colmi di lacrime trattenute. Di nuovo quei due uscirono ed io e questa ragazza rimanemmo sole. Lei andò contro il muro e pian piano scivolò a terra piangendo. –ehi … ciao … - gli dissi porgendogli la mano. –c-ciao …- balbettò lei. –come ti chiami?- -jessie. Tu?- -Elena. … come mai sei qui?- mi sedetti per terra anche io di fronte a lei. –mi hanno rapito e portato via. Ormai è da quasi sei mesi che sono con loro- -oddio! E per che ti hanno rapito?!- -una sera ero in discoteca con le mie amiche. Avevo bevuto troppo e quando incontrai David lui mi portò a casa sua. Non mi ricordo nient’altro tranne che da quella sera in poi io gli sono servita come mezzo per i soldi- -che vuoi dire scusa?- -faccio la puttana sulle strade- alla sua frase mi ricordai di ciò che mi aveva detto Harry. Lui lo sapeva e mi aveva anche avvertito, ecco il destino che mi aspetta. –che hai?- mi chiese vedendo che non parlavo più. –il mio … ragazzo mi ha avvertito che sarei diventata una puttana- . Si beh Harry era il mio quasi ragazzo. Boh non sapevo neanche io come definire la nostra situazione. –che bello. Hai un ragazzo!- -e anche una figlia… - -che cosa?! Ma sei così giovane!- -è stato un incidente. L’incidente più bello della mia vita- -dai dimmi un po’ di lui e di tua figlia!-. Parlai per quasi un ora di tutti i dettagli della mia vita. Neanche la sua era facile però. Era originaria del Canada e viveva con sua madre e le sue tre sorelle. Il padre era morto e lei era quella che ne aveva risentito di più. Nell’ultimo periodo si era isolata da tutti ed aveva deciso di venire a New York per cominciare una nuova vita. Per fortuna era di famiglia benestante e non ci furono problemi a mandarla qui. Ogni tanto scriveva delle lettere alla sua famiglia sotto il controllo di David. Non era mai riuscita a scappare o a cercare di far capire a qualcuno che era in pericolo. Tutti quelli con cui andava erano conoscenti di David e Josh perciò non potevano aiutarla. –ma ora siamo in due!- le dissi. –ce la faremo! Giuro che scapperemo e poi il mio ragazzo sa che sono stata rapita e lo dirà a tutti facendo anche la denuncia. Tranquilla questa volta andrà tutto bene e tu sarai libera.- -grazie- rispose solo. Mi abbracciò ed insieme andammo nella stanza da letto dove cercammo di riposare almeno un po’. 

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Capitolo 21
*** capitolo 21 ***


Capitolo 21
La notte era stata terribilmente fredda. C’erano spifferi ovunque e il letto era davvero scomodo. Non sapevo che ore erano ma ormai non riuscivo a chiudere occhio così mi alzai. –dove vai?!- mi chiese agitata Jessie. –non ho più sonno e preferisco alzarmi piuttosto di stare in questo scomodo letto. Ma perché sei così agitata?-  -pensavo volessi lasciarmi sola … - -no tranquilla! Se me ne andassi saresti la prima a saperlo!- -grazie … - -ma di che!- la abbracciai forte. Non era un abbraccio per rassicurarla ma un abbraccio vero, diverso da quelli che davo a Niall o a Harry. Era un abbraccio che mi mancava da molto. Era come un abbraccio di Elizabeth. Lei andò a sedersi su una sedia mentre io andai in bagno per sistemarmi un po’. Cercai di pettinarmi i capelli con le dita e poi la raggiunsi e mi sedetti di fronte a lei. –sei mai stata in questo posto?- le chiesi. –si un paio di volte ma è solo di passaggio. La usano solo perché non sanno dove metterci ma poi ci porteranno in una vera casa ben arredata- -davvero?- -si. Non ci mancherà niente … sono ricchi sfondati quei due- -e perché ancora fanno queste cose?- -quando entri in questi gironi guadagni talmente tanto che non vuoi più uscirne- -ti hanno mai picchiata?- le chiesi titubante. Non volevo offenderla essendo troppo invadente. –molte volte. Sono persone orribili,fredde e senza cuore-. Mi alzai di scatto ed andai verso le finestre. Erano tutte chiuse con delle vecchie persiane oltre che con delle assi di legno. –che fai?- mi chiesi lei. –cerco una via d’uscita-. Mi risedetti però delusa di non aver scoperto nulla. –si sono assicurati che non possiamo scappare- mi disse frustrata. –già … - risposi solo. Un lungo silenzio calò tra noi. –faceva freddo ieri notte- mi disse ad un certo punto. –è vero … c’erano degli spifferi- -chissà da dove venivano … - sulle mie labbra comparve un sorrisetto. –perché ridi?- mi chiese confusa. Io mi alzai di scatto ed andai in camera da letto. Cominciai a strattonare le assi di lego per staccarle. Quando finalmente ne tolsi una notai che la persiana era solo appoggiata. Lei entrò in camera confusa ancora di più. –veloce aiutami a staccarle!- le dissi. Insieme togliemmo anche le altre assi e poi dopo aver tolto la persiana vedemmo fuori. –tu sei un genio!- mi disse abbracciandomi. –si ma siamo molto alte. Non possiamo uscire lo stesso … - mi sedetti al bordo del letto con le mani sul volto. –No! No guarda!- mi urlò lei guardando giù dalla finestra. Mi avvicinai e vidi un balcone al piano inferiore. – c’è un balconcino a ogni piano tranne che nel nostro- mi disse. –si ma non possiamo buttarci giù- che cavolo gli passava per la testa? – c’è anche il canale dell’acqua. Hai capito?- -per la verità no … - le risposi giocando con una ciocca dei miei capelli. –ci caliamo giù aiutandoci con il canale dell’acqua e pian piano arriviamo a terra- -ma sei scema?! Io non lo faccio!- -allora tu rimani qua e io mi godo la mia libertà, ok?- mi chiese ironica. –prima voglio vedere se riesci ad arrivare al balcone senza ucciderti e poi ci penso- le risposi schietta. Senza farselo ripetere si mise in piedi sul bordo della finestra e facendo attenzione si aggrappò al canale e cominciò a scendere aiutandosi con il muro. Quando arrivò al balcone mi guardò. –allora ti fidi? Vedi che avevo ragione!- -guarda se c’è qualche porta aperta per poter entrare e uscire dall’interno del palazzo- le gridai. Provò a spintonare la porta ma era chiusa. –questa no. Ma quella giù mi sembra sia stato rotto il vetro perciò possiamo entrare-. Avevo una paura terribile ma anche io salii sulla finestra e poi sul canale. Traballava tutto e le mani erano talmente sudate che a volte perdevo la presa. –ce la fai?- mi chiese Jessie. Feci come lei puntando i piedi contro il muro per aiutarmi. Alla fine però caddi a terra ma per fortuna ero già arrivata sul balcone. –sei stata brava!- mi disse ridendo. –si ma mi sono procurata una gran botta!- -meglio una botta che stare per le strade a darla via per soldi- . Lei si arrampicò sulla ringhiera del balcone e si calò giù ancora. –potevi aspettarmi!- le gridai. Quando fu arrivata mi calai giù anche io. Quella volta però non caddi ed arrivai sana e salva. C’era il vetro della porta ancora in frantumi per terra e con la mano riuscii ad aprire la porta dall’interno.  La casa non era così tanto sporca ma era abbastanza buia ed era disordinata. Erano di sicuro passati dei ladri. –dobbiamo sbrigarci perché quei due prima o poi arriveranno e quando lo faranno noi dovremo essere già molto lontane- mi disse lei. –guarda se la porta è aperta- per fortuna lo era. –sono sicura al cento percento che sono stati dei ladri-  gli dissi. –si può darsi. Dai sbrighiamoci!- -aspetta! Se andiamo per le strade così e quei due ci vedono e riconoscono?- le dissi. –hai ragione … cerca qualcosa negli armadi. Entrammo in stanza da letto e cominciammo a cercare. Io raccolsi i capelli e li infilai in una berretta. Trovai anche degli occhiali da sole e me li misi. C’erano un paio di pantaloni corti e una maglia rossa ancora impacchettati. –questi sono nuovi!- dissi. –io prendo la maglia tu i pantaloni- disse lei. Mi levai i leggins e misi pantaloncini. –ok dai possiamo andare- mi disse. Lei aveva un cappello ampio da signora e un fular azzurro al collo. –sei abbastanza ridicola … - le dissi ridendo. –oh perché parli tu che non si vede un capello. Sembri calva!- eravamo sceme a metterci a ridere quando invece dovevamo scappare. Piano, piano aprimmo la porta e poi corremmo giù per le scale. Uscimmo da quel palazzo ed intorno c’erano solo vecchie strade e altri palazzi disabitati. Corremmo sulla strada e poi la attraversammo. Ci dirigemmo verso un centro molto più popolato. –e se chiediamo a qualcuno come tornare a New York?- chiesi. –si è una buona idea-. Fermammo una signora e lei ci diede indicazioni per prendere la metropolitana. –l’unica soluzione è la metro … - dissi delusa. Non avevamo un centesimo. Come facevamo a tornare? –e se chiami il tuo ragazzo e gli dici dove siamo?- aveva avuto una brillante idea. Chiesi a una ragazza se poteva prestarmi il cellulare e dopo tre squilli Harry rispose. –pronto?- -Harry! Harry sono Elena!- -oh mio Dio! Elena! Dove sei? Stai bene?- -si, si sto bene siamo scappate.- Gli raccontai un brevemente la storia e poi gli dissi di venirci a cercare dandogli il nome della città. –Elena io sono in aereo porto … - -cosa?! E ci metteresti molto?- - non posso venire … Louis e Niall non chiamarli perché sono appena saliti sull’aereo … ho mandato via Luna … - -hai fatto bene … chiamerò Zayn allora … - -gli ho parlato stamattina … ha detto che aveva da fare oggi- -beh lo chiamo lo stesso. Ciao Harry- e chiusi la chiamata. Ero delusa di dover chiamare Zayn. Sembrava che a Harry non fregasse niente che io ero libera. Non poteva? E perché mai?! –allora?- mi chiese Jessie. –non può venire ma posso chiamare un'altra persona … - . Purtroppo però non ricordavo il numero. –ah cazzo non ricordo il numero!- ridiedi il cellulare alla gentile ragazza e cominciammo a camminare verso la metro. –e se ci intrufoliamo?- -se ci trovano siamo nei guai- le risposi. – è la nostra unica possibilità- -eh va bene ma prima andiamo in un bagno di qualche locale-. Quando entrammo mi diressi verso il bagno ma un ciuffo nero mi distrasse. Era un ragazzo abbastanza alto ed era seduto al bancone. Era … era Zayn e al suo fianco c’erano Josh e David. –cazzo Jessie guarda!- le indicai quei tre. –corri in bagno!-. Avevo il cuore a mille per l’agitazione –che cavolo facciamo ora?!- le chiesi. –dobbiamo uscire di qua!- -ma c’è Zayn … lui può aiutarci!- -chi è Zayn?- -il mio ragazzo … - -ma non era Harry?- - … storia lunga ed ora non abbiamo tempo. Allora che facciamo?!- -non lo so!- -devo attirare l’attenzione di Zayn … ma come?!- -e se lo aspettiamo fuori dal bar? Forse è meglio così possiamo scappare direttamente con lui- -ok … - uscimmo dal bagno e lui era ancora lì che parlava con quei due. Ci sedemmo su una panchina vicino al bar e lo aspettavamo. –se escono prima quei due siamo morte!- le dissi. –è l’unico modo che abbiamo. Hai altre alternative?!- -no … -. Aspettammo per circa venti minuti poi quando mi stancai decisi di entrare e provare ad ascoltare la conversazione. Jessie era rimasta fuori perché non voleva rischiare ed aveva ragione ma io ero tropo curiosa. Mi misi ad un tavolino vicino a loro e feci finta di leggere il giornale. –allora a quale conclusione giungiamo?- disse Josh. –se lei torna a New York tanto starà con Harry e non penserà a me … so che non mi ama e non voglio che Harry possa averla. Sarà pure il mio migliore amico ma sono troppo egoista per lasciarla andare da lui- gli rispose Zayn. Che stronzo che era! E io che mi fidavo di lui! –quindi possiamo tenerla noi?- chiese David. –si è tutta vostra ma voglio roba gratuita per almeno un anno … - rispose Zayn. –sai quanto cazzo vale un anno di roba?!- sbottò Josh. –quella ti farà fare molto di più … te lo assicuro- disse il moro parlando di me. –scopa bene?- disse David con un sorriso malizioso. –potreste chiedere il doppio per lei … Harry mi descriveva tutto nei dettagli - rispose il moro ridendo. –uuu … affare fatto allora- si strinsero la mano ed io di corsa uscii. –corri!- gridai a Jessie. –cosa?!- chiese confusa. –corri e basta!-. corremmo in mezzo a quel fiume di persone. –verso la metro!- le gridai. Arrivati là ci fermammo per riprendere fiato. Avevamo corso davvero molto. –c-che … facciamo … ora?- chiesi ancora con il fiatone.  –dobbiamo intrufolarci in mezzo a tutte queste persone- rispose lei. –non ci sarà il controllore?- chiesi. -se ci incastriamo tra la massa non verrà a controllare. Sono troppo pigri qui … - -ok-. Guardammo tutti gli orari e il prossimo passava proprio cinque minuti dopo. Una massa gigantesca di persone si avviò verso il treno e noi riuscimmo ad entrare senza farci scoprire. Nessuno venne a controllare per il biglietto e noi raggiungemmo New York senza problemi. Era stato un viaggio molto lungo e stancante ma ero felice. Scese dal treno ci dirigemmo verso l’uscita. –dove andiamo ora?- mi chiese. –non a casa mia perché sarà il primo posto dove andranno. Devo contattare Harry -. Chiesi a un signore se poteva prestarmi il cellulare e poi lo chiamai. –Harry? Harry sono di nuovo Elena. Siamo a New York all’uscita della metro. Puoi venirci a prendere sta volta?- -si! Ci metterò un po’ perché ero già in auto per venire a prendervi a quella città ma voi aspettatemi lì- .
Dopo quasi due ore Harry arrivò. –Harry!- lo abbracciai forte ma poi notai una figura femminile alle sue spalle. Era Abby. –stai bene? Cosa ti hanno fatto?- mi chiese lui preoccupato. –che ci fa lei qua?!- gli chiesi nera dalla rabbia. –oh .. Abby. Niente dopo ti spiego. L’importante è che tu stia bene-. Mi avvicinai al suo orecchio e gli sussurrai: -starò bene quando mi allontanerò da te e da lei … - -che cosa?!- era davvero scioccato. –vaffanculo Harry! Io me ne torno a Londra. Almeno la sarò al sicuro. - -ma … che cosa stai dicendo?! … - -la verità. Il problema è che non posso tornare a casa mia e quindi non posso fare la valigia ne prendere i soldi … - -le tue cose sono in macchina … quando ho accompagnato Luna ho fatto le valigie perché sapevo che non potevamo più tornare a casa- -grazie … prendo le mie cose e parto per Londra - - dopo parliamo ora però andiamo a casa mia perché non è molto sicuro stare qui … - - ma tu non abiti con Zayn?- -no i miei mi hanno preso una casa qua …- - oh certo figlio di papà … - Presi sotto braccio Jessie e andammo fuori. Abby e Harry erano dietro di noi e li sentivo bisbigliare. –potreste smettere di bisbigliare?!-dissi girandomi. –no! …. – mi rispose Abby. –se non stai zitta ti faccio stare zitta io, chiaro?!- -che hai contro di lei?- mi chiese Jessie. –è una puttana molto peggio di quello che potevamo diventare io e te … - lei si mise a ridere. Si sentiva libera e felice e lo si vedeva benissimo. 

