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di yle_niab
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** perchè sempre io? ***
Capitolo 2: *** non me ne andrò. ***
Capitolo 3: *** una stanza per due ***
Capitolo 4: *** Addio zuccherino ***



Capitolo 1
*** perchè sempre io? ***


ho imparato tanto dal mio passato.
mio padre? morto.
mia madre? in un centro per alcolizzati
io? sola a casa a badare a me stessa
non credevo che sarei andata avanti con la mia vita, a soli sedici anni persi mio padre e subito dopo mia madre cadde in depressione e andò in una clinica per alcolizzati, la posso vedere solo tre volte al mese.
a scuola? io sono quella acida, che non si fida di nessuno, quella che nessuno vuole farci amicizia, quella esclusa, esculsa perchè sono io ad essermi esclusa, esclusa da tutto da tutti e dal mondo.
l'unica persona di cui mi fidavo è il mio migliore amico harry, solo che ora anche lui è andato via, si è trasferito dall'altra parte del mondo, mi manca; mi manca da impazzire.

ogni sera quando chiudo gli occhi ho ancora quelle immagini impresse nella mente, quando pochi giorni prima della morte di mio padre, i suoi assassini mi rapirono, torturandomi, mi piacchiavano, credevo di morire.

ma poi faccio un respiro e caccio via quelle immagini dalla mente, non riesco a socializzare con nessuno, la mia unica zia ricca sfondata mi manda i soldi per mantere la mia casa in affitto e permettermi da mangiare, non vado a scuola, non voglio andarci, non sto bene in mezzo alla gente, odio che qualcuno mi noti, odio essere guardata, sono incapace di avere una conversazione con qualcuno.
il mio unico fidanzato? beh mi ha lasciato sola, a lui ho dato tutto e non ho ricevuto niente in cambio, per questo non amo, e non amerò nessun'altro troppo dolore, sono solo una diciasettene sola; contro il resto del mondo.

l'unica cosa che amo fare e leggere, ogni pomeriggio vado in libreria, mi rilassa stare lì.
infatti stavo per andarci di nuovo, uscì di casa e andai in libreria
presi il solito banco in fondo, quello a cui nessuno faceva caso, ma oggi non era così
un ragazzo alto, cresta nera, e occhi marroni si dirisse verso di me, cioè verso il banco, nessuno si interesserebbe ad un disastro come me.
"posso?" disse il ragazzo
"si" dissi con un filo di voce mantendendo lo sguardo basso, non ero abituata a parlare con qualcuno se no con harry o mia zia
"non so quale dei due libri leggere, quale mi consigli?" me li mostrò
"questo" glielo indicai
"l'hai già letto?" mi chiese
"si, è bello, leggilo" gli dissi alzando leggermente lo sguardo
"bene, lo leggerò e ti dirò se mi piace"
"ok" dissi abbassando di nuovo lo sguardo
"perfetto, a presto, ah comunque io sono zayn"
"io sono faith"
"bene faith a presto"
"ciao" gli risposi acidamente
vedete? nessuno riesce a starmi accanto sono un disastro.
che bella vita no?
chiusi il libro e andai a casa
il giorno dopo tornai in libreria,ma lui non c'èra, nemmeno il secondoterzo giorno, non c'èra
tornai il quinto giorno, non speravo più di incontrano ma invece lui c'era proprio al mio banco che mi guardava e mi sorrideva
"vieni faith" 

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Capitolo 2
*** non me ne andrò. ***


stava veramente chiamando a me? non credo, perchè dovrebbe interessarsi a me? non avevo nulla per attrarre un bel ragazzo come lui.
Strinsi il manico della borsa, si notava chiaramente che ero agitata, ma piano piano mi avvicinai, non ci perdevo nulla
tanto anche lui si sarebbe messo a insultarmi come tutti gli altri dal resto, un insulto in più o uno in meno non mi cambiava molto.

"siediti" disse guardandomi dritto negli occhi

non sapevo cosa fare, ero assolutamente nervosa, non ero abituata a condivedere il mio banco con qualcuno 

"cerco un'altro posto libero" balbettai
"no, siediti qua" disse sorridendomi

non trovai altra soluzione, e mi sedetti proprio all'orlo del banco, si era chiaramente capito che volevo stare da sola

"perchè ti allontani? ti da fastidio la mia presenza?"

mi limitai a guardarlo, fare un sorriso falso come il solito, e riabbassai lo sguardo tra le righe del libro.

