Venere.

di Nerhs
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** 1. ***
Capitolo 3: *** 2. ***
Capitolo 4: *** 3. ***
Capitolo 5: *** 4. ***
Capitolo 6: *** 5. ***
Capitolo 7: *** 6. ***
Capitolo 8: *** 7. ***
Capitolo 9: *** 8. ***
Capitolo 10: *** 9. ***
Capitolo 11: *** 10-Part One. ***
Capitolo 12: *** 10-Part Two. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


"Venere."
 
Prologo.
 
‘Venere,amore mio,vieni qui per favore!’dissi alla bambina che stava camminando lontano da me.
 
La bimba delicatamente si girò,rivolgendomi i suoi dolcissimi occhi verdi smeraldo,uguali a quelli del papà.
Mi sorrise e poi tornò in modo svogliato verso di me. La vidi,camminare a tentoni così mi sollevai dalla mia posizione accovacciata e le andai incontro. La presi in braccio e ci accomodammo su una delle tante panchine presenti nel parco.
La poggiai in piedi sulla superficie verde e lei con fare altezzoso,si scostò i capelli boccolati da una parte,sulla spalla.
 
‘Vieni qui,vuoi legarli?’le chiesi mostrandole l’elastico per i capelli
 
Scosse delicatamente la testa e mi sorrise,un sorriso timido,sembrava quasi azzardato.
Le portai dietro i capelli con il suo cappellino di lana preferito e le chiusi la chiusura lampo del giacchetto in pelle. Le allacciai la scarpa destra e poi la feci scendere dalla panchina e la vidi,con lo stesso passo incerto di quando eravamo arrivate,camminare verso lo scivolo.
 
Mi sedetti sulla panchina e sistemai dentro la sua borsa,la bottiglietta d’acqua dalla quale la bimba aveva bevuto poco prima. Mi fermai ad osservarla e mi sorpresi. Quella bambina per avere due anni,aveva un intelligenza fenomenale. Era attenta,e rifletteva,tanto quanto può farlo una bambina di quel età o qualcosa in più.
 
Venere,la dea della bellezza e dell’amore. La dea più bella. La dea più venerata dai Romani. La dea dal nome che viene affidato da ogni mamma alla propria figlia,sperando che essa sia bellissima e abbia quel amore che non tutti riescono ad avere.
 
Venere somigliava tutta al papà.
Occhi verdi smeraldo,capelli appena boccolati e castani,color cioccolato.
La pelle chiara,delicata,soffice.
Lo stesso carattere,un po’ altezzosa,dolce,testarda,non troppo coraggiosa e a volte troppo orgogliosa,ma era la bambina più affettuosa che io avessi mai conosciuto.
 
Tornai a guardarla e,vedendo il suo sorriso,attraverso le sue fossette,mi riapparve Harry,tutto d’un tratto.
Erano passati due anni e un mese da quando lo avevo lasciato in balia di se stesso a Londra,e ne erano passati due e nove mesi,da quando era nata Venere.
Mi sentivo così incolpa a non avergli mai detto che lui era il padre di quella bambina.
Che lui aveva una figlia.
Che lo amavo ancora.
Che mi mancava terribilmente.
Dovevo dirgli così tante cose,ma,forse infondo,Venere il troppo orgoglio e il non aver coraggio lo aveva ripreso da me,e non dal padre.
Prima di partire avevo cancellato il suo numero,e ora non sapevo come mettermi in contatto con lui.
Che stupida,mi ripetevo tutti i giorni,che stupida.
 
 
 
 
-----------------------------
I’M BAAAAAAACK!
Non riuscirete a scollarmi via da voi così facilmente,sono come un parassita io!
Allora,sono tornata prima di quanto mi aspettassi,spero voi siate felici!
Bene,questa è una panoramica della storia. Da come avrete capito,Venere,il titolo della storia,è la figlia dei nostri due piccioncini…ma c’è un Qui Quo Qua:Harry non lo sa!(Ho fatto la rima,che geniaccio!!)
Vi chiederete perché un nome così complicato,così strano,così particolare,semplice:mi piaceva!
Venere era appunto la dea della bellezza e dell’amore per i romani e volevo una bambina bella quanto il padre!
(mi ispiro più che altro a questa bimba http://weheartit.com/entry/86351593/search?context_type=search&context_user=munana&page=6&query=little+girl ).
Credo di avervi detto tutto,spero che questo primo prologo possa piacervi e che mi lasciate taaaaaaante recensioni!
Zao zao belle!!
 
GRAZIE DI TUTTO!
<3
 
Nerhs
 

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Capitolo 2
*** 1. ***


1.
 
‘Amore,coraggio svegliati!’sussurrai alla bambina,scostandole delicatamente i capelli dal viso
 
Fece qualche smorfia e si girò dall’altra parte. Mi convincevo sempre di più che quella bimba somigliasse al padre. Sorrisi e poi le tolsi la coperta fino a metà petto. La vidi dimenarsi sempre di più nel suo piccolo lettino e si mise a pancia in giù. Tolsi ancora di più la coperta e la vidi raggomitolarsi su se stessa,girò la testa verso di me e aprì un solo occhio.
 
‘Buongiorno Venere!’dissi sorridendole
‘Mmh.’grugni lasciandomi intravedere entrambe le sue iridi verdi
 
Feci una risata e la feci mettere in piedi sul letto. Mi diede le spalle e si toccò i lunghi capelli. Tolsi l’elastico dal mio polso e le legai i boccoli in una treccia abbastanza frettolosa.
Scese dal letto e in una corsa molto improvvisata,arrivò al bagno,gridando che il parquet era freddo.
La raggiunsi e iniziai a vestirla e a prepararla per un altro lunedì.
 
Ci ritrovammo entrambe in cucina dopo una diecina di minuti a mangiare la colazione.
Mi fermai ad osservarla mentre intingeva i biscotti nel latte,e le sue smorfie di concentrazione nel non far inumidire troppo il biscotto,perché se no dopo sarebbe affogato nel latte.
Mandò giù anche l’ultimo biscotto e la sua faccia scomparì dietro la grande tazza rosa,dalla quale stava bevendo la sostanza bianca dolce.
Le presi la tazza e feci un po’ di ordine in cucina.
 
‘Venere,infila il giacchetto.’
‘Si!’la sentii esclamare mentre si destreggiava con il cappotto
 
La raggiunsi e le abbottonai gli ultimi bottoni rimasti.
Prendemmo entrambe le nostre borse e uscimmo da casa.
La feci sedere accanto a me,sul sedile del passeggero e le allacciai la cintura in vita. Salii in macchina e accesi il motore.
 
‘Mamma metti la musica?’chiese
 
Accesi la radio e la voce Michael Bublè riempì l’abitacolo dell’auto.
Arrivammo nel piccolo asilo che frequentava Venere e parcheggiai proprio davanti alla struttura.
Entrai e vidi subito Venere partire in quarta e ‘correre’ verso Cindy,la sua amichetta.
 
‘Sono proprio fatte l’una per l’altra!’sentii una voce femminile arrivare da dietro le mie spalle
‘Eh già!’abbracciai la figura snella che mi stava venendo incontro
‘Allora,tutto okay il weekend?’chiese Liz stringendomi a se
‘Si,sono stata tutto il tempo con lei!’dissi accennando alla mia bambina,che già si era spogliata del giubbotto e della piccola borsa
‘Devo chiederti un favore Liz!’dissi guardando negli occhi la mia amica
‘Tutto per te piccola!’
‘Devi farmi da babysitter stasera,per Venere.’
‘Uuh,Thomas dove ti porterà di bello?’
‘Non lo so!’
‘Okay,ci penso io alla piccola peste…NICK NON SI TIRANO I CAPELLI A CHARLIE!’urlò andando verso due bambini che si stavano prendendo a schiaffi
 
Risi e poi la salutai,stavo facendo un ritardo immenso.
Stampai un bacio sulla guancia di mia figlia e poi me ne tornai in macchina.
 
Arrivai in men che non si dica alla scuola in cui ero stata trasferita e posteggiai per la seconda volta in quella giornata,l’auto.
Entrai dall’entrata posteriore e feci la solita routine mattutina.
 
Tre classi,con due ore ciascuna. Avevo veramente bisogno di sano riposo. Mi fermai qualche minuto nella sala docente e controllai se avessi messo tutta nella mia borsa,i vari compiti,i vari moduli,ecc.
Salutai velocemente tutte le persone lì dentro ed uscii dalla struttura.
L’unica cosa che era rimasta dalla scuola a Londra erano i ragazzi che mi fischiavano dietro non appena mi vedevano.
Quello ancora c’era,e mi metteva sui nervi più che mai.
Mi portavano col pensiero a quando a fischiarmi dietro c’era Harry,e ora non c’era più.
Spesso mi chiedevo cosa facesse,se avesse finito gli studi,se si fosse trovato un’altra ragazza,se stesse lavorando,se si fosse dimenticato di me…
Con quei pensieri mi accorsi di essere arrivata all’asilo.
Prelevai velocemente Venere e salutai Liz,ricordandole l’orario per la stessa sera.
 
‘Stasera verrà zia Liz per stare con te!’dissi alla piccola
‘Mh,okay.’
‘Mamma posso chiederti una cosa?’chiese
‘Tutto quello che vuoi!’
‘Oggi è venuto il papà di Cindy a prenderla…io ho un papà?’
Frenai di colpo facendo sobbalzare la mia bambina. Che iniziò a ridere e ad urlare.
Sorrisi nervosamente con lei e poi tornai a guidare più piano,stando in silenzio,sperando che dimenticasse la domanda che mi aveva fatto…perché proprio non avrei saputo come rispondere.
 
‘Mamma,io ho un papà come Cindy?’chiese insistendo ancora
‘Si,tu hai un papà Ven.’dissi…non sapevo cos’altro dire se non la verità
‘Uh,e perché non l’ho mai visto?’
‘Perché è lontano,ma ti giuro che un giorno lo conoscerai.’dissi cercando di impedire alle lacrime di scendere
‘Prometti?’chiese rivolgendomi i suoi occhioni verdi
‘Promesso amore!’dissi
 
Mi tese il suo piccolo mignolo. Lo circondai con il mio e lei strinse più forte che potè. Ridemmo insieme e tornammo a guardare la strada davanti a noi.
 
‘Non è Thomas mio papà,vero?’chiese quasi schifata
‘Non ti piace Thomas?’chiesi
‘Mh,si è carino e mi porta sempre tanti dolci,però è basso.’disse ridendo
‘Si,hai ragione,è basso!!’
 
Arrivammo a casa tra una risata e l’altra,Venere si chiuse in camera per giocare con le sue Barbie e io mi misi a correggere un pacco di compiti. Povera letteratura italiana. Quegli irlandesi ne avevano scritta completamente un’altra e non si sa come l’avevano scritta.
 
Gettai un occhiata all’orologio e mi accorsi che il tempo era passato più veloce di quanto mi aspettassi.
Misi da una parte i compiti e salii nel bagno per farmi una doccia veloce. Mi godetti anche la splendida voce di Venere che cantava le sigle dei suoi cartoni animati preferiti.
Mi preparai velocemente e poi scesi in cucina con Venere in braccio.
Si mise sul divano e accese la tv per guardare Spongebob.
Andai verso di lei e le infilai il pigiama,poi,siccome Thomas stava ritardando,mi sedetti accanto a lei per guardare il cartone animato.
Sentii la porta suonare e prima che io potessi alzarmi,la piccola corse verso la porta e la spalancò.
Raggiunsi la coppia abbracciata sull’orlo della porta e sorrisi non appena mi accorsi che Venere era stretta tra le braccia di Thomas.
 
‘Guarda cosa ti ho portato!’disse Thomas tirando fuori da dietro la schiena una confezione rettangolare tutta incartata
 
Venere gliela strappò dalle mani e mi buttò sul pavimento per scartare il regalo.
Iniziò ad urlare quando si accorse che era la Barbie che tanto desiderava da qualche giorno.
Si attaccò di nuovo al collo del ragazzo e lo riempì di baci.
Poi lo lasciò e si rifugiò sul divano per giocare con la bambola.
Thomas venne verso di me e mi strinse forte a se. Mi baciò e poi si mise ad osservarmi.
 
‘Sei bellissima,come sempre.’disse a due centimetri dal mio viso
‘Hahaha grazie.’dissi poggiando la mia fronte sulla sua
 
Si,okay,era basso,ma era uno degli uomini più dolci,affettuosi e responsabili che io avessi mai conosciuto. Avrei dovuto rifarmi una vita ormai lontana da Harry e volevo che la mia nuova vita fosse con lui. Non lo avrei mai dimenticato,ma era tempo di andare avanti.
‘Andiamo?’chiese retorico
‘Devo aspettare Liz,poi andiamo!’dissi mentre lo vedevo incamminarsi verso il divano per sedersi accanto alla bambina.
 
Non feci in tempo a raggiungerli,che il campanello trillò di nuovo.
Aprii la porta e vidi due occhi azzurri,appena truccati con del mascara,fare apparizione nel mio appartamento.
 
‘Scusami per il ritardo,ma c’era un traffico immenso.’disse Liz con il fiatone
 
Sorrisi e iniziai ad illustrarle le solite regole,che sia lei che Venere ascoltavano ormai scocciate.
 
‘Coraggio,le conoscono le tue regole!’tubò Thomas leggermente divertito
 
Annuii sconfitta e le lasciai da sole mentre giocavano insieme e guardavano la tv.
 
Tom mi aprii lo sportello della macchina e mi fece accomodare al suo interno.
Parlammo del più e del meno,fino a quando iniziai a parlare io.
 
‘Oggi Ven mi ha chiesto del suo papà.’dissi
‘E cosa le hai risposto?’mi chiese guardandomi preoccupato
‘Che ne ha uno,ma che è lontano.’dissi
 
Lui annui e tornò a guardare la strada davanti a sé.
Arrivammo in un ristorante molto carino e un cameriere ci fece accomodare in un tavolo che,insieme ad altri pochi tavoli,faceva parte di una piccola sala,più appartata delle altre.
Era tutto circondato da pareti di vetro e i colori predominanti erano il color legno e il bianco.
 
Mangiammo delle ottime cose e arrivò la fine della cena.
 
