La pietra azzurra di Fuyu (/viewuser.php?uid=99498)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un incontro Fortuito ***
Capitolo 2: *** Inizia l'avvetura ***
Capitolo 1 *** Un incontro Fortuito ***
Fay 1
Ve lo dico per precauzione, il titolo non ha nulla a che vedere con l'anime "Il mistero della pietra azzurra".
La Pietra Azzurra
Un incontro fortuito
Dopotutto non sembrava tanto terribile viaggiare di dimensione in
dimensione, alla ricerca dei due cloni. Avevano già fatto visita
a vecchie conoscenze, come alla repubblica di Hanshin, dove finalmente
Shogo aveva mostrato loro la città e Masaioshi era riuscito ad
integrarsi nel gruppo alla grande. Erano tornati a fare visita persino
a Tomoyo, a Piffle, dove la presidentessa, non vedendo Sakura, aveva
espresso la sua opinione, sul come la bellezza del gruppo si fosse
sgretolata, lasciando un Kurogane basito e accigliato.
Invece, in quel momento, partiti proprio pochi minuti prima da Edonis,
dove Chitose gli aveva invitati a riprovare il gioco, erano arrivati in
un mondo non ancora visitato. Assomigliava in qualche modo a Lecolt,
nonostante non ci fossero bizzarrie come cavalli con le ali da farfalla.
Si studiava anche li la magia e, infatti, Fay aveva fatto sosta in
varie librerie insieme a Shaoran per vedere se potesse usufruire di
quei
libri. Ormai Fay aveva ripreso ad usare la magia, quindi perché
non sfruttarla imparando nuove formule. Al contrario Kurogane e Mokona
rimanevano fuori dalle librerie, e ora si trovavano in un bar proprio
davanti alla seconda
libreria del pomeriggio,
aspettando che i due uscissero. Come mondo, anche se non molto normale,
sembrava
vivibile, secondo i canoni del ninja. La temperatura non era ne troppo
calda come a Clow, ne troppo fredda come a Spirit, anzi si poteva dire
che il venticello autunnale dava una bella sensazione.
"Sembra davvero un bel paese, non trovi?" chiese la guida camminando
sul tavolo, intenta a decidere cosa mangiare per prima cosa.
"Si, almeno non ci sono idioti che ti corrono dietro con stupide
lance." fece presente il moro ricordando la visitina ad un mondo
alquanto strano, mai visto prima, nel quale dei selvaggi con vestiti di
pelli d'animale, inseguivano qualsiasi cosa si muovesse credendolo
cibo. Ad ogni modo c'erano rimasti poco, giusto il tempo di capire che
i due ragazzini non si trovavano li. Comunque, Mokona e Kurogane erano
al bar quando improvvisamente, il moro, si vide arrivare un libro
vicino ai piedi. Il su detto, di colore azzurro, si capiva benissimo che era di
magia, visto le strane scritte che recava sulla copertina, diverse da
tutti li libri che il ragazzino aveva comprato fino a quel momento. Il
moro lo raccolse da terra e appena lo ebbe in mano una voce squillante
lo chiamò,
"Kuro-nii! Grazie per averlo preso!" Kurogane si girò verso
quella voce, sicuro di non averla mai sentita. Più che altro era
stato il nome a fargli saltare la mosca al naso, c'era solo una persona
che lo chiamava con nomignoli, anche se quello era nuovo. Mokona
guardò Kurogane alzarsi e girarsi verso il suo interlocutore con
una malsana voglia di dirgliene quattro, ma quando si voltò non
vide nulla. Solo dopo che una manina gli aveva preso la giacca e gliela
aveva tirata per una estremità chiamandolo, aveva abbassato lo
sguardo ritrovandosi davanti un bambino. Quello che aveva davanti si
poteva definire un undicenne, più o meno, ad ogni modo un
bambino e Kurogane non picchiava i bambini. "Se non ci fossi stato tu
probabilmente sarebbe andato a finire nelle fogne, grazie Kuro-nii!"
sorrise il bambino stringendo a se il libro, dopo che Kurogane glielo
aveva ridato.