"posso sapere perchè vuoi stare sempre da sola?" mi chiese
"non sono abituata a stare con la gente, sopratutto che non conosco" risposi in un modo al quanto acido
"io sto cercando di conoscerti, ma tu non me lo permetti"
"sto cercando di leggere, per favore, non farmi altre domande"
"come vuoi" disse prendendo il suo libro e andando via

lo guardai, come al solito, non erano gli altri il problema, ero io, sono io quella sbagliata, non stava facendo nulla di male lascio scappare le persone
o paura di affezzionarmi, io sapevo il motivo per cui ero così, ma avrei dovuto darlo a lui non per l'ennesima volta a me stessa

alzai lo sguardo e lo vidi nel banco vicino la finestra, forse sarei dovuta andare da lui a spiegargli le cose come stavano, presi il libro me lo misi sotto 
il braccio e mi avvicinai a lui, c'era solo una sedia, mi avvicinai a sedermi quando una ragazza si sedette lì, proprio su quella sedia, feci due passi indietro
zayn si era accorto che volevo sedermi affianco a lui, ma non fece nulla, mi guardò e dopo continuò la sua lettura.

tornai indietro, al mio solito banco, ero quasi alla fine del libro, mancavano solo poche pagine, ma per finirlo ci misi delle ore, quando mi accorsi che zayn
stava andando via, ero sicura che come sarebbe uscito non l'avrei mai visto ma non feci nulla, mi limitai a guardalo andare via, quando mi accorsi che aveva 
lasciato il cellulare sul banco, così mi precipitai a prenderlo e raggiungerlo fuori per parlarci, diciamo che lo usai come una scusa

"hai dimenticato questo" dissi porgendogli il cellulare
"grazie" disse prendendoselo
"scusa" disbigliai
"non capisco, prima mi mandi via e ora mi chiedi scusa?"
"e che io.." non riuscivo a parlare
"volevo solo cercare di conoscerti, non volevi farti del male"
"me ne hanno già fatto troppo, per questo non riesco a fidarmi di nessuno" feci una pausa "nemmeno di me stessa"
"cosa ti succede faith?" mi alzò il viso dal mento guardandomi dritto negli occhi "lo vedo, lo vedo nei tuoi occhi il dolore"
"vedi bene" dissi "molto bene"
"se tu me lo lascierai fare voglio aiutarti" disse andando verso la panchina e si sedette "vieni" mi fece segno

mi avvicinai e mi sedetti sulla panchina

"la mia vita non è facile" dissi

sentivo già le lacrime che stavano arrivando, a momenti sarei scoppiata a piangere, davanti a tutti, davanti a lui

"cosa ti succede?" chiese di nuovo
"cosa mi è successo direi" feci un sospiro "sono sola, completamente sola"
"come sola? non hai amici, un fidanzato, i tuoi genitori?"
"zayn, io sono un pericolo, raccontandoti tutto ti metterei dentro questa storia e non voglio" dissi cercando di non piangere
"cosa significa? quale storia faith? io voglio sapere tutto, e aiutarti" sospirò "capisco dai tuoi occhi che hai bisogno di aiuto, e io voglio dartelo"
"adesso ti racconto" lo guardai "sei sicuro?"
"si" disse con un tono di voce abbastanza convinto
"beh, ecco io, quando avevo sedici anni, sono stata rapita per un paio di giorni" iniziai a piangere "queste persone mi fecero del male, mi picchiavano
non mi davano da mangiare, volevano cose che a sedici anni non potevo dare, dopo pochi giorni che mi liberarono, queste persone erano nemici di mio
padre, non so come ma era andato a finire dentro qualcosa da dove non poteva uscire fuori, infatti lo uccisero, non bastava solo questo ma fecero ricadere la colpa
su di me e mia madre, passammo degli anni tra tribunali, non sapevo come avevano fatto, ma dopo capirono tutti che eravamo innocenti, ma i veri colpevoli non li 
arrestarono mai, e non so perchè. Mia mamma cadde in depressione, e si rifugiò nell'alchool e mi cacciarono da lei, mi affidarono a mia zia, e lei la rinchiusero in una 
clinica psichiatrica, queste persone volevano ancora farmi del male allora mia zia mi comprò un'appartamento qui a londra, lontano dall'america, lontano da quei criminali
e sono stata costretta a cambiare vita, il mio migliore amico harry è stato l'unico a starmi vicino, ma poi si è dovuto trasferire in australia, è un'anno e mezzo che non 
lo vedo, ma lo sento solo per cellulare, per questo ho paura, sono acida con tutti e asociale"

