The Outcast

di ElettraOfShadows
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'esiliata ***
Capitolo 2: *** Incontri ***



Capitolo 1
*** L'esiliata ***


Nel salone delle riunioni c'era il clan al completo. Gli occhi di tutti sono carichi d'odio, confusione, sconcerto e delusione. Guardano verso di me.
Io che sono inginocchiata in catene davanti al ceppo dell'esecuzione del taglio delle ali. Io che fino a quel momento non mi ero mai piegata di fronte a niente e nessuno.
Tuttavia non riesco a vedere altro che quel pezzo di legno. Non riesco a sentire altro se non il rombo del sangue dentro le orecchie.
Mia sorella e mia madre gridano e piangono. Mio padre era stato portato via prima, trattenuto da suo fratello e portato fuori da altri cinque draki Onice con la forza, perché tentava di opporsi. Meglio così: non voglio che veda cosa stanno per farmi.
Gli anziani si avvicinano. Vedo che tengono in mano qualcosa: delle cesoie enormi. Subito non reagisco, ma quando sento che le guardie Onice mi afferrano e mi spingono verso il ceppo, comincio a dimenarmi.
Le narici si aprono e si chiudono a un ritmo folle. Sul dorso del naso cominciano a spuntarmi delle creste nere e la pelle di draki nera come la notte comincia a sostituire quella umana. Quella finta.
I due Onice che mi tengono ferma mi spingono con forza sulla piattaforma in legno, assicurando le catene a due ganci davanti al ceppo. Ora non riesco a muovermi, se mi agito i ferri mi tagliano i polsi.
- Ariel...accusata di....sei condannata alla pena del taglio delle ali e in seguito all'esilio...-
le parole degli anziani sembravano così lontane. Non le sentivo davvero.
Mi guardo intorno. Tutti stanno guardando. Tutti aspettano. Anche io, ma non lo farò senza far nulla. Faccio un cenno a mia madre che piangendo capisce. Prende mia sorella Sol e l'abbraccia per evitarle l'agonia di vedermi mutilata.
Poi li sento. Mani prepotenti mi afferrano. Mi provocano apposta, cercando di far emergere completamente il draki Onice che c'è in me.
Io tento di resistere, ma sento comunque le ossa che si allungano, i muscoli che pulsano sotto la pelle e le ali che spaccano la pelle della schiena e vengono fuori.
Grandi e coriacee. Una meraviglia a vedersi. Nere e Viola. Sono più grandi di quelle di un Onice normale, il che è tutto dire. Le spalanco fiera e le mostro a tutti.
Sorrido snudando le zanne mentre continuo a guardare la folla con i miei occhi viola tagliati in verticale da una sottile pupilla nera.
“Non ho paura di quello che mi farete, e io non mi pento di ciò che ho fatto”
Era questo che volevo dimostrare e per ribadire il concetto dischiusi la bocca ruggendo contro tutto e tutti. Mi dimeno e non la smetto nemmeno quando sento quattro draki schiacciarmi contro il blocco di legno. Qualcuno mi ficca un pezzo di panno in bocca per evitare che mi mozzi la lingua. Poi sento le cesoie tranciare ossa, carne e le mie ali cadere a terra con un tonfo raccapricciante in una pozza di sangue violaceo.



