Romantico Dolore

di Margaret21
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Opposti pensieri ***
Capitolo 2: *** La cena ***
Capitolo 3: *** Compromessi ***
Capitolo 4: *** Amarezza ***
Capitolo 5: *** Immaginazione ***
Capitolo 6: *** Verità nascosta ***
Capitolo 7: *** Bugie e paure ***
Capitolo 8: *** Dichiarazioni ***
Capitolo 9: *** Come bambini ***
Capitolo 10: *** Dolore ***
Capitolo 11: *** Pensieri e fragilità ***
Capitolo 12: *** Ziva dove sei? ***
Capitolo 13: *** Prigionieri ***
Capitolo 14: *** Paura ***
Capitolo 15: *** Il destino ***
Capitolo 16: *** Berlino ***
Capitolo 17: *** Amore e incidenti ***
Capitolo 18: *** La nostra guerra ***
Capitolo 19: *** Un grosso errorre ***
Capitolo 20: *** L'interrogatorio ***
Capitolo 21: *** Delusione ***
Capitolo 22: *** Scuse e pericoli ***
Capitolo 23: *** Indecisione ***
Capitolo 24: *** Addio ***
Capitolo 25: *** Cicogna in arrivo! ***
Capitolo 26: *** Speranze e pericolo ***
Capitolo 27: *** Ricerche ***
Capitolo 28: *** Addio o arrivederci? ***
Capitolo 29: *** Sole e tempesta ***
Capitolo 30: *** La fine ***



Capitolo 1
*** Opposti pensieri ***



Cap 1
Mio padre è morto …. Mio padre è morto. Ancora non ci credo, lo odiavo ma era pur sempre mio padre. Di notte sogno spesso lui tra le mie braccia sanguinante e ho frequenti incubi. Non posso lavorare al caso ma lo faccio di nascosto, devo trovare gli assassini di mio padre e della moglie di Vens. La moglie di Vens …. Jackie … lei non doveva morire, non centrava niente e doveva restare con i suoi figli. Mi sento così in colpa e non è da me, non sono più la killer del mossad ma ora sento che quella parte di me creduta sepolta si stia risvegliando. Non voglio far uscire ancora quella parte di me preferisco la Ziva di ora ma non posso farci niente, penso che sia un meccanismo di difesa.  L’unica persona che sembra capirmi è Tony. Tony il bambinone d’eccellenza ma anche l’uomo più dolce che io abbia mai conosciuto. Ok Ziva ti stai dilungando! Sono innamorata di lui e penso di esserlo da quando siamo andati insieme sotto copertura o forse anche da prima. Lui però mi ha sempre vista come una collega e si certo anche come un’amica ma non si è mai accorto di come lo guardavo io. A Parigi abbiamo dormito insieme ma non è successo nulla di che ed io mi sento morire. Figuriamoci quando ha avuto quella storiella con Brenda Bittener! Ma nonostante tutto lui ci è sempre stato per me ed io ci sarò sempre per lui. Ziva Ziva devi dimenticarti però di essere innamorata di lui! Ovviamente mentre penso proprio a lui alzo lo sguardo e vedo Tony guardami dalla sua scrivania … odio quando fa così, lo odio … perché s’impiccia sempre delle mie cose!

Ziva  …. Perché mi guardi con quell’aria arrabbiata?? Sono preoccupato per te! Tuo padre è morto da meno di un mese e tu non reagisci ed io non so cosa fare! Non ti ho mai vista così sembri più fragile addirittura della Somalia. Io sono innamorato di te e se ne sono accorti tutti eccetto tu. Si anch’io all’inizio non volevo ammetterlo neanche a me stesso ma non posso farci niente. Tutte le storielle che ho avuto era tutte balle invece quello che provo per te …. Boh non so neanche descrivere cosa provo per te so solo che sei una donna meravigliosa! Vorreì tanto aiutarti ma davvero io non so cosa fare, io non so come aiutarti e ho paura di ferirti. Sai a me non me ne frega niente di cosa pensa Gibbs o addirittura Vens, loro possono andare al diavolo per me esisti solo tu.  Ok Dinozzo  basta pensare a queste cose devi risollevare il morale alla tua ninja. Uff i pensieri si affollano ma alla fine trovo quello giusto voglio invitarla a cena a casa mia. 
“ Guanciotte Dolci ti va venire a cenare da me?”
Tu alzi un po’ lo sguardo sorridi sembri quasi imbarazzata ma dici: “ Ok a che ore facciamo?”
“ Alle 7” dico io
“Ok” dici alzandoti e vai verso l’ascensore nonostante siano appena le 5.

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Capitolo 2
*** La cena ***


Tony mi ha invitata a cena da lui! Ecco il primo pensiero che mi arriva in testa quando entro in ascensore. Non ci credo, non mi ha mai invitata a cena lui ho dovuto sempre invitarlo io! Ok mi sto illudendo e sicuramente ne uscirò ancora con l’ennesima crepa sul cuore che porterà il tuo nome, ma sono così felice. Mi manca mio padre, penso a Tali ma tu Tony sei sempre al centro di tutto. Adesso dopo averla nominata nella mia testa mi viene da pensarci … Tali … la mia sorellina, quanto mi manca! Era l’unica persona che riusciva a tenermi testa e era l’unica che da piccola mi abbia amata dopo mia madre. Ora basta pensieri tristi, devo concentrami su me e Tony e devo prepararmi. Senza accorgermi arrivo a casa e mi ritrovo davanti all’armadio. Che cosa mettere!? Oddio Ziva sembri una tredicenne che esce con il suo primo ragazzo! Sul fondo dell’armadio, però, c’è un vestito perfetto. E’ lungo fino alle ginocchia bianco a veli e con delle perline sparpagliate. Guardo l’ora sono già le 6 e io ci avreì messo una vita a prepararmi. Entro in bagno faccio una doccia veloce mi infilo il vestito, mi trucco leggermente e metto alcune perline tra i capelli. Direì che sono pronta e sono 10 alle 7 … perfetto Ziva sei puntuale e beh per una volta! Arrivo a casa di Ziva che sono giuste le sette. Suono e lei apre, oddio è bellissima! Ha un vestito bianco brillantinanto che le arriva fino alle ginocchia e i capelli sciolti che ricadono sulle spalle con delle perle messe qua e la. Non so cosa dire e vorreì uscirne con una delle mie solite battutine ma so quanto ora Ziva sia fragile e non voglio ne ferirla ne essere atterrato con una delle sue mosse ninja. E’ Ziva che rompe il silenzio che era sceso. “ Allora andiamo!” mi dice. Io la prendo sotto braccio e mi incammino verso la macchina e le apro la portiera. In macchina Ziva è stranamente rilassata e un certo punto: “ Allora Agente super speciale Dinozzo che hai cucinato di buono?” “ Pizza, ovviamente la ordiniamo io non cucino!” rispondo io “ A te ti ci vuole proprio una donna che sappia cucinare da solo non combini mai niente!” “ Ehi!! Mi offendo” mentre pronuncio quelle parole la sento ridere. E’ la prima volta che sento la sua risata dopo la morte di suo padre e mi mancava, mi mancava tremendamente! Tony è sempre il solito! Pizza sempre pizza, mi ha fatto ridere quella sua costatazione e mi accorgo che è da tanto che non ridevo. Forse devo andare avanti eh si devo andare avanti. Tony mi sta guardando lo sento e mi volto, sorride, ovviamente sorride. Dopo le sue ultime parole io ho lasciato perdere il discorso perché saremmo finiti in uno dei nostri strani battibecchi e questa sera io non ho per niente voglia. Siamo arrivati a casa sua e lui da galant uomo mi apre la portiera per scendere, io scendo e entriamo nel suo piccolo appartamento. Finiamo la cena e decidiamo di vedere uno dei suo stupidi film. Sul divano tentiamo di non toccarci perché anche se solo ci sfioriamo partono le scariche elettriche. Tony per sbaglio, o almeno spero, appoggia la mano sul bracciolo del divano sopra la mia. Appena la sua mano tocca e si appoggia sulla mia sento una scarica elettrica percorrermi tutto il corpo. Probabilmente lui se ne accorge e toglie subito la mano dalla mia. Ziva torna a casa che sono circa le 11 e io sono felice o almeno un po’! Quando ho cercato un contatto con lei sembrava schifata e mi ha fatto capire che dovevo togliere quella mano dalla sua e poi se ne è andata via subito. Non capisce proprio quanto io la ami, o l’ ha capito ma lei non mi ama! In questo momento non azzecco nemmeno quanti capelli bianchi ha Gibbs meglio che me ne vado a dormire. Sto guidando, sono arrivata a casa circa mezz’ora fa ma appena entrata sono scoppiata a piangere e sono dovuta uscire. Devo guidare per non vedere il mio viso solcato da almeno un centinaio di piccole lacrime e per non vedere il trucco seppur leggero sciolto e l’ombra di nero attorno agli occhi. Non sto piangendo per mio padre … per lui ho già versato troppe lacrime! Sto piangendo per Tony, ho rifiutato l’unico contatto che avremmo mai avuto! Solo che ho paura non voglio che finisca come Ray o gli altri. E non voglio che io sia una delle tante o una per sostituire Jeanne io non sono sicura dei suoi sentimenti e finche non lo sarò non gli faccio vedere quello che provo io per lui. Meglio che me ne torno a casa. Arrivata a casa mi prendo 2 o 3 pastiglie per il mal di testa e vado a dormire sperando che domani le mie idee e anche quelle di Tony siano chiare.

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Capitolo 3
*** Compromessi ***


Che palle!La sveglia è suonata prima ovviamente ieri sera pensando a Ziva avrò sbagliato a impostarla. Va beh mi alzo faccio una colazione veloce e mi vesto con calma mentre penso che devo rivederla anche al lavoro ma penso anche al momento difficile che sta attraversando. Forse non è il momento per fare lo stronzo e non parlarle tutta la giornata. Ok ci penserò là, esco e mi ritrovo in ufficio prima di tutti. Di già! Uffa la sveglia in ritardo ovviamente! Ziva Ziva dove hai la testa!? 8 anni che lavori all’Ncis e mai un anticipo. Oggi Gibbs mi ammazza ! Se prima non lo fa Tony con quel suo sguardo alla Dinozzo. Ieri sera sono stata stronza lo so perché appena ha levato la mano mi sono alzata di scatto e me ne sono andata senza neanche dire ciao! Anche il pavimento , no aspetta come si dice va beh anche ehm il pavimento avrà capito che non volevo quel contatto anche se in realtà lo volevo ma avevo solo paura! Lo so è ora di parlare con Tony ecco magari senza dirli quello che provo ma di ieri sera si. Oggi gli parlerò … parola di Ziva David. Ziva sempre in ritardo! Che cosa devo pensare!? Ok arriva il capo … Tony coprila! “ Dinozzo l’agente David?” domanda Gibbs “ Capo ehm ha telefonato aveva degli impegni sarebbe arrivata tardi!” “ Dinozzo …. Non mentirmi!” “ ok capo , non so dove è ieri sera ci siamo visti e lei è andata via che erano quasi le undici e non lo più vista ne sentita” “ Mghee rintraccia il suo cellulare!” ordina il capo al pivello. “ Ehm capo Ziva sa badare a se stessa!” dice il pivello “ Mghee ti devo ricordare che anni fa se non tornavo io dalla mia vacanza in Messico si faceva accusare di omicidio!” “ Si scusi capo, rintraccio subito il suo cellulare!” Però una voce dietro di noi ci ferma è la sua voce è Ziva. “ Non c’è ne è bisogno sono qui!” si scusa Ziva “ Ziva devi trovarti una scusa colossale per non permettermi di licenziarti e ucciderti!” la minaccia Gibbs “ Capo ehm la sveglia non ha suonato!” “ Per ora passi David ma alla prossima sei nei guai, comunque marin morto tu e Tony andate a sentire i parenti nel Quisiendle!” “ Ok capo!” rispondiamo entrambi. Da solo ancora con lei, questa non ci voleva ma devo essere uomo e affrontarla. Siamo in ascensore e Ziva lo blocca. Io rimango zitto la guardo e mi dimostro arrabbiato ma non la rifiuto e quando lei si butta tra le mie braccia rimango stupito ma averla così vicino mi stordisce. Senti il suo corpo fremere e mi accorgo che sta piangendo ed è scossa da violenti singhiozzi. La allontano da me e la guardo, lì decido di parlarle perché sono veramente preoccupato: “ Ehi Zee … perché piangi?” le domando. Lei esista ma poi tra i singhiozzi dice: “ Tony io ieri sera ho sbagliato … scusami è che avevo paura che quel contatto fisico avrebbe portato dei cambiamenti e non voglio peggiorare il nostro rapporto. Ho già perso molte persone a cui tenevo e non voglio perdere anche te!” Non riesco a credere alle parole che ha appena pronunciato Ziva forse anche lei prova le stesse cose che provo io per lei. Non dico niente ma la prendo per un braccio e la tiro verso di me abbracciandola e sussurandogli all’orecchio ripetutamente: “ Tu non mi perderaì mai!”. Ziva si allontana sorridendomi e sblocca l’ascensore e ci dirigiamo a interrogare i parenti del marin morto.

