Another Love, in another Life

di nico666
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontro ***
Capitolo 2: *** A Scuola ***
Capitolo 3: *** Ansia e Felicità ***
Capitolo 4: *** Lo sconvolgimento ***
Capitolo 5: *** Perdono ***
Capitolo 6: *** La mia Migliore Amica La mia Ragazza La mia… ***
Capitolo 7: *** La Fine o L’Inizio? ***



Capitolo 1
*** Incontro ***


L’incontro

Quel giorno non era come gli altri, sarei dovuto andare a vedere una delle mie più care amiche alla sua prima partita di campionato. Per lei era una cosa importantissima per me un po’ meno non capendo questo sfegatato amore per questo sport cosi poco coinvolgente come la pallavolo, ma per lei ci sarei andato volentieri. Era tardo pomeriggio e io ero un po’ assonnato mentre osservavo il riscaldamento della mia amica e della sua squadra, sembrava emozionantissima e io ero molto felice per lei. Ad un tratto rimasi folgorato da una ragazza: quegli occhi color ghiaccio, quel viso mi aveva colpito e non era una cosa da tutti i giorni. Cercai per l’intera partita di non dare troppo a vedere il mio incantamento, ma la cosa riuscì molto poco. Dato che dopo due set la ragazza scesa in panchina e ridacchio con una sua amica fissandomi. Credevo di non avere nessuna possibilità dato quel gesto cosi irrisorio. Aspettai la fine della partita osservando la mia amica e sforzandomi di non pensare alla figura appena fatta, appena finita mi congratulai con la mia amica e aspettai che si cambiasse per fare poi una passeggiata insieme e chiacchierare un po’ com’eravamo abituati a fare. Eravamo molto legati nonostante ci conoscessimo “solo” da un anno, avrei fatto tutto per lei.
Durante la passeggiata le chiesi della ragazza che avevo appena visto, ma lei mi disse che la odiava e che era una persona orribile. Inizialmente mi rassegnai ma lei si accorse della mia espressione e riprese il discorso sbuffando –Ma ho visto come la guardavi, e deduco non ti sia proprio indifferente.- In quel momento cominciai a ridere allegramente, quella ragazza mi leggeva nella mente la cosa quasi mi inquietava, ma spesso era utile.  Continuo dicendomi che si chiamava Laura e che andava in classe con lei, questa affermazione mi fece saltare di gioia eravamo nella stessa scuola non capivo come avessi fatto a non notarla prima ma sapevo che il giorno dopo avrei fatto di tutto per incontrarla o per riuscire a farmi notare.
Colto di sorpresa da una spinta caddi per terra, mentre lei (Francesca cosi si chiama) se la rideva. Volevo vendicarmi e sapevo come fare incominciai a correre la presi in braccio e incominciai a lanciarla e farla quasi cadere, sapevo che ne aveva paura a un certo punto però mi scivolo di mano e fui costretto a buttarmi per terra per non farla sbattere per terra. Appena mi atterro sopra inizio a picchiarmi spaventata e divertita io la lasciai fare per un po’ e poi la tirai su da terra divertito. Doveva tornare a casa o i suoi se la sarebbero presa, l’accompagnai all’autobus e tutto finì li. Io ritornai a casa mia pensando a quanto quella ragazza fosse importante per me, ma mi addormentai ricordandomi di quella splendida ragazza che mi aveva colpito. Me l’ero quasi scordata durate la lotta con la mia amica. Mi addormentai con il sorriso sulle labbra,come raramente capitava.
 

