Waking The Fallen

di SynysterIsTheWay
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Prologo - Siamo quì solo per morire ***
Capitolo 2: *** 2.Kill me. ***
Capitolo 3: *** 3.Eyes to eyes. ***
Capitolo 4: *** 4.Cuori corrotti. ***
Capitolo 5: *** 5.Let it burn under my skin. ***
Capitolo 6: *** 6. I'm yours. ***
Capitolo 7: *** 7.Monster. ***
Capitolo 8: *** 8.Casinisti incatenati. ***
Capitolo 9: *** 9. Pazzie. ***
Capitolo 10: *** 10. Stupid in love. ***
Capitolo 11: *** 11.L'amore ha le sue tragedie. ***
Capitolo 12: *** 12. City of angels. ***
Capitolo 13: *** 13.La sofferenza che un uomo non dovrebbe mai conoscere. ***
Capitolo 14: *** 14. On the road. ***
Capitolo 15: *** 15.Quegli amori camuffati dall'odio. ***
Capitolo 16: *** 16. Betrayed. ***
Capitolo 17: *** 17.Amava chi non poteva amare. ***
Capitolo 18: *** 18.Do or die. ***
Capitolo 19: *** 19.Forse un altro giorno ma non stanotte. ***
Capitolo 20: *** 20. E' solo un matrimonio. ***
Capitolo 21: *** 21.Sono così facile da dimenticare? ***
Capitolo 22: *** 22. E' difficile definire l'amore. (The end) ***



Capitolo 1
*** 1. Prologo - Siamo quì solo per morire ***


1° Prologo - Siamo quì solo per morire.



 
"Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime prima ancora che i corpi si vedano."
(Paulo Coelho)



 
Apro gli occhi con decisione. 
Dov'è finito il mio letto a baldacchino? E le mie lenzuola contornate da rose colorate? 
E ora che ci penso...dove sono finita? 
Impaurita, provo a scendere dal letto ma mi mancano le forze. Caccio un gemito di debolezza dalle labbra per poi
guardarmi ancora intorno.
Ad occhio e croce giurerei di esser finita in un accampamento di delinquenti. Lo capisco dalle pareti bianche poco classiche e 
quel topolino che sta per salire sul mio letto.
Un momento, un topo? 
Dò un urlo pieno di ribrezzo per poi ricordarmi di esser stata contaminata anche dal letto su cui ho dormito. E' sporco di polvere ed in
questa stanza c'è solo una finestrina che a malapena riesce a buttar via l'aria viziata.
Con i gomiti poggiati sul materasso, provo ad indietreggiare nel mio letto stesso per poi ricominciare ad urlare.
Come ci sono finita quì? Ricordo solo che ero al parco e stavo leggendo alcuni drammi scritti da Shakespeare. Ero immersa nel mondo nella
lettura e poi...non ricordo altro.
-Oh, ti sei svegliata.- Borbotta un ragazzo alto, con i capelli davvero cortissimi, si potrebbe dire quasi rasati e gli occhiali da sole.
E' assurdo, come può un ragazzo portare degli occhiali da sole firmati "Ray ban" quando poi vive in una topaia?
-Chi è lei? Dove mi trovo?- Dico con prepotenza. Figurati se un uomo tutto tatuato possa darmi del filo da torcere! 
Il ragazzo mi ride in faccia con maleducazione ed io mi sento completamente presa in giro.
-Non ti hanno mai spiegato che è maleducazione ridere in faccia ad una signorina?- Continuo incrociando le braccia contro il mio stesso petto.
-Abbassa la cresta ragazzina. Chi ti credi di essere?- Continua il ragazzo, mostrandomi una voce fuori dal normale.
-Abbassare la cresta!? Io potrei seriamente pensare di denunciarla, sa?- 
-Fammi indovinare, sei una di quelle ragazzine viziate e piene di contanti, vero?-
-E' imperdonabile ciò che lei ha detto!-
-Lei!? Ma lei chi?- Il ragazzo dinanzi ai miei occhi, continua a guardarsi intorno ed io giuro di potrei quasi seppellirmi da sola.
-Lei è senza speranze uomo delle caverne.-
-Ma non siamo in una caverna!-
-Dovrebbe pensare a togliermi questo topolino dinanzi agli occhi! Mi sta fissando in un modo a dir poco terrorizzante che non mi piacciono.-
Ed è vero...mi sta fissando da circa dieci minuti e credo che tra un pò vorrà riprovare a salire su questo letto sudicio.
-Ma dai, è solo un topo!-
-Non le hanno mai detto che i topi portano gravi malattie!?-
Caccio un altro urlo, più squillante dei precedenti vedendo il topolino avanzare verso di me.
Per fortuna, il ragazzo prende velocemente il topo tra le mani e lo lascia uscire dalla finestrina. 
-Ma lei è completamente impazzito! Come ha osato prendere quel lurido topolino di campagna con...le mani?-
-E allora?-
-Avrebbe dovuto usare almeno dei guanti per poi disinfettare anche quelli! Un momento...dov'è la mia borsetta? Solitamente all'interno ci metto sempre
un gel disinfettante in alternativa al sapone!-
-Tu sei matta.- Mi dice ancora il ragazzo, puntandomi un dito contro.
-Questa è un'offesa!-
-Che intuito ragazzina. Adesso basta con gli scherzi...il capo non li apprezzerà.- 
-Capo? Oh per tutti i reali dell'intero pianeta!-
-Avrei sperato in una frase piena di parolacce.-
-Parolacce? Sta scherzando spero! E comunque, si può sapere chi è questo capo?-
-Lo scoprirai presto.-
-Non fate il misterioso adesso! E poi, cosa può volere da me?-
-Riesci a chiudere quella cazzo di bocca principessina?-
-L'avrei sgridata per avermi detto quella parola a dir poco nauseante ma la ringrazio per la "principessina". Non lo sono, ma è comunque
un qualcosa di nobile ed aggraziato.-
Per qualche motivo, il ragazzo con gli occhiali da sole, si porta una mano sulla fronte in segno di disperazione. 
Non credo di aver detto niente di male...
-Avanti...il capo ci sta aspettando.- Mi porge la mano il ragazzo con tanto di educazione.
-Non ci pensi neanche! Con quelle mani lei ha preso la coda di un topo di campagna!- Ribatto con aria di sfida.
-Mi dispiace signorina rompi coglioni ma adesso dobbiamo proprio andare.- Mi insulta il ragazzo per poi prendermi con poca delicatezza il braccio
e tenendolo stretto, con l'altra mano apre la porta della stanza. Finalmente uscirò da questa topaia a dir poco assurda.
Il ragazzo finalmente mi lascia ma per portarmi sulla schiena una pistola che credo sia carica. Mi dico di restare in silenzio e mentre avanzo, 
sento il cuore morirmi in gola. 
Che voglia uccidermi? 
-Shads, allora quei cazzoni di Deven e Jackson hanno fatto un buon lavoro?- Borbotta un ragazzo a dir poco spaventoso. 
E' altissimo, quasi un gigante in confronto a me, ovvero una ragazzina da poter esser paragonata alla banda bassotti. Ha gli occhi azzurri
come il mare in tempesta ed il cielo in primavera, capelli neri con un taglio strano che non avevo mai visto prima d'ora e tatuato
almeno quanto all'amico. Il problema, è che sembra esser uscito da un carcere...non a caso, ha delle manette tatuate sul collo.
-Sembrerebbe di si Rev...- Continua il ragazzo con gli occhiali da sole indicando me.
Non ho ben capito...cosa pensano di farmi?
-Hey, è proprio un bel bocconcino!- Sorride quel Teck, Reck o come si chiama lui. 
-Bocconcino a me? Lei non ha il minimo di riguardo per una ragazza aristocratica come me!- Mi infurio, vedendo anche lui girarsi intorno.
Possibile che queste gente sia così poco acculturata?
-A dir la verità, io non vedo nessun altro se non te. E poi, vedi di chiudere un pò quella bocca...al capo non piacerà per niente la tua parlantina
ed il tuo fare da saputella del quinto anno.- Mi rinfaccia il carcerato, avvicinando il suo volto al mio per scrutarmi meglio.
-Possibile che tu non abbia neanche un pò di paura?- 
-Perchè dovrei? Fate tanto i duri ma siete galli senza neanche un minimo di cervello!-
-Matt, sto cominciando seriamente ad odiarla.-
Bene, svelato il primo nome.
-Non dirlo a me, le avrei buttato volentieri una padella in testa. Ma credimi tesorino, presto la smetterai di essere così indisponente...dopotutto,
ti ricordo che ho una pistola puntata sulla tua schiena.-
-Lei ha ragione, ma se avesse voluto spararmi...lo avrebbe già fatto.-
I due si guardano con stupore, per poi spintonarmi ancora in avanti quasi offesi quanto me.
Nessuno e ripeto, nessuno dà del filo da torcere a Frances Williams.
Avanzando verso questa sottospecie di labirinto lurido, mi guardo intorno, rendendomi conto della situazione che non è molto diversa da quella
iniziale.
Con tutta questa polvere e questo buio, credo che morirò prima del tempo. Morire a diciotto anni, ma ci pensate?
Arrivati dinanzi ad una porticina in legno, i due mi costringono ad entrarvi dopo aver bussato ovviamente. Almeno questa forma di galanteria se la
ricordano.
I due mi spingono ancora in avanti ed entrando mi rendo conto di poter diventare un vero e proprio scricciolo. Al centro della stanza, vi è un uomo
barbuto dai capelli grigi e la muscolatura esemplare mentre al suo fianco, ci sono due ragazzi.
Il primo a destra è un ragazzo dagli occhi cristallini ed i capelli neri abbastanza robustello, mentre, il secondo a destra può perfettamente unirsi
a me e alla banda bassotti. 
E pensare che anche questi due sono tatuati!
Poi, avanzando, mi rendo conto che ci sono altri due ragazzi dal volto più che familiare.
Adesso ricordo! Il biondino mi aveva chiesto un'informazione su non sò cosa, così da disturbare il mio viaggio nella fantasia!
-Signor Edwards, ecco a voi la ragazza che avete richiesto.- Annuncia Matt, invitandomi a sedere su di una sedia accanto alla scrivania.
L'uomo dai capelli grigi e sulla cinquantina seduto dietro alla scrivania, mi osserva con attenzione mettendomi così a disagio.
Cos'ha da guardare? Forse...vogliono derubarmi!
-Non è lei!- Urla l'uomo all'improvviso, facendomi sobbalzare per lo spavento.
Certo che non sono io...io non ho proprio nulla a che fare con queste persone!
-Ma signore, è lei, ne siamo sicuri! Capelli rossi ed occhi azzurri...bassina e proveniente da una famiglia aristocratica.- Sbotta il biondo
tutto ad un fiato e quasi balbettante.
-Deven, io cercavo la figlia dei Parker! Ho un conto insospeso con quella famiglia di ricconi.- Sbotta anche l'uomo, con un odio negli occhi che 
non gli invidio.
Il biondo, diventa improvvisamente come una statua di pietra.
Insomma, hanno solo sbagliato ragazza, niente di più anche se...non immagino neanche cosa vorrebbero farle...
Be', se non altro, sono salva.
-Rev, vai subito a chiamare Gates.- Continua l'uomo, ovvero il signor Edwards, scutando ancora il mio viso.
-Vado.- Risponde il ragazzo dagli occhi azzurri per poi uscire velocemente dalla camera. Gates...Rev...Shads...certo che questi hanno proprio
dei nomi strani!
-No, la prego signore, non abbiamo fatto nulla di male!- Implora l'altro ragazzo, chiedendo quasi pietà ad signor Edwards. 
Eppure, non riesco ancora a capire cosa stia accadendo quì...che problemi hanno queste persone?
Il signor Edwards non risponde, sorridendo in modo beffardo insieme a Matt e gli altri due situati accanto al capo.
I due che invece mi hanno sicuramente rapita, sono diventati improvvisamente bianchi dalla paura e tremanti. La cosa mi spaventa ma cercherò
di non farlo notare a nessuno. Non si può mai sapere cos'hanno nel cervello queste persone.
-Siete un branco di incoscenti! Lo sapevo che non avrei dovuto affidare a voi un lavoretto del genere!- Urla ancora l'uomo, pieno di rabbia diventando
quasi rosso come un pomodoro. 
-Ma signore noi...- 
-Silenzio Jackson, non ho bisogno delle tue parole.-
E adesso? Cosa ne sarà di me? Spero per loro che mi riporteranno a casa...quando lo saprà mio padre sarà furibondo!
All'improvviso però, la porta della stanza di apre ed un ragazzo accompagnato da quel Rev, vi entra con un sorrisino pieno di malizia dipinto
sul volto.
Non credo di aver mai visto un sorriso più bello e affascinante di quello...oddio, che razza di pensieri nutre la mia mente?
Bene Frances, ti conviene respirare a fondo e restare calma se non vuoi che una pallottola ti frantumi la testa.
I capelli corvini, dimenati contro l'aria, gli occhi di un marroncino chiaro abbastanza particolare, alto, muscoloso e anche lui tatuato.
Una leggera riga di matita nera, risalta i suoi occhi adiacenti a quella mascella contratta che non mi piace per niente.
Gates, o almeno credo che così si chiami, si volta verso di me scrutando ogni singolo dettaglio appartenente al mio viso.
Lo avrei volentieri snobbato come mi è solito fare, ma è meglio se adesso mi dò una calmata.
-Signor Edwards.- Saluta Gates mantenendo ancora quel sorrisino poco affidabile sul volto.
-Sai già cosa fare.- Ribatte il capo, indicando i due ragazzi chiamati Deven e Jackson.
Gates annuisce, per poi voltare lo sguardo verso i due che tentano di scappare ma vengono appena presi da Matt e Rev.
A questo punto, il capo scende dalla sedia per poi andarsene.
-Signor Edwards, cosa facciamo con la ragazza?- Domanda il ragazzo bassino indicando questa volta anche me.
Dopo avermi lanciato un ultimo sguardo, il capo si decide a rispondere.
-Riportatela a casa...non ci serve...per ora.- 
Cosa significa "per ora"?
Be', se non altro, sono salva.
Il capo se ne va e Matt lasciando Jackson, chiude la porta alle sue spalle.
Gates si avvicina con prepotenza ai due che stanno tremando come dei veri e propri idioti. E' solo una persona, cosa potrebbe mai fargli?
Il ragazzo dal sorrisino beffardo, prende una pistola dalla sua tasca dei jeans strappati per poi puntarsela contro la sua stessa testa.
-Brian, avanti, possiamo parlarne...- Prova a dire Deven provando a far ragionare ...Gates? Brian? Non ci sto capendo più niente!
-Si dà il caso che io non voglio parlarne.- Risponde Gates a sua volta, mostrando una voce così roca e sexy da farmi quasi sciogliere.
Contegno. Ho bisogno di contegno. 
Li avrebbe davvero uccisi? 
A questo punto, Gates punta la pistola contro la testa di Deven che prova ancora ad implorarlo.
Caccio un urlo di terrore, voltandomi verso la scrivania per non vedere quello che è appena accaduto. Il mio vestitino tessuto a mano
da una delle sarte più famose della città è appena stato rovinato da alcuni schizzi di sangue.
Inizio anche io a tremare, guardando questi schizzi di sangue dissolversi ancor di più sul mio corpo.
Un altro sparo, mi fa perdere il controllo, lasciando fuoriuscire una lacrima dai miei occhi. Non avevo mai assistito ad una scena del genere
in vita mia. 
-Siete degli idioti! Pensate davvero di poter risolvere le faccende in questo modo?- Urlo sentendomi il cuore battere a mille. Matt e gli altri
si voltano verso di me, mentre Gates continua a fissare i corpi dei due cadaveri distesi sul pavimento allagato dal sangue.
-Ti ho già detto che faresti meglio a restare in silenzio!- Mi urla contro ancora Matt, vedendomi poi quasi scoppiare a piangere.
Sono una ragazza...un giorno probabilmente sarò mamma e ho assistito ad una scena a dir poco terribile. 
Gates tuttavia, non mi degna neanche di uno sguardo ed il ragazzo dagli occhi cristallini, gli porge un sottospecie di contenitore.
Egli lo prende tra le mani, anch'esse tatuate con una scritta abbastanza visibile.
"Marlboro". Chi può essere tanto idiota da tatuarsi una marca di sigarette sulle dita?
Osservando bene ogni singolo movimento del ragazzo, sussulto nel vederlo avvicinarsi a me. E se mi avrebbe uccisa ora?
Non posso credere di esser finita in un covo di pazzi psicopatici.
Inginocchiandosi a me e cacciando via una lacrima amara dal mio viso con le sue dita, mi sorride ancora.
Posso notare, un leggero schizzo di lentiggini sul suo volto che prendono vita nel momento in cui prova a sorridermi ancora con malizia.
Spaventata, provo ad indietreggiare ma lui stesso, tenendo la sua mano calda sulla mia gamba, mi incita a guardarlo.
Per un attimo, ho pensato di esser in una sottospecie di Paradiso terrestre.
Le sue labbra piccole e sottili, quasi a forma di cuore, cominciano a torturare le mie facendomi sentire una stupida.
Perchè mi sento così impotente? Perchè non riesco ad allontanarlo?
Sentendo la sua lingua, giocare improvvisamente con la mia, provo a capire quali sono le sue intenzioni.
Lui si ferma, cacciandomi la lingua per mostrarmi una sottospecie di pillola bianca che sta per sciogliersi. Riprende a baciarmi e quella pillola
comincia ad entrare nella mia bocca. 
Senza rendermene conto, finisco per inghiottirla.
Quando Gates smette di baciarmi, si allontana dalle mie labbra mostrandomi la lingua completamente vuota. 
Ho appena ingoiato una pillola di cui non sò neanche l'esistenza!
-Buonanotte piccola.- 
Guardo il volto soddisfatto del ragazzo con stranezza, inarcando un sopracciglio non capendo cosa stia accadendo.
Come ho potuto lasciarmi baciare in questo modo da un assassino? Come ho anche solo pensato di assecondarlo? La verità e che non lo sò. Forse per paura che potesse reagire in un modo inaspettato o forse perchè provo una semplice attrazione. Ma no, altro che attrazione! Dov'è finita la Frances che caccia sempre gli attributi quando serve? Mi vergogno. Mi vergogno da morire per ciò che ho appena fatto. Sto per ribattere ma non ci riesco vedendo improvvisamente il volto del ragazzo duplicarsi, per poi triplicarsi.
Chiudo gli occhi, annusando uno strano profumo di birra e sigarette...


































 IF YOU WANT, TO BE CONTINUED...




















NOTE DELL'AUTRICE.


Salve a tutti miei dolcissimi lettori!
Bene, vi avevo promesso che avrei continuato "Criminal Love" ma dato
che mi ci vorrà un bel pò, ho pensato di scrivere questa ff che mi ha ispirata tantissimo.
Vi prometto inoltre, che i Sevenfold saranno molto più partecipi in questa fanfiction! 
Anyway, come prologo spero che vi sia piaciuto e che vi stia intrigando dato che è una storia abbastanza particolare.
Scoprirete con il tempo quanto abbia lavorato con la fantasia per creare un qualcosa di più particolare...
Se non altro, se non vi piace e non vi ispira, non la continuerò.
Quindi, se volete davvero seguirla, vi chiedo di recensire questo piccolo prologo e scrivermi le vostre
considerazioni. Mi farebbe davvero piacere!


Vi lascio alla storia allora. Un bacio. xoxo







-SynysterIsTheWay
 

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Capitolo 2
*** 2.Kill me. ***


2° Kill me.





 
Gli occhi molto belli sono insostenibili, bisogna guardarli sempre, ci si affoga dentro, ci si perde, non si sa più dove si è.
(Elias Canetti)




 
Mi sveglio sentendo la testa quasi scoppiare.
Le luci del mattino, riempiono la stanza dando vita ai colori vivaci situati all'interno.
Un momento, sono davvero a casa?
Tasto con decisione il mio materasso comodissimo per poi stringermi al petto il mio stesso lenzuolo in seta cosparso di vivacità.
Mi guardo intorno, notando le mie solite pareti in rosa, il mio armadio bianco adornato con alcuni contorni dorati, la mia scrivania 
in legno ed il divanetto che si sposa perfettamente con le stesse mura.
Uno specchio, posizionato proprio accanto all'armadio e la porta del mio bagno privato, accanto alla scrivania.
Caccio un sospiro leggero dalle labbra, capendo che probabilmente tutto ciò che credo di aver vissuto, dev'esser stato un semplice
ed innocuo sogno. 
Sorrido all'idea del mio sogno alquanto assurdo, per poi alzarmi velocemente dal letto sistemandomi i capelli in una piccola coda di cavallo.
Posiziono i miei piedi scalzi contro il tappeto pregiato ed adornato per poi andare in bagno per sciacquarmi velocemente il volto.
Che strano...ho delle macchie nere sul volto che sembrano somigliare al mio solito mascara. Sciacquandomi velocemente il volto e prendendo l'asciugamano
per asciugarmi, torno nella mia camera.
Prendendo un maglioncino grigio dall'armadio, mi avvicino velocemente allo specchio per poterlo indossare.
Delle urla, riempiono la stanza che prima sembrava essere una dimora piuttosto tranquilla.
Mi specchio terrorizzata, osservando il vestitino che ho indosso completamente ricoperto di sangue. Allora, è tutto vero! Non era un sogno ma...
sono stata davvero trascinata in un posto lurido pieno di topolini e persone a dir poco affidabili? 
Oh per tutti i reali! Sono stata baciata da un assassino!
Porto le mie dita sulle mie stesse labbra rosee per poi sentire un brivido particolare al cuore. Come ho potuto lasciarmi baciare da un assassino?
Semplice, ero spaventata. Se mi sarei rifiutata, probabilmente, mi avrebbe uccisa prima del tempo stesso. Non si può mai sapere cos'hanno in testa
certe persone.
Anche se...in realtà, quel bacio l'ho davvero sentito dentro. C'era qualcosa in quel ragazzo che mi ha letteralmente rapita al primo sguardo.
Sarà che...era una persona terribilmente misteriosa da farti quasi venire le farfalle allo stomaco.
Sarà che mi ha guardata come nessuno avrebbe mai fatto. 
Scuoto velocemente la mia testa, liberando la mente da questi pensieri assurdi che non faranno altro che danneggiarmi. 
Non posso neanche permettermi di pensare che mi sia piaciuto uno stupido bacio che mi ha dato un assassino, criminale, egocentrico ed antipatico!
Io sono una ragazza per bene...lui è un poco di buono. 
Rabbrividisco, realizzando quella piccola scena nella mia mente. Quel Gates, che prende una pistola per puntarla contro ai suoi stessi complici.
Mi si gela il sangue nelle vene, pensando poi che lui stesso ha osato darmi quella pillola per farmi addormentare. Sono stata quasi drogata!
Se non altro, quei mal viventi mi hanno riportata a casa sana e salva. Per fortuna che i miei genitori sono dovuti partire tre giorni fa per un 
importantissimo viaggio di lavoro a Pechino. Almeno, ho evitato di subirmi tutte le domande che loro stessi mi avrebbero fatto e avrei evitato
di parlare di quest'avvenimento che voglio solo dimenticare.
Ma è difficile...
Perchè quelle stupide labbra poco affidabili sono riuscite a rubarmi un bacio?
"Stupida Frances, stupida!" Dico a me stessa, sentendomi davvero una buona a nulla. Non sono stata neanche in grado di dargli un 
ceffone!
Distogliendo la mia mente da quei pensieri penetranti, mi lascio scivolare velocemente il vestito dal corpo per poi buttarlo a terra.
Con i piedi scalzi, ritorno nel bagno dove ho intenzione di fare un bagno schiumoso altamente rilassante. Ho proprio bisogno di rilassarmi.
Uscita dal bagno, indosso velocemente il maglioncino grigio, per poi lasciare i miei capelli in completa libertà.
Indossando le mie solite pantofole, esco dalla camera ritrovandomi la figura di Linda davanti agli occhi. 
-Buongiorno signorina Frances, ha dormito bene?- Mi chiede con prontezza e dolcezza la mia domestica inchinandosi a me con educazione.
Linda è la mia domestica, nonchè la mia confidente. E' italiana ma parla anche benissimo la lingua locale. Ha dei capelli neri che porta
spesso raccolti, gli occhi verdi e non dimostra per niente la sua anzianietà.
Sono cresciuta con lei dato che i miei genitori mi hanno sempre lasciata in disparte per questioni lavorative. Io stessa, non ho mai
avuto il piacere di vedere la mia famiglia tutta raccolta intorno ad un tavolo per pranzare allegramente. 
Credono davvero di comprare la propria figlia con quei soliti regalini costosi che mi regalano quando tornano da un viaggio?
-Bene Linda, i miei hanno telefonato?-
-Si, mi hanno chiesto di lei e...-
-Non importa. Non ci sono mai stati quando ho avuto bisogno di loro...-
-Mi dispiace signorina, ma è pur sempre la sua famiglia.-
-Non credo di poterli considerare più tali. Adesso Linda, se vuoi scusarmi, ho una colazione che mi attende.-
-Certo signorina, Dasmond la sta aspettando per la sua solita colazione mattutina.-
Annuisco per poi attraversare l'infinito corridoio che mi si presenta dinanzi tutte le mattine. 
Non credo che al mondo possa esistere una villa più grande di questa. Quarantadue camere da letto, due cucine ben attrezzate in cui i chef preparano
delle vere e proprie prelibatezze, una sala per le riunioni importanti utilizzata alcune volte dai miei genitori, un salotto quasi grande quanto
ad una hall di un albergo, un bagno per ogni camera da letto, dei corridoi infiniti quasi somiglianti a dei labirinti, un giardino immenso con piscina
ed oggetti di un valore inestimabile. 
E' casa mia, ma a volte, sento di potermici perdere.
Avanzando lungo il corridoio, mi ritrovo dinanzi delle scale a chiocciola che scendo velocemente per poter raggiungere la sala da pranzo principale.
-Buongiorno signorina Frances, la sua colazione è pronta...devo portargliela in camera o preferisce semplicemente consumarla quì?- Mi sorride
Desmond, il maggiordomo di fiducia mentre mi mostra un vassoio enorme che ha tra le mani.
-Mangio quì Desmond, grazie.-
-Come preferisce.-
Dopo aver fatto colazione con la mia solita tazza di thè caldo con l'aggiunta di latte e biscotti glassati, entro nella mia biblioteca situata
nel retro della villa per poter leggere qualcosa.
E' strano come dei semplici libri, possano farmi tornare il sorriso anche quando sembra essersi completamente spento.
Frugando tra i vari scaffali, trovo alcuni romanzi che leggo da quando avevo almeno undici anni e sedendomi sulla poltroncina comincio a sfogliare
un romanzo in particolare.
Immersa nel mio mondo, sento di poter ritrovare me stessa nelle pagine dei libri che leggo.




























Dopo aver pranzato da sola, come al solito, mi ritiro nella mia camera.
Apro di nuovo l'armadio, prendendovi un vestitino rosa in lana, dei collant neri ed una giacca abbastanza invernale
sempre in rosa.
Indossando il tutto e completando l'abbigliamento con dei tacchi abbastanza comodi, osservo la mia immagine riflessa nello
specchio dinanzi a me.
Armeggiando con i trucchi, riesco a disegnare una perfetta linea di eyeliner sulle palpebre degli occhi per poi concludere il tutto
con un lucidalabbra rosso.
Sorrido alla mia immagine con soddisfazione, aggiustando infine la piccola frangia che porto sul viso e prendendo la borsetta che ho
intenzione di allegare all'abbigliamento.
Dopo essermi specchiata per una bella mezz'oretta, esco dalla camera salutando Linda con un cenno di mano e Desmond che mi guarda in lontananza.
Raggiungo la limousine guidata da Max per poi entrarvici dentro.
Max è il mio autista o meglio, l'autista di mio padre.
-Al solito posto signorina Frances?- Mi domanda Max con gentilezza, cominciando a mettere in moto l'auto.
-Si Max, grazie.- Rispondo, per poi guardare fuori dal finestrino il modo veloce ed agile con cui ci stiamo allontanando dalla villa.
Osservando il sole diventare sempre più splendente, non mi ero neanche resa conto di esser arrivata già a destinazione.
Scendo dalla limousine con disinvoltura, per poi salutare Max che verrà a riprendermi stasera stesso.
Chiudo lo sportello dell'auto, avviandomi verso un vicoletto buio che ormai non riesce più a spaventarmi in alcun modo.
Arrivata dinanzi ad un enorme portico che sta per cadere a pezzi, suono al campanello sapendo che Aria verrà presto ad aprirmi.
-Frances! Che bello rivederti!- Sbotta Annie con allegria, sorridendomi con un sorriso a trentadue denti.
-Annie...- Ribatto io con dolcezza, ricambiando il sorriso della mia più cara amica.
Annie ha i capelli biondi, degli occhi verdi davvero folgoranti ed un viso così piccolo e dolce da far intenerire chiunque.
-Entra, che aspetti?- Continua la mia amica, facendomi entrare nell'orfanotrofio di Huntington Beach.
E' un mese che non vengo a trovare quei piccoli orfanelli.
Guidata da Annie, attraverso il lungo corridoio per poi ascoltare il continuo scricchiolio del legno fragile che sta entrando in contatto
con i miei tacchi.
Le mura, ricoperte da disegnini allegri e polvere, mi trasmettono la solita sensazione di angoscia.
-Sei mancata molto ai bambini...specialmente ad Hope...-
-Avrei dovuto immaginarlo...-
Annie apre velocemente una porta in legno che mi porterà tra le braccia di quelle creature.
Vengo improvvisamente travolta da una valanga di emozione e sorrisi che mi sono mancati fin troppo.
Tutti i bambini, nella camera, corrono verso di me per potermi abbracciare. Mi inginocchio a loro per riuscirli ad abbracciare tutti.
-Frances! Sei tornata da noi!- Urla Janice con allegria, stringendomi forte.
-Io non me ne sono mai andata piccoli miei...- Sussurro ai bambini mentre osservo i loro volti stanchi e rigidi.
-Verrai a trovarci anche domani, vero?- Continua Josh, un bambino di colore.
-Certo che verrò!- Esclamo con felicità, per poi sorridere ad Hope che come al solito è rimasta in un angolino nella speranza che io vada a 
salutarla.
Accarezzando tutti i bambini, dal primo all'ultimo, avanzo verso la piccola Hope. 
-Non sei felice di vedermi Hope?- Le sorrido, vedendola giocherellare con una bambolina in pezza.
Hope è una bambina molto silenziosa e tranquilla...forse un pò troppo. Difficilmente riesce ad interagire con i suoi amici e difficilmente
si lascia avvicinare dalle persone.
Colpa del trauma che ha vissuto all'età di quattro anni.
-Si...- Mi risponde Hope con una vocina dolce e tranquilla mentre mi lascia un bacio sulla guancia.
Hope ha i capelli neri, gli occhi azzurri ed è così piccola da sembrare uno scricciolo.
-Mi sei mancata tanto, lo sai? O meglio, mi siete mancati tutti!- Sbotto portando il mio sguardo anche verso quello degli altri bambini. I loro
visi dapprima sciupati, adesso sono perfettamente allegri. 
Ogni fine settimana vengo quì a trovarli portando loro qualche indumento caldo e del buon cibo preparato dai miei stessi chef. Ogni settimana, 
dono dei soldi per questi piccoli angioletti che hanno bisogno di cure e specialmente di una famiglia...
La mia amica Aria lavora quì ed ogni settimana mi aggiorna sul da farsi. Purtroppo questo luogo cade a pezzi, ma donando una metà del denaro
di famiglia sono sicura che riusciremo a regalare una vita a questi bambini. 
Loro sì che hanno un bisogno esasperato di sorridere.
Mentre comincio a coccolare i bimbi, Aria mi fa un cenno di mano, facendomi capire di doverla seguire nella sala accanto.
Nella sala accanto, ovvero una cucina che non può esser neanche considerata tale, Aria comincia a parlarmi porgendomi una tazza di caffè.
-Allora, come mai quest'assenza? Sei riuscita a diplomarti?- Borbotta Aria con la sua solita ed innata dolcezza, sedendosi di fronte a me
e sorseggiando anch'essa del caffè in mia compagnia.
-Come sai, sin da bambina ho ricevuto lezioni private a casa senza dover frequentare un vero e proprio liceo. Tuttavia, con il professor Colin
mi sono trovata davvero bene e lui stesso mi ha sottoposto ad un esame. E' stata dura, ma sono riuscita a diplomarmi nonostante sembrasse
che stessi antipatica ad una professoressa esterna. E' andata bene.-
-E' per questo motivo che non sei più venuta?-
-Si...ti avevo già detto che sarei stata impegnata con gli studi...ma adesso sono quì ed aiuterò questi bambini a vivere una vita fatta di
spensieratezza e gioie.-
-Sò che lo farai, ti conosco ma...sei sicura che non sia accaduto nient'altro?-
-Perchè me lo chiedi?-
-Oh andiamo. Ti conosco da tempo ormai ed ho imparato a leggere in quegli occhioni che ti ritrovi!-
-In realtà è accaduto qualcosa...-
-Lo sapevo! Hai conosciuto qualcuno?-
-Annie, devi promettermi che non ne farai parola con nessuno...è una cosa troppo seria per poterci scherzare sù.-
-Mi stai spaventando Fran...sei sempre stata una combattente!-
-Sappi allora che ieri mi sono lasciata baciare da uno sporco criminale!-
Aria sbarra gli occhi, incredula quasi quanto me.
-Tu hai fatto cosa!?-
-Aria, è stato uno sbaglio. Ero al parco e stavo leggendo alcuni drammi scritti da Shakespere e all'improvviso sono caduta in un sonno profondo.
Due ragazzi, mi hanno rapita per poi portarmi in un covo di gentaglia! Ti rendi conto che mi sono risvegliata in uno scantinato a dir poco
igienico e pieno di topi?-
-Due ragazzi? Okay, quì ci vuole una bella denuncia!-
-Non credo possa servire...-
-Ma Fran, ti hanno rapita!-
-Non intendevo quello...i due ragazzi sono morti.-
-M...morti!? Ma, come?-
-Sono stati uccisi da dei loro stessi complici...o meglio, da un loro complice.-
Annie comincia a tremare, non riuscendo neanche più a parlare. Come biasimarla...
-Frances, non ti hanno fatta del male, vero?-
-Per fortuna no...ma solo perchè non ero io la ragazza che cercavano. E' stata l'esperienza più brutta della mia vita ed io stessa non credo
di voler ricordarne i dettagli...-
-Fran, spiegati ti prego!-
-Il criminale che mi ha baciata è colui che ha ucciso poi i due ragazzi! E' stato orribile...per non parlare poi degli schizzi di sangue
situati sul mio vestito.-
-Vorresti dirmi che ti sei lasciata baciare da un assassino?-
-Shh, non urlare per favore! E' andata così ed ora non sò neanche io cosa mi stia accadendo. Non faccio altro che pensare a quegli occhioni
e a quelle labbra così piccole e sottili che baciavano così bene...per quanto avrei voluto dimenarmi, non sono riuscita a fermare quella strana
attrazione che ho provato. Non mi era mai accaduto nulla del genere...eppure, adesso mi sento una completa stupida! All'inizio avevo pensato
di assecondare la richiesta del ragazzo per paura di ciò che avrebbe potuto farmi se mi fossi opposta ma poi...ho cominciato a provare dei brividi
a dir poco inauditi!-
-Fran, smettila di parlare in questo modo, mi spaventi...-
-Annie io...sono stata una stupida ma...non riesco a non pensare a quel bacio. Tuttavia, sò che non incontrerò mai più quelle persone
nel resto della mia esistenza e la cosa mi fa star meglio.-
-Devi denunciarli Fran!-
-Vorrei, ma non posso dato che non mi hanno strappato neanche un capello. Buon per loro, avevo appena fatto lo shampoo!-
-Sei senza speranze amica mia.-
-Lo sò.Ah, quasi dimenticavo...tra un pò arriverà Mike con del cibo per i bambini ed alcuni giocattoli nuovi.-
-Sei una snobbettina del cazzo...ma ti adoro.-
-Oddio, hai appena detto una parolaccia?-
-Ma và?-
-E' inaudito!-
Annie comincia a ridere ed io l'assecondo come mio solito. Ha un sorriso decisamente contagioso questa ragazza.
































1.00



Un rumore assordante, mi fa sbarrare gli occhi nel cuore della notte mentre mi stringo al mio stesso cuscino.
Mi alzo velocemente dal letto e con un pò di coraggio, provo ad aprire la porta della mia stessa camera. 
Passo velocemente la mia testa sia verso destra che verso sinistra per poter verificare che sia tutto apposto. 
Impaurita, torno a letto, ricordandomi di esser completamente sola.
Maledetto quel giorno che mio padre comprò una casa accanto alla nostra villa e la intestò ai domestici e alle altre persone che lavorano
quì. Dopotutto, anche loro hanno bisogno della loro privacy e la loro casa è comunque una villa di proprietà che a noi non è mai servita.
La notte solitamente, Linda mi saluta come il resto dei domestici e mi raccomandano di non aprire agli sconosciuti e di non combinare guai
in loro assenza. Mi hanno forse preso per una bambina?
Provo a chiudere i miei occhi, ma li riapro subito sentendo ancora uno strano rumore, questa volta più assordante provenire dal piano inferiore.
Il rumore di qualche vaso caduto a terra o di qualche oggetto che è stato appena distrutto.
Coraggiosa ma allo stesso tempo timorosa, scendo di nuovo dal letto ed esco con decisione dalla camera guardandomi ancora intorno.
Quì almeno, sembra tutto normale. 
A piedi scalzi, continuo ad avanzare lungo il corridoio per poi scendere le scale ed avanzare verso il piano inferiore.
Passo per passo, mi rendo conto di quanto possa essere fifona e timorosa. Infondo si sà...il mio lato da snobbettina è un semplice modo
per difendermi. 
Arrivata al piano inferiore, continuo ad avanzare lungo il corridoio che nel cuore della notte sembra esser diventato ancor più lungo.
Quasi tremante, prendo il primo vaso che mi capita dinanzi agli occhi, ricordando di poterlo buttare addosso a qualcuno che probabilmente è entrato
in casa. Non sono sola...è come se sentissi la presenza di qualcun altro quì.
Più ansiosa che mai, cammino lungo il corridoio arrivando poi davanti al salotto di casa completamente distrutto. Tutti gli oggetti di valore
inestimabili sono stati letteralmente distrutti, per non parlare poi delle collezioni di macchinine d'epoca a cui mio padre tiene tantissimo.
Sto per urlare, ma qualcosa me lo impedisce.
-Se ti azzardi anche solo ad urlare, non esiterò a premere questo fottutissimo grilletto.- Borbotta una voce non ben definita alle mie spalle,
mentre sento il ferro metallico entrare in contatto con il tessuto caldo del mio pigiama.
Deglutisco, gettando a terra il vaso senza neanche rendermene conto. 
Il rumore assordante del vaso frantumato a terra, in mille pezzi, mi fa spaventare ancor di più.
Resto immobile, per poi vedere dei ragazzi cominciare a prendere degli oggetti ancora intatti per poterli riporre in alcuni borsoni.
No...non possono essere...
-Felice di rivedermi piccola?
Come immaginavo. 
Il solito sorrisino beffardo, i soliti occhioni color nocciola ed il solito sguardo da stronzo che lascia a desiderare.
Non riesco a parlare, voltandomi poi verso il ragazzo che continua a tenere puntata la pistola contro la mia schiena.
E' quel...Teck...Rev? Si, insomma, quello.
Gates si avvicina a me, lasciando scivolare un dito verso il mio mento per poter alzare il mio stesso volto contro il suo.
-Non mi tocchi!- Dico agitando il mio volto per evitare che lui potesse continuare ad infastidirmi.
-Ieri non la pensavi così piccola...cosa c'è, adesso ti faccio paura?- 
Smettila di guardarmi in questo modo. Smettila di guardarmi e basta.
Non rispondo neanche questa volta, capendo che probabilmente non mi avrebbero risparmiata.
-Tuttavia...io e te possiamo divertirci in un altro modo...-
Gates prende un pugnale dalla tasca dei suoi jeans per poi portarmelo sul collo. Il contatto con l'acciaio freddo mi fa rabbrividire mentre sbotto
un piccolo gemito dalla mia bocca.
Un gemito sommerso dalla paura che sto provando in questo preciso istante. Mi avrebbe uccisa. Questa volta,  non posso scappare.
Gates armeggia ancora con questo fastidioso pugnale, per poi tagliare via tutti i bottoni del mio pigiama. 
Ha davvero intenzione di...spogliarmi?
Arrivando all'ultimo bottone però, qualcuno richiama la sua attenzione.
-Brian, guarda quì! Questo è davvero un quadro di valore inestimabile! Che ne dici?- Borbotta il nanetto con la cresta che era in loro
compagnia anche ieri. Gates...o forse Brian, sbuffa per poi voltarsi verso l'amico per annuire alle sue parole.
A questo punto, Brian si allontana dal mio corpo dandomi finalmente una possibilità in più per respirare.
-Prendete tutto quello che trovate.- Ordina poi Gates in tutto il suo fascino aiutando poi il ragazzo dagli occhi cristallini.
Gli altri continuano a mettere gli oggetti di proprietà in alcuni borsoni senza neanche guardarmi. Rev continua a minacciarmi con la sua pistola
ed io sento di esser stata derubata del mio onore!
-Cosa c'è ragazzina, stasera non hai niente da dirci?- Mi istiga Matt, mostrandomi per la prima volta i suoi a dir poco bellissimi occhioni verdi.
Forza Frances, un pò di coraggio...
-Come osate voi, entrare in casa mia nel cuore della notte e derubarmi del mio onore?- Sbotto con cattiveria, vedendo la mascella di Brian cominciare
a contorcersi. Brutto segno.
-Senti puttanella, ti conviene restare in silenzio.- Sbotta il ragazzo dagli occhi cristallini, sorridendo come un vero e proprio idiota.
- Lei mi ha davvero chiamato in questo squallido nome? Faccio fatica io stessa a pronunciarlo!-
-Zacky, credo che tu sia diventato gay.- Ghigna Matt, dando una pacca amichevole sulla spalla dell'amico.
-Hey Gates? Perchè non te la scopi? In questo modo, forse, resterà buona buona!- 
Senza pensarci sù ulteriormente, calpesto con forza il piede di Jimmy per le parole che ha appena pronunciato. Come si può essere così meschini?
Sentendo il ragazzo gemere dal dolore, prendo velocemente la pistola dalle sue mani per poi porgergliela contro.
Il ragazzo continua a saltellare per la casa con un piede tra le mani mentre gli altri smettono improvvisamente di riporre gli oggetti nelle borse.
Gates, mi fissa semplicemente con uno sguardo divertito.
-Mani in alto o sparo!- Minaccio mentre continuo a tremare tenendo la pistola tra le mani.
Zacky,Matt e l'altro ragazzo annuiscono mentre Brian si limita a ridermi in faccia.
-Anche tu!- Sbotto poi verso Brian, vedendolo ridere ancor di più.
-Cosa c'è piccola, non utilizzi le "buone maniere" con me?- Ghigna ancora Gates avvicinandosi sempre di più a me.
-Non meriti niente. Una persona così spregevole come te merita solo di giacere all'inferno!- Urlo sentendo le lacrime pungermi negli occhi.
-Questa troia mi ha calpestato un piede!- Urla anche Jimmy, riferendosi ancora a me.
-Tra un pò non potrà fare neanche questo.- Risponde Gates, rivolgendomi uno sguardo colmo di rabbia.
Sussulto, cominciando ad indietreggiare.
-Non ti avvicinare.-
-Altrimenti?-
-Altrimenti...ti sparo una pallottola diritta in testa.-
-Non lo farai.-
A quelle parole piene di convinzione, mi sento mancare qualcosa.
Cosa mi prende adesso? Perchè sento di non potercela fare?
-Non mi conosci. Posso farlo.-
Brian, alle mie parole, si avvicina ancor di più ed io sento di poter quasi svenire per colpa di tutta questa vicinanza.
Gli occhi prima pieni di rabbia, adesso sono diventati completamente...tristi.
Forse, sarà solo una mia impressione...
Con velocità gli punto la pistola sulla fronte mentre avrei una voglia esasperante di piangermi addosso.
-Allora fallo. Fallo adesso. Un colpo e dopo non ci penserai più.-
Mi sta incitando ad ucciderlo?
Non rispondo, vedendolo inumidirsi le labbra per ricominciare a parlare.
-Sparami.- Continua con decisione, togliendo la sicura dalla mia stessa pistola per poi ridarmela.
E' pazzo.
-Vuoi davvero farti uccidere?- Gli domando quasi balbettando.
-A chi vuoi che manchi un assassino.-
Dopo alcuni minuti di riflessione, abbasso la pistola per poi lasciarla cadere a terra. 
Soddisfatto, Brian mi sorride per poi far cenno ai ragazzi di andarsene. 
Respiro a fondo, sentendo di poter svenire da un momento all'altro.
Gli altri escono velocemente dalla finestra con le borse piene di oggetti di gran valore. Brian invece, si ferma accanto alla finestra per poi
rivolgermi un altro sguardo, questa volta più intenso.
-Ci si vede piccola.- Ed ecco che con un ultimo sorriso pieno di malizia, Briann sparisce con il resto dei suoi complici.
Fisso per alcuni minuti la finestra, per poi cadere a terra per poter affogare tutta la mia rabbia, la mia paura ed il rancore in un pianto che non 
avrà un lieto fine.













































NOTE DELL'AUTRICE.

Ed eccomi quì con il seguito! Mi dispiace se a molte il prologo non sia piaciuto
ma ho fatto del mio meglio, credetemi. Ci tengo a precisare che nel capitolo precedente, Frances si lascia
baciare da Brian perchè ne rimane completamente infatuata. Ognuno ha il suo carattere no? :)
Comunque, ringrazio le mie lettrici per i bei consigli e credetemi che ne farò tesoro! Grazie mille!
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto...ed ovviamente, fatemelo sapere con una recensione.
Io vi aspetto chiaro!? <3
Un bacio e buona serata a tutti lettori! 
xoxo



-SynysterIsTheWay

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Capitolo 3
*** 3.Eyes to eyes. ***


3° Eyes to eyes.





 
Si ama solamente ciò in cui si persegue qualcosa d'inaccessibile, quel che non si possiede .
(Proust)





-Quanti erano?-
-Cinque. Conosco anche i loro nomi.-
-Bene signorina Williams, le và di sporgere denuncia?-
-Senz'altro agente Torres. Vediamo...c'erano Vee...Shads o semplicemente Matt...poi Rev, un ragazzo piuttosto bassino ed infine
Gates.-
-Li conosciamo bene signorina Williams...quel Synyster Gates ci è alle calcagna da un bel pò di tempo...spacciatori di droga e assassini
senza pietà pronti a tutto pur di ricevere una giusta dose mensile. Da quel che sò, quando restano a corto di roba, si intrufolano nei negozi
e nelle case di proprietà per poter rubare oggetti di gran valore.-
-Li voglio vedere in carcere agente! Mi hanno derubata del mio stesso onore.-
-Faremo il possibile per soddisfare la sua richiesta signorina...la terremo aggiornata.-
-La ringrazio agente e buona giornata.-
-Anche a lei.-
Esco velocemente dal distretto di polizia, dirigendomi verso l'orfanotrofio.
Sono sicura di aver fatto anche questa volta la decisione giusta. Come hanno potuto entrare in quel modo in casa mia e distruggere metà
di essa? Per non parlare poi di tutti gli oggetti di valore che hanno avuto il coraggio di rubare.
Però, qualcosa dentro di me, mi sussurra che ho fatto la scelta sbagliata... sono stata una vera e propria stupida a lasciar fuggire
in quel modo quel Gates e la sua banda di criminali.
Improvvisamente però, sento alcuni passi provenire proprio da dietro al mio stesso corpo, così aumento il passo, riesco a percepire che probabilmente c'è qualcuno che mi sta seguendo.
Mi volto velocemente, non trovando nessuno dietro di me e continuando con indifferenza per la mia strada. Almeno oggi, ho deciso di non 
disturbare Mike che si sta già dando da fare per comprare qualcosa da mangiare per i miei bimbi.
Avanzo per le strade di Huntington Beach con tranquillità ma ascoltando ancora gli stessi  passi che mi permettono di sussultare ancora una volta.
Mi volto, ma dinanzi a me non  vedo proprio un bel niente se non fumo di strada e alberi spogli. 
Forse, è solo la mia immaginazione.
Riprendo a camminare questa volta con più lentezza guardandomi bene intorno per raggiungere al più presto l'orfanotrofio. 
Intraprendo il vicoletto precedente all'edificio ma i passi continuano a ronzarmi nella testa. 
-Avrei dovuto ucciderti quando ne ho avuto la possibilità.- 
Quella voce...quella dannatissima voce.
Non mi volto, camminando questa volta a passo più svelto, presa da un attacco respiratorio. 
Mi porto le mani sulle labbra, cominciandole a mordere con nervosismo per poi sentire il sapore metallico del sangue cominciare a pendere.
E' un'abitudine...tutta quest'ansia e questa paura, mi fa agitare a tal punto da far del male a me stessa.
I passi continuano a persistere ed io comincio a correre in avanti nella speranza di poter seminare chiunque mi stia seguendo.
L'orfanotrofio, non mi è mai sembrato più lontano di così...
Finalmente arrivata alla porta dell'edificio, comincio a bussare come non mai nella speranza che Annie venga presto ad aprirmi.
La porta dell'edificio si apre ed io quasi in ginocchio, comincio a respirare a fondo. 
-Annie, devi aiutarmi ti prego, qualcuno mi sta inseguendo!- Borbotto continuando a respirare con fatica per poi ascoltare una risatina che non
sembra somigliare per niente a quella della mia migliore amica.
Alzo il volto stanco ed affaticato, per poi incrociare gli occhi azzurri di Rev.
-Tu...- Sospiro quasi, sentendo il cuore pulsare nel mio petto. 
Improvvisamente però, due mani violente mi spingono dalla schiena per farmi entrare e provocarmi una caduta a dir poco atroce. 
Gemo di dolore, sentendo la mia schiena piegarsi contro il pavimento in legno mentre alzo il volto per incontrare quello di un mostro.
I suoi occhi iniettati di sangue ed il suo solito sguardo compiaciuto, mi fanno venire i brividi a tal punto di desiderare la morte.
Cosa diavolo ci fanno loro qui? Cosa vogliono dai miei bambini?
-Credevi davvero che ti avrei lasciata in piena libertà?- Sorride Brian, inginocchiandosi dinanzi a me per poi puntarmi una pistola sulla tempia.
-Cos' è che lei vuole da me? Cos'è che la turba uomo del mistero? Cos'è che vuole da questi poveri angeli dalle ali spezzate?- Domando deglutendo
per poi continuare a sostenere lo sguardo contro quello del ragazzo.
-Fai decisamente troppe domande. Non mi piacciono le persone che fanno domande.- 
Il modo così serio e perverso con cui mi sta parlando, non mi piace per niente.
-Hey Gates, la puttana non vuole smetterla di agitarsi! Giuro che potrei ficcarle una pallottola nel cervello se non la smette di urlare!-Urla
improvvisamente Matt, sbucando dalla cucina. 
Un momento...ANNIE!
-Che aspetti a farlo?-
-No!- Urlo alle parole di Brian.
Gates distoglie i suoi occhi da quelli di Matt per poi rivolgerli contro i miei. Non avevo mai visto degli occhi così freddi e oscuri.
Il ragazzo non risponde, per poi prendermi un braccio con violenza,spronandomi ad alzarmi. Con le ginocchia doloranti, mi alzo sentendo il suo corpo
spingermi nel magazzino dell'orfanotrofio. Provo a dimenarmi, ma non ho neanche più la forza per parlare o almeno urlargli contro.
Gates mi butta nel magazzino per poi chiudere la porta a chiave.
Stringendomi nella mia giacca, provo a pregare nella speranza di non ricevere alcuna forma di violenza. 
Ed eccolo ancora...mentre si gratta la nuca con quella pistola che sembra esser diventata come una ghigliottina per me.
Il ragazzo avanza con prepotenza verso di me, mentre io stessa provo ad indietreggiare.
Indietreggiando ancora, mi ritrovo con la schiena spalmata sul muro. Adesso si che sono in trappola.
-Hai fatto il mio nome ai poliziotti?- Mi domanda Brian furioso, posizionando il suo corpo contro il mio per poi portare la pistola sul mio stesso collo.
-N...no.- Mento per poi socchiudere gli occhi.
-Anche bugiarda. Non credevo che una signorina per bene come te potesse dire qualche bugia...- 
-La prego, mi lasci andare.-
-E cosa ci guadagno io in tutto questo?-
-Ritirerò la denuncia. Lo prometto.-
-Credi che basti?-
-La prego, se la prenda con me ma non con la mia amica...lei non c'entra niente!-
-Siamo tutti peccatori.-
-Ma non quei poveri angeli! Lasci in pace i bambini...la prego!-
-Se ne sta già occupando Zacky di quegli stronzetti. Dopotutto...tu sei l'unica che può salvarli.-
Preoccupata, sbarro gli occhi nella speranza che nessuno abbia osato far del male ai bambini.
-Salvarli? Lei è un uomo spietato! Come può anche solo pensare di poter far del male a dei bambini innocenti?-
-Avresti dovuto pensarci prima di denunciarci piccola. Adesso, ho un motivo in più per fare qualcosa di speciale con il tuo corpo opprimente.-
-No!- Urlo cercando di dimenarmi, ma non riuscendoci come sempre. Il suo torace è completamente spalmato sul mio e le sue mani stanno frugando
al di sotto del mio vestitino in lana.
Rabbrividisco al contatto con le sue mani calde ma provo allo stesso tempo una sensazione rivoltante che non riesco neanche a descrivere.
-La prego! La smetta!- Urlo ancora una volta, vedendolo poi leccarsi la parte superiore delle labbra.
Ed ecco che il suo sorriso, stranamente, riesce a farmi vibrare il cuore. 
Un sorriso crudele...sapete...uno di quei sorrisi che riescono ad intimorirti ma allo stesso tempo, farti rinascere.
Brian mi osserva ancora, inarcando la sua testa sempre più in giù, verso destra.
Egli prende un pacchetto di "Marlboro" dalla sua stessa tasca dei jeans e con velocità, si accende una sigaretta.
In questo magazzino buio, solo la luce frastornante del fuoco, riesce a farmi notare quanto siano belli gli occhi hanno appena incrociato i miei.
Aspirando del fumo, Brian torna a penetrarmi l'anima con i suoi occhioni, per poi spostare la pistola verso il mio stomaco.
Il ragazzo fa scendere la pistola sempre più in giù ed io mi sento miracolata ritrovandomi ancora con i vestiti addosso.
Tossisco improvvisamente, vedendolo spingere il fumo contro il mio volto. 
-Attenta ragazzina. Fa' solo un altro passo falso e questa pistola potrebbe ripercorrere il tuo stesso sangue.- 
Deglutisco, ascoltando le parole amare che rientrano nella mia testa con decisione.
-La prego...non farò mai più il suo nome alla polizia...ma adesso lasci andare me e la mia amica.-
-No. Prima, devo ottenere un qualcosa che mi appartiene.- 
Le labbra di Brian, si posizionano improvvisamente sulle mie, rendendomi impotente.
Provo a scacciarlo via con tutta me stessa, non ricambiando il suo bacio e provando a conficcargli un tacco nei gioielli di famiglia.
Inutile, lui butta la sigaretta fumata per metà a terra, per poi "legarmi" le mani con la sua stessa mano.
Una mano piena. Una mano che avrà ucciso milioni e milioni di persone.
-Mi fa schifo! Lei mi fa schifo!- Gli urlo contro, vedendolo ridere a crepapelle.
-Non la pensavi così al nostro primo incontro.- 
Perchè deve sempre ricordarmelo?
-Ero scossa! Come può pensare di...-
Le labbra di Brian premono ancora una volta sulle mie, questa volta con più decisione. Mi sento così ubriaca di tutti questi baci che riesco
a respirare a fatica.
-Ti conviene serrarti per bene le labbra piccola...sai, non vorrei commettere un omicidio.-
-Ch...che...-
-Hai capito bene. Spera che non venga mai a sapere che qualcuno abbia provato a darti un bacio.- 
Che cosa intende dire con questo?
-Lei è impazzito! Io bacio chi mi pare e piace!-
La mia lingua come al solito, non riesce a starsene al suo posto. 
Sussulto all'improvviso, vedendo Brian scagliare un pugno secco al muro, accanto alla mia testa.
Ci mancava poco...e avrebbe potuto colpirmi!
-Se continui di questo passo, non durerai molto.-
-Ha intenzione di uccidermi?-
-Non è un intenzione. E' una certezza.-
Deglutisco anche questa volta, sentendomi quasi mancare. 
La sua mascella contratta, riesce ancor di più ad intimorirmi.
-Hey Gates, ordini dal signor Edwards...dobbiamo tornare, ha dei compiti da affidarci.- Stranamente, sento di esser riconoscente a quel Zacky
che ha appena aperto la porta del magazzino in cui sono rinchiusa.
Come diavolo ha fatto ad impossessarsi anche delle chiavi duplicate del magazzino?
Brian sposta il suo volto contro quello di Vee allontanandosi dal mio corpo e lasciandomi stranamente...vuota.
-Andiamo.- Sbotta Brian un pò infastidito, senza neanche degnarmi di uno sguardo.
I due ragazzi, se ne vanno, lasciandomi in preda allo sconforto. Affranta, mi inginocchio sul pavimento freddo, osservando il buio attorno a me.
Non mi ero mai sentita così strana in tutta la mia vita.
Le mie mani continuano a tremare mentre provo a mettere le mie ginocchia contro il mio stesso petto. 
Chiudendomi in me stessa, capisco di non esser mai stata umiliata tanto. Per non parlare poi di quei baci...Dio, avrei preferito soffocare.
-Fran! Fran!- Una voce familiare, richiama improvvisamente la mia attenzione.
E' Aria ed ha i vestiti completamente strappati.
Aria corre verso di me ed io mi alzo velocemente dal pavimento, abbracciandola forte.
-Annie, cosa ti hanno fatto!?-
-Non sono riusciti nel loro intento...ma...ho paura Fran!- Esclama la mia migliore amica, in  preda al panico.
Entrambe proviamo a tranquillizzarci, sapendo che probabilmente la situazione non finirà qui.



























Mi sveglio questa mattina, sentendo il forte rumore della sveglia, rientrarmi nella mente.
Stringo le coperte sul mio petto, ricordando l'avvenimento di ieri che sembra avermi segnata.
Alzandomi dal mio letto a baldacchino, mi dò una sistemata ai capelli cominciandoli a spazzolare, per poi specchiarmi ed osservare
i miei occhi terribilmente gonfi.
Sospirando, esco dalla mia cameretta, per poi dirigermi verso la cucina nella speranza che Desmond abbia già preparato la mia solita colazione
mattutina.
Percorro l'enome sala da pranzo, per poter giungere in cucina, ma qualcuno sembra richiamare la mia attenzione.
-Buongiorno cara, non fai colazione stamani?- Mia madre,Helena, sembra esser tornata dal viaggio di lavoro e con lei, anche mio padre Josh Williams.
-Oh...salve madre...non sapevo di ritrovarla qui oggi.- Rispondo con tranquillità, osservando mia madre mentre continua ad adagiare quel 
cucchiaino nella sua tazza colma di caffè.
-Io e tuo padre siamo tornati ieri notte...tu stavi già dormendo...avanti, siediti qui è da un bel pò che non facciamo 
colazione insieme.- Propone mia madre, indicando la sedia accanto alla sua.
Diciamo anche da una vita.
Senza ribattere, dò ascolto a mia madre, sapendo di non poter fare altrimenti. Con eleganza, mi siedo accanto a lei per poi osservare Desmond
mentre continua a posizionare la mia colazione sul tavolo.
Mia madre, Helena Dauther, è una donna aristocratica almeno quanto me. Ella ha i miei stessi capelli rossi, tenuti semplicemente in un caschetto corto.
-Allora tesoro, ho qualcosa da dirti e vorrei che tu mi ascoltassi attentamente.- 
Bevo un sorso di thè alla vaniglia, per poi riporre il mio sguardo contro quello della donna.
-Stasera ci sarà un ricevimento importante qui...nella nostra villa di proprietà. Ci saranno persone importanti provenienti
da tutto il mondo e tuo padre vorrebbe che tu fossi presente.- 
-Mi dispiace madre ma...non ci sarò...l'orfanotrofio ha bisogno di me adesso più che mai.-
-Puoi sempre andare all'orfanotrofio e raggiungerci dopo...non ha importanza. L'importante è che tu ci sia.-
-Non puoi costringermi!- Urlo, alzandomi dalla sedia.
-Frances, non permetterti mai più di assumere un tono così irresponsabile dinanzi alla donna che ti ha partorita!-
In realtà, ho sempre odiato i ricevimenti che si tengono spesso qui, in casa mia.
Tutta gente per bene che continua a fissarti per minuti interminabili...ad un certo punto, la situazione diventa a dir poco opprimente.
Tuttavia, mi siedo di nuovo al mio posto, scusandomi con mia madre per il tono di voce utilizzato poco fa. Non è da me...sono stata
educata al meglio e non posso assolutamente permettermi di ribattere anche se...vorrei tanto urlare contro a mia madre tutto ciò che ho dentro
da troppo tempo.
Ricordo ancora quando ero piccola ed ero costretta a pranzare da sola con la domestica...per non parlare poi dei miei compleanni passati
in solitudine. Solitamente, la mia famiglia preferiva andare a lavoro e lasciarmi da sola con tutti i miei amici. Peccato che io stessa, finivo
sempre per isolarmi.
-A che ora c'è il ricevimento?- 
-Alle nove in punto...cerca di non far tardi.-
Con tutte le cose di valore che abbiamo in casa, mia madre non dev'essersi neanche resa conto del fatto che dei teppistelli sono venuti a derubarci!
Forse è meglio se non gliene parlo o potrebbe farmi il terzo grado.
Infine, dopo aver sentito le ultime parole di mia madre, annuisco nella speranza che quest'incubo finisca presto.


























Uscita dall'orfanotrofio, non posso far altro che salutare i bambini che continuano a sorridermi dalla finestra.
E' sempre un colpo al cuore andare via da questo posto.
Anche stasera,  sarò costretta  a tornare a casa a piedi dato che Max è di servizio a mia madre. Abbiamo anche altri autisti, ma 
ad ogni modo, sò che stasera avranno molto da fare per il gran ricevimento.
Camminando con velocità, spero di raggiungere al più presto la villa dato che sono di già le otto e mezza di sera.
Arrivata quasi a metà strada, cerco di aumentare sempre di più il passo, guardandomi intorno con attenzione. La città è buia 
e solo alcuni fari, illuminano la strada.
Dei rumori di alcuni spari rientrano così bene nella mia testa, facendomi spaventare.
Immobilizzandomi, mi volto indietro, sentendo le urla strazianti di alcuni uomini. 
Spaventata e tremante, ritorno sui miei passi continuando a camminare senza far caso a ciò che le mie orecchie riescono a sentire.
Un ultimo vialetto e poi sono a casa.
Attraverso l'ultimo vialetto, ascoltando ancora le urla e i continui spari che non sembrano darmi pace.
E' strano...pensavo che provenisse tutto da una strada già percorsa...eppure, più mi avvicino alla villa e più capisco
di andar incontro ai rumori che vorrei scacciare via.
-No, no! Ti prego Brian, faremo tutto ciò che vorrai, ma lasciaci in pace!- 
Credevo di aver sentito male, fin quando non mi ritrovo dinanzi alla realtà.
Sbarro gli occhi, vedendo Rev e gli altri ridere come impazziti mentre continuano a sparare al cielo.
Brian è dinanzi ad un uomo che inginocchiato a lui, continua ad implorarlo.
Alcuni ragazzi, sono spalmati sul marciapiede della strada, ricoperti da un lago di sangue che sembra non finire mai.
-Avanti Brian, posso offrirti il novanta per cento ed i contributi!- Continua l'uomo, cercando di corrompere un ragazzo che ha già un
cuore corrotto di suo.

Mi porto una mano dinanzi alla bocca, cercando di non respirare con pesantezza.
Brian ha riso. Una risata poco affidabile riempie l'atmosfera che sta diventando sempre più pesante.
-Cosa credi che me ne faccia io del novanta per cento e dei tuoi stupidi contributi? Un traditore deve pagare con la vita.-
-Ma io non ho tradito nessuno! Brian...unisciti a me e alla mia società! Il signor Edwards non lo verrà mai a sapere...-
-Per me, sei solo un uomo morto.- 
Brian porta velocemente la sua pistola contro la testa dell'uomo che chiude gli occhi, arrendendosi.
Uno sparo e le mie urla cominciano ad echeggiare nell'aria.
Provo a scappare via, dopo aver visto il volto di Brian, spostarsi velocemente contro il mio.
-Ma guarda un pò chi c'è! La puttana!- Urla il più basso di tutti, facendo voltare verso di me anche Rev, Vee e Shads.
Sento il cuore cominciare a battere a mille mentre taglio la corda, scappando via come una forsennata.
Non sò se qualcuno di loro mi stia seguendo ma sò per certo che se continuo a correre in questo modo, potrei morire da un momento
all'altro.
-Aiuto!- Urlo nel vialetto, superandolo.
Velocemente, mi tolgo i tacchi dai piedi, correndo a piedi scalzi con le calze che riescono a ripararmi ben poco dall'asfalto freddo.
Con il cuore in gola, riesco ad arrivare dinanzi al cancello della villa, cercando di nascondermi dagli ospiti che sono appena arrivati.
Entro dal retro della villa, correndo verso la mia camera per poi chiudermici dentro.
In preda al panico comincio a piangere non riuscendo più a controllarmi.
Le lacrime amare, scendono sul mio viso, dandomi un senso di libertà unico. Dovevo liberarmi.
Dopo il piccolo sfogo, corro verso il mio stesso bagno per poter fare una doccia veloce.
Finita anche la doccia, mi occupo velocemente del vestito rosso in pizzo che sto per indossare. E' un vestitino davvero carino, abbastanza
scollato e decisamente corto.
Vestita, mi dirigo verso il mio solito specchio, truccandomi ed aggiustandomi i capelli asciutti da poco.
Respiro con profondità, cercando di cancellare quella stupida immagine dalla mia testa.
-Signorina Frances, tutto bene lì?- Mi domanda Linda dal corridoio.
-Si Linda, tutto bene...sono quasi pronta.- Rispondo, indossando i tacchi in tinta con il vestito.
Uscita dalla cameretta, provo a godermi la serata, cercando di eliminare dalla mente quei meravigliosi occhi color nocciola.
Può un ragazzo così bello essere un tale serial killer!?
Entrata in sala, mi avvicino a mia madre che mi fa conoscere alcune persone provenienti dall'Inghilterra.
Mostro uno splendido sorriso a tutti gli ospiti, per poi vantarmi dei complimenti che continuano loro stessi a regalarmi.
-Frances, tutto bene tesoro? Ti vedo un pò su di giri...- Mi sussurra mio padre, intimandomi di dargli il braccetto.
-Sto bene papà...sono solo agitata.-
E non per questo inutile ricevimento.
-Stai tranquilla tesoro, la tua presentazione ha affascinato tantissimi reali e nobili.-
-Non ne dubito...-
-E chi lo sà...magari sei riuscita a far colpo su Etan Lowell.-
-Papà, spero che tu stia scherzando...-
-Perchè? Se solo prendessi in considerazione il fatto che le nostre famiglie sono in perfetto accordo...-
-No papà, non sposerò mai un uomo che non amo.-
-Io e tua madre ci conoscemmo il giorno del nostro matrimonio...e ti dirò che ci siamo amati sin dal primo giorno.-
-Sarà stata una casualità papà...-
-No, lei si è presa cura di me sin dall'inizio.-
-Papà, io non amo Etan e non posso provare altro che squallore per un uomo così...avido.Il potere è il suo vero amore.-
-Non dire così tesoro...non lo conosci neanche.-
-Vogliamo parlare della cena di benvenuto della famiglia Hopless? No perchè, ti ricordo che non ha fatto altro che osservarmi.-
-Dovresti lasciarti amare da un uomo della tua stessa classe sociale.-
-Io non amo Etan.-
-Con il tempo, imparerai ad amarlo.-
-Papà, non puoi farmi questo!-
-Permette signor Williams? Vorrei esprimere il desiderio di ballare un lento con questa soave fanciulla.- 
Come non detto.
-Oh ma che caro ragazzo...certo che puoi.-
Sposto il mio volto contro quello di mio padre, con rimprovero. Non ci posso credere!
Etan mi tende una mano ed io, sono costretta ad accettarla.
Insieme, ci avviamo verso il centro della sala, sotto gli occhi di tutti gli invitati.
Etan è un ragazzo davvero bellissimo. Ha due occhioni azzurri, quasi come i miei e dei capelli biondi come l'oro.
E' uno dei ragazzi più belli e perfetti che possano esistere nell'intero Universo ma...il suo carattere avido rovina tutto.
E' un assetato di potere...sarebbe capace di vendere sua sorella ad un riccone anziano pur di avere un briciolo di reputazione in più.
Etan porta le sue mani sui miei fianchi, portandomi verso di lui.
Al suo tocco, non riesco neanche a rabbrividire.
Insieme cominciamo a ballare il lento, ma io, ho la testa da un'altra parte. Continuo a pensare a quegli occhi...che pur non essendo azzurri,
non riescono a darmi pace.
-Sei bellissima stasera Fran.- Mi sussurra Etan in un orecchio, con una voce soave e pacata.
-Frances.- Ribatto con poca dolcezza.
-Da quando ti ho vista la prima volta...ho subito capito che non sei per nulla una ragazza facile.-
-Se lei preferisce avere al suo fianco una ragazza facile, ha sbagliato persona.-
-No...ho sempre voluto accanto a me una ragazza piena di spirito...proprio come te.-
-Troppi complimenti potrebbero consumarmi questa sera.-
Mi piace fare la preziosa. Lo ametto, ho proprio un caratterino disastroso.
-Io consumerei volentieri le tue labbra...-
Etan poggia improvvisamente il suo naso contro il mio, ma io mi volto velocemente senza dargli alcun opportunità di baciarmi.
-Signori!- 
improvvisamente, sento il mio stesso mondo, cadere a pezzi.
Quella voce...quella dannatissima voce.
Io ed Etan ci fermiamo e anche la musica, sembra essersi interrotta.
Tutti gli invitati, spostano il proprio viso contro l'entrata della villa.
Rabbrividisco, volendo quasi sparire.
Cinque ragazzi, con delle pistole tra le mani ed alcune catene, si avvicinano agli invitati adagiandosi verso il centro della sala.
Le loro braccia tatuate, riescono ad attirare l'attenzione di tutte le persone che ci circondano, scaturendo alcuni giudizi poco delicati.
-Chi vi ha fatto entrare?- Urla mio padre avvicinandosi a Brian che lo guarda con un'espressione a dir poco terrificante.
-Mmm, però...questa si che è una gran bella dimora!- Sorride Brian, avvicinandosi anche lui a mio padre.
Ma cosa ci fanno adesso qui? Cosa sperano di ottenere? Perchè vogliono rovinarmi la vita in questo modo?
-Synyster Gates e la sua banda di delinquenti chiamati "Avenged Sevenfold"...lei crede davvero che io...Josh Williams,non vi conosca?-
-Vedo che ogni tanto, anche voi nobili leggete dei quotidiani.-  
-Se ne vada subito da casa mia o sarò costretto a farvi arrestare!-
Gli "Avenged Sevenfold" come li ha chiamati mio padre, cominciano a ridere.
Non capisco proprio cosa ci sia di divertente in tutto questo.
-Siamo persone civili infondo, quindi la prego solo di ascoltarmi Signor Williams.- Risponde Brian a tono, sorprendendomi.
Finalmente, ha usato delle maniere un pò più aristocratiche!
-Bene Mr. Gates, cosa vuole da me e la mia umile famiglia? Denaro? Soldi?-
-Voglio soltanto lei.- 
Tutti si voltano verso di me e Brian, mi ha appena indicata.
Sussulto, non capendo cosa diavolo hanno in mente questi maniaci.
-Cosa volete da mia figlia!? Non vi permetto neanche di guardarla!-
-Calma bel vecchietto.- Ghigna Jimmy, assecondando Gates.
-Lasciate in pace Frances!- Urla questa volta mia madre, con preoccupazione.
Brian rotea gli occhi al cielo, per poi riporli ancora su di me. La rabbia nei suoi occhi, mi fa spaventare.
-Io credo che allora risolvere la questione civilmente non serva a niente.- Risponde Zacky a tono e contemporaneamente, tutti 
cacciano delle pistole dalle loro tasche dei jeans.
Tutti gli invitati cominciano ad urlare, come spaventati, mentre Etan cerca di proteggermi.
-Dovrete passare sul mio cadavere!-  Mi difende Etan nascondendomi dietro alle sue spalle massicce.
-Con piacere.- Risponde ben presto Gates, avvicinandosi a me ed Etan, prendendolo per il colletto della camicia.
Vedo Etan cominciare a sudar freddo e gli invitati scappare via dalla villa, terrorizzati.
-Frances, scappa! Vai via!- Mi urla mio padre ed io gli dò ascolto, correndo nella mia camera e chiudendomici dentro.
Con il cuore in gola, posiziono velocemente una sedia dinanzi alla porta della camera per "bloccarla". 
Perchè vogliono proprio me? Cos' hanno intenzione di fare? 
E poi, cosa più importante...cosa centro io con una banda di delinquenti?
Un momento...



"
-Ti conviene serrarti per bene le labbra piccola...sai, non vorrei commettere un omicidio.-
-Ch...che...-
-Hai capito bene. Spera che non venga mai a sapere che qualcuno abbia provato a darti un bacio.- "



Ma no, non avrebbe senso! Da quando sono diventata un oggetto di proprietà!?
Tremante, mi siedo sul letto nella speranza che quest'incubo finisca presto, ma proprio mentre provo a sperarci...sento qualcuno adagiare la propria
mano contro la maniglia della porta.
Sobbalzo, vedendo la maniglia della porta adagiarsi continuamente sù e giù. 
-Credi davvero che chiuderti dentro, possa servirti a qualcosa?- Ancora quella voce, sempre la stessa.
-Vattene via!- Urlo dimenticando le buone maniere e nascondendomi dietro al letto. 
Brian, comincia a bussare con pesantezza alla porta, costringendomi ad aprirla ma io non faccio altro che rinchiudermi in me stessa.
-Che cosa vuoi da me?- Urlo questa volta, mettendomi le mani sulle orecchie dopo aver sentito il rumore di alcuni spari.
-Ti conviene aprire o potrei far del male alla tua famiglia. Molto male.- Ride, facendomi spaventare ancor di più.
-No! Ti prego, lascia stare la mia famiglia!-
-Allora apri questa cazzo di porta. Non voglio ripetertelo più.- 
In preda al panico, mi alzo velocemente dal pavimento freddo, avvicinandomi alla porta e togliendovi la sedia.
Sospirando...apro la porta chiusa a chiave, ritrovandomi Gates dinanzi agli occhi che continua a sorridermi con uno sguardo a dir poco odioso.
-Hai paura?- Mi domanda, serrando la mascella e facendomi venir voglia di sprofondare.
Non rispondo, tremando come una foglia.
-Suppongo di si.- Sorride ancora, prendendomi le mani e serrandole con una corda.
Provo ad oppormi ma non ci riesco. 
-Aspetta!-
-Mh?-
-Se dovrò venire con voi...voglio almeno sentirmi a casa.-
-Spiegati.-
-Ho bisogno dei miei vestiti.-
-Manderò la tua domestica personale a prenderli.-
-Come sai che ho una domestica personale?-
-Sarà che...ti osservo da molto tempo.-
-Che cosa? Questo vuol dire che mi hai anche vista fare la doccia o cose del genere?-
-Mm...direi di si.-
-Maniaco!-
Questa volta Brian mi spinge fuori dalla camera, portandomi nel salone principale della casa in cui non c'è nessun altro apparte i miei genitori
e questi esseri spregevoli.
-No tesoro!- Urla mia madre che ha una pistola puntata in gola.
E' ora di prendere posizione qui...devo salvare almeno loro.
-State tranquilli, vi prego. Andrò via con loro e non sò quando  ritornerò ma...dovete promettermi che starete tranquilli e non vi preoccuperete.
Me la caverò, sapete come sono fatta. L'unica cosa che vi chiedo...è che dovrete occuparvi dei bambini dell'orfanotrofio. Quelle creature hanno bisogno
di me e dal momento in cui io non potrò esserci per loro...spero di poter confidare in voi. Riguardo te Linda invece...preparami le valigie.-
Linda annuisce ed i miei genitori staranno per scoppiare in un pianto isterico.
In questo momento, non riesco proprio a provare alcuna forma di odio per loro.
Brian mi tiene ancora stretta...beh comprensibile dato che potrei scappar via da un momento all'altro.
-Gates, non c'è tempo da perdere, il Signor Edwards potrebbe arrabbiarsi...torneremo dopo a prendere la valigia della ragazza.- Borbotta Vee, dando una pacca
sulla spalla all'amico.
Brian annuisce, per poi rivolgermi uno dei suoi soliti sguardi. 
Eppure, c'è qualcosa di buono nei suoi occhi...
-Andiamo.-
Al suo via, tutti gli altri cominciano a sparare in punti non ben definiti della casa, senza far danni.
Questa volta è Matt che mi spinge via ed in lontananza, riesco a vedere solo mio padre piangere mentre continua ad urlare il mio nome.
I delinquenti mi buttano nell'auto questa volta, ed io mi ritrovo stretta tra Rev ed il bassino.
-Dove vanno gli altri?- Domando vedendo Matt e Zacky entrare in un'altra auto.
-Non credo siano cose che ti riguardano.- Mi risponde il ragazzo più basso con freddezza, lanciando uno sguardo a Gates che si è appena posizionato al volante.
Comincio a sentirmi male, sapendo di ritrovarmi presto in una nuova topaia e di abbandonare tutte le persone a me care.
Delle lacrime cominciano a scendere dal mio volto ed io non riesco più a controllarmi. Sto ricominciando a tremare, ma sembra che a nessuno qui importi.
Rev continua a guardare fuori dal finestrino dell'auto e l'amico, fa lo stesso.
C'è solo Brian che continua a fissarmi dallo specchietto retrovisore dell'auto, con uno di quei sorrisi che riescono ad uccidermi dentro.






























NOTE DELL'AUTRICE.
 
BUON ANNO A TUTTI MIEI DOLCISSIMI E CARISSIMI LETTORI!
Bene,  come vedete, ho deciso di aggiornare questa fanfiction dato che me lo avete chiesto in molti.
Se ricordate, vi avevo detto che non l'avrei aggiornata se non dopo la fine della prima ff ma, dato che la prima ff sta per
terminare mi sono presa un pò di tempo per scrivere il terzo capitolo di questa fanfiction.
Mi rendo conto che non è ai livelli di "Criminal Love" ma sto facendo del mio meglio per renderla presentabile e leggibile.
Devo dire, che mi ci è voluta tanta ispirazione per continuarla, quindi se la aggionerò un pò tardi vi chiedo scusa in anticipo dato
che ho tantissime idee ma non sò ancora bene come organizzarle!
Dunque...fatemi sapere se la ff vi sta piacendo e cosa ne pensate di questo terzo capitolo! Sapete che ho a cuore le vostre recensioni!
Anyway lettori belli, io vi saluto con un enorme bacio e vi dò ancora tanti auguri per il nuovo anno!
Al prossimo capitolo meraviglie! <3


-SynysterIsTheWay.







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Capitolo 4
*** 4.Cuori corrotti. ***


4° Cuori corrotti.





