Feelings

di Black Spirit
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Delusione ***
Capitolo 2: *** Rimorso ***



Capitolo 1
*** Delusione ***


“In amore avviene il contrario

di ciò che avviene in natura:

all'inizio sono farfalle nello stomaco,

poi si trasformano in vermi”
(Rea Daniels)


Mi fidavo veramente di te sai?
Mi fidavo e tu cosa hai fatto?

Mi hai delusa.

Mi hai tradita.

Mi hai lasciata indietro.

Mi hai buttato via come se fossi un giocattolo rotto.

Un giocattolo che non vale la pena di essere riparato.

Come hai potuto farlo?

Come hai potuto tradirmi così?
Pensavo che tu mi amassi.

Pensavo che tu fossi veramente innamorato di me.

Pensavo che ci fosse rimasto qualcosa dentro di te capace di fare la scelta giusta.

Ma non è così.

Bugiardo.

È questa l'unica parola che mi viene in mente quando penso a te ormai.

Ma va bene così.

Non fa niente.

Ormai non fa più niente.

In fondo io lo sapevo già.

Dal primo momento che ti ho visto sapevo già cosa mi avresti fatto passare e sapevo che io te lo avrei permesso.

Sapevo cosa ci avresti fatto.

Sapevo cosa mi avresti fatto.

Ma ho voluto far finta che non fosse vero.

Ho voluto pensare di aver sbagliato.

Ho voluto pensare che quello fosse il mio primo errore.

Ho voluto ignorare la realtà che mi si prospettava chiara davanti agli occhi.

Ho voluto essere sorda ai mille avvertimenti che in ogni momento di ogni giorno mi arrivavano da tutto e tutti su di te e sul tuo più che cattivo conto.

Grande errore vero?
Sai avevo riposto tutte le mie ormai poche speranze sul genere umano in te.

Speravo che in fondo al cuore tu non fossi cattivo come volevi apparire.

Speravo di riuscire a trovare quel buono che credevo ci fosse in te e portarlo finalmente alla luce.

Speravo...

Speravo di starmi sbagliando.

Ma non è così vero?

Non è mai stato così.

È stato tutto un'illusione.

Una mia illusione.

Una mia fantasia.

Ma stai tranquillo non si ripeterà mai più.

Perché ora so cosa devo fare.

So chi ha sempre avuto bisogno di me e chi come te non ne ha mai avuto.

E so di dover fare ciò che tu non sei mai riuscito e mai riuscirai a fare ne con me ne con nessun altra persona.

So di dover fare la cosa giusta.

So di dover andare ad aiutare quella persona che in silenzio ha sempre aspettato che io capissi chi sei.

SO di dover stargli accanto ed imparare da lui.

Imparare cosa?
Imparare ad andare avanti e a dimenticare.

A dimenticarti.

Quindi addio ricordati di essere felice insieme a chi hai scelto e non guardarti mai indietro perché io non ci sarò o almeno non per te.

Perché se lo farai mi vedrai ma io non vedrò te perché ormai sarò già andata avanti e mi sarò costruita una vita in cui tu non ci sarai, una vita di cui tu non farai parte.

Perché se mi vedrai col lui del mio futuro la cosa ti farà male, fidati lo so.

L'ho visto.

Ed ho visto anche un altra cosa.

Una cosa che ha confermato la scelta che ormai avevo già fatto.

La tua non sarà gelosia.

La tua sarà invidia.

L'invidia di chi in fondo all'anima e al cuore sa che non sarà mai più felice perché non se lo permetterà mai per il resto dei suoi giorni su questa bellissima terra.

L'invidia di chi, come te, non sa e non ha mai saputo fare la cosa giusta ne per se stesso ne per nessun altro.

L'invidia di chi sa e saprà per sempre di aver perso la sua ultima occasione per essere buono, per essere felice.

Per essere veramente felice.

L'invidia di chi ormai sa che morirà essendo un cattivo.

Un vero cattivo.

L'invidia di quelli che sono fatti come te.

L'invidia di quelli che sono destinati ad infliggere e a ricevere solo dolore.

Ma nonostante tutto quello che mi hai fatto, io ti auguro e ti invito dal profondo del cuore a trarre il massimo possibile da tutta la felicità che nella vita che ti rimane da vivere riuscirai mai a concederti e ti dico che non sarà ne molta ne grande che a te piaccia o no, mio caro.

Perché facendo tutto ciò che hai fatto hai tracciato il tuo destino.

Perché facendo quello che hai fatto tu hai scelto la strada del dolore, quello vero, e non semplicemente il mio ma il tuo.

Perché andandotene dalla mia vita mi hai persa, hai perso la tua ultima possibilità e forse non ora forse non domani ma un giorno, sì un giorno abbastanza vicino, te ne pentirai amaramente.

Lo so.

E non dico lo so per modo di dire.

Io lo so veramente.
E tu dovresti saperlo.

Perché io l'ho visto.

Nell'esatto momento in cui tu mi hai lasciato io ho visto il tuo futuro per quella che penso sarà l'ultima volta.

E ho visto il dolore.

Ho visto la tristezza.

Ho visto le perdite che ti porteranno le tue scelte.

Ho visto la tua fine.

Una fine che non augurerei a nessuno, nemmeno a te.

Una fine fatta di solitudine e dolore.

