Help me not to think about it...

di Macchia_HazzasSmile
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CHAPTER ONE: MEGAN ***
Capitolo 2: *** CHAPTER TWO: CHANEL... ***
Capitolo 3: *** CHAPTER THREE: FUCK YOU... ***
Capitolo 4: *** CHAPTER FOUR: AFRAID OF THE ANSWERS ***



Capitolo 1
*** CHAPTER ONE: MEGAN ***


CHAPTER ONE: MEGAN



 L’acqua scorre tiepida lungo la mia schiena, provocandomi qualche
brivido. Non so il perché, ma è da quando sono piccola che mi piace
fare la doccia, mi ha sempre rilassato sentire quelle gocce  scivolare
inesorabili sul mio corpo. E come allora, sto seduta sul pavimento
freddo della cabina, rannicchiata con la testa fra le gambe e le braccia
che circondano le ginocchia.
 
 L’acqua è l’unica cosa capace di farmi dimenticare di tutto ciò che
ho intorno. L’acqua è la gomma, l’unica gomma capace di cancellare
tutti i dolori, le sofferenze, le difficoltà,  i pensieri. In pratica annulla
tutto ciò che ho nella mente. Mi aiuta a non pensare al mio passato,
al mio presente... e anche al mio futuro. Si, ho una gran paura
di ciò che verrà. Cosa può aspettarsi una che ha avuto una vita come
la mia?
 
 Fin da quando sono nata la mia vita è un vero casino... e anche io sono
un casino. Genitori perfetti... mi dicevano le amiche. Genitori modello...
dicevano le loro mamme. GENITORI MAI PRESENTI... dicevo io. Tutti ci
vedevano come la famiglia perfetta. Ma, in realtà, non c’era proprio
niente di perfetto in essa. Mia madre: modella bellissima. Mio padre:
stilista d’alta moda attraente. Ed è proprio sul campo della moda
che si erano conosciuti. Lei era stata presa come modella per la
collezione autunnale di lui e, tra le stoffe colorate era nato l’amore.
Avevano destato molto scandalo all’epoca... Dopo solo un anno ero nata
io. Durante la gravidanza lei sfilava ancora: piaceva ancora di più così.
 
 Poi sono nata io. Figlia di cuoche dolcissime, di tate che però venivano
cambiate continuamente: NON ERANO ADATTE alla mia crescita.
Io non ero figlia di loro due... Si dice che si è figli di chi ti insegna come
affrontare la vita e loro, certamente, non l’hanno mai fatto.
 
 Quando avevo 4 anni ero una vera peste: correvo da una parte all’altra,
non facevo altro che combinare guai. Ma quello che loro non sapevano
era che lo facevo per attirare la loro attenzione.
 
 Poi ho iniziato a crescere e a capire... così invece di continuare a combinare
guai, ho iniziato a chiudermi in me stessa. Con loro parlavo l’indispensabile
e le uniche due persone con cui riuscivo a sfognarmi erano la nostra cuoca
Megan e la mia migliore amica Dana.
 
 Megan era una donna splendida: due grandi occhi grigio-azzurri e uno
sguardo curioso, un sorriso dolce capace di migliorarti la giornata. Era una
donna un po’ paffuta e cucinava cibi deliziosi.
 
 Dana invece è una ragazza perfetta: occhi azzurri e profondi come il mare,
capelli biondi e un viso gentile. Lei è una di quelle persone che ti sanno
capire con un solo sguardo e che trovano sempre le parole per aiutarti.
 
 Purtroppo la prima delle due è morta.
MORTA. DUE. ANNI. FA.
Ricordo ancora le parole di quell’uomo al telefono...
 