"Senti tu io non.......!"
"Come ti chiami!?" chiese Mokona interrompendo lo spadaccino. Il
bambino si girò verso il tavolo, dove Mokona, camminando, era
arrivata fino al bordo. Più o meno riusciva a guardarlo negli
occhi, visto l'altezza del bambino. Gli occhi azzurri del piccolo si
allargarono alla vista della polpettina, la quale riconobbe
immediatamente il bambino.
"Io mi chiamo Fay D. Flowrite e ho 10 anni!" rispose prendendo una
zampetta dell'essere bianco facendo segno di stringere la mano. Ok gli
aveva dato un anno in più, ma che importava, dopotutto a
quell'età è difficile sapere con certezza gli anni di
un.......
"COOOOSAAAAA!" urlò Kurogane facendo voltare tutti i clienti del
bar, seduti vicino a loro, e i passanti. Accortosi dell'urlo che aveva
lanciato e la reazione scaturita dai presenti, Kurogane tornò a
sedersi cercando di rimpicciolire. Nel mentre il piccolo Fay si era
seduto proprio davanti a lui con il libro sotto il sedere per alzarsi
all'altezza del tavolo. Kurogane lo seguì con lo sguardo, non
capendo il motivo del suo interessamento a Mokona. Forse per un
bambino, vedere un essere del genere era un esperienza più unica
che rara, ma, infondo, che gliene importava. Se era davvero il mago in
quel mondo, perché capire come ragionava, aveva già
problemi con il suo mago.
"L'ha fatto Ashura-san, vero!?" chiese accarezzando Mokona sulla
testolina. Kurogane spalancò gli occhi, a quanto pare anche il
quel mondo era tenuto da Ashura, quindi con molta probabilità
aveva già avuto una brutta esperienza, ovvero la morte del
fratello.
"No, una donna di nome Yuko! Anzi, più che una donna, una
strega!" specificò senza remore, prendendo Mokona per le
orecchie "Vero, polpetta!?" Mokona, di tutta risposta, si
divincolò dalla mano di Kurogane con scarso successo.
"Ah, Yuko Oba-san! Che strano sono passato stamattina da lei, ma non me
lo ha accennato!" rispose sorridendo. Almeno, per quel che poteva
vedere Kurogane, il sorriso di quel bambino non aveva la benchè
minima parvenza di falso, sintomo che, forse, era riuscito a non
avere i problemi del compagno di viaggio. "Oh, Kuro-nii, dimenticavo!
Sakura nee-san vuole sapere se vieni anche tu alla cena stasera!" disse
il piccolo biondino. Kurogane lo guardò stupito, mentre Mokona,
riuscita a liberarsi, si rivolse a Kurogane con aria da innocentina.
"Lo conosci?" aveva chiesto.
"Certo che no!" rispose diretto. Il giovane Fay sbatté gli occhioni azzurri due volte prima di aprire bocca.
"Non mi conosci! Ah......." sembrò riprendersi per poi sbattere
la mano sul tavolo. "Forse vieni da un altra dimensione!?" chiese
raggiante.
Intanto in libreria Fay e Shaoran scrutavano i libri per vedere se
riuscivano a leggerli. Ovviamente la loro priorità sarebbe stata
quella di trovare i due cloni, ma ogni tanto si potevano concedere
delle spese extra. Quella era già la sesta libreria della
città che giravano, se si contavano anche le quattro di quella stessa mattina, ovviamente sotto le proteste di Kurogane.
"Fay-san hai trovato qualcosa d'interessante?!" chiese Shaoran con
quattro libri in mano. Fay uscì da uno scaffale con un libro enorme,
contornato di un sorriso sgargiante, sintomo che aveva scovato qualcosa
di molto più che interessante.
"Diciamo che Kuroppi dovrà fare sollevamento pesi!" rise "Mi
sembra che anche tu hai la tua pila di libri!" fece presente.
