L3

di Maestroni_98
(/viewuser.php?uid=445646)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 2. Cambierai idea, lo so! ***
Capitolo 3: *** 3. Doveva essere mio! ***
Capitolo 4: *** 4. Mettiti in fila allora! ***
Capitolo 5: *** 5. Se lo può scordare! ***
Capitolo 6: *** 6. Lexi! ***
Capitolo 7: *** 7. Ma che cavolo mi era preso! ***
Capitolo 8: *** 8. Festa in maschera ***
Capitolo 9: *** 9. Non posso essermelo sognato! ***
Capitolo 10: *** 10. Buh! Divertita? ***
Capitolo 11: *** 11. E.. mi piaceva! ***
Capitolo 12: *** 12. Nuove conoscenze ***
Capitolo 13: *** 13. Una serata diversa ***
Capitolo 14: *** 14. Il ballo dei VIP ***
Capitolo 15: *** 15. Un giorno senza regole ***
Capitolo 16: *** 16. Con te sopra! ***
Capitolo 17: *** 17. Panna ***
Capitolo 18: *** 18. Che sorpresa! ***
Capitolo 19: *** 19. Ricordi e riflessi ***
Capitolo 20: *** 20. Trattenermi era una tortura! ***
Capitolo 21: *** 21. Nuovi rapporti d’amicizia ***
Capitolo 22: *** 22. Urla, provvedimenti.. Io. ***
Capitolo 23: *** 23. La solita routine ***
Capitolo 24: *** 24. No, per favore! ***
Capitolo 25: *** 25. Sono stanca di.. ***
Capitolo 26: *** 26. Ammettilo, ti sono mancata! ***
Capitolo 27: *** 27. Lo sei sempre stata. ***
Capitolo 28: *** 28. KABUM! ***
Capitolo 29: *** 29. Addio. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


L3
Live, Laugh, Love..



Prologo



In un paese malfamato di Brooklyn, inizia la nostra storia.
Due ragazze e nessun ricordo…
Megan si sveglia in un ospedale senza nessun ricordo.
Tutte le persone che la conoscono le nasconderanno importanti segreti della sua vita passata, ma cosa si cela sotto le bugie e le menzogne?
I ricordi non si faranno attendere, riaffiorando nella mente di Megan e vecchie passioni si riaccenderanno.
Ma oltre alla nostra Megan, c’è Lexi una ragazza dalla doppia personalità che rileva segreti scottanti che porteranno non solo bugie, ma anche minacce. Ma non si celano solo emozioni negative, perchè proprie da queste nascerà una passione a cui non si riesce a resistere.
Proprio le vite di queste due ragazze si incroceranno, formando un legame, dove tutto è lecito!





POV MEGAN
Mi svegliai frastornata, mi alzai dolente dal mio letto…
No, aspetta non era il mio letto!
Cercai di focalizzare in che posto ero.
Ero…
In un ospedale?
Quando la mia vista tornò allo stato originario senza che vedessi sfocato, notai di avere dei piccoli tubicini attaccati al braccio, con delicatezza me li tolsi.
Scesi dal letto scomodo e cercai di reggermi in piedi, avevo un mal di testa allucinante.
Vidi un infermiera entrare nella sala, appena mi vide sgranò gli occhi e fece cadere i cuscini che stava portando con se.
“Oh mio Dio! Q-quando ti sei svegliata?!” mi chiese stupefatta.
“Adesso.. Cosa è successo?” chiesi portando una mano alla testa, mi girava.
“Beh…Eri in uno stato vegetale, per la precisione eri…in coma, fino ad adesso” disse la signora avvicinandosi a me per reggermi.
“In coma?!” chiesi sgranando gli occhi :” No, non è possibile!” Dissi allontanandomi lentamente da lei.
“E’ normale che tu non ti ricorda, ma sei in questo ospedale da ben sei mesi…Abbiamo cercato di contattare i famigliari ma non ne abbiamo trovato traccia, l’unica cosa che c’era con te quando sei arrivata era quella borsa” disse lei indicando l’oggetto che era su una sedia.
Guardai la borsa.. Non potevo crederci.
In coma per sei mesi.. Cosa era successo? E perchè non c’è traccia dei miei famigliari? Ma soprattutto: chi sono io?
Tutte questa domande mi giravano in testa in una velocità pazzesca che mi fece cedere le gambe e cadere a terra.
“As-aspetti.. Mi può spiegare bene perchè sono entrata in coma?” chiesi all’infermiera che si era piegata verso di me quando sono caduta.
“Ti hanno lasciato qui, non si sa chi è stato…” disse lei rialzandomi con cautela e facendomi sedere sul letto.
“Ora è meglio che prenda la borsa, magari può trovare qualcosa che l’aiuti a ricordare, noi non siamo stati autorizzati a frugare, perchè non ne avevamo l’autorizzazione, dunque è tutta sua” disse porgendomela per poi uscire dalla stanza.
Per essere una borsa non era mica male… Era blu, il mio colore preferito, con una scritta sul davanti: Prada.
Aprì la cerniera, avevo paura.. Paura di scoprire cose che non mi piacevano.
Una volta aperta, estrassi un portafoglio, anch’esso blu; lo aprì e ci trovai dentro tante carte di negozi, centri commerciali, librerie… Poi trovai la carta di identità: Megan Steel
Steel… Il mio cognome, mi suonava strano.
Diceva che ero nata il 4 novembre 1990 e vivevo a Brooklyn.
Rimisi la carta di identità nel portafoglio e lo poggiai sul letto, misi la mano dentro la borsa di nuovo e tirai fuori una busta della posta, la aprì ed estrassi un foglio: “Congratulazioni signorina Steel, è stata ammessa all’università di Brooklyn, i suoi studi inizieranno in data 12/09/2013.”
Oggi che giorno era?!
Gettai il foglio sul letto e frugai nella borsa alla ricerca del cellulare, lo trovai.
Lo presi in mano e lo rigirai in essa più di una volta, sul retro c’era scritto: iPhone.
Schiacciai il pulsante in mezzo e lo schermo si illuminò: c’era una foto sopra, una ragazza e un ragazzo, la ragazza sorrideva all’obbiettivo, mentre il ragazzo guardava la ragazza con uno strano sorriso sul volto.
Erano le 11 di mattina ed era il 30 ottobre 2013, l’università era già iniziata!
Ripensai alla foto sul blocca schermo, chi era quella ragazza?
Rigirai il capo per guardarmi in torno alla ricerca di uno specchio.. Non sapevo chi ero.
Lo trovai, mi alzai dal letto e pian piano mi avvicinai ad esso, quando vidi una ragazza riflessa: quella ragazza ero io!
Capelli castani ondulati che diventavano rossicci sulle punte lunghi fio alle spalle, occhi marroni come il cioccolato, lineamenti leggeri e labbra carnose.
Questa ero io: Megan Steel.


POV LEXI
Presi il mio computer assicurandomi che la porta della stanza fosse chiusa e che nessuno fosse in casa, guardai l’orologio era mattina presto e questo voleva dire soltanto una cosa: chiesa.
Entrai nel mio diario personale nel mio blog privato e iniziai a digitare.
Ore: 6.15
Era un altro giorno, uno di molti altri.
Ogni mattina mi ricordavo delle mie regole:
-Niente trucco
-Niente ragazzi
-Niente vestiti
-Niente magliette scollate
-Niente shorts
-Niente relazioni
-Niente film vietati ai minori (anche se ero maggiorenne)
-Niente uscite durante la notte
-Nessun linguaggio inopportuno

Niente di niente!
La mia vita vagava tra gonne, camice, scuola, libri, chiesa, Gesù…
Almeno, una parte della mia vita.
Che cosa mi attendeva?
Una vita piena di religione e da buona ragazza, ma come sappiamo questa è solo una parte.
Una parte della mia fottutissima vita!
Che vadino tutti a Fanculo!




ANGOLO AUTRICI
Speriamo di avervi elettrizzato!
Perchè noi sprizziamo scintille! Yeaaaaaaa :D
Ma la nostra domanda è: Ma voi lettrici cosa volete?
Noi abbiamo elencato bugie, segreti, ricordi, minacce e passioni…
Beh volevamo aggiungere anche il sesso, ma quello è scontato :P
Ritornando a noi, voi cosa vi aspettate?
Lo sappiamo che le vostre testoline inizieranno a fare pensieri perversi dopo che avrete visto i personaggi, dunque buona lettura!

Lexi

Megan

Matt

Jack

Duncan

Jace

Grey

Toby

Caleb

Ariana

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 2. Cambierai idea, lo so! ***


Cambierai idea, lo so!


 
 
POV MEGAN
Ero uscita da quel luogo (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=101085322&.locale=it ), anche se ero incosciente quando ero dentro ne avevo già abbastanza!
Nella borsa avevo trovato indirizzo di casa e la foto dei miei genitori.
Mi ricordavo solo quello: Dove vivevo e i miei geniori… Poi era tutto nero, non ricordavo niente.
Chiamai un taxi e mi feci portare all’università, si.. lo so che non è il primo posto in cui una ragazza che ha perso la memoria deve andare, ma li magari, c’erano persone che mi conoscevano meglio dei miei genitori e che mi potevano dire cosa fosse successo o chi ero!
Arrivai davanti all’università, era grande, moolto grande!
Stavo guardandola quando qualcuno mi venne addosso: una ragazza che aveva lo stile “secchiona”, camicia bianca e gonna al ginocchio a fiori, cavolo siamo all’università e c’è gente che va ancora vestita così in giro?!
La ragazza mi guardò e mi fece un mezzo sorriso, lessi su un quaderno il nome: Lexi, poi lei se ne andò.
Ok..
Entrai dal cancello e mi diressi alla porta aprendola: c’erano una marea di ragazzi che vagavano per i corridoi correndo di qua e di la..
Dovevo dirigermi dal preside per spiegare la mia assenza di un mese e più, ma dove era il suo ufficio?!
Stavo pensando quando sentì due braccia stringermi da dietro e una voce: “Ehi, dove ti eri cacciata?!” chiese il ragazzo, si.. perchè era un ragazzo quello che mi stava abbracciando.
Mi discostai subito e mi girai per guardarlo: “S-scusa, come ti permetti? Chi sei tu?” gli chiesi con tono serio.
“Megan, mi stai prendendo in giro?! Ti ricordi di me? Jack? Jack Donovan?” chiese lui sorridendomi.
“No!” dissi seria.
“Ehmm…Credi di star bene?” mi chiese confuso.
“Io sto bene, sei tu quello che non è a posto! Non so… vieni e mi abbracci chiedendomi dove mi ero cacciata! Ero in ospedale ecco dove mi ero cacciata!” dissi guardandolo, i suoi occhi.. mi sembravano familiari.
“In ospedale? Che cosa ti è successo?!” chiese perplesso.
“Ero in coma, sono stata in coma per 6 mesi! Ora che lo sai mi puoi lasciare in pace?!” chiesi arrabbiata.
Rimase paralizzato, senza dire niente.
“Va beh.. Jack, dato che sei qui.. mi puoi dire dove è l’ufficio del preside??” chiesi guardandolo.
“Prosegui per il corridoio principale e la prima porta a destra è quella del suo ufficio” disse serio.
“Grazie… Un’altra domanda: perchè ho una foto con te??” chiesi facendogli vedere il salva schermo del cellulare.
“Eravamo amici” disse facendo un piccolo sorriso mentre guardava lo sfondo.
“Avevamo litigato?” chiesi non capendo, perchè eravamo?
“No” disse confuso.
“Allora perchè eravamo?” chiesi confusa.
Stavo odiando il fatto di non ricordarmi niente.
Solo una cosa mi era tornata in mente: quando mi ha abbracciata ho provato una bellissima sensazione e so che non è la prima volta che la provavo.
“Beh perchè tocca a te decidere se ritornare mia amica, ora hai la possibilità di ripartire da zero, credo che sia l’unico vantaggio” disse sorridendo.
Sentì la campanella suonare e lui proseguì:”Sarà meglio che vada il professor Lawinski non è uno che accetta ritardi, ci vediamo Megan” disse salutandomi con la mano mentre si dirigeva nell’aula.
“Tocca a te decidere se ritornare mia amica” perchè mi risuonavano in testa quelle parole?!
Jack.. Dovevo ritornare da lui!
Lo avrei ricercato dopo.. Ora destinazione preside!
POV LEXI
Entrata a scuola, ero felice che avevo un ora buca. (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=101087343&.locale=it )
La supplente ci portò nel cortile scolastico, era buffo com’era conciata, sembrava un hippy!
Poi il mio sorrisetto svanì quando ricordai che il pessimo gusto dei miei genitori era equivalente al suo, se non peggio!
Mi sedetti alle radici di una maestosa quercia e iniziai a leggere un libro di letteratura.
Perchè William doveva usare delle  cose così complesse e piene di significati?
Non poteva fare un'altra professione?
Una che non implicasse che dovevo studiarlo?!
All’ estremo della mia pazienza, che non era poi così molta, alzai lo sguardo notando i soliti gruppetti: le ragazze belle che si facevano accalappiare da un sorriso di qualche giocatore di football, i nerd che parlavano di gruppi di fantascienza, gli artisti che si esibivano in qualche balletto e corografia e poi nella scala sociale più bassa, c’ero io.
La brava santarellina.
O almeno così parevo allo sguardo delle altre persone.
Chi era nella gerarchia sociale più alta?
Che domande, ovviamente Jace Matthew!
Il ragazzo più popolare, il ragazzo con più richieste di qualche sveltina, il “Bad boy” più adorato dalle teenager, sembrava peggio di Justin Bieber per la sua popolarità.
Ma questo era quello che pensavano gli altri, chi era per me?
Anche questa era una domanda facile.
Il più disgustoso e approfittatore di tutti, il più sbruffone e se non altro perverso, beh…La cosa della perversità non potevo di certo commentarla per una come me, ma sicuramente il mio odio per lui era la cosa più vera e reale che esistesse!
Come al solito era circondato da ogni genere di ragazza che si strusciava su di lui come gatte in calore o chi infilava le mani nelle tasche dei suoi pantaloni lasciando numeri di cellulare, che lui sicuramente avrebbe bruciato.
Vidi il suo sguardo incontrare il mio e un piccolo sorrisetto da presuntuoso si stampò sul suo volto, lo fulminai e lui si diresse nella mia direzione lasciando tutte quelle “cose” in uno stato di invidia.
“Lexi.. Come va?” disse con voce calda e seducente.
“Come al solito” dissi con un finto sorriso, anche se i miei occhi erano pieni di rabbia.
“Mmmh.. Se vuoi ti posso dare ripetizioni di William.. Così sarebbe più facile da imparare!” disse sorridendo malizioso.
Oh ma davvero?
Ma vai a quel paese idiota!
“No, grazie riesco a studiare anche da sola” dissi tenendo un sorriso sobrio e spostandomi una ciocca di capelli dietro all’orecchio.
“Cambierai idea, lo so!” disse sorridendo per poi andarsene.
Oh ma davvero?!
Che illuso!
POV MEGAN
Dopo una lunga conversazione con il preside, che aveva preveduto il motivo delle mie assenze, la sua comprensione sul fatto che mi è accaduto, mi aveva fatto andare in classe dicendomi che non dovevo preoccuparmi di niente.
Bene!
Entrai nella classe 1F, era appena iniziata la lezione e non era ancora entrato il professore.
Tra tutti i ragazzi vidi Jack e andai subito da lui: “Jack! Mi serve il tuo aiuto!” dissi sorridendogli.
“E’ successo qualcosa in presidenza?” mi chiese preoccupato.
“No no.. Il preside mi ha detto che non devo preoccuparmi di niente e mi ha detto che oggi inizia il mio anno scolastico.. Comunque, volevo chiederti: Dato che siamo amici e che lo eravamo anche in passato, saprai quale è la password del mio cellulare! Non riesco a sbloccarlo!” dissi prendendolo dalla tasca e porgendoglielo.
Mi sorrise divertito.
“2011” disse.
“Grazie mille!” dissi per poi abbracciarlo di istinto ma mi staccai subito “Scusa.. mi è venuto spontaneo! Perchè 2011?” chiesi non capendo.
“Beh è l’anno in cui…” non riuscì a terminare la frase che entrò il professore e tornai al mio posto.
Mi se i libri sulla cattedra e prese un gessetto scrivendo sulla lavagna.
“Io sono Matt Damon, il vostro professore d letteratura” disse dopo che ebbe scritto il nome sulla lavagna.
Ci scrutò tutti sorridente.
Era molto giovane!
Quando i nostri sguardi si incontrarono, la sua espressione si mutò in una faccia seria e il gessetto gli cadde dalle mani.
“Merda!” disse ad alata voce.
Non capivo cosa gli fosse preso, dietro di me c’era il muro.. forse avevo un ragno dietro: mi girai di scatto e controllai il muro, niente ragni!
Mi rigirai verso la classe e vidi tutti gli occhi su di me, mi girai verso Jack e vidi i suoi occhi puntati sul professore fulminandolo: che stava succedendo?
“Prof. Si sente bene?” chiesi guardandolo facendo un piccolo sorriso.
“Ehmm si certo…Scusate per il mio linguaggio scurrile, ma…Beh proseguiamo la lezione senza indugiare, aprite il libro a pag 35” disse ritrovando la pagina sul suo libro.
Non capivo cosa stesse succedendo.
La lezione durò poco, ed il professore era bravo a spiegare.. mi sembrava di conoscerlo.
“Jack.. per caso io l’ho già conosciuto il professore??” gli chiesi mentre mettevo a posto i libri.
“N-no” disse lui sorridendomi.
“Ne sei sicuro?! Non mi sembra che tu stia dicendo la verità..” dissi mettendomi davanti a lui.
“Diciamo che lo conosci ma non tanto” disse lui facendo spallucce.
“Ok.. Comunque, non mi hai detto a cosa si riferisce 2011!” dissi incamminandomi con lui.
“E’ la data di quando io e te ci siamo fidanzati, finchè non sei sparita” disse serio.
“Non eravamo amici?! Quindi siamo fidanzati?!” chiesi.
Mi ero dimenticata del mio ragazzo..
“All’inizio eravamo amici, fino al 2011” disse sorridendo.
“Quindi siamo stati assieme per due anni.. e come mai non sei venuto a sapere del mio incidente?” chiesi.
“Perchè ai dato ai tuoi genitori una lettera con scritto che te ne andavi dalla città e di non cercarti per nessuna ragione al mondo, l’hai lasciata dopo che io e te abbiamo litigato” disse guardandomi.
“Come mai abbiamo litigato? C’è.. sei un bravo ragazzo cosa ci ha fatto litigare?” troppe informazioni in un solo momento.
“Ci stavamo allontanando con l’inizio dell’università nelle vacanze estive e una ragazza si stava avvicinando a me, una ragazza che pensavi fosse tua amica e invece è risultata non esserlo”  disse un po’ triste.
“Quindi abbiamo litigato per colpa di quella.. Stronza! Ora cosa facciamo?” gli chiesi guardandolo.
“Te l’ho detto prima, ai la possibilità di ricominciare da zero, tocca a te se innamorarti di me per la seconda volta, puoi decidere” rispose sorridendomi.
Sto ragazzo sorride un po’ troppo!
“Io non voglio una nuova vita, io voglio continuare quella che ho lasciato 6 mesi fa!” disse decisa.
Il fatto di ricominciare non mi piaceva, sarebbe stato troppo faticoso, e io volevo scoprire cosa era successo prima!
“Allora tocca a te decidere se riprendere la nostra relazione o rimanere amici” disse.
“Il fatto è che io non mi ricordo niente, quindi non posso di punto in bianco rimettermi con te, devo conoscerti..” dissi abbassando la nuca.
“Allora spero di farti innamorare di me per la seconda volta” disse lui ridendo portandosi una mano dietro la nuca.
“Lo spero.. Magari ci riuscirai.. tocca a te decidere!” dissi facendo una piccola risata.
“Allora cercherò di riuscire nel mio intento” disse.
Sarebbe stato molto difficile ricominciare da capo!
 
 
ANGOLO AUTRICI
Scrivere tre “angolo autrici” è un po’ stancante perchè sono piena di idee e di cose da inserirci, e quando li scrivo non mi viene più niente in mente!
Comunque, Per la nostra Megan è il primo giorno e, diciamo, che è andato abbastanza bene…
La nostra Lexi, invece, perde la pazienza molto velocemente!
Povera!
Speriamo che il capitolo vi sia piaciuto..

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 3. Doveva essere mio! ***


Doveva essere mio!
 
 
 
 
POV LEXI
Dopo le varie ore di scuola, che mi avevano ridotto più esasperata di prima, ci mancava solo passare davanti al gruppetto del BRONX di Jace!
Feci un profondo respiro e passai davanti, mantenendo lo sguardo sull’asfalto.
E poi fui davanti a loro.
“Lexi.. Quando è che ti togli questa maschera e fai vedere bene chi sei?” mi chiese Jace.
“E tu quando imparerai a farti i cazzi tuoi?!” chiesi innervosita guardandolo di traverso fermandomi.
“Io mi faccio i cazzi miei, ma, dato che mi annoio, mi faccio pure i cazzi tuoi!” disse avvicinandosi e sorridendomi.
Mi avvicinai anch’io alzando il volto, era un po’ più alto di me.
“Se ti annoi, perchè non vai a scoparti qualche gatta in calore?!” chiesi ironica fissandolo negli occhi.
“Perchè andare da loro quando ci sei tu a mia disposizione?” sorrise malizioso.
Feci un piccolo sorriso, passandomi la lingua sulle labbra.
“Perchè tu credi che riuscirai a portarmi a letto?!” chiesi alzando un sopraciglio.
“Succederà, ne sono sicurissimo!” disse mettendo una mano sulla mia schiena avvicinandomi al suo corpo.
Lo guardai malissimo e di scatto gli presi il braccio che era dietro la mia schiena e lo tolsi, poi feci iniziai ad andarmene prima che potesse dire o fare qualcosa.
Anzi, a ripensarci bene…
Mi girai nuovamente e gli tirai un cazzotto sulla mascella facendogli uscire sangue dal labbro.
“Per ora puoi accontentarti di questo!” dissi in tono divertito, baciandomi il pugno.
“Mi piace quando sei aggressiva!” disse ridendo per poi andare via con i suoi amici.
Seriamente?!
Quanto lo detestavo!

POV MEGAN
Non sapevo cosa fare il pomeriggio…
Poltrire sul divano con un pacchetto di patatine con un film strappa lacrima?!
Naah!
Andare su Facebook, di cui non mi ricordo neanche l’ e-mail e la password?!
Naaaah!
Volevo sapere di più del mio passato, ma non mi ricordo.. anche se ci penso, niente!
Dovevo chiedere a qualcuno che mi conosceva, come i miei genitori ma… non so dove erano!
Qualcuno che può aiutarmi…. Si! Jack!
Presi il telefono e lo sbloccai andando sulla rubrica, cercai il nome Jack e lo chiamai..
Non so perchè ma avevo una strana sensazione al petto quando pesavo a Jack..
Uno squillo..
Due squilli..
“Pronto?” eccolo, ha risposto.. Cosa posso dire?!
“Eeehmm.. Ciao Jack! Sono.. Megan!” dissi morsicandomi un’unghia.
“Ah ciao Megan, volevi chiedermi qualcosa?” chiese.
“Si! Volevo chiederti.. Ti va di venire da me?” chiesi speranzosa in una risposta affermativa.. Ma che mi prendeva?! Perché sono così ansiosa?! Jack è solo il mio amico.. Almeno è quello che mi ha detto lui..
“Si, certo! Dimmi dove sei e vengo a prenderti” disse lui allegro.
“Sono a casa mia.. Solo che, non voglio uscire.. Preferisco stare a casa.. con te!” dissi.
Megan, cazzo! Controllati!
Riaggancia.
“Jack?!”d issi al telefono che produceva un “tu” ripetuto più volte.
Che cosa avevo detto di male?!
Ormai dopo essermi resa ridicola mentre parlavo al telefono, mi ero accomodata sul divano e avevo acceso la televisione.
Come se non bastasse c’era Titanic, mi consolava vedere persone che stavano peggio di me.
Proprio quando mi stavo per addormentare sentì delle mani sugli occhi, mi venne un sussulto.
Un ladro!
No, aspetta i ladri non fanno “Bubu settetè!”.
Appena mi diede la possibilità di vedere il suo volto, mi sentì più tranquilla, era Jack.
“Mi hai spaventata!” dissi poggiando una mano sul petto.
“Volevo sorprenderti” disse lui mettendosi davanti a me e prendendomi in braccio tra le sue braccia che mi reggevano.
“Perché mi hai preso in braccio? Che hai intenzione di fare?!” chiesi non capendo il suo intendo.
“Volevo sorprenderti” mmh.. In che senso sorprendermi?
“Ti porto da me!” disse lui sorridente e uscendo da casa, chiudendo la porta.
“No aspetta.. Non ho l’ abbigliamento adeguato e …” stavo cercando di trovare delle scuse convincenti..
Perché doveva portarmi a casa sua?!
“Non c’è bisogno di un abbigliamento speciale” disse lui adagiandomi sul sedile del passeggero e allaciandomi la cintura di sicurezza.
“Perchè mi stai portando a casa tua?!” dissi iniziando ad agitarmi.
“Poche domande” disse sorridente e partendo.
Poche domande?!
Mi stava solo mettendo più ansia di quella che già avevo!
Non riesco a calmarmi..
“Jack.. “ dissi guardandolo mentre parcheggiava la macchina davanti a una casa.
Non era poi così male.. Anzi.. mi ricordo di questa casa!
Scese dall’auto e venne ad aprirmi la portiera, slacciando la cintura che mi avvolgeva, poi mi prese nuovamente in braccio e percorse il vialetto della casa di fronte aprendo la porta e quando fummo entrati, mi adagiò su un divano in pelle nera.
Nella stanza c’era un meraviglioso profumo maschile mischiato all’odore di sigaretta, mi ricordo di questo!
“Sei a conoscenza dal fatto che ho delle gambe e che posso camminare?!” gli chiedo per poi perdermi in quel magnifico profumo.. Non so perchè ma amavo il profumo maschile mischiato all’odore di sigaretta.
“Si, ma volevo rifare quello che non ho potuto fare per sei mesi… Tenerti tra le mie braccia” disse avviandosi per l’isola della cucina.
Non sapevo cosa rispondere, quindi decisi di cambiare argomento: “Sai, mi ricordo di questa casa.. e anche del profumo mischiato all’odore della sigaretta..” dissi facendomi cadere sul divano chiudendo gli occhi.
“Dunque ti ricordi anche ei miei cocktail?” chiese mentre mi porgeva un bicchiere color puffo che sfumava all’arancione, con una fetta i limone a fiore sul boro del bicchiere.
“Non c’è dentro dell’alcol vero? Non so se lo reggo e non vorrei fare cose di cui possa pentirmi!” dissi prendendo il bicchiere dalla sua mano, quando le mie dita toccarono le sue, mi venne un brivido che mai mi era venuto.
Perchè provavo queste cose?
“Comunque per rispondere al tuo dubbio del perchè ti ho portata qui, è semplice, volevo far si che ti ricordassi qualcosa, come il profumo, i miei cocktail” disse sedendomi a fianco a me.
Mi allontanai leggermente da lui, quella vicinanza mi ammazzava!
“G-Grazie.. C’è, per darmi una mano a ricordare.. I-io..” non riuscivo a parlare “Perchè?! Perchè mi comporto così?!” dissi alzandomi dal divano e appoggiando il bicchiere sul tavolino.
“Che cosa vorresti dire?” chiese perplesso.
“Non riesco a stare con te… Mi fai agitare, il mio cuore sembra vuole uscire dalla cassa toracica.. e poi.. è strano che io mi ricordi solo di questa casa e di questo profumo..” dissi mettendomi le mani nei capelli e guardandomi in torno.
“E’ comprensibile, sei stata sei mesi in coma, non è facile ricordare” disse lui alzandosi e avvicinandosi a me.
Indietreggiai leggermente andando contro la parete..
“Lo so che non è facile ricordare, ma non è giusto essere strana con te e non capire il motivo.. A scuola non era così, mi comportavo normalmente, ma poi quando ti ho chiamato prima è iniziata l’ansia…” dissi guadando in terra.
“Magari è meglio che ti calmi è inutile agitarsi troppo” disse cercando di farmi riaccomodare sul divano.
Lo seguii e mi misi seduta sul divano a fianco a lui e poi dissi: “Non riesco a capire i sentimenti che provo.. Entrata in questa casa troppe emozioni si sono impossessate di me: gioia, dolore, nostalgia, piacere, amore…”
“Ti sei appena svegliata, stai calma… se” disse in tono dolce per poi proseguire la frase soffermata: “Puoi rimanere da me a dormire…Io dormo sul divano, magari ti vengono alcuni ricordi..” disse serio.
“No, non puoi dormire sul divano, è la tua stanza e il tuo letto.. non ti permetto di dormire sul divano..” dissi seria.
“Non era una richiesta” disse un piccolo sorrisetto.
“No! Non dormi sul divano!” dissi io guardandolo negli occhi.
“Allora preferisci dormire con me nel letto?” chiese avvicinandosi al mio volto con un sorrisetto da presuntuoso.
“Non è che mi dia sollievo come cosa, ma mi sentirei in colpa se tu dormi sul divano.. quindi, si! Preferisco dormire con te nel letto!” dissi rimanendo ferma.
“Allora vado a sistemare delle coperte” disse per poi dirigersi in stanza.
Sono sicura che non dormirò sta notte!

POV LEXI
Come al solito i miei genitori  erano alla casa dei malati per aiutare i bisognosi, rivoltante!
Mi ero appena sistemata ed ero uscita velocemente senza che occhi indiscreti mi vedessero, percorsi tutte le vie fino ad arrivare nella mia vera famiglia, il mio Bronx. (http://www.polyvore.com/outfit/set?id=101153454 )
Ma il ritardo dei miei nell’andarsene di casa, aveva procurato anche un ritardo da parte mia e le cose stavano già andando male!
Sangue sull’asfalto, lividi, cazzotti, pugni, calci.
Toby stava facendo il maniaco con un ragazzo implorandolo di fargli male. 
Si, quel ragazzo mi preoccupava!   Si poteva essere così masochisti?!
Caleb stava picchiando con la sua solita aggressività alcuni ragazzi della banda di Jace e ovviamente il sottoscritto era appoggiato alla parete mentre fumava una sigaretta, ripulendosi sul giaccone di pelle nera le nocche sporche di sangue.
Mi feci vedere e urlai:”Toby smettila di fare il depravato!” .
Mi guardò con gli occhi da cucciolo bastonato: “Lexi! Mi serve la tua mano!” disse convinto.
“E per cosa cavolo ti serve?!” dissi alzando un sopraciglio con un aria interrogativa.
Si mise in ginocchio e mi prese una mano tra la sua, come se stava per farmi una richiesta di matrimonio.
Ok, era imbarazzante…
I miei ragazzi stavano picchiando gli altri e le stavano prendendo anche di santa ragione e Toby mi guardava con uno strano luccichio negli occhi, senza contare che Jace stava ridacchiando di gusto.
“Lui non mi piacchia… Fallo tu! Tu mi ecciti!” urlò.
Tutta la rissa si fermò e sentì tutti i volti puntati su noi due, divenni rossa dall’imbarazzo e sentì Jace scoppiò a ridere in una fragorosa risata.
Io non posso arrossire!
Mi controllai e tolsi subito la mano da quella di Toby.
“Idiota!” gli dissi e lo cacciai via con l’indice, per far segno che se ne doveva andarsene.
“Potevi accontentare quel povero ragazzo!” disse Jace avvicinandosi a me.
“Vuoi che accontenti te prendendoti a cazzotti?!” dissi fulminandolo con lo sguardo, per poi continuare:”Mi era sembrata chiara, quando ho detto che non ti volevo nel mio territorio!” dissi acida.
“Io non mi eccito quando mi colpiscono, mi eccito in un altro modo.. “ fece un sorriso malizioso “Sai, avevo voglia di fare a botte e non c’è posto migliore, se non nel tuo territorio!”.
“Sparisci e vatti a scopare qualche puttana nel quartiere…Ops scusa, mi ero dimenticata che sei sessuato!” dissi portandomi la mano sulla bocca pronunciando il mio fragoroso “Ops” di un finto dispiacere.
“Ah, Lexi.. “ disse per poi andarsene con il suo gruppo.
Mi dava dell’innocente?!
Si poteva anche fottere!
Vidi il volto cupo di Duncan voltarsi facendo un sorriso per il suo ottimo lavoro, aveva pestato parecchi dei miei ragazzi…
Doveva essere mio!
 
ANGOLO AUTRICI
Insomma la nostra Megan pian piano si sta avvicinando a Jack, ma chissà quanto durerà… A voi, proprio a voi lettrici, cosa ne pensate di Jack e Megan?
Beh, dopo avervi lasciato con questa domanda, passiamo passare a Lexi, che ha quanto pare ha avuto una “dichiarazione” e come dimenticare il meraviglioso pugno, dato sulla mascella di Jace, la ragazza ci sa fare u.u
Insomma, speriamo che vi piace anche questa FF : )
By ML 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 4. Mettiti in fila allora! ***


Mettiti in fila allora!
 

 
POV MEGAN
Non so cosa poteva succedere quella notte, e non volevo neanche pensarci..
Il cuore mi batteva a mille, perchè mai ho accettato di dormire da lui, nel letto di lui, con lui?!
Ero ancora seduta sul divano, abbiamo passato il pomeriggio a guardare un film e poi abbiamo ordinato la pizza..
Il tempo è volato ed è già arrivata l’ora di andare a letto.
Si alza:”Vieni?” mi chiese sorridente.
“A pensarci bene… preferisco dormire sul divano..” dissi stringendomi nelle spalle.
“Ormai ti sei incastrata da sola” disse prendendomi in braccio.
Ormai era diventata un abitudine.
“Ho. Le. Gambe!” dissi scandendo le parole una a una!
Mi portò vero la sua camera, quando entriamo sgrano gli occhi.
Questa stanza, l’ho sognata questa notte.. Ora ricordo cosa avevo sognato!
Ho sognato che ero a letto con.. Jack! No!
Non va affatto bene.. Le cose che facevo con Jack nel sogno non sono… consone, ecco.
“Preferisci il lato ovest o est?” chiese mettendomi giù.
“I-io..” O mi Dio.. E se il mio sogno si fosse avverato?!  “Non.. Non lo so.. Tu dove dormi di solito?” chiesi.
“Io solitamente in centro, dunque o ti metti sopra di me o scegli un lato del letto” disse con un piccolo sorrisetto malizioso.
“La parte… est!” il più lontana da te.. pensai!
“Ok..” disse mentre si spogliava la maglietta.
Mi voleva morta?!
Cercai di non guardarlo, di guardare il letto.. ma il sogno mi riaffiorava la mente,  allora distolsi lo sguardo anche dal letto e guardai qualcos’altro ma proprio non riuscivo.. c’era lui senza maglietta davanti a me che mi impediva la visuale di qualunque altra cosa! Decisi allora di guardare in terra.
Quando si slacciò anche i pantaloni, stava diventando troppo!
Poi la sua voce interruppe i miei pensieri: “Ti dà fastidio se dormo a petto nudo?” chiese.
“Ehm.. I-io.. Mmmh.. N-no, c’è.. è casa tua, puoi dormire c-come vuoi nel tuo letto..” dissi.. chi aveva acceso il riscaldamento?! Faceva troppo caldo in questa stanza!
“OK…Vuoi una maglietta?” chiese.
“Si grazie!” dico facendo un leggero sorriso.
Si mise dei pantaloni grigi a vita bassa di una tuta dell’Adidas e poi mi passò una grande maglietta rossa con un grande numero bianco, per la precisione il 3.
“Tieni” disse dopo avermela lanciata.
La presi al volo e dissi “Grazie, vado in bagno a mettermela..” dissi stringendo la maglia tra le mie mani.
Dopo aver passato una decina di minuti in bagno, guardandomi allo specchio e facendo numerosi respiri e dopo essermi “convinta” che non c’era niente di cui avere ansia, uscì notando Jack sdraiato sul letto a pancia in su, notando i suoi muscoli tesi e quella sua meravigliosa V che compariva sui fianchi, fino a scendere…
Mi morsicai il labbro inferiore, concentrati Megan!
Mi diressi nel letto lentamente, come se avessi paura di quello che stavo per fare.. e non stavo per fare niente di così preoccupante.. Stavo solo per dormire con un ragazzo nello stesso letto, che era grande abbastanza per starci in due!
Mi sdraiai sulla mia parte del letto e mi misi sul fianco dandogli le spalle… Non volevo guardarlo.
“Notte Megan” disse spegnendo la luce.
“N-notte..” dissi. Notte?! Tutto qui?! “Notte Megan”?!
“Prima che tu ti addormenti.. Volevo chiederti una cosa..” dissi rimanendo sempre nella mia posizione.
Anche se non lo potei vedere nel buio della stanza, lo sentì girarsi verso di me:”Dimmi tutto quello che vuoi”.
Ok, era molto vicino, potevo sentire il suo respiro sul mio collo.
Mi allontanai leggermente, non ragionavo se sentivo il suo respiro sul mio collo!
“Q-quando eravamo assieme.. abbiamo mai… come dire.. Abbiamo mai avuto un… Abbiamo mai fatto sesso?” dissi liberandomi da quel dubbio che mi perseguitava.
“Direi di si, dopo un rapporto di circa un anno” rispose, potei immaginare il suo sorriso.
Allora, il sogno che ho fatto era solo un ricordo di quello successo tra di noi..
“E’ stata solo una volta, o ce ne sono state altre?” chiesi allontanandomi ancora, sentivo si stava avvicinando piano a me.
“Non so quante, ma sicuramente più di una” mi spiegò avvicinandosi nuovamente.
“Come non sai quante?!” dissi  girandomi verso di lui.. mossa sbagliata!
Ero praticamente a pochissimi centimetri dalle sue labbra, che non smettevo di fissare.
“Sai non è che mi metto a contare le volte che l’abbiamo fatto di un anno, dopo un po’ perdi il conto” mi spiegò allegro.
Dopo un po’ perdi il conto?! Vuol dire che sono state tante volte allora!
Allontano leggermente il mio viso dal suo, cercando di non far notare la mia… ansia!
“Quindi sono state tante volte..” dissi più a me stessa che a lui.
“Si” disse rimettendosi a pancia in su.
Feci un sospiro al pensiero che lui si era allontanato, e mi sdraiai anche io a pancia in su “Raccontami di quando stavamo assieme, di come mi comportavo, cosa facevo.. Ho bisogno di sapere..” dissi mettendomi su un fianco per guardarlo.
Vidi il suo braccio spostarsi sulla fronte e poi iniziò a parlare, mentre intravedevo un suo sorriso: “Era bello, stavamo bene in compagnia, andavamo spesso al cinema, era il primo posto in cui ci siamo incontrati… Ero con dei miei amici seduto dietro alla tua poltrona, mentre tu eri venuta a vedere il film con delle tue amiche e siccome facevamo i cretini, alla fine del film ce le hai suonate di santa ragione dicendo di non fare i cretini, poi  ci siamo incontrati anche durante la scuola e da lì abbiamo iniziato a frequentarci, se non sbaglio il film era su Peter Pan…”.
 “Che bello.. non è stato neanche un incontro romantico.. Odio le cose troppo sdolcinate!” dico sorridendogli.
Mi piaceva vedere il suo sorriso, era.. come piegarlo, perfetto!
“Lo so…Mi ricordo bene che ripetevi spesso questa frase… “ disse girando il capo verso di me.
“Odio il fatto di non ricordare niente.. Soprattutto di non ricordare i sentimenti che provavo per te! Ma alcuni stanno riaffiorando, non al ricordo, ma realmente!” dissi guardandolo negli occhi.
Non disse niente e mi sorrise.
Si avvicinò verso di me e mi diede un bacio sulla fronte: “Notte Wandy”.
Ok, mi sono innamorata!

POV LEXI
Mi ero veramente arrabbiata con Toby!
Dopo averlo sgridato era andato tra le braccia di Caleb, era buffo vedere Toby così innocente e molto più basso, insomma Caleb era alto circa 1,85 m e lo teneva in groppa sulle sue spalle facendolo ridere, sebbene  fosse un pazzo aggressivo che pestava tutti.
Questa era la mia famiglia, sicuramente non quella famiglia adottiva di religiosi!
Li guardai sorridendo, poi mi apparve l’immagine di Duncan, dovevo trovarlo.
Guardai l’orologio mancava poco a mezza notte, fortunatamente i miei genitori non si sarebbero accorti di niente, avrebbero pensato che la pila di cuscini sotto le lenzuola era la loro piccola figliuola che dormiva sogni tranquilli, decisi che se volevo parlare con Duncan dovevo parlarci a faccia e soprattutto senza Jace tra i piedi!
Se sarei andata a casa sua ci sarebbe stato di certo, i suoi non si fidavano di lui dopo tutte le sue uscite avventurose e per questo aveva un ottimo coprifuoco, infondo non ci poteva essere anche Jace, no?!

POV DUNCAN
Ero appena tornato a casa mia ed ero salito in camera, quando accesi la luce vidi Lexi seduta a gambe incrociate sul mio letto.
“Cosa ci fai qui?” le chiesi arrabbiato.
“Niente volevo salutarti e poi mi era sempre incuriosito sapere com’era la tua stanza” disse facendo un sorrisetto e passando la mano sulle lenzuola come se le accarezzasse.
“Dimmi il motivo per qui sei venuta.. non penso per accarezzare le mie lenzuola!” dissi avvicinandomi al letto.
Si alzò e si avvicinò a me, mettendomi una mano sul petto: “Tu credi?” chiese morsicandosi il labbro inferiore.
Presi la sua mano e la spostai: “Non fare la finta con me!” dissi.
“Io finta, non so di cosa stai parlando” disse con l’aria da innocente.
“So di per certo che non sei venuta per provarci con me! Quindi sputa il rospo!” dissi serio.
“Ok, se proprio insisti…Ti voglio” disse facendo spallucce rimettendosi seduta sul mio letto.
“Mettiti in fila allora!” dissi con non chance.
Fece un piccolo broncio e iniziò a parlare: “Avanti Duncan! Non farti pregare! Io voglio che entri nel mio gruppo, vorresti dire che preferisci stare con Jace?!” chiese alzando un sopracciglio diventando seria.
Ecco com’era veramente un approfittatrice e senza emozioni che pensa solo a se stessa!
“Si, preferisco stare con Jace, e ora vattene!” dissi indicando la finestra.
Si alzò e mi guardò con il suo solito sguardo penetrante, dove non si riusciva mai a capire quello che pensava e che provava, uno sguardo in espressivo.
“E’ la tua scelta, basta che ne sei sicuro” disse impassibile dopo essere uscita dalla finestra.
Sapevo di non gridare vittoria, perché quel suo tono ghiacciato e distaccato poteva dire solamente una cosa, il suo giochetto era appena iniziato.

POV LEXI
Poteva fare quello che voleva, ma mi sarei vendicata!
Appena scesa dalla finestra  tramite un tubo, notai che davanti a me c’erano delle Vans nere, alzai lo sguardo, Jace!
“Lexi.. Perchè sgattaiolavi via dalla finestra di camera di Duncan? Non dirmi che ti sei abbassata ai suoi livelli!” disse con un ghigno in volto.
“No non ti preoccupare, non sono caduta così in bassa da scoparmi uno del tuo gruppo” dissi schifata.
“Ok.. allora, stammi bene, Lexi!” disse allontanandosi.
Che presuntuoso del cazzo!

POV MEGAN
Mi ero appena svegliata con il rumore della sveglia, mi stiracchiai per bene e notai che il mio volto era sul petto di Jack e il suo braccio era intorno alla mia vita, cercai di spostarlo ma notai che era sveglio.
“Buon risveglio” mi disse lui con un sorrisetto soddisfatto.
“G-giorno..” dissi allontanandomi leggermente e coprendomi con le coperte.
Si alzò e uscì dalle lenzuola.
“Altro giorno di scuola! Ti va bene una spremuta e un cornetto?” chiese mentre stiracchiava, mostrando tutti quei sui muscoli.
Misi la testa sotto le coperte, non potevo guardarlo, sarei decisamente morta, o gli sarei saltata addosso!
“Ehi, va bene?” mi chiese spiandomi da sotto le coperte.
“No.. Non va bene! Non puoi fare così!” dissi nascondendomi bene sotto le coperte.
“Così come?” chiese perplesso.
“Non puoi presentarti davanti a me, senza maglietta, con solo dei pantaloni addosso, che per giunta sono a vita bassa, e stiracchiarti!” dissi.
Non volevo uscire da sotto le coperte!
Fece una risata e poi mi strappò le coperte: “Avanti è meglio sbrigarci o vuoi fare brutta impressione ha professori” disse per poi dirigersi in cucina.
Esco fuori dalle coperte e vado in cucina, non curante del mio abbigliamento: “C’è, io ti dico che sto morendo a vederti così e tu mi parli dei professori?!”  sbotto guardandolo.
“Muoviti, fai colazione e preparati, altrimenti faremo tardi” disse sorridente per poi bere la spremuta tutta d’un sorso.
Me ne tornai in camera e mi vestì per poi tornare in cucina e dirgli: “Quando hai deciso di ascoltarmi e di rispondere alle mie domande: dimmelo!” mi avvicinai alla porta.
“Va bene, ma ora andiamo, mancano pochi minuti!” disse aprendo la porta aspettandomi prima di chiuderla a chiave.
Questo è scemo o cosa?!
“Tranquillo, me ne vado a piedi!” dissi accelerando il passo.
Ero furiosa!
“Megan, calmati! Non ti do risposta perché non c’è motivo che ti risponda” disse portandosi la mano dietro la nuca.
“Perchè non c’è motivo?! Io non so niente, non mi ricordo niente, pretendo delle risposte, pretendo solo quelle e tu non me le dai!” dissi con tono duro.
“Allora fammi tutte le domande che vuoi e io ti darò risposta, ma me le dirai in macchina” disse mostrando le chiavi dell’auto.
Mi diressi all’auto e entrai chiudendo la portiera rumorosamente.
Tutte le domande che volevo fare scomparvero, me ne rimase solo una..
Jack salì in macchina e accese il motore.
“Prima domanda: perchè mi hai portato da te ieri?” chiesi.. Le domande stavano ritornando.
“Perché speravo che venendo a casa mia ti venisse qualche ricordo” mi spiegò.
“Seconda domanda: Cosa speravi succedesse sta notte? Pensavi che sarei caduta nelle tue braccia ancora?” chiesi seria.
“No, cosa te l’ha fatto credere?” chiese serio.
“Non lo so.. “ dissi guardando fuori dal finestrino.
“Altre domande?” chiese lui mentre parcheggiava nel parcheggio scolastico.
“Per adesso no!” dissi aprendo la portiera e uscendo dalla macchina.
“Ok, allora ci vediamo durante la mensa” disse uscendo dall’auto.
Faccio un leggero segno con la testa come approvazione, e mi dirigo all’entrata.


ANGOLO AUTRICI
Ecco qui un nuovo capitolo..
Per le lettrici che si aspettavano una scena Hard fra Megan e Jack.. Mi dispiace!
Per le lettrici che non erano molto convinte per Jack… Amatemi! u.u
Ok, basta..
Allora, La nostra Megna cerca di recuperare la memoria, e Lexi cerca di far entrare nel suo BRONX Duncan..
Beh, si tengono impegnate in qualche modo!
Siamo contente del fatto che seguite la nostra storia, siete poche.. Ma, come dico sempre: Pochi ma buoni!
Vi voglio un mondo di bene e fateci sapere cosa ne pensate della nostra storia, se c’è qualcosa da migliorare o va bene così..
Ci interessa tantissimo il vostro parere!
By ML

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 5. Se lo può scordare! ***


Se lo può scordare!
 
 
 
 
POV LEXI
Feci un lungo respiro prima di entrare a scuola, come sapete una buona studentessa, anzi, santarellina, deve essere in anticipo di almeno di dieci minuti, perché… Insomma deve essere perfetta. (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=102663096&.locale=it )
Appena passai a testa bassa il corridoio umiliata, mi avvicinai al mio armadietto scolastico, ma mi allontanai subito vedendo Jace appoggiato.
Mi avvicinai a passo lento, mente delle ragazze si erano soffermate per vedere la scena e per commentare Jace, il “sexy bad boy”, come piaceva chiamarlo a quelle galline senza cervello. Scommetto che se avrebbero passato solo cinque minuti in un Bronx, avrebbero cambiato subito idea della bellezza del cattivo ragazzo.
Mantenendo la testa basta, riuscì a individuare che ero davanti a lui, notando le sue Vans nere dell’ultima sera, stringendomi nelle spalle e senza alzare lo sguardo dissi dolcemente:”P-potresti spostarti?” chiesi.
Recitavo a perfezione il mio ruolo e nessun ragazzo pompato di asteroidi sarebbe riuscito a farmi sbagliare le battute, tanto meno lui!
“Lexi, che piacere vederti!” disse lui mettendomi una mano sotto il mento per alzarmi il viso.
“C-ciao  J-Ja-Jace…” dissi guardando in un'altra direzione e diventando rossa, ormai anche quello riuscivo a farlo a comando.
“Come stai oggi?” disse facendo un sorriso e avvicinando il mio viso al suo lentamente, i suoi occhi erano fissi su di me!
“B-be-bene  gr-grazie…M-ma ora ti potresti spostare? I-io dov-dovrei p-prendere i libri” dissi a voce bassa l’ultima frase cercando di riabbassare il volto ma inutilmente.
“Oh.. Sono sul tuo armadietto?! Non ci avevo fatto caso!” disse sorridendo e spostandosi dall’armadietto.
Io ero rimasta ferma e guardare il mio armadietto, quando sento che appoggia una mano sulla mia pancia da dietro e si avvicina al mio orecchio e sussurra con voce calda e seducente: “Mi piace quando fai così Lexi.”, e poi si allontana da me.
Dio quanto lo avrei massacrato di botte!
Presi il cellulare dalla borsa e mandai a un messaggio a Caleb: “Ehi sta sera stessa ora al solito posto, ma con un piccolo cambiamento, spero che vuoi fare a botte, perché Jace avrà un sorpresina da parte nostra!”.

POV MEGAN
Ero affamata, il professore continuava a spiegare storia e nessuno lo ascoltava. (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=102663818&.locale=it )
Poco dopo la campanella dell’ora di pranzo suonò e io mi alzai subito dalla sedia, assieme alle persone nella classe, e uscì dalla classe.
Mensa, sto arrivando!
Andai all’entrata della grande sala da pranzo e vidi Jack,  la fame mi scomparve tutto d’un tratto..
Mi diressi a prendere un vassoio e feci la fila per il cibo, senza rispondere alla voce di Jack che continuava a chiamarmi.
A un cero punto sentì una mano sulla spalla, esitai a girarmi ma quando notai che la mano non si toglieva, girai il capo e lo vidi.
“Non si rispondono ai saluti?...Sai dovresti evitare di mangiare alla mensa, l’unico cibo mangiabile è il tortino al cioccolato e non credo che vorrai trovarti con le maniglie dell’amore, vero?” chiese  Jack alzando un sopraciglio.
“Non è un problema tuo se mi vengono le maniglie dell’amore!” dissi appoggiando il vassoio ancora vuoto da qualche parte e allontanandomi da lui, la fame era cessata del tutto, ancora!
“Allora mi raccomando non vomitare nel tragitto… Oh ti avviso, la lonza non è vera lonza ” disse con un sorrisetto per poi dirigersi a un tavolo dove lo chiamavano dei suoi amici.
Fa di tutto per farsi odiare, e poi si arrabbia se io non gli parlo.. Ma che cazz?!
Mi dirigo fuori dalla mensa lanciandogli un’occhiata fulminante.
Due ragazzi che ridevano tra loro si stavano avviando verso di me per dirigersi in mensa, quando uno di loro mi osservò incuriosito e poi il suo sorriso scomparve, diventando serio:”Megan!” disse per poi far comparire sul suo volto un piccolo sorriso ma anche un aria interrogativa.
“Si?” dissi guardandolo, e questo chi era? E perchè è diventato serio quando mi ha visto?! Che ho fatto?!
“E’ da un po’ che non ti si vede in giro, che fine avevi fatto, volevi allontanarti il più possibile da me?” chiese ironico avvicinandosi, mentre il suo amico si era ormai diretto in mensa.
“Sinceramente, sono stata in coma per sei mesi e ho perso la memoria…” dissi abbassando il volto, caspita: mi risulta facile dirlo!
“Se non ti dispiace, potresti dirmi chi sei?” chiedo gentilmente alzando il viso e guardando il ragazzo scioccato davanti a me.
“In coma…” disse tra se e se rimanendo perplesso per poi fare… uno strano sorriso?
“Dunque non ti ricordi del tuo grande amico Duncan, questo mi ferisce” disse ironico facendo un sorriso a trentadue denti.
“Mi dispiace..Duncan! Non mi ricordo di te!” dico con tono triste.
“Dunque non ti ricordi nemmeno il nostro bacio prima che scomparissi è?…Mmmh peccato…” disse portandosi una mano dietro la nuca con l’aria un po’ triste.
 Aspetta.. Un bacio?!
“Aspetta.. Un bacio?!” dico sgranando gli occhi.. Ma io non stavo con Jack?!
“Si dopo che avevi  litigato con il tuo ragazzo eri venuta da me e mentre ti consolavo… beh è successo, ma ora si riparte tutto da zero!” disse lui scherzoso.
“No! Non voglio cambiare quello che c’è stato prima.. Non voglio un’altra vita, sarebbe troppo difficile. Voglio continuare quello che c’è stato in passato, cancellando i sei mesi del coma!” dissi sicura di me.
“Allora tocca a te rispondere a questa domanda… Cosa vogliono fare la Megan del presente e la Megan del passato riguarda a quel bacio, un errore preso dalle emozioni o siete o eravate attratte da me?” chiese mantenendo il suo sorriso.
Bella domanda.. Il fatto è che non ricordo se la Megan del passato era attratta da Duncan..
Sinceramente, non è un brutto ragazzo.. anzi, è moolto bello! Ma perchè non posso avere amici brutti?!
“Posso chiedere l’aiuto del pubblico?!” chiedo sorridendogli.
Si avvicinò a me e mi prese per mano, trascinandomi per il corridoio.
“Ti accontento subito!” disse divertito.
Senza nemmeno accorgermene eravamo arrivati in mensa, ero paralizzata, cosa intendeva fare?
Quando l’idea mi fu chiara, fu troppo tardi…
“Chi crede che io, Duncan Oliver stia bene insieme a Megan Steel?!” urlò Duncan mentre alzava le nostre mani incrociate.
O merda!

POV LEXI
Appena entrai in mensa sentì un sacco di urla e schiamazzi.
“Vai Duncan!”
“Siete fantastici!”
“Ci starei molto più bene io con la signorina Steel!”
“Fanculo Duncan! Tu e le tue conquiste!”
“Siete unici!”

Da quando la mensa era diventata una folla sfegatata per qualche stelle del cinema?
Oppure ero a un concerto?
Impossibile, c’era il nauseante odore del “Cibo”.
Guardai la direzione di tutti gli altri, erano puntati su Duncan, solo a vederlo mi venne il nervoso e a fianco a lui una ragazza… Povera lei, una delle tante sfigate troiette che perdevano tempo con uno come lui, mi faceva pena.
Aspetta… Era anche una nuova studentessa, allora era ancora più sfigata di quello che pensavo per venire in una scuola del genere ce ne vuole di coraggio! Povera innocente, finirà molto male, soprattutto se entra in quella compagnia.
Cercai di fermare il mio flusso di pensieri e mi diressi al bancone della mensa e come piaceva chiamarlo a me, “il bancone della poltiglia”.
Come mio solito presi una mela e un tramezzino, le uniche cose commestibili e mi sedetti al mio solito banco  vuoto, nel mio piccolo angolino solitario.
Le voci si erano placate e Duncan e la nuova ragazza non si vedevano più, spero che almeno usino il preservativo, perchè un baby Duncan, non lo voglio!
Stavo per mangiare quando alzai il viso e vidi Jace seduto al suo tavolo.. mi stava fissando! Perchè cazzo lo stava facendo?!
Quando i nostri sguardi si unirono vidi sul suo volto apparire un sorriso malizioso.
Un brivido di disgusto mi percosse la spina dorsale e feci una faccia disgustata, mi passò la fame e così decisi di mangiare solo la mia mela, lasciando da parte il tramezzino.
Diedi un grande morso alla mela, adoravo le mele rosse.

POV MEGAN
Mi sentivo in imbarazzo.. Fino alla punta dei capelli!
Avrei picchiato Duncan, si lo avrei fatto!
Lui, sempre tenendomi per mano, mi portò fuori dalla mensa dopo che gli alunni della scuola avevano dato la loro opinione.
“Ma sei pazzo?! Perchè lo hai fatto?” dissi guardandolo furiosa.
“Volevi l’aiuto del pubblico e quale pubblico migliore se non gli alunni?” chiese.
“Ma io scherzavo..” dissi abbassando il volto e portando una mano alla fronte.
“Almeno ti sei fatto un idea chiare del pazzoide che ti trovi di fronte” disse facendo un piccolo sorriso.
“Sei tutto matto Duncan!” dissi facendo un sorriso e guardandolo negli occhi “Poi qualcuno ha detto che vorrebbe stare lui con me..” dissi vantandomi.
“Se preferisci spassartela con Philip fai pure, ma se non ti piace la chimica e la scienza, allora ti conviene stare con me” disse facendo spallucce.
“Non ho la minima idea di chi è Philip.. E poi non conosco bene neanche te..” dissi  abbassando lo sguardo, le nostre mani erano ancora intrecciate.
“Potresti conoscermi…” disse passando il pollice sul mio mignolo.
“Sarei lieta di farlo Mr. Oliver..” dissi facendo un sorrido sardonico.
“Ehi tieni a bada quel sorriso maligno, potrei spaventarmi” disse lui portandomi senza accorgermene nel suo abbraccio.
“Perchè?! Mi piacciono i sorrisi maligni!” dissi ridendo stringendolo forte.
“Vorrà dire che mi ci dovrò abbittare” disse lui per poi baciarmi sulla nuca.
“Non ti eri già abituato già che eravamo amici?” chiedo staccandomi da lui, ma non riuscendoci perchè mi teneva stretta.
“Diciamo che è da un bel po’ che non li vedevo” disse dandomi un ultimo bacio per poi lasciare la sua presa.
Dicendo quelle parole, mi rattristo: mi dispiace per lui! Mi dispiace per averlo fatto soffrire!
“Mi dispiace..” dico abbassando lo sguardo per poi continuare “Tra di noi cosa c’è stato??” chiesi ancora con il viso basso.
“All’inizio odio, poi amicizia e poi un bacio, poi non ti ho più vista e ora ti ho ritrovata…” disse passandosi una mano dietro la nuca.
“Sai felice di avermi ritrovata?” la domanda mi uscì senza che me ne accorsi.
“E’ bello come la prima volta che ti ho conosciuta” disse guardandomi negli occhi, per poi proseguire:” Ma ora basta smancerie, non vorrai mica delle carie o il diabete vero?” chiese ironico.
“Hai ragione, odio le cose sdolcinate! Ma non gli abbracci, grazie per avermene dato uno prima, ne avevo bisogno!” dissi sorridendogli.
“Vedi alcune cose me le ricordo ancora” disse sorridendo.
“Alcune?!” dico “Dimmele!”
“Adori gli abbracci, odi le cose sdolcinate, odi i bulli, odi la gente che ti dice ti amo, ma allo stesso tempo te lo vuoi sentir dire ma non troppe volte…E poi non saprei” disse lui ridendo.
“Sono cose nuove per me.. E sono felice di saperle ora..” dico aggiungendomi alla sua risata.
Aveva una risata contagiosa.

POV LEXI
Dopo le varie ore scolastiche che avevano portato a cinque ore di noia, era arrivato l’atteso pomeriggio, questa volta non saremmo andati a fare semplicemente a botte, lo avremmo aspettato a casa sua.
Dopo essere andata a casa per un cambio look e per depositare i cuscini sotto le coperte, andai insieme a Caleb e a Toby a casa di Jace! (http://www.polyvore.com/outfit/set?id=101894396 )
Nel tragitto con Caleb che teneva in groppa Toby che mi facevano tenerezza, pensavo a come poteva essere la casa di Jace, l’avevamo vista solo una volta dall’esterno e sapevamo solo che ci abitava solo lui, visto che all’inizio dell’università aveva abbandonato la famiglia per vivere da solo, quanto mi sarebbe piaciuto fare la stessa cosa, ma per me era impossibile.
Per quanto odio ammetterlo vorrei vedere i miei veri genitori, so che le voci sul conto di mia madre che era un alcolizzata che mi aveva abbandonata non dovrebbero dovuto portarmi voglia di vederla, ma era sempre mia madre, avrei dato qualsiasi cosa per vederla solo una volta. I miei tentativi di cercarla erano stati inutili, da quanto capivo non voleva essere cercata e tanto meno trovata, che cosa gli avevo fatto per farmi odiare in questo modo?
L’unica famiglia che mi rimaneva era Caleb e Toby, andai da loro e Caleb capì subito quello che stavo pensando, mi capiva sempre e per questo lo adoravo, rimammo abbracciati per qualche minuto, poi ci distaccammo e osservammo la casa, sarebbe stata una bella vendetta.

POV MEGAN
Stavo tornando a casa a piedi, siccome all’inizio mi aveva accompagnato Jack e ora eravamo in lite, mi toccava percorrere tutta la strada da sola.
Proprio quando stavo passando davanti al benzinaio, vidi Jack che stava facendo il pieno.
Merda! Non doveva vedermi.
Mi abbassai subito mettendomi dietro il cespuglio e camminavo piano bassa, senza farmi vedere, ma il mio piano fallì: vidi le Converse bianche di Jack.
“Megan..” sentì dire da sopra di me.
Merda!
Alzai il viso e lo guardai, accecata dal sole.
“Jack! Ciao.. Eccolo!” dissi tirandomi in piedi.
“Perchè ti trovi dal benzinaio?” chiese perplesso.
“Stavo tornando a casa a piedi.. quando mi è caduto l’anello e ha rotolato fino a qui e poi l’ho raccolto.” Dissi.
“Wow… Che buffa coincidenza… Per caso è il tuo anello di fidanzamento con Duncan?” chiese alzando un sopraciglio.
“Cos’è, sei geloso per caso?! Lui almeno mi tratta bene, non come te!” dissi incrociando le braccia al petto.
“Io geloso? Perchè dovrei se posso avere ogni giorno una ragazza diversa..” disse sorridendo.
“Allora vai da loro e non mi rompere! Mi chiedo come ho fatto a mettermi con te..” dissi in tono acido.
“Non ti preoccupare oggi me ne scopo già una!” disse salendo nell’auto sbattendo la portiera, per poi sgommare e andarsene via.
“Stronzo!” urlai per farmi sentire da lui.
E lui che voleva che ritornassimo assieme.. Se lo può scordare!



ANGOLO AUTRICI:
Un nuovo personaggio si è fatto vedere, Duncan!
(Se volete sapere com’è fatto, basta che andate sul prologo e cercate la sua fotina u.u)
A quanto pare la nostra Megan, questo Duncan gli piace, o almeno sembra; sicuramente gli piace più di Jack ahahahahah XD
Invece la nostra Lexi si è proprio stancata di Jace e ha in mente un piano per farlo incazzare, ma la domanda è: Ci riuscirà?
Aspettate la prossima settimana per scoprirlo u.u
By ML

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** 6. Lexi! ***


Lexi!




 
POV LEXI
Entrammo velocemente dopo qualche minuto a scassinare la porta e poi il gioco è fatto, rimanemmo in attesa di qualche allarme, ma niente.
Il gioco era fatto.
Rimanemmo in silenzio per qualche secondo per sentire se c’era qualcuno, ma non si sentì nulla.
Era accogliente una piccola villetta davvero carina, di sicuro era molto meglio del proprietario!
Toby scese dalle spalle di Caleb.
“Fate quello che volete, ma non fate troppo casino, io vado a vedere se scopro qualcosa di interessante per umiliare Jace!” dissi avvicinandomi alla scale che portavano al piano superiore.
“Evvai! Caleb scassiniamo il frigo?” chiese Toby con gli occhi da cucciolo, senza dire niente Caleb aprì lo sportello e tirò fuori del budino scartandolo velocemente.
“Yuuu-uu budino!” disse Toby contento.
Sorrisi, erano adorabili.
Arrivata al piano superiore cercai dì individuare la camera da letto, aprì una porta a caso e vidi la stanza del computer, poi mi avvicinai alla penultima porta, era chiusa a chiave, trovata!
Presi una forcina e cercai di scassinarla, appena sentì un “clic”, euforica aprì la porta di scatto, un gioco da ragazzi!
Proprio quando gridai vittoria, partì un allarme.
Merda!
Mandai un messaggio veloce a Toby e a Caleb di andarsene, la polizia se sarebbe arrivata non avrebbe di certo creduto a due che avevano un sacco di pene e reati!
Agitata e allarmata indietreggiai alla svelta, ma la mia fretta mi fece scivolare entrando di schiena nella camera di fronte.
Mi preparai a un urto con la parete dura, ma poi sentì qualcosa di bagnato e caldo.
Ma che cazz?!
Oh Merda!

POV JACE
Lexi!
Non capita tutti i giorni di trovarsela in casa.
“Lexi.. Sei venuta per fare una doccia?!” chiesi sorridendo maliziosamente guardandola.
Era appoggiata con le spalle al mio petto e mi guardava.
Finalmente la serata si sarebbe movimentata.
Si allontanò subito e si scaraventò alla porta del bagno cercando di aprirla.
“Perchè cavolo non ti apri!?...Oh andiamo da quando le serrature non si aprono dall’interno, ti prego!!! Fatemi uscire!” disse urlando alla porta tirandogli dei pugni, mentre mi dava le spalle.
Mi misi a ridere di gusto scuotendo la testa!
“Sai, sei divertente.. molto divertente! Ma puoi essere anche qualcos’altro..” dissi avvicinandomi a lei e facendola girare e appoggiare le spalle alla porta.
Ora era nelle mie mani!
Tenevo le mani sui suoi fianchi per tenerla attaccata alla porta così non sarebbe scappata.
“Mi piace quando, a scuola, ti vesti da perfettina e assumi un atteggiamento diverso!” dissi avvicinando lentamente il mio viso al suo.
“E a me piace stare il più lontano possibile da te!” disse guardandomi con il suo solito sguardo da dura.
“Non fare la dura.. per una volta!” dissi facendo scorrere le mie mani sui suoi fianchi.
“Togli le tue luride mani da me! E io dura lo sono di natura, mi dispiace!” disse facendo la faccia da finta dispiaciuta.
“Dammi un motivo valido per cui dovrei togliere le mie mani da te..” dissi sorridendo sardonico.
“Perchè se no va a finire che ti spacco la faccia!” disse tirando un pugno che sfiorò il mio volto, ma che riuscì a fermare con la mano.
“Lexi cattiva!” dissi facendo il finto broncio come un bambino arrabbiato per poi dire “Va bene, ti lascio  andare.. e dovresti ringraziare il fatto che non ti ho picchiata per essere entrata a casa mia senza il mio permesso!” dissi mentre giocavo con una ciocca dei suoi capelli biondi e lisci.
Mi diede uno schiaffo sulla mano con cui stavo giocherellando con i suoi capelli e poi disse avvicinandosi al mio volto:”Si sono cattiva e mi piace esserlo! Mi dispiace se non ti piace questa versione!”.
“Non ho mai detto che non mi piace.. anzi, la trovo.. eccitante!” dissi sorridendo aprendo la porta dietro di lei poggiandole una mano sulla sua schiena, per non farla cadere all’indietro.
All’inizio il suo sguardo fu puntato nei miei occhi, ma poi come faceva quando recitava la parte della santarellina, riabbassò il volto e strinse gli occhi e i pugni:”Eccitante?! Ma lo sai che sei un depravato!” disse velocemente..
Sembra.. agitata?
“No cara, i non sono un depravato.. Sono solo.. voglioso!” dissi mettendo una mano sotto il suo mento e alzandole il viso per vederla negli occhi.
Dopo il mio gesto aprì gli occhi e poi cambiò la direzione dello sguardo, proprio quando recitava, l’unica differenza era che questa volta non lo stava facendo, era reale.
“Potresti spassartela con tutte le ragazze che ti girano intorno “vogliose” ” disse a bassa voce.
“Ma io non voglio loro..” dissi imitando la sua voce e guardandola,sembrava volesse evitare il mio sguardo.. anzi, non sembrava, lo voleva evitare del tutto.
“Per caso sei omosessuale Jace?” chiese notando che il suo sguardo voleva sfuggirmi e  le sue mani erano ancora strette a pugno.
Scoppiai in una fragorosa risata e poi dissi: “No Lexi, non sono gay! Mi piacciono solo le ragazze e le voglio, ma ora ne voglio una in particolare..” dissi tenendo sempre la mano sulla sua schiena e avvicinandola al mio corpo coperto solo da una salvietta.
Non so se fu la mia immaginazione, ma vidi per la prima volta Lexi morsicarsi il labbro inferiore e quando notò che la stavo osservando abbassò lo sguardo e girò il volto sulla parete a fianco.
Appoggiai l’indice e il pollice sul suo mento e tirai su il suo viso facendo si che i suo viso fosse alzato, e poi le girai la testa di lato e avvicinai le mie labbra al suo collo lasciando un bacio leggero. Due baci. Tre baci.
La sentivo fremere sotto il mio tocco.
Ad un certo punto le sue mani cercavano di spostarmi e di farmi allontanare, ma non con violenza con un tocco leggero come se non volesse completamente che mi allontanassi da lei.
Sorrido leggermente sul suo collo e continuo a baciarlo, lentamente morsicandolo  leggermente lasciando de piccoli segni rossi, poi arrivo alla sua clavicola e mi fermo e alzo lo sguardo per guardarla in faccia: gli occhi chiusi e il viso rilassato.
“Vuoi che continui??” dissi sussurrando al suo orecchio.
“Certo che no!” disse ritornando al suo tono acido, mentre rimaneva immobile.
“Il tuo corpo ti inganna, Lexi!” dissi spingendo di più la mano sulla schiena per fare entrare di più a contatto i nostri corpi, erano così attaccati che neanche un foglio di carta poteva passarci in mezzo.
Il mio viso si abbassò andando a finire ancora sul suo collo per copiare quello che avevo fatto poco fa, vedevo il suo petto muoversi irregolarmente e sentivo il suo fiato irregolare.
“Sei schifoso! E sei un povero illuso!” disse tirandomi uno schiaffo sulla guancia.
“Io non sono un illuso, sei tu quella che non capisce la realtà! Comunque sei pure libera di andare, la porta è aperta.. Io ho chiesto se volevi che continuavo e non ti sei mossa, quindi mi hai dato il permesso di andare avanti..” dissi sorridendole e alleviando la pressione della mia mano sulla sua schiena.
“I-io….Io ti avevo detto di no! E comunque è ovvio che me ne vado!” disse spingendomi via, per poi continuare:”E poi saresti pregato di vestirti!” disse innervosita, mentre mi guardava acidamente.
“Perchè dovrei vestirmi?! Ti ricordo che sono a casa mia e che sei stata tu ad entrare nel mio bagno quando avevo appena finito di fare la doccia.” Sorrido ancora, mi sto divertendo un mondo!
Non disse niente e divenne rossa dalla rabbia:”Dove è la porta per uscire da qui?!” urlò.
“Lexi.. Girati..” dissi sorridendo.
“I-io…Io sapevo! E’ ovvio ti pare che io non lo sappia?! Ahahah povero illuso! Volevo metterti alla prova!” disse a tono alto per poi andare a passo pesante verso le scale.
Donne.. Non le capirò mai..
Anzi, Lexi, non la capirò mai!

