GaaraxMiki

di FedeAle1525
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Gaara, il ninja solitario ***
Capitolo 2: *** Una Insolita Mattina ***
Capitolo 3: *** Un Nuovo Incontro ***
Capitolo 4: *** Una Persona da Proteggere ***
Capitolo 5: *** Il passato non si può cancellare! ***
Capitolo 6: *** L'Ombra del Passato ***
Capitolo 7: *** Confronto tra Padre e Figlio ***
Capitolo 8: *** Ti aiuterò a mantenere la promessa! ***
Capitolo 9: *** Insieme verso il titolo di Kazekage ***
Capitolo 10: *** 4 anni dopo ***
Capitolo 11: *** Il Complotto ***
Capitolo 12: *** Il Nuovo Kazekage ***
Capitolo 13: *** Finalmente la verità! ***
Capitolo 14: *** Un Passato da Raccontare ***
Capitolo 15: *** La Famiglia si allarga ***
Capitolo 16: *** Suna - Konoha: Una Nuova Alleanza ***
Capitolo 17: *** La Difesa Assoluta viene infranta! ***
Capitolo 18: *** Sostenersi a Vicenda ***



Capitolo 1
*** Gaara, il ninja solitario ***


CAPITOLO 1: “Gaara, il ninja solitario”


“Vattene!!! Stai lontano!!! Non ti avvicinare!! Sei un mostro!!! Tesoro non avvicinarti a lui, è un bambino cattivo!!!”
Questo è quello che sopporto tutti i giorni da quando sono nato. La gente del mio villaggio mi considera un mostro per quello che nascondo dentro di me.
Mi chiamo Gaara ho 12 anni e sono il Jinchuuriki del Villaggio della Sabbia.
Da quando sono nato intorno a me vedo solo sguardi pieni di odio e terrore, persino mio padre, la persona che dovrebbe difendermi e amarmi, a tentato di uccidermi più volte.
Non ho nessuno al mondo, posso contare solo su me stesso. Non so cosa vuol dire “Amare”, nessuno me lo ha mai insegnato. Provo solo odio nei confronti della gente e dolore verso me stesso.
Ho trovato un posto appena fuori dal villaggio, una piccola oasi , dove riesco a restare solo ed evitare gli sguardi della gente. Quasi ogni giorno ormai, dopo le lezioni in accademia, mi reco lí e spesso mentre sento i rumori della natura mi ritrovo a pensare: ”Perché? Perché tutto questo odio nei miei confronti? Non è colpa mia se quando sono nato hanno rinchiuso un mostro dentro di me! Nessuno ha mai chiesto il mio parere! Io non ho mai voluto tutto questo! Odio tutti per quello che mi hanno fatto ed un giorno mi vendicherò!”




Miki POV

Miki: “Papà, chi è quel bambino laggiù?”
Papà: “Nessuno tesoro, andiamo a casa.”
Cercò di prendermi per mano e trascinarmi via, ma io schivai la sua presa.
Miki: “E perché se ne sta sempre tutto solo?”
Papà: “Tesoro, lui è un bambino cattivo, se ti avvicini potrebbe farti del male. Ecco perché se ne sta sempre da solo. Ora andiamo a casa.” Mi girai a fissare quel bambino, ma la sensazione che mi trasmise in quel momento non era paura, come aveva appena detto mio padre, bensì tristezza. Provai una profonda tristezza nel vedere come quel bambino osservava i genitori assieme ai loro figli. Poi per un momento incrociai il suo sguardo, stava piangendo, ma lui dopo essersi accorto di me voltò le spalle e corse via.
Sentii la voce di mio padre chiamarmi, mi voltai e lo vidi che si allontanava, lo seguii.
Durante tutto il viaggio di ritorno a casa pensai alle parole di mio padre e al volto in lacrime di quel bambino e pensai: “Bambino cattivo!? Non possono esserci dei bambini cattivi! E poi i bambini cattivi non piangono!”. Fu in questo momento, mentre ero immersa nei miei pensieri, che mi venne in mente un’idea: “Domani dopo le lezioni cercherò di avvicinarmi a quel bambino e parlare con lui.
Arrivammo a casa corsi a farmi un bel bagno caldo, mangiai così di fretta che per poco non soffocavo.
Papà: “Tesoro come mai tutta questa fretta?”
Miki: “Niente Papà! Ho solo molta fame!”
Neanche io sapevo spiegare tutta quella fretta. Sapevo solo che non vedevo l’ora di mettermi sotto le coperte per far passare questa giornata.
Non appena mi sdraiai sul letto pensai a cosa dire a quel bambino il giorno seguente, ma più ci pensavo più le mie idee si confondevano.
Miki: “Chissà cosa accadrà domani?”
Non appena pronunciai quelle parole chiusi gli occhi e mi lasciai cullare dal sonno.



ANGOLO DELL'AUTRICE :)

Ciao a tutti ragazze! ;)
Questa è la mia prima af e spero che vi piaccia! ;)
Come prima capitolo è un po’ corto però spero vi abbia incuriosito a tal punto da farvi aspettare per leggere il seguito! :) Cercherò di non farvi aspettare molto! XD
Se tutto va bene dovrei aggiornare ogni settimana!!! ;)
Gli altri capitoli saranno molto più lunghi! XD Questo era solo per ingranare! XD
Bhe come mio primo angolo direi di finire anche perché essendo il primo capitolo non ho ringraziamenti da fare! :)

Un bacio e alla prossima! <3<3

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Capitolo 2
*** Una Insolita Mattina ***


CAPITOLO 2: “Una Insolita Mattina”


Aprii gli occhi. Rimasi qualche secondo immobile a fissare il soffitto. Poi mi ricordai.
Miki: “È oggi!!!!”
Mi alzai con un gran salto dal letto. Aprii l’armadio e mi vestii di corsa.
“Non voglio arrivare in ritardo proprio oggi!”
Uscii dalla stanza e sentii subito un buon profumino che mi fece venire una gran fame.
“Il mio paparino ha già preparato la colazione!”
Corsi in cucina, mi sedetti al tavolo e presi le posate in mano continuando a sbatterle sul tavolo.
“Sono pronta ad addentare tutto!”
Mio padre era impegnato ai fornelli, ma non appena sentì il rumore si girò a guardarmi.
Papà: “Buongiorno tesoro.”
Miki: “Buongiorno Papà.”
Papà: “Siamo di buon umore stamattina. Come mai?"
“Non posso certo dirgli la verità. E adesso?”
Miki: “Oggi c’è una lezione speciale in accademia.”
Papà: “Davvero!? E di cosa si tratta?”
“Oddio! E adesso che mi invento?”
Miki: “Faremo pratica con gli shuriken. E la prima volta che li uso. Sono così emozionata!”
Papà: “Bene! Era ora che vi facessero fare un po’ di pratica, ma fa attenzione a non farti male e a non fare male a nessuno. Capito?”
Miki: “Certo Papà! Farò la brava!”
“Fiuuuu! Sono riuscita a cavarmela!”
Papà: “Ascolta tesoro…”
Miki: “Sì Papà!?”
Papà: “… oggi non posso venire a prenderti all’accademia.”
Miki: “Perché?”
Papà: “Mi hanno affidato una missione fuori dal villaggio, ma sarò di ritorno per l’ora di cena. Te la senti di tornare a casa da sola?”
Miki: “Certo papà! Puoi fidarti di me, ormai sono grande.”
“Che fortuna! Così potrò incontrare quel bambino senza che papà lo scopra.”
Papà: “Ok, bambina “grande”! Sbrigati a finire altrimenti facciamo tardi.”
Guardai l’orologio appeso al muro.
Miki: “Oddio!”
Svuotai il piatto in un lampo e mi alzai dalla sedia pronta per andare, ma papà iniziò a fissarmi in modo strano.
Papà: “Vuoi davvero uscire così?”
Miki: “Così come?”
Papà mi indicò il viso e scoppiò a ridere.
Miki: “Ops!”
La sua risata contagiò anche me. Presi un tovagliolo e mi pulii il viso.
Miki: “Ok ora sono pronta!”
Papà: “Ok andiamo!”
Uscimmo di casa e ci avviammo verso l’accademia. Arrivati salutai papà, gli augurai buona fortuna e andai a raggiungere i miei amici. Nello stesso momento mi guardai intorno per cercarlo. Lo vidi, era lì da solo nel solito angolo del giardino che aspettava la campanella per poter entrare.
Provai la stessa tristezza che avevo provato il giorno precedente e mi convinsi che la decisione che avevo preso era quella giusta.
Miki: “Lo farò!”
Suonò la campanella e tutti, compreso lui, entrarono in accademia.


ANGOLO DELL’AUTRICE

Grazie mille ragazze x le visualizzazioni del 1° capitolo, non mi aspettavo di arrivare a un numero così alto!! ;)
Grazie!!! *-*
Appunto per questo ho voluto anticipare l’uscita del 2° capitolo, perché credo che molte di voi saranno curiose di sapere qualcosa di più su Miki!!! :)
Questo capitolo fa capire il suo carattere e spero che come protagonista vi piaccia!! ;)
So che il primo capitolo era un po’ corto ma come ho già detto questa è la mia prima ff e quindi sono molto inesperta!! XD
Col il secondo la lunghezza non è molto migliorata, perchè ancora non è successo nulla di concreto!!! XD
Questi 2 primi capitoli erano solo per conoscere i nostri protagonisti, ma dal prossimo si passerà all'azione!! XD

Grazie ancora per le visualizzazioni!! ^^

Alla prossima!!! ;)

Baci!! *-*

A ClaudiaUzumaki

Grazie ancora per la recensione!!! ^^ Mi ha reso molto felice!!! ;)
Nella recensione hai scritto che eri molto incuriosita dal personaggio di Miki!! ;)
Spero con questo capitolo di aver soddisfatto la tua curiosità e che il personaggio sia di tuo gradimento!! :p
Fammi sapere!!! ;)

Grazie ancora!!! ^^

Un bacio!!! *-*

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Capitolo 3
*** Un Nuovo Incontro ***


CAPITOLO 3: “Un Nuovo Incontro”


Suonò la campanella.
“Finalmente libera! Questa giornata sembrava non passare mai.”
Uscii dall’accademia e salutai i miei amici, poi lo cercai.
“Eccolo!”
Se ne stava andando. Decisi di seguirlo senza farmi notare. Arrivammo alle porte del villaggio e lì mi bloccai. Il bambino stava uscendo dal villaggio per dirigersi verso il deserto.
“Papà mi ha sempre detto che uscire dal villaggio da sola è molto pericoloso e soprattutto avventurarsi nel deserto. Potrebbero esserci dei ninja di altri villaggi pronti ad attaccarmi. Che faccio? Se non mi sbrigo lo perderò di vista. Ormai sono qui non posso tirarmi indietro!”
Feci un bel respiro e continuai a seguire il bambino. Avevo paura. Le gambe continuavano a tremare e non facevo altro che guardarmi intorno.
Dopo qualche minuto arrivammo in un oasi e il paesaggio che mi ritrovai davanti era semplicemente meraviglioso: un piccolo prato con qualche fiore colorato sparso qua e là, e una distesa d'acqua così limpida che sembravano brillare alla luce del sole.
Il bambino si era seduto sul prato di fronte al piccolo laghetto e sembrava perso nei suoi pensieri, così decisi di avvicinarmi e provare a parlargli.
Mi avvicinai piano piano in modo da non fami sentire e quando fui abbastanza vicina gli misi una mano sulla spalla.
Miki: “Ciao!”
Non so come ma qualche secondo dopo mi ritrovai a terra con il braccio dolorante.


Gaara POV

“Come mai il mio scudo di sabbia non ha funzionato? Di solito si attiva non appena qualcuno cerca di avvicinarsi. E allora come mai qualcuno è riuscito a toccarmi?”
Mi girai e la vidi a terra. Era una bambina della mia età, mi ricordo di averla vista in accademia, aveva i capelli corti a caschetto di colore verde e gli occhi neri. Perdeva sangue dal braccio. L’avevo colpita subito dopo il suo “Ciao”. Mi ero spaventato. Nessuno prima di allora era riuscito a toccarmi.
La bambina si alzò, strappò un pezzo del suo vestito e se lo strinse attorno al braccio per bloccare il sangue. Poi si girò verso di me e mi tese la sua mano.
Miki: “Scusa non volevo spaventarti. Mi chiamo Miki, piacere. E tu come ti chiami?”
Rimasi sbalordito, non solo quella bambina non aveva paura di avvicinarsi a me ma in più mi aveva appena chiesto scusa e si era presentata.
“Che vuole questa bambina da me? Non vorrà anche lei uccidermi? Fino ad ora tutti quelli che mi si sono avvicinati lo facevano per questo! Non può essere venuta solo per conoscermi!?”
Gaara: “E che t’importa!? Se sei venuta qui per uccidermi, a che ti serve sapere il mio nome?”
Miki: “Ucciderti? E perché dovrei farlo? Non ho nessun buon motivo! E poi certo che mi interessa sapere il tuo nome. Voglio diventare tua amica!”
Alla parola “Amica” il mio cervello andò in confusione. Ho sempre desiderato avere un amico, o in questo caso amica, e forse adesso quel desiderio poteva diventare realtà.
“Ma se lo stesse dicendo solo per ingannarmi!?”
Gaara: “Amica? Nessuno vorrebbe mai diventare mio amico."
Miki: “Ma io sì!”
Fissai gli occhi di quella bambina per la prima volta e mi accorsi che il suo sguardo era diverso. Non era il solito sguardo pieno di odio e paura. Era determinato e sereno. In quel momento lo capii.
“Questa bambina non ha paura di me! E fà pure sul serio!”
Non posso nascondere che la cosa mi riempì il cuore di gioia. Una sensazione che fino ad allora non avevo mai provato. Per la prima volta ero davvero felice.
Gaara: “Tutti hanno paura del mio strano potere.”
Miki: “Tutti tranne me! Trovo il tuo potere fighissimo! Controllare la sabbia deve essere divertente!”
Gaara: “Fighissimo?? Divertente??? Ahahahahaha! Certo che sei strana tu!”
Miki: “Non è vero! Io non sono strana!”
Scoppiai a ridere e la mia risata contagiò anche lei. Era la prima volta che ridevo così di gusto e la cosa non mi dispiaceva per niente. Per la prima volta mi sentivo considerato e mi stavo pure divertendo.
Gaara: “Mi chiamo Gaara. Piacere di conoscerti Miki!”
Dopo aver detto queste parole sul viso di Miki comparve un bellissimo sorriso.
“Davvero questa bambina è felice di stare in mia compagnia? Ancora non posso crederci!?”


Miki POV

“Sono così felice! Ci sono riuscita! Lo sapevo, Gaara non è un bambino cattivo!”
Vidi il sole che si tingeva di arancione e capii che era quasi ora di cena.
“Devo tornare a casa prima di Papà!”
Miki: “Scusa Gaara ma si è fatto tardi e devo tornare a casa prima di Papà. Lui non vuole che stia in tua compagnia. Dice che sei un bambino cattivo, ma io so che non è così. Tornerò domani così potremmo giocare insieme.”
Mi alzai e corsi verso il deserto, ma prima di partire mi voltai verso di lui e urlai. Miki: “Ciao Gaara è stato un vero piacere conoscerti! Ci vediamo domani. Buonanotte.”
Non rispose ma sapevo che anche lui era felice di avermi conosciuta.
Corsi più veloce che potevo.
“Devo assolutamente arrivare a casa prima di Papà!”
Fui un fulmine, senza neanche accorgermene attraversai il deserto e arrivai alle porte del villaggio e in men che non si dica raggiunsi la porta di casa.
Le luci erano spente.
“Evviva! Ce l’ho fatta!”
Andai subito a fare il bagno, medicandomi prima la ferita.
“Menomale che è sul braccio sinistro.”
Non appena uscii dal bagno sentii la porta di casa aprirsi.
Papà: “Tesoro sono a casa.”
“Giusto in tempo. Non poteva andarmi meglio.”
Raggiunsi papà e lo abbracciai forte.
Miki: “Com’è andata la missione?”
Papà: “Missione compiuta! Ora vado a preparare la cena. Ho una gran fame!”
Lo sguardo di Papà cadde sul mio braccio sinistro.
Papà: “Tesoro che ti sei fatta al braccio sinistro?”
“Cacchio la ferita! Me n’ero scordata! E adesso che m’invento?”
Papà: “Non dirmi che ti sei ferita con qualche shuriken?”
“Shuriken!? Ah già, la lezione! Grande papà!”
Miki: “Già! Me ne sono lasciata sfuggire qualcuno. Però è stato divertente!”
Papà mi fissava con uno sguardo tremendamente serio.
Papà: “Che ti avevo detto stamattina?”
Miki: “E’ vero! Scusa Papà. Ti prometto che la prossima volta starò più attenta.”
Ero davvero mortificata e per poco non scoppiai a piangere.
Papà: “Ok tesoro. Per fortuna è solo un graffio. Adesso andiamo a cenare.”
Miki: “Siiiiiiiii! Cibo! Cibo! Cibo!”
E mi diressi saltellando in cucina.
Finito di cenare, con la pancia completamente piena, andai in camera mia, mi sdraiai sul letto e senza neanche accorgermene mi addormentai pensando alla bella giornata che avevo passato.

Gaara POV

Miki se n’era andata e la cosa mi fece subito diventare triste.
“Però ha detto che sarebbe tornata domani!? Forse il giorno che ho sempre desiderato è finalmente arrivato!”
Guardavo il sole che tramontava e non facevo altro che pensare a Miki e alle sue parole: “Tornerò domani così potremmo giocare insieme!”.
Volevo che la notte trascorresse veloce per poter rivedere Miki.
Fu la prima volta che riuscii ad addormentarmi con il sorriso sulle labbra.


ANGOLO DELL’AUTRICE

Eccomi tornata!!! ;)
Devo ringraziarvi ancora una volta per le numerose visualizzazioni!! ;)
Non me lo aspettavo proprio! ;) Anche perché la storia non è ancora entrata nel vivo!! XD
Quindi ho deciso di anticipare anche l’uscita del 3° capitolo, dove finalmente i nostri due protagonisti si incontrano!!! ;)
E d’ora in poi aggiornerò ogni venerdì sera!!! :p

Ho faticato tanto per creare questo capitolo visto che i protagonisti sono dei bambini e ragionare da bambina non è stato facile!! XD Perciò spero di esserci riuscita!! ;)
E spero di avervi fatto anche divertire un po’!! ;)

Alla prossima!!! :)

Baci!!! *-*

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Capitolo 4
*** Una Persona da Proteggere ***


CAPITOLO 4: “Una Persona da Proteggere”


Un’altra giornata sta per iniziare.
Mentre mi vestivo e andavo in cucina per fare colazione dove mi aspettava papà, pensavo: “Mmm…… Ho detto a Gaara che oggi sarei andata da lui per giocare, però se papà viene a prendermi all’accademia non posso andarci. Che cosa posso inventare!?”
Dopo minuti e minuti.
“Ecco! Trovato!”
Mentre ero intenta a mangiare, presi un bel respiro e mi decisi.
Miki: “Papà, oggi dopo l’accademia posso andare a dormire a casa di Ayame?”
Papà: “Ayame? Quella tua compagna coi capelli lunghi rosa e un fiocco rosso sempre in testa?”
Miki: “Si Papà, proprio lei! Allora posso?”
Papà: “Certo! Quindi non c’è bisogno che ti vengo a prendere all’accademia!?”
Miki: “No! Mi vengono a prendere i genitori di Ayame.”
Papà: “Ok! E fai la brava! Non far disperare i genitori di Ayame!”
Miki: “Certo Papà! Farò la brava bambina!”
Andai di corsa da lui abbracciandolo.
Miki: “Grazie papà!”
Papà: “Di nulla tesoro. Divertiti stasera.”
Mi dispiaceva aver mentito a Papà, però infondo era una bugia a fin di bene.
“Gaara aspettami!”
Mi diressi felice all’accademia e tra una lezione e l’altra anche quella giornata finì.
All’uscita vidi Gaara che si allontanava verso il solito posto e naturalmente non andai affatto con Ayame, bensì la salutai e mi avviai anche io.
Arrivata lo vidi seduto nello stesso punto di ieri e mi avvicinai. Sta volta però mi sedetti vicino a lui.
Miki: “Ciao Gaara!”
Gaara: “Sei davvero venuta!?”
Lui si girò e vidi che nei sui occhi non c’era più quella tristezza del giorno prima. Questo mi rese ancora più felice.
Miki: “Certo! Te l’avevo promesso!”


Gaara POV

Miki era davvero tornata e dentro di me ero così felice. Una felicità che a parole non saprei spiegare. L’unica cosa che sapevo è che per la prima volta in tutta la mia vita gli sguardi della gente non mi pesavano affatto, forse perché adesso la mia mente era distratta da altri pensieri.
Miki. Non sapevo nulla di lei eppure era diventato il centro dei miei pensieri. Volevo sapere tutto di lei, volevo conoscerla, per questo avevo accettato il suo invito.
Miki: “Allora a che cosa giochiamo?”
Gaara: “Giocare?”
Miki: “Si dai! Che preferisci: nascondino, rincorrerci oppure giochiamo ai ninja!?”
Gaara: “Veramente non saprei…..”
Miki: “Ok, allora li giocheremo tutti!”
Gaara: “Tutti?”
Miki: “Si! Facciamo un po’ per uno!”
Detto questo mi sorrise e io non potei dirgli di no.
Iniziammo dal gioco che Miki aveva definito il più divertente: rincorrerci. Peccato che lei fosse lenta come una lumaca e io la raggiungevo in pochi secondi, mentre lei ci metteva un’eternità a prendermi.
Miki: “Uffi Gaara, però così non c’è gusto! Fatti prendere!”
Gaara: “Sto già rallentando! Non è colpa mia se sei lenta come una lumaca!”
Miki: “Non è vero! Adesso ti faccio vedere!”
Detto questo Miki cominciò ad accelerare, stava per raggiungermi quando inciampò su un sasso e cadde per terra.
Mi avvicinai a lei per vedere se stesse bene.
Gaara: “Ehi Miki, tutto ok? Ti sei fatta male?”
Miki: “Ahahahah! Che imbranata che sono! Ahahah!”
Da come se la spassava capii che stava benissimo e ci ritrovammo a ridere entrambi di gusto.
Dopo esserci calmati iniziammo a giocare a nascondino, ma ben presto Miki si allontanò troppo e finì per perdersi.
Gaara: “Ehi Miki!? Miki dove sei? Vieni fuori!”
All’improvviso vidi qualcuno sbucare da dietro una duna e correre via.
“Oh no! Ci sono cascato!”
Miki: “Tana! Ahaha! Sta volta ho vinto io!”
Gaara: “Uffa! Ci sono cascato!”
Miki: “Bhe tu prima hai usato la sabbia per trovarmi, quindi ora siamo pari!”
Gaara: “Ok, hai vinto tu! Siamo pari.”
Dopo aver finito in parità la nostra partita a nascondino incominciammo a giocare ai ninja. Non c’era storia. Miki era troppo debole e vincevo ogni scontro.
Miki: “Uffa! Non vale! Vinci sempre tu!”
Gaara: “Bhe, il più forte regna!”
Miki: “Certo, certo! Allora esercitiamoci con gli shuriken!”
Gaara: “Shuriken?”
Miki: “Sì! Non li ho mai usati prima. Mi piacerebbe tanto.”
Gaara: “Ok! Avviciniamoci a quella palma.”
Iniziammo ad esercitarci con gli shuriken, ma come al solito Miki era negata.
Gaara: “Guarda che dovresti colpire la palma!?”
Miki: “Lo so! Cosa credi! Ci sto provando, ma è difficile!”
Detto questo Miki si rintristii e non so il perché ma sentii il bisogno di fare qualcosa, così mi avvicinai a lei.
Gaara: “Afferra lo shuriken e fissa il punto che vuoi colpire. Poi immagina il percorso dello shuriken e quando ti senti pronta…. Lancia!”
Fu così che per la prima volta riuscii a beccare il tronco della palma.
Miki: “Evviva! Finalmente ce l’ho fatta! Grazie Gaara!”
Detto questo mi si lanciò addosso e mi abbraccio. Questo gesto mi colse così alla sprovvista che non riuscii a contraccambiare, però mi si riempì il cuore di gioia vedendola di nuovo sorridere.
Poi mi accorsi che il sole stava per tramontare.
Gaara: “Miki, si sta facendo tardi. Non è ora che tu torni a casa!?”
Miki: “Sì, però… Ecco… Avrei un favore da chiederti.”
“Un favore!? Ci conosciamo a malapena da due giorni!”
Però non potei fare a meno di chiederglielo.
Gaara: “Sì, dimmi!?”
Miki: “Ecco… Per poter venire qui a giocare con te ho detto a Papà che andavo a dormire a casa di una mia amica, però non era vero e quindi non è che potresti ospitarmi a casa tua per questa notte!?”
In un primo momento la sua richiesta mi sembrò assurda.
“Venire a casa mia!? Ma cosa gli salta in mente! Aspetta Gaara, se ti chiede una cosa del genere vuol dire che si fida di te!”
A quel pensiero la sua richiesta non mi sembrò più così tanto assurda.
Gaara: “Ok! Ma guarda che la mia casa non è mica un albergo!”
Miki: “Certo, è solo per stanotte!”
Di nuovo subito dopo aver detto questo mi sorrise e io contraccambiai.





Eravamo da poco allontanati dall’oasi ,verso il deserto, quando tutto ad un tratto sentii un urlo provenire alle mie spalle.
Miki: “Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!”
“Miki!?”
Mi girai e vidi tre ninja, quello al centro teneva in braccio Miki e le tappava la bocca con una mano, non appena mi videro cominciarono a scappare.
In quel momento la rabbia prese il sopravvento e in pochi istanti riuscii a colpire i due ninja con le mie braccia di sabbia. Non appena i loro cadaveri caddero a terrà mi precipitai all’inseguimento dell’altro.
Quando lo raggiunsi per il terrore mollò la presa su Miki che riuscii a liberarsi. Stavo per colpirlo quando Miki si buttò addosso a me e mi abbraccio con le lacrime agli occhi.
Miki: “Gaara non farlo! Tu non sei cattivo! Ti prego fermati!”
Le sue parole mi svegliarono e non appena ripresi coscienza, vidi Miki abbracciata a me in lacrime che tremava dalla paura.
“Ha ragione! Io non sono cattivo! Tutti mi hanno sempre fatto credere questo! Ma io non sono così!”
Stavolta seppi benissimo cosa fare e contraccambiai il suo abbraccio.
Gaara: “Hai ragione Miki. Io non sono cattivo. Te lo prometto, non farò più del male a nessuno.”
Detto questo tornai a fissare il ninja e solo in quel momento notai il copri fronte della sabbia.
“Ma sono ninja della sabbia! Che li abbia mandati mio padre!? Perché!? Perché volevano rapire Miki!?”
Non appena Miki si riprese la presi per mano e ci avviammo verso casa superando il ninja che era rimasto lì ad osservare. Prima di allontanarci mi voltai un ultima volta verso di lui.
Gaara: “Non so se ti abbia mandato o meno mio padre. Ma se è così digli di non avvicinarsi più a Miki oppure dovrà vedersela con me!”
Mio padre mi aveva già fatto soffrire abbastanza.
Adesso che ero finalmente felice non volevo che rovinasse tutto e soprattutto non volevo che facesse soffrire Miki.
Per tutto il tragitto la mano di Miki rimase attaccata alla mia e anche quando arrivammo a casa lei sembrava non volersi staccare.
Gaara: “Miki guarda che siamo arrivati. Ora puoi staccarti!?”
Miki: “Già è vero! Scusa.”
Gaara: “Ecco questa è la tua camera puoi dormire qui.”
Miki: “Ok!”
Subito si buttò sul letto e cominciò a saltarci sopra.
Miki: “Che bello morbido!”
Io non seppi resistere e scoppiai a ridere.
Miki: “Gaara ma tu vivi qui da solo?”
Gaara: “Sì! Mio padre è impegnato col lavoro e a casa non ce mai!”
“Sinceramente la cosa non mi dispiace affatto!”
Miki: “E che lavoro fa tuo padre?”
Gaara: “Ahahah! Ma come davvero non lo sai?”
Miki: “No! Perché dovrei saperlo!”
Gaara: “Ahah! Certo che sei proprio strana! Mio padre è il Kazekage!”
Miki: “Il Kazekage!? Wow! E’ un uomo importante!”
Gaara: “Già.”
Miki: “E la tua mamma?”
Gaara: “E’ morta quando sono nato. Non ho mai avuto una madre.”
Miki: “Mi dispiace! Anche la mia mamma è morta quando io ero piccola, ora vivo solo con papà. Però so che la mia mamma veglia sempre su di me dal cielo e sicuramente anche la tua lo starà facendo. Magari sono lì che ci guardano insieme!?”
Gaara: “Sì forse! Ora però si è fatto tardi è meglio andare a dormire!”
Miki: “Ok! Senti Gaara non è che potresti dormire qui con me!? Ho paura di rimanere sola.”
Dopo quello che aveva passato oggi era comprensibile, così accettai.
Gaara: “Ok!”
Miki si addormentò quasi subito, mentre io pensavo a quello che era successo oggi e alle parole di Miki.
“Meglio se sto sveglio a controllare la situazione! Non vorrei che quei ninja si ripresentino per rapire Miki.”
Mi avvicinai alla finestra e rimasi a fissare il cielo stellato.
“Chissà se mia madre mi sta davvero osservando assieme alla madre di Miki!? Mio zio mi ha detto che mia madre mi odiava perché a causa mia lei si è dovuta sacrificare solo per poter dare un futuro Jinchuuriki al Villaggio della Sabbia. Ha voluto che io sopravvivessi e che combattessi solo per me stesso odiando tutto e tutti per maledire questo mondo. Ma ora, dopo tutto quello che è successo, sarà ancora così!?”
Mi voltai e guardai Miki che dormiva come un angioletto.
“Credo che questa sarà una lunga notte!”


Nel frattempo alla Magione

"Toc, Toc!"
Ninja: “Anf, anf!”
???: “Chi è?”
Ninja: “Kazekage-sama, sono tornato per fare rapporto.”
Kazekage: “Entra pure. Sei da solo?”
Ninja: “Sì! Gli altri ninja sono stati sconfitti da suo figlio.”
Kazekage: “Allora com’è andata?”
Ninja: “Abbiamo rapito la bambina e suo figlio si è precipitato subito a salvarla come previsto.”
Kazekage: “Ha perso il controllo?”
Ninja: “Sì, in un primo momento.”
Kazekage: “In un primo momento? Che significa?”
Ninja: “Ha perso il controllo quando si è accorto del rapimento, ma non appena la bambina lo ha abbracciato per calmarlo la sua rabbia si è placata. Mi ha risparmiato la vita e mi ha lasciato un messaggio per lei.”
Kazekage: “Interessante! Qual’ è sarebbe il messaggio?”
Ninja: “Di non avvicinarsi più a Miki, altrimenti dovrà vedersela con lui!”
Kazekage: “Miki? Dobbiamo capire chi sia quella bambina.”
Ninja: “Cosa intende fare Kazekage-sama?”
Kazegake: “Chiederò al Reparto Investigazioni di svolgere delle indagini su quella bambina e sulla sua famiglia. Voglio sapere le sue origini.”
Ninja: “Io devo continuare ad osservare la situazione?”
Kazekage: “No, non c’è ne più bisogno. Aspettiamo il risultato della ricerca. Va a riposare. Hai fatto un ottimo lavoro.”
Ninja: “La ringrazio Kazekage-sama, con permesso.”



ANGOLO DELL’AUTRICE

Eccomi tornata! ;) Come promesso di venerdì sera! :p
Ed ecco a voi un capitolo tutto dedicato a Gaara e Miki, questa giovane e tenera coppia! *-*
Ho cercato di renderlo, oltre che tenero, anche divertente essendo solo dei bambini e spero di esserci riuscita!! ;)
Non è stato per niente facile nemmeno qui ragionare da bambina!! -_-‘
E soprattutto trovare delle parole e dei gesti che arrivassero al cuore di Gaara e che lo facessero aprire a Miki!! -_-‘
Ho cercato di sfruttare quella ingenuità e sincerità dei bambini che mi ha sempre colpito!! :p
X me ha funzionato e spero anche x voi!!! :)

Sono davvero felice delle visualizzazioni raggiunte e dei commenti positivi perciò vi ringrazio! ^^
Spero che questo capitolo vi faccia appassionare ancora di più alla storia e alla coppia!!! :p

Alla prossima!!! ;)

Un bacio!!! *-*

Ciauuuuuu!!! ^^

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Capitolo 5
*** Il passato non si può cancellare! ***


CAPITOLO 5: “Il passato non si può cancellare!”


Si fece mattina e dalla finestra vicino al letto un raggio di sole colpì il mio viso svegliandomi.
Miki: “Yaaaaaaawn! Che bella dormita!”
Mi voltai ma non vidi Gaara nel letto. All’improvviso sentii un buon profumino provenire dalla cucina e, incuriosita, corsi subito a controllare.
Appena aprì la porta vidi Gaara intento ad apparecchiare la tavola con la colazione che aveva appena preparato.
Gaara: “Buongiorno Dormigliona! Finalmente ti sei svegliata!”
Miki: “Wooooooow Gaara! Hai preparato tu tutto questo?”
Gaara: “E chi se no! Dai siediti, se no si raffredda!”
Non me lo feci ripetere due volte e mi sedetti subito pronta a divorare tutto.
Miki: “Davvero delizioso! Ma dove hai imparato a cucinare così bene?”
Gaara: “Vivendo da solo ho dovuto arrangiarmi. Bene, ora sbrighiamoci o faremo tardi.”
“Sono sicura di aver intravisto un sorriso sul volto di Gaara e sono sicurissima che il complimento appena fatto sulla sua colazione gli abbia fatto piacere. Ma forse è ancora troppo orgoglioso per ammetterlo?”
Mi affrettai a finire, ma ad un certo punto Gaara smise di mangiare e posò le posate sul tavolo.
Miki: “Che succede Gaara? Qualcosa non va?”
Gaara: “Grazie Miki!”
“Lo ha detto davvero?”
Quelle due semplici parole mi resero felice, perchè sapevo quanto fosse difficile per lui aprire il suo cuore ad un’altra persona dopo tutto quello che aveva passato. Fin’ ora era stato odiato e disprezzato da tutti e questo lo aveva portato a non fidarsi di nessuno tranne che di se stesso, perciò quelle due parole pronunciate nei miei confronti mi avevano fatto capire che ora lui si fidava di me.
Miki: “E per cosa?”
“Forse sono stata un po’ troppo cattiva?”
Sapevo che per lui era difficile esprimersi, però volevo sentirmi dire da lui quello che pensavo.
Gaara: “Per tutto quello che hai fatto per me dal giorno in cui ci siamo conosciuti fino ad ora. Prima di conoscerti barcollavo nel buio, provavo solo odio e l’unico scopo della mia vita era la vendetta verso tutte le persone che mi disprezzavano e odiavano. Dopo averti conosciuto ho provato emozioni che prima non sapevo neanche esistessero: compassione verso un nemico, speranza in un futuro migliore e soprattutto felicità. Persino lo scopo della mia vita è cambiato. Sento di essere cambiato in meglio e questo solo grazie a te Miki.”
Scoppiai a piangere. Quelle parole mi avevano colto di sorpresa e commosso perché mi avevano fatta sentire importante per lui.
Gaara: “Miki perché piangi? Ho forse detto qualcosa di sbagliato?”
Miki: “No! Al contrario hai detto parole troppo belle che mi hanno fatto commuovere.”
Gaara: “Quindi ti sono piaciute?”
Miki: “Certo!”
Detto questo Gaara mi passò un fazzoletto sorridendomi. Il suo sorriso fu talmente sincero che io presi il fazzoletto ricambiandolo.
Miki: “Gaara, Ti voglio bene!”

Gaara POV

Quelle parole suscitarono in me un mix di emozioni difficili da descrivere che mandarono il mio cervello completamente in tilt.
Nessuno me le aveva mai dette prima, nemmeno mio padre. Per la prima volta in tutta la mia vita mi sono sentito importante per qualcun altro che non fossi io stesso.
Avevo trovato qualcuno che mi capiva, che capiva la mia sofferenza e che nonostante quello che nascondevo dentro di me voleva starmi vicino.
A quelle parole non potei che ricambiare con parole dello stesso valore.
Gaara: “Anche io!”
“Che stupido! Non sono riuscito a dirglielo, eppure provo anche io gli stessi sentimenti! E se ora Miki ci rimane male e riscoppia a piangere?”
Miki mi sorrise e capii che le mie parole le avevano fatto piacere lo stesso.
Gaara: “E’ ora di andare!”
Presi per mano Miki e corsi verso la porta, ma non appena arrivato li davanti mi bloccai.
Gaara: “Miki, abbiamo un piccolo problemino!”
Miki: “Qual’ è?”
Gaara: “Ieri siamo potuti tornare insieme a casa perché di notte non c’era nessuno in giro, ma adesso è mattina e ci saranno un sacco di persone in giro per il villaggio se ci vedessero insieme penseranno che…”
Miki: “Non m’ interessa cosa pensa la gente se ci vede insieme! Noi due siamo amici e come amici andremo all’accademia insieme!”
“Fa proprio sul serio!”
Dal suo sguardo deciso capii che non stava scherzando affatto. La sua testardaggine mi aveva colpito sin dal primo giorno, se si metteva in testa una cosa era praticamente impossibile fargli cambiare idea, però in quel momento la sua testardaggine mi aveva reso felice.
Gaara: “Tu sei matta!”
Tutti e due scoppiamo a ridere di gusto.
Aprii la porta e ci avviammo all’accademia.
Durante il percorso però non potei fare a meno di notare gli sguardi sorpresi degli abitanti e sentire il loro commenti.
Abitante: “Guarda quella bambina se ne va in giro con il mostro.”
Abitante 2: “Già! Per me deve essere tutta matta per andarsene in giro con uno del genere.”

Miki POV

Mentre camminavo affianco a Gaara potei sentire i commenti degli abitanti del villaggio.
Non potevo nascondere che quei commenti, anche se non me ne importasse più di tanto, mi facevano male.
Un po’ perché riguardavano me, ma soprattutto perché capii che la gente credeva Gaara ancora un mostro.
Sentii la presa sulla mia mano sempre più forte e mi resi conto che anche Gaara aveva sentito tutto.
Mi voltai a guardalo. Lo vidi con la testa bassa e che digrignava i denti.
“E’ sul punto di scoppiare!”
Miki: “Gaara calmati! Loro non sanno nulla.”
Speravo con quelle parole di aver calmato almeno un po’ Gaara.

Gaara POV

Le parole degli abitanti avevano suscitato dentro di me solo rabbia, che cresceva sempre di più ad ogni parola che veniva aggiunta.
Non perché mi definivano un mostro, ormai mi ero abituato, ma soprattutto perché adesso avevano preso di mira Miki, solo perché se ne andava in giro con uno come me. Questo non potevo sopportarlo.
Le parole di Miki, però riuscirono a calmarmi, anche se non potei fare a meno di notare la tristezza sul suo volto.
“Ora stanno proprio esagerando!”
Abitante: “Sarà un mostro pure lei!”
Abitante 2: “Tra mostri ci si capisce!”
Abitante: “Ahaha!”
Abitante 2: “Ahaha!”
A quelle frasi e a quelle risate persi il controllo.
“Questa non gliela perdono!”
Gaara: “VOLETE SMETTERLA! NON AVETE NESSUN DIRITTO DI GIUDICARE MIKI UN MOSTRO. NON LA CONOSCETE NEMMENO. INVECE DI STARE QUI A GIUDICARE LA GENTE, FATEVI GLI AFFARI VOSTRI.”
“Sono scoppiato. Non ce l’ho fatta a trattenermi. Finalmente sono riuscita a liberarmi di un grosso peso e credo di aver detto quello che ho sempre voluto dire a gente del genere.”

Miki POV

Come temevo Gaara era scoppiato, ma la sua reazione lasciò di stucco tutti gli abitanti nei dintorni.
Tutti pensavano che Gaara avesse reagito in modo violento, probabilmente trasformandosi e minacciandogli.
Abitante 3: “Visto? Si è arrabbiato, ma non si è trasformato!”
Abitante 4: “Già! Forse quello che si dice in giro è vero!”
Abitante 3: “Allora è lei la bambina di cui tutti parlano!”
Abitante 4: “Si, quella che sta provando a cambiare il figlio del Kazekage!”
Abitante 3: “Sembra riuscirci!”
Quegli stessi abitanti che prima lo detestavano ora lo stavano rivalutando e per la prima volta cominciavano a chiamarlo “Figlio del Kazekage” e non “Mostro”.
Provai gioia, non solo per la razione avuta da Gaara, ma anche per quello che adesso si pensava di lui nel villaggio.
“Forse sono riuscita davvero ad aiutare Gaara!”
Gaara: “Andiamo Miki! Abbiamo perso fin troppo tempo con gente come loro!”
Miki: “Si! Gaara hai sentito?”
Gaara: “Che cosa?”
Miki: “Gli abitanti del villaggio hanno cominciato a rivalutarti.”
Gaara: “Lo spero! Sopratutto, spero di non dover più sentire frasi del genere!”
Ci fu un lungo momento di silenzio. Entrambi ripensavamo a quello che era appena successo, poi mi ritornarono in mente alcune parole di Gaara “Persino lo scopo della mia vita è cambiato.”.
“Lo scopo della sua vita! Chissà qual’ è?”
Miki: “Senti Gaara.”
Gaara: “Dimmi!”
Miki: “Ecco mi stavo chiedendo… quale fosse ora il tuo scopo nella vita. Oggi hai detto che è cambiato.”
Gaara si voltò verso di me sorridendomi.
Gaara: “Sei curiosa? Bhe è un segreto!”
Miki: “Come un segreto? Dai, sono curiosa!”
Gaara: “No! Lo scoprirai più avanti!”
Miki: “Uffi! E va bene hai vinto tu!”
Scoppiamo a ridere e nel mentre arrivammo in accademia.

Alla Magione

“Toc Toc!”
Kazekage: “Avanti!”
Ninja: “Kazekage-sama ha sentito? Al villaggio non se ne fa altro che parlare!”
Kazekage: “Di cosa?”
Ninja: “Di suo figlio?”
Kazekage: “Che ha combinato sta volta? Ha risvegliato ancora Shukaku?”
Ninja: “No! Si è arrabbiato ma di Shukaku neanche l’ombra!”
Kazekage: “Con lui c’era anche quella bambina?”
Ninja: “Si! Stavano andando insieme all’accademia.”
Kazekage: “Capisco.”
“Toc Toc!”
Kazekage: “Avanti!”
Ninja Investigatore: “Ecco il risultato della ricerche su quella bambina.”
Kazekage: “Trovato qualcosa di interessante?”
Ninja Investigatore: “Guardi lei stesso.”
Kazekage: “Interessante! Sapevo che quella bambina non era una bambina normale.”
Ninja: “Cosa ha intenzione di fare Kazekage-sama?”
Kazekage: “Cattureremo quella bambina! Può rappresentare una minaccia per il villaggio, ma nello stesso tempo potrà esserci utile.”
Ninja: “Agli ordini!”
Kazegake: “Andiamo!”
Ninja: “Kazekage-sama viene anche lei?”
Kazekage: “Certo! Voglio risolvere la questione personalmente!”