 
Il fatto di trovarci al buio non significa che la stanza sia vuota, ma solo che bisogna aspettare che si accenda la luce.
(Massimo Gramellini)






E' così brutto per me rietrare in questo squallido "sotterraneo" ed osservare il buio della notte da una finestrina ricoperta da
alcune sbarre.
E' come stare in prigione e la cosa non fa altro che peggiorare il mio stato d'animo. Ieri notte, sono stata sbattuta qui dentro, dopo aver urigliato per
ore ciò che il Signor Edwards e Brian continuavano a dirsi.
Da quel che ho capito, mi stanno utilizzando per poter ricattare i miei genitori e ricevere dei soldi da loro stessi ogni fine settimana.
Se un fine settimana i miei genitori non riuscissero a pagare, io verrò uccisa da Gates stesso.
Sentire quelle parole ieri, mi ha resa profondamente debole ed impotente.
Ma di cosa mi preoccupo alla fine? I miei genitori sono ricchi ed aristocratici quindi riusciranno a pagare fin quando servirà. Spero solo che la cosa
un giorno possa concludersi...non voglio invecchiare qui dentro.
Oddio, non voglio neanche pensarci!
Ricordo ancora che ieri, dopo esser arrivata qui, Brian provò a darmi un altro sonnifero che buttai giù all'istante. Speravo di non risvegliarmi
più ed invece sono ancora qui, osservando il buio intorno a me.
Ringrazio mentalmente Linda, per aver messo in valigia la mia amatissima copertina di seta rosa che mi fu regalata dalla signora Waibet.
Sentendomi quasi soffocare qui dentro, decido di alzarmi dal pavimento ed uscire. Per fortuna, qualcuno deve essersi dimenticato di chiudere
la porta di questo lurido posto, dandomi la possibilità di guardarmi intorno.
Aprendo la porta della camera in cui mi hanno collocata, provo ad "evadere" nella speranza di non esser vista da nessuno.
Uscita dalla camera, mi ritrovo ancora in questa sottospecie di sotterraneo che sembra proprio esser andato a male. Polvere ovunque, tanto buio e delle scale.
E' un posto diverso da quello in cui mi risvegliai la prima volta...
Con decisione, salgo le scale ritrovandomi poi dinanzi ad una porta in legno. 
La apro, portando la mia testa a destra e a sinistra per guardarmi intorno. La casa in cui mi ritrovo sembra esser davvero enorme.
Corro via dal sotterraneo, guardandomi ancora intorno.
Attraverso un corridoio lungo nella speranza di poter uscire da questo posto che non appartiene minimamente alla mia classe sociale. 
Tra la paura e l'ansia, comincio a correre ritrovandomi in questa villa che ha anche più corridoi della mia. 
Ben presto, porto la mia spalla contro il muro, vedendo quel solito nanetto, parlare animatamente con dei ragazzi che non credo di aver mai visto in vita
mia.
Che questo sia il luogo in cui si nascondono tutti i criminali?
Portandomi una mano sulla fronte, riesco a scorgere una porta aperta per metà, situata proprio dinanzi a me. Facendo il meno rumore possibile, esco dalla porta
ritrovandomi fuori dalla villa che sembra esser davvero maestosa.
Correndo a più non posso per i giardini della villa, questa volta, scorgo un auto. Peccato che accanto al veicolo ci sia Zacky che sta parlando animatamente
con il nanetto.
Da dove è sbucato? Ma non stava parlando con altri ragazzi, poco fa?
Respirando a fatica, sento il mio stesso cuore battere forte. 
Prendendo coraggio, provo ad avvicinarmi all'auto sentendo poi i discorsi tra i due.
-Allora Johnny, che fai, non vieni?- Domanda Zacky al nanetto di cui ho finalmente scoperto il nome.
-Si, dò un'ultima occhiata all'abitazione e alla puttana e vi raggiungo.-
Che stiano tornando in città? Forse questa è l'occasione buona per scappare.
I due si allontanano all'improvviso e sono sicura che stanno per andare nel sotterraneo nella speranza di ritrovarmi lì.
Eh no...questa volta, non mi troveranno.
Senza perdere tempo, apro lo sportello dell'auto, entrandovi e nascondendomi sotto i sedili mettendomi addosso tutte le buste nere contenenti delle varie
pistole.
Deglutisco, ritrovandomi a toccare delle armi a dir poco spaventose.
-E adesso, dove cazzo sarà finita?- Sento le urla di Zacky in lontananza.
-Merda! Non voglio neanche immaginare cosa potrebbe fare il signor Edwards!- Sbotta Johnny, questa volta.
-Ed anche Brian! Non posso credere che sia riuscita a scappare...-
-Senti Vee...io resto qui e controllo bene nei dintorni...tu vai al club, informa Brian che saprà sicuramente cosa fare.-
-D'accordo.- 
Dopo questa breve conversazione, Zacky entra nell'auto, sbattendo più volte la testa contro il volante.
Non posso che provare disgusto per un criminale del genere. 
Zacky mette in moto ben presto, scrutando per un pò le buste sui sedili posteriori, ma per fortuna il buio della notte riesce bene a mimetizzarmi.
Un momento...hanno parlato di un "club"?
Vabbè, sono sicura che si sta dirigendo comunque verso la città, quindi non appena saremo arrivati, io stessa ne approfitterò per uscire dall'auto e fuggire
via.































Dopo un bel pò di tempo, vedo Zacky fermare l'auto e tirare in sù lo sterzo.
Uscito dall'auto, Vee si ferma a chiacchierare con una ragazza vestita da vera e propria prostituta minorenne.
Egli non ha ancora chiuso l'auto e così, con la massima tranquillità, apro lo sportello cercando di fare il meno rumore possibile.
Presa dall'ansia, mi nascondo velocemente dietro l'auto per poi osservare il luogo in cui mi trovo.
Ma dove sono finita adesso?
Intorno a me, non c'è nient' altro che auto e questo sembra essere un posto sperduto dal resto del mondo. 
Mi guardo ancora intorno, ritrovandomi poi dinanzi ad un locale a dir poco goffo.
Alcune persone entrano nel locale ed io cerco di divincolarmi, nascondendomi tra alcuni cespugli.
-Si tesoro, mi sei mancata anche tu.- Sento ancora la voce di Zacky e questa volta, anche lui si sta adagiando tra i cespugli tenendo la mano a quella
bionda dai vestiti poco nobili.
Respirando a fondo, corro ancora una volta, sentendo le mie gambe chiedere quasi pietà. Sono così stanca di correre ed ho un bisogno esasperato di 
riposarmi.
Zacky sta venendo ancora una volta verso di me ed io ho solo una cosa da fare per potermi "salvare", ovvero, entrare in questo squallido locale.
Mi faccio coraggio e con velocità entro nel locale, tossendo per la quantità di fumo che continua a rientrarmi nelle narici.
Nauseata da questo luogo a dir poco vomitevole,mi faccio avanti, scrutando con attenzione ogni singolo dettaglio.
Persone ovunque che ballano e che si divertono...alcuni uomini barbuti continuano a scambiarsi affari mentre altri sniffano cocaina sentendosi quasi
al settimo cielo.
Alcuni ragazzi, stanno "ballando" con ragazze abbastanza formose palpandole ovunque senza farsi alcun problema, mentre, al centro della sala ci sono alcune
spogliarelliste che continuano a denudarsi dinanzi ad uomini di almeno una sessantina d'anni.
Comincio a sentirmi male, vedendo poi delle ragazze portarsi degli uomini anziani nei bagni.
Tutto questo è assurdo...per non parlare poi di una mandria di ragazzi che continuano a bere della birra senza controllarsi.
-Oh, ma guarda qui e che bella signorina!- Borbotta improvvisamente un uomo, guardandomi con stupore.
Menomale che ho indossato questo meraviglioso vestitino di "Prada" per dormire...in effetti, non sembra neanche essere un pigiama.
Non rispondo, cercando di allontanarmi ma senza rendermene conto, la mia spalla sbatte contro il torace di un altro ragazzo abbastanza alto da farmi sentire
una nullità.
Rabbrividisco, vedendo il ragazzo prendermi il mento tra le dita e guardarmi con attenzione.
-Mm, sei nuova tesoro? Che dire, sei proprio un bel bocconcino!-
-Mi tolga subito le mani di dosso!- Esclamo, rabbrividendo ancora al contatto delle mani del ragazzo contro il mio volto.
E' un ragazzo alto, con i capelli rossi e gli occhi cerulei. L'uomo invece...avrà una trentina d'anni e continua a guardarmi come un vero e proprio
maniaco.
-Uh, ragazzi e che sventola!- Un altro ragazzo si avvicina ed io mi sento come rinchiusa in una cella. Mi manca il respiro e la musica assordante non
fa altro che peggiorare la situazione.
-Ma come cazzo si è vestita questa!? Ti sei forse persa bocconcino?-
Ancora un altro...ma quanti sono!?
-Io...io...- Non riesco a parlare, sentendo un nodo in gola che non sembra volersi sciogliere.
Avrei voluto urlare, ma ora come ora,non ne ho la capacità...
-Che ne dici di venire con noi tesorino?- 
-Non accetterò mai l'invito subdolo di voi uomini senza cuore!- 

Maledetta me e la mia stessa lingua.
-Oh, però! La ragazzina ha del carattere.- Il rosso mi mette una mano sulla gamba, ed io scalcio, terrorizzata dalla situazione.
Provo a fuggire via, ma due uomini mi prendono, costringendomi a seguirli. 
Urlo con tutte le mie forze, ma neanche uno sparo riuscirebbe a farsi sentire tra la folla,sempre per colpa della musica assordante.
Le luci rosse del locale, continuano a premere nei miei occhi, facendomi venire ancor di più voglia di piangere.
Gli uomini mi tengono stretta le braccia, portandomi poi in una sottospecie di stanza in cui ci sono altri ragazzi che si stanno divertendo a spacciare
droga e a fumare come turchi.
-No! Lasciatemi andare, vi scongiuro! Farò tutto ciò che mi chiederete di fare, ma lasciatemi andare!- Urlo, sentendo la testa diventare sempre più
pesante. 
Gli uomini che fino a poco fa mi tenevano le braccia, adesso stanno ridendo in compagnia dei loro coetanei.
Altri otto ragazzi, sono dinanzi a me e mi guardano come se non avessero mai visto nessun altra donna in tutta la loro vita.
-Oh, ci avete portato proprio una bella puttana stasera!- Ghigna uno di loro, dai capelli neri e con una cicatrice sul volto.
-Avanti tesoro, facci vedere un pò quello che sai fare!- Borbotta il rosso questa volta, spingendomi a terra e provocandomi una caduta atroce.
Comincio ad urlare di dolore ed involontariamente, alcune lacrime rigano il mio volto.
-Ma cosa c'è? Perchè questa puttana non fa il suo sporco lavoro?- Si innervosisce un altro ragazzo, avvicinandosi a me e tirandomi i capelli con forza.
Gemo di dolore anche questa volta, pregando un qualsiasi Dio esistente nell'alto nei cieli.
Non posso credere che tutto questo stia accadendo proprio a me...Frances Williams.
Mi sento come se stessi strisciando nel buio...con la differenza che nessuno possa aiutarmi porgendomi la propria luce.
Sento le loro risate avide, rientrarmi nella mente mentre li vedo avanzare verso di me ed alzarmi dal pavimento.
Uno di loro, il più muscoloso, mi strappa via il vestito ed io giuro di poterne morire.
Uomini senza cuore, stanno provando a strapparmi via anche la dignità.
-Avanti tesorino, che aspetti?- Continua un altro, dandomi uno schiaffo in pieno viso.
Il suono dello schiaffo, mi fa vibrare il cuore, a tal punto da rendermi impotente.
-No! Basta!- Urlo con tutte le mie forze, correndo verso la porta ma senza ricevere buoni risultati.
Gli stessi uomini mi spingono a terra ancora una volta ed io, non credo di aver più alcuna forza per rialzarmi.
Il rosso mi tira ancora una volta i capelli e le mie urla, riescono ad echeggiare nella stanza...ma a nessuno di loro importa.
Delle labbra schifose, contornate da della barba, mi baciano con violenza mentre io stessa continuo a lottare contro me stessa e a piangere a dirotto.
Chiudo le mie labbra senza dar la possibilità all'uomo di far entrare la sua lingua nella mia bocca.
Come possono uomini del genere, far del male ad una ragazza in questo modo? Dov'è il loro essere protettivi? 
La morte mi sta circondando ed io sento ancora le loro risate, provocarmi delle fitte allo stomaco che non dimenticherò facilmente.
Strisciando sul pavimento freddo come il mio corpo, mi ritrovo in un angolino a piangere mentre tutte queste mani provano ancora a rientrare al di sotto del mio
stesso intimo.
Scalcio, urlo, muovo le braccia sferrando pugni contro l'aria...ma tutto questo, non aiuta.
Alcuni ragazzi, mi prendono i polsi tenendomi immobile mentre gli uomini continuano a picchiarmi e a passare le loro lingue sul mio collo.
Non immaginavo che si ci potesse sentire in questo modo quando si perde la dignità ed i propri valori...ed io stanotte, li sto per perdere.
Vorrei aggrapparmi a qualcosa in cui credo, ma adesso, non c'è nessuno che mi porterà via da quest'Inferno.
-Basta con questi cazzo di preliminari! E' ora di godere un pò,principessina del cazzo!- Borbotta l'uomo con la cicatrice, prendendo il mio corpo e sbattendolo
con violenza contro il muro che entra perfettamente in contatto con la mia pelle spoglia.
La mia pelle...solo Dio sà quanto io mi sia stretta stasera nella mia stessa pelle.
-No...ti...ti...ti...prego.- Provo a dire con il fiato sospeso, mentre provo a respirare.
-Dai tesoro, ti prometto che ti piacerà. Dopo di me, passeremo un pò agli altri, okay?-
-No! No!- Urlo per l'ultima volta, mentre vedo il ragazzo spingere in giù la zip dei jeans.
Mi dimeno, beccandomi poi altri due schiaffi che fanno cadere del sangue dalle mie labbra screpolate.
-Non immagini neanche quanto mi facciano impazzire le ragazzine come te...-
Queste parole, mi rientrano in testa, provocandomi un dolore inaudito al petto.
All'improvviso però, la porta della stanza in cui sono rinchiusa con questi "mostri", si apre. L'uomo che mi tiene stretta alla parete, sobbalza, per poi ridere
ancora con gli amici.
Non riesco a voltarmi,sentendo i miei occhi bruciare come non mai. Troppe lacrime...decisamente troppe.
Il ragazzo mi lascia ed io ne approfitto per correre in un angolino della stanza e buttarmi a terra, stringendomi le gambe al petto.
Tremo...tremo di paura.
-Gates! Guarda un pò qui e che bella pollastrella che ci siamo guadagnati stasera!- Urla il rosso, esaltato.
Gates!? Ho sentito bene...?
Mi volto, cercando di respirare con tranquillità, per poi vedere Brian entrare nella stanza in compagnia di Jimmy e Matt.
Brian sposta il suo sguardo contro il mio, uccidendomi con gli occhi. E' infuriato.
-Vi siete divertiti abbastanza?- Sbotta Brian più infastidito che mai, mentre si avvicina a questi ragazzi che stavano per abusare di me.
-A dir la verità Gates, non siamo ancora riusciti a darle il nostro  ricordino!- 
Brian, più serio che mai, dà un pugno in pieno volto al rosso, facendolo cadere a terra.
-Brian, ma sei impazzito!?- Gli sussurra Matt, tenendogli una spalla.
-Portateli fuori. Tutti.- 
-Synyster, ma cosa cazzo ti prende?- Domanda un altro uomo, cercando di tirar sù il rosso.
Alcune goccie di sangue, bagnano il pavimento ed io potrei quasi svenire da un momento all'altro.
-Gates sei sicuro di...-
-Rev. Buttali fuori dal locale.- Ribatte ancora Brian, con gli occhi iniettati di sangue.
Jimmy annuisce questa volta, per poi cacciare via gli uomini dalla stanza con l'aiuto di Matt. Tutti escono dalla stanza ed io credo di aver finalmente trovato la luce.
Strano ma vero...Synyster Gates,l'assassino corrotto...mi ha "salvata" in un certo senso.
Brian ritorna ad incollare i suoi occhi contro i miei, avvicinandosi poi a me. 
Io mi stringo ancor di più in me stessa, coprendomi il più possibile.
Egli si inginocchia dinanzi a me, guardando con attenzione il mio corpo semi-nudo e sorridendo come un vero e proprio pervertito.
-La prossima volta, non credo che avrai tutto questo desiderio di scappare.- Mi sussurra, facendomi battere il cuore a mille.
Perchè mi fa quest'effetto? 
-Non ti conviene tradire un uomo come me piccola.- 
-Io non la conosco...io non posso tradire qualcuno che non conosco.-
-Tu adesso mi appartieni. Sei mia e non sarai mai di nessun altro.-
Non riesco a rispondere, sentendomi stranamente...persa.
-Mia.-
Sussulto, sentendo quel buon profumo di dopobarba mescolato ad un insaziabile odore di birra e sigarette.
Altre lacrime, cadono dal mio viso mentre Brian mi guarda con possessività e tanta rabbia.
-Abbiamo fatto amico.- Borbotta Matt, entrando di nuovo nella camera.
-Bene...prendetela e portatela via.-
Jimmy e Matt si avvicinano a me, porgendomi le loro mani alzandomi dal pavimento.
Mi lascio sollevare da loro, per poi vedere Brian prendere il mio vestitino ormai rovinato, per porgermelo.
Prendo il vestitino e colma di vergogna mi lascio trascinare via da Jimmy e Matt che sorridono con malizia.
Mi sento così male da poter quasi vomitare tutto ciò che ho nel corpo.
Usciti dalla stanza, ci ritroviamo nel bel mezzo del locale. Jimmy mi spinge intimandomi ad uscire dal locale ma io osservo con attenzione Brian
mentre si siede su di un divanetto in compagnia di alcune ragazze più nude che vestite.
Ragazze dai facili costumi...ovvio no?
Degluitisco, vedendolo bere dello spumante con loro e ridere come se non ci fosse un domani. 
-Andiamo!- Mi spinge Matt questa volta, facendomi uscire dal locale e costringendomi ad entrare nella sua auto.
Durante il tragitto, non faccio altro che pensare alle parole che mi ha sussurrato Brian. Io non sono proprio di nessuno...neanche di
un criminale come lui.

























Costretta a restare in questa "gabbia", provo a distendermi su questo materasso di cui non amo neanche il colore bianco, letteralmente
ingiallito.
Piangendo, mi sento rivestita di dolore e tormento sentendo ancora quella nausea pulsare nella mia gola.
Come hanno potuto approfittarsi di me!? Che razza di gente è mai questa?
Ma ora come ora, non sò che fare.
Sò solo che vedere Brian  con quelle ragazze mi ha fatto stranamente male. Sono andata a male...per colpa sua.
La nausea questa volta si fa sentire di più ed io corro verso il bagno situato proprio in questa stessa stanza.
Apro velocemente la porta, rigettando nel water anche l'anima e sentendomi soffocare.
Mi hanno fatta a pezzi.
Posso sembrare forte e scontrosa ma...allo stesso tempo, sono anche tanto fragile. 
Vomitato anche l'anima, ritorno al mio nuovo materasso, piangendo a dirotto senza riuscirmi a controllare fin quando però non sento dei rumori.
Mi stringo in me stessa ancora una volta, vedendo poi una figura aprire la porta ed entrare nella camera in cui sarò costretta a vivere.
Brian sta barcollando dinanzi a me con una bottiglia di "Heineken" tra le mani, un volto infuriato totalmente rosso e gli occhi...anch'essi rossi almeno
quanto il viso.
Non parlo, respirando a fatica e vedendolo avanzare verso di me in un modo che non mi piace per niente.
-Perchè sei scappata?- Mi domanda con la voce di chi deve aver bevuto decisamente troppo.
Impaurita, non riesco neanche a far funzionare la mia lingua acida.
-Rispondimi.- Continua questa volta, con l'odio che gli pulsa negli occhi e senza alcun dubbio...anche nel petto.
Senza rispondere alle sue stesse azioni, Brian mi si avvicina sempre di più facendomi spalmare anche lui contro il muro. Ne ho abbastanza per questa sera,
ma cosa posso fare ora...?
-Non puoi scappare da questo posto. Non fin quando lo dirò io.-
Non credo ora servano le buone maniere...
-Brian tu...sei ubriaco.-
Ed ecco che la sua risata inconfondibile riece a rientrarmi nel cervello.
-Tu non vuoi scappare.-
-Non aspetto altro.-
-Non lo farai.-
-Chi te lo dice?-
-Avevi buone possibilità per uccidermi tempo fa...ma non lo hai fatto.-
-Si può sapere cosa cerchi da me? Io non ho niente che possa servirti!-
-Ricattare la tua famiglia in questo modo, mi offre dei contributi a dir poco utili.-
-Lascia stare la mia famiglia...io devo tornare a casa.-

-Ti ritroverò sempre piccola. Non puoi scappare da me. Sarò la tua stessa ombra se necessario.-
Deglutisco, sentendo il cuore voler quasi fuoriuscire dal mio stesso petto.
Gates prende la pistola per poi portarla contro la mia tempia.
Tremo di paura ma cerco di mantenere il controllo.
-Quanto mi piacerebbe ucciderti...porre fino a tutto questo dolore che ho nel petto.-
Ma di cosa sta parlando...
-Allora fallo...-
Brian si lecca la parte superiore delle labbra, per poi lasciarmi un ultimo sorriso ammaliante ed andare via ancora barcollante.
Non riesco più a capire adesso, cosa mi stia prendendo.
Sto ricominciando a respirare, tenendomi una mano sul petto.
Inconfondibile è ciò che mi fa provare, nonostante non faccia altro che farsi odiare.
Forse però...una cosa l'ho capita...lui mi ha dal cuore...il cuore di un assassino.

































NOTE DELL'AUTRICE.

Ed indovinate un pò? Anche questa ff è tra i più popolari del sito!
Io...non sò cosa dire se non ringraziarvi di cuore per tutto. Siete delle meraviglie e non sto scherzando.
Sinceramente, non sò neanche io come ringraziarvi, davvero!
Per il resto, ecco finalmente il quarto capitolo!In effetti, la storia è un bel pò diversa da Criminal Love...perchè
qui, Brian prova da subito una certa attrazione per la nostra protagonista. Mi rendo conto che forse volevate il Brian un pò
più crudo e cattivo, ma mi sentivo di cambiare.
A mio parere, la storia potrebbe funzionare, ma se non vi piace...potete dirmelo tranquillamente!
Insomma, questa volta, ho deciso di creare più una storia che comunque potrebbe accadere facilmente...ovvero l'amore tra una sottospecie
di "mafioso, terrorista" ed una ragazzina aristocratica. Due mondi diversi, ma i due riuscirebbero ad amarsi più di chiunque altro.
Il problema principale in questa ff però è...proprio il lavoro di Brian che porterà diversi problemi anche nella vita di Fran.
Se non vi dispiace, vorrei ricevere delle vostre recensioni dato che ho bisogno di sapere se la storia vi stia piacendo! Come sapete, ci tengo
molto ai vostri pareri e non vorrei deludere nessuno! 
Come sapete, io sono una "scrittrice" (Per modo di dire lol) Molto indipendente e lascio lavorare per un bel pò la mia fantasia e quando
decido di scrivere una ff ovviamente lo faccio per me stessa ma anche per voi che comunque mi seguite !
Quindi meraviglie, spero che la ff vi stia piacendo e...nulla, al prossimo capitolo se volete!

Un bacio!


-SynysterIsTheWay.
 
 

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Capitolo 5
*** 5.Let it burn under my skin. ***


5° Let it burn under my skin.




 
E fu così che io persi la sua verginità.
(Mino Maccari, Fogli da un taccuino)






I giorni in questo buco nero, sembrano non passar mai.
Mi mancano i miei bambini...mi manca Annie, la mia migliore amica.
Ogni giorno piango, sapendo che probabilmente non riuscirò più ad uscire da questo posto così
assurdo.
Io stessa, non riesco ancora a capire come ho fatto a finire qui,con un gruppo di criminali pronti a tutto pur di 
uccidere qualcuno che non ha saldato l'ultimo debito.
-Colazione.- Rev mi fa sussultare, buttando sul materasso un vassoio colmo di cibo che anche oggi rifiuterò.
E' da un bel pò che non tocco cibo...tutto questo mi sta portando pian piano alla morte fisica.
-Non ho fame.- Rispondo con un pizzico di acidità.
-Cosa cazzo stai cercando di fare!?-
-Niente, ho semplicemente detto che non ho fame.-
-Proprio una principessina del cazzo come te, ci doveva capitare!-
-Liberatemi allora.-
-Senti, è per il tuo bene, davvero...mangia qualcosa almeno.-
-Per il mio bene!?-
-Posso immaginare come ti stia sentendo, hai anche rischiato di esser stuprata la scorsa notte e la cosa mi dispiace.-
-Allora anche i criminali hanno un cuore.-
-Non siamo poi così cattivi come credi.-
-Ne dubito.-
-La vita...ci ha portati a fare delle scelte e poi...oh cazzo, sto davvero raccontando la mia vita ad una stronzetta come te!?-
-Certo che sei strano.-
-Parla quella che dorme con una coperta di seta rosa. C'è qualcosa di un qualche altro colore nella tua valigia?-
Perchè tutto ad un tratto...Jimmy sia diventato così carino nei miei confronti?
All'improvviso però, anche Brian viene a farmi visita.
-Allora, cos'è tutto questo baccano qui?-
-Gates, non vuole mangiare, come la mettiamo adesso?-
-Perchè non vuoi mangiare!?-
-Forse è a dieta.-
-Non sono a dieta! Non  ne ho neanche bisogno!-
-Che cazzo...okay Jimmy...vai, ci penso io a lei.-
-Conto di sentirvi scopare!-
Alle parole di Jimmy, quasi rabbrividisco. Che razza di maniaco è mai questo!
Jimmy se ne va e Brian resta dinanzi a me, a fissarmi come se fossi uno scrigno colmo d'oro.
-Mangia.-
-No.-
-La cosa potrebbe influire sulla tua famiglia.-
-No...ti prego...-
-Allora mangia.-
-Ma io...-
-Tu un cazzo. Mangia.-
-Solo se lascerai in pace la mia famiglia.- Mi alzo velocemente dal materasso scomodo, per poi avvicinarmi con convinzione a Brian che è decisamente
più alto di me.
Che dico, anche uno gnomo sarebbe più alto di me.
-Non sei una ragazza che si arrende facilmente.-
-Per te, tutto questo...potrebbe sembrare uno scherzo, ma per me non lo è. Lascia in pace la mia famiglia...-
-Ed io cosa ci guadagnerei?-

Ci penso sù, sospirando con profondità.
-Me.-
-Cosa dovrei farmene di una ragazzina viziata come te?-
-Sarò tua...solo tua se necessario.-
Per un attimo, vedo gli occhi di Brian risplendere di luce propria. Proprio come le stelle.
Si volta velocemente verso di me, mantenendo il suo sguardo contro il mio.
-Sarò tutto ciò che vorrai...ma lascia in pace la mia famiglia e...i miei bambini.-
-Tu sei già mia.-
Soffoco quasi, sentendomi male.
-Se mi stai tendendo una trappola piccola, sarò io stesso a scavare la tua fossa.-
-No, non c'è nessuna trappola.-
-Lascerò in pace la tua famiglia...ma tu dovrai restare qui per sempre.-
-Per sempre!?-
-Hai sentito bene.-
Il suo modo di volermi...riesce a farmi vibrare il cuore.
-Farai tutto ciò che ti chiederò io di fare...sarai la mia donna.-
-L'amore non si compra.-
-Io non voglio amore. Io non posso amare.-
Sbarro ancora gli occhi, sentendomi una stupida.
Cosa sto facendo?
-Beh piccola, comincia a prepararti perchè stasera abbiamo da fare.-
-C...cosa?-
Un ultimo occhiolino e sento il mondo crollarmi addosso.































Un vestitino nero in pizzo e dei tacchi abbastanza alti, credo dovrebbero bastarmi.
Sto vendendo il mio amore ad un criminale, per salvare la mia famiglia.
Ora, mi ritrovo in quest'auto con Brian e la tentazione di piangere è fin troppa.
-Mi hai promesso di...-
-Lo sò cosa ti ho promesso. Ho parlato col signor Edwards e sapendo che sei la mia donna, non potrà più ricattare
la tua famiglia.-
-Io continuo a non capire.-
-Le donne del nostro clan, sono come sacre. Cosa credevi? Anche noi abbiamo delle regole da seguire.-
-Quindi se io sono la tua donna...-
-Nessuno può toccarti, nessuno può farti del male, nessuno tenterà mai più di metterti le mani addosso. Non proveranno neanche a guardarti
quando sapranno che sei la MIA donna.-
-Tutto questo è assurdo...siete delle persone a dir poco disgustose...-
-Pensala come vuoi.-
-Perchè fai la parte del cattivo se mi stai salvando?-
-In realtà, salvarti in questo modo, non mi dispiace affatto.-
-Perchè desideri così tanto che io sia tua?-
-In qualche modo piccola...mi piaci.-
Sento le mie guancie andare quasi a fuoco. Ma di cosa mi stupisco dopotutto? Gli piaccio solo...quindi il suo è solo un piacere fisico.
Arrivati a destinazione, rabbrividisco, ritrovandomi dinanzi al locale in cui stavo per esser violentata.
-Cosa? Io qui non ci entro!-
-Ti ricordo, che qui comando io.-
Annuisco sconfitta, per poi rabbrividire al contatto con  la mano di Brian che mi tiene la spalla.
Insieme, entriamo nel club ed io credo di poter seriamente soffocare per tutta questa puzza di fumo.
-Qualsiasi cosa accada, ricordati di dire che sei la mia donna.-
-D'accordo.-
All'improvviso però, un cameriere, viene velocemente verso di noi alquanto preoccupato.
-Signor Gates, ci sono delle persone che vorrebbero fare alcuni affari con lei.-
-Bene, dì loro di aspettarmi al mio stesso tavolo...arrivo subito.-
-Riferisco.-
Affari!?
-Okay, non ti muovere da qui. Se necessario, vai da Zacky o da qualcun altro.-
-Si.-
Vedo Brian allontanarsi, per poi sentire il bisogno di sedermi. Mi siedo su di uno sgabello, situato proprio accanto al banco degli alcolici.
-Buonasera signorina, un cocktail?- Mi domanda un uomo barbuto, continuando a pulire con uno straccio dei bicchieri in vetro.
-No, la ringrazio.-
-La ringrazio? Mi dica un pò, cosa ci fa una signorina come lei in questo posto? Non noto tette in bella vista ed il suo vestito è abbastanza
formale.-
-Ha buon occhio lei.-
-Se posso essere indiscreto, le consiglio di uscire da qui appena può. Questo non  è il posto adatto per le "brave ragazze".-
Crede forse di intimorirmi?
-Non credo di aver bisogno del badante signore...ho diciotto anni e sò badare a me stessa anche da sola.-
-Lo vedo...ma qui, non le servirà usare la lingua in questo modo. Qualcuno potrebbe pensare di...-
-Sono la fidanzata di Gates.-
-Che cosa? Synyster Gates che si fidanza? Andiamo ragazzina, nessuno ti crederebbe mai. Anche io stento a crederci.-
-Perchè mai?-
-Lo sanno tutti...Gates non è il tipo da "fidanzamento" non sò se mi spiego...-
Inarco un sopracciglio, stando attenta a non poggiare i gomiti sul banco in cui avranno bevuto milioni di persone.
-Lui ha altro per la testa ed è un uomo conosciuto da tutti e ben rispettato. Nessuno si mette contro di lui, neanche l'FBI.-
-E' così temuto?-

-Non capisco neanche perchè te ne sto parlando ma...mi sembri una ragazza apposto.-
-Lo sono e se non le dispiace, vorrei sapere di più sul conto di Gates e dei suoi scimpanzè.-
-Questa è bella...se ti riferisci a Rev e a gli altri, ti posso assicurare che sono tutti amici da fin troppo tempo. Erano piccoli e ognuno di loro
ha avuto delle situazioni familiari piuttosto difficili e tragiche. Sono bravi ragazzi infondo... non abusano di droghe, bensì preferiscono venderla sotto
l'ordine del loro capo...-
-Il signor Edwards?-
-Esatto. Lui ha salvato Brian quando era molto piccolo e l'ha fatto diventare chi è oggi...e dopo di lui, si è occupato degli altri. Erano piccoli e 
hanno cominciato da subito ad entrare nel giro.-
Tutto questo è a dir poco assurdo...
-Lo vedi questo locale? E' di Brian...ormai, è lui che gestisce il lavoro di tutti quando il signor Edwards ha ben altro da fare...e con lui, anche Vee, Rev,
Shads e Christ danno un contributo. Sono amici da anni ormai e si vogliono bene come fratelli...nessuno è più importante dell'altro.-
-E' un'indecenza vivere in questo modo...uccidendo e...-
-Sono stati cresciuti così. Ahimè, sesso, droga, fumo, alchool,armi, soldi, feste...queste cose fanno parte della loro vita quotidiana. Se vai in giro a 
chiedere di Synyster Gates o degli Avenged Sevenfold, chiunque...cadrebbe ai tuoi piedi senza far troppe domande.-
-Tuttavia, non vedo perchè nessuno potrebbe credermi...-
-Se lo utilizza per salvarsi,signorina, va bene. Ma deve sapere che Brian non ha mai  avuto fidanzate...bensì...amiche di letto.-
Sento una pesantezza al cuore,assurda, ascoltando queste parole. Perchè fa così male? Perchè mi sento come se qualcuno mi avesse appena pugnalata alle spalle?
Sentendomi gli occhi pizzicare, mi volto verso Brian, vedendolo toccare con un dito la pancia nuda di una bionda mentre lui stesso continua a parlare
con altri uomini.
Dovrei stargli lontana, eppure non ci riesco. Lui uccide...e lo fa solo per divertimento. 
Mi volto ancora, vedendo poi gli altri divertirsi come idioti attorno a delle spogliarelliste che non fanno altro che vendere il proprio corpo.
-Tutto bene signorina?- Mi domanda ancora l'uomo barbuto, osservandomi.
-Signorina Williams, se non le dispiace.-
-Come preferisce...-
-Hey Dave, un goccio di Bronx!- All'improvviso, un ragazzo riccio, abbastanza alto, ordina una bevanda all'uomo barbuto di cui ho appena scoperto
il nome.
-Arriva subito Trav.-
Sento lo sguardo del riccio, scrutare ogni mia mossa, ma faccio finta di niente.
-E tu saresti?-
Ma possibile che qui dentro siano tutti uguali? 
-Non sà che è da scostumati dare del "tu" ad una signorina?-
Il riccio mi guarda divertito, mostrandomi un sorriso a trentadue denti.
-Oh, mi perdoni madame, posso offrirle qualcosa da bere per farmi perdonare?- Mi risponde il ragazzo, con sguardo ammaliante.
Sto al gioco.
-No, la ringrazio ma non bevo alcolici.-
-Oh, non volevo sembrare un villano madame.-
-Non si preoccupi.-
-Sei proprio un bel tipo...si, sei carina.-
-Avrei potuto dire la stessa cosa di lei se non avesse deciso ben presto di abolire il "tu" dalla nostra conversazione.-
-E hai anche carattere...Travis Turf, incantanto.- Il riccio mi prende la mano, per poi baciarla.
Lui si che è un vero gentiluomo...!
-Frances Williams, lieta di conoscerla.- 
-Ecco a te Trav, il solito Bronx.- Annuncia Dave poi, posizionando il bicchiere colmo di alchool, sul bancone.
-Grazie Dave...ritornando a te invece...cosa ci fa una bella signorina in questo locale? Ti ha invitata qualcuno?-
Da quel che ho capito, ha deciso di non utilizzare più i suoi modi da gentiluomo.
-Sono qui con il mio...ehm...fidanzato.- 
E' così strano pronunciare questa parola, sapendo che è riferita a Brian...
-Oh, probabilmente lo conosco...chi è ?-
-Gates.-
Il riccio tossisce, dopo aver bevuto un pò del suo cocktail.
-Questa è bella, hai sentito Dave? Questa bella signorina dice di essere la fidanzata di Syn.-
Dave ride, adagiando ancora quello stupido straccio contro quei bicchieri.
Perchè nessuno mi crede? Le parole di Brian erano chiare...
-Forse non sai che Syn è un uomo da una scopata e via.-
E così è vero...lui si sta solo divertendo...ma perchè allora ha accettato le mie condizioni?
-Problemi qui?- La voce di Brian, mi fa sussultare. 
Quasi cado dallo sgabello, vedendolo poi avvicinarsi a me e lasciarmi un bacio sulla guancia.
-Oh no Gates...nessun problema...stavo solo parlando con questa fanciulla.-
-Non ti hanno insegnato di non fare il cazzone con le donne degli altri?-
-Allora è vero...Synyster Gates ha deciso di stabilirsi.-
-Lascia in pace la mia donna Trav...te ne puoi fare quante ne vuoi qui dentro.-
-Seguirò il tuo consiglio amico...ciao dolcezza.-
Travis mi lancia un ultimo occhiolino, per poi allontanarsi da noi con il suo cocktail tra le mani.
-Ti ha infastidita?-
-No.-
-Ti ha fatto qualche domanda personale?-
-No!-

-Devi stare lontana dagli altri uomini.-
-Ma cosa ti prende adesso?-
-Non  voglio che tu stia troppo in contatto con queste persone...ti avevo detto di aspettarmi all'ingresso.-
-Non posso restare in piedi per tutto il tempo o mi verranno le vesciche! E poi, non stavo facendo nulla di male.-
-Per me si.- Mi risponde Brian con acidità, prendendomi poi un polso.
Io mi allontano velocemente da lui, senza dargli la possibilità di afferrarmi.
-Se tu non mi avessi lasciata lì da sola non sarei andata al banco.- Provo a dire, rendendomi conto di quanto io stia diventando
gelosa in questo preciso istante.
-Avevo da fare.-
-Ho notato, sai? Le altre persone  non ci hanno neanche creduto a tutta questa messa in scena e sai perchè? Perchè sei un...un...-
-Dillo. Cosa sono?- Brian porta i suoi occhi contro i miei senza darmi alcun motivo per insultarlo.
Il modo in cui mi sta guardando è così dolce che faccio quasi fatica a respirare.
-Un...-
Brian mi bacia improvvisamente, sotto gli occhi di tutte le persone presenti in questo locale. Per un attimo, sbarro gli occhi, ma poi...terribilmente
presa da questo meraviglioso assaggio, mi lascio andare.
Mi sono appena morte le parole in bocca, ma stranamente, non me ne dispiace.
Come può un semplice uomo, trasmettermi tutte queste emozioni con un solo bacio? Ancora non riesco a capirlo, ma sò per certo che lui ha
qualcosa di speciale. Qualcosa che gli altri non hanno. Qualcosa che lo rende terribilmente perfetto nella sua imperfezione.
Devo essermi proprio bevuta il cervello...
Le labbra di Gates si allontanano per un pò dalle mie, dandomi la possibilità finalmente di respirare un pò.
-Andiamo...- Mi sussurra lui infine, sempre con quel suo spirito ribelle, portandomi fuori dal locale.
Entriamo in auto ed io sentendomi un pò stordita, decido di restare in silenzio.
Ogni tanto, sento lo sguardo di Gates posarsi contro il mio, ma anche lui resta in silenzio durante tutto il tragitto.
-Ma dove siamo?- Domando confusa, mentre osservo la meravigliosa villetta con piscina, dinanzi ai miei occhi. Sembra essere anche più
grande della mia.
-Ti ho già detto che odio le persone che fanno troppe domande.- Ed eccolo ritornato il Gates terrorista di sempre.
Scendo dall'auto, seguendo Brian  mentre si avvicina alla porta della maestosa villa bianca.
Entrando nell'abitazione, mi rendo perfettamente conto del fatto che la mia villa di proprietà non può essere minimamente paragonata a questa.
Scale a chiocciola ovunque, un'enorme entrata ed un salotto ancor di più grande del mio, contornato da caminetto ed una biblioteca ben allestita.
Sbarro gli occhi, vedendo poi Brian accendere il caminetto.
-Non ci vorrà molto per riscaldare l'ambiente.-
-Ma...è bellissima...- 
Possibile che questo sporco lavoro riesca ad offrirgli certi privilegi?
-Io vado a farmi una doccia. Tu...resta qui.- 
Annuisco come un cagnolino alle sue parole e questa volta, mi riprometto di dargli ascolto.
Lui si allontana, salendo le scale.
Io mi guardo ancora intorno, ammirando la bellezza di questo posto. 
Che lui abiti qui? Allora, quel luogo in cui avevo visto tutti quei criminali ed in  cui ero stata imprigionata era una sottospecie di "base segreta".
Ma io non ce la faccio.
Presa dalla curiosità, comincio a perlustrare ogni angolo della casa, salendo le scale a chiocciola ed addentrandomi nelle varie stanze.
Velocemente, apro l'ultima camera del corridoio, per poi sussultare e tremare come una ragazzina di quindici anni.
Brian è in una vasca termale, ricoperto da bollicine di sapone.
Non aveva detto che doveva farsi una doccia?
Presa dall'imbarazzo del momento, continuo a fissarlo mentre lui stesso non rendendosi conto della mia presenza, resta con la testa inarcata all'insù
e con  gli occhi chiusi.
Probabilmente,starà pensando ad una strategia efficace per liberarsi di me.
Eppure, non posso far altro che ammirare i suoi lineamenti. Quelle labbra a forma di cuore, quel torso scolpito e quelle braccia totalmente ricoperte
da tatuaggi.
Ma questo, non è ciò che mi ha attratta particolarmente di lui. Ciò che mi sta spingendo tra le sue braccia è il modo in cui mi prende, il modo in cui
mi sorride ed i suoi atteggiamenti protettivi che mi tolgono il respiro ogni volta.
Per non parlare poi di quando mi sussurra che sono sua...
Devo esser davvero impazzita a provare un qualcosa per un uomo del genere...un uomo...senza cuore.
Senza rispondere alle mie azioni, mi avvicino alla vasca termale,abbastanza grande, e comincio a spogliarmi sentendo il bisogno di saziarmi.
Non ce la faccio più di vivere con questo vuoto al petto.
Vuole fare il cattivo...ma con me, non ci è mai riuscito del tutto.
Butto il mio vestitino in pizzo sul pavimento, disfandomi poi dei tacchi ed entrando nell'acqua bollente.
Ricoperta dalla schiuma, mi avvicino con lentezza al corpo di Brian, posando le mie labbra sulle sue.
Chiudo gli occhi e la mia mano si posiziona d'istinto sulla sua guancia.
Lui non sembra esser dispiaciuto di questa situazione e riesco a sentire perfettamente le sue dita che continuano a segnare delle linee sulla mia schiena.
Il bacio diventa sempre più soffocante ma ben presto, Brian mi porta contro lo spigolo della vasca, riprendendo a baciarmi con passione.
Respiro a fatica, sentendo il mio cuore battere con velocità contro il suo.
Non ho mai voluto un ragazzo nella mia vita, più di quanto voglio lui.








































NOTE DELL'AUTRICE.


Buona domenica lettori!
Ebbene si, come vedete ho appena pubblicato il quinto capitolo (?)
Siete felici? Beh, io non lo sarei dato che non vi siete persi niente di chè apparte il travolgimento
sentimentale sia da parte di Fran che da parte di Brian.
Ovviamente, come avete capito, per Brian è stato un affare stare alle condizioni di Fran dato che sin dall'inizio
ha sempre voluto che Fran dovesse esser sua e quindi l'aristocratica ha utilizzato la situazione a suo vantaggio.
Per salvare la sua famiglia ed i bambini dell'orfanotrofio avrebbe fatto questo ed altro.
Bene...come sempre aspetto le vostre recensioni e...si, al prossimo capitolo meraviglie! <3


P.S Se volete sapere quando aggiorno le ff, vi basta andare sul mio profilo twitter : @GatesIsTheWay.

Un bacio ...


-SynysterIsTheWay.




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Capitolo 6
*** 6. I'm yours. ***


6° I'm yours.






 
Ci sono cose che non puoi vedere con gli occhi: devi vederle con il cuore e questo non è facile.
(Sergio Bambarén)






Apro gli occhi, ritrovandomi su di un letto che come già immagino, non è il mio.
Questa volta però, mi ritrovo su di un letto anche migliore del mio solito a baldacchino.
E' un letto matrimoniale e tutto ciò che vedo al mio risveglio, sono delle mura di un bianco avorio e degli oggetti
a dir poco maestosi che mi circondano.
Mi sono appena risvegliata in una camera da letto che pur non appartenendomi, sembra rispecchiare alla perfezione il mio stile.
Mi strofino gli occhi, ricordando ciò che è accaduto ieri notte. 
Sorrido come una stupida, toccandomi le labbra che hanno baciato per ore quelle di Brian. 
Stranamente soddisfatta, riporto la mia testa contro il cuscino, restando con il mio solito sguardo sognante...ma qualcosa, non và.
Per quanto morbido possa essere il cuscino, provo a spostarlo via intravedendo un qualcosa proprio al di sotto di esso.
Sposto il cuscino con decisione, trovandovo una pistola sul materasso, dopo aver spostato via il cuscino.
Prendo l'arma tra le mani, sospirando con preoccupazione. 
Perchè Brian nasconde una pistola, sotto al cuscino?
Ah...quasi dimenticavo che sono andata a letto con un criminale.
E' un uomo che uccide. Un uomo corrotto. Un uomo che non ha pietà. 
Improvvisamente però, la porta della camera si apre ma i miei occhi smettono di brillare vedendovi entrare una donna sulla cinquantina.
-Oh, mi scusi signorina, credevo non ci fosse nessuno...- Dice la donna, con alcuni arnesi tra le mani.
Ad occhio e croce, scommetto che dovrebbe essere una domestica.
-Oh...ma no, non si preoccupi...- Rispondo con tranquillità, rendendomi conto solo ora di essere ancora in intimo.
-Sono la domestica di turno, non le dispiace vero se metto un pò in ordine?-
-Ma no, si figuri...-
-Bene...avrò detto più di otto volte al signor Gates di non mettere in disordine l'intera casa e non mi ha mai dato ascolto.-
-Dev'essere un ragazzo...abbastanza testardo.-
-Lo è sempre stato, signorina!-
-Beh...allora la lascio svolgere il suo lavoro...- Borbotto infine, scendendo dal letto.
-Ma non si preoccupi signorina, ormai ci sono abituata.-
-Come?- Mi volto verso la donna, con il cuore in gola.
-Sempre la stessa storia...sempre le stesse donne. Haner non cambierà mai.-
-Haner?-
-E' il suo cognome...o almeno, il suo vero cognome.-
-Diceva su...Brian?-
-Che non cambierà mai. E'un uomo affascinante, rispettato da tutti...nessuno oserebbe mai complottare contro di lui ed i suoi migliori amici...loro
sono persone da cui è meglio stare lontani.-
-...Già.-
-Fanno i loro comodi con le ragazzine per poi piantarle e cercarsene una nuova al solito club...poi, quando si sono stancati, affogano con sè stessi
nell'alchool.-

Delle lacrime scorrono dal mio viso, facendomi sentire ancora più stupida di quanto io già lo sia.
Ma di cosa mi stupisco? Lui vuole solo una cosa specifica da me...sono sua solo perchè lo fa sentire bene sottomettere una ragazza.
Comincio a singhiozzare e la domestica questa volta, mi osserva con attenzione.
-Oh...cara...cosa le prende adesso? Non si sente bene?- Mi sussurra la donna, avvicinandosi a me.
Non riesco a rispondere, tremando a più non posso.
-Vuole che le prepari una tazza di thè caldo?-
-No, la ringrazio...sto bene adesso.- Rispondo, asciugandomi le lacrime con una mano.
Senza dire altro, vado in bagno facendomi una doccia veloce e vestendomi dopo aver visto che qualcuno deve aver portato la mia valigia fin qui.
Scendo dalle scale a chiocciola, andando verso il salotto e ritrovandomi dinanzi agli occhi quattro ragazzi che sembrano divertirsi giocando con dei videogiochi.
-Oh cazzo Matt! Sarà la quinta partita che vinci!- Urla Jimmy, rivolgendosi a Matt che continua a guardare lo schermo della televisione come 
stregato.
Gli altri ridono ma i loro sorrisi si spengono, vedendomi entrare nel salotto.
-Oh, ti sei svegliata.- Borbotta Zacky, rivolgendosi a me.
Non ci sto capendo niente...
-Forse ha visto un fantasma!- Continua quel Christ, prendendomi in giro.
-Birra?- Mi domanda Jimmy, porgendomi una bottiglia di birra.
Ma per chi mi hanno preso?
Faccio una smorfia, per poi osservare l'angolo in cui sono riposti alcuni libri.
-Come stai?- Zacky stranemente mi si avvicina e la cosa non fa altro che preoccuparmi.
-Dov'è il trucco?-
-Quale trucco?-
-Perchè all'improvviso siete così carini e gentili con me?-
-Perchè adesso sei la donna del nostro migliore amico...-
-Ti sembra una risposta adeguata? Io non sono la donna di nessuno...-
-Questo significa che i tuoi genitori faranno un bel viaggetto.-
-Se sono la sua donna è solo per salvare la mia famiglia.-
-Giusto. Ma chi tradisce Gates tradisce tutti noi.-
-Cos'è, una specie di inno?-
-Si, una sottospecie...comunque sia, Brian  ci ha chiesto di dirci che...tornerà stasera.-
-Perchè, adesso dov'è?-
-Non credo sarebbe prudente dirtelo.-
-Siete assurdi.-
-Tra un pò dobbiamo raggiungerlo. Volevamo assicurarci che qui fosse tutto apposto.-
-Sto alla grande, adesso potete tornarvene nel vostro giro di alchool e prostitute.- 
Zacky mi guarda per una frazione di secondi, allontanandosi da me con un sorrisino che non mi piace per niente.
Gli altri si voltano verso di me ma io li ignoro, correndo verso un bagno più vicino e piangendo a dirotto.
Ora che sò di non poter più stare con la mia famiglia...capisco quanti sacrifici avranno fatto per me. Solo ora, me ne rendo conto dopo che li
ho maltrattati per anni. Hanno lavorato sodo per crescermi al meglio...ed ora, non potrò più rivederli. Sono costretta ad entrare in contatto
con persone che non mi appartengono...con persone che non potranno mai capire quanto io stia soffrendo in questo momento.
E poi c'è Brian...colui che mi ha già uccisa dentro, senza rendersene neanche conto.































Non riesco a dormire, osservando ancora una volta il cancello d'entrata della villa,fuori dalla finestra.
L'auto di Brian non c'è e lui...beh lui...si starà divertendo con  qualche bella spogliarellista.
Eppure, non faccio altro che aspettarlo. Dopo tutte le lacrime che ho lasciato scivolare dal mio viso oggi, non riesco neanche più a capire
chi sono.
Pensando a lui, mi rivolgo allo specchio situato in questa camera, osservando la mia figura.
Ho gli occhi lucidi e le guancie sono tutte arrossate.
Oh mio Dio.
No, non posso essermi innamorata di lui. Questo è...assurdo.
Sconvolta, sento finalmente il rumore di un auto in lontananza ed il cancello della villa che comincia a chiudersi,cigolante.
Con velocità, scendo dalle solite scale e mi avvicino all'entrata osservando poi la porta sbattere con prepotenza.
-Sei ancora sveglia?- La voce calda di Brian, mi fa sussultare ma vedere il suo volto ricoperto da alcuni graffi e colmo di sangue, mi fa spaventare.
Anche Jimmy e gli altri, hanno i vestiti sporchi di sangue e sono ridotti piuttosto male.
-Johnny, respira!- Borbotta Matt e solo ora mi sono resa conto della situazione.
Johnny, il ragazzo più basso, è disteso sul divano e sta cacciando del sangue dalla bocca.
-Cosa sta succedendo qui...?- Domando, ritrovandomi quasi sul punto di svenire.
-Fran, torna in camera.- Ribatte Brian, spingendomi via, ma io non mi arrendo.
-Brian, dimmi cosa sta succedendo qui!-
-Fran, stanne fuori okay?- Mi urla contro Brian, spingendomi ancora nella speranza che io possa salire le scale alle mie spalle.
-Cosa avete fatto? Che cosa...-
-Frances cazzo, tornatene in quella cazzo di camera e stanne fuori! Resta fuori dalla mia vita.-
Sento gli occhi pizzicarmi più che mai, mentre vedo Brian allontanarsi da me contraendo la mascella.
-Avanti Christ, tieni duro! Pensa a tutte quelle belle donne che ti farai quando ce l'avrai fatta.- Dice Jimmy questa volta, sorridendo all'amico
che  non riesce a rispondere.
-Cazzo, sei salvo per un pelo amico...menomale che ti sei ricordato del giubbotto anti proiettile!- Esclama Zacky, dando alcuni schiaffetti sul viso
di Johnny per farlo riprendere.
-Non è nulla di grave Christ, adesso ti portiamo in ospedale. Ha ragione Jimmy, tieni duro, pensa a tutte le belle spogliarelliste che sarai in 
grado di scoparti.- Borbotta Gates cercando di far sorridere l'amico che purtroppo non ci riesce.
Johnny continua a sputare sangue e la cosa non sembra migliorare.
-No amico, non lasciarmi.- Urla Brian, fuori di sè, mentre continua a stringere la mano di Christ.
Non avevo mai visto Brian così disperato...
Senza perdere tempo, corro verso il bagno nella speranza di potervi ritrovare un kit medico.
Butto a terra tutti i vari scaffali, ritrovandomi poi una valigetta tipica del pronto soccorso. La prendo e torno verso il salotto
vedendo Jimmy e gli altri disperarsi.
-Fatemi passare!- Urlo facendomi spazio tra Matt e Jimmy.
-Fran, ti avevo detto di...-
-Stai zitto Brian.- Ribatto con un tono di voce che non mi appartiene.
Brian non risponde e gli altri mi osservano mentre apro la valigetta e provo a curare Christ.
Tempo fa, i miei genitori mi costrinsero a partecipare ad un corso privato di medicina e da lì, imparai tante cose sul mestiere anche se, diventare
una dottoressa non è mai stato nei miei piani.
Loro mi costrinsero perchè dicevano che sarebbe stata una cosa importante per il futuro dato che anche mia madre si è laureata in questo settore.
Riesco ad aiutare Johnny e lui, ben presto, si addormenta.
Gli altri mi osservano come pietrificati.
-Bene...adesso mi occuperò di voi.- Sospiro, indicando Matt che è stato ferito ad una gamba. Per fortuna, nulla di grave.
Dopo averli medicati tutti, ripongo tutto l'occorrente nella valigetta sospirando con tranquillità.
-Cazzo ragazzina...ci sai fare!- Mi dice Jimmy, più esaltato che mai.
-Dov'è che hai imparato?- Mi domanda poi Matt, con curiosità.
-I miei hanno sempre voluto che io mi laureassi in medicina...- Rispondo, portandomi una mano sulla fronte.
E' stata dura ma sono riuscita ad aiutarli anche se...non credo lo meritassero.
Brian mi ha osservata per tutto il tempo, ma non ha voluto che io lo medicassi...
La testa comincia ben presto a girarmi, così decido di salire al piano superiore e rintanarmi nella solita camera da letto.
Chiudo la porta, buttandomi a peso morto sul letto e sentendomi quasi mancare.
Posizionando la testa sul cuscino, comincio a piangere, annegando una parte di me nelle mie stesse lacrime.
Non sò perchè adesso sto piangendo ma...sono scossa. Tutta questa situazione, non fa altro che lacerarmi dentro.
Non dev'esser facile neanche per loro.
Vedere ogni giorno un amico, ritrovarsi in fin di vita non dev'essere il massimo.
Per un attimo però, sento la porta della camera aprirsi, ma non ho il coraggio di voltarmi. Resto distesa ad un lato del letto, sentendo altre
lacrime rigarmi il volto.
Non avevo mai pianto in questo modo...non per qualcuno.
Sento un corpo caldo, aderire al mio e delle enormi braccia tatuate, circondare metà del mio corpo.
Le sue mani, continuano ad accarezzarmi il braccio e le sue labbra, non fanno altro che baciare la mia tempia.
Perchè con lui funziona così...è un alternanza continua tra l'Inferno ed il Paradiso.
-Non odiarmi.- Mi sussurra Brian lievemente, smettendo questa volta di aderire le sue labbra contro la mia pelle.
Ed ora...dove la trovo la forza di rispondergli?
Io sono sempre stata la sua piccola...non mi aveva mai chiamata Fran prima d'ora.
Mi mordo le labbra, continuando a piangere come una bambina. 
-Ti sei divertito abbastanza stasera?-
Brian mi guarda con un espressione buffa ma confusa.
-Non sono una delle tue prostitute.- 
-Non voglio che tu lo sia.-
-...-
-Piccola...tu...mi piaci.-
-E' solo questo vero?-
-Cosa vuoi che ti dica?-
-Niente. Non devi dirmi assolutamente niente Brian. Io voglio tornare a casa.-
-Abbiamo un patto.-
-Non puoi constringermi...-
-Si che posso. Quando dico che sei mia, non scherzo.-
-Io ho bisogno di tornare dai miei bimbi e dalla mia famiglia.-
-Quei cazzo di mocciosi resisteranno.-
-Ma cosa ne puoi sapere tu dell'amore? Dell'amore che quei piccoli angeli mi donano in ogni istante della mia esistenza?-
-Solitamente, preferisco far del male alle persone che mi tradiscono.-
-Questo non è tradire...questa è libertà.-
Brian come scosso, si posiziona sopra di me, senza darmi l'opportunità di dimenarmi.
Egli mi punta una pistola sul petto ed io ricomincio a tremare. Perchè è così...violento?
-Credevo che per te contasse quello...quello che c'è stato tra di noi ieri notte.- Balbetto tra le lacrime, tenendogli la mano che ha impugnato
la pistola.
Brian non mi risponde, incenerendomi con un solo sguardo. 
I suoi occhi...così profondi, non fanno altro che rompere un pezzo di me.
-Sapevo che saresti stata un problema sin dall'inizio.- Borbotta Brian, penetrandomi con gli occhi.
-Potrei essere tua per stanotte...-
Brian sorride, rubandomi il cuore e tutto ciò che ne resta di me.
-E se ne volessi ancora?- 
La sua domanda, mi rende una povera illusa. 
E' così incasinato...glielo si legge negli occhi.
Brian lancia ben presto la pistola a terra, baciandomi come solo lui sà fare.
Finalmente sazia dei suoi baci, insieme, ci lasciamo andare in un momento di passione che ci porterà insieme al patibolo...































NOTE DELL'AUTRICE.

Ma buonsalve a tutti miei meravigliosi lettori!
Eccomi qui con un nuovissimo aggiornamento! Okay, se la ff non vi piace,
vi dò l'opportunità di lanciarmi i pomodori, le patate, un secchio d'acqua, un calzino (?) addosso!
Si, vi capirei!
Bene, detto questo, come vedete...la situazione diventa sempre più stabile ed i Sevenfold sono già più 
carini con Frances sapendo che è la donna del loro migliore amico.
(Ma perchè vi sto spiegando cose già ovvie!? Bah, capitemi XD )
Apparte questo, vi consiglio apertamente di dare un'occhiata al profilo di
"VengenzIsMyLife"
Perchè merita davvero. Aggiorna in fretta e sta scrivendo una ff meravigliosa che a me fa sempre perdere qualche battito cardiaco.
Questo è il link della storia : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2389680&i=1

Insomma, io penso che se siamo davvero una famiglia, dobbiamo anche aiutarci tra di noi no?
Quindi, vi consiglio ancora di visitare il suo profilo e di lasciarle delle recensioni perchè...si, scrive divinamente secondo 
il mio parere.
Bene meraviglie...aspetto con ansia le vostre recensioni e se notatate che l'immagine d'introduzione al capitolo è cambiata...è perchè
l'altra non riuscivo più a caricarla! Spero vi piaccia!


Un bacio miei dolcissimi lettori che non vi smentite mai. Siete fantastici!



-SynysterIsTheWay.
 

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Capitolo 7
*** 7.Monster. ***


7° Monster.


 
Ero un bambino, cioè uno di quei mostri che gli adulti fabbricano con i loro rimpianti.
(Jean Paul Sartre)











Sta accadendo quello che non deve accadere. Eppure, non riesco a muovermi.
Mi sento come intrappolata tra queste braccia che non sembrano volermi lasciare.
Come avrò fatto a cacciarmi in questa situazione?
Sarà che quando ho incontrato quegli occhi, non ho capito più niente. Mi ha travolta...mi ha portata
in basso per poi risollevarmi.
Con la testa sul suo petto, posso sentire i suoi respiri, riempire i miei. 
Respira forte...mentre dorme beato.
Alzo per un secondo lo sguardo contro il suo, vedendolo immergersi nel mondo dei sogni. Osservare la sua espressione seria mentre dorme però,
lo fa sembrare un bambino.
Quando dorme...è come se abbandonasse per un istante la sua vita da criminale.
Continuo a fissarlo, rendendomi conto di quanto io mi sia spinta con lui e quanto io mi sia lasciata andare.
Dopo averlo fissato per alcuni minuti, mi decido ad alzarmi dal letto, ma la sua mano prende velocemente il mio polso spalmandomi questa volta
sul suo corpo.
In un secondo, mi ritrovo su di lui e vederlo sorridere in questo modo, mi fa sentire la donna più felice dell'intero Universo.
-Dove credi di andare?- Mi domanda con una voce roca, ancora impastata dal sonno.
-A farmi una doccia.- Rispondo con sincerità, ricambiando i suoi sorrisi.
-Non ancora.- Mi sussurra Brian, giocherellando questa volta con la bretella del mio reggiseno.
Lui inizia a baciarmi ed io ricambio i suoi baci vedendolo poi portarmi sotto al suo corpo caldo, che riesce facilmente a riscaldarmi.
Inebriata dal profumo iconfondibile della sua pelle, comincio ad aprire le gambe sapendo di potermi dedicare totalmente a lui.
Brian passa la lingua sulle mie stesse labbra, rendendomi così malata di lui da non poterne più fare a meno.
Tempo fa, mi avrebbe disgustato tutto questo ma adesso...adesso mi rendo conto di quanto io abbia aspettato una persona che mi facesse
provare tali sensazioni.
Improvvisamente però, mentre Brian sta per infilarsi tra le mie gambe, il suono di un cellulare ci fa sussultare.
Brian si sposta velocemente dalle mie labbra, avvicinandosi poi al comodino per poter prendere il cellulare tra le mani.
IL ragazzo fissa il display per un bel pò di tempo mentre io mi limito ad osservarlo.
-Non rispondi?- Gli domando, vedendolo poi prendere un sospiro pronfondo ed accettare la chiamata.
-Che cazzo c'è adesso? Si...okay. Cazzo si. Arrivo.- 
-Chi era?-
-Nessuno.-
-Brian...-
-Che cazzo vuoi anche tu? Ti ho già detto che devi starne fuori.-
-Io volevo solo...-
-Fran, non ho tempo da perdere. Ci vediamo stasera.-
Non rispondo, sentendomi andare in pezzi nel momento in cui vedo Brian rivestirsi velocemente e sbattere la porta della camera alle sue spalle.
Avevo ragione. Le persone non  cambiano...neanche i mostri come lui, cambiano.
Non ho avuto neanche il tempo di dirgli che in realtà, tutto ciò che ci sta accadendo, mi preoccupa. Non ho parlato, ma se solo mi avesse
vista...avrebbe notato tutta la mia sofferenza.
Brian non può scappare da quel mostro...quel mostro che lo rende la persona che non è. Quando mi stringe a sè, io sento che quel mostro che è in lui
può letteralmente distruggersi e morire da un momento all'altro...quando mi tiene con sè,i suoi occhi si addolciscono ed il suo sguardo è profondo.
Deve fuggire da se stesso.
Colma di tristezza nel cuore, mi alzo dal letto e mi vesto velocemente, osservando il paesaggio al di fuori dell'abitazione.
Non c'è nulla qui...è come sentirsi isolati dal mondo intero. Ci sono solo alberi, quercie ed un sentiero avvolto dalla natura.
Sospiro, per poi uscire dalla camera ed aprire la porta d'entrata della villa guardandomi intorno.
C'è qualcosa di strano nell'aria...e non solo. 
Mi guardo ancora intorno, vedendo poi una figura correre verso il sentiero. Che sia Brian? Che sia tornato sui suoi passi? 
Speranzosa, esco definitivamente dalla villa, ritrovandomi all'inizio del sentiero.
-Brian? Sei tu?- Domando con il cuore in gola, provando ad avanzare ma qualcosa di mi dice di non farlo.
Nessuna risposta, ma in cuor mio, sento che avrei fatto meglio a restare dentro casa.
























BRIAN POV'S


Fanculo ai sentimenti del cazzo.
La verità è che...Frances mi piace. Si, mi piace cazzo.
Per quanto mi infastidisca il suo essere una perfettina del cazzo...allo stesso tempo, amo il suo modo di esser femminile
e il suo essere unica.
Perchè parliamone...chi metterebbe mai un vestitino di seta rosa per dormire? La situazione è alquanto strana, ma anche troppo eccitante.
In realtà, quando la vidi la prima volta...sapevo bene a cosa sarei andato incontro. Vidi quegli
occhi. Li vidi brillare di luce propria e da quel momento non sono riuscito più a fermare il mio cuore. 
Ma cazzo, sto sbagliando tutto. Cosa credo di ottenere rinchiudendola in quella villa con me? Che futuro potrò mai darle con la vita che faccio?
Per me quella ragazza è diventata come una droga. Non sò neanche più cosa mi stia prendendo...non mi ero mai sentito così coinvolto per quanto
riguarda i sentimenti ed adesso...non faccio altro che pensare a lei.
Tempo fa, sentivo di avere un buco nel petto...adesso invece, è come se fossi stato riempito.
Lei mi ha riempito, facendomi sentire una persona migliore.
E' strano che io pensi queste cose...devo essermi proprio bevuto il cervello. 
A volte, la tratto male e lo faccio per restare con i piedi a  terra...lei non resterà con me in eterno...ha la sua famiglia e tutti in città
sanno che gli "Avenged Sevenfold" Sono una banda di criminali che spacciano droga ed hanno una grande organizzazione alle spalle.
Ed è proprio così...tutti in città ci conoscono e tutte le persone, costantemente preferiscono cambiare strada quando mi vedono passare.
Molte volte, la polizia ha tentato di fermarci...ma siamo riusciti a corrompere anche i poliziotti.
Abbiamo dei locali di proprietà sparsi un pò ovunque ed è lì che comincia tutto...quando la sera, ci riuniamo nei nostri stessi club 
per poter concludere l'affare migliore e sentirci al centro del mondo essendo i proprietari di vasti possedimenti che non passano di certo
inosservati.
-Gates, a cosa stai pensando?- Mi domanda Jimmy, vedendomi con la testa tra le nuvole.
Si, devo essermi seriamente bevuto il cervello.
-Niente...sto bene James.- Rispondo con tranquillità, osservando poi il signor Edwards che continua a rimproverare un ragazzo che è entrato
da poco nel giro.
Ovviamente noi, siamo i più privilegiati dato che siamo entrati nel giro sin dall'inizio. Quello che sbagliano i nuovi arrivati, noi lo rimettiamo
in ordine, a modo nostro.
L'idea di corrompere i genitori di Fran era davvero ottima ma...i sentimenti hanno preso il sopravvento su tutto ed io sono rimasto fregato.
Tuttavia, adesso, posso assicurarmi che lei non faccia più alcun passo falso con me, perchè se c'è una cosa che mi spaventa...è che lei possa
esser toccata da qualcun altro o che possa scappare da me.
Quarta regola del clan...le donne degli altri, sono come sacre. Nessuno può toccarle, nessuno può fargli del male e nessuno può ricattarle in alcun modo.
Quindi...credo che i suoi bambini ora siano al sicuro...e si, anche la sua famiglia.
A volte, penso di esser stato davvero un coglione ad accettare la sua proposta ma...cazzo se ne vale la pena.
-Quella ragazza...Frances...ieri ha salvato la vita a Christ.- Borbotta Zacky questa volta, dinanzi a me, intento a pulire le sue amabili armi.
Annuisco, vedendo poi Johnny fumare la sua sigaretta senza dire neanche una parola.
-Sei sicuro di quello che stai facendo Gates? Forse quella ragazza sta cercando di incastrarci...- 
-Se le cose cominceranno a bruciarsi, sarà lei a scottarsi. Ho tutto sotto controllo Shads...-
-A te quella ragazzina piace!-
-No, ti sbagli Vee.-
-E dai, vuoi forse dire che non sia vero? Avanti Brian, quella signorina del cazzo ti piace!- Mi sorride Jimmy, mostrandomi un sorriso che non
mi piace per niente.
-A volte, riesco a sentire le sue urla arrivare fino alla mia abitazione!- Ghigna Johnny, ricordandomi del fatto che viviamo tutti in ville
separate ma vicinissime.
E' così...con tutti i soldi che guadagnamo, possiamo permetterci il meglio.
Tutti cominciano a ridere e rido di gusto anche io, bevendo della birra.
-Però cazzo, quella una ragione per fare la stronza la trova sempre.- Continua Matt, intento a pulire le lenti dei suoi occhiali da sole.
-Tu Brian, sei sicuro di quello che stai facendo?-
-Non mi fido del tutto Christ...è vero, ieri ti ha salvato la vita ma...è meglio esser prudenti.-
-Dopotutto Gates...appartenete a due vite completamente diverse. Quella ragazza ti porterà nei casini...-
-Ci avevo pensato anche io Vee...in realtà, non sò ancora cosa fare con lei.-
-Pensaci bene amico...non è adatta alla nostra vita e se sei caduto nella potente sfera dei sentimenti...-
-Io non la amo.-
-Lo spero per te amico.- 
Jimmy mi conosce fin troppo bene e sà capirmi meglio di chiunque altro.
All'improvviso però, il signor Edwards viene verso di noi, più preoccupato che mai.
-Gates...c'è qualcosa che devi sapere.- Mi dice il signor Edwards che è stato il mio padre adottivo in tutti questi anni.
-Ti ascolto...dimmi quello che devo fare e sarà fatto.- Mi alzo dal divanetto su cui ero seduto, per poi vedere il signor Edwards quasi
balbettare.
In realtà, per quanto possa sembrare un pezzo duro...è un uomo abbastanza fifone e goffo.
-Sono i "Waw"...- Il signor Edwards mi porge il telefono.
Accetto la chiamata, più deciso che mai.










-Pronto.-
-Ciao Gates, ti ricordi di me?-
-Come potrei non ricordarmi di te Ash...hai sempre la solita voce alla cazzo.-
-Sempre il solito spiritoso Gates...-
-Sono un uomo pieno di spirito.-
-Credi che non lo sappia?-
-Avanti, cosa cazzo volete questa volta tu e i tuoi scagnozzi del cazzo? Una nuova lotta?-
-No, non credo. Mi complimento, ieri tu e la tua banda di idioti avete fatto fuori due dei miei uomini.-
-Sono entrati nel mio locale e credevano di poter fare
tutto ciò che volevano.Dovresti sapere come va a finire la situazione tra clan quando accadono certe cose...-
-Ma certo che lo sò. Ma adesso basta fare lo spiritoso Gates.-
-Altrimenti che fai? Vieni qui a rompermi il culo?-
-Potrei, si.-
-Tu ed il tuo clan di idioti non mi fate paura...stiamo combattendo questa battaglia da troppi anni, non credi?-
-Io credo che...tra un pò la finirai di parlarmi in questo modo.-
-Altrimenti? Mi minacci? O forse...mandi qualcuno dei tuoi nei miei club? O...probabilmente,
vi sentite inferiori dato che sono anni ormai che la nostra organizzazione riesce a vendere decisamente più di voi.-
-No Gates, nulla di tutto questo...ho qualcosa di migliore per te. Vuoi sentire un pò chi è venuto a farmi compagnia oggi?-
-...Chi...?-

-Brian! Brian...io...mi dispiace Brian!- 
Mi sento morire, sentendo la voce di Fran. Cosa cazzo ci fa lei con loro?
-Brian, tutto bene?- Mi domanda poi Matt, avvicinandosi a me.
Ricomincia la conversazione telefonica ed io sento di poter quasi rompere tutto ciò che ritrovo dinanzi ai miei stessi occhi.
-Cosa cazzo le hai fatto figlio di puttana?- Urlo con rabbia, sentendo Ash ridere.
-Per ora niente Gates ma...tra un pò, credo di potermene approfittare. Questa ragazzina non è proprio niente male.-
-Io giuro che se la tocchi io...io...-
-Risparmia il fiato Gates...ci sentiamo tra un pò.-
-Ash! Ash!-
-Brian, non venire! E' una trappola.-
La voce di Fran mi rende debole, ma questo non è il momento di lasciarsi prendere dalla situazione.
Ash riattacca ed io resto immobile con il cellulare tra le mani.
-Allora? Che succede?- Mi domanda il signor Edwards, preoccupato.
-Hanno rapito Frances.- 
Tutti sbarrano gli occhi ed io mi sento totalmente lacerato.
Un qualcosa in me, mi fa capire che io ho ancora bisogno di lei.
Perchè proprio lei!?
-Okay...stanno utilizzando lei per riuscire ad arrivare a noi...regolare. Ma adesso, dovete andare.- 
-Solo sotto il suo comando signor Edwards.- Continua Matt.
-Andate e rompete il culo a quei mocciosi...noi resteremo sempre l'organizzazione migliore.-
Alle parole del signor Edwards, corro verso la mia auto e Jimmy e Zacky mi seguono a ruota.
Entriamo in auto aspettando poi Matt e Johnny che entrino in un'altra.
-Gates, ho preso le armi.-
-Perfetto Rev. Ricordate...niente donne e niente bambini.-
-Come cazzo hanno fatto a trovare la tua villa Gates?-
-Non lo sò Vee...ma Fran dev'essere uscita dalla villa...altrimenti, come avrebbero potuto rapirla?-
-Ovvio...abbiamo tutti installato il sistema di sicurezza!-
-Se solo...le avessi parlato dei "Waw" tutto questo non sarebbe successo...sarebbe stata più attenta.-
-Non è il momento giusto per i sensi di colpa Brian. Andiamo.- Borbotta Jimmy, vedendomi accellerare.
























Ash mi ha chiamato poco fa, dicendomi di farmi ritrovare in una periferia.
La via che mi ha indicato, sembra essere una sottospecie di vicoletto e la cosa non mi spaventa per niente.
Arrivati a destinazione, mi riprometto di nascondere la pistola nei jeans per poi vedere gli altri prepararsi al peggio.
-Fate attenzione.- Sussurro ai miei amici.
-Paura Gates?- Ghigna Johnny, prendendomi in giro.
-Neanche un pò.- Rispondo con convinzione.
Tutti insieme, ci addentriamo nel vicoletto, per poi vedere alcuni ragazzi cominciare a prendere le proprie armi da fuoco.
-Gates, sapevo che saresti venuto.- Borbotta Igor, un altro idiota, tenendo Fran tra le braccia con una pistola puntata sotto al mento.
Io e i ragazzi ci avviciniamo, sapendo di poter parlare ben poco.
Ash non si sarebbe presentato...lo conosco fin troppo bene.
-Se sapevi che sarei venuto, avresti potuto evitare di rapire questa puttana.- Rispondo, sperando che Frances capisca che è tutto un trucco.
-E così, la reputi una puttana?-
-Si. Dai Igor, dovresti conoscermi ormai. Sai bene che non ci guadagno niente a stabilirmi...preferisco scoparmele tutte quanto mi pare e
piace.-

-Allora, non dovrebbe esser triste per te assistere a come me la scoperò io tra un pò.-
Cerco di trattenermi e mantenere il controllo. Solo il pensiero che lui possa metterle le mani addosso, mi fa uscire fuori di senno.
-Fai pure.- 
-Gates io non credo sia...- Mi sussurra Johnny ma io lo zittisco.
Igor improvvisamente, prende uno dei suoi pugnali con il distintivo dei "Waw" sulla lama per poi tagliare via i vestiti di Fran.
Lei continua a piangere ed io non posso fare altro che guardarla.
Vorrei prenderla tra le mie braccia ora...in questo preciso istante e ...fare l'amore con lei.
Dopo un pò di tempo, Igor prova a passarle la lingua sulle labbra ma io, non riesco più a resistere a questa tortura.
-No!- Urlo involontariamente, prendendo la pistola dai jeans e sparando ad uno di loro.
Frances urla ed Igor prende velocemente la sua pistola dopo che io ho dato il via ai miei amici di sparare.
Tutti cominciamo a sparare, tentando di ripararci tra alcuni secchi della spazzatura.
Matt e gli altri si occupano degli scagnozzi mentre io, provo a colpire Igor...riuscendoci in pieno.
Un colpo di pistola diritto in testa e lo stronzo è morto. 
Frances caccia un ultimo urlo, correndo poi verso di me e rintanandosi tra le mie braccia.
Io la stringo forte, cercando di tranquillizzarla anche se questo sangue sulle mie mani e sui miei vestiti non può far altro che peggiorare le cose.
Piange...piange a dirotto ed io la stringo a me, sentendo il bisogno di averla accanto.
-Gates, possiamo andare, sono tutti morti.- Mi annuncia Zacky, venendomi incontro.
-Gli altri dove sono? Qualcuno è stato ferito?- 
-No, stiamo bene apparte Jimmy che sta prendendo a calci uno degli "Waw" nonostante sia già morto.-
-E' sempre stato un amante della vendetta...-
-Già! Adesso, dovremo andare.-
-Fran...stai bene?- Domanda improvvisamente Johnny, correndo verso di noi.
-Eh cazzo Christ giù le mani da lei.- Dico a Johnny, che alza le mani in segno di resa.
-Volevo solo sapere come stava cazzo! Puoi scopartela anche qui se vuoi, a me non mi importa!- 
Zacky comincia a ridere, facendo stranamente ridere anche Frances.
Non l'avevo mai sentita ridere così e la cosa, mi sta folgorando.
-Perchè ride!? Io volevo solo sapere come stava dato che ieri mi ha salvato la vita!- 





























FRANCES POV'S

Ho riso. Io, Frances Williams, dopo tutto questo tempo...sono riuscita a ridere e grazie ad un assassino.
E' ciò che ho pensato tutta la notte, mentre mi ritrovavo spalmata contro il petto di Brian, sentendo le sue mani trattenermi i fianchi
come se avesse paura che potessi fuggire via da un momento all'altro.
Ieri dei ragazzi chiamati "Waw", mi hanno rapita ed io non ho ancora capito cosa sta accadendo. I miei modi nobili, non sono serviti a molto
se non a farli arrabbiare ancor di più. Ma per fortuna, Brian è riuscito cavarsela senza cadere nella loro trappola,salvandomi nonostante la 
strage di corpi che non mi è piaciuta per niente.
Adesso mi ritrovo sul solito letto, a guardare il soffitto e a pensare che probabilmente Brian sia andato a far colazione con gli amici, ma in
cuor mio sò che non è così.
Probabilmente, starà corrompendo qualcuno, derubando una vecchietta o si starà lasciando temere dalle persone in città. La città...Dio, quanto mi
manca il suono assurdo del motore delle auto ed i clacson squillanti che riescono a rientrarti nel cervello. Non è da me parlare in questo modo, ma
quando una cosa manca...manca.
E chissà adesso cosa starà facendo Annie...probabilmente, starà rimproverando Josh per una delle sue marachelle o starà cercando di far sorridere
la piccola Hope.
Spero di tornare presto da loro anche se...la vedo difficile questa volta.
Annoiata, scendo dal letto come tutte le mattine, facendomi una doccia veloce ed indossando uno dei miei vestitini sgargianti.
Dopo aver raccolto i capelli in una coda di cavallo, giro un pò per la casa, osservando le domestiche che son appena venute qui per fare delle pulizie.
-E' lei signorina Frances...non mi aspettavo di ritrovarla qui.- Borbotta la domestica dell'altro giorno, sorridendomi.
-Credo che mi vedrete qui per un bel pò...- Annuncio lasciando che un velo di tristezza mi percorra gli occhi.
-Bene...se sta cercado il signor Gates...l'ho visto andare verso quella camera con i suoi amici.-
-Oh, la ringrazio di cuore...- 
Non è uscito stamani?
Cercando delle risposte alle mie solite domande, mi avvicino alla porta della camera che non avevo mai intravisto con gli occhi.
Apro la porta improvvisamente, facendo sussultare tutti che si voltano velocemente verso di me.
-Cosa ci fai qui...?- Mi domanda Brian, tenendo una pistola tra le mani.
La stanza è occupata da alcuni manichini che sembrano esser quasi pupazzi. Ogni manichino, ha un puntino rosso al centro della testa.
-Io...- Provo a dire, ma poi Jimmy mi precede.
-Non dovresti stare qui.- 
Perchè? Cosa c'è qui dentro che io non devo vedere?
Sposto velocemente il mio sguardo, verso alcune valigette aperte...colme di armi da fuoco. 
Deglutisco, vedendo poi Zacky, togliere la sicura ad un fucile.
-Cosa dovete fare con queste armi?- Domando cercando la mia stessa pace interiore.
-Cosa si fa con delle armi secondo te, Williams?- Mi domanda poi Matt, con un sorrisone stampato sulle labbra che fa risaltare sempre di più
le sue fossette.
-Non credo di volerlo sapere...- Ammetto, vedendo poi Brian puntare la pistola ad un manichino e centrare il bersaglio in rosso con due colpi secchi
di pistola.
Mi porto velocemente le mani sulle orecchie come mi è solito fare, sentendo il cuore battere a mille.
-Ma sei forse impazzito!?- Urlo gesticolando come una matta.
Tutti cominciano a ridere. Si stanno prendendo gioco di me eh?
-Non è per niente divertente tutto questo!- Esclamo questa volta, guardando Brian che continua a ridere divertito insieme ai suoi amici che quasi
si piegano in due dalle risate.
-Oh si che lo è invece! Ahahah, dovresti guardarti allo specchio! Sei terrorizzata!- Ghigna Johnny, prendendosi gioco di me.
-Sinceramente, non riesco proprio a capire cosa ci trovate di bello nell'usare queste stupide armi!-
-Queste stupide armi...uccidono.- Continua Brian, fissandomi.
Odio questi suoi sguardi...sono così intensi da rendermi la ragazzina più indifesa del mondo.
-Non ci trovo nulla di bello neanche in questo.- Ammetto con sicurezza, incrociando le braccia al petto.
-Perchè non provi principessina del cazzo?- Mi sfida Rev, porgendomi una pistola che non ho intenzione di prendere.
-Perchè non sono come voi.- Borbotto con superiorità, allontanandomi il più possibile dall'arma.
-Certo...noi siamo i cattivi e tu sei la brava ragazza. Ovvio no?- Continua Zacky, rivolgendomi uno sguardo a dir poco odioso.
Ma chi si credono di essere!?
-Uccidere o impugnare un'arma non vi fa forti, ma imbecilli.- 
-Allora prova, no?- Mi intima poi Johnny.
-Non ci penso neanche!-
-Perchè...queste sono cose troppo...bizzarre per una nobile come te?- Mi istiga Brian questa volta, regalandomi un sorriso a cui non credo
di poter resistere.
-O non ti senti all'altezza?- E rieccolo...Mr.fossetta colpisce ancora.
-Dai, ti aiuto io.- 
-Brian, non mi toccare!-
-Di notte, sei molto più trattabile.-
Arrossisco, vedendo poi gli altri ghignare come dei pervertiti cronici.
-Allora...paura di una semplice pistola Williams?- Mi domanda ancora Gates, mostrandomi uno sguardo da cucciolo indifeso.
Eh no...sta giocando sporco!
Arrendendomi, annuisco, vedendo poi gli altri prendere le proprie armi e cominciare a sparare ai manichini. Osservo con attenzione loro per poi
impugnare la pistola.
-Comunque piccola, l'hai messa al contrario.- Mi avverte Brian ed in un attimo, riesco ad impugnare al meglio l'arma.
Come ci sono finita io con un'arma tra le  mani!?
-Ehm...principessina del cazzo, dovresti togliere la sicura!- Mi avverte poi Rev, ridendo come uno sconsiderato.
-Oh, giusto.- Borbotto più imbarazzata che mai.
In un attimo però, sento il torace di Brian premere contro la mia schiena.
Ho puntato la pistola contro il manichino e Brian mi tiene le mani che sono ugualmente posizionate sull'arma.
-Bene...non aver paura.- Mi sussurra con dolcezza Brian, continuando ad accarezzare le mie mani.
Il suo respiro continua a soffocare sulla mia pelle ed il suo petto...sembra esser fatto apposta per distendersi contro la mia schiena.
Come un puzzle, lui...mi completa.
-Non devi esser nervosa...è solo un manichino.-
-Ma...-
-Shh. Ora, lasciati guidare dalla mia voce e fa ciò che ti dico.-
Deglutisco, sentendo poi le sue labbra baciare delle parti ben definite del mio collo. Rabbrividisco, ma per poco.
-Concentrati adesso...liberati.-
Le sue mani...quelle sue dannatissime mani...continuano ad accarezzare le mie senza darmi tregua.
Ho paura di sapere cosa accadrà quando lascerà le mie mani.
-Adesso...spara.- 
-Non ci riesco...-
-Si che ci riesci.-
-Non posso farcela...-
-Non c'è nulla che tu non possa fare. Premi questo cazzo di grilletto e libera la tua mente.-
-Brian io...-
-Non ci sono scuse Fran. In questa vita, non sempre puoi scegliere cosa fare.-

Ascolto le sue parole, per poi farmi coraggio e premere il grilletto.
Dopo aver sparato contro il manichino e dopo aver colpito in pieno il bersaglio, tutti mi guardano sbarrando gli occhi.
-Bel colpo per una principiante.- Mi sorride Zacky, congratulandosi con lo sguardo.
E' un sorriso...vero.
Io invece, mi osservo ancora la mani, vedendo poi Brian prendere  la pistola che avevo io finoa  pochi secondo fa per buttarla a terra.
-Non c'è nulla che Frances Williams non possa fare... Basta crederci piccola.- 
Imbarazzata, sento le mie guancie andare a fuoco, vedendo Brian farmi l'occhiolino.
Con questo ragazzo...sto rompendo tutti i muri che mi ero costruita tempo fa e sto cominciando a credere di più in me stessa.
-Se uno stronzo,senza cuore come me ti chiederebbe di seguirlo stasera stessa...tu, cosa faresti?-
E questa domanda?
-Da piccola, mi ero ripromessa di non seguire i mostri che mi spaventavano quando restavo da sola nel buio. Ma adesso...credo che accetterò.-






































NOTE DELL'AUTRICE.




