La voce del cuore.

di YaoiLove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il deserto nefasto ***
Capitolo 2: *** L'incontro del destino. ***



Capitolo 1
*** Il deserto nefasto ***


<<Tutto ciò che è l'amore è pace... Tutto ciò che è odio è guerra.>>

Tutto inizia in un anno molto lontano dal presente, un anno dove ancora non esistevano le macchine volanti, non esistevano i teletrasporti. Esistevano solo i mezzi a mano o trainati: carrozze, carretti, aratri a bue e persino traghetti trainati da splendide creature marine: gli ippocampi. Questo mondo era un mondo pieno di pace, un mondo dove l'uomo non conosceva il significato della guerra, il significato delle armi, un mondo dove non c'erano spargimenti di sangue. Questa pace fu interrotta quando nell'anno X20 apparve un uomo, un uomo assetato di potere che regalo ad una nazione: armi e libri di magia. Gli uomini di quella nazione, Miharu, iniziarono a studiare la magia e riprodurre quelle armi in massa. Dopo aver guadagnato la simpatia del reggente e dell'esercito, quell'uomo, organizzò un colpo di stato da solo. Ormai l'esercito gli era amico, nessuno avrebbe osato fermarlo dopo che lui fu così gentile da donare un tesoro pieno di valore al mondo.
Passarono i mesi e quell'uomo istaurò un governo di terrore, una dittatura. Ormai tutti si erano rassegnati, quell'uomo non era più l'uomo della salvezza, anzi, era l'uomo della distruzione. Altri mesi passarono e la produzione di armi continuava finchè un giorno il regno non raggiunse il totale di armi favorevoli alla guerra. Nacque il primo esercito del mondo, un esercito formato da maghi e guerrieri. Guerrieri che usavano armi "super tecnologiche" alimentate da magia che veniva sottratta ai bambini poveri nati col dono.
Nel frattempo della nascita di questo esercito, in terre molto lontane, arrivò un mago bianco, un mago chiamato l'eremita. Questo mago consegnò ad ogni regno che non aveva intenzioni belliche una copia del suo libro. Su questo libro vi erano scritti gli incantesimi di difesa e di attacco che avrebbero aiutato il regno a proteggersi da Miharu. Non ci volle molto tempo, X56, prima che il regno di Miharu dichiarò guerra ai sub segni della regione del nord. Sub regni che persero, anche con l'aiuto del libro. Il mondo stava iniziando a conoscere l'odio, la paura, il terrore della guerra. Un sentimento che era sconosciuto fino a quel momento, un sentimento che porterà il mondo alla rovina.
Parallelamente all'odio nel cuore del mondo vi era un regno, il regno di Kono, che stava organizzando le proprie forze, le proprie risorse e tutto ciò che gli apparteneva per difendersi e non essere conquistati. Avevano costruito, infatti, mura spesse più di quaranta metri e alte più di un Hettometro. 
Dopo molte scorrerie arrivò il giorno, il giorno dove i due regni dovettero scontrarsi, nord contro sud, Kono contro Miharu. Nessun esercito aveva voglia di cedere infatti, le mura di kono erano protette dalle magie del libro del mago mentre le armi di Miharu erano alimentate dal potere dei bambini del regno. La guerra non finì mai, infatti, fino ai giorni nostri quei due regni sono ancora in guerra, due regni che si scontrarono in diversi punti del mondo fino alla morte del dittatore. Alla morte di quell'umo Miharu si ritirò e chiede un trattato di pace finchè non sarebbe stato eletto un altro comandante. Salì al trono Ector 1° che però non durò molto visto che venne ucciso in un agguato nella foresta che portava al regno di Kono. Il trattato di pace stava per scadere. Miharu colpito dal terrore, indì un torneo, il più forte guerriero del regno sarebbe diventato il nuovo "MC" termine che veniva affiliato ad ogni dittatore di Miharu. Anche a Kono, nel frattempo, il saggio re morì lasciando un trono vuoto. Un trono che però venne subito riempito dal figlio Federico.
