Quando l'adrenalina scorre anche nel cuore di hannon (/viewuser.php?uid=27296)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Benvenute al 'Drive and Perdition' ***
Capitolo 3: *** Incontri inaspettati ***
Capitolo 4: *** Ci rivedremo? ***
Capitolo 5: *** Un piccolo accordo ***
Capitolo 6: *** Un giovedì emozionante ***
Capitolo 7: *** Appuntamenti diversificati ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
PROLOGO 2 (DEFINITIVO)
Ciao miei amatissimi lettoriiiiiii =D la vostra Hannon, dopo
alcuni mesi di pausa, è finalmente tornata con una nuovissima
storia tutta per voi! in questo primo cap ci sarà giusto
un'introduzione delle nostre amate protagoniste giusto per darvi
un'idea! spero infinatamente che vi piaccia =) beh che dire..a voi
l'ardua sentenza! E ora...
Buona lettura a tutti!
Prologo
Doveva
dimenticarlo. Ormai nella sua vita lui non c'era più e i sei
mesi trascorsi senza di esso erano stati i peggiori che avesse mai
vissuto; lei lo amava perdutamente, ogni lacrima versata era una
particella del suo cuore distrutta.
Fissava
in maniera quasi maniacale le pochissime foto che avevano scattato
insieme e un piccolo sorrise malinconico si aprì sul suo viso
ormai solcato dalla tristezza mista alla nostalgia, non si riconosceva
nemmeno più in quell'espressione raggiante che aveva ogni
qualvolta incrociava quegli occhi scuri, così profondi e spesso
inespressivi, già, quel nero così spento, ma allo stesso
tempo penetrante, che riusciva ad incantarla ad ogni suo sguardo.
La
sensazione di malessere che l'aveva colpita il giorno in cui la
lasciò era insopportabile, ricordava nitidamente il suo pianto
disperato di fronte alla sua glaciale ed apparente indifferenza, cosa
aveva sbagliato? Perchè lui se ne era andato così senza
alcuna spiegazione? I primissimi tempi la pace con se stessa non
riusciva a araggiungerla, quel maledetto magone allo stomaco le dava
perennemente un senso di nausea irritante e la felicità che fino
a poco prima la contraddistingueva...era sparita insieme a lui.
Lei
gli aveva gridato che lo amava svisceratamente, che il suo cuore
batteva solamente per lui e che lo avrebbe seguito in qualunque parte
egli sarebbe voluto andare. No, non voleva perderlo così,
avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di sentire ancora le sue forti braccia
avvolgerla, i suoi baci caldi ed elettrizzanti accarezzarle la lingua e
perchè no, anche quel suo perenne broncio stampato in faccia con
aria di sufficienza; ma l'unica cosa che si sentì dire di fronte
alla sua struggente disperazione fu un misero "Sakura...grazie".
Ma
grazie di cosa? Lei non gli stava regalando una scatola di
cioccolatini, ma gli stava esprimendo con tutta se stessa i sentimenti
che in quel momento stavano lacerando il suo cuore, perchè
sì, lui l'aveva brutalmente ferita, l'aveva lasciata senza un
concreto perchè e se ne stava andando mandando all'aria la loro
storia.
Mai
in vita sua odiò così tanto una parola quanto quel
"grazie" che puzzava solo di ipocrisìa e presa in giro. In un
gesto quasi convulsivo strappò quelle foto che fino a poco prima
erano attaccate alla parete vicino al suo letto e che ogni sera
osservava dilaniata dalle lacrime, non poteva continuare a distruggersi
così per un un ragazzo che magari ora si stava divertendo in
chissà quale posto e con chissà quale
ragazza...già, ragazza, l'idea di saperlo insieme ad un'altra
che non fosse lei la faceva impazzire, ma ormai non poteva farci
più niente, entrambi avevano preso strade diverse e come tali,
erano liberissimi di vivere al meglio la loro vita come più
preferivano.
Gettò
con un pizzico di fatica le fotografie nella spazzatura e strinse i
pugni lungo i fianchi come per darsi un coraggio che sentiva di non
possedere, rialzò lo sguardo decisa e più determinata che
mai, pronta a ricominciare finalmente da capo: da ora in poi Sakura
Haruno sarebbe cambiata. E non avrebbe mai più creduto a
quell'illusorio sentimento che in lei aveva portato solo sofferenza e
dolore. Adesso basta.
Odiava
in maniera quasi ossessiva quel maledetto carattere che madre natura le
aveva donato. Quella figura che ora si rifletteva nello specchio,
riusciva sempre a darle quella statica sensazione di angoscia e non
accettazione che ormai la logorava fin da da bambina, perchè non
poteva essere come tutte le altre? Perchè non poteva circondarsi
di innumerevoli amici come ogni essere umano normale? Perchè non
poteva avere un ragazzo come le sue amiche? Già, un ragazzo...si
rabbuiò al pensiero di non essere mai riuscita ad incantare
qualcuno in vita sua, di non aver mai provato l'emozione di essere
stretta nel cado abbraccio di una persona che le sussurrava tenere
parole d'amore. Sì esatto,amore, quel sentimento che lei
già dalla tenera età sognava di provare per una persona
speciale, una persona che a sua volta l'avrebbe contraccambiata,
facendola sentire una dolce principessa.
Sì,
desiderava con tutta se stessa donare a qualcuno quel grande affetto
che conservava nel cuore, ma quella stramaledetta timidezza che tanto
odiava continuava a renderle tutto sempre più difficoltoso;
ormai era chiusa in un circolo vizioso invalicabile, era una ragazza
dolce, romantica, sognatrice e avrebbe dato qualsiasi cosa pur di condividere
ciò che provava con un ragazzo, ma allo stesso tempo, non
riusciva mai a raggiungere quel successo tanto agognato a causa dell'
insicurezza che la divorava giorno dopo giorno.
Quanto
si appassionava a leggere quelle favolesche storie d'amore e
sospirava sognante ogni qualvolta si trovava a scorrere tra le righe
una scena ricca di sentimento, ma subito dopo si scuriva in viso,
sempre, perchè lei non avrebbe mai vissuto una storia come
quelle trascritte nei suoi amati libri.
Avrebbe
solo desiderato acquisire più sicurezza in se stessa, essere
espansiva e solare, gestire le situazioni che le si paravano davanti
con più decisione e coraggio. Avrebbe desiderato essere un'altra
persona.
Si
sdraiò sul letto osservando il soffitto bianco pallido e
sospirò, chissà se un giorno sarebbe riuscita a vivere
anche lei il suo sogno e a dimostrare a tutti quanto in realtà
valesse, a far vedere che era in grado di essere di più di una
semplice e timida ragazzina insicura.
Hinata
Hyuuga possedeva un'inconsapevole forza d'animo. E prima o poi avrebbe
dato pan per focaccia a tutti coloro che fin ad ora l'avevano solamente
sminuita e derisa. Anche lei avrebbe avuto il suo momento di gloria.
Non
gliene era mai importato nulla dell'amore e di tutte quelle stronzate
che quello stupidissimo sentimento si portava dietro tutte le volte. Lo
aveva sempre considerato un qualcosa che intrappolava una persona nella
sua ragnatela, per poi divorarla allo stesso modo di un ragno affamato
e lei NON era un ingenuo moscerino, lei era una farfalla che amava
volare ed incantare tutti con la sua immensa bellezza e grazia.
La
libertà che possedeva grazie alla sua condizione la appagava,
non era legata da vincoli soffocanti, ma allo stesso tempo riusciva a
soddisfare quel suo ego ghiotto di desiderio da parte degli altri,
perchè sì, la sensazione di onnipotenza che aveva quando
le mani virili degli uomini la bramavano...era impagabile.
Vari
ragazzi si erano innamorati di lei, del suo savoir faire, della sua
femminilità e soprattutto della sua esperienza sessuale ma,
puntalmente venivano tutti quanti scaricati non appena la ragazza se ne
stufava, gettandoli via alla stregua di giocattoli vecchi e noiosi. Non
le importava mai nulla di loro e degli ipotetici sentimenti che
avrebbero potuto accidentalmente provare in futuro, lei amava
divertirsi, voleva divertirsi e continuava a divertirsi; non che avesse
un cuore di ghiaccio anzi, era una ragazza fin troppo espansiva,
socievole e gentile, semplicemente non aveva alcun interesse nel
legarsi ad un ragazzo e subirsi eventuali gelosie e divieti di
libertà.
Solo
una volta in vita sua si era innamorata, aveva appena 16 anni e lui era
stato in tutti i sensi il suo primo e vero amore, allora era ancora una
ragazzina ingenua che credeva nell'esistenza del principe azzurro e
quel delizioso batticuore che la colpiva ogni volta che lo vedeva, le
aveva lasciato un ricordo dolce e in qualche modo nostalgico. Ma ormai
tutto ciò faceva parte del passato, della sua adolescenza
nemmeno del tutto superata, perchè ormai lei era un'altra
persona e anche se da un punto di vista morale ciò che faceva
poteva risultare sbagliato agli occhi degli altri, era comunque felice.
La
sicurezza che aveva di se stessa e delle sue capacità, l'aveva
portata ad essere quella che era: una ragazza che, come il battito
d'ali della farfalla che rappresentava, poteva ottenere ciò che
voleva, senza provare quella sofferenza che il mondo regalava
gratuitamente ai suoi esseri viventi; si sdraiò sul divano,
componendo il numero della sua ultima fiamma.
Ino Yamanaka era libera. E mai sarebbe caduta vittima di quella ragnatela tanto attraente quanto pericolosa. Mai.
Continua...
bene bene, eccoci qui =D cosa ne pensate di questa prima introduzione?
Spero ovviamente che vi abbia almeno incuriosito =) Cosa accadrà
dunque alle nostre ragazze? Riusciranno a mantenere i loro propositi? O
qualcosa le sconvolgerà a tal punto da mettere in dubbio tutto?
Beh..leggete, scoprite e recensiteeeee =D un bacione dalla vostra
Hannon che come sempre vi adora =D
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Capitolo 2 *** Benvenute al 'Drive and Perdition' ***
BENVENUTE AL DRIVE AND PERDITION (DEFINITIVO)
Buonaseraaaa ragazziiiiiiiiiii! =D eccomi a voi con il secondo cap
che spero vi piaccia! Ringrazio nuovamente chi ha recensito, i 5 che
l'hanno messa tra i preferiti e i 17 tra le seguite =D ma ora non posso
che augurarvi..
Buona lettura a tutti!
Benvenute al 'Drive and Perdition'
Quel sabato sera decisero di riunirsi come al solito
a casa di Sakura, i genitori della ragazza erano fuori per lavoro e per
le amiche non c'era nulla di più tradizionale che ritrovarsi a
casa di lei. Avevano frequentato lo stesso liceo e nonostante le loro
diversità caratteriali, erano riuscite fin da subito a legare in
maniera particolare, il legame d'amicizia che le univa era unico e
indissolubile, avrebbero scalato mari e monti l'una per l'altra e
condividevano insieme ogni piccolo segreto, sempre pronte ad aiutarsi a
vicenda. Sakura non dimenticò mai ciò che fecero Hinata e
Ino dopo la sua brusca rottura con l'ex, si disse che se non fosse
stato per loro, probabilmente ora sarebbe rinchiusa in qualche ospedale
psichiatrico per via della forte depressione.
Erano
tutte nella camera di quella stramba ragazza dai capelli insolitamente
rosa, chi leggeva una rivista di gossip, chi trafficava al pc, chi
parlava al cellulare e quest'ultima era proprio Ino che, non appena
chiuse la telefonata, saltò raggiante e allegra dal letto.
"Ragazze
preparatevi immediatamente! Stasera la vostra Ino vi porta a vivere!"
Hinata volse timidamente lo sguardo verso di lei, ormai la conosceva
meglio delle sue tasche e sapeva perfettamente cosa voleva dire ogni
volta con quella frase, probabilmente le avrebbe trascinate in qualche
squallida discoteca o, peggio della morte, in qualche messaggeria per
rimorchiare. Se pensava che l'ultima volta le si era appicciccato un
cinquantenne maniaco...no. Stavolta il suo cuore non avrebbe retto.
"I-Ino
io, io non voglio tornare nel posto dell'altra volta" e abbassò
lo sguardo portandosi le braccia al petto, a quel punto
intervenì Sakura rispondendole cinicamente
"Hinata
ha ragione, mi sento più viva a casa di fronte al computer" ma
nonostante le risposte negative, la ragazza scuotè la sua
voluminosa chioma bionda, ancheggiando verso le ragazze e affermando
più sicura che mai
"Sba-glia-to!
State tranquille sorelle, stasera non esisteranno nè pub,
nè discoteche, nè messaggerie! Ora vi dico, prima stavo
parlando con Kiba"
"e
chi sarebbe?L'ultima tua conquista?" domandò quasi acida la
rosa, non che fosse invidiosa dell'amica per tutto il successo che
otteneva con i ragazzi, semplicemente non voleva che questi ultimi la
trattassero sempre come un oggetto di sfogo, anche se in realtà
era sempre lei che li considerava come giocattoli, ma
vabbè...dettagli.
"Esatto!
Ed è un figo assurdo giuro! Ma comunque non perdiamoci in queste
sciocchezze, dicevo, stavo parlando con lui e indovinate un po'? Ci ha
invitate tutte quante a passare la serata insieme" Hinata per poco
svenne sedutastante, facendosi un paio di conti, i ragazzi che
conosceva Ino di certo non erano interessati a fare proposte di
matrimonio, dunque se il tizio in questione aveva invitato anche le sue
amiche...che avesse intenzione di fare qualche strana ammucchiata? Si
alzò di scatto dal letto arrossendo e cominciando a blaterare
cose a manetta
"N-No!
Io non voglio finire a fare porcate con qualche maniaco! Insomma,
perchè ha voluto invitare anche noi? Cos'ha in mente di fare?" i
suoi splendidi occhi perlacei brillavano di luce propria, anche nella
sua timidezza, la piccola Hinata riusciva a tirar fuori la grinta dove
ella era necessaria.
In
tutta risposta le sue amiche la guardarono perplesse. Ok che Ino aveva
conoscenze tutto tranne che serie però, non avrebbe mai
coinvolto le sue amiche in cose del genere
"Tesoro
hai forse dato di matto? Ma ti pare che ti porto a fare cose simili?"
Sakura si parò di fronte a lei, portandosi le mani ai fianchi
con fare stizzoso, rispondendole a tono
"Io
non ne sarei così sicura, Ino-pig" quest'ultima si mise
anch'essa nella stessa posa, fissandola con aria di sfida, una certa
tensione si fece spazio tra le due.
"E
io dico di si invece, fronte spaziosa" entrambe dirignarono i denti,
gli occhi smeraldini di Sakura e quelli azzurri di Ino si infuocarono,
ma fortunatamente intervenì Hinata, che attorcigliandosi
nervosamente le ciocche corvine dei suoi capelli, cercò di
placarle.
"D-Dai
ragazze non fate così, non ce n'è bisogno...piuttosto
Ino, possiamo...ecco, fidarci di questo ragazzo?" subitò quella
tensione tattile si placò e la bionda le rispose felicemente
"Ma
certo! L'ho conosciuto l'altro ieri ed è simpaticissimo!
Certo, devo ancora battezzarlo però, possiamo fidarci" ah beh
era l'amico di infanzia insomma! Sakura sospirò
rassegnata, tanto contrastarla non sarebbe servito a niente,
così spense il pc e si sedette accavallando le gambe
"E sentiamo, dove vorrebbe portarci questo qui?"
"Non
me l'ha detto, però mi ha accennato che sarà un posto
favoloso, voglio dire, un posto in cui non siamo mai state!"
Si, sicuramente un luogo di ritrovo per scambisti
"Quindi
forza, niente storie e preparatevi!" la corvina era ancora indecisa e
poi un momento, come avrebbero fatto a cambiarsi se non avevano un
ricambio?
"Uff
e va bene...e tranquille, potete benissimo cambiarvi qui, dopotutto
altre volte mi avete lasciato delle vostre cose qui" e scoppiarono
tutte e tre a ridere, effettivamente accadeva che a volte, ritrovandosi
a dormire a casa dell'amica, Hinata e Ino lasciassero qualche loro
abito lì, beh, a quanto pare la dimenticanza poteva rivelarsi
anche utile in casi come questo. Il gruppetto si preparò al
meglio che potè, non avevano idea di cosa avrebbero dovuto
indossare ma una cosa era certa, il casual non avrebbe mai sbagliato in
nessuna occasione...a meno che l'evento in questione non era un
matrimonio.
Finalmente
erano pronte, inutile dire che Ino era la più succinta, nel suo
vestitino a fascia azzurro era splendida, l'aderenza del suddetto
regalava alle sue forme un aspetto più invitante e provocante e
quella coda alta che la contraddistingueva, le donava un tocco ancora
più sexy e femminile.
