Greg House,James Wilson and Lawrence Kutner sull'sola di Lost.

di Castiel Who
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tutto nero... ***
Capitolo 2: *** il mio buonismo ***
Capitolo 3: *** Charlie Pace e Desmond Hume ***
Capitolo 4: *** L'Oceanic 6 ***
Capitolo 5: *** Ancora ***
Capitolo 6: *** Un bacio ***
Capitolo 7: *** Ritorno ***
Capitolo 8: *** Voglio iniziare una storia ***
Capitolo 9: *** Scappare ***
Capitolo 10: *** Nella notte ***
Capitolo 11: *** Senza paura ***
Capitolo 12: *** Jacob ***
Capitolo 13: *** Mare ***
Capitolo 14: *** Ti amo ***
Capitolo 15: *** Complicazioni ***
Capitolo 16: *** Fiducia ***
Capitolo 17: *** La Roccia Nera ***



Capitolo 1
*** Tutto nero... ***


Perdo pian piano il controllo dell’aereo….intorno a me è tutto buio…..perdo sempre più quota…stiamo per morire tutti e tre…ormai non ci sono più speranze per noi….vedo il mare avvicinarsi a me…e poi….tutto buio.

 

Flashback di House:

 

il paziente muore lentamente e non riesco a trovare quella maledetta malattia che gli collassa pian piano il cuore,nella lista trapianti l’unico cuore disponibile è a Sidney. La Cuddy non vuole mandarci nessuno,dice che non c’è tempo,ormai il paziente è spacciato. Al diavolo! Vuole dire che ci andrò io! Dopotutto so pilotare un elicottero no?

Ho bisogno di qualcuno che mi accompagni,posso chiedere a Wilson, ma ho bisogno anche di uno del mio team.

Tredici è esclusa, non violerebbe mai i voleri della Cuddy. Idem per Taub. L’unico che può seguirmi in questa impresa oltre a Wilson forse è Kutner.

Prendo dalla tasca della mia giacca il cercapersone e chiamo Kutner.

Nel giro di 5 minuti arriva da solo per fortuna, evidentemente Tredici e Taub sono rimasti con il paziente a tenergli compagnia nelle sue ultime ore,forse giorni di vita.

Mi rivolge la parola con una nota di impazienza,-mi hai chiamato?- si… la sua curiosità e il suo senso del rischio si legge nei suoi occhi,in quel momento mi ricordo perché lo ho assunto. Sfilo dalla tasca della giacca il flacone di vicodin e prendo in mano una pillola.- si,devi venire con me e Wilson a Sidney senza che la Cuddy sappia niente-.

Mi guarda con aria da una parte stupita e da una parte lusingata e mi risponde,-credo che verrò,ma posso sapere perché proprio io?-. Questa domanda me la dovevo aspettare.- sei l’unico del mio team che ha il coraggio di rischiare e lo ammiro.-

Annuisce con il capo,probabilmente sa che io conto su di lui –vai sul tetto dell’ospedale io e Wilson ti raggiungiamo subito.- Annuisce ancora e esce dall’ufficio.

Guardo la pillola in mano e la ingoio. Wilson sarà facile da convincere. Prendo il bastone e con una smorfia di dolore mi alzo dalla sedia del mio ufficio diretto alla porta.

 

Fine flashback di House

 

Apro gli occhi,sono sdraiato a terra. Davanti a me ci sono degli alberi fittissimi,riesco a intravedere a malapena una luce filtrare tra essi. Il mio pensiero passa subito a Wilson e Kutner,erano vivi?se si,stavano bene?

Invaso da quelle domande mi guardo la gamba,che stranezza non sento dolore. Cerco di alzarmi sulle ginocchia e ci riesco come se la gamba non mi avesse mai fatto male. Mi guardo intorno:davanti a me l’elicottero,le eliche girano ancora piano,evidentemente siamo appena caduti,già….ma dove? Alla mia sinistra trovai Kutner e Wilson a terra come ero io prima.

Mi alzo in piedi senza difficoltà e per la prima volta dopo anni riesco a camminare senza sentire il dolore alla gamba, mi avvicino a loro.

Guardo Kutner,è ancora svenuto,ma per fortuna vedendo il suo respiro regolare mi rendo conto che sta bene. Mi avvicino a Wilson, o mio dio,il suo braccio sta perdendo moltissimo sangue!

Mi abbasso verso di lui e prendo tra le mie mani il suo braccio,una ferita profonda provocata chissà da cosa perde sangue. Probabilmente se non fermo il sangue morirà entro poco.

Prendo dalla tasca un fazzoletto e lo premo sulla ferita aperta. Funziona, soddisfatto del risultato lego il fazzoletto attorno al suo braccio facendo attenzione e mi rialzo.

Non mi ero reso conto che era passato del tempo e che Kutner si era svegliato. Mi guarda e con un misto di stupore e di preoccupazione,deve aver visto il sangue di Wilson e la mia postura senza il bastone.- cosa…è successo?-bella domanda,lo vorrei sapere anche io,ma mi ricordo molto (per non dire niente) di quello che è appena accaduto.

-non lo so,so solo che non siamo a Sidney - . La sua espressione si fa cupa,inevitabile.- che è successo a Wilson?- wow, l’unica cosa a cui posso rispondere con certezza al momento…-qualche cosa gli ha ferito il braccio,ma è vivo.- una pausa, -capisco.-

È preoccupato,per tutto. È impossibile non vederlo,mi volto verso di Wilson,si sente gia meglio.

 

Flashback di House:

 

Apro la porta su cui è scritto “James Wilson” senza bussare come al mio solito ed entro. Wilson alza lo sguardo dai fogli che compilava prima della mia venuta. –so che nella tua testa non si usa mai bussare, ma a volte cambiare le abitudini non fa male sai?- Accenno un sorriso,è tipico di Wilson dire così, -le persone patetiche cambiano e io non sono patetico.-

Le mie parole non lo sfiorano di un millimetro,ormai è abituato alle mie risposte. –vado a Sidney a prendere quel cuore per il trapianto, viene anche Kutner,ti aggreghi a noi?- mi guarda e mette da parte i fogli. –sai che la Cuddy quando torneremo ci ucciderà vero?- Inarco un sopracciglio divertito. –sono pronto al rischio e tu lo sai,so anche che devo prendere la tua risposta come un si.-

Annuisce con il capo e insieme ci avviamo verso l’ascensore per andare incontro a Kutner,sperando di non trovare la Cuddy o gli altri lungo il tragitto.

 

Fine flashback di House

 

 

Continua….

 

 

salve a tutti!questa è la prima fic seria che faccio e spero vi sia piaciuta perché ci sto mettendo l’anima!

Spero che i personaggi siano tutti IC,scusate se non ho messo le solite battutine di House, ma credo che una situazione come quella sia drammatica anche per il suo sarcasmo…..

Bhe ditemi che ne pensate^^ ve ne sarò riconoscenti!!!^^

 

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Capitolo 2
*** il mio buonismo ***


 Salve a tutti!!! Volevo dire che in questo capitolo il pod è cambiato da House a Wilson e che mano a mano che scriverò i capitoli cambierà probabilmente ogni volta.

 

Cosa sta succedendo? House sta perdendo il controllo dell’elicottero?

Stiamo perdendo quota, Kutner accanto a me è terrorizzato. Una botta e sbatto contro una parte dell’elicottero. Mi taglio di profondo il braccio e il dolore mi invade, acuto e bruciante. Non ho nemmeno la forza di urlare: svengo.

 

Perché House si ostina a voler fare il trapianto a un paziente ormai in fin di vita?

Ieri magari poteva ancora, è stato chiamato l’elicottero per il trasporto del cuore e ora è qui, ma ora è entrato in coma: è questione di ore prima che muoia. Certamente non partirà.

Spero che House non voglia fare una delle sue solite follie perché se mi chiedesse aiuto nel farle io non saprei dirgli no, non voglio lasciarlo solo.

Sono nel mio ufficio e compilo i fogli di una paziente con il cancro. La porta si apre e sulla soglia compare House con un’aria da “ti- devo-parlare- e- so -già- quello- che- dirai”

-So che nella tua testa non si usa mai bussare, ma a volte cambiare le abitudini non fa male sai?- sorride, mi aspetto già quello che sta per dirmi. –Le persone patetiche cambiano e io non sono patetico-. Una pausa, continua a guardarmi –Vado a Sidney a prendere il cuore per il trapianto,viene anche Kutner,ti aggreghi a noi??-

Come volevasi dimostrare…-Sai che la Cuddy quando torneremo ci ucciderà vero?-. 

È un si, House lo sa –Sono pronto al rischio e tu lo sai, so anche che devo prendere la tua risposta come un si.-

Annuisco e insieme usciamo dal mio ufficio diretti all’ascensore.

 

Sento delle voci; apro gli occhi e mi ritrovo davanti House e Kutner che mi guardano: House sembra sorpreso, ma allo stesso tempo impassibile. Kutner guarda fisso il mio braccio. Ora ricordo meglio: eravamo precipitati; siamo ancora vivi, che sia un miracolo?

-Che cosa è successo?-. Kutner guarda da me all’elicottero. –Siamo precipitati, ma non sappiamo dove-. Mi giro verso House che continua a guardarmi impassibile e mi accorgo che si regge in piedi da solo, prima che potessi chiedergli alcunché mi rivolse la parola: -Hai un taglio profondo sul braccio e hai perso molto sangue, mi sorprende che tu sia già sveglio.-

Mi guardo il braccio e con una smorfia mi alzo in piedi. –Non fa tanto male….-

House non risponde, ma Kutner si gira di scatto verso di noi come spaventato da qualche cosa: -Non mi piace questo posto, dobbiamo andarcene di qui e subito!-. House si rivolge a lui scettico, -Che c’è? Hai visto un fantasma?-

Una botta, un boato…. Kutner prende uno scossone. – O mio Dio SCAPPIAMO!-

 

Continua…..

 

Ringraziamenti:

 

Nike: a te devo due ringraziamenti: (pensa che onore….no dai scherzo) prima di tutto  grazie per i tuoi consigli, mi sono tornati utili e spero continuerai a darmeli perché ne ho molto bisogno. Spero di aver fatto chiarezza riguardo all’elicottero e di aver descritto meglio il personaggio di Wilson. Per quanto il seguito mi impegnerò a descrivere meglio possibile gli aspetti dei personaggi dell’isola e l’isola in se in modo che tutti possano seguire senza problemi la storia.

Il secondo ringraziamento è per l’e-mail: Grazie per quei piccoli consigli che mi hai scritto come “lasciare uno spazio oltre i punti di sospensione”. Inoltre ci tenevo a dire che non me la sono affatto presa, ma ci hai visto bene riguardo al fatto che mi voglio migliorare. Spero continuerai a seguirmi….

 

Psychogirl_Silarthebest: sono contentissima che ti piaccia anche Dr House (ma soprattutto che tu sei una Hilson *_*) Grazie per lo splendido commento e per aver messo la mia storia tra i preferiti ^_^ alla prossima!

 

Lily Blak: Vedere che qualcuno guarda oltre a House anche Lost mi fa felicissima! Quando ho letto il tuo nome fra i commenti mi sono quasi messa a saltellare di gioia perché te leggi tutte le mie storie e io sono onorataaa! *_* Grazie!

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Capitolo 3
*** Charlie Pace e Desmond Hume ***


Che casino. Fuori dal finestrino è buio e sento che stiamo perdendo quota. Stiamo per morire, lo ammetto sono terrorizzato… Sento una botta e mi giro verso Wilson: sta perdendo sangue… Un’altra botta questa volta più forte. Perdo i sensi.

 

Sono con Tredici e Taub nella camera del paziente  a tenergli compagnia nelle sue ultime ore. Ha perso la speranza: si capisce dalle sue parole… Mi suona il cercapersone: è House. Lascio Tredici e Taub con il paziente e corro da House, lo ammetto: sto morendo di curiosità. Perché non ha chiamato anche Tredici e Taub? Vuole che faccia per lui qualche cosa di importante? Bhe…almeno lo scoprirò presto dato che sono arrivato… Apro la porta e entro.

Eccolo lì. Impassibile come sempre, probabilmente in attesa che io sia il primo a parlare. –Mi hai chiamato?- L’ansia cresce… spero non si noti tanto. –Si devi venire con me e Wilson a Sidney senza che la Cuddy sappia niente.- Cosa? House mi sta chiedendo di accompagnarlo con Wilson in una delle sue pazzie?! Come posso dire no?per me questo…è una sorta di onore!

-Credo che verrò, ma posso sapere perché proprio io?- Probabilmente penserà che la mia curiosità non ha limite, ma dopotutto devo saperlo. –Sei l’unico del mio team che ha il coraggio di rischiare e lo ammiro.- Capisco, chissà perché davanti a quelle parole mi torna in mente i guai che ho causato con il defibrillatore…

Annuisco col capo convinto –Vai sul tetto dell’ospedale io e Wilson ti raggiungiamo subito- Annuisco ancora e esco.

 

Mi sveglio, sono sdraiato su un lato a terra. Davanti a me vedo House rivolto verso Wilson... Mi alzo in piedi, non si è accorto di me, è troppo occupato a... tamponare il braccio di Wilson?! Mi ricordo: Wilson si era ferito sbattendo contro l’elicottero! Dopo poco si rialza girandosi dalla mia parte. Ma... dove è il suo bastone?! Ok probabilmente siamo morti e ora siamo in paradiso… Ma perché voglio prendere in giro me stesso??

-Cosa... è successo?- La prima domanda che mi è venuta in mente: probabilmente non lo sa nemmeno lui. –Non lo so, so solo che non siamo a Sidney.- Appunto, non lo sa nemmeno lui: voglio rompere questo silenzio però –Che è successo a Wilson?- bhè io in parte lo saprei... –Qualche cosa gli ha ferito il braccio, ma è vivo.- una pausa. –Capisco.- House si gira verso Wilson per poi rigirarsi verso me e mi accorgo che Wilson sta riprendendo i sensi. –Hei guarda!- indico Wilson e House si avvicina a lui come se fosse stato illuminato.

Apre gli occhi e ci guarda con fare sorpreso e allo stesso tempo sollevato, deve essere ancora un po’ stordito... –Che cosa è successo?- Mi giro verso l’elicottero per poi tornare su Wilson. –Siamo precipitati, ma non sappiamo dove.-

È la verità. Perché mentirgli? Sembra che voglia dire qualche cosa ma non fa in tempo che House prende parola. –Hai un taglio profondo sul braccio e hai perso molto sangue, mi sorprende che tu sia già sveglio.- Con una smorfia si alza in piedi –Non fa tanto male...-

Sento venire dagli alberi dei sussurrii, sicuramente non sono ne House ne Wilson, ma allora chi è? –Non mi piace questo posto, dobbiamo andarcene di qui e subito!- House si rivolge a me scettico: -Che c’è? Hai visto un fantasma?-

Una botta,un boato… prendo uno scossone. –O mio Dio SCAPPIAMO!-

Iniziamo a correre nella foresta scostando le fitte piante al nostro passaggio. La paura, l’angoscia cresce sempre di più. Quella cosa ci insegue e noi corriamo il più velocemente possibile... Vedo un raggio di Sole filtrare nella foresta e continuo a correre. Sento come se non ci arriverò mai, non ce la faccio più, mi sento malissimo. È sempre più vicino e finalmente arrivo a quella che sembra l’uscita di questo incubo.