FLASHBACK:
  -Pronto, parlo col signor Steve Carter?
  -No, mi dispiace, è fuori per lavoro. Se vuole può riferire a me. Sono la figlia,
  Faith Carter.
Risposi io cordiale.
  -Per me va bene, signorina. Vede è una notizia delicata. Ci è stato appena
  riferito che la signora Megan Smith, vostra dipendente, beh...
  -Cosa le è successo? COSA?
  -Beh è difficile da spiegare...
  -Non può essere...
  -Vede ha avuto un incidente ieri sera, e con lei c’era anche la figlia, Chanel.
  La bambina è sopravvissuta, riporta qualche lesione, non troppo grave e ora si
  trova all’ospedale.
A quel punto il telefono mi cadde di mano. Avevo la faccia completamente
bagnata dalle lacrime e lo sguardo fisso nel vuoto.
 
...
 
 Al solo pensiero di quel giorno di 4 anni fa mi viene da piangere... d’altronde come
poteva reagire una ragazzina di 14 anni alla perdita di una delle persone più
importanti della sua vita?
 
Intanto mi sono finita di lavare.
Esco dalla doccia, mi avvolgo in un asciugamano e mi guardo allo specchio di fronte a
me.
Sono una ragazza abbastanza alta, due occhi verdi ma spenti e i capelli di un rosso fuoco.
La pelle chiara e una bocca rosea. Non sono una ragazza magra, ma nemmeno grassa:
diciamo che ho le curve al posto giusto.
 
Magari agli altri posso sembrare una bella ragazza, forse anche bellissima. Più volte mio
babbo, se così si può chiamare, mi ha proposto di fare la modella. Ma non lo farei mai.
Avere gli occhi tutti puntati su di me mi mette a disagio e io MI FACCIO SCHIFO.
 
SCHIFO.

SCHIFO.
SCHIFO.


LOOK AT ME.
Salve ragazzze, io sono Chiara e sono nuova. Questa è la mia prima storia. Spero davvero che vi piaccia.
Come avrete letto nel primo capitolo faith è una ragazza molto insicura e alla fine dice che si odia. Lei odia la sua vita perchè si sente colpevole di tutto ciò che succede nella sua vita. Per ora siamo solo all'inizio.
Non vi posso dire che ho già tutti i capitoli proni per voi, non vi posso dire che sarò super veloce e nemmeno che so come potrebbe finire questa storia.
Vi posso solo dire che ci metterò tutto l'impegno per scrivere una storia che vi appasioni :)

Questa è la nostra Faith, per come la vedo.: 

https://www.google.it/search?q=ragazza+capelli+rossi+occhi+verdi&safe=active&rlz=1C1ASAC_enIT470IT470&espv=210&es_sm=93&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ei=E0F6UtKwOMaE4ASA5oCIBQ&ved=0CAkQ_AUoAQ&biw=1280&bih=685#facrc=_&imgdii=_&imgrc=63ZTEo5phDyzMM%3A%3BgJZ07uyvfrBnZM%3Bhttp%253A%252F%252F4.bp.blogspot.com%252F-p_AoL74PXls%252FTZc_SBAX1ZI%252FAAAAAAAAA2o%252F9WPolBtAWUk%252Fs400%252Fcapelli-rossi.jpg%3Bhttp%253A%252F%252Flola.mondoweb.net%252Fviewtopic.php%253Ff%253D21%2526t%253D46543%2526start%253D80%3B313%3B400

Questo è il mio account twitter, seguitemi, ricambio tutte: https://twitter.com/Chia_HarrySmile

Ciau belle pimpe, al prossimo capitolo!! :*
 

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Capitolo 2
*** CHAPTER TWO: CHANEL... ***



CHAPTER TWO: CHANEL...




***

 
Mi sono svegliata nel bel mezzo della notte.
L'ho sognata.
L'ho sognata DI NUOVO. 
Sono ormai quattro anni che faccio lo stesso sogno: la figlia di Megan, Chanel.
Chanel è stata messa in orfanotrofio appena dopo la morte della madre in quel
maledettissimo incidente: il padre è morto poco dopo la sua nascita... Non l'ha
"voluta" nessuno.
Quindi, quella povera bambina a cui la vita ha tolto tutto, è rinchiusa là da
quando ha cinque anni.