"Ino
potresti allarciarmi qui per favore?" e la ragazza la aiutò a
legarsi il top nero dietro al collo, accompagnato da un paio di jeans
blu notte, che fasciavano a perfezione le sue gambe snelle e sode, il
poco seno che aveva non la sminuiva affatto anzi, sapeva valorizzarlo
al punto da renderlo peccaminoso agli occhi di qualsiasi ragazzo.
La
più difficile nel vestirsi era sempre Hinata, paradossalmente
alla sua timidezza, madre natura le aveva donato un fisico degno di
nota, la prosperità abbondava su di essa e se solo avesse saputo
valorizzarsi come il cielo comandava, avrebbe fatto girare la testa a
chiunque. Ovviamente le amiche la aiutarono a vestirsi in maniera
quantomeno decente, facendole indossare una deliziosa camicietta
azzurrina e un paio di jeans aderenti, era bellissima.
"M-Ma siete sicure che così, andrò bene?" le due amiche annuirono
"Ma certo tesoro!"
"Sei impeccabile!" Ino guardò l'orologio
"Bene
possiamo anche scendere, Kiba sarà qui a momenti" e dopo aver
preso le loro borsette, le ragazze scesero di casa; aspettarono cinque
minuti buoni, finchè il suono di un clacson le ridestò,
una BMW accostò vicino a loro e da essa scese un ragazzo dai
capelli e dagli occhi castani, rivolgendo loro un sorriso smagliante
"Ehilà" Hinata e Sakura sussultarono, effettivamente era proprio carino, pensarono.
"Ciao
Kiba!" la biondina gli andò incontro salutandolo "ti presento le
mie due migliori amiche, Sakura e Hinata" il ragazzo le squadrò
da cima a fondo, per poi rivolgere un'occhiata ad Ino ed esclamando
"Wow non mi avevi detto che erano così carine!" a quell'affermazione entrambe arrossirono.
"Beh,
ne dubitavi forse?" in tutta risposta, Kiba cinse il fianco della
ragazza con un braccio attirandola a sè, sorridendo
maliziosamente
"Però
tu sei la migliore bambola" e le diede un bacio senza tanti
convenevoli, Hinata e Sakura spalancarono gli occhi : intraprendente il
ragazzo...e a quanto pare mancava poco affinchè Ino lo
battezzasse; un colpo di tosse da parte della rosa li fece ridestare.
"Oh scusatemi ragazze ma sapete, Ino mi fa un effetto da non riuscire a resistere" e si grattò la nuca sorridendo
"Abbiamo
notato" la corvina si limitò a scansare lo sguardo imbarazzata
"piuttosto, dove ci porti allora?" il ragazzo si leccò le labbra
"In
un posto che sicuramente farà salire la vostra eccitazione a
livelli disumani" in Hinata si fece sempre più spazio l'idea che
quello sconosciuto...le avrebbe portate in un qualche strano luogo
dove la perdizione regnava sovrana.
"Avanti
salite in macchina bimbe! E non preoccupatevi, non sono uno
spericolato" e, anche se con qualche dubbio, le ragazze entrarono in
macchina.
Durante
tutto il viaggio, la pseudo coppietta non fece altro che scambiarsi
baci appassionati ad ogni semaforo, era assurdo, la sfacciataggine di
quel ragazzo si accoppiava sicuramente a perfezione con
l'intraprendenza di Ino, ma tanto figo o meno, anche quest'altro
avrebbe fatto la stessa fine di tutti gli altri ragazzi che la bionda
si era passata, tanto ormai la storiella di routine della loro amica la
conoscevano anche troppo.
Dopo
circa una mezz'ora buona, Kiba parcheggiò la macchina lungo un
marciapiede, di fronte ad esso si ergeva un alto muro pieno di crepe,
sicuramente si trattava di una struttura costruita parecchi anni fa a
giudicare dalla sua rovina. Le ragazze scesero dalla macchina
guardandosi intorno e notando la mancanza di luce nei lampioni e la
desolazione nelle case circostanti
"M-Ma che quartiere è mai questo?" disse Hinata con espressione tutt'altro che serena, Sakura le si affiancò
"Una cosa è certa, non mi piace affatto"
"Ah su quanto siete suscettibili! Lo sapete che non si giudica mai un libro dalla copertina?"
"Forse
sarà così per te Ino-pig! Sta di fatto che questo posto
non mi piace per niente" a quel punto intervenì Kiba, che mise
le braccia intorno alle spalle delle due ragazze, sorridendo e in
qualche modo rassicurandole
"Su su non allarmatevi, piuttosto, fate silenzio e...ascoltate" si zittirono e stranamente cominciarono a sentire qualcosa di...
"M-Musica?"
"Esatto
piccola, musica!" le ragazze acutizzarono le orecchie ed effettivamente
era vero, nell'aria rieccheggiava una musica simile a quella che veniva
trasmessa nelle discoteche, ma da dove proveniva? Notando il loro
sguardo interrogativo, il ragazzo si schiarì la voce
"Venite
con me e capirete tutto" Ino lo seguì immediatamente, mentre
Sakura e Hinata si decisero a farlo dopo essersi scambiate uno sguardo
alquanto perplesso.
Percorsero qualche metro a piedi e dopo aver girato l'angolo a destra...
"OH
MIO DIO!" di fronte a loro si parò uno spettacolo, quasi
apocalittico, che mai avevano visto in vita loro. Si ritrovarono in una
specie di piazza dalle dimensioni mastodontiche, nell'aria rimbombava
una musica assordante e la gente presente era talmente tanta da non
potere riuscire a contarla.
Ai
lati vi erano delle piccole casupole, somiglianti in realtà a
dei piccoli box e vicino ad ognuno di essi, vi erano dei ragazzi
intenti a praticare qualche lavoro meccanico a delle moto a dir poco
bellissime. Scorsero molti gruppi di ragazzi intenti a bere da delle
bottiglie dal contenuto sconosciuto, coppie che si baciavano
tranquillamente di fronte a tutti e altri ancora che si divertivano a
fare qualche mossa di ballo a ritmo di musica. Un ambiente in cui si
poteva percepire una strana carica d'adrenalina penetrare con
forza nelle vene.
"Bimbe,
benvenute al 'Drive and Perdition' " le ragazze strabuzzarono gli
occhi, Ino in particolare sembrò avere un attacco di isteria
improvvisa, tant'è che afferò con poca delicatezza il
braccio di Kiba, guardandolo quasi maniacale
"Stai parlando seriamente??Siamo veramente al 'Drive and Perdition' ?" Hinata si avvicinò
"Ma perchè Ino, tu conosci questo posto?"
"Stai
scherzando?? Chi è che non lo conosce?Voglio dire, io in prima
persona non ci sono mai stata ma...sì che lo conosco! E' il
luogo di raduno più famoso per le corse clandestine!" Kiba le
diede una pacca sul sedere.
"Vedo che sei informata dolcezza"
"No
un momento fermiamoci tutti un attimo...siamo davvero capitate in un
luogo di, di teppisti?" a Sakura venne un irritante tic all'occhio,
d'accordo, poteva anche aspettarsi
di venire trascinata in un night club o in un festino o anche in una
orgia party, ma mai, mai si sarebbe aspettata di essere catapultata in
un posto simile.
In
un raduno come quello ci si poteva aspettare di tutto, magari
l'avrebbero drogata, oppure violentata, o peggio ancora investita.
Sapeva che non doveva fidarsi delle conoscenze di quella pazza di Ino,
ma non credeva che la sua incoscienza l'avrebbe portata a frequentare
ragazzi simili, cos'è, voleva forse finire in un giro di
prostituzione? Hinata dal canto suo era sempre più sconvolta, ma
in che diavolo di posto era capitata? Ok che voleva trovarsi un
ragazzo, ok che lì effettivamente c'era la fiera della
pannocchia, ok che sembravano tutti molto carini ma...in un luogo come
quello, invece di sentirsi dire "aprimi il tuo cuore", si sarebbe
sentita sicuramente dire "aprimi le tue cosce" . No. Non era
assolutamente fattibile.
"Ah
tranquilla confettino, finchè starete con me non potrà
succedervi niente" e le diede un affettuoso buffetto sulla guancia che
la fece irritare ancora di più; come si permetteva quel tizio di
prendersi tanta confidenza con lei? E che diavolo era quell'assurdo
nomignolo con cui l'aveva chiamata? Stava per replicare ma la bionda
parlò per prima.
"Dimmi
Kiba, che sta succedendo lì?" e indicò un'enorma folla di
gente intorno ad un punto specifico, che urlava ed incitava qualcuno
chiamandoli a gran nome, anche se, a causa della musica e delle grida
stesse, era impossibile capirne le lettere.
"Oooooh benissimo! A quanto pare siamo arrivati in tempo!"
"In
tempo per cosa?" domandò timidamente Hinata, si sentiva
tremendamente a disagio in quel luogo, gli occhi dei ragazzi che la
squadravano peggio di una risonanza magnetica.
"Per la gara ovvio!"
"Quale gara scusa?" domandò ora curiosa Sakura
"Venite
con me" e nuovamente Kiba se le trascinò dietro, facendosi
spazio in quell'enorme folla acclamante e dandosi ogni tanto il cinque
con qualche ragazzo, evidentemente frequentava spesso quell'ambiente
per conoscere così tante persone. Una volta riusciti a superare
quell'agglomerato di ragazzi urlanti, finalmente capirono.
Di
fronte a loro c'erano due ragazzi in sella a due moto, rispettivamente
una splendida Kawasaki Ninja 1000 color arancione acceso e una
fiammante Yamaha R6 nera lucida, sicuramente entrambe modificate visto
il tipo di raduno; alla guida, due ragazzi sicuramente giovani, anche
se a causa dei loro caschi dai vetri oscurati, ne era impossibile
vederne le fattezze facciali. Se prima le amiche erano alquanto
perplesse nel ritrovarsi in un posto simile, ora erano quasi prese a
vedere ciò che stava succedendo, già, erano arrivate in
tempo a vedere una gara, tra l'altro molto importante a giudicare da
quanto quei due sconosciuti fossero acclamati e incoraggiati.
"Cioè Hinata ti rendi conto? Nemmeno nei film tra un po' abbiamo mai assistito a qualcosa del genere!"
"G-Già, ma non sarà...pericoloso?"
"Naaaah
state tranquille, queste corse si fanno su una pista apposita, quindi
non ci investiranno" rispose Ino sorridendo dolcemente per poi
appiccicarsi al braccio di Kiba, che la strinse a sè
"State
ben attente bamboline, state per assistere a qualcosa di straordinario,
siete fortunate! I due corridori sono i più forti del giro" le
moto dei due ragazzi cominciarono a far rombare i motori, segno che
ormai la partenza era vicina; le grida dei 'tifosi' divennero
maggiormente assordanti.
Nell'aria
si cominciava a percepire una certa agitazione, mista quasi ad
eccitazione quando una ragazza poco vestita si posizionò di
fronte ai due contendenti, in mano teneva un fazzoletto rosso che
alzò in aria; il rombo dei motori diventò più
marcato e pressante e tutti, addirittura Ino, Sakura e Hinata furono
catturate da quell'atmosfera così coinvolgente. Il corpo
cominciò involontariamente a vibrare, quasi come scosso da una
violenta scarica elettrica, era incredibile quanta adrenalina si
potesse sentire in quel momento che sembrava addirittura solenne.
Dopo
una manciata di secondi, la ragazza tirò giù di scatto il
fazzoletto. I corridori partirono immediatamente alla velocità
della luce, lasciandosi dietro di loro una folata violenta di vento che
scompigliò i capelli tutti. Le amiche spalancarono gli occhi
sorprese e allo stesso tempo affascinate.
"M-Ma...ma
sono velocissimi!" esclamò Hinata, attratta in maniera magnetica
da quello che aveva appena visto, ok, era un qualcosa di illegale, ma
di sicuro anche parecchio adrenalinico. Non le sarebbe affatto
dispiaciuto avere un fidanzato che guidava con tanta maestrìa un
mezzo di trasporto come quello, già, quanto sarebbe stata felice
di tenersi stretta alla schiena del suddetto, percependo il calore del
suo corpo e l'amore che sicuramente le avrebbe trasmesso, ma scosse la
testa. Sognare era un conto, desiderare era un altro.
Anche
Sakura rimase letteralmente colpita, dopotutto assistere a un qualcosa
del genere dal vivo, era tutta un'altra cosa rispetto ai film
"Hai
ragione è straordinario, quelli sì che ci sanno fare con
le moto" sussultò, ripensando improvvisamente a quella volta in
cui il suo amato le aveva detto che forse un giorno l'avrebbe portata a
fare un giro sulla sua moto, che ironia, pensò. Perfino in un
raduno di corse clandestine riusciva a tornargli in mente.
"Mio dio ho sempre sognato di venire in un posto simile! Kiba lo sai che sei fantastico?"
"Oh
grazie piccola" le rispose lui dandole un bacio vorace, sì, quel
ragazzo per Ino era divino. Probabilmente sarebbe stato l'amante
migliore di tutti, ma sì, magari poteva concedergli anche un
rapporto in più rispetto agli altri. Bastava un suo solo bacio
per invaderle il corpo di un calore insopportabile, quelle mani che
scendevano lentamente sul suo sedere la facevano impazzire; ne era
sicura, lui l'avrebbe fatta divertire come dio comandava e
lei...l'avrebbe ripagato in egual modo.
"Ehi
stanno arrivando!" una voce proveniente dalla folla ridestò
tutti quanti, i due concorrenti stavano per tornare e correvano ad una
velocità inaudita, percorsero quella pista in maniera perfetta;
ormai mancavano pochi metri al traguardo.
E
il vincitore lo tagliò pochissimi secondi prima dell'altro.
L'urlo delle persone si acutizzò, acclamando ed applaudendo il
ragazzo che aveva appena vinto, mentre l'altro, stizzito, diede una
manata sul manubrio, irritato per aver perso.
"E
andiamo! Sapevo che avrebbe vinto lui!" esclamò Kiba, alzando un
braccio in aria e nonostante tutto, anche le tre amiche applaudirono
sorridendo e rimanendo sbalordite dalla performance di quello
sconosciuto, ma nel momento in cui si tolse il casco...il sorriso sul
viso di Sakura scomparve improvvisamente.
Quei
capelli neri come la pece, quel mezzo sorriso accennato e quegli occhi
scuri impenetrabili che d'improvviso incontrarono i suoi facendole
perdere un battito.
Il vincitore di quella corsa...era Sasuke.
Continua...
ed
eccoci alla fine del cap! A gran sorpresa il vincitore di quella
corsa..è proprio Sasuke, l'ex della nostra cara Sakura u.u Cosa
succederà ora che l'ha rivisto? E come reagirà Sasuke?
Beh...leggete, scoprite e recensiteeeeeeeeeeee =D un baciotto dalla
vostra Hannon che come sempre vi ama =D
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Capitolo 3 *** Incontri inaspettati ***
(DEFINITIVO)
Ciao a tutti miei amati lettori =D vi presento il nuovo cap che
spero ovviamente che vi piaccia =) ringrazio nuovamente chi ha
recensito, gli 8 che l'hanno messa tra i preferiti e i 21 tra le
seguite =D ma ora vi lascio alla lettura miei cari =D
Buona lettura a tutti!
Incontri
inaspettati
No. Era impossibile. Non riusciva a credere di avere di
fronte ai suoi occhi proprio il suo ex ragazzo, colui che per mesi
aveva tormentato il suo animo dopo averla lasciata senza nessuna
spiegazione. Il cuore cominciò a batterle talmente forte da
darle la sensazione di esplodere da un momento all'altro; il suo
respirò diventò improvvisamente più accellerato e
il suo corpo cominciò impercettibilmente a tremare. Innumerevoli
erano le sensazioni che stava provando in quel momento tanto assurdo
quanto irreale.
In
una frazione di secondo, le tornarono in mente tutti i momenti passati
assieme. Si portò le braccia al petto, non riuscendo a
proununciare la minima parola; perfino le sue amiche si ammutolirono,
disegnando sul loro viso un'espressione sorpresa e inaspettata,
rivolgendo poi preoccupate lo sguardo verso Sakura.
Una
sensazione dilaniante le percorse violenta sulla schiena e gli occhi
quasi le si inumidirono, ma dentro di sè, pregò per non
scoppiare a piangere proprio davanti a lui. No. Stavolta Sasuke non
avrebbe visto le sue lacrime, non gli avrebbe permesso di guardarla
ancora con quell'aria di sufficienza e compassione e soprattutto...non
si sarebbe fatta vedere nuovamente debole. Non più. Solo qualche
giorno prima aveva strappato e buttato tutte le loro pochissime foto
che li ritraevano insieme, promettendosi che mai più sarebbe
stata male per amore, che mai più avrebbe pianto.
Che mai più avrebbe sofferto per lui.