"Si, mettiamo in conto che ne ho presi sei nella libreria precedente,
avrò il mio bel da fare a leggerli" spiegò Shaoran. Ormai
si era immerso nel comprare libri di storia di quel paese, dopotutto
qualche storia popolare, poteva essere ricollegata ai cloni in qualche
maniera.
"Bene, possiamo anche andare alla cassa allora!?" Shaoran annuì
e insieme a Fay si diresse alla cassa per pagare. Il pagamento veniva
in forma elettronica ed era estremamente pratico una volta capito il
meccanismo. Anche se per capirlo Kurogane aveva rotto una di quelle
casse al bar precedente. "Speriamo di riuscire a trovare qualche
indizio su Sakura-chan e Shaoran-kun. Almeno potremmo capire se sono
qui!" parlò al ragazzo mentre il computer espletava le
formalità del pagamento tramite una carta magnetica che Fay
aveva inserito. Dopodiché il computer ringraziò gli
acquirenti e li lasciò andare con i loro acquisti in un
sacchetto. Usciti dalla libreria Fay e Shaoran si ritrovano davanti
alla strada, nella cui parte opposta si trovava il bar dove erano
seduti Mokona e Kurogane. Il traffico non era intenso, ma tra le
macchine volanti e quelle a magia sul suolo, pareva un bel problema
attraversare, per fortuna esistevano delle casse chiamate semafori che
smistavano le precedenze.
"Fay-san, credi che riusciremo a scoprire dove siano?!" chiese un po'
malinconico Shaoran, tenendo ben saldo il sacchetto con i libri appena
presi.
"Beh, tutto può accadere, l'ho imparato a mie spese!
L'importante è non rinunciare, dopotutto stiamo parlando di te
Shaoran, giusto?"
"Giusto!" rise Shaoran. Appena il semaforo divenne blu, da viola che
era, le macchine si fermarono per permettere alla gente a piedi di
attraversare. Era davvero una bella trovata il semaforo. Appena furono
davanti al ristorante riconobbero subito la testa di Kurogane, ma
davanti a lui vi si trovava un bambino e, avvicinandosi di più
sentirono quella frase
"Forse vieni da un altra dimensione!?"
All'inizio un po' basito Kurogane appoggiò il mento sulla mano
sorretta dal gomito che poggiava sul tavolo. Perché si stupiva
di una cosa così banale, era normale che in un mondo fondato
sulla magia e con una strega nei paraggi, ci fosse qualcuno a
conoscenza di mondi alternativi. Il problema era che, se fino a poco fa
lo chiamava Kuro-nii, significava che un se stesso aveva a che fare con
quel bambino e con la strega. Ad ogni modo non ebbe tempo di chiedere
alcunché perché arrivò per prima la voce di Fay.
"Kuro-chiiiiii! Chi è il tuo ospite!?" chiese prendendo una
sedia dal tavolo vicino e posando il sacchetto ai piedi dello stesso,
mentre Shaoran lo imitava. Si sedettero tra Kurogane e il bambino,
mentre Mokona andò a salutare Shaoran.
"Mi chiamo Fay D. Flowrite!" rispose porgendo la mano. Fay ci rimase di
stucco, non solo assomigliava a lui da bambino, ma anche il nome,
probabilmente era lui in quel mondo.
"Ma davvero, anch'io!" esclamò contento "Come mai al tavolo con
Kuro-bau!?" chiese solare e vagamente curioso. Se davvero era il se
stesso di quel mondo poteva affermare con sicurezza di avere un radar
per Kurogane.
"Oh, Kuro-nii ha salvato il mio libro e io l'ho scambiato per una mia
conoscenza!" spiegò il piccolo Fay vedendo il suo omonimo che
osservava Kurogane con sguardo sornione. "Però mi sono
sbagliato! Quindi tutti voi venite da un'altra dimensione, dico bene?"
chiese felice.
"Se ti dicessimo di si, che faresti?" chiese Shaoran un po' preoccupato.