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Capitolo 2
*** A Scuola ***


A Scuola Il giorno dopo a scuola arrivai in ritardo e non ebbi la possibilità di incontrare la ragazza. Maledissi dentro di me l’autista e la sua lentezza. Corsi dentro la scuola sperando di anticipare la prof che avevo appena visto entrare, con una corsa degna di Bolt riuscì ad arrivare ancora prima che lei fosse nel corridoio dell’aula quella mattina non sarei riuscito a sopportare una strigliata su un minuto di ritardo che di certo non avrebbe influito sulla lezione ma che evidentemente la prof interpreta come un immane mancanza di rispetto. Dannata. La giornata scorre via e io non faccio che pensare a come riuscire a parlare con quella ragazza senza sembrare uno sfigato. Le idee non mi vengono e la campanella suonò prima del previsto. Il destino non sembrava essere cosi avverso era la prova di evacuazione, fuori pioveva e io avevo un ombrello. Pregai con tutto me stesso che lei non lo avesse. Appena fuori la vidi, non lo aveva ed era rannicchiata vicino alla Francesca. Era un occasione d’oro offri a tutte e due un riparo e incominciai a parlare con la Laura chiedendole il nome(che gia sapevo) e i suoi interessi sembrava molto diversa da me e questo mi attraeva ancora di più. Sembrava molto cordiale a differenza di come me l’aveva descritta la Franci che a proposito mi tenne il broncio tutto il giorno per non averle rivolto la parola durante l’intera giornata,calamitato da quella ragazza cosi intrigante. Passai anche l’intervallo e l’uscita a parlarci e riuscì anche a strapparle il suo numero con una soddisfazione immensa. Al pomeriggio chiamai la Franci e le proposi un uscita per farmi perdonare per come l’avevo trattata lei accettò. Ovviamente durante l’uscita pagai tutto io per farla addolcire un po’ e cercai di coccolarla il più possibile ma niente sembrava irremovibilmente arrabbiata e quasi ingelosita dal mio comportamento. Mentre lei era appoggiata con la testa alla mia spalla incominciai a pensare a cosa provavo per quella ragazza che avevo sempre catalogato come un amica ma che avevo sempre trattato come un misto tra ragazza e migliore amica. Ad un certo punto la sollevai di peso, la presi in braccio e le diedi un bacio. Non era un gesto razionale e lei aveva uno sguardo tra lo stupito e il felice. Mi scusai per quello che avevo fatto sorpreso da me stesso. La portai a casa cosi e durante il tragitto lei quasi si addormento mentre io la fissavo sonnecchiare dolcemente, rischiai quasi di andare contro un palo. Arrivati a casa sua la svegliai dolcemente mentre lei mi guardava con quei suoi occhi marroni cosi dolci, la appoggiai per terra e la salutai abbracciandola. La guardai salire le scale e scomparire dietro al portone. Tornai a casa passeggiando ormai era sera e io ero confuso quella giornata mi aveva stravolto la ragazza che volevo si era degnata di rispondermi e sembrava quasi minamene interessata a me, ma avevo baciato la mia migliore amica e avevo provato un affetto e una dolcezza infinita per quella ragazza. Come se non bastasse appena arrivato a casa mi arrivarono due messaggi uno della Franci e uno della Laura. Franci:”Ciao grazie per la bella giornata e per tutto quello che e successo, e stato stupendo. Ti voglio bene.” Laura:”E’ stato bello parlare oggi. Pensavo mi avresti scritto, ma ti scrivo io. Mi è piaciuto il fatto che tu non abbia fatto il gradasso e non mi abbia chiesto di uscire ma che tu ti sia comportato da persona gentile. Buonanotte.” Questi messaggi mi fecero cadere nel caos più totale e mi addormentai pieno di ansie e di paure. Non sapevo cosa provavo ne cosa pensavo.

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Capitolo 3
*** Ansia e Felicità ***


