Everybody's got a dark side..Do you love me? Can you love mine..?

di DeanHudson5
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Once a Warbler, always a Warbler. ***
Capitolo 2: *** One more night.. ***
Capitolo 3: *** Coffee for two ***



Capitolo 1
*** Once a Warbler, always a Warbler. ***


Blaine era steso sul letto a guardare l'ora sulla sveglia da tanto tempo ormai, nella sua mente stava combattendo una sorta di battaglia, alzarsi o non alzarsi?.
No, tutto ciò non riguardava l'andare a scuola ma più che altro la sua domanda era...''resisterò?''.
Si alzò dal letto lentamente, passandosi una mano fra i ricci scompigliati, ci mise un po' a realizzare che doveva prepararsi, così lentamente si diresse in bagno e dopo una lunga doccia calda si vestì.
Bloccatosi davanti allo specchio continuò ad osservarsi mentre si sistemava i capelli ribelli con il gel, il piano era semplice no? 
Sarebbe entrato alla Dalton, diretto alla sala comune e avrebbe riportato il trofeo rubato a casa, al Mckinley, allora perchè aveva così tanta paura?
Nel giro di pochi minuti si accorse che le sue mani stavano sudando e l'odore dolciastro del suo gel gli stava iniziando a dare la nausea.
Prese la tracolla e la sistemò sulla spalla, correndo velocemente verso l'uscita.

-Ciao!! Io vado a scuola!-

Urlò per avvertire i suoi genitori, anche se era quasi certo che non lo avessero minimamente sentito, impegnati com'erano in un'altra noiosa litigata per chi avesse preso il telecomando, sospirò esausto, piegandosi in due sulle ginocchia e si bloccò poco fuori dalla porta.
Era stufo di sentirli litigare per cose così futili e soprattutto era stufo di trovarsi sempre in mezzo alle loro discussioni, voleva solo un po' di pace, cosa che, da quando Cooper era andato via, era sparita; Ma quello non era il momento di perdersi in chiacchiere e pensieri inutili, aveva una missione, la sua prima missione come Nightbird, paladino del Mckinley, o almeno così si era soprannominato lui.
Blaine accelerò il passo e in pochi minuti si ritrovò davanti alla Dalton, era ora.
Titubante entrò nell'edificio e si guardò intorno, tutto era come lo ricordava, persino quell'odore che lo rilassava sempre, l'odore di libri antichi e soprattutto il rumore delle risate che proveniva dalle classi, di colpo la nostalgia si impadronì di lui e il suo cuore aumentò i battiti, cosa gli stava succedendo?
Quando mise piede nella sala comune tutto taceva, dov'erano tutti?
La musica, gli Warblers, il divertimento..?
La sala era vuota e triste e Blaine si rattristò, dimenticando per un attimo il vero motivo per cui era venuto lì, il trofeo.
Dopo un paio di minuti si riscosse da quella sensazione nostalgica e si guardò intorno, il trofeo era lì in bella vista, nella vetrinetta dei premi dati alla Dalton, risplendeva come sempre ma arrivare lì e prenderlo gli sembrava troppo facile, c'era sicuramente una qualche trappola ed era sicuro che dietro tutto questo ci fosse Sebastian.
Al solo pensare il suo nome i battiti di Blaine accelerarono e le sue gote si colorarono di un rosso spontaneo, si affrettò a scacciare quei pensieri e andò diritto verso il trofeo.
Ovviamente il ragazzo non poteva sapere che, appostato dietro uno dei pesanti portoni in legno intarsiato della scuola, Sebastian lo stava osservando ad occhi socchiusi, aspettando l'entrata della sua preda: Blaine Anderson.
Sebastian si passò lentamente la lingua sulle labbra, stirate in un ghigno divertito e lasciò che Blaine si avvicinasse al trofeo fin quasi a toccarlo prima di palesarsi nella stanza.


-Ma bene, bene, bene... cos'abbiamo qua? Un dolce usignolo che ha finalmente capito qual è il suo vero nido?-

Blaine si paralizzò per la sorpresa ma dopo poco un sorriso sarcastico apparve sulle sue labbra.
Il ragazzo ricciolino si voltò lentamente e scrutò Sebastian alzando le spalle.

-Dovevo capire che c'eri tu dietro tutto questo..ma è tempo perso.
Non lascerò il Mckinley, Sebastian.

Rassegnati.-

Disse facendo per prendere il trofeo, ormai di fronte a lui.

-
Perché?- 

Domandò semplicemente il ragazzo in divisa, muovendosi verso di lui senza far rumore, silenzioso come un gatto sul pavimento di marmo della sala.
Non si frappose fra lui e il trofeo,  semplicemente si sistemò alle sue spalle, sfiorandole appena le sue spalle e facendo scivolare lentamente le mani fino ai suoi polsi.


-Cos'hai là che qui non avresti, Blaine?-

Mormorò suadente il giovane Sebastian, lasciando che il suo respiro si infrangesse direttamente contro il retro del collo di Blaine.
Il ragazzo tentò di ribellarsi ma era come se il suo corpo si rifiutasse di rispondere ai suoi comandi, provò allora a parlare ma tutto quello che gli uscì dalle labbra fu un balbettio tremolante.
Un lungo brivido gli attraversò la schiena e cercò con le ultime forze che gli erano rimaste, di resistergli cosa che, di punto in bianco, gli era diventata impossibile.
A forza riuscì a togliere i polsi dalla sua presa e finalmente gli rispose.

-Amici.. Sebastian, amici.
Quelli che non avrei qui, se andassi via dal Mckinley mi sentirei come..se li avessi traditi.-

Aveva risposto senza nemmeno pensarci, era sicuro che fosse quello il motivo per cui voleva rimanere al Mckinley? 
Ma soprattutto, c'era un motivo? 
All'inizio aveva ceduto, si era trasferito in quella scuola solo perchè Kurt si lamentava sempre e perchè voleva stare con lui, o almeno così credeva, poi però, dopo la rottura con Kurt e il fatto che si fosse diplomato, Blaine era rimasto da solo, completamente solo.
Cercava continuamente qualcuno con cui riempire quel vuoto, dapprima c'era stata la carica di rappresentante, poi i numerosi club e ora...c'era Sam, e se fosse stata tutta una scusa per reprimere ciò che provava e voleva davvero?
Aveva mai voluto davvero Kurt o era solo un modo per non rischiare? 
Ricordava ancora perfettamente il giorno in cui aveva visto per la prima volta Sebastian, il suo cuore si era fermato e tutto intorno a loro era diventato nulla, c'erano solo loro e i loro sorrisi, il problema era Kurt però, lui gli impediva di stare con Sebastian e li interrompeva ogni volta.
Blaine prese un lungo respiro e fece per afferrare il trofeo ma le parole di Sebastian lo paralizzarono di nuovo.


-Amici?-

Chiese divertito Sebastian, quasi ironico.

-E quelli che hai lasciato qui non erano amici, Blaine? Nick, Jeff, Thad, Wes, David, Flint, Richard... non erano anche loro tuoi amici? Eppure non ci hai pensato due volte a lasciarli...-

Gli fece notare il ragazzo, sfiorando le dita di Blaine con le punte delle sue, gelide e pallide.

-Ancora sperano che torni, ancora ti aspettano e si chiedono come tu abbia potuto chiamarli fratalli e voltare loro le spalle... per quanto tu ti convinca del contrario, questa è casa tua.-

Blaine si bloccò, Sebastian aveva ragione, aveva tradito anche loro, andandosene per seguire Kurt, una persona che lo aveva poi abbandonato come fosse spazzatura, lasciandolo da solo e con un enorme senso di colpa.
Loro non meritavano di essere traditi, nessuno lo meritava, Blaine si sentì malissimo e terribilmente in colpa, per un attimo le sue convinzioni vacillarono e lasciò andare il trofeo, voltandosi verso Sebastian.
Casa sua, già, la Dalton era sempre stata casa sua, lo aveva accolto quando nessuno nell'altra scuola lo accettava per quello che era, lì non c'erano pregiudizi e Blaine si era sentito subito a..casa.