‘Sai,mi ha fatto piacere che tu mi abbia parlato di cosa ti dice Venere riguardo al suo papà.’disse cercando qualcosa nei suo pantaloni
‘Ho bisogno di parlarne con qualcuno,e tu sei la persona migliore.’dissi sorridente
‘Beh,era un po’ che volevo chiedertelo,ma ora mi sembra il momento più adatto…’disse alzandosi da davanti a me e inginocchiandosi sotto la mia sedia
‘Vuoi sposarmi?’chiese aprendo una scatolina di velluto blu,facendone emergere un bellissimo anello con un piccolo diamante al centro.
 
Mi coprii la bocca dallo stupore.
Non potevo crederci,davvero mi aveva chiesto di sposarlo.
Mi aveva colta di sorpresa,non sapevo cosa rispondere,non sapevo cosa aspettarmi.
Lo raggiunsi a terra e gli presi il viso fra le mani,e lo baciai.
 
‘E’ un sì?’mi chiese rosso in viso
 
Annui semplicemente.
Preso dalla gioia,continuò a baciarmi e poi quando si accorse di come stavamo messi,rise e mi fece alzare. Prese l’anello dalla scatolina e me lo infilò al dito. Come d’un lampo vidi nella mia testa l’immagine di Harry che mi metteva il suo anello…non ricordavo neanche più dove lo tenevo.
Scacciai via il pensiero e baciai Thomas.
Mi portò a casa e,dopo aver baciato sulla fronte Venere che ormai dormiva,baciò anche me e se ne andò.
 
‘Tutto okay?’mi chiese Liz vedendomi un attimo fuori dal mondo
‘Si,vieni che ti pago.’dissi prendendola per il polso
 
Le lasciai alcune banconote e poi la lasciai andare.
Mi sfilai le scarpe e poi salii nella camera di Venere.
Le accarezzai la testa e le lasciai un bacio sul naso.
Mi ritirai nella mia stanza e dopo essermi spogliata del vestito che indossavo,mi stesi sul letto.
Presi a fissarmi l’anello che mi aveva regalato Thomas,era veramente bellissimo.
Ma avevo fatto la scelta giusta?
Era stata una buona cosa avergli detto di si?
Come l’avrebbe presa Venere?
Sarei stata felice?
 
 
 
 
 
-------------------
Eccomi tornata!
Allora,COSA SUCCEDE??
La nostra protagonista si sposerà con Thomas che a proposito,per il suo personaggio mi ispiro a questo gran figone che è Josh Hutcherson (http://weheartit.com/entry/88203750/search?context_type=search&context_user=Brooke_henigan&query=josh+hutcherson ) ((sono tipo felicissima perché domani esce Catching Fire,ma a voi non interessa,okay)).
Allora,quindi,si sposeranno…ma andrà tutto bene??Seguitemi e lo scoprirete!
 
Bene inoltre,ieri è uscito Midnight Memories e mio padre ieri sera è tornato a casa e appena ci siamo messi a tavola per cenare,vedevo che sotto al mio piatto,la tovaglia aveva tipo una forma rialzata,l’ho scostata e c’era l’edizione limitata del album!!THAT’S AMOREEE!!
 
Okay,vi abbandono,spero il capitolo vi piaccia molto molto!
Ciao bellezze,grazie di tutto <33
 
Nerhs

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Capitolo 3
*** 2. ***


2.
 
*TRE MESI DOPO*
 
‘Tanti auguri a tee,tanti auguri a tee,tanti auguri a Venere,tanti auguri a tee!’cantavamo tutti felici.
 
Guardai la mia bambina e la vidi felice tra le braccia di un uomo.
Alzai lo sguardo verso la faccia della persona che stringeva forte Venere e vidi il bellissimo sorriso di Harry.
Sorridevano e cantavano insieme. Lui che la teneva sulle gambe e la faceva giocare. Lei felice e lui finalmente lì.
Poi d’un tratto lui scostò la bambina dalle sue gambe.
La bambina iniziò a chiedergli dove lui volesse andare. Lui continuava a camminare verso la porta. Mi passò vicino e mi colpi con la spalla.
 
‘PAPA’ NON TE NE ANDARE!’urlava la piccola in preda alla disperazione mentre il ragazzo usciva fuori dalla porta.
 
 
 
‘NOO!’urlai in preda al panico.
 
Mi sollevai di colpo dal letto e mi guardai intorno. Era un incubo. Solo e soltanto un incubo. Guardai la sveglia,segnava le 7.53 del 17 dicembre.
Il compleanno di Venere.
La vidi entrare dalla porta della mia camera e si venne a sedere accanto a me nel grande letto. L’abbracciai forte al mio petto e le baciai la testa.
 
‘Mamma hai fatto un brutto sogno?’mi chiese innocentemente
‘Si,ma ora è passato…sai che giorno è oggi?’
‘…E’ IL MIO COMPLEANNO!’prese ad urlare e,sfuggendo dalla mia stretta,iniziò a saltare sul letto
‘Attenta che cadi!’dissi afferrandola di nuovo e facendole il solletico
‘Auguri amore mio,già fai tre anni,come sei grande!’dissi facendo cadere una lacrima sulla guancia
‘Si però non piangere!’disse lei asciugandomi la gote
 
Ci alzammo e ci recammo in cucina.
Le preparai la sua colazione preferita,dei pancake e poi la cioccolata calda.
Mangiammo insieme e parlammo un po’ del pomeriggio.
 
‘Vengono Cindy,zia Liz,Tom,i nonni…’disse mentre con le mani faceva i segni dei numeri
‘Hahahah e basta!’dissi ridendo
 
Annui e poi tornò ai suoi pancake.
 
 
 
Passai il primo pomeriggio a sistemare la casa con qualche palloncino e qualche festone per la piccola festa che ci sarebbe stata in onore del compleanno di Venere.
Preparai una cena un po’ più particolare e la torta per la festeggiata,poiché sarebbero venuti i miei genitori da Londra con Liz e Thomas,sempre per festeggiare Venere.
 
Una volta finito,mi dedicai alla preparazione della mia piccola.
Le infilai un vestito che aveva scelto lei personalmente mentre facevamo shopping.
Le pettinai i capelli,poi il tempo di prepararmi io,che il campanello suonò.
Venere corse ad aprire la porta e saltò subito tra le braccia del nonno non appena lo vide. Mio padre lasciò la borsa a terra e accolse la bambina tra le sue braccia. Mia madre fece lo stesso e poi prese me tra le braccia.
 
‘Come state?’chiese poi
‘Benissimo!’dissi facendoli entrare in salotto,mio padre aveva ancora Venere tra le braccia e stava ridendo insieme a lei
‘Oh,ma che bel albero cara!’disse la donna accarezzando le decorazioni sul albero di Natale.
Sorrisi e poi mi ripresi Ven tra le braccia.
Dopo poco arrivarono anche Liz e poi arrivò anche Thomas.
I miei genitori già lo conoscevano,ma decisi che quello sarebbe stato il momento più adatto per dare la notizia delle nostre nozze,che venne accolta veramente benissimo. Sia da i miei genitori,sia da Venere e anche da Liz,che mi avrebbe fatto da damigella d’onore.
 
Arrivò anche la piccola Cindy e per qualche ora non sentimmo ne lei,ne la mia piccola Venere.
Con i ‘grandi’ parlammo del più e del meno e mia mamma iniziò a tartassarmi di domande sul matrimonio.
Hai già preso il vestito?
I fiori li hai ordinati?
Dove si terrà la cerimonia?
Come si vestirà la piccola Venere?Oh,e tu caro,cosa indosserai?
 
Venere mi salvò da quella serie di domande che mi stavano mandando al manicomio,irrompendo nel salone e chiedendo di voler scartare i regali.
Si mise in piedi sul tavolino da caffè e iniziò con il regalo dei miei genitori che le avevano regalato una bicicletta…ora mi toccava insegnarle ad usarla.
Poi proseguì con il regalo di Liz,che le aveva comperato un set di tazzine da the in porcellana.
Thomas invece le aveva regalato una casa delle Barbie più alta di lei e per finire la piccola Cindy le aveva regalato una bambola e le aveva fatto un braccialino di perline.
 
Tirai fuori la torta e iniziai a decorarla con le candeline e tutte le altre cose.
Arrivò Thomas e mi circondò la vita con le braccia. Mi baciò il collo e poi poggiò la sua testa sulla mia spalla.
 
‘L’hanno presa bene,non trovi?’mi chiese
‘Si,non mi aspettavo quella reazione così felice da parte di Ven!’dissi
‘Meglio così,no?!’
 
Annui e poi lo baciai.
Portai la torta nel salone e trovai Venere dietro il tavolino da caffè,con una bellissima coroncina in testa e che teneva la mano a Cindy.
Posizionai la torta davanti a lei e tutti insieme cominciammo ad intonare la canzoncina:
 
‘Tanti auguri a tee,tanti auguri a tee,tanti auguri a Venere,tanti auguri a tee!!’la piccola soffiò sulle candeline e poi sentimmo suonare alla porta.
 
Ci distraemmo tutti e in un secondo i nostri occhi furono sulla porta in legno.
Mi alzai,sistemandomi il vestito e mi recai verso la porta.
La spalancai e non so quale forza mi tenne in piedi,e quale altra ancora mi diede il coraggio di non svenire.
 
‘Ciao!’disse quella voce roca,che mi era mancata così tanto
‘Ciao,Harry!’risposi con un filo di voce.
 
 
 
---------------------
Non dico nulla,a voi i commenti!
Vi voglio bene xx
Nerhs

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Capitolo 4
*** 3. ***


(Mentre leggete vi consiglio questa canzone http://www.youtube.com/watch?v=dol_B35er_M se il link non si dovesse aprire,la canzone è ‘Alone’ degli Sleeping With Sirens,love you all!)
 
 
 
3.
 
Rimasi lì a fissarlo.
Aveva una valigia tra le mani,i capelli ricci erano spinti indietro da un po’ di gel e notai che erano appena più lunghi. Gli occhi verdi erano brillanti,era sull’orlo del pianto. La bocca era curvata in un sorriso e le fossette ai lati della bocca splendevano come il sole che fuori non brillava.
La forza che fino a quel momento mi teneva paralizzata mi sciolse e legai le mie mani intorno al suo collo. Lo strinsi forte a me e iniziai a piangere. Non sapevo se però era un pianto di gioia o di tristezza.
Lui mi strinse forte a se e passò una mano tra i miei capelli,come per rassicurarmi,come faceva qualche anno prima.
Mi staccai lentamente da lui e vidi il suo sorriso sempre li,non era cambiato.
Mi scostai un po’ dalla porta per invitarlo ad entrare e lui poggiò la valigia a terra ed entrò.
Si diede un’occhiata in giro e rimase leggermente spiazzato davanti a tutti i presenti.
 
‘Emh,lui è Harry.’dissi presentandolo alle persone che stavano aspettando una spiegazione
 
Vidi che le bocche di tutti si aprirono come a formare una “O”.
Tutti lo conoscevano.
Tutti sapevano chi lui fosse.
Tranne lui e Venere.
Vidi Thomas chiudere gli occhi ed essere ad un passo dallo svenire.
Liz si battè il palmo della mano sulla fronte come disperata.
Poi vidi i miei genitori impallidire di botto. L’avevano presa tutti bene,insomma.
Venere fece qualche passo avanti per ispezionare lo ‘sconosciuto’ e poi gli tese la mano.
 
‘Io sono Venere.’disse la bambina sorridente
 
Il sorriso del ragazzo si spense.
Guardava la bambina e ci giurerei che stava pensando ‘Dio,questa bambina è identica a me.’.
Si inginocchiò alla sua altezza e i due presero a fissarsi negli occhi.
Erano come incatenati l’uno con l’altra. Era come se parlassero tra loro e nessuno potesse sentirli.
Poi lui si alzò e le strinse la mano dolcemente.
 
‘Ciao Venere,io sono Harry!’
 
Sentii di nuovo il campanello suonare.
Andai ad aprire e mi trovai davanti il papà di Cindy. Gli consegnai la bambina e poi se ne andarono.
 
‘Vedi mamma,quello era il papà di Cindy,dov’è il mio?’
 
Il silenzio calò sul salotto.
Mi sentii veramente troppo male.
Se avessi potuto guardarmi allo specchio,avrei scommesso che la mia pelle era più bianca del solito.
Mi girai per guardare tutti i presenti.
Harry mi guardava con una sguardo assente,perso,deluso e scioccato.
Quanto avrei voluto dirgli che era lui il padre della mia bambina.
Ad interrompere quel momento troppo imbarazzante,ci pensarono i miei genitori.
 
‘Cara,noi andiamo,è stato un piacere stare con voi,arrivederci Harry!’disse mia madre dopo aver stretto la mano al ragazzo,poi uscirono.
 
Dopo qualche secondo anche Liz se ne andò e con me rimase solo Tom.
 
‘Credo sia il caso di andare.’disse baciandomi e per poi andarsene.
 
Bene mi avevano lasciato tutti sola,con Harry.
Alzai la testa verso di lui e lo guardai.
 
‘Cosa ci fai qui?’chiesi
‘Se do fastidio basta dirlo e me ne andrò,vedo che tanto non hai bisogno di me.’
‘Non fare lo stupido,non dai fastidio.’
‘A me è sembrato il contrario.’
 
Sbuffai e poi guardai la mia bambina.
Anche il ragazzo portò lo sguardo su Venere e lo vidi sorridere.
 
‘E’ tua…figlia?’mi chiese
‘…si.’
 
Avrei voluto gridargli in faccia,raccogliere tutto il fiato che avevo nei polmoni,che era anche sua figlia,che era nostra figlia.
Urlargli che ora avrei voluto rifarmi una vita,ma era tornato lui. E che era la cosa migliore che mi fosse mai capitata. Ma ero una codarda,ero troppo orgogliosa.
Lo vidi piegarsi verso la bambina e iniziare a giocare insieme a lei.
Ridevano e si divertivano,era tutto perfetto,e poi c’ero io li.
Che rovinava tutto.
Perché ero una bugiarda,e le persone bugiarde non meritano nulla.
Non meritano una figlia meravigliosa,non meritano un futuro sposo come Tom,ne tanto meno un ragazzo come Harry.
 
