Wake me up when winter ends.

di absolute
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Let's introduce me.. ***
Capitolo 3: *** Elizabeth From Dallas ***
Capitolo 3: *** Atlanta Hooligans (terzo capitolo) ***



Capitolo 1
*** Let's introduce me.. ***


''Arrivo mà'' urlai dalla stanza accanto a quella di mia madre,oggi era un giorno speciale,ci trasferivamo ad Atlanta..non che fossi felice,anzi ero piuttosto agitata.
Il mio nome è Elizabeth Mara,ho sedici anni e sono nata e cresciuta a Dallas in Texas con mia madre Katherine,non ho mai conosciuto mio padre ma ho sempre pensato che fosse un tipo del quale non ci si poteva fidare,non mi baso solo su quello che ho sentito dire a mia mamma..per la cronaca,lasciare una donna incinta di otto mesi da sola non è esattamente molto coraggioso,comunque mi basavo anche dall'idea che io mi ero fatta di lui.
Quel giorno dovevamo prendere un aereo e andarcene per sempre da quel posto,non ci legava niente e nessuno a quel posto..apparte la tomba di Spot,il mio cane morto,dalla quale mi sarei voluta separare da molto tempo;i miei nonni avevano sempre vissuto in Inghilterra e mio padre,come ho già fatto intendere,non sapevo neanche dove fosse..se un giorno avrei avuto voglia di rivederlo? Non so,ma sicuramente mi sarei assicurata di non trovare mai un uomo così come padre dei miei figli.
''tesoro muoviti,faremo tardi'' disse mia madre con la voce affannata.
''
okay sono pronta'' prendemmo le valigie e uscimmo di casa in fretta..di quel giorno mi ricordo soprattutto le corse per arrivare all'aereoporto e il discorso pietoso che mia madre fece all'assistente di volo per convincerla a farci entrare.
Dopo tre lunghe ore di viaggio vicino ad una donna che russava peggio di uno scaricatore di porto;scendemmo all'aereoporto di Atlanta,cariche fino ai denti di bagagli,borse e fogli vari..
Ci mettemmo un'ora a trovare un taxi e quando finalmente lo trovammo facemmo un'ora e mezza di macchina per arrivare all'indirizzo della nostra nuova casa..Darkstreet Road,il ''Dark'' non mi piaceva affatto..anzi,speravo che non c'entrasse niente con la mia vita lì.
''benvenute signorine Mara'' ci accolse con tono squillante il padrone di casa,a primo impatto sembrava un tipo okay..ma mi fidavo dell'istinto di mia madre sopra ogni cosa,perchè grazie al suo istinto ora non avevo un padre indegno;ma lei non sembrava molto convinta.
''mamma,che c'è?'' chiesi come se volessi sentire quello che stavo pensando.
''mi sembra..finto'' disse girandosi verso di me con il suo solito sorriso furbo..''hai visto il modo in cui mi ha chiamato?'' disse avvicinandosi al mio orecchio..
''no,come?'' chiesi aggrottando le sopracciglia.
''signorina..mi ha chiamato signorina'' scoppiò in una risata rumorosa portandosi la mano destra alla pancia,incurante del mio sguardo perplessa.
''e quindi?'' chiesi ancora più perplessa di prima.
''ah tesoro,è evidente che non sono una signorina..l'ha detto solo per ingraziarci'' disse mettendomi un braccio dietro la spalla,io mi girai a guardare il padrone di casa immerso nelle carte del trasloco e mi accorsi che aveva l'aspetto di un sudicio uomo di mezza età la quale moglie lo aveva lasciato ed era in cerca di una più giovane di lui..in questo caso mia madre.
''hai ragione'' dissi piuttosto stupita ancora una volta dall'intuito di mia madre..
''e per conferma,guardagli il dito sinistro'' mi disse sottovoce,io mi voltai un'altra volta piano piano..cercai la sua mano sinistra e vidi che non aveva l'anello nuziale.
''incredibile!'' affermai con entusiasmo.
''bene,è tutto apposto..da oggi siete i nuovi inquilini di questa casa...buona fortuna'' disse l'uomo sorridendo ad entrambe.
''grazie mille signore,arrivederci'' mia madre lo accompagnò alla porta mentre io andai a vedere quella che doveva essere camera mia;uno spazio abbastanza grande con un bel televisore e un letto a una piazza e mezzo..insomma,un lusso.