Ansia e Felicità Il giorno dopo mi sveglia ansioso di capire, di capire se il mio rapporto con la Franci sarebbe rimasto uguale e ansioso di capire qual’era il rapporto con la Laura. Arrivai a scuola in orario ma decisi di dirigermi subito dalla Franci per parlare un po’ di ciò che era successo. Appena arrivato lei mi abbraccio e mi baciò. La cosa mi colse di sorpresa ma risposi al bacio, lei era una ragazza timida di solito e raramente esternava le sue emozioni in pubblico. Capì che la nostra amicizia l’aveva portata a fidarsi ciecamente di me. Un'altra cosa che mi stupì fu lo sguardo di ghiaccio che mi rivolse la Laura come se l’avessi in qualche modo infastidita con quel gesto. Entrai in classe felice quella ragazza aveva un sorriso contagiante, e sapevo di provare qualcosa di superiore all’amicizia ma non sapevo bene cosa. Passai la mattinata a pensare a quel bacio e a quello sguardo rivoltomi, anche se solo per qualche secondo, dalla Laura. Decisi che le avrei chiesto di uscire per farmi perdonare, anche se non sapevo per cosa. La campanella mi destò dai miei pensieri come una secchiata d’acqua gelida. Era arrivato il momento mi avvicinai a lei e le chiesi come stava, mi rispose che stava bene ma con un tono che lo faceva sembrare quasi un insulto; nonostante questo mi feci forza e le chiesi di uscire, lei mi squadrò da capo a piedi come a sincerarsi che non stessi scherzando; rispose che andava bene e mi disse che pero aveva molto da fare in quella giornata e che ci saremmo potuti vedere solo nel tardo pomeriggio verso le 6 io risposi che andava benissimo e che sarei stato dotto casa sua alle 6 in punto, lei mi guardò ridendo e io me ne andai. Volevo parlare con la Franci di tutto ero felicissimo e volevo stare un po da solo con lei la trovai dopo qualche minuto e la vidi ridere con un ragazzo non me ne preoccupai quella ragazza era mia era stata la mia migliore amica ed ora era qualcosa di indefinito ma pur sempre mia. Aspettai che finisse la chiacchierata e le andai incontro e le dissi tutto ciò che era successo lei mi guardo con un pizzico di disappunto ma io non ci feci caso. Risuonò la campanella e io l’accompagnai in classe la salutai e feci per andarmene quando vidi passare la Laura che mi salutò mentre la Franci mi colse di nuovo di sorpresa e mi baciò quasi a cercare di allontanare quella ragazza da me. Questo pensiero mi fece ridere, doveva tutto essere un impressione mia; ma ogni volta che la baciavo un brivido mi correva lungo la schiena, sapevo solo che era magnifica. La giornata passò aspettando le 6 non vedevo l’ora di poter conoscere davvero quella ragazza e di capire meglio tutto. Alle 5.40 ero gia sotto casa sua non volevo aspettare oltre ma non le dissi nulla stetti 10 minuti ad osservare la strada e la casa quando a un certo punto una ragazza mi salutò ridendo mi disse che si era appena svegliata (giornata piena di impegni certo) e mi chiese se volevo salire rifiutai e le dissi di fare con calma che l’avrei aspettata non volendo disturbare nessuno in casa e lei lo prese come un gesto galante. Quando la vidi scendere rimasi a bocca aperta non aveva nulla di particolare addosso degli short,una canottiera blu e del leggero trucco ma rimasi meravigliato lo stesso riuscì solo a balbettare un “Sei stupenda” che lei accolse con grande felicità prendemmo un gelato e camminammo per la città parlando del più e del meno o di argomenti scolastici del tipo:le prof più odiate. Quella ragazza mi piaceva, il tempo passò fin troppo in fretta e alle 8 la riaccompagnai a casa davanti a casa sua mi abbraccio e mi disse che era stata una giornata stupenda e che l’avrebbe volentieri ripetuta. La fissai entrare in casa e ripensai a quell’abbraccio e a quelle parole. Un abbraccio molto diverso da quello con la Franci. Tornai a casa con i miei soliti dubbi sul da farsi ma mentre camminavo mi arrivo un messaggio proprio della Franci “Fortuna che dovevi chiamarmi se non fossi riuscito a venirmi a vedere.” Nella mia mente si rincorsero i pensieri: mi ero totalmente scordato della sua partita. Non me lo avrebbe perdonato facilmente. Scrissi un messaggio a mia madre dicendole che sarei rimasto a dormire fuori. Andai sotto casa della Franci; le scrissi un messaggio dicendole che ero li, non rispose passai la sera e la notte li fuori; verso mezzanotte si accese una luce e la vidi uscire. Era stanca con il pigiamone e sembrava aver pianto o comunque essere molto triste, ma per me era stupenda cosi. Mi apri il cancello, le corsi incontro e l’abbracciai, era freddissima la feci entrare in casa la presi in braccio e le diedi un bacio sulla fronte; non riusciva quasi a reggersi in piedi quindi la portai a letto e le stetti vicino. La osservai tutta la notte e non dormì volevo starle vicino; a molte persone quello che avevo fatto sarebbe sembrato una cosa da nulla, una partita può succedere ma sapevo quanto lei ci teneva. Non volli parlarle, un silenzio può valere molto di più. La notte passo lentamente e a un certo punto si sveglio mi prese la mano e mi sorrise. Un enorme macigno mi si tolse dal cuore.