POV MEGAN
“Megan..” disse Lui mettendomi le mani sui fianchi e appoggiando il suo mento sulla mia spalla, mi stava abbracciando da dietro.
“Dimmi..” sussurrai presa dalle sue mani sulla mia pelle.
Lui non disse niente e iniziò a baciarmi il collo, le sue labbra sul mio collo.. Era troppo per me!
Piccoli versi uscivano dalla mia bocca…
Strinse di più le mani sui miei fianchi e mi avvicinò sempre di più al suo corpo.. Sentivo la sua erezione.
Presa dalla voglia e dall’eccitazione, mi girai per guardare negli occhi questo ragazzo misterioso: vidi Matt!
Matt?! Il professore?
Mi svegliai di soprassalto per colpa della sveglia che suonava senza tregua.
O mio Dio! Non posso aver sognato di essere in momenti “intimi” con il mio professore!
La cosa mi incute paura, perchè i dottori mi hanno detto che ci sono volte in cui i miei sogni illustrano cose successe in passato, e non posso immaginare di averlo fatto con il mio professore!
Mi serviva una doccia calda!
In mezzora mi preparai per andare a scuola.. (http://www.polyvore.com/outfit/set?id=101925353 ) O bene, avevo due ore con Matt..
Non ci credo!
Con calma mi diressi a scuola, arrivata all’entrata vidi Duncan parlare con dei suoi amici, i nostri sguardi si incontrarono e lui mi sorrise venendo verso di me.
“Ehi…” disse portandosi una mano dietro la nuca.
“Ciao..” dissi sorridendo guardandomi le mani.
“Ascolta, non so se lo sai ma… Insomma so che mi hai appena conosciuto e per te sembro un estraneo, ma vorresti venire con me?” chiese senza guardarmi, un po’ imbarazzato.
“Venire dove?!” chiesi non capendo.
“Ariana non ti ha dato il volantino?... Beh comunque al ballo in maschera…” rispose morsicandosi il labbro per poi pormi un foglietto colorato.
Ballo in maschera?!
“Mmh.. Si, ci verrei volentieri, in fondo dobbiamo “conoscerci” di nuovo e… Sarei felicissima di andarci con te!” dissi sorridendogli.
“Davvero?!” sbottò lui euforico.
 “Si.. Cos’è, pensavi in  una risposta negativa?!” dissi ridendo.
“Non si sa mai…” disse divertito.
In quel preciso momento alle mie spalle sentì una voce:” Ooooh Duncan con Megan, che disgustosa gioia”.
Mi girai e vidi una ragazza bionda vestita in modo impeccabile.
“Come scusa?!” chiesi squadrandola, e questa chi è?!
“Il coma ti ha consumato anche i timpani?” chiese lei alzando il sopraciglio.
“Allora, ci tieni ai tuoi capelli?! No, perchè te li strappo tutti adesso!” dissi infuriata avanzando verso di lei.
“Se ci riesci” disse lei fulminandomi con lo sguardo, per poi continuare: “Comunque non ho tempo da perdere!” disse per poi girare i tacchi e allontanarsi, proprio quando mi stavo per girare verso Duncan, sentì quella sua voce fastidiosa:”Questa volta hai scelto proprio una pessima ragazza”.
“Brutta putt..” stavo per finire la frase quando la mano di Duncan si posò sulla mia bocca.
“E’ meglio non perdere tempo con gente come quella… Non ti abbassare al suo livello” mi disse in tono dolce, mentre il suo sguardo era duro e serio guardando la ragazza allontanarsi.
“Ma.. Mi ha completamente offesa!” dico incrociando le mani al petto e facendo il broncio.
“E’ Ariana, non è una novità…” disse facendo spallucce.
“Per me si!” dico nervosa.
“Per te del presente, ma per quella del passato no…. Vi odiate fin dalla prima volta che vi siete incontrate…” mi spiegò.
“Capisco.. Beh.. il sentimento non è cambiato!” dico prendendo a braccetto Duncan e avviandomi con lui all’entrata della scuola.
“E non credo che cambierà mai” disse sorridente.
Mi piaceva il suo sorriso, era contagioso, ma poi il mio attimo di gioia si ruppe al suono della campanella, avevo Mr. Matt!


ANGOLO AUTRICI
Bene, Megan fa sogni perversi, ma a chi non capita di fare sogni sconci sui propri professori?
Ah sì, a chi non ha Matt come professore u.u
Ci dispiace lettrici, ma la realtà è crudele : (
Invece Lexi si sta dando l’auto distruzione, insomma ha Jamie Cambpell Bower davanti! Il nostro Jace!
Ma anche il nostro Jace ha davanti la nostra bella Taylor Momsen, ovvero Lexi e almeno lui ne approfitta u.u
Beh speriamo che questo capitolo è nella vostra categoria: A me piace questo elemento!
By ML.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** 7. Ma che cavolo mi era preso! ***


Ma che cavolo mi era preso!


 
POV LEXI
Ok, questo giorno non era come gli altri, non mi sentivo di merda perchè dovevo recitare una santarellina, come se non bastasse ero io una MERDA! (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=102664922&.locale=it )
Avevo permesso a Jace di toccarmi in quel modo e avevo assunto un atteggiamento inspiegabile, ma che cavolo mi era preso!
Come se non bastasse avevo educazione fisica, una materia che non praticavo da un bel po’, ma non era quello il problema, appena sarei uscita dallo spogliatoio, mi sarebbe aspettata l’umiliazione, quella di vedere Jace!
Mi ero messa la mia canotta e i miei pantaloncini, guardandomi alla specchio non mi riconoscevo, ero solita a mettere sempre pantaloni lunghi…
Mi strinsi i pugni e feci un enorme respiro e parlai al mio riflesso: “Tu sei meglio di lui!”.
Poi uscì.
Quello che pensavo realmente?
Facile, ero fottuta!

POV MEGAN
Non ho mai odiato letteratura come oggi!
La cosa buffa è che letteratura, però, è la mia materia preferita!
Non riuscivo a guardare Matt, ogni volta che alzavo gli occhi su di lui, il sogno mi ritornava in mente, limpido!
Ho visto che alcune volte anche lui mi guardava, ma come guarda me, guarda anche gli altri.. No?!
Sono appena iniziate le due ore con lui, e già non riesco a resistere!
Ho bisogno di uscire, ma non posso di certo andare in bagno, non adesso che è appena iniziata la lezione.
Pensa Megan, Pensa!
“Megan..” sentì una voce chiamarmi.
Alzai il viso, era il professore che mi chiamava, ed era venuto al mio banco.. Troppo vicino!
“S-si?” chiesi. Caspita, mi ero incantata facendo tutti questi pensieri!
“Cosa ne pensi della frase di Shakespeare  : “Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni”? “ chiese guardandomi dritto negli occhi, mettendomi soggezione.
Seriamente?!
“Beh.. Penso che lui.. Penso che non è vero..” dico tenendo lo sguardo sul banco, non riesco a guardarlo.
“In che senso non è vero? Spiegati, sai non è da tutti i giorni contraddire uno dei membri più importanti della letteratura…” disse in tono scherzoso e rilassato.
“I sogni sono imprevedibili e spesso incomprensibili.. Ma soprattutto sono frutto della nostra immaginazione, sogniamo cose che desideriamo in assoluto o vogliamo sognare.. E noi non siamo frutto della nostra immaginazione.” Dico alzando il volto e guardando i suoi occhi grigi.
Mentre mi stavo perdendo in quella profondità di quel color grigio, allarmata mi sveglio dal suono della sua voce e dallo schiocco delle sue dita:”E’ proprio questo che sono i sogni, sono il frutto della nostra immaginazione! Per quanto alcune volte siano incomprensibili, alcune volte rappresentano i nostri desideri più profondi e che si nascondono nella nostra anima, è questo che voleva spiegare Shakespeare” disse allontanandosi dal mio banco e dirigendosi alla cattedra.
Finalmente si è allontanato.
“Ma siamo proprio sicuri che i nostri sogni siano desideri?! E non.. Confusione più totale?!” chiedo io alzando di un tono la voce per fami sentire.
“Alcune volte è proprio la confusione che nasconde un desiderio Signorina Steel” disse guardandomi.
“Ne è così sicuro? Magari è solo confusione e basta!Un momento di pura confusione che ti sballa facendoti sognare cose.. inappropriate!” dico sostenendo il mio sguardo sul suo.
Sentì delle piccole risate e dei vocii nella classe.
“Beh per quanto tanti di voi ridono, sebbene la maggior parte di voi fa sogni perversi ogni notte, sono proprio quei sogni che vi fanno evidenziare il desiderio di passare quei momenti con la persona che desiderate, dunque porta a un desiderio fisico” disse guardando la classe.
“Io non ho mai parlato dei sogni perversi!” dico portando una mano alla fronte.
“Strano, perchè è proprio quello che hanno pensato i tuoi compagni con la parola “inappropriati”…. Ma se non intendeva un sogno osceno Signorina Steel, lei che sogno ha fatto per essere così confusa?” chiese mantenendo il suo sguardo illeggibile.
Mentre il mio cervello elaborava una risposta un po’ intimidita da quella sua ultima domanda, la campanella suonò.
“Non mi interessa di quello che i miei compagni posso pensare, non mi interessa dei loro pensieri perversi! Perchè lei pensa che io abbia fatto un sogno osceno?! E poi, anche se l’ho fatto, a lei cosa cambia?” chiedo cercando di deviare la domanda.
“Perchè è proprio il suo sguardo e la sua confusione che me lo fa credere Signorina Steel, ma adesso passiamo a Corrono Govoni, della letteratura Italiana” disse avvicinandosi alla sua borsa e estraendo il libro: “Pagina 325” disse piegando il libro e appoggiandosi all’orlo della cattedra, sostenendosi con una  mano, mentre nell’altra teneva il libro.
Aprì il libro, quella conversazione non sarebbe finita così, ne sono più che sicura!
Non mi misi nemmeno a leggere e appoggiai una mano sulla fronte ripensando a quel sogno e poi per la seconda volta, la voce del professore mi fece uscire dal mio stato di trans:”La pioggia è il tuo vestito, il fango è delle tue scarpe. La tua pezzuola è il vento. Ma il sole è il tuo sorriso e la tua bocca e la notte dei fieni i tuoi capelli. Ma il tuo sorriso e la tua calda pelle è il fuoco della terra e delle stelle”.
Non ci posso credere!
Ma proprio oggi dovevamo fare poesie d’amore?!
Non è che non mi piacciano, alzi, “La pioggia è il tuo vestito” è la mia preferita di Corrono Govoni, solo che non è giusta per questo giorno.
“Avendo ascoltato questa poesia, se avete prestato attenzione avrebbe dovuto portarvi delle immagini di descrizione, perchè è proprio questa la tecnica usata da Govoni, la sua poesia infatti si basa sull’impressionistica , ovvero associa le immagini alle emozioni che suscitano nel lettore” spiegò con il suo fare diligente, mentre io ero incantata da quei suoi occhi.
Passai il tempo a sentire la sua voce e a perdermi nei suoi occhi, poi assegnò il compito:”Voglio che cercate una poesia su Govoni e a ogni immagine, voglio che mi associate un emozione che vi suscita. Alla prossima giornata” .
Suonò la campanella.
Vedevo tutti i miei compagni uscire di tutta fretta, mentre io ero ancora seduta al mio banco a fissarlo, ero come paralizzata da quei suoi occhi magnetici, poi però l’ultimo ragazzo ad uscire, mi urtò con la cartella, facendomi distrarre, così mi alzai e appena mi girai, vidi Mr. Matt uscire dall’aula, solo allora mi accorsi che gli era uscito un foglietto.
Lo presi in mano e cercai di richiamare l’attenzione del professore, che pero’ era scomparso tra i corridoi.
La tentazione fu più forte di me e dopo che lessi la prima frase, lessi tutto: “Abbandono: “Volata sei, come una colomba e ti sei persa, là verso oriente. Ma son rimasti i luoghi che ti videro e l’ore dei nostri incontri. Ore deserte, luoghi per me divenuti un sepolcro a cui faccio guardia.“ Di Vincenzo Cardelli”
Vincenzo Cardelli.. Ora ricordo dove l’ho già sentito!
Mi ricordo… E’ il poeta preferito di Matt.
Aspetta, perchè so chi è il suo poeta preferito?!

POV JACE
Amo educazione fisica, significa ragazze con pantaloncini e magliettina che saltano e corrono e.. si piegano!
Ma soprattutto mi piace Lexi ad educazione fisica, con i suoi pantaloni attillati!
Finalmente esce dallo spogliatoio.. Aspetta, dove sono finiti i pantaloni attillati?!
Non ci sono, al loro posto ci sono dei pantaloncini corti.. molto corti! (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=102666142&.locale=it )
Mi avvicino lentamente a lei, che è girata di spalle e sussurro: “Adoro questi pantaloncini!”
“E io odio la tua brutta faccia!” disse a bassa voce in modo che nessuno possa notare il suo cambiamento.
“Ma il mio parere sul tuo culo non cambia!” dissi poggiando la mano sulla sua schiena.
“Potresti evitare di toccarmi!”disse innervosita spostandosi, mentre manteneva un tono di voce basso.
“Ieri non dicevi così..” dissi sorridendo maliziosamente.
“ieri è stato un enorme errore io non ho…” fermò la frase di colpo e si azzittì.
“Tu non hai?” chiesi avvicinandomi a lei per poi continuare “Ah, e stai attenta alle cose che dici, siamo a scuola, devi recitare la tua parte!”
“Non sono affari tuoi” disse in un sussurro, mentre stringeva i pugni innervosita.
“Io penso il contrario..Ma, se la cosa ti solleva il morale e ti fa dormire la notte, non sono affari miei!” dico sorridendo e guardandola, sta per scoppiare.
Si allontana da me, fulminandomi con lo sguardo e si avvicina al gruppetto delle ragazze, mentre mi stanno fissando intente a morsicarsi il labbro inferiore, ironico come tutte cedono, tutte tranne Lexi.

POV LEXI
Ok, lo volevo ammazzare! Peccato ch non mi era possibile.
Oltretutto mi toccava fare pallavolo, io sono negata!
Per evitare un'altra umiliazione nel ricevere la palla in testa, feci finta di correre per riscaldarmi e presi una finta storta.
“Ahia!” dissi chinandomi sulla caviglia.
“Tutto apposto?” chiese la Professoressa Bomer avvicinandosi.
“Credo di essermi presa un storta” spiegai, mentre facevo una faccia di dolore.
“E’ meglio che vai in spogliatoio e salti questa lezione, magari hai preso una slogatura e si potrebbero anche gonfiare….Sopra ai lavandini c’è il kit che ti occorre” disse aiutandomi a rialzarmi.
Evvai, vittoria!

POV JACE
“Potrei aiutare Lexi io,prof!” dissi avvicinandomi alle due.
“Certamente!” disse lei sorridendomi, adoro le prof che hanno un debole per me, come la signora Bomer.
Vidi gli occhi di Lexi sgranarsi e le sue labbra diventare serie e dure.
Sorrisi vedendo la sua faccia.. spaventata?!
Ci dirigemmo in spogliatoio e chiusi la porta: “Bella la tua finta, l’ha prof la bevuta alla grande!” dissi sedendomi sulla panchina.
Vidi Lexi in fondo alla stanza mentre era avvinghiata a un armadietto.
“Tu non dovevi essere compreso!” disse innervosita puntandomi il dito indice.
“E perchè? Stai saltando pallavolo, il tuo desiderio si è avverato” dissi tranquillo.
“Il mio desiderio prevedeva stare lontana da te” disse guardandomi con il suo solito sguardo accusatorio della vera Lexi.
Mi alzo dalla panchina e mi avvicino a lei lentamente: “Lontana da me?! E per quale motivo?” dissi dolcemente.
“Perchè non voglio che tu ti avvicina a me, mi da fastidio, sai non voglio avere contatti con uno come te!” rispose mentre si infossava nella fessura tra l’armadietto e il muro.
“Dai, non sono così rivoltante!” dissi avvicinandomi sempre di più a lei, mi piace vedere quando indietreggia per allontanarsi da me.
“Questo è quello che pensi tu e tutte quelle troiette compresa la profe che sbavano per te!” disse ormai conficcata nella fessura.
“Ammettilo dai, anche tu lo pensi!” dissi mettendomi di fronte a lei.
“Se la cosa ti solleva il morale e ti fa dormire la notte, si lo ammetto” disse ironica per poi fare una faccia disgustata.
“Oh.. Questo mi farà dormire, e sognare” dissi avvicinandomi ancora di più.
“St-stammi lo-lontano!” disse balbettando, cercando di nascondersi, senza riuscirvi.
“No.. Non trovo motivo valido per fare una cosa del genere! Ormai sei in trappola..” dico allungando una mano verso di lei.
“No!” urlò lei stringendo i pugni.
Dopo quel urlo la porta dello spogliatoio si aprì ed entrò la professoressa: “Cosa è successo?!” chiese arrabbiata.
Guardai Lexi e poi di nuovo la professoressa: “Volevo metterle il ghiaccio sulla caviglia, solo che lei non vuole..” dico allontanandomi lentamente.
“Non è vero! Lui… Lui mi importunava!” disse Lexi uscendo dal suo “nascondiglio”.
“E va bene, ha ragione.. Le ho chiesto se potevo farle un massaggio alla caviglia, ma lei non voleva allora continuavo ad insistere e lei ha urlato di no.” Dissi poi udì la campanella e dissi “Mi scusi profe, ma devo andare a cambiarmi, arrivederci!” feci un sorriso alla professoressa e uscì dallo spogliatoio femminile.

POV MEGAN
Stavo camminando per il corridoio quando vidi Jack, no, ci mancava solo lui.
“Oh ma guarda chi si rivede…” disse fermandosi davanti a me.
“Si, che sfiga!” dissi.
“Oh tranquilla, la sfiga è tutta mia… Ho sentito che andrai alla festa con Duncan il bullo” disse con un sorrisetto.
“Geloso per caso?!” Aspetta.. “Perchè Duncan il bullo?” chiesi.
“No, io ho già una ragazza… Comunque è Duncan, non è una novità, ma aspetta… Ah già tu non ricordi..” disse divertito.
“Ma perchè ti comporti così con me?! Spiegamelo!” dissi esasperata.
“Se non sbaglio sei tu quella che ti sei arrabbiata con me!” disse diventando serio.
“Perchè tu mi hai fatto arrabbiare…” dico seria-
“Allora, mi dispiace, ma… Non mi dispiace!” disse facendo spallucce.
“Fai come vuoi…” dissi facendo spallucce anche io.
Mi sorrise e poi si avviò, ma prima che mi girassi e me ne andassi via infastidita, lo vidi voltarsi:”Ah, Megan… Anche se non siamo amici, ti d’ho un consiglio, stai attenta a Duncan, non è quello che sembra!” mi disse serio, per poi andarsene.
Lo ignorai, facevo quello che volevo!

POV LEXI
Le ore di lezione nella mia giornata erano state disastrose, sopratutto dopo l’episodio in palestra!
Ma ora era sera e potevo rilassarmi.
Mi vibrò il cellulare, lo estrassi dalla tasca e lessi il messaggio:”Ciao Lexi, oggi andremo tutti insieme ad aiutare alla mensa dei poveri, ti aspettiamo là appena uscita da scuola. Baci Mamma”.
No, era una presa per il culo?!?
A quanto pareva no e questa cosa non mi rendeva affatto felice!
Aspetta… Sta sera c’era il ballo, potevo pararmi il culo!
Scrissi velocemente e inviai:”Mamma, ti sei dimenticata del ballo, sai che ci tengo tanto, possiamo rimandare a domani sera?”.
Dopo qualche minuto, mi arrivò un altro messaggio:”Va bene, divertiti e non tornare troppo tardi. Ricordati di prendere le chiavi noi staremo fuori per un bel po’. Baci Mamma”.
Evvai!
Ora dovevo solo indossare un vestito e una maschera!

POV MEGAN
Ci misi più di due ore a prepararmi per questo ballo in maschera. (http://www.polyvore.com/outfit/set?id=101154417 )
Non è che amavo tanto prepararmi per un ballo.. Ma essendo il mio “primo” ballo, dovevo essere decente.
Mi stavo guardando per l’ultima volta allo specchio, quando suona il campanello, mi avvicino alla porta e la apro vedendo Duncan sulla soglia il smoking.
“Allora che la tortura abbia inizio” disse sorridendo per sdrammatizzare la situazione.
“Spero solo che i miei piedi non urlino a fine serata!” dico facendo una piccola risatina e chiudendo la porta alle mie spalle.
Mi guardò i piedi e poi risalì con lo sguardo:”Sei veramente bellissima!” disse con un luccichio negli occhi.
Arrossisco leggermente, grazie fondotinta! “Naaah, sto solo indossando un vestito e dei tacchi… Un vestito troppo corto.. L’ho trovato nell’armadio, non avrei mai immaginato di mettere dei vestiti così corti!” dico lisciando il vestito con le mani.
“Non è vero è perfetto, soprattutto quando è il vestito che indossa te” disse portandosi la mano dietro la nuca e abbassando il volto.
“Anche tu sei bello! Amo i ragazzi con lo smoking!” sorrisi, mettendo il braccio sotto il suo.
“Spero che preferisci il sottoscritto” disse sorridendo.
“Mmmmh.. Questo non lo so.. dipende dai ragazzi alla festa!” dissi facendo spallucce.
“Allora spero che tutti i ragazzi siano delle checche!” disse serio per poi scoppiare in una risata.
“Se li devo solo guadare non mi interessa che siano delle checche.. Se lo sono, loro non guarderanno me!” dissi facendo una faccia triste.
“Mmmmh… Questa è un dura realtà… Ma non pensiamoci e andiamo a quel ballo” disse guardandomi per poi accompagnarmi alla sua macchina.
Mi aprì la portiera facendomi entrare poi si mise al posto del guidatore e guidò fino a scuola.
“Siamo arrivati, aspetta che metto la maschera!” dissi mettendola sul viso e legandola dietro i capelli.
“E’ un vero peccato che devi coprirti il viso con una maschera” disse aprendo la portiera e uscendo dalla macchina, per poi venire ad aprirmi.
“Ma questa non mi copre tantissimo il viso, e poi mi risalta gli occhi!” dissi scendendo dalla macchina.
“Almeno mette in mostra le tue labbra…” disse incantato, mentre le guardava, poi si distrasse e disse:”C’è… Volevo dire… Insomma dimentica quello che ho detto”.
“Mmh.. Va bene!” dissi non capendo, lo presi per mano e dissi “Dai entriamo!” sorrisi.
Si prospetta una serata lunga, moolto lunga!
 

ANGOLO AUTRICI
Amo la Domenica, voi no?
Si sta a casa da scuola..
Ci si sveglia tardi...
Si pubblicano i nuovi capitoli..
Che bello!
Comunque, capitolo nuovo!
Lexi sta impazzendo con Jace, povera ragazza!
Invece Megan fa sogni poco consoni sul suo professore..
Oddio!
Beh, chi non li farebbe quei sogni con un professore del genere?! u.u
Spero tanto che il capitolo vi sia piaciuto, e che anche la storia vi piaccia.
Abbiamo notato che le visualizzazioni in questa storia sono meno rispetto a quelle delle altre due, ma come diciamo sempre “Pochi ma buoni!”
Ringraziamo tutti quelli che leggono, e recensiscono.
Alla prossima.
By ML

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** 8. Festa in maschera ***


Festa in maschera



 
POV JACE
I balli non erano cose che amavo, ma c’erano ragazze con vestiti che il più delle volte erano corti, molto corti!
Mi guardavo in giro cercando la mia “preda” per sta sera, ma nessuna mi attizzava!
Quando La vidi entrare.. Lexi!
O mio Dio, quel vestito le stava a pennello! (http://www.polyvore.com/outfit/set?id=74984029 )
Andai verso di lei : “Lexi! Amo il tuo vestito, o forse amo quello che c’è sotto!” dissi sorridendo malizioso.
“E io amo il fatto che adesso me ne andrò e pregherò di non vederti per il resto della sera” disse facendo un sorriso.
“Impossibile!” dissi mantenendo il mio sorriso.
“Oh no, sarà possibile! Appena riuscirò a muovermi decentemente, correrò il più lontano possibile da te!” disse guardandomi acidamente.
“A te la scelta, ma ho i miei seri dubbi.”  Dico voltandole le spalle e allontanandomi da lei.

POV LEXI
Quanto era irritante?!
Tanto!
Si poteva essere così presuntuosi?!!
Mi allontanai e mi diressi verso Caleb che era girato di spalle, gli dieci una piccola pacca sulla schiena per farlo voltare.
“Ehi…” dissi sorridendogli.
Lui si girò e sgranò gli occhi: “Lexi! Non ti avevo mai vista vestita così… sei bel… volevo dire, sei trana!” disse incominciando a muoversi sul posto, come se fosse agitato.
“Volevo cambiare stile” dissi sincera, per poi continuare:”Sai, sei sexy in smoking Caleb!” dissi scherzosa, anche se era vero.
“Anche tu sei sexy in quel vestito! Farai strage di ragazzi sta sera!” disse sorridendo malizioso.
“Non credo, già ho incontrato Jace e mi ha fatto venire il voltastomaco… Ma almeno ho te!” dissi sorridente abbracciandolo.
“S-si!” disse cercando di liberarsi dal mio abbraccio, non so perchè ma aveva un comportamento strano, troppo strano.

POV MEGAN
La festa non era male, mi stavo divertendo.. Spero!
Ero al tavolo del ponce, aspettavo Duncan, era andato non ho capito dove!
Ad un certo qualcuno mi urtò la spalla, lo guardai, biondo tonico, occhi azzurri.
“Ops… Scusa… Megan?” mi chiese stupito.
“Si, sono io.. Tu sei?” chiesi sorridendo.
“Jace, l’amico di Duncan… Mi aveva detto che non ti ricordavi più niente” disse serio, per poi sorseggiare il contenuto del bicchiere.
“Si.. sono stata in coma per sei mesi.. Ma ora sono qua! Davanti a un tavolo del ponce, con un ragazzo non male davanti a me!” dissi sorridendogli.
Mi fa un sorriso mozzafiato!
“Allora non è così male la tua serata a differenza della mia” disse divertito.
“Sta andando così male?!” chiesi rattristendomi per lui.
“Diciamo che l’unica ragazza che bramo mi tratta da schifo” disse ridendo.
“Ooh.. Caspita, ti va proprio male! Beh, deve essere proprio cieca!” dissi appoggiando una mano al tavolo.
“Direi proprio di si! Ma mi hai visto?!” disse sorridendo mentre si drizzò la cravatta.
“Oh si che ti ho visto! Per questo ho detto che quella non ci vede!” dissi ovvia sorridendo.
“Ehi vedo che vi siete conosciuti per la seconda volta..” disse Duncan avvicinandosi.
“Vedi, lui non è cieco per aver scelto te” disse Jace facendomi l’occhiolino.
“Visto, lui non è una checca, mi ha appena detto che sono bella!” dissi a Duncan per poi guardare Jace.
“Beh… Se Jace era una checca c’era qualche problema” disse Duncan divertito.
“Sarebbe stato sprecato!” dissi facendo spallucce.
“Ed è per questo che cerco una ragazza alla mia altezza” disse Jace facendo spallucce.
“Fai capire a quella cosa si perde!” dissi bevendo del ponce.
“Signore, signora… Adesso vado!” disse Jace facendo un piccolo inchino per poi allontanarsi.
“Non è male” dissi guardandolo mentre si allontana.
“In questo caso sono felice che ha già una per la testa!” disse sorridendomi.
“Dai, scherzavo.. Non è il mio tipo” dissi posando il bicchiere sul tavolino.
“Credo invece che quello sta diventando un ragazzo molto richiesto” disse indicando qualcuno.
Seguì la traiettoria, Mr. Matt!
C’era lui, con un sacco di ragazzine intorno a lui, da quelle che gli facevano gli occhi dolci, a quelle che cercavano di fare una conversazione, a quelle che si morsicavano il labbro inferiori guardandolo maliziosamente, a quelle che facevano vedere troppo dei loro striminziti vestiti scollati.
“Mmmh.. non penso.” Dissi facendo una faccia rivoltante.
“Non ti sembra richiesto?!” chiese Duncan con una faccia stupita.
“Si lo è, ma sono tutte ragazzine in fase ormonale… io non ci trovo niente di bello in lui!” dissi facendo spallucce.
“E di me? Di me ci trovi qualcosa di bello?” mi chiese serio.
“Mi piace lo smoking che indossi, mette in risalto il tuo fascino! E il tuo corpo..” sorrido guardandolo da testa a piedi.
“In questo caso posso ritenermi un buon partito… Ma una curiosità, hai intenzione di ballare?” mi chiese.
“Certo!” dissi prendendogli la mano.
Finalmente la serata si sarebbe movimentata!

POV LEXI
La discussione con Caleb era un po’ strana, ma dopo era diventata sciolta, non sapevo cosa gli era successo prima.
Sentì la canzone di sottofondo, chiamata sdolcinata, ma adoro le canzoni lente, anche per una come me!
“Caleb, mi dai l’onore di ballare con te?” chiesi sorridendogli, lo stavo implorando.
“Certamente!” mi sorrise, un sorriso a trentadue denti e mi prese per mano portandomi sulla pista da ballo.
Arrivammo in mezzo alla pista e si mise davanti a me, poggio una mano sulla mie schiena e avvicinò i nostri corpi e mise l’altra mano sulla mia e incominciò a muoversi facendo muovere anche me.
“Non sapevo che sapevi ballare anche i lenti” dissi sorridente mentre lo guardavo, era bello avere un amico come Caleb, c’era sempre ed era lui che all’inizio mi difendeva da Jace, a proposito di Jace, avevo vinto io, non avevo più rivisto il suo brutto muso!
“Ci sono molte cose che non sai su di me, Lexi..” disse lui facendo un piccolo ghigno.
“Uuuh, Caleb il misterioso” dissi facendo una piccola risata per poi appoggiare il mio volto sul suo petto lasciandomi trasportare dalla musica.
Lui non rispose e mi stinse di più a se, poggiando il mento sulla mia testa senza fermare i suoi movimenti.
“Sai sono stata fortunata a conoscerti” dissi sottovoce, ma abbastanza alto perchè lui potesse sentirmi, mentre socchiudevo gli occhi rilassati, adoravo Youth dei Daughter.
“Lo stesso vale per me Lexi, sei essenziale per la mia vita..” disse con un tono di voce basso.
“Siamo una famiglia” dissi sincera stringendolo a me, nessuno avrebbe potuto rovinare quel momento.
“Si… Una famiglia..” disse con tono un po’ triste.
Alzai il volto per guardarlo:”Qualcosa non va?” chiesi.
Lui mi guardò, i suoi occhi fissi nei miei, un piccolo sorriso gli si creò sulle labbra e disse “No, niente!” poi mi lasciò un bacio sulla fronte.
Sentì dei brividi lungo la spina dorsale e quando si discostò dalla mia fronte, rimasi per qualche strana circostanza  incantata dalle sue labbra e senza volerlo, mi stavo avvicinando al suo viso.
Lui stava per togliere quei pochi centimetri di distanza che separavano le nostre labbra, quando la canzone si fermò e le persone applaudirono.
Lui continua ad avvicinarsi e poi le sue labbra si posarono sulla mia guancia e disse: “Grazie per il ballo!”.
Rimasi pietrificata, c-cosa sta-stavo cercando di fare?!?
“Gr-grazie a te!” dissi imbarazzata.
Che mi prendeva?
Era Caleb!

POV MEGAN
Avevo appena finito di ballare con Duncan della musica di cui non capivo il ritmo..
Il mio corpo era alla festa, ma la mia testa stava ancora pensando al sogno di questa notte e alle ragazza che circondavano Matt prima!
Ma si può essere così… arrapate?!
Proprio quando ero persa dai miei pensieri e Duncan era stato trascinato in un discorso aperto tra coetanei, sentì due mano ai fianchi e qualcuno mi girò di scatto intrecciando la mia mano con la sua, alzai il volto..
Mr. Matt!
“Ti prego salvami da quelle adolescenti!” disse sussurrandomi nell’orecchio.
Cosa?!
“Cosa?! Perchè?” chiesi non capendo.
“Balla con me, così non si avvinceranno”  disse a bassa voce.
“Ma..” dissi.. dissi solo quello, non sapevo cosa dire.
La sua mano era dietro la mia schiena e a ogni passo, la distanza tra i nostri due corpi diminuiva.
Aspetta.. quando avevamo iniziato a ballare?!
“Chi le ha dato il permesso di incominciare a ballare senza il mio consenso?!” chiesi con tono acido.
“Io mi d’ho il permesso!” disse autoritario.
“Ma io non ho consentito la cosa!” dissi continuando a ballare con lui.
“Miss. Steel, non credo che voglia l’antipatia di un professore vero?” chiese.
“No grazie! Solo che non so se possiamo, siamo studente e professore..” dissi guardandolo.
Indossava uno smoking blu scuro, con una camicia nera e una cravatta grigia..
“Non vedo cosa ci sia di male, non mi sembra che stia mettendo un preservativo” disse serio.
“Mr. Matt, la prego! Non dica così!” dico sistemandomi bene, avvicinando i nostri corpi fino ad attaccarli del tutto.
“Dire come?” chiese confuso.
“Quello che ha detto prima! E comunque, mi appoggi la mano verso la fine della schiena e mi stinga di più a lei, se dobbiamo ballare per disfarci di quelle galline, facciamolo bene!” dissi avvicinandomi.
Ubbidì.
“Sa Miss Steel ha ragione, dovremmo anche goderci Bonfire Heart di James Blunt” disse facendo un piccolo sorriso.
“Godercela?! Mmmh.. Non penso, le sto solo facendo un favore, e non so neanche perchè ho accettato!” dissi seria.
“Lei ha accettato per non avermi come suo nemico” disse mantenendo il suo sguardo serio.

POV MATT
“Si, ora ricordo!” disse facendo scorrere le dita sulla mia schiena.
Cercai di sembrare impassibile:”Dunque non le conviene avermi come nemico!”.
“Si si, ho capito.. Ma perchè proprio io? Ci sono una marea di ragazze qui, e sono sicurissima che tutte vorrebbero ballare con lei!” disse continuando a far scorrere le dita.
“A proposito di persone che mi vogliono, c’è qualcuno che la sta cercando, per la precisione Duncan, beh è meglio che lasci il palco scenico” dissi facendogli fare una giravolta per farla distaccare da me e per fuggire.
Me ne stavo andando quando mi venne un idea e senza pensarci due volte, la misi in pratica dandogli una pacca sul culo per poi fuggire via.
Ora ero soddisfatto!

POV MEGAN
Mi aveva appena dato una pacca sul culo?!
Ma.. come si permetteva?!
“Ehi…Ti avevo perso di vista” disse Duncan avvicinandosi.
“Stavo… ballando.” Dissi guardandolo.
“In un lento da sola?” mi chiese sorpreso e confuso.
“No..” dissi.
“E allora con chi ballavi?” chiese perplesso.
“Con Mr. Matt” dissi secca, quante domande!
“Mmmh, ma avevi detto che non ti attraeva…” disse guardandomi.
“Infatti non mi attrae, mi ha chiesto lui di ballare..” dissi.
“Capisco, beh i tuoi piedi chiedono pietà?” chiese sorridendo.
“Non ancora..” dissi guardandolo.
“Dunque cosa vuoi fare?” disse.
“Non lo so.. Mi devi un lento, se non ricordo male!” dissi sorridendo.
“Allora sopporterai un ultimo ballo” disse per poi portarmi in pista.
Speriamo che sia un ultimo ballo ad effetto!

POV LEXI
Dopo quell’input che mi era venuto con Caleb mi ero diretta in bagno.
Guardando il mio riflesso nello specchio avevo una grande tentazione di prendermi a schiaffi, cosa cavolo mi era successo?!
Poi la mia mano proprio quando stava per scontrarsi con la mia guancia, si fermò.
Ero in un bagno…
O mio Dio!
Io odiavo i bagni, da quando era successa quella cosa con Jace!
Mi disgustai nella mia decisione di rifugiarmi in un posto del genere e aprì velocemente la porta.
Uscì dal bagno e andai a sbattere contro qualcuno: Jace!
“Lexi.. Come va la serata?!” chiese con un sorriso.
“Ora male, sai ti ho appena visto!” rispondo acida, non potevo credere di essere bloccata contro una parete per una seconda volta vicino a un bagno!
“Qualcosa è andato male? Sei.. acida più del solito! Sai, prima ho incontrato Megan Steel, non male.. Mi ha detto di provarci con te!” disse poggiando una mano sulla parete sopra la mia testa.
No ti prego, non ti avvicinare!
“Che brutto consiglio! E per le cose che ho fatto in questa serata non sono affare tuo!” dissi cercando di sembrare dura e cercando di non balbettare.
“No, io penso sia un ottimo consiglio.. Perchè tu non sei carina e gentile come lei, e non mi spogli con gli occhi?!” chiese appoggiando anche l’altra mano sulla parete.
“Assolutamente no! Sono… Sono già attratta da qualcuno e non sei tu!” dissi decisa.
Aspetta…Cosa avevo appena detto?!?
Vidi il suo sguardo incupirsi: “Io non ho bisogno che tu sia attratta da me! Sappiamo tutte e due come sei, e che non succederà! Il consiglio di Megan è buono, molto buono.. e lo metterò in atto.. Ma non subito, prima c’è una che ha la precedenza!” disse avvicinando il suo viso al mio, a pochi centimetri dalla mia bocca si ferma “Ora, vado da lei! Buona continuazione!” sussurra, e poi se ne va!
Me l’ero tolto dai piedi, ora sapevo come dovevo trattarlo per farlo allontanare, perchè per quanto potesse essere un arrogante anche lui aveva un cuore e gliel’avrei rotto in mille pezzi!

POV MEGAN
Stavo ballando un lento con Duncan, mi piaceva il modo in cui ballava.
Pensando a ballare, mi venne in mente Matt, come si è permesso di darmi una pacca sul culo?!
La cosa mi innervosiva.. troppo!
Sentì le braccia di Duncan stringersi di più tenendo in contatto i nostri corpi..
Sinceramente, mi stavano incominciando a piacere i lenti!
Quando alzai la testa per osservarlo meglio, notai che mi stava fissando, forse sarà per la canzone Let Me Go  di Avril Lavigne o per qualche stanza sostanza nell’aria, ma le nostre labbra si stavano per congiungere e proprio quando stavo per socchiudere gli occhi e assaporare quel bacio, la musica cambiò tutta d’un tratto e mi fece saltare in aria.
Ancora prima che Duncan si potesse guardare intorno per capire che cos’era successo, arrivò Mr. Matt che gli diede una pacca sulla spalla e sorridendoci ci disse:”Spero che ha voi ragazzi piaccia ravvivare la festa con qualche canzone più allegra”.
“No, ci stavamo divertendo anche con l’altra musica!” dissi secca.
“Oh…Davvero?! Beh peccato” disse facendo spallucce per poi andarsene.
“Quanto mi fa innervosire quell’uomo!” sbottai incrociando le braccia al petto.
All’inizio Duncan mi guardò serio e poi tutto d’un tratto mi prese in braccio.
“Credo che sia giunto il copri fuoco, era l’ultimo ballo” disse sorridendo.
“Andiamo, prima che la macchina si trasformi in zucca!” dissi tenendo un tono serio e indicando l’uscita.
“Mi raccomando non perdere scarpe durante il tragitto, non vorrei che qualcuno oltre a me la trovasse!” disse divertito per poi avviarsi al parcheggio.
“Io, perdere le mie amate scarpe?! Ma per chi mi prendi?!” dissi seria.
“Non si sa mai” disse aprendo la portiera e mettendomi sul sedile del passeggero, allacciandomi la cintura di sicurezza.
Dopo tutto non era andata così male la serata.

POV LEXI
Mi ero appena diretta verso l’uscita al parcheggio insieme a Caleb e vidi Jace uscire dalla sua macchina con la camicia storta e senza cravatta, tutto scompigliato e la ragazza tutta in disordine.
“Divertito?” chiesi sorridendogli.
Non so per quale ragione intrecciai la mia mano a quella di Caleb.
“Certamente!” disse sorridendo.
“Ti avverto piccola troietta, se sei una stronza è perfetto per te! Io preferisco persone migliori!” dissi acidamente per poi dire l’ultima frase facendo un sorriso a Caleb.
Jace e la ragazza non dissero niente e se ne andarono.
“Cosa succede??” chiese Caleb.
“A quanto pare se ho qualcuno al mio fianco Jace non si avvicina e… E i-io… Volevo fargli vedere che preferivo di gran lunga le persone come te, invece che un arrogante come lui” dissi guardandolo.
“Capisco… “ disse guardando le nostre mani intrecciate.
Abbassai lo sguardo, sentivo una bella sensazione, un calore piacevole e poi dissi qualcosa che non credevo forse provenire dalla mia bocca:”I miei genitori tornano tardi e non controllano mai la stanza…T-ti va di rimanere a dormire da me? Per farmi compagnia?” chiesi senza aver il coraggio di alzare lo sguardo, stavo andando in fiamme!
“Se non creo problemi, e ne sei sicura, sono più che felice di farti compagnia!” disse sorridendo.
Alzai lo sguardo:”Non crei nessun problema!...Andiamo…” dissi in un grande sorriso.
Ci avviammo a casa con le mani intrecciate, mi sentivo bene!
 



ANGOLO AUTRICI
Buongiorno bellissime/i,
sono Bea e aggiorno dalla magnifica Puglia! *-*
State bene? Io si.. Anche se mi manca moooolto la mia Chiara! :(
A chi piacciono i balli??
E le maschere??
Noi abbiamo messo assieme le due cose!
Megan va al suo “primo” ballo assieme  a Duncan e… oltrre a ballare con lui, lo fa anche con Matt!
Lexi invece con Caleb si diverte, molto!
C’è il primo incontro tra Jace e Megan, il primo, ma non l’ultimo!
Ringrazio chiunque legga questa storia e la recensisce.
Un grazie davvero grande!
Un bacione
By ML

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** 9. Non posso essermelo sognato! ***


Non posso essermelo sognato!



POV MEGAN
Per tutto il tragitto in macchina, ci fu un silenzio tombale, quando guardavo Duncan mi sembrava che avesse un sguardo fin troppo serio, avevo fatto qualcosa di sbagliato?
“Duncan tutto apposto?” chiesi.
“Si si… Ascolta Megan, il professore Matt, come mai ti ha chiesto di ballare con lui?” chiese mantenendo lo sguardo fisso sulla strada.
“Voleva sbarazzarsi di tutte quelle ragazze piene di ormoni.. Niente di che!” dissi facendo spallucce.
“Ah capisco” disse con tone inespressivo, poi continuò:”Eccoci qua”.
“Perchè me lo hai chiesto?! E’ stato solo un ballo, niente di che!” dissi alzando le mani al cielo per poi tirarle di nuovo giù.
“No niente è che quel tipo non ha una bella reputazione in fatto di rapporti con le proprie studentesse, allora mi ero un po’ preoccupato che magari ti aveva minacciata o infastidita” disse tranquillo.
“Non mi ha fatto niente!” dissi tranquilla.
“Ok, d’accordo, scusa se ti sono sembrato troppo insistente, spero che la serata non sia andata così male come pensavi” disse sorridendo portandosi una mano dietro la nuca.
“E’ andata benissimo, mi sono divertita tantissimo” dissi guardandolo negli occhi e sorridendogli.
“Se vuoi… Domani posso passarti a prendere in macchina per portarti a scuola” disse mantenendo il suo sorriso.
“Va bene, allora ci vediamo domani!”  dissi avvicinandomi al suo viso e lasciando un bacio sulla sua guancia.
“A domani” disse aprendo la portiera per farmi scendere e facendo un sorriso a trentadue denti.
Rimasi a vedere la sua macchina andarsene.
Mi misi una mano sul viso per togliermi la maschera, aspetta…
Non c’era!

POV LEXI
Entrammo in casa senza fare troppo baccano, i miei genitori non erano ancora arrivati.
Salimmo le scale per il piano superiore e entrammo in camera.
“In un letto ci stiamo, a te non ti da fastidio vero?” chiesi cercando di non sembrare agitata, cosa che in realtà ero, anche se non ne avevo il motivo.
“No, tranquilla, non mi da fastidio!” disse sorridendomi.
“Ok, allora ehmm…Io non so come dormi se con la maglietta o cosa, io ti lascio cambiare qui, poi torno, vado in bagno a togliermi questo vestito scomodo” dissi allontanandomi dalla stanza.
Mi misi una canotta lunga dei Nirvana e entrai in camera, aperta la porta trovai Caleb senza maglietta con dei pantaloni della tuta.
Rimasi immobile, avevo caldo??
Bizzaro avere caldo con una canotta a Brooklin!
“Ehmm entra pure, prima gli ospiti” dissi indicando il letto.
Caleb non disse niente si avvicinò al letto, spostò le lenzuola  e si avvicinò a me, con una mossa veloce mi prese in braccio per poi gettandomi sul letto, si mise in parte a me e ci coprì.
“G-gr-grazie!” dissi balbettando, facevo pena!
Uffa, era frustrante, non sapevo come dovevo mettermi.
“Lexi, tutto bene??” chiese lui avvicinandosi a me.
“S-si è è…è che non so come mettermi, i-io no-non vor-vorrei da-darti f-fa-fastidio, ecco!” dissi agitata, spero solo di non essere rossa come un peperone!
“Mettiti come vuoi, non mi dai fastidio, se vuoi puoi metterti così..” mi prese la testa e la appoggio, delicatamente, sul suo petto e poi poggiò la mano sui miei capelli ed iniziò ad accarezzarli.
Automaticamente mi misi vicino a lui, mi piace sentire il calore della sua pelle e le sua mano che mi accarezza.
“Grazie per passare la notte qui” dissi socchiudendo gli occhi rilassata.
“E’ un piacere, buona notte Lexi!” disse lasciandomi un bacio sulla fronte.
I miei occhi si sgranarono, ma perchè questo effetto?!
“N-notte C-ca-caleb!” dissi per poi facendomi cullare da quel suo fantastico profumo.
Mi addormentai protetta.

POV MEGAN
Uscì di casa trovando Duncan appoggiato alla sua macchina con le braccia incrociate al petto, visione perfetta! (http://www.polyvore.com/outfit/set?id=86485923 )
“ ‘Giorno!” dissi avvicinandomi a lui.
“Giorno a te” disse aprendomi la porta del passeggero per farmi entrare.
“Sai, potrei abituarmi a una cosa del genere!” dissi sorridendo.
“Allora abituati” disse sorridendomi a sua volta.
“Naah.. Non sarebbe il caso!” dissi mentre mette in moto la macchina ed andiamo a scuola.
“Come mai?” mi chiese divertito.
“Io, usufruire della macchina di un mio bel amico?! No..” dissi facendo una piccola risatina.
“Oh ma a me fa piacere, soprattutto se comporta di vederti ogni mattina” disse sorridendomi.
“Ma mi vedi a scuola ogni giorno.. scuola c’è la mattina, quindi mi vedi tutte le mattine!” dissi guardando fuori dal finestrino.
“Ma è bello se sono la prima persona che ti vede” disse mantenendo lo sguardo sul cruscotto.
“Duncan, ci stai provando spudoratamente con me?!” chiesi  guardandolo sorridendo.
“Io?! Nahh” disse divertito.
“Mmmh.. come vuoi!” dissi facendo spallucce per poi sorridere e aprire la portiera, eravamo arrivati a scuola.
“Allora ci vediamo nei corridoi” disse lui sorridendomi come gesto di saluto.
Bene, la mattina è iniziata bene, ora erano le ore del prof. Matt che devono passare bene!

POV LEXI
La luce entrava dalla finestra e mi colpiva il viso svegliandomi.
Aprì gli occhi piano sbattendoli più volte, mi misi seduta sul letto e guardai attorno: Caleb non c’era!
Non posso essermelo sognato!
Guardo un'altra volta intorno a me  e trovo un biglietto sul comodino, è  di Caleb: “Buongiorno Lexi, scusa se non mi trovi, ma avevo sentito i tuoi genitori parlare vicino alla porta di camera tua, allora ho deciso di uscire dalla finestra per non creare casini! Ci vediamo a scuola, ti voglio bene! Caleb”.
Menomale che aveva il buon senso, feci un sorriso di sollievo e mi preparai da brava santarellina.
Dopo aver percorso la strada pensando a questa notte, arrivai a scuola e vidi la ragazza di Jace. (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=102668805&.locale=it )
Cercai di ignorarla e di passargli davanti con tranquillità, ma quando mi fece una faccia di disgusto, la mia rabbia esplose:”Scusa, hai qualche problema?!” le chiesi innervosita mettendomi davanti a lei.
“Io?! No!” squittì lei con fare presuntuoso.
Cercai di non urlare e mantenni un tono abbastanza basso, per non farmi sentire dalle persone cortile:”Ascolta piccola puttanella da quattro soldi, ti consiglio di abbassare il tuo fare da presuntuosa con me!”.
“Guarda che sei tu che mi hai aggredita, io non  ho fatto niente! Forse sei gelosa che Jace abbia scelto me, invece di te!” disse lei ridendo.
Stavo per ribattere quando Jace si mise in mezzo a noi: “Ragazze.. Non litigate! Calmatevi…” si girò verso la presuntuosa e le disse” Vai in classe..!”  con tono serio.
La vidi andarsene e la fulminai, poi guardai Jace che mi stava fissando e dissi sorridendo:”Sai, hai fatto bene ad allontanarla da me ed è meglio che la terrai sempre lontana da me, se non vuoi che la tua puttanella presuntuosa si ritrovi in un ospedale”.
“Lexi.. Come siamo aggressive! E’ il tuo periodo per caso?!” disse lui per poi girare i tacchi e andarsene.
Lo avrei ammazzato?
No.
Perplessi?
Ovvio!

POV MEGAN
Entrai in classe e mi misi seduta al primo banco a destra dell’ultima fila.. Era il posto in cui il prof. Non riusciva a vedermi!
Matt non era ancora entrato in classe, e questo mi sollevò il morale, meno lo vedevo meglio è!
Anzi.. Dovevo “sgridarlo” per avermi dato una pacca sul culo ieri al ballo, non doveva farlo!
In quel preciso istante, entrò in classe e con tono autoritario disse la pagina da leggere e gli esercizi da fare, mentre compilava dei fascicoli.
Per fortuna non aveva mai ancora alzato la faccia da quei fogli per guardare gli alunni, quindi ero ancora salva.. Per un po’!
Feci gli esercizi senza problema, erano semplicissimi.
Ovviamente dopo poco tempo, tutti gli ebbero finiti e iniziò a formarsi il caos.
Matt alzò lo sguardo, non era serio, era imponente, autoritario e il suo sguardo fulmineo fece fermare tutte le voci.
Ok.. Deve essere di brutto umore oggi.. Sarà meglio stare buona e non creare niente che possa farmi andare nei casini!
La lezione passò molto lentamente e tutti non ebbero più fiatato da quando il professore aveva alzato il volto.
Quando la campanella suonò, mi drizzai in piedi, felice che fosse finita e mi diressi all’uscita come tutti gli altri, ma Mr Matt mi passò davanti velocemente urtandomi con la spalla, stavo per urlargli contro, ma mi fermai ricordandomi che poteva andar a finire male e proprio quando alzai il viso, mi sembrò di vedere sul suo volto un piccolo sorriso presuntuoso, ma non era arrabbiato?
Cercai di eliminare dalla mia testa quel sorrisetto e mi diressi all’armadietto per prendere i libri della prossima lezione.
Quando lo aprì uscirono una marea di volantini di tutti i colori, ne presi uno sconvolta e imbarazzata, nel vedere che tutti mi stavano fissando.
C’era scritto:”Laboratorio di scienze a fine scuola, ti aspetto”.
Ok.. Non sapevo di chi fosse ne perchè dovevo andarci, quello che sapevo era che se era uno scherzo.. Beh, chiunque ci fosse stato l’ultima cosa che avrebbe visto era il laboratorio di scienze!

POV LEXI
Per tutta la mattinata quando vedevo Jace, cambiavo corridoio e usavo la sua strategia, ovvero: giravo i tacchi e me ne andavo.
Avevo fatto perfino una cosa che non mi sarei mai aspettata di fare, all’intervallo era andata da Tia, perchè era così che si chiamava la presuntuosa e mi ero scusata con lei, certo all’inizio quando gliel’avevo detto mi aveva fissata male e riso di me, ma dopo mi ero ritrovata a pranzare al suo stesso tavolo, se non sono una buona attrice non so chi lo sia!
Fatto sta che adesso, tutta la mia rabbia per Jace, l’avevo chiusa in un barattolo e non l’avrei mai più riaperto!
Adesso la mia unica preoccupazione era la mensa per i poveri, ma con il piano che avevo pianificato non sarebbe stato poi così male.
 


ANGOLO AUTRICI
Ok, scusatemi tanto per il ritardo!
Ma ho una motivazione valida: Oggi, ho avuto una sfilata di moda della scuola e la mattina sono stata dalla modella per sistemare le ultime cose al vestito, quindi non ho avuto il tempo!
Volevo aggiornare sabato, ma ero alle prese con le scarpe della modella, nel vano tentativo di rivestirle… Non ci sono riuscita… -.-“
Cooomunque, ecco qui un nuovo capitolo, che spero altamente vi piaccia!
La nostra Megan ha un “appuntamento” nel laboratorio di scienze, chissà chi è!
Lexi, invece, ha passatto la notte con Caleb. *-*
C’è qualche fan del Lexeb?? :D
Vado a pubblicare gli altri capitolo, e ancora scusa per il ritardo!
By ML

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** 10. Buh! Divertita? ***


Buh! Diverita?
 






POV MEGAN
Per mia grandissima sfortuna, le ore scolastiche volarono e la giornata scolastica finì.
Ora dovevo dirigermi in laboratorio, contro voglia.. Chiunque era lo avrei picchiato!
Avevo camminato fino al bagno ed entrai, rimasi per un po’ finche tutti non fossero usciti dalla scuola, così non dovevo camminare contro corrente in mezzo alla matassa di alunni.
Uscita dal bagno, mi diressi al laboratorio, ero davanti alla porta e mentre allungavo la mano per aprirla, sentì una voce chiamarmi:” Megan!”.
Mi girai e vidi Duncan che veniva verso di me: “Ehi.. Ciao!” dissi sorridendo.
“Che ci fai ancora a scuola?” mi chiese.
“Ehmm.. Ho dimenticato il libro l’altro giorno in laboratorio e stavo andando a prenderlo!” dissi mentendo.
“Ah se vuoi dopo possiamo fare un giro” disse sorridendomi.
“Certamente! Penso di fare veloce..” dissi avvicinandomi alla maniglia della porta.
“Ok, ti aspetto nel parcheggio” disse lui dirigendosi all’uscita.
Aprì la porta ed entrai nella stanza buia.
Cercai di trovare l’interruttore sulla parete, ma quando lo trovai, la luce non si accese.
Cercai di fare luce con il cellulare e trattenni un urlo quando vidi qualcuno di schiena davanti alla finestra.
Mi girai di scatto e cercai di uscire, ero chiusa a chiave!
Dovevo capire chi era quell’idiota che mi dava le spalle!
Lo sapevo che era uno scherzo, ma mi ero dimenticata di sottolineare che era uno scherzo di pessimo gusto!
Mi avvicinai pian piano all’individuo e quando fui abbastanza vicina, gli misi tremolante una mano sulla spalle e poi la testa scoppiò e uscirono una marea di stelle filanti rosse.
Caddi a terra impaurita e scioccata, continuando a ripetere nella mia testa che era un manichino.
Mi alzai innervosita, volevo solo uscire da lì, poi notai una lettera, la presi in mano innervosita e la lessi:”Buh! Diverita? Beh se non vuoi che faccia di peggio ti aspetto in palestra, la chiave per la porta è nella busta!”.
Questa era una grandissima presa per il culo! Molto grande!
Chiunque fosse lo avrei picchiato, con le mie mani!
Il respiro era tornato regolare da dopo lo spavento, estrassi la chiave dalla busta e aprì la porta, uscendo velocemente da quel luogo.
Non volevo dirigermi in palestra, ma sapevo che se non lo avrei fatto.. Chiunque lui o lei fosse, avrebbe continuato!
A passo lento mi diressi in palestra, spero proprio che Duncan mi aspetti, e non mi venga a cercare!
Quando varcai la porta, notai che era tutto buio, ma con una differenza, sul pavimento c’era un viale di piccole candele, che portavano a un minuscolo tavolino, mi avvicinai girandomi più volte in torno, assicurandomi che niente potesse esplodere da un momento all’altro e quando arrivai alla destinazione, vidi sul piccolo tavolino in cristallo, la mia maschera, la presi e poi sentì un battito di mani e dei passi.
Mi girai di scatto, però non vedendo da chi provenisse essendoci buio.
“Molto brava Miss Steel” sentì dire dall’individuo.
“Matt.. Cosa vuole?!” chiesi incrociando le braccia al petto.
“Cosa voglio? Niente, ti ho solo restituito la maschera” disse accendendo la luce, facendomi accorgere del suo sorrisetto stampato in volto.
“E non poteva darmela come mi da una verifica? Io non la capisco!” dissi secca.
“Un tempo mi capiva Miss Steel” disse divertito, per poi spegnere nuovamente la luce e scomparire nel buio.
Rimasi per un attimo ancora lì a cercare di capire cosa intendeva dire con l’ultima frase: Un tempo mi capiva Miss Steel”..
Ripercorsi la scia di candele e uscì dalla palestra, avviandomi verso l’uscita della scuola.
Non avrei più detto niente a Matt, e non avrei neanche cercato di capire cosa stesse facendo.. Mi riempiendo la testa di frasi, parole e comportamenti.. E io non capisco, e ora mi limiterò a non farlo più!

POV LEXI
Dovevo sbrigarmi!
Non sapevo quanto potesse durare l’effetto del sonnifero, era la prima volta che drogavo un persona, ed era la prima volta che mettevo una persona nel baule.
Lo so, non sono normale, ma c’era una ragione se era a capo di un Bronx no?
Percorsi velocemente la strada, cercando di rispettare tutti i segni stradali, per sicuramente non volevo beccarmi una multa e poi arrivai alla mensa dei poveri.
Parcheggiai velocemente e aprì il baule, Tia stava ancora dormendo.

POV DUNCAN
Ero in macchina con Megan, se qualcuno me lo avesse detto qualche mese fa non ci avrei mai creduto.
Il mio sguardo faceva fatica a rimanere fisso sulla strada e ogni tanto la mia debolezza, faceva si che la guardassi, mentre lei fissava fuori dal finestrino.
Non so cosa avrei fatto per portarmela a letto!
Era da una vita che la desideravo, ma lei mi aveva sempre tenuto alla larga, lei e quel suo amico, Jack, quanto lo odiavo!
Ma adesso lei non si ricordava e avevo una chance.

POV MEGAN
Amavo fissare fuori dal finestrino il paesaggio che passava velocemente.
Mi faceva pensare.. però io non volevo pensare!
Distolsi lo sguardo da fuori e mi girai verso Duncan, guardandolo senza distogliere lo sguardo.
“Dove stiamo andando?” chiesi sorridendo.
“In un posto che spero ti piaccia, se vuoi un indizio te lo posso dare, ma solo quello” disse sorridente.
“Dammelo!” dissi con troppa enfasi.. “Aspetta.. intendevo l’indizio!” dissi.
Lui scoppiò a ridere in una fragorosa risata e poi mi rispose:”Letteratura”.
“Letteratura?! Cosa centra la letteratura??” mi stavo preoccupando.. Letteratura, Matt era il prof di letteratura.. Megan, non devi pensaci!
“Era solo uno l’indizio” rispose divertito.
Ciccio, non c’è niente di divertente, capisci?!
“Ma siamo quasi arrivati?! Sai.. Non riesco a resistere!” dissi impaziente.
“Accontentata, siamo arrivati” disse guardandomi, per poi parcheggiare.
Quello sembrava un normalissimo pub…

POV LEXI
Ormai il corpo di Tia era al fresco, letteralmente, siccome era in una cella frigorifera della mensa.
Guardai le varie foto del suo cellulare, erano lei e Jace, lei e Jace, Tia, Jace e ancora Tia e Jace, che noia!
Mi scocciai subito e misi il cellulare in tasca, era meglio aspettare.
Mi misi il mio grembiule e andai da i miei genitori ad aiutare, era una fortuna che dovessero andarsene in anticipo, almeno il mio piano poteva essere realizzato.
“Lexi, vieni qui un momento per favore” mi disse mia madre.
Mi avvicinai con malavoglia, cercando di non farlo notare:”Dimmi, è successo qualcosa? Ti servo un aiuto?” chiesi da brava figlia.
“No, sono arrivati i nostri vecchi amici di famiglia, gli Steel” mi disse lei allegra.
Io francamente non me li ricordavo.
Feci un gesto a mia madre per fargli capire la mia confusione, lei mi prese con delicatezza e mi fece allontanare da loro, mentre mio padre stava conversando.
“Lexi, loro…. Loro non sono solo amici di questa famiglia, loro erano anche….Erano anche amici di tua madre, Margaret” mi disse seria.
Il mio sangue si congelò.
Margaret.

POV MEGAN
Entrammo nel locale, mentre io ero ancora un po’ perplessa, ma quando vidi un volantino appeso a una bacheca degli eventi capì tutto, era la giornata delle poesie e dei grandi letterari.
Duncan aveva proprio azzeccato il mio genere gli sorrisi e ci dirigemmo nella sala, prendendo posto a un tavolino.
Ordinai del Gin Tonic e ascoltai le varie poesie, c’era chi le dedicava a una persona perduta, a chi le dedicava alla ragazza e viceversa e chi le dedicava a Dio, mmh io non ero molto credente, ma erano delle poesie molto carine.
Sorseggiai il contenuto del mio bicchiere e sorrisi a Duncan, aveva tentato più volte di prendermi la mano e se anche ero un po’ titubante, era bello sentire il calore della sua mano sulla mia, ma quando sentì la voce del ragazzo che stava leggendo, mi ingozzai.
Duncan mi aiutò e mi diede dei piccoli colpi sulla schiena, per poco non soffocavo.
Che ci faceva Matt?!
“O mio Dio!” dissi sussurrando.. Volevo andarmene da li, adesso!
“Tutto ok?” mi chiese Duncan perplesso, mentre un signore gli fece gesto di stare in silenzio.
“Questa è di Caproni, un letterario italiano… la voglio dedicare al mio passato e al mio presente e a un destino, che forse potrebbe diventare uguale al passato” disse Matt avvicinandosi al microfono, non si era ancora accorto della mia presenza.
Che cosa voleva intendere con quella frase, bah, ormai mi stavo stancando di capire i suoi significati incomprensibili e le sue idee.
Si schiarì la voce e iniziò a leggere:“Il mare brucia le maschere, le incendia il fuoco del sale. Uomini pieni di maschere avvampano sul litorale. Tu sola potrai resistere nel rogo del Carnevale. Tu sola che senza maschere, nascondi l’arte d’esistere.”
Maschere?!
Speravo con tutta me stessa che non c’era niente che collegava la mia maschera a tutto questo!
L’aria dentro al pub si stava facendo pesante e soffocante… Dovevo uscire da li!
Mi alzai con fretta dalla sedia, ma con troppa fretta, questa fece strisciare e cadere la sedia creando un boato che rimbombò nel silenzio del locale, tutti gli occhi erano su di me..
Il fiato si stava facendo più affannoso..
Continuavo a guardare velocemente in torno a me, quando il mio sguardo incrociò quello di Matt, mi stava guardando intensamente.. Distolsi lo sguardo e corsi fuori dal locale!

POV DUNCAN
Che cosa gli era preso?
E perchè Mr. Matt aveva una faccia scioccata?
C’era qualcosa che non quadrava, vidi il professore prendere il suo libro e andarsene di tutta fretta.
Decisi che fermarlo per chiedergli spiegazioni sarebbe stato inutile, così mi diressi da Magan.
La vidi appoggiata alla macchina, con una mano sul bacino, mentre cercava di fare respiri profondi, mi avvicinai:”Megan, cosa è successo? Sorridevi poi ti stavi ammazzando con il Gin Tonic e poi sei fuggita” dissi guardandola preoccupato.
Lei mi guardò avvicinandosi a me, aveva gli occhi lucidi e si buttò su di me “Scusa.. Non mi sentivo tanto bene.. Mi mancava l’aria la dentro e… scusa..” disse appoggiando la testa sul mio petto.
“No, tranquilla… Se vuoi ce ne torniamo a casa ok?” le chiesi in un sussurro, baciandole la nuca.
“Si grazie! Ne ho bisogno!” rispose staccandosi da me e avvicinandosi alla macchina.
La mia strategia in una serata romantica e poi dritti nel mio letto, si era risultata un fallimento!

POV LEXI
Dopo essere ritornata di mio padre e aver fatto una chiacchierata con Miss Brook e suo marito Jordan, mi diedero un regalo, per quanto sperassi in qualcosa di bello, mi ricordai della mia posizione da santarellina e presi quell’orribile gonna fiorata tra le mani e feci un finto sorriso:”Grazie” dissi guardandoli.
“Oh, prego, infondo è anche un regalo di vicinato” disse Miss Brook sorridente.
Regalo di vicinato?
Mia mamma la guardò perplessa.
“Oh beh, che sciocca, ci eravamo dimenticati di dirvi che abbiamo preso la casa in vendita di fianco a voi” disse lei in risposta dalla sguardo di mia madre.
“E’ davvero una bella notizia!” dissero i miei genitori euforici.
“Sai, Lexi, potresti fare amicizia con il figlio di Brook, lui ha due anni in più di te, potreste conoscervi è un bravo ragazzo” disse mio padre mettendomi una mano sulla spalla.
Mmmh, ma anche no!
Mi allontanai da loro inventando la scusa di servire il cibo e quando li vidi distratti, estrassi dalla tasca il cellulare di Tia e digitai velocemente:”Jace, ti avevo avvertito che dovevi tenere la tua ragazza lontana da me. Xo Xo Lexi”.
Invia.

