Story of our life

di Micheal Renner
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Love/hate
Story of our life


Estate. Finalmente il sole tornava a illuminare le lande desolate della mia anima. Era inverno fuori, ma nel mio cuore il sole splendeva come mai aveva fatto prima di quel giorno. Ridevo, gioivo e scherzavo con chiunque. Non aveva importanza chi fosse l'individuo che avevo di fronte, volevo la sua felicità perché era grazie a persone come lui che avevo ritrovato la felicità. Quasi stentavo a ricordare la tristezza dei giorni precedenti questo sole era troppo abbagliante per poter ricordare l'agonia della notte. Attraversavo le strade con un obiettivo ormai, avevo smesso di vagare disperata alla ricerca di una via. Quella via ormai l'avevo trovata. Che fosse grazie ad un imprevisto non aveva importanza, l'unica cosa che importava era il sorriso che vedevo riflesso sullo specchio. Il mio sorriso. Finalmente era tornato.
Il sole splendeva dentro e fuori al mio cuore ormai, no?
Più lo vedevo, più nella mia anima si incideva sicurezza. Nulla c'era di quella irrequietudine che aveva colorato il mio animo prima di incontrarlo. Lui non era una persona.
Poteva mai definirsi tale qualcuno di così caldo?
Lui era il mio cactus, avevo deciso. Aveva spine per allontanare gli altri, resisteva ad ogni intemperia senza bere e aspettava me, perché io ero la sua acqua. Sapevo di non aver bisogno di altro se del mio cactus, la mia sicurezza.
Curioso come fossi diventata dipendente da quel sole splendente, e dire che l'avevo incontrato quasi per caso, anzi più che un incontro quella era stata una meravigliosa collisione. Succede che due anime si scontrino terribilmente, ma quando queste due anime finiscono per completarsi a vicenda con uno sguardo, quell'ipotetico scontro diventa una meravigliosa armonia. Una canzone che parla direttamente all'anima e lui diventa immediatamente la voce che risuona nella tua testa, l'armonia che suona nella tua canzone, il volto che rivedi nei tuoi sogni. È successo così, una canzone ci ha uniti, per caso. Era la nostra canzone ed è rimasta tale nel tempo. Siamo lontani chilometri, ma continuo a sentire la sua voce e quelle note, ne sono dipendente ormai. La nostra è stata un'unione fugace, ma così profonda che credo durerà per tutta la mia esistenza. Dicono che l'amore sia immutato nel tempo, ma questa è una grandissima stronzata. L'amore muta e cresce nel tempo, cambiano i sentimenti, si intensificano e con essi cambia anche la visione d'insieme delle cose. È per questo che sembriamo essere sempre gli stessi quando, invece, cambiamo ogni giorno. Così è l'amore. È proprio come noi. Così come l'amore muta, muta anche la nostra canzone e cresce attimo dopo attimo nel cuore di entrambi.





NDA: Questa volta tocca a S scrivere. Ebbene ragazzotti, questo è il primo capitolo di una storia nata a causa della noia che mi ha afflitta qualche giorno fa. Che sia un esperimento ben riuscito io e F non siamo in grado di dirlo, speriamo solamente che gradiate i nostri sforzi.
Un abbraccio a tutti coloro i quali ci comunicheranno le loro impressioni e leggeranno questa piccola storia.
Ci si vede al prossimo capitolo.
S & F

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Story of our life

Ho guardato il cielo stamattina. Sembrava suonarla quella canzone e la ricordo come se fosse ieri, ma...il titolo?