-Cosa dovrei fare allora..?
F-Fare lo stesso sbaglio due volte e tradire loro per voi..?
Non posso farlo, hai detto anche tu che è sbagliato..-

Disse Blaine stringendo i pugni e fissando lo sguardo in quello di Sebastian.
I suoi occhi nocciola si riflettevano in quelli smeraldo di Sebastian, provocandogli un colpo al cuore ogni volta, tutto era perfetto in lui.


-Non li tradiresti.
Riprenderesti solo il posto che ti spetta nella tua famiglia...

Noi siamo la tua famiglia Blaine, non loro e lo sai anche tu.-

Continuò lo Warbler con tono calmo e convincente, ritraendo le mani e incrociando le braccia davanti al petto.

-E poi, chi hai davvero lì alla McKinley, Blaine?
Chi lotterebbe per tenerti lì come abbiamo cercato di fare noi?

Te lo dico io, nessuno!
Nessuno ti vuole davvero lì, tu servi per fare numero e basta, non riescono a far brillare le tue capacità come sappiamo fare noi.-

Prese a camminargli attorno, lento, come uno squalo che studia il suo pranzo prima di avventarvisi addosso.
Blaine era la preda, questo era certo, ma non c'era cattiveria in Sebastian, non quella volta.

-Nessuno.
Fai la scelta giusta...-

Ripetè il ragazzo, fermandosi davanti a Blaine e guardandolo di rimando.
Stava cascando nella sua trappola, ancora qualche piccola frase e il suo senso di colpa lo avrebbe fatto finalmente crollare, e in quel momento finalmente, la Dalton sarebbe tornata a brillare e a vincere grazie al ritorno della sua stella più lucente: Blaine Anderson, la leggenda.

-Ricordati, chi ti conosce veramente lì dentro?
Alcuni di loro ti chiamano ancora Blaine Warbler e hanno ragione..Once a Warbler, always a Warbler.-


Blaine guardò a terra, stava per cedere ne era certo.
Sebastian lo stava convincendo, ma non poteva passare al lato oscuro, non poteva.
Strinse i pugni e deglutì lentamente, trovando la forza di parlare senza far tremare la voce.

-Ho già fatto la mia scelta in passato...
Li ho...Sam..Brittany e Tina, ho tutti i miei amici..-

Nonostante provasse a negarlo, sapeva che Sebastian aveva ragione, once a warbler, always a warbler, quella frase continuava a rimbombargli in testa, quasi come uno strano mantra indiano.
No! Non poteva cedere.

-Ora prenderò il trofeo e me ne tornerò dritto da dove sono venuto.-

Esclamò il ragazzo, fingendo di essere sicuro ma Sebastian colse chiaramente il tremolio della sua voce e del suo corpo, tremolii impercettibili che però ai suoi occhi erano un segno di cedimento.

-Nessuno ti trattiene qui, Blaine. Non contro la tua volontà...-

Mormorò Sebastian morbidamente vicino al suo orecchio, sfiorando la sua schiena con una mano in un tocco appena percepibile.
Riusciva a sentire il suo profumo, il calore della sua pelle, riusciva a fiutare la sua indecisione, la sua paura...
Aveva ragione e lui lo sapeva, era scritto nei suoi occhi, chiaro come la luce del sole.


-Hanno fatto per te quello che abbiamo fatto noi?
Noi che ti abbiamo protetto quando credevi che il mondo fosse orribile, che la scuola fosse una prigione. Noi che ti abbiamo accettato per quello che eri e abbiamo fatto di te il nostro leader perché sapevamo che eri una stella che potevi insegnarci tanto sia per il canto che nella vita? Io non credo...-


Si allontanò nuovamente di un passo, affondando le mani nelle tasche.
Bingo, era al limite, Sebastian aveva sferrato l'ultimo attacco, ora stava a Blaine la risposta.

-Ma ripeto, sei libero di andare in qualsiasi momento, il tuo trofeo è qui e la porta sai benissimo dov'è.-

E quello fu il momento in cui Blaine cedette, quel tocco di Sebastian e le sue parole, era riuscito a farlo sentire colpevole, la voce iniziò a tremargli di più e si voltò facendo per prendere il trofeo ma non riuscendoci.
Era come se le sue mani non riuscissero a fare nulla, non gli obbedivano più.

-No..
La risposta è no..
Gli Warblers sono la mia famiglia e...sono andato al Mckinley solo per Kurt e ora che non c'è più io..mi sento perso..-

Disse semplicemente, avvicinandosi a Sebastian a testa bassa.

-Mi sento un..traditore.
Perdonatemi..-

Mormorò il ragazzo, dispiaciuto.


-Hai solo fatto la scelta sbagliata...-
 

Affermò Sebastian, in un soffio lieve come una carezza.
Ci era riuscito finalmente, Blaine sarebbe tornato da loro e lui avrebbe potuto averlo tutto per sè.

-Il bello delle scelte sbagliate è che, se hai fortuna, sei sempre in tempo per tornare indietro...non credi?-

Aggiunse, puntando i suoi occhi in quelli di Blaine, stranamente caldi.
Tornò ad infilare la mano sinitra nella tasca dei pantaloni grigi della divisa, porgendogli poi la destra con il palmo rivolto verso l'alto, in un chiaro invito.


-Torna dai noi, Blaine...
Torna a casa..-


Blaine era tentato, non poteva farlo, avrebbe tradito gli altri ma d'altronde aveva fatto un torto maggiore agli Warblers, lasciandoli da soli senza una spiegazione.
Dopo un lungo respiro prese la sua mano e si ritrovò fin troppo vicino a lui, immediatamente le sue guance si colorarono di viola e sulle sue labbra nacque un sorriso involontario.
Non sapeva perché ma il suo cuore ora batteva all'impazzata.

-E...ora..? 
Che succederà..?-

Chiese il ragazzo un po' titubante ma anche curioso come non mai.


-E ora...-

Sebastian lo tirò gentilmente verso di sè, senza lasciare andare la sua mano.
Percorse qualche metro, uscendo dalla stanza e fermandosi davanti a un grande specchio dalla cornice in ferro battuto sistemato nel corridoio, accanto a un mezzobusto di Socrate.
Solo in quel momento, lasciò andare la sua mano e lo fece sistemare davanti allo specchio.
Si tolse la giacca facendogliela infilare e  lisciando le pieghe sulle sue spalle, vi posò le mani sopra e sistemando il mento sulla mano destra, guardò il loro riflesso notido sulla superficie riflettente.

Erano perfetti insieme e finalmente Blaine era suo, o quasi.


-Bentornato, Blaine The Wabler.-

Disse piano contro il suo orecchio, con quel tono basso e leggermente roco con cui si confidano i desideri proibiti, sfiorandolo con le labbra ad ogni sillaba.
Blaine trasalì, quel gesto non faceva altro che agitarlo e farlo lentamente impazzire.

-Devi solo rendere la cosa ufficiale e tutto sarà nuovamente come deve essere...-

Già, come doveva essere, sorrise guardando il suo riflesso nello specchio, era tornato il Blaine di sempre, sorridente, divertente e con un carisma che tutti gli invidiavano.