Deglutì
nervosamente, cercando con tutte le sue forze di non farsi prendere dal
panico e dal nervosismo. Doveva gestire quella situazione e soprattutto
doveva dimostrare a tutti, in particolare a se stessa, che ormai non
era più la ragazzina ingenua e lagnosa di sei mesi fa. Hinata le
mise una mano sulla spalla, comunicandole dunque con un solo gesto che
per qualsiasi cosa era lì, accanto a lei, mentre Ino si
distaccò temporaneamente da Kiba per stringerle forte la mano,
lasciando il ragazzo con un'espressione interrogativa.
Sakura, tu non sei sola.
La
ragazza sorrise, il sapere di poter contare su di loro, l'averle
vicino...loro erano la sua forza. E finchè sarebbero rimaste al
suo fianco, niente e nessuno l'avrebbe più spaventata. Ma non
potè evitare di sussultare lievemente, non appena Sasuke scese
dalla sua moto, dirigendosi verso di lei con una lentezza quasi
logorante; la folla continuava ad acclamarlo, non accorgendosi di
quanto invece quell'incontro fosse isolato da tutto.
"S-Sasuke..."
ed eccolo di nuovo lì, quegli occhi neri che la scrutavano,
quello sguardo imperscrutabile che nonostante tutto riusciva a farle
ancora bollire il sangue nelle vene. Il silenzio sembrava regnasse
sovrano, spezzato solo dai battiti assordanti del suo cuore agitato.
"Ciao,
Sakura" quella voce, così calda ma allo stesso tempo glaciale.
Mai l'avrebbe dimenticata. Non riusciva a staccare il contatto visivo e
nel frattempo, una miriade di domande cominciarono ad affollarle la
mente: perchè si trovava in un posto come quello? C'entrava
qualcosa con la sua improvvisa decisione di lasciarla? Cosa avrebbe
dovuto dirgli dopo sei mesi di completa lontananza? Come avrebbe dovuto
comportarsi? Stava per parlare, o quantomeno per dire qualcosa di
lontanamente sensato, ma venne improvvisamente interrotta da una voce
maschile sconosciuta.
"Non
è giusto! Hai imbrogliato lo so!" a loro si avvicinò
l'avversario di Sasuke, con ancora il caso indossato, imprecando e
puntandogli il dito contro; il moro sospirò, spezzando quella
tensione che fino a poco prima stava decisamente distruggendo tutti.
"Falla finita, se sei un buono a nulla la colpa non è mia" ma l'altro non demorse
"No invece! Ammettilo, che modifiche tarocche hai fatto alla tua moto teme??"
"Le
stesse che hai fatto tu dobe, quindi ora non seccarmi" ok, la
situazione stava decisamente andando verso il delirante, cioè,
Sasuke aveva di fronte a sè la sua ex ragazza
che aveva lasciato da mesi senza una spiegazione...e si metteva
amorevolmente a discutere con il suo avversario, ignorandola? Qui erano
tutti matti.
"Dai
ragazzi su smettetela e tu testa quadra, sai benissimo che il
più forte è lui, quindi rassegnati" ad intervenire fu
Kiba, dando una sonora pacca sulla schiena del ragazzo.
"Kiba
tu sta zitto io-" ma si fermò improvvisamente non appena vide
tre graziose ragazze vicino al castano e quasi si dimenticò
della gara disputata poco prima.
"Ehi
amico, ma porti delle ragazze così carine e nemmeno me le
presenti?" sussultarono sentendosi tirate in causa, ma nonostante
ciò, Sakura non riusciva a non rivolgere delle fuggiasche
occhiate al moro, ma perchè non le diceva nulla? Perchè
continuava ad avere quell'atteggiamento freddo e distaccato? Possibile
che rivederla dopo tanti mesi, per di più in un raduno di corse
clandestine, lo lasciava del tutto indifferente?
"Vacci
piano fratello, ad ogni modo" e prese Ino per un braccio stringendola a
sè "lei è Ino" e fece un occhiolino complice all'amico.
"E loro sono Hinata" la corvina fece un piccolo e timido inchino
"Molto...molto piacere"
"E
Sakura, le sue migliore amiche" e anche se difficilmente, essendo
troppo in tensione per via della presenza del suo ex, sforzò un
sorriso gentile.
"Molto piacere"
"Woooow
siete davvero bellissime! E' la prima volta che venite qui vero?" dire
che era entusiasta era poco, sicuramente era un ragazzo solare e
simpatico, o almeno così sembrava. Ma Kiba lo rimproverò
"Non
pensi che prima di cominciare a tempestarle di domande, dovresti
perlomeno toglierti quel casco e presentarti?" il ragazzo sembrò
ridestarsi
"Oh
si hai ragione, sono proprio uno sbadato!" e dopo aver afferrato il
casco sganciandolo, se lo tolse lentamente, per poi scuotere la sua
chioma sbarazzina e sfoderando uno smagliante sorriso.
"Piacere
di conoscervi, il mio nome è Naruto Uzumaki!" e fu in quel
preciso istante, che Hinata sussultò violentemente e
arrossì. Di fronte a lei si parava il ragazzo più bello
che avesse mai visto in vita sua. Osservò rapita quei lucenti
capelli color grano e fu catturata dall'azzurro intenso dei suoi grandi
occhi e quel sorriso...così allegro e contagioso. Si
sentì improvvisamente avvampare e lo stomaco cominciò a
torcersi. Cazzo. L'aveva visto da tipo due secondi e mezzo e già
si sentiva morire. Possibile mai che non riusciva mai a contenere le
sue emozioni come un'essere umano normale? Maledetta timidezza. Fino a
qualche giorno prima si era promessa che sarebbe dovuta diventare
più forte e invece ora cadeva dal pero per il primo figo che
incontrava. Tra l'altro un completo sconosciuto. E che si trovava in
una sottospecie di ritrovo per teppisti. Grandioso. Ora poteva dirsi
una donna realizzata. Ma a spezzare quei pensieri torturanti, fu
proprio il biondino in questione, che le si avvicinò con
nonchalance
"E così tu ti chiami Hinata eh?" la ragazza sussultò, arrossendo ancora di più.
"E-Eh?
S-sì" era bella, veramente bellissima. Si soffermò in
maniera discreta sul suo petto, constatando quanto il seno della
ragazza fosse prosperoso; e quegli occhi, dal colore mai visto prima. I
lunghi capelli corvini ricadevano morbidi sulla sua schiena,
regalandole una sensualità che lo fece vagare per qualche
secondo su pensieri poco casti. Scosse la testa, quello non era
assolutamente il momento di pensare a cose simili e poi lui non era il
tipo che incarnava nelle ragazze solo un buco con cui svuotarsi nel
tempo libero. In più quella ragazza, nel suo rossore di guance,
sembrava così timida e pura che sarebbe stato quasi un
sacrilegio sporcarla con fantasie tinte di rosso. Le rivolse un altro
dei suoi enormi sorrisi, per poi pararsi letteralmente a soli pochi
centimetri di distanza dal suo viso
"Beh
sai, abbiamo proprio bisogno di ragazze carine come te qui da noi!" ma
quella poca lontananza dal suo viso fu troppo per lei, la faccia le si
colorò completamente di rosso, poteva sentire quasi la sua pelle
evaporare e spalancò gli occhi.
"Uhm?
Ehi Hinata tutto bene? Sei tutta rossa, non è che per caso hai
la febbre?" e con tutta la naturalezza del mondo, le mise una mano
sulla fronte, accorciando ancora di più le distanze tra loro.
Purtroppo però a quel punto, la ragazza non ce la fece
più, mai si era ritrovata così vicino ad un ragazzo, per
di più così tanto carino.
"I-Io...veramente...oh..."
cominciò a girarle la testa e si sentì sul punto di
svenire. Maledetta timidezza. Ringraziando il cielo, in suo aiuto
intervenì Ino, che la tirò per il braccio allontanandola
da Naruto e sorridendo quasi istericamente
"Eheheheh,
no no sta tranquillo, la nostra Hinata soffre spesso di pressione
bassa!" peccato che la ragazza si sentì tremendamente uno
schifo, ma perchè non riusciva ad intavolare
un discorso di senso compiuto con un ragazzo? Non solo non aveva
mantenuto la promessa che si era fatta, ma aveva pure fatto la figura
della cogliona. Fantastico. Il ragazzo alzò perplesso un
sopracciglio, ma poi sorrise comprensivo.
"Ah
capisco" Kiba invece scosse la testa rassegnato, quel coglione nemmeno
si era accorto che quella povera ragazza era arrossita per l'imbarazzo.
Era inutile, Naruto con le donne era senza speranza. Sakura invece era
ancora intrappolata in quel contatto visivo prepotente, nessuno dei due
continuava a proferire parola e quel silenzio così estenuante,
stava divorando all'interno la rosa, alla stregua di un batterio
famelico e fu proprio il castano a spezzare il tutto.
"Piuttosto
Sasuke, da come guardi Sakura, sembra che tu la conosca" la rosa
sussultò e seguirono svariati secondi di silenzio assoluto, il
diretto interessato socchiuse gli occhi, per poi rispondere pacato
"Sì, la conosco" meraviglioso, ci voleva Kiba per fargli uscire il fiato dalla bocca.
"Ah
lo sapevo! E dimmi, quando vi siete conosciuti? E dove??" la ragazza
spostò lo sguardo su Sasuke, cosa gli avrebbe risposto? Il suo
cuore cominciò nuovamente a battere forte e gli occhi a tremare,
ma la sua risposta arrivò come un fulmine a ciel sereno
"E'
solo una vecchia conoscenza" quella frase alle orecchie della rosa,
giunse come l'orribile suono di una campana lugubre. Una vecchia
conoscenza. Era così dunque che la considerava? Solo una vecchia
conoscenza? No, non poteva credere a quello che aveva sentito e solo
ora ebbe conferma dei dubbi che in tutti quei mesi l'avevano assillata:
Sasuke era solo uno stronzo.
"E
ora se volete scusarmi, non ho tempo di pensare a queste sciocchezze" e
come era apparso, così voltò le spalle scomparendo nella
folla, lasciando una Sakura totalmente interdetta; abbassò lo
sguardo e con voce meccanica esclamò
"Io torno a casa"
"Eh?Ma Sakura siamo venute con Kiba! Dove te ne vai da sola?"
"Non preoccuparti Ino, chiamerò un taxi"
"Effettivamente,
e-cco, si è fatto davvero tardi" la bionda annuì. Per
quella sera le emozioni erano state abbastanza, era giunta l'ora di
tornare a casa.
"State
tranquille, vi riaccompagno senza problemi" rispose Kiba sorridendo,
dopotutto quella sera sarebbero rimaste a dormire a casa di Sakura.
"Oh
no, già andate via?Che peccato" disse Naruto mettendo il
broncio, aveva appena conosciuto una ragazza carina e questa già
se ne andava, ormai ne era certo, la sfiga lo perseguitava. Soprattuto
se si trattava di donne.
"Beh,
mi auguro di rivedervi qui allora!" e sorrise allegramente, soprattutto
in direzione di Hinata, che sorrise a sua volta timidamente,
arrossendo. Quel ragazzo era davvero carinissimo. E avrebbe volentieri
voluto rivederlo.
Durante tutto il viaggio regnò il silenzio assoluto. Sakura
teneva perennemente lo sguardo basso, Hinata guardava sognante fuori
dal finestrino e Ino stava scrivendo un sms, probabilmente ad un'altro
ragazzo; una volta arrivati sotto casa della rosa, il ragazzo
parcheggiò. Ino si trattenne un attimo in macchina con lui,
mentre le altre due si diressero al portone.
"Ehi piccola, domani sera ti aspetto a casa mia" le disse, mostrandole
un sorriso terribilmente sexy e malizioso, al quale Ino rispose alla
medesima maniera, appiccicando di scatto le sue labbra a quelle di
Kiba. Subito le loro lingue presero ad intrecciarsi vorticosamente,
entrambe desiderose di spingersi oltre. La bionda ci si strinse fortemente,
mentre le mani virili di lui si posarono sul suo seno, leggermente
coperto dal vestito, provocandole un gemito soffocato. Wow. Quanto
sesso riusciva ad ispirare quel ragazzo, un sesso quasi animalesco.
Kiba
pote subito sentire l'erezione premere contro i jeans, in quel momento
l'avrebbe volentieri sbattuta sul sedile posteriore e posseduta con
forza. Quella ragazza lo eccitava da morire e, a giudicare dalla sua
intraprendenza, domani a casa sua si sarebbero di certo divertiti. Non
vedeva l'ora. La sua mano si insinuò voracemente dentro le
mutandine, la sentì tremendamente bagnata e si eccitò
ancora di più, rendendo il loro bacio più profondo e
passionale
"Eh
no!" ma in quel momento Ino si staccò, togliendo la mano e
allontanandosi leggermente, mentre lui alzò un sopracciglio
perplesso. Aggiunse poi con tono più malizioso e provocante
"Domani
avremo tutto il tempo per divertirci come si deve, non roviniamoci il
tutto con una sveltina in macchina, sei d'accordo con me?" subito lui
si leccò le labbra, eccitato all'idea di quante cose avrebbe
potuto fare il giorno dopo a quella biondina. Il solo pensiero
bastò a farlo indurire di più. Ma decise comunque di
aspettare, sicuramente quell'attesa avrebbe reso il tutto ancora
più lussurioso e divertente.
"D'accordissimo
dolcezza" e dopo avergli dato un ultimo bacio, scese dalla macchina per
poi entrare nel portone di casa; raggiunse le amiche in camera da
letto, raccontando del piccolo momento di passione con Kiba e
dell'appuntamento che avrebbero avuto la sera dopo, ma se Hinata la
ascoltava sorridendole dolcemente...Sakura era quasi assente. Tutto per
quell'incontro casuale che l'aveva letteralmente scossa. Maledetto
Sasuke.
"Ehi
tesoro, ci sono voluti mesi per riprenderti e ora mi ricrolli
così dopo averlo visto? E per di più dopo che non ti ha
degnata di uno sguardo?"
"I-Ino
ha ragione, Saku devi reagire, non voglio rivederti di nuovo male per
lui" e l'abbracciarono. No. Non avrebbero permesso alla loro amica di
soffrire nuovamente per quello stronzo, stavolta le cose sarebbero
andate diversamente
"Grazie
ragazze però, mettetevi pure nei miei panni...erano mesi che non
lo vedevo e d'improvviso me lo sono ritrovata davanti" Ino e Hinata si
adagiarono sul letto accanto a lei.
"E
ok ci siamo, ma vuoi dargli ancora una volta la soddisfazione di
vederti piangere? di mostrarti una ragazzina frignona?"
sussultò. Effettivamente, cosa diavolo stava facendo?
Perchè, dopo i buoni propositi di rinascita, stava di nuovo
chiudendosi in se stessa? Che sciocca, senza rendersene conto, stava
comportandosi per l'ennesima volta come una bambina capace solo di
piangersi addosso. Quasi si fece schifo.
"Avete
assolutamente ragione, ora basta" si alzò decisa dal letto, gli
occhi che brillavano finalmente di una luce nuova e le amiche le
sorrisero incoraggianti.
"Non
vedo perchè mai dovrei stare così dopo averlo
reincontrato! Lui si è autoproclamato dio del ghiaccio? E allora
io sarò la regina della stronzaggine! Da adesso in poi
vedrà una Sakura Haruno che non aveva mai conosciuto" anche la
bionda si alzò saltellando felice.
"E
andiamo! Fronte spaziosa dimostrerà a quel bastardo quanto sia
cambiata, io mi scoperò Kiba e Hinata conquisterà
Naruto...ci ferma qualcosa dal ritornare al 'Drive and Perdition'?"
"Assolutamente no!"
"Io
veramente avrei qualcosa da dire al riguardo" intervenì
timidamente Hinata, attirando l'attenzione della altre due su di
sè, che con lo sguardo la esortarono a parlare.
"P-Perchè
hai detto che...che devo conquistare Naruto? Io, io non ho detto nulla
al riguardo" arrossì lievemente, portandosi le braccia al petto:
possibile che fosse così palese che era rimasta tanto colpita da
quel biondino così attraente? Ma tanto a che serviva,
sicuramente lui non l'avrebbe mai notata, dopotutto in quel posto c'era
un concentrato di ragazze splendide e di certo più
intraprendenti di lei. Ino e Sakura fecero spallucce
"Hina l'hanno capito anche i sassi che ti è piaciuto non appena l'hai visto"
"E
direi che hai fatto pure un'ottima scelta!" . Fantastico. Praticamente
era un libro aperto pure per i ciechi. Si portò istintivamente
le mani sul viso, imbarazzata al massimo e facendo scoppiare a ridere
le altre due.
Una
cosa era certa, qualsiasi proposito avessero avuto in mente, sarebbero
tornate in quel raduno tanto pericoloso quanto affascinante.