"Lo direi subito ad Ashura-san!" alzò le mani in segno di
felicità. A quel nome sul volto di Fay non poté non
spuntare uno sguardo alquanto triste. Nonostante tutto la storia si
ripeteva anche in quel mondo, probabilmente per lui non vi era altra
scelta. "Ashura-san è il mio Oji-san !Ed è un potentissimo
mago, più forte del mago del re" descrisse muovendo le braccia
freneticamente. Fay parve riaversi, forse non era proprio come era
successo a lui, a quanto pare Ashura era
suo parente. Anche Kurogane parve più tranquillo a quella
rivelazione.
"Come mai lo chiami Kuro-nii!?" chiese Shaoran curioso. Se davvero lo
aveva scambiato per una sua conoscenza, allora anche un altro Kurogane
viveva in quel luogo e doveva avere la stessa età di
Kurogane-san, quindi perché il Fay di quel mondo era un bambino?
"Beh... non saprei, forse perché è più grande di me"
constatò alzando le spalle. Shaoran ci rimase male a quella
risposta, ma conoscendo Fay, forse era la più plausibile. "Piuttosto perché siete qui?"
"Beh, stiamo cercando delle persone!" spiegò Fay, divertito da quella casualità.
"Si, ma non sappiamo da dove iniziare!" soffiò Kurogane.
"Capisco!......... Oh..Ho un idea!"
esclamò all'improvviso. Tutti e quattro guardarono il bambino
con stupore, tentando di capire cosa gli passasse per quella testolina
e Kurogane cominciò a pensare che non era nulla di buono. "Che
ne dite di chiedere a Yuko Oba-san, vi ci accompagno io! Però
prima dobbiamo passare a casa mia così vi farò conoscere
mio nonno e anche i miei amici di scuola!"
esultò contento più che mai. Certo, per Kurogane erano
normali quelle uscite, sopratutto se si parlava del mago, ma nonostante
la felicità e nomignoli vari, il bambino pareva più calmo
del suo omonimo, anzi forse era anche normale vista l'età.
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Finalmente, dopo un anno e più, torno a scrivere su Tsubasa. Ho
cancellato la fan fic Di Ushinawa reta Kako, anche se ho intenzione di
riscriverla. Per adesso godetevi questa fan fic. Non dovrebbero esserci
troppi problemi a postarla ogni settimana, visto che l'ho già
scritta e corretta per metà, però non si sa mai con
l'università. Buona lettura e alla prossima.
Ogni commento o critica è il ben venuto.
Tsubasa e i personaggi citati © CLAMP
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Capitolo 2 *** Inizia l'avvetura ***
Fay 2
La Pietra Azzurra
Inizia l'avventura
Alla fine decisero di seguire il bambino. Se era vero che Ashura era
suo nonno, allora potevano esserci delle probabilità che sapesse
qualcosa e poi in quel mondo viveva una Yuko, la quale poteva sapere
qualcosa dei cloni o
per lo meno delle sua se stessa che li aveva fatti viaggiare. Certo la
loro Yuko non c'era più, infatti, dopo la sua scoparsa era stato
Watanuki ad aiutarli nel viaggio quando avevano bisogno di qualcosa.
La
strada pareva dovesse essere molto lunga, ma secondo il bambino
avrebbero fatto prima a piedi che su mezzi di trasporto. Durante il traggitto continuarono a parlare del più e del meno e
i due Fay se la intendevano alla grande, cosa normale visto che erano
la stessa persona, secondo Kurogane. Ad ogni modo, lo spadaccino aveva
anche capito che qualcosa non quadrava, certo lui non era un mago e non
aveva nessuna sorta di magia, ma era come se avesse avuto un deja vue
appena visto il bambino. All'inizio l'aveva declassato come semplice
coincidenza visto che era il Fay di questo mondo, ma poi aveva capito
che non era il bambino in se quanto, piuttosto quello strano aggeggio che aveva al collo. A prima vista
si sarebbe detta un pietra innoqua, però non si sapeva mai
"Eccoci, questa è la palazzina dove viviamo noi! La proprietaria
di chiama Chitose ed è molto gentile" parlò indicando un
complesso di palazzi con un giardino davanti.