A Casa di Miki

Papà: “Come si è fatto tardi! Tra poco devo andare a prendere Miki in accademia.”
“Toc Toc!”
Papà: “Arrivo!”
“Chissà chi sarà mai a quest’ora?”
Mi diressi verso la porta per aprirla.
Papà: “Ka-Kazekage-sama? Che ci fa lei qui?”
Kazekage: “Cercavamo sua figlia. E’ in casa?”
Papà: “No! Stavo andando a prenderla all’accademia.”
Kazekage: “Non si scomodi ci penseremo noi.”
Papà: “Ma perché cosa ha fatto?”
Kazekage: “Ancora niente, ma temo per quello che può fare in un futuro. Sua figlia si è avvicinata fin troppo a mio figlio e credo non sia un caso.”
“Non avrà mica scoperto tutto? Com’è possibile? Pensavo di essere riuscito ad insabbiare tutto e invece…”
Papà: “Non mi dica che lei sa già tutto su di noi?”
Kazekage: “Si, e per questo che la stiamo cercando.”
Il Kazekage stava per andarsene quando per istinto gli afferrai il braccio e lo bloccai.
Papà: “Aspetti! Non può farlo! Miki è solo una bambina e non sa nulla di tutto ciò!”
Kazekage: “Me ne accerterò di persona. Comunque resta un potenziale pericolo per il villaggio.”
Papà: “Non vi lascerò mettere le mani su mia figlia!”
Ninja: “Kazekage-sama stia attento!”
Tirai fuori un kunai dal marsupio e mirai dritto verso il Kazekage, ma lui fu molto più veloce di me.
Papà: “Aaaaaaaaaaaah!
Senti una fitta tremenda all’addome e dopo averlo toccato mi accorsi della ferita e di come stesse sanguinando velocemente.
Papà: “Cof, cof! Anf, anf!”
Mi accasci a terra non prima di avergli lanciato un’occhiata piena d’odio.
Kazekage: “Non avevo intenzione di ucciderla! Se lei non si fosse messo contro di me le avrei risparmiato la vita.”
Papà: “Anf, anf! Crede da-davvero che avrei la-lasciato portare via mia fi-figlia senza muovere un di-dito?”
Kazekage: “Avrebbe fatto meglio!”
Detto questo se ne andò. Cercai di rialzarmi per bloccarlo ma stavo perdendo pian piano le forze e non riuscii a muovermi.
“Perdonami tesoro, come padre non sono riuscito a proteggerti. Spero che il figlio del Kazekage possa prendere il mio posto, se ti sei avvicinata a lui deve essere una bella persona, anche se al villaggio si dice tutt’altro. Mi dispiace solo non poterlo scoprire con i miei occhi. Credevo che dimenticando tutto e nascondendo il passato non sarebbe più venuto a darci fastidio, invece sbagliavo perché il passato non si può cancellare. Perdonami Miki. Ti voglio bene.”

ANGOLO DELL’AUTRICE

Eccomi tornata ragazze!! ;)
Un altro episodio sui nostri protagonisti!! ;) Gaara diventa sempre più tenero!!! ^^
Giuro che scrivere il pezzo in cui insieme andavano in accademia è stato difficilissimo!! :s
Insultare il mio amato Gaara e la tenera Miki è stato difficile!!! :s
Perciò spero di non essere stata troppo cattiva e di aver fatto capire bene i sentimenti di entrambi!! ;)
Soprattutto di Gaara!! ^^
Mi dispiace aver fatto morire il padre di Miki!!! :( Ma qualcosa doveva pur succedere e più avanti si capirà il perchè! :p

Il Kazekage ha deciso di muoversi personalmente!!! ;) Chissà cosa starà tramando!! ;)
Spero di essere riuscita a renderlo freddo e distaccato, come l'ho sempre immaginato io!!! ;)
Tutto sarà chiarito nel prossimo capitolo, perciò abbiate un po’ di pazienza!! ;)

Vi ringrazio ancora per le visualizzazioni!! ^^

Alla prossima!!! ;)

Un bacio!!! <3

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Capitolo 6
*** L'Ombra del Passato ***


CAPITOLO 6: “L'Ombra del Passato”


“Perché? Cosa ho sbagliato?” Così, mentre sentivo il mio corpo che si indeboliva e le forze che pian piano mi abbandonavo, mi ritrovai a pensare al mio passato e a come avrei potuto evitare che tutto questo succedesse.

Inizio Flashback

Tutto ebbe inizio circa 12 anni fà.
Miki era piccolissima, aveva solo qualche mese e io vivevo felice con mia moglie nel Villaggio del Vortice.
Si chiamava Misako Uzumaki e come tutte le donne del suo clan, anche lei possedeva un chakra in grado di controllare i Bijuu e dei capelli rossi lunghissimi.
Il clan Uzumaki era il clan più potente del Villaggio del Vortice e possedeva dei maestri, chiamati Sigillatori, in grado di padroneggiare tecniche d’ imprigionamento di livello superiore rispetto a tutti gli altri shinobi.
Per questa particolarità si è sempre distinto per le numerose alleanze create con molti villaggi di tutta la Nazione, in particolare con il Villaggio della Foglia, per cui le donne del clan facevano da Jinchuuriki affinché tenessero a bada il Kyuubi, la Volpe a Nove Code.

Una sera come le altre, mentre ci preparavamo a cenare, sentimmo dei botti assordanti provenire dall’esterno della casa.
“Booooooooooom!”
???: “Eisuke, che succede?”
Eisuke: “Non lo so, Misako. Aspetta qui con Miki. Vado a controllare!”
Corsi subito fuori per vedere cosa era successo e il paesaggio che mi ritrovai davanti era a dir poco agghiacciante: continue esplosioni colpivano il villaggio ovunque e decine e decine di case ormai erano ridotte in fiamme.
“Perché tutto questo? Chi vorrebbe distruggere il nostro villaggio?”
Rimasi paralizzato nel vedere quella scena, ma quando mi accorsi che l’incendio stava per raggiungere la nostra casa, corsi subito dentro per avvisare mia moglie e metterci in salvo.
Eisuke: “Presto Misako! Prendi Miki e scappiamo via di qui!”
Misako: “Perchè Eisuke, che succede?”
Eisuke: “Qualcuno sta distruggendo il nostro villaggio e se non ci sbrighiamo presto toccherà alla nostra casa!”
Misako: “Ma perché?”
Eisuke: “Non lo so! Adesso dobbiamo solo pensare a metterci in salvo! Penseremo al resto dopo!”
Misako prese in braccio Miki e io mi apprestavo a farle da guida per il villaggio in cerca di una strada sicura.
“Dannazione, in mezzo a tutte queste fiamme non sarà facile trovare un’uscita!”
Ero talmente concentrato nel trovare una strada che non mi accorsi che un ninja ci aveva raggiunto.
Misako: “Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!”
Sentii l’urlo agghiacciante di mia moglie provenire alle mie spalle e non appena mi girai, la trovai stesa a terra in una pozza di sangue con Miki ancora tra le sue braccia.
Eisuke: “MISAKO!”
Corsi verso di lei per capire cosa fosse successo.
Eisuke: “Oddio Misako cosa ti è successo?”
Misako: “Cof cof! Anf anf! Un ninja mi ha co-colpito alle spalle! Presto Eisuke, prendi Miki e mettiti in salvo!”
Eisuke: “Credi davvero che ti lascerei qui? Forza sali sulle mie spalle!”
Misako: “Non essere sciocco Eisuke, o-ormai per me non c'è più molto da fare. Cof cof! Anf anf! Vai sù!”
Presi Miki che stava fra le braccia di mia moglie, dormiva ancora ignara di tutto, poi il mio sguardo passò di nuovo su mia moglie e in quel momento scoppiai a piangere.
Mi resi conto che Misako aveva ragione, non avrei potuto salvarle tutte due e la priorità in quel momento era salvare Miki.
Misako: “Eheh!”
“Perché si mette a ridere in un momento del genere?”
Eisuke: “Che c’è da ridere?”
Misako: “Sono felice!”
“Felice?”
Misako: “E’ la prima volta che ti vedo piangere Eisuke!”
Eisuke: “Come potrei non farlo? Sto per perdere la persona che amo!”
Misako: “Eheh! Anche io ti amo Eisuke e sono contenta di averti conosciuto! Grazie a te … anf anf … ho potuto vivere una vita felice e dare alla luce nostra figlia Miki! Cof cof! Sono sicura che sarai un ottimo padre per lei! Mi dispiace solo non poterlo vedere con i miei occhi! Cof cof! Anf anf!”
Poi lo sguardo di mia moglie si diresse su Miki.
Misako: “Miki, tesoro mio, fai la brava e ubbidisci sempre a Papà! Sono sicura che diventerai un ottima studentessa e che troverai una persona giusta che sappia amarti per quello che sei! Ah, un’ultima cosa cerca di diventare anche una brava cuoca, se fosse per tuo padre mangeresti sempre cibo in scatola, quindi prenditi cura di lui! Ti voglio bene, tesoro!”
A quelle parole le mie lacrime si fecero più intense e lo stesso accadde a mia moglie.
Misako: “Ora vai presto!”
Avvicinai le mie labbra a quelle di Misako per scambiarci un ultimo bacio prima del nostro addio.
Sarei voluto rimanere li e morire assieme lei, ma dovevo salvare Miki e così dopo aver dato un ultimo sguardo a mia moglie, le voltai le spalle e mi diressi all’uscita più vicina.
Mentre correvo ripensavo alle parole di Misako e non riuscivo a smettere di piangere.
Dopo qualche minuto raggiunsi l’uscita e mi sedetti sotto un albero per riposare e pensare sul da farsi.
Miki stava ancora dormendo tra le mie braccia. In quel momento avrei tanto voluto essere al suo posto per non dover aver assistito a tutto questo.
“Credo che raggiungerò il villaggio più vicino e chiederò aiuto!”
Camminai per minuti e forse per ore, ma di un villaggio neanche l’ombra.
“Forse per sta notte è meglio riposarsi! Ricomincerò la ricerca domani mattina!”
Mi tolsi la mia giacca per metterla a Miki e proteggerla dal freddo della notte.
Non appena appoggiai la schiena al tronco dell’albero e chiusi gli occhi mi addormentai subito per la stanchezza.



L’indomani mattina, appena mi svegliai, mi ritrovai all’interno di una abitazione con mia grande sorpresa.
“Ma dove sono? Miki dov’è?”
Corsi subito fuori dalla stanza e la vidi tra le braccia di una donna intenta a bere del latte.
???: “Buongiorno Signore, finalmente si è svegliato!”
“Ma chi è questa donna?”
???: “TESOOORO! Il ninja misterioso si è svegliato!”
???: “ARRIIIVO!”
“Ma dove sono finito?”
???: Eccomi! Buongiorno Signore la vedo un po’ scosso! Prego si sieda!”
Ancora confuso, accettai l’invito.
???: “Mi presento: sono Ichiro ninja del Villaggio della Sabbia e questa e mia moglie Hitomi.”
Hitomi: “Piacere di conoscerla.”
Eisuke: “Piacere mio, io sono Eisuke e lei è mia figlia Miki!”
Ichiro: “Ieri notte durante il mio giro di perlustrazione l’ho trovata addormentata sotto un albero e così ho pensato di portarla a casa mia per farla riposare al sicuro, visto che aveva anche una bambina così piccola tra le braccia.”
Eisuke: “La ringrazio per averci salvato.”
Ichiro: “Figurati! Puoi darmi benissimo del tu!”
Eisuke: “Ok, allora grazie mille!”
Ichiro: “Si può sapere cosa ci faceva lì a quell’ora di notte?”
Fu così che, ancora sotto shock da tutto quello che era successo la sera prima, gli raccontai tutto, tenendo la testa bassa per evitare che mi vedessero piangere.
Hitomi: “Ma è terribile! Ichiro non possiamo abbandonarli!”
Ichiro: “Hai ragione! Eisuke non preoccuparti, troverò una casa a te e tua figlia e da oggi sarete cittadini del Villaggio della Sabbia. E’ d’accordo?”
Eisuke: “Può davvero fare una cosa del genere?”
Ichiro: “Certo! Non ti preoccupare lascia fare a me! Si dia il caso che io sia uno dei bracci destri del nostro Kazekage!”
Hitomi: “Già, sei stato proprio fortunato!”
Eisuke: “Vi ringrazio! Non vi sarò mai debitore abbastanza per quello che state facendo!”
Hitomi: “Sua figlia ha proprio dei bei capelli rossi!”
Eisuke: “Vi prego però di non dire a nessuno delle nostre origini. Vorrei che Miki d’ora in poi vivesse una vita normale, senza l’ombra del suo passato.”
Ichiro: “Certo, è comprensibile. Nessuno saprà mai nulla.”
Fu così che da quel giorno in poi diventai un ninja del Villaggio della Sabbia.
Scoprì solo più tardi che il mio villaggio fu distrutto per paura dei nostri maestri Sigillatori.
Molti villaggi avevano deciso di eliminare il problema alla fonte. La paura che i Sigillatori potessero controllare i Bijuu a loro piacimento è stata più forte della ragione umana.
Fu per questo che per evitare che Miki venisse riconosciuta da qualcuno per i suoi capelli rossi, decisi di tingergli di verde che era il colore preferito da sua madre.


Fine flashback

“Bhe, adesso che ci ripenso, forse non avrei potuto cambiare di molto quello che è accaduto… Misako, finalmente dopo tanto tempo potrò rivederti e raccontarti tutto quello che ci è successo dal quel giorno! Insieme assisteremo Miki e potremo vederla crescere! Gaara, ti affido Miki, non dovrebbe essere un problema per lei starti al tuo fianco visto il suo potere, proteggila e stalle vicino! Miki, tesoro, sono sicuro che sarai una bambina forte, come lo era tua madre! Buona fortuna tesoro mio! Ti voglio bene!”


ANGOLO DELL’AUTRICE

Rieccomi puntuale!!! ;)

Questo è un capitolo molto cruciale per la storia perché dissolve molti dubbi e risponde a molte domande che credo vi siate poste!! :p

Spero che vi sia piaciuto e che siate rimaste anche un po’ sorprese dalla storia della piccola e tenera Miki!!! ;)
E’ un po’ triste lo so ma è l’unico modo originale che ho trovato per farla intrecciare con quella di Gaara e inserirla nel mondo di Naruto!!! ;)
E non sapete quanto ci ho messo per inventare una storia del genere!! XD

Detto questo non mi resta che ringraziarvi come al solito per le visualizzazioni!! *-*
Non credevo di riuscire a pubblicare così tanti capitoli!! XD

Alla prossima!! ;)

Un bacio!!! *-*

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Capitolo 7
*** Confronto tra Padre e Figlio ***


CAPITOLO 7: “Confronto tra Padre e Figlio”


Anche questa giornata in accademia finì ed era stata più movimentata del solito.
Io e Gaara avevamo passato tutto il tempo insieme e questo fece incuriosire molti bambini che vedendomi giocare e scherzare con lui decisero di provarci anche loro.

Miki: “Oggi è stato più divertente del solito, vero Gaara?”
Gaara: “Sì, non mi sarei mai aspettato che anche gli altri bambini venissero a giocare con noi! Pensavo avessero paura.”
Miki: “E perché mai avrebbero dovuto averne! A me non ha mai fatto del male! Domani giocheremo ancora tutti insieme!”
Gaara: “Già! Non vedo l’ora!”
La felicità di Gaara contagiò anche me, mentre pronunciava queste parole i suoi occhi si illuminavano e il suo volto continuava a sorridere.
Miki: “Gaara, senti…”
Gaara: “Sì?”
Miki: “Oggi non posso venire con te all’oasi!”
Gaara: “Perché?”
Miki: “Ecco … non vorrei che Papà si insospettisse! E poi vorrei parlargli di noi due!”
Gaara: “Sicura che sia la cosa giusta da fare? Gli adulti sono più difficili da convincere dei bambini.”
Miki: “Non voglio più mentire a Papà! Ogni volta che lo faccio mi sento in colpa! Papà è troppo buono e saprà capire! Ne sono certa!”
Gaara: “Ok, se ne sei convinta fallo. Spero solo che vada tutto per il meglio.”
Miki: “Dai Gaara si più ottimista! Oggi è andato tutto bene, no?”
Gaara: “Già, fin troppo! Allora ci vediamo domani!”
Miki: “Si! A domani! Notte, Gaara!”
Gaara: “Notte!”
Dopo avermi salutato si addentrò nel deserto e io rimasi lì davanti all’accademia ad aspettare Papà.

Passò qualche minuto e di Papà neanche l’ombra.
“Come mai Papà non è ancora arrivato? Forse è in ritardo a causa di qualche missione? Vorrà dire che andrò a casa da sola!”
Mi diressi verso casa.

Arrivata vidi le luci accese, segno che qualcuno era in casa.
“Ma allora Papà è già tornato a casa! E perché non è passato a prendermi?”
Con molte domande in testa decisi di entrare a casa e chiarire i miei dubbi.
Appena aperta la porta di casa vidi una scena che non mi sarei mai aspettata di vedere: mio padre era steso sul pavimento in una pozza di sangue.
Miki: “PAPAAAAAAAAAAAAAAAAAAA’”
Corsi verso di lui e lo scossi per vedere se reagiva continuando ad urlare e a piangere.
Dopo vari tentativi falliti capii che non c’era più niente da fare.
“Ma perché Papà? Chi ti ha fatto questo?”
Entrai totalmente nel panico. Restai lì immobile per qualche minuto continuando a piangere.
Poi pensai a Gaara e decisi di raggiungerlo.
Era l’unico con cui potessi parlare in quel momento e l’unica persona cara che mi era rimasta.
Con ancora un dolore lancinante al cuore e le lacrime agli occhi uscii di casa e mi diressi all’oasi.
Corsi più veloce che potevo.
Volevo raggiungerlo il prima possibile perché sapevo che solo lui avrebbe alleviato il mio dolore. E io stavo per impazzire.


Gaara POV

Ero lì sdraiato sulla mia amata sabbia e ripensavo alla bellissima giornata di oggi.
Ero felice.
Finalmente dopo anni qualcuno mi aveva salvato dall’oscurità in cui mi ero cacciato e adesso stavo per realizzare il mio sogno: essere considerato un ninja del Villaggio della Sabbia ed essere amato dagli abitanti.
Ormai non la vedevo più come una semplice speranza, ma un desiderio che stava per diventare realtà.
Mentre ero sdraiato sentii il chakra di tre persone avvicinarsi, una delle quali aveva un chakra particolare che riconobbi subito.

Gaara: “Che ci fai qui?”
Kazegake: “Complimenti! Sei diventato sveglio!”
Mi voltai verso di lui per poterlo guardare diritto negli occhi. Il suo sguardo era sempre freddo e distaccato come al solito.
Gaara: “Te lo ripeto un’ultima volta! Che ci fai qui? Sei venuto ad uccidermi di persona!”
Kazekage: “No! Sono venuta per la tua amica, ma vedo che non è ancora arrivata!”
Gaara: “Per Miki? Quindi avevo ragione! Quella volta ai mandato tu quei ninja a rapirla!”
“Ma si può sapere che vuole da Miki?”
Kazekage: “Ah sì! Era l’ennesima prova per vedere se riuscivi a controllare Shukaku. L’esperimento si è rivelato più positivo del previsto.”
“Positivo? Cioè? Che avrà in mente!”
Gaara: “Mi dispiace deluderti ma oggi Miki non verrà!”
Kazekage: “Come mai? Ha deciso anche lei di abbandonarti perché aveva paura di te?”
A quella sua risposta la rabbia cominciò a prendere il sopravvento ma subito mi ricordai la promessa fatta a Miki. Cominciai a calmarmi e a trovare le parole per rispondere.
Gaara: “Non devo darti nessuna spiegazione! Non sono affari tuoi!”
Kazekage: “Invece credo proprio di sì. Anzi sono anche affari dell’intero Villaggio.”
“Il Villaggio? E ora cosa c’entra il Villaggio?”
Rimasi alquanto sorpreso da quella risposta e credo che anche lui lo capi dall’espressione del mio volto.
Kazekage: “Comunque credo che la tua amica si farà viva presto.”
Gaara: “Presto? Che cosa vorresti dire?”
Kazekage: “La tua amica troverà una bella sorpresa quando tornerà a casa. Sono sicuro che il primo posto in cui si farà viva sarà proprio questo!”
Gaara: “Sorpresa? Si può sapere cosa hai fatto? Giuro che se le hai fatto del male dovrai vedertela con me!”

Non appena ebbi finito di pronunciare quelle parole intravidi un sorriso sul suo volto e subito dopo udì una voce che urlava il mio nome.
Come potevo non riconoscere quella voce. Era diversa dal solito. Non era più la voce serena e allegra che ero abituata a sentire. Era singhiozzante e straziante, ma era pur sempre la voce di Miki.
Miki: “GAAAAAAAAAARA!”
“Aveva ragione! E’ proprio Miki! Ma come faceva a saperlo? Si può sapere cosa è successo?”

Vidi la sagoma di Miki spuntare all’orizzonte e prima che lui muovesse un solo passo, decisi di raggiungerla per poter capire finalmente cosa fosse successo.
Non appena mi raggiunse si buttò tra le mia braccia in lacrime. Ovviamente ricambiai l’abbraccio e cercai di calmarla.
Gaara: “Miki, che è successo? Perché piangi?”
Miki: “Pa-Pa-Papà è morto … sigh, sigh … qualcuno l’ha ucciso!”
Gaara: “Co-Cosa?”
Mentre continuavo a stringere Miki tra le mie braccia, ancora in lacrime, cominciai a collegare tutto e capii che poteva essere stato solo lui.
Ebbene si, ci era riuscito. Non solo aveva continuato a far soffrire me, adesso aveva anche fatto soffrire Miki. Questa non gliela avrei mai perdonata.
Gaara: “Miki, calmati. Ci penso io a sistemare le cose.”
Miki: “E-e-e come faresti?”
Gaara: “Non preoccuparti di questo, fidati di me! Però da adesso in poi stammi il più vicino possibile e non allontanarti da me per nessun motivo!”
Miki smise di piangere. Si asciugò gli occhi pieni di lacrime, mi guardò dritto negli occhi e mi sorrise.
Miki: “Ok, Gaara! Io mi fido di te!”
Sapevo di non poterle restituire il padre che aveva appena perso, ma avrei fatto di tutto per non vederla più piangere in quel modo e soffrire.
Vedere di nuovo quel sorriso aveva fatto sentire meglio anche me.



ANGOLO DELL’AUTRICE

Rieccomi!! ;)

Con questo capitolo inizia ufficialmente l’ultimo episodio della prima serie! ;)
Nel senso che dopo questo episodio ci sarà un balzo temporale che porterà i nostri protagonisti ad avere 16 anni!! ;)

In questo capitolo ho voluto evidenziare il rapporto tra padre e figlio, che ovviamente non è dei migliori!! :s Spero di averlo reso al meglio!! :)
La nostra giovane coppia, ancora non ufficiale XD, comincerà ad essere più dolce e tenera del solito!! ^^ Soprattutto Gaara!! <3

Anche in questo capitolo ci sono molte emozioni quindi spero di averle rese al meglio, soprattutto quando Miki trova il corpo del padre e corre da Gaara!! :P
E’ una parte molto delicata ed ho cercato di immedesimarmi nei protagonisti!! ;)

Scusatemi per avervi lasciato a metà episodio, ma sarebbe venuto troppo lungo!! XD
E poi un po’ di suspance ci può anche stare!! ;)
Farò in modo che non ve ne pentiate!! :p

Una bacio!! *-*

Alla prossima!! ;)

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Capitolo 8
*** Ti aiuterò a mantenere la promessa! ***


CAPITOLO 8: “Ti aiuterò a mantenere la promessa!”


Gaara era riuscito ad alleviare il mio dolore. Con lui al mio fianco mi sentivo al sicuro.
Gli restai vicino per tutto il tragitto fino a quando arrivammo all’oasi.
Vidi tre uomini ad aspettarci: due erano vestiti in ugual modo ai ninja che avevano cercato di rapirmi, l’uomo al centro somigliava a Gaara ed aveva uno sguardo freddo e malvagio.
Miki: “Gaara chi sono questi tizi?”
Gaara: “Quello al centro è il Kazekage, mentre gli altri due sono i suoi scagnozzi!”
“Kazekage? Ma quindi è suo padre!”
Ero molto confusa. Non capivo cosa stesse succedendo, ma avevo deciso di fidarmi di lui e quindi non feci più domande e stetti attenta allo svolgersi della situazione.
Gaara: “Sei stato tu vero?”
Kazekage: “Si! Non ho avuto scelta. Si era ribellato!”
“Quindi il Kazekage ha ucciso mio padre? Ma perché lo ha fatto?”
Diventai ancora più confusa e un sacco di domande cominciarono a farfugliarmi in testa.
Cominciai a provare rabbia. Un sentimento che prima d’ora non avevo mai provato.
In quel momento mi sentii ancora più vicino a Gaara perché provavo il suo stesso sentimento verso la medesima persona.
Volsi il mio sguardo verso Gaara e vidi il suo sguardo farsi serio e mi fece cenno di stare indietro.


Gaara POV

Kazekage: “Non vorrai mica affrontarmi?”
Non prestai caso alle sue parole e feci partire i miei shuriken di sabbia.
Kazekage: “Stupido, come vuoi! Io penso a lui, mentre voi occupatevi della bambina!”
Capendo che avrebbe lasciato ai due ninja il compito di rapire Miki decisi di occuparmi prima di loro.
Mi chinai verso terra e posai entrambi i palmi delle mani sulla sabbia.
Non appena i due ninja furono abbastanza vicini aprì una voragine sotto i loro piedi che li risucchiò completamente.
“Fuori due! Adesso resta solo lui!”
Kazekage: “Inutili! Posso cavarmela benissimo da solo.”
Si diresse verso di me pronto per eseguire il suo attacco.
Gaara: “Miki, presto allontanati da qui!”
Miki: “Ma io…”
Gaara: “SBRIGATI! NON C’E’ TEMPO!”
Miki: “O-Ok!”
Miki si era appena allontanata quando lo vidi arrivare verso di me e mi scagliò addosso la sua sabbia d’oro.
Io cercai di contrastarlo ma la sua sabbia era molto più pesante della mia e non ci mise molto a travolgermi.
Mentre ero sotto la sabbia sentii mancare il respiro e persi conoscenza.


Miki POV

Vidi Gaara venire sommerso dalla sabbia e anche se lui mi aveva detto si stare lontano, non potei fare a meno di avvicinarmi. Avevo appena perso mio padre e non volevo che la stessa cosa si ripetesse con Gaara.
Miki: “GAAAAAAAAAAARA!”
Raggiunsi il punto dove Gaara era sepolto e cominciai a scavare con le mani, continuando ad urlare il suo nome, nella speranza di intravederlo o che in qualche modo si fosse mosso.
Ero troppo intenta a scavare e non mi accorsi del Kazekage che si avvicinava.
Sentii prendermi i polsi e venni caricata a forza.
Kazekage: “Ora verrai via con me!”
Miki: “No lasciami! Mettimi giù! Devo salvare Gaara!”
Mi divincolai cercando di liberarmi, sperando che il Kazekage alleggerisse la presa. Ma fu tutto inutile.
Kazekage: “Forse è già troppo tardi.”
Miki: “No, non è verò! Gaara è ancora vivo!”
Dopo aver pronunciato quelle parole dal mio viso cominciarono a scorrere delle lacrime.
La mia testa aveva cominciato a credere alle sue parole, ma nel profondo del cuore sapevo e speravo che Gaara fosse ancora vivo.
Mi girai di nuovo verso il punto in cui era stato sepolto e come per cercare di svegliarlo urlai più forte che potevo il suo nome.
Miki: “GAAAAAAAAAAAAAAARA!”


Gaara POV

Sentii la voce di Miki che mi chiamava e mi risvegliai.
Capii che era in pericolo e senza nemmeno rendermene conto persi il controllo.
Uscii dal luogo dove ero sepolto e mi diressi verso la direzione da cui proveniva la voce.
Lui si voltò e mi vide.
Cercò di pararsi col suo scudo di sabbia, ma fui più veloce e lo colpii in pieno scaraventandolo via.
Feci tutto questo non essendo consapevole, così finii per scaraventare via anche Miki che era in braccio a lui.


Miki POV

Dopo aver rotolato per qualche metro riuscii a fermarmi.
Mi alzai dolorante e lo vidi.
Era stato Gaara a colpirci anche se il suo aspetto il quel momento non lo ricordava affatto: la parte superiore del suo corpo aveva preso le sembianze del demone, mentre quella posteriore era ancora umana.
“No! Gaara sta per ritrasformarsi!”
Dovevo fare qualcosa. Non volevo che Gaara ricominciasse ad assumere quelle sembianze.
Non ci pensai su due volte e corsi verso di lui per raggiungerlo.
Quando gli fui abbastanza vicino lo chiamai per attirare la sua attenzione.
Miki: “Gaaaaaaaara!”
Si voltò e riuscii a vederlo negli occhi.
Il suo sguardo incuteva timore. Erano occhi pieni di odio e di rabbia pronti a uccidere chiunque avesse intralciato la sua vendetta.
Cominciai a piangere, ma perché sapevo che quella persona davanti ai miei occhi, in quel momento, non era Gaara. Non era il Gaara che avevo conosciuto.
Lui non avrebbe mai voluto trasformarsi. Lui non voleva più essere l’ombra di quel demone.
Lui voleva semplicemente essere Gaara.
In quel momento decisi. Lo avrei aiutato a realizzare il suo sogno a qualsiasi costo.
Miki: “Gaaaaara! Io ti aiuterò! Ti aiuterò a mantenere la tua promessa!”
Dopo aver pronunciato quelle parole lo vidi scagliarsi contro di me.
Rimasi immobile.
“La prima volta ha funzionato! Magari funzionerà anche questa volta!”
Non appena mi fu abbastanza vicino urlai un’altra volta il suo nome.
Miki: “GAAAAAAAAAAAAAAARA! BASTA! FERMATI!”
Si fermò. Non persi tempo e lo abbracciai.
Miki: “Basta Gaara! Adesso è tutto finito!”


Gaara POV

Avevo sentito la sua voce. La voce di Miki che mi implorava di fermarmi.
Fu come se la sua voce mi avesse svegliato da un brutto incubo.
Ripresi conoscenza e mi accorsi di Miki che mi stringeva.
Pian piano recuperai la mia forma umana.
Ancora una volta era riuscita a salvarmi.
Gaara: “Miki stai bene?”
Miki: “Benissimo ora che sei tornato in te!”
Mi sorrise e come sempre quel suo sorriso mi fece subito sentire meglio.
Gaara: “Che fine ha fatto?”
Miki: “Non lo so.”
Mi voltai per cercarlo ma lui era già sparito.
Non capii perché se ne fosse andato senza concludere il suo lavoro, ma non mi interessava.
L’unica cosa che in quel momento avevo a cuore era che Miki fosse sana e salva.
Stavolta ero stato io a salvarla e ne fui felice.
Gaara: “Bene, sembra che sia tutto finito. Forza torniamo a casa!”
Miki: “Certo!”
Mi incamminai, ma non appena feci un solo passo sentii dolori da tutte le parti e caddi a terra.
Miki: “Gaara, tutto bene?”
Gaara: “Si non preoccuparti. Sono solo un po’ stanco.”
Miki mi aiutò a rialzarmi.
Miki: “Dai appoggiati alla mia spalla, ti aiuterò io ad arrivare a casa.”
In ben altre circostanze avrei rifiutato, ma non avevo più molto chakra in corpo.
Così accettai il suo aiuto e ci dirigemmo verso casa.



ANGOLO DELL’AUTRICE

Ecco finalmente arrivati allo scontro tra Padre e Figlio!!! ;)
Vi è piaciuto??? ;)
Ovviamente non potevo fare uno scontro complicato perché la differenza di forza tra il Kazekage e Gaara è evidente!! XD
Però ho vuluto in qualche modo far "trionfare" il nostro protagonista!! :p

Il legame tra i nostri protagonisti si rafforza!! ;)
Ora cominciano ad essere più teneri!! ^^

Spero che anche questo capitolo vi piaccia!! ;)

Grazie come sempre per seguirmi!! :p

Un bacio!! *-*

Alla prossima!! ;)

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Capitolo 9
*** Insieme verso il titolo di Kazekage ***


CAPITOLO 9: “Insieme verso il titolo di Kazekage”


Durante il tragitto cominciai a sentirmi meglio, così decisi di dirigermi come prima tappa a casa di Miki.
Gaara: “Miki, andiamo a casa tua prima.”
Miki: “Sei sicuro Gaara? Non sarebbe meglio andare a casa tua visto come sei ridotto?”
Dal suo sguardo capii che era preoccupata e che forse si sentiva anche un po’ in colpa per quello che mi era accaduto.
Gaara: “Non preoccuparti. Ora mi sento meglio!”
Mi staccai dalla sua spalla mettendomi in piedi e cominciai a camminare sulle mie gambe.
“Spero di averla tranquillizzata!”
Miki: “Ok! Mi hai convinto! Ma se cominci a sentirti di nuovo male andremo diretti a casa tua!”
Gaara: “Agli ordini!”


Miki POV

Mi sentivo un po’ in colpa per quello che era successo a Gaara.
Dopotutto si era ridotto così per proteggermi.
Anche se la cosa in un primo momento mi aveva reso felice, vederlo ridotto così mi fece star male.
Ma vederlo di nuovo camminare sulle sue gambe mi fece sentire meglio e lo assecondai.

Arrivammo davanti alla porta di casa mia. Mi bloccai.
In quel momento mi rivenne in mente il corpo di mio padre steso all’ingresso e cominciai a tremare dalla paura.
Gaara dovette averlo capito, perché mi si avvicinò e si mise davanti alla porta.
Gaara: “Che succede Miki?”
Miki: “Mi-mio padre è lì!”
Gaara: “Ok! Tu resta qui, entro prima io a controllare!”
Continuai a tenere la testa bassa e gli occhi chiusi nell’attesa che Gaara aprisse la porta.


Gaara POV

Mi avvicinai alla porta, presi la maniglia e tirai un sospiro.
Non avrei mai voluto vedere il corpo del padre di Miki, quindi in cuor mio speravo di non ritrovarmelo davanti.
Aprii la porta e davanti ai miei occhi non vi era nessun cadavere.
“Deve averci pensato lui! Ha pure ripulito tutto!”
Gaara: “Miki puoi aprire gli occhi e entrare. Qui non c’è più nulla!”
Miki: “Ma come? Io sono sicura di …”
Gaara: “Lo so! Ti credo! Ma deve averci pensato lui per nascondere tutto.”
Miki: “Parli di tuo padre?”
Gaara: “Già! Lui è il Kazekage e per lui non deve essere stato un problema.”
“Quel maledetto!”
Miki entrò in casa e non appena lo fece il suo volto si rattristì.
Non potevo lasciarla da sola. Anche se lei non lo dava a vedere la ferita per la perdita di suo padre era ancora aperta. E io volevo alleviare quel suo dolore.
Gaara: “Miki, sicura di voler restare da sola? Se vuoi per stanotte posso rimanere qui con te?”


Miki POV

Gaara aveva capito tutto. Con un semplice sguardo lui era riuscito a leggermi dentro e capire cosa provavo. Non gli avrei mai chiesto di rimanere con me, perché non volevo che lui si preoccupasse.
Ma non potei rifiutare la sua proposta, perché il solo pensiero di rimanere da sola in quella casa mi terrorizzava.
Fu così che mi venne in mente.
“E se vivessimo insieme? In fondo siamo entrambi da soli! Io non voglio rimanere da sola!”
Mi girai verso di lui sorridendo.
Miki: “Certo! Ma avrei un’altra idea!”
Gaara: “Cioè?”
Miki: “Se da oggi cominciassimo a vivere insieme?”
Gaara: “Vivere insieme?”
Miki: “Si! In fondo siamo rimasti tutte due da soli perché non tenerci compagnia?”


Gaara POV

Sul momento la sua richiesta mi sembrò assurda. Eravamo troppo piccoli per vivere insieme.
Ma riflettendoci su realizzai che Miki aveva ragione: entrambi eravamo soli e ognuno aveva bisogno dell’altro.
E anche se non me lo aveva detto capii che il pensiero di rimanere da sola la terrorizzava.
Io in fondo ci ero abituato, ma per lei doveva essere un’esperienza nuova.
“Perché no? Anche io mi sono stufato di rimanere da solo!”
Gaara: “La trovo un’ottima idea!”
Miki: “Davvero?”
Il suo viso si illuminò e i suoi occhi brillavano dalla gioia.
Gaara: “Certo!”
Miki: “EVVIVAAAAAA!”
Dopo aver tirato un urlò che quasi mi sfondò i timpani mi si fiondò al collo.
“Sempre la solita matta!”
Quando finalmente si staccò ripresi fiato.
Gaara: “Immagino che io debba venire a vivere qui?”
Miki: “Bhe si, se non ti dispiace.”
Gaara: “Nessun problema! Allora vado a prendere la mia roba e torno.”
Mi avviai verso la porta, ma venni bloccato per un braccio da Miki.
Mi voltai e il suo sguardo era rivolto a terra.
Miki: “Non ci metterai molto, vero?”
Gaara: “Farò il prima possibile!”
Miki: “E-e-e tornerai, vero?”
Gaara: “Certo! D’ora in poi non ti lascerò più sola!”
Miki: “Promesso?”
Gaara: “Te lo prometto!”
Detto questo lasciò la presa, rivolse il suo sguardo verso di me e mi sorrise.
Era bello poterla rivedere sorridere.
Miki: “Allora a dopo!”
Gaara: “A dopo!”


Miki POV

Gaara se n’era appena andato e io cominciai a sentirmi sola.
Quella casa dove prima c’era molta allegria adesso era silenziosa e buia.
Cercai di distrarmi pensando a ciò che Gaara mi aveva detto qualche istante prima.
“Ha promesso che sarebbe tornato! E io mi fido di lui! Forza Miki! Resisti!”
Così iniziai a girovagare per la casa in attesa che Gaara tornasse.
Quei minuti mi sembrarono interminabili.


Gaara POV

Ero appena uscito di casa con tutto l’occorrente e ripensai a tutto quello che era accaduto oggi.
“Non riesco a capire il perché lo abbia fatto! Perché proprio Miki?”
Cercai di dare una risposta a tutte le domande ma nulla. Più ci pensavo e più ottenevo domande su domande.
“Anche se provassi a chiederglielo non me lo direbbe mai!”
Fu in quel momento, mentre camminavo per le strade del villaggio che mi venne un’idea.
“Trovato! Anche se ci vorrà del tempo! Diventerò Kazekage, così scoprirò la verità!”
Prima di incontrare Miki non avrei mai creduto di poter pensare ad una cosa del genere.
Diventare Kazekage voleva dire ottenere la fiducia della gente e proteggere il Villaggio.
Lo stesso Villaggio che fino ad allora mi aveva odiato e fatto soffrire.
Lo stesso Villaggio che mi aveva portato ad odiare il mondo intero e a far crescere dentro di me il desiderio di vendetta.
Tutto questo odio però sparì da quando Miki entrò a far parte della mia vita.
Non m’importava più di cosa la gente pensasse di me, ormai qualcos’altro aveva preso il suo posto nel mio cuore: Miki.
Sentivo di potercela fare. Con Miki accanto sentivo di poter riuscire a proteggere il Villaggio e diventare un ottimo Kazekage.


Miki POV

Sentii la porta aprirsi.
“Finalmente!”
Miki: “Ma quanto ci hai messo?”
Gaara: “Ho fatto più veloce che ho potuto!”
Miki: “Avresti dovuto fare più veloce! Mentre ti aspettavo mi è venuta pure fame!”
Gaara: “Non dirmi che adesso mi tocca pure preparare la cena?”
Miki: “Bhe sì! Ecco, io non so cucinare! Prima ci pensava sempre Papà.”
Gaara: “Dai su! Andiamo in cucina a preparare qualcosa!”
Miki: “Ok! Senti Gaara mi insegnerai qualcosa, vero?”
Gaara: “Certo! Avremo tutto il tempo! Speriamo però che le tua abilità culinarie siano migliori delle tue doti da ninja! Se no ci metteremo anni!”
Miki: “Cosa vorresti insinuare?”
Non gli diedi il tempo di rispondere, cominciai a correre verso di lui.
Gaara: “Dai Miki stavo scherzando non ce bisogno di …”
Non finì la frase. Cominciò a scappare e finimmo col rincorrerci per tutta casa.
Ci fermammo solo quando ad entrambi mancò il fiato per continuare.
Ci sedemmo a terra e scoppiammo a ridere.
Risi così di gusto che mi dimenticai di tutto quello che avevo dovuto passare quel giorno.
Sapevo che stando con Gaara mi sarei sentita meglio e il dolore si sarebbe alleviato.
Dopo quel episodio ero ancora più convinta che aver chiesto a Gaara di vivere assieme fu la scelta giusta da fare.


Gaara POV

Mentre eravamo intenti a cenare decisi di dire a Miki quello che avevo deciso.
Gaara: “Miki! Ho deciso!”
Miki: “Che cosa?”
Gaara: “Diventerò Kazekage!”
Miki: “Davvero?”
Gaara: “Sì! Così potrò scoprire cosa è accaduto a tuo padre e …”
Miki: “E sarai rispettato da tutti gli abitanti del Villaggio!”
Gaara: “Già! Però ci vorrà del tempo.”
Miki: “Non importa! Io ti darò una mano!”
Gaara: “Una mano?”
Miki: “Sì! Non so ancora come, ma se sarà necessario io ti aiuterò!”
Sentirle pronunciare quelle parole mi fece sentire più sicuro.
Gaara: “Ok! Ma per ora mi basta solo il tuo sostegno!”


Miki POV

Dopo aver cenato e aver fatto il bagno, eravamo entrambi stanchi e andammo a letto.
Avevamo deciso di dormire assieme quella notte, tanto lo avevamo già fatto in passato.
Riuscii ad addormentarmi col sorriso sulle labbra e sapevo che anche per Gaara fu lo stesso.
Sapevo che da quel giorno in poi la nostra vita sarebbe cambiata solo in meglio.


Alla Magione

Kazekage: “Sistemato tutto?”
Ninja: “Sì! Tutto come aveva ordinato!”
Kazekage: “Bene.”
Ninja: “Ora cosa ha intenzione di fare?”
Kazekage: “Nulla per ora.”
Ninja: “Che vorrebbe dire?”
Kazekage: “Stiamo a vedere come si svolge la situazione. E’ ancora troppo presto per agire. Sono sicuro che la situazione volgerà in nostro vantaggio.”
Ninja: “Come desidera.”
Kazekage: “Ottimo lavoro per oggi. Puoi andare.”
Ninja: “Grazie Kazekage-sama.”




ANGOLO DELL’AUTRICE

Ed eccoci arrivati all’ultimo capitolo della prima serie!!! ;)
Non pensavo di arrivare così lontano!! ;)
Ne sono felice!! ^^

Spero che come capitolo finale vi sia piaciuto!! ;)
Ho messo una piccola sorpresina!! :p Spero vi sia piaciuta anche quella!! ;)

Che dire d’altro se non ringraziarvi!! ;)
Grazie mille!! ^^

Ho un piccolo annuncio da fare!! ;)
Non aggiornerò per le prossime 2 settimane perché parto per le vacanze di Natale e devo prepararmi per gli esami di fine gennaio!! ;) Per questo ho voluto finire proprio adesso la prima serie!! ;)
Non volevo tenervi troppo in suspance!! XD
Ma non preoccupatevi perché sono già al lavoro per il cap 10!! ;)
Sarà pronto per il venerdì sera al rientro delle vacanze!!! ;)

Vi ringrazio ancora e vi auguro Buone Feste!! ^^

Un bacio!! *-*

Alla prossima!! ;)

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Capitolo 10
*** 4 anni dopo ***


CAPITOLO 10: “4 anni dopo”


Passarono 4 anni dal giorno in cui io e Gaara decidemmo di vivere insieme.
4 anni in cui le nostre vite cambiarono completamente.
Dopo aver finito l’accademia e esser diventati dei ninja del Villaggio della Sabbia, poté cominciare la scalata verso il titolo di Kazekage.

