Shadow

di Meer Jane Montrose
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


“Lo so tesoro, lo so. Ma questa è l’unica soluzione plausibile che mi è venuta in mente. In fondo si tratta pur sempre di tua nonna, mille volte meglio di tua madre.”
Alla fine non ci è voluto molto per convincermi, qualsiasi cosa è sempre meglio che stare con mia madre e il suo giocattolino di turno.Osservo in lontananza l’auto di mio padre che si dirige verso la sua nuova vita, portandolo in un certo senso via da me. Non ho nulla contro Anne, la sua nuova moglie.. però questo suo voler creare una nuova famiglia mi ferisce. Soprattutto la giovane età di Anne, potrebbero esserci nuovi figli.. sospiro, scacciando la brutta sensazione che mi abbandonerà così come mia madre dieci anni fa.
Da allora l’unico scopo di quella donna è stato quello di ferire papà, ancora innamorato di lei ma troppo cieco per accorgersi dei diversi amanti che portava in vacanza, addirittura in casa.
La rabbia verso mia madre viene però messa da parte per un attimo.. accidenti, questa non è una casa comune. E’ una reggia. Davvero qui abita mia nonna?
Quella di cui non ricordo assolutamente nulla? E ora mi toccherà rimanere qui per diversi mesi.
Dopo una vita mi decido a suonare il campanello. Mi apre un.. maggiordomo?
Sembra impiegare alcuni secondi prima di riconoscermi e si rianima.
Batte tre volte le mani facendo comparire tre suoi aiutanti immagino.. non so davvero come definirli, questi prendono le innumerevoli valigie contenenti il mio guardaroba mentre vengo esortata dal presunto maggiordomo ad entrare.
“Prego signorina, la signora si trova in questa stanza. La sta aspettando.”
Attraverso con qualche esitazione l’enorme porta in mogano scuro che mi porta in un modesto studio, due pareti interamente ricoperte di libri e un caminetto acceso con davanti due grandi poltrone.
Una di esse ospita una donna dei lineamenti delicati e ancora molto belli nonostante l’età avanzata, i lunghissimi capelli bianchi sono portati in una complicata treccia laterale e il vestito è identico al colore degli occhi.. accidenti, io ho i suoi occhi.
Mette da parte i ferri e mi concede un meraviglioso sorriso.
“Siediti cara, non avere problemi. Ora questa è casa tua.”
Casa.. fino ad oggi non ho avuto un posto fisso a cui attribuire questo significato, costretta a dividermi fra gli appartamenti dei miei genitori per anni e anni.
La nonna.. ancora mi fa strano chiamarla così.. sorride nell’osservarmi da testa a piedi.
“Non puoi immaginare al mia felicità nel constatare che non assomigli a tua madre.”
Inaspettatamente scoppio a ridere per il suo commento e lei fruga per qualche secondo nella cesta accanto alla poltrona, lanciandomi poi un mazzo di chiavi.
“Casa e un’auto per te. Hai la patente giusto?”
Annuisco guardando con ammirazione le chiavi della macchina. Lei sorride.
“Ora vai pure, avremo molto tempo per parlare. Immagino sarai stanca.. e con il carico di valigie che ti sei portata ci metterai un bel po’ per sistemare tutto.”
Ma bene.. in nemmeno dieci minuti ha già deciso di prendermi per i fondelli.
 
Effettivamente me ne sono portata di roba.. forse il mio presentimento che rimarrò qui per diverso tempo non è poi così infondato. Sospiro quando inciampo contro qualcosa che si lamenta.
E’ un gattone bianco grosso come un cane e mi osserva con gli immensi occhioni gialli.
“E tu chi sei ciccione?”
Nonostante io l’abbia insultato miagola e va a sistemarsi sul mio letto.. sull’enorme letto che ho in questa immensa stanza con questo immenso armadio. Si, potrei essere felice qui.
Mi sento stravolta e stressata quindi la decisione migliore in questo momento è scostare le coperte per infilar mici sotto assieme al micione che si appoggia comodamente contro le mie gambe.
E in pochissimo tempo mi addormento, sognando occhi gialli e corridoi infiniti.


Angolo Autrice: 
Primo capitolo, yeah. Altri ff sugli One Direction di cui ho già scritto moooolti capitoli, quindi non rischio di abbandonarla :) 
E' scritta col cuore, in ogni storia c'è un pezzo di me. Ditemi che ne pensate, se vi va. 
Faatelo o vi lancio una maledizione che fa un baffo ad Harry Potter :3 