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Capitolo 22
*** capitolo 22 ***


Capitolo 22
La casa di Harry era davvero bellissima. Non era in centro e quindi aveva anche uno spazio dedicato al giardino. Era una villa a tutti gli effetti e non era di certo per una persona sola. Aveva due piani ed era ben arredata anche se i colori erano un po’ spenti. –le camere sono tutte di sopra potete scegliere quella che preferite- disse lui. –non penserai che io rimanga qua… - dissi schietta. –e dove pensi di andare?- -a Londra. Domani voglio già partire- -metteresti in pericolo anche la tua famiglia … - intervenne Jessie. –Luna è al sicuro là e perciò non ci sono problemi- disse Harry. Sbuffai e presi le mie valigie per portarle di sopra. Abby appena era entrata era andata direttamente di sopra. Che cavolo combinava? Feci piano e la vidi sistemare le sue cose in una stanza abbastanza spoglia. Perché era andata proprio in quella?... non ci pensai più ed andai in un'altra camera. Aprii la seconda porta e vidi un letto matrimoniale, la chiusi subito anche se il mio cuore aveva già aumentato i battiti. Andai nella terza e vidi un letto singolo, scelsi quella e cominciai a disfare la mia valigia. Dopo un po’ sentii la porta alle mie spalle chiudersi. Era Harry. –che vuoi?- gli chiesi fredda. –parlare … - sbuffai ancora e mi sedetti sul letto per ascoltarlo. –parla dai … - -perché ti sei incazzata così tanto per Abby?- chiese lui. –mmm vediamo … è stata la tua ragazza … la odio … è una puttana … ti serve altro?- ero davvero arrabbiata. –ma non eri stata tu a dirmi che non siamo insieme?- -si … - -e allora qual è il problema? In fondo tu hai anche un ragazzo, o ti sei dimenticata di Zayn?- -non nominarlo! Quello stronzo! Lo odio, lo odio!- ero super agitata. –ehi,ehi calma. Che ti ha fatto?- -mi ha venduta! Loro gli hanno chiesto se potevano tenermi e lui gli ha detto di si solo per avere un anno di droga gratuito!- - … vale tanto un anno di droga … - -Harry! Ma sei serio?!- -stavo scherzando  … non posso credere di aver perso tutti … Liam, Zayn, te …- -no … tu non mi hai perso e non hai perso neanche Liam … - -Cosa? Stai scherzando vero?! Liam non mi guarderà mai più in faccia- -io non l’ho conosciuto ma a me sembra una persona molto ragionevole e se gli chiederai scusa lui capirà…- -ma adesso l’importante non è Liam … sei tu! Davvero non ti ho perso?- -no non mi hai perso- lo abbracciai forte e mi sembrò di essere tornata a tre anni fa. Quando eravamo dei semplici ragazzi innamorati che si frequentavano e si baciavano tra i corridoi della scuola con la paura di essere scoperti dai professori. –ma devi ancora spiegarmi perché Abby è qui … - -ok. Beh vedi lei oggi è arrivata qua a New York e mi ha chiesto di andarla a prendere all’aereo porto così quando Luna,Louis e Niall sono partiti io la stavo aspettando … - -e tu mi hai lasciata là in pericolo solo per lei?- -si … lei non sapeva dove andare e infatti abita con me ora. Dopo però stavo per venire a prenderti hai visto … - ero sconcertata. Non sapevo cosa rispondere. –e … e perché è venuta qua a New York?- -deve fare dei provini per diventare modella … -. Era anche il mio sogno diventare una modella ma era successo quell’ “incidente” e non avevo potuto. Una lacrima cadde sulle mie guancie. –ehi perché piangi?- -niente … - mi asciugai gli occhi e ricominciai a disfare la valigia. –sai volevo che tu prendessi la camera che invece ha Abby… - -perché?- -io dormo nella stanza con il letto matrimoniale e … c’è una porta che collega le due camere… so che l’ha fatto apposta- gli comparve un sorriso. Perché cazzo sorrideva adesso? –perché ridi? Ti fa piacere vero?- -no rido per la tua faccia … sembrava ti avessi detto che era morto qualcuno- si mise a ridere ancora di più. Come facevo a trattenere un sorriso con lui. –stupido!- gli tirai un leggero pugno sulla spalla ridendo. –mi mancava questa risata!- disse facendomi il solletico. –no, no basta!- era da molto che non ridevo così. Alla fine finimmo sul letto lui sopra e io sotto. Ci guardavamo negli occhi senza dire più niente anche se il nostro respiro era diventato affannato. Rotolai giù dal letto. –vado a vedere come sta Jessie- dissi. Lui era rimasto lì impalato, sicuramente si aspettava che lo baciassi ma non volevo dargli false aspettative. Andai nella quarta e penultima stanza e vidi Jessie affacciata alla finestra. –ehi, va tutto bene?- le chiesi mettendole una mano sulla spalla. –si. È che non so come ringraziarti per tutto questo. Davvero grazie! Però ho un brutto presentimento … - -che vuoi dire?- -che Zayn sa sicuramente dove abita Harry e glielo dirà a quei due perciò non siamo davvero al sicuro qua … - -non so se Zayn potrà arrivare a questo punto. Sarà uno stronzo però non credo fino a tradire in questo modo Harry e me- mi sedetti sul letto e un sorriso si fece largo tra le mie labbra. –perché sorridi?- -niente … - -dai! Lo so che non siamo migliori amiche però mi piacerebbe avere almeno un amica … - -ma tu hai un amica! Hai me!- -allora racconta dai!- -io e Harry abbiamo fatto pace e stavamo quasi per baciarci prima … - -quasi?- -si beh l’ho interrotto … - -e perché?!- adesso anche lei rideva. Ci eravamo sedute a gambe incrociate una di fronte all’altra sul letto. –perché non voglio dargli false aspettative … - -ma tu lo ami?- -si … credo sia l’uomo della mia vita- -e allora non aspettare!- -ma tanto lui è innamorato di me … aspetterà ancora un po’-  -quella Abby ho capito che è una tua presunta “nemica”, se sono stati insieme una volta potrebbero rifarlo- . Restai un  po’ scioccata dalle sue parole. Aveva ragione e io come una stupida stavo solo perdendo tempo. – come fai a sapere che sono stati insieme?- -ho sentito prima che urlavi contro Harry-  -ah …  comunque si hai ragione. Grazie per questo consiglio … ma sai cosa mi fa più rabbia? Il fatto che quella stronza ha preso giusto la stanza comunicante con quella di Harry!-  -beh non credo che lui gli darà corda … no?-  -non so… -  -oh ma dai! Ha una figlia con te e ogni secondo della sua esistenza ti dice che ti ama. Non credo rovinerebbe tutto per una così!- -e ancora una volta hai ragione! Beh adesso vado ci vediamo dopo giù … -. Uscii dalla stanza e mi diressi verso la mia quando sentii Abby e Harry parlare in camera di lei. Entrai nella stanza di Harry e aprii piano la porta comunicante per sentire. –per favore ti comporterai bene allora?- le chiese lui con un sorriso smagliante. Perché le sorrideva così? Mmm che rabbia! –cercherò di fare la brava … ma sai che io e lei ci odiamo … - rispose la ragazza. Stavano parlando di me. –fallo per me. Andate d’accordo. Alla fine siete tutte e due bellissime e simpaticissime ragazze …-  -sei così carino! Come faccio a non dirti di si?!- -non puoi infatti!- entrambi risero insieme e poi si abbracciarono. Erano davvero solo amici e lo si vedeva però mi dava lo stesso fastidio … -però delle due io sono la più bella! Sono io che sto per fare la modella! Guarda fa anche rima … - -sai che quando le ho detto che volevi fare la modella si è messa a piangere? Non capisco perché … - -te lo dico io! È I N V I D I O S A!- quella conversazione stava diventando davvero ridicola. Chiusi piano la porta e quando stavo per andarmene notai una fotografia su un comodino. Mi sedetti sul letto e la presi in mano. In realtà le foto erano due. In una c’erano Harry,Zayn e Liam e nell’altra c’eravamo io e Harry ad una festa. Che carino che era a tenere quelle foto! Era davvero strano essere in una camera con un letto così grande. Era per due persone quella camera e quelle due persone potevamo essere io e lui. Mi alzai di scatto e andai verso la porta di uscita ma quando la aprii mi scontrai con Harry. –ehi che ci fai qui?- -io? … ehm … niente … sono solo … ciao Harry!- corsi nella mia stanza chiudendola a chiave. Oh che figura di merda che avevo appena fatto!
Ormai erano le quattro del pomeriggio e non avevo ne fatto colazione ne pranzato ma la fame non sembrava arrivare. Presi dei vestiti puliti ed andai verso il bagno che era alla quinta porta. Feci una doccia calda lavandomi anche i capelli. Mi rilassai notevolmente e poi indossai un pantaloncino corto e una maglia maniche corte con uno scollo abbastanza profondo davanti. Lasciai i capelli sciolti senza asciugarli. Uscii dal bagno e mi diressi in cucina. Tutti e tre erano in cucina e stavano parlando molto tranquillamente ma quando entrai io la faccia di Abby cambiò. –oh è arrivata la mammina … - disse piano per non farsi sentire ma io non ero stupida. –si e qua c’era già una puttana … - -come ti permetti?! Gatta morta!- -parla parla tanto non ti ascolto … - presi del succo dal frigo e lo versai in un bicchiere. –sei peggio di una bambina! Peggio di Luna … - al suo nome non ci vidi più dalla rabbia. –non nominarla! Non ti permettere!- la presi per i capelli e le tirai una schiaffa pesante sul viso. Si alzò e cominciò a tirarmi i capelli anche lei. –ehi ehi basta!- si intromise Harry. –non ti avvicinare a me o ti strappo quei capelli!- urlai contro Abby. Uscii in giardino sbattendo la porta. Sentii qualcuno stringermi da dietro. Era Jessie. Cominciai a piangere ma lei se ne stava zitta. –la odio quella!- dissi. –ehi calmati, hai reagito così non perché la odi ma perché ti manca Luna … - -è così difficile vivere senza di lei … - -La rivedrai. Lei sta bene e adesso starà giocando felice- -Harry sicuramente non ha detto nulla- lei non aprì bocca e questo mi fece capire che avevo ragione. Mi girai per guardarla. –non vuole creare altre discussioni. C’è già abbastanza tensione tra te e Abby … - -non mi difende, non mi ascolta, non mi capisce e non mi ama- -no non puoi dire questo. Ho visto come ti guarda. ha la sguardo da cucciolo smarrito senza di te- sorrisi alle sue parole. –dai basta piangere! Sii forte perché Luna lo è!-. Tornammo in casa ma nessuno fiatava. Eravamo tutti e quattro in salotto per  guardare la tv. Harry e Abby su un divano, io sulla poltrona e Jessie sul bracciolo. In realtà io stavo massaggiando con Louis anche se là era tardi. Mi mandava delle foto buffe di lui,Niall,Elizabeth e Luna. –è così carina!- disse Jessie riferendosi a Luna. A ogni foto che mi mandava noi due ridevamo guadagnandoci sguardi assassini da quei due. –ci assomiglia tantissimo- disse Jessie. –a chi?- chiesi confusa. Lei con un cenno del capo mi indicò Harry. –lo so … -
Restammo a guardarci un film fino alle sette e poi cominciammo a preparare la cena. Harry e io cucinavamo mentre Abby e Jessie preparavano la tavola. Andavano molto d’accordo quelle due e questo mi infastidiva non poco. La cena era ricca di tensione, io parlavo esclusivamente con Jessie e poi andai in camera senza parlare con nessuno. Mi addormentai velocemente siccome era stata una giornata molto pesante. Verso le quattro di notte mi svegliai e sentii dei bisbigli provenire dalla cucina. Mi alzai e con la luce del cellulare andai a vedere. Erano Harry e Abby che scherzavano. E dopo io dovrei fidarmi di lui? Stavano parlando di quando ancora eravamo a scuola, dei ricordi più bizzarri. Fuori c’era il temporale e i tuoni non cessavano. Ad un certo punto senti il mio cellulare suonare per avvisarmi che era arrivato un messaggio. Fanculo! Feci finta di leggere il messaggio senza dare troppa importanza a loro due che mi fissavano. –ancora sveglia?- mi chiese Harry. –si … - non dissi molto perché il messaggio mi aveva spiazzato: -Amore mio sei riuscita a scappare davvero?! Non ci posso ancora credere. Credo di sapere dove sei. Se vuoi ti vengo a prendere domani pomeriggio.  Notte tuo Zayn- In realtà quel numero non lo conoscevo e pensai subito a Josh e David. –che hai Elena?- mi chiese Harry preoccupato. –lo sanno … - dissi solo. –cosa? Non capisco … - -Josh e David sanno dove sono e verranno domani- -che cosa?! Ma è impossibile come fanno a saperlo?- -saranno stati di sicuro a casa mia e siccome non c’ero avranno chiesto a Zayn dove abiti … - -quello stronzo!-  -devo partire per Londra – andai verso la porta per uscire ma lui mi bloccò. –sanno che lo farai è da ingenui … forse è meglio che ti nascondi da qualche parte qui a New York- si intromise Abby. Era una stronza ma non aveva neanche tutti i torti. –No. lascia che vengano, ho degli amici che sicuramente non hanno paura di quei due- disse Harry. –beh è meglio che vada. Buonanotte- disse Abby. Io e Harry restammo lì a guardarci. –mi dispiace di averti immischiato in tutto questo- mi disse. –a me dispiace di più che non posso fidarmi di te … - -perché?- -mi dai tutte le prove che Abby è più importante di me- lui sbuffò e poi disse:  –come faccio a dimostrarti che ti amo più della mia stessa vita? Ho provato a dirtelo ma tu non mi credi … - lui avanzò ed io indietreggiai andando a sbattere contro il tavolo. Ero in trappola. Lui si avvicinò ancora di più e mi cinse i fianchi per poi avvicinare le nostre labbra. Un bacio unico nel suo genere, travolgente e passionale. Quanto lo desideravo quel bacio e finalmente lo avevo avuto. Ma ero egoista e volevo di più. Misi le mani tra i suoi capelli e mi sedetti sul tavolo. 