Ma senza che lo sapessero, il 'Drive and Perdition' avrebbe cambiato per sempre le loro vite.
Continua...
ed
eccoci nuovamente qui alla fine del cap u.u allora, che ne pensate?=D
Riuscirà Hinata a conquistare il bel Naruto? Sakura sarà
capace di mantenere i suoi propositi? E Ino in che modo sarà
coinvolta da Kiba? beh...leggete, scoprite e recensite in
tantiiiiiiiiiiiii =D un bacio grande dalla vostra Hannon che come
sempre vi adora tremendamente =D
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Capitolo 4 *** Ci rivedremo? ***
CI RIVEDREMO(DEFINITIVO)
Hellooooo =D come state miei dolcissimi lettori?? Io non ne posso
già più di questo maledetto freddo -.- ma comunque, vi
presento il nuovo cap che spero vi piaccia =D Ringrazio nuovamente chi
ha recensito, i 10 che l'hanno messa tra i preferiti, i 2 tra le
ricordate e i 31 tra le seguite =D ma ora...
Buona lettura a tutti!
Ci rivedremo?
Nell'alto dei suoi 19 anni, Ino Yamanaka, per quanto
giovane, sapeva benissimo quello che voleva. E quella sera desiderava
avere Kiba.
Era
arrivata di fronte all'abitazione del ragazzo e poco prima di suonare,
si sistemò il corto vestito rosso fuoco. Era bellissima, come
sempre d'altronde, continuando a darsi della fortunata per aver
conosciuto un ragazzo che faceva parte di un mondo tanto adrenalico,
quanto eccitante. Sicuramente uno come lui, sotto le coperte sarebbe
stato un vero e proprio animale e bastò il pensiero a farla
tremare di eccitazione.
Suonò
il citofono, quasi sicuramente, il ragazzo abitava da solo. Che figata,
pensò. Poco dopo le rispose una voce metallica
"Chi è?"
"Sono
io" rispose sensuale e subito il castano le aprì. Quella voce
così provocante l'aveva subito riconosciuta e sentì
già il desiderio crescere dentro di lui; finalmente si sarebbe
scopato quella biondina che, fin dal primo incontro, voleva far godere
sotto i suoi colpi possenti. Oh si.
La
ragazza entrò, togliendosi le scarpe e diede uno sguardo alla
casa di Kiba. Era un piccolo appartamento, ma delizioso; nel salotto si
ergeva un televisore al plasma non troppo grande e di fronte, era
posizionato un divano bianco latte, al centro della stanza vi era un
piccolo tavolino su cui era poggiata una ciotola di noccioline.
"Posso?"
chiese educatamente, entrando nella cucina e senza nemmeno avere il
tempo di focalizzare la situazione, si ritrovò le labbra del
ragazzo attaccate alle sue, mentre una mano le si poggiava su di un
fianco. Non si fece troppe domande sull'accoglienza di Kiba o sulla sua
poca educazione nel non mostrarle prima la casa. Al diavolo. Della casa
non gliene fregava beatamente nulla. Appena si ritrovò la lingua
di lui nella sua bocca, tutti i convenevoli potevano andare a farsi
fottere; ricambiò immediatamente il bacio, pensando a quanto
focoso fosse quel ragazzo e infilò le mani nella sua folta
chioma bruna.
Nell'impeto
del bacio, il ragazzo la spinse indietro, facendola cadere sul divano,
con lui sopra. Le loro lingue si cercavano, si violavano, si
desideravano e Ino potè subito avvertire l'erezione del castano
premere contro la sua intimità già umida. Wow. Che
maschio.
Si
adagiò meglio tra le sue gambe e le sue mani presero a palpare
il seno prosperoso della bionda, cominciando a sfregarsi e beandosi di
quel corpo terribilmente lussurioso. Erano circa due mesi che non ci
dava dentro e finalmente ora si sarebbe potuto svuotare come il cielo
comandava. Non voleva perdere altro tempo e subito si fiondò
sulla zip di quel vestito, togliendoglielo con una frenesia degna di
nota, una frenesia che fece sorridere maliziosamente Ino.
"Non
resisti più eh?" gli chiese sensuale e lui in tutta risposta, si
tolse la camicia in fretta e furia, mettendo in mostra dei pettorali a
dir poco afrodisiaci. Aveva davvero un fisico da urlo e il desiderio
nella ragazza, si accese ancora di più.
"Tu
che dici?" e si avventò nuovamente sulle sue labbra, baciandola
con foga. Ma dopo qualche minuto, la bionda capovolse la situazione,
ritrovandosi adesso sopra. Prese a baciargli il collo lentamente,
mentre strofinava voluttuosamente il suo corpo caldo; sentì il
respiro di lui aumentare di poco e scese a baciargli il petto scolpito,
provocando nel ragazzo un impercettibile gemito. Giocava con le sue
labbra e la sua lingua con una maestria unica e scese sempre
più, sul suo ombellico, cominciando a torturare anch'esso con la
lingua. Le mani nel frattempo, si mossero sui suoi jeans che, senza
tanti preamboli, scivolarono via con una facilità disarmante.
Sorrise
compiaciuta nel vedere l'erezione del ragazzo premere così
violentemente sui suoi boxer. Era pure ben dotato. Risalì di
colpo, reimpossessandosi nuovamente delle sue labbra morbide,
continuando a pressare la sua intimità su quella virilità
esplosiva.
Lui ne approfittò e le slacciò il reggiseno, beandosi
della vista di quel seno tondo e sodo; glielò palpò
avidamente con un mano, mentre cominciò a torturare un capezzolo
con la lingua, sentendolo inturgidirsi.
"Ah!"
sentire quel tocco così esperto, la fece eccitare ulteriormente
e subito dopo, le attenzioni di Kiba furono rivolte al perizoma bianco
della ragazza, togliendoglielo e lanciandolo a caso in un angolo della
stanza. Si leccò le labbra, non vedeva l'ora di violarla con
forza.
E quasi come se avesse letto nel suo pensiero, la bionda gli
levò i boxer, liberando finalmente quel membro pulsante di
desiderio. Continuavano a baciarsi con passione, emettendo
dei piccoli mugolii di piacere, mentre lei sfregava a nudo la sua
femminilità bagnata, comunicandogli dunque quanto lo volesse.
"Ti
voglio, Ino" una voce roca. Ansimante. Calda. Provocante. Quasi rude,
come l'animale che era. Percepiva il tutto, dalla presa salda delle sue
mani sul suo sedere; si morse il labbro, adorava sentire addosso tutta
quella passione incontenibile. Anche lei lo voleva da impazzire. Quella
lussuria logorante era troppo, non potevano aspettare ancora. Non volevano.
"Prendimi,
Kiba" un ordine o forse una supplica. I loro respiri caldi e intensi si
mescolavano e a quella richiesta così goduriosa, il ragazzo non
seppe più controllarsi. La prese per i fianchi, facendola
scendere e la adagiò a gattoni; si leccò le labbra
eccitato e puntò il suo membro contro di lei, dopo aver
indossato il preservativo, premendo per entrare. Ma a sorpresa, le
diede un colpo secco, che le fece inclinare la testa indietro,
emettendo un gemito soffocato. Amava essere presa con violenza. Oh si.
E lui era la violenza in persona. Non si fece tanti scrupoli e,
tenendola saldamente per i glutei, cominciò a spingere in lei
con una foga inaudita, il tutto mentre sorrideva quasi sadico.
"Aaaah!
Oddio" l'aveva penetrata da appena un minuto e già sentiva
delle scosse elettriche correrle lungo il corpo. Il piacere che stava
provando era già enorme e desiderava sempre di più,
essere allargata e posseduta da lui. Fantastico. Semplicemente
fantastico.
"Godi
piccola, godi!" quasi le ringhiò, mentre spingeva freneticamente
con colpi secchi di bacino. Le diede anche uno schiaffetto sulla
natica, facendola gemere più forte. Quella stanza si
riempì man mano del suono dei loro gemiti sommessi, del loro
respiri ansimanti e quel rapporto sessuale così morboso, rese il
tutto ancora più peccaminoso. Le loro cellule si divoravano a
vicenda e le mani di Kiba, arrivarono a graffiare il sedere della
ragazza che, al posto di fermarlo, lo incitò ancora di
più. Stavano godendo in maniera pazzesca e i loro gemiti si
trasformarono in vere e proprie grida nel momento in cui lui,
aumentò l'intensità delle spinte.
Le
afferrò i seni palpandoli con forza, mentre le gote di Ino si
colorarono di rosso. Sui loro visi, l'espressione totalmente contratta
dal piacere.
"I-Ino..sto
per..." il suo corpo continuava a muoversi automaticamente, per
raggiungere l'apice del godimento. Ma non appena sentì gli
spasmi vaginali della ragazza, segno che era dunque arrivata
all'orgasmo, non ce la fece più e diede anche lui massimo sfogo
al suo piacere. Si accasciarono entrambi esausti e ansimanti.
Dio. Che sesso fantastico.
Il
lunedì pomeriggio, Sakura stava parlando con la titolare di una
pizzeria ed uscì più sorridente che mai. L'avevano presa
e non poteva desiderare di meglio. Non era un lavoretto faticoso,
avrebbe dovuto solo fare la cameriera il lunedi, il mercoledi e il
venerdì. Lo stipendio era abbastanza buono e se tutto fosse
andato per il verso giusto, avrebbe racimolato il denario necessario
per frequentare l'università, l'anno prossimo. Avrebbe
finalmente, così, realizzato il suo sogno di diventare un
chirurgo. Non che non avesse disponibilità economiche tali da
non poter permettersi di pagarla subito, dopotutto i suoi genitori
avevano un lavoro di tutto rispetto, tant'è che per la maggior
parte delle volte, erano in viaggio all'estero. Semplicemente aveva un
orgoglio così grande, che voleva raggiungere da sola i suoi
obiettivi, voleva conquistarsi con le sue mani ciò che
desiderava e se questo significava aspettare un anno, ebbene lei
avrebbe aspettato.
"Bene,
comincerò direttamente mercoledì" disse tra sè e
sè. Mentre tornava a casa però, fermandosi ogni tanto a
dare un'occhiata alle vetrine dei vari negozi, il suo pensiero
tornò a focalizzarsi su Sasuke. Il cuore si fermò un
attimo, ma scosse subito la testa. No. Pensare a lui in maniera
disperata era ormai fuori discussione.
Ma
non riusciva comunque a darsi pace, qual era il reale motivo per cui
l'aveva lasciata? Perchè si trovava in quel posto? E
soprattutto, come mai l'aveva trattata alla stregua
di una vecchia conoscenza? C'era ancora quel qualcosa che non le
tornava, ma dopotutto cosa avrebbe potuto fare? Scosse la testa, non
voleva assolutamente continuare a torturarsi la mente con la sua
immagine. Lui l'aveva trattata alla stregua di concime per piante? E
lei avrebbe risposto con la stessa indifferenza che il ragazzo le aveva
rivolto.
Improvvisamente le arrivò un sms, lo lesse svogliatamente.
"Tesorooooo! Sono alla solita gelateria insieme ad Hinata! Dai
raggiungici che devo raccontarvi un sacco di cose! un bacio! P.S: vedi
di muoverti fronte spaziosa"
Sospirò
rassegnata, per poi sorridere. Ma sì, sicuramente un pomeriggio
in loro compagnia, a sentire le stronzate di Ino, l'avrebbe distratta.
A passo svelto, si diresse al luogo di incontro, trovando le sue amiche
sedute ad un tavolino. Ormai quella gelateria faceva parte di loro,
quando frequentavano il liceo, era il loro punto di ritrovo. Non era
molto grande, ma a loro non importava. Erano felici comunque di poter
stare sedute fuori, lasciandosi accarezzare dalla dolce brezza di
Settembre e poi, vogliamo mettere che potevano gustarsi un gelato degno
di nota?
"Ehi!" richiamò la loro attenzione, che ricambiarono il saluto e si sedette insieme a loro.
"Bene ora che ci siamo tutte, posso dirvi che-" ma ad interrompere la bionda, fu proprio Sakura
"Ferma
Ino-pig, la mia novità sarà sicuramente più
importante!" l'altra replicò stizzita, insomma, stava per
raccontare della sua fantastica sera con Kiba e ora la rosa le fregava
la scena? Da quando era lei che soffriva di manie di protagonismo? E
come ogni santissima volta, l'infinita pazienza e dolcezza di Hinata le
placò.
"E-eddai
ragazze, una alla volta! S-Sakura parla pure" e cercò di
rabbonire Ino, rivolgendole uno dei suoi sorrisi più dolci. In
tutta risposta, incrociò le braccia e mise il broncio. A volte
era peggio di una bambina. Assurdo. La rosa si schiarì la voce e
cominciò finalmente a parlare.
"Ebbene
ragazze, sono stata presa alla pizzeria della signora Tsunadeeee" le
ragazze spalancarono gli occhi sorprese, Hinata l'abbracciò
affettuosamente
"Oh Sakura è fantastico! Sono...sono così felice per te, quando comincerai?" Sakura le sorrise allegramente.
"Comincerò
mercoledi e mi raccomando, venite a trovarmi eh! Vi riserverò un
servizio con i fiocchi" la corvinà annuì dolcemente,
adorava vedere le sue amiche felici e le invidiava per la
solarità che sprizzavano. Cosa avrebbe dato per essere come
loro...sicuramente, se avesse fatto lei la cameriera in un ristorante,
avrebbe combinato solo disastri. Sospirò. Era inutile
rimuginarci, ormai si era assuefatta a quella vita così priva di
adrenalina. Adrenalina. Aprì
di scatto gli occhi, pensando improvvisamente a quei bellissimi occhi
azzurri; ma perchè non riusciva a toglierseli dalla testa?
Insomma, migliaia di persone avevano occhi celesti, quindi
perchè mai doveva soffermarsi proprio su quelli di un ragazzo
che non l'avrebbe mai notata? E che per di più, frequentava un
luogo poco raccomandabile? Bene, era ufficiale, anche lei era uscita
fuori di testa. E non vedeva neppure l'ora di ritornare in quel posto,
per rivederlo. Oddio.
"Sì
sì come vuoi tesoro, però ora è il mio turno"
esclamò Ino, accavallando le gambe in maniera sensuale e
sorridendo con fare superiore. Stette in silenzio per qualche secondo,
tentando di aumentare la suspence; Hinata si portò le braccia al
petto, mentre Sakura poggò il viso tra le mani. Erano entrambe
sull'attenti e la bionda scosse la sua chioma voluminosa.
"Ieri
sera ho fatto sesso con Kiba e che sesso, ragazze!" le amiche non si
scomposero minimamente, dopotutto erano abituate a sentirsi raccontare
da lei, performance erotiche e ogni volta sembravano far invidia ad un
porno amatoriale. Ma probabilmente lei un porno l'aveva già
girato nella sua mente perversa.
"Nh, nulla di nuovo" rispose noiosa la rosa, sbadigliando, mentre la corvina arrossì.
"E
invece c'è proprio qualcosa di nuovo mia cara, perchè
questo è stato il sesso migliore che io abbia mai fatto! Dio,
quel ragazzo è un animale a letto, mi ha posseduto con una
violenza inaudita e il cielo solo sa quanto ho goduto" Sakura
alzò un sopracciglio perlessa, no cioè, ma parlava
seriamente? Kiba era davvero stato così animalesco? E
soprattutto, Kiba l'aveva veramente colpita a tal punto??
"Uhm, quindi lo rivedrai?"
"Puoi
starne certa! Voglio sentirlo ancora spingere dentro di me con quella
forza e godere come mai prima d'ora!" la sua voce era quasi famelica, a
volte si sentiva seriosamente una ninfomane. Ma stavolta era stato
più forte di lei, quel ragazzo così selvaggio, le aveva
donato il sesso più piacevole che avesse mai provato. Piacevole.
Come
parola era anche sminuente. Sentiva di voler ancora provare su di
sè, quella morbosità che caratterizzò il loro
rapporto; quella possessività che la stringeva quasi in una
morsa mortale. Quelle sensazioni possenti che l'avevano attraversata,
la portarono in un paradisiaco paradiso, condito solo da lussuria e
peccato. Perchè sì, Ino Yamanaka era una peccatrice. E
avrebbe continuato a peccare.
"E-e
come siete rimasti?" chiese timidamente Hinata, sperava almeno che, se
questo tizio le aveva dato un sesso così soddisfacente, stavolta
non lo avrebbe gettato come tutti gli altri. Vane speranze, ovviamente.
"Mah, sinceramente non saprei" fece spallucce "non ci siamo detti nulla" . Come non detto.
"Ma
una cosa è certa, come promesso, torneremo al 'Drive and
Perdition' " la sua determinazione non lasciava spazio a repliche e forse,
stavolta ci sarebbe stata la lontanissima e remota possibilità,
che Ino si riconvertisse. Vane speranze, ovviamente. Vane, speranze.