Monica
 
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Dei colpi più o meno insistenti costringono me e il gatto a svegliarci.
Ho ancora la vista appannata per il sonno però riconosco la figura slanciata di un ragazzo biondissimo e caccio un mezzo urlo, lanciando il cuscino nella sua direzione. Riesco a colpirlo in faccia e lui alza le mani.
“Calma calma! Sono Niall.. tuo cugino. Credevo che la nonna ti avesse avvisato, anche io vivo qui.”
Mi sta fissando insistentemente, tanto che ho il dubbio di essere senza nulla addosso.. no, sono vestita. Lentamente mi alzo imitata dal gatto che esce dalla camera soffiando contro Niall.
“Thor ha dormito davvero con te? Accidenti.”
Thor? Beh almeno è un nome originale. Annuisco infilando le mani in tasca. Lui sorride e anche se in modo impacciato tende una mano che stringo.
“Davvero scusami, ero convinto che la nonna ti avesse detto di me. Sei.. cresciuta molto.”
“Scusa tu.. ma davvero non mi ricordo di te.”
Niall arrossisce e si passa una mano fra i capelli con una alzata di spalle.
“E’ comprensibile, eri troppo piccola.”
Sembra immobilizzarsi per pensare a qualcosa ma subito dopo scuote la testa.
“Comunque volevo chiederti se ti andava un giro. Vedo i miei amici e mi farebbe piacere che li conoscessi subito, saranno comunque qui in giro molto spesso. E ecco, non vorrei farti urlare ancora con gente che entra proprio piacimento in casa.”
Assottiglio leggermente lo sguardo per la seconda battuta ricevuta da questa famiglia in meno di ventiquattro ore ma alla fine assecondo il suo volere. In fondo me l’ha chiesto con i classici occhi da cucciolo a cui io non so resistere.
“Oh, ieri mi ha dato queste chiavi. Sai di che macchina sono?”
Niall spalanca gli occhi. Non so se è contento o se vorrebbe uccidermi.
“Ti ha dato le chiavi della r8?”
“Mi ha dato le chiavi di una r8?!”
Lui annuisce e capisco che non ha mai avuto il permesso di usare quella macchina.
Voglio legare con questo ragazzo, stranamente.. quindi gli lancio il mazzo di chiavi con un sorriso.
“Guidi tu cugino?”
Con questo gesto mi guadagno un grandissimo abbraccio e la sua bocca che chiacchiera senza sosta fino al McDonald’s dove stanno aspettando i suoi amici.
Nonostante questo sia un posto molto frequentato il tavolo dove i due ragazzi sono e uno o due attorno sembrano misteriosamente vuoti.. scrollo le spalle per far andare via il brutto presentimento sempre pronto a colpirmi sulla spalla e sorrido ai ragazzi. Louis e Liam sembrano dei ragazzi meravigliosi quindi mi sembra normale parlare tranquillamente. Il problema è quando arrivano altri due tizi. Sono entrambi molto belli, non posso non ammetterlo. E’ l’atteggiamento che non mi piace nemmeno un po’. Quello con i ricci scuri mi indica con l’aiuto di una patatina, rivolto a Niall.
“Ma tu non avevi gusti migliori in fatto di donne? Questa è pessima.”
Pessima? Questo mezzo uomo con i capelli così sparati da far pensare cha abbia ficcato le dita in una presa elettrica osa dire che io sono pessima?
L’altro ragazzo scoppia a ridere mentre beveva della cola.. che irrimediabilmente gli esce del naso.
Che schifo. Disgustoso.
“E’ mia cugina, razza di idioti!”
Niall è più veloce a riprendersi, mentre io sento che dentro sto bollendo per la rabbia.
Ciuffo due dopo essersi pulito il naso sorride maligno, colpendomi con una cannuccia sulla mano.
“La gattina si è offesa?”
Io che nel frattempo mi ero alzata per scaricare il nervoso e buttare via un vassoio lo guardo con serietà, avvicinandomi a lui.
“La gattina ti fa ingoiare quel bicchiere a suon di sberle se continui a fare il coglione.”
Essendosi alzato anche lui dopo la mia provocazione rimango colpita, non mi ero accorta che fosse così alto. Comunque si avvicina maggiormente, posando una mano sulla mia spalla.
“Mmh si, mi piacciono quelle aggressive. Più divertenti da domare. Ma attenta a come ti rivolgi a me gattina.”
Non sapendo esattamente cosa ha intenzione di fare quando porta un braccio dietro la mia schiena lascio che sia l’istinto a prevalere. Ed essendo ancora fresca sull’ultima lezione di difesa personale finisce con il braccio girato e la testa schiacciata contro la superficie liscia ed ancora bagnata del tavolino. Dopo alcuni istanti convinco i miei muscoli a reagire e mollo la presa, arretrando velocemente con Niall che si porta al mio fianco. Al contrario ciuffo due si alza molto lentamente per guardarmi dritta negli occhi. Si, direi che è proprio infuriato.
“Tu piccola stronza, come..”
Lo zittisco con un gesto della mano. L’adrenalina riesce a farmi fare anche una battuta.
“Kick-boxing e difesa personale non sono esattamente da gattina. Credevo fossi più resistente rispetto ai bambocci.”
Credo che vorrebbe scaraventarmi fuori a calci nel sedere ma per qualche arcano motivo ciuffo uno lo ferma, dicendo anche a mio cugino di portarmi a casa assieme al mio pranzo ed è quello che fa.
 
Prendo velocemente Thor fra le braccia, sperando così che cacci via Niall e la sua probabile predica per come ho maltrattato il suo amico che poi ho scoperto chiamarsi Zayn.
Al contrario il biondo si congratula con me.
“Non mi guardare così Ivy, sono serio. A volte Zayn ed Harry si comportano da veri coglioni ed è divertente vedere che qualcuno sa rimetterli al loro posto. Soprattutto se si tratta di una ragazza.”
L’unica cosa che mi convince a parlare è la curiosità.
“Per quale motivo tu vai in giro con certi elementi? E io che pensavo fossi uno di cui ci si può fidare.”
Non sembra capire subito che il mio è un insulto ma poi arrossisce violentemente. Si infuria proprio.
“E io non pensavo che tu fossi come tutte quelle ragazzine superficiali che giudicano gli altri dopo averli incontrati solamente una volta. Non sono persone cattive, hanno avuto un passato difficile.
Zayn più di tutti. Però sono i migliori amici che potessi trovare. Ti invito a riconsiderare la tua opinione, sono certo che cambierai idea Ivy-Mairé.”
E’ la prima volta da molto tempo che qualcuno mi chiama con il nome intero quindi torno a sentirmi come una bambina rimproverata. Abbasso lo sguardo su Thor che è ancora nervoso per la presenza di Niall. Quando lo rialzo sul ragazzo vedo che sorride.
“Però potresti insegnarmi quella mossa con cui hai steso Zayn.. potrebbe sempre servirmi.”
Contro ogni mio buon senso mi lancio su Niall, le braccia ad avvolgergli il collo, ricevendo a mia volta un abbraccio poco dopo e rimaniamo così per un po’ di tempo, incuranti delle proteste di Thor per essere stato schiacciato.
 
“Sicuro che non ci sia un’altra entrata?”
Niall alza le spalle e trattiene una risata, iniziando a spingermi verso l’ingresso della scuola.
Ingresso su cui Zayn è comodamente spalmato assieme ad una rossa palesemente finta mentre si esplorano l’intestino l’un l’altra.
“Sul serio, guarda! Nemmeno le giraffe hanno lingue così lunghe. Eccheccosè.”
Questa volta mio cugino non riesce a trattenere il riso, tanto che la giraffa si sente osservata e ci rivolge uno sguardo acido.
“Qualche problema?!”
“Ne avrai tu se non mi lasci passare.”
Grazie al cielo lei lo fa e io decido di ignorare la mano di Zayn che stringe il suo braccio.
Che sia stato lui a farla spostare? E perché mi guarda in quel modo?
 
Angolo Autrice: 
Yeeeh, dopo un'eternità il secondo capitolo. 
Che poi non era un problema di scrittura, semplicemente non avevo voglia di trascrivere da carta a pc .-. ho già tutto pronto fino al capitolo 7...cooomunque. 
Non so se serve a molto parlare così a vanvera, solo una cosa: vi costa tanto dire qualcosa su quello che leggete? Perché sò che la leggete -. 
Al prossimo :3