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Capitolo 23
*** capitolo 23 ***


Capitolo 23
Strinsi le gambe sui suoi fianchi e lui ancora baciandomi mi tolse la maglia che avevo per dormire. –non qui- dissi sussurrando. Lui mi prese di peso e mi portò in camera ma non riuscivo a trattenere le risate. –zitta che così sveglierai tutti- disse sorridendo. –scusa ma mi fai ridere!- mi buttò letteralmente sul letto. –adesso non riderai più così tanto- disse con un sorriso malizioso. Si stese su di me e di nuovo il mio cuore accelerò. Era da tanto che non provavo una cosa del genere ma era una sensazione unica. Tolsi anche a lui la maglia e poi i pantaloncini corti che aveva. Era talmente bello,talmente perfetto per me. Riprese a baciarmi e agilmente tolse anche a me i pantaloncini. Ora eravamo entrambi in intimo. –mi dispiace di aver fatto pensieri poco casti su di te quando sei entrata in cucina oggi con quei pantaloncini- disse mettendosi a ridere. –oh fa lo stesso anche io li sto facendo su di te ora-. A vicenda ci togliemmo l’intimo lui riprese nuovamente a baciarmi mentre si faceva lentamente spazio dentro di me, strinsi in un pugno le coperte, soffocando un gridolino di dolore. Entrò completamente in me e dei suoni indefiniti uscirono dalla mia bocca. Di spinta in spinta dei suoni spezzati iniziarono ad uscire dalla mia bocca.
Chiusi gli occhi. Harry continuava a mantenere il suo peso sugli avambracci e i suoi ricci mi solleticavano il collo. Il ritmo era ancora lento mentre le spinte si facevano sempre più profonde.
I gemiti si fecero più frequenti, varie volte il nome di Harry usciva dalle mie labbra.
I nostri corpi erano una cosa sola ed entrambi avevamo il fiatone.
Le spinte aumentavano di intensità, sempre di più.
I muscoli si contrassero ed entrambi raggiungemmo il limite subito dopo. Ci addormentammo poco dopo senza dire una parola.
Il mattino dopo mi svegliai e mi accorsi di essere ancora nella sua stanza. Mi girai e vidi che mi guardava sorridendo. –sono stranamente felice stamattina- disse lui. Risi alla sua affermazione. Finalmente avevamo fatto davvero pace e qual’era il modo migliore se non fare l’amore? –si anche io sono felice- dissi facendogli l’occhiolino. –e sai perché sono felice? Perché ora ti ho tutta per me e ti amerò in eterno- -per sempre insieme?- dissi prendendogli la mano. –è una promessa!- entrambi ridemmo spensierati perché era proprio quello che eravamo. –che ore sono?- chiesi. –le sette e mezza- -ed eri sveglio da tanto?- -no solo da dieci minuti- -beh andiamo a fare colazione prima degli altri allora-. Mi rivestii velocemente e poi andai giù ma scoprii che Jessie era già sveglia. –ehi! Come già sveglia?- le chiesi sorridendo. Harry era ancora di sopra a fare chissà che. –perché tutta questa felicità?- mi chiese. –dopo ti spiego … - - ok … a proposito ho trovato il tuo cellulare sul tavolo stamattina. Tieni-  disse dandomi il telefono. Appena lo toccai mi ricordai del messaggio della sera prima e il sorriso scomparve. –ieri … ho ricevuto un messaggio … credo che siano loro … - le dissi.  –cosa?!- -hanno detto che verranno questo pomeriggio. Cioè in realtà il messaggio era da parte di Zayn ma credo fosse loro-  - … che pensi di fare?! Dobbiamo scappare?!- -no Harry ha detto che ha delle conoscenze e che non dobbiamo preoccuparci … - -Ele io ho paura … - -non devi. Mi fido di Harry e so che ci proteggerà- sbadigliai perché ero stanza. In realtà avevo dormito ben poco ma c’era qualcosa che mi rendeva talmente agitata che mi aveva fatta svegliare. –hai sonno è!- disse ridendo. –perché ridi?- -niente … - -dai Jessie! Perché ridi?!- -perché stanotte ho sentito tutto … - arrossii un po’. –tutto cosa?- -notte di fuoco con Harry vero?- lei si mise a ridere ancora più forte. –allora lo sapevi! E perché hai chiesto perché ero felice se lo sapevi già?- -perché volevo vedere se mi rispondevi … - -stupida!- entrambe ci mettemmo a ridere più forte. –ehi ehi cosa sono tutti questi schiamazzi?- chiese Abby mentre si stropicciava gli occhi. Io non le risposi neanche mentre Jessie le fece un gran sorriso. –oh niente … come stai Abby?- le chiese poi preoccupata. –bene, credo- ripose solo l’altra. Alzai il sopracciglio per chiedere spiegazioni a Jessie ma lei scosse solo la testa. Presi dal frigo il succo e poi bevvi qualcosa ma in realtà la fame mi era passata al ricordo di Zayn. Andai di sopra per sistemarmi. Andai in bagno e poi mi cambiai. Quando uscii dalla stanza sentii Harry parlare al telefono in camera sua. Quando entrai la telefonata era finita. –con chi parlavi?- chiesi. –con quei miei amici che ci aiuteranno con il nostro problemino- capii subito che intendeva quelli che avrebbero dovuto “parlare “ con Josh e David. –e ci aiuteranno?-  -certo. Stai tranquilla andrà tutto bene-. Sapevo che non era così, c’era qualcosa nel tono di voce che aveva usato che me lo faceva capire ma uscii dalla stanza senza  chiedere nient’altro. Scesi di nuovo e vidi Jessie e Abby conversare amichevolmente sul divano così mi nascosi per ascoltare. –allora, dimmi davvero come stai … - disse Jessie. –male. Come posso stare? Lo amo e lui non mi considera- -era un po’ ovvio che tornassero insieme. Insomma hanno una bambina insieme … - -beh non è vero. I miei sono separati e ora mia madre ha un nuovo compagno e mio padre uguale- -si ma le cose sono diverse. Loro sono giovani e non hanno proprio il senso della famiglia. Sono solo innamorati l’uno dell’altra … - -si … sai io vorrei non litigare con Elena però è più forte di me. Quando la vedo la gelosia prevale. Sono così invidiosa della sua vita, di tutta la sua vita. Anche delle sue esperienze più negative sono gelosa!- Abby gelosa di me? Non augurerei a nessuno di subire tutto ciò che ho dovuto affrontare io e lei invece ne è invidiosa! Roba da pazzi … - secondo me non è molto sano che tu resti qua- disse Jessie. –lo so. Vederli insieme mi fa molto male ma io e Harry siamo amici e voglio stargli vicino … - -beh intanto cerca di non rispondere così male a Elena. Potreste diventare amiche … - -sai che ci odiamo vero?- -sareste ottime amiche! Davvero provaci … - -ok … - ora volevo mettere alla prova Abby. Scesi le scale e mi sedetti vicino a loro. –allora cosa fate?- -i caz … - Abby stava per parlare ma Jessie si schiarì la voce per richiamarla sicuramente. –niente stavamo conversando … - disse infine Abby. –posso unirmi a voi?- -certo!- mi disse Jessie. –si … -rispose solo Abby. Beh infondo aveva già fatto progressi. Cominciammo a parlare un po’ della nostra casa e poi di quando andavamo ancora a scuola. Io e Abby avevamo molto in comune siccome andavamo nella stessa scuola. Era davvero simpatica in fondo ma ogni volta che si parlava di un esperienza con Harry una delle due rispondeva con un tono alquanto infastidito. –Elena e Abby nella stessa stanza senza urla? Questo è un miracolo- disse ridendo Harry comparendo sulle scale per poi scendere verso di noi. Anche Jessie si unì alla sua risata mentre io e Abby ci guardammo accennando un sorriso. Harry si sedette affianco a me stringendomi intorno alla vita. – com’è accudire una bambina da così giovani?- mi chiese ad un tratto Abby. –difficile. Credo di non aver mai affrontato una cosa più impegnativa in tutta la mia vita. Però è anche bello perché se lei cresce bene e al sicuro ti senti una brava madre, una persona di cui ci si può fidare. È ancora più difficile se si è da soli però … - dissi abbassando lo sguardo all’ultima frase. Sentii Harry irrigidirsi e stringermi ancora più forte. –e perché non hai pensato di abortire?- mi chiese Abby. –perché era parte di me. Mi sarei sentita una persona orribile se avessi ucciso la mia bambina- -ma sai che è solo un feto all’inizio vero?- -certo che lo so però mi sarei sentita male lo stesso. E poi per cosa? Solo perché uno dei due non era pronto?- dissi facendo capire che stavo parlando di Harry. –non è una decisione da prendere insieme?- -non necessariamente. Io mi sentivo pronta e in fondo ero io che dovevo tenerla in me per nove mesi e quindi ho preferito tenerla- mi alzai e presi un pacchetto di sigarette che era sul tavolo ed uscii fuori. Accessi la mia sigaretta e mi misi a guardare il cielo. Sentii qualcuno stringermi da dietro ma questa volta non era Jessie ma Harry. –non sapevo fumassi ancora … - mi disse lui. –ho smesso perché c’era Luna … - -ti sei arrabbiata con Abby?- -cosa? No per niente. Ho capito che in fondo, ma proprio in fondo, è simpatica.- - e allora perché sei uscita?- -non volevo più parlare di quell’argomento. Tutto qua- Harry mi tolse dalle mani la sigaretta e la prese lui. –non voglio che Luna dopo prenda cattive abitudini e che il prossimo bambino sia malato di asma per colpa tua- prossimo bambino? Stava scherzando?! –cosa scusa? Prossimo bambino?- -certo. Mi dispiace ma non ti libererai tanto facilmente di me- mi girai per guardarlo negli occhi. Era sincero? Volevo baciarlo ma aveva la sigaretta che me lo impediva così gliela tolsi e la buttai a terra. –beh tocca anche al papà comportarsi bene- ridemmo e poi ci baciammo con tanta dolcezza che rimasi stupita anche io. –ti amo- mi disse – ti amo- dissi prima di dargli un altro bacio.