Buon pomeriggio lettori!
Ho visto che molti di voi hanno tolto la ff "Lei si truccava forte per nascondere............" Dai preferiti.
Mi dispiace se non è finita come avreste voluto ma son felice che molti di voi invece, hanno colto bene ciò che volevo trasmettere.
Inoltre, ci tengo a ringraziare tutti voi che come sempre, mi date un motivo in più per scrivere.
Perchè è così...non immaginate neanche quanto sia gratificante per me leggere tutte le vostre recensioni e sapere che non perdete
tempo per scrivermi su twitter o in posta.
Voi mi saziate...quando sono vuota, siete proprio voi a saziarmi ed io spero di non deludervi!
Ecco qui...allora, questo è il settimo capitolo e la storia sta cominciando ad evolversi.
Perdonate come sempre i miei errori di ortografia ma come sapete, ci tengo ad aggiornare spesso per non farvi aspettare troppo (anche perchè
io sono una ragazza alquanto impaziente XD) quindi, capisco cosa provate quando siete in attesa ma purtroppo, non riesco sempre a rileggere
il capito e a correggere tutti gli errori.
Sto rileggendo un pò la prima ff per migliorarla per i troppi errori che ho fatto e credo che non appena sarà finita anche questa, farò
esattamente la stessa cosa.
Inoltre, vorrei conoscere un pò le vostre considerazioni su questa storia in generale oltre alle considerazioni che mi scriverete su questo
nuovo capitolo.
Quindi...attendo con ansia le vostre recensioni e molte di voi...mi hanno ringraziata per aver risposto appunto a tutte le recensioni che mi avete mandato.
Io vi son sincera...per me non è una palla al piede ringraziarvi in ogni recensione, anzi...sono felicissima di restare in contatto
con i miei lettori per capire un pò cosa ne pensano di ciò che scrivo.
Come avrete capito...ci tengo molto alle mie ff e spero che le sensazioni che provo io scrivendo...possano arrivare anche a voi.
Comunque si, vi risponderò sempre perchè per prima cosa, io non sono nessuno per non rispondervi...a me fa piacere e volevo farvelo sapere.
Per il resto, attendo le vostre recensioni meraviglie. P.S HO CAMBIATO IL NOME DELL'AMICA DI FRAN. ADESSO PER VARI MOTIVI A CUI TENGO L'HO CHIAMATA ANNIE.
Un bacio dalla vostra Gates o comunque...



-SynysterIsTheWay.
 

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Capitolo 8
*** 8.Casinisti incatenati. ***


8° Casinisti incatenati.




 
Non ingannarti.
E' stata un dolore dal momento in cui l'hai incontrata.
(Jeff Buckley - Forget Her).








Vi starete chiedendo,cosa ha avuto in mente Gates, vero?
Beh, in realtà, io stessa non posso ancora crederci.
-Brian...ma cosa ci facciamo nel bel mezzo di un bosco...a quest'ora poi?-
-Cazzo Fran, smettila di fare domande!-
-Va bene, scusa!- Borbotto esasperata, mentre scendo dall'auto di Brian che è appena stata parcheggiata nel bel mezzo
di un bosco di cui non sapevo neanche l'esistenza.
Anche Brian scende dall'auto, per poi premere un bottoncino dalla chiave dell'auto stessa.
Improvvisamente, l'auto si trasforma in una decappottabile, ed il tetto è completamente sparito.
-Questa non me l'aspettavo.- Ammetto, vedendo Brian accendersi una sigaretta e posizionare la schiena contro lo sportello dell'auto.
-Ti stupisci per così poco.-
-Per così poco!? Dov'è finito il tetto dell'auto?-
-Magia.- Mi insulta Brian sbarrando gli occhi e ghignando come un vero e proprio stupido.
-Perchè mi hai portata qui? Vuoi sperdermi in questo bosco isolato?-
-Si...sarebbe un'idea. Cosicchè qualcuno possa rubarti.-
-Non riusciresti comunque a stare senza di me.-
-E chi lo dice?-
-I tuoi occhi.- Ribatto con imbarazzo, soffermandomi su quegli occhi che mi incantano ogni volta.
-A volte, anche gli occhi sanno mentire.-
-Non i tuoi.-
-Okay, vieni in auto.-
-Che cosa!?-
-Hai sentito bene. Ti dò un secondo per salire su questa fottutissima auto.-
-Ma...ecco.-
-Ho detto un secondo Frances.-
E' proprio un ragazzo strano...
Senza fare storie, dò ascolto a Brian, salendo sull'auto e posizionarmi sui sedili posteriori.
Brian butta velocemente la cicca della sigaretta, per poi raggiungermi. 
Il ragazzo si siede accanto a me, facendomi distendere sui sedili dell'auto ed io d'istinto, poso la mia testa sulla sua spalla.
-Da qui...sarà più facile osservare le stelle.- Mi sussurra, tenendomi stretta e mettendo una copertina su di me e su di lui.
Per la prima volta, non mi importa nulla del tessuto di questa coperta...
-Sei forse un astrologo?-
-No.-
-E allora perchè mi hai portata qui?-
-Quanto ti costa restare un pò in silenzio?-
-Non starò zitta fin quando non mi avrai dato una risposta.-
-Mi andava.-
-Quindi hai portato anche...le altre, qui?-
-Quali altre?-
-Non fare il finto tonto adesso! Sei un Don Giovanni, credi che io non lo abbia capito?-
-Perspicace.-
-Molto direi...-
-E cos'altro sai di me apparte che scopo con una diversa ogni giorno?-
-Che sei un mostro. Spaventi chiunque con un solo sguardo, tieni lontane le persone dal tuo essere e non perdoni. Preferisci startene da solo a volte,
distruggendoti fumando più di dieci pacchetti di sigarette al giorno...spacci cocaina, uccidi il prossimo senza farti scrupoli, sei uno che
fa piangere le ragazze lasciandole poi nel nulla e hai il mondo ai tuoi piedi perchè sai che nessuno oserebbe mai contraddirti.-

-Si...qualcosa del genere.-
-E tu invece? Cosa pensi di me?-
-Che sei una stronza.-
-Ripetilo ancora una volta e ti ritroverai tre metri sotto terra senza neanche saperlo!-
-E che sei manesca.-
-Non sto scherzando Brian.-
-Neanche io.-
Porto il mio sguardo al cielo, osservando le stelle con naturalezza. Sono così affascinati questi corpi celesti...
-A volte penso che...qualcuna potrebbe rubare il mio mondo.-
-A cosa ti riferisci?-
-Che ho paura di perderti Brian.-
Brian si irrigidisce, ed io sento di poter superare qualsiasi cosa...proprio stasera.
Stranamente, tra le sue braccia, mi sento più forte.
-Non devi affezionarti a me.-
-Perchè no...? Hai fatto tu in modo che tutto questo potesse accadere...-
-Non è come credi.-
-Ah no? E tutte quelle cose che continui a ripetermi?-
-Io non sò di cosa tu stia parlando...-
-Ah  no? Brian...mi avrai ripetuto così tante volte che sono tua da farmelo credere.-
-Non darci peso.-
-Mi ero ripromessa di non farlo.-
-E allora perchè lo hai fatto?-
-Perchè...io...mi fido di te.-
-Come cazzo fai a fidarti di una persona che neanche conosci Fran?-
-Perchè ti ostini a diventare quello che non sei? Tu non sei un criminale Brian...tu...hai il cuore di un uomo che deve aver sofferto
tanto da chiudersi in se stesso.-
-Cosa cazzo ne sai tu di me?-
-Io...-
-Frances, tu non mi conosci. Io sono il cattivo qui.-
-No...non è vero.-
-Si invece! Se voglio, potrei ucciderti anche subito!-
-No...-
-Si cazzo. E sai cosa...è stato tutto un errore.-
-Non dirmi questo...-
-Perchè non dovrei?-
-Perchè sento che qualcosa si stia per rompere...qui, dentro di me.-
-Io non sento niente.-
-Non è vero!-
-Si che è vero!-
-No, non è vero!-

Alcune lacrime rigano il mio viso ed io non capisco cosa mi stia accadendo.
Ci stiam facendo del male, fino a crollare.
-Non piangere...ti prego.-
-E tutte le cose che mi hai detto? Tutti i baci e...e...tutto quello che abbiamo fatto insieme!? Dov'è finito Brian? Perchè ti ostini a mentire
anche a te stesso?-

-Frances...io...-
Piango...affogo nelle mie lacrime se necessario, ma per tutto il tempo, lui non mi ha mai lasciata.
Mi tiene ancora stretta e non sembra volersi allontanare da me.
-Non...non può funzionare tra me e te. Tu sei uno sporco criminale ed io una ragazzina viziata...no, non può andare.-
-Io non scopo più Frances.-
-Non utilizzare più questo modo di parlare con me...-
-E' così...perchè cazzo, da quando mi sei entrata nel cervello non riesco più a cacciarti! E cazzo si, per colpa tua ho anche perso tutta la voglia
che avevo di farmene una nuova perchè con te ho fatto l'amore!-

Muoio alle sue parole.E' come se un coltello mi stesse trafiggendo l'anima più di cinquanta volte.
-Tu...-
-Mi basti tu Frances.-
-Io e te non possiamo...-
-Perchè no?-
-Perchè io sò come finirà tutto questo...che magari, un giorno ti ritroverò in ospedale...-
-Non succederà.-
-Ed invece si! Con la vita che fai...non posso sperare in un futuro con uno come te...-
Ho davvero detto questo? Voglio dire...sto davvero sperando in un futuro con un pazzo criminale?
-Possiamo fare andare tutto bene...se lo vogliamo.-
-Brian...-

Provo a ribattere ma lui mi ferma con uno dei suoi soliti baci.
Non riesco ad allontanarmi dalle sue labbra, ormai presse sulle mie.
Le carezze che mi sta regalando, sono come lame affilate che continuano a tagliare in due il mio povero cuore.
La verità è che...io e lui ci appartenemmo sin dal principio. Adesso però, finiremo per distruggerci...ma lo faremo insieme e questa
dovrebbe essere una consolazione.
-Da piccola...amavo stare con il mio papà e guardare le stelle sul terrazzo della villa. Stavamo lì ore ed ore a fissarle
nella speranza di vederne una cadente.- Borbotto poi, fissando il cielo.
-E l'hai mai vista?-
-No...e non immagini neanche la mia delusione.-
-Per una bambina abituata ad avere tutto semplice, dev'esser stata davvero una cosa tremenda.- Ironizza Brian, riuscendo comunque a farmi
sorridere.
-In realtà...ho sofferto molto da piccola.-
-Per cosa? Non avevi la domestica personale?-
-No...non avevo nessuno.-
-...-
-Ero pestifera...ma ero pronta a sacrificarmi per gli altri. Quando morì mia nonna, ella mi lasciò delle registrazioni audio che continuo
ad ascoltare tutt'oggi. Le tengo custodite nel mio comodino...quello adiacente al letto. Le ascolto spesso...ricordandomi sempre di quella che sono.
Ma a volte...avere tanti soldi o una casa splendida, non fanno la felicità. Per la maggior parte della mia infanzia ho vissuto con babysitter e domestici
che mi hanno allevata come una figlia e pochissime volte sono riuscita a stare in compagnia dei miei che erano sempre in viaggio per lavoro.
I miei compleanni...sono sempre stati orribili. Organizzavano la festa nella mia villa ma puntualmente, i miei genitori mancavano sempre. Passavo
il mio tempo a parlare dinanzi ad uno specchio mentre gli altri bambini mangiavano la torta con gusto...potrebbe sembrar strano ma, non ho mai sentito
il piacere del poter festeggiare un compleanno decente.-
Brian non mi sussurra neanche una parola, continuando a fissarmi mentre rivolgo ancora lo sguardo contro il cielo.
All'improvviso però, i miei occhi cominciano ad illuminarsi come anche quelli di Brian.
-Brian, guarda! Una stella cadente!- Esclamo esaltata, indicando un punto non ben definito del cielo.
La mia prima e vera stella cadente...
-Non mi dirai che credi a queste stronzate...-
-Si...ci credo e dovresti farlo anche tu. Esprimi un desiderio!-
-Avanti Fran, è roba da poppanti.-
-Pensala come vuoi !-
Chiudo gli occhi, ma non riesco ad esprimere alcun desiderio perchè non faccio altro che pensare a  Brian.
Non pensavo che chiudendo gli occhi...potessi lo stesso vedere il suo volto.
































Dopo aver passato la serata nella sua auto a guardare le stelle, Brian ha deciso di portarmi al club dicendo che aveva
degli affari importanti da sbrigare.
Insieme, ci siamo seduti ad un tavolo con il resto dei Sevenfold. Qui...sono loro a comandare.
Eppure a volte, mi riesce così difficile capirlo...ha un'identità fin troppo misteriosa che non fa altro che suscitare in me
una passione innata.
Questo è un amore proibito a cui non posso rinunciare.
Ma se per lui non fosse amore? Se per lui sono solo un nuovo passatempo?
E' così insensibile...ma quando mi tocca...giuro di riuscire a percepire tutta la debolezza sulle sua dita.
In questo momento però...mi sento una stupida vedendo delle ragazze poco vestite continuare a passare dinanzi al nostro tavolo
osservando Brian nella speranza che lui potesse notarle.
Ogni tanto sorrido, vedendo Rev fare qualche apprezzamento accompagnato poi da Johnny che continua a fischiettare nella speranza che le ragazze
possano fermarsi.
Brian non sembra rivolgere alcuno sguardo alle altre, continuando a fumare un sigaro ridendo animatamente con Matt e Zacky.
Io mi sento fuori luogo, accanto a colui che sto considerando il centro del mio mondo.
Lo vedo ridere, adagiare le sue mani mentre prova a raccontare una delle sue emozionanti avventure...e gli altri...lo guardano seguendo alla perfezione
il suo discorso.
Molte delle persone che entrano nel locale hanno una sottospecie di distintivo attaccato ai propri abiti e prima di cominciare a divertirsi, passano
dal nostro tavolo salutando Gates e gli altri.
E' incredibile il suo modo di parlare, di muoversi...il modo in cui sporge la testa cominciando a ridere come un ragazzino.
La sera invece...quando torna troppo tardi dal club, lo osservo continuamente mentre apre la porta con quelle sue mani violente e corre verso
il letto, svestendosi e stringendomi forte nonostante creda che io stia dormendo.
Ma io non dormo. Io sono sveglia e mi lascio trasportare dal profumo di quei cuscini che sanno di lui...tutto ormai, sà di lui.
Persino il mio corpo è cosparso di quel suo profumo irresistibile.
All'inizio non facevo altro che provare disgusto per una persona del genere ma poi...non sò cosa sia successo. Mi ha travolta e gliel'ho lasciato
fare senza emettere alcun lamento. 
Ricordo bene che prima di arrivare qui stasera...lui è passato con il semafero rosso...intento a guardarmi come non mi aveva mai guardata
nessuno.
E' strano ma...mi è bastato un suo sguardo per capire che avrei passato il resto della mia vita con lui anche se mi manca la mia vecchia vita
da nobile.
Il mio cuore non riesce più ad emettere un solo battito, nel momento stesso in cui penso a tutto questo.
Come può un ragazzo del genere avere un'influenza così positiva su di me? 
Mi demolisce e lo fa restando sui suoi passi. A volte mi tratta come se fossi un'intrusa...ed altre...mi fa sentire amata come nessuno avrebbe mai potuto
fare.
Probabilmente...starà solo giocando con il mio cuore. Ma io? Perchè glielo lascio fare?
Un tempo...ero una ragazza piena d'orgoglio. Non mi sarei mai lasciata rinchiudere da un ragazzo ed invece adesso...è arrivato lui e ha sconvolto
tutti i miei piani.
Per quanto riguarda me invece, tutti i ragazzi del locale non fanno altro che salutarmi abbassando ben presto la testa.
Tutti...tutti sanno che faccio parte della sua vita ma non sanno che la cosa non è destinata a durare.
-Signor Gates, c'è un uomo che vorrebbe parlarle...- Annuncia un cameriere quasi sussurrando.
-Chi è?- Domanda Zacky con curiosità.
-Quell'uomo laggiù.- Continua il cameriere, con uno sguardo colmo di paure ed insicurezze.
Brian allunga il collo ed io mi sposto un pò di più verso di lui, osservando quell'uomo che in realtà, riesce ad incutermi terrore.
Lo vedo in lontananza, mentre continua a bere dello champagne osservando le belle ragazze che continuano a passargli dinanzi agli occhi.
Rabbrividisco quando l'uomo mi trafigge con gli occhi. Occhi bui...che non avevo mai visto prima d'ora.
Uno smoking rosso e nero ed una giacca lo fanno sembrare una persona per bene ma...il suo sguardo così poco affidabile non fa altro che 
preoccuparmi.
Non sono una sensitiva ma...a pelle, capisco che quella persona non farà altro che portare problemi.
Brian si alza di scatto, ma io gli tengo il braccio sentendomi alquanto ridicola.
-Non andare...- Gli sussurro quasi, vedendolo poi divincolarsi per andare verso l'uomo accompagnato dal cameriere.
Non mi ha ascoltata...
Nonostante ciò, l'uomo è sempre lì impalato e continua a fissarmi. 
-Tutto bene?- Mi domanda Vee, passando più volte la sua mano cicciottella dinanzi ai miei occhi.
-Si...tutto bene.- Rispondo cercando di sembrare il più tranquilla possibile.
-Sei piuttosto silenziosa stasera...dal nostro primo incontro sono cambiate molte cose!- Ribatte Matt, mostrandomi le sue fossette.
-Chi è quello?- Domando poi a Zacky, non facendo caso alle parole di Mr.fossetta.
-Chi? L'uomo che sta parlando con Brian?- Mi domanda ancora Zacky.
-Si, proprio lui.-
-In effetti, non ne ho idea.- Sorride Vee, continuando a mangiare.
-Non l'ho mai visto da queste parti.- Ammette poi Jimmy, voltandosi anche lui verso l'uomo.
Ma di cosa mi preoccupo? Brian sà quello che fa e poi...siamo al sicuro in questo club o almeno così sembrerebbe.
Velocemente, mi alzo per poter andare in bagno e darmi una rinfrescata.
-Dove vai?- Mi domanda Matt, seguendomi con lo sguardo.
-In bagno...volete seguirmi anche lì?- Sbotto con poca ironia, voltandomi poi verso la porta grigia.
Raggiungo ben presto la porta, chiudendomela alle spalle. Per fortuna, non c'è nessuno.
Sudata e stranamente preoccupata mi avvicino allo specchio e al lavabo del bagno. 
Apro il rubinetto del lavabo, sciacquandomi un pò la faccia stando attenta a non togliere troppo trucco dal viso.
Rinfrescata, osservo la mia immagine allo specchio, poggiando le mani sul bordo del lavabo e sentendo la testa cominciare a girare.
Ma all'improvviso, la porta del bagno si apre e l'uomo che poco fa stava parlando con Brian, si è appena avvicinato a me porgendomi un fazzolettino
di seta.
-Stanca?- Mi domanda l'uomo, mostrandomi un sorriso a dir poco folgorante.
Mi volto verso di lui, intimorita da questo sorriso avido e deciso.
Non devo cercare di intimorirmi dinanzi a lui o potrebbe pensare chissà cosa.
-No.- Rispondo con tranquillità, senza accettare il fazzoletto ma prendendone uno pulito dalla borsetta che ho portato con me.
-Sicura? Ho visto come mi guardavi poco fa.- Ribatte ancora l'uomo, più convincente che mai.
-Io? Oh no, non la stavo guardando.- 
-Beh, devo dire che non avevo mai visto un viso più perfetto del tuo. Mi hai colpito.-
Si, volentieri...con un pugno in faccia magari. Io l'avevo detto che frequentare Brian e gli altri mi avrebbe fatta
diventare una ragazzina dei bassi fondi.
-La ringrazio, ma adesso devo andare.- Dico cercando di divincolarmi, ma l'uomo non me lo permette cominciando a ridere.
-Impavido il nostro Gates...ci sa fare anche con le ragazzine.-
-Mi lasci andare per favore...- Continuo spostandomi a destra e a sinistra ma l'uomo mi si posiziona davanti senza darmi alcuna possibilità di uscire.
-Ma presto...sarò io il nuovo capo del club come anche della vostra organizzazione...Tempo al tempo e riuscirò a far crollare tutto ciò che hanno 
costruito Gates e la sua banda di idioti.-

Ma cosa sta dicendo? 
-Invidioso eh?- 
La mia lingua...dannazione.
-Io? Per niente. Ma ben presto, sarai una delle mie puttane...al mio completo servizio. Come tutto il resto di questo locale infondo...
tutto questo, sarà mio.
- L'odio, pulsa nel cuore di quest'uomo e la cosa non fa altro che preoccuparmi.
-D...devo andare.- Balbetto con spavento ma non riesco più a muovermi ormai, sentendo il mio seno sfracellarsi contro il muro del bagno.
Emetto un gemito di dolore, per poi vedere l'uomo premere il suo torace contro la mia schiena.
Respiro a fatica, restando in silenzio. Ma che problemi hanno queste persone? Perchè non fanno altro che importunare le ragazze?
-Non voglio che tu te ne vada.- Mi sussurra, premendo il suo membro contro di me. Tutto questo non fa altro che nausearmi.
Vorrei piangere, ma devo esser forte. 
Senza pensarci ulteriormente, faccio la stessa cosa che feci quando i Sevenfold vennero a derubarmi. 
Con decisione, infilzo un tacco nella scarpa dell'uomo che caccia un urlo abbastanza forte.
Scossa dalla paura, scappo via dal bagno, tremando ed ansimando come non avevo mai fatto prima d'ora.
Chiudendomi la porta alle spalle, corro verso il tavolo dei ragazzi vedendo poi Brian spostare gli occhi contro di me.
Respiro a fondo, sedendomi al mio posto e prendendo la bottiglia d' acqua fresca che adagio contro il bicchiere in vetro per poter bere qualche
goccio.
Tracanno l'acqua, cacciando un sospiro di sollievo per poi vedere gli altri osservarmi. Sembrano essersi pietrificati.
-Non ti senti bene?- Mi domanda Jimmy, porgendomi una sigaretta.
-Leva subito quella roba dalla mia vista...e comunque sto bene...- 
-A guardarti non si direbbe.- Continua Johnny spostando poi lo sguardo contro quello di Zacky.
-No è che...qui dentro fa piuttosto caldo e mi girava la testa.- Cerco di sembrar il più convincente possibile vedendo poi Brian
prendere il bicchiere di "Cognac", penetrandomi con gli occhi.
Non posso dirgli ciò che è accaduto o...o sarebbe capace di ucciderlo. 
Certo, non mi dispiacerebbe l'idea di veder morto un uomo del genere ma ho sempre odiato la violenza, sin da bambina.
-Oh cazzo, adoro questa canzone!- Esclama improvvisamente Jimmy, alzandosi dalla sedia su cui era seduto per muovere il bacino.
La scena è davvero epica.
Tutti cominciano a ridere e ad un tratto, Rev mi prende un polso, costringendomi a seguirlo.
-No, non sò ballare.- In realtà, non sò ballare questo genere musicale che sembra appartenere agli anni sessanta/settanta.
-E dai, non fare la smorfiosa e vieni a ballare!- Continua Rev, tirandomi a più non posso.
-No, davvero, non ne sono capace...-
-Fai anche la preziosa!- Ride Zacky, aiutando Jimmy nel suo intento ed insieme, riescono a trascinarmi sulla pista da ballo.
Io resto immobile sulla pista mentre Jimmy,Zacky e Johnny continuano a muoversi come rinoceronti accanto a me.
Matt e Brian sono seduti al proprio tavolo, osservando la scena con divertimento e bevendo fiumi di "Cognac".
Gates si accende ben presto una sigaretta, guardandomi mentre continuo a ridere.
Ed è così...sto ridendo. 
Jimmy ed io cominciamo a dimenarci, ballando a più non posso. Non sò neanche io cosa sto facendo ma...in realtà, sento che questi ragazzi
hanno un qualcosa di speciale.
D'un tratto però, Johnny e Jimmy cominciano a farsi i dispetti.
-No, dai, voglio ballare io con Fran!- Si lamenta Johnny il nanetto, saltellando di qua e di là sotto gli occhi di tutti.
-No nanetto del cazzo, è il mio turno!- Ribatte Jimmy, tentando di acciuffare Johnny che si nasconde ben presto dietro alle mie spalle.
Soffoco dalle risate...a momenti, potrei piangere dalla gioia.
Tutto questo è davvero incredibile...mi sto divertendo con delle persone  che non avrei mai creduto così..."belle".
-Fanculo, Fran balla con me.- Borbotta poi Brian, avvicinandosi a me e prendendomi una mano. 
Arrossisco, sentendomi terribilmente a disagio e vedendo poi Jimmy e Johnny farsi da parte.
Brian mi sorride ed io ricambio il suo sorriso, sentendomi la ragazza più felice dell'intero Universo. 
Questo sorriso...è dedicato a me.
Gates mi mette le mani sui fianchi ed io avvolgo le mie braccia attorno al suo collo.
La mia testa si ritrova d'istinto sul suo petto e le sue labbra, continuano a giocherellare con il mio orecchio.
Insieme, cominciamo a dondolarci, ballando un lento...




"While this town is busy sleeping 
All the noises died away 
I walk the streets to stop my weeping 
But she'll never change her ways "







Anche questa sembra essere una canzone di vecchio stampo...ed è l'ideale per ballare un lento.










"Don't fool yourself 
She was heartache from the moment that you met her 
My heart feels so still 
As I try to find the will to forget her somehow 
Oh I think I've forgotten her now."








Dopo aver ascoltato queste parole, sposto il mio volto contro quello di Brian vedendolo poi contrarre la mascella.
Questa volta, non riesco proprio a capire a cosa stia pensando...ma una cosa è certa...il modo in cui mi guarda non fa altro
che farmi innamorare di lui.
Perchè io credo di averlo capito ormai...











"But don't fool yourself 
She was heartache from the moment that you met her 
Oh my heart is frozen still 
As I try to find the will to forget her somehow 
She's out there somewhere now "













Brian mi stringe a sè, guardandomi con quegli occhi color nocciola che mi lasceranno ben presto un segno indelebile nel cuore.
Adesso...mi sta letteralmente parlando con gli occhi. Mi sta dicendo che siamo incatenati...che abbiamo incatenato i nostri cuori
e che non ci sarà mai alcuna guarigione.
Ed io sono caduta...sono caduta in lui.
Dopo alcuni minuti però...ci rendiamo conto entrambi che la musica lenta di prima, è stata rimpiazzata da una scossa di rock n'roll.
Ma sapete qual è il bello?
Io e Brian siamo ancora avvinghiati. Siamo ancora incatenati e non abbiamo alcuna intenzione di abbandonarci.
Gli altri intorno a noi, ballano come impazziti sotto la musica di Elvis mentre io e Gates...continuiamo con il nostro lento, facendo l'amore
con gli occhi...





































*La canzone è Forget Her di Jeff Buckley














NOTE DELL'AUTRICE.

Buona domenica a tutti meraviglie!
Ecco qui il nuovo capitolo...si, ho aggiornato velocemente e tutto questo solo per voi!
Lo sapete, quando ho un pò di tempo libero, ne approfitto per farvi felici. O almeno spero.
Bene...allora, che ne dite della storia? Vi sta piacendo? Beh, io lo spero tantissimo dato che sto provando
davvero in tutti i modi a regalarvi qualche emozione in più.
Beh, adesso, non credo ci sia molto da dirvi apparte il fatto che sono felicissima di vedere che seguite in tanti la storia,
davvero, mi rendete felice con poco!
Grazie di tutto e spero che continuerete a seguire la storia. Ovviamente, aspetto le vostre considerazioni e le vostre recensioni!


P.S La ff prima, era a rating rosso ma pochi giorni fa, ho deciso di cambiare perchè io credo che tutti dovete avere l'opportunità
di leggere la ff. Se ci saranno dei contenuti più forti, ve lo scriverò all'inizio del capitolo ovviamente!


Grazie a tutti per la vostra attenzione e sò che non ne potete più di me! 

Un bacio


-SynysterIsTheWay.
 

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Capitolo 9
*** 9. Pazzie. ***


9° Pazzie.







 
"Non posso ricordarmi quando l'ho vista l'ultima volta,
correvamo tutti in giro e facevamo bordello... 
ma il sedile posteriore al drive-in è così solitario senza te 
Sò quando sei a casa, 
stavo pensando a te 
c'è qualcosa che ho dimenticato di dirti ...
ho pianto sabato sera. 
Girovagavo senza di te e 
loro suonavano la nostra canzone 
piangendo in un sabato sera.
(Misfits - Saturday Night).





Assonnata, mi alzo dal letto notando sempre quel solito vuoto accanto a me.
Anche stamani, Brian è uscito più presto del solito.
Con decisione, mi avvicino allo specchio situato in questa camera, osservando il mio volto.
Mi tasto le labbra, sentendo ancora il profumo di Brian su di esse...è davvero una sensazione meravigliosa.
Sorrido per un pò...ma ben presto, la tristezza ricomincia a percorrere il mio cuore.
Cosa voleva ieri sera quell'uomo da me? Mi avrebbe davvero fatta del male?
Pensierosa, torno a letto, provando a cancellare il brutto ricordo di ieri e...pensando ai miei bambini.
Spero che mia madre si sia ricordata di loro...
Esausta, sento il suono di un cellulare, situato proprio sul comodino accanto a letto. Brian deve aver dimenticato
il cellulare qui...non c'è altra spiegazione.
Sentendo la curiosità cominciare a divorarmi, prendo con velocità il cellulare tra le mani, osservando il numero che mi compare
sul display. Un numero che non deve aver salvato nella rubrica.
Che faccio...leggo il messaggio o non lo leggo?
Ma si, tanto non sto facendo nulla di male!
Decisa, apro la casella dei messaggi, leggendo con attenzione il contenuto del messaggio appena arrivato.











"Ma quand'è che la cacci di casa a quella stupida? Lo sai che io potrei regalarti il Paradiso tesoro.
Comunque hai ragione, è solo una ragazzina. Quando vuoi, chiamami così...potremo chiacchierare ancora...privatamente.
Un bacio tesoro, xoxo."








Disgustata, sento gli occhi cominciare a chiedere pietà. Non ho il coraggio di leggere gli altri messaggi, sentendomi una fallita.
E così...per lui...sono solo una ragazzina.
Delusa, mi alzo dal letto, correndo in bagno.
-Hey, ma dove...- Prova a dire Brian cercando di "catturarmi".
-Lasciami in pace!- Urlo fuori di me, correndo via con le lacrime agli occhi.
No, non gli avrei dato l'opportunità di vedermi morire per lui.
Distrutta, mi chiudo a chiave in bagno scivolando poi a terra, mantenendo le spalle contro la porta.
Delle lacrime cominciano a scendere dal mio viso ed io non riesco più a trattenerle.
E' un essere...senza pietà...e stupida io che mi sono lasciata abbindolare dalle sue belle parole!
Ma la cosa peggiore...è che ho ancora il suo odore sui miei vestiti.
-Frances...- Sento sussurrare dall'altra parte della porta, mentre dei colpi, mi lasciano senza fiato.
-Vattene via! Sono una ragazzina vero!?- Ribatto con debolezza, non riuscendo più a fermare queste lacrime amare.
Come ho potuto innamorarmi di uno come lui?
-Tu...hai letto i messaggi? Cazzo Frances, posso spiegarti...-
-Brian, forse è meglio se la lasci un pò da sola...-
-Chiudi questa cazzo di bocca Rev. Senti Fran, se non apri subito questa fottutissima porta...potrei far del male a ciò che hai di più
caro al mondo.-
Ha un'anima nera che non gli invidio per niente...è un mostro...uno di quei mostri da cui scappavo da piccola.
Non posso credere che lui non riesca a capire quando ci soffro...quanto soffro a star lontana da quell'orfanotrofio e dalla mia vera casa.
A lui, questo non importa.
Asciugandomi le ultime lacrime con le dita della mano, apro la porta, ritrovando dinanzi a me l'uomo che mi porterà all'Inferno con sè.
Brian mi trafigge con gli occhi, ma decide di restare in silenzio mentre Jimmy, prova a sorridermi con tenerezza.
Non ricambio lo sguardo dei due e me ne vado in camera, restando in silenzio.
Brian prova a raggiungermi ma sento Jimmy dal corridoio fermarlo ancora una volta.
-Le passerà...-































Brian se n'è andato via distruggendo metà casa, dopo l'accaduto di stamani.
Non mi ero mai sentita così ferita in vita mia...eppure, dovevo aspettarmelo da uno come lui.
Ormai, tutto ciò che vedo, mi ricorda lui...
Probabilmente però...non dovrei  neanche prendermela troppo per l'accaduto di stamani dato che...ho sbagliato anche io a leggere
il messaggio contenuto nel suo stesso cellulare.
-Quando ti dicevo che eri un problema...lo pensavo per davvero.- La voce di Brian mi fa sussultare.
Per un attimo, distolgo il mio guardo dal paesaggio al di fuori della finestra per poi portare i miei occhi contro quelli di Gates 
che mi sorride beffardo.
E' così...dannato quel sorriso, da farmi morire dentro.
-Pensavo fossi già al locale...-
-No, stasera io e i ragazzi abbiamo deciso di far qualcosa di meglio.-
-Cosa? Andarvi a divertire con qualche prostituta nei dintorni?- Ribatto più spinosa che mai.
-Nah, non ne ho voglia.-
-Allora cosa ci fai qui?-
-Speravo potessi dirmelo tu...-
-Io non ho proprio niente da dirti.-
-La verità è che...non sò neanche io cosa ci faccio qui...e non sò neanche perchè non riesco a farti fuori.-
-Un giorno forse, ci riuscirai.-
-Si, probabile...-
Sospiro, non riuscendo più a rispondere. Posso solo osservare Brian mentre continua a tenere il suo Ipod tra le mani e le cuffiette
nelle orecchie.
-Chi lo avrebbe mai immaginato...Gates sta utilizzando un Ipod anzichè una pistola. Si, costruttivo.-
-Signorina del cazzo, lei ha mai ascoltato della musica?-
-Solo classica.-
-Cosa!? Ma che cazzo...-
-Avevo immaginato una reazione del genere da parte tua...cosa ne può sapere uno come te della musica...-
-Vuoi provare?-
-Cosa?-
-Ad ascoltare un pò di musica decente.-
-Ma non farmi ridere!-
-Non sto scherzando.- Brian mi si avvicina, per poi porgermi una cuffietta.
Entrambi ci sediamo sul letto ed io mi convinco a mettere una cuffietta nell'orecchio.
-Sarà sicuramente una di quelle canzoni poco nobili e piene di parolacce!-
-Riesci a stare zitta anche solo per un secondo?-
Sbuffo sonoramente, arrendendomi per ascoltare una canzone che a dir la verità, non mi dispiace.








"There's fiftytwo ways to murder anyone
One and two are the same
And they both work as well"








Che canzone strana...non ne avevo mai sentita una così.










"And so maybe I'll be over
Just as soon as I fill them all in".









Brian mi guarda, ma io non ci faccio troppo caso, continuando ad ascoltare attentamente la canzone.









"And I can't remember when I saw her last
We were running around and having a blast
But the backseat of the drive-in is so lonely without you
I know when you're home".











"I was thinking about you
There was something I forgot to say
I was crying on a Saturday Night
I was out cruising without you
They were playing our song
Crying on a Saturday Night.
As the moon becomes the night time
You go viciously, quietly away
I'm sitting in the bedroom where we used to sit and smoke cigarettes
Now I'm watching
Watching you die".












-Cazzo, è bellissima!- Dico senza esagerare, osservando poi Brian sgranare gli occhi.
Lui mi guarda attentamente, quasi spaventato.
-Cosa? Perchè mi guardi così?- Domando curiosa, non capendo cosa gli stia succedendo.
-Hai appena detto una parolaccia!- 
Davvero?
-Davvero?-
-Si!-
-Oh mio Dio!- Ci ripenso un pò sù, restando sconvolta di ciò che ho appena avuto il coraggio di fare.
Come ho potuto essere così sgarbata e sboccata?
-Allora è vero quello che dicono gli altri...- 
-Cosa? Cosa dicono gli altri?-
-Che ti sto contagiando.-
-Non è di certo una gran bella cosa!-
-Però è stato epico!- Ride Brian, inarcando la testa all'indietro.
-Si può sapere cosa ci trovi di così divertente in tutto questo?-
-Sei troppo buffa!- Ride ancora lui, mantenendosi lo stomaco.
Osservandolo, comincio a ridere anche io rendendomi conto di quanto mi faccia bene assistere a questa scena.
Il suo sorriso è un qualcosa di folgorante...vivrei di questi sorrisi per il resto dei miei giorni.
E pensare che...ho anche detto una parolaccia! Stare in sua compagnia mi sta trasformando...
-Bene...quindi la canzone ti è piaciuta!-
-E' fantastica! Non avevo mai ascoltato nulla di simile...-
-I Misfits son sempre i Misfits.-
-Chi?-
-Lascia stare. Adesso preparati perchè dobbiamo andare.-
-Non avevi detto che non saresti andato al locale...?-
-Infatti, ho detto che io e i ragazzi avremmo fatto qualcosa di meglio. Quindi...-
-Si, lo sò, odi quando ti vengono poste troppe domande.-
-Ecco, così va meglio.-































-Mare!?- Borbotto inarcando un sopracciglio e restando a bocca aperta.
Brian mi fa cenno di scendere dall'auto e gli dò ascolto, senza farlo innervosire.
Sò che se non faccio ciò che mi dice, potrebbe impazzire da un momento all'altro.
-Vedo che hai una buona vista principessina del cazzo.- Risponde Jimmy, avanzando tra la sabbia.
-Sarà che non sono mai stata al mare in pieno inverno!- Ribatto con superbia, vedendo poi Matt e Zacky prendere della legna dal cofano delle
auto per posizionarla sulla sabbia fredda.
Io mi restringo nel mio stesso cappottino caldo, osservando i miei stessi capelli togliermi la vista per colpa del vento che continua a soffiare con velocità.
-Cosa c'è Williams, paura?- Mi sussurra poi Brian, mostrandomi degli occhi da cucciolo bastonato.
-Dovrei averne?- Ribatto acquistando sicurezza in me stessa.
-Può darsi di si...e può darsi di no.- 
-Potresti esser chiaro per una buona volta?-
-E' che mi piace vederti così confusa e spaesata...rende il tutto ancora più eccitante.-
-Non sò perchè ma ho un brutto presentimento.-
-Rilassati, sei troppo tesa.- Continua Brian, accarezzandomi una guancia che diventa improvvisamente calda al contatto con la sua mano.
Il freddo adesso...sembra essersi dissolto.
-Il fuoco è acceso!- Annuncia Johnny, correndo poi tra la sabbia mentre Jimmy continua a rincorrerlo.
E' incredibile...sono come gatto e topo quei due.
-Ti và di fare un bel bagno freddo?- Mi domanda poi Brian ed io mi auguro che stia seriamente scherzando.
-Sei impazzito per caso? Siamo in pieno inverno e fa freddo!-
-Lo dici solo perchè hai paura.-
-In effetti...avrei paura di fare un bagno a quest'ora di notte ed in mare aperto.-
-Cosa vuoi che ti succeda?-
-Non insistere...e tutto questo mi sembra una follia...-
-Hey ragazzi!- Improvvisamente, una ragazza dai capelli biondo platino, si avvicina a noi scendendo dalla propria auto.
-Nishell! Cazzo, pensavamo che ti fossi persa!- Esclama Matt, togliendosi finalmente quegli occhiali da sole fastidiosi.
-Davvero spiritoso Shads! Ti ricordo che essere la figlia del vostro capo comporta delle grandi responsabilità!- Continua la ragazza che reputo
stupenda. Lei si che da un calcio secco alla mia autostima.
Non avevo mai visto in tutta la mia vita una ragazza così solare...solitamente, ero abituata a frequentare ragazze della mia età che 
si comportavano da snob anche più di quanto lo fossi io.
E' alta ed ha anche un fisico perfetto...farebbe invidia a chiunque. E da quello che ho capito...è la figlia del signor Edwards.
Ma cosa ci fa lei qui? Che abbia avuto una storia con Brian?
Vedo i ragazzi correre a salutarla ed anche Brian sembra esser davvero...felice di vederla.
-Oh...tu devi essere Frances...si, ho sentito parlare di te. Dicono tutti che sei una snobbettina del cazzo.- Dice poi la bionda, indicandomi.
-Si, sono proprio io.-
-Allora sono lieta di fare la sua conoscenza.-
-Diamoci del tu. Io sono Frances Williams, una principessina del cazzo che non fa un emerito cazzo in ogni fottutissimo giorno
della sua esistenza.-
Dico tutto ad un fiato, rendendomi conto di quanto abbia sorpreso tutti.
-OH MIO DIO.- Borbotta Jimmy, mentre gli altri mi sorridono con soddisfazione.
-Ma chi sei diventata? Dov'è finita Frances?- Ride Matt, mostrandomi le sue enormi fossette.
Ricambio il sorriso, vedendo poi la bionda sorridermi a sua volta.
-Wow. Ammirevole. Io sono Nishell.- La ragazza mi stringe la mano, sorridendomi ancora. Si, non mi sbagliavo...sembra essere anche una
ragazza molto dolce.
-Bene, ora che vi siete presentate, chi di voi due è pronta per togliersi i vestiti?- Prova il nanetto ma con scarsi risultati.
Io e Nishell lo guardiamo con complicità e lui sembra diventare sempre più piccolo.
Gli altri ridono come impazziti mentre si tolgono le magliette.
-Non mi direte che avete davvero intenzione di buttarvi in acqua!?- Sbotto più preoccupata che mai, vedendo poi Brian togliersi anche i pantaloni
e restando in boxer. Devo dire, che la cosa non mi dispiace per niente.
Arrossisco, sentendomi quasi svenire alla vista di tutta questa meraviglia.
-Avanti Fran, un tuffo e ti togli il pensiero!- Mi intima poi Zacky, mostrandomi un gran sorriso.
-Neanche morta!- Continuo più indifferente che mai.
Ma sono impazziti!? Potrebbero ammalarsi!
-E tu Nish?- Domanda poi Matt alla ragazza accanto a me che sembra essersi incantata a guardare qualcosa...o forse qualcuno.
-Oh...no, io resto qui dinanzi al fuoco e faccio compagnia alla principessina così che nessuno possa rubarla!-
-Spiritosa.- Ribatto alla ragazza che comincia a ridere a crepapelle.
-Okay, diamoci una mossa ragazzi.- Continua Zacky, correndo poi verso il mare come anche gli altri.
In un attimo, li vedo tuffarsi, continuando a spruzzarsi l'acqua addosso,come dei ragazzini.
Nishell caccia un sospiro, per poi sedersi dinanzi al fuoco appena acceso dai ragazzi con la legna. Che sia un falò sulla spiaggia?
Osservando quei pazzi continuare a divertirsi, decido di sedermi accanto alla ragazza che continua a guardare il fuoco ardente.
Si è incantata anche questa volta.
-Non posso ancora crederci...l'hanno fatto.- Mi lascio scappare un sorriso, vedendo poi la ragazza voltarsi verso di me.
-Sono fatti così...vivono la vita come se stessero per morire da un giorno all'altro.- 
-Io penso che stiano esagerando...-
-Lasciali fare. Loro sanno bene ciò che fanno...sono ragazzi con la testa sulle spalle.-
-Ne parli come se li conoscessi da una vita...-
-Perchè è così. Io sono cresciuta con loro e li conosco meglio di chiunque altro. Sono dei folli nel vero senso della parola...si cacciano
in guai seri e son poche le volte in cui riescono a controllarsi. Uccidono, spacciano droga...si ubriacano e cominciano a scopare con 
tutte le più belle ragazze del loro stesso club. Sono così...distruttivi ma...io sò che sono anche le persone più belle dell'intero Universo.-
Le parole di questa ragazza sono così vere e sincere che faccio quasi fatica a respirare.
-Mi dispiace che...ti sia ritrovata in questa strana situazione ma...io non voglio che i miei ragazzi soffrano.-
-A cosa ti riferisci?-
-Brian è uno stronzo. E' così tenebroso da far impaurire chiunque ma...mi stupisce come una ragazza come te sia riuscita in parte
a rompere quel muro insuperabile che si era costruito inutilmente.-

-Io non ho rotto proprio un  bel niente. Non sarò mai in grado di capirlo fino in fondo...-
-Brian prima  non era così. Lui odiava la vita e passava tutte le sue serate ad ubriacarsi e a farsi le prostitute...da quando ci sei tu,
vedo una luce diversa nei suoi occhi.-
-Sono sicura che ti sbagli...e poi, se ero importante per lui, avrebbe lasciato in pace la mia famiglia.-
-E' un modo per tenerti al suo fianco...purtroppo, non perderà mai quella sua parte da stronzo e assassino che ha dentro ma credimi...non è 
colpa sua.-
-Ti andrebbe di parlarmi della sua infanzia?-
-Non credo sia giusto. Quando sarà pronto...te ne parlerà lui. Posso solo dirti che...se non lo ami, faresti meglio ad andartene. Non lo dico
a male, davvero...è solo che non voglio veder soffrire nessuno. Quel ragazzo e gli altri, hanno già sofferto abbastanza.-
-Io...-
-Immagino come ti senti. Strappata via dalla tua stessa famiglia e portata in un luogo che non appartiene al tuo luogo d'origine...non dev'esser
stato facile per te stare a contatto con malati di sesso, droga e tutta la roba che gira nel club.-
-Non lo è neanche ora ma...adesso, non sò neanche io cosa mi stia accadendo.-
-Rilassati ma...se ami Brian...dovrai continuare ad amarlo sapendo che lui non abbandonerà mai la sua vita da criminale.-
-Lui non è un criminale...forse è stato educato in questo modo sin da piccolo...forse non ha mai ricevuto amore...forse, nessuno ha mai provato
ad amarlo.-

-Mi piace il tuo modo di vedere le cose.-
-Grazie...-
-Sigaretta?-
-No...no, non fumo.-
-Giusto.- 
Nishell si accende una sigaretta, per poi osservarmi ancora.
-Si...non sei poi così male come credevo.-
-Davvero?-
-Si.-
Io e Nishell ci sorridiamo, portando poi lo sguardo contro Zacky e Brian che vengono improvvisamente verso di noi.
-Allora Nish, ti unisci a noi?- Domanda Zacky, rivolgendosi alla ragazza che non distoglie lo sguardo dal fuoco.
-No, non ne ho voglia.- Ribatte la ragazza con serietà ed indifferenza, continuando a fumare la sua "Marlboro".
-Cazzo, non ti hanno mai detto che sembri una vecchia con questi capelli!?- 
-Prova a ripeterlo.-
-Perchè? Altrimenti?-
-Altrimenti ti prendo a calci in culo Vee!-
-Permalosa!-
-Coglione.-
-Stronza.-
-Cazzone.-
-Questo non dovevi dirlo.-
-E ora cosa mi fai Mr. sonounaporchettaemenevanto!?-
-Questo.- 
Zacky prende improvvisamente Nish tra le  braccia, nonostante lei stia provando così duramente a dimenarsi.
Nishell continua a fare i capricci e Zacky la butta in acqua raggiungendola ben presto.
Sento i due ridere in lontananza e la cosa contagia anche me.
Comincio a ridere anch'io, vedendo poi Brian osservarmi con dolcezza.
-Lo sai vero che potrei fare la stessa cosa?-
-Oh no...-
-Oh si...-

Mi alzo velocemente dalla sabbia, cominciando a correre per tutta la spiaggia vedendo gli altri osservare la scena con divertimento.
Corro più veloce che posso, continuando a ridere come non avevo mai fatto prima d'ora.
-Vai Gates che sei il più forte!- Urla Johnny, battendo le mani.
-No, no, no!- Urlo io, sentendo poi  Brian cingermi la vita con le sue mani ma entrambi cadiamo sulla sabbia, stremati.
Anche lui ride...ed ha una risata a dir poco contagiosa.
Io provo a rialzarmi ma lui mi prende un polso, fermandomi e prendendomi in braccio.
Rabbrividisco, vedendo poi la sua pelle bagnata aderire sui miei vestiti.
-In acqua, in acqua, in acqua!- Urlano tutti in coro ed io non posso far altro che maledirli mentalmente.
Brian fa un ultimo sorriso, gettandomi poi in acqua.
Rabbrividisco al contatto con l'acqua congelata, sentendomi un pezzo di ghiaccio.
Brian mi raggiunge, sollevandomi e respirando a fondo come faccio anch'io.
Non riesco a stare neanche un minuto in più immersa in quest'acqua fredda ed il buio non aiuta di certo.
Sussulto, vedendo poi Brian portarmi sempre più lontano dalla riva.
-Basta Brian, fermati!-
-Che c'è? E dai piccola, è solo un pò d'acqua!-
-Un pò d'acqua!? Un pò d'...- Provo a dire ma Brian mi zittisce mettendomi una mano dinanzi alla bocca.
-Shhh! Se ci beccano, siamo fottuti.-
-Che cosa!?-
-E' una spiaggia privata...io voglio sempre il meglio.-
-Però adesso lasciami uscire e non avanzare...mi fa paura tutta questa profondità.-
-Hey piccola...ci sono io.-
-E se annegassimo tutti e due!?-
-Come cazzo facciamo ad annegare se sappiamo nuotare!?-
Guardo Brian, mordendomi le labbra e diventando rossa come un pomodoro.
-Un momento...non mi dirai che non sai nuotare!- Mi prende in giro il ragazzo che mi tiene a sè, cominciando a ridere.
-Non ho mai avuto l'occasione di imparare, e allora?- 
-Scherzi!?- 
-Adesso basta! Portami via!-
-Se continui a lamentarti, sarò io stesso a lasciarti qui da sola...sai che posso farlo.-
-Cos'ho fatto di male per meritarmi tutto questo? Sono sempre stata una brava ragazza io!-
-Certo che sei proprio strana!-
-Senti chi parla!-
-Sei pestifera...cazzo se lo sei!-
-Riportami a riva almeno!-
-No, ho deciso di tenerti qui.-
-Ma potrei affondare da un momento all'altro.-
-Non se ci sono io a sostenerti.-
Ed è vero...mi sento al sicuro tra le braccia di Brian. Così al sicuro da poter dimenticare il fatto di esser diventata quasi un ghiacciolo.
-Piccola...ma tu tremi.- Mi sussurra ancora Brian, vedendomi tremare.
Non rispondo, vedendo poi Gates stringermi sempre più forte.
Così presa dalla situazione, mi convinco a baciarlo, sentendo le sue labbra salate adagiarsi contro le mie.
Entrambi continuiamo a baciarci con foga, sentendo il bisogno di appartenerci.
-Dillo.-
-Cosa?-

-Che sei mia.-
-...-
-Fran, dillo.- Continua a sussurrare Brian, tra le labbra.
-Sono tua.-
Io e Brian ci baciamo ancora mentre insieme, ci spostiamo di più verso la riva.
Arrivati finalmente a riva, continuando a stringerci, Brian mi fa distendere sulla sabbia bagnata posizionandosi su di me con velocità.
Entrambi cominciamo a respirare con profondità, perdendo il controllo.
Lui mi sbottona ben presto il cappottino, tirandolo via per poi passare al maglione e ai pantaloni.
Mi denuda, cominciando a baciare il mio collo ed i miei seni.
Non mi sono mai sentita così...amata.
-Cazzo, la smettere di scopare come dei maiali! Ci sono dei bambini qui!- Scherza Jimmy, coprendo gli occhi a Johnny, dinanzi a noi.
-Rev, quando la smetterai di rompermi il cazzo?- Sorride Brian, facendo ridere anche me.
-E dai Jimmy, voglio vederli anch'io!- Si lamenta poi il nanetto cercando di osservare la scena.
All'improvviso però, vediamo Nishell e Zacky cominciare a spruzzarci dell'acqua addosso.
-Porca puttana Vee!- Urla ancora Brian, alzandosi dal mio corpo ed aiutando me ad alzarmi dalla sabbia bagnata.
Brian comincia a rincorrere Zacky mentre io, Jimmy, Nishell e Johnny cominciamo a spruzzarci come dei perfetti idioti.
Non mi sono neanche complessata sapendo di essere in intimo e di continuare a divertirmi con dei criminali.
Nishell anche si toglie i vestiti e quando Brian e Zacky ci raggiungono ricominciamo tutti a spruzzarci continuando a ridere
ad una qualsiasi battuta.
Tempo fa, non avrei mai pensato di comportarmi in questo modo e non sapevo neanche cosa significasse divertirsi con i propri amici...
E sapete cosa?
Stanno diventando i migliori amici che io abbia mai avuto...

































*La canzone in questione era Saturday Night dei Misfits.












NOTE DELL'AUTRICE.


Buonasera meraviglie!
Eccomi qui con un nuovissimo capitolo (?)
Per vostra sfortuna direi...sò che non mi sopportate più e se volete, posso tranquillamente
dileguarmi!
Perdonate i miei scleri ma sapete come sono fatta...no? In parte, credo che avete cominciato a conoscermi!
Bene...spero tanto che questo capitolo vi sia piaciuto e che vi abbia trasmesso qualcosa...ahimè, se non è stato così emozionante,
datemi una botta in testa! Potete farlo.
Perdonate gli errori ma sono stremata e questo è l'unico momento libero che ho per aggiornare...quindi, se la storia vi sta facendo
schifo siete liberissimi di dirmelo.
Sapete che mi complesso no? Sapete che ci tengo a voi no? Sapete che ci tengo al mio lavoro, si?
Anyway, non voglio più dire altro perchè altrimenti, potrei ripetermi e non voglio...quindi, fatemi sapere con una recensione di quante parole volete,
cosa ne pensate del capitolo e...al prossimo. Sempre se volete.










Un bacio dalla vostra Gates più sclerata che mai.


-SynysterIsTheWay.
 

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Capitolo 10
*** 10. Stupid in love. ***


10°  Stupid in love.




 
“L'amore è un pensiero assiduo, di natura melanconica, che nasce a causa del pensare e ripensare le fattezze, i gesti, i costumi di una donna ; 
esso non nasce come malattia, ma diviene malattia quando, non essendo soddisfatto, diventa pensiero ossessivo.
(Avicenna)”






Dopo aver fatto colazione ed una bella doccia veloce, mi lego i capelli in un codino,
osservando Brian ancora dormiente sul letto.
Non posso far altro che osservare il suo volto spensierato e tranquillo che riesce ad intenerirmi.
Con un fazzolettino di seta tra le mani, comincio a fare diversi starnuti ricordando che ieri notte ho avuto il coraggio
di lasciarmi coinvolgere in un bagno al mare, nonostante il clima a dir poco gelido.
Tutta colpa di Brian che mi ha buttata in acqua ed ha avuto il coraggio di spogliarmi lì davanti a tutti.
Al ricordo, divento di nuovo rossa come un pomodoro, continuando a starnutire in continuazione.
Ben presto, mi avvicino al corpo di Brian sdraiato sul letto accarezzandogli una guancia ma lui, ad un tratto, mi prende il polso
svegliandosi di colpo.
E' agitato.
-Brian, sono io.- Gli sussurro, vedendolo respirare a fondo mentre stava per prendere la pistola sotto al cuscino.
-Cazzo Fran...allora non te ne sei andata.- Mi sussurra ancora Gates, con la voce impastata dal sonno mentre mi guarda con debolezza.
-Ma no...sono qui...- Ribatto continuando ad accarezzargli la guancia per passare poi a questi capelli sparati in aria che non si sgualciscono
neanche dopo aver dormito.
-Fran...c'è qualcosa che devi dirmi?- 
-No...non c'è niente Brian, perchè?-
-Ho come la sensazione che qualcuno abbia provato a...beh, forse è solo una mia impressione.-
Perfetto direi...adesso si che sono nei casini. Non gli ho ancora parlato di ciò che era successo l'ultima sera al locale.
Devo mentire...per il nostro bene, devo farlo.
-Non c'è niente...puoi stare tranquillo.- Gli sussurro poi, vedendolo accoccolare la testa sul mio petto.
-Non mi stai mentendo, vero?-
-No...-
Brian annuisce ed io continuo ad accarezzargli la guancia ed i capelli, tenendolo vicino al cuore.
Perdonami...ma dovevo farlo...
-Stasera vieni con me al locale, vero?-
-Si...-
-Bene...-
-Brian...-
-Mh?-
-Ora che ci penso...io non sò niente di te...non sò se sei mai stato fidanzato, se hai una famiglia...-
-Quello che sai, non ti basta?-
-Si ma...io vorrei sapere qualcosa in più sulla tua vita e la tua infanzia...pensandoci, tu sai quasi tutto di me ed io...-
-No.-
-Ma...-
-Non insistere, ti ho già detto di no.- Ed eccolo che si allontana da me, alzandosi dal letto e passeggiando avanti ed indietro per la camera.
-Sto solo cercando di conoscerti meglio...non voglio infierire sul tuo passato...-
-Non sono cose che ti riguardano Fran.-
-Perchè no?-
-Ti ho detto di non insistere.-
-Ma Brian, io voglio solo aiutarti a dimenticare il passato ma lo potremo fare insieme...devi affrontare tutto ciò che ti porti dietro o non 
potrai mai sperare in un futuro migliore. Fallo per noi...-
-Noi!? Quale noi? Io non conosco nessun noi.-
-Brian...ma cosa stai dicendo...-
-Io non mi innamoro Frances. Un uomo come me, non può amare...mettitelo bene in testa.-
-Quindi...è stato tutto un gioco?- Domando con il cuore tra le mani, restando seduta sul letto.
-A cui abbiamo partecipato entrambi. E' stato divertente e lo sarà ancora...-
No, non voglio crederci. 
-Ero solo il tuo giocattolo...-
-Sei il mio giocattolo.-
Ed ho appena sentito un rumore in me stessa. Ho appena sentito il mio cuore frantumarsi...e fa male.
Quel mostro dentro di lui, continua a divorarmi. E' quel mostro che ho sempre temuto...quello che non mi darà pace.
Tutto quello che abbiamo fatto...è stato tutto un divertimento. Io ci ho creduto mentre lui continuava a giocare.
Eppure, lui l'ha detto in un modo così semplice...ed io? Io avevo detto a me stessa di non innamorarmi...di non affezionarmi almeno.
Sarei caduta...eppure, non ho voluto dare ascolto alla mia coscienza.
Ma dopotutto, ho fatto anche io i miei errori e sono destinata a sanguinare. Il suo modo così poco affidabile di guardarmi, mi fa sentire
perseguitata. Mi ha ingannata...ed io gliel'ho lasciato fare.
-Ci vediamo stasera...-
-D...dove vai?-
-A divertirmi con qualcuna...sai com'è, ne ho bisogno.-
La porta si chiude ed io mi lascio cadere a terra, piangendo a dirotto.
Cos'ho sbagliato? Credevo che stesse andando tutto...bene...
Ora credo che non mi resta altro da fare...che dimenticare.
Mi ritrovo ancora da sola, con me stessa, desiderando di poter quasi scomparire...
Ed infondo, avrei dovuto capirlo da sola che un criminale spietato e senza cuore come lui...non avrebbe mai avuto buone intenzioni di innamorarsi.



































Con gli occhi gonfi, un vestitino rosso e dei tacchi abbastanza alti, scendo dall'auto con disinvoltura.
Io e Brian non ci siamo scambiati neanche uno sguardo da quando lui è tornato a casa poco fa...
Spero per lui che si sia divertito con le sue belle spogliarelliste.
Persa nei miei pensieri, vedo Brian entrare nel locale senza neanche aspettarmi. Io lo seguo a ruota, vedendo poi Jimmy tenere tra
le mani una videocamera.
-Un sorriso Fran, racconta agli spettatori la tua storia!- Si avvicina Jimmy, ridendo a crepapelle, registrandomi  con la videocamera.
Posso notarlo da quella lucina rossa che continua a spegnersi ed accendersi in continuazione. 
-Jimmy, non credo sia il momento...- Rispondo velocemente, cercando di seguire Brian ma Rev non mi lascia via d'uscita.
-E dai Fran! E' solo un video, quanto ti costa fare anche solo un misero sorriso?-
Abbasso la testa, vedendo finalmente Jimmy chiudere la videocamera.
-Ma tu hai pianto...- Mi sussurra James, continuando ad osservarmi.
-Si nota così tanto?-
-Beh...-
-E va bene, mi hai scoperta.-
-Non era difficile da capire, credimi! Ultimamente poi, eri così sorridente che vederti in questo stato stasera è davvero...triste.-
-Va tutto bene, sono solo un pò stanca.-
-Se lo dici tu!-
-Tu piuttosto, cosa ci fai con questa videocamera tra le mani?-
-La utilizzo per registrare video...ecco, si, mi piace riprendere le spogliarelliste mentre ballano!-
-Sempre il solito pervertito...ma tu non cambi mai!?-
-No, mi preferisco così. Bello e divertente!-
-Si, contaci.-
-Non provare a contraddirmi eh!-
-D'accordo, voglio dartela vinta.-
-Perfetto...oh, adesso devo andare...ho degli affari da sbrigare. A dopo!-
-Ciao Jimmy...-
Saluto James, per poi dirigermi verso il solito tavolo e vedere Brian civettare con una ragazza a dir poco formosa.
Una biondina che continua a sedurlo con un tanga semitrasparente ed un reggiseno borchiato. 
Lui le fa cenno di sedersi sulle sue gambe e lei lo fa, continuando a dirgli chissà quali stupidaggini.
Non posso negarlo ma...fa male. Fa terribilmente male.
Eppure, sembrava tutto così vero...che adesso abbiamo perso tutto.
E stasera è così bello...jeans stretti, letteralmente strappati, una t-shirt nera con scollo a "v" Ed il suo solito giubbino in pelle.
Resto immobile ad osservarlo, mentre continua a sorridere alle parole della spogliarellista che gli dà un bacio che lui decide di non rifiutare.
Chissà...un giorno si stancherà anche di me...o forse, quel giorno è già arrivato?
-Hey...- Una voce femminile ed una mano che mi tocca la spalla, mi fanno sussultare.
Mi volto velocemente ritrovandomi dinanzi Nishell con un bellissimo vestitino nero dalla scollatura assassina, un rossetto sul rosso fuoco
ed i capelli corti,liscissimi.
E' davvero bellissima...ha un fisico mozzafiato.
-Nishell...- Borbotto con debolezza, vedendo la ragazza sorridermi con compassione. 
-Mi dispiace...è che Brian è fatto così e...- 
Ed eccola...una lacrima ribelle comincia a bagnare il mio viso. Provo a tirarla via, sentendomi così ridicola da poter quasi sprofondare.
-No, io sto bene, davvero.-
-Mi fa star male vedere una ragazza soffrire per...amore.-
-Ma che dici!? Io? Innamorata di quell'assassino? Neanche morta.- Borbotto debolmente, provando ad asciugare sul mio viso, anche le altre lacrime.
-Se vuoi posso provare a parlarci e...-
-No, davvero. Va bene così, io sono felice, lui è felice, tutti siamo felici.-
-Ma tu non sei felice...altrimenti non saresti qui a guardare quella scena pietosa...piangendo.-
-Sono lacrime di gioia.-
-Si, hai proprio ragione. Credi davvero che mi faccia prendere per il culo da una ragazzina snob come te?-
-...-
-Avanti...tu non hai bisogno di nessun uomo Fran...-
-E' ciò che continuo a ripetermi da stamani.-
-Ti va di raccontarmi cos'è accaduto?-
-Non credo di farcela...-
Dopo le mie parole, vengo travolta da Nish che mi abbraccia all'improvviso.
Non ero mai stata abbracciata in questo modo da nessuna delle mie vecchie amiche...
-Perchè mi stai...abbracciando?-
-Perchè anche io...mi trovo nella tua situazione.-
Entrambe sciogliamo l'abbraccio ed io guardo Nish, confusa.
-Un giorno forse ti spiegherò...qui c'è troppo caos e troppa gente.-
-D'accordo...-
-Guarda...la troietta se n'è andata! Vai Fran, ora o mai più.-
-Cosa dovrei fare?-
-Parlargli, avanti, non fare la finta tonta!-
-Ma io...-
-Niente ma! Vai.-
Sotto la benedizione di Nish, provo ad avvicinarmi a Brian, vedendolo fumare la sua sigaretta con tranquillità.
Vederlo così arrabbiato, non fa altro che preoccuparmi.
-Brian io...-
-Lascia perdere.-
Sto per parlargli ancora, ma le parole mi muoiono in bocca, sentendo una voce che mi fa rabbrividire.
L'uomo dell'altra sera...è qui!
-Ci vediamo dopo...-
-No Brian, dove vai?-
-Fran, mi spieghi che succede? Perchè stai tremando?-
-Non lo sò...cioè...Brian, chi è quell'uomo?-
-Perchè me lo chiedi? Fran, cosa cazzo stai cercando di dirmi.-
-Non andare da lui, ti prego...lui ti odia, vuole avere tutto ciò che ti appartiene!-
-Tu cosa cazzo ne sai di tutto questo...-
-Brian, ti prego, non andare da lui o potrei morirne!-
-Fran, respira cazzo. Cosa sta accadendo? Sei nei guai?-
-Ma che piacere rivederti Gates.- Ed ecco che quella voce, riesce a rientrarmi nella testa, facendomi rabbrividire.
Brian mi dà le spalle, voltandosi verso l'uomo che mi avrebbe fatto del male la scorsa notte.
Io resto immobile, cercando di nascondermi dietro le spalle larghe di Brian.
-Demon...- Borbotta Brian, salutando l'uomo che sta provando a scorgere la mia figura.
-Vedo che questo locale migliora di giorno in giorno...-
-Si, vedi bene...-
-E lei...si, lei dovrebbe essere Frances Williams...-
Come fa a sapere il mio nome? Dev'essersi informato bene...
-Ciao bambolina, ti ricordi di me?- Continua Demon, facendomi l'occhiolino.
Allora è proprio vero quando dicono che il nome, fa la persona.
Rabbrividisco respirando forte e vedendo poi Brian rivolgermi uno sguardo un pò...strano.
Non sempre riesco a leggere dentro ai suoi occhi, purtroppo...
-Vi conoscete?- Domanda Brian con serietà e contraendo la mascella.
-Io e la tua bella ragazzina abbiamo avuto un piccolo incontro l'altra sera...- Il modo pieno di malizia
con cui Demon sta parlando, è così perverso che non vorrei mai  entrare nella sua mente per sapere a cosa sta pensando.
-Ah si?- Continua Brian, guardandomi con rimprovero.
Ora si che sono nei guai.
-Bene...io vi lascio...vado a bere qualcosa, a dopo Gates...ciao bambolina.-
Demon se ne va e Brian sembra essersi pietrificato.
Egli mi prende con prepotenza il polso, portandomi fuori dal locale.
-Mi fai male!- Urlo vedendo il ragazzo dagli occhi color nocciola, diventare sempre più violento.
-Com'è stato? Soddisfacente?-
-Non  capisco di cosa tu stia parlando Brian...- Sussurro con debolezza, massaggiandomi il polso diventato improvvisamente viola.
-Sei andata a letto con quel pezzo di merda Fran?-
-Ma che t'importa? Io faccio quello che voglio, questa è ancora la mia vita Gates.-
-Ma ti ricordo che sei di mia proprietà.-
-Giusto, quasi dimenticavo di esser diventata un oggetto senza etichetta!- Dico esausta, alzando i tacchi e camminando nei dintorni del locale.
Ovunque , è meglio di qui.
-Sei una puttana Frances! Una puttana!- 
Le parole di Brian, sembrano essere come lame affilate che continuano a lacerare il mio povero cuore.
Come può pensare che io...sia andata a letto con un uomo del genere? 
Mi fermo nel niente, sentendo un freddo atroce premermi sulla pelle. Colma di delusione, ricomincio a piangere, vedendo Brian dinanzi a me non 
riuscire a pronunciare neanche una parola.
Il suo sguardo è confuso mentre mi guarda, sanguinante.
-Quando sei andato a parlare con Demon la prima sera che ti vidi in sua compagnia...mi sentii male e andai in bagno per darmi
una semplice rinfrescata. Stavo osservando la mia immagine nello specchio ma  ben presto, mi sono ritrovata accanto un uomo che ha cominciato a parlarmi...le sue
parole non mi piacevano e così, ho provato ad uscire dal bagno ma...Demon mi ha presa e stava per...- Le parole mi muoiono in bocca, mentre
continuo a singhiozzare e a piangere come non credevo di poter più fare.
Brian apre la bocca per metà, trafiggendomi con gli occhi.
E' arrabbiato e questa volta, lo è per davvero.
-Tu...mi hai mentito.-
-Io non volevo che tu...facessi qualche follia Brian.-
-Mi hai tradito Williams.-
-L'ho fatto per il tuo bene Brian...non avevo intenzione di mentirti!-
Brian non mi risponde più, prendendo una pistola dalla tasca dei jeans e componendo un numero sullo schermo del suo cellulare.
-Cosa fai...- Provo a dire, vedendolo tremare.
-Rev...prendete Demon e portatelo fuori dal locale...si, preparate le pistole...okay, ciao.- Borbotta Brian, riattaccando poi la chiamata.
-No, Brian, cosa volete fare?-
Brian toglie la sicura dalla sua pistola, mostrandomi un sorrisino da serial killer che non credevo potesse appartenergli.
No...io non voglio che lui continui ad uccidere!
All'improvviso, delle mani prendono le mie, cercando di bloccarmi.
Spaventata, comincio a dimenarmi ma mi tranquillizzo incontrando poi gli occhi cerulei di Vee.
-Andiamo.- Mi sussurra Zacky con freddezza mentre continuo ad osservare Demon che viene trasportato sanguinante da Jimmy e Matt che continuano a  tenergli le braccia  
portandolo dinanzi agli occhi spietati di Brian.
Cosa gli hanno fatto? Perchè l'uomo è incredibilmente sporco di sangue?
-Cosa volete farmi...- Sussurra Demon con debolezza, girando la testa sia a destra che a sinistra.
-Indovina un pò?- Domanda Brian con cattiveria, putandogli la pistola contro.
No...Brian non può farlo...
-Brian! No!- Provo ad urlare, vedendo poi Gates portare i suoi occhi color nocciola contro i miei.
Provo a dimenarmi ancora, ma Zacky mi tiene stretta senza darmi la possibilità di fermare Brian.
Io...devo fermarlo!
-Allora Demon, ti sei divertito abbastanza con la mia donna?-
Johnny da un pugno secco sul volto di Demon, facendolo sputare sangue mentre Gates inizia a ridere.
Come può divertirlo una situazione del genere?
-Lasciami andare Brian, ti prego, farò tutto quello che vuoi!-
-Mi dispiace ragazzo...è troppo tardi.-
-No, Brian no!- Urlo ancora una volta, rabbrividendo per colpa di uno sparo e vedendo del sangue comparire improvvisamente sul mio vestito.
L'ha ucciso...Brian ha appena ucciso Demon.
Con il cuore in gola, mi lascio cadere a terra dopo aver visto il ragazzo dagli occhi color nocciola, uccidere un uomo per colpa mia.
































Apro gli occhi con velocità, ritrovandomi sul solito letto matrimoniale.
Devo esser svenuta...si, non c'è altra spiegazione.
-Finalmente ti sei svegliata dormigliona!- La voce di Nish mi fa sussultare.
Posiziono velocemente i gomiti contro il materasso , per poter guardare meglio la ragazza che ho dinanzi agli occhi.
-Dormito bene?- Mi domanda Nishelle, sedendosi sul letto, proprio accanto a me e mostrandomi uno dei suoi soliti sorrisi.
-Io...non lo sò.- Ammetto, sentendomi la testa pesante.
-Ti ho preparato una tazza di thè caldo, è qui, sul comodino accanto a te.-
-Ti ringrazio ma...non dovevi prenderti tutto questo disturbo.-
-Scherzi!? E poi, sarai piuttosto scossa dopo aver visto un uomo morire proprio dinanzi ai tuoi occhi.-
-Non è questo è che...Brian...lui...-
-Lo ha ucciso. Dovrai farci l'abitudine, credo.-
-Ma perchè lo ha fatto? Se per lui non conto davvero niente allora perchè...-
-Ad esserti sincera...non credo di saperlo. Evidentemente, sapere che qualcun altro oltre lui stesso
ha provato a toccarti, l'ho ha mandato in tilt. Brian è sempre stato così possessivo...ricordo ancora quando provavo a rubargli i giocattoli quando
eravamo dei semplici lattanti rompicoglioni.-
-Ma io sono una persona Nish...-
-E' un fottuto bastardo ma dal cuore d'oro. Credimi quando te lo dico.-
-Parlando di Brian...dov'è finito?-
-Credo sia andato a svolgere qualche lavoretto per mio padre insieme ai ragazzi.-
-Sai quando torneranno?-
-Non ne ho idea...-
-Io...non mi sento molto bene...-
-Davvero? Cos'hai?-
-Non lo sò...mi sento la testa pesante...-
-Fa vedere.-
Nishelle mi mette una mano sulla fronte, per poi sussultare.
-Cazzo Fran...ma tu scotti! Hai la febbre!-
-Oh no...-
-Devo chiamare Brian...-
-No Nish, ti prego, non farlo.-
-Perchè?-
-Perchè non voglio esser un peso per lui...-
-Allora aspettami qui...vado a prendere qualche medicinale e torno okay?-
-Si, va bene.-
Annuisco, distendendomi sul letto.
Con debolezza, posiziono la testa sul cuscino...sentendomi bruciare.


































-Cazzo piccola...ma tu scotti.- Sentendo la voce di Brian, riesco ad aprire gli occhi per metà.
Mi sento come se fossi stata travolta da un treno in corsa...
Sto sognando o Brian mi ha chiamata "piccola"
Allora, non è più arrabbiato con me...
-B...Brian...- Provo a dire, tremando dal freddo nonostante sia ricoperta da lenzuoli e piumoni.
-Shh. Dormi.-
Mi sento come se la mia testa continuasse a sanguinare di continuo.
-Brian io...mi dispiace io...-
-Non importa.-
-Quindi...continuerai a tenermi con te?-
-Si, ma adesso dormi, stai sprecando delle energie.-
-Brian...-
-Mh?-
-E' così che ci si sente quando si è innamorati?-
Alla mia domanda, Brian sembra quasi spaventarsi. Lo vedo trattenere il respiro, per poi accarezzarmi una guancia.
-Io...non lo sò.-











































NOTE DELL'AUTRICE.

Buonsave a tutte meraviglie! 
Ecco a voi, un nuovissimo capitolo di Waking the fallen! Che dirvi, sono sicurissima al 100% che la storia
vi stia annoiando sempre di più...beh, mi auguro che non sia così! Per il resto, vi avverto che...ben presto, una 
volta conclusa definitivamente questa ff...ce ne sarà un'altra che non vi aspetterete. E' particolare e...si, se vi farà
piacere leggere qualcosa di nuovo, fatemelo sapere! Oltre questo, arriverà anche una ff in collaborazione con una mia carissima
amica...sto elaborando ancora il tutto, quindi spero che voi siate interessati anche ai miei lavori futuri!
Sò che questa ff non potrà mai sostituire "Criminal Love" Ma davvero, sto facendo del mio meglio.
Grazie a tutti voi che...continuate a seguire le mie storie...mi rende davvero felice tutto questo, sapete?


Grazie ancora e aspetto come sempre le vostre recensioni!







-SynysterIsTheWay.
 
 

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Capitolo 11
*** 11.L'amore ha le sue tragedie. ***


11° L'amore ha le sue tragedie.



 
L'amore è come le epidemie: più uno le teme, più è esposto al contagio.
(Nicolas de Chamfort)








Grazie all'aiuto dei Sevenfold e di Nishelle, sono finalmente guarita dalla febbre che
avrò preso per colpa di quella notte al mare.
Alzandomi dal letto come ogni mattina, entro in cucina, vedendo Jimmy cominciare a dannarsi non riuscendo
ad aprire un semplice barattolo di nutella.
-Ma come cazzo li sigillano questi barattoli...con il silicone?- Urla Rev mentre io continuo ad osservarlo, sconvolta.
Possibile che io sia diventata come loro? E che cosa ci fa qui Jimmy di prima mattina? Da quello che sò, abitano tutti in ville diverse
e vicine tra di loro.
-Certo che voi uomini, siete proprio persi senza noi donne.- Borbotto io spostando Jimmy con un fianco ed aprendo il barattolo di nutella. Jimmy intanto,
è rimasto con gli occhi sbarrati per tutto il tempo.
-Che cazzo...come cazzo hai fatto!?- Mi indica Rev come se volesse prendermi a pugni.
Non  rispondo, limitandomi a sorridergli e a guardarmi intorno.
-Jimmy...ma dov'è Brian?- 
-Il signor Edwards lo ha chiamato per una questione importante. Per stasera dovrebbe essere a casa così da poter andare tutti al locale,
come sempre.- 
-Giusto...-
-Hey, cosa c'è di buono per colazione?- Domanda improvvisamente Zacky, entrando in cucina con solo un accappatoio in vita.
Ha tatuaggi anche sul torace...
-Giù le mani dai miei pancakes!- Urla poi Jimmy, dando uno schiaffo sulla mano di Zacky che stava provando a prendere uno dei pancakes che 
deve aver preparato Jimmy.
-Eh cazzo Rev, volevo solo assaggiare!- Si lamenta Zacky, cercando qualcosa nella dispenza.
-Li ho fatti con le mie mani! Cucinati da solo come ho fatto io!- Ribatte ancora Jimmy, spalmando la nutella sui suoi pancakes.
-Oh cazzo, i pancakes!- Urla anche il nanetto questa volta, correndo incontro a Jimmy e cercando di persuaderlo affinchè possa fargli assaggiare un misero
pancakes al cioccolato.
Sono così buffi...ma come mai sono tutti qui stamattina?
-Merda James, fanno schifo!- Borbotta poi Matt, riuscendo a strappare dalle mani di Jimmy un pezzo di pancake.
-Mh, si, concordo con Shads, per poco non mi strozzavo!- Sputa Zacky, più schifato che mai, continuando a tossire.
-Ma che dite, i miei pancakes sono perfetti.- Jimmy addenta un pancake per poi strozzarsi.
-Vedi? Te l'avevo detto io!- Continua Shads, ridendo insieme a Zacky e Johnny.
Anche io, soffoco in una risata, tentando di rendermi utile in qualche modo.
Senza pensarci troppo sù, comincio a prendere l'occorrente per preparare i pancakes.
-Che sta facendo?- Sento dire da Johnny, mentre io stessa continuo a svolgere il mio operato.
Quando ero piccola, amavo pasticciarmi le mani e preparare dolcetti e specialità con la mia nonna...ma poi, ero costretta a tornare tra i miei
libri che non mi davano tregua. Alcune domestiche invece, mi rimproveravano perchè sostenevano che non dovevo esser io a cucinarmi...ma in realtà,
io mi divertivo un mondo a sfornare pasticcini con la mia nonna.
Ah la mia nonna...se fosse ancora viva, probabilmente, mi avrebbe sostenuta in ogni mia singola scelta.
Perchè sapete...non è sempre bello sapere che i tuoi genitori hanno già riservato per te un futuro di cui non ne sai ancora nulla...
Dopo alcuni minuti, i pancakes sono pronti e senza neanche rendermene conto, i ragazzi si sono già buttati sul cibo, più affamati che mai.
-Questi si che sono pancakes Jimmy! Sei proprio una testa di cazzo!- Borbotta Zacky, parlando con il boccone ancora in bocca.
-Però...non  sapevo che saresti stata in grado di cucinare! Solitamente, le nobili come te, non hanno uno chef personale o roba del genere?-
Mi domanda poi Rev, addentando un pancake.
-Preparavo spesso delle specialità con mia nonna ma...smisi di farlo quando...diventò un angelo.
E adesso, per qualche strano motivo, ho ricominciato a farlo.
E' strano ma...più mi ritrovo in questa casa con loro e più mi rendo conto di essermi persa così tanto nella vita...probabilmente avrei potuto
fare molte cose che faccio ora se solo non fossi stata un'aristocratica servita e riverita.
Con loro e lontano dalla mia casa...mi sento libera. Nessuna domestica pronta a seguirti nella speranza che possa imparare qualche nuova
regola del "bon ton" E nessun nobile pronto a tutto pur di sposarmi per poter alleare la mia famiglia alla sua.
-Tieni...altrimenti questi, finiscono per divorare tutto.- Mi sussurra dolcemente Matt, porgendomi un piatto con un pancake.
-Divorare?- Ripeto inarcando un sopracciglio. Mai sentita una parola del genere.
-Lascia stare. Mangia, sarai affamata...hai avuto la febbre e devi rimetterti in forze.- 
Una cosa è certa...devo averli proprio giudicati male.





