Il rumore di “quella cosa” che ci inseguiva ha cessato, mi fermo di scatto e mi piombano addosso prima Wilson e poi House di cui non ho idea di come abbia fatto a correre e scappare... –Per cortesia, vi potete togliere di dosso?- Pian piano ci ricomponiamo e mi guardandomi intorno mi accorgo che due uomini ci stanno guardando piuttosto stupiti.

Il primo, un uomo sulla trentina di statura media e con i capelli biondi si gira verso il secondo, che al contrario del primo era piuttosto alto e con i capelli castani. Si avvicinano e il biondo si rivolge ad House che li guarda anche egli curioso. –Voi chi siete?-

Conoscendo House  parlerà per tutti e tre. –Io sono il Dr Gregory House e loro sono il Dr James Wilson e il Dr Lawrence Kutner... ma ora mi farebbe piacere sapere chi siete voi…- -Io sono Charlie Pace e lui è Desmond Hume.-

 

Continua...

 

Ringraziamenti:

 

Nike87:Che bello sapere che non mi abbandonerai!!! (ti prendo sulla parola eh!). Dunque… riguardo alla lunghezza dei capitoli spero che questo sia abbastanza lungo perché sono costretta a farli così a causa del cambiamento del pod… per i puntini di sospensione ho fatto tesoro (addirittura) di quello che mi hai detto e spero di aver corretto la mia piccola lacuna.. ^-^  questi due nuovi personaggi appartengono a Lost ma farò in modo di descriverli tutti per bene in modo che tutti quelli che non lo guardano possano capire i loro caratteri. Grazie!!

 

PsYcHoGIRL_SYLARtheBEST: Scusa se ci ho messo un po’ anche questa volta ad aggiornare, ma sono nei tuoi stessi problemi!!^^ Lo so scrivere jimmy con il braccino sanguinante per me è stata una sofferenza!!ç_ç Per quanto riguarda Kutner credo che tu abbia capito cosa abbia visto... Ah credo che sarai felice ora per l’inserimento del nostro amorino Charlie!!^^(spero di si... incrocio le dita…) bhe dimmi che ne pensi di questo chappy!!Ps: non vedo l’ora di leggere la tua storia Hilson!!!^^Grazie mille!

 

Lemnia: Cara Lemnia sono contentissima che la mia storia ti piaccia!! Credo che si... tu possa sperare in una House/Wilson…(oddio ti ho spoilerato una parte del continuo…XD). Leggere che il mio stile ti piace sempre mi commuove!!ç_ç non me lo ha mai detto nessuno anche perché credo che ho ancora molto da imparare!! Al prossimo Chappy!!^^

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Capitolo 4
*** L'Oceanic 6 ***


Guardo i due sconosciuti davanti a me: questi Charlie Pace e Desmond Hume. È strano, ma ho come la sensazione di aver già visto Charlie. Forse in tv o forse solo per strada, ma sono sicuro di aver già visto la sua faccia da qualche parte.

-Come siete arrivati sull’isola?- Chiede Desmond a Wilson.

Ottima domanda, peccato che lui sappia solo il 50% della risposta. Non che io ne sappia molto di più perché anche se ero io a pilotare l’elicottero, non ho idea del motivo per cui sia precipitato.

-Eravamo su un elicottero…e siamo precipitati.- Spiega Wilson.

-Capisco... ma perché correvate? Avete per caso visto qualcosa?- Domanda ancora Desmond.

No non abbiamo visto nulla, o almeno io non ho visto nulla: ho sentito solo una botta seguita subito dopo da un boato e il rumore di “quella cosa” che si avvicinava.

-Non lo so di preciso, abbiamo sentito degli strani rumori e qualche cosa che ci inseguiva.- Cerca di spiegare ancora Wilson

-Il fumo nero.- interviene improvvisamente Charlie guardando verso Desmond.

Cosa? Venivamo inseguiti da del fumo? Cosa è questo fumo nero? Mi giro verso Wilson che a sua volta si è girato verso me e mi guarda con una faccia da “o- era - un’allucinazione- o- siamo diventati matti.”

-Il fumo nero? Cosa è il fumo nero?- domanda nervosamente Kutner a Charlie.

- E’ il mostro dell’isola... Desmond dobbiamo portarli subito da Jack.-

Cosa è il mostro dell’isola? Siamo su un’isola? Chi è Jack? Quanti sono loro? Giuro che in tutta questa storia non ci capisco niente.

- Chi diavolo è Jack?- Chiedo io. Voglio sapere non posso restare nel dubbio, non io.

- E’ il nostro capo, un dottore come voi. Dovete parlare subito con lui.-  Risponde Charlie.

E così hanno un capo, mi fa pensare che sono tanti gli abitanti di questo posto. Un dottore, wow mi chiedo in cosa è specializzato. Che sia…

 

30 giorni fa

Sono nel mio ufficio, a guardare General Hospital sul mio microscopico televisore in santa pace. Wow l’infermiera è andata a letto con il primario e il loro capo gli ha scoperti. E ora che succederà? Improvvisamente quello che guardo viene sostituito dal telegiornale. Maledizione, non posso mai guardare il mio programma preferito in santa pace.

- interrompiamo il programma per trasmettere una notizia dell’ultimo minuto: è andato disperso l’aereo Oceanic 6  in volo da Sidney. Pare che sull’aereo ci fosse stato il celebre chirurgo spinale dr. Jack Shepard, l’assassina Kate auston e la rockstar Charlie Pace. Non c’è traccia ne dell’aereo ne dei passeggeri, dei sottomarini intanto stanno setacciando l’intero oceano, ma per il momento non hanno avuto nessun risultato. È tutto per oggi, buon proseguimento del film.-

Intanto passano le foto di queste tre persone che si sapeva che erano sull’aereo, chissà quante altre persone c’ erano sull’aereo.

Però wow… ho sentito molto parlare di Jack Shepard, è un ottimo chirurgo spinale invidiato in tutto il mondo. A quanto ho sentito nell’ospedale, è figlio di un altro chirurgo spinale morto a Sidney da poco. Probabilmente era andato laggiù a prelevare il suo corpo per portarlo a essere seppellito in America.

Ecco che ricomincia General Hospital, mi sistemo sulla sedia e riprendo a guardarlo da dove l’ho lasciato.

 

Seguiamo lungo la spiaggia Charlie e Desmond, non vedo l’ora di conoscere Jack e scoprire se è quello che penso, sicuramente lui saprà darmi delle risposte alle mie domande che tanto mi tormentano.

 Kutner parla con Desmond chissà di che cosa mentre Wilson mi viene vicino, sicuramente è sorpreso nell’avermi visto correre prima nella foresta. Bhè ora sto anche camminando senza il bastone e non prendo vicodin, i dubbi li vengono naturali...

–Cosa credi ti sia successo? Cioè... non ti fa male la gamba?- mi chiede. Come volevasi dimostrare...

-Non ne ho idea, davvero. Mi sono svegliato e non mi faceva più male.- gli rispondo sincero io. È vero non ne ho idea ed è strano, quanti zoppi si svegliano improvvisamente con la facoltà di camminare di nuovo? Lui guarda in basso, dove i nostri piedi camminano sulla sabbia biancastra per poi parlare.

- Lo so che ti sembrerà assurdo e irrazionale, ma secondo me è successo qualche cosa. Quando stavamo precipitando sono finito contro una parte tagliente dell’elicottero e il braccio mi faceva così male che non avevo neanche la forza di urlare, poi mi sono svegliato in questa che se ho capito bene è un’isola e mi sento bene. Come me lo spiego?-  

- E’ una cosa assurda.- rispondo semplicemente io. Già... Assurda quanto vera...

- Lo so, lo so, ma pensaci: la tua gamba a quanto vedo, non ti da il tormento e a me non fa male il braccio che, ti ricordo mi faceva male da impazzire. Non è strano?- ribatte lui.

- Ci sono un sacco di cose insensate e assurde, come il perché dobbiamo fidarci di questi due, o cosa è questo mostro dell’isola. Credimi voglio sapere quanto te.- cerco di spiegargli io. Sono serio, è raro che io lo sia, di solito sparo le mie solite battute sarcastiche, ma ora sono troppo concentrato sulle mie domande. Non riesco a non essere estremamente serio.

- Siamo arrivati.- Annuncia la voce di Charlie. Sembra allegro, come è possibile essere allegri in un momento come questo? Lui e Desmond la sanno più lunga di tutti e noi tre messi insieme sicuramente.

Sposto il mio sguardo da Wilson a dove indica Charlie, e vedo un accampamento tra la spiaggia e la foresta, dalle dimensioni sembra possa contenere un massimo di 50 persone circa. Continuiamo a camminare verso l’accampamento che mi viene spontaneo di domandare quanti sono in tutto e se sono le uniche persone qui perché se così fosse allora saremmo in un’isola desertica e questa è l’ultima cosa che vorrei, ma mi trattengo dal farlo. Preferisco sapere tutto da questo famoso Jack.

Intanto siamo arrivati nell’accampamento e, mentre passiamo la gante guarda da noi tre a Charlie e Desmond, alcuni con un’aria che sembra incolparli di aver portato la peste bubbonica nel loro rifugio e altri con un’aria interrogatoria verso tutti e cinque.

- Aspettate qui. Vado a chiamarlo.-  Dice Charlie prima di andare verso un tizio intento a parlare con un altro di loro. Vedo Charlie dirgli qualcosa a bassa voce, è probabile che non vuole che gli altri individui di questa piccola comunità lo senta. Vedo l’altro annuire e venire verso di noi senza Charlie. Deve averlo congedato.

 

30 giorni fa

La Cuddy mi ha chiamato nel suo ufficio con il cercapersone. Dannazione, oggi è stato deciso che non devo vedere General Hospital? Sbuffo e estraendo il flacone di Vicodin dalla tasca della mia giacca mi avvio verso il suo ufficio. Lascio la tv accesa per quando torno e mentre vado mando giù una pillola. Cosa diamine avrà da dirmi oggi? Vai in clinica a curare le povere vecchiette con il raffreddore di anticipo? O solo rimproverarmi per qualche cosa che ho fatto e non mi ricordo minimamente?Apro la porta del suo ufficio e la trovo sulla sua sedia, turbata.

- Hei che ti succede? È morto Wilson per caso?- Chiedo sarcastico io.

- Non fare lo spiritoso House, è successa una cosa terribile.- Ribatte fredda lei.

- Umm… devo pensare che Wilson sia morto veramente?- Continuo io.

-  Smettila. Hai sentito del disastro aereo?- Mi chiede lei.

- Certo che ho sentito! Hanno fermato General Hospital per parlarne! Dovrei protestare.-

- House smettila! Uno di quelli che erano sull’aereo era un mio amico.- continua sempre fredda lei.

-  Wow…fammi indovinare: era Wilson!!- scherzo ancora io. Ma ho un limite alla stupidità?

- No! Non era Wilson! Perché dovrei soffrire solo per Wilson??- Domanda sempre più acida.

-  Ah non lo so, sei stata te a dire che soffri... e comunque mio caro raggio di sole, se continui a essere così  freddina dovremo accendere il riscaldamento in pieno Agosto!-

- Jack Shepard, il chirurgo spinale di cui avrai sentito parlare per fama, era sull’Oceanic 6. era mio amico.- Mi spiega lei tornando più tranquilla.

- E perché lo vieni a raccontare a me? Mica lo conoscevo io. Era amico tuo non mio.- dico io. Cosa mi dovrebbe interessare se un amichetto della Cuddy ha avuto un incidente aereo?

- Ma non capisci? Forse il dottor Shepard si sarebbe trasferito in questo ospedale. Non capisci la perdita che abbiamo avuto? Non solo io come sua amica. Ma l’intero ospedale? È giusto che tu sappia House.- E’ esasperata. Sta soffrendo per la perdita del suo amico, non dell’ospedale e me ne vado, lasciandola sola.  

 

Quando è abbastanza vicino da poterlo esaminare mi accorgo che è lui, Jack Shepard. Certo, è incredibilmente diverso da come lo avevo sentito descrivere, ma è sicuramente lui. Ne sono certo.

 - E così dei nuovi naufraghi eh?- Fa per salutarci lui.

- Già... e immagino che tu sappia spiegarci un bel po’ di cose...- inizio io, non voglio aspettare altro.

-  Sono il Dr. Jack Shepard, so che avrete un sacco di domande che necessitano delle risposte, ma è tardi e ci vuole del tempo per spiegarvi tutto quindi spero non vi dispiaccia se le vostre domande attenderanno ancora il nuovo giorno.- Cosa?? Dovrei aspettare ancora? Per quanto diavolo dovrei aspettare ancora? Prima che potessi ribattere Wilson prende parola.

- Certo. Le domande possono benissimo aspettare.- Ma come fa a reggere la curiosità così? Mah.... avvolte mi sembra l’immagine della perfezione.

- ok. Sentite. In questa piccola comunità diciamo che bhe... non piacciono i nuovi arrivi, non sto parlando né per me né per Charlie o Desmond, ma molti sono sempre sospettosi. Abbiamo una tenda e un posto libero con John Locke. Due di voi dovranno dormire lì mentre uno con lui. Tranquilli gli piacciono le novità... è solo un po’ strano, ci farete l’abitudine. Per stasera restate nella tenda, ci sono dei problemi con il convincere tutti ok?- Si espone Jack.

- Se Kutner và nella tenda con il tizio strano a me va bene tutto.- Dico io. Non ci voglio dormire vicino ai tipi strani, e per strani intendo anche Kutner.

- Cosa? Hei!- Cerca di protestare invano Kutner.

- Non ho idea di chi sia Kutner ma va bene. La tenda di Locke è in fondo a sinistra, Desmond puoi accompagnarlo?- Chiede Jack rivolto a Desmond.

- Certo, vieni Lawrence. Da questa parte.- dice Desmond a Kutner facendogli il gesto di seguirlo con la mano. Hei come è che qui si usa di chiamare la gente per nome come se ci conoscessimo da un tempo immane?

- Mentre voi due,- Continua Jack. – Dovete andare fuori dall’accampamento, il tipo che abitava era piuttosto solitario, mi dispiace.- Spiega Jack

- O a me no... chiunque egli sia io sono più solitario di lui.-  Dico io dando un’ occhiata di sfuggita a Wilson.