Il pub 'Stella nascente', era conosciuto a tutto il giro come il
migliore di tutti. Le cameriere erano giovani e carine, la musica
risuonava dalle casse come una violenta martellata e la birra...un
nettare degli dèi. Quella sera, d'altronde come tutte le altre,
era strapieno di ragazzi e ragazze che ridevano e si divertivano; ormai
lì dentro si conoscevano tutti e tutti sapevano che al tavolo 4
vi erano i migliori del 'Drive and Perdition'.
"Ehi bellezza, un'altra birra qui!" a gridare come un forsennato era
stato Kiba, dopo aver tracannato tutto d'un sorso il suo secondo
boccale di birra. La cameriera dai lunghi capelli neri si
avvicinò poco dopo e gli servì l'ennesimo bicchiere, non
prima di avergli rivolto un sorriso languido.
"Brava tesoro, se continuerai a servirmi così, a fine serata ti
premierò a dovere!" e sorridendo maliziosamente, le diede una
sonora pacca sul sedere, mentre quella se ne andava sculettando e
ridacchiando. Non c'erano dubbi, Kiba era sicuramente il più
espansivo di tutti, le donne lo adoravano letteralmente e con un
semplice schiocco di dita, se ne ritrovava una nuova tra le lenzuola.
Era uno scatenato. Certo, non aveva la stessa notorietà di
Sasuke e Naruto, ma anche lui era sicuramente un fenomeno con le moto e
grazie ai soldi che riusciva a guadagnarsi, potè comprarsi il
piccolo appartamentino in cui viveva. Questa era la vita che aveva
sempre sognato. Già. E a 22 anni, l'aveva finalmente ottenuta.
"Ehi cagnaccio, ricordati che giovedì mangerai la mia polvere,
quindi preparati!" esclamò improvvisamente il biondino, bevendo
in un secondo, il gin dal suo bicchierino, per poi posare quest'ultimo
con forza sul tavolo. Nella vita, non era certo quello che poteva
definirsi un fortunato. I suoi genitori erano morti in un incidente
stradale, quando lui aveva solo due anni e da quel momento fu affidato
a Jiraya, un grande amico di famiglia.
Di donne era meglio non parlarne. Non aveva mai avuto un gran successo
con il genere femminile, certo, grazie alla fama che aveva raggiunto al
'Drive and Perdition', era riuscito ad avere delle ammiratrici, ma
quello che lui voleva non era questo. Naruto Uzumaki desiderava essere
apprezzato per la persona che era, non per il corridore che
rappresentava.
"HAH! Ti piacerebbe! Sono sicuro che stavolta ti straccerò!" replicò Kiba sicuro di sè.
"Smettetela di discutere come dei bambini, siete patetici" l'intervento
di Sasuke destò i due, mentre con nonchalance sorseggiava la sua
tequila. I ragazzi sbuffarono, non sopportavano proprio quando l'amico
esordiva con la sua indifferente superiorità. Ma a lui nn
importava. Non era mai stato un tipo dalle tante parole, Sasuke
preferiva agire
con i fatti ed era sempre stato convinto, che solamente il potere
potesse rendere imbattibile una persona. E grazie alle moto, era
riuscito ad ottenere quella fama che tanto desiderava; il delirio di
onnipotenza l'aveva ormai pervaso ed una strana e sadica senzazione di
appagamento, gli aveva annebbiato la mente.
Anche
il rivedere Sakura dopo tanto tempo, non l'aveva toccato minimamente.
Era stato bene con lei. La ragazza lo riempiva di amore e attenzioni,
era premurosa e a volte riusciva a rendersi anche fin troppo noiosa ed
appiccicosa. Aveva provato affetto nei suoi confronti ed era stata
sicuramente una persona importante, ma ormai non gliene importava
più nulla. Finalmente stava vivendo la vita che desiderava e il
resto poteva anche andare a farsi fottere.
Sasuke Uchiha era estraneo ai sentimenti d'amore. E il potere era la sua unica ragione di vita.
"Ad
ogni modo, quelle tue amiche torneranno al 'Drive and Perdition'?"
domandò Naruto al castano, tracannandosi il terzo bicchierino,
il ragazzo fece spallucce.
"Sinceramente non lo so, però mi è venuta un'idea" e il sorriso di chi la sapeva tutta...la diceva tutta
"Che idea?"
"A te piace Hinata vero?" il biondo arrossì di botto, agitando le braccia come un forsennato e cercando di giustificarsi.
"M-ma
no dai cosa vai a pensare, non è come sembra!" in tutta
risposta, Kiba assottigliò gli occhi e incrociò le
braccia al petto, l'aveva forse preso per un coglione?
"A
chi credi di darla a bere testa quadra? Se ne sono accorti pure i sassi
che l'hai puntata" l'altro assunse un espressione imbronciata, era
incredibile quanto fosse un libro aperto per gli altri.
"Uff...e va bene è molto carina, ma non saltare a conclusioni affrettate ok?"
"Sì
sì come ti pare, comunque ascolta" e si avvicinò al suo
orecchio, sussurrandogli quello che aveva in mente di fare; il tutto
mentre Sasuke se ne stava in silenzio a finire la sua tequila. Queste
sciocchezze non lo interessavano neanche un po' e d'altra parte era
ormai abituato ai caratteri strambi degli amici.
"Ma
e fantastico!" gioì Naruto, aprendo sul suo volto un sorriso
smagliante, l'idea di Kiba era semplicemente perfetta. Se tutto fosse
andato secondo quello che l'amico gli aveva detto, non solo si
sarebbero divertiti come non mai, ma entrambi ci avrebbero guadagnato
al meglio.
Sicuramente quel giovedi, il 'Drive and Perdition' avrebbe regalato un'adrenalina senza paragoni.
Continua...
ed
eccoci nuovamente alla fine del cap u.u allora che ne pensate?=D Kiba e
Ino vivranno un'altra serata di passione travolgente? Sakura
riusciàa a rimanere indifferente a Sasuke? Hinata si farà
coinvolgere da un ragazzo poco raccomandabile come Naruto? Che idea ha
in mente Kiba? E che succederà giovedì? Beh...leggete,
scoprite e recensite in tantiiiiiiiiiii =D un bacio supergrande dalla
vostra Hannon che come sempre vi ama =)
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Capitolo 5 *** Un piccolo accordo ***
UN PICCOLO ACCORDO
Buonasera lettoriiiiiiiiii =D allora, passato un buon natale?=D
come regalo, vi presento il nuovo cap che spero vi piaccia u.u
ringrazio nuovamente chi ha recensito, i 12 che l'hanno messa tra i
preferiti, i 2 tra le ricordate e i 35 tra le seguite =D ma ora, vi
lascio alla lettura e...buone feste a tutti =D
Buona lettura a tutti!
Un piccolo accordo
Hinata si trovava comodamente sdraiata sul pavimento della
sua palestra, intenta ad osservare pensierosa il soffitto. Era inutile.
Da quando aveva incrociato quei meravigliosi occhi azzurri, non
riusciva a pensare ad altro, era più forte di lei. Sbattè
ripetutamente le palpebre, cercando invano di scacciare quel maledetto
colore dalla sua mente.
Perchè
mai continuava a fantasticare su un qualcosa che non avrebbe mai potuto
avere, poi? Lei non era come le sue amiche. Lei era chiusa, timida ed
incapace di esternare i sentimenti e le emozioni che provava; non che
si giudicasse una brutta ragazza anzi, solo che di certo, quell'aspetto
esteriore tanto avvenente, non sarebbe mai bastato per contuistare un
ragazzo. E se non era in grado di farsi conoscere per quello che era,
rimaneva solo un delizioso involucro da ammirare.
Ammirare. Già.
Quanto avrebbe voluto essere ammirata, ma non per chissà quale
presunzione, semplicemente voleva essere apprezzata anche lei per
ciò che valeva. E Sakura e Ino erano state le uniche in grado di
farlo veramente; paradossalmente parlando poi, erano le sue stesse
amiche che la invidiavano.
Invidiare. Esatto,
invidiare. Perchè a soli 19 anni, Hinata era già stata
scelta per ereditare, un giorno, la prestigiosa scuola di arti marziali
Hyuuga. La sua famiglia era tra le più ricche della città
e nel loro nome, scorreva anche un antico sangue nobile, che il suo
severo padre le ricordava quasi ogni giorno.
Abitava
in una casa enorme e lussuosa e all'interno della sua proprietà,
vi era anche la palestra in cui ora si trovava, palestra dove suo padre
allenava da anni i suoi allievi. Fin da piccola, aveva ricevuto
un'educazione rigida e vigorosa, ma nonostante tutto, lei non aveva mai
espresso il desiderio di ereditare il patrimonio marziale della sua
famiglia. E fu così, che da sempre percepì sulla sua
pelle, la delusione del padre Hiashi. La sua freddezza. La sua
indifferenza.
Perfino
suo cugino Neji la disprezzava, continuando a ripeterle che, se avesse
continuato così, sarebbe stata solo una nullità, dato che
stava solamente sfuggendo ad un destino già segnato. Ma ormai ci
aveva fatto l'abitudine, ormai era inutile continuare a far prevalere
la sua volontà, ormai era già stato tutto deciso. Si
domandava cosa mai aveva fatto di male per meritarsi tutto quell'odio,
insomma, era sempre stata una figlia modello, con ottimi voti a scuola
e con le amicizie giuste. Sospirò, spostando lo sguardo di lato.
Per quanto la sua vita al di fuori potesse risultare perfetta, lei in
realtà la odiava. E avrebbe dato qualsiasi cosa per vivere
quella delle amiche.
"Hinata,
ci sono Sakura e Ino" a interrompere i suoi pensieri austeri, fu la
voce autoritaria di suo padre, che l'aveva raggiunta nella palestra; la
ragazza si alzò e dopo aver rivolto un leggero inchino di
ringraziamento a Hiashi, uscì e raggiunse le amiche al portone
principale.
"Ciao
ragazze!" le accolse ovviamente con un sorriso dolce e radioso e subito
le fece accomodare in casa, precisamente nella sua stanza. Ovviamente
enorme. C'era un grande letto al centro della stanza, dalle lenzuola
bianche ricamate, una libreria strapiena di libri di ogni genere, con
tanto di scrivania dal legno pregiato e al lato del letto, un comodino
con sopra la foto della sua mamma defunta e qualche altra
cianfrusaglia. In terra si stendeva un tappeto di ottima fattura, con
disegnati sopra dei fiori e una deliziosa poltrona beige era
posizionata all'angolo della stanza. A completare il tutto, ovviamente
una terrazza, arredata con un delizioso tavolino bianco e qualche sedia
del medesimo colore.
Inutile dire che quella camera, incarnava l'ordine nella sua forma più alta. Tipico di Hinata del resto.
"Su
accomodiamoci qua fuori" e dopo aver annuito, le ragazze si sedettero
fuori, godendosi appieno quell'aria non ancora fredda, cominciando poi
a parlare tra loro.
"Dici sul serio??" la rosa sorrise
"Sì sì! Ieri è andata benissimo, pensate che stavo morendo dalla paura di fare qualche figuraccia!"
"Strano, infatti, che tu non ne abbia fatte, fronte spaziosa" esclamò Ino, accavallando le gambe.
"Sta
zitta Ino-pig!" Hinata sospirò, con quelle due non si poteva mai
parlare, che subito scoppiava l'apocalisse. Seriamente, che palle.
"Ad
ogni modo dicevo, mi sono trovata benissimo! Certo, la signora Tsunade
è molto severa, ma è un'ottima principale! Mi ha fatta
venire in pizzeria un po' prima e mi ha fatto fare qualche prova e
indovinate un po'? La serata è stata una meraviglia! Non pensavo
di cavarmela così tanto come cameriera" la corvina le sorrise
dolcemente, era veramente contenta per lei.
"Sono
davvero felice per te, Sakura, spero che ti vada sempre tutto bene"
l'amica l'abbracciò affettuosamente, facendo poi la linguaccia
alla bionda, che ovviamente ricambiò allo stesso modo.
"Comunque
adesso pensiamo a cose serie" il tono serioso di Ino zittì
entrambe, richiamando la loro attenzione, ma tanto lei aveva sempre qualcosa da raccontare.
"Stasera
torniamo al 'Drive and Perdition' !" le due spalancarono gli occhi, ma
possibile che Ino se ne uscisse sempre come i cazzi a merenda?
"C-come?"
per poco Hinata non collassò. Già. Perchè quel
luogo, lo collegò immediatamente a quei fottutissimi occhi
azzurri che non riusciva più a dimenticare.
"Sei seria?" Sakura la seguì a ruota.
A quanto pare, quel raduno, aveva la strana facoltà di rievocare occhi
"Ti
sembra la faccia di una che scherza, questa? Ho sentito Kiba oggi e mi
ha detto che stasera siamo tutte invitate! Sapete, gareggerà lui
contro...Naruto" per qualche arcano motivo, Ino, nel pronunciare quel
nome, rivolse uno sguardo di chi la sapeva tutta ad Hinata, che
ovviamente arrossì, capendo l'allusione. Sakura invece, si
girò pensierosa ad ammirare il giardino, finalmente
era venuto il momento della prova del nove, era venuto il momento
di mettere alla prova le sue promesse, era venuto il momento di rivedere Lui. Sasuke. Sentì il suo cuore battere più forte e il nervosismo sovrastarla, ma ce l'avrebbe fatta. Fanculo tutto.
"CI
STO!" si alzò d'improvviso, sbattendo una mano sul tavolo, che
fece sussultare Hinata e Ino; entrambe si guardarono interrogative, per
poi sghignazzare ed Ino rispose con voce profonda
"Bene
ragazze, allora vi aspetto tra un'ora a casa mia e mi raccomando,
portate vestiti decenti che ci prepareremo insieme! Stasera dovremo
essere impeccabili". Già. Perchè quella sera, Sakura
avrebbe affrontato Sasuke a testa alta, Hinata avrebbe fatto colpo su
Naruto con sicurezza e Ino...beh Ino si sarebbe fatta un'altra scopata.
"Allora tutto chiaro?"
"Assolutamente" Naruto e Kiba si trovavano già al 'Drive and
Perdition', in procinto di prepararsi per la corsa che dovevano
affrontare. Stavano dando un'ultima occhiata alle loro moto; entrambi
sorridevano sornioni, consapevoli della svolta che avrebbe preso la
serata. Il castano si dedicava con dedizione alla sua Honda cbr 1000 e
la tinta marroncina-dorata, rifletteva splendidamente il suo
sorriso malizioso. Si scambiò uno sguardo complice con Naruto,
per poi annuire.
Tra poco sarebbero arrivate le ragazze ed entrambi non vedevano l'ora
di gustarsi appieno la loro presenza. Con quello stratagemma, il
biondino avrebbe sicuramente fatto colpo su Hinata e Kiba avrebbe
potuto organizzare una serata migliore con Ino, era tutto perfetto.
Sasuke invece, si trovava in disparte a parlare con un uomo dalla
carnagione chiara e il sorriso sadico. Il ragazzo annuiva con il suo
solito ciglio duro e nemmeno il viscidume che emanava quel signore,
riusciva a scalfirlo. Poco dopo si allontanò, raggiungendo i due
amici che avevano appena finito di revisionare le loro moto.
"Beh? Cosa ti ha detto?" domandò curioso Kiba, ormai era palese a tutto il giro quanto Sasuke fosse il suo preferito ed
era sicuro che gli avesse fatto una delle sue allettanti
proposte...proposte che quell'uomo faceva solo ed esclusivamente a
pochi eletti.
"Nulla che ti riguardi, pensa a prepararti per la gara piuttosto"
Naruto sospirò, scuotendo la testa. Era inutile. Sasuke Uchiha
era la perfetta incarnazione dell'indifferenza, della serie: sono vivo
perchè respiro. Ma ormai non ci faceva quasi più caso,
aveva imparato a conoscerlo e ad accettare il suo carattere scontroso e
distante. Erano molto diversi
l'uno dall'altro, il moretto era sempre stato di carattere
prevalentemente chiuso, non gli importava nulla di rimorchiare, era
scostante con tutti e la sua perenne aria di sufficienza, era
ciò che più lo caratterizzava. Lui invece era solare,
allegro, sorridente, amava circondarsi di amici e avrebbe pagato oro
per avere al suo fianco una ragazza in grado di amarlo. Solamente una cosa li accomunava.
"Senti,
so che ti danno fastidio le domande personali però, io non ci
credo che quella ragazza...Sakura, sia solo una vecchia conoscenza"
Fantastico. Sia lodato Naruto e la sua curiosità. In tutta
risposta, il moro rimase in silenzio, senza far trapelare nessuna
emozione dal suo viso; Kiba si alzò in piedi
"Ha ragione, in fin dei conti non c'è assolutamente nulla di male nel dire le cose come stanno" silenzio.