Mi girai verso la parete destra della stanza e vidi delle foto attaccate al muro,mi avvicinai e vidi un ragazzo con un bel sorriso e un ciuffo che gli copriva gli occhi,sotto alla foto c'era scritto un nome:Justin Bieber.
Ah! esclamai a voce alta;era il ragazzo di cui erano innamorate tutte a Dallas e si poteva intuire che anche quì lo amavano..a me piaceva ma non ne andavo pazza anche perchè non avevo mai avuto il tempo di ''conoscere'' meglio la sua musica.
In quel momento ''baby'' era il singolo più scaricato e dovunque tu andassi c'era sempre come sottofondo o in tv..Justin Bieber era un mito ad Atlanta,più di quanto non lo fosse a Dallas.
Verso le cinque di pomeriggio io e mia madre decidemmo di andare a fare un giro per conoscere la città,ad Atlanta il tempo sembrava non scorrere mai..c'erano luci,gente,negozi dappertutto..
Quel pomeriggio entrammo in molto negozi e andammo a visitare molte cose,ma io avevo sentito che ad Atlanta c'erano molti personaggi famosi,tra i quali Usher il mio cantante preferito;quindi se avevo accettato di fare quella camminata strenuante di quasi venti kilomentri era per cercare di vedere anche una sua foto.
''sono le otto Beth'' disse mia madre guardando l'orologio.
''non mi chiamare Beth..il mio nome è Elizabeth me lo hai dato tu,ricordi?'' affermai con durezza,poi girai la testa verso sinistra e sentii una canzone familiare venire da davanti un negozio..
Mia madre intanto iniziò a farmi la predica sul fatto che non avrei dovuto rispondere in quel modo ma del discorso sentii solo ''Elizabeth Jean Mara'' e cioè il mio nome completo che diceva solo quando era arrabbiata.
Mi alzai incurante di quello che stava dicendo e andai a vedere..quando arrivai davanti al negozio di accessori vidi un gruppo di ragazzi ballare la breakdance su ''baby'' la canzone di Justin Bieber;rimasi stupita soprattutto da un ballerino con la maglia blu e i pantaloni rossi..era magnificamente bravo,mi incantai a guardarlo per circa cinque minuti fino a quando sentii mia madre afferrarmi il braccio.
''non provarci mai più'' disse piuttosto incazzata.
''scusa mamma,è che volevo vedere quello che succedeva quì'' dissi senza distogliere lo sguardo dai ballerini.
''si,okay..giurami che non lo rifarai più'' mi disse guardandomi fissa.
''sisi lo giuro'' dissi con un tono menefreghista continuando a guardare la coreografia.
Poi ad un certo punto la musica smise e i ballerini presero le loro cose e si raggrupparono tutti al centro,quando uno prese un microfono e disse:''questa era ''baby'' canzone di Justin Bieber,lui si esibirà quì ad Atlanta tra una settimana..se volete i biglietti chiedete a Milo'' e indicò un ragazzo vicino a lui che sorrise;vidi una marea di gente avvicinarsi a Milo e non so esattamente il perchè anche io mi stavo avvicinando.
''bene signora fanno cinquanta dollari'' disse sorridendo;dopo mi guardò e mi chiese:''quanti?'' e io con aria perplessa ribattei:''c-cosa?''..lui sorridendo mi disse ''i biglietti''.
Caddi dalle nuvole e mi sorpresi della mia stupidaggine..''oh,u-uno grazie'' risposi con decisione,vidi Milo infilare la mano in una borsa e prendere il biglietto..''cinquanta dollari'',per fortuna che toccava a me tenere i soldi del viaggio..gli e li detti in mano e sorrisi come nulla fosse..
''grazie'' sorrise e se li mise in tasca...poi mi guardò con aria interrogativa;io non sapendo cosa fare mi guardai intorno e poi scocciata esclamai:''cosa c'è?!'',lui sempre fissandomi disse:''tu sei del Texas''..

Wow,come aveva fatto ad indovinare? Eppure non avevo una camicia a quadretti e un cappello da cowboy.
''il tuo accento è favoloso'' disse sorridendo.
''oh,si beh grazie'' risposi un pò in imbarazzo.
''sono Milo'' disse porgendomi la mano.