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Capitolo 24
*** capitolo 24 ***


Capitolo 24
-quando arrivano i tuoi amici?- chiesi a Harry. –fra poco. Stai tranquilla non ti toccheranno più con un dito quei tre- disse sorridendomi falsamente. –che succede?- chiesi preoccupata incrociando le braccia. –niente, che dovrebbe succedere?- -ti conosco e quando sorridi così vuol dire che menti. Mi stai nascondendo qualcosa!- - … non sarà affatto facile allontanarli … - .che vuoi dire?- -credo ci sarà una sparatoria … - -ma tu non parteciperai vero?!- -devo farlo!- -che cosa?! No non puoi! E se ti succede qualcosa?! No, no!- lo abbracciai forte con le lacrime agli occhi. –sono un campione a sparare sta tranquilla!- -come faccio a stare tranquilla quando potrei perderti per sempre?!- e ricominciai a piangere sul suo petto. Entrammo in casa ma subito dopo suonarono il campanello. Corsi di sopra seguita da Abby e Jessie. –ehi, ho detto qualcosa di sbagliato?- mi chiese Abby. –no tranquilla tu non c’entri- -allora che è successo?- chiese Jessie. Mi asciugai gli occhi e presi tutto il coraggio che avevo. –devo trovare una cosa nella stanza di Harry. Per favore state davanti alla porta e avvisatemi se arriva-. Entrai nella stanza e cominciai a rovistare nei cassetti. Da qualche parte doveva esserci la pistola. Cercai per più di dieci minuti ma ancora non la trovavo. Alla fine guardai nell’armadio in mezzo alle maglie e la trovai. Fredda, lucente e affianco i proiettili. Presi il tutto e uscii dalla stanza cercando prima di rimettere in ordine. Andai in camera mia e le ragazze mi seguirono scoprendo quello che avevo in mano. –che cavolo ci fai con quella?!- chiese Jessie. –zitta! Non deve sapere che gliel’ho presa- le risposi. –ma perché l’hai presa?- chiese Abby. –mi ha detto che probabilmente ci sarà una sparatoria contro Josh e David - -e quindi?- -voglio partecipare anche io … - -ma sei scema?!- gridarono insieme. –zitte non gridate! E comunque no non sono scema gliela voglio solo far pagare a quei bastardi- -ma ti farai uccidere!- gridò Jessie. –tranquilla me la so cavare da sola- -non te lo permetterò!- uscì dalla stanza velocemente. Voleva sicuramente dirlo a Harry. La rincorsi fino al piano di sotto fin quando ci ritrovammo davanti a Harry e tre ragazzi forse di tre o quattro anni più grandi lui e molto muscolosi, quasi quattro volte più grandi di me. Fulminai con lo sguardo Jessie che si stava dirigendo verso Harry. Mi lanciai su di lei quasi facendola cadere. –che cavolo combinate?- chiese Harry. –lei ha preso … - tappai subito la bocca a Jessie che cominciò a dimenarsi ed io cercavo di portarla fuori dalla stanza. Arrivò anche Abby che mi aiutò a portarla nell’altra stanza. Chiusi la porta e liberai Jessie. –sei impazzita?! Che ti è venuto in mente?!- cominciai a urlargli. –non ti permetterò mai di fare quella pazzia!- rispose lei. – sarà una vendetta anche da parte tua- le dissi. –no non voglio vendetta! Voglio solo ricominciare una vita normale per quanto possibile e voglio che tu ne faccia parte!- alle sue parole il mio cuore si riempì d’amore. Mi voleva davvero bene. La abbracciai forte e lei ricambiò.
HARRY:
-chi è Elena tra le tre?- mi chiese Paul uno dei tre ragazzi che mi avrebbero aiutato. –quella bionda che è saltata addosso all’altra ragazza. Si lo so non è molto normale … - ci mettemmo a ridere tutti e quattro. Loro si chiamavano Paul,Antony e Jason. –hai scelto bene … -disse in tono malizioso Jason. –molto bene direi- dissi io ridendo. –vuoi dire che scopa più che bene vero?- -oh si!- io e lui continuammo a ridere mentre gli altri ci guardavano male. –è solo per quello che ci stai insieme?- chiese Antony. –certo che no! Lei è tutto per me- -oh Harry ti sei rammollito!- rise Jason. –no, mi sono solo innamorato … - -e come si fa con una tipa così?!- disse Paul mentre io lo guardavo male. Lei era solo mia che non gli venisse in mente di toccarla perché allora li avrei fatti fuori subito. –va bene torniamo seri. Che facciamo con Josh e David?- -mi sono davvero rotto di quei due stronzi! Li faccio fuori in un secondo- disse Jason. –ho paura che con loro ci sia Zayn … - -Zayn?! Quel Zayn?- chiese scioccato Antony. –si proprio lui. Non dobbiamo fargli del male, anzi dobbiamo proteggerlo- dissi. –stai scherzando vero?! Se sta con loro non possiamo fidarci!- urlò Jason. –tranquillo lui non sarà un problema,  conosco Zayn … - lo rassicurò Paul. –saranno armati di sicuro- dissi. –beh lo siamo anche noi. Tranquillo armeremo bene anche te Harry- mi disse Jason ancora un po’ irritato. La mia pistola non era all’altezza di una cosa del genere quindi non ne feci neanche parola. –non so quando arriveranno ma dovremo essere pronti- dissi un po’ agitato. –calmati ok? Andrà tutto bene- cercò di tranquillizzarmi Antony. –io ho una famiglia e non voglio lasciarla- - quindi hai conosciuto anche tua figlia?- -si … assomiglia molto a Elena- . In quel momento il mio cellulare vibrò segno che era arrivato un messaggio. Era di Josh e diceva che sapeva che erano arrivati Antony,Paul e Jason e ci dava appuntamento ad un vecchio magazzino. Sicuramente Jason e gli altri sapevano dov’era questo posto siccome erano di New York. –quando ci aspettano?- chiese Paul. –ora- risposi schietto. –bene andiamo allora- disse calmo Jason. Andai a chiamare Elena.
ELENA:
Mi sentii chiamare e scesi giù al piano di sotto siccome ero andata di sopra con le altre per telefonare a casa mia. –dimmi Harry- era teso e mi spaventai subito. –dobbiamo andare … - disse lui. –andare dove?- -Josh ci sta aspettando a un vecchio magazzino … - -non andare!- -devo farlo … ma ti giuro che quando torno ce ne andiamo a Londra dalla nostra piccola. È una promessa- mi misi di nuovo a piangere e baciai a fior di labbra. –se mi lasci sola ti seguo- dissi con voce spezzata. –cosa?!- -se ti dovesse succedere qualcosa io ti seguirò- -No! Pensa a Luna! Come farà senza entrambi?!- -mi dispiace ma non posso vivere senza di te!- sentii che chiamavano Harry per andare. E quando varcò quella porta mi sentii sola e tolta di un pezzo di me. Non ero completa mi mancava qualcosa di troppo importante. Come pensava che sarei riuscita a dimenticare la prima volta che ci eravamo visti?! La prima volta che avevo visto quei due occhi e quel sorriso mozzafiato?! La prima volta che avevo fatto l’amore con lui?! I nostri baci rubati nei corridoi della scuola, quella scuola tanto odiata ma piena di ricordi incancellabili. Se fosse morto sarebbe morto anche metà del mio cuore e io non avevo la forza di andare avanti da sola. Asciugai ancora una volta le lacrime e andai di sopra a prendere la pistola e dei soldi per il taxi. –dove vai?- mi chiese Jessie. –da Harry- -è folle!- -ci vengo anche io!- disse ad un tratto Abby. –cosa?!- chiesi confusa. –è il migliore amico e gli sarò vicina sempre- -siete pazze!- urlò Jessie. –sai dove si trova il vecchio magazzino?- chiesi a Jessie. Lei titubante annuì e ci spiegò la strada. –e se chiamate la polizia?- chiese lei. –finirebbero nei guai anche Harry e gli altri- dissi. –allora sbrighiamoci- disse Jessie rassegnata. Misi la pistola nei pantaloncini e poi mi misi una felpa per nasconderla anche se faceva caldo. Prendemmo un taxi e gli demmo le indicazioni anche se preferimmo scendere un po’ prima. Ci avvicinammo cautamente e vidi due auto parcheggiate davanti. –ve lo dico subito. Questo posto è distrutto ormai perciò è molto pericolante ma ci sono molti buoni posti per nascondersi- disse Jessie. –ma voi rimanete fuori tanto- dissi. –che cosa?- dissero in coro. –non siete armate sareste solo in pericolo- mi guardarono un po’ male all’inizio ma poi capirono che avevo ragione. Quando entrai da sola vidi solo molti rottami a terra e tantissima polvere. Sentii delle voci provenire dall’altra parte della stanza e mi accasciai subito atterra dietro una colonna in cemento. Caricai la pistola e cercai di ascoltare il più possibile. Riconobbi la voce di Josh che stava cercando di contrattare. Diceva che rivoleva indietro Jessie e tutti i soldi che gli doveva Harry. Harry diceva che glieli avrebbe ridati ma di Jessie non se ne parlava. Avevano anche tirato in ballo Luna ma non capivo molto bene perché ero troppo distante. Ad un certo punto non sentii più niente e la cosa non mi piaceva. Provai ad alzare la testa per vedere cosa succedeva ma se ne erano andati. Mi alzai in piedi e cercando di non far rumore arrivai alla fine della stanza dove scorsi una scala che portava di sotto e da dove provenivano delle leggere voci quasi impercettibili. Che cazzo facevano la sotto?! Poi sentii anche delle voci femminili ma non erano di Jessie o Abby. Scesi qualche scalino giusto per sentire la conversazione. Dicevano che avrebbero scambiato una di quelle ragazze per Jessie. Ma cosa erano le ragazze per loro?! Solo merce?! Scesi un altro scalino ma qualcuno mi spinse da dietro e caddi giù sbattendo la testa ma non persi i sensi. –guarda guarda chi abbiamo qui- disse scendendo le scale David. Era stato lui a spingermi! Harry aveva una faccia indescrivibile. Si leggeva la paura, lo stupore,la rabbia ma anche la felicità, forse nel vedermi. Mi toccai la testa e vidi che sanguinava molto e faceva anche male. La pistola era volata in un angolo e nessuno se ne era accorto. Cercai di strisciare verso di essa e poi sentii uno sparo. Qualcuno aveva sparato a David perché era accasciato a terra ormai morto. Raggiunsi la pistola e cercai di alzarmi. Vidi Paul tenere sotto ostaggio Josh ed io corsi al piano di sopra seguita da Harry ed Antony mentre Jason e Paul trascinavano Josh. Ormai pensavo che tutto questo sarebbe finito ma vidi altri tre uomini arrivare armati e sicuramente non erano dalla nostra parte. Harry,Antony e Jason si misero in linea puntando le pistole agli altri tre uomini che fecero lo stesso. Paul teneva ancora in ostaggio Josh mentre io ero accasciata dietro di loro con la testa dolorante e zuppa di sangue. Faceva un male atroce e aspettavo solo che il dolore sparisse ma si faceva sempre più intenso. –lasciate Josh e nessuno si farà del male- disse un uomo molto robusto. –altrimenti?- si fece avanti Jason. Qualcuno in quell’istante mi fece alzare in piedi e mi incitò a camminare verso quei tre uomini. –altrimenti lei è spacciata. Vero bellezza?- disse quello più giovane che aveva poco più di me. Mi girai verso Harry che mi guardava con una faccia delusa. –sai piccolina che Luna è molto carina dal vivo?- mi disse quello stesso ragazzo. Mi girai di scatto anche se la testa faceva male. –non nominarla stronzo!- gli gridai con la poca voce che avevo. Lui aveva una faccia davvero arrabbiata che faceva paura e quando schioccò le dita uno di loro mi trascinò via tappandomi la bocca per non urlare. Harry era stato trattenuto da Antony e si era rimesso subito con la pistola puntata verso di loro. Io avevo nascosto la mia nei pantaloni quindi non pensavano fossi armata. Mi avevano messo in un'altra stanza e poi quel ragazzo arrivò. Io ero accasciata a terra ancora dolorante. Mi tirò una sberla in pieno viso. –non ti azzardare mai più a darmi dello stronzo altrimenti quella stupida bambina morirà in un secondo-  -cosa vuoi da me?- chiesi. –Jessie era la mia preferita e quindi se non posso avere lei avrò te. Ma non adesso, ora ci divertiamo e basta. Tolse piano la mia felpa e in quel momento mi ricordai della pistola. Lui era chinato quindi era anche più facile giocare al suo gioco. Lo spinsi a terra e mi misi su di lui. Era sconvolto ma anche eccitato e questo era perfetto. Gli slacciai i primi bottoni della camicia con una mano mentre con l’altra sfilai la pistola dai miei pantaloni. Quando l’ebbi impugnata per bene mi levai di dosso e gliela puntai contro. –non si gioca con me!- dissi con voce sensuale e gli tirai un calcio nelle sue parti basse lasciandolo dolorante. Uscii dalla porta ma lui già si era rialzato. Qualcuno sparò in lontananza e poi vidi uno degli uomini cadere a terra. La sparatoria era aperta. Si sentirono  continui spari ed io mi nascosi dietro un'altra colonna. Il ragazzo di prima mi cercava e quando fu abbastanza vicino riuscii a sparargli alla spalla ma lui fu più veloce e mi sparò a una gamba. Il dolore era peggio di quello alla testa ma l’adrenalina che avevo in corpo mi aiutava ad andare avanti. Qualcuno sparò un secondo colo al ragazzo ma questa volta fu quello definitivo. Riconobbi la figura di Harry che venne subito da me. –stai bene?!- mi chiese chinandosi -tranquillo va tutto bene- -cosa ti è saltato in mente?! Sei pazza?! Potevi farti uccidere! Non sono posti per te!- -e neanche per te!- -io ci sono abituato … - -cosa?!- -un giorno ti spiegherò ora usciamo da qua- -e gli altri? - -Josh e gli altri tre sono morti e … - -e?!- -e anche Paul, mentre Antony è messo male- non riuscivo neanche più a parlare per il dolore. Era davvero atroce ed ad un certo punto mi sentii svenire.
Quando riaprii gli occhi mi ritrovai in una stanza bianca stesa sul letto con un gesso alla gamba e un in fasciatura alla testa. Ero di nuovo in quello schifoso ospedale! –ehi … - sentii qualcuno prendermi la mano e mi girai. Vidi Jessie che mi sorrideva. –come ti senti?- mi chiese. –un po’ indolenzita. Dov’è Harry?- lei a quella domanda si schiarì la gola e mi guardò. – dov’è Harry?!- ripetei la domanda. –a casa … - -ah e dopo viene?- -non vuole vederti … - alle sue parole il mio cuore cominciò a battere fortissimo. –perché?- -è incazzato e non poco- -che cosa?! E perché?- -perché dice che non lo ascolti mai. Fai sempre di testa tua e non ti sopporta quando fai così- -faccio di testa mia perché ho cresciuto una bambina tutta da sola ed è ovvio che sono abituata così!- -lo so ma stai calma però!- -no non riesco perché mi fa davvero incazzare!- -si stava meglio prima- disse ridendo per alleggerire la situazione. –quanto tempo ho dormito?- -sono le due del pomeriggio perciò quasi due giorni- -così tanto?! E lui non è mai venuto?- -si è stato qui per un po’ ma si vedeva che era leggermente scocciato- -voglio andare a casa a spaccargli la faccia!- -mi dispiace ma non so se puoi andare a casa. Chiamo l’infermiera … - lei andò e dopo un po’ tornò con una donna di mezza età affianco. –buon pomeriggio. Volevo chiederle se posso tornare a casa … - disse gentilmente alla signora. –aspetti un secondo che controllo la cartelletta- prese dei fogli e cominciò a leggerli. –può essere dimessa subito ma si tenga controllata la testa e venga a fare visite di controllo spesso- -ok grazie mille- la donna uscì e Jessie mi aiutò a mettermi in piedi dandomi delle stampelle.
Quando arrivammo a casa con il taxi mi sentivo un po’ stanca. Sapevo che voleva dire che c’era un problema alla testa ma non me ne preoccupavo, volevo solo delle spiegazioni da Harry. Quando entrammo in casa l’unica ad accoglierci fu Abby. –oddio come stai?!- mi chiese venendomi incontro. –ho un po’ di mal di testa- Jessie mi guardò preoccupata e poi mi disse: -sai quello che ti ha detto l’infermiera … - -si lo so ma fa lo stesso … - mi diressi verso le scale e sempre con l’aiuto di Jessie arrivai al piano di sopra. Bussai alla porta di Harry. –che c’è Abby?!- entrai e lo guardai negli occhi che erano pieni di lacrime. –non sono Abby … - -come stai?- mi chiese tranquillo. –come sto? Mi chiedi come sto quando alle spalle dici che non mi sopporti perché faccio di testa mia!- -è la verità! Cazzo hai preso la mia pistola di nascosto, sei venuta e guarda ora come sei ridotta!- -oh ma grazie! Io sono venuta perché morirei senza di te e tu invece ti incazzi!- si alzò dal letto e mi venne molto vicino ma io non mi mossi di un centimetro. –chi pensa a Luna? Ti ricordo che dovresti essere una mamma invece non te ne frega niente!- -no, non l’hai detto! Non lo puoi aver detto! Sei un gran stronzo!- uscii dalla stanza sbattendo la porta ed andando in camera mia. Presi la valigia e cominciai a mettere le cose al suo interno. Dopo trenta minuti chiamai Jessie per aiutarmi a portarla giù. –che fai con la valigia?- mi chiese. –parto per Londra. Non voglio più vedere Harry in tutta la mia vita!- -oh ma dai è anche triste perché Paul è morto e Antony è messo davvero molto male- -ha detto che non sono una brava madre quando lui per tre anni se ne è fregato!- -ti prego non lasciarmi!- -vieni con me … - -non ho il passaporto ci vorrebbe molto per rifarlo- -allora quando avrai tutto sistemato vieni- -non puoi rimanere?- -no sarebbe molto peggio-. Mi portò giù la valigia e mentre stavo per scendere Harry mi tirò in camera sua cercando di aiutarmi per non farmi cadere a causa del piede. –perché hai fatto la valigia?- mi chiese. –parto per casa- -vai a Londra?!- -si … - abbassai lo sguardo e poi con un sorrisetto lo rialzai. –sai cosa ho capito? Che non riusciamo a stare insieme. Ci sarà pure qualcosa che tu chiami amore ma non riusciamo a convivere … ora se vuoi scusarmi vado a fare la mamma. Ciao - -mi stai lasciando?!- -si- uscì dalla stanza e sempre con l’aiuto di Jessie mi fece scendere le scale fino ad accompagnarmi fuori e poi presi il taxi con lei. –sei sicura?- mi chiese. –più che sicura. Nessuno può dirmi che non sono una buona mamma quando è proprio lui che non ha mai fatto la parte del padre- -come vuoi tu … -. Era triste e non parlò più per tutto il viaggio fino all’aereo porto. 

