Manterrai la promessa?

di Harumi_Gufo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


 

“Avevi detto che mi avresti ricambiata dieci volte di più… Invece mi hai aperto una voragine nel cuore dieci volte più dolorosa! Era questo che volevi… Stupido di un Kamina?”




Non faceva altro che fare incubi, ogni notte, il ricordo di quella battaglia continuava a tornarle in testa, anche senza volerlo. Il pensiero di averlo quasi perso la turbava ogni giorno, nonostante fosse ancora con lei, vivo. Le bastava saperlo per sorridere, ma appena la notte calava, l’incubo si ripresentava, sempre uguale,  come se non volesse lasciarla in pace, come se volesse ricordarle che l’aveva quasi perso, ma infondo come poteva andarsene, senza ricambiare dieci volte di più?


“Yoko… Yoko, svegliati.”
“Mhm?”
Appena la ragazza aprì gli occhi, si ritrovò accanto il protagonista del suo incubo, quell’incubo che tanto la turbava, che stava a guardarla con aria leggermente preoccupata, come se fosse successo qualcosa di grave.
Non era una novità, tutti i giorni succedeva esattamente la stessa cosa, l’incubo, il risveglio e il sollievo nel vederlo ancora… Nel rivedere Kamina.
“Ancora con quella cosa?”
“Già…”
“Perché ti turba così tanto?”
“Non lo so, forse per la promessa… La paura che tu non potessi mantenerla.”
“Io sono il grande Kamina! Le promesse le mantengo sempre!”
Il ragazzo dopo aver detto la frase saltò in piedi sul letto, puntando il dito verso l’alto, suscitando una piccola risata della ragazza, che quasi subito tornò seria, come faceva ultimamente.
“Senti, Kamina…”
La ragazza si mise seduta, appoggiando la schiena alla testiera del letto con le ginocchia al petto, mentre il ragazzo si mise semplicemente seduto difronte a lei, guardandola con curiosità.
“Che c’è?”
“La promessa… Ecco, quando intendi…”
“Ogni cosa a suo tempo, che c’è, non ti fidi di me?”
“Sì, per-…”
La sua risposta venne interrotta dal ragazzo, che la zittì con un bacio, facendo un piccolo sorrisetto.
“Uno…”
“Kam-…”
E un’altra interruzione…
“Due.”
Ogni volta che Yoko vedeva quel sorriso, non poteva far altro che fare lo stesso, sorridere. Era l’unica cosa che poteva fare, e in quel momento sperava che andasse avanti, che continuasse, che mantenesse la promessa, ma non fu così, appena Kamina notò il rossore sulle guance della ragazza si allontanò, ridacchiando.
“Non te l’aspettavi?”
“N-No… Cioè… I-Insomma…”
“Visto? Le promesse le mantengo, avrai il resto più tardi…”
Il ragazzo si alzò, uscendo dalla stanza dopo averle dato un colpetto in fronte, continuando a ridacchiare.
“A-Aspetta… Uffa…”
“Che c’è?”
“Mi aspettavo che continuassi…”
“Stasera ti accontenterò, piccoletta.”
Un momento… Le aveva dato davvero un nomignolo? L’aveva chiamata piccoletta? Inutile dire che il rossore sulle guance della ragazza ricomparve, ancora più evidente di prima. Era la prima volta che qualcuno le dava un nomignolo carino, essere chiamata culona proprio da Kamina non era di certo un complimento.
La giornata non poteva andare meglio, ricevere due baci da Kamina, parlare con Nia, vedere Simon e Kamina insieme, le discussioni con Kittan… Infondo non era l’unica persona felice del fatto che Kamina non se ne fosse andato, sarebbe stata una grande perdita per tutti se fosse successo…
La sera stranamente arrivò presto, lasciando posto alle stelle in cielo, che Kamina si metteva a guardare ogni sera.

“Ehi…”
“Uhm? Yoko, che ci fai qui?”
“Niente, volevo vedere cosa stavi facendo…”
Il ragazzo si alzò senza dire una parola, caricandosi la ragazza sulla spalla come se fosse un sacco di patate.
“E-Ehi, che fai?!”
“Il grande Kamina sa quello che fa, piccoletta!”
Di nuovo, l’aveva chiamata di nuovo così…
Si lasciò portare in spalla senza opporsi, finchè non si ritrovò in camera, dove venne lasciata sul letto e si ritrovò stesa, affiianco a Kamina, che nel frattempo si era steso accanto a lei, mettendo le braccia dietro la testa.
“Kamina…”
“Cosa c’è?”
“Che cosa provi per me?”
Il ragazzo arrossì leggermente, mettendosi seduto all’improvviso e guardando la ragazza.
“Che intendi con quella domanda?”
“Ecco… Che cosa mi consideri?”
“Non è il momento di parlarne… Mettiti a dormire.”
Kamina era dolce, e Yoko l’aveva capito, ma non l’avrebbe mai ammesso… Infondo Kamina era Kamina, non si sarebbe mai comportato così al di fuori della camera da letto… Nessuno ci avrebbe mai creduto. 
Non appena Yoko si addormentò, Kamina si mise a coccolarla, rimboccandole le coperte e dandole un leggero bacio sulla fronte.
 

“Buonanotte, piccoletta.”

Angolino autrice:
çwç Mi sono presa la fissa per questa coppia, penso sia la prima che adoro così tanto… Mi sembrava giusto farci un pensierino, anche se fatto male, ma era per provare, quindi il primo capitolo è brutto e noioso. çwç Scusatemi

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***





Stranamente, Yoko si svegliò prima di Kamina e rimase a guardarlo per un po’.
Era abitudine che si svegliasse prima il ragazzo, per controllare che Yoko dormisse bene e per essere pronto a svegliarla nel caso avesse fatto il suo solito incubo.
Forse era una delle poche volte in cui Yoko riuscì a dormire bene, e come cominciare bene la giornata, se non ritrovandosi il ragazzo per cui si ha una cotta nel proprio letto?
Da quando Kamina le fece quella promessa, passò ogni notte nella sua stanza, a rimboccarle le coperte, a vederla addormentarsi, a coccolarla, a tranquillizzarla, e soprattutto ad assicurarsi che dormisse bene, che quell’incubo non si fosse ripresentato a tormentarla.
In effetti, stava facendo la cosa giusta, da quando Kamina cominciò a comportarsi così nei confronti di Yoko, la ragazza sembrava più felice, e ritrovarsi il viso del ragazzo davanti, subito dopo l’incubo, la rassicurava, le faceva capire che c’era ancora, e che ci sarebbe stato ancora per molto, nonostante le battaglie ancora da svolgersi.
Yoko non era l’unica che aveva bisogno di appoggiarsi a Kamina, c’era anche Simon, che in parte era riuscito a risolvere i suoi problemi di autostima, ma aveva ancora bisogno di sapere che il fratello si fidasse di lui, e ovviamente aveva anche bisogno di Nia, per cui si era preso una cotta.

Yoko dopo averlo guardato, pensando a quanto fosse tenero mentre dormiva, si avvicinò lentamente, posando le sue labbra su quelle di Kamina, che in quel momento si svegliò e poggiò una mano sulla guancia della ragazza, facendole una carezza per poi staccarsi leggermente, la distanza necessaria per parlare.
“Ehi… Che fai?”
“Tre.” Rispose la ragazza, con un sorriso stampato sulle labbra, come per ricordargli la promessa.
“Stavi per caso cercando di guadagnare un bacio in più approfittandotene, eh, piccoletta?”
“Forse…”
Il ragazzo si mise sopra di lei all’improvviso, stringendo le mani con le sue, rispondendo al sorriso della ragazza.
“Non è leale approfittarsi di una persona che dorme, lo sai?”
“Ma sei così tenero quando dormi, e poi è un bacio, non è chissà cosa…”
Gli aveva appena detto che era tenero quando dormiva? Kamina arrossì all’istante, come se avesse detto la cosa più imbarazzante presente a questo mondo, se c’era una cosa che non si era mai sentito dire era proprio questa, il fatto che fosse tenero.
Yoko scoppiò a ridere nel vedere la reazione di Kamina, che subito dopo si avvicinò al collo della ragazza, cominciando a dare lievi baci.
“Trovi divertente il fatto che arrossisca?”
“G-Già… E’ b-buffo…”
Lui già lo sapeva senza guardarla in faccia, l’aveva già capito dal tono di voce. Era imbarazzata. Era la prima volta che le dava dei baci sul collo, ormai sapeva come prenderla, sapeva che andava pazza per queste cose, sapeva che adorava il romanticismo, sapeva che era innamorata persa di lui, sapeva quasi tutto di lei, come lei sapeva quasi tutto di lui, e avrebbero sfondato i cieli insieme, con il resto della brigata Dai-Gurren.
La stretta alle mani si fece più forte, mentre Kamina passava alla spalla, coperta solo dalla spallina della canottiera.
Si divertiva a farla arrossire, a metterla in imbarazzo, adorava vederla rossa in viso, per lui era la cosa più tenera che avesse mai visto, vederla imbarazzata e sentirla balbettare per la situazione... Adorava questo suo lato, lo adorava da impazzire, e non l’avrebbe mai cambiato.
“K-Kamina…”
“Mhm? Qualcosa non va, piccoletta?”
“N-No, è che forse… Ecco… Dovremmo uscire dalla stanza, saranno tutti già svegli e al lavoro… E magari Simon ha bisogno di te.”
“Simon ormai è abbastanza grande da cavarsela da solo, e ha Nia… Qui l’unica persona che ha bisogno di me sei tu, piccoletta.”
Questa affermazione, seppur vera, infastidì Yoko. Pensava forse che non fosse capace di cavarsela da sola? Che avesse bisogno di qualcuno a cui appoggiarsi tutta la vita?
“Voglio alzarmi… Ho delle cose da fare.”
Kamina si spostò, saltando giù dal letto e vestendosi velocemente, Yoko fece altrettanto, per poi uscire a testa bassa, senza proferire parola.

La giornata sembrò lunga agli occhi della ragazza, che continuava a pensare a quella frase, finchè Kittan non interruppe i suoi pensieri, piazzandosi davanti a lei.
“Ehi Yoko…”
“Che c’è, Kittan?”
“Sembri strana oggi… Problemi con qualcuno?”
“No, nulla, è che oggi sono distratta e sovrappensiero, non è importante.”
“Ahhh, ho capito… Problemi con Kamina.”
“E che ne sai tu?”
“Ormai lo sa tutta la brigata, persino Buuta è a conoscenza della tua storia con lui.”
“Non abbiamo una storia, non siamo nemmeno fidanzati, pensa solo a darmi una mano.”
Durante il discorso, Yoko si accorse di essere guardata, e da chi? Da Kamina, e non sembrava avere un’espressione contenta, era intento a sistemare il Gurren Lagann con Simon, ma non sembrava interessato a quello, ma bensì a guardare la ragazza parlare con Kittan.

Calò la sera, lasciando spazio alle solite stelle che Kamina aveva l’abitudine di andare a guardare, ma quella sera non accadde, tornò in camera prima della ragazza, che era intenta a parlare con Nia, e non appena la vide entrare le si avvicinò velocemente, dandole solo il tempo di chiudere la porta, stringendola in un abbraccio di quelli che le dava solo per rassicurarla dal solito incubo, ma questa volta non c’era nessun incubo.
“Ka… Kamina?”
“Sono geloso.”
“G-Geloso?”
“Sì, di Kittan.”
“Kamina…”
“Ho visto oggi, ho visto come ti guardava mentre parlavate, ho l’impressione che tu gli piaccia.”
“E cosa ti dovrebbe importare? Non stiamo insieme, non siamo nemmeno fidanzati noi due…”
Yoko venne presa in spalla e stesa sul letto, restando sotto a Kamina, che le stringeva le mani, esattamente come la mattina dello stesso giorno, dandole ancora qualche bacio sulla spalla, per poi mettersi steso su un fianco accanto a lei, rimboccandole le coperte e dandole un bacio sulla fronte, come sempre, ma questa volta lo fece mentre la ragazza era sveglia, e subito notò il rossore sulle guance della ragazza. Non sapeva niente di quelle abitudini.
“Yoko…”
“C-Che c’è?”
“Queste cose, le faccio ogni notte appena ti addormenti, e mi rende felice, mi piace vederti dormire tranquilla…”
La ragazza si avvicinò, abbracciandolo e appoggiando la testa sul suo petto, lasciandosi accarezzare i capelli dalla persona che amava.
“Kamina…”
“Dormi…”
“Prima devo dirti una cosa.”
“Dimmi pure, ascolto…”


“Ecco… Io… Penso di amarti… Kamina, io ti amo.”