Ora che entrambi i regni avevano un nuovo sovrano la guerra poteva ricominciare, una guerra che scombussolò nuovamente il mondo. Infatti, con la scomparsa del bene, nel mondo scomparve anche la magia. Ormai nessuno era più in grado di usare quelle armi che i due esseri della luce e delle tenebre erano stati così "giusti" da consegnare al mondo. Kono rimase per molto tempo nascosto nelle sue possenti mura mentre Miharu si rifugiò in delle mura naturarli, La corona di spade, una corona di monti che nessuno poteva superare senza essere avvistati dalla posizione in cuci si trovava la capitale del regno. Gli anni passarono fino a giungere nel X130, un anno dove la magia sembrava iniziare a tornare, infatti, i bambini ricominciarono a nascere con i doni. Questo stava accadendo solo a Kono, regno pacifico che si era solo difero, non aveva fatto del male a nessuno. Miharu, venuto a sapere di ciò, spedì una spia a Kono per rapire una coppia di bambini. La spia che venne inviata era una giovane donna sulla trentina, capelli castani, occi dorati e pelle bianca. La donna arrivata a kono non venne neanche perquisita, gli abitanti di Kono gli diedero subito un accoglienza calorosa e il re gli offrì una camera a castello dove soggiornare. Nessuno aveva ancora capito che quella donna era una spia, una spia del regno vicino. La spia iniziò a vivere a palazzo finchè non conquistò totalmente l'amicizia del re con favori di ogni genere. Ogni sera, infatti, i due si incontravano alle 12 nella stanza del re, ove la moglie non c'era a guardarli, e iniziavano a divertirsi con giochi erotici. Passò un altro anno, X131, la donna era rimasta in cinta, il re per paura che la sua regina lo scoprisse pagò la donna e la mandò via dal regno. La donna... il re... il bambino nel grembo.. Tutto il piano dei Mihauriani era andato a buon punto, infatti, la donna prima di lasciare il regno si era assicurata che nel bambino vi era magia. Il lungo viaggio di essa iniziò verso Miharu. Arrivò dopo sei mesi di viaggio a piedi. Mancavano due mesi al parto. Appena giunta a Miharu fu ricompensata con ori e un titolo nobiliare. Un anno ormai era passato X132. Il bambino della donna era nato e in lui c'era magia. La dinastia dei maghi era riapparsa anche a Miharu, anche se con l'inganno. Kono ormai fu nuovamente e saldamente protetta dagli incantesimi bianchi mentre Miharu iniziò, usando il bambino gia dalla prima età, a ingravidare le donne che lo violentavano in maniera più assurda pur di far nascere primo geniti maschi con abilità magiche.
Il periodo dello sviluppo e dello sfruttamento magico stava per iniziare. X150, i due regni erano rinati sotto il nome della magia. Federico 1° e Mc 1° erano morti, al loro posto vi erano Martina 1° e Mc 2°. Nuovi sovrani che non iniziarono una nuova guerra tra di loro. Altri anni, mesi e giorni passarono finché al comando non giunsero ,nel X400, Alessandro 3° di Kulona e Mc 9°. Questi sovrani decisero di dichiararsi nuovamente guerra, la magia e le armi ormai erano nuovamente nel giro. I due regni rimasero in stanno fino a qualche giorno prima dell'avvenimento principale che scombussolerà il mondo. Infatti mancavano sette giorni all'anno X500 i due eserciti si stavano ritirando presso la loro terra natia per festeggiare la fine del secolo. Nello stesso giorno della ritirata un soldato di Kono si perse nelle rovine del deserto dove incontrò un soldato di Miharu che era stato cacciato dall'esercito a causa della ferita che aveva subito sul viso. Il suo viso era stato sfreggiato da quello stesso soldato di Kono che si era perso... Ma questa è tutta un altra storia.