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Capitolo 4
*** Amarezza ***


I parenti del povero ragazzo morto non ci aiutarono molto ma il caso era molto complesso. Il marin era stato scarnificato e appeso all’armadio e aveva lasciato la moglie e 4 figli. Io ero completamente distratta perché ero persa nei mie pensieri. Non potevo credere che mi ero messa a piangere davanti a Tony e non potevo credere alla sua reazione. Forse lui mi ama veramente. Una parola però mi distrasse la pronunciò la moglie del marin la donna disse esattamente come era stato ucciso ma noi non ne avevamo mai parlato con lei … molto strano! Quando uscimmo dalla villa del sergente Clive (il marin morto) ne parlaì con Tony ma anche lui non ne aveva idea ma ovviamente rimaneva delle teoria di sospettare sempre e solo la moglie. Io non credo che sia stata lei ma ovviamente nella morte del marito è sicuramente implicata in qualche modo. Tornammo in ufficio sempre pensierosi, quel caso ci stava dando del filo da torcere. Ziva è pensierosa ma non penso che sia per quello che è successo tra noi in ascensore anche perché non è successo niente ci siamo solo abbracciati. E’ sicuramente per via di quello strano caso. Si io penso proprio che la moglie del sergente sia la colpevole ma Ziva ovviamente non crede a quello che le dico va bene e ora di farle vedere quanto si sbaglia a sotto valutarmi! “ Ehi Ziva facciamo una scommessa?” dico io “ Quale Tony?” “Se è stata la moglie mi dai cinquanta dollari ma se invece hai ragione tu e la moglie è innocente ti do io i soldi a te!” “ No Tony non mi va di scommettere su un caso e soprattutto su un caso così delicato … ci sono di mezzo dei bambini e non voglio che soffrano ulteriormente.” Wow Ziva non mi sembrava così dolce nei confronti altrui altra prova che non la conosco come credo … Dinozzo , forse è meglio se i lasci perdere! “ Voi due state giocando?” ci chiede Gibbs che sbuca alle nostre spalle “ No capo insomma stavamo solo dicendo che sarebbe bello riposarsi qualche volta!” rispondo io mentre un sonoro e doloroso scappellotto mi prende in piena nuca. “ Dinozzo vi ho già detto che riposerete da morti!” “ ok scusa capo” “ Non chiedere mai scusa, Tony! Comunque tu e la David andate a interrogare di nuovo la moglie del marin il mio istinto dice che non ci racconta tutto.” Prima di obbedire al mio gran capo vedo Ziva alzarsi dalla scrivania e dirigersi verso l’ascensore ovviamente ha qualcosa che non va ma non voglio ancora lo sfogo nervoso quindi lascio perdere. Tony sempre e solo Tony. Quando si deciderà a lasciarmi in pace anche quella stupida scommessa prima io non sapevo che dire perché poi va a finire come l’ultima volta, ci ritroviamo a casa sua a litigare. Ora siamo ancora in ascensore insieme ovviamente in silenzio ognuno perso nei suo pensieri ma a Tony squilla il cellulare e mentre risponde faccio in tempo a leggere il nome sul display: Brenda Bittener. Una morsa di gelosia mi attanaglia lo stomaco e quando Tony fa le suo solite stupide moine e dice le solite stronzate che un uomo dice a una ragazza una morsa di nervoso mi arriva e non capisco più niente. Mi squilla il cellulare, Brenda. Rispondo e la invito per la notte a casa mia ma guardo Ziva è nervosa e mentre sto per riattaccare Ziva mi prende il cellulare dalle mani e me lo lancia lontano spaccandolo. Insomma ora basta mi ha rotto il cellulare e così iniziamo a litigare e urlarci addosso: “ Ma che ti è preso!?” “ Niente ero stufa che rispondessi alle telefonate di ragazzine!” dice lei apparentemente tranquilla “ Brenda non è una ragazzina! Se è per questo è molto più matura di te!” “ Ma sentilo! E’ una ragazzina viziata!” “ Beh anche tu lo sei!” “ Che cosa hai detto! E tu sei solo uno stronzo che non capisce niente!” “ Che cosa dovreì capire sentiamo!” Ok Tony non dovevi dirlo questo ti sei addentrato in un vicolo cieco! “ Niente, tu non devi capire niente e non capisci niente e ora per favore lasciami in pace!” mi urla contro. Io non rispondo, è troppo arrabbiata per ragionare lucidamente e anche io. Sblocco l’ascensore e ci avviamo verso la macchina in silenzio senza nemmeno guardarci in faccia.

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Capitolo 5
*** Immaginazione ***


La giornata prosegue più o meno tranquilla e la moglie ripete la storia che ci aveva detto ore prima. Torniamo a casa verso le 10 e io mi butto sul letto. Mi accorgo subito che delle calde lacrime iniziano a rigarmi il viso. Io non dovreì piangere ma non posso farne a meno. Oggi ho sbagliato e ho addirittura spaccato il cellulare a Tony, io non volevo farlo! Non posso pensare lucidamente e immergo la faccia nel cuscino iniziando a piangere sommessamente e a essere scossa da violenti e ripetuti singhiozzi. Circa mezz’ora dopo suona il campanello e io vado ad aprire. Appena apro la porta vedo Tony che ha il viso rigato ( anche lui) dalle lacrime e prima che io potessi ribattere o cacciarlo con qualche assurda scusa che mi invento nei momenti di panico lui mi dice: “ Ziva sei innamorata di me?” Io non so cosa rispondere. Vorreì essere sincera ma non posso. Inizio a sudare freddo e non mi ricordo nemmeno come si fa a respirare, rimango in una specie di apnea. Tony non molla: “ Ziva ti prego rispondimi!” “ Si Tony sono innamorata di te!” la risposta mi esce dalle labbra anche se io non vorreì averla mai detta. Tony sorride e si avvicina al mio viso e così mi bacia. E’ il bacio migliore della mia vita! Cavolo non mi sareì mai immaginata che baciare Anthony DiNozzo fosse stato così … è un bacio dolce ma anche carico di passione. Ora so che lui è mio e so di essere sua, per sempre. La sveglia suona in anticipo,per una volta. Penso di svegliarmi tra le braccia di Tony ma mi accorgo che sono sola sul mio letto e ho ancora le guancie bagnate dalle lacrime. Era solo un sogno , tutto un sogno. Sono un’illusa, una stupida, una debole! Come ho potuto farmi sopraffare da quello che provo per lui. Mi sento uno schifo era tutto finto non ho mai avuto Tony e non sono mai stata sua! Era tutto frutto della mia immaginazione. Però ora basta devo promettermi che lascerò da parte le emozioni ( ancora una volta)e tornerò la Ziva di prima, fredda e assassina. Forse è meglio così io non voglio altri cambiamenti nella mia vita. Mi alzo da letto e mi vesto ma vicino alla porta trovo una rosa rossa, non c’è nessun biglietto e non si chi potrebbe avermela lasciata ma sono sicura non è stato Tony!? Devo scoprire di chi è quella rosa!

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Capitolo 6
*** Verità nascosta ***


L’idea della rosa è stata ottima … anche se forse avreì dovuto lascerle almeno un biglietto di scuse ma non me la sentivo, non voglio che sappia che io le ho mandato quella rosa. Spero che non indagherà perché io non riesco a nasconderle niente. La sveglia suona anche se io ero sveglio da un pezzo, mi alzo e corro in ufficio. Stranamente Ziva è già lì e anche Meghee. “ Ciao Meghgenio, buongiorno Ziva!” Saluto io “ Ciao Tony!” mi risponde Meghee Ziva mi risponde secondi dopo fredda e impassibile: “ Buongiorno agente Dinozzo”. Ziva non mi ha mai chiamato per cognome almeno che non fosse per scherzarmi ma mai così seria e fredda, è ancora arrabbiata con me … lo sento. Il capo arriva pochi minuti dopo e ci dice che dobbiamo continuare a indagare sul caso del sergente Clive e mi manda da Abby. “ Ciao Abby” “ Ciaooooooo Tony” dice ovviamente accogliendomi con uno dei suo soliti abbracci da koala. “ Cosa hai trovato?” “ Prima di scarnificarlo e di impiccarlo gli hanno sparato. Dacky ha estratto due proiettili dallo sterno e sono di un fucile … i proiettili sono un g130 e g134 e il fucile appartiene allo stesso sergente. Non può essere però stata la moglie perché dalle deposizioni e da alcune accurate ricerche che ho fatto personalmente non sa sparare e il marito non ha mai voluto insegnarglielo … ti dirò di più dopo aver esaminato il fucile che Gibbs e Ziva stanno cercando!” “ Ok Abby, io vado!” “ No Tony nooooo aspetta!” “ Che c’è?” “ Noi due dobbiamo parlare!” “ Di che?” “Di Ziva!” Ok Abby ha centrato il segno forse è meglio che me la svigno ma conoscendo Abby mi inseguirà e finirà peggio ok … Tony nega tutto! “ Che mi devi dire di Ziva … Abby!” “ Sta mattina è arrivata da me molto presto e mi ha chiesto di esaminare una rosa avvolta in una carta di giornale che ha ricevuto ma non sa da chi, vuole scoprire chi gliela mandata. E oltre a questo mi ha detto della vostra litigata in ascensore e io penso che quella rosa sia tua … è vero?” “ No Abby ma che dici!” “ Ricordarti che io sono probabilmente l’unica persona che può ucciderti senza lasciare nemmeno una traccia … ti conviene dirmi la verità!” Non ho via di scampo le dico la verità Abby è mia amica capirà “ Ok Abby. Si è vero quella rosa glielo mandata io ma non è quello che pensi!” “ Ohhhhh Tonyy! Io lo sapevo che prima o poi sarebbe successo! Vi rincorrete da anni e sarebbe ora che succedesse qualcosa! Ah e se vi sposate posso fare la damigella!? Ovviamente mi vesto di nero!” “ Ok ok Abby ma ora devo salire o Gibbs mi riempie di scappellotti … ciao!” dico mentre esco di corsa dal laboratorio. “ Ciao Tony e diglielo a Ziva!” Diglielo a Ziva the di sembra facile!

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Capitolo 7
*** Bugie e paure ***


Abby mi ha chiamata al cellulare ha detto che sapeva chi mi aveva mandato quella rosa ma non voleva parlarne in laboratorio così l’ho invitata da me a bere qualcosa e a parlare. Sono così in ansia di scoprirlo ma il campanello suona e io pensando che sia Abby vado ad aprire ma non è Abby, è Tony. Sono sicura che non sto sognando perché lui è arrabbiato e nei miei sogni non è mai così. Tony senza aspettare una mia risposta mi prende con forza per un braccio e mi spinge sul divano dicendomi che dobbiamo parlare. “ok” dico io. “ Abby mi ha detto che stai indagando su una rosa che qualcuno ti ha mandato … ora puoi anche smettere di indagare perché sono stato io.” Non posso credere alle parole di Tony e perché l’avrebbe fatto!? La domanda che mi ronzava in testa mi esce come un gemito strozzato dalle labbra ma Tony capisce. Sono da Ziva e ho deciso di dirle quasi tutta la verità . Pensavo che il peggio fosse dirle della rosa invece il peggio è quando lei mi chiedo perché l’avreì fatto … vorreì dirle perché ti amo ma non ce la faccio. “ Perché mi fai pena!” Ziva deve aver capito male le mie parole perché due secondi dopo uno schiaffo violento mi prende sulla guancia. “ Io non voglio la tua compassione né tantomeno che tu mi mandi stupidi fiori solo perché sai che non mi sposerò mai! Bene ti faccio schifo perché sono una donna matura a differenza delle ragazzine che frequenti bene vai da loro che prima o poi si accorgeranno di quanto tu sei bastardo!” Le sue parole sono taglienti ma lei è rimasta ferita e io non volevo ferirla, detto questo si alza e corre verso il bagno probabilmente in lacrime.