Monica

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Sono convinta che Niall abbia escogitato qualche sotterfugio per farmi ottenere l’armadietto accanto al suo... ma alla fine non mi posso lamentare, sono contenta.
E’ pur sempre la cosa più vicina ad un fratello... magari standogli vicino mi sentirò meno sola.
Faccio per controllare l’orario su una scheda datami dalla segreteria visto che non ricordo dove ho lezione ma un paio di mani rubano il foglio da sotto il mio naso.
Lancio un’occhiataccia ad Harry che invece sorride.
“Hai letteratura.. bene, sei con me. Andiamo.”
Oggi sembra gentile... stranamente. Cambio idea quando fa spostare un ragazzino con una minaccia. Questo ovviamente strabuzza gli occhi, riparanti da delle spesse lenti e come una scheggia finisce in un banco della terza fila.
“Dovresti stare tu davanti, sono certa che non sei poi così geniale.”
Harry trattiene un sorriso, facendo un cenno alla supplente che ricambia con un risolino. Disgustoso.
“In verità sono il migliore della classe.”
“Beh mi sembra ovvio visto che ci provi spudoratamente con la prof.”
“Trovo che le donne più grandi siano sexy... oltre che esperte. Anche se potrei fare un’eccezione.”
Alzo gli occhi al cielo, ignorando volutamente la sua provocazione.
Per il resto della lezione vorrei seguire ma il ragazzo al mio fianco sembra essersi messo in testa di tormentarmi. Inizia a toccare le penne, colpisce i miei piedi coi suoi e la goccia che fa traboccare il vaso è quando prende in mano ciocche dei miei capelli che inizia ad intrecciare oppure che usa per infastidirmi.
Credo che le sue attenzioni infastidiscano profondamente l’insegnante perché ci scaccia fuori, guardando malissimo me. Cerco di seminarlo ma essendo nuova nella scuola finisco in un corridoio senza uscita.
“Vuoi lasciarmi in pace? Perché penso che la tua amica si sia ingelosita. E poi l’altro giorno non sembravo essere così interessante da essere pedinata.”
Harry si avvicina pericolosamente a me, costringendomi fra il muro e il suo corpo.
Posa un bacio sulla mia guancia, senza però allontanarsi e senza che io riesca a reagire.
“Le persone sbagliano, non lo sapevi? Punto primo: tu sei più interessante di quanto immagini. Secondo: lei potrà essere sexy... ma non è quello che cerco. Non ora. E terzo... lasci almeno che ti offra una sigaretta?”
Tralasciando il resto che mi ha scombussolata più del previsto… una sigaretta gratis non si rifiuta.
 
Ho trovato interessante notare come cambino le persone in poche settimane... notare le sfumature o i loro atteggiamenti. Adoro veramente Niall, è come un fratello per me... e si, mi sono ricreduta su Harry. Tralasciando le battute oscene che tanto ama fare è un ragazzo simpatico. Oltre che bello.
L’unica pecca è Zayn.. non lo so. E’ strano. Così come mi sento strana quando è nei paraggi.
Comunque questo non succede così spesso dato che ha iniziato ad evitarmi, ce ne siamo accorti tutti. Se poi non fugge alla mia vista si imbambola a fissarmi.. e questo è più che imbarazzante.
Saluto i ragazzi che tornano a casa.. mentre io sono costretta a pulire l’aula di scienze. Il prof avrebbe chiuso un occhio sulla mia sbadataggine di aver dimenticato il nome sul compito in classe… insomma, mi ha incastrata. O questo o mi toccava rifare il compito. Quindi eccomi qui, sola e in mezzo a liquidi non bene identificati.
Continuo a lamentarmi di me stessa per qualche minuto finché non sento la porta aprirsi e una cresta far capolino.
“Oh... cosa ci fai qui Zayn?”
Si avvicina con disinvoltura, sorridendo in modo strano.
“Davvero non lo sai Ivy?”
Il mio nome pronunciato da lui ha qualcosa di.. strano, seppur confortevole.
“Zayn… cosa vuoi?”
Ancora più vicino… che diavolo mi prende?
“Senti, se sei ancora arrabbiato per la storia del fastfood mi disp…”
…iace? Dispiace? Zayn Malik mi sta baciando contro ogni logica di questo mondo e io non lo respingo? Che diavolo…?! Dopo qualche istante si allontana con un sorriso sghembo ben stampato in faccia.
“Non avrei mai pensato che sarebbe stato così facile.”
Facile? Sta dicendo che non avendo opposto resistenza io sono una facile?!
Gli mollo un ceffone in pieno viso, scacciando quella stupida espressione e correndo via subito dopo… certo, non senza avergli urlato contro. Nel parcheggio trovo Harry e Niall, forse mi stavano ancora aspettando. Entro subito nell’auto di quest’ultimo senza proferire parola.
“Ivy, che ti succede?”
“Portami a casa.”
“Ma…”
“Niall, portami subito a casa!”
Mio cugino alza le spalle e fa come gli ho chiesto. Mi rifiuto di guardare nello specchietto per vedere se ora Zayn si sta vantando con Harry. Non lo sopporterei, non ora.
 
Ho il cervello così in confusione che la mia unica consolazione è avere Thor accoccolato contro il mio fianco. Non si è mai spostato da un’ora a questa parte, così come Niall che si rifiuta di andarsene se prima non gli dico cos’ho. Alla fine cedo, infastidita dalla sua presenza quando l’unica che trovo accettabile è quella del gatto.
“E va bene! Zayn si è intrufolato nell’aula di scienze quando ormai non c’era più nessuno, mi ha baciata e come se non bastasse ha detto che è stato facile. Sei contento? Ora vattene.”
Affondo il viso nella trapunta, non aspettandomi più nessun rumore. Dopo poco però mi accorgo che il letto vibra leggermente e di un suono soffocato. Niall si sta sbellicando dalle risate!
“Stai davvero dicendo che sei scappata? Per un bacio?”
“Veramente l’ho anche schiaffeggiato ed insultato… non capisco cosa ci sia di divertente.”
Lui continua a ridere e sono quasi tentata di aizzargli contro Thor quando si fa serio anche se ciò gli costa tempo e fatica.
“Sono sicuro che non ha detto questo perché ti considera facile. Semplicemente la tua testolina non ha concepito l’idea che piaci a Zayn.”
…scherziamo?
 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Per pura codardia evito Zayn in ogni modo… ci siamo praticamente scambiati di ruolo.
Sono consapevole di quanto appaio ridicola… ma non posso farne a meno.
Per ora preferisco lasciare che sia il panico ad impadronirsi di me… se servirà decidere qualcosa ci penserò poi. Insomma… sono qua da un mese e l’unica cosa che ho ottenuto è un bacio dalla persona che pensavo mi odiasse.
Ho anche trascurato la nonna e anche se lei non se ne è lamentata non la trovo una cosa giusta… e ci sono cose che vorrei sapere.
Entro nella sua camera dopo aver bussato e mi immobilizzo mentre guardo i lunghissimi capelli color argento che sta intrecciando. Lei sorride al mio riflesso dello specchio.
“Tutto bene cara?”
Annuisco, continuando ad osservare l’abile lavoro delle dita che spostano e aggiungono ciocche, creando una traccia perfetta.
“Ti piacerebbe se ti insegnassi a farla?”
Sorrido con calore e prendo posto sulla poltroncina della toeletta dove era seduta lei che ora inizia a spazzolarmi i capelli con cura e delicatezza, rilassandomi immediatamente.
“Tuo padre ti ha mai parlano di me? Nel corso degli anni magari…”
“Pochissimo… e comunque solo di te. Perché?”
Il suo viso sembra ancora più vecchio nel riflesso dello specchio e rimane in silenzio fino a quando non ha finito di intrecciare i miei capelli.
Poi sospira e si lascia cadere su un’altra poltrona.
“Quindi non ti ha mai detto nulla di mia figlia.”
Cosa…? Figlia?
“La madre… di Niall. Beh, in fondo lo capisco. Sono passati moltissimi anni e non avrà ritenuto importante creare dolore dove non serviva.”
 