POV MEGAN
Duncan mi accompagnò fino a casa, non disse niente, ma sentivo il suo sguardo su di me.
Arrivammo fuori da casa mia e lui fermò la macchina: “Lo so che sembra strano, ma vieni con me? Non voglio rimanere da sola..” dissi abbassando il volto.
“Si, certo” disse lui uscendo dall’auto e avvicinandosi a me.
“Grazie” dissi uscendo dalla macchina e avvicinandomi con lui alla porta. Estrassi le chiavi dalla porta e aprì entrando e facendo entrare anche Duncan.
“Fai come se fossi a casa tua!” dissi facendo un piccolo sorriso.
Mi fece un sorriso:”Preferisci stare sul divano o in un'altra stanza?” chiese.
“E’ uguale.. Non ho preferenze!” dissi.
Lui si sedette sul divano e mi fece gesto di sedersi a fianco a lui.
Mi misi accanto a lui, ma non proprio vicino.
“Vuoi qualcosa da bere?” chiesi.
“No, grazie… Guarda che non mordo” disse guardandomi con il suo sguardo sorridente.
“Non si sa mai.. Magari ti viene un attacco di fame improvvisa!” dissi stando dove ero.
“Tranquilla, i salatini del pub mi hanno saziato, ora puoi anche avvicinarti..” disse divertito.
Piano mi avvicinai, ma tenendo ancora un po’ di distanza.
“Sai Megan credo che pensi che io sia un killer” disse alzando un sopraciglio vedendo la distanza che c’era tra noi.
“Non penso tu sia un killer” dissi sorridendogli.
“Allora perchè tieni le distanze?” mi chiese confuso.
“Non posso mettermi sopra di te! Mi sono solo seduta sul divano!” dissi normalmente.
“Sei sicura che non puoi mettermi sopra di me?” mi chiese lui con uno strano tono di voce che non avevo mai sentito.
Si avvicinò al mio volto e io mi allontanai, non sapevo perchè, ma per qualche ragione mi vennero i  brividi lungo la spina dorsale.
Proprio quando stavo per urlargli contro, la porta d’ingresso si aprì o meglio dire: qualcuno l’aveva abbattuta.
Salati in aria e Duncan cercò di sbirciare chi fosse, la sua curiosità venne premiata e l’individuo si affacciò dal pilastro, Jace!?
“Avanti Duncan, te la scoperai un'altra volta puoi aspettare, andiamo!” disse lui serio.
Duncan si alzò frustato e si avvicinò all’uscita, cosa stava succedendo?!
POV LEXI
I miei genitori mi avevano salutato da poco e io ne avevo approfittato per controllare Tia, stava ancora bestemmiando contro la porta, beh stava bene.
I senza tetto erano diminuiti e la mensa si stava svuotando.
Mandai un messaggio a Caleb e a tutti gli altri di raggiungermi, nel caso sarebbe successo qualcosa.
Stavo giocherellando con il cellulare, quando sentì: “Sei per caso gelosa, Lexi?”.
“Io?? No, ma non mi piacciono le persone presuntuose come te e la tua ragazza, sai te la sei scelta alla perfezione è un idiota come te!” dissi divertita facendo spallucce.
“Qualcosa non mi quadra! Non vuoi avere niente a che fare con me, però rapisci una ragazza.. La mia ragazza! “ disse con un tono calmo.
“Beh, chiudere uno come te è difficile, dunque siccome la tua ragazza ha creduto alla mia recita come una stupida senza cervello, cosa che è, ne ho approfittato e ho chiuso lei” dissi anch’io in tono calmo.
“Chiuso?!” chiese avvicinandosi.
“Ops… E’ vero non ti ho detto dove l’ho messa, cavolo tra un po’ non ci sarà più la tua ragazza” dissi guardando l’orologio.
“Tranquilla, ne prenderò un'altra, dici sempre che ho tante “puttanelle” che mi corrono dietro, quindi non è un problema!” disse sorridendo.
“Ok, va bene… Sono felice che ti svaghi con le altre, almeno non rompi a me! Ma fammi un favore, cercale meno presuntuose” dissi in tono calmo.
Non sarei stata la Lexi che avrebbe sbottato, non avrei ceduto.
“Tranquilla, se non le provochi non ti faranno niente.. Ora fai uscire Tia, non vorrai mica essere crimine di un omicidio??” disse tranquillo.
“Mmmh, perchè no?” chiesi con non calanche.
“Va beh..  Come desideri, allora io me ne vado, sai, non voglio andare finire in cella, le  tute arancio non mi donano!” disse girandosi.
“E mi spieghi come fai, se siamo sigillati tutti in questa mensa?” chiesi alzando un sopraciglio.
“Quindi siamo rinchiusi qua dentro?? A me non dispiace.. Forse a te, se non ricordo male stavi urlando l’ultima volta che siamo rimasti rinchiusi.” Disse avvicinandosi.
Solo allora mi accorsi che c’era solo lui dentro.
“Non ti preoccupare, questa volta non sarà come la scorsa” disse tranquilla.
No, non avrei perso!

POV MEGAN
Ero da sola, a casa mia, senza porta!
Ora, come cazzo facevo?!
Domani avrei sclerato con Jace per la porta, con Duncan per… per tutto!
Dovevo cercare qualcuno che me la mettesse apposto, adesso!
Presi il cellulare e chiamai Jack, l’unico che poteva venire..
Uno squillo, rispondi Jack!
Due squilli.
“Pronto?” mi chiese.
“Jack! Ho bisogno di te, ora… Potresti venire da me?!” chiesi preoccupata.
“Oh tutto d’un tratto ai bisogno di me? Credevo che fossimo in antipatia io e te, ma toglimi la curiosità della tua chiamata, a cosa la devo?” chiese con il suo modo che Dava sui nervi.
“Ti sto chiedendo di venire, ma tu non vuoi.. Va bene. Ciao!” dissi attaccando il telefono.
Dio, quanto poteva essere stronzo!
Cercai sulla rubrica il numero di qualcuno che conoscevo.. Ne trovai solo uno.. quello di Matt.
No, non potevo chiamare lui! Ma mi serviva qualcuno..
Pentendomi di quello che feci, schiaccia sul suo contatto e la chiamata partì: uno squillo..
“Questa è la segreteria telefonica di Matt… Ehi ci sono anch’io, Matt, non puoi registrare la segreteria telefonica senza di me, non è giusto!...Si che posso, lasciate un messaggio dopo il Bip!”.
Rimasi ghiacciata, quella voce femminile era, era…
Era mia!
Perchè la mia voce era nella segreteria di Matt?!
POV LEXI
Ogni volta che Jace si avvicinava io mi allontanavo e adesso mi trovavo dietro il bancone.
Era una fortuna che tutta la gente era uscita vedendo Jace.
Volevo gridare dalla frustrazione di quella situazione ma non l’avrei fatto io ero Lexi!
E non avrei perso!

POV JACE
Mi avvicinai a Lexi lentamente, ero così vicino che lei era attaccata alla parete.
“Cosa c’è Lexi, hai percaso paura?” chiesi avvicinandomi molto di più.
“Non è paura è schifo!” disse fulminandomi.
“Quando eravamo nel mio bagno, non eri così tanto schifata, se non ricordo male!” dissi sorridendole e avvicinando le mie labbra al suo collo.
“E non ti lamentavi quando facevo questo!” dissi iniziando a baciarle il collo.
“Beh mi lamento adesso!” disse lei mettendomi le mani sul petto per spintonarmi.
“Ma non c’è senso!” dissi togliendole le mani e mettendole sopra la sua testa, per poi avvicinare nuovamente il mio viso al suo collo.
“Si che c’è senso e smettila!” disse tirandomi un calcio.
Fermai il calcio con la mano libera: “Come siamo aggressive!” dissi sorridendo e avvicinandomi al suo viso questa volta.
Lo abbassò subito:”Leva quelle tue mani su di me! Tu non ne hai il diritto!” mi urlò contro.
“Io ti sto toccando solo i polsi, e se non mi sbaglio anche gli altri te li toccano!” dissi ovvio.
“Allora specifico: tu non devi baciarmi il collo e qualunque altra parte, come ti ho già detto, tu non ne hai il diritto ! E vorrei che mi lasciassi!” disse seria, cercando di divincolarsi.
“Come vuoi!” lasciai le sua mani e, mentre lei era intenta a portare giù le braccia, portai le mie mani sul suo viso e lo avvicinai al mio, e la baciai.
Inizialmente fu un bacio casto, labbra contro labbra, poi spinsi la lingua sul suo labbro inferiore e lo percorsi.
Le sue mani erano sul mio petto che cercavano di spostarmi.

POV LEXI
Ma cosa stava cercando di fare?!
Era deficiente?
Ovvio.
Pervertito?
Certamente.
Ma la cosa peggiore è che la sua lingua si stava conficcando con voracità nella mia bocca.
No, aspetta… Non era la cosa peggiore!
La sua erezione si stava conficcando nella mia pancia!
Jace poteva avere un erezione?
Questa mi era nuova.
Cercai di spingere la mia lingua contro la sua per farla uscire dalla mia bocca, ma lui continuava a non mollare la presa e per quanto mi disgustava sentivo una strana sensazione di piacere percorrermi ogni mio nervo, o no, stavo cedendo!
Gli morsicai la lingua.
Lui fece un piccolo lamento ma non si stacco, anzi, prese la mia lingua fra i suoi denti.
Ma che cazz..?!
Lo guardai sbigottita, ma gli piacevano le cose sadomaso?!
Ok, era peggio di quello che pensassi.
Non so ma perchè una vocina nella mia testa cambiò quel pensiero in “Ok, era più eccitante di quello che pensassi”, eliminai subito quel pensiero.
La situazione non stava andando affatto bene, Jace aveva ormai tolto ogni millimetro di spessore che divideva i nostri corpi e io mi stavo facendo prendere dal momento.
Ma almeno era possibile farsi piacere qualcosa che in realtà disgustavi?

POV JACE
Continuavo a baciarla senza problema quando senti una porta spalancarsi: “Togli la tua bocca da Lexi!” disse qualcuno.
Alzai le mani dal suo viso e staccai le mie labbra dalle sue, le feci un occhiolino e mi girai.
“Sapevo saresti entrato Caleb, ma non pensavo ci avresti messo così tanto, ora.. scusatemi ma devo andare a tirare fuori una ragazza dalla cella frigorifera!” dissi correndo fuori dalla stanza.

POV LEXI
Rimasi paralizzata per qualche istante, poi corsi da Caleb e lo abbracciai forte a me.
Alzai lo sguardo:”Grazie” dissi rimettendo il volto sul suo petto.
“Stai bene??” chiese preoccupato.
“Ora si” dissi stringendo la sua maglietta tra le mie mani.
Mi strinse più forte facendo aderire i nostri corpi.
Mi sentivo protetta, con Caleb mi sentivo sempre protetta.
Mi alzai sulle punte per raggiungere la sua guancia e la bacia sorridendogli, mentre rimasi immobile a fissare i suoi occhi, pensando a come fosse buffo che a Caleb dovevo tutto, era grazie lui se ero a capo di un Bronx ed è stato lui a regalarmi la cosa più importante che avevo, una famiglia e ovviamente il mio giubbetto in pelle, non me ne separavo mai.
POV JACE
Arrivai davanti alla cella, aspetta…
Perchè era socchiusa?
Tia poteva uscire tranquillamente e allora perchè non l’aveva fatto??
Aprì lentamente lo sportello e rimasi ehmmm…
Non so come spiegarlo, perplesso?
Non c’erano solo dei pessimi alimenti, ma c’era anche Tia che era nuda, sdraiata sul pavimento di una cella frigorifera che ansimava e uno dei scagnozzi di Lexi, Toby era nudo sopra di lei.
Non si erano neanche resi conto della mia presenza.
Indietreggiai e non dissi niente, dovevo trovare un'altra, ma non sarebbe stato un problema.
 



ANGOLO AUTRICI
Buongiorno!
Ecco un capitolo appena sfornato.
Questo capitolo ha vari strati:
-Lo strato di Matt e Megan e della maschera su un tavolino di cristallo (oddio quanto amo Matt! *-*)
- Lo strato di Megan e Duncan al pub e poi a casa di lei
-Lo strato di Lexi e Jace i situazioni che di consono anno solo il fatto di trovarsi in una mensa… anzi, mi sa che neanche quello è consono per quello che stanno facendo.
- e infine, ma non meno importante, lo strato di gelato di Toby e la tizia Tia che lo fanno in una cella frigorifera.
Beh, che dire, un capitolo pieno!
Spero che vi piaccia la farcitura del nostro capitolo!
Un bacione,
By ML

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** 11. E.. mi piaceva! ***


E.. mi piaceva!
 

POV MEGAN
Ieri sera alla fine ero riuscita a mettere a posto la porta, con l’aiuto di Mr. Russel, il vicino.
Ora ero a scuola, e dovevo discutere un po’ con qualcuno! (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=102670348&.locale=it )
Andai alla ricerca di Jace, il primo della mia lista.
Girai per i corridoi e lo trovai che parlava con una, mi avvicinai ai due e spinsi Jace contro un armadietto: “Ora, dammi un motivo valido per quello che hai fatto ieri alla porta di casa mia!” dissi seria.
“Mmmmh se te lo dicessi non mi crederesti e poi non potrei dirtelo ugualmente” disse tranquillo.
“Almeno potevi preoccuparti di rimetterla a posto, dopo averla buttata giù!” dissi arrabbiata.
“Scusa, ma ero di fretta” disse mantenendo il suo tono rilassato.
“Per questa volta ti scuso, solo perchè sei un bel ragazzo!” dissi lasciandolo e andandomene.
Uno in meno nella lista…
Mentre camminavo per andare da Duncan, il numero due, andai a sbattere contro qualcuno e caddi, procurandomi un male lancinante al fondo schiena.
Alzai il viso e vidi Matt, dovevo parlare anche con lui.
“Signorina Steel, dovrebbe guardare dove va” disse allegro.
Mi alzai velocemente e dissi: “Professore, venga con me, la stavo cercando! C’è una ragazza che si è sentita male, venga!” dissi prendendolo per il braccio e portandolo verso la prima classe che trovai e entrandoci assieme a lui.
Quella della ragazza che stava male era stata proprio una buona scusa.
“Io e lei dobbiamo parlare!” dissi seria guardandolo.
“Miss Steel, se vuole un rapporto sessuale con il suo professore, basta che lo dica” disse lui facendo spallucce, per poi sbottonarsi i pantaloni.
“No! No! No!” dissi avvicinandomi e afferrando le sue mani: “Parlare, non agire!” dissi chiaramente.
“Oh, mi dica allora” disse riallacciando il bottone e tirando su la zip.
Feci un sospiro di sollievo!
“Perchè nella sua segreteria telefonica c’è su la mia voce?!” chiesi guardandolo.
Mi fece un sorrisetto beffardo:”E lei perchè mi ha chiamato?” chiese.
“Non si risponde a una domanda con un'altra domanda, Prof. Matt!” dissi sorridendo.
“Beh allora non credo possa rispondere alla sua se lei non risponde alla mia” disse mantenendo il suo umore allegro.
“Mi serviva il suo aiuto.. Ma lei era troppo intento a leggere poesie sulle maschere, e incasinarmi la vita per rispondere ad un fottuto cellulare, quindi è partita la segreteria telefonica, e qui la domanda: perchè la mia voce è nella sua segreteria telefonica?” chiesi incrociando le bracci al petto.
Il suo volto divenne serio:”Signorina Steel, io non so di cosa stia parlando”.
“Ora le salto addosso, lo faccio, non ho paura!” dissi avvicinandomi.
“Va bene, ma mi darebbe un secondo per togliermi i pantaloni?” mi chiese in fare cortese.
“Ma perchè lei pensa sempre male?! E’ in astinenza per caso?!” dissi portando una mano alla fronte: “Altra domanda: perchè mi aveva preso la maschera alla festa?” dissi ritornando a guardarlo.
“Se lo vuole proprio sapere sono in astinenza da sei mesi, due settimane, tre giorni e cinque ore” disse lui guardando l’orologio, per poi continuare:”Comunque alla risposta alla sua domanda, io non gliel’ho presa, l’ho semplicemente raccolta quando le era caduta” disse guardandomi, sembrava che stava parlando a un malato di mente che non capisce le cose.
“Un'altra domanda: chi le ha dato il permesso di darmi una pacca sul culo la sera della festa?!” chiesi irritata.
“Signorina Steel, lei fa troppe domande! A parte questo, il permesso me lo d’ho da solo” disse facendo spallucce.
“Si lamenta perchè faccio troppe domande?! Va bene, allora ne faccia anche lei a me!” dissi seria.
“Lei non capisce e mai capirà, io non voglio farle alcuna domanda” disse negando con la testa.
“Se non capisco allora mi faccia capire! Così è tutto più semplice!” dissi tranquilla.
“Per me sarebbe un grande onore, da suo professore farla capire, ma per farlo, mi devo spogliare” disse tranquillo iniziando a sbottonarsi la camicia.
“Se vuole le do una mano, così le viene più facile e semplice!” dissi avvicinandomi.
“Oh si, grazie, lei potrebbe slacciarmi i pantaloni mentre io penso al sopra?” mi chiese educatamente.
“Sa cosa le dico: Lei pensi al sopra e io al sotto.. ah, e sarà l’unica volta che lo farò, perchè non avrà più niente sotto da far vedere dopo!” dissi con fare minaccioso.
“Mmmh… lei crede che sarà l’ultima volta che succederà una cosa del genere? Mi dispiace che sia così illusa Miss Steel” disse slacciando l’ultimo bottone.
“Sarà l’ultima volta perchè poi non avrà più quella cosa in mezzo alle gambe, se mi spiego bene..” dissi sorridendo.
“Lei si dovrebbe meritare una nota e per questo lo segno sull’agenda” disse estraendo dalla tasca dei pantaloni il suo iPhone.
“Se lo segni, tranquillo.. io intanto vado, ho di meglio da fare..” dissi avvicinandomi alla porta e uscendo.
Non capivo cosa gli prendeva.. Ma soprattutto perchè si comportava così, io non sarei mai andata a letto con lui, cosa gli faceva credere il contrario? E perchè le cose che sta facendo a me le fa a me, non può farle a un'altra studentessa? Aspetta, questo potevo chiederlo a lui.
Mi fermai di scatto e ritornai nell’aula, lui era ancora li che si stava allacciando la camicia, quando alzò il volto e mi guardò: “Signorina Steel, vuole decidersi sul da farsi, vuole fare sesso si o no?!” mi chiese allargando le braccia e sbuffando per poi riabbassarle.
“Un ultima domanda: Perchè proprio io?” chiesi ignorando quello che mi aveva chiesto.
“Perchè voglio fare sesso con lei?” chiese avvicinandosi.
“Si! Perchè?! Perchè ha scelto me, per tutto..” chiesi non capendo.
Suonò la campanella dell’inizio delle lezioni.
“Beh, credo che la risposta dovrà attendere Miss Steel, sarà meglio andare in classe” disse lui uscendo dall’aula e dirigendosi nel corridoio.
Ok, ora non avrei più provato a ragionare..
Un professore non può fare quello che fa lui con me!
Ho deciso: gli starò alla larga, il più lontano possibile, prenderò le distanze..  Non lo guarderò, non gli parlerò.. Non farò niente che includa Matt!

POV LEXI
Ero in giro con una stupida gonna a fiori, che a mio parere era troppo corta! (http://www.polyvore.com/outfit/set?id=101152949)
Non ci pensai e bussai alla classe, era la prima volta che avevo un ritardo.
“Avanti!” disse il professore.
“Permesso” dissi entrando in classe e chiudendo la mia porta alle mie spalle, poi mi girai e continuai a parlare, evitando lo sguardo di Jace, mi ero dimenticata che avevamo le prime due ore insieme:”Mi scuso per il mio ritardo Mr Keegan”.
“Non si preoccupi Signorina, si sieda pure..” disse sorridendomi.
Mi misi al mio posto cercando di allungare la gonna, ma perchè la famiglia Steel doveva farmi come regalo di vicinato una gonna?
Non potevano darmi una torta o un dolce casalingo come tutte le altre persone?
E poi non avevo proprio voglia di conoscere loro figlio, sicuramente pieno di brufoli con la passione per i videogiochi e la tendenza a giocare a giochi da tavolo, senza contare che doveva essere un ottimo chirichetto!

POV  JACE
Lexi che arriva in ritardo?!
No, non era sconvolgente come notizia..
La cosa più sconvolgente era la sua gonna, troppo corta rispetto alle solite!
E.. mi piaceva!
Non pensate male, non mi piacevano le gonne, ma mi piaceva Lexi con le gonne, soprattutto questa… Le lasciava le gambe scoperte, e che gambe!
Ok, dovevo trovarmi un’altra ragazza per accontentarmi, e il più presto possibile!

POV MEGAN
Appena entrai in mensa, me ne pentì, proprio davanti a me per prendere il cibo, c’era Jack.
Fa che non mi veda, che non mi senta e fa che non si accorga di me!
Non volevo fare un'altra discussione, era già bastata quella con Mr Matt.
“Ehi Jack!” disse una voce femminile.
Lui si girò per vedere chi fosse e si accorse della mia presenza:”Megan” disse lui facendo uno strano sorrisetto compiaciuto.
“Jack…” dissi con tono freddo.
“Jack, ti avevo chiamato” disse Ariana avvicinandosi.
Ah ecco di chi era quella voce fastidiosa.
“Scusa Ary,ma sai era da un bel po’ che non vedevo Megan” disse lui mantenendo lo sguardo fisso su di me.
“Ah Megan, non mi ero accorta che ci fossi” disse lei con la sua voce irritante.
“Non mi dispiaceva affatto, sai?!” dissi a lei.
“Mmmh beh a me non mi dispiaceva il fatto che fossi in coma, ma sai nulla è per sempre” disse lei chinando la testa e sorridendomi.
“Infatti, il tuo aspetto è l’esempio, quando ti sei guardata allo specchio l’ultima volta?” dissi con faccia disgustata.
“Molto spiritosa Megan, ma almeno io non mi sono persa sei mesi della mia vita!” disse lei fulminandomi con lo sguardo.
“Ehi, ehi, ehi… Fermatevi un attimo… Dimmi un po’ Megan, come mai mi avevi chiamato ieri sera? Forse sentivi la mia mancanza?” mi chiese avvicinandosi al mio volto.
“Perchè non parli con Ariana, ti cerca lei, non io!” dissi allontanando il mio viso dal suo.
“Tu rispondi prima alla mia domanda” disse lui riavvicinandosi.
“Lo sai che riusciamo a parlare anche se non ti avvicini al mio volto?! Mi serviva il tuo aiuto, ma come sempre sei un cazzone, quindi ho chiamato un'altra persona!” dissi tranquilla.
“Aiuto per cosa?!” disse serio e…
Preoccupato?
“Dovevo sistemare la porta… Cos’è, adesso ti preoccupi anche?! Comunque ti ho risposto, ora lasciami in pace!” dissi seria.
“Io dovrei preoccuparmi per te?? Credo proprio che hai sbagliato, perchè non sono per niente preoccupato!” disse lui per poi andarsene con Ariana.
Finalmente se ne era andato quel.. coso!
Potevo “mangiare” senza problemi adesso.
“Oh mio Dio! Megan!” disse una voce alle mie spalle.
Ma chi era che rompeva?!

POV LEXI
Ripensai a quello che mi attendeva sta sera, una cena con gli Steel!
Mio padre sembrava ossessionato nel farmi conoscere il loro figlio, rivoltante.
Appena entrai in mensa, il mio rivoltante stava per ingigantirsi, perchè proprio quello che avevo davanti era più rivoltante.
Jace con un'altra puttanella da quattro soldi, mi piaceva questo termine.
Feci finta di niente e mi sedetti al mio solito tavolino della solitudine e iniziai a massaggiare con Caleb che era dall’altra parte della sala seduto in compagnia.
Ogni tanto alzavo lo sguardo per vederlo e notavo che mi stava fissando, non riuscì a evitare di trattenre un sorriso.

POV MEGAN
Mi girai e vidi questo ragazzo con gli occhi spalancati che mi guardava..
“Si?” dissi innervosita, cosa avevo fatto di male oggi?!
“T-tu sei qui! Non te ne sei andata!” disse scioccato.
“No, perchè dovrei essermene andata?! Va bene che non sto simpatica a tutti, ma non devo andarmene!” dissi non capendo.
Il suo sguardo divenne serio:”Megan, secondo te chi sono?” mi chiese.
“Un ragazzo che non mi permette di consumare il mio pranzo, beh, pranzo è una parola grossa, e che non conosco..” dissi facendo spallucce.
“Megan sono tuo fratello Grey, Grey Steel” disse lui mantenendo lo sguardo fisso su di me.
“Mio fratello?! Non sapevo di avere fratelli.. Non mi ricordo.. Dopo il coma nessuno mi ha parlato dei miei genitori..” dissi pensando ad alta voce.
“Coma??” chiese confuso.
“Sono stata in coma per sei mesi.. Grey” dissi seccata, l’ho ripetuto troppe volte questo fatto.
“No! Tu non eri in coma, tu sei scappata di casa!” disse seccato.
“Ascolta.. Grey, non puoi venire qui dicendo che sei mio fratello e poi seccarti perchè ti ho detto che sono andata in coma! Dovrei io essere quella seccata!” dissi innervosita.
“Beh allora credo che ti sia proprio dimenticata della lettera che ci hai mandato, dicendo che te ne andavi via” disse serio.
“Ho scritto una lettera?! E cosa diceva? Perchè dovrei essermene andata via?” dissi confusa.
“In poche parole la sera prima che litigassi con i nostri genitori, hai scritto una lettera dicendo che eri stanca di Brooklin e di tutte le persone che ci vivevano, così te ne sei andata e non sei più tornata” mi spiegò lui.
“Aspetta, andiamo in corridoio!” dissi prendendolo per mano e portandolo fuori dalla mensa.
Il corridoio era vuoto.
“Perchè ho litigato con i miei genitori?” chiesi.
“Beh perchè hai iniziato a frequentare Duncan ovviamente” disse lui con non calanche.
“Ma è un motivo cretino! Duncan lo frequento anche adesso, e non è… pericoloso!” dissi arrabbiandomi.
“Duncan non è pericoloso?! Duncan non dovresti frequentarlo! E’ Duncan il bullo!” disse alzando il tono della voce.
“Duncan non è un bullo!” dissi seria.
“Oh già, fa solo parte di un Bronx!” disse lui facendo spallucce ironicamente.
“Smettila Grey! Duncan si comporta bene con me, ha detto che eravamo amici!” dissi arrabbiata.
“Voi non eravate amici, tu detestavi Duncan e detestavi il fatto che se la prendeva con tutti, senza contare che ci provava spudoratamente con te solo per portarti a letto!” disse irritato.
Aspetta, questa frase mi era famigliare.. Mi venne in mente ieri sera, quando Jace entrò in casa mia e disse a Duncan: “Avanti Duncan, te la scoperai un'altra volta puoi aspettare, andiamo!”..
Quindi Duncan faceva il dolce con me sono per portarmi a letto?!
Non dissi niente, non ci credevo ancora.. Pian piano gli occhi iniziavano a pizzicare.
“Megan, scusa… Era meglio che non te lo dicessi in questo modo” disse lui rattristandosi.
“No.. Hai fatto bene a dirmelo.. “ dissi cercando di riprendermi.
“Ascolta, non ti chiederò di tornare a casa, perchè non credo che tu sia ancora pronta, dunque non dirò niente a mamma e a papà del fatto che eri in coma e di tutto il resto, ma ora vieni qui” disse lui facendomi gesto di avvicinarmi.
Mi avvicinai piano a lui non dicendo niente, quanto odiavo il fatto di non ricordare più niente!
Appena fui vicina a lui, mi strinse tra le sue braccia:”Mi sei mancata Megan” disse lui stringendomi a se.
“Anche tu mi sei mancato, Grey!” dissi, le parole mi uscirono spontanee dalla bocca.
Rimanemmo abbracciati per qualche istante, poi decisi di andare a fare un giro per schiarirmi le idee, che cosa avrei fatto con Duncan quando l’avrei rivisto?
Prima cosa: gli avrei urlato dietro!
Seconda cosa: non gli avrei più parlato per il resto della mia vita.
Semplice come piano, no?
 

ANGOLO AUTRICI
Salve ragazze/i!
Come prima cosa mi scuso per l’enorme ritardo, ma ho una scusa plausibile: Pensavo che ieri fosse sabato! u.u
Ok, non è molto plausibile.. però non l’avete mai sentita una scusa così, vero?!
Coomunque, parlando del capitolo..
Allora, Megan parla con Jace, Duncan e Matt (Che cerca sempre di spogliarsi, ha dei problemi quel professore!), poi incontra suo fratello.. Tan Tan Taaaaan!
Ok..
Lexi, invece, arriva a scuola in ritardo, indossando una gonna che a Jace non dispiace! Ehehehehe..
Ok..
Grazie per aver letto il capitolo,
By ML

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** 12. Nuove conoscenze ***


Nuove conoscenze


 
POV LEXI
Dopo aver mangiato quell’orripilante “pranzo”, vidi Duncan alzarsi e andare via dal tavolo di Jace.
Dovevo convincere ancora Duncan a entrare nel mio gruppo , ma come cavolo potevo fare?
Beh, Lexi, prima di tutto dovresti parlarci e cercare di convincerlo e poi si vedrà il da farsi.
Mi alzai e lo seguì senza farmi notare.
Era meglio non parlare tra i corridoi, dovevo anche sbrigarmi prima che suonasse la campanella per la fine del pranzo, mi fiondai su di lui prendendolo per il polso e trascinandolo in un aula, assicurandomi di chiuderla.
“Scusa se uso le maniere forti, ma sapevo che non mi avresti parlato, dunque anche se non ti piace il laboratorio di scienze, ora ci sei dentro” dissi sorridendo.
“Cosa vuoi Lexi?” chiese scocciato.
“Semplice, ti voglio nel mio Bronx” dissi calma.
“E perchè dovrei entrarci?!” chiese tranquillo.
“Mmmh fammi pensare… Beh perchè siccome sono molto interessata che tu venga dalla mia parte, potrei anche esaudire una tua richiesta” dissi sedendomi su un banco davanti alla porta.
“Non lo ritengo un motivo valido..” disse.
“Oh avanti Duncan, non farti pregare! Che cosa c’è nel Bronx di Jace che ti fa rimanere inchiodato?!” chiesi irritata.
“Jace!” Rispose.
“E Jace che cos’è che fa per meritarsi la tua lealtà??” chiesi alzando un sopraciglio.
“Niente.. “ disse senza far trasparire nessuna emozione.
“Oh andiamo! Ci sarà pur qualcosa per convincerti!” dissi facendo ciondolare le gambe.
“Mmmh.. No, non c’è niente!” disse tranquillo.
“Ascolta, non prendermi per il culo! Tutti vogliono qualcosa che non possono avere e io sto cercando di aiutarti!” dissi mettendo il broncio.
“C’è una cosa che voglio avere, e non mi serva il tuo aiuto, ce la posso fare anche da solo.” Disse.
“Sei sicuro? Perchè dicevi lo stesso con i voti in matematica, ma non mi sembra che tu abbia mai visto una sola sufficienza” dissi facendo un sorriso.
“Non è niente che riguarda la scuola, quindi ce la faccio!” disse.
“Allora non ti dispiace se mi informi di quello che vuoi…” dissi curiosa.
Mi stavo annoiando!
“Voglio una ragazza, e l’avrò.. Ora scusa, ma devo andare da lei!” disse mettendosi  al lato del banco e spingendolo.
“D’accordo, ma non ti arrabbiare con me, se farò qualsiasi cosa per toglierti ciò che vuoi Duncan” dissi giocherellando con l’orlo della gonna.
“Non sai neanche di preciso cosa voglio..” disse mettendo la mano sulla maniglia e aprendola.
“Sei sicuro? Credi che io sia così stupida da non capire chi è la ragazza che desideri? Avanti Duncan, non essere ingenuo è ovvio che è Megan!” dissi divertita.
Se non potevo averlo, lo avrei distrutto!

POV MEGAN
Stavo camminando per i corridoi quando passai vicino alla porta del laboratorio di scienze, quando sentì una ragazza dire: “Credi che io sia così stupida da non capire chi è la ragazza che desideri? Avanti Duncan, non essere ingenuo è ovvio che è Megan!”.
Dopo quella frase mi bloccai, proprio davanti alla porta, aperta!
Mi girai verso la porta ed entrai, dicendo: “Come scusa?!”.
“Oh tempismo perfetto, piacere Megan, credo che tu sappia chi sono, la prima volta ci siamo scontrate, io sono Lexi” disse la ragazza scendendo dal tavolo.
Ma cosa avevo fatto di male oggi?! No, ditemelo, perchè non capisco!
“Non mi interessa chi tu sia..” dissi con tono freddo.
“Giusto, hai ragione, hai la mia totale comprensione… Duncan, dovresti tu spiegare tutto a Megan, non credi?” disse Lexi guardando Duncan divertita.
“Tranquilla.. Spiego io!” dissi avvicinandomi a lui con un sorriso: “Duncan.. Sei un coglione!” urlai.
Sentì la ragazza ridere fragorosamente.
“Come, Megan che cosa ho fatto? Non vorrai mica credere a quello che ha detto questa!” disse lui indicando la ragazza.
“No, non credo a quella.. Credo a mio fratello, si, perchè ho scoperto di avere un fratello, oh.. e sai cosa ho anche scoperto?!” dissi avvicinandomi con fare minaccioso a lui.
Lui rimase immobile, senza proferire parola.
“Vedo che non lo sai.. Va bene, te lo dico io!  Ho scoperto chi sei veramente, si, un bullo del cazzo! E ho scoperto anche che ti odiavo prima di andare in coma perchè facevi del male alle persone… Ma adesso, non ti odio più..” dissi facendo un sorriso dolce.
La ragazza smise di ridere e Duncan fece un espressione confusa.
“Non ti odio più per quello che facevi, ti odio per quello che hai fatto a me, cioè raccontarmi balle su balle, mentendomi! Beh, spero tu ti sia divertito, perchè è l’ultima volte che hai qualcosa a che fare con me!” dissi quasi urlando.
“Io amo questa ragazza!” urlò Lexi esultando.
“Ehi che cosa sta succedendo qui?!” chiese Mr. Matt entrando nel laboratorio.
“Menomale che è venuto” disse Lexi cambiando completamente comportamento.
“Uscite da qui!” disse autoritario.
“Ha ragione, è meglio uscire dai laboratori.. Può scoppiare qualcosa da un momento all’altro!” dissi fulminando con lo sguardo Matt.
Non disse niente e ci fece uscire, per poi riaccompagnarci nelle nostre classi.
Nessuno si era accorto che la campanella era suonata da un bel po’.
Prima che Duncan entrò in classe gli dissi: “Ah, grazie per avermi preso in giro ed avermi illuso.. Ormai lo fanno tutti! Bravi, tutti contro la povera Megan che non si ricorda il passato!” dissi con tono freddo.
Lui mi fissò senza dire niente e poi rientrò nella sua aula.
Il prof accompagnò sia me che.. Lexi, se non ricordo male, in classe.. Ma sinceramente con tutto quello che era successo, la voglia di passare altre ore in questo luogo, mi faceva girare la testa, troppe persone false.
Dopo che Lexi fu entrata in classe, mi girai verso il professore e con viso basso dissi: “Professore, non mi sento bene..”
“Vai pure in infermeria, quando ti sentirai meglio rientra in classe oppure se la campanella suona ritorna pure a casa” disse serio.
“Grazie!” dissi ancora con sguardo basso, non volevo vederlo, come mi sono promessa: non dovevo avere a che fare con lui!
Non disse niente e rientrò in classe.
Volevo che questa giornata non sia mai iniziata!

POV LEXI
Sentì il campanello suonare e i miei genitori invitare qualcuno a entrare, era ora di conoscere il figlio, siii…
Mmmh che si sarcastico.
Scesi le scale sistemandomi la gonna che mi avevano regalato e vidi Miss Brooks e suo marito e poi lui.
Ok, non era pieno di brufoli e non sembrava nemmeno un amante dei videogiochi e non sembrava nemmeno uno di quei stupidi chierichetti, mmmh..
Ero rimasta scioccata sulle scale, come facevo a muovermi??
Gambe, muovetevi!
Mmmh, non funzionava.
“C-ciao” cercai di parlare.
“Ciao..” disse lui guardandomi.
Mio padre me lo voleva far conoscere, qualcosa mi diceva che sarebbe finita male.
Scesi le scale e mio padre mi fece uno strano sorriso.
No, non voglio che tu faccia cazzate papà! Cercai di comunicare con lo sguardo per fargli capire, ma lui pareva non accorgersene.
“Beh, sediamoci a tavola” disse mia madre facendoci accomodare.
Mi sedetti proprio di fianco al figlio degli Steel.
Mmmh…
Si prospettava una lunga cena.

POV MEGAN
Stavo poltrendo sul divano, con una vaschetta di gelato, mentre guardavo.. non so cosa!
Che palle!
Non avevo niente da fare, ma soprattutto: non avevo nessuno..
Grey, non potevo chiamarlo, non avevo il suo numero.
Duncan.. Non parliamone!
Jack, Lo odiavo!
Matt.. Meglio non dire niente.
Ma è possibile che io non abbia persone vicino a me?!
Se solo il ragazzo alla televisione poteva uscire dalla televisione e venire al mio fianco..
Ma purtroppo non poteva, perchè era in televisione!
Se solo ci fosse qualcuno, anche solo per un attimo..
Ma no, non c’è nessuno!
Stavo cadendo in depressione..
Potevo chiamare il vicino!
Ma sarebbe stato troppo strano, non potevo presentarmi alla porta dicendo: “Salve, ero a casa che mi stavo deprimendo, non è che viene a farmi compagnia?!”.

POV LEXI
Tutti parlavano, tutti tranne io.
La cena era iniziata da un po’ e ormai giungeva al termine, mancava solo il dolce.
Pregavo che finisse!
Mamma diede a ognuno una fetta di crostata ai lamponi e ce la servì su un piattino, sentivo ogni tanto lo sguardo di mio padre ma lo ignorai e mi gustai la torta.
Mentre sentivo tutti i discorsi dei momenti passati degli Steel e dei miei genitori, giocai con alcuni lamponi nel piatto con la forchetta, ma a un certo punto proprio quando stavo schiacciando un lampone con la forchetta, questo rimbalzò sui pantaloni del ragazzo.
“Oh mio Dio, scusa non volevo, ehmmm… Si, un fazzoletto!” dissi porgendoglielo.
Lui prese il fazzoletto e si pulì i pantaloni: “Non ti preoccupare, è la cosa più bella che sia successa sta sera!” disse alzando il viso e sorridendomi.
Aveva un bel sorriso.
“Già concordo” dissi sorridendo a mia volta.
Lui mi porse nuovamente il fazzoletto continuando a guardarmi.
“Deve essere stata proprio una scocciatura farti portare qua dai tuoi genitori” dissi prendendo il fazzoletto.
“No, se non mi portavano non ti avrei incontrata!” disse sorridendo.
Divenni rossa:”Oh beh magari non è proprio un bene se mi hai incontrato” dissi per poi tapparmi la bocca con la mano.
Era strano di come i suoi occhi mi costringevano a confessare.
“C’è nel senso.. Mmmh forse è meglio che ti dimentichi quello che ti ho detto” dissi imbarazzata mettendo una mano sulla fronte.
“Dimenticato! Comunque io dicevo sul serio.. Sono stato fortunato!” disse portandosi una mano dietro la nuca.
“Beh allora credo che ti faccia piacere che siamo vicini di casa, io sono contenta” dissi sorridendogli.
“Sono contentissimo per questo fatto!” disse sorridendomi.
Feci una piccola risata:”Anche tu vieni alla Scuola Dobrew?” chiesi fissando i suoi occhi azzurro cielo.
“Si, ho iniziato oggi!” disse.
“Allora ci vedremo spesso” dissi morsicando i il labbro inferiore mentre abbassavo lo sguardo.
“Non vedo l‘ora!”  disse portandomi una ciocca di capelli caduta sul viso, dietro l’orecchio.
I miei occhi si sgranarono e alzai lo sguardo di scatto, mi venne una vampata di caldo.
C-che stra-strana se-sensazione…

POV MEGAN
Mi trovavo davanti alla porta della scuola, non volevo entrare.. (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=102671656&.locale=it)
Ho passato la serata a deprimermi, e mi sentivo uno straccio.
La mia vita faceva schifo, troppo!
“Megan!” sentì dire da una voce maschile.
Mi girai, Matt.
Girai nuovamente la testa e mi avvicinai di più alla porta aprendola.
“Signorina Steel! L’aspetto in aula per la sua punizione!” urlò in tono serio.
Mi girai di scatto: “Mr. Matt, non può dare punizioni senza motivo!” dissi per poi girarmi di nuovo.
“Mss Steel, io non d’ho punizioni a caso, lei qualche giorno fa ha rotto il manichino di anatomia nel laboratorio di scienze!” disse nuovamente serio.
 “Io non ho fatto niente! “ dissi innervosita.
“Non mi interessano le sue bugie, a fine a scuola l’aspetto nel mio ufficio aula 3A!” disse lui per poi superarmi e andarsene in un aula.
Quanto mi stava mancando stare da sola sul mio divano con il gelato!

POV LEXI
Per la seconda volta vidi Jace e la sua ragazza, mi fermai un attimo a vedere la scena. Lei bloccata contro la portiera della macchina, mentre lui gli ficcava la lingua in gola e gli metteva le mani nelle tasche sul suo fondoschiena, solo una parola: disgustoso e se preferite rivoltante.
Quando lui si discostò e mi vide abbassai lo sguardo e feci finta niente e me ne andai in classe, non volevo prendermi un altro ritardo. (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=102672543&.locale=it )

POV MEGAN
Nooooooo!
No!
No! E ancora no!
Le ore erano andate tutte bene, fino alla terza ora con Mr. Matt.
Non solo c’era lui in quell’ora, ma al posto di letteratura avremmo avuto educazione sessuale, con lui!
“So che alcuni di voi rideranno per tutta l’ora, pensando: come se io non sapessi come si fa sesso! Ma non ci posso far niente se alcuni genitori si sono lamentati delle prestazioni sessuali di alcuni dei loro figli!” disse lui sedendosi sulla sedia.
Già, perchè non ve l’avevo detto, ma eravamo tutti in cerchio e io ero di fronte a lui!
“Allora prima di tutto, mi hanno ordinato di darvi dei preservativi, dunque fate passare la cesta e prendetene uno” disse di buon umore.
“Non si possono prendere più di uno? Sa servono” disse un ragazzo.
Mr. Matt lo fulminò e poi fece un sorrisetto beffardo:”Alzati”.
“Come?” chiese il ragazzo.
“Ho detto di alzarti” disse il professore serio.
Il ragazzo si alzò un po’ irrigidito.
“Mettiti al centro del cerchio” disse Matt.
Il giovane cercò di controbattere, ma quando lo sguardo del prof divenne quasi arrabbiato, lui obbedì senza pensarci due volte.
Mr. Matt si alzò e si avvicinò a lui, all’iniziò lo osservò e ci girò intorno, poi fece un gesto che sconvolse tutti.
Matt, diede una strizzate alle chiappe di quel ragazzo e gli baciò il collo!
Tutti persero l’uso della mascella e rimasero scandalizzati.
Sapevo che era abbastanza pervertito considerando che ogni volta che lo incontravo si slacciava i pantaloni o la camicia, ma non pensavo che avesse un istinto gay represso!
“Questo è quello che le ragazze provano quando lo fate e ora non fare il coglione e siediti!” disse serio Mr. Matt.
Il ragazzo spaventato corse a sedersi e non proferì parola, anzi nessuno lo fece.
O mio Dio! Volevo uscire da quella classe!
Cercai di non guardare Matt mentre parlava, guardando in ogni angolo della classe.
“Megan! Ci racconti, lei ha mai fatto sogni perversi?” mi chiese Matt.
Avevo sentito bene?!!
“No professore, e lei?” chiesi guardandolo con tono serio.
“Mente” disse serio fissandomi, sembrava che mi stava leggendo nell’anima, mi faceva sentire a disagio quello sguardo.
“Io non mento!” dissi seria.
“Allora non ricorda, mi dica, lei ha mai fatto sogni perversi su che ne so, qualche suo compagno o…” fece una pausa poi continuò:”Professore?”.
Notai l’ombra di un sorriso sardonico sul suo volto.
“A lei cosa cambia se lo sa?!” dissi arrabbiata.
“A me niente, era solo una domanda che sto porgendo a lei e che dopo farò anche ai suoi compagni” disse tranquillo.
“Io la risposta gliel’ho data, non ho mai fatto sogni perversi!” dissi seria.
“Beh, è una cosa triste” disse divertito.
Seriamente?!  Mi aveva fatto tutte queste domanda davanti a tutti, qualcuno poteva denunciarlo per pedofilia!
“No, non è triste! Andiamo avanti, chieda a qualcun altro!” dissi innervosita.
Non pensavo lo facesse, ma rivolse la stessa domanda a tutti.
C’è chi affermò, chi disse che aveva fatto sogni con le loro cugine, chi aveva sognato di farlo con Megan Fox e molti altri.
Che compagni perversi!
L’ora continuò nel parlare di come nascevano i bambini e delle responsabilità di un genitore, non avrei mai avuto figli!
Mai!
Suonò la campanella della salvezza.
Un sorriso si aprì sul mio volto e mi alzai, come tutti del resto, e mi diressi alla mia borsa.
Tutti erano già usciti come razzi.
Ad un certo punto, un istante prima di girarmi, sentì delle mani sui fianchi, mi venne un brivido.
Aspetta, non sentì solo delle mani, ma anche un erezione conficcata sopra il fondoschiena!
Il mio sangue si ghiacciò nelle vene, ricordandomi del sogno che avevo fatto.
Cercai di voltarmi ma ero paralizzata, sentì delle mani spostarmi i capelli da un lato del collo, e poi il contatto delle labbra.
Labbra morbide e calde baciavano il mio collo facendomi fremere, poi d’un tratto le labbra si discostarono e le mani si posarono sulle mie spalle, facendomi vedere chi era l’individuo.
Matt!
“Cosa sta facendo?!” dissi allontanandomi da lui.
“Niente, ho saldato la sua punizione, mi sono ricordato che non potevo fermarmi a scuola, avevo una visita dal dentista per lo sbiancamento dei denti, ci vediamo domani Miss Steel” disse lui calmo per poi uscire dal’aula.
Lo fermai per il polso e lui si girò: “No, lei non se ne va! Non mi va bene il suo comportamento! Non può fare quello che vuole, quando vuole, con me! Quella non era una punizione scolastica, serve solo per accontentare le sue voglie… perverse! Non mi va bene che lei faccia così! Ci sono più di cento ragazze in questa scuola, perchè proprio io?! Perchè deve perseguitare me?! La prego, non mi parli e non mi cerchi più se non per motivi scolastici, ma che riguardino la scuola!” dissi con tono freddo e serio. Dovevo fargli capire che il suo comportamento non andava!
“Perchè proprio lei mi chiede? Perchè una volta era mia” disse serio.
Mollai la presa sul suo polso, rimanendo perplessa e sconvolta e lui se ne andò, scomparendo tra gli alunni.
Cosa intendeva con “Perchè una volta era mia?!”
Davvero, lo avrei eliminato dalla mia mente, non esisteva più nessuno ormai che si chiamava Matt.

POV LEXI
Era l’ora del disgusto, non solo dovevo mangiare qualcosa di immangiabile, ma dovevo anche vedere Jace che si slinguava una nuova conquista, al suo solito tavolo, mentre io mi sedetti al mio solito tavolino sperduto.
“Ehi Lexi!” disse qualcuno che si stava sedendo al mio tavolo.
Girai il volto e vidi Grey che mi stava sorridendo.
“Grey” dissi allegra.
“Come va?” chiese tranquillo.
“Bene e tu?” chiesi sorridendo.
“Benissimo adesso!” disse con un sorriso a trentadue denti.
“Come mai adesso?” chiesi curiosa.
“Sono assieme a te.. Questo mi fa stare Bene” disse portando una mano dietro la nuca.
“Non mi conosci ancora e già ti faccio sentire bene?... Allora, credo che proviamo la stessa cosa” dissi mantenendo il mio sorriso.
“Grey!” disse una ragazza avvicinandosi al tavolo.
“Megan!” disse lui sorridendole.
Megan si avvicinò a Grey e lo strinse in un forte abbraccio che lui ricambiò!
“Mi sei mancato!” disse lei.
“Anche tu sorellina!” disse lui.
Ehmm, questa mi era nuova.
“Megan” dissi in un sorriso.
“Lexi..” disse facendo un debole sorriso, non era di buon umore.. Era pallida.
Bene!
“Non sapevo che eravate fratello e sorella” dissi un po’ imbarazzata.
“Anche io l’ho saputo da poco.. Mi ci devo ancora abituare!” disse Megan guardando il fratello e sorridendogli.
“Non ti ho visto ieri sera” dissi guardandola.
“Ieri sera? Perchè avresti dovuto vedermi?” chiese non capendo.
“Beh è venuta tutta la tua famiglia da me e tu non c’eri” risposi.
“Non lo sapevo..” disse rattristandosi: “Io.. Non ho ancora incontrato i miei genitori da quando sono stata in coma..” disse.
“Oh, scusa ehmm…io…non lo sapevo” dissi a disagio.
“Tranquilla.. Ora vi lascio, mi sono intromessa senza permesso!” disse facendo un piccolo sorriso: “Grey, dopo… possiamo parlare?” gli chiese.
“Va bene” disse sorridendole.
“No, comunque sono io di troppo, siete voi imparentati io…Beh non c’entro niente” dissi allontanandomi piano piano.
“Lexi, torna al tavolo! Ciao Grey, Lexi..” disse Megan andandosene.
Mi sedetti subito, non conoscevo il tono autoritario di Megan.
“Non sapevo che tua sorella fosse così ehmm…autoritaria” dissi in una piccola risata.
“Lei.. si, lo è.. E fa paura quando è arrabbiata!” disse ridendo.
“Spero di non vederla mai arrabbiata! Sai è starno che ti sia seduto al mio tavolo, nessuno si siede e poi tu sembri ehmmm…. Beh un popolare e io sono ehmmm…una sotto ma proprio sotto gerarchia” dissi imbarazzata.
“Abituati a questo, non sarà l’ultima volta che mi siedo con te al tavolo, anzi, lo farò sempre.. E io non sono popolare!” disse facendo un sorriso imbarazzato.
“G-grazie… Ma che tu non sia popolare ci credo gran poco” dissi guardandolo, no seriamente, ma l’avete visto?!
Forse aveva ragione, non era un popolare, era un Dio greco!

POV MEGAN
Mi sentivo uno schifo..
Dovevo cercare di migliorare le cose, riuscire a capire come migliorarle, perchè ero sicura di non riuscire a resistere in quello stato ancora per molto!
Non ricordarsi il passato era una cosa positiva, ma allo stesso tempo negativa: le persone mi mentivano, mi nascondevano le cose, quanto costava dirmi la verità?! Anche se mi faceva male!
Stavo girando per la scuola, i corridoi erano vuoti, c’ero solo io.
Non avevo fame, ma una nausea perenne, tutte queste agitazioni e problemi mi stavano rovinando la vita, e la fame!
Mentre stavo traballando per il corridoio pensando alla mia depressione sentì un urlo, un urlo che non cessava, pareva un urlo di dolore.
Mi girai per capire se proveniva dal retro e quando mi rivoltai per continuare la mia camminata a stile zombie, mi venne addosso qualcuno facendomi cadere a terra con lui sopra, già perchè era un lui.
Aprì gli occhi e vidi dei capelli castani, per un attimo pensai che fosse Duncan o Matt, ma non erano loro.
“Scusa” mi disse senza rialzarsi da sopra di me.
Le nostre labbra si stavano sfiorando, più lui parlava, più si toccavano l’una con l’altra.
“T-tranquillo!” dissi guardandogli gli occhi marroni.
Notai dei strani lividi sui polsi.
Non si era ancora levato da me, ma stranamente non mi dispiaceva.
“Vuoi rimanere in questa posizione per tanto? A me non dispiace affatto.. io dico per te!” dissi tranquilla.
“Beh, nemmeno io ci sto male” disse mostrando un sorriso a trentadue denti, per poi continuare:”Ah proposito, come ti chiami?”.
“Io mi chiamo Megan, e tu ragazzo che salta addosso alle ragazze?” dissi sorridendo.
“Mmmh non ero mai stato soprannominato in questo modo, io sono Toby” disse mantenendo il suo sorriso.
“Toby.. Mi piace! “ dissi sorridendo a mia volta.
Non facevo altro che sorridere, una cosa che non facevo da giorni!
“Sai, sei sorprendentemente comoda” disse fissandomi.
Tra i nostri volti rimanevano solo pochi millimetri.
“Questo è il più bel complimento che mi abbiano mai fatto..” dissi guardandogli le labbra.
“Almeno a te fanno complimenti” disse ridendo.
Si stava avvicinando piano piano al mio viso.
“A te non ne fanno? Te ne faccio uno io: Sei un bel ragazzo.. molto bello!” dissi guardandolo negli occhi.
“Devo segnarmelo nell’agenda! Peccato che il mio cellulare è nella tasca e siccome non voglio dischiudermi da qua, credo che lo segnerò un'altra volta, tanto non me lo dimentico” disse fissando le mie labbra.
“Io ho un modo.. Ti fidi?!” gli chiesi.
“Di una sconosciuta?... Certo!” disse ridendo.
Aveva una bella risata.
Misi le mani sulla sua schiena e diedi una leggera spinta per farci girare, ora lui era sotto e io sopra. Tolsi le mani da dietro la sua schiena e ne infilai una nella tasca dei suoi pantaloni e tastai per cercare il cellulare.
“Ops, tasca sbagliata!” dissi tirando fuori la mano e mettendo l’altra nell’altra tasca, da cui presi il telefono.
“Eccolo qui!” dissi sfilandolo dalla sua tasca.
“Sai, ho fatto bene ha fidarmi” disse divertito prendendo il cellulare e segnando la data.
“Vorrei farti una domanda un po’ strana, posso?” mi chiese guardandomi.
“Dato che la nostra posizione non è da meno, si, puoi!” dissi sorridendo.
“Beh, posso baciarti?” chiese morsicandosi il labbro inferiore, mentre fissava le mie labbra.
“Odio quando me lo chiedono!” dissi avvicinandomi alle sue labbra unendole con le mie.
Il bacio divenne intenso e mentirei se dicessi che non baciava bene.
La sua lingua spingeva contro la mia e ogni tanto i suoi denti mi intrappolavano il labbro inferiore succhiandolo dolcemente, per poi ricominciare il bacio, mentre le sue mani mi avevano ormai circondato la vita e mi traevano a lui, ogni tanto andavano nelle tasche dei miei pantaloni sul fondoschiena.
Successivamente iniziò a baciarmi il collo, facendomi fremere ad ogni suo tocco, ci sapeva fare!
“Mi piace come cosa, ma non penso sia giusta da fare in un corridoio scolastico..” dissi prendendogli il viso tra le mani per fermarlo un attimo.
“Mmmh direi di si” disse per poi darmi un bacio a stampo, per poi continuare:”Pero’ sei tu che devi fare lo sforzo di discostarti da me” disse sorridendo.
Con mala voglia mi alzai da lui e gli porsi la mano per farlo alzare.
“Mi è piaciuto come primo incontro Toby!” dissi sorridendogli.
“Il piacere è tutto mio” disse facendo un piccolo inchino mentre rideva.
“E non vorrei fosse l’ultimo!” dissi avvicinandomi a lui e appoggiando una mano sul suo petto.
“Oh sicuramente non sarà l’ultimo, soprattutto se hai il mio numero di cellulare nella tua tasca dei pantaloni” disse sorridendo.
“Io non ho il tuo numero di cellulare nella tasca..” dissi tastando le due tasche davanti.
Lui mi si avvicinò e mi trasse a se, poi infilò una mano nella tasca sul mio fondoschiena e estrasse un biglietto:”Oh si che ce l’hai” disse facendomi l’occhiolino.
Sorrisi e poi dissi “Ti chiamerò subito, stai tranquillo, non ti libererai di me molto facilmente!” dissi avvicinandomi alle sue labbra.
“Sai, non credo mi voglia liberare di te” disse per poi baciarmi nuovamente, mentre mi teneva ancora stretta a se.
“Grazie..” sussurrai sulle sue labbra.
La campanella suonò e si avvicinò al mio orecchio sussurrando con voce calda:”Ci sentiamo Megan”.
Non dissi niente e lo vidi allontanarsi da me, stava andando bene la giornata, dai!

POV LEXI
La scuola era finita, era sabato e questo voleva dire solo una cosa, dovevo spassarmela!
Non volevo pensare che domani mattina mi attendeva una lunga e noiosa messa, così percorsi la mia solita strada di ritorno a piedi.
Solo dopo notai una moto nera lucida, quella di Jace.
E come immaginavo insieme alla moto, c’era anche lui appoggiato alla parete, stranamente senza la sua “Troiottola”, si avevo cambiato soprannome. Magari l’avevo già usata e buttata.
Gli passai davanti e educatamente gli feci un cenno di saluto con il capo.
“Lexi.. Come va?” chiese guardandomi.
“Bene grazie!” dissi allegra e convinta, stranamente non avevo balbettato.
“Sono contento per te! Ho visto che parlavi con un ragazzo a mensa!” disse senza un tono.
“Si, è il fratello di Megan, si chiama Grey, è molto dolce” dissi tranquilla, era la prima volta che stavo facendo una discussione normale con Jace.
“Megan ha un fratello? Non lo sapevo!” disse tranquillo.
“Si, anche per me è stata una sorpresa, anche se la sorpresa più grande è stato il fatto che si è seduto al mio tavolo nonostante beh… il mio basso ruolo sociale” disse arrossendo ripensando a Grey.
“Beh, non è uno stupido!” disse.
“Perchè scusa?” chiesi confusa.
Mi stavo preoccupando di questa conversazione tranquilla.
Lui abbassò il capo e fece una piccola risatina: “Ci vediamo Lexi!” disse salendo sulla moto e andandosene.
Già, era chiedere troppo una normale conversazione con Jace.



ANGOLO AUTRICI
Buongiorno! (:
Come è andata la settimana?
La mia è stata piena! Ho avuto un’altra sfilata giovedì e fortunatamente era l’ultima, la prossima sarà a maggio.
E’ stancante stare in un auditorium dalle quattro del pomeriggio fino a mezzanotte, con un vestito da sera e dei tacchi, ad inseguire la tua modella, vestirla e sistemare il vestito di carta che indossava.
Si, vestito di carta, perchè i vestiti erano con materiale da riciclo: carta, zanzariere, foglie, cialde del caffè, chicchi di caffè…
Comunque ecco un nuovo capitolo, pubblicato in tempo!
La nostra Lexi ha la cena con la famiglia Steel, e incontra Grey (Se non ve lo ricordate, guardate nel prologo, lì c’è la foto) e non gli è dispiaciuto incontrarlo.
Invece la nostra Megan… Beh.. la sua giornata non è stata una delle migliori, ma è migliorata grazie a Toby.
Beh, che fortuna!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, io e Chiara mettiamo tutto il nostro impegno per scrivere i capitoli e ci impersoniamo nei personaggi per renderli il più realistici possibile!
Vado ad aggiornare le altre storie.
Un bacione
By ML

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** 13. Una serata diversa ***


Una serata diversa








POV MEGAN
Ero a casa sul divano, le ultime ore non avevo visto nessuno che potesse togliermi il sorriso dal viso!
Presi il cellulare e chiamai Toby, rispose al primo squillo.
“Ehi..” disse dall’altro capo del telefono.
“Ehi ragazzo che salta addosso alle ragazze!” dissi sorridendo.
“Megan!” lo sentì dire euforico.
“Si, sono proprio io..” dissi sorridendo per poi dire: “Cosa stai facendo di bello?”
“Mmmh dovevo uscire con la mia compagnia, tu?” chiese allegro.
“Sono seduta sul divano di casa mia.. “ dissi con tono finto triste.
“Beh, io ho proprio disdetto adesso il mio impegno con gli altri, se vuoi posso venire lì a farti compagnia” disse in modo seducente.
“Ti aspetto! Ti mando un messaggio con l’indirizzo!” dissi chiudendo la chiamata e mandandogli un messaggio con l’indirizzo.
Cinque minuti dopo suonò il campanello di casa, e corsi alla porta e la aprii.
“Qualcuno ha ordinato un ragazzo che salta addosso alle ragazze” disse Toby sorridendomi.
“Mmh.. Si, sono stata proprio io!” dissi prendendolo per la maglietta e tirandolo dentro casa.
“Dunque è pronta per pagare il conto?” disse in modo caldo, mentre chiuse la porta dietro di se con il piede.
“Dipende quanto mi viene a costare!” dissi sorridendo.
“Beh se vuoi possiamo fare le cose con calma e pagare il conto più in là, altrimenti paghiamo subito, vedi te cosa vuoi farne di me” disse divertito.
“Mi piacciono le cose fatte con calma, me le gusto di più!” dissi avvicinandomi a lui.
“Allora quando vuoi pagarmi, dimmelo” disse per poi baciarmi, spingendomi contro la parete.
Il bacio divenne subito intenso, facendomi avvampare, mentre le sue mani percorrevano sul mio corpo, poi quando la cosa stava per andare oltre si discostò, mi sorrise e disse:”Beh, se non volevi pagarmi il conto subito, almeno adesso hai un assaggio e puoi decidere quando avere tutto”.
“Penso mi serva un altro assaggio.. Sempre meglio averne due!” dissi mettendo lui con le spalle alla parete e mi attaccai al suo corpo facendolo aderire con il mio.
Portai le labbra al suo labbro inferiore e lo succhiai senza sosta, poi, dopo averlo lasciato, unì completamente le nostre labbra in un altro bacio intenso.
Le nostre lingue danzavano assieme, senza mai fermarsi, nemmeno per darci tempo di respirare.
Le mie mani si muovevano nei suoi capelli, sul suo petto, sui suoi fianchi.. sul suo sedere!
Tra una pausa e un'altra disse:”Come assaggio mi sembra molto grande, così sarà difficile trattenersi!”.
“Allora sarà meglio fermarsi..” dissi con il fiatone, mi sembrava di aver appena corso una maratona!
“Credo sia meglio” disse anche lui con il fiatone.
Nessuno dei due riusciva a distogliere lo sguardo dalle labbra dell’altro.
“Allora, cosa vogliamo fare?” mi chiese disincantandosi.
“Non lo so.. Cosa vorresti fare?” chiesi sorridendo.
“Mmmh beh la mia idea è stata respinta ad un altro momento, qual è la tua?” chiese.
“Come mai non ti sei più visto con la tua compagnia?” chiesi.
“Perchè preferivo venire da te” disse sorridendomi.
“Aaaw.. Che cosa dolce! E non ti hanno detto niente?” dissi sorridendo come una ebete.
“Beh ho chiesto alla persona giusta, che l’avrebbe detto alla persona che probabilmente si sarebbe innervosita” rispose facendo una piccola risata:”Beh, si lo so è contorto”.
“No dai, non più di tanto!”  dissi sorridendogli poi divenni triste tutto d’un tratto!
“Qualcosa non va Megan?” mi chiese prendendomi per il mento con l’indice e il pollice.
“Domani non c’è scuola, non ti posso vedere nei corridoi, i magnifici corridoi!” dissi passandogli una mano sulla guancia.
“Se vuoi passo la notte qui, ovviamente rispettando il patto di non fare niente di affrettato” disse sorridendomi e prendendomi la mano che era sulla sua guancia, per poi baciarmi il palmo.
“Sarebbe magnifico!” dissi dandogli un bacio a stampo.
Finalmente non sarei rimasta sola!

POV LEXI
Ero al solito ritrovo ad aspettare Caleb e Toby, ma vidi solo Caleb avvicinarsi. (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=102691636&.locale=it )
“Ehi come mai ci sei solo tu?” chiesi guardandomi in giro alla ricerca di Toby.
“Toby non è potuto venire… emmh.. doveva vedersi con una ragazza..” disse lui con voce bassa.
“Ah dunque ci siamo solo io e te…” dissi un po’ imbarazzata, anche se ero innervosita de fatto che Toby non c’era.
“Si, sembrava felicissimo Toby al telefono, e ansioso di attaccare!” disse sorridendo.
“Spero per lui che si diverta… Comunque ehmm… Mi sento un po’ a disagio” dissi..
Aspetta… L’avevo detto ad alta voce!
“Perchè ti senti a disagio? Ci sono qui io!” disse prendendomi la mano.
“B-Beh so-solitamente er-eravamo tu-tutti i-insieme e a-adesso c-che siamo solo i-io e te, mi sento un po’ a disagio” dissi iniziando a balbettare come non mai quando lui mi prese la mano.
“Non devi sentirti a disagio, non è un appuntamento!” disse sorridendo.
“A-App-appuntamento?! N, no, io non lo pensavo!” dissi agitandomi.
“Beh, neanche io! Lexi, cosa ti prende?!” chiese confuso.
“A me?? Proprio a me?? Me?...Niente” dissi molto insicura di quello che dicevo.
“Ook.. “ disse iniziando a camminare.
Continuavo a fissare le nostre mani unite, quando vidi delle Vans nere.
“Lexi, Caleb e.. Dove avete lasciato il piccolo masochista che si è fatto la mia ragazza nella cella frigorifera??” chiese Jace.
“E’ insieme a una ragazza sta sera, dunque ci siamo solo io e Caleb” risposi guardandolo per poi riposare lo sguardo sulle nostre mani.
“Ha fatto una nuova conquista, bene..” disse tranquillo: “Quindi siete soli soletti, eh?! “ disse.
“Già soli, io e Caleb” dissi mantenendo lo sguardo sulle nostre mani, sembrava che il mio cervello non si era realmente accorto della presenza di Jace.
Alzai lo sguardo e non vidi più Jace, se ne era andato.
“Caleb, dove stiamo andando?” gli chiesi.
“Non lo so, dove vuoi andare?” mi chiese.
“Non lo so, è starno che non ci sia anche Toby, non saprei dove andare” dissi alzando lo sguardo.
Ma perchè l’avevo fatto? Lo sapevo che non dovevo alzare lo sguardo.
“Si, è strano senza Toby, posso chiederli cosa fa, così gli chiedo se viene..” disse aspettando una mia risposta.
“No tranquillo, lascialo pure godere ehmm non volevo essere perversa e dire godere in quel senso…C’è nel senso nel godere il momento..no, anche così suona male…Beh di passare una bella serata” dissi facendomi delle seghe mentali.
Caleb rise e poi disse: “Tranquilla Lexi!”.
“Tu non credi sia una persona perversa vero?” chiesi fissandolo.
Io non lo ero, giusto?
“No, tranquilla!” disse sorridendomi.
“D’accordo…Comunque che ne dici se andiamo a vedere un film?” chiesi notando il cinema di fronte a noi.
“Certo!” disse avvicinandosi.
Speriamo che la serata si sarebbe messa bene.

POV MEGAN
Ero accovacciata con Toby nelle coperte sul divano a guardare un film, beh non è che vedessi più di tanto il film, più che altro assaporavo ogni attimo con Toby e mi facevo inebriare del suo profumo maschile mischiato a quello del fumo.
“Non sai quanto io stia amando il tuo profumo!” dissi portando il naso al suo petto e annusando.
Lui mi sorrise e mi strinse tra le sue braccia, facendomi aderire maggiormente al suo petto.
Appoggiai una mano su di esso e chiusi gli occhi, dimenticando ogni cosa successa.
Mi diede un piccolo bacio sulla nuca e spense la televisione.
Rimanemmo accoccolati, facendoci sfuggire qualche bacio e io mi addormentai cullata da quel profumo, dalla sua essenza.

POV LEXI
Il film non era stato un gran che e la serata si era prospettata monotona, quando avrei visto Toby lo avrei sgridato per avermi lasciato da sola con Caleb all’ultimo momento! Almeno se avvisava prima avrei disdetto.
Ora però non era tempo di pensare, ero in chiesa, che cosa barbosa.
Immaginai Jace in chiesa, sarebbe stata una cosa esilarante vederlo in quel posto.

