Riflessioni di morte

di Erica_2447
(/viewuser.php?uid=552566)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Freddo. ***
Capitolo 2: *** Ripensamenti ***



Capitolo 1
*** Freddo. ***


Fin da giovane pensavo a come sarei morta: mi sarebbe piaciuto andarmene in un modo un po’ tragico, come se fossi la protagonista di un film, o nel modo meno doloroso possibile.  Tuttavia i miei monologhi mentali si concludevano sempre con frasi come “Ma chi prendo in giro, morirò distesa su un letto dell’ospedale, vecchia e con flebo e catetere attaccato”.
In  cuor mio sapevo però che la morte migliore che avrei potuto fare sarebbe stata vicino a un cavallo, poco importa se a causa di una caduta o per un infarto in sella. Ho sempre ritenuto che siccome tutti dobbiamo morire, il modo più bello sia immerso nella passione.
E’ strano, che adesso io mi ritrovi qui, con la faccia infangata e il sangue che mi sgorga dalla tempia e mi offusca la vista. Non immaginavo che per una volta il mondo volesse realizzare i miei progetti. Ma quello stronzo deve sempre metterci del suo!?
Fa freddo e l’acqua del ruscello mi sta congelando. Maledetto ruscello!
L’avevamo sempre guadato, che fosse in primavera, quando scorre accarezzando dolcemente le pietre, che con la neve. A volte lo abbiamo saltato, altre volte ci abbiamo passeggiato dentro fino ad arrivare alla vallata d’erba verde oltre l bosco.
Ma questa volta non avrei dovuto scegliere di passare. So che non è colpa mia, ma non posso far altro che ripetermi il contrario.
Giro la testa verso il mio adorato baio. Rimane vicino a me. Le redini si sono capovolte durante la mia caduta e lui rischia di calpestarle e di farsi male. Allungo una mano per prenderle ma mi accorgo che anche quel piccolo e semplice gesto mi provoca lancinanti dolori
Joe mi annusa e il suo caldo respiro sul collo mi fa venire la pelle d’oca mentre ricordo i momenti passati assieme: il giorno in cui ci siamo visti la prima volta,  i primi concorsi, le galoppate a pelo, le difficoltà superate..
Sospiro e piango quei giorni. Forse piango anche perché il ramo rotto che mi ha trafitto il fianco, e probabilmente danneggiato anche gli organi interni, mi sta togliendo il fiato.
Quando Joe è scivolato sui sassi e si è inginocchiato il cellulare mi è caduto in acqua e ora non funziona. Nessuno sa ancora cos’è successo. Dovrò aspettare che faccia sera, quando i miei genitori si accorgeranno che tardo a tornare, o che qualcuno passi di qua.
L’acqua si tinge  di rosso. Alla faccia della morte poco dolorosa!
La settimana dopo saremmo andati a galoppare sulla spiaggia: il sogno di una vita… e invece probabilmente questo non accadrà mai.
Mi sento le palpebre pesanti e respirare ormai è la cosa meno naturale che io possa fare. Tossisco e un urlo soffocato muove le mie corde vocali.
Ho freddo e tremo.
Joe.
Mi mancano le forze.
Non è poi così brutta come fine: è come la volevo.
Joe strofina il muso sul mio viso incitandomi ad alzarmi.
Ciao Ragazzone.
Un'ultima lacrima rotola sulla mia guancia.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Ripensamenti ***


Sento una voce familiare.
Apro gli occhi. E’ così buio e confuso.
“Dove-“  mi affanno a fare mia l’aria cercando di slegare il nodo che ho in gola.”
“Sara!” urla Anna al mio fianco. “Ti sei ripresa!?”. Sorride ma il suo viso è teso come non l’ho mai visto prima.
“Cosa.. Dov’è Joe!?” chiedo affannata realizzando di non essere più nel torrente con lui vicino.
“E’ legato là giù. Sta bene. Ti ho chiamata al cellulare ma non hai risposto, quindi ho chiamato tua mamma a casa e mi ha riferito che eri uscita con Joe. Dal momento che anch’io ero già in sella ho deciso di venirti incontro.” Parla veloce e faccio fatica a capire quello che dice. “A un certo punto Blacky ha inizito a nitrire, probabilmente ha sentito l’odore di Joe, che ha risposto. Quando ti ho trovata eri svenuta. Ho avvertito i tuoi genitori: stanno arrivando. Arriverà anche l’eli-soccorso, atterrerà nel prato qua vicino.”
Lancio un occhiata a Joe. Poi richiudo gli occhi.
“Ho freddo.” Mi stringo nella coperta in pile di Blacky: l’ho sempre ritenuta troppo calda per essere una coperta da passeggio, ma ora sono grata che sia così pesante.
“Sei caduta nel fiume! Sei ancora tutta bagnata. Cos’è successo?” Mi rendo conto che oltre a voler sapere la cronaca dei fatti, mi sta facendo questa domanda per tenermi sveglia e lucida.
“Joe è scivolato nel torrente. Si è inginocchiato. Sono riuscita a stare su, ma ho perso le staffe e quando si è tirato su poi ha scartato e sono caduta su un ramo.”
“Saraaaa!!” Sento la voce di mia mamma. Si lascia cadere affianco a me e analizza il mio fianco.
Continuano a chiedermi se sto bene e com’è successo. Ringraziano Anna per averli avvertiti e per avermi trovata. Ringraziano anche il Cielo, nonostante siano atei. Io avrei voluto solo riposare.
Poco dopo è atterrato l’elicottero e dopo avermi legata come un salame sulla barella mi hanno caricata su e portata all’ospedale.
Così ora eccomi qua, con le flebo nel braccio, quello senza l’ingessatura, ma fortunatamente senza catetere. La stanza dell’ospedale è piccola e deprimente. Mi hanno trovato anche varie fratture alle costole, il motivo dei dolori al petto e di tutta la fatica che facevo per respirare. Niente di grave fortunatamente: il ramo non ha creato danni agli organi interni.
E’ una rottura stare qua a fissare il soffitto, forse in origine bianco. Vorrei andare a casa, sdraiarmi sul mio letto e riempire di carote Joe che mi è stato vicino tutto il tempo. Non vedo l’ora di poter tornare di nuovo in sella!
Comunque ripensando a come mi piacerebbe morire, dopo quest’esperienza, posso affermare che l’idea di morire giovane non mi attrae proprio. Rimango invece convinta che il modo migliore per andarsene sia vicino a un cavallo.
Anna e alcune mie amiche si fiondano nella stanza chiamandomi e portandomi cioccolatini, libri e palloncini di Hello Kitty.
Sono ancora giovane per morire… e prima devo ucciderle per avermi portato dei palloncini del genere: io odio Hello Kitty!!
Sogghigno tra me e me “Melanie, tu non sai nemmeno cosa ti farò quando starò meglio!!”
 
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2281376