Gaara cominciò a partecipare alle varie missioni per aiutare il Villaggio e far ricredere gli abitanti sulla sua persona.
Il suo cambiamento venne notato anche dai suoi due fratelli maggiori che, avendo paura di lui, non avevano mai osato avvicinarsi: Kankuro, abile marionettista, e Temari, kunoichi esperta nel combattimento a distanza grazie al suo ventaglio che utilizza come arma ninja che le permette di creare lame di vento.
Da allora, loro tre formano la Squadra dei Fratelli della Sabbia.

Io, non essendo molto abile come ninja, decisi di provare con l’arte medica e cominciai a lavorare nell’ospedale del Villaggio. Con mia grande sorpresa notai degli ottimi risultati e quindi decisi di diventare un Ninja Medico.

Entrambi ci ritrovammo a prendere strade diverse, ma con un obbiettivo comune.

Non fu facile crescere da soli, ma per fortuna un amico di mio padre ci aiutò in questo, anche economicamente.
Non appena seppe della morte di mio padre venne a trovarci e ci offrì il suo aiuto.
Disse di aver conosciuto mio padre non appena si trasferì nel villaggio così, ricordando i vecchi racconti di mio padre, accettai il suo aiuto.





“Driiiiin, driiiiin!”

Sentii suonare la sveglia, ma la mia voglia di alzarmi era pari a zero, così sperai che Gaara facesse smettere quel suono assordante.
Passò qualche secondo e la situazione non cambiò affatto.

“Driiiin, driiiin!”

“Insomma ma quanto ci mette Gaara a spegnere quell’affare!”

“Driiiin, driiin!”

Esasperata mi alzai di scatto.
Miki: “Ho capito! Ho capito! Arrivo!”
Colpii la sveglia un po’ più forte del solito, mentre ero ancora assonata.
“Finalmente ha smesso!”
Miki: “Insomma, Gaara, avresti potuto spegnerla tu!”
Non ricevetti risposta e mi voltai verso l’altro capo del letto. Era vuoto.
“Ecco! Ci risiamo! Avrebbe potuto almeno avvisare!”
Mi alzai dal letto.
Dopo essermi lavata e vestita mi diressi in cucina.
“Chissà che cosa ha preparato oggi Gaara!”
Come mi aspettavo, trovai la tavola già apparecchiata con la colazione pronta e un biglietto accanto.

“Buongiorno Dormigliona!
Spero tu non abbia litigato con la sveglia come al solito.
Sono dovuto uscire presto per una missione.
La colazione la trovi pronta sul tavolo.
Non esagerare.

Buon lavoro.
A stasera.”


“Sempre il solito!”

Lessi quel bigliettino e sul mio voltò apparve un sorriso a 32 denti.
Non era la prima volta che accadeva eppure ogni volta era come se fosse la prima.
Sapere che lui si preoccupava per me mi rese felice e potei cominciare al meglio la giornata.
Finii la colazione, uscii di casa e mi diressi in Ospedale.

Arrivata in Ospedale misi il camice e mi preparai a far visita ad alcuni pazienti ricoverati ed a sperimentare qualche nuova tecnica medica in laboratorio.

“Diamoci dentro!”


Gaara POV

Il sole stava per tramontare e noi avevamo appena terminato gli incarichi odierni.
Attraversammo il deserto e arrivammo alle porte del Villaggio.
Temari: “Bene, ragazzi! Anche per oggi abbiamo finito!”
Kankuro: “Si, dobbiamo andare a fare rapporto al Kazekage.”
“Già! Fare rapporto. Ma oggi non ho proprio voglia di vederlo.”
Gaara: “Sentite ragazzi, vi dispiace andare voi a fare rapporto?”
Kankuro: “Perché? Tu non vieni?”
Gaara: “No! Avrei una certa cosa da sbrigare!”
Kankuro: “Cioè?”
Gaara: “Ehm…”
Temari: “Dai Kankuro! Sbrigati o faremo tardi!”
Kankuro: “Ma-ma Temari aspetta!”
Kankuro corse dietro a Temari per non rimanere indietro.
Io mi diressi dalla parte opposta.
“Bene Gaara, allora ci vediamo domani! Buona notte!”
Gaara: “Si! A domani! Buona notte!”
“Grazie mille, Temari!”


Temari POV

Io e Kankuro ci incamminammo verso la Magione.
Kankuro: “Insomma Temari, ma perché sei andata via in quel modo?”
Temari: “Perché se no avremmo fatto tardi!”
Kankuro: “Si, ma Gaara…”
Temari: “Non c’è bisogno che ci sia anche Gaara!”
Dalla sua espressione sbalordita, capii che il mio tono era stato un po’ brusco.
Temari: “Insomma Kankuro! Proprio non ci arrivi al perchè?”
La sua faccia si fece ancora sorpresa.
Temari: “E’ comprensibile che Gaara non voglia vedere nostro padre dopo quelle che ha passato.”
Kankuro: “In effetti, hai ragione! Ma che faccenda aveva da fare a quest’ora?”
Temari: “Probabilmente nulla. Se il mio intuito non sbaglia, scommetto sarà andato in ospedale da Miki.”
Kankuro: “Quei due ormai sono inseparabili!”
Dal tono che usò dedussi che era alquanto infastidito da ciò.
Temari: “Dovresti essere felice per nostro fratello. Dopo anni ha trovato una persona che lo apprezza per quel che è e non per quel che porta dentro. Ricordati poi, che anche noi abbiamo fatto lo stesso errore. Dovresti prendere esempio.”
Non rispose. Aveva capito la lezione.


Gaara POV

Arrivai davanti all’Ospedale ed entrai.
L’atmosfera che ogni volta si respirava lì dentro era ben diversa da quello che ci si poteva aspettare.
Anche se era un luogo in cui vi erano persone malate, l’atmosfera era calma e serena.
I dottori erano sempre pronti a regalare un sorriso a qualsiasi paziente, e quest’ultimo era ben lieto di contraccambiare.
Ero completamente immerso in quel senso di piacere, ma una voce mi svegliò.
Infermiera: “Buonasera, Gaara-sama.”
“Gaara-sama?”
Non mi ero ancora abituato a quel nome, mi metteva a disagio.
Non mi sentivo superiore a nessun’altro, però rimanevo pur sempre il figlio del Kazekage.
Lasciai che gli abitanti mi chiamassero il quel modo perché dimostrava che, finalmente, avevano cominciato a rispettarmi.
Gaara: “Buonasera.”
Infermiera: “Sta per caso cercando Miki?
Gaara: “Sì, sono venuto a trovarla.”
Sul volto dell’infermiera apparve uno strano sorrisino.
Lì per lì non né capii il significato e non me ne preoccupai molto.
Infermiera: “Sta finendo il giro dei pazienti. Tra poco dovrebbe aver finito. Se vuole può aspettare qui!”
Gaara: “Grazie, ma penso che la raggiungerò. Arrivederci.”
Infermiera: “Arrivederci.”
Mi avviai verso il corridoio principale. Mentre camminavo non potei far a meno di guardare all’interno delle camere e, non per nulla sorpreso, notai che l’atmosfera era sempre la stessa.
Arrivai in fondo al corridoio e non sapevo da che parte svoltare.
Mi voltai a destra e vidi Miki entrare nell’ultima stanza. Decisi di raggiungerla.
Davanti alla porta non resistetti e diedi una sbirciatina all’interno.
Miki stava controllando la salute di una bambina, credo avesse intorno ai 10 anni.
Lo faceva con gentilezza e con il sorriso. Non so cosa si stessero dicendo, ma la bambina scoppiò a ridere e io non potei fare a meno di sorridere nel vedere quella scena.
“Meglio non interromperla. Aspetterò qui fuori.”
Così mi appoggiai al muro con le braccia conserte in attesa che Miki uscisse dalla


Miki POV

Ero contenta. Le condizioni della bambina erano migliorate e si erano stabilizzate.
Il giorno prima era arrivata in ospedale con la febbre altissima, così era stata subito ricoverata.

Salutai la bambina e uscii dalla stanza. Notai Gaara appoggiato al muro di fronte.
Ne fui felice, ma altrettanto sorpresa.
Miki: “Gaara!? Che ci fai qui?”
Gaara: “Ciao Miki!”
Il suo tono era un po’ alterato.
Miki: “Ops! Scusa! Ciao Gaara!”
Gaara: “Ho finito prima ed ho deciso di venire a trovarti.”
Miki: “Bhe, grazie! Ho finito il mio giro. Vado a cambiarmi, così poi torniamo a casa.”
Gaara: “Ok, ti aspetto all’entrata.”
Entrambi ci dirigemmo verso le nostre mete.

Dopo essermi cambiata, raggiunsi l’entrata dove Gaara mi stava aspettando.
Infermiera: “A domani, Miki.”
Miki: “A domani.”
Infermiera: “Arrivederci, Gaara-sama.”
Gaara: “Arrivederci.”
Lasciammo l’ospedale.

Miki: “Allora Gaara, com’è andata la missione?”
Gaara: “Bene! Dovevamo solo consegnare dei documenti al Villaggio della Foglia, ma qualcuno ci ha intrattenuto più del previsto.”
Miki: “E chi?”
Gaara: “Naruto Uzumaki, il Jinchuuriki del Villaggio della Foglia!”
Miki: “Hai conosciuto il Jinchuuriki del Villaggio della Foglia?”
Gaara: “Già! Era lui che doveva condurci alla Magione dell’Hokage al nostro arrivo.”
Notai che il ricordo di quell’episodio lo rese felice, e non potei non esserlo anche io.
Miki: “E in che senso vi ha trattenuto più del previsto?”
Gaara: “Non appena ha saputo che anche io sono un Jinchuuriki gli si sono illuminati gli occhi. Avresti dovuto vederlo. Era così entusiasta.”
Miki: “Bhe, anche tu non mi sembri da meno nel ricordarlo. O sbaglio?”
Gaara: “No, non sbagli. Ci ha invitato a mangiare del ramen. Visto il suo entusiasmo non potevo rifiutare.”
Miki: “Scommetto che ti sei divertito?”
Gaara: “Già! Ci siamo raccontati a vicenda le nostre storie. Anche lui ha sofferto molto a causa del demone che porta dentro, eppure era felice e sereno nel raccontarlo. Ha trovato degli amici su cui contare e al Villaggio viene rispettato. E sai qual è il suo sogno?”
Miki: “No! Qual è?”
Gaara: “Vuole diventare Hokage! Proprio come me!”
Miki: “Avete un sacco di cose in comune. Sai, credo che presto diventerete dei buoni amici.”
Gaara: “Aver trovato un’altra persona con un passato simile al mio, mi ha confortato. E credo che tu abbia ragione. Sento che tra noi ci sia un legame speciale che presto si trasformerà in amicizia.”
Miki: “Sono sicura che anche lui prova lo stesso.”
Ero felice per Gaara, visto che aveva trovato un amico su cui contare.
Miki: “Sono curiosa. Un giorno me lo farai conoscere.”
Gaara: “Ok! Mi ha detto che sarebbe venuto a trovarmi. In quella occasione te lo farò conoscere.”
Miki: “Non vedo l’ora!”
Dopo la nostra chiacchierata, arrivammo a casa.
Ci dirigemmo in cucina per preparare la


Gaara

“Toc! Toc!"

Miki: “Bussano! Chi sarà mai a quest’ora?”
Gaara: “Non lo so! Vado a vedere!”
Aprii la porta e mi ritrovai davanti i miei fratelli.
Gaara: “Temari? Kankuro? Che ci fate qui a quest’ora?”
Temari: “Siamo passati per dirti che abbiamo appena finito di fare rapporto. Domani ci vediamo allo stesso posto!”
Kankuro: “Allora Gaara hai sbrigato quella cosa che avevi da fare?”
“Eccolo che ricomincia!”
Non ebbi il tempo di rispondere che Kankuro si mise ad urlare.
Kankuro: “Aaaahi! Ma sei matta così mi fai male!”
Temari: “Così impari a tenere a freno quella linguaccia!”
Temari aveva pestato il piede a Kankuro, con molta forza a giudicare dal suo urlo e dal suo tono alquanto alterato.
Provai a trattenermi, ma fu più forte di me.
Gaara: “Ahahahah!”
Kankuro: “Gaara, non c’è nulla da ridere! Mi ha fatto male!”
Gaara: “Ok, scusa! Ora smetto!”
Mio fratello si comportava così già da un po’. Ormai mi ero abituato alle sue frecciatine, e poi c’era Temari che lo teneva a bada. Con loro non mi annoiavo.


Miki POV

Gaara ci stava mettendo troppo, così decisi di andare a controllare

Lo vidi all’ingresso parlare con i suoi fratelli, mi avvicinai.
Miki: “Ciao Ragazzi che ci fate qui?”
Temari: “Ciao Miki, siamo venuti a dare qualche raccomandazione a nostro fratello.”
Kankuro: “Già, ma abbiamo appena finito! Stavamo per andarcene.”
“Eh, no! Stavolta non te la do vinta!”
Kankuro stava per andarsene, ma io cercai di bloccarlo.
Volevo fargli capire che per me era come se fossimo una grande famiglia.
Volevo che lui cominciasse a fidarsi di me.
Miki:“Aspettate! Avete già cenato?”
Kankuro si bloccò.
Temari: “No! E adesso che ci penso comincio ad avere un po’ di fame.”
Kankuro: “Io sto benissimo! Su Temari, andiamo!”
“Gurgle! Gurgle!”
Sentimmo lo stomaco di Kankuro brontolare.
Temari: “Ehm… Hai per caso detto qualcosa Kankuro?”
Miki-Gaara: “Ahahah!”
Kankuro: “Ok, forse un po’ di fame ce l’ho!”
Miki: “Che ne dite di rimanere a cena da noi?”
Temari: “Certo Miki! Grazie! Ottima idea, vero Kankuro?”
Kankuro: “Bhe…”
Gaara: “Dai fratellone, Miki è diventata un ottima cuoca!”
Kankuro: “Ok!”
Kankuro si prestò ad entrare e mentre mi passò accanto ero certa di avergli sentito dire: “Grazie!”.
“Evviva! Sta iniziando ad accettarmi!”
Quella semplice parola aveva creato della speranza e di certo non mi sarei arresa.

Cenammo e tutti apprezzarono la mia cucina, d’altronde avevo avuto un buon insegnante.
La serata passò piacevolmente.
I soliti battibecchi tra Kankuro e Temari avevano reso la serata più movimentata.
Sembravamo davvero una famigliola felice.

Salutammo Kankuro e Temari e ci dirigemmo in cucina per sparecchiare.
Miki: “Gaara!”
Gaara: “Si?”
Miki: “Dovremmo ripetere serate come questa molto più spesso. Non trovi?”
Gaara: “Certo! Perché?”
Miki: “Mi sono divertita un sacco! I tuoi fratelli sono troppo divertenti! E poi mi è sembrato di essere una famiglia!”
Gaara: “Davvero? Bhe, allora ci saranno altre serata come questa! Ai miei fratelli farà molto piacere. A proposito, ti chiedo scusa per il comportamento di Kankuro è solo che…”
Miki: “Non preoccuparti! E’ tuo fratello ed è normale che sia protettivo nei tuoi confronti, ma dopo oggi credo di aver guadagnato qualche punticino in più.”
Gaara: “Davvero?”
Miki: “Sì, prima di entrare in casa mi ha ringraziato per averlo invitato. E’ già un primo passo.”
Gaara: “Eheh! Già! Conoscendo la testardaggine di mio fratello, direi che hai fatto centro.”
Miki: “Tuo fratello ha trovato pane per i suoi denti!”
Gaara: “Lo credo anche io!”
Miki-Gaara: “Ahahah!”
Gaara: “Su dai, adesso andiamo a dormire. Domani ci aspetta un’altra lunga giornata.”

Andammo in camera.
Per entrambi era stata una bella giornata, ma anche un po’ faticosa e quindi non ci mettemmo molto a prendere sonno.




ANGOLO DELL’AUTRICE

Rieccomi!! ;) Buon anno a tutti!! ^^

Ho passato delle belle vacanze che mi hanno fatto sfornare questo bellissimo (spero XD) capitolo!! ;)
Spero che siano state delle belle vacanze anche per voi!! ^^

E’ un capitolo molto “soft”, non succede nulla di importante!! ;)
E’ solo per far capire come sono cambiate le loro vite dopo 4 anni!! ;)

Come non potevo far apparire i due cari fratelli!! ^^ Spero di averli resi bene!! ;)
Si sente parlare anche di Naruto!! ;)

Spero che questo cap abbastanza lungo vi sia piaciuto e sia valso l’attesa!! ;)

Vi ringrazio, come sempre, per seguirmi e ringrazio coloro che hanno aggiunto la mia storia tra le seguite, da ricordare o preferite! ^^

Alla prossima!!! ;)

Un bacio!!! *-*

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Capitolo 11
*** Il Complotto ***


CAPITOLO 11: “Il complotto”


Kazekage POV

“Finalmente il gran giorno è arrivato! Dopo 4 anni potrò rendere fruttuosa l’attesa.”

“Toc! Toc!”

Kazekage: “Avanti!”
???: “Kazekage-sama, ecco i documenti che aveva richiesto.”
Kazekage: “Grazie, Ichiro.”
Ichiro era il mio braccio destro da anni. L’unica persona di cui mi fidassi realmente. Sapevo che non mi avrebbe tradito, quindi gli affidai il compito di effettuare le ricerche.
Ichiro: “E’ sicuro che stia facendo la cosa giusta?”
Kazekage: “Cosa intendi dire?”
Ichiro: “Bhe, ecco, stiamo parlando di una ragazzina e poi è persino molto legata a suo figlio, non crede che potrebbe sconvolgerlo?”
Non capii il perché di quei dubbi da parte sua.
Kazekage: “E’ vero, quella ragazzina è legata a Gaara, ma tutto ciò servirà a proteggere il Villaggio in futuro! Ci sono altri problemi?”
Ichiro: “No Kazekage-sama, mi scusi. Quindi si recherà immediatamente in quel posto?”
Kazekage: “Si, partendo adesso dovrei arrivare per l’ora stabilita. Non dovrei metterci molto. Lascio tutto nelle tue mani mentre io non ci sono.”
Ichiro: “Grazie mille Kazekage-sama. Si fidi pure di me!”
Presi una delle due buste che mi aveva portato Ichiro, mentre l’altra la misi dentro il doppio fondo dell’ultimo cassetto della mia scrivania.
Congedai Ichiro e lasciai la Magione per dirigermi nel luogo prefissato.

Mi addentrai sempre di più nel deserto.
Dopo vari minuti di cammino, arrivai.

“Bene, il luogo dovrebbe essere questo.”

All’orizzonte vidi apparire un' immagine.

“Sempre puntuale, quando si tratta di affari!”

???: “Finalmente ci rincontriamo, Yondaime Kazekage!”
Kazekage: “Non pensavo venissi da solo, Orochimaru!”
Orochimaru: “Non volevo attirare l’attenzione di occhi indiscreti. Ha portato i documenti che le avevo chiesto?”
Kazekage: “Si, sono qui dentro. Tutte le informazioni sulla ragazza, come concordato, a partire dalle sue origini fino ad oggi.”
Gli porsi la busta che mi ero portato dietro, lui la aprì e controllò il contenuto.
Orochimaru: “Ottimo lavoro, Kazekage. Non si smentisce mai. Queste informazioni sono molto dettagliate, saranno sicuramente utili alla mia ricerca.”
Kazekage: “Lascio a te il resto. Di certo con quel potere potrò rafforzare la forza militare del mio Villaggio. E’ stato un piacere concludere affari con te. E’ ora di congedarsi o al Villaggio potrebbero insospettirsi.”
Mi avviai verso la strada del ritorno, voltandogli le spalle.


Orochimaru POV

Orochimaru: “Ammesso che io voglia condividere questo potere!”
Il Kazekage si stava allontanando. Non avevo intenzione di condividere quell’immenso potere.
Mi sarebbe servito per la distruzione del Villaggio della Foglia.
Mi preparai per l’attacco e gli corsi incontro.
Cercai di essere il più veloce possibile per poterlo cogliere di sorpresa.


Kazekage POV

Sentii Orochimaru avvicinarsi e mi girai di scatto.
Riuscii a bloccare il suo attacco grazie al controllo della sabbia d’oro.
Kazekage: “Sapevo di non potermi fidare!”
Orochimaru: “Lei è davvero furbo Kazekage, ma non credo riuscirà comunque a cavarsela.”


Orochimaru POV

Il Kazekage bloccò il mio attacco con la sua sabbia d’oro, cascando completamente nella mia trappola.
Mentre era impegnato a tenermi a bada, io feci fuoriuscire dalla mia bocca la mia Kusanagi e gliela scagliai addosso facendola passare attraverso la sabbia, non appena cercò di sciogliere il suo scudo.
“Non credo avrà il tempo di bloccare anche questa!”


Kazekage POV

Non appena finì di pronunciare quella frase dalla sabbia fuoriuscì una spada che non ebbi il tempo di bloccare e mi colpì in pieno petto.
Kazekage: “Aaaaaaaah!”
Provai un dolore lancinante e cominciai a perdere le forze.
Mi accasciai al suolo.
Il mio scudo di sabbia si sciolse facendo apparire il volto di colui che, di lì a poco, sarebbe diventato il mio assassino.
Kazekage: “Ma-maledetto! Fin dall’inizio era que-questo il tuo piano!”
Orochimaru: “Esatto! Peccato che ci siate arrivati troppo tardi!”
Sul suo volto vidi apparire un sorriso che trapelava la sua soddisfazione.
Provai rabbia nei confronti di me stesso per non essere riuscito a capire tutto questo.
Provai paura perché stavo abbandonando il mio Villaggio. Perchè non sarei più riuscito a tornare e svolgere il ruolo di Kazekage affidatomi.
Avrei tanto voluto reagire, ma ormai le mie forze mi avevano completamente abbandonato e non potei far altro che abbandonarmi al sonno eterno.
“Chi si occuperà del Villaggio adesso?”


Orochimaru POV

Il Kazekage aveva esalato il suo ultimo respiro e finalmente il mio piano poteva procedere.
Raccolsi il corpo del Kazekage e lo portai in un mio nascondiglio lì vicino.

Kabuto: “Ben tornato Orochimaru-sama! Vedo che il suo piano è andato a buon fine.”
Orochimaru: “Si, tutto come avevo previsto e ora procediamo con il resto.”
Kabuto: “Intende prendere le sembianze del Kazekage e infiltrarsi nel Villaggio?”
Orochimaru: “Esatto! Al Villaggio potrebbero insospettirsi se non vedono tornare al più presto il proprio Kazekage. E poi ne approfitterò per fare qualche ulteriore ricerca.”
Kabuto: “E’ proprio da lei, Orochimaru-sama. Allora io mi occuperò del corpo durante la sua assenza.”
Orochimaru: “Sarò di ritorno stanotte. Poi abbandoneremo il corpo del Kazekage nel deserto e cambieremo nascondiglio.”
Consegnai la cartella con le informazioni a Kabuto, presi le sembianze del Kazekage e mi diressi al Villaggio della Sabbia.

Arrivato al Villaggio mi recai subito alla Magione e venni subito avvicinato da un ninja.
Ichiro: “Bentornato Kazekage-sama, allora è andato tutto bene?”
“Forse lui sapeva del mio incontro col Kazekage? Meglio assecondarlo.”
Orochimaru/Kazekage: “Si, tutto come previsto. Ora aspetteremo solo sue notizie.”
Ichiro: “Bene, speriamo che abbia fatto la scelta giusta.”
Mi superò e si diresse altrove.
Io mi recai nel “mio” ufficio con l’intento di cercare qualche altra informazione.
Non trovai nulla, così decisi di dirigermi nell’archivio del Villaggio.
“Ma dove sarà? Se chiedo informazioni si insospettiranno?”
In quel momento passarono accanto a me due ninja.
Ninja 1: “L’archivio del Villaggio è davvero immenso!”
Ninja 2: “Già, per questo hanno deciso di collocarlo nei sotterranei!”
Ninja 1: “Non vorrei proprio essere al posto della custode!”
Ninja 2: “Già, a chi lo dici! In mezzo a tutti quei libri mi verrebbe il mal di testa!”
Ninja 1/Ninja 2: “Ahahah!”
“Grazie dell’aiuto!”

Mi recai nei sotterranei e mi trovai di fronte a un grosso portone in legno.
Custode: “Buongiorno Kazekage-sama! Non è usuale vederla qui, come mai nei paraggi?”
Orochimaru/Kazekage: “Cerco delle informazioni per una ricerca che sto svolgendo. Potrebbe aprirmi?”
Custode: “Certamente!”
Aprii il portone e al suo interno vi erano decine e decine di scaffali pieni di libri, cartelle e buste.
Custode: “Buona ricerca! Le lascio il portone aperto, così quando avrà finito potrà uscire senza problemi.”
Orochimaru/Kazekage: “Ok, la ringrazio!”
Entrai e non seppi da dove cominciare.
Cominciai dagli scaffali in fondo a destra e ne controllai quanti più possibile.
“Nulla d’interessante! Tutto quello che mi serve è già in mio possesso.”

Uscii dall’archivio.
Custode: “Trovato quello che cercava?”
Orochimaru/Kazekage: “Si, ora posso proseguire con la mia ricerca!”
Custode: “Sono felice per lei. Allora arrivederci Kazekage-sama.”
Orochimaru/Kazekage: “Arrivederci!”
Tornai nel mio ufficio e attesi la sera per poter tornare al covo.
“Finora tutto secondo i piani. E’ stato più facile del previsto!”

Arrivò la sera e tutti tornarono nelle rispettive case per cenare.
Uscii dal Villaggio per tornare al covo, dove mi aspettava Kabuto.
Una volta arrivato lo raggiunsi e ripresi le mie sembianze.
Kabuto: “Bentornato Orochimaru-sama, ha trovato qualche informazione interessante?
Orochimaru: “No, ma non importa. Tutto quello che mi occorre lo possiedo già!”
Kabuto: “Bene, allora procediamo?”
Orochimaru: “Si, bisogna abbandonare il corpo del Kazekage nel deserto.”
Kabuto: “Vuole che me ne occupi io?”
Orochimaru: “Perfetto, così potrò cominciare la mia ricerca e preparare tutto per cambiare nascondiglio.”
Kabuto prese il corpo del Kazekage e si recò nel deserto.
Io andai nel mio studio e iniziai a esaminare le informazioni nella cartelletta.
“Sarà un lungo lavoro, ma ne varrà la pena!”
Dopo aver finito archiviai i documenti e preparai l’occorrente da portarci dietro.
“Ora non resta che aspettare il ritorno di Kabuto.”




ANGOLO DELL’AUTRICE

Ed eccoci (ormai però non mi sento più di dire finalmente XD) alla morte del Kazekage!! :s
Mi sono ispirata alla morte originale del manga, ovviamente con qualche ritocco per la mia storia!! ;)
Spero di essere riuscita a renderla al meglio e di aver reso il personaggio del Kazekage!! ;)
Non è stato facile immedesimarsi in un personaggio che non si ama particolarmente!! XD

Spero che l’apparizione di Orochimaru sia stata una sorpresa!! ;)
Anche per lui non è stato facile scrivere i suoi POV!! :s
Insomma Orochimaru non mi va molto a genio, ma non potevo fare a meno di inserirlo!! :p
Spero di averlo reso al meglio e che la sua “gita” al Villaggio vi sia piaciuta!! ^^

Ora finalmente il nostro Gaara potrà diventare Kazekage!! ^^

Ho un altro annuncio da fare!! ;)
Scusatemi ma per un periodo non potrò garantire l’uscita settimanale dei miei capitoli!! :s
Dalla prossima settimana fino a fine febbraio sarò impegnata con gli esami universitari e quindi non avrò molto tempo per scrivere!! :s
Mi dispiace!! :(
Ovviamente cercherò di pubblicare qualcosa, ma non so quanto dovrete aspettare per vedere il prossimo capitolo, anche se ci sto già lavorando!! ;)

Grazie mille per le visualizzazioni, recensioni e per continuare a seguirmi! ^^
Spero continuiate a farlo anche con le mie pause!! :p

Alla prossima!! ;)

Un bacio!!! *-*

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Capitolo 12
*** Il Nuovo Kazekage ***


CAPITOLO 12: “Il Nuovo Kazekage”


Ci dirigemmo alla Magione per scoprire quale fosse la missione di oggi.
Arrivati all’ingresso fummo bloccati dal Ninja di Guardia.
Guardia: “Mi dispiace, Gaara-sama, ma non potete entrare!”
Kankuro: “Come sarebbe? Noi 3 siamo i figli del Kazekage e…”
Gaara: “Calmati Kankuro!”
Dopo aver calmato mio fratello mi rivolsi alla Guardia.
Gaara: “Per quale motivo non possiamo entrare?”
Guardia: “Il Kazekage è scomparso!”
Kankuro-Temari: “Sco-scomparso!?”
Guardia: “Si, da stamattina non abbiamo più sue notizie!”
Probabilmente il fatto avrebbe dovuto farmi provare preoccupazione o agitazione, invece non provai nulla. Sapere della sua scomparsa non suscitò in me nessuna particolare reazione.
I miei fratelli invece sembrarono piuttosto scossi e preoccupati.
Kankuro: “E quando è stato visto l’ultima volta?”
Guardia: “Ieri sera.”
Temari: “Com’è possibile che sia scomparso in questo modo?”
Ad un certo punto vedemmo il Sensei uscire di corsa dalla Magione.
Era evidentemente scosso e sembrava avere molta fretta.
Gaara: “Sensei, perché tutta questa fretta?”
Baki: “Ragazzi, mi dispiace dirvelo, ma…”
Kankuro: “Ma, cosa?”
Baki: “Hanno ritrovato il corpo del Kazekage in mezzo al deserto, non poco lontano dal Villaggio.”
Temari-Kankuro: “Co-cosa?”
Niente, non provai nulla.
In fondo come avrei potuto. Era mio padre, ma non lo aveva mai dimostrato.
In più aveva fatto soffrire Miki, uccidendo a sangue freddo suo padre.
Felicità, forse era questo il sentimento che avrei dovuto provare: colui che aveva fatto soffrire sia me che Miki, ora non c’era più.
Invece non provai nemmeno questo.
Baki: “Mi sto dirigendo lì per verificare.”
Kankuro: “Veniamo anche noi!”
Ero rimasto lì ad osservare la situazione e a perdermi nei miei pensieri.
Temari se ne era accorta e mi si avvicinò.
Temari: “Tu che fai Gaara? Non sei obbligato a venire con noi. So che per te non deve essere facile.”
Mia sorella aveva capito, come al solito si preoccupava per me.
Era come se mi leggesse nella mente e trovava sempre le parole giuste.
Gaara: “Non preoccuparti! Sto bene! Andiamo!”

Seguimmo il Sensei fino al luogo del ritrovamento.
Non appena arrivati lo vedemmo.
Il suo corpo era disteso sulla sabbia e alcuni ninja medici erano arrivati per accertarsi delle condizioni.
Aveva un'enorme ferita al petto e capimmo subito che fu quella la causa della morte.
Temari scoppiò a piangere, mentre Kankuro cercava di trattenere la rabbia.
Io non provai nulla, come quando seppi la notizia della sua scomparsa.
La sua morte non avrebbe fatto tornare in vita il padre di Miki e curato il suo dolore.
Avevo smesso di provare odio nei suoi confronti già da un po’.
Da quando Miki era entrata nella mia vita e mi aveva fatto scoprire altri sentimenti.
Ciò che adesso mi interessava era scoprire la verità e diventare Kazekage.
La vendetta non era più nei miei piani.

Mi avvicinai a mia sorella.
Fino ad ora era stata lei a consolarmi e a starmi accanto nei momenti difficili. Ora toccava a me questo compito.
Le misi una mano sulla spalla. Lei si voltò.
Vederla in quello stato mi fece stare male, ma non seppi che dire.
Temari stava piangendo per la morte di una persona per cui io non provavo lo stesso affetto.
Si gettò tra le mie braccia e io non potei far altro che ricambiare l’abbraccio, fino a quando non si fosse calmata.
Kankuro: “Chi è stato?”
Baki: “Ancora non lo sappiamo.”
Kankuro: “Quando è successo?”
Baki: “Pensiamo ieri sera dopo che tutti rientrarono nelle loro case.”
Kankuro: “E perché mai mio padre doveva trovarsi nel deserto a quell’ora?”
Baki: “Non lo sappiamo ancora, ma indagheremo. Ora la cosa da fare è portare via il corpo.”
I medici presero il corpo e lo portarono in ospedale, in attesa del funerale.
Temari si staccò da me e dopo essersi asciugata le lacrime mi guardò.
Temari: “Grazie Gaara!”
Non potei far altro che ricambiare con un sorriso.
Ci avviammo per ritornare al villaggio.


Miki POV

All’ospedale tutto procedeva come al solito.
Io avrei svolto il mio solito giro di controllo e poi sarei andata in laboratorio.
Mentre mi recavo in una delle stanze vidi dei medici correre per i corridoi.
Fermai un’infermiera che passava di lì.
Miki: “Mi scusi, perché tutta questa fretta?”
Infermiera: “Bhe ecco…”
Vidi il volto dell’infermiera farsi cupo e capii subito che era successo qualcosa di grave.
Miki: “E’ successo qualcosa?”
Infermiera: “Hanno ritrovato il corpo del Kazekage nel deserto, non poco lontano dal Villaggio! E lo stanno portando qui!”
Disse quelle parole così velocemente che credetti di non aver capito bene.
Avrei voluto chiederle di ripetere, ma lei se ne andò prima che potessi farlo.
“Il Kazekage è morto!”
In un primo momento la notizia mi stupì: il Kazekage era la figura più importante del Villaggio e qualcuno era riuscito ad ucciderla.
Poi però la mia mente collegò la sua immagine a quella notte di 4 anni fa: il mio tentato rapimento, la morte di mio padre e lo scontro con Gaara.
Tutti questi ricordi riaffiorarono nella mia mente e provai un grande dolore.
In questi 4 anni avevo cercato di dimenticare, di mettere una pietra sul passato per poter ricominciare una nuova vita assieme a Gaara, e fino a quel momento credevo di esserci riuscita.
La ferita si era riaperta e senza rendermene conto scoppiai a piangere.
Corsi in bagno, non volevo che qualcuno mi vedesse in quello stato.
Tutti mi conoscevano come una persona gentile e solare. Non amavo mostrarmi debole agli altri.
Non appena arrivai, per fortuna era vuoto, andai al lavandino per sciacquarmi la faccia.
Era come se i brutti ricordi scivolassero via dal mio viso, insieme all’acqua, e pian piano ripresi il controllo e tornai alla realtà.
A mente lucida il mio primo pensiero andò a Gaara.
“Lui lo avrà già saputo? E come avrà reagito?”
Avrei tanto voluto correre da lui per scoprirlo, ma non potevo abbandonare così su due piedi il mio lavoro e i miei pazienti, così mi feci forza e uscii dal bagno pronta a ricominciare.
“Forza Miki, sii forte! So che lo sei!”


Al Villaggio

Nel frattempo al Villaggio i Consiglieri del Kazekage e il Daimyo si erano riuniti per poter trovare un successore che prendesse il posto del Quarto.

Chiyo: “Pare che il nostro Kazegake sia stato assassinato.”
Ebizo: “Già, peccato! Il Quarto è stato un buon Kazekage per il nostro Villaggio. Non so se riusciremo a trovare qualcuno della sua altezza, che possa prendere il suo posto.”
Daimyo: “E’ per questo che siamo riuniti qui oggi, Signori! Qualcuno di voi ha già in mente un successore?”
Ebizo: “Purtroppo credo che …”
Ebizo venne interrotto da Chiyo che non prestò attenzione alle sue parole.
Chiyo: “Sì! Credo che qualcuno che possa prendere il suo posto ci sia!”
Ebizo: “Cioè?”
Chiyo: “Suo figlio minore Gaara!”
A quelle parole Ebizo rimase sorpreso.
Lui a differenza di Chiyo non credeva che Gaara fosse un buon candidato, avrebbe preferito qualcuno con più esperienza e di maggiore affidabilità.
Ebizo: “Chiyo, stai scherzando, vero?”
Chiyo: “Assolutamente no! Trovo che sia uno degli Shinobi più forti del nostro Villaggio e grazie al controllo della sabbia sarebbe in grado di proteggerlo, proprio come ha sempre fatto suo padre.”
Chiyo era di tutt’altro parere. Aveva visto in questi 4 anni un cambiamento totale nel ragazzo e dentro di lei sapeva che eleggere Gaara Kazekage fosse la mossa giusta per far risollevare le sorti del Villaggio.
Ebizo: “Si, ma è troppo giovane! Non ha abbastanza esperienza!”
Chiyo: “Prima o poi si deve pur cominciare! Si è dimostrato un buon ninja negli ultimi 4 anni ed ha sempre collaborato per la protezione del Villaggio!”
Ebizo: “Non scordiamoci, però, che molte volte abbiamo rischiato l’incolumità del Villaggio perché non è riuscito a controllare Shukaku!”
Chiyo: “Hai detto bene “abbiamo passatischiatoo”! Da 4 anni a oggi Shukaku non si è più risvegliato! Credo che non dovremmo più preoccuparci di questo!”
Ebizo ormai arreso di fronte alla testardaggine di Chiyo, si affidò alla risolutezza del Daimyo, sicuro che lo avrebbe appoggiato.
Ebizo: “Lei cosa ne pensa Daimyo-sama? Non pensa sia troppo pericoloso per il Villaggio?”
Daimyo: “E’ una scelta difficile! Credo che per fare chiarezza dovremmo chiedere alla persona che lo conosce meglio! Chi è il suo maestro?”
A quella risposta Ebizo rimase incredulo, mentre Chiyo se la rideva felice di aver fatto ricredere persino il Daimyo.
Chiyo: “Baki!”
Daimyo: “Bene, convocate subito Baki! Chiederemo un suo parere!”
Ebizo: “Sarà fatto Daimyo-sama!”
Ebizo non poté far altro che arrendersi alla volontà del Daimyo e mandò una guardia a cercare Baki.


Gaara POV

Da quando avevamo lasciato il luogo del ritrovamento nessuno di noi tre avevo aperto bocca, probabilmente nessuno di noi aveva voglia di parlare o, come nel mio caso, non sapeva cosa dire.

Nessuno si aspettava una notizia del genere e tutti fummo colti di sorpresa.
Avevamo da poco varcato le porte del Villaggio, quando un ninja ci raggiunse di corsa e si fermò davanti al Sensei.
Ninja: “Baki-sensei, finalmente l’ho trovata!”
Baki: “Cosa è successo?”
Il Ninja prese fiato e poi rispose.
Ninja: “Il Daimyo chiede la sua presenza alla conferenza!”
Baki: “Capisco! Mi dirigo subito lì, grazie!”
“Conferenza? Di che si tratta?”
Gaara: “Baki-sensei, vuole che l’accompagnamo?”
Baki: “Grazie ragazzi, ma non ce n'è bisogno! Andate a riposare! Per oggi niente missioni, dovete essere molto scossi per ciò che è accaduto!”
Detto questo il Sensei se ne andò e io rimasi solo con i miei fratelli.
Cercai di rompere il ghiaccio.
Gaara: “Ragazzi, voi sapete a che conferenza è stato convocato il Sensei?
Temari: “Molto probabilmente alla conferenza per eleggere il nuovo Kazekage, visto che è stato il Daimyo in persona a convocarlo!”
Kankuro: “Tsk, nostro padre è appena morto e loro pensano subito al suo successore!”
Temari: “E’ normale! Il Villaggio non può rimanere senza Kazekage!”
“Il nuovo Kazekage?”
Non nascondo che in me nacque la speranza che quel prossimo Kazekage potessi essere io, ma non lo ritenni possibile vista la mia giovane età e la mia inesperienza.
Gaara: “E perché convocare il Sensei?”
Temari: “Molto probabilmente perché il prossimo Kazekage sarai tu, Gaara!”
La risposta di mia sorella mi lasciò a bocca aperta.
Gaara: “I-io?”
Kankuro: “Ga-Gaara!?”
Temari: “Certo, sei il candidato migliore! L’unico che, come nostro padre, può proteggere il Villaggio!”
Gaara: “Bhe, ecco io …”
Temari mi si avvicinò.
Temari: “Scusa ma, “diventare Kazekage” non era mica il tuo sogno?”
Gaara: “Certo! E lo è ancora, però …”
Temari: “Non vorrai mica tirarti indietro proprio adesso? Sei ad un passo dal realizzare il tuo sogno! Ricorda il perché vuoi diventare Kazekage!”
Mia sorella aveva ragione.
“Diventare Kazekage” è stato da sempre, in realtà da quando avevo incontrato Miki, il mio sogno.
Volevo diventare Kazekage, non solo per aiutare Miki a scoprire la verità, ma anche perché così avrei guadagnato la fiducia degli abitanti e avrei potuto proteggere il Villaggio.
Ora che tutto ciò stava per diventare realtà, non potevo tirarmi indietro.
Temari: “Credi di più in te stesso Gaara, sono sicura che sarai un ottimo Kazekage!”
Mi sorrise. Subito dopo sentii una mano poggiarsi sulla mia spalla, mi voltai.
Kankuro: “Per una volta mi trovo d’accordo con lei! Sarai un ottimo Kazekage! Noi crediamo in te!"
Tutto quel conforto da parte dei miei fratelli mi diede più sicurezza.
Nel caso fossi davvero diventato il prossimo Kazekage avrei avuto sempre loro al mio fianco pronti a sostenermi e questo mi rese felice.
Gaara: “Grazie mille Ragazzi!”
Temari: “Ora vai!”
Gaara: “E dove?”
Temari: “Come dove? Da Miki, no?”
Kankuro: “Da Miki?”
Temari: “Certo! Devi dare anche a lei la bella notizia!”
Kankuro: “Ma guarda che non è ancora ufficiale! Sai?”
Temari: “Tanto presto lo sarà!”
Si girò verso Kankuro per fargli la linguaccia.
Gaara: “Ahahaha! Ok, ok vado! Ci si vede!”
Li salutai e mi diressi verso l’ospedale.
“Chissà come la prenderà Miki?”
Al solo pensiero di come potesse reagire scoppiai a ridere: molto probabilmente si sarebbe messa a saltare come un bambina e poi mi si sarebbe buttata al collo per abbracciarmi.
Poi i miei pensieri caddero altrove.
“Chissà se ha saputo anche lei la notizia? E come avrà reagito?”
Non sapevo che pensare.
Forse sarebbe stata felice, visto che colui che aveva ucciso suo padre ora non c’era più, ma non sarebbe un comportamento da Miki.
Lei è troppo buona per essere felice per la morte di qualcuno. Anche se questo qualcuno aveva ucciso suo padre.
Con questi pensieri mi diressi per la strada che portava all’ospedale.


Alla Conferenza

Baki arrivò alla sala in cui si stava svolgendo la conferenza, fu fatto accomodare dalle guardie poste all’entrata.
Appena entrato Baki salutò i presenti con un inchino.
Chiyo: “Ben arrivato Baki! Daimyo-sama ha richiesto la tua presenza e avrebbe una cosa da chiederti!”
Baki: “Dica pure, Daimyo-sama!”
Daimyo: “Come ben sai, noi oggi siamo qui riuniti per scegliere il Quinto Kazekage del Villaggio! Ebbene la nostra scelta ricade su uno dei tuoi allievi, per la precisione sul figlio minore del precedente Kazekage, ovvero Gaara!”
Baki: “Ne sono onorato!”
Daimyo: “Ma abbiamo ancora dei dubbi, visto i problemi recati da quest’ultimo al Villaggio parecchi anni fa! Volevamo un suo parere visto che è colui che gli è stato accanto per tutti questi anni. Secondo lei è pronto per essere il Kazekage del Villaggio?”
Dopo la domanda del Daimyo in sala cadde il silenzio.
Tutti erano in attesa di una riposta da parte di Baki.
Voleva bene a Gaara e sicuramente sarebbe stato orgoglioso se uno dei suoi allievi fosse diventato il futuro Kazekage del Villaggio.
Aveva capito che dalla sua risposta sarebbe dipeso il destino di Gaara e del Villaggio, quindi si prese tutto il tempo necessario per riflettere.
Dopo qualche istante di silenzio, Baki prese la parola.
Baki: “Gaara è cambiato in questi 4 anni. Si è diplomato all’Accademia ed è diventato un ninja. Ha svolto missioni per il Villaggio e si è sempre battuto per proteggerlo. Ha sviluppato un senso di protezione sia per gli abitanti che per il Villaggio stesso e adesso trovo che abbia la Volontà per diventare un ottimo Kazekage.”
A quella sua riposta Ebizo storse il naso, Chiyo si lasciò scappare un sorrisino e il Daimyo chiuse gli occhi e abbassò la testa per riflettere.
Tutti si girarono a fissare il Daimyo in attesa di una sua risposta.
Daimyo: “E’ deciso! Gaara sarà il Quinto Kazekage del Villaggio della Sabbia!”