"io sono qui, non ti lascio" mi abbracciò "mi dispiace tantissimo"
"non mi lascerai anche tu adesso ora che sai la verità vero?"
"no, ora più che mai, mi prenderò cura di te faith"

mi vibbrò il cellulare, lo sfilai dalla tasca era un messaggio di harry

"TORNA A CASA, SEI IN PERICOLO, VAI DENTRO, E NON USCIRE CHIUDITI E CHIAMA QUALCUNO CHE STIA CON TE
NON RIMANERE MAI SOLA, DOMATTINA PRENDO UN'AEREO E VENGO DA TE, MI RACCOMANDO CORRI A CASA
TI SPIEGHERO' TUTTO DOMANI, VA A CASA, FAITH, VA A CASA, E SPEGNI IL CELLULARE RIAPRILO DOMANI MATTINA ALLE 6, Hx"

la mia faccia sbiancò in un secondo 
 "faith che succede?"
"zayn, sono in pericolo"

 

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Capitolo 3
*** una stanza per due ***


"Che significa che sei in pericolo, che sta succedendo?" rispose Zayn mettendosi subito in piedi
"Devo andare via da qui, non posso stare fuori, devo tornare a casa" gli dissi chiaramente sentendo le mie lacrime bruciarmi negli occhi. Non capivo più nulla, avevo la testa che mi girava, feci qualche passo indietro colpendo un ragazzo che stava alle mie spalle, gli chiesi scusa e scappai lasciando Zayn senza nessuna spiegazione che mi veniva in contro.

"Fermati Faith, Posso sapere che sta succedendo?" mi fermò prendendomi un braccio
"No..non" balbettai "Hai la macchina?"
"Si" disse Zayn indicandola "è quella in fondo, perchè? 
"Accompagnami a casa ti prego, ti racconterò tutto" dissi avvicinandomi alla sua macchina

Avevo le parole di harry che mi rimbombavano in testa "Torna a casa Faith, sei in pericolo" Perche erano tornati? Cosa volevano di nuovo da me? 

Entrai nella macchina di Zayn, e durante il tragitto fino a casa mia le spiegai tutto, avevo il magone in gola ed ero scoppiata a piangere davanti a lui, era da un pò che non succedeva, odiavo farmi vedere fragile o magari farmi vedere mentre piangevo da qualcuno, ma oramai Zayn sapeva che cosa stava accadendo intorno a me, e ora anche intorno a lui, perchè sapeva tutto, era dentro questa storia, era dentro con me, finalmente avevo qualcuno con cui condividere questo maledetto segreto che mi avrebbe tormentato e che mi sarei portata fin dentro la mia tomba, Ma era giusto coinvolgere Zayn fino a questo punto? Era giusto metterlo in pericolo, non meritavo l'amore di nessuno tanto meno da una persona buona come lui, tutto questo non era giusto, la mia vita non era giusta.

"Sta ferma zuccherino, non muoverti, non costringermi a legarti e tapparti la tua bella boccuccia" Tutti i ricordi stavano tornando a galla, quelle voci quelle parole, quel fastidioso nomignolo che mi avevano dato "zuccherino"  non voglio rivivere tutte quelle cose, pensavo che la vita mi aveva dato tregua, ma invece mi sbagliavo, per me non c'e nessuna tregua.

"Fermati zayn, accosta" dissi urlando con il cuore che mi martellava nel petto, eravamo fermi almeno dieci metri da casa mia
"Che succede Faith, perchè mi hai fatto fermare?" Disse zayn spegnendo la macchina
"Accendi la macchina torna indietro, muoviti." dissi con le lacrime che oramai mi avevano invaso il viso "Mi hanno già trovata, quella è la macchina di uno di loro, me ne accorgo dal simbolo che è sul finestrino, e il loro simbolo AVM"
"Avm? che significa? disse Zayn mettendo a moto la macchina più in fretta possibile che quasi non vidi i suoi movimenti mentre fece girare la chiave e mettendo la retromarcia
"AMORE, VENDETTA, MORTE, questo significa" dissi mettendomi una mano sulla bocca, avevo la testa che mi scoppiava, nause, mi sentivo morire lentamente, non provavo quelle emozioni da tempo, non provavo da tempo LA PAURA.