''oh piacere sono Elizabeth'' risposi io afferrandola,era simpatico e io mi stavo convincendo di aver trovato qualcuno per poter almeno dire ''conosco qualcuno un questa città''.
''Elizabeth dal Texas'' rise Milo.
''ehm si,vi ho visto ballare prima siete molto bravi'' affermai scostandomi i capelli.
''grazie,tu balli?''
''oh no no no'' risposi io agitatata ''o meglio,non è che io sia molto brava'' dissi mordendomi il labbro inferiore abbassando lo sguardo.

Vidi Milo sorridere,e poi disse:''voglio vederti ballare,domani vieni quì ok?''..cosa? io non potevo ballare,o meglio,non potevo rendermi ridicola davanti a tutti;e quindi dissi subito:''oh no'' ma Milo si stava già allontanando e urlò da lontano:''ci vediamo domani''..ma in che razza di casino mi ero cacciata? Non potevo andare lì domani,ero impazzita? Queste erano le cose che pensavo fra me e me mentre tornavamo a casa..in tutto questo tempo mia madre si era persa nella mischia e aveva ricominciato a borbottare cose sul fatto che non dovevo allontanarmi.
Una volta arrivati a casa mi misi a sedere sul divano e tirai fuori il biglietto del concerto della prossima settimana..''Justin Bieber,25 maggio 2013 Centre Stage Thatre''...

















 

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Capitolo 3
*** Elizabeth From Dallas ***


Pensai di aver fatto una cavolata a comprare quel biglietto,non perchè lui non mi piacesse,anzi,lui mi piaceva molto ma non sapevo chi mi avrebbe accompagnato e a dirla tutta non sapevo neanche dove fosse il luogo del concerto. Avrei potuto chiederlo a Milo,sempre se avessi deciso di andare lì domani,mi sembrava una cosa stupida e buona allo stesso tempo..insomma,avrei potuto farmi dei nuovi amici ma avevo paura di non fare una bella figura iniziando a ballare. Avevo studiato hip hop per un bel pò di tempo,ma non mi ero mai considerata molto ''brillante'' in quanto anche le persone la pensavano così..quindi ho deciso di smettere. Comunque,dovevo pensare al da farsi,non potevo decidere all'ultimo minuto..qualcosa nella mia testa mi diceva ''non andare,ti farai odiare anche quì'' ma il mio cuore diceva ''vai'' e si sa che il cuore ha sempre ragione anche se ti spinge verso una direzione che il cervello considera sbagliata. Non sapevo che quel pomeriggio avesse cambiato la mia vita..cosa può cambiare la vita un appuntamento? Cosa può fare accadere nella tua vita qualcosa di sconvolgente un biglietto? In quel pomeriggio non avrei saputo rispondere,ma la verità è che il biglietto per un concerto può cambiare molte cose ad Atlanta. Per qualche motivo decisi di andare,sentivo che avrei potuto provarci,infondo non pensavo che mi avrebbero giudicato se non avessi saputo ballare bene;cosa avevo da perdere? Niente,esattamente,non avevo niente da perdere perchè non avevo niente. Quella notte fu piuttosto burrascosa,io non riuscii a dormire,un pò per il trasloco e il lungo viaggio,un pò per la decisione che avevo preso poche ore fa..fatto stava che mi girai e rigirai per tutta la notte pensando a quello che avrei potuto rovinare nella mia nuova vita. E se succede come a Dallas? E se nessuno mi apprezzasse neanche quì? Queste erano le mie paure principali,ma verso le quattro di mattina di quella domenica caddi in un sonno profondo,affaticata dal troppo pensare e dalle mie paure. Verso le dieci mi svegliai,mi sentivo fiacca e stanca,decisi di andare a fare colazione e lavarmi il viso con dell'acqua fredda per svegliarmi. ''buongiorno amore'' disse sorridente mia mamma,non avrebbe sorriso se fosse stata al mio posto,comunque decisi si non dare troppo nell'occhio anche perchè avrebbe cominciato a farmi troppe domande. ''buongiorno mamma'' risposi cercando di nascondere le occhiaie con le mani,dando l'impressione di sfregarmi gli occhi. ''dormito bene?'' ah! la domanda che aspettavo,no mamma non ho dormito per niente bene ok? ''si,ho dormito