POV MEGAN
Il sole mi illuminava il volto e mi costrinse ad aprire gli occhi pian piano.
Ero ancora abbracciata a Toby ed avevo dormito benissimo sta notte! Avremmo dovuto rifarlo!
Alzai il viso e vidi che Toby stava ancora dormendo, era bellissimo, non riuscì a resistere: mi avvicinai al suo viso e lasciai un bacio sulla sua guancia, sulla sua fronte, sul naso e sull’altra guancia.
I suoi occhi si dischiusero piano:”Ehi” disse sorridendomi, per poi stiracchiarsi e riabbracciarmi.
“Dormito bene?” gli chiesi sorridendo.
“Ho dormito stupendamente” rispose dandomi un piccolo bacio a stampo.
“Anche io! Sai, non sono l’unica ad essere comoda..” dissi facendo una piccola risata.
“Se fossimo a casa mia ti avrei preparato dell’ottimo cappuccino al tuo risveglio, ma purtroppo non so dov’è la tua caffettiera” disse facendo un piccolo finto broncio.
“Sai, è una pessima scusa!” dissi seria.
“Perchè? E poi scusa per cosa?” chiese confuso.
“Per non prepararmi la colazione!” dissi sorridendo dandogli un bacio all’angolo della bocca.
“Mi hai fatto quasi spaventare!” disse ridendo, tirandomi delicatamente un cuscino per poi prendermi il viso tra le mani e baciarmi.
“Mi hai tirato un cuscino?!” dissi fingendomi scioccata: “Ora mi vendico” dissi mettendomi a cavalcioni su di lui e iniziando a fargli il solletico.
Lui si mise a ridere e cercò di divincolarsi:”Ehi questo non è affatto corretto”.
Mi prese le mani e me le bloccò, poi mi trasse a se e mi fece scivolare sotto di lui, mettendosi sopra di me senza far aderire i nostri corpi, tenendosi  con la forza delle braccia.
Mi fissò intensamente poi si morsicò il labbro inferiore e facendo una flessione si abbassò su di me baciandomi, poi si alzò dal divano:”Sarà meglio fare colazione, se vuoi tu stai lì e poi ti porto la colazione, ma ti avverto non so come sarà” disse sorridendomi.
“Tu prepari la colazione, e io mi faccio una bella doccia calda! Non ci metto tanto, tranquillo!! Dissi alzandomi dal divano e andando verso il bagno.
Entrai in bagno e aprì l’acqua della doccia e mi spogliai, la doccia non durò tanto, mi lavai solo il corpo, non i capelli, non avevo voglia!
Chiusi l’acqua e uscì dalla doccia mettendomi un asciugamano addosso.
Lasciai i capelli in uno chignon disordinato, e tornai di la.
Vidi Toby di spalle in cucina, mi avvicinai silenziosamente e lo abbracciai da dietro: “Avevo detto che non ci mettevo tanto” dissi stringendolo forte.
Lui si voltò e mi discostò, per poi abbracciarmi forte e prendere il mio mento per alzare il mio volto e baciarmi:”E’ bello vederti in asciugamano” disse facendo un sorrisetto.
 “Ammira, il mio splendore!” dissi vantandomi, per poi scoppiare a ridere.
“Oh lo noto!” disse lui scoppiando a ridere insieme a me.
“Comunque spero che ti piacciono i pancake e il caffè” disse lui mostrandomi il tavolo apparecchiato.
Aveva fatto tutto questo in così poco tempo!
“Io amo il caffè, e adoro i pancake!” dissi sorridendo e sedendomi a tavola.
“Allora mangiamo!” disse sorridendomi per poi sorseggiare il contenuto dalla tazza.

POV LEXI
Ero a casa mia, ormai avevo finito i compiti e i miei genitori erano usciti per la giornata della pace, ovvero aiutavano il parroco a selezionare i vestiti della Caritas.
Ad un certo punto, proprio mentre stavo cantando sotto la doccia, sento il campanello, uscì velocemente e mi misi un asciugamano e andai ad aprire.
Mi pentì di non essermi vestita.
“G-Grey” dissi cercando di fare un mezzo sorriso.
“Ehi Lexi..” stava per dire altro, quando si bloccò e mi guardò.. mi sentivo osservata!
“Ehm.. Sono capitato in un brutto momento?” chiese guardandomi.
“No, tranquillo…Entra pure” dissi facendo spazio per ospitarlo.
Lui entrò e chiuse la porta alle sue spalle: “Ero venuto per invitarti ad andare a fare un giro..” disse portando la mano dietro la nuca.
“Oh ehmm, per me andrebbe anche bene, solo che i miei non ci sono e non li ho avvisati che oggi uscivo e sono anche…Beh, non sono molto presentabile, se vuoi puoi fermarti qui, oppure faremo per un'altra volta” dissi cercando di sistemarmi i capelli.
“Facciamo così, usciremo domenica prossima, ti invito a cena, così sono sicuro che ci sarai e non sarai bagnata..” disse sdrammatizzando, poi si avvicinò al mio volto e mi diede un bacio sulla guancia: “Ci vediamo domani Lexi” disse uscendo dalla porta.
“A a d-domani” dissi cercando di rimanere composta.
Ma era possibile che qualunque ragazzo mi trovavo se faceva qualcosa di dolce io balbettavo??!

POV MEGAN
Avevo appena passato un bel pomeriggio con Toby, avevamo riso, e guardato film..
Stavo proprio bene con lui, e pensare che lo conosceva da quanto.. un giorno!
Mi aveva fatto dimenticare tutto e tutti, e per questo ne ero grata!
Prese la sua felpa e si avvicinò a me dandomi un ultimo bacio:”Ci vediamo domani Megan”.
“Non vedo l’ora!” dissi sorridendogli e aprendogli la porta.
Ora ero da sola, ed era tempo di andare a dormire, ero stanchissima.

POV LEXI
Odiavo il lunedì! (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=102692155&.locale=it )
Ero davanti l’edificio scolastico e mi sorpresi nel vedere Jace solo, senza nessuna “Troiottola”, quasi mi faceva pena, ma solo quasi.
Gli passai davanti e cercai di ottenere una conversazione come l’ultima volta, era stata strana, ma almeno non c’erano stati insulti, risse e fortunatamente nessun bacio o atto perverso!
“Ehi” gli dissi in un debole sussurro amichevole.
Lui mi guardò e sorrise: “Ciao Lexi, come è andato il weekend? E la serata con Caleb??” chiese facendo un ghigno.
“E’ andato normale, un po’ noioso e anche la serata con Caleb è andata bene, niente di speciale, ma è andata bene” dissi tranquilla.
Quando faceva quel ghigno c’era da preoccuparsi.
“Sono felice per te, ora scusa, ma devo andare.. E’ arrivata!” disse lui dirigendosi verso una ragazza che non salutò neanche, la prima cosa che fece fu ficcarle la lingua in gola!
Uuuuuh “Troiottola”!

POV MEGAN
Sinceramente non avevo voglia di andare a scuola, perchè le prime ore avevo Matt come insegnante..
Ma poi pensai che c’era Toby, e la voglia tornò!
Mi misi le prime cose che trovai nell’armadio e corsi a scuola, non volevo fare ritardo! (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=102692702&.locale=it )
Arrivata, in tempo, mi diressi dentro, dovevo cercare Grey, dovevo ancora parlargli… ma non ricordo di cosa! Merda!
Va beh, non lo avrei cercato, magari si è dimenticato!
Mi diressi al mio armadietto e presi i libri per poi entrare in classe, mettendomi seduta al posto dell’altra volta, quello che mi nascondeva dal professore.
Mr. Matt entrò in classe e come suo solito, senza salutare disse la pagina e gli esercizi, questa volta con una differenza: aveva dato una e-mail con degli schemi di studio.
Era strano rispetto alle altre volte, ma come mi ero promessa, non doveva interessarmi!
Feci i miei esercizi in poco tempo e rimasi lì senza fare niente, mi stavo annoiando!
La lezione durò poco..
Il prof ci diede altri esercizi da fare e non disse niente per tutto il tempo.
Poco dopo la campanella suonò e la classe si svuotò in pochissimo tempo!
Io ero ancora seduto al banco che guardavo Matt, e lui guardava me.
Mi alzai dalla sedia e, con passo lento, mi diressi alla porta: la chiusi e, con uno scatto della mano, la chiusi a chiave.
Mi girai verso Matt e lo fissai, aveva lo sguardo perplesso.
Spero solo di stare facendo la cosa giusta!

POV LEXI
Prima di cambiare aula dovevo trovare Toby!
Almeno poteva avvisare!
Ma no, lui era fatto così, non pensava.
Mi guardai in giro, ma non lo vidi.
Mi diressi in classe, mi avrebbe sentito!

POV MEGAN
Mi avvicinai alla scrivania appoggiandoci le mani sopra: “Ora lei mi deve spiegare, tutto!” dissi guardando Matt con sguardo fulmineo.
“Beh Signorina Steel, se non ha capito la lezione, non c’è bisogno di questo suo atteggiamento” disse lui facendo spallucce.
“Io non parlavo della lezione! Lei deve dirmi cosa è successo tra noi due in passato!”dissi.
“Capisco.. Insomma lei era Megan Steel e io Matt Schwarz, non c’era niente, lei era mia, una mia studentessa” rispose con tranquillità.
“La smetta!” dissi innervosita battendo sulla cattedra!
“Io non l’ha capisco, le ho risposto” disse perplesso.
Mi spostai dalla cattedra e mi avvicinai al mio banco, misi le cose nella borsa e mi avvicinai alla porta: “Mr. Matt, non può comportarsi così! Io sto facendo di tutto per starle lontana, non parlarle o guardarla, ma è sempre lei che viene da me! Questa volta sono venuta io per riuscire a capire, ma lei non mi da il permesso, quindi facciamo così: lei lascia in pace me, e io lascio in pace lei, siamo tutti e due felici e basta!” dissi girandomi verso di lui e guardandolo.
“Lei mi aveva fatto una promessa, dunque la deve mantenere” disse lui serio, quasi arrabbiato mentre si avvicinava verso di me.
Il suo sguardo sembrava quello di una tempesta, non prometteva niente di buono, ma non mi sarei impaurita davanti a lui.
Appena aprì la bocca cercando di trovare una risposta la lingua di lui si conficcò bella mia bocca e le nostre labbra erano l’una a contatto dell’altra. La sua mano era sul mio fondoschiena che mi costringeva ad avvicinarmi a lui.
Poi mentre il bacio stava diventando sempre meno innocente, si discostò e mi tirò per i capelli facendomi indietreggiare il viso:”Miss Steel le promesse vanno mantenute, io ho pieno controllo su di lei, questa era la promessa” disse con il fiatone, per poi lasciarmi i capelli e andarsene.

POV LEXI
Arrivata l’ora della mensa, incrociai un compagno di Toby e gli chiesi dove fosse, appena ebbi sentito la risposta non ci pensai un attimo e entrai nel bagno maschile senza farmi troppi problemi.
Toby si girò e mi guardò, all’inizio con uno sguardo sorpreso, poi con sguardo impaurito.
“Ciao Toby” dissi sorridente e andandolo ad abbracciare.
Lui rimase sorpreso all’inizio, ma poi ricambiò l’abbraccio stringendomi forte.
Io lo strinsi forte, molto forte.
“L-Lexi… Non.. Non respiro..!” disse poggiando le mani sulle mie bracci discostandomi d lui.
Mi riavvicinai e lo strinsi ancora con più forza:”Oh ma io ti voglio bene” dissi con un sorriso.
Lui mi discostò nuovamente e si allontanò da me: “Lo so che sei arrabbiata perchè sabato non sono venuto, e ho avvisato tardi, ma non potevo mai immaginarmi che succedesse una cosa del genere!” disse con le mani alzate in segno di difesa.
“Toby, mi hai fatto passare la serata da sola con Caleb! Mi sono sentita a disagio!” dissi sbuffando.
“Scusami, ma per me, ne è valsa la pena!” disse lui sorridendo e con lo sguardo perso nel vuoto.
“Che cosa vorresti dire?”  chiesi perplessa.
“Che sono stato benissimo sabato sera.” Disse sorridendo ancora guardandomi.
“Ah già, potrei sapere per chi mi hai mollato?” chiesi curiosa e un po’ infastidita.
“Una ragazza bellissima, l’ho incontrata in modo strano,gli sono caduto sopra e poi ci siamo parlati, e poi baciati, eravamo in corridoio!” disse mettendo le mani nelle tasche dei pantaloni.
“E qual è il suo nome?” chiesi curioso.
“Si chiama Megan!” disse guardandomi.
Sgranai gli occhi:”Megan?!” chiesi.
“Si! Perchè?” chiese non capendo.
“Era la sottospecie di ragazza di Duncan!” dissi sconvolta.
Mi pentì di averlo detto, perchè appena finì la frase nel bagno entrò Jace.
“Lexi.. Gita turistica nei bagni? O sei impegnata a fare altro??” chiese facendo un ghigno.
“Magari sono impegnata a fare altro” dissi innervosita, realizzandomi dopo del doppio senso che intendeva.
“Allora esco e vi faccio continuare, ho sentito anche il nome Duncan, se vuoi vado a chiamartelo e fate una cosa a tre!” disse aprendo la porta e guardandomi.
“No, io non intendevo quella cosa! Io non sono una depravata! Non penso male come te” dissi disgustata ripensando al doppio senso.
“Se certo! Beh, vi lascio continuare!” disse uscendo dal bagno.
Toby stava ridendo, ma quando incontrò il mio sguardo tornò serio: “Ok, la smetto.. E comunque, non mi interessa se era la sottospecie di cosa di Duncan, l’avrebbe solo trattata male lui!” disse innervosendosi e stringendo le mani a pugno.
“La mia preoccupazione non era per lei, era per te. Se ti piace davvero quella ragazza, porterà solo a una conclusione, tu e Duncan sarete nemici e non sarà facile averlo come nemico” dissi seria per poi uscire dal bagno.
Tutto questo avrebbe portato a una brutta conclusione e qualche cuore spezzato.

ANGOLO AUTRICI
Buongiorno!
Come state?
Ecco un nuovo capitolo, spero vi piaccia!
Toby e Megan sono teneri assieme, non pensate?!
Io li amo! *-*
Invece Matt non riesco a sopportarlo, prima fa il professore che pensa solo alle lezioni, poi diventa il professore pervertito che ci prova con le alunne, e poi diventa il professore severo che dice di mantenere le promesse che fa!
Quanto non mi piace, è lunatico!
Lexi e Caleb hanno passato una serata assieme e Lexi si è arrabbiata con Toby per questo.
Ringrazio tutte/i per leggere la nostra storia, e per recensirla!
Vi vogliamo bene io e la Chiara.
Un bacione,
By ML

 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** 14. Il ballo dei VIP ***


Il ballo dei VIP




 
POV MEGAN
Sono un fascio di nervi..
Mi diressi alla mensa prendendo una mela, il mio stomaco non reggeva ancora bene il cibo!
Avevo bisogno di stare da sola, ma non del tutto: dovevo stare lontana dalle persone che mi facevano incasinare, o non capire qualcosa, o che mi mentivano..
In poche parole: dovevo rimanere sola davvero, senza nessuno.
“Ehi” disse Grey avvicinandosi a me.
Non dissi niente e mi catapultai fra le sue braccia, avevo bisogno di un abbraccio!
“Sono felice che sei felice di vedermi” disse in una piccola risata.
“Almeno tu sei felice!” dissi stringendolo.
“Che cosa è successo?” mi chiese perplesso.
“E’ colpa dei ragazzi, quegli esseri di sesso maschile che non mi fanno capire niente e mi mentono!” dissi innervosita.
“Ehmm… Grazie” disse guardandomi.
“Ovviamente io non parlavo di te!” dissi sorridendogli e dandogli un bacio sulla guancia!
“Allora mi ritengo fortunato, ma chi intendi di preciso?” chiese curioso.
“Intendo Duncan e poi il professore Matt!” dissi non pensando..
“Aspetta, il professore?” chiese preoccupato e sgranando gli occhi, diventando tutto d’un tratto rigido.
“Si.. Perchè?!” chiesi perplessa.
“Ehmm no, perchè il professore non è un ragazzo qualunque è un professore, che cosa ti ha fatto?!” chiese quasi arrabbiato.
Mi ha baciata, toccata, si è spogliato davanti a me… la lista è lunga!
“Niente, continua a chiamarmi in classe, non mi lascia neanche il tempo di respirare..  E mi interroga sempre!” dissi mentendo.
“Ah menomale, c’è nel senso, mica che era un pedofilo!” disse facendo una piccola risata.
No, non lo è! E’ solo un pervertito pedofilo!
“No.. Tranquillo!” dissi sorridendogli, se avrebbe saputo la verità..
Mi rimisi fra le sue braccia, continuando a stringerlo.
“Sarà meglio dirigersi a un tavolo della mensa, prima che qualcuno si lamenti che stiamo facendo la coda” disse lui guardandomi e sorridendomi.
“No, non mi siedo, devo andare a prendere una cosa nell’armadietto.. E poi non mi siedo per una mela..” dissi facendola vedere.
“Aspetta” disse lui prendendomi per il braccio prima che me ne andassi, per poi continuare:”Ti volevo chiedere se venivi al ballo con me”.
“C’è un ballo?” dissi sorpresa: “Comunque, si, verrò a ballo con te!” dissi sorridendo.
“Si, l’ha organizzato il nuovo gruppo di fotografia, che più di fotografia è un fan club di ragazze che non vogliono altro che trovarsi qualche ragazzo, ormai continuano a fare feste su feste, ne hanno progettate un sacco” disse sorridente.
“Wow… Beh, tranquillo, verrò con te!” dissi.
“Grazie, avevo bisogno di passare un po’ di tempo con la mia sorellina, ciao Megan” disse sorridente per poi andare a prendere dell’altro cibo al bancone della mensa.
Ora ero pronta ad uscire da quel buco di matti, non volevo starci li, sapevo di incontrare gente che non volevo.

POV LEXI
Ero seduta al tavolo della mensa a “consumare” il mio “pranzo” quando Grey si mise seduto al mio fianco: “Ciao Lexi!” disse sorridendo.
“Ehi ciao… sai, non sono ancora riuscita ad abituarmi che un ragazzo come te si sieda vicino a una come me” dissi mentre giocherellavo con la forchetta.
“Cerca di abituarti velocemente, come ti ho detto: mi metterò sempre seduto vicino a te!” disse mettendomi una mano sulla spalla.
“Non riesco a spiegarmi il perchè” dissi guardandolo negli occhi.
“Perchè mi piace mangiare con te! Mi piace stare con te!” disse abbassando lo sguardo.
“Ma non ho niente di speciale, sono una nerd assoluta, sono brutta, mi concio da schifo e tu sei beh basta solo dire il tuo nome che le ragazze cascano ai tuoi piedi e potresti avere ogni ragazza, eppure sei qui” dissi perplessa.
“Perchè io non voglio ogni ragazza! Io ne voglio solo una!” disse serio.
“Tu ne vuoi solo una e ti siedi a fianco a me? Ti conviene andare da  lei e agire” dissi sorridendogli.
“Io sto già agendo! Sono già seduto a fianco a lei.. “ disse avvicinandosi leggermente.
Aspettate, avevo capito bene?
C’è intendeva me?
Divenni tutta un bollore e arrossì. Dovevo cercare di non perdere la calma e distrarmi, senza farmi vedere da lui mi guardai intorno cercando di pensare a qualcos’altro, l’unica cosa che mi fece distrarre, fu Jace con la sua “troiottola”, sinceramente mi piaceva quella.
Aspetta, dovevo dire qualcosa?
“M-ma tu mi st-stai di-dicendo che t-ti pi-piaccio?” dissi guardando le mie mani sulla gonna.
“Si.. Tecnicamente si! “ disse.
“Oh” dissi senza parole.
“Aspetta.. Ho fatto qualcosa di sbagliato?? Mi dispiace, non volevo!” disse spostandosi leggermente.
“No, no è che io io…” mi fermai, non stavo credendo a quello che stavo per dire:”Beh nessuno mi ha mai detto una cosa simile” dissi stringendo le mani sulla stoffa della gonna.
 “Sono felice di essere stato il primo! Tranquilla, non sei obbligata a ricambiare..” disse abbassando il tono sull’ultima frase.
“Scusa, ma non so proprio come comportarmi, io non ho mai avuto una relazione e non so come comportarmi…” dissi imbarazzata, ma nel mio imbarazzo si nascondeva anche uno scheletro dell’armadio che voleva uscire, lo richiusi, non ci volevo pensare.
“Io non dico che dobbiamo subito avere una relazione, e se tu non te la senti io non ti obbligo!” disse.
“Credo che sarebbe meglio conoscerci e vedere come va” dissi alzando il capo.
“Quello era il mio intento..” disse sorridendomi.
“Perfetto” dissi sorridendo.
Mi dovevo distrarre, Grey che rilevava i suoi sentimenti, Jace che mi faceva perdere il controllo anche se cercavo di ignorarlo, Toby che stava finendo in un casino, Duncan che sicuramente non sarebbe più entrato nel mio Bronx e la situazione imbarazzante che si stava creando con Caleb, credo proprio che quella sera al ballo avevo sbagliato ad invitarlo a dormire, ma infondo lo facevamo da quando eravamo piccolissimi, non avrebbe potuto fraintenderlo per altro no?

POV MEGAN
Ero seduta sul pavimento del corridoio, che mangiamo la mia bellissima mela!
Era rilassante stare seduta da sola, in un luogo silenzioso e vuoto.
“E’ abitudine incontrarci in un corridoio?” chiese qualcuno ridendo.
Alzai lo sguardo, Toby
“La prima volta nel corridoio non è andata male, se non sbaglio..” dissi sorridendo.
“Direi proprio di no, vedremo se questa volta andrà bene… Come faccio a spiegartelo, ah già, vuoi venire al ballo con me?” mi chiese con un sorriso.
“Mi dispiace caro, ti hanno già preceduto!” dissi facendo spallucce e prendendo la sua mano tirandola per farlo sedere a fianco a me.
“Non sempre va bene a quanto pare, ma con chi ci vai?” mi chiese curioso.
“Con mio fratello.. Me lo ha chiesto lui.. Tranquillo, ci vedremo li! Ora, non parliamo del ballo!” dissi girandomi seduta verso di lui.
“Ah e cosa vorresti fare allora?” disse lui morsicandosi il labbro inferiore.
“Vorrei tanto morsicare io quel labbro.. sai?” dico guardandolo.
“Oh è questo che vorresti fare?” chiese lui per poi iniziare a baciarmi.
Le nostre labbra si unirono e le nostre lingue danzarono, eravamo uniti, non solo fisicamente, ma ogni volta che lo baciavo la danza che si formava sotto la musica delle nostre labbra a contatto era sempre la stessa, amorevole, dolce, passionale, insomma fantastica!
“Mmh.. tecnicamente, no! Volevo fare questo” dissi prendendo il suo labbro inferiore fra i denti e morsicandolo leggermente.
Lui sorrise:”Molto carina come cosa”.
“Avevo detto che volevo farlo io! Niente mi avrebbe fermato!” dissi staccandomi dalle sue labbra e guardandolo.
“Allora è meglio non provocarti, se nessuno ti ferma, non voglio immaginare quando ti vuoi vendicare su qualcuno” disse mantenendo il suo sorriso.
“Divento molto cattiva in quel caso.. E posso anche fare male!” dissi facendo spallucce: “Sai cosa ho notato?” gli chiesi appoggiando una mano sulla sua t-shirt.
“No, cosa?” chiese guardando la mia mano.
“Che non conosciamo niente l’uno dell’altra!” dissi tranquilla.
“Allora, mi chiamo Toby Keegan, ho diciannove anni, il mio colore preferito è il blu, adoro il kebab, a scuola non vado molto bene, ma me la cavo, secondo le persone che mi conoscono il mio difetto è che sono un masochista e sono in un Bronx” disse facendo spallucce.
“Io sono Megan Steel, ho diciannove anni, il mio colore preferito è il blu, amo il kebab, a scuola vado benissimo, soprattutto in matematica, io non so quale sia il mio difetto e sono stata in coma per sei mesi..” dissi abbassando il volto all’ultima frase.
“Vedi abbiamo risolto il problema, l’unico problema che si potrebbe creare è il mio Bronx, è meglio che tu ne stia fuori” disse serio.
“Non sapendo cosa sia, e vedendo che tu non vuoi che io ci entri, non lo farò.. Facile!” dissi sorridendo.
“Allora andrà tutto bene” disse sorridendomi e abbracciandomi a se, poi suonò la campanella.
Che la tortura ricominci.
“Non voglio andare in classe, voglio stare con te!” dissi passando una mano nei suoi capelli.
“Ma sei bravissima a scuola, dovresti fare anche la brava studentessa e andare in classe” disse lui mantenendo quel suo splendido sorriso e passandomi il dito indice sulla punta del naso dandomi un colpetto.
“Naaah! E’ meglio stare con te! Il fatto di brava studentessa nerd non mi si addice!” dissi seria.
“Già stai con me e trasgredisci le regole, credo che ti stai portando sulla brutta strada, potresti far parte benissimo in un Bronx, ma preferisco non incasinarti la vita e tenerti fuori dai guai, il problema dei Bronx è che non ci sono solo atti illegali, botte, ma anche segreti, è questo il brutto, ogni volta la tua vita si mescola a quella del Bronx riportando a galla i tuoi scheletri nell’armadio…” disse lui incupendosi, per poi continuare:”Si, direi che è meglio che tu vada in classe”.
“Va bene.. Ma ti sei sbagliato su una cosa..” dissi tirandomi in piedi.
“E quale sarebbe?” disse lui alzando il capo per guardarmi.
“Io non sto con te..” dissi tranquilla: “Ma se vuoi che succeda, devi guadagnartelo!”
“Allora cercherò di impegnarmi, sicuramente dovrò impegnarmi molto di più di come faccio a scuola” disse lui ridendo e rialzandosi.
 “Oh si! Tantissimo!” dissi avvicinandomi alla sua bocca, per poi fermarmi e guardarlo.
Feci un piccolo sorriso e mi avvicinai ancora, facendo sfiorare le nostre labbra, poi spostai il viso e gli diedi un bacio sulla guancia.
“Impegnati, mi raccomando!” sussurrai al suo orecchio.
Mi sorrise e poi mi fece gesto di saluto, mentre si portava la cartelle su una spalla e si diresse in classe.

POV LEXI
Sentì la campanella suonare e aspettai che la folla di persone scatenate uscisse dell’edificio, poi uscì anch’io, sentendo l’aria entrarmi nei polmoni, finalmente aria pulita.
Stavo camminando verso il cancello, quando una mano mi prende il braccio e mi porta via, non potevo urlare perchè avevo l’altra mano del mio assalitore sulla bocca.
“Lexi, tranquilla..” mi disse Caleb appoggiandomi contro la parete e sorridendomi.
“Oh mio Dio, Caleb mi hai fatto prendere uno spavento” dissi sollevata poggiandomi una mano sulla fronte.
“Scusa, non potevo chiederti quello che voglio chiederti davanti a tutti!” disse mettendo una mano dietro la nuca.
“Che cosa vuoi chiedermi?” chiesi perplessa.
Lui mi prende la mano e si inginocchia davanti a me.
Aspettate, è solo un sogno vero? C’è non può aver frainteso fino a questo punto! Siamo solo stati a letto accoccolati come facevamo da piccoli!
Sgranai gli occhi incredula e molto preoccupata.
Lui mi sorrise e lasciò la mia mano.. per portarla alla scarpa e allacciare le stringhe che si erano slacciate!
Oh, menomale!
Feci un respiro di sollievo:”Dunque, cosa vuoi chiedermi?” chiesi nuovamente quando si rialzò.
“Vieni al ballo di sta sera con me?!” chiese guardandomi.
“Al ballo? Ah già, ne ho sentito parlare… Aspetta, tu vuoi andarci con me? Non sembrerebbe starno che un ragazzo del Bronx lo chiede a una nerd?” chiesi perplessa.
“Io non lo sto chiedendo alla nerd! E non mi interessa se gli altri ci guarderanno!” disse serio.
“Allora accetto” dissi sorridendo.
“Bene! Ti aspetto sul marciapiede di fronte a casa tua, alle otto!” disse dandomi un bacio sulla guancia e sorridendomi.
“Va bene” dissi guardandolo.
Nessuno si era discostato dall’altro, era un po’ imbarazzante stare appiccicata con la schiena alla parete.
“Mi raccomando, vestiti elegante!” disse sorridendomi di nuovo e avviandosi verso il cancello.
Annuì.
Mi sarei divertita, prima di fare il mio annuncio, avrei passato una bella serata.

POV MEGAN
Mi stavo preparando per il ballo, non sapevo a che ora sarebbe arrivato Grey!
Avevo appena finito, quando suona il campanello, mi guardo l’ultima volta allo specchio e apro la porta, trovando Grey in smoking.
“Posso dire che la mia sorellina è proprio bella” disse sorridendo.
“Anche tu sei bellissimo fratellone!” dissi abbracciandolo.
“Beh speriamo che piaccio alla ragazza che mi piace” disse mantenendo il suo sorriso e portandosi una mano dietro la nuca.
“Cadrà ai tuoi piedi, ne sono sicura!” dissi facendogli l’occhiolino.
“Speriamo, mi piace molto, massimo chiederò consiglio alla mia sorellina” disse guardandomi.
“Sempre pronta! Adesso andiamo, non mi sono vestita così per stare sull’uscio della porta!” dissi chiudendo quest’ultima e prendendo Grey sotto braccio.
“Allora partiamo” disse lui dirigendosi alla sua Audi R8 Spyder nera lucida.
“O mio Dio! Amo questa macchina!” dissi avvicinandomi ad essa e guardandola con occhi sognanti!
“Ho buon gusto” disse aprendomi la portiera.
“Mi piacciono i tuoi gusti!” dissi entrando nella macchina.
“Beh, per non altro siamo fratello e sorella” disse facendomi l’occhiolino, per poi sedersi comodamente sul sedile e partire.
La serata inizia bene!

POV TOBY
Ero fuori dalla palestra, dove si teneva la festa, anche se non avevo nessuna compagna, non era detto che non mi potevo divertire.
Ad un certo punto vidi dei fari accecarmi, mi riparai con il braccio e quando furono spenti, cercai di riprendere la vista.
Appena ebbi focalizzato l’immagine rimasi a bocca aperta.
Due gambe dalla pelle perfetta uscirono dalla portiera sul lato del passeggero e poi vidi il resto: un vestito di un bianco candido, puro, tempestato da brillantini dorati e una scollatura da urlo, non c’era molto da dire, anzi non sapevo come definirla. (http://www.polyvore.com/outfit/set?id=103203857 )
Come diceva Lexi?
Ah si, Megan era proprio una Dea greca!

POV LEXI
Mi ero preparata e anche se i miei non erano convinti minimamente della mia scelta d’abito, gli convinsi. La loro scelta che mi avevano proposto era proprio pessima, chi mai metterebbe a una festa a tema “tappeto rosso”, un vestito a anni sessanta con tanto di treccia?.
Ma non era quello il problema, i miei genitori erano proprio curiosi di conoscere chi fosse il mio accompagnatore!
Eravamo seduti sul divano mentre aspettavamo, poi sentì suonare il campanello e andai ad aprire la porta.
“Caleb” dissi facendogli un debole sorriso.
“Lexi, sei… magnifica!” disse sorridendomi! (http://www.polyvore.com/outfit/set?id=102795940 )
“Grazie” dissi facendo un espressione per avvertirlo che c’era un problema.
Già, perchè i miei genitori erano come tsunami e sicuramente mi avrebbero fatto fare qualche figuraccia davanti a Caleb, soprattutto quando mio padre sperava che uscissi con Grey.
“Andiamo!” disse prendendomi la mano e chiudendo la porta: “Non ti farebbero uscire se mi vedono con te!”.
“Va bene, ma allora è meglio che corriamo, perchè stanno per uscire dalla porta!” dissi guardando dietro di me.
“Vieni saliamo sulla macchina!” disse portandomi velocemente alla sua auto: una Saab 95.
Salì in macchina e mi allacciai la cintura:”Mi metterò nei casini” dissi sospirando dal sollievo dopo che ci fummo allontanati.
“Naaah!” disse lui intento a guidare.
“Questo è quello che pensi tu, vedrai me la faranno pagare con qualche corso di cucito o di cucina o mi faranno fare l’assistente del parroco!” dissi scocciata.
“Mi sono sempre piaciute le cuoche!” disse ridendo.
“Se vuoi ti preparo qualcosa, ma a tuo rischio e pericolo, l’ultima volta che ho fatto il riso non si staccava dal mestolo!” dissi facendo una piccola risata.
“Tranquilla… Sono sazio!” disse fermando la macchina, eravamo arrivati.
“Oh adesso non ti piace così tanto vedermi da cuoca vero?” dissi ironicamente.
Ora non c’era da pensare alle mie doti culinarie ma agli aperitivi, quelli si che erano molto meglio del mio cibo!

POV MEGAN
Vidi Toby davanti alla palestra.
“Sei stupenda!” disse avvicinandosi.
“Grazie..” dissi arrossendo leggermente.
“Ehi stai lontano dalla mia ragazza!” disse Grey furioso.
Toby indietreggiò:”Ma non era tuo fratello?” chiese perplesso.
“No, sono il suo ragazzo!” urlò Grey.
“Grey!” dissi fulminandolo con lo sguardo: “Si, è mio fratello, ma gli piace fare il cretino!”
Grey mi guardò e scoppiò a ridere.
“Non potrà essere mai cretino quanto me!” disse Toby unendosi alla risata.
“Ne sei sicuro?” chiese Grey avvicinandosi a lui.
“Oh si!” disse Toby fissandolo negli occhi.
Da quando si era formata una competizione Alfa tra chi era il più cretino?
“Va beh.. Nel mentre voi scoprite chi è il più cretino, io entro.. vado a cercare un ragazzo che mi porti a ballare!” dissi tranquilla.
Tutti e due si girarono di scatto per guardarmi, poi Grey venne a prendermi sotto braccetto:”Non è bello abbandonare il proprio fratello” disse facendo un sorriso.
“Ne sei sicuro?!” chiesi facendo un sorrisetto.
“Mmmh si! E ora andiamo!” disse trascinandomi dentro, per poi voltarsi:”La nostra gara è ancora aperta Toby!”.
Quanto erano stupidi i ragazzi!

POV LEXI
Entrai con Caleb intimorita e appena mi sentì gli sguardi increduli puntati addosso, mi sentì a disagio.
Non mi sembra di aver commesso un crimine!
Feci finta di niente e intrecciai le dita alla mano di lui, facendo un profondo respiro e dirigendomi nella folla.
Mentre stavamo camminando verso il bancone degli aperitivi, vidi un tavolo con scritto: “Vota qui il tuo/a VIP preferito/a!”.
Ok, il club di fotografia era proprio una bufala!
Erano solo ragazzine che speravano nella loro vittoria che gli avrebbe portato la popolarità e con un po’ di fortuna anche un giocatore di football.
Quanto erano stupide le ragazze!

POV JACE
I balli non mi piacciono!
Lo dico ogni volta che c’è un ballo..
Ma ci vengo.. e il perchè non lo so di preciso…
Forse per vedere le ragazze con degli abiti eleganti, o per vedere delle ragazze con pezzi di stoffa sul corpo, così corti che non lasciano niente alla fantasia!
Ma soprattutto per vedere una ragazza..
Che, sinceramente non so come possa essere vestita.
I miei dubbi svanirono quando la vidi camminare: come si poteva essere così?! Così semplici e sembrare una Dea caduta dal cielo?!
Quel vestito nero le stava a meraviglia, e non era neanche troppo: era semplice, a mano spalla che arrivava fino al ginocchio.
Rimasi a guardarla per tutto il tempo, quando notai la sua mano: era intrecciata con un'altra mano!
No! Questo non doveva succedere!

POV LEXI
Dopo aver sorseggiato qualche Cocktail analcolico, io e Caleb ci trovammo uno di fronte all’altra e ovviamente io avevo lo sguardo basso mentre mi divertivo a giocherellare con le sue dita nelle mie mani, probabilmente pensava che fossi pazza.
“Cosa ti va di fare? Qualsiasi cosa tu dica, sarà fatta!” disse tranquillo.
Sobbalzai sentendo il suono della sua voce:”Ehmm non saprei” dissi alzando lo sguardo.
Lui non disse niente e iniziò a camminare e io lo seguivo.
Si fermò sulla pista da ballo e si mise di nuovo di fronte a me, mettendo una mano sulla mia schiena e avvicinandomi a lui per ballare un lento.
Volete sapere il mio segreto?
Non sapevo ballare, facevo pena!
Cercai di seguirlo o per lo meno di non calpestargli i piedi tenendo lo sguardo basso per vedere dove andavo.
Poi senza volerlo sganciai la mia bomba:”Io non voglio più fare la lite con il Bronx di Jace!”.
Questa potevo risparmiarmela per la fine della serata e soprattutto potevo dirlo a tono più basso, senza che Jace sentisse!
“Cosa intendi?!” chiese non capendo.
“Non voglio più avere la sua rivalità, non voglio più cercare di conquistare l’altro pezzo di Brooklyn” dissi questa volta con un tono di voce più basso.
“E per quale motivo?” chiese.
“Credo che se non avremmo la sua rivalità, potremmo stare tranquilli e lui non mi darebbe più fastidio. Sono stanca di arrabbiarmi continuamente senza ottenere una vittoria, lo voglio dimenticare” dissi alzando il capo per guardare quale fosse l’espressione di Caleb.
Lui aveva il viso teso, come se fosse arrabbiato e incredulo per quello che avevo detto: “Non penso sia il momento e il luogo adatto per discutere di una cosa del genere!” disse con tono che non permetteva repliche.
Lo fissai seria:”Ma ormai abbiamo iniziato il discorso”.
“Lo possiamo finire anche poi!” disse tranquillo, continuando a ballare.
“Se non ti va a genio la mia idea basta dirlo senza girarci intorno sai?” dissi cercando di non cambiare atteggiamento.
“Io non ho mai detto una cosa del genere, ho solo detto che trovo inopportuno discutere di queste cose in un momento e in un luogo come questo” disse.
“Hai ragione, è inopportuno e io non sono nel mio clima ideale, tu non dovresti farti vedere con me e io non dovrei farmi vedere con te e oltretutto i balli non mi sono mai piaciuti, io manco so ballare!” dissi discostandomi da lui e dirigendomi all’uscita.
Mi serviva dell’aria fresca.

POV MEGAN
Era da un bel po’ che io e Grey stavamo ballando, mentre parlava del mio passato e di come ero, non sembravo essere cambiata da quanto mi informava.
Durante la festa notai anche Toby andare da un suo amico, sembrava stesse andando male qualcosa.
Proprio quando mi stavo per avvicinare per capire cosa stava succedendo, mi sentì una forte luce addosso e sentì gridare il mio nome. Cercai di capire che cosa stava succedendo intorno a me e poi capì, ero stata eletta “la migliore VIP”.
Non potevo crederci, mi prendevano per il culo?
La cosa che volevo fare era non essere notata e loro mi volevano mettere in mostra davanti a un intera folla? Non bastava aver passato sei mesi in coma con tutte le persone che mi osservavano  per giorni increduli che fossi viva?!
Con disagio mi avvicinai alle scale del palco, non volevo salire..
Feci quei tre scalini con lentezza e mi misi a fianco di una ragazza bionda, riempita di trucco stretta in un vestito che copriva poco..
Ora: ci sono esemplari come lei in tutta la sala, perchè non scegliere loro invece di me?!
“Bene, la nostra piccola Megan e… Chi sarà il fortunato?” disse la ragazza con la sua voce elettrizzata per l’emozione e con un sorriso fin troppo grande.
Fai che sia Grey, è bellissimo sta sera, o Toby, così posso chiedergli cosa stesse succedendo.. Poteva anche essere Jace, dato tutte le ragazze piene di ormoni presenti, o se no anche Jack!
L’esemplare numero uno a fianco a me quando aprì la busta e lesse il nome, fece una strana faccia, un misto tra sbigottita e perplessa e poi cercando di ricomporsi lesse quel nome:”Mr. Matt!”.
Smisi di respirare dopo aver sentito quel nome, era l’ultima persona che volevo salisse sul palco!
Le mie gambe sembravano fatte di gelatina…
Salì sul palco sfoggiando uno sguardo malizioso e poi ci diedero le rispettive statuette versione premio Nobel.
Mi sentivo male, non solo c’era lui a fianco insieme me, ma avevo migliaia di sguardi fulminei che mi fissavano e pettegolezzi che rimbombavano uno nell’orecchio dell’altro.
Volevo scendere da li, subito!
Feci un debole sorriso e mi diressi verso i tre scalini che mi fecero salire su uno dei tanti gironi dell’inferno..
Dopo aver sentito gli applausi finti, che più che gridare gloria gridavano vendetta, scesi da quei gradini in un batter d’occhio, quasi inciampando sui trampoli che avevo ai piedi!
Non sapevo cosa fare, sapevo che se stavo li ferma, Matt si sarebbe avvicinato per dire o fare qualcosa, e non volevo succedesse, lo avevo avvisato: Io non davo fastidio a lui e lui non dava fastidio a me!
Mi fermai e mi guardai in torno, oltre agli sguardi di tutte le ragazza eccitate in quella sala, che volevano essere al mio posto, vidi che Grey fissava con sguardo fulmineo Matt, e non ne capivo il motivo, ma poco mi importava!
Devo cercare Toby.
Mi guardai in torno ma sia lui che il suo amico erano scomparsi, nel tragitto per tornare da Grey, sentì il cellulare vibrare lo estrassi e lessi il messaggio:”Oggi hai tenuto sotto controllo i tuoi nervi, sono molto fiero di te, ti darei un bel dieci! Ma siccome non siamo in tema scolastico, ti svelo la promessa che mi avevi fatto qualche mese fa, ecco le tue testuali parole: “Lei è un maniaco del controllo Mr. Matt? Allora le prometto che sarò sua, per sempre”.
Ci vediamo domani a lezione Signorina Steel.
By M”.
Domani mi fingerò malata!

POV LEXI
Avevo sentito le annunciazione dei VIP, ma poco mi importava.
Mi ero sentita malissimo per come mi ero comportata, ma Caleb sembrava deciso a non parlarne e io dovevo discuterne con qualcuno!
Appena avevo visto andarsene Toby con un Caleb abbastanza arrabbiato, mi ero nascosta sperando di non affrontarli.
La conclusione?
Ero rannicchiata in un angolino del parcheggio sul retro piangendo sulle mie ginocchia, sentendo un ballo lento all’interno della palestra, musica perfetta per questa situazione!
Ah già mi dimenticavo, era meglio non tornare a casa e affrontare la mia famiglia, o meglio dire il tsunami, era meglio aspettare che si calmassero le acque e poi se sarei ritornata con tutte queste lacrime, mi avrebbero segregato in casa a vita, dunque non avevo neanche un posto per passare la notte, tutto per colpa di Jace!
Oh, ma a chi andavo a prendere in giro, era colpa mia, lui….
Lui non c’entrava.

POV MEGAN
Ero appena tornata a casa, usando la scusa del mal di testa Grey mi aveva portato subito a casa. Era cupo, non così tanto allegro come all’andata!
Mi feci una doccia per cercare di calmarmi, ma non era servita a molto..
Sinceramente, il pensiero di andare a scuola il giorno dopo mi face accapponare la pelle, ma non potevo non andare, non potevo farmi mettere i piedi in testa da quello!

POV LEXI
Ormai la festa era finita e io mi ero diretta nell’unico posto che potevo considerare “sicuro”, l’unico posto che poteva essere desolato, l’unico posto che una persona come me poteva andare dopo uno stupido ballo, io gli odiavo!
Ero nel territorio del Bronx.
Mi accasciai su uno scatolone di cartone e appoggiai la testa sulle ginocchia pensando ad alta voce:”Ma chi è che va’ hai balli? Fanno veramente schifo e io li odio, ci sono andata solo per Caleb e adesso mi ritrovo senza un tetto sulla testa e tutto per una stupida discussione, brava Lexi, sei caduta proprio in basso ora non hai neanche un briciolo di autostima, manco pensare a Jace non ti fa arrabbiare”.
 


ANGOLO AUTRICI
Buongiorno!
Spero abbiate passato una bella settimana.
Ecco, come ogni domenica, un nuovo capitolo.
Succedono molte cose: c’è il ballo dei VIP che finisce male per le nostre protagoniste.
Lexi finisce con il discutere con Caleb per il BRONX, Megan viene premiata assieme a Matt e lui le rivela la promessa che lei gli aveva fatto.
Secondo voi come andranno le cose per Lexi e Megan?
Se lo volete scoprire, continuate a leggere ;)
By ML

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** 15. Un giorno senza regole ***


Un giorno senza regole



POV MEGAN
Ero davanti alla scuola, non volevo entrare..  (http://www.polyvore.com/outfit/set?id=107813999)
Tutti mi guardavano male, per quello che era successo ieri sera, io volevo urlare: Non ho mica deciso io di essere incoronata assieme a quello!
Stavo per entrare, quando vidi Toby vicino ad un ragazzo, stava parlando.
Volevo salutarlo, ma non volevo disturbarlo!
Mi avvicinai piano ai due, che non si accorsero della mia presenza.
“Calmo Caleb” disse Toby appoggiando una mano sulla spalla del ragazzo.
“No, tu non capisci, non solo se ne è andata via in quel modo, ma da quanto ho saputo non è tornata a casa e oggi a scuola non c’è neanche Jace e non mi risponde al cellulare!” disse il ragazzo…c’è Caleb.
Ok, mi sento di troppo.. Non posso mica stare qui ad ascoltare senza pudore le loro discussioni, quindi mi girai per andarmene.
“Megan!” sentì dire da Toby.
Finalmente!
Mi girai e lo guardai: è bellissimo, ha una t-shirt bianca e dei jeans scuri a vita bassa, una felpa verde e un cappello dello stesso colore della felpa.
“Ciao..” dissi facendo un debole sorriso, mi sentivo un po’ a disagio..
“Mi dispiace che l’altra sera me ne sono andato via” disse guardandomi portandosi una mano dietro la nuca.
“N-no.. Tranquillo! Non eri obbligato a rimanere..” dissi abbassando il volto.
“Per te, ma io ci tenevo” disse abbassando lo sguardo.
Non era molto opportuna quella conversazione con Caleb dietro che pareva arrabbiato.
“Scusate se ho interrotto la vostra conversazione.. V-vi lascio soli..” dissi sistemando bene la borsa sulla spalla.
“No, tranquilla, Caleb è solo… Beh si può vedere dal suo sguardo, facciamo così, ci vediamo a mensa, va bene?” mi chiese subito dopo aver sentito la campanella.
“Si..” dissi girandomi e andando verso l’entrata.
Ora dovevo aspettare fino all’ora di mensa per poterlo rivedere, ma avevo qualcosa di più importante da pensare adesso: ora c’erano le ore di Matt!

POV LEXI
Avevo deciso che andare a scuola ormai era un perdita di tempo!
Stavo girovagando per la zona povera di Brooklin, o meglio dire, quella malfamata, era da ore che guardavo le vetrine delle pasticcerie, non avevo un soldo e andare in giro con quel vestito…
Insomma non era indicato.
Mi sedetti su una panchina e abbassai lo sguardo vedendo tutte le scarpe che passavano: Nike, Puma, Nike, Nike, Praga, Guess, Louis Vitton, All Star, Vans nere..
Vans nere?
Alzai lo sguardo, Jace.
“Lexi..” disse uno strano tono di voce.
“Oh Jace, come stai?” chiesi senza nessun timbro di voce.
“Io bene, tu non sembri stare bene, però!” disse sedendosi sulla panchina.
“No, io sto bene, io sono Lexi, la grande Lexi” dissi senza far traspirare nessuna emozione.
“Lexi.. Non stai bene! Vieni..” disse porgendomi la mano.
“Oh, andiamo tu mi odi, noi due siamo nemici” dissi facendo spallucce.
“Ma non posso odiare una che sta seduta su una panchina senza fare e dire niente! Non c’è senso!” dice serio.
Mi arresi prendendo la sua mano:”Comunque, osservavo le scarpe” dissi tranquilla.
“Sai, è meglio che torni a casa… I tuoi genitori si staranno preoccupando!” disse tirandosi in piedi e tirando su anche me.
Discostati subito la mano dalla sua:”No! Io non ci ritorno, io non ho neanche dei genitori Jace! Io… E’ meglio che mi lasci da sola” dissi l’ultima frase a bassa voce.
“No!” dice serio.
“Mi spieghi perchè mi vuoi aiutare? E poi è inutile che insisti io in quella casa non ci voglio ritornare adesso, ritornerò domani mattina, voglio una giornata senza fingere” dissi fissandolo.
“Possiamo fare una cosa: possiamo vivere una giornata diversa dalle altre, e poi ritornare alla realtà domani..” disse tranquillo.
“E dimmi un po’ Jace Mattew, come intendi fare?” chiesi pensando che stavo facendo un grande errore a passare la giornata con lui.
“Tu fidati di me, solo oggi e poi torneremo quelli di prima!” disse facendo un piccolo sorriso sincero.
“Sono messa proprio male, mi sto fidando di te. Andata!” dissi sorridendo.
Come sarebbe stato il risultato?
Catastrofico!

POV MEGAN
Non facevo niente in classe, tenevo lo sguardo fisso sul mio libro mentre Matt spiegava.
Sinceramente non stavo seguendo moltissimo la lezione, ero persa nei miei pensieri..
“Miss Steel? Per caso si sta annoiando?” chiese lui con tono freddo.
“No Mr. Matt!” dissi mantenendo il mio sguardo sul libro.
“Allora, non è un problema per lei rispondere alla domanda successiva”.
Lessi distrattamente la pagina in cui eravamo: George Gordon Byron in “ Don Giovanni”.
“Dopo tutto, una bugia cos'è? Nient'altro che la verità in maschera.” Dissi con voce spezzata leggendo la frase.
Penso che mi stia prendendo spudoratamente in giro!
“Dunque…” disse aspettando una mia risposta.
“E’ assolutamente vero, la cosa che però non mi sembra giusta, è il fatto che qualcuno debba dire bugie e mentire..” dissi tranquilla, guardando ancora il libro.
“Io non ho chiesto quello, ho chiesto che cosa rappresenta la maschera nel contesto”.
“Una verità nascosta!” dissi tranquilla.
“Bene e ora una domanda soggettiva: Lei, come reagirebbe a una verità nascosta Signorina Steel?” chiese.
“Mi hanno detto tante bugie, che ora faccio difficoltà a fidarmi delle persone e le cose che dicono! Quindi, reagirei male, molto male!” dissi tranquilla.
“Ed è normale, eppure come tutti voi l’avranno fatto almeno una volta, noi abbiamo detto delle bugie, tutti noi, eppure se ci pensate quando vengono dette a noi ci arrabbiamo, è come se ci contraddiciamo da soli” spiegò lui alla classe.
 Forse lui ne sapeva qualcosa di bugie, come posso essere sicura che lui mi stia dicendo o no la verità?!

POV JACE
Ero riuscito a convincere Lexi ed ero molto felice per questo.
“Sai, ti servirebbero degli altri vestiti..” dissi guardandola.
“Mmmh, non posso darti torto, ma non credo sia il caso di comprare qualcosa” dissi guardando il vestito che indossavo.
“Tranquilla! Ti do io qualcosa!” dissi prendendola ancora per mano e portandola a casa mia.
Vidi il suo sguardo perplesso, ma non ci feci tanto caso.

POV LEXI
Quando mi trovai a casa di Jace, capì che la mia predizione “catastrofica” era completamente azzeccata.
“Ok, oltre al fatto che è molto strana questa situazione, mi domando cosa tu potresti darmi da indossare..” dissi guardandolo.
“Puoi metterti i vestiti di mia sorella, è venuta alcune volte e si è dimenticata qui i suoi vestiti!” disse avvicinandosi al cassetto e tirando fuori dei pantaloni e una maglietta.
“Grazie, dove posso cambiarmi?” chiesi avvicinandomi e prendendo i vestiti che aveva tra le mani.
“Anche qui!” disse sorridendo: “Tranquilla, adesso esco!” disse avvicinandosi alla porta.
“Mmmh…Ok” dissi guardandolo e aspettando che uscisse.
Sinceramente, non mi fidavo.

POV MEGAN
Stavo aspettando con ansia il suono della campanella, Matt ci aveva dato degli esercizi da fare negli ultimi cinque minuti..
Mancava solo un minuto al suono della campanella, questo significava ora di pranzo, che significava mensa, che significava Toby!
La campanella era suonata e preparai la borsa velocemente, la classe si era già svuotata.
Stavo sistemando bene le cose, quando una voce mi fece sobbalzare: “Ciao Megan!” disse qualcuno sussurrando al mio orecchio.
Mi girai di scatto e vidi Toby a pochi centimetri da me, Matt era ancora in classe.
“Ciao Toby!” dissi sussurrando come aveva fatto lui.
“Ho approfittato di passare adesso, così non c’era anche Caleb” disse guardandomi.
“Rimani a pranzo con me?” chiesi speranzosa.
“Certo!” disse lui sorridendomi a trentadue denti.
“E’ meglio che vi muoviate a uscire dall’aula, questa non è la mensa!” disse autoritario Mr. Matt.
“Eravamo a conoscenza che questa non fosse la mensa, li non ci sono persone come lei!” dissi tutto d’un fiato.
“Ah, ma davvero? Cosa vorrebbe intendere Signorina Steel?” chiese alzando un sopraciglio.
“Che noi andiamo!” dissi prendendo Toby per mano e uscendo dalla classe.
Poco dopo essere usciti, mi vibrò il cellulare, non prometteva niente di bene, lo presi e lessi il messaggio:”Vodafone, la sua promozione sarà rinnovata il giorno 13 al costo di 10 $.”.
mi sentì sollevata, ma dopo aver rimesso il cellulare in tasca, vibrò nuovamente, scocciata lo estrassi e lessi:” Signorina Steel, l’avviso che sul registro di classe è segnato il suo compito extra, le auguro di fare un buon tema di cosa ne pensa su di me. By M”.
Risposi al messaggio: “Non trova un po’ strano che una studentessa faccia un tema su cosa ne pensa del suo professore??”
Rimisi il cellulare in tasca e mi fermai con Toby nel corridoio.
“Tutto ok?” mi chiese guardandomi.
Mi vibrò nuovamente.
“Certamente, volevo solo passare del tempo con te, nel nostro luogo preferito!” dissi sorridendo.
“Ah già il corridoio, bei ricordi” disse sorridente.
“Si, bellissimi!” dissi mettendo una mano sul suo petto.
“Volendo si potrebbe anche rifare la scena” disse avvicinandosi a me.
“Quale scena, con precisione?” dissi avvicinandomi anche io.
Lui mi guardò negli occhi e mi baciò, era lo stesso identico bacio, come se fossimo tornati indietro nel tempo, insomma era la stessa danza che le nostre lingue percorrevano e io quella melodia la conoscevo a memoria, perchè… Beh ne ero diventata dipendente.
Misi le mani nei suoi capelli e mi avvicinai sempre di più al suo corpo spingendolo contro gli armadietti.
Sentivo le sue mani sui miei fianchi, la tensione stava aumentando, potevo sentire la sua mano sulla mia spalla…
No, aspetta, aveva le mani sui miei fianchi..
“Disturbo?” chiese Mr. Matt.
Mi staccai da Toby e mi girai: “No..” dissi abbastanza arrabbiata, cosa voleva adesso?!
“Beh, volevo avvisarvi, siccome non eravate in mensa, che la campanella è stata rotta mentre… beh, mentre voi stavate mettendo in subbuglio i vostri ormoni e adesso sono iniziate le lezioni” disse lui con un sorrisetto divertito.
Presi il cellulare dalla tasca e controllai l’orario, non era vero!
“Non è vero, è ancora ora di pranzo!” dissi mostrandogli il cellulare.
“Oh, scusatami, ma sapete vi ho visto baciarvi e siccome a scuola c’è un divieto pensavo che ognuno poteva inventarsi nuove regole” disse lui facendo spallucce.
Misi una mano sulla fronte e scossi la testa.. Non dissi niente e presi Toby e ci incamminammo verso la mensa, mentre io guardai il messaggio nel cellulare: “Non credevo che fosse di mentalità così ristretta Miss Steel. By M”.
“Io non sono di mentalità ristretta, è lei che ha una mentalità troppo aperta verso una studentessa!” risposi.
Alzai il volto e vidi scritto: spogliatoi maschili.
Aprì la porta ed entrai assieme a Toby.
Il suo volto era sorpreso.

POV LEXI
Dopo essermi cambiata chiamai Jace:”Fatto”. (http://www.polyvore.com/outfit/set?id=103559958)
Lui aprì la porta della camera e diede una piccola spinta per far si che si aprisse tutta, mentre lui stava appoggiato all’uscio con le braccia incrociate: “Brava! Sapevo ti sarebbero stati!” disse sorridendo.
“Dovrei preoccuparmi di come fai a saperlo?” chiesi avvicinandomi a lui e alzando la testa per osservarlo.
“No, tranquilla!” disse senza far scomparire il sorriso.
“Dunque, cosa hai intenzione di fare?” chiesi alzando un sopraciglio curiosa della risposta.
“Beh.. Qualcosa avrei in mente..” disse facendo un sorrisetto malizioso “..ma oggi non è il giorno adatto.. anche se..” disse nuovamente portando una mano sotto al mento.
“Anche se..” dissi ripetendo le sue ultime parole e guardandolo.
“Non penso tu sia consenziente di una cosa del genere..” disse tranquillo.
“E sarebbe?” chiesi chinando la testa e mettendo le mani sui fianchi.
“Non te lo dico.. Non accetteresti mai!” disse facendo spallucce.
“Tu dimmelo lo stesso, non puoi sapere come potrei reagire” dissi mantenendo la mia postura.
“Reagiresti male, ne sono sicuro..” disse.
“Prova, tanto che ti costa?” chiesi ironicamente.
“Vorrei portarti a letto!” disse tranquillo guardandomi.
“Capisco..” dissi tranquilla facendo spallucce.
“Tu cosa vorresti fare? Ti unisci alla mia idea, seguendo sempre la regola stabilita oggi, o vuoi fare altro?” chiese.
“Ammetto che è allettante, ma non voglio essere una tua “troiottola”sai non mi piace stare ai tuo ordini come una troitetta “ dissi facendo nuovamente spalluce.
“Sinceramente, non stavi ai miei ordini ma era una cosa reciproca se acconsentivi, e poi non passi per una “troiottola” come dici tu, perchè domani non sarà successo niente per noi!” disse tranquillo.
Abbassai lo sguardo e poi mi fiondai sulle sue labbra.
stavo sbagliando?
Ovvio!

POV MEGAN
Mi arrivò un nuovo messaggio, lo lessi per poi dare tutta la mia attenzione su Toby:”Signorina Steel, un tempo le piaceva la mia mentalità aperta, se lo vuole proprio sapere. By M.”.
“E chi mi dice che lei non mi sta mentendo?!” scrissi velocemente e rimisi il cellulare in tasca.
“Come mai siamo nello spogliatoio maschile?” chiese Toby morsicandosi il labbro inferiore.
“Tu cosa pensi?” chiesi facendo un sorrisino.
“Allora se vuoi sapere proprio quello che penso, credo proprio che tu abbia cattive intenzioni” rispose sorridendo.
“Io?! Io sono un angioletto..” dissi avvicinandomi a lui.
“Peccato, io sono il tuo esatto opposto” disse per poi baciarmi con passione, facendomi schiantare contro l’armadietto.
Senza che io volessi, un piccolo lamento uscì dalle mie labbra.
Misi le mani sulla sua schiena e avvicinai il suo corpo al mio continuando a baciarlo.
Sentì le sue mani scorrermi sotto la mia maglietta e io dissi: “Le mie intenzioni non erano proprio queste..” continuando a baciarlo.
“Ah, e allora quali erano?” chiese tra un sospiro e un altro.
“Erano riuscire a stare in un posto da soli, senza essere interrotti da nessuno.” Dissi lasciandogli altri baci sulle labbra.
“Oh… Ehmm scusa se… Se ho frainteso” disse discostandomi.
“Ehi..” lo presi per la maglietta riavvicinandolo a me “.. non ho mai detto che ti dovevi discostare!” dissi sorridendogli: “Non ti preoccupare, non ti devi scusare.. Solo che non mi sembra adeguato in uno spogliatoio.” Dissi guardandolo.
“Beh ti comprendo” disse ribaciandomi.
Sentimmo il suono della campanella.
“Hai il pieno potere di scegliere cosa fare..” mi disse guardandomi e facendo spallucce.
“C’è l’opzione: Passa le prossime ore con Toby nello spogliatoio??” dissi dandogli un leggero bacio.
“Ovvio” disse sorridendomi, per poi continuare:”Ma cosa credi di farne del sottoscritto?”.
“Ah non lo so, cosa vuoi ti venga fatto??” chiesi  fendo un piccolo sorrisetto.
“Beh la mia idea è stata fraintesa prima, dunque non saprei…” disse morsicandosi nuovamente il labbro.
“Non morsicarti il labbro!” dissi.
“Intendi così?” chiese lui rifacendo il gesto divertito.
“Si! Non devi farlo in mia presenza, non mi fa ragionare!” dissi cercando di non guardarlo.
Lui si girò come per allontanarsi e poi di scatto si rivoltò verso di me e lo rifece.
“Smettila!” dissi dandogli un colpo sul braccio.
“Di fare cosa?” chiese divertito per poi tirarsi con più forza e a rallentatore il suo labbro inferiore tra i denti, per poi far passare la lingua sulle labbra.
“Basta!” dissi mettendomi le mani davanti agli occhi per non guardarlo.
Sentì le sue mani scorrermi sui fianchi, facendomi avvicinare a lui e ovviamente sentì anche la sua erezione.
“Sai, sei tanto cattivo!” dissi ridendo.
“Infatti non ho mai detto di essere un angioletto” disse lui sorridendomi per poi iniziarmi a baciare il collo.
“Non va bene che tu sia cattivo..” dissi quasi sussurrando.
“Uno di noi due deve esserlo” disse lui succhiando un lembo di pelle tra le sue labbra calde.
“No.. Non ce n’è bisogno..” dissi cercando di non farmi prendere dal momento.
Fece una piccola risata che mi fece sentire un piccolo brivido per il solletico e poi si avvicinò di più, mettendo le sue mani sulle tasche del retro dei miei pantaloni, mentre percorreva più volte la scia del collo con le sue labbra, lasciando ogni tanto dei colori violacei.
Non riuscivo a capire più niente, ero trasportata dal vortice delle emozioni, era la prima volta per me!
Le gambe erano diventate molli, sembravano gelatina, ma non come era successo sul palco, era diverso questa volta.
Il respiro mi stava abbandonando pian piano, facendomi avere bisogno di più quantità d’aria, quindi facevo respiri profondi come se avessi corso.
Le mie mani vagavano sulla sua schiena, dalle spalle, alle scapole, ai muscoli della schiena.. fino alla fine della schiena.
Anche Toby sembrava essere trasportato dalle emozioni come me e iniziò a stringere il mio fondoschiena, mentre le sue labbra si erano posate sull’altro lato del collo e la poca distanza che prima ci separava ora era inesistente e la sua erezione sembrava aggravarsi sempre di più.
Le mie mani erano ferme sempre nello stesso punto, esitando di scendere.
Non ne potevo più delle sue labbra sul mio collo, mi stavano torturando.. ma in modo.. era una bellissima tortura, ecco!
Le mie mani scesero lentamente, molto lentamente, sentendo, da sopra la maglietta, l’elastico dei suoi boxer e più giù il bordo dei pantaloni, e li mi fermai.
Toby si discostò dal mio collo con il fiatone:”Sai, credo che questa cosa stia esagerando molto e potrebbe andare a finire male.”
“Si.. Lo sento!” dissi cercando di trattenere la mia agitazione.
“Facciamo così, vado a farmi una doccia ghiacciata per cercare di sistemare questa cosa” disse lui sorridente abbassando poi lo sguardo sul cavallo dei suoi pantaloni.
“Una doccia ghiacciata?! Va bene che siamo in uno spogliatoio.. ma non sembra il caso..” dissi guardandolo.
“Beh vuoi che vada in giro conciato così? Sai, non è che ci siano molte soluzioni” disse guardandomi.
“Lo so..” dissi sentendomi quasi in colpa..
“Non ci impiego tanto” disse lui avviandosi e togliendosi la maglietta facendola cadere dietro di se sul pavimento.
“Io non guardo, perchè non riesco a controllarmi!” dissi girandomi dandogli le spalle.
Sentì una piccola risata e poi il rumore dell’acqua.
Sono io, o fa caldo qua dentro?!

POV JACE
Rimasi stupido del bacio che mi aveva dato, ma io lo ricambiai senza pensarci due volte, prima che si ritraesse!
Misi le mani sulla sua schiena e la feci avvicinare a me, continuando a baciarla, facendo scontrare le nostre lingue senza pudore.

POV LEXI
Per quanto sapessi che era sbagliato, lo stavo facendo, con una persona che tecnicamente odiavo.
Non ci pensai più di tanto e mi godetti il bacio, le nostre lingue si intrecciavano l’una con l’altra in una danza erotica, le miei mani erano andate sotto la maglietta di lui e le mie unghie si aggrappavano leggermente al suo petto tonico, mentre sentivo il suo calore.
Facendomi seguire da quello scontro tra i nostri due corpi, gli presi il labbro inferiore e lo morsicai facendo uscire una piccola goccia di sangue che leccai con la punta della lingua, per poi succhiare nuovamente il suo labbro inferiore, ma con meno forza.
Senti un piccolo lamento uscire dalle sue labbra, poi i miei piedi non toccavano più terra, mi aveva preso in braccio facendomi legare le gambe al suo bacino.
Mi spinse contro la parete del muro facendo aderire sempre di più i nostri corpi.
Le sue mani vagavano sui miei fianchi, scorrendo e stringendo forte alcune volte.
Le nostre labbra non si discostavano l’una dall’altra e i nostri respiri stavano diventando affannati.
Misi le mie braccia intorno al suo collo e quando lui si stava avvicinando con il volto, strinsi con forza le gambe eliminando la distanza che c’era. La sua erezione sembrava scoppiare dai pantaloni e premeva contro il mio sesso con violenza, ma non avrei ceduto per così poco.
Conoscete quel bel trucchetto della ciliegia, dove nel mangiarla devi far si che il picciolo sia ancora attaccato al nocciolo?
Beh, feci la stessa identica cosa, feci girare la lingua nella sua bocca e poi gliela presi tra i denti  fecendo un sorrisetto divertito, subito dopo, con uno scatto veloce mi precipitai sul suo collo e gli lasciai un grande segno violaceo.

POV JACE
Stava giocando con me?!
Non lo avrei permesso!
Sempre con lei in braccio, la portai sul letto e la lasciai cadere sopra ad esso, e poi le saltai addosso.
La mia bocca era ovunque: sul suo collo, sul suo viso, sulla scollatura della maglietta.. Devo ringraziare mia sorella, solo lei poteva indossare magliette così scollate!
Misi le mani sul bordo della sua maglietta e lentamente la alzai, baciando ogni centimetro di pelle che veniva scoperto, fino a toglierla del tutto!
Sentivo il suo respiro accelerato e come si irrigidiva ad ogni mio tocco.

POV LEXI
Stava giocando con me?!
Non lo avrei permesso!
Capovolsi la situazione e gli andai sopra a cavalcioni, spostandomi la massa di capelli su un lato del collo, poi molto lentamente scesi man mano, strusciandomi sul suo petto e poi risalì di scattò, facendo strusciare la mia pancia contro la sua erezione procurandogli un gemito.
Successivamente iniziai a baciargli tutti il petto, dalla vita fino ad arrivare al collo e quando piegò in dietro la testa, gli infilai una mano nei boxer facendolo sobbalzare.

POV JACE
Avevo immaginato questo momento molte volte, ma non avrei mai pensato che Lexi fosse così.. aggressiva a letto.
Inarcai i fianchi per far si che la sua mano mi toccasse di più, molto di più!
Le mie mani erano posate sul suo fondoschiena, che strinsi senza pudore facendole chiudere gli occhi e aprire la bocca, per far fuoriuscire un gemito soffocato.
Mi misi a sedere, sempre con lei a cavalcioni e con la sua mano nei miei boxer, e iniziai a baciarle il seno nella parte scoperta, poi portai le mani verso il gancetto e lo slacciai, facendolo cadere sulle sue braccia, lasciandole scoperto il seno.
Mi ci catapultai subito, succhiando e stuzzicando i sui capezzoli con così tanta aggressività che divennero subito rigidi.

POV LEXI
Ok, era aggressivo di natura questo?
A quanto pare si, non che mi dispiacesse, anzi…
La mia mano ormai stava avendo rapporti intimi con l’amichetto di Jace, che a quanto pareva la sua grandezza non poteva assolutamente classificarsi nella media, non che me ne intendessi, ma non era normale, era molto…. In poche parole? Grande.
Feci scorrere la mia mano sulla sua lunghezza e alcune volte con il dito indice stuzzicavo la punta.
Ma non mi bastava, volevo che soffrisse, volevo divertirmi.
In un battere di ciglia, infilai anche l’altra mano facendole scorrere con più velocità e strizzando leggermente, procurando una serie di gemiti soffocati.
Poi gli misi una mano sul petto cercando di allontanarlo e lo spinsi sul letto, facendolo sdraiare e senza pensarci due volte mi misi sopra di lui e feci scivolare le mie mani sotto la sua maglietta togliendola di scatto e nel tragitto per riportare, le mie mani alla sua vita, feci incidere le mie unghie nel suo petto, costringendolo a morsicarsi il labbro inferiore e appena ebbi raggiunto la mia meta, strinsi l’orlo dei pantaloni tra le mie mani e avvicinai la mia bocca al bottone slacciandolo con i denti e poi tirai giù la zip tenendola tra le labbra.
Le mie mani automaticamente, fecero il resto e sfilarono i suoi pantaloni, lanciandoli via.