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Capitolo 8
*** Dichiarazioni ***


Tony è uno stronzo, sono ancora in bagno è sto piangendo per quello stronzo! Sono arrabbiata con lui e anche con me perché so di essermi innamorata di uomo che non potrò mai avere. Ormai l’ha detto lui non vuole me! Sto piangendo appoggiata al lavandino e con la testa china quando sento che qualcosa si poggia sulle mie mani. Alzo lo sguardo e mi accorgo che sono le mani di Tony. Improvvisamente sento uno strattone e mi giro e Tony mi bacia. Questa volta è vero! E’ un bacio bellissimo e soprattutto dolcissimo. Quando ci stacchiamo noto che la mia fronte è appoggiata alla sua e la sua mano mi accarezza la schiena. So anche di essere arrabbiata con lui per questo lo respingo. “ Vuoi usarmi come tutte le altre?” dico arrabbiata e ferita “ Ziva non è come pensi!” dice lui “ Allora tu cosa vuoi da me?” “ Niente. Ho sbagliato prima a dirti quelle cose perché avreì dovuto dirti che ti ho mandato quella rosa perché ti amo, perché non vivo senza di te, perché tu sei la mia ninja, la mia guanciotte dolci, la mia vita. Ziva tu sei il mio passato, il mio presente e se vuoi anche il mio futuro!” Sono rimasta paralizzata dalle parole di Tony ma ora tocca a me chiudere la cosa. “ E tu sai cosa sei per me?” chiedo “ No … io non lo so!” “ Sei il mio brav’uomo , il mio sederino peloso, il mio permaloso, il mio bambinone, il mio giocherellone, la mia vita, il mio passato,il mio presente e anche il mio futuro” Ziva mi ama e solo ora l’ho capito pienamente, le sue ultime parole solo state bellissime. Non capisco più niente e la bacio.

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Capitolo 9
*** Come bambini ***


Non ho idea di che ore siano ma sono a letto e Tony è al mio fianco quando sento che mi chiama: “ Ehi guanciotte dolci sono le 7 e dobbiamo essere ufficio per le 8!” “ Umpf daiiii Tony lasciami dormire!!!” “ No pigrona dobbiamo prepararci!” “Daii ti prego più tardi!” “ Ok l’hai voluto tu!” “Ehi Tony che fai!?” Detto questo non faccio in tempo a svegliarmi del tutto che Tony si tuffa su di me e inizia a farmi il solletico. “ Ok smettila mi alzo mi alzo!!” Ziva è bellissima … questa notte è stata bellissima. E ora giocare con lei è bellissimo. Dopo che le ho fatto il solletico lei si alza. “ Uffa! Sei proprio un disastra feste!” “ Ziva si dice gusta!” “ Che cosa?” “ Guasta feste non disastra feste!” “ Si fa lo stesso!!” Ziva ridacchia e capisco che ha capito il suo errore nel parlare perché arrossisce appena, si chiude in bagno mentre io mi vesto nella sua camera. Ne esce circa mezz’ora dopo con indosso i jeans e una camicetta bianca e i capelli sciolti e ribelli che cadono sulle spalle. Ci dirigiamo in ufficio e facciamo tardi di circa venti minuti per le soste baci. Quando entriamo c’è già Gibbs e vedo Ziva impallidire. “ David,Dinozzo perché siete in ritardo?” “ Capo vedi io … ehm noi insomma Tony spiega!” Ziva in queste cose non ci sa proprio fare lei non sa mentire al capo quindi prima che combini qualche guaio mi affretto a parlare. “ Capo Ziva ed io ieri sera abbiamo cenato insieme e siamo stati tutta sera e notte a lavorare al caso, e abbiamo scoperto che la moglie aveva un’amante che abitava e lavorava nel Quislied, in più l’amante odiava Clive perché una volta gli rubato l’auto e si chiama Philps Anderson.” “ Ah bhe siete anche stati bravi voi due e non avete rotto la regola 12 quindi oggi interrogherete voi due il sospettato!” “ Grazie capo!” rispondiamo in coro io e lei. Dopo le balle al capo ci dirigiamo ognuno verso le rispettive scrivanie ma Ziva mi chiede: “ Dove cavolo hai preso tutte quelle informazioni?” “ Eh sapessi!” “ Tony io e te condividiamo tutto e questo tutto comprende anche gli informatori … sta sera se non me lo dici dormi sul divano!” “ Ok … ho chiesto ad Abby di scavare nel passato e presente di Cassandra Henderson come moglie del comandante e come non e ieri notte mentre tu dormivi mi ha chiamato e mi ha riferito tutte queste succulente informazioni che ci avrebbero coperto sta mattina!” “ Wow non avreì mai pensato di farti anche questo complimento ma sederino peloso sei un genio!” “ E lo so, modestamente non è l’unico pregio che possiedo!” “ Ora non esagerare casanova!”dice lei ridendo Prima di sedermi senza farmi vedere le do un leggero bacio sulle labbra e poi entrambi ci sediamo a lavorare.

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Capitolo 10
*** Dolore ***


Era ora dell’interrogatorio a Philps e Tony ed io ci dirigiamo nella sala interrogatori con il sospettato. “ Io non ho ucciso quel tizio!” “ A me sembra proprio di si!” dico io “ Bhe signorina David lei non è proprio in posizione di parlare per me è stata complice dell’assassinio di suo padre!” Io rimango paralizzata dalla vergogna e dal dolore ma Tony interviene: “ Stia zitto lei … non conosce la persona che accusa mentre noi conosciamo lei!” Ma l’uomo si rivolge di nuovo a me: “ Signorina eh questo chi è!? Scommetto che è il suo fidanzato e suo complice! Ah si Anthony Dinozzo casanova da sempre innamorato della collega israeliana e killer che però ricambia i sentimenti! Ha fatto uccidere suo padre per stare con quest’uomo!” “ Stia zitto lei non conosce niente di me!” dico io stizzita “ E non è lei che è sotto accusa !” dice Tony apparentemente tranquillo anche se so che non è così Philps però non molla e sembra quasi conoscermi: “ E se non la ucciso lei allora l’ha visto morire. Eh si l’ha guardato morire e non ha nemmeno fatto pace con lui, non gli ha nemmeno chiesto scusa!” A quel punto mi sento soffocare e le lacrime pungono sugli occhi così esco correndo via da quella maledetta sala. Ziva è corsa fuori piangendo, quel bastardo ha colpito il punto debole di Ziva: la famiglia. Gibbs nonostante io lo supplichi non mi fa andare subito da lei ma mi dice che devo finire questo stupido e inutile interrogatorio. Gli ordini sono ordini per cui torno in sala interrogatori e finisco di interrogare quello. Finito l’interrogatorio esco di corsa e mi dirigo nella sala relax. Seduta su una sedia vedo Ziva, è tremendamente pallida e la testa china e si nasconde il viso con le mani. “ Ehi Zee” Lei alza il viso su di me e so che non vuole più nascondersi o almeno non da me. “ Ehi stai bene?” “No” è la risposta secca di lei “ Ehi vieni qui!” Le dico avvicinandomi Ziva si butta letteralmente tra le mie braccia e mentre io l’accarezzo i capelli lei continua a piangere convulsamente e sussurandomi parole incomprensibili, solo una frase mi fa sobbalzare, Ziva mi dice: “ Tony io non ho fatto niente per salvarlo, non ero lì con lui quando è morto. Vorreì dirli che gli voglio bene e che mi dispiace ma non posso perché è morto,è morto per colpa mia!” “ Guanciotte dolci non è colpa tua. Non devi darti la colpa, è successo perché doveva succedere ma lo supereremo insieme!” Ziva alza il viso e guardandomi intensamente negli occhi con un sorriso che rivela un po’ di malizia, la stessa malizia di questa notte, e un velo intenso di tristezza dice: “ Potresti fare una cosa che mi consolerebbe di più!” Io capisco subito a che si riferisce vuole che la bacio e io lo faccio subito. E’ anche questo un bacio bellissimo e dolcissimo. Ziva si lascia totalmente andare e mi finisce in braccio e quando si stacchiamo torna ad abbracciarsi a me e a piangere ma è un pianto più sereno non convulso come quello di prima. Sono ancora abbracciata a Tony e dopo il bacio che mi ha dato per consolarmi io qui stretta da lui mi sento al sicuro, mi sento a casa ed è l’unico posto in cui sento di poter piangere senza provare vergogna … lui è l’unica persona con cui riesco a lasciarmi totalmente andare, a far vedere la Ziva di 15 anni, quella dolce, quella fragile … insomma la vera me, Tony è l’unica persona che mi ha tolta la maschera da dura che mi metto. E ora so che starò tra le sue braccia per sempre.

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Capitolo 11
*** Pensieri e fragilità ***