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Capitolo 4
*** Lo sconvolgimento ***


Lo sconvolgimento Mi svegliai col sorriso sulle labbra osservandola, guardai l’orologio erano solo le 6 di mattina potevamo fare con calma, anche i suoi dormivano a quell‘ora scesi in cucina presi qualcosa da mangiare e lo portai in camera. La svegliai con un bacio e le feci aprire gli occhi lei mi sorrise e mi tirò uno schiaffo, potevo capirne il motivo e non dissi nulla e per tutta risposta le diedi un altro bacio. Lei si alzò e cominciò a mangiare aveva molta fame e da questo supposi che la sera prima non avesse mangiato. Io ero immobile seduto sul letto a guardarla stavo pensando quando a un certo punto mi arrivò un messaggio lessi il nome sul display “Laura” per mia sfortuna lo lesse anche lei che mi guardo con aria torva come per dire “e con lei?”. Per evitare altro non guardai il messaggio e ritornai tra i miei pensieri su il mio rapporto con quella che era la mia migliore amica che nel frattempo parlava di qualcosa. Ad un tratto mi girai e la vidi che mi saltava addosso arrabbiata mentre urlava “Non vieni a vedermi e poi non mi ascolti neanche mentre pensi a quella stronza?” cercava di farmi male ma non ci riusciva e questo se possibile la frustrava ancora di più. Dopo poco smise di urlare e di picchiarmi e mi abbraccio piangendo silenziosamente; non capivo troppo e mi limitai ad accarezzarle i capelli ormai erano le 7 e doveva vestirsi, si stacco da me e si svesti dal suo “pigiamone” mentre io facevo finta di non guardare, in realtà stavo osservando ma non era nulla di nuovo l’avevo gia vista cosi si vesti velocemente un paio di leggins a jeans e una maglietta leggera andò in bagno si lavò la faccia e si trucco leggermente io aspettai che fosse pronta e uscimmo insieme, ma lei non mi rivolse la parola. Appena arrivati a scuola lei si stacco da me e se ne andò; non capivo proprio questa arrabbiatura. Mi ricordai d’un tratto del messaggio della Laura e lo lessi “Ciao e stato bello ieri grazie della giornata, forse potrei avere una sorpresa per te.” Non capivo la cercai con lo sguardo e la raggiunsi lei mi vide e mi venne in contro baciandomi in mezzo al piazzale. Tutto questo mi lasciava stupefatto non capivo più niente e mi arrivo un messaggio in quel momento aspettai che la Laura si allontanasse tornando tra le sue amiche e lo lessi Franci:”Ah.” La cercai ma non la vidi in tutto il piazzale non capivo e forse non volevo capire. Fu una pessima mattina verifiche da fare e verifiche consegnate; insomma non proprio il meglio, valutando anche ciò che era successo la mattina presto. Suonò l’intervallo e uscì di corsa per vedere la Franci e poterle parlare ma quando la vidi e mi avvicinai notai che era con un altro ragazzo quello dell’altra volta allora mi feci avanti per parlarle ma lui la baciò e mi fece segno di andarmene. Volevo ucciderlo adesso la capivo, capivo ciò che aveva provato; osservai il ragazzo, non sarebbe finita lì. Gli passai di fianco per fare in modo che lei mi vedesse ma non mosse un dito. Tornai in classe, non volevo vedere nessuno in quel momento. Le ultime due ore le feci con l’animo di uno zombie. Aspettai l’uscita e mi avvicinai alla Laura che non mi degno allontanandomi con un braccio e baciando un altro ragazzo uno di 2 anni più grande di noi. Non capivo. Il mondo mi stava crollando addosso. Tornai a casa distrutto. Mi chiusi in camera spensi il cellulare e cercai di dormire. Non volevo nessuno.