- Non credo sia possibile... bhe... ora devo andare il dovere mi aspetta. E credo che mi aspetterà anche domani per spiegarvi il tutto. Che dire... Buonanotte? – 

- Si. Buonanotte.- Dice Wilson e Jack ci indica la strada per poi dileguarsi. Io e Wilson seguiamo le sue istruzioni e troviamo una tenda in mezzo al nulla dove entriamo.

È piuttosto piccola e per dormire c’è un grande telo a terra con sopra delle coperte. L’escursione termica qui deve essere forte. Al posto del cuscino c’è una coperta raggomitolata lunga quanto quello che si può definire “letto”.

Wilson si siede da una parte del letto

- E così questa sarà casa nostra da ora in poi?- Dice lui.

- Che bella casa...- Dico io cercando di essere ironico. Sono stanco da morire e mi infilo subito sotto le coperte anche se a giudicare dalla posizione del sole fuori è tardo pomeriggio, probabilmente le 7:00 o giù di lì. Wilson fa lo stesso infilandosi sotto le coperte accanto a me. Inizia a fare freddo, avevo ragione qui l’escursione termica è forte. Mi avvicino di più a Wilson e rannicchiato vicino a lui mi addormento.

 

Ciao a tutti gente!! Come potete vedere i primi misteri iniziano a emergere per i nostri cari dottorini... Bhe... spero che questo capitolo abbia soddisfatto il desiderio House/Wilson (anche se le leggero) di Lemnia!^^

 

Ringraziamenti:

 

 

Nike87: ma io sono contentissima che tu sia di nuovo qui!!!*_* bando alle ciance!! (che cretina che sono XD). Ho cambiato i dialoghi come mi hai suggerito e se devo essere sincera mi torna più scorrevole la lettura della storia thank’s you! Spero questa volta di averlo fatto abbastanza lungo il Chappy!! Altri due nuovi personaggi che sono di lost… bhè Jack credo che tu abbia capito come è mentre Locke ti dico poco perché nei prossimi capitoli probabilmente ci sarà u_u. dunque... lui prima di arrivare sull’isola era un paralitico che ha donato un rene al padre che, (senti come è riconoscente) lo aveva buttato da un palazzo di 20 piani circa (tranquilla è vivo). È andato in Australia a ritrovare se stesso dopo la paralisi e... ti puoi immaginare il continuo no? ^-^ Al prossimo Chappy! Spero che questo ti piaccia

 

PsYcHoGIRL_SYLARtheBEST: Ma anche io ti adoro!^^ Come potevo non mettere Charlie?? COME??? (ok non delirare Lady House…) Sei contenta che la storia prenda una piega Hilson? Bhe… sarà molto lenta la piega ad arrivare tenendo conto che questo è già il 4 capitolo… Per la mia storia nuova che ho messo rossa, non ti preoccupare la ho messa arancione. Ora la puoi leggere. Dimmi che sei contenta su ^^. Per quanto riguarda la tua fic ti prego, sbrigati ad aggiornare perché potrei finire in astinenza!!! (sono drogata dalla tua fic pensa ganzo a parte gli scherzi fra poco ci finisco per davvero in astinenza da Greg e Jimmy)*-*

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Capitolo 5
*** Ancora ***


È mattina e mi sveglio. Sento il corpo caldo di qualcuno rannicchiato accanto a me,House. Incredibile pensare che si sia addormentato appiccicato a me, non è da lui. Cerco di uscire da quella specie di letto e subito dopo sento un mugolio venire da House che sta mettendo il braccio dove poco prima c’ero io. Apre gli occhi.

- Buongiorno.- Dico io. House fa una smorfia e mi guarda male. – Hei, ma che hai?-

- Perché mi hai svegliato?- Chiede lui.

- Non è colpa mia se ti sei svegliato. Io mi sono solo alzato…- “E dato che mi eri appiccicato ti sei svegliato pure tu” Continuo nella mente.

- Ti sei alzato con la tua solita delicatezza da elefante immagino…- ribatte lui. Faccio una smorfia e mi avvio verso l’uscita della tenda facendogli segno di uscire.

- Aspetta Wilson!- Mi chiama House. Mi volto e mi siedo sul letto. Cosa avrà da dirmi?

- Dimmi.-

- Ho notato qual…- House si interrompe subito. Sento delle voci venire verso di noi. Qualcuno apre la tenda, Charlie.

- Buongiorno. Come è andata la notte? Immagino avete avuto freddo.- Davanti alle parole di Charlie mi giro verso House che teneva il broncio.

- Già… In effetti un po freddo faceva. – Dico io a Charlie.

- Sentite… Jack è dovuto partire verso l’accampamento degli altri, non abbiamo idea di quando tornerà… Mi dispiace. – Annuncia Charlie. Mi aspetto una reazione non molto amichevole da parte di House, ma per fortuna non arriva.

- Chi sono gli altri? – Domanda invece.

- Non lo so di preciso… so solo che non sono per niente amichevoli.-

- E Kutner?- Domando io. Strano che non sia venuto qui con Charlie.

- Lo vorrei sapere anche io. Lui e Locke sono spariti.-  Afferma Charlie. Cosa? Allora quando House ha detto che Kutner non è tanto normale aveva ragione!.

- Sentire… Jack non è ancora riuscito a placare le acque. Credo che finche non torna dovrete stare lontani dall’accampamento.- Questa non ci voleva.

- Fa niente.- Rispondo io prima che House parta con una delle sue.

-Intanto potete fare un giro. Io non posso venire con voi, la mia ragazza mi aspetta all’accampamento e Desmond è a pescare con Jin, un’ altro dei nostri.- Spiega Charlie. Ci saluta con la mano e se ne va. House attacca subito.

- E’ quello che stavo per dirti! Kutner è partito con il cervello, e solo una notte nella tenda di un pazzo è bastata per seguirlo chissà dove!-

- In effetti…, ma che possiamo farci?-

- Andarlo a cercare, ecco cosa!- Andarlo a cercare? È con un presunto pazzo e lo vuole andare a cercare? Forse devo credere che sia impazzito pure lui, ma non posso lasciarlo andare da solo. Tanto so che ha preso una decisone e ora è irremovibile.

- Andiamo  allora.-  Apro la tenda e faccio uscire House seguito da me.

- Ok, ma da dove iniziamo? Chissà quando è grande quest’isola!-

- Dalla foresta, non avrebbe senso cercarli lungo la spiaggia. Risponde House.

Entriamo nella foresta. È come me la ricordavo, fitta e piuttosto buia. Camminiamo per diverse ore senza una meta precisa. Inizio a pensare che ci siamo persi, non capisco più quale sia il nord e quale sia il sud. Sposto lo sguardo intorno a me e riesco a vedere della luce filtrare tra le piante.

- Hei, di qua.- Dico a House andando verso la luce.

Sento di nuovo il boato. Di scatto prendo il braccio di House e lo strattono all’uscita. Quando arriviamo fuori lo strano rumore si placa. Non siamo finiti alla spiaggia. Questo posto sembra un campo da golf. Mi fermo di scatto voltandomi verso House. Lui non se ne accorge e mi finisce addosso. Ha il fiatone, lo sento su di me. Hei, ma… si è addormentato sopra di me! Meglio non svegliarlo. Chiudo gli occhi e mi addormento anche io. Forse è la stanchezza generale, forse è che sono 2 giorni che non mangiamo, forse è che ci sto bene così, ma lo ho fatto. Sono sfinito. Istintivamente poggio una mano sulla schiena di House e dormo.

 

Continua…

 

Ringraziamenti:

 

Nike87: Grazie per i né… ci avevo pensato anche io e avevo chiesto un parere a una mia amica che mi ha detto di metterli senza accento… Ora la boccio… -_-  Per la lunghezza di questo capitolo credo rimarrai un po delusa, ma ho voluto creare suspense ( e magari non ci sono nemmeno riuscita XD). Sugli spoiler invece avrei abbastanza da dire, ma posso dire che ho visto quella puntata e devo ammettere che la morte di Amber mi ha reso la giornata felice! (Ora penserai che io sia un essere senza cuore^^). Inoltre ho letto uno spoiler che dice: “ House farà qualcosa di notevole e Wilson lo perdonerà”. Il mio cervello è già altrove *O* . Spero non mi abbandonerai dopo questo capitolo con suspense… Ciaooo

PsYcHoGIRL_SYLARtheBEST: Eh… anche io  vorrei essere uno dei due… *lady House inizia a sbavare e sognare ad occhi aperti, ma poi si ricompone* Spero che l’H/W si noti di più in questo Chappy!! *.* Mi dispiace se ci ho messo tanto ad aggiornare, ma ho i tuoi stessi motivi ç_ç. Dimmi che ne pensi di questo chappy!! ^^ ps: Ho visto che ti piace Heroes… anche a me!! Solo che non mi piace Sylar… Il mio preferito è Hiro! *.* Forse un giorno scriverò anche su Heroes… XD ( E povera te!!XD) Ciaooo!!

Lemnia: Ma se non è perfetto Jimmy chi è perfetto?? *O* Wow… grazie non credevo di essere così IC… sono realizzata! Io che ho sempre paura di cadere nell’OCC… ç_ç Non vedo l’ora di leggere il prossimo chappy della tua storia. Mi ha affascinata è più forte di me!XD Ciaooo!

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Capitolo 6
*** Un bacio ***


Sento delle voci. Delle voci che stanno discutendo. Non riesco a muovermi, ma sento delle voci che non ho mai sentito fin ora. Non capisco perché sono finito addosso a Wilson, ma non sto dormendo,no sono in catalessi. Immobilità assoluta, non riesco nemmeno ad aprire gli occhi,e a quanto pare non sono l’unico in questo stato. Sento Wilson immobile sotto di me, come se qualche cosa ci abbia colpito all’improvviso senza che noi ci fossimo accorti di nulla. Cosa è successo? Chi o che cosa diavolo è stato a farci questo?

- Era proprio necessario Ben?- Chiede la prima voce, una voce maschile che non ho mai sentito.

- Non potevamo sapere se era uno di loro o no. -  Risponde la seconda voce di rimando alla prima; un’altra voce maschile che fin’ora non ho mai sentito.

 A quanto pare chi ha risposto di Chiama Ben, ma chi è questo Ben? E’ solo il secondo giorno che passo su quest’isola, ma non ho sentito nominare da nessuno questo Ben. Qui o si è ottimisti o si è pessimisti, non ci sono molte alternative. Potrebbe essere uno dei tanti che vivono all’accampamento sulla spiaggia se si vuole essere ottimisti, ma potrebbe essere uno di quelli che Charlie ha chiamato “Gli altri” se si vuole essere pessimisti.

- Non credi di aver esagerato?- Chiede di nuovo la prima voce.

- No, la prudenza non è mai troppa. Inoltre non ricordo di averli mai visti questi due.- Risponde di nuovo la voce di Ben.

- Sono due miei colleghi. Eravamo sullo stesso elicottero, non sono loro.-Risponde per la prima volta la voce di Kutner?

Che ci fa Kutner con questi due che ci hanno fatto chissà cosa? E chi sono “loro”? Sono stanco di  tutti questi misteri. Non mi piacciono e tanto meno mi piace il fatto che Kutner ora faccia parte di essi. È una sensazione strana: credevo mi potessi fidare di lui,ma a quanto pare si è messo dalla parte di opposta alla nostra. Non gli importa per niente se siamo finiti in catalessi o se siamo appena fuggiti da quella cosa che ci rincorreva nella foresta; anzi, a quanto pare non prova il minimo interesse verso di noi e parla come se fossimo quasi a lui estranei… “Sono due miei colleghi.” .

Non siamo solo due semplici colleghi, io sono il suo capo accidenti! Mentre Wilson è pur sempre un suo superiore! La cosa mi da alquanto fastidio dato che non ha dato peso a quello che siamo io e Wilson… Che sia stato questo posto a cambiarlo? Mi sembra assurdo. Che questo Ben e il suo amico gli abbiano fatto il lavaggio del cervello? Improbabile… eppure è successo qualcosa…

- Va bene, ma ricordati una cosa: ogni persona che è finita in quest’isola c’è finita perché ha un preciso compito da svolgere per essa e tu sei uno di loro. Probabilmente puoi vedere Jacob, è stato lui a volere il tuo arrivo. Proprio come questi due. Per cui anche se li conosci non possono venire con noi. Non è il loro destino, e so che lo vuoi anche se non me lo hai ancora chiesto. Chiaro?- Risponde con prontezza Ben.

Chi è Jacob? Di cosa sta parlando questo qua? O sono finito in una sottospecie di manicomio o sto diventando pazzo o… c’è qualcosa di sensato in tutto questo. No, di sensato non c’è niente in questo posto. Da quando siamo precipitati sono successe un mucchio di stranezze inspiegabili, a partire dalla gamba che non mi fa più male a finire con questo Jacob che a quanto pare solo in pochi possono vederlo. Chissà a cosa starà pensando Wilson in questo momento. Probabilmente la sta pensando come me o probabilmente sta cambiando come Kutner. Non voglio perderlo, non lui.

- Si, chiaro.- Risponde Kutner di rimando a Ben.

- Dobbiamo muoverci ora, avremo tutto il tempo per le chiacchiere lungo il cammino. Abbiamo molta strada da fare.- Annuncia la voce di cui ancora non conosco il nome del proprietario.

- Si, è meglio se ci sbrighiamo. A Jacob non piace aspettare.- Risponde Ben.

Sento i passi dei tre uomini che sia allontanano verso chissà che direzione e rimango sopra di Wilson immobile. Non che mi dispiaccia stare sopra Wilson così, anzi mi fa sentire stranamente bene, la sua vicinanza provoca in me una strana sensazione… anche se mi potessi muovere sento che non vorrei interrompere questa specie di contatto, il che è una cosa stranissima. Non l’ho mai provata una cosa simile verso Wilson prima.

Sento di poter muovere di nuovo le punte delle dita e con un certo sforzo apro gli occhi e davanti a me vedo Wilson che tiene ancora gli occhi chiusi. Vedendolo così da vicino mi rendo conto di quanto sia bello nella sua semplicità, so di essere un uomo,ma cavolo non posso negare in nessun modo quant’ è bello. Quei lineamenti che lo fanno sembrare un santarellino, un uomo piuttosto timido e indifeso. Se si trovasse in mezzo a un omicidio chiunque non lo incolperebbe al solo guardarlo. Nessuno ha mai visto oltre quell’aspetto esteriore se non io , che posso vantarmi di averlo visto lottare contro le difficoltà senza arrendersi mai davanti a niente, nemmeno davanti alla prospettiva di finire in prigione per colpa mia durante il caso Tritter. Nessuno è perfetto,è vero, ma Wilson nella sua imperfezione sa essere incredibilmente perfetto.