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Capitolo 25
*** capitolo 25 ***


Capitolo 25
Arrivati all’aereo porto scendemmo e Jessie mi aiutò con i bagagli. Andai a prendere il biglietto ma mi dissero che il prossimo volo sarebbe stato un ora dopo. –sei davvero sicura?- mi chiese Jessie quando ci sedemmo per aspettare il mio aereo. –si sono davvero sicura. Harry non è quello giusto per me. Lo so, lo vedo da come si comporta. Se davvero ci tenesse mi sarebbe sempre rimasto accanto e … - lei mi interrupe. –ehi calma. Non è vero che non ci tiene a te. Ha reagito così solo perché non voleva che ti facessi male … o che ti impicciassi- -scusa?! Potresti ripetere? – lei sbuffò. –dai per favore non arrabbiarti con lui!- -oh beh certo tutti lo difendono. Sono io qui la cattiva!- - Ascolta ci sono delle cose dove è meglio non immischiarsi … - -del tipo?- chiesi ancora furiosa. –del tipo la sparatoria che c’è stata. Harry fa parte di un giro non proprio pulito. Lui nasconde qualcosa e anche Abby. Ho sentito mentre una sera parlavano di “saldare un conto” e di “soldi facili”- -ma che senso ha?! Lui è ricco sfondato. A Londra vive con i suoi genitori in una villa da paura e hai visto che casa gli hanno comprato a New York!- -e chi ti dice che anche i suoi non fanno parte di brutti giri?- -li conosco e so che non è così. Entrambi i suoi genitori sono dei grandi imprenditori e non hanno bisogno di immischiarsi in queste cose- -beh comunque sia c’è qualcosa sotto e se tu te ne andrai non potrai mai saperlo- la guardai negli occhi per un po’. -… non mi importa. Per me fa lo stesso, non mi interessa. Vorrei solo essere felice ma con Harry non è così quindi me ne torno a casa mia e cerco di vivere come facevo prima che lui tornasse per incasinarmi ancora una volta- . –ti prego non immischiarti mai più con cose di questo genere- mi disse implorandomi. –non è stata colpa mia se sono finita in mezzo. Io non gli ho detto di tornare! Lo ha fatto lui e non è servito a niente!- -ma tu lo ami?- -si ma non è abbastanza. Potrà esserci tutto l’amore che vuoi da parte di entrambi ma se non riusciamo a convivere neanche due giorni allora non ha senso!- -ricorda queste mie parole: quando sarai a casa tua penserai di essere felice con la tua famiglia e i tuoi amici ma non sarà così. Una parte di te sarà spenta perché appartiene a Harry e allora la felicità che era nei tuoi pensieri svanirà lasciando posto ai ricordi e agli sbagli. Lui ti aspetterà. Quando ti ricorderai di questa conversazione torna da lui. Torna indietro- la guardai confusa ma quando sentii che chiamavano il mio volo mi avviai cercando di non far cadere le valigie per via della gamba ingessata.
Salii sull’aereo e mi sedetti al mio posto guardando fuori dal finestrino. Non potevo tirarmi indietro. Non dopo tutto quello che avevo subito. Jessie aveva torto, anche se c’era amore non avrei mai potuto sopportare una situazione del genere. L’aereo stava decollando e mi ricordai solo in quel momento di non aver avvisato del mio ritorno. Aspettai ancora una mezzoretta a chiamare perché avevo un gran mal di testa. Non avevo neanche avvisato l’ospedale che sarei partita e non sapevo se ero in grado di sopportare un viaggio così pesante ma l’importante era partire. Andare via da quella città che non mi ha fatto altro che procurarmi problemi! Dopo un po’ presi il cellulare e chiamai mia madre. –ehi mamma ciao- le dissi. –ciao amore. Tutto bene?- -ehm non proprio … sto tornando a casa sono sull’aereo ora. Ti racconterò tutto quando arrivo- -chiamami così ti veniamo a prendere quando sei all’aereo porto.- -mamma guarda che sono appena partita! Arriverò stasera tardi!- -si ma non farti problemi a chiamare- -va bene ora vado. Ciao- -ciao amore ti voglio bene-. Cercai di addormentarmi perché la testa cominciava davvero a farmi male ma non ci riuscivo. Per fortuna non si era seduto nessuno accanto a me così non poteva ridere dei miei lamenti. Misi le cuffiette ed ascoltai un po’ di musica per circa due ore fino a quando finalmente non mi addormentai. Mi risvegliai che mancava solo mezzora all’arrivo. Chiamai casa dicendo che fra poco sarei arrivata. Quando scesi dall’aereo andai a prendere le valigie e poi vidi mia madre, mio padre ed Elizabeth con imbraccio Luna, corrermi incontro. –mamma!- mi gridò la mia piccolina volendo venire in braccio. –amore mio!- le dissi io dandole un bacio sulla guancia. –scusa ma non posso prenderti in braccio- dissi poi indicando la mia gamba. –che hai combinato?!- disse mia madre preoccupata. –storia lunga- dissi ridendo. –ciao Ele!- gridò Elizabeth. La abbracciai tenendomi con una stampella. –ti devo raccontare così tante cose che non ti immagini- le dissi all’orecchio. Andammo a casa e mentre mia madre sistemava la valigia io raccontai a mio padre ed a Elizabeth come mi ero trovata a New York tralasciando tutte le parti negative. –stai qui stanotte?- chiesi ad Elizabeth. – non lo so. Sarai stanca se vuoi ci vediamo domani- -ma no ho dormito sull’aereo. Dai vieni!- dissi portandola nella mia stanza. Luna dormiva beata cos’ io e lei ci sedemmo sul letto parlando piano. –Harry è venuto a New York e mi ha scombussolato la vita ancora!- le dissi arrabbiata. –che vuoi dire?- chiese confusa. –beh vedi siamo tornati insieme e per un po’ andava tutto bene fin quando non è ricomparsa Abby. Cioè lui mi aveva detto che sono stati insieme e così ci siamo lasciati poi però l’ho perdonato ma io mi sono messa con un altro il quale però si droga e mi ha venduto a fare la puttana per della roba gratis. Alla fine sono riuscita a scappare insieme ad un'altra e quando Harry è venuto a prendermi era con Abby che alla fine si è rivelata simpatica. Poi però quelli che mi avevano portata via rivolevano me e quest’altra ragazza e più dei soldi che gli doveva Harry così lui e degli altri si sono incontrati ma la storia è finita male perché c’è stata una sparatoria dove io sono stata coinvolta e infatti è per questo che ho la gamba e la testa in queste condizioni. Alla fine Harry si è incazzato con me e io me ne sono andata- dissi tutto d’un fiato. Lei era sconvolta. –mi prendi in giro?- mi chiese con  un fil di voce. –cosa? No, no è la pura verità!- -e tu me lo dici come se fosse una storiella da niente?!- -sto bene e sono salva! Non preoccuparti!- -e come Abby si è rivelata simpatica?- -si lei è davvero carina anche se non sembra. È una buona amica con Harry e mi fa piacere … un po’ - -quando fai così vuol dire che sei gelosa!- disse facendo un sorrisetto da “so tutto io”- ..no… ok forse un po’ ma non deve fregarmene più niente di Harry. Lui non fa più parte della mia vita!- -Ele cara lui farà sempre parte della tua vita perché appena vedi Luna ti ricordi di lui!- -oh ma quanto sei antipatica!- dissi tirandogli un cuscino in faccia. Parlammo fino alle due di notte ma alla fine lei si addormentò ed io ero lì che guardavo il soffitto ripensando alla mia vita. Mi ritornarono in mente le parole di Jessie: “quando sarai a casa tua penserai di essere felice con la tua famiglia e i tuoi amici ma non sarà così. Una parte di te sarà spenta perché appartiene a Harry e allora la felicità che era nei tuoi pensieri svanirà lasciando posto ai ricordi e agli sbagli. Lui ti aspetterà. Quando ti ricorderai di questa conversazione torna da lui. Torna indietro.” Non potevo dargliela vinta. Non sarei tornata indietro o per lo meno non in questo momento. Stavo disubbidendo alle sue parole ma non mi importava! Io soffrivo per colpa di quello stupido riccio e ora toccava a lui soffrire! Io non sono un giocattolo ne un burattino. Ho le mie idee e le porto fino infondo. Scacciai quei pensieri e cercai di addormentarmi ancora una volta. 