Per di più, le sue parole, il suo gesto, gli avevano quasi tolto del tutto il fiato.
No, aveva mentito a sè stesso, non poteva resistere al fascino del blazer, guardò Sebastian negli occhi attraverso allo specchio e sospirò.

-Per quello non...c'è problema, chiamerò mio padre..e sistemera tutto lui..in fretta.-

Blaine The warbler, gli faceva strano sentirlo ma era giusto così, era quello il suo posto dopotutto, non aveva mai smesso di esserlo.

-Tu..sapevi tutto vero?
Tu hai creato questo piano solo per riavermi negli usignoli..?
O anche per...altro.?-

La sua voce tremó per un attimo nel vedere i suoi occhi, la giacca che Blaine stava indossando, profumava di lui e ora poteva sentire quel profumo addosso a sè.
Se ne inebriò per qualche secondo, sperando che Sebastian non se ne accorgesse.

-Ora che..sono tornato, direi che..tu ci porterai alle regionali.
Dobbiamo vincere quest'anno.-


Sebastian sorrise malizioso alle domande di Blaine, la sua ingenuità gli faceva quasi tenerezza, rimase in silenzio e lasciò che la sua espressione parlasse per lui.
Ovvio che sapeva e ovvio che avesse anche un secondo fine.
Era o non era Sebastian Smythe? Tutto per lui aveva un secondo fine.
Sistemò meglio il mento sulla spalla di Blaine, facendo scivolare le mani lungo le sue braccia e i suoi fianchi, cingendoli delicatamente, infine posò piano la tempia contro la sua guardando lo specchio con aria compiaciuta: erano belli, insieme.


-No. 'Noi' porteremo gli Warblers alle regionali. Insieme.-

-Noi...?
Sebastian c'è un leader solo negli usignoli e..un momento stai proponendo un duetto..?-

Sentì le sue mani sui suoi fianchi e lo guardò visibilmente rosso in viso, Blaine non riusciva a trattenere le sue emozioni e sensazioni, non in quel momento almeno.
Perché con lui gli succedeva sempre la stessa cosa?
Balbettii, tremolii della voce e rossori, Blaine sapeva la risposta ma non voleva nemmeno sentirla, la negava e non la ammetteva nemmeno a sè stesso.
Accarezzò involontariamente le mani di Sebastian sui suoi fianchi e poi voltò il viso verso di lui.

-Sebastian che.. Vuol dire quel sorriso?-

Chiese ingenuamente guardando il ragazzo accanto a lui.
<
-Sì, sto proponendo un duetto, Anderson.-


Confermò mordendosi il labbro quando Blaine voltò il suo viso verso il suo.
Non poteva baciarlo, era ancora troppo presto, lo avrebbe fatto certamente scappare e lui non voleva quello, ma era una dannatissima tentazione.


-Quale sorriso? E' il mio sorriso di sempre...-

Replicò furbo alla sua ultima domanda, intrecciando le dita di una delle sue mani a quelle di Blaine: questo poteva concederselo.
Blaine abbassò lo sguardo sulle loro mani unite, era una sensazione nuova, era confuso ma non aveva il coraggio di muoversi da lì, stava troppo bene tra le sue braccia.
Strinse la sua mano e lo guardò dritto negli occhi, trovando nuovamente il riflesso dei suoi, non pensava che sarebbe mai arrivato quel momento.
Poi di colpo rinsavì, non poteva tradirli, si era lasciato affascinare dal blazer di nuovo e..soprattutto da Sebastian.

-N-non posso tornare un usignolo, mi dispiace.-

Esclamò Blaine agitato ma si ritrovò stretto al petto di Sebastian, così caldo e protetto, ecco come si sentiva, protetto, come se lì, in quel momento e in quella posizione, nessuno potesse fargli del male; Così chiuse gli occhi e si strinse a lui, sperando quasi che  Sebastian non lo lasciasse andare mai.

-Va tutto bene...-

Mormorò Sebastian rassicurante, stringendolo al petto e posando le labbra sulla sua guancia, con una dolcezza che gli era totalmente inusuale.
Cercò di convincere sè stesso, pensando che lo stava  facendo solo per non farlo andare via, per avere l'occasione di portarselo a letto, ma non era ciò che voleva.
Voleva i suoi sorrisi, quelli che rivolgeva a quella bambolina di Kurt, persi e innamorati.
Voleva le sue labbra, le sue mani i suoi abbracci, le sue urla, le sue lacrime, la sua risata.
Voleva che lo amasse, perché in fondo, era quello che faceva lui da quando lo aveva visto per la prima volta.


-Non "torni" un usignolo. Non hai mai smesso di esserlo, è questa la realtà...-

Blaine alzò la testa quasi intirizzito e incrociò il suo sguardo, perdendosi nuovamente nei suoi occhi, così profondi e sinceri in quel momento.
Voleva baciarlo, era quello che voleva da quando lo aveva visto la prima volta, anche se solo in quel momento lo aveva realizzato, aveva represso tutti quei sentimenti perchè ovviamente non poteva dire a Kurt che Sebastian gli faceva provare cose che nessuno mai glii aveva fatto provare prima di allora, che ogni sua parola lo faceva sorridere e balbettare, che Sebastian lo rendeva così felice che lui stesso non riusciva a spiegarselo.

-Ora va meglio.-

Il ragazzo gli sorrise dolcemente, anche se non lo avrebbe mai ammesso, Sebastian era dolce e Blaine lo poteva chiaramente vedere.

-Ti vedrò scorrazzare per i corridoi, lunedì?-

Chiese piano Sebastian, sfiorando ripetutamente la guancia di Blaine con le labbra e socchiudendo gli occhi.
Il suo profumo era intossicante, erattamente come lo ricordava, la pelle delle sue guance bollente, probabilmente per l'imbarazzo.
Era così... dolce e indifeso, nonostante nascondesse un bel caratterino.
Era perfetto.


-I-Io...credo di si.-

Disse Blaine mentre le labbra di Sebastian gli sfioravano la guancia, preso dalla follia più completa, il ricciolino gli prese il viso con una mano e lo baciò chiudendo gli occhi.
Sapeva che Sam, Tina e gli altri non avrebbero approvato ma era stufo di fare ciò che volevano gli altri e non quello che voleva lui, ciò di cui LUI aveva bisogno.
Quando si staccò era sorpreso di sè stesso e subito una vampata di calore gli colorò le guance.

-Oh..io..scusami-

Scappò verso la porta, temendo di aver fatto un casino, ma Sebastian lo bloccò prontamente.
Il bacio improvviso di Blaine lo lasciò totalmente di stucco, allargò impercettibilmente gli occhi, lasciandolo fare completamente stordito, solo quando si allontanò e corse via si portò una mano a sfiorare le sue labbra, che succhiò leggermente per sentire ancora il sapore di Blaine.

-Blaine!-

Lo richiamò il ragazzo, raggiungendolo velocemente e fermandolo per il polso.
Lo tirò a sè, portando la mano libera sulla sua nuca, ad intrecciarsi fra i boccoli scuri, e lo baciò piano sulle labbra.

Blaine si bloccò, ritrovandosi quasi contro il muro, tra le sue braccia, a baciarlo.
Chiuse nuovamente gli occhi e ricambiò quel bacio, sentendo le palpitazioni sempre più forti, sapeva che da un momento all'altro il suo cuore avrebbe ceduto del tutto.
Intrecciò le sue dita con quelle di Sebastian, facendo si che liberasse il suo polso dalla presa di lui.
Sebastian mordicchiò piano il labbro inferiore del ragazzo, tirandolo gentilmente e intreciando le dita alle sue.
Non lo avrebbe mai ammesso ma il cuore non gli aveva mai battuto tanto forte.
Baciare Blaine era totalmente diverso dal baciare una qualsiasi altra persona.
Anderson sapeva di sole, di calore, di... dolce; Nell'esatto momento in cui registrò il suo sapore capii che non avrebbe più potuto  farne a meno.