Ero anche andata a trovarla, una volta.
Ed è proprio quell'incontro che sogno quasi ogni notte da quattro anni.
Prima di andare mi aveva rivolto uno  sguardo pieno di tristezza, dolore
e guardandomi dritta negli occhi, mi aveva detto con la voce impastata dal pianto:
  -Mi salverai vero? Non mi lascerai qui da sola...
   I-Io ho paura Faith, non mi abbandonare anche tu.

E io, commossa dal destino che era toccato a quella bimba che tanto adoravo,
le avevo detto che sì, l'avrei tolta da quel posto.

Più e più volte avevo chiesto ai miei genitori di poterla adottare.
Ma loro figuriamoci se avrebbero voluto salvare quella povera bambina.
Più e più volte mi avevano risposto di NO.
Riguardo a me... beh io non ero più tornata a trovarla, anche se lei aveva 
bisogno di me.
Avevo paura, terrore di affrontare quel suo sguardo pieno di disperazione.

Ora sono passati quasi quattro anni da quel giono.
Lei è cresciuta. 
Io sono cresciuta.
Lei mi avrà dimenticato, mi avra cancellato dalla sua mente.
E, infondo, è quello che mi merito: NON HO MANTENUTO LA PROMESSA.
Io, invece, sogno quasi ogni notte, quella bambina di 5 anni: un piccolo
angelo dai capelli castani e un po' mossi, dagli occhi grigio-azzuri presi
dalla mare che tanto amavo.

Provo, invano a riaddormentarmi.
Dopo quasi un'ora decido di alzarmi...
Sono le 5:20.
Tra meno di tre ore devo essere a scuola: l'ultimo anno di liceo scientifico.
A scuola sono sempre andata bene.
Infondo, in questi quasi 18 anni pieni di privazioni, di mancanze, dovevo pur
far qualcosa.

 
FLASCBACK
 
(8 anni)
  -Papà, papa… domani è la giornata in cui i papà accompagnano i bambini a scuola e
  parlano 
del  loro lavoro e....
 
 ​ -Certo Faith, ti accompagno.
  -No, NO Faith e me lo chiedi anche? Tanto lo sai che non posso venire!!
 
  -Ma pa...
 
  -NON INSISTERE FAITH. La risposta è NO
 

...
 
(13 anni)
  -Mamma, sai a scuola c’è un r-ragazzo che mi piace...
 
  -Oddio la mia bambina è innamorata!!
  -Faith... CHE COSA VUOI??? Ho da fare ora... non mi disturbare!!
 
  -Ma mamma...
 
  -Faith, NON MI INTERESSA!! Vai in camera tua!

 
***
 
 
Io ero quella bambina che, alle elementari, quando sperava di vedere il suo papà
ad aspettarla fuori dalla scuola per portarla a casa, vedeva solo e soltanto l’autista
di suo padre.
 
Io ero quella ragazzina che quando aveva soltanto bisogno di un po’ d’amore da parte di
sua madre, veniva mandata in camera sua.
 
Io ero quella ragazza che stava le giornate chiusa in camera sua a piangere perché
desiderava solamente una vita normale, due genitori che le volessero bene.
 
Io sono quella ragazza diventata donna troppo presto.
 
Intanto mi preparo una tazza di tè.
La villa è deserta, i miei genitori dormono ancora.
 
Aspetto che siano le sette per iniziare a prepararmi per la scuola.
Mi infilo i miei jeans a vita alta con una camicia bianca.
Indosso un paio di ballerine bianche.
 
Dato che è ancora presto, mi faccio una treccia di lato e quando si fanno le otto meno
dieci,
mi infilo il giubbotto e  prendo lo zaino con i libri.
Poi esco dalla porta della mia enorme casa, mi infilo le mie adorate cuffie e mi incammino
per la scuola.
 