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Capitolo 26
*** capitolo 26 ***


Capitolo 26
Il mattino seguente mi alzai presto e vidi Elizabeth e Luna ancora addormentate così scesi cercando di non fare rumore. Quando andai in cucina vidi mia madre bere il caffè in piedi appoggiata al tavolo. –ehi già in piedi?- le chiesi. –oh si sai che sono mattiniera. E tu invece?- -io? Oh niente solo non sono molto stanca avendo dormito in aereo- -non ci credo neanche un po’- mi disse facendo quel sorriso che la diceva lunga. Io e mia madre avevamo avuto sempre uno splendido rapporto e mi conosceva fin troppo bene per credere a questa bugia. –ok è vero c’è un problema … - lei prese una sedia e si sedette ed io feci lo stesso. –con Harry le cose vanno di male in peggio- le dissi. –lo so- rispose lei. –come scusa?- -ho detto che lo so. Elizabeth mi raccontava sempre tutto. Non prendertela con lei solo che io insistevo tanto perché sai quanto mi preoccupo per te- sbuffai e poi alzai lo sguardo per guardarla dritta negli occhi. –e cosa ti ha detto?- -solo ciò che le dicevi tu. Ma è da molto che non le telefonavi perciò ora sono a corto di novità … - disse ridacchiando. Non potevo digli di certo della sparatoria. –si è arrabbiato con me perché dice che faccio sempre di testa mia senza ascoltarlo-le dissi. –beh su questo ha ragione e lo sai meglio di me- -si è vero ma è ovvio che faccio di testa mia. Ormai sono abituata a prendere delle decisioni da sola sia per me che per mia figlia. Non doveva prendersela tanto … - -ed è solo per questo che sei tornata qui?- mi chiese sapendo già che c’era dell’altro. – No. Il fatto è che là con lui c’è anche Abby e sai bene che non la sopporto- mentii. In realtà Abby non era così male, non che mi piacesse però avevo capito che potevo almeno fidarmi un pochino. –quella Abby? Cioè quella che andava a scuola con te per cui venivi a casa strillando di rabbia quasi ogni giorno?- mi chiese lei scherzando. –si proprio quella!- -Harry ha buoni gusti …- disse sghignazzando. –mamma!- -che c’è?! Beh dai non puoi dirmi che è brutta!- -sono solo amici!- -ok ok- non mi prendeva davvero sul serio. –perché non riesci a prendermi sul serio?- le chiesi infastidita. –ma io ti prendo sul serio solo che tu l fai fin troppo. A volte devi lasciar correre altrimenti diventerai fastidiosa anche per gli altri … - mi alzai ed andai a prendere nel frigo del succo. –sai che Louis è davvero un bel ragazzo?- mi disse lei. Mi girai e la fulminai con lo sguardo. –ehi intendevo solo dire che è bello non che devi metterti con lui- mi rassicurò percependo sicuramente il mio disappunto. Cioè non che Louis non fosse bello però il mio cuore apparteneva a quello stronzo riccio dall’altra parte del mondo. –vedi che prendi le cose troppo sul serio? Rilassati un po’. Dopo vai a farti un giro con Elizabeth ci penso io a Luna – mi disse con un sorriso dolce lei. –davvero?- le chiesi. –si. Devi stare un po’ in pace, hai subito fin troppo- -ma come faccio? Non voglio che mi vedano con queste stampelle- -allora state in giardino. Insomma trova tu un modo per rilassarti-  la abbracciai e poi continuai a bere il mio succo. Ormai erano le otto così decisi di andare a svegliare quelle due pigrone. –ehi sveglia!-  urlai in camera aprendo le tende per far entrare la luce del sole. Elizabeth mise la testa sotto il cuscino invece Luna si stiracchiò aprendo gli occhi. –mamma!- mi urlò vedendomi. Mi faceva ancora uno strano effetto essere chiamata così ma era davvero piacevole. La aiutai a scendere dal letto e poi lei corse giù mentre io ancora aspettavo Eli. –dai svegliati!- dissi scoprendola dal lenzuolo. Ormai stanca delle mie urla si alzò ed andò dritta in bagno senza dire una parola prendendo solo i vestiti puliti. Non era mai di buon umore di prima mattina. Presi il mio cellulare e lo accesi: dieci chiamate perse da Harry, una da Louis e due messaggi da Jessie. I messaggi di Jessie mi chiedevano se stavo bene e mi informò che aveva avvertita dove lavoravo e all’ospedale che ero partita. Le risposi e subito dopo chiamai Louis. Quattro squilli e rispose: -ehi ciao Elena!- -ciao Louis!- -è vero che sei a Londra?- -si sono arrivata ieri sera. Anche tu sei qua?- -no sono a casa di Niall in Irlanda per qualche giorno e poi riparto per New York- -mi dispiace volevo vederti!- -anche io … ma perché sei tornata a casa?- -lunga storia ma preferisco stare qua che tornare in quella città- -no a me piace molto New York. Tornerai mai?- -non lo so … alla fine ho un appartamento lì perciò magari per le vacanze. Sicuramente sarai il primo che lo saprà!- -lo spero bene! Ora vado ci sentiamo Elena. Salutami Luna, la tua famiglia e … Elizabeth … - -certo! Ciao- andai direttamente in bagno bussando pesantemente alla porta. –ehi ehi sono qui che c’è?!- chiese spaventata Elizabeth uscendo di corsa dalla porta. –salutami Luna,la tua famiglia e … Elizabeth … - dissi imitando la voce di Louis trattenendo le risate. –che dici?- chiese confusa lei. –è stato Louis a dirmelo. Allora che c’è tra voi?!- chiesi tirandogli leggeri pugni sul braccio. –che cosa?! Siamo solo amici!- disse arrossendo leggermente. –ti piace! Ah che bello!- dissi a voce fin troppo alta. –sshh non urlare! E comunque non è vero che mi piace!- sospirai ancora con il sorriso sulle labbra. –beh dai esci dal bagno che mi devo sistemare anche io. Lei uscì ed io mi lavai e pettinai per poi andarmi a vestire. Quando uscii lei era già scesa a fare colazione e vidi anche mio padre. Erano tutti allegri ma io avevo un enorme peso sul petto. Non riuscivo a staccarmi neanche un secondo dal pensare a Harry e da quello che probabilmente stava facendo. Ora forse era a dormire o magari era a qualche festa a ballare o a farsi qualcuna. Lui mi aveva chiamata per ben dieci volte e questo voleva dire che mi pensava ma io non volevo richiamarlo, come mi aveva detto mia madre dovevo solo rilassarmi. Era una giornata con un bel sole stranamente così decisi di andare in giardino seduta su una panchina sotto un grande albero a leggere un libro. Ovviamente la pace durò davvero poco perché uscirono tutti fuori. –giochi a palla con noi?- mi chiese dolcemente Luna. –oh non posso- dissi indicandole la gamba. –per quanto dovrai rimanere così?- mi chiese mio papà. –eh beh direi per almeno altre tre settimane-. Alla fine ricontrollando le carte dell’ospedale avevo capito che mi avevano ingessato per una rottura dell’osso. Non sapevo bene come avevo fatto a romperlo ma ora avevo capito il perché non ci fosse una semplice in fasciatura. Gli altri si misero in cerchio e cominciarono a giocare a palla. Erano tutti così felici e anche Luna rideva come una matta. Continuai a leggere il mio libro fin quando una pallonata non mi colpì in piena faccia. –sapete almeno tirare un pallone?!- dissi massaggiandomi la faccia. –scusa- disse ridendo Elizabeth. Sbuffai e continuai a leggere il mio libro anche se la faccia mi pizzicava da morire. Loro continuavano a sghignazzare ma non ne capivo il motivo così decisi di andare in casa. Il telefono di casa squillò ed io andai a rispondere. Quando finii la chiamata andai fuori per dirlo ai miei ma appena aprii la porta per poco non fui colpita da un altro pallone. –ehi ma cos’è volete uccidermi?!- si misero tutti a ridere tranne me. –prima ha chiamato un tuo collega papà. Ci ha invitato a cena questa sera. - -come si chiamava?- -Max … - -oh si Max! Certo è vero dobbiamo parlare di affari. Bene allora adesso lo richiamo così stasera andiamo- mio padre andò in casa ed io mi sedetti sull’erba con mia madre,Elizabeth e Luna intorno. Sembravamo delle amiche e non una famiglia, questo mi piaceva. –se andiamo Elizabeth può venire vero?- chiesi a mia madre. –oh ma stasera non posso. Torna mio papà da un viaggio e quindi devo fare una cena di famiglia- rimasi un po’ sorpresa della sua risposta. Non sapevo che suo papà facessi dei viaggi. –ci sarà anche il figlio di questo collega di tuo padre. È simpatico si chiama Mark - -come sai che è simpatico?- -abbiamo fatto diverse cene di lavoro in questo mese. È strano però che ci abbiano avvisto solo ora. Sicuramente sarà urgente. Tuo padre a per le mani un grosso affare- disse lei sorridente. -è vero Mark è simpatico!- disse ad un certo punto Luna. –lo conosci anche tu?- -si!- -era venuta a una cena con noi- chiarì subito mia madre.
La mattinata passò in fretta e anche il pranzo. Ormai era primo pomeriggio ed io ero già nel mio armadio con l’aiuto di Elizabeth per decidere che cosa mettermi. –è una cena di lavoro perciò devi essere sobria ma anche con un po’ di fascino- disse lei. –non sono io che parlo di affari però- le chiarii. –farai fare bella figura a tuo padre se piacerai a tutti- disse sorridendomi prima di tornare a guardare i vestiti. –mi piace questo!- disse. Prese un vestito beige stretto in vita con uno scollo rotondo e senza maniche. Abbinò una cintura nera con fiocco e una ballerina con il medesimo colore e un po’ di tacco siccome avevo il gesso e non potevo portare delle scarpe alte. –mi piace!- le dissi. Sistemai sul letto il tutto e poi cercammo qualcosa per Luna. Optammo per un vestitino bianco con dei fiori rossi e delle ballerine dello stesso colore abbinate anche al cerchietto. Passammo il resto del pomeriggio a giocare e poi ci preparammo. Lasciai i capelli sciolti togliendo la benda e notai che era solo leggermente rosso e misi un po’ più di trucco del solito. Anche Luna aveva i suoi boccoli sciolti ed era semplicemente stupenda. Presi la mia pochette e ci infilai il cellulare e poi andammo. Anche i miei genitori erano ben vestiti e si capiva che era una cena molto importante. –non ti ho detto una cosuccia tesoro … -iniziò a parlare mio padre. Quando parlava così voleva dire che c’era qualcosa di brutto. –che cosa? … - -sono entrati in affari anche i Styles … - -che cosa?!- - e non è tutto … stasera c’è anche Harry- -oh mio Dio ma stai scherzando?! Perché non me lo hai detto?! Restavo benissimo a casa!- ora capivo il perché di tutte quelle chiamate. Voleva avvisarmi che sarebbe tornato a Londra magari. Cazzo io che facevo sempre di testa mia! Dovevo rispondergli! –perché non vuoi vedere papà?- mi chiese Luna. –io e lui … non andiamo molto d’accordo- le dissi. –per favore non litigate- non le risposi e la strinsi forte. Era troppo indifesa per soffrire e vivere in un mondo come questo. Quando arrivammo mi feci coraggio e scesi dall’auto tenendo per mano Luna. riconobbi subito l’auto di Harry e il mio cuore perse un battito. Quando entrammo in casa vidi subito tutti sorridere ed avvicinarsi a noi. Scorsi Anne e suo marito che sembrava impazzire dalla gioia. –ciao Elena! Ciao Luna!- disse lei dando un bacio sulla guancia prima a me e poi alla piccola. –lei è tua nonna anche se farebbe benissimo la parte di tua madre- dissi a Luna. Lei le sorrise e poi la abbracciò lasciando stupita Anne. Anche un'altra donna si avvicinò e sicuramente doveva essere la padrona di casa. –allora tu sei Elena! Molto piacere- mi disse e poi passò lo sguardo alla piccola. –ehi ciao birbante. Ci siamo già conosciute io e te vero?!- Luna scoppiò a ridere e Anne mi rivolse uno sguardo preoccupato quando vide la gamba. –mi dispiace- mi sussurrò all’orecchio. –oh beh … - stavo per cominciare a dire una bugia per nascondere la storia della sparatoria ma lei mi bloccò. –so tutto della sparatoria. Non sai quanto ho sgridato Harry- a quel nome il mio sguardo volò dall’altra parte della stanza vedendolo. 