Angolino autrice: 
Ebbene sì, due di seguito, è che non resistivo, dovevo buttar fuori tutto il mio istinto da shippatrice YokoxKamina. *^* Aw, mi immagino la dolciosità di Kamina che dorme, e poi... Uhuhuhu, geloso di Kittan... Mi divertirò un sacco ad andare avanti. <3

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***





A causa della dichiarazione della sera prima, Kamina non riuscì ad addormentarsi, passando la notte a coccolare Yoko fino al suo risveglio.
La ragazza sembrava tranquilla, come se la sera prima fosse stata una normale serata, ma si era dichiarata, aveva detto a Kamina quello che provava nei suoi confronti, gli aveva detto che lo amava.
“B-Buongiorno…”
“Giorno, piccoletta.”
“Non chiamarmi piccoletta… Nia è una piccoletta.” Rispose Yoko, gonfiando le guance in modo infantile.
“Ma infatti non sei una piccoletta… Sei la mia piccoletta.”
Non appena Kamina notò il rossore sulle guance di Yoko si mise a sorridere, posandole una mano sulla guancia e accarezzandola tranquillamente.
“Oggi starai sempre con me, tutto il giorno, non voglio che Kittan si avvicini, se non per necessità…”
“Geloso…”
“Molto, tu sei mia, e di nessun altro.”
Il ragazzo si mise su di lei, poggiando le labbra sulle sue e si mise a giocare con i suoi capelli.
“Quattro…”
“Voglio anche il quinto…” Rispose Yoko, staccando le labbra da quelle di Kamina.
“Ehi, ehi, te li darò tutti e dieci… Perché ora invece non andiamo a farci un bagno?”
La ragazza arrossì ancor più di prima, non aveva mai fatto un bagno con nessuno, se non con Nia una volta, ma con un ragazzo mai… Non le era nemmeno passato per la testa, l’aveva sempre ritenuta una cosa imbarazzante, ma non per il fatto di fare il bagno insieme, ma per il fatto di farsi vedere nuda, e di vedere nudo un ragazzo, si vergognava troppo.
“I-Io… Tu… I-Insieme?”
“Certo! Devi sentirti onorata a fare il bagno con il grande Kamina!”
“E-Ecco, io… M-Mi vergogno un  po’…”
“Oh, su, vai in giro sempre mezza nuda e ti vergogni?”
“Va bene, va bene…”
Kamina saltò giù dal letto, correndo al bagno, mentre Yoko si alzò dal letto e si stiracchiò, per poi raggiungerlo poco dopo, quando la vasca era riempita.
Appena la vide entrare rimase a fissarla, aspettando che si svestisse, ma lei si girò per l’imbarazzo e si spogliò, mettendosi subito nella vasca, senza dare a Kamina il tempo di guardare.
“Piccoletta, mi fai un po’ di spazio? Sennò non ci stiamo…”
Yoko si spostò in avanti, tenendo gli occhi chiusi per non vedere il ragazzo nudo, sentendo poi un braccio sulla sua pancia che la stringeva.
“E-Ehi, tieni le distanze…”
“Oh, su… A te queste cose piacciono, no?”
“Sì, ma q-quando siamo vest-…”
La sua frase venne interrotta da un bacio di Kamina, il quinto per l’esattezza, per poi sentirlo sussurrare al suo orecchio.
“Adoro quando balbetti, sei così tenera…”
Fortunatamente a causa dell’acqua calda e del vapore non si distingueva il rossore alle guance per l’imbarazzo, ma Kamina già lo sapeva, quando le diceva una cosa carina o imbarazzante arrossiva all’istante, quando stava con lui sembrava una ragazza indifesa, al contrario di quando aiutava in battaglia, era strano vederla con quel comportamento, di sicuro davanti agli altri non si sarebbe mai comportata così, come Kamina del resto… Solo loro conoscevano i lati nascosti l’uno dell’altro… Fuori dalla camera erano come sempre, banali amici, ma ormai tutta la brigata lo sapeva, Kittan era persino convinto che Kamina avesse messo incinta Yoko… Ovviamente voci tra la brigata non vere, non erano ancora arrivati a quel punto.
Infondo non stavano nemmeno insieme… O almeno, non ancora, ma prima o poi sarebbe successo, si amavano a vicenda, non potevano restare semplici amici.
Kamina mollò la presa, cominciando a insaponare i capelli della ragazza, trattandola come una bambina.
“S-So lavarmi i capelli da sola…”
“Ci pensa il grande Kamina! E poi i tuoi capelli sono così belli, profumano di buono…”
“K-Kamina…”
“Mhm?”
“I-Io… E-Ecco… T-Ti…Ti…”
Yoko sentì di nuovo il braccio che la stringeva, questa volta contro il petto del ragazzo, con la testa appoggiata sulla sua spalla.
“Anche io.” Rispose, facendo un sorrisetto.
Kamina le sciacquò i capelli, per poi lavarsi, ognuno per conto suo, a causa della situazione imbarazzante.


Dopo essersi preparati uscirono dalla stanza, andando da Simon e Nia a sistemare il Gurren Lagann tutto il pomeriggio, finchè non venne sera.
“Piccoletta, io vado a parlare con Simon, vedi di farti trovare in camera quando torno o vengo a cercarti.”
“Sì, sì, tranquillo…”
Dopo che Kamina si allontanò, Yoko andò a guardare le stelle, sospirando e pensando alle cose successe con Kamina negli ultimi tempi.
I suoi sentimenti nei suoi confronti erano davvero ricambiati, o era solo a causa della promessa?
“Yoko? Che ci fai qui fuori?”
“Oh? Sei tu, Kittan…”
“Dov’è finito Kamina?”
“A parlare con Simon, tra poco torna…”
Kittan si sedette accanto alla ragazza, mettendole un braccio attorno alle spalle.
“Yoko… Tu provi qualcosa per Kamina?”
“E-Eh? N-Non sono fatti tuoi…”
“Come pensavo… Ma sappi che non diventerai sua tanto facilmente.”
“Che intendi dire?”
“Che ci proverò anche i-…”
“CHE STAI FACENDO CON LA MANO SULLA SPALLA DELLA MIA RAGAZZA?!”
Un momento, un momento… Aveva detto proprio quello? Yoko inizialmente pensò di aver capito male, finchè non vide Kamina avvicinarsi e prendere Kittan per la maglia.
“Lascia stare Yoko, non ci provare, non azzardarti a fare il bastardo… Lei è mia, è la mia ragazza, sono stato chiaro?”
“Chiarissimo, ma sappi che non mi cambierà nulla, quello che voglio lo ottengo…”
“Yoko, andiamo…”
“Mhm.”
Kamina mollò Kittan, spingendolo a terra, e si caricò Yoko in spalla, come se fosse un sacco di patate, finchè non arrivarono in camera dove la lasciò sul letto come sempre, mettendosi accanto a lei e spegnendo la luce, stringendola contro il suo petto.
“Kamina, prima, quando hai detto quella cosa…”
“Shh, sei mia, sei la mia ragazza, e nessuno deve toccarti.”



 

Sono la sua ragazza.



Angolino autrice:
*^* Che soddisfazioni, la scena del bagno, Kamina stra-geloso... Me piasa, me piasa tanto, alla prossima. :3 ( Sì, sto sgobbando per pubblicarla ogni giorno, ma farò fatica sia per ispirazione che per impegni scolastici, quindi salterò un pò, dopo che ho messo due capitoli nello stesso giorno... D: ) 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***






Kamina dormì tutta la notte, al contrario di Yoko, che si mise seduta contro la testiera del letto, senza riuscire a smettere di pensare.
Pensava ancora a quello che era successo, alla litigata con Kittan, al fatto che fosse diventata la ragazza di Kamina… Ma lo era diventata davvero, o era solo una scusa per far allontanare Kittan?
Questi dubbi non facevano altro che preoccuparla, provava davvero dei sentimenti verso Kamina, non era mai stata così sicura, lo voleva tutto per sé, come Kamina voleva per sé Yoko, ma non ne era ancora convinta, era la sua prima storia, aveva paura di sbagliare, di litigare e di non riuscire più a mostrargli i suoi sentimenti, oltre al fatto che se fosse successa una cosa simile probabilmente ne avrebbero risentito tutti e due in battaglia, sarebbe stato impossibile collaborare.
Yoko, intenta a riflettere, non si accorse che Kamina nel frattempo si era svegliato finchè non sentì un braccio che le cingeva i fianchi, che interruppe i suoi pensieri.
“Kamina, sei sveglio?”
“Sì, tu che ci fai sveglia così presto?”
“In realtà non ho dormito proprio…”
“Ci risiamo, sempre lo stesso motivo…”
“No, non è quello.”
Kamina si mise a guardarla, mettendosi seduto e facendola sedere sulle proprie gambe, stringendola.
“E allora che cosa c’è, piccoletta?”
“Kamina, devo sapere quello che provi per me… Devo sapere se quello che hai detto ieri sera era solo per allontanare Kittan o era la verità…”
Kamina poggiò le labbra sulle sue, tenendole il mento con una mano, per poi staccarsi facendo un sorrisetto.
“Stupida… Questo non ti basta come dimostrazione? E sono sei…”
“Q-Quindi…”
“Allora te lo chiedo, così sarai più sicura… Yoko, vuoi essere la mia ragazza?”
Yoko si limitò ad annuire, con un sorriso stampato sulle labbra e le guance rosse.
“Kamina…”
“Mhm?”
“Ti… E-Ecco…”
“Anche io, piccoletta… Se riesci a dirmelo per bene romperò la promessa dei dieci baci…”
“E allora perché dovrei dirtelo?”
“Tu dillo e basta, quando ci riuscirai avrai una sorpresa…”
All’improvviso si sentirono delle scosse, e non appena Kamina aprì la porta Simon gli piombò davanti, con sguardo serio.
“Un Gunmen nemico…”
“Oh, finalmente ci si diverte! Yoko, andiamo!”
“S-Sì…”
Yoko fece appena in tempo a recuperare il fucile, prima di essere presa per un braccio da Kamina ed essere trascinata.
“Sali sul Gurren con me, piccoletta?”
“Non è il momento di queste domande, ti devo coprire le spalle, ricordatelo… Vai sul Gurren e non preoccuparti, ti copro io le spalle.”


Kamina sorrise, per poi allontanarsi, mentre Yoko andò a mettersi alla sua postazione.
Era da qualche giorno che non si vedeva un Gunmen nemico, e di certo non si aspettavano di rivedere proprio quella persona…
“Viral…”
“Ci si rivede, Kamina…”
Il combattimento sembrava diverso dal solito, Kamina riusciva a stento a tenergli testa, non sembrava lo stesso, Simon faceva fatica a collaborare con lui, non voleva ascoltarlo, voleva fare di testa sua.
Se avesse continuato così sarebbe andato a morire.
“Fratello, cosa stai facendo?!”
“Simon, stai zitto!”
“F-Fratello…”
“Kamina!”
“Y-Yoko?”
“Che stai facendo?!”
“Combatto, che dovrei fare?!”
“Così andrai a morire! Fammi salire sul Gurren.”
“No, ti faresti male.”
“Ho detto di farmi salire!”
“Ho detto che ti faresti male, stanne fuori!”
“Se non mi fai salire scordati di rivolgermi la parola, stupido!”
Kamina sospirò seccato, lasciando il lavoro agli altri e facendo salire Yoko sul Gurren.
“Si può sapere che ti prende?!”
“Combatto, te l’ho già detto.”
“Questo non è il tuo modo di combattere!”
“Ne hai ancora per molto?! Se non battiamo Viral moriremo tutti!”
“E se tu non combatti dando il meglio di te stesso sarai il primo a morire!”
“Yoko…”
“Perché fai così? Perché?!”
“Siediti sulle mie gambe se vuoi restare qui e lasciami pilotare… Io sono il grande Kamina!”
Yoko si sedette sulle sue gambe, e da quel momento Kamina cominciò a combattere come suo solito, ma nonostante tutto il suo impegno non bastò, Viral fu costretto a ritirarsi per i danni subiti al suo gunmen, ma il Gurren ne aveva subiti altrettanti, era mezzo distrutto,  Kamina non era nelle condizioni migliori, ma riuscì comunque a restare sveglio abbastanza da vedere le condizioni di Yoko, aveva cercato di proteggerla, ma non era servito a molto, erano entrambi ridotti male, ma Yoko era quella che stava peggio…
“Y-Yoko? Yoko, riprenditi… Su… Yoko…”
“F-Fratello!”
“S-Simon…”
Kamina uscì dal Gurren, tenendo Yoko sulla schiena e guardando Simon avvicinarsi.
“Fratello ti senti bene?!”
“Più o meno… Ma dobbiamo riportare indietro Yoko, non si è ancora ripresa.”
“Andiamo, andiamo…”
Kamina era terrorizzato e arrabbiato con sé stesso, aveva paura che Yoko non riuscisse a riprendersi, ed era arrabbiato con sé stesso per non essere riuscito a proteggerla, per averle consentito di salire sul Gurren.
Dopo averla riportata indietro, rimase fuori dall’infermeria per almeno un’ora, continuando a battere sulla porta per farsi aprire, finchè Leeron non lo fece entrare.
“C-Come sta Yoko?!”
“Vi lascio soli, guarda con i tuoi occhi…”
“Kamina…”
“Y-Yoko!”
Appena Leeron uscì, Kamina era già accanto a Yoko, preoccupato per le sue condizioni.
“Come stai? Che ti ha detto Leeron sulle sue condizioni? Come… C-Come…”
Yoko fece un sorriso, abbassando leggermente la testa.
“Sto bene, tranquillo… Tra qualche giorno tornerò come prima, ti sei preoccupato?”
“Certo che mi sono preoccupato, piccoletta! Pensavi forse che fossi felice?”
“Stupido…”
“Mi dispiace, non ti ho protetta, non so come farmi perdonare…”
La ragazza alzò la testa, guardandolo e ridendo.
“Per farti perdonare potresti convincere Leeron a farmi dormire nella mia stanza, e voglio anche un bacio…”
Kamina le poggiò una mano sotto al mento, cercando di non farle male, dandole un bacio e dando un leggero morso al suo labbro inferiore.
“Sarà fatto, piccoletta, ma nel frattempo è meglio se resti qui… E siamo a sette… Ancora tre.”
“E quando avrai mantenuto la promessa?”
“Shh, io aspetto ancora quella frase…”
“Prima vai da Leeron… Aspetto il mio favore.”
“Agli ordini, culona.”
“E-Ehi! Stupido…”
“Scherzavo, piccoletta, il tuo corpo è perfetto così…”
Yoko girò la testa all’istante, rossa per la vergogna.
“A-Anche se mi rimanessero delle cicatrici, sarei carina ugualmente?”
“Certo, per me lo sarai sempre, e ora vado a convincere Leeron, vado a parlare a Simon e poi torno da te…”
Appena Kamina uscì, Yoko sospirò guardandosi intorno, era rimasta in infermeria da sola, e l’unica cosa che voleva era stare nella propria camera, insieme a Kamina, a stringersi l’un l’altro.
Mentre fantasticava su queste cose, sentì la porta aprirsi, e vide una ragazzina spuntare dentro l’infermeria.
“Ciao Nia…”
“Yoko-San, come vanno le ferite?”
“Bene, tra qualche giorno tornerò come prima… Come mai sei qui?”
“Sono passata a controllare, e poi cercavo Simon… Pensavo fosse qui con il Signor Kamina.”
“Kamina è appena uscito, se resti qui dovrebbe tornare con Simon…”
Nia si sedette sulla sedia accanto al letto, guardandola con il suo solito sorriso dolce.
“Senti, Yoko-San…”
“Mhm?”
“A te piace il Signor Kamina?”
“G-Già…”
“Sareste una bella coppia, Simon mi ha spiegato che quando qualcuno si ama poi si sposa e fa una famiglia…”
Sposarsi? Avere una famiglia? Yoko arrossì pensando alla scena del matrimonio, non ci aveva mai pensato, aveva sempre pensato che Kamina non fosse il tipo che credeva nel matrimonio, e poi, avere una famiglia, dei figli… Che responsabilità. Yoko aveva sempre sognato di averne almeno uno, ma era del parere che fosse troppo presto, Kamina stranamente non si era mai azzardato a fare sul serio, faceva solo le solite cose da pervertito.
“E dimmi Nia… Tu provi qualcosa per Simon?”
“B-Beh, sì… Più o meno quello che provi tu verso Kamina…”
“Eccoci, siamo di ritorno!”
“Simon, Kamina…”
“Simon, Signor Kamina!”
“Nia, che ne dici se li lasciamo soli?”
“Sì, va bene…”
Appena  Simon e Nia uscirono, Kamina prese Yoko in braccio come una sposa e la portò fuori dall’infermeria, portandola in camera e stendendola sul letto.
“Sono riuscito a convincerlo, ma puoi star qui con me a patto che riposi e fai tutti i controlli che vuole lui…”
“Kamina…”
“Shh, Yoko, pensa a riposare…”
Kamina la strinse contro il suo petto, accarezzandole la schiena e i fianchi in modo delicato, per evitarle di sentire dolore.
Yoko alzò la testa dandogli un bacio, per poi tornare con la testa contro il suo petto, per sentirsi al sicuro.
“Kamina…”
“Che c’è?