"Ah, assomiglia alla pensione gestita da Sorata-san e Arashi-san,
vero?" chiese Shaoran a Fay e Kurogane. Il primo sorrise complice, il
secondo parve avere i nervi a fior di pelle, se spuntava di nuovo quel
Sorata del cavolo gliele avrebbe suonate stavolta. Mentre loro
constatavano la somiglianza, un uomo stava uscendo dalla palazzina di
fronte a loro. L'uomo in questione era alto con i capelli neri lunghi
fino alle splle, vestito con un semplice maglione e pantaloni leggeri,
ai piedi aveva dei sandali da passeggio e una sciarpa ben ferma sulle
spalle. Fay lo riconobbe all'istante, nonostante i vestiti del tutto
diversi, con il quale era abituato a vederlo.
"Ashura Oji-san!" chiamò il bambino, prima ancora che Fay
potesse dire o fare alcun che. L'uomo alzò lo sguardo verso i
nostri e sorrise al bambino. Secondo il modesto parere di Kurogane,
sembrava di tutto, ma certo non un nonno, anzi si sarebbe detto ancora
più giovane di un trentenne. Il giovane Fay gli corse in contro
e questi lo prese in braccio issandolo fino alla spalla, per Fay quella
scena era fin troppo dolorosa da vedere, ma anche se si fosse fatto
delle fisime non sarebbe cambiato nulla. Il bambino parve parlare con
il nonno e dopo che l'ebbe messo giù Ashura si avvicinò a
loro tenendo il nipote per mano. "Sono loro! Vengono da un'altra
dimesione!" I cinque si scrutarono con sorrisi di circostanza, pareva
esserci un sottile velo d'imbarazzo, sopratutto per Kurogane, visto che
nell'altro mondo l'aveva accoppato.
"Davvero? Bene, felice di fare la vostra conoscenza!" salutò
l'uomo, dopodichè si rivolse al nipote. "Avevo chiamato Lee-san,
chiedendo di tenerti per un po', mentre ero in riunione, ma vedo che
hai già compagnia! Ad ogni modo vai a fargli un saluto e magari
presentaglieli, ok!?" propose il nonno Ashura verso Fay. Il bambino
annuì e poi salutò il nonno. Dopo che la figura di Ashura
era sparita all'orizzonte il piccolo chiamò i nostri indicando
la palazzina. Salirono due rampe di scale prima di arrivare alla porta
della casa del bambino, prese le chiavi dalla tesca dei pantaloni e poi
aprì la porta. Davanti a loro vi si presentò una scena
molto famigliare, la stanza era identca a quella che avevano visto
nella repubblica di Hanshin.
"Prego, accomodatevi. Mi cambio, poi vi porto da Lee-san!"
esclamò contento. "Lee-san è il padre di un mio amico di
scuola, quando mio nonno non c'è vado sempre da lui e da sua
moglie per non rimanere solo" spiegò entrando in una camera.
Shaoran parve pensarci un attimo, aveva già sentito quel nome,
anche se non riusciva a collocarlo. Dopo una decina di minuti il bambino uscì
dalla stanza con una giacchetta sopra un maglia e un paio di pantaloni
neri (prima era in divisa scolastisca). "Di quà" indicò
la rampa di scale che saliva al terzo piano, per poi girare a sinistra
e bussare ad una porta. La voce che arrivò da dietro alla porta,
però, non era di un uomo bensì di una donna.
"Arrivo!" esclamò per poi apparire davanti a loro sorridendo.
"Si?" chiese. Il fatto che assomigliasse a Sakura poco importava, il
vero problema era il fatto che una vocetta da dentro la casa l'aveva
chiamata mamma. Alla fine da dietro la donna apparve un bambino con i
capelli neri e gli occhiali che felice abbracciò Fay. La donna
sorrise alla felicità del figlio, sopratutto pensando al
perchè faceva così.