Arrivati al locale,anche stasera, mi siedo al solito tavolo e questa volta con noi c'è anche Nish che è seduta
tra me e Zacky.
La musica alta del locale e vedere continuamente uomini farsi di cocaina, mi sta letteralmente urtando i nervi.
Jimmy continua a fare video con la sua videocamera mentre Matt, Brian e Johnny stanno parlando animatamente con dei ragazzi
che avranno più o meno diciotto anni.
Gli stanno dando delle istruzioni...e non capisco su cosa. Non posso credere che anche dei ragazzini della mia età
stiano rischiando grosso facendo parte di quest'organizzazione.
Io invece, non faccio altro che osservare Brian, parlare con una voce calma e seria che mi mette stranamente in agitazione.
Non posso fare a meno di guardarlo...l'uomo che mi sta tenendo prigioniera in sè ma che mi sta dando comunque libertà.
Quando osservo il suo volto, capisco di aver trovato tutto quello che credevo di aver perso prima...nonostante gli alti e bassi, sò
che Brian non mi farebbe mai del male e questo mi basta.
Quando quella sera ha ucciso Demon, il mio cuore si è fermato. Lo ha ucciso, solo perchè ha osato toccarmi.
Non lo ha fatto per cattiveria...ne sono sicura. Dietro a quel mostro, c'è sempre una parte da bravo ragazzo che tende a nascondere.
Ma perchè? Perchè continua a chiudere le sue porte? Perchè non vuole parlarmi del suo passato?
-Terra chiama Frances!- Urla Jimmy, registrando ancora con la videocamera.
-Oh per tutti i reali! Rev, togli immediatamente quella videocamera dalla mia vista!-
-Ecco che ci risiamo con i modi da principessina del cazzo.- Ghigna Zacky, facendo ridere anche Nishelle.
-Non c'è proprio niente da ridere Nish!- Esclamo vedendo la ragazza trattenere altre risate.
-Scusa, è stata colpa di Vee!- Continua Nishelle, indicando poi Zacky.
Jimmy scoppia a ridere e con lui, anche io.
Secondo il mio parere...Zacky e Nishelle formerebbero proprio una bella coppia.
-Eccoci.- Borbotta poi Brian, sedendosi accanto a me.
Matt e Johnny si siedono dinanzi ai miei stessi occhi, mentre Brian, sembra essersi perso nell'osservare la situazione nei dintorni.
E' sempre così attento...
-Allora Gates, per domani?- Domanda improvvisamente Zacky, sembrando il più tranquillo possibile.
-E' tutto sotto controllo.- Risponde Brian, bevendo del "Cognac" dal calice in vetro.
-I poliziotti pensano che siamo così stupidi da visitare sempre la solita banca...- Ghigna Matt invece, beccandosi una gomitata da parte di Jimmy.
Banca?
-Banca? Quale banca?- Domando con curiosità, scrutando il volto di Brian.
Brian non mi rivolge nessuno sguardo, continuando ad osservare il calice di "Cognac" dinanzi a lui.
Anche gli altri restano in silenzio e Nishelle porta il suo volto contro quello di Zacky con preoccupazione.
-Brian? Quale banca? Cosa...dovete fare alla banca?- Continuo a domandare, vedendo Brian trafiggere Matt con gli occhi.
Probabilmente...queste, sono cose che io non devo sapere.
-Ehm...Fran, che ne dici di uscire fuori e prendere un pò d'aria?- Mi domanda poi Nish, alzandosi dalla sedia e prendendo la sua stessa
borsetta nera in tinta con il vestito.
Osservo per l'ultima volta lo sguardo assente di Brian, per poi uscire dal locale con Nish, sbattendo "accidentalmente" La borsetta contro la sedia
di Gates.
Si, lo ammetto, l'ho fatto di proposito.
Piena di pensieri, seguo Nishelle fuori dal locale, vedendola accendersi una sigaretta con nervosismo. 
-Nishelle...cosa devono fare domani alla banca?- Domando alla bionda, cominciando a tremare. E' inutile nasconderlo...sono preoccupata.
Nish non mi risponde, continuando ad aspirare la sua sigaretta lasciando poi uscire il fumo dalle sue labbra, alzando la testa contro il cielo stellato.
-Sei preoccupata anche tu...- Sussurro con debolezza, vedendola poi portare i suoi occhi contro i miei.
-Perchè dovrei esser preoccupata? Io sto benissimo.- 
-Ed è per questo che continui a tremare e a fumare con nervosismo?-
-Perspicace.-
-Nishelle...io devo saperlo...-
-Perchè dovresti? Non sono cose per te Williams.-
-Mi prendi per una stupida forse? Senti, sono preoccupata almeno quanto te con la differenza che io non sono innamorata di Zacky.-
-Che cazzo stai insinuando!?-
-Ho visto come lo guardi...ti prego non mentirmi, altrimenti, non saprei più di chi fidarmi.-
Nish mi guarda, sorridendomi per metà.
-Mio padre ha affidato a loro un compito che consiste nel dover rapinare una banca...domani.-
-Che cosa!?-
-Non urlare o ci sentiranno!-
-Nishelle...dimmi che è uno scherzo...-
-Mi dispiace deluderti ma non lo è.-
-Dobbiamo impedirglielo!-
-E cosa pensi di fare? Fran, io e te dobbiamo starne fuori. Anche se fa male, questa è la loro vita...noi non decidiamo un bel niente.-
-Ma...non è giusto.-
-Giusto o no, è così che deve andare. Vedrai, sono tipi in gamba.-
-Non mi interessa questo...devo fermarlo...devo fermare Brian!-
-Non ci riusciresti mai Fran...è inutile anche solo provarci. Tante volte, ho provato a far cambiare idea a quelle teste di cazzo
ma nessuno ha mai voluto ascoltarmi.-
-E se parlassi con tuo padre?-
-Ci ho già provato...ma è stato ugualmente inutile. Adesso entriamo dentro e cerca di esser il più disinvolta possibile...fai finta che io non ti abbia detto niente.-
Annuisco, per poi seguire Nish e rientrare con lei nel locale.
Dentro al locale, ormai, non si riesce più a respirare. Fumo, alchool, droga...donne che si spogliano mostrando la propria mercanzia
e uomini che cominciano a tentare la fortuna con i giochi d'azzardo.
Guardandomi intorno, non mi ero mai resa conto di quanto fosse enorme questo locale...si ci può perdere facilmente.
Improvvisamente però, io e Nish veniamo attratte da alcuni uomini che stanno importunando una ragazza dai capelli viola con alcuni riflessi
rossi.
-Lasciatemi in pace! Aiuto!- Prova a dire la ragazza, spostando via gli uomini mezzi ubriachi che continuano a girarle intorno.
E' una spogliarellista...posso notarlo dai suoi vestiti che non coprono molto il suo corpo esile.
-Puttana!- Urla un uomo, cominciando a darle alcuni schiaffi sul volto.
-Nish...dobbiamo aiutarla!- Sussurro alla mia amica, vedendola entrare in panico.
-Andiamo dai Sevenfold...loro sapranno cosa fare.- 
Nishelle mi prende la mano ed insieme corriamo tra la folla, cercando qualche volto familiare ma dei Sevenfold non c'è neanche l'ombra.
Insieme, proviamo a tornare al solito tavolo dove li vediamo fumare alcuni sigari e parlare animatamente.
-Una ragazza...una ragazza è in pericolo!- Annuncio respirando a fatica.
Brian si alza velocemente dalla sedia e con lui, anche gli altri.
Perchè tutta questa premura?
-Chi è?- Domanda Johnny, posando la bottiglia di birra sul tavolo.
-E' una delle spogliarelliste...quella nuova.- Continua Nish, respirando anche lei a fatica.
Io e Nish portiamo velocemente i ragazzi all'entrata del locale dove le persone, non sembrano neanche far caso a ciò che sta accadendo.
-Hey, voi.- Dice Jimmy, avanzando verso i ragazzi.
-Oh...Rev, vuoi unirti a noi?- Domanda un uomo, ubriaco.
Jimmy dà un pugno secco all'uomo, facendolo cadere a terra mentre io e Nishelle aiutiamo la ragazza a rialzarsi.
E' tutta imbrattata di sangue...ed ha alcuni ematomi sulle gambe nude.
-Pezzi di merda.- Urla poi Matt, dimenandosi contro gli uomini.
-Portateli fuori di qui.- Continua Brian, vedendo poi Johnny e Matt portare via gli uomini ubriachi e pieni di eroina nelle vene.
Jimmy,Brian e Zacky invece, restano qui.
-Ti hanno fatta del male?- Domanda Rev, premuroso, incrociando gli occhi verdi della ragazza che continuano a sanguinare.
Sono terribilmente rossi e colmi di lacrime.
Lei non riesce a rispondere...non sembrerebbe neanche una ragazza dai facili costumi...sembra esser così debole.
-State insieme a lei, noi ci occupiamo di quei figli di puttana.- Borbotta poi Zacky ed in un attimo, i tre ragazzi si dissolvono tra la folla.
-Coraggio, il peggio è passato.- Sussurra Nishelle alla ragazza che continua a tremare. 
Mi fa una tenerezza assurda vederla in questo stato...mi ricorda della prima volta che mi ritrovai in questo stupido posto...
-Avanti, non piangere altrimenti ti si scioglie tutto il mascara!- Continuo io, asciugando le lacrime alla ragazza dagli occhi verdi.
-Ma che cazzo Fran! Tu vai a pensare proprio al trucco!?- Continua Nish, rimproverandomi.
-Ma io...-
-Non importa ragazze, vi ringrazio...adesso torno a lavoro.- Ribatte finalmente la spogliarellista, con debolezza.
-No, ferma. Tu non vai proprio da nessuna parte in questo stato!- Continuo io, cercando di tranquillizzarla.
-Quei bastardi...sempre in cerca di qualcuna da scopare.- Sbuffa Nish, strofinando la mano contro la schiena della ragazza nella speranza di poterla
calmare.
-Quanti anni hai tesoro?- Domando io, con naturalezza.
-Diciotto.-
-Non sei pronta per questo lavoro dolcezza...sei troppo fragile.- Continua Nishelle.
-Io...avevo bisogno di soldi e di un posto dove stare...mi sono ritrovata dinanzi a questo locale e lavorare qui è l'unico
modo che ho per sopravvivere. Il signor Gates e gli altri, hanno capito che avevo bisogno di denaro e che non avevo nessuno al mondo
così...hanno deciso di assumermi.-

-Si, i Sevenfold ci tengono alle ragazze di questo locale...loro non vi farebbero mai del male.- Le sorride Nish, tranquillizzandola.
Sono davvero senza parole.
-Adesso sei al sicuro allora...quindi, non c'è più motivo di piangere.- Le sorrido io questa volta, dandole forza. 
Eh già...ne ha proprio bisogno.
Nel tempo restante, Brian e gli altri ci raggiungono.
Brian si inginocchia dinanzi alla ragazza, tentando di parlarle ed io lo lascio fare avvicinandomi a Jimmy.
-Ce l'hai un posto dove stare?-  Le domanda Gates, con premura.
Non lo credevo così..."altruista".
Allora è vero...dietro a quella personalità dura e fredda, si nasconde un cuore tenero.
-Gliel'ho già spiegato signor Gates...sono stata adottata ed i miei genitori adottivi mi hanno abbandonata non riuscendo più
a mantenermi. Non ho dove andare, non ho famiglia.
- Sussurra la ragazza, colma di dolore nel petto. Strano ma...riesco a sentire il suo dolore.
I suoi occhi verdi invece,sono terribilmente spenti.
-Ed ecco che mi ritrovo a fare il buon samaritano! Avanti, prendi la tua roba.- Sbuffa improvvisamente Rev, rivolgendosi alla ragazza.
-Jimmy, sei sicuro di quello che stai per fare?- Domanda Nishelle a Rev, vedendolo poi sbuffare ancora una volta, sonoramente.
-Magari Rev, potrei pensarci io a questa bella ragazza.- Borbotta poi Zacky, fumando la sua sigaretta.
-Ma se la tua villa sembra esser diventata la dimora delle prostitute Vee!- Ghigna poi Johnny, facendo ridere anche Matt e Brian.
-Bene Violet, ti abbiamo trovato una sistemazione.- Annuncia poi Matt, indicando ancora Jimmy.
La ragazza sorride a Jimmy mostrandogli la sua gratitudine ma il ragazzo dagli occhi azzurri, continua a bere la sua birra con indifferenza.
Se non altro, una buon'azione ogni tanto, non fa male...la cosa strana è che non pensavo fossero così gentili nei confronti delle ragazze
che lavorano per loro.
Mentre i ragazzi continuano a discutere e a dire stupidaggini tra di loro, io mi sono appena resa conto del fatto che Nishelle non è più accanto
a me.
E' come sparita...e non ne capisco il motivo.
-Scusa Zacky? Hai visto Nish?- Domando a Vee che comincia a guardarsi intorno.
-No.-
Un "no" secco che non mi piace per niente.
-Dove cazzo pensi di andare?- Mi domanda poi Brian mentre provo a cercare la bionda.
Gates mi prende con prepotenza un polso senza darmi l'opportunità di divincolarmi.
-Lasciami Brian, mi fai male!- 
-Prima dimmi dove cazzo credi di andare!- I suoi occhi...sono diventati come quelli di un folle.
-Lasciami in pace Brian! E sai cosa? Sarebbe stato meglio morire pur di stare con uno come te!- Gli urlo contro, vedendolo poi
lasciarmi.
Mi sono comportata duramente questa volta con lui e forse non se l'aspettava neanche. Meglio così...non voglio avere più
niente a che fare con uno come lui che domani avrà il coraggio di andare a rapinare una banca.
Come se i soldi gli mancassero!
Brian mi guarda ancora, come se volesse sotterrarmi ed io riesco finalmente a divincolarmi, cercando Nish.
Nulla, di lei non c'è alcuna traccia...
-E tu chi saresti? La puttana che si porta a letto Gates?- Una ragazza che poco fa stava ballando, adesso mi si presenta davanti
inarcando un sopracciglio.
Ha i capelli neri, un piercing all'ombelico ed è completamente nuda se non fosse per un misero tanga rosso che ha scelto di indossare
per la serata.
Non rispondo...non mi sento proprio dell'umore giusto per intraprendere una discussione inutile.
-Guardala Terry...non pensavo proprio che adesso Brian preferisse una ragazzina a noi.- Mi indica un'altra ragazza, ricoperta da alcuni tatuaggi.
Cerco di non lasciarmi travolgere dalle parole taglienti di quelle prostitute, divincolandomi ancora una volta ed entrando nel bagno femminile
del locale.
Sento alcuni singhiozzi provenire dal bagno e mi allarmo, non sapendo cosa fare.
-Nishelle? Nish, sei qui?- 
Altri singhiozzi, più fragili, riempiono la mia testa facendomi crollare il cuore.
-Nishelle...- Sussurro poi, vedendo la bionda seduta a terra con la schiena contro il muro.
Sta piangendo ed il suo bel viso candido... è ricoperto dal nero del mascara andato a male.
Senza fare ulteriori domande alla mia nuova amica, mi siedo accanto a lei sul pavimento, stringendola forte.
Lei si lascia trasportare dal mio abbraccio, continuando a far cadere delle lacrime dal suo viso ormai distrutto.
-Nish...io...ti prometto che andrà tutto bene.- Provo a sussurrarle con dolcezza, togliendole alcune ciocche di capelli dal volto.
-Fanculo! Sono anni ormai che provo a farmene una ragione! Fanculo!- Borbotta Nish, tentando di accendersi una sigaretta.
-Di chi stai parlando?-
-...Nessuno.-
-Coraggio Nishelle...io...sono tua amica.-
-...Sul serio?-
-Perchè non dovrei?-
Lei si accende la sua sigaretta, cercando un modo efficace per tranquillizzarsi.
-E'...per Zacky, vero?- Le domando, vedendola fissare il vuoto dinanzi a sè.
-Quel figlio di puttana! Quello stronzo, bastardo, ridicolo! Come ho potuto essere così stupida!- 
-Calmati Nish...raccontami cos'è successo.-
Nishelle prende un respiro profondo, alzando gli occhi contro il soffitto per non lasciar che altre lacrime amare righino il suo viso.
-Due anni fa, il giorno del mio diciottesimo compleanno io e Zacky...ci eravamo ubriacati. Avevo appena rotto con il mio ex e stavo affogando
con lui tutta la mia tristezza nell'alchool. La festa venne organizzata a casa mia...


















"

-Piangi per un coglione del genere?-
-Cosa ne puoi sapere tu dei sentimenti Zacky?-
-I sentimenti...che grande stronzata!-
-Parla il coglione senza cuore.-
-L'amore è per i deboli.-
-Ma io non...non ne ero innamorata.-
-E allora perchè cazzo sei ancora qui a piangerti addosso?-
-...Bevi con me?-
-Okay Nish.-







DUE ORE DOPO...




-Ti odio!-
-Già lo hai detto!-
-Sei uno stronzo Zacky! Gli hai detto che ero venuta a letto con te ed è per questo che mi ha lasciata!-
-E dai, non farla lunga!-
-Io non posso ancora crederci! Mi hai fatta lasciare con Jeff e adesso lui crede davvero che io e te abbiamo scopato!-
-Guarda che non tutte possono avere la fortuna di scopare con Zacky Vengeance!-
-Figlio di puttana...io...io... ti odio!-
-Odiami anche ora.- "











-Zacky mi baciò ed eravamo entrambi ubriachi fradici...lui aveva detto al mio ex che avevamo scopato così da farmi lasciare.
Era ubriaco e mi ha confidato questa cosa. 
Io cominciai a dimenarmi contro di lui. Perdemmo il controllo delle nostre azioni e facemmo l'amore...
volevo dire...
io ho fatto l'amore. Quella con Zacky fu la mia prima volta...peccato che dopo quella notte, lui ha sempre fatto finta di non ricordarsene.
Una sera invece, ricordo che cominciò a parlarne con Jimmy ed io avevo urigliato tutto...lui non se ne è mai dimenticato e nonostante quella notte
non fosse sobrio...ricorda ancora ciò che accadde. Mi aveva mentita e non ne capisco il motivo.- 

E' una storia così...triste.
-Hai provato a parlargliene?- 
-E a cosa servirebbe? L'ho fatto troppe volte ma lui non vuole cedere. Intanto, quella notte...io credo di aver conosciuto il vero Zacky Baker.-
-Cosa pensi di fare?-
-Niente. Ormai sono già due anni che muoio dentro senza dire niente a nessuno...e mi sento una cogliona a parlarne ora...con te. Tuttavia, speravo
che fare l'amore con lui, servisse a sciogliere quel suo cuore freddo... ed invece...le cose sono peggiorate. Cosa cazzo ci trova in quelle
puttane!? Non capisce che io potrei dargli molto di più che un semplice corpo?- 

Altre lacrime di dolore, cadono dal viso della ragazza che ho dinanzi a me.
-Adesso basta Nishelle, smettila.- Le urlo contro, vedendola sbarrare gli occhi. Probabilmente, non si sarebbe mai aspettata
una reazione del genere da parte mia.
-Tu hai molto di più di quelle stupide ragazze che vendono il proprio corpo al primo che incontrano. Guardati...sei una ragazza forte e determinata ma hai anche
un cuore debole e fragile che farebbe invidia a chiunque. E se Zacky preferisce quelle stronze a te, è davvero un figlio di puttana come dici tu!-

Nishelle mi guarda sbalordita, cominciando a ridere.
-Eh? Perchè ridi adesso?-
-Sei proprio strana...- Continua Nishelle, ridendo tra le lacrime.
Se non altro, sono riuscita a farla sorridere!
-E chi l'avrebbe mai detto. La principessina del cazzo...si sta tramutando in una camionista!-
-Oh mio Dio!-
-Non te ne sei accorta?-
-No!-
-E' questo ciò che succede quando si comincia a vivere con gli "Avenged Sevenfold".-
Sorrido alle parole di Nish, per poi vederla alzarsi dal pavimento e buttare la cicca della sigaretta nel wc.
-Andiamo allora?-
Annuisco ed insieme, ritorniamo al locale.
Io e Nish ci dimeniamo tra la folla, cominciando a ballare.
Mi sento un pò a disagio tra tutte queste persone, ma Nishelle mi prende le mani cercando di sciogliermi.
Ben presto, comincio a muovermi anche io, ballando a più non posso mentre osservo Brian continuare a guardarmi.
Alcune ragazze gli sono sedute sulle gambe, ma lui non fa altro che fissarmi con rabbia. E' infastidito.
-C'è Brian che ti sta mangiando con gli occhi!- Mi sussurra Nish, sorridendo mentre continua a ballare con sensualità.
Le sorrido ma decido di non rivolgere più alcuno sguardo a Gates, lasciando fare alla musica che questa volta,riesce a divorarmi l'anima.
Guardandomi intorno però, posso notare Zacky mentre comincia a flirtare con delle ragazze, lasciando dei soldi nel loro intimo.
Nishelle fa di tutto per non voltarsi, continuando a ballare muovendo il suo corpo perfetto ed io, con lei.
Invece, Violet e Jimmy continuano a parlare animatamente al tavolo come se fossero una coppietta di fidanzati.
Il modo in cui Jimmy la guarda mi fa rabbrividire...chissà se Brian riuscirebbe a guardare me in questo modo.
-Andiamo via.- Improvvisamente, Brian mi prende in braccio, portandomi via dalla pista da ballo.
-Che cazzo fai Brian! Mettila giù!- Urla Nishelle in lontananza mentre io, ritrovandomi a testa in giù, continuo ad urlare contro il volere di Gates.
Usciti dal locale, Brian mi mette in auto, senza rivolgermi neanche uno sguardo.
-Ma sei impazzito per caso?- Gli domando sentendo pulsare la rabbia e l'odio dentro di me.
-Sei una puttana cazzo! Maledetto me che mi sono...che mi sono...-
-Cosa?-
-Ti rendi conto che ti stavano guardando tutti?-
-E allora? Stavo solo ballando!-
-Sei una puttana Frances!-
-Ma...io...-
-Quei bastardi poi...che continuavano a guardarti  come se volessero scoparti da un momento all'altro! Cazzo, sei la mia donna!-
Non rispondo, vedendo Brian guidare con frustrazione.
Si è appena...ingelosito.






























BRIAN POV'S


Dannato me.
Sarà meglio che quei pezzi di merda non si avvicinassero mai a Fran o giuro che potrei ucciderli
da un momento all'altro.
Scendendo insieme dall'auto, la vedo agitarsi, salendo le scale a chiocciola della mia stessa abitazione.
Io non la seguo, prendendo della birra dal frigo in cucina, stappandola e bevendone un bel sorso.
Cosa diavolo mi è preso? Perchè non faccio altro che volerla per me?
Sentendo lo strano bisogno di starle accanto, prendo la birra e salgo anch'io le scale per raggiungerla.
Apro la porta della mia camera da letto e stranamente, la vedo dormire sul pavimento freddo.
Le accarezzo una guancia e lei rabbrividisce...è ancora sveglia.
-Non credo che il pavimento sia il posto migliore per dormire.-
-Io su quel letto non ci dormo più.-
-Perchè?-
-Chissà quante ragazze avranno dormito su questo stupido letto...chissà quante stupide come me, ci hanno creduto davvero.-
-Se voglio farmi qualche ragazza, posso anche farlo al club.-
-Io...non voglio dormire con te.-
-Che cazzo ti prende adesso eh?- Urlo fuori di me.
Non posso sopportare il fatto che lei non mi voglia...per non parlare poi di quelle cose che mi ha detto al locale.
Cosa cazzo mi sta succedendo...mi sto davvero dannando per una stupida ragazzina viziata?
La vedo spaventarsi alla mia reazione...
-E va bene cazzo. Dormi su questa merda di pavimento e vaffanculo.- Urlo ancora, spogliandomi e mettendomi a letto.
Provo a dormire, ma non ci riesco. Ho bisogno della sua presenza qui, ma lei preferisce stare su di un pavimento al freddo piuttosto
che su di un letto.
Questa cosa mi sta divorando... e lei non se ne rende conto.
In realtà, non ha mai dormito nessuna qui...quando ho voglia di scopare con qualcuna lo posso fare tranquillamente al club o da qualsiasi
altra parte.
Nel cuore della notte, mi sveglio improvvisamente, come scosso da qualcosa.
Inutile, Fran sta ancora dormendo sul pavimento.
Deciso, mi alzo dal letto guardandola mentre continua a tremare...
Provo a prenderla in braccio ma la sento parlare nel sonno e cacciare del fumo dalla bocca per l'umidità situata in questa camera.
-Mamma...papà...i miei bambini...- La sento sussurrare nel sonno ed una fitta mi colpisce allo stomaco facendomi sentire
uno di quei mostri di cui parla spesso.
Sentendomi stranamente in colpa, riesco a prenderla in braccio senza svegliarla per portarla nel mio letto,al caldo.
E' davvero uno spettacolo vederla dormire...è così innocente ed io sono un tale stronzo.
Avevo promesso a me stesso di non innamorarmi di lei...non voglio neanche immaginare cosa potrebbe accadere.
Sarebbe un disastro...lei...non può stare con uno come me...la metterei solo in pericolo e non ho neanche intenzione di farla soffrire.
Una ragazza fragile come lei, non riuscirebbe mai a sopportare tutto questo...non è fatta per questo mondo e starebbe male sapendo
che un giorno probabilmente...potrebbe finire tutto con la morte di qualcuno a lei caro.
Perchè in questa vita...tutti noi abbiamo i giorni contati.
-Non andare alla banca...Brian...non andare...non andare lì...- La sento ancora sussurrare nel sonno ed un brivido di paura riesce a farmi
vibrare il cuore.
Quel cuore che non ha mai percepito niente.
Ma chi diavolo è lei per farmi sentire in questo modo!? 
E adesso...sa anche che domani andremo a rapinare una banca sotto l'ordine del signor Edwards.
E' la prima persona che si preoccupa davvero per me...perchè lo fa? L'ho strappata via dalla sua vita, dalla sua famiglia, da Annie
e dai suoi bambini... e lei invece, non fa altro che amarmi. Lei...mi sta amando per quello che sono.
Dovrebbe odiarmi ma preferisce darmi amore.
Sono ancora più convinto di sbagliare tutto...non posso più tenerla con me, ma non posso neanche più farne a meno.
Lei è droga per la mia pelle.







































NOTE DELL'AUTRICE.

Ed eccomi qui meraviglie! Piaciuto questo capitolo? Io spero di si!
Dunque, dunque, dunque...come state voi? Spero tutto bene dato che non vi sento spesso e lo sapete bene
che mi preoccupo per i miei carissimi lettori. 
Mi siete sempre vicini ed io non sò ancora come ringraziarvi...non mi avete mai abbandonata, neanche quando avevo il mio vecchio account...
Non sò che dire, davvero...siete la dolcezza!
Ma ora, parliamo del capitolo.
Molti di voi mi hanno chiesto se NISHELLE avesse qualcosa a che fare con MICHELLE DIBENEDETTO e vi posso assicurare che sono due persone
totalmente diverse.
Nishelle è un personaggio inventato da me...e non mi sono ispirata a Michelle bensì ad una mia cara amica! :) 
Oltre questo, il capitolo è abbastanza movimentato e spero che in qualche modo, vi sia piaciuto come il resto! Sono felice che continuate
a seguire la storia e le altre mie storie dato che ho scritto da poco "Nymphetamine" La mia nuova ff.
Se qualcuno non ha ancora avuto il dispiacere o il piacere di leggerla, può anche farlo ora...basta andare nel mio profilo EFP e noterete
che ho appena pubblicato la nuova ff.
Vi raccomando, vi aspetto anche lì eh! <3 
Comunque, lasciatemi come sempre le vostre recensioni a cui risponderò e...se volete, al prossimo capitolo!





-SynysterIsTheWay.

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Capitolo 12
*** 12. City of angels. ***


12° City of angels.


 
In questo mondo è importante non avere l'aria di ciò che si è.
(André Gide).



ATTENZIONE. 
CONTENUTI LEGGERMENTE VIOLENTI...CHI E' ESTREMAMENTE SENSIBILE, EVITI DI LEGGERE.








E' da quando mi sono svegliata che ho un nodo alla gola che mi impedisce anche solo
di respirare.
Ero al buio e avevo aperto gli occhi per metà, stringendo le coperte contro il mio petto mentre osservavo
Brian vestirsi.
Lui all'inizio, non aveva ancora capito che io in realtà, ero già sveglia. Gates continuava a prendere delle armi da una valigetta
indossando anche un giubbino anti proiettile.
Dopo, quando stava aprendo la porta della camera, per andarsene...mi ha rivolto un ultimo sguardo facendomi un occhiolino.
E poi? E poi...è andato via.
Non avevo più forze per urlargli contro e così, sono rimasta in silenzio a torturarmi le mani sul letto.
Non credevo potessi avere tutta questa strana paura di perderlo...non mi ero mai sentita così prima d'ora.
La cosa che mi incuriosisce però è che lui deve avermi portata a letto ieri notte dato che io avevo deciso di dormire sul pavimento.
Che si sia preoccupato per me? Che si sia intenerito?
No, lo escludo...lui è Synyster Gates...un uomo che non ha pietà di nessuno.
Adesso, sono ancora seduta sul bordo della finestra, nella speranza di poter vedere la sua auto e quella dei Sevenfold.
Nulla, di loro, non c'è più nessuna traccia ed io ho un bruttissimo presentimento da quando mi sono alzata dal letto.
Sento che c'è qualcosa che non và e che presto...mi sentirò crollare.
Non sò perchè ho questa strana sensazione...ma in qualche modo, cercherò di farmela passare. Non  ho intenzione di pensare al negativo...gli
Avenged Sevenfold sanno quello che fanno e andrà tutto bene.
O almeno, spero.
























BRIAN POV'S


-Ricordate ragazzi, niente donne e niente bambini.- Borbotto ai miei amici, mentre indossiamo il passamontagna. 
Abbiamo appena rubato un auto in caso che qualche poliziotto possa risalire alle nostre informazioni.
-Cazzo ragazzi è così eccitante! Sembra di stare in uno di quei film d'azione!- Esclama Jimmy euforico, mentre carica la sua pistola.
Tutti scoppiamo a ridere in una rumorosa risata dopo esserci armati.
-Sarà un giochetto da ragazzi...le postazioni sono le solite okay?- Continua poi Matt e tutti annuiamo con soddisfazione.
Ora capisco perchè il signor Edwards dà sempre a noi questi incarichi...noi sì che siamo una squadra ed operiamo con eccellenza.
-Let's rock people!- Urla infine Johnny eccitato e tutti al suo via usciamo dall'auto per dirigerci verso la banca dinanzi a noi.
-Tutti a terra!- Urlo con la pistola alla mano, vedendo le persone terrorizzate cominciare a nascondersi.
Matt si dirige velocemente dal responsabile della banca, cominciando a svuotare la cassa e a raccogliere tutti i soldi in una sacca che ci siamo
portati dietro.
-Voi! Cosa credete di fare!?- Urla un uomo sulla sessantina, vestito di eleganza.
-Bella domanda, che dici Gates, lo promuoviamo?- Mi domanda Zacky con ironia ed io sorrido alle sue parole, puntando una pistola contro al vecchio.
-Se ancora non lo avessi capito, qui le domande adesso le facciamo noi.- Rispondo con arroganza, vedendo il vecchio alzare le mani, arrendendosi.
L'uomo si zittisce ed io continuo a guardarmi intorno notando poi un bambino nascondersi dietro ad una scrivania. In qualche modo, sento di aver
già visto quel bambino,così lo continuo a fissare cercando di ricordare.
-Hey Gates, tutto bene?- Continua Zacky alle mie spalle.
-Si, alla grande.- Rispondo distogliendo lo sguardo dal bambino,osservando poi le persone a terra.
Una donna tiene in grembo il suo neonato che continua a strillare come impazzito.
D'istinto, mi inginocchio alla donna, vedendola piangere.
-Ha fame.- Borbotto con sicurezza, vedendo il bambino continuare ad urlare.
-Se questo bambino del cazzo non sta' zitto gli faccio un buco in fronte!- Urla poi Rev, fuori di sè.
Ha sempre odiato i pianti isterici dei neonati e sò bene il perchè.
-Calma amico.- Prova a dirgli Matt, riuscendo a calmarlo per un pò.
Le altre persone restano in silenzio sotto l'ordine di Johnny che continua a osservare le varie persone ancora a terra. Sono tutti impauriti
e cercano di fuggire ma non sarà poi così facile riuscirci.
La donna continua a fissarmi con preoccupazione.
Non rispondendo ancora alle mie azioni, accarezzo una guancia al neonato vedendo poi la madre trafiggermi con gli occhi.
-Vada via! Non tocchi il mio bambino!- Mi urla contro la donna, continuando a cullare il suo piccolo.
Non sarei capace di far del male ad una creatura innocente...solo...mi ha colpito assistere a questa scena.
Mi ricorda tanto la mia infanzia turbolenta...ed il modo, in cui mia madre mi difendeva contro il mondo.
Dò un ultimo sguardo al piccolo per poi alzarmi ed assicurarmi che ognuno stia svolgendo il proprio compito.
-Criminali! La pagherete cara!- Urla ancora il solito vecchio.
Io mi volto verso di lui, dandogli uno schiaffo sulla guancia destra, in modo da farlo star zitto per un bel pò.
-Fossi in te, starei zitto per un altro bel pò di tempo.- Ribatto con cattiveria  vedendo l'uomo cadere a terra. Il vecchio continua
ad osservarmi...conosco questo sguardo.
Ne ho visti di sguardi del genere...tutti, ripeto, tutti hanno sempre avuto il coraggio di guardarmi in questo modo.
Nessuno mi ha mai guardato come ha fatto la mia piccola Fran. Lei...lei ha sempre cercato di guardare oltre alle apparenze.
All'improvviso però, altre persone entrano nella banca ed io credo di riconoscerli alla perfezione.
-Abbiamo avuto la stessa idea oggi Sevenfold?- Domanda Ashe con poca calma. E' sempre stato un tizio schizzato...per di più, ha gli occhi
rossi. Dev'essersi drogato prima di venire qui.
-Ma che piacere ritrovarti qui Ashe, è da un bel pò che non ci si vedeva!- Ribatte Matt più astuto che mai. 
-Sarà che i miei uomini vogliono lo stesso bottino che state cercando voi.-
In un attimo, la banca si trasforma in un vero e proprio campo di concentramento.
Tutti cominciamo a sparare e a ripararci mentre le persone continuano ad urlare impaurite.
Alcuni provano a scappare ma i "Waw" Non glielo permettono, sparando anche ad un uomo innocente.
Riparandomi dietro ad una scrivania, dopo aver sparato per un pò, vedo il bambino di prima cominciare a piangere in disparte.
Mi avvicino a lui, scansandolo da un colpo di pistola che avrebbe potuto colpirlo.
Entrambi finiamo a terra, ma io mi alzo velocemente aiutando anche il piccolo.
Lo porto con me dietro ad un'altra scrivania, vedendolo respirare a fatica.
-Che cazzo ci fa un bambino qui dentro!?- Urlo a Zacky vedendolo sparare a più non posso contro i nemici.
-Ti prego, portami da Fran! Sono scappato dall'orfanotrofio pochi giorni fa per venirli a cercare e mi sono nascosto in questa banca
non sapendo dove andare! Fuori...si gela ed io...-

-Testa di cazzo!- Gli urlo contro mentre continuo ad alzarmi e a ripararmi sparando ai "Waw".
-Ti prego, portami da lei! Sono scappato nella speranza di ritrovarla ed ora vi ho riconosciuti! Siete stati voi a portarla
via?
- Continua il bambino, in preda al panico.
-Scappa via!- Gli urlo contro, scansandolo ancora da un altro colpo di pistola.
Ecco allora dove avevo già visto questo volto...è uno dei bambini dell'orfanotrofio.
-No, tu mi hai appena salvato la vita!-
-Cazzo, esci da questo posto!-
-Devo ritrovare Fran, ti prego, portami da lei! Dovevo dargli questo...-
Osservo con attenzione il foglio tra le mani del piccolo, capendo che è senza alcun dubbio un disegno.
Un disegno ritraente Fran e lui stesso che si tengono la mano. Lei gli sorride e lui...sembra esser felice.
-Fran si è presa cura di me quando non volevo restare all'orfanotrofio...è la mia mamma.-
Una fitta al cuore, mi colpisce.
Alcuni spari continuano a rientrare nel mio cervello e vedo il bambino coprirsi le orecchie con le mani.
-Portami da lei!-
-Esci di qui cazzo! Ti porterò da lei ma esci di qui!- Urlo, cercando di portar via il ragazzino che però non vuole saperne di ascoltarmi.
-E tu!? Come farai?-
Perchè tutta questa riconoscenza nei miei confronti!?
-Cazzo, ho detto và via!-
-Ma tu...hai appena rischiato la tua vita per salvare la mia!-
-Io non ho fatto proprio un cazzo okay!? Togliti dai piedi adesso ragazzino.-
Gli dico uscendo allo scoperto dalla scrivania per poter affrontare uno dei "Waw".
Mi avvicino all'uomo vedendolo sparare a più non posso ma proprio quando sto per colpirlo, è lui a colpire me.
Chiudo gli occhi per un attimo, ma c'è qualcosa che non và.
Non ho sentito questa volta la pallottola rientrarmi nel petto...non sono ferito.
Apro gli occhi di scatto, vedendo il bambino dell'orfanotrofio, ormai a terra e sanguinante.
-No!- Urlo fuori di me, osservando l'uomo che ha colpito il bambino, ridere come un coglione.
Il bambino...si è posizionato davanti a me per...aiutarmi. Si è preso una pallottola per me...e solo perchè avrei potuto portarlo
da Fran.
Colmo di dolore e rabbia, mi avvicino al corpo del piccolo chiudendogli gli occhi. 
Furioso, mi scaravento contro l'uomo che ha sparato il piccolo e lo prendo per il colletto della camicia vedendolo cominciare a sudar freddo.
Preso dall'odio, gli sferro un pugno in faccia vedendolo poi cadere a terra, sanguinante.
Continuo a dargli dei calci potenti nello stomaco, vedendolo sputare sangue.
E' questo ciò che merita.
Non mi fermo, continuando a dargli pugni e calci a cui non riesce più a resistere.
Ormai esausto e dopo essermi sfogato per bene, prendo la pistola puntandogliela contro il petto.
-Risparmiami!- Mi urla con debolezza.
-Ci hai pensato due volte prima di far fuori un bambino innocente?-
-Era solo un marmocchio! Gates, ti ha dato di volta il cervello forse!? Che cazzo te ne importa di uno stupido ragazzino!- 
-Aveva una madre.- Ribatto sparando un colpo al petto dell'uomo, vedendolo poi morire.
Ricordo bene le parole del ragazzino...ha detto esplicitamente che Fran per lui era come una madre...
Butto la pistola a terra, scovando poi il disegno che il piccolo aveva intenzione di regalare a Fran.
Prendo il foglio tra le mani, osservando poi il corpo del bambino, spalmato sul pavimento freddo...































FRANCES POV'S

Sento il rumore assordante del cancello dell'abitazione aprirsi. Sobbalzo, correndo velocemente all'entrata per poter andar incontro a Gates.
Finalmente sono tornati! Sono stata qui ad aspettarli con impazienza...spero solo che stiano tutti bene questa volta...
Tremante, scendo velocemente le scale a chiocciola ritrovandomi poi dinanzi agli occhi e i visi cupi dei ragazzi.
-Ragazzi, tutto bene?- Domando, vedendoli poi torturarsi le mani e ripulirsi da alcuni schizzi di sangue sul corpo.
-Brian?- Continuo, notando che è l'unico che manca all'appello.
-Sta...arrivando. Fran, sarebbe meglio che tu...tornassi in camera.- Mi suggerisce Jimmy, prendendomi un braccio.
-No, cos'è successo? Cos'è successo a Brian?- Domando ancora, con preoccupazione.
Mentre Jimmy sta per rispondermi però, la porta d'entrata si apre di nuovo ed io mi tranquillizzo nel vedere Brian.
L'unica cosa che non riesco a capire è cos'ha tra le mani. 
Brian avanza verso di me, portando tra le braccia un corpo piccolo ed esile...ricoperto di sangue.
Perchè quel bambino mi ricorda tanto...Josh?
-Non è quello che penso, vero?- Borbotto in preda al panico.
-Mi dispiace Fran.- Ribatte Brian, mostrandomi il corpo del mio piccolo angelo che ha ormai preso il volo.
-No...no...no!- Urlo sentendomi mancare il terreno sotto ai miei stessi piedi.
-Frances, calmati.- Mi sussurra Matt questa volta, prendendomi e stringendomi a sè.
-No! Non può essere...non...non...- Piango a dirotto, sul torace di Shads che continua a stringermi nella speranza di tranquillizzarmi.
Mi volto di scatto contro Brian, vedendolo posizionare il corpo del bambino a terra.
-Tu ! Sei stato tu ad ucciderlo! Come hai potuto fare una cosa del genere?- Gli urlo contro mentre continuo a dargli alcuni pugni deboli,sul torace.
Lui si lascia frastornare dai miei pugni mentre Matt e Jimmy provano ancora una volta a prendermi.
Mi dimeno con tutte le mie forze e perdendo il controllo, dò uno schiaffo a Brian che resta pietrificato, con gli occhi sgranati.
-Come hai potuto essere così...insensibile e senza cuore? Sei un mostro! Un mostro!- Borbotto con il fiato interrotto mentre corro nella solita
camera da letto, sbattendo la porta e chiudendomici a chiave.
Sentendo il bisogno di stare un pò da sola,mi butto a terra, cominciando a piangere a dirotto.
Come ha potuto uccidere un'anima innocente? Come ha potuto far del male ad uno dei miei angeli!?
Con il cuore che batte a mille, riesco a sentire le urla di Brian fuori dalla porta.
-Non sono stato io!- 
-Vergognati! Non voglio vederti mai più Brian! Voglio andare via!-
-Tu non vai proprio da nessuna parte!-
-Altrimenti che fai!? Uccidi anche la mia famiglia?-
-Cazzo Fran, non sono stato io! Credi davvero che abbia voluto ucciderlo? E' stato lui a ...-

-Non mi interessa! La vita che fai non farà altro che allontanare tutte le persone che ti vogliono bene! Il tuo essere non ti permetterà
mai di essere amato! Resterai solo Brian, solo per il resto dei tuoi giorni. Hai ucciso un...bambino.-

Singhiozzo, non riuscendo più a parlare.
Brian non risponde più e non sembra voler più bussare alla porta.
Si è arreso ed io sento di poterlo odiare per il resto della mia inutile vita.
Presa dallo sconforto, mi distendo ancora sul pavimento, affogando il tutto in lacrime amare che rigano con velocità il mio viso, lacerandomi dentro.
All'improvviso però, noto un foglio passare dalla porta alla camera...
Dev'esser stato Brian...
Con un nodo in gola, prendo il foglio dal pavimento, rendendomi conto di quanto Josh teneva a me.
Era il bambino più pestifero dell'orfanotrofio...ma quando stava con me, riusciva ad essere il più profondo ed il più tormentato.
La mamma lo aveva abbandonato perchè continuava a ripetergli che era stato un errore anche solo concepirlo.
In me, aveva ritrovato quella madre persa...ed io...mi sentivo così bene ad accudire un povero ragazzino che aveva già sofferto troppo.
Ma i bambini non muoiono...diventano angeli con le ali. Quelle ali che in vita, erano spezzate.




































Ed è già sera.
E' tutto il giorno che sono chiusa in questa camera e non ho neanche intenzione di uscire.
Jimmy ha provato a smuovermi ma io stessa, non credo di potercela fare. Ho paura. Ho paura di incontrare
gli occhi di un assassino.
Distrutta, mi alzo dal pavimento freddo, guardando allo specchio la mia immagine così nauseante.
Ho i capelli spettinati, il trucco si è ormai dissolto sul mio viso, gli occhi sono gonfi e rossi ed infine... le labbra sono totalmente
screpolate.
-Fran.- La voce di Brian, mi rende impotente anche se c'è una misera porta che ci divide.
Non rispondo. Non ne sono capace.
-Avanti, adesso esci di lì.- Continua, con la sua voce roca e piena di serietà.
Non riesco a parlare, sentendomi così stupida ed amareggiata...
-Okay, senti. Io vado al club, se vuoi venire sei ancora in tempo per vestirti. Non posso aspettare per ore una ragazzina
viziata come te.-

-Và via.- Questa volta, la mia lingua ha fatto un buon lavoro.
-Cazzo Frances è tutto il giorno che sei chiusa qui dentro. Ti giuro che se adesso non apri butto giù la porta.-
-Fa pure quello che vuoi. A me, non importa.-
Brian non risponde e sento il rumore dei suoi passi in lontananza. E' andato via...
Beh, dopotutto...è ciò che volevo.
Con gli occhi stanchi, mi avvicino alla finestra, vedendo Brian alzare gli occhi contro di me. E' uscito. Ci fissiamo per minuti
interminabili ma tutto questo, non fa che uccidermi.
Gates uccide con gli occhi...e lo fa intensamente, lasciandoti poi senza niente.
Ben presto però...Brian sposta i suoi occhi dai miei, entrando nella sua auto e mettendola in moto.
Con lui, ci sono anche gli altri. E' inutile negarlo, sono tutti uguali.
Sopravviverò...anche strappata da lui.
Decisa, apro la porta chiusa a chiave uscendo finalmente da questa camera colma di ricordi.
Via libera.
Mi guardo intorno, sperando che qualcuno di loro non sia rimasto qui.
Con velocità, esco dall'abitazione senza guardarmi indietro.
Ho bisogno di scappare via...posso farcela...ovunque, è meglio di qui.
Non posso continuare a vivere in questo modo...non così.
Ormai stanca di correre, mi addentro in un sentiero...quello che non ho mai avuto il coraggio di attraversare.
Correndo, penso a quanto dovrei provarci...provare a far uscire Brian dal mio cuore.
Devo farlo...devo lasciarlo uscire prima che il mio amore possa divorarci entrambi.
Mi sento come se stessi cadendo in pezzi...lui è il mostro che mi mangerà viva. 
Forse mi sbagliavo...non c'è nulla di buono in lui.
Ho paura, ma sto continuando a correre senza sosta nonostante il dolore provocato dai miei stessi piedi che stanno per cedere.
All'improvviso però, il cielo diventa grigio ed alcune goccie di pioggia cominciano a bagnare il mio viso andato a male.
Sta piovendo ed io ho fame e...tanto freddo.
-Hey tu!- Una voce femminile, richiama ben presto la mia attenzione.
E' Violet.
Non rispondo, guardandomi intorno nella speranza di poter ricominciare a correre. Dannazione...questa è casa Sullivan!
-Hey, dico a te! Che ci fai sotto la pioggia? Entra in casa o ti ammalerai!- Mi urla la ragazza dalla finestra ed io non posso
far altro che darle ascolto. Sono stanca ed ho bisogno di...calore.
Senza pensarci troppo sù, entro in casa Sullivan, guardandomi intorno. Avevo quasi dimenticato che...vivono tutti in ville diverse
ma vicine tra di loro.
-Guardati, sei fradicia...- Mi sussurra Violet, con comprensione.
Comincio a tremare, senza riuscire più a fermarmi. 
-Avanti, vieni qui...ho appena acceso il caminetto.- Seguo Violet nel salotto di casa per poi sedermi su di un divanetto accanto al camino caldo.
Al contatto con il fuoco, comincio a sentirmi meglio.
-Avevo preparato da poco un pò di cioccolata calda...ne vuoi?-
-No, ti ringrazio ma...-
-E dai...ti farà bene bere qualcosa di caldo!-
Annuisco per poi vedere Violet entrare in cucina. 
Io continuo a guardarmi intorno notando poi una foto sul caminetto che ritrae Jimmy con altri quattro ragazzi.
Devono essere Zacky, Matt, Johnny e Brian.
Nella foto, Zacky e Matt si abbracciano, Jimmy e Johnny sembrano litigare per un pupazzo e Brian...ha lo sguardo assente. Non deve aver guardato
neanche nell'obbiettivo quando è stata scattata la foto dato che sta fissando il vuoto.
Questo ragazzo per me è un tale mistero...
-Ecco a te la cioccolata.- 
-Grazie...- Rispondo a Violet,prendendo la mia tazza e spostando i miei occhi contro i suoi.
-Dì la verità...stavi scappando?-
-Io? Cosa te lo fa pensare?-
-Ti ho vista mentre correvi. E stavi piangendo...il signor Gates ti ha fatta del male?-
-No...-
-Allora...è per la questione del ragazzino, giusto?-
-Come lo...sai?-
-Ho sentito Rev mentre ne parlava con  gli altri...-
-Già...sono solo degli assassini.-
-Si ma...non penso siano così crudeli da prendersela con un bambino...-
-Io...non lo sò. Quello che voglio adesso è solo andare via da qui...e al più presto.-
-Ma non sei la donna di Gates?-
-Sono stata rapita...sono la sua donna solo per tenerlo alla larga dalla mia famiglia. Se scappo via, lui penserebbe che sia una sottospecie di tradimento
e ucciderà mia madre e mio padre! Se non li ucciderà, probabilmente chiederà loro dei soldi ed io non voglio che i miei genitori entrino in banca rotta.-
-Oh...io non ne sapevo niente.-
-Ti chiedo di fare attenzione...io credevo avessero qualcosa di buono...ed invece, mi sono resa conto solo adesso di quanto mi sono sbagliata.-
-Io...non posso pensarla così.-
-...Perchè?-
-Mi hanno salvata dalla strada...-
-Ma chi sono loro in realtà? Credo che non lo capirò mai...ma...tu non dovevi lavorare al club stasera?-
-No ecco...Jimmy mi ha chiesto di restare a casa perchè aveva paura che potesse accadermi qualcosa.-
-Che cosa!?-
-E' strano ma...si è preoccupato per me. Anche se...ieri sera non mi ha degnata neanche di uno sguardo.-
-Tipico.-
-Però...io ho visto qualcosa...in quegli occhi azzurri.-
-Ti prego, almeno tu, non fare il mio errore!-
-Ieri...ha voluto sapere ogni singolo dettaglio della mia storia e lui era attento ma nonostante tutto...non riusciva a guardarmi negli occhi. E' così strano.-
-Tutti sono strani...-
-Si ma...ho come l'impressione che non siano così cattivi come vogliano farci credere.-
-Io...voglio solo andare via Violet.-
-Non dev'essere stato facile per te...-
All'improvviso però, il suono del campanello di casa Sullivan, comincia a rientrarmi in testa.
-Aspettami qui...vado ad aprire.- Mi dice la ragazza, mostrandomi un sorriso colmo di dolcezza.
Stando a contatto con queste persone, mi rendo conto solo ora di vivere in una nuova realtà. Io ho avuto tutto dalla vita mentre loro sono stati così
sfortunati...
-Cazzo Fran, ti ho cercata ovunque!- Mi urla contro Nishelle, respirando a fatica. Deve aver corso anche lei.
-Nish...io...-
-No, mi rifiuto di ascoltarti! Dannazione, mi hai fatto quasi prendere un infarto!-
-Nish...mi dispiace.-
-Non farlo più.- Mi abbraccia la mia amica, stringendomi forte. 
Poso velocemente la tazza colma di cioccolata calda per ricambiare l'abbraccio della mia amica, vedendo poi Violet raggiungerci.
-Stai bene vero?- Mi domanda ancora la bionda con preoccupazione.
-Credo di si...-
-Brian non deve sapere che sei qui o immaginerà che sei scappata come...lo immagino io!-
-Io...non ci voglio tornare lì.-
-Sei forse impazzita Fran? Brian non ha ucciso quel bambino!-
-E tu cosa ne sai!?-
-Lo sò a prescindere! Non ne sarebbe capace!-
-Io non mi fido di lui.-
-Ma non vedo perchè non potresti provare a fidarti di me!-
-Nish...io non lo conosco e tutto quello che sò di lui è che è un pazzo criminale, assassino, spacciatore di droga e truffatore!Ah, quasi dimenticavo...
anche rapinatore di banche!-
-Ma non ucciderebbe mai un bambino...-
In qualche modo, le parole di Nishelle mi fanno riflettere. Forse lei ha ragione...forse, ho agito d'impulso presa dalla rabbia e dal dolore
del momento.
-Non vorrei intromettermi in queste faccende ma...io credo che Nishelle abbia ragione.- Continua Violet, socchiudendo quasi i suoi meravigliosi
occhi verdi.
-Tu...devi parlare con Brian.- 
-Io cosa?-
-Devi parlare con Brian, hai sentito bene!-
-E che cosa dovrei dirgli?-
-Farti spiegare come sono andate davvero le cose...-
-E' una follia...-
-Ti costringerò io allora a farlo Fran.-
-Va bene. Lo farò.-





































Nishelle mi ha riportata a casa dopo un pò.
Io, Violet e Nishelle siamo state insieme tutta la serata e mi sono state accanto mentre piangevo come una disperata.
Violet...si, sembra proprio una ragazza in gamba ed insieme stiamo diventando il trio perfetto.
Ho assicurato a Nish che avrei parlato con Brian ma mi riesce difficile adesso...dopo tutte le cose orribili che gli ho detto poi...
Annegando nei miei stessi pensieri, sobbalzo improvvisamente,  sentendo dei rumori provenire dal piano inferiore.
Scendo velocemente giù, vedendo Jimmy e Zacky trascinare Brian all'interno della villa.
-Pink is the new black! Whoooo!- Urla Gates, completamente rosso in volto e con due bottiglie di alchool tra le mani.
-Cazzo Gates, ci sei andato giù pesante stasera!- Ride Jimmy, continuando a trascinare in avanti Brian.
-Ho voglia di scopare! Cazzo Vee, ho voglia di scopare!!!- Continua Brian, ubriaco fradicio.
Non lo avevo mai visto in questo stato...e la cosa, mi sta seriamente spaventando.
-E pensare che già ti sei scopato mezzo locale stasera! Avanti Gates, tirati sù!- Ribatte Zacky, aiutando l'amico che è appena caduto a terra, ridendo.
-E' stato divertente...- Borbotta Brian con un fare da pervertito che mi fa sentire una povera illusa.
E' stato divertente farti tutte quelle spogliarelliste? E' stato divertente rompermi in mille pezzi?
-Brian...- Sussurro, vedendo poi Zacky e Jimmy portare i loro sguardi contro il mio.
-Che cazzo ci fai tu ancora qui?- Urla Brian, facendomi spaventare.
-Hey, amico, adesso calmati.- Gli sussurra Jimmy ma Brian lo spinge via, avvicinandosi a me, barcollando.
-Ti piace, vedermi ridotto così?- Mi domanda Brian, prendendomi una ciocca di capelli e girandola in continuazione tra le sue dita.
Puzza d'alchool e tabacco.
-E' tutta colpa tua Frances. Sei una puttana!- Mi urla ancora ed io sento le lacrime cominciare a scorrere sul mio viso.
Zacky porta via Brian, mentre Jimmy resta qui, accanto a me.
-Non...voleva dirti quelle cose. E' solo ubriaco.- Lo giustifica Rev.
-La cosa brutta è che mi tratta così anche quando non lo è.-
-Lo hai accusato per aver ucciso un ragazzino...cosa ti aspettavi scusa?-
-Lui ha ucciso Josh...ne sono più che sicura.-
-Non posso cambiare la tua opinione ma...posso solo dirti che mentre si ubriacava, non faceva che ripetere "Resterò da solo, resterò da solo per il resto
dei miei giorni. E' questo che mi ha detto Fran oggi. Vaffanculo, io non ho bisogno di nessuno"
. E poi...ha ricominciato a bere.-
E così...le mie parole sono riuscite ad entrargli in testa...credevo non mi avesse ascoltato.
-In un modo o nell'altro le tue parole, lo hanno ferito.-
-Un mostro senza sentimenti non può esser ferito da nessuno.-
-Può anche darsi...ma un uomo senza sentimenti non ama a prescindere.-
-Lui...non è in grado di amare.-
-Se lo dici tu.-
Jimmy mi sta facendo entrare in confusione. Cosa sta cercando di dirmi?
-Pensaci bene prima di accusare una persona Fran...e se può esserti di aiuto, stai lontano da Brian almeno per stanotte.
Credi che non ti abbia visto dinanzi alla porta di casa mia?-
-Come...-
-Già. Quando tu stavi uscendo con Nishelle dalla mia stessa abitazione, noi stavamo passando con la nostra auto. Se volevi andare da Violet, cosa 
molto improbabile, non ti avrebbero vista i nostri "collaboratori" Mentre continuavi a fuggire via. Quindi...ti sei ritrovata dopo un pò, dinanzi alla
porta di casa mia e credevi davvero che Brian ti avrebbe lasciata da sola? Beh...i nostri collaboratori avevano il compito di sorvegliarti e quando
ci hanno raccontato l'accaduto Gates ha perso il nome della ragione. Poi, se Violet non ti avesse vista...probabilmente, non saresti ancora qui.-
-Io...-
-Sei scappata.-
-Io...non avevo alternative.-
-Avresti potuto dargli ascolto ma non te ne faccio una colpa. Sto provando a capirti.-
-Perchè sei così buono con me Jimmy?-
-Te l'ho già detto Fran. Nessuno di noi è davvero così cattivo.-
D'istinto, abbraccio Jimmy, piangendo tra le sue braccia.
Lui resta immobile come scosso da ciò che ho appena avuto il coraggio di fare.
In realtà...non posso ancora crederci neanche io.
-Voglio tornare a casa.- Piango tra le braccia di Jimmy, che questa volta, mi accarezza i capelli senza dire una sola parola.




































NOTE DELL'AUTRICE.

*Cof cof*

Buonsalve lettori! Eccomi qui con il dodicesimo capitolo della storia e...come vedete, la situazione, continua a degenerare
di capitolo in capitolo!
Sò che forse...la morte del bambino può essere una cosa abbastanza...triste e drammatica ma l'ho fatto per farvi capire
quanto sia brutta questa realtà.
La realtà di persone come i Sevenfold che si ritrovano ad esser dei criminali spietati che però...non avrebbero avuto mai il coraggio
di far del male ad un bambino.
C'è qualcosa di buono in loro (?)
Ah beh, vedrete, no?
Comunque sia...ci tengo a dirvi che c'è una ragione per cui i Sevenfold si sono ritrovati ad esser dei criminali ecc...ecc...ecc...
Andando avanti con la storia poi...vedrete!
Oltre questo, spero che molti di voi, possano dare un'occhiata anche alla mia nuova ff ovvero "Nymphetamine". 
Ho intenzione di...immergere tutta la mia creatività in quella storia e spero di riuscirci dato che...la ho molto a cuore.
Per il resto, ringrazio voi che...come sempre, mi siete accanto e siete sempre pronti a leggere ogni mio singolo aggiornamento e 
a recensire.
Cosa farei senza di voi (?) Probabilmente, non sarei neanche ancora qui a scrivere ma...terrei tutto per me, nel mio solito quadernino degli appunti.
O probabilmente, passerei le giornate a scrivere cose che non pubblicherò mai sul quaderno di letteratura.
Okay, perdonate questi miei sfoghi ma...sapete, con voi...sto cominciando a crescere. Prima, scrivevo storie, facevo lavorare
la mia fantasia a vuoto ed ora invece...mi ritrovo qui a regalare emozioni a tutti voi. Non sapete neanche quanto mi rendete felice!
Bene...(Meglio se la smetto o il diabete colpirà tutti noi) aspetto con ansia le vostre recensioni e le vostre considerazioni come sempre e...
Al prossimo capitolo meraviglie!






P.S Mi trovate anche su tumblr se volete ma...il link, ve lo lascio solo se può interessarvi. Scrivetemi!






-SynysterIsTheWay.
 
 

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Capitolo 13
*** 13.La sofferenza che un uomo non dovrebbe mai conoscere. ***


13° La sofferenza che un uomo non dovrebbe mai conoscere.


Ci portiamo dentro le ferite dell'infanzia; poi, da adulti, restituiamo quello che abbiamo ricevuto. 
(Meredith Grey).


 
Una settimana dopo...



 
Mi sveglio con gli occhi umidi e delle ciocche di capelli appiccicate sul mio volto.
Ultimamente, non faccio altro che piangere.
Brian non mi dà la possibilità di andarmene ed io sono costretta a restare qui.
Per di più, mi sono appena resa conto di essermi addormentata sul divano in pelle del salotto.
Mi strofino gli occhi arrossati, sbadigliando ed osservando la figura di Brian mentre fuma una sigaretta dinanzi alla finestra.
E' immerso nei suoi pensieri...e sembra essersi ripreso dopo la sbronza di ieri. Ormai è da una settimana che non fa altro che 
tornare a casa ubriaco fradicio. Una notte ha anche tentato di spogliarmi ma io mi sono chiusa in bagno per paura di subire una qualche 
violenza da parte sua. Non lo riconosco più. 
Ultimamente poi...continua a portare delle ragazze a casa sapendo che io non voglio più essere a sua completa disposizione. 
Non mi degna più di un solo sguardo, non mi sorride, non osa toccarmi e sembra esser preso dai suoi affari che migliorano di giorno in giorno.
Adesso continua a fumare la sua sigaretta, senza neanche voltarsi contro il mio volto.
Accanto a lui però, posso notare la figura di una donna molto ammaliante. Occhi cerulei, un fisico perfetto e dei capelli rossi lunghi
fino al sedere.
Lei continua a baciare la spalla nuda di Brian, mentre lui sembra far finta di niente, fumando la sua sigaretta.
Solo Dio può immaginare quanto io vorrei sprofondare in questo preciso istante. Cosa ci fa questa donna qui? L'avrà chiamata
ieri notte, dopo che io sono crollata nel mio sonno profondo?
-Puoi andare.- Sbotta lui infastidito, voltandosi contro la donna.
Lei non ribatte, aggiustandosi il vestitino rosso sgargiante ed uscendo via di casa facendo un gesto che significherebbe: "Chiamami".
Schifata da questa scena pietosa a cui ho assistito di prima mattina, mi alzo dal divanetto entrando in cucina per prepararmi del buon 
thè caldo.
Brian non mi guarda neanche ed io posso notare che i suoi occhi color nocciola hanno lasciato svanire tutte le stelle al suo interno.
Ho passato gran parte dei miei giorni in compagnia di Nishelle e Violet che vengono spesso a trovarmi qui e a darmi il sostegno di cui ho bisogno
per non cadere in pezzi.
Ma non credo di farcela. Non credo di riuscire a sopportare più tutto questo.
Per non parlare poi delle urla di eccitazione delle donne che ogni notte vengono a far visita al mostro. A volte, è proprio per colpa sua 
se non riesco a dormire.
Preparato il thè, ritorno sul divano su cui sto dormendo ultimamente, chiudendomi in me stessa.
Come vorrei rimuovere dalla mia mente tutti i momenti passati con Brian...e vorrei anche dimenticare quella notte al mare...quando stavamo 
urlando il nostro amore al mondo.
Ops, mi sono sbagliata. Io stavo urlando il mio amore al mondo.
Esausta di tutta questa situazione, bevo velocemente il mio thè, posando poi la tazza nella lavastoviglie.
Con velocità e a piedi nudi, salgo le solite scale a chiocciola ed entro nella solita camera da letto mentre vedo gli occhi attenti di Brian
scrutare ogni mio movimento.
Beh...almeno ha avuto la decenza di farsi le sue tipe nella camera degli ospiti. 
Non posso ancora credere a ciò che mi sta passando per la testa...eppure, ho appena preso la pistola situata sotto al cuscino di Gates.
Rabbrividisco impugnando l'arma ma allo stesso tempo, sò di poter fare la cosa giusta.
Io...non ho più bisogno di vivere nel dolore. Proverò a spararmi per uccidere tutti i ricordi e le cose che mi occupano la mente.
Mi sto concentrando sul mio dolore, lasciando che delle lacrime di dolore righino ancora una volta,le mie guancie.
Sono colma di sentimenti rotti...irriparabili.
Non posso lasciare che tutto questo mi soffochi...renderò le cose semplici a tutti...si, questo è il modo giusto.
Avevo bisogno di lui per sapere che potevo sopravvivere anche in queste circostanze...ma adesso, sò...di non poter più continuare così.
Mi sento come invecchiata tra queste mura...devo liberarmi.
Non voglio più aver paura anche solo di respirare.
Non voglio sentirmi più così nuda dinanzi ad un mostro...

Ormai sicura della mia scelta, mi punto una pistola contro il petto. Il mio cuore soffrirà, ma per poco...il dolore interno non è paragonabile
a quello di un attimo.
Sto per premere il grilletto, inginocchiata a terra e sentendo gli echi dei miei respiri diventare sempre più pesanti.
Addio mamma, addio papà...addio ai miei bambini, addio a tutti.
Provo a premere il grilletto ed il suono dello sparo mi fa sobbalzare. 
Tremo, rendendomi conto, di esser ancora viva.
Chiudo gli occhi, non avendo più il coraggio di riaprirli...
-Che cazzo credevi di fare eh?- La voce dura di Brian, mi ferisce.
Apro di scatto gli occhi, vedendo le sue mani sulle mie mentre ha deciso di puntare la pistola contro il soffitto.
Le lacrime che cadono dal mio viso non sembrano volersi fermare ed io comincio ad urlare ormai scossa dalla situazione così turbolenta e strana.
Non mi sono mai sentita così...fragile.
-Lasciami stare! Voglio morire!!!- Urlo vedendo Brian tirarmi via la pistola dalle mani ma io mi oppongo.
Continuo a stringere la pistola nonostante Brian stia provando a tirarla via dalle mie mani in tutti i modi possibili.
-Che cazzo credi di concludere in questo modo!? Cosa speri di ottenere togliendoti la vita?- Mi urla contro, riuscendo a strappar via la pistola dalle mie
piccole e deboli mani, buttandola poi sul letto.
-Perchè non mi lasci morire? Non sono neanche più libera di morire adesso!- Urlo continuando a singhiozzare e vedendo Brian avvicinarsi a me
a passo veloce.
Mi prende i polsi mentre io provo a dimenarmi ma lui, li stringe, facendomi gemere dal dolore.
-Mi fai male! Brian, mi fai male!- Urlo ancora, singhiozzando come non avevo mai fatto prima d'ora.
Cosa vuole farmi? Vuole esser lui a farmi del male?
-Volevi toglierti la vita? Volevi ucciderti? Vuoi allontanarti da me? Da quello che sono io per te?-
-Voglio dimenticarti! Voglio andare via! Voglio odiarti Brian!-
I suoi occhi profondi...mi scrutano come se avessi detto un qualcosa di profondamente catastrofico per la sua mente.
Lo vedo serrare la mascella, costringendomi ad incollare i miei occhi ai suoi.
-Resta con me.-
Ho sentito bene? Brian mi ha appena chiesto di restare?
-Il tuo dolore, scorre nelle mie vene. Non fare cazzate Fran. Ci sono persone che soffrirebbero per la tua morte.-
Mi fermo questa volta, senza dimenarmi.
Questi occhi...mi stanno analizzando così bene...da capire ogni cosa. Brian lo sà. Lui sà che io mi sono...innamorata di lui.
Continuo a piangere per poi vedere Brian prendermi in braccio per portarmi sul letto.
Incantata da questo suo strano atteggiamento, sbarro gli occhi, ancora incredula.
Sta provando a prendersi cura di me...
-Maledetto quel giorno che ti incontrai.- Continua a sussurrare a sè stesso, posizionandosi poi accanto a me.
Brian non mi stringe ed io resto immobile, non sapendo cosa fare...come comportarmi.
-Io...non sono un'estranea. Io sono tua.- Gli sussurro piangente, vedendolo poi socchiudere gli occhi con dolore.
Cosa sta facendo al mio cuore?







































Per qualche strano motivo, io e Brian siamo rimasti a letto tutto il giorno.
Lui ha asciugato le mie lacrime ed io mi sono lasciata coccolare da lui nonostante tutti gli avvenimenti.
E' strano ma...sentivo il bisogno del tocco delle sue dita sulla mia pelle.
Ne ho bisogno tutt'ora...mentre sposto il mio viso contro il suo,vedendolo fissare il soffitto.
Nessuno dei due prova a parlare ed io...mi sento così strana. Così stranamente...piena.
-Dobbiamo andare.- Mi sussurra poi Brian, facendomi rabbrividire.
Anche solo la voce di quest'uomo...riesce a scatenare una tempesta in me.
-D...dove?- 
-Vestiti.- Mi ordina, alzandosi velocemente dal letto ed uscendo dalla camera.
Curiosa, corro velocemente in bagno per farmi una doccia veloce ed indossare i primi abiti che trovo nell'armadio.
Scesa giù, vedo Brian intimarmi di seguirlo e lo faccio, diventando sempre più curiosa. Chissà dove vuole portarmi...
Salgo nella sua auto e lo vedo mettere in moto senza rivolgermi neanche uno sguardo.
Io non riesco proprio a capirlo...è così strano...così misterioso.
Dopo alcuni minuti, ci ritroviamo in un luogo fuori città. Sembra essere un paesino.
-Scendi.- Mi ordina il ragazzo, intimandomi poi di seguirlo.
C'è una casa in legno dinanzi a noi. Sembrerebbe una casa abbandonata...fa venire i brividi solo a vederla.
-Dove siamo?- Gli domando vedendolo poi aprire la porta in legno della casa che sembra cadere a pezzi.
Dentro, non c'è niente...se non un letto, una cucina distrutta ed un bagno.
-Avevo voglia di fare un tuffo nel passato.-
Cosa intende dire?
Mi guardo intorno, entrando in casa e vedendo poi Brian aprire un armadio in legno.
Egli tira fuori dall'armadio una chitarra ed io non posso far altro che sbarrare gli occhi. E' ufficiale, quest'uomo per me sarà sempre
un punto debole.
Senza parlare, Brian si siede sul letto cigolante,cominciando a suonare la chitarra un pò mal ridotta.
Le sue dita, armeggiano con perfezione lungo le corde della chitarra e lui, sembra quasi rinascere.
Io resto in silenzio, sedendomi accanto a lui ed osservando ogni suo movimento.
Il suono della sua chitarra, riesce a rilassarmi e a farmi capire quanto lui tenga a questo strumento. Non sapevo suonasse la chitarra...in verità,
non sapevo che avesse tutta questa vena artistica.
Continuo a fissarlo, mentre lo vedo drogarsi di musica. Il suo volto è spensierato ed i suoi occhi sembrano esser ritornati quelli lucidi
che conoscevo.
Dopo averlo osservato a lungo ed aver sentito il suono soave della chitarra,Brian smette improvvisamente di suonare, guardando il vuoto dinanzi a sè. 
Adesso invece, mentre osserva il vuoto...si è letteralmente perso in qualcosa. In qualche dettaglio probabilmente.
-Mia madre era una ballerina...una ballerina di bourlesque. Lei era...era la persona più bella che conoscevo. Aveva dei bellissimi capelli
biondi, corti e abbastanza ricci. I suoi occhi invece, erano proprio come i miei sia di forma che di colore. Il ricordo che ho di lei è abbastanza
sfocato ma ricordo che era una donna tanto bella quanto buona. Lei...lavorava in un locale e si esibiva per mantenersi. Faceva dei bellissimi
spettacoli di bourlesque...ricordo che...quando ero piccolo restavo dietro al tendone rosso a fissarla mentre si preparava. 
Amavo il suo modo di esprimersi...amavo il suo modo di ballare. Dietro al tendone, la osservavo mentre metteva quel suo solito rossetto rosso
che risaltava benissimo la forma a cuore delle sue labbra...poi, la osservavo mentre cantava e ballava sul palcoscenico che sembrava essere
la sua vera casa.-

-Brian perchè mi stai...-
-Era amata da tutti...tranne che dalla sua famiglia. Non ho mai conosciuto i miei nonni ma lei mi aveva sempre raccontato di quanto le hanno 
reso la vita impossibile. La madre si prostituiva ed il padre si drogava...i soldi che rientravano in casa erano ben pochi e quando sua madre
tornava a casa la sera non faceva altro che picchiarla. Il padre poi...ha fatto di peggio.-

-C...c...cosa le ha fatto il padre?-
-Abusava di lei.- 
Un brivido di terrore, mi fa sentire improvvisamente male.
-Così, un giorno mia madre smise di intraprendere i suoi studi per poter lavorare e guadagnare qualcosa per sè stessa, facendo
ciò che le piaceva di più fare...ovvero, ballare. Il proprietario del locale in cui lavorava, le diede l'opportunità di lavorare
inizialmente come cameriera ma dopo aver scoperto il suo talento innato decise di darle la possibilità di intrattenere gli ospiti con il
suo talento. Nessun uomo, riusciva a resistere al fascino di mia madre essendo anche così giovane...-

Negli occhi di Brian, vedo tutta l'ammirazione che lui stesso prova per sua madre.
-Quando cominciò a lavorare lì infatti aveva
soli sedici anni. Avresti dovuto vederla...così forte quanto fragile. Un anno dopo però...un uomo le rubò la verginità, violentandola.

Da quello stupro, nacqui io.-
Deglutisco, vedendo Brian respirare a fondo. 
Sbarro gli occhi, poggiandogli una mano sulla spalla. Lui rabbrividisce, ma riprende velocemente a parlare.
-L'uomo che la violentò all'età di soli diciassette anni, inizialmente, non volle assumersi alcuna responsabilità... così mia madre fu costretta
a crescermi da sola. Lei mi ha sempre amato non come un figlio nato da uno stupro ma...come suo unico e solo amore. Era troppo piccola per
prendersi tale responsabilità ed i genitori la cacciarono via di casa. Per molto tempo, io e lei vivemmo per le strade della California senza
un posto dove stare nonostante lei la sera era impegnata al locale. Lì le davano una vera miseria ma almeno, riuscivamo a ripararci all'interno
del locale per un bel pò di tempo. Poi un giorno...mia madre, incontrò Kevin. Lei si innamorò follemente di lui, ma lui, non l'aveva mai amata.
Kevin si divertiva solo con lei...amava scoparsela anche dinanzi ai miei occhi a volte. Io tentavo di nascondermi quando lui provava a toccare
mia madre ma non avevo dove fuggire. Volevo salvare mia madre ma lei...era innamorata. Innamorata di un uomo che non la meritava.
Tuttavia, stare con Kevin le permetteva di vivere in una casa accogliente e di dare un possibile futuro a me che ero ancora troppo piccolo per capire
certe cose.
Ricordo ancora come fosse ieri quando quel lurido bastardo cominciò a picchiarla. La picchiava quando tornava a casa ubriaco fradicio dopo
una sana bevuta con dei malviventi...ed una notte, io non riuscii a dormire sentendo le urla di mia madre continuare a rientrarmi nel cervello.-

Dev'esser stato orribile per un bambino piccolo...assistere a certe scene.
-Una sera poi...io e mia madre andammo al locale e lei fece il suo spettacolo ricevendo grandi complimenti da tutti gli spettatori e mostrando uno dei suoi meravigliosi sorrisi a tutti. 
Ma lei, non sapeva che quello sarebbe stato il suo ultimo spettacolo.-

-No, non voglio sapere cosa le accade...- Scuoto la testa, abbassandola di scatto e circondandola con le mie stesse braccia.
-Kevin la portò via dal locale la sera stessa e la pugnalò dinanzi ai miei occhi. La pugnalò perchè era convinto che lei tenesse un'amante e la
cosa lo rendeva pazzo. Io ero solo un bambino e per quanto provai ad allontanarlo da mia madre, non ci riuscii. Dopo, Kevin provò ad uccidere
anche me ma io riuscii a fuggire via, nei boschi.
Lui mi ritrovò e dopo avermi picchiato,decise di portarmi ben presto in un orfanotrofio. Lì conobbi Jimmy e gli altri.
Vivevo in quel posto, piangendo tutti i giorni e promettendo a me stesso che un giorno,se sarei cresciuto...perchè, sai, non era detto che sarei sopravvissuto...avrei vendicato mia madre.-

Ed eccoli di nuovo...i suoi occhi spietati e pieni d'odio.
-Un bel giorno però...un signore venne a trovarci nell'orfanotrofio e selezionò alcuni bambini di noi per portarseli con sè. Il signor Edwards ci portò via da quell'orfanotrofio...ci diede un posto dove stare ed un pasto caldo al giorno. Ci salvò da quell'orribile orfanotrofio, perchè aveva bisogno di persone che un giorno avessero portato avanti la sua organizzazione. Era vedovo ed aveva solo una figlia femmina che ha sempre trattato con rispetto ed amore.-
Vedo il dolore negli occhi di Brian, cominciare a prendere forma.
-Lui mi accolse in casa sua ed io e Nishelle diventammo buoni amici. Io e i ragazzi cominciammo a stringere amicizia già all'orfanotrofio, sentendoci
vicini per aver vissuto tutti un'infanzia tormentata. Ben presto, presi parte nell'organizzazione del signor Edwards e lui mi ha sempre
considerato come un figlio a tutti gli effetti...ovviamente, questo vale anche per gli altri. 
Cresciuto tra armi, omicidi e droga, ritrovai Kevin che se la stava spassando con delle prostitute. Stava
rientrando a casa dopo una gran serata...ed io, quella notte, lo uccisi.-

Avrei dovuto immaginarlo...
-In quel momento, avevo vendicato mia madre ed ero diventato un assassino a tutti gli effetti.
A volte...riesco a sentire la voce di mia madre...mentre mi parla e mi dice che non avrebbe mai voluto che io diventassi così. La sua voce non mi dà
pace ed il suo sorriso...Dio, riesco solo a sognarlo adesso. Dopotutto, sono felice di poterla avere almeno nei miei ricordi...di poter ricordare troppo poco
di lei e miseri dettagli ma...queste, sono le cose che mi aiuteranno sempre a guardare avanti.-

Mentre Brian racconta, io non faccio altro che piangere. La vita lo ha portato sin da piccolo a fare delle scelte e le sue sofferenze
non hanno fatto altro che tramutare il suo cuore in pietra. Non è colpa sua se è diventato quello che è oggi...
-Stai piangendo...?- 
-Si...è che...io non potevo neanche immaginare che tu avessi dovuto affrontare tutto questo...che tu avessi dovuto perdere tua madre
in quel modo...-

-A volte penso al mio vero padre e provo odio nei suoi confronti.-
-E' comprensibile...dev'esser stata dura sapere di esser nato da uno stupro e vedere la propria madre morire dinanzi ai propri occhi.-
Piango ancora, rendendomi conto di quanto dolore può provare un uomo come Brian.
-Non ti ho raccontato tutto questo per ricevere compassione ma...per farti capire che non avrei mai ucciso un bambino.-
Ora ritorna tutto...
Ed io non ho fatto altro che incolparlo ingiustamente!
-Perdonami. Io...sono stata una stupida a dirti quelle cose...ti ho dato una colpa che non avevi e non ti ho neanche ascoltato.-
-E' lo sbaglio che fa la maggior parte degli esseri umani.-
-Io...- Non riesco più a parlare, singhiozzando ancora. Mi sento una tale imbranata ed una vera e propria incapace.
Con decisione, avvolgo le mie braccia attorno al collo di Brian, stringendolo forte.
Voglio fargli capire che mi dispiace...che sono stata una stupida a giudicarlo male.
Non è colpa sua se a volte, mi risponde male o mi tratta male ma...ha solo paura di affezionarsi ad una persona e rimanerne fregato.
O forse, non riesce semplicemente ad amare. 
E' bloccato dentro...
Con decisione, continuo a stringermi a Brian, sentendo i suoi respiri diventare sempre più profondi.
-Vorrei abbracciarti...ma non sò come si fa.- 
Ascoltando le sue parole, non posso far altro che stringerlo ancor di più.
Il mostro è solo una persona ferita dentro.









































NOTE DELL'AUTRICE.