Gibbs ci ha beccati abbracciati ma sapendo la mia situazione diciamo ehm di confusione per la morte di mio padre ha lasciato perdere, però Philps è stato scagionato per un movente di ferro. La morte di Clive è datata da Dachy l’altro ieri alle 3 di notte e lui a quell’ora era in un pub a ubriacarsi e ci sono almeno dieci testimoni e uno l’ha pure dovuto soccorrere per un malore. Io e Abby stiamo analizzando i proiettili ma non troviamo gran che, Tony e Meghin sono fuori a cercare il fucile che gli ha sparati mentre Gibbs e in sala conferenze insieme a Vens per tranquillizzare il segretario. Il caso di mio padre è passato in secondo piano e io non do la colpa a Vens perché lui vuole prendere quanto me l’assassino di sua moglie, ma è tutta colpa del segretario che ci mette fretta per chiudere questo strano caso. Il segretario ha detto che dobbiamo chiudere con la massima urgenza il caso della morte del comandate Clive perché stiamo facendo arrabbiare parecchi ufficiali di marina che vogliono chiarimenti sulla sua morte, ma questo caso è difficile e per certi sensi anche macabro. Dachy sta ancora esaminando il cadavere per cercare qualcosa che gli sia sfuggito ma che qualcosa sfuggisse a lui è quasi impossibile e poi Dachy non ha mai sbagliato! In più per via del lavoro io e Tony non possiamo vederci molto spesso a parte quando ci mandano insieme a indagare ma lì mi sembra fuori luogo. Oh Ziva dai concentrati devi finire di esaminare i proiettili. Basta pensare, Abby mi chiama ha trovato qualcosa! E’ un’impronta, impronta di donna ma non è negli archivi dell’Ncis ne in quelli dell’Fbi o della Cia … siamo punto a capo! Gibbs ha sorpreso Ziva in braccio a me che piangeva … per fortuna non ci ha detto niente e non mi ha neanche tirato uno scappellotto! Forse non sa che stiamo insieme e forse immagina in che stato è Ziva. Apparte tutto questo casino ci sono altri casini. Il caso è più complicato del previsto e il capo m ha mandato a caccia del fucile con il pivello! Non poteva mandarci Ziva o anche venirci lui, doveva mandare proprio il pivello ficcanaso! Ziva invece è stata più fortunata perché è stata mandata ad aiutare Abby a esaminare i proiettili, penso che il capo voglia tenerla lontano dai guai per un po’. Il fucile non si trova e abbiamo girato più di mille boschi nel Quiselend in cerca di quel stramaledetto coso. Mi ha appena chiamato Ziva e mi ha detto che sui proiettili hanno trovato una impronta ma non risulta in nessun database … ma è un’impronta di donna ma non si sa di chi è. Ovviamente scartiamo la moglie le sue impronte le abbiamo e non corrispondono. In più tutto questo mi tiene lontano da Ziva . Meglio che mi concentro a trovare quel maledetto fucile. Tony è appena tornato dal “ sopraluogo” e non hanno trovato l’arma del delitto. Sono le 11 di notte e noi siamo costretti a rimanere in ufficio a lavorare. Per fortuna Gibbs ha detto che Tony ed io dobbiamo continuare a cercare nei database qualche risultato per l’impronta anche se molto probabilmente non troveremo niente. Tony ha sempre quel sorrisino malizioso sulla faccia e mi bacia. C’è un riscontro e ci stacchiamo ma appena guardiamo lo schermo rimaniamo con il fiato sospeso. L’impronta è di una agente morta: Kate Tood. Tony è provato e io sono senza parole e non riesco a capire ma so che Kate è morta, è morta e io ho ucciso il suo assassino … Ari. Mio fratello, quella sera. I ricordi si affollano nella mente :Ari che preme il grilletto e spara a sangue freddo a Kate, il mio primo incontro con Tony, la mia confidenza su Tali, quella sera, io che premo il grilletto e che sparo ad Ari e lo uccido, il funerale, il pianto, i sensi di colpa. I pensieri sono troppi e dall’angoscia mi appoggio alla scrivania. Tony si accorge e mi chiede: “ Che hai?” Io non ce la faccio a nasconderli ancora la verità e dico di scatto: “ L’assassino di Kate … Ari era, era mio fratello!” Tony si allontana di scatto di me e la sua reazione è esagerata. Ziva è sorella di quell’assassino … come è possibile! Lei è uguale a lui, lei a il suo maledetto sangue nelle vene! “ Perché non me l’hai detto?” le chiedo visibilmente arrabbiato “ Avevo paura che tu potessi arrabbiarti!” “ Beh sono arrabbiato! Tu hai il suo sangue nelle vene!” “ Lo so ma io non so come lui!” “ Non è vero tu sei un’assassina, sei spregevole come lui, e io mi sono innamorato di una assassina!” le parole mi escono di getto dalla bocca e non mi controllo “ Io non sono un’assassina, sono diversa! Sono … sono stata io a uccidere Ari, non Gibbs. Quella sera io volevo provare l’innocenza di mio fratello, insomma era mio fratello! Ma ho provato il contrario, io ho ucciso mio fratello per proteggere Gibbs!” Oddio Ziva ha ucciso Ari suo fratello! Le lacrime iniziano a colarmi dal viso, i sensi di colpa che credevo sepolti, gli incubi con Ari con un buco in testa che mi diceva che ero la sua sorellina e che dovevo proteggerlo. Tony però in confronto a me sembra calmarsi, sembra capire. Io invece sono invasa dal terrore che per anni mi ha soprafatta, io ho ucciso mio fratello! Ho distrutto la mia famiglia! Ho perso mia madre perché ero piccola e non ci potevo essere, ho perso Tali perché ero in missione nel Mossad e non ci sono stata, ho perso mio padre perché ero troppo orgogliosa e non ci sono stata ma Ari l’ho ucciso io stessa, avrò per sempre le mani macchiate del suo sangue! “ Ziva scusa io non pensavo veramente quelle cose” mi sussurra Tony Io però sono circondata dalle mie paure … Ari che parla con Gibbs, Ari che cade morto, io sparo, Ari che mi guarda dalla bara, Ari che mi accusa. E’ colpa mia! Io ho ucciso mio fratello! “ Nooooo!” un urlo mi esce dalle labbra e io mi sento cadere … cado nel buio. Ma sento che qualcosa mi afferra, mi sveglio dall’incubo e vedo Tony che mi ha presa prima che io cadessi, il suo viso contratto dalla preoccupazione. Ziva stava per svenire, non so che ricordi ha avuto ma so che lei è un angelo. Per fortuna riesco a prenderla prima che svenga. I suo occhi mi guardano ma non vedo gli occhioni scuri che adoro pieni di divertimento e di sicurezza vedo degli occhi sperduti, innamorati di me ma terrorizzati, tristi e soffocati dai sensi di colpa. “ Ziva, mio Dio, vuoi qualcosa stai bene?” le chiedo Lei cerca di sollevarsi ma è troppo debole. “ Si … mi gira la testa. Tony scusa io non voglio farti soffrire e se tu pensi che io sia un’assassina voglio sparire dalla tua vita.” “ Ziva io non penso quelle cose, Dio mi hai fatto così preoccupare! Ziva io ti amo!” “ Anche io,ma io ho ucciso mio fratello, Tony capisci!?” “ Ziva, Ari era un bastardo! “ “ Lo so” “ Allora stai bene?” “ Si Tony lasciami andare. Ora dobbiamo scoprire che ci faceva l’impronta di Kate su un dei proiettile che ha ucciso Clive” Cap 13 MISTERY Tony ed io stiamo ancora lavorando, io mi sono ripresa e stiamo facendo ipotesi su come l’impronta di Kate sia finita qui. “ Regola 15!” dice Tony “ E che regola sarebbe?” “ Ziva … se pensi che qualcuno ce l’abbia con te, allora è vero” “ Si ma chi?” “ Bodnar!” Quanto sento quel nome anche se pronunciato dalla voce di Tony sento il sangue ribollirmi nelle vene e arrivarmi al cervello … la rabbia mi sale. Quel nome, quella persona che si è finta per anni mio amico e amico di mio padre e poi è il suo assassino e voleva uccidere anche me. Me quella che ha visto bambina e che ha visto crescere. Vedo Tony accasciarsi vicino a me e prendermi le mani: “ Ehi Ehi Ziva!” “ Mmhh” è tutto quello che riesco a dire “ Vuoi qualcosa” “niente che tu mi possa dare!” “Ziva … che cosa vorresti?” “ Voglio vendetta!” Ma per non far preoccupare Tony cerco di svariare il discorso e dico:“ comunque è tardi meglio che andiamo a casa!” A Tony compare il solito sorrisino malizioso quindi io mi affretto ad aggiungere: “ Ognuno a casa proprio signorino, sono stanca e voglio dormire!” “ Uffa … Ziva!” “ Niente da fare comunque il bacio della buona notte me lo dai nel parcheggio … io inizio a scendere ci vediamo giù!” “ Ok a dopo” Ziva è proprio testarda ma non posso farci niente e ora è meglio che scendo a raggiungerla. “ Tony finalmente!” mi dice da lontano. Mentre la raggiungo un camioncino sfreccia a alta velocità e qualcuno prende Ziva. “ Ziva…. Ziva!!!!” urlo ma qualcuno l’ha rapita, devo chiamare Gibbs o non riusciremo mai a salvarla.

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Capitolo 12
*** Ziva dove sei? ***


Gibbs arriva neanche un’ora dopo e mi trova seduto alla mia scrivania che batto freneticamente le dita sulla tastiera per cercare un nesso su chi possa aver rapito Ziva, a lui non ho detto che è successo ma vedendomi solo e in quello stato si mostra preoccupato: “Tony che è successo?” “ Capo … hanno rapito Ziva!” “ Calmati e dimmi cosa è successo esattamente e dall’inizio!” “ Io e Ziva stavamo lavorando sull’impronta che poi è di Kate. Abbiamo scoperto e intuito che molto probabilmente qualcuno l’aveva messa di proposito per farcela trovare e abbiamo pensato a Bodnar ma non sappiamo come ha fatto. Ziva era stanca e avevamo deciso di smettere ma lei è scesa nel parcheggio cinque minuti prima di me e mi doveva aspettare là perché dovevamo andare a mangiare insieme, quando sono arrivato nel parcheggio lei c’era ma un camioncino bianco l’ha presa e ho trovato solo questi per terra.” Spiegata la situazione a Gibbs gli porgo la giacca di Ziva e le chiavi della sua auto. “ La troveremo e sai come è Ziva … è un osso duro e sono sicuro che è ancora viva!” mi dice Gibbs ma capisco dal suo tono di voce che non è molto sicuro di quello che dice. Ziva è molto cambiata da come era quando ci siamo conosciuti, lì avreì detto che nessuno sarebbe riuscito a ucciderla ma ora Ziva è vulnerabile. “ Chiama Megheen e Abby, informali di quello che è successo e falli venire subito!” aggiunge Gibbs mentre si allontana “ E tu dove vai capo?” “ Vado a prendere un caffè!” Lontano dall’ufficio, in un posto orrendo una porta si apre, lì si trova Ziva.

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Capitolo 13
*** Prigionieri ***


Non so dove sono e l’unica cosa che mi ricordo è che dovevo aspettare Tony nel parcheggio per vederci poi nella mia mente c’è il buio totale. Qualcuno mi ha preso, questo è ovvio e ora mi ritrovo in un posto che mi ricorda molto la mia prigionia in Somalia. Una voce parla ma la sento molto lontana, devono aver drogato perché sono rintontita e vedo tutto sfocato. Un uomo si avvicina e riesco appena a riconoscerlo è Bodnar. Una sberla mi prende in pieno viso e riesco a riprendermi un po’ dall’effetto della droga, la voce di Bodnar parla: “ Sono stata io a mettere l’impronta di Kate per fartela trovare, per farti ricordare che hai ucciso il mio migliore amico e era anche tuo fratello! La missione di Ari era uccidere Eli ma l’ho completata io, ora voglio solo la vendetta!” Abbastanza lucida rispondo: “ Uccidimi!” “ Non ancora, prima devi soffrire come ho sofferto io quando mi hai tolto la cosa più cara, Ari e molto tempo prima una donna. Pensavo che uccidendo tuo padre ti avreì distrutta ma invece tu tieni molto di più a un’altra persona, un certo Anthony Dinozzo … vero?” Tony, vuole uccidermi Tony. Non posso permetterlo, lui non centra niente e per questa storia ci hanno rimesso la vita e hanno sofferto già troppi innocenti “ Lui non lo toccare, fai quello che vuoi con me … ma lui non centra niente!” “ Centra invece!” “ E perché?” “ Perché si è innamorato di te e tu sei innamorata di lui, mia cara Ziva sono vecchio e vedo certe cose … fin quando sono venuto all’Ncis e vi ho visto insieme, fin quando Ari mi ha detto che tu, dal tuo primo incontro con Tony, non hai fatto che parlare di lui!” Ziva sei davvero nei guai ma ovviamente sono caparbia e fino in fondo. Uno spunto raggiunge in piena faccia Bodnar e quello spunto è il mio, voglio dimostrargli quanto mi fa schifo: “ Mi fai schifo!” gli urlo contro Bodnar ride e è una risata che mette i brividi, è piena di odio e di risentimento, quello che provavo io prima di incontrare Tony. Speriamo che all’ncis si sbrighino a trovarmi. Ho chiamato Abby e Megheen ovviamente Abby è arrivata ora e mi è saltata addosso urlando: “ Che cosa è successo a Ziva?”. Quando le ho spiegato la situazione si è messa quasi a piangere e sembrava che un camion le fosse passato sopra. Io non mi aspettavo una reazione così anche se in fondo dovevo immaginarlo, Ziva ed Abby sono come due sorelle, e anche se ci è voluto un po’ farle avvicinare ora sono davvero inseparabili. Anche io sono preoccupato per Ziva ma cerco di non darlo a vedere, il Pivello, invece, sembra tranquillo e mi fa venire un nervoso perché dovrebbe essere preoccupato, Ziva è una sua amica non solo una mia (anche se noi due non siamo solo amici). Sono passate sei ore da quando è scomparsa ma abbiamo un riscontro, il cellulare di Ziva è attivo e sta mandando un messaggio. Il cellulare mi squilla ed è un messaggio di … Ziva!? Lo leggo: “ Vieni da solo al bar nel Quiselden precisamente nei sotterranei se vuoi rivedere Ziva viva, ovviamente non armato e entro mezz’ora.” Non so cosa fare ma decido in fretta che è meglio andare da solo e lasciare un post-it sulla scrivania nel caso non tornassi entro 24 ora, scrivo: “ Scusate sono andato a riprendermi Ziva, bar più vicino Quiselden nei sotterranei. Abby non preoccuparti per me e pivello occupati del capo e ovviamente capo sei il migliore. Ciao, Tony.” Scritto il biglietto esco di corsa dall’ufficio. Arrivo velocemente al bar e nei sotterranei. La porta è spalancata e su una sedia, con la testa china c’è una donna, probabilmente Ziva. Mi avvicino e lei alza il volto ed è Ziva, sembra voglia dirmi qualcosa ma dobbiamo scappare. Le slego le gambe e i polsi e le tolgo lo scotch dalla bocca. “ Tony va via!” “ Ziva non posso lasciarti qui!” “ Non capisci vuole ucciderti è una trappola e io sono l’esca!” Ziva cercava di avvisarmi ma anche io mi accorsi che era troppo tardi: “ Eccoli qui i due piccioncini, i due innamorati, ma che carini! Insieme fino alla morte!” Io mi volto e vedo Bodnar che mi imbavaglia con un fazzoletto probabilmente immerso di droga perché dopo due secondi non sento più niente.