Gaara POV

Arrivai in ospedale, ma non fui accolto con la solita allegria e gentilezza, bensì con sguardi cupi.
L’atmosfera che si respirava era triste e silenziosa.
La notizia della morte del Kazekage era arrivata fin qui e tutti erano dispiaciuti dell’accaduto.
Un’infermiera mi si avvicinò.
Infermiera: “Condoglianze, Gaara-sama!”
Io non risposi, ma le feci un cenno col viso per farle intendere che avevo apprezzato il suo gesto, e lei tornò al suo lavoro.
Non me la sentii di rispondere “Grazie”, quello che provavo io in quella situazione era ben diverso da ciò che provava ogni singolo abitante.
Procedetti per i corridoi alla ricerca di Miki, ma quella camminata fu una processione di infermiere e dottori che mi fecero le loro condoglianze.
Finalmente dopo qualche minuto di cammino incontrai Miki che usciva da una stanza.
Mi misi davanti a lei in modo da sbarrarle la strada.


Miki POV

Gaara mi si parò davanti all’improvviso e per poco non mi venne un infarto dallo spavento.
Miki: “Ga-Gaara!? Che ci fai qui? Non dovresti svolgere qualche missione?”
Gaara: “Scusa non volevo spaventarti! Dopo ciò che è successo oggi tutte le missioni sono state sospese!”
Miki: “Ah, capito! Intendi per la morte del Kazekage, vero?”
Mentre dissi quella frase il mio tono di voce andò ad affievolirsi e Gaara lo notò.
Gaara: “Non mi dirai che sei dispiaciuta?”
Miki: “Certo che no! Come potrei? E’ pur sempre l’uomo che ha ucciso mio padre! Però tutto ciò mi ha fatto ripensare a quella notte di 4 anni fa!”
Stavo per scoppiare a piangere come già era successo quella mattina, ma Gaara mi bloccò.
Gaara: “Credo che tra poco riuscirò a mantenere la promessa!”
Miki: “Che promessa?”
Gaara: “Quella che ti feci quella notte a casa tua, dopo essermi trasferito da te! Non ricordi?”
Ritornai con i ricordi a quella notte e sorrisi: il modo in cui avevo accolto Gaara quella sera lo trovai buffo.
Poi pensai a cosa accadde dopo e mi ricordai le sue parole:


Gaara: “Miki! Ho deciso!”
Miki: “Che cosa?”
Gaara: “Diventerò Kazekage!”
Miki: “Davvero?”
Gaara: “Sì! Così potrò scoprire cosa è accaduto a tuo padre e …””


La mia espressione lasciò intendere che avevo ricordato tutto.
Gaara: “Vedo che ti sei ricordata tutto! Ben presto potrò scoprire la verità!”
Miki: “Si, ma per farlo dovresti diventare Kazekage e …”
Mi bloccai e ricomposi il pezzi del puzzle.
Miki: “Non dirmi che … ?”
Gaara: “Esatto! Probabilmente sarò il prossimo Kazekage!”
Provai una gioia immensa.
“Diventare Kazekage” era ciò che Gaara aveva sempre desiderato, se questo stava per accadere voleva dire che ci era riuscito.
Era riuscito a farsi apprezzare come ninja e ora era pronto a proteggere il Villaggio.
Gli occhi mi si illuminarono e gli saltai al collo per abbracciarlo.
Miki: “Che bello! Sono così felice per te!”
Gaara: “Ma ancora non è ufficiale!”
Miki: “Presto lo sarà! Stasera dobbiamo festeggiare!”
Guardai l’ora, avevo perso parecchi minuti per parlare con Gaara e dovevo riprendere il giro.
Miki: “Ora devo riprendere il giro o farò tardi!”
Gaara: “Posso venire con te?”
La sua richiesta mi lasciò alquanto sorpresa.
Prima d’ora non era mai successo, ma l’idea non mi dispiaceva affatto.
Miki: “Certo, nessun problema! I pazienti saranno felici di ricevere una tua visita!”
Così ci avviammo entrambi.


Gaara POV

Decisi di seguire Miki nel suo giro quotidiano.
Per prima cosa perché non avevo nulla da fare per tutta la giornata e, per secondo, se dovevo davvero diventare il prossimo Kazekage volevo capire come funzionassero le cose al villaggio.
Ecco perché pensai che fare esperienza sul campo fosse la miglior cosa.
Durante il giro aiutai Miki coi pazienti e vidi realtà diverse: c’erano persone che erano lì già da un po’ e persone che erano appena arrivate, entrambe però non vedevano l’ora di ritornare nelle proprie case.
Poi ebbi l’occasione di poter vedere come lavorasse Miki e devo dire che la cosa mi stupì parecchio.
Era davvero brava nel suo lavoro.
Coi pazienti era dolce e gentile, e da come veniva accolta si capiva che era anche un bravo medico.
Veniva sempre accolta con un sorriso e con parole dolci e affettuose, cosa piuttosto insolita visto che ci trovavamo in un ospedale.
Ero fiero di lei.

Finimmo il giro e uscimmo dall’ospedale diretti a casa.
Vedemmo due figure avvicinarsi di corsa che, pian piano, diventarono sempre più nitide e io identificai come i miei fratelli.
Temari: “Gaara, eccoti!”
Kankuro: “Te lo avevo detto che si trovava ancora qui!”
Temari: “Per questa volta, ma solo per questa, avevi ragione!”
Miki: “Ciao Ragazzi!”
Temari-Kankuro: “Ciao Miki!”
Gaara: “Ragazzi, dovevate dirmi qualcosa?”
Temari: “Ah, giusto! Siamo passati davanti alla Magione mentre tornavamo a casa e …”
Temari si stoppò per prendere fiato, così mio fratello proseguì.
Kankuro: “E abbiamo visto una gran folla lì davanti, così ci siamo avvicinati per vedere cosa stesse succedendo e …”
Nel frattempo Temari aveva ripreso fiato e interruppe Kankuro per proseguire il suo discorso.
Temari: “E lo abbiamo visto!”
Miki: “Che cosa?”
Temari: “Il cartello che ti eleggeva Quinto Kazekage del Villaggio della Sabbia!”
La mia faccia stupida colpì tutti.
E’ vero che fino ad allora ne avevo continuato a parlare, ma sapere che adesso era davvero diventato realtà mi sorprese, ma allo stesso tempo mi rese felice.
Kankuro mi diede una pacca sulla spalla per svegliarmi.
Kankuro: “Eh bravo fratellino! Domani inizia la tua vita da Kazekage!”
Miki: “Evviva! Sapevo che ce l’avresti fatta! Dobbiamo festeggiare! Temari, Kankuro venite anche voi, vero?”
Temari:“Certo che sì!”
Così ci dirigemmo tutti e quattro a casa per festeggiare.
Passammo una bella serata insieme tra battibecchi e risate.


L’indomani mattina

Mi svegliai.
“Il mio primo giorno da Kazekage sta per iniziare! Ancora non riesco a crederci!”
Andai in cucina e vidi Miki indaffarata a preparare la colazione.
Gaara: “Buongiorno!”
Miki: “Buongiorno Kazekage! Eheh! Non vedevo l’ora di dirlo! Suona così bene, non trovi?”
Lei era decisamente più emozionata di me per la faccenda, sembrava quasi che il Kazekage fosse lei.
Gaara: “Mi ci devo ancora abituare!”
Miki: “Meglio che lo fai al più presto!”
Gaara: “Vuoi una mano?”
Miki: “No, grazie! Tu pensa a prepararti! Non vorrai far tardi alla tua elezione ufficiale?”
“Meglio non contraddirla!”
Ascoltai il consiglio di Miki. Andai a prepararmi e poi tornai a fare colazione.
Finimmo e Miki mi trascinò fuori.
Gaara: “Miki, guarda che non c’è bisogno di correre! Siamo ancora in tempo!”
Miki: “Ma noi non stiamo affatto correndo!”
Mi disse continuando a trascinarmi.
“Ah no? E questo come me lo chiami? Passo accelerato?”
Miki:“Ecco siamo arrivati! Visto? C’è già gente!”
Guardai davanti a Miki e con mio grande stupore notai che aveva ragione.
Parecchi abitanti erano già lì che attendevano la mia elezione.
La cosa mi rese felice. E vedere Miki così entusiasta mi rese ancora più felice.
Miki: “Su Gaara vai! Io sarò qui in mezzo alla folla ad acclamarti!”
Mi sorrise e mi salutò con un cenno della mano.
Io salii sul tetto della Magione, dove ad attendermi, oltre al mio Sensei, vi erano i Consiglieri.
Fui proclamato Quinto Kazekage e mi diedero il cappello da Kage.
Me lo misi e mi avvicinai alla folla.
Si sentirono delle urla provenire dai piedi della Magione, insieme a degli applausi.
Venni acclamato dal popolo.
Non nascondo che fino a quel momento avevo temuto questa cerimonia.
Non sapevo cosa aspettarmi, temevo che il popolo non avrebbe accettato la mia elezione.
Sicuramente per qualcuno era così, ma notai con immenso piacere che erano una minoranza.
Guardai la folla.
Vidi Miki e i miei fratelli applaudire con foga, felici e entusiasti di vedermi lì sopra, e io ero altrettanto felice di esserlo.

Dopo la cerimonia iniziò il mio primo giorno da Kazekage.
Incontrai Ichiro, era il braccio destro di mio padre, e quindi ora lo sarebbe stato anche per me.
Non avrei mai potuto ringraziarlo abbastanza per ciò che aveva fatto per me e Miki.
Mi sentivo a disagio nel vederlo come un mio sottoposto, ma avere una persona così cara al mio fianco mi fece tranquillizzare.
Ichiro: “Gaara, sono felice che sia tu il nostro Kazekage. Non poteva esserci successore migliore dopo tuo padre. Sarò felice di essere il tuo braccio destro.”
Detto questo mi abbracciò, quasi in lacrime.
Ichiro è stata una figura importante nella vita mia e di Miki.
4 anni fa ci aveva aiutato lui, sia economicamente che emotivamente, a crescere da soli, perché era stato un amico del padre di Miki.
Per noi è stata la nostra figura di riferimento e ora lo sarebbe stato anche nel mio lavoro.
Si era affezionato talmente a noi che, probabilmente, ci vedeva come dei suoi figli.
Per quello si era quasi commosso nel vedermi Kazekage.
Gaara: “Grazie mille Ichiro! Non ti ringrazierò mai abbastanza per ciò che hai fatto e per ciò che continuerai a fare!”
Ichiro: “Di nulla, figurati!”
Mi accompagnò nel mio ufficio.
Era lo stesso in cui andavo per farmi assegnare le missioni, e ora toccava a me stare dall’altra parte.
Provai una sensazione strana, non mi aspettavo che tutto questo accadesse così presto, ma se pensavo a tutte le persone che mi sostenevano non vedevo l’ora di iniziare.
Mi accomodai alla mia scrivania.
Ichiro: “Bene Kazekage-sama, vado a prendere dei documenti che lei dovrebbe analizzare e firmare. Torno subito.”
Uscii dall’ufficio.
Il modo in cui mi si era rivolto, mi aveva lasciato un po’ perplesso.
Portavo un profondo rispetto per Ichiro e sentirmi chiamare “Kazekage-sama” da lui, mi metteva a disagio.
“Mi ci dovrò abituare!”
Mentre attendevo Ichiro che tornasse, mi misi ad aprire i cassetti della scrivania per trovare qualche documento e iniziare a svolgere il mio lavoro.
Arrivai all’ultimo cassetto e notai che il fondo era leggermente spostato.
“Un doppio fondo?”
Sollevai il fondo e vidi che, al di sotto, vi era una cartelletta senza nulla scritto sopra.
La presi e la fissai per qualche istante.
“Forse non dovrei aprirla?”
Continuai a fissarla senza sapere che fare.
“Ma sono il Kazekage adesso!”
Così l’aprii. Quello che vidi al suo interno mi lasciò di stucco.
Scattai in piedi.
Gaara: “E questo che significa?”
Nello stesso istante Ichiro tornò.
Ichiro: “Kazekage-sama eccomi, sono tornato!”
Alzai lo sguardo per fissarlo.
Lui vide il mio volto sorpreso e incredulo, poi il suo sguardo cadde sulla cartelletta che avevo in mano.
Mi si avvicinò.
Ichiro: “Così l’avete già trovata?”
Gaara: “Ichiro! Che significa tutto questo?”
Ichiro: “Calmati Gaara! E’ arrivato il momento di dirti tutto!”
Mi riaccomodai e mi misi pronto per ascoltare tutto ciò che Ichiro aveva da dirmi.



ANGOLO DELL’AUTRICE

Rieccomi dopo una lunga attesa!! ;)
Scusate ma ho dovuto studiare per gli esami e durante una pausa e l’altra sono riuscita a tirar fuori questo lunghissimo capitolo!! ;)
Pensavo di riuscire a pubblicare due capitoli durante questa pausa, ma in compenso credo di averne creato uno che vale per due!! XD

Non vedevo l’ora di creare questo capitolo e vedere finalmente Gaara Kazekage!!! ^^
Non pensavo però ci volessero così tanti capitoli!! ;)
Spero di averlo reso credibile!! ;) Mi sono ispirata ad un episodio recente di Naruto, che non dico per evitare di fare spoiler a qualcuno! :p
Spero che i sentimenti dei vari personaggi si capiscano bene!! ;) Non è stato facile immedesimarsi in tutti!! XD

Come sempre vi ringrazio per continuare a seguirmi!!! ^^

Alla prossima!! ;)

Un bacio!!! *-*

PS: Perdonatemi, ma sono abbastanza di sicura di riuscire a pubblicare il capitolo 13 venerdì prossimo perché è la settimana piena di esami!! :s
Sarà pronto per la prima settimana di marzo ed è già in fase di elaborazione!! XD Dovrete avere un po’ di pazienza!! ^^

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Capitolo 13
*** Finalmente la verità! ***


CAPITOLO 13: “Finalmente la verità!”


Ero preoccupato, spaventato e agitato. Non sapevo cosa aspettarmi.
Cercavo di trovare una risposta a quello che avevo appena visto, ma più ci pensavo e più le mie idee si confondevano, così svuotai la mente e mi misi pronto ad ascoltare ciò che Ichiro doveva dirmi.
Non sapendo però cosa le mie orecchie avrebbero udito.
Iniziò a raccontarmi tutto dal principio, cioè da ben 16 anni fa circa.
Ichiro: “Conobbi il padre di Miki 16 anni fa. Lo soccorsi nella foresta vicino al suo Villaggio dopo che esso fu distrutto.”
Gaara: “Quindi Miki non è originaria del Villaggio della Sabbia?”
Ichiro: “No! Il suo Villaggio natale è il Villaggio del Vortice!”
Il fatto che Miki facesse parte di un altro Villaggio mi stupì, ma non me mi importò molto.
Non mi importavano le sue origini, per me Miki rimaneva tale e quale a quando l’avevo conosciuta.
La cosa che ora mi premeva di più, era sapere cosa fosse accaduto 16 anni fa.
Gaara: “Com’è successo?”
Ichiro: “Il Clan più potente del Villaggio del Vortice era il Clan Uzumaki, potenti sigillatori. Molti Shinobi dei Villaggi vicini ebbero paura che loro potessero sfruttare questo potere per prendere il controllo dei propri Villaggi così …”
Gaara: “Così decisero di eliminare il problema direttamente alla fonte! Che vigliacchi!”
Provai rabbia. Non sopportavo l’idea che dei ninja potessero uccidere persone innocenti per un futile motivo. Sarebbe bastato dialogare per evitare che un intero Villaggio venisse distrutto.
Ichiro: “Esatto! Ma Eisuke, il padre di Miki, riuscì a scappare, salvando anche sua figlia!”
Gaara: “E la madre?”
Ichiro: “Non riuscì a salvarsi. Lei, come tutte le donne del Clan, possedeva un chakra particolare in grado di controllare persino i Bijuu, quindi fu presa come bersaglio dagli Shinobi.”
Potevo solo immaginare il dolore che provò il padre di Miki, in pochi minuti aveva perso la sua casa e sua moglie, ma per fortuna era riuscito a proteggere ciò che gli rimaneva di più caro: sua figlia.
La rabbia saliva ad ogni dettaglio raccontato, in più, da Ichiro.
Poi mi soffermai a pensare al’ultima frase che avevo sentito.
Gaara: “Tutte le donne del Clan hai detto? Allora anche Miki … “
Mi bloccai. Non riuscii a finire la frase.
Ero stupito e la cosa mi sembrò assurda.
Ichiro: “Si, anche lei, come sua madre, ha questo potere!”
“Ora è tutto chiaro!”
Ora, finalmente, avevo capito perché mio padre si ostinasse tanto a voler rapire Miki.
Voleva anche lui quel potere, molto probabilmente per rendere le forze militari del Villaggio più potenti.
Anche se adesso sapevo il motivo, e in parte lo comprendevo essendo Kazekage, non potei perdonarlo per ciò che aveva fatto.
Gaara: “Dimmi Ichiro, anche mio padre voleva questo potere, vero?”
Ichiro: “Sì, non appena capì che in quella bambina vi era qualcosa di speciale, ordinò di fare delle ricerche su di lei, e venne a conoscenza di tutta la verità.”
Gaara: “E con che diritto si è preso la libertà di scegliere le sorti della vita di qualcun altro?”
Cercavo di contenere la rabbia, ma non mi risultò tanto facile. Infatti il mio tono di voce diventava sempre più alto e aggressivo.
Ichiro: “Calmati Gaara! So che può sembrarti tutto fin troppo crudele, ma tuo padre lo ha fatto per proteggere il Villaggio!”
Al Villaggio mio padre era ritenuto un buon Kazekage, ma io non condividevo affatto i suoi modi per esserlo.
Non si faceva scrupoli nel sacrificare qualcuno se era per il bene del Villaggio, proprio come gli Shinobi che hanno distrutto il Villaggio di Miki.
Io non potei accettarlo. Sarei stato un buon Kazekage senza usare dei modi tanto rudi e meschini.
Gaara: “Biasimiamolo per questo! Dimmi, allora che bisogno c’era di uccidere il padre di Miki? Anche questo per proteggere il Villaggio?”
Ichiro: “No! Lui si era ribellato ai suoi ordini e si era scagliato contro il Kazekage nel tentativo di fermarlo, ma non avrebbe mai potuto riuscirci!”
Gaara: “Non vorrai dirmi che adesso è colpa sua! Lui voleva solo proteggere sua figlia! E mio padre ha pensato bene di farlo fuori perché poteva essere una spina nel fianco, senza nemmeno pensare alle conseguenze: Miki è rimasta senza un padre per colpa sua!”
Ichiro: “Gaara, la tua rabbia è comprensibile però, …”
Gaara: “E come se non bastasse, non si è nemmeno degnato di rimuovere il corpo, così da farlo trovare a Miki al suo ritorno! Come ha potuto farlo!?”
La rabbia e l’agitazione si placarono e cominciai a calmarmi.
Fu come se mi fossi liberato di un peso che mi opprimeva.
Sino ad ora non avevo mai detto così apertamente ciò che pensavo di mio padre e non avevo mai mostrato tutta la mia sofferenza per ciò che era accaduto a Miki.
Avevo tenuto tutto dentro aspettando questo giorno.
Gaara: “Immagino che Miki non sappia nulla di tutto ciò! Non me ne ha mai parlato.”
Ichiro: “Lei non sa nulla. Suo padre non le ha mai raccontato nulla. Lo avrebbe fatto a tempo debito!”
Gaara: “Ma non ne ha avuto il tempo. Credo che questo compito spetti a me.”
Miki doveva sapere tutto, le sue origini e soprattutto la verità sulla morte di suo padre.
Infondo era anche per questo che ero diventato Kazekage.
Gaara: “Gliene parlerò stasera! Grazie Ichiro per avermi raccontato tutto. Ora puoi andare.”
Ichiro: “Di nulla, però prima di andare c’è un ultima cosa che devi sapere riguardo tuo padre.”
Gaara: “Cioè?”
Ichiro: “Io credo di sapere chi ha ucciso il Kazekage e perché!”
Lì per lì, sapere che Ichiro sapeva qualcosa sulla morte di mio padre, non mi interessò molto, ma se voleva dirmi qualcosa forse c’entrava in qualche modo Miki.
Gaara: “C’entra Miki per caso?”
Ichiro: “In un certo senso.”
Con un cenno del capo gli feci segno di proseguire.
Ichiro: “Quel giorno tuo padre doveva incontrarsi con qualcuno nel deserto per stipulare un patto.”
Gaara: “Intendi il giorno del ritrovamento?”
Ichiro: “No, il giorno prima.”
Gaara: “E chi sarebbe la persona in questione?”
Ichiro: “Orochimaru!”
Gaara: “O-Orochimaru!? Il ninja traditore del Villaggio della Foglia!?”
Ichiro: “Si, proprio lui!”
La notizia mi stupì.
Avevo capito che mio padre avrebbe fatto di tutto per il suo Villaggio, ma non avrei mai pensato che potesse stringere alleanza con un ninja traditore.
Gaara: “E perché mio padre sarebbe dovuto scendere a patti con lui?”
Ichiro: “Per poter sfruttare il potere di Miki come forza militare.”
Un’altra cosa mi fu chiara in quel momento: il perché mio padre da quella notte non aveva più tentato di rapire Miki.
Aveva già progettato di allearsi con Orochimaru per poter prendere il potere di Miki, quindi non vi era più bisogno di sporcarsi le mani personalmente, l’avrebbe fatto qualcun altro al suo posto.
Gaara: “In che modo?”
Ichiro: “Non so i dettagli, il Kazekage non me ne ha parlato. So solo che quel giorno lui è andato all’appuntamento con una copia di questa cartelletta per consegnarla a Orochimaru. Lui avrebbe fatto delle ricerche su come sfruttare il potere e poi lo avrebbero usato entrambi per i propri scopi.”
Di tutto il discorso di Ichiro io avevo percepito solo la prima parte.
“Orochimaru sa tutto!?”
Gaara: “Quindi Orochimaru ha tutte queste informazioni!?”
Ichiro: “Credo proprio di sì!”
Gaara: “Ma come ha potuto mio padre fidarsi!?”
Orochimaru aveva quella cartelletta in mano e sapeva tutto di Miki. Prima o poi avrebbe agito.
Dovevo impedirlo, non solo per il bene di Miki, ma anche per il mio Villaggio e per tutti gli altri: con un potere del genere Orochimaru avrebbe potuto distruggere altri Villaggi oltre quello della Foglia.
Ichiro: “Cosa pensa di fare, ora?”
Gaara: “Dobbiamo fermare Orochimaru! Non intendo continuare questa allenza! Troverò un altro modo per rafforzare le nostre forze militari!”
Ichiro: “E come?”
Non so perché, ma in quel momento mi tornò in mente Naruto.
Mi ricordai del suo sogno di diventare Hokage e pensai a un futuro in cui entrambi eravamo Kage.
Gaara: “Se non sbaglio Il Villaggio della Foglia sta cercando Orochimaru da molto tempo?”
Ichiro: “Sì, senza molto successo, perché continua a cambiare nascondiglio periodicamente.”
Gaara: “Bene, ci uniremo a loro nelle ricerche. Con due Villaggi che lo cercano ci sono più probabilità di trovarlo. E con un Villaggio come alleato, nel caso di bisogno avremo anche il loro supporto militare.”
Ichiro: “Quindi vuole stringere un’alleanza con il Villaggio della Foglia?”
Gaara: “Si, preparerò subito una lettera per l’Hokage con la richiesta di un incontro. Dobbiamo muoverci subito.”
Sul volto di Ichiro apparve un sorriso e lo interpretai come un senso di approvazione per ciò che avevo deciso di fare, così iniziai a scrivere la lettera.
Trovai qualche difficoltà essendo la prima volta, ma dopo averla riletta la trovai adatta.
Gaara: “Ecco fatto! Credo che così possa andare! Ichiro, fai in modo che l’Hogake la riceva al più presto!”
Ichiro: “Sarà fatto, Kazekage-sama!”
Si avviò alla porta per uscire dal mio ufficio, ma prima di varcare la soglia, si voltò verso di me.
Ichiro: “La decisione che hai appena preso, dimostra che tu hai la stoffa per fare questo lavoro! Credi in te stesso e mantieni i tuoi ideali, sarai un ottimo Kazekage!”
Rimasi da solo.
La frase di Ichiro mi aveva messo più sicurezza, certo avevo ancora parecchie cose da imparare, ma avevo iniziato con il piede giusto.
Mentre firmavo le pile di fogli sulla mia scrivania e attendevo una risposta dell’Hokage, la mia mente non potè pensare a ciò che avevo appena scoperto.
“Mi sembra ancora tutto così assurdo! Eppure è la verità!”
Fino ad ora io e Miki abbiamo vissuto una vita normale e felice, ma a nostra insaputa c’è chi aveva deciso per noi e ci aveva condannato ad un destino a cui noi non potevamo tirarci indietro.
Dovevo assolutamente riferire tutto a Miki, doveva sapere a cosa andava incontro.
“Come faccio a dirle tutto quanto?”
Pensai e ripensai a come avrei potuto iniziare il discorso, ma ogni idea che mi veniva in mente mi sembrava troppo banale e non adatta alla situazione.
“Aaaaaaa, mi verrà al momento! Ora devo pensare come finire alla svelta questo primo giorno da Kazekage, che mi ha già riservato parecchie sorprese!”


Al Villaggio della Foglia: Magione dell’Hokage

Shizune aveva appena ricevuto un messaggio destinato all’Hokage, e non appena lesse il mittente si precipitò di corsa nel suo ufficio.
“Toc! Toc!”
Tsunade: “Avanti!”
Shizune aprì la porta e si precipitò all’intero.
Shizune: “Tsunade-sama, un messaggio per lei dal Villaggio della Sabbia!”
Tsunade: “Villaggio della Sabbia?”
Shizune: “Si, dal Kazekage in persona!”
Incuriosita da ciò, Tsunade strappò dalle mani di Shizune il messaggio e lo lesse.
Shizune: “Cosa dice, Tsunade-sama?”
Tsunade: “Il Kazekage chiede un incontro con la sottoscritta per proporre un’alleanza tra i due Villaggi e discutere di alcuni avvenimenti importanti, sorti dopo la morte del Kazekage!”
L’Hokage posò il messaggio sulla scrivania.
Appoggiò entrambi i gomiti sulla scrivania e mise le mani incrociate davanti al viso.
In quella posizione pensò al da farsi.
Shizune: “Cosa pensa di fare, Tsunade-sama?”
Tsunade: “Accetterò di incontrare il Kazekage!”
Shizune: “Intende stringere alleanza con loro?”
Tsunade: “Dipende tutto dall’esito del nostro incontro! E poi intendo verificare di persona le qualità del nuovo Kage!”
Shizune: “Ma Tsunade-sama, non le sembra un po’ troppo rischioso? Le ricordo che in passato il Villaggio della Sabbia ci ha creato dei problemi! Ed il nuovo Kazekage è il figlio del suo predecessore, potrebbe procedere sulle orme del padre!”
Tsunade: “E’ vero Shizune, non posso negarlo! Ma se il Villaggio della Sabbia ha richiesto il nostro aiuto deve trattarsi di una questione importante. E poi nella vita bisogna saper rischiare. E io ho deciso di puntare sul nuovo Kazekage!”
Shizune: “Non mi sembra che lei abbia avuto molto successo, fino ad ora!”
Si alzò di scatto dalla sedia sbattendo la mano sulla scrivania.
Tsunade: “Cosa vorresti insinuare con questo?”
Shizune indietreggio temendo l’ira dell’Hokage.
Shizune: “Bhe, negli ultimi mesi i suoi debiti sono aumentati, forse dovrebbe smetterla con il gioco d’azzardo!”
Tsunade riprese posto.
Tsunade: “Tsk, sono ancora in tempo per recuperare tutto! E poi dovresti saperlo, Shizune, la vita reale è ben diversa dal gioco d’azzardo, e quando io scommetto su di essa non perdo mai!”
Shizune non provò nemmeno a contraddire l’Hokage, sapeva benissimo che quando si metteva in testa qualcosa, e soprattutto quando paragonava quel qualcosa al gioco d’azzardo, nessuno poteva farle cambiare idea.
Tsunade si mise subitò all’opera e dopo qualche minuto aveva già finito di scrivere la lettera di risposta per il Kazekage.
Tsunade: “Ecco Shizune, invia subito questa lettera di risposta al Kazekage! Assicurati che arrivi al Villaggio senza problemi!”
Shizune: “Certo, Tsunade-sama, vado subito!”
Shizune abbandonò l’ufficio dell’Hokage.
Tsunade rimase da sola, si alzò dalla sua postazione e si recò davanti alle finestre del suo ufficio per ammirare il panorama.
“Finalmente qualcosa sta cominciando a cambiare! Sento che questo sarà solo il primo passo verso un nuovo orizzonte!”



ANGOLO DELL’AUTRICE

Rieccomi come avevo promesso con un nuovo capitolo della mia ff!! ;)

La verità è ormai venuta a galla, ma ancora una persona ne è allo scuro!! :)
Gaara avrà il compito di riferire tutto a Miki!! :p
Oddio!! XD Al solo pensiero entro in crisi!! XD Non sarà per niente facile!! :s
Già con questo cappy ho avuto qualche problemino!! :p
Non volevo rendere Gaara troppo OOC, perché si sa che lui è un tipo pacato, però si trattava di Miki e quindi non potevo renderlo impassibile!! XD
Spero di averlo reso al meglio!! ;)

Ed ecco, finalmente, l’alleanza con il Villaggio della Foglia!! ;)
E chi, se non l’Hokage, poteva apparire per sancirla!! :p
Tsunade è un personaggio che stimo in Naruto e averla come Hokage è di certo stato un bene per il Villaggio della Foglia!! ;)
X questo volevo che, come nella storia originale, stringesse alleanza con la Sabbia! ;)
Spero di non aver reso il collegamento troppo forza e di aver reso Tsunade IC!! ;)

Non mi resta che ringraziarvi per continuare a seguirmi, anche con i miei ritardi!! ^^
(Sta volta dovrei riuscire a pubblicare il cappy successivo venerdì prossimo :P)

Alla prossima! ;)

Una bacio!! *-*

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Capitolo 14
*** Un Passato da Raccontare ***


CAPITOLO 14: “Un Passato da Raccontare”


Era passata da un po’ l’ora di pranzo e io avevo ancora delle scartoffie da firmare e delle missioni da assegnare.
Mentre ero intento a fare tutto ciò, qualcuno bussò alla porta.
“Toc Toc!”
Gaara: “Avanti!”
Vidi entrare Ichiro con in mano una lettera.
Ichiro: “Kazekage-sama, ecco la lettera di risposta dell’Hokage.”
Me la porse, io la presi e la lessi.
Ichiro: “Ci sono buone notizie?”
Gaara: “Direi di sì! L’Hogake ha accettato l’incontro. Si terrà domani.”
Ichiro: “Bene! Ora con vostro permesso, torno a svolgere il mio lavoro.”
Gaara: “Certo, vai pure!”
Prima che riuscisse a varcare la soglia, però, mi sentii in dovere di dirgli un’ultima cosa.
Gaara: “Ichiro!”
Lui si voltò.
Gaara: “Grazie di tutto!”
Non rispose, si limitò a sorridermi e poi se ne andò.
“Bene, ora devo solo cercare di convincere l’Hokage a fidarsi di me e a stringere alleanza col mio Villaggio! Ma ho come l’impressione che non sarà tanto facile!”


Qualche ora più tardi

Gaara: “E questo è l’ultimo!”
Firmai l’ultimo documento che era rimasto sulla mia scrivania e tirai un sospiro di sollievo.
Gaara: “Per oggi ho finito! Posso tornare a casa!”
Uscii dal mio ufficio, congedai gli ultimi ninja rimasti ancora in Magione e mi avviai.
Durante il tragitto non potei fare a meno di pensare a ciò che avrei potuto dire a Miki.
“Come glielo dico?”
Più ci pensavo e più non ottenevo una risposta, anzi le mie idee si facevano più confuse.

Arrivai davanti alla porta e vidi le luci ancora spente.
“Miki non è ancora tornata!?”
Aprii la porta e non vidi nessuno.
Dopo aver constatato che la casa era vuota, mi tranquillizzai.
Essermi ritrovato davanti Miki tutta sorridente che mi chiedeva come fosse andato il mio primo giorno, mi avrebbe messo ancora più agitazione.
Gaara: “Bhe vuol dire che nel frattempo penserò a cosa dirle e inizierò a preparare la cena.”
Così mi misi all’opera in attesa che Miki varcasse la soglia di casa.


Miki POV

“Chissà come è andato il primo giorno da Kazekage di Gaara?”

Mentre percorrevo la strada per andare a casa, ripensai a tutto quello che era successo in questi pochi giorni.
La vita di Gaara era cambiata da un giorno all’altro e si era trasformata in ciò che aveva sempre sognato.
Senza nemmeno accorgermene la mia mente ritornò indietro nel tempo.
Tutti i ricordi della nostra vita insieme riaffiorarono.
Dal primo giorno, in cui l'ho notato in un angolo del cortile dell’accademia solo e triste, fino a quella stessa mattina dove lo avevo visto felice e sorridente sopra il tetto della Magione nelle vesti di Kazekage.
Ero così fiera di lui. Aveva sofferto così tanto e ora si meritava una vita felice.
Non vedevo l’ora di tornare a casa per sentirmi raccontare i dettagli del suo primo giorno.

Arrivai davanti casa e vidi le luci accese.
“Gaara è già tornato!”
Aprii la porta di casa.
Miki: “Sono a casa!”
Sentii un profumino provenire dalla cucina, senza nemmeno pensarci su mi precipitai da Gaara.
Miki: “Vedo che ti sei già messo all’opera!”
Gaara: “Mentre ti aspettavo ho pensato di portarmi avanti.”
Miki:“Hai fatto benissimo!”
Mi avvicinai ai fornelli per cercare di capire cosa stesse preparando.
Miki: “Ho già l’acquolina in bocca!”
Presi utensili e grembiule e iniziai ad aiutarlo.
Miki: “Allora racconta! Com’è andato il tuo primo giorno da Kazekage?”


Gaara POV

Lo sapevo che non si sarebbe trattenuta.
Sarebbe stato quello il momento giusto per rivelarle tutto, ma non appena mi girai e la vidi sorridente ed entusiasta, non seppi raccontarle la verità.
Ciò che le avrei dovuto dire l’avrebbe fatta soffrire e avrebbe rovinato la serata, così rimandai a dopo la cena.
Gaara: “Bene! Come primo giorno ho dovuto firmare dei documenti e assegnare qualche missione!”
Miki: “E’ normale! Il Kazekage deve occuparsi dell’amministrazione di tutto il Villaggio e deve sapere ogni cosa che accadde tra le sue mura. Credo che dovrai occuparti di questo quasi ogni giorno.”
Gaara: “Sì, penso che tu abbia ragione.”
Miki: “Finalmente è pronto! Si mangia!”
Portò tutto a tavola in un tempo da record.
Gaara: “Ho come l’impressione che qualcuno oggi abbia parecchia fame!”
Miki: “Già! Sono così felice che mi si è aperto lo stomaco!”
Vedendola così felice, mi convinsi di aver fatto la cosa giusta nel rimandare.
Ci accomodammo a tavola e iniziammo a cenare.


Miki POV

Miki: “Aaaah, sono sazia! Credo che ora andrò a farmi una bella doccia! E poi andrò a letto! Tu che fai Gaara?”
Gaara: “Ecco, senti Miki prima di andare avrei qualcosa da dirti.”
Dal tono che aveva usato capii poteva trattarsi di qualcosa di serio, così mi accomodai di fronte a lui.
Miki: “Di che si tratta? E’ successo qualcosa?”
Gaara: “Ricordi quando poco fa mi hai chiesto com’era andato il primo giorno?”
Miki: “Certo! Mi hai detto che era andato tutto bene.”
Gaara: “In parte è vero! Ma c’è una cosa che non ti ho detto.”
Miki: “Cioè?”
Gaara: “Ho scoperto tutta la verità! Ho scoperto la verità sulla morte di tuo padre, e non solo.”
Miki: “La-La verità!?”
La notizia mi sorprese, non mi aspettavo che accadesse così presto, ma da un altro lato mi fece piacere saperlo.
Avevo sempre desiderato sapere cosa accadde realmente quella notte.
Avevo sempre desiderato sapere il perché: “Perché mio padre era stato ucciso?”.
Miki: “Perché non me lo hai detto prima?”
Gaara: “Non sapendo come avresti reagito, non volevo rovinarti la serata.”
Miki: “Rovinarmi la serata? Ma sai benissimo che ho sempre voluto saperla!”
Gaara: “Certo! Ma non credo sia quello che ti aspettavi.”
Non capivo. Gaara continuava a rimanere sul vago.
“Perchè avrei dovuto rimanerci male?”
Non capendolo inizia ad agitarmi.
Miki: “Insomma, si può sapere cosa hai scoperto?”
Gaara: “Certo, è tuo diritto saperlo. Ma per raccontarti cosa è successo quella notte, devo anche svelarti le tue origini.”
Miki: “O-origini?”
Continuavo a non capire. Gaara aveva tirato in ballo le mie origini, ma non riuscivo a trovare un nesso con la morte di mio padre.
“Adesso cosa c’entrano le mie origini? Sono un ninja del Villaggio della Sabbia, sono nata e cresciuta qui. Di che origini sta parlando?”
Gaara: “Tu hai sempre creduto di essere nata in questo Villaggio!?”
Miki: “Certo! Perché non è forse la verità!?”
Il volto di Gaara si fece ancora più cupo e per la prima volta in vita mia ebbi dei dubbi: non ero più sicura di appartenere al quel Villaggio.
Il solo pensiero mi terrorizzò.
Miki: “Allora?”
Gaara: “No, questo Villaggio non è il tuo Villaggio natale.”
Miki: “Come sarebbe a dire!? E quale sarebbe allora?”
Gaara: “Il Villaggio del Vortice. Un Villaggio nascosto situato nel Paese del Vortice.”
Miki: “Non capisco! Allora perché mi ritrovo qui?”
Ero sul punto di scoppiare. Sentivo che i miei occhi stavano per riempirsi di lacrime.
In un momento avevo scoperto che la mia vita non era quella che avevo creduto sino ad ora.
Cominciavo persino a dubitare della mia identità.
Le idee si confondevano e avevo bisogno solo di riposte.
In quel momento mentre ero persa nei miei dubbi e nelle mie paure sentii la mano di Gaara posarsi sulla mia.
Alzai il viso incrociando il suo sguardo.
Gaara: “Calmati Miki, so che per te non è facile, ma io sono qui per spiegarti tutto. Immagino quali siano i tuoi dubbi e le tue domande. Posso assicurarti di avere tutte le risposte. Tu sei pronta per sentirle?”
Tutta la confusione svanì in un attimo.
Mi ero lasciata prendere dallo shock, dimenticandomi che Gaara era lì per dirmi tutto.
Feci un respiro profondo.
Miki: “Sì, sono pronta per scoprire tutta la verità!”

Gaara iniziò a raccontarmi tutto soffermandosi su ogni dettaglio, così venni a scoprire tutta la verità.
Seppi della sorte del mio vero Villaggio, di mia madre e venni a conoscenza dei miei veri poteri.
Non c’è bisogno di dire che tutto ciò che seppi mi lasciò sorpresa.
Avevo sempre creduto che mia madre fosse morta in una missione, come mi aveva raccontato mio padre, invece scoprii che era morta per proteggermi, a causa di un potere talmente grande da poter controllare i Bijuu.
Potere che tra l’altro, adesso, scorre anche dentro di me.
Ora tutto aveva senso: il perché riuscivo a calmare Gaara e l’insistenza del Kazekage nei miei confronti.
Non avrei mai immaginato che mio padre mi avesse nascosto tutto questo, anche se lo aveva fatto solo per proteggermi.
Rimasi lì immobile sulla sedia in lacrime, anche volendo non riuscivo a fermarle.
Aver scoperto tutto questo in pochi minuti mi aveva scombussolato.
Gaara mi si sedette accanto e io senza pensarci affondai il viso sul suo petto, lui mise le sue braccia attorno alle mie spalle mi strinse a sé.
Tutto ciò di cui avevo bisogno adesso era il suo affetto.
Avevo bisogno di lui proprio come ebbi bisogno di lui quella notte.
Gaara: “Miki, c’è un ultima cosa che devi sapere.”
Mi staccai dal suo abbraccio e lo guardai fisso negli occhi.”
Miki: “Che c’è ancora?”
Gaara: “Riguarda la morte di mio padre.”
Miki: “Cosa c’entra con me?”
Gaara: “Il giorno prima del suo ritrovamento, mio padre, si incontrò con Orochimaru per dargli informazioni sul tuo conto. Aveva intenzione di sfruttare i tuoi poteri come forza militare per il Villaggio.”
Miki: “Quindi ora questo Orochimaru sa tutto su di me?”
Fu la ciliegina sulla torta.
Non solo avevo scoperto di avere un potere così grande dentro di me, ma ora scoprivo pure che qualcun’ altro di poco raccomandabile ne era a conoscenza, e voleva impossessarsene per chissà quali loschi scopi.
Gaara: “Sì, ma non preoccuparti, mi sono già attivato per tenerlo sott’occhio. Ho spedito una lettera all’Hokage per chiedere un incontro. Ho intenzione di proporle un’alleanza con il nostro Villaggio.”
Saperlo mi tranquillizzò, ma ne rimasi un po’ colpita.
Il fatto che Gaara si fosse preoccupato per me non mi stupì affatto, lo aveva sempre fatto sino ad ora, ma la cosa che mi lasciò un po’ sbigottita fu la prontezza con cui aveva preso tale decisione.
In un solo giorno aveva saputo tutta la verità e aveva già trovato una soluzione al problema.
Fui ancora più fiera di lui. Sapevo che sarebbe stato un buon Kazekage.
Miki: “E l’Hokage che ha risposto?”
Gaara: “Ha accettato d’incontrarmi. Ora non mi resta che convincerla a stringere alleanza.”
Miki: “Grazie mille Gaara, ora mi sento più al sicuro.”
Gaara: “Non c’è bisogno di ringraziarmi. Ora che sono il Kazekage farò il possibile per proteggerti.”
Lo abbracciai, ma stavolta non con il volto il lacrime, bensì con sul volto un sorriso.
Con lui a fianco mi sentivo al sicuro.