POV JACE
Misi le mani sui suoi fianchi e, con una piccola spinta, la feci cadere al mio fianco: non mi sembrava giusto il fatto che lei sia ancora più vestita di me!
Mi misi a cavalcioni su di lei e le slacciai i pantaloni e li tolsi con una mossa veloce, indossava solo le mutande, e io non riuscivo più a resistere!
Le mie mani vagavano sui suoi fianchi, la sua pancia, i suoi seni.. senza freno, e notavo che la cosa le piaceva. Molto!
Portai la bocca verso l’orlo delle sue mutande e incominciai a baciare il pezzo di pelle sopra ad esso, lasciandoci un succhiotto bello pronunciato, si sarebbe ricordata a vita di questo!
Portai la lingua sull’orlo delle mutande e, prendendolo con i denti, le abbassai lasciandola nuda sotto il mio sguardo voglioso.

POV LEXI
Cos’era questa storia che io ero più svestita?
Avrei tanto voluto fermarmi, avrei tanto voluto lasciarlo a bocca asciutta ma…
Non riuscivo, l’odio che avevo provato per anni era scomparso o per lo meno lo stavo focalizzando sul piacere.
Sapendo che se mi sarei messa sopra di lui, mi avrebbe girato nuovamente, misi le mani sulla sua schiena e le feci scendere delicatamente, procurandogli un brivido, poi le infilai nei suo boxer sul suo fondoschiena e glieli sfilai.
Ok, quell’erezione non era normale o io lo facevano eccitare a tal punto o era veramente grande.
Mi morsicai il labbro inferiore vogliosa, non pensavo di fare pensieri così sconci!
Non riuscivo a trattenere i miei impulsi e mi aggrappai alla sua vita, conficcando le unghie nella sua carne.
Alzai il capo e feci un cenno di un sorriso, mentre mi stuzzicavo il labbro inferiore con i denti e prima che potesse dire o fare qualcosa, feci qualcosa che non mi aspettavo di fare: Appoggiai la mia bocca sulla sua punta e iniziai a succhiare il suo sesso senza pudore, mentre le mie mani vagavano sui suoi fianchi, lasciando il segno delle mie unghie.

POV JACE
Molte ragazze lo avevano fatto, ma nessuno lo faceva come lei!
Continuava a succhiare, non si fermava e io gemevo,senza trattenermi, quando sentì che stavo per arrivare al culmine, le presi la testa e la fermai, facendola poi avvicinare al mio volto.
Non so cosa fosse, se era il momento o per quello che aveva appena fatto, ma avevo una voglia matta di baciarla, ma non come una ragazza qualunque.
Avvicinai le nostre labbra ed esitai un attimo prima di farle unire.
Presi un preservativo dal cassetto del comodino e velocemente lo apri srotolandolo sulla erezione.
Mi fermai nel baciarla e la guardai negli occhi, feci un piccolo sorriso, e con un movimento veloce  entrai in lei facendola urlare.

POV LEXI
Era la mia prima volta e questo mi causò un dolore allucinante, ma non durò per molto, perchè si trasformò in puro piacere che mi faceva fremere tutto il corpo.
Facemmo scivolare i nostri corpi uno a contatto con l’altro, mentre le nostre mani scorrevano da ogni parte.
Non volendo far sentire i miei gemiti, mi morsicai il labbro inferiore trattenendoli, non gli avrei dato un'altra soddisfazione.
Quando sentì il culmine inarcai la schiena e conficcai le mie unghie sul suo petto, poi il suo sesso uscì dal mio e rimasi sopra il suo petto con il fiato affannato.
Solo allora realizzai cosa fosse realmente successo e che sicuramente lui se n’era accorto dal mio urlo, Jace mi aveva sverginato!

POV MEGAN
Mentre Toby era sotto la doccia estrassi il cellulare dalla tasca, dopo averlo sentito vibrare e lessi il messaggio:”Signorina Steel, perchè creda che io abbia scelto proprio quell’aforisma e secondo lei perchè tutte quelle poesie? Lo ammetta lo sa, lo sa benissimo che sono collegate tra loro, lei l’ha già capito Miss Steel, solo che non lo vuole ammettere e preferisce evitarmi. By M”.
“Mi ha scoperta: si, la voglio evitare, e la cosa mi riesce, se non fosse che lei viene sempre da me! Ho capito tutti i suoi collegamenti con le poesie e ho sperato fosse solo la mia testa a trovarli!” risposi velocemente schiacciando il tasto “invia”.
Subito aver messo nuovamente il cellulare in tasca, sentì la voce di Toby:”Ecco fatto”.
Alzai lo sguardo, ero tutto bagnato con una salvietta alla vita.
“Hai calmato i tuoi ormoni??” chiesi cercando di non guardarlo. Ma perchè?!
“Si, ora sto molto meglio” disse prendendo una seconda salvietta da un armadietto e asciugandosi i capelli con essa.
“Bene.. allora.. Beh… Ti prego, vestiti velocemente!” dissi quasi implorandolo.
Sentì una piccola risata:”Neanche un abbraccio prima che vada a vestirmi?”.
“Non sei l’unico ad avere gli ormoni in subbuglio, sai?!” dissi cercando di stare tranquilla guardando una mattonella.
“Va bene, vado a cambiarmi” disse divertito per poi allontanarsi.
Sentì nuovamente il cellulare, lo estrassi e lessi:”Signorina Steel, se mi vorrebbe veramente evitare non avrebbe risposto ai miei messaggi. By M”.
“Ha ragione, arrivederci!” dissi schiacciando invia e mettendo il cellulare in tasca.
“Rieccomi” disse Toby, questa volta vestito.
“Finalmente presentabile!” dissi sorridendogli.
“Lo ero anche prima, anzi, prima ero più sexy” disse facendomi un sorrisetto malizioso.
“Si lo eri troppo!” dissi senza pensare.. Perchè non penso prima di parlare?!
Alzò le braccia e le riabbassò:” Vedi, potevi lasciarmi così com’ero” disse divertito.
“No! Non sarei riuscita a controllarmi!” dissi alzandomi e avvicinandomi a lui.
“Buon per me” disse sorridendo.
“Lo sai che sei un pervertito?!” dissi sorridendogli per poi continuare: “Infatti il ruolo di cattivo ti si addice troppo bene! Ti fa diventare.. eccitante!” dissi ancora senza pensare!
“Caro diario, oggi deve essere il mio giorno fortunato, una delle più belle ragazze della scuola mi ha definito sexy ed eccitante, questa cosa me lo ricorderò per sempre” disse lui tranquillo mentre faceva finta di scrivere su un diario immaginario.
“Una delle più belle ragazze della scuola?! No, ti sbagli di grosso!” dissi sorridendo.
“Tu non lo puoi sapere, sei il soggetto in questione e poi sei una ragazza” disse facendo spallucce.
“E anche se sono una ragazza?! Non capisco.. Cos’è, voi ragazzi fate le classifiche delle ragazza?!” chiesi scherzando.
“Sinceramente si… abbiamo delle scalette” disse tranquillo.
“Oh.. bene! E io che scherzavo!” dissi alzando le mani e abbassandole.
“Hai molto da imparare” disse lui avvicinandosi e dandomi un bacio casto, poi la campanella suonò, avevamo saltato le ultime due ore e la scuola era finita, era tutta colpa di Toby, menomale che diceva di stare poco sotto la doccia!
“Ora.. cosa facciamo?? Ci hai messo un eternità sotto la doccia!” dissi.
“Bella domanda… Volendo si potrebbe fare una cosa, ma non so se tu vorresti..Per spiegarmi meglio, se vuoi possiamo riprendere quello che volevo fare, a casa mia invece che in uno spogliatoio” rispose.
Ero sicura di volerlo fare??
Cosa avrebbe fatto se avrei detto di no? Non era la prima volta che succedeva e sapevo si sarebbe arrabbiato..
“Sai.. Non ne sono sicura.. c’è, io vorrei…” dissi a disagio.
“Tranquilla, se non te la senti non ci sono problemi, pero’ ora è meglio uscire da qui” disse sorridendo.
Lo presi per mano e uscimmo dallo spogliatoio, non ci ero mai rimasta così tanto tempo dentro!
“Sei sicuro?” gli chiesi guardandolo negli occhi.
“Al cento per cento” disse sorridendomi nuovamente.
Mi avvicinai al suo volto e unì le mie labbra con le sue, in un bacio che di casto non aveva niente.
Ricambiò il bacio e mi strinse a se, ma quando sentì un clacson sobbalzammo,avrei  fulminato chiunque fosse alla giuda.
Mr. Matt!
“Quanto lo odio quel professore!” dissi innervosita!
Toby mi guardò perplesso.
Già lui non sapeva.
 



ANGOLO AUTRICI
Un altro capitolo, contente? :)
Il nostro Jace e la nostra Lexi hanno fatto un accordo di un giorno “Facciamo quello che vogliamo, domani per noi non sarà successo niente.” E a Lexi, da quanto leggiamo, piace.
Megan credo diventerà pazza per colpa di Matt, ora.. anche io voglio un professore del genere in classe: 38 anni, bello, molto bello, con quel fare misterioso, che fa di tutto per riavere la ragazza con cui stava assieme.
Ma invece ho un professore che fa freddure pessime, lui ha 36 anni ma ne dimostra 45..
Beh, lasciamo stare.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
By ML

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** 16. Con te sopra! ***


Con te sopra!
 




POV LEXI
Ero ancora sdraiata sul petto di Jace e stavo facendo figure prive di senso con il dito indice, nessuno di noi due aveva ancora detto niente.
“Ti è piaciuta la tua prima volta?” chiese lui passando una mano sui miei capelli.
“Ah dunque l’avevi capito…” dissi io in tono di sconfitta.
“Certo che l’avevo capito!” disse tranquillo: “Non hai risposto.. Ti è piaciuta la tua prima volta?” chiese nuovamente.
“Potrebbe essere” dissi mantenendo una risposta vaga.
“Io lo prenderò come un si!” disse.
“Tanto anche se era un no lo prendevi come un si”dissi alzando il capo e osservandolo, mi sembrava ancora impossibile pensare a questa situazione.
“Mi hai scoperto!” disse alzando le mani in segno di resa.
Feci una piccola risata:”Dunque sai essere ance buffo quando vuoi”.
“Certo! Tu conosci solo il Jace che io ti permetto di conoscere.. non sai proprio tutto di me!” disse tranquillo.
“Allora stiamo giocando allo stesso gioco.. Dovrò segnarmi il fatto che hai preso la mia verginità,ma non deve saperlo nessuno, sai non sarebbe apprezzato il sesso prima del matrimonio ” dissi facendo la parte della brava santarellina.
“Sai, ho sempre pensato che il  ruolo della santarellina non ti si addice, e ne ho avuto la prova prima! Tranquilla, come ho detto domani non sarà successo niente!” dice facendo spallucce.
“In che senso che ne hai avuto la prova prima?” chiesi perplessa.
“Sai, mentre fai sesso, non sei una santa!” disse tranquillo, ma con un velo di divertimento nella sua voce.
“Ehi, era la prima volta che lo facevo, non è che potessi essere un esperta, non so nemmeno se posso classificarmi sufficiente” dissi facendo spallucce.
“Guarda che era da prendere come complimento!” disse facendo una smorfia.
“Oh beh, allora mi ritengo fortunata, avere un risultato positivo con Jace Matthwe, non è cosa da tutti i giorni” dissi sorridendo.
Lui fece una piccola risata e poi si fermò sorridendomi.
“Dunque, abbiamo intenzione di passare tutta la giornata nel letto?” chiesi guardando l’orologio, erano le due del pomeriggio.
“A me non dispiacerebbe.. A te?” chiese mettendo un braccio dietro la nuca.
“A me nemmeno, ma non credo sia molto normale fare sesso per tutto il giorno, no?” chiesi guardandolo.
“Non è vero, può essere una cosa normale!Fatto con le rispettive pause..” disse sorridendo.
“Mmmh ci sto! Ma ora la prima pausa.. pausa pranzo” dissi alzandomi dal letto e cercando i miei indumenti sparpagliati per il pavimento.
Tutto questo mi sembrava molto strano, io e Jace a letto, senza litigare...

Ero per caso finita in un mondo parallelo?

POV JACE
Questa giornata mi piaceva, moltissimo!
Jace, hai avuto una bellissima idea..
La cosa che non mi piaceva era.. che durava solo questa giornata!
Vorrà dire che dovrò godermela!

POV MEGAN
La noia stava prendendo il sopravvento, ero sul divano a fare niente.. E li mi pentì di aver detto di no a Toby!
Presi il cellulare e gli inviai un messaggio: “Ehi.. Che fai di bello??”.
“Mah..Niente” mi rispose.
“Siamo in due! Potremo fare “niente” assieme, se ti va!” scrissi.
“Fare niente è?? Mmmmh…” rispose.
“Beh, non proprio niente..” scrissi.
“Dimmi un po’, per niente cosa intendi?” chiese.
“Vieni da me, e lo scopriamo assieme!” scrissi.
Passarono vari minuti e Toby non mi aveva più scritto, avevo detto qualcosa di sbagliato?
Poco dopo sentì suonare il campanello e andai ad aprire entusiasta:”To..” dissi per poi fermarmi di colpo.
“Pizzeria Angolo Pazzo, ho portato la sua consegna, 14,50$” disse il fattorino.
“Io non ho ordinato una pizza..” dissi al fattorino.
“Questa è la Via Kennedy numero 4?” chiese guardando un foglietto.
“Si..” dissi .
“Allora l’indirizzo è giusto” mi disse lui confuso.
“Va bene.. la prendo..” dissi frugando nella tasca e prendendo i soldi.
“Ecco a lei!” disse dandomi le pizze e prendendo i soldi per poi andarsene.
Chiusi la porta alle mie spalle.
Non avevo ordinato due pizze.
Sentì nuovamente suonare il campanello, andai ad aprire.
“Ehi..” disse Toby sorridente.
“Ciao!” dissi sorridendogli, e facendolo entrare.
“Sono già arrivate le pizze?” chiese guardandomi.
“Le hai ordinate tu? Si, sono appena arrivate!” dissi facendogli vedere il tavolo con i cartoni.
“Allora ecco a te 14,50$... Scusa ma non pensavo che arrivassero così presto” disse guardandomi e ponendomi i soldi.
“Tranquillo.. Non devi darmi i soldi!” dissi spingendo la sua mano verso il suo corpo.
“Ma non mi sembra giusto le ho prese io” disse guardando la mia mano sulla sua.
Presi i soldi dalla sua mano, mi avvicinai a lui e glieli infilai nella tasca dietro dei pantaloni.
“Mi piace questo gesto” disse morsicandosi il labbro inferiore.
“Oh, davvero?” dissi sussurrando al suo orecchio, mettendo una mano nuovamente nella sua tasca.
“Si davvero” disse lui tirandomi a se e baciandomi.
Le nostre bocche si unirono e le nostre lingue iniziarono la nostra danza, quando il bacio divenne molto più passionale lui si discostò di scatto da me e mi sorrise, mentre i suoi occhi brillavano.
“Sediamoci sul divano!” dissi prendendolo per mano e facendolo sedere.
“Preferisci margherita o wurstel?” chiese guardando le confezioni sul tavolini.
“Preferisco un'altra cosa..” dissi sedendomi a cavalcioni su di lui.
Lui sgranò gli occhi incredulo:”E cosa vorresti fare?”.
Mi avvicinai lentamente alle sue labbra: “Prima cosa, voglio fare questo! Perchè non è giusto che lo faccia solo tu!” dissi prendendo fra i denti il suo labbro inferiore morsicandolo.
Sentii le sue mani scorrermi sui fianchi e la sua risata:”E cos’altro?” chiese con un sorriso malizioso.
“Poi voglio fare questo!” dissi spostando le mie labbra sul suo collo, baciandolo lentamente.
Sentii le sue corde vocali vibrare al mio tocco e le sue mani fredde sotto la maglietta mi fecero inarcare la schiena.
Spostai la mia bocca sull’altra parte del collo lasciando dei baci dalla clavicola, fino all’orecchio, di cui morsicai leggermente il lobo.
“Ti conviene non esagerare Megan potrei perdere il controllo e non avere più la facoltà di quello che faccio” disse con il sospiro affannato.
Stava mettendo tutto il suo impegno per trattenersi.
“Ma io non voglio che tu ti trattenga.. “ dissi mettendo le mani sulla sua schiena per avvicinare i nostri corpi.
Fece un piccolo sorriso confuso e subito dopo mi strinse forte il fondoschiena e mi trasse a se, facendomi sobbalzare per il suo scatto.
Si fondò sulle mie labbra baciandole intensamente, mentre la sua lingua stava prendendo il controllo sulla mia.
Ad un certo punto i miei piedi non sentirono più la stoffa del divano e furono a penzoloni, costringendomi a stringere la gambe al suo bacino, mentre non capivo più niente, compresa la direzione, mi fece sbattere la schiena contro la parete. Si discostò un attimo per osservarmi e fece un sorriso malizioso, per poi fiondarsi sul mio collo baciandolo, mentre una sua mano mi teneva dietro la schiena.
Le mie mani ormai erano sulla sua vita e sentire la sua lingua calda sul mio collo, mi faceva perdere il controllo e ogni tanto stuzzicavo l’orlo dei suoi boxer.
Ad un certo punto mi fece togliere dalla parete e mi gettò con non troppa violenza sul divano, facendomi rimanere sotto di lui, mentre continuava a lasciarmi segni violacei sul collo.
Le mie gambe erano ancora strette al suo bacino e, senza pensarci due volte, strinsi la stretta più forte, facendo scontrare il mio sesso con il suo, evidente, erezione; questa azione lo fece fermare e ansimare forte.
Sorrisi sentendo la sua reazione e presi la sua faccia tra le mie mani portandola di fronte al mio viso; lo guardai negli occhi: erano marroni ma luccicavano di una luce propria.
Avvicinai lentamente il suo viso al mio e mi fermai quando le nostre labbra erano a pochi millimetri di distanza, si sfioravano, ma non entravano a contatto.
Passai la lingua disegnando il contorno delle sue labbra, poi passai al mento, baciandolo facendo passare la mia lingua anche su quello.
Lui era fermo senza fare niente, sembrava come paralizzato, sentivo solo il suo respiro farsi sempre più affannato!

POV TOBY
Non pensavo che potesse accadere oggi, anzi non potevo credere che sarebbe stato in questo modo.
Avevo visto Megan sotto una luce diversa, all’inizio sembrava volesse aspettare, ma adesso invece ci trovavamo io e lei sul suo divano e non stavamo di certo mangiando la pizza. La discostai e presi il suo mento tra l’indice e il pollice e gli sollevai la testa per far passare la punta della mia lingua sul collo e mentre tirò indietro il capo, ne approfittai per mettere le mani sotto la sua maglietta e gliela tolsi, per poi togliere frettolosamente anche la mia.
La mia bocca se ne approfittò subito e iniziò a baciare il suo morbido decolté.
Non potevo chiedere di meglio.

POV MEGAN
Stavo perdendo la facoltà di pensare oramai!
Mi stava baciando la parte di seno scoperta, e non chiedevo niente di meglio in quel preciso momento, mi sentivo bene, molto bene!
Misi le mani sulla sua schiena e ringraziai il fatto di avere un divano bello largo per poterci rotolare sopra.
Mi misi sopra di lui a cavalcioni e feci scorrere le mani sul suo petto, Mio Dio, quanto era bello!
“Sei bellissimo!” gli dissi abbassandomi e baciandogli il petto.
Fece una piccola risata e appena mi abbassai su di lui, mi slacciò il gancetto del reggiseno e me lo tolse, per poi mettere le sue mani su esso e prendendomi un capezzolo tra le sue labbra, succhiandolo, a quel tocco feci dei piccoli gemiti di piacere.
Presi le sue mani che mi stavano vagando per tutto il corpo, e gliele misi sopra la testa, tenendole strette.
“Non fare il cattivo ragazzo!” dissi sussurrando al suo orecchio.
Per poi ritornare a baciare il suo petto arrivando verso la pancia, e poi verso l’orlo dei boxer, in quel punto presi il lembo di pelle tra i denti e lo succhiai, assaporando il fantastico sapore della sua pelle; quando finì di succhiare, guardai la mia opera: un bel segno rosso che diventava violaceo al centro.
Sorrisi e alzai il volto, guardando Toby morsicandomi il labbro.

POV TOBY
Dio quanto amavo vederla morsicarsi il labbro inferiore!
Non stavo più resistendo, stavo per impazzire!
La trassi a me e  la baciai, mentre le mie dita si erano infilate nei suoi pantaloni e con un gesto veloce glieli tolsi e lei si morsicò ancora quel suo labbro, infastidito o meglio dire eccitato, glielo presi tra le mie labbra e lo succhiai, mentre la facevo mettere per bene sopra le mie gambe a cavalcioni.
Quando le lasciai il labbro gli sorrisi e la fissai.
I suoi capelli scompigliati la rendevano più seducente che mai!
Stavo per scoppiare!
Presi le sue mani che erano intorno al mio collo e gliele misi all’interno dei miei boxer.

POV MEGAN
Rimasi abbastanza sorpresa per il suo gesto, ma lo assecondai mandando più a fondo le mie mani e sfiorandolo con le dita.
Vidi il sui occhi chiudersi e la sua bocca socchiusa, e in quel momento mi fermai, togliendo le mani dai suoi boxer; questa azione gli fece spalancare gli occhi e guardarmi sorpreso.
Lo guardai facendogli un sorriso per rassicurarlo, e gli slacciai con lentezza i pantaloni, facendo scendere la zip molto lentamente,e gli tolsi i pantaloni, lasciandolo in boxer.
Sembrava stessero per scoppiare.
Passai le dita sul bordo di essi , facendolo sussultare, e pian piano scesi sempre più giù con il dito, e questo lo fece lamentare.
Mentre le mie mani scivolavano su quel pezzo di stoffa che ormai era l’unica cosa che ci divideva, lui fece lo stesso, stuzzicando l’orlo dei miei slip voglioso di ricevere quel contatto che tutti e due bramavamo.

POV TOBY
Il mio corpo stava andando in subbuglio non riuscivo più a trattenermi!
Per quanto potesse sembrare strano quello che facevo ogni volta che uscivo di casa, era molto astuto, perchè io quando uscivo dovevo avere sempre una cosa, il preservativo già indosso, almeno mi risparmiava tempo e non poteva succedere qualcosa di sbagliato.
Cercai di focalizzarmi su alcuni pensieri per fermare il mio istinto di far smettere quella tortura, ma non ebbi successo e le mie mani decisero di levarle anche gli slip, lasciandola nuda davanti ai miei occhi luccicanti di desiderio.

POV MEGAN
Ero completamente svestita davanti a lui.. Non mi sentivo affatto a disagio, anzi, mi innervosiva essere l’unica senza vestiti, quindi gli tolsi i boxer, pareggiando i conti.
Quando guardai in basso, rimasi sorpresa, come ha fatto a rimanere in quel pezzo di stoffa per tutto questo tempo?!
Mi sdraiai su di lui, facendo aderire ogni parte dei nostri corpi, era una cosa  fantastica.
Unì le mie labbra alle sue, senza fermarmi neanche per respirare, passando le mani nei suoi capelli e strusciandomi sul suo corpo.

POV TOBY
Era meraviglioso!
Misi le mani sulla sua schiena richiedendo maggior contatto e successivamente la osservai, avvicinai molto lentamente alle nostre labbra e quando si sfiorarono entrai dentro di lei e la feci sobbalzare costringendola a fare un piccolo urlo di piacere.
Iniziai a muovermi lentamente per non fargli troppo male, mentre le miei mani erano sui suoi seni, la mia bocca sul suo collo, i nostri bacini scorrevano l’uno sull’altro, le sue mani nei mie capelli, i nostri respiri affannati…
Era un piacere meraviglioso.
Poi quel piacere arrivò all’apice e liberai un gemito.

POV MEGAN
Mi sentivo bene, piena, soddisfatta..
Mi misi lasciai andare sopra di lui respirando affannosamente, sembrava di aver appena fatto una maratona!
Mi muovevo assieme al suo petto che si alzava e abbassava velocemente.
Non dissi niente, stavo bene!
Solo una cosa mi venne in mente: “Le pizze.. si saranno raffreddate!” dissi con finto tono preoccupato.
“Le pizze? No, seriamente, pensi alle pizze?” chiese ridendo.
“Stavo scherzando!” dissi ridendo assieme a lui, per poi alzare il viso e guardanrlo nei suoi occhi.
“Sai, la prossima volta potremmo fare un megane a trois con il fattorino delle pizze” disse facendo spallucce e sorridendomi.
“No, grazie! Lo faccio solo io con il fattorino!” dissi ovvia.
“Vorresti liquidarmi per quello?! Almeno cercane uno più decente!” disse divertito.
“Sei tu che hai parlato del fattorino! E tranquillo, ci sei te!” dissi sorridendo.
Lui mi sorrise e mi alzò il capo per poi darmi un bacio casto, seguito da un succhiotto al collo.
“Mi vuoi riempire di segni violacei su tutto il corpo?!” gli chiesi lasciandolo fare.
“Magari un altro giorno, ora mangiamo le pizze, sai viene fame” disse sorridendomi.
“Ecco perchè mi sono interessata alla pizza! Mi hai fatto faticare, ora ho fame!” dissi prendendo la sua t–shirt e mettendomela addosso.
“La prossima volta sarà anche peggio!” disse lui azzannando un pezzo di pizza.
Peggio?! Mi ha sopraffatta questa volta, la prossima mi distrugge!

POV LEXI
Dopo esserci vestiti, ci dirigemmo in cucina e iniziammo a preparare dei panini con tonno, pomodoro, insalata e… Sul tavolo c’era anche un barattolo di maionese, cosa abbastanza pervertita.
“Io non la voglio” dissi guardando il barattolo.
“E perchè??” disse Jace guardandomi..
“Non mi piace” risposi facendo una faccia disgustata.
“Allora te ne faccio uno senza, va bene??” chiese sorridendomi.
“Perfetto!” dissi sorridendo a mia volta.
Pochi minuti dopo ci sedemmo a tavola a iniziammo a mangiare.
Era strano fare una discussione normale con Jace, ma soprattutto era strano di come c’ero andata a letto insieme!
Ma la cosa peggiore era che mi aveva sverginato!
Dopo aver finito, presi il mio piatto e lo misi nel lavello e proprio quando lo sciacquai, sentì un brontolio provenire dal mio stomaco.
Si, avevo ancora fame.
Aprì con il frigorifero e la vidi, sul mio volto non riuscì a trattenere un sorriso.

POV TOBY
Eravamo sul divano sdraiati, avevamo finito di mangiare la pizza già da un po’.
Mi ero rimesso i boxer e i pantaloni, mentre Megan indossava la mia maglietta e le mutande.
Ad un certo punto si mise seduta e si avvicinò al cartone della pizza prendendo con il dito un po’ del pomodoro rimasto su di esso : “Sai con cosa sarebbe stata buona la pizza?” chiese portandosi il dito alla bocca.
“Cosa?” chiesi con sguardo malizioso.
Fermò il dito a pochi centimetri dalla bocca e sorrise; lo avvicinò al mio petto sporcandolo di pomodoro. Lentamente si avvicinò con il viso alla parte sporca e leccò lentamente tutto il pomodoro: “Con te sopra!” disse sorridendomi.
“Io avrei preferito io sopra e te sotto” dissi capovolgendola sotto di me per poi baciargli il collo.
“Ma così non c’è il pomodoro!” disse con fiato corto.
“Mmmh del pomodoro non mi importa molto se ci sei tu” dissi baciandola nuovamente.
“Dai.. Io stavo cercando di ripagarti con la stessa moneta!” disse.
“Mmmh non credo che vincerai su di me” dissi alzando il volto con sguardo di sfida.
“Ne sei sicura? Devo ancora vendicarmi per quello che mi hai fatto in spogliatoio!” disse reggendo il mio sguardo.
“Io?! Io non ho fatto proprio niente” dissi con tono innocente.
“Non è vero! Ti sei tolto la maglietta in mia presenza, ti sei fatto la doccia e ti sei presentato tutto bagnato e con una salvietta alla vita! Mi hai massacrata!” disse con tono arrabbiato.
“Ops” dissi facendo spallucce.
“Ops?! E’ l’unica cosa che dici?!” disse, sembrava innervosita.
“Direi di si” dissi facendo nuovamente spallucce mentre sorridevo.
“Tranquillo, tanto mi vendicherò!” disse facendo un sorriso sardonico.
“Allora mi preparerò al peggio” dissi fissandola.
Pff, non ci sarebbe riuscita.

POV MEGAN
Mi stava prendendo in giro?! Lo spinsi via da sopra di me, facendolo sdraiare al mio fianco.
“Incominciamo con il lasciarti a bocca asciutta..” dissi guardando la sua erezione.
“Questa è una cosa crudele” disse con il broncio.
“Oh.. Lo so!” dissi sorridendo alzandomi dal divano.
Non disse niente e rimase a guardarmi.
Me ne andai in camera lasciandolo lì, e mi misi un completo intimo che avevo trovato nel cassetto giorni fa!

POV TOBY
Quando  la vidi arrivare misi una mano sul cavallo dei pantaloni e la strinsi mentre mi morsicavo il labbro inferiore.
Vidi un sorriso sardonico dipingersi sul suo viso: “Con questo continuiamo la tua tortura!” disse mettendosi le mani sui fianchi.
“Se questa la chiami tortura… Io la chiamerei ricompensa” dissi facendo un sorriso malizioso.
“Non è una ricompensa se non tocchi e rimani a bocca asciutta!” disse tranquilla.
“Allora me ne potrei anche andare e lasciare te a bocca asciutta” dissi alzandomi e avvicinandomi a lei.
“Ma io non sono eccitata come lo sei tu!” disse indietreggiando.
“Dunque se mi mettessi la maglietta e uscissi da quella porta, non te ne importerebbe” dissi riavvicinandomi a lei.
“Io non ho detto questo! Io ho detto che non mi lasci a bocca asciutta, perchè non mi interessa solo il sesso..” disse indietreggiando nuovamente.
“Mmmh a te la scelta, o me ne vado o mi fai rimanere senza farmi patire.. Cosa scegli?” dissi alzando un sopraciglio e facendo un passo avanti.
“E se scegliamo che tu rimani e patisci?!” disse attaccando il suo corpo al mio.
“Peccato che a me non mi piace perdere e se rimarrei patendo, perderei” dissi facendo spallucce.
“Quando ci sarà una mia vittoria??” chiese.
“Tu ce l’hai ogni volta che stai con me” dissi indicandomi e sorridendo.
“Mmmh… “ disse guardandomi storto.
“Tu non credi?” chiesi avvicinandomi al suo volto.
“No, non credo affatto..” disse mettendo le mani sulla mia schiena e alzandosi sulle punte, facendo scorrere il suo corpo sul mio.
“Dunque posso andarmene” dissi allontanandomi da lei.
“Ricordati la maglietta!” disse piegandosi a novanta per prenderla facendo vedere la spaccata del seno.
Proprio il gesto che mi aspettavo.
Senza pensarci due volte, mi precipitai su di lei e avvolsi lei mie mani sul suo bacino e la avvicinai al mio petto e iniziai a baciargli il collo e poi la sbattei contro una parete facendole rivoltare la schiena verso di me.
Le mie mani scivolarono sul bordo dei suoi slip, mentre la mia bocca percorreva ogni centimetro della sua pelle.
Lei si girò e mi sorrise maliziosamente per poi baciarmi.
Incominciò a camminare verso il divano e io la seguì senza staccarmi di un centimetro da lei.
Dopo poco vidi che si abbassò leggermente per prendere qualcosa dal tavolo, forse del pomodoro..
Si staccò dal mio corpo e mi buttò in faccia l’acqua che era nel bicchiere: “Calma gli ormoni, bello!” disse seria.
La guardai esterrefatto e poi feci un piccolo sorriso:”E con questo Toby ha finito” dissi avvicinandomi al pavimento per raccogliere la mia maglietta per poi metterla: ”Sai, io sinceramente preferisco il fuoco all’acqua”.
Mi prese la mano e mi sorrise avvicinandomi alla porta: “Ne terrò conto!” disse aprendola e spingendomi fuori: “Ci vediamo a scuola, bello!” disse chiudendo la porta.
Sorrisi e estrassi l’accendino dalla tasca dei pantaloni e lo accesi.
Per tutto il tragitto mentre pensavo mi divertì a farmi passare la fiamma sui polsi.
Molto meglio il fuoco!
 
ANGOLO AUTRICI
Salve a tutte/i ragazze/i, come state?
Ecco un nuovo capitolo..
In questo c’è poco Jexi, mi spiace.. Ma anche la nostra Megan doveva divertirsi! u.u
Spero proprio che il capitolo vi sia piaciuto, alla prossima settimana!
By ML

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** 17. Panna ***


Panna.





POV JACE
Se la settimana scorsa mi avrebbero detto che oggi mi sarei ritrovato nel letto con Lexi e la panna addosso, avrei detto che ci avevano azzeccato!
Si, ero sdraiato a letto con solo i boxer e la panna sul petto, tanta panna!
Lexi indossava solo l’intimo e si divertiva a leccarmi senza pensarci due volte.
“Anche io voglio leccare!” mi lamentai.
“E perchè dovrei darti questa soddisfazione?” disse facendo spallucce e strusciandosi sul mio petto.
“Perchè: Primo, siamo a casa mia; secondo, siamo sul mio letto e terzo..” dissi rivoltando la situazione mettendomi sopra di lei: “… Anche io voglio leccarti!” continuai portando la bocca verso la panna sulla sua pancia, succhiandola.
“Mmh ma non volevo darti nessuna soddisfazione” disse sorridendomi.
“Lo so..” dissi avvicinandomi al suo viso “..Infatti me la sono data da solo!” portai la mia bocca sulla sua, che era sporca di panna.
Lei mi prese il labbro tra i denti e lo morsicò forte facendo uscire il sangue, mentre rideva divertita.
“Siamo aggressive?!” chiesi portando una mano sul suo fianco e facendo cadere il mio bacino sul suo facendola lamentare.
“Perchè come credevi che fossi?” chiese morsicandosi il labbro inferiore e accarezzandomi il petto con entrambe le mani arrivando all’orlo dei miei boxer, mentre gli osservava.
“Sapevo fossi aggressiva, infatti non ti ho scelto per niente!” dissi sincero.
Alzò un sopraciglio:”Scelta? In che senso?” chiese mentre il suo sguardo non cambiava direzione.
“Lo capirai da sola!” dissi portando nuovamente la mia bocca sulla sua pancia scendendo pian piano.
“Oh no, no… Ora lo voglio sapere” disse mentre mi metteva le mani nei capelli dolcemente.
“Naah!” dissi sorridendo sulla sua pelle: “Ora facciamo altro, magari più tardi!” dissi guardandola.
Lei mi sorrise e mettendomi le mani sulle braccia mi capovolse sotto di lei e si mise a cavalcioni su di me e prese la bomboletta della panna.
Fece un piccolo sorriso divertito e mi mise la panna sul contorno della bocca e poi con la punta della sua lingua me la tolse per poi prendermi il viso tra le mani e baciarmi.
“Allora.. Quando è che iniziamo a divertirci sul serio?” chiesi portando le mani al gancetto del reggiseno e togliendolo.
Si avvicinò al mio orecchio e sussurrò divertita:”A te la scelta”.
“Io dico.. Ora!” dissi prendo il suo viso tra le mani e baciandola.
Lei si lasciò andare e cadde sul mio corpo facendo scontrare i nostri sessi, questo mi fece perdere le staffe!
La volevo, e ora!

PO LEXI
Sentì l’erezione di Jace pulsare contro il mio sesso.
Ok, stavo per perdere le staffe!
Volevo mettere fine a questa tortura!
Feci scivolare le mie mani sull’orlo dei suoi boxer e le infilai dentro senza troppe esitazioni e gli sfilai di fretta e furia.
Lui sorrise e fece la stessa azione con le mia mutande e poi prese quella bustina dal comodino.
Prime che se lo mettesse, lo fermai mettendo le mie mani sulle sue e negai con la testa.
Lui mi guardò confuso.
Tirai per bene il preservativo e sorrisi.
Successivamente mi chinai sulla sua erezione e infilai delicatamente il preservativo con entrambe le mani, facendolo scorrere pian piano e questo gli procurò dei gemiti strozzati.
Divertita, quando lo ebbi messo mi avvicinai con il volto e leccai con la punta della mia lingua le sua lunghezza.
Mi prese il volto con le mani e mi avvicinò al suo viso: “C’è tempo anche per quello!” disse sorridendo e baciandomi.
“Credo che vorresti fare troppe cose Jace” dissi picchiettandogli il naso con l’indice e sorridendo.
“Non sono mai troppe!” disse sorridendo entrando, con un colpo secco, dentro di me.
Non riuscì a trattenere un gemito.
Strinsi il lenzuolo nelle mie mani.
Mi feci scivolare lentamente, questa volta ero io sopra e lo osservavo in volto.
Mi stavo incantando sull’azzurro dei suoi occhi mentre il corpo si stava rilassando e per qualche ragione si sentiva protetta e amata.
Incantata mi avvicinai al suo volto e lo baciai.
Ma non era un bacio come gli altri precedenti era..
Diverso.
Il mio primo bacio diverso…

POV JACE
Non so se era l’enfasi del momento e il momento stesso, ma c’era qualcosa di strano in quel bacio…
Era.. diverso!
Ma non era brutto!
Mentre tenevo chiusi gli occhi facendoci guidare dalle nostre bocche e lingue, per qualche motivo decisi di aprire gli occhi e incontrai i suoi.
La vidi arrossire…
Non l’avevo mai vista arrossire fin ora…
Appena si accorse che la stavo fissando abbassò il volto arrossato.
Proprio quando i miei pensieri si riempivano di domande, arrivammo all’apice si accasciò su di me.
Avevo il fiato corto,e non ero l’unico.
Era stato diverso questa volta..
E la mia domanda era: Perchè è stato diverso?

POV LEXI
Era sera e eravamo nella stessa identica posizione, nessuno aveva detto niente e nessuno dei due si era masso di un solo millimetro.
Anche se per qualche ragione nella mia mente mi chiedevo del perchè fosse stato diverso, dovevo dire qualcosa, possibilmente senza balbettare.
Ehi, perchè pensavo che avrei potuto balbettare?
“Jace… Dovevi dirm-mi l-la co-cosa…” mi fermai e mi morsicai il labbro.
Perchè balbettavo?
Ricominciai: ”Devi dirmi la cosa che non mi hai detto”.
“Io? Non ti devo dire niente!” disse tranquillo.
“Non è vero” dissi dandogli una piccola pacca sul petto.
“Lo capirai da sola! Non sei stupida!” disse ridendo.
“Chi te lo dice? Avere la media dei nove non vuol dire che sono astuta nel capirlo” dissi guardandolo mentre lo pregavo con lo sguardo.
“No, non te lo dirò!” disse sorridendomi.
“Questa cosa non è affatto leale… Potresti ricompensarmi con il dirmelo visto che ti sei preso la mia verginità” dissi facendo spallucce.
“Ma tu eri consenziente quando questo è successo, quindi nessuna ricompensa!” rispose.
“Uffi” dissi mettendo il broncio.
“Ma lo sai che con il broncio sei stupenda?!” chiese ridendo.
“Seriamente?.. Questa mi sa tanto una scusa per distrarmi” dissi ridendo.
“No no, tranquilla.. Lo sei veramente!” disse con più serietà.
Sorrisi.
Mi sentivo bene.
Mi avvicinai a lui lentamente mentre mi incantavo nuovamente nei suoi occhi e sfiorai le sue labbra, poi mi disincantai.
Lo stavo rifacendo!
Perchè?!
Che cosa stava succedendo?!

POV JACE
Non capivo il perchè si fosse allontanata.
“Ehi.. Cosa succede?” le chiesi.
“Ehmm.. N-ni-niente” disse balbettando.
“Sicura??” le chiesi guardandola.
Annuì mentre il suo colorito divenne rosso.
“Dai, vestiamoci, così ti accompagno a casa..” dissi guardando l’orologio, era volato il tempo erano già le otto di sera.
“No, no…Io ho un diversivo o meglio dire una scusa, ritorno alla mia adorata panchina, ma era in Via Quasimodo o Kennedy?” chiese pensando ad alta voce.
“No! Non puoi rimanere in una panchina!” dissi serio.
“E perchè? Non vorrai dire che ti preoccupi per me…” dissi guardandolo.
“No, non per te! Ma per i passanti!” dissi tranquillo.
“Scusa, ma cosa vorresti dire?” chiesi alzandomi dal letto e mettendo le mani sui fianchi.
“Che se non ti vesti sono in grado di saltarti di nuovo addosso!” dissi.
“Io se vado su una panchina mi vesto… Ah proposito, era Kennedy!” dissi schioccando le dita.
“No no.. Io intendevo se non ti vesti adesso! Sei nuda ed in piedi davanti a me.. Non è una bella combinazione!” dissi facendo spallucce.
“Oh… Beh sei abbittato alle “troiottole” nude davanti a te, dunque non è che faccia molta differenza… Ovviamente io non sono una troiottola!” disse guardandomi.
“Le troiottole, come le chiami tu, non arrivano mai al mio letto..” dissi.
“Ah no?... E allora dove vanno?” chiese perplessa.
“C’è una stanza apposta..” risposi.
“Una stanza apposta?!” chiese confusa e preoccupata.
“Tranquilla.. Voglio solo dormire in lenzuola pulite, non posso cambiarle sempre!” risposi.
“Aaaah…  Beh allora mi vesto e vado…” disse mentre cercava i suoi vestiti.
“Sicura che non vuoi che ti accompagni? Tecnicamente la giornata non è ancora finita, quindi il nostro patto è ancora in atto fino a mezzanotte!” dissi prendendo i boxer e mettendomeli per poi alzarmi dal letto.
“Anche se mi accompagnassi, non cambierebbe il fatto che io e Mr. Panchina ci scambiamo effusioni” disse facendo spallucce.
“Non mi interessa di quello che fai con Mr. Panchina..” dissi realizzando dopo quello che avevo detto.
“E allora meglio che tolga il disturbo” disse prendendo il cellulare.
Mi avvicinai a lei e la accompagnai fino alla porta di ingresso, aprendola: “Quindi.. domani non sarà successo niente..” dissi portando una mano dietro la nuca.
Annuì e si voltò per andarsene, poi di scatto tornò indietro e mi diede un bacio sulla guancia:”Jace…Grazie”.
“E di cosa?!” chiesi non capendo.
“Questo non te lo posso dire” rispose sorridendomi.
Sorrisi anche io e la avvicinai mettendo le mani sui suoi fianchi: “Allora, grazie anche a te!” sussurrai per poi baciarla.
Lexi sorrise e se ne andò.
Non so lei, ma io non mi sarei mai dimenticato di questa giornata.

POV MEGAN
E come sempre, mi trovavo davanti alle porte scolastiche, e rimpiangevo il fatto di aver dovuto abbandonare il mio letto sta mattina! (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=115771831&.locale=it)
Guardai il tabellone appeso alla porta per vedere le mie lezioni, avevo scienze.
Aspetta…
C’era il supplente,Mr. Matt!
“No!” mi misi ad urlare nel corridoio..
Mossa sbagliata, ora mi fissavano tutti!
“Allora non urli solo sul divano” mi disse una voce.
Mi girai, Toby.
“Aspetta.. dipende dalle circostanze in cui urlo, dai motivi e dalle persone con cui sono!” dissi sorridendo per poi dire :” Ah, e poi non urlerei mai “no”ma un si, del tipo “si!”” dissi imitando un gemito.
Altri sguardi si puntarono su di me.
Toby mi guardò e urlò:”Oh Siiiiiiiiiiii! Vai così!”.
“Toby, non in pubblico!” dissi ridendo e avvicinandomi a lui.
“Oh si, proprio lì! Più forte!” gridò imitando anche la faccia.
“Va bene, va bene, te la gratto la schiena, non c’è bisogno che urli!” dissi ridendo nuovamente.
Tutti continuavano a guardarci male e questa volta anche con l’aggiunta di commenti, senza contare che tutti si erano radunati dove eravamo noi.
“La schiena? Oh beh oggi la schiena e domani il pene” disse ridendo a sua volta.
“Magari il contrario.. Ma non farlo sapere a tutti, se no si vorranno unire!” dissi ridendo.
“555- 0179 Chiamateci!” urlò a tutti.
“No! Io non voglio gente!” dissi fingendomi innervosita.
“Scusatela, ma è un po’ timida, non gli piace che si venga a sapere” disse gridando alla folla, che si stava allontanando impaurita.
“Se ti bacio, la smetti di urlare o no?!” dissi mettendogli una mano sulla bocca.
“Prova e lo saprai” disse a fatica guardandomi divertito.
“Mmmh.. non mi fido!” dissi togliendo la mano.
“Allora rimarrai nel dubbio” disse facendo spallucce.
“Vivo lo stesso senza problemi!” dissi mettendo le mani in tasca dei jeans.
“Fai quello che ti pare” disse lui allontanandosi e mettendosi le mani dietro la testa.
Lo avrei mai capito, o avrei avuto una discussione seria con lui?!

POV LEXI
Mi svegliai sulla mia bellissima panchina, lei si che mi amava!
O Mio Dio!
Purtroppo ricordavo, ero andata a letto con Jace!
Ma che cavolo mi era preso!
Sarei stata disgustata da me stessa per il resto della mia vita.
Almeno tutti e due avrebbero fatto finta che la cosa non fosse successa, ma io?
Io sarei riuscita a fingere?
Beh, solitamente non era un problema, ma questa volta?
Oltretutto dovevo chiarire con Caleb.
Troppi problemi di prima mattina!
Aspettate, avevo i capelli tutti scompigliati e avevo i vestiti della sorella di Jace, non potevo andare a scuola in questo stato.
Corsi velocemente a casa e mi cambiai di tutta fretta. (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=115772562&.locale=it)  
Appena arrivata vidi Jace appoggiato allo stipite della porta d’ingresso.
Abbassai lo sguardo e ci passai davanti.
Non successe niente, ero salva!
Guardai il tabellone: Ora buca, evvai!
Feci un piccolo salto di gioia e quando mi voltai vidi Caleb.
Oh…

POV MEGAN
Ero appena entrata in classe e Matt non c’era ancora.. per fortuna!
Mi misi seduta al banco di sempre, quello in cui il prof non mi vedeva!
“Giorno a tutti” disse entrando.
Come non detto.
Tutti si alzarono e salutarono.
“Allora, siccome Mr. Kasinky non c’è e ci sono io, già vi avviso che non vi lascerò fare niente. E’ per questa ragione che parleremo della credenza” disse avvicinando una sedia e sedendosi su di essa di fronte a noi.
 Tutti lo guardammo male; ora non risultava solo pervertito, ma anche pazzo, non fraintendetemi, mi era già venuta l’idea di mandarlo a una casa psichiatrica, ma il preside non avrebbe accettato.
“Non guardatemi in quel modo!” disse autoritario per poi proseguire:”Quello di cui voglio parlare è nella credenza della religione, superstizione o….” fece una piccola pausa:”Amore”.
Si, era pazzo!
“Non so se ne siete a conoscenza, ma a quanto pare in una classe si sono verificati dei problemi riguardo conflitti sulla religione e anche su un problema sentimentale tra alcuni alunni, che alquanto pare per sconfiggere la gelosia si prendevano a cazzotti, scusate il termine, ma a quanto pare noi professori, abbiamo notato che molti alunni hanno…Come dire…Insomma siete pompati di ormoni!” disse guardandomi.
Si, io sono quella pompata di ormoni?
Seriamente?!
Se non mi sbaglio è lui che si spogliava davanti a un alunna!
“Per esempio, in classe abbiamo qualcuno che è buddista o mussulmano o di altre religioni?” chiese guardandoci.
Nessuno rispose.
“Beh, allora non ci sono problemi su questo argomento…” disse accavallando una gamba mettendo la caviglia sul ginocchio.
Ad un certo punto iniziarono una marea di domande: Perchè Dio non ha salvato Gesù in croce? Esiste qualcosa dopo la morte? Perchè siamo stati creati? Perchè esiste il diavolo?...
All’inizio Mr. Matt sembrava rispondere con tranquillità alle domande, ma quando poi le domande iniziarono ad aumentare, scoppiò:”Io non sono il vostro insegnante di religione e neanche il vostro parroco!”urlò.
Tutti tacquero.
 “Bene e ora passiamo alle superstizioni” disse ritornando calmo.
Successe la stessa cosa, domande, domande e ancora lui che esplode, per poi ritornare calmo e dire:”Ok, ora abbiamo pochi minuti per parlare dell’ultimo argomento, l’amore” disse serio.
Era arrivato alla follia!
E qui la fatidica domanda: qualcuno alzò la mano, una ragazza sprizzante di energia.
“Dimmi” disse il professore.
“Lei è mai stato innamorato?” chiese tutta eccitata.
“Io?! Si, una volta…” disse tranquillo.
Avrei ammazzato quella ragazza, ora un sacco di domande si piombarono su Mr. Matt, che non mi toglieva gli occhi di dosso.
“Come si chiamava?”
“Era bella?”
“Aveva la sua età?”
“Come vi siete conosciuti?”
“Lei è ancora insieme a quella ragazza?”
E poi le sue risposte:
“Questo non lo posso rivelare”
“Direi di sì se ci stavo insieme”
“No, più piccola”
“Ci siamo conosciuti a un incontro di poesie della vecchia letteratura”
“No” rispose secco.
Quel no detto deciso, fece tremare tutta la classe e anche me, visto che non solo il suo tono mi fece venire i brividi, ma anche il suo sguardo freddo e distaccato.
Poi suonò la campanella.
Finalmente questa imbarazzante lezione era finita!

POV LEXI
Per mia fortuna quando avevo visto Caleb la campanella era suonata e io ero andata nella mia classe, dove ci fu un dibattimento tra due ragazze e un ragazzo, potevo sentirmi fortunata se avevo visto una lotta tra due “troiottole” per un pompato di ormoni?
Beh non capitava spesso, soprattutto il soggetto maschile era Jace, che ha quanto pare era rimasto seduto comodamente sulla sua sedia silenzioso guardando la scena e sentendo tutte le grida.
Per quanto non avrei voluto dire niente, per una delle prime volte nella mia vita dissi qualcosa che non corrispondeva a rispondere una domanda di qualche interrogazione:”I-io cr-credo che dovr-dovrebbe ess-essere J-Jace  a scegliere con chi st-stare”.
Tutti si zittirono e si girarono verso di me.
Si, ho anch’io una voce!
Jace mi guardò, senza muoversi dalla sedia: “Lexi.. Sai, dico che hai ragione!” disse alzandosi in piedi e andando dalle due ragazze: “Tu, e tu!” disse indicandole: “Non scelgo nessuna delle due!” disse facendo spallucce.
Le ragazze lo guardarono sbigottito e anche la mia faccia era la stessa.
Poi una delle due, quella castana con i colpi di sole parlò:”Beh vorremmo una spiegazione!”.
“Facile, non mi interessate più..” disse tranquillo.
La seconda ragazza, la bionda disse alzando il tono della voce:”Non ti interessa più?! E da quando hai perso il tuo interesse?! Per caso sei diventato gay?!”.
Jace scoppiò in una fragorosa risata e poi disse “No, non sono gay, solo che voi due non mi interessate più! C’è un'altra ragazza che non sei ne tu..” disse indicando la mora “..e ne tu!” disse indicando la bionda.
Loro si guardarono, poi volsero lo sguardo verso di lui:”E chi sarebbe?!” chiesero alzando entrambe un sopraciglio e mettendo le mani sui fianchi.
“Ragazze, non è affar vostro!” disse rimettendosi seduto.
“Peggio per te!” dissero fulminandolo.
Poi suonò la campanella.
Mi avvicinai alla cattedra e aiutai a far uscire Mr. Smith, che si era riparato per non essere picchiato da ragazza 1 e ragazza 2.
Dopo avermi ringraziato scappò subito dall’aula.
Rimasi impalata per qualche istante vedendo la classe vuota e poi uscì.
“Lexi!” sentì dire da Caleb, che mi riportò dentro la classe vuota e chiuse la porta.
“Che cosa c’è?” chiesi tranquilla anche se dentro di me ero preoccupata.
“Cosa c’è?! Mi chiedi cosa c’è?! Sei scappata al ballo, e non ti sei fatta ne vedere e ne sentire per tutto il giorno ieri!” disse quasi urlando, poi si portò una mano sulla fronte “ho pensato al peggio!” disse leggermente più calmo.
“Ero ritornata a casa” dissi guardandolo.
“E perchè non ti sei fatta sentire?! Potevi anche scrivere un messaggio con scritto dove eri o se stavi bene!” disse nervoso.
“Scusa, ma non volevo parlare con nessuno” risposi abbassando lo sguardo.
Lui sospirò pesantemente, poi si avvicinò a me e mi abbraccio: “Non farlo mai più, capito?!” disse stringendomi forte.
Annuì tra le sue braccia stringendolo forte a me, poi la porta si aprì e le vidi, le avrei distinte tra tutte per quelle scritte sulla suola…
Vans Nere!

POV MEGAN
A quanto pareva questa giornata era piena di pazzoidi.
Mi diressi in mensa prendendo il mio solito vassoio e guardai in giro trovando un tavolo vuoto e notai Grey seduto ad un tavolo, mi avvicinai e poi mi fermai, vedendo chi era seduto di fronte a lui, Jack.
“Ehi!” disse Grey alzando la mano.
“Ehi..” dissi con poca enfasi.
Mi fece gesto di avvicinarmi e quando fui a pochi centimetri dal tavolo mi sedetti a fianco a Grey con poca convinzione.
“Megan” disse Jack mettendo i gomiti sul tavolo e appoggiando il volto sulle mani.
“Oh che bravo, sai il mio nome!” dissi in tono acido.
“Sai, credo che un limone sarebbe meno acido di te” disse divertito.
“Te lo vado a prendere, così parli con lui e non con me!” dissi.
“Se non vuoi parlare con me te ne puoi anche andare” disse fulminandomi.
“Ok, ciao!” dissi alzandomi.
All’improvviso sentì una mano sulla spalla, mi gira, Grey:”Che cosa c’è tra te e Jack? Sembrate avere un’allergia tra di voi…” disse guardandomi.
Mi grattai il braccio: “Hai ragione, mi viene l’orticaria in sua presenza!” dissi continuando a grattarmi.
“Dunque c’è proprio odio… La mia sorella odia il mio migliore amico, bene” disse in tono ironico.
“Jack è il tuo migliore amico?! Bene.. adesso che lo so, sono felice di non abitare da mamma e papà, così quando lo inviti da noi non mi tocca sempre vederlo!” dissi sorridendo.
“Ah proposito, quando hai intenzione di dire del tuo ritorno?” chiese.
“Penso il più tardi possibile..” dissi.
“Mmmh… Beh ora ritorno da colui che non deve essere nominato, ciao Megan” disse sorridendo e andandosene nuovamente al tavolo.
Ci mancava solo una persona per completare la giornata scolastica al peggio, Duncan, ma non si faceva più sentire da quando gli ho detto di non farsi più sentire..
Almeno qualcuno mi ascolta!



ANGOLO AUTRICI
Ecco un nuovo capitolo.
Come deciso, Jace e Lexi fanno finta che non sia successo niente, ma sappiamo tutti che non ci riusciranno! u.u
By ML

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** 18. Che sorpresa! ***


Che sorpresa!
 





POV LEXI
“Jace, cercavi qualcosa?” chiesi allontanandomi dall’abbraccio di Caleb e mettendomi una mano dietro la nuca, mantenendo lo sguardo sul pavimento.
“No! Cercavo qualcuno..” disse tranquillo.
Alzai il volto e notai che Caleb aveva l’istinto di spaccargli la faccia, si poteva leggere dalla sua espressione.
“Ah e chi cercavi?” chiesi mentre misi una mano sul petto di Caleb per farlo indietreggiare.
“Una ragazza, sai.. Mi ha lasciato ieri sera alle otto, senza però dirmi cosa voleva fare dopo quel giorno, ma adesso non c’è..” disse con un tono che sembrava triste.
“Oh…” dissi volgendo automaticamente lo sguardo nuovamente sul pavimento, erano belle le piastrelle nere lucide.
“Vi lascio continuare quello che stavate facendo, mi raccomando, on urlare Lexi!” disse facendo l’occhiolino e facendo un sorriso sardonico, per poi uscire dalla classe.
Tossì:”Ehmmm… Credo sia meglio uscire da questa classe” dissi facendo un mezzo sorriso a Caleb.
Seriamente l’occhiolino?!
Non urlare?!

POV MEGAN
Fortunatamente le ore scolastiche erano passate velocemente..
Ora, però, stavo poltrendo sul divano.. Avevo massaggiato con Toby prima, ma aveva detto che oggi non poteva venire per un motivo che non ha voluto dirmi.
Il mio cellulare era l’unica cosa divertente, stavo vedendo le note sul memo.
Non sapevo di averne così tante, erano quasi tutte firmate, tranne una: si chiamava “La nostra Casa <3 “ e dentro c’era un indirizzo.
Doveva essere l’indirizzo di casa dei miei genitori, quindi decisi di andarci, così avrei anche parlato con i miei genitori per ricordargli della loro figlia, che credevano scappata.
Guidai per poco, anche se i chilometri erano tanti, mi veniva automatico fare quella strada, come se l’avessi fatta tutti i giorni da quando ero piccola.
Arrivai a destinazione, un palazzo di venti piani color grigio, con un fianco fatto tutto di vetro… era stupendo.
Chiusi la portiera e mi avvicinai ai campanelli, e il mio dito si avvicinò ad uno di essi da solo.
Il cognome sopra di esso era “Russel”..
La porta del condominio si aprì e entrai, iniziando a salire le scale, fino a fermarmi davanti a una porta, le mie gambe si fermarono da sole.
La porta si spalancò, ma nessuno era davanti a essa.
“Permesso” dissi facendo un passo al suo interno.
Scorsi un salotto dalle pareti bianche lucide e dal pavimento grigio sfumato con un divano e una poltrona in pelle nera e un tavolino di vetro davanti a esso, dove si affacciava a un televisore al plasma, tutto in perfetta sintonia con la maestosa vetrata che faceva entrare la luce.
“C’è qualcuno?” chiesi facendo un secondo passo in avanti.
La porta si chiuse alle mie spalle dietro di me e prima che potessi girarmi, sentì delle braccia avvolgermi dal retro e una bocca sul mio collo.
Spintonai chiunque fosse e quando mi girai lo vidi con il suo sorrisetto sardonico da sbruffone, aspettate..
Avevo Mr. Matt nudo davanti a me!
Misi le mani sugli occhi e mi girai di spalle, oh mio Dio! Che cosa ci faceva lui qui?!
“Megan, che sorpresa” disse avvicinandosi a me, lo potevo capire dai passi.
Poi all’improvviso  sentì le sue mani sui miei fianchi che mi si avvicinavano a lui.
Perfetto, aveva anche una erezione adesso!
Mi staccai nuovamente da lui continuando a dargli le spalle: “Per favore, si vesta, o almeno si metta qualcosa addosso! La sorpresa è anche la mia!” dissi innervosita.
Sentì la sua mano spostarmi i capelli da un lato e la sua bocca sul mio collo che iniziò a lasciarmi una scia di baci, seguita dalla sua lingua che percorse tutta la lunghezza del collo.
“Matt! Smettila!” dissi distaccandolo da me e girandomi per guardarlo in faccia.
“Un tempo ti faceva impazzire” disse guardandomi con il suo solito sorrisetto stampato in volto.
“Anche adesso, ma non è questo l’importante!” dissi senza pensare.
“Dunque potrei anche continuare…” disse avvicinandosi.
“No! Potrebbe mettersi qualcosa addosso, Mr. Matt, e io potrei andarmene..” dissi.
“Che fretta c’è? Ormai è venuta e poi io non mi vesto, giro sempre nudo per casa” disse sedendosi sul divano.
“Io non sono venuta qui per vederti nudo.. sinceramente non mi aspettavo che tu abitassi qui! Sono venuta perchè ho trovato questo indirizzo sul cellulare e pensavo fosse dei miei genitori..” dissi abbassando lo sguardo.
“No, era di quando stavamo insieme” disse tranquillo.
“Come di quando stavamo assieme?!” dissi agiata, il mio cuore perse un battito.
“Se vuoi ti faccio lo spelling se non l’hai capito” disse facendo spallucce.
“No grazie!” dissi fulminandolo.
“Io vorrei tanto andarmene, ma lei non vuole, quindi facciamo così.. Io rimango, se lei si veste!” dissi mettendo le mani sui fianchi.
“D’accordo, aspettami qui” disse allontanandosi.
Dai Megan, devi solo resistere un pomeriggio..

POV LEXI
Dopo essere tornata a casa i miei mi avevano rimproverata appena ero entrata dalla porta, ma dopo la mia scusa lo tsunami si era placato.
Chi poteva arrabbiarsi con una ragazza che pentita di aver accettato un bicchiere colmo d’alcol a sua insaputa, si trovava ubriaca ed umiliata per la sua ingenuità del fatto di aver accettato qualcosa di un estraneo e si era rifugiata in una piccola cappella durante la notte per “pulirsi” dei suoi peccati?
Dopo la mia recita andai a fare una dormita, per prepararmi poi per uscire la notte.

POV MEGAN
Poco dopo Matt ritornò.
Ok, per vestito non intendevo solo i boxer, ma era già qualcosa.
“Così va meglio..” dissi.
“Bene, ora dimmi cosa vuoi…” disse tranquillo.
“Io?! Niente.. Ti ho detto il motivo della mi presenza!” dissi facendo spallucce.
“No, intendevo cosa vuoi, caffè o te’ o… altro…” disse guardandomi.
“Voglio del te, grazie…” dissi.
Si avvicinò all’isola della cucina e mise una teiera sul gas:”Dunque, ora sei a conoscenza di tutto, felice?” chiese con il suo solito sorrisetto.
“Sinceramente sono a conoscenza di poco, e questo mi rode! Sono a conoscenza di una stupida promessa che ho fatto a lei, e non capisco il perchè l’ho fatta!” dissi con tono calmo.
“E’ semplice Megan…” disse facendo una pausa.
Era la prima volta che mi chiamava per nome.
Continuò:”Mi amavi a tal punto da promettermi che non ti saresti messa con nessun altro eccetto me”.
“Ha detto bene, amavo!” dissi facendo spallucce.
Lui si avvicinò tutto serio, lasciando pochi centimetri di distanza tra i nostri corpi, poi sul suo viso si increspò un sorriso sardonico:”Ne è sicura Miss. Steel?”.
“Si! Ci vorrebbe proprio un miracolo per farmi cambiare idea!” dissi facendo nuovamente spallucce.
“Non credo nei miracoli Miss. Steel, però credo nella mia autorità e nel mio potere che ho sempre esercitato su di lei” disse impassibile.
“Non so di che potere stia parlando, dato che ho dimenticato tutto! Quindi, se non le dispiace vorrei che questa “promessa” non sia più valida!” dissi incrociando le braccia al petto.
“Appunto lei non sa il potere che posso esercitare, anzi non l’ha mai capito… Comunque Miss Steel, anche se una persona dimentica rimane sempre la stessa e, visto che questo mi mette in vantaggio su di lei, siccome so molte più cose di lei, potrà anche cancellare la promessa, ma sono e sarò io a detenere il controllo su di lei, anche a sua insaputa” disse mantenendo il suo tono freddo e distaccato.
“E mi dica, come farà?! Io sono anche in grado di prendere e andarmene via, ma non solo da casa sua, ma da questa città, cambiare scuola..” dissi tranquilla.
“Lei può fare quello che vuole, ma mi chiedo perchè non sia andata via da qui appena mi ha visto… A parte questo, se lei se ne va perderebbe l’unica cosa che le rimane” disse togliendo la teiera e versando il suo contenuto in una tazza bianca, mettendo al suo interno una bustina di te’.
“E cosa sarebbe questa cosa?!” chiesi.
“Questa è la dimostrazione del mio potere su di lei, che io so la risposta, ma lei non se la ricorda” disse sorridendomi.
“Va bene.. Sarei felice di perdere qualsiasi cosa, che essere costretta a sopportare uno come lei! Mi chiedo proprio come io abbia fatto a stare assieme a lei, proprio non trovo il perchè!” dissi con tono acido.
“Non credo, lei avrà pur dimenticato, ma le sue emozioni non cambiano… Infatti per quanto lei sembra odiarmi, scommetto che quando è venuta a questo indirizzo, anche se non sapevo qual’era la porta, le sue gambe l’hanno guidata fin qua” disse avvicinandosi e porgendomi la tazza.
“Ha detto bene, le mie gambe, non le mie emozioni o il mio cuore!” dissi seria.
“Questa è la seconda dimostrazione, la conosco meglio io di quanto lei conosce se stessa” disse impassibile.
“Faccia come vuole.. Non è una mia preoccupazione, come le ho detto non provo niente!” dissi tranquilla prendendo un sorso di the.
“Ovviamente, non è una sua preoccupazione” disse facendo uno strano sorriso, di cui non riuscì a comprendere il significato.
Stavo per chiederglielo, quando il mio cellulare squillò, mi era arrivato un messaggio.
Lessi il mittente e sorrisi: “Mi scusi Mr. Ho-il-potere-su-di-te Matt, ma il mio ragazzo mi aspetta.. e penso che voglia fare quello che abbiamo fatto ieri, quindi: se ha finito con tutte le sue menate, me ne vado!” dissi posando la tazza sul tavolino di vetro.
“Nessuno le ha mai detto di rimanere Miss Steel” disse facendo un sorrisetto divertito.
“Non è vero..” dissi tranquilla avvicinandomi alla porta : “I suoi occhi e il suo amico che cerca di contenere nei boxer mi hanno pregato di farlo dal momento che la mia mano ha toccato il pomello della porta!” dissi sorridendo.
“Allora Miss Steel, dopo che se ne sarà andata, si chieda a se stessa del perchè ha accettato di rimanere se mi odia” disse tranquillo e aprendomi la porta facendomi gesto di uscire.
“Perchè il the è buono come ricordavo!” dissi uscendo dall’appartamento.
Fece una piccola risata e poi chiuse la porta alle sue spalle.
Brava Megan, hai resistito, ora c’è la Vodafone che ti cerca!

POV LEXI
Era arrivata la sera, la parte più bella della giornata.
Ma questa volta non sarei uscita con Toby e Caleb per andare al Bronx.
Anzi, sarei andata con il mio amico.
Si, proprio lui, sarei andata da Mr. Panchina.
Mi vestì velocemente e mi incamminai.
Appena lo vidi senza tanti problemi lo abbracciai, non curante degli sguardi perplessi e anche spaventati dei passanti.
Questa era la più bella sera di tutta la mia vita!



ANGOLO AUTRICI
Salve a tutte.
Scusate il grandissimo ritardo, ma sono stata con la Chiara tutto il giorno, e sono arrivata a casa solo ora.
Spero il capitolo vi sia piaciuto. Un bacione.
By ML

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** 19. Ricordi e riflessi ***


Ricordi e riflessi





POV MEGAN
Aprì la porta ed entrai sorridendo: “Eccomi!” dissi urlando e poggiando la borsa sul divano.
“Arrivo, sto finendo di vestirmi!” disse dalla camera.
Sorrisi al pensiero di lui che si vestiva, e mi diressi in camera con passo lento e silenzioso senza farmi sentire.
Arrivai alla porta, e lo vidi, in tutta la sua bellezza… Si stava sistemando la cravatta grigia sopra la camicia bianca.
“Ti piace lo spettacolo?” mi chiese sorridendomi dallo specchio.
“Mi è sempre piaciuto, e non smetterà mai di piacermi!” dissi avvicinandomi a lui per poi proseguire: “Io direi di fermarci qua, e non andare al ristorante..” dissi portando una mano sulle sue che sistemavano ancora la cravatta.
“Ah si, e perchè?” chiese con un sorriso sulle labbra.
“Matt, sappiamo tutti e due che preferiamo fare questo, invece di andare!” dissi iniziando a slacciargli la camicia.

Mi svegliai di colpo, con il fiato corto!
Non potevo crederci.. Avevo sognato ancora Matt!
Era da quando ero andata a casa sua che continuavo a sognarlo.
Cioè tre giorni fa!
Ma il fatto che mi preoccupa di più era che non sapevo se era un sogno.. o un ricordo!