 

“Ti amo.”
 

:

Angolino autrice: 
Gnaaah, quanto sono teneri, avevo altri progetti per la scena dell'infermeria, ma poi mi sembrava troppo tragica, quindi tranquilli, Yoko non ha perso parti del corpo, è morta o roba simile <.<

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***





Nella camera regnava il silenzio, nessuna parola, nessun rumore, solo Yoko e Kamina che dormivano abbracciati, finchè Kamina non si svegliò, restando disteso e stringendo leggermente più forte la ragazza, senza fare il minimo rumore, sapeva che se si fosse svegliata non sarebbe rimasta a letto come le era stato ordinato, ma sarebbe scorrazzata in giro come una bambina, su queste cose era testarda, voleva fare di testa sua, la cosa che odiava di più era stare a letto con la consapevolezza di poter essere d’aiuto ma non poter far nulla, soprattutto se rimaneva in stanza da sola, senza nessuno con cui parlare, e soprattutto senza Kamina, non si era mai preoccupata dei suoi problemi fisici dopo le battaglie, infatti spesso faticava a concentrarsi su certe cose, a causa del dolore fisico, anche una cosa banale come riparare il fucile riusciva a diventare faticosa, Kamina non voleva che si sforzasse troppo, si sarebbe anche dato da fare al posto suo pur di vederla tranquilla.
Kamina cominciò ad accarezzarle i capelli, stando attento alla benda che la ragazza aveva in testa, era piena di bende, eppure non mostrava nemmeno il dolore che provava, anzi, riusciva anche a dormire, qualsiasi altra ragazza al posto suo si sarebbe messa a piangere o urlare per le ferite e non avrebbe dormito per il dolore, lei no, non aveva fiatato nemmeno una volta, nemmeno mentre Leeron la medicava, ogni giorno Kamina rimaneva sempre più stupito, stava cominciando a capire a fondo il suo carattere, i suoi modi di fare, i suoi sentimenti, soprattutto nei suoi confronti… Stavano insieme, era normale…
Kamina, pensandoci, fece un sorrisetto, finalmente era sua, e di nessun altro, e non l’avrebbe mai lasciata andare…
“M-Mhm…”
“Ehi…”
“B-Buongiorno…”
“Buongiorno, piccoletta, stai meglio?”
“Mi fa ancora male tutto ma va meglio…”
“Guarirai, stai tranquilla, finchè non ti sarai ripresa completamente ci penserò io a te, intesi?”
Yoko arrossì leggermente, annuendo, per poi essere presa in braccio e portata in infermeria.
“E-Ehi!”
“Prima i controlli, poi ti riporto indietro…”
“Oh, Kamina, vedo che alla fine Yoko ti ascolta…”
“L-Leeron, fammi i controlli e taci…”
Kamina si mise a ridere mentre Yoko subiva gli eccessivi controlli di Leeron, lo divertivano, si divertiva a vedere Leeron preoccupato come se fosse successo chissà cosa, al contrario, Yoko era seccata, era stufa dell’attenzione eccessiva riguardo alle ferite o problemi fisici generali.
Appena riuscirono a finire i controlli, e ci volle molto, Kamina la prese in braccio, dandole un bacio sulle labbra e uno sulla fronte.
“Otto…”
“Ne mancano due…”
Il discorso rimase in sospeso finchè non tornarono in camera, dove Kamina si sedette sul letto e mise Yoko sulle proprie gambe.
“Ti sbagli, ricordi cosa mi hai detto ieri prima di addormentarti, eh, piccoletta?”
“S-Sì… C-Che ti amavo…”
Kamina avvicinò la bocca all’orecchio della ragazza, cominciando a sussurrare.
“Non saranno più dieci, ma infiniti… Finchè sarò vivo te ne darò il più possibile…”
Yoko arrossì, guardando Kamina negli occhi e facendo un sorriso, mettendogli le braccia sulle spalle e stringendolo più che poteva.
“E-Ehi…”
“Non sai quanto mi rendi felice…”
“Io so tutto, ricordatelo, io sono il grande Kamina!”
“Me lo ricorderò… E ora dovresti andare a compiere i tuoi dovrei, come solo il grande Kamina sa fare.”
“Sto qui a tenerti compagnia, se ne occuperanno gli altri.”
“Vai, io starò bene…”
“Prometti di non alzarti?”
“Promesso.”
“E di riposare?”
“Promesso.”
“E di non sforzarti?”
“Prometto, prometto tutto!” Rispose la ragazza, ridendo.