Vedo Wilson fare una smorfia e poi aprire gli occhi. Dio quanto sono belli, di quel marrone autunnale che riesce a scaldare il cuore di chiunque. Profondi,sinceri, assolutamente perfetti. Non è l’aspetto di Wilson perfetto, è lui nel complesso che è perfetto, tutto in lui è perfetto.

Wilson fa per parlare, ma io poggio le mie labbra sulle sue con forza. Cosa diamine sto facendo? Sto baciando veramente Wilson o sto solo sognando? Mio dio, mi piace questa sensazione, ma lui come la prenderà la cosa? Se non ricambia i miei sentimenti non so se vorrà essere ancora mio amico. Non lo avrei mai detto, ma io, Gregory House ho paura della reazione che avrà James Evan Wilson davanti a questa sottospecie di bacio.

Sento le labbra di Wilson spingersi sulle mie con la lingua e io le schiudo senza opporre resistenza. La mia lingua contro la sua, scaturisce in me una marea di emozioni che non riesco a controllare. Metto le mie braccia vicino a lui in modo che possa abbracciarmi e spingermi maggiormente a se palpandomi. Ci stacchiamo per respirare, le sue mani ancora sul mio sedere e il mio corpo completamente disteso sul suo.

- G-Greg… - Cerca di dire Wilson che pare non sia per niente pentito di quello che è appena successo. Forse è un po’ imbarazzato, ma non pentito, lo capisco perfettamente, anche per me questo è una sorta di “novità”.

- Dimmi Jimmy…- Dico io cercando di essere il meno imbarazzato possibile.

- …-

- Ti è piaciuto?- Chiedo io. ma da dove le tiro fuori queste domande? Certo che gli è piaciuto! Altrimenti perché avrebbe dovuto rispondere al mio bacio?

- Io… si. – Mi risponde lui sempre più imbarazzato.

- Cosa dice il tuo cuore?-  Chiedo ancora io e Jimmy arrossisce. So cosa dice il suo cuore.

- Allora ascoltalo. – Dico io prima di baciarlo di nuovo.

 

 

Continua…

Ringraziamenti:

 

H W: Bhe… se ti è piaciuta la fine del cap prima mi immagino questa XD Kutner rimarrà un mistero per un bel po ancora…ma spero di aver reso dove sia in qualche modo “finito” Spero il chappy ti sia piaciuto!!^^’

PsYcHoGIRL_SYLARtheBEST: Spero non averci messo troppo ad aggiornare anche questa volta…, ma ho da scrivere anche l’altra e come se non bastasse sono in progetto di un’altra long su di loro… credo morirò… xD Spero questo chappy ti sia piaciuto e di non essere caduta nello sdolcinato con le ultime paroline finali… Per Heroes non so perché ma Sylar mi è diventato incredibilmente simpatico…com’è questa cosa?? Un’amante di Nathan e Hiro che gli piace Sylar?? O mamma…. ( Eh si ora mi piace anche Nathan.. xD) Che ne pensi del chappy?

Nike87: Accidenti… speravo di aver ingannato tutti, ma te non ci sei cascata riguardo all’ultimo pezzo finale… xD Brava hai avuto un buon intuito. Spero la continuazione ti sia piaciuta. Grazie, sono felice di essere migliorata nella scrittura… Pensare che all’inizio facevo un sacco di errori! ( stai a vedere che ora ne ho fatti una marea…) Per gli spoiler… li trovo prevalentemente su “spoilerati” (inoltre oggi in quel sito c’erano dei “dolci” spoiler sulla prima puntata della 5 stagione ^__^) Non vedo l’ora di sapere che ne pensi!

Kagura92: mi dispiace per le battute di Greg…ci soffro un sacco quando mi trovo costretta a non scriverle credimi…ç___ç Spero questo chappy ti abbia risollevato anche senza le mie amate battute sarcastiche ^^’

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Capitolo 7
*** Ritorno ***


L’abbiamo appena fatto? Cioè… mi sono appena baciato con House? Con il mio migliore amico? Lui? Impossibile… Eppure è successo. D’altronde di cose impossibili negli ultimi giorni ne ho viste fin troppe. È  strano… Baciarlo ha scaturito in me sensazioni che non ho mai provato in tutta la mia vita. Sensazioni che non ho provato con nessuna delle mie tre ex mogli, mi sentivo, e mi sento tutt’ ora che sono sotto di lui amato.

Lo guardo negli occhi perdendomi in quel mare di ghiaccio infinito e mi ci perdo come non ho mai fatto prima. Anche lui mi guarda, curioso. Mi ha chiesto cosa diceva il mio cuore e il mio cuore mi dice di stare con lui. Di amarlo.

Con una mano mi carezza delicatamente la guancia destra, non lo avrei mai creduto così prima d’ora. Con la mia mano sulla sua schiena lo stringo più a me baciandolo di nuovo, ma vengo interrotto da degli strani rumori che pare vengano dalla collina più bassa e che pian piano risalgono verso di noi. Non sono le stesse di prima. Queste son ben distinte.

Riprendo l’uso completo di me stesso in un baleno e spingo House ad alzarsi da sopra me, non vorrei che qualcuno ci faccia tornare catalettici di nuovo! Già… Ed è stato Kutner a farlo, mi sento profondamente tradito dal suo comportamento. Non so se ha farlo è stato questo posto con tutte le sue stranezze al seguito o se lui è sempre stato un bastardo traditore, ma l’ha fatto! E questo è inaccettabile da parte sua.

Li vedo arrivare, sono in tre. Due uomini e una donna. Il primo alto, biondo e con un’aria che non ispira neanche un briciolo di simpatia. Il secondo è il suo esatto contrario: non molto alto, di 110 chili minimo, e i capelli castani. La donna invece di un altezza normale, con i cappelli mossi e castani e una pistola nella tasca dei pantaloni.

Immagino che anche il primo ne abbia una da qualche parte.

- Hei e voi due chi siete?! – Urla contro di noi l’uomo biondo estraendo dalle tasche posteriori dei pantaloni una pistola come quella della donna. Io e House alziamo le mani e House risponde subito.

- Siamo due dei tre naufraghi caduti ieri con l’elicottero! -  Urla di rimando.

- Coso, credo siano quelli di cui parlava Jack lasciali andare. –

- No, non ci credo. – Insiste tenendo ancora la pistola puntata su di noi.

- E’ vero Sawyer, sono loro puoi abbassare la pistola. Li ho visti all’accampamento. –  Cerca di convincerlo la donna.

- Come vuoi tu lentiggini, ma sappi che non mi fido comunque. La gente parla, il loro amichetto si è dato all’avventura con Locke – Ribatte ancora prima di abbassare la pistola e riporla nella tasca. 

- Lui, non loro e comunque se l’altro è andato con Locke è perché ne aveva un motivo. –

- Ti fidi di Locke? –

- No, mi fido di Jack. –

- Hei noi siamo ancora qui! Possiamo sapere chi siete voi? No perché non vorrei che ci addormentaste anche voi come hanno fatto gli altri. -  Esordisce House.

- Gli altri chi? –

- Non avete risposto alla mia domanda. Chi siete? –  Chiede di nuovo House e prima che Sawyer possa ribattere l’altro parla per lui.

- Io sono Hugo Reyes, per gli amici Hurley, lui è James Sawyer (Chiamatelo Sawyer se non volete rogne) e lei è Kate Austen. -

- … Ora diteci chi sono questi altri! – Ribatte acido Sawyer.

- Il nostro amico, un certo Ben e… - Comincio io, ma vengo interrotto dalla voce di Kate.

- Ben?! Come è possibile? –

- Te lo spiego io lentiggini, Locke e Ben sono sempre stati d’accordo! E ora che sbucano dal nulla questi qua ecco che uno di loro si unisce a loro. –

- Tutto questo non ha un senso. Ben cerca di ucciderci tutti. Perché li avrebbe lasciati vivi? –

- Per il semplice fatto che c’èra il loro amichetto con loro. Sapevo che non dovevamo fidarci.

- No… Se fosse come dici tu a quest’ ora invece a essere in due quelli scomparsi sarebbero in quattro e uniti a Ben cinque. –

- Riportarli da jack non è una buona idea vero? – Chiede Hurley calmo.

- Si che lo è. È l’idea migliore. -  Risponde Kate sollevata da quella domanda improvvisa.

- Bene, - Dice Sawyer estraendo nuovamente la pistola e puntandola verso di noi. – Ma voi due starete in testa al gruppo. – finisce facendoci cenno di muoverci.

 

 43giorni fa

 

Come tutte le sere in cui non ho turno in ospedale mi guardo il Tg nel mio piccolo appartamento. Niente di interessate… Solo qualche incidente, qualche rapina, ma niente di rilevante. Che noia…

- Ma passiamo ora a un omicidio. Pare che la trentenne Kate Austen abbia fatto esplodere la casa del patrigno: Sam Austen nell’ Iowa. Denunciata dalla madre ora l’FBI la sta cercando per tutto il territorio statunitense.

È tutto per questa sera vi lascio al film “Harry Potter E L’ordine Della Fenice” buonasera. –

Non che questo sia chissà che… una ragazza a fatto esplodere la casa dove abitava il suo patrigno. Magari c’è un motivo. Sicuramente è meglio Harry Potter di Questa roba.

 

- Eccovi! – Ci chiama Jack. – Ma dove siete stati? Sawyer abbassa la pistola. –

- Ora te la vedi tu con loro “dottorino” – Detto questo Sawyer se ne andò facendo cenno a Hurley di seguire il suo esempio.

- Dunque eravamo andati a cercare Kutner… - Racconto tutta la storia. È incredibile come Jack mi ispiri fiducia… forse perché è un dottore come noi. O forse solo perché lì è un po’ il “capo”. House tace guardandomi raccontare. 

Con lui dovrò parlare dopo, e di cose più importanti. Per un attimo sono felice che Kutner se ne sia andato con Ben e (se ho capito bene) Locke.

Finite le spiegazioni Jack ci rassicura riguardo a Kutner e dopo averci dato qualcosa per la cena ci riaccompagna alla tenda.

- Dovete stare attenti, nemmeno io so cosa è il fumo nero. Cercate di starne il più lontano possibile. È meglio. Riguardo a Kutner… Non cercatelo più, so che è vostro amico, ma Ben è pericoloso. –

- Ormai non è più nostro amico. – Lo informa House prima di entrare nella tenda.

- Buonanotte Jack, grazie. – Lo saluto io prima di seguire House.

- Ciao. –

 

Continua…

 

Ringraziamenti:

 

Nike87: Dopo tanto sono finita un po nello sdolcinato… ç__ç Immagino che anche la parte iniziale di questo capitolo lo sia un po’, ma non sapevo in quale altro modo interpretare il loro primo bacio su quest’isola misteriosa dispersa nell’oceano… Mi son fatta capire vero? *Lady House incrocia le dita*  Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto e riguardo ai misteri… se devo essere totalmente sincera nemmeno io so le risposte… cioè alcune come “Chi è Ben?” si, ma altre come “Cos’è il fumo nero?” non ne ho idea… aspetto che il telefilm me lo dica (sperando che lo faccia presto ç__ç)
Ti è piaciuto questo chappy?

PsYcHoGIRL_SYLARtheBEST: Sono contenta che ti sia piaciuto l’ultimo pezzo :D *Lady House saltella sul posto come una matta* Nuooo io adoro le parentesi!!! Le faccio di contino!! xD Per quanto riguarda Sylar… si mi è simpatico, ma Hiro rimarrà sempre la mia icona di Heroes u_u  * Lady House si crogiola nella pazzia urlando “Yatta, New York!”* xD Spero tu torni presto!!

H W: Allora ti godrai i cari momenti House/Wilson per un po’ xD Tranquilla, Kutner non è diventato in alcun modo “il cattivo”, solo che scomparirà per un bel po’ xD La curiosità del tuo gradimento di questo capitolo come immaginerai è altissima!! :D

Lily Black90: Che billoooo dopo tanto tempo eccoti qui *_______*  Sono contenta matta che la mia storia per quanto sta diventando lunga ti piaccia!! E l’ultimo pezzo poi!! :D Immagino che ora ti aspetterai chissà che in quella tenda xD Attendo parere ^______^

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Capitolo 8
*** Voglio iniziare una storia ***


- Ricapitolando, Kutner è andato all’avventura  con questi Locke e Ben? –

- Si. –

- E ognuno di noi tre ha un compito preciso da fare su quest’isola. –

- Esatto. –

- Ma è assurdo!! Come può un isola chiamarci e darci dei compiti da fare? –

- E come può del fumo rincorrerci per tutta l’isola per ucciderci o fare chissà cosa? –

- Ok, basta. Sto avendo un incubo. Qualcuno mi svegli o rischio di impazzire. –

Lo guardo scettico. In effetti però ha ragione. È assurdo tutto questo.

Mi siedo sul letto e continuo a guardarlo. Voglio capire, dopo quel bacio provo un forte bisogno di proteggerlo. Ma perché c’è stato quel bacio? Non che mi sia dispiaciuto, anzi vorrei baciarlo di nuovo.

Questo non mi sembra strano, ma buffo: mai mi sarei sognato di baciare un uomo, poi lui! Si siede vicino a me con una mano sul viso e l’altra per terra. E’ confuso. Anche io lo sono, molto.

Sento una morsa allo stomaco e senza nemmeno pensarci stringo con la mia mano la sua. Wilson toglie l’altra  dal viso e le guarda stringendo la mia a sua volta.

Le dita intrecciate e il mio palmo sul suo dorso. Alzo lo sguardo e i nostri occhi si incontrano per non mollarsi più. Caldi, amichevoli, mi attirano come una calamita sempre di più finché le mie labbra non si poggiano sulle sue per un bacio a fior di pelle.

Chiude gli occhi dischiudendo le labbra lentamente e lo faccio anche io. Le nostre lingue a sfiorarsi piano per poi acquistare sicurezza andando più a fondo. La sua mano sul mio collo e il mio cervello che ha perso quel poco di razionalità che gli era rimasta.

Ci separiamo e lentamente riapriamo gli occhi. Il tuo sguardo imbarazzato che si rispecchia nel mio sicuramente anch’esso imbarazzato.

- Sai, sto iniziando a prenderci gusto. –

Dico spontaneamente. È vero, ci sto veramente prendendo gusto. Aspetto una sua risposta, non so che altro aggiungere a quello che ho appena detto.

- Sai? Non lo avrei mai detto. –

- Non che tu non stia facendo lo stesso, o mi sbaglio? –

- Non ti sbagli per niente. –

Posa di nuovo le sue labbra sulle mie e lo abbraccio sui fianchi spingendolo a me. Di risposta mette la mano libera intorno alla mia schiena e io continuando a baciarlo lo faccio venire sopra di me.