E quel che ho visto ha causato solo una sensazione in me.

La delusione.

La delusione di sapere che se fossi riuscita ad aiutarti avresti avuto una vita diversa.

La delusione di non poter far niente per cambiare il tuo futuro.

Non più.

Ma ormai hai tracciato il tuo destino e io ora ne potrai solo essere uno spettatore.

Mi dispiace per te Scott.

Sappi che mi dispiace davvero.

Un bacio, l'ultimo.

Il tuo Raggio di Luna

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Capitolo 2
*** Rimorso ***


“Chi non sbaglia mai,

perde un sacco di buone occasioni

per imparare qualcosa.”

(T. Edison)

 

La guardai.

La guardai e capii.

Capii perché mi aveva lasciato in diretta nazionale con poche e semplici parole.

Capii cosa le avevo fatto passare comportandomi come un perfetto idiota.

Capii quanto io fossi stato stupido, stupido e idiota con lei, con la donna più importante della mia miserevole vita.

Capii di star per perdere la cosa più bella e più importante del mondo.

Capii di star per perdere l'unica persona che sono mai stato capace di amare veramente.

Capii di star per perdere Gwen.

Capii di dover fare qualsiasi cosa in mio potere per impedirlo...

Per non perderla.

L'unica domanda che mi bruciava il cervello allora era evidente.

Cosa?

Cosa fare per farmi perdonare?
Cosa fare per riaverla indietro?

Cosa fare?

Forse...

Forse sapevo cosa.
Lei stessa ha detto e ripetuto di essere tornata qui per qualcuno...

E che per quel qualcuno mi abbia lasciato.

Bene allora le dimostrerò quanto quel qualcuno sia spregevole.

 

Rileggevo quelle pagine e mi sentivo sempre più stupido.

Cosa le avevo fatto?
Perché lo avevo fatto?
Perché sono un idiota.

Le ho fatto del male.

Di nuovo.

L'ho ferita.

Di nuovo.

Lanciai in acqua quello stupido quaderno.

“Stupido, stupido, stupido!”

Mi mettei le mani fra i capelli e mi sedei sulla sabbia a guardare il cielo stellato che sapevo bene le piaceva tanto.

“Sono d'accordo con te, sai?”

Mi giro di scatto e la vedo illuminata dai raggi di luna.

I capelli che le incorniciano il bel viso.

Gli occhi ancora bagnati dalle lacrime che poco prima le avevo fatto versare.

La bocca incurvata in un mezzo sorriso che non sapevo a cosa attribuire.

Pallida come non mai.

Bella come sempre.

“Gwen...”

Lei non mi risponse e si limitò ad avvicinarsi al punto in cui mi trovavo e sedersi accanto a me senza curarsi dei vestiti come qualsiasi altra ragazza in quel luogo avrebbe fatto.

Restiamo così, seduti l'uno accanto all'altra, per quelle che mi sembrano ore ma forse furono solo pochi ,preziosi secondi.

“Mi dispiace”

Rompo il silenzio che si era venuto a creare fra noi dicendo le due parole che ormai mi frullavano nel cervello già da un po'.

Lei si gira verso di me e mi guarda negli occhi per un paio di minuti prima di rispondere alla ricerca di non so bene cosa.

Forse un motivo per credermi o forse un motivo per non farlo.

Ma poi risponde lo stesso con l'aria di chi ha trovato una risposta alla sua domanda.

“Hai lo sguardo di uno che cammina tra le macerie”

Le regalai un sorriso amaro come il fiele e la guardai negli occhi a mia volta con la sensazione di potermi perdere in quei pozzi scuri che erano sempre stati lì pronti a perdonarmi in un modo o nell'altro.

Ma non questa volta lo sapevo.

Sapevo di averle fatto troppo per sperare nel perdono.

“Infatti cammino tra le macerie della mia vita”

Lei mi si avvicinò e dopo un secondo di esitazione fece l'ultima cosa che mi sarei mai aspettato.

Mi baciò.

Poi si allontanò un po' e appoggiò la testa sulla mia spalla dove sapevo che stava sempre comoda.

“Ti va di camminare insieme?”

Io non rispondo.

Mi limito a metterle un braccio intorno alle spalle e a stringerla a me con tutta la forza di cui sono capace.

Dentro di me c'era qualcosa che stava lentamente sparendo nel nulla.

Il rimorso.

Il rimorso che mi aveva divorato l'anima dal momento in cui avevo visto la prima lacrima correrle per il viso.

Il rimorso che le mie azioni mi avevano regalato.

Il rimorso che stava sparendo perché finalmente sapevo che lei mi aveva perdonato.

Mi avevo perdonato per averle mostrato la vera natura della sua amica.

La vera natura di Courtney.

Natura che l'aveva distrutta perché lei si fidava di Courtney come un tempo avevo fatto anche io ma io ero lì per ridarle il sorriso, per rimediare ai miei errori e ora che sapevo che lei me lo avrebbe permesso non c'era niente che me lo avrebbe impedito.

Perché lei mii aveva perdonato per i tremendi errori che avevo commesso in quelle ultime, fatali ore di show.

Mi aveva perdonato per tutto quello che le avevo fatto passare.

Quindi chissà forse in fin dei conti non c'era bisogno di chiamarti “Il Marcio”...

Non è vero Duncan?

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