Mentre ero tra le braccia di Gaara, ebbi un’illuminazione.
Miki: “Quindi, se tutto va bene, saremo alleati del Villaggio della Foglia. Giusto?”
Gaara: “Sì!”
Miki: “Dimmi un po’, ti ricordi come si chiamava il suo Jinchuuriki?”
Gaara: “Certo, intendi Naruto!”
Miki: “Grazie, quello me lo ricordavo anche io! Io intendevo se ti ricordavi come si chiamava di cognome.”
Gaara: “U-Uzumaki Naruto!”
Miki: “Esatto! Anche lui si chiama Uzumaki, fa parte del mio stesso clan! Potrebbe sapere qualcosa in più sul mio Villaggio!”
Al solo pensiero fui entusiasta.
Avrei potuto conoscere qualcuno con le mie stesse origini e scoprire qualcosa in più sui miei genitori e sul mio Villaggio.
Poi infondo, facendo parte dello stesso clan è come se fossimo parenti, era mio dovere conoscerlo.
Gaara: “So già dove vuoi andare a parare! Vuoi incontrarlo, giusto?”
Miki: “Siiiiiii! Potrebbe sapere qualcosa in più, rispetto a me. E poi è mio dovere conoscerlo. Infondo è come se fossimo parenti!”
Gaara: “Eheh!”
Miki: “Che hai da ridere?”
Gaara: “Nulla, mi fa piacere rivederti felice. Sembri una bambina che non vede l’ora che arrivi Natale per scartare i regali sotto l’albero.
Scattai in piedi.
Miki: “Ah, e così sarei una bambina!?”
Mi avviai verso l’uscita della cucina.
Gaara: “Guarda che la mia osservazione non era …”
Mi bloccai sulla soglia e mi girai per interromperlo.
Miki: “Visto che sono una bambina, caro il mio Kazekage, i piatti stasera te li lavi da solo! Io vado a farmi una bella doccia!”
Gli feci la linguaccia e mi diressi verso il bagno.


Gaara POV

“Questo conferma ciò che avevo detto!”
Dopo qualche secondo sentii dei passi e dalla soglia vidi sbucare metà busto di Miki.
Miki: “Allora?”
Gaara: “Allora per cosa?”
Miki: “Come per cosa!? Per l’incontro con Naruto!”
Gaara: “Non preoccuparti, uno di questi giorni ti porto al Villaggio della Foglia per fartelo conoscere!”
Miki: “Evviva! Grazie Gaara! Ti voglio bene!”
Dopo aver ottenuto ciò che voleva se ne andò senza nemmeno aspettare una risposta.
“Quando fa così sembra proprio una bambina! Ma non mi dispiace affatto! Mi fa piacere sapere che infondo è rimasta tale e quale alla bambina che avevo conosciuto 4 anni fa.”



ANGOLO DELL’AUTRICE

Rieccomi puntuale!! ;) Ancora non ci credo!! XD

Credo che in molti sapevano già cosa aspettarsi da questo capitolo!! :)
E spero di aver soddisfatto le loro aspettative!! :p

Con Miki, adesso tutti sanno la verità è la vera storia può avere inizio!! XD
Tutto ciò che è successo in questi capitoli era per delineare la storia di fondo!! ;)
Ora che col passato abbiamo “chiuso”, passiamo al presente e al futuro!! ;)
Come ha già fatto Gaara!! ^^

Dal prossimo capitolo in poi cominceranno ad apparire anche altri personaggi del mondo di Naruto, come Naruto stesso!! ;)
E qualcuno di mia conoscenza non vede l’ora che accada!! XD

Credo di aver finito con le premesse, ora spero solo che il capitolo vi piaccia e che non sia stato i qualche modo ripetitivo, visto che ho dovuto anche raccontare il passato di Miki nel capitolo precedente!! ;)

Vi ringrazio ancora per continuare a seguirmi!! *-*

Alla prossima!! ;)

Un bacio!! *-*

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Capitolo 15
*** La Famiglia si allarga ***


CAPITOLO 15: “La Famiglia si allarga”


Il mio secondo giorno da Kazekage stava per iniziare, ma non come un giorno normale.
Quella mattina dovevo incontrare l’Hokage al Villaggio della Foglia.
Mi recai alla Magione per sistemare un po’ di cose e dare le ultime raccomandazioni prima della mia partenza.
Temari e Kankuro entrarono nel mio ufficio.
Temari: “Gaara, noi siamo pronti per partire!”
Gaara: “Bene! Ichiro lascio tutto nelle tue mani fino al mio ritorno.”
Ichiro: “Certo Kazekage-sama! Buona fortuna!”
Lasciammo la Magione e ci dirigemmo verso l’Ospedale.
Kankuro: “Gaara, guarda che le porte del Villaggio sono dall’altra parte!”
Gaara: “Lo so benissimo!”
Kankuro: “Bene, allora perché stiamo andato da tutt’altra parte?”
Gaara: “Dobbiamo fare un salto in Ospedale!”
Temari-Kankuro: “Ospedale!?”
Kankuro: “E perché ci stiamo andando? Non mi pare che uno di noi stia male o sia ferito!”
Temari: “Kankuro a volte continui a stupirmi! Prova a pensarci su. Se nessuno di noi sta male secondo te perché Gaara sta andando in ospedale?”
Kankuro ci riflettè un po’ su, poi ebbe un intuizione.
Temari: “Vedo che ci sei arrivato!”
Volli togliergli ogni dubbio.
Gaara: “Stiamo andando a prendere Miki. Verrà anche lei con noi.”
Kankuro: “E per quale motivo? Non vorrai farla partecipare alla riunione?”
Gaara: “Certo che no. Deve incontrare una certa persona!”
Kankuro: “Cioè?”
Così mi ritrovai a raccontare tutto ai miei fratelli mentre ci avvicinavamo all’ospedale.
Temari: “Chi lo avrebbe mai detto!”
Kankuro: “Ora si capisce tutto!”
Gaara: “Cosa vorresti dire?”
Kankuro: “Il perché ti si è avvicinata e perché andate così d’accordo.”
Gaara: “Se stai insinuando che lei mi si sia avvicinata a causa del suo potere, ed è per questo che andiamo così d’accordo, ti stai sbagliando. Lei non sapeva nulla di tutto ciò prima di ieri sera.”
Temari: “Gaara ha ragione, Kankuro. Quando si sono conosciuti erano solo dei bambini, credi davvero che a quell’età possa aver avuto quelle intenzioni?”
Kankuro: “Tsk!”
Temari: “Quindi Miki vuole incontrare Naruto per sapere qualcosa di più delle sue origini?”
Gaara: “Esatto! Ho chiesto all’Hokage di mandare Naruto ad accoglierci all’arrivo del Villaggio, così Miki potrà incontrarlo.”
Kankuro: “Vedo che hai pensato a tutto!”
Gaara: “Bhe, ora sono il Kazekage!”

Arrivammo in ospedale.
Temari: “Bene Gaara, noi ti aspettiamo qui!”
Kankuro: “E perché dovremmo …”
Temari diede un pizzicotto sul braccio a Kankuro per zittirlo.
Kankuro: “Ok, ok, aspettiamo qui!”
Cercai di trattenere la risata.
Gaara: “Ci vediamo tra poco.”
Entrai in ospedale e mi avviai per i corridoi alla sua ricerca. La vidi uscire da una stanza e la raggiunsi prima che potesse andarsene.
Gaara: “Buongiorno!”
Si spaventò non avendomi sentito arrivare.
Miki: “Ga-Gaara!? Che ci fai qui?”
Gaara: “Hai molto da fare stamattina?”
Miki: “Ecco a parte il solito giro non ho nient’altro da fare. Perché?”
Gaara: “Bene, allora verrai con me al Villaggio della Foglia!”
Miki: “Villaggio della Foglia!?”
Gaara: “Si, ricordi? Devo vedermi con l’Hokage. Le ho chiesto di farci venire ad accogliere da Naruto, così mentre io sono in riunione tu potrai conoscerlo.”
Vidi i suoi occhi illuminarsi.
Miki: “Davvero? Che bello! Ok, arrivo subito! Vado ad avvisare della mia assenza!”
Se ne andò di corsa e dopo pochi minuti la vidi tornare con la stessa velocità con cui se ne era andata.
Miki: “Eccomi! Sono pronta, andiamo!”
Gaara: “Hai fatto in fretta!”
Miki: “Certo, non abbiamo tempo da perdere!”
Mi precedette con un passo molto più veloce del normale. La seguii. Poco dopo si girò di scatto.
Miki: “Su Gaara, sbrigati! E poi sarei io la lumaca!”
“Modalità bambina impostata sull’on!”
Raggiungemmo l’entrata dove vi erano Temari e Kankuro ad aspettarci.
Miki: “Ciao Ragazzi! Venite anche voi?”
Kankuro: “In quanto Guardie del Corpo del Kazekage dobbiamo accompagnarlo in ogni suo spostamento al di fuori del Villaggio.”
Miki: “Capito! Bene, sarà una specie di gita in famiglia! Eheh!”
Si avviò precedendoci.
Kankuro: “Ma siamo sicuri che abbia capito cosa ci andiamo a fare al Villaggio della Foglia?”
Temari: “Bhe lei non ci va per il nostro stesso motivo. E poi è normale che sia impaziente di conoscere Naruto, è l’unico che potrebbe sapere qualcosa sulle sue origini.”
Miki, che ormai aveva preso un discreto vantaggio, si voltò per vedere dove fossimo.
Con suo grande stupore ci vide ancora davanti all’ospedale.
Miki: “Allora Ragazzi? Non mi sarete diventati pure voi delle lumache come Gaara? Che aspettate a venire?”
Gaara: “Ci conviene andare o viene a prenderci con la forza.”
Iniziai ad avviarmi lasciando Temari e Kankuro alle mie spalle.
Kankuro: “A chi ha dato della lumaca? Quando fa così è irritante!”
Temari: “Sempre il solito brontolone! Io invece la trovo divertente! Ahah! Dovresti prendere esempio da lei e scioglierti un pochino qualche volta!”
Kankuro: “Si e sembrare ridicolo? No grazie, lascio a te il piacere!”
Temari: “Eheh! OK, ora andiamo o vuoi che lumaca diventi il tuo soprannome?”
Kankuro: “Neanche per sogno!”
Raggiunsi Miki.
Miki: “Finalmente! Temari e Kankuro che fine hanno fatto?”
Gaara: “Stanno arrivando!”
Mi voltai e vidi i miei fratelli raggiungerci, entrambi sorridendo.
“Perché no? Questa potrebbe davvero essere la nostra prima gita in famiglia!”
Temari: “Eccoci! Ora possiamo andare!”
Miki: “Bene, si parte! Destinazione Villaggio della Foglia!”
Gaara: “Vorrei ricordarti che il Kazekage sono io e toccherebbe a me dare gli ordini!”
Miki: “Mmm…che differenza vuoi che faccia! Tanto siamo in famiglia, no?”
Kankuro mi mise una mano sulla spalla.
Kankuro: “Ha ragione! Sei Kazekage solo quando sei alla Magione, ma quando stai con noi sei solo Gaara!”
Tutti fummo sbalorditi dalle sue parole e rimanemmo lì a fissarlo.
Kankuro: “Che avete da fissare?”
Temari: “Nulla, non ci aspettavamo tali parole da te. Vuol dire che stai iniziando a scioglierti! Eheh!”
Kankuro arrossì leggermente, era troppo orgoglioso e non lo avrebbe ammesso tanto facilmente.
Kankuro: “Andiamo? Si è fatto tardi!”
Miki: “Kankuro ha ragione! Gaara, non vorrai far tardi alla tua prima riunione da Kazekage?”
Gaara: “Certo che no! Andiamo!”
Così ci avviammo verso le Porte del Villaggio per attraversare il deserto, con meta il Villaggio della Foglia.


Al Villaggio della Foglia

Me ne stavo in giro per le strade del Villaggio, con le braccia posizionate dietro la nuca, senza nulla da fare, in attesa che accadesse qualcosa.
“Che mattina noiosa!”
Ad un certo punto sentii qualcuno urlare il mio nome avvicinarsi alle mie spalle, mi girai per controllare chi fosse.
???: “Narutoooooo! Aspetta!”
Vidi Sakura avvicinarsi correndo.
Sakura: “Finalmente ti ho trovato!”
Si fermò per riprendere fiato.
Naruto: “Perché mi cercavi, Sakura-chan?”
Sakura: “Lady Tsunade ti ha convocato nel suo ufficio. Devi andarci subito!”
Naruto: “La Nonna? E che vuole da me?”
Sakura: “Non lo so, ma ha detto che è urgente. Ti conviene sbrigarti se non vuoi farla arrabbiare!”
Naruto: “Certo, ci vado subito. Grazie Sakura-chan! Ci vediamo!”
Sakura: “Di nulla!”
Mi avviai verso la Magione il più in fretta possibile, un po’ per la curiosità, un po’ perché non volevo di certo far arrabbiare la Nonna. Sarebbe capace di uccidere qualcuno quando perde le staffe.
Rabbrividii al solo pensiero, ricordandomi l’episodio raccontatomi da Jiraiya-sensei, dopo essere stato beccato per l’ennesima volta a spiare le ragazze alle terme del Villaggio.

Arrivato mi diressi all’ufficio.
“Toc! Toc!”
Tsunade: “Avanti!”
Aprii la porta.
Naruto: “Mi cercavi Nonna?”
Tsunade: “Si entra pure. Ho un compito importante da affidarti!”
Naruto: “Eheh! Finalmente Nonna, ti sei resa conto delle mie capacità!”
Mi gonfiai il petto e me lo indicai col pollice della mano destra chiusa a pugno, in segno di superiorità.
Tsunade: “Non vorrei smorzare il tuo entusiasmo, ma non dipende da me!”
Naruto: “In che senso?”
Tsunade: “Il Kazekage in persona ha chiesto che sia tu ad accoglierlo al suo arrivo al Villaggio!”
Naruto: “Il Kazekage? E per quale motivo!”
Tsunade: “Non ne ho assolutamente idea. La cosa mi ha alquanto stupita, ma essendo stato il Kazekage a chiederlo non posso rifiutare, perciò ora ti dirigerai alle porte del Villaggio e attenderai il suo arrivo.”
Naruto: “Ooook, però mi aspettavo qualcosa di più emozionante!”
“BOOOOM!”
La Nonna si era appena alzata dalla sua postazione sbattendo un pugno sul tavolo.
Tsunade: “Vedo che non hai afferrato il concetto. Ora ti chiarirò un po’ le idee, ma apri bene le orecchie perché te lo ripeterò una sola volta. Il Kazekage sta venendo qui per una riunione con la sottoscritta da cui dipenderà l’alleanza dei due Villaggi. Avrei assegnato a qualcun altro questo compito, ma non posso rifiutare la richiesta del Kazekage. Quindi tu ora vai e fai il tuo dovere senza lamentarti. Siamo intesi?”
Naruto: “O-Ok Nonna, ma io stavo solo scherzando! Ho capito benissimo l’importanza di questa missione! Fidati di me!”
Tsunade: “Lo spero! Ora puoi andare!”
Stavo per uscire dall’ufficio, ma mi bloccai.
“Già, quasi dimenticavo!”
Naruto: “Nonna, posso sapere chi è il Kazekage?”
Tsunade: “Non dirmi che non lo sai!?”
Naruto: “Eheh!”
Tsunade: “Già, perché dovresti! E’ Gaara no Sabaku, figlio del precedente Kazekage!”
Naruto: “Gaara hai detto?”
Tsunade: “Sì! Perché lo conosci?”
Naruto: “Diciamo di sì! Ho avuto modo d’incontrarlo 4 anni fa durante una sua missione al Villaggio!”
“Alla fine ce l’hai fatta!”
Tsunade: “Bene, allora ci sono meno probabilità che tu faccia brutte figure!”
Naruto: “Nonna, che vorresti dire con questo?”
Tsunade: “Nulla, ora va! O farai tardi!”
Naruto: “Ok, ci si vede!”
Me ne andai dalla Magione per raggiungere le Porte del Villaggio.
Mentre percorrevo le varie strade pensai a ciò che avevo appena scoperto.
Quel giorno di 4 anni fa, dopo esserci raccontati le nostre storie, avevamo scoperto entrambi di avere lo stesso sogno: entrambi volevamo diventare i Kage dei nostri rispettivi Villaggi.
“Gaara c’è riuscito! Ora tocca a me!”
Sapendo di dover rivedere un amico mi diressi nel luogo dell’incontro entusiasta, non vedevo l’ora di scoprire quanto Gaara fosse cambiato e di sapere come avesse fatto a diventare Kazekage così presto.

Arrivai alle Porte del Villaggio, ma non vi era nessuno.
Naruto: “Dovrebbe arrivare a momenti! L’aspetterò qui!”
Mi sedetti ai piedi di un albero. Portai le braccia dietro la nuca e appoggiai la testa al tronco.
Rimasi a fissare il cielo limpido e ad ascoltare i rumori della natura.


Miki POV

Avevamo lasciato alle nostre spalle il deserto per addentrarci nella foresta che ci avrebbe condotto al Villaggio del Foglia.
Miki: “Allora Gaara? Quando si arriva? E’ da un po’ che siamo dentro a questa foresta!”
Gaara: “Abbi ancora un po’ di pazienza. All’uscita avremo di fronte il Villaggio!”
Temari: “Credo che tu non debba aspettare ancora molto!”
Con lo sguardo indicò davanti a noi, mi voltai e vidi l’uscita.
Miki: “Finalmente!”
Uscimmo dalla foresta e, come aveva detto Gaara, ci ritrovammo davanti le Porte del Villaggio.
Ne rimasi affascinata e per qualche secondo rimasi immobile a fissare i dintorni.
Era completamente diverso dal mio Villaggio, ovunque ti giravi vedevi solo distese di sabbia, mentre qui ad angolo vedevi alberi, sembrava di essere entrati in un altro mondo.
Kankuro: “Qualcuno si è addormentato!”
Temari mi scostò dai miei pensieri passandomi una mano davanti al viso e io tornai alla realtà.
Temari: “Fa sempre un certo effetto la prima volta.”
Gaara: “Mi sa che abbiamo fatto attendere qualcuno più del previsto.”
Gaara indicò un ragazzo seduto sotto un albero, aveva gli occhi chiusi e sembrava stesse dormendo.
Ci avvicinammo a lui.
“Così lui deve essere Naruto!”
Il ragazzo aprì gli occhi, si girò verso di noi e vedendoci arrivare si alzò in piedi di scatto sorridendo.
“Però non è affatto male!”
Naruto: “Ciao Gaara! E’ da un po’ che non ci si vede!”
Gaara: “Già, ma noto con piacere che non sei cambiato affatto!”
Naruto: “Eheh! Bhe, mi sono alzato di qualche centimetro!”
Tutti scoppiamo a ridere.
“Ed è pure simpatico!”
Naruto: “Ho saputo che mi hai battuto sul tempo! Non pensavo riuscissi a diventare Kazekage così presto, ma sono felice per te! So cosa hai passato, e sono sicuro sarai un ottimo Kazekage! Complimenti!”
Gaara: “Grazie, nemmeno io mi aspettavo accadesse così presto. Ora però tocca a te mi raccomando!”
Naruto: “Tranquillo è ancora il mio sogno! Non ho intenzione di arrendermi!”
Dopo aver scambiato qualche battuta con Gaara, Naruto volse lo sguardo alle sue spalle notando il resto del gruppo.
Naruto: “Ragazzi, ci siete anche voi! Mi fa piacere rivedervi!”
Temari-Kankuro: “Anche a noi!”
Poi Naruto posò lo sguardo su di me iniziando a fissarmi.
Gaara: “Naruto, ti presento Miki!”
Naruto: “Così sei tu Miki, Gaara mi ha parlato di te l’ultima volta che ci siamo incontrati! Piacere di conoscerti!”
Tese il braccio destro con la mano aperta, in attesa.
Miki: “Credimi, il piacere è tutto mio!”
Gli strinsi la mano.
Naruto: “Ora andiamo, vi accompagno alla Magione! Se facciamo tardi poi la Nonna se la prenderà con me e non ho intenzione di subire ancora la sua ira! Eheh!”
Miki: “Nonna!?”
Gaara: “Credo che si riferisca all’Hokage! Giusto Naruto?”
Naruto: “Oh sì! Io la chiamo così!”
Miki: “Scusa ma non è un po’ offensivo rivolgersi così al proprio Kage?”
Naruto: “Bhe in un certo senso, però per me Hokage-sama o Lady Tsunade sono troppo formali!”
Miki: “E l’Hokage te lo permette?”
Naruto: “Sì, anche se all’inizio si alterava parecchio non appena la chiamavo così. Ho rischiato parecchie volte la vita per questo, ma ormai ci ha rinunciato! Eheh!”
Miki: “Ahahah!”
Naruto: “Che ti prende?”
Miki: “Naruto, sei un tipo troppo buffo! Ahaha!”
Temari: “Concordo!”
Kankuro: “Io aggiungerei anche un po’ stupido!”
Gaara: “Questo conferma che non sei cambiato affatto!”
Naruto: “Eheh!”
Tutti scoppiamo a ridere.
Ora capivo perché Gaara era rimasto colpito da Naruto e teneva alla sua amicizia.
Mi era bastato scambiare solo qualche battuta con lui per capire che tipo di persona fosse: simpatico, divertente e un po’ strambo, o come Kankuro lo aveva gentilmente definito, un po’ stupido.
Dopo questo nostro primo incontro avevo ancora più voglia di conoscerlo meglio.
Ci dirigemmo alla Magione e per tutto il tragitto continuammo a chiacchierare e ridere grazie a Naruto.

Arrivammo a destinazione ed era giunto il tempo si separarsi.
Naruto: “Ecco, siamo arrivati!”
Gaara: “Bene, allora noi andiamo!”
Miki: “Buona fortuna, Ragazzi!”
Naruto: “Tu non vai con loro?”
Miki: “No, io sono venuta per un altro motivo!”
Naruto: “Cioè?”
Miki: “Volevo visitare altri posti oltre al mio Villaggio!”
Naruto: “Capito, quindi questa è la tua prima gita fuori casa! Hai fatto bene a scegliere il Villaggio della Foglia come tua prima metà! Eheh!”
Miki: “Già, credo che non me ne pentirò!”
Avevo preferito non dire a Naruto il vero motivo della mia presenza, non mi sembrò il momento adatto.
Volevo che fossimo soli per iniziare il discorso.
Gaara: “Senti Naruto, non ti dispiace occuparti di Miki mentre io sono in riunione?”
Naruto: “Certo che no! La porterò in giro per il Villaggio e io le farò da guida! Conta pure su di me!”
Gaara: “Bene, allora ci vediamo dopo.”
Li salutai con un cenno della mano e mi apprestai a seguire Naruto.
Non potei però fare a meno di notare un sorrisino sul volto di Gaara, prima che entrasse alla Magione.
“Scommetto che sapeva che sarebbe andata a finire così!”
Miki: “Bene Naruto, da dove si comincia?”
Naruto: “Direi proprio da qui!”
Vedendo la mia espressione persa, Naruto fu clemente e mi spiegò cosa intendesse dire.
Naruto: “Guarda dietro alla Magione!”
Così feci e scorsi un monte con scolpiti ben 5 volti.
Naruto: “Quella è la Montagna dell’Hokage, come dice il nome stesso vi sono scolpiti i volti di tutti gli Hokage del Villaggio della Foglia. E l’ultimo corrisponde all’attuale Hokage.”
Miki: “Woooow, è la prima volta che vedo una cosa del genere. Trovo che sia un bel gesto rendere omaggio in questo modo agli Hokage che hanno sacrificato la proprio vita per il Villaggio.”
“Credo che se l’Hokage accetterà, si creerà una bella alleanza trai nostri Villaggi.”
Miki: “Adesso dove si va?”
Naruto: “Al Campo d’Addestramento!”
Miki: “Al Campo d’Addestramento?”
Naruto: “Certo, è dove ci si addestra e si supera l’esame per diventare Genin! E’ una tappa fondamentale per tutti i futuri ninja!”
Miki: “Anche per te?”
Naruto: “Sì, è stata la mia prima tappa per diventare un ninja e non è stato per niente facile!”
Miki: “Bene, allora andiamo a vedere il luogo di così tante fatiche.”
Così io e Naruto ci dirigemmo al Campo.
“Forse è meglio parlargliene adesso?”
Mi piaceva stare in sua compagnia e non sapendo che effetto avrebbe avuto dirgli tutto, decisi di rimandare il tutto a fine visita del Villaggio.
“Tanto non credo ci siano molti posti da visitare! Almeno lo spero!”

Arrivammo al campo di addestramento e ne rimasi affascinata.
Il campo era circondato da alberi e in fondo vi era anche un lago, la cui superficie brillava grazie alla luce del sole.
Naruto: “Allora che ne dici?”
Miki: “E’ un posto bellissimo, mi è difficile immaginare che qui vi si possano allenare dei ninja!”
Naruto: “Vedi quei tre tronchi laggiù?”
Mi girai verso la direzione in cui indicava il suo braccio.
Naruto: “E’ proprio lì che ho superato il mio esame per diventare Genin!”
Miki: “Davvero!?”
Mi avvicinai per vedere meglio e poter ammirarli più da vicino.
Miki: “Da come ne parli e dalla tua espressione, dopotutto non deve essere stata una brutta esperienza!”
Naruto: “Già, anzi direi proprio il contrario!”
Mi voltai verso il lago e decisi di avvicinarmi. Stavo per toccare l’acqua, quando qualcosa vi precipitò all’interno provocando un’ immensa onda che riuscì a schivare prontamente.
???: “Mai abbassare la guardia in battaglia, Lee!”
Mi voltai verso la direzione in cui proveniva la voce e notai una kunoichi a mezz’aria con in mano una pergamena.
Un ragazzo con una tutta verde si alzò dall’acqua e si rivolse alla ragazza che lo aveva appena colpito.
Lee: “Eheh! Sei stata brava Tenten, ma la prossima volta non ti sarà così facile colpirmi!”
???: “Ok, che ne dite di fare una pausa adesso?”
Disse un ragazzo con i capelli lunghi in piedi alle sponde del lago.
Lee: “Pausa? Non ne vedo il motivo, io sono ancora pronto per altri combattimenti!”
Tenten: “Bene, allora combatti da solo! Io raggiungo Neji!”
Lee: “Ehi, no aspetta Tenten! Ok, ma solo per un po’!”
Così entrambi raggiunsero il ragazzo.
Dopo che le acque si calmarono Naruto mi raggiunse.
Naruto: “Sempre i soliti! Tutto ok?”
Miki: “Si, ma chi sono quei ragazzi?”
Naruto: “Amici! Ehi Ragazzi, la prossima cercate di fare attenzione!”
Urlò ai ragazzi sventolando un braccio per farsi notare.

Lee: “Ehi, ma quello non è Naruto?”
Neji: “Già!”
Tenten: “Scusaci Naruto, non ci eravamo accorti della tua presenza!”
Lee: “E chi è quella ragazza in sua compagnia?”
Neji: “Non saprei, è la prima volta che la vedo!”

Naruto: “Andiamo che te li presento!”
Miki: “Certo!”
Così entrambi ci avvicinammo ai tre ragazzi.
Naruto: “Ragazzi, sempre ad allenarvi!”
Lee:“Certo, bisogna mantenere il corpo sempre in allenamento o si perde la proprio giovinezza!”
Tenten: “Piantala di parlare così Lee! Diventi sempre più simile al Maestro Gai!”
Lee: “E che c’è di male scusa?”
Neji: “Allora Naruto, non ci presenti la tua amica?”
Naruto: “Oh giusto, Ragazzi lei è Miki! Miki, loro sono Rock Lee, Tenten e Neji!”
Miki: “Ciao a tutti!”
Tutti: “Ciao!”
Tenten: “Non appartieni a questo Villaggio, vero?”
Miki: “No, sono un ninja del Villaggio della Sabbia!”
Neji: “E come mai ti trovi qui?”
Miki: “Ho accompagnato Gaara, cioè il Kazekage, al Villaggio, e mentre lui è in riunione Naruto si è gentilmente offerto di farmi fare un giro del Villaggio!”
Lee: “Quindi non rimanete con noi ad allenarvi?”
Naruto: “Ci spiace Lee, ma ho ancora alcuni posti da far visitare a Miki. Sarà per la prossima volta!”
Lee: “Come vuoi! Su Ragazzi torniamo ad allenarci! Abbiamo perso fin troppo tempo!”
Tenten: “Ma se siamo stati fermi solo 5 minuti!”
Lee non la stette nemmeno a sentire che si fiondò subito in campo.
Neji: “E’ sempre il solito non cambierà mai!”
Tenten: “Purtroppo, meglio sbrigarsi o comincerà a sbraitare come al solito!”
Naruto: “Eheh! Allora noi vi lasciamo al vostro allenamento! Ci si vede!”
Miki: “Ciao Ragazzi, è stato un piacere conoscervi!”
Neji-Tenten: “Piacere nostro!”

Uscimmo dal campo d’addestramento per far ritorno al Villaggio.
Miki: “E ora Naruto, dove si va?”
Naruto: “Mmm…fammi pensare!”
“Gurgle! Gurgle!”
Miki: “Che è stato?”
Naruto: “Eheh! Credo fosse il mio stomaco! Che ne dici di andare a mangiare qualcosa?”
Miki: “Ma non è ancora ora di pranzo!”
Naruto: “Il mio stomaco non ha orari! Conosco un posto dove fanno dell’ottimo ramen, potremmo farci un salto! Che ne dici?”
Miki: “Ok, non vorrei mai che mi morissi dalla fame! Ahah!”
Naruto: “Eheh! Bene, allora si va da Ichiraku!”

Mentre stavamo percorrendo le strade del Villaggio, vedemmo venire verso di noi una ragazza dai capelli a caschetto di colore rosa.
Naruto: “Ciao Sakura-chan!”
La ragazza mi si piazzò davanti e dopo avermi squadrata per bene, si rivolse a Naruto.
Sakura: “Così è questa la missione importante che ti avrebbe assegnato l’Hokage?”
Naruto: “No, quella l’ho già terminata! Ora sto accompagnando Miki a fare un giro del Villaggio in attesa che la riunione finisca! Non mi dirai che sei gelosa, Sakura-chan?”
Sakura: “Io gelosa? Tks, figurati, mi assicuravo solo che non perdessi tempo in giro a far nulla!”
Miki: “Non preoccuparti, Naruto si è gentilmente offerto di farmi solo da guida!”
Sakura: “Bhe in questo caso va bene, ma attenzione Naruto che ti tengo d’occhio!”
Naruto: “Eheh! Ok, Sakura-chan!”
Sakura ci superò per andarsene, ma poco dopo tornò indietro.
Sakura: “Scusami, ho dimenticato di presentarmi! Io sono Sakura, piacere!”
Miki: “Figurati! Piacere mio, io sono Miki!”
Sakura: “Bene, ora vi lascio proseguire! Ho delle commissioni da sbrigare per conto dell’Hokage! Mi raccomando Naruto, comportati bene! Ci si vede!”
Dopo averci salutato, Sakura se ne andò e noi proseguimmo per la nostra strada.
Miki: “Senti Naruto, posso chiederti una cosa?”
Naruto: “Certo, dimmi!”
Miki: “Per caso Sakura è la tua ragazza?”
Naruto: “C-Cosa? Chi? Sakura-chan!? Ma no, lei è solo un’amica e compagna di squadra!”
Miki: “Davvero!? E allora perché sei diventato tutto rosso? Eheh!”
Naruto: “Bhe, ecco vedi io ho una cotta per lei sin dai tempi dell’accademia, ma lei non ricambia i miei sentimenti perché le piace un altro ragazzo!”
Miki: “Oh, mi dispiace! Non sapevo che …!”
Naruto: “Figurati, a me basta starle accanto come amico e vederla felice!”
Notai che mentre lo diceva continuava a sorridere.
Questo era ciò che mi aveva colpito sin dall’inizio di lui.
Fino a quel momento non aveva mai perso il sorriso, e pure in un momento del genere, in cui chiunque altro si sarebbe sentito addolorato, lui riusciva a essere felice e far sentire bene le persone accanto a lui.
Fui ancora più felice nel costatare che una persona come lui potesse essere un mio parente.

Arrivammo al locale.
Naruto: “Eccoci, siamo arrivati! Non vedo l’ora di riempirmi la pancia di ramen!”
Si batté la mano sulla pancia e entrò. Io lo seguii.
Naruto: “Ciao Teuchi, subito una scodella di ramen per me e la mia amica!”
“Amica?”
Non pensavo che dopo così poco tempo passato insieme lui mi avesse già considerato una sua amica, ma la cosa mi fece solo piacere perché infondo anche per me lo era di già.
Teuchi: “Ciao Naruto, il solito?”
Naruto: “Certo!”
Teuchi: “E per la tua amica?”
Miki: “Prendo quello che prende lui!”
Aspettammo qualche minuto.
Teuchi: “Ecco a voi Ragazzi! Buon appetito!”
Entrambi: “Grazie, Itadakimasu!”
Iniziai a mangiare la mia scodella e con mio stupore notai che Naruto aveva già quasi finito la sua.
Naruto: “Delizioso! Un’altra per favore!”
Teuchi: “Arriva subito!”
Non nascondo che ne rimasi sbalordita, insomma era la prima volta che vedevo qualcuno magiare a quello velocità e divorare tutto quel ramen.
Miki: “Ma per quanto ne hai ancora?”
Naruto: “Finchè non sarò sazio ovviamente!”
Teuchi: “Signorina, lei ne desidera ancora?”
Miki: “No grazie, sono a posto così!”
Il numero di scodelle vuote continuava ad aumentare, quando finalmente dopo aver finito la quinta, Naruto si fermò.
Naruto: “Aaaaah, sono sazio!”
Miki: “Finalmente, credevo non finissi più! Allora quanto le devo Signor Teuchi?”
Naruto: ”Aspetta, non devi! Offro io, oggi sei mia ospite!”
Miki: “Oh, grazie!”
Naruto tirò fuori dalla tasca un borsellino verde a forma di rospo, ma non appena lo aprì potremmo constatare che fosse quasi vuoto.
Naruto: “Eheh! Ehm, senti Teuchi non è che oggi potresti farmi un piccolo sconticino?”
Tirai fuori l’importo dal mio portafogli e lo misi sul bancone.
Miki: “Ecco tenga! Oggi pago io, così posso anche sdebitarmi per la bella mattinata!”
Naruto: “Eheh, grazie! Ti restituirò tutto!”
???: “Naruto, non è cortese far pagare a una Signorina il pranzo!”
Entrambi ci girammo e vedemmo un uomo con il viso coperto fino a sopra il naso e il copri-fronte che gli nascondeva l’occhio sinistro.
Naruto: “Kakashi-sensei!?”
L’uomo si avvicinò al bancone.
Kakashi: “Teuchi, oggi pago io per entrambi!”
Prese i miei soldi e me li porse.
Kakashi: “Tieni Signorina, può riprendersi i suoi soldi e le chiedo scusa per l’inconveniente.”
Miki: “Si figuri Signore, ma non ce n’è bisogno, io …”
Kakashi: “Non ti preoccupare, ci penserà Naruto a restituirmi tutto! Mi presento, sono Kakashi Hatake, il Maestro di Naruto!”
Miki: “Piacere di conoscerla Sensei, io sono Miki!”
Kakashi: “Naruto, mi sorprende che tu abbia un’amica così gentile e carina!”
Naruto: “Cosa vorrebbe insinuare, Kakashi-sensei?”
Non potei non arrossire.
Fui colpita dalla gentilezza e dalla cortesia del Sensei di Naruto.
Miki: “Lei è troppo gentile, Sensei!”
Kakashi: “Bene, ora vi lascio! Vado a trovare un posto tranquillo dove posso continuare a leggere il mio libro! Ci si vede!”
Se ne andò.
Naruto: “Bene è arrivato anche per noi il momento di andare!”
Miki: “Giusto, Signor Teuchi grazie di tutto! Era davvero tutto delizioso!”
Teuchi: “Si figuri! Tornate pure quando volete!”
Abbandonammo il locale.
Miki: “Ora dove si va?”
Naruto: “Bhe ecco, credi averti fatto vedere tutto, perciò non saprei!”
Miki: “Bene, allora è giunto il momento di dirtelo!”
Naruto: “Dirmi cosa?”
Miki: “Il vero motivo per cui sono venuta qui!”
Naruto: “Per accompagnare Gaara, no?”
Miki: “Anche, ma il realtà il vero motivo è che volevo conoscerti e parlare con te!”
Naruto: “Conoscermi? Per qualche motivo?”
Miki: “Ecco preferirei dirtelo in un altro luogo! Non conosci un posto tranquillo dove possiamo parlare?”
Naruto rimase sbalordito da ciò che gli avevo rivelato, ma non fece altre domande e cercò di assecondare la mia richiesta.
Naruto: “Bhe si, un posto ci sarebbe! Seguimi!”
Miki: “Ok!”

Mentre andavamo nel luogo scelto da Naruto, passammo davanti ad un negozio, dove all’entrata vi era una ragazza bionda con i capelli lunghi raccolti in una coda, la cui ciocca le ricopriva l’occhio destro.
???: “Su gente, entrate pure! I fiori del Negozio Yamanaka sono i migliori di tutto il Villaggio!”
Le sue urla attirarono la mia attenzione, così mi avvicinai per dare un’occhiata.
Miki: “Wooow, questi fiori sono bellissimi! Ed hanno anche un buonissimo profumo!”
???: “Signorina lei ha degli ottimi gusti! Questi sono alcuni dei fiori migliori che abbiamo!”
Naruto mi raggiunse.
Naruto: “Ecco dove eri finita! La prossima volta che ti allontani, avvisami!”
Miki: “Hai ragione Naruto! Scusami, ma sono rimasta incuriosita da questo negozio! E’ la prima volta che ne vedo uno! A Suna non ne abbiamo!”
???: “Ciao Naruto! Ma voi due vi conoscete?”
Naruto: “Ciao Ino, si anche se da poco! Te la presento lei è Miki!”
Miki: “Piacere!”
Ino: “Figurati, piacere mio! Io sono Ino!”
Naruto: “Come mai oggi sei qui e non sei con Shikamaru e Choji?”
Ino: “Ho dovuto aiutare mamma col negozio perché lei è andata a cercare nuove specie di fiori! Così oggi sono io a mandare avanti questo posto!”
Naruto: “Capito! E Shikamaru e Choji dove sono?”
Ino: “Sinceramente non ne ho idea! E’ tutto il giorno che non li vedo, ma conoscendoli Shikamaru sarà andato da Asuma-sensei per batterlo a shogi, mentre Choji sarà da qualche parte a rimpizzarsi di patatine!”
Naruto: “Ahahah! Conoscendoli trovo che hai perfettamente ragione!”
Ino: “Voi invece?”
Miki: “Naruto mi ha portato a fare un giro per il Villaggio! E’ stata la mia guida!”
Ino: “Capisco, bene visto che è il tuo primo giorno al Villaggio e sei anche amica di Naruto voglio farti un regalo!”
Ino prese un fiore bianco, gli tagliò il gambo con una forbice e me lo posizionò tra i capelli.
Ino: “Ecco fatto! Lo sapevo, ti sta benissimo!”
Non mi aspettavo un gesto del genere. Fino a qualche momento prima non sapevo nemmeno dell’esistenza di Ino e lei non sapeva della mia, eppure era stata così gentile e cordiale con me.
E non era l’unica, tutti lo erano stati.
Ero in un altro Villaggio, ma era come sentirsi a casa. Mi sentivo come se appartenessi anche io a quel Villaggio.
“Credo che ricorderò per sempre questa gita al Villaggio della Foglia!”
Ancora incredula mi toccai il fiore che Ino mi aveva messo tra i capelli.
Miki: “Dici davvero!?”
Naruto: “Confermo! Quel fiore ti dona molto!”
Miki: “Oh! Bhe, grazie mille Ino!”
Ino: “Figurati! Ora però vi lascio! Gli affari mi chiamano! Ciao!”
Ino andò ad assistere un cliente appena entrato, mentre noi uscimmo dal negozio.

Dopo qualche minuto arrivammo nel luogo prescelto da Naruto.
Era un luogo abbastanza isolato, situato quasi vicino alle mura del Villaggio.
Naruto: “Eccoci arrivati! E’ abbastanza tranquillo qui?”
Miki: “Direi di sì, ma come fai a conoscere questo posto?”
Naruto: “Mi ci recavo sempre da bambino quando volevo rimanere solo, ma era da un po’ che non ci ritornavo! Non è cambiato affatto!”
Ci sedemmo sul muretto.
Naruto: “Bene, di cosa volevi parlarmi?”
Miki: “Del nostro Clan e delle nostre origini!”
Naruto non rispose, forse ero stata troppo diretta e potei vedere il suo stupore trapelare dalla sua espressione.
Miki: “Scusa, forse sono stata un po’ troppo diretta! Però vedi io mi chiamo Miki Uzumaki, e proprio come te faccio parte del Clan Uzumaki! E’ per questo che volevo conoscerti! E poi magari mi avresti detto qualcosa in più sulla storia del nostro Clan!”
Naruto: “Chi lo avrebbe mai detto! Quindi è come se fossimo parenti! La cosa non mi dispiace affatto! Però mi spiace deluderti, ma io non conosco le origini del nostro Clan, né tanto meno la sua storia! Nessuno mi ha mai detto nulla, neppure chi sono i miei genitori!”
Stavolta toccò a me rimanere sbalordita.
“Come è possibile che nessuno gli abbia mai detto nulla? Eppure il Villaggio della Foglia era un alleato del Villaggio del Vortice, casa del nostro Clan!”
Poi mi voltai verso Naruto e per la prima vidi il suo volto serio, con lo sguardo fisso volto verso l’orizzonte.
Chiunque altro avrebbe capito che il fatto di non sapere nulla delle sue origini e dei suoi genitori, lo faceva soffrire.
Mi sentii in colpa, a causa mia e della mia curiosità gli avevo fatto perdere il sorriso.
Miki: “Scusami, io non lo sapevo! Immagino che per te debba essere doloroso non sapere nulla!”
Naruto: “Non c’è bisogno di scusarti, non potevi mica saperlo!”
Alzò la testa, portandosi le braccia dietro la nuca.
Naruto: “Si, hai ragione! Non sapere nulla del mio passato e, soprattutto sui miei genitori mi addolora, però ora ci sei qui tu che puoi alleviare questo dolore!”
Naruto aveva ragione: a causa mia si erano risvegliati nella sua mente brutti ricordi, ma potevo rimediare raccontandogli la storia del suo Clan.
Naruto: “Allora, ti va di raccontarmi la storia del nostro Clan?”
Si girò verso di me e mi sorrise.
Ecco che un'altra volta, come al solito, era riuscito a trovare il sorriso e non abbattersi, e io fui felice di contribuire a questo.
Miki: “Certo!”
Così raccontai tutto quello che avevo saputo da Gaara a Naruto.
Naruto: “Ecco perché non ho mai incontrato nessun’altro che facesse parte del nostro Clan! Com’è possibile che esistano Shinobi così vigliacchi!”
Naruto pronunciò quelle parole con rabbia.
Aver scoperto che gran parte del suo Clan è stato sterminato per un motivo così futile, lo aveva fatto infuriare.
Miki: “Non saprei, però penso che sia compito nostro far risorgere il nostro Clan! Se siamo sopravvissuti un motivo ci sarà! Non trovi?”
Naruto: “Hai ragione, il passato non si può cambiare! Tutto ciò che possiamo fare è vivere il presente per cambiare il futuro!”
Detto questo si alzò in piedi e mi si mise davanti.
Naruto: “Bene, allora facciamoci una promessa!”
Miki: “Una promessa?”
Naruto: “Entrambi ci impegneremo per sopravvivere e ridare origine al nostro Clan! Ci stai?”
Mi tese il braccio, e anche stavolta era riuscito a trovare il sorriso.
Miki: “Eheh! Certo!”
Ricambiai stringendogli la mano.
Entrambi: “Promesso!”
Scoppiamo a ridere.
Miki: “Naruto, senti volevo ringraziarti!”
Naruto: “E di cosa? Semmai dovrei essere io a farlo, grazie a te so qualcosa in più sulle mie origini!”
Miki: “Vero! Però, anche se ero venuta qui con la speranza che tu mi rivelassi qualcosa in più, non rimpiango di averlo fatto lo stesso! Mi sono divertita così tanto stamattina! Ho conosciuto te e anche i tuoi amici! Sono stati così gentili e ospitali che mi sembrava di stare a casa! Mi dispiace non averli potuto conoscere tutti!”
Naruto: “Eheh! Anche io sono felice di non aver rinunciato all’incarico della Nonna, così ho potuto conoscerti! In un certo senso è come se avessi allargato la mia famiglia!”
“Famiglia!?”
Dopo aver passato così poco tempo insieme, non solo mi aveva considerata una sua amica, ma addirittura una persona di famiglia.
Non so se fosse il fatto che entrambi facevamo parte dello stesso Clan, ma anche io provai la stessa cosa.
Era come se ci conoscessimo da sempre. Stare con lui mi veniva così naturale.
Fui felice di sentirgli pronunciare quelle parole.
Naruto: “Visto che ci tieni tanto, la prossima volta che verrai a far visita al Villaggio ti farò conoscere il resto dei miei amici! Sono sicuro che ti troverai bene con loro!”
Miki: “Ci sto! Se sono simpatici e gentili come quelli che ho conosciuto oggi, non ci sono dubbi!”
Naruto: “Bene, allora è deciso! Ora, però, direi di tornare alla Magione, magari Gaara ha già finito con la riunione!”
Miki: “Vero, è passato un po’ di tempo! Andiamo!”
Così io e Naruto ci incamminammo in direzione della Magione.
“Chissà come è andata la riunione? Gaara ce l’avrà fatta a convincere l’Hokage?”
Speravo che tutto fosse andato per il meglio.
Dopo quella mattina mi convinsi pure io che avere il Villaggio della Foglia come alleato, fosse una scelta giusta.
Non vedevo l’ora di raccontare a Gaara tutto quello che avevo fatto mentre lui era in riunione.
“Anche stavolta hai fatto centro Kazekage! Grazie!”
Continuavamo a camminare e già cominciava a intravedersi la nostra metà.
“Questo vuol dire che è giunto il momento di tornare a casa!”
Un po’ mi dispiaceva che quella mattina stava già per concludersi, avrei passato volentieri dell’altro tempo al Villaggio della Foglia, ma in cuor mio sapevo, o per lo meno speravo, che ci sarebbero state altre occasioni per ritornarci.