"Adesso dove andiamo?" chiese Zayn
Ci eravamo nettamente allontanati da casa mia, Io ero coperta dal cappuccio e da un paio di occhiali da sole nero scuro, l'ultima cosa che volevo era che qualcuno degli uomini dei browers mi avrebbe riconosciuta
"Io vado in un motel, tu torna a casa" gli risposi con un tono spento
"Io non vado da nessuna parte, rimango con te"
"Ma.." non feci nemmeno in tempo a rispondergli che lui era già arrivato ad un motel ed era sceso. 

Lo vidi entrare e farmi segno di seguirlo, e lo feci, lo riaggiunsi e mi affiancai a lui
"Buona sera, una camera per due" disse Zayn prendendo il suo portafoglio
"Letto matrimoniale o separati?" disse la signora della reception
"Separati" risposi io con un filo di voce
"Perfetto, per quante notti?" chiese la signora mentre metteva i nostri dati al computer, io gli avevo fornito la carta di identità falsa, quella che mi aveva precurato Harry, da usare in casi come questi
"Faith per quante notti?" mi chiese Zayn
"Faith? Mi scusi sulla vostra carta di identità c'è scritto che vi chiamate Sarah Besiglio" esclamò la signora con aria incerta.
"Si, faith è il mio soprannome, comunque per una notte" dissi mostrando un sorriso fintissimo
"Va bene, prego" disse mettendo gli ultimi dati al computer per poi girarsi a prendere la chiave porgendocela "Camera x34 al secondo piano, prendendo il corridoio a destra"
"Grazie mille" rispose Zayn prendendosi la chiave 

Io e Zayn ci avvicinammo alle scale che portavano al secondo piano, salimmo e prendemmo il corridoio a destra, cercammo la nostra camera e la trovammo vicinissima alla porta d'uscita d'emergenza.

Dopo esserci sistemati in camera e dopo essere uscita dalla doccia trovai Zayn disteso sul suo letto vicino la finestra con una piccola lampada che illuminava giusto la parte della rivista che stava leggendo.
"Posso usare il tuo telefono? Il mio l'ho spento altrimenti i browers potrebbero rintracciarmi tramite il gps" dissi avvicinandomi a lui "Devo solo mandare un messaggio ad Harry" 
"Certo" disse Zayn sfilandosi il cellulare dalla tasca "Tieni"
Sbloccai il suo cellulare, andai sui messaggi e ne scrissi uno ad Harry, sapevo il suo numero a memoria da tutte le volte che lo avevo composto. 
"Harry sono Faith con il cellulare di un mio amico che è rimasto con me, sono in un motel i browers hanno già trovato casa mia, domani mattina veniamo a prenderti in aereoporto e poi decidiamo cosa fare, buona notte F-"
Inviai il messaggio e aspettai qualche minuto prima che mi arrivò la sua risposta dove mi diceva che stava per partire e che era d'accordo che il giorno dopo sarei andata con Zayn in aereoporto a prenderlo.
Poggiai il telefono sul suo comodino "Grazie, e buona notte" dissi sorridendo un pochino
"Buona notte anche a te" disse lui chiudendo la lampada e poggiando la rivista sul comodino.
Mi distesi anche io sull'altro letto che era posto difronte quello di Zayn, chiusi gli occhi e mi addormentai subito...
......senza accorgermi di aver lasciato il cellulare aperto, con il gps attivato. 


 

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Capitolo 4
*** Addio zuccherino ***


"Svegliati Faith" disse Zayn squotendomi il braccio ripetutamente
"Zayn" dissi strofinandomi gli occhi "Che stai facendo?"

Vidi Zayn avvicinarsi alla finestra e spostare la tenda per vedere fuori

"Guarda, c'è lo stesso furgone che c'era davanti casa tua, con lo stesso simbolo, AVM" esclamò Zayn mentre alzò gli occhi al cielo "E ora come facciamo?" 

"Cosa stai dicendo Zayn?" mi alzai di fretta andando dritto verso la finestra, Zayn aveva ragione, c'era il furgone dei browers parcheggiato proprio difronte l'entrata del Motel 
"Come hanno fatto a capire che eravamo qui?" mi chiese Zayn sbalordido
"Non lo so" dissi andando verso la mia borsa "Il cellular...." non riuscì a finire nemmeno la frase che le parole mi si spezzarono in bocca, il mio cellulare era acceso, e il gps attivato, cavolo! ero sicura di averlo spento.
E ora se ci troviamo in questa situazione è colpa mia, è sempre colpa mia.