bene'' dissi rilassando le sopracciglia prima aggrucciate. ''bene,oggi che farai?'' mi chiese mettendomi nel piatto le uova. ''credo che andrò un pò in giro per vedere se riesco a trovare qualcosa per la scuola'' risposi disinvolta,in qualche modo dovevo pur giustificare la mia assenza. ''perchè le cose che già hai non vanno bene?'' chiese perplessa mia mamma,portando le mani ai fianchi. ''mamma,questa è Atlanta'' scoppiai in una risata fragorosa che coinvolse anche lei. ''va bene,ma vedi di non spendere troppo'' mi disse puntandomi il dito contro in segno di comando. Dopo la colazione andai a lavarmi,avevo deciso di uscire nonostante non sapessi a che ora avrei dovuto presentarmi all'appuntamento. Mi misi dei pantaloni larghi e una canottiera nera,al solo pensiero che con quei vestiti avrei dovuto ballare però tremavo.. Presi le mie cose e uscii di casa,Atlanta di mattina era piuttosto movimentata;c'erano persone che andavano al lavoro,persone con il cane,persone mano nella mano e molte persone accompagnata dai loro bambini..rifeci la stessa strada fatta con mia madre ieri,non sapevo esattamente cosa fare ma decisi di andare a fare un giro nel negozio di fronte al quale mi sarei dovuta incontrare con quei ragazzi. Passai sulle strisce pedonali e mi avvicinai al negozio,ma una volta arrivata sentii della musica:i miei muscoli si contrassero,il mio stomaco gorgogliò e mi bloccai..erano già lì? Non potevano essere già lì,non era giusto,io ero uscita per prepararmi psicologicamente e loro invece mi coglievano di sorpresa;decisi di intraprendere la via del codardo abbassando la testa lasciando che i capelli mi coprissero il viso,poi misi le mani in tasca e passai dove c'era più gente possibile. In un primo momento mi reputai salva perchè sembrava che non mi avessero visto,quindi mi scostai i capelli e tolsi le mani dalla tasca;''ci ripasserò dopo'' stavo pensando,quando mi sentii tirare da dietro.. Mi voltai sapendo perfettamente di chi si trattasse,e infatti mi vidi Milo in piedi di fronte a me sorridente..ma perchè tutta la sfiga a me? ''Hey Elizabeth da Dallas'' ridacchiò mostrando i suoi denti perfetti. ''Hey Milo da Atlanta'' risposi un pò imbarazzata e scocciata dalla situazione. ''Ero sicuro che saresti venuta'' affermò con sicurezza alzando un sopracciglio in sengo di superiorità. ''Ah si? e come?'' chiesi facendo lo stesso che aveva fatto lui poco fa,solo per dimostrare che avevo carattere. ''I ballerini amano stare in gruppo'' affermò scoppiando in una risata fragorosa che fece girare anche gli altri membri del gruppo,non so cosa c'era nella frase '' non sono brava a ballare'' che non aveva capito. Non mi diede neanche il tempo di rispondere che mi tirò verso gli altri membri del gruppo e prima di arrivare iniziò a presentarmeli indicandoli. ''Quello è John,quella è Elysandra,quella è Jesy e quello è Mateo'' appena finì di presentarmeli mi guardò e poi rivolgendo il suo sguardo verso di loro disse:''lei è Elizabeth,Elizabeth da Dallas...'' io con la testa bassa replicai ''Mara''.. Tutti mi guardarono perplessi,non capendo cosa stessi dicendo,allora ripetei alzando la testa:''Mara,mi chiamo Elizabeth Mara'';osservai le facce dei ragazzi mutare espressione,da seri a sorridenti,tranne quella di Jesy..lei mi guardava quasi disgustata,pensai che quella fosse la sua espressione perchè non c'era alcun motivo per guardarmi in quel modo..poi uno di loro,Mateo precisamente,disse''capito Milo? si chiama Elizabeth Mara,neanche ti conosce e già si è stancata dei tuoi nomignoli'' poi Elysandra mi guardò sorridendo e disse''non preoccuparti,anche io all'inizio ero Elysandra da Atlanta,poi gli passa'' e scoppiò in una risata. ''bene'' disse Mateo ''vogliamo incominciare?'' a quel punto non stavo più capendo niente..era solo un gioco o era tipo un provino? A terra c'erano dei volantini di alcuni provini,Jay Z,Selena