‘Ti…somiglia molto.’disse
 
Lì mi spezzò.
In due,sentii il ‘crack’ da dentro il cuore rimbombare in tutto il corpo.
Una lacrima fece capolino sulla mia guancia,la lasciai cadere,senza badarci troppo.
Sorrisi appena e poi presi Venere in braccio.
 
‘Rimani a cena con noi?’chiesi
 
Lui annui e poi la bimba mi chiese di andare in braccio al ragazzo.
Lui l’accolse tra le sue braccia e iniziò a farle il solletico.
Le loro risate mescolate insieme,erano la migliore melodia che io avessi mai ascoltato.
Mentre preparavo i piatti per tutti e tre,sentivo Venere parlare con Harry.
Li raggiunsi in salotto e mi appoggiai allo stipite della colonna nell’entrata.
 
‘Visto,io ti conosco. Guarda questa foto!’disse la bimba prendendo tra le mani una foto mia e di Harry.
Il ragazzo prese la foto tra le mani e sorrise.
Una lacrima cadde anche sul suo di volto e poi si girò verso di me. Girò la foto nella mia direzione e sorrisi.
Li raggiunsi e mi sedetti accanto a lui.
 
‘Io e tua mamma eravamo…molto amici.’disse a Venere
‘Mamma,lui lo conosce il mio papà?’chiese la bimba
 
Lui diventò color pomodoro e io invece bianca come un fantasma.
Anche lui iniziò ad interessarsi.
 
‘Si…lui lo conosce,tesoro!’
‘Si,lo conosco.’disse lui guardandomi con aria schifata e delusa
 
Chissà cosa stava pensando.
Non volevo neanche provare ad indovinarlo.
Dovevo assolutamente dirglielo.
Non potevo tenermi questo peso sul cuore per molto altro tempo,non ce l’avrei mai fatta.
Presi Venere per mano e la feci sedere al tavolo.
 
‘Se ho capito bene è il tuo compleanno!’disse il ragazzo sedendosi accanto alla mia bambina
‘Si!’rispose lei tutta solare
 
Portai i piatti a tavola ed Harry mi disse che aveva finito gli studi e si era diplomato con quasi il massimo dei voti. Il che mi rendeva molto orgogliosa,anche se ovviamente non ero stata io a seguirlo per gli ultimi due anni.
Mi disse inoltre che era venuto a Dublino per vedere me e per trovare lavoro,ma soprattutto per stare con me.
Sorrisi malinconica pensando al fatto che io lo avevo completamente messo da parte,pensando più a me e al mio futuro con Tom.
 
‘Tranquilla,lo so che ora stai con quello lì.’disse mandando giù un boccone di carne.’Toglierò il disturbo il prima possibile,già stanotte se vuoi.’disse
‘Stai scherzando?!Tu stanotte rimani qui,non posso lasciarti da solo la prima notte a Dublino. Puoi rimanere qui quanto vuoi Harry.’dissi guardandolo
‘No,non te ne andare!’disse Venere attaccandosi al collo del ragazzo
‘Mi piaci più tu che Thomas!’sussurrò Venere all’orecchio di Harry
 
Sorrisi ed Harry fece lo stesso. Lui stampò un bacio sulla guancia della bimba e poi continuammo a mangiare.
Finita la cena,finimmo anche la torta che era avanzata dal pomeriggio e festeggiammo noi tre,insieme.
Harry mi aiutò a sistemare e poi lo feci accomodare nella stanza degli ospiti.
Lo vidi mettere apposto il letto e prepararsi per la notte.
 
‘Per qualunque cosa,io sono nella stanza qui affianco,buonanotte!’dissi apparendo dalla porta
 
Lui sorrise e annui.
Mi chiusi in camera mia,mi spogliai e dopo aver messo Venere a letto,tornai nella mia stanza e sentii il telefono squillare,Liz.
 
HARRY’S POV.
 
Non so cosa mia aveva fatto rimanere più male,se la bambina o quel Thomas.
Forse la bambina.
Venere mi somigliava tantissimo.
Avevamo gli stessi occhi,gli stessi capelli,le stesse fossette.
Era tutto così strano,troppo strano.
Quando avevo guardato quella bimba negli occhi,il pomeriggio appena trascorso,era come se qualcosa ci avesse collegati. Era come stare in simbiosi,ci capimmo subito,subito ci affezionammo l’una all’altro. Ma era una cosa troppo assurda. Il giorno dopo avrei sicuramente indagato,ma per il momento avevo solo bisogno di qualche asciugamano per fare una doccia.
Uscii dalla mia stanza e mi diressi verso quella di Nausicaa.
La sentivo parlare al telefono con qualcuno,e senza volerlo mi misi ad origliare.
 
‘Grazie per avermi lasciata sola oggi…no,ma credo abbia capito qualcosa…devo dirglielo,assolutamente…non posso tenere il segreto ancora per molto…la bambina gli vuole cosi bene…domani glielo dirò…è la cosa migliore Liz,Harry deve sapere che è il padre di Venere.’la sentii dire
 
Spalancai la porta,senza neanche volerlo.
 
‘Io sono il padre di Venere?’chiesi con la voce morta
 
La vidi sbiancare. Come non avrebbe potuto…
 
 
 
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Di nuovo a voi la parola!
Vi voglio taaaaaaanto bene <33
Nerhs

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Capitolo 5
*** 4. ***


4.
 
Boccheggiava.
Cercava di prendere aria.
Ma evidentemente le era difficile.
Era in difficoltà. Non sapeva cosa dirmi.
 
‘Allora?!Sono io il padre di Venere?’chiesi ancora,con un tono più duro
‘Si,sei tu il padre di Venere.’sibilò
 
Il terreno scomparì sotto i miei piedi. Sentivo che dentro il mio cuore,la gioia e la rabbia facevano a cazzotti. Come aveva potuto nascondermi una cosa del genere per così tanto tempo?
Mi sedetti accanto a lei e chiusi la testa tra le mani.
Sentii le sue braccia avvolgermi e la sua testa poggiarsi sopra la mia spalla. Aveva iniziato a piangere.
 
‘Mi dispiace Harry,volevo dirtelo ma..’singhiozzava
‘Ma cosa?Ti rendi conto di ciò che hai fatto?’iniziai ad urlare e lei si scansò spaventata da me
‘Non sapevo come fare,Harry,ti prego…capiscimi.’biascicò
‘Capirti,pft. E quando è che tu capirai me,eh?!’
‘Ti ho capito fin dall’inizio. Non credere che per me è stato semplice. Ragionavo sempre vedendo i due punti di vista. Il tuo e il mio,Harry. Non sono un egoista,so come ti senti ora. Ma prova a metterti nei miei panni,ora,solo per un secondo. Come ti sentiresti tu,eh?’
‘Male.’sospirai
 
Presi a fissarla e a fare come mi aveva suggerito,mettermi nei suoi panni.
Spaventata,sola,con un carico di responsabilità sulle spalle da gestire e anche una bambina bisognosa di tutto.
Male,ecco come poteva essersi sentita.
La strinsi forte al mio petto,cercando di scusarmi. Ma senza dirglielo. Le parole avrebbero solamente rovinato tutto.
Sentivo la sua testa incastrarsi nell’incavo del mio collo,le sue lacrime bagnarmi la pelle e i capelli ricci solleticarmi appena le guance.
 
‘Mi dispiace.’sussurrava
 
Le accarezzai la nuca e mi calmai anch’io.
Infondo non c’era nulla di cui disperarsi. Ero padre,ed era la cosa più bella che mi fosse mai capitata.
La staccai delicatamente dal mio corpo,e lei lentamente si avvicinò a me. Chiuse gli occhi,e si fece sempre più vicina. Capii cosa voleva fare,ma non potevo permetterglielo.
 
‘No.’dissi scansandola con una leggera durezza.
‘Hai ragione.’si ricompose
‘Buonanotte!’feci per alzarmi,ma posi sentii la sua stretta decisa e forte,trattenermi accanto a lei
‘Rimani qui con me?’
 
Mi girai verso di lei e le sorrisi. Annuii flebilmente e poi mi feci spazio tra le coperte gialle del suo letto. Si avvicinò alla lampadina e con un gesto veloce la spense,poi si avvicinò e mi scoccò un bacio veloce sulla guancia.
 
‘Buonanotte Harry.’mi sussurrò all’orecchio.
 
Mi girai dalla parte opposta del letto e sorridente,mi addormentai.
 
NAUSICAA’S POV.
 
La luce del sole che entrava dalle finestre,continuava a picchettarmi sulle guance e mi intimava di svegliarmi.
Mi girai dal lato opposto e vidi Harry sdraiato accanto a me.
La luce illuminava il suo volto e faceva brillare i suoi ricci che cadevano disordinatamente sulla fronte. Aveva le labbra chiuse e piene,non avrei esitato a baciarle neanche per un secondo…ma non potevo.
Si accorse,probabilmente,del mio sguardo fisso su di lui,poiché aprii un occhio e mi sorrise,poi mi lasciò ammirare anche l’altro suo occhio. Faceva proprio come Venere.
 
‘Buongiorno!’disse con la voce ancora impastata dal sonno
‘Buongiorno anche a te!’
 
Si stropicciò gli occhi e poi si sollevò,mettendosi a sedere sul materasso e poggiando la schiena contro lo schienale del letto.
Mi guardò e una risatina usci dalle sue labbra.
Poggiai la testa sulla mano,e il gomito sul materasso. Poi mi sdraiai e presi a fissarlo anch’io. Era divertente.
I nostri sguardi vennero interrotti da Venere che entrò nella mia camera e si buttò di peso sul letto.
Iniziò a saltare in mezzo a noi due e poi,alla fine dell’ultimo salto,si sedette sul materasso.
 
‘Buongiorno mamma!’disse baciandomi
‘Buongiorno Harry!’disse baciando anche il ragazzo
 
Guardai Harry e lo vidi come un pesce fuor d’acqua.
Sapevo che fremeva dalla voglia di essere chiamato ‘papà’,ed ora che aveva sentito suo figlia chiamarlo ‘Harry’…ci stava male.
 
‘Emh…Ven io ed Harry vorremmo dirti una cosa!’dissi,dovevo risolvere con entrambi.
‘Davvero?’disse il ragazzo guardandomi
‘Si,Harry!’ricambiai lo sguardo sperando che capisse,e lui capì.
‘Venere,Harry…è il tuo papà!’dissi prendendole le mani
 
Guardai la mia bimba rimanere un po’ scioccata.
Poi si girò verso il ragazzo e si alzò in piedi di fronte a lui.
Dopo un secondo,potei notare solamente una figura di un ragazzo e una bambina abbracciati,stretti forte l’uno all’altra.
Venere iniziò a piangere e Harry insieme a lei.
 
‘Ti voglio bene,papà.’le sussurrò la piccola dopo un po’
 
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo,tra le lacrime e poi li richiuse forte.
 
‘Te ne voglio anch’io amore mio.’le sussurrò
 
Venere si staccò e si asciugò le lacrime.
Si rimise seduta in mezzo a noi due e poi ci guardò.
 
‘Avete dormito insieme?’chiese innocentemente
‘Si.’dissi io
‘Quindi…siete tornati insieme?’chiese di nuovo
‘No,Ven.’rispose Harry
 
La bimba abbassò lo sguardo e poi finse un sorriso.
Stava soffrendo,e non volevo che la mia bambina soffrisse,ma ero in un grande casino. Avevo detto di sposare Tom,e poi era tornato Harry. Poi avevamo detto alla bambina chi era suo papà e avevo fatto l’enorme sbaglio di dormire con Harry…ma soprattutto,mi ero accorta che ancora provavo qualcosa di forte per lui.
‘Ora ho fame!’disse raggiante la piccola
 
Prese Harry per mano e insieme,raggiungemmo la cucina,dove facemmo colazione.
Rimettemmo a posto tutto ciò che avevamo usato e poi,decidemmo di uscire.
Feci una doccia alla bambina e,mentre lei si pettinava i capelli,mi lavai anch’io.
La piccola scelse un completino da indossare (http://weheartit.com/entry/92982122/search?context_type=search&context_user=DoruntinaHearts&page=32&query=fashionista ) e poi mi vestii anch’io.
Uscimmo da casa e arrivammo circa quindici minuti dopo in un grande parco.
Harry e Venere iniziarono a giocare insieme e per la prima volta,sembravamo una vera famiglia.
Era così tanto che aspettavo quel momento,io,lui e la piccola,insieme,felici e contenti.
Venere sorrideva in continuazione ed Harry rideva insieme a lei. Erano il regalo più bello che la vita avesse mai potuto farmi.
Dopo qualche minuto,li vidi addentrarsi in un parco di margherite e ne uscirono dieci minuti dopo. Mi vennero incontro ed entrambi tirarono fuori,da dietro la schiena,due bellissimi mazzi di margherite.
 
‘Papà ha detto che sono i tuoi preferiti!’disse Venere sedendosi accanto a me
 
Sorrisi e baciai la mia piccola poi mi voltai verso Harry. Lo baciai sulla guancia e gli sussurrai un flebile ‘grazie’.
Tornammo a casa e trascorremmo il resto della giornata insieme.
Noi tre,sul divano a vedere film e mangiare schifezze.
Sembrava di esser tornati a qualche anno prima,ma in mezzo a me e al ragazzo,c’era una piccola pulce sorridente.
 
 
 
------------------------------
 
Scusate se vi ho fatto attendere tutto questo tempo,ma capirete che tra tutte queste festività,io non abbia avuto il tempo di scrivere!
Innanzitutto BUONE FESTE A TUTTE VOI BELLEZZE!
Spero siano stati giorni felici e sereni!
Poi,proseguendo,del capitolo mi piace solamente la prima parte,ma voi invece cosa ne pensate?
Lasciatemi tante recensioni!!
Baci e buona epifania in anticipo xx
 
Nerhs

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Capitolo 6
*** 5. ***


5.
 
‘Ziaaa lo sai che ho un papà!!’iniziò ad urlare Venere attaccata alla gamba di Liz.
 
