Fumo - (L’Uomo in Nero)

A Satana (Litfiba)

Proprio perché è vissuto in mezzo a loro riesce a comprendere tutto il loro marciume. Certe cose suo fratello non le capirà mai. Lui e le sue speranze. Lui e la sua incrollabile fiducia. Se potesse e vederli adesso, mentre le loro ossa vigliacche si frantumano sotto i suoi colpi, impalpabile violenti al tempo stesso. Se potesse ascoltare le loro grida… ma lui ascolta. Lui sa. E non interviene.

Così finisce chi ha creduto in te e nelle tue menzogne, Jacob.

Pietre antiche macchiate di sangue, un avamposto che non ha più senso di esistere. L’ennesimo fallimento, fratello. Ora è il mio turno, fratello. L’ultima mossa è mia.

Calpesta, afferra, massacra., finché restano solo cadaveri. Chi rimane, chi ha scelto di seguirlo non dimenticherà, neppure quando lui sarà libero, lontano da quella roccia sperduta nell’oceano. Neppure quando loro saranno cenere.

“Non mi lasciare” - Sawyer e Juliet

Don’t Cry (Guns ‘n’ Roses)

I suoi vestiti nell’armadio, le lenzuola nel letto, I suoi fiori appassiti in un vaso bianco, pentole, tende, finestre, vita.

Tu, laggiù in fondo, e io che non voglio lasciarti andare.

Lei ha detto “Se nulla di tutto questo accadrà, allora non sarò costretta a perderti.”

Perché gliel’ho lasciato fare?

Adesso fa freddo, nonostante quel sole che spacca le pietre.

E lei è sangue e lacrime…

L’Isola regala e toglie. L’Isola a lui ha tolto tutto.

Non è giusto, bionda. E io te l’ho lasciato fare. Dove sei andata, adesso?

Domanda assurda. All’altro mondo. Perché Juliet semplicemente non c’è più.

Ed è colpa mia. Se solo potesse crederci. Se solo potesse sperare ancora…

Se l’Isola ha tolto forse un giorno…

Cosa? Darti finalmente questo anello, in un posto più strano di questo? Ti vedo quasi, Juliet. Tu col tuo camice bianco, io con un calo di zuccheri. Un distributore automatico, l’odore di disinfettante. E io e te, come se non ci fossimo mai conosciuti.

Restare a marcire su quella spiaggia oppure muoversi. In ogni caso…

… piantala di sognare ad occhi aperti, James.

Merenda - (Hurley e Libby)

Kokoro no DICE (Utena OST)

Lui e lei forse sono matti davvero. Tutti quei dottori nella loro vita sembrano pensarlo. Forse assomigliano a tanti altri, passati per quel pezzetto di spiaggia, seduti come lo sono loro, perché un bel picnic è sempre la soluzione giusta in certe circostanze. Il momento ideale per guardare qualcuno negli occhi e capire che è con quella persona che vuoi stare. Guardarsi in faccia, sì, e dirsi che è vero, che è così, che si sono già incontrati, in un’altra vita, lontano lontano, e che adesso che sono insieme e non c’è davvero nulla di brutto che possa più accadere.

Guardiani - (Jacob)

Father to Son (Queen)

È sempre attraverso l’acqua che accade. Lo sa anche se nessuno glielo ha mai detto. Lo sa come conosce tutto il resto.

Guarda indietro, mentre le sue ceneri si disperdono e vede l’ultimo di quella catena infinita.

L’erede, l’ultimo guardiano. E colui che lo ha preceduto. Solo poche ore è durato il suo regno. Ma ha svolto il suo compito in modo egregio.

E prima?

Lui e due millenni di attesa. Perfino dal suo punto di vista lo scorrere accelerato del tempo, nell’ultima giornata, è surreale.

Duemila anni e ventiquattro ore.

Domande mai poste, fiducia incrollabile. Non ha mai chiesto a sua madre chi ci fosse prima di lei. E quando ha potuto vedere si è detto che non aveva importanza. Adesso scruta i loro volti uno ad uno. Costruttori di meraviglie, promulgatori di parole, guardiani che vigilano sul centro del mondo. Il loro albero genealogico, fatto di luce e tenebre non smetterà mai di avere nuove foglie sui suoi rami. È per questo che il mondo continua a girare.

“Io ti amo” - (Jack e Kate)

Bloodflowers (The Cure)

Ogni storia deve avere un epilogo, anche quelle mai nate. Anche quelle vissute nel modo sbagliato. C’era una volta un nido per tre. C’erano loro due e un bambino biondo. C’era una volta l’insensato bisogno di ritornare in quel posto stregato. E un’ossessione che lo spingeva a volare, a portarsi vicino al sole, per poi sperare di cadere di nuovo.

E in un tempo ancora più lontano c’era una fuggiasca con i capelli scuri che gli ricuciva una ferita, quando ancora entrambi credevano che la sorte che li aveva portati su quell’isola si sarebbe invertita presto.