Quando finalmente a  malavoglia si staccò per poter respirare, il ricciolino rimase a guardarlo negli occhi per un attimo per poi sistemarsi il blazer stropicciato.

-E pensare che prima..pensavo di averti forzato con quel bacio..-

-
Forzarmi? Sono mesi che ci provo con te, non mi hai forzato. 
Ma hai fatto un errore: ora che so che sei consenziente avrai perennemente le mie labbra addosso..-

Gli fece notare il ragazzo, passando delicatamente una mano sul suo collo.
Ormai Blaine era suo, gli apparteneva, sperava solo che l'ombra del suo ex ragazzo non tornasse a rovinare le cose.


-Cosa? Ma che..-

Tornò a baciarlo con dolcezza di nuovo e poi si staccò a forza.

-Sebastian..io voglio una relazione, non sono un ragazzo che cerca quelle cose...capito..?-

Anche solo parlarne lo imbarazzava, con Kurt era abituato a..beh a masturbarsi per trattenere i suoi istinti che per la maggioranza delle volte fingeva di avere, ok si, Kurt non gli provocava quel tipo di sensazioni, Sebastian si invece, quindi lì si che si sarebbe dovuto trattenere.
Sorrise a Sebastian prima di chiedergli sinceramente..

-Tu invece...cosa vuoi...?-

Aveva paura della sua risposta ma preferiva la sincerità e la paura di poter essere ferito, alla ferita in sè.


-Io voglio te.- 

Rispose convinto Sebastian, sfiorandogli una guancia con la mano libera.
Non era mai stato dolce con i ragazzi e da tutti era considerato un rubacuori, eppure con Blaine non voleva altro che renderlo felice.
 

-Non ho mai avuto una relazione seria e sbaglieró spesso ma... Voglio tentare. Per te.-

Gli occhi di Blaine si illuminarono e il suo viso divenne raggiante, non era mai stato tanto felice in vita sua come in quel momento.


-Davvero..?-

Disse accarezzando la mano di Sebastian sulla sua guancia.
Era certo di volerlo anche lui e poi si sarebbe finalmente tolto Kurt e i suoi sensi di colpa, dalla testa...voleva di meglio.

-Quando...potremo...beh vedere gli altri?
Nick, Jeff, Wes...Thad..?-

Era strano avere un leader sopra di lui, Blaine era un leader nato ma al Mckinley non aveva potuto esserlo e a quanto pareva nemmeno alla Dalton avrebbe potuto, ma la cosa non lo turbava più di tanto.

-Comunque..è un si..
Ti voglio Sebastian e ne sono sicuro..-

-Presto.
Organizzeró qualcosa di carino per festeggiare il tuo ritorno...-


Assicurò il ragazzo, posando qualche piccolo bacio umido sul labbro inferiore di Blaine, succhiandolo piano.
Era infinitamente felice e non riusciva a nasconderlo, chiunque avrebbe potuto vedere il suo enorme, e per la prima volta dopo tanto tempo, sincero sorriso che gli illuminava il volto.

Bene...

Si distrasse per un attimo, sentendo il rintocco dell'orologio. Accidenti...

-Si sta facendo tardi... Devi tornare a casa?
Io ho gli allenamenti di lacrosse ora, ma spero di rivederti lunedì...-

-A lunedì.-

Ripetè Blaine sorridendogli dolcemente e alzandosi sulle punte per posare un ultimo bacio sulle sue labbra.
Afferrò velocemente il trofeo e la tracolla, si tolse il blazer e lo ripiegò poggiandolo sul divano e poi uscì velocemente, diretto al Mckinley.
Quello sarebbe stato il suo ultimo giorno, era triste da un lato ma dall'altro non era mai stato così felice, finalmente sarebbe potuto stare con l'unico ragazzo che aveva mai amato veramente, Sebastian.

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Capitolo 2
*** One more night.. ***


Blaine camminava per i corridoi della scuola, quella sarebbe l'ultima volta in cui avrebbe messo piede al Mckinley, almeno da studente.
Girò l'angolo e inspirò il profumo dei corridoi, che non era un vero e proprio profumo ma era comunque uno dei tanti ricordi che lui voleva imprimere nella sua mente, aprì il suo armadietto, ormai vuoto, e lo osservò per un'ultima volta, sentendo la nostalgia avvolgerlo immancabilmente.
Gli sarebbe mancato il Mckinley, certo, ma di sicuro non avrebbe voltato di nuovo le spalle alla Dalton per quello, quella era davvero casa sua, si affrettò a chiudere l'anta e corse fuori, tenendo la tracolla con la mano destra e facendo più in fretta possibile per scappare dall'imminente suono della campanella;
Non voleva vedere nessuno, non voleva affrontare i loro sguardi accusatori e indagatori, immaginò immediatamente la scena, lui al centro e tutti gli altri, coloro che non approvavano le sue scelte, Sam, Tina, Brittany, che probabilmente stava ancora elaborando la cosa, tutti loro e molti altri, che lo fissavano in silenzio, sguardi torvi ed espressioni di delusione e rimprovero sui loro volti, no, Blaine non avrebbe resistito.
Scosse la testa velocemente, scacciando quei pensieri tristi e si rallegrò non appena vide la Dalton da lontano, quell'edificio, che poteva sembrare così tetro da fuori, lo aveva sempre fatto sentire a casa..amato, si forse era una stupidaggine ma era accogliente e lo rendeva felice.
Si affrettò a raggiungere l'entrata, mettendo piede a scuola esattamente al suono della campanella, fece un sospiro di sollievo e si sistemò discretamente la divisa, con non-chalance, camminando per i corridoi, diretto alla sala comune.
Il rumore dei suoi passi leggeri rimbombava tra le mura dell'edificio, poi ad un tratto, una musica, una leggera musica lo attirò velocemente verso l'aula da cui essa proveniva, poi il silenzio e una voce..

-No, Richard devi muoverti a destra quando Harwood si muov... Blaine!-

Esclamò Sebastian ad alta voce, notando il ragazzo sulla soglia della stanza, subito il viso di Blaine si illuminò, raggiante come non mai.
Sebastian era lì, perfetto come sempre, intento a sgridare qualche warbler disattento, Blaine si limitò a togliersi la tracolla, posandola delicatamente accanto al divano dove si sedette, non aveva intenzione di disturbare la lezione, ma a quanto pare Sebastian e gli altri Warblers avevano altri programmi. 
Subito uno scroscio di applausi increduli sovrastò il lieve rumore della musica, Blaine si guardò intorno sorridendo e non potè vedere altro che le facce stupite dei suoi compagni usignoli e la faccia soddisfatta di Sebastian, che lo osservava da lontano, le braccia incrociate davanti al petto e un sorriso trionfante.
Il ragazzo si avvicinò a grandi passi, come un leone che marca il territorio intorno alla sua proprietà, e prima che qualcun altro potesse farlo e incorniciò il viso di Blaine con le mani, posando un bacio casto e morbido sulle sue labbra.


-Bentornato uccellino...-

L'entusiasmo degli usignoli ci mise una buona mezz'ora prima di scemare, lasciando solo un grande entusiasmo e una carica nuova.
Sebastian, dal canto suo, fece alzare Blaine per costringerlo a sedersi sulle sue gambe, reclamandone ufficialmente il "possesso", era suo e nessuno doveva avvicinarsi, questo era chiaro e la cosa non infastidiva minimamente Blaine, anzi, si sentiva protetto come mai prima.
Il ricciolino si voltò verso l'altro ragazzo, visibilmente rosso in volto, si sentiva terribilmente osservato, si avvicinò al suo orecchio e gli sussurrò a bassa voce.