La mia amica le accarezzava la testa e mi guardava in modo interrogativo,come a chiedermi una qualche spiegazione attraverso lo sguardo. Le sorrisi e poi tirai via la mia bambina dalla gamba della ragazza.
Liz era stata la prima persona che avevo incontrato dopo essere arrivata a Dublino,insegnava nella scuola primaria che era compresa nello stesso istituto in cui insegnavo anch’io,poi però si licenziò per aprire un asilo per conto proprio,il suo sogno.
Lei era stata la prima con cui mi ero aperta sinceramente,senza nasconderle nulla,ed era anche una delle poche persone qui,in Irlanda,a sapere di Harry. Ma non avrebbe mai immaginato,proprio come me,che lui sarebbe tornato e che io gli avessi detto tutto.
 
‘Ven,lascia me e la zia un attimo da sole!’dissi alla bambina che subito schizzò via
 
Liz tornò a guardarmi e sorridente,posò la borsa e il giacchetto sull’attaccapanni.
Si mise poggiata al ripiano in marmo della mia cucina,mentre io preparavo la macchinetta del caffè. Si torturava le mani e stava aspettando che io parlassi. Emise un piccolo colpo di tosse e poi battè le mani sulla superficie grigia.
 
‘Allora?’chiese
‘Ho detto tutto ad Harry,o meglio lo ha scoperto mentre stavamo parlando io e te al telefono…ma va bene così,avrebbe comunque dovuto scoprirlo,e poi abbiamo detto tutto anche a Venere…’dissi omettendo alcuni punti
‘Mh,tutto qui?’chiese leggendomi nel pensiero
‘No.’mi arresi mentre chiudevo bene tra loro le due parti metalliche della macchinetta
‘Cosa non mi hai detto?’continuò
‘Io ed Harry abbiamo dormito insieme.’sussurrai appena
 
Potei immaginarmi la sua espressione. La sua bocca che si spalancava alle mie spalle e le sue guance diventare color del fuoco. La sentii ansimare,a poco a poco e poi si accasciò sul ripiano.
Mi girai dopo aver poggiato la caffettiera sul fuoco. La vidi far finta di svenire e ciò mi fece ridere.
 
‘Ma…avete…??’disse lasciandomi intendere
‘No e poi ti ricordo che io tra qualche mese dovrò sposarmi!’dissi cadendo in una sorta di tristezza
‘E tu hai ancora intenzione di sposare quel nano da giardino?’mi chiese urlando
‘Abbassa la voce,che se ti sente Venere inizierà anche lei. Proprio non vi piace Tom,eh!’dissi
‘Ho sempre detto che adoro quella ragazzina!!E no,non lo sopporto!Ora è tornato Harry,l’uomo della tua vita,il padre di tua figlia e tu,vuoi sposarti con un minimeo?’chiese
‘Di altezza inferiore alla media…’provai ad auto convincermi
‘Non prendiamoci in giro,Nau,devi mollare quel uomo e lasciare che sia Harry l’unico ad amarti!’
‘Non è una favola,non possiamo far finta di avere tutto,o che tutto vada bene. Guardiamo in faccia la realtà. Ho una figlia,Harry non ha un lavoro e io qui sono in affitto,che futuro potremmo dare a Venere?Thomas ha un bel lavoro fisso,una casa non molto distante dal centro e vuole un bene dell’anima a Venere. Prima di pensare al mio bene,devo pensare a quello di mia figlia. Tutto il resto si azzera.’dissi
 
Lei annui e abbassò la testa.
Non volevo Thomas solo perché era una fonte di soldi,volevo molto bene a quel uomo,e volevo ci fosse lui accanto a me durante la mia vita. Ma poi c’era Harry. Quel ragazzo era un casino. Arrivava qui,senza avvertire nessuno ed ora pretendeva di esserci sempre. Ma anch’io volevo che lui ci fosse. Non riuscivo più a capire cosa volevo da me stessa. Harry o Thomas?Ma un altro ‘problema’ era anche Venere. Se lo avessi chiesto a lei,non avrebbe esitato un secondo a rispondermi ‘Harry’,ma dovevo pensare al suo bene futuro,e quindi la risposta era ‘Thomas’.
Mi ero cacciata in un guaio più grande di me,e ora l’unica soluzione era andare avanti e non sentire ragioni,arrivare a maggio e sposare Thomas. Harry avrebbe capito,e se anche non lo avesse fatto,non mi sarebbe importato. Io e Venere contro il mondo,solo noi due.
 
‘Dov’è ora Romeo?’mi chiese lei alludendo ad Harry
‘E’ uscito,l’ho mandato al supermercato.’dissi versando il caffè nei nostri bicchieri
Si sentii girare la chiave nella toppa,e sia io sia Liz ci girammo verso la sua direzione. Harry entrò raggiante,sorridendo e poggiando ordinatamente le buste di cartone marrone sul tavolo.
Ci guardò e anche i suoi occhi sorrisero. Venere scese di corsa per le scale e si fiondò nelle braccia del papà,urlando l’ultima parola.
Lui la chiuse forte al suo petto,proteggendola con le sue grandi braccia.
Vennero poi verso di noi e la bambina iniziò a stampare piccoli baci sul volto senza barba del ragazzo. Non potevo separarli,non sarebbero state le mie intenzioni,promisi a me stessa.
 
‘Vedi zia,lui è il mio papà!’disse Venere
‘E sei felice tu,Venere?’chiese Liz,per stuzzicarmi,nel frattempo Harry ci guardava interrogativo,non capendo nulla.
‘Si,tanto tanto,papà e mamma hanno anche fatto pace,lo sai!’continuò la piccola
 
Intanto Liz annuiva e le sorrideva.
La piccola tornò giù dalle braccia del papà che invece si mise accanto alla mia amica e prese a fissarmi.
Versai il caffè anche a lui,e quando mi avvicinai per porgergli la tazzina,mi stampò un bacio all’angolo della bocca. Sentii le guance bruciare e il respiro quasi sparire. Poi afferrò la tazzina e buttò giù la sostanza nerastra,sempre mantenendo lo sguardo fisso su di me.
Liz di guardava e rideva,si doveva proprio divertire quella ragazza.
 
‘Comunque piacere Liz,io sono Harry. Non siamo mai stati presentati. Beh,forse Venere lo ha fatto poco fa.’disse lui porgendo la mano alla mia amica,che col sorriso,ricambiò la sua stretta
‘Piacere Harry,sono Elizabeth,ma puoi chiamarmi Liz,sono la migliore amica della tua fidan…di Nausicaa.’maledetta ragazza.
 
Il caffè mi andò di traverso e presi a battermi dietro la schiena,mentre Liz diventava paonazza in viso e Harry sorrideva imbarazzato.
Lo sentii sussurrare un ‘magari’ strascicato,ma convinsi me stessa di aver ascoltato male.
 
‘Okay,io me ne vado.’disse la ragazza prendendo di nuovo la sua borsa e la sua giacca
‘Si vai,che già hai combinato troppi danni!’dissi,le mandai un bacio volante e la spinsi fuori dalla porta
‘Ciao Liz!’esclamò Harry
‘Ciao!!’lei ricambiò,mentre spariva dietro la struttura di legno.
 
Mi poggiai sulla superficie in legno e mi accasciai fino a terra. Chiusi la testa tra le mani e iniziai a piangere,dimenticando completamente che Harry fosse li con me. Venne accanto a me e anche lui scivolo fino al pavimento,chiudendo le mie spalle tra le sue braccia e facendomi poggiare sul suo petto.
Mi accarezzava la testa e infilava le dita nei ricci. Ed ogni tanto emetteva uno ‘shh’ per farmi calmare,proprio come quando stavamo insieme.
Poi lo sentii intonare una canzone,sussurrava nel mio orecchio,e subito potei capire che si trattava di una delle mie canzoni preferite:
 
So lately,been wondering 
Who will be there to take my place 
When I'm gone?

You'll need love to light the shadows on your face 
If a great wave shall fall and fall upon us all 
Then between the sand and stone,

could you make it on your own?

If I could,then I would, 
I'll go wherever you will go 
Way up high or down low,I'll go wherever you will go
…”
 
 
Allungò l’ultima nota e poi riprese ad accarezzarmi i capelli. Capii che anche lui stava piangendo,quando tirò su col naso,e nell’ultima strofa la sua voce si era fatta più grave.
 
‘Sai che mi hai appena ucciso?’chiesi
‘Non volevo. Volevo solo farti capire,che ci sarei stato sempre,qualunque fosse stata la tua scelta.’riprese
‘Sai che per me è difficile.’
‘Non voglio fartelo pesare.’
‘Lo hai appena fatto.’
 
Mi alzai dal suo corpo,ma lui mi trattene vicino a se. Mi fissò per un po’ e poi si decise a baciarmi.
Quanto mi erano mancate le sue labbra.
Lo staccai dalla mia bocca e poi mi alzai dal pavimento freddo. Mi girai di spalle a lui e mi morsicai il labbro inferiore,non doveva vedermi.
Scappai nella mia camera e chiusi violentemente la porta.
 
Da sopra il mio letto potevo sentire la vocina acuta di Venere chiedere ‘Papà,cosa ha fatto mamma?’ e lui risponderle ‘Nulla,ha bisogno solo di un po’ di riposo,andiamo giù a vedere un bel film!’.
 
 
 
 
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Scusate il ritardo!
Bene,ecco a voi il capitolo,spero vivamente che vi piaccia,anche se scritto un po’ di fretta e da una me mezza malaticcia!
Scappo,buona giornata bellezze,uh e lasciatemi tante recensioni!xx
Grazie veramente a tutte quelle che leggono e recensiscono,o solamente leggono,siete tutte molto importanti <3
 
Nerhs

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Capitolo 7
*** 6. ***


6.
 
Non sentivo più nessun rumore. Riuscivo ad udire solamente i pensieri,fin troppo rumorosi,che mi frullavano in testa. Nessun impulso mi arrivava dall’esterno. Dovevo essermi addormentata,pensai.
Sentii d’un tratto,una soffice mano che mi accarezzava il braccio. Era un tocco caldo,delicato,piacevole. Piegai le labbra in un sorriso e mi girai verso la persona che mi stava toccando. Aprii appena gli occhi e trovai Thomas davanti a me,seduto sulla poltrona della mia camera che sorrideva. Non pensavo fosse lui. Mi misi seduta poggiata alla spalliera del letto e lui poi si sedette accanto a me. Si avvicinò lentamente per poi posare le sue labbra sulle mie. Perché mi sentivo così strana?Perché quelle labbra non mi facevano più lo stesso effetto?
Scrollai la testa per mandare via tutti quei pensieri e ricambiai il suo bacio,sperando che qualcosa cambiasse. Nulla.
 
‘C-Come mai sei qui?’chiesi con la voce impastata dal sonno
‘Volevo portarti fuori a cena…che ne dici?’chiese accarezzandomi la guancia
 
Annui sorridente e poi mi alzai dal letto. Prima che lui potesse uscire dalla stanza,lo bloccai con una mano.
 
‘Chi ti ha fatto entrare?’chiesi
‘Oh,c’è quel ragazzo…Harry.’disse leggermente infastidito
 
Annui di nuovo,un po’ imbarazzata e poi lo liberai dalla mia presa. Afferrai un vestito nero e lo infilai. Mi truccai,sistemai i capelli,infilai un paio di tacchi e poi presi il mio cappotto con la borsa.
Scesi le scale sotto lo sguardo attento di Tom e poi lo presi sotto braccio. Lasciò un leggero bacio sulla mia guancia e poi mi trascinò verso la porta. Lo bloccai e mi diressi verso Harry e Venere.
 
‘Mamma sei bellissima!’esclamò la bimba
‘Grazie amore mio!Harry,non faremo molto tardi,rimani tu con la bambina?’chiesi rivolgendomi al ragazzo
‘Certo,vai pure,divertitevi.’disse con falso interesse
‘Si,è tutto in frigo se avete fame…ciao!’baciai Venere e scompigliai i capelli ad Harry.
 
Tornai da Thomas,che mi accompagnò alla sua macchina e mi fece entrare.
Non ricordavo viaggio più imbarazzante di quello. Il silenziò regnò durante tutto il tragitto,che per fortuna non fu molto. Raggiungemmo un piccolo ristorante,molto rustico e familiare. Lui disse alla cameriera del suo tavolo ordinato e lei gentilmente ci accompagnò.
Presi tra le mani il menù,per evitare di parlare il più possibile.
Non riuscivo proprio a capire cosa mi stava prendendo. Insomma,cercavo con tutte le mie forze di evitare colui con cui avrei dovuto passare il resto della mia vita. Mi sentivo in colpa del bacio con Harry?Si,probabilmente era così.
 
‘Perché mi eviti?’iniziò lui scostando da davanti i miei occhi il menù
‘Non,non ti sto evitando.’dissi cercando di convincere anche me stessa
‘Perché mi menti?’
‘Non ti sto mentendo Tom,non ti sto evitando,ti prego capiscimi,mi sono svegliata trenta minuti fa,è stata una giornata pesante.’dissi prendendo la testa fra le mani
‘Cosa è successo?’chiese più dolcemente
‘Harry…è venuto a sapere che è il padre di Venere,e abbiamo litigato. Ora però non voglio pensarci.’omisi la maggior parte delle cose,ma almeno ciò che avevo detto era vero.
‘Si…si hai ragione,non dobbiamo pensarci,però ho bisogno di chiederti una cosa.’
‘Cosa?’
‘Vuoi ancora sposarmi,Nau?’chiese fissandomi negli occhi e stringendo forte la mia mano
 
Ecco. ‘Vuoi ancora sposarmi?’. Voglio ancora sposarlo?Certo che lo voglio. Chiusi gli occhi e sospirai rumorosamente. Pensa,il più in fretta possibile. Venere,il bene di Venere. Certo che lo voglio sposare. Harry. No,lui non c’entra nulla.
Lo sentii respirare,quasi scocciato e rassegnato.
 
‘Si,voglio sposarti Tom.’dissi sorridendo
 
Vidi i muscoli del suo viso,prima tirati e tesi,ora rilassati e morbidi.
Si alzò dal tavolo,fece alzare anche me e mi strinse forte al suo petto,sussurrandomi ripetutamente ‘Ti amo’ all’orecchio. Lo strinsi anch’io molto forte,non dovevo più avere dubbi ora. Thomas sarebbe stato il mio futuro,io il suo,e noi due insieme il futuro di Venere.
Mi fece riaccomodare sulla sedia e continuammo la nostra cena,in pace.
 