Kamina dopo averle dato un bacio uscì dalla stanza, lasciando Yoko da sola, che si stese sul letto a fissare il soffitto. Già gli mancava, voleva qualcuno con cui parlare, una cosa che odiava era star sola, avrebbe voluto restare con Kamina, tempo dopo la sua richiesta di avere qualcuno venne esaudita, quando vide Nia entrare in camera a testa leggermente bassa.
“Mh, Nia, qualcosa non va?”
“E-Eh? No, tutto bene.”
La ragazzina tornò a sorridere come al suo solito, un sorriso dolce, che riusciva a rallegrare tutti.
“Senti, Yoko-San…”
“Che c’è?”
“Ieri ho parlato con Simon… E mi ha detto quello che prova per me…”
Yoko si mise seduta all’improvviso, senza badare al dolore provato in quel momento.
“Davvero? Che bella cosa, siete così carini insieme…”
“Anche tu e il Signor Kamina, siete carini insieme.”
“Kamina è una persona speciale… Ormai tutti sanno i sentimenti che provo per lui, e questa cosa non dirla... Mi ha proposto di diventare la sua ragazza, e io ho accettato, ma non lo sa ancora nessuno, tranne te, e Kittan…”
Kamina nel frattempo si stava dirigendo verso la camera, dove aveva dimenticato qualcosa, ma appena sentì le voci si fermò e cominciò ad origliare.
“Quindi… Vi sposerete e avrete figli, come mi ha spiegato Simon?”
“Vedi, Nia, non funziona proprio così… Ci sono tante persone che si amano e che non si sposano, o si sposano e poi non formano una famiglia…”
“E perché?”
“Perché le persone fanno delle scelte, oppure la fortuna non è dalla loro parte…”
“Yoko-San, tu vorresti sposarlo?”
“C-Certo che vorrei, tutte le ragazze sognano di sposare il proprio ragazzo, e vorrei anche un figlio, ma per queste cose è presto, penso che Kamina non sia pronto, e non lo sono nemmeno io, dobbiamo ancora maturare… Sposarsi è un modo per mostrare i propri sentimenti verso la persona che si ama, ma avere un figlio è una grande responsabilità… Bisogna crescerlo, e nelle condizioni in cui siamo ora, con le continue battaglie, non mi sembra il caso di rimanere incinta o pensare a cose del genere, oltretutto… U-Uhm… C-Come dire… Quella con K-Kamina sarà la mia prima volta… Q-Quindi…”
Yoko arrossì al pensiero, prima o poi Kamina ci avrebbe provato, l’avrebbe fatta sua per davvero, senza lasciasela scappare.
“Che vuol dire?”
“Ecco… Non puoi capire queste cose ora, non sono cose adatte a te, ne riparleremo più avanti…”
“Yoko-San… Se in superficie tornerà la pace totale, farai una famiglia con Kamina e ti sposerai?”
“Mhm, forse… Dipende tutto da lui, cose del genere si decidono insieme, altrimenti è impossibile.”
“Capito…”
Kamina rimase a fissare il vuoto per qualche istante, non riusciva a realizzare quello che aveva appena sentito, non ci credeva…  Non si sarebbe mai aspettato di sentire quelle cose, non aveva mai pensato che Yoko volesse sposarlo, o addirittura avere un figlio da lui… Kamina aveva preso sul serio la relazione, e aveva già pensato di sposarla appena fosse passato abbastanza tempo, ma non aveva mai pensato di avere un figlio, pensava che Yoko non ne volesse uno, che volesse restare solo con lui… Rimase imbambolato davanti alla porta per mezz’ora, finchè Nia non aprì la porta e se lo ritrovò davanti.
“Signor Kamina!”
“O-Oh… N-Nia… Stavo per aprire la porta…”
“Vado a cucinare per tutti, tra poco si mangia!”
Kamina la guardò impaurito, lo sapeva che quel cibo faceva schifo, l’unico ad apprezzarlo era Simon, che mangiava sempre tutto, mentre gli altri andavano a prendere le cose dalla dispensa appena Nia si allontanava dalla cucina.
Kamina entrò e chiuse la porta, per poi guardare Yoko mettendo le braccia dietro la testa, facendo un’espressione strana.
“Kamina…”
“M-Mhm?”
“Com’è andata mentre non c’ero?”
La ragazza sorrise dolcemente, quel sorriso lo faceva poche volte, e lo faceva solo per Kamina.
“Bene, ho sistemato il Gurren, ho parlato con Simon, siamo andati in giro…”
Il ragazzo si sedette sul bordo del materasso, senza riuscire a guardarla, non sapeva come comportarsi, se l’avesse guardata, probabilmente Yoko si sarebbe accorta subito che fosse successo qualcosa, ma se ne accorse comunque, studiando il suo comportamento.
“Voglio un abbraccio…”
Kamina la fece stendere, mettendosi sopra di lei, stringendole una mano e dandole un bacio, ma non uno di quelli comuni, uno appassionato.
“E-Ehi…”
“Mh? Che c’è, piccoletta?”
“N-Nulla, è che sembri strano…”
Kamina le mordicchiò il labbro inferiore, posando l’altra mano sul suo seno, facendo un sorrisetto malizioso.
“Piccoletta…”
“K-Kamina, s-se vuoi fare quello a cui sto pensando…”
“Che c’è, non ti senti pronta?”
“G-Già, e non mi va di fare una cosa del genere, senza sentirmi pronta… Scusa.”
Il ragazzo si mise disteso accanto a lei, stringendola contro il proprio petto e mettendole una mano tra i capelli.
“Sono io che mi devo scusare, piccoletta, quando ti sentirai pronta me lo dirai, prenditi tutto il tempo che vuoi…”
Yoko lo guardò in modo strano, come se volesse capire che cosa stava succedendo, Kamina lo sapeva che la ragazza non era pronta, perché ci aveva provato, allora?
“Kamina…”
“M-Mhm?”
“Che ti prende?”
“C-Che intendi?”
Kamina sospirò, stringendola di più, non sapeva come rispondere, voleva dirle la verità, ma aveva paura del fatto che Yoko potesse arrabbiarsi.
“Intendo che ti comporti in modo strano da quando sei tornato, te l’ho chiesto prima e non mi hai dato una risposta, hai provato a fare… U-Uhm… Sai che intendo. Hai per caso litigato con qualcuno o è successo qualcosa di strano?”
“Y-Yoko…”
“Dimmi tutto…”
Kamina smise di accarezzarle i capelli, tenendo la mano sulla testa e dandole un bacio sulla fronte.
“Ecco… Per sbaglio oggi ho sentito il discorso tra te e Nia, stavo tornando in stanza perché avevo dimenticato una cosa, e ho sentito…”
Yoko sospirò, aveva paura che il ragazzo avesse sentito la storia riguardante il matrimonio e la famiglia, aveva paura che si allontanasse da lei, perché non voleva sposarsi o avere figli, secondo il suo parere, ma lei non sapeva quello che il ragazzo voleva.
“C-Che hai sentito?”
“Ho sentito la parte del matrimonio…”
“E nient’altro?”
“Anche quella della famiglia…”
“K-Kamina, io…”
“Lo faremo.”
“U-Uh?”
“Lo faremo, faremo tutto. Ci sposeremo e avremo dei bambini, l’unica cosa che voglio è vederti felice, e vedere felici i nostri figli, se ne avremo… Io sono il grande Kamina! E i miei figli saranno altrettanto grandi!”
Yoko si mise a ridere, finchè non si sentì un brontolio allo stomaco da parte di tutti e due, che si guardarono in faccia.
“Kamina… Ho fame…”
“Eheh, anche io… Vado in cucina a rubacchiare qualcosa e torno, tu stai qui buona, piccoletta.”
“Agli ordini, grande Kamina!”
Kamina uscì, per poi tornare poco dopo con quattro piatti strapieni di cibo e si sedette sul letto, guardando Yoko.
La ragazza fece lo stesso, prendendo due dei piatti e cominciando a mangiare, quasi ingozzandosi, mentre Kamina rideva nel guardarla.
“Ehi, ehi, se mangi così diventerai ancora più culona…”
“I-Idiota! Non sono una culona!”
“Oh, sì che lo sei, sei la mia piccola culona!”
“I-Idiota…”
Dopo aver finito di mangiare, Yoko tirò un pugnetto alla spalla di Kamina, per averla presa in giro, ma Kamina le prese il polso, inclinandosi leggermente verso di lei, sussurrando.
“Sei sporca, lascia che ti pulisca…”
Le leccò via la parte sporca facendo un sorrisetto, per poi baciarla dopo aver appoggiato i piatti sul tavolo nell’angolo della stanza.
“Ah, già, dimenticavo…”
“Mhm?”
“Devo cambiarti le bende, mi ha avvisato prima Leeron…”
“Come mai non si è offerto lui?”
“Segreto…”
Yoko gonfiò le guance in modo infantile, guardandolo.
“Ti sei offerto per vedermi nuda, eh? Pervertito…”
“Tanto prima o poi nuda ti ci vedrò, quindi meglio affrettarsi.”
La ragazza arrossì, mentre Kamina si mise seduto dietro di lei e le tolse la maglia, togliendo i bendaggi e guardando le ferite, si sentiva ancora in colpa, lo turbava vedere quelle cose, e sperava che non le rimanessero cicatrici.
“Kamina, che aspetti?”
“E-Eh? Oh, già… Che c’è, ti vergogni, piccoletta?”
“E’ che ho freddo…”
Il ragazzo le mise le braccia intorno ai fianchi, appoggiando il mento sulla sua spalla e dandole qualche bacio sul collo.
“Ora va meglio?”
“S-Sì, ma mi vergogno, e ho sonno…”
“Sonno? Ma se hai riposato tutto il giorno! E poi… Preferisci dormire, invece di passare un pò di tempo con me?”
“Mi è passato il sonno…”
“Ma guardala… Piccoletta, vanno meglio le ferite ora?”
“Sì, non sento quasi più niente, ora non fanno più male, mi danno solo un pò fastidio…”
“Ne sono felice.”
Kamina le rifece i bendaggi, rimettendole la maglia e stendendosi sul letto, mettendosela sopra, stringendola e dandole un bacio.
“Kamina…”
“Uhm? Che c’è?”
“No, niente…”
“Ora sono curioso, se non me lo dici ti faccio il solletico…”
“Fai pure, tanto non lo soffro.”
“Menti, lo so bene che lo soffri, con chi credi di avere a che fare? Io ti conosco troppo bene, piccoletta.”
Il ragazzo si girò, mettendosi sopra di lei e cominciando a farle il solletico, vederla ridere prima di andare a letto lo faceva star bene, lo rallegrava.
“E-Ehi, fermo, fermo! B-Basta!”
“Su, su, che cosa volevi dire?”
“U-Uffa, stai fermo, stai fermo, mi arrendo!”
Il ragazzo si mise accanto a lei, girato su un fianco, abbracciandola.
“Che cosa volevi dirmi, allora?”
“Ti amo…”
Il ragazzo arrossì leggermente, facendo un sorrisetto, per poi vedere la ragazza appoggiare la testa contro il suo petto, imbarazzata, mentre lui poggiò le labbra sulla sua fronte, stringendola.
“Anche io piccoletta, anche io ti amo.”



Angolo autrice:
Zaaalve, sono tornata! ho faticato a scrivere il capitolo, essendomi addormentata non una, ma due volte al pc, con un intervallo di circa venti minuti, è stato strano. :3 Alla prossima! 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***





Passarono due settimane dalla battaglia, tutto era tornato normale, Yoko si era ripresa completamente, o almeno, così diceva.
 Kamina era del parere di farla restare a riposare ancora qualche giorno, ma lei era testarda, voleva tornare a impugnare il proprio fucile, non era il tipo di persona che adorava passare la giornata a poltrire, adorava stare a letto, ma solo la sera e la mattina appena sveglia, abbracciata a Kamina, come sempre.
Yoko si svegliò nel bel mezzo della notte, senza un valido motivo, ultimamente capitava spesso, faticava ad addormentarsi, e la causa non erano gli incubi, da quando si dichiarò a Kamina, non ne fece più nemmeno uno.
“M-Mhm… Yoko…”
“Uh?”
“Che ci fai sveglia, mh? Su, dormi…”
“Non riesco a prendere sonno…”
Il ragazzo la strinse contro di sé, appoggiando le labbra sulla sua fronte.
“C’è qualcosa che non va?”
“Non lo so nemmeno io… Scusa se ti ho svegliato in piena notte.”
“Shh… Non ti preoccupare, non è un problema, l’importante è che non sia successo nulla…”
“Senti, Kamina…”
“Mh?”
“No, nulla, non mi sembra il momento adatto per parlarne…”
“Se hai qualcosa da dirmi dirlo, non importa l’orario, ti ascolto comunque.”
“E-Ecco… U-Uhm…”
“Ehi, datti una calmata, fai un bel respiro e parla…”
“Ecco… Kamina… Io c-credo di essere pronta…”
“Ti senti pronta per… Per quella cosa?”
“S-Sì…”
Yoko si aspettava che il ragazzo le saltasse addosso, ma la strinse più forte, facendo un sorrisetto.
“Pensaci ancora un pò su, non ti metto fretta, quando ti sentirai davvero pronta allora si farà…”
“M-Ma…”
“Shh, Yoko, sai che cosa vuol dire farlo per la prima volta? Devi sentirti pronta davvero, non autoconvincerti per accontentarmi, quando lo desidererai davvero lo faremo, intesi?”
La ragazza abbassò leggermente la testa, mettendo la fronte contro il petto del ragazzo, richiudendo gli occhi e sorridendo.
“Intesi…”
Yoko si riaddormentò, e Kamina rimase sveglio a coccolarla. Moriva dalla voglia di farla sua, ma non si sarebbe mai azzardato ad obbligarla, non sarebbe stato piacevole né per lui, né per lei, si sarebbe sentito in colpa nell’averla obbligata, e se fosse rimasta incinta non sarebbero stati in grado di gestire la situazione, ma ormai mancava poco a quel momento, morivano tutti e due dalla voglia, ma nessuno dei due voleva ammetterlo per paura che l’altro fraintendesse, Yoko si sentiva pronta davvero, ma Kamina non l’aveva capito, pensava che lo dicesse solo per accontentarlo, lei sapeva che il ragazzo era pronto, e che stava solo aspettando la sua decisione, ma lei era indecisa, si sentiva pronta, ma che cosa sarebbe successo, appena si fossero trovati sul punto di farlo? Probabilmente si sarebbe bloccata, diventando rossa come un pomodoro, senza la capacità né di parlare né di reagire, per quel momento il ragazzo preferiva vederla con il suo carattere indifeso.

Appena Kamina si addormentò, la mattina arrivò abbastanza velocemente, dando inizio a una giornata che si sarebbe rivelata impegnativa, a causa della pioggia che incombeva all’esterno.
“Mhm…”
“Kamina…”
“Uh? Già sveglia?”
“Fa freddo…”
Il ragazzo tirò la coperta fino al naso della ragazza, come se fosse una bambina impaurita dal maltempo, tenendola stretta a sé per riscaldarla.
“Ora va meglio piccoletta?”
“O-Ora sì…”
“Ci mancava solo il maltempo…”
“E io oggi devo andare a cacciare…”
“Uhm? No, non ci andrai, piove troppo e fa freddo.”
“Non preoccuparti, e poi le scorte sono quasi finite, devo andarci… Perché non mi dai un passaggio con il Gurren?”
“Va bene, però dovrai sbrigarti.”
La ragazza si alzò dal letto, stiracchiandosi e andando in bagno a prepararsi, mentre Kamina restò ancora qualche minuto nel letto, per poi alzarsi e cambiarsi.
Appena Yoko uscì dal bagno, Kamina la prese per i fianchi, facendo un sorrisetto e dandole un bacio.
“Andiamo piccoletta?”
“S-Sì…”
I due uscirono dalla stanza, incontrando Simon nel corridoio, che era intento a guardare la trivella che aveva al collo.
“Ehi Simon!”
“O-Oh, fratello, Yoko…”
“Vieni con noi a caccia?”
“E-Eh? Potrei essere d’intralcio…”
“In effetti…” Rispose la ragazza, leggermente seccata.
“Su, ci aiuterai!”
“Va bene, va bene…”
Kamina prese per un braccio Yoko, trascinandola fino al Gurren e mettendosela sulle gambe dopo essersi seduto, uscendo all’esterno e avanzando verso il luogo di caccia, seguito da Simon.
“F-Fratello…”
“Che c’è?”
“Perché dobbiamo andarci proprio oggi, piove troppo…”
“La culona qui presente ha insistito dicendo che se non fosse andata a cacciare saremmo rimasti senza cibo, e lo sai che quando si sente dire di no comincia a diventare una culona rompiscatole di prima categoria.”
“K-Kamina! Non sono una culona!”
“Oh, sì che lo sei.”
“No!”
“Sì.”
“No!”
“Ma io dico di sì.”
“Non è ver-…”
La discussione venne interrotta da un bacio improvviso, che la fece arrossire.
“Lo sei, punto e basta…”
“Pff, stupido…”
“Piccola culona.”
“Finiscila…”
“Ti sei offesa, piccoletta?”
“Mpf, per niente…”
“Oh, su, te l’ho già detto che per me hai un corpo perfetto.”
“E-Ehm, f-fratello… Si sente tutto…”
La ragazza diventò rossa come un pomodoro, quello stupido di Kamina si era dimenticato dei canali di comunicazione che aveva aggiunto Leeron, e ovviamente Simon sentì tutto.
“Stupido di un Kamina…”
“Eheh, mi sono dimenticato…”
Per il resto del tragitto ci fu solo silenzio, finchè non arrivarono sul luogo di caccia.
Yoko scese dal Gurren tenendo il fucile in spalla, andando a mettersi in un posto abbastanza nascosto, seguita da Kamina, mentre Simon andò a prendere le scorte d’acqua.
Il terreno era tutto fango, non c’era nemmeno un posto per ripararsi, Yoko fu costretta a stendersi sul fango per prendere la mira, ma non le importava più di tanto, le bastava solo tornare con del cibo, se non se ne occupava lei, non se ne occupava nessuno, era la miglior tiratrice, era l’unica realmente brava a cacciare.
Kamina rimase seduto accanto a lei, a gambe incrociate, guardandola.
“Piccoletta…”
“Mh? Che c’è?”
“Prendi questo…”
Kamina le poggiò il mantello sulla schiena, facendo un sorrisetto e spettinandola, per poi guardare il paesaggio.
“Se prendi freddo poi ti ammalerai, e non voglio che succeda…”
“Io non mi ammalo mai, con chi credi di avere a che fare?” Rispose la ragazza, facendo un sorrisetto e cominciando a sparare.
“Ehi, ora usi anche le mie frasi?”
“Vai a recuperare gli animali… Oggi ce ne sono pochi, ma è sempre meglio di niente.”
“Agli ordini culona!”
“Pff, stupido, vai…”
Il ragazzo andò a recuperare le prede, e passarono così tutto il pomeriggio, finchè non venne quasi sera e smise di piovere.
“Fratello, fratello, ho finito con le scorte d’acqua!”
“Simon, puoi tornare indietro da solo? Io sto ancora un po’ qui con Yoko…”
“Certo fratello.”
Kamina rimase a guardare Simon allontanarsi con tutte le scorte, per poi andare da Yoko.
“Per oggi abbiamo finito… Dov’è Simon?”
“Gli ho detto di andare.”
Il ragazzo si sedette a terra, mettendo la ragazza sulle proprie gambe, stringendola.
“Guardati, sei tutta sporca di fango e sei fradicia…”
“Non è nulla, appena torneremo indietro mi farò un bagno…”
“Allora andiamo, non voglio una culona sporca di fango.”
“Uffa… Non sono una culona!”
“Il grande Kamina ha sempre ragione!”
“Andiamo…”
Kamina si alzò, prendendo in braccio Yoko e salì sul Gurren, tornando indietro.
Durante il tragitto di ritorno la ragazza cominciò a starnutire, stringendo il ragazzo per il freddo.
“Ecco, lo sapevo, ti stai ammalando…”
“N-Non mi sto ammalando, ho solo un po’ di freddo…”
Kamina cercò di tornare indietro più velocemente, appena arrivò scese dal Gurren tenendo in braccio la ragazza e portandola in camera.
“Su, su, a fare un bagno caldo, ti faccio compagnia pure io…”
La ragazza andò in bagno, e dopo essersi spogliata si mise nella vasca che aveva riempito, aspettando Kamina, che arrivò poco dopo e si mise dentro con lei, abbracciandola.
“Ora va meglio?”
“Sì, mi ci voleva proprio un bagno caldo…”
Il ragazzo la strinse di più dandole dei baci sul collo, facendola arrossire.
“Senti, piccoletta…”
“Mh?”
“Che ne dici se più tardi andiamo a vedere le stelle, quando tutti sono a dormire?”
La ragazza annuì sorridendo, lavandosi velocemente ed uscendo dalla vasca, appena si alzò sentì il ragazzo fischiare e ridere.
“Che fisico… Certo che mi sono scelto proprio una bella ragazza…”
Yoko arrossì, asciugandosi subito e vestendosi, guardandolo con le guance gonfie.
“I-Idiota…”
La ragazza uscì e si buttò sul letto a pancia in giù, mettendosi gli occhiali e cominciando a leggere, pensando che Kamina fosse rimasto ancora nella vasca, ma appena si rivestì uscì dal bagno e le saltò addosso, scoppiando a ridere nel vederla in faccia.
“P-Porti gli occhiali?”
La ragazza arrossì, girando la testa.
“Solo quando leggo, che ci trovi di buffo?”
“Niente, è che hai la faccia da maestra, e che maestra…”
La ragazza sorrise, guardandolo e dandogli un bacio.
“Se fai lo stupido ti metterò in punizione nell’angolino…”
“Oh, farò il bravo, maestra.”
La ragazza chiuse il libro e si tolse gli occhiali, mettendosi sopra di lui e stringendolo.
“Voglio andare a vedere le stelle, non mi importa se sono ancora tutti svegli…”
“Porta pazienza… Tra poco andranno a dormire.”