"Su avanti ti ascoltiamo" silenzio.
"Allora?" silenzio.
"Insomma
Sasuke, dì qualcosa!" a quel punto sospirò. Era vero,
odiava da impazzire quando qualcuno gli domandava qualcosa riguardo il
suo passato. Ma perchè la gente non si faceva mai gli affari
suoi? Dopotutto lui non aveva mai posto loro delle domande indiscrete.
Lui era sempre stata una persona riservata. Non mostrava mai le sue
emozioni, non parlava mai di sè e non gliene fregava nulla di
quello che gli altri potevano pensare. Gli altri non avrebbero mai
potuto capire. Non negava di provare nei loro confronti un senso
di...amicizia? Non riusciva a definirlo, ma di certo non avrebbe mai
permesso a nessuno di distruggere la corazza che, nel corso degli anni,
si era pian piano costruito. Forse Sakura, era l'unica che era riuscita leggermente a
graffiarla. Graffiarla. Ma anche lei ormai faceva parte del passato e
tale sarebbe rimasta. Fanculo. Avrebbe risposto alle loro domande.
"E va bene, basta che poi la finiate" per pura disperazione. I due ragazzi ammutolirono, pronti ad ascoltare.
"Sakura è la mia ex" shock. Kiba e Naruto sgranarono gli occhi, cioè, quello lì aveva
avuto una fidanzata? Così carina? E per di più mollata?
Se prima avevano dei dubbi riguardo la sanità mentale
dell'amico, ora ne erano certi: Sasuke Uchiha era un povero pazzo.
"La
tua ex?? E come mai vi siete lasciati? Anzi, sono sicuro che l'hai
lasciata tu! Dal modo in cui ti guardava, è più che ovvio"
"Da quando te ne intendi di donne, dobe?" il biondò si irritò.
"Perlomeno
non avrei mai lasciato una ragazza così carina, teme!" anche i
litigi dei due erano all'ordine del giorno ormai. Amen.
"Ehi
finitela! Guardate, le ragazze sono arrivate" intervenne Kiba,
indicando il gruppetto di amiche poco distanti da loro. Subito sorrise,
sventolando una mano nella loro direzione; subito li raggiunsero.
"Ciao
ragazzi" erano davvero bellissime, come sempre del resto. Ino, nel suo
vestitino nero, riusciva a far girare le teste di tutti e non mancavano
fischi d'apprezzamento, di cui lei ovviamente ne andava tremendamente
fiera. Naruto invece si pregustò appieno Hinata, percorrendo con
gli occhi, le sue gambe snelle fasciate da un paio di jeans bianchi e
il seno prosperoso, coperto da una maglietta nera smanicata. Sakura
aveva optato per un paio di jeans strappati e un top a fascia rosa. Ed
eccolo di nuovo lì, di fronte a lei, in tutta la sua fottuta
superiorità. Sasuke Uchiha. Il suo cuore aveva ricominciato a
battere fortemente.
Fanculo
Se
avrebbe continuato così, le sarebbe venuto sicuramente un
infarto, ma stavolta no. No. Per quanto il nervosismo la stesse
divorando, non avrebbe fatto nuovamente la figura della ragazzina
impanicata e nemmeno avrebbe dimostrato il suo coinvolgimento in tutta
quella storia. Fece un respiro profondo, dandosi coraggio e sostegno e
si guardò intorno: le sue amiche erano lì che annuivano,
comunicandole che ce l'avrebbe fatta, che sarebbe riuscita ad affrontarlo.
"E
allora, pronti per la grande gara?" esordì improvvisamente, con
un sorriso smagliante e non degnando Sasuke nemmeno di uno sguardo.
"Puoi
scommetterci e vincerò io" rispose Kiba sicuro di sè,
facendo però un occhiolino fugace a Naruto, che ricambiò.
Il moro invece diede uno sguardo veloce alla ragazza, se sperava di colpirlo facendo la finta indifferente, si sbagliava di grosso.
"Non dire stronzate, sarò io a vincere!" ribadì il biondo, parandosi di fronte a lui.
"No,
io!" continuarono così per un po', scatenando le risate delle
ragazze. Ino guardava Kiba in maniera famelica, ripensava al sesso
fantastico avuto con lui e al solo pensiero avvampò. Mamma mia
quanto desiderio riusciva a risvegliarle quel ragazzo, desiderava
godere ancora sotto i suoi colpi, voleva sentirlo nuovamente spingere
in lei. E quanto l'avrebbe eccitata vederlo correre su una moto, in un
posto come quello.
Hinata
dal canto suo stava pregando gli dèi dell'olimpo per non avere
attacchi di panico, aveva addirittura fatto le prove allo specchio a
casa. Sì. Oh sì, stavolta sentiva che ce l'avrebbe fatta,
anche se rivedere nuovamente quei strabenedetti occhi azzurri, le aveva
fatto perdere un battito. A quanto pare, tra lei e Sakura, si abbondava
di cuori difettosi.
"Uhm, credo che mi serva un incentivo" disse Naruto, con finto tono pensieroso e girandosi verso Hinata, che sussultò. Ecco. Lo
sapeva, sicuramente le avrebbe chiesto del sesso per darsi carica, ma
insomma per chi l'aveva presa? Ma certo, ora era tutto chiaro.
Sicuramente Kiba gli aveva parlato della fantastica scopata con Ino e
lui si era convinto di poter ottenere la stessa cosa da lei, essendo
sua amica. Grandioso. E lei che già fantasticava su passeggiate
in riva al mare con un tramonto a illuminare i loro visi. Ma quanto
poteva essere scema? Ok, nessun problema. Era sempre stata timida e
riservata, ma cazzo, anche lei era in grado di tirare uno schiaffo.
E la sua mano era già pronta al peggio.
"Hinata, se io vincerò questa gara, tu...".
Continua...
e
come sempre, eccoci alla fine del cap u.u sono vietati i linciaggi per
aver finito sul più bello u.u allora, che ve ne pare? =D cosa
chiederà Naruto ad Hinata? Sakura riuscirà a mantenere
quell'atteggiamento apparentemente indifferente? Come reagirà
Sasuke al riguardo? E in cosa consiste il piano di Naruto e Kiba? Beh,
leggete, scoprite e recensite in tantiiiiiiiiiii =D un bacio super
grande dalla vostra Hannon che vi ama da impazzire =D
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Capitolo 6 *** Un giovedì emozionante ***
(DEFINITIVO)
Salve a tutti miei dolcissimi lettori =D Vi chiedo immensamente
scusa per il ritardo, ma purtroppo questo non è un periodo
facile per me...infatti vi anticipo subito che potrebbero esserci
ritardi come questo, se non più prolungati. Spero comunque che
continuate a sostenermi come avete sempre fatto, ciò mi da una
grande forza =) Scusate ancora...comunque, come sempre ringrazio
nuovamente chi ha recensito, i 19 che l'hanno messa tra i preferiti, i
3 tra le ricordate e i 41 tra le seguite =D ma ora...
Buona lettura a tutti!
Un giovedì emozionante
"Hinata, se io vincerò questa gara, tu..." la
ragazza deglutì, ma non si sarebbe fatta prendere alla
sprovvista. Se le avesse fatto qualche proposta sessuale, avrebbe
reagito nella giusta maniera. Sti cazzi dell'interesse che nutriva nei
suoi confronti. Kiba nel frattempo sorrideva di sottecchi, per poi
afferrare la bionda per un fianco, attirandondola a esso e
sussurrandole qualcosa all'orecchio che la fece ridacchiare.
"Allora?" Hinata lo esortò a parlare e il biondino, a quel punto, le sorrise in maniera allegra
"Se io vincerò questa gara, verrai a cena con me". Sgomento. E
anche figura di merda. Cioè, lei aveva seriamente pensato che
volesse farle una proposta indecente e lui invece l'aveva invitata a
cena? Sussultò, portandosi le braccia al petto, quasi come a
voler bloccare il cuore che le stava uscendo dal petto. L'aveva invitata a cena. Era
la prima volta che un ragazzo le chiedeva di uscire e le sembrò
di scoppiare di gioia. I suoi occhi, si persero in quelli azzurro mare
di Naruto e conseguentemente il suo respiro accelerò; ma allora
anche lui era interessato a lei. Sorrise timidamente, arrossendo e le
stesse Ino e Sakura sorrisero felici per lei. Finalmente la loro
amica si sentiva presa in considerazione da un ragazzo. Un ragazzo
che poi, era palese, le piaceva molto.
Abbassò
lo sguardo imbarazzata, continuando ad avere stampato in faccia quel
sorriso timido e innocente. Si sentiva il corpo in fiamme, insomma, era
arrivato finalmente il suo momento di rivalsa, il momento in cui
avrebbe dimostrato a se stessa quanto forte era diventata. Un leggero
tremolìo la pervase e inspirò profondamente. Calma. Doveva
restare calma o avrebbe fatto l'ennesima figuraccia e di certo non si
sarebbe giocata la sua migliore chance. Si fece mentalmente coraggio e
dopo aver rialzato lo sguardo, gli sorrise dolcemente e rispose
"O-ok, mi farebbe molto...molto piacere" era riuscita a dire una frase di senso compiuto, senza svenimenti o crisi di panico.
E andiamo
"Grandioso!
Sapendo ciò, sono sicuro che vincerò" e alzò il
pollice in aria in segno di vittoria. Bene. Tutto stava andando secondo
i piani, era tutto perfetto. Non si sarebbe aspettato, poi, di
riscontare in quella ragazza, una dolcezza così incantevole. Era
davvero bellissima e quell'innocenza che trapelava da quegli occhi
perlacei, lo faceva impazzire. Era sicuramente diversa da tutte le
ragazze presenti al 'Drive and Perdition', le quali erano
caratterizzate da eccessiva intraprendenza, spudoratezza e
sensualità latente. Cioè, non che non gli piacessero
queste sfumature caratteriali, ma a lungo andare, lo avevano
letteralmente stufato. Lui desiderava una ragazza carina, semplice e
dolce, ma sapeva in cuor suo, che in un posto come quello, una ragazza
del genere era un'utopia. Poi era arrivata Hinata, che subito aveva
inquadrato e compreso che si trattasse proprio dello stereotipo da lui
desiderato. Cavolo, vederla arrossire così, faceva risvegliare
in lui un enorme istinto di protezione. Già. l'avrebbe stretta a
sè, proteggendola nella forza delle sue braccia. Spalancò
gli occhi per puoi scuotere la testa. D'accordo. Forse la canna fumata
poco prima con kiba, gli aveva bruciato qualche neurone se era arrivato
a pensare a cose simili.
"I-in
bocca al lupo allora" la sua voce angelica lo aveva ridestato, lo stava
sostenendo. Ma quanto poteva essere carina? Diamine, con un
incoraggiamento tanto dolce, avrebbe vinto anche senza mettersi
d'accordo con Kiba.
"Crepi grazie" e le fece l'occhiolino, facendola arrossire ancora di più.
"Insomma
volete muovervi? E' il vostro turno!" gridò improvvisamente un
uomo alto, dalla barba scura e con una sigaretta tenuta svogliatamente
in bocca.
"Uhm?
Ehi Naruto sbrigati, Asuma ci sta chiamando" il biondo annuì e
si mise il casco, per poi salire in sella alla sua moto, allo stesso
modo di Kiba
"Avanti
piccole, venite a fare il tifo per noi" esclamò il castano,
sfrecciando con la moto insieme a Naruto, andando qualche metro
più avanti, mettendosi in riga di fronte alla linea di partenza.
"Su
avanti Hinata andiamo!" disse Ino, afferrandole la mano e trascinandola
via, ma non prima di aver rivolto un'occhiata complice a Sakura,
comunicandole con un solo sguardo,
che quello era il momento propizio per affrontare Sasuke ma che, per
qualsiasi cosa, lei e Hina ci sarebbero state. Deglutì
fortemente, era rimasta sola con Sasuke. Cazzo. E
ora che avrebbe fatto? Cosa avrebbe dovuto dire? Come si sarebbe dovuta
comportare? Ecco, stava di nuovo andando in panico, l'unica cosa che
non doveva assolutamente succedere. No. No, doveva farcela. Doveva
riuscire a tenere a freno quel maledetto cuore che premeva per uscire
dal petto, doveva riuscire a controllare la frequenza del suo respiro
tendenzialmente affannoso, doveva frenare quelle scosse elettriche che
stavano attraversando dolorosamente il suo corpo. Ok, un paio di
respiri profondi e via. Bene, ora sentiva di poter spaccare il mondo. E
probabilmente anche la faccia di quello stronzo.
Si
girò quasi lentamente, pronta a dirgli qualcosa, con il sorriso
più tranquillo del mondo, quando improvvisamente, lui la
precedette, annullandola con la sua voce pacata, ma allo stesso tempo
possente.
"Che cosa ci fai tu qui?" prego? No
un momento, eppure era sicura di averlo salutato appena arrivata,
possibile che non si era accorto della sua presenza? Era seriamente
tanto stronzo? O forse lei era talmente
innamorata da non riuscire a catturare quel comportamento così
presuntuoso quando stavano insieme. Quando stavano insieme. Già.
Ogni volta che ripensava ai momenti passati insieme, un sorriso
nostalgico si dipingeva sul suo volto; gli fissò
impercettibilmente la bocca. Dio, quanto avrebbe voluto assaporare di
nuovo quelle labbra morbide, quanto avrebbe pagato per risentire le sue
forti mani sul suo corpo, quanto avrebbe voluto sentirgli nuovamente
pronunciare dalla sua bocca il suo nome, sussurrato all'orecchio con
fare sensuale. Perchè sì, Sasuke Uchiha, nella sua
fottuta strafottenza, riusciva ad emettere una sensualità senza
paragoni e magari nemmeno se ne rendeva conto. Ma si ridiede il
contegno, di certo quello era il momento meno adatto per ripensare a
certe cose, a maggior ragione dopo essersi ripromessa di cancellarlo
dalla sua mente.
"Mi
sembrava di averti salutato, non te ne sei accorto?" Dio solo sapeva
quante energie stava usando per mantenere almeno un minimo di calma e
quel tono di voce, apparentemente freddo di lui, la stava mandando al
manicomio. Ma come diavolo faceva a rimanere sempre impassibile come
una statua?
"Intendo,
cosa ci fai in un posto come questo?" ok, di Sakura non gli importava
più niente e di certo non era interessato a quello che faceva
nella sua vita privata. Solo che, rivederla guardacaso nell'unico posto
in cui credeva che non l'avrebbe mai rivista, lo stava facendo un
attimo riflettere. Possibile che fosse una stalker fino a questo punto?
Possibile che avesse ingaggiato qualche detective privato per
ritrovarlo? Possibile che era ossessionata da lui a tal punto?
Cominciò seriamente a pensare che quella ragazza soffrisse di
qualche disturbo ossessivo convulsivo e di certo, l'unica cosa di cui
ora non aveva bisogno, era una ragazzina lagnosa fissata con lui. Non
ne voleva sapere di avere gente in mezzo ai piedi. La ragazza
alzò perplessa un sopracciglio, che si stesse preoccupando per
lei?
"Mi auguro che tu non sia pazza a tal punto da seguirmi ovunque io vada". Shock. Stupore. Sorpresa. Silenzio. Questo
era ciò che scorreva nella mente di Sakura, ora. Si rifiutava di
crederci, il suo ex, il ragazzo che amava alla follia e per cui le
follie le avrebbe fatte, le stava dando della pazza e per di più
credeva che si trovasse lì perchè lo aveva seguito. Che
schifo di considerazione aveva di lei, l'aveva praticamente giudicata
alla stregua di una matta ossessionata, quando lei invece, l'unica cosa
che aveva fatto in quei mesi, era stato piangere e soffrire, consolata
ed aiutata solo dalle sue migliori amiche. Brutto stronzo,
pensò. E lei che pensava che la miglior cosa sarebbe stata farsi
vedere indifferente e con il sorriso radioso. Sbagliato. In quel caso,
la stronzaggine che si era prefissata di usare, aveva tutto il diritto
di uscire allo scoperto.