-C-Ci guardano tutti..non credi che sia..esagerato?
Poi peso...non fa lo stesso se mi siedo sul divano accanto a te..?
Non me ne vado, tranquillo.
Lo prometto.-

Sebastian fissò i suoi occhi in quelli di Blaine per un secondo, fingendosi perplesso e pensieroso e poi rispose con un secco..

-Mmm..fammici pensare..
No!
Non pesi e per di più voglio che tutti sappiano che sei mio..
e..p-poi...voglio stringerti.-

Sentire quelle parole da Sebastian fù strano, ed esattamente in quel momento, Blaine capì che Sebastian lo amava davvero, era imbarazzato e le sue gote avevano preso uno strano colorito rosato, si trattenne dal dirgli estasiato ''Sebastian...sei arrossito!'', e abbassò lo sguardo, stringendo la sua mano.

-Ah, comunque mi sono appena trasferito nella mia nuova stanza, ho un compagno di camera molto pulito ed ordinato..poi sai, gioca a Lacrosse.-

Sussurrò Blaine con un sorrisetto, guardando Sebastian negli occhi e aspettando la sua reazione, sperava così tanto che lui fosse contento di averlo nella sua stanza.

-
Ah davvero? E chi è?-

Chiese Sebastian, meditando su come sbarazzarsi del tipo in questione, avrebbe potuto avvelenarlo nel sonno oppure soffocarlo con un cuscino mentre Blaine dormiva, o forse, la soluzione migliore, sterilizzarlo se avesse provato a sfiorare Blaine anche da lontano.
Solo in quel momento il ragazzo realizzò.

-Un..momento, lacrosse?
Blaine...sono..io?-

Blaine annuì con un piccolo cenno del capo e sorrise accarezzando la mano del ragazzo, era felice, o almeno così sembrava dalla sua reazione, ottimo, era sicuro che sarebbe stato magnifico stare in stanza con lui, si sarebbero..divertiti.

-Beh, allora, nessuno ha intenzione di cantare?-

Chiese Blaine per rompere il ghiaccio e cambiare argomento, rivedere Nick, Jeff, Wes, Thad, Flint...e tutti gli altri era magnifico, gli erano mancati tantissimo ma fino a quel momento non lo aveva capito, fortunatamente sembravano averlo perdonato e questo gli tolse un peso dalla coscienza finalmente.
Prima di prendere di nuovo la parola però, Blaine venne interrotto da Sebastian, che con un sorriso malizioso gli leccò il lobo dell'orecchio.


-Molto, molto bene... Ti daró un benvenuto migliore stasera, allora, preparati Anderson-

Sebastian mordicchiò appena il suo lobo destro prima di rivolgersi al gruppo che li fissava imperterriti.
 

-Forza ragazzi, non siate timidi...
Mostrate a Blaine di cosa siete capaci..-

Blaine sorrise appena, non lo avrebbe mai ammesso ma la storia del leader e non- leader gli rodeva parecchio, ma ovviamente non poteva pretendere, pur essendo la ''leggenda'' della Dalton, di riprendere il suo posto di capitano una volta tornato, non sarebbe stato giusto.
Accavallò le gambe e osservò Sebastian con un sorriso, sedendosi poi al suo fianco per non pesargli troppo.

-Io credo che sia il leader a dover dare l'esempio...quindi, alzati e canta-

Disse Blaine semplicemente, leccandosi le labbra e sistemandosi meglio sul divanetto comodo.

-Ma non lo sono.
Abbiamo cambiato un poco le cose...
Diciamo che il leader è diventato una presenza solo ufficiosa.

 Ma resta il fatto che senza te non canto, quindi pensa a un duetto Anderson, e in fretta.

Lo informò Sebastian, alzandosi e tendendogli la mano con un sorriso di sfida quasi.
Blaine sgranò gli occhi, non era più abituato a cantare senza essersi preparato un compito, insomma al Mckinley non cantava quasi mai e quelle poche volte che lo faceva, si era preparato con mesi di anticipo.

-Ora..?-


Si grattò la testa senza idee e poi suggerì..

-One more..night?-

Sebastian annuì appena, compiaciuto per la scelta azzeccata.

-Via Blaine, cosa sono questi tentennamenti? Sei un usignolo no? Canta e basta.-

Blaine era completamente senza idee, ma ogni volta che vedeva Sebastian gli partiva in testa quella canzone, così parlò senza pensare minimamente, in pochi secondi strinse la mano di Sebastian e si ritrovò a cantare con lui.
Tutti dicevano che tra lui e Kurt..c'era chimica, ma lo facevano solo perchè non avevano visto Blaine e Sebastian cantare insieme, fecero scintille,  gli occhi di tutti erano puntati sui due ragazzi che invece non facevano che mangiarsi con gli occhi.

Ad un tratto però, Blaine si lasciò prendere e ridendo, lo spinse sul divano, a fine canzone però, gli cadde sopra, fù tutto talmente veloce che non si rese nemmeno conto di chi fosse stato a farlo cadere, era stato Sebastian a tirarlo o lui stesso a perdere l'equilibrio?
La risposta era chiara sul sorrisetto di Sebastian che lo teneva ancora stretto a sè dai fianchi, Blaine rise e lo guardò con una finta aria di rimprovero, lasciandosi stringere da dietro ma rimanendo seduto.

-Bas...siamo in pubblico ricordi?-

-Lo so..-


Blaine si strinse a lui sul divanetto e rimase assorto ad ascoltare Nick che cantava, battendo le mani e i piedi a ritmo di musica.
Il ragazzo dagli occhi smeraldo sbuffò controvoglia, stringendolo forte e ascoltando gli altri cantanti, una volta finito si alzò in piedi e battè le mani, imitato subito dopo dagli altri, poi si voltò verso Blaine e gli disse.

-Per le regionali pensavamo a una canzone a quattro voci, domani te la faremo sentire.-

-Oh volentieri, non vedo l'ora di sentirvi cantare-

Esclamò Blaine entusiasta, continuando a sorridere come uno stolto, perchè Sebastian lo trasformava in quello, una sorta di bambola di creta nelle sue mani, era..suo e lo sapeva bene ormai.
Dopo poco però, notò una piccola smorfia sul viso di Sebastian e inarcò un sopracciglio, portandosi prontamente una mano sui capelli e poi alle narici.

-T-Ti da ancora fastidio l'odore del mio gel?-

Sussurrò il ragazzo, quasi dispiaciuto, era pronto a combattere la sua dipendenza per lui, era pronto a tutto.
Sebastian sorrise dolcemente e scosse la testa, stringendolo più forte a sè e guardandolo.

.Tu devi essere uno dei quattro! 
E..no, non mi ha mai dato fastidio, mi dava fastidio tutto di te solo perché non potevo averti...-

Disse Bas, annusando i capelli di Blaine, odoravano di primavera, di fresco e ..di gel per capelli, ma la cosa non lo infastidiva, lo aveva finalmente, nulla lo avrebbe infastidito.
Un rintocco dell'orologiò li destò dai loro pensieri, il ragazzo portò lo sguardo sul suo orologio da polso.

-Dannazione..-

Sospirò seccato e poi diede un bacio leggero a Blaine, mettendo le mani nella tasca dei pantaloni.

-Devo scappare, ho l'allenamento con il fight club..ma tu aspettami in camera ok? 
E se ti servo..chiama.-

Blaine si rattristò improvvisamente ma non lo diede a vedere, forzò un sorriso e annuì, provando a sembrare allegro comunque.