La nonna ha fatto portare del the da William il maggiordomo. Nessuna delle due però lo tocca.
“Per quanto io ami tuo padre ho sempre voluto una femmina… e quando la mia piccolina è arrivata in questa casa… eravamo felici. Anche se adottata la consideravo mia. Sai… hai il suo nome.
Tuo padre la amava così tanto…”
Una strana sensazione si fa strada nel mio stomaco ma devo ignorarla per non perdere le parole della nonna.
“Morì appena quindici anni fa per un bruttissimo incidente… prima che iniziò ad incrinarsi il rapporto fra tuo padre e sua moglie riuscì anche a vederti. Ora che ti ho davanti a me, con il suo ricordo in mente… Dio mio quando somigli alla mia Ivy-Mairé.”
Si rifugia dietro un fazzoletto per soffocare il singhiozzo e le ci vuole del tempo per calmarsi.
Mi domanda se preferisco cambiare discorso ma rispondo di no. Voglio sapere.
“Cosa vuoi che ti dica… ormai Niall vive con me da sempre. Ha sofferto molto per la morte della madre. Credo che in te veda lei e la famiglia che ha perso troppo presto.”
I brividi che percorrono la mia spina dorsale sono incontrollabili, tanto che devo distogliere lo sguardo dal viso della nonna. Perché ogni frase mi sembra sbagliata? Come se ci fosse qualcosa di più oscuro sotto?
“Perché mio padre non me ne ha mai parlato? Se l’amava così tanto avrebbe dovuto comportarsi diversamente. E perché tenermi lontana da voi?”
La frase con cui risponde lei è inquietante e ciò conferma i miei sospetti. 
“Ogni famiglia ha delle ombre Ivy-Mairé. E tuo padre non è da meno, credimi.”
 
Osservo Niall che tenta di risolvere i problemi di geometria al mio posto e non riesco a togliermi dalla testa la conversazione fatta con la nonna. Si accorge di essere osservato e mi sorride.
“Tutto ok?”
Annuisco anche se poco convinta e lui mi tira il tappo della penna in fronte.
“Parla Ivy.”
“Ecco… ieri ho parlato con la nonna. E mi ha raccontato qualcosa su tua madre…”
Sentendo pronunciare le ultime parole si irrigidisce per poi alzarsi velocemente.
“Scusa… ho detto qualcosa di sbagliato forse?”
Fa un vago cenno con la mano e cerca di sorridere.
“Assolutamente no! E’ solo che non sono pronto a parlare di mamma con te… scusa.”
Mi bacia sulla fronte e se ne va di corsa. Lascio andare l’aria che non mi ero accorta di trattenere e sprofondo con la testa nel cuscino, chiudendo gli occhi. Passa del tempo e quando sento la porta aprirsi immagino sia Niall quindi sorrido e faccio finta di dormire.
Capisco invece che qualcosa non va quando della labbra si posano sulle mie e istintivamente spingo via la persona, aprendo gli occhi di scatto. Zayn?!
“Che diavolo ci fai nella mia stanza tu?!”
La mia è un’accusa e il suo sorriso si trasforma in un’espressione corrucciata.
“Visto che tua nonna non sembra vedermi di buon occhio passo dalla finestra di Niall… non si è mai accorta della scala visto che è nascosta.”
Faccio un cenno scocciato, indicando la stanza.
“E’ evidente che hai sbagliato camera allora, Niall non è qui.”
“Lo so, dovrebbe essere al fastfood con gli altri.”
Spalanco la bocca non riuscendo però a dire qualcosa. Quando lui fa per avvicinarsi salto dall’altra parte del letto, brandendo una scarpa.
“Dimmi cosa diavolo ci fai qui o mi metto ad urlare.”
Lentamente e con attenzione gira il letto per avvicinarsi a me, io vorrei scappare ma lui è più veloce e prima che riesca a saltare nuovamente il letto mi ritrovo schiacciata contro la parete.
“No… lasciami!”
“Perché? Perché dovrei lasciarti andare? Tu non la sai cosa vuol dire svegliarsi tutte le mattine con te nella testa o con la speranza di incontrarti da qualche parte, di poterti parlare… e di non vedere quella faccia scocciata, non se rivolta a me! Tu davvero non lo sai.”
E senza che io possa formulare una frase per replicare lui mi bacia. Non violentemente ma nemmeno come nell’aula di scienze. E’… è questa la passione?
Questa intensità che riesce ad ipnotizzarmi? O sono solo i suoi occhi ancora più scuri per la notte a non farmi pensare e reagire in modo razionale? Il suo tocco è così dolce… alla fine lo ricambio, avvolgendo le braccia attorno al suo collo, stringendogli leggermente i capelli.
Mi ritrovo a baciare questo ragazzo come se fosse ossigeno, come se stessi affogando e fossi disperata perché questa sembra essere l’unica salvezza o l’unica consolazione.
Alla fine lui appoggia la fronte contro la mia, fissandomi con un misto di paura e preoccupazione.
“Cosa mi stai facendo, ragazzina?”
 
Angolo Autrice: 
Nuovo capitolo dove iniziano a dissiparsi alcuni particolari... beh, spero in qualche parere :) 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Tendo ad aver il brutto vizio di lasciar trascorrere troppo tempo fra un avvenimento e l’altro. Non ho mai risposto alla domanda di Zayn e lui sembra non considerarmi.
Sto ridendo per una battuta di Louis quando lo vedo entrare… con un’oca attaccata al collo.
Si avvicinano al tavolo dove siamo seduti, lui con la mano ben serrata sui fianchi scoperti di lei… sento qualcosa dentro che si muove.
E si, abbasso lo sguardo ferita.
“Oh Zay, guarda! La bambolina non se le sente di vedere certe cose!”
Per la prima volta la guardo sul serio. Non c’è che dire, è bella.
E lo sarebbe ancor di più senza i vestiti inguinali ed i chili di trucco applicati in viso.
Stacco la spina dalla sezione della ragione e reagisco d’impulso… non che sia poi una novità.
“Vuoi sapere per cosa provo vergogna? Si tratta del tuo comportamento da puttana. Se proprio volete scopare c’è un motel non molto lontano da qui. Ma da come ti comporti sono sicura che andrebbe bene anche il ripostiglio del bidello!”
Lei sentendosi punta sul vivo e ferita tenta di schiaffeggiarmi. E’ però troppo goffa a causa dei tacchi alti e riesco ad afferrare il braccio, torcendolo prima di spingerla violentemente.
A quel punto Zayn cerca di toccarmi per farmi calmare ma io mi scanso come se fossi stata scottata.
Non osare toccarmi.”
“Avanti Ivy, non è successo nulla di grave!”
Harry tenta di calmare la situazione scherzandoci ma tutto ciò che ottiene in cambio è uno sguardo di fuoco da parte mia.
“Non ti immischiare in cose che non ti riguardano Harry.”
Impongo alle mie gambe di non correre così come ai miei occhi di non piangere.
Come una stupida mi rifugio in un parchetto, nella casetta per i bambini, lasciando finalmente che la rabbia prenda il sopravvento e scoppio a piangere. Per evitare che i singhiozzi attirino qualcuno metto la testa fra le ginocchia, circondando queste con le braccia.
L’unica cosa capace di calmarmi è l’abbraccio di Niall che mi trova circa un’ora dopo, sempre nella stessa posizione. Deve prendermi in braccio per portarmi a casa e l’unica cosa che riesco a ricordare è lui che mi mette a letto, sussurrandomi che tutto si sistemerà.
 