Mi accompagnò di nuovo a casa mia e mi lasciò con un bacio sulla porta,per poi scappare via.
Scrollai le spalle e infilai le chiavi nella toppa. Entrai in casa e mi girai verso il divano. Mi avvicinai e la televisione era accesa su un film a cartone animato. Puntai il mio sguardo poi sul divano e vidi Venere poggiata ad Harry che dormiva profondamente,come il ragazzo. Mi cadde una lacrima calda sulla guancia quando notai la loro somiglianza quasi spaventosa. Stesse labbra appena dischiuse,stesse guance colorate di un rosso lieve,stessi capelli ricci che cadevano sulla fronte. Spensi la tv e presi in braccio Venere,dopo essermi sfilata i tacchi. Notai che Harry le aveva infilato il pigiama,così la infilai nel suo lettino. Le lasciai un bacio sulla fronte e poi chiusi la porta della sua camera.
Mi girai e feci un balzo quando vidi Harry a pochi centimetri dal mio corpo.
 
‘Scusa,è che non ho sentito più Venere e mi sono spaventato.’cercò di spiegare
‘L’ho…appena messa al letto,tranquillo. Si è comportata bene?’chiesi evitando i suoi occhi
‘Si,è stata un angelo.’posò le sue mani sui miei fianchi e mi avvicinò a sé
 
Poggiai le mie mani sul suo petto per scansarlo,ma le sue labbra furono più veloci. Si posarono sulle mie,cercando un contatto con la lingua,che però gli venne negato. Lo spinsi via e mi pulii le labbra,guardando il pavimento.
 
‘Mi manchi.’sussurrò con voce roca
‘No,non devo mancarti.’
‘Non puoi decidere tu cosa devo provare o non.’disse più duro
‘Devi deciderlo tu,infatti. E non posso mancarti.’
‘E invece mi manchi,e l’ho deciso io.’si avvicinò di nuovo
‘Buonanotte Harry.’mi girai verso la mia camera
‘P-Posso dormire con te?’chiese
‘Non…mi sembra il caso.’lo guardai un’ultima volta e poi gli chiusi la porta in faccia
 
Sentii il suo corpo scivolare lungo la porta della mia camera e poggiarsi pesantemente sul pavimento.
Poggiai le mani sulla porta e mi inginocchiai davanti a questa. Lo sentivo…piangere?Stava piangendo,per me?No,non poteva essere.
Mi cambiai del vestito,cercando di non farci molto caso. Ma i suoi singhiozzi riempivano il silenzio.
Iniziai a piangere anch’io,ma mi misi comunque sotto le coperte.
Affogai il viso nel cuscino,cercando di soffocare le lacrime,ma era impossibile. Buttai uno sguardo veloce alla mia sveglia che segnava le due di notte. Il pianto di Harry non si sentiva più,forse se ne sarà andato,pensai.
Cercai di addormentarmi anch’io,con un peso sul cuore e con i lamenti del ragazzo che mi tornavano in mente. Lo avevo fatto piangere,era tutta colpa mia.
 
 
 
 
---------------------------------------
Bene,scusatemi per il ritardo,sarà sempre così penso!
Sono malata,perdonatemi se il capitolo fa pietà!
Un bacio,e grazie a tutte voi che continuate a sostenermi,siete molto importanti:)
Nerhs xx

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Capitolo 8
*** 7. ***


7.
 
Era forse la quarta volta che spingevo contro la porta cercando invano di aprirla.
La quinta volta spinsi un po’ più forte e poi ci rinunciai,cosa diamine stava succedendo?
Mi chiusi nel mio bagno privato e mi fissai allo specchio. Avevo residui di mascara su la gran parte del viso,avevo pianto?Ora ricordavo tutto. Ricordavo anche il motivo per cui la porta non si apriva. Mi diressi di nuovo verso di essa e tirai giù la maniglia,che venne a sua volta tirata dalla parte opposta alla mia. Mi lasciai tirare verso di essa e mi ritrovai nelle braccia di Harry,che si era affrettato a lasciare la presa sul oggetto metallico per stringere i miei fianchi.
Alzai lo sguardo verso i suoi occhi e capii che si era appena svegliato,e che anche lui aveva pianto.
 
‘Non dirmi che hai dormito qui a terra,per favore.’sussurrai appena
‘Mi spiace deluderti,ma è così.’sospirò
 
Abbassai lo sguardo,incapace letteralmente di sostenere il suo,così innamorato,così supplichevole,così stanco. E io lo sapevo che era tutta colpa mia. Lo sapevo che quello sguardo innamorato era tutto mio. Lo sapevo che quello sguardo supplichevole,era rivolto solamente a me. E sapevo anche che i suoi occhi così spenti,così stanchi,così vuoti,erano a causa mia. E non ce la facevo a vederlo così,ero così dannatamente codarda.
Mi scansai dalle sue braccia e lo presi per mano. Lo trasportai fino alla porta del bagno e aprii la porta,per poi spingerlo dentro la stanza.
 
‘Lavati il viso,si vede che sei stanco.’
‘L’acqua non risolverà i miei problemi.’
 
Mi chiuse la porta in faccia e già ero pronta per fargli il cazziatone,ma mi fermai,pensando che ero nel torto più marcio. Mi mossi verso la cucina,balzando sul posto non appena sentii un gemito strozzato. Salii di nuovo tutte le scale ed entrai nella camera di Venere,ma lei dormiva beatamente. Esitai prima di entrare in bagno,l’unica stanza rimasta,ma poi pensai che forse Harry si fosse sentito male e quindi non ci pensai due volte a spalancare la porta.
Continuavo a credere che una forza invisibile agisse su di me e mi tenesse sollevata quando sentivo di star per svenire.
Harry. Poggiato al lavandino. L’acqua che scorreva e si mischiava a del…sangue?
Mi avvicinai a lui che nel frattempo si accasciò accanto al mobile sotto il lavandino. Sporsi lo sguardo verso il piano di marmo da cui lui aveva appena staccato la mano e vidi una lametta,la mia lametta. La presi tra le mani e ancora delle gocce di sangue scivolavano dalla lama.
Mi cadde dalle mani e la mandai al diavolo con la mente. Ancora scioccata mi piegai verso Harry che continuava a lamentarsi e a piangere. Gli presi il polso spaventata e vidi il sangue che non smetteva di uscire dai vari tagli che si era procurato. Inciampando più volte,afferrai un asciugamano bianco e iniziai a premerlo forte contro i tagli. Nel frattempo il suo sguardo era cambiato,sembrava dispiaciuto. Il sangue si era leggermente calmato,dopo aver inzuppato l’asciugamano. Mi alzai con le ginocchia che tremavano e afferrai la cassetta del pronto soccorso che tenevo chiusa in un mobile accanto alla doccia. Avevo iniziato a piangere e le mie lacrime si seccavano insieme ai residui di sangue sulle sue braccia. Perché lo aveva fatto?
Disinfettai i tagli ancora aperti e ci schizzai su un po’ di cicatrene. Fasciai il tutto con tre giri di bende e feci un piccolo nodo per far si che non si muovessero. Mi lasciai crollare accanto a lui,ancora tra le lacrime.
 
‘Perché?’chiesi senza fiato
‘Mi dispiace.’
‘Ti ho chiesto un’altra cosa.’il mio tono era molto più duro
‘Non ce la faccio,ti giuro,non ce la faccio più. Non devi credere che sia facile per me,io ti amo,e…vederti tra le braccia di quello lì,non è di certo un piacere,perché continuo a pensare costantemente quando tu eri tra le mie braccia.’disse prendendo fiato più e più volte
 
Mi voltai a guardarlo. La pelle era diventata bianco latte,ancora non riuscivo veramente a realizzare la quantità di sangue che aveva perso. Il pianto gli aveva portato via ancora più energie,lasciandolo allo stato di uno straccio. Gli scostai i ricci che gli erano caduti sulla fronte e li portai dietro il suo orecchio. Mi sarei odiata a vita.
Mi avvicinai e incollai le sue labbra alle mie. Lo baciai fino a farlo rimanere senza fiato. Poi mi staccai e osservai le sue labbra rosse riacchiappare un po’ di fiato.
Mi alzai e aiutai lui a fare lo stesso. Mi guardava incredulo,ma non avevo intenzione di dargli alcuna spiegazione. Non sapevo neanche io il perché. Lo accompagnai nella mia camera e lo feci stendere sotto le coperte ancora disfatte. Gli baciai la fronte e scesi in cucina,per preparare una cioccolata calda. Una volta pronta,aggiunsi tre cucchiaini di zucchero e gliela portai a letto,lasciandogli un secondo bacio sul naso.
Mi chiusi nel bagno ancora sporco del suo sangue e mi misi a pulire,mentre componevo il numero di Liz. Presi la lametta e la gettai via.
 
‘Nau?’chiese addormentata
‘Liz,devi farmi un favore immenso!’ dissi tirando su col naso
 
 
 
 
 
‘Mamma perché vado dalla zia Liz?’mi chiese Venere attaccandosi alla gamba della mia amica
‘Tesoro mamma ha degli impegni,ci vediamo domani mattina,promesso!’dissi baciandole la fronte
‘Mi saluti papà?’chiese innocentemente
‘Certo tesoro,dopo ti farò chiamare.’chiusi lì
 
Mi abbracciò e poi si lasciò portare via. Salii in fretta in camera mia e trovai Harry poggiato alla spalliera. Mi avvicinai e mi sedetti accanto a lui.
 
‘Come ti senti?’chiesi prendendo tra le mani il suo polso fasciato
‘M-meglio,diciamo.’
‘Vuoi che ti porti qualcosa da mangiare?’
‘Nau,hai svuotato la dispensa per me,stai tranquilla!’
‘Come faccio a stare tranquilla se quando ti lascio solo dieci minuti ti tagli le vene,eh?’
 
Mi guardò sorpreso,come se gli avessi sbattuto in faccia la verità,che sembrava non conoscere fino ad un secondo prima. Scostò la mano dal mio grembo e si tirò giù,sotto le coperte.
 
‘V-vuoi dormire?’gli chiesi
 
Annui debolmente e lo lasciai solo nella mia camera.
Scesi lentamente in cucina e mi sedetti al tavolo che dominava metà della sala. Presi il mio portatile e aprii la mail.
 
A:Sophia Hansley
Oggetto:Mi manchi
 
Sophia,mi manchi così tanto.
Sono successe così tante cose da quando sono arrivata qui,e forse questa è la prima mail che ti mando da quando ti ho abbandonata a Londra.
Sono diventata mamma,forse avrei dovuto dirtelo prima!La mia bimba si chiama Venere ed è bella come il padre. Beh,il padre è Harry. Ed ora è qui,con me e con la bambina. E’ arrivato circa due o tre settimane fa a casa mia,sconvolgendo tutto. La mia nuova vita con il mio fidanzato e futuro marito Thomas ha rischiato di spezzarsi. Scommetto che ti starai chiedendo come tutto questo sia stato possibile…è un grandissimo guaio. Ma io ho bisogno di Thomas,io…lo amo. Ma ora con Harry in mezzo,è tutto così confuso,io sono così confusa. Ho bisogno di te. Liz,la mia amica irlandese non è più sufficiente,servi tu qui con me!
Volevo informarti che tra tre giorni andrò a scegliere il vestito da sposa,e credo sia quasi impossibile per te venire qui,ma almeno ci ho provato!
Ho bisogno di parlarti di persona,averti vicina. Ti voglio tanto bene amica mia!
Fatti sentire presto!
Nau xx
 
 
Rilessi in mente la mia mail e poi la inviai. Sophia mi mancava terribilmente,avevo un assurdo bisogno della mia amica qui vicino. Chiusi il computer e afferrai il telefono di casa,preparai due panini farciti e salii nella mia camera.
Bussai e un mugolio di Harry mi diede il permesso di entrare.
Spalancai la porta e gli sorrisi,si sollevò di nuovo con le spalle attaccate alla spalliera e mi sorrise. Arrivai a lui e mi tolse il vassoio dalle mani e lo poggiò accanto a se,guardandomi con uno sguardo leggermente infastidito.
 
‘A-avevo promesso a Venere che l’avresti chiamata quando ti saresti svegliato!’dissi porgendogli il telefono
 
Annui e mi fece spazio sotto le coperte. Mi infilai sotto e mi accucciai sotto il suo braccio. Composi il numero di Liz e insieme aspettammo che qualcuno di rispondesse.
 
‘Pronto?’chiese Liz
‘Liz,siamo Nau ed Harry,ci passi Venere?’chiesi
‘Si…VENERE,SONO MAMMA E PAPA’!’urlò lei dall’altra parte
‘MAMMA PAPA’!’urlò la mia bambina
‘Tesoro,visto,mi sono appena svegliato e ti ho chiamata!’disse Harry con voce roca
‘Ciao papà,come stai?Mamma ha detto che non ti sentivi bene!’disse lei. Harry mi guardò e mormorò un “grazie”
‘Sto bene amore mio,tu tra quanto andrai a letto?’chiese lui
‘Tra poco…tu e la mamma state insieme?’
‘Sia amore,siamo qui!’mormorai
‘Vi voglio tanto bene!’sussurrò,come per paura di essere sentita
 
Harry si voltò di scatto verso di me e notai i suoi occhi illuminarsi,pieni di lacrime che stavano per scendere. Mi baciò la fronte e poi si pulì il viso dalla lacrima che gli era sfuggita.
 
‘Anche noi ti amiamo tanto tesoro!’disse lui con voce strozzata
 
Venere iniziò a ridere e poi chiuse la chiamata mandandoci un bacio confuso. Harry gettò il telefono in una parte remota del letto e mi strinse forte al suo fianco,baciandomi i capelli.
 
‘Non smetterò mai di ringraziarti abbastanza,per quella creatura.’disse poggiando il suo mento sulla mia testa
‘E’ anche merito tuo se lei è così splendida!’
‘E’ merito nostro,lei è nostra.’finì lasciandomi un ultimo bacio sulla fronte.
 
 
 
 
-----------------------------------------------
Scusate il ritardo!
Non ho nulla di particolare da dirvi,a parte il fatto che il capitolo mi lascia leggermente scossa e che vi amo tutte! <3
Lasciatemi tante recensioni bellezze,vi amo tanto <3 <3
 
Nerhs xx

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Capitolo 9
*** 8. ***


8.
 