Gomez,Beyoncè..mi chiesi se davvero avevano visto in me qualcosa per il quale avrei potuto entrare nel loro gruppo,e se era così perchè proprio io? ''si'' risposi alla domanda di Mateo presa da un momento di euforia,non che mi aspettassi di reuscire a ballare bene ma avevo almeno la speranza di ballare bene..in quanto lei è l'ultima a morire. Misero un pezzo che si chiamava ''hello hello hello'',non avevo mai sentita questa canzone ma cercai di arrangiarmi con le cose che avevo imparato,cercai di prendere coraggio,strinsi bene i pugni e incominciai a ballare. Era da tempo che non lo facevo,mi sentivo in modo diverso,penso che la parola più adatta a descrivere quella sensazione fosse ''libera''. Il tempò volò e quando la canzone finì e mi fermai vidi i ragazzi fissarmi con sguardo perplesso,io subito pensai che non fossi piaciuta e non sapevo cosa fare,ero bloccata dall'imbarazzo fino a quando Mateo si avvicinò a me e disse:''tu sei fantastica'' io sbalordita subito risposi ''io?'' mostrando la mia evidente sorpresa. ''si,tu'' poi si avvicinarono gli altri dopo aver bisbigliato qualcosa tra di loro,poi Milo prese per una spalla Mateo e gli sussurrò qualcosa all'orecchio. ''ti andrebbe fare parte del nostro gruppo?'' Sgranai gli occhi e aprii completamente la bocca,ma poi capii che avrei dovuto ricompormi e quindi chiusi la bocca e dissi:''davvero?''. Nessuno mi aveva mai detto che ero fantastica e soprattutto nessuno mi aveva mai chiesto di entrare a far parte di un gruppo,quindi pensai ''carpe diem'' e ancora prima di pensare a cosa dire la mia bocca parlò da sola e disse:''ne sarei felice''. Tutti sorrisero e Mateo si girò verso gli altri alzando le braccia in segno di vittoria,per la prima volta mi sentii accettata. All'improvviso poi entrò un altro ragazzo di corsa con un foglio in mano,Milo gli corse incontro prendendogli il foglio e leggendolo ad alta voce:''Justin Bieber cerca nuovi ballerini per il suo tour mondiale,se siete interessati vi preghiamo di recarvi al Centre Stage Theatre il 24 maggio 2010''..poi alzò la faccia e urlò di gioia. Era il loro obiettivo,la loro speranza più grande e ora si stava realizzando,mentre io ero in piedi impalata davanti a loro Milo si avvicinò a me e mi chiese:''vuoi venire alle auduzioni con noi?''

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Capitolo 3
*** Atlanta Hooligans (terzo capitolo) ***


Rimasi impalata a fissarlo con gli occhi sgranati,sembravo una che aveva visto un fantasma,ripetevo nella mia mente le parole che aveva appena detto per accertarmi di aver sentito bene,erano quelle..mi aveva davvero chiesto di andare alle audizioni per il corpo di ballo di Justin Bieber? cioè..quel Justin Bieber?
Avrei dovuto dare un segno di vita,altrimenti avrebbero creduto che fossi morta,quindi mi ricomposi..chiusi la bocca,ritornai al mio sguardo normale e presi un respiro profondo
:''ehm,s-si'' dissi con voce tremolante.
Milo mi prese per i fianchi e cominciò a farmi girare come una bambina,sorrideva,il suo sorriso era magnifico,era così bello che faceva sorridere anche me;dopo avermi strapazzato un pò mi mise giù a terra e aggiustandosi i capelli disse:''abbiamo cercato tanto una come te''.
''una come me?'' esclamai mostrando la mia già evidente confusione.
''si,una che sapesse ballare nel modo in cui balli tu..credimi,sei una benedizione ora come ora'' rispose ridiventando serio.
Pensai che avevano dovuto cercare molto,insomma per arrivare a dire che io ero una benedizione dovevano essere stati proprio disperati;comunque decisi di rispondere e di evitare di diventare rossa ad ogni complimento che mi faceva.
''oh,ehm..allora sono contenta di essere passata di lì ieri'' nascosi il mio imbarazzo facendo un colpo di tosse e scostandomi i capelli.
Milo rispose sorridendo,poi mi mise il braccio intorno alle spalle e mi portò dal ragazzo che prima era entrato così di fretta.