"Ma
chi ti credi di essere? Pensi davvero di valere al punto di
trasformarmi in una maniaca persecutrice? E' vero, ho sofferto molto
quando mi hai lasciata con quel cazzo di grazie, per poi sparire senza
spiegazioni! Ma ciò non vuol dire che il mio universo debba
necessariamente girare solo ed esclusivamente intorno a te! Ho una vita
e anche dignitosa a differenza tua, che ti sei lanciato in un mondo
dove regnano solo soldi, perdizione e illegalità! Quindi caro
Sasuke, prima di giudicare gli altri dalla tua onniscenza come fai
sempre, scendi dal piedistallo che tu in primis non sei migliore di
nessuno! E ora se vuoi scusarmi, vado ad assistere alla gara di Naruto
e Kiba insieme
alle mie amiche!" e senza nemmeno dargli il tempo di replicare, corse
via, in direzione della folla che si era riunita intorno ai due
sfidanti in procinto di partire, lasciano il ragazzo completamente
spiazzato. Non si aspettava minimamente una reazione del genere da
parte di Sakura, una ragazza che, almeno per quello che l'aveva conosciuta,
era sempre stata lagnosa, appiccicosa e sottomessa. Soprattutto a lui,
che proprio per questo sotto sotto quasi si divertiva a stare insieme a
lei. Perchè, anche se la rosa non se ne accorgeva, con il suo
atteggiamento perennemente sottomesso, gli permetteva di esercitare su
di essa un potere enorme. Poteva manipolarla come voleva, aveva il
controllo sulle sue emozioni e la consapevolezza di avere un controllo
tale su una persona, lo eccitava come non mai.
Ma
adesso, chi era la ragazza che aveva davanti? Che fosse veramente
cambiata? Una strana sensazione lo pervase, una tentazione quasi
malevola. Avrebbe nuovamente avuto il controllo su Sakura Haruno e
avrebbe dimostrato a se stesso quanto potere avrebbe potuto tirar
fuori, quanto non si sarebbe fermato davanti a niente, quanto la sua
smania onnipotente ma allo stesso tempo glaciale, avrebbe sempre vinto.
I due ragazzi si trovavano alla linea di partenza e i rombi dei loro
motori, cominciarono a rieccheggiare nell'aria, scatenando le grida
delle persone riunite intorno a loro. La musica, come di consueto,
accompagnava divinamente quel momento adrenalinico e le scommesse erano
già state aperte. Ino e Hinata si erano posizionate in prima
fila, facendo il tifo insieme a tutti gli altri. Un solo segnale
rimaneva per dare il via alla gara. Hinata stava avvampando, se Naruto
avesse vinto, sarebbe uscita a cena con lui. Oddio.
Ancora non ci credeva. Ma si sarebbe potuta fidare? Dopotutto quel
ragazzo, faceva parte di un mondo poco raccomandabile. E se fosse stato
un maniaco? Un omicida? Un drogato? Sospirò, stava nuovamente
rimanendo vittima delle sue stupide paranoie mentali. Fantastico. Era
inutile, non sarebbe mai cambiata, sarebbe rimasta sempre e comunque
una ragazza timida e insicura. Alzò lo sguardo, puntandolo sul
biondino e assottigliò lo sguardo. Fanculo. Se avesse vinto, ci
sarebbe uscita e avrebbe finalmente spezzato quella barriera che, fin
da piccola, si era costruita.
Ino invece, sentiva il corpo completamente in fiamme. Adorava quel
posto e adorava sentire l'adrenalina espandersi dentro di lei; era
proprio di questo che aveva bisogno. Sentirsi viva. Teneva
lo sguardo fisso su Kiba e sentì già il sangue ribollire
nelle vene, era più forte di lei, quel ragazzo le ispirava un
sesso assurdo. Fosse stato per lei, lo avrebbe sbattuto su quella cazzo
di moto e cavalcato come se non ci fosse stato un domani. Mamma mia.
Quasi quasi gli avrebbe chiesto di soddisfarle quella fantasia.
"Siete pronti?" a interrompere i pensieri delle amiche, fu una ragazza
mezza vestita, che si posizionò di fronte ai corridori distante
qualche metro. Alzò subito in aria il fazzoletto rosso, segno
che la gara stava per avere inizio. Kiba e Naruto fecero rombare di
più i loro motori, entrambi apparentemente smaniosi di vincere.
"Sai Kiba, pensandoci bene, perchè mai dovrei accettare la tua
proposta? Dopotutto posso farcela benissimo" i due ragazzi erano appena
arrivati al 'Drive and Perdition' e si stavano dirigendo verso i loro
box.
"Perchè non è il caso di darmi così per scontato,
sono migliorato moltissimo nell'ultimo periodo e potrei benissimo
batterti" rispose il castano, con nonchalance.
"Mah, io non ci conterei molto" storse la bocca, ancora incerto sul da farsi.
"Ah insomma Naruto, sii ragionevole! Preferisci rimanere col dubbio che
io ti batta, non potendo concludere nulla, oppure preferisci andare sul
sicuro? Dai, guarda le cosa da un altro punto di vista, voglio dire, ti
ho offerto la vittoria su un piatto d'argento in cambio dei soldi che
vincerai! Così, tu colpirai Hinata con la tua facilissima
vittoria e io potrò portare Ino in un hotel extra lusso con il
denaro che mi darai! Non è forse mille volte meglio
così?" assunse un'espressione pensierosa. Ok. Vista da questo
punto, era tutto perfetto e di certo lui non aveva bisogno di soldi.
Insomma, con tutte le vittorie ottenute lì, economicamente stava
a meraviglia, quindi
non avrebbe avuto alcun problema. Kiba d'altro canto, non aveva
ottenuto risultati eclatanti come lui. Ah al diavolo, dopotutto era suo
amico e avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di venirgli incontro e poi,
detto chiaramente, Kiba poteva benissimo batterlo e a quel punto, non
solo avrebbe perso comunque i soldi della vincita, ma avrebbe fatto
pure una figura di merda di fronte ad Hinata. No. Questo NON doveva
accadere.
"Sì, hai ragione amico, vada definitivamente per questo!" e gli
strinse fortemente la mano, che il castano ricambiò con un
sorrisetto.
"Via!"
la voce acuta della ragazza, diede ufficialmente inizio alla gara e in
men che non dica, i due ragazzi sfrecciarono alla velocità della
luce. Ino e Hinata rimasero a bocca aperta, sentirono sulla propria
pelle le vibrazioni stesse delle moto in corsa e una scarica di
eccitazione si fece spazio in loro. Che sensazioni meravigliose. In
quel raduno, si poteva respirare solo aria concentrata di rischio,
pericolo, adrenalina e il coinvolgimento che ne derivava, era al
massimo.
"Allora,
sono partiti?" le ragazze si girarono e si ritrovarono una Sakura
sorridente ed apparentemente tranquilla. Si scambiarono uno sguardo
perplesso e poi la corvina le chiese
"S-Sakura ma, tu non stavi con Sasuke?" la ragazza incrociò le braccia, dicendo con fare superiore
"Nh,
sì stavo con lui ma...l'ho liquidatoooooo" le altre spalacarono
gli occhi sorprese. Ok, calma. Cioè, Sakura Haruno aveva
liquidato Sasuke? E non stava piangendo? Ma che cazzo era successo? Ino
la prese per le spalle, scuotendola e per un attimo, tutte e tre si
dimenticarono della corsa.
"Che
cosa avresti fatto tu? Hai sfanculato Sasuke Uchiha?" in tutta
risposta, Sakura si passò uno mano tra i lunghi capelli e
sorrise sorniona.
"Esatto
Ino-pig, l'ho FATTO! Gli ho sputato addosso tutto quello che mi sentivo
dentro da mesi e poi me ne sono andata, lasciandolo lì come un
coglione! E non potete capire che soddisfazione" gli occhi azzurri di
Ino, quasi si inumidirono e le buttà le braccia al collo.
"Oh,
sono orgogliosa di te, fronte spaziosa! Finalmente gliele hai cantate a
quel montato!" Hinata le sorrise dolcemente e annuì. Bene. Una
di loro ce l'aveva fatta a tirar fuori il carattere.
"Ma ora cos'hai intenzione di fare?" le chiese la mora, portandosi le braccia al petto.
"Continuerò su questa lunghezza d'onda, non mi farò più calpestare come in passato!"
"Sakura,
ma tu...lo vuoi riconquistare?" domando Ino, seria. La ragazza
sussultò. In effetti, perchè continuava a dargli ancora
tanta importanza? Ok, voleva dimostragli che era cambiata, che era
capace di tenergli testa, che poteva anche ignorarlo ma...perchè? Abbassò
lo sguardo. Che nonostante tutto, fosse ancora innamorata di lui?
Sì va bene, rivederlo l'aveva comunque scombussolata, ma poteva
parlare ancora di amore? Quasi
quasi, non lo sapeva più nemmeno lei. Si era sentita un dio
prima, a rispondergli in quel modo però, se veramente le fosse
stato indifferente, non gliene sarebbe fregato nulla di esprimergli la
sua rabbia repressa, quindi...perchè? Scosse la testa. No. Non voleva ricadere nel circolo vizioso 'Sasuke Uchiha', non ora che ormai cominciava a stare meglio,
o perlomeno in apparenza. In fin dei conti era certa di odiarlo, ma che
sotto sotto, nella sua parte più inconscia...volesse
riconquistarlo? O - MIO - DIO.
Qualcuno ha il numero di un manicomio?
Ma
prima che potesse dare una risposta, anche a se stessa, furono tutte
richiamate alla realtà, dagli strilli assordanti della folla. I
ragazzi stavano tornando, mancavano pochi secondi e avrebbero tagliato
il traguardo. Il batticuore di Hinata, raggiunse livelli anomali e le
sembrò addirittura di vedere in lontananza, un tizio
incappucciato con una falce in mano, che le faceva 'ciao' con una mano
scheletrica. Ma sì, adesso ci mancavano solo allucinazioni di
morte. Ino invece stava tranquilla, se Kiba avesse vinto o meno, se lo
sarebbe scopato di nuovo. Tanto lui, non avrebbe mai rifiutato.
"Sììììììì"
e come da piano premeditato, Naruto vinse la gara, stracciando
completamente l'amico, che lo raggiunse dopo ben 4 secondi. Uno
svantaggio enorme, avrebbe reso più credibile la cosa. Senza
contare che il biondino, avrebbe fatto un'impressione ancora più
bella. Dopo aver battuto il cinque a qualche ragazzo e dopo essersi
subito gli abbracci calorosi di qualche avvenente ragazza, Naruto si
tolse il casco, scuotendo quei bellissimi capelli color grano.
Si diresse, sorridente, da Hinata, che nel frattempo fu tentata di raggiungere la Morte. Ino e Sakura le strinsero le mani.
"Avanti tesoro, fatti coraggio!"
"Vedrai che andrà tutto bene!" e insieme gridarono in coro
"Straccialo!"
per poi allontarsi di poco. Sì. Coraggio. Poteva farcela, doveva
solo evitare di svenire e di dire cose insensate.
"S-Sei
stato bravissimo, Naruto" gli disse sorridendo gentilemente, gesto che
fece letteralmente sciogliere il ragazzo. Effettivamente era stato
fenomenale, pensò lei. Aveva vinto contro Kiba, con una
facilità disarmante e nonostante questo, non si dava nessuna
aria da superbo. Che dolce.
"Grazie!
Però ora, come promesso, uscirai con me" le regalò uno
dei suoi bellissimi sorrisi contagiosi e i suoi occhi azzurri, si
illuminarono.
Adesso...toccava a lei tirar fuori il carattere.
Continua...
ed
eccoci nuovamente quiiiiiiiii u.u allora, che ne pensate del cap? =D
Riuscirà Hinata ad uscire con Naruto e a tirar fuori, dunque, il
carattere come ha fatto Sakura? Quest'ultima come si comporterà
con Sasuke d'ora in poi? Sasuke riuscirà a riavere il controllo
su di lei? e Kiba e Ino si divertiranno una seconda volta, in hotel?
Leggete, scoprite e recensite in tantiiiiiiiiiiiiii =D un bacio super
grande dalla vostra Hannon che come sempre vi ama immensamente =D
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Capitolo 7 *** Appuntamenti diversificati ***
DEFINITIVO
Ciao a tutti =D innanzitutto, scusatemi immensamente per il
ritardo, ma come vi avevo già accennato, purtroppo è un
periodo un po' "no" per me e scrivere diventa quasi un'impresa! Ma ce
la sto mettendo tutta per non deludervi =) come sempre, ringrazio
nuovamente chi ha recensito, i 21 che l'hanno messa tra i preferiti, i
4 tra le ricordate e i 47 tra le seguite =D ma ora...
Buona lettura a tutti!
Appuntamenti diversificati
Si stava fissando da un'ora allo specchio e ancora non
trovava pace. Quella sera, Hinata, era più agitata del solito e
il forte batticuore che aveva, le stava facendo venire letteralmente un
infarto. Tra un'ora si sarebbe dovuta vedere con Naruto, quel ragazzo
dagli occhi azzurri che non volevano lasciarla in pace. Era il suo
primo vero appuntamento e si sentiva come una quattordicenne in preda
ad una crisi di panico, sarebbe andato tutto bene? Quale sarebbe stato
il comportamento giusto da tenere? E se lui avesse provato a baciarla?
Arrossì di colpo al pensiero, in vita sua aveva dato solo un
misero bacio a stampo. A 13 anni. Ad un coglione che l'aveva baciata
per scommessa. Sospirò, guardandosi per l'ennesima volta allo
specchio; era davvero bellissima e se non fosse stato per Ino, si
sarebbe sicuramente mal conciata.
Non
era mai stata abituata a vestirsi così e per quanto si sentisse,
ora, a disagio, sotto sotto ringraziò mentalmente l'amica per
averla aiutata. Voleva fare un'ottima impressione a quel ragazzo,
mostrandogli tutta la femminilità che era in grado di far
uscire. Dopotutto se l'era promesso fino alla nausea: avrebbe tirato
fuori un carattere degno di nota.
"Oh
tesoro, sei divina!" esclamò Ino, congiungendo le mani
soddisfatta e squadrando la corvina, cavolo, aveva fatto davvero un
ottimo lavoro. Quel vestito nero le stava d'incanto, le fasciava
elegantemente il prosperoso seno e la morbidezza con cui cadeva sui
fianchi e le gambe, le dava un'aria ancor più femminile. La
cinta dorata in vita, completava il tutto. Stupenda.
"Tu...dici? Non sono troppo, ecco, provocante?" fece una piroetta, continuando a squadrarsi.
"Stai
scherzando spero! IO sono provocante, non tu" e indicò l'abito
leopardato che indossava, corto a tal punto da fasciarle solo il sedere
e con la schiena completamente scoperta. Era assurdo, lei si trovava
perfettamente a suo agio in vestiti striminziti e Hinata si faceva
problemi per uno che le arrivava poco più sopra del ginocchio?
Scosse la testa, sorridendo, la piccola Hyuuga era unica nel suo genere.
"Bene,
ora però devo scappare! Sai, Kiba mi sta aspettando" e le fece
l'occhiolino, pregustandosi già la serata che il ragazzo le
avrebbe preparato a sorpresa.
"Sì certo, ma non ti ha detto dove ti porta?" chiese la mora, passandosi un sottile velo di lucidalabbra alla fragola
"No,
mi ha detto solo che mi avrebbe regalato una nottata da favola! E non
vedo l'ora, ihihihih" si sistemò per l'ultima volta i capelli,
lasciandoli straordinariamente sciolti, quella sera voleva essere
più sexy possibile.
"Adesso
vado però! In bocca al lupo tesoro e..." si fermò
sull'uscio della stanza dell'amica, per poi rivolgerle uno sguardo
rassicurante
"Stai
benissimo con quella coda alta" e dopo averle sorriso, se ne
andò, lasciando nuovamente Hinata davanti allo specchio.
Sorrise, per la prima volta in vita sua, compiaciuta. Effettivamente
stava davvero bene, legando i capelli, il suo viso veniva messo
splendidamente in risalto e quelle due ciocche lasciate ai lati, le
conferivano un aspetto quasi angelico. Respirò profondamente,
era arrivato il momento di andare o avrebbe fatto ritardo. Strinse
fortemente la borsetta che aveva tra le mani, mordendosi il labbro. E
se avesse fatto qualche figuraccia? Se non gli fosse piaciuta? Mille
dubbi affollavano la sua mente, forse stava esagerando, ma cosa poteva
farci? Si era addirittura messa a fare le prove nel pomeriggio e aveva
supplicato Ino e Sakura di aiutarla a stare tranquilla.
Stramaledetti occhi azzurri
Già.
Quel colore celeste non le dava pace, ma cazzo, possibile che un
completo sconosciuto le avesse trasmesso sensazioni simili? Scosse la
testa, decisa a non farsi più filmini mentali, dopotutto non
erano certo le persone che decidevano chi farsi piacere.
Così, senza altri ripensamenti, afferrò la giacchetta ed
uscì di casa.
Arrivò
puntuale di fronte alla pizzeria, cominciando già ad agitarsi.
Perchè ancora non era arrivato? E se avesse deciso di darle
buca? Si guardava freneticamente intorno, cercando di scorgere, quantomeno, una figura che gli assomigliasse. Fece un respiro profondo. Niente panico. Niente. Panico.
"Ehilà Hinata!"
NIENTE PANICO!
"C-Ciao
Naruto" gli rispose, sorridendo dolcemente e ovviamente arrossendo.