Riprendo conoscenza solo il mattino dopo, non senza aver passato una notte piena di incubi.
Essendo ancora in tempo per la scuola infilo dei jeans scuri e una felpa larghissima di Niall.
Ignoro lo sguardo preoccupato di mio cugino mentre allaccio la cintura.
“Sto bene, davvero.”
Intelligentemente non fa altre domande, accompagnandomi a scuola e procede assieme a me per i corridoi. Tutti oggi sembrano osservarmi, cerco anche di non farci troppo caso… quando però vedo la scritta “PUTTANA” impressa sulla facciata del mio armadietto con quella che deve essere una bomboletta rossa perdo quella calma apparente con cui mi ero svegliata.
So benissimo che è opera dell’amichetta di Zayn per cui anche se Niall cerca di fermarmi con la forza riesco a liberarmi e svoltato il corridoio esco nel parcheggio dove era poco fa.
Non me ne frega nulla di sprecare il fiato e risolvere civilmente le cose per cui l’afferro direttamente per i capelli, scaraventandola davanti a un’auto che stava arrivando e che riesce a frenare appena in tempo. Non contenta ignoro il conducente che era proprio Malik ma schiaccio la faccia di lei contro l’asfalto.
“Se osi darmi ancora della puttana giuro che rimpiangerai il giorno in cui sei nata. L’unica a cui sta bene quell’appellativo sei tu… e un’ultima cosa: forse è meglio se stai lontana dai miei amici.”
Pronuncio l’ultima frase guardando lui negli occhi. Ricambia il mio sguardo troppo sbalordito per parlare. Riesco a calmarmi con un caffè che porto in classe… ho proprio l’idea che dopo oggi nessuno mi romperà più le scatole.
 
Ovviamente quello che succede appena tornata a casa è ricevere una vera e propria ramanzina da mia nonna. Accidenti… non avevo idea che potesse diventare così inquietante.
“Ti rendi conto Ivy-Màire di cosa hai fatto?! Ho dovuto sorbirmi la predica del preside, sentendomi dire che mia nipote è fuori controllo! Si può sapere cosa succede bambina mia?”
Alla fine si addolcisce ma cerca comunque di mantenere un tono duro. Tralasciando volutamente il fattore Malik racconto la mia versione ampiamente modificata… e sembra credermi. O almeno è quello che fa, annuisce e mi manda in camera mia prima di borbottare che l’unica cosa che non dovevo prendere da mio padre era il caratteraccio.
Faccio per entrare in camera mia ma essendo la porta aperta riesco a vedere Zayn steso sul letto prima che lui sia accorga di me. Come un coniglio cerco rifugio da Niall… che invece mi sbatte fuori da camera sua. Abbassa la voce per non farsi sentire da Zayn e indica la mia porta.
“Siete ridicoli! Tu mandi in infermeria quella ragazza e lui che si comporta da zombie! Chiarite ora o giuro che vi muro dentro!”
Sbatte la porta e gira la chiave. Alla faccia del ragazzo calmo. Respiro profondamente e finalmente oltrepasso la porta di camera mia. Zayn alla fine deve averci sentiti perché è vicino alla porta e inizia subito a parlare con un sorriso.
“Così… dovrò evitare di farti infuriare.”
Vorrei tanto prendergli la mano… però resisto. Prima devo mettere in chiaro alcune cose.
“Hai visto quanto… perdo facilmente il controllo. Quella parte di me non mi piace. Quindi perché ora sei qui?”
Temo di aver sussurrato troppo piano ma lui essendosi avvicinato molto ha sentito tutto perfettamente. Appoggia la fronte contro la mia, sospirando.
“Sai qual è il punto? Io non voglio solo il meglio di te, sarebbe tutto troppo facile. Io voglio tutto di te, ti voglio la mattina accanto a me, in pigiama, spettinata e con gli occhi gonfi per il sonno. Ti voglio nervosa e capricciosa anche se sai di avere torto. Non voglio solo il meglio di te ma anche il peggio. Anche se questo implica il tuo essere gelosa e che avresti diverse persone da pestare.”
Pronuncia l’ultima frase con un gran sorriso e io alzo il viso imbronciato.
“Immagino che tu ti sia divertito a vedere quella scena allora. Posso darle di santa ragione anche a te, lo hai già provato al nostro primo incontro.”
Ora sta proprio ridendo e cerco di spingerlo via. Quando però lo faccio lui mi trascina con sé, avvolgendo le braccia attorno alla mia vita. Mi guarda con estrema dolcezza, avvicinando le labbra alle mie, sussurrando poco prima di baciarmi.
“Eh no. Ora non ti lascerò più scappare.”
 

Angolo Autrice:
La dolcezza mielosa del finale sorprende anche me ora che lo rileggo dopo mesi che è rimasto a prender polvere nella chiavetta. Ma tutto questo potrebbe bastare per farli stare insieme? 
Io non lo so... sono pur sempre sadica. Lol. 

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Abbiamo parlato per ore, tanto che alla fine ci siamo addormentati.
E svegliarsi con il profumo di Zayn ad invadermi piacevolmente le narici è più bello di quanto potessi immaginare. E svegliarsi con i suoi baci che ricoprono ogni centimetro del mio viso è una delle cose più dolci che mi sia mai capitata. I suoi occhi non si allontanano dai miei, così come le sue mani sembrano non trovare pace senza toccare la mia pelle.
Riconosco a stento la mia voce, permeata da un velo di dolcezza.
“La smetti di starmi appiccicato Malik?”
Scuote la testa, stringendo i miei fianchi con le dita.
“Ho detto che non avrei permesso una tua fuga… e ho intenzione di iniziare a mantenere questa promessa da ora.”
Mai mi sarei lasciata andare così facilmente… ma andiamo, ho un bellissimo ragazzo che sembra considerarmi una dea. Lo bacio dolcemente, fosse la cosa più naturale di questo mondo.
“Non ho alcuna intenzione di scappare… lo prometto.”
All’improvviso Zayn si rattrista, passa una mano sulla mia guancia e distoglie lo sguardo.
“Questo è quello che dici ora… ma non conosci il mo lato peggiore.”
Non capisco dove vuole arrivare perciò lo costringo a guardarmi.
“Io non ti deluderò.”
Lui sospira, alzandosi dal letto e parla con un’espressione amara.
“Lo farai, ma non importa. Non adesso.”
Perché ora sembra così distante da me? Dopo un po’ sorride, tendendomi la mano per farmi alzare. Con una mano libera il labbro che stavo torturando con i denti.
“Forza, voglio portare la mia ragazza in centro.”
 