Ariel aprì gli occhi di scatto, urlando. Le cicatrici sulla schiena le bruciavano tantissimo e sentiva il sudore che le colava sulle tempie, andando a condensarsi in piccole goccioline sulla punta del mento. Intorno a lei era ancora tutto buio, ma non mancava molto all'alba, lo sapeva.
Sospirò rassegnata, passandosi una mano tra le ciocche di capelli corvini mentre con un gesto brusco si toglieva le coperte calde di dosso.
Era passato tantissimo tempo dall'ultima volta che aveva sognato di quel giorno. Il giorno in cui era diventata un'Esiliata. La reietta del clan. Umiliata e poi cacciata via.
Ariel si guardò intorno, nella caverna che aveva abitato per tre lunghi anni da quando il clan le aveva mozzato le sue bellissime ali, per poi gettarla nel bel mezzo della foresta come se fosse stata solo un sacco di carne.
Al di fuori del clan sei in costante pericolo e vulnerabile ad ogni tipo di creatura. Umani. Animali feroci. O peggio, Cacciatori.
Questi ultimi erano i più pericolosi. Braccavano la razza di Ariel da secoli. Per la pelle, dura e resistente. Per il sangue e per la carne.
Li facevano a pezzi, o nel migliore dei casi li usavano come cavie da laboratorio per condurre esperimenti, vendendoli agli Enkros. Ariel non sapeva chi fossero o cosa facessero con i draki gli Enkros. Nessuno lo sapeva. Forse nemmeno i Cacciatori.
Ma lei era riuscita a sopravvivere e aveva scampato sempre ogni sorta di pericolo. Questo grazie anche alle sue particolari doti di draki Onice. Una delle classi più potenti tra quelle presenti nella sua razza. Gli Onice erano conosciuti per la loro stazza e la potenza fisica, senza tralasciare il talento per il combattimento: erano i guerrieri di ogni clan. Poi c'erano i draki Verda, gli Eclissatori, i draki d'Acqua, gli Sputafuoco e tanti altri ancora.
Ariel aveva ereditato la classe del padre. Una dei pochi esemplari Onice femmina nella storia del suo clan. Tutti erano sempre stati orgogliosi di lei, fino a quel giorno.
La ragazza serrò gli occhi lilla e scosse la testa, respirando profondamente. Fece scivolare una mano lungo la spalla, fino a sfiorare l'inizio di una delle due lunghe cicatrici che le attraversavano la schiena. Erano tutto ciò che le rimaneva del clan, a parte i ricordi.

Subito scacciò il pensiero della sua gente con un gesto stizzito, fiondandosi fuori dalla grotta.
La luce del sole nascente già trapassava le cime degli alti pini, bucherellandoli in più punti.
Ariel si fermò a fissarli, ferma immezzo alla vegetazione. Allungò una mano verso l'alto e chiuse gli occhi.
Malinconia. Ogni mattina tornava guardare il cielo e quella si presentava per darle il buon giorno, ricordandole che non sarebbe mai più potuta tornare lassù.

ANGOLINO DELL'AUTRICE
Salve a tutti :)
Quindi siamo già alla mia seconda fan fiction?? non ci credo!! Sto scrivendo troppo ultimamente ahah
Bene questa volta ho deciso di ispirarmi a un libro che mi è piaciuto tantissimo: Firelight
Se non lo conoscete leggetelo perchè è davvero molto bello **
La mia nuova protagonista sarà Ariel la scontrosa draki Onice. Non ho intenzione di fare molti capitoli su di lei, ma prometto e spero di fare una storia molto intensa ^^ e anche un po' drammatica
Quindi spero che vi piaccia, e aspetto le vostre recensioni, di qualsiasi tipo :)
ByeBye * agita manina *
 