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Capitolo 27
*** capitolo 27 ***


Capitolo 27
Luna vide Harry e corse da lui: -papà!- lui la prese in braccio mentre io rimasi lì ferma a guardare la scena. Mi scusai con la madre di Harry e l’altra signora e uscii di casa per andare a prendere una boccata d’aria. Cominciai a camminare intorno alla casa e poi arrivai sul retro e vidi un enorme parco illuminato solo dalla luce della luna. C’erano una siepe e dei maestosi alberi che contornavano questo immenso giardino e vidi della panchine all’ ombra di essi. Facevo un po’ fatica a camminare tra l’erba con le stampelle ma arrivai senza cadere a una delle panchine. Mi sedetti e guardai il paesaggio davanti a me ripesando a quello che era successo poco prima. Sicuramente quando sarei rientrata mi avrebbero chiesto se andava tutto bene e Harry avrebbe fatto una faccia da persona delusa. Che rabbia! Lui deluso e io? Che dovevo dire? Sbuffai e non ci pensai più. Vidi in lontananza una piccola ombra nera correre verso di me e capii subito che si trattava di Luna, poi vidi un'altra ombra molto più alta e riccia, quello era di sicuro Harry. –mamma!- mi disse Luna prima di salire sulla panchina e abbracciarmi. Harry si avvicinava lentamente come se avesse paura di me. Faceva bene perché l’avrei incenerito con lo sguardo se avesse azzardato a dirmi qualcosa che non avrei dovuto fare. –ciao … -mi disse solo prima di puntare gli occhi sul cellulare che aveva appena tirato fuori dalla tasca posteriore. Abbassai lo sguardo prima di puntarlo su Luna che ci guardava stranita. –perché non vi parlate?- chiese con quella sua vocina dolcissima. –Luna non complicare le cose … -le dissi solamente. –ho solo chiesto … - disse lei triste. Non volevo farla soffrire ma ormai era inevitabile, poi Harry mi faceva anche infuriare perché non sembrava fregarsene minimamente che io e sua figlia eravamo lì davanti a lui, continuava a giocare con il suo cellulare. Arrabbiarmi mi faceva male perché infatti avevo un grosso mal di testa. Sapevo che qualcosa non andava, io non avevo mai avuto mal di testa continui ma dopo quella caduta erano molto frequenti. Ero preoccupata seriamente ma non lo avevo detto a nessuno. Dovevo andare a farmi controllare ma non avevo molta voglia di entrare in quegli odiosi ospedali. –lo sa vero perché hanno voluto che ci fossi anche io?- disse ad un certo punto Harry guardandomi. –credo per una riunione di lavoro e famiglia … -ipotizzai. Lui sbuffò e alzò gli occhi al cielo, cosa che mi fecce andare su tutte le furie. –glielo diranno … - disse. –che cosa?- -quello che è accaduto a New York, il perché hai una gamba ingessata- il mio cuore perse ancora una volta un battito. –quando lì abbiamo fatti fuori abbiamo scoperto che avevano un giro di affari molto grosso e se i nostri riescono ad incastrarli avranno un profitto gigantesco- stava parlando del giro di affari che avevano Josh e tutti gli altri, era ovvio che allora dovevano sapere l’accaduto. –“riescono ad incastrarli” chi?- chiesi. –Josh e i suoi complici erano solo la punta di tutte quelle persone che stanno dietro. Abbiamo sconfitto i più deboli … - per il nervosismo mi passai più volte la mano tra i capelli e lui se ne accorse. –ehi tranquilla meglio se lo vengono a sapere. Avrai più protezione … - non era quella la fonte del mio nervosismo ma Zayn. –e Zayn? Che ne sarà di lui? Lo sbatteranno dentro se lo trovano!- dissi con un po’ di paura della sua reazione. –che te ne frega?! È stato uno sporco traditore!- mi urlò contro. Solo in quel momento mi ricordai che di fianco a me c’era Luna. Anche Harry la guardò dopo aver capito che mi aveva urlato non ricordandosi della sua presenza. Si chinò davanti a lei e le prese le manine: -scusa non volevo urlare … - -non farlo mai più. Non mi piace quando urli … - Luna aveva proprio un bel caratterino. Pensavo non avesse il coraggio di rispondere a tono a Harry, ero già pronta a raccogliere le sue lacrime. Vidi un'altra ombra avvicinarsi ma questa volta era più aggraziata nel camminare, era Anne. –piccola vieni lasciamo i tuoi genitori da soli- disse lei rivolgendosi a Luna e poi sorridendomi. Anne portò in casa Luna ed Harry si sedette affianco a me sulla panchina. –sono state crudeli le parole che mi hai detto. Pensi davvero che non riusciamo a stare insieme?- mi disse con aria triste. –non solo lo penso ma lo vedo. Perché non riusciamo a vivere felici? C’è sempre qualcosa tra noi e spesso ci fa litigare … e comunque non sono l’unica che ha detto parole crudeli- gli risposi fredda. –è vero scusa. Tu sei un brava mamma sono io che non so fare il papà. Per me è ancora difficile accettare di avere una figlia- -ok va bene ma dire a me che non sono una brava mamma è davvero grave anche se però su una cosa ti do ragione … faccio sempre di testa mia e anche prima me ne sono pentita- -perché?- -perché non sapevo che saresti venuto a Londra e sicuramente quando mi hai chiamato volevi dirmelo … - -vedi che allora su qualcosa ho ragione … - -si … - accennai un leggero sorriso che nascosi subito dopo. Mi girai per guardarlo negli occhi ma lui si avventò sulle mie labbra lasciandomi un po’ perplessa. All’inizio il bacio era leggero e casto dopo però si trasformò in qualcosa di più passionale e pieno di desiderio. Sentii le sue mani appoggiarsi sulla mia gamba scoperta e risalire piano. –non qui … - gli sussurrai sorridendo a fior di labbra. Lui si mise a ridere fragorosamente lasciandomi un ancora una volta di stucco. –perché ridi?- gli chiesi. –pensi davvero che ti scoperei su una panchina di un parco a casa di colleghi di mio padre? Un po’ di ritegno ce l’ho anche io- -si è vero ormai hai fin troppo ritegno … una volta ti divertivi di più … -lo vidi perdere il sorriso. Prenderlo in giro funzionava sempre. –ero una gran testa di cazzo una volta … - -a me piaceva davvero quella gran testa di cazzo … - -mi piacerebbe lasciare questo posto ed andare ad una festa per dimostrarti che posso divertirmi ancora ma non puoi per quello stupido gesso. Mi dispiace così tanto per l’accaduto … - -non fa niente. Alla fine me la sono andata a cercare no?-. Mi prese per mano e mi aiutò ad alzarmi per poi ritornare in casa. –ora ci diranno un bel po’ su … - disse prima di aprire la porta. –puoi farlo mamma … -disse lui ad Anne. Gli altri lo guardarono un po’ straniti ma vidi anche il padre di Harry annuire. Il padre di Harry fece accomodare tutti attorno al tavolo già apparecchiato per la cena e poi parlò: –allora come sapete tutti quello che abbiamo in mano è un affare molto grosso ma anche pericoloso … mio figlio lo sa bene perché è già stato coinvolto. Volevamo chiarirvi un po’ la situazione prima di iniziare con le procedure e il modo migliore è dirvi tutta la verità poiché Harry non è l’unico qui presente che è stato coinvolto … - si sentii un po’ di borbottio e quando guardai dritta negli occhi di mia madre vidi la sua paura. Lei aveva già capito tutto. –anche Elena è stata coinvolta e la sua gamba ne è la prova. Non è solo rotta ma è stata anche operata per rimuovere un proiettile … - mio padre si alzò in piedi di scatto. –perché?! Che cosa centri tu con quelli?!- mi chiese. –mi avevano chiesto un riscatto … - dissi mentendo e supplicando con gli occhi Anne di non dire nient’altro. –un riscatto per cosa?!- -per Luna … volevano rapire Luna- dissi con voce rotta. –e perché? Come facevano a conoscerti?- disse Max in maniera più pacata. –per … - non sapevo come rispondere, volevo coprire Harry. –per colpa mia. Loro mi conoscevano!- disse Harry per coprirmi a sua volta. –e come?!- chiese mio padre. –avevo degli scambi con loro … ma non per me!- -ok questa storia sta davvero degenerando … - disse mio padre. –io sto bene e ora è tutto a posto … -dissi. Mia madre aveva uno sguardo perso, stava riflettendo sui particolari della storia. Nessuno sapeva che eravamo stati noi, o meglio Harry e gli altri, a uccidere quei ragazzi e mia madre ci strava arrivando. Era una persona molto intelligente e coglieva i particolari che a nessuno interessavano. Ad un certo punto la vidi alzare lo sguardo. – siete stati voi ad uccidere quei ragazzi?- chiese piano come se stesso parlando più a se stessa che a noi. Aveva capito e ora eravamo in guai seri. 

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Capitolo 28
*** capitolo 28 ***


Capitolo 28
-non avevamo scelta … o loro uccidevano noi o noi uccidevamo loro … - disse Harry con tono deciso. –non è così facile la faccenda! Se vi scoprono sarete “macchiati” a vita, vi sbattono in prigione e potrebbero togliervi la custodia di Luna!- urlò mia madre. –e che cavolo dovevamo fare mamma?! Non potevamo scappare ci avrebbero trovati di sicuro!- dissi senza distogliere i miei occhi dai suoi per un secondo. –chiamavate la polizia no?- -avrebbero incastrato Harry e i suoi amici … - non aveva più la risposta pronta. Io avevo ragione e lei lo sapeva … -è cresciuta in un ambiente così … un ambiente di affari spietati … questi tipi di affari sono pericolosi, basta sbagliare qualcosa e sei fuori … hanno avuto fegato ed era naturale che crescesse così … - disse mio padre rivolgendosi a mia madre. –anche tu sei dalla loro parte? Hanno una bambina e nessuno se ne frega … - disse lei accigliata dalla rabbia. Sapevo che non lo pensava e infatti non avevo fatto nulla a differenza di Harry che mi stava stringendo così forte la mano da farmi male. Ad un tratto sentii che il calore della sua mano era sparito e che se ne era andato fuori. Sospirai e mi appoggiai al muro guardando con sguardo omicida mia madre. –perché qualche volta non tieni un po’ chiusa quella bocca?- sibilai. –là verità fa male vero?- mi rispose a tono lei. Non c’era davvero rabbia nella sua voce, solo molta paura e delusione. Forse non voleva che la sua unica figlia entrasse anche lei in affari così loschi. –noi ora cosa facciamo?- chiese Max. –noi continuiamo con i nostri affari, non ci saranno problemi … - rispose il padre di Harry e il mio annuì. Mia madre,Anne e l’altra donna se ne andarono in un'altra stanza e io piano le seguii. –non posso credere che mia figlia sia diventata così! Lei non lo era prima, da quando è partita per New York è cambiata, assomiglia tutta a suo padre ora …  gli affari gli intrigano così tanto che non gli interessa più a nessuno dei due se corrono pericolo, l’obbiettivo è quello e loro lo devono raggiungere- spiegò mia madre in lacrime. Non l’avevo mai vista lasciarsi andare così tanto davanti ad altre persone. –ti capisco … mio figlio è uguale e forse è proprio per quello che sono così uniti … dicono che gli opposti si attraggono ma non è vero, se si è troppo diversi e non si ha niente in comune come si può star bene insieme?- mi ero già stancata di quella conversazione così uscii a cercare Harry. Lo cercai per un po’ e poi lo vidi seduto sotto un albero così mi avvicinai. –perché sei scappato? No devi prendere sul serio quello che dice mia madre … - gli dissi sedendomi sulle sue gambe e accoccolandomi tra le sue braccia. Solo in quel momento mi accorsi che aveva una sigaretta in mano. –perché non dovrei? Ha ragione … - mi rispose portandosi la sigaretta alla bocca. –siamo giovani abbiamo ancora molto tempo. Riusciremo a migliorare ed a diventare bravi genitori- lui non rispose ed io gli sfilai dalla tasca dei pantaloni il pacchetto delle sigarette prendendone una. –mi dai l’accendino?- gli chiesi. Mi guardò subito male ma poi sbuffò e me lo diede. Era romantico stare sotto un albero a guardare le stelle insieme. –che cosa ti avevo detto?- mi chiese all’improvviso. Non capendo a cosa si riferiva scossi la testa. –non devi fumare … - alle sue parole mi ricordai la conversazione sul bambino di qualche tempo fa. Mi misi a ridere e lui mi guardò strano. –vuoi diventare uno di quei noiosi ragazzi che non fanno un cazzo per divertirsi?- lui sbuffò. –ma non mi hai sentito prima? Voglio diventare un bravo genitore … - mi disse lui. –e io ti ho detto che abbiamo tempo … divertiamoci … - -merda … - imprecò sotto voce. Non capendo mi girai a guardarlo ma sentii qualcosa sotto di me spingere. Mi misi a ridere di gusto. –allora ti faccio ancora questo effetto!- gli dissi. In un attimo mi ritrovai distesa a terra con lui sopra. –tu mi farai sempre questo effetto … - finii la sigaretta e la buttai a terra. Pian piano stava risalendo la mia gamba fino ad arrivare al vestito, salì ancora fino al mio interno coscia. Non riuscivo a trattenere tutti i gemiti e ogni volta lui ridacchiava. Cercai la cintura dei suoi pantaloni e quando la trovai la sganciai come il bottone. Quando arrivò ai miei slip li tirò giù lentamente e poi fece lo stesso con i suoi boxer. –niente preliminari … - sussurrò. –tu sei pazzo! E se ci scoprono?!- gli dissi imbarazzata. –non verranno a cercarci … - non mi lasciò il tempo di rispondere che cominciò a baciarmi. Lo sentii armeggiare con le mani segno che stava prendendo il preservativo e poi inaspettatamente entrò in me. Mi mancò il fiato per pochi secondi e quando si staccò dalle mie labbra respiravamo entrambi affannosamente. Dava delle spinte decise e io non riuscivo a trattenere i gemiti e questo a lui divertiva parecchio. Non volevo più dargli questa soddisfazioni così cominciai a mordermi il labbro per trattenere i gemiti. Lui se ne accorse e mi guardò con aria di sfida. Spinse con ancora più decisione ma cominciò davvero a farmi male. Non era mai arrivato a questo punto, voleva sfogarsi su di me. – smet-tila-  gli dissi facendolo fermare. –scusa … davvero scusa non volevo … - si scusò lui accarezzandomi il viso. –devi solo rallentare un po’, mi dispiace non ho più il ritmo di una volta- dissi ridendo. –scusa,scusa- disse cominciando a baciarmi tutto il viso. –ti va se andiamo a casa mia?- dissi sorridendogli. –Luna vorrà venire con noi … - - no se non gli diciamo niente ... usciamo dal cancello che tanto è aperto e poi camminiamo fino a casa mia … -. Ci sistemammo e poi uscimmo da quella casa. La città era molto trafficata ed era davvero meravigliosa. Mi sentivo sicura qui a differenza di New York. Camminammo per un po’ e poi finalmente arrivammo a casa. Presi il mio mazzo di chiavi e aprii la porta. –ci guardiamo un film?- chiesi. –si- ci sedemmo sul divano e cominciammo a guardare la tv. –ti amo- mi disse all’improvviso mentre io ero tutta presa dal film. Mi girai a guardarlo un po’ sorpresa. –lo dici sul serio o solo perché vuoi farti perdonare per prima?- mi guardò male senza rispondere. –ok ok ho capito. Lo dici sul serio!- dissi ridendo e alzando le mani in segno di resa. Lui mi lanciò un cuscino in faccia e dopo si mise a ridere. –cos’è vuoi la guerra?! E guerra sia!- dissi prendendolo a cuscinate. –sembriamo due bambini!- disse lui. –ma io sono una bambina!- dissi facendo una vocina scema. –la più bella bambina del mondo!- disse prima di baciarmi. 