I due aspettarono il silenzio più totale, nessuna voce, nessun rumore, segno che ormai tutti erano andati a dormire, o almeno, erano nelle loro stanze.
I due uscirono all’esterno senza far rumore, non che li turbasse il fatto di essere visti insieme, ma Kamina era geloso di Kittan, e non voleva farsi vedere.
Arrivati all’esterno, si sdraiarono a terra, mettendo le braccia dietro la testa.
“Né muri né soffitti, proprio come quando ero bambino…”
La ragazza sorrise, guardando il cielo. Ne era affascinata come Kamina, era proprio come diceva lui, né muri né soffitti, ci si sentiva liberi, l’unica cosa che odiavano erano i continui combattimenti, ma era anche stata la causa del loro incontro, se quel giorno un gunmen non fosse piombato al villaggio di Jeha, Yoko non sarebbe arrivata, e non si sarebbero mai conosciuti.
Yoko si mise seduta e si mise a guardare Kamina, con un’espressione strana.
“Kamina…”
“Uhm?”
“Che sarebbe successo se… Se non ci fossimo conosciuti?”
“Guarda il presente e guarda il futuro.”
“Uh?”
“Ci siamo incontrati, no? Ormai queste cose non contano.”
Il ragazzo la prese per le spalle, mettendola su di sé e appoggiando le labbra sulla sua fronte.
“Mh, Yoko, sei un po’ calda… Non è che ti sei presa la febbre?”
“Uh? Io mi sento bene, ho solo un po’ di freddo, e anche se fosse non è importante…”
“Non te ne va bene una eh, piccoletta?”
“Shh, sto bene…”
I due restarono per almeno tre ore a guardare le stelle e la luna, coccolandosi a vicenda, finchè Kamina non si alzò e la prese in braccio, tornando dentro.
“Si è fatto tardi… Andiamo a dormire.”
Appena entrarono in camera, Yoko si fece mettere giù e si mise a letto, arrossendo leggermente e aspettando che Kamina si mettesse accanto a lei, per poi mettersi sopra.
“Ehi, piccoletta…”
“K-Kamina…”
“Mh?”
“Mi sento pronta, e questa volta davvero…”
“Yoko…”
Il ragazzo la guardò, accarezzandole la guancia rossa e sorridendo.
“Stai delirando, è la febbre, mettiti a dormire…”
“Non è la febbre, sto benissimo, sono seria… Kamina, mi sento pronta, davvero.”
Il ragazzo invertì le parti, mettendo la ragazza sotto, baciandola in modo diverso dal solito, in modo appassionato, portando una mano sulla sua canottiera, togliendola, per poi passare ai pantaloncini.
“Se non te la senti più basta dirlo, non voglio farti male…”
“S-Shh, non farmi cambiare idea…”
Il ragazzo rimase a guardarla per qualche minuto, facendola arrossire ancora di più, mentre cercò di coprirsi con le mani.
“S-Stupido… N-Non stare a fissarmi…”
“Avevo ragione.”
“U-Uh?”
“Avevo ragione, hai un corpo perfetto…”
La ragazza spostò lo sguardo altrove appena vide Kamina spogliarsi, non era mai stata così tanto imbarazzata in vita sua, nemmeno la prima volta che avevano fatto il bagno insieme, era la sua prima volta, se ne vergognava e aveva anche paura di non riuscire a soddisfarlo.
Il ragazzo cominciò a baciarla sul collo, accarezzandole la pancia.
“M-Mh… K-Kamina…”
“Sei tesa, rilassati un po’, ti ho detto che non ti farò male…”
“F-Facile dirlo, tu non ti preoccupi nemmeno…”
“Sono agitato quanto te, ma non è importante, rilassati e basta…”
Appena il ragazzo finì la frase, portò la mano più in basso, cominciando a stuzzicarla, vedendo la ragazza trattenere i gemiti e stringere la coperta.
“Piccoletta…”
“Mhm…”
Il ragazzo sorrise, mettendosi a mordicchiarle il labbro e continuando a stuzzicarla. Non si aspettava che Yoko si sentisse pronta così presto, e infatti non lo era del tutto, non riusciva a rilassarsi, continuava a preoccuparsi del fatto che non sarebbe riuscita a soddisfarlo, ma Kamina pensava tutt’altro, sapeva che la sua prima volta sarebbe stata magnifica, bastava solo che la ragazza si rilassasse, che lo lasciasse fare.
La ragazza ad un tratto chiuse le gambe, ansimando e guardando il ragazzo, imbarazzata, non sapeva che cosa le fosse successo, era tutto nuovo, non conosceva le sensazioni.
“Piccoletta, non hai molta resistenza…”
“C-Che intendi?”
“Ti ho stuzzicata appena e siamo già pronti per la parte importante…”
Yoko capì subito quale parte intendeva, e cambiò espressione, era impaurita, aveva paura che le facesse male, o che non le sarebbe piaciuto.
“Mh, posso o hai cambiato idea?”
“K-Kamina…”
“Come pensavo…”
“N-No, non ho cambiato idea! E’ che ho paura…”
“Tu lasciami fare e basta…”
Kamina la guardò, baciandola ed entrando lentamente, cercando di farle il meno male possibile
La ragazza si staccò dalle sue labbra, cominciando a mordicchiarsi un dito, mentre gli occhi cominciarono a diventare lucidi appena il ragazzo entrò completamente.
“Y-Yoko… Ti ho fatto male?”
“S-Solo un pochino, sto bene…”
“Allora posso muovermi?”
Yoko non fece nemmeno in tempo ad annuire, Kamina fece di testa sua ancor prima di avere il consenso, cominciando a muoversi, lasciandosi stringere e ascoltando i gemiti della ragazza, la trovava tenera, aveva un faccino da bambina impaurita, non riusciva a staccarle gli occhi di dosso, adorava troppo quell’espressione, finalmente ci era riuscito, era riuscito a farla sua, non aspettava altro.
Andarono avanti nello stesso modo finchè non arrivarono tutti e due allo stremo delle forze, Kamina non riuscì più a contenersi, venendo dentro la ragazza, che si irrigidì iniziando a tremare.
“K-Kamina…”
“N-Non ce la faccio più…”
Kamina si buttò accanto Yoko, addormentandosi quasi subito, come se fosse un bambino.
“Che tenero…”
La ragazza si mise come al solito, con la testa appoggiata contro il suo petto, era stata la loro prima volta, e la ragazza si sentì felice nel vedere Kamina crollare come un bambino, segno che gli era piaciuto, ed era piaciuto anche a lei, finalmente era suo, lo aveva tutto per sé.



Angolino autrice:
*^* ... Ah l'amore, ho scritto tutto il pomeriggio in preda a una voglia irrefrenabile di buttar fuori tutto quello a cui pensavo, ed ecco il nuovo capitolo. :3 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***





Il sole era già alto in cielo, tutti erano al già lavoro tranne loro due, Kamina e Yoko, che continuavano a dormire beati,  come se nulla fosse.
Kamina fu infastidito dalla luce del sole che filtrava dalla piccola finestra, che interruppe la sua dormita.
Per paura che potesse svegliarsi anche la ragazza, si alzò per tirare la tenda, ma venne stretto prima di riuscire ad alzarsi.
“Mhm… Dove pensavi di andare?”
“A tirare la tenda, magari ti dava fastidio il sole mentre dormivi.”
“Stai qui, al calduccio…”
Il ragazzo la guardò facendo un sorrisetto, dandole un bacio sulla fronte, cominciando poi a ridacchiare.
“E-Ehi, che hai da ridere?”
“Nulla, è che ieri facevi tanto la grande dicendomi di essere pronta e poi dovevi vedere la tua faccia appena ti ho spogliata…”
La ragazza diventò come un pomodoro, gonfiando le guance e tirandogli un pizzicotto.
“N-Non è colpa mia se queste cose sono imbarazzanti!”
“Shh, dovevi proprio vedere il tuo faccino… Avevi paura…”
“T-Tutti hanno paura la prima volta… E non dirmi che tu non eri imbarazzato nemmenò un po’!”
“Io sono il grande Kamina, non mi imbarazzo per queste cose!”
“Stupido…”
“Piccola culona perversa.”
“E-Ehi, non sono perversa, idiota!”
“Oh, sì che lo sei.”
“No!”
“Sì.”
“Ho detto di no!”
“Ma io ti dico di sì…”
I due si guardarono qualche secondo, scoppiando poi a ridere.
“Piccoletta… Almeno ti è piaciuto?”
La ragazza annuì convinta, continuando a ridere.
“E a te invece? Avresti dovuto vedere come sei crollato appena abbiamo finito, come i bambini…”
“Eheheh… Capiterà spesso…”
“P-Pff, scordatelo, pervertito…”
“Io sarei il pervertito? Chi è che è venuta da me lagnandosi come una bambina, dicendo di essere pronta a farlo?”
“Oh, beh, allora se non ti va bene non faremo più nulla e dovrai arrangiarti.”
Il ragazzo la strinse, giocando con i suoi capelli e appoggiando le labbra sulla sua fronte.
“Stupida, sei ancora calda, ti sei presa proprio la febbre… Ieri avresti dovuto riposare.”
La ragazza rimase attaccata a lui, spostando la testa per appoggiar la fronte contro al petto.
La ragazza non si preoccupò nemmeno del fatto che fossero ancora nudi dalla sera prima, non le importava nulla, le bastava solo restare attaccata a Kamina, era sempre lui che badava a lei e viceversa, stava male uno e l’altro lo curava, rimaneva sveglio di notte uno, rimaneva anche l’altro, facevano sempre le cose insieme, per loro era giusto così, anche se Kamina a volte evitava di essere aiutato.
“Ehi piccoletta…”
“Mh?”
“Siamo ancora nudi, non hai freddo?”
“Un pochino, ma lascia stare…”
Il ragazzo le rimboccò le coperte, mettendosi al caldo insieme a lei, rimanendo così finchè non si sentì bussare alla porta.
“F-Fratello… Sei qui dentro?”
“Che c’è Simon?”
“Posso entrare?”
“E-Ecco, meglio di no… Dimmi che cosa ti serve.”
“Niente, è che né tu e né Yoko siete al lavoro, e ci stavamo preoccupando.”
“Tranquillo, è che Yoko ha la febbre e vorrei restare a controllarla… Non è un problema se ti occupi da solo del lavoro, vero?”
“Ecco… Il lavoro è un po’ faticoso…”
Kamina guardò Yoko per qualche secondo, come se gli dispiacesse il fatto di lasciarla da sola.
“Su, vai, io nel frattempo mi riposerò…”
“Sicura?”
“Certo, su, vestiti e vai con Simon, quando avrai finito poi staremo un po’ assieme…”
“E’ per questo che ti amo, comprendi sempre tutto…”
La ragazza arrossì leggermente, distogliendo lo sguardo.
“B-Beh, sei il leader della brigata Dai-Gurren, devi svolgere i tuoi doveri…”
“Per conquistare la superficie.”
“Esatto, dai, Simon ti aspetta, prima cominci, prima finisci e più tempo passerai con me…”
“Vado subito, donna!”
Il ragazzo le diede un bacio con tanto di morso al labbro, per poi vestirsi velocemente e uscire dalla stanza.
La ragazza avrebbe preferito restare a letto con lui ancora un pò, ma non poteva distrarlo dai suoi compiti, era il capo della brigata, se avesse messo al secondo posto i suoi doveri, forse avrebbero perso tutti la voglia di conquistare la superficie, e di conseguenza il Re Spirale avrebbe avuto la meglio…
La ragazza si alzò, andando a farsi un bagno caldo per schiarirsi le idee e rilassarsi, non aveva ancora compreso di non essere più una ragazzina,  nonostante il carattere facesse pensare il contrario.
Si comportava da testarda, era troppo impulsiva… Ma nessuno avrebbe potuto cambiarla, era fatta così, e a Kamina piaceva com’era, nonostante mostrasse il suo carattere forte in pubblico, in camera finiva sempre per lasciarsi andare, diventando una ragazza timida e ingenua, una bambina in cerca di coccole.
Appena finì di farsi il bagno e di rivestirsi, si mise a letto a riposare, la febbre le era già salita e non voleva peggiorare la situazione.