Un amore del genere può mai averne uno?
Ho toccato la terra gelida ed ho provato a scriverlo, ma non ne è uscito niente. Nessun fiore, nessuna luce, nessun... Cactus. Credo di non riuscire a ricordare dove io lo abbia parcheggiato.
Ho detto che è lontano?
Oh, sì che è lontano. Camminando per strada, però, mi sembra quasi di sentirne i passi dietro i miei, certo se potesse camminare.
Sarebbe bello vero?
Sarebbe bello se potesse vedere il luccichio del mare che mi si presenta di fronte. Ah quanto amo il mare... Ricordo che è qui che ti conobbi, forse o forse era l'asfalto, ma l'effetto, insieme a te, era semplicemente lo stesso. Ricordo che alzammo i calici per brindare, che ci fissammo negli occhi, che ci memorizzammo l'un l'altro e che fu lì che imparai a nuotare per la prima volta.
Sorrisi. Era anche la prima volta che sorridevo dopo tanto tempo.
Stupendo no?
E il tuo bacio sapeva di menta, le tue mani sembravano pensar da sole, le tue gambe reggere un peso sempre più leggero. Guardo il cielo e penso a tutto questo. I colori si confondono con l'acqua che rischiara la mia pelle nuda, mentre i cristalli che si vengono a formare sulla superficie, uno ad uno, mi sembrano voler comporre una nuova melodia.
Che sia l'annuncio di un tuo arrivo imminente?
Mi alzo trionfante e affosso le guance in piccole dune di pelle. So che verrai.
Perché verrai vero?
E finalmente, dopo un tempo infinito, mi era stata data la possibilità di abbracciarti. Udivo nuovamente la tua voce, respiravo il tuo profumo e vivevo il tuo sguardo in libertà. Sentivo la nostra canzone suonare più forte che mai. Ero convinta che non potesse avere un ritornello finale, che fosse destinata a durare per l'eternità, forte e immutata per il resto dei nostri giorni e ci avrebbe reso immortali nei ricordi dei nostri figli. Ma, c'è sempre un ma in queste storie, l'amore e la vita sono impietosi e non sono stati da meno con noi. Sei dovuto partire, ancora e io ho sentito la nostra canzone affievolirsi, il nostro sentimento farsi pungente e il ricordo di te divenire una scheggia conficcata in profondità nel mio cuore. Gli addii sono quanto di più crudele due amanti possano vivere e tu, tu hai fatto sì che questo succedesse ancora.
Come hai potuto andare via salire su quel treno e lasciarmi qui con una chitarra scordata e il ricordo di un inverno radioso?
I passi delle ruote del treno parlavano di addio.
Glielo hai detto tu, vero?
Era quanto di più orribile le mie orecchie potessero udire. E arrivo in camera, chiudo la porta, anzi no, sbatto la porta, getto la chiave sul letto e mi accascio sulla sedia.
Posso ancora suonare la nostra melodia senza di te?
Non ho il coraggio di sdraiarmi sul letto, non ho la forza di dire che ti ho amato su quel letto, non ho la mente per pensare ai tempi in cui sembravo cosi cucciola.
Non sono cucciola vero?
Me lo ripeti sempre, anche per telefono.
''Tu-sei-provocante".

Ahi ahi ahi ahi! Dove è finito il pizzicolio delle tue dita sulla mia pelle?
Ogni volta che la tocco io sembra così fredda...
Perché non mi hai lasciato almeno la tua pianta?
Ma no, l'hai messa in un grande vaso, l'hai caricata sul treno e mi hai lasciata priva di ogni luce. Fisso lo specchio e tento di provocarti con lo sguardo, ma lo stridolio delle rotaie mi riporta alla mente la tua figura e una lacrima mi porta a segnare il percorso del mio sorriso. La chitarra scordata, ora, suona una marcia macabra, l'inverno gela la mia stanza, i piedi sono di nuovo freddi, ma il cuore batte forte forte, per te. Ed è con uno scatto fulmineo che mi alzo, mi butto in strada e grido il tuo nome. Sto sorridendo di nuovo.
Mi vedi?
Posso provocarti per sempre, lo so. Posso farlo. Posso farlo ancora, ma tu non mi ascolti e il mio castello di carte crolla come un mare di terra incolta, priva di radici.
Perché le mie radici le ho perse, sai?
Le ho perse con te.
Perché te ne sei andato?
Perché mi hai lasciata sola a vivere il mio incubo peggiore?
Ti odio, ti detesto con tutta l'anima perché non riesco a smettere di amarti. Vedo nei tuoi occhi ogni colpa, ma non riesco ad incolparti di nulla e continuo ad annegare in questo mare in burrasca. Tremo dal freddo e piango, piango fiumi di lacrime che inondano la terra e contribuiscono a farmi sprofondare in quelle sabbie mobili che sono diventati la mia vita e il mio amore.
Hai mai provato a svegliarti nel bel mezzo di un incubo e ti sei reso conto di star vivendo nient'altro che la realtà?
Spero che non ti sia mai successo, perché questa sensazione ti logora l'anima e ti fa morir dentro a poco a poco.
Questa non è più la mia esistenza. Questa è la mia morte, il mio sciacallo, il tremolio delle mie labbra. Eppure provo ancora a sorridere davanti al mare. Ci vado spesso, lo fisso, lui fissa me e ogni tanto qualche pesce guizza fuori schizzandomi il viso.
Conosci le leggi di Archimede vero?
Non è straordinario?
L'acqua può ghiacciare in superficie eppure dentro rimane liquida e densa, come me. Io sono liquida e densa, ma la superficie, beh quella è ghiacciata.
Verrai mai a farla sciogliere col tuo calore?
No. Non potrai mai sciogliere questa corazza, è questa la verità. Mi maledico ogni giorno per questo. Ho provato a vivere senza di te. Ho dovuto farlo per non morire. Ho iniziato a chiudere la mia anima dietro alcune porte, ma giorno dopo giorno quelle stesse porte sono cresciute in modo esponenziale, tanto che non riesco più a vedere la luce del sole.
Hai mai amato qualcuno al punto di non riuscire più a respirare in sua assenza?
Quelle porte erano la superficie ghiacciata dell'acqua e io ero immersa in essa.
Ghiacciavo ogni giorno di più.
Morivo.
Fino a quando quel sole non è tornato. Ero convinta che niente sarebbe più potuto arrivare a sfiorarmi l'anima, ma poi mi hai sorriso. Mi hai salutata con uno dei tuoi sorrisi abbaglianti e ho creduto davvero che il mio sole fosse tornato. Ho pianto di gioia, perché nonostante tutto il nostro amore non ha mai avuto limiti. Limitati sono gli accordi, ma le loro combinazioni sono infinite. Infinite come noi. Ero convinta di aver ritrovato la mia vita, immaginavo il futuro e tutto ciò che esso ci avrebbe portato. Ho continuato a sognare, fino a quando non mi hai parlato di lei.