- Stai iniziando a prenderci fin troppo gusto. –

Sussurro quando ci stacchiamo. Lui parendo offeso si acciglia un attimo. 

- Se vuoi che smetta dimmelo subito. –

- Non mi pare di averti detto di smettere. Anzi, se continui mi fai solo piacere. Molto piacere. –

- Il tuo obbiettivo è scoparmi? –

Un colpo basso, sicuramente. E ora che li rispondo?  Lo voglio come non lo voglio. Insomma, ci conosciamo da anni e ora pare sia scoppiata una scintilla. Mi son voluti 10 anni per capirlo, il sesso può anche aspettare, ma lo desidero tantissimo in questo momento.

- In che senso hai formulato questa domanda? Perché non so se l’ho compresa a pieno. –

- Ok riformulo, vuoi solo scoparmi o iniziare una storia? –

Ok, questa domanda è parecchio imbarazzante. Facile dire “scoparti” ma difficile dire la verità “Voglio iniziare una storia con te”, non posso dirlo così all’acqua di rose!

- Perché tu cosa vuoi? –

- Prima rispondimi tu. –

E’ ancora sopra di me e attende una risposta e io cerco di prendere tutto il coraggio che ho.

- Sono disposto a iniziare una storia, ma se tu non vuoi non sei obbligato a farlo. –

- E se ti dicessi che è troppo presto per il sesso, tu come reagiresti?  

- Capirei e aspetterei, ma so che non lo pensi e che tu vuoi farlo senza il bisogno di aspettare. -

- In effetti, mi conosci fin troppo bene e praticamente sai leggere i miei pensieri e il mio stato d’animo come un libro aperto. –

- Pensa, è una delle mie più grandi qualità, e comunque anche tu riesci a leggermi come un libro aperto, non posso avere un segreto che tu lo sai. –

- E ti rompe questo? –

- No. –

Ghigna un attimo prima di rompere le distanze con un bacio profondo. Le sue mani che percorrono il mio corpo con l’intento di spogliarmi e le mie che rispondono senza il bisogno di sentirselo dire dalla ragione.

I baci continuano l’uno dietro l’altro e dopo poco sento il suo corpo nudo posarsi nuovamente sul mio provocandomi eccitazione mista al desiderio più profondo.

Mi bacia sul collo e chiudo gli occhi per riaprirli quando si stacca tornando alla mia bocca. Non lo credevo così frenetico a letto, ci credo che ha avuto 3 mogli e svariate amanti!

- Ti prego Jimmy… - Mormoro sulle sue labbra.

- Siamo intraprendenti oggi dr House? –

- Vuoi uccidermi oggi dr Wilson? –

Detto ciò scende lentamente fino ad arrivare dove tanto desideravo e posa delicatamente le sue labbra sulla pelle sensibile anche al solo tatto. Quando la sua lingua si mi tocca gemo debolmente.

La sento muoversi sicura, calda. Perdo completamente la cognizione dello spazio e del tempo aprendo maggiormente mentre un’ondata di emozione mi travolge i pensieri.

- Jimmy, credo di… -

Cerco di dire cercando di regolare il mio tono il più normale possibile. Li basta per capire e staccarsi velocemente e tornare alla mia bocca.

- Se stai per venire devo dichiararmi assurdamente bravo per essere la prima volta. –

Lo attiro a me per un bacio come per dirgli si prima di venire. Non è bravo, è bravissimo. Si stacca lentamente da me mettendosi alla mia destra e poggiando la testa sul mio petto.

- Questa ti va bene come risposta alla domanda di prima? –

- Quale? –

- Cosa voglio. –

- Da quello che mi hai dimostrato la tua risposta sembra “scoparmi” –

- Ti sbagli, non voglio solo fare sesso, voglio iniziare una storia come te. –

Passo il braccio attorno alla sua schiena come risposta e dopo poco mi addormento continuando a pensarlo. A pensare come la nostra vita cambierà ora.

Continua…

 

Salve a tutti!!

Dunque, ringrazio tutti quelli che continuano a seguirmi. Vorrei scusarmi per il ritardo, ma sto scrivendo molte long e mi è difficile stare sempre dietro a tutte. Per quello che è successo in questo capitolo siate clementi, è la prima volta che scrivo scene di questo genere e mi c’è voluto un po’ prima di finire il capitolo. Spero di non esser stata banale o sdolcinata con questo chappy, se è così scusatemi, ma non lo credevo così difficile scrivere certe scene ç___ç Con questo questa volta ringrazio tutti e al prossimo chappy!! ^__^

 

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Capitolo 9
*** Scappare ***


Il fuoco è ancora acceso davanti a me. Lo vedo far luce nella notte. Lo guardo da sotto le coperte e aspetto il momento giusto per scappare. Non avrei mai immaginato che  questo è il mio destino. No, ognuno deve scegliere il proprio, non deve essere imposto da due pazzi incontrati su un’isola deserta.

Il mio non è quello che dice Locke, il mio è di andarmene da qui e per farlo devo ritornare da House e Wilson. Accidenti, sono stato un povero stupido!! Perché mi son lasciato trascinare da i racconti di questo povero strampalato??

Credo che sia il momento. Dovrebbero dormire spero. O questi due non dormono nemmeno?? Che domande stupide! Credo di impazzire.

Mi alzo lentamente scostando la coperta mi avvicino senza far rumore agli alberi. Cammino per un pochino di tempo accompagnato dalla flebile luce del piccolo falò finché non la vedo sparire. Sento degli strani rumori vicino a me, come dei sussurri.

Mi fermo nel buio completo e mi volto in tutte le direzioni, ma è troppo buio. Non vedo niente e nessuno. Poi un boato. Oh merda… 

Prendo a correre con le mani davanti a me andando nel panico totale. Cazzo non vedo niente, le piante, gli alberi mi colpiscono ovunque. Ho paura che quella cosa mi prenda. Prendo svariati rami in faccia, ma il dolore al momento può aspettare e corro senza sapere dove vado.

 

- Sai Lawrence quest’isola in qualche modo ci rende speciali. –

- In che senso? –

- Prima di arrivare qui ero un paralitico, non potevo andare da nessuna parte senza la sedia a rotelle. –

- Come House? Lui era zoppo. –

- Si proprio come lui più o meno. –

- Che significa più o meno? –

- Significa che la nostra storia qui sull’isola è diversa. Il nostro destino è diverso. E’ Jacob a scegliere il nostro destino. Quello che… succede qui dipende da lui solo da lui e quando prendiamo delle scelte lui sa cosa comportano.–

- Non ti seguo. –

- In pochi possono vedere Jacob e chi ha questa fortuna come me e Ben la utilizziamo per chiedergli cosa è più giusto da fare in determinate situazioni. Sono successe un sacco di cose qui e non puoi nemmeno immaginartele. –

- Sono morte molte persone non è vero? –

- Si. Era inevitabile che morissero. Sai io avevo un come dire “compagno di avventure” con cui cercavo di scoprire e risolvere le stranezze di questo posto si chiamava Boone ed era proprio come te. –

- Cosa è successo a Boone? –

- E’ morto Lawrence. Era il suo destino. –

 

Vedo una luce tra la vegetazione e velocizzo ancora di più il passo per raggiungerla. 

 

Continua…

 

Ringraziamenti:

 

Nike87: Sempre felice che tu mi rompa con i tuoi consigli!! Dunque… Lo so che i capitoli cono corti, ma a ogni scena ho bisogno di cambiare il personaggio ( e di lasciare suspense come nel telefilm XD). Credevo fosse il momento di rimettere mano su Kutner che in seguito spiegherà un bel po di cose. xD Per la scena del capitolo precedente… Ho paura che sia stata un abominio >.<. Ero tutta concentrata nelle scene e non ho badato molto alla grammatica e allo scorrimento delle frasi ç__ç. [ E’ la prima volta ho bisogno di compassione!! XD]  Per la tua reputazione… si si tranquilla ti capisco ;) Spero di non essere stata noiosa con questo capitolo ç_ç

H W: Grazie!! *Me commossa* . Spero che anche se non è né su House né su Wilson questo capitolo ti sia piaciuto comunque!! Dopotutto è sul nostro amato Kutty!!! XD

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Capitolo 10
*** Nella notte ***


Greg dorme, ma io sono sveglio e guardo la luna attraverso la stoffa della tenda. E’ bellissima.  Greg ancora abbracciato a me russa lievemente.

E’ tutto così tranquillo… Così perfetto.

Sento un rumore inaspettato. Come un boato. Mi giro verso il rumore e sveglio Greg.

- Ma che… -

- Shhh!-

- Jimmy che diavolo…?! -

Non dico niente e mi rimetto i vestiti addosso davanti a lui che era rimasto a guardarmi imbambolato.

- Che c’è? –

- Niente. – Si limita a rispondermi e si veste pure lui.

- Vieni. –  Dico uscendo dalla tenda.

- Ma che ti prende? –

- Ho sentito un boato. –

- Potrebbe essere stato solo il verso di un gufo. –

- Greg, qui non ci sono gufi. –

Un altro rumore. Questa volta diverso dal precedente e più vicino. Ci giriamo entrambi verso le piante e vediamo una sagoma scura uscirne. Un uomo che sta guardando dietro di sè.

- Hei tu! – Lo chiama Greg.

L’individuo si gira e riesco a riconoscerne i lineamenti illuminati dalla luna. Kutner.

- House, Wilson!! – Urla correndoci incontro.

Io e Greg siamo abbastanza vicini che Kutner ci abbraccia tutti e due in una volta sola. Ha il fiatone, quanto avrà corso?

- Tu… - Mormora Greg.

- Vi prego. Non arrabbiatevi con me. Posso spiegare tutto. –

- Anche io ho un paio di cose da dire. Tipo, siamo andati a cercarti nella foresta, subito dopo siamo stati inseguiti da un mostriciattolo e senti un po’? Ci hai drogato! –

- Non sono stato io. E’ stato Ben. –

- Non mi importa chi è stato! Tu eri con lui! –

- E’ vero, ma quando ho visto quello che fanno alle persone ho chiesto spiegazioni a Locke e lui… ha detto che il nostro destino non è per niente roseo. –  Racconta velocemente, nervoso.

- Perché dovremmo crederti? –

- Perché sono scappato House!! Ho paura delle cose che ha detto! –

- Cosa ti ha detto? –

- Che un suo amico è morto semplicemente perché “era il suo destino”. E’ pazzo! –

- Mi sembra sincero House. – Li interrompo io chiamando Greg come ho sempre fatto.

- Qui i pazzi mi sembrano più di uno. – Risponde un po più calmo Greg.

- Stai parlando di me non è vero? –

- No. Tu sei solo stato un’idiota. –

- Grazie. –

- E’ vero Kutner. Sei stato un vero idiota. Locke ti avrà raccontato qualche cazzata e tu lo hai seguito subito come un cagnolino. –

- Ha detto che quest’isola ci rende speciali e che ognuno di noi ha un compito preciso qui. – 

- Cazzate! – Esclama subito Greg davanti a quelle parole a dir poco assurde. Assurde ma vere.

Eppure so che una parte di lui ci crede. Mi basta guardare la sua gamba per rendermene pienamente conto.

Kutner rimane zitto.

- Kutner… Forse è meglio se ora vai da Jack e gli racconti l’accaduto. Ok? – Dico io mantenendo la calma.

- Non dobbiamo fidarci di Jack. –

- E questa cos’è? Un’altra cazzata che ti ha raccontato il tuo caro Locke? Dimenticati quello che ti ha detto! Ti ha preso per il culo lo vuoi capire? Nessuno è contro Jack non vedo perché noi dovremmo esserlo! –  Greg non riesce a restare calmo come me.

- Forse hai ragione. – Ammette Kutner.

- No io HO ragione. – Lo corregge e poi continua. – E ora vai da Jack. –

Annuisce e si avvia a ovest seguendo il mare verso l’accampamento non molto lontano. Lo vedo ancora agitato, ma credo che abbia capito di essere perdonato.

Quando sparisce sento i palmi delle mani di Greg sulla mia pancia e subito dopo sento il suo corpo attaccato al mio da dietro. Mi giro lievemente verso di lui cercando le sue labbra e lo bacio.

Lui risponde con dolcezza e mi sciolgo dal suo abbraccio girandomi completamente. Metto le mie mani sulle sue guance e cerco nuovamente la sua lingua che lui mi offre volentieri.

Le sue mani finiscono sulle mie gambe e inaspettatamente mi solleva da terra tenendomi in braccio.

Metto le braccia intorno al suo collo per rimanere aggrappato.

Non so di preciso cosa ci sta succedendo ma mi piace.

- Non pensavo tu fossi così leggero. – Sussurra.

- Greg però sono stanco morto. E’ meglio se andiamo a dormire. –

 

Continua…

 

Ringraziamenti:

 

H W: Tranquilla… Nessuno vuole uccidere il nostro amato Kutner. (Spero) XD Grazie!! Rieccoci a Jimmy!! =) Che ne pensi di questo chappy?

Nike87: Bhe sicuramente non avrei mai abbandonato Kutner. Dopotutto la storia si incentra anche su di lui no? Sicuramente non mancherà tra le varie parti di House e Wilson. E’ un personaggio che ammiro molto (difatti è diventato uno dei miei preferiti) mi piace il suo modo di fare! Spero questo capitolo sia stato di tuo gradimento. ^_^

Lily Black 90: L’importante è che la mia fic ti piaccia no? Per la tua fic… Che dire?? Forse…. E’ BELLISSIMAAAAAA!!! Mi piace un sacco!! Soprattutto le parti in cui sono soli soletti… Aww… *____* Sei… troppo brava!! Tutte le volte mi fai rimanere così: [ *ççç* ].

Non vedo l’ora che tu aggiorni! Sta diventando “La storia Vicodin”. XDXD Solo… perché hai cambiato il titolo? o.O

 

Ciao a tutti!!! Spero commentiate! Sia in bene che in male!

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Capitolo 11
*** Senza paura ***


Mi sveglio con James abbracciato a me, non voglio svegliarlo è così bello quando dorme. Sembra così indifeso, come se la sua vita dipendesse tutta da me e da nessun’altro. I suoi lineamenti dolci che ricordano quelli di un bambino, il suo respiro regolare e la sua espressione serena, mi fanno capire che ormai non sono più solo. Ne sono totalmente felice, ma ho paura d’amare.

Ho paura che poi mi ferisca come aveva fatto Stacy, da quando se ne è andata ho sempre avuto e tutt’ora ho paura d’amare. Perché? Sento di potermi fidare ciecamente di James senza nessuna eccezione, non so perché, ma sono incondizionatamente innamorato di lui. Sono disposto ad amarlo con tutto me stesso. Conoscerà un mio lato che non ha mai conosciuto, sono certo che anche io conoscerò il suo.

Non lo avrei mai detto: io amo James e voglio amarlo senza paure.