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Capitolo 5
*** Perdono ***


Perdono Mi svegliai la mattina del giorno dopo ma ero ancora stanco, più mentalmente che fisicamente. Avevo perso la mia migliore amica e mi ero illuso sulla ragazza che avrei voluto. Cercai di cancellare tutto dalla mia mente. Inizialmente provai a chiamare la Franci ma non mi rispose allora mi vestii e decisi di andare sotto casa sua. Volevo che tutto tornasse come prima, era la mia migliore amica cazzo. Corsi sotto casa sua e le scrissi che ero lì. Sapevo che non mi avrebbe aperto ne ero certo. Ma rimasi stupito quando vidi uscire quel dannato ragazzo. L’avrei voluto uccidere, ma sapevo che era inutile. Rimasi li appoggiato a una ringhiera fissando le finestre di camera sua. Passarono ore e ore e in alcuni momenti pensai anche di andarmene ma decisi di rimanere li. Volevo mettere le cose a posto volevo capire cosa provavo per quella ragazza, la volevo. Era passata l’una e io stavo quasi dormendo in piedi quando mi arrivo un messaggio “Laura: Ei scusa per l’altro giorno forse sono stata un po’ brusca” appena letto lo eliminai e eliminai quel numero. Aspettai le 2 e poi le 3 e mi arrivo un altro messaggio “Franci: Scemo.” Quel messaggio mi diede un minimo di speranza. Pensai un po’ e decisi di risponderle “Ti amo.” Vidi le tende muoversi e il portone aprirsi. La vidi li davanti a me, dio quanto mi mancava. Quando le fui vicino mi chiese se era vero ciò che avevo scritto. Risposi che volevo scoprirlo con lei, mi fece entrare e la baciai. Nella mia mente però aleggiava ancora il pensiero di lei che baciava quel ragazzo. Mi allontanai da lei e le chiesi perché l’aveva fatto non rispose mi abbracciò soltanto. Forse non lo sapeva neanche lei. Aveva sonno, la accompagnai in camera sua e ci stendemmo sul letto. Lei si addormentò subito, io ci misi un po’ di più cercavo di capire e mi arrivo un altro messaggio lo apri e vidi il numero della Laura “Scusa davvero” me ne disinteressai e abbracciai quella ragazza, ogni volta era un brivido nuovo, la amavo ero certo.

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Capitolo 6
*** La mia Migliore Amica La mia Ragazza La mia… ***


La mia Migliore Amica La mia Ragazza La mia… Mi svegliai molto presto e rimasi abbracciato a lei. Volevo sentila mia e osservare quella ragazza di cui mi ero innamorato, non sapevo se il sentimento fosse ricambiato non me lo aveva detto ci eravamo solo messi a dormire con lei rannicchiata contro il mio petto e io che l’abbracciavo la senti tremare e cercai di riscaldarla il più possibile, ma non volevo svegliarla mi piaceva guardarla dormire, era bellissima in quel suo pigiama, ogni volta mi tremava il cuore e qualcosa di difficile da descrivere. La baciai dolcemente non volevo svegliarla solo dimostrarle che l’amavo anche se non sapevo come fare; e volevo capire cosa ci fosse tra lei e quel ragazzo. Lei si sveglio e mi guardo con quei suoi occhi, erano stupendi erano cosi dolci cosi teneri l’abbracciai, e la strinsi a me sentivo un senso di appartenenza quella ragazza era sia la persona che amavo sia la mia migliore amica. La presi in braccio e la portai in cucina e la misi a sedere, le preparai la colazione. Una volta finito di mangiare le dissi di andare a vestirsi e che volevo fare una passeggiata con lei; accennò quello che a me sembrava un sorriso, si avvio in camera sua con fare molto tenero quasi bambinesco mentre io ridevo, aspettai che si fosse vestita li in cucina, non volevo disturbarla ne metterle fretta la vidi scendere in jeans corti e maglietta lamentandosi di non avere felpe, decisi di dargli la mia la presi per mano e uscimmo di casa, spensi il cellulare , quella mattina volevo dedicarla a lei. La portai al parco e la feci giocare un po’ ci rotolammo andammo sulle altalene e sugli scivoli ci comportammo solo da amici, dopo un po’ fummo stanchi e ci sedemmo una panchina o almeno io mi sedetti lei si stravaccò più su di me che sulla panchina; mi piaceva quel suo modo di fare da bambina mi inteneriva. Ma era il momento della serietà la sollevai leggermente, l’abbracciai e la baciai e le chiesi sussurrandole all’orecchio se voleva stare con me e che l’amavo. Lei mi spinse via e pianse sommessamente per la prima volta non riuscivo a capirla; ok forse non mi amava forse eravamo solo amici ma mi sembrava una reazione sbagliata a quelle parole. Mi asciugai una lacrima e l’abbracciai cercando di infonderle più sicurezza possibile, ben sapendo però che era difficile infondere sicurezza mentre le lacrime scendevano dai miei occhi. Non capivo ma non mi sembrava il momento di fare domande volevo solo starle vicino. Ad un certo punto sussurrò qualcosa e io cercai di capire: mi sembrava uno scusa, non capivo più nulla. Lei mi allontanò leggermente per cercare di parlare meglio e mi spiego che stava con quel ragazzo da due giorni e le piaceva molto. La mia faccia si contorse in una smorfia di dolore; lei la notò e disse che aveva bisogno di tempo per pensare che doveva capire cosa fare. Io me ne andai trattenendo le lacrime. Cercai una birreria e cercai di ubriacarmi, senza successo; anzi la sbronza mi fece deprimere ancora di più. Mandai un messaggio alla Laura “Il mio perdono in cambio di cosa?” Mi arrivo un messaggio dalla Franci con scritto “Ehi..” non risposi, non volevo. Tornai a casa arrabbiato e scazzato era le 4 di pomeriggio e io ero sbronzo e con gli occhi rossi mia madre mi guardo malissimo e io andai in camera mia avevo mal di testa e mi arrivò un messaggio “Laura: Non so devi scegliere tu, io sono qui.” Non risposi le avrei parlato in un altro momento. Mi addormentai con il pensiero di sfracellare quel ragazzo. L’unico sogno che feci fu il buio che esplodeva.