Non essendo molto abituata a tenere un ragazzo per mano in mezzo a molta gente sono imbarazzatissima ed impacciata. In compenso ogni volta che si accorge della mia rigidità posa un bacio sulla mia fronte o sulle labbra, tenendomi sempre stretta a sé… se andiamo avanti in questo modo diventerò un budino. Mentre Zayn saluta un vecchio amico rimango affascinata da una vetrina, dove è esposto un meraviglioso vestito nero.
Quando se ne accorge anche lui mi chiede ripetutamente se lo trovo bello… ma rispondo sempre di no dato che ha un prezzo esorbitante.
“Sono convinto che dovresti provarlo. Entriamo, forza.”
Trovandolo irremovibile entro, spinta da lui e chiedo alla commessa la mia taglia, andando poi con lei verso i camerini. Passano circa dieci minuti e il piede di Zayn spunta da sotto la tendina.
“Allora? Quanto ti ci vuole per mettere un vestito?”
“Io… non esco. Non con questo addosso.”
“Ivy, è solo un vestito. Staresti bene anche con un sacco della spazzatura.”        
Sbuffo e mi decido ad aprire di scatto la tenda del camerino.
La reazione è uno spalancamento quasi innaturale dalla bocca e gli occhi che non si scollano da me. Il punto non è che potrebbe starmi male… ma quando mai potrei metterlo un abito del genere? Sul davanti non ha scollatura, difatti si allaccia con dei bottoncini sul collo… in compenso si apre ampiamente sulla schiena con una forma a goccia, rimanendo aderente alla mia pelle. Trattengo il sorriso che altrimenti andrebbe fino alle orecchie e spingo leggermente Zayn, per farlo riprendere.
“Solo un vestito eh?”
Nel tempo in cui lui recupera le facoltà mentali riesco a cambiarmi e portare il vestito alla cassa. Dopo quella reazione non potevo non acquistarlo… posso considerarlo come un regalo anticipato per il mio compleanno e Natale insieme. Usciamo dal negozio e sento la sua presa farsi forte a spese del mio povero braccio, mi volta e da inizio ad un bacio mozzafiato. Letteralmente.
“Non lo indossare mai senza di me.”
 
Attraversiamo un incrocio per raggiungere la macchina di Zayn quando noto la capigliatura spettinata di Harry.
“Ehi amico!”
Zayn fa appena in tempo a finire il saluto che l’altro gli molla un cazzotto in pieno viso.
“Perché? Hai già tutto.”
Il moro si rialza, massaggiando la guancia con cautela e guarda Harry.
“No! Non osare aprir bocca!”
Stringo la mano libera di Zayn e in cambio ricevo uno sguardo di fuoco da parte di Harry che indica le nostre mani e ride sarcasticamente.
“Ti prende solo per il culo, ragazzina. Non ti fidare di lui, non farlo per nessuna ragione al mondo.”
Detto questo se ne va in sella alla sua moto, lasciando me interdetta e con una strana sensazione che sale dalla bocca dello stomaco. 


Angolo Autrice:
Perché il caro Harry ha sclerato in questo modo? Lo scopriremo nella prossima puntata :D

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


“Sei sicuro di stare bene? Possiamo chiamare un medico...”
Zayn continua a rifiutare la proposta di Niall e accetta malamente che sia io a mettergli del ghiaccio sul viso. Il biondo chiude l’ennesima chiamata fatta con il suo cellulare e borbotta qualcosa rivolto a Zayn.
“Cosa hai intenzione di fare con Harry? Sul serio amico, non puoi mandare a puttane la vostra amicizia così… nemmeno per lei.”
Sta per aggiungere altro ma ad un’evidente occhiata strana da parte del ragazzo al mio fianco Niall si zittisce e decide che è meglio concentrarsi sulla trama del pavimento.
“Ad Harry passerà, come succede sempre. Io... Ivy è la mia ragazza, punto.”
Mio cugino non la pensa come lui ma rimane comunque zitto. Perché lo guarda in quel modo?
“Ehi... vieni qui.”
Lascio che le braccia del moro avvolgano la mia vita, anche se è costretto a farmi alzare il viso con una mano.
“Devi stare tranquilla tesoro, Harry capirà quello che c’è fra noi e tutto tornerà come prima.”
Con tutta me stessa abbandono la brutta sensazione che mi si è incollata addosso dal momento in cui ho sentito le accuse di Harry e gli sorrido come posso, baciandolo sulla guancia.
 