Sento che si sta svegliando e lo guardo mentre apre lentamente i suoi occhi marroni.

      -          Buongiorno. –  Dice con la voce ancora assonnata.

Non faccio in tempo a rispondergli che mi bacia e cedo completamente alle sensazioni fregandomene della maschera di cinismo che ho costruito in tanti anni. Rimango comunque lucido e mi ricordo che non siamo soli su quest’isola.

- Jimmy… - Cerco di dire interrompendo quel magnifico bacio.

-          C’è qualcosa che non va? –

-          Non possiamo. –

-          Che hai intenzione di dire? –

-          Non qui, Jimmy se ci vede Kutner…  -

-          Scusa. – Dice prima di darmi un bacio leggero e alzarsi.

Lo seguo e gli cingo i fianchi per avvicinarlo a me e lui mette le sue braccia dietro la mia schiena.

-          Dopo  faremo tutto quello che vogliamo, ce ne andiamo da soli da qualche parte ok ?  -

Annuisce e poso le mie labbra sulle sue.

-          E’ permesso?  -.

Ci stacchiamo rapidamente al suono della voce di Kutner e rispondo.

-          Vieni pure. –

-          Ciao, vi ho portato la colazione. – Dice entrando a testa bassa.

-          Kutner, grazie! Non importava. –

-          Non importava? Io morivo di fame e non importava??  -

Alla mia battuta James e Kutner ridono spontaneamente e avverto un sorriso nel vedere James ridere così.  Mi viene naturale, che cosa posso farci?

-          Volevo chiedervi se vi andava di accompagnarmi a prendere quelle poche medicine che ci sono sull’elicottero per Jack?  -

-          C… -

-          Certo che no, non ho voglia di ritornare là grazie. Non è divertente scappare da un mostriciattolo perennemente per un ex zoppo sai? –

-          Ok, chiederò a Charlie o Desmond. –

      -          Ecco bravo, vai.  –  

Kutner così esce  e si dirige nuovamente verso l’accampamento..

             -        Vuoi passere dei momenti felici con me o li vuoi passare con Kutner?? –

             -         No ma Greg… -

             -      Cosa, vuoi una cosa a tre? Tu chiedi troppo!!  Non ho avuto molta attrazione per gli indiani. Certo se mi metti davanti Foreman corro subito fra le braccia di Kutner…  -

            -      Greg la vuoi piantare? –

            -        No, mi diverto troppo! –

                    Non cambierai mai vero? –

            -        No James, l’isola non cambia le persone. L’ho sempre detto, “La gente non cambia mai.” Siamo noi a voler credere che sia così Jimmy. –

Mi guarda come dire “lo so.” E rompe subito il silenzio creato fra noi.

           -       Allora dove mi vuoi portare?  -

           -        Che ne dici di andare a fare un  bel bagno? –

           -       Dico che è un ottima idea. –

Continua…

H W: Bhe certo! Ok forse sei rimasta così -> O.O per la battuta di House… Tranquilla non voglio trasformare la storia in una OT3! Anche se credo che alla fin fine non ti dispiaccia eh?? XD Dimmi che ne pensi!

Lily Black 90: Bhe la storia del Vicodin in senso che la tua storia mi ha dato dipendenza e se non la continui presto andrò in astinenza e mi taglierò le vene!! xD Che dire, grazie! Spero ti sia piaciuto anche questo chappy!

PsYcHoGIRL_SYLARtheBEST: Ma lo sai che appena ho letto il tuo nome mi è venuto un sorrisone che non finiva più e la faccia a ebete?? Sono felicissima che la mia storia ti piaccia!!

Ladyevil1: Mi dispiace per il tuo cuore Huddy, ma d’altra parte il mio è 100% Hilson pure!! Piangerà ancora, i momenti Hilson che ho programmato in questa storia sono tanti, mi dispiace. Comunque sono felicissima che nonostante tutto la mia storia ti piaccia e spero continuerai a seguirmi comunque!! Che ne pensi di questo chappy?

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Capitolo 12
*** Jacob ***


Spero di non essermi perso. Questa non mi sembra la strada che avevo percorso nella fuga con House e Wilson. Questa foresta è schifosamente tutta uguale, gli alberi uguali, i cespugli uguali, pure i sassi sono uguali!

Sento un rumore alquanto strano. Ok, devo stare calmo, non era niente di cui preoccuparsi. Forse è stato uno scoiattolo o un uccellino... 

Di nuovo i sussurri che avevo sentito prima di scappare per la prima volta dal fumo nero. Mi guardo intorno intimorito e intravedo qualcosa di scuro fra la fitta vegetazione. Deve essere sicuramente l’elicottero. Mi dirigo verso quella stana macchia scura tra il verde e quando scanso l’ultima pianta al posto dell’elicottero vedo una casa vecchissima a giudicare dalle condizioni esterne.

Più che una casa sembra un piccola baracca abbandonata, chissà cosa c’è dentro, sicuramente andare a vedere non fa male a nessuno no? 

Mi avvicino lentamente alla porta, chissà quanto tempo è che questa casa è qui. Prendo una piccola lanterna appoggiata vicino alla porta e l’accendo con dei fiammiferi trovati vicino ad essa.

Con una mano spigo piano la porta e con l’altra tengo la lanterna in mano con ansia crescente. Non so da dove viene, mi piacerebbe molto saperlo, ma quella strana casa abbandonata mi mette timore in una maniera mai provata.

La porta si richiude da sola non appena varco la soglia e la fievole luce emanata dalla lanterna illumina un tavolo con una sedia a dondolo che... cavolo, come fa a muoversi da sola?! Un lieve sussurro.

- Lawrence. – Oddio, ora sto perdendo la calma. Rimango zitto.

- Non avere paura. –

- C-chi sei?? – Domando voltandomi in tutte le direzioni.

- Il mio nome è Jacob. –

Jacob, non sarà quel Jacob di cui mi parlava Locke in seguito a tutte le cose sul destino morte eccetera? Ora le opzioni sono due: o sono pazzo come Locke o quello che mi ha detto è tutto vero. E se ci forse una terza opzione? House ha detto che quello che quello che dice Locke sono tutte bubbole perché è pazzo ok, ma se nessuno dei due avesse torto?

Se entrambi avessero ragione allora io potrei morire ascoltando quello che mi dice Jacob, perché se ho ben capito tutto quello che fanno Locke e Ben è stato comandato da lui. Perché non potremmo essere finiti su quest’isola per puro e semplice caso? Questa è la domanda che mi tortura più di tutte al momento.

Non ci capisco proprio niente di tutta questa faccenda, è come una ragnatela: troppi fili che si intrigano l’uno con l’altro.

Infondo devo riflettere: Quale sarebbe il nostro compito qui? Siamo solo tre dottori niente di più. Nessuno di noi tre è in grado di scalare montagne, uccidere bestie feroci o alcunché. Almeno credo. E se fosse tutto diverso? Se noi fossimo quello che non dovremmo essere? Se dentro di noi si cela un istinto di cui nessuno ne ha mai sentito la presenza?

Devo smettere di darmi il tormento, o rischio di diventare pazzo a tutti gli effetti. Forse fuggire dalla realtà è la cosa migliore, non posso tenermi tutte queste complicazioni solo per me. Devo scappare, di nuovo.

Afferro la maniglia della porta e esco più in fretta possibile lanciando la lanterna dove l’avevo trovata ed essa si spenge all’istante. E corro, non so dove sto andando e non mi importa più di tanto, la cosa più importante è che mi allontani da quella baracca al più presto, senza guardarmi dietro.

Prima di uscire riconosco la parola “Aiutatemi”, sempre quel bisbiglio inquietante. Forse è una ragione valida per girarsi, ma non lo faccio e continuo a correre finché non inciampo su qualcosa di duro, un pezzo dell’ elicottero.

Mi alzo velocemente e mi volto in direzione di dove sono arrivato per vedere se sono stato seguito da qualcosa o qualcuno. La mia testa è sempre più incasinata, cosa voleva dire quell’aiutatemi? Può essere stata solo un’allucinazione? Perché se non lo fosse allora perché parlava al plurale? Ero solo cavolo!

Già e  anche ora sono solo, forse è meglio se faccio quel che dovevo fare e tornarmene da dove son venuto, e a questo punto si formula un nuovo problema: come cacchio faccio a ritrovare la strada da cui son venuto??

Dove sono House e Wilson quando servono?? Aspetta... “Aiutatemi”, non stava per caso parlando di noi tre vero?! Poco importa, di qualsiasi cosa voleva aiuto non tornerò di certo indietro e tantomeno ci porterò loro due. Già ci volessero venire in giro con me.

Se fossero venuti sarebbe stato tutto sicuramente più semplice. Il buon senso di Wilson non ci avrebbe fatti andare in quella baracca, ma House avrebbe insistito così tanto da convincerlo e probabilmente mi sarei sentito meglio con qualcuno invece che con una sedia a dondolo che si muove da se e una voce nella mia testa.

Prendo quello che mi serve e mi avvio verso il punto estremo della foresta sperando fortemente che sia la spiaggia. Se la trovo sarà più facile tornare indietro.
Continua Grazie a tutti e scusate per il ritardo, ho avuto problemi di Adsl ^^'

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Capitolo 13
*** Mare ***


Il sole del mattino non è ancora spuntato del tutto. Le onde del mare si muovono silenziose sulla sabbia, il silenzio assoluto. Greg è già a torso nudo e porta una mano sul mio fianco per togliermi la maglietta mentre ammiro il mare aperto davanti a me.

Non oppongo resistenza e alzo le braccia aiutandolo nella sua impresa e tolta la maglietta mi giro verso di lui mettendo entrambe le mie mani sui suoi fianchi. Mi bacia e mi lascio andare mentre lui prende in mano la situazione. Mi toglie il resto dell’indumenti e mi prende in collo per...

- Ehi, ma cosa diavolo stai facend... –

Mi lascia andare in acqua con il suo solito ghigno divertito stampato in faccia e in un batter d’occhio mi raggiunge e mi bacia con decisione. Intanto io come la prima volta, perdo ogni briciolo di razionalità che ho in corpo e rispondo con voga.  

Appoggia tutto il suo corpo sul mio, in acqua sembra più eccitante che all’asciutto. Lo bacio sul collo e lui stringendosi più forte a me ondeggia il bacino sul mio facendo gemere entrambi di piacere. Cerca le mie labbra e gliele offro con entusiasmo.

Ci stacchiamo per riprendere fiato e lui posa delicatamente le sue mani più e più volte sul mio membro facendomi gemere  ogni volta più forte. Faccio scivolare le mie braccia attorno al suo collo per non cadere a terra.

Mi bacia dietro l’orecchio fino a scendere sulla mascella per tranquillizzarmi, ottenendo l’effetto contrario. Il mio corpo si irrigidisce e Greg toglie una mano dal mio membro e mi carezza un fianco, questa volta funziona abbastanza bene.

- G-Greg... – Cerco di dire debolmente tra un gemito e l’altro.

Prima che potessi dire altro mi zittisce con un bacio profondo. La mia lingua e la sua che si muovono in una sintonia perfetta

- Non c’è bisogno di chiedermelo Jimmy, sono già tuo. –

Come al solito ha già capito tutto.  Rilasso il mio corpo fra un respiro spezzato e l’altro e lui si mette alle mie spalle baciandomele dolcemente. Lo sta per fare, me lo sento, sta per penetrarmi e io mi sento assolutamente pronto a ciò.

Le sue braccia scivolano sul mio petto stringendomi forte e le sue labbra si posano sul mio orecchio.

- Dimmelo se ti faccio male ok? –

Annuisco piano e lui mi penetra con spinte di volta in volta più forti e il suo respiro diventa affannoso come il mio.

Non ce la faccio più, vorrei gridare più forte che mai il suo nome e riuscire a descrivergli il piacere che mi sta facendo provare, ma le parole mi muoiono in bocca. Quando si ferma esausto mi posa un lieve bacio sul collo prima di uscire dal mio corpo e venire molto di ritardo rispetto a me.

Gli carezzo una guancia e lo bacio sulle labbra con tenerezza rilassandolo.

- Andiamo dentro, sei esausto. –

Lui annuisce e rivestendoci torniamo nella tenda. E’ appena mattina e sono già esausto, mi metto sul letto seguito da Greg e chiudo gli occhi pensando a quanto è appena successo.

E’ esausto pure lui e si mette al mio fianco facendomi appoggiare la testa sul suo petto e accarezzandomi la guancia con l’indice e il pollice con una delicatezza in associabile alla persona che è Greg.

- Hai sentito dolore? –

- L’unica cosa che ho sentito è stato il piacere alla massima potenza. – Sussurro.

Si lascia andare un sorriso e mi bacia i capelli.

- Però c’è una cosa che mi dispiace... –

- Quale? –

- Beh ecco... forse farlo su un letto vero anziché in acqua o qui sarebbe... un po’ più comodo ecco. –

Greg questa volta scoppia in una risata sonora che non mi sarei mai immaginato di vedere da lui, mi stupisce ogni secondo di più.

- Chi lo sa... forse il tuo desiderio si avvererà Jimmy. –

 Sento le voci di un uomo e di una donna e mi stacco da Greg per tentare di riconoscere le voci.

- Ancora non riesco a capire perché ti fidi così cecamente di quei tre Jack, possono essere spie degli altri non credi? -  La voce di Kate Auston.

Jack tace e quando arriva alla tenda si ferma per un attimo prima di andare oltre.

- Voglio crederci. – Sussurra quasi a se stesso, per poi aprire.

- Ciao Jack, a giudicare dalla faccia non porti buone notizie. –

Irrompe Greg. A quanto pare a Kate l’osservazione che ha fatto non le è piaciuta molto.

- Gli altri hanno catturato Lawrence, uno di loro è venuto all’accampamento e ha detto che vogliono anche voi due. –

Silenzio assoluto, Greg posa un attimo lo sguardo su di me e si volge di nuovo verso Jack.

- Che dobbiamo fare? –

Jack estrae dallo zaino due pistole e ce le porge.

- Liberarlo e fare due chiacchiere con Ben. Gli altri hanno già ucciso molti di noi, e non vogliamo che succeda un’altra volta. Loro vogliono voi tre e per avervi non vi uccideranno, ma non posso garantivi che non vi faranno del male. –

Greg prende in mano una pistola e la mette a un lato dei Jeans.

- Tu resta qui. – Cerca di impormi Greg mentre si dirige fuori.

Come può solo sperare che io gli dia retta?  Afferro l’altra pistola nella mano di Jack e trattengo Greg per un braccio mettendo la pistola al suo posto nei Jeans.

- Greg, non se ne parla nemmeno! –

- Jack ora andiamo, lasciali decidere da soli. –

Jack annuisce a Kate e se ne vanno dando un “Buona Fortuna” a entrambi.