Ora le immagini si sovrappongono, come se nuovi lampi di luce li trascinassero da un punto all’altro di quella strana energia chiamata ‘tempo’. Ma in realtà tutto è fermo. Raggelato. L’abisso ai loro piedi, il mare che si scaraventa sulle rocce e quel cielo tornato azzurro a fare da sfondo a un momento arrivato troppo tardi. Quello è il bivio in cui le loro esistenze si divideranno. Lei volerà via, lui resterà con i piedi piantati a terra perché il suo compito è salvarli tutti, salvare l’Isola, salvare se stesso.

E forse un giorno, da qualche altra parte, lei ripeterà quelle tre parole, e non sarà per un addio.

Per sempre - (Jin e Sun)

Eversleeping (Xandria)

Laggiù nel buio lei non si sente triste. Laggiù nel buio lui le tiene la mano. Riposare fianco a fianco dopo una vita trascorsa insieme. Non è quello che si aspettano gli amanti? La loro vita è stata breve, eppure lei non ha rimpianti. Lo ha cercato anche quando tutto intorno a lei le gridava di non illudersi. Lo ha cercato anche quando il tempo tra loro due si era dilatato fino a renderli distanti.

Adesso sono insieme a celebrare di nuovo il loro matrimonio, in quella tomba d’acqua. E mentre lo guarda restarle vicino sa che per un momento simile forse vale la pena morire.

Lo scopo - (Desmond)

Pain (Blackfield)

Su quella spiaggia, di fronte a quel mare alieno, ci sono stati tutti.

E tutti hanno perso qualcosa.

Lui spera e crede. Lui lascia che il senso di vuoto svanisca.

Charlie ha parlato di un angelo biondo. Charlie ha parlato di quell’altra metà che manca, della persona, del momento, dell’emozione che spalancherà finalmente quella porta che li condurrà oltre.

E lui ci ha creduto. Anche la sua metà di cielo lo sta aspettando. E ora gli sorride mentre la ruota si rimette in moto. Uno ad uno prenderà per mano gli altri. Aprirà i loro occhi. Li condurrà dalla persona che stanno cercando. Perché quell’illusione è dolce. Perché non c’è dolore in quel limbo. Ma è attraverso il dolore che la porta si aprirà. E poi potranno dire di essere vivi per l’ultimo istante. E per sempre.

Dopo il concerto - (Jack e Kate)

The Walk (Imogen Heap)

La ragazza in abito da sera gli fa venire voglia di scappare. È così chiaro che non ci stia con la testa. È così chiaro che anche lui stia impazzendo. E se la segue adesso dovrà dare retta a quello che vede, a quello che sente a quello in cui non vuole credere. Resta ancorato alla tua realtà, Jack. Prima che sia tardi. Prima di cominciare a credere che John Locke avesse ragione, prima di pensare che c’è un destino che ha portato Claire da te, prima di immaginare che questa donna dal sorriso ammaliante sia qui per portarti davvero… dove?

Non vuole eppure deve. La bara di suo padre lo aspetta. La bara che lo rinchiude da anni deve essere aperta.

Non voglio. Voglio.

È tutto così tranquillo. È tutto in equilibrio perfetto. Non è forse il momento migliore per rinascere?

La chiesa

The River Sings (Enya)

Alla fine di ogni viaggio c’è un punto d’arrivo. All’inizio di ogni viaggio si immagina una meta. E così il flusso scorre e si ripete. Loro sono sulla ruota eterna, loro hanno toccato l’essenza del mondo. Clessidre, specchi, un destino già scritto. Sono sulla ruota e continuano a rincorrersi. Ora vedono la fine del viaggio Quella è la loro ricompensa. Non si chiedono più se quello sia il percorso giusto, non si pongono più domande. Tutto è compiuto nel trovarsi insieme. È la cosa più vicina alla gioia che un’anima potrà mai sperimentare. E finalmente non hanno bisogno di altro.

La Fine – (Jack)

Pax Deorum (Enya)

Questo è il mio corpo, questo è il mio sangue.

Anche se il sapore era quello di acqua stagnante. Ma va bene così. Profeta, Messia, Guardiano. Ognuno poteva dare a Jacob il nome che preferiva. E ora loro due sono la stessa cosa (morti?). Avrebbe dovuto sentirsi diverso? Forse no. Ma la scelta l'ha compiuta sapendo cosa lo avrebbe portato. Non ha avuto paura neppure per un istante. Doveva andare così fin dal primo momento.

Sta ricordando? Sta morendo?

Eppure è felice, mentre gli altri volano via, mentre l’Isola (la sua Isola) lo accoglie nel momento del passaggio. E sorride mentre la luce si svela e la risposte tanto cercate finalmente arrivano a lui. Poi chiude gli occhi e si abbandona.