''Lui è Conor'' disse dandogli una pacca sul petto,pensai che forse avrei dovuto stringergli la mano,ma lui mi precedette porgendomi la sua e quindi io la afferrai.
''Quindi tu sei la nuova del gruppo'' mi chiese sorridendo dolcemente.
''si,sono io'' risposi gentilmente stringendo le labbra e abbassando gli occhi.
Mi sentii tirare da dietro,quando mi voltai vidi Mateo farmi il segno di seguirlo..non sapevo dove volesse portarmi ma pensai che fosse una cosa importante data l'espressione seria che aveva.
Mi portò dentro una specie di garage,accanto al negozio,lì c'era la sala prove dei ragazzi..ora era tutto più chiaro,non potevano provare in strada,però intanto mi avevano fatto ballare davanti a dei perfetti sconosciuti,l'indignazione mi invase per un momento,ma poi pensai che a tutto c'era una ragione e la mia esibizione per strada serviva a qualcosa.
''Guarda'' mi disse indicandomi il muro del garage vicino ad una porticina marrone,''ora fai parte di noi,quindi devi sapere'' dopo aver sentito questa frase quardai il manifesto appeso al muro..era una loro foto,una foto artistica e sotto c'era scritto a caratteri cubitali ''Atlanta Hooligans''.
''Vi chiamate Atlanta Hooligans'' chiesi affascinata dal nome,era proprio azzeccato..degli ''hooligans'' avevano tutto;poi Mateo si voltò e sorridendo mi disse:''si,ci chiamiamo così'' enfatizzando sul ''ci''.
Era vero,ora anche io ero un Atlanta Hooligan solo che avrei dovuto abituarmici..dopo pochi minuti entrarono Conor,Jesy,Elysandra,John e Milo urlando ''swag boys'';non capii quello che volesse dire ma avevo intuito che era una specie di motto loro,perchè tutti si riunirono e misero le mani tutte una sopra l'altra,poi Milo mi guardò e disse:''hey,ora tu fai parte del gruppo,devi farlo con noi..su vieni'' mi incamminai verso di loro,misi la mia mano sulle loro e quando loro partirono a gridare ''swag boys'' lo feci anche io.
Una volta finito di dirlo alzammo tutti le mani al cielo,per me fu come un rito d'inizio,da quel momento rimasi legata a loro..quando prendi parte ad una cosa del genere non è facile dimenticarla.
John mi mise il braccio intorno alle spalle e disse:''vedrai Elizabeth,un giorno sentirai la parola ''swag'' per strada,ci sarà la swag mania'' poi scoppiò in una risata e andò vicino a Milo;che aprì le braccia ed esclamò:''dai ragazzi,ora proviamo sennò il ''swag'' col cavolo che lo sentiremo per strada'' poi rise.
Andai in mezzo ai ragazzi,per capire quale dovesse essere la mia postazione,poi sentii la voce di Jesy..:''lei,deve restare con noi?'' poi mi girai e vidi che mi stava guardando dall'alto in basso..ma insomma che cosa le avevo fatto?
Vidi Milo farsi rosso in viso,chiudere gli occhi e poi riaprirgli velocemente,poi andò verso di lei e si fermò proprio ad un palmo dal suo viso ed esclamò abbastanza arrabbiato:''sono stanco di vedere sempre le stesse scenate ogni volta che c'è qualcuno di talento,è a causa tua se ci ritroviamo in questo guaio,hai sempre messo i bastoni tra le ruote a chi ti sembrava più bravo di te'' ero molto imbarazzata,soprattutto perchè quei due stavano litigando a causa mia,io non volevo iniziare questa cosa così.
Jesy era visibilmente offesa,prese un bel respiro ma prima che potesse rispondere vidi Mateo andare verso di loro,sembrava volesse separare quei due da un'imminente rissa;appena arrivò da loro li separò mettendo una mano sul petto di Milo e una sulla spalla di Jesy.
''Basta,ok? Non voglio che diate spettacolo anche oggi'' disse guardando tutti e due ''e si Jesy,lei rimane con noi,affronteremo i provini con lei e vinceremo con lei..è chiaro?'' aggiunse con un tono di voce piuttosto alto.
Tutti avevano gli occhi bassi o guardavano a terra,erano tutti in imbarazzo ma mai quanto me..però avevo capito una cosa:non ero io il problema,c'erano stati altri problemi prima di me e quindi il suo comportamento era normale..pensai che con un pò d'impegno avrei potuto fare amicizia con lei e quindi andarci d'accordo.