- Jimmy, no. Non verrai con me. –

- Perché no, Greg? Perché dovrei starmene qui mentre tu rischi la vita? –

- Perché non voglio che ti succeda qualcosa, ecco perché! –

- Greg, se credi che qui stia al sicuro ti sbagli di grosso. Io vengo con te! –

- Sognatelo! –

- No grazie, preferisco la realtà. –

- Jimmy, lo sai che tanto vinco io, perché ti ostini? –

- Ti ho sempre lasciato vincere, la cosa è diversa. Quindi vengo con te. Punto e basta, fine della storia. –

Greg abbassa lo sguardo sconfitto. C’è rimasto male, ma io so essere testardo quando voglio e ora voglio andare con lui a qualsiasi costo.

- Grazie. – Sussurro prima di baciarlo.

Continua...

Mio dio... ho superato me stessa, che lungo! Spero di non essere stata OCC con loro due e... ve l’aspettavate una scena così all’inizio vero?? XD Scusatemi vi supplico per il ritardo e per la mia assenza nel recensire le vostre storie. ç.ç

Ringrazio:

 

HW:  Ebbene... il problema di collegarmi ha internet si era ripresentato! ç___ç Spero che il problema non si ripeti, comunque sia di questi tempi se sparirò sarà una cosa del tutto normale!* Me piange disperatamente.*

Sono contentissima che il capitolo precedente ti sia piaciuto e spero che questo dati i fatti e i soggetti ti sia piaciuto ancora di più! xD

So che pensavi che Kutner fosse arrivato alla spiaggia ecc... beh ci sarebbe arrivato se non fosse stato per gli altri... Lo so forse sono un po’ cattiva con Kutner su questa storia, ma tranquilla non succederà niente di gravissimo al nostro Lawrence. Ok non posso dire più di tanto! (suvvia mi capisci no? xD) Cavolo io con la quinta serie mi sono fermata al terzo episodio mi pare... e al momento non li posso nemmeno cercare, sono curiosissima!! Dimmi che ne pensi di questo! =)

Lily Black90: Tesora!! Sono contenta che continui a piacerti!! Lo so, Jacob fa sempre il suo effetto... poi nel telefilm vero e proprio quando si vede... o.o Spero che ti sia piaciuto anche questo chappy, dimmi che ne pensi!!

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Capitolo 14
*** Ti amo ***


Sono un ora e mezza buona che camminiamo fra le piante. Sto iniziando seriamente pensando che abbiamo sbagliato strada, a quest’ora dovremmo essere già arrivati! I raggi del sole filtrano tra gli alberi e illuminano tutta l’immensa e foresta che pullula di verde ovunque... James cammina al mio fianco senza dire niente. Chissà a cosa sta pensando,  forse a noi, forse al nostro destino, forse a come sarebbe stata la vita a casa se avessimo iniziato una storia lì, e se sarebbe mai iniziata...  

- Greg hai sentito? –

- Sentito cosa? –

- Un rumore. Sembrava un... bramito. – La sua voce assume un tono più preoccupato ora.

Sposto leggermente la mano verso la pistola nei miei pantaloni fino a sfiorarla mentre Jimmy rimane immobile con lo sguardo fisso sugli immensi cespugli che ha davanti. Il fruscio di qualcosa che si muove tra la vegetazione sempre più vicino.

- Jimmy credo... –

Non faccio in tempo a finire la frase iniziata che qualcosa di grosso e bianco che riconosco subito come un orso spunta dalle foglie proprio davanti a James. Succede tutto rapidamente, l’orso emette un potete bramito alzandosi sulle zampe posteriori a pochi decimetri da James. Prima che riesca ad attaccarlo due proiettili provenienti dalla mia pistola lo colpiscono in pieno petto facendolo ricadere su un lato privo di vita.

Sono colto dalla paura e sparo altri colpi anche se son consapevole che ormai l’orso è morto. Aveva... quasi ucciso James e non me ne capacito seppur sia nella sua natura. Solo al quinto colpo quando mi rendo conto che devo smettere e rimettendo la pistola al suo posto mi precipito da James che è rimasto immobile.

- Stai bene?? – Chiedo con una nota cupa nella voce.

- S-si... sto bene. –

Li cingo le spalle con il braccio e lo stringo a me. Lui appoggia la testa sulla mia spalla. Osservo l’animale a terra davanti a noi; La folta pelliccia bianca macchiata di sangue dove i proiettili sono penetrati, le grosse zampe possenti sporche di terra e la bocca aperta che mostrava le zanne bianche e appuntite. Non ho il minimo dubbio su che razza di orso sia.

- Un orso polare... – Sussurra James.

- Già, ma che ci fa qui un animale come questo? –

- Di certo questo non è il suo habitat,  l’indole è comunque quella di tutti gli orsi della sua razza. –

- Deve esserci un motivo logico... –

- No Greg, non c’è. Per certe cose un motivo logico non c’è. –

- C’è sempre un motivo a tutto. –

- Forse a casa. Su quest’isola niente ha un motivo, pensaci Greg quante cose insensate sono successe fin ora?? –

- Fin troppe. –

Una pausa in cui stiamo entrambi muti. L’unici suoni che sento sono il sibilo del vento fra gli alberi, il cinguettio di qualche uccellino nelle vicinanze e il nostro respiro ora di nuovo regolare.

- Jimmy... –

James si stacca dal mio abbraccio e mi guarda negli occhi pronto ad ascoltarmi. Il suo viso non cela alcuna emozione o sentimento. Paura, ansia... sarebbero tutte comprensibili, ma i suoi occhi fissi sui miei non ne mostrano alcuna.

Le mie mani vanno automaticamente sulle sue spalle immobili.

- Dobbiamo andarcene da quest’isola e dobbiamo trovare un modo a tutti i costi hai capito?? –

- Dobbiamo... –

- Lo so, salvare Kutner... – Cerco di essere evasivo o almeno dare poca importanza alla faccenda.

- Greg come puoi... Abbandonarlo così?? E’ nostro amico! Non possiamo lasciarlo solo! –

- James ascol... –

 - No! –

- Non abbiamo alternative!! Quella che stiamo intraprendendo è una missione suicida! –

- Se tu fossi in pericolo Kutner verrebbe a salvarti, come puoi non fare lo stesso con lui?? Dov’è finito il tuo cuore che credevo avessi?? -

- Ma proprio non capisci??!! Io voglio salvarti Jimmy!! -

- Greg io so badare a me stesso! E’ Kutner che... –

- Ah certo infatti a quell’orso che stava per ucciderti gli hai sparato tu vero?? –

James non dice nulla e probabilmente non c’è rimasto nemmeno bene. Credo di aver esagerato un po’...

Lui mi spinge via e si questa volta nei suoi occhi leggo rabbia e delusione. Si volge dalla nella direzione in cui stavamo andando e prosegue da solo, lasciandomi di stucco e solo.  Mi riprendo quasi subito e lo raggiungo di corsa per fermarlo.

- James!! –

- Lasciami andare, se vuoi andare vai. Io vado a fare quel che devo fare. –

- Tu non vai da nessuna parte senza di me! –

- E perché mai??? –

- Perché ti amo. – L’ho ammesso. E’ stata dura ma ce l’ho fatta e spero di non dovermene pentire.

Silenzio... Improvvisamente non sento più nessun rumore se non il battito accelerato del mio cuore e i nostri respiri. L’unica cosa che conta è solo lui e sento che tutto il mio mondo ruota intorno a noi. Non esiste niente altro, nessuna preoccupazione, nessun timore. Solo noi e basta. Ho finalmente scoperto il senso della mia esistenza: amarlo incondizionatamente come non ho mai fatto prima.

Lasciarlo solo? Mai! Da ora in poi non lo lascerò mai più solo, qualunque sia la sua risposta. Diventerò la sua ombra, lo proteggerò sempre, a qualunque costo. Sono tutte cose strane che non ho mai provato e credo che non le ammetterò a James. Non riuscirò mai a trovare il coraggio di dirglielo, pensare che il coraggio non mi è mai mancato.

- Ti amo anche io. –

La risposta che aspettavo. Le 4 famose parole che aspettavo. Lo abbraccio più forte che mai e lo bacio con tutta la passione che ho in corpo, come non aveva mai baciato Gregory House.

Continua...

Grazie per chi continua a seguirmi e per le magnifiche recensioni!! Mi fanno tantissimo piacere e mi tirano un po’ su dato che Internet va solo quando gli pare ormai... Scusate per il ritardo. Appena avrò un po’ più tempo mi dedicherò a rispondere alle recensioni individualmente. Grazie ancora, siete fantastici spero continuerete a seguirmi e non abbandonarmi!!

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Capitolo 15
*** Complicazioni ***


Lo ha appena detto, ha appena detto di amarmi. Quello che desideravo sentire più di qualsiasi altra cosa.

- Ti amo anche io – Rispondo con naturalezza, so che non me ne pentirò perché è vero, amo Greg. Lo amo intensamente, lo ho sempre amato, peccato che me ne sia accorto solo ora. Quanto tempo ho perso a cercare l’amore della mia vita quando è sempre stato sotto i miei occhi.

Sento le sue braccia che mi abbracciano e le sue labbra subito dopo si posano sulle mie in un bacio diverso da quelli che mi ha dato in precedenza. Sento sentimenti che non credevo Greg potesse provare verso qualcuno. Quelli più nascosti, celati dalla sua solita maschera di arroganza sono allo scoperto solo per me, non c’è cosa che mi possa rendere più felice.

- Salveremo Kutner... e poi cercheremo subito un modo per andarcene. Chiaro? –

Annuisco e intreccio le dita della mia mano con le sue e tengo lo sguardo basso, la stampa della sua maglietta completamente fradicia di sudore è improvvisamente interessante. Lo è per il semplice fatto che non riesco a guardarlo negli occhi ora, è un momento troppo importante, troppo imbarazzante. Per lui è tutto più semplice, non se ne fa di questi problemi, ma io invece si, e non ho idea di cosa dirgli. Di solito ho sempre avuto le parole pronte per lui, ma mai per una cosa simile, perché deve essere tutto, dannatamente complicato?

Una sua mano lascia la mia e mi solleva il mento con delicatezza, facendomi riflettere nei suoi meravigliosi occhi azzurri.

- D-Dobbiamo andare... –

Mi volto nella direzione presa un attimo fa e iniziamo a incamminarci, ma nessuno dei due lascia la mano dell’altro. Con Gregory House è molto più facile agire che parlare, soprattutto quando si scopre che in ballo ci sono i veri sentimenti più profondi. Farci sesso è un conto, ammettere di amarlo un altro.

Sento nuovamente un rumore, non faccio in tempo a dire o far niente che non sento più i muscoli del mio corpo, mi sento paralizzato e lasciando la mano di Greg cado a terra incapace di muovermi mentre una strana stanchezza mi prende. 

Sento anche Greg cadere a terra inerme. Chiudo gli occhi preso da un sonno improvviso.

 

Apro gli occhi lentamente. Mi sento stordito, come se avessi dormito per 12 ore di fila. Mi alzo leggermente con le braccia e guardo davanti. E’ solo una mia impressione, o sono in una gabbia?!

Sento qualcosa muoversi accanto a me, lo riconosco dal suono della sua sottospecie di grugnito, Greg. Ok meglio riformulare: E’solo una mia impressione, o siamo in una gabbia?!

Mi volto verso di lui e lo vedo mentre si alza a sedere a gambe incrociate, si volta verso di me con sguardo interrogativo. Non sono solo io a capire sempre meno di questa situazione, e chi capirebbe??

Ricordo solo che stavamo camminando e improvvisamente... Siamo stati entrambi paralizzati e addormentati. Chi può essere stato? Forse un’altra volta Ben? Forse il rapimento Kutner era solo una trappola per rinchiuderci qui?

So che le mie domande non avranno risposta facilmente e mi limito a essere contento che Greg sta bene ed è con me. Niente può sollevarmi di più, la consapevolezza che sta bene è la cosa più bella che io possa provare. Lo amo troppo per perderlo, per separarmi da lui. Preferirei la morte piuttosto, ma lui deve esserci. Chissà come è per lui, chissà se ammetterebbe mai queste cose, chissà se Greg House riuscirà mai a mostrare il suo piccolo lato sensibile.

Mi avvicino a lui senza proferir parola, metto una mano sulla sua spalla per avvicinarlo a me e sfioro le sue labbra con le mie. Lui porta una mano sul mio fianco e schiude le labbra tirandomi a sé. Le sue dita percorrono il mio fianco delicatamente, sono io o Greg sta veramente diventando dolce? La sua lingua tenta di schiudere le mie labbra e io non esito nemmeno.

La mia lingua incontra la sua e si muovono insieme sensuali trasmettendo tutto il desiderio di uno all’altro. Sento la sua mano entrare nella maglietta e accarezzare prima i fianchi poi la schiena e io lo lascio fare finché...

- Greg... –

Nessuna risposta, solo baci continui, come se non mi avesse nemmeno sentito e raggiunge il suo obbiettivo che è proprio in mezzo alle mie gambe.

- Greg!!-

- Che c’è Jimmy? Non ti piace? – Mormora malizioso nel mio orecchio prima di baciarmi il collo con insistenza.

- Si che mi piace, ma... – Vengo zittito dalle sue labbra che tornano sulle mie, ma non demordo.

- Non possiamo Greg, siamo in una gabbia... – La sua mano mi tocca un’altra volta e in un baleno mi ritrovo sotto di lui. Cavolo quell’uomo è testardo da morire!

- Se vengono quelli che ci hanno catturato... Ma porca miseria... – La sua mano questa volta mi tocca in un altro punto ancora più eccitante del precedente. Per quanto terrò la ragione e non mi lascerò andare?

- Greg... Oh, ma chi sene frega! – Ecco la risposta... addio ragione!

- Bravo... -
Porta la mano alla mia cintura e inizia ad aprirmela frenetico mentre con quell’altra apre la sua. Io gli tolgo la maglietta e lui mi fa subito alzare un poco per sfilare la mia e continuare il suo lavoro.

La mia schiena tocca il freddo ferro della gabbia e provo un leggero brivido. Continuiamo a baciarci mentre trionfante porta a termine il suo lavoro e si distende sopra di me. Questa volta il brivido che sento è di pura eccitazione.

Le sue labbra e la sua lingua umida mi baciano il collo mentre il suo bacino si muove sensuale sul mio. Apro gli occhi che avevo chiuso un attimo prima e vedo di sfuggita una lucina rossa che cattura subito la mia attenzione. Perché ha l’aria di essere una... telecamera?!

- Oh cavolo! – Esclamo prima di spingere Greg via da me e rivestendomi in tutta furia.

- Ehi ma che diavolo fai? –

Tiro su la cerniera dei jeans e indico la telecamera scoccandogli uno sguardo severo.