Dopo quell’episodio osservo di più Zayn. Posso sembrare paranoica, si… ma non posso farne a meno. Harry a scuola non c’è o se al contrario si presenta è comunque invisibile, nessuno di noi sembra vederlo. Questa sera era in programma di andare a casa di Zayn quindi mi preparo in orario.
Entro nella stanza di Niall, innervosendomi nel trovarlo stravaccato sul letto con un videogioco.
“Ma non vieni da Zayn? E’ già tardi.”
Sorride impercettibilmente senza smettere di muovere i comandi.
“Emh... credo di venire più tardi. Sai, devo parlare con la nonna. Ma tu vai pure, arriverò...”
Faccio come dice anche se ho il sospetto che anche lui mi nasconda qualcosa.
Sono una pessima ragazza, non so dove abita Zayn... scrivo sul navigatore del mio telefono l’indirizzo suggeritomi dal mio pigro cugino e in circa una ventina di minuti sono lì.
Ancor prima che suoni il campanello lui è accanto alla mia portiera, vengo letteralmente tirata fuori di peso dall’auto e mi ritrovo fra le sue braccia con il viso contro il suo petto.
Mmh... sento il battito regolare del suo cuore. Riesco finalmente a rilassarmi e mi accompagna nella villetta.
“Tutto bene?”
Annuisco distrattamente... perché tutto questo silenzio? Che i ragazzi siano tutti in ritardo?
Forse lui interpreta il mio disagio e scoppia a ridere.
“Niall non ti ha detto nulla allora... grazie al cielo.”
Guidandomi attraverso qualche sala mi porta nella cucina, dove il tavolo è apparecchiato e pieno di roba da mangiare. Zayn arrossisce un po’ mentre mi invita a sedermi.
“Non sono proprio bravo con le padelle... spero che ti piaccia.”
Ho paura che la faccia mi si apra in due per quanto sorrido. Nessuno aveva mai fatto qualcosa di così carino per me. Nessuno.
“Per.. a cosa devo tutto questo?”
“Volevo passare del tempo con te.. e ho pensato fosse una cosa carina…”
Vorrei abbracciarlo ma mi trattengo. Ha preparato tutto questo per me, se gli saltassi addosso in modo poco delicato si rovinerebbe l’atmosfera.
“E’ meraviglioso Zayn... davvero.”
E non sto scherzando. Che abbia cucinato lui o meno è tutto ottimo, soprattutto il dolce.
Finito di mangiare infiliamo quello che resta nel frigo e i piatti sporchi nella lavastoviglie.
Senza dire nulla prende delicatamente la mia mano, portandomi in quella che deve essere la sua camera. Osservo attentamente il muro blu, la bellissima vista del giardino e gli strumenti bene appesi o quelli che usa maggiormente, sistemati accanto alla scrivania.
L’occhio mi cade anche su diverse foto e in particolare su una dove lui è con Harry.
Deve essere stata scattata qualche anno fa... sembrano così felici.
Lentamente Zayn si mette di fianco a me ed inizia a baciarmi il collo... cosa?
Accidenti se è piacevole... prima che me ne renda pienamente conto sono girata verso di lui, con una sua mano in mezzo ai capelli e l’altra che esplora la mia schiena, causandomi dei brividi visto quanto è fredda. I baci iniziano a scaldarsi così come la mia indecisione bussa alla porta.
Anche quando siamo sul letto... come ci siamo finiti...?
Zayn sente il mio corpo irrigidisci man mano e rallenta il suo impeto fino a fermarsi.
“Zayn...”
“Tranquilla. Dovevo immaginare che per te fosse troppo presto.”
Afferra il cellulare sul comodino per mandare un messaggio.
“Rimani qui? Niall può benissimo coprirti... e io ho bisogno di te stanotte.”
Vedendo i suoi occhi, essere fra le sue braccia... non posso fare altro che annuire e lasciare che dei dolci baci mi portino ad un sonno piacevole, come se fossi su una nuvola.
 
Pov Zayn.
Poco dopo che Ivy si addormenta io mi alzo, coprendola perché non prende freddo.
Osservo angosciato i suoi capelli biondi, il suo viso… lei.
Potrei davvero perderla? Per via del mio migliore amico? Cazzo no, non ora che… il suono di un telefono interrompe i miei pensieri e mi precipito a zittirlo prima che svegli Ivy.
Harry... perché la sta chiamando? Dovrei rispondere oppure no?
Al diavolo.
“Ivy! Io...”
“Sono Zayn.”
Dall’altra parte della cornetta cade un pesante silenzio, tanto che ho il dubbio che abbia messo giù.
“Adesso rispondi anche al suo telefono?”
“Si è appena addormentata e non volevo si svegliasse. Cosa vuoi Harry?”
Ancora silenzio... di certo non è l’uomo dai mille discorsi.
“Chiarire. Vediamoci fra dieci minuti al parco, se non verrai le racconterò tutto.”
Questa volta mette giù davvero anche se io rimango immobile.
 
Sono puntuale, devo esserlo. Lui invece arriva con comodo e accende una sigaretta.
“Non volevi chiarire? Vorrei tornare a casa dalla mia ragazza.”
Fa ancora un paio di boccate prima di decidersi a parlare.
“La tua ragazza Zayn? Interessante... sei già riuscito a portartela a letto?”
“Harry... no. Lei è diversa. E solo perché si trova a casa mia, nel mio letto, questo non significa che me la sono portata a letto, scopata o come cazzo vuoi definirlo. Vuoi sul serio chiarire?”
Il suo sguardo si indurisce e si alza, gettando a terra la sigaretta ancora a metà.
“Cosa credi di fare Zayn? Vogliamo parlare della tua ultima ragazza?”
Credo di impallidire tutto in un colpo.
“Perrie...”
“Si, Perrie. Vedo che almeno ti ricordi ancora il suo nome. Credi sul serio di poter fare ad Ivy quello che hai fatto a lei? Sei il mio migliore amico ma oltre a provare qualcosa per Ivy-Mairé non permetterò che tu la distrugga. Non come hai fatto con Perrie.”
Preso da un moto di rabbia per tutte quelle accuse che in cuor mio riconosco come vere lo spingo lontano da me, iniziando a urlare e perdere il controllo.
“Lei non è Perrie! E solo perché ora si trova in quella condizione non vuol dire che io debba stare con lei! Non la amo, non la voglio!”
Harry mi guarda negli occhi e anche se non parla so che pensa che io sia un bastardo.
“Almeno vai a trovarla. Ora.” 

Angolo Autrice:
Ringrazio davvero le persone che recensiscono e tutti quelli che leggono. 
Almeno vuol dire che un minimo piace. 
Grazie.

Monica. 

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Apro gli occhi lentamente, rendendomi pian piano conto che sono sola.
Magari Zayn è in bagno… o prospettiva più allettante, mi starà preparando la colazione da portare a letto.
Scoppio in una breve risata… sono felice, e non credo di esserla mai stata così tanto.
Sento dei rumori concitati al piano di sotto ma non ho ancora voglia di alzarmi… poco dopo però qualcuno sale le scale velocemente, aprendo la porta di colpo che va a sbattere contro il muro.
Mi ritrovo davanti Harry, spettinato e col respiro pesante. Caccio un urlo involontario e mi copro con il lenzuolo, nonostante sia ancora vestita dalla sera precedente.
“Cosa ci fai tu qui?!”
“Devi venire con me Ivy.”
Scatto dall’altro lato del letto per evitare possibili aggressioni da parte sua e brandisco la prima cosa che mi capita, con l’intento di difendermi. Ben riuscito o meno in un angolo del mio cervello penso di apparire piuttosto ridicola con un appendiabiti. Tendo l’orecchio per avvertire altri rumori ma sembra proprio che Zayn non sia in casa e questo mi preoccupa molto.
“Cosa fai qui Harry? Dov’è Zayn? Se gli hai fatto qualcosa…”
Alza gli occhi al cielo e tende una mano verso di me. Il suo tono è acido e arrogante.
“Non ho fatto nulla al tuo amato Zayn, ho fatto semplicemente in modo che tu scoprissi la verità. Cosa che succederà fra poco, se accetti di venire con me.”
Vedendo che non mi smuovo sorride dolcemente.
“Fidati di me Ivy. Non ho intenzione di violentarti.”
Contro ogni logica dato il momento, infilo la giacca e lo seguo.
 