*LOOK AT ME*
Salve ragazze. Ho aggiornato!!  *fa la danza della vittoria*
Come vi sembra? A me non sembra troppo malvagio.... l'ho scritto tutto d'un fiato... si vede che la pizza della mia
mamma mi ha ispirato.
Comunque, venedo alla storia:
in questo capitolo possiamo scoprire nuove cose sulla nostra Faith. 
Infatti vediamo che c'è un sogno che la perseguita: l'incontro con Chanel, la figlia di Megan, all'orfanotrofio.
Inoltre scopriamo nuove cose sui suoi genitori: sono sempre stati completamente disinteressati alla figlia, tanto da
no accorgersi quanto lei avesse bisogno di loro.
Ora la nostra rossa (?) sta andando a scuola... cosa succederà e, soprattutto chi incontrà?
Lo scopriremo nella prossima puntata.


Questa è Faith:



P.S.: Martedì è il mio compleanno... per tutti quelli che leggono la storia... mi lasciate una piccola recensione
come regalo di compleanno? E po volevo ringraziare i 14 angeli che hanno recensito la storia.

GRAZIE MILLE :) ♥♥♥
 
*AL PROSSIMO CAPITOLO*
 
La vostra Chia :*
 

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Capitolo 3
*** CHAPTER THREE: FUCK YOU... ***


HELP ME NOT TO THINK ABOUT IT...

CHAPTER THREE:
FUCK YOU...


 
*due giorni prima*
 

POV.HARRY
 

  L’odore acre e pungente di sudore di cui questo stramaledettissimo
taxi in cui sono seduto è impregnato, mi riempie le narici.
Mi viene quasi da vomitare.
Per fortuna sono quasi arrivato all’aereoporto.
 
  Guardo dal finestrino, vedo scorrere inesorabilmente la mia città, la
città della mia infanzia, che mi ha visto crescere, INNAMORARMI.
E tra poco, pochissimo, tutto ciò farà solamente parte del mio passato,
anche se poi non riuscirò mai a dimenticare quello che mi è successo.
 
  DIMENTICARE... che parola difficile.
Una persona può scordare, sì, può non pensare a una determinata cosa...
Ma dimenticare proprio no. Non si possono cancellare le cose capitate.
Faranno sempre e comunque parte della nostra vita, rimarranno comunque
impresse nel nostrocuore, come tatuate.
 
   Anche se poi è proprio per questo che vado via da Boston.
Per cercare di dimenticare tutto ciò che è successo nel giro di pochi mesi.
Mesi che mi hanno segnato, che mianno fatto maturare, crescere.
Ma che mi hanno fatto anche cadere, che mi hanno inesorabilmente distrutto
e buttato giù.
 
  La verità è che l’amore, qualsiasi tipo di amore, fa schifo.
Prima mio padre che ci aveva abbandonato. FANCULO
Poi la depressione di mia madre che l’aveva portata al tentato suicidio più e
più volte. FANCULO
 
  Poi il coma di Scarlett. VAFFANCULO VITA DI MERDA.
La MIA Scarlett.
Il MIO unico amore.
E quel bastardo, quel maledetto coma, me l’aveva portata via.
L’aveva portata via da me, da quella vita che sognavamo insieme.
Aveva solo 17 anni, uno in meno di me.
Eravamo legati da un amore tanto profondo da far invidia a tutti.
 
E ora è MORTA.
 
  Tante, troppe cose insieme.
Posso sembrare un ragazzo forte, deciso.
Ma in realtà sono fragile, terribilmente fragile.
E ho paura.
Ora ho paura di amare.
 
  In teoria non bisognerebbe avere paura di un sentimento tanto puro e
profondo, capace di rendere felice le persone.
Ma io ne ho paura, terrore.
Infondo tutte le persone che ho amato se ne sono andate...
La mia Scarlett è morta.
Mio padre se ne è andato chissà dove.
Mia madre è rinchiusa in un ospedale psichiatrico.
 
  E io sono rimasto SOLO.
 
  Così ora mi ritrovo su questo taxi pronto per dimenticare il mio passato.
Così ora mi ritrovo su questo taxi per andarmene via da lì, per cercare di
superare tutto ciò.
Ora sono su questo taxi perché ho tremendamente paura di crollare del tutto.
 