- Ah... – Il suo tono di voce è colpevole, probabilmente si sente in colpa.

- Rivestiti dai. - 

Rimane zitto e inizia a vestirsi, si un po’ si sente sicuramente in colpa, e a me dispiace un casino perché avrei dovuto fermarlo. Avrei dovuto farlo perché è così che andiamo noi due, lui è l’irresponsabile che non far altro che ascoltare i suoi desideri e io il responsabile che deve dargli freno. Forse è anche per questo che andiamo così d’accordo, l’uno non può fare a meno dell’altro: Greg ha bisogno di qualcuno che freni la sua ego smisurata e io ho bisogno di qualcuno di cui prendermi cura con il mio senso di responsabilità.

Un rumore di passi mi distrae dai miei pensieri. Sono passi affrettati, lunghi, di una persona sola che a quanto pare ha molta fretta. Una donna compare dalla vegetazione di corsa, sta scappando da qualcosa o qualcuno, non c’è dubbio.

-  Ehi tu! – Esclama Greg prima che la donna passi davanti a noi. Si ferma e in un attimo apre il nostro cancello con delle chiavi come se fosse venuta solo per questo.

- Ecco, scappate prima che arrivino! – Detto ciò riprese la sua corsa e andò in direzione dei cespugli. E’ un attimo, Greg mi afferra per il braccio e usciamo dalla gabbia puntando dove la vegetazione è più fitta. Buon modo per nascondersi.
Corro, con Greg che mi tira per il braccio, ma come cavolo fa a essere più veloce di me se pochi giorni fa era zoppo? Bah...

Greg vede qualcosa e si china dandomi uno strattone verso di lui. Finiamo nell’incavo di un albero, wow ci entriamo tutti e due benissimo, mica piccolo quest’albero.

- Chi era le... – Greg mi tappa la bocca con una mano e con l’altra mi fa cenno di stare zitto.

Ci sono passi di due persone nella foresta, voci di due uomini, devono essere quelli che rincorrevano la misteriosa donna di prima che ci aprisse la gabbia. Greg toglie la mano dalla mia bocca e io la stringo con la mia.

In un baleno mi torna in mente il motivo per cui siamo qui, Kutner. Sbaglio o dovevamo salvarlo invece di nasconderci dagli altri? Il casino si fa sempre più grande, come se di problemi non ne avessimo già abbastanza!

Sembra si siano arresi perchè dopo un po’ non sento più voci o passi, potrebbero anche essersi semplicemente allontanati però. Rimango zitto e questa volta è Greg a rompere il silenzio.

 - Non ne ho idea di chi sia, ma ci ha liberati, non so perché, ma lo ha fatto. –

- E ora che facciamo? –

- Io... Non lo so. –

- Dobbiamo trovare un maledettissimo modo per liberare Kutner. –

- Forse non hai tenuto conto di alcuni piccoli dettagli come: “Non sappiamo dove sia.” o “Come cavolo facciamo a liberarlo se non sappiamo nemmeno dove diamine è!” –

- Potrebbe essere rinchiuso da qualche parte dagli altri. –

- Complimenti, hai scoperto l’acqua calda. Ora potresti tirare fuori una delle tue perle di saggezza e dirmi dove sono stabiliti gli altri? -

- E che ne so io? –

- Qui non caviamo un ragno dal buco. –

- Forse è meglio se torniamo da Jack e ci informiamo meglio prima di tornare là. -

- Si. –

Mi scocca un bacio sulle labbra e insieme usciamo dall’albero. Dopotutto... la vita è più eccitante ora no?

Continua...

Finalmente... Internet è tornato! Ora dovrò mettermi in pari con tutti e leggermi tutte le storie e sbrigare parecchie cose insieme ai compiti di scuola, ma sarò più presente. Credo... Spero... Ok, lo sarò!! XD Grazie per le recensioni, siete unici come al solito!! Io adoro i miei 5 o 6 lettori!! =D

Vi prego ditemi se vi è piaciuto il capitolo... ;)

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Capitolo 16
*** Fiducia ***


La stanza è semibuia, la luce riesce a filtrare solo tra dei buchi sulla porta. Ricordo solo che stavo tornando alla spiaggia e... tutto il resto buio totale. Cosa è successo? Dove sono precisamente?

Forse una soluzione c’è, forse Ben mi ha catturato usando uno dei suoi metodi assai poco gentili. Come aveva fatto con House e Wilson... già ma loro dove sono ora? Sanno che sono qui?

Ok, non devo essere ridicolo. Le due persone di cui sono più sicuro di potermi fidare non sanno che qualcuno mi ha rinchiuso in una stanza al buio. Perché sono sempre io quello che si caccia in queste situazioni? Se quei due fossero con me ne parlerei con loro, ma non ci sono, quindi devo tenermi tutto dentro. Speriamo che quella porta si apra presto.

Appoggio la schiena a una parete e mi lascio scivolare per terra. Sento il rumore di una sirena di allarme e mi guardo attorno anche se non posso vedere niente. Sembra diventata un film dell’orrore questa situazione. Appena quel suono assordante cessa qualcuno bussa alla porta.

- Lawrence. – La voce di Ben, non c’è ombra di dubbio.

- Ben? – Chiedo anche se so benissimo chi è alla porta.

- Sto per aprire la porta, ma non sono armato, voglio solo parlare pacificamente. –

Rimango in silenzio e la porta si apre scoprendo un po’ di luce che di primo impatto mi da noia agli occhi. Compare la figura di Ben seria, da quando l’ho visto la prima volta ha mantenuto la solita espressione apparentemente assente e ingannevole.

- Perché non ti vuoi fidare di me Lawrence? –

- Sono affari miei. Ho già qualcuno di cui fidarmi. –

- Dici davvero? E come fai a esserne così sicuro? –

- Lo sono e basta. –

Ben mi squadra per un attimo poi mi fa cenno di alzarmi.

- Facciamo un patto, io ti lascio fare quello che vuoi. Puoi andartene o rimanere, sei tu a decidere, ma prima c’è una cosa che devi vedere. Accetti? –

Sono piuttosto confuso. C’è qualcosa sotto a tutta questa storia. Vorrei non accettare, ma la curiosità si sta impadronendo di me incredibilmente.

- Va bene. –

- Vieni. -

Apre maggiormente la porta e mi fa segno di uscire. Senza prima legarmi o puntare contro una pistola. Come può essere così fiducioso con me che non sto dalla sua parte?

Lo seguo in corridoi piuttosto stretti e illuminato da delle lampadine sul soffitto. In questo posto c’è l’elettricità allora. Si ferma davanti a una porta e dopo essersi girato verso di me la apre facendo entrare per primo me.

La stanza è ben illuminata e la prima cosa che colpisce la mia attenzione sono dei monitor sparsi davanti a una grossa scrivania piena di comandi.

- In questa stanza, possiamo vedere vari parti dell’isola che ci interessano e registrarle. –

- Tutto qui? Volevi farmi vedere una stanza piena di monitor? –

- No Lawrence. – Ben risponde con la stessa intonazione di voce senza emozioni, distaccata. – Accomodati, quello che devi vedere è in una delle registrazioni. –

Mi siedo su una delle due sedie alla scrivania seguito da Ben. Il monitor davanti mostra... Una gabbia vuota in mezzo alla foresta.

- E allora? –

- Aspetta prima di commentare. Non ho ancora mandato indietro la registrazione della telecamera. –

Mi faccio più serio e comincio a preoccuparmi mentre schiaccia un pulsante per mandare indietro il filmato. Sembra così convinto, una convinzione innaturale.

Lascia il pulsante e ricompare la stessa schermata, solo che a differenza della prima dentro la gabbia ci sono due uomini che sembrano in catalessi. Oddio, House e Wilson! Che ci fanno lì?!

- Cosa... – Dico prima di chetarmi e avvicinarmi maggiormente al monitor.

Pare che si stiano svegliando dato che Wilson si è alzato a sedere e House pure. Non dicono nulla, siamo sicuri che ci sia l’audio in questo video?

Si guardano l’un l’altro. Che strana l’espressione di quelli sguardi. Wilson intanto si avvicina ad House, magari ora scoprirò se si sente quello che dicono.

Che strano... E’ una mia impressione o si sta avvicinando trop... oh mio dio! Lo sta baciando! E House... risponde?! E come risponde...! Intravedo anche una sua mano che...

- Greg! –

La voce di Wilson, significa che posso sentire quello che dicono, ma non mi importa più particolarmente. Voglio smettere di vedere questa roba e subito.

-Che c’è Jimmy? Non ti piace? –

Anche la vocina maliziosa ci voleva..

- Basta, spegnilo! –

Ben preme un altro pulsante e la schermata torna quella iniziale.

- Ogni commento è superfluo Lawrence. Sono scappati comunque. – Una pausa. – Allora, di chi ti fidi ora? –

Di nessuno.

Continua...

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Capitolo 17
*** La Roccia Nera ***


Siamo nuovamente tornando al campo, ma senza Kutner che di norma e regola sarebbe dovuto essere con noi. E mi chiedo che cosa ci stia suggerendo la via da seguire per raggiungere la nostra meta, dato che io sto seguendo Greg a ruota e so benissimo che non sa nemmeno lui da che parte sia.

Come se non bastasse, ho una nettissima impressione che non stiamo passando dalla stessa parte dell’andata.

Non che questa foresta abbia tratti molto diversi a seconda di dove ci si trova; le piante sono sempre della stessa razza e gli alberi pure. Tuttavia spesso ci sono dei piccoli spazi vuoti dove si può vedere meglio grazie alle piante che crescono basse e libere dagli alberi che coprono il sole su di loro. Una sorta di piccole radure insomma.

Strano che non mi facciano male i piedi dopo tutto questo tempo che camminiamo senza sosta, Greg davanti e io dietro. Lui che fa strada e ogni tanto si gira verso me che lo seguo e gli faccio cenni che stanno a dire “Tutto ok”.

Mi pare una gran monotonia tutto questo sinceramente, ho una gran voglia di fermarmi e perdere ogni mio pensiero di preoccupazione, di paura, curiosità avendo anche solo un bacio con Greg.

Si ferma immobile guardando un punto indefinito davanti a sé. Mi avvicino e lui scosta delle piante per far vedere pure a me.

Davanti a noi si presenta una vasta radura colma di arbusti, rovi e c’è anche... la cosa più improbabile che potevamo trovare. Una gigantesca nave pirata interamente nera e rovinata dal tempo. Dalle parti più rovinate fuoriescono piante rampicanti di vario tipo. Una cosa meravigliosa da vedere.

Pare di essere in un film di Indiana Jones, dove si trova posti abbandonati da tutto tranne che dal loro mistero. Greg fa un passo in avanti e mi prende la mano incitandomi a seguirlo. Lo seguo cauto, non posso negare di essere curioso, d’altra parte la curiosità è ciò che distingue l’uomo dall’animale.

Come c’è finita qui? Sembra si sia arenata almeno cento anni fa, ma qui vicino c’è tutt’altro che il mare e fino a prova contraria, le navi non volano.

- Come è arrivata qui? –

Chiedo nella speranza di sentire qualche idea.

- Non ne ho la più pallida idea. –

Si avvicinò ulteriormente e questa volta strinsi la mano.

- No, potrebbe essere pericoloso. –

- Ti ricordo che abbiamo fatto fuori un orso bianco. –

- Avevamo le pistole. –

- Anche ora. –

Lo guardo intontito. Lui fa un ghigno e con mia grandissima meraviglia, tira fuori dalle tasche posteriori dei jeans due pistole.

- Prese dal nostro eroico salvatore. Sono cariche. –

Spiegò prima che io potessi fare domande. Ne porge una a me ed io prendo l’arma senza esitazione facendola scivolare prontamente dove stava prima che me la prendessero.

- E lui lo sa? –

- Ovviamente no. -

Prova a convincermi tirandomi per un braccio, ma io resto irremovibile.

- No, non ci deve interessare. –

- Dai! Non sei curios... –

- Si, sono curioso, ma quando c’è in gioco la vita no, non lo sono più. –

- Cosa vuoi che ci sia di pericoloso in una nave abbandonata? –

- Gli stessi pericoli che ci sono nella foresta e che alla spiaggia non abbiamo! –

- Non... –

Non riesce a finire la frase che viene zittito da dei rumori provenienti dalla foresta, sembrano passi. Prendo immediatamente la pistola e aspetto con Greg al mio fianco che ha fatto lo stesso. I passi si fanno sempre più vicini finché dalla foresta non compare un uomo mulatto con il fiato corto. Kutner?!

Come ha fatto a fuggire? Ha il fiatone, lo stava rincorrendo qualcuno? Tutte le domande mi balenano in testa, ma una sola certezza mi viene incontro. Ora siamo tutti uniti e possiamo iniziare a cercare un modo per andarcene da qui.

- Kutner! –

Diciamo io e Greg all’unisono. Ci guardiamo per un attimo.

Rimane zitto, ma ci fulmina con lo sguardo prima di ricominciare a correre allontanandosi da noi.

- Ehi ma dove cavolo vai?! –

La voce di Greg è a metà fra l’arrabbiato e il confuso.

Automaticamente, partiamo alla rincorsa di Kutner che corre alla cieca sembrando preso dal panico.

- Kutner fermati! –

Urliamo entrambi, ma questa volta in momenti diversi.

Dopo un po’ decide di fermarsi bruscamente e voltandosi ci urla contro.

- Lasciatemi stare! –

Sembra arrabbiato, e nemmeno poco. Ma perché?

- Cosa abbiamo fatto eh? Siamo venuti a cercarti e ci ringrazi così? –

Greg lo guarda male, se Kutner è arrabbiato, lui è peggio.

- Oh, niente. Semplicemente non mi fido di voi. Non mi fido di nessuno! –

- Cosa ti è improvvisamente preso contro di noi?!  Non abbiamo fatto un accidente! –

- Appunto perché non avete fatto un accidente! Vi siete risparmiati pure di informarmi! –

- Di cosa dovremmo informarti?! Di cosa diavolo stai parlando?! –

Io rimango zitto, ma Greg si sta scaldando più che mai.

- Di voi! Ecco di cosa! Che cosa è? Una relazione? Sesso? Da quanto va avanti? Da sempre?!–

- Come fai a... –

Questa volta sono io a parlare dato che Greg è rimasto di stucco per una volta nella sua vita.

- Vi ho visto ok? Ho visto che... vi baciavate ok? –

Improvvisamente mi balena un ricordo vivido di quando eravamo nelle gabbie: La telecamera

- Non ti deve interessare. –

Risponde secco Greg risparmiando un silenzio alquanto imbarazzante.

- Si che... –

- Non sono affari che ti riguardano. E’ una cosa fra me e James e basta. –

Calca particolarmente il mio nome, evidentemente vuole dimostrare qualcosa a Kutner. Non cambierà mai...

Continua...

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