Qui è F che parla *quella che ha le idee geniali, modestamente u.u*.
Scherzo, la mia socia S ha un carisma davvero forte e questo mi rende orgogliosa di questo piccolo percorso che abbiamo intrapreso.
Periodi difficili, sapete? C'è crisi e non sono ironica ç_ç Anyway, ringrazio calorosamente la buona anima che ha recensito. Ora se S vuole dire qualcosa, prego...
P.s. ti voglio tanto bene S ^^

S si sente di ringraziare anche le due anime pie che hanno aggiunto la storia alle seguite e i 27 restanti lettori silenti.
Ti voglio un mondo di bene F e perdonami se mi son dimenticata di avvertirti delle seguite.
Per oggi è tutto, alla prossima belli!
S

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Story of our life
Ti prego dimmi che è tutta una menzogna, che non esiste nessuna lei, che si tratta solo di una tua carissima amica di infanzia.Vero? Dico bene? Ma no, tu scuoti la testa e mi dici che non è cosi. Tua sorella? Una tua cugina? Lei mente, non ti ama. Te lo dico io. Mi abbracci e mi dici che è tutta una bugia, ma che non possiamo stare insieme perché la ragazza, quella ragazza, è la tua infermiera.
Un momento.
Infermiera?
Per cosa? Che cosa c'è che non va?
Sei malato, lo sapevo.
Ma puoi guarire vero?
Non te ne sei andato tutte queste volte per curarti all'estero vero?
Dimmi che non è vero, dimmi che è tutta menzogna, dimmi che stai bene.
Ma tu no, scuoti la testa.
"È la mia infermiera".
Non riesci a capire vero? Non riesci a capire che tutto ciò che non riguarda il nostro amore non mi interessa? Non riesci a leggere la gioia nei miei occhi, nonostante in essi ci sia un mare di preoccupazione? Non ti lascerò combattere da solo, torneremo a cantare insieme. Non dovrai affrontare tutto da solo, guarirai, guariremo assieme.
E mentre canto queste parole ho le lacrime agli occhi, perché se è vero che il nostro amore non ha limiti è altrettanto vero che può sconfiggere ogni nemico, aggirare ogni ostacolo e risplendere anche nelle tenebre più oscure.
Sorridi.
Hai capito finalmente che non puoi allontanarmi?
Che non ti lascerò mai?
Le lacrime cristalline che scivolano lungo le tue guance sono le gocce che fanno rivivere la mia terra. Il sole torna a splendere all'orizzonte. C'è ancora speranza per noi.
Sai ho provato più volte a dirmi di non andare avanti. A dirmi di chiudere tutto questo. A dirmi di esistere da sola. Ma il cuore non ascolta. L'ho lasciato lì, rivolto su uno scoglio di pietra a rimuginare e mi sono detta che tutto questo in fondo non ha un senso. E come potrebbe mai averlo? Mi pizzicano gli occhi, forse anche troppo e tutto sembra così pesante quando non ci sei...
Mi distrai. Perché continui ad aleggiare tra i miei pensieri? Sei quello che mi fa addormentare la sera e svegliare la mattina con le parole impastate in bocca pronte a dire il tuo nome.
E sai, odio quando non mi calcoli, quando mi fai sentire in colpa, quando tutto diventa cupo e buio attorno a me e sembra che la luce si sia trasferita altrove dal mio cuore. Odio quando fai il superiore, quando credi di aver sempre ragione, quando mi dici di tacere e di andarmene...
Mi fai morire, oh sì che mi fai morire. Ma il sorriso trionfa sempre lo sai? Trionfa perché ti amo e non saprei dare altre parole a quel che sento, a quei brividi, alle tue mani ardenti, ai tuoi denti nei piccoli sorrisi, adorabili; non saprei dare altro nome ai tuoi pensieri che cerco instancabilmente di capire, per colmare le distanze; non saprei dare altro nome a quegli sguardi, alle tue ciglia, cosi affascinanti, a quella barba, cosi rilassante al tocco...