  Arrivato all’aeroporto, pago il taxista e mi avvio verso la mia nuova vita.
In una nuova città, in un nuovo stato e, praticamente, in un nuovo continente.
 
LONDRA...
 
  Mi avvio a fare il ceck in e ,una volta terminate le procedure, salgo su
quell’aereo che mi porterà nella mia nuova vita.
Perfetto, sono capitato vicino al finestrino e il posto di fianco a me è
occupato da una signora che avrà all’incirca una cinquantina d’anni.
Appena seduto mi infilo le cuffiette nelle orecchie, premo PLAY nella playlist
che preferisco e inizio a pensare a ciò che mi aspetta in quella città a me così sconosciuta e che presto sarà la mia casa.
 
  Già tra due giorni dovrò riniziare la scuola... ultimo anno di liceo scientifico.
Fortunatamente non ho avuto problemi a farmi ammettere lì...
Ho sempre avuto voti alti a scuola.
 
  Ripenso anche al piccolo appartamentino che ho affittato.
Ripenso al mio lavoro da barista nel pub in centro.
Ripenso “SEMPLICEMENTE” a ciò che mi aspetta una volta arrivato lì...
 
E, nel mezzo del vortice dei miei pensieri mi addormento.


* * *

LOOK AT ME
 Eccomi di nuovo qui a rompervi le scatole, bellissime... Finalmente ho aggiornato, scusatemi per i 10 giorni di attesa.
Ma veramente non avevo ispirazione.
Poi mi è venuta l'idea di far parlare il nostro carissimo Harry.
Lui e Faith, naturalmente, ancora non si conoscono ed  è proprio per questo che ho deciso di far parlare lui....
Così potrò raccontare la storia dai punti di vista di entrambi, per far capire meglio le loro emozioni, ciò che provano e pensano.

In questo capitolo, come vi ho già detto, abbiamo conosciuto un nuovo personaggio: HARRY.
Come si legge sopra, è un ragazzo che ha paura di amare, poichè tutte le persone che ha amato ora non sono più, per motivi vari, vicino a lui.
Così è rassegnato a non amare più, per non farsi, da solo, del male. 
Inoltre, proprio per cercare "dimenticare" tutto, si reca a Londra... che è la stessa città di Faith. Ma Londra è grande, molto grande.
Cosa succederà?

HARRY:



P.S.: Care lettrici, prima di tutto vi volevo ringraziare per le 8 recensioni dello scorso capitolo... poi vi volevo chiedere se vi va di lasciara
una piccola recensione per fare contenta questa povera pazza... GRAZIE MILLE!!!

Ciao patate del mio cuore(?)
 ♥♥♥
-Chia :*

 

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Capitolo 4
*** CHAPTER FOUR: AFRAID OF THE ANSWERS ***



HELP ME NOT TO THINK ABOUT IT...


CHAPTER FOUR:
AFRAID OF THE ANSWERS...


POV. HARRY

E, nel mezzo del vortice dei miei pensieri, mi addormento.

Dopo un paio di ore, mi sveglio. Il viaggio, però, è ancora lungo.

Sono confuso, estremamente confuso.
Solo ora mi chiedo il perché di questo viaggio...
Perché non sono rimasto lì a Boston ad attendere il miglioramento di mia madre?
Perché non sono rimasto lì a sperare in un futuro ritorno di mio padre o, semplicemente,
in una sua telefonata?


Anche se la cosa che più desidero in questo momento è avere delle semplici spiegazioni
da loro, la verità è che ho tremendamente paura.

Perché?
Beh, sono terrorizzato delle eventuali risposte che potrebbero dare alle mie domande...

“ Perché te ne sei andato, papà, perché ci hai lasciato in questo periodo? Io avevo
bisogno di te!”


Sì, perché potrò anche essere un ragazzo grande e vaccinato, ma ho e avrò sempre bisogno delle
persone che amo al mio fianco.