-
Oh certo io...devo iscrivermi a qualche corso extra..tu vai tranquillo..
Andrò ad allenarmi con il sacco in camera..-

Blaine si diresse in camera, le ore passarono in fretta e il ragazzo non se ne accorse nemmeno, assorto com'era nel suo allenamento al sacco.
Indossava la solita canotta bianca e leggere gocce di sudore gli incorniciavano il viso, ormai più aggrazziato grazie ai ricci che stavano tornando a farsi notare, diede un ultimo colpo al sacco, prima di sentire la porta aprirsi e vedere Sebastian entrare, gli sorrise.

Il ragazzo indossava ancora la canotta aderente e i pantaloncini dell'allenamento, si passò l'asciugamano bianco dietro il collo, per ripulirsi dal sudore, ma  quando aprì la porta e si ritrovò Blaine davanti, con quell'outfit così..attizzante, non potè fare a meno di sorridergli maliziosamente, mordendosi il labbro inferiore e avvicinandosi a lui dopo aver lanciato l'asciugamano sul letto.

-Ehi uccellino...ti disturbo?-

Blaine scosse la testa ridendo e continuò a dare pugni al sacco, sistemandosi meglio la canotta bianca e le mani fasciate.

-Amore come stai...?
Come è andato l'allenamento..?-

Non si accorse nemmeno di come la aveva appena chiamato, gli venne naturale, Blaine si leccò le labbra, continuando a dare pugni al sacco e  sentendo i riccioli che pian piano gli ricadevano sulla fronte.
Dannazione il gel stava cedendo del tutto, si passò una mano fra i capelli, provando a tirarli indietro ma fù inutile, i ricci continuavano a ricadergli morbidamente sulla fronte.
Sebastian si mise dall'altra parte del sacco, tenendoglielo fermo e lanciandogli uno sguardo pieno di desiderio.
Dio era cosí... Indicibilmente sexy! E poi lo aveva appena chiamato amore, sorrise dolcemente.


-Bene, amore...-

Sottolineò il termine prima di fermargli le mani e baciargli la fronte sudata, Blaine sorrise stringendogli la mano e guardandolo negli occhi, dopo poco però, si accorse di essere completamente spettinato e diventai imbarazzato.

-Scusami...
Sono un disastro, ho i capelli tutti in disordine..-

Blaine si toccò i capelli e poi cercò il gel con lo sguardo, stranamente non lo trovava, dove poteva essere?
Rivoltò quasi completamente la camera ma non lo trovò, eppure lo aveva tirato fuori dalla valigia poco prima, si grattò la nuca confuso e poi si lasciò tirare verso Sebastian che lo prese per un polso, ridacchiando e tirandoselo contro.

-La vuoi smettere?
Sei bellissimo... -


Mormorò baciandolo piano e accarezzandogli i fianchi lentamente, poi un sorrisetto malizioso si fece spazio sulle sue labbra.

-Ti va una doccia...?-

Disse leccandogli lentamente il collo e ansimando sulle sue labbra, era bellissimo stargli così vicino, i brividi gli percorsero il corpo, dalla schiena fino ai piedi.
Passò ad accarezzargli la mano, poi il fianco e finalmente le natiche perfette.

-Una doccia..?
Si direi che dovrei farmene una..ah..tu hai detto che vuoi farla con me?-

Sussurrò Blaine arrossendo imbarazzato, era parecchio ingenuo ma quella volta aveva capito benissimo le intenzioni di Sebastian, chiuse gli occhi e gli misi le braccia al collo, ricambiando i suoi baci e stringendosi a lui.

-Ma i miei capelli..ho paura di spaventarti quando li vedrai al naturale.-

-Sí, intendevo con me.-

Sebastian ridacchiò divertito, sospingendolo gentilmente verso il bagno e giocando con i suoi ricci umidi.

-Io credo che mi piaceranno da morire...-

Il ragazzo spinse Blaine nel bagno e iniziò a spogliarsi tranquillamente davanti a lui, sorridendogli maliziosamente, stava assaporandosi  già la vittoria, nel  giro di poco tempo avrebbe avuto Blaine..suo, completamente.
Blaine inarcò un sopracciglio e incrociò le braccia al petto, guardandolo quasi severamente.

-
Non istigarli..!
O diventeranno ancora più crespi..-

In pochi minuti erano entrambi nudi, le labbra di Sebastian andavano alla scoperta di ogni lembo di pelle scoperta del corpo di Blaine, piccoli gemiti sommessi uscivano dalle labbra di quest'ultimo e poi in un sussurro disse..

-Stiamo davvero...per....?-

Sebastian annuì e lui si strinse al suo petto, accarezzando lentamente i suoi pettorali scultorei e prendendo a succhiare lentamente uno dei suoi capezzoli.


-Altrimenti che fanno? Mi mangiano?
Stiamo per fare una lunga doccia calda e rilassante...insieme. Si.-

Disse il ragazzo dagli occhi smeraldo e gli fece l'occhiolino e aprì l'acqua, sistemandola in modo da farla scorrere abbastanza calda.
Si infilò sotto il getto ad occhi chiusi, socchiudendone uno e tenendo la mano verso Blaine, che in poco tempo si avvicinò e gli strinse la mano, andando verso di lui.

L'acqua accarezzava i loro corpi, creando disegni creativi sulla loro pelle, in poco tempo la stanza si riempì di ansimi e sospiri, gemiti sommessi e il vetro dello specchio si appannò, passò un tempo interminabile e Blaine si ritrovò stretto a Sebastian, rosso in volto per il piacere misto alla timidezza che lo caratterizzava.

-Ti amo così tanto...
E' stato incredibile Bas...-

Era stata la prima volta di Blaine, aveva desiderato Sebastian così tanto che ora che lo aveva, non poteva ancora crederci.
Accarezzò il suo collo e appoggiò qualche bacio umido sulla sua mascella, sentiva ancora un lieve bruciore ma il piacere aveva sovrastato tutto.

-Ho sognato così tanto che me lo dicessi...-

Mormorò Sebastian, spingendo gentilmente Blaine contro il muro della doccia.
Lo baciò piano, accarezzandogli i fianchi e spostando poi le labbra sul suo collo, costellandolo di baci umidi e caldi, non poteva resistere alla sua pelle, era una droga ormai.

Passò più volte la mano tra i suoi ricci, ora più che evidenti, finalmente erano al naturale e guardandolo per bene si rese conto che non era mai stato tanto bello, gli accarezzò il viso e poi lo prese in braccio, portandolo di la e avvolgendolo nel suo accappatoio.
L'atmosfera era perfetta, ma un rumore di suoneria rovinò tutto, Blaine scattò velocemente e rispose, incurante del fatto che Sebastian si stava di nuovo avvicinando pericolosamente a lui.
Quando rispose e sentì quella voce così acuta dall'altra parte della cornetta, Blaine si paralizzò, come sotto l'effetto di un incantesimo e il suo corpo iniziò a tremare, perchè ogni volta che si trattava di Kurt..si sentiva in soggezione? 
Aveva paura di lui, semplicemente perchè lo faceva sentire in colpa, lui non riusciva a dire di no a Kurt.
Sebastian percepì il velo di paura nel suo sguardo e si avvicinò, stringendolo da dietro e posando una cascata di baci sulla sua schiena e finalmente Blaine parlò.