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Capitolo 2
*** Incontri ***


Sol correva schivando i lunghi tronchi degli alberi che le si paravano dinnanzi. La borsa che teneva stretta tra le braccia le scivolava sulla pancia ad ogni passo, e il sudore che le imperlava la schiena ormai le aveva bagnato tutta la canottiera.
- “Spero di non essere in ritardo” - pensò lei continuando a correre a perdifiato nella foresta.
I suoi passi pesanti la portarono fino ad una radura rischiarata dai tiepidi raggi del sole. Un tappeto di erbetta verde e fiori di sottobosco la copriva per intero, rendendo il posto molto piacevole per i sensi. Sol sospirò portandosi al centro dello spiazzo, mentre cercava di riprendere fiato dopo la corsa sfrenata.
- Sei in ritardo...di nuovo.. - la voce alle sue spalle la fece voltare di scatto, spaventandola.
Ariel la guardava, appoggiata al tronco di un grosso larice ai margini della radura. I capelli lunghi e neri le incorniciavano il viso pallido e spigoloso, esaltato dai magnifici e particolari occhi lilla. Addosso aveva il suo solito giaccone verde militare e i pantaloni troppo larghi per lei, tenuti su da una cintura in cuoio, ai piedi invece portava un paio di pesanti scarponi da montagna.
- Uff...e tu non potresti aspettare in modo normale, invece di farmi sempre prendere degli infarti?? - Sol sorpirò avvicinandosi alla sorella per abbracciarla. Lei ricambiò accarezzandole la testa in modo rude e impacciato.
- che mi hai portato questa volta?? - le chiese staccandosi quasi subito.
Sol afferrò il pacchetto che teneva in mano e lo svolse cominciando ad elencare quello che conteneva.
- Vestiti puliti, del pane, i fiammiferi che mi avevi chiesto l'altra volta e il tuo solito impiastro da applicare sulle cicatrici, tutte le sere mi raccomando!! - ammonì lei con aria di rimprovero.
Sol era una Draki Verda, e la sua specialità erano le piante. Sapeva insaporire ogni piatto grazie ad aromi e spezie, trasformando anche la pietanza più insignificante in un capolavoro di alta cucina, ma non solo, conosceva anche tutte le piante medicinali: le sue tisane a base di erbe e fiori, i suoi impacchi e le sue conoscenze mediche le permettevano di venire incontro a qualsiasi tipo di malattia o ferita.
Ariel ruotò gli occhi verso il cielo, mentre infilava tutto nello zaino che si era portata appresso.
- Devi proprio ricordarmelo ogni volta che ci vediamo?? -
Sol le fece una linguaccia.
- Sì, altrimenti le ali tentando di ricrescere potrebbero provocarti seri fastidi e danni permanenti...anzi vorrei darci un'occhiata se non ti dispiace -
- Devi proprio?? - Ariel fece una faccia insofferente e per tutta risposta Sol le fece un gesto per dirle di sbrigarsi.
La ragazza dai capelli corvini allora cominciò a svestirsi, cominciando a trasformarsi. Cinque minuti dopo al suo posto c'era un Draki Onice. Alta, con il corpo ricoperto da una dura corazza nera con sfumature viola. Era proprio come se la ricordava Sol, mancavano solo le sue bellissime ali.
La sorellina sospirò avvicinandosi a lei, mentre le esaminava delicatamente i due moncherini e i pezzi di membrana che facevano capolino dalle sue spalle.

“Te le farò ricrescere”

Sol si ricordava la promessa di tre anni prima. E l'avrebbe mantenuta. Quel giorno, quando sua sorella fu esiliata sulle montagne, lei si era fiondata nella foresta di nascosto per cercarla. Non aveva mai smesso di farlo. E alla fine l'aveva trovata. Rannicchiata dentro una grotta sola e tremante, con le ali mozzate che già tentavano disperatamente di ricrescere. Si era buttata in ginocchio vicino a lei e piangendo continuava a ripetere quella frase: “Te le farò ricrescere, Ariel è una promessa!!”.

-
Ahi!! - Sol sobbalzò sentendo quel lamento, subito seguito da un ringhio di protesta nella tipica lingua gutturale dei Draki quando acquistavano la loro vera forma – si può sapere dove hai la testa?? mi fai male a quel poco di membrana alare che mi è rimasto così!! -
- Scusami... - la ragazzina fece un balzo all'indietro quando si accorse di essere stata indelicata – Non volevo...- sussurrò asciugandosi le lacrime che le stavano scendendo sulle guance.
Ariel si voltò verso di lei, guardandola con i suoi occhi da rettile.
- Dai avanti non fare la mocciosa...sto bene vedi?? - e con un gesto allargò le braccia.
Sol annuì e tirando su col naso, lasciò che la sua sorellona le scompigliasse i capelli castani con la mano artigliata.
- adesso devo andare....- disse la ragazzina accennando un sorriso.
Le due sorelle si abbracciarono preparandosi per congedarsi. Non sapevano che quel giorno non si sarebbero separate. Qualcosa gliel'avrebbe impedito. Un rumore di pale di elicotteri e motori le allarmò.
Dopo ci fu solo spazio per il caos.
 

ANGOLINO DELL'AUTRICE
Bene allora eccomi qui per il secondo capitolo di “The Outcast”
Ci ho messo troppo a scriverlo, giuro vorrei fare più veloce ma dato che sono impegnata e che per ora non mi segue molta gente tendo a prendermela un po' troppo comoda ><
Comunque in questo capitolo scopriamo ancora una parte della storia di Ariel e di come non abbia ancora perso i contatti con sua sorella Sol, la piccola draki Verda **
Spero di poter pubblicare il seguito prima sta volta ^^”
Aspetto le vostre recensioni (tante mi raccomando *^* )
Byebye see you next time * agita manina * 

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