“Perché hai tentato di ucciderti, mamma? Volevi lasciarmi solo anche tu? Non capisci che sei una
delle persone a cui tengo di più al modo?”


La mia mamma.
Con lei ho sempre avuto un rapporto speciale, in cui non avevamo bisogno delle parole.
Lei, solo lei, con uno sguardo capiva ciò che mi passava per la testa, capiva ciò che nemmeno
io riuscivo a comprendere.

E, da quando è in quella stramaledettissima clinica, mi manca terribilmente.

Queste domande, per ora, rimangono lì, nella mia testa, e naturalmente senza risposta.
Se li avessi qui, davanti a me, probabilmente, avrei anche le forze di mettere in fila quelle
dannate parole e fare loro quelle domande.

Ma ,allo stesso tempo, sarei troppo fragile, avrei troppa paura, per stare lì ed ascoltare le
loro risposte.


Ma mentre la mia mente è attanagliata da questi pensieri, il tempo passa e, inesorabilmente
mi avvicino sempre di più a quella che tra poco sarà la mia nuova vita.

Guardo dal finestrino lo spettacolare scorcio che riesco a vedere...

Quella distesa azzurra increspata, probabilmente, dal qualche onda.
La MIA Scarlett amava il mare. Ricordo ancora la sua camera con le pareti dello stesso colore
dell’oceano e le numerose conchiglie che collezionava.

LEI aveva il mare racchiuso negli occhi, degli occhi che erano di un celeste così trasparente e
limpido, ma allo stesso tempo vivo, degli occhi di cui mi ero profondamente innamorato


Quelle nuvole che riesco a vedere da quassù e che mi sembrano grandi ammassi di zucchero filato
che tanto mi piaceva mangiare quando, insieme a LORO,insieme ai miei genitori, andavo al luna
park.


Mi viene da piangere a pensare a loro e, inesorabilmente, qualche lacrima scende silenziosa
sulle mie guance.

Non mi preoccupo nemmeno di asciugarmi il viso: sono giorni, settimane, mesi che piango.
E chiunque se ne accorgerebbe: il mio sguardo perso, gli occhi costantemente rossi, le iridi
spente e private della lucentezza che fino a tre mesi fa li caratterizzava.


Guardo l'orologio... 10:25 p.m. (ora locale a Londra)

L'atterraggio è previsto per le 11:05 p.m.
Poco meno di un'ora è dirò definitivamente “addio” alla mia Boston.
Prendo il quadernino che porto sempre con me dallo zainetto che ho portato sull'aereo.
Quel quadernino... il rifugio della mie canzoni, dei miei pensieri trasformati in musica.
E, ora, mentre penso a Scarlett come al solito quando scrivo, inizio a comporre qualche frase.
 

"I need your eyes that look at me,
 I need your smile turned to me,

 I need you love 'cause it's like the light
 
at the end of a dark road...

I need you, here, now,

 I'm dead now that you aren't
 here with me.
 

 Because HE took you away,
 
and my heart is empty.”


Questo è quello che riesco a scrivere prima di scoppiare del tutto.
Alla fine è proprio così che mi sento...
Ho bisogno dei suoi occhi che mi guardano, del suo sorriso rivolto a me e SOLO a me.
Ho bisogno di lei e del suo amore perché sarebbe come la luce alla fine di una strada
completamente buia.

E mi sento morto, ora che lei non è qui vicino a me, e il mio cuore è vuoto.

Mi sento così da quando è andata in coma e, soprattutto, da quando quel maledetto giorno
mi hanno detto che lei non ce l'aveva fatta, che la morte aveva vinto su di lei.

Ricordo quel 27 Agosto come fosse ieri.

Forse perché da quel giorno il mio cuore ha smesso di battere.

Ma, sempre quel giorno, ho deciso che lì a Boston non ci sarei potuto più stare.
Mia madre era già in clinica e io non potevo avere contatti con lei.
Scarlett era morta.
Mio padre se ne era già andato.
Non c'era più nulla che mi tratteneva.