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Capitolo 14
*** Paura ***


Tony è ancora svenuto seduto di fianco a me. E’ tutta colpa mia se siamo in questa situazione ma so che Gibbs ci tirerà fuori. Tony inizia a svegliarsi. “ Ziva … Ziva dove siamo? “ Tony, stai bene?” “ Si occhioni dolci sto bene ma dove siamo?” “ Non lo so!” “ E Bodnar dove è andato?” “ E’ uscito poco prima che ti svegliassi per fortuna!” Tony nota il modo in cui sono legata, infatti, sono inginocchiata a terra con solo i polsi slegati ma legata in un modo che appena mi muovo male rischio di strozzarmi perché tutte le corde che ho addosso sono legate alla gola. Probabilmente nota anche i tagli che ho sulle mani e me le prende come riesce ma dolcemente “ Che hai fatto?” “ Provavo a slegarmi e mi sono tagliata, non preoccuparti sono solo dei graffietti!” “ Sempre dura eh tu!” “ Sempre!” confermo io “ Ziva sai non pensavo che dopo quello che è successo con Michael tu saresti stata con me, pensavo che non mi avresti mai più guardato in faccia.” “ Tony, Michael era impazzito e io lo sapevo, volevo proteggerlo perché credevo di amarlo” “ Perché credevi” mi chiede “ Perché io non lo amavo, non lo mai amato. Era l’uomo perfetto per me secondo mio padre ma per me l’uomo perfetto o almeno per me sei tu!” non posso credere neanche io alle parole che ho detto, sto diventando così romantica e mio Dio io non lo sono mai stata! “ Ziva, ti amo” “ Lo so”. Tony mi tiene le mani in un modo dolcissimo e intanto mi guarda nel modo in cui solo riesce a guardami. Non me ne importa più di morire finchè sono con lui neanche la morte può spaventarmi ma la sua di morte si! La porta della nostra “cella” si apre e ne esce Bodnar. “ E’ ora!” dice e solo da quelle semplici parole capisco che cosa voleva dire, era ora di uccidere Tony. Le lacrime iniziano a colarmi dal viso e lui mi guarda ridendo e faccio una cosa che non ho mai fatto inizio a piangere e a supplicare. Ma Tony viene strascinato in una stanza e uno degli uomini di Bodnar mi trascina per i capelli nella stessa stanza per vedere con i miei occhi Tony morire.

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Capitolo 15
*** Il destino ***


Sono stato catturato, Ziva aveva ragione era una trappola. Ora mi stanno puntando una pistola alla tempia e mi vogliono uccidere davanti a lei per rendere la cosa più difficile. Non so quante ore siano passate da quando sono andato via dall’Ncis ma spero che Gibbs abbia visto il post-it o sta volta sono veramente fregato. Mentre penso a quello che mi sta per succedere la porta si apre: “ Butta la pistola, AGENTI FEDERALI!” Gibbs lo sapevo che sarebbe arrivato e che avrebbe visto il mio biglietto. Ziva è ancora legata ma due uomini armati sparano ai nostri e nella confusione Bodnar riesce a scappare. Nessuno di noi è ferito e Gibbs libera Ziva e ci dirigiamo verso l’ufficio. Gibbs ci ha salvati e molto probabilmente è stato grazie al biglietto che ha lasciato Tony anche se ora a lui aspetta una bella ramanzina. Siamo entrambi da Abby io per assicurarci che sto bene mentre Tony per me e anche per aspettare Gibbs e il direttore. Mentre Abby finisce di farmi analisi e analisi per vedere se quella droga era anche veleno io mi avvicino a Tony e gli dico: “ La vedo brutta!” “ Per te o per me?” mi dice stufo “ Beh per te!” “ Grazie eh in più che sono venuto a salvarti la vita!” “ Non credo che mi avresti lasciato lì a morire, o mi sbaglio?!” “ No non ti sbagli … scusa eh che sono nervoso” “ Scuse accettate comunque sempre se sta sera sei ancora vivo ti va di venire a cena da me così di preparo uno dei miei spezzatini?” “ Ci vengo sicuramente ma per il dessert” mi dice malizioso Sta arrivando Gibbs e sento che Tony è teso perché mi ha stretto una mano e quasi me l’ha rotta e senza pensare che io potreì romperlo del tutto! Vens è arrabbiato e anche Gibbs infatti lui tira un grosso scappellotto a Tony: “ Ma che cavolo ti è saltato in mente di andare a salvarla da solo! Hai rischiato la vita! E tu signorina David stai bene?” dici arrabbiato Gibbs Io mi affretto a rispondere per non prendere uno dei famosi scappellotti di Gibbs: “ Si capo fisicamente mi sento bene ma Abby sta facendo gli esami per la droga!” “ Ok e comunque ci dovete chiarire ancora la faccenda che Ziva doveva aspettarti nel parcheggio” aggiunge Vens. In quel momento io non oso parlare perché so mentire bene ma ai miei capi non mi riesce soprattutto con Gibbs, Tony per fortuna parla: “ In che senso direttore?” “ Nel senso che di solito due colleghi e neanche due amici mangiano insieme a mezza notte, penso che voi due avete una relazione ma che ce la stiate nascondendo” aggiunge Vens “ Noi non abbiamo nessuna relazione siamo soltanto buoni amici!” dice innervosito Tony “ Non so se crederle agente Dinozzo e lei signorina David non ha niente da dire?” mi chiede Vens Io mi sento in imbarazzo ma so che devo parlare e soprattutto stranamente mentire: “ No io non ho niente da dire perché Tony ed io non ci stiamo frequentando o almeno ci frequentiamo solo come amici e comunque anche se due agenti federali colleghi hanno una relazione ma la tengano in disparte dal lavoro non penso che sia affar vostro!” ribatto io convinta “ Non sarà affare di Vens ma mio si o vi dimenticate la regola 12!?” “ No capo infatti Tony ed io siamo solo amici e non siamo mai stati più di questo!” “ Ok Gibbs direì che forse dicono la verità!” dice rivolto a Gibbs mentre escono dal laboratorio. Tony si avvicina a me e sussurra all’orecchio: “ Ci hanno quasi beccati, dobbiamo stare più attenti!” “ Già” rispondo io ma una voce ci interrompe “ Zivaaaa, Zivaa stai bene! La droga era solo una droga leggera quasi un sonnifero e non ti causerà niente apparte forse qualche leggero mal di testa!” mi urla Abby mentre mi abbraccia. “ Grazie Abby!” le dico ridendo io. Poco dopo salutiamo Abby e usciamo dal laboratorio per aggiornare Gibbs. Ziva sta bene! Dio mio non ci credo pensavo che saremmo morti invece io ho solo un graffio alla tempia e il braccio rotto mentre Ziva avrà solo un leggero mal di testa e un taglio alla gamba. Stiamo bene anche se Vens e Gibbs ci hanno quasi scoperti e devo anche dire che Ziva ha nascosto bene la verità. Comunque abbiamo aggiornato Gibbs sul caso e Ziva gli ha detto che è stato Bodnar a uccidere Clive solo per usare anche lui come esca. Gibbs esita a parlare ma poi dice: “ Bene e visto che voi due siete amici e siete anche i miei agenti più esperti togliendo Megheen che mi serve come genio al computer vi manderò in missione per trovare Bodnar” Ziva è rimasta con la bocca spalancata,lei proprio lei che è la figlia della vittima penserà ma Gibbs aggiunge: “ E agente David niente colpi di testa!” “ OK capo ma dove andiamo?” chiede lei “ Andate nel secondo luogo più romantico e magico del mondo, dopo Parigi, andrete a Berlino” Ziva e io rimaniamo senza fiato tra meno di un giorno andremo a Berlino!

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Capitolo 16
*** Berlino ***


Io e Tony a Berlino! Ho sempre sognato di andare lì e poi con Tony ... non devo farmi trascinare dalle emozioni perchè siamo sul posto di lavoro e dobbiamo catturare l'assassino di mio padre! Siamo in aereo Tony è perso nei suoi pensieri e io nei miei, guardo fuori dal finestrino e penso a come mi sarebbe piaciuto venire qui da bambina con Tali e mia madre e si, forse, con anche mio padre. I ricordi affiorano mai questi ricordi fanno male. Parlano di amore, quel poco amore che ho ricevuto da mio padre ma nonostante tutto mi manca. Ma mi manca sopratutto mia sorella, il mio cuore non vuole saperne di lasciarla andare forse perchè avrò sempre bisogno di lei. Tony mi distoglie da quei pensieri cupi e mi dice: " Ehi Zee siamo arrivati!" Io lo guardo, sorrido e scendiamo INSIEME dall'aereo. Gibbs ci aveva detto di andare in un albergo ma c'è solo una sola stanza e un letto matrimogniale. " Guanciotte Dolci questo posto non è poi così male!" mi dice Tony con la sua aria maliziosa " Già Tony ma ricordati che siamo al lavoro... o almeno tecnicamente!" " Lo so Ziva stavo solo cercando di sdramatizzare!" Io gli do un bacio sulla guancia e gli dico: "Grazie Tony!" " Per cosa?" mi domanda stupito lui " Per esserci sempre e per esserci sempre stato". Tony rimane stupito e mi bacia teneramente sulle labbra, per la prima volta nella mia vita mi sento totalmente felice e serana. Andiamo in un bar vicino all'hotel e mentre beviamo un caffe vedo avvicinarsi una persona che conosco più che bene ... Adam! Oddio che ci fa qui!? E la volta buona che Tony scopre tutto! Per non far capire a Tony a che sto pensando corro incontro ad Adam e lo abbraccio Ziva sta abbracciando un tipo e sembrano fin troppo confidenti quei due ... c'è sotto qualcosa devo scoprire di che si tratta e prima che quel tipo si avvicini troppo alla MIA Ziva mi avvicino, Ziva si accorge della mia presenza e dice: " Adam questo è Tony ... un ehm amico!" Non capisco perchè mi abbia definito solo un'amico poteva dirlo a lui che stavamo insieme. Ma non voglio litigare con Ziva e lei aggiunge: " Tony lui è Adam un mio amico di Tel-aviv. " Piacere" dico io stringendo la mano a quell'uomo. Ziva invita Adam a sedersi con noi e stanno fin troppo vicini. Sono geloso, geloso marcio ma non posso farci niente se tengo tanto a lei. " Mi dispiace Adam ma ora dobbiamo andare!" dice finalmente Ziva al tipo " Ok ciao Ziva ... Tony! " Ciao" rispondo io. Quando ci siamo allontanati un bel pezzo da lui dico a Ziva: " Chi era realmente quel tipo?" " Te l'ho detto ... Tony... è un mio amico di Tel-aviv!" " Non ci credo!" Ziva si gira verso di me e quasi ridendo mi chiede: " Per caso sei geloso?" " Nooooo!" " AH SEI GELOSO !" " Non sono geloso!" " Si invece!" " Ok lo ammetto ... sono geloso!" " Lo sapevo!" queste parole però Ziva le pronuncia dolcemente e mi bacia. Decidiamo di visitare Berlino insieme come abbiamo fatto a Parigi ... già lì c'era qualcosa ma non così forte. Tra un bacio e l'altro scopriamo che Berlino è davvero stupeda e molto romantica. La sera decidiamo di andare a un ballo, io penso sia un'occasione per Ziva di rilassarsi ma lei pensa a prendere l'assassino di suo padre.

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Capitolo 17
*** Amore e incidenti ***


Io e Tony siamo in un locale dove mettono canzoni dolci e mielose ma scopro che mi piace. Siamo seduti a bere un drink e io faccio scorrere il mio sguardo sulla pista da ballo per cercare Bodnar. Non lo vedo o forse non c'è, Tony si accorge di quello a cui sto pensando e mi posa il bicchiere che ho in mano sul tavolo e mi trascina a ballare. " Balliamo la nostra canzone ... sweet cheeks " dice e io mi chiedo perchè si riferisce a questa musica mielosa come alla nostra canzone. Ripensandoci Tony è sempre stato così e mi ha sempre sorpresa. Nella testa riaffiorano i ricordi di quella litigata fuori alle porte del mossad. Lui aveva ucciso Michael e mi ha aveva detto che l'aveva fatto per me e devo ammettere che non è una cosa che si dice proprio a tutti. Mi scappa un sorriso e Tony se ne accorge perchè mi stringe di più a se. Stiamo ballando e io sono persa nei suoi meravigliosi occhi verdi ... sono perdutamente innamorata di lui. Mentre penso a queste cose mi viene in mente che da bambina ballavo sempre con mio padre e un giorno lui mi disse:" Oh mia Ziva quando saraì grande, quando balleraì con un uomo che non sarò io quell'uomo sarà l'uomo che tu ami!". Devo ammetere che in queste cose mio padre aveva ragione ora sto davvero ballando con l'uomo che amo, con l'uomo con cui voglio passare tutto il resto della mia vita e ancora faccio fatica a credere che quell'uomo è Tony ... Tony Di Nozzo. Solo una cosa mi distrae da lui e dai miei pensieri un'uomo che assomiglia a Bodnar si fa largo tra la pista. " Bodnar" dico mentre mi allontano da Tony e mi avvicino all'uomo estraendo la pistola che avevo sempre portato. Faccio girare l'uomo ma mi accorgo che non è Bodnar ma è Ianniff. " Iannif!" esclamo infatti. Tony mi guarda sorpreso e prima che lui potesse chiedermi qualcosa dico: " Iannif è il fratello di Bodnar!" Ziva ha trovato il fratello di Bodnar ora stanno parlando, ovviamente dice che non sa dove è suo fratello e penso che anche se lo sapesse non ce lo direbbe e ora sono in macchina con Ziva che guarda i diamanti lasciati da suo padre: " Ehi Ziva tutto bene?" le chiedo " Si" risponde lei e poi mi racconta della sua vita, della sua storia. Ziva non è mai stata aperta con me così. Lacrime calde le rigano le guancie e io le prendo la mano e le nostre dita si incrociano, formano delle linee perfetti perchè noi sia perfetti insieme. Ziva mi guarda sorride: " Tony io...!" Non fa in tempo a finire la frase perchè un'auto di grossa cilindrata ci viene direttamente addosso ... io faccio solo in tempo a vedere il suo corpo svenuto e poi vedo solo buio.