Nonostante io adori andare in moto non riesco a godermi il giro.
Sono preoccupata per Zayn e come se non bastasse Harry va talmente veloce che non posso non tenermi a lui. Non se voglio andare a finire chissà dove alla prossima curva.
Dopo quasi un’ora di strada arriviamo in un posto piuttosto isolato, davanti ad una costruzione imponente e austera con tanto di vigilante armato all’ingresso.
Questo si affretta ad aprire la porta quando ci vede arrivare e saluta Harry.
“Signor Styles.”
Lui annuisce e va diretto al banco di accettazione, dove una donna di mezza età sta usando la fotocopiatrice.
“E’ ancora qui?”
Lei inforca gli occhiali e controlla un piccolo monitor alla sua destra, poi annuisce.
“Sempre la solita stanza signor Styles.”
Lascia appena il tempo di finire la frase a lei che afferra la mia mano, trascinandomi verso le scale.
Sono costretta a fare infinite rampe fino ad arrivare a un corridoio dove c’è un’unica stanza e da questa provengono risate soffocate. Costringo Harry a fermarsi, strattonandolo per il braccio.
“Ora mi spieghi perché siamo qui! Chi c’è in quella stanza?!”
“La verità.”
“Zayn non mi mente…”
“In tal caso ti avrà sicuramente parlato di quello che c’è qui dentro, o sbaglio?”
Il mio silenzio conferma le accuse che vuole rivolgere a Zayn e apre la porta di scatto, mostrando il grande mistero. A primo impatto penso solo che non sembra la stanza di un ospedale ma quella di una ragazza comune. Poi metto a fuoco delle persone sul letto.
Una ragazza, una bellissima ragazza con i capelli biondi e gli occhi azzurri sta giocando con una bambina.
Ed è Zayn a tenerla in braccio. La somiglianza è tale che… no, non può essere.
Quando Zayn finalmente si rende conto della nostra presenza scatta su se stesso, appoggiando la bimba sul letto.
“Perché l’hai portata qui!”
Harry alza le spalle in modo strafottente, posandomi una mano sulla spalla.
“La tua ragazza voleva sapere dov’eri.”
Sentendo quelle parole la bionda abbassa lo sguardo ferita e Zayn lascia la bambina per avvicinarsi a me, che però mi ritraggo. Ho bisogno di distanza per riuscire a recepire.
Alterno lo sguardo da lui alla ragazza sul letto che nel frattempo si è portata la bambina in grembo.
“Cosa vuol dire questo Zayn? Chi è questa ragazza?”
Il moro non risponde e dopo alcuni minuti di penoso silenzio Harry si prende la libertà di parlare per lui.
“Perrie è la ex fidanzata di Zayn. Da questo potrai facilmente immaginare chi è la bambina.”
Abbasso gli occhi confusa. Zayn, il mio Zayn… ha una figlia.
Come ha potuto tenermelo nascosto? E se non fosse stato per l’impiccio di Harry, per quanto ancora ne sarei stata all’oscuro? Magari nemmeno si sarebbe preso la briga di parlare.
Scuoto la testa silenziosamente, stringendo talmente forte i capelli da strapparne alcuni.
Respiro profondamente e guardo la ragazza. Anche senza il minimo trucco e con una semplice camicia da notte addosso è bellissima. Non riesco a pensare ad altro. E’ bellissima ed è la madre di sua figlia.
“Ti chiami Perrie, giusto?”
Lei annuisce cauta, stringendosi maggiormente la bimba al petto.
“Perché ti trovi qui?”
Guarda prima Zayn e quando lui annuisce stancamente risponde. Perfino la voce sembra una meraviglia.
“Ho… passato un brutto periodo, dopo che la relazione fra me e Zay è finita. Sono stata autolesionista… grazie al cielo ho scoperto di essere incinta, prima di commettere un passo azzardato. La mia piccola Audrey è riuscita a non farmi impazzire.”
Cerco appoggio nel muro, tentando anche di mettere ancora più distanza fra me e loro. Zayn tenta nuovamente di avvicinarsi, sfiorando la mia mano. Contatto che mi fa saltare all’indietro come con una forte scossa.
“Come hai potuto nascondermi una cosa simile.”
“Ivy, amore…”
Lo zittisco con un gesto secco della mano e chiudo gli occhi per trattenere le lacrime.
Stupida, ecco cosa sei. Una stupida ragazzina ingenua.
“Sono certa che se Harry non mi avesse portata qui mai e poi mai me ne avresti parlato. Hai una figlia… e io non lo sapevo. Era questo che intendevi quando hai detto che avrei scoperto parti di te che non mi sarebbero piaciute? Hai per caso altro che dovrei sapere?”
Zayn non risponde, si limita ad abbassare lo sguardo colpevole.
“Io so bene cosa vuol dire crescere senza un genitore. Ma il fatto che tu abbia fatto proprio finta che lei non esista è disgustoso. Non… non voglio più vederti.”
Esco da quella stanza con tutta la dignità che riesco a racimolare e mi fermo solo all’ingresso, aspettando che Harry mi raggiunga.
Aspetto solo pochi minuti, tempo in cui posso attutire il dolore. Quando esce e mi vede pensa di abbracciarmi senza dire niente. Ringrazio questo suo silenzio anche durante tutto il viaggio di ritorno, non aprendo bocca a mia volta fino a quando non siamo davanti a casa di mia nonna e lui mi stringe una mano.
“Se non vuoi rimanere sola…”
“E’ quello che mi serve. Dovrò abituarmi.”
“Ivy-Màire, io non ti lascerò sola. Quello che ti ha fatto Zayn è orribile, lo sapevano tutti meno te. Perfino tua nonna ne era a conoscenza a causa dei pettegolezzi. Per questo non poteva apprezzare Zayn. Non potevo sopportare oltre che ti prendesse per il culo in quel modo. Tu meriti di meglio.”
Ritraggo la mano acidamente, guardandolo ad occhi stretti.
“E’ per questo che mi hai portata in quel posto? Per farmi lasciare Zayn? Hai tradito quella che poteva essere la fiducia di un amico per… accaparrarti la sua ragazza? Ma cosa credi, che questi sotterfugi non mi facciano schifo?!”
Ignoro i suoi richiami, sbattendo la porta e rifugiandomi nella mia stanza. Mi butto sul letto, soffocando tutto il dolore che provo.
 
Passano tre giorni in cui mangio poco o niente e rimango ostinatamente chiusa in camera.
Ancora non posso credere che… mio Dio, quanto sono stata stupida. Pensare che un ragazzo del genere potesse provare del vero interesse per me! Grazie al cielo mi sono fermata prima di concedergli il mio cuore o peggio, altro.
Ho buttato il cellulare sotto al letto e quando finalmente mi decido a recuperarlo vedo che ci sono alcuni messaggi di mio padre. Non realizzo subito quello che c’è scritto… sta venendo a prendermi. 


Angolo Autrice
E dopo MESI pubblico. Yeeeehhh... beh tanto non penso di esservi mancata :D 
Che dire, ringrazio ancora le persone che recensiscono e che leggono. 

Monica. 

 

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