"Meno male che sei qui, io non voglio starci insieme a quello!"
esclamò sconcertato. Kurogane e company osservarono la scena,
sembrava di vedere Watanuki da bambino e loro non è che lo
conoscessero molto. Il problema era sapere che fosse questo 'quello'.
Nel mentre Shaoran non la smetteva di fissare la donna, doveva
ammettere che se era davvero Sakura, era cresciuta bene.
"Watanuki non fare così?" lo riprese la donna. Dopodichè
si accorse degli accompagatori del bambino "Chi sono?" domandò.
"Loro sono miei amici, vengono da un'altra dimensione!" disse verso
Sakura. Lei , che guardò il bambino metre parlava, si rivolse di
nuovo ai tre viaggiotori, sorridendo. "Sono qui perchè Ashura Oji-san aveva
detto di venire a fare un saluto a Lee-san e dire che non ho bisogno di
un tutore! Adesso devo accompagnare i miei amici da Yuko-san!"
spiegò.
"Che strano, mio marito non mi ha detto nulla!" pensò la donna
"Eppure glielo dico sempre di non tenersi tutto dentro! Ad ogni modo,
ora Lee sta dormando, appena si sveglia glielo dico io!" sorrise verso
Fay. Shaoran era in catalessi, ogni volta che vedeva quel sorriso era
come se andasse in tilt. Mentre Mokona se la rideva nella grossa.
"Ma come te ne vai e mi lasci qui da solo con quel coso?" chiese
depresso la piccola copia di Watanuki "Lo sai che non lo sopporto!"
"Si, lo so! Però, come detto poco fa, sto andando da Yuko-san e
tu non sopporti nemmeno lei!" fece presente il biondino con una
semplicità che fece ridere gli adulti. Secondo l'esperienza di
Kurogane, Fay era in grado di dirne di tutti i colori, ma mai aveva
freddato una persona così facilmente. Adesso ne era certo
qualcosa non quadrava.Watanuki sorrise nervoso verso l'amico, sapendo
che diceva la verità, ma quasi, quasi, avrebbe preferito la
strega a quell'altro.
"Lascialo perdere è un vero idiota, tu vai!" esclamò un
altro bambino, che spuntò da dietro la gonna di Sakura. Watanuki
parve riaversi dallo shock subito grazie a Fay e poi si rivolse
all'altro diventando, agli occhi di Fay e Kurogane, un vero e proprio
gatto. I due bambini, entrambi con i capelli neri cominciarono a fare
botta e risposta, tipo film comico. Sakura sorrise e salutando chiuse
la porta levando quella pietosa scena dallo sguardo dei cincque
spettatori. Il piccolo abbassò la testa quasi mortificato per
quello che era appena successo.
"Ok, che ne dite se vi porto da Yuko-san?!" disse alla fine per
smortizzare il tutto. Fay sorrise al suo omonimo e acconsentì
per tutti, poi tirò Kurogane per un braccio, seguendo il
bambino. Shaoran, invece, era tirato da Mokona, con scarso successo.
Solo una delle 108 tecniche segrete riuscì a sbloccarlo da
quello stato apparente di morte. Fay rise della reazione del ragazzo,
mentre Shaoran divenne rosso pomodoro.
Arrivarono in centro città con la metropolitana, dove palazzoni
enormi superavano i 20m d'altezza. Dopo aver camminato per qualche
minuto si ritrovarono difronte ad una casetta, circondata da due enormi
grattacieli. Per kurogane pareva ssurdo, ma se si trattava della strega
c'era poco da stupirsi. Davanti alla casetta vi si trovavano una moto
ed una macchina d'epoca, ma ben tenuta.
"Probabilmente ha ospiti! Quella moto appartine a Toya-san!" disse
entrando nel giardino che circondava la casetta. Shaoran e gli altri lo
seguirono, per poi arrivare davanti alla porta d'ingresso. Non fecero
in tempo a bussare che un urlo provenì dall'interno.