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Capitolo 18
*** La nostra guerra ***


4 GIORNI DOPO L'INCIDENTE Siamo tornati da circa quattro giorni di convalescenza e Ziva è strana, non mi chiama più come prima e mi evita. Ci siamo allontanati e io non volevo che succedesse. Penso che lei stia indagando su Bodnar ma non ne sono sicuro anche se devo scoprire qualcosa. Chiedo a Megheen e ad Abby ma loro evidentemente per proteggerla negano. Ora mi trovo di fronte alla porta di casa sua e sto per bussare sapendo che probabilmente l'avreì fatta arrabbiare. Busso e una voce maschile che conosco bene risponde ... è Megheen. Quando Ziva apre la porta mi fiondo in casa sua: " Megheen che ci fai qui?" " Niente Tony possiamo spiegarti!" si affretta a dire Ziva Ma io noto subito il computer sulla scrivania aperto su un database sconosciuto ma che rivela i dati di Bodnar ovviamente Ziva e Megheen stavano indagando su di lui e Ziva mi ha tenuto all'oscuro di tutto. Guardo così intesamente Ziva che anche Megheen si accorge che è meglio se ci lascia soli e dice: " Ziva io vado ... ciao Tony!" " Ciao pivello!" rispondo io in un soffio. Appena chiude la porta urlo contro di lei: " Che cosa ti è saltato in mente?!" Ziva evita di guardarmi in faccia sa che sono arrabbiata e sa che questo litigio potrebbe riaprire vecchie ferite. " Volevo solo scoprire la verita!" risponde lei " Perchè mi hai lasciato fuori?" urlo io " Perchè sapevo che tu mi avresti impedito di indagare perchè tu vuoi sempre prottegermi!" risponde alterando un po' la voce " Se tu ti comporti senza razionalità non è colpa mia!" le urlo Ziva abbassa la testa e sta zitta sa benissimo di essersi comportata da irresponsabile ma forse non sono io che devo diglielo. Mi avvicino a lei e le alzo il viso e la bacio.

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Capitolo 19
*** Un grosso errorre ***


Tony mi ha baciato è nonostante io abbia cercato di lasciarlo fuori è qui e ora ho capito che ne siamo dentro insieme. I miei pensieri vengono interroti da una telefonata ed è Gibbs che mi dice dove è Bodnar. Io senza pensarci mi alzo da letto mi rivesto e lascio un biglietto a Tony: " Scusa sono andata a mettere la parola fine a questa storia, chiedi tu a Gibbs dove mi trovo ... lui lo sa. Non voglio lasciarti fuori ma non voglio neanche mettere in pericolo la tua vita e la tua carriera ancora per me .... l'hai già fatto troppe volte. Ti amo." Scritto quella specie di scusa mentre la mia pistola ed esco tentando di non fare nessun rumore ... era ora che anche io avessi la mia vendetta. Mi sveglio, tocco un po' alla mia sinistra aspettandomi di trovare Ziva ma lei non c'è. Mi alzo pensanso che sia andata in cucina ma vedo sulla scrivania un biglietto con la sua calligrafia e lo leggo. Non credo neanche io a quello che leggo Ziva è andata a farsi uccidere, sa benissimo che contro Bodnar non può fare niente eppure lei vuole mettere la parola fine ma con la sua vita. Non posso aspettare di perderla non me ne frega niente delle conseguenze prendo il cellulare e chiamo Gibbs. " Gibbs" " Capo Ziva è andata da Bodnar!" " Tony è tu come fai a saperlo?" " Abbiamo passato la notte insieme e lo so che abbiamo disobbedito alla tua regola ma io la amo." " Lo so e considera quella regola cancellata... Ma sei sicuro che Ziva sia andata da Bodnar?" " Si mi ha lasciato un biglietto dice che vuole mettere la parola fine a questa storia ma sa anche benissimo che Bodnar è più forte di lei!" " Tony muoviti via della Libertà vicino a un porto...andiamo a prendere quel bastardo!" Sono su una nave sto cercando Bodnar e lo trovo. Lui mi guarda io sento la rabbia uscire da ogni poro della mia pelle. Cercò di sparare ma lui è più veloce di me e si fionda su di me. Iniziamo una dura lotta corpo a corpo e io so che vincerà lui. Sono venuta qui per uccidermi, non ha senso vivere con questi sensi di colpa ... perchè si è colpa mia se mio padre è morto, lui voleva ricucire il nostro rapporto e io ho rovinato tutto. Quella sera non dovevo uscire da quella casa, dovevo prendermi io i proiettili destinati alla moglie di Vens e a mio padre ... dovevo morire io. Senza accorgermi butto Bodnar giù dal pontile e mi accorgo che è morto. Mentre cerchiamo di raggiungere Ziva sulla nave vediamo un corpo cadere dal pontile. E' quello di Bodnar e Ziva l'ha ucciso ma sta volta era sola!

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Capitolo 20
*** L'interrogatorio ***


Sono nei guai fino al collo .... ho ucciso Bodnar da sola. Un agente dell'fbi o della cia vuole interrogarmi ... ho paura so che non uscirò indenne da questa storia. Mentre mi dirigo verso la sala interrogatori un braccio mi trascina via in un angolo ovviamente si tratta di Tony: " Che cosa ti è saltato in mente?" mi urla contro lui " Lo sai avevo bisogno di vendetta!" " Con il tuo sangue anche!" " No con il suo ... scusa io non volevo tagliarti fuori ma non potevo metterti in pericolo così tanto non avreì sopportato l'idea di perderti" " Lo so ... ehi Zee sai bene che io ci sarò sempre!" E mentre dice questo mi bacio, è un bacio dolcissimo che solo ora mi fa capire che sono una parte di lui. " Ho paura" rivelo tra le lacrime " Non devi averne l'hai fatto per difenderti e qualque cosa succeda noi saremo qui ad aiutarti come in quel film ... " " Grazie" " Per cosa?" " Per essere così" " Sei tu quella speciale non io!" Mi dice abbracciandomi. " Ehm Ehm ... scusate!" fa la voce del capo dietro di noi. Io sobbalzo mentre Tony è stranamente tranquilla e prendendomi il viso tra le mani mi da un'altro bacio davanti alla faccia sorridente ( stranamente) di Gibbs mentre io penso di essere diventata rossa come un'arancia. Finito il bacio insieme a Gibbs mi dirigo verso la sala interrogatori: " Ehi Ziva non preoccuparti ti aiuterò io!" mi dice cordialmente il capo e io annuisco ed entro. " Si sieda signorina David!" Dopo questa frase detta con falsa cordialità inzia l'interrogatorio e tutto procede bene fin quando non mi chiede di Bodnar e questo giunge la domanda: " Ha dormito con lui?" " Con chi" " Con Adam, il suo contatto!" Io non so cosa rispondere e so che Tony sta assistendo a tutto da dietro il vetro e la porta si spalanca di colpo e ne entra Tony: " Lei non hai il diritto di trattarla così!" " Ma l'interrogatorio non è finito!" sbraita Parson " Non me ne frega niente... vieni Ziva andiamo!" dice Tony trasciandomi fuori per un braccio. Fuori dalla stanza capisco dai suo occhi che sa che ho dormito con Adam e capisco dai suoi occhi che è arrabbiato e deluso ... questa volta potreì averlo perso sul serio.

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Capitolo 21
*** Delusione ***


Ziva è andata con Adam... ecco quella strana sensazione che avvertivo quando l'ho visto. Nonostante sia arrabbiato con lei e so che mi ha fatto soffrire un'altra volta la trascino via dalla sala interrogatori per proteggerla e mi offro di portarla a casa. Il viaggio in macchina è silenzioso Ziva tiene la testa bassa e evita di guardarmi negli occhi, io sento un senso di vuoto, di delusione, di rabbia. Mi chiedo come ha potuto affidarsi ad Adam e non a me. Siamo arrivati a casa sua , lei scende e sale in casa facendomi gesto di salire con lei. Io non voglio accettare perchè finiremo per litigare e per urlarci addosso come anni fa. Lei si avvicina a me: " Tony dobbiamo parlare" dice con un tono che svela insicurezza Io evito di guardarla neglio occhi, quegli occhi color cioccolato troppo sinceri e puliti per me ora. " Non c'è niente di cui parlare!" " Invece si ... quello che è successo ... Adam volevo solo dirti che è stato un'errore!" " Per me invece l'errore sei stata tu ... è stato lasciarti entrare nella mia vita" dico senza mostrare sentimenti. Ziva mi guarda negli occhi e noto nei suoi meravigliosi occhi tristezza e sensi di colpa ma sono stufo di farmi prendere in giro da lei. Mentre tenta un ultimo approccio per farmi stare lì con lei, mentre con le dita mi sfiora la mano io senza guardarla me ne vado. Salito in macchina lacrime iniziano a scendermi, un Dinozzo che piange impossibile eppure lei mi fa questo effetto ma nonostante questo metto in moto e me ne vado. Sono qui in mezzo alla strada che mi separa dal mio appartamento ... ho litigato con Tony e credo che sta volta è finita per davvero. Lacrime calde solcano il mio viso contratto in una morsa di dolore ... dolore quasi fisico. Un uomo vedendomi in mezzo a una strana sola e con il volto rigato di lacrime mi chiede: " Signora si sente bene?" Io non rispondo ma corro in casa. Faccio in tempo a chiudere la porta a chiave e mi lascio cadere per terra a peso morto. Non mi importa più del mio stupidissimo orgoglio, del mio stupidissimo non provare sentimenti perchè ormai ho troppo dentro Tony. Gemiti di dolore escono involontari dalle mie labbra e mi sento come quando è morto mio padre sola e persa. Vorreì solo scomparire, scomparire nel buio e non svegliarmi mai più... smettere di respirare. Ho fatto soffrire Tony, l'ho allotanato da me per un stupido errore. Smetto di piangere dopo ore e mi addormento sfinita sul pavimento ... con una morsa di dolore che fin quando non avrò Tony con me non scomparirà.

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Capitolo 22
*** Scuse e pericoli ***


Oggi in ufficio Tony ed io non ci siamo neanche parlati. E' straziate vederlo così e sentirmi così. Sono arrivata a casa e mi sono buttata sul letto a piangere. Io ho bisogno di lui, ho bisogno del suo amore. Non posso lasciare che tutto finisca così ... non è giusto ne per me ne per lui. Troverò un modo per farmi perdonare. In più c'è un altro problema, mi sento strana. E' da un paio di mattine che ho la nausea e giramenti di testa ... non ho idea di che cosa possa essere ( o forse non lo voglio sapere!?). Oggi io e Ziva non ci siamo parlati ... nonostante tutto non riesco a dimenticarla. Non riesco a dimenticare i suoi baci e i suoi sorrisi. Ma non credo di poterla perdonare, l'ho già perdonata troppe volte. In più sento che Gibbs si sta mettendo nei guai per noi ... per lei. Oggi non si è presentato in ufficio e Parsons lo cercava... quell'uomo non promette nulla di buono. GIORNI DOPO Gibbs si sta mettendo nei guai per colpa mia. Oggi ci siamo dimessi tutti e tre dall'Ncis ovviamente è una finzione per aiutare il nostro capo. Abby non la presa troppo bene perchè si è messa a piangere e ad abbracciarci tutti facendoci promettere che mangeremo tutti i giorni con lei. Ora siamo nel rifugio di Gibbs e io sono scappata fuori ... lui ha detto che non ci dobbiamo mettere in mezzo perchè lui ci deve proteggere ma io ho ribadito che per me non si parlava più di lavoro ma si parlava della mia famiglia. Sento qualcuno muoversi dietro di me: " Ziva" Sentendo il mio nome pronunciato da Tony mi fa salire le lacrime agli occhi, mi volto e cerco di non guardalo in faccia. Lui mi si avvicina tanto che io posso sentire il suo magnifico profumo. Mi sento in dovere di chiedergli scusa: " Scusa Tony, io non volevo ferirti... Adam è stato un grossissimo errore non volevo mettere in pericolo il nostro rapporto ehm d'am ... d'amicizia!" Ho esitato sulla parola amicizia perchè so che non è così... so che tra noi c'è qualcosa di più di una semplice amicizia. Ziva mi ha chiesto scusa usando la parola amicizia ... io so perchè l'ha fatto e la capisco. La perdono anche perchè so che ora grazie alle nostre "dimissioni" possiamo ricominciare da capo la nostra relazione. Per trasmetterle i miei pensieri le do un leggerissimo bacio sulla fronte e la prendo per mano portandola nel rifugio di Gibbs.