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Capitolo 7
*** La Fine o L’Inizio? ***


La Fine o L’Inizio?
Il giorno dopo mi svegliai come morto. La mia stanchezza non si poteva descrivere con le parole. controllai il cellulare e notati due messagi erano della Franci, pensai a quanto avrei avuto bisogno di lei in quel momento; ma non potevo, avevo deciso che mi sarei dovuto schiarire le idee prima di decidere cosa fare con tutto.
Il problema quel giorno fu riuscire a convincere il mio corpo ad alzarsi e ad andare a scuola dovre avrei sicuramente visto la Franci e la Laura. In realtà vedere la Laura non mi disturbava molto sopratutto dopo il suo ultimo messaggio, ma essendo gia indeciso sulla Franci sapevo che lei avrebbe solo contribuito a agitarmi e a confondermi.
Nonostante tutto non potevo rimanere a casa, mia madre non l'avrebbe accettato allora mi alzai dal letto e mi feci forza, mangiai una brioche con del caffè e poi mi incamminai verso scuola. Davanti all'entrata c'era la Franci e poco piùin la dentro alla scuola la Laura. Le ignorai tutte e due nonostante avessero tentato di salutarmi entrambe. Entrai in classe per primo e per tutta la giornata ignorai quasi chiunque. A un certo punto mi arrivò un messaggio era Annie, una ragazza conosciuta in giro, nessuna di importante, ma era sempre qualcuna con cui potersi distrarre, qualcuna che non mi facesse pensare a tutto quello che stava succedendo. Il messaggio non era nulla di che, un semplice "Ciao come stai?" risposi velocemente e un po' svogliato "Ei, bene tu?"
Ci messaggiai durante tutta la giornata, sembrava interessata a me, ma le mie risposte erano sempre poco partecipi alla discussione anche se lei non se ne accorgeva, o faceva finta di non farlo.
Durante tutto il giorno mi arrivarono messaggi sia dalla Laura che dalla Franci ma ignorai tutte e due e andai a farmi un giro in città tentando di non pensare a nulla, con solo la musica a farmi compagnia.
Alla sera una volta tornato a casa, decisi di rispondere a tutte e due.
Ai vari "Ehi" della Franci con un messaggio semplice e forse fin troppo schietto: "Devi decidere, non puoi avere tutti e due, decidi chi vuoi che non ci sia."
Alla laura risposi che non era nei suoi migliori interessi darmi carta bianca sulle mie possibili azioni.

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