-Kurt..non sono problemi tuoi.., se sono tornato alla dalton, chiaro..?
Non avevo più nulla per cui restare lì...e...T-Tina cosa?-

Blaine si sentiva così inferiore e debole mentre parlava con Kurt, nemmeno lui sapeva il perchè, finlamente smise di tremare e si lasciò andare tra le braccia di Sebastian, fù proprio in quel momento che il ragazzo iniziò a ringhiare piano, stringendoselo contro possessivamente e protettivamente al tempo stesso.
Aveva sentito il nome di Kurt ed era scattato nel suo corpo un senso di rabbia e paura, paura che quella faccia da checca gli portasse nuovamente via Blaine, lui non glielo avrebbe mai permesso, mai.

-Shh, amore...ci sono io.
Tranquillo.-

Kurt sentì tutto e iniziò ad arrabbiarsi, a dire a Blaine che lo aveva doppiamente tradito e lui non riuscì nemmeno a dire che lui e Sebastian non stavano insieme da tanto, ma poi perchè doveva scusarsi?
Lui amava Sebastian e voleva urlarlo ai quattro venti, ma in quel momento aveva le gambe di gelatina e la coda tra le gambe.
Kurt gli urlò che doveva stare zitto e Blaine tremò tra le braccia di Sebastian.


-Scusa...K-Kurt..-

Fù quella la goccia che fece traboccare il vaso, Sebastian afferrò il telefono, furioso per il comportamento di Kurt nei confronti di Blaine.

-Hummel, suppongo, mh?
La tua voce isterica e lagnosa si riconoscerebbe anche lontano mille miglia.
Gradirei che tu lasciassi in pace il MIO ragazzo, se possibile. Se non sei stato capace di tenertelo vicino sono problemi tuoi. Buona serata.


Lo liquidò acido, chiudendo la chiamata e spegnendo il cellulare, si voltò verso Blaine e gli chiese preoccupato.

-Stai bene...?-

Il ragazzo non rispose, si limitò a forzare un sorriso e ad annuire appena con la testa, come lecito Sebastian non gli credette e gli lanciò un'occhiataccia.

-Non mentirmi Blaine... -

Sentiva il  cuore di Blaine battere un po' troppo forte e il suo respiro farsi irregolare.

-Non ti preoccupare, ci sono qui io con te.
Kurt è il passato e non ha alcun diritto di dirti quello che devi o non devi fare.
La vita è la tua, devi scegliere col cuore.


Blaine si strinse a lui e lo guardò negli occhi, accarezzando delicatamente il dorso della sua mano.

-Scusami, non avrei dovuto lasciare che ti coinvolgesse..è stata tutta colpa mia..-

-Vuoi piantarla di scusarti? 
E' lui che non si sarebbe nemmeno dovuto permettere di chiamare..non tu.
Tu non devi scusarti.-

Dopo qualche secondo di silenzio, il ricciolino iniziò a singhiozzare stretto al petto dell'altro ragazzo, si stesero sul letto e Sebastian lo coprì premurosamente per non fargli prendere freddo, gli baciò la fronte e scostò i suoi capelli dal viso.

-Ora riposati ok?
Stasera ti porto fuori per distrarti..
D-Dio..vorrei solo ammazzare quella faccia da checca di Hummel.-

-Allora usciamo?
Promesso..?-

-Promesso.-

Disse sorridendo Sebastian.

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Capitolo 3
*** Coffee for two ***


E così ci fù una prima uscita, e poi una seconda, una terza e una quarta;  erano passati tre mesi ormai, tutto andava per il meglio tra Blaine e Sebastian e non avrebbero potuto essere più felici.
Era una sera di novembre, l'orologio della stanza segnava le sette ormai da troppo tempo, Blaine si alzò dal letto disfatto di Sebastian, e cercò con lo sguardo la sua camicia, nella penombra della stanza.
Cercò di fare meno rumore possibile, non voleva svegliare Sebastian, d'altrocanto si era addormentato da poco e aveva passato una nottata insonne, non aveva intenzione di svegliarlo per uscire, si meritava un po' di riposo.
Scavalcò le sue scarpe e a tentoni riuscì ad arrivare alla finestra, scostò le tendine e si voltò ad osservare la fioca luce della luna che inondava la stanza da letto.
Un fruscìo di coperte lo fece voltare verso Sebastian, e a quella visione non potè fare altro che trattenere il respiro.
Il suo cuore placò i battiti per un attimo e tutti i rumori circostanti si formarono, era come se il tempo si fosse fermato per un istante, tutto e tutti erano in silenzio, immobili , a godersi quella scena paradisiaca.
Sebastian, steso a letto, inerme e immerso nel sonno più profondo, il suo petto era semi-coperto dal lenzuolo candido come la sua pelle; la luce della luna lo illuminava con delicatezza, quasi accarezzandolo, rendendo tutta la scena surreale, quasi divina.
Blaine si avvicinò delicatamente e non riuscì a resistere, posò un delicato bacio sulle labbra del ragazzo, che, smettendo di fingere di dormire, lo tirò a sè, facendolo crollare sul letto.
L'usignolo si avvinghiò al corpo del ricciolino, sorridendogli e osservando il suo viso illuminato dalla luna, era bellissimo ai suoi occhi, lo era sempre stato ai suoi occhi, e non poteva nemmeno immaginare come qualcuno potesse mai tradire un ragazzo tanto perfetto.
Scostò un ricciolo dalla fronte di Blaine e posò un delicato bacio sulle sue labbra, accarezzandole poi con la punta del pollice, contemplandole per qualche minuto.
Non appena ebbe finito di baciare Blaine, scattò in piedi e indossò i pantaloni della divisa, raccogliendo poi la camicia da  terra e rimanendo ad osservare il ricciolino ancora steso a letto.
Sfoggiò immediatamente un sorriso beffardo per stuzzicarlo e solo dopo parlò.

-Beh?
Cosa fai ancora a letto, Bella Addormentata?
Dobbiamo uscire, siamo nel periodo natalizio e al Lima Bean fanno delle ottime cioccolate in questo periodo, non vorrai perdertele davvero.-

Disse Sebastian con sarcasmo.
Iniziò ad abbottonarsi la camicia e si sistemò la cravatta e il colletto, osservando Blaine mentre si rivestiva, non riuscendo ad evitare di fare pensieri impuri.
Si, avevano fatto l'amore solo poche ore, ma non Blaine gli bastava mai, aveva paura ad ammetterlo a sè stesso ma ormai lui era diventata la sua droga; e pensare che prima di incontrarlo era sempre stato il tipico playboy spaccone e senza cuore, che cambiava letto ogni notte, senza riguardi.
Blaine lo aveva decisamente cambiato, e in meglio, non se lo aspettava per nulla, il sè stesso di anni prima non lo avrebbe nemmeno riconosciuto in quel momento, Sebastian Smythe innamorato.
Probabilmente se avesse avuto una conversazione con il vecchio sè stesso, si sarebbero detti cose interessanti ma coincise, del tipo:

-E così, sei innamorato?
Ora sei un cagnolino Smythe?
Non ti facevo tipo da guinzaglio, non dirmi che sei anche diventato passivo..mm ahi, deve far male.-

-Ehi!
Io non sono passivo e non ho il guinzaglio, Blaine mi fa decid..non sono affari tuoi comunque!
Tu sei il passato e io ora sono felice, non mi servi più.
Adieu.-

Si, sarebbe decisamente andata più o meno in quel modo.
Blaine si alzò dal letto e si ''immerse'' nell'armadio alla ricerca del suo papillon preferito, ma quando riemerse rimase a fissare la buffa scenetta che gli si presentava davanti; Sebastian stava bofonchiando a bassa voce davanti allo specchio, rimanendo ogni tanto in silenzio, con il dito puntato verso la sua immagine riflessa.
Si rivestì e a passi lenti si avvicinò a lui, trattenendo una risata e poggiando la mano sulla sua spalla.