Non saprei dare altro nome al mio cuore che batte, al sorriso che sale, alla pienezza delle parole non dette...
All'eccitazione che sento quando ti vedo. Il cielo mi sembra così grigio quest'oggi che sembra possa venire a piovere da un momento all'altro. E vorrei proprio tastarla la pioggia oggi, come se le sue gocce fossero le tue labbra, come se potessi morderle ed amarle, come se fossi  tu. Vorrei poi prenderne alcune e farle posare sul mio palmo in una carezza, Vorrei guardarle e farmi ammaliare dalla loro bellezza, Cosi limpide, così vive, eppure gocce cadute. Hanno un lato oscuro assurdamente splendido. Scendono giù, pensi che stiano per morire, le vedi posarsi a terra, sull'asfalto, sulle case, dappertutto, e poi le vedi cosi vive. Mi ritornano alla mente le note di una canzone lo sai? Le gocce sono perfettamente come quella canzone. Suonano. Parlano di storie, parlano di vita, parlano di morte e resurrezione. Non serve essere credenti per crederci. La morte non è solo un fatto fisico e noi lo sappiamo bene, ma c'è qualcosa, quel qualcosa che da vita ad una nuova esistenza e beh, quella è proprio la pioggia. Mi sembra quasi di vederle le gocce fuori dalla finestra, ma è solo un balcone, mi dico, solo un balcone. Non c'è ancora pioggia nel mio cuore. Io la aspetto per sorridere assieme a lei. Di nuovo.
Avrei dovuto capire allora cosa stava succedendo dall'altra parte del mondo. Il mio cuore ancora non piangeva ma sembrava anelare una pace che non poteva avere. Piangeva nel silenzio di una nota stonata celata nel mezzo di quella nostra vecchia canzone. Ti cercava, cercava il suo corrispettivo, il battito che ne avrebbe completato l'armonia, ma il tuo cuore non batteva più da ore. Avevo smesso di essere debole, avevo deciso di combattere al tuo fianco e accompagnarti lungo quell'infinito viaggio, ma il tuo giovane cuore non aveva retto. Avevi lasciato la sofferenza di questa terra con un sorriso e la promessa di proteggermi ovunque saresti andato. Quel pomeriggio non avevo idea di cosa fosse successo, sorridevo nella tristezza di saperti lontano, ma udendo il cuore lasciarsi andare in mille lacrime e il telefono squillare, avevo perso il respiro. Mentre quelle parole di morte e sofferenza uscivano impietose dalla cornetta del telefono, osservavo le nubi svanire e un sole splendente illuminare la stanza attraverso la finestra.
Era così che la Natura mi ripagava?
Offrendomi il sole e facendosi beffe del nostro amore?
O forse eri tu quel sole splendente spuntato nel cielo per strapparmi un sorriso nascosto nel mare di lacrime che mi rigavano il volto?
Finiva così la nostra canzone?
Con una nota stonata a seguito di un vertiginoso crescendo?
No, doveva esserci qualcos'altro, non potevo accettare quel vuoto...





Ed ecco che con questo capitolo si conclude il primo passo del nostro cammino. È solo un primo passo e qualcosa mi dice (è S a scrivere) che ce ne saranno molti altri ancora.
Spero di non avervi annoiato e adesso lascio la parola, o meglio, la tastiera a F...

F è qua!
Heilà!
Io ed S stiamo lavorando sulla "luna".
Qualcuno di voi sa come recuperarne una?
Mi sa che le nostre si siano leggermente perse per strada...Non prendetemi per pazza per favore, non è giornata c.c
Vi voglio bene anche se non vi conosco, sempre se qualcuno sta leggendo questa roba u.u
In genere mi dilungherei, ma poi toglierei spazio alla povera S.

Much love for you
S&F.

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