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Capitolo 23
*** Indecisione ***


MESI DOPO " Tony ... ehi russi!". Sono nel mezzo della notte e ovviamente tanto per cambiare Tony russa come un marinaio. Abbiamo ricominciato la nostra storia ma ho paura ... c'è qualcosa che non va in me o meglio qualcosa è cambiato. Le nausee, i crolli emotivi, il ciclo. Ho paura ... per la prima volta in tutta la sua vita Ziva David ha paura! Ho paura di quello che forse sta crescendo dentro di me, ho paura di diventare mamma, ho paura di fare errori o semplicemente di lasciare mio figlio solo e sinceramente ho anche paura che tutto quello che sto vivendo, questa felicità immensa sia solo un'illusione destinata a finire. Forse se il bambino che penso che stia crescendo dentro di me non ci sia starei meglio o forse peggio. Ho deciso che qualche giorno prima di tornare all'Ncis faccio il test ... devo togliermi questo dubbio dalla mente! Ora penso solo a me e Tony e alla nostra meravigliosa storia. C'è qualcosa di magico in noi, qualcosa di talmente forte che non verrà mai spezzato. E' notte fonda e io faccio finta di russare, Ziva è sveglia lo sento da come muove le dita sul mio petto. Sta scrivendo frasi che non riesco a comprendere. La nostra storia è ricominciata più forte e magica di prima ... sembra tutto un sogno. Ieri sera io e Ziva siamo andati al mio ristorante preferito ... è stata una serata meravigliosa. Non conoscevo il lato dolce di Ziva ma devo ammettere che le cose che ho pensato di lei quando era appena arrivata all'Ncis non sono affatto vere ... quella era solo una maschera invece la vera Ziva è più emotiva di Abby. La nostra serata è stata rovinata solo dalla telefonata del capo ... ovviamente Gibbs non vuole che io dica a Ziva che sono in contatto con lui. Gibbs mi ha informato che tra un po' noi potremo tornare al lavoro e che lui a quasi finito la sua missione segreta ... spero davvero che lui stia bene per me e penso anche per Ziva, Gibbs è una padre. Intanto che penso a come sarebbe bello avere un figlio mio e di Tony il mio celullare squilla " Chi sarà a quest'ora?" penso Quando rispondo una voce di donna risuona nel telefono ... Orli. Quella donna che io odio perchè è stata la causa del divorzio dei miei perchè è stata la causa della rovina della mia famiglia ... risentita rispondo: " Cosa vuoi Orli?" " Devi tornare in Israele ... ora... Ziva sei in pericolo devi tornare qui!" le parole che sentono mi lasciano sconvolta e risuonano nella mia testa: " Ziva sei in pericolo... devi tornare in Israele!"

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Capitolo 24
*** Addio ***


Ho chiuso lo specchietto del cellulare e sono in apnea... le parole di Orli risuonano per la milionesima volta nella mia testa. Mi ha detto che degli uomini mi stanno cercando per uccidermi, per vendicarsi di me ... mi ha detto che devo tornare in Israele per sempre. Non so cosa fare ma so che sto mettendo in pericolo la vita di Tony e la vita di un mio ipotetico figlio, un NOSTRO ipotetico figlio. Devo partire, andarmene per fare il bene di tutti, per evitare che le persone che amo più della mia stessa vita vengano uccise. Non mi perdonerei mai di fare altro male a Tony, Abby, Gibbs, Megheen, Vens. Mi giro verso Tony con le lacrime che si trattengo a stento e gli sussurro in un orecchio: " Amore mio ... ci rivedremo te l'ho prometto!" Mi alzo velocemente e mi cambio e preparo le valige in meno di due secondi. Sono pronta per andarmene ma decido di lasciare una lettera a Tony ... non so da dove iniziare, ci sarebbero così tante cose da dire ma ho paura di dire quello che forse lo ferirà ... prendo una penna e inizio a scrivere: " Caro Tony ... saraì arrabbiato perchè non mi hai trovata di fianco a te quando ti sei svegliato. Ora capiraì che non potrò mai svegliarmi accanto a te. Questa notte mi ha chiamata Orli, sono in pericolo e così lo sei anche tu. Sono tornata in Israele ... non so quanto starò via, non so se tornerò mai. Promettimi che andraì avanti con la tua vita, che troveraì un'altra donna a cui dare quell'amore che hai dato a me finora, promettimi che non soffiraì, promettimi che capiraì, promettimi che mi dimenticheraì. Vorreì dirti un milione di cose ... salutami Abby, Megheen e Gibbs. E sappi che ora mentre ti sto scrivendo sto piangendo pensando a quanto male ho fatto nella mia vita. Mi dispiace ... mi dispiace tanto. E' una fredda notte e sarà l'ultima notte che ti vedrò, l'ultimo raggio di luce nella mia vita finisce ora. Non volevo che finisse così ... immaginavo noi due vecchi con i nostri nipotini in braccio, immaginavo tu che mi stuzzicavi come sempre. Mi dispiace che niente di tutto questo succederà e mi dispiace che tu debba soffrire ancora. Ora vado con l'angoscia di lasciare indietro una vita felice ma devo proteggerti ... ricordati che mi farò viva io ( se potrò). Tra le milioni di cose che volevo dirti la più importante è che ti amo ... ti amerò per sempre. Grazie di tutto. La tua Ziva". Chiudo la lettera e la metto sul suo comodino e lascio in silenzio quella stanza. Ore dopo sono su un aereo. Mi rigiro nel letto e tocco dove ci dovrebbe essere Ziva ma mi accorgo subito che non c'è. Apro lentamente gli occhi e mi accorgo subito che sul mio comodino c'è un foglio. Mi allungo e lo prendo per leggerlo. Mentre lo leggo inizio a piangere silenziosamente ... è una lettera d'addio di Ziva... lo persa per sempre. Sono in Israele da Orli. Sono appena svenuta e minuti prima ho avuto la nausea: " Ziva hai bisogno d'aiuto?" mi chiede Orli E solo ora mi accorgo che ho bisogno di lei: " Si Orli devi aiutarmi è importante."

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Capitolo 25
*** Cicogna in arrivo! ***


" Ziva che cosa hai?" mi chiede la voce preoccupata di Orli " Penso di essere incita" dico mostrando una cerca commozione " Di chi?" mi domanda lei " Di Tony ... dell'Agente Speciale Anthony Dinozzo" dico Orli si alza dalla sedia ... sorpresa. Ma mentre penso che mi stia per dare una sgridata mi abbraccia. E' un abbraccio materno, quello che avreì avuto bisogno di ricevere da mia madre o da Tali. Orli mi alza piano dalla sedia e mi accompagna in bagno con un test di gravidanza tra le mani. Minuti dopo esco dal bagno pallida come un pavimento... positivo ... il testo risulta positivo. Orli mi guarda in volto e nota la mia preoccupazione. Minuti dopo ci troviamo in ospedale a fare un controllo ma quando esco da quel controllo mi sento peggio di prima... sono incita. Due mesi più o meno ha detto la dottoressa, sono incita. Arrivo a casa e chiedo a Orli di lasciarmi sola in camera mia. Quando quella donna se ne va mi guardo intorno notando che quella era la cameretta mia e di Tali. Mi avvicino a letto e mi lascio cadere per terra: " Tony ho bisogno di te!" dico mentre il mio viso si riempie di lacrime. In meno di un secondo i ricordi tornano a torturarmi ... le cose cattive, gli omicidi. " Ziva chi sei?" mi esce dalla bocca mentre penso che quell'esserino che ho dentro di me crescerà senza un padre e con una madre incapace, capace solo di fare del male. Non posso fare del male anche a mio figlio, non posso! Devo cambiare, per me, per Tony, e per l'essere che è dentro di me. Tony ... mi manca! Ho bisogno di lui, del suo amore, ho bisogno che lui sia con me semplicemente. So che devo dirli quello che sta succedendo per questo mi alzo piano da terra e mi dirigo verso il mio cellulare ... " Capo ... Ziva è andata via!" Arrivo in ufficio correndo e gridando queste parole. Gibbs si volta verso di me con il volto contratto in una smorfia di preoccupazione e mi spiega che è stato ritrovato il corpo di una donna assomigliate molto a Ziva nei pressi di casa mia. Un'ansia mi sale lungo lo stomaco fino a raggiungere le vie respiaratorie, faccio fatica perfino a respirare,lei non posso averla persa. Mentre le lacrime mi pungono gli occhi il cellulare squilla... guardo il display e vedo il nome di Ziva!

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Capitolo 26
*** Speranze e pericolo ***


Rispondo al telefono esitante: " Pronto" " Ciao Tony sono io... Ziva" Quando sento quella voce calda mi viene da piangere, è proprio lei! " Ziva ... Mio Dio dove sei?" " In israele, non tornerò a casa ma devo dirti una cosa molto importante devi venire qui" " Ok prendo il primo volo e arrivo!" " Grazie" " Ziva?" " Si?" " Ti amo" dico incerto ma sincero " Lo so, anche io" Quando sento queste parole chiudo il telefono, devo correre, devo andare dalla mia donna. Ho chiamato Tony non sapevo comesa dirli, non sapevo come l'avrebbe presa e alla fine non sono riuscita a dirglielo e gli ho detto di venire qui il prima possibile. Lui mi ha detto che mi ama e solo sentire quelle due semplice parole prunciate da lui mi fa perdere totalmente il controllo. Non sono più la Ziva fredda, sono già cambiata, ho già ritrovato me stessa. Mentre sono persa nei miei pensieri la porta si apre e entra Orli: " Ziva come ti senti?" " Meglio... grazie" rispondo io in evidente imbarazzo. Orli si avvicina a me e mi guarda in un modo strano: " Perchè mi guardi così?" " Percè sei uguale a tua madre, lei non si arrendeva mai e aveva una capacità di amare superiore agli altri così tu Ziva. Tu sei davvero una persona speciale" Speciale quella parola io non l'ho mai vista su di me ma forse lo sono davvero. Ho già prenotato il volo e arriverò presto a Tel-Avivi così chiamo Ziva: " Ciao Zee" " Ciao Tony ... perchè mi hai chiamato?" " Per dirti che tra meno di un giorno sarò lì mia piccola principessa" " Grazie Tony ... oh mio Dio!" Le ultime parole che sento pronunciate dalla voce di Ziva sono queste poi degli spari e poi la linea cade.