"Zayn prendi le tue cose, dobbiamo andare via di qua" dissi mettendomi la felpa 

Misi tutto dentro la mia borsa e mi precipitai alla porta con Zayn alle mie spalle, controllai di aver preso tutto e lasciai quella camera immediatamente con la speranza che nessuno dei browers mi avrebbe vista, presi la prima rampa di scale che portava all'ingresso, mi fermai dietro un muro, sentivo qualcuno parlare nel corridoio di fronte, era una voce già conosciuta, si era proprio quella del signor Sanges il capo dei browers, mi girai guardando Zayn negli occhi, Sanges stava venendo verso di noi, non c'era via d'uscita, non potevo mettere lui in pericolo per colpa mia, non era giusto, poteva succedermi qualsiasi cosa quella mattina, ma non potevo permettere che succedesse qualcosa a Zayn


Mi allontanai da lui e gli dissi di andare avanti a cercare una cameriera per chiederle un'altra uscita,magari una secondaria e che io l'avrei aspettato lì, se Sanges mi avrebbe trovato, almeno sarei stata da sola.
Vidi Zayn svoltare l'angolo del corridoio, avevo il cuore che mi martellava velocemente nel petto, le gambe iniziavano a tremare, il mio respiro affannarsi sempre di più, sentivo i suoi passi vicini che mi rimbombavano in testa, vedevo la sua ombra oramai, Sanges mi avrebbe trovata era solo questione di momenti, ero rimasta paralizzata ero completamente immobile...

Non capivo più nulla, avevo solo un forte mal di testa, vedevo solo nero fin quando non apri gli occhi, ero in una macchina che non era quella di zayn

"Zuccherino, finalemente ti sei svegliata" mi sussurrò un uomo di cui non riconoscevo il volto, mi alzai di scatto allontanandomi, cercari di aprire sportello ma niente, urlavo con tutto il fiato che avevo in corpo.

"Sta zitta zuccherino, non ti sente nessuno, ci siamo solo io e te" disse quell'uomo accarezzandomi il viso
gli allontanai la mano e gli sputai affianco 
"Non toccarmi e smettila di chiamarmi zuccherino, che cosa volete da me?" dissi cercando di farmi vedere forte e determinata, non come anni fa, che piangevo e urlavo solamente
"Amore, Vendetta, Morte" disse lui sorridendo "e tu sei alla fase successiva della vendetta zuccherino" esclamò con uno di quei sorrisi che ti fa rabbrividire, un sorriso pieno di odio e cattiveria.

"Muoviti e cammina" Disse quell'uomo trascinandomi fuori da quella macchina, che guardando bene era un furgone "Il capo vuole vederti" 
"Posso camminare anche da sola" urlai staccandomi da lui in un modo brusco, pensavo di scappare ma non c'era nessuna via d'uscita, non potevo scappare per sempre, il mio destino è uguale a quello di quattro anni fa, io sono una ragazza destinata a morire, se solo avessi potuto dire a Zayn quello che era diventato per me in quei pochi giorni, forse sarei morta con un pò di felicità nell'anima.

"Guarda un pò chi si rivede, Faith Mongomeri, figlia leggittima di Alaric Mongomeri" disse alzandosi dalla sua scrivania, eravamo in una stanza probabilemente il suo ufficio dove accoglieva tutte le sue vittime
"Allora mia cara, come hai vissuto questi quattro anni senza di noi?" mi chiese avvicinandosi al mio orecchio "A noi sei mancata tantissimo" 
Spostai la testa e rimasi in silenzio, non volevo parlare, il mio sguardo diceva già tutto, c'era solo odio, disprezzo, e paura

"E' un peccato che una ragazza bella come te debba morire così giovane, ma la vita è ingiusta e lo sai meglio di noi" Alzò una mano, pensavo volesse colpirmi, ma invece la riabbasso 
"Potresti anche farmi un sorriso zuccherino, io adoro quando sorridi" esclamò l'uomo alzandomi il viso con la sua grande mano, potevo sentire solo la puzza di alchool e di fumo che fuoriusciva da ogni suo movimento.

"Bob, prendila e portala di sotto, e prepara tutto, questa sera ci divertiremo un mondo con questo zuccherino" 
"Certo capo, ma volevo avvisarla che c'è vostro figlio Ashton in salotto che chiede di vedervi, se vede la ragazza cosa gli devo dire" disse bob stringendo sempre più forte i polsi
"Digli solamente che è una ragazzetta che hai sorpreso a rubare in casa, ma non credo che lui faccia domande" disse Sagens accendendo il suo sigaro "Tanto non la rivedrà mai più" fece un tiro al sigaro e mi sorrise "Addio Zuccherino"  

E poi il buio totale
 

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