-Fine Prologo-

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Capitolo 2
*** L'incontro del destino. ***


 <l cuore cerca di amare mentre la mente odia!>>

Mancavano sette giorni all'inizio del nuovo secolo. I due eserciti si erano ritirati, per festeggiare l'inizio dell'anno nuovo, ad eccezione di un soldato che, povero lui, si era perso all'interno delle rovine del sole, rovine che in antichità venivano usate per pregare il Dio Sole per ricevere benedizioni nei raccolti e nella vita. Camminando in queste rovine il giovane soldato; alto, snello, moro e con gli occhi color blu zaffiro; si trova a sentire alcuni versi provenire dalla sala del trono. Versi spaventosi. < Ghr! Aaah! Zzzh! Tsk! >  Sembrava qualcosa di pauroso a prima vista. Con abile manovrabilità sfilò dalla sua tasca lo scettro magico, un bastone con alla cima una sfera che dentro conteneva uno zaffiro. A punta di piedi iniziò a camminare avvicinandosi alla porta della sala. Un ombra enorme si manifestò davanti a lui che, non rendendosi conto di ciò che veramente era, lanciò una sfera di energia contro l'ombra che lo aveva spaventato. Un urlo di doloro si sentì provenire nel posto in cui vi era l'ombra. Con coraggio e caparbietà il giovane bellicoso si affacciò al grande arco notando un uomo, un uomo in catene, nudo, che era stato colpito dal suo colpo. A stento iniziò ad avvicinarsi per poi aumentare il passo fino ad essere a qualche trentina di centimetri distante da lui. < Stai bene? > chiese tremolante l'armigero dai castani capelli. L'incatenato non proferì parola per poi alzare il volto e guardare il suo aggressore. Un attimo di terrore e paura apparve negli occhi dell'imprigionato. Arretrava senza accorgersene finchè non si trovò contro il muro, un muro che gli impediva la fuga. < Vai via, non ho bisogno di soccorso dal mio nemico! > Borbottò riconoscendo la divisa del moro. Il fiero si avvicinò ancora fino a diventare rosso in volto, prese aria nel viso e sospirò, era la prima volta che si trovava in una situazione come quella, davanti ad un uomo nudo legato con delle catene. < Non ti preoccupare, non ti farò niente, io odio la guerra.. > Borbotta ancora il guerrigliero mentre il soldato del regno di Miharu lo guarda in volto, capendo che le parole che il moro stava dicendo erano vere. < Il mio nome è... > Si va per presentare quando un enorme scossa colpisce il terreno. Una scossa che provoca la caduta di alcune colonne nelle rovine.Il moro si lancia contro l'incatenato facendogli da scudo, rimanendo ferito inconsciamente. < dicevo... il mio nome è Cor > nel mentre della presentazione Cor si accorge di avere un piccolo problemino, sente qualcosa di molle sotto la sua mano destra che lentamente va a gonfiare. A causa della protezione il soldato incatenato si stava eccitando. Entrambi, ad'unanimità, diventarono rossi e si girando danto la spalla ognuno all'altro. < Non volevo farlo apposta! > Esclamò Cor mentre sentiva un rumore di catene. < Non ti preoccupare! > Borbottò il recluso mentre cercava di togliersi le catene e senza essere  maleducato, va a presentarsi. < Il mio nome è Ledo... > Un atmosfera un po' imbarazzante stava andando a crearsi in quello scenario un po' dispersivo e suggestivo. Ad un tratto Cor si gira e con l'aiuto della sua bacchetta, senza che Ledo se ne accorgesse, distrusse le catene così liberandolo. < Non ho vestiti da darti però prendi questo! > Borbotta Cor lanciando un mantello su Ledo che, girandosi rapidamente, lo afferro indossandolo. I due oramai erano stati lasciati indietro da entrambi gli eserciti. Non avevano più un posto in cui andare visto che, secondo le leggi di quel periodo, chiunque tardasse nel rientrare insieme all'esercito venisse riconosciuto come traditore.

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