 
La leggera luce che filtrava dalle finestre lasciate leggermente scoperte dalle tapparelle,mi colpiva gli occhi,costringendomi a svegliarmi precocemente. Mi guardai accanto,e notai con gioia che Harry aveva mantenuto il suo sonno,ed ora stava riposando. Mi alzai dal letto,mi misi seduta e allargai le braccia,per sgranchire i muscoli irrigiditi da tutta l’ansia che avevo immagazzinato il giorno prima. Infilai la mia vestaglia da notte e scesi in cucina. Mi misi ai fornelli,preparando due grandi tazze di the calde,con zucchero e due spicchi di limone accanto. Versai qualche biscotto in un recipiente e sistemai il tutto su un vassoio di ceramica. Tornai nella mia camera da letto e il ragazzo ancora dormiva. Poggiai il vassoio sul mio comodino e lo strinsi da dietro la schiena.
 
‘Harry,ho portato la colazione.’gli sussurrai all’orecchio
 
Aprii gli occhi,li stropicciò un po’ con la mano non fasciata e poi si voltò solamente con la testa verso di me. Mi annuii e poi cercò di sistemarsi seduto sul materasso. Misi il vassoio al centro delle coperte e iniziammo a mangiare.
Dopo aver finito tutto lui mi diede un piccolo aiuto a sistemare le poche stoviglie che rimanevano da pulire e poi ci recammo in bagno per cambiare le sue fasciature.
Si mise seduto sulla piccola poltroncina che era accanto alla doccia e piano tolsi le bande ormai zuppe di sangue.
 
‘Stai attenta.’disse dolcemente mentre cercavo di staccargli dalla pelle macchiata e livida di residui di sangue le bende
 
Annui e gettai le bende nel cestino della spazzatura. Gli misi il braccio sotto l’acqua fresca e un gemito di sollievo gli si liberò dalla bocca,facendomi uscire un risolino. Solo allora potei notare un tatuaggio che gli copriva la parte superiore del polso. ‘I can’t change.’
 
‘Non puoi cambiare?’chiesi passando le dita sul tatuaggio
‘Ci sto provando…per te e per lei.’disse raggiungendo le mie dita
 
Raggiunsi i suoi occhi e poi distolsi lo sguardo. Afferrai un asciugamano e gli asciugai il polso. Guardai i graffi e notai che stavano per chiudersi,stavano formando la cicatrice anche se la carne viva al di sotto di essi,non scompariva e mi ricordava sempre di quel gesto. Bagnai i tagli con del disinfettante e li coprii con altra polvere cicatrizzante. Fasciai di nuovo il tutto e poi mi abbandonai con i gomiti sul lavandino. Mi sentivo male. La vista di quelle dannate cicatrici,lui,il suo tatuaggio,ciò che per lui voleva significare. Forse una sfida contro se stesso. Una vittoria ancora non conquistata.
 
‘Ti senti bene?’accorse subito
‘Si…ho solo bisogno di…’poi il buio
 
Sognai qualcosa. C’era Venere,poi c’era Harry e anche Thomas. In lontananza c’erano anche Liz e Sophia. Io ero in mezzo e la mia bambina era accanto a me. Mi guardai bene,addosso avevo un vestito da sposa,sontuoso,bellissimo. Venere era spettacolare. Anche lei era vestita con un fantastico abito da cerimonia,aveva varie sfumature color violetto e tante margherite tra i capelli. Poi da una parte c’era Harry e dalla parte opposta Thomas,entrambi vestiti con uno smoking. Harry sorrideva,un sorriso vero,uno di quelli che teneva solo per me. E Thomas,mi guardava,sorrideva anche lui,ma il suo sorriso era più severo,più convincente. E le mie amiche guardavano e piangevano…perché?Mi guardai attorno di nuovo e d’un tratto Venere scoppiò in un pianto straziante e più io cercavo di farla smettere,di consolarla,più la sua immagine appariva sfocata,fino a scomparire del tutto.
Mi alzai urlando. Mi toccai il viso e mi accorsi di star sudando e di star piangendo. Girai la testa in modo convulsivo da una parte all’altra,fino a trovare l’immagine di Harry. Mi gettai tra le sue braccia e lo strinsi forte. Il suo tocco lungo i miei capelli mi tranquillizzò e mi fece calmare.
 
‘Cosa è successo?’chiesi
‘Sei svenuta.’continuò
‘Ho sognato che…Venere piangeva,e io avevo un vestito da sposa,e c’eri tu con la cravatta e poi c’era Liz,piangeva anche lei e poi la bambina scompariva…’un pianto convulso si appropriò della mia gola lasciandomi senza fiato
‘Calmati ora,calmati,ci sono io qui,la bambina è da Liz,sta bene!’mi strinse al suo petto calmandomi
‘Si si.’sospirai
 
 
 
 
 
 
 
Mi ripresi in fretta,con qualche cucchiaio di zucchero sciolto in un bicchiere d’acqua. Mi vestii e uscii di casa per dirigermi verso quella di Liz,in cui si trovava mia figlia. Parcheggiai davanti al condominio e scesi dall’auto. Citofonai e salii le scale. Mi aprii Venere,con la sua borsa già in spalla,che mi strinse forte le gambe,affondando il suo viso nella mia coscia. La presi in braccio e la strinsi forte a me. Quel sogno mi aveva portata fuori dalla realtà e ora avevo solamente bisogno di stare con lei.
 
‘Le sei mancata molto!’esclamò Liz attaccata allo stipite della porta
‘Anche lei mi è mancata molto!’dissi facendola scendere dalla mia braccia
‘Come sta papà?’esclamò lei
‘Bene…bene.’dissi
 
Liz mi guardò,cercando di interpretare il mio sguardo,ma l’unica cosa che potei mostrarle fu uno scuotimento di capo e una promessa di spiegazioni più tardi.
Io e Venere tornammo a casa e mentre cercavo di parcheggiare nel cortile della mia villetta,un taxi faceva retromarcia nel vialetto.
 
‘Chi è quello lì?’chiese la bambina
‘Uh,non lo so!’dissi facendola scendere.
 
Attraversammo il vialetto ed entrammo in casa. Mi si presentò davanti una chioma di ricci neri di spalle. Rimasi un attimo perplessa,ma quando si girò capii tutto. I due occhi color cioccolato di Sophia mi fecero spuntare il sorriso.
 
‘Sono arrivata in tempo?’chiese con gli occhi spauriti
‘SOPHIA!’urlai per poi buttarmi tra le sue braccia che come al solito mi accolsero felici e protettive
‘Mh,si,sono in tempo!’borbottò
 
 
 
 
 
 
------------------------------------------------------
Il capitolo è esageratamente corto,però dovete ammettere che ascoltare band rock non mi fa altro che bene!Sta volta è toccato ai Fall Out Boy!
Bene,oltre a scusarmi non ho altro da dirvi,oh,piccole,siete le uniche a darmi grandi soddisfazioni,CONTINUATE COSI’!
Vi amo <3
Nerhs xx
 
 

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Capitolo 10
*** 9. ***


9.
 
 
‘Venere, fai la buona tesoro mio.’
 
Quella mattina Ven era più agitata del solito. Non aveva dormito tutta la notte, dicendo che era super emozionata di dover scegliere in parte il vestito con cui la mamma si sarebbe sposata. Poi, verso le quattro di notte, era scoppiata in un pianto straziante, dopo aver realizzato che la mamma non avrebbe sposato il papà. Ma dopo dieci minuti, smise. Mi si spezzò il cuore in quei dieci minuti. Sentirla piangere, per un motivo del genere poi, mi piegava in due. Ma mi ero ripromessa di non cambiare più idea, per il suo bene.
Cercavo di infilarle le calze mentre continuava a cantare la marcia nuziale e mi stuzzicava, girandosi i miei capelli tra le dita.
 
‘Mamma, Thomas ti aspetta sul altare e tu entri, e sei bella bella!’sentenziava disegnando strani disegni astratti nell’aria con le minute dita
 
Le sorridevo, pensando che finalmente avremmo avuto qualcuno di solido accanto, una certezza. La mia bambina avrebbe comunque avuto qualcuno da chiamare ‘papà’, ma allo stesso tempo, avrebbe avuto un futuro più solido e sicuro.
Scendemmo nel nostro salone in cui Sophia si allacciava le scarpe e Harry finiva di sporcarmi il divano con le briciole dei suoi biscotti.
Mi avvicinai a lui e gli scompigliai i capelli.
 
‘Ora sistemi tutto, capito?’sospirai nel suo orecchio
‘Promesso, capa!’rispose sarcasticamente tornando al suo cartone animato
 
Venere si accucciò accanto a lui, stropicciando il suo vestito. A volte mi chiedevo chi fosse il figlio e chi fosse il genitore. Harry era così ingenuo quando era con lei, tornava bambino anche lui per far divertire la figlia o per vederla semplicemente sorridere. E ciò mi faceva sorridere il cuore.
Ero felice dopo tutto, che lei volesse bene a suo padre e che lui l’amasse con tutto il suo cuore.
Presi Ven tra le braccia e la sollevai dal divano. Le infilai il cappotto e mentre abbottonavo il mio, mia madre e Liz fecero il loro ingresso sulla porta di casa.
Procedetti con le presentazioni e poi fummo libere, solo noi ragazze, di uscire da casa per dirigerci all’atelier.
In macchina mia madre iniziò una predica altamente fastidiosa riguardo Harry e il suo oziare a spese mie. Sosteneva che avrebbe dovuto trovarsi un lavoro, uscire dalla mia vita e da quella della bambina, farsi una vita come quella che stavo ricostruendo io, o magari semplicemente tornarsene a Londra. Fu allora che sputai tutto il veleno che mi trattenevo in gola e lo sputai addosso a mia madre.
 
‘Ma ti senti quando parli mamma?Allontanarsi da me e da sua figlia?Ora che è tornato e finalmente vuole prendersi le sue responsabilità da padre?Harry ieri ha trovato un lavoro, voleva rimanesse un “segreto” ma a quanto pare, ora non lo è più. E se mia figlia è felice ad avere suo padre in casa, allora lui potrà oziare a mie spese fino a quando vorrà.’
 
Tornai calma a fissare la strada davanti a me e potei notare lo sguardo di mia madre sciogliersi piano piano, probabilmente realizzando le tante cavolate che aveva appena detto. Le risate di Venere riempirono l’abitacolo, ricordandomi di quanto lei odiasse i litigi e che per distrarsi, iniziava sempre a ridere. Sorrisi anch’io e la guardai attraverso lo specchietto retrovisore. Incrociai il suo sguardo con il mio, e la tranquillizzai con gli occhi.
Arrivammo al negozio e scendemmo tutte quante ordinatamente dalla macchina.
L’ansia mi stava divorando lo stomaco. Avevo immaginato quel fatidico giorno da quando avevo più o meno quattro anni. L’abito suntuoso, pieno di strass, con tanti fronzoli, coperto di pietre luccicanti e tanto pizzo, ricoperto da altrettanto tulle. Il tutto risultava molto pacchiano andando avanti con l’età, ma non avrei rinunciato alla gonna vaporosa e al pizzo.
Ci accolse una dolce donna sulla quarantina vestita completamente di nero, tanto per risaltare in quel atmosfera completamente bianca e sfavillante.
Mi disse di chiamarsi Joelle e che mi avrebbe assistito durante tutto il processo di scelta, prova e se poi avessi acquistato l’abito, anche attraverso il processo delle tre prove.
Fece accomodare i componenti del mio ‘teem’ in un’adorabile stanza ornata di divanetti in pelle nera e specchi contornati da decorazioni brillanti. Mi chiese di scegliere due membri della mia squadra da portare con me per qualche minuto in camerino e presi in braccio Venere e infilai il mio braccio sotto quello di mia madre.
Mentre ci dirigevamo in camerino strinsi la mano a mia madre e lei mi sorrise, era tutto chiarito ora.
Ci accomodammo sulle sedie in camerino e Venere iniziò a tormentare la povera Joelle che sorrideva e annuiva.
Le mie accompagnatrici donarono qualche idea che avevano riguardo al vestito che mi immaginavano addosso il giorno delle nozze e poi uscirono, per raggiungere Sophia e Liz.
 
‘Allora, vuoi raccontarmi un po’ di te e del tuo bel maritino?’ mi chiese Joelle realmente interessata
‘Uh, ho quasi ventinove anni, Venere è mia figlia ma non è la bambina del mio futuro marito. Lui si chiama Thomas, ha la mia stessa età e gli voglio un bene dell’anima!’dissi sorridente
‘E per quanto riguarda il tuo vestito ideale?’
‘Vorrei una gonna vaporosa e con del pizzo magari, poi ci sposeremo in Maggio e qui il tempo è molto variabile, quindi mi piacerebbero magari delle maniche lunghe!’dissi
 
Joelle annui e mi lasciò da sola per qualche minuto.
Tornò nel camerino con cinque o forse sei vestiti e li appese di fronte a me. Mi avvicinai con la paura nel cuore di rovinarne anche solo uno. Li sfiorai, uno per uno e rimasi a bocca aperta davanti la loro bellezza. Nel frattempo mi cresceva la paura di non scegliere bene, di non scegliere quello giusto, di fare la scelta più sbagliata che mai.
Iniziai a provare qualche modello con le gambe che tremavano terribilmente, ma mi accorsi dopo un po’, che non potevo fare nulla per bloccare quel fastidioso tremolio.
Mano a mano che andavo avanti, provando nuovi abiti, mi rendevo conto che il giudizio che avevo assegnato loro all’inizio, non era poi tanto giusto.
Ogni abito moriva addosso a me. Diventava spento. I brillantini e gli strass smettevano di brillare. Il pizzo non sembrava più poi così elegante. La gonna si afflosciava sotto il peso dei miei problemi.
Mi chiusi in camerino e chiusi la testa tra le mani, sconsolata e rassegnata. Vidi dopo poco entrare Venere che si mise tra le pieghe del ultimo vestito indossato e strinse le sue fragili braccia intorno al mio petto.
 