-B-Bas?
Tutto bene?
Mi sembri un po' turbato, è per colpa dell'insonnia?.-

Sebastian si accorse che il suo ''discorso mentale'' non era rimasto nella sua mente e subitò si irrigidì, cercando il più possibile di non arrossire.
Si voltò verso Blaine e afferrò la giacca senza dire un parola.

-Su andiamo, o lo troveremo chiuso.-

Disse notando il suo rossore sulle gote e accelerando il passo.
Blaine gli corse dietro, incespicando quasi nel sistemarsi giacca e pantaloni tra i corridoi, fortunatamente non c'era nessuno a vederlo.
Riuscì a raggiungere Sebastian e gli strinse la mano, cercando il suo sguardo per poter posare un bacio fuggente sulle sue labbra.
Salirono in auto e nel giro di qualche minuto arrivarono a Lima, entrati al Lima Bean furono sommersi da un'ondata di profumi e decorazioni natalizie.
C'era rosso ovunque, ghirlande infiochettate alle pareti, rametti di vischio che pendevano dal soffitto, e odore di mosto e pan di zenzero nell'aria, tutto faceva pensare al natale, rendeva immediatamente felici.
Sebastian e Blaine si guardarono intorno, estasiati da quella trasformazione, era incredibile quanto potesse cambiare il Lima Bean sotto le feste, per un attimo Sebastian si stupì del fatto che all'entrata non ci fossero dei nani vestiti da elfi di babbo natale a distribuire dolcetti e berretti natalizi.
Subito entrambi sorrisero e presero posto al tavolino più vicino, le feste mettevano Blaine di buon umore ma rattristavano Sebastian.
Non lo avrebbe mai ammesso, ma durante le feste, quando era piccolo, era sempre stato da solo, i suoi genitori erano sempre troppo occupati con il lavoro, e lo lasciavano nella loro bella casa parigina, a scartare una miriade di regali con i domestici, la sua unica vera famiglia.
Gli occhi del ragazzo si rabbuiarono per un secondo, e si posarono sulla sua mano, nel giro di qualche secondo però, Blaine accortosi dell'accaduto, si affrettò a rimediare.
Sorrise dolcemente e i suoi occhi si illuminarono in un luccichio effervescente.

-Dammi un attimo, torno subito.-

Gli baciò la guancia e scattò in piedi, sgattaiolando al bancone e lasciando solo Sebastian per qualche minuto, giusto il tempo di rimediare qualcosa.
Tornò dopo poco e si sedette in braccio a lui, tenendo le mani dietro la schiena e continuando a sorridere entusiasta.

-Mm, facciamo un gioco adesso, indovina cos'ho dietro la schiena.-

Disse entusiasta come un bambino che scarta il proprio regalo la mattina di natale; osservò la faccia confusa di Sebastian e non potè fare altro che scoppiare in una sonora risata.

-Tranquillo non sono bombe a mano, sono sciocchezze.
Ecco qui un bel cappello di babbo natale per te, e del vischio per noi, Buon quasi natale Sebastian, ti amo..-

Sussurrò il ragazzo, avvicinandosi al viso dell'altro e tenendo il vischio proprio sopra di loro.
Si baciarono delicatamente, un bacio dolce e casto, nulla di troppo appariscente, ormai Sebastian non aveva più bisogno di esserlo.
Sorrise osservando Blaine e in quel momento capì che grazie a lui non sarebbe stato mai più solo a natale.

-Ora capisco dove sei sparito.
Hai per caso trattato con uno dei camerieri per farti regalare questo cappello?
Sei incorreggibile, glielo hai rubato non è così?.
Oh Blaine, sei cattivo ora, sei diventato decisamente un monello ed è colpa mia.-

Scoppiò a ridere ed iniziò a solleticare il ricciolino, riempiendosi gli occhi di gioia nel vederlo così felice.
Si alzò controvoglia e lo fece sedere al suo posto.

-La natura chiama, prometto che rispondo e poi torno subito, tu non muoverti di qui, intesi?.-

Corse in bagno il più velocemente possibile, tutto era perfetto in quel momento, lui non era mai stato così felice ma sapeva che gli mancava una cosina, un cosa che poteva sembrare talmente piccola, ma che ai suoi occhi era immensa.
Voleva avere Blaine con sè, per tutta la vita, non avrebbe permesso a nessuno di rubargli la felicità, di prendergli Blaine, avrebbe lottato con le unghie e con i denti, quello era poco ma sicuro.
Sorrise tra sè al pensiero delle sue dolci labbra candide e si soffermò a guardarsi allo specchio del lavandino, era davvero pronto?
La risposta era chiaramente si, ma Blaine lo era?
Infilò prontamente una mano nella tasca della giacca e ne tirò fuori una scatolina nera, la aprì e osservò l'anello, era ancora lì, splendido e luccicante come sempre, dello stesso colore degli occhi di Blaine al sole, oro pregiato come lui.
Sorrise nuovamente e fece per riporlo in tasca ed uscire, ma non appena aprì la porta si paralizzò.
Lì, al Lima Bean, a tre tavoli da dove si trovava lui in quel momento, Kurt Hummel stava parlando, anzi importunando, Blaine.
Notò in lontananza la difficoltà nei suoi occhi, il timore che aveva di Kurt, e anche la paura innata di ferirlo nonostante non lo avesse mai amato; Sebastian sentì la rabbia crescergli dentro e non capì più nulla.
Hulk in confronto a lui in quel momento, era Madre Teresa di Calcutta.
Si avvicinò a grandi passi al loro tavolo e prese dal colletto Kurt, sbattendolo contro il muro.

-Sentimi bene, faccia da checca, non ho intenzione di rovinarmi fegato e serata solo perchè tu vuoi fare un'apparizione da Houdini e spaventare il mio ragazzo, si perchè quello è il MIO ragazzo.
Tu non sei nulla per lui, non vali nulla, ma quello non solo per lui, in generale.
Ora prendi il tuo culo da marchetta e vattene da qui.-

Disse fuori di sè dalla gelosia.
Era stufo delle continue interruzioni di Hummel nella loro storia, era stato lui ad allontanare Blaine e a ferirlo, e non voleva vedere Blaine ferito di nuovo, non avrebbe sopportato di vedere il ragazzo che amava, triste e depresso, non di nuovo e non per colpa sua, non quella volta.
Guardò Kurt uscire dal locale, terrorizzato e senza riuscire a spiccicare parola.
Sorrise soddisfatto e poi si voltò verso Blaine, sistemandosi il berretto natalizio.

-Oh oh oh, questo si che è spirito natalizio.-

Disse sarcastico prima di avvicinarsi a Blaine e stringerlo forte.

-Come ti senti?
Tutto a posto?.-

Blaine rimase immobile tra le sue braccia per qualche secondo, prima di riuscire a proferire parola.

-S-Si..
Si io mi sento benissimo.
Per tutto questo tempo sono stato succube di Kurt, una sorta di schiavetto-trofeo, da mostrare agli amici solo per fare bella figura, ma ora non più, ora grazie a te so cosa vuol dire sentirsi amati, oltre che donare amore.
Io davo amore e basta, senza ricevere nulla in cambio, ma da quando sei arrivato tu la mia vita è cambiata, mi sento migliore, l'amore rende migliori..tu mi rendi migliore.-

Quelle erano le parole più belle che qualcuno gli avesse mai detto, Sebastian trattenne a stento le lacrime e lo guardò con gli occhi lucidi, accarezzandogli la fronte con il pollice.
In quel momento era più bello del solito, tutto era perfetto, avrebbe solo voluto che tutto si fermasse, e così accadde, nella sua mente, per qualche minuto.

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