"RAZZA DI VECCHIO OCCHIALUTO SENZA REMORE! COME SAREBBE A DIRE CHE
L'HAI PERSA!?" La voce per Kurogane era fin troppo famigliare, avrebbe
riconosciuto la strega anche da una registrazione contraffata.
Entrarono in negozio, constatando che la porta non era chiusa a chiave
(chi è l'idiota che l'ha lasciata aperta?). Arrivarono nel luogo
dal quale provenivano le urla e i rumori di cocci rotti, per poi vedere
un uomo uscire dalla porta insieme ad un vaso che, per fortuna sua, si
sfracello al muro invece che sulla sua faccia. "DOVE PENSI DI ANDARE!
DANNATO!"
"Non entrate, è assatanata!" proclamò l'uomo verso i
cinque appena entrati. Poi, vedendo Kurogane, lo prese per mano sotto
lo sguardo attonito di Fay che non fece in tempo a fermarli. I due
entrarono nella stanza dalla quale era appena uscito l'uomo. I quattro
rimanenti, temendo per l'incolumità dello spadaccino entrarono
anche loro, trovando Yuko che tranquilla tirava l'orecchio dell'uomo,
mentre Kurogane aveva le braccia incrociate al petto. "Ahia, ma
perchè devi sempre fare così con me!?" chiese tentando di
levarsi la mano dall'orecchio.
"Fosse così poco quello che ti meriti! Ma lo capisci che cosa
hai fatto!?" chiese. L'uomo sorrise alla donna, che finalmente aveva
mollato la presa
"Era solo una statua senza valore! Cosa sarà mai" fece presente
un uomo: capelli neri corti con un giubbotto da moto addosso e accanto
un giovane uomo con capelli grigi e occhi gentili. Yuko lo guardo con
intenti omici e si avviciò ai due.
"Yukito, vedi di tenere a freno la lingua del tuo ragazzo, altrimenti
gliela taglio! Era un statua importantissima, aveva avuto a che fare
con molti sciamani, non sai nemmeno quanto potere contenga"
spiegò con il sorriso sulle labbra e delle stelle che brillavano
attorno alla sua faccia. "A proposito, che ci fate voi qui?" chiese
verso Fay e gli altri. Il giovane Fay si avvicinò alla donna.
"Erano venuti per conoscerti, vengono da un'altra dimensione!"
"Questo l'avevo capito, ma perchè?"
"Vorremmo sapere se ha percaso visto un ragazzo che mi somiglia, oppure
una ragazza di nome Sakura?" chiese Shaoran speranzoso. La donna parve
pensarci su, poi capendo tutto fece un sorrisetto malefico che non
piaccue per niente a Kurogane.
"Oh, ho capito! Voi siete quelli che una me di un'altro mondo ha fatto
viaggiare attraverso le dimensioni! Va bene, facciamo così, voi
mi recuperate la statuetta che quell'idiota ha perso ed io in cambio vi
do un indizio sui vostri cloni, che ne dite?" domandò. Non era
il problema di fidarsi o meno, sapevano che quando Yuko faceva un patto
poi lo manteneva, il problema era tornare vivi. Shaoran si girò
verso Kurogane e Fay chidendo aiuto con lo sguardo. Fay alzò le
spalluccie come a dire che non avevano altra scelta, mentre Kurogane
sbuffò in segno di resa. "Molto bene! Clow, vieni qui"
chiamò la donna. "Adesso spiegerai, per filo e per segno, tutta
la tua giornata a loro e poi li aiuterai a recuperare la statua in
questione, chiaro?" chiese con il volto da diavolo. Clow sorrise e poi
si mise a parlare con Shaoran mentre Fay e Kurogane si sedettero vicini
a Yukito e Toya, come Yuko.
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Scusate il ritardo, problemi universitari.
Ogni commento o critica è il ben venuto.
Tsubasa e i personaggi citati © CLAMP
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