Oddio quant'era figo. Con quei jeans chiari strappati e quel giacchetto
di pelle scuro, avrebbe risvegliato ogni fantasia femminile. Perfino la
sua. Oh, stava anche scendendo da un' Audi coupè TT nera
fiammante! Mamma mia, altro che attacco di panico, qua c'era da farsi
venire proprio una crisi isterica. Ed ora eccolo lì, davanti a
lei, a sorriderle allegramente e ad illuminarla con l'azzurro di quegli
occhi che ormai si sognava pure di notte. Il ragazzo la squadrò
con discrezione
"Sei
davvero bellissima!" e lo era davvero, quel vestito sembrava fatto
apposta per lei e per quanto sensuale potesse apparire, riusciva
comunque a non essere volgare anzi, il suo aspetto angelico e
innocente, era la cosa che più gli piaceva di lei. E quel
rossore che le imporporava le guance, dio quanto la rendeva dolce e
indifesa. Quella ragazza, riusciva a risvegliare in lui un senso di
protezione incredibile, fosse stato per lui, l'avrebbe sempre tenuta
stretta tra la sue braccia.
"Allora, vogliamo entrare?" le chiese, dolcemente e la corvina annuì.
"Buonasera e benvenu-...oh ciao ragazzi!" ad accoglierli ci fu Sakura, che si diresse verso di loro, salutandoli.
"Così è qui che lavori?" domandò lui, curioso.
"Sì!
Ma ora seguitemi, vi porterò al vostro tavolo" e fece loro
strada, facendoli accomodare ad un tavolino, coperto da una tovaglia
rossa. Era una pizzeria davvero graziosa, non era enorme, ma riusciva
comunque a regalare un'atmosfera calda ed accogliente, senza contare
che Hinata si sentiva più sicura a stare in un posto dove c'era
una persona amica. Maledetta insicurezza. Maledetta timidezza.
"S-spero
non ti dispiaccia se...se ti ho portato nel locale dove lavora
S-Sakura" abbassò lo sguardo, timidamente. Sperava solo che non
la prendesse per una povera sfigata, ma al contrario di quello che si
aspettava, lui le rivolse uno dei suoi sorrisi gioiosi e dopo aver
afferrato il menù, le disse
"Ah
non preoccuparti! E' un posto davvero carino e poi l'importante
è stare insieme no?" lei sbattè ripetutamente le
palpebre, sorpresa e poi sorrise annuendo. Cavoli, era davvero un
ragazzo carino e gentile. Prese anche lei il menù, peccato che
non aveva il minimo appettito, inutile dire che l'agitazione le aveva
chiuso lo stomaco.
"Uhm,
vediamo un po'...ooooooh! Ma qui fanno anche il ramen oltre alla
pizza!" esclamò felice come un bambino, mentre gli occhi
luccicarono. Quanto amava quella pietanza, ci avrebbe vissuto a vita e
ormai Jiraya si era rassegnato: almeno quattro volte alla settimana,
avrebbero dovuto mangiare ramen.
"T-ti
piace il ramen?" intanto le sue dita, si stringevano morbosamente su
quel benedetto menù, l'agitazione la stava divorando lentamente
e sembrava quasi impossibile arrestare o rallentare il processo. Ne era
certa. Sarebbe morta entro la prossima mezz'ora.
"Sì,
lo adoro! Per me va benissimo quello, tu invece cosa prendi?"
già, cosa si sarebbe presa? Fosse stato per lei, sarebbe rimasta
volentieri digiuna, ma alla fine optò per una margherita; poco
dopo, Sakura prese i loro ordini e i ragazzi cominciarono a parlare.
Pian piano, l'atmosfera si fece più serena e Hinata
riuscì a lasciarsi andare più del normale. E più
parlava con quel biondino, più si sentiva attratta da lui.
Riusciva a farla ridere e arrossire contemporaneamente, quasi si
dimenticò di averlo conosciuto in un raduno di corse clandestine
e le sembrava quasi assurdo che un ragazzo tanto spontaneo e carino,
facesse parte di un mondo tanto compromesso.
Lui
d'altro canto, si sentiva assolutamente a proprio agio. Gli veniva
spontaneo parlare tranquillamente con Hinata, lei lo ascoltava e con la
sua dolcezza lo incantava. Era da molto che sperava di incontrare una
ragazza così, una ragazza semplice e dolce che lo apprezzasse
per quello che era. Adorava, poi, i suoi splendidi occhi chiarissimi,
particolari e attraenti. La purezza che esprimevano, quasi lo rilassava
e dio solo sapeva quanto avrebbe voluto perdersi al loro interno.
Le ordinazioni arrivarono poco più tardi e subito il ragazzo si
fiondò sul suo piatto, divorando con gusto ogni singolo
spaghetto. Lei accennò un sorriso divertito.
"Sei davvero buffo sai?" lui biascicò qualcosa di incomprensibile, con la bocca piena. Tipico di Naruto Uzumaki.
"Ah
io quando mangio il ramen mi sento in paradiso! Lo adoro e ne mangerei
all'infinito! Non che la pizza non mi piaccia, sia chiaro, però
il sapore..." continuava a parlare, mentre Hinata lo osserava quasi
rapita. Non aveva mai incontrato un ragazzo come lui e dentro di
sè, sentiva che avrebbe perso sicuramente la testa per lui.
Ormai non ascoltava nemmeno più quello che stava dicendo, troppo
impegnata ad osservarlo mentre gesticolava, ma una frase la
ridestò completamente.
"Allora Hinata? me la vuoi dare sì o no?" SHOCK. La
corvina sbarrò gli occhi. No. Stavolta non c'erano
fraintendimenti, stavolta quel teppistello da strapazzo aveva parlato
chiaro. Fin troppo chiaro. Cioè, ma per chi diavolo l'aveva
presa? Farle una richiesta del genere in maniera tanto spudorata poi! E
quel sorriso allegro stampato in faccia era il colmo. Inaudito.
Stavolta avrebbe agito da signora. Si alzò, prendendo la
borsetta ed esordendo
"Questa
serata per me finisce qui! Insomma, io non so che idea ti sia fatto tu
su di me, ma non sono assolutamente quel tipo di ragazza" Naruto
sbattè ripetutamente le palpebre, perplesso. Ma perchè se
la stava prendendo tanto?
"Ti ho solo chiesto se potevi darmi una fetta della tua pizza, è così...grave?" OH. MIO. DIO.
Lui le aveva solo detto se poteva dargli una fetta di pizza...e lei
aveva capito che le stava facendo una richiesta sessuale? Che figura di
merda. E questo solo perchè era talmente incantata da lui, che
non lo stava ascoltando. Inutile dire che il suo viso diventò
completamente paonazzo e che andò in iperventilazione. Si rimise
seduta di scatto, con lo sguardo basso.
"S-scusami
io, io non avevo capito bene e...e ho frainteso" il biondino la
guardò un attimo interrogativo, poi comprese e arrossì
lievemente, grattandosi la nuca imbarazzato.
"M-ma
figurati, io non sono quel tipo di ragazzo" oddio, non che gli sarebbe
dispiaciuto se gli avesse detto di sì, però,
paradossalmente parlando, la sua reazione lo aveva sorpreso in
positivo. Ora era proprio sicuro. Aveva di fronte, una ragazza d'oro e
dopo essere scoppiati a ridere, continuarono a godersi felicemente la
loro serata.
Aveva
scelto davvero un posto favoloso. La stanza nella quale si trovava, era
quasi simile ad una suite. Le tonalità rosso fuoco, richiamavano
quella passione che si sarebbe scatenata di lì a poco e l'idea
di quello che sarebbe successo, la stava già mandando in estasi.
Si stava dando un'ultima specchiata nel bagno, dove vi era una
fantastica ed invitante Jacuzzi e sorrise soddisfatta di fronte alla
sua immagine riflessa. Il baby doll nero che indossava, la rendeva
terribilmente sexy ed era certa che Kiba sarebbe impazzito di
desiderio, vedendola. Decise di tenere i capelli sciolti, per darsi un
tocco di sensualità in più e dopo un paio di minuti,
uscì dal bagno, trovando Kiba seduto sul letto, che faceva
zapping sull'enorme tv al plasma.
"Eccomi"
esordì lei con voce erotica e desiderosa, poggiandosi con il
braccio, sul cornicione della porta della toilette. Il ragazzo si
girò nella sua direzione e si leccò avidamente le labbra.
Era così seducente, che l'avrebbe sbattuta direttamente sulla
parete, strappandole solo gli slip.
"Mettiamo
un po' d'atmosfera" le disse, selezionando un programma di musica alla
tv, per poi avvicinarsi a lei, mentre sentiva già l'eccitazione
crescere in lui. L'afferrò per i fianchi, tirandola di scatto a
sè, facendo dunque aderire i propri corpi. Corpi caldi,
frementi, eccitati.
D'impulso
la baciò, violando la sua bocca con la lingua, che subito
incontrò quella di Ino. Le mani di lei, afferrarono con forza i
suoi capelli, rendendo quel bacio sempre più vorace, sempre
più violento, sempre più profondo. E mentre il castano
percorreva il suo corpo con le mani, la prese d'improvviso per i polsi,
sbattendola poi sul muro con poca grazia e facendole scappare un gemito
soffocato.
Continuavano
a baciarsi con una foga infinita e mentre con una mano, portò i
polsi della ragazza sopra la testa, con l'altra si sbottonò i
jeans per poi calarli. Non resisteva, l'erotismo che richiamava quella
biondina, riusciva a far uscire tutta la sua parte animalesca.
E ora voleva farsela lì, su quella parete, con quel baby doll addosso.
Con
il ginocchio fece pressione sulle sue gambe, divaricandogliele, per poi
calarsi i boxer, facendo uscire quindi il suo membro già eretto
e pulsante.
"Sì,
sì prendimi!" esclamò Ino, ansimante. Era
incredibile quanto riuscisse a mandarla al manicomio, sentiva il suo
corpo prendere fuoco e l'unica cosa che ora desiderava, era il piacere.
E lui non se lo fece ripetere due volte. Così, dopo aver
indossato il preservativo, le alzò la gamba e le scansò
le mutandine, per poi penetrarla fortemente, facendola gemere.
Il
ragazzo prese subito a spingere freneticamente. Perchè
sì. Kiba ora voleva solo spingere. Voleva sentire quel godimento
che gli inibiva i sensi. Voleva esplodere di piacere. Immediatamente,
la stanza si riempì di gemiti sconnessi, di ansimi amplificati e
quella musica che risuonava, dava un tocco ancora più lussurioso
a quel rapporto forte, violento, quasi brutale. Ma era quella stessa
brutalità che faceva bruciare di appagamento i loro corpi.
Le
si colorarono le gote di rosso, il piacere che stava sentendo era
immenso. Stessa cosa per lui. Le sue spinte diventarono sempre
più veloci e più profonde e, quasi spinti da una forza
magnetica incontrollabile, le loro labbra si unirono in un bacio
intenso. I loro corpi si sfregavano, aumentando ancora di più la
voglia reciproca che avevano. Quei contatti così forti, li
stavano divorando, mentre Kiba spingeva ancora...ancora...e ancora.
I loro gemiti si trasformarono in grida. Stavano impazzendo. Stavano godendo. Stavano morendo.
"Ino...aaaah!"
e dopo qualche altra spinta possente, entrambi arrivarono violentemente
all'orgasmo, facendo finalmente esplodere al massimo il loro nettare.
Stanchi ed affannati, si portarono sul letto, scambiandosi di tanto in tanto qualche bacio.
Che sesso meraviglioso. Che sesso divoratore. Che sesso.
"Sei davvero fantastico, Kiba" gli disse provocante, dandogli un altro bacio.
"Anche tu, piccola" ricambiò alla stessa maniera, dopo averle rivolto uno dei suoi sorrisi maliziosi.
"Ma possiamo rimanere qui per la notte?" chiese la ragazza, sistemandosi meglio sul letto.
"Perchè, ne vuoi ancora?" le morse sensualmente un'orecchio, strappandole un impercettibile gemito.
"Come
te" rispose, passandogli lentamente il dito sul contorno labbra e,
ormai troppo vogliosi l'uno dell'altra, si riavvinghiarono, riprendendo
a baciarsi con passione. Il leggero bussare sulla porta, però,
li ridestò.
"Ma, aspettavi qualcuno?" domandò Ino
"Veramente
no, sarà la cameriera?" la ragazza fece spalluce. Dopotutto era
la prima volta che si trovava in un hotel così lussuoso.
"Mah"
Kiba si alzò e si sistemò, per poi dirigersi alla porta e
aprire. Ma l'unica cosa che vide, fu un pugno in faccia che lo fece
cadere a terra dolorante, accompagnato da un grido spaventato della
bionda.
"Allora ci sentiamo domani ok?" disse dolcemente Hinata a Sakura.
"Certo! Mi auguro che siate stati bene!" sorrise, mentre sistemava gli ultimi tavoli, sotto la severità di Tsunade.
"Assolutamente!
E poi sono sicura che con lei accanto, ogni posto diventa bellissimo"
esordì Naruto felice, facendo arrossire terribilmente la
ragazza, che abbassò lo sguardo timidamente. Prima o poi sarebbe
evaporata.
"Bene! Comunque voi andate pure, tanto io, tempo di rimettere a posto qui e vado via"
"Sicura che non ti serve un passaggio a casa?" Sakura sventolò la mano in aria.
"Oh no, sta tranquillo!" lui le sorrise
"D'accordo,
allora accompagnerò Hinata" la diretta interessata
trasalì. Ok. Niente crisi. Voleva solo accompagnarla a casa, da
bravo gentleman e ormai era chiaro che non aveva brutte intenzioni. Ma
allora perchè stava così impanicata? Ovvio, perchè
al 99% lui l'avrebbe baciata. E va bene, doveva scattare il bacio?
Benissimo, l'avrebbe baciato e fanculo tutto.
"Mi raccomando eh!" lo bacchettò scherzosamente la rosa.
"No
problem, la riporterò a casa sana e salva!" annuì e dopo
aver salutato i ragazzi, si rimise a lavoro. Era davvero felice per la
sua amica, a quanto pareva, aveva finalmente trovato un ragazzo
sinceramente interessato a lei. Certo, non bisognava fidarsi subito al
100%, in fin dei conti frequentava sempre un luogo poco raccomandabile,
però per qualche arcano motivo, quel ragazzo le trasmetteva un
sacco di posività e lo vedeva perfetto per Hinata.
Perfetto. Anche
lei si sentiva perfetta per Sasuke, ma allora perchè non aveva
funzionato? Perchè l'aveva lasciata? Perchè le aveva
rifilato quel patetico 'grazie'? Erano domande che non la lasciavano
mai in pace. E per quanto potesse ostentare indifferenza, sotto sotto
quel bastardo le faceva ancora effetto. Ma non le importava, presto o
tardi, ora che il destino lo aveva fatto reincontrare, avrebbe cercato
la risposta a quelle maledette domande.
"Signora Tsunade, io ho finito!"
"Bene,
finalmente possiamo tornarcene a casa, ho una stanchezza incredibile"
Sakura ridacchiò. Nonostante la sua severità, si trovava
bene con la sua principale. Era una splendida donna e malgrado la sua
età, aveva ancora un aspetto avvenente e un fisico prosperoso.
Dopo aver spento le luci e preso le loro cose, uscirono dalla pizzeria.
La donna si sgranchì la schiena.
"Ahi ahi, senti Haruno, ci pensi tu a chiudere la saracinesca? Io sto proprio a pezzi"
"Ma certo, non si preoccupi" le sorrise cordialmente.
"Grazie, allora ci vediamo lunedì, buonanotte"
"Certo,
buonanotte" e dopo che se ne andò, la rosa si occupò di
chiudere il ristorante come da ordine. Preparò poi le chiavi
della macchina, ma improvvisamente, una voce la fece sussultare.
"Così
è qui che lavori" sbarrò gli occhi, forse non
capacitandosi della voce che le aveva parlato e si girò di
scatto. Di fronte a lei c'era Sasuke, con le mani in tasca, che la
squadrava con la sua costante nonchalance. Sakura si guardò
intorno, erano soli e nell'aria si percepiva solo il leggero
brusìo del vento. Un brusìo che per la ragazza, risuonava
al momento come un rumore assordante e tagliente.
A far loro compagnia, solo il buio tetro di una notte senza stelle...
Continua...
Sono
vietati come sempre uccisioni, linciaggi, torture e simili u.u
dopotutto, una storia senza suspance è come una rosa senza spine
no? u.u e insomma, che ne pensate di questo cap?=D tra Hinata e Naruto
scatterà il bacio? Chi è entrato nella stanza di Ino e
Kiba dando un pugno a quest'ultimo? E cosa succederà ora tra
Sasuke e Sakura? Beh, leggete, scoprite e recensite in tantiiiiiiiiiii
=D un bacio super grandissimo dalla vostra Hannon che come sempre vi
ama da morire =D
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