“Fratello…”
“Mhm?”
“Tu e Yoko…”
Il ragazzino guardò Kamina in modo strano, come se avesse paura della risposta.
“Non sono argomenti che ti riguardano, Simon… Comunque sì, sto insieme a lei, e tu, con Nia?”
“E-Eh? Beh, ecco… Gliene ho parlato, ma penso che non abbia capito bene cosa siano i sentimenti umani…”
“Eheh, lo scava buchi che si fidanza con la principessa…”
“N-Non ci sto assieme, siamo solo amici…”
“A proposito… Non vedo Kittan in giro… Dov’è?”
“Non lo so, l’ho visto quando sono venuto a chiamarti, girava per il corridoio…”
Kamina cambiò espressione all’improvviso, come se sapesse le intenzioni di Kittan, ma non poteva andare da Yoko, doveva finire il suo lavoro, altrimenti sarebbe stato tutto da rifare, sperava solo che Kittan non si azzardasse a toccare la sua ragazza.

La ragazza si svegliò, sentendo una presenza in stanza, pensando che fosse Kamina, o Nia…
“Mhm… K-Kamina?”
“Nah, sbagliato…”
Riconobbe all’istante quella voce, che cosa ci faceva in stanza? Che cosa voleva?
“Mh, Kittan… Qualcosa non va? Cosa c’è?”
La ragazza si mise seduta, vedendo il ragazzo avvicinarsi.
“Nulla, controllavo che stessi bene…  E il tuo protettore, dov’è?”
“Con Simon…”
“Quindi per ora siamo solo noi due…”
“U-Uhm? Che intend-…”
Il ragazzo interruppe la sua frase con un bacio, ma la ragazza cercò di respingerlo, nonostante l’insistenza.
“Lascia perdere Kamina, è egoista, gli importa solo di sé stesso… Io potrei farti felice…”
“I-Io sto bene con lui, è lui quello che voglio...”
“Tu non sai quello che vuoi, sei ancora una ragazzina, finchè ti comporterai così non diventerai mai una donna…”
“A Kamina va bene il mio comportamento, e io lo amo, non sei tu a scegliere con chi devo stare, Kittan… E lasciami, non toccarmi nemmeno…”
Il ragazzo la ignorò, continuando a fare di testa sua, bloccandola sotto di lui, cominciando a baciarle il collo.
“Kamina non è degno, non è degno di avere un così bel corpo tutto per sé…”
“K-Kittan, smettila!”
Ad un tratto si sentì la porta, e la ragazza intravide dei capelli blu, era lui.
“Y-Yoko… Che cosa stai…”
“T-Toglimelo di dosso, per favore!”
“Brutto bastardo… Tieni giù le mani da Yoko!”
Kamina si avvicinò a Kittan, prendendolo per la maglia e tirandogli un pugno.
“Stringi i denti… E che questo ti serva di lezione, lei è mia, non la devi toccare, non osare più farlo!”
Kittan si pulì il sangue dal labbro, uscendo dopo essere stato mollato dalla presa.
“Un giorno me la prenderò, stanne certo Kamina.”
Appena il ragazzo uscì sbattendo la porta, Kamina si girò verso Yoko, assumendo uno sguardo preoccupato e leggermente arrabbiato.
“Ti ha fatto qualcosa?”
“N-No, mi ha solo baciata…”
“L’hai respinto almeno?”
“Certo che l’ho respinto, che domande sono?!”
“Avresti potuto urlare, sarei corso a vedere! Stupida…”
“Scusa se non ne ho avuto la capacità! I-Idiota…”
La ragazza mise la testa sotto il cuscino, non voleva cominciare una discussione, non voleva litigare.
Rimase così finchè Kamina non si stese a letto, stringendola e alzando il cuscino, baciandola.
“Mi dispiace, è che ho visto Kittan sopra di te, ho pensato male…  Non metterti a piangere, mh?”
“Non fa nulla, ormai è passato…”
“Sicura?”
“Sì…”
“Ora come va la febbre, piccoletta?”
“Meglio, credo, ho dormito finchè non è arrivato Kittan…”
“Brava piccoletta, e la prossima volta cercherò di proteggerti, non lascio a nessuno la mia donna…”
“Questa donna ha un nome…”
Il ragazzo sorrise accarezzandole la guancia.
“Oh, scusa Yokuccia…”
“Y-Yokuccia? E da dove salta fuori?”
“Che c’è, non ti va bene? Tanto ti chiamo così ugualmente, quindi non ti lamentare.”
“Mi va più che bene…”
“Domani me la vedrò con Kittan, mi da fastidio che ci provi con te…”
“Non ce n’è bisogno…”
“Oh, invece sì… Tu sei la mia donna, e un giorno diventerai la mia sposa, e Kittan non deve mettersi in mezzo, piccoletta.”
La ragazza sorrise, adorava il suo modo di fare geloso, la faceva sentire come una principessa, adorava il suo carattere.
Le faceva strano pensare alle settimane precedenti, a quando Kamina dormiva nella sua camera solo per svegliarla dagli incubi, nel giro di qualche giorno cambiò quasi tutto del loro rapporto, Kamina non dormiva più con lei per svegliarla, ma perché l’amava, voleva dormirci insieme e farla sua, ma nonostante tutto, a volte odiava quel carattere, in battaglia faceva sempre di testa sua, rischiando ogni volta di morire, infondo era così, impulsivo.
“Senti piccoletta…”
“Uhm?”
“Quando conquisteremo la superficie… Ecco… Che ne dici di formare una famiglia? Ormai non manca poco, basta solo togliere di mezzo Viral… I quattro re celesti sono andati, una volta sconfitto Viral, Simon si occuperà di Lord Genome e avremo tutto…”
“Non farla tanto facile, Kamina, sai come stanno le cose, sarà faticoso, e Simon non ce la può fare.”
“Lui può fare tutto, io credo in lui, e lui crede in sé stesso, possiede la forza spirituale, la trivella sfonderà i cieli, farà grandi cose e cambierà il mondo.”
“Vedo che riponi molta fiducia in lui…”
“Anche tu dovresti. Yoko, fidati di me che mi fido di te, conquisteremo la superficie!”
La ragazza si mise a ridere, abbracciandolo e appoggiando la testa contro il suo petto.
“La conquisteremo… Non vedo l’ora.”
“Scusa se ho fatto tardi… Simon ha fatto dei disastri e ho dovuto riparare, che ne dici se ora ci riposiamo un po’?”
“Riposare? Ma io voglio le coccole…”
“Piccoletta. A proposito, ti sono passati gli effetti collaterali?” Chiese il ragazzo, ridendo.
“Abbastanza… Mi sento meglio, e tu sei uno stupido, potevi essere più delicato!”
“Ma se sono stato il massimo della delicatezza, scusa se sono molto dotato e ti ho fatto male!”
“K-Kamina! Ti sembrano cose da dire?!”
“Ammettilo, su su, ammetti che ti è piaciuto, donna!”
“B-Beh… E-Ecco, ovvio…”
“Te l’ho detto anche stamattina, sei una pervertita in realtà… Altro che carattere dolce.”
“M-Ma… Ma sono cose normali, anche le persone timide lo fanno!”
“Shh, dai, dormi…”
Il ragazzo le stampò un bacio in fronte, tenendola stretta e chiudendo gli occhi.
“Buonanotte piccoletta…”
“Buonanotte stupido, ti amo.




Angolino autrice:
Scusatemi, è che ultimamente ho molto da fare, causa scuola, qualcuno mi può capire... çwç Chi frequenta un liceo, soprattutto, chiedo perdono... Il prossimo capitolo cercherò di farlo più interessante çwç

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***





Yoko si girò su un fianco, allungando il braccio verso la parte del letto di Kamina con l’intento di abbracciarlo, ma sentì solo il materasso ancora leggermente caldo.
“Mhm… K-Kamina?”
La ragazza aprì gli occhi, realizzando di essere rimasta a letto da sola, cominciando a chiedersi dove fosse finito quell’idiota, finchè i suoi pensieri non vennero interrotti da Nia, che entrò in stanza e si sedette sul letto, con il suo solito sorriso.
“Buongiorno Yoko-Chan!”
“Nia… B-Buongiorno, sai dov’è Kamina?”
“Uh? L’ho visto passare poco fa, poi è sparito, e anche Kittan non si è visto…”
Alla ragazza venne in mente il giorno prima, quando Kamina le disse che avrebbe saldato i conti con Kittan.
Nia la guardò in modo strano, la sua espressione si fece preoccupata senza nemmeno che se ne accorgesse.
“Yoko-Chan, che c’è?”
“So io cosa sono andati a fare quei due scemi…”
“Uh?”
“Stupidi… Sarebbe inutile andare a cercarli, chissà dove sono andati, Nia… Come mai sei qui? C’è qualcosa di cui volevi parlarmi?”
“O-Oh, beh…  Ho parlato ancora un po’ con Simon, sulla storia dei sentimenti… Mi ha chiesto se volevo diventare la sua ragazza…”
“E bravo il nostro Simon… E che gli hai risposto?”
“Mi sembra ovvio… Di no.”
“C-Cosa?!”
“Simon mi ha fatto un discorso, ma le cose che mi ha detto sono cose impossibili, tipo il fatto che se avessi accettato saremmo diventati una persona sola e altro…”
La ragazza la guardò perplessa, si sapeva che Nia non riusciva ancora a comprendere certe frasi, ma non si aspettava certo una situazione simile.
“Nia, n-non devi prendere alla lettera tutto quello che noi persone diciamo… Simon intendeva dire che sareste stati uniti come una persona sola… E’ logico che due persone non possano diventarne una sola!”
“Oh, quindi…”
“Quindi dovresti andare a parlare con Simon, chiarire la situazione, mi avevi detto che per Simon provavi le stesse cose che io provo per Kamina, Simon sarebbe felice se accettassi, le persone a cui tiene di più siete tu e Kamina…”
“No, Yoko-Chan, ci sei anche tu per lui.”
“Uh?”
“Ci sono tutti, tutti i membri della brigata Dai-Gurren! Simon vuole bene a tutti, me lo dice tutti i giorni.”
Nia fece un gran sorriso, per poi alzarsi dal letto e uscire dalla stanza.
“Grazie Yoko-Chan, vado a parlarci…”
“E vedi di non farlo rimanere male di nuovo eh, mi raccomando!”
Appena la ragazzina uscì, Yoko si alzò dal letto, vestendosi velocemente e correndo fuori dalla stanza, da Leeron.
“Leeron, Leeron!”
“Oh, Yoko, come siamo agitati oggi…”
“Hai visto Kamina e Kittan?!”
“Non li ho visti di persona, ma sono spariti sia il Gurren che il King Kittan… E li ho visti andare verso Nord.”
“Quei due…”
“C’è qualcosa che non va eh?”
“Già, ma non è il momento di parlarne, vado a cercarli…”
“Aspetta, fatti accompagnare da Dayakka, o da Simon…”
“Simon ora è impegnato, chiederò a Dayakka.”