Jesy e Milo si scambiarono una frecciatina e andarono al loro posto,poi Mateo disse:''Elizabeth,ti starai vicino a me'',io mi avvicinai e mi misi alla sua destra,pronta per iniziare;Mateo poi si avvicinò a me e sussurrò:''dobbiamo mettere in mostra la nostra nuova teppista(hooligan)'' poi sorrise e tornò al suo posto.
La musica partì e Mateo incominciò ad accennare dei passi di danza,tutti incominciarono a seguirlo e quindi lo feci anche io;il ballo prendeva forma poco a poco,movimento per movimento e noi sembravamo proprio un gruppo..mentre ballavo ripensavo al fatto che tutto quello che avevo sempre desiderato ora ce lo avevo,delle persone che poi sarebbero stati miei amici che mi apprezzavano.
Quando la musica si fermò Mateo si girò verso di noi e col fiatone disse:''allora? che ve ne pare? suggerimenti?'' e si passò la mano tra i capelli;tutti stavano pensando e lo capivo dal fatto che tutti fissavano il muro con aria pensosa o battevano le dita sul mento.
Ebbi un'dea,e lo manifestai alzando di colpo la testa..brutta mossa perchè tutti mi fissarono;comunque decisi di non farmi prendere dalla timidezza e dissi:''f-forze potremmo aspettare altri tre secondi prima di ripartire con lo slancio della seconda strofa'' appena Mateo sentì quello che avevo da dire affermò con poca voce ''proviamo''.
Ripartì la musica,rifacemmo tutto quello che avevamo fatto prima ma al punto a cui mi riferivo ci fermammo altri tre secondi e poi ripartimmo con uno slancio maggiore,aspettando quei tre secondi e poi saltando sembrava davvero di volare.
Mateo stoppò la musica e mi guardò impressionato:''hai ragione,è una buona idea'' poi si girò e guardò l'orologio..a quel punto io mi ricordai di avere una madre che mi aspettava a casa e che sicuramente era preoccupatissima.
Corsi verso la borsa e afferrai il cellulare:''7 chiamate perse'' cazzo,ero rovinata,finita,morta,distrutta;mia mamma mi avrebbe ucciso..''devo andare'' affermai con decisione.
''Okay'' mi rispose Mateo ''potresti darmi in tuo numero? così ti aggiornerò su eventuali notizie'' ''certo'' risposi,poi iniziai a dettare il mio numero e una volta scritto Mateo mise in tasca il telefono e sorrise;poi per salutarmi vennero tutti lì da me e mi abbracciarono e baciarono sulle guancie..abbracciai Milo,poi mi prese la mano ed esclamò:''ottimo lavoro Elizabeth'' e sorrise.
Sorrisi anche io e replicai:''grazie'' poi guardai verso Jesy,ma vidi che se ne stava in un angolino a braccia incrociate facendo finta di non vedermi,pensai ''magari un giorno diventeremo amiche'' poi scappai in preda alla fretta.
Feci circa sei isolati tutti di corsa e quando arrivai a casa salii velocemente le scale e mi fermai di colpo..d'altronde il pianerottolo non sembrava così scomodo,avrei potuto vivere lì dato che mia madre mi avrebbe cacciato di casa.
Mi feci coraggio ed entrai,appena aprìì la porta mia madre mi afferrò per un braccio e urlò:''sono le tre'' cosa? erano già le tre? Non mi sorprendeva,il tempo era volato e lei aveva tutte le ragioni per arrabbiarsi con me.
Abbassai gli occhi ed accettai la mia sconfitta,poi continuò ad urlarmi contro molte altre cose,ma io pensavo ad altro,avreo dovuto lasciarla sfogare e poi avrei potuto parlarle di quello che mi era successo.
Dopo dieci minuti buoni che mi urlava contro se ne andò in cucina borbottando e io mi misi sul divano esausta,quando fui interrotta dal suono del mio telefono..lo presi e vidi che era un numero sconosciuto,ma sospettai che fosse Mateo;risposi e sentii appunto Mateo piuttosto preoccupato e mi disse:''Elizabeth devo dirti una cosa'',mise in ansia anche me,quindi risposi:''cosa?'' mostrando la mia impazienza.
''Il provino è stato anticipato''..






 

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