POV LEXI
I giorni erano passati molto lentamente, non ero più andata da Mr. Panchina, mi ero limitata a uscire con Toby e Caleb, ormai avevamo risolto la situazione che si era creata in precedenza.
Sembravamo degli amici normali, sembrava come se…
Se non fossimo più un Bronx…
Caleb se n’era accorto, non avevamo più fatto nessuna discussione con il Bronx rivale, non avevo più insistito che Duncan entrasse nel nostro Bronx e non c’era stata nessuna rissa.
Niente.
La cosa che solo io sapevo è che avevo passato le notti in bianco, il motivo però non lo sapevo nemmeno io.
Mi alzai dal letto e mi preparai, chissà se avrei visto Jace, non l’avevo più incontrato, lo vedevo solo in lontananza con i suoi amici e senza “troiottole”, strano.
Mi guardai allo specchio e mi diedi un piccolo schiaffo sulla guancia:”Sveglia Lexi, lo sai che fai pena?!” dissi al mio riflesso. (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=117098893&.locale=it)
Pena era dir poco!

POV MEGAN
Entrai a scuola, non ero per niente in forma per passare delle ore a scuola.. non dopo i sogni che facevo la notte! (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=117098360&.locale=it )
Le prime ore avevo Matt, ma era da tre giorni che non lo vedevo a scuola, i professori dicevano che era dovuto andare via per un po’ di tempo, ma sarebbe tornato…
Mi dispiaceva del fatto che sarebbe tornato!
Ero ferma al mio armadietto, appoggiata con la schiena su di esso, che guardavo le persone passare..
“Ehi Megan” disse una voce che mi fece sorridere.
Toby.
“Ehi!” dissi sorridendogli e abbracciandolo.
Le cose con Toby andavano bene, non era niente di ufficiale ancora, ma era davvero un ragazzo magnifico.
Ci vedevamo ogni pomeriggio e lo passavamo assieme facendo qualsiasi cosa… si, QUALSIASI.
“Posso chiederti una cosa?” chiese subito dopo avermi dato un bacio sulla nuca.
“Certo!” dissi tranquilla.
“Ti va se… Se ti faccio conoscere le persone più preziose che conosca? Ovviamente non intendo i miei genitori” disse facendo una piccola risata.
“Si! Certamente!” dissi sorridendogli.
“Perfetto! Allora che ne dici se ti passo a prendere sta sera verso le otto?” chiese sorridendomi.
“Sarò pronta a quell’ora!” dissi portando le mani sulla sua schiena.
“Allora teniamo le dita incrociate sperando che vada tutto bene” disse sorridendomi e avvicinandomi a lui mettendomi le mani sul bacino.
“Ma certo che andrà bene! Sono una angioletto io!” dissi avvicinando, sempre di più con uno scatto veloce, i nostri corpi.
“Non mi preoccupi tu, ma i miei amici” disse morsicandosi il labbro inferiore e avvicinando lentamente la sua bocca alla mia.
“Non morsicarti il labbro!” dissi seria.
“Lo vuoi fare tu al posto mio?” chiese malizioso.
“Sempre! Ma sai che effetto mi fa se ti morsichi il labbro!” dissi sorridendo anche io maliziosamente.
“Dio, quanto vorrei farti nel corridoio” disse sorridendomi e morsicandosi nuovamente il labbro.
“Se continui a morsicarti, di questo passo può succedere!” dissi seria.
“Allora mi devo impegnare per far si che accada” disse divertito.
“Nel corridoio sarebbe impossibile, ma in qualche aula a scuola…” dissi avvicinandomi al suo orecchio: “Potremmo farci un pensierino!” dissi sussurrando.
“Lo devo prendere come un: potremmo andare in questo preciso momento in un aula appartata?” “ chiese spostando una ciocca di capelli dal mio orecchio sussurrandomelo.
“Si! Lo devi prendere così!” dissi facendo scivolare le mie mani verso il suo sedere.
Lui mi sorrise e subito dopo tenendomi tra le braccia, mi fece entrare insieme a lui in un aula vuota, assicurandosi di accendere l’interruttore.
“Sai anche a me piace fare questo…” disse mettendomi le mani dentro ai pantaloni sul mio sedere.
“Vedo che il mio culo attizza ancora, allora!” dissi sorridendo.
“Non ha mai smesso di attizzarmi” disse sorridendo a trentadue denti, mentre le sue mani mi stringevano.
“Lo ha pensato anche un altro ragazzo ieri, sai?” dissi mettendogli le mani sul petto guardandolo.
“E chi sarebbe?” chiese alzando un sopraciglio.
“Ah non lo so, ma quando gli sono passata a canto mi ha detto “Bel culo!” e io gli faccio “Grazie!”” dissi facendo spallucce.
“Beh però questo culo lo vorrei palpare solo io” disse sorridendomi.
“Infatti solo tu lo fai!” dissi mentre lui stringeva la presa.
Mi guardò e poi mi fece appoggiare contro una parete, iniziandomi a baciare il collo, mentre le sue mani percorrevano il mio posteriore.
“Non penso che solo li ti piace toccare! A me piace toccare qua!” dissi portando le mani dentro la sua maglietta facendole scorrere su e giù.
“A me piace toccare dovunque” disse lui per poi succhiarmi un lembo di pelle del collo.
“Ovunque??” dissi ansimando.
“Ovunque!” disse convinto per poi far passare la sua lingua sul punto dove aveva lasciato il segno rosso che man mano diventava viola.
Gli tolsi le mani dai miei jeans e lo spinsi per staccarsi da me, poi lo presi per le braccia e lo sbattei al muro portando la mia bocca sulla sua in modo violento, attaccandomi al suo corpo.
Il bacio si fece sempre più intenso e le sue mani iniziarono a scorrere sotto la mia maglietta sulla schiena, dove subito dopo aver trovare il gancetto e lo slacciò.
Presi i lembi della sua maglietta e gliela tolsi, fermandomi per un attimo ad ammirare la bella visuale che avevo davanti agli occhi. Non riuscì a trattenere un sorriso.
Lui portò le mani sul davanti dei miei pantaloni, per poi slacciarli e pian piano farli scorrere sulle mie gambe finché non arrivarono alle caviglie, quando cercai di fiondarmi su quel maestoso petto tonico, si abbassò fino alle mie ginocchia e mi sollevò mettendomi su una spalla, facendo cadere sul pavimento i pantaloni .
Successivamente mentre io cercavo di dimenarmi per scendere, lui mi fece sedere su un banco, divaricandomi le gambe e mettendosi tra di esse per poi sorridermi e facendomi scivolare le mani sotto la mia maglietta sfilandola pian piano, mentre la sua bocca mi percorreva la via dalla mascella al collo.
“Ti prego, non fermarti!” dissi ansimando e alzando le gambe stingendole al suo bacino; presa dal momento, non ci feci caso e le strinsi forte,  facendo scontrare la sua erezione su di me, e facendoci ansimare all’unisono.
Lui sbarrò gli occhi e affondò le sue labbra sul mio collo, succhiando con aggressività, poi mi prese le mie mani tra le sue e me le fece appoggiare sull’orlo dei suoi pantaloni:”Ti prego, slacciali!” disse ansimante.
Lo feci senza indugi slacciando il bottone e la cerniera lentamente, molto lentamente, facendo scorrere l’indice sulla sua erezione.
Lo sentì gemere al mio tocco e notando che stavo facendo con molta calma, mi prese nuovamente le mani spingendole contro la sua erezione, che gli procurò un suo lamento strozzato.
“Sento che non riesci più a resistere!” dissi stringendo le gambe.
“Già, vorresti porre fine alle mie torture?” chiese malizioso togliendomi il reggiseno.
“Mmmmh.. No!” dissi seria.
“E perchè?” chiese lui triste per poi fiondarsi sul mio decolté, succhiandomi lentamente i capezzoli facendoli diventare immediatamente duri.
“Perchè… perchè.. me lo hai fatto dimenticare!” dissi sbuffando.
“Dimenticare cosa?” chiese con il fiatone.
“Il perchè non posso accontentarti!” dissi ansimando.
Mio Dio, non ci stavo capendo più niente, volevo solo una cosa!
Portai le mani nei suoi boxer, toccandolo senza ritegno.
Sentì le sue mani che inizialmente erano sulle mie cosce, stringermi.
Alzò lo sguardo:”Ti prego, liberami!” disse in una supplica.
Portai le mani al suo elastico e abbassai i boxer in un movimento veloce, facendoli cadere a terra.
Fece un sospiro di sollievo e poi su suo viso si stampò un sorriso sardonico.
Le sue mani mi misero quasi in pendenza alla sporgenza del tavolo e poi andarono verso l’alto, verso l’orlo dei miei slip, sfilandomeli.
Successivamente si fiondò nuovamente sul mio petto e quando succhiò con forza un mio capezzolo, si fiondò dentro di me in uno scatto veloce, facendomi gemere.
“Ho bisogno di te!” dissi quasi in un sussurro..
Le mie mani erano sui suoi capelli, tirandoli leggermente, mentre il suo bacino si scontrava contro il mio ad un ritmo stupendo.
“Ripetilo!” disse alzando il volto.
“Ho bisogno di te!” dissi con tono più alto rispetto a prima.
Lui mi sorrise e si fiondò sulla mia bocca, facendo unire le nostre lingue nella nostra danza, che solo noi conoscevamo, con il ritmo dei nostri sessi che si scontravo uno con l’altro.
Poi quando lui si discostò dalla mia bocca arrivò l’apice e lui si morsicò il labbro trattenendo un imprecazione.
I miei gomiti si appoggiarono sulle sue spalle, e la testa mi andò all’indietro soffocando un gemito.
Il fiato era corto, troppo corto!
Uscì da me e si resse con le braccia appoggiando le mani sull’orlo del banco.
Poi alzò il volto e mi sorrise.
“Sei bellissimo!” gli dissi sorridendo.

POV LEXI
Le lezioni passarono abbastanza velocemente, ormai mi ero abituata alla solita routine, anche in mensa sembrava andare tutto bene se non fosse per la direzione dei miei occhi che andavano sempre a finire su Jace!
Spero solo che non se ne sia accorto
Stanca della situazione presi la mia mela e mi diressi in corridoio sedendomi sul pavimento, sotto gli armadietti e diedi un morso alla mela.
“Lexi” disse Grey sedendosi al mio fianco.
“Ehi..” dissi con un cenno di un sorriso.
“Tutto a posto?” mi chiese.
“Ehmm… si” dissi dando un secondo morso.
“Bene… “ disse per poi bloccarsi, perchè sentimmo la porta di un classe aprirsi e due ragazzi ridere e uscire da esse: erano Toby e Megan.
Li vidi passare e mi limitai a fare un cenno a Toby per evidenziare la mia perplessità dei capelli “post coito” di Megan.
“Megan…” disse Grey osservandola.
Lei abbassò il viso e si fermò: “Ciao.. Grey!” disse tenendo la mano di Toby.
Lui la guardò con sguardo perplesso:”Beh, non credo che ti chiederò come sia andata la lezione…” disse tranquillo.
“Oh.. E’ andata benissimo, ho fatto un ripasso di tutto” disse sorridendo.
“Già ripasso” disse Grey sottovoce in una piccola risata.
“Cosa ci fate voi qui soli soletti?” chiese spostando il suo sguardo da me a Grey più volte.
“Niente, mi sta tenendo compagnia” dissi tranquilla dando un altro morso alla mela.
“Allora vi lasciamo, divertitevi!” disse lei andandosene assieme a Toby.
Guardai Grey:”Mmmh… credo che tua sorella si sia proprio divertita a ripassare” dissi sorridendo.
“Prima non era così!” disse ridendo “ Deve essere Toby, da quando lo conosce è cambiata in meglio, non sorrideva da un po’!” disse facendo un piccolo sorriso.
“Grazie a Toby è… Beh non posso dire di aver mai provato le sue emozioni, non mi sono mai messa con qualcuno” dissi facendo spallucce e dando un ultimo morso alla mela.
“Domani usciremo assieme, e forse… beh, chi lo sa..” disse alzandosi.
Per poco non mi strozzai con l’ultimo boccone.
Poi dietro a Grey vidi la gente arrivare, Caleb e dietro il gruppo di Jace.
“D’accordo a domani” dissi sorridendo.
Perchè mi sentivo osservata?
Grey si avvicinò al mio viso e mi diede una bacio sulla guancia: “A domani, Lexi!” disse sorridendomi per poi andare.
Mi alzi e notando che nessuno di loro si era mosso di un millimetro alzai il braccio in segno di saluto:”Ciao” dissi irrigidendomi.
Poi mi voltai sentendo il suono della campanella, per una delle mie poche volte ne ero felice.

POV MEGAN
Stavo aspettando con ansia Toby, mi ero già preparata, stavo solo aspettando che qualcuno venisse a suonare. (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=117099282&.locale=it)
Appena sentì il campanella mi precipitai la porta e la aprì.
“Ehi, pronta?” chiese Toby sorridente.
“Certamente!” dissi sorridendo a mia volta uscendo di casa.
Mi prese per mano e iniziammo a incamminarci.
La strada non era molto lunga e se anche sapevo che mi avrebbe portato in un quartiere malfamato, considerando che faceva parte di un Bronx, non pensavo di certo all’area più malfamata e povera di Brooklin!
Se non mi sbaglio qualche settimana fa il giornale aveva annunciato che gli FBI, avevano trovato un corpo accoltellato…
Strinsi leggermente più forte la mano di Toby, avvicinandomi a lui.
“Eccoci arrivati” disse mostrandomi un vicolo cieco.
Siiii, eravamo arrivati… perchè questo non mi rallegrava?!
“Toby!” sentì gridare da qualcuno che stava uscendo dal buio.
Dire che avevo un po’ di paura è dire poco.
“Caleb!” disse lui avvicinandosi al suo amico.
Feci un sospiro di sollievo quando vidi Caleb sotto la luce di un lampione, ma mi venne un colpo al cuore, quando sentì uno sparo!
Portai una mano al cuore, forse non era stata un ottima idea venire qui.
“Megan, non sapevo che venissi” disse Caleb facendomi cenno di un sorriso per poi fare una strana smorfia a Toby.
“Toby voleva farmi conoscere i suoi amici..” dissi come per difendermi.
“Ah ma davvero…” disse Caleb fissando Toby.
“Si..” dissi avvicinandomi a lui.
“Chi ha portato una “troiottola” ?!” sentì chiedere da una voce autoritaria provenire dietro di me.
Vidi Caleb fulminare Toby e poi lui stesso sentendo quella voce si irrigidì.
Mi girai, di mala voglia, e vidi una ragazza bionda, famigliare.. Aspetta, è Lexi!   
“Lexi?!” chiesi scioccata. (http://www.polyvore.com/outfit/set?id=107094638)
“Megan?!” chiese nel mio stesso tono.
Era diversa da sempre, indossava jeans strappati, una maglietta senza le maniche, e una giacca in pelle, e poi era anche truccata.
“Toby!” disse lei fulminandolo e avvicinandosi.
Non dicevo niente, avevo paura di parlare, mi sembrava tutto… stano!
Toby si era nascosto dietro la schiena di Caleb impaurito.
“Oh avanti Caleb spostati, lo sai anche tu che non doveva portare nessuno” disse guardandolo.
Capì di non essere la gradita, e di aver creato solo un enorme casino a venire qui!
Indietreggiai mentre Lexi e Caleb discutevano e Toby stava dietro a Caleb.
Volevo andarmene da quel posto.
“Tu ora ti fermi!” disse lei girandosi di scatto.
Mi fermai di scatto impaurita…
“Avvicinati” disse indicandomi, sbuffando mentre guardava Toby.
Mi avvicinai lentamente, tenendo lo sguardo basso.
Sembrava che stessi per essere messa in punizione dai miei genitori.
“Allora, siccome il masochista in questione, ovvero Toby, ti ha portato qui, rivelando il mio segreto! Sono costretta a farti promettere di non dire niente a nessuno” disse tranquilla.
Feci un piccolo sospiro di sollievo… “Certo.. N- non lo dico a nessuno..” dissi con un filo di voce.
“Bene” disse sorridendo per poi continuare:”Ora ti consiglio di stare vicino a noi, non c’è bella gente, dunque non provare ad allontanarti perchè non mi va di essere accusata del tuo omicidio” disse con non chance.
L’ unica cosa che volevo fare in questo preciso momento era andarmene!

POV LEXI
Proprio mentre mi misi una mano sulla fronte per trattenere l’impulso di non fracassare il cranio di Toby, sentì un fischio alle mie spalle.
Mi girai:”Era da un bel po’ che non ti facevi vedere” dissi a Jace guardando anche Duncan che gli era a fianco.
“Devo ammettere che mi sei mancata Lexi!” disse Jace facendomi l’occhiolino.
“Vorrei proprio levarti quel tuo fastidioso occhiolino!” dissi acida.
“Naah, impossibile! Oh,  guarda chi c’è..” disse avvicinandosi: “..Megan! Qual “buon” vento ti porta qui?” chiese alla ragazza.
Mi misi davanti a lui:”Stalle alla larga!” dissi allargando le braccia.
Mi sentivo sul sipario di Titanic.
“Dai, non essere possessiva Lexi!” disse lui spostandomi.
“Ciao Jace” disse Megan.
“Megan, ti ricordi quando ho detto di non andartene perchè c’erano brutte persone, beh ora è meglio che Caleb e Toby tu riaccompagnano!” dissi facendo gesto a loro due di portarla via prima che la situazione si potesse aggravare.
“Lexi, sei una guasta feste sta sera” mi disse Jace con un tono che sembrava seccato: “Cosa pensi che le possa fare?!” chiese.
“Sinceramente? Di tutto” dissi con meno rabbia.
Dove stava andando il mio odio ora che mi serviva?
“No, è una nuova arrivata, non posso farle niente di che! Ma non dico che non posso farle niente, sai che non farei mai del male ad una ragazza!” disse serio sorridendo.
“Si certo…” dissi alzando un sopraciglio, per poi continuare:”Megan, rispondigli, magari così si accontenterà” dissi mettendo una mano sulla fronte.
“Mah, niente di così importante!” disse lei facendo un piccolo sorriso.
“Capisco, ma sai hai scelto il Bronx sbagliato” disse Jace fissandola.
“Che cosa?! Ma fammi il piacere!” dissi fulminandolo.
“Non capisco..” disse Megan
“E’ meglio che non capisci, lui ti manipolerebbe e basta, poi ti offuscherebbe la mente, senza farti dormire la notte!” dissi innervosita.
Aspetta… Avevo detto troppo…

POV MEGAN
“Sinceramente, non sarebbe la prima volta che qualcuno mi manipola..” dissi facendo spallucce.
Vidi Duncan avvicinarsi a me:”Dunque ti fai Toby?” chiese fulminandomi con lo sguardo.
“Lui è riuscito a portarmi a letto prima di te.. Povero Duncan!” dissi acida.
Vidi Ducan stringere i pugni e serrare stretto la mascella:”Oh ma davvero?! Beh io ti avrei sbattuta meglio rispetto a lui!” disse furioso.
“Hai avuto la tua opportunità, ma l’hai sprecata.. Non è un mio problema!” dissi facendo spallucce.
“Allora dì al tuo ragazzo di non nascondersi dietro a lui!” disse tirando un pugno a Caleb che fermò.
“Caleb, Toby!” urlò Lexi.
Loro annuirono e vidi Toby uscire dietro la schiena di Caleb:”Oh ma guardalo, tanto grande e senza cervello, sei proprio un bullo di bassa qualità, mi dispiace ma anche quest’anno sarai bocciato” disse Toby divertito a Duncan.
Vidi il volto di lui diventare rosso dalla rabbia e le vene sul collo iniziarono a gonfiarsi, poi proprio quando mi stavo preparando per la scena del suo pugno sulla faccia di Toby, Caleb mi prese in braccio e Toby iniziò a correre davanti a lui guidandolo per delle viuzze, mentre eravamo rincorsi da Duncan.
La voglia di andarmene da li stava salendo sempre di più!

POV LEXI
“Vedi, è tutta colpa tua!” dissi indicando Jace.
“Mia?! E’ Toby che se la fa con Megan, mica io!” disse facendo spallucce.
“Non intendevo quello! E’ colpa tua se Duncan adesso sta rincorrendo Caleb, Toby e Megan, come se fosse uno psicopatico!” dissi negando con la testa.
Menomale che non aveva notato la mia frase precedente…
Ah già, era anche colpa sua se non dormivo!
“Ma guarda il lato positivo..” disse facendo un piccolo sorriso.
“E quale sarebbe?!” chiesi alzando le braccia per poi riabbassarle.
Lui mi porto le mani ai fianchi e mi baciò, in una mossa veloce: “Posso fare questo…” disse sorridendo.
Lo guardai male e gli diedi uno schiaffo e lo fulminai.
Poi per qualche strana ragione, lo presi per il colletto del giubbotto di pelle e lo spintonai contro la parete per poi baciarlo senza pudore.
Lui mi appoggiò nuovamente le mani sui fianchi, facendo toccare le nostre lingue sorridendo prima di morsicarmi il labbro.
Ricambiai il sorriso e feci scorrere le mani dal colletto del giubbotto a sotto la maglietta.
Dopo aver mollato la presa sul mio labbro gli presi la lingua tra i denti, per poi succhiarla.
Dio quanto adoravo sentire il suo calore sul mio corpo!

POV MEGAN
Avevamo seminato Duncan, in qualche modo..
Caleb mi rimise giù, facendo toccare i miei piedi per terra.
“Grazie….” Dissi con tono poco gentile.
Lui fece un sorriso divertito.
Toby mi si avvicinò con il fiatone:”Scusa, è stata davvero una pessima idea”.
“Oh, come sei sveglio..” dissi sarcasticamente.
“Se vuoi ti riaccompagniamo fino a casa” disse guardandomi dispiaciuto.
“No, tranquillo.. vado da sola! Ci vediamo..” Dissi facendo un piccolo segno con la mano a Caleb e incamminandomi.
Non era stata una pessima idea, ma proprio un idea di merda!
Non sentì nessuna risposta ma solo il rumore di un calcio a un bidone dell’immondizia.

POV JACE
Le mie mani vagavano sulla schiena di Lexi, senza fermarsi un attimo, la mia bocca era attaccata alla sua esplorando il suo interno con la lingua.
Non capivo perchè Lexi mi stesse baciando, ma non volevo che la smettesse.. i suoi baci mi stordivano.
Ad un certo punto, sentì un brivido, quando le sue mani stuzzicarono l’orlo dei miei boxer e sgranai gli occhi, quando sentì la sua mano dentro i miei boxer!
Non la fermai, anzi la lasciai fare, questa cosa mi piaceva.
La sua mano faceva sue giù sulla mia erezione, e io stavo perdendo le staffe lentamente..
Decisi, dunque, di togliere la sua mano e di capovolgere la situazione, sbattendo lei contro al muro, iniziandole a baciare il collo con voracità.
Dalla sua bocca iniziarono a provenire dei gemiti che cercava a stento di non far uscire, mentre le sue unghie si conficcavano nei miei fianchi.
All’improvviso quando mi distaccai per prendere fiato e per guardarla, mi saltò in groppa, stringendo le sue gambe intorno ai fianchi e mettendomi le mani sul viso per poi baciarmi freneticamente, mentre io la sorreggevo.
“Voglio informarti che sto perdendo le staffe e non sarò in grado di fermarmi.. quindi, se lo vuoi lo faccio, se no.. fermiamo!” dissi staccandola un attimo dal mio viso guardandola negli occhi.
Lei divenne seria poi fece un sorriso divertito e si fiondò a capofitto sulle mie labbra, per poi passare al collo risalendo con la lingua fino all’orecchio per poi sussurrare in modo ironico e allo stesso tempo seducente:”E perchè dovrei fermarmi?”.
“Perchè ti conosco, e  so che dopo mi picchierai per averlo fatto!” dissi ridendo.
“Ne sei proprio sicuro?” chiese ironica, ridendo a sua volta per poi tirarmi un lembo di pelle del collo, succhiandolo con violenza, lasciarmi un succhiotto violaceo e ben visibile.
“Si!” dissi mettendo le mani sul suo sedere strizzandolo.
Fece un piccolo lamento:”Come sei crudele” disse morsicandosi il labbro inferiore.
“Però vedo che non ti dispiace!” dissi sorridendole.
“Infatti non ho mai detto che mi dispiace” disse sorridendo, per poi stringere maggiormente le gambe intorno al mio bacino.
“Ok ok.. Ho ricevuto il messaggio!” dissi riportando nuovamente le labbra su di lei, ed entrando dentro una porta che c’era al nostro fianco.
Jace, sempre pronto ad ogni evenienza!

POV MEGAN
Mi ero persa!
Si, mi scocciava ammetterlo, ma mi ero persa..
Forse sarebbe stato meglio accettare la proposta di Toby.
Ogni volta che facevo un passo o vedevo un ombra o sentivo dei rumori strani.
Bene, ora mi trovavo anche a un incrocio, potevo lanciare una monetina…
Ma no, non avevo neanche una moneta!
Sentì delle risate all’inizio di una delle stradine, focalizzai bene chi fossero i due, sperando in Toby e Caleb, ma quando capì che non erano loro, non feci in tempo ad allontanarmi, che questi si erano avvicinati e mi iniziavano a osservare in uno strano modo.
Presi alla svelta la strada opposta, ma mi seguirono, accelerai il passo, ma ogni cosa che facevo, loro la imitavano.
Tutto questo non avrebbe portato nulla di buono!
Ad un certo punto, per non essere vista, mi misi all’interno di una viuzza che però non servì a niente siccome erano ancora dietro di me; ma non era questa la notizia brutta, la vera sfiga era il fatto che la stradina fosse a fondo chiuso!
I due mi si avvicinarono:”Ehi bella” dissero.
Non risposi e cercai di pensare.
Pensa Megan, pensa!
All’improvviso quando una delle loro mani stava per prendermi il polso, sentì un clacson e una luce abbagliante gli fece allontanare.
Mi riparai con il braccio e notai una BMW nera opaca.
E questo che voleva adesso?!
Il finestrino si abbassò e sentì una voce familiare:”Avanti, muoviti Sali in macchina!” disse in modo autoritario.
Autoritario?
Anche se non riuscivo a scorgere il volto del l’individuo per colpa dei fanali, sapevo benissimo che quel tono di voce poteva utilizzarlo solamente un'unica persona: Mr. Matt.
“E perchè dovrei?!” chiesi alterata, ci mancava solo lui per  finire la serata in bellezza.
“Beh se preferisci essere aggredita invece che accettare un mio aiuto, me ne vado” rispose lui tranquillo.
“Va bene.. salgo!” dissi avvicinandomi alla portiera e salendo in macchina.
“Per una delle poche volte nella tua vita hai fatto la scelta giusta” disse lui divertito mettendo in moto per poi sgommare.
“Hai ragione, una delle poche volte!” dissi guardando fuori dal finestrino.
“Sai sto aspettando…”.
“Cosa?!” chiesi non capendo.
“La mia ricompensa per averti salvata” rispose divertito.
“Non c’è nessuna ricompensa!” dissi seria.
“Allora scendi” disse serio.
“A me non dispiacerebbe, tanto la strada da qui a casa me la ricordo..” dissi facendo spallucce e slacciando la cintura.
“Dunque puoi anche andartene saltando giù da un auto in corsa” disse lui accelerando.
“Prima mi dici di scendere, poi acceleri.. Prendi una decisione!” dissi.
“L’ho presa, scendi adesso! Non c’è bisogno che mi fermi” disse autoritario la prima frase.
“Non sono così stupida da scendere da una macchina in corsa!” dissi seria.
“Però sei talmente stupida da andare in certi quartieri”.
“Lo so.. Non c’è bisogno che me lo dici anche tu!” dissi innervosita.
“D’accordo, eccoci arrivati” disse uscendo dall’auto per poi venirmi ad aprire la portiera, appena scesa rimasi perplessa.
Eravamo davanti al suo palazzo.
“Ma questa non è casa mia!” dissi guardandolo.
“E chi ha mai detto che ti avrei portato a casa tua” disse con un sorrisetto, il suo solito e inconfondibile sorrisetto.
“Nessuno, per questo me ne andrò a casa mia da sola!” dissi girando, iniziando ad incamminarmi.
“In piena notte da sola? Ok, ma non farti trovare domani mattina su qualche giornale negli articoli degli omicidi” disse sorridendo.
“Crede che io non sia in grado di badare a me stessa, Mr. Matt?!” dissi fermandomi e mettendo le mani sui fianchi.
“Si, è quello che penso” rispose con non chance.
“Beh, mi dispiace per lei, ma io so badare a me stessa!” dissi seria.
“Basta che ne sia convinta lei” disse facendo spallucce.
“Arrivederci!” dissi girandomi.
“Nel caso andasse male, addio” disse voltandosi e avviandosi per aprire la porta d’ingresso.
Iniziai ad incamminarmi quando sentì un tonfo, questo mi fece spaventare e reagire spontaneamente: “Matt! “ dissi avvicinandomi a lui che non era ancora entrato.
“Diceva di badare a se stessa?” chiese con il suo sorrisetto da sbruffone.
“Non è che potrei… rimanere da lei?? Sa, neanche io voglio ritrovarmi nella pagina degli omicidi domani!” dissi
“No” rispose serio discostandosi da me.
“Io rimango lo stesso” dissi facendo spallucce.
Prima che me ne accorsi, lui si trovava al di là della porta d’ingresso, mi avvicinai di corsa prima che potesse chiuderla, troppo tardi.
Mi stava salutando dal vetro divertito.
“Matt! Faccio quello che vuoi se mi fai rimanere! Non riesco a tornare a casa, ho troppa paura..” dissi urlando.
Vedi sul suo volto un sorriso sardonico e poi la porta si socchiuse, facendomi sentire la domanda di Matt:”Qualsiasi cosa?”.
“Mi pentirò di quello che sto per dire, me lo sento! Si..” dissi.
Mise la mano dietro la nuca e poi mi spalancò la porta:”Entra” disse in un sorriso a trentadue denti.

POV LEXI
Passammo oltre alla porta, entrando in un corridoio pieno di porte.
Jace, che mi teneva ancora in braccio, camminò fino ad una di esse e tirò fuori una chiave: la porta era la 666..
Aprì la porta e la richiuse appena fummo entrati.
Dentro la stanza c’era un letto matrimoniale.. solo quello in tutta la stanza.
“Mi vuoi dire come mai esiste questa stanza? E perchè hai la chiave?” chiesi curiosa.
“Te lo dirò dopo!” disse facendomi cadere sul letto e iniziando a baciarmi il collo.
Mi lasciai baciare e strinsi le  mani sulla sua maglietta, poi perdendo la pazienza gliela sfilai.
Gli misi le mani nei capelli e avvicinai le mie labbra alle sue, appena si scontarono, la mia mano si intrufolò furtivamente nei suoi boxer, facendolo sussultare.
Le sue mani vagavano ovunque: sulle mie cosce, sotto la mia maglietta, sul mio fondoschiena…
Stop!

POV MEGAN
Entrammo nel suo appartamento, ero abbastanza rigida, avevo un brutto presentimento.
Socchiusi gli occhi e feci un respiro profondo per tranquillizzarmi…
Aspetta…
Tre secondi fa Matt era dietro di me, dov’era adesso?
Mi girai e quando lo vidi, mi coprì istintivamente gli occhi:”Che cavolo stai facendo?!” chiesi allarmata.
“Non vedi? Mi sto svestendo… A proposito, lo vuoi fare sul letto? E poi quale posizione preferisci?” chiese sorridente, mentre si toglieva i boxer.
“Io non voglio farlo!” dissi coprendomi gli occhi.
“Tu hai detto che facevi qualsiasi cosa che io volevo! E io voglio questo!” disse autoritario, alzando la voce.
“Io non lo voglio, non puoi costringermi!” dissi seria.
“Hai ragione…Esci” disse tranquillo indicando la porta.
“No!” dissi incrociando le braccia al petto.
Mi si avvicinò con sguardo serio e duro, ormai c’erano pochi centimetri che dividevano il mio volto con il suo:”Ora!” disse stridendo i denti.
“No!” dissi ancora.
Lui fece un sospiro e poi all’improvviso, non sentì più i miei piedi toccare terra.
“No, fermo! Se ci provi mi metto ad urlare così forte da far venire la signora Wilden, come è successo l’ultima volta!” dissi senza pensarci.
Aspetta.. chi è la signora Wilden?
Lo sguardo di lui diventò perplesso, poi diventò serio, ma non sembrava arrabbiato.
Aprì la porta dell’appartamento e poi quando uscì, la richiuse alle sue spalle.
Mi mise a terra e abbassò lo sguardo:”Ora vattene” disse con un fil di voce.
“Perchè dovrei?!” chiesi : “Non è che se non vengo a letto con te, mi cacci fuori da casa tua! Mi ricordo che prima non eri così!” dissi con un filo di voce l’ultima frase.
Fece una piccola risata amara, mettendosi entrambe le mani nei capelli:”Tu non ti ricordi niente Megan! Ormai io non conto più niente per te, dunque non te ne dovrebbe importare. E poi io non ti sto cacciando perchè non vieni a letto con me; e ora vattene” disse l’ultima frase in un sussurro.
“Non è vero! Io alcune cose me le ricordo! Ho passato notti a sognarle.. A sognarti! Tu conti ancora per me..” dissi abbassando il volto.
“Megan, ti sto facendo un favore… Chiama Toby, lui verrà ad aiutarti e ti porterà a casa” disse tranquillo, alzando lo sguardo e fissando un punto fisso sulla vetrata.
“Ormai sono qui, non lo chiamo Toby! Che favore mi stai facendo?” chiesi confusa.
“Sto  cercando di farti allontanare da me! Per non farti ricadere negli stessi errori!” disse lui spostando lo sguardo su di me.
I suoi occhi freddi sembravano una tempesta incontrollabile, che avrebbe impaurito chiunque, tranne me.
“Io non ti capisco, prima vuoi che ritorno tua, e dopo mi allontani da te?!” dissi scocciata.
“Ho capito che mi stavo comportando da egoista! Ora vai!” disse indicando la scalinata.
“Ho detto che non me ne vado” dissi avvicinandomi a lui.
“Megan capiscimi, non lo faccio solo per te, ma anche per me, io ci sto male! Non ne posso più! Sai da quant’è che non dormo? Sei mesi! Sei fottutissimi mesi!” urlò guardandomi e stringendosi le mani nei capelli, scompigliandoli.
“Non sei l’unico che non riesce a dormire!” dissi innervosita : “Non sai come mi faccia stare male sognarti ogni notte, sognare di essere con te, a casa tua.. Nel tuo letto..” dissi senza pensare.
“Allora è meglio che entrambi ci dimentichiamo, l’una dell’altro” disse serio.
“Ci ho provato, ci ho provato.. non riesco!” dissi sembrando disperato.
“Magari se ti caccio di casa e ti evito, ti scorderai di me, e io di te” disse mantenendo il suo sguardo fisso su di me.
“Mi vedi ogni giorno a scuola.. non riusciresti ad evitarmi, non ci sono riuscita io! Sai come è difficile evitare una persona che sogni ogni notte, e che vedi ogni giorno??” chiesi guardandolo.
Lui abbassò lo sguardo e quando lo ebbe rialzato, si fiondò sulle mie labbra, mettendomi le mani sul mio volto.
In quel bacio successe qualcosa, tutti i miei ricordi o almeno la maggior parte, riaffiorarono come in un sogno, un meraviglioso sogno: Il nostro primo incontro, il nostro primo bacio, la nostra prima volta, le amicizie che avevo, le stramberie che erano capitate, poi…
Poi poco prima che si discostasse da me, vidi delle luci intense, era…
Era una macchina e mi…
Mi stava venendo addosso e…
E c’era qualcuno all’interno e non aveva intenzione di frenare!
Prima di sentire l’impatto, il sognò finì e mi svegliai, Matt si era discostato dalle mie labbra.
“Ora vai” disse allontanandosi da me e avvicinandosi al pomello della porta.
“Matt.. Il congresso.. Mi ricordo..” dissi portando la mano sulle labbra. :” Si, il congresso della letteratura, il nostro primo incontro.. Mi ricordo il primo bacio.. Mi ricordo ogni cosa!” dissi, un sorriso che si inarcò sulle mie labbra.
“Bene… Allora è meglio che te ne vada subito, prima che commetti gli stessi errori del passato” disse fissandomi amaramente.
“Matt, ti ho detto che non me ne vado! Ora mi ricordo, ma non ricordo gli errori del passato.. Ti prego, non cacciarmi via.. non di nuovo!” dissi.
“Megan… L’errore è che io sono un tuo professore! E comunque hai pienamente ragione, me ne vado via io!” disse serio, mentre con uno scatto entrò nel suo appartamento chiudendo la porta a chiava dietro di se.
Mi aveva cacciata…
Cacciata per la seconda volta.

POV LEXI
Mi discostai di scatto da lui.
che cavolo stavo facendo?!
Avevo passato notti in bianco per colpa sua, sentendomi da schifo, umiliata!
Avevo anche i sensi di colpa per aver fatto una cosa del genere, se Caleb l’avrebbe saputo mi avrebbe odiato, e anch’io odiavo me stessa per quello che avevo fatto, ma ora mi disgustavo ancora di più, sapendo che stavo ricommettendo lo stesso sbaglio.
Mi misi le mani nei capelli e feci un sospiro profondo:”So che è colpa mia e ti chiedo scusa, ma… Stammi alla larga!” dissi cercando di individuare la porta.
Jace non riusciva a capire : “Lexi.. cosa succede?” mi chiese.
“Jace.. è sbagliato! Non so nemmeno perchè continuo a rifare questo sbaglio, uno sbaglio che mi ha portato a disturbi d’insonnia” risposi cercando di mantenere un tono abbastanza calmo.
“Non è uno sbaglio!” disse serio.
“Non è uno sbaglio?! Io ti dovrei odiare!” dissi sbottando.
“E perchè dovresti odiarmi?! Solo perchè apparteniamo a due Bronx rivali?! Lexi, è una cosa stupida!” disse.
“Non solo per quello. Io non posso nascondere le cose, posso anche recitare e fingere, ma… Ma non posso essere sleale con i miei amici, io non posso! Io non sono così! E poi non so nemmeno perchè lo faccio, non è normale! Non ho mai avuto nessun rapporto con nessuno e il mio primo rapporto che ho avuto è stato con te, ho sbagliato e mi sento anche male, male perchè ti sto facendo soffrire o penso di farti soffrire, comunque anche se siamo in Bronx rivali non ti meriti questo… “ dissi mentre mi scompigliavo i capelli esausta.
Jace non disse niente.. Proprio non parlò!
Mi guardava soltanto..
Si alzò dal letto e prese la maglietta, se la rimise e si avvicinò alla porta : “Hai ragione, non mi merito questo! Io non ti merito.. E comunque, si.. mi stai facendo soffrire!” disse uscendo.
Io stavo facendo soffrire Jace…
Bene, all’inizio pensavo che il mostro nello specchio era lui, ma mi sbagliavo, era il mio riflesso.
 


ANGOLO AUTRICI
Buongiorno.
Ecco un nuovo e lunghissimo capitolo.
Megan conosce gli amici di Toby, ma se ne pente scappando via e incontrando Matt che, con un bacio, le fa ricordare della loro vita assieme: il primo incontro, il primo bacio… tutto quello successo tra loro.
Lexi ha un momento intimo con Jace, che però non finisce bene, per entrambi.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
By ML

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** 20. Trattenermi era una tortura! ***


Trattenermi era una tortura!
 





POV MEGAN
Mi svegliai nel mio letto.
Si, ero ritornata a casa ieri sera, da sola.. ma sono tornata!
Mi alzai e mi vestì di fretta, ero in ritardo! (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=117806678&.locale=it )
Mi diressi a scuola in una corsa e arrivai venti minuti prima della campanella.. non penso di essermi mai preparata così velocemente!
“Megan..” disse una voce alle mie spalle.
Mi voltai, Toby.
“Ehi..” dissi seria.
“Ti volevo chiedere ancora scusa, per ieri sera” disse abbassando lo sguardo.
“Non sai come ero a disagio e.. spaventata!” dissi leggermente innervosita pensando a ieri sera.
“Io non pensavo che andasse in quel modo… Le cose sembravano essere diventate normali, non succedeva niente da un bel po’…” disse lui dispiaciuto.
“Va bene.. Tranquillo! Non è successo niente di grave, solo che non ero a conoscenza di come erano i tuoi amici..” dissi tranquilla.
“Beh ora lo sai… Forse era meglio che ti tenessi all’oscuro di tutto” disse mettendosi una mano dietro la nuca e guardando per terra.
“No, hai fatto bene a farmeli conoscere.. “ dissi portando una mano sul suo viso alzandolo, per riuscire a guardarlo negli occhi.
“Ma non eri arrabbiata?” chiese confuso.
“Sono arrabbiata.. Ma non lo sarò a vita! Non mi è piaciuto quello che è successo ieri, ma mi dispiace di essermi comportata da egoista ed essermene andata!” dissi facendo un piccolo sorriso.
“Hai fatto bene, dopo… Beh Caleb ha pestato Duncan e poi… Poi è una lunga storia” disse ricambiando il sorriso.
“Non la voglio sentire..” dissi facendo una piccola risata, poi mi avvicinai a lui e lo abbracciai.
In quel momento sentì un rumori di freni, che avrei riconosciuto tra mille, era la macchina di Matt.
Non mi discostai da Toby, Matt aveva detto che era meglio dimenticarsi l’uno dell’altra!
Mi avvicinai di più a Toby, facendo aderire i nostri corpi.
Matt passò a fianco a noi e non disse niente, rimase impassibile.
Si, era cambiato tutto.

POV LEXI
Oggi era un giorno diverso…
Ero diversa…
Mi ero guardata allo specchio e avevo visto il mio riflesso, il riflesso di una persona orribile.
Sarei andata a scuola, ma non da santarellina, sarei andata per come ero veramente.
Mi vestì e presi la macchina di mio padre, l’Audi A3.
Dovevo eliminare dei lati negativi, il primo era farmi vedere per com’ero veramente, niente più finzioni.

POV CALEB
Stavo aspettando Toby, era andato a parlare con Megan, per risolvere le cose..
Quando si ferma la macchina del padre di Lexi nel parcheggio della scuola..
Perchè Lexi si è fatta accompagnare dal padre?!
Aspetta.. Non sta uscendo il padre dalla parte del guidatore, ma Lexi..  (http://www.polyvore.com/outfit/set?id=104419479)
Ma.. Come?! Perchè si era vestita così?!
Era uscita dalla macchina, non curante della gente che la guardava, con gli occhiali da sole, la sua borsa, il cellulare in mano, e la tazza nell’altra..
Quanto era bella!

POV LEXI
Vidi la gente fissarmi, non mi sembrava di essere uno zombi che cammina.
Mi girai e tenni la mia espressione seria:”Ma che cavolo avete da guardare, idioti?!” dissi con il mio tono non curante, per poi dirigermi all’entrata mentre la gente continuava a fissarmi sbigottita.
Mi stava dando sui nervi questa situazione, sentivo la gente seguirmi da dietro con la mascella a terra.
Mi girai di scatto e sorrisi:”Beh si cari miei sono io, Lexi e non ho intenzione di fingere!” dissi aprendo le braccia per poi sistemarmi il giubbetto di pelle e poi diventare improvvisamente seria, a causa di quel volto infondo alla folla, non riuscivo a distinguere come fosse la sua espressione, ma sapevo che era Jace.
Mi girai e entrai nell’edificio ignorando ogni pettegolezzo.

POV MEGAN
Era arrivata l’ora di pranzo.
Mi piaceva quest’ora…
Andai in mensa, e vidi Toby che parlava con una ragazza!
Toby e una ragazza?!
Dovevo fare qualcosa!
Mentre mi avvicinavo ai due, vidi che la ragazza stava flirtando spudoratamente con Toby, e questa cosa non andava affatto bene!
Avanzai sempre di più, e mi misi in mezzo ai due, dando le spalle alla ragazza, e misi le mani nei capelli di Toby, avvicinando la sua bocca alla mia e baciandolo in un modo che di casto aveva ben poco.
Poco dopo mi separai da lui, con il fiatone, e mi girai verso la ragazza: “Allora, vuoi fare ancora per molto la gallina con il mio ragazzo, o preferisci andare via con ancora i capelli in testa?! A te la scelta” dissi fulminandola con lo sguardo.
“Carina, Toby non ha la ragazza, dunque non mi interessa se lo baci, perchè non vuol dire che è tuo!” disse mentre metteva tutto il peso su una gamba.
“Ah, non è mio?! E sentiamo… cos’è, dovrebbe essere tuo?!” chiesi guardandola perplessa.
“No, ma se non mi sbaglio non si è mai ufficializzato che fosse tuo!” disse lei incrociando le braccia al petto.
“Però, non si è neanche ufficializzato che fosse tuo… E ci sono più possibilità che si ufficializzi come mio, e non come tuo..” dissi facendo un piccolo sorrisetto sardonico.
“Beh per ora è carne fresche per tutte mia cara” disse lei sorridendomi e spostando i capelli da un lato, con un gesto della testa per poi andarsene.
“Carne fresca per tutte?!” chiesi girandomi verso di lui.
“Beh ci sono un bel po’ che flirtano, non è la prima e non sarà nemmeno l’ultima” rispose lui facendo spallucce.
“Quindi.. posso flirtare anche io con te?? Anzi, meglio.. Posso flirtare con altri ragazzi? Tipo.. con Duncan…” dissi facendo spallucce anche io.
“Mmmmh io non flirto con le altre, ma sono loro che flirtano con me! Comunque puoi fare quello che vuoi” rispose con l’aria seccata.
“Posso fare quello che voglio?” chiesi avvicinandomi alla sua bocca lentamente.
“Mmmmh” rispose fissandomi impassibile.
“Quindi posso fare questo?” chiesi avvicinandomi al suo orecchio e prendendo il lobo tra i denti e succhiandolo.
“Questo e altro” rispose lui sorridendomi e ridendo.
“Quindi anche questo!” dissi portando una mano sul suo sedere, stringendola.
“Megan…” sentì una voce maschile dietro di me.
Mi girai, Grey.
“Ciao Grey!” dissi sorridendogli.
“E’ strano vedere la mia sorellina fare atti osceni in luogo pubblico, sopratutto nella mensa” disse sorridente.
“Stavo ricordando a tutte quelle galline che ci stavano guardando, che Toby è mio..” dissi facendo spallucce.
“Già, dimenticavo il tuo lato possessivo” disse pensieroso.
“Cosa c’è?!” chiesi
“Niente, ma mi manca avere la mia piccola sorellina a casa” rispose facendo spallucce.
“Dovrei andare anche da mamma e papà e dirle che la loro piccola figlia non se ne è andata.. Ma è stata investita..” dissi abbassando il volto..
Non stava andando come volevo io la pausa pranzo.
“investita?” chiese Grey confuso.
“Si, ieri mi sono ricordata di alcune cose del passato.. e anche il fatto di essere stata investita” dissi tranquilla.
“E chi l’ha fatto?!” chiese sgranando gli occhi.
“Non lo so!” dissi innervosita : “Quella cosa non me la ricordo..” dissi riprendendo la calma.
“Cavolo, mi sento molto partecipe” disse Toby facendo spallucce.
Mi girai verso Toby “Tranquillo, noi non abbiamo ancora finito..” dissi sorridendogli maliziosamente.
Poi mi girai nuovamente verso Grey “Fratellone, ti voglio bene!” dissi abbracciandolo.
“Già e anche io e a quanto pare anche la campanella” disse alzando l’indice, che seguì al suono della fine della pausa pranzo.
“Io ho altro da fare adesso..” dissi prendendo la mano di Toby
“Vorresti portarmi in un luogo buio pieno di scope che si potrebbero scandalizzare dei nostri atti osceni?” chiese ridendo.
“Oh si.. Ma delle scope mi interessa ben poco!” dissi portandolo nel primo sgabuzzino che trovai.
Si prospetterà una bellissima lezione di anatomia!

POV LEXI
Le torture di lezione erano finite e ne ero veramente sollevata, se dovrei fare un riassunto di quello che era successo, non so se l’avrei rifatto tutto questo.
 Cosa era successo?
 I professori preoccupati del mio cambiamento drastico, avevano chiamato i miei genitori, che erano venuti allarmati in presidenza e ovviamente la parte delle grida non ve la dico in precisione, vi basti sapere che mia madre era in lacrime e mia padre dopo aver fatto un discorso su Dio, di cui io non avevo ascoltato neanche in parte mi aveva cacciata di casa e ora ero fuori scuola, seduta sui gradini a sorseggiare il mio caffè, mentre vedevo le persone nel parcheggio.
Era proprio una bella giornata, sarei tornata dal mio migliore amico: Mr. Panchina!

POV CALEB
Finalmente la scuola era finita, ero il primo ad uscire da scuola e trovai Lexi sulle scale.
“Ehi, Lexi.. Non sai quando io ti adori quando sei vestita così!” dissi guardandola.
“Anch’io mi adoro” disse facendo spallucce e sorseggiando dalla tazza.
“Come è andata la giornata?” chiesi.
“Oh benissimo, pensa oggi vado dal mio migliore amico a dormire e ci rimarrò anche un bel po’” disse sorridendo.
“Ehm.. Chi è questo?!” chiesi con tono leggermente alterato.
“Beh diciamo che non lo conosci… Però è tonico, pensa che ha i bicipiti duri come la pietra, è alto, anche se è un po’ freddo, però è amore tra me e lui” rispose con gli occhi che le brillavano.
“E come si chiama?” chiesi.
“A me piace chiamarlo Mr. Panchina” disse osservando la tazza.
“Aspetta.. penso di non avere capito bene.. E’ una panchina?!”  chiesi perplesso.
“Se fosse una normale panchina non l’avrei descritto in questo modo, lui è il mio Mr. Panchina e abita in Via Kennedy” rispose alzando lo sguardo.
“Ok.. Allora, ti lascio così potrai andare da Mr. Panchina…” dissi facendo spallucce.
“Caleb… Mi puoi prestare una coperta?” chiese osservandomi.
“A cosa ti serve la coperta? Non vorrai mica dormire su Mr. Panchina sta notte..” dissi guardandola.
“Non l’hai saputa la notizia? La mia casa ora è Mr. Panchina, solo che come ti ho detto è freddo, dunque se avresti una coperta da prestarmi…” disse mantenendo lo sguardo su di me.
“Se vuoi puoi andare a fare visita a Mr. Panchina, ma a dormire, verrai da me!” dissi serio.
“Meglio di no, io potrei contagiarti con la mia “mostrosite” “ disse facendo le virgolette con le dita.
“Tranquilla, sono immune a qualsiasi malattia trasmissibile!” dissi porgendole la mano.
La prese e si alzò, rimase un attimo a fissarmi e poi disse:”Beh sei proprio un pazzo a fare entrare un mostro come me, sai io sono peggio di Jace, anzi sono il suo male”.
Abbassò lo sguardo.
Poggiai un braccio sulla sua vita “Questa cosa non mi fa paura!” dissi iniziando a camminare mentre la stringevo forte.
“Infatti, sei pazzo!” disse secca.
Si, pazzo di te!

POV MEGAN
Entrati nel magazzino, io e Toby abbiamo deciso di fare le cose per bene…
Quindi ci siamo diretti a casa mia, solo che abbiamo trovato un po’ di traffico per colpa di un incidente..
Ma alla fine siamo arrivati a casa!
Entrammo a casa.
“Casa dolce casa!” dissi chiudendo la porta e sbattendoci Toby contro.
“L’incidente ti ha fatto perdere la pazienza?” chiese divertito.
“Diciamo che è uno dei motivi..” dissi portando le labbra sul suo collo.
Sentì le sue mani scorrermi sui miei fianchi, fino a quando le sentì all’interno delle mie tasche posteriori, che mi stringevano.
“Ehi.. Io non ho ancora finito di fare la lista!” dissi pendendogli le mani togliendole dalle mie tasche.
“La lista?” chiese confuso.
“Si, delle cose che posso fare..” dissi prendendogli la mano e portandolo in camera mia.
Arrivati chiusi la porta dietro di me.
“Posso fare questo..” dissi togliendogli la maglietta lasciandolo a petto nudo “.. e anche questo!” dissi spingendo sul letto facendolo sdraiare.
“Poi posso fare questo..” dissi salendo a cavalcioni su di lui e poggiando le mani sul suo petto.
“E anche questo!” dissi muovendo il mio bacino sul suo.
Lo vidi morsicarsi il labbro inferiore, mentre le sue mani mi stringevano le cosce.
“No no! Non si tocca!” dissi togliendo le sue mani da me “Ti darò io il permesso di toccarmi, solo quando è il momento!” dissi piegandomi e dandogli un bacio veloce.
Portai di nuovo le mie mani sul suo petto e incominciai a baciarlo, centimetro per centimetro di pelle, con baci che di casto non avevano niente!
Successivamente, feci scorrere il mio corpo più giù e portai la mia bocca sui suoi pantaloni “E posso fare questo!” dissi aprendo i pantaloni con la bocca e abbassandoli con le mani.
Avvicinai le labbra ai sui boxer e dissi “Posso fare anche quello..” alzai il volto per guardarlo “ma in un secondo momento!” dissi portando la mia bocca sul pezzo di pelle sopra l’elastico dei boxer.
“E io? Io non faccio niente” chiese sorridendo.
“Per adesso no… dopo ti darò carta bianca!” dissi sorridendo anche io “Ora è il mio turno!” dissi portando le mani ai suoi boxer sfilandoli.
“Sai, mi piacerebbe tanto l’idea di legarti a letto!” dissi alzandomi dal letto e togliendoli lentamente, del tutto, i Jeans e legandoli alla testata del letto per poi legargli un polso in una gamba del pantalone e un polso nell’altra “Anche questo posso fare!” dissi dandogli un bacio leggero a stampo sulle labbra.
“Non so perchè, ma questa cosa mi preoccupa e allo stesso tempo mi eccita” disse mantenendo il suo sorriso.
Non risposi e ritornai a cavalcioni su di lui “Queste sono alcune delle cose che posso fare.. “ dissi passando le dita sul suo petto fino ad arrivare ai suoi fianchi.
“Chi lo avrebbe mai detto tu, nudo legato al mio letto! Un sogno diventato realtà!” dissi portando le labbra verso il suo bacino..
“Solo che… se stato abbastanza cattivo oggi, perchè hai permesso a quella gallina di provarci con te…” dissi portando le mani alle sue cosce avvicinando sempre di più le labbra “…quindi, come punizione: niente servizietto!” dissi alzando il volto e sorridendogli.
“Seriamente? Mi vuoi lasciare qui?” chiese osservandomi.
“Tranquillo, non ti lascerò a bocca asciutta!” dissi togliendomi la maglietta.
“Mmmh… mi fido” disse più tranquillo.
“Bravo ragazzo!” dissi alzandomi in piedi e togliendomi anche i pantaloni.
Poi mi avvicinai alla testata del letto e slegandolo.
“Mi dispiace, ma ti legherò la prossima volta di nuovo.. Ora, come promesso.. hai carta bianca!” dissi sorridendogli.
Mi fece un sorriso sardonico.

POV TOBY
Non ci pensai due volte e mi alzai di scatto, gettandola sul letto e andandogli sopra, iniziandole a baciare il collo, lasciando numerosi succhiotti che inizialmente erano rossi, ma pian piano diventavano su una tonalità violacea.
Le mie mani manco si accorgevano di vagare sul gancetto del reggiseno di lei, che ormai avevano già slacciato e anche sfilato, ormai al posto delle coppe, c’erano le mie mani che sorreggevano il suo decolté e la mia bocca, si era già fiondata su un capezzolo, che al solo sfioro delle mie labbra si era irrigidito. Lo succhiai dolcemente, mentre sorridevo compiaciuto quando avevo visto la sua mano stringere il lenzuolo, era stata davvero perfida a farmi uno scherzo del genere, soprattutto a un masochista come me, solo io potevo fare certe cose.
Feci scivolare le mie mani sul profilo dei suoi fianchi, procurandogli il solletico, fino quando queste non sentirono la stoffa degli slip.
Proprio nell’esatto momento in cui glieli sfilai, gli diedi un morso a un suo seno, facendogli battere la mano che prima stringeva il lenzuolo, sul materasso.
“Vedi, anch’io posso fare certe cose” dissi divertito.
“Io non morsico, però! Ma ti prego, non smettere!” disse l’ultima frase ansimando.
Non me lo feci ripetere due volte e iniziai a far scorrere il mio sesso contro il suo, mentre continuavo a muovermi, appoggiando le mani sulla stanga del letto, mi era impossibile evitare di morsicarmi il labbro inferiore e di socchiudere gli occhi, facendomi guidare dai nostri lamenti strozzati.
Quando gli riaprì per vedere la sua espressione, notai che i miei pantaloni erano finiti sul comodino e qualcosa brillava dalla tasca, capì subito cos’era e con una mossa scattante presi l’oggetto in questione in una mano e mi discostai dalla sbarra del letto, mettendomi nella posizione perfetta, sdraiato sopra di lei.
Le mie labbra si fiondarono sulle sue a stampo e quando feci entrare il mio sesso dentro di lei, la mia lingua soffocò il suo lamento, entrandogli in bocca.
Sentì le sue mani sulla mia schiena, graffiarmi, ma non ci feci caso e continuai a baciarla, mentre il mio bacino scorreva in sincronia contro il suo.
Pian piano accelerai il movimento e quando sentì che stava ormai arrivando l’apice, usai il mio oggetto misterioso che tenevo a pugno in una mano e nell’esatto momento in cui ci fu il “sospiro del piacere”, la fiamma del mio accendino andò sul suo collo, che mise ancora più in evidenzia uno dei succhiotti che gli avevo lasciato.
Il suo piccolo urlo, non fu solo di piacere, ma anche di sorpresa e di dolore sentendo il contatto con il fuoco.
Mi tolse subito da lei, mettendomi a fianco e si mise seduta sul letto, portandosi una mano sul segno.
 “Cosa hai fatto?!” chiese quasi urlando.
“Hai provato un po’ di arte masochista” risposi sorridendole e facendo spallucce.
“Arte masochista?! Tu sei pazzo!” disse guardandomi con sguardo freddo.
“Se non mi sbaglio ti sei scopata questo pazzo” dissi tranquillo.
“Si, ma prima che questo mi bruciasse! E lo avrei anche rifatto una seconda volta!” disse seria.
“Beh, credevo che avessi capito che ero un masochista” dissi alzandomi e rimettendomi i boxer.
“Si, lo avevo capito! Ma non avrei mai pensato al fatto che mi avresti bruciata…” disse con tono più tranquillo.
“Volevo vedere la tua reazione e poi tu avevi usato un arte sadomaso, dunque ti ho ripagata con un altro tipo di moneta” dissi stiracchiandomi e sedendomi sul letto.
“La mia reazione non è stata positiva, ma neanche negativa! E’ stata neutra, tecnicamente perchè non ne ho compreso bene la sensazione che mi ha fatto provare, proprio in quel momento..” disse portandosi nuovamente una mano al collo.
“Beh almeno puoi dire di aver provato un esperienza nuova” dissi sorridendo e facendo spallucce.
Un po’ intensa, ma pur sempre nuova.

POV LEXI
Io e Caleb eravamo andati da Mr. Panchina e io mi ero anche arrabbiata con lui, perchè si era seduto su di lui senza avergli chiesto il permesso, ma poi mi aveva fatto le sue scuse e l’avevo perdonato.
Ora stavamo andando a casa sua, non ero mai andata a casa di Caleb, lo conoscevo da molti anni, ma non ero mai entrata in casa sua.
Appena vidi la sua casa mi fermai d’impulso:”Ma per i tuoi genitori va bene?” chiesi un po’ preoccupata.
“I miei genitori sono in crociera..” disse sorridendo.
“Oh..” dissi sottovoce e abbassando il volto.
Allora, potevamo dormire in camere separate!
Non so perchè ero così agitata…
Ah già, i miei non mi permettevano dei rapporti con i ragazzi.
“Dai entriamo! Dormiremo in camera mia.. I miei hanno chiuso a chiave la loro camera!” disse ridendo.
“Oh beh si fidano molto di te e credo anche che ci deve essere una ragione se l’hanno chiusa”dissi guardandolo e alzando il sopraciglio, per poi continuare:”C’è qualcosa che non so?” chiesi.
“No, lo fanno per precauzione! Non ho mai utilizzato il loro letto!” disse alzando le mani in segno di difesa.
“Ah Ah” dissi puntandogli l’indice:”Dunque non nel loro ma nel tuo!” dissi divertita.
Dovevo sapere che mi nascondeva qualcosa, io gliela nascondevo e mi sarei uccisa con i miei sensi di colpa se lui non mi aveva mai nascosto niente e poi sicuramente era andato a letto con qualcuna.
“No, nel mio letto mai! Di solito nel letto di una ma nel mio mai!” disse sorridendo.
Ok, anche se lo sapevo che era impossibile che Caleb fosse vergine, ammetto che mi aveva un po’ sconvolta:”E con chi?” chiesi curiosa e allo stesso tempo rintontita.
“Non te lo dico..” disse entrando in casa.
“Non è valido!” dissi divertita entrando in casa.
Ok mi era sfuggito il particolare che i genitori di Caleb fossero ricchi?
Quella non era una casa, era una reggia!
“Oh mio Dio!” dissi mentre mi guardavo in giro.
“Cosa?!” chiese allarmato.
“La mia casa paragonata alla tua sembra quella delle bambole” risposi con la bocca aperta mentre guardavo il soffitto dipinto con un meraviglioso paesaggio in una volta celeste.
“E’ vero che non sei mai venuta a casa mia.. Benvenuta!” disse sorridendo.
“Grazie e ora, dimmi dov’è la camera, voglio proprio vedere quanto è grande” dissi in un sorriso.
Caleb mi prese per mano e mi fece salire una rampa di scale per poi girare alla prima porta a destra, era bellissima, il pavimento e le pareti lucide grigie opache e un letto nel centro con le coperte nere e i cuscini bianchi e sopra un quadro con una cascata in bianco e nero.
“Sai, credo proprio di trasferirmi qui” dissi con un gran sorriso.
“Con molto piacere!” disse lui ricambiando il sorriso.
“Posso tuffar mici sopra?” chiesi facendo lo sguardo da cucciola.
“Certamente!” disse prendendomi in braccio e buttandomi sul letto.
Forse mi sarei veramente trasferita, c’è chi non voleva trasferirsi a casa del proprio migliore amico?

POV MEGAN
Ero seduta sul divano assieme a Toby, stavamo guardando un programma stupido.
Ero seduta su un lato del divano e lui sull’altro, eravamo lontani.
“Fa ancora male?” chiese.
“No..” risposi mettendo una mano sul collo.
“Comunque non lo rifarò..” disse in sua difesa.
Mi alzai dal divano e andai da lui sedendomi sulle sue gambe “Ehi, non ti preoccupare, non mi hai fatto niente di che… E poi non ho mai detto che non mi è piaciuto! E’ stato… Eccitante!” dissi sorridendogli.
“Davvero?” chiese mentre le sue mani scivolarono sul mio fondoschiena.
“Si! Ho esagerato prima ma.. non c’ero abituata quindi era stata spontanea la reazione eccessiva!” dissi tranquilla.
“Allora ti piace il mio masochismo?” chiese morsicandosi il labbro inferiore.
Poggiai il dito sul suo mento e tolsi il suo labbro dai suoi denti: “Ancora meglio.. “ dissi avvicinandomi alla sua bocca “.. Mi piaci tu!” morsicai il suo labbro.
“Mi sa che ti ho contagiato con il mio masochismo” disse in un sorriso.
“Smettila di sorridere, baciami!” dissi lasciandogli il labbro e unendo le nostre labbra.
Le sue mani andarono sotto la mia maglietta, procurandomi il solletico, mentre la sua lingua non si faceva scrupoli e si scontrava con la mia, formando un bacio meraviglioso.
Poggiai le mie mani sul suo collo e mi fermai staccandomi da lui.
“Che succede?” chiese confuso.
Mi alzai da lui e mi rimisi seduta a cavalcioni questa volta: “Ero abbastanza scomoda!” dissi riunendo le mie labbra con le sue mettendo le mie mani sulle sue spalle.
Mentre le mie labbra erano sulle sue, sentì aprire un sorriso sul suo volto.
Dolcemente mi fece scivolare sotto di lui, mentre si teneva con le braccia, per poi ricadere a contatto con il mio corpo, sentendo il suo calore.
Le sue mani, che ha quanto pare sembravano non fermarsi, andarono sui i miei fianchi, stringendoli.
Successivamente la sua bocca andò sul mio collo, facendomi fremere al suo contatto delle sue labbra calde e la sua lingua.
Senza che me ne accorsi, la mia maglietta era già stata sfilata, sì i suoi baci avevano proprio l’effetto collaterale di farmi stordire.
Ne approfittò subito e le sue labbra scesero pian piano, prima sul collo e poi sul mio decolté, lasciando anche alcuni piccoli succhiotti, poi quando andò più in basso, la sua bocca si sostituì alla sua lingua.
“Ehi vampirello!” dissi ridendo.
“Oh questo non è un vampiro, questo lo è!” disse lui affondando i suoi denti sul mio fianco e succhiando con forza, mentre tirava in maniera aggressiva un lembo di pelle.
Il dolore era atroce, ma poi mi lasciò.
“Visto” disse facendo spallucce.
Mi guardai il fianco, aveva una macchia abbastanza grande rossa e con il segno dei denti “Questo non è un vampiro, questo è uno squartatore!” dissi guardandolo e dandogli una pacca sul braccio.
“Beh sono come Stefan Salvatore” disse divertito.
“A me non piace Stefan! Io preferisco Damon! Basta, non ti voglio più!” dissi seria.
“Allora è meglio che scappi se non vuoi che ti squarti” disse serio, con uno strano sguardo.
“Tu non mi squarti, tu mi fotti!” dissi seria.
“Oh no, non ancora” disse serio per poi fiondarsi sulle mie labbra e travolgermi in un bacio focoso, mentre potevo sentire le sue mani che si slacciavano i suoi Jeans per poi sfilarli e gettarli alla rinfusa.
Dopo esserseli tolti, la sua bocca si fiondò nuovamente sul mio collo e il suo bacino iniziò a scontrarsi con il mio, in una maniera che di dolce non aveva niente.
I miei respiri iniziavano ad accelerare e proprio quando pensavo che la cosa mi stava travolgendo troppo, peggiorò, quando si discostò e si tolse la maglietta, facendomi sentire più intensamente il suo calore e il suo profumo.
Quando si rigettò su di me, le sue mani frugarono dietro la mia schiena e senza pudore mi slacciò e mi tolse il reggiseno, per poi fiondare le sue labbra sul mio capezzolo e leccarlo leggermente facendomi ansimare.
Portai le mani sulla sua testa e incastrai le dita nei suoi capelli tirandoli.
Il mio bacino si muoveva con il suo.
Mentre continuava a strusciarsi senza sosta, le sue mani si posarono sul bottone dei miei pantaloni, slacciandoli per poi sfilarmeli.
“Finalmente!” dissi ansimando.
Lui mi sorrise e il suo sguardo continuava indicare il mio volto e poi la mia vita, il mio volto e la mia vita.
Lo seguì, alzandomi un po’ per vedere, aspetta…
Come aveva fatto a togliermi anche gli slip?
Mi sorrise nuovamente e mi allargò le gambe e poi sentì le sue labbra nel mio interno coscia e poi anche i suoi denti.
Trattenni un urlo, quel punto era sensibile cazzo!
Quando riaprì gli occhi dopo averli strizzati, notai qualcosa a fianco la mia spalla.
Oh beh erano solo i boxer di Toby.
Boxer?!
Ma quando li aveva tolti?!
Aspettate, Toby teneva sempre un pre…
Urlai.
La spinta che sentì forte e imprevedibile, ma cercai di trattenermi.
Già, Toby teneva sempre un preservativo.
Mi feci abbandonare da quelle spinte forti, mentre le sue mani come se fossimo all’inizio, mi stringevano i fianchi.
Potevo sentire il suo respiro caldo affannato sulla mia pelle e poi, quando arrivammo al piacere, mi lasciò un bacio, anzi no, un leggero contatto sul morso che mi aveva dato con così tanta violenza.
Ora quel morso non era solo aggressività, ma anche dolcezza.