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Capitolo 27
*** Ricerche ***


Dopo aver sentito gli spari mi precipito da Gibbs, devo partire il prima possibile per trovare Ziva. " Capo" " Che c'è Dinozzo?" " Ho sentito Ziva mi ha detto che deve dirmi una cosa ma è caduta la linea e..." "Muoviti Dinozzo!" " E prima che cadesse ho sentito degli spari, penso che sia in pericolo!" " Dinozzo cerca Adam e raggiungila in Israele" " Cercare Adam... no capo!" " Si invece, non me ne frega dei vostri problemi privati... quelli risolveteveli da un'altra parte ma dobbiamo trovare Ziva prima che sia troppo tardi!" Le parole di Gibbs rimbombano nella testa, prima che per lei sia troppo tardi. Mi precipito in sala conferenze e cerco Adam. Dopo circa una ventina di minuti sono in video conferenza con lui. " Agente Dinozzo che piacere rivederla!" " Non posso dire lo stesso io!" dico in tono acido. " Che ha contro di me?" " Oh niente ma prima di iniziare voglio specificare che deve stare lontano dalla MIA Ziva!" " Ziva non è sua!" " Oh invece si... stiamo insieme!" rispondo con il sorriso beffardo in faccia, voglio farli vedere che lui l'ha persa, che lui non la toccherà mai più. " Felicitazioni ... bene e allora quale è il problema?" " Ziva è tornata in Israele... lei è in pericolo e io devo trovarla!" " Noi dobbiamo trovarla ... Dinozzo!" " A me serve il suo aiuto ma non credo che lei sia interessato a riportarla a casa!" " Lei non si fida di me ... vero?" " Io non mi fido di lei ma Ziva si fida quindi significa che in fondo lei è una brava persona" " Ok... quando verrà in Israele?" " Oggi stesso,massimo tra poche ore" rispondo facendo chiudere la conferenza. Mi precipito a casa e mentre mi sto preparando il computer " suona"... mi avvicino e vedo che è la chat con Ziva... in un attimo mi ritornano alle mente i vecchi messaggi. Guardo sullo schermo e vedo una bellissima foto di Ziva e suo fratello Ari. Capisco che Ziva sta cercando di dirmi che è ancora viva, che c'è ancora una speranza. " Parla con me Ziva... dove sei?" dico trattenendo le lacrime. Mi risveglio dall'incubo in cui sono caduto e mi precipito a prendere l'aereo. In aereo ho un'allucinazione ... vedo Ziva con un bellissimo vestito verde e i capelli sciolti con i suoi ricci ribelli: " Tony, non preoccuparti... sto bene!" mi dice. " Ti ritroverò angelo mio" rispondo al vento. Scendo dall'aereo e raggiungo Adam alla sede del mossad. " Dinozzo guardi cosa trovato!" mi dice porgendomi delle foto. Le guardo e noto che è una vecchia casa dove si trovava Ziva probabilmente e sul pavimento sono stesi i cadaveri di 3 killer. Ziva li ha uccisi ma non so se è uscita viva di lì... non è giusto che lei debba vivere un altro inferno! Mentre penso a lei Adam mi porge un altro foglio dove noto la scrittura di Ziva bambina ... leggo: " Voglio vivere in una castello, voglio diventare una ballerina, voglio essere una principessa, voglio avere un bambino e una bambina ... bastava questo!" le lacrime scendono dal mio viso. Ziva non voleva la vita che ha avuto e non se la meritava ... lei è una persona stupenda. Adam ed io decidiamo di andare da una amica di Ziva a chiedere spiegazioni sul foglio, anche se per me è tutto più che chiaro. L'amica a quanto ho capito era la fidanzata di Ari: " Noi da bambine avevamo dei sogni, io gli ho realizzati lei no" ci dice. Quando esco da quella casa mi sento un peso sul cuore ... quanto male ha vissuto Ziva, quanto dolore avrà provato nella sua vita ... doveva accadere a me non a lei. GIORNI DOPO Sono in videochiamata con Gibbs dopo giorni che ricerco Ziva: " No capo non l'ho trovata!" dico " Ziva non vuole essere trovata... torna a casa Dinozzo" " Tra un po' tornerò capo... ciao" Mentre chiudo il computer noto che una donna mi sta osservando.

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Capitolo 28
*** Addio o arrivederci? ***


Tony stava parlando in video chat con Gibbs e io sono stata costretta a nascondermi. Ovviamente lui mi ha trovata, lo sapevo fin dall'inizio che mi avrebbe trovata, lui mi trova sempre. " Ziva ... ho finito di parlare con Gibbs!" mi avverte " Grazie...intendo per non aver detto a Gibbs che mi hai trovata!" " Se tu non vuoi far sapere dove sei io rispetto la tua decisione!" Dopo questa rivelazione iniziamoa litigare ma facciamo subito pace e lo trascino nel parco degli ulivi dove ho seppelitto mio padre. " Tony devo dirti una cosa?" " Ziva non farmi spaventare ... cosa succede? " Sono incita!" " Chi è il padre?" " Tony il padre sei tu!" Vedo la faccia di Tony imbiancare ma poi un sorriso sornione sboccia sulla sua faccia. Improvissamente mi prende in braccio e mi fa volteggiare in aria dandomi lenti baci sulle labbra. Lo vedo così felice ma so che non posso tornare a Whositon con lui. Tony mi mette giù e mi guarda sorridendomi ma poi dice: " Torna a casa con me" " Non posso ... non posso ti metteraeì in pericolo e mettereì in pericolo anche nostro figlio o figlia ... ma ti prometto che quando nascerà la porteraì via da me non crescerà con una madre assassina!" dico " Ma che cosa dici? Tu non sei un'assassina ... e poi sono sicuro che crescerà con entrambi!" Lacrime calde iniziano a rigarli il viso e io mi avvicino a lui accarezzandoli il volto, lui mi bacia le mani e torniamo ad abbracciarci. A un soffio dalle mie labbra mi dice: " Sto lottando per te Ziva" " Lo so" gli rispondo 2 MESI DOPO ( 4 MESI DI GRAVIDANZA) La pancia di Ziva continua a crescere ma ancora non si vede che è incita, ancora non ci credo ... nostra figlia. Si perchè abbiamo scoperto che è una bambina... una tenerissima bambina. Oggi devo tornare a Whositon ma so che non è un addio, so che tornerò a riprendermi la donna che amo e mia figlia. Ziva ed io siamo in aereoporto. " Tony tu sei così..." Ziva lascia la frase incompleta e io cerco di incitarla ad andare avanti: " Bello, divertente ... cosa?" " Amato!" mi dice prima che ci legiamo ad un bacio appassionato e dolce. Ci stacchiamo e io le sfioro la pancia con le mani " Prenditi cura di te e di lei" dico a Ziva " Lo farò e tu non dimenticarci" " Non è facile dirvi addio!" " lo so ma non è un addio prima o poi tornerò!" " Chiama Gibbs" " Per dire cosa?" mi chiede " Per salutarlo, per dirli addio!" " Già..." Me ne sto per andare e vedo Ziva piangere, non l'ho mai vista così, neanche quando è morto suo padre. Vorreì tornare indietro e baciarla,dirle che andrà tutto bene ma non posso farlo perchè non so cosa succederà. Salgo sull'aereo e la guardo dal finestrino. Prima che lei sparisca guardo nella tasca della giacca e trovo la sua collanina con la stella di David e la prima ecografia di nostra figlia... ora so che tornerà

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Capitolo 29
*** Sole e tempesta ***


Tony se ne è andato ed è come se avessi una pietra sul cuore. D' istinto accarezzo la pancia, ripensando alle parole di Tony ... prendo il cellulare dalla tasca della giacca e chiamo Gibbs: " Agente Speciale Leroy Jetro Gibbs!" risponde Io sto zitta per un paio di secondi quando sento la voce di Gibbs dire: " Ziva sei tu ... vero?" Le lacrime iniziano a scendere lungo la pelle: " Si sono io" rispondo senza riuscire ad aggiungere altro bloccata da una serie di singhiozzi " Non torneraì a casa ... vero?" aggiunge Gibbs. Sentendo queste parole dalle persone che ami è ancora più atroce. Atroce che non sarò con chi vorreì essere ma devo farlo, devo proteggere la mia famiglia e mia figlia. " Già ... scusami Gibbs io non volevo deluderti!" " Ehi tu non mi hai mai deluso... mi sono sempre fidato di te e ho fatto bene perchè ho avuto una agente eccezionale è la figlia che non ho mai visto crescere!" " La figlia". Si anche per me Gibbs era come un padre ma non me l'aveva mai detto... l'emozioni che sto provando ora sono indescrivibili. " Tu sei sempre stato mio padre... Gibbs. Mi mancheraì ... mi mancherete tutti. Dai un bacio a Abby, abbraccia Megheen e controlla Tony. Gibbs ti prego fai in modo che lui mi dimentichi, che abbia altre relazioni che sia felice." Dicendo queste ultime parole i singhiozzi aumentano ... pensare Tony con un'altra donna mi fa stare male ma non posso essere così egoista da pretendere che dopo di me non ci siano altre e giusto che lui vada avanti. E' giusto che dimentichi me e forse anche sua figlia ... almeno lui deve vivere la felicità di entrambi, perchè so che io qui non sarò mai felice, perchè questa volta sono io che non posso vivere senza di lui. Nonostante tutto però devo cercare di andare avanti anche io. Si dice che dopo il sole ci sia la tempesta e che dopo torni il sole ma nel mio caso non tornerà mai a splendere il sole. "Lo farò... Ziva e ricordati che ti vogliamo bene e che ci sarà sempre posto per te ... addio" " Addio Gibbs!" dico e poi chiudo la chiamata. Corro in macchina e faccio per mettere in moto ma un dolore al petto mi ferma. Le lacrime che fino ad ora erano scese silenziose iniziano a scendere con più agitazione. I singhiozzi aumentano e io sono impotente, per la prima volta nella mia vita mi sento impotente. Non c'è nulla che possa fare, nulla che mi possa aiutare e questa volta sono davvero sola... sola con mia figlia ma pur sempre sola. E' vero nella mia vita non tornerà mai più il sole perchè il mio sole era Tony, perchè la luce nel mio cuore era lui... io senza di lui non esisto.

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Capitolo 30
*** La fine ***


Ziva se ne è andata da mesi ormai. Io sono tornato quello di prima o quasi. Non dormo più, faccio fatica a mangiare come se qualcosa mi bloccasse lo stomaco. Abby è triste e da quando è arrivata la sostituta di Ziva non esce neanche dal suo laboratorio. Quando sono tornato da Israele senza Ziva, Abby mi ha urlato addosso e poi è scoppiata a piangere, da quel giorno non la vedo più ne ridere ne scherzare. Megheen finge di essere forte ma so che gli manca. Quando ha visto nel mio cassetto la sua stella di David si è illuminato come se un pezzo di lui fosse tornato a vivere. Gibbs la salutata, me lo ha detto che Ziva gli ha detto addio. Anche lui si finge forte ma ha perso per la seconda volta una figlia. L'altro giorno ha chiamato la Bishop, Ziva. Quella povera ragazza è diventata rossa dalla punta dei capelli. Io ... penso che sia inutile parlare di me... io soffro più di quando sapevo della Somalia. Ci siamo amati ma tutto è finito così, in più sono consapevole che non vedrò mai mia figlia crescere. L'altra sera sono uscito con una donna e stranamente l'ho mollata dopo averla riaccopagnata a casa, non l'ho nemmeno salutata. E' ancora tutto troppo confuso per permettermi di uscire con altre, nel mio cuore non ci sarà mai spazio per altre perchè dall'altra parte del mondo c'è la donna che amo più della mia stessa vita e mia figlia, la mia prima figlia. Non posso dimenticarmi totalmente di loro, sinceramente neanche voglio dimenticarmi di Ziva. I giorni passano ma a me sembra che non passino mai, tutto è fermo ... mi sento inutile.
2 ANNI DOPO
" Sarah scendi ti potresti fare male!" urla una donna dai capelli scuri da una panchina. Di fianco a lei un uomo le tiene teneramente la mano. Non avreì mai pensato di essere quella donna. Io Ziva David. Sono tornata a casa dopo 2 anni di case sotto protezione e scorte in Israele. Ora vivo con mia figlia e con l'uomo che ho sempre amato ... Tony Dinozzo. Sono tornata a lavorare da poco all'Ncis con Tony, Megheen, Abby, Gibbs e anche la Bishop. 
Oggi è il nostro giorno di ferie e Tony ed io siamo seduti su una panchina a guardare nostra figlia giocare. L'abbiamo chiamata Sarah Tali Dinozzo e ha quasi 3 anni. Devo ammettere che assomiglia sorprendemente a Tony. Ha due occhioni azzuri vispi come i suoi e i capelli neri mossi. 
" Ehi piccola dobbiamo andare!" mi sussura Tony a un'orecchio.
" Andiamo Sarah" dico io verso nostra figlia. 
Sarah saltella verso di noi e Tony mi abbraccia teneramente e mi trascina a camminare incollata a lui. Sono ancora stranita da tanta felicità e tanto amore ma sono felice come mai lo sono stata.
Ma qualcuno li fissa da lontano, loro sono felici ignari di una presenza che potrebbe compromettere la loro vita ma sopratutto la vita di Sarah ... un'altra ombra si abbatterà sulla loro felicità.
FINE
 
Angolo autrice: Ringrazio tutti quelli che hanno letto questa fanfiction ma specialmente Matty89 che mi ha sostenuta fino alla fine e che spero continuerà a farlo. Questo ultimo capitolo lo dedico a lei.... Grazie Matty! Ci sarà anche un seguito che pubblicherò presto e che spero che leggeraì e che leggerete.
Baci
Ziva4ever

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