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Capitolo 29
*** capitolo 29 ***


Capitolo 29
Era davvero bellissimo poter avere Harry accanto, lui bene o male era parte di me e anche se a volte ne combinava di davvero grosse io lo amavo. La mia mente poteva dire ciò che voleva, che era uno stronzo,un idiota,una persona senza cuore, meschina,che mi faceva solo del male, ma io non la ascoltavo, il cuore era l’unica cosa che mi aiutava a capire la verità ed era sempre onesto. Possiamo provare in tutti i modi a rinnegare qualcosa ma se quello è vero amore non scomparirà a nostra scelta. Continuammo a guardare la tv finche il suo cellulare non suonò. – pronto?- disse tranquillo. Ad un certo punto si alzò in piedi di colpo e mi guardò per poi fingermi un sorriso. –certo certo- continuò lui. –appena posso e comunque non lo farò. Ciao- chiuse la chiamata turbato e si risedette sul divano vicino a me. Non parlai ma il mio sguardo diceva tutto. –non è successo niente tranquilla- si alzò ed andò in cucina. Dopo un po’ che non tornava ci andai anch’io. Lo vidi appoggiato al tavolo con una mano nei capelli e l’altra che reggeva il cellulare. Stava leggendo qualcosa ed aveva una faccia sconvolta. –mi dici cosa è successo?- chiesi. –devo tornare a New York …- disse con voce fredda. –perché?- -ho delle cose urgenti da fare- -magari con Abby … - disse sussurrando ma lui mi sentì. Mi sorrise e ridacchiò. –non devi essere gelosa amore mio, tu sei l’unica- disse baciandomi il collo. Aggrappai le mie braccia al suo collo e lui mi alzò leggermente da terra facendomi poi sedere sul tavolo. Misi una mano nei suoi capelli e tirai qualche ricciolo per avvicinarlo ancora di più a me. Mi divaricò le gambe sistemandosi tra esse e mi lasciai sfuggire una risatina. –perché ridi?- chiese. –perché sei insaziabile amore mio- lo feci ridere poi cominciò a salire con la mano come era successo qualche ora prima nel giardino della casa. Arrivato al mio interno coscia spostò i miei slip ed entrò in me con due dita facendomi gemere rumorosamente finche alla fine non venni. In quel momento suonò di nuovo il suo cellulare, prima di rispondere cercò di regolarizzare il suo fiato. –pronto?- la sua faccia di nuovo si incupì. –ok adesso vado-  quando chiuse la chiamata io mi ero già risistemata e scesa dal tavolo. –devo andare … - disse triste. –parti ora per New York?!- ero sconvolta. –si devo farlo … - -come faccio io a venire? Non posso mollare tutto, mollare Luna- -ma tu non devi venire … è una cosa che riguarda me … - -non avresti detto così tre anni fa … tre anni fa mi hai detto che se siamo un “noi” tutto ciò che riguarda me riguarda anche te ma vuol dire che non lo siamo più … - -non è vero Ele! Solo che questa cosa è privata e pericolosa … stanne fuori per favore. Non ti sto tradendo e neanche trovando una scusa per mollarti. Tornerò fra non molto massimo un mese- -ok … - lo abbracciai e poi se ne andò. Mi sentivo di nuovo sola e in più il giorno dopo mi avrebbero detto chissà quanto su. Decisi di andarmene a letto siccome era già l’una. Mi rigirai parecchie volte perché non prendevo sonno. Erano le due e i miei non erano ancora tornati. Guardai il cellulare e c’era solo un messaggio di mio padre dove mi diceva che Harry l’aveva avvertito che ero a casa e che loro avrebbero fatto tardi. Andai sul balcone e mi accesi una sigaretta. In questo periodo ne fumavo molte anche se Harry continuava a dirmi di smettere, erano un modo per distrarmi.  Guardavo il cielo ricoperto dalle nuvole e le auto che passavano sulla strada. Senza di lui per un mese mi sarei sentita persa, l’avevo appena ritrovato ed ora se ne era andato di nuovo. Avevo conosciuto Abby ed avevo capito che era molto amichevole ma la gelosia non se ne andava. Finita la mia sigaretta mi rilavai i denti ed andai a letto.
La nottata era stata orribile  non riuscivo a dormire ed ero molto agitata. Avevo sentito rientrare mio padre e gli altri alle tre di notte. La mia povera Luna di sicuro era stanchissima. Mi alzai dal letto e mi sistemai prima di scendere in cucina. –mamma … -dissi vedendola seduta sul tavolo. –ciao tesoro- disse abbracciandomi. –mi dispiace per ieri sera … - continuò lei. –fa niente mamma- -sei stanca?- mi chiese. –si … non ho dormito molto bene. - -ho saputo di Harry … - la guardai con uno sguardo triste senza dire nulla. –non ti ha lasciato, tornerà- -lo spero … - -ti fidi di lui?- -si ma non mi piace che mi tagli fuori dalla sua vita- -ti sta proteggendo … è diverso-. Dopo aver fatto colazione andai da Luna e la svegliai. –ciao mami- -ciao amore- - dov’è papà?- -è dovuto partire… tornerà presto però- -papà non c’è mai … - disse rattristandosi. Quelle due parole mi ferirono il cuore peggio di una lama affilata ma infondo aveva davvero ragione.

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Capitolo 30
*** capitolo 30 ***


Capitolo 30
*4 anni dopo*
Quel giorno orribile in cui Harry era partito mi sentivo sola ma dopo neanche un mese era tornato. Era stato tutto un malinteso, o quasi. Jessie aveva deciso di andare alla polizia a denunciare chi le aveva fatto del male e voleva che la aiutassero a tornare a casa ma Harry sarebbe finito nei guai così la aveva aiutata lui a tornare a casa sua. La sua vera casa. Quando era tornato non sembrava turbato e niente tra noi era cambiato, anzi le cose andavano benissimo. Dopo altri tre anni insieme mi aveva chiesto di sposarlo mentre eravamo in vacanza solo io e lui. Era sera ed eravamo nella stanza del nostro hotel a Parigi, avevo appena finito di fare la doccia dopo una lunga giornata a visitare la città. Quando uscii dal bagno vidi un mazzo di rose rosse sul letto e mi avvicinai per guardarle, di Harry non c’era traccia nella stanza. Quando le presi in mano mi accorsi di una lettera tra i fiori. Era una lettere molto lunga che raccontava tutte le nostre esperienze, sia positive che negative ma alla fine c’erano dei puntini e non una vera conclusione. Quando rientrò nella stanza con un enorme sorriso sul volto la mia domanda fu spontanea. –come mai non c’è una conclusione?- -la nostra storia non è finita e quindi neanche la lettera. La lettera rappresenta la nostra vita ed è ora di aggiungere una nuova frase… mi vuoi sposare?- -si, si mille volte si!- .
Quando tornammo a casa e raccontammo tutto ai miei, erano molto felici ma non quanto me. Aspettavo questa domanda da un po’ di tempo… avevo voglia di creare una famiglia. Dopo qualche settimana dalla meravigliosa proposta avevo scoperto di essere di nuovo incinta. Ero elettrizzata, quel mese era stato ricco di bellissime notizie. Il matrimonio era stato rimandato siccome non volevo sposarmi con il pancione, aspettai che il bambino nascesse. Era un maschietto moro con gli occhi chiari ed era la coppia esatta di Harry, all’inizio Luna ne era gelosa ma poi quando le avevo fatto scegliere il nome l’aveva accettato. Si chiamava Michael. Luna ormai aveva sette anni ed andava a scuola, mentre il nuovo arrivato occupava tutte le ore della mia vita.  A Harry piaceva molto di più passare le giornate con Luna, avevano costruito un rapporto favoloso. Louis, Elizabeth, Liam e Zayn erano amici di famiglia. Si con Zayn e Liam era andato tutto bene, avevamo risolto tutto anche se per me era stata dura accettare il ritorno di Zayn. Qualche volta veniva anche Niall a farci visita e io sentivo spesso Jessie per telefono. Abby non si era più fatta vedere ed aveva continuato la sua carriera a New York. Io e Harry eravamo anche andati a vedere la nostra vecchia scuola, dove tutto era iniziato e dove avevo conosciuto l’amore della mia vita. Quei corridoi tanto familiari, quelle aule che avevo odiato per tanto tempo ora erano il mio passato. Avere accanto una persona che ha vissuto bene o male i tuoi stessi momenti è fantastico perché ti conosce, sa cosa hai provato in quel momento e ti può sostenere.  Harry era parte di me, lo era sempre stato perché il nostro destino era scritto e il mio nome e il suo sarebbero diventati una cosa sola. Ero diventata la signora Styles e lo sarei rimasta a lungo perché quello era il mio posto, quello era il luogo dove io dovevo stare. Di certo la mia vita non era delle più belle o perfette ma non avrei cambiato nulla. Avevo due bambini bellissimi e un marito che mia amava. Non ero famosa, non ero importante agli occhi delle altre persone nel mondo, ma nel mio piccolo regno era tutto perfetto. Questo è l’importante, se hai qualcuno che ti ama, che ti rispetta, che ti sostiene non ti interessa la celebrità perché sei celebre nel tuo piccolo mondo. La famiglia e gli amici sono molto più importanti del resto. A tutti piacerebbe essere famosi ma ognuno ha il destino scritto e se nel proprio destino non fa parte essere conosciuti non dobbiamo disprezzare ciò che abbiamo.
Questo è quello che ho imparato dalla mia esperienza e avere Harry, Luna e Michael è la cosa più bella che mi potesse capitare.
The end.
 
Siccome è l’ultimo capitolo faccio anche una mia recensione. Inizio col dire che mi dispiace molto perché sono stata davvero lenta ad aggiornare i vari capitoli. Non ho avuto molte recensioni e questo è un po’ negativo ma ho voluto portare a termine la storia lo stesso. Grazie a tutte quelle che hanno recensito, messo la storia nelle preferite, ricordate e seguite. Grazie mille vi amo!! Se scriverò un'altra storia lo farò quando avrò più tempo da dedicargli… 

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