*Non uccidetemi*
Okay, lo sò di aver creato un'altra delle mie ff depressive ma ahimè...il messaggio credo sia chiaro.
In realtà...scrivere queste cose, mi ha fatta in parte pensare. Pensare a quante persone, diventano così fredde...così cupe...
così distaccate dal mondo per aver sofferto così tanto.
Va bene, la smetto con i miei inutili monologhi e passiamo alla storia.
In questo capitolo, ci sono stati dei colpi di scena e spero che li abbiate graditi...in tal caso, potete buttarmi i pomodori
in faccia o legarmi ad una sedia e mangari torturarmi.
(No, non ci pensate neanche XD)
Oltre questo, Fran si è perdutamente innamorata di Brian e la cosa, non fa che degenerare.
Presto, vedrete quanti colpi di scena ho intenzione di far emergere solo per voi!
Bene...detto anche questo, vi consiglio come al solito di seguire anche "Nymphetamine" Che come molti sapranno è la mia nuova ff e...
nulla, se volete scrivermi sono su twitter.
Grazie a tutti per la vostra attenzione e se mi recensite...sapete che vi amerei infinitamente !
No scherzo, è che voglio conoscere le vostre opinioni...lo sapete no? Anche voi lettori silenziosi...fatevi avanti che io non mangio!
Al prossimo capitolo meraviglie!







-SynysterIsTheWay.

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Capitolo 14
*** 14. On the road. ***


14° On the road.




 
L'amore vero, come si sa, è spietato.
(Honoré de Balzac)





 
-No...no...Brian, no!- Urlo fuori di me, aprendo con spavento gli occhi e sentendo poi
due braccia avvolgermi con velocità. Mi sono appena risvegliata nel cuore della notte e sento i miei occhi diventare sempre più umidi.
-Shhh.- 
Respiro a fatica, cominciando a sentire il mio cuore battere sempre più forte. Continuo a tremare, rifugiandomi
tra le braccia di Brian che mi stringono forte come se volessero proteggermi.
-Era solo un incubo...-
Respiro con profondità, rendendomi conto di quanto io mi sia spaventata.
-Brian...io...ho sognato che...che...- Provo a trattenere le lacrime nei miei stessi occhi, ricordando dell'incubo che ho appena
avuto il coraggio di sognare.
Lo sguardo di Brian è incollato sul mio, mentre prova a capirci qualcosa.
-Eri morto...dei ragazzi ti avevano sparato ed io...stavo portando dei fiori sulla tua tomba.- Borbotto con velocità, vedendo
il volto di Brian diventare sempre più cupo.
Porto velocemente una mano tra i miei capelli, cominciando a sentirmi male.
-Non voglio perderti Brian, non voglio!- Urlo poi, fuori di me, sentendo il bisogno di averlo accanto.
Mi sono innamorata follemente di lui a tal punto da non riuscirne più a far a meno del suo essere e della sua pelle.
-Shh.- Continua lui, portando la mia testa contro il suo petto. 
Sto tremando ancora e non sò se riuscirò a fermarmi. Tutta questa paura di perderlo è una follia...
All'improvviso però, la porta della camera si apre ed io comincio ad urlare impaurita. Brian mi porta velocemente una mano sulla bocca
per evitare di parlare ed io provo a tranquillizzarmi vedendo entrare Jimmy in camera.
-Che cazzo ho fatto adesso?- Domanda Jimmy, grattandosi la nuca.
-Rev, che cazzo ci fai tu qui!?- Continua Brian, premendo la sua mano calda sulle mie labbra.
-Volevo avvisarti che ho appena visto delle auto sospette parcheggiate nel retro della tua immensa villa. Ringrazia a Dio
che sono venuto anche a dirtelo! Sai com'è, avevo da fare!- Ribatte Jimmy con il suo solito fare ironico.
Auto sospette!? Oh per tutti i reali!
Mordo la mano a Brian, vedendolo poi gemere dal dolore provocato dai miei denti.
-Che cosa significa auto sospette!? Siamo in pericolo ! Aiuto!- Ricomincio ad urlare, vedendo poi Brian cercare un modo efficace per zittirmi.
Entro in panico.
-Cazzo, ma c'è un interruttore per spegnerla?- Continua Jimmy, riferendosi a me.
Ero già abbastanza spaventata per il sogno...adesso ci mancava solo questa!
-Credo proprio di no.- Brian mi lascia respirare finalmente, alzandosi velocemente dal letto.
-Ma che belle mutandine che hai Gates!- Lo insulta ancora Rev, facendolo ghignare sotto i baffi.
-Non rompere il cazzo e chiama gli altri!-
-Già fatto!-
-Bene...allora aspettatemi giù.-
-Sarà fatto, ciao Fran!-
Non saluto Jimmy, riportando velocemente il mio sguardo contro quello di Brian che si sta vestendo con velocità.
Stringo le coperte al mio petto, tremando ancora.
-D...d...dove vai?- Borbotto, vedendo poi Brian alzare la zip dei jeans.
Gates non risponde, indossando poi una t-shirt ed avvicinandosi al mio viso.
-Okay, chiuditi a chiave e non aprire a nessuno d'accordo? Qualsiasi cosa accada, non aprire questa porta.-
-Che cosa?-
-Fran, vuoi starmi a sentire per una buona volta?-
-No! Ti prego, non andare!- Mi oppongo,  stringendo al mio petto il braccio muscoloso di Brian.
-Fran, non mi accadrà niente ma devi promettermi che resterai qui e che non proverai a seguirmi.-
-Non andare...resta qui!- 
-Adesso calmati. Andrà tutto bene se farai come ti ho appena detto.-
D'istinto, avvolgo le mie braccia contro il collo di Brian, stringendolo il più possibile.
Non mi sono mai sentita così in tutta la mia vita...è strano ma con Brian, sto imparando a perdere il controllo delle mie emozioni.
Lui resta immobile, respirando a fatica, come faccio anch'io.
-Voglio venire con te.- Gli sussurro poi, vedendolo prendermi i polsi per allontanarmi dal suo corpo così accogliente.
-No, potrebbe esser pericoloso. Resta qui, non dovrei metterci molto.- 
Annuisco alle sue parole, per poi vederlo uscire velocemente dalla camera. 
Ancora tremante, chiudo velocemente la porta a chiave.
Prima l'incubo e adesso questo...
Provo ad affacciarmi alla finestra ma purtroppo da qui, non si vede un bel niente.
Mi torturo le mani per minuti interminabili, sedendomi sul letto ed attendendo il ritorno di Brian.
Ma di lui...non c'è ancora nessuna traccia.
Che sia stato ferito!? 
Pensando a queste cose, non faccio altro che preoccuparmi ancor di più.
I minuti in questa camera sembrano essere diventati ore e Brian ancora non torna...ho paura.
Ho paura che gli sia accaduto qualcosa di brutto o peggio, che il mio incubo si sia trasformato in realtà.
Ma finalmente, sento qualcuno bussare alla porta.
-Frances! Frances, apri, sono Zacky!- 
Senza perdere tempo, mi avvicino velocemente alla porta, aprendola.
-Zacky! Oddio...ma cosa...- Provo a dire, vedendo Vee ricoperto di sangue.
-Dobbiamo andare Fran, non c'è tempo da perdere.- 
-Dove? Cosa?- 
-Ti spiegherò tutto in auto ma adesso dobbiamo andare!-
-No, io non vado da nessuna parte senza Brian!- Sbotto allontanandomi da Zacky.
-E' stato lui a dirmi di portarti via! Frances, sto cercando di salvarti!-
Annuendo, mi lascio portare via da Zacky senza fare storie.
Insieme, cominciamo a scendere le scale con velocità per poi uscire dalla villa.
-Entra in auto, sbrigati!- Mi urla contro Zacky, indicandomi la sua auto al di fuori del cancello in ferro.
-Ma...-
-Sbrigati!- Urla ancora Vee, mentre prende velocemente la sua pistola, guardandosi intorno.
Ma si può sapere cosa sta succedendo qui?
Zacky si tranquillizza ben presto, riponendo la sua pistola ed entrando velocemente in auto.
Mette in moto, guardandosi ancora intorno con sicurezza.
-Dove mi stai portando?- Domando con preoccupazione al ragazzo che si sta accendendo una sigaretta.
-Al sicuro!- 
-Perchè sei tutto...sporco di sangue?-
-Ha ragione allora Brian...fai decisamente troppe domande!- Mi sorride Vee, guidando l'auto con poca riflessione.
-Potresti andare un pò più piano!?-
-Non ti piace la velocità?-
-Per niente!-
-Dovrai farci l'abitudine allora!-
-Mi vuoi dire dove diavolo mi stai portando?-
-A casa Sullivan. Lì sarai al sicuro...-
-Ma non capisco perchè...-
-Ora come ora, Brian vuole assicurarsi che tu sia al sicuro...quindi quando avremo finito, ti verremo a prendere.-
-E Brian? Come sta? E' ferito?-
-No, sta bene, smettila di preoccuparti così per lui.-
-Fosse facile...-
-Oh merda.-
-Cosa?-
-Io li conosco quegli occhi!-
-Quali occhi?-
-I tuoi,porco cazzo! Ti sei innamorata di Brian!-
-Come hai fatto a...capirlo?-
-E' così che mi guarda Nish.-
Resto in silenzio, osservando gli occhi lucenti di Zacky, prendere improvvisamente vita.
Finalmente arrivati dinanzi alla porta di casa Sullivan appena aperta da Zacky, entro in casa con la massima disinvoltura.
-Violet?- Urla Zacky, perlustrando con attenzione la casa.
-Zacky! Ma cosa sta succedendo? Ho visto Jimmy uscire di casa con preoccupazione ed aveva delle armi con sè...- Borbotta la ragazza, più preoccupata
che mai.
-Non c'è tempo per spiegare...qui c'è Fran...non azzardatevi ad uscire da questa casa, chiaro!?-
-D'accordo.- Si limita a dire Violet, sorridendomi.
-Occupati di lei...- Sento sussurrare poi Zacky alla ragazza che sembra essersi svegliata da poco.
-Certo...- Risponde la ragazza dagli occhi verdi con dolcezza.
Zacky se ne va, salutandomi con un cenno di mano ed io invece, mi sento come un pezzo di marmo.
Distrutta per la preoccupazione, sento i miei occhi non riuscire più a trattenersi.
Le lacrime fredde rigano il mio viso mentre Violet mi osserva con dolcezza.
-No tesoro, non piangere...- Mi sussurra la ragazza, correndo verso di me per abbracciarmi.
Mi lascio abbracciare dalla mia nuova amica ed insieme, ci sediamo sul divanetto adiacente al camino.
-Coraggio...sono sicura che non è accaduto nulla di grave.-
-E allora perchè mi hanno portata qui?-
-Per assicurarsi che nessuno possa farti del male...-
-Io...ho paura.-
-Ne ho tanta anche io.-
-Voglio andare da loro!-
-Non possiamo Fran, sii ragionevole!-
-E se qualcuno di loro potesse farsi seriamente del male?-
-Ti prego, non mi ci far pensare.-
-Ehm...c'è qualcosa che devo sapere?-
-Eh? No, no.-
-Violet...-
-Hai notato che...-
-Violet.-
-E va bene...io e Jimmy...abbiamo...-
-Oh mio Dio.-
-Si ma siamo amici di letto. Abbiamo deciso così...lui non vuole nessuna con sè, lo sai com'è fatto.-
-Quindi?-
-Non ci impegniamo. Io non provo nulla per lui e lui non prova nulla per me. Soddisfiamo solo i nostri bisogni.-
-Ma non c'è il rischio che uno di voi possa innamorarsi dell'altro?-
-Ma figurati se mi vado ad innamorare di uno che ha delle manette tatuate sul collo!-
-Se lo dici tu...-





























BRIAN POV'S


-Pezzi di merda, ci hanno dato del filo da torcere!- Borbotta Matt, osservando gli uomini morti, letteralmente spalmati sull'asfalto.
E così...i "Waw" Hanno trovato il coraggio di soprenderci con una delle loro "imboscate"...finita male per loro, come sempre.
-Se non altro, adesso ci ripenseranno più volte prima di venirci a rovinare le scopate notturne!- Urla Jimmy invece, facendoci ridere tutti.
E' sempre il solito.
-Bene...io e Zacky andiamo a sbarazzarci dei loro corpi...- Annuncia poi Johnny, cominciando a prendere i corpi dei coglioni che hanno avuto
il coraggio di sfidarci.
-Gates, tu dovresti andare a prendere Fran. Era piuttosto preoccupata per te...- Mi avverte poi Vee, grattandosi la nuca con la sua stessa pistola.
-Non avrei dovuto parlarle della mia infanzia...questo non ha fatto altro che legarla di più a me.-
-Ma adesso sa che non sei stato tu ad uccidere quel ragazzino...no?- Mi domanda poi Matt, dandomi delle pacche amichevoli sulla spalla.
Annuisco, rendendomi conto di quanto mi faccia bene avere Fran al mio fianco. 
No dannazione, non posso essermene innamorato...l'amore è per i deboli.
-Che dici amico, andiamo?- Mi domanda poi Rev, distogliendomi dai miei pensieri.
-Si, andiamo.- Ribatto con decisione, calpestando la cicca della sigaretta ai miei piedi ed entrando nella mia auto.
Arrivati a casa Sullivan, Violet mi apre la porta intimando sia a me che a Rev di restare in silenzio.
Io e Jimmy entriamo in casa cercando di fare il meno rumore possibile ma come al solito, il mio amico non perde occasione per
sbattere con prepotenza la porta della sua stessa abitazione.
-Dannazione Jimmy!- Sbotta Violet con un tono di voce piuttosto basso.
Ghigno vedendo Jimmy alzare le mani in segno di resa, ma non capendo il motivo di tutta questa tranquillità.
-Ma si può sapere che ti prende? Questa è casa mia e faccio quello che mi pare e piace!- Ribatte Rev, altezzoso, mantenendo anche lui
un tono di voce piuttosto basso e pacato. Cosa che non è da lui.
-Guarda tu stesso.- Continua Violet, indicando il divanetto situato accanto al camino del salotto di casa.
Osservo con attenzione la figura di Fran, dormiente sul divano, respirando con profondità.
Potrei guardarla per ore, mentre dorme...
-Si è addormentata poco fa...- Sussurra la ragazza accanto a me, facendomi avvicinare a Fran.
Jimmy resta in silenzio ed io faccio lo stesso. Continuo a fissarla, vedendola dormire beata, immersa in chissà quale mondo.
Tempo fa, non avrei mai avuto il coraggio di osservare una ragazza in questo modo...ed ora, mi sento così affascinato da lei, desiderando
la sua presenza ovunque.
Ieri, quando le ho parlato della mia infanzia, non ha fatto altro che stringermi a sè. Per un attimo, ho sentito qualcosa crescermi dentro.
Non più quell'odio feroce in grado di possederti l'anima...ma qualcos'altro che spero di aver già provato a sotterrare.
Non sò perchè ma...ho sempre avuto un istinto così protettivo nei suoi confronti che mi ha portato a desiderarla fin troppo.
E' davvero buffo...io, Synyster Gates, il criminale più temuto della California...sto facendo di tutto pur di tenere una ragazzina
al mio fianco. In realtà, non sò neanche io cosa mi stia accadendo ed in cosa lei sia riuscita a tramutarmi.
Ma una cosa è certa...non permetterò mai a nessuno di starle accanto o di toccarla. Lei è mia. Lo è sempre stata, sin dal momento
in cui l'ho vista la prima volta. Rabbrividisco all'istante, come scosso, ricordando di quel giorno in cui la mia vita improvvisamente ebbe
un senso.
Dio, che coglione che sono. 
-Gates, tutto bene?- Mi domanda Jimmy, dandomi una pacca sulla spalla.
-Si...-Rispondo con tranquillità e debolezza, vedendo poi Violet abbozzare un sorriso.
-Era così preoccupata per te...-
Sospiro con sonorità, inginocchiandomi dinanzi alla sua figura ed accarezzandole il volto.
Jimmy e Violet si guardano come impressionati da questo mio gesto, ma io continuo, sentendo il bisogno di starle accanto come lei ha fatto
con me ieri.
-Mmmm...Brian...- Ed eccola che si è appena svegliata.
-Dormito bene piccola?- Le sorrido, vedendola improvvisamente sgranare gli occhi e circondarmi il collo con le sue piccole e deboli
braccia.
-Oh Brian, menomale che stai bene! Sei ferito!? Ti hanno fatto del male? Rispondimi ti prego!- Urla Fran, continuando a stringermi come non l'avevo mai vista fare prima d'ora.
Cazzo se è preoccupata...nessuno, si è mai preso cura di me in questo modo.
-Sto bene e tu dovresti imparare a gestire la tua preoccupazione...piccola.- Le sussurro, vedendola poi sorridermi ancora una volta.








































FRANCES POV'S


Finalmente è mattina.
Ormai, non riesco più a descrivere la sensazione che provo, dormendo tra le braccia di Brian.
Credo che qualcosa si sia sciolto in lui da quando...ha provato a parlarmi della sua infanzia.
Sapere che ha vissuto un'infanzia così triste e turbolenta, ha scatenato in me una protezione innata. E' come se volessi
proteggerlo da tutto ciò che lo circonda ma sò bene di non poterlo fare. 
Mi ha strappato via dalle mie origini...da tutto ciò che mi apparteneva e mi ha costretta a restare con lui...
ma in un modo o nell'altro, adesso, non riesco più a fargliene una colpa.
Ha scelto me. Ed io ho scelto lui.
E devo ammettere che...nonostante questa vita sia così disastrosa...allo stesso tempo, credo di potermici abituare. Ma solo per lui.
Solo per stargli accanto. Non si può fuggire dall'amore...è questa la lezione che ho imparato in questi ultimi giorni.
Continuo a disegnare con le dita un qualcosa di indecifrabile sul corpo di Brian ma ben presto, tocco un punto del suo fianco che lo fa gemere
di dolore.
Nonostante stia ancora dormendo...riesco ancora a riconoscere bene un lamento quando lo sento.
Eppure...è strano che lui si sia addormentato con una maglietta stanotte...non è da lui. Solitamente ha sempre  dormito a torso nudo nonostante il clima
abbastanza fresco.
Curiosa e decisa, provo ad alzargli un pò la maglietta notando poi una fasciatura bianca ricoprirgli entrambi i fianchi e metà stomaco.
La fascia bianca, è diventata rossa per metà.
Una fitta al cuore, mi colpisce con violenza facendomi quasi svenire dalla paura.
Non era vero che stava bene...stanotte lo hanno ferito!
Probabilmente, non ha voluto dirmi niente per non farmi preoccupare...
Ed eccolo che lo sento ancora gemere, vedendolo poi aprire finalmente gli occhi. Quegli occhi in cui riesco a vederci il Paradiso terrestre.
Faccio finta di niente, restando impassibile al suo risveglio.
-Buongiorno.- Mi sussurra Gates, dandomi un bacio a stampo sulle labbra che riesce a tranquillizzarmi un pò.
Gli sorrido,vedendolo poi alzarsi con velocità dal letto e scendere giù per fare colazione.
Lo seguo a ruota e dopo aver fatto insieme una colazione abbondante, corro ad aprire la porta di casa vedendovi entrare i ragazzi, Nishelle e 
Violet.
-Buongiorno a tutti teste di cazzo!- Urla Jimmy, facendomi quasi sobbalzare.
-Gates, pronto per il divertimento?- Domanda poi Zacky, con una sigaretta spenta tra le labbra.
Brian annuisce. Ma dove crede di andare con la ferita che ha sui fianchi?
-Se per voi quello è divertimento.- Borbotta Nishelle, correndomi incontro in compagnia di Violet.
Abbraccio le due ragazze, per poi vedere Brian seguire Jimmy e Zacky fuori dalla porta di casa.
-Ma Brian, dove vai?- Gli domando, vedendolo uscire, senza neanche lasciarmi un piccolo sorriso o almeno un bacio...
Che presuntuoso!
-Io...io non ci capisco più niente!- Borbotto esasperata, massaggiandomi una tempia.
-Non c'è niente da capire tesoro...sono maschi.- Mi sorride Violet.
-Dovresti essere un pò più stronza con lui Fran, dico sul serio.- Mi consiglia Nishelle, prendendo del latte dal frigo e dei cereali.
-Un tempo si che ci sarei riuscita...ora non ne ho più la forza.- Sbuffo preparando il mio solito buon thè alla vaniglia.
-E non va assolutamente bene. Devi fargli capire a quel puttaniere che se vuoi, puoi essere più stronza di lui.- 
-Non è facile Nish...-
-Devi solo fargli capire che sei quella ragazza che può dargli del filo da torcere. Sbaglio o all'inizio eri una vera e propria
palla al piede per lui?-
-Non sbagli...era così ma poi...credo che i sentimenti abbiano preso il controllo sulla situazione.-
-Sbagliato. Si, grande sbaglio.- Continua Nish, mangiando i suoi cereali.
-Confermo ciò che dice Nishelle ma alla fine credo che Fran si comporta in questo modo con Brian perchè...se ne è innamorata.-
Colpita ed affondata. 
Le parole di Violet mi rientrano in testa, facendomi sentir male.
Gli occhi cominciano a pizzicarmi, rendendomi conto di come mi sono ridotta per un uomo del genere.
Un uomo che prende la vita come se fosse una partita di poker al casinò.
-L'amore non esiste. E' un qualcosa di orribile, che ti porta in sù e poi ti lascia crollare ed alla fine ne esci sconfitto...- Sussurra ancora Nishelle,
dondolando il cucchiaino nella sua stessa tazza.
Pronto il thè, mi siedo con tranquillità accanto a Nishelle e a Violet non riuscendo a pronunciare neanche una stupida lettera.
Sorseggio il thè per riscaldarmi, pensando a quanto è accaduto nell'ultimo periodo.
-E tu invece Violet? Come va la tua permanenza in casa Sullivan?- Domando alla ragazza dagli occhi verdi che sta scrutando il mio volto
con compassione.
Beh, stare in silenzio a pensare non aiuta molto...meglio cambiare argomento anche se...ho notato che le parole di Nish...sono quelle di una ragazza ferita.
-Bene anche se...non riesco del tutto a capire la personalità di Jimmy. E' un genio incompreso e posso notarlo dal modo in cui parla
di sè stesso, dal modo in cui guarda il vuoto dinanzi a sè, dallo strano modo che ha di esprimere sè stesso...E' sempre il giullare del gruppo
e sorride contagiando anche gli altri. I suoi occhi azzurri poi...sono come il mare in tormento.- Sussurra quasi Violet, fermandosi a pensare.
-Non avrei saputo descriverlo meglio...e lo conosco da anni ormai.- 
-Lo sò Nish...dovresti sentirlo suonare la batteria. Quando torna a casa la sera, si rifugia in una stanza suonando quello
strumento che sembra dargli così tanta vitalità.-
E così, Jimmy suona la batteria...
-Non sapevo suonasse...- Ammetto, osservando lo sguardo perso di Violet.
-Neanche io fino a pochi giorni fa.- Continua Violet.
-Spero per te che resterete amici di letto...non mi piace quel sorriso.- Ed eccola la solita Nish.
-Che cosa? Ahahah questa si che era bella...io ed un pazzo criminale!- Ride Violet osservando poi il mio volto preoccupato e quello di Nish.
Ed eccola che ricomincia a parlare proprio come ieri...
-Un'aristocratica ed un pazzo criminale non ti dice proprio niente?- Ribatte Nish, facendomi sorridere.
-Si ma...io non sono Fran. A me non interessa Jimmy, come non mi interessa il resto del gruppo. Lavoro tutti i giorni al club e Rev mi tiene
in casa solo per darmi un posto caldo dove dormire. Per il resto, siamo buoni amici di letto.-
-Solitamente in questi casi...qualcuno finisce per innamorarsi.-
-Nish, non è il mio caso. Io non sò neanche cosa sia l'amore...faccio la spogliarellista per mantenermi.-
Non dev'esser stato facile per Violet vivere da sola. Da sola contro il mondo intero.



































Faccio una doccia veloce, indossando poi un abito decisamente scollato che mi ha portato Brian poco fa.
Gates mi ha detto che stasera saremo andati tutti in un luogo ma per quanto ho provato a chiedergli
quale, lui non ha voluto rispondermi.
Pronta, dopo essermi pettinata per alcuni minuti i capelli, decido di scendere giù osservando Jimmy con la solita videocamera
tra le mani, Johnny e Matt che stanno videogiocando, Nishelle che parla animatamente con Violet ed infine Zacky e Brian che bevono della
birra, seduti a peso morto sul divano.
Sono in ritardo?
Jimmy sposta velocemente la videocamera contro il mio volto mentre Brian mi osserva compiaciuto. E' tutta colpa sua se riesco a sentirmi a disagio.
Forse, avrei dovuto ribellarmi...
Matt e Johnny smettono di giocare e le mie amiche corrono verso di me.
-Cazzo Fran, ma sei stupenda!- Esclama Violet, stringendomi a sè.
-Anche tu sei bellissima...-
-Si, sei stupenda con questo vestito Fran e...terribilmente sexy.- Ghigna Nishelle, spostando poi lo sguardo contro quello di Brian che mi osserva
ancora senza riuscire a parlare.
-Però Fran, non sapevo che avessi tutte queste belle forme...- Continua Johnny, beccandosi poi uno schiaffetto sulla nuca da parte di James.
Sorrido.
-E tu Brian, non le dici niente?- Domanda Nish, con il suo solito fare. Dannazione.
Brian mi osserva ancora, restando in silenzio ed uscendo dalla villa con non curanza.
Però...avrebbe almeno potuto dire qualcosa!
Non solo mi ha fatto indossare questo vestitino scollato, ma adesso non mi parla neanche!
Furiosa, esco velocemente dalla villa, avvicinandomi a Brian che mi sta aspettando accanto alla sua auto.
Nervoso, lui comincia a fumare la sua sigaretta, rendendomi invisibile ai suoi stessi occhi.
-Si può sapere che ti prende?- Gli domando, pensando al discorso di stamattina intrapreso con Nish e Violet.
-Whoo, alziamo i toni eh?-
-Ti credi spiritoso? Beh, io sono stanca di scherzare!-
-Ma sei così buffa quando ti arrabbi.- Ride Brian, folgorandomi.
La sua risata mi rientra in testa e ad un tratto, tutta la mia rabbia sembra essersi dissolta nel nulla.
Eh no, devo ribellarmi!
-Io non ci trovo proprio nulla di divertente Gates!-
-Ma si può sapere che vuoi adesso da me?-
Ed io avrei dovuto saperlo. Eccolo ritornato il solito sbruffone, antipatico!
-Che voglio!? Mi hai portato questo vestito in camera dicendomi di indossarlo ed io l'ho fatto perchè sapevo che tu mi avresti costretta comunque a farlo!
Ed ora? Non mi degni neanche di uno sguardo e mi tratti come se fossi una di quelle sgualdrinelle che ti porti a letto!-

-Che mi portavo a letto.-
-Ad ogni modo, mi sarei aspettata un comportamento diverso da questo!-
-Cosa volevi che ti dicessi?-
-Qualsiasi cosa Brian! Anche che sono orribile con questo vestito o che la scollatura risalta ancora
una volta le mie forme imperfette... l'avrei accettato comunque! Almeno, mi avresti considerata.-

Brian butta a terra la cicca della sigaretta per poi riposizionare i suoi occhi ai miei. Lui continua a guardarmi divertito ed io vorrei
tanto dargli una mazza da baseball in testa!
E' inutile, con lui non si può parlare più civilmente!
-Dai, andiamo...o faremo tardi.- Conclude lui, entrando in auto.
Arrendendomi, entro nella sua macchina, troppo curiosa di sapere dove ha intenzione di portarmi stasera. 
Dopo aver visto gli altri entrare nelle proprie auto, ci avviamo tutti verso la destinazione sconosciuta.
-Siamo arrivati.- Borbotta Brian, scendendo improvvisamente dall'auto e distraendomi dai miei soliti pensieri.
Possibile che siamo già arrivati ed io non me ne sono neanche resa conto?
Con indifferenza, scendo dall'auto vedendo poi gli altri avvicinarsi a noi.
-Cos'è quella faccia Fran? Questo posto ti piacerà!- Prova a dirmi Zacky, mettendomi un braccio sulla spalla ma Brian lo trafigge velocemente
con lo sguardo, facendolo ritirare.
-Ne dubito.- Ammetto, osservando il luogo in cui mi trovo. E' una piazza abbastanza grande e nel centro, ci sono persone ovunque che parlano
animatamente.
-Non staccarti neanche per un secondo dal mio braccio. Sono stato chiaro?- Mi suggerisce Brian ed io velocemente, stringo le mie mani sul suo braccio,seguendolo.
Dove siamo? Che razza di posto è mai questo?
Le luci della piazza, illuminano il luogo ma soprattutto...una sottospecie di pista.
Uomini ovunque, si stanno posizionando sulle proprie moto, stringendo a sè i propri giubbini in pelle.
-Brian, ma dove siamo?- Domando sentendomi terribilmente spaesata.
-Rilassati Fran, non è un posto così male!- Mi sorride Jimmy invece, dandomi un pò di forza e prendendo la sua solita videocamera.
Mi guardo ancora intorno, cercando di capire dove mi trovo.
-Gates...oh amico, è un piacere riaverti qui. Era da un bel pò che non venivi a farci visita!- Sorride un uomo sulla settantina, barbuto e con dei
capelli lunghi fino alla spalla. E' un uomo abbastanza robusto ed indossa anche degli occhiali da sole...e pensare che è notte fonda.
Secondo me, dovrebbe essere un parente di Matt! Ricordo ancora quando lo vidi la prima volta con quegli stupidissimi occhiali da sole inutili.
-Charles, non sei cambiato neanche di una virgola.- Continua Brian, staccandosi da me per poter salutare l'uomo barbuto.
-Sono solo ingrassato un pochettino! Sai com'è...mia moglie mi ha messo all'ingrasso.- Ride l'uomo, salutando poi gli altri.
-L'ho sempre detto io che il matrimonio rovina le persone!- Ghigna Johnny, facendo sorridere tutti tranne che me.
Anche Nishelle sembra esser a proprio agio mentre Violet, sembra sentirsi spaesata almeno quanto me.
-Oh, e chi sono queste belle signorine? Non le avevo mai viste da queste parti.- Domanda l'uomo, indicando sia me che Violet.
-Lei è Violet e lei invece è Frances...zio.- Borbotta Nishelle, sorridendo all'uomo.
Zio!? E così, quest'uomo sarebbe lo zio di Nish? Il fratello del signor Edwards?
-Lieto di conoscervi ragazze...Oh...allora tu devi esser la Frances di cui parlano tutti. La donna di Gates.- 
Arrossisco e Brian se ne rende conto.
-Syn...forse non dovevi portarla qui.- Borbotta Charles, facendomi stranamente preoccupare.
-Nessuno oserà toccarla...è la mia donna, ricordi?-
-Oh certo, certo. Allora, che ne dite di cominciare?-

Cominciare cosa?
-Fuck yeaaaaah! Avanti Charles, non sto più nella pelle!- Urla Jimmy più euforico che mai.
-Bene, potete gareggiare anche ora se volete...le vostre moto sono sempre le stesse.-
-Chi arriva ultimo, offre della birra a tutti!- Annuncia poi Zacky, indossando un casco che non sò da dove può averlo tirato fuori.
-Bella scommessa. Andiamo!- Continua Matt, avvicinandosi ad una moto.
Io non ci sto capendo più niente...
-Allora Nish? Vieni?- Domanda Brian alla bionda, vedendola poi annuire.
-Quindi gareggiate insieme? Bene Syn, fa attenzione alla mia nipotina o potrei farti del male.- Continua l'uomo barbuto, vedendo poi Brian annuire con
convinzione.
Jimmy e gli altri, anche, si avvicinano a delle moto ed io e Violet continuiamo ad osservarli.
Preoccupata, mi avvicino a Brian, vedendolo indossare un casco.
-Che cosa pensi di fare?-
-Non lo vedi?-
-Brian, è pericoloso!-
-Non mi succederà niente Fran. Lo faccio da quando ero un poppante.-
-Ma se...se...-
-Ma quale onore...Gates è tra di noi.- Un ragazzo biondo, dagli occhi azzurri, si avvicina a Brian con aria di presunzione.
-Harley.-
-Gareggi anche tu stasera? Ma io pensavo che fossi fuori servizio nell'ultimo periodo...forse è per questo che avevi abbandonato
il giro di gare clandestine.-
Gare clandestine!? 
-Oh no, avevo solo voglia di riposarmi un pò.-
-Insieme ai tuoi amici ovviamente...-
-Già, siamo proprio come culo e camicia.-
-Il solito spiritoso...e chi è questa bella signorina?- Prova a dire il biondo, toccandomi una ciocca di capelli per arrotolarla attorno
al suo stesso dito.
-Non ti conviene toccarla.-
-Certo che...è proprio carina. Che dici, scommettiamo?-
Brian mi osserva ed io comincio a sudar freddo.
-D'accordo.-
-Bene, se vinco io...la tua belle signorina diventa la mia donna...e se vinci tu...beh, lei resterà con te.-
-Cosa!? Mi avete scambiata per un premio forse?- Mi altero, vedendo gli occhi di Brian infuocarsi.
Ha sete...sete di nuove sfide.
-Affare fatto.- 
-Brian!- Urlo, sentendo il mio stesso cuore battere a tal punto da voler fuoriuscire dal petto.
-Bene, allora preparati ad abbandonare Gates, signorina.- Conclude Harvey, allontanandosi.
-Ma sei diventato matto forse? Brian!-
-Calmati adesso.-
-Non dirmi quello che devo fare!-
-Altrimenti cosa Fran? Cosa puoi fare?-
-...Non voglio stare con quel ragazzo...-
Ammetto poi, sentendomi così debole da poter quasi crollare a terra.
Ci mancavano solo le gare clandestine adesso...come può un solo uomo essere tutto questo?
Uno sparo improvviso, mi fa sussultare ed ecco che Nish sale velocemente sul sedile posteriore della moto di Brian.
I due sfrecciano via, insieme agli altri che corrono come impazziti su queste stupide moto.
Con il cuore in gola, mi avvicino a Violet, vedendola registrare la gara con la videocamera di Rev.
-Oddio, che emozione!- 
-Emozione? Io potrei morire qui...-
-Sono preoccupata anch'io ma non avevo mai visto una gara di moto dal vivo!-
Osservando Brian sfrecciare, voltandomi  poi verso le persone che continuano ad urlare il suo nome con euforia. 
Urlano anche i nomi degli altri e sono tutti pronti per una nuova scommessa vincente.
Questi...sono soldi sporchi!
Alla fine della gara, Brian e Nish ne escono vincenti mentre un ragazzo che non ho mai visto in vita mia è arrivato ultimo.
Tutta la folla comincia ad urlare "Sevenfold" In continuazione ed io mi sento così felice di aver visto Brian vincere la gara.
Alcuni dei suoi conoscenti gli si avvicinano dopo che lui stesso ha smesso di prendere in braccio Nishelle.
E' stata una gran vittoria...
-Ho perso.- Mi dice improvvisamente il ragazzo biondo di prima. Credo si chiami Harvey.
-Non era la tua giornata.- Rispondo con sicurezza, guardando poi Brian ridere.
Stranamente soddisfatta, mi avvicino a Brian, vedendolo trionfare con i ragazzi che continuano a congratularsi con lui.
-Okay, adesso Tim deve offrire da bere a tutti!- Annuncia Matt, anche lui, colmo di soddisfazione.
Brian mi sorride ed io ricambio il suo sorriso, con un pò di incertezza.
Ed eccolo...che con le mani nelle tasche dei jeans, mi viene incontro.
Io abbasso d'istinto la testa, guardandomi i piedi per non incontrare quegli occhi così tormentati.
-Sei orribile con questo vestito...- 
Sentendo le sue parole, alzo di scatto la testa incollando il mio viso al suo e sorridendogli con le lacrime agli occhi.
-La scollatura... risalta ancora una volta le tue forme imperfette...- Continua, socchiudendo quasi gli occhi.
Stranamente  felice, non posso far altro che ricambiare i suoi sorrisi, sentendo poi una lacrima rigare il mio volto.
Una lacrima, di gioia...


































NOTE DELL'AUTRICE.

Salve miei bellissimi, carinissimi, dolcissimi, tenerissimi lettori!
Come vi avevo anticipato su twitter...ecco a voi il quattordicesimo capitolo!
Come avete potuto capire, i nostri Sevenfold oltre ad essere dei criminali / assassini, partecipano anche a delle
gare clandestine di tanto in tanto!
Giusto per farli sembrare più cattivi (No, scherzo ahah).
Bene, vi annuncio che io sarò al ROCK IN ROMA il 19 giugno per vederli e vi posso assicurare che se non venite ad abbracciarmi
vi picchio.
Non sto scherzando questa volta!
Tuttavia, spero di incontrarvi lì!
Oltre questo, spero che la ff vi stia regalando qualche emozione in più perchè in realtà, ci spero tanto!
Allora, siete pronti a scrivere le vostre considerazioni sulla storia? Bene, aspetto le vostre recensioni come sempre e 
già sapete che per qualsiasi cosa sono a vostra completa disposizione.
Un bacio immenso dalla vostra Gates...o...


-SynysterIsTheWay.

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Capitolo 15
*** 15.Quegli amori camuffati dall'odio. ***


15° Quegli amori camuffati dall'odio.




 
Non c'è travestimento che possa alla lunga nascondere l'amore dov'è, né fingerlo dove non è.
(François de La Rochefoucauld)







Un'altra serata al club...
Ormai, credo di esser diventata parte delle vite di queste persone.
E' impossibile per me adesso, staccarmi da questo luogo ed in questo modo...è come se...appartenessi da sempre a tutto questo.
E' una strana sensazione la mia...ma sto imparando a cavarmela.
Sono seduta al solito tavolo, ma questa volta, c'è solo Zacky con me dato che gli altri sono indaffarati a svolgere i propri compiti.
Violet invece, sta ballando su di un cubo, con il massimo della sensualità. Eppure, lei non è come tutte le altre...il suo modo di ballare
è tranquillo e pacato nonostante il movimento del suo bacino che continua a spostarsi con passione e grinta.
Zacky...è qui, accanto a me e sta bevendo della birra, pugnalando Nish con lo sguardo. 
Non posso far a meno di rendermene conto...la sta guardando da ore ormai...vedendola ballare con dei ragazzi che sembrano divertirla.
Ed ecco qui...la sua mascella contratta che comincia a parlare da sola.
-Zacky...se continuerai a stringere in questo modo la mano contro quel bicchiere in vetro...prima o poi lo romperai.- Lo avverto, vedendolo puntare
ancora i suoi occhi color ghiaccio contro quelli sensuali di Nish.
-Giuro che tra un pò, potrei spaccare la faccia a tutti quei pezzi di merda che continuano a toccarla.- 
La voce di Vee è seria e fredda...c'è qualcosa di diverso in essa.
-Io...avevo detto qualcos'altro Zacky...-
-Io vado ad ammazzare quei pervertiti di merda.- Si alza improvvisamente il ragazzo ma io, gli prendo con velocità il braccio, intimandolo di sedersi.
-Non è il momento di fare scenate Zacky...non vedi? Vee si sta divertendo!-
-Divertendo!? E' solo una stronza...-
-Sinceramente, io non capisco chi sia più stronzo tra i due.-
-Che intendi dire?- Zacky si siede di nuovo accanto a me, più curioso che mai.
-Siete assurdi...vi piacete così tanto da farvi del male a vicenda.-
Zacky sbarra gli occhi.
-Non sai quello che dici Fran.-
-Ed invece lo sò bene...Zacky, tu la stai guardando da ore con gli occhi dell'amore.-
Vedo improvvisamente gli occhi di Zacky illuminarsi e diventar sempre più lucidi. Allora...avevo ragione.
-N...non è come credi. Io non provo niente per Nishelle...io non provo niente di niente per nessuno.-
-Mi riesce difficile crederti se i tuoi occhi continuano a suggerirmi il contrario. Perchè continuate ad uccidervi? E tu...perchè continui
a negare a te stesso che quella ragazza ti piace?-

-Ma cosa sei? Una psicologa?-
-Zacky ti prego...sto provando a parlarti con serietà...-
-D'accordo, la smetto.- Continua Vee, spostando ancora lo sguardo  contro quello di Nishelle.
-Se continui di questo passo...finirai per perderla.-
-Non posso fare altrimenti.-
-Perchè? Dov'è finito il vero senso del lottare per il vero amore?-
-Fran, non sai quello che dici.-
-Smettila di negarlo a te stesso Zacky! Smettila!-
-Credi di conoscermi? Beh, allora non sai proprio un cazzo di me!-
-Quello che sò mi basta. Non sei tu il cattivo qui Zacky...spiegami perchè continui a camuffarti!-
-Io non sto facendo proprio un bel niente...cosa ne può sapere una snobbetta di me!?-
-Molto più di quanto tu creda...mi basta sapere che sei pazzo di Nish per capire che in realtà, anche tu hai un cuore.-
Zacky sbarra ancora gli occhi, guardandomi come sbalordito.
Non si aspettava una reazione del genere da parte mia...
-Il vostro è uno di quegli amori che non farà altro che corrodervi dentro.-
-Io...non posso stare con lei.-
-Perché?-
-Perchè...la farei soffrire...e non voglio.-
-Zacky, non immagini neanche quanto tu la stia facendo soffrire in questo momento!-

-Frances, finirò per farle del male, lo capisci!?-
-Se la ami davvero...non le darai alcuna sofferenza...non pensare che il fatto che tu sia un assassino...possa prendere
il sopravvento sulle tue stesse emozioni.-

-Non posso.-
-Allora sei solo un codardo.-
-Ci ho provato tante volte a...farle del bene ma ho sempre rischiato di ferirla.-
-Ma ora sò che puoi farcela...cos'è che ti blocca Zacky?-
-Non credo sia il caso parlarne...-
-Perchè? Oh andiamo...in tutto questo tempo, ho imparato a conoscervi...e poi...non immagini neanche quanto mi faccia bene ascoltare
persone come voi che sembrerebbero nascondersi sempre dietro a quei muri a dir poco inutili.-
-Sembri una strizza cervelli.-
-Quando la finirai di prendermi in giro?-
-Ma tu...non ci odiavi fino a poco tempo fa?-
-Vi odio ancora, cosa credi? Ma...Brian...ecco mi ha parlato della sua vita ed io ho capito.-
-Lo sò e la cosa mi è sembrata preoccupante.-
-Perchè dici così?-
-La sua vita è sempre stata un mistero per tutte le ragazze che ha conosciuto. Con te invece...è riuscito a fare dei passi da gigante.-
Questa cosa, mi fa sentire così bene...
-Impossibile ma vero...però adesso...parlami Zacky. Sò che non sarà facile per te...ma in qualche modo, sento di poterti aiutare.-
-Nessuno può aiutarmi.-
-Ma Nishelle si.-

-Lei...è l'ultima persona con cui devo parlare.-
-Ma...perchè?-
Zacky sospira. Buon segno...probabilmente, adesso riuscirà a sbloccarsi.
-All'età di quindici anni...già lavoravo per il signor Edwards...-
-Lo sò...lui vi ha portati via dall'orfanotrofio.-
-Già...però, in quel periodo, stavamo partecipando ad alcune risse contro dei ragazzi di strada che come noi, appartenevano ad un'organizzazione.
Ora, quell'organizzazione si è spostata in Cina e noi non abbiamo più alcuni contatti con quella gente. Eravamo nemici...ed io e i ragazzi una sera,
decidemmo di fargli visita. Quella sera, ne prendemmo di santa ragione ma ne uscimmo comunque vincitori, per metà.-

-Che significa...per metà?-
-Ero distrutto. Non riuscivo più a muovermi e l'unico modo per sopravvivere sarebbe stato quello di assecondare ogni richiesta dell'organizzazione
nemica. In poche parole, ero in trappola. Gli altri erano distrutti quanto me...ed io dovevo fare solo una cosa per poter salvare me e loro stessi...-

-Zacky...non sentirti obbligato a parlarne...-
-Mi costrinsero a violentare una ragazzina di soli dodici anni.-
Vedo Zacky abbassare lo sguardo colmo di dolore. I miei occhi diventano lucidi mentre provo a respirare con regolarità.
-Mi costrinsero a violentare quella ragazzina che avevano preso loro stessi in ostaggio...ed io lo feci, ormai distrutto da tutto quel sangue
che continuava a gocciolare dalla mia testa.-

-Zacky...-
-Sto bene...ogni tanto, ripenso agli occhi spenti di quella ragazzina che stava lottando contro di me. Non avrei mai voluto farle del male ed è per questo
che non riesco a legarmi a nessun'altra persona. Le ragazze che scopo...loro si che sono consenzienti di ciò che sto per fare ma quella dodicenne...
era così spaventata da farmi gelare il sangue nelle vene.-

Riesco a vedere gli occhi di Zacky, ricominciare a lottare.
-E' per questo che non posso stare con Nishelle. Ho paura di farle del male...ed a volte, i rimorsi non mi fanno dormire la notte. Non avrei mai
dovuto violentare quella ragazzina...sarebbe stato meglio morire.-

-Non dire così Zacky...tu...hai sbagliato ma...lo hai fatto solo per evitare che l'organizzazione potesse far del male a te e agli altri.-
-Non mi importava di me...ma dei miei migliori amici. L'ho fatto per salvare almeno loro...-
Una lacrima cade giù, dagli occhi cerulei di Zacky. Non posso ancora crederci...Zacky Veangeance sta piangendo.
-Zacky...non devi sentirti in colpa...lo avrebbe fatto chiunque... pur di salvare le persone più care.-
-Sono una persona orribile...non posso permettermi di innamorarmi.-
-L'amore è di tutti Zacky...tuttavia,Nish sà di tutto questo?-
-Si...-
-Allora, lo vedi? Lei ti ama per quello che sei...-
-Una ragazza così...speciale come lei, non può stare con una persona orribile come me.-
-Tu...devi smetterla di odiarti. Agli occhi di Nish sei speciale...come lo sei agli occhi dei tuoi migliori amici.-
-Perchè mi dici queste cose?-
-Perchè...nonostante tutto...ho sempre invidiato la vostra amicizia.-
-Davvero?-
-Si...ma adesso Zacky, devi andare da Nishelle. Devi dirle quello che provi...un giorno, potresti rimpiangere tutto questo.-
La storia di Zacky, mi ha davvero scossa. Non pensavo potesse soffrire così tanto...all'apparenza, sembra il solito ragazzo idiota e privo
di emozioni.
Ed invece...
-Non...-
-Non dire più che non puoi farcela Zacky. Alzati e vai a prendere ciò che ti appartiene.-
Zacky si fa coraggio, mostrandomi finalmente uno dei suoi bellissimi sorrisi.
-Ah...Fran...grazie.- Mi sussurra quasi, correndo sulla pista da ballo.
Per la prima volta in tutta la mia vita...mi sento così fiera di me stessa. Dovrebbero chiamarmi "Frances Williams, la salva anime tormentate".
Rido sui miei stessi pensieri, vedendo poi Brian raggiungermi.
-Tutto bene qui? Qualcuno ha deciso di fare il coglione?-
Amo i suoi modi di fare...per quanto possano essere duri...fanno risplendere la parte più protettiva che giace in lui.
-No, tutto bene...ho parlato un pò con Zacky...-
-E che cosa vi siete detti?-
-Nulla di importante...l'ho semplicemente convinto a seguire il proprio cuore.- Borbotto, voltandomi verso Zacky e vedendolo ballare
un lento con Nish.
Era ora...
Brian anche, si volta verso i due, cominciando a ridere.
-Zacky e Nish? Ma che cosa stai complottando? In cosa lo hai trasformato?-
-Mai...mettersi contro Frances Williams e...l'amore.-
Brian sospira ed insieme, cominciamo a ridere vedendo Jimmy prendere in braccio Violet dal cubo per portarla al tavolo.
-Ma io stavo ballando!- Si lamenta Violet, più infastidita che mai.
-Ballavi!? Io ho visto solo che facevi la stupida con quei coglioni di merda!- Ribatte Jimmy, con il volto tutto arrossato.
-Io? Mi hai dato della stupida!?-
-Si! D'ora in poi, non lavorerai più al locale! Sei troppo bella per farlo ed il tuo corpo qui è sprecato...-
Le mie palpebre continuano ad aprirsi e chiudersi in continuazione.
Non posso credere a ciò che ho appena sentito fuoriuscire dalle labbra di James.
-James, ma che cazzo ti prende?- Ghigna Brian, vedendo poi l'amico prendere una bottiglia di birra per tracannarla con velocità.
Jimmy si è appena imbarazzato e la scena è davvero epica.
Violet non gli risponde, sorridendo a Jimmy come se fosse felice di questa piccola reazione di gelosia...


































Sento la mia testa, cominciare a girare sempre di più.
Brian e Matt mi stanno aiutando, trascinandomi nella camera da letto ma io, credo di aver bevuto troppo.
Non mi ero mai sentita così spensierata in tutta la mia vita...questa volta, l'alchool deve avermi dato alla testa.
Maledetto Johnny che mi ha convinta a bere con lui un'intera bottiglia di vodka alla fragola.
-No, non voglio andare a dormire.- Mi lamento, ridendo come impazzita.
-Non avevo mai visto una nobile ubriacarsi...e tu Gates?-
-Neanche io Shads. Domani ammazzo di botte quel nanetto del cazzo!-
-Però, guardala...è proprio buffa!-
E Matt ha ragione. Sto cercando di togliermi i tacchi ma non ci riesco, così, continuo a  battere i piedi a terra con prepotenza.
-Smettila di fare tutto questo rumore!- Mi urla poi Brian, cercando di acciuffarmi ancora una volta.
-Ma Brian...io non voglio dormire.-
-Va bene...io me ne vado...vi lascio alle vostre scopate notturne.-
-Vaffanculo Shads.-
-Si, sò che mi adori quanto ti adoro io Gates.-
Matt se ne va ed io resto da sola con Brian, nella solita camera da letto.
-Sta' un pò ferma.- Continua Brian, cercando ancora una volta di acciuffarmi.
Finalmente ci riesce ed io, continuo a ballare come impazzita sotto le note di alcune canzoncine che ho in testa.
Brian mi fa sedere sul letto, togliendomi con velocità i tacchi dai piedi.
-Ti piacciono i miei piedi? Non sono proprio come quelli di una principessa?- Borbotto ancora, sotto l'effetto dell'alchool che comincia a 
danneggiarmi il cervello.
Ho un mal di testa infernale.
-Credevo di non farcela. Mi spieghi perchè cazzo voi ragazze dovete indossare questi trampoli?- 
-Ma cosa credi? Noi lo facciamo per renderci belle agli occhi del ragazzo che amiamo.-
-E...così...tu ami.-
Ricomincio a ridere, sentendo poi le mani di Brian cominciare a slacciarmi il vestitino con velocità.
Resto in intimo dinanzi a lui, non riuscendo neanche più ad arrossire. Sembro appena uscita da un manicomio...non faccio altro che ridere.
-No! Brian, mi fai il solletico!-
Lui mi sta togliendo le calze con lentezza, senza distogliere per un secondo i suoi occhi color nocciola dai miei.
Io rido ancora, riuscendo però a vedere i suoi occhi che continuano ad incatenarsi nei miei.
La sensualità con cui mi sfiora le gambe, mi fa rabbrividire. Mi sento come una fetta di bacon appena arrostita e spalmata su di un toast.
-Brian...-
-Mh?-
-Tu...hai mai sofferto per amore?-
Brian mi guarda, come pietrificato. 
-L'amore è per i deboli.-
-Non...hai mai sentito le farfalle nello stomaco?- Domando ancora, spalmando questa volta la mia schiena contro il letto ed osservando Gates, svestirsi.
-Quando sei ubriaca...dici delle grandi stonzate...-
-Per me non sono stronzate...-
Lo sento sbuffare...che le mie parole, lo stiano infastidendo?
-Brian...-
-Che c'è ancora?-
-Chissà come stanno la mia mamma ed il mio papà...ed i miei bambini. Chissà se sentono tutti la mia mancanza...-
-...-
-Brian?-
-Dormi Fran.-
-Non ci riesco.-
-Perchè?-
-Mi fa male la pancia.-
Mi distendo ancor di più sul materasso, osservando il lampadario posizionato sul soffitto.
-Oh...perfetto. Solo questa adesso ci mancava!-
-Non arrabbiarti...-
Brian sbuffa ancora,posizionandosi ben presto sul letto, accanto a me.
-Ho un dolore qui...alle porte dello stomaco.-
-Passerà.-
-L'amore non passa. Quello vero non passa mai.-
-Ancora con queste stronzate sull'amore?-
-Io...credo di essermi innamorata di te Brian.-
Mi ferisco da sola, vedendo poi il ragazzo guardarmi con...paura. 
Lo vedo deglutire a fatica, mentre prova a girarsi dall'altro lato del letto.
Non mi ha risposta. Forse, non vuole rispondermi. 
Sentendo la testa, diventare sempre più pesante...decido di chiudere gli occhi e provare a riposare.


































Dopo aver rigettato tutto, per colpa del mio primo doposbronza, torno in camera.
Tremante, osservo  poi la mia immagine allo specchio.
Come ho potuto essere così irresponsabile da ubriacarmi? Maledizione.
Continuo ad osservare il mio volto riflesso dinanzi al solito specchio ma ben presto, Brian mi raggiunge, abbracciandomi da dietro.
Spalmo la mia schiena contro il suo torace, sentendo i suoi baci accarezzarmi il collo.
Dio...vorrei che questa sensazione non finisse mai.
-Perchè non mi hai detto della ferita?- Gli domando improvvisamente, vedendolo fermarsi.
-Perchè non è importante.-
-Ah no? Brian, chi ti ha ridotto così?-
-Smettila di preoccuparti.-
-Non ci riesco okay? Non posso riuscirci!-
-Che cosa vuoi quindi?-
-Promettimi che...un giorno, tutto questo finirà.-
-Non posso prometterti una cosa del genere.-
-Io...-
-Ma perchè devi sempre rovinare tutto!?-
-Perchè...Brian, io ti amo!-
Forza e coraggio.
-Non puoi amarmi. Il tuo non è amore.-
-Posso assicurarti che lo è!-
-Ti sei innamorata di un mostro? Come puoi...-
-Non sei un mostro Brian...tu...non lo sei mai stato. Ti prego, portami via da qui...-
-Non sai quello che dici Fran.-
-Partiamo Brian...io e te...lasciamoci tutto alle spalle e proviamo a vivere una vita normale...-
-Non fanno per me... le cose normali.-
La nostra conversazione, viene improvvisamente interrotta dalla voce di Nishelle.
-Voi due! Cosa aspettate? Andiamo a fare colazione tutti insieme!-
Brian serra la mascella, uscendo poi dalla camera, sbattendo una spalla contro quella di Nish.
Alcune lacrime, cominciano a rigare il mio stesso viso.
Non posso più sopportare tutto questo...lui non mi ama ed io dovrei farmene una ragione.
-Tesoro...ma cos'è successo?-
-Nishelle...io...-
Nishelle non perde tempo, stringendomi all'istante tra le sue braccia.
-Sfogati.- Mi sussurra dolcemente ed io non posso far altro che piangere.
Dopo essser stata cullata per un pò da Nish, vedo entrare in camera anche Violet. Dev'essersi preoccupata non vedendo nè me e nè Nish giù in cucina
per la colazione.
Anche la ragazza dai capelli viola si unisce all'abbraccio, facendomi sentire meno sola.






























Stasera, non andrò al locale.
Ho appena visto Brian uscire e Zacky e Nish camminare mano nella mano.
E' proprio bello...affidarsi a qualcuno che ti considera il suo tutto.
Tra i pensieri, decido di scendere giù in salotto ma uno strano rumore, riesce ad impaurirmi.
Allora...non sono sola.
Preoccupata, prendo velocemente il primo vaso che trovo ed avanzo lungo il corridoio sentendo dei passi in lontananza.
Presa dall'ansia del momento, comincio a correre raggiungendo al più presto il salotto.
Caccio un urlo di terrore, vedendo poi il Signor Edwards in piedi, dinanzi a me.
-Calmati! Non volevo spaventarti!- Mi dice l'uomo, prendendomi il vaso tra le mani per riporlo su di un mobile antico.
-Eppure lo ha fatto! Mi ha spaventata!- Ribatto, sentendo ancora il cuore vibrare a più non posso per lo spavento.
Ma cosa ci fa lui qui?
-Scusa, non volevo!-
-Ma cosa ci fa lei qui?-
-Beh...diciamo che dovrei fare un piccolo favore a Brian.-
-E sarebbe?-
-Tenerti d'occhio.-
-Non ho bisogno del badante!-
-Cerca di calmarti adesso.-
-No che non mi calmo! E' tutta colpa sua se Brian è diventato quello che è!-
-Lui avrebbe potuto scegliere.-
-Certo! Un ragazzino che sceglie di intraprendere la vita di un assassino!-
-Che ne dici di calmarti? Non capisco cosa ci trovi lui in una come te!-
-...Infatti, non ci trova proprio un bel niente.- Continuo con delusione, portando il mio sguardo contro il vuoto.
-Vieni qui...siediti.- Mi sussurra l'uomo, intimandomi di stargli accanto. 
Ancora tremante, decido di dar ascolto all'uomo, sedendomi sul divano proprio accanto a lui.
Devo calmarmi o non potrò mai sapere cosa potrebbe farmi un uomo del genere...
-Brian e gli altri, insieme a mia figlia Nish...sono le cose più belle che ho.-
-Non dovrebbe rischiare di rovinarle allora...-
-A volte, la vita ti impone di prendere determinate strade...-
-Non faccia il filosofo con me, la prego.-
-Senti...io non ci sto a farmi trattare da idiota da una ragazzina come te quindi ti conviene ascoltarmi.-
-Io non voglio ascoltarla...non ce la faccio.-
-Invece lo farai...-
-Perchè dovrei?-
-Perchè le cose stanno precipitando...ed io rivedo in te mia moglie.-
-Sua...moglie?-
-Esatto. L'amavo...l'amavo come non avevo mai amato nessuna...ma lei, non poteva sopportare il fatto che io fossi un criminale
ai miei tempi. Lei...era innamorata di me ed io lo ero di lei.-
-Perchè mi sta dicendo queste cose...-
-Frances...è importante che tu sappia a cosa vai incontro, stando con una persona come Brian. Mia moglie morì di cancro ed io gli avevo fatto
delle promesse che non riuscii a mantenere. Le avevo promesso che un giorno...sarei riuscito a metter fine alla mia stessa organizzazione
e che avrei assicurato un futuro alla luce dei miei occhi. Alla mia Nish...-
Parole di un padre...distrutto.
-Ed invece, non ha fatto altro che vivere la vita a modo suo così da far del male anche agli altri!-
-Non potevo uscire dal giro da un momento all'altro...avrebbero fatto del male alla mia
Nish e non avevo neanche più uomini che potessero lavorare con me. Ho fatto degli errori
ma avere Brian e gli altri con me mi fa sentire un uomo migliore. Loro sono come dei figli per me...ed io, ho sbagliato facendoli diventare
la mia stessa fotocopia.-
-Allora...adesso si prenda le sue responsabilità!-
-Ho capito tutto questo quando...tu sei entrata nella vita di Brian. Inizialmente, ho cominciato ad odiarti sapendo che uno dei miei figli
adottivi avrebbe potuto innamorarsi di te e smettere poi di lavorare per me. Credevo che tu gli avessi fatto il lavaggio del cervello ed invece...
gli sei stata accanto, nonostante sapevi...che ti avrebbe strappata via dalle tue origini. Ahimè, a volte, mi sento proprio un vecchio a parlare
in questo modo.-
-Signor Edwards...io non sto ancora capendo...-
-Tu...lo ami Frances. Lo ami come nessuna donna avrebbe mai potuto fare.-
-Io non lo amo.-
-Non negare l'evidenza...dopotutto...sono stato anch' io innamorato e sò cosa significa.-
-Sta cercando di addolcirmi per caso?-
-No...sto solo cercando di capire. Capire come un assassino possa da un giorno all'altro, innamorarsi di un'aristocratica come te.-
-Brian non è innamorato di me.-
-Non è facile da capire un carattere come il suo...ma ho visto una luce particolare nei suoi occhi prender vita, quando tu sei arrivata qui. La luce di chi
deve aver visto il sole per la prima volta nella sua vita...quella luce che vidi anche io quando mi innamorai della mia Elizabeth. Tu...me la ricordi
in tutto e per tutto. E' per questo forse che non riesco ad allontanarti dal mio figlio adottivo. Avresti portato problemi e lo sapevamo tutti...
ma come si dice...non si può uccidere un sentimento.-

-Signor Edwards...io...-
-Shh. Non contraddirmi.-
-Lei...non dovrebbe parlare con me di queste cose.-
-Ma tu non sei stupida...sei una ragazza abbastanza sveglia... devi esser sicura di ciò che fai.-
-A cosa si riferisce?-
-Ameresti Brian anche se continuasse a vivere la vita di un assassino?-
-Io...non credo di poterle dare una risposta signore.Sò solo che...amare una persona non è di certo un gioco. Non siamo tutti uguali. C'è
chi è stato costretto a prendere delle scelte, chi le ha prese e basta senza pensarci e chi le ha prese sottomettendosi al mondo.-

-Va bene...allora, credo proprio che io e te dovremmo chiacchierare più spesso...aveva ragione mia figlia...non sei poi così male.-
-Lo dicono tutti...-
-Allora le apparenze ingannano...non sei poi così diversa da noi.-
-Devo darle ragione...-
-Vuoi una sigaretta?-
-Che cosa? No, neanche morta.-
-Non sai che ti perdi.-
Osservo il signor Edwards prendere il suo pacchetto di sigarette dalla tasca, mentre continua a sorridermi con...riconoscenza.
Anche quest'uomo ha dovuto sopportare cose nella vita che lo hanno portato a crollare sempre di più e a diventare la persona che è ora.
Non dev'esser stato facile superare la morte di una moglie malata di cancro.
-Elizabeth era proprio come te...una signorina per bene, dai capelli lunghi e gli occhi divoratori.-
-Davvero?-
-Si...ahhh, la ricordo come se fosse ieri...quando partecipavamo a gare clandestine, ci ubriacavamo e poi facevamo l'amore.-
Sorrido, osservando l'uomo ridere ricordando i suoi "bei tempi".
-Mi aveva stregato...ed adesso, non posso far altro che ricordarla grazie al frutto del nostro amore.-
Non potevo immaginare di certo che il signor Edwards potesse essere una persona così...sensibile.
-Signor Edwards...-
-Si?-
-Lei...ha mai pianto per amore?-
-Lo faccio tutt'oggi.-



































NOTE DELL'AUTRICE.


Salve a tutti miei meravigliosi lettori!
Perdonatemi se ci ho messo un bel pò di tempo per aggiornare ma sono stata molto
impegnata nell'ultimo periodo, soprattutto con la scuola.
Si sà, la scuola purtroppo toglie del tempo prezioso ed ahimè...io non voglio farvi esasperare (Anche se a molti di voi, probabilmente
non importa neanche delle mie ff ahah).
Tuttavia, vedo che le mie ff vengono seguite anche da un pubblico maschile e la cosa mi fa piacere perchè almeno...sono riuscita ad esprimere
un qualcosa di positivo anche a loro.
Ringrazio di cuore ovviamente tutti i lettori che continuano a scrivermi su twitter che...Dio, mi rendono davvero felice!
Ringrazio inoltre tutti voi che siete sempre qui, pronti a farvi sentire e ad apprezzare ogni mio lavoro.
Ovviamente, se volete chiacchierare un pò...oltre a twitter ho anche un account tumblr che in realtà dò in privato perchè lì c'è
la mia foto ed io ho vergogna di farmi vedere ahahahahah. Sono una tipa piuttosto riservata XD
Bene...la storia...non sarà molto lunga e la cosa un pò mi duole perchè sò che molti preferiscono questa ad altre...ma davvero, vi prometto
che ne scriverò tantissime dato che mi riesce facile trovare un pò d'ispirazione in più. 
Ah, quasi dimenticavo...una ragazza qui su efp mi ha chiesto di fare una sottospecie di "ASK GATES!".
Praticamente, questo "ASK GATES" Comprende di scrivermi delle domande a cui risponderò qui, nelle note dell'autrice.
L'idea mi è piaciuta e la trovo molto carina...quindi, solo se volete, nelle vostre recensioni...scrivetemi anche qualche domanda
che vorreste porgermi ed io risponderò a tutti citandovi. Ovviamente, potete farmi tutte le domande che volete...anche sulle ff quindi aspetto
le vostre recensioni!


Ah, fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto!


Un bacio...


-SynysterIsTheWay.
 

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Capitolo 16
*** 16. Betrayed. ***


16° Betrayed.





 
L'amore è anche imparare a rinunciare all'altro, a saper dire addio senza lasciare che i tuoi sentimenti ostacolino ciò che probabilmente sarà la cosa migliore per coloro che amiamo.
(Sergio Bambarén).







Ultimamente, non faccio altro che passare i giorni in compagnia del signor Edwards.
Quest'uomo si è affezionato particolarmente a me...ed ogni tanto, io e Nish gli facciamo compagnia, bevendo
del caffè tutti insieme.
Brian e gli altri...sono stati via per alcuni giorni. Ho paura che abbiano dovuto svolgere un compito più impegnativo
del solito. Tuttavia, sono stata davvero bene in compagnia del capo ufficiale del clan.
Violet invece, non lavora più al club dato che Jimmy non le permette di fare la spogliarellista. Infine, Nishelle e Zacky si sono
finalmente decisi a dichiararsi amore eterno.
-Stasera dovrebbero tornare i ragazzi.- Mi annuncia il signor Edwards, porgendomi una tazza di caffè.
-Davvero papà? Quindi tornerà anche Zacky!- Continua Nish con euforia, bevendo la sua cioccolata.
-Esatto tesoro...hanno fatto un buon lavoro, come al solito.- 
-Bene papà... allora noi andiamo a farci belle!-
-D'accordo cara...ci vediamo tutti a casa Haner, che ne dite?-
-Va benissimo signor Edwards...i ragazzi ci raggiungeranno lì?-
-Certamente.-
Nishelle abbraccia con dolcezza suo padre, stampandogli un bacio sulla guancia.
-Ci vediamo lì allora...ti voglio bene papà.-
-Ti voglio bene anche io...luce dei miei occhi.-
Rabbrividisco alla scena che mi ritrovo dinanzi agli occhi, uscendo poi dall'appartamento del Signor Edwards in compagnia di Nish.
Insieme torniamo a casa attendendo con ansia l'arrivo dei ragazzi.
Anche Violet, sta attendendo con impazienza che il suo Rev ritorni...in effetti...quei due, non me la contano giusta.
-Non vedo l'ora di riabbracciare Vee...- Borbotta Nish, sprizzando felicità da tutti i pori.
-E tu Fran? Non sei contenta di rivedere Brian?- Mi domanda Violet questa volta, guardandomi con dolcezza.
-Beh...è passata solo una settimana...-
-Non provare a dire che non ti è mancato perchè non ci credo!- Ghigna Nish, coinvolgendo anche Violet.
Quando la smetteranno di prendermi in giro? 
-E va bene...mi è mancato ma solo un pochino.-
Nish e Violet continuano a ridermi in faccia ed io incrocio le braccia al petto, battendo più volte il piede destro contro il pavimento.
Ma a chi vogliono darla a bere? Anche loro sono emozionate di rivedere i ragazzi almeno quanto me!
Ma io in realtà...provo con tutta me stessa a nascondermi. Non voglio più mostrare a Brian i miei sentimenti...ho paura di ferirmi ancora
una volta.
-Il campanello!- Urla improvvisamente Violet, correndo verso la porta di casa in compagnia di Nishelle.
Rido, vedendole specchiarsi prima di aprire la porta...sono proprio impazzite.
Ed ecco che i ragazzi, appaiono dinanzi alla soglia della porta di casa, mostrando degli sguardi da funerale che non avevo mai visto
in tutta la mia vita.
Le urla di Nish, rientrano nella mia testa, facendomi sentire come un pezzo di vetro appena frantumato a terra.
Con velocità, corro verso la porta di casa, vedendo Nishelle piangere a terra mentre Zacky prova a darle conforto.
Violet sembra pietrificata, sbarrando gli occhi e portando una mano sui suoi capelli viola, con disperazione.
Non capisco cosa sta accadendo...perchè tutta questa disperazione?
Improvvisamente, vedo i volti dei ragazzi diventare sempre più cupi e pallidi...ma di Brian, non vedo neanche l'ombra.
Provo a divincolarmi tra i ragazzi, vedendo poi un corpo spalmato sul terriccio ed un furgoncino bianco appena giunto a destinazione.
Il suono squillante dell'ambulanza, mi fa intimorire e con velocità, decido di spingere Jimmy e gli altri che si sono riuniti in un cerchio.
Riesco ben presto a raggiungere il centro del cerchio, pietrificandomi.
Brian è inginocchiato accanto al corpo del Signor Edwards letteralmente ricoperto di sangue...
-Papà!- Urla ancora Nishelle, che si avvicina al corpo del padre, piangendo con disperazione.
Mi avvicino anche io al corpo dell'uomo, vedendo poi Brian prendergli una mano.
-Papà...ti prego, non morire...abbiamo ancora tante cose da vivere insieme...non puoi lasciarmi...non posso stare senza di te!- Urla Nish, singhiozzando
con dolore mentre Zacky, prova ad allontanarla dal corpo del signor Edwards.
-La mia Nish...- Sussurra l'uomo con una pallottola piantata nel petto.
-Singor Edwards...andrà...andrà tutto bene.- Borbotta Brian, stringendo ancora la mano all'uomo.
-Prenditi...cura...di lei...fallo per me...-
-Singor Edwards no...lei...lei è come un padre per me.-
-Voi...siete stati i figli...più...belli...che io abbia mai potuto avere...-

-No...signor Edwards...- Sussurra Matt, entrando in panico.
-Ho...ho...lasciato...un testamento...voi...dovete...scegliere se...- L'uomo geme di dolore, ed il suo respiro diventa sempre
più pesante.
-C...continuare...o...abbandonare...tutto. Ricordate...io...io...vi...guarderò...da lassù...-
-No...papà no!- Urla ancora Nishelle, cercando di dimenarsi contro Zacky ma lui continua a fermarla, stringendola a sè.
-Fran...finalmente...sto...per...raggiungere...la...mia...Elizabeth...- 
Sbarro gli occhi, sentendo le parole dell'uomo che mi colpiscono al cuore.
-Signor Edwards...- Sussurra Brian poi, vedendo l'uomo pietrificarsi e perdere il respiro.
-Oh no...- Sussurra Jimmy, lasciandosi abbracciare da Violet che cerca di cullarlo.
Brian continua a stringere la mano ormai morta dell'uomo, urlando questa volta il suo nome.
-No...signor Edwards...- Continua Gates, urlando, mentre alcune lacrime rigano il suo viso.
Non avevo mai visto Brian piangere...ed ora, mi rendo conto di quanto lui stesso stia soffrendo.
Alcune lacrime rigano anche il mio viso, mentre alcune goccie di pioggia, cominciano a cadere dal cielo grigio e nuvoloso.
Le urla di Nishelle, riescono a farmi sentire peggio e d'istinto, corro in casa, continuando a piangere a dirotto.
Riesco a sentire Brian sussurrare il mio nome...mentre si alza con agilità per rincorrermi.
Io riesco a rientrare in casa, continuando a piangere. 
Proprio ora...che avevo cominciato a conoscere le parti migliori di quell'uomo.
-Fran...- Sussurra ancora Brian, acciuffandomi e costringendomi a guardarlo.
-Vai via! Vattene Brian, lasciami in pace!- Mi dimeno contro di lui, cercando di sfuggire alla sua presa.
-Che cazzo c'è ora? Eh?-
-E' la vita di merda che fai!-
-Come potevo immaginare che ... i "Waw" avessero preferito uccidere lui eh? Io...non potevo saperlo!-
-Sono stati...loro?-
-Abbiamo trovato il loro distintivo sul corpo del signor Edwards...lo hanno sparato mentre stava per raggiungerci.-

Continuo a piangere con disperazione, vedendo poi Brian respirare a fatica. Le lacrime salate, hanno rigato per un pò il suo viso
ed i suoi occhi...sono così vuoti e freddi da farmi perdere un battito.
-E' tutta colpa vostra! Della vita che fate!-
-Non dire stronzate adesso.-

-Ed invece è così! Sono stanca di vedere sangue e corpi dispersi ovunque...io non voglio più vivere così!-
-Non vuoi più vivere con me?-
-No! Io voglio che tu la smetta di uccidere! La tua vita, non porterà altro che dolore ed io non voglio farne parte! Non voglio
esser la complice dei tuoi omicidi!-

-Che cosa stai cercando di dirmi Fran?-
-Che presto, morirai anche tu! Morirai ed io mi ritroverò con il niente...ed ho paura...-
-Fran...hey...-
-Non mi toccare! Le tue sono mani di un assassino spietato e...senza cuore! Ti prego, smettila di vivere così e ... andiamo via!-

-Non posso.-
-Brian...possiamo superare tutto questo...lasciamoci tutto alle spalle e viviamo una vita normale...-
-Questa è la mia vita e non ho intenzione di cambiarla. Non per te.-
Le parole di Brian mi rientrando in testa, creandomi una voragine a dir poco dolorosa.
Ha scelto la sua vita da criminale a...me.
Delusa, corro in camera, chiudendomici dentro ed annegando nelle mie lacrime, come al solito. Questa volta, Brian non prova a 
rincorrermi ed io sento di non poter affrontare tutto questo.
Sento un dolore al petto lacerante che mi sta divorando in continuazione.
Ma Brian non capisce che io non potrei più affezionarmi a qualcuno? Che potrei chiudermi in me stessa sapendo che in questa
vita molti saranno costretti a morire ingiustamente anche dinanzi ai miei stessi occhi?
Morendo in me stessa, mi butto sul letto, lasciando che il cuscino assorba ogni mia singola lacrima.






























6.30

Mi sveglio osservando l'orologio che segna le sei e mezza della sera.
Devo aver dormito fin troppo. 
Mi alzo velocemente dal letto, sentendo le ciocche di capelli incollarsi al mio viso per colpa delle lacrime
ormai asciutte.
Mi dirigo velocemente verso il bagno, sciacquandomi il volto con dell'acqua fresca ed osservando i miei occhi diventare sempre più gonfi
come delle mongolfiere.
I miei occhi distrutti, avrebbero proprio bisogno di riposo...non quel riposo di un giorno, ma di una vita intera.
Ho pianto così tanto prima di addormentarmi, da voler quasi vomitare me stessa.
Asciugandomi il viso con un'asciugamano, sento alcuni rumori provenire dal piano inferiore della villa.
Questa volta, non sarà il Signor Edwards ma probabilmente, Brian.
A dir la verità, non ho voglia di incrociare quei suoi occhi sapendo che potrei stare decisamente peggio.
Quei suoi occhi...quelli di chi urla, ma senza far rumore.
Non avevo mai visto Brian piangere e la cosa, mi ha in parte traumatizzata.
Avrei voluto stargli accanto, prendere il suo viso tra le mie piccole mani e dirgli che sarebbe andato tutto bene. Ma non ce l'ho fatta.
La paura di perdere anche lui, mi ha consumata dentro a tal punto di allontanarlo per sempre da me.
Alzo gli occhi al cielo, evitando che delle nuove lacrime salate, comincino ad avere la meglio sulla mia stessa pelle.
All'improvviso però, la porta del bagno si apre e quel mio senso di speranza, muore lentamente.
Dinanzi alla soglia del bagno, non c'è Brian ad osservarmi ma un uomo con un passamontagna sulla testa...
Urlo di terrore, vedendo poi l'uomo sorridere con soddisfazione.
Il resto, potete anche immaginarlo.




































BRIAN POV'S


Siamo tutti a casa di Nishelle, cercando di tranquillizzarla ma c'è ben poco da fare.
Si è chiusa in bagno con Zacky e tutto ciò che sentiamo sono solo le sue urla colme di dolore.
Jimmy e gli altri, mi guardano con tristezza...solitamente, loro sono i primi a sdrammatizzare ogni situazione ma adesso,
credo proprio che la loro ironia sia andata  a farsi fottere.
Il signor Edwards è stato come un padre per noi in tutti questi anni...è difficile adesso abituarsi alla sua assenza. 
Dopo aver letto il suo testamento, ho potuto capire quanto lui stesso teneva  a noi. Ci ha lasciato tutti i club di sua proprietà e 
d'ora in avanti, saremo noi a capo della sua organizzazione.
La cosa però, non mi fa star bene in alcun modo...se non fosse stato per le parole taglienti di Frances.
Prima, le sue parole non mi avrebbero ferito in questo modo...ed ora invece, mi rendo conto di esser stato davvero un bastardo
nei suoi confronti.
Ma io la volevo...la volevo a tutti i costi e la vorrò per sempre. Di questo, ne sono sicuro.
Non sò cosa sia a spingermi sempre tra le sue piccole braccia ma una cosa è certa...non posso più farne a meno.
Improvvisamente, pieno di rabbia, mi alzo dal divano sotto gli occhi di tutti.
-Gates, dove vai?- Mi domanda Johnny, strofinandosi gli occhi.
-A fare il culo a quegli stronzi di merda.- Ribatto con acidità, cercando di uscire dalla porta di casa Edwards ma Jimmy e Matt mi fermano.
-Non farlo Brian...non puoi ucciderli da solo.- Continua Matt, alzandosi anche lui dal divano.
-E che cosa dovrei fare? Fargliela passar liscia? Oggi è morto nostro padre e voi vi ostinate a non fare un cazzo!- Urlo, sentendomi morire.
-Dobbiamo fare qualcosa...ma non ora! Potrebbero aspettarsi una tua reazione in qualsiasi momento!- Esclama Jimmy, mettendomi in guardia.
-Io ho bisogno di vendetta. Tutti noi ne abbiamo bisogno! Io...voglio uccidere quei figli di puttana!- Urlo ancora, nella speranza di poter
convincere i miei migliori amici.
-Gates...tra qualche giorno, andremo all'accampamento dei "Waw" E cazzo se li uccideremo!- Ribatte Johnny questa volta, risvegliando la mia parte
peggiore.
-Voglio farlo adesso! Voglio vedere il loro sangue sparso sui miei vestiti e sulle mie armi!-
-Fallo per Frances...Brian... non ci pensi a lei?- Mi domanda Jimmy, rendendomi impotente.
Sentire quel nome, mi rende più vulnerabile.
-Che cosa centra lei adesso?-
-Oh...caro mio, centra e come!- Violet che fino a poco fa, stava accarezzando i capelli di Jimmy, adesso mi viene incontro.
Che cazzo vuole adesso     questa ragazzina!?
-Non immagini neanche quanto quella ragazza stia soffrendo e tutto per colpa della vita di merda che fate! Credi che lei voglia
vivere una vita di corpi dispersi e sangue gocciolante ovunque?-

In qualche modo, le parole della ragazza, riescono a farmi del male.
Io non posso essere la persona migliore che vorrei diventare solo per lei...
-Quei figli di puttana devono pagare...con la vita.- Ribatto con convinzione, osservando poi gli occhi della ragazza diventare sempre più
freddi.
-Allora lascia andare Fran. Lasciala tornare dai suoi genitori e salva almeno lei! Ti rendi conto che potrebbe rischiare la sua stessa
vita? E tutto per cosa? Per l'amore di un ragazzo che vive d'orgoglio e rimpianti.-

-Non ti permetto di parlarmi in questo modo! La vita è la mia e scelgo io cos'è meglio per me stesso...e per quanto riguarda Fran...lei
starà bene.-
-Ne sei proprio sicuro? E che cos'hai da offrirgli tu?-
Niente.
-Adesso basta Violet, calmati.- Ribatte Jimmy, prendendo la ragazza per portarla il più lontano possibile dai miei occhi.
Lei ha ragione. Ha fottutamente ragione. 
Cosa potrei mai offrire io a Fran? 
I miei pensieri vengono interrotti nel momento stesso in cui vedo Nish e Zacky uscire dal bagno.
Conoscendo Jimmy e Johnny, se solo fossero stati d'umore migliore, avrebbero sicuramente tentato di far ridere tutti con una delle
loro solite battute sulle scopate ed il sesso.
Ma in qualche modo, li vedo deglutire a fatica, restando impassibili ad ogni situazione.
Matt corre velocemente verso Nish, che si sta asciugando le ultime lacrime con le punta delle dita.
-Nish...come ti senti?- Domanda Shads e la ragazza, non risponde, lasciandosi abbracciare ancora da Zacky.
-Domani mattina ci saranno i funerali...- Annuncia con voce strozzata colei che considero come una sorella mentre prova a  socchiudere gli occhi con dolore.
Io, sento delle fitte allo stomaco a dir poco laceranti...ma sono fin troppo bravo a nascondere il mio dolore al resto del mondo.
Bisognoso di affetto, abbraccio Nish sentendola poi singhiozzare fra le mie braccia.
Mentre stringo la bionda al petto, posso vedere Jimmy e Johnny alzarsi di nuovo dal divanetto, unendosi all'abbraccio.
Ci stringiamo tutti, includendo anche Violet nell'abbraccio che sembra esser diventata come una sorella per Nishelle.
Strano ma vero...ognuno di noi, ha una lacrima ribelle che gli cade dal viso...



