POV CALEB
All’inizio io e Lexi avevamo fatto una partita a Poker e come suo solito, aveva vinto.
Ora però si era fatto tardi e stavamo ritornando in camera.
“Caleb, io non ho un pigiama” disse lei guardando i suoi vestiti.
“Ti presto una mia maglietta” dissi avvicinandomi al cassetto e prendendone una per poi dargliela.
La prese:”Dove posso cambiarmi?” chiese guardando la maglietta.
“Anche qui!” dissi.
Fece una strana faccia perplessa e poi si voltò e mi diede le spalle.
L’avevo fatta arrabbiare?
Poi prima che potessi avvicinarmi a lei, vidi le sue mani sull’orlo dei pantaloni.
Li stava togliendo!
Ok, non me lo sarei aspettato.
Quando arrivò alle caviglie, lì gettò via con un gesto veloce e li mise a fianco a lei sul pavimento.
Lo avevo sempre detto che Lexi avesse un bel fondoschiena, e ora ne ho la conferma.
Mentre continuavo a fissarla, notai le sue mani sull’inizio della maglietta, mi voleva morto!
La fece scorrere verso l’alto e poi la gettò a fianco.
Quando l’ebbe tolta fece un movimento dei capelli e li spostò da un lato.
Dovevo riuscire a trattenermi!
Se non si sarebbe messa la maglietta fra 5 secondi le sarei saltato addosso!
Si piegò raccogliendo la maglietta che le avevo dato e se la mise.
“Fatto” disse girandosi, mentre sistemava una ciocca aggrovigliata della sua meravigliosa chioma.
“Sai, sarei uscito dalla camera, ma non mi hai dato il tempo di farlo!” dissi mettendo le mani in tasca.
“Potevi fermarmi sai? E poi ci conosciamo da tempo, non vedevo dove stava il problema, siamo amici da tanto” disse lei mentre cercava di allungare la maglietta.
“Tranquilla, io  non avevo nessun problema, anzi.. devo ammettere che mi è piaciuto! Era per te, se tu avevi problema!” dissi facendo spallucce.
“Ti è piaciuto è? Mmmh un Caleb arrapato, questa mi è nuova” disse lei in una risata.
“No, Caleb eccitato! Sei bellissima Lexi!” dissi avvicinandomi a lei.
“Non sapevo che i tuoi ormoni erano così in movimento” disse sorridendo.
“I miei ormoni sono sempre in movimento!” dissi.
“Ho notato, però calmati, non voglio ritrovarmi in situazioni strani sta notte, dunque non fare sogni perversi, mi raccomando” disse facendo una piccola risata.
“Uff non va bene! E’ impossibile non fare sogni perversi con te a fianco!” dissi prendendola in braccio e buttandola, nuovamente, sul letto.
Si mise a ridere e mi sorrise:”Dovrai controllarti mio caro o andrà a finire molto male, già già” disse lei facendo spallucce.
“Mi controllerò! Non ti preoccupare!” dissi avvicinandomi ad un cassetto tirando fuori dei pantaloni della tuta neri.
“Vado a cambiarmi in bagno, o lo faccio qui?” chiesi guardandola.
“Per me è indifferente, io non ho problemi di autocontrollo” disse mentre si stiracchiava sul letto.
“Quindi se mi cambio qui, non mi salti addosso?” dissi portando le mani alla cintura dei pantaloni slacciandola.
“No” disse lei sospirando e giocherellando con le ciocche di capelli.
Sorrisi e mi slacciai i jeans tirandoli giù e togliendoli, presi i lembi della maglietta  e la tolsi facendola cadere a terra, poi presi i pantaloni della tuta e me li misi addosso.
“Ora puoi guardare!” dissi avvicinandomi al letto.
“Oh non avevo problemi a guardare” disse in un sorriso.
“Ma non mi hai guardata!” dissi ridendo.
“Ero presa dalle mie sexy e provocanti ciocche di capelli” disse ridendo a sua volta.
Non c’è solo quello di sexy e provocante, mia cara!
“Beh, ti do ragione!” dissi mettendomi sul letto.
“Phillips Caleb, dalle tue parole mi sembra che vuoi  fare sesso per la prima volta nel tuo letto, non è forse così?” chiese ridendo.
“Mi hai scoperto!” dissi ridendo a mia volta.
“Visto, lo sapevo io!” disse sdraiandosi sul letto e coprendosi la faccia con il cuscino.
“Non ci voleva un genio per scoprirlo!” dissi sdraiandomi.
Vidi il suo cuscino spostarsi leggermente dal suo volto e uno strano sorriso si formò sulle sue labbra, un istante dopo, me la trovai sopra a cavalcioni:”Solletico!” disse per poi far passare le sue mani sui miei fianchi cercando di farmi contorcere dal ridere.
Le presi le mani e le fermai “Mossa sbagliata!” dissi capovolgendo la situazione.
Ora ero io quello sopra di lei a farle il solletico.
“Caleb no” disse lei mentre rideva e mi tirava pugni sul petto per farmi smettere.
“Ora me la paghi!” dissi continuando.
E’ bellissima quando ride!
“Non è giusto” disse tra una risata e l’altra.
Quando rialzai le mani per dargli un po’ di sosta, mi morsicò l’indice della mano:”Così impari” disse divertita.
“Non dovevi farlo!”dissi mettendo le mani sulle sue spalle per intrappolarla al materasso.
Aveva un sorriso stampato in faccia, i capelli un po’ scompigliati..
Era una visione bellissima!
Feci un piccolo sorriso e la lasciai mettendomi sdraiato al suo fianco.
“Mi potrei abituare a questa routine” disse lei voltandosi verso di me.
“Sarebbe bellissimo averti qui ogni sera!” dissi guardandola per poi spegnere la luce della camera.
“Buona notte Lexi!” dissi.
“Notte Caleb” disse in risposta.
Trattenermi era una tortura!


ANGOLO AUTRICI
Un nuovo capitolo, in ritardo lo so..
Ma è lungo, c’è dentro il Meby e il Lexeb,  quindi credo di essere stata perdonata.
Spero vi sia piaciuto.
By ML

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** 21. Nuovi rapporti d’amicizia ***


Nuovi rapporti d’amicizia






 
POV MEGAN
Mi svegliai sul mio letto, assieme a Toby.
Lui aveva la testa sul mio petto e dormiva tranquillo, sembrava un bambino.
Ieri, finito di farlo sul divano siamo venuti a letto e ci siamo messi a dormire.
Poggiai una mano sui suoi capelli e li accarezzai.
“Toby…” dissi sussurrando “Svegliati Toby..” sussurrai nuovamente.
“Ok, fammi indovinare è già mattina e bisogna andare a scuola” disse per poi sbuffare.
“Si! E’ già mattina!” dissi poggiando una mano sulla sua guancia.
Lui si strusciò sulla mia mano per sentire più contatto:”Mi piace sentire il tuo calore sulla mia pelle” disse in un sussurro.
“Anche a me piace, e mi piace anche dormire con te, stare con te! Da quel giorno in cui siamo caduti nel corridoio.” dissi accarezzandogli la guancia.
Mi sorrise e poi si alzò dal letto, ma la prima cosa che fece non fu stiracchiarsi, ma venirmi ad abbracciare e a darmi un bacio sulla fronte.
“Oddio! Sei dolcissimo. Io ci starei giornate così con te.” dissi sorridendo stringendolo forte.
“Anch’io” disse dolcemente, per poi cambiare atteggiamento e diventare quasi isterico:”Ma a quanto pare hanno inventato le scuole con quei stupidi omini chiamati professori che insegnano a come annoiarsi nella vita”.
“Devi ringraziare la scuola se adesso sei qui! E poi, sembri una donna incinta che cambia sempre umore, sai?!” dissi ridendo.
“Magari lo sono” rispose ridendo.
“Oddio! Io non voglio bambini, sono troppo giovane per accudirne uno!” dissi scioccata per poi ridere” comunque, saresti un buon padre!” dissi sorridendogli.
“Grazie” disse in un sorriso, per poi continuare:”Ora però sarà meglio prepararsi e andare a scuola”.
“Ma il letto è così comodo!” dissi rannicchiandomi sotto le coperte.
“Mica eri te quella che dicevi che dovevamo ringraziare la scuola?” chiese, per poi togliermi le coperte con la forza e prendermi tra le sue braccia:”Avanti pigrona, la campanella non aspetta noi” disse sorridendo e strofinandomi la punta del suo naso con il mio, per poi darmi un bacio a stampo sulle labbra.
“Dobbiamo ringraziarla, non venerarla!” dissi ridendo.
“Lo sai che ti sto amando alla follia sta mattina?!” dissi guardandolo era bellissimo, i capelli scompigliati per la notte, gli occhi luccicanti, le labbra rosee e carnose, il viso rilassato.
“E io ti amo ogni volta” disse per poi mettermi seduta sulla sedia e portarmi una tazza di caffè.
Mi alzai dalla sedia, presi la tazza che mi stava porgendo e la posai sul tavolo, presi il suo viso fra le mani e lo baciai in modo dolce e passionale.
Un bacio lungo che diceva molto più delle parole, un bacio che gli stava confidando tutto il mio amore.
Lui annuì, come se avesse capito e per questo lo amai ancora di più.
“Chi lo avrebbe mai detto!” dissi sorridendo.
“Cosa?” chiese mentre si dirigeva in bagno per darsi una sistemata.
“Che tu sistemato o no sei lo stesso bellissimo e io.. beh sistemata o no, faccio abbastanza cagare!” dissi bevendo il caffè mentre lo guardavo specchiarsi.
“Questo lo credi te” disse per poi venire da me a darmi un bacio.
“Ma lo sono! Dai, guardami!” dissi indicandomi.
Mi fissò a lungo:”Già… Sei bellissima” disse sorridendomi.
“E tu sei cieco!” dissi dandogli un bacio.
Quanto zucchero ho assunto sta mattina!

POV LEXI
Io e Caleb stavamo appena parcheggiando stavamo scherzando su vari discorsi, ma quando scesi dall’auto, le mie risate si arrestarono.
Era da giorni che non vedevo il volto di Jace e adesso era proprio davanti all’entrata appoggiato al pilastro che si stiracchiava e aspettava, sicuramente Duncan.
Mi ripresi e risi alla battuta di Caleb e ci incamminammo per l’entrata.
A scuola tutti mi guardavano sbigottiti del nuovo cambiamento, certi ragazzi sembravano troppo euforici, sentì perfino un fischio.
Mi sentivo…
Popolare?
Forse non  attizzavo solo a Caleb, però non ero così bella come credevano, forse fuori sarei potuta piacere ma dentro ero un mostro e ogni volta che vedevo Jace la cosa mi ritornava in mente, ma non potevo diventare un emo cupa e triste, dovevo reagire, io ero pur sempre Lexi!
Feci un respiro profondo e ripresi l’autocontrollo di me stessa.
Eravamo davanti a Jace.
“Ehi” dissi con un cenno.
“Buongiorno!” dissi guardandomi.
Sentì Caleb un po’ nervoso, ma dovevo cercare di parlare con Jace ero io che dovevo dargli delle scuse, ero io quella che doveva essere gentile, ero io quella che l’avevo usato.
“Come stai?” gli chiesi fissandolo.
“Non c’è male..” rispose facendo un piccolo sorrisetto.
“Ne sono felice, allora buono studio” dissi sorridendo.
Jace non rispose e sorrise.
Varcai il cancello con Caleb aldilà del pilastro e sorrisi come un ebete.
“Lexi!” sentì Toby chiamarmi da dietro.
Mi girai e lo vidi salutarmi, era assieme a Megan.
Quella era ancora viva?
Risposi al saluto e lo aspettai.
“Ehi! Come stai?” mi chiese Toby sorridendomi.
“Caleb!” disse Toby guardandolo.
“Bene, grazie a Caleb ho un tetto e voi?” chiesi guardandoli.
“Bene bene!” disse Toby guardando Megan e sorridendole.
Ok, Megan era la ragazza di Toby o qualcosa del genere e dovevo essere gentile:”Scusa per l’altra volta, ho avuto un atteggiamento non opportuno nei tuoi confronti, scusami” dissi fissandola.
“Tranquilla, non è successo niente di grave!” disse lei facendo un piccolo sorriso.
Feci una piccola risata e mi avvicinai a lei mettendogli il braccio dietro al collo:”Dunque sei una del gruppo?” chiesi sorridendole.
“Non lo so…” disse.
“Stai attenta alla risposta finale che dai, perchè se no dovrai vedertela con me” dissi dandole una pacca sulla spalla.
“Non so se sono una del gruppo dipende da voi..” disse con tono dolce.
La guardai seria e poi mi misi davanti a lei e la tirai per la maglietta verso l’alto, mi diedi un occhiata in torno, tutti mi stavano guardando preoccupati e molta gente si era accerchiata, perfino Jace e Duncan.
“Lexi che cavolo fai?!” gridò Toby.
“Lexi calmati!” disse Caleb cercando di avvicinarsi.
La misi giù e feci un profondo respiro poi l’abbracciai forte e poi mi discostai leggermente:”E’ ovvio che sei nel gruppo!” dissi facendo un enorme sorriso.
Poi mi girai verso Duncan:”Sai, meglio lei che te!”.
“Ok, penso di stare per svenire..” disse Megan portandosi una mano sul petto.
“Ehi scusa, ma dovevo sottolineare che Duncan non deve toccarti! Altrimenti quello se la vedrà con me!” dissi fulminandolo.
“Allora, grazie mille!” disse sorridendomi .
Ricambiai il sorriso e la presi sotto braccetto incamminandomi a scuola:”Ti dispiace se te la rubo Toby, sai mi piace” dissi in un sorriso divertito.
“Ehm…si” rispose Toby un po’ confuso.
“Non ti preoccupare non te la rompo” dissi facendo l’occhiolino per poi voltarmi verso di lei:”Spero che sei felice che abbiamo la prima ora di storia insieme”.
“Felicissima!” disse sorridendo.
Ero contenta, avevo un nuovo familiare nel gruppo.

POV MEGAN
Dire che avevo rischiato un infarto sta mattina è dire poco.
Dovevo abituarmi al fatto di avere come amica Lexi, ammetto, mi fa un po’ paura, ma è una persona dolce, infondo.. Toby me lo aveva detto.
A proposito di Toby, gli avrei fatto il culo finita la lezione di storia!
Ero in classe seduta a fianco a Lexi “Sai, mi piace il tuo cambiamento!” le dissi.
“Oh grazie, ma sai sono sempre stata così solo che i miei sono tutti di chiesa “ disse sorridendomi.
“Capisco… Volevo chiederti scusa..” dissi.
“Scusa? E di che?” chiese confusa.
“Per averti “preso” Toby le sere in cui dovevate uscire” dissi guardandola.
“No, tranquilla, ero io quella che dovevo farti delle scuse, comunque se qualcuno ti infastidisce dimmelo subito ok?” chiese seria.
“Sarai la prima a saperlo!” risposi sorridendole e poggiando una mano sulla sua.
Il professore ci guardò male e io tolsi la mano dalla sua e appena si girò Lexi mi sussurrò divertita:”Dobbiamo stare attente il Signor. Wenkly può eccitarsi se vede delle lesbiche”.
“Io opto di divertirci un po’ tu non credi?” chiesi guardandola.
La gamba di Lexi si accostò alla mia e la sua mano scivolò nel mio interno coscia e mi fece un ampio sorriso.
Io sorrisi a mia volta e mi avvicinai sempre di più a lei portando una mano sulla sua che era sulla mia gamba.
Il Signor. Wenkly si girò nuovamente e quando guardò la scena i suoi occhi andarono fuori dalle orbite, entrambe trattenemmo un risata e poi il prof si girò verso la lavagna e si mise a scrivere delle date, facendo finta di niente.
Lexi mi guardò e alzò un sopraciglio e si avvicinò di più con la sedia, in seguito la sua mano che era posata nel mio interno coscia si strinse e quando trattenni una piccola risata mischiata a un piccolo urletto di dolore per la sua morsa, Mr. Wenkly si voltò nuovamente e Lexi si passò la lingua sulle labbra e si morsicò il labbro inferiore, a quel suo gesto il professore, prese un fazzoletto di stoffa dalla tasca dei pantaloni e se lo fece passare sulla fronte, continuando a osservarci. Tutti gli alunni notando che la noiosa spiegazione del prof si era fermata , si girarono verso la direzione del suo sguardo e molti risero e altri iniziarono a spettegolare.
Guardai Lexi e mi morsicai anche io il labbro inferiore,poi il mio sguardo cadde sul professore che ci stava guardando ancora e successivamente guardai la classe che ci stava guardando e notai che anche Toby lo stava facendo.
Toby era nella nostra stessa classe?

POV LEXI
Seguì lo sguardo di Megan, stava guardando Toby che dalla sua espressione non sapevo se fosse disgustato o preoccupato o scioccato, sinceramente credo entrambe le cose.
Ritornai su Megan e ne approfittai del silenzio che si era formato per avvicinarmi al suo orecchio e sussurrarle in modo che gli alunni e anche Mr. Wenkly potesse sentire, con una voce sensuale:”Sai, vorrei proprio sapere che gusto ha la tua pelle”.
Poi, gli morsicai l’orecchio e succhiai dolcemente il lobo.
“Pensavo che lo sapessi già quale fosse il mio gusto!” disse Megan sorridendo maliziosamente.
“Ma volevo risentirlo” dissi in risposta morsicando il labbro, per poi continuare:”E poi…” fermai la frase.
Tolsi la mano dall’interno coscia di Megan e strappai un foglio dal quaderno e presi una penna e mi misi a disegnare.
Alzai un attimo lo sguardo: Megan mi guardava confusa, ma cercava di reggermi il gioco, Mr. Wenkly a quanto pare aveva un problema con il cavallo dei pantaloni e gli alunni guardavano curiosi.
Quando ebbi finito il mio meraviglioso disegno di una vagina, su cui c’era scritto il nome “Megan”, lo portai a fianco al mio volto e feci percorrere la lingua su essa imitando dei gemiti e ansimando il nome:”Megan”.
“Non vedo l’ora di tornare a casa!” disse lei in risposta portandomi una mano sulla coscia e facendola scorrere sempre più su lentamente.
Guardai l’orologio, il tempo stava per finire, dovevo sbrigarmi:”Ma io non voglio aspettare” dissi con un sorrisetto, per poi fiondarmi sulle labbra di Megan e baciarla senza pudore , facendo scorrere le mie mani sui suoi fianchi e sentendola ricambiare il bacio.
Sentì qualcuno cadere, aprì un occhio, Mr. Wenkly era svenuto e a quanto pare tutti gli alunni ne erano entusiasti, talmente tanto che in molti ci scattarono le foto.
Mi discostai da Megan che era un po’ confusa del mio gesto, ma non più di tanto e la campanella suonò.
Mi guardai divertita, a quanto pare l’erezione del prof era ceduta e anche lui, mi voltai anche verso Toby che sembrava star male e poi mentre il mio sguardo vagava tra i compagni, vidi anche il volto di Jace.
Ops..
Oh beh, il sapore di Megan era buono.

POV TOBY
Mi ero pentito di aver lasciato che Lexi mi portasse via Megan, ricordate, che se Lexi vi chiede se può “rubarvi” la vostra ragazza, voi ditele di no e legate la vostra amata a voi stessi e correte prima che lei vi possa prendere.
Ero scioccato, sbigottito, perplesso, incredulo, disgustato e sì, anche un po’ eccitato e…
Beh avevo anche un po’ di paura per questa cosa.
Continuavo a darmi pizzicotti sperando che fosse un sogno, ma a quanto pare era la vera realtà e fatemelo dire era un incubo!
Lexi, la mia madre, o per me comunque lo era, aveva flirtato in maniera spudorata Megan e l’aveva anche baciata e non con un bacio innocente!
Ve la immaginate vostra madre che ci prova con la vostra ragazza?!
O vostro padre che ci prova con il vostro ragazzo?!
Rivoltante.
Si erano conosciute da quanto, mezzora?
E si erano appena slinguate, ora ditemi se questa non è intimità!
A mensa avrei parlato con Megan, perchè non aveva fatto tutto Lexi anche lei si era impegnata nel recitare la parte della lesbica.
Perchè era una finta, giusto?!

POV JACE
Questa lezione di storia mi era piaciuta un sacco rispetto alle altre!
Non pensavo che Lexi avesse quelle preferenze, ma se devo dirla tutto non mi dispiace più di tanto.
Ad ogni ragazzo piace guardare due ragazze fare cose oscene, e diventa tutto più eccitante se lo fanno durante una lezione noiosa.
Forse era per quello che Lexi, l’ultima volta che siamo stati assieme, non ha voluto continuare, magari non voleva tradire Megan con me!

POV MEGAN
Uscì dalla classe assieme a Lexi, avevo la  mano appoggiata alla sua schiena.
“Ok devo ammetterlo! Mi è piaciuto un sacco!” dissi ridendo a Lexi.
“Allora siamo in due” disse divertita, per poi continuare:”Ora però ci aspetta la mensa, se vuoi condividiamo la mela” disse sorridendo.
“Mi va più che bene! Vogliamo dare altro spettacolo?” chiesi sorridendo a mia volta.
“A me non dispiacerebbe” rispose facendo spallucce.
“Neanche a me!” dissi mettendo la borsa sulla spalla.
“Allora è deciso” disse lei prendendomi per mano per portarmi più in fretta alla mensa.
Appena varcammo la porta tutti ci guardarono, me e Lexi e le nostre mani intrecciate, credo proprio che quella foto sia corsa velocemente.
“Ora siamo famose!” dissi sussurrandole all’orecchio portandola a un tavolo e mettendomi poi seduta al suo fianco.
“Oh direi di sì!” disse lei dandomi un bacio a stampo sulle labbra.
Poi sentì la voce di Toby e lo vidi mettersi tra noi due:”Megan!”.
“Toby!” dissi sorridendogli.
“Non c’è niente da sorridere! Hai fl…Manco riesco a dirlo, hai flirtato con Lexi!” disse allarmato.
“Non ha flirtato, voleva fottermi” disse Lexi intromettendosi.
“Giusta osservazione Lexi! La lezione stava diventando noiosa e volevamo divertirci un po’ con il professore!” dissi in mia difesa.
“Già e adesso pensano che la mia ragazza mi abbia tradito con la mia migliore amica” disse lui negando con la testa e portandosi una mano in fronte.
“Ma io non ti ho tradito!” dissi sorridendo.
“Menomale!” disse togliendosi la mano dalla fronte di scatto.
“Ehi ciccio, attento, te la posso rubare, sai Megan ha un ottimo gusto” disse Lexi per poi sorseggiare la spremuta.
Mi misi a ridere e poggiai una mano sulla spalla di Lexi per poi sorriderle.
“Tranquillo Toby, non abbiamo fatto niente di male..” dissi facendo spallucce.
Lui si arrese e morsicò un pezzo di pane, senza dire niente.
“Lexi!” disse Caleb allarmato sedendosi al tavolo.
“Ma è un tavolo privato questo, c’eravamo io e Lexi!” dissi.
Caleb mi diede una strana occhiata.
“Già, ma qua nessuno riesce a capire che vogliamo dell’intimità… comunque dimmi” disse Lexi fissando Caleb.
“Questa cosa vuole dire?!” chiese facendole vedere il cellulare, c’era su una foto di me e Lexi che ci baciavamo prima.
“Oh mio Dio come siamo uscite bene!” disse elettrizzata Lexi.
“Oddio! Fantastiche! E’ uscita proprio bene,e si vedono anche le tue mani sui miei fianchi!” dissi sorridendo.
“Non le avevo notate le mani!” disse Caleb concentrandosi nuovamente sulla foto.
“O beh, non saresti riuscito a concentrarti neanche durante la lezione di storia!” dissi io facendo spallucce.
“Come? Cosa è successo?!” chiesi Caleb quasi allarmato.
“Mi sono slinguata Megan” rispose Lexi tranquilla.
“Ci sono stati palpamenti, disegni sconci leccati, frasi poco consone durante una lezione… Niente di che… ah si, e c’è stata anche la Guerra Civile dell’armata Rossa e Bianca!” continuai.
“Aspettate?! Avete fatto cosa?! Perchè?! Non potevate farlo!” disse Caleb.
“Ma al signor Wenkley non gli è dispiaciuto e poi adoro il sapore di Megan e sapessi com’è calda la sua lingua, sai mi dà una scarica, mi fa sentire pompata di ormoni e perennemente eccitata” disse Lexi con lo sguardo da sognatrice.
“Hai appena detto un commento di censura sulla mia ragazza!” disse Toby tirandomi a se.
Mi misi a ridere sonoramente guardando Lexi.
“Ok.. Sono abbastanza sconvolto… spero tu stia scherzando Lexi!” disse Caleb guardandola.
“Oh no, magari al sesso non ci arriverei, ma non mi dispiacerebbe sentire di nuovo la saliva di Megan nella mia bocca” disse Lexi fissandolo per poi morsicare il sedano.
Quanto la adoravo!

POV LEXI
Attendevo una risposta di Caleb, mentre ero dispiaciuta del sapore del sedano, non era come il sapore di Megan.
“Lexi non può essere!” disse Caleb.
“Ma è così..” dissi tranquilla.
“Ascoltate, perchè vi fate così tanti problemi?! Non avete mai visto due ragazze baciarsi?!” chiese Megan.
“Megan, per favore non dire niente” disse Toby negando con la testa.
“Perchè non dovrei dire niente? Era solo un bacio!” disse roteando gli occhi al cielo.
“Solo un bacio?!” chiese Caleb.
“Oh quante storie, io sinceramente sto facendo un pensierino di fottermela” disse Lexi mentre giocherellava con la forchetta e spostava le carote bollite da un lato del piatto.
“Se volete facciamo un altro bacio così i vostri problemi sono allo stesso livello della situazione!”  disse Megan.
“Oh dite di sì, vi prego!” dissi sobbalzando.
“No!” disse Caleb con tono duro.
“Uff.. Magari più tardi Lexi!” disse Megan sorridendomi.
“Ok, allora mi sento tranquilla” dissi sorridendo a Megan, per poi continuare, puntando l’indice a Caleb:”Caleb cattivo!”.
Megan rise e Toby mise un braccio attorno al suo fianco tenendola stretta a lui.
“Non sono cattivo!” disse Caleb.
“Sì, invece… Tu vuoi reprimere la mia lesbicità” dissi facendo il broncio.
“Ma tu non sei lesbica!” disse Caleb.
“E tu come fai a dirlo?” chiesi osservandolo.
“Come faccio?! Lo so!” disse serio.
“E se certo, sai tutto di me no? Allora sai dirmi anche se sono vergine?” chiesi fissandolo mentre alzavo un sopraciglio.
“Certo che sei vergine!” disse lui senza problema.
“Se e io sono suora” dissi sorridendo e mangiando l’ultimo pezzo di sedano.
“Hai fatto peccato oggi!” disse Megan ridendo.
“Aspetta…” disse Caleb “Cosa vorresti dire?!” chiese.
La campanella suonò.
“Troppo tardi” dissi sorridendo, per poi continuare:”Megan io, te, in bagno tra venti minuti precisi” dissi fissandola.
“Smettila Lexi di sparar cazzate!” disse Toby esasperato.
“Se il prof mi farà uscire ci sarò!” disse Megan sorridendomi.
“Perfetto, non vedo l’ora di riassaporarti” dissi pensierosa.
“Credo che mi accamperò nel bagno delle ragazze” disse Toby.
“Io non ho mai detto in quale bagno fosse” dissi facendo un sorrisetto per poi andarmene in classe.

POV MEGAN
Entrai in classe e mi misi seduta su un banco, alcuni ragazzi passavano e mi sorridevano e le ragazze mi guardavano schifate.
Oddio.. tutte sante sono qua dentro?!
“Tutti seduti!” sentii dire..
Non avevo controllato che professore avevo adesso.. guardai la cattedra: Matt!
“Aprite il libro a pagina 136” disse in tono autoritario.
Aprì la pagina e lessi il titolo della poesia “Le mie mani”, beh, non male come titolo.
“Le mie mani ricordano che tu le trovasti belle, io accorata le bacio mani, tu dicesti, a scrivere condannate crudelmente, mani fatte per più dolci opere, per carezze lunghe, dicesti, e fra le tue le tenevi leggere tremanti, or ricordano te lontano che le mani soltanto mi baciasti, io la mia bocca piano accarezzo.” Lesse Matt, mentre si era appoggiato allo spigolo della scrivania e teneva il libro in una mano.
Ok, il titolo è bello ma la poesia no!
Scommetto che c’è qualcosa che si collega a noi!
“Come notate questa poesia di Sibilla Aleramo, ripete spesso la parola “dicesti”, che sta proprio ad indicare la fine della loro storia d’amore, ora so che a pochi di voi interessa, ma vorrei che ognuno di voi per la prossima volta mi porti una propria poesia preferita” disse lui, riponendo il libro sulla cattedra.
La mia poesia preferita… quale era?
Guardai l’orologio, erano esattamente passati 20 minuti!
Dovevo andare in bagno!
Mi alzai dalla sedia e mi diressi alla cattedra “Mr. Matt, potrei gentilmente andare ai servizi?” chiesi con tono dolce.
“Si, vai” rispose in tono calmo.
Feci un piccolo sorriso e uscì dalla classe.
Mi diressi al bagno e proprio in lontananza sullo stipite della porta, vidi Lexi.
Corsi verso di lei senza farmi sentire dal bidello, ma poi mi schiantai contro qualcosa, aprì gli occhi, era un petto, alzai lo sguardo era Caleb.
“Dove pensi di andare?” chiese in tono duro.
“In bagno?! Scusa, tu di solito dove la fai?” chiesi.
“Ok, però prima mi prendo Lexi e poi vai in bagno” disse lui mentre si avvicinava a lei.
“E se anche a lei scappa?” chiesi alzando le mani al cielo.
“La porterò nel bagno al piano di sopra e poi non credo che una che deve pisciare rimane sullo stipite della porta” disse indicandola.
“Va bene…” dissi facendo spallucce dirigendomi al bagno.
Lui mi superò e si avvicinò a Lexi:”Andiamo” le disse.
“No!” rispose Lexi fissandolo.
“Visto, l’ho detto che anche lei la deve fare!” dissi innervosita.
Mi fulminò con lo sguardo.
“Domanda.. cosa ci fai nel bagno delle ragazze?” chiesi guardandolo.
“Mi faccio la bidella!” disse fulminandomi nuovamente.
“Sporcaccione! “ dissi facendo una faccia sconvolta “Sai, potrei andare dal bidello e dirgli che ci stai dando fastidio!” dissi.
“E io potrei fare in modo che tu non ti seda più sulla tavoletta del water, a te la scelta..” disse facendo spallucce.
“Sai, mi stavi simpatico” dissi facendo il broncio.
“Visto Caleb, stai diventando un cattivo ragazzo” disse Lexi per poi continuare appoggiando una mano sulla spalla di lui:”Ma non ti preoccupare, esiste la redenzione, Dio ti perdona”.
“Lexi! Andiamo!” disse lui.
“Io non voglio!” disse facendo il broncio.
“Tu vieni lo stesso!” disse con tono duro.
“O Dio Megan! Mi vuole stuprare! Caleb, almeno usa le protezioni e per favore, cerca di essere più dolce” disse lei tranquilla.
“Caleb, mi fai entrare in bagno o cosa? Il prof mi ha dato 10 minuti e cinque di essi sono già svaniti nel nulla!” dissi incrociando le braccia al petto.
Si spostò e mi lasciò passare.
“Grazie! Non c’è voluto così tanto!” dissi entrando in bagno.
Mi lavai le mani e le asciugai per bene, poi uscì nuovamente.
“Doveva essere proprio urgente” disse Caleb osservandomi.
“Non hai lezione?!” chiesi fulminandolo.
“Io le salto e a proposito, il tempo è scaduto” rispose sorridendomi.
Lo fulminai e mi diressi nuovamente in classe, aprì la porta e tornai al mio posto.
“Signorina Megan, ci ha messo un eternità!” mi rimproverò Matt.
“Scusi, ma c’era un ragazzo fuori dal bagno che non mi voleva far entrare..” dissi guardandolo.
Lo vidi diventare cupo e poi riprendersi:”Va bene, comunque chieda a qualche compagno gli esercizi che ho assegnato e si metta a farli”.
Matt si era incupito.. Era.. geloso?

POV LEXI
“Io non me ne vado” dissi osservando Caleb.
“Lexi, non capisco il tuo comportamento!” disse lui.
“Magari Megan torna” dissi un po’ rattristata.
“Non credo, il prof deve averla sgridata per il fatto che ci ha messo tanto!” disse sorridendo.
“Allora torno in classe” dissi allontanandomi dallo stipite.
“Brava!” disse camminando anche lui.
“Sei stato fuori solo per aspettare Megan, vero?” chiesi osservandolo.
“Si!” rispose tranquillo.
“L’avevo immaginato, comunque tranquillo che non sono lesbica” dissi mettendogli una mano sulla spalla.
“Lo sapevo io!” disse sorridendo.
“Certo, infatti il tuo essere serio e di cattivo umore lo dimostravano… Se tu lo sapevi io ero suora” dissi sorridendo a mia volta.
“Devi anche dirmi da quando non sei più vergine.. ma soprattutto chi ti ha tolto la verginità!” disse fermandosi e guardandomi.
“Potremmo dire da poco e con Mr. Panchina” risposi sorridendo.
“Mr. Panchina?!” chiese perplesso.
“Si, ricordi, lo hai anche conosciuto e ti ci sei seduto sopra senza il suo permesso” risposi osservandolo.
“Va bene.. Mr. Panchina ti ha sverginata..” disse.
Misi i pollici all’insù e poi entrai in classe.

POV MEGAN
Finita la lezione.
Finita la giornata scolastica.
Oddio, ho aspettato da così tanto questo momento.
Presi la borsa “Arrivederci Mr. Matt..” dissi piano quando ero vicina alla cattedra.
Manco mi salutò e mi diede le spalle.
Seriamente?! Ora non mi parlava più?!
Ignorai questo fatto e uscì dalla classe andando al mio armadietto per poggiare dei libri.
Appena lo richiusi vidi Duncan passare a fianco e fulminarmi con lo sguardo, seguito da Jace che mi fece uno strano sorrisetto.
Io sorrisi e alzai la mano facendogli un piccolo gesto.
Poi si girò e andò avanti fino ad uscire dall’edificio scolastico.
Sistemai la borsa e uscì dalla scuola, andando nel cortile che era pieno di persone.
Ad un tratto mi sentì una presa hai fianchi, mi voltai, era Toby.
“Tu Lexi non la vedrai adesso!” disse fissandomi.
“Buongiorno tesoro!” dissi sorridendogli.
“Ehi ragazzi” disse Lexi avvolgendoci con il suo braccio sopra le nostre spalle.
“Ciao!” dissi sorridendole.
Toby mi guardò male e mi allontanò un po’ da lei.
“Ascolta Megan, sta sera vieni al Bronx?” mi chiese lei guardandomi.
Mi discostai un po’ da Toby e lo fulminai con lo sguardo: “Si, dai.. La seconda volta sarà quella buona magari!” risposi guardandola.
Lei mi sorrise, poi vidi Lexi…alzarsi?
Focalizzai bene quello che stava succedendo, Caleb l’aveva messa sulla sua spalla, come se fosse un peso morto e la stava portando via, mentre una folla di genti li squadrava da capo a piede.
“Caleb, lasciami” disse Lexi mentre batteva i pugni sulla sua schiena.
“No!” disse serio.
“Tutti ci stanno guardando, perfino gli emo iniziano ad aver paura di noi e loro non dovrebbero visto che sono sempre fatti! Oltretutto adesso penseranno che non sono più lesbica, ma bisessuale e che mi faccio con te” disse lei incrociando le braccia.
“Va bene va bene, ti metto giù!” disse facendola scendere.
“Lexi, ci continuano a dividere!” dissi con tono triste.
“Si infatti!” disse lei con un velo di tristezza e di rabbia, per poi continuare:”Sei un Caleb cattivo” disse puntando l’indice e muovendolo come in segno di negazione.
“Non sono cattivo!” disse lui serio.
“Megan, bacia Toby” mi disse seria.
“Perchè?” chiesi non capendo.
“Fallo ora, prima che suoni la seconda campanella e aprano i cancelli” rispose lei fissandomi.
Presi Toby e lo avvicinai a me, unendo le nostre labbra in un bacio passionale.
Quando mi discostai da lui, rimasi un po’ confusa dal gesto di Lexi, avvicinò Caleb per la maglietta e lo baciò senza pudore, unendo le loro labbra e non solo, poi quando ebbe finito il suo “lavoretto”, si voltò da me e mi sorrise:”Ora pensano che tutte e due siamo bisessuali”.
“Bene, ora è molto meglio!” dissi prendendola sotto braccio facendole un grande sorriso.
Toby diede un piccolo spintone a Lexi e poi quando i cancelli si aprirono, mi prese per mano e mi portò via, correndo via, prima che Lexi potesse raggiungerci.
“Ti fa male Lexi!” disse fulminandomi con lo sguardo.
“Tu sei solo un cretino!” dissi fermandomi e allungando le braccia ai fianchi.
“E tu adesso una bisessuale” disse negando con la testa.
“E’ una cosa positiva, vuol dire che mi piaci anche tu! Dovresti essere felice del fatto che la tua ragazza vada d’accordo con la tu migliore amica!” dissi facendo un piccolo sorriso.
Lui non disse niente e mi prese nuovamente la mano, iniziando a incamminarsi:”Megan, per favore non sparare altre cazzate”.
“Non sto sparando cazzate! Sto dicendo la verità!” dissi mettendo un piccolo broncio.
“Beh, la mia migliore amica, barra la tua ragazza, la vedrai sta sera” disse guardandomi.
“E non vedo l’ora!” dissi esultando.
Vidi Toby fulminarmi per poi guardare avanti, continuando a camminare.
“Andiamo a casa mia o a casa tua? O vuoi accompagnarmi a casa e poi andartene?” gli chiesi continuando a camminare.
“Facciamo così, per oggi rimango a casa mia e poi ti passo a prendere, va bene?” .
“Va bene!” dissi sorridendogli.
Mi fermai e misi le mani sul suo viso “Dai Toby! Tranquillo!” dissi sorridendogli e avvicinandomi al suo viso.
Alzò il sopraciglio guardandomi serio, poi intravidi un piccolo sorriso.
“Visto, non riesci a fare il serio!” dissi ridendo.
“Megan, cosa ti ha avevo detto riguardo le cazzate?” chiese in tono ironico.
“Toby, cosa ti avevo detto sta mattina?” chiesi tranquilla.
Mi sorrise e poi mi diede un bacio a stampo:”Ci vediamo sta sera” disse girando per l’altra stradina.
Sorrisi a mia volta e mia avvicinai alla porta di casa.
La giornata stava andando magnificamente!

POV LEXI
“Piaciuto?” chiesi a Caleb, sorridendo.
“Se fosse stato in un altro luogo e in altre circostanze e sarebbe stato dato non per farti sembrare bisessuale davanti alla scuola, si, mi è piaciuto!” disse facendo un piccolo sorrisetto.
“In poche parole, no” dissi sorridendogli.
“Si, non mi è piaciuto!” disse serio.
“Mi dispiace” dissi facendo spallucce.
“Anche a me!” disse tranquillo.
“Oh beh, ora tutta la scuola pensa che sto con te, vedila come un vantaggio, hai me e puoi avere anche altre ragazze” dissi calma.
“Si si..” disse poco convinto.
“Dai Caleb” dissi dandogli una piccola pacca:”Se vuoi per farmi perdonare ti bacio ancora, così saremmo in un altro luogo, in altre circostanze e non lo farei per sembrare bisessuale” dissi in un sorriso.
“No, grazie!” disse tranquillo “Cosa si fa sta sera?” chiese guardandomi.
“Si va al Bronx e se anche vorrei farmi Megan, Toby non me lo permetterebbe, dunque credo che faremo vedere al Bronx di Jace e soprattutto a Duncan, che non deve toccarmi la MIA Megan!” dissi puntualizzando la parola “mia”.
“Quindi Megan viene sta sera? Allora devo prepararmi a correre!” disse ridendo.
“Correre?” chiesi confusa.
“Se succede come l’ultima volta, si!” disse tranquillo.
“Oh no, questa volta pesto Duncan!” dissi seria e con un tono minaccioso.
“E perchè?!” chiese non capendo.
“Toccherebbe la MIA Megan e non lo permetterei mai!” dissi pimpante.
“Megan non è tua!” disse serio.
“Come?!!!” chiesi arrabbiandomi.
“Megan è di Toby, non è tua!” disse.
“Staremo a vedere” dissi indignata passandomi una mano nei capelli e spostandoli dall’altro lato.
Caleb si arrese e negò con la testa.
“E ora se non ti dispiace vado a fare i compiti per la prossima settimana” dissi sedendomi sul tavolo e mettendo al mio fianco una pila di libri.
“Fai pure!” disse lui tranquillo.
Annuì e mi misi all’opera, non avrei mai permesso di prendere una “B”!

POV MEGAN
Mi ero appena preparata per sta sera (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=108303664&.locale=it), e stavo aspettando Toby.
Non vedevo l’ora di uscire, passare una serata diversa dalle altre!
Sentì il campanello suonare e mi avvicinai alla porta aprendola.
“Ehi!” dissi a Toby sorridendogli.
“Ehi” disse lui in risposta, sorridendomi.
“Andiamo!” dissi chiudendomi la porta alle spalle.
Mi sorrise e poi mi prese la mano:”Mi raccomando, non fare cazzate, Megan”.
“Io non faccio cazzate!” dissi  facendo spallucce.
“Mmhh” disse guardando davanti a se.
“Cosa vorresti dire con quel verso?! Comunque, va bene come mi sono vestita?” chiesi sistemandomi la maglietta.
“Io?! Niente, comunque sei perfetta” rispose sorridendomi.
“Grazie!” dissi spostando una ciocca di capelli.
“Prego” disse, per poi proseguire:”Comunque eccoci qua”.
Caleb e Lexi erano già arrivati. (http://www.polyvore.com/outfit/set?id=102795548)
“Ciao!” dissi sorridendo.
“Megan!” disse Lexi battendo le mani.
“Lexi!” dissi avvicinandomi a lei.
Toby mi osservava attentamente e Caleb non mi perdeva di vista.
Il problema è che tutti erano talmente presi da me, che non si accorsero di Lexi, che si gettò tra le mie braccia.
“Volevo abbracciarti io!” dissi stringendola forte.
“Il problema è che loro non l’avrebbero permesso” disse lei con un velo di rabbia.
“Li avrei picchiati se non me lo avrebbero fatto fare!” dissi ridendo.
“Brava, ragioni già come una di un Bronx” disse lei discostandosi e facendomi vedere i pollici all’insù.
“Nel vostro Bronx è?” chiese una voce.
Mi girai e vidi Duncan.
Lexi si mise davanti a me e mise le mani sui fianchi.
“Cosa vuoi Duncan?” chiesi guardandolo.
“Oh niente, qui è tutta rivalità, per me e per Jace” disse indicandolo, era talmente nascosto in penombra che non l’avevo visto.
“Comunque hai scelto proprio il Bronx sbagliato” disse Duncan, in seguito.
“Lei almeno non và con dei cretini!” disse Lexi sorridendogli.
“Duncan, sei per caso geloso del  fatto che ho baciato Lexi e non te? Povero!” dissi facendo una finta faccia triste.
Vidi il suo volto diventare serio e duro e iniziò ad avvicinarsi con sguardo minaccioso.
“No!” disse Lexi in modo secco, aprendo le braccia per non farlo andare avanti, per poi proseguire:”Nessuno tocca la mia famiglia! Nessuno!” disse in tono più minaccioso che mai, peggio delle altre volte.
Ok, penso di essermi leggermente spaventata!
Duncan si fermò “Lei non fa parte di nessun Bronx!” disse serio.
Lexi abbassò le braccia e si avvicinò a lui e quando gli fu vicino, si alzò in punta di piedi per fissarlo negli occhi:”Duncan, non mi provocare” disse senza traspirare alcun tipo di emozioni.
“Ehi ehi.. calmati!” disse Jace avvicinandosi.
Lexi lo fulminò con lo sguardo:”Oh, esisti ancora?!” chiese rimanendo impassibile.
Mi avvicinai a Lexi e le misi una mano sulla spalla “Non ce n’è bisogno, Lexi!” dissi tranquilla.
Lei si voltò verso di me:”Va bene” disse dolcemente allontanandosi da Duncan.
“No, seriamente?! Noi cerchiamo di calmarla ogni volta e non ci riusciamo e ora…Fanculo!” disse Toby urlando l’ultima parola.
“Non usate la tecnica giusta!” dissi facendo spallucce.
Caleb mi fulminò e Toby mi guardò con sguardo acido.
“Ehi! E io sarei un cagnolino da ammaestrare?! Seriamente?! C’è volete che vada in giro con un guinzaglio e una museruola?!!” disse Lexi sbottando.
Io mi misi a ridere per gli sguardi dei due ragazzi e sulla frase di Lexi: “Non è necessario!” dissi prendendola sotto braccio.
“Menomale! Magari quando ero in calore mi rinchiudevate per caso?!” chiese Lexi fulminandoli.
“Forse..”disse Toby.
“Toby… Vieni qui!” urlò Lexi, indicando davanti a se.
“No!” disse lui serio.
Vidi Lexi guardarlo intensamente:”Sicuro Toby?” chiese per poi poggiare delicatamente le sue labbra sulle mie.
“No!”rispose secco.
Lexi passò la sua lingua sul contorno delle mie labbra:”Dunque ti avvicini?” chiese divertita.
Vidi Duncan con una faccia sbigottita, Caleb stava per ammazzare Lexi con lo sguardo e Jace guardava divertito la scena.
Toby si avvicinò molto lentamente e quando fu nel punto preciso indicato da Lexi lei ripose la sua lingua nella sua bocca e sorrise:”Toby!” esclamò lei felice.
“Caro piccolo bastardo, tu prova a trattarmi come un cane e la mia mano non ti picchierà mai più!” disse lei puntando l’indice.
Vidi il volto di Toby rattristarsi:”No,no! Non lo faccio più! La tua mano è così secca e poi mi lascia sempre dei lividi violacei” disse lui sospirando felice.
“Tipo come questo?!” dissi alzando la maglietta per far vedere il morso di Toby a Toby.
Notai il volto di Duncan e Caleb perplessi e Jace incuriosito e Lexi…
Beh diede una pacca sulla spalla di Toby:”Bravo, i miei complimenti” disse dolcemente, per poi diventare seria:”Ma non farlo su Megan!”.
“Beh, volevo assaggiare” disse Toby facendo spallucce.
“Vedo che sono buona allora!” dissi sorridendo.
“Lo so” dissero all’unisono Lexi e Toby.
“Come scusa?!” chiese Toby a Lexi.
“Non sei stato l’unico a provarmi!” dissi facendo spallucce.
“Io non vi capisco, io non voglio essere di nessuno e se io ho voglia di baciare una ragazza lo faccio” disse Lexi tranquilla.
“Infatti ! Non c’è niente di male nel baciare una ragazza!” continuai.
“Megan, riguardo alle cazzate, non dirle!” disse Toby.
“Io non avevo mai promesso di non dire o fare cazzate!” risposi.
Lexi osservò un gatto e lo indicò:”Potrei anche slinguarmi lui” disse facendo spallucce e avvicinandosi al gatto.
“No, Lexi..” dissi negando con la testa.

POV LEXI
Avevano problemi?
Tanto io ero un mostro e i mostri avevano libertà!
Quando fui vicina al gatto tesi la mano e la ritrassi subito:”Micio cattivo!” dissi facendolo scappare.
Ora mi usciva sangue dal polso. Brutto troio!
Mi guardai il polso, era stato proprio cattivo, il sangue continuava ad uscire, aveva beccato proprio la vena.
Vidi Megan avvicinarsi a me , la osservai e poi guardai il mio polso.
Beh, magari…
Appoggiai le labbra e succhiai il sangue, non era proprio come me lo immaginavo.
Megan mi tolse il polso dalla bocca, vidi Jace avvicinarsi a me e porgere a Megan un fazzoletto “Usa questo!” disse.
“Era quello che cercavo, grazie!” disse sorridendogli.
Megan prese il pezzo di stoffa e melo mise sul polso, legandolo stretto per non far fluire altro sangue.
“Ti avevo detto di no.. Fortunatamente avevo fatto un corso di pronto soccorso l’anno scorso!” disse sorridendomi.
“Oh, la mia ragazza è anche un’infermiera sexy” disse Toby allegro.
“Mmmh… Ora ho un po’ di Jace dentro di me…” dissi fissando il fazzoletto.
“Non è così grave!” disse.
Grave?!
No, questo no, era grave quello che avevo fatto io.
“G-grazie J-Jace” dissi diventando rossa e abbassando lo sguardo.
“Non c’è di che!” sentii come risposta.

POV MEGAN
Lexi che balbettava?
Arrossiva?
Abbassava lo sguardo?
Lexi mi sta nascondendo qualcosa!
Si! Qualcosa di grande!
Mi sta tradendo!
No, non lo posso accettare!
Mi allontanai da lei e mi avvicinai a Toby “Seriamente?! Infermiera Sexy!” chiesi guardandolo confusa e scocciata.
“Anch’io ho le mie fantasie” rispose facendo spallucce.
Duncan stava avendo un istinto omicida per Toby, si capiva dal suo sguardo.
“Tienile per te le tue fantasie, non scaraventarle al mondo intero! Se no non sarò solo la tua infermiera.. “ dissi sorridendogli guardandolo maliziosamente.
“Ok, ricevuto il messaggio” disse sorridendo.
“Comunque ora volete fare un orgia o cosa?!” chiese Lexi a Duncan e a Jace.
In effetti era strano, erano Bronx rivali eppure chiacchieravano e si aiutavano.
“Io sono partecipe!” alzai la mano.
“Megan…” disse Toby guardandomi.
“Io preferirei non mischiarmi con voi” disse Duncan, seguito dalla voce di Caleb:”Lexi, mi spieghi da quando sei diventata così perversa?! Forse averlo fatto con Mr. Panchina ti ha reso un po’ instabile”.
“Se non ci sta nessun’altro io opterei una cosa a tre con le due lesbiche!” disse Jace sorridendo.
Mi voltai verso di Lexi, aveva gli occhi fuori dalle orbite e il viso imbarazzato:”No!” disse di scatto.
Lo avevo detto io!
Mi stava nascondendo qualcosa!
“Va bene va bene.. se non vuoi essere partecipe tranquilla!” rispose Jace con un tono calmo.
“No, tu non tocchi la MIA e si perchè è MIA Megan!” disse lei cercando di fare la dura.
“E se io non ti ascolto?!” chiese lui guardandola.
Lei si alzò e si avvicinò a lui:”Se non mi ascolti finisci male” disse seria cercando di tenere testa al suo sguardo, sembrava che si stavano formando delle scintille.
“Ah si? E cosa mi fai, sentiamo!” chiese lui sorridendo.
“Possibilmente qualcosa di lungo e doloroso” rispose lei facendo spallucce, senza muoversi dalla sua posizione.
Si potevano vedere le scintille tra i due..
“Ragazzi, vi sembra il caso di litigare per una cosa del genere?” chiesi guardandoli.
“Si” dissero insieme.
“Smettila di copiarmi!” disse Lexi.
“Io non ti copio! Sei tu che copi me!” disse Jace in risposta.
“Oh ma davvero?! Ma fammi il favore, dimmi veramente quello che pensi Jace! Ogni volta sei sempre calmo, dunque ci sono due soluzioni: o ti fai di Valium o nascondi quello che vorresti dire e fare!” disse lei fissandolo.
“Lexi, non sprecare fiato!” disse Jace sorridendo.
Mi avvicinai a Lexi e la presi per mano.
“Andiamo a fare una passeggiata!” le dissi trascinandola via.
Sarebbe finita male se no!

POV LEXI
Strinsi forte la mano di Megan e tutti quanti ci incamminammo, poi mi girai di scatto e urlai:”Drogato di Valium!”.
Poteva essere così Ah! E così Oh! E così Uff?!
“Quando intendevo una passeggiata intendevo solo io e Lexi, non anche voi!” disse Megan guardando gli altri.
“Infatti, non sapete che sono nella mia fase di calore?!” chiesi fissandoli.
“Voi state pure qui..” disse Megan incamminandosi mentre teneva la mia mano.
“E come facciamo a fidarci?” chiese Toby.
“Stai zitto!” urlò Megan.
Non disse niente e rimasero lì.
“Ti sei calmata un po’ o no?” chiese Megan dolcemente.
“Si, tranquilla è sempre così con Jace” risposi calma.
“Mhh.. Non mi convince questa cosa.. Assumi un comportamento diverso in sua presenza..” disse lei fermandosi e guardandomi.
“Lui ti fa innervosire perchè rimane calmo e tu invece gli vorresti prendere la faccia e sbatterla contro il muro” spiegai.
“Assumi anche tu un comportamento come il suo.. Fai la calma e indifferente come fa lui e vedrai che inizierà a cambiare..” disse facendo spallucce.
“Giusto, grazie Megan” dissi in risposta, sorridendole.
“Ascolta Megan, brava!” disse ridendo.
“Modesta” dissi ridendo a mia volta.
Lei rise e mi mise un braccio dietro al collo.
“Hai visto come ci separavano in ogni modo oggi?!” disse ridendo.
“Si, infatti!” risposi sorridendo.
Megan era riuscita a diventare una di famiglia in pochissimo tempo, non avevo mai avuto un’amica e mi sentivo davvero legata a lei, quello era il mio punto debole, la mia famiglia.

POV MEGAN
“Volevo farti una domanda!” dissi guardandola.
“Dimmi…” disse lei fissandomi.
“Ma io… Che sapore ho?! No, perchè dite che ho un buon sapore!” dissi guardandola e gesticolando con le mani.
Fece una piccola risata:”Diciamo che ricorda molto il sapore dei frutti tropicali è dolce e fresco”.
“Capisco.. Allora sono tanto buona!” dissi ridendo.
“Direi buona come un cocktail ai frutti tropicali” disse lei sorridendo.
“Quindi sono anche stordente come l’alcol al suo interno?” chiesi.
Si posò il dito indice sopra le labbra e rivolse lo sguardo verso l’alto, pensierosa:”Certo!” rispose in un sorriso.
Mi misi a ridere e la guardai “Tu sei pazza, sai?” le chiesi ridendo.
“Deve essere un eredità di famiglia” rispose.
“Vorresti dire che io sono pazza??” le chiesi guardandola.
“Mmmmh… Beh, normale non sei” rispose lei con sguardo pensieroso.
“Oh beh.. grazie!” dissi sorridendo.
Lei ricambiò il sorriso, poi fissò lo sfondo del cellulare e fece una strana faccia, sembrava scocciata:”Caleb” disse.
“Cosa?” chiesi non capendo.
“Mi sta chiamando..” rispose fissando la chiamata sullo schermo.
Mi avvicinai alla sua mano e presi il telefono rispondendo: “Qui è il telefono di Lexi, al momento è troppo impegnata a fare altro per rispondere, se vuole la richiamerà più tardi!” dissi per poi chiudere il telefono e passarglielo nuovamente, “Penso che Caleb mi odierà a morte!” dissi ridendo.
“Penso che Caleb ora ci stia cercando” rispose lei ridendo.
“Che faccia pure la caccia al tesoro..” dissi prendendola per mano.
“Potremmo andare a casa di Caleb, sai non credo che cercherebbe a casa sua” disse guardandomi.
“Ci sto!” dissi guardandola.
“E casa di Caleb sia!” disse euforica alzando il braccio.
Mi prese per mano e ci dirigemmo verso casa di Caleb.
Ci abbiamo messo poco tempo e la cosa era molto bella!
Arrivati vidi una casa enorme…
“Casa?! Questa sembra una villa!” dissi guardandola.
“Hai avuto la mia stessa reazione” disse guardando la casa e sorridendo, per poi continuare:”Ora devo solo ricordarmi dove ha nascosto le chiavi di casa”.
Rimase un po’ a pensare e poi la vidi avvicinarsi a una colonna dell’entrata e cercò di allungarsi per arrivare in cima, poi la vidi compiaciuta.
Aveva la chiave in mano.
Scese dalla colonna e aprì la porta:”Fai come se fossi a casa tua” disse facendomi gesto di entrare.
“Magari avessi una casa così!” dissi entrando e guardandomi attorno.
“Beh, io direi che la stanza più bella è la camera da letto, vieni?” mi chiese divertita.
“Oh certo! Cosa avete fatto nella camera da letto?? Anzi.. non lo voglio sapere” dissi facendo una faccia un po’ disgustata mentre salivamo le scale.
Fece una piccola risata e poi si morsicò il labbro inferiore mentre si stiracchiava sulla colonna delle scale:”Con Caleb niente” disse per poi fare spallucce.
“Con chi allora?! Aspetta.. fammi pensare…” dissi portando l’indice sul mento.
“Non mi viene in mente nessuno..” dissi facendo spallucce dopo aver pensato.
Uno in mente ce l’ avevo, ma non penso sia giusto dirlo.
Lei si morsicò il labbro inferiore:”Beh prima di saperlo è meglio divertirsi” disse salendo le scale a gattoni.
“Che bella micetta che sei!” dissi guardandola.
Lei si voltò verso di me e poi si guardò il graffio sul polso:”Sicuramente meglio di quel troio di micio!”.
“Io ti avevo detto di non avvicinarti al gatto!” dissi guardandola.
Avevamo salito le scale e mi stava portando in una camera.
“Beh ora non pensare al gatto e ammira” disse aprendo la porta.
Entrammo in una stanza grande, grandissima: il pavimento e le pareti erano lucide grigie opache e il letto era nel centro con le coperte nere e i cuscini bianchi e sopra ad esso c’era un quadro con una cascata in bianco e nero.
“E’.. stupenda!” dissi a bocca aperta.
Ad un certo punto, proprio quando il mio sguardo stava vagando, mi sentì rintontita, mi aveva appena tirato una cuscinata.
“La bocca era aperta da troppo tempo” disse ridendo.
“Non lo hai fatto, vero?!” chiesi avvicinandomi lentamente a lei.
Con un colpetto la buttai sul letto e mi misi a cavalcioni su di lei iniziando a farle il solletico.
“Questo non è valido” disse lei mentre rideva.
“Non ricordo il fatto che abbiamo stabilito regole!” dissi continuando a farle il solletico.
Lei mi fissò intensamente e poi il suo braccio si allungò e appena prese nella sua mano un cuscino, me lo tirò in faccia e si mise a ridere.
Mi misi a ridere anche io e mi sdraiai al suo fianco.
“Lo sai che Caleb ci ammazzerà?” le chiesi ridendo.
“Tanto vale godercela finché possiamo” rispose sospirando.
“Facciamolo subito allora!” dissi alzandomi dal letto e avvicinandomi alla porta finestra per vedere il panorama.
“Lexi, eri ha conoscenza della piscina in cortile?” chiesi guardando l’enorme piscina interrata e illuminata.
Si alzò subito dal letto e si gettò sulla finestra:”No!” disse con la faccia incredula.
Mi girai verso di lei e feci un piccolo sorrisetto “Bagno in piscina?” chiesi.
Mi sorrise e corse ad aprire la porta, per poi uscire.
Appena uscì pure io, la vidi scivolare sullo scorri mano delle scale a versione scivolo. Appena scese corse verso l’enorme vetrata che portava al giardino sul retro e poi si fermò un attimo e tornò in dietro e mi fissò:”Tu vai in piscina, io torno subito”.
“Va bene..” dissi poco convinta.
Mi avvicinai alla porta scorrevole e la apri uscendo in giardino e avvicinandomi alla piscina, misi una mano dentro..
Mmmh.. acqua riscaldata!
Feci un enorme sorriso.
Qualche istante dopo sentì le mani di Lexi sui miei fianchi, ma prima che potessi girarmi, mi gettò in acqua e si mise a ridere.
“Lexi!” dissi risalendo “Dovevo prima spogliarmi, non volevo bagnare i vestiti!” dissi uscendo dalla piscina.
Lei mi fissò:”Ma dovresti essermi grata, ti ho portato questo” disse mentre portò le sue mani dalla schiena sul davanti, facendomele vedere.
Una di loro stringeva una bottiglia di Rum e l’altra della Tequila.
“Oddio, io ti amo!” dissi battendo le mani.
Lei sorrise e iniziò a svitare il tappo della bottiglia di Tequila:”Un sorso?” chiese per poi poggiare le sue labbra sul’inizio della bottiglia e prendendo un grande sorso.
Allunga la mano e le presi la bottiglia bevendo anche io un sorso, un grande sorso..
Troppo grande!
Non ero abituata a bere alcolici, e feci una faccia disgustata.
“Oddio, mi brucia tutto!” dissi .
“Allora ti serve spegnerti!” disse per poi lanciarsi su di me e gettarmi con lei in piscina.
La bottiglia volò via dalla mano e andò a finire su una sdraio a fianco.
“Non so come mi spengo con l’acqua riscaldata!” dissi schizzandola.
“Non sapevo che era riscaldata” disse facendo spallucce, per poi riempire i polmoni e andare sott’acqua.
“Odio avere i vestiti bagnati attaccati al corpo” mi lamentai.
Ritornò in superficie e mi sorrise:”Basta toglierli” disse con un grande sorriso per poi sfilarsi tutto.
I suoi vestiti galleggiavano sull’acqua.
Mi portai le mani Al bordo della maglietta e la tolsi, poi sfilai anche i pantaloni rimanendo in intimo come lei.
Era difficile spogliarsi in una piscina!
Presi i nostri vestiti e li gettai fuori dalla piscina.
“Ora si che mi sento mooolto meglio!” dissi mandando in dietro i capelli.
Lei rise e poi mi schizzò.
“Mi butti in piscina e mi schizzi? Non va bene!” dissi andandole addosso finendo tutte e due sott’acqua.
Cercò di ribellarsi alla mia presa e poi tutte e due ritornammo in superficie:”Mi sa che hai bevuto un grande sorso” disse con il fiatone.
“Forse!” dissi facendo spallucce e uscendo dalla piscina:”Ora me ne serve un altro!” dissi prendendo un altro sorso di Tequila.
“Questa cosa andrà a finire male” disse lei in replica, per poi aggiungere:”Megan cattiva” disse facendo muovere l’indice su e giù.
“Noo.. non sono cattiva!” dissi buttandomi nuovamente in piscina.
Stava solo facendo effetto la Tequila.

POV LEXI
Le sorrisi e poi fissai il mio corpo, era bello che faceva l’acqua, ti faceva un effetto strano, tipo a onde o forse ero ubriaca.
Presi un grande respiro e andai sott’acqua, fino a raggiungere i gradini della piscina e a uscire da essa.
Mi venne un idea.
Mi strizzai velocemente i capelli e mi diressi vicino alla sdraio e presi la bottiglia di Rum osservandola e feci una strana faccia, era buono?
“E’ buono il Rum?” chiesi a Megan indicandogli la bottiglia.
“Non lo so… l’unica cosa alcolica che ho bevuto è stata la Tequila… qualche minuto fa!” rispose sorridendomi.
“Oh.. Beh allora bisogna inaugurarlo” dissi per poi sorridere e svitare il tappo della bottiglia con i denti.
Quando l’ebbi aperta annusai, era forte.
“Giù giù giù!” senti Megan urlare.
L’ascoltai e lasciai che il contenuto scivolasse nella mia bocca.
Era buono.
“E ora ecco a voi l’inaugurazione” dissi per poi avvinarmi a un telecomandino su un piccolo tavolino e cliccando il pulsante in alto, attivando lo stereo e fece partire la canzone: Like a G6.
Sorrisi compiaciuta e mi mise a muovere i fianchi a ritmo di musica, mi voltai verso di Megan, stava uscendo dalla piscina.
Si avvicinò a me e prese la bottiglia di Rum dalla mia mano, portandosela alla bocca bevendo.
“E’ buono!” disse sorridendo per poi berne un altro sorso.
“Magari con i frutti tropicali è ancora più buono!” disse sorridendo.
Le sorrisi a mia volta e poi quando sentì il famoso ritornello, mi scatenai ancora di più e mi spostai i capelli da un lato, poi guardai nuovamente la bottiglia e feci un sorrisetto divertito a Megan, in seguito, mi versai il Rum addosso:”Ora so di Rum!” urlai, per poi far cadere la bottiglia ormai vuota.
“Dai, volevo berne ancora! Ora lai finito versandotelo addosso!” disse facendo la faccia triste.
Megan avvicinò la bocca al mio petto e leccò il Rum sorridendo.
Si stava avvicinando alla mia pancia quando…
“Lexi, Megan!” sentì gridare.
Mi voltai, era Caleb, aveva appena visto la scena.
Ops.

POV CALEB
“Cosa state facendo?!” chiesi avvicinandomi alle due.
Ero troppo arrabbiato!
“Ci stavamo divertendo e poi parlavamo di gusti, sai Megan sa di… Ah già, frutti tropicali! E io ero triste di non sapere di niente, così mi sono inzuppata con un po’ di Rum. Oh scusa non te l’ho chiesto, vuoi assaggiare?” chiese Lexi porgendomi un braccio.
“E’ buonissima!” disse Megan guardandola.
“Non voglio assaggiarti!” dissi guardando Lexi.
Megan mi si avvicinò “Ne sei proprio sicuro? E’ troppo buona!” disse ridendo.
“Megan, sei ubriaca?” chiesi  guardandola innervosito.
“Io? No.. Non sono ubriaca!” disse ridendo, continuando a ridere..
Ok, era ubriaca!
“Megan, non ha mai bevuto in vita sua, la prima volta è stato con me, sono un ottima maestra,vuoi provare C-a-l-e-b” disse Lexi scandendo il mio nome, lettera per lettera.
“No Lexi! Non voglio! Se ubriaca anche te, ma meno rispetto a Megan! Ora, vestitevi!” dissi guardandole mentre ridevano.
Mi servivano rinforzi! Mandai un messaggio a Toby scrivendogli di venire subito.
“Uff, sei barboso, Jace non si sarebbe comportato così” disse Lexi facendo spallucce, mentre barcollava.
Jace?! Cosa c’entra Jace?!
“Oddio!” disse Megan portandosi una mano sulla bocca.
Lexi si voltò verso di lei e si mise l’indice sulla bocca:”Shh” disse fissandola.
“Quindi è con…” stava per dire quando Lexi le saltò addosso unendo le sue labbra con quelle di Megan baciadola.
La spinta fu così forte che caddero in piscina.
“Lexi!” urlai.
Risalirono sulla superficie dell’acqua e Lexi si discostò dalle labbra di Megan:”Frutti tropicali!” urlò divertita.
“Mischiati a Tequila e Rum! Vuoi riprovare?!” chiese Megan avvicinandosi a Lexi.
Lexi sorrise e si rigettò sulle labbra di Megan, mettendogli una mano dietro la nuca.
“Lexi!” Sentì urlare alle mie spalle.
Mi girai e vidi Toby.
Megan e Lexi non si discostarono, anzi… Ci mettevano più passione..
Le avrei picchiate!
Quando Lexi si discostò da Megan, fissò intensamente Toby:”Visto?! Lei è MIA!” urlò puntandogli l’indice.
“Solo SUA!” urlò Megan per poi ridere.
“Megan!” la fulminò Toby.
“Hai paura della concorrenza Toby!?” chiese Lexi uscendo dalla piscina e avvicinandosi a lui; quando gli fu di fronte lo fissò intensamente:”Battiti se hai il coraggio!” gridò.
“Lexi!” dissi avvicinandomi e prendendola per un braccio.
“Che cosa vorresti fare?!” mi chiese ribellandosi e facendo sì che si liberasse dalla mia presa.
“Calmati!” dissi guardandola.
“Oh ma davvero? E come vorresti farmi calmare?” chiese facendo spallucce e ruotando gli occhi verso l’alto.
Sentì l’acqua muoversi e mi girai vedendo Megan uscire dalla piscina “Lexi..” disse avvicinandosi a lei.
“Devi stare tranquilla!” disse mettendole le mani sulle spalle e facendola girare verso di lei per guardarla negli occhi.
Lexi si ammutolì e si sedette a gambe incrociate sul pavimento.
Megan si girò verso di me “Visto?! Bisogna essere solo un po’ gentili!” disse dandomi una pacca sul petto.
“Si, Megan e tu dovresti bere di meno” risposi prendendola per il braccio e avvicinandola a Toby:”Portala a casa” dissi guardandolo.
“Toby!” disse andando fra le sue braccia “Non puoi portarmi a casa.. sono bagnata, ubriaca, bagnata, senza vestiti, bagnata… “ disse guardandolo.
“Vorrà dire che tornerai a casa avvolta da un telo” disse lui prendendo un salviettone sulla sdraio e avvolgendo Megan, per poi mettergli una mano sulla schiena e portandola all’uscita.
“Grazie Caleb” disse Toby guardandomi.
Feci un cenno con la testa e poi li vidi uscire.
“Io voglio Megan” sentì protestare dal basso, Lexi.
“Ora tu fai un bagno e a letto!” dissi abbassandomi verso di lei.
“E tu? Tu lo fai un bagno?” mi chiese come una bambina piccola.
“No!” dissi.
“E allora no!” disse lei mettendo il broncio.
La presi in braccio “Va bene, allora a nanna!” dissi camminando verso casa.
“E la favola?” chiese guardandomi, mentre giocava con il collo della mia maglietta.
“Te la racconto, ma solo se fai la brava!” dissi guardandola mentre salivo le scale.
Entrai in camera e vidi il letto disordinato “Cosa hai fatto sul mio letto?!” chiesi guardandola.
“Sei troppo piccolo per saperlo” rispose negando con la testa.
“Oddio! Con chi?” chiesi non volendo sapere la risposta.
“Con Megan! Però mi manca farlo con Mr. Panchina” rispose con un faccino triste.
“Lo farai di nuovo con lui..” dissi non credendo alle mie stesse parole.
“Con Megan?” chiesi nuovamente.
“E’ ovvio, lei era qui, io ero qui e tadàn! Comunque lo spero, sai Mr. Panchina ha un meraviglioso tatuaggio sul culo” disse morsicandosi il labbro inferiore.
“Va bene Va bene! Ora a nanna!” dissi mettendola a letto e coprendola.
Domani mi avrebbe sentito, ora era meglio farla dormire.