ANGOLO DELL'AUTRICE

Rieccomi tornata dopo un mese, o forse anche più, di pausa!! ;)
Gomen-nasai, ma tra università e impegni vari non ho avuto il tempo di fare il capitolo in tempo!! >.<
Considerando che poi è anche abbastanza lungo!! XD
Spero che questo ripaghi l’attesa!! ;)

Come vi avevo promesso nel capitolo precedente in questo capitolo sono apparsi, alcuni personaggi di Naruto che tutti amiamo!! ;)
Ne ho messi un po’ perciò spero di averli resi bene e IC!! ;)

Finalmente Miki incontra Naruto, e anche se non ha ottenuto ciò che voleva non è stato un viaggio completamente a vuoto!! ^^

Mi sono divertita a immedesimarmi in tutti questi personaggi, perciò spero che anche voi vi divertiate nel leggere il capitolo!! ;)

Vi annuncio, purtroppo, che non credo di pubblicare più i capitoli puntualmente!! :s
Mi dispiace, ma la mia vita a quanto pare è più impegnativa del previsto!! XD
Però il giorno di pubblicazione rimane il venerdì sera, ma non saprei dirvi quale!! ;)
Solo x questa settimana ho voluto farlo di domenica xkè ero sicura che venerdì prossimo non sarei riuscita a pubblicarlo! ;)

Non mi resta che salutarvi e ringraziarvi!! ^^
Ringrazio tutti coloro che anche con i miei ritardi continuano a leggere e anche chi ha aggiunto la mia storia ai preferiti, ricordate e seguite!! ;)
Ho notato con piacere che sono aumentati perciò grazie!! *-*

Alla prossima!! ;)

Un bacio!! *-*

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Capitolo 16
*** Suna - Konoha: Una Nuova Alleanza ***


CAPITOLO 16: “Suna – Konoha: Una Nuova Alleanza”


Entrammo alla Magione e ci dirigemmo all’ufficio dell’Hokage, accompagnati da una guardia ninja.
Anche se volevo apparire tranquillo e sicuro di me, ciò che realmente provavo erano ansia e timore.
Ansia, perché stavo per partecipare alla mia prima riunione da Kazekage e non sapevo cosa aspettarmi; timore, perché dovevo incontrare un Kage con più esperienza di me e non sapevo se sarei riuscito a convincerla o meno.
Cercai di non pensarci e continuai a seguire la guardia.
Arrivammo davanti alla porta dell’ufficio dell’Hokage.
“Toc! Toc!”
Tsunade: “Avanti!”
La guardia aprì la porta per avvisare l’Hokage del nostra arrivo.
Guardia: “Mi scusi il disturbo Hokage-sama, ma il Kazekage e le sue guardie sono appena arrivati!”
Tsunade: “Bene, falli entrare pure!”
La guardia, dopo aver ricevuto l’ordine, aprì completamente la porta e si scostò per farci entrare.
Una volta entrati chiuse la porta e se ne andò.
Tsunade: “Benvenuto al Villaggio della Foglia Kazekage! Prego, si accomodi!”
Indicò la sedia posta davanti a lei, feci come mi aveva detto e mi sedetti.
I miei fratelli rimasero in piedi alle mie spalle.
Gaara: “La ringrazio per aver accettato la mia richiesta e per la sua disponibilità!”
Tsunade: “Ma non è qui per una semplice visita di cortesia, da quanto mi è parso di capire dalla lettera che mi ha scritto!”
Gaara: “Esatto, sono qui per proporvi una alleanza col Villaggio della Sabbia!”
Tsunade: “Lo avevo immaginato! E ditemi perché mai la Foglia dovrebbe accettare? Cosa ci guadagnerebbe a farlo?”
Mi aspettavo una domanda del genere: nessuno accetta di aiutare qualcuno senza ricevere nulla in cambio.
Così decisi di rivelare subito le mie intenzioni, senza troppi giri di parole.
Gaara: “Abbiamo scoperto dettagli sul conto del ninja traditore della Foglia Orochimaru e su uno dei suoi possibili nascondigli!”
Con quelle parole attirai l’attenzione dell’Hokage, che appoggiò i gomiti sulla scrivania portando le mani incrociate davanti al viso per sostenerlo.
Non pronunciò alcuna parola, ma dal suo sguardo capii che potevo proseguire col mio discorso.
Gaara: “Pensavamo di rendere disponibili alla Foglia queste informazioni nel caso si instaurasse una alleanza tra i due Villaggi, così da poter combattere insieme un nemico, ormai, diventato comune!”
Tsunade: “Nemico comune, dite!”
L’Hokage alzò il viso per incrociare il mio sguardo.
Tsunade: “E in che modo Orochimaru si collega al Villaggio della Sabbia?”
Tornò ad appoggiare la schiena alla sedia incrociando le braccia e poi tornò a fissarmi.
Tsunade: “Kazekage, si spieghi meglio!”
Ora venne il mio turno.
Mi avvicinai alla scrivania e assunsi la stessa posizione dell’Hokage fino a qualche attimo prima.
Gaara: “Orochimaru è colui che ha ucciso il precedente Kazekage!”
Tsunade: “Immagino, che essendo vostro padre, voi vogliate vendicarlo! Per questo volete catturare Orochimaru col nostro aiuto!”
Gaara: “La vendetta non è nei miei piani. Anche se il precedente Kazekage era mio padre non ho nessun interesse nel vendicarlo!”
“Vendicare mio padre?”
No, non era per quello che volevo catturare Orochimaru. La vendetta non rientrava nei miei piani.
Mio padre aveva fatto una scelta: aveva scelto di allearsi con Orochimaru.
Sapeva benissimo a cosa andava incontro, sapeva i rischi che correva, perciò ha scelto da solo la via sbagliata.
L’Hokage rimase alquanto stupita dalla mia riposta, ma questo non la fece demordere.
Appoggiò un gomito sulla scrivania per sostenere col pugno il suo viso.
Tsunade: “E allora sentiamo Kazekage, quale sarebbe questo motivo per cui vuole catturare Orochimaru!”
Kankuro: “Ora basta!”
Mio fratello aveva perso la pazienza come al solito, ma Temari cercò di calmarlo.
Temari: “Kankuro calmati! Non è il caso!”
Kankuro: “Non è il caso? Sono stufo di stare qui a guardare, mentre l’Hokage si prende gioco di mio fratello!”
Vidi l’Hokage sollevare il viso dal braccio che lo sosteneva alla frase di Kankuro, segno che stava per rispondergli, e da quello che avevo potuto vedere durante la riunione, non lo avrebbe fatto in modo gentile.
Così decisi di prendere in mano la situazione.
Gaara: “Kankuro!”
Usai un tono deciso e alzai la voce tanto quanto bastava per attirare la sua attenzione e tenerlo a bada.
Rimase a fissarmi, un po’ incredulo per la mia reazione, ma non proferì parola.
Gaara: “Vi chiedo scusa per il comportamento di mio fratello! Sono sicuro che non si verificherà più!”
Visto il mio comportamento l’Hokage riprese posizione.
Tsunade: “Lo spero!”
L’Hokage rivolse lo sguardo verso Kankuro, poi riprese la conversazione.
Tsunade: “Bene Kazekage, possiamo riprendere da dove eravamo stati interrotti! Mi stava per dire il motivo per cui vuole catturare Orochimaru, giusto?”
In quel momento la mia mente tornò a quella sera: alla sera in cui rivelai tutta la verità a Miki.
Mi ritornò in mente il suo volto in lacrime e la mia promessa fattale per tranquillizzarla.
“Ora che sono il Kazekage farò il possibile per proteggerti.”
Mi ricordai dell’enorme sorriso apparsole sul viso dopo quelle mie parole.
“Proteggere Miki!”
Era per questo che volevo catturare Orochimaru, non volevo più vedere Miki soffrire ancora.
Non avrei mai permesso a Orochimaru di impossessarsi del potere di Miki per poi un giorno attaccare il mio Villaggio.
Ora che ero diventato il Kazekage era mio dovere proteggerlo insieme ai suoi abitanti.
Orochimaru era diventato un nemico troppo pericoloso, un nemico di cui sbarazzarsi il prima possibile per aprire le porte ad un futuro migliore.
Scostai il viso dalle mani incrociate a cui era appoggiato e guardai l’Hokage dritta negli occhi.
Gaara: “Proteggere le persone a me care e tutto il Villaggio! Se Orochimaru completasse il suo piano non solo il Villaggio della Sabbia verrebbe attaccato, ma persino quello della Foglia e tutti gli altri Villaggi!”
Sul volto dell’Hokage apparve un sorrisino.
Tsunade: “A quanto pare ho vinto la scommessa!”
Non capii a cosa si riferisse l’Hokage e non sapendo cosa aspettarmi ripresi posizione sulla sedia.
Sollevò il viso dal braccio che lo sosteneva e battè il palmo della mano al centro della scrivania.
Sia io che i miei fratelli non ci aspettavamo una reazione del genere, perciò sobbalzammo dallo spavento.
Tsunade: “Dichiaro ufficialmente sancita, da questo momento, la nuova alleanza tra Suna e Konoha!”
Ammetto di aver temuto il contrario, vista la reazione dell’Hokage subito prima, ma fui felice di sentirle pronunciare quelle parole.
Mi fece sentire più sollevato, perché ora avevo al mio fianco qualcun’altro col mio stesso obbiettivo.
Gaara: “La ringrazio per la fiducia. Non se ne pentirà!”
Tsunade: “Su questo non ho dubbi, ma ora desidererei sapere quali sono le informazioni in vostro possesso!”
Gaara: “Certamente!”
Così presi a raccontare all’Hokage tutti i dettagli su Orochimaru e il potere di Miki.
Dopo aver ascoltato tutta la storia l’Hokage annuì.
Tsunade: “Capisco! Quindi l’obbiettivo di Orochimaru sarebbe il potere di Miki per poter controllare i Bijuu e avere nelle sua mani un immenso potere!”
Gaara: “Non ne siamo completamente sicuri, ma dai suoi ultimi comportamenti sembrerebbe di sì!”
Tsunade: “Bene, ciò che dobbiamo fare è impedirglielo!”
Gaara: “Non si preoccupi per Orochimaru non sarà affatto semplice! Non lascerò che si avvicini a Miki!”
L’Hokage sorrise di nuovo e sollevò il capo.
Tsunade: “Ok, mi fido di voi Kazekage! Lascerò a voi questo compito, ma se la situazione dovesse sfuggirvi di mano non esitate a chiedere i nostri rinforzi!”
Rivalutai completamente l’Hokage.
All’inizio della riunione mi era apparsa una donna che ricopriva il proprio titolo credendosi superiore per la propria esperienza, ma dopo aver accettato l’alleanza cominciai a pensare che, forse, lo aveva fatto solo per mettermi alla prova.
Gaara: “Certamente! E’ per questo che ho voluto questa alleanza!”
Tsunade: “Per quanto riguarda il nascondiglio, se per voi non è un problema, avevo intenzione di mandare una squadra a perlustrarlo!”
Gaara: “Nessun problema! Organizzerò una squadra che guiderà la vostra fino al nascondiglio, così non avrete problemi nel trovarlo!”
Tsunade: “Perfetto! La ringrazio!”
Gaara: “Sono io a doverla ringraziare per aver accettato di incontrarmi e per aver concesso a Suna un’altra possibilità!”
Venni a sapere da Ichiro, che in passato mio padre si era alleato con Orochimaru per attaccare il Villaggio della Foglia e poterlo distruggere, per fortuna entrambi fallirono, ma da quel momento in poi i rapporti tra Suna e Konoha vennero meno e si fecero più ostili.
Ecco un altro motivo per il quale volevo stipulare questa alleanza.
Non volevo seguire le orme di mio padre e commettere i suoi stessi sbagli, perciò decisi di rimediare ai suoi errori assumendomene le responsabilità.
Ed il primo passo fu proprio l’alleanza con Konoha.
Avendo finito di sistemare i dettagli della nostra alleanza, mi alzai per potermi congedare.
Gaara: “Con vostro permesso ora torniamo al Villaggio!”
Feci un inchino, lo stesso fecero i miei fratelli, e poi ci avviammo verso l’uscita.
Tsunade: “Un’ultima cosa Kazekage!”
La frase dell’Hokage mi colse di sorpresa, pensavo che avessimo discusso di tutto.
Mi voltai per rivolgere lo sguardo all’Hokage.
Gaara: “Ditemi!”
Tsunade: “Per quanto riguarda Miki, avete detto che fa parte del clan Uzumaki e come sapete il Villaggio della Foglia era uno dei più importanti alleati per il Villaggio del Vortice!”
Non capii dove volle arrivare, perché tutto ciò era già di mia conoscenza.
Gaara: “Certo, ma dove volete arrivare!”
Tsunade: “In passato Konoha ha già ospitato una donna del Clan Uzumaki per farla diventare il Jinchuuriki del Kyuubi!”
“Non vorrà mica …”
Cominciai a spaventarmi, tutte quelle premesse sul Jinchuuriki e sul Kyuubi, mi fecero temere che l’Hokage volesse proporre Miki come forza portante per il Villaggio della Foglia, ma io non lo avrei permesso.
Non avrei mai permesso che lei passasse quello che avevo passato io.
Tsunade: “Non faccia quella faccia Kazekage! Non volevo proporle quello che stava pensando, ma solo di permettere a Miki di passare del tempo qui, nel nostro Villaggio, per poter imparare ad usare i propri poteri! Che ne dice?”
Dopo aver capito le reali intenzioni dell’Hokage mi calmai.
Apprezzai la sua proposta, così facendo Miki avrebbe imparato ad usare il suo potere e avrebbe corso meno rischi.
Gaara: “La trovo un ottima proposta! Vi ringrazio! Ne parlerò con Miki e vi farò sapere!”
Tsunade: “Certo, non c’è bisogno che mi rispondiate subito! Prendetevi tutto il tempo necessario!”
Gaara: “La ringrazio!”
Ci congedammo e ci avviammo verso l’uscita della Magione.

“Chissà cosa ne penserà Miki della proposta dell’Hokage? Sarà pronta per tutto ciò?”
Temari: “Complimenti fratellino, te la sei cavata benissimo!”
Gaara: “Dici?”
Temari mi affiancò alla mia destra.
Temari: “Certo! Hai tenuto testa all’Hokage e l’hai convinta a stipulare un’alleanza con noi e poi …”
Si girò completamente per portare lo sguardo a Kankuro rimasto dietro, continuando a camminare all’indietro.
Temari: “Hai zittito anche una lingua lunga qui presente!”
Temari sorrise in modo malandrino.
Kankuro: “Ehi? Cosa vorresti insinuare? Ho agito d’istinto, quell’Hokage si dava troppe arie!”
Gaara: “Ti ringrazio Kankuro, ma la prossima volta cerca di contenerti! Ci sono momenti in cui non si può dire tutto ciò che ci passa per la testa!”
Ci fu un momento di silenzio.
Kankuro: “Hai ragione Gaara! Non accadrà più! Ti chiedo scusa!”
Anche se l’ultima parola fu pronunciata con un tono così basso da essere quasi impercettibile, riuscii a capirla.
Gaara: “Non c’è bisogno che ti scusi, ti conosco bene e so che per te non è facile! E dopotutto non è accaduto nulla!”
Kankuro mi affiancò dalla parte opposta cingendomi il collo con il suo braccio sinistro e con la mano destra mi scompigliò i capelli.
Kankuro: “Qualcuno sta crescendo più in fretta del previsto!”
Temari: “E qualcun’altro sta cominciando a sciogliersi!”
Kankuro si stoppò e fissò Temari.
Kankuro: “Ancora con questa storia?”
Temari: “E’ la pura verità! Prima non avevi mai detto parole dolci, fatto complimenti o chiesto scusa! Mi sa che l’arrivo di Miki ha fatto bene anche a un’altra persona!”
Si voltò verso il fratello e gli sorrise.
Lui arrossì e voltò lo sguardo dalla parte opposta.
Ciò che era appena accaduto mi fece sorridere.
Ero felice della mia famiglia, e soprattutto ero felice che l’arrivo di Miki avesse cambiato in meglio qualcun’ altro oltre a me.
“Chissà com’è andata con Naruto? Spero tutto bene!”
Uscimmo dalla Magione e in lontananza vedemmo avvicinarsi due figure, mentre si avvicinavano riuscii a dar loro un’identità.
Temari: “Giusto in tempo!”
Kankuro: “Che tempismo!”
Vidi Miki sorridere e ridere assieme a Naruto, perciò dedussi che era andato tutto per il meglio.
Fui sollevato, anche se conoscevo Naruto e sapevo che Miki si sarebbe trovata bene con lui, la situazione di cui dovevano discutere era delicata per entrambi e non sapevo cosa sarebbe potuto accadere.
Gaara: “Raggiungiamoli!”


Miki POV

Ci avvicinammo sempre più alla nostra meta.
In lontananza vedemmo Gaara e gli altri uscire dalla Magione e avvicinarsi.
Miki: “Naruto hai visto? Siamo arrivati giusto in tempo, Gaara e i suoi fratelli sono appena usciti dalla Magione!”
Naruto: “Già, devono aver appena terminato! Che tempismo!”
Alzai il braccio e lo sventolai per salutarli.
Gaara e Temari mi sorrisero per ricambiare, mentre Kankuro rimase impassibile.
Aumentai il passo per raggiungerli.
Miki: “Allora com’è andata la riunione?”
Non ottenni risposta e vidi Gaara fissarmi ammaliato.
Dalla direzione del suo sguardo capii che stava fissando la mia testa, con un gesto impulsivo portai la mano sopra di essa toccando il fiore tra i miei capelli.
Miki: “Così è questo che stai fissando! Me lo ha regalato un’amica di Naruto che abbiamo incontrato venendo qui!”
Temari: “Trovo che ti doni molto!”
Sorrisi a Temari per ringraziarla.
Poi mi volsi verso Kankuro che non appena mi notò discostò il suo sguardo dal mio fiore.
Kankuro: “Non è male!”
Non era il massimo del complimento, ma da Kankuro era ciò che mi potessi aspettare.
Apprezzai e gli sorrisi.
Miki: “Dici!?”
Non ottenni risposta, ma il fatto che non mi avesse ignorato mi bastò.
Portai la mia attenzione su Gaara, notando le sue gote diventate rosee.
Miki: “Allora tu Gaara che dici? Come mi sta?”
Gaara mi fissò ancora per qualche secondo, poi mi sorrise.
Gaara: “Ti sta benissimo!”
Già in molti me lo avevano detto, ma sentirmelo dire da Gaara mi aveva riempito il cuore di gioia.
Miki: “Grazie! Allora lo terrò fino a casa!”
Sorrisi mentre mi sistemavo il fiore tra i capelli per evitare di perderlo.
Naruto: “Allora ragazzi, com’è andata la riunione?”
Kankuro: “Direi bene!”
Temari: “Gaara se l’è cavata benissimo! E’ riuscito a tenere testa all’Hokage!”
Naruto: “Alla Nonna?”
Balzai davanti a Gaara alla notizia per avere una sua conferma.
Miki: “Davvero?”
Gaara: “Da oggi l’alleanza Suna-Konoha è ufficialmente sancita!”
Non potei resistere e lo abbracciai per congratularmi con lui.
Miki: “Bravissimo Gaara! Sapevo che ce l’avresti fatta!”
Ero troppo felice.
Non solo Gaara era riuscito a farsi valere come Kage, ma adesso i due Villaggi erano uniti da un’alleanza così le occasioni per ritornare al Villaggio della Foglia sarebbero state molteplici.
Mi staccai da lui e in quel momento si avvicinò Naruto.
Naruto: “Complimenti Kazekage! Sono felice che la Nonna abbia accettato di stipulare l’alleanza con voi, così potremmo vederci più spesso!”
Gaara: “Sono sicuro che non mancheranno le occasioni!”
Miki: “Giusto! Anche perché ho promesso a Naruto che sarei tornata per conoscere il resto dei suoi amici! Non posso infrangere questa promessa!”
Gaara: “Non preoccuparti non avrai alcun motivo per non mantenerla! Non passerà molto tempo che rimetterai sicuramente piede a Konoha!”
Guardai Gaara un po’ perplesso.
Non capii da dove gli venne tutta quella sicurezza.
Miki: “Come fai a dirlo?”
Gaara: “Semplice sensazione!”
“Sensazione?”
Conoscevo Gaara da molto tempo e potei affermare con certezza che ci fosse altro sotto.
Non avrebbe mai detto una cosa del genere senza delle fondamenta.
Non riuscii a capire cosa fosse, ma mi fidavo di lui e sapevo che non mi avrebbe tradita.
Gaara: “E poi credo che tu non veda l’ora che succeda! O mi sbaglio?”
Miki: “Beccata!”
Feci la linguaccia.
Naruto: “Eheh! Il Villaggio della Foglia terrà sempre le porte aperte per degli alleati!”
Gaara: “Ne sono più che sicuro!”
I due si scambiarono degli sguardi di intesa e entrambi si sorrisero.
Fui felice di vedere quella scena, capii che il sentimento che li legava era vera amicizia.
Kankuro: “Bhe Gaara, credo sia ora di tornare a casa adesso!”
Temari: “Mmm…, stavolta devo dargli ragione! Si sta facendo tardi!”
Gaara: “Ho capito! Se per qualcun’altro va bene, possiamo andare!”
Si voltò a guardarmi.
Miki: “Certo! Tanto tornerò di certo!”
Gaara: “Bene!”
Si avvicinò a Gaara.
Naruto: “Allora è venuto il momento di salutarci!”
Gaara: “Ti ringrazio Naruto per esserti preso cura di Miki!”
Naruto: “Figurati, è stato un piacere! Mi sono divertito!”
Miki: “Anche io mi sono divertita! Grazie Naruto!”
Gaara: “Allora arrivederci!”
Gaara tese la mano a Naruto che, dopo qualche secondo di esitazione, gliela strinse e gli sorrise.
Ci avviammo verso l’uscita, ma poco dopo aver oltrepassato le porte mi voltai all’indietro posando lo sguardo su Naruto.
Miki: “Ciao Naruto! Grazie ancora di tutto!”
Urlai il mio ultimo saluto a squarcia gola, sventolando il braccio per salutarlo.
Lui mi sorrise e contraccambiò con lo stesso gesto.
Felice e ancora entusiasta mi addentrai all’interno della foresta con gli altri.


Gaara POV

Mentre procedevamo verso casa, Miki saltava da un ramo all’altro poco più avanti di noi.
Non potei non percepire la sua gioia.
Da quando avevamo lasciato il Villaggio non era mai sparito dal suo volto il sorriso.
Felice di questo, perché dedussi che aveva passato una bella mattinata, allungai il passo e la raggiunsi incuriosito.
Kankuro e Temari fecero lo stesso, ma rimasero poco dietro di noi.
Gaara: “Allora com’è andata la mattinata? Anche se posso dedurlo dal tuo stato d’animo!”
Miki: “Eheh! Non sono brava a nascondere ciò che provo!”
Gaara: “Direi di no, soprattutto se si tratta di qualcosa che ti rende felice!”
Ripensai a tutti i momenti in cui Miki si era lasciata prendere dall’entusiasmo per ciò che le era accaduto e finii con lo scoppiare a ridere nel ricordare quegli episodi buffi.
Miki: “Che hai da ridere?”
Gaara: “Nulla, stavo solo pensando! Allora?”
Miki: “E’ andata bene, anzi benissimo direi!”
Gaara: “Hai scoperto qualcosa in più sulle tue origini?”
Miki: “No, nulla di più!”
Quella sua risposta negativa, ma così decisa mi aveva un po’ sorpreso.
Doveva essere successo qualcos’altro per renderla così felice, e io volevo scoprire cosa.
Gaara: “Allora perché sei così felice?”
Miki: “Perché ho conosciuto Naruto e ampliato la mia famiglia!”
Adesso avevo capito quale era il vero motivo che aveva spinto Miki al Villaggio della Foglia.
Non era per conoscere le sue origini, anche se così sembrava, ma bensì per conoscere Naruto.
Era questo ciò che le importava davvero, qualsiasi sarebbero state le notizie, positive o negative, che avrebbe ricevuto.
A lei bastava sapere che al mondo non era la sola sopravvissuta del suo Clan.
Miki: “E poi anche se avessi saputo qualcosa di più sulle mie origini, non avrei mai potuto cambiare ciò che è successo, perciò io e Naruto ci siamo fatti una promessa che vale per il futuro!”
Gaara: “Sarebbe?”
Miki: “Entrambi ci impegneremo a sopravvivere e ridare origine al nostro Clan!”
In un primo momento risposi sorridendole, ma poi mi soffermai a pensare alle sue parole.
“Ridare origine al loro Clan?”
Capii il vero significato di quella frase e quello che avrebbe dovuto comportare in un futuro.
Mi voltai e incrociai il suo sguardo.
La vidi sorridere.
Provai imbarazzo, proprio come era successo poco fa quando la vidi tornare con quel fiore tra i capelli.
Provai un mix di emozioni a cui, lì per lì, non seppi dare un nome, ma percepii i battiti del mio cuore che iniziavano ad aumentare.
Non me ne seppi spiegare il motivo.
Non capii il perché di tutte quelle nuove emozioni provate in quel determinato momento, in fondo non era la prima volta che mi ritrovavo in una situazione del genere.
Pensai che fosse solo una cosa venutasi a creare in quel determinato momento, così mi scostai dai miei pensieri e tornai a guardare davanti a me.
Lo stesso fece Miki.
Temari: “Vi siete presi proprio un bell'impegno!”
La situazione, alquanto strana, venne percepita anche dai miei fratelli poco distanti da noi, perciò Temari volle intervenire per rompere il ghiaccio e portare l’atmosfera alla normalità.
Miki si voltò verso Temari.
Miki: “Vero, però se siamo sopravvissuti un motivo ci deve essere! E visto che siamo gli unici rimasti è un nostro dovere!”
Miki aveva pronunciato quelle parole con fermezza e convinzione, capii che faceva sul serio e fui fiero di lei.
Ora pure lei aveva un obbiettivo da perseguire.
Kankuro: “Non avrete parlato di questo tutta la mattinata? Spero abbiate fatto altro, se no sai che noia!”
Anche se con modi più bruschi, pure mio fratello volle contribuire a portare tutto alla normalità.
Miki: “Noia? Non credo rientri nel vocabolario di Naruto! Penso che con uno come lui non ci si annoi mai!”
Kankuro: “E che avete fatto di così tanto emozionante?”
Miki: “Ho fatto un giro turistico del Villaggio e nel mentre ho conosciuto alcuni dei suoi amici! Non è nulla di speciale o emozionante, però mi sono divertita e mi sono sentita come a casa!”
Mentre pronunciava queste parole il viso di Miki si riempiva di gioia nel ricordare quei momenti, ed io ero felice per lei.
Mi voltai dai miei fratelli e, con un cenno del capo, li ringraziai per ciò che avevano fatto.
Loro mi sorrisero di rimando.
Miki: “Stiamo per uscire dalla foresta!”
Attirato dalle parole di Miki, tornai a guardare davanti a me e ci ritrovammo all’inizio del deserto.
Temari: “Siamo tornati a casa!”
Miki: “Già! Finalmente!”
Miki sollevò le braccia in alto, come per stiracchiarsi, e prese un bel respiro.
Miki: “Aaaaaaa, l’aria di casa è sempre la migliore!”
Gaara: “Ma come? Credevo che pure al Villaggio della Foglia ti sentissi a casa!”
Miki: “Vero, ma cominciavano a mancarmi le immense distese di sabbia e l’aria che si respira nel deserto! Questa è la mia casa e nessun Villaggio al mondo potrà mai sostituirla!”
Pronunciò queste parole guardando l’orizzonte, come se potesse scorgere Suna più in là nel deserto.
Poi si voltò a guardare la foresta, ormai alle nostre spalle.
Miki: “Arrivederci Foresta, è stato bello stare in mezzo ai tuoi alberi per un po’, ma le mie dune mi chiamano!”
Tornò a fissarci e si posizionò davanti a noi.
Miki: “Su andiamo, il lavoro ci attende!”
Si incamminò precedendoci.
Non potei fare a meno di sorridere a quella scena.
La sua spensieratezza mi aveva sempre colpito sin dal nostro primo incontro, in cui con tanta naturalezza mi aveva detto di voler diventare mia amica.
Mi votai dai miei fratelli e gli feci cenno con la mano di proseguire, poi mi incamminai per raggiungere Miki.


Temari POV

Gaara si era avviato per raggiungere Miki ed io ero rimasta indietro con mio fratello.
Sin dal primo incontro avevo capito che Miki fosse una ragazza speciale, soprattutto se mio fratello le aveva dato il permesso di avvicinarlo.
I suoi modi erano alquanto bizzarri, ma divertenti e la scena a cui avevamo assistito poco fa non era da meno.
Temari: “Ahahah!”
Kankuro: “Che hai da ridere?”
Temari: “Nulla, ma Miki certe volte è così buffa!”
Kankuro: “Buffa!? Io la definirei matta!”
Temari: “E perché mai?”
Kankuro: “Vuoi dirmi che mettersi a parlare con una foresta è una cosa normale?”
Temari: “In effetti no, ma è questo il bello di Miki! Non trovi?”
Kankuro si mise a fissare Miki e Gaara che si allontanavano insieme verso il Villaggio.
Entrambi sembravano felici e sorridevano ognuno all’altro.
Temari: “Ed a Gaara non sembra dispiacere affatto!”
Kankuro: “Su andiamo! Non vorremo mica farci seminare?”
Anche se è stato solo per qualche secondo mi è parso di intravedere un sorriso sul volto di Kankuro, prima che pronunciasse quelle parole.
Questo voleva dire che, anche se cercava di tenerlo nascosto il più possibile, iniziava a rivalutare Miki.
“Lo sapevo, anche il mio fratellino scorbutico sta cominciando ad affezionarsi a Miki! Quella ragazza è proprio speciale!”
In quel momento fummo richiamati dalle urla di qualcuno.
Miki: “Ehi Kankuro, Temari non mi direte che siete già stanchi? Forza sbrigatevi!”
Ci girammo nella direzione da cui provenivano le urla e vedemmo Miki sventolare un braccio in aria per richiamare l’attenzione.
Ovviamente mio fratello non ci mise molto a rispondere per le rime.
Kankuro: “Stanco io? Ci vuole ben altro per farmi stancare, sai?”
Si voltò verso di me.
Kankuro: “Su Temari andiamo! Non mi faccio sgridare da una ragazzina!”
Temari: “Ah sì? Peccato che sia già successo! Eheh!”
Superai Kankuro e mi avviai.
Kankuro: “Tsk! Insomma, non ti ci mettere pure tu! Una ragazzina riesco pure a sopportarla, ma due no!”
Mi superò e proseguì la strada.
Temari: “A chi hai dato della ragazzina?”
Kankuro: “All’unica persona qui nei paraggi con un ventaglio appresso!”
Temari: “Ah sì? Ora ti faccio vedere io cosa sa fare questa ragazzina! Ti conviene scappare Kankuro!”
Kankuro: “Che pauuuura!”
Mi precipitai all’inseguimento di Kankuro e in un batter d’occhio raggiungemmo gli altri due.
Finimmo per superarli e fare noi strada.


Gaara POV

Fummo superati con gran velocità dai miei fratelli che, impegnati a seguirsi, stavano per sparire all’orizzonte.
Gaara: “Mi sa che dopotutto non erano poi così stanchi!”
Miki: “Già, l’ho notato! Ahaha!”
Gaara: “Sempre i soliti, non cambieranno mai!”
Miki: “Meglio così! Sono così divertenti! Ahah!”
Miki aveva ragione, stare in compagnia dei miei fratelli era divertente, perché ogni volta trovavano sempre un pretesto per litigare.
Ma i loro litigi non erano dettati dalla rabbia verso l’uno o l’altro, il loro era più un battibeccarsi e stuzzicarsi a vicenda, perché ognuno di loro due sa benissimo che l’altro non cederà mai.
Temari e Kankuro hanno caratteri simili.
Entrambi non amano far trasparire i propri sentimenti in modo diretto, e questo è uno dei modi indiretti con cui si dimostrano affetto reciproco, per questo era divertente stare ad assisterli.
Miki: “Ed anche loro sembrano divertirsi molto!”
Mi voltai verso i miei fratelli e potei constatare che ciò che aveva appena detto Miki corrispondeva a verità.
Gaara: “Hai ragione! Raggiungiamoli o li perderemo di vista!”
Miki mi rispose con un sorriso e ci avviammo, ma come previsto all’orizzonte ormai non si vedevano più.


Temari POV

Grazie al nostro inseguimento, io e mio fratello, avevamo raggiunto per primi il Villaggio.
Stanchi per la folle corsa, eravamo entrambi appoggiati alla grande parete di roccia situata appena fuori le porte del Villaggio, in attesa di veder arrivare Gaara e Miki.
Temari: “Ma guarda come sono ridotta per colpa tua!”
Kankuro: “Guarda che io non sono da meno! E poi se qualcuno qui presente evitasse di fare certi commenti, saremmo arrivati al Villaggio in forma e asciutti!”
Temari: “Ma sentilo! Chi è stato a darmi della ragazzina?”
Kankuro: “Io, e se non vuoi che riaccada faresti meglio a tenere a freno quella tua linguaccia!”
Temari: “Come hai detto, scusa?”
Entrambi cercammo di scattare in piedi, ma le nostre gambe erano ancora stanche e rinunciammo all’idea.
Temari: “Ti va bene solo perché sono stanca!”
Kankuro: “Certo, se no chissà cosa avresti fatto!”
Ci guardammo dritti negli occhi in segno di sfida e subito ci voltammo dalla parte opposta, incrociando le braccia.
Poco dopo però non resistemmo e scoppiammo a ridere.
Temari-Kankuro: “Ahahah!”
Temari: “Ma guarda te, grandi e grossi come siamo e ci ritroviamo ancora a litigare come dei bambini!”
Kankuro: “Forse perché in fondo lo siamo ancora! Proprio come …”
Si bloccò e non terminò la frase, forse perché proprio come me era arrivato alla stessa conclusione.
“Scommetto che volevi dire: “Proprio come Miki!””
Avevamo sempre pensato di doverci comportare da veri fratelli maggiori per essere di buon esempio a Gaara, prenderci cura di lui e per proteggerlo, dimenticandoci però la cosa più importante, cioè essere noi stessi.
All’inizio pensavamo che la spensieratezza di Miki fosse dettata solo dal fatto che fosse ancora una bambina, ma col passare del tempo ci siamo accorti che quello era un lato del suo carattere.
Quando stava con Gaara e con noi, ogni tanto questo sua lato veniva fuori, mentre con gli altri abitanti del Villaggio, e al lavoro, cercava di assumere un carattere più maturo, ma riusciva ad essere sempre se stessa.
Questo suo comportamento ci aveva colpito e aveva fatto riflettere entrambi.
Anche se lo facevamo per il bene di Gaara, quelle che ci eravamo costruiti addosso erano delle piccole maschere da fratelli perfetti.
Grazie a Miki avevamo capito che a Gaara serviva ben altro per crescere, aveva solo bisogno di sentirsi amato per quel che era, così abbiamo deciso di toglierci, a poco a poco, di dosso le nostre maschere.
Temari: “Come?”
Kankuro: “Niente, lascia perdere!”
Sono sicura che avevamo avuto lo stesso pensiero, ma non lo avrebbe mai ammesso.
Kankuro: “Speriamo che si sbrighino ad arrivare o c’è il rischio che mi addormenti!”
Temari: “Non siamo poi così in forma se corriamo un rischio del genere!”
Kankuro: “Vuoi ricominciare?”
Temari: “Però ammetto che sarebbe un rischio che mi piacerebbe correre!”
Mi voltai verso Kankuro e ci sorridemmo a vicenda, per poi appoggiare la testa contro la parete di roccia e chiudere gli occhi.
“Devo ammettere che stavolta il mio fratellino ha avuto una buona idea!”


Gaara POV

Arrivammo nei pressi della parete rocciosa e vedemmo due persone sedute davanti a essa.
Avanzando potemmo constatare che quelle due persone fossero Temari e Kankuro.
Gaara: “Ed ecco dove erano finiti!”
Miki: “Dovevano essere molto stanchi per addormentarsi, ma …”
Si interruppe e si avvicinò ai due.
Gaara: “Che hai intenzione di fare?”
Miki: “Shhhhhh! Ora vedrai!”
Si voltò e potei vedere evidentemente un sorrisino furbetto apparirle sul volto.
Capii che aveva in mente qualcosa, ma non volli fermarla.
Ero curioso e sicuramente sarebbe stato divertente.
Miki si posizionò in mezzo ai due e prese fiato.
Miki: “SVEEEEEEEEEEGLIAAAAAAA DORMIGLIONI!”
I miei fratelli si svegliarono immediatamente cercando di capire cosa fosse successo.
Temari, che fu la prima a ad aprire entrambi gli occhi, capì subito la situazione.
Temari: “Oh Gaara, Miki siete arrivati! Ce ne avete messo di tempo!”
Gaara: “A quanto pare tanto quanto basta per avervi fatto addormentare!”
Temari: “Eheh! La corsa ci aveva sfiancati!”
Si rialzò pronta per incamminarsi.
Intanto Kankuro aveva appena cercato di aprire gli occhi per svegliarsi.
Kankuro: “Ma chi è che urla a quest’ora del mattino?”
Tutti e tre scoppiamo a ridere per l’evidente momento di smarrimento di Kankuro, poi Miki decise di avvicinarsi a lui.
Si inginocchiò per poter essere alla sua altezza e poterlo guardare dritto negli occhi.
Miki: “Ma che ora pensi che siano? Guarda che è già quasi ora di pranzo!”
A quelle parole mise a fuoco la persona che aveva davanti e dopo averla riconosciuta tornò alla realtà ricordandosi cosa stesse facendo prima del suo pisolino.
Kankuro: “Lo so benissimo, cosa credi!”
Cercò di rialzarsi, anche se con fatica visto che era ancora assonnato.
Miki gli si avvicinò e gli tese il braccio per aiutarlo.
Miki: “Forza dormiglione! Dobbiamo tornare al Villaggio!”
Kankuro fissò Miki, che continuava a sorridergli in attesa di una sua decisione.
Kankuro: “Ce la faccio benissimo anche da solo!”
Miki: “Come vuoi!”
Miki ci raggiunse e nel mentre Kankuro si alzò per poter fare lo stesso.
Kankuro: “E per la cronaca, non sono un dormiglione!”
Tutti ci mettemmo a ridere.
Temari: “Non mi dirai che ti sei offeso?”
Kankuro: “Io offeso! Tks, ma come ti viene in mente? La mia era solo una precisazione!”
Temari: “Certo, certo!”
“Peccato che il tuo tono acido dica altro, fratello!”
Miki si avvicinò a Kankuro, che si apprestava a raggiungerci.
Miki: “Scusami Kankuro, non avevo intenzione di offenderti! Il mio voleva essere solo un semplice soprannome carino con cui chiamarti!”
Kankuro rimase sorpreso dal gesto di Miki, non si aspettava di certo che venisse a chiedergli scusa per una cosa del genere, e lì per lì non seppe cosa rispondere.
Cominciò anche a provare un certo imbarazzo per la situazione venutasi a creare, ma come al solito cercò di nasconderlo il più presto possibile.
Kankuro: “Siete sordi per caso? Vi ho detto che non sono offeso, perciò non c’è bisogno che tu ti scusi!”
Superò Miki e si incammino verso di noi.
Potei intravedere un sorrisino sul suo volto, dopo aver detto quella frase e aver dato le spalle a Miki, segno che quel soprannome, dopotutto, non gli era dispiaciuto affatto.
Mi sarebbe piaciuto allungare ancora questo momento e questa mattinata passata coi miei fratelli e Miki, ma il dovere di Kazekage mi chiamava.
Gaara: “Bene, adesso andiamo! Ichiro ci starà aspettando!”
Quando Miki e Kankuro ci raggiunsero, tutti e quattro ci avviamo a superare la parete di roccia per entrare nel Villaggio.