Il locale per oggi, resterà chiuso così io e i ragazzi decidiamo di tornare a casa mia per restare insieme
e non lasciare Nishelle da sola.
Ora come ora...tutti abbiamo bisogno di tutti.
Entro in casa, seguito poi dai miei amici e continuando a  guardarmi intorno.
Probabilmente, Fran sarà già andata a dormire...
-Brian...ti dispiace se io e Violet saliamo sù a salutare Fran?- Mi domanda Nishelle, con una vocina debole che farebbe tenerezza
a chiunque.
Annuisco subito,vedendo poi le ragazze salire sulle scale a chiocciola per poter raggiungere quella che tempo fa era la mia camera
da letto.
-Birra ragazzi?- 
-Si Christ, prendine per tutti, sono nel frigo.- Borbotto, prendendo una sigaretta dal pacchetto di "Marlboro" E fumandola.
Sono troppo nervoso...ho bisogno di rilassarmi un pò.
-Come vi sentite?- Domanda improvvisamente Jimmy, tenendosi la testa tra le mani.
Tutti ci osserviamo, senza rispondere.
Siamo troppo scossi per poter intraprendere una conversazione oggi.
-No perchè io...non mi sento molto bene.- Continua James. Le sue labbra tremolanti, cominciano seriamente a preoccuparmi.
-Rev...- Sussurra Matt, avvicinandosi a Jimmy per dargli conforto. 
-Jimmy, cos'hai, ti senti male?- Domando al mio amico, porgendogli una sigaretta che stranamente, rifiuta.
-Okay, dev'esser grave se Rev ha deciso di rifiutare una sigaretta...- Ribatte Zacky, prendendo lui stesso la sigaretta dal mio pacco.
Lo incenerisco con lo sguardo, ma lo vedo comunque sorridere.
Un sorriso falso...un sorriso sforzato...come quello di tutti noi.
-Le birre.- Annuncia poi il nanetto, porgendo una bottiglia di birra a tutti. Stranamente, Jimmy rifiuta anche la birra.
-Che cosa!? Andiamo Rev...- 
-Abbiamo perso un padre oggi ragazzi...non sarà più lo stesso senza il signor Edwards. Io...mi sento fottutamente inutile adesso.-
Capisco perfettamente quello che vuole dire James. 
-E' vero...io penso che ci sentiamo tutti così ora...ma dobbiamo farci forza. Per Nishelle e per noi stessi. E poi Rev...ci siamo
sempre stati gli uni per gli altri.- Sorride Matt, mettendo di buon umore un pò tutti.
Ha ragione...si, Shads sà sempre come affrontare le situazioni più distruttive.
-Datemi la birra.- Borbotta improvvisamente James, prendendo dalle mani di Johnny la bottiglia di birra e bevendone alcuni sorsi.
Tutti ci lasciamo sfuggire un sorriso, ma all'improvviso, vediamo Nishelle e Violet scendere giù e raggiungerci con delle faccie a dir poco
pallide.
-Nish, che succede?- Domanda Zacky, vedendo la ragazza tenere un foglio di carta tra le mani.
Dopo aver sorseggiato per un pò di birra, incarco un sopracciglio, scrutando con attenzione il volto delle due ragazze.
Sembrano sconvolte.
-Brian...io...penso...che questa sia per te.- Borbotta Nish, porgendomi il foglio di carta bianco che aveva tra le mani fino a poco fa.
Prendo il foglio di carta che sembra somigliare ad una lettera, mentre le mie mani sembrano cominciare a tremare.
Apro con velocità la lettera, tirandone un foglio dall'interno che leggo con impazienza.









"Non provare a cercarmi, non provare ad avvicinarti alla mia famiglia.
Ho fatto le valigie perchè non voglio stare con persone come voi...spero tu possa capire...vivere con uno come te,
non può far altro che distruggere la mia vita. Ti odierò sempre per ciò che mi hai fatto e ti porterò un rancore indistruttibile
per il resto dei tuoi giorni. Non opporti alle mie parole o potrei farti arrestare da un momento all'altro. Addio Synyster Gates.




                                                                          Frances."













Se n'è andata. 
-Brian...va tutto bene?- Domanda Zacky alle mie spalle, vedendomi sospirare.
-Brian, mi dispiace...- Mi sussurra invece Nishelle, che deve aver già letto tutto.
Scosso e lacerato,mi porto velocemente una mano tra i capelli con rabbia e frustrazione.
Mi ha lasciato...ha preferito andarsene...ha preferito tradirmi.
Questo...non può esser accaduto a me...
Sento le mie mani tremare ancor di più, non riuscendo a percepire alcuna sensazione.
Mi sento come se fossi stato divorato...come se avessi perso tutto.
-Gates, che ti prende?- Mi domanda Johnny questa volta ed io, senza rispondere alla mie azioni, butto a terra tutto ciò che 
mi ritrovo dinanzi agli occhi.
Vasi, quadri, sedie...butto tutto a terra creando dei rumori fracassanti e distruttivi. Il rumore del mio cuore in questo momento...è
pari ad uno dei vasi in ceramica che ho appena lasciato cadere sul pavimento.
Jimmy viene velocemente verso di me, prendendomi di spalle.
-Gates, che cazzo succede? Vuoi darti una calmata!?- Urla il mio amico ma io non gli dò ascolto, continuando a distruggere mezza casa.
Nishelle ricomincia a piangere sostenuta da Violet mentre gli altri, provano a fermare ogni mio tentativo di distruzione ma ahimè...non ci riescono.
Sentendomi così terribilmente vulnerabile, prendo a calci tutti i mobili esistenti in questa fottutissima casa.
Perchè mi ha abbandonato? Perchè sapere che sta meglio senza di me, mi fa sentire un perdente?
Più infuriato di prima, corro velocemente in camera, seguito sempre dai Sevenfold che preoccupati, mi corrono dietro chiamando il mio nome
con disperazione.
Perdendo il nome della ragione, straccio via le coperte dal letto e butto a terra i cuscini che sanno di lei. 
Per colpa sua, dovrò incendiare questo letto ormai andato a male.
Non mi ero mai sentito così prima d'ora...è come se lei non se ne fosse mai andata e stesse scorrendo nel mio sangue.
Cosa cazzo mi sta prendendo? Perchè cazzo non faccio altro che pensare al suo sorriso invece di odiarla?
Ha voluto lasciarsi tutto alle spalle...ma non capisce che i suoi occhi mi hanno guardato dentro. Sono riusciti a rendermi così...
stupido agli occhi di tutti.
E' stata l'unica a cui ho deciso di dare un pezzo di me ed ora lei è stata la prima ad andarsene. 
Non la ferirò più...non le farò più del male...la terrei solo stretta a me, soffiando via tutti i suoi dolori. 
Se solo tornasse da me...potrei darle tutto ciò che ha sempre desiderato e non ha mai ottenuto.
Ancora colmo di rabbia, mi dirigo verso l'armadio per gettare a terra tutti i suoi vestiti che stranamente, sono ancora qui.
Forse, non voleva aver nessun ricordo di questo posto...forse, nella valigia, vi ha messo tutti i nostri ricordi che vuole semplicemente
sotterrare.
Annuso il suo profumo su questi vestiti ritrovando poi quello rosso che indossò la sera che ballammo insieme al locale.
-Cazzo!- Urlo ancora, buttando a terra anche il vestito, occupandomi poi della scrivania adiacente al letto.
Distruggo in mille pezzi la scrivania, scaraventandola a terra e lasciando scivolare gli oggetti che riesco a fratnumare in pochi secondi.
E' bastata una mia mano, per poter rompere ogni equilibrio in questa fottutissima casa.
Sentendo il cuore battere a mille e l'odio pulsarmi dentro, porto velocemente il mio sguardo contro una videocamera che si è appena accesa,
facendo partire un video.
La videocamera che poco fa...era situata proprio sulla scrivania.
Sento la risata di Fran, riempirmi il cervello ed il cuore, facendomi tranquillizzare.
La vedo attraverso la videocamera mentre parla con Jimmy. Un sorriso sincero, le disegna il viso, contagiando anche me
che sto sorridendo come un'idiota alla vista di tutta questa bellezza.
Il video si conclude presto ed io mi siedo a terra, tenendomi le testa tra le mani.
Non mi sono mai sentito così coinvolto...
-Sembra che sia passato un uragano...- La voce di Zacky, mi fa sussultare.
Porto i miei occhi spenti contro quelli del ragazzo, vedendolo sorridere.
Che cazzo c'ha da ridere ora?
-La mia videocamera è a terra!- Urla invece Jimmy, raccogliendo con velocità la videocamera dal pavimento.
Maledetto lui e la sua voglia di fare video stupidi.
-Io non mi preoccuperei della videocamera James ma di un ragazzo che è a terra, con il volto tra le mani, in preda alla disperazione...
Che ti è successo Gates?- Continua Johnny, sedendosi accanto a me.
Non sono in grado di parlare, così, dò la lettera al nanetto che la legge ad alta voce.
Tutti si guardano rammaricati, capendone almeno quanto me.
-Ha preferito tornarsene dalla sua sporca famiglia piuttosto che stare con me!- Urlo seppellendo ogni sintomo di odio e rabbia nella mia 
stessa pelle.
-Devi andare a casa sua...andiamola a riprendere!- 
-No Shads. Io non faccio proprio un cazzo. Se n'è andata...e a me non interessa.-
-Si vede...hai distrutto mezza casa per lei!-
-Non rompere il cazzo Christ. Io non ho bisogno di lei...io non ne ho mai avuto bisogno! Lei per me...adesso... è solo un capitolo morto. Sepolto.-
-Sei sicuro di quello che stai facendo Brian? Te lo chiedo perchè...ho paura che tu tenga a quella piccoletta più di quanto vuoi far credere.-

Le parole di Zacky sono come un calcio nello stomaco.
-Sapevo che mi avrebbe tradito prima o poi. E' pur sempre una snobbetta del cazzo no? -
-E che cosa farai ora?- Mi domanda Jimmy, preoccupato.
-Niente. Non esiste più alcuna Frances Williams per me. Lei...è semplicemente morta.-






































NOTE DELL'AUTRICE.

Buonsalve a tutti meravigliosi lettori!
Ecco a voi un nuovo capitolo...si, lo ammetto, questa volta ho aggiornato più in fretta anche se...a malincuore.
A malincuore perchè vedo che in molti state abbandonando le mie ff e la cosa mi demoralizza un pò.
Voglio dire, molti hanno tolto dai preferiti alcune mie ff ed altri invece mi hanno tolta dagli autori preferiti
e la cosa in realtà mi dispiace un pò.
Credo che le mie ff cominciano un pò ad annoiarvi ed io vi capisco! Dopotutto, non può piacervi tutto ciò che scrivo no?
Tuttavia, mi dispiacerebbe sapere di aver deluso dei lettori...ormai mi sono affezionata molto a voi e spero di riuscire a regalarvi
sempre emozioni nuove!
Ovviamente, attendo come sempre le vostre recensioni e se le mie storie non vi piacciono più potete dirlo con tranquillità, io non mangio
nessuno :) 
(Ovviamente, pretendo che ci sia rispetto reciproco)
Grazie a tutti per la vostra attenzione come sempre e ...ci tengo a rispondere ad una domanda di "05costy"

ASK GATES:

1.Ma come fai ad avere così tanta ispirazione?

Sinceramente cara, non lo sò neanche io. Devo dire che...trovo ispirazione spesso anche nelle piccole cose
e quando mi sento ispirata comincio a scrivere senza riuscire più a fermarmi. Mi piace scrivere e faccio di tutto
per regalare nuove emozioni a coloro che leggono le mie ff. Grazie per la domanda <3





E grazie a tutti coloro che continuano a seguirmi!
Un bacio...





-SynysterIsTheWay.
 

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Capitolo 17
*** 17.Amava chi non poteva amare. ***


17° Amava chi non poteva amare.







 
Ognuno porta in fondo a sé stesso come un piccolo cimitero di coloro che ha amato.
(Romain Rolland).





-Perchè!? Perchè lo avete fatto, perchè!?- Urlo fuori di me, battendo con rabbia i piedi a terra.
-Si può sapere cosa ti prende Fran? Ti abbiamo salvato la vita, dovresti ringraziarci per questo!- Ribatte mia madre,
bevendo il suo caffè con la massima tranquillità.
-Ti abbiamo salvata tesoro...adesso sei di nuovo a casa.- Continua mio padre invece, accarezzandomi una spalla.
-No! Voi...non capite! Come avete potuto scrivergli quella lettera?- Urlo ancora, sentendo il dolore nel mio petto cominciare
a prendere forma.
-Ma cosa ti importa? Frances, quasi non ti riconosco più!- 
-Mamma, io devo tornare da lui...devo tornare da Brian e dai ragazzi!- 
-Sei forse diventata pazza? Sono mesi che sei rinchiusa in quella villa con quegli sporchi criminali e adesso vuoi tornare da loro?
Chissà cosa ti avranno fatto...chissà come ti avranno trattata! Fortuna per loro che non ho trovato delle cicatrici
sul tuo corpo!-
-Mamma loro non mi avrebbero mai fatta del male! Loro...sono i miei migliori amici!-
-I tuoi cosa!? Oddio che scandalo! Ti hanno obbligata a fare cose che non volevi fare? Ti hanno violentata?-
-Non hanno fatto nulla di tutto ciò! Loro...non si sarebbero mai permessi di farmi una cosa del genere!
Sono delle persone speciali mamma...perchè non lo capisci?-
-Perchè sono dei pezzenti e degli sporchi assassini! Come puoi essere così ingenua bambina mia?-
-Non chiamarmi così! Io devo tornare da loro...-
-Tu non vai proprio da nessuna parte!- Mia madre mi prende velocemente per il braccio ed io la guardo con risentimento.
Vedo improvvisamente il suo sguardo diventare sempre più freddo e cupo...mentre continua a stringermi il braccio con più forza.
-Tu...ti sei innamorata...- Sussurra mia madre, scrutando con attenzione i miei occhi.
-Lasciami.- Le dico, sentendo poi la sua mano, entrare in contatto con la mia guancia.
Mi ha appena dato...uno schiaffo.
Mi porto velocemente una mano contro la guancia, sentendola bruciare come non mai.
-Tesoro, per favore, evita di fare scenate di questo tipo...- Prova a dire mio padre ma la donna, non vuole saperne, sedendosi di nuovo
e continuando a sorseggiare il suo caffè.
Gli occhi cominciano a pizzicarmi ed un vuoto incolmabile riesce a pervadere la mia mente ed il mio cuore.
Provo a dimenticare l'accaduto,serrando la mascella con rabbia.
-Innamorata ... questo si che è un vero scandalo! Diventerò lo zimbello di tutta la città...tutti parleranno dell'amore di mia figlia
per Synyster Gates. Quel maniaco, assassino e delinquente!-
-Sapevo che non avresti capito...è sempre stato così con te. Ti preoccupi più di quello che pensano gli altri che della felicità della
tua unica figlia. Aveva ragione la nonna...sei solo una donna avida e assetata di potere.- Sputo più spregevole che mai, vedendo mia madre
perdere la pazienza.
Mio padre resta in silenzio, cercando di calmare la situazione ma non sembra riuscirci.
-Frances, non voglio sentire altro fuoriuscire dalla tua bocca.-
-Tu non lo conosci mamma...non imparerai mai a conoscerlo...è la persona più bella che io abbia mai incontrato in tutta la mia vita.- Borbotto
con le lacrime agli occhi, vedendo poi mio padre tossire.
-Fran...piccola mia...mi dispiace ma...devi dimenticare quel ragazzo.-
-Papà ti prego, almeno tu...riportami da lui...non mi farà del male!-
-Tesoro...sono cambiate tante cose da quando te ne sei andata.-
Che cosa sta cercando di dirmi?
Deglutisco, vedendo mio padre avvicinarsi a me con cautela.
-Papà...che cosa devo sapere...?-  Gli domando con preoccupazione, cominciando a tremare.
Mio padre si inumidisce le labbra, guardandomi con dolcezza. Quando fa così...c'è qualcosa che non và.
-Ricordi...quel giovane che non hai mai voluto conoscere?-
-Chi?-
-Etan...colui che ti chiese di ballare la sera stessa in cui ti hanno strappata via da me.-
-Si...mi ricordo di lui.-
-Ecco...devi sapere che...- Mio padre non riesce a finire la frase, continuando a torturasi le mani.
-Per l'amore del cielo! Se non glielo dirai tu, lo farò io.- Si intromette mia madre ma mio padre, la ferma.
-No, ci penso io.- 
La situazione sta diventando intrattabile...cosa c'è che non và? Cos'è che mi nascondono?
-Allora?- Domando ancora, sentendo l'ansia crescermi dentro a dismisura.
-Ti abbiamo promessa in sposa a lui tesoro.-
Ditemi che ho sentito male...
-C...c...che cosa avete fatto!?-
-E' un bravo ragazzo tesoro e appartiene ad un'ottima classe sociale sul punto di vista dell'aristocrazia. Inoltre, una volta uniti
in matrimonio, io e suo padre apriremo un'azienda insieme diventando soci.-

Sento il mondo cadermi addosso e non riesco neanche a sorreggerlo.
-Non potete obbligarmi a sposare una persona che non amo!- Urlo, lasciando cadere dalle lacrime sul mio viso.
-Oh si che possiamo invece! Abbiamo già fissato la data delle nozze per il mese prossimo. Che ti piaccia o no, tu sposerai Etan.- 
Non avrei mai pensato di avere una madre così...egoista. 
-Io non lo sposerò mai!-
-Tu dici Frances? Non ti permetterò di rovinare il buon nome dei Williams!-
-Mamma smettila di pensare sempre e solo a te stessa!-
-Tesoro...avanti, cerca di calmarti. Etan non è poi così male.- Continua mio padre ma io non gli dò ascolto, sentendomi quasi crollare.
No, devo resistere...
-Ho diciotto anni. La vita è la mia e quindi la gestisco come meglio credo...-
-Non ti conviene rifiutare...dopotutto, potrei pensare di far del male a quel ragazzo che tanto ami...-
Mi blocco, sentendo altre lacrime rigarmi il volto con prepotenza.
-No! Non ti azzardare a toccarlo neanche con un dito!-
-Non dovresti dare del tù a me Fran. Sono pur sempre tua madre.-
-Lascia in pace Brian!-
-Sposerai Etan, allora? Ricordati che se lo farai, non torcerò neanche un capello a quell'assassino...in caso contrario, manderemo i nostri
uomini a cercarlo. Ormai sappiamo dove abita...non è stato difficile per i nostri uomini di fiducia trovarvi.-

Respiro a fatica, sentendo quasi il vuoto sotto ai miei stessi piedi. E' come se il pavimento non ci fosse più...come se si fosse dissolto.
Alzo la testa contro lo sguardo di mia madre, osservando il suo volto pienamente soddisfatto.
-Va bene. Sposerò Etan Lowell.- Mi arrendo, sentendo poi le risate della donna mentre esce dal salotto di casa in compagnia di mio padre che come al solito, si rende
così impotente dinanzi alla cattiveria della donna che mi ha messa al mondo.
Con debolezza, mi lascio cadere a terra, continuando a piangere a dirotto.
Le mie ginocchia nude, entrano in contatto con il pavimento freddo mentre porto velocemente le mie mani contro il mio stesso volto in segno di disperazione.
-Signorina Frances...- Linda, la mia domestica, mi viene incontro cercando di tirarmi su dal pavimento ma io mi oppongo.
Continuo a singhiozzare, vedendo poi la domestica asciugarmi le lacrime dal viso con un suo fazzoletto in seta rosa.
-Si faccia coraggio signorina...- Continua Linda, mentre prova a tranquillizzarmi.
D'istinto, mi lascio abbracciare da lei, respirando a fatica e ricominciando a tremare.































A pranzo, non sono riuscita a mangiare niente, sapendo che ora...i nostri domestici, si stanno preparando per la cena
di questa sera.
Eh già...stasera, avremo a cena i genitori di Etan ed il ragazzo stesso. In poche parole, questa cena è solo un pretesto
per poter ufficializzare il nostro fidanzamento e la promessa di matrimonio.
Poco prima, ho continuato a discutere con mia madre che mi ha costretta ad indossare quest'abito lungo e viola con dei fiori rosa ricamati un pò
ovunque.
Mi sento così strana ora ad indossare questi vestiti così...nobili. 
E' strano ma...per quanto poteva esser turbolenta e devastante la vita con Brian...allo stesso tempo, era meravigliosa.
E chissà Nish come sta...dopo quello che le è accaduto, sarei dovuta esserle accanto ed invece non posso.
Sono sicura che adesso, saranno tutti arrabbiati con me...penseranno che sono scappata via.
Ma io sono sicura che presto...Brian capirà tutto e verrà a prendermi.
Brian...e pensare che l'ultima volta che abbiamo parlato, abbiamo anche discusso. Ma la verità è che...non pensavo potessi star così
male senza di lui. 
Mi guardo allo specchio, continuando ad osservare il mio volto ormai stanco ed i miei occhi affaticati.
-Allora, sei pronta?- Mi domanda mia madre entrando improvvisamente nella mia camera e facendomi sussultare.
-Si...- Rispondo con debolezza, continuando a specchiarmi.
La donna chiude ben presto la porta, venendomi incontro.
-Guardati...sei bellissima.- 
La sua falsità non mi serve a niente adesso...ma resto comunque in silenzio. Non voglio complicare la situazione.
Lei porta il suo volto accanto al mio, facendomi sentire ancor più fragile di quanto io già lo sia.
Entrambe ci guardiamo allo specchio ma noterebbe chiunque che ho appena smesso di piangere.
-Un pò di fondotinta in più ti aiuterà a nascondere tutto questo rossore.- 
Mia madre prende del fondotinta dal mio beauty case, spalmandomene un bel pò sul viso.
Sta nascondendo tutto il rossore provocato dal suo schiaffo e da tutti i pianti che hanno compensato a farmi diventare un pomodoro.
Mentre lei continua a spalmarmi il fondotinta sul viso, io continuo a tenere gli occhi fissi contro lo specchio osservando i miei occhi.
Non sono più quelli di prima.
Sentendomi terribilmente distrutta, ricomincio a piangere, rovinando tutto ciò che stava cercando di fare mia madre al mio volto.
-Dai tesoro, smettila di piangere adesso.- Mi ripete la donna, senza alcun pudore.
Per lei è fin troppo facile dirmi cosa devo fare...
-Ricorda...sii sempre sorridente ed educata dinanzi agli occhi dei tuoi futuri suoceri. L'amore non esiste Frances...esiste solo il potere
ed il denaro che ci aiuta a migliorare le nostre condizioni di vita.- 
Cosa avrei mai potuto aspettarmi da mia madre? Comincio seriamente a pensare che lei non abbia mai amato il mio povero padre...
-Adesso asciugati quelle lacrime...i nostri ospiti sono già arrivati.-
Velocemente, mi asciugo di nuovo il viso, aggiustando il trucco e scendendo giù nel salotto di casa con mia madre.
-Eccomi qui di nuovo cari...vi ho portato la mia adorabile bambina.- Borbotta mia madre con una voce falsa almeno quanto le sue unghie smaltate
di rosso.
Tutti i presenti, ovvero i signori Lowell ed Etan, portano i loro sguardi contro il mio.
Imbarazzata, mi avvicino al mio futuro suocero che mi prende una mano, baciandola.
-Incantato mon cherì.- Mi sorride l'uomo mostrandomi i suoi trentadue denti.
-Oh Etan...è ancora più bella di quanto mi hai raccontato.- Borbotta poi la signora Lowell, salutandomi con dei baci sulla guancia.
La signora Lowell è davvero una bella donna...capelli rossi tenuti in un caschetto corto ed un sorriso a dir poco smagliante.
Dopo aver salutato i signori Lowell, vedo Etan avvicinarsi a me per fare la stessa cosa che aveva fatto suo padre fino a poco fa.
-Sei sempre bellissima Fran.- 
Arrossisco, vedendo gli occhi di Etan osservarmi con attenzione. 
Per un attimo, giuro di aver visto gli occhi di Brian...
-Ti ringrazio Etan.- Rispondo cercando di non pensare all'uomo che amo.
-Prego, voi potete anche accomodarvi... io dico alle domestiche di cominciare con le prime portate.- Continua mia madre, mostrandosi così
professionale agli occhi di tutti.
Dovrebbero sapere che persona egoista e presuntuosa è in realtà...
Costretta a sedermi accanto ad Etan, egli stesso, decide di tenermi per mano.
Non posso rifiutarla e provo a restare calma agli occhi di tutti i presenti.
-Allora tesoro, tu come ti senti? Abbiamo saputo dello spiacevole incidente...- Borbotta la signora Lowell, riferendosi a me e a quello che è accaduto
con i Sevenfold.
-Si...ma adesso sto bene, è acqua passata.-
-Etan ha fatto di tutto per cercarti...non dormiva neanche la notte!-
-Mamma!-
-Cosa c'è tesoro? Non c'è niente di male suvvia. Eppure, io mi chiedo ancora come hai fatto a trascorrere questi mesi in compagnia
di quella gente così poco nobile...-
-Non sono poi così male.-
-Oh...spero che tu stia scherzando tesorino...-
Osservando lo sguardo di mio padre, riesco a percepire cosa stia cercando di farmi capire.
-Si...in realtà, sono proprio delle persone...orribili.- 
L'ultima parola, la sussurro quasi, sentendomi in colpa.
Ma cosa sto facendo!?
Cerco di sembrare il più tranquilla possibile, sentendo poi la mano di Etan cominciare ad accarezzarmi la gamba, al di sotto del vestito.
Rabbrividisco, sentendomi come un pezzo di marmo.
Il suo tocco...non è come quello di Brian. Il tocco di Etan, sembra esser così vile e...violento.
-Potete scusarmi un attimo?- Sbotto all'improvviso, alzandomi dal tavolo dopo aver visto gli altri annuire.
Esco velocemente fuori dall'abitazione, passeggiando con tranquillità nei dintorni.
Ho proprio bisogno di prendere un pò d'aria fresca...tutta questa situazione non fa altro che rendermi più fragile di quanto io già lo sia.
Prima non ero così...da quando conosco Brian invece, qualcosa in me è cambiato. Dò più peso ai sentimenti e non riesco più a farmi toccare
da nessun altro uomo che non sia lui.
-Ti senti bene?- La voce di Etan, mi fa spaventare.
Mi volto di scatto verso di lui, nascondendo ogni mio sintomo di tristezza.
-Oh...Etan, pensavo...fossi dentro.-
-Mi sono preoccupato.-
-Tranquillo...avevo solo bisogno di prendere un pò d'aria.-
-Non ti hanno fatta del male vero?-
-No...-
-Buon per loro.-
-Già...ehm...adesso, possiamo anche entrare, no?-
-No.-
-Etan...davvero, mi sento meglio.-
Etan mi osserva con uno sguardo che non mi piace per niente.
Il ragazzo si avvicina a me con velocità, cominciando a baciare il mio collo.
Io resto immobile, non riuscendo a far nulla per staccarlo dal mio corpo.
-E...Etan...dovremmo entrare.-
Il ragazzo non sembra darmi ascolto, continuando a baciarmi per poi mettere di nuovo le sue mani sotto al mio vestito.
Questa volta, provo ad allontanarmi ma lui mi tiene ferma, accarezzandomi lo stomaco e giocherellando con il bordo del mio intimo.
Soffro, chiudendo gli occhi e cercando di distrarmi in tutti i modi possibili ma il suo tocco è così fastidioso sulla mia pelle...
Dopo essersi divertito per un pò, Etan mi dà un bacio a stampo sulle labbra.
Non mi dimeno sapendo di non poter fare altrimenti...ormai, è il mio nuovo fidanzatino nonchè promesso sposo.
Mi lascio baciare, desiderando con tutta me stessa di avere Brian dinanzi ai miei stessi occhi.
Quando Etan si stacca finalmente dalle mie labbra...io non posso far altro che aprire gli occhi, lasciando morire ogni mia speranza.






























IL GIORNO SEGUENTE...


Cammino per le strade della California, cercando di ricordare quella giusta.
Arrivata finalmente dinanzi all'edificio, comincio a bussare più volte e finalmente, qualcuno, viene ad aprirmi.
Annie sbarra gli occhi quando mi vede sorridere dinanzi alla soglia della porta.
-Frances...ma sei proprio tu?- Mi domanda la mia più cara amica, sorridendo.
-In carne ed ossa.-
Improvvisamente, Annie mi salta addosso, abbracciandomi forte.
Ci stringiamo per diversi minuti, fin quando poi non vedo dei piccoli angioletti, guardarmi con dolcezza.
-Frances! Frances è tornata!- Urlano tutti, venendomi incontro.
Più emozionata che mai, mi lascio abbracciare anche dai miei bambini che mi erano mancati fin troppo.
Saluto tutti, vedendo i loro sorrisi colmi di felicità.
-Su bambini, adesso andate a giocare che io e Frances dobbiamo chiacchierare un pò!- Sussurra Annie ai bambini, che diventano
improvvisamente tristi.
-Suvvia Annie. Bambini, datemi cinque minuti e sarò di nuovo tutta vostra.-
-Urrà!- Urlano tutti in coro, correndo poi nella loro stanza dei giochi.
Mi era proprio mancato questo posto...
-Avanti Fran, vieni...stavo preparando del thè.-
Annuisco alle parole della mia amica, entrando nell'edificio e seguendola in cucina.
Mi siedo dinanzi al solito tavolo, vedendo poi Annie porgermi una tazza di thè caldo. Lo accetto volentieri per poi vederla
emozionarsi.
-Che ti prende Annie?-
-Niente è che...mi sei mancata tanto...ho temuto il peggio dopo ciò che è accaduto a Josh...-
-Josh...hai saputo?-
-Si. Sapevo che era scappato e l'ho cercato ovunque senza riuscire a ritrovarlo...quando vidi il suo corpo disteso dinanzi alla porta
dell'orfanotrofio ho avuto il presentimento che fossero stati quegli stronzi...-

-No Annie...ascoltami ti prego perchè ho delle cose importanti da dirti.-
-Si, dimmi tutto.-
-Gli "Avenged Sevenfold"...non mi hanno fatta del male...anzi.-
-Sei sicura di sentirti bene Fran?-
-Si! Annie, c'è qualcosa di diverso in loro...hanno avuto tutti un'infanzia particolare e abbastanza turbolenta. Non sono così perchè
vogliono esserlo...loro...-

-Frances, cosa stai cercando di dirmi?-
-Non mi hanno trattata male, ho imparato a conoscerli ed ho capito di averli giudicati ingiustamente.-
-Fran, sono degli assassini e volevano far del male alla tua famiglia e ai nostri bambini!-
-Annie, posso assicurarti che non avrebbero mai toccato i bambini dell'orfanotrofio.-
-In giro si dice che sia stato quel...Gates ad uccidere Josh...-
-Non crederci! Brian è innocente...lui non avrebbe mai avuto il coraggio di uccidere un bambino dopo tutto ciò che ha dovuto sopportare sin 
da piccolo!-

-Voglio fidarmi delle tue parole...ma non capisco ora cosa ti stia prendendo...dovresti provare odio per queste persone che ti hanno
rapita e reso la vita un inferno.-
-Loro non hanno fatto proprio un bel niente. Sono i migliori amici che io abbia mai avuto e credimi quando te lo dico...non mi hanno fatta del male
ed io...mi sono innamorata Annie.-

-Che cosa!? Voglio dire...sei sicura di sentirti bene?-
-Mi sono innamorata di Gates...lui...non è il mostro che tutti credono di conoscere. Lui...nonostante abbia fatto le sue stronzate, è la persona
più bella che abbia mai conosciuto.-

-Hai appena detto.."Stronzate"?-
-Si...perchè?-
-Sei proprio cambiata Frances...-
-In positivo vero?-
-Si...cioè, tu non avresti mai detto alcuna cattiva parola e ricordo che tempo fa, mi rimproveravi perchè io non facevo altro
che dire parolacce!-
-Ci sono tante cose che sono cambiate in me...-
-Ovvero?-
-Ho imparato a non giudicare...e che i soldi ed il lusso in realtà, non fanno la felicità.-
-Grandi progressi. Possibile che quegli assassini ...-
-No Annie ti prego, non chiamarli in questo modo...loro non sono assassini.-
-Ma come sei tornata qui?-
-I miei genitori hanno pagato degli uomini che sono riusciti a trovarmi e a riportarmi qui. E tutto per che cosa? Per farmi sposare
Etan Lowell!-

-No! Non posso crederci!-
-E...hanno lasciato una lettera a Gates...in cui non sò precisamente cosa ci sia scritto.-
-Che cosa aspetti Fran!? Se lo ami, devi tornare da lui!-
-Non posso. Sarà arrabbiato con me...o forse, non gli interessa più nulla. Si, molto probabilmente è così.-
-Spiegati.-
-Io lo amo Annie...lo amo da morire ma...lui non ama me. Lui non è capace di provare amore anche se a volte è stato capace di dimostrarmi
il contrario.-

Mentre Annie prova a rispondermi, sentiamo qualcuno bussare alla porta.
-Vado ad aprire.-
Annuisco, vedendo Annie avviarsi verso la porta dell'edificio.
Al suo ritorno, la vedo sbuffare.
-I soliti che cercano di far soldi vendendo delle riviste...-
-Fa vedere.-
-E' di oggi...su questo almeno, sono puntuali.-
Osservo con attenzione la copertina della rivista, sbarrando gli occhi.
-Fran...va tutto bene?-
Scuoto la testa, osservando ancora la foto in prima pagina.































BRIAN POV'S


Da quando Frances se n'è andata, questa casa non è più la stessa.
Prostitute ovunque, alchool, bottiglie vuote e fumo.
Per di più, non riesco ad addormentarmi nel mio letto e sono costretto a dormire sul divano in salotto dopo una delle mie sane
scopate.
Potrebbe sembrare strano ma...riesco a scopare con le altre, solo pensando che sotto al mio corpo, ci sia Fran.
Cazzo, quella ragazza è sempre nei miei pensieri.
-Allora Brian, quando posso tornare?- Mi domanda Kelly, sorridendomi con malizia.
-Ti chiamo.- Le rispondo, vedendola poi rivestirsi ed uscire velocemente dalla porta di casa.
Alzandomi dal divano, corro in bagno per poter fare una doccia veloce e rivestirmi.
Il suono del campanello di casa, mi fa capire che anche oggi, i miei amici hanno intenzione di rompermi il cazzo.
Ultimamente non fanno altro che venire da me per paura che potessi commettere qualche sciocchezza.
Ma per chi mi hanno preso? Ci vuole ben altro che una ragazza per distruggere Synyster Gates.
Velocemente, apro la porta di casa, vedendovi entrare Nishelle, Violet, Jimmy, Zacky, Matt e Johnny.
-Abbiamo portato i cornetti!- Annuncia Zacky con felicità, cominciando a strafogare come un maiale.
Lo guardo inarcando un sopracciglio, per poi osservare Jimmy e Violet cominciare a sbaciucchiarsi dinanzi ai miei occhi.
-Avete finito di fare i fidanzatini!? Mi sta per venire il diabete!- Ribatto, vedendo poi Jimmy ridere.
-Cosa c'è Gates, è da quando Fran se n'è andata che non fai altro che svegliarti di cattivo umore!- Borbotta Violet, tra le braccia
di James.
-Forse, stanotte qualche spogliarellista non gliel'ha data.- 
Alle parole di Matt, tutti scoppiano a ridere mentre io, mi lascio prendere in giro.
-Dai Gates, stavano scherzando...non prendertela.- Mi sorride Nishelle, accarezzandomi una spalla.
-Si, lo sò.- Rispondo con tranquillità. 
Dopotutto...lo fanno per strapparmi un sorriso.
-Cos'è quello Violet?- Domando con curiosità, vedendo la ragazza leggere una rivista.
-E' una rivista...è di oggi ma...non credo tu voglia leggerla.-
-Perchè?-
-Già...perchè? Violet, dai, non fare la misteriosa adesso!- Continua il nanetto, cercando di acciuffare la rivista tra le mani della ragazza.
-Io...non sò se sia una buon'idea...-
Ben presto, Jimmy riesce ad acciuffare la rivista di Violet, lanciandomela.
-Gioco di squadra!- Esclama Jimmy sorridente mentre io lo ringrazio mentalmente.
-Ed invece hai fatto proprio un bel casino Rev!- Lo rimprovera la ragazza dai capelli viola che si addolcisce dopo esser stata
baciata dal mio migliore amico.
Adesso anche Violet e James fanno coppia fissa.
Divertito, osservo con attenzione la rivista che ho tra le mani. Forse Violet aveva ragione...
-Allora, cos'è quella faccia Gates?- Mi domanda Zacky, con il volto tutto sporco di cioccolata.
Osservo ancora la rivista, soffermandomi poi sulla copertina.
Un dolore al petto, mi colpisce, rendendomi irrascibilmente nervoso.
Serro la mascella, provando solo disgusto per ciò che ho appena visto.
Con rabbia, butto a terra il giornalino, prendendo velocemente il mio giubbino in pelle.
-Ma cosa...- Sussurra quasi Johnny alla vista della foto di Frances mentre si bacia con un altro che sembrerebbe essere quel figlio
di puttana che cercava di difenderla la sera in cui decisi di portarla via con me.
-Brian, dove vai?- Mi domanda Nish con preoccupazione.
-Ho bisogno di prendere un pò d'aria...lasciatemi solo.- Rispondo a tono, tenendo fisso nella mia mente quel titolo devastante :








"E' ufficiale, Frances Williams ed Etan Lowell hanno deciso di sposarsi".







































NOTE DELL'AUTRICE.


Buona domenica a tutti lettori!
Ecco qui il nuovo capitolo e...si, non avreste mai immaginato che fossero stati proprio
i genitori di Fran a portarla via dai Sevenfold, vero?
Bene, devo ammettere che mi ci è voluto un bel pò per elaborare il capitolo ma spero comunque sia di 
non aver deluso le aspettative dei miei carissimi lettori!
Oltre questo...volevo ringraziarvi perchè ogni volta che sto per buttare tutto all'aria ci siete sempre voi
a darmi conforto e ad incitarmi di continuare.
Siete davvero una forza ragazzi e dico sul serio...date tanto e non ve ne rendete neanche conto. Ma che cosa farebbe la vostra
Gates senza di voi?
Okay, smettiamola con questo momento di pucciosità e concentriamoci sulla storia.
Vi avviso che non mancano molti capitoli alla fine quindi sintonizzatevi più spesso perchè ci saranno tanti colpi di scena
che vi faranno salire il crimine...ma anche altri che vi renderanno felici. *Spoiler mode on*
Adesso la smetto. 
Tuttavia, sono felice che le mie ff riescano a farvi sognare...in realtà, ci speravo davvero...è bello sapere che puoi far felice
qualcuno e che puoi aiutarlo a sognare.
Ma vi raccomando...purtroppo, non si può sempre vivere di immaginazione ma spero comunque di farvi passare dei minuti piacevoli
con i miei capitoli!
Grazie a tutti coloro che mi hanno anche recensita e spero che anche altri lettori silenziosi si facciano avanti prima della fine!
Mi farebbe davvero piacere!
Adesso la smetto di ripetermi e ...ovviamente, recensite!





UN BACIO RAGAZZUOLI


-SynysterIsTheWay.
 

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Capitolo 18
*** 18.Do or die. ***


18° Do or die.



 
Non esiste scelta che non comporti una perdita.
(Jeanette Winterson).







BRIAN POV'S

-Pronti per un pò di rock n'roll ragazzi?- Domanda Matt a voce bassa, mentre insieme, continuiamo a nasconderci
dietro alla base segreta dei "Waw". Proprio oggi, è il compleanno di uno di loro.
Il gran giorno è arrivato. Pagheranno con la vita per tutto ciò che hanno avuto il coraggio di fare.
-Okay...sapete quello che dovete fare. Non voglio trovarne neanche uno vivo.- Borbotto con rabbia, vedendo poi gli altri
annuire alle mie parole.
-Potremmo non uscire vivi di qui...questo lo sai vero...Gates?- 
La domanda di Johnny, mi fa sussultare ed in parte, rabbrividire.
Noi siamo solo in cinque e loro saranno più di cinquecento. Avrei voluto riunire anche gli altri appartenenti al nostro clan
ma questa è vendetta nostra. Solo nostra.
Abbasso lo sguardo, sapendo di esser a rischio morte stasera ma non mi importa. Con me, moriranno anche tutti coloro che meritano
di andare all'inferno.
-Moriremo insieme.- Sbotto con decisione, vedendo gli altri darmi delle pacche sulla spalla. 
E' insieme che siamo stati sin dall'inizio ed insieme finiremo. Non c'è via di fuga.
-Andiamo a rovinare la festa a quei figli di puttana!- Urla Rev questa volta, prendendo la sua pistola e cominciando ad avvicinarsi alla porta
dell'enorme villa bianca.
Tutti insieme, bussiamo con sonorità alla porta per poi vedere un uomo abbastanza alto, aprirci.
Prima che potesse parlare, Zacky gli spara un colpo di pistola sulla fronte facendolo cadere a terra e provocando le urla di tutti i presenti.
Delle donne che fino a poco fa erano sedute sulle gambe di alcuni uomini, adesso sono scappate via cercando di nascondersi in un luogo più sicuro.
-Piaciuta la sorpresa pezzi di merda?- Urlo sentendo l'odio cominciare a fare la sua parte.
-Gli Avenged Sevenfold!- Urla uno di loro, prendendo velocemente delle armi.
Tutti cominciamo a sparare e a ripararci dagli spari sentendo ancora le solite urla scuoterci il cervello.
Non provo alcuna pietà per nessuno, cominciando a fare stage di corpi che non meritano di avere un'ultima opportunità per vivere.
Un uomo di loro, preso dallo spavento, porta davanti a sè una prostituta nella speranza di utilizzare quel seducente corpo per difendersi.
Con velocità, Matt riesce a prendere la mano della ragazza, spingendola verso di lui mentre io comincio a sparare all'uomo che cade a terra,
morente.
Colmo di rabbia dentro, riesco ad uccidere almeno una ventina di uomini per poi vedere Johnny e gli altri cavarsela alla grande. Insieme, siamo
proprio una grande squadra.
Del sangue comincia a spargersi sulla mia maglia ed i miei pugni, continuano a massacrare il volto di uno dei "Waw" Che si lascia cadere a terra,
più esausto che mai.
Uno stronzo colpisce Zacky con una sedia ma io corro verso il mio amico offrendogli il mio supporto.
-Vee, tutto bene?- 
-Uh, alla grande!-
Sorride Zacky, rialzandosi con velocità e scaraventandosi contro a colui che ha provato a colpirlo con la sedia.
Vedendo gli altri eseguire al meglio l'obiettivo della serata, comincio a rincorrere Ash, riuscendo a puntargli una pistola contro.
Entrambi, ci ritroviamo in un corridoio abbastanza ampio ma completamente deserto.
-Ti conviene star fermo. Sai che non mi faccio tanti problemi ad utilizzare questa pistola.- Sbotto contro Ash vedendolo ridere per un pò.
Io resto impassibile alle sue risate, continuando a puntargli contro la pistola ma vedendolo ben presto alzare le mani in alto, in segno
di resa.
-Sapevo che saresti venuto a trovarci...sei così prevedibile Gates...non sei più il criminale di una volta.-
-Volevo solo rovinarvi i festeggiamenti.-
-E vendicare la morte del vostro...ormai deceduto capo branco.-
-Lui non era solo un capo...ma queste non sono cose che ti riguardano. Quindi adesso è meglio per te se chiudi quella cazzo di bocca Ash.-
-Vuoi uccidermi? No, sò che non lo farai...sarebbe troppo semplice per te chiudere i giochi in questo modo. Dove sarebbe poi il divertimento
di essere un criminale se non c'è nessuno contro chi competere?-
-Non mi interessano le competizioni. Non ne ho bisogno...non più ormai.-
-Tu...vuoi solo vendetta, no?-
-E l'avrò. Preparati a dire addio alla tua vita del cazzo Ash, il tuo tempo è ormai scaduto.-
Tolgo velocemente la sicura dalla pistola ma mentre sto per premere il grilletto, le parole di Ash mi fermano.
-C'è un altro al tuo posto Gates. Lei ha preferito un altro a te.- Mi sussurra Ash, togliendomi il respiro.
-Solo un'altra parola e sparo.- Ribatto stringendo la pistola tra le mani.
-Ormai tutta la città ne parla...Frances Williams sta per sposarsi con un uomo che la ama come non avrebbe mai potuto
amarla uno sporco criminale.-

Qualcosa in me, comincia ad indebolirsi. Sento le mie mani tremare ed il mio cuore cominciare a farsi sentire.
Porto il mio sguardo contro il pavimento, fissando il vuoto e pensando all'ultima persona che vorrei vedere in questo momento: Frances.
Non riesco a ribattere, vedendo Ash avvicinarsi sempre di più a me, con passo lento e deciso.
-Lei vivrà una vita felice e serena con l'uomo che ama...si dimenticherà di te. Quando andrai a cercarla, lei stessa farà finta di non
conoscerti per la vergogna...-

-Tu non sai un cazzo!- Urlo sentendomi sempre più debole e respirando a fondo.
Comincio a sudare, rendendomi conto di quanto facciano male in realtà tutte queste parole.
-Quando te ne sei innamorato, lei ha preferito andare via e lasciarti... per sposare un altro.-
-Sta' zitto cazzo!- Urlo ancora tenendomi la testa tra le mani ma rendendomi conto troppo tardi del fatto che Ash è fin troppo vicino a me.
-Ti ha già dimenticato...e tu che speri ancora di poterla avere tutta per te...-
Provo a puntargli di nuovo la pistola contro ma lui riesce a prendermi stringendo il suo braccio contro la mia gola.
-Lei non ti ha mai amato. Lei non ti amerà mai Gates.- 
Stringo i denti, lasciando cadere la pistola a terra come ho appena lasciato fare al mio cuore.
-E cos'è quello che vedo? Frances che sorride felice, all'uomo che te l'ha portata via per sempre.-
Le parole di Ash fanno più male della sua presa contro la mia gola.
Indebolito e senza forze, non riesco più ad oppormi sentendo i suoi pugni colpire in pieno il mio stesso volto.
Il mio sangue gocciola sul pavimento creando un contrastro tra il bordeaux ed il rosso scuro.
-Non l'avrai mai più indietro...- 
Altri pugni, mi fanno sentire un povero perdente caduto così in basso per colpa dei sentimenti che non gli danno alcuna tregua.
-Credevi di non poter provare niente...-
Sputo sangue, inginocchiandomi a terra, contro le scarpe di Ash.
-Ma poi è arrivata lei...e ti sei fatto divorare dall'amore. Chi l'avrebbe mai detto che un giorno, il grande Synyster Gates, si sarebbe
innamorato di un'aristocratica stupida e viziata.-

Un calcio nello stomaco, mi fa gemere di dolore, uccidendo tutte le farfalle che ho sempre sentito volare nello stomaco in presenza di quella ragazza.
Altro sangue, comincia a cadere dal mio volto mentre provo a rialzarmi ma senza riuscirci.
Dò dei pugni contro il pavimento freddo, tentando in tutti i modi di affrontare Ash...ma...credo che questa volta abbia colpito in pieno il mio 
punto debole.
-E' andata.- Le ultime parole di Ash, mi rientrano in testa, danneggiando ogni cosa. Avrei voluto alzarmi e spaccargli quella faccia di merda
che si ritrova, ma solo ora ho capito che il mio punto debole sarà sempre e solo quella ragazza che ho cercato di odiare in tutto
questo tempo. 
Ben presto,Ash riesce a prendere con velocità la pistola, sparando un colpo secco contro il mio petto.
Gemo vedendo l'uomo dinanzi a me ridere come non l'avevo mai visto fare prima d'ora.
-L'amore è per i deboli...non è quello che mi hai sempre ripetuto...Gates?-
-F...figlio...di...puttana.-
Un altro sparo, questa volta decisivo, mi fa spalmare contro il pavimento freddo.
Chissà se esiste un Paradiso per quelli come me...
Sentendo ancora le risate di Ash premermi nel cervello,vedo ben presto i miei amici correre verso di me e cercare di mirare le pistole contro Ash che tenta la fuga.
-BRIAN!- Urla Jimmy, cadendo accanto al mio corpo.
L'ultima cosa che credo di aver appena visto...è Frances che mi tende una mano e che mi incita a seguirla...




























JIMMY POV'S


-BRIAN!- Urlo fuori di me, osservando il corpo del mio amico, disteso sul pavimento e colmo di sangue.
Questa volta...non è sangue estraneo ma sembra essere proprio il suo.
-Se non dovessi farcela, dille che la amo.- Mi sussurra Brian, tremando con le sue stesse labbra ormai screpolate.
-No amico mio...tu...non morirai! Moriremo insieme!- Continuo, cercando di aiutare il mio amico mentre gli altri rincorrono
Ash nella speranza di catturarlo.
Matt è accanto a me e sta chiamando un'ambulanza.
-Gates, sii forte! Adesso ti portiamo subito all' ospedale e...cazzo si, andrà tutto bene!- Urlo ancora, vedendo Brian regalarmi un sorriso.
Era da tanto che non sorrideva così...
-Me la dai una sigaretta Jimmy?- 
-Cazzo si.-
Velocemente, prendo il pacchetto di sigarette dalla tasca dei suoi jeans con agitazione.
Prendo la sua "Marlboro" Rossa, posizionandogliela tra le labbra mentre Matt mi porge velocemente un accendino.
Brian aspira solo un pò di fumo...ma ben presto...la sigaretta gli cade dalle labbra.
Una sola lacrima scende dal suo occhio ed il suo respiro, sembra essersi letteralmente fermato.
Improvvisamente però, l'immagine di una ragazza che conosco fin troppo bene, mi appare dinanzi agli occhi.
-Oh mio Dio...- Sussurra Violet, pietrificandosi ed osservando il corpo di Brian a terra.
Cosa cazzo ci fa lei qui!?
-Violet...ma tu cosa...-
-Jimmy io...dovevo seguirti! Ho avuto paura che tu...avresti commesso qualche sciocchezza.-
-Devi andartene Violet!-
-No, io non me ne vado, non senza di te!-
-Sei una cogliona del cazzo! Vuoi farti ammazzare,forse?-
-Jimmy, ti prego, vieni via da qui!- Mi intima ancora la ragazza, prendendomi un braccio ma io mi scanso come scosso dal suo tocco.
Non sarebbe dovuta venire qui...
-Ti dò cinque minuti per uscire da questo fottutissimo posto!- Urlo perdendo il controllo e vedendo poi un altro uomo, venirci incontro.
Violet mi sorprende, alzandosi in punta di piedi e rubandomi un bacio che mi fa sentire...amato.
Mi lascio travolgere dalle labbra di questa piccola donna, mettendole una mano sulla schiena per poterla incollare ancoraì di più a me.
Chiudo gli occhi, ma li riapro ben presto, sentendo uno sparo lasciarmi con l'amaro in bocca.
Il corpo fragile di Violet, sembra ricominciare a tremare e mentre abbandona le mie labbra, posso vederla sbarrare gli occhi.
Delle lacrime cadono dai suoi occhi verdi e del sangue, bagna la mia mano che fino a poco fa era spalmata contro la sua piccola schiena.
Vedo la ragazza cadere a terra metre io stesso, mi pietrifico non riuscendo più a controllarmi.
Le mie mani sono ricoperte dal sangue del mio migliore amico e della donna che credo di aver amato più tutte...
-Ops, ti ho fatto fuori la ragazza Rev.- Ghigna Max, uno dei "Waw" Che ha appena sparato alla schiena di Violet.
Non riesco a rispondere, scaraventandomi contro l'uomo e rotolando con lui sul pavimento ormai andato a male.
Ritrovandomi sul corpo dell'uomo, riesco ad estrarre un pugnale dal mio jeans e a tagliargli la gola, sentendolo poi urlare al mondo
il suo dolore e la sua disperazione.
Stanco di tutto questo sangue, mi rialzo con agilità, lasciando cadere il pugnale a terra e correndo questa volta dalla mia Violet.
Il suo corpo è disteso accanto a quello di Brian.
-Oh...no. Dovevo prenderlo io quel proiettile...non tu.- Borbotto con tristezza, accarezzando il volto della ragazza che mi ha cambiato
la vita.
Non credevo di poter scoppiare a piangere così, da un momento all'altro...erano anni che non lo facevo più ormai.






















FRANCES POV'S

Ed eccomi dinanzi al solito specchio.
-Signorina Frances, le sta benissimo!- Si complimenta una delle mie domestiche, aggiustandomi alcuni nastri sul mio stesso abito
nuziale.
Non posso far altro che osservare con disgusto la mia immagine allo specchio. Sono troppo giovane per sposarmi...io...non voglio vivere
con una persona che in realtà non conosco e non amo.
Continuo ad osservare l'abito bianco sul mio corpo, sentendomi solo una povera stupida.
-E' perfetto signorina...le sta d'incanto.-
-Ti ringrazio Emily.- Sussurro in preda alla disperazione.
Chissà adesso cosa starà facendo Brian...probabilmente, si starà divertendo con qualche spogliarellista del club...o forse, si starà cacciando
in uno dei suoi soliti guai.
Gli occhi ricominciano a pungermi mentre immagino me, vestita in questo modo...mentre sto per salire sull'altare. Accanto a me però questa volta
c'è Brian,con uno smoking nero che mi sorride e mi tende una mano.
Sto davvero immaginando di riuscire a sposarmi con Brian? Io...devo esser proprio diventata matta.
All'improvviso però, la porta della mia camera si apre e mia madre entra cacciando via Emily.
-Emily, vai a fare i tuoi soliti servizi...lasciami sola con mia figlia.- 
-Come vuole lei signora.- Emily fa un inchino e con eleganza esce dalla camera chiudendosi la porta alle spalle.
Io respiro con prepotenza, mentre provo a disfarmi dell'abito che indosserò il giorno del mio matrimonio.
Quando ero piccola...sognavo di sposarmi in una Chiesa fuori di città che frequentava spesso mia nonna
e accanto a me, sognavo di ritrovare il principe azzurro o almeno la persona che avrei amato più di me stessa.
Adesso invece...vorrei tanto che tutto questo fosse solo un brutto incubo e che presto, verrà Brian a svegliarmi dicendomi che sono così stupida
da preoccuparmi fin troppo per lui.
-Sei incantevole tesoro...sapevo che quest'abito ti sarebbe piaciuto.-
-In realtà, non mi piace per niente.-
-Ti ci abituerai cara...l'ho fatto fare su misura da una delle nostre sarte.-
-E' proprio questo il punto mamma, ancora non lo hai capito? Non sono libera neanche di scegliere il mio abito da sposa!-
-Avresti scelto qualcosa di scontato ed io voglio che mia figlia sia la sposa più bella di tutto il mondo.-
-Cosicchè tutti possano congratularsi con te, vero?-
-Questa tua sfacciataggine non mi piace per niente Frances. Che fine ha fatto la mia piccola principessa?-
-L'hai uccisa...e poi, ti ricordo che hai avuto il coraggio di chiamare assassino l'uomo che amo.-
-Adesso smettila...-
-No mamma, io non posso sposare Etan! Io non lo amo. La nonna mi ha sempre detto che si ama solo una volta nella vita...
ed io mi sono innamorata di Brian. Con lui ho imparato a conoscere l'amore in tutte le sue forme...in tutta
la sua bellezza ma anche in tutta la sua tristezza.-

-Ti passerà.-
-L'amore non passa mamma. Può passare per un pò ma in compenso ti distrugge lentamente. Io ho bisogno di lui...ti prego,riportami da lui!-
-Non puoi tesoro... Non puoi più tornare da lui.-
Deglutisco, vedendo mia madre continuare a sfogliare un quotidiano.
-Che...cosa intendi dire?-
-Tieni.- 
Mia madre lancia con prepotenza il quotidiano a terra ma io decido di non prenderlo. Vuole forse intimorirmi?
-Il tuo vero amore è morto la scorsa notte...è finita Frances.- Mi sussurra mia madre, nascondendo dei sorrisi compiaciuti.
Sento il mio cuore fermarsi all'improvviso.
No...non...non può essere vero!
-Tu...stai mentendo!- 
-Controlla tu stessa sul quotidiano allora...Brian Haner è morto e tu non potrai più raggiungerlo.-
-No! Sei solo una bugiarda!- Urlo ancora, prendendo velocemente il quotidiano dal pavimento e leggendo l'articolo dedicato a Gates.


"La California è sotto schock per quello che è accaduto la scorsa notte a Brian Haner, conosciuto meglio come Synyster Gates.
L'uomo è stato sparato al petto ed è stato ricoverato al più presto in un ospedale ad Huntington Beach. 
Non si hanno più notizie su di lui ma una cosa è certa...la criminalità è stata ormai abbattuta. Synyster Gates, uno dei
più spietati assassini di tutti i tempi...è ormai giunto alle porte dell'inferno e la sua anima è ormai spenta. Con lui, la morte
anche di alcuni uomini del clan nemico."








Mentre leggo l'articolo, alcune lacrime rigano il mio viso ed il mio cuore non sembra voler subire
il doloroso colpo.
-E' finita tesoro...fattene una ragione.- Mi sussurra infine mia madre con soddisfazione, uscendo via dalla mia camera sbattendo
la porta con prepotenza.
Io mi lascio cadere a terra, urlando il nome di Brian sapendo di non poterlo più avere accanto a me.
Ma adesso, tutti i ricordi sono come pugnali nel mio cuore...come pugnali nella mia stessa mente.
Sapevo che prima o poi...sarebbe giunta la fine per uno come lui ma...volevo stargli accanto almeno per un'ultima volta. Avrei voluto dirgli
che non è mai stato davvero solo come credeva...che io ero lì con lui anche quando non lo voleva.
Ci sono tante cose che avrei sempre voluto dirgli...ed adesso che è finita per noi, riesco solo a sentire la mia mente sanguinare insieme
al mio corpo. Ora,non potrò più rivederlo e non potrò più sentire quei passi per cui avrei sussultato ogni volta.
Non potrò mai più rivedere quei suoi occhi...così vuoti dentro e così infranti che avrebbero potuto cancellare via ogni mio sintomo di tristezza o rabbia.
I momenti insieme, stanno improvvisamente bruciando nella mia stessa mente mentre provo ad aggrapparmi ad un qualcosa. 
E' strano come chi è stato la causa di milioni di lacrime... adesso, possa essere la causa per cui io stia morendo.
Riesco ancora a sentire il suo tocco sulla mia pelle...riuscendo a percepire le stesse sensazioni che ho provato il giorno del nostro
primo incontro.
Quando quel bacio...sembrò lasciare un'impronta irrimuovibile nel mio povero cuore ormai in frantumi.
In questi giorni...non ho fatto altro che pensare ad un modo per poter correre da lui...ma questa volta...Brian non sarà lì ad aspettarmi.
Mi mancava anche prima di morire...e questo perchè...non potevo gioire nel vedere i suoi occhi posarsi
sui miei come se volesse dirmi così tante cose. Così tante cose che in realtà non capirò mai.
Con dolore, mi strappo via dalla pelle l'abito da sposa, osservando le mie ginocchia leggermente arrossate per la caduta.
"Brian, se mi stai ascoltando adesso...sappi solo che non sei morto senza amore come temevi".














TO BE CONTINUED...












NOTE DELL'AUTRICE.

LA FF NON E' FINITA. 
Credetemi, mancano altri capitoli...pochi ma ci sono.
Mi dispiace di avervi fatto dannare e fatte star male per questo capitolo ma...spero che in qualche modo vi abbia
fatto capire delle cose importanti. Questa volta, non mi dilungherò e voglio che siate proprio voi a scrivermi nelle recensioni
che tipo di messaggio ho voluto esprimervi con questa nuova ff.
Premetto che la ff continua quindi non vi allarmate troppo! Ho cercato di stupirvi in qualche modo e ho cercato di scrivere
un qualcosa che possa ferire la vostra mente. Non capite male...ferire la vostra mente in senso positivo...ovvero, che ciò che scrivo
possa restare sempre lì senza mai dissolversi.
Vi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate con delle recensioni e se vorrete fidarvi di me, continuate a seguire la storia.
Non posso spoilerarvi niente quindi dovrete accontentarvi delle mie poche parole! Ma dopotutto, io mi sono affezionata particolarmente
a voi ed è per questo motivo che voglio stupirvi in tutti i modi possibili. Spero che apprezziate il mio lavoro di fantasia e ...ci sentiamo
al prossimo capitolo!


P.S Sono ritornata nella pagina fb se può interessarvi!



Un bacione dalla vostra...
-SynysterIsTheWay.
 

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Capitolo 19
*** 19.Forse un altro giorno ma non stanotte. ***


19° Forse un altro giorno ma non stanotte.




 
Ho sprecato quasi tutto...per salvarti in qualche modo.
(Avenged Sevenfold  - Victim)







VI CONSIGLIO DI LEGGERE IL CAPITOLO CON "VICTIM" IN SOTTOFONDO. GRAZIE PER L'ATTENZIONE.






-Oggi è il gran giorno tesoro, sveglia!- La voce squillante di mia madre mi fa sussultare.
Apro con velocità gli occhi affaticati, vedendo la donna aprire le tende con agilità.
-Sbrigati a prepararti! Non voglio far tardi per colpa tua.- 
-Lasciala dormire un altro pò amore...- Prova a dire mio padre invece che ben presto, resta in silenzio dopo
aver ricevuto uno sguardo a dir poco odioso  da parte di mia madre.
-Convincila a svegliarsi...io vado ad assicurarmi che sia tutto pronto.-
Mia madre esce dalla camera, sbattendo la porta come al solito mentre mio padre è qui, in piedi, dinanzi a me
mentre continua ad osservarmi.
Mi osserva con compassione...probabilmente stanco di vedermi ridotta così.
Non sono riuscita a superare la morte di Brian ed in un mese non ho fatto altro che piangere. Ma le mie lacrime non sono
bastate per fermare quella donna avida di mia madre.
-Coraggio piccola, alzati.- Mi sussurra mio padre con dolcezza ma qualcosa, mi blocca il respiro.
-Non chiamarmi così.- Ribatto chiudendo gli occhi e sentendo altre lacrime fare il proprio dovere.
Queste lacrime già versate,bagnano il mio volto e le lenzuola, sprigionando la parte più fragile di me stessa.
Ed ecco che mio padre, sospirando, decide di darmi il suo conforto,  sedendosi accanto a me.
-Tu...non lo hai dimenticato vero?- 
-Neanche se lo volessi potrei riuscirci.-
-Che cosa può darti un criminale Fran?-
-Più di quanto tu possa immaginare...papà io...non posso dimenticarlo. Ce l'ho stampato nel cuore.-
-Sii ragionevole...non puoi amare una persona che non ha fatto altro che strapparti da tutto ciò che hai sempre amato.-
-Papà...tu non lo conosci. Tutti voi...vi siete lasciati divorare dai pregiudizi ma non avete mai provato a capirmi. Mi sono innamorata
di una persona imperfetta che ai miei occhi è sempre stata perfetta.-
-L'amore a volte è cieco...-
-Io sapevo a cosa andavo incontro papà. Sapevo che non avrei vissuto una vita perfetta ma averlo accanto per me significava già avere
tutto. Non avevo bisogno di altro...lui...mi completava.-
-Non può averti fatto del male...altrimenti, non ne avresti mai parlato in questo modo.-
-Ho perso l'amore della mia vita. Se solo a quest'ora fossi stata con lui sono sicura che tutto questo non sarebbe mai accaduto!-
-Era un ragazzo spericolato...rompeva le regole e avrebbe fatto sempre gli stessi errori.-
-No papà...lui non era come gli altri. Lui...si lasciava amare per i suoi difetti ed i suoi pregi. Lui era...era tutto quello che ho sempre voluto
avere. Lui era l'amore papà. Un uomo incapace di amare ma che riusciva a dare amore anche solo con i suoi stessi occhi.-
-Avrei pagato per sentirmi dire queste cose da tua madre...-
-Mamma non sà cos'è l'amore. Lei vive di potere e di immagine...io avevo paura di diventare come lei un giorno ma con Brian e gli altri
ho imparato a capire i diversi aspetti della vita e che non è tutto oro quel che luccica.-
-Chi altri?-
-Le persone più belle del mondo papà. Persone così distrutte ma allo stesso tempo vive...che hanno fatto dei grandi sbagli
nelle loro vite ma che si sarebbero sempre sostenuti a vicenda. E' grazie a loro se adesso conosco i veri valori della vita...-

Borbotto, ricordando di Jimmy e tutti gli altri.
Coloro che hanno lasciato un segno indelebile in me...coloro che mi hanno fatta sentire amata anche se non riuscivano a dimostrarlo.
-Mi dispiace tanto cara.-
-Non è vero! Se ti dispiaceva così tanto, non avresti accettato il volere di mia madre!-
-La amo Frances...io amo tua madre più della mia stessa vita.-
-Ora capisci come mi sento?-
Mio padre, si mette una mano sul cuore, dopo aver sentito le mie parole.
Certo che l'amore è proprio un bel dilemma...ti divora fino a farti sentire una nullità. Ti consuma. Ti lacera. Ti uccide lentamente.
-Papà...io...voglio andare da loro! Portami da loro prima che il mio incubo abbia inizio...ti prego...-
-No tesoro, non posso fare una cosa del genere.-

Prendo la mano di mio padre, stringendola forte. Io sò che lui non è come mia madre...lui può capirmi.
-Papà...è l'ultima cosa che ti chiedo di fare per me. E' l'ultima cosa che desidero...poi, sposerò Etan e tutto sarà...regolare.-
Mio padre sospira, rassegnandosi. E' difficile per lui dire la cosa giusta in questo caso ed accontentarmi...
ma sono sicura che in qualche modo, riuscirò a convincerlo.
I miei occhi si posano sui suoi ed il suo sorriso, dice già tutto.
-Cosa posso fare per te?-
-Portami da loro...chiama i tuoi uomini e lasciami andare alla villa.-
-Fran...lui è morto...-
-Io...devo parlare con gli altri. Devono sapere che io non li ho mai abbandonati...o...traditi.-
-E' una follia tutto questo ma...se può aiutarti a star meglio, lo farò.-
Altre lacrime rigano il mio volto mentre avvolgo con velocità le braccia attorno al collo di mio padre.
-Grazie papà! Grazie!- Urlo dalla felicità, sentendo poi le sue enormi mani accarezzarmi i capelli.
-Però...devi promettermi che dopo aver parlato con loro...tornerai qui e sposerai Etan Lowell.-
Annuisco alle parole del mio papà, coninuando ad abbracciarlo forte.
Devo parlare con i Sevenfold, con Nishelle e con Violet...devo scoprire chi è stato ad uccidere Brian e devo assolutamente spiegar loro tutto
l'accaduto.
Emozionata, prendo velocemente i primi vestiti che trovo nell'armadio vedendo poi mio padre uscire dalla camera per poter preparare
il territorio.
Mia madre non dovrà sapere niente...riuscirò a tornare a casa prima del matrimonio. Me lo prometto.


































Entrata nell'auto di uno degli uomini al servizio di mio padre, mi lascio prendere dall'ansia e dall'emozione.
Sto per rivedere i miei più cari amici ma il pensiero che con loro con ci sarà più Brian...mi fa sentire così vuota e sola.
Osservo il paesaggio al di fuori del finestrino dell'auto, perdendomi come sempre nei miei soliti pensieri divoratori.
Pensare che è finita...mi fa morire dentro. Avrei voluto dirgli di più...dirgli che i suoi occhi mi avrebbero dato
un motivo in più per vivere. Dirgli che da quando non è più con me, non faccio altro che pregare affinchè possa rivederlo
per un'ultima volta.
Ed eccole di nuovo...queste lacrime salate che non riescono a resistere. Devono rigare il mio volto...devono farlo affinchè
io possa un giorno trovare la pace interiore.
Ho un bruciore al petto, che non mi permette più di respirare quando riesco a scorgere una graziosa villetta bianca dispersa nel nulla.
-Signorina, siamo quasi arrivati.- Mi informa l'uomo alla guida dell'auto, parcheggiandola ben presto dinanzi al cancello in ferro, stranamente aperto.
Presa dall'emozione, scendo velocemente dall'auto, avviandomi verso il cancello, superandolo.
-La aspetto qui signorina Williams.-
-Si, grazie.- Rispondo all'autista, cominciando a superare anche quei piccoli gradini adiacenti alla porta di casa Haner.
E' passato solo un mese...eppure, sembra esser passata un'eternità. 
Un'eternità da quando non vivo più qui...in questa casa spezzata dai mille ricordi che pulsano nella mia mente e nel mio cuore.
Con decisione, apro la porta di casa che non è per niente chiusa a chiave. Ricordo quando venivano tutti a fare colazione qui al mattino...riuscivano
sempre ad entrare perchè Brian dimenticava spesso di chiudere la porta a chiave.
Al ricordo, un sorriso dipinge il mio volto, facendomi sentire strana e terribilmente emotiva.
-C'è nessuno qui?- Urlo non ricevendo alcuna risposta. Probabilmente, nessuno è più riuscito ad entrare in questa casa, dopo l'accaduto.
Ho scelto di venire prima qui per...lasciarmi trasportare dai ricordi, nella speranza di ritrovarli tutti qui...ed invece mi sbagliavo.
Saranno tutti nelle proprie abitazioni...versando nuove lacrime amare che non riusciranno mai a trattenere.
Avanzo lungo il corridoio con decisione, entrando nel salotto di casa e passando la mia mano sul divanetto in pelle su cui ho dormito per alcune notti.
Quelle notti in cui avrei preferito dormire accanto a lui.
Dopo aver accarezzato per un pò la pelle del divanetto, mi avvicino al camino, osservando le foto che gli fanno da contorno. 
Mi si blocca il battito cardiaco, mentre osservo una foto in cui ci sono anche io.
Siamo al locale e...io sono seduta accanto a Nishelle e a Violet.
Brian è dinanzi ai miei stessi occhi ed accanto ai ragazzi, fumando la sua sigaretta. La cosa strana è che...lui mi stava sorridendo, osservando
me ridere a crepapelle per una delle solite battute di Jimmy.
Come ho potuto esser così cieca dinanzi ad un  sorriso del genere? Come ho potuto far finta di niente?
Chissà chi avrà messo questa foto qui...e chissà se...qualcuno ha mai provato a cercarmi. 
Tenendo tra le mani la foto, mi lascio cadere a terra, piangendo in silenzio.
Era tutto così perfetto ed imperfetto allo stesso tempo...eppure io, mi sentivo felice. Non mi importava di vivere con degli assassini.
Nonostante fossero così incapaci di provare emozioni, io ero riuscita ad amarli.
Si erano lasciati amare...come non avrebbe fatto nessun altro.
Dopo essermi un pò tranquillizzata, ripongo la foto sul caminetto, guardandomi ancora intorno.
E' tutto uguale...non è cambiato molto dalla mia ultima volta qui...è come se Brian non se ne fosse mai andato per davvero.
Sospiro, avanzando ancora lungo il corridoio per poi ritrovarmi nella camera da letto.
Questa camera da letto che ha segnato l'inizio di...qualcosa a cui credevo di dover rinunciare. Ed invece non è così...e me ne rendo conto solo ora...
mentre mi distendo su questo letto ed osservo il soffitto sentendo quelle mille farfalle nello stomaco che non riesco più a controllare.
I mille ricordi, infestano la mia stessa mente, danneggiandola e lasciandomi con un buco nel petto.
Prendo il cuscino al lato di Brian, stringendolo tra le mie braccia nella speranza di poter immaginare di toccare la sua pelle. 
Lascio anneggare la mia disperazione nel cuscino, mentre provo a farmene una ragione. Brian non è qui...non potrò mai più stargli accanto.
Delusa e affranta, lancio via il cuscino, colpendo in pieno lo specchio in cui ero solita osservarmi al mattino mentre guardavo i segni
indelebili che mi provocavano le mani di Gates.
Sapevo che un giorno mi avrebbe lasciata...lo sapevo sin dall'inizio ma non ci ho mai voluto credere. Tutt'ora, mi sembra così impossibile...
sembrava così indistruttibile con i suoi modi da sbruffone e quel suo sorriso ormai rovinato.
Il rumore assordante dello specchio frantumato a terra, non fa altro che rispecchiare il dolore che è appena riuscito a penetrare il mio povero cuore...
privo di sensazioni.
Mi alzo con velocità dal letto, osservando lo specchio rotto caduto anch'esso in disperazione. Il profumo di tabacco nell'aria, non se n'è andato...
è sempre qui e preme contro le mie narici che si sentono costrette ad annusarlo.
Con curiosità, decido di aprire l'armadio dove sono ancora tutti i suoi vestiti...
Prendo con velocità il suo giubbino in pelle, posizionandolo sulle mie stesse spalle e sentendo il profumo della sua pelle farmi rinascere.
Chiudo gli occhi, lasciando che i ricordi portino via quel pò di sanità mentale che mi è rimasta...



















"-Non ti avvicinare.-
-Altrimenti?-
-Altrimenti...ti sparo una pallottola diritta in testa.-
-Non lo farai.-
-Non mi conosci. Posso farlo.-
-Allora fallo. Fallo adesso. Un colpo e dopo non ci penserai più.-
...
-Sparami.-
-Vuoi davvero farti uccidere?- 
-A chi vuoi che manchi un assassino.- "












"Ti conviene serrarti per bene le labbra piccola...sai, non vorrei commettere un omicidio.-
-Ch...che...-
-Hai capito bene. Spera che non venga mai a sapere che qualcuno abbia provato a darti un bacio.- 
-Lei è impazzito! Io bacio chi mi pare e piace!-
-Se continui di questo passo, non durerai molto.-
-Ha intenzione di uccidermi?-
-Non è un intenzione. E' una certezza.-"


















"-Credi davvero che chiuderti dentro, possa servirti a qualcosa?- 
-Vattene via!- 
-Ti conviene aprire o potrei far del male alla tua famiglia. Molto male.- Ride, facendomi spaventare ancor di più.
-No! Ti prego, lascia stare la mia famiglia!-
-Allora apri questa cazzo di porta. Non voglio ripetertelo più.- 
...
-Hai paura? Suppongo di si.-
-Aspetta!-
-Mh?-
-Se dovrò venire con voi...voglio almeno sentirmi a casa.-
-Spiegati.-
-Ho bisogno dei miei vestiti.-
-Manderò la tua domestica personale a prenderli.-
-Come sai che ho una domestica personale?-
-Sarà che...ti osservo da molto tempo.-"




























"-Gates! Guarda un pò qui e che bella pollastrella che ci siamo guadagnati stasera!-
-Vi siete divertiti abbastanza?- 
-A dir la verità Gates, non siamo ancora riusciti a darle il nostro  ricordino!- 
-Brian, ma sei impazzito!?- 
-Portateli fuori. Tutti.- 
-Synyster, ma cosa cazzo ti prende?- 
-Gates sei sicuro di...-
-Rev. Buttali fuori dal locale.-
...
-La prossima volta, non credo che avrai tutto questo desiderio di scappare.- 
... 
-Non ti conviene tradire un uomo come me piccola.- 
-Io non la conosco...io non posso tradire qualcuno che non conosco.-
-Tu adesso mi appartieni. Sei mia e non sarai mai di nessun altro.-
...
-Mia.-"














"-Mangia.-
-No.-
-La cosa potrebbe influire sulla tua famiglia.-
-No...ti prego...-
-Allora mangia.-
-Ma io...-
-Tu un cazzo. Mangia.-
-Solo se lascerai in pace la mia famiglia.- 
-Non sei una ragazza che si arrende facilmente.-
-Per te, tutto questo...potrebbe sembrare uno scherzo, ma per me non lo è. Lascia in pace la mia famiglia...-
-Ed io cosa ci guadagnerei?-
-Me.-
-Cosa dovrei farmene di una ragazzina viziata come te?-
-Sarò tua...solo tua se necessario.-
...
-Sarò tutto ciò che vorrai...ma lascia in pace la mia famiglia e...i miei bambini.-
-Tu sei già mia.-
...
-Se mi stai tendendo una trappola piccola, sarò io stesso a scavare la tua fossa.-
-No, non c'è nessuna trappola.-
-Lascerò in pace la tua famiglia...ma tu dovrai restare qui per sempre.-
-Per sempre!?-
-Hai sentito bene.-
...
-Farai tutto ciò che ti chiederò io di fare...sarai la mia donna.-
-L'amore non si compra.-
-Io non voglio amore. Io non posso amare.-"
























"-Perdonami. Io...sono stata una stupida a dirti quelle cose...ti ho dato una colpa che non avevi e non ti ho neanche ascoltato.-
-E' lo sbaglio che fa la maggior parte degli esseri umani.-
-Io...-
-Vorrei abbracciarti...ma non sò come si fa.- "



















FINE FLASHBACK.




