“Bastardo… Vuoi saldare i conti di ieri eh?”
“Ehi ehi ehi, con chi credi di avere a che fare? L’avevo detto e intendo farlo.”
“Mpf, combattere per una ragazza, fino a quanto ci stiamo spingendo in basso…”
“Non una ragazza, la mia ragazza, e non ti azzarderai più a toccarla, che questo scontro ti faccia imparare la lezione!”
“Ho una proposta…”
Il sorrisetto che Kittan aveva in volto si fece più bastardo, come se si stesse divertendo ancor prima di cominciare.
“Se vinci tu, ti terrai Yoko, ma se vinco io… Lei sarà mia, e non potrai più farci nulla.”
“Accetto volentieri…”
Lo scontro cominciò, lontano da tutto e da tutti, solo loro due che intendevano fare sul serio pur di avere la ragazza amata, Kittan sapeva bene di non avere speranze con Yoko, la scommessa era la sua unica opportunità di averla, e di certo avrebbe cercato di vincere.
Stessa situazione per Kamina, dopo tutti i momenti passati con la ragazza, se avesse perso non sarebbe più riuscito nemmeno a guardarla in faccia per aver rovinato tutto.
I due ragazzi avevano perso la capacità di ragionare, avrebbero potuto tranquillamente parlare e chiarirsi, ma gli uomini sono pur sempre uomini, la parola è sempre la loro ultima scelta, preferiscono sempre mettere prima i cazzotti alle parole.
“Sei migliorato eh… Mi stai dando del filo da torcere, bastardo…”
“In queste condizioni potrei anche batterti, ti sei arrugginito dopo aver passato tutto quel tempo con Yoko…”
“Sono affari miei, io sono il grande Kamina, non ho bisogno di allenarmi quanto te, sei più debole!”
“Smettila di darti arie, quando Yoko sarà mia non avrai più nemmeno il coraggio di guardarla, dopo la sconfitta che ti sarai beccato!”
“Sconfitta?! Non esiste nel mio vocabolario! Stringi i denti!”
“Fermatevi tutti e due!”
I due ragazzi si fermarono improvvisamente, riconoscendo la voce.
“Y-Yoko? Che ci fai qui?!”
“E’ arrivato il mio premio…”
“Sono venuta per fermarvi, non sono né un giocattolo, né un premio da scommessa, sono una ragazza, decido io con chi stare!”
“Non credo, Yoko, o almeno, non da quando Kamina ha accettato…”
“A-Accettato cosa?”
“Una scommessa. Chi vince ti prende, chi perde non dovrà più avvicinarsi.”
“K-Kamina… Tu…”
“Pensi davvero che io perda?! Kittan è solo un bastar-…”
La frase venne interrotta dalla caduta del Gurren, causata da un attacco da parte di Kittan.
“Ho vinto.”
“Sei stato sleale, bastardo, sei solo un miserabile!”
“Il miserabile si prende Yoko, se permetti.”
Appena Kittan scese dal gunmen e si avvicinò alla ragazza, si prese un sonoro ceffone da parte sua, che lo guardò con un’espressione arrabbiata, sul punto di piangere.
“Cosa non capisci del fatto che io amo Kamina?! Non sono un premio da scommessa, io voglio stare con Kamina, è lui che voglio!”
“L’avevo già capito…”
“Uhm?”
Il ragazzo fece un sorriso, come se nulla fosse.
“Lo sapevo già, sapevo già che ti piaceva Kamina, pensi che mi sia battuto davvero per averti?”
“Che cosa intendi dire con questo?”
“Che sì, mi piaci, ma ho fatto tutto questo per valutare il comportamento di quell’esaltato, e ora ho capito, è l’unico in grado di saperti proteggere, e ora che ne sono sicuro sono più tranquillo, mi dispiace per essermi comportato così.”
“Quindi… Era una sorta di recita?”
“Esatto.”
Il ragazzo si girò verso Kamina che nel frattempo si era rialzato con il Gurren.
“Mi raccomando Kamina, trattala bene, se la farai soffrire non ci penserò due volte a rubartela!”
“Tranquillo, la tratterò come merita! Yoko… Sali? Torniamo indietro.”
“La ragazza salì sul Gurren, sedendosi sulle gambe di Kamina e abbracciandolo, cominciando a sentire qualche lacrima bagnarle il viso.
“Ehi, piccoletta…”
“Sei uno stupido… Mi sono preoccupata! Pensavo che te ne fossi anda-…”
Il ragazzo le mise una mano sulla testa, facendogliela appoggiare contro il petto, per poi passarle un dito sulle lacrime.
“Piccoletta, pensi davvero che me ne possa andare, sapendo di aver una ragazza come te?”
“E’ che ho sempre paura, dopo quello che hai sentito quando ho parlato con Nia…”
“Te l’ho promesso, ti ho promesso che ti avrei sposata e avremmo fatto una famiglia, i grandi uomini mantengono la parola, e io lo sono, non intendo scappare!”
“Non farlo più… Non andartene più senza dirmi nulla.”
“Promesso, e aspetta… Tu dovresti essere a letto a riposare!”
“M-Ma… Kamina…”
“Niente ma, sei come una bambina, se qualcuno non ti sorveglia non ascolti… Testarda, la mia cocciuta, appena torniamo in camera ci penso io…”
“Uh?”
“Che ne dici di una seconda volta, piccoletta? Visto che hai la forza per venire a cercarmi avrai anche la forza di farlo, no?”
“Sei un pervertito!”
“Ricordati che sei venuta a lagnarti per farlo la prima volta… Quindi sei tu la pervertita, Yokuccia.”
“S-Stupido…”
Appena tornarono indietro, seguiti da Kittan, scesero dal Gurren e andarono in camera, chiudendosi dentro.
La ragazza non fece nemmeno in tempo a fare un primo passo in camera, Kamina l’aveva bloccata al muro per i polsi, cominciando a baciarle il collo.
“E-Ehi, n-non ti ho dato il permesso…”
“Colpa del tuo corpo, è così perfetto…”
Il ragazzo appoggiò la fronte contro quella della ragazza, cominciando a baciarla, spostando la mano verso il basso, dentro i pantaloncini, cominciando a stuzzicarla.
“K-Kamina… F-Ferm-… M-Mh…”
Il ragazzo fece un sorrisetto, portandola sul letto e continuando, ascoltando i gemiti e guardando la sua espressione, la stessa della prima volta, da bambina impaurita.
“Piccoletta, che ne dici se passiamo subito alla parte importante come la prima volta? Sennò poi ti senti a disagio…”
“S-Sì…”
Il ragazzo la spogliò, vedendola girare la testa appena fece lo stesso.
“Un giorno non ti vergognerai più, piccoletta… Vorrà dire che per farti passar prima la vergogna lo faremo molto più spesso!”
“I-Idiota, mi vergogno solo a vederti nudo, e s-sbrigati…”
“Che piccoletta impaziente.”
Il ragazzo si concentrò a fissare l’espressione della ragazza appena entrò, sembrava una bambina, non riusciva a trattenere i gemiti.
“Fa ancora male?”
“N-No, molto meno…”
Il ragazzo cominciò a muoversi, stringendo una mano della ragazza e baciandola, accarezzandole una guancia con l’altra mano.
I due continuarono allo stesso modo finchè non raggiunsero il limite, finendo esattamente come la prima volta, ma questa volta si invertirono le parti, Yoko si addormentò subito a causa della febbre, stretta tra le braccia di Kamina, sotto le coperte.
“Piccoletta, non vedo l’ora di conquistare la superficie…”
Il ragazzo le stampò un bacio in fronte, accarezzandole i capelli, per poi addormentarsi poco dopo.



Angolino autrice:
Oddio, oddio, il capitolo scritto in due ore in un giorno solo, mi sento Dio, ultimamente fatico sia per la scuola che per il sonno (Faccio le ore piccole per spararmi Anime su Anime, quando dovrei dormire come un ghiro), finalmente Kittan ha capito che contro Kamina non ha speranze, perché lui è più figo e_e E poi… Non parliamo della perversione, tra lui e Yoko non so chi è peggio.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***





“Yoko… Piccoletta, sveglia.”
“U-Uhm… Ho sonno, lasciami dormire…”
Il ragazzo le accarezzò la fronte, facendo un sorrisetto.
“Sei una pigrona, poi non lamentarti se ti chiamo culona…”
La ragazza gli mollò una manata sulla fronte, guardandolo male.
“Non sono una culona!”
“Shh, se vuoi dormire ancora un po’ fallo, perché mi sa che avremo un po’ di tempo libero… Leeron ha insistito per far apportare delle modifiche al Dai-Gurren, quindi non faremo niente.”
“E cosa facciamo tutto il giorno?”
“Non lo so, però è meglio così, non credi? Possiamo passare più tempo insieme.”
“Com’è che sei così romantico e ti interessa passar del tempo con me, eh?”
Il ragazzo arrossì leggermente, spostando lo sguardo e grattandosi la guancia.
“B-Beh… Siamo fidanzati no? Non è quello che fanno i fidanzati?”
“Stupido…”
La ragazza lo strinse, alzando la testa, dandogli un bacio.
“Ti senti meglio? Intendo per la febbre…”
“Sì, molto meglio, con chi credi di avere a che fare?”
Rispose la ragazza, ridendo.
“Con una piccoletta meravigliosa.”
La ragazza arrossì leggermente, sorridendo.
“Sai… Non ci speravo tanto.”
“Mh? Di cosa parli?”
“Parlo di noi due, insomma… Tu te lo saresti mai immaginato fino a qualche settimana fa?”
“No, non me l’aspettavo… Perché parli di questo?”
“Non lo so, è che sono felice, per la prima volta sono felice.”
“Prima non lo sei mai stata?”
“Per metà… Non so come spiegarlo, aspettavo la persona giusta per esserlo completamente, e credo di averla trovata.”
“ … Quando ti sei innamorata di me?”
“Non lo so di preciso, mi sono innamorata col tempo, e sinceramente non me l’aspettavo…”
“Nemmeno io lo so bene, forse ero talmente preso a incoraggiare Simon che non mi sono accorto subito di quello che provavi, e nemmeno di quello che provavo io, non ho mai pensato a questo tipo di sentimenti finchè non ti ho conosciuta… E perché stiamo parlando di questo, ora?”
“Io… Uhm…”
“Mh?”
“Non credo di riuscire ad aspettare fino alla conquista della superficie…”
“Che intendi?”
“Voglio diventare tua moglie, non posso aspettare.”
“Yoko…”
“Scusa…”
“Guardami.”
La ragazza ubbidì, sentendo la mano del ragazzo sulla propria guancia.
“Ancora qualche giorno, manca poco, non puoi aspettare per me?”
“Ma…”
“Non voglio sposarti ora, non fraintendere, non è perché non voglio, ma perché mi piacerebbe che tu fossi felice e tranquilla, facendo le cose come piacciono a te, la festa e il resto… Ci sposeremo, promesso.”
“Aspetterò…  Però ricordati che me l’hai promesso.”
“Certo piccoletta, con chi credi di avere a che fare? Manca poco… Siamo a un passo dal conquistare la superficie, porta ancora un po’ di pazienza.”
La ragazza sorrise, annuendo.
“E-Ehi, ma aspetta un momento…”
“Mh?”
“S-Siamo ancora nudi!”
“Che c’è piccoletta, non te ne eri ancora accorta?”
La ragazza arrossì, guardandolo.
“N-No… E’ che stavo bene così…”
“Su, alziamoci, ci facciamo un bel bagno e poi vediamo cosa fare…”
I due si alzarono e andarono a fare il bagno, per poi andar fuori dalla stanza, incontrando Simon e Nia.
“Giorno Signor Kamina, giorno Yoko-Chan!”
“Giorno Nia, Simon…”
“Fratello, come te la passi con la principessa, eh?”
“E-Eh, ecco… S-Stiamo insieme…”
Kamina spettinò Simon, sorridendo e guardandoli.
“Lo scavabuchi e la principessa… Trattala bene, intesi? Un vero uomo tratta sempre bene la sua donna!”
“S-Sì, fratello…”
“E mi raccomando le protezioni!”
Yoko fulminò il ragazzo con lo sguardo, tirandogli un pugno in testa.
“Ma ti pare che lo facciano?!”
“Prima o poi toccherà anche a loro!”
“D-Di che…”
“Più poi che prima, non sono abbastanza grandi!”
“Di che parlate?”
“U-Uh? Nulla Simon… Kamina, andiamo, muoviti.”
Yoko prese Kamina per un orecchio, trascinandolo fuori, guardando il paesaggio.
“A-Ahia! Aspett-… Uh? Mare?”
“Certo che Leeron ci tratta bene…”
“Già, vi tratto bene, mi sembrava un ottimo posto dove fermarci.”
I due si girarono, vedendo Leeron che camminava verso di loro.
“Sono già tutti in spiaggia, che aspettate? Avrete un bel po’ di tempo per divertirvi.”
Yoko e Kamina andarono a mettersi subito il costume, per poi correre in spiaggia, dove Kamina cominciò a far casino come al suo solito, mentre Yoko si sedette sull’asciugamano.
“Quell’idiota…”
“Però quell’idiota ti piace, o sbaglio?”
La ragazza girò la testa, pur riconoscendo la voce.
“Kittan… Uhm, già, in fondo è proprio per il suo carattere che lo amo…”
“Non oso immaginare se nascesse un bambino… Se prendesse da Kamina scapperesti chissà dove.”
Disse il ragazzo ridendo.
“Già, forse… Ma lui è fatto così, non ci si può far nulla. A proposito… Mi dispiace per lo schiaffo dell’altra volta.”
“Schiaffo? Oh, già… Tranquilla, l’avevo già dimenticato, sono contento che tu stia bene con lui… Credo che sia la persona più adatta a proteggerti.”
“Perché non vai a divertirti un po’ con gli altri? “
“Tu non vieni?”
“Non è il mio genere di giornata… Preferisco starmene qui.”
Non appena Kittan andò a divertirsi con gli altri, la ragazza si stese sull’asciugamano, mettendo le braccia dietro la testa, quando aveva del tempo libero preferiva stare in disparte a rilassarsi, non amava il troppo rumore, avrebbe preferito rimanere in camera a dormire ancora un po’.
“Piccoletta, non vieni?”
La ragazza alzò la testa, guardando Kamina avvicinarsi.
“Preferisco star qui tranquilla…”
“Dai, su, ci divertiamo tutti! Non fare la solita seria e vieni anche tu!”
La ragazza fece un sorrisetto, alzandosi.
“Va bene, ma solo per questa volta…”
Il pomeriggio trascorse velocemente, si sa che quando ci si diverte il tempo passa come nulla, lasciando spazio alla sera.
Tutti i membri della brigata fecero un falò sulla spiaggia, ad eccezione di Kamina e Yoko, avevano bisogno di stare un po’ soli, si capiva dai loro sguardi.
“Yoko…”
“Uhm?”
“Che ne dici se ci allontaniamo un po’ da qui? Non mi va più di star in compagnia.”
“C-Certo…”
Il ragazzo la prese per un polso, allontanandosi senza che nessuno se ne fosse accorto, per poi andare a sedersi molto più lontano, nel totale silenzio, mettendosi la ragazza sulle gambe.
“Qui va molto meglio…”
“Che c’è, non ne potevi più?”
“Volevo stare solo con te, oggi è stata una bella giornata, ma avevo bisogno di passare del tempo con te, da soli.”
“Anche io volevo star un po’ sola con te…”
Il ragazzo poggiò le braccia sulla sua pancia, stringendola e baciandole il collo.
“Ho sempre adorato star con te a vedere le stelle…”
“Kamina…”
“Che c’è?”
“Oggi… E’ l’ultimo giorno, vero?”
“Ultimo giorno?”
“Intendo… Quando Leeron finirà le modifiche ripartiremo, e arriveremo a Teppelin…”
“Oh, già… Beh, non sei contenta? Conquisteremo la superficie!”
“Ho paura.”
“Paura?”
“Tanta.”
“Yoko… Che ti prende?”
“Promettimi che non farai niente che possa metterti in pericolo, giuralo.”
“Y-Yoko…”
La ragazza abbassò la testa, stringendolo più che poteva.
“Non voglio che succeda come l’ultima volta, io voglio conquistare la superficie solo se ci sei tu!”
“Calmati… Tranquilla, ho una piccoletta a cui badare, e dopo che avremo conquistato la superficie magari ne avrò due, non farei mai qualcosa che possa farti star male, e la stessa cosa vale per te, non fare cazzate, promesso?”
“Promesso… E ricordati che cosa mi hai promesso dopo la conquista della superficie.”
“Certo, diventerai la mia donna!”
La ragazza sorrise, continuando a tenerlo stretto.
“Sei un idiota…”
“E tu la mia piccoletta… Credi in me perché io credo in te, anche se lo dico solo a Simon vale anche per te, voglio che le prossime generazioni possano vivere in superficie in tranquillità. Simon, Gimmy, Darry, i nostri futuri figli… Noi.”
La ragazza si alzò, appoggiando una mano sulla sua testa, spettinandolo leggermente.
“Sei troppo ottimista, ricordati che nessuno deve agire d’impulso in battaglia, questa sarà l’ultima battaglia, nessun errore è concesso.”
“Lo so, è per questo che ci impegneremo tutti, la brigata Dai-Gurren conquisterà la superficie!”
“Torniamo indietro… Ormai si saranno accorti della nostra assenza.”
“Oh, già…”
I due tornarono indietro, tenendosi per mano, ma al ritorno trovarono solo Kittan, Dayakka, Simon e Nia.
“Siete tornati cari innamorati…”
“Dove sono andati tutti?”
“A dormire, vogliono prepararsi per domani…”
“Dovremmo andar tutti, domani sarà il giorno decisivo…”
“Andiamo, andiamo.”
Il ragazzo prese Yoko sulla schiena come se nulla fosse, ridendo nel notare la sua espressione imbarazzata.
“I-Idiota, mettimi giù!”
“No…”
“Ho detto di farlo!”
“E io non lo faccio!”
“Sì invece!”
“No!”
“Sì!”
“No!”
“Quei due sono irrecuperabili…”
Appena Kamina entrò in camera, appoggiò Yoko a terra, spettinandola leggermente, per poi cambiarsi velocemente e mettersi a letto, venendo raggiunto poco dopo dalla ragazza, che lo strinse appena si stese sul materasso.
Il ragazzo le stampò un bacio sulla fronte, coprendola e accarezzandole la guancia.
“Buonanotte piccoletta…”
“Buonanotte stupido, ti amo…”
“Zitta donna, dormi, ti amo anche io…”