Come prima cosa, arrivati al Villaggio, accompagnammo Miki all’ospedale per poter riprendere il suo turno.
Miki: “Bene, io sono arrivata a destinazione!”
Temari: “Ed ora tocca a noi riprendere il nostro lavoro!”
Gaara: “Hai ragione! Allora a stasera!”
Miki: “A stasera! Ciao Ragazzi! Buon lavoro!”
Temari: “Grazie anche a te!”
Miki si avviò per entrare, ma sulla soglia si girò un’ultima volta per poter salutarci con un cenno della mano, sorridendo come suo solito.
Noi sorridemmo di rimando e ci incamminammo verso la Magione.
“Chissà se Miki accetterà la proposta dell’Hokage?”
Nel mio cuore non sapevo cosa sperare.
Se Miki avesse accettato sarebbe stato più sicuro per lei nel caso fosse stata presa di mira, ma allo stesso tempo rischioso perché l’avrebbe messa di fronte al pericolo con un ipotetico scontro.
Però, se Miki non avesse accettato avrebbe continuato a vivere la sua vita da semplice ninja medico senza correre rischi, ma di fronte ad una possibile minaccia si sarebbe trovata indifesa.
Continuavo a pensarci, ma non riuscivo a capire quale delle due opzioni fosse quella giusta, perché in entrambe Miki avrebbe corso dei rischi.
“Quale sarà il rischio minore?”
Non riuscivo a venirne a capo così presi una decisione.
Avrei lasciato scegliere a lei quale dei due cammini compiere.
In fondo si trattava del suo destino e io non potevo prendere questa decisione al suo posto.
Se avessi potuto, però, avrei tolto quel tremendo potere dal corpo di Miki, così da liberarla da ogni rischio.
Ma qualunque fosse stata, alla fine, la sua scelta l’avrei appoggiata e sostenuta, come lei ha sempre fatto con me.
Così tra un pensiero e l’altro arrivammo davanti alla Magione.
Kankuro: “E’ giunto anche per noi il tempo di andare!”
Gaara: “Grazie Ragazzi!”
Temari: “E di che? Siamo le tue guardie del corpo, ma anche i tuoi fratelli! Non ci dispiace passare del tempo col nostro fratellino! Vero, Kankuro?”
Mio fratello fu colto di sorpresa dalla domanda di Temari, ma cercò di rimanere impassibile.
Kankuro: “C-Certo, ma temo che sarà sempre di meno!”
Temari: “Non dirmi che ti dispiace?”
“In che senso meno tempo?”
Rimasi a pensare al significato delle parole di Kankuro.
“Sarà perché ora sono Kazekage, o si riferiva a Miki?”
Qualsiasi fossero stati i suoi dubbi, non vi era motivo di preoccuparsi.
Non avevo la ben che minima idea di abbandonare i miei fratelli che ormai, assieme a Miki, formavano la mia unica famiglia.
Kankuro: “E se anche così fosse? Qualche problema?”
Temari: “No, ma mi devo ancora abituare a questo tuo lato tenero che ogni tanto prende il sopravvento! Eheh!”
Kankuro: “Lato tenero? Ma di che parli! Io non ho nessun lato tenero!”
Decisi di dissipare ogni dubbio.
Gaara: “Eheh! Non ho intenzione di passare meno tempo con voi! Assieme a Miki, ormai, formate la mia unica famiglia! E non ho la ben che minima idea di abbandonarla!”
Le mie parole presero di sorpresa persino Temari, perciò credetti di aver compiuto la missione.
Temari: “Sentito? Perciò non c’è nulla di cui preoccuparsi!”
Si avvicinò a Kankuro per spingerlo e iniziare a incamminarsi.
Temari: “E ora andiamo! Ciao Gaara! Ci si vede!”
Kankuro: “Ti ho già detto che io non sono affatto preoccupato! E poi so camminare benissimo da solo! Ciao Gaara!”
Kankuro si staccò da Temari e proseguirono il loro cammino.

“E adesso tocca a me!”
Mi avvicinai all’entrata della Magione.
Guardia: “Bentornato Kazekage-sama!”
Ringraziai con un cenno del capo e mi apprestai ad entrare per raggiungere il mio ufficio.
Appena vi entrai trovai Ichiro seduto alla mia scrivania alle prese con dei documenti.
Gaara: “Vedo che ti sei calato perfettamente nel ruolo!”
Ichiro, non accorgendosi della mia presenza, e quindi di essere osservato, alzò lo sguardo insospettito.
Riconoscendomi però si alzò di scatto.
Ichiro: “Bentornato Kazekage-sama, non l’avevo sentita entrare!”
Si allontanò dalla scrivania per lasciare il posto libero e permettermi di accomodarmi.
Ichiro: “Come è andata la riunione con l’Hokage?”
Gaara: “Bene! Da oggi Suna e Konoha sono ufficialmente alleate!”
Ichiro: “Che magnifica notizia! Sapevo che ce l’avrebbe fatta!”
Gaara: “Grazie, ma non è stato facile convincere l’Hokage!”
Ichiro: “L’importante è esserci riusciti!”
Lo vidi particolarmente felice e capii che era soddisfatto di me.
Gaara: “Come alleati abbiamo già un compito da svolgere! Posso affidarmi a te?”
Ichiro: “Certo, Kazekage-sama!”
Gaara: “Perfetto, allora voglio che organizzi subito una squadra che servirà da scorta e da guida a quella della Foglia, quando verranno per far visita al nascondiglio di Orochimaru!”
Ichiro: “Nessun problema! Mi metto subito all’opera!”
Gaara: “Ti ringrazio!”
Ichiro: “Di nulla, Kazekage!”
Avere Ichiro come braccio destro era una sicurezza.
Sapevo che su di lui potevo contare e che qualsiasi ruolo gli avessi affidato lo avrebbe svolto con devozione.
Gaara: “Ci sono novità?”
Ichiro: “No, nulla di particolarmente rilevante! Solito documento da leggere e firmare!”
Gaara: “Ok, vuol dire che mi metterò subito all’opera per finire prima!”
Ichiro: “Perfetto, allora la lascio al suo lavoro! Con permesso!”
Detto questo uscì dal mio ufficio e io mi misi al lavoro.
“Coraggio Gaara, prima finisci e prima puoi tornare a casa!”


Miki POV

“E così anche per oggi abbiamo finito! Si va a casa!”
Andai a cambiarmi, salutai i miei colleghi e poi mi apprestai ad andare verso casa.
“Chissà se Gaara è già tornato a casa? Ora che siamo alleati con la Foglia avrà più lavoro da sbrigare!”
Quel pensiero mi rattristì un po’.
Dopo una intera giornata di lavoro non vedevo l’ora di tornare a casa per passare un po’ di tempo con lui.
Era l’unico momento che potevamo dedicare a noi due e l’idea che potesse diminuire non mi piacque affatto.
Quando eravamo bambini passavamo la maggior parte del tempo assieme sia in accademia che fuori,
ora che siamo cresciuti, e ognuno di noi ha un lavoro, questo tempo si è ridotto solo alla sera.
Con questi pensieri arrivai davanti la porta di casa e potei constatare, dalle luci spente, che Gaara non era ancora arrivato.
“Come immaginavo! Spero che i miei sospetti siano infondati!”
Entrai e come prima cosa mi diressi in bagno per rinfrescarmi e poter scostare quei pensieri negativi che avevano affollato la mia mente.
Mi sciacquai la faccia e osservai il mio riflesso alla specchio.
“Magari è solo in ritardo come gli altri giorni! Smettila di pensare negativo, non è da te!”
Mi colpii più volte il viso sulle guance per svegliarmi e tornare alla realtà.
“Ora andiamo in cucina a preparare la cena! Gaara sarà stanco e affamato quando tornerà, perciò mettiamoci all’opera!”
Con l’entusiasmo ritrovato, mi diressi in cucina.
Aprii il frigorifero per vedere quali ingredienti vi erano e decidere che preparare.
“Direi che del Tonkatsu può andare!”
Presi gli ingredienti e mi misi all’opera.

Passarono alcuni minuti e sentii la porta di casa aprirsi.
Gaara: “Sono tornato!”
Miki: “Ben tornato Gaara! Sono in cucina!”
“Visto Miki? Non c’era nulla di cui preoccuparsi!”
Gaara mi raggiunse in cucina.
Gaara: “Che buon profumino! Che cosa stai preparando?”
Si avvicinò per poter ammirare da più vicino e capire.
Miki: “Dell’ottimo Tonkatsu!”
Gaara: “Perfetto, non mi dispiace affatto! Vuoi che ti dia una mano?”
Non amava starsene con le mani in mano, e non appena notai che stava per prendere in mano qualche utensile, cercai di bloccarlo.
Miki: “Grazie Gaara, ma non ce n'é bisogno! Qui posso cavarmela benissimo da sola! Tu piuttosto, immagino sarai stanco?”
Gaara: “Non più di tanto!”
Miki: “Bhe, vai a fare comunque una bella doccia, così ti rilassi! Non appena sarai tornato troverai la cena pronta in tavola! Che ne dici?”
Gaara, dopo qualche secondo di esitazione, posò ciò che aveva preso in precedenza.
Gaara: “Ammeto che una bella doccia non mi farebbe male! Ok, mi hai convinto! Non ci metterò molto! A dopo!”
Miki: “Ok, ma fai pure con comodo! A dopo!”
“Bene! Pensavo sarebbe stato più difficile convincerlo!”
Visto che grazie a lui avevo passato una bella mattinata volli sdebitarmi, così pensai a tutto io per quella serata, per rendergliela più piacevole possibile.
Sapevo che non sarebbe bastato, ma era un inizio.

Mentre attendevo che il Tonkatsu si cucinasse, mi misi ad apparecchiare la tavola.
Miki: “Dal profumo sembrerebbe quasi pronto!”
Mi avvicinai ai fornelli per accertarmi della cottura.
Miki: “Ancora un paio di minuti!”
Attesi che il Tonkatsu fosse ben dorato da entrambi i lati, poi spensi la fiamma e portai in tavola i piatti.
In quel preciso momento entrò Gaara.
Miki: “Giusto in tempo! Ho appena portato tutto a tavola!”
Gaara: “Bene, allora direi di mangiare tutto prima che si freddi!”
Miki: “Certo!”
Così iniziammo a cenare.
Gaara: “E’ tutto delizioso!”
Miki: “Sono felice che ti piaccia!”
Fui contenta che ciò che avevo preparato fosse di suo gradimento.
Voleva dire che avevo compiuto un piccolo passo per potermi sdebitare.
Gaara: “Sei proprio diventata brava ai fornelli!”
Miki: “Vero, ma senza il tuo aiuto non ce l’avrei mai fatta!”
Gaara: “Ora però sai cavartela benissimo da sola!”
Gaara aveva ragione, ma se lui non avesse insistito tanto per insegnarmi non sarei arrivata fino a questo punto.
Le prime volte, risalenti a quando iniziammo a vivere da soli, guardavo Gaara estasiata.
Lui vivendo da solo aveva imparato a cucinare col tempo, mentre io avevo mio padre che lo aveva sempre fatto per me.
Ma quando Gaara iniziò a partecipare alle missioni e passare meno tempo a casa, decisi che era tempo che anche io imparassi qualcosa, così gli chiesi di insegnarmi.
Le prime volte non fu facile e finii per bruciare qualcosa o tagliarmi da qualche parte, ma imparai a cavarmela ed a cucinare un’intera cena da sola, proprio come feci quella sera.

Avevamo iniziato da qualche minuto, quando all’improvviso Gaara ruppe il silenzio che era calato, perché entrambi eravamo impegnati a mangiare.
Gaara: “Miki, c’è una cosa di cui devo parlarti!”
A quelle parole mi interruppi mentre portavo il boccone alla bocca, e fissai Gaara sorpresa e preoccupata.
L’ultima volta che mi aveva detto così, avevo scoperto che ero in possesso un’ immenso potere e di essere ricercata.
Gaara capendo il mio stato d’animo cercò di rassicurarmi.
Gaara: “Non c’è bisogno che ti preoccupi, non è nulla di grave!”
Miki: “Sicuro? L’ultima volta mi hai informato di cose non piacevoli!”
Gaara: “Eheh! Tranquilla, stavolta si tratta di altro! Devo solo farti una proposta!”
Miki: “Pro-Proposta?”
Rimasi sorpresa e anche se pensavo a cosa avrebbe potuto propormi Gaara, non riuscii ad arrivarci.
Gaara: "Durante la riunione ho raccontato all’Hokage i dettagli di ciò che è successo in questi giorni!"
Miki: "Quindi anche quelli sulle mie origini e il mio potere?"
Gaara: "Si! Essendo i nostri futuri alleati non potevo nasconderglielo! Spero non ti dispiaccia!"
Sapevo che in quanto Kazekage, Gaara, non poteva nascondere questa storia, sia per proteggere il Villaggio, sia per proteggere me.
Infatti non era stato il suo comportamento a scombussolarmi, ma il fatto che, in quel momento, mi resi conto che non potevo più rimanere in disparte e che presto avrei dovuto agire.
Questo pensiero cominciò a farmi agitare, ma cercai di tenerlo nascosto a Gaara, per non farlo preoccupare.
Miki: "Ma va, figurati! Ormai la mia storia non riguarda più solo il nostro Villaggio, ma l’intero mondo dei ninja!"
Gaara: "Purtroppo hai ragione! Per questo l’Hokage mi ha chiesto di proporti un allenamento, presso il Villaggio della Foglia!"
Miki: "Un allenamento? Per quale motivo?"
Gaara: "Loro in passato hanno dovuto allenare una donna del clan Uzumaki per poterla far diventare il Jinchuuriki del Kyuubi! Per questo l’Hokage si è offerta di farti allenare dagli stessi Shinobi per poter riuscire a controllare il tuo potere!"
Miki: "E tu che le hai detto?"
Gaara: "Ovviamente che ne avrei parlato con te e le avrei fatto sapere! Non posso prendere io questa decisione!"
Ed ecco che il momento che temevo era arrivato.
Ora toccava a me prendere una decisione importante, che avrebbe cambiato il mio futuro, ma non ero sicura di essere pronta.
Miki: "Tu che ne pensi?"
Pronunciai quelle parole con la voce tremolante, segno della mia agitazione e del mio timore.
Gaara: "Avere paura è assolutamente normale, Miki! Molte persone non vorrebbero essere al tuo posto e se io avessi potuto, avrei fatto in modo di toglierti da questa situazione, ma purtroppo non è stato possibile ed entrambi dobbiamo accettare la realtà!"
Gaara aveva ragione, e come al solito era riuscito a capire il mio stato d’animo.
Continuare a scappare non sarebbe servito a molto, anzi avrebbe creato più problemi.
Però anche se la pensavo al suo stesso modo, c’era ancora qualcosa che mi bloccava e che non mi faceva prendere una ferma decisione.
Vi erano molti rischi da entrambi i casi che dovevo prendere in considerazione, e io non riuscivo a capire quali fossero quelli minori.
Miki: "Hai ragione, però io ... io non so che fare! Sono così confusa!"
Gaara si alzò e mi si sedette accanto.
Gaara: "È normale che tu lo sia! Non è una decisione facile da prendere, ma sappi che qualunque decisione tu prenderai io ti starò accanto, non ti lascerò sola! E con o senza alleati mi impegnerò a proteggerti!"
Continuai a guardare Gaara fisso negli occhi mentre pronunciava quelle parole.
Il suo sguardo era serio, ma al contempo dolce.
Aveva pronunciato il tutto con una certa naturalezza, che mi trasmise subito sicurezza, ma allo stesso tempo mi fece sentire una stupida.
"Gaara ha ragione! Io non sono sola ad affrontare tutto questo! Sono proprio una stupida! Gaara è pronto a proteggermi senza esitazione, in qualunque occasione, mentre io sono qui a tremare e piagnucolare come una bambina! Basta Miki è ora di crescere ed assumersi delle responsabilità! Sia per te stessa, ma anche per non gravare più sulle spalle di Gaara!"
Miki: "Ho deciso! Accetteró la proposta dell’Hokage e andrò ad allenarmi al Villaggio della Foglia!"
Gaara: "Ne sei sicura?"
Miki: "Sicurissima! Non posso continuare a nascondermi in eterno e farmi proteggere dagli altri! Voglio rendermi utile!"
Gaara: "Bene! Allora riferiró la tua decisione all’Hokage!"
Ora che la tensione era sparita, potei tornare a godermi la serata.
Non prima, però, di aver ringraziato Gaara.
Miki: "Ti ringrazio Gaara, senza le tue parole non sarei mai riuscita a prendere una decisione così importante! Sono felice e fortunata ad averti il mio fianco!"
Gaara: "Figurati Miki, non devi affatto ringraziarmi! E poi sono io ad essere fortunato ad averti accanto! Mi hai cambiato la vita e se adesso sono Kazekage lo devo solo a te!"
Ancora una volta mi aveva colpito la sua naturalezza.
Gaara non era un tipo aperto, che esprimeva liberamente le sue emozioni, però quando lo faceva, sapeva farlo al meglio e senza alcun timore o imbarazzo.
Per questo sapevo che era sincero.
Si alzò per tornare al suo posto e terminare la cena.
Gaara: "Ora però finiamo di cenare! Sarebbe un peccato dover buttare via tutto, perché ormai freddo!"
Miki: "E no! Dopo tutto il tempo che ho passato davanti ai fornelli! Al massimo lo si potrebbe riscaldare!"
Gaara assaggiò per capire quale fosse la situazione.
Gaara: "Tranquilla, è tutto ancora squisito!"
Miki: "Bene!"
Riprendemmo a cenare.


Gaara POV

Finita la cena, Miki si apprestò a sparecchiare la tavola.
Notai che non si era ancora cambiata da quando era tornata, perciò dedussi che non aveva ancora proceduto a farsi una doccia.
La vidi mentre si dirigeva al lavandino per poter iniziare a lavare i piatti, ma la bloccai.
Gaara: "Vai pure a lavarti, qui ci penso io!"
Miki: "Tranquillo, non c'è nessun problema! Vai pure a riposare! Io ti raggiungo dopo!"
Come sempre non aveva intenzione di cedere, ma stavolta nemmeno io ero da meno.
Gaara: "La doccia mi ha rimesso in sesto, perciò non sono stanco! E poi ho notato che tu non ti sei ancora cambiata, perciò vai pure!"
Miki: "Posso farlo benissimo più tardi!"
"Ok, non mi lasci altra scelta!"
Gaara: "È un ordine del tuo Kazekage!"
Miki: "Uffi!"
Sbuffó, sbattendo il piede a terra e incrociando le braccia.
Miki: "Non vale approfittare così della tua posizione!"
Gaara: "Non mi hai lasciato altra scelta!"
Miki: "Quando fai così sei proprio antipatico! E va bene! Hai vinto, andrò a farmi la doccia!"
Si avvió verso il bagno, ma sulla soglia si voltó.
Miki: "Almeno vedi di lavarli bene!"
Poi sparì.
Gaara: "Eheh! Sempre la solita!"

Finii di lavare i piatti e Miki non era ancora tornata.
Decisi di aspettarla in camera, durante il cammino passai davanti al bagno e potei sentire distintamente lo scroscio dell’acqua ancora aperta.
Segno che Miki stava ancora facendosi la doccia.
"Menomale che non aveva intenzione di farla!"
Arrivai in camera e mi sdraiai sul letto in attesa che finisse.
Chiusi gli occhi e iniziai a pensare a come sarebbe cambiata la nostra vita da lì in avanti, visto la decisione presa da Miki.
Non ebbi il tempo di iniziare che sentii un peso piombare sul letto affianco a me.
Aprii gli occhi e notai Miki in ginocchio.
Aveva preso la rincorsa e saltato sul letto, come suo solito.
Miki: "Scusami, non pensavo stessi già dormendo! Non volevo svegliarti!"
Gaara: "Tranquilla, mi ero appena sdraiato e non ho avuto il tempo di prendere sonno!"
Miki: "Meglio così! Mi ci voleva proprio una doccia, ma adesso mi ci vuole anche una bella dormita!"
Alzò le coperte e si infilò sotto.
Mi si avvicinò e mi diede un bacio sulla guancia.
Miki: "Buona notte, Gaara!"
Gaara: "Buona notte!"
Entrambi, dopo aver preso postazione, chiudemmo gli occhi per cercare di prendere sonno.
Passarono un po' di minuti, ma non riuscii ad addormentarmi.
Avevo ricominciato a pensare e ciò mi aveva tenuto sveglio.
All’improvviso percepii qualcuno avvicinarsi al Villaggio.
Grazie al mio potere, con il quale potevo controllare la sabbia, avevo sotto controllo l’intero deserto, cosí da verificare le persone che vi entravano o vi uscivano.
Vista l’ora tarda, non si trattava di certo di una visita di cortesia, o di una squadra di ritorno da una missione.
"Che abbia già fatto la sua mossa!"
Mi alzai con delicatezza per far in modo di non svegliare Miki.
Prima di uscire dalla camera le diedi un ultimo sguardo.
"Ho promesso di proteggerti ed è quel che farò!"
Chiusi la porta e uscii di casa.
"Non è ancora successo nulla, che stia tramando qualcosa?"
Decisi di dirigermi sul tetto della Magione per poter verificare la situazione.
Visto che era il luogo più alto, potevo avere tutto il Villaggio sotto controllo.
Arrivato a destinazione non scorsi nessuno all'orizzonte.
Decisi di rimanere li ad aspettare, magari avrei potuto cogliere, chiunque fosse, di sorpresa.
"Sono qui ad aspettarti! Non ti lascerò attaccare il Villaggio indisturbato!"


Nelle vicinanze del Villaggio della Sabbia

Due tizi con indosso un mantello, decorato con delle nuvole rosse, e un copricapo di paglia, con della stoffa che scendeva dal bordo per coprire il viso, arrivarono nei pressi del confine.
???: "Finalmente siamo arrivati! Il deserto mi aveva stancato!"
???: "Non dirmi che sei già stanco, Deidara?"
Deidara: "Stanco io! Nemmeno per sogno! Non vedo l ora di mostrare agli abitanti di questo Villaggio la mia nuova arte!"
???: "Si, ma non esagerare! Sai benissimo che la nostra missione e solo di recuperate il Monocoda!"
Deidara: "Lo so benissimo! Per questo spero che il Jinchuuriki mi faccia divertire un po' prima di farsi catturare!"
???: "Fa' attenzione però, vorrei ricordati che il Jinchuuriki in questione è anche il Kazekage di questo Villaggio!"
Deidara: "Perfetto! Allora sarà ancora più divertente!"
Detto questo fabbricò dalla sua mano un uccello di argilla e ci salì sopra.
Deidara: "Sasori, tu resta pure qui a goderti lo spettacolo! Non vorrei rovinassi la mia esibizione! Non ci metterò molto!"
Sasori: "Staremo a vedere!"
Dopo aver avvisato il compagno, lasciò cadere il cappelo a terra, svelando il suo volto. Prese quota e si diresse verso il Villaggio.



ANGOLO DELL’AUTRICE

Gomen-nasai!!!! ;) *si inchina fino a che la testa non arriva a toccare quasi il pavimento*

Chiedo scusa per l’immenso e ennesimo ritardo!! ^^’
Come sempre la mia vita universitaria e sociale, mi prende molte tempo!! :s
Ma tra una lezione e l’altra sono riuscita a tirare fuori questo capitolo, abbastanza lungo, che spero ripaghi dell’attesa!! ;)

Finalmente l’alleanza tra Suna e Konoha si è stipulata!!! ^^
Ho sempre trovato questi due Villaggi degli ottimi alleati e ci tenevo che anche nella mia ff lo fosse!! ;)
Ho provato ad immaginarmi cosa può accadere in una situazione simile e spero di averlo reso più realistico possibile!!! ;)

In questo capitolo vi sono anche molti episodi, che con il proseguimento della storia non c’entrano molto, ma ho inserito per far capire i sentimenti e i pensieri dei protagonisti, ormai che la storia sta cominciando a cambiare!! ;)
Mi sono divertita molto ad immaginarli e a scriverli e spero che vi siano piaciuti!!! ;)
L’episodio che mi sono divertita di più a scrivere è stato quello con Temari e Kankuro!!! ^^
Penso perché prima di questo capitolo non avevo mai dedicato un momento solo a loro due!! :p
Amo il rapporto tra i fratelli della sabbia e voglio trasmetterlo anche nella mia ff!!! ;)

E poi ecco che, finalmente, arrivano i cattivi!!! ;)
Credo che tutti abbiate capito che pericolo sta per incombere sul Villaggio della Sabbia e per questo vi dico che credo avrò molta difficoltà a creare il prossimo!! :s
Sarà difficile per me scrivere di un episodio tanto doloroso e poi interpretarlo dal POV di Miki!! :s
Perciò credo che ci metterò un po’ di tempo pure a scrivere questo!!! ^^’
Ma cercherò di renderlo al meglio in modo da ripagare l’attesa!! ;)

Credo di aver finito con questo lungo angolo autrice!! ;)
Non mi resta che ringraziarvi come al solito per la vostra pazienza!!! ^^
E spero di non aver deluso le vostre aspettative!! ;)

Alla prossima!! ;)

Un bacio!!! *-*

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Capitolo 17
*** La Difesa Assoluta viene infranta! ***


CAPITOLO 17: “La Difesa Assoluta viene infranta!”


Mi ero addormentata da poco, eppure mi svegliai.
Come gesto istintivo mi girai dalla parte di Gaara per controllare se stesse dormendo, e con stupore potei notare che l’altra metà del letto era vuota.
Pensai che forse anche lui si era svegliato ed era andato al bagno oppure a bere un po’ d’acqua, così mi sdraiai in attesa di vederlo tornare.

Passarono pochi minuti e di Gaara nemmeno l’ombra.
Grazie alla quiete che si riesce ad ottenere solo durante la notte, mi accorsi che in casa regnava troppo silenzio.
Mi alzai dal letto e iniziai a chiamare Gaara, senza ottenere risposta.
Iniziai a preoccuparmi e uscii dalla stanza per controllare di persona.
Passai dal bagno e potei constatare che fosse vuoto. Andai in cucina e di lui nessuna traccia.
“Ma dove può essere andato a quest’ora di notte?”
Provai a chiamarlo di nuovo per verificare se le mie supposizioni fossero esatte.
Come previsto non ottenni risposta.
Iniziai ad agitarmi.
Non riuscii a capire il motivo della sua sparizione e il luogo in cui potesse essere.
“Che sia successo qualcosa?”
Mentre ero ferma immobile a cercare di capire, sentii provenire dei rumori e del vociferare dalle strade del Villaggio.
Sempre più preoccupata decisi di uscire fuori per constatare cosa stesse succedendo.

Non appena aprii la porta vidi un via vai di ninja che correvano per le strade verso un'unica meta.
Dalla loro fretta capii che si trattava di qualcosa di grave, così ne fermai uno per chiedere spiegazioni.
Miki: “Scusami, per caso sai dirmi cosa sta succedendo?”
Ninja: “Qualcuno sta attaccando il Villaggio e il Kazekage lo sta affrontando alla Magione! Stiamo andando a dare supporto!”
Dopo avermi riferito ciò se ne andò.
Volsi il mio sguardo in direzione della Magione e vidi Gaara, sospeso in cielo grazie ad una nuvola di sabbia, assieme ad un’altra persona, indossante un mantello nero, su un uccello.
La preoccupazione accumulata fino ad adesso si trasformò in ansia e paura.
Era la prima volta che mi ritrovavo in una situazione del genere e non sapevo come comportarmi, per non parlare del fatto che Gaara stava rischiando la sua vita per proteggere il Villaggio.
Questo solo pensiero mi fece andare in panico.
“Non può accadere proprio ora! Non così presto!”
Era dovere di Gaara proteggere il Villaggio, ma non avrei mai voluto che ci rimettesse la vita.
In quel momento mi resi conto che non ero pronta per tutto questo.
Avevo sempre sostenuto Gaara nel suo sogno di diventare Kazekage, ma ora che lui stava svolgendo il suo ruolo, io avrei preferito che non lo diventasse e che al suo posto ci fosse qualcun altro.
Non avrei mai voluto perderlo.
Ninja: “Presto, dobbiamo aiutare il Kazekage a proteggere il Villaggio! Lui sta rischiando la sua vita, non possiamo abbandonarlo!”
Le parole di quel ninja mi destarono dai miei pensieri negativi.
“Come al solito io sono qui a piagnucolare, mentre Gaara si è assunto le sue responsabilità! Continui a dire di crescere Miki, ma non lo hai ancora fatto! Ora basta, è tempo di cambiare! Gaara aspettami, combatteremo assieme questa battaglia! Ti avevo promesso che ti avrei aiutato a diventare Kazekage ed è quel che ho fatto, ma ora che lo sei non ti lascerò comunque solo!”
Non potevo restare con le mani in mano mentre tutti si davano da fare, così mi apprestai a seguire la folla e a raggiungere il luogo dello scontro.
Non avrei potuto aiutare Gaara nello scontro, ma almeno avrei potuto curare i feriti se ci fossero stati.
Mentre mi apprestavo a raggiungere il luogo, speravo che le persone da curare, se ci fossero state, sarebbero state le meno possibili, e che tra queste persone non ci fosse stato lui.

Gaara POV

Dopo un primo inseguimento per le strade del Villaggio, io e il mio nemico ci trovavamo uno di fronte all’altro pronti ad affrontare l’imminente scontro.
Osservandolo con più attenzione, notai il suo coprifronte tagliato, segno che si trattava di un nukenin, e il suo mantello nero con delle nuvole rosse sopra.
“Quindi è uno di loro!? Fa parte dell’Akatsuki!”
Da qualche tempo tutti i Villaggi, in cui vi abitava un Jinchuuriki, erano stati avvisati delle mosse di questa organizzazione.
Il loro piano prevedeva di radunare tutti i Bijuu, perciò sapevo che, prima o poi, sarebbero venuti a cercarmi per impossessarsi di Shukaku.
Ero pronto ad affrontare un simile scontro, anche se non mi aspettavo che avvenisse così presto.
Deidara: “Devo ammetterlo, ti sei accorto di me piuttosto velocemente.”
Gaara: “Il deserto è sotto il mio controllo, e poi non esistono uccelli come quello da queste parti.”
Deidara: “Capisco. Sono stato scoperto, ma grazie a questo non ho dovuto perdere tempo per cercarti.”
Dopo quella sua frase, capii che i miei sospetti erano fondati.
Ero io il loro obbiettivo, ma non si sarebbe fatto scrupoli nell’attaccare il Villaggio se necessario, perciò dovevo terminare lo scontro il prima possibile, prima che accadesse il peggio.

Il tempo delle chiacchiere finì.
Sollevai gran parte della sabbia presente nel Villaggio, formando una gigantesca onda alle mie spalle.
Il nemico capendo il pericolo cercò di allontanarsi scagliandomi addosso uccellini di argilla come diversivo.
Non ci misi molto a respingerli grazie alle mie braccia create utilizzando la sabbia radunata in precedenza.
Ad un certo punto si fermò davanti a me.
Deidara: “Il vero spettacolo sta per cominciare.”
Mi si avvicinò e scagliò ancora contro di me le sue creazioni, ma stavolta notai che al contatto con la mia sabbia gli esplosivi la distruggevano e dissipavano.
“Sta usando degli strani esplosivi che possono essere controllati a distanza.”
Ricominciò a scappare, così cercai di colpirlo con le mie braccia, ma lui evitò tutti i miei attacchi e ritornò all’attacco.
Mi scagliò contro tipi di uccellini più veloci degli altri, che non riuscii a colpire con le mie braccia e si avvicinavano sempre di più.
Fui costretto ad usare lo Scudo di Sabbia per proteggermi e ad attivare il mio Terzo Occhio per controllare la situazione al di fuori di esso.
Potei notare la faccia sorpresa del nemico e approfittai del suo momento di distrazione per fare la mia mossa.
Gaara: “Sabaku Rou! (Prigione di Sabbia)”
Feci apparire delle enormi Braccia di Sabbia alle sue spalle per intrappolarlo in una gigantesca palla di sabbia.


Miki POV

Dopo qualche minuto arrivai nel luogo dove tutti si erano radunati.
Mi guardai un po’ intorno per osservare la situazione e notai che non vi erano feriti, ma tutti avevano lo sguardo rivolto verso il cielo per seguire lo scontro.
Vi era anche Kankuro tra questi. Decisi di avvicinarmi per aggiornarmi.
Miki: “Kankuro!”
Kankuro: “Miki, ci sei anche tu!”
Miki: “Allora come sta andando?”
Kankuro: “Per ora tutto ok! Gaara sta tenendo sotto controllo la situazione!”
Miki: “Ma non sarà un po’ troppo pericoloso lasciarlo combattere da solo? Non dovremmo andare ad aiutarlo?”
Kankuro: “Gaara sa cavarsela benissimo anche da solo. Non ha bisogno del nostro aiuto!”
Miki: “Ma …”
Kankuro: “Gli saremmo solo d’intralcio. Si è accorto del nemico molto prima di tutti noi ed è andato ad affrontarlo da solo! Vuol dire che si sente sicuro! Dobbiamo avere fiducia in lui!”
Miki: “E io ne ho! Però non sappiamo quanto sia forte e che abilità ha questo nemico e se …”
In quel momento sentii una mano posarsi sulla mia spalla, mi voltai e vidi il volto di Temari.
Temari: “Capiamo che sei preoccupata per Gaara, lo siamo tutti qui al Villaggio.”
Dopo le sue parole osservai di nuovo la situazione e vidi tutti i ninja la presenti guardare con attenzione lo scontro sopra le loro teste.
Capii che Temari aveva ragione, non ero l’unica a preoccuparsi per lui.
Temari: “Tranquilla, Gaara è forte e sa benissimo che avversario ha di fronte! E poi se dovesse accadere qualcosa noi siamo pronti ad intervenire per aiutarlo!”
Sapevo benissimo le potenzialità di Gaara e sapevo anche che non avrebbe affrontato un nemico da solo se non fosse stato sicuro di batterlo, però una parte di me era sempre preoccupata e temeva il peggio.
“Spero solo che vada tutto bene!”

Alzai anche io gli occhi al cielo e mi misi a seguire lo scontro.
Gaara aveva intrappolato il nemico all’interno di una palla di sabbia e ora si apprestava a concludere l’attacco.
Ninja1: “E’ finita!”
Ninja2: “Dovevamo aspettarcelo dal Kazekage-sama!”
Ninja1: “Sì! Finché il Kazekage-sama sarà qui il nostro Villaggio sarà salvo!”
Persino Kankuro, al mio fianco, sorrise, credendo che lo scontro fosse giunto al termine, ma all’improvviso una forte esplosione ruppe la palla di sabbia e il nemico ne uscì fuori precipitando sul Villaggio.
Miki: “Dannazione!”
Gaara lo afferrò per una gamba, grazie al suo braccio di sabbia per rispedirlo all’interno della palla, ma il nemico riuscì a scappare cavalcando un altro tipo di uccello.
Gaara cercò di non farselo sfuggire inseguendolo con la sua sabbia.
Kankuro: “Nessuno sfugge alla Sabbia di Gaara!”
Miki: “Forza Gaara, puoi farcela!”
Kankuro: “Ma non eri mica preoccupata tu?”
Miki: “Certo che lo ero e lo sono tutt’ora, però dobbiamo far sentire a Gaara il nostro sostegno, così sa di non essere solo e magari lo aiuterà a vincere!”
“O almeno lo spero!”
Temari: “Miki ha ragione, dobbiamo sostenere nostro fratello!”
Gaara afferrò il nemico per un braccio, lui cercando di liberarsi creò un millepiedi da far avvinghiare al braccio di sabbia e lo fece esplodere per dissolverla, ma il suo piano fallì e come risposta Gaara strinse la presa fino a stritolargli il braccio e ridurlo in brandelli.
Ninja1: “Ce l’ha fatta!”
Ninja2: “L’ha preso!”
Ninja3: “Il Kazekage-sama è incredibile!”
Un’ onda di entusiasmo invase gli spettatori.
Gaara teneva in pugno il nemico e tutti aspettavamo il gran finale che avrebbe decretato vincitore e avrebbe salvato il Villaggio.
“Continua così Gaara!”
Il nemico continuò a svolazzare per il Villaggio, fino a che non riuscì a liberarsi dalla presa.
Baki: “E’ scappato?”
Kankuro: “Quel ragazzo è fortunato!”
Miki: “Sono sicura che Gaara ha in mente qualcos’altro! O non lo avrebbe fatto liberare così facilmente!”
All’improvviso si fermò in aria tenendo in mano una strana scultura bianca.
Uno dei ninja lì presenti per assistere allo scontro utilizzò un binocolo per cercare di riconoscere il nemico.
Ninja: “Capi neri con nuvole rosse! A giudicare da com’è è vestito, l’avversario del Kazekage-sama è un membro dell’Akatsuki!”
Kankuro: “Proprio come pensavo!”
“Akatsuki!?”
Riconobbi subito quel nome e mi allarmai.
Loro erano venuti per prendere il Monocoda dentro Gaara e non se ne sarebbero andati senza ottenerlo.
Dovevo, anzi dovevamo fare qualcosa per aiutarlo.
Miki: “Sono coloro che vogliono Shukaku! In questo caso non dovremmo tenerci pronti per intervenire?"
Temari: “Miki potrebbe avere ragione! Il nemico non è da sottovalutare!”
Kankuro: “A me sembra che Gaara abbia tutto sotto controllo e poi …”
Baki: “Kankuro!”
Kankuro venne interrotto dal proprio Sensei che, a giudicare dallo sguardo, aveva capito il reale pericolo della situazione.
Kankuro: “Cosa?”
Baki: “Gaara sta usando la difesa assoluta per combattere. Dobbiamo presumere che il nemico sia piuttosto esperto. Dobbiamo anche tenere in considerazione cosa fare nel caso in cui Gaara perda il controllo. Dobbiamo considerare uno scenario in cui Shukaku venga fuori. Il Villaggio è in pericolo.”
Baki-sensei aveva ragione.
Gaara stava usando la sua difesa assoluta, che di solito usa per difendersi, come arma d’attacco con il rischio di indebolirsi e di permettere a Shukaku di risvegliarsi.
E nel caso ciò fosse accaduto il Villaggio rischiava di essere distrutto.
“Dannazione! Se solo sapessi usare il mio potere, tutto questo non sarebbe un problema!”
Mi sentii in colpa.
Avevo un potere immenso dentro di me, ma non sapevo usarlo e per questo il mio Villaggio e Gaara erano in serio pericolo.
“Se solo avessi avuto più tempo mi sarei allenata al Villaggio della Foglia, ma adesso non c’è tempo.”
Riportai gli occhi sullo scontro e vidi il nemico schivare gli attacchi di Gaara.
Il panico e l’ansia si impossessarono di me, perché se il peggio di fosse realizzato io non avrei potuto fare nulla.


Kankuro POV

Le parole del Sensei erano giuste e con un fondo di verità, ma io sapevo con certezza che il Villaggio non avrebbe corso nessun rischio.
Kankuro: “Non sarà un problema! Gaara non ferirebbe mai gli abitanti del Villaggio! Non importa cosa accadrà!”
Alzai lo sguardo al cielo e lo vidi fronteggiarsi con il nemico.
Ero fiero della strada che aveva intrapreso mio fratello e la stava percorrendo nel migliore dei modi.
“Non ti smentisci mai Gaara! Non è vero?”

Inizio Flashback

Gaara mi aveva comunicato da poco la sua decisione di diventare Kazekage e, per quanto la sua decisione fosse importante, non potei fare a meno di preoccuparmi.
Mio fratello non era ancora amato al Villaggio, gli abitanti lo vedevano ancora come una arma pericolosa e non un ninja da rispettare.
Se avesse intrapreso questa strada avrebbe solo sofferto.
Decisi di dargli appuntamento per risolvere la questione e capire il motivo di tale decisione.
Appena arrivai lo vidi ai piedi del dirupo che fissava l’immenso deserto e il tramonto all’orizzonte.
Mi avvicinai.
Kankuro: “Gaara, lascia perdere. Non vorrei dirlo …”
Mi bloccai, sapevo che quello che stavo per dire avrebbe fatto soffrire mio fratello, ma vedendolo ancora fermo immobile e non mostrare nessun segno di cedimento, mi feci coraggio e continuai la frase.
Kankuro: “Il Villaggio pensa a te solo come una minacciosa arma.”
Dopo la mia frase lo vidi alzare il capo, ma ancora non ottenni nessuna risposta, così continuai il mio discorso.
Kankuro: “Passerai dei momenti davvero difficili se ci lasci per unirti ad una squadra normale. Non vai a genio ai superiori. E molti degli abitanti del Villaggio hanno ancora paura di te.
Gaara: “Lo so.”
Dopo tutto quel silenzio le uniche parole che gli sentii pronunciare confermarono tutto ciò che dissi.
Mi stupii.
Se sapeva a cosa andava incontro, mi venne spontaneo domandarmi il perché ostinarsi a continuare su questa strada.
Gaara: “Lo so, ma stare seduto da qualche parte ad aspettare che le cose cambino, causerebbe più paura e sofferenza. E non solo a me, ma anche alle persone a me vicine. Per evitare la strada dell’emarginazione non ho altra scelta se non quella di lavorare sodo e perseguire la mia strada. Così facendo un giorno acquisterò la loro fiducia. Ecco perché, come ninja della Sabbia, aspiro a diventare Kazekage. Così potrò vivere per il mio Villaggio.”
Kankuro: “Gaara, …”
Le sue parole mi colpirono a tal punto che non potei rispondere.
Era davvero determinato a cambiare e a farsi apprezzare al Villaggio per quello che era realmente e non per quello che tutti avevano creduto che fosse fino a quel momento.
Gaara: “Voglio lavorare sodo, così accetteranno la mia esistenza, come ha fatto lei. Questo è quello che ho pensato quando quel giorno Miki si è avvicinata a me e mi ha trattato come un ragazzo normale. Fino ad ora i miei legami con gli altri sono stati di odio e di morte. Ma, vedendola insistere tutti i giorni e mentire persino a suo padre per poter diventare mia amica, mi sono stupito scoprendo realmente cosa fosse un legame. Credo di poter capire un po’ adesso. Sofferenza, tristezza e gioia. Ed essere in grado di conoscerle con un'altra persona.”
Fui felice di constatare che mio fratello fosse realmente cambiato e che la sua determinazione nel diventare Kazekage avesse delle basi così profonde.
Gaara: “Miki è piombata nella mia vita così all’improvviso e in modo irruento. Non ho potuto fare nulla per evitarlo, ma non me ne pento. E’ stato un evento inaspettato, ma ho capito cosa voleva insegnarmi. Tutta la sofferenza che ho patito a causa degli altri non si può dimenticare o cancellare, ma posso fare in modo che non si prolunghi e vivere il resto della mia vita come più mi aggrada. Miki mi ha insegnato che si può cambiare il modo di vivere la propria vita se lo si vuole davvero. Ora per lei la mia esistenza è necessaria, ora che non ha più un padre. Per lei non sono un’arma di cui aver paura, sono un amico a cui volere bene e condividere il resto della vita. Per me vale lo stesso, ormai è diventata una persona fondamentale della mia vita. Questo è stato il mio primo legame, ma non vorrei che fosse l’ultimo. Vorrei essere considerato dagli altri come il Kazekage del Villaggio della Sabbia.”
Dopo aver concluso il suo discorso si voltò e mi sorrise.
Dovetti ammetterlo a me stesso, l’arrivo di Miki aveva cambiato profondamente mio fratello rendendolo più responsabile e maturo.
Aveva anche trovato la capacità di sorridere, segno che ora era realmente felice e quindi lo fui anche io per lui.
Sapevo che la strada che lo attendeva era lunga e faticosa, e che molto probabilmente lo avrebbe fatto soffrire ancora, ma decisi di appoggiarlo nella sua scelta e di stargli accanto come fratello maggiore per aiutarlo a diventare Kazekage.

Fine Flashback

Mentre lo osservavo combattere svolgendo il suo ruolo da Kazekage, mi ritornò alla mente il nostro incontro, avvenuto subito dopo la sua decisione di ambire a tale titolo.
“Alla fine Gaara ci sei riuscito! Tutti abbiamo bisogno di te qui. Sei il Kazekage del Villaggio della Sabbia!”


Miki POV

Condividevo le parole di Kankuro, Gaara non avrebbe mai fatto nulla per nuocere al Villaggio.
Dopo le parole del Maestro Baki, tutti i ninja si allarmarono e cominciarono a prendere posizione, sotto la guida attenta del Sensei.
Baki: “Chiamate tutti a rapporto.”
Ninja: “Sissignore!”
Baki: “Tu, predi due squadre e proteggi il serbatoio!”
Ninja2: “Sissignore!”
Baki: “Chiudete tutte le strade principali dentro al Blocco A!”
Ninja3: “Sissignore!”
Baki: “Non c’è ragione di pensare che ci sia solo un nemico. Qualunque cosa succeda, non rallentate i preparativi per la battaglia.”
Tutti: “Sissignore!”
Baki: “Miki, tu raduna la squadra medica. Preparate una barriera e portate tutti i civili al suo interno nel minor tempo possibile!”
Era arrivato il mio momento di rendermi utile dopo aver atteso e guardato lo scontro per tutto questo tempo.
“Perfetto Miki! Ora tocca a te!”
Il Sensei notò il mio momento di smarrimento, non avrei mai pensato che potesse affidare a me un compito del genere.
Baki: “Forza, non c’è tempo da perdere!”
Miki: “Certamente Baki-sensei, vado subito!”
Prima di lasciare il luogo, però, mi voltai un’ultima volta verso Gaara.
“Insieme ce la faremo!”
Mi avviai assieme ad altri ninja, mentre quelli rimasti si misero in posizione pronti a fare supporto a Gaara se fosse stato necessario.
Ninja: “Cos’è quello?”
Ninja2: “Viene verso di noi!”
Incuriosita mi impuntai per fermarmi e mi voltai.
Vidi le facce stupide e allarmate degli altri ninja, così alzai anche io lo sguardo e lo vidi.
Una enorme creatura bianca creata dal nemico stava precipitando sul Villaggio.
“Possibile che …”
Baki: “Presto! Ritirata!"
Le parole del Sensei confermarono la mia teoria: quell’essere era una enorme bomba che stava per precipitare sul Villaggio e fare una strage.
“No, non può essere! Gaara …”
Rimasi lì immobile, pietrificata dalla paura, ad ammirare quella creatura che pian piano di faceva sempre più vicina al Villaggio.