"Adesso basta" Dico a me stessa, dopo aver affogato il dolore nelle lacrime come ho continuato a fare in quest'ultimo periodo.
Con decisione, mi faccio coraggio e butto a terra il giubbino cercando la strada più semplice per dimenticare.
Osservo con attenzione l'orologio sul mio stesso polso, rendendomi conto di essere in anticipo. Pazienza...passerò le mie giornate
ad osservare il mio solito abito da sposa e ad immaginare una vita completamente diversa da quella che avrei preferito vivere.
Un ultimo sguardo al letto e via...lontana da tutto ciò che mi circonda. 
Forse...a quest'ora saranno tutti a casa Sullivan...
Asciugandomi le lacrime con le punta delle dita, mi avvicino alla porta con passo svelto, aprendola e sbarrando gli occhi sul colpo.
Resto immobile mentre deglutisco a fatica e comincio a tremare.
"No, è impossibile...forse...sto sognando...devo smetterla con questi miraggi assurdi."
Penso tra me e me, incrociando lo sguardo di colui che spaventato quanto me, prova a muovere le labbra per dirmi qualcosa.
-Sei tornata.- 
Credevo di aver dimenticato quella voce...ed invece, la sento rientrare nelle mie orecchie come se fosse musica.
Improvvisamente, la vista diventa sempre più offuscata ed io stessa, comincio a sudare.
Sento il mio corpo riempirsi di un formicolio strano ed i miei occhi ormai, non riescono più a vedere bene.
La testa comincia a diventare sempre più pesante ed io sento ormai il mio corpo esser sorretto da due enormi braccia tatuate.
Cerco di riprendere i sensi, alzando di scatto il volto per incontrare quello sguardo che sapevo di non poter dimenticare.
-E'...impossibile.- Sussurro, vedendo Brian sorridermi. 
Dannazione...adesso ho anche le visioni!
Improvvisamente però, il sorriso di Brian, si spegne. Le sue labbra, sono posizionate sulle mie prima ancora che potessi riprendermi
dallo schock.
Ricambio il bacio, capendo che tutto questo è stranamente...reale. Le sue labbra sulle mie, riescono a donarmi un senso di libertà
che riesce a far battere il mio cuore che fino a poco tempo fa sembrava esser morto.
Le mani enormi di Brian premono sul mio volto e nuove lacrime, scivolano sul mio viso ma questa volta...lascio che siano proprio le sue
labbra ad asciugarle.
-Sei tornata da me...- Mi sussurra Brian con felicità mentre io porto di nuovo le mie labbra sulle sue. 
-Io...credevo...che fossi morto.- Borbotto tra le lacrime, con una voce strozzata che non mi permette di dire altro.
-Lo credevo anch'io...ma... adesso sono qui.- Continua lui, stringendomi a sè e lasciandomi il piacere di piangere ancora
una volta tra le sue braccia.
-Frances...tu...sei qui.-
-Io non me ne sono mai andata.- 

Brian riprende il possesso delle mie labbra, portandomi velocemente sul letto. Io mi lascio trasportare da lui, distendendomi sul materasso
e sentendo il bisogno esasperato di averlo mio.
Senza perdere tempo, comincio a spogliarlo vedendolo sorridere con malizia. Mi prenderà in giro per il resto della mia esistenza...ma ora come
ora...non m'importa.
Anche lui ben presto, comincia a disfarsi dei miei vestiti,lanciando contro il vento il mio vestito.
Ricomincio a tremare, vedendolo posizionarsi su di me e cominciare a mordermi le orecchie. E' tutto...reale. Io posso toccare ancora
la sua pelle...
Sorrido, riuscendo a sentire il suo cuore battere in sintonia con il mio.
Respirando a fatica,ci lasciamo travolgere da questo mare di emozioni che non farà altro che romperci ancor di più.
Alcune lacrime salate ricominciano a rigare il mio volto e Brian, rendendosene conto, comincia a baciarle, passando poi al mio collo.
Il suo tocco sul mio corpo ormai nudo mi fa rinascere. Perchè infondo...è proprio questo quello di cui io ho bisogno : RINASCERE.
I suoi occhi ludici, riescono a scuotere la parte più fragile di me rendendomi così follemente innamorata e persa.
Ben presto, Gates si posiziona tra le mie gambe, cominciando a penetrarmi con dolcezza. I suoi movimenti provocano alcuni gemiti di piacere
a cui non riesco a rinunciare.
Comincio a graffiare la sua schiena sentendomi sua in tutto e per tutto mentre provo a sorridergli ancora una volta.
Lo vedo posizionare la sua fronte contro la mia,mentre, respira a fatica rubando anche quel pò che ne resta del mio respiro.
I suoi movimenti dolci e soavi, mi fanno venir voglia di urlargli contro tutto il mio amore ma in qualche modo, sò di non poterlo fare.
Lui non mi ama...sà solo di potermi avere.
-Frances...piccola.- Mi sussurra dolcemente, mentre le sue labbra aderiscono ancora alle mie.
Ricomincio a  gemere di dolore e di piacere vedendo poi la mano di Brian cercare disperatamente la mia.
Le nostre mani cominciano ad avvolgersi come anche i nostri corpi cominciano a proteggersi dalle coperte che ci terranno al caldo.
-Mia.- Mi sussurra ancora una volta, continuando a spingere dentro di me.
Con il fiato sospeso, non posso far altro che amarlo a più non posso.
-Dillo. Dillo che sei mia.-
-Sono...tua.-
-Dillo ancora.-
-Tua.-

Non mi sono mai sentita così bene in vita mia.
Vedo Brian lasciarsi cadere accanto a me, ormai stanco.
Mi volto velocemente verso di lui, vedendolo sorridere. Quel sorriso che ricordo di aver già visto...si, è senza alcun dubbio quello
che si nota nella foto posizionata sul caminetto.
Anche io gli sorrido, sentendomi poi stranamente male. Lascio spegnere il mio sorriso, sentendomi come sempre...un'illusa.
Per evitare delusioni, mi allontano velocemente dal suo corpo di Brian, ma lui, con velocità e prontezza di movimenti mi acciuffa con una mano
costringendomi a stargli accanto.
Egli continua ad accarezzarmi la spalla con le punta delle dita mentre con dolcezza comincia a baciarmi la schiena.
Rabbrividisco al contatto con le sue labbra, stringendomi ancor di più a lui. Ha bisogno di me.
-Pensavo fossi morto...pensavo di averti perso per sempre...- Sussurro con debolezza, cercando di non scoppiare di nuovo in lacrime.
-Ed io pensavo che tu stessi per sposarti...-
Un colpo al cuore.
Non sono in grado di parlargli del mio matrimonio...non ora che l'ho ritrovato.
-I...io non ti ho lasciato...non mi sarei mai allontanata da te. Io...non ne sono capace.-
Vedo Brian sorridermi ancora una volta e la mia vita sembra finalmente avere un senso.
La soddisfazione nei suoi occhi è così...evidente.
-Non mi lascerai più adesso...vero? Non te ne andrai di nuovo...?- Mi domanda facendomi vibrare il cuore.
Lui vuole che io resti. Lui mi vuole con sè.
Ma ahimè...la mia vita è già stata programmata ed adesso mi riesce difficile spiegargli il tutto. Ma lui deve sapere...
-Brian io...devo dirti una cosa.-
Un'orribile sensazione, mi pervade il cuore, facendomi tremare.
Nessun brivido d'amore questa volta...solo brividi di terrore.
Brian mi guarda con preoccupazione ma io sò che le mie "brutte sensazioni" Non falliscono mai.
Improvvisamente però, sento alcune voci provenire da fuori così, salto giù dal letto con agilità per poter aprire la finestra.
Oh no.
Mia madre, mio padre ed alcuni uomini sono qui. 
Mi faccio prendere dal panico, sedendomi con velocità accanto a Brian che è ancora a letto.
-Fran, mi dici che ti prende?- Mi domanda lui, mentre io stessa comincio a torturarmi le mani.
-Brian...devi andare via.-
-Che cosa? Perchè?-
-Ti prego, non farmi domande...devi scappare via da qui!-
-Frances, prova a calmarti.-
-No Brian, ti prego, scappa via da qui!-
-C'è qualcuno che ti sta importunando Fran?-
-Nessuno...devi solo andare via!-
-Si può sapere cosa cazzo sta succedendo?-
-Brian...- 

Uno sparo mi fa riparare ancora tra le braccia del ragazzo mentre lui stesso prova a stringermi. 
-Ma tu...stai tremando!-
-Ti ho detto di andare via!-
-Chi cazzo è stato a sparare!?-
Urla furioso Brian, alzandosi velocemente dal letto  e rivestirsi.
-Brian...devi andartene da qui o sarà troppo tardi!- Continuo con disperazione ma Brian non sembra ascoltarmi,aprendo poi la porta della camera
ma l'immagine di mia madre e mio padre lo fa pietrificare.
Il suo volto diventa improvvisamente serio mentre io mi stringo in me stessa, desiderando solo di non esser mai stata qui.
-Oh...allora il nostro criminale è ancora vivo!- Sbotta mia madre, entrando nella camera e spostando il suo sguardo contro il mio, con arroganza.
Brian non parla, vedendo poi dei poliziotti affiancare la donna che mi sta rovinando la vita.
-Synyster Gates,  la dichiaro in arresto.- Borbotta uno degli uomini in divisa, puntando una pistola contro la fronte di Brian.
Gates sorride, sospirando poi con debolezza e voltandosi verso di me.
Il suo sguardo così rammaricato e infastidito...mi fa sentire un parassita.
-No!- Provo ad urlare, sentendo poi una mano aderire sulla mia guancia con violenza. Mia madre,  mi ha appena dato un ceffone.
-Che cosa cazzo credi di fare !?- Urla Brian questa volta con rabbia, tentando di avvicinarsi a mia madre per poterla affrontare
ma i poliziotti non glielo permettono tenendogli le braccia e le spalle.
-Tu...pensi davvero di poter fare qualcosa contro di me? Lei è mia figlia, sò io come educarla.- Continua mia madre, sorridendo
con soddisfazione.
-Papà...- Provo a sussurrare, piangendo a dirotto e posizionando la ia stessa mano sulla guancia arrossata.
-Mi dispiace tesoro...lei...mi ha costretto a parlare.- Si giustifica mio padre, mostrandomi tutto il suo dolore.
-Dategli una bella lezione.- Ordina poi mia madre ai poliziotti che eseguono subito l'ordine,dando un calcio nello stomaco a Brian e facendolo 
piegare in due dal dolore.
Io provo ad urlare per la disperazione ma i poliziotti sembrano non sentire continuando a dargliene di santa ragione fin quando poi non lo vedo spalmarsi
contro il pavimento con del sangue sulle labbra.
Quelle labbra che stavano baciando le mie fino a poco tempo fa.
-Lasciatelo stare vi prego!- Urlo ancora, vedendo poi Brian gemere a terra di dolore.
Perchè non reagisce? Perchè si sta lasciando picchiare in questo modo?
-Adesso non ci sarà più alcun problema direi...non è vero Gates?- Ed ecco mia madre ricominciare a tastare il terreno.
Brian non riesce a rispondere, guardando con odio quella vipera di mia madre.
La vipera si inginocchia ben presto dinanzi a lui, prendendogli il mento con le dita ed osservando il suo volto ormai sanguinante,con attenzione.
-E' davvero un peccato che tu non possa assistere al matrimonio della mia primogenita...dopotutto...il suo bel maritino
la starà già aspettando sull'altare. Credevi davvero di poter avere l'amore di mia figlia? Tu? Un lurido pezzente senza alcun futuro.-

Gli occhi di Brian, si spostano velocemente contro i miei, mostrandomi tutto l'odio che sta accumulando. Mi sta odiando...
-No...- Sussurro con tristezza, continuano a piangere.
D'un tratto però, vedo la porta della camera aprirsi nuovamente per mostrarmi i volti stupiti dei Sevenfold che vengono subito
presi a botte dai poliziotti che poco fa mi stavano tenendo ferma.
Vengono arrestati anche loro e le urla di James non possono fare altro che distruggermi.
-Che cazzo volete da noi!- Urla poi Matt, non riuscendo a muovere le mani incatenate dalle manette.
Anche Brian, viene ben presto alzato dal pavimento ed ammanettato.
Con fragilità, provo ad avvicinarmi a Brian, tenuto fermo ancora dai poliziotti.
-Brian...-
-Era tutto un piano vero?-
-No, ti prego, non è come pensi!-
-Risparmiamelo Williams.- 

Sbarro gli occhi, sentendo altre lacrime rigarmi il volto.
-Volevi incastrarmi e ci sei riuscita...ti faccio i miei complimenti.-
-Brian...no...-

Lo vedo allontanarsi con i poliziotti mentre gli altri mi guardano con odio e delusione.
-Lasciatemi subito pezzi di merda!- Urla Jimmy questa volta, cercando di disfarsi delle manette ma con scarsi risultati.
-Tu sta' zitto o ne prenderai ancora!- Minaccia un poliziotto mentre James si volta con rabbia verso di me.
-Per colpa tua adesso, Nishelle si ritroverà di nuovo sola!- Mi urla contro Zacky, con gli occhi iniettati di sangue.
-E nel caso non lo sapessi...Violet è in ospedale e sta per morire! E' in coma!-  Continua Jimmy, provocandomi un colpo al petto che non riesco
a digerire.
Che cosa!?
-No...no...non può essere.- Borbotto tenendomi la testa tra le mani con disperazione.
-Ti credevamo un'amica! Ed invece aveva ragione Syn...ci hai traditi!- Mi urla contro Johnny questa volta mentre si lascia trasportare
via dai poliziotti, con gli altri.
Piangente, provo a raggiungere il cancello dell'abitazione seguita poi da mia madre e mio padre.
Vedo Brian entrare nell'auto della polizia, continuando a fissarmi.
-E fu così che la bestia...dopo essersi fatto milioni di prostitute...si innamora disgraziatamente della principessa.- Sorride con falsità Brian, voltandosi poi in avanti non avendo più il coraggio di rivolgermi un solo sguardo.
Le sue parole...mi fanno morire ancor di più, sotterradomi.
-No...Brian...- Urlo ancora, sentendo le mie gambe diventare sempre più deboli.
Lui non si volta più...ed io mi sento ferita ancora una volta.
-Brian!- 
Niente da fare...fa finta di non sentirmi, fissando il vuoto dinanzi a lui.
-Brian...io ti amo! Non sono stata io! Brian...-
I suoi occhi, non si spostano contro i miei. Continua ad ignorarmi, serrando la mascella con rabbia.
Ma ecco che ben presto, l'auto della polizia sembra sfrecciar via, lasciandomi qui...da sola contro me stessa.
Urlo il nome di Brian ormai in lontananza, correndo dietro all'auto sentendo mio padre chiamarmi in lontananza.
Non riuscendo a raggiungere l'auto e sussurrando ancora una volta il nome di Brian, mi lascio cadere con le ginocchia a terra,sbucciandole un pò.
Mio padre prova a rialzarmi ma io mi rifiuto, continuando ad urlare a più non posso.
Urlo per l'ultima volta, cadendo nella mia stessa disperazione e nel mio stesso dolore che questa volta...non riuscirà più a dissolversi.









































NOTE DELL'AUTRICE.

Et voilà! 
Buonasera a tutti lettori ed eccovi un nuovissimo capitolo appena sfornato!
Ci ho messo un bel pò per scriverlo ma devo dire che...è stato piuttosto particolare.
Un capitolo pieno di gioie ma anche pieno di dolori...mi dispiace se avevate sperato subito in qualcosa
di positivo ma fidatevi di me. Sono sicura che molti di voi staranno già facendo i salti di gioia dato che non ho fatto
morire Brian. In realtà, io già sapevo che non sarebbe morto...voglio dire, voglio sorprendervi e voglio riuscirci per davvero!
Siamo sempre più vicini alla fine lettori...e voi? Cosa ne pensate di questo nuovo capitolo? Vi è piaciuto?
Scusate per la descrizione dell'atto amoroso ma...non sono bravissima a descrivere certe scene ma sto provando a migliorare.
Scusatemi anche per gli errori ortografici e di battitura ma non ho avuto tempo di rivisitare il capitolo e vi annuncio che 
sto cercando di restare al passo con i tempi nonostante stia diventando difficile. 
Mancano pochissimi capitoli alla fine ma spero che questa ff vi aiuti a capire il vero senso della vita. Molti di voi, hanno capito
il messaggio che ho voluto donarvi...e si...ognuno di voi ha colto il messaggio rendendolo "suo". Non immaginate
neanche quanto mi faccia piacere tutto questo. Mi rendo conto di non essere una grande scrittrice...ma...credetemi, lo faccio con il cuore.
Bene...bando alle ciancie, lasciatemi le vostre considerazioni e recensioni ...e... al prossimo capitolo!





-SynysterIsTheWay.











































 

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Capitolo 20
*** 20. E' solo un matrimonio. ***


20° E' solo un matrimonio.





 
L'amore è una cosa che muore. E quando muore va in putrefazione e può divenire terreno adatto per un nuovo amore. Il morto amore allora vive la sua vita segreta in quello nuovo e così in realtà l'amore non muore.
(Pär Lagerkvist)






Tornata a casa, le domestiche mi aiutano a prepararmi per il grande evento.
Dopo la doccia, ore ed ore di trattamenti per il viso ed il corpo...posso indossare l'abito nuziale tanto odiato.
La voglia di distruggere il mio volto è tanta ma è incredibile ciò che riesce a fare un pò di trucco sui punti giusti del viso
senza far notare alcun rossore e quegli occhi maledettamente gonfi.
Linda mi porge il bouquet mentre io, continuo a fissarmi nella speranza che qualcuno si senta male all'ultimo minuto e che le nozze
possano esser rimandate.
E' stato orribile per me vedere Brian e gli altri esser arrestati proprio dinanzi ai miei occhi...e la cosa peggiore è che ho appena
scoperto che il tanto temuto Synyster Gates, possa provare dei sentimenti nei miei confronti.
Sapere che tutti pensano che li abbia ingannati e che avessi previsto tutto per incastrarli è assurdo...non avrei mai fatto una cosa
del genere ed io stessa credo di non poter affrontare più la vita.
Gli occhi spenti di Brian ed il modo in cui gli hanno fatto del male dinanzi ai miei occhi non ha fatto altro che rendermi più debole e
più impacciata. D'ora in poi...credo che continuerò a vivere con quest'immagine impressa nella mente.
E Violet...cosa le sarà successo? Io...devo fare qualcosa per risolvere tutte queste situazioni ma ancora non capisco cosa.
E Nish? Chissà cosa starà facendo adesso e chissà come starà nel vedere il suo più grande amore tra delle stupide sbarre in ferro.
Dov'è che ho sbagliato!?
Prendendomela con me stessa, cerco di alzare gli occhi contro il cielo nella speranza di non versare una lacrima in più.
Adesso basta. E' giunta l'ora di prendermi le mie responsabilità anche se...fa dannatamente male.
Aveva ragione la nonna quando mi diceva che mia madre non avrebbe mai pensato al mio bene ma solo a sè stessa...Dio e quanto mi sono pentita
di non averle dato ascolto.
-Signorina Frances...lei è la sposa più bella che abbia mai visto in vita mia.- Mi sussurra Linda, aggiustandomi l'abito che ho indosso.
Sospiro, vedendo la donna sorridermi con comprensione. Dopotuto...è come se fosse lei la mia vera madre.
Mi ha accudito sin da bambina...anche quando mia madre era troppo occupata a civettare e a sbrigare affari a dir poco inutili.
-Signorina, c'è qualcosa che non và?-
-In realtà Linda, speravo che tu potessi aiutarmi a capire.-
-A capire, cosa?-
-Perchè mia madre non...riesce a capire quanto io possa amare quell'essere quanto spregevole tanto spietato?-
-Per lei quel ragazzo è molto speciale, non è vero?-
-A malincuore, devo dimenticarlo...-
-E rischiereste di uccidere un sentimento mon cherì?-
-Non posso fare altro Linda...sono bloccata.-
-Nelle sue paure signorina...lei non deve arrendersi per nulla al mondo! Deve combattere per ciò che ama.-
-Ma non mi è permesso...io...non posso più ormai. Ci ho provato ma non è servito a nulla!-
-Allora non ci ha provato abbastanza.-
Sospiro, non riuscendo più a ribattere mentre vedo Linda provare a darmi conforto. Quel conforto che darebbe una madre alla propria
figlia.
-Signorina...per me, vedere la bella donna che siete diventata è una sensazione bellissima ma non posso permetterle di lasciarsi
manipolare da quella stregaccia di sua madre.-
-Stregaccia...si, dici bene.-
-Sua madre è una gran manipolatrice...-
-Linda...sai qualcosa che non sò, vero?-
Linda si guarda intorno, invitandomi a sedere sul letto, proprio accanto a lei.
Con decisione, mi siedo accanto a lei vedendola ancora guardarsi intorno come spaventata.
-Le devo dire una cosa.-
-Avanti Linda...parla...sono qui per ascoltarti.-
-Sua...madre...-
-Si?-
-Ha una relazione con il signor Lowell. Ho qui delle foto che ho scattato per testimoniare la cosa.-
Prendo le foto che tira fuori Linda dalla tasca della gonna attillata per poi osservarle con curiosità. 
Quindi...mia madre ed il padre di Etan...hanno una relazione segreta!
-Non posso crederci...-
-E non è tutto signorina...qui stavano parlando ed ho sentito dire dal signor Lowell che con questa unione familiare riuscirebbero
a trarre un ottimo profitto entrambi continuando ad amarsi all'insaputa di tutti.-

-Linda...tu sei un fottuto genio!-
-Signorina...la prego, non utilizzi queste parole qui!-
-Oh avanti Linda! Sapessi la vita quanto è bella se presa con allegria e spensieratezza!-
-Io non...la capisco.-

-Non puoi infatti. Quando incontrerai una persona...quella giusta...ella ti farà amare la vita. Ed è in quel momento che potrai dire
di averla vissuta fino in fondo...quando per la prima volta, proverai esperienze e sensazioni nuove che ti faranno sentire come nuova!-

-Tutta questa felicità...da dove la sta tirando fuori, signorina?-
-Era dentro di me...ma cinque ragazzi mi hanno aiutata a dipingere un sorriso sulle mie stesse labbra.-
































Scendo dalla limousine grigia, vedendo poi mio padre offrirmi la sua mano.
Con il velo dinanzi agli occhi, mi guardo intorno notando tutte le persone che fuori dalla Chiesa cominciano
ad applaudirmi.
Il mio sguardo crolla contro l'asfalto mentre fisso il vuoto e pongo delle domande a me stessa a cui non saprò
più rispondere.
Brian...il mio pensiero è rivolto ancora una volta verso di lui. Probabilmente, sarà una di quelle persone che mi mancherà sempre.
Quindi, anche i mostri riescono ad innamorarsi?
-Mi dispiace tesoro.- Mi sussurra mio padre con un tono di voce basso, facendomi sorridere per metà.
Papà...anche a me dispiace...e non immagini quanto.
Con il cuore in gola, mi sento trasportare dal mio papà che mi intima ad avvolgere il braccio attorno al suo.
Insieme, varchiamo quell'enorme porta in legno ed entriamo nella Chiesa camminando a passo lento e deciso.
Le persone sono pronte ad alzarsi in piedi per applaudirmi ed il suono della canzone nuziale mi fa rabbrividire.
Mai...avrei pensato ad una fine più tragica di questa.
Il mio papà prova a darmi coraggio accarezzandomi una mano ma io cerco di prendere il controllo di me stessa e non cadere nel profondo
pozzo del panico.
Sorrido con falsità a tutti i presenti, avvicinandomi poi ad Etan che è sull'altare in compagnia del prete.
Mio padre mi affida ad Etan ed il mio ultimo sguardo ricade proprio su mia madre che continua a sorridere con avidità.
Cos'ho fatto di male per meritarmi tutto questo? Ho amato forse nel modo sbagliato eh Dio? Se hai una risposta, ti prego di sussurrarmela
prima che sia troppo tardi.
Ed ecco che il sorriso di Etan...riesce a bloccarmi.
Un sorriso pieno e degli occhioni lucidi da far star male.
Si è proprio tirato a lucido per l'occasione da quel che vedo...e la madre...sta piangendo come una fontana.
Dev'esser emozionata...peccato che piangerà di più quando verrà a sapere del tradimento del proprio marito.
Finita la canzoncina nuziale, Etan mi prende la mano ed il prete comincia a dar il via alla cerimonia,  dandomi il tempo di sognare Brian accanto a me.
Brian che mi tiene la mano.
Brian che mi guarda con gli occhi dell'amore.
Brian che mi condanna ad una nuova vita in sua compagnia.
Brian che mi osserva.
Brian che mi mangia con gli occhi.
Brian che mi sorride.
Brian che sussurra "Si, lo voglio".

Gli occhi cominciano a pizzicarmi mentre continuo a rinchiudermi in me stessa e a fantasticare come un'adolescente innamorata.
Ahimè...ho paura di poterle solo sognare cose del genere.
-Allora signorina?- Mi domanda il prete, attendendo una mia risposta.
Cerco velocemente di riprendermi, sbattendo le ciglia con velocità e ricominciando a tremare.
-Ah...si, mi scusi.- Balbetto, desiderando solo di sprofondare ovunque sia possubile.
-Allora, ripeto.-
-Si.-
-Vuole lei Frances Dolores Williams prendere il qui presente Etan Paul Lowell come suo leggittimo sposo finchè morte non vi separi?-
-Io...non credo di aver sentito la risposta di Etan...- Ammetto con un pò d'imbrazzo.
Ovvio no? Ero immersa nel mio mondo...e nel mio mondo, le cose sembrano andare per il verso giusto.
-Ho appena detto "Si, lo voglio".- Ribatte Etan, cominciando ad innervosirsi.
Mi volto velocemente verso mio padre, vedendolo sorridermi con un pò di tristezza. 
Anche lui ormai...ha deciso di arrendersi. 
Sposto velocemente il mio sguardo contro quello ansioso dei presenti.
"Coraggio Fran, è solo un matrimonio". 
Dico a me stessa, cercando di trovare la soluzione nella mia stessa mente. Se solo avessi dato un microfono il mio cuore in questo
preciso istante...sono sicura che avrebbe urlato al mondo il nome di Brian.
Ma queste sono cose che dovrò nascondere a me stessa. 
Sospiro per un attimo, riportando poi i miei occhi contro quelli di Etan che non fa altro che agitarsi.
-Io...-



































NOTE DELL'AUTRICE.

Okaaaaay.
Sò che adesso molti di voi mi staranno odiando ma vi chiedo di perdonarmi t.t
Non lo faccio per farvi soffrire, credetemi, ma altrimenti la storia non avrebbe senso!
Tuttavia, la storia sta ormai per concludersi...il prossimo capitolo non sarà l'ultimo ma sarà comunque fondamentale.
Come questo d'altronde...no?
Bene...ovviamente il poema lo scriverò alla fine della ff con i dovuti ringraziamenti e per ora posso solo dirvi che alla conclusione
di questa ff mi dedicherò a "Nymphetamine" E "She's got you somehow".
Eeheheheh già. Come vedete, ho scritto una nuova ff...la trovate ovviamente nel mio profilo e sarà a rating rosso dato che è una storia
un pò particolare.
Sapete bene che quando ho un pò d'ispirazione non riesco più a fermarmi XD.
Se la nuova ff vi piace, vi prego di farmelo sapere altrimenti credo che non ne varrà la pena continuare.
Fatemi sapere quindi e...aspetto le vostre recensioni!
Grazie a tutti coloro che continuano sempre a sostenermi...grazie di tutto.









-SynysterIsTheWay.

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Capitolo 21
*** 21.Sono così facile da dimenticare? ***


21° Sono così facile da dimenticare?





 
Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un'ora per piacergli, e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo.
(Anonimo)







-Io...-
Tutti i presenti continuano a fissarmi con il cuore in gola mentre io stessa continuo a guardarmi intorno.
Mia madre mi osserva come se volesse tirarmi i capelli da un momento all'altro e mio padre sta pregando con gli occhi chiusi e le mani conserte nella
speranza che tutto possa andare per il verso giusto.
Per non parlare poi dello sguardo speranzoso di Etan che mi fa cadere in un pozzo senza fondo.
Ma questa non è la loro vita. Questa è la mia...ed è solo mia la scelta di come andranno a finire le cose.
Con voce tremolante, sposto il mio sguardo contro quello di Etan ormai distrutto e cupo.
-Io...- Provo di nuovo a dire ma le parole mi muoiono ancora una volta in gola.
Il prete mi guarda con rimprovero e gli altri presenti continuano a sparlare tra di loro. Mi trovo in difficoltà, vedendo Etan
cambiare totalmente espressione.
Ma adesso basta. E' giunto il momento di far ciò che reputo giusto per me stessa ed anche per mio padre che nonostante tutto, ha provato
ad aiutarmi.
-Io...non lo voglio.- Sussurro quasi, vedendo poi gli invitati sbarrare gli occhi.
Mia madre si alza improvvisamente dalla panca su cui era seduta ed il suo volto è totalmente indecifrabile. Un misto tra la rabbia
e la delusione.
In realtà, quella delusa qui dovrei essere io.
-Ma che cosa stai facendo! Qui, in una Chiesa! Dinanzi a tutti questi invitati!- Mi urla contro il signor Lowell, il padre di Etan, alzandosi anche lui dalla panca
con aria di sfida e con gli occhi iniettati di sangue.
-In realtà Signor Lowell, per il suo bene, dovrebbe imparare a chiudere quella bocca che si ritrova.-
Tutti ricominciano a sussultare ma io non mi faccio scrupoli tentando di intraprendere la strada giusta. 
-Tu, piccola impertinente!- Mi urla contro la signora Lowell questa volta,mentre Etan non riesce neanche a formulare una frase di senso compiuto.
-No signora Lowell...è giusto che lei sappia che cosa vi ha nascosto suo marito in tutti questi anni...-
La signora Lowell sposta lo sguardo contro il suo coniuge mentre io osservo mia madre cominciare a darsela a gambe.
Ordino velocemente alle guardie di fermarla e lei, ormai in trappola, ritorna dinanzi ai miei occhi.
-E' giusto che tutti i presenti sappiano che lo scandalo oggi...non l'ho creato io...bensì mia madre e quest'uomo.- Indico con prepotenza
mia madre ed il signor Lowell per poi vedere mio padre cominciare a tremare.
-Linda...portami le foto.- Ordino poi a Linda vedendola correre verso di me e porgermi le foto con un pò di indecisione.
La rassicuro con lo sguardo per poi mostrare le foto alla signora Lowell e a mio padre.
-Era un piano perfetto, vero mammina? Far sposare tua figlia con un nobile che non è per nulla un nobile qualsiasi ma bensì il figlio
del tuo amante segreto.-
Lo sguardo del mio papà...dice tutto.
-Era l'unico modo che aveva per poter frequentare il signor Lowell... riuscendo a convincere mio padre con i suoi subdoli giochetti.-
-E' assurdo!- Urla il signor Lowell anch'egli in trappola.
-Lei dice? No perchè...sarebbe stata una grande idea coinvolgere le due famiglie con il mio matrimonio per poter guadagnare delle somme di denaro
molto più convenienti ed avere il massimo controllo su tutto.-

-Tu...lurida sguattera, sei licenziata!- Urla mia madre, riferendosi a Linda ma mio padre, si avvicina alla domestica,proteggendola.
-No, Linda resta. Qui, l'unica che deve fare le valigie sei proprio tu.- 
-No...tesoro, non credere a tutto questo io...-
-Lascia perdere. Mi è bastato vedere le foto per capire tutto. Fuori da qui prima che non chiami la polizia. Hai pochi minuti di tempo
per poter lasciare la città...ed ovviamente, sarai accompagnata dalle guardie che ti sorveglieranno e mi assicureranno che non cercherai più di fare
la furba.-

-Fran! Io sono tua madre!-
-No...tu non sei mai stata mia madre.- Ribatto sentendomi così fiera di mio padre che ha finalmente preso la decisione giusta.
La signora Lowell ed Etan aprono una grande discussione con il signor Lowell e da quel che ho capito...l'uomo è costretto a qualche annetto
di carcere per aver creato degli imbrogli da un punto di vista amministrativo.
Tutti gli invitati salutano me e mio padre per poi andar via senza dire neanche una parola. Se mia madre non voleva far scandalo...beh, adesso c'è proprio riuscita.
-Tesoro mio...- Mio padre mi stringe a sè, rendendosi conto di quanto le mie parole siano state decisive.
-Papà...non è colpa tua.- 
-Avrei dovuto capirlo...-
-Eri accecato dall'amore papà...chi più di me, può capirti?-
-Hai ragione...-
-Ma adesso...che cosa farai papà?-
-Cosa faremo vorresti dire.-
-Non capisco...-
-Capirai presto. Adesso vieni...dobbiamo andare in un posto.-
-Ma...-
-Niente ma. Andiamo prima che sia troppo tardi.-
Annuisco, seguendo mio padre nella sua stessa auto.
Egli sussurra un qualcosa che non riesco a capire all'autista e poi mi rivolge un sorriso. 
Malgrado il suo sorriso sia così tremendamente pieno...glielo si legge negli occhi che preferirebbe solo sprofondare.
































Arrivati dinanzi ad un enorme edificio, mio padre dice all'autista di parcheggiare.
Dopo aver parcheggiato nel retro dell'edificio, provo ad aprire lo sportello dell'auto ma mio padre non me lo permette.
-No...aspetta.- Mi sussurra tenendomi un braccio.
-Dove siamo papà?- Gli domando non riuscendo a capire cosa abbia in mente.
Mio padre sospira, per poi prendere un sigaro ed accenderlo dinanzi ai miei occhi ormai in fiamme.
-Sò già che me ne pentirò ma...io voglio che tu sia felice tesoro.-
-Papà...spiegati.-
-Mi parli ancora di quel ragazzo?-
-Oh...ti riferisci a Brian?-
-Si.-
-Cosa vuoi sapere?-
-Perchè ce l'hai tanto a cuore. E' un assassino ed uno sporco criminale che ti farà solo del male.-
-Tu non capisci papà...in realtà, lui non mi ha mai fatta del male. Potrà sembrare strano ma ho imparato a capire cosa si nasconde 
davvero dietro a quel suo volto da "ragazzo di strada". Sarà la sua vita tormentata forse...il fatto che sembrava essere così incapace
di amare. Devi sapere che lui...ha avuto una vita difficile sin da piccolo e sua madre è morta assassinata
da un uomo terribilmente geloso di lei. Lui era piccolo quando è successo e vedere sua madre morire dinanzi ai suoi stessi occhi
deve aver risvegliato una sete di vendetta in lui che non gli invidio. Lui...mi ha anche detto che è nato da uno stupro e che quell'uomo
spregevole lo aveva rinchiuso in un orfanotrofio. Fu lì che...-

-Va bene. Basta così.-
I miei occhi lucidi, raccontano ogni cosa. Tutto quello che ho provato sin dall'inizio e che ho portato con me fino ad oggi.
-Lui non è il cattivo papà...è stato solo succube di un'infanzia terribile che lo ha portato ad odiare il mondo ed ogni tipo di affetto.
Come lui...anche tutti gli altri.-

-E tu...sei sicura di essertene innamorata?-
-Papà...io sò solo che se mi avesse abbandonata...sarei caduta. Mi sarei frantumata capisci?-
-Bene...-
-Sai...ho imparato una cosa proprio grazie a lui.-
-Che cosa?-
-Che anche i mostri, si innamorano.-
Mio padre sospira ancora una volta, vedendomi ormai in lacrime.
-Allora credo che siamo nel posto giusto.- Sussurra infine l'uomo accanto a me, aprendo poi lo sportello dell'auto, intimandomi di seguirlo.
Con curiosità,mi faccio coraggio e scendo dall'auto seguendo mio padre che mi ha appena portato dinanzi al carcere di Huntington Beach.




























Io e mio padre entriamo nel carcere per poi esser visti da un poliziotto che si avvicina a noi con un mazzo
di chiavi in ferro tra le mani.
-Mi scusi, mi sa dire dove posso trovare la cella di...Synyster Gates?- Domando con educazione all'uomo che a momenti
potrebbe scoppiare a ridermi in faccia.
Okay...forse avrei dovuto cambiarmi dato che sono ancora in abito da sposa.
-Non si accettano visite a quest'ora signorina, riprovi domani.- 
-La prego, è un'urgenza...mi faccia parlare con lui anche solo per un misero minuto.-
-Non ha sentito forse!? Le ho detto che non può! Adesso torni a casa e lasci in pace questi poveri disgraziati.-
-Crede che possa arrendermi? Beh, sono spiacente ma riuscirò ad ottenere ciò che voglio...anche a costo di dormire qui per
tutta la notte!-

-Bene, ma le consiglio di prendersi un cuscino abbastanza comodo...qui non ne abbiamo.-
Mio padre prova a tranquillizzarmi ma non posso lasciare che l'uomo se ne vada in questo modo.
-Aspetti!- Urlo all'uomo, vedendolo poi fermarsi senza fare un passo in più... in avanti.
-Che cosa vuole ancora?-
-Lei...è mai stato innamorato?-
-Ma che razza di domande sono queste?-
-E' sposato e ha dei figli...non è vero?-
-Si.-
-Bene...allora, che cosa farebbe se venisse allontanato da un giorno all'altro da sua moglie? La lascerebbe andare? Si arrenderebbe?-
-Direi di no.-
-Allora mi porti da Gates...non immagina neanche quanto io stia soffrendo in questo momento senza la persona che amo.-

Il poliziotto mi osserva, sospirando con sonorità.
-Le porgo ancora la stessa domanda...ma questa volta, la prego di rispondermi.Lei è mai stato innamorato?-
-Si.-

-Ora capisce come mi sento?-
-Dannazione. Avanti, seguitemi.- Si arrende finalmente il poliziotto, facendo strada sia a me che a mio padre.
Sento alcune lacrime rigarmi il viso ma cerco di esser forte. In cuor mio...sò che non avrò mai il coraggio di dire a Brian quanto
ho pianto in quest'ultimo periodo.
Avanzando attraverso il lungo corridoio, osservo tutti gli uomini nelle celle che riescono ad intimorirmi. 
No...i Sevenfold non possono esser considerati come dei sudici stupratori o quant'altro!
-Hey Gates, hai visite. Guarda un pò che bella fanciulla è venuta a farti visita...- Annuncia l'uomo, sbattendo più volte il suo bastone contro le sbarre in ferro
della cella dei Sevenfold.
Avvicinandomi alla cella, riesco a scorgere la figura di Brian e degli altri. All'improvviso però, tutti loro si voltano verso di me e quel briciolo
di speranza nel mio cuore sta cominciando a prender vita.
Brian si volta, mostrando il volto stanco ed affaticato ma pur sempre pieno d'odio. Nessun sorriso sul suo volto...brutto segno.
-Non ho voglia di ricevere visite.- Borbotta Brian, dandomi le spalle, fumando la sua sigaretta.
Ed ecco che comincio a farmi a pezzi dentro dopo aver sentito quelle parole così laceranti e taglienti.
Cadere da un burrone...avrebbe fatto meno male.
-Brian io...-
-Hai sentito Lucke? Portala via.- Continua Brian, rivolgendosi ancora al poliziotto.
-Jimmy...- Porto il mio sguardo contro quello di Jimmy ma lui abbassa il volto facendomi sentire una nullità.
-Matt...- Questa volta, decido di rivolgermi a Matt ma lui sposta il suo sguardo al di fuori della finestra...
-J...Johnny?- Provo ancora, ma Johnny, sdraiato sul letto...si volta dalla parte opposta.
-Vee...?- E per finire...provo con Zacky che mi guarda con rabbia. 
Nessuno di loro vuole più avere a che fare con me...mi stanno...annullando.
-Signorina, io credo sia meglio andare...ci riproverà domani.- Mi suggerisce il poliziotto ma io non mi arrendo.
-No!- Urlo attaccando le mie mani contro le sbarre della prigione.
-Frances...- Mi sussurra mio padre ma io non gli dò ascolto annegando nel mio dolore.
-Brian! Brian cazzo, voltati!- Urlo ormai in preda allo sconforto, vedendo poi mio padre sbarrare gli occhi.
-Smettila di scappare da me! Ormai lo sappiamo tutti! Tutti sappiamo che in fondo...anche i mostri possono avere un cuore.- Urlo nella speranza
di poter ricevere qualche attenzione dal ragazzo ma nulla...lui mi dà le spalle continuando a fumare con indifferenza.
In realtà...mi sento un pò in imbarazzo a parlare in questo modo dinanzi a tutti questi prigionieri che neanche conosco.
Ma per l'amore di chi amo...farei di tutto. Devo solo tener duro...no?
-Ma tu non sei un mostro...tu sei tutto quello di cui ho sempre avuto bisogno Brian. Non lasciarmi da sola, ti prego.-
Sussurro l'ultima parola, deglutendo nella speranza di non scoppiare in lacrime dinanzi a lui. Mi prenderebbe per patetica...e non avrebbe
neanche tutti i torti.
-Va via Frances.-
-Brian tu...devi ascoltare quello che ho da dirti perchè è molto importante...-
-Ma io non voglio ascoltarti.-
-Ed invece lo farai.-
-Cosa cazzo devi dirmi? Che ti sei sposata e che vivrai un vita da regina con il tuo nuovo principino!? O vogliamo parlare del tuo piano...-
-Non ho mai escogitato alcun piano contro di voi! Io pensavo che tu fossi morto e ho chiesto a mio padre di portarmi da voi per l'ultima
volta...avrei voluto dire tante cose a Jimmy e agli altri e conoscere i dettagli sulla tua morte. Avrei voluto stare accanto a Nish e a Violet...
avrei voluto fare tutto questo almeno per un'ultima volta. Ma quando mi sono ritrovata dinanzi alla tua villa...non ho resistito alla tentazione e sono entrata
nella speranza di poter ricordare tutti i momenti passati con te!-

Per favore lacrime...non traditemi proprio adesso...
-Poi...quando ti ho visto dinanzi alla porta della camera mi sono sentita mancare qualcosa...pensavo che tu fossi morto ed io...non sarei più potuta
vivere senza di te! Quando ti ho visto ho pregato tutti gli angeli esistenti nei Cieli...pregavo di non dover rinchiudermi ancora nel mio dolore
ed in me stessa perchè è tutto quello che ho fatto da quando ho saputo della tua morte.Ed invece...tu eri lì...non eri morto come credevo e...abbiamo fatto l'amore.-

Brian si volta di scatto, facendomi vibrare il cuore. Finalmente ho il piacere di rivivere i suoi occhi per ciò che sono realmente.
-Perchè noi abbiamo fatto l'amore Brian...dillo che...non è stato tutto un gioco ma sempre e solo amore!- 
Lacrime. Lacrime salate ormai cadute...
L'indifferenza di questo ragazzo non fa altro che uccidermi.
-Sò che adesso sei ferito...ma credimi che stai ancora vivendo dentro di me. Quando mia madre mi ha costretta a sposare
Etan...il mio pensiero era rivolto a te. Speravo che saresti venuto a prendermi, che mi avresti costretta di nuovo a restarti accanto ma sappi
che questa volta, mi sarei arresa sin dal principio. Adesso voglio stare con te...voglio morire tra le tue braccia se necessario ma ti prego,
non lasciarmi così.-

-Io non posso lasciarti. Noi due non siamo mai stati insieme.-
-Non è vero! Perchè continui a camuffarti!? Entrambi sappiamo che quello che abbiamo vissuto è stato...amore.-
Brian mi ride in faccia, mentre gli altri cominciano ad abbassare la testa, sembrando dispiaciuti.
-Amore? Tu credevi davvero che quello fosse amore? Ma andiamo dolcezza, sei caduta davvero così in basso?-
Sbarro gli occhi, respirando quasi a fatica. Questo...non è l'uomo che ho conosciuto io. 
Brian lancia via la sigaretta, calpestandola con durezza, avvicinandosi alle sbarre della cella,per potermi guardare negli occhi.
-Non arrabbiarti con me quando ti sentirai vuota tesoro...è solo ciò che meriti.-
Faccio fatica a restare in piedi, sentendomi così devastata e poco combattiva.
Perchè non capisce? Perchè è così difficile per lui amarmi?
Eppure, i battiti del mio cuore, gli appartengono ancora. Per quanto possa farmi del male...non posso far altro che amarlo ancor di più.
-Brian...io sò che tu non sei un mostro...sò che non sei la persona che vuoi far credere di essere.-
-Io sono questo. Uccido, rubo, faccio del male alle persone, scopo,mi ubriaco, gioco, fumo e mi diverto. Quello che tu chiami amore, per me è solo una perdita di tempo.
Adesso puoi anche andartene...io non ho più niente da dirti.-

-No!- Urlo ancora, vedendo poi mio padre trattenermi mentre provo ad aggrapparmi di nuovo alle sbarre della cella.
Vedo Brian voltarsi per un'ultima volta mentre mi sento trascinare via da alcuni agenti di polizia.
Continuo ad urlare il suo nome, ma lui non mi degna neanche di uno sguardo ormai, facendomi sentire come un'estranea.
-Brian!- Un mio ultimo grido al cielo mentre gli agenti mi portano fuori dall'edificio.
-Mi dispiace signorina...- 
E' questo tutto quello che l'agente di polizia riesce a dirmi? 
Mio padre ringrazia l'agente mentre io stessa entro in macchina, rinchiudendomi in me stessa. Esattamente ciò che non avevo intenzione
di fare.
E' finita. E' tutto finito ormai...
Sussulto, vedendo mio padre aprire lo sportello dell'auto ed entrarvi dentro, osservando il mio volto colmo di delusione.
-Forse...non è stata una buon'idea portarti qui...-
-Ma io sono forte papà...io...posso farcela a superare tutto questo.- Dico auto-convincendo me stessa.
-Sei forte eh?-
-Si. Più di quanto tu creda.-
Peccato che queste stupide lacrime che stanno appena fuoriuscendo dai miei occhi, raccontino il contrario.
Il volto di mio padre invece è quasi indecrifrabile per me...non riesco a capire cosa stia pensando in questo preciso istante.
-Scusami papà.-
-Perchè ti stai scusando con me adesso...tesoro?-
-Perchè sono un tale fallimento ed un'incapace. Ho sbagliato tutto...tutto.-
-Io non potevo desiderare figlia migliore Frances.-
Mi sussurra l'uomo, stringendomi a sè e facendomi sentire al sicuro.
Ma adesso devo farmi forza...e devo farlo per lui.
-Logan, riportaci a casa.- Ordina mio padre all'autista mentre continua a consolarmi.
-No...papà...io...devo andare all'ospedale!-
-Cos'hai, non ti senti bene?-
-Sto bene...devo solo far visita ad alcune amiche.-
Mio padre annuisce alle mie parole, ordinando all'autista di raggiungere l'ospedale.



























Arrivati a destinazione, scendo velocemente dall'auto, voltandomi poi verso mio padre.
-Non vieni papà?-
-No tesoro...ho alcuni affari da sbrigare...tra un pò, verrà a parenderti Max.-
-D'accordo papà...-
-Hey...?-
-Si?-
-Sii forte.-
Sorrido al mio papà, annuendo e correndo verso l'entrata dell'edificio in bianco.
Entrata nell'ospedale, mi avvicino ad una dottoressa che ha appena finito di parlare al telefono.
-Mi scusi...-
-Si, mi dica?-
-Vorrei vedere la signorina Violet ehm...-
-Cognome?-
Ora che ci penso...io non conosco neanche il suo cognome...
-Ehm...io...-
-Le facilito la situazione...è una diciottenne dai capelli viola e gli occhi verdi? E' l'unica paziente che si chiama "Violet"-
-Si! Esatto!-
-Lei è un parente?-
-No...io...sono solo una sua amica.-
-E' già tanto, mi creda.Povera ragazza, nessuno è mai venuto a trovarla apparte cinque ragazzi ed una ragazza dai capelli biondi.-
-Allora...posso vederla?-
-E' fortunata...le visite sono aperte già da quest'ora.-
-Davvero?-
-Si...prego, mi segua.-
Seguo la dottoressa percorrendo un lungo corridoio per poi giungere dinanzi ad una camera.
Quest'ospedale è a dir poco terrificante. Pareti bianche di vecchio stampo, porte in legno poco resistenti ed il corridoio in cui mi trovo
è letteralmente deserto.
-Conosce già le condizioni della paziente?- Mi domanda ancora la dottoressa dal camice bianco, affacciandosi ad una piccola finestra 
adiacente alla camera di Violet.
-Sò ben poco...- Ammetto, cominciando a tremare per la preoccupazione.
-E' stata sparata alla schiena...nulla di grave inizialmente ma alla fine, la ragazza è entrata in coma.-
-In coma...!?-
-Già...-
-Posso...entrare?- 
-Certo...con lei, c'è già una sua amica che viene a trovarla ogni giorno nella speranza che la ragazza stessa possa risvegliarsi.-

Mi si accende una piccola speranza, capendo che accanto a Violet c'è sicuramente Nish. 
-Prego, entri pure...io devo occuparmi di alcuni pazienti.-
Annuisco alle parole della dottoressa, provando ad aprire la porta in legno ma non ci riesco.
Vedere Violet sarà un vero e proprio schock per me...ma in qualche modo, sò di poter affrontare anche questa situazione.
Con decisione, apro la porta della camera, osservando Violet distesa su questo letto bianco.
Il mio cuore comincia a battere più forte, nel vedere la mia amica ridotta in questo stato.
Mi porto velocemente una mano dinanzi alla bocca, cercando di non scoppiare in lacrime, vedendo poi Nishelle tenerle la mano ricoperta
da alcuni cerotti.
Nish...dev'essersi addormentata...
Cercando la mia forza interiore, provo ad avvicinarmi a Nishelle e a scuoterle una spalla. 
-Zacky...- Sussurra Nish, ancora dormiente.
Provo di nuovo a scuoterle la spalla, vedendola finalmente aprire gli occhi per metà ed alzare la testa.
-Fran...sei...tu.- Sussurra Nishelle, alzandosi di scatto dalla sedia su cui era seduta fino a poco fa per poi travolgermi.
Ricambio l'abbraccio della ragazza, stringendola ancor di più a me e sentendo i suoi singhiozzi fare da sfondo alla situazione a dir poco
frustrante.
-Nish...io...mi dispiace.- 
-Non avresti mai fatto del male a nessuno...lo sò Fran.-
Io e Nish ci stringiamo sempre di più, come se volessimo uccidere i nostri stessi respiri.
Mi sento sollevata capendo che lei è dalla mia parte.
-Nish...io non avrei mai potuto...-
-Shh rilassati tesoro...ti ho già detto che lo sò...non saresti mai stata capace di fare qualcosa del genere.-
Entrambe, cominciamo a piangere, sentendoci così terribilmente fragili quanto deboli.
-Tu...come stai?- Le domando, sciogliendo l'abbraccio ed osservando il suo volto a dir poco esausto. Deve aver pianto tanto anche lei...
-Ho perso le due persone più importanti della mia vita...e adesso, perderò anche Violet...non può andare peggio.-
-No! Violet ce la farà! Io...ne sono sicura!-
-Vuoi che ti racconti com'è successo?-
-D'accordo...-
-Ma prima...spiegami cosa cazzo ci fai qui vestita in questo modo!-
-Io penso che tu già lo sappia...-
-Non puoi averlo sposato! No! Fran, tu ami Brian, lui ama te...sarebbe una follia!-
-Calmati Nish...non mi sono  sposata.-
-Menomale! Ho temuto il peggio! Ma allora...perchè indossi questo stupido abito nuziale?-
-Ho anche io delle cose da raccontarti...ma possiamo confrontarci dopo. Adesso, voglio stare un pò accanto a Violet.-
-Giusto...-
Facendomi ancora forza, mi avvicino a Violet, stringendole la mano.
-Te lo riporterò indietro...Jimmy sarà di nuovo qui con te...te lo prometto.- Sussurro tra i singhiozzi, stringendo ancora la mano della ragazza
attaccata alle flebo.
-Ed io...ti sarò accanto fin quanto basterà.- Concludo, voltandomi verso Nish che è appena uscita fuori dalla camera, piangendo.
Io invece...questa volta, non piangerò. Adesso è arrivato il momento di dar forza a chi non riesce più ad esser forte da solo.
Sospirando con debolezza, mi siedo accanto a Violet, cominciando a raccontarle una storia...
La storia di un mostro, divorato dall'odio e di una ragazza, andata a male come i suoi falsi sorrisi.




















Dopo aver passato la notte in compagnia di Violet e Nish, torno a casa per poter fare una doccia veloce
e buttare via l'abito nuziale.
Uscita dalla doccia, ricomincio a pensare a ciò che mi ha detto Nish stasera...a quello che è accaduto nell'ultimo periodo
e al modo in cui i "Waw" Erano quasi riusciti ad uccidere Brian. Nish dice che i dottori sono riusciti a salvarlo appena in tempo e che lui
ha una gran forza di volontà. 
Avrei dovuto capirlo...dannato lui e la sua sete di vendetta.
Tuttavia, adesso sò che cosa devo fare. 
Devo dimenticare e per esser sicura di non ritornare mai più nel mio dolore e nei miei ormai vecchi passi...non mi resta che 
mollare tutto.
Mi rivesto con velocità, spazzolando poi i miei capelli e scendendo giù in salotto dove osservo mio padre piangere con disperazione.
Il suo però...è un pianto silenzioso. Un pianto che non avrà mai intenzione di mostrarmi. 
Per tutto questo tempo, non ha fatto altro che darmi la sua forza...ma adesso, è esausto. 
Provo ad avvicinarmi a lui, vedendolo nascondere un'ultima lacrima pendente dalle sue labbra.
-Papà...-
-Oh...Fran...dovresti essere già a letto...-
-Non ci ho neanche provato.-
-A fare cosa?-
-A dormire.-
-Coraggio, siediti.- 
Come detto da mio padre, mi siedo accanto a lui.
-Cosa c'è che non va tesoro?-
-E' ciò che stavo per chiederti io papà.-
-Io sto bene cara...è solo che sto lasciando bruciare delle cose nella mia mente.-
-Che cosa?-
-I ricordi.-
-Non sapevo che potessero esser bruciati...-
-Solo se lo vuoi.-
-E tu lo vuoi davvero papà?-
Mio padre mi guarda, sorridendomi per metà. Mi fa una pena vederlo ridotto in questo stato.
-Tu invece, cosa vuoi tesoro?-
-Non soffrire più e mangiare quantità industriali di gelato al cioccolato fino a scoppiare!-
-Come dimenticare...il tuo preferito...eppure, non lo mangi da un bel pò di tempo.-
-Da quando mi ero messa in testa che le nobili devono avere un fisico perfetto...che stupida che sono stata.-
Io ed il mio papà cominciamo a ridere, sentendoci finalmente l'uno parte dell'altro.
E' ciò di cui ho sempre avuto bisogno...
-Ho sbagliato molto cose con te tesoro...ti ho lasciata sola quando avevi bisgno di me e non ho fatto altro che renderti
la vita impossibile.-

-Non è stata colpa tua papà...e questo, lo sappiamo entrambi. Adesso dimentichiamo tutto e andiamo avanti.-
-Come pensi di andare avanti?-
-Credo che alcuni giorni a Las Vegas potrebbero aiutarmi.-
-Las Vegas!?-
-Si...è da un bel pò che non vado a trovare zia Mary e pochi giorni fa mi aveva scritto un'e-mail. Mi aveva chiesto di farle un pò
di compagnia lì e passare qualche giornata piacevole insieme a lei e a Nina.-
-Credi davvero che questo possa aiutarti a...-
-Papà. E' quello che voglio, okay? Lì nessuno potrà trovarmi...-
-Se è ciò che desideri...-
-Si. Voglio dimenticare e...farmi dimenticare.-
-Per dimenticare a volte, non ci vuole neanche una vita intera.-
-Mi farò aiutare dalla mia forza di volontà allora. Quella che ha aiutato Brian a non morire.-
-Ma tu non vuoi dimenticare.-
-Perchè mi dici queste cose...?-
-Perchè te lo si legge negli occhi bambina mia.-
-Credo che un bel gelato al cioccolato adesso sia la cosa migliore da mangiare, non lo pensi anche tu papà?-
-Sei brava a cambiare discorso ma...accetto volentieri la tua proposta.-































NOTE DELL'AUTRICE.


Ebbene si lettori. Questo è il penultimo capitolo della ff.
Sò che molti di voi sentiranno la mancanza di questa storia ma ahimè...è giunta una fine anche per essa.
Il prossimo capitolo...sarà quello finale. Per molto tempo, non avete fatto altro che sbizzarrirvi...alcuni di voi
sperano in un finale felice ed altri in un finale almeno "decente". Io posso dirvi che non vi anticiperò niente perchè sarà
una situazione tutta da scoprire...e vi preannuncio che l'ultimo capitolo sarà estremamente lungo.
Quindi, se volete leggerlo, vi consiglio di ordinare bene la mente perchè io sono quasi andata fuori di testa per scriverlo.
Quando ho deciso di scrivere questa ff...già sapevo come si sarebbe conclusa. Sono una persona che non si fa mai influenzare da ciò
che vogliono gli altri ma come è giusto che sia...amo pensare con la mia stessa mente. Quindi...spero che il finale vi possa piacere
e vi chiedo di capire anche tutto ciò che ho voluto darvi. Stiamo parlando di emozioni miei cari lettori...quindi, spero che tutti voi
riusciate a comprendere il tutto!
Per il resto, scrivetemi nelle vostre recensioni che cosa vi aspetterete nell'ultimo capitolo. Sono proprio curiosa di sapere
cosa pensate. Grazie come sempre per la vostra attenzione e...all'ultimo capitolo!

P.S Ovviamente, i ringraziamenti finali...saranno d'obbligo!
Ah...ovviamente, fatemi sapere se questo capitolo vi è piaciuto!





-SynysterIsTheWay.

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Capitolo 22
*** 22. E' difficile definire l'amore. (The end) ***


22° È difficile definire l'amore.


 
Lasciarsi sfuggire l'amore è lasciarsi sfuggire la vita.
(Leo Buscaglia)





AVVERTENZE: IN QUESTO CAPITOLO, SARANNO PRESENTI DELLE SCENE PARTICOLARI QUINDI SE SIETE ESTREMAMENTE SENSIBILI VI CONSIGLIO DI NON LEGGERE.
GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE E BUONA LETTURA.






Una settimana dopo...



Valigia pronta e mani sulla pancia.
Mi farà bene stare un pò lontana dalla mia abitazione e da tutto il dolore che ho accumulato con il tempo.
Ho proprio bisogno di rimettere in sesto alcuni pensieri e di dare una svolta alla mia vita ormai cadente,come me.
In questo momento, mi sento come se stessi per sanguinare lasciando qui in California una parte di me ormai bruciata.
Probabilmente, non troverò mai le parole giuste per abbandonare le persone che mi sono intorno ed è proprio per questo motivo
che non ho detto niente neanche a Nishelle.
Questa volta, andrò via e di mia spontanea volontà...non lascerò alcuna traccia di me evitando di combattere ancora contro
i miei stessi sentimenti. 
Quei sentimenti...che non si sarebbero mai dovuti tramutare in amore.
Sarà difficile da affrontare ora che ho un'altra vita di cui prendermi cura. 
Sentendo dei colpi profondi premere nella mia pancia, mi limito a chiudere gli occhi e a sentire questa sensazione stranamente
bella.
Sentendomi quasi soffocare in me stessa, mi dirigo ancora una volta verso la valigia, chiudendola definitivamente fin quando dei colpi
alla porta non mi fanno sussultare.
-Avanti.- Borbotto, vedendo la maniglia della porta abbassarsi ed una donna,entrare in camera.
Sbarro gli occhi, ancora incredula di avere mia madre proprio dinanzi ai miei occhi.
-E tu che cosa ci fai qui...- Sussurro con debolezza, vedendo gli occhi di mia madre perdere la propria bellezza.
-Ti prego Frances, ho bisogno di parlarti...non cacciarmi via.- Ribatte la donna, con il viso di chi non deve aver dormito per tutta la notte.
-No, esci subito da questa camera...io non voglio più vederti!- Urlo contro mia madre, vedendola poi mettersi una mano sul cuore.
-Frances, ti prego...dammi solo una piccola opportunità per parlarti...-
-Io non ti devo niente. Esci fuori di qui prima che non chiami papà.- 
-Ho già parlato con lui...e mi ha dato la possibilità di parlare anche con te...ti prego Fran, sei la mia unica figlia
ed ho un bisogno esasperato di parlarti.-
Sbuffo, non riuscendo a negare alcun diritto di parola alla donna che mi ha messa al mondo. 
I suoi capelli ormai arruffati ed il suo viso stanco non può far altro che darle un punto a favore.
-D'accordo, però sbrigati. Ho un aereo che mi aspetta.- Sbotto sedendomi sul letto ed incrociando le braccia contro il petto.
La vedo torturarsi le mani ed aprire e chiudere la bocca più volte...probabilmente, non riesce neanche a trovare le parole giuste.
Non credevo che saremo mai arrivate a questo punto...non credevo di poter provare un risentimento del genere proprio contro mia madre.
-Io...volevo chiederti scusa...- 
-Scusa? E' questo tutto quello che sai dirmi?-
-Sono stata una madre orribile...ho preferito pensare sempre e solo a me stessa anzichè dare del vero amore a te...-
-Hai finito con questa sceneggiata? E' proprio di pessimo gusto...ma credo che tu lo abbia già capito.-
-Frances...sto cercando di spiegarti come hai tentato di fare anche tu con Gates quella mattina che ti ho trovata in quella villa
in sua compagnia.-

-Non nominarlo neanche! Non permetterti mai più anche solo di parlare di lui!- Urlo alzandomi di scatto dal letto e puntando un dito
contro alla donna che mi ha messa al mondo.
-Non puoi neanche immaginare quanto male mi hai donato! Non immagini neanche quante vite hai distrutto!- Urlo ancora, più furiosa di prima mentre vedo mia madre cominciare a disperarsi.
-Io non sò se papà avrà mai il coraggio di perdonarti...ma una cosa è certa...tu per me non esisti più! Io non ho più alcuna madre!- 
-Ti prego Frances, non dirmi queste cose...-
-Dov'eri quando ho avuto bisogno di te!? Dove cazzo eri quando il mio mondo andava a puttane?-
-Frances! Le parolecce!-
-Ti interessa davvero delle parolacce?-
-Tesoro io...-
-Non chiamarmi più tesoro! Anzi, non chiamarmi proprio più...intesi!?- 
Dò le spalle a mia madre, cercando di non farmi divorare dal dolore per tutte le cose orribili che le ho detto. 
Mi limito ad osservare il paesaggio al di fuori della finestra, sospirando con debolezza.
-Sò che mi odi...e sò che non sono mai stata la madre perfetta. Probabilmente, ti avrò fatto mancare fin troppe cose ma...devi sapere
che non avrei mai voluto tutto questo ne per me stessa che per te!-

-Vai via da qui...- 
-All'epoca anche io fui costretta a sposarmi con tuo padre perchè i miei genitori avevano già programmato la mia stessa vita. Mi sposai
con tuo padre ma ero follemente innamorata di...-

-No, non voglio ascoltare!-
-Lo amavo ed eravamo così giovani e...ingenui. Da quando i miei genitori si erano impossessati della mia vita, cominciai ad odiare
tutto ciò che mi circondava. Odiavo tutto e tutti e mi lasciai trasportare dal volere di mia madre e dal potere che avrei acquisito
una volta sposato tuo padre. Se solo potessi tornare indietro Frances...cercherei di colmare quei vuoti di dolore che ti ho provocato
sin da quando eri piccola. Sarei stata più presente nella tua vita e ti avrei accudita nel migliore dei modi...ed invece, sono stata
un fallimento anche per me stessa.-

Sento mia madre singhiozzare, ma non me ne curo, continuando ad osservare il solito paesaggio.
-Se non vuoi più vedermi...io lo capisco. Ho interrotto la tua crescita e ho distrutto il tuo amore per quel ragazzo. Mi sono lasciata
prendere dalla situazione e mi sono soffermata alle apparenze senza riuscire a scavarvi dentro. Avrei dovuto capire sin dall'inizio
il perchè ti potesse piacere un ragazzo del genere...ma ora, ho capito che non è solo questione di piacere...lui ti ha dato un qualcosa
che non sei più riuscita a strappar via. Mi dispiace di aver giudicato senza sapere...e mi dispiace di averti reso la vita impossibile.
Ho rovinato tutto...ed adesso mi sento come un parassita.-

-Esci.- Sbotto dopo aver sentito le parole di mia madre. 
Incredibile...sta ancora piangendo.
Mia madre che...piange? Questa si che è bella!
-Allora...addio Frances. Ah...quasi dimenticavo...ho chiesto all'agente di polizia di lasciar andare i ragazzi. Ho pagato la cauzione
e tra un pò saranno liberi. Questo...è solo un piccolo assaggio del mio pentimento, spero che tu un giorno...possa capire.-

Mia madre esce dalla camera, chiudendo la porta e lasciandomi con il cuore in gola.
Lo...ha fatto davvero? Sta davvero cercando di rimediare?
Gli occhi cominciano a pizzicarmi, mentre il mio sguardo è diretto ancora una volta contro la porta.
Deglutisco, uscendo di corsa fuori dalla camera per raggiungere mia madre al piano inferiore. Scendo velocemente le scale, vedendola poi
uscire dalla casa accompagnata da mio padre che le sorride da uomo innamorato. 
Non potete neanche immaginare quanto sia brutto avere dei genitori che non riescono più ad amarsi.
-Mamma!- Urlo raggiungendo la donna e avvinghiando le mie braccia attorno al suo collo.
Mia madre, sorpresa, ricomincia a piangere stringendomi a sè come non aveva mai fatto in tutta la sua vita.
Per la prima volta...sento quello strano profumo di mamma prendere il sopravvento.
-Tesoro mio...- Sussurra mia madre continuando a piangere e a stringermi come se non ci fosse alcun domani per noi.
E' proprio come se...questa fosse la nostra ultima ora insieme.
-Ti perdono mamma.- Borbotto, annegando nelle mie stesse lacrime.
Alla fine, la mamma è sempre la mamma...
Nonostante tutto...non posso far altro che perdonarla e apprezzare questo suo piccolo sforzo. Tempo fa, non mi avrebbe mai abbracciata
in questo modo e non mi avrebbe mai chiesto scusa. 
Mio padre guarda la scena intenerito, facendomi un'occhiolino a cui non posso far a meno di sorridere.
-Adesso vai tesoro e...fa buon viaggio. Io non pretendo di esser amata come una figlia ama la propria madre ma...ti ringrazio
per aver cercato di capirmi e di perdonarmi.-
-Non sarà lo stesso ma possiamo riprovarci.- 
Mia madre mi dà un bacio sulla guancia e dopo aver salutato anche mio padre, entra nella sua limousine tornando nella sua abitazione nuova
di zecca.
Vedendo Desmond chiudere la porta di casa, decido di correre in cucina e bere alcuni sorsi d'acqua.
Ho proprio bisogno di tranquillizzarmi un pò.
-Sei pronta?- Mi domanda mio padre, vedendomi tracannare l'acqua come se stessi morendo disidatrata.
-L'hai perdonata?-
-Diciamo che ho cercato di capirla...io non sono come lei.-
-Non sarà facile ricominciare per voi due...-
-Sarà il destino a decidere per noi.-
-Hai ragione papà.-
-C'è qualcosa che non va tesoro?-
-Diciamo tutto...non voglio lasciarti qui da solo.-
-Ma io non sono solo tesoro...e tu, hai bisogno di prenderti del tempo per te stessa. E poi...zia Mary ti sta aspettando da troppo tempo
ormai! Deve vedere che bella signorina sei diventata, no?-
Sorrido alle parole di mio padre, cercando di non ricominciare a piangere. Devo darmi una regolata o qui finirò per allagare mezza
casa!
-Tu...sei proprio sicura di voler andare?-
-Si papà. Sicurissima.-
-Vieni qui allora...fatti abbracciare.-
Mi avvicino a mio padre, vedendolo allargare le braccia per accogliermi.
Il suo abbraccio è triste ma allo stesso tempo...mi dà conforto.
Sa che non è facile per me affrontare tutto questo ma non posso permettere a me stessa di crollare ancora.
Adesso è arrivato il momento di vivere.
-Ricorda...se viene qualcuno a cercarmi...-
-Io non sò dove sei. Si cara, lo sò bene.-
-Un'ultima cosa...-
-Tutto quello che vuoi.-
-Manda qualcuno a controllare Violet...la ragazza di cui ti ho parlato.-
-Si, stai tranquilla. Manderò qualcuno a controllare la situazione.-
-Tienimi informata...-
-Certo...-
Sorrido ancora a mio padre, vedendo poi Desmond e Linda caricare le mie valigie in auto.
-Abbi cura di te tesoro mio e...stai attenta a tutti i ragazzacci che ci sono in giro!-
-Sò cavarmela da sola papà...ti ricordo che sono stata per più di due mesi rinchiusa in una casa abitata da criminali ed assassini.-
-Chiamami quando arrivi.-
Annuisco, correndo verso l'auto e vedendo Max aprirmi lo sportello per farmici entrare.
Entrata in auto, abbasso velocemente il finestrino, vedendo mio padre tornare in casa mantenendo uno sguardo totalmente assente.
-Ah papà!- Urlo cercando di attirare la sua attenzione, immergendo la mia testa al di fuori del finestrino.
L'uomo si gira verso di me, speranzoso.
-Ti voglio bene!- Gli urlo vedendolo sorridere e nascondere una lacrima ribelle che ha appena rigato un pò del suo viso.


































BRIAN POV'S

-Sono stanco di vivere in questo posto cazzo!- Urla Matt con disperazione, sdraiandosi sul suo lettino distrutto.
-Questione di tempo...il mio avvocato è partito per il viaggio di nozze e non può essermi d'aiuto. Altrimenti, saremo già
usciti da questa fogna.- Ammetto, sapendo che con tutti i contatti che ho...sarei riuscito a corrompere anche l'FBI come ho fatto altre volte.
-Sto diventando matto a stare qui dentro...voglio uscire e farmi tante belle ragazze!- Sbotta il nanetto, sorridendo
all'idea di tornare al locale.
-Che c'è Christ? Il tuo cazzo è fuori servizio?- Urla Jimmy, ridendo come impazzito.
-Vogliamo parlare del tuo invece Rev?- Ribatte Johnny con ironia.
-Smettiamola di parlare di cazzi ed escogitiamo un modo efficace per poter uscire di qui!- Esclama poi Vee, distrutto almeno
quanto me.
Ieri, dopo che Fran è uscita da questo posto, un pezzo di merda ha osato chiamarla "troietta" Ed io non ci ho visto più dalla rabbia.
Eravamo in mensa e appena ho potuto, mi sono scaraventato contro l'uomo barbuto, dandogli tanti di quei pugni che adesso fa ancora
fatica a capire chi sia realmente. Poverino, gli ho provocato una bella crisi d'identità a quel bastardo!
Ovviamente poi, nella rissa, anche Jimmy e gli altri hanno avuto la loro parte ma ben presto siamo stati costretti a ricevere una punizione
abbastanza critica. Diciotto anni di carcere, non sono proprio il massimo.
-E' stata tutta colpa di quella snob del cazzo...- Borbotto, vedendo Jimmy sedersi sul letto, accanto a me.
-Io non posso credere al fatto che lei ci abbia traditi...e se le cose che ti ha detto ieri, fossero vere?-
-Rev, non dire cazzate adesso. E' pur sempre un'aristocratica...deve essersi giocata bene le sue carte!-
Continua Matt, più furioso
che mai.
-Sarà che Nish è riuscita ad addolcirmi ma...sono sicuro che Fran non ci avrebbe mai traditi in questo modo. Syn, pensaci anche
solo per un istante...tutto quello che ha detto è fottutamente sincero. Non puoi dire che i suoi occhi ti stavano mentendo...io stesso
li ho osservati bene!-
Mi spiega poi Zacky, gesticolando.
-Nish ti ha proprio cambiato amico. Non riesci più a distinguere il buono ed il cattivo.- Ribatto riferendomi a Zacky.
-Sarà che mi sono innamorato proprio come ti sei innamorato tu.- 
Esausto di sentire sempre le stesse stronzate, mi alzo velocemente dal letto, prendendo il colletto della divisa da prigioniero di Vee 
e scaraventando il suo corpo contro il muro.
-Brian ma che cazzo stai facendo!?- Mi urla contro Jimmy ma io non gli dò ascolto, incollando i miei occhi contro quelli cristallini di Zacky che mi
osservano con preoccupazione.
-Gates...ma che ti prende...- Mi sussurra Zacky, mentre io provo a ritrovare la mia sanità mentale.
Vedo Johnny, Matt e Jimmy guardarmi con preoccupazione, così decido di lasciare il colletto di Zacky e sospirare.
-Mi dispiace...io...non sò che cosa mi è preso.- Mi giustifico, vedendo Zacky sorridermi con comprensione e darmi uno schiaffetto dietro la nuca.
-Hey...va tutto bene amico.- Mi risponde il ragazzo dagli occhi color acqua marina.
Mi porto le mani tra i capelli con nervosismo, cercando di rilassarmi.
-Sei troppo stressato Gates...prendi una sigaretta.- Continua Johnny, lanciandomi il suo pacchetto di sigarette.
Quelle sigarette di contrabbando che vendono i prigionieri che sembrano essersi costruiti una casa qui dentro per tutti gli anni che hanno
da scontare.
Prendo una sigaretta, la accendo e provo a calmare i miei nervi ormai distrutti.
Fottuta ragazzina che mi sta divorando anche l'anima...non la perdonerò mai per ciò che mi ha fatto.
All'improvviso però...vedo una figura avvicinarsi alla nostra cella. E' l'agente Luke, sempre il solito rompicoglioni.
-Oggi è il vostro giorno fortunato ragazzi. Qualcuno ha pagato la cauzione.- Annuncia l'agente, aprendo la porta della nostra cella.
Jimmy si catapulta al di fuori della cella insieme agli altri mentre io resto con i miei soliti complessi mentali.
Forse...Nish è riuscita a fare qualcosa...
Esco anche io dalla cella, spegnendo la sigaretta a terra.
-Riprendila Gates o te la faccio mangiare.- 
-Non puoi più farmi un cazzo Luke.- Ribatto vedendo gli altri ridere divertiti.
-Si può sapere chi ha pagato la nostra cauzione?- Domanda Matt con curiosità all'agente.
-Che t'importa? Adesso siete liberi ma attenti a voi...non lo sarete per molto. Se scopro che trafficate ancora eroina nei dintorni
vi sbatto di nuovo in cella e giuro di farvi morire qui dentro per il resto dei vostri giorni. E guai a voi se vi becco con una pistola
tra le mani...sono stato chiaro!?-
Jimmy alza il dito medio contro l'agente ed insieme, usciamo da quest'orribile posto, sentendo finalmente il profumo inguaribile
della libertà.
Cazzo, siamo di nuovo liberi.
-Cazzo si!- Urla Matt colmo di felicità.
-Che ne dite di andare subito all'ospedale? Devo sapere come sta Violet...- Continua Jimmy, avente già gli occhi lucidi al solo pensiero
di poter star accanto alla sua ragazza.
-Buon'idea James! Cazzo, Nishelle sarà felicissima di rivederci in piena libertà!- Esclama infine Johnny.
Io invece, continuo a fissare il vuoto dinanzi a me. C'è qualcosa che non và...lo sento.
-Gates, che cos'hai adesso?- Mi domanda ancora Zacky più preoccupato di prima.
-E' che...mi sembra tutto così strano...qualcosa non torna.-
-Che cazzo ti frega? Siamo liberi e d'ora in poi i nostri affari non faranno altro che migliorare.- 
Annuisco alle parole di Shads mentre tutti insieme, ci dirigiamo verso l'ospedale.


































-Mi dispiace signori ma la paziente non può ricevere visite a quest'ora.- Borbotta la dottoressa dai capelli biondi, 
provocando una rabbia profonda nel cuore di James.
-Stammi a sentire brutta dottoressa del cazzo dai capelli finti e le tette siliconate, io sono venuto qui per stare accanto
alla persona che amo e non permetterò ad una donna da strapazzo di rovinare tutto!- Urla Rev più furioso che mai mentre io e Matt
proviamo a farlo ragionare.
La donna, sentendosi offesa, ci caccia via ma noi ci opponiamo tentando di resistere.
-Se non uscite subito di qui, chiamerò la polizia e vi farò arrestare!- Esclama la dottoressa mentre Jimmy continua ad urlarle contro
nonostante Matt stia cercando ancora di tenerlo a bada.
Cazzo...il mio migliore amico deve aver perso proprio la testa per Violet. Avevo ragione...l'amore sarà sempre il punto
debole di tutti gli esseri umani.
Ma dopotutto, sono ancor più sicuro che quel sentimento non serve proprio a un cazzo.
Pieno di odio nelle vene e nel sangue, provo a gestire la situazione nel migliore dei modi, parlando con la dottoressa.
Dopo diversi tentativi, riesco finalmente a convincere la donna e con velocità, ci avviamo tutti verso la camera in cui è stata ricoverata Violet.
Nishelle è dinanzi alla porta della camera e continua ad osservare la ragazza, piangendo con disperazione.
Non appena la bionda ci vede arrivare, corre tra le braccia di Zacky ed i due, cominciano a baciarsi con passione.
-Credevo di averti perso per sempre...- Sussurra Nish a Zacky continuando a giacere tra le braccia del ragazzo.
-Ma ora sono qui...- Continua Zacky, stringendo ancora Nish a sè.
Questa scena, riesce stranamente a scuotermi. Nessuno mi ha mai amato...solo...Fran è riuscita a vedere qualcosa di buono in me.
Jimmy entra velocemente nella camera di Violet e le tiene la mano, sussurrandole delle cose assurde. Cose che non avevo mai sentito
fuoriuscire dalle sue labbra...deve tenerci davvero tanto a lei.
-Sò che non ti ho mai chiamato "amore" ma adesso sono di nuovo qui con te...non ti abbandonerò un' altra volta, te lo prometto.- Sento
le parole così soffocanti di Jimmy prendere vita mentre con una gran forza di volontà prova ad esser forte.
-Non sono mai stata una persona esemplare ma per te...posso migliorare. Ti prego amore mio...svegliati.- Continua il mio migliore amico,
accarezzando con il pollice la mano di Violet che sembra esser priva di ogni sensazione.
Vedo la tristezza negli occhi di Jimmy prendere il sopravvento su ogni sua piccola emozione. Fanculo, ma a che cazzo serve l'amore se non
a far soffrire le persone!? Che spreco di tempo a dir poco inutile...
I miei occhi si spostano verso quelli degli altri che sono affaticati e terribilmente tristi.
Non nascondo che...vedere Violet in questo stato mi fa sentire strano. Non è solo un dispiacere ma è come se mi fossi in qualche modo
affezionato a lei nonostante i piccoli battibecchi che abbiamo avuto nell'ultimo periodo.
Con decisione, poso una mano sulla spalla di James, dandogli conforto. Lui ha bisogno di noi ora più che mai.
-Io...vado a prendere un caffè...voi, volete qualcosa?- Domanda Matt, sbadigliando. 
Infondo, lo capisco...abbiamo passato fin troppe notti in bianco in quel luogo a dir poco sudicio.
-Io...- Risponde Johnny con debolezza strofinandosi gli occhi come se si fosse appena svegliato.
Matt si incammina verso i distributori ed io provo ad incoraggiare Nishelle che sta ancora piangendo.
Neanche Zacky riesce a tranquillizzarla e la situazione è comprensibile...ha perso già suo padre ed ora sta per perdere anche Violet.
-Fatti coraggio. Lei si sveglierà.- Sussurro a Nish, continuando ad osservare quegli occhi terribilmente stanchi e sanguinanti.
-Come lo sai?- Mi domanda la bionda, asciugandosi le lacrime.
Le sorrido. 
-Perchè mi sorridi adesso?-
-Perchè tu hai bisogno di sorrisi...-

-Quella ragazza ti ha proprio cambiato eh?- 
Cazzo. Perchè devono sempre parlarmi di lei? 
Mi allontano da Nish e Zacky sentendomi come scosso. Comincio a barcollare non capendo cosa mi stia prendendo. Perchè quando mi parlano di lei,
mi sento così disperso!? 
Cazzo, cazzo, cazzo! Devo smetterla di pensarla o potrei perdere il nome della ragione.
-Oh merda...- Sussurra improvvisamente Jimmy, sbarrando gli occhi.
Tutti ci voltiamo verso di lui, osservando poi la mano di Violet cominciare a prendere vita.
La mano di Violet stringe quella di Rev mentre i suoi occhi verdi...si sono ormai aperti contro le porte del mondo.
-V...Violet...- Sussurra Jimmy, sorridendo come non lo avevo mai visto fare prima d'ora.
Tutti travolgono Violet con felicità, cominciando a farle delle domande assurde. Povera...si è svegliata solo ora e già la stanno assillando.
Io resto immobile dinanzi alla soglia della porta, ad osservare la scena con felicità. Finalmente, qualcosa di positivo.
-Chiamami...amore.- Sussurra Violet a James, provocando in lui una scarica di emozioni che non riesce più a trattenere.
Jimmy bacia con velocità le labbra della ragazza e lei un pò affaticata prova a fare lo stesso.
Nishelle adesso, sta piangendo di gioia ed io non posso far altro che restare nascosto qui per evitare che tutti notino i miei occhi lucidi.
-Ma che succede qui!?- Domanda Matt, tornando nella camera con due bicchieri di caffè tra le mani.
-Violet si è svegliata!- Annuncia Zacky più gioioso che mai, osservando poi Matt urlare come un pazzo appena uscito da un manicomio.
-Finalmente!- Urla ancora Shads, lasciando cadere a terra i bicchieri colmi di caffè.
Non posso far a meno di ridere alla scena, vedendo poi tutti gli altri offrire il proprio supporto alla ragazza dai capelli viola.
-Amica mia...- Sussurra Nishelle, abbracciando la ragazza che sta cercando di riprendere i sensi.
Ben presto però...il nanetto di avvicina a me guardandomi con curiosità.
-Che cazzo ti guardi Christ?-  Gli domando cercando di nascondere i miei occhi lucidi.
-Sei proprio bravo a fare il cattivo Gates...ma adesso non ne hai più bisogno.-
-Fatti i cazzi tuoi nanetto che non sei altro.-
-Perchè non ti avvicini per salutare Violet?-
-Perchè è meglio così, credimi.-
-Piagnucolone.-
-Fottiti Johnny.- Sorrido, dando un calcio al sedere del mio amico, vedendolo poi ridere di gusto.
Porto i miei occhi contro quelli di Violet, che stranamente, mi sorride.
Ricambio il suo sorriso, sentendomi un perfetto idiota. Cazzo...che diavolo sto facendo!?
Credo...di aver bisogno di prendere un pò d'aria.
Con velocità, esco fuori dalla camera e dall'ospedale, ritrovandomi nel parcheggio dell'edificio.
Mi accendo disperatamente una delle sigarette che mi offrivano in carcere, guardandomi poi intorno. 
Dinanzi ai miei occhi, appare una famiglia felice che sta per entrare in ospedale. La donna è incita e suo marito tiene la mano
a quello che sembrerebbe essere suo figlio. Un bambino dagli occhi azzurri ed i capelli neri che continua a sorridere alle battute
idiote che continua a proporgli il padre pur di strappargli un misero sorriso.
Io mi limito ad osservare la scena con un pò di malinconia...avrei voluto avere anche io una famiglia felice e ricevere l'amore
di un padre apprensivo.
Osservo ancora la famiglia, vedendo poi l'uomo prendere le mani del bambino per posizionarle sul pancione della madre.
Il bambino si volta verso il padre come sorpreso da chissà quale grande scoperta...
-Sarebbe stato bello, non è vero?- La voce di Nish mi fa sussultare.
Mi volto velocemente verso la mia amica, vedendola asciugarsi le ultime lacrime.
-Cosa?-
-Avere una famiglia del genere. Felice e spensierata...-
-Non m'importa. Io sto bene così.-
-Già...quasi dimenticavo che tu non hai un cuore come tutti noi.-

Deglutisco. Sò bene dove vuole arrivare...
-Nishelle se vuoi parlarmi ancora di Fran, sappi che non mi interessa sapere nulla.-
-Neanche che è stata qui in questi giorni?-
-...-
-Hai capito bene. E' venuta a trovare Violet ogni giorno e per qualche strano motivo oggi ha preferito restare a casa.-
-Che cosa pensava di fare? Far arrestare anche Violet?-
-Smettila di essere così duro con lei...sai che non avrebbe mai fatto una cosa del genere.-
-E' riuscita a fare il lavaggio del cervello anche a te allora.-
-Non ha fatto proprio un cazzo Brian...perchè ti ostini a farle del male?-
-Perchè è quello che sò fare meglio.-
-Ma tu non la odi Brian...non l'hai mai odiata.-
-Ed invece ti sbagli di grosso. Adesso chiudiamo questo discorso o potrei diventare intrattabile.-
-Perchè non fai altro che scappare da questa situazione?-
-Non sto scappando. Non mi importa più un cazzo di cosa fa o non fa Frances.-
-Ti va di spiegarmi il perchè di questa tua scelta?-
-Andiamo Nish. Non è mai stata così importante per me...e se proprio lo vuoi sapere, ho già deciso di renderle la vita impossibile.-
-Per starle ancora accanto...no?-
-Cosa te lo fa pensare?-
-Avresti fatto di tutto pur di attirare la sua attenzione su di te. E' sempre stato così.-
-Tu...stai dicendo solo tante cazzate tutte in una volta Nish.-
-Perchè non lo accetti? Brian, tu ti sei innamorato di lei...-
-Ahahahahah ma non farmi ridere! Ti prego, è una battuta di pessimo gusto.-
-Ridi pure...tanto prima o poi piangerai nel vederla tra le braccia di un altro.-

Il mio sorriso,improvvisamente, si spegne.
-Comunque sia...lei mi ha raccontato cos'è accaduto.... Vuoi saperlo?-
-No...ti ho già spiegato che adesso lei per me, è solo un capitolo chiuso.-
-I suoi genitori...l'hanno costretta a sposarsi con Etan ma lei aveva accettato quelle condizioni solo per salvare te! La madre aveva minacciato
di farti del male e lei per amor tuo decise di sposare quell'aristocratico figlio di puttana!Poi mi ha raccontato di quel giorno a casa tua 
quando lei pensava che tu fossi morto... Avete fatto l'amore e lei avrebbe voluto dirti che quel giorno stesso stava per sposarsi con quel ragazzo.
Ma non ce l'ha fatta perchè sua madre ha minacciato il padre...colui che voleva solo vederla felice e accettò di portarla da noi solo
per un'ultima volta. E cazzo se sei un'idiota!-
-Tuttavia...ha preferito sposarsi. Ha avuto il coraggio di presentarsi dinanzi ai miei occhi con quel fottutissimo abito nuziale!-
-E' proprio qui che ti sbagli...lei non ha sposato più Etan. Lei ama te e se non sei davvero il coglione che credo, dovresti correre
da lei e dirle che la ami!-

Ho sentito bene!? Non si è più sposata?
-Quando è stata al carcere, da te...voleva solo ricominciare. Ricominciare con te. Voleva dimostrarti il suo amore ma tu l'hai cacciata via 
vedendola vestita in quel modo.-

Cazzo...
Tento di regolarizzare il mio stesso respiro, senza rischiare di lasciarmi prendere dall'ansia. 
Nishelle mi osserva con rabbia, aspettando una mia risposta.
Io decido di voltarle le spalle, buttando via la cicca della sigaretta e rispondendo con decisione.
-Non m'importa più...ormai.- 
La mia risposta, fa zittire anche Nish che non riesce più a ribattere.
-Hey, allora, andiamo? I dottori dicono che Violet ha bisogno di riposare...-Borbotta improvvisamente Johnny, 
mettendo un braccio intorno alla spalla di Nish.
-Okay.- Ribatto con indifferenza, avviandomi verso la mia stessa auto.
-Ehm Gates...aspetta!- Urla Jimmy questa volta, correndo verso di me.
-Che c'è James?-
-Dovrei parlarti...-
-Fallo.-
-Io ed i ragazzi abbiamo deciso di...concludere.-
-Spiegati.-
-Io penso che adesso potremmo vivere una vita più serena...l'ho promesso a me stesso e a Violet.-
-Cosa stai cercando di dirmi?-
-Che...voglio uscire dagli schemi. Adesso che Violet si è ripresa ho deciso di non darle più alcun dispiacere...-
-Bene...la pensi solo tu così?-
-No, anche gli altri. Vogliamo dedicarci alle persone che amiamo ed avere un futuro...meno complicato.-
Mi stanno abbandonando!? Stanno davvero pensando di lasciare l'organizzazione per una fottuta donna!?
-Anche Zacky...ha promesso a Nishelle di abbandonare l'organizzazione ma solo per il bene del loro rapporto.E' ciò che vorrei fare anche io e che
penso dovresti fare anche tu.-

-Io non faccio proprio un cazzo. Volete uscire dai giochi!? Bene, fatelo. Ma non ritornerete più nell'organizzazione neanche se mi pregate in 
ginocchio.-
-Gates...cerca di capire...noi...-
-Voi un cazzo Rev. Johnny e Matt non avrebbero alcun motivo per abbandonare l'organizzazione.-

-In realtà, hanno preso in considerazione il fatto di voler creare anche loro una famiglia un giorno...e restare nell'organizzazione farà del male
non solo a noi stessi ma anche alle persone che ci appartengono. Il Signor Edwards...voleva il nostro bene, ricordi?-
-Senti James, io non abbandonerò l'organizzazione ne ora e ne mai.-
-Pensaci Brian...restare nell'organizzazione porterà solo tanto dolore alle persone che più ti amano...-
-Non correrei mai questo rischio.Nessuno mi ama e...solo ora mi rendo conto del fatto che avrei dovuto far qualcosa alle vostre menti fottute
dai sentimenti. Le donne, vi stanno lacerando il cervello!-
-Non è così Brian...cerca di capire.-
-Ho già capito tutto. Vaffanculo anche tu Jimmy...sono abituato agli addii.-
-Gates, cerca di essere ragionevole.-
-Mi avete abbandonato tutti. Va bene così figli di puttana.-
Concludo, entrando nella mia auto e scappando via anche da me stesso.
