‘Mamma, eri bellissima con tutti i vestiti!’miagolò
‘A me non ne piaceva neanche uno, piccola mia!’ le accarezzai la testa
‘Proviamo con un altro?Ti va se lo scelgo io?’ mi chiese fissandomi negli occhi
 
Annui al suo bellissimo sorriso e poi la lasciai nelle mani di Joelle che la trascinò nel reparto abiti. Sfilai delicatamente il vestito e lo riposi sulla sua stampella. Aspettai che le due ragazze tornassero e dopo pochi minuti le vidi entrare con un vestito enorme tra le mani. Venere me lo posò sulle gambe, mi scoccò un bacio sulla guancia e scappò via.
 
‘E’ una bambina meravigliosa!’ disse Joelle
 
Sorrisi e iniziai a vestirmi di quel abito.
Mi fissai allo specchio e qualcosa cambiò.
Forse ci voleva proprio Venere per fare la scelta giusta. L’abito aveva delle splendide maniche lunghe che cadevano a pennello sulle mie braccia, ed erano anche in pizzo come tutto il resto del luccicante corpetto. La gonna era vaporosa e in tulle, e la stoffa non si afflosciava più sotto il peso di chissà quale forza estranea. Sembrava veramente quello giusto. ( http://weheartit.com/entry/108227105/search?context_type=search&context_user=sekerparem&query=wedding+dress ).
Uscii fuori dal camerino, lasciando estasiata ogni persona che incontravo nel mio cammino. Arrivai dalle mie ragazze e vidi mia mamma iniziare a piangere. Venere era seduta sul altarino su cui dovevo mettermi io e mi dava le spalle. Si girò e quando mi vide, aprì la bocca, rimanendo anche lei senza parole. Si alzò e iniziò a fissarmi.
 
‘Allora, amore, cosa ne dici?’ le chiesi
‘Ho scelto bene, vero?’ chiese
 
Tutti ci lasciammo trasportare in una risata e io annui.
Guardai Joelle che si avvicinò a noi e accolsi tutti i complimenti ricevuti dai presenti.
 
‘Allora?E’ quello giusto?’ mi chiese
‘Si, lo è!’ risposi fiera, lasciando che una lacrima cadesse sulla mia guancia
 
Strinsi forte in un abbraccio Venere e la ringraziai più e più volte. Abbracciai mia madre, poi Sophia, poi Liz e anche Joelle.
Dopo essermi cambiata e aver restituito il vestito campione a Joelle, pagai l’acconto del vestito e fissai la data della prima prova, che si sarebbe tenuta solamente un mese dopo.
Tornammo tutte in macchina e tornammo anche a casa.
Era stata una giornata pesante e sia io, sia Venere avevamo il serio bisogno di riposare insieme.
 
 
 
 
 
Nerhs’s box.
 
La rivoluzione è arrivata anche qui!
I trattini mi avevano stancata!Dico che è arrivata anche qui perché ho appena pubblicato una nuova storia, e la rivoluzione è arrivata insieme a lei. A proposito se vi va, si chiama ‘Red.’, è sul mio profilo e i protagonisti sotto tutti e cinque i nostri ragazzi, mi farebbe piacere leggere qualche vostra recensione:)
Passiamo al capitolo:innanzi tutto, scusate se ho postato con un giorno di ritardo, ma ieri è mancata la connessione, e per scrivere questo di capitolo, ne avevo bisogno. Ma ho rimediato subito!
Spero vi piaccia e vi convinca abbastanza da lasciarmi una recensione xx
Baci!

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Capitolo 11
*** 10-Part One. ***


10-Part One.
 
*MAGGIO*
 
Era finalmente arrivato il giorno del mio matrimonio.
La notte era stata pessima. Migliaia di incubi atroci avevano travagliato il mio sonno, disturbandolo continuamente. Ed ogni incubo era simile. Venere in pericolo. Venere che piangeva. Venere che prendeva per mano un’altra donna e se ne andava via da me. Venere che, pur vedendomi in lacrime ad urlare disperatamente il suo nome, se ne andava lasciandomi sola. Aveva dormito con me quella notte, e, poverina, si svegliava sempre terrorizzata dietro di me per paura che la mamma stesse male.
E ora soffrivo più di lei, perché la vedevo molto stanca, ma il sorriso non le mancava assolutamente.
Erano le 6:43. Arrivò la parrucchiera in quel momento e l’accolsi sorridente, mentre la mia casa si svegliava.
Presi Venere e contro il suo volere, la rimisi sotto le coperte. Avrebbe potuto dormire qualche altra ora, e non glielo avrei proibito.
Harry si appropriò di un bagno, io, la parrucchiera Marine e Sophia invece, occupammo il secondo.
Stavo per cedere sul lavandino, avevo troppo sonno. Mi chiedevo come sarei arrivata al altare.
E quel pensiero mi distrasse dalla stanchezza. Iniziai a piangere in silenzio, mentre pensavo alle emozioni che stavo provando. Cercavo di metterle in ordine, sistemarle per bene nella mia testa. Felicità, gioia, contentezza, paura, agitazione, paura ancora.
Perché provavo quella dannata paura?Sempre lei tornava a tormentarmi. Ad inquietare i miei pensieri e anche i miei sogni e la mia vita. La mia vita, da un anno a quella parte, era governata dalla paura.
La paura di deludere Venere.
La paura di non poterle dare ciò che lei meritava.
La paura di non essere la mamma perfetta.
Ed ora anche la paura di non essere la moglie perfetta.
Perché volente o non, da lì a poche ore sarei diventata la moglie di Thomas.
Il “felici e contenti” che avevo sognato fin da bambina, si stava avvicinando. Il nostro fatidico “sì” e poi il bacio da fiaba con tutti quanti che applaudono e sorridono felici, con mia mamma in lacrime e mio padre con un espressione dura, tirata, gelosa, perché la sua bambina, anche se un po’ cresciuta, se ne sta andando con un altro uomo che non è lui.
E forse era proprio il pensiero di mio padre che mi faceva singhiozzare così pesantemente.
Sembrava così felice quando venne a sapere del mio matrimonio, e fu ancora più felice quando prese tra le braccia per la prima volta Venere. Ma sapevo perfettamente che per lui non sarebbe stato facile lasciarmi tra le braccia di Thomas.
Al mio quarto singhiozzo, Sophia si decise a chiedermi cosa stesse succedendo ma la tranquillizzai con un sorriso e prendendo un fazzoletto tra le mani e pulendomi le guance.
 
‘E’ normale essere emozionate in un giorno così speciale!’ sentenziò Marine
 
Le sorrisi e tornai ad osservare la sua creazione ormai completa. Aveva tirato sui i miei ricci, stringendoli in una cipolla tenuta ferma e composta dalla lacca e due splendide ciocche di capelli ricci scendevano sul viso, ai lati della testa. Mi sfiorai la testa e iniziai a complimentarmi per il suo meraviglioso lavoro, aveva creato un’opera d’arte di cui sarebbe dovuta andare più che fiera.
Marine abbandonò la mia casa dopo aver preso il mio assegno. Al suo posto arrivarono i miei genitori entrambi vestiti di tutto punto. Li strinsi forte a me e mia madre iniziò a piangere, e, senza preavviso, anche mio padre scoppiò in lacrime.
Ciò che li fece fermare fu Venere che, assonnata, saltò in braccio a loro.
 
‘Venere, potevi dormire anche un altro po’ amore mio!’ le accarezzai la schiena
‘No, basta.’ Disse facendo spallucce
 
Subito dopo, entrò a portare luce nella mia casa, Liz.
Indossava uno splendido vestito lungo color verde menta che si sposava alla perfezione con i suoi capelli biondi e mossi, sistemati sulle spalle. (http://weheartit.com/entry/109938479/search?context_type=search&context_user=CultureCloset&page=3&query=long+dress ).
Entrò facendo un grande respiro e spalancando gli occhi come faceva sempre.
 
‘Sono in ritardo, lo so.’ Disse allungando una mano verso di me
 
Le sorrisi e lei mi baciò la guancia.
Ci girammo tutti verso le scale quando sentimmo Sophia tossire appena. Scese le scale mostrandoci il suo bellissimo abito da cerimonia. Anche il suo era lungo, di un bellissimo rosa pesca che le donava molto. I capelli ricci erano appena raccolti sulle tempie e cadevano liberi sulla schiena. (http://weheartit.com/entry/109974571/search?context_type=search&context_user=sweet_girl10&page=2&query=long+dress ).
Strinsi le mie amiche al petto e decisi che era arrivato il momento del trucco e poi finalmente, avrei indossato l’abito.
Consegnai a mia madre i palloncini e le varie decorazioni che avrebbe dovuto sistemare fuori dalla porta, e il nastro che insieme a mio padre, avrei tagliato alla mia uscita.
Liz mi truccò alla perfezione, rimanendo sullo stile nature e spennellando le mie labbra di un rosso vivace.
Mi chiusi in camera e prima di vestirmi, vestii Venere.
Presi il suo vestito dal armadio e iniziai ad infilarle le calze.
 
‘Sei pronta mamma?’ disse tutta pimpante
‘Certo amore mio!’ dissi
 
Le infilai il vestito (http://weheartit.com/entry/109681653/search?context_type=search&context_user=notonlyphotos&query=dress+for+baby+girls scusate la foto!) e poi le sistemai i capelli, poggiandole sulla testa la ghirlanda che le avevo fatto fare dalla fioraia, piena di rose bianche e margherite, le mie preferite.
Si chiusero poi tutti fuori dalla mia stanza, lasciandomi libera di infilare il mio vestito.
Lo presi e lo poggiai sul letto, restando a fissarlo.
Questo è il vestito con cui mi sposerò.” Pensai. Mi venne da sorridere, spontaneamente. Infilai anch’io le calze e poi, cautamente, infilai anche il vestito. Infilai poi le scarpe e mi specchiai.
Per la prima volta nella mia vita, mi sentivo bellissima.
Mi sentivo una principessa, tanto bella, da far invidia a tutti.
Sorrisi all’immagine riflessa nello specchio e accarezzai il vestito che cadeva alla perfezione sul mio corpo.
Vidi la porta spalancarsi ed entrò Harry nella mia camera.
Rimase bloccato non appena se la richiuse dietro. Iniziò a sorridere come un ebete e a grattarsi i capelli perfettamente sistemati. Alzò poi lo sguardo verso i miei occhi e mi venne incontro. Iniziai ad osservare il suo corpo e notai con piacere che aveva esaudito il mio desiderio di vedere nel suo taschino un fiore bianco. (http://weheartit.com/entry/99603022/search?context_type=search&context_user=daretodreamandtravel&page=2&query=harry+styles+elegant ).
 
‘Sei bellissima Nau.’ Sospirò prendendomi le mani
‘Anche tu lo sei.’
 
Mi fece fare una giravolta, e sentii che anche il mio cuore girò insieme a me. Lo sentivo agitarsi, battere contro il petto come a volere uscire. Mi incupii ed Harry subito si preoccupò. Lo tranquillizzai e poi ci specchiammo insieme nello specchio.
Era così strano.
Il mio cervello immaginava lui al mio fianco, lui accanto a me sul altare. Ma non era vero.
Scossi la testa e la risata potente di Venere fece capolino nella mia stanza. Il ragazzo la prese in braccio, togliendo il suo sguardo da me, e iniziò a fare il solletico alla mia bambina. Entrarono poi tutti gli altri e con piacere notai che anche il fotografo era arrivato.
Iniziai a posare per lui. Con Venere. Con i miei genitori. Con Liz, e poi con Sophia, e poi con loro due insieme. Poi anche con Harry. Fino a che non si fece l’ora di andare in chiesa.
Mio padre mi prese sotto braccio e mentre il flash della foto camera mi accecava, tagliammo insieme il nastro bianco teso di fronte alla mia porta.
In macchina con me c’erano Harry, che guidava, mio padre al posto del guidatore che si torturava le mani e che finì un pacchetto di sigarette da venti in dieci minuti, e mia figlia Venere che odorava i fiori del suo mazzolino di rose.
 
‘Allora, come ti senti?’ mi stuzzicò Harry mentre guidava
‘Bene.’ Risposi secca
‘E’ agitata.’ Rispose mio padre facendo una risatina nervosa
‘E’ bellissima!’ concluse Venere, facendo sorridere Harry che mi fissava dallo specchietto retrovisore.
 
Aveva gli occhi così tristi, così spenti. E non lo biasimavo. Lo capivo, sapevo come si sentiva.
I mesi precedenti al matrimonio il nostro rapporto era cambiato. Non ci vedevamo quasi mai, avendo ricominciato a lavorare io e avendo cominciato lui a lavorare, e in quei pochi instanti che ci incrociavamo in casa, cercavamo di essere amici, buoni amici, e la farsa riusciva benissimo.
Lo sentivo piangere nella sua camera la notte. La vedevo la sua mano che cercava la mia mentre guardavamo un film insieme a Venere. Mi accorgevo che quando andavamo al parco con la bambina, tendeva il telefono nella mia direzione per scattarmi delle foto.
E non potevo ignorarlo, non a quel punto.
Arrivammo in chiesa e tantissime macchine erano parcheggiate al di fuori.
Respirai lentamente e chiusi gli occhi…ero pronta?
Harry mi apri la portiera e come scesi, mi stampò un bacio sulla guancia, facendola andare a fuoco. Lo scostai e sistemai il velo di pizzo sul viso.
Lui entrò in chiesa, facendo capire a tutti che “la sposa era arrivata!”.
Venere mi baciò sulle labbra e mi sorrise, sistemandosi di fronte a me.
Mio padre mi prese sotto braccio e mi baciò la fronte, mostrandomi chiaramente i suoi occhi lucidi.
Guardai di fronte a me e sentii la marcia nuziale iniziare a suonare.
Sentivo le ginocchia molli non appena mio padre iniziò a trascinarmi sulla guida rossa.
Sorridevo a tutti quelli che vedevo intorno a me, amici e parenti di Londra, conoscenti di Dublino.
Arrivai barcollando di fronte a Thomas, al quale durante la mia entrata, non avevo rivolto neanche uno sguardo. Mio padre strinse la mano con quella di Thomas e io feci la stessa cosa con Celine, la madre del mio futuro marito.
Thomas alzò il velo dal mio viso e mi baciò la fronte, sussurrandomi un ‘sei bellissima!’, anche lui era perfetto.
Mi girai e guardai Liz e Sophia che si sventolavano l’un l’altra per trattenere le lacrime e poi mi voltai dalla parte opposta, dove c’era Harry con in braccio Venere che mi salutava e piangeva.
Tornai a guardare di fronte a me, con la paura che tutti i miei incubi si avverassero.
Venere che piangeva.
Venere che si disperava e io non potevo raggiungerla.
Venere che se ne andava da me, pensando che non fossi la mamma perfetta.
Pensando che non avevo fatto di tutto per renderla felice.
Ed Harry.
Un fulmine mi attraversò la mente e il cuore.
Io amavo Harry, non Thomas.
Io amavo quel ragazzo dal primo giorno in cui mi rispose male in quella classe decadente di Londra.
Io lo amavo.
Lo amavo, amavo quando sorrideva, e quando mi mostrò quel espressione buffa, felice e preoccupata quando venne a scoprire che era lui il papà di Venere.
Lo amavo quando era con lei e quando la prendeva in braccio.
Quando piangeva insieme a me, perché i complessi che mi facevo io, erano gli stessi che si faceva lui.
E nessuno dei due voleva rendere triste Venere.
E io, in quel momento lo stavo facendo.
 