Gaara POV
Rimasi calmo ed impassibile fino a quel momento.
Non volevo farmi distrarre dai sentimenti in battaglia, volevo tenere la mente lucida per poter agire con più prontezza e cogliere il nemico impreparato.
Ma non appena vidi l’ultima mossa del nemico non potei non stupirmi.
Con la stessa mano con cui aveva creato gli altri uccelli, sta volta creò una creatura dalle enormi ali che lasciò precipitare sul Villaggio.
Capii subito quali fossero le sue intenzioni: aveva intenzione di distruggere il Villaggio assieme a tutti gli abitanti.
Voltai lo sguardo in basso per capire la posizione in cui quella creatura sarebbe precipitata.
Deidara: “Creo le bambole esplosive mangiando argilla con e le mani e combinandola con il mio chakra. La mia “specialità” contiene il livello più alto del mio chakra, C-3. La sua potenza esplosiva è la migliore arte.”
Non prestai molta attenzione alle sue parole e continuai a fissare quella creatura cadere.
Quello che mi premeva di più in quel momento era la sorte del Villaggio, come Kazekage era mio compito proteggerlo.
Per un attimo il mio sguardo si scostò dal suo obbiettivo e passò a fissare il Villaggio.
Notai molti ninja che si erano posizionati sotto di noi, pronti a intervenire se fosse stato necessario, vidi mio fratello, assieme a mia sorellona, affianco al Maestro Baki e poi, non molto lontano, sulla via principale vidi anche lei.
Miki era lì immobile con lo sguardo fisso al cielo.
Non potevo permettere che l’orribile piano del nemico venisse portato a termine, dovevo proteggerla. Glielo avevo promesso. Infondo era anche per questo che avevo deciso di diventare Kazekage.
Radunai quanta più sabbia possibile per poter formare un enorme scudo, che avrebbe fermato la creatura e attutito l’esplosione.
Si sentì un enorme botto causato dall’esplosione e dopo che il fumo e la sabbia si dissiparono, potei constatare con i miei occhi che il piano aveva funzionato: il Villaggio e tutti i suoi abitanti erano salvi.
Ritornai a concentrarmi sul nemico di fronte a me.
Attivando quello scudo avevo utilizzato molto chakra e cominciavo a sentirmi stanco, ma cercai di non dare evidenti segni di cedimento.
All’improvviso uno di quegli altri volatili si avvicinò all’apertura dello scudo, che avevo lasciato a posta per poter tener d’occhio la situazione, ed esplose.
La mia difesa si attivo immediatamente evitando il corpo e, ormai completamente all’interno dello scudo, decisi di prendermi qualche attimo di pausa per riprendere le forze.
“Allora la sua mossa era solo un diversivo per poi attaccarmi! Non avrei dovuto abbassare la guardia!”
Nel mentre, però, notai che la mia sabbia stava per essere trapassata.
“Com’è possibile!?”
Dei ragni bianchi stavano penetrando il mio scudo, capii subito che erano delle sue creature, ma non riuscii a fare nulla per impedire la loro esplosione.
Gaara: “Acc-!”
L’esplosione mi aveva colpito in pieno, e anche se il mio corpo e ricoperto da uno strato di sabbia, questo non bastò ad attutire l’impatto.
La sabbia che mi ricopriva per proteggermi iniziò a sgretolarsi, sentivo che le forze mi avrebbero abbandonato presto e che quindi il mio controllo sulla sabbia circostante sarebbe svanito.
Raccolsi le mie ultime energie e faticosamente iniziai a spostare l’enorme scudo che avevo creato sopra al Villaggio.
“Molto probabilmente questa sarà la mia ultima mossa, ma non posso permettere che il Villaggio venga danneggiato. Se no sarebbe stato inutile proteggerlo. In fin dei conti lui vuole solo me.”
Mentre continuavo a spostare la sabbia, vidi delle frecce piombare sul nemico.
Diedi un’occhiata e vidi che molti ninja si stavano dando da fare per distrarre il nemico e farmi guadagnare tempo.
In quel momento provai gioia.
Ero diventato Kazekage da molto tempo, ma questa era la prima volta che mi esponevo tanto.
Sapevo che al Villaggio c’era ancora chi dubitava di me, ma vedere gli stessi ninja che un giorno mi avevano disprezzato aiutarmi e rispettarmi come Kazekage, aveva ripagato tutti gli anni di sofferenza patiti.
Le frecce lanciate non servirono a sconfiggere il nemico, ma mi permisero di spostare completamente la sabbia e farla cadere oltre alle mura del Villaggio.
Avevo davvero finito ogni goccia di chakra.
“Ora puoi anche fare ciò che vuoi di me!”
Molto probabilmente quella era l’ultima volta che avrei potuto vedere il mio Villaggio, così portai il mio sguardo su di esso.
Non ebbi rimpianti, avevo fatto di tutto per proteggerlo. Anzi uno c’era.
Volsi il mio sguardo per cercarla, era ancora lì immobile.
Non avrei più potuto starle accanto per proteggerla.
Non avrei più potuto vedere il suo sorriso, però a me bastava saperla sana e salva.
“Perdonami Miki!”
Persi conoscenza e cominciai a precipitare sul Villaggio.


Miki POV

Non potei fare a meno di fermare le lacrime che scorrevano sul mio viso.
Un mix di emozioni aveva pervaso il mio corpo.
In un primo momento mi commossi nel vedere quanto Gaara fosse determinato a proteggere il Villaggio.
Prima lo scudo e poi il suo spostamento per impedire che crollasse su di esso.
Tutto questo consapevole che avrebbe rischiato la sua vita.
Ma lui aveva deciso: sacrificarsi pur di proteggerci tutti.
Lo ammirai e fui fiera di lui nel vedere quanto era cambiato.
Ma in un secondo momento, le lacrime, furono causate da un pianto disperato.
Gaara ormai era inerme di fronte al nemico e stava precipitando sul Villaggio.
Tutti si apprestavano a portargli soccorsi, mentre altri ninja continuavano a lanciare frecce per distrarre il nemico.
Io, senza nemmeno rendermene conto, avevo iniziato a correre più veloce che potevo nella direzione in cui Gaara stava precipitando, come se arrivata lì avessi voluto prenderlo al volo.
Temari: “Aspetta Miki, dove pensi di andare?”
“No, non permetterò che lui ti porti via da me!”
Ad un certo punto, però, il nemico, evitando le frecce si avvicinò a Gaara, e lo afferrò con la coda dell’uccello su cui sedeva.
“Non può essere!”
Se ne stava andando portando Gaara con sé.
Se quello che aveva detto Kankuro era vero, e il nemico faceva parte dell’Akatsuki, molto probabilmente non lo avrei più rivisto.
Non seppi sopportarlo.
Il mio cuore fu straziato dal dolore, ma in quel momento l’unica cosa feci era urlare per liberamene.
Miki: “Gaaaaaaaaaaaaaara! Gaaaaaaaaaaaaaaaara!”




ANGOLO DELL’AUTRICE

Eccomi tornata dopo mesi di assenza!! ;)
Vi chiedo umilmente scusa per avermi fatto attendere tanto e avermi lasciato sul punto più bello!! :s
A causa di impegni vari e imprevisti, solo ora che sono in vacanza ho potuto dedicarmi a pieno alla mia ff!! ;)

Eccoci arrivati al momento dello scontro!! ;) Molti di voi avranno capito che lo scontro in questione è identico a quello delle puntate!! ;)
Non ho voluto cambiare la storia originale, ma solo aggiungere alcuni dettagli, ovviamente relativi a Miki, ed emozioni e pensieri dei personaggi!!! ^^
L’unica cosa che ho cambiato è il flashback!! ;)
Tutti sapete che in quel flashback Gaara parla a Kankuro di Naruto, io dovuto modificarlo per renderlo coerente alla mia storia! ;) Spero di averlo fatto al meglio!! ;)

Durante la stesura di questo cappy ho cambiato umore parecchie volte!! XD
Euforica per le belle parole di Gaara e momenti teneri, triste e sconsolata per la parte finale!! ;)
Spero di aver trasmesso anche a voi qualche emozione e che il mio cappy, visto la lunga attesa, vi sia piaciuta!!! ;)

Non altro da aggiungere se non ringraziarvi tutti per l’immensa pazienza e per continuare a seguirmi e leggere i miei cappy!! ;)

Ultima cosa, ma non meno importante, un ringraziamento speciale va alla mia Sorellona, che molti di voi conoscono come Flame scrittrice della ff “Un’avventura sott’acqua”!! ;)
E solo grazie a lei se ho potuto finire la stesura del cappy, merito dei suoi preziosi consigli!! ^^
Il titolo, l’inizio e un altro dettaglio del cappy sono merito suo che mi ha ispirato!!! ^^
Perciò le dedico questo cappy!! <3

Ora ho proprio finito!!! ;)
Vi ringrazio ancora e spero presto di poter aggiornare!! ;)

Alla prossima!! ;)

Un bacio!! *-*

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Capitolo 18
*** Sostenersi a Vicenda ***


CAPITOLO 18: “Sostenersi a Vicenda”


MIKI POV

Avevo urlato talmente forte e consumato tutto il fiato che avevo nei polmoni, che quando finii per qualche secondo sentii mancarmi il respiro e mi inginocchiai al suolo.
Le lacrime scendevano ancora sul mio viso e non riuscii a fermarle.
Miki: “Perché! Perché …”


TEMARI POV

Avevo provato a fermarla, ma nulla Miki non mi aveva nemmeno sentito e aveva pensato solo a correre per raggiungere Gaara.
Le sue urla furono strazianti e potei percepire tutto il suo dolore.
Fino ad allora Miki aveva vissuto serena e felice al fianco di Gaara, questa era la prima volta che faceva i conti con la vera realtà di noi Ninja.
Era accaduto tutto così in fretta e senza avere il tempo di agire, che ora si sentiva confusa.
Decisi di avvicinarmi per confortarla e comportarmi, anche con lei, da sorella maggiore.


MIKI POV

Poco dopo vidi un’ombra apparire dinanzi a me, sollevai il viso e riconobbi Temari.
Si piegò sulle gambe per raggiungere la mia altezza.
Temari: “Miki …”
La interruppi e portai le braccia attorno al suo collo per abbracciarla.
Miki: “Non lo rivedrò mai più, vero!?”
Temari: “Ora calmati Miki! E’ normale che tu sia scossa da tutto questo, però non è ancora tutto perduto! Noi non resteremo di certo qui a guardare e faremo di tutto per riportare Gaara a casa, ma …”
Si bloccò, appoggiò le mani sulle mie spalle e mi staccò da lei per potermi guardare in volto.
Temari: “Ma abbiamo bisogno anche del tuo aiuto! Dobbiamo collaborare tutti insieme in situazioni del genere! Te la senti?”
Grazie alle parole di Temari riuscii a smettere di piangere e tornare con la mente alla realtà.
“Temari ha ragione! E’ ancora presto per disperarsi, se ci mettiamo in moto subito possiamo ancora recuperare Gaara!”
Miki: “Certo che me la sento!”
Mi asciugai gli occhi ancora umidi con il braccio e mi sollevai in piedi.
Miki: “Sono pronta! Farò di tutto per riportare Gaara indietro!”
Temari: “Bene, ora ti riconosco! Allora per prima cosa raggiungiamo Baki-Sensei!”
Ci incamminammo.


KANKURO POV

Quel dannato aveva appena catturato Gaara con la coda del suo volatile ed ora continuava a svolazzare sulle nostre teste.
Kankuro: “G-Gaara…”
Baki: “Cosa diavolo vuole fare!?”
Smise di volare sulle nostre teste e si diresse verso le mura.
Kankuro: “Sta provando a lasciare il Villaggio!?”
Voleva abbandonare il Villaggio con Gaara ancora vivo.
Non capii per quale motivo non lo avesse ancora ucciso, ma non mi importò.
Non gli avrei lasciato portare via mio fratello sotto i miei occhi senza aver fatto nulla per fermarlo.
Kankuro: “Tu non vai da nessuna parte!”
Baki: “Kankuro! Non essere imprudente! Attendi la squadra d’inseguimento!”
Kankuro: “Perderemo le sue tracce se aspettiamo!”
Baki: “Chiamerò immediatamente una squadra! Non commettere imprudenze!”
Kankuro: “Sì, lo so!”
Sapevo di non dover esagerare visto che il mio avversario era decisamente di un livello superiore, ma non potevo permettere che l’avesse vinta e che se ne andasse trionfante dopo tutto quello che aveva fatto.
Dopo qualche secondo la squadra d’inseguimento mi raggiunse e mi affiancò.
Ninja: “Kankuro-dono!”
Kankuro: “Non importa come, ma non lasciatelo fuggire!”
Ninja: “Sissignore!”
Il nemico iniziò ad atterrare appena fuori le mura del Villaggio, ma il tutto mi sembrò alquanto strano.
Vi doveva essere una squadra di guardia in quello stesso punto, quindi l’atterraggio non poteva avvenire in modo così tranquillo.
Stranito del fatto accelerai il passo.
Arrivammo nei pressi delle mura e i miei sospetti erano fondati: era tutto fin troppo tranquillo.
Il nemico era appena atterrato e vi doveva essere un gran tumulto, invece nulla.
Persino i messaggeri che avevo mandato in precedenza per tenerci aggiornati sulla situazione non erano tornati indietro.
Kankuro: “Cosa diavolo sta succedendo?”
Ci addentrammo per svelare il mistero e non appena arrivammo quasi alla fine delle mura, lo spettacolo che ci ritrovammo davanti agli occhi fu raccapricciante: i corpi di tutta la squadra erano distesi a terra.
Mi avvicinai ad uno di loro per controllarle lo stato. Il corpo iniziava ad essere freddo e ad irrigidirsi, in più il sangue che usciva dalle ferite stava cominciando a seccarsi.
Kankuro: “Non sono stati sconfitti ora. Probabilmente è successo prima dell’inizio del combattimento di Gaara.”
Ninja: “Anche la squadra ANBU si trovava qui…”
Ninja2: “Devono averli attaccati un gran numero di nemici.”
Non fui d’accordo con i ninja la presenti, se avessero avuto ragione e un gran numero di ninja avesse attaccato il Villaggio ce ne saremo accorti subito e qualcuno avrebbe mandato l’allarme, invece era accaduto tutto di nascosto, mentre al Villaggio eravamo tutti concentrati ad ammirare la battaglia di Gaara.
Può essere accaduto solo in una certa situazione.
Mi alzai e voltai lo sguardo ai ninja alle mie spalle.
“Ho controllato accuratamente quando Gaara è diventato Kazekage. Mi sembra impossibile che ci sia un traditore tra gli Shinobi di Suna.”
Decisi di non rivelare i miei sospetti visto che non ero sicuro e non avevo abbastanza prove per poter affermare ciò. Avevamo altro di più importante a cui pensare.
Kankuro: “Da quel che vedo, posso dire che il gruppo che ha rapito Gaara è passato da qui. Presto! Dobbiamo inseguirli!”
Tutti: “Si, Signore!”
Partimmo all’inseguimento, ma fummo costretti a fermarci poco dopo.
Ninja: “Qualcuno è ancora vivo!”
Un Ninja aveva visto uno dei corpi muoversi, e credendo fosse vivo si avvicino a lui per soccorrerlo.
Kankuro: “Fermo! Non muoverlo!”
Non mi diede ascolto e non appena lo sollevò notammo una carta bomba attaccata al suo petto che si innescò immediatamente.
Kankuro: “Un Sigillo Esplosivo!”
Vi fu un enorme botto e di seguito altri. Eravamo appena caduti nella trappola del nemico.


BAKI POV

Temari e Miki mi avevano raggiunto per essere aggiornate sulla situazione e sapere come rendersi utile.
Temari: “Baki-Sensei, eccoci! Come possiamo essere d’aiuto?”
Miki: “Vogliamo renderci utili per il Villaggio!”
Baki: “Ragazze ammiro il vostro comportamento, ma per ora …”
“Boooooooooooooooom!”
La nostra conversazione fu interrotta da un forte boato che proveniva dalle mura del Villaggio.
Miki: “Un-un’esplosione!?”
Temari: “Proviene dalle mura!”
Realizzai che nello stesso luogo vi erano Kankuro e la squadra d’inseguimento, ebbi il timore che fosse successo qualcosa, così decisi di accertarmene.
Baki: “Ragazze è ora di darsi da fare! Miki, vieni con me! Potrebbero esserci dei feriti e ci sarà bisogno della tua arte medica! Temari tu resta qui a coordinare il Villaggio! Nel caso non tornassimo in poco tempo, manda una squadra di soccorso!”
Temari/Miki: “Sì, Signore!”
Mi avviai con qualche ninja e Miki al mio fianco.


MIKI POV

Correvo assieme al Sensei in direzione del luogo dell’esplosione e, anche se ora potevo rendermi utile, speravo di non trovare molti feriti gravi da curare. E che tra quei feriti non vi fosse Kankuro.
Prima di raggiungere Baki-Sensei, mentre io e Temari ci dirigevamo verso di lui, entrambe vidimo Kankuro dirigersi vero le mura, perciò ebbi il timore che pure lui fosse stato coinvolto.
Arrivammo e ci trovammo davanti ad un mucchio di macerie e dei ninja della squadra d’inseguimento nemmeno l’ombra.
Baki: “Non può essere!”
Ninja: “Questo vuol dire che il gruppo che doveva salvare il Kazekage-sama è …!”
Miki: “Ma vi era anche Kankuro tra loro!”
Le macerie cominciarono a crollare davanti ai nostri occhi.
Ninja2: “State indietro, sta per crollare tutto!”
Ci allontanammo, ma invece di crollare in cima alle macerie apparve una marionetta, che dopo essersi dissolta fece apparire dinanzi ai nostri occhi la figura di Kankuro in piedi che teneva sotto braccio due ninja.
Miki/Baki: “K-Kankuro!”
Kankuro: “Sono riuscito a salvare solo loro due! Sono feriti, dategli le cure mediche di cui hanno bisogno!”
Miki: “Certo, me ne occupo io immediatamente!”
Kankuro adagiò i due ninja al suolo ed io mi avvicinai per prestare le cure ai feriti, notai che stava per andarsene così decisi di bloccarlo: avevo un’ultima cosa da dirgli prima di lasciarlo andare.
Miki: “Kankuro, aspetta!”
Kankuro si bloccò al mio richiamo e si voltò.
Kankuro: “Che c’è, il tempo stringe!”
Miki: “Lo so e non voglio farti perdere altro tempo, però … avrei un favore da chiederti!”
Calò il silenzio e tutti stesero in attesa che io ricominciassi a parlare.
Miki: “Ti prego … riporta Gaara a casa!”
Kankuro: “Non c’è bisogno che me lo chiedi, era proprio quello che avevo intenzione di fare! Non lascerò Gaara in mano a quei farabutti ancora per molto!”
Miki: “Ma cerca di fare attenzione quei tizi sono davvero pericolosi e non vorrei rischiare di perdere un altro membro della mia famiglia!”
Kankuro: “Lo so, cosa credi! Non ho la minima intenzione di farmi sconfiggere da quei tizi! Tu resta qui ad occuparti dei feriti e lascia fare a me! Gaara non resterà con loro ancora per molto!”
Miki: “Grazie Kankuro, mi fido di te!”
Non mi rispose, voltò le spalle e partì all’inseguimento.
Più che a parole, Kankuro comunicava i suoi sentimento attraverso i gesti.
Sapevo che non vi era bisogno di chiedergli un favore del genere, ma avevo bisogno di appoggiarmi a qualcuno, qualcuno che condivideva il mio dolore.
“Kankuro, la sorte di Gaara è nelle tue mani!”
Mentre ero intenta a curare i feriti, Baki-Sensei mi si avvicinò.
Baki: “Come stanno?”
Miki: “Non sono ferite gravi! Ancora qualche minuto ed ho finito con le prime cure, per il resto sarebbe meglio portarli in ospedale!”
Baki: “Bene, allora voi due rimanete assieme a Miki e poi accompagnatela sino in ospedale, mentre voi altri seguitemi! Torniamo al Villaggio!”
Tutti: “Sì, Signore!”
Mi apprestavo a terminare le cure, ma Baki-Sensei volle chiedermi un’ultima cosa.
Baki: “Perché non hai convinto Kankuro a rinunciare all’inseguimento?”
Quella domanda, arrivata alle mie orecchie, risultò come un riproverò.
Avrei dovuto fermare Kankuro.
Sapevo che stava andando incontro ad un nemico più forte di lui, eppure io lo appoggiai.
Ma sapevo che a Kankuro interessava salvare Gaara, tanto quanto me, perciò nulla gli avrebbe fatto cambiare idea. Nemmeno se fossi stata io a chiederglielo.
Sapevo il pericolo in cui stava andando incontro Kankuro e, mentre lo vedevo allontanarsi e scomparire all’orizzonte, speravo con tutto il cuore che non gli accadesse nulla di grave.
Miki: “Sensei, anche io sono preoccupata per Kankuro quanto lei, però sa benissimo che né io né lei avremmo potuto fermarlo! E’ impulsivo e testardo, niente e nessuno può fargli cambiare idea! In più, in questa situazione, vi è di mezzo Gaara! Farebbe di tutto per salvarlo!”
Il Sensei non mi rispose e provai la sensazione che quel suo silenzio significasse che la pensasse al mio stesso modo.
Baki: “Bene, allora lascio i feriti nelle tue mani! Noi torniamo al Villaggio!”
Mi sembrò che avesse capito le mie motivazioni, perciò non esitai a rispondere con prontezza e sicurezza.
Miki: “Certo Sensei! Non si preoccupi!”
Finii le prime cure e, accompagnata da due ninja, mi diressi in Ospedale.


KANKURO POV

Mi apprestai a iniziare l’inseguimento, ma davanti ai miei occhi si presento un primo ostacolo.
Il nemico, prevedendo che qualcuno avrebbe potuto seguirlo, aveva lasciato più impronte e solchi sulla sabbia per sviare i futuri inseguitori.
Dopo un primo momento di smarrimento cominciai a riflettere e ad ammirare le varie orme, notai, su quelle situate più centrali, della sabbia diversa, mi accovacciai e ne presi un po’.
La riconobbi subito: era la Sabbia di mio fratello.
Molto probabilmente, dopo che il suo scudo si è infranto, quest’ultimo stava continuando a sgretolarsi lasciando una scia.
Senza pensarci mi misi subito in marcia per raggiungerli.


BAKI POV

Rientrato al Villaggio mi recai alla Magione per incontrare Temari ed essere aggiornato sulla situazione.
Baki: “Temari ci sono aggiornamenti?”
Temari: “Nulla di rilevante Baki-sensei, sono tutti allarmati e aspettano di rendersi utili!”
Baki: “Capisco, allora diamoci da fare! Temari, raduna una squadra d’inseguimento per seguire le tracce di Kankuro!”
Temari: “Si è lanciato all’inseguimento senza aspettare, non cambia mai! Mi metto subito all’opera!”
Baki: “Perfetto! Voi altri invece inviate subito un messaggio a Konoha che spieghi la situazione attuale, riferendo che è un’emergenza!”
Ninja: “Si, Signore!”
Una volta rimasto solo, dopo aver dato ordini a tutti i presenti, continuai a percorrere i corridoi per raggiungere l’ufficio, ma più proseguivo e più il mio sesto senso si allarmava.
Ebbi un brutto presentimento, temevo che qualcosa di orribile sarebbe accaduto da un momento all’altro.


KANKURO POV

Continuavo l’inseguimento e nel mentre non facevo altro che pensare alle parole di Miki, continuavano a ritornarmi alla mente.

“Ma cerca di fare attenzione quei tizi sono davvero pericolosi e non vorrei rischiare di perdere un altro membro della mia famiglia!”

Un membro della sua famiglia, così mi aveva definito e con una tale naturalezza che ebbi la certezza della sincerità selle sue parole.
Ne rimasi piacevolmente colpito, non credevo potessi avere un ruolo così importante nella sua vita, anche perché il mio comportamento nei suoi confronti non è sempre stato corretto.
La credevo un pericolo sia per mio fratello che per me, visto che mi avrebbe potuto allontanare da lui, ma dopo quella frase capii che questa era solo una mia convinzione, per lei sono sempre stata un membro della sua nuova famiglia e non un pericolo come per lei lo era me.
“Proprio per mantenere intatta questa famiglia, riporterò a casa Gaara a tutti i costi!”

Dopo minuti di corsa arrivai ad un altro bivio. Il nemico aveva usato lo stesso trucchetto per sviarmi, ma trovando la sabbia di Gaara trovai la pista giusta alla mia destra e proseguii il cammino.

Passarono altri minuti e finalmente li raggiunsi.
Me li ritrovai davanti: colui che aveva attaccato il Villaggio, assieme ad un suo alleato.
E poi dietro alle loro spalle vi era Gaara, ancora svenuto.
Finalmente li trovai e sembrai ancora in tempo per portare Gaara sano e salvo a casa, non mi sarei mai lasciato scappare questa occasione.
Kankuro: “Ora porterò indietro Gaara!”
Riuscii ad ottenere la loro attenzione, così il nemico sconosciuto si fece avanti per permettere all’altro di avanzare a portare via mio fratello.
Intuendo che con le parole non avrei ottenuto nulla, decisi di non perdere tempo e passare all’azione.
Recuperai i tre rotoli, posti sulla mia schiena, e li appoggiai sulla Sabbia per evocare le mie marionette ed iniziare lo scontro.
Kankuro: “Ti mostrerò la potenza delle mie marionette! Karasu, Kuroari e Sanshouo!”
Subito, colui che aveva attaccato il Villaggio, saltò sopra l’uccello per poter scappare, ma non stetti a guardare e gli lanciai una delle mie marionette contro per bloccarlo.
Il mio attacco però non andò a buon fine, perché l’altro, grazie ad una coda, riuscì ad intrappolare la mia marionetta prima che riuscisse a raggiungere il nemico.
Sasori: “Non mi piace aspettare gli altri e non mi piace far aspettare loro. Finirà ora.”
Dal suo sguardo capii che aveva tutta l’intenzione di fare sul serio per risolvere la faccenda il più in fretta possibile, ma io non volevo essere da meno.
Mi sarei impegnato al massimo per concludere l’incontro e poter inseguire il nemico per riprendermi Gaara.
Tuttavia rimasi sorpreso dal fatto che la mia marionetta fosse stata fermata con così tanta velocità, nessuno ci era mai riuscito prima, questo mi mise in uno stato d’allerta.
Non appena il nemico lasciò la presa, scagliai di nuovo Karasu contro il nemico, ma venne intercettata di nuovo.
Sasori: “Non ti ho detto che sono io il tuo avversario?”
L’uccello prese il volo, io cercai di raggiungerlo, ma il nemico mi attaccò con la sua coda che, però, riuscii ad evitare.
Sasori: “Non fartelo ripetere! Sono io il tuo avversario!”
Dopo l’ennesimo tentativo fallito, non ebbi scelta che affrontare prima lui e poi pensare all’altro, così mi preparai per sferrare il mio attacco.


TEMARI POV

Radunai una squadra come ordinatomi dal maestro e partii all’inseguimento di Kankuro.
Temari: “Dobbiamo raggiungere Kankuro prima che commetta qualche imprudenza, perciò procederemo a passo spedito! Cercate di starmi dietro!”
Tutti: “Si, Signora!”
La situazione in cui ci trovavamo era già abbastanza complicata di suo e se Kankuro si fosse cacciato nei guai le cose sarebbero peggiorate, per questo dovevamo trovarlo il prima possibile.
Dubitavo fortemente di raggiungere mio fratello prima, sapevo benissimo come era fatto e la sua impulsività e testardaggine lo avrebbero messo in seri guai.
A questo punto non mi restava che sperare che questi guai non fossero tanto gravi.
Stavo rischiando di perdere già un fratello e non volevo che questo numero raddoppiasse.
Con questi pensieri e speranze accelerai di più il passo.


KANKURO POV

Fu tutto inutile, ogni mio attacco veniva respinto o evitato dal nemico.
Avevo persino utilizzato la mia Tecnica Oscura Segreta (Kuro Higi Ippatsu) in cui avevo bloccato il nemico all’interno della pancia di Kuroari per poi infilzarlo grazie alle parte scomposte di Karasu, ma lui aveva aggirato la mia tecnica grazie ad un clone di sabbia.
Ora si apprestava a eliminare tutte le mie marionette e iniziò con Sanshouo che utilizzavo per proteggermi, così da lasciarmi senza difese. In un batter d’occhio, grazie alla sua coda, mise fuori uso il suo scudo rendendola inutilizzabile.
“Ha scoperto il punto debole di Sanshouo con una sola occhiata? Ma come ha fatto?”
Prima che potessi accorgermene mi attaccò con la punta della sua coda in pieno petto scaraventandomi via.
Sasori: “Bhe allora, sei pronto per il finale?”
Ero in una situazione critica. Il nemico riusciva a contrastare tutte le mie mosse e con quest’ultima era passato in vantaggio, ma io non potei ancora arrendermi perché non avevo ancora salvato Gaara.
Presi il comando delle altre due marionette rimastomi e mi scagliai all’attacco: in fondo ero ancora in superiorità numerica. Ma anche questo tentativo fallì.
Ne rimasi sorpreso, era come se sapesse in precedenza che attacchi stavo per eseguire e non capivo come questo fosse possibile.
Sasori: “Hai un sacco di mosse … ma ti sei messo contro l’uomo sbagliato! Questi burattini e le loro armi avvelenate segrete . Riesco a vederle tutte!”
Con una gran velocità distrusse anche Kuroari e Karasu: ero rimasto senza marionette faccia a faccia col nemico. La situazione si era alquanto aggravata.
Non seppi che fare, perché prima ad ora nessuno era mi riuscito a contrastare i miei attacchi con tanta facilità.
Sasori: “Sembri confuso. Starai pensando, “Come fa a prevedere i miei attacchi così facilmente?”. Ho ragione? Kuroari, Karasu, Sanshouo. Il creatore di questi tre burattini da combattimento … non è altro che me stesso! Non ho potuto resistere a combattere contro il mio successore e le mie piccole creature! Era da parecchio che non mi divertivo così!”
Kankuro: “Quindi tu sei il genio che ha creato la squadra di marionette? Sasori della Sabbia Rossa?”
Sasori: “Anche uno come te conosce il mio nome? Sono famoso.”
Kankuro: “Hai disertato vent’anni fa. Perché stai facendo questo?”
Sasori: “Qual è il motivo di questa richiesta, visto che stai per morire?”
Mi mostro la punta della sua coda e mi accorsi che era intrinseco di veleno.
Immediatamente sentii un dolore lancinante provenire da tutto il corpo e mi accasciai al suolo non riuscendo più a muovermi.
Capii che il veleno aveva cominciato a fare effetto e mi ricordai dell’attacco subito in precedenza.
“Dannazione dovevo stare più attento!”
Sasori: “Il veleno ha iniziato a diffondersi! Sei finito!”
Volle colpirmi con la sua coda, ma io riuscii a respingerlo.
La mia mano sinistra non si era ancora immobilizzata così la intercettai con la testa di Karasu, e poi con un suo braccio riuscì a sfiorarlo intrappolando nella mano della marionetta un pezzo della sua barba.
“Perfetto, non è ancora tutto perduto!”
Sasori: “Stai causando solo più sofferenza a te stesso. Ma siccome vuoi vivere così ardentemente non ti finirò subito. Penso che quel veleno ti ucciderà in tre giorni.”
Il veleno aveva iniziato a fare effetto in tutto il corpo e non potei più muovere un muscolo, così iniziai a perdere conoscenza.
“Maledetto! Ti pentirai di avermi lasciato in vita! Avresti fatto meglio a farmi fuori!”


TEMARI POV

Stavamo percorrendo le dune di sabbia quando ad un certo punto intravedemmo qualcosa.
Ninja: “Temari-dono, c’è qualcosa laggiù!”
Ninja2: “Che sia Kankuro-dono!?”
“Dannazione, siamo arrivati tardi! Sei sempre il solito Kankuro!”
Accelerammo il passo.
Ninja: “Si, è lui! E’ qui!”
Mi avvicinai a mio fratello.
Temari: <“Kankuro! Kankuro!”
Lo chiamai ma lui non rispose, mi accertai del suo stato e potei sentire il battito del suo cuore.
“Per fortuna è ancora vivo!”
Ninja: “I suoi burattini sono stati distrutti!”
Temari: “Presto non c’è tempo da perdere! E’ ferito ed ha bisogno di cure! Voi occupatevi dei resti delle marionette! Noi ci occuperemo di trasportare Kankuro fino al Villaggio!”
Tutti: “Si, Signora!”
“Dai Kankuro resisti! Una volta al Villaggio ci penserà Miki a guarirti! Sarai in buone mani!”
Ci avviammo, con passo più svelto possibile, verso casa.


MIKI POV

Avevo da poco finito di prestare le cure ai ninja soccorsi da Kankuro che mi sentii chiamare a gran voce.
Infermiera: “Miki! Miki!”
Miki: “Eccomi! Cosa è successo?”
Infermiera: “E’ appena arrivata Temari-dono in ospedale!”
Miki: “Temari!?”
Infermiera: “Si, ha portato Kankuro-dono ferito! Dice che potrebbe essere grave ed ha richiesto il tuo aiuto!”
Miki: “Kankuro!? Portami subito da loro, presto!”
Infermiera: “Certo!”
Corremmo per raggiungere al più presto la meta.
“Non può essere! I miei sospetti erano fondati! Spero solo non sia nulla di grave!”
Arrivammo e vidi Kankuro steso su un lettino dimenarsi per il dolore.
Temari: “Miki, finalmente sei arrivata!”
Miki: “Ho fatto il prima possibile! Dimmi Temari cosa è successo?”
Temari: “Non saprei, lo abbiamo già trovato svenuto al nostro arrivo, ma l’unica ferita è questa sul petto!”
Mi avvicinai per esaminarla e vidi che non vi era molto sangue, però notai una sostanza violacea ricoprire la sua tuta e parte della ferita.
Non potei affermare con certezza cosa fosse, ma ebbi dei sospetti.
Mi soffermai a guardare lo stato di salute di Kankuro e lo vidi parecchio pallido.
Poggiai una mano sulla sua fronte e notai che era sudata.
“Deve essere per forza così! Non ho più dubbi!”
Miki: “E’ stato avvelenato!”
Temari: “Avvelenato!?”
Mi voltai un’altra volta ad osservalo.
Avevo notato in precedenza delle piccole convulsioni, ma quest’ultima mi desse la conferma: quelle erano un chiaro segno che il veleno stava entrando in circolo.
Miki: “Si, e il veleno è già entrato in circolo. Se non agiamo subito potrebbe essere troppo tardi!”
Temari: “Ma perché devi cacciarti sempre in situazioni rischiose, Kankuro?”
Notai e percepii la preoccupazione di Temari e mi sentii di confortarla, come lei aveva fatto con me poco prima.
Miki: “Tranquilla Temari, farò di tutto per salvare Kankuro! Fidati di me!”
Lei mi sorrise. Adesso che avevo anche la sua fiducia non potevo fallire.
Non avevo potuto far nulla per salvare Gaara, ma stavolta, essendo nelle mie capacità, avrei fatto tutto quello ciò era in mio potere per guarire Kankuro.
Miki: “Mi servono dei campioni del veleno per studiarlo e preparare un antidoto!”
L’infermiera mi passo delle provette dove io misi all’interno un po’ di veleno.
Miki: “Portalo nel mio laboratorio, provvederò dopo ad analizzarlo!”
Infermiera: “Certo!”
Miki: “Adesso pensiamo a rallentare la diffusione del veleno per quanto è possibile!”
Posizionai le mie mani sul suo petto e cercai di far circolare all’interno del suo corpo più chakra possibile, per rallentare il veleno.
Poco dopo Kankuro cominciò a calmarsi e agitarsi sempre meno.
“Per fortuna sembra funzionare!”
Miki: “Perfetto, per un po’ potrà riposare tranquillo! Portatelo in una stanza vicino al mio laboratorio, così posso tenere d’occhio la situazione!”
Le infermiere eseguirono il mio ordine e io mi apprestai a raggiungere il mio laboratorio, ma venni bloccata da Temari.
Temari: “Grazie Miki!”
Miki: “Figurati, non c’è bisogno che mi ringrazi! Siamo una famiglia e per un suo membro si fa questo ed altro!”
Temari: “Sei stata fenomenale!”
Miki: “Grazie, ma non è ancora finita! Io ho solo rallentato la diffusione del veleno, ma potrebbe riprendere a circolare, perciò devo sbrigarmi a preparare l’antidoto! Solo allora Kankuro sarà salvo!”
Temari: “Se c’è qualcosa che posso fare, dimmi pure!”
Miki: “Per ora mi basta che tu stia vicino a Kankuro e mi aggiorni sulla situazione!”
Temari: “Ok!”
Così io mi diressi al laboratorio e Temari nella stanza di Kankuro.

Passarono diversi minuti o forse delle ore.
Era notte fonda ormai ed io ero ancora in laboratorio a studiare l’antidoto.
Avevo fatto qualche tentativo, ma nessuno era quello giusto.
Miki: “Ancora non ci siamo! Ma credo di essere a metà lavoro! Devo sbrigarmi!”
Sentii la porta del laboratorio aprirsi, ma non mi girai per vedere chi fosse, non volevo distrarmi.
Temari: “Sei ancora qui? A che punto sei?”
Miki: “Credo di essere a metà, ma devo lavorarci ancora! Kankuro come sta?”
Temari: “Per ora bene, non si è ancora lamentato! Il tuo rimedio sembra funzionare!”
Miki: “Bene, mi fa piacere!”
Mi sentii più sollevata.
Il mio rimedio era stato più efficace del previsto, così potei prendermela con più calma, ma non troppa.
Temari: “Miki ascolta, visto che le condizioni di Kankuro sembrano stabili, perché non vai a casa a riposare? E’ da ore ormai che stai chiusa qui dentro a lavorare!”
Miki: “Grazie della proposta, ma non posso farlo! Resterò qui finchè non avrò finito!”
Temari: “Ma …”
Miki: “La vita di tuo fratello è nelle mie mani, e poi … e poi …”
Cominciai ad agitarmi e percependo il mio stato d’animo Temari mi si avvicinò.
Temari: “Non mi dirai che ti senti in colpa?”
Miki: “Se io non glielo avessi chiesto, forse lui si sarebbe salvato!”
Temari: “Sai benissimo che non è così, Kankuro si sarebbe gettato all’inseguimento del nemico anche senza la tua richiesta!”
Miki: “Si, però se invece di appoggiarlo … lo avessi ostacolato forse …”
Temari: “Non sarebbe cambiato nulla! Kankuro aveva già deciso da se di andare a salvare Gaara! Sai benissimo che nessuno sarebbe stato in grado di fargli cambiare idea, perciò non devi affatto sentirti in colpa per ciò che è accaduto! Gli unici che hanno colpa sono quei maledetti!”
Miki: “Forse hai ragione, ma non posso lo stesso abbandonare il lavoro già iniziato! Non riuscirei di certo a dormire tranquilla sapendo che Kankuro e su un letto di ospedale a rischiare la vita!”
Temari: “Capisco, però vedi di non strafare!”
Miki: “Ci proverò! Invece Temari se vuoi tu puoi andare, resto io a controllare la situazione!”
Temari: “Non ci penso proprio! Kankuro è mio fratello e poi se stessi dietro anche a lui, non potresti dedicare tutto il tempo al tuo antidoto, perciò resto qui a darti una mano!”
Miki: “Hai ragione! Ti ringrazio!”
Temari: “E di che? Sono io a doverti ringraziare per tutto quello che stai facendo per Kankuro! Te ne sarò per sempre grata!”
Le risposi con un sorriso.
Era un momento difficile per entrambe, due delle persone a noi più care stavano rischiando la vita e sostenerci l’un l’altra era un modo per affrontare tutto questo.
Temari se ne andò lasciandomi sola e io ripresi il mio lavoro.
Miki: “Kankuro, ora sei tu che devi lasciare fare a me! Ti salverò!”
Mi avvinai a qualche scaffale per consultare qualche libro e poi presi gli ingredienti giusti per fare qualche altro tentativo.
Miki: “Forse prima ho sbagliato la dose! Proviamo così!”
Mischiai gli ingredienti aspettando la reazione e finalmente ottenni qualche risultato.
Miki: “Evviva, finalmente qualche cambiamento! Non è ancora la tonalità giusta, ma ci stiamo avvicinando! Forza Miki!”
Dopo quel tentativo positivo, mi sentii ancora più vicina alla meta.
Mi sentivo più sicura e più motivata, così riconsultai i libri per capire quali dosi e quali ingredienti dovessi cambiare.
Miki: “Manca ancora qualche ora all’alba! Il mio obbiettivo, però, è farcela prima!”
Mi apprestai a passare tutto il resto della notte in laboratorio tra provette e libri, sperando che le condizioni di Kankuro non peggiorassero nel frattempo.



ANGOLO DELL’AUTRICE

Ciao a tutti!! ;)
Rieccomi dopo ben 2 mesi di assenza!! ^^’ Scusate per la lunga attesa, ma ora che ho ripreso l’università il tempo che ho a disposizione è sempre meno!! ^^’ Però cerco di non scordarmi dei miei pg per molto!! ;)

Che dire di questo cappy, forse molti di voi si aspettavano qualcosa di più e che magari già si partisse per andare a salvare Gaara!! ;)
In realtà era il mio progetto iniziale, ma fissata come sono per i dettagli, questa prima parte si è allungata più del previsto!! ^^’ Così ho preferito spezzare per non rendere la lettura troppo pesante!! ;)

Direi che in questo cappy si capiscono di più i caratteri dei pg e soprattutto quello di Miki!! ;)
Qui la si vede in molti stati d’animo e affrontare diverse situazioni!! ;)
Ho voluto renderla forte e decisa quando si parla del suo lavoro, ma essendo ovviamente ancora piccina non poteva affrontare tutto questo senza farsi prendere dal panico e dallo sconforto!! ^^’
Per questo ho deciso che Temari l’avrebbe aiutata ad affrontare questa situazione come una sorella maggiore, così da sostenersi a vicenda!! ^^ Come di il titolo!! ;)

Magari i fans più incalliti di Naruto, come la sottoscritta, hanno notato che Temari non doveva esserci!! ;) Insomma lei era a Konoha quanto tutto questo accade e torna al Villaggio assieme a Naruto e gli altri, ma appunto per la mia storia ho preferito farla rimanere al Villaggio per sostenere Miki, perciò spero che questo mio cambiamento vi sia piaciuto!! ^^

Non ho altro da dire se non ringraziarvi come sempre per continuare a seguirmi!! ;)

Cercherò di pubblicare il prima possibile il prox cappy!! ;)

Alla presto!! ;)

Un bacio!! *-*

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