Angolino autrice:
Finalmente, finalmente il nono capitolo, non ne potevo più di scrivere a spezzoni, cominciavo e c'era sempre qualcuno che era pronto a rompere, rimandando la scrittura, bene, meno di un giorno, meno di un giorno alla battaglia, e poi dolciosità a non finire, è pur sempre una storiella romantica. e_e Al prossimo capitolo

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***





Passarono almeno tre giorni, giorni in cui tutta la brigata si divertì, festeggiando in spiaggia, in attesa dell’ultima battaglia che avrebbe finalmente permesso ai villaggi di poter vivere in superficie, alla luce del sole, senza la paura di poter essere attaccati dai gunmen nemici. Ormai era giunto il momento, la fine della guerra tra sottosuolo e superficie, il giorno che ormai tutti stavano aspettando per mettere fine alla lunga guerra che ormai durava da anni, da generazioni.

“Yoko… Yoko è ora, ci dobbiamo preparare per la battaglia.”
“Mh? Oh, certo…”
Dopo essersi vestiti, uscirono dalla loro stanza, incontrando subito Simon, Nia e Leeron che correvano nel corridoio, verso l’esterno.
“Fratello, è ora!”
“Lo so Simon, e mi raccomando, che nessuno muoia, abbiamo la superficie da conquistare!”
Kamina era pieno di sicurezza, indispensabile per riuscire a vincere la battaglia, e la ragazza sapeva bene che senza quella sicurezza, gli altri membri della brigata si sarebbero rifiutati di combattere, cosa che avrebbe causato solo morte.

Dopo aver ripassato la tattica e aver sistemato i gunmen, la brigata era finalmente pronta a chiudere il sipario su quella battaglia che ormai durava da generazioni, sperando di uscirne vincitori e di poter finalmente coronare il loro sogno di condurre una vita che non fosse fatta solo di scavi e terremoti, che non portasse più vittime e che permettesse alle future generazioni di poter vivere vedendo la luce del sole, senza immaginarla da una galleria scavata per collegare i villaggi.

“Kamina…”
“Viral.”
“Da quanto tempo non ci si vede. Non vedo l’ora di distruggerti definitivamente. Non posso sopportare dei ribelli del genere, siete un pericolo per l’intera razza umana.”
“Dopo averti sconfitto, finalmente noi umani potremo tornare dove vivevamo prima che tipi come te ci mandassero sotto terra!”
“Patetico…”

Kamina, preso dalla rabbia di quelle parole, si decise a farsi avanti per primo nel combattimento, senza tener conto della tattica che poco prima aveva ripassato insieme ai compagni, suscitando in Yoko un senso di rabbia e paura, paura che aveva già provato una volta. Nonostante quest’ultima riuscisse a coprirgli a stento le spalle dagli attacchi degli alleati di Viral, non bastava per proteggerlo completamente.

“Kamina, cosa diavolo stai facendo?!”
“Coprimi le spalle e stai zitta!”
“Se ti comporti così, andrai a morire!”

Nonostante quella frase detta con tono tremolante, Kamina rimase sulle sue, decidendo di fare di testa sua per poter essere l’eroe che avrebbe riportato l’umanità alla superficie, anche a costo della vita, anche a costo di lasciare Yoko da sola. La brigata, nonostante il piano fosse saltato, s’impegnò a fondo per riuscire a sostenere Kamina e Simon durante la battaglia, mettendo in difficoltà Viral fino a costringerlo all’ennesima ritirata, ma Kamina non era intenzionato a farselo scappare, voleva mettere fine una volta per tutte a quella guerra che non trovava conclusione, nonostante il passare degli anni. Dopo aver ordinato a Simon di sganciarsi dal Gurren, avanzò verso il gunmen di Viral, ma ormai era tardi, e la battaglia finì con l’ennesima ritirata.

“Kamina, sei un idiota!”
“Volevo solo sconfiggerlo!”
“Se avessi seguito la tattica, a quest’ora la superficie sarebbe nostra!”
“Taci…”

Yoko sapeva bene delle manie di eroismo di Kamina, ma dopo quei gesti così avventati, non poteva di certo far finta di nulla. Non si rivolsero la parola per l’intero pomeriggio, fino a sera, quando si ritrovarono nella propria camera, senza poter più sfuggire ad un eventuale discorso, che probabilmente si sarebbe trasformato in un litigio.

“Perché sei stato così imprudente da aver quasi rischiato la vita?! Ho fatto fatica a stare al tuo passo!”
“Potevi benissimo andartene! La brigata Dai-Gurren fa le cose d’impulso, non di certo seguendo un piano!”
“Se allora ti da così fastidio attenerti ad un piano, avresti potuto avvisare! Mi metto a dormire, o rischio di urlarti contro…”

Quando la ragazza si mise a letto e si addormentò, Kamina uscì dalla stanza, assicurandosi che tutti stessero dormendo, andando poi al Gurren, dove salì, deciso a cercare Viral, ma per quanto fosse sicuro di riuscire a tendergli  un’imboscata, Viral riuscì a precederlo, nascosto nelle vicinanze del Dai-Gurren, solamente in attesa che il suo nemico facesse il passo falso che si aspettava. Viral era impulsivo, ma sapeva bene quando portare pazienza, che fu ripagata dalla stupidità di Kamina. Durante quel duello, i membri della brigata si svegliarono a causa dei tremori del terreno, uscendo all’esterno per verificarne il motivo. Quando Yoko vide quella scena, si sentì il sangue gelare nelle vene, provando lo stesso terrore che aveva provato giorni prima, il terrore di perdere la persona che più amava. Si misero immediatamente tutti alla propria postazione, intervenendo nel combattimento, che li vedeva in netto vantaggio, nonostante Viral fosse stato ritenuto uno dei nemici più forti che avevano affrontato fino a quel momento. Yoko era rimasta a bordo del Dai-Gurren, osservando immobile il combattimento fino alla fine, fino a quando il gunmen di Viral venne distrutto, segnale che ormai la battaglia per la  conquista della superficie era terminata, ed era solo questione di tempo che gli abitanti dei villaggi sotterranei vedessero la luce del sole. Tutto sembrava perfetto, fino all’esplosione, poi il silenzio…


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Al risveglio, la ragazza era in un letto d’ospedale, confusa da quella serie di eventi che aveva vissuto, accorgendosi di un ragazzo accanto a lei, che le teneva la mano, sorridendo sollevato, felice di vederla di nuovo sveglia dopo un mese di coma indotto, per non farla soffrire.

“Lui dov’è?”

Il ragazzo abbassò lo sguardo, già preparato a quella situazione che i medici gli avevano predetto. Sperava solo che quella notizia, non le procurasse lo stesso dolore che aveva provato anni prima, aveva sperato con tutto il cuore che l’amnesia causata dall’incidente non si presentasse, e che non fosse stato costretto a raccontarle tutto. I suoi occhi, identici a quelli di Kamina, si fecero lucidi, mentre si passava una mano tra i capelli rossi, cercando le parole giuste.

“Kamina è morto vent’anni fa… Simon ha fondato Kamina City, e ora viviamo tutti secondo i suoi ideali… Io sono figlio tuo e di Kamina, sono nato pochi mesi dopo la morte di papà.”


Angolino autrice:
Yaaaaay! Dopo mesi su mesi, su altri mesi, sono finalmente riuscita a terminare questa fanfiction che mi ha fatto penare per riuscire a scriverla, e per il fatto che il finale già era stato deciso e mi veniva la lacrimuccia. Non vogliatemene male, ma così si conclude questa piccola fanfiction su una delle mie coppie preferite. Spero che tutti i lettori siano felici, visto che è grazie ad una mia amica se ho deciso di concludere la storia, altrimenti avrei rimandato di altri mesi. Ora ho in programma una piccola fanfiction su Christa e Ymir de L’Attacco dei Giganti, altra coppia che adoro, e forse una piccola storia o una One-shot su Love Live! Spero abbiate la voglia e la pazienza di leggere anche quella, non appena la pubblicherò.

Grazie a tutti i lettori per aver letto la mia prima fanfiction in cui mi sono impegnata per davvero, e per aver lasciato recensioni, in modo che potessi capire come migliorare! ^-^
Harumi.

 

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