‘Thomas Jacob Retfield vuoi prendere come tua legittima sposa la qui presente Nausicaa Diane Jonhson, nella buona e nella cattiva sorte, finche morte non vi separi?’ dichiarò il prete
 
Thomas sorridendomi, fece di sì con la nuca e la sua voce squillò nella cappella, facendo gioire tutti. Ora toccava a me. Io avrei fatto gioire tutti?Cosa avrei risposto?
 
‘Nausicaa Diane Jonhson vuoi prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Thomas Jacob Retfield, nella buona e nella cattiva sorte, finche morte non vi separi?’ pronunciò di nuovo il sacerdote, sorridendomi
 
Mi guardai intorno spaesata.
Si o No?
Finche morte non vi separi.”
Guardai Venere che ancora piangeva e Harry aveva uno sguardo assente, mentre una lacrima cadeva libera sulla guancia.
Mi voltai di nuovo verso il sacerdote e scossi la testa.
 
‘No. Non lo voglio.’
 
 
 
 
 
Nerhs’s box.
 
 
Sto zitta.
A voi la parola.
Vi amo <3

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Capitolo 12
*** 10-Part Two. ***


10-Part Two.
 
 
HARRY’S POV.
 
Ero entrato in quella chiesa con un sorriso tanto finto da far concorrenza ai fiori posti ordinatamente sul altare.
Mi sentivo mancare e mi ripetevo di rimanere integro solo per Venere, che si era rifiutata di rimanere accanto alla madre e al suo nuovo patrigno.
Ero entrato in quella chiesa accolto da mille sguardi. Chi cercava di giudicarmi, chi invece si esaltava, perché il mio arrivo significava anche l’arrivo della bellissima sposa.
Ero entrato in quella chiesa con mille sogni infranti, ma credevo ancora in qualcosa. Credevo in quel dannato finale da favola, in cui lei lasciava quel inetto sul altare, per poi correre tra le mie braccia e mandare all’aria il matrimonio, per rimanere mia per sempre.
Lo avevo anche sognato quella notte, quel particolare. Lei che con la sua bellissima voce squillante, emetteva un sonoro “No” per poi correre da me. Ma si sa, i sogni non diventano mai realtà. E proprio in quel momento, seduto su quella panca, ne ero sempre più convinto.
Era ormai arrivato il momento delle promesse e poi si sarebbero scambiati il loro fatidico “Si”.
La voce di Thomas, sonora e sicura, emise quel suono, così convinto di venire ricambiato.
Il mio cuore ormai era spezzato, e si trovava ai miei piedi.
Venere ormai aveva dato il libero sfogo alle lacrime e si era rintanata nel incavo del mio collo, per liberare silenziosamente qualche singhiozzo che mi riduceva ancora di più a miseri pezzi.
Venne poi il turno di Nausicaa.
La guardavo implorante. Implorante di dire di no. Di lasciarlo stare e di venire da me. Ma ormai le possibilità erano sotto lo zero.
Non riuscii ad incontrare il suo sguardo, fin quando lei, titubante sulla risposta da dare, si girò a fissare me e Venere.
La bambina aveva ormai sollevato lo sguardo e i suoi occhi rossi e gonfi di lacrime, fecero cadere una lacrima anche a me, sopportata poi da altre compagne, che avevano deciso di invadermi il viso per dar dimostrazione della mia abnorme tristezza. Lei ci guardò. Le vidi le iridi verdi prendere fuoco e iniziare a brillare. Il cuore inevitabilmente accelerò i battiti.
Lei si voltò di nuovo, per dare un ultimo sguardo al ragazzo che aveva di fianco, che intanto aveva preso un orribile colorito verdastro in viso e la sua voce suonò per l’intera cappella.
 
‘No. Non lo voglio.’
 
Pronunciò.
Alzai lo sguardo senza capacitarmi di ciò che aveva detto. La guardai come per essere sicuro che ciò che avevo udito fosse vero.
Venere si irrigidì tra le mie braccia e smise di piangere, anche lei incapace di credere a ciò che la nostra donna aveva risposto.
Ci guardò con le lacrime che ormai le avevano abbandonato gli occhi, per cadere libere sulle guance, e ci sorrise. La bambina iniziò a dimenarsi tra le mie braccia e la lasciai andare.
Iniziò a correre verso la donna e si buttò tra le sue braccia urlando e gridando, piangendo e ridendo. Lei era felice. Neanche Venere lo voleva quello lì.
Iniziai a sorridere come un ebete. Come uno stupido. Come uno che aveva appena sentito dire dalla donna che ama, che non si sarebbe più sposata. Che probabilmente sarebbe stata sua per sempre. Perché, logicamente, dopo Thomas, c’ero io.
Osservai Nau e Venere stringersi forte l’una con l’altra.
Thomas era paralizzato e si era lasciato cadere sullo scalino del altare con la testa chiusa tra le mani.
Il sacerdote sorrideva soddisfatto, probabilmente anche lui era dalla nostra o semplicemente era felice perché lei non aveva suggellato quel patto sacro invano.
La gente intorno a noi si lasciava andare ad atti di pazzia scellerata o ad attacchi di pianto convulsi.
I genitori della sposa la guardavano accennando appena un sorriso, sconvolti ma pur sempre contenti della scelta della loro pupilla. I genitori dello sposo erano accorsi da quest’ultimo, urlando pesanti accuse contro la mia donna.
Sophia e Liz vennero verso di me, sorridendo e battendosi il cinque e mi spinsero verso la sposa che ora aveva lasciato a terra Venere per dedicarsi ai miei occhi.
Avanzò verso di me sotto lo sguardo di tutti e si accostò al mio orecchio.
 
‘Portami via, ti prego!’ sussurrò dolcemente
 
Annuii prontamente e presi in braccio Venere e strinsi forte la mano di lei.
Le trascinai fuori da quella struttura, stringendole talmente forte, come per paura che da un momento al altro mi sarei svegliato, sudato nel mio letto, accorgendomi che in realtà era stato tutto un maledetto sogno.
Quando però tutti iniziarono ad urlarci contro, di tornare indietro, di non andarcene, mi accorsi che era tutto vero.
Aprì da lontano la macchina e vidi Nau salire cautamente ma con ansia, come se la mia macchina fosse stata l’unica ancora a cui lei potesse aggrapparsi per fuggire a quel destino che lei non voleva.
Poggiai Venere sul sedile posteriore e le sistemai bene il vestito.
Salì poi al posto del guidatore e chiusi la portiera.
Mi fermai un attimo per respirare e cercare di realizzare ciò che era appena successo. La guardai e lei sorrise divertita.
 
‘Dai, parti!’ disse
 
Le ubbidì e misi in moto la macchina.
Le risate di mia figlia riempivano l’abitacolo mentre Nau cercava di spiegarci la sua strambissima risposta. Per quanto strana, pazza, diversa dal normale fosse stata la sua scelta, io ero l’uomo più felice del mondo. Il mio cuore si era ricomposto e aveva ripreso a battere, accelerando di tanto in tanto i suoi battiti. Lei non aveva ancora proferito parola riguardo ad un futuro “noi”, ma come la mia preveggenza sul suo “No”, sentivo che ci sarebbe stato e sarebbe durato per sempre.
 
‘Mamma, perché allora hai detto di no?’ urlò Venere
‘Perché mi sono accorta di amare ancora tanto un’altra persona.’si voltò verso di me
‘Papà?’ domandò finalmente la bambina
‘Si…è papà.’
 
Ero io.
Lei mi amava ancora.
Lei aveva rinunciato ad un futuro assicurato per lei e per la bambina, perché amava me.
Lei non si era mai dimenticata di ciò che c’era stato tra noi.
Lei non si era mai dimenticata di quanto ci eravamo amati.
Lei si era sempre accorta di quanto io ancora la amassi.
Ed ora poteva essere mia per sempre.
Avremmo potuto avere un futuro fatto solo di “Noi”.
Di me, di lei e di Venere.
Bloccai la macchina e ci fermammo nel grande parco in cui eravamo venuti la mattina dopo aver scoperto che Venere era mia figlia.
La feci scendere dalla macchina e Nausicaa nel frattempo ci aspettava dal altro lato dell’automobile.
Non c’era molta gente, anzi, a parte un uomo anziano con una bambina, non c’era nessuno.
Presi la bambina tra le braccia e guidammo la nostra donna nel vasto campo di margherite, occupato solo da noi.
Nau si lasciò cadere a terra e prese una manciata di fiori, per poi incastrarli tra i capelli della figlia.
Mi sedetti accanto a lei e la guardai all’opera. Venere poi si liberò alla sua presa e iniziò a scorrazzare per tutto il prato.
Lei si girò verso di me e portò le sue mani intorno al mio collo. Mi slacciò con grazia la cravatta e la piegò ordinatamente per poi infilarla nel mio taschino. Prese poi il fiore che tenevo li e lo sistemò tra i suoi capelli.
 
‘Perché lo hai fatto?’
‘Perché non lo amavo.’
‘E chi ami, allora?’
‘Te. Solo e soltanto te.’
 
Sentii quello strano organo scoppiare di gioia.
Ero così preoccupato che anche lei potesse sentire tutto il rumore che stava procurando, e sembrò accorgersene perché iniziò a ridere e a stringermi forte tra le sue braccia.
La feci stendere sotto di me, sopra quel mare di fiori bianchi, e poggiai le mie labbra sulle sue.
Finalmente un bacio allo scoperto da tutti, non più rubato per caso, per bisogno nel corridoio di casa sua. Un bacio vero. Voluto estremamente da entrambi, di cui entrambi avevamo bisogno.
Si staccò dalla mia bocca e sorrise.
Mi strinse forte, facendomi poggiare la testa nel incavo del suo collo e mi sentivo a casa. Per la prima volta, dopo tanti mesi, lei era tornata ad essere mia, la mia casa, la mia vita, la mia donna.
Venere iniziò a lamentarsi. Diceva che non la calcolavamo, che c’era anche lei e che anche lei voleva le coccole. La presi per un braccio e la feci stendere accanto a me, sentendo la sua risata contagiosa, riempire l’aria che respiravamo, fino a farne essenza pura e necessaria.
 
‘Dai, andiamo a casa, questo vestito inizia a darmi fastidio!’ bofonchiò Nau
 
Mi sollevai dal suo corpo e la bambina fece la stessa cosa.
Le tesi la mano e la sollevai. Le posai un braccio intorno alle spalle e lei si accucciò sotto la mia spalla, lasciandomi teneri baci sul petto a volte.
Tornammo a casa e le ragazze si spogliarono nel salone, lasciando i loro vestiti accanto alla porta.
Infilammo la bambina nel suo lettino e dopo dieci minuti, i suoi piccoli sospiri assonnati arrivarono fino alla camera dove eravamo io e Nau.
La vidi stendersi sul letto, bellissima.
Mi avvicinai a lei, e mi tolse la giacca e la camicia, per poi lasciarle da qualche parte insieme ai pantaloni.
Picchiettò il palmo della mano sul lenzuolo accanto a lei, e mi stesi dove mi aveva indicato.
Feci aderire il mio petto con la sua schiena nuda e mi convinsi di essere in Paradiso.
Ora la mia vita era perfetta.
Avevo le due donne della mia vita accanto a me.
Mia figlia e quella che poi sarebbe diventata la mia futura moglie.
Perché poi, dopo che Nausicaa parlò con tutte le persone che secondo lei aveva deluso e sistemò la situazione con Thomas e con i suoi genitori, le chiesi di sposarmi.
E lei mi disse di sì.
Ed ora, dopo quasi tredici anni, io, Venere e lei viviamo in una bellissima ma modesta villa appena fuori Londra.
Siamo tornati nel luogo del nostro incontro e viviamo qui, insieme alla nostra bellissima bambina che ormai ha sedici anni e la bellezza della madre.
Io, grazie al mio diploma, gestisco una grande azienda che riesce a soddisfare tutti i nostri bisogni e anche di più. Nausicaa continua ad insegnare e la nostra bambina, è una studentessa provetta.
Ma la gelosia di padre ovviamente non è mai troppa, perché forse capisco cosa vuol dire avere qualcuno che ronza come una mosca intorno a tua figlia.
E Venere, come Nausicaa, sarebbe stata per sempre mia, ma, ovviamente, non fu propriamente così…
 
 
 
 
 
Nerhs’s box.
Non vi avevo avvertito lo so, ma ve lo dico ora:questa fan fiction termina qui!
Non disperatevi, non strappatevi i capelli, non uccidetevi (okay, la smetto!) ma…SIATE FELICI!
Perché?
Perché vorrei continuare anche questa di storia con un seguito!
Il seguito avrà come protagonista Venere e uno dei ragazzi!
Scrivetemi nelle recensioni cosa ne pensate, se si può fare, se siete contente, se vorreste uccidermi…accetto tutto!
Poi, BUONA PASQUAAA!
Anche se in ritardo, ma guardate che bel regalo che vi ho fatto <3
Vi amo ragazze, grazie di tutto:)
Nerhs xx

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