Così, proprio, in quei giorni ho iniziato a fare le varie telefonate per la scuola, a cercare
la casa e un lavoretto per potermi mantenere.

E ora eccomi su questo aereo, Martedì 15 Settembre, in viaggio verso il prossimo capitolo
della mia vita.

La scuola è iniziata solo da due giorni e dopodomani inizierà anche per me.

Guardo di nuovo l'orologio che ho al polso... sono le 10:55 p.m.

Mancano solo 10 minuti all'atterraggio, meglio prepararsi...

...

Mi dirigo con passo svelto verso l'uscita dell'aeroporto.
Appena esco dalle grandi porte scorrevoli, un soffio d'aria gelida mi “sbatte” in faccia e mi
fa rabbrividire.

Benvenuto a Londra.
Mi affretto a chiamare un taxi e, appena uno accosta proprio davanti a me, non esito a caricare
le valige e la mia preziosa chitarra nel bagagliaio, per poi entrare finalmente nell'abitacolo
della vettura.

Do l'indirizzo al gentile taxista e finalmente dopo un'ora e mezza, tra cose varie, sono steso
sul letto del mio appartamento.

...

Il giorno seguente lo passo interamente a mettere a posto la mia nuova casa, a comprare le cose
necessarie.

Mi reco anche a vedere per una macchina, infondo la patente ce l'ho e qui a Londra mi serve proprio
un mezzo per circolare.

E i soldi di certo non mi mancano, siamo stati sempre anche troppo bene economicamente.
Così scelgo una Range Rover nera, simile a quella che io e mia madre guidavamo a Boston.
Compilati i fogli e svolte le procedure, mi dicono che potrò ritirarla tra 10 giorni.

Una giornata lunga e stancante questa. La sera appena finito di cenare, da solo, vado subito a
dormire.

Domani sarà il mio primo giorno di scuola.

...

La mattina mi sveglio alle 6:30.
Se fossi stato un'altra persona probabilmente sarei stato agitato, teso, ma allo stesso tempo
felice.

Ma la felicità non fa parte del vocabolario dei miei sentimenti da un po' di tempo.
Così velocemente mi faccio una doccia, mi vesto e faccio colazione.
Quando si fanno le 7:15 prendo il necessario e mi avvio vero quella dannatissima scuola... devo
essere lì prima, poichè devono consegnarmi l'orario, l'armadietto e i libri.
 

* * *
 

* LOOK AT ME *

Ciao a tutte dolcezze *fa ciao con la mano*,
No okay, da dove inizio? Parto col dire che siete davvero splendide... 12 recensioni per lo scorso capitolo,
vi ringrazio davvero con tutto il mio cuore :*
Ora passiamo alla storia.. anche in questo capitolo parla il nostro amatissimo patato (?)
Questo è un capitolo molto riflessivo, vediamo un Harry che piange, che ricorda, che si fa delle domande.
E un Harry molto, ma molto insicuro e riflessivo, un Harry che come dicevo nell'altro capitolo ha molta paura.
Ci siamo diciamo ristabilizzati con i giorni dato che sia per Harri che per Faith è l'ora di andare a scuola...
Succederà qualcosa? I loro occhi si incontreranno?? Chissà... muahahahahah io lo so è voi no * pappappero *
Okay, sono completamente andata.

...

Ora arriva la parte dolciosa... Davvero siete delle lettrici dolcissime, voi non potete capire quanto sono
contenta che la storia vi piaccia, che apprezziate il modo in cui scrivo. Voi non potete immaginare quanto
sono felice quando mi fate dei complimenti!!

Grazie, GRAZIE DAVVERO! Siete degli angeli!

Vi amo :*

P.s.: avete notato che ho fatto il capitolo un bel po' più lungo rispetto agli alti tre?? L'ho fatto solo per voi
tesori! Al prossimo capitolo e... lasciatemi qualche recensione ance questa volta <3!

 

Baci 
-Chia :* 





 

 

 


 

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