Arrivato a destinazione, scendo velocemente dall'auto, prendendo a calci tutto ciò che mi circonda.
Pieno di rabbia e rancore, entro nel "Johnny's" Un bar frequentato da me e i ragazzi, aperto anche la mattina.
Al mio ingresso, tutte le persone cominciano ad applaudirmi.
-Gates, cazzo, sei vivo e vegeto!- Urla Donald con felicità.
Sorrido al mio amico, nonchè il proprietario del bar, sedendomi su di uno sgabello.
-Qualcosa di forte amico.- 
-Subito.-
Mentre aspetto il mio drink, vedo le persone venirmi incontro per congratularsi. Le notizie girano in fretta da queste parti...
-Sei riuscito ad uscire Gates, allora sei proprio un grande!- Esclama Josef, dandomi delle pacche amichevoli sulla spalla.
-Cazzo, sai sempre come salvarti il culo in ogni situazione!- Continua Patrick, ridendo come un'idiota. Dev'esser già mezzo ubriaco.
Converso per un pò con alcuni amici per poi prendere il drink preparato da Donald e buttarlo giù come se fosse acqua.
-Hey Donald, riempi!- 
-Vuoi andarci giù pesante oggi amico!-
-Non sono cazzi tuoi.-
Donald ride alla mia risposta, preparando un altro drink che spero arrivi presto.
Dopo un pò, vedo una ragazza avvicinarsi a me camminando con lentezza e sensualità.
La conosco bene...Stacy è sempre stata una delle migliori prostitute della zona.
-Ma guarda un pò qui chi c'è...il nostro Synyster Gates è tornato a trovarci.- Borbotta la rossa con una voce a dir poco seducente e maliziosa.
Osservo con attenzione ogni singolo particolare del suo corpo semi-nudo, rivolgendole poi uno sguardo colmo di malizia.
-Stacy...è da un bel pò di tempo che non ci si vede.- Ammetto vedendo la ragazza sorridermi.
-A volte, mi chiedo come fanno le altre ragazze ad addormentarsi senza di te.-
-Tu invece...ci riesci?-
-Diciamo che nessun cliente è come te.-
-Vedo che anche solo respirare la mia stessa aria ti fa male.-
-Vedi bene. Ho sempre avuto un'attrazione particolare per i ragazzi dalle mani come le tue...-
-Le mani di un assassino...-
-E agli assassini piace giocare?-
-Non immagini nemmeno quanto.-
-Allora, andiamo un pò a sballarci?-
-Voglio solo scoparti come non ha mai fatto nessun'altro.- Ammetto, vedendo la ragazza cadere quasi ai miei piedi.
Lei mi fa strada voltandosi e camminando con sensualità mentre io, tracanno con velocità il drink appena preparato da Donald per poi seguirla.
Stacy mi porta nella solita camera sul retro che non frequentavo da un bel pò di tempo e si posiziona dinanzi ai miei occhi, cominciando
a disfarsi di quel pò di vestiti che ha indosso, mostrandomi ogni singolo desiderio nascosto al di sotto della sua pelle.
Con velocità, la spingo contro il letto, vedendola svestirmi con un'agilità assurda.
La lascio fare, sentendo solo il bisogno di divertirmi e nient'altro. Fanculo il mondo e...fanculo tutti.
Stacy comincia a baciarmi il collo ed io passo con poca delicatezza le mie dita sui suoi seni. La sento gemere sotto di me, mentre con passione comincio
a baciarle le labbra screpolate e vogliose.
Il mio tocco, fa rabbrividire la sua pelle desiderosa e le sue mani, cominciano a viaggiare sul mio torace.
Sentendola gemere sempre di più al contatto con le mie braccia e le mie mani, decido di aprirle velocemente le gambe e sfilarle via il tanga rosso.
Lei mi sorride, incitandomi a continuare, ma per qualche strano motivo, quando comincio ad allargarle le gambe...mi blocco.
Il mio sguardo si perde nei suoi occhi...come se avessero riflesso il volto di Fran.
Cerco di riprendermi, tentando di penetrare la ragazza ma mi blocco ancora una volta, vedendo Fran dinanzi ai miei occhi, piangente.
Cazzo, si può sapere cosa diavolo mi sta prendendo!? 
Stacy si inginocchia sul letto, riprendendo il possesso delle mie labbra ma io non riesco neanche a chiudere gli occhi avendo l'immagine di Fran
impressa nella mia stessa mente.
"Devo smetterla di pensarla...cazzo, devo smetterla!".
Ripeto a me stesso, cercando una via di fuga a tutto questo. 
Con prepotenza, spingo di nuovo Stacy sul letto, allargandole le gambe con decisione questa volta e posizionandomici nel mezzo.
Provo a penetrarla ma l'immagine di Frances in lacrime mi rende così impotente e fragile da farmi rialzare di scatto ed allontanarmi da Stacy
che mi osserva con preoccupazione.
-Syn ma...si può sapere cos'hai?- Mi domanda Stacy con il respiro affaticato mentre io comincio a sudare.
-Cazzo! Cazzo! Cazzo!- Urlo fuori di me, tentando di cacciar via il pensiero che ho di Fran ancora impresso nel mio cuore.
Già...il mio cuore.
-Syn...cerca di calmarti...-
-Esiste una pillola per dimenticare? Dimmi di si, ti prego.- Sbotto con disperazione, vedendo la ragazza preoccuparsi sempre di più.
Nessuno mi aveva mai visto in questo stato...e neanche io credevo di poter reagire in questo modo. 
E' inutile...non servirebbe a nulla scopare con un'altra...Frances sarà sempre il mio punto debole. Sempre.
-Ma...adesso, cosa stai facendo?-
-Mi dispiace ma devo andare.-
-Eh...te ne vai così?-
-Si...Non credo che mi rivedrai più qui Stacy. Ti auguro di ricevere sempre il meglio dalla tua vita. Ciao.- 
Mi vesto con velocità, correndo via dal bar ed entrando di nuovo nella mia stessa auto.
Sbatto lo sportello con rabbia per poi dare dei pugni contro il volante.
Sto per dare un calcio alla mia dignità...ma sento il bisogno di fare un'unica cosa che non credevo di poter anche solo pensare di fare.
Giro con decisione la chiave dell'auto, mettendo in moto e sfrecciando via nella speranza di poter migliorare qualcosa in più nella mia 
vita spericolata.
Ed ora...mi sto sentendo come se dei coltelli stiano tagliando via ogni mio orgoglio.
Scorgo l'abitazione che stavo cercando al di fuori del finestrino dell'auto, fermandomi di colpo.
Scendo velocemente dall'auto, dirigendomi verso l'abitazione e bussando con prepotenza alla porta.
-Cazzo, c'è qualcuno in casa?- Urlo dopo un pò di tempo, vedendo poi una signora con una divisa,aprirmi.
-Si, desidera?- Mi domanda la donna, sorridendomi con dolcezza.
Con il fiato sospeso, comincio a respirare con affanno e fatica.
-Sto...cercando...- Provo a dire, ma la voce di un uomo mi fa ribbollire il sangue nelle vene.
-Chi è alla porta, Linda?- Domanda l'uomo che si è appena avvicinato alla domestica.
E' il padre di Fran...
-E tu che cosa ci fai qui?- 
L'uomo sposta i suoi occhi contro i miei, più sorpreso che mai.
-Fran...è qui?-
-Cosa ti fa pensare che potrei farti parlare con lei?-
-Senta, non sono venuto qui per discutere con un padre geloso ma per chiarire delle cose con sua figlia.-
-E se lei non volesse vederti?-
-Sarei capace di far qualsiasi cosa pur di vederla. Mi bastano anche cinque minuti ma ho bisogno di parlarle.-
-Per raccontarle di quanto sei stato stupido a lasciarla andare via così...?-
-Mi ha tolto le parole di bocca ma adesso...io...devo vederla cazzo! Anche a costo di dormire dinanzi a questa posta se necessario.-
-Ti consiglio di fare qualcosa allora...e al più presto.-
-Cosa intende dire...?-
-Che il suo aereo sta per partire e tu potresti non rivederla più per un bel pò di tempo.-
-Partire!? Oh cazzo...-
-E' all'aereoporto...primo volo per Las Vegas.-
-Grazie...- Ribatto senza perdere tempo e correndo di nuovo verso la mia auto.
-Aspetta! Gates!- 
Mi volto verso il padre di Fran, vedendolo sorridere.
-Riporta qui la mia bambina o sarò io questa volta a farti arrestare.- Mi dice l'uomo, sorridendomi ancora con ironia.
Annuisco alle parole dell'uomo, ritornando nella mia auto e dirigendomi con velocità verso l'aereoporto.
Sto per perderla...sto per perderla e ancora non posso crederci.





















Agitato e distrutto, mi ritrovo dinanzi alle porte dell'aereoporto e senza perdere altro tempo, vi entro, guardandomi intorno.
Di Fran non c'è alcuna traccia e sarebbe comunque difficile scorgere il suo bel viso tra tutta questa folla di persone.
Corro a più non posso, divincolandomi tra la gente e cercando i primi voli per Las Vegas. 
-Signore, posso esserle utile?- Mi domanda improvvisamente un addetto alla sicurezza.
-Il primo aereo per Las Vegas è già partito?-
-No signore ma a momenti dovrebbe partire...c'è qualcosa che posso fare per aiutarla?-
-...Devo trovare una persona! Devo parlarle prima che sia troppo tardi...-
-In amore non è mai troppo tardi ed il suo volto è proprio perso come quello di un uomo innamorato che sta perdendo la sua unica
e sola ragione di vita. Magari, potremmo controllare i registri e risalire al nome della persona così da poter attirare la sua attenzione.-

-Si, mi sembra un'ottima idea.- Rispondo all'uomo, seguendolo.
L'addetto, mi porta in un ufficio colmo di carte volanti e documenti sparsi.
-Come si chiama?- Mi domanda ancora l'uomo, prendendo il registro dei voli per Las Vegas.
-Frances...Frances Williams.- 
-Attenda un attimo che controllo.-
Annuisco alle parole dell'uomo, guardandomi poi intorno. Qualcosa, sobbalza dinanzi ai miei occhi, facendomi venire in mente
delle idee a dir poco assurde.
-Cos'è quello?- Domando all'uomo, indicando poi un microfono posizionato su di una scrivania.
-E' un microfono...è collegato con i megafoni situati in ogni angolo dell'aereoporto...solitamente, lo utilizziamo per gestire delle
comunicazioni importanti.-
Mi si illuminano gli occhi, mentre un'idea mi fa sentire esaudito.
Senza perdere altro tempo, mi avvicino alla scrivania, premendo un bottoncino rosso situato proprio sul corpo del microfono in metallo.
-Che sta facendo!?- Mi rimprovera l'addetto ma io non gli dò ascolto, posizionando le labbra sul microfono ma mantenendo comunque la giusta
distanza per poter parlare.













FRANCES POV'S

Dannazione, il mio aereo è in ritardo!
Dopo aver appreso la notizia, decido di ritornare nella hall dell'aereoporto nella speranza di poter parlare
con il direttore. Possibile che proprio il mio aereo sia in ritardo!? Questa è una cosa inconcepibile...
Cerco di tranquillizzarmi, sentendo poi lo squillo del mio cellulare. Prendo velocemente l'aggeggio tecnologico tra le mani
per poi osservare il display.
"Zia Mary"
Sospiro, cercando di sembrare il più calma possibile.
-Pronto?-
-Ciao tesoro, allora, sei arrivata?-
-Zia, non sò cosa sia successo ma l'aereo è in ritardo!-
-Oh mi dispiace tanto cara...vedrai che tra un pò arriverà! Ti ho preparato un pranzetto con i fiocchi!-
-Ho sempre amato la tua cucina zia...beh, adesso vado a parlare con il direttore...magari lui potrà darmi qualche informazione in più.-
-Va bene tesoro, ci sentiamo quando arrivi qui.-
-Si zia...a dopo, ti voglio bene.-
-Ti voglio bene anch'io cara.-
Riattacco la telefonata, sbuffando fin quando...non sento una voce familiare rientrarmi nella mente.





"Ehm...vediamo...questa signori e signori non è una comunicazione così importante ma mi serviva un modo per poter
parlare ad una persona in particolare che è tra di voi oggi. Sò bene che in questo preciso istante mi sto giocando la reputazione
ma...come si dice...quando si ci tiene ad una persona, si trovano anche dei metodi assurdi per poterci parlare e per poter chiarire
determinate cose. Ah beh...mi sento proprio un coglione adesso...credo che dopo questo discorso, dovrò camminare con coperchio del cesso
in testa ma almeno, per la prima volta in tutta la mia vita, proverò ad essere sincero con me stesso. Sapete...non sono mai stato
un uomo di tante parole ma ora mi sono reso conto di voler dimostrare un qualcosa ad una persona speciale. Questa persona speciale
dovrebbe esser tra di voi ed io vorrei fare qualsiasi cosa pur di rivederla almeno per un'ultima volta. Quindi...Frances, se mi stai ascoltando...
ti chiedo solo di non partire."








Un bruciore al petto, mi provoca una strana sensazione. 
Ho una voglia matta di cadere a terra e piangere ma cerco di prendere il controllo delle mie azioni, restando in silenzio
ed ascoltando la voce soave di Brian. 
Cosa starà cercando di fare?
Respiro profondamente, sentendo i miei occhi cominciare a pizzicare sempre di più.












"Adesso...mi ritrovo qui da solo e...non immagini neanche quanto faccia male.
Vorrei tornarmene a casa ma volevo che tu sapessi che non è più la stessa senza di te. Sono stato un fottuto coglione
a lasciarti andare quel giorno in cui avrei preferito non vederti con quello stupido abito da sposa. In quel momento...
ho pensato a quanto quell'abito bianco ti donasse e a quanto avrei voluto essere al posto di quel pezzo di merda che ti avrà
stretta alle sue braccia fin troppe volte da quando non sei più mia. Non ti dirò che ho sbagliato...sono troppo orgoglioso per
questo. Mi dispiace solo di averti mentita...perchè sai, non sono mai stato un Santo. Ti ho mentita...
Quando dicevi di amarmi, io ero sempre il solito bastardo pronto a dire qualsiasi cosa pur di non mostrare al mondo i suoi veri
sentimenti. Perchè come dici sempre anche tu...anche noi mostri, riusciamo ad amare. Il più delle volte...ho detto a me stesso di non cadere.
Ma sai...io, fino a poco tempo fa credevo di esser solo un perfetto incapace nel dare amore alle persone che mi circondano. Ed è così. Volevo allontanarti da me
a tutti i costi ma assicurarmi che saresti sempre stata mia...ed ora, sto per perderti da bravo coglione che non sono altro. Ho provato
così duramente a farmi odiare da te...ma mi sono reso conto del fatto che più mi facevo odiare e tu più ti innamoravi. Così come anche io...
più provavo ad odiarti e più...riuscivo ad...amarti. Lo sò...sò che non avrò mai niente da offrirti...sò che non sono il ragazzo perfetto
e che ho spezzato il tuo cuore fin troppe volte ma...volevo solo che tu sapessi che a me importa. Mi importa di te da quando ti ho vista
quella sera all'accampamento dell'organizzazione. Quando le tue paure, sono improvvisamente diventate anche le mie. Mi importa da quando...
ho cominciato a spiarti senza che tu te ne accorgessi. E cazzo si...io, ho avuto paura. Mi faceva paura il modo in cui solo tu sei
riuscita a farmi sentire. Sò che mi stai ancora ascoltando Fran...e sò che probabilmente, non vorrai vedermi mai più ma...se davvero ci tieni a me
e a tutto quello che abbiamo costruito, non partire. Non prendere quell'aereo e resta qui con me. Cazzo se mi sento un'idiota e sò che evidentemente
non ti saresti mai aspettata una cosa del genere proprio da parte mia...ma cazzo se ti voglio Fran!
Mi voglio svegliare al mattino con il suono della tua voce e le tue mani sul mio petto, voglio fare l'amore con te fino a farti sentire parte di me,
voglio lasciare la mia sporca vita per iniziarne una nuova...solo per restarti accanto nel migliore dei modi.
Sò che adesso ti riuscirà difficile credermi e che probabilmente, starai già pensando al modo più efficace per scappare da me ma credimi
che sono pronto a mollare tutto solo per riaverti."



















"No lacrime...no, vi prego..."
Sussurro a me stessa, immobile ed incredula.
Non avrei mai potuto immaginare che Brian potesse dimostrarsi una persona così...profonda.
Sento che presto, non riuscirò neanche più a camminare per colpa delle mie gambe che stanno tremando a più non posso.













"Adesso che conosci la mia vergogna e che sai tutto di me...credo di poterti lasciar andare.
Se quindi...deciderai di andare via e prendere quell'aereo...non avrò più alcun giorno per amarti.
Sono stati i miei stessi sentimenti a tradirmi...non tu e questo avrei dovuto capirlo prima. Però adesso...ti prego, torna da me o potrei morirne.
Nessuno mi ha mai amato come hai avuto il coraggio di fare tu...nessuno ha mai visto del buono in me. Tu invece...mi hai sempre
amato per quello che sono e non avrei mai dovuto ferirti. Ti prego piccola, dammi la possibilità di curare quelle tue ferite."
















Le lacrime cominciano a rigare il mio volto ed io sento di non poter più sopportare tutto questo
dolore interiore.
E' come se il tempo per noi...fosse ormai scaduto.













"Sto ancora ingoiando questo mio addio...ma sembra proprio che io non riesca a lasciarti andare. Tuttavia...se dovessi cambiare idea, sai
dove trovarmi.
Ci si vede...piccola."




















BRIAN POV'S

"...Ci si vede...piccola."

Sposto il dito dal bottone rosso, battendo poi un pugno di dolore contro la scrivania.
L'addetto alla sicurezza, resta pietrificato dinanzi a me, senza dire nulla ed io...beh, io forse non ci spero più.
-Io non sarei mai riuscito a dire delle cose del genere a mia moglie...è incredibile.- Borbotta l'uomo, sbarrando gli occhi.
Sorrido per metà, stringendomi poi nel mio giubbino in pelle ed aprendo la porta dell'ufficio, per uscire.
-Dovresti semplicemente dirle più spesso che la ami.- Sbotto uscendo dall'ufficio e divincolandomi tra la folla di persone.
Più imbarazzato che mai, mi dirigo verso l'enorme finestra che mostra le partenze dei vari aerei.
Ed eccolo lì...l'aereo per Las Vegas ha appena spiccato il volo.
Sapevo che Fran non mi avrebbe ascoltato...e se l'ha fatto, sapevo che non sarebbe mai tornata da uno come me.
Come potrebbe continuare ad amare la persona che non ha fatto altro che offrirle del dolore?
Resto immobile, fissando l'aereo ormai decollato e posizionando le mie mani contro il vetro, sentendomi incapace di fare qualsiasi cosa.
-La mia piccola...è andata via.- Sussurro, sentendo una lacrima rigare il mio viso. Con velocità, provo a nasconderla, senza
riuscire però a camuffare tutto il dolore che sto provando in questo preciso istante.
E' finita...per noi due...non c'è più tempo ormai.
-Brian...-
Perfetto, adesso sento anche la sua voce...cazzo, devo dimenticarla.
-Devo dimenticarla.- Sussurro battendo più volte la testa contro il vetro dell'enorme finestra.
-Devo dimenticarla.-
-Devo dimenticarla.-
-Devo dimenticarla.-

Continuo non riuscendo più a trovare la pace interiore.
-Adesso sono qui...e non posso più uccidere alcun sentimento...-  
Mi volto, sentendo dei singhiozzi rendermi sempre più debole.
Vedo Fran dinanzi ai miei occhi, puntare un dito contro il suo stesso petto. Le sue lacrime, danno vita ad una penetrante rottura
dentro di me mentre i rumori intorno, sembrano esser già morti.
Sento il mio cuore che non credevo di possedere, battere sempre più forte come se volesse fuoriuscire dal mio stesso petto.
E' bellissimo vederla sorridere tra le lacrime ma allo stesso tempo è disarmante il suo modo così perfetto di mostrarsi forte nonostante la sua immensa fragilità.
Lei è qui...
La vedo correre verso di me ed io con decisione prendo al volo il suo piccolo corpo, stringendola tra le mie braccia e baciandola come non credo di aver mai fatto
in tutta la mia vita.
Fran ricomincia a sorridere ed io ricomincio a vivere.
Tutte le persone attorno a noi, sembrano essersi fermate ad osservarci, continuando ad applaudirci senza sosta.
La cosa potrebbe sembrare terribilmente imbarazzante per uno come me...ma adesso, tutto questo, non ha importanza.
Frances prova a dirmi qualcosa, ma io non le dò la possibilità di parlare, riprendendo il possesso delle sue labbra per farle mie ancora una volta.
Mi era mancato baciarla...mi era mancato sentire le sue labbra premere contro le mie.
Posso avere tutte le donne che voglio ai miei piedi...ma non potranno mai esser paragonate a lei.
-Fran io...-
Provo a dirle qualcosa di sensato, ma le mie parole, muoiono quando il suono di uno sparo, fa spaventare la mia piccola.
Tutte le persone che hanno appena smesso di applaudirci cominciano a scappare via, mentre io osservo due uomini dei "Waw" Cominciare a sparare
a più non posso.
-Gates! Dove sei pezzo di merda!- Urla uno di loro, che credo si chiami John.
Prendo velocemente la mano di Fran, che impaurita, lascia la mia.
-Non di nuovo, ti prego!- Piagnucola lei, opponendosi alla mia presa ma io serro la mascella, prendendole i polsi con la forza.
La trascino velocemente dietro ad una colonna, vedendola ricominciare a piangere.
Dio...odio vederla così.
-Smettila di frignare adesso!-
-N...n...non ci riesco!-
-Devi riuscirci cazzo! Non ha senso piangere per ogni stronzata!-
-Ma io...-
-Fran, ascoltami ti prego!-
Le prendo il viso tra le mani, vedendola annuire con debolezza.
Quegli occhi così profondi...mi fanno venir voglia di mollare tutto e portarla in una camera più vicina per poterla amare come non mai.
-Non voglio perderti ancora una volta Fran...-
-Non mi perderai ma...-
-Shh.- 

Sposto velocemente la mia visuale al di fuori della colonna, sentendo alcuni rumori sospetti.
Le persone sembrano esser fuggite via mentre altre sono state sparate.
Dove cazzo è la polizia quando serve!?
-Promettimi che resterai qui.-
-No Brian, ti prego, non andare...-
-Non ricominciare!-
-Brian io...devo dirti una cosa importante.-
-Non c'è tempo adesso...-
-Brian, ascoltami ti prego.-

-Figli di puttana...li farò fuori senza pietà.- Sussurro con rabbia, uscendo quasi allo scoperto, dirigendomi verso quei pezzi di merda.
-Sono incinta.-
Mi volto di nuovo verso Fran, vedendola tenersi una mano sulla pancia.
Sento un qualcosa sciogliersi dentro di me, mentre incastro Fran contro il muro.
Ella ricomincia a piangere, gemendo dal dolore per la presa della mia mano che riesce a tenerle fermi entrambi i polsi spalmati contro la colonna.
-Non voglio che...che...mio figlio, cresca senza suo padre.- 
Lascio all'istante i suoi polsi, sentendomi quasi morire dentro. No...non posso essere io il padre del bambino...
O forse si...
Serro di nuovo la mascella, lanciando un ultimo sguardo a Fran e correndo contro i miei nemici sentendola chiamare ormai in lontananza il
mio nome.
Mi scaravento con velocità contro il corpo di John mentre entrambi, cadiamo a terra, su dei vetri affilati, ormai frantumati.
Provo a conficcare un vetro nel petto di John ma non ci riesco, vedendo l'altro ragazzo puntarmi contro la sua pistola. Sento il ferro dell'arma,
premere contro la mia testa e così, mi rendo conto di esser stato incastrato.
-Sta' fermo o sparo Gates, è un avvertimento...- Mi sussurra l'altro, con presunzione.
Arrendendomi, socchiudo gli occhi e sospiro con decisione, alzandomi dal pavimento e mollando il corpo sanguinante di John.
Sposto il mio sguardo contro quello dell'uomo con la pistola, sentendomi un perdente.
Alzo le mani in alto, non mostrando il mio fallimento ma sorridendo come mi è solito fare.
-Potrei farti del male...questo lo sai vero?- Minaccio l'uomo, vedendolo poi ridere.
-Ah si? Voglio proprio vedere con quale coraggio adesso proverai a cavartela Gates.- L'uomo fa un cenno di mano ad un altro "Waw" Che non 
avevo visto entrare prima.
Ed ecco che rientrano in gioco altri tre uomini che hanno appena catturato Frances.
-Hai perso.- Ride ancora l'uomo con la pistola mentre vedo Fran cercare di dimenarsi tra quei tre uomini che non sembrano volerla lasciare.
-Lasciatela andare! Lei non centra un cazzo! Potete avere me...ma non toccate lei!- Urlo fuorioso, avvicinandomi con rabbia all'uomo.
-Rallenta Gates. Un altro passo e la tua bella fidanzata finirà all'inferno.- 
Le parole del pezzo di merda mi fanno rabbrividire e così, decido di indietreggiare.
Non posso permettere che le facciano del male...è già accaduto troppe volte e le sue urla collassanti...non fanno altro che divorarmi.
-Brian...io...mi...dispiace.- Urla Fran, ancora piangente.
Deve smetterla di piangere o da un momento all'altro potrei...fare qualcosa di stupido. 
-Non piangere tesoro...c'è una bella sorpresa per te.- Le sussurra uno dei tre uomini, prendendole il viso tra le mani e facendomi morire
di paura.
-Levale le mani di dosso o ti uccido  figlio di puttana!- Urlo più furioso che mai, vedendo l'uomo provare a baciarla.
Lei prova ad allontanarsi dall'uomo, ma ben presto, lui stesso la spinge a terra provocandole un dolore atroce alla schiena.
-No!- Urlo ancora, per la paura che ho di perdere...quel bambino...
L'uomo che ha appena spinto Fran, adesso le sta ridendo in faccia, incitato dagli altri idioti che gli dicono di continuare.
Lui si toglie la cintura dai pantaloni, avvicinandosi poi al corpo di Fran, distrutto a terra.
Io perdo il controllo, urlando a più non posso sapendo che quel figlio di puttana vorrà farle del male. 
No cazzo...solo io posso toccarla!
-Brian ti prego aiutami...- Urla lei, continuando a scalciare e a dimenarsi ma è tutto inutile...starà per perdere il bambino e per colpa
di un luridissimo stronzo!
La sento cercare il mio aiuto, mentre io stesso sto pensando ad un modo per evitare che tante cose possano accadere.
Adesso è tutto nelle mie mani...se quella pistola, spara il suo colpo...mi finirà diritta nel cervello e a quel punto la paura di Fran
diventerà realtà. Non vedrò mai mio figlio nascere e non lo vedrò mai crescere...
Mentre provo a fare qualcosa però, vedo due occhioni azzurri scrutarmi.
-Vuoi fottertela anche tu eh Gates? Possiamo fare qualcosa in tre!- Continua l'uomo, mentre sta per stracciare via i vestiti della mia piccola 
ma io con velocità, mi scaravento contro di lui, riuscendo ad evitare il colpo di pistola e vedendo quattro ragazzi uscire allo scoperto.
Sapevo che non mi avrebbero mai abbandonato.
-E' qui la festa?- Domanda Matt, cominciando a tirare pugni a John.
-Che cosa cazzo ci fate voi qui?- Urlo dando dei calci nello stomaco all'uomo che voleva violentare Fran.
-E' questo il ringraziamento? Che ne sò amico, mi aspettavo di sentirti dire un "Grazie ragazzi, siete stati davvero così gentili nel
venire in mio aiuto!"
- Ribatte Jimmy, cominciando a sparare ad ogni cosa che vede in movimento dinanzi a sè.
Rido alle parole di James, vedendo poi Zacky coprirmi le spalle.
-Credevo di vedervi scopare su di un aereo ed invece, vi ritrovo ridotti così!- Esclama Vee questa volta, dandomi il cinque.
Il nanetto invece, sta disarmando tutti gli uomini e devo dire che ci riesce alla grande.
Senza pensarci sù ulteriormente, mi avvicino ai miei amici, che mi sorridono capendo le mie intenzioni.
Tutti e cinque, ci abbracciamo, sapendo di non poter vivere gli uni senza gli altri.
Abbiamo vissuto una vita insieme e adesso non mi importa un cazzo di cosa faremo...l'importante è che comunque vada, saremo sempre insieme.
-Si, sei proprio un coglione amico.- Continua Jimmy, scompigliandomi i capelli come cominciano a fare anche gli altri, provocando in me
una felicità assurda.
Dopo quest'attimo di profonda spensieratezza però, mi volto verso Fran che non dice neanche una parola.
Sussulto, vedendola distesa sul pavimento, con gli occhi chiusi.
Velocemente, mi inginocchio accanto al suo corpo, prendendole il viso tra le mani e sussurrando più volte il suo nome.
-Fran? Frances...ce l'abbiamo fatta, hai visto?- Le domando con gioia ma lei non apre gli occhi e non dà alcun segno di vita.
Le prendo una mano, accarezzandole la pancia ma notando la sua pelle esser diventata terribilmente pallida.
Il mio sorriso si spegne anche questa volta.
-Cazzo...presto, qualcuno chiami un'ambulanza!- Urla Matt, continuando a fissare Fran.
Io comincio a tremare, non sapendo più come reagire alla situazione. Cazzo...se solo avessi fatto più attenzione a lei tutto questo non
sarebbe successo!
All'improvviso però, il suono di una sirena, ci fa spaventare.
E' la polizia e questa volta...sarà dalla nostra parte.
-E così...gli Avenged Sevenfold stanno cercando di rimediare, facendo opere di bene? Era da un bel pò di tempo che tenevamo alle calcagne alcuni
uomini dei "Waw".- Borbotta un poliziotto, osservando poi i corpi dei figli di puttana, spalmati sul pavimento.
Altri poliziotti invece, si limitano a prendere i corpi dei "Waw" Per poi portarli via. Pagheranno per ciò che hanno fatto.
-Andrà tutto bene.- Mi sussurra Zacky, dandomi una pacca sulla spalla per confortarmi.
Annuisco, tenendo ancora la mano di Fran. Non riesco più a lasciarla e non posso permettermi di farlo.
Passati alcuni minuti che sembrano esser interminabili, Fran non dà ancora segni di vita ed io le sono ancora accanto sentendo il dolore dentro
di me ricominciare a prendere forma.
-Ti prometto che andrà tutto bene amore mio.- Le sussurro con dolcezza, sentendo poi il suono dell'ambulanza rientrarmi nella testa.
Finalmente...
-Buongiorno, dov'è la ragazza?- Domanda un dottore a Jimmy che indica il punto esatto in cui sono ancora inginocchiato.
Il dottore si avvicina a noi, esaminando con attenzione Fran.
-Ragazzo, dobbiamo portarla in ospedale.-
-No...-
-Avanti, non si preoccupi...-
-Ho detto di no!- Urlo con rabbia, non potendo sopportare il fatto di vedere anche Fran su quello stupido lettino.
-Hey...hey, amico, coraggio.- Mi dice Matt, tentando di prendermi per le spalle nella speranza di convincermi a rialzarmi dal pavimento
ma io non voglio.
Non voglio abbandonare così il corpo di Fran...non ce la faccio.
-No...voglio starle accanto!- Urlo ancora, perdendo il nome della ragione, ma Jimmy e Matt questa volta provano a staccarmi
via dal corpo della ragazza, riuscendoci.
Il dottore ed i suoi aiutanti, prendono il corpo di Fran posizionandolo su di una barrella mentre i miei amici provano a tranquillizzarmi.
E se...Fran potesse non risvegliarsi più? No...non devo neanche pensarci. Ho già perso mia madre ed il Signor Edwards... non voglio perdere così anche lei.

























Osservo con nervosismo le lancette dell'orologio mentre seduto su questa sedia, mi tengo il viso tra le mani.
Intanto, osservare  anche Jimmy camminare avanti ed indietro per il corridoio non aiuta.
Matt è seduto accanto a me e sta provando a tranquillizzarmi mentre Johnny e Zacky provano a confortare Nishelle. 
Violet invece, è ancora in questo fottutissimo ospedale perchè verrà dimessa solo tra qualche giorno. Ha bisogno di riprendersi...quindi
è del tutto regolare.
-Quanto cazzo ci mettono!?- Sbotto, tamburellando più volte il mio piede contro il pavimento.
-Sono sicuro che Fran starà bene...dopotutto, non ha subìto lesioni o ferite preoccupanti.-
-L'unica cosa che mi importa adesso Shads è che lei stia bene e sia viva! E se avesse subìto una sottospecie di trauma? Merda,
non potrei mai perdonarmelo!-
-Rilassati Gates...sei troppo stressato...vuoi del caffè?-
-Non ti ci mettere anche tu Christ o rischio di impazzire.-
-Prima mio padre...poi Violet...ed adesso lei...- Continua Nishelle, in lacrime.
-Supereremo anche questa amore.- Borbotta Zacky, tenendo Nish sulle sue gambe.
-Gates...ma toglimi una curiosità...che cosa ci facevi tu all'aereoporto?- Mi domanda poi Matt, facendomi imbarazzare.
-Stava partendo. Stava abbandonando tutto ed io...non volevo che facesse una cazzata del genere.-
-La risposta esatta credo che sarebbe: "Non volevo lasciarla andare".- Ghigna Nishelle tra le lacrime, sorridendomi con soddisfazione.
Tutti cominciano a ridere mentre io imbarazzato, li intimo di smetterla.
Ed ecco che finalmente, un dottore si decide ad uscire da quella cazzo di stanza. Ci voleva tanto!?
Velocemente, mi alzo dalla sedia andando incontro al dottore insieme agli altri che sono preoccupati almeno quanto me.
-Dottore, come sta?- Domanda Nishelle,gesticolando.
-Sta bene vero? E' viva?- Domanda poi Johnny al dottore che sta provando a parlare.
-E' solo svenuta, niente di grave ragazzi.- 
Le parole del dottore mi fanno sospirare con tranquillità. 
Per un attimo, ho temuto il peggio.
-Tuttavia, lo svenimento della ragazza non è causato solo dallo spavento del momento ma è una cosa del tutto normale quando 
si ha una nuova anima nel proprio corpo.-

Tutti sbarrano gli occhi, non capendo a cosa si stia riferendo il dottore.
-E' lei l'interessato a cui devo rivolgermi?- Domanda poi l'uomo, indicandomi.
-Si, sono io.- Annuncio con sicurezza, respirando a fondo.
-Se vuole...può anche farle visita...la paziente si è appena svegliata.-
-Come...sta...il...-
-Sano e salvo. Sua moglie ha una gran forza di volontà.-
-La ringrazio...dottore.- Concludo, vedendo l'uomo annuire e salutare anche gli altri.
Ha davvero pensato che Fran possa essere mia moglie?
Scosso dalla situazione, mi volto verso i miei amici, vedendoli parlare tra di loro e guardarmi allo stesso tempo con stranezza.
Come al solito...non avranno capito un cazzo.
-Brian...che cosa voleva dire il dottore?- Mi domanda Nishelle, deglutendo.
Prendo un sospiro profondo, voltandomi verso la porta della camera in cui è stata portata Fran.
-Sto per diventare padre.- Ammetto, con un sorriso stampato sulle labbra che non riesco a nascondere.
In un attimo, mi ritrovo Nishelle dinanzi agli occhi che avvolge le sue braccia attorno al mio collo.
La ragazza comincia a singhiozzare.
-Shh...avanti Nish...ti ho detto che sto per diventare padre non che sono in fin di vita.- Ironizzo, cercando di calmarla.
La capisco...non dev'esser facile per lei sopportare tutto questo. Troppe emozioni...tutte in una volta sola.
-Quindi...Frances è incinta?- Mi domanda poi Matt.
-E cazzo Shads certo che è incita se nò come me lo spieghi il fatto che Brian stia per diventar padre!? Questo pover uomo non riesce
più a scoparsi nessuna se non lei!-
Scherza Johnny, beccandosi poi un'occhiataccia da parte di Matt.
-Un momento...se Brian sta per diventare padre...noi stiamo per diventare zii!- Esclama improvvisamente Jimmy, più gioioso che mai, saltellando
di qua e di là come impazzito.
-Congratulazioni Gates! Cazzo, stai diventando vecchio!- Continua Zacky, congratulandosi con me.
-Adesso basta ragazzi...il nostro Gates ha qualcosa di meglio da fare adesso...lo assilleremo una volta uscito da quella stanza okay?- 
Tutti annuiscono alle parole di Jimmy, mentre io mi avvicino alla camera ma qualcosa mi blocca.
Mentre sto per armeggiare con la maniglia della porta, mi volto velocemente verso James, correndogli incontro.
Abbraccio il mio migliore amico, sentendo il bisogno di porgergli le mie scuse più sincere.
-Mi dispiace...- Gli sussurro.
-E' acqua passata.-
-Ti voglio bene James.-
-Anche io te ne voglio coglione di merda.-

Sciolto l'abbraccio, posso osservare gli altri nascondere qualche emozione di troppo.
Cazzo...allora è vero...per colpa di quella ragazzina stiamo diventando tutti dei santi!
La cosa non può far altro che preoccuparmi...Fran è riuscita davvero a tirar fuori il meglio di me?
Deciso, posiziono finalmente la mano sulla maniglia della porta, entrando nella camera dov'è stata portata Fran e vedendola distesa sul letto mentre continua a fissare la finestra.
-Posso entrare o...-
-Entra.-
Faccio come mi dice Fran, sedendomi accanto a lei e prendendole la mano.
-Come ti senti?-
-Come se fossi stata investita da un treno in corsa...ma...non mi lamento.-
-Hai bisogno di qualcosa?-
-No...sto bene così, grazie.-
-Vuoi...restare un pò da sola?-
-Fai decisamente troppe domande. Odio le persone che fanno troppe domande.-
Mi scappa un sorriso.
E' quello che le dicevo sempre io...
-Che strano...mi ero ripromesso di farti sorridere ed invece...ora sei tu che fai sorridere me.-
-Io non ci riesco...-
-Hai un sorriso così bello e contagioso...vorrei vederlo ancora una volta.-
-Brian...sto parlando sul serio.-
-Anche io.-
-Tu...non capisci.-
-In effetti, vorrei provarci...cosa c'è che non và adesso?-
-Nulla...quando nascerà il bambino ti manderò delle pratiche.-
-Non ti seguo.-
-Prenderò io la custodia di nostro figlio cosicchè tu possa continuare a fare tutto ciò che vuoi. Ti conosco, sò che un  bambino non è ciò che vuoi
e sò anche che non avresti mai voluto averlo. Quindi, evitiamo di far soffrire il piccolo...non importa se crescerà senza padre io...sono in 
grado di sbrigarmela da sola.-
-Fran, stai dicendo un sacco di stronzate.-
-Sò già che vuoi convincermi ad abortire ma io...-
-Frances ti prego, smettila di dire cazzate! Non potrei mai uccidere un bambino e poi...lui sarà il NOSTRO bambino.-
-Ma...io pensavo che...-
-Pensavi male. Ricordi le cose che ti ho detto all'aereoporto? Bene, adesso ficcatele bene in testa perchè è quello che penso. Voglio
viverti Fran...dammi la possibilità di farlo. Ti prometto che uscirò dal giro e dall'organizzazione e che vivremo una vita serena proprio
come hai sempre voluto tu...-

-Brian...io potrei vivere qualsiasi tipo di vita...l'importante è che tu sia qui con me.-
-Ci sarò per sempre. Mi dispiace di aver capito troppo tardi quanto significhi per me.-
-Questo è già un qualcosa di positivo...credevo di non riuscirci sai? Sembravi così irraggiungibile.-
-Ma adesso sono qui e per restarci. Niente più sangue, dolori, droga ed altro...adesso contiamo solo noi due.-
-Vorresti dire noi tre.-
-Si...noi tre.-

Ed eccolo qui finalmente...il suo sorriso.
-Sono riuscito a farla sorridere signorina Haner.-
-Credevo di non riuscirci più...-
-Eppure, ce l'ha fatta.-
-Non darmi del tu...sono cambiata, ricordi?-
-Già...sono riuscito a tramutare un'aristocratica in una delinquente.-
La vedo sorridere ancora. Dio...ci morirei in quei sorrisi così...pieni.
-Ed i ragazzi?-
-Sanno già tutto.-
-E come l'hanno presa?-
-Diciamo che Jimmy è il più felice di tutti solo perchè sà di diventare zio.-
-E' incorreggibile!-
-Frances...-
-Si?-
-Ti amo.-












NOVE MESI DOPO...






FRANCES POV'S

-Brian! Esci subito da questo bagno prima che non ti venga a rasare tutti quei capelli che ti ritrovi!-
-Amore, dammi solo un minuto!-
-E' sempre e solo per colpa tua se facciamo tardi ai ricevimenti più importanti!-
-Dammi altri cinque minuti!-
-Che si tramuteranno presto in venti!-
-Quanto sono bello!-
-La smetti di specchiarti e fare il buffone?-
-Dovresti vedermi!-
-Quando uscirai da questo bagno, la prima cosa che farò è darti un bel ceffone!-
-Tu dici?- 
Brian esce dal bagno, incollando con agilità le sue labbra alle mie.
Che stupido che è...
-Sei stupenda amore...ma io lo sono di più.-
-Non ti sopporto quando fai così!-
-Credevo mi amassi anche per i miei stessi difetti!-
-Ci sto un pò ripensando sai com'è!-
Vedo Brian sorridermi ed ecco che non riesco più ad arrabbiarmi con lui.
La sua faccia da cucciolo spaesato è epica.
*Din don*
Il suono del campanello, mi fa sussultare, così decido di andare ad aprire.
-Allora aveva ragione Violet, siete ancora qui!- 
-Jimmy!-
-Fammi indovinare...Brian, alle prese con i suoi capelli?-
-Si...vivere con lui ed i suoi capelli è una cosa terrificante.-
-Posso immaginare! E come stanno i gemelli di zio Jimmy?-
-La pancia sta crescendo a dismisura...-
-Vedo, vedo! Cazzo, sei incinta di due gemelli!-
-Diciamo che quando Brian l'ha saputo, stava per
morire d'infarto.-
-Si, me lo ha detto. Mi ha anche raccontato di aver passato una giornata intera in un negozio che vende accessori per bambini.-
-Rev!- Esclama improvvisamente Brian alle mie spalle, salutando Jimmy.
-Figlio di puttana, ti stavamo aspettando!-
-Beh, ora possiamo andare.-
Brian mi prende per mano, portandomi verso la sua auto mentre Jimmy e Violet ci fanno strada.













Ed è proprio così...siamo appena arrivati dinanzi alla Chiesa.
Questo posto mi fa venire in mente brutti ricordi, ma questa volta, sono qui per un motivo più che accettabile.
Io e Violet ci avviciniamo a Nishelle, vedendola nascondersi dietro alla limousine che l'ha appena portata qui.
-Dici che...si sta facendo prendere dall'agitazione del momento?- Mi domanda Violet, indicando Nish.
-Io credo che dovremo fare qualcosa.-
Per fortuna, Violet si è ripresa al meglio. E' bello vedere che finalmente, le cose stanno andando per il verso giusto.
Io e la ragazza dai capelli viola, ci avviciniamo a Nishelle che appena ci vede, non fa altro che abbracciarci.
-Ragazze...io...non credo di farcela.- Borbotta Nish, posizionandosi una mano sul cuore.
-Woo, calmati baby, prendi un bel respiro profondo e rilassati!- 
-Lo dicevo io che Jimmy non è una buona influenza per te!- Ghigna Nish rivolgendosi a Violet e cercando di distrarsi.
-Non cambiare argomento Nish e cerca di tranquillizzarti.- 
-E' facile a dirsi Fran...e se alla fine dovesse dire di no...?-
-Ma sei impazzita forse? Lui non lo farebbe mai e poi...ci avete pensato bene no?- Continua Violet.
-Si ma...cazzo, sono orribile con quest'abito!-
-Hey...adesso basta Nish. Zacky ti ama, tu lo ami...non c'è niente che può ostacolarvi oggi. E' il vostro giorno.- Sussurro alla mia amica,
tenendole il viso tra le mani.
-Oh...ragazze...che cosa farei senza di voi?- Nishelle ci abbraccia mentre proviamo a darle tutto il conforto di cui ha bisogno.
Ed ecco che la musica nuziale, annuncia l'inizio della cerimonia.
Io e Violet torniamo all'entrata della Chiesa vedendo Jimmy e Nishelle cominciare ad entrare nell'edificio.
Tutti applaudono alla sposa che indossa un abito bianco a dir poco stupendo che risalta il colore acceso dei suoi occhi.
Ovviamente...io e Violet siamo le testimoni nuziali di Nish mentre quelli di Zacky...beh, probabilmente già avete capito chi sono.
Ben presto, entriamo tutti in Chiesa osservando Zacky tirato a lucido per l'occasione.
Capelli laccati e smoking nero con uno dei suoi soliti papillon coordinati.
Alla fine della canzoncina iniziale, Jimmy lascia Nish a Zacky che le prende la mano, stringendola a più non posso.
Il prete dà il via alla cerimonia mentre Brian non fa altro che osservarmi.
Dovrebbe smetterla di mettermi a disagio dinanzi a tutte queste persone.
Dopo un bel pò di tempo...ecco arrivato il momento dello scambio delle fedi e quindi della fine della cerimonia.
-Vuoi tu... Zachary James Baker prendere la qui presente Nishelle Effy Edwards come tua leggittima sposa finchè morte non vi separi?-
-Si...lo voglio.-
-VAI COSI' CAZZO!- Urla improvvisamente Jimmy, beccandosi uno sguardo abbastanza preoccupante da parte del prete.
-Ehm...si...mi scusi.- Continua James imbarazzato, mentre tutti ridiamo sotto ai baffi.
-E vuoi tu... Nishelle Effy Edwards, prendere il qui presente Zachary James Baker come tuo leggittimo sposo finchè morte non vi separi?-
Io e Violet ci teniamo le mani, nella speranza di dare tutto il coraggio che serve alla nostra più cara amica.
Ed eccola che si volta verso di noi in tutto il suo splendore.
Io e Violet le facciamo un cenno con la testa, facendole capire che non si dovrà sentire mai più sola e che dev'esser felice di
sposare l'uomo della sua vita.
Non che lei non lo sappia di esser felice con Zacky ma a volte è così timida ed impacciata.
-Altro chè se lo voglio!- Urla improvvisamente Nish, buttandosi tra le braccia di Zacky che la prende con prontezza di riflessi.
Alcuni degli invitati si alzano, scoppiando a ridere ed altri come me e Violet...stanno piangendo per la gioia.
Il prete se ne va via, non riuscendo più a dire altro e Nish e Zacky, si baciano con passione regalando a tutti delle emozioni terribilmente profonde e sincere.
Allora è vero quello che si dice...l'amore trionfa su tutto.
Vedendo Zacky portare via Nish tenendola sempre tra le sue braccia, continuiamo ad applaudire, seguendoli al di fuori della Chiesa.
Nishelle scende dalle braccia di Zacky, per poi lanciare il bouquet che prendiamo sia io che Violet.
Adesso...non ci resta da fare nient'altro che festeggiare.














La festa sta per terminare e a momenti credo di poter quasi scoppiare. Ho mangiato decisamente troppo e riso come 
non credevo di poter più fare in tutta la mia vita.
Infondo...è bello vedere che le cose, stanno migliorando per tutti.
Johnny è con la sua nuova dolce metà, Lacey...ovvero, una ragazza dolcissima che ha conosciuto qualche mese dopo esser uscito dal giro.
Insieme, sono davvero una coppia perfetta. Lacey sembra una ragazza terribilmente timida e riservata ma migliora quando riesci
a conoscerla. 
Matt invece, sta ballando con Susy...la sua nuova fidanzata dai capelli neri e gli occhi chiari. Ricordo ancora quando si sono conosciuti
il mese scorso. Eravamo al supermercato ed io ero intenta a comprare pannolini ed altra roba per l'arrivo dei gemelli ma Matt si era
scontrato accidentalmente contro di lei, facendola cadere a terra.
Lei era infuriata ma quando si guardarono...i due, non riuscirono a capire più niente. Susy però...è sempre stata brava a camuffare questa cosa,
dato che dopo l'accaduto, ha versato un'intera bottiglia di latte sui capelli del nostro Shads. E' stata una scena a dir poco divertente per
non parlare poi di Jimmy e Johnny che avranno preso in giro il povero Matt per settimane.
Ovviamente, i Sevenfold sono ufficialmente usciti dal giro. Inizialmente è stato difficile abbandonare il locale ma tuttavia, loro stessi, ne 
guadagneranno sempre qualche percentuale, senza dovervi lavorare all'interno e concludere affari loschi. Qualche sera fa, alcuni uomini sono venuti
alla villa per poter parlare con Brian ma lui stesso, è riuscito a sviare la situazione, offrendo il controllo dell'organizzazione stessa ad alcuni soci.
-Terra chiama Frances!-
La voce di Violet, mi distoglie dai miei soliti pensieri mentre ci sediamo tutti di nuovo al solito tavolo.
Il tavolo è rotondo ed è composto da me, Brian, Violet, Johnny, Matt, Jimmy ed infine Nish e Zacky al centro.
Il resto degli invitati invece, sono seduti ad altri tavoli sempre adiacenti al nostro. 
Sento la testa quasi scoppiare, ma provo a restare tranquilla nonostante i dolori atroci provenienti dalla mia stessa pancia.
-Un attimo di attenzione prego!- Urla improvvisamente Brian, alzandosi dalla sedia e continuando a battere un cucchiaino accanto ad un bicchiere
in vetro.
In un attimo, tutti gli invitati smettono di parlare tra di loro e la musica viene letteralmente fermata.
-Vorrei proporre un brindisi...- Continua Brian, alzando poi in aria il bicchiere in vetro colmo di spumante.
Tutti gli sguardi sono rivolti verso di lui, mentre Zacky continua a stringere la mano alla sua amata.
-...a tutti coloro che sono riusciti a trovare un proprio posto nel mondo accanto alla persona amata...a tutti coloro che hanno creduto in
qualcosa e l'hanno vista realizzarsi dinanzi ai propri occhi...e a voi due...che come prima pazzia d'amore...avete deciso di sposarvi!- 

Tutti scoppiano a ridere alle parole di Brian mentre Zacky e Nish decidono di alzarsi dalle proprie sedie per poter alzare i propri bicchieri
e brindare.
-Adesso però tocca a me teste di cazzo!- Urla Jimmy, pronto per uno dei suoi soliti discorsi.
Violet prova a fermarlo ma non ci riesce. E' quasi impossibile fermare Jimmy quando è intento a fare qualcosa.
-Per prima cosa, volevo ringraziare i miei migliori amici con cui ho vissuto una vita intera...poi, volevo dire a questi due ragazzi
che oggi è il loro giorno...il giorno che tanto aspettavano per poter unire per sempre i loro cuori...beh adesso basta con tutta
questa dolcezza...quindi, auguri teste di cazzo!- 

Ed ecco che le risate ricominciano a farsi sentire nella sala del locale.
-Sempre il solito Rev!- Ride Susy, contagiando poi tutti.
-Ma adesso tocca allo sposo! Discorso, discorso, discorso!- Urla Johnny, come impazzito.
Insieme a lui, cominciamo tutti a convicere Zacky che finalmente si decide a parlare e a dire qualcosa.
-Oh...bene...ehm...voi sapete che non sono mai stato bravo con le parole ma...questa volta voglio dire una cosa. Prima di tutto vorrei
rinraziare tutti voi che siete qui stasera e...-

-Avevi detto una cosa!-
-Ah ma chiudi il becco Brian!-

Povero Zacky, è già abbastanza imbarazzato di suo!
-...e...vorrei dire a tutti voi che...siete la mia famiglia. Lo siete sempre stati e...sono felice che in questa famiglia siano rientrate
anche altre persone speciali come Violet, Frances, Lacey, Susy ed infine la donna della mia vita.-

Tutti applaudono al discorso di Vee, mentre Nishelle rischia seriamente di diventare tutta rossa da un momento all'altro.
Brian ne approfitta per darmi un bacio mentre aspettiamo tutti insieme la torta nuziale.

























Conclusi i festeggiamenti, entro velocemente nell'auto di Brian, allargando le gambe e sentendo quel solito dolore atroce
premermi nella pancia.
Brian si posiziona velocemente al volante, cominciando a guidare con tranquillità. Menomale che l'ho convinto a non bere troppo...Jimmy, Zacky e 
Johnny si sono sbronzati come al solito!
Per non parlare poi di Violet e Nishelle che si sono tuffate in piscina come se non ci fosse un domani.
Cominciando a tremare, decido di respirare a fondo, nella speranza di regolarizzare il mio povero battito cardiaco ormai impazzito.
-Brian...ci vuole ancora molto per tornare a casa?-
-Abbastanza...perchè? Che succede?-
-Perchè...non mi sento molto bene.-
-Cos'hai?-
-Ho una nausea assurda mentre la pancia continua a farmi male come non mai.-
-Vuoi che mi fermi?-
-No...ma ti prego, portami subito a casa.-
-Okay, calmati adesso. Respira a fondo e...andrà tutto bene.-
-Brian...-
-Mh?-
-Io sento che...a momenti...potrebbero rompersi le acque.-
Brian sbarra gli occhi cercando di guidare con prudenza ma ecco che comincia a preoccuparsi anche lui.
-Oh merda...-
-Brian...portami subito all'ospedale! Presto!-
-Cazzo si! Fran, cerca di resistere.-
-Non ce la faccio...- 
Non riuscendo più a sopportare il dolore, comincio ad urlare, sdraiandomi sul sedile dell'auto nella speranza di poter evitare questi assurdi
crampi alla schiena.
Vedo Brian preoccuparsi e guidare con più velocità, sorpassando ormai delle macchine che continuano a suonare il proprio clacson.
Io continuo ad urlare, sentendo le due anime dentro di me cominciare a sbizzarrirsi.
Sto per dare alla luce i miei bambini...e ancora non mi sembra vero.
-Resisti.- Mi sussurra ancora Brian, mentre continua a sudare.
Io invece, respiro a fondo, cercando di tranquillizzarmi in tutti i modi possibili ed inimmagginabili ma qui c'è ben poco da fare. 
Sento che da un momento all'altro...potrei quasi scoppiare. 
-Siamo arrivati.- Mi annuncia finalmente Brian, parcheggiando l'auto nel retro dell'ospedale.
Con velocità, mi lascio aiutare da lui a scendere dall'auto nella speranza di poter partorire il più presto possibile. 
Brian continua a rassicurarmi, ma io continuo ad urlare, tenendomi la pancia che non riesco più a sopportare.
Con l'aiuto di Brian entro nell'enorme edificio, sentendolo poi chiamare alcuni dottori che mi soccorrono con velocità e prontezza.
I dottori, ben presto, mi portano in una camera grazie all'aiuto di una sedia a rotelle.
-Posso entrare con lei?- Domanda Brian ad un dottore che sta indossando alcuni guanti.
-Potrà farlo dopo che la ragazza avrà partorito.- 
Alle parole del dottore, una sensazione di vuoto mi colpisce il cuore, facendomi crollare,metaforicamente parlando.
Brian prova ad opporsi alle parole del dottore ma nessuno gli dà il permesso di entrare mentre io mi ritrovo ormai su questo lettino, in
lacrime.
-La prego...io ho bisogno che lui sia qui...- Sussurro con debolezza ad una dottoressa che non mi degna neanche di uno sguardo.
Entro in panico, vedendo la porta della camera chiudersi e sapendo di non poter affrontare tutto questo senza la persona che amo.
Io ho bisogno che Brian mi dia la sua forza...o temo di non potercela fare.
-Bene signorina...adesso mi stia ben a sentire...non si faccia prendere dal panico perchè lei sà che andrà tutto bene.-
Ricomincio a piangere, entrando in panico. Non ce la farò...sono troppo impaurita dalla situazione per farcela.
Ho solo diciotto anni e sto per mettere al mondo i miei primi bambini...
-La prego, faccia entrare il padre dei miei figli o credo di poterne morire...-
-Non è consentito signorina mi dispiace...adesso stia calma...andrà tutto bene.-
-Mi dice come faccio a stare tranquilla se...se...-
Sento altre lacrime rigarmi il volto, sentendomi allo stesso tempo così sola ed abbandonata dal resto del mondo.
-Respiri a fondo signorina!- Mi urla un dottore ben presto, cominciando a preparare tutto l'occorrente per il mio parto.
Ed ecco che i miei respiri soffocanti, ricominciano a farsi sentire.
Con il cuore in gola, ricomincio ad urlare ben presto, sentendo ancora quel solito dolore lacerarmi dentro.
Alcune dottoresse mi tengono ferma, mentre provano a tranquillizzarmi, asciugandomi alcune lacrime che non smettono di cadere.
A momenti, credo di poter svenire vedendo il dottore avvicinarsi a me, intimandomi di aprire le gambe poggiandovi sù un asciugamano.
Vedo il dottore sussurrare qualcosa ad una dottoressa e la cosa, non può far altro che intimorirmi. Sembrano preoccupati...che ci sia qualche problema?
-Stia tranquilla signorina...-
-No! La prego...la prego...-
-Signorina, le assicuro che se solo proverebbe a rilassarsi...filerà tutto liscio.-
-No dottore io...io...io non ce la faccio!-
-Respiri profondamente!-
-Io ho bisogno di Brian! La prego, ho bisogno dell'amore della mia vita o credo di poterne morire!-
-Signorina io...-
-La prego...la supplico dottore...-
Continuo singhiozzando e soffocando nel mio stesso pianto.
Vedo il dottore sospirare, uscendo poi dalla stanza.
Le dottoresse continuano a tenermi le mani ferme, intimandomi di respirare profondamente.
Ed ecco che le mie rula, ricominciano a farsi sentire nella stanza mentre la luce accecante che illumina il corridoio, riesce a 
riempirmi gli occhi.
Il dottore ritorna nella stanza, questa volta accompagnato da Brian che corre verso di me, stringendomi forte la mano.
-Amore mio...sono qui.- Mi sussurra con dolcezza e con degli occhioni lucidi a cui non credevo di poter assistere.
-Brian...io...non ce la faccio.- Borbotto con debolezza, urlando poi per il dolore causato dai gemelli.
-Hey...adesso basta piangere. Ho chiamato tuo padre e tra un pò sarà qui...-
-Brian...se non dovessi farcela...ricordati che ti ho sempre amato.-
-Perchè mi stai dicendo queste cose!? Cazzo Fran, tu...devi farcela!-
-Io...-

-Signore...c'è la possibilità che lei non possa più rivedere la ragazza dopo il parto...- Ribatte il dottore, facendo sussultare sia me che Brian.
Che cosa significa tutto questo? 
-Che cosa...- 
-Lei è...troppo giovane per partorire due gemelli ed il suo corpo non potrebbe farcela. Il suo corpo signorina non è formato del tutto...parliamo
dunque di costituzione fisica.-
Mi sussurra ancora l'uomo con il camice bianco, abbassando poi la testa.
-Che cosa cazzo significa tutto questo!?- Urla Brian, ormai in preda al panico almeno quanto me.
-O i bambini o lei signorina...non c'è via d'uscita.- 
Le parole del dottore, provocano una fitta al mio povero cuore ed un respiro mancato per quanto riguarda Brian che sta cercando di non lasciarsi
prendere dal panico anche se gli riesce difficile.
-Oh cazzo...- Sussurra Syn, mettendosi una mano sulla fronte con disperazione mentre si siede accanto a me.
-Procedo?- Domanda ancora il dottore, facendomi tremare a più non posso.
E così...la mia vita potrebbe finire nel momento stesso in cui partorirò i miei bambini.
Ma non m'importa...non posso lasciar morire dentro di me queste povere anime innocenti...anche loro hanno bisogno di vivere la propria vita.
Io non l'ho fatto del tutto...ma almeno, posso dire di aver conosciuto l'amore e di aver amato.
Forse, in un'altra vita, io e Brian riusciremo a stare insieme senza problemi...ma non in questa.
-Io sono pronta.- Borbotto con sicurezza, vedendo poi Brian sbarrare gli occhi.
-Che cazzo credi di fare? Non ti permetterò di...-
-Brian, è ciò che voglio.-
-Non posso perdere anche te...-
-La vita è fatta di scelte...ed io ho appena scelto.-
-Fran, io non posso lasciare che tu muoia proprio qui, dinanzi ai miei occhi!-
-Non è semplicemente il nostro momento...-
-Non dire cazzate...-
-Brian...ascoltami...-
-No, mi rifiuto di ascoltarti...non posso sopportare che tu possa abbandonarmi così.-
-Brian...va bene così. Comunque vada, ricordati che sarò sempre al tuo fianco...anche quando non riuscirai più a vedermi o
a sentirmi.-
-Frances...-
-Ti prego, rispetta la mia decisione. Sarai un padre perfetto per i nostri bambini...ne sono sicura.-

Vedo gli occhi di Brian riprendere vita, mentre alcune lacrime cominciano a riempirli.
-Non piangere...è con il sorriso che voglio ricordarti.-
Brian si volta, non riuscendo più a guardarmi.
In cuor mio...sò che sta combattendo contro se stesso per non scoppiare in lacrime. Dopotutto...lui resterà sempre Synyster Gates...ha una
reputazione da difendere.
-Solitamente signorina...noi salviamo sempre la madre e non...-
-Dottore...faccia il suo lavoro.-
-Ma...ne è proprio sicura? Voglio dire, la mia premessa potrebbe anche esser errata quindi...-
-Non sono mai stata più sicura di così dottore. Basta perderci in chiacchiere e...proceda.-

Vedo Brian stringermi la mano con più forza ed il dottore cominciare ad operare.
-Brian...ho paura...-
-Io...sono qui con te amore mio. Ci sarò fino alla fine.-
-E' una promessa?-
-Si...è una promessa.-

Sorrido alle parole del mio più grande amore, respirando ancora a fondo ed urlando a più non posso.
-Spinga! Spinga!- Mi urla il dottore, mentre continuo a stringere con forza la mano di Brian.
Brian accanto a me, prova a darmi tutto il sostegno di cui ho bisogno ma io non riesco più a trattenere il dolore dentro, scalciando.
-Spinga...continui così!- 
Faccio ciò che mi dice il dottore, piangendo a dirotto e voltandomi verso Brian come se potessi vederlo per un'ultima volta.
Il solo pensiero di dimenticare...quei suoi meravigliosi occhi color nocciola e di non poter mai più rivivere il suo solito sguardo da duro,
mi fa star male.
-Ti amo piccola...ti amo come non ho mai amato nessun'altra.-
-Ti amo anch'io.-
Urlo, sentendo le parole così dolci e soavi di Brian.
Adesso si...che posso morire come merito.
-Ci siamo! Signorina ci siamo! Spinga!- 
Le mani di Brian si intrecciano ancora contro le mie dandomi tutta la forza di cui ho bisogno.
All'improvviso però...il dolore sembra essersi stranamente dissolto nel nulla.
Le ultime lacrime rigano il mio viso mentre vedo Brian sorridere con dolcezza alla creatura che è appena nata.
Il dottore anche mi sorride, alzando le mani e mostrandomi un meraviglioso bambino che sta riempiendo la mia mente con il suo pianto
soffocante.
Inarco la testa all'indietro più esausta che mai mentre provo a regolarizzare il respiro.
-E' nato!- Annuncia il dottore, mentre Brian si avvicina alle mia labbra per baciarmi.
-Amore...è...nostro figlio...- Borbotta ancora Syn, mentre una dottoressa mi porge il bambino il cui corpo cade tra le mie braccia.
Mi sento come se stessi sognando, stringendo tra le mie braccia il frutto dell'amore che abbiamo vissuto io e l'uomo che amo.
Vedo il volto di Brian diventare sempre più allegro mentre i nostri occhi si soffermano su questa meraviglia ormai concepita.
-E'...il nostro bambino.- Continua l'uomo della mia vita, baciando sia me che il piccolo.
-Signorina...è pronta per...-
Oh...
Avevo quasi dimenticato il secondo bambino.
Un'altra dottoressa, prende velocemente il bimbo tra le sue braccia, portandolo via dalla camera.
Brian riprende con velocità la mia mano,tenendo i suoi occhi incastrati nei miei.
Sarà questa la fine? Ahimè...sono davvero pronta per tutto questo?
Ricomincio a respirare e ad urlare ben presto, sentendo la seconda anima muoversi dentro di me.
-Brian...il mio futuro è in questi piccoli angeli...quando li vedrai crescere, ricordati di me. Non dimenticarmi.-
-Amore...tu...non morirai cazzo! Non devi morire!-
-Temo che questa sia la fine...-

Vedo delle lacrime rigare il volto di Brian, ma il dolore troppo forte proveniente dalla mia povera pancia e dalla mia vagina non mi permette
di fare ciò che vorrei.
In realtà...desidero solo di baciare queste labbra per un'ultima volta.
-Sta uscendo! Coraggio signorina...un ultimo sforzo!-
Riprendo a spingere, sentendo le parole dolci di Brian accompagnarmi in questo vicolo cieco così buio e stranamente freddo.
-Amore...puoi farcela.-
Urlo a più non posso, sentendo una strana leggerezza, pervadermi il cuore e la mente.
Il mal di schiena sembra essersi finalmente azzerrato e il dolore che ho provato fino a pochi istanti fa...è appena scivolato via.
Ad un tratto, mi sento leggera, come se stessi camminando tra le nuvole ed abbracciando il cielo mentre altre urla questa volta più
squillanti, mi fanno rabbrividire.
-E'...una femmina!- Urla Brian gioioso, perdendosi tra le lacrime e stringendomi a più non posso.
Chiudo gli occhi per un istante, respirando con affanno e prendendo la piccola tra le braccia.
-Ce l'hai fatta amore.- Mi sussurra Brian, disegnando un sorriso sulle mie labbra.
Sento la pelle della piccola, schiantarsi contro la mia mentre i suoi pianti non smettono di saziarmi.
Anche Brian questa volta, prende tra le braccia il frutto del nostro amore, cercando di nascondere le lacrime ma neanche questa volta...sembra riuscirci.
Sorridendo per un'ultima volta, chiudo gli occhi, sentendo il mio cuore voler quasi cedere a tutto questo.
-Fran?- 
-Frances?-
-Amore? Amore...Oh no...-











...









...












...














-Cazzo Jimmy, la smetti di fare queste faccie? La spaventi!- 
-Ma che cazzo dici Christ! Questa bambina ha il piacere di avere uno zio a dir poco formidabile!-
-Ma sta'zitto James!- 
-Che vuoi tu pallone gonfiato!?-
-Pallone gonfiato a me!?-
-Ragazzi, si è svegliata!-
Apro gli occhi con debolezza, osservando Jimmy tenere un neonato tra le sue braccia tatuate e gli altri guardarmi con felicità.
Che cosa ci fanno qui anche mia madre, mio padre e Linda?
-Ma...dove sono?- Domando con debolezza, cercando di fare mente locale e ricordare.
-Ti ricordo che qualche ora fa, sei riuscita a partorire due splendidi gemelli!- Esclama Nishelle, avvicinandosi a me con allegria.
Oh mio Dio. Ma io...sono viva! 
-Nishelle...ma tu e Zacky non dovevate partire per il viaggio di nozze?-
-Appena abbiamo saputo del parto, io e Zacky non abbiamo resistito e abbiamo deciso di rimandare la partenza a stasera.-
-Ma...che ore sono?-
-Le otto del mattino!- Annuncia poi Zacky, avvicinandosi anche lui al mio letto.
-Ma che cosa mi è successo io non...-
-Sei solo svenuta...- La voce di Brian, mi lascia senza fiato.
-Brian...-
-Tranquilla, sono qui.-
-Ed i bambini come stanno?-
-Sono in perfetta forma,non vedi?-
Caccio un sospiro di sollievo, osservando poi Jimmy continuare a fare delle facce strane alla mia povera bambina e Brian tenere stretto a sè
l'altro bambino.
-Saresti perfetto come baby sitter Rev, dico sul serio!-
-Vaffanculo Shads.-
Tutti scoppiamo a ridere, mentre Brian continua a cullare il maschietto tra le sue braccia.
In un attimo, vengo travolta da una valanga di emozioni. Brian mi porge il corpo del bambino ed io lo prendo tra le mani, sentendomi
come se stessi per nascere anch'io.
-Sono i nostri bambini...- Borbotta ancora Brian più emozionato che mai, mentre continua a darmi tanti baci sulla guancia.
-Ciao piccolo uomo...- Sussurro al mio piccolo, vedendolo sbarrare gli occhi sempre di più.
Ha un volto così buffo!
Dopo aver sorriso al bambino, sposto il mio sguardo contro quello di mio padre che dinanzi alla porta, sta piangendo come un bambino 
mentre Linda prova a consolarlo.
Mia madre non sa come comportarsi e non sa neanche cosa fare...così si è messa in un angolino a guardare la scena dinanzi a sè.
Ancora non posso credere al fatto che io sia viva e che sto stringendo mio figlio tra le mie braccia.
-Un maschietto ed una femmuccia...avrete tanto da fare ragazzi!- Sorride Violet, che sta provando inutilmente a fermare Jimmy con quella povera
creatura tra le braccia che si sta spaventando.
Ed ecco che il dottore, rientra nella stanza, salutandomi con un gran sorriso stampato sulle labbra.
-Bene signorina...si è finalmente svegliata.-
-Dottore ma io...-
-Lo sò cosa sta pensando e si...lei ha davvero una forza incredibile. Per quanto riguarda i suoi bambini invece, noterà che sono in ottime
condizioni e se vuole...può già cominciare ad allattarli.-

Tutti i miei amici, cominciano ad applaudire mentre Brian si sta lasciando letteralmente divorare dalle emozioni.
E chi l'avrebbe mai detto...Synyster Gates, colui che era considerato il ragazzo di strada più pericoloso della California...è diventato
padre di due splendidi gemelli.
Con emozione, scopro il mio seno per poter allattare il piccolo che mi guarda con stupore.
-Ma guardalo! E' appena nato ed è già un capellone!- Annuncia Johnny, sorridendo a più non posso.
-Ma chissà perchè...- Continua Zacky, facendoci voltare tutti verso Gates.
Brian imbarazzato, comincia a ridere, restandomi accanto.
Il dottore se ne va ed io comincio ad allattare il mio piccolo che con dolcezza, porta le sue labbra contro il mio stesso seno.
Mentre allatto il piccolo, vedo Matt coprire gli occhi a Johnny.
-Matt! Ma io voglio guardare!-
-Non puoi nanetto, sei troppo piccolo per guardare i seni altrui!-
-Se è per questo, dovreste uscire tutti dalla camera con un bel calcio nel culo!- Continua Brian, facendomi ridere ancora una volta.
-Tutto è bene quel che finisce bene...no?- Borbotta Violet, che mi porge ben presto l'altro bambino che sembrerebbe essere una meravigliosa
femminuccia.
-Eccola...la nostra bambina...- 
Le parole di Brian mi fanno rabbrividire ogni volta. E' incredibile quanto sia emozionato!
Più felice che mai, allatto anche la piccola, osservando poi il mio papà venirmi incontro e sorridermi.
-Sei appena diventato nonno papà...- Sussurro, vedendo l'uomo accarezzare le manine della piccola che sono posizionate sul mio seno.
Queste manine così piccole e cicciottelle, fanno crescere in me un bisogno essenziale di stringerle.
In un attimo, si avvicina a me anche mia madre che si lascia travolgere dall'emozione del momento.
-Puoi accarezzarla se vuoi...è pur sempre tua nipote.- Sorrido a mia madre che ricambia  all'istante ogni mio sorriso.
-Avete già pensato al nome da dare a questi marmocchi?- Domanda poi Susy, la fidanzata di Matt.
-Ehm...-
Brian non riesce a dire niente, mantenendo uno sguardo abbastanza pensieroso.
-La piccola si chiamerà October.- Annuncio con gioia e determinazione.
Brian si volta verso di me, come scosso.
-Non è così che si chiama tua madre?- Gli domando, vedendolo emozionarsi ancora una volta.
-Si...-
Ed ecco che Susy, la fidanzata di Matt, comincia a piangere. L'ho sempre detto io che è una ragazza  estremamente sensibile proprio come
Violet che è già da qualche ora che sta piangendo.
-Ed il piccolo si chiamerà Adam...proprio come si chiamava il Signor Edwards. Un uomo saggio, tormentato ma pur sempre innamorato della
sua unica e sola donna.-

Vedo Brian impossessarsi con velocità delle mie labbra, mentre tutti gli altri si limitano ad applaudire.
-Adesso...siamo noi quattro contro il mondo...questo lo sai vero?-
-Fran...l'ho saputo dal momento in cui ho cominciato a stringere la tua mano.-
-Mi amerai per sempre...?-
-Adesso ho altre cose per la testa.-
-Cioé?-

-Sposarti.-



















"Non smettete mai di sognare o di credere in ciò che fate. 
Un giorno, vi renderete conto di quanto l'amore possa cambiare la vera natura di una persona
e quanto noi esseri umani sbagliamo a giudicare. Il giudizio...bel problema anche al giorno d'oggi che dovrebbe
essere semplicemente abolito.
Ma ricordate bene che...agli occhi di qualcuno...un giorno verrete apprezzati per quelli che siete realmente.
Piercing e tatuaggi non fanno di voi dei mostri...anzi, fanno di voi semplicemente ciò che siete.
Scavate all'interno delle persone che avete accanto...troverete la luce giusta. E quando vi innamorate...non fatelo mai per metà.








-SynysterIsTheWay o semplicemente Gates."













NOTE DELL'AUTRICE.

Ebbene si lettori, questa è proprio la fine.
Mi dispiace se vi ho fatti salire il crimine in questi ultimi periodi e mi dispiace se la fine non sia stata
delle migliori. Forse, alcuni di voi si aspettavano ben altro...altri saranno rimasti delusi ed altri invece si lamenteranno
per la lunghezza del capitolo. Sò che starete già sbadigliando ma credetemi...ho scelto questo finale perchè mi sembrava il più
giusto. Un finale finalmente felice e che vi abbia lasciati con il dubbio fino alla fine.
Credetemi...ho fatto del mio meglio e se non è bastato, vi chiedo scusa. Sò che forse vi aspettavate qualcosa di più...alla "Gates" Ma spero
che in qualche modo, abbiate capito cos'ho voluto darvi con questa ff.
Giorno dopo giorno...ho cercato di mandarvi dei messaggi particolari e vedo che molti di voi hanno capito bene il senso della storia
e ne sono felice. In qualche modo, il mio lavoro grazie a voi, non è mai sprecato.
Detto questo, adesso ci tengo a ringraziare tutti coloro che hanno sempre creduto in me, che hanno atteso con impazienza ogni mio aggiornamento,
che mi hanno sempre convinta a far del mio meglio e che mi hanno sostenuta anche quando l'ispirazione stava davvero per scarseggiare.
Grazie a coloro che hanno recensito ogni mio singolo capitolo e non si sono lasciati divorare dalla timidezza...ma un grazie va anche
ai lettori silenziosi che pur non aver recensito nessun capitolo, non hanno mai smesso di seguire ogni mio aggiornamento.
Grazie alle persone che mi scrivono constantemente su twitter e alle persone che mi scrivono nella pagina fb...grazie a chi preso dai troppi
impegni non è mai riuscito a leggere subito i capitoli ma lo ha fatto appena ha trovato un pò di tempo libero.
Grazie a coloro che continuano a mettere la storia tra i preferiti, chi la tiene tra i seguiti e chi la tiene semplicemente tra le storie
da ricordare.
Grazie perchè soprattutto...ESISTETE.
Ah quasi dimenticavo...grazie anche per avermi sostenuta e capita. 
Se le mie storie un giorno saranno riconosciute e capite...sarà soprattutto grazie a voi. 
Ringrazio di cuore anche le persone che mi hanno rivolto delle critiche costruttive perchè in realtà mi hanno aiutata davvero...purtroppo,
non mi sono mai sentita una vera e propria scrittrice ma l'idea di darvi delle emozioni particolari, che sento anch'io, mi dà sempre
la forza per scrivere qualcosa di nuovo. 
Perdonate i miei errori di ortografia...e di battitura soprattutto ma non sempre trovo il tempo di revisionare il tutto.
Comunque sia...adesso la smetto altrimenti tra un pò scoppio a piangere e nulla...spero che seguiate anche "Nymphetamine" E "She's got you somehow"
Che sono le mie nuove ff. 
Ovviamente adesso...se volete, potrete seguire anche quelle dato che mi dedicherò interamente a loro.
Quindi lettori...fatemi sapere cosa ne pensate di quest'ultimo capitolo e spero che anche i lettori silenziosi riescano a farsi sentire
questa volta. 
Scusate anche per il linguaggio poco consono ma è solo per rendere "reali" Le varie vicende.
Come al solito, vi dico che queste ff sono il semplice frutto della mia immaginazione e che i fatti non appartengono alle vite reali dei
personaggi reali, appunto.
GRAZIE ANCORA DI CUORE <3
CON AFFETTO...



-SynysterIsTheWay.








                                                                    

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