POV TOBY
Ero felice di essere venuto a casa di Caleb in macchina, ed ero poco felice di aver visto Lexi baciare la mia ragazza!
Megan si stava appisolando sul sedile, era dolce, ma ripensando alla scena, la dolcezza che provavo nei suoi confronti svanì, era pur sempre ubriaca e puzzava di Rum e Tequila.
Arrivai davanti a casa sua e parcheggiai.
Megan si mosse sul sedile e porto una mano sugli occhi, poi quella scese sul naso e annusò, infine fini sulla bocca.. la stava leccando.
“Megan” gridai togliendole la mano dalla bocca.
“Dai, sa di Rum e il Rum è buono! Lexi se lo è versato addosso, poi io l’ho abbracciata e ce l’ho addosso anche io! Ah si.. poi ho leccato Lexi perchè era Rummosa!” disse sorridendo.
Negai con la testa e andai ad aprirle la portiera e la estrassi dalla macchina, portandola in casa.
Quando chiusi la porta alle mie spalle, la presi in braccio e salì le scale e la misi sul letto.
“Mmmh, non mi fido molto di te” dissi fra me e me, guardandola.
“Perchè? Io sono brava..” disse togliendosi una ciocca di capelli dal viso.
Alzai un sopraciglio e la fissai.
Mi guardai in torno e vidi un armadio, mi avvicinai e estrassi un lenzuolo, poi mi avvicinai a Megan:”Ehi, facciamo un gioco, mettiti comoda, comoda” dissi come se parlassi a un bambino.
Megan sorrise e si sistemò bene sul letto e appena ebbe finito mi fiondai su di lei e la fermai con il lenzuolo, legando questo alle gambe del letto:”Ora starai buona buona” dissi vedendo il mio capolavoro: Il lenzuolo le copriva il petto e poi fermava anche le gambe e le braccia, almeno non sarebbe caduta e soprattutto non sarebbe scappata.
“Toby! Ma che fai?!” chiese quasi urlando.
Ricorda Toby: le ubriache sono come delle bambine.
Mmmmhh…
“C’era una volta un piccolo ehmmm… Un piccolo maialino di nome ehmm..” dissi cercando d’improvvisare.
“Toby! Non sono una bambina! Non la voglio la storia!” disse muovendo le gambe senza sosta.
“Allora dormi” dissi dolcemente per poi andarmi a sedere su una poltrona a fianco il letto.
“Vieni qui..” disse piano.
Mi avvicinai e mi sdraiai a fianco a lei:”Ora dormi”.
“Uffa! E va bene maialino!” disse ridendo.
Perfetto, ero diventato un maialino…
Mi sarei chiamato Piggy, sì, Piggy il maialino!


 
ANGOLO AUTRICI
Ecco un nuovo e lunghissssssimo capitolo.
La nostra Lexi e la nostra Megan si sono conosciute veramente, finalmente. Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
By ML

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** 22. Urla, provvedimenti.. Io. ***


Urla, provvedimenti.. Io.        
 







POV LEXI
Mi svegliai per il rumore della sveglia, avevo il mal di testa.
“Spegni quell’arnese!” dissi scorbutica.
Il rumore cessò.
“Mmmh…” dissi mentre mi voltavo nel letto, avvolgendomi nelle coperte come se fossi un involtino.
“Buongiorno!” disse Caleb.
“Ti sembra un cazzo di buongiorno?!” chiesi innervosita fulminandolo.
“Non avresti bevuto e fatto il bagno in piscina ieri, e non saresti in queste condizioni oggi!” disse serio.
Mi avvicinai a lui a gattoni:”Hai ragione Caleb” dissi dandogli un bacio sulla guancia.
“Ora preparati, dobbiamo andare a scuola!” disse.
“Avevo solo un ricambio, i miei vestiti sono a casa” dissi guardandolo e sorridendo come un ebete.
“Vorrà dire che userai una mia maglietta e i pantaloni che ho nell’armadio!” disse avvicinandosi ad esso per poi estrarre dei Jeans femminili.
“Di chi sono?!” chiesi inferocita indicandoli.
“Sono di.. A te cosa interessa scusa?! Tanto li devi solo indossare, di chi sono non ti interessa!” disse lanciandomeli insieme alla maglietta.
“A me interessa e poi io non voglio mettere dei pantaloni da troietta” dissi annuendo.
“Non sono di nessuna troietta. Ti conviene vestirti Lexi! Ieri sera mi sono risparmiato di sgridarti e non volevo neanche farlo sta mattina, ma così mi stai tentando! Vestiti!” disse puntandomi l’indice.
Sbuffai e mi vestì, almeno i pantaloni mi facevano un bel culo.
“Ora sono pronta e Rummosa” dissi leccandomi l’indice.
“Vai a farti una doccia, ma veloce!” disse tranquillo.
Gli gettai la maglietta e i pantaloni:”Torno subito”.
Feci velocemente la doccia e mi avvolsi nella salvietta:”Caleb… Puoi entrare un secondo?” chiesi aldilà della porta.
La porta si aprì “Cosa c’è?!” chiese guardandomi.
“Non è che la tua ragazza ti ha anche lasciato dell’intimo?” chiesi abbassando lo sguardo.
“Non ho scritto “negozio di abbigliamento femminile!” “ disse chiudendo la porta del bagno.
Pochi minuti dopo tornò con un reggiseno e delle mutande “Ora, sbrigati!” disse chiudendo la porta.
Sembrava lui quello con il ciclo!

POV MEGAN
La testa mi pulsava!
Ora, chi cazzo mi stava martellando la nuca?!
Mi girai nel letto e non riuscivo a muovermi, avevo un lenzuolo sul corpo che mi impediva il movimento.
Girai la testa e vidi Toby dormire beato.
“Toby!” dissi innervosita.
Si alzò di scatto:”Oh vedo che i postumi post sbornia si fanno sentire” disse guardandomi divertito.
“Non rompere i coglioni e toglimi sta cosa di dosso!” dissi guardandolo.
Mi sorrise e poi si avvicinò a me per poi allontanarsi di nuovo:”Non è che mi mordi?” chiese con la faccia da coglione.
Si, perchè aveva solo una faccia, quella da coglione!
“No! Non ti mordo e non ti picchio se non mi sleghi!” dissi fulminandolo con lo sguardo.
Si avvicinò nuovamente e si abbassò, slegando i lacci del lenzuolo dalle gambe del letto:”Fatto” disse facendo un sorriso.
Gli saltai addosso facendolo cadere, mi misi a cavalcioni su di lui e presi le sue braccia tra le mie mani bloccandole al pavimento” Perchè mi hai legata?” chiesi guardandolo .
“Per il tuo stesso motivo per cui mi hai bloccato” rispose sorridendo.
“Io lo sto facendo per moltissimi motivi!” dissi continuando a guardarlo.
“Anch’io” disse facendo spallucce.
“Non è valido!” dissi continuando a guardarlo.
Non va bene! Mi aveva legato, non va bene!
Essere legata mi fece tornare in mente dei ricordi con Matt.. poco consoni!
“Si invece, soprattutto se ora.. Ok, bisogna andare a scuola, preparati” disse spostandomi da lui e alzandosi.
“Se ora?! Finisci la frase!” dissi alzandomi in piedi e prendendo qualcosa dall’armadio.
“Sinceramente non mi ricordo più” rispose.
Visto, era un coglione!

POV LEXI
Mi sentivo trasgressiva con indosso la maglietta di Caleb. (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=119802171&.locale=it )
Stavamo scendendo dalla macchina, quando mi fermai immediatamente, era lì!
Strinsi l’avambraccio di Caleb per non urlare dalla rabbia.
Lo fulminai.
Aveva proprio quello sguardo furbo, vispo, pronto ad attaccarmi.
“Brutto troio di un gatto!” urlai a squarcia gola.
“Lexi!” disse Caleb mettendomi una mano sulla bocca.
Gli spostai la mano:“Per quel gatto, questo e altro” dissi seria.
Caleb negò con la testa.
“Lexi!” sentì urlare da dietro.
Mi girai e vidi Megan:”Megan!” urlai a mia volta. (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=119807715&.locale=it )
“La mia Rummosa!” disse abbracciandomi.
“Io non so più di Rum e ho anche un reggiseno stretto” dissi triste.
“Neanche io so di Rum! Perchè il reggiseno stretto?!” chiese guardandomi confusa.
“Perchè non è mio è della ragazza di Caleb” risposi guardandolo.
Megan si girò verso Caleb e si avvicinò al mio orecchio “Caleb ha la ragazza?” sussurrò.
“Si” sussurrai per poi proseguire:”Dobbiamo capire chi è”.
“Ritienilo già fatto!” disse sussurrando nuovamente.
“Che state facendo voi due?!” chiese Caleb.
“Sussurriamo” dissi sussurrando.
“E perchè state sussurrando?” chiese Caleb nuovamente.
Megan si avvicinò a lui e disse sussurrando “Le sto dicendo come mi piaceva leccarla ieri!”
Lui la guardò male:”E io vorrei picchiarti per il tuo messaggio telefonico” disse mettendo una mano vicino la bocca sussurrando.
Megan sorrise “Caleb, ma lo sai che ti voglio tanto bene?!” disse guardandolo con occhi da cucciolo.
“E lo sai che io sarei capace di uccidere Bambi? Dunque è inutile che fai quella faccia” rispose lui con un  sorrisetto.
“Io odio Bambi! Non mi è mai piaciuto!” disse seria.
“Capitela è un po’ strana, si è appena svegliata dai postumi della sbornia” disse Toby.
Megan girò la testa verso Toby lentamente: “Lo sai che stai diventando odioso?! Però tu non hai finito i postumi della sbornia!” gli disse seria.
“Capisco” rispose.
Poi suonò la campanella.
Ci dirigemmo all’entrata, vidi Jace e come al solito stavo per dirgli qualcosa, ma mi fermai, avrei seguito il consiglio di Megan.

POV MEGAN
Toby stava diventando odioso!
 Stavo andando in classe con gli altri quando notai Matt in una classe.
“Ragazzi.. arrivo subito!” dissi girando dentro la classe e chiudendomi la porta alle spalle.
“Davvero mi hai legata al letto?!” gli chiesi appoggiata alla porta.
“Giorno anche a te” mi rispose.
“Ok, scusa! Buongiorno Matt, tutto bene? Volevo chiederle una cosa: Davvero mi ha legata al letto quando stavamo assieme?” chiesi sorridendogli.
“Si, sto bene, anche se devo dire che il caffè oggi si era raffreddato e dunque era un po’ freddo, non mi è piaciuto” rispose pensieroso.
“Ti comprerò un altro caffè, o andremo a berlo assieme! Il fatto è che ho bisogno di spiegazioni.. Mi ricordo la nostra relazione, ma voglio sapere se le cose che ricordo sono vere! Ti prego!” dissi supplicandolo.
“Per cose, cosa intendi?” chiese divertito.
“Le chiacchierate, gli sguardi, i baci.. e anche le tecniche a letto durante il sesso! Tutto!” dissi avvicinandomi a lui.
“Beh se vuoi posso risponderti davanti a un caffè” disse guardandomi.
“Va benissimo! Se vuoi facciamo a casa mia, oppure in giro..” dissi.
“Va bene a casa tua” disse lui in risposta sorridendo, per poi continuare:”Sai, se vuoi anche la dimostrazione..”.
Sorrisi “Può sembrare strano, ma le dimostrazioni sono le cose che mi ricordo di più!” dissi.
Lui mi sorrise e poi uscì dall’aula, dicendo:”Domenica mattina da te, vengo per le 9”.
“Sarò pronta per quell’ora!” dissi avvicinandomi a lui per uscire.
Appena uscii vidi un volto che non vedevo da un bel po’, Jack.
“Magan, Mr. Matt” disse sorridendo.
“Signorino Jack” disse Matt facendo un particolare sorriso e dandogli uno strano sguardo.
Ok.. Non capisco sto scambio di sguardi e sorrisi..
“Jack.. Da un po’ che non ci si vede..” dissi con nessun tono specifico.
“Già, da un bel po’” disse mentre stava ancora scambiando sguardi intensi con Matt.
“Scusate, cosa avete voi due?” chiesi guardandoli.
“Oh niente, Jack è un bravissimo alunno” rispose Matt mentre fulminava Jack.
“Davvero?! Eppure pensavo il contrario!” dissi alzando gli occhi al cielo.
“Beh, ti saluto Megan, Mr. Matt” disse Jack posando lo sguardo su di me per poi andarsene.
Vidi un sorriso comparire su Matt:”Bene, arrivederci Signorina Megan” disse con un gesto della mano per poi andarsene.
C’era qualcosa che non capivo.. Mi sarei fatta spiegare anche quello da Matt.
Feci spallucce e continuai a camminare nel corridoio, quando un ragazzo mi fermò “Tu sei Megan?” mi chiese.
“Si, sono io!” dissi guardandolo.
“Non è che, puoi chiedere alla tua amiche se possiamo fare una cosa a tre?” mi chiese tranquillo.
Lo guardai poi sorrisi “Caro, sei proprio sicuro di quello che mi stai chiedendo?” gli chiesi sorridendogli.
“Certo, perchè?” mi chiese.
“Se fossi in te e ci terrei al coso che hai nei pantaloni, me ne andrei facendo finta di non avermi chiesto niente!” gli sussurrai avvicinandomi a lui.
Questo mi guardò male e poi se ne andò senza dire niente.
Una cosa a tre?!
Ma per favore, Lexi era solo MIA!

POV LEXI
Ero in presidenza.
I miei genitori erano venuti a prendermi, dovevano essere proprio arrabbiati perchè volevano portarmi a casa in questo preciso momento.
Ovviamente sarei stata giustificata per motivi famigliari.
Mio padre si era anche arrabbiato chiedendomi di chi fosse quella maglietta, ma io non gli avevo dato risposta, l’unica cosa che ero certa, era che sarebbe stata una lunga giornata, come aveva detto mio padre:”Non sai quello che ti aspetta arrivata a casa”.
Oh beh, addio mondo crudele.

POV MEGAN
Era arrivata l’ora di pranzo e mi diressi in mensa.
Andai verso il tavolo dove c’era Caleb e Toby… ma non c’era Lexi!
“Dov’è Lexi?” chiesi mettendomi seduta tra i due.
“A quanto pare i suoi genitori l’hanno riportata a casa” rispose Caleb preoccupato.
“Oh.. Capisco..” dissi.
Perchè Caleb era preoccupato?
Mi voltai verso Toby, anche lui sembrava non avere una belle cera, era immobilizzato a vedere i cibo nel suo piatto, mentre la sua testa era appoggiata sulla mano, che veniva retta dal gomito sopra il tavolo.
Ma cosa stava succedendo?!
“Ehi..” dissi a Toby poggiando una mano sopra la sua spalla.
“Ehi..” disse lui in risposta.
“Tutto a posto?” chiesi guardandolo.
“Si, c’è in verità no… Siamo preoccupati per Lexi è strano che i suoi genitori l’abbiano fatta saltare delle ore scolastiche” rispose mantenendo lo sguardo fisso sul piatto.
“Dai, tranquilli ragazzi.. vedrete che andrà tutto bene!” dissi tranquillizzandoli.
“Forse..” risposero all’unisono.
Ok, è abbastanza inquietante.

POV LEXI
Urla, grida, provvedimenti, ecco quello che era successo al mio ritorno.
Io.
 
 


ANGOLO AUTRICI
*si nasconde dietro ad un tavolo* Salve.
Vi pubblico questo capitolo in ritardo, e mi dispiace moltissimo, ma il 3 maggio ho una sfilata, e quindi ho preparato il vestito e l’ho rifinito, e non sono riuscita a mettere i capitoli nuovi.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, e che ora non mi stiate odiando.
By ML

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** 23. La solita routine ***


La solita routine
 






POV MEGAN
Oggi era domenica.
Ieri Lexi non c’era a scuola, da quando venerdì i suoi genitori l’hanno fatta tornare a casa non l’ho più sentita, mi chiedo cosa stia succedendo!
Erano le nove e stavo aspettando Matt.
Ero abbastanza agitata.
Sentì suonare il campanello.
Mi avvicinai alla porta e la aprì trovando Matt davanti.
“Buongiorno!” gli dissi spostandomi per farlo entrare.
“Oggi lo è” disse sorridendo entrando in casa, per poi andarsi a sedere sulla sedia in cucina:”Dunque moca o cialde?” mi chiese guardandomi.
“Sei mai stato a casa mia?” chiesi aprendo la moca e riempiendola d’acqua.
“Ovvio” rispose contento.
“Vedo che sei felice oggi!” dissi guardandolo per poi girarmi di spalle per mettere il caffè nella moca.
“Si, il caffè questa volta non sarà freddo” disse in risposta.
Mi misi a ridere mettendo la moca sul fornello, mi appoggiai al piano della cucina “Allora, spiegami ogni cosa!” dissi sorridendogli.
“Ah ah ah” disse negandomi con l’indice, per poi proseguire:”Io rispondo, non racconto”.
Va bene!
“Non mi hai risposto alla domanda che ti ho fatto venerdì… Davvero mi hai legata al letto?” gli chiesi.
“Si” rispose.
“Bene, Che coppia eravamo? Come mi comportavo con te?” chiesi.
“Una coppia non troppo sdolcinata che spesso litigava, ma eravamo ehmm… Normali… Con me ti comportavi in modo normale” rispose lui tranquillo.
“Normale.. Wow! Perché è finita la nostra storia? Dai miei ricordi era bellissima.. Non capisco la fine!” dissi spegnendo il caffè e prendendo due tazze.
“Io dovevo diventare il tuo professore appena avessi incominciato l’università, dunque per non avere rapporti tra prof e alunna, ti ho mollata” rispose calmo.
“Wow.. Vedo che la fai facile” dissi passandogli una tazza.
“La semplicità è perfetta” disse in risposta per poi prendere la tazza.
“No!” dissi bevendo il caffè.
Lui non disse niente e sorseggiò il contenuto dalla tazza.
“Ora stai.. uscendo con altre?” chiesi guardando la tazza.
“Direi di sì” rispose.
“Bene..  Sono felice per te..” dissi avvicinando la tazza alle labbra.
“Beh, devi farmi qualche altra domanda?” chiese.
“Si, cosa ti attratto di me?! Cosa ti ha spinto ad avvicinarti..” dissi guardandolo.
“ La sensazione che provavo quando stavo con te” rispose sorridendo.
“E quale era?” chiesi.
“La sensazione di disagio, di aver paura di come comportarsi, ma allo stesso tempo stare bene anche se avevi le farfalle nello stomaco, la sensazione di vuoto” rispose per poi prendere un sorso dalla tazza.
“Capisco.. Beh, ora deve essere più facile per te, dato che non le provi più..” dissi facendo un piccolo sorriso.
“Si è facile, ma noioso” disse appoggiando la tazza sul tavolo.
“Perché noioso? Ora non devi più pensarci a quelle sensazioni, dovrebbe essere una cosa positiva..” dissi non capendo.
“Perché ora è tutta una routine, appuntamenti noiosi, con gente noiosa, lavoro, casa… E’ sempre quello il ritornello” rispose guardandomi per poi abbassare lo sguardo sulla tazza e sospirare.
“Ora potrebbe rendere la sua vita più attiva.. Conoscere nuove persone, nuove ragazze.. Non è più legato a me, può andare semplicemente avanti cambiando il suo stile di vita.. Potrebbe.. non so, trasferirsi o andare a fare un viaggio.. Le consiglio Los Angeles, è un posto caldo, spiagge, mare.. belle ragazze!” dissi sedendomi di fronte a lui.
“Megan, io lavoro” disse in risposta alzando il volto.
“Prenda delle ferie, dica che non c’è per motivi famigliari.. Ci sarà il supplente! Non deve essere un problema..” dissi facendo spallucce.
“Si vede che sei piccola, come ho detto è una routine continua, se avrei potuto farlo, lo avrei già fatto” disse per poi dare l’ultimo sorso di caffè.
“Si vede che non vuole farlo allora..” dissi.
“Cara mia i soldi non crescono sugli alberi” disse lui in risposta facendo uno strano sorrisetto da presuntuoso.
“Io non intendo il viaggio.. Io intendo il fatto della routine, se avrebbe davvero voluto renderla più movimentata lo avrebbe fatto, ma non lo fa.. Adesso, nessuno vuole vivere in modo noioso!” dissi incrociando le mani al petto.
“Allora ti rispondo dicendo, che neanche il tempo cresce sugli alberi” disse lui in risposta.
“Lavori come professore, non sei un manager, avrei del tempo libero o no?!” chiesi alzandomi per mettere nel lavello le due tazze.
“La fregatura di essere il professore di letteratura sta nel correggere una miriadi di temi e poi quel poco che mi rimane esco con gli amici al solito orario al solito bar, dove incontro le solite ragazze, dunque rimane sempre una routine e non la potrei cambiare perché se no uscirei da solo, dunque meglio la semplicità” disse tranquillo.
“Esca con gli amici, ma cambiate bar, li cambieranno le ragazze! E poi, tu non correggi solo temi, ma prepari le lezioni e caso strano, le poesie che scegli hanno un filo logico!” dissi guardandolo male.
“Quando hai la tua compagnia di amici e la conosci da un bel po’ sarebbe quasi uno scandalo proporre un altro posto, comunque per quanto riguarda le poesie che scelgo, non le scelgo nel mio tempo, erano già state programmate vari anni fa” disse calmo.
“O ma mi faccia il favore! La poesia sulle maschere?! No, non era una coincidenza! E quella sulla relazione finita?! Neanche quella!” dissi innervosita.
“Quella delle maschere l’ho scelta per prendere spunto dalla festa, dove ogni alunno e non solo lei ha partecipato e quella delle relazioni finite, come ho già detto l’ho scelta qualche annetto fa, proprio quando io volevo lasciarla” disse senza calanche.
“Io non intendo il ballo in maschera! Vedi che non capisci! Io intendevo il fatto che mi avevi preso la maschera, a lezione la poesia delle maschere e finita la scuola il percorso del cazzo che mi hai fatto fare, tra cui ho preso una punizione da te per una cosa fatta da te, per ridarmi una stupida maschera sopra un tavolino di vetro! Non potevi semplicemente ridarmela come farebbe una persona normale? Una persona Semplice!” dissi guardandolo.
“Oh beh per quello era per sfuggire dalla routine” disse in una piccola risata.
“Ah beh… quindi se si tratta di darmi fastidio sfuggi dalla routine, ma se si tratta di te no?! Non ha senso!” dissi.
“Per te, sei troppo piccola e ora il mio tempo è finito, come ho detto la mia routine è già stata troppo sballata e io devo correggere dei temi” disse alzandosi dalla sedia.
“Sai dove è la porta, sei venuto molte volte hai detto.. Quindi puoi andartene anche da solo! Vai, torna alla tua routine e alla tua vita noiosa! Ah… E ci sono molte ragazze a scuola che ti corrono dietro.. Rompi la tua routine con loro!” dissi guardandolo.
“Mmmh.. Credo che per questa tua mancata di cortesia, influirà sul tuo voto, comunque grazie” disse per poi chiudere la porta alle sue spalle.
Che faccia quello che vuole, non mi interessa!

POV LEXI
Io ero.

POV MEGAN
La domenica l’avevo passata abbastanza da schifo..
Ma fa niente!
Erano passati lunedì e martedì, di Lexi nessuna notizia, Toby e Caleb erano abbastanza depressi per questa cosa quindi era un po’ brutto parlare con due depressi..
 Era finita anche la giornata scolastica di mercoledì e me ne sarei tornata a casa, sarei stata sul divano e avrei poltrito lì entrando in simbiosi con lui.
Mi sa che anche io stavo avendo una routine noiosa.
 


ANGOLO AUTRICI
Save a tutte/i.
Questo capitolo è più corto degli altri, ma solo perché è una parte intermedia che anticipa le cose che verranno dopo.
Spero vi sia piaciuto. Alla prossima settimana.
By ML

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** 24. No, per favore! ***


No, per favore!
 










POV LEXI
Io ero rinata.
In questi giorni mi ero resa conto di come non fossi una brava cristiana, ma ora mi ero ripresa, ero andata in chiesa, mi ero iscritta al coro della domenica, facevo parte del club dei puritani e mi ero confessata, avevo reso la mia vita migliore, migliore insieme a Dio.
Ero sul pullman della scuola e appena ero salita mi avevano tutti fissati, forse la mia gonna era troppo corta?
Il pullman si fermò e scesi le scalette, menomale che ero sui posti davanti, almeno non rischiavo di andare addosso a qualcuno.
Oggi c’era il sole, grazie Dio per questa giornata piena di pace.

POM MEGAN
Vidi Lexi uscire dallo scuolabus vestita come la prima volta che l’avevo vista, era tornata!
Corsi da lei e la abbracciai forto “Oh Lexi, finalmente sei tornata!” dissi sorridendo.
“Giorno anche a te Megan” disse sorridendomi.
Mmh..
“Allora, come stai? Lo sai che mi sei mancata tantissimo, mi è mancato il mio amore!” dissi sorridendo nuovamente.
“Anche tu mi sei mancata, comunque io sto molto bene e tu, come stai?” chiese gentilmente.
La guardai per un attimo…
Misi le mani sulle sue spalle “Cosa hai Lexi?” le chiesi guardandola.
Lei confusa mi rispose:”Niente, non vedi che bella giornata luminosa che Dio ci ha regalato?” chiese sorridendo amabilmente.
“Oddio!” dissi abbassando il volto.
Lexi, Lexi cosa ti è successo?!
Sei cambiata, perchè?
No, per favore!

POV TOBY
Vidi Megan parlare con Lexi, ero allerta per separarle se le cose sarebbero diventate troppo intime.
C’era qualcosa che non andava però, Lexi non era saltata addosso alla mia ragazza, quindi non andava bene.
Ero abbastanza preoccupato dal suo comportamento, Lexi era tutta sorridente, composta, tranquilla…
Era diversa..
No!
No, ti prego!
Non deve essere successo!
Che i genitori… che i suoi genitori l’hanno ambiata!

POV CALEB
Vidi Toby diventare serio “Ehi cosa ti succede?” gli chiesi.
Lui si girò verso di me e disse “Lexi..” per poi andare da lei, lo segui non capendo.
“Ehi Lexi!” le dissi quando ero vicino a lei.
“Ciao Caleb” disse in risposta.
“Come stai?” le chiesi.
“Molto bene, soprattutto con una bellissima giornata di sole come questa, mi dà veramente voglia di vivere e tu, come stai?” chiese coprendosi dal sole che gli picchiava in faccia.
“Io.. io.. Io.. Oddio!” dissi scioccato!
Cosa?!
No! No!
Non può essere!

POV MEGAN
“L-Lexi…  Cosa hai fatto in questi giorni che non sei venuta a scuola?” le chiesi guardandola.
“Ho pregato Dio” disse con tono soddisfatto e fiero.
Oddio!
La campanella suonò “Dai, andiamo in classe!” disse Lexi sorridendo.
La seguimmo verso l’entrata, quando passammo vicini a Jace “Lexi! Allora, sei tornata al tuo abbigliamento da santarellina?!” disse facendo una piccola risatina.
Lo volevo anche io!
“Abbigliamento da santarellina? Non ti capisco…” disse confusa fissandolo.
Vidi la faccia di Jace leggermente sbalordita, ma cambiò subito diventando seria.
Cosa aveva?
Non rispose più ed entrò a scuola.
Ok, qualcosa non andava!
Beh, molte cose non andavano!

POV JACE
Avevo visto molte ragazze cambiare da un giorno all’altro…
Mia madre..
Mia sorella..
Ma Lexi!
No! Non può!
Non so cosa mi prende.
Averla vista in quel modo stamattina.. mi ha fatto sentire una fitta.. una fitta sulla parte sinistra del corpo, la parte alta!
Mah, deve essere stato un colpo d’aria.

POV MEGAN
Era la lezione di storia, il professore era ritornato dall’ospedale, dopo il suo infarto.
Che bel momento quello.
Quando io e Lexi ci eravamo appena conosciute e, per non annoiarci a storia, ci siamo messe a fare cose sconce per far impazzire il professore, toccandoci, avvicinandoci, baciandoci..
Ora era diverso, Lexi stava prendendo appunti, segnando date.
Questo non andava bene, dovevo fare qualcosa!
E l’unico che poteva aiutarmi era solo una persona…
Jace!
La campanella suonò, giusto in tempo per andare a cercarlo.
Era il cambio dell’ora e dovevo fare veloce per ritornare a lezione.
Uscì velocemente dalla classe e mi diressi verso l’armadietto di Jace, vedendolo mentre sistemava i libri.
“Jace!” dissi quando ero dietro di lui.
“Megan!” disse in risposta con un sorrisetto divertito.
“Non fare quel sorrisetto!” dissi guardandolo “Mi serve il tuo aiuto..” dissi puntando l’indice sul suo petto.
“Se mi vuoi portare a letto, non c’è problema” disse facendo nuovamente quel sorrisetto e facendo spallucce.
“Quello lo farò! Tranquillo.. ma ora c’è altro di più importante!” dissi continuando a puntare l’indice sul suo petto.
“Beh ti avviso che però sono un ragazzo pieno di impegni” disse avvicinando il suo volto al mio.
“Tranquillo, troverò un posto nella tua agenda, a costo di cancellarti gli altri!” dissi guardandolo fisso negli occhi.
“Allora potresti cancellare il tuo e andare ora in quello sgabuzzino” disse facendo ricadere  il suo sguardo sul posto in questione.
“Lo sgabuzzino è scomodo, troppo stretto! I banchi del laboratorio di scienze sono molto comodi e spaziosi!” dissi facendo un piccolo sorrisetto malizioso.
“Allora posso portarti subito lì e divertirci” disse Jace divertito.
“Mmh.. è allettante come richiesta..” dissi avvicinando di più il mio viso al suo vedendo che anche lui si avvicinava “..Ma ora passo!” dissi spingendo il mio dito, ancora sul suo petto, facendolo allontanare e appoggiare con la schiena agli armadietti.
Le mie mani gli presero le braccia e le portarono ai lati della sua testa bloccandole.
“Mi sono sempre piaciute le cose sadomaso” disse con un sorrisetto sardonico.
“Jace, capisco che sei in astinenza, anche io lo sono!” dissi guardandolo “Ma davvero, mi serve il tuo aiuto..” dissi nuovamente.
“Allora dimmi mia piccola dominatrice, cosa vuoi?” chiese guardandomi.
Oddio, capisco perchè a Lexi piaceva Jace! Incominciavo ad avere caldo.
“Per Lexi… Devi aiutarmi!” dissi non muovendomi di un millimetro.
La campanella suonò in quel preciso istante, la lezione avrebbe aspettato.
Vidi il volto di Jace diventare serio:”Non mi interessa”.
“Non è vero!” dissi stringendo la presa sui suoi polsi.
“Oh Ma davvero?! E cosa te lo fa credere?!” chiese con un velo di rabbia.
“So che sei andato a letto con Lexi!” dissi guardandolo arrabbiata.
Vidi il suo volto oscurarsi e abbassarsi e poi sentì una risata amara:”Ma davvero?” chiese con uno strano luccichio negli occhi.
“Si! Davvero!” dissi.
“Beh non cambia le cose, era una botta e via” disse in risposta.
“Una botta e via?! Così volevi fare con me anche prima? Una botta e via? Beh, voi ragazzi avere il cazzo solo per ficcarlo ovunque, e non ragionate neanche dove lo ficcate! Potrete metterlo anche dentro un buco qualsiasi tanto cosa ve ne frega?! Beh, ragazzo mio, voglio proprio vederti quando capirai che ti sei comportato da coglione!” dissi guardandolo fisso negli occhi.
“Io lo faccio per puro e semplice divertimento” disse tranquillo.
“Per Lexi non era così, e da come hai reagito sta mattina, neanche per te è stato solo divertimento!” Dissi seria.
"Sta mattina? E sentiamo come mi sarei comportato?" chiese confuso.
"Hai fatto un faccia sconvolta questa mattina, ti ho visto!" dissi avvicinandomi al suo viso guardandolo negli occhi.
Rimase zitto per qualche secondo con il volto cupo e abbassato, ma pochi istanti dopo il suo viso si alzò e mi venne un brivido vedendo le sue sopracciglia abbassate e inarcate, con una bocca seria e le mascelle serrate. All'inizio ero insicura su quello che volevo fare, lasciarlo o cercare di farlo ragionare?
Fu troppo tardi arrivare a una conclusione, ormai il mio avambraccio era avvolto dalla mano stretta e ferma di Jace, che mi spostò la mano con uno scatto violento:"Non provare a cercare di capirmi!" urlò con una rabbia che non avevo mai sentito. Era terrificante in tutti gli aspetti, era molto più paurosa questa scena rispetto alla prima volta che avevo incontrato Lexi, sì perché un Jace del genere non credo che oltre a me, l'avesse visto nessun altro.
Non seppi se considerarlo una fortuna, ma l'urlo di Jace era stato talmente forte che aveva fatto uscire tutti i professori delle aule vicine, incluso il preside che uscì dal suo ufficio:"Che cosa sta succedendo qui!?" chiese rimproverandoci, per poi continuare:"Signorino Jace in presidenza,ora!" disse con tono di rimprovero indicando il suo ufficio; Jace mi fissò di traverso e si incamminò lentamente verso il preside, che mi diede un occhiata severa:"E lei signorina Steel vada in classe!".
Abbassai lo sguardo e mi diressi in classe, sentendo gli occhi di tutti gli alunni su di me, anche quello di Toby.
Lo guardai e vidi uno sguardo preoccupato, e arrabbiato.
Ok, mi avrebbe atteso una bella conversazione con lui.. Notare il sarcasmo!

POV LEXI
Avevo sentito lo spregevole pettegolezzo di Megan ed ero abbastanza preoccupata, credo che Jace avrebbe portato solo problemi.
Beh non era tanto difficile da intuire, in tutta la mia vita non l'avevo visto nemmeno una volta in chiesa, povero ragazzo, chissà quanti peccati che avrà.
Cercai di distrarre i miei pensieri e appoggiai il vassoio sul tavolo di Grey, che mi aveva gentilmente invitato a sedermi.
Lui si che era un ragazzo puritano.
"Ehi" dissi in un enorme sorriso.
"Lexi... Come stai?" chiese lui ricambiando il sorriso.
"bene e tu?" chiesi gentilmente mentre sbucciavo la mela con il coltello e la forchetta.
"Bene bene!" rispose.
Misi in bocca un pezzetto di mela e vidi il petto di Grey, aveva un bellissimo crocifisso.

POV TOBY
Entrai a mensa e, la prima cosa che vidi fu Lexi e Grey mangiare e parlare assieme...
Non riuscivo ancora ad assimilare il fatto che Lexi era cambiata, è stato come perdere una parte di me!
Abbassai il volto guardando il mio vassoio e poi lo alzai di nuovo, vedendo che Megan stava entrando in mensa.
Mi avvicinai a lei cercando di non arrabbiarmi troppo:"Per quale motivo hai parlo con Jace?" chiesi un po’ infastidito.
"Perché.. Perché.. Avevo bisogno di parlare con lui!" disse guardando in basso.
"Riguardo a cosa?" chiesi confuso.
Per quale motivo doveva parlargli!
Era Jace, il nostro rivale!
Se Lexi l'avesse saputo non so come avrebbe potuto reagire...
Ma ovviamente Lexi ora...
Ora non avrebbe detto niente.
"Non posso dirtelo... " disse con tono abbattuto.
"Non puoi dirmelo?" chiesi frustrato.
"No!" disse guardandomi.
La fissai per qualche istante, poi qualche secondo prima di incamminarmi verso il tavolo di Caleb le dissi:"Fai come vuoi Megan!".
Proprio con Jace doveva parlare?
La prossima volta l'avrei vista con Duncan!?

POV MEGAN
Mi aveva lasciata li..
Non potevo dirgli che avevo parlato con Jace perché ritenevo che era l'unico a riuscire ad aiutare Lexi, si sarebbe arrabbiato di più!
Mi girai verso la porta della mensa e vidi Jace entrare.
Mi diressi velocemente da lui "Jace, mi dispiace.." gli dissi abbassando il volto.
"Oh e di cosa?" chiese divertito passandosi la lingua sul labro.
"Del fatto che sei andato in presidenza, è colpa mia..aspetta, perché sei divertito?" gli chiesi passando da dispiaciuta a divertita.
"Beh ripenso alla bellissima scena sadomaso" rispose guardandomi con uno strano luccichio negli occhi.
Feci una piccola risata, sentendo un calore salire per il mio corpo...
Ma che?!
"Megan per caso ti sto piacendo?" chiese mettendo il dito indice sulla guancia mentre manteneva quel sorrisetto beffardo.
"Tu?! Ma.. No! No! No no no! Pff.. Che dici!" dissi sentendo ancora più caldo.
Mise l'indice e pollice sul mio mento e poi si avvicinò al mio volto, talmente tanto da fare toccare i nostri nasi:"Tu credi?" chiese fissandomi negli occhi.
Aprì la bocca, ma poi la richiusi. Questo gesto lo feci più di una volta, quante non lo so, credo troppe!
"...no.." cercai di dire, le parole mi soffocarono in gola, sembrando un sussurro.
Jace fece uno strano sorriso sardonico e qualche istante dopo le sue labbra si stavano incontrando contro le mie, una scena che tutti i presenti nella mensa avrebbero assistito, ma poi qualcosa fermò il tempo, un rumore di qualcuno che sbatteva qualcosa sul tavolo metallico, una sedia spostarsi rumorosamente e poi si udì quella voce secca,fredda e autoritaria, che pregavo di sentire:"No!" urlò Lexi.
Girai il capo, ancora fra le mani di Jace, verso Lexi "No?" chiesi guardandola. 
Vidi Lexi guardarmi con gli occhi sbarrati e poi scappare velocemente fuori dalla mensa.
"Grazie Jace!" dissi facendo un sorriso sardonico.
Vidi il suo volto confuso, ma non mi chiese niente e si limitò a dirigersi in classe, subito dopo il suono della campanella.
Lui usa le ragazze, io uso lui per aiutare Lexi!

POV TOBY
Dopo essere ritornato da uno spregevole dibattito con Duncan, appena ero ritornato a scuola mi era giunta la voce nei corridoi di una particolare scena con Megan e Jace, sicuramente mi infastidiva e parecchio, ma avrei lasciato stare.
Io e Caleb ci eravamo diretti dietro l'edificio scolastico per parlare con Duncan che, se anche disgustato, aveva accettato il nostro incontro e con molta mia sorpresa, mia, ma anche di Caleb nemmeno Duncan stava capendo cosa stesse succedendo, l'unica cosa che riuscimmo a intuire era la sua preoccupazione di Jace di sta mattina di quando si era arrabbiato. Come ci aveva riferito, Jace non voleva esternare le sue emozioni nemmeno a se stesso e il fatto che Megan gli avesse procurato queste sensazioni, mi fa pensare a cosa stava succedendo!
Non sarei andato da Megan, non finché non avrei scoperto cosa stava succedendo.

POV JACE
Le lezioni erano finite e stavo uscendo da scuola.
Tutte le ragazze mi guardavano male, capisco il perché: volevano essere al posto di Megan a mensa! 
Megan, non ho capito il "grazie Jace" con un sorriso furbo.. Avrà avuto un pensiero sporco su di me, forse sul sadomaso!
Ahaha, si sarebbe stato bello!
Anche un altra cosa non capivo: perché mi sono arrabbiato così tanto.
Forse perché non ho combinato niente con Megan..
Bah, vedremo come andrà domani.

POV LEXI
Ero uscita da scuola e se anche non capivo la mia frustrazione, cercava di eliminarla masticando una Vivident e proprio quando stavo per gettare la mia cicca nel cestino, vidi Jace...
Da quanto non gli parlavo??
Beh circa due settimane e anche se gli ero stata lontana, provavo ancora quel senso di rabbia. Cercai di non pensarci e mi avvicinai a quel cestino a passo veloce.
Ma infondo non dovevo arrabbiarmi, lui era una peccatore e non potevo biasimare il fatto che mi da a sui nervi, poteva essere un satanista per quanto mi riguardava.
Girai il volto per vedere altrove, qualsiasi persona tranne Jace e appena mi girai con il viso vidi Megan e mi venne uno strano calore, solo quando riportai lo sguardo di fronte a me , mi accorsi la mia vicinanza a Jace che era appoggiato al cestino:"Levati dalle palle!" dissi senza pensarci.
"Il cestino è pubblico, tesoro!" disse facendo un sorrisino.
"Si e io sono abbastanza incazzata, dunque porta quel tuo bel fondoschiena da un'altra parte, tesoro!" dissi in risposta senza riuscire a fermare la mia lingua.
"Con molto piacere!" disse spostandosi dirigendosi da... Megan!
Dio, perdona la mia lingua!
Amen.
....
...
Vaffanculo troio!
Ops.

POV MEGAN
Vidi Jace camminare verso di me sorridendomi, e io ricambiai il sorriso.
"Allora Megan, ammetti il fatto che ti piaccio? Sai, molte ragazze vorrebbero essere al tuo posto e a proposito di ragazze ho liquidato anche la finta santarella per venire da te, dunque..." disse fermando la frase per poi avvolgere un braccio sulla le mie spalle:"Che ne dici di farmi almeno un piccolo pompino in privato?" chiese con un sorrisetto beffardo.
Mi girai verso di lui e gli sorrisi"Vorrebbero essere al mio posto? Ammettere che mi piaci??" feci una piccola risata "Oh Jace! Perché ammettere qualcosa di così evidente! Sei poco sveglio, dato che non lo hai capito subito!" spostai una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Beh per il piacere di udirlo e poi mia cara Megan vuoi accontentare il mio desiderio di avere la tua bocca e la tua lingua percorrere la mia erezione? Certo, sempre se mi eccito, ti avviso che sono molto esigente" disse facendo spallucce.
"Non credi che come primo appuntamento sia inadeguato? C'è chiedere di farti un pompino.. Che ragazzo maleducato, e poi, ho un ragazzo che.. Beh, era abbastanza arrabbiato per il fatto che ti ho parlato. Non ti ho slinguato, abbiamo avuto solo una conversazione!" dissi negando con la testa.
"Potrei rimediare ora con la slinguata" disse avvicinandosi a me con il suo volto.
"Ora?" chiesi guardandolo mentre si avvicinava.
"Ora!" disse per poi ficcare la sua lingua nella mia bocca, facendo scontrare le nostre labbra e assaporando l'uno il sapore dell'altro.
Non mi aspettavo un bacio!
Portai le mani nei suoi capelli e mi avvicinai a lui di più, spingendolo contro il pilastro accanto al cancello scolastico, tutti gli alunni ci stavano guardando. Eravamo appiccicati mentre le nostre labbra si muovevano all'unisono e le lingue si rincorrevano, cercando l'una il contatto dell'altra.
Si Megan, così!
Ti prego Lexi!
In quel momento sentì una voce flebile, ma udibile:”Megan”.
Mi staccai da Jace e mi girai vedendo Toby che mi guardava “Toby..” dissi per poi guardare nuovamente Jace che mi stava sorridendo.
Mi staccai da lui, come potevo dire a Toby che stavo facendo tutto questo per far ritornare Lexi?!
Mi guardò con uno sguardo cupo:”Oh ti ricordi il mio nome!” disse in tono dispregiativo per poi varcare la soglia del cancello e andarsene.
Jace mi prese una ciocca di cappelli e sorrise e proprio quando  mi stavo voltando sentì un urlo di una ragazza, mi voltai di scatto vedendo Sue urlare con la sua voce stridula e il suo ragazzo, John, avvicinarsi a lei e altra gente correre nello stesso punto.
Mi avvicinai alla scena preoccupata, mentre Jace mi seguì incuriosito e rimasi paralizzata.
Uno dei tanti giocatori di football della scuola, per la precisione Aaron, era a terra che sputava sangue e indovinate chi c’era a fianco?
Lexi, con la mano sporca di sangue, i capelli davanti al viso e la mano stretta a pugno, il sangue era perfino sui bordi della gonna.
Lexi stava tornando!

POV LEXI
Mano sporca di sangue?
Mmmh fa niente.
Iniziai a camminare verso un lato di quella folla, che al mio movimento si spostarono, lasciandomi un varco.
Spostai di scatto con la mano i capelli che erano davanti al viso e notai un ragazzo che mi fissava male:”Lexi..Che…” disse.
“E tu chi saresti?” chiesi squadrandolo.
Vidi i suoi occhi sgranarsi e la sua espressione diventare seria:”Caleb”.
Feci una piccola risata e poi ritornai a guardarlo:”Mi dispiace non so chi tu sia”.
Poi gli diedi le spalle e varcai il cancello.

POV CALEB
Lexi aveva detto quelle parole.
Non mi ero mai sentito così ferito, in quella sola frase aveva espresso un concetto ben preciso:”La nostra famiglia, non esisteva più”.
Era finita.
Jace avrebbe ottenuto il potere del Bronx, sì perchè senza Lexi il nostro Bronx non esisteva più.
Avevamo perso, il nostro pezzo principale della scacchiera era stato mangiato, ma il problema era da chi?
Chi aveva preso Lexi o meglio dire chi l’aveva cambiata?

POV MEGAN
Lo sto facendo per Lexi!
Lo sto facendo per Lexi!
Lo sto facendo per Lexi!
Non posso più tornare in dietro ora.
Faccio parte del Bronx di Jace, sono dalla parte di Jace e Duncan ora.
Si, lo avevo deciso quando stavo tornando a casa, assieme a Jace.
Gli avevo detto “Jace, ho deciso! Voglio fare parte del tuo Bronx, posso?”  e lui mi sorrise, avvolgendomi il braccio intorno alla vita per avvicinarmi a lui:”Benvenuta a casa” mi aveva risposto.
Ora ero seduta sul divano di casa mia.
Rivedevo, ogni volta che chiudevo gli occhi il volto di Toby quando mi ha vista con Jace.
Mi odio per questo, ci sto male.. Ma non potevo dirgli che lo stavo facendo per Lexi, mi avrebbe fermata e io non volevo fermarmi.
A un certo punto sentì suonare il campanello, mi avvicinai e aprì la porta, Jace.
Lo vidi sorridermi e entrare, prima ancora che lo potessi invitare.
Guardai le borse che teneva in mano.
 “Si mia cara, queste sono tue! Se vuoi stare in un Bronx devi vestirti come tale” disse porgendomele facendo uno strano sorrisetto.
“Va bene.. Ma.. Una domanda.. Come sai le mie taglie di vestiti?” chiesi prendendo le buste.
“Tu credi che non le sappia riconoscere?” chiese ironicamente.
“Beh.. Ok, ho fatto una domanda stupida!” dissi guardando  dentro ad una busta  e vedendo delle magliette, pantaloni e una gonna. Anzi, chiamarla gonna era un complimento, sembrava un top.
La presi in mano e la misi davanti a me “Devo indossare questa.. cosa?!” dissi squadrandola.
“Beh solitamente le persone comuni la chiamano gonna, comunque sì” rispose mentre si accomodava sul divano, divaricando le gambe e avvolgendo le braccia sui bordi di esso.
“Gonna?! Faccio prima a non indossarla, non copre niente!” dissi  gettandola nuovamente nella busta.
“Se non la metti però non rispetteresti i patti, sicura di non volerla indossare?” chiese alzandosi e riprendendo quella misera cosa che veniva considerata una gonna e porgendomela.
“La indosserò, va bene..” dissi prendendola e rimettendola nella busta.
Mi fece un sorriso e poi si avvicinò alla porta:”Bene, allora a domani Megan” disse per poi chiudere la porta alle sue spalle.
Bene..

POV LEXI
Dopo che il preside chiamò i miei per avvisarli dell’accaduto, la casa si riempì di urla e di pianti, ovviamente non ero io. Fatto sta che presi una borsa, la riempì e me ne andai.
Ah già, vi chiederete perchè mio padre non me l’ha impedito?
Beh semplice, gli ho spiegato il mio amore verso Satana.
E ora?
Beh ora avevo una nuova vita e…
Non avevo un tetto!
Mr. Panchina, sto arrivando!
 
 



ANGOLO AUTRICI
Buona sera. Ecco un nuovo capitolo. :)
Succedono davvero mooolte cose:
-Lexi cambia, diventando un’altra persona.
-Megan, per far ritornare la sua amica, si allea con il nemico, entrando nel suo Bronx.
-Toby e Caleb sono distrutti. Hanno perso Lexi, la loro famiglia.
-Jace si diverte con Megan. Secondo voi aiuterà Megan per far ritornare Lexi? Capirà che lei lo sta solo usando?
Mah, chi lo sa. Spero che il capitolo vi sia piaciuto, scusate il ritardo. :D
By ML

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** 25. Sono stanca di.. ***


Sono stanca di..







POV MEGAN
Finì di vestirmi e uscì di casa (http://www.polyvore.com/megan/set?id=112226528 ), se i miei genitori mi vedessero adesso, mi diseredano dalla famiglia!
Arrivai al cancello scolastico e lo varcai con esitazione, ora sei a scuola non puoi più tornare indietro!
Vedevo le persone girarsi e guardarmi, le ragazze mi squadravano mentre i ragazzi mi facevano occhiolini e mi sorridevano, solo io pensavo di essere troppo svestita?!
Vidi anche Tobyb e Caleb passarmi a fianco impassibili, l’unica cosa che fecero era ignorarmi.
Da lontano poi, al solito pilastro vidi Jace e Duncan parlare.
Mi avvicinai a loro “Ok, mi sento troppo svestita!” dissi portando le mani alla gonna cercando di abbassarla.
“Va benissimo!” rispose Jace.
Vidi Duncan fissarmi per poi dirigersi da Caleb che era distante qualche metro da noi, sembrava che lo stesse aspettando.
“Va benissimo? Lascio poco alla fantasia perchè la mia gonna mi copre giusto giusto il culo, non posso piegarmi se no mi vedono le mutande! E tu dici che va benissimo?!” chiesi mettendo le mani sui fianchi guardandolo seria.
“Come ho appena detto, va benissimo” rispose per poi entrare nell’edificio scolastico, subito dopo il suono della campanella.
Fortunatamente non avevo ore con Matt però lui era lo stesso a scuola, chissà cosa avrebbe detto!
Non dovevo farmi vedere da lui!
Salì gli scalini e entrai sentendo dei fischi mentre camminavo così mi girai e guardai il ragazzo che fischiava “Vuoi che ti alzo la gonna così sei felice?” gli chiesi con un sorriso sardonico.
“Se non ti dispiace” rispose in un sorriso.
“Magari dopo nell’aula di scienze!” dissi sorridendo a mia volta.
“Benissimo a che ora? Ehi, ti fai anche pagare per qualche servizietto?” chiese alzando un sopraciglio.
Gli sorrisi e mi avvicinai a lui poggiando una mano sulla sua schiena attaccando i nostri corpi, e con un movimento veloce, alzai il ginocchio che andò in mezzo alle sue gambe, sentendolo urlare “Questo è per avermi dato della Puttana!” dissi sorridendo, vedendolo a terra.
Con una voce spezzata disse:”E’ inutile che ti arrabbi ho solo detto la verità”.
Lo fulminai e mi girai andandomene da Jace, gli avrei fatto male, perchè per colpa sua mi reputano una poco di buono!

POV CALEB
Con Duncan avevamo parlato del grande scoop.
Sì, Megan ora era nel Bronx di Jace e Duncan era abbastanza infastidito da questa decisione.
A quanto pare Duncan nello scorso pomeriggio aveva parlato con Jace di Megan e qui arriva il punto di domanda. Già perchè a quanto pare sembrava che non era per colpa di Megan se Jace aveva reagito così bruscamente, ma allora la domanda era: cosa stava succedendo?
Lexi era cambiata da santarellina e adesso era diventata fredda e distaccata, da far paura, più di prima, Jace si comportava stranamente con i suoi scatti d’ira e Megan ora nel Bronx di Jace?!
Bene, potevo ritenermi normale!

POV LEXI
A scuola sicuramente non ci sarei andata, ora dovevo avere dei soldi, ma come?!
Mi alzai da Mr. Panchina e lo osservai:”Direi che è stata una notte sfrenata per noi due”.
Vidi una vecchietta guardarmi male e le dissi squadrandola:”Signora non credo che lei sia ancora vergine, credo che anche a lei gli sia stato infilato un cazzo nella vagina, dunque eviti di fissarmi così, perchè non cambierà le cose…Ah, buona giornata!”.
Per fortuna era scappata, bene ora potevo iniziare la mia ricerca.
Presi un giornale che avevano gettato nel bidone dell’immondizia e guardai gli annunci: dentista, cuoco, cameriera, veterinaria, bidella e…
Trovato!
Nella via di Wiker Bridge dove c’era la vecchia industria, ora avevano costruito un Pub e servirà qualcuno che intrattenga il pubblico per l’apertura e come somma di
denaro era discreta, potevo iniziare con quello. Sicuramente mi avrebbero accettato, non credo che una vecchia amica non aiuti una povera conoscente senza tetto, no?

POV MEGAN
Trovai Jace al suo armadietto.
Andai da lui e lo chiusi con la mano “Mi stanno tutti reputando una puttana per la gonna che mi hai fatto indossare!” quasi urlai spingendolo contro gli armadietti come il giorno precedente.
“Sei una del Bronx ora, rispondi! Devi solo fargli capire che devono avere paura di te” disse tranquillamente.
“Jace, chi avrebbe paura di una come me?” chiesi abbassando il tono spingendolo nuovamente contro gli armadietti.
“Vedi, lo vedi sul negativo, finchè non ne sei sicura te, dubito che qualcuno potrebbe avere paura di te” rispose fissandomi.
“Forse non sono adatta per queste cose..” dissi abbassando le mani che erano sulle sue spalle.
“Allora ti consiglio di uscire dal Bronx” disse freddamente.
“No!” dissi.
Fece un piccolo sorrisetto e si diresse in classe:”Scegli tu” disse per poi darmi le spalle.
Dio quanto lo odiavo!
Le mie mani si strinsero a pugno, e ne sbattei una contro un armadietto, facendo rimbombare il corridoio vuoto.
Lexi avrebbe dovuto ritornare velocemente, o si sarebbe pentita di questo suo cambiamento.

POV MATT
Vidi Megan con una gonna, se così si poteva definire e un top, credo che fosse cambiata, non era più la ragazza che mi piaceva un tempo, infatti la mia Megan non avrebbe tirato un pugno all’armadietto.
La osservai da lontano, non mi aveva visto e sinceramente non volevo che lo facesse, volevo stragli lontano, dovevo.
Anche se sapevo che c’era qualcosa che non andava, non volevo parlare, perchè se l’avrei fatto l’avrei consumata, sì perchè una sua sola parola mi avrebbe fatto innamorare di lei.

POV MEGAN
Le ore erano passate velocemente, ed era arrivato il momento di andare a casa, finalmente!
Uscì da scuola e andai in cortile.
Lexi non l’avevo vista per tutto il giorno, Toby e Caleb mi ignoravano e li capivo, Jace mi voltava sempre le spalle, quindi…
Dovevo fare le cose da sola per poter andare avanti.

POV LEXI
Come sospettavo, ero stata accettata e ora dopo essermi cambiata nel camerino (http://www.polyvore.com/outfit/set?id=105612399 ) potevo andare sul palco e cantare, per fortuna Jenna aveva dei musicisti, altrimenti non sarebbe stato il massimo senza la parte strumentale.
Uscì dal camerino e percorsi la piccola scala che portava al palco e rimasi sorpresa di quanta gente ci fosse.
Mi diressi al microfono:”Un ciao a tutti quanti, sono Lexi e sono un’amica della proprietaria del pub e spero che non vi annoierò sta notte. Ho deciso di cantare un brano chiamato “Going to hell dei The Pretty Reckless”.
Speriamo in bene!

POV MEGAN
Avevo passato il pomeriggio sul divano, abbastanza da sola!
Non mi piaceva questa cosa.
Domani avrei parlato con Toby del piano che avevo, così mi avrebbe capita.
Anzi, perchè farlo domani quando posso farlo adesso!
Presi le chiavi di casa e mi diressi da Toby, suonando varie volte il citofono, per poi vedere la porta aprirsi.
“Tu… Cosa vuoi?” chiese fissandomi, mentre stava sulla soglia della porta.
“Mi devi ascoltare! Sto cercando di far ritornare Lexi!” dissi guardandolo.
“Dunque vai nel Bronx di Jace?!” chiese perplesso e scocciato.
Non avevo pensato al fatto che non potevo dirgli di quello che era successo tra Lexi e Jace.
“Sto usando Jace per far tornare Lexi!” dissi seria.
“Lo sai che quello che hai appena detto è insensato, vero?” chiese incrociando le braccia sul petto e alzando un sopraciglio.
“Non è insensato e il motivo non posso dirtelo, ho promesso a Lexi che non lo avrei detto a nessuno! Comunque, il fatto è che Lexi sta cambiando pian piano per le cose che sto facendo con Jace! Ti prego, credimi!” dissi guardando i suoi occhi.
“E lo sai che questa cosa che mi hai appena detto è preoccupante, vero?” chiese appoggiando la spalla sullo stipite della porta.
“Si, lo so , lo so! Smettila con “Lo sai che” lo odio! Ora devi solo sapere che a me non piace Jace, lo odio profondamente, non volevo entrare nel suo Bronx ma ho dovuto! Oggi mi hanno dato della puttana per come ero vestita, secondo te mi piace questa cosa?! Lo sto facendo per Lexi!” dissi portando una mano alla fronte.
La sua espressione era completamente seria e impassibile, poi mutò appena disse:”Ora devi sapere che io ti amo”. Detto questo ancor prima che potessi elaborare la frase si fiondo sulle mie labbra, facendo scontrare la mia lingua con la sua e quando si discostò mi fece un sorriso:”Come dice Lexi, sai di frutti tropicali”.
Sorrisi “Anche io ti amo Toby!” dissi ricambiando il bacio mettendogli le mani dietro al collo “Non capisco come faccio a sapere di frutti tropicali! Tu invece..” lo baciai nuovamente”.. Sai di Caffè! Quanto lo amo!” dissi sorridendogli.
Mi fece nuovamente un sorriso:”Sì, anche io mi amo! Comunque vuoi fermarti qui a dormire?” chiese.
“Con molto piacere!” dissi sorridendo entrando in casa.
Fortunatamente alcune cose si sono sistemate!

POV JACE
Ero in un pub, avevo sentito che cantava qualcuno sta sera.
Ero assieme a Duncan seduto al tavolo che sorseggiavo Whisky liscio aspettando che iniziasse lo spettacolo.
Poco dopo si sentì qualcuno sussurrare e iniziò a suonare la chitarra elettrica accompagnata dalla batteria, mentre si aprivano le tende del sipario.
Lexi!
Lexi incominciò a cantare, indossava un vestito rosso e nero e le stava molto bene.
Non sapevo che sapesse cantare.

POV MEGAN
Ero seduta sul divano di Toby.
“Ora, cosa facciamo?” chiesi guardandolo.
“Che ne dici di un film?” chiese guardandomi.
“Mmh.. si, potrebbe andare, cosa guardiamo?” gli chiesi.
“Che ne dici amici di Amici di Letto? Ho sentito che c’era alla televisione” rispose accendendo la tv.
“Amo vedere Justin senza maglietta” dissi sorridendo.
“Allora sarà meglio cambiare canale” disse con un sorriso amaro.
Era evidente che si sforzava a essere felice anche dopo quello successo con Lexi.
“Ehi!” dissi guardandolo, presi il telecomando e spensi la televisione.
“Toby..” dissi prendendogli il viso tra le mani “Ti prego, lo so che stai male per Lexi, anche io provo quello che provi tu. Mi dispiace, ma rimetteremo tutto a posto.. Ma per favore, non essere così giù di morale.” Dissi guardandolo dritto negli occhi.
Fece un cenno del capo e mi sorrise:”Va bene, magari un po’ di comicità e di sesso mi tirerà su di morale” disse guardandomi e prendendo il telecomando.
“Toby, sicuro?” gli chiesi.
“Certo” rispose osservando la tv, per poi continuare indicando lo schermo:”Ora inizia”.
Sapevo che non stava bene, sapevo che il film non gli avrebbe tirato su il morale, sapevo che non sarebbe migliorato velocemente.
La cosa che non sapevo era: Perchè non me lo dice tutto questo? Perchè non mi dice che non sta bene?

POV JACE
Lo  spettacolo non durò tanto per mia sfortuna, vedere Lexi scatenarsi su un palco con un vestito altamente sexy era un bello spettacolo.
Quando questo  finì, la vidi scendere dal palco e uscire fuori.
Mi alzai dalla sedia e la seguii uscendo dal locale anche io.
“Lexi..” dissi “I miei complimenti” dissi battendo le mani alcune volte.
“Oh grazie” disse divertita con un sorriso che si ampliava maggiormente su un angolo della bocca.
“Devo dire che mi è piaciuto.. si! Mi è piaciuto vederti muovere su un palco con questo vestito..” dissi toccandolo.
Seguì con lo sguardo la mia mano, poi alzò il capo e mi guardò, mantenendo quel sorrisetto:”Ti piace il vestito o quello che c’è sotto?” chiese divertita.
“Mi piacciono entrambi e lo sai.” Risposi continuando a toccare il pezzo di tessuto, facendo scendere la mano sul suo fianco.
“Sai che i preliminari gli ho sempre trovati noiosi” disse mentre mi prendeva la mia mano per fermarla.
“Io li trovo eccitanti, andare subito al sodo non è divertente.” Risposi portandola addosso al muro.
“Oh ma davvero?! Oh beh allora va bene.. Sai, penso che faccia un po’ caldo” disse per poi tirarsi su pian piano la fine del vestito:”Ops” disse facendo spallucce.
“Se vuoi ti do una mano.” Dissi portando una mano sulla sua coscia alzando il bordo del vestito di più, mentre avvicinavo la mia bocca alla sua.
“Solitamente non mi piace farmi aiutare ma questo volta farò un eccezione” disse mentre si avvicinava al mio volto in un sussurro sensuale.
“Ne sarai felice!” risposi unendo le nostre labbra mentre la spingevo sempre di più contro il muro.
Devo ammettere una cosa, mi è mancato schiacciarla contro qualcosa.

POV LEXI
Assaporai quel momento, attimo per attimo, secondo dopo secondo. Mi lasciai rilassata tra il suo calore e chiusi gli occhi dolcemente, mettendogli le braccia dietro la sua nuca, avvicinandolo maggiormente a me. Le mie mani si ingarbugliavano nei suoi capelli e le mie gambe si allacciavano al suo bacino, facendomi accorciare il vestito. Le sue mani ,mi stringevano a se, facendomi perdere il controllo. Volevo sempre più contatto e lo volevo ora.
Ma...
Aprì gli occhi e fissai il suo volto, avevo gli occhi chiusi. Feci scivolare le mie gambe dal suo bacino, senza però staccarmi dalle sue labbra. Aprì gli occhi e mi guardò perplesso, gli sorrisi e lui ricambiò, ritornandomi a baciare. Invertì la situazione, mettendo lui contro la parete e gli misi una mano sul petto, stendendo il braccio per mantenere un piccola lontananza:” Ora scusa, ma mi sono annoiata.” dissi in un sorriso.
Jace mi guardò sorpreso, per poi prendermi la mano: “Chiamami quando hai bisogno.” Aprì la bocca per poi chiuderla:”Jace, non ho più una casa, non ho una famiglia...Jace, me ne vado da Brooklyn” risposi guardando la mia mano nella sua.
Lui strinse le dite : “No, tu non te ne vai! Vieni a stare da me, sono  da solo.” Disse avvicinandomi. Cercai di allontanarmi da lui:”Non è certo perché sono triste che me ne voglio andare,è una mia decisione.” Dissi in risposta.
“Non prendere decisioni affrettate, Lexi!” Il suo tono era serio, e le sue braccia mi cingevano la vita, tenendomi stretta a lui. La mia mente si riempì di domande e la mia confusione aumentava a ogni punto interrogativo. All’inizio lo odiavo, poi ho iniziato ad andarci a letto insieme, poi lui si è slinguato Megan, poi mi ha baciato e adesso si comporta così. “Perché vuoi che rimanga?!” chiesi innervosita dal mio stesso flusso di pensieri.
“E’ una mia decisione. Tu non te ne vai. Non hai un tetto? Vieni da me.” Disse. Lo guardai male e gli diedi uno strattone liberandomi dalla sua presa:”Beh anche questa è una mia decisione!” replicai.
“Finché non si è sistemato tutto, non prenderai una decisione.” Disse guardandomi con sguardo freddo.  Feci qualche passo all’indietro e ricambiai lo sguardo:”Non puoi impedirmelo, io me ne vado da Brooklyn Jace! Non c’è niente che mi trattiene in questa cittadina, magari andando a Manhattan ritroverò la mia vera famiglia.” Spiegai.
Erano solo scuse, lo sapevo bene. Non volevo andarmene perché non  avevo niente, io avevo tutto, avevo il mio Bronx, che era la mia famiglia. Anche se avevo detto quelle cose a Caleb non le pensavo veramente, io amavo lui, amavo Toby e anche Megan. La causa per cui me ne volevo andare e lasciare tutto quello che amavo era davanti ai miei occhi, Jace. Lui. Il perché? Beh, la risposta era semplice, anche se ci avevo impiegato anni per capirla: avevo paura di quello che provavo per lui, io, Lexi, che non avevo mai avuto timore, mi trovavo impaurita dei miei stessi sentimenti, dell’amore che provavo per quel ragazzo che mi era di fronte.
“Si, posso impedirtelo!” alzò di qualche ottava la voce, risuonando nella strada.
La sua voce mi fece venire i brividi, ma mantenni il controllo:”Jace io me ne vado! Sono stanca di amarti non ne posso più!” gli gridai infuriata, stringendo le mani a pugno lungo i fianchi.
Gli occhi di Jace si spalancarono: “Aspetta.. Cosa?! Tu..” disse abbassando il volto: “Beh, come biasimarti.” L’ultima frase mi fece ancora più infuriare:”Ora scusa, ma andrò a cercarmi un uomo ricco con cui sposarmi e vivere la mia vita immersa nei soldi a Manhattan!”  urlai per poi alzare le braccia e abbassarle pesantemente.
“Io sono ricco. Non abito a Manhattan, ma potremmo trasferirci e sposarci lì” disse avvicinandosi a me. La mia mente si fece affollata ancora più di prima:”Ma sei cretino?!” chiesi alzando al massimo la mia voce.
“Lexi.. Non sono cretino, sono solo un ragazzo che cerca di rendere felice una ragazza.” Sorrise.
Ovviamente, per chi stesse leggendo la mia storia, potreste bene capire che era comprensibile questa frase superficiale per un uomo erectus, chiamato così per la sua dipendenza da erezione o comunemente chiamatosi “CRETINO”, sì perché Jace era proprio un cretino!
Lo fissai incredula della sua stessa superficialità:”Beh ti consiglio di rendere felice un’altra ragazza, perchè io andrò a cercarmi un miliardario e quello non sei tu!” replicai.
“Perché non vuoi che il ragazzo che tiene a te, ti renda felice?” chiese con voce più bassa e .. gentile?
I miei occhi si sgranarono e trattenni una risata. Mi avvicinai a lui:”Che cosa?” chiesi stupita.
“Perché non vuoi accettare l’aiuto di una persona che tiene a te? Perché non vuoi accettare il mio aiuto?” ripeté con la stessa tonalità di voce.
...Mmmmmh....
Ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahaah.
La mia mente stava elaborando una risata senza fine, mentre il mio corpo rimaneva paralizzato, con gli occhi fuori dalle orbite e la bocca in un linea stretta. Mi passai la lingua sulle labbra per inumidirle:”Io..Io non credevo...Non credevo che ci tenessi a me.” Dissi, facendo fatica a deglutire.
“Lexi, ci sono molte cose che non sai di me.. Una di quelle è questa, si io tengo a te. Per questo tu rimarrai qui.” Disse sorridendomi.
La mia bocca iniziò a tremare:”Ahahahahahahahahahahahahahahah ma tu non hai detto che mi ami! Eheheheh tu hai detto che ci tieni a me, tsè non è lo stesso” dissi indicandolo con l’indice, mentre continuavo a ridere, per poi portare le mani sui fianchi e facendo l’aria da superiore.
Jace abbassò la testa e fece una piccola risata: “Vuoi sentirti dire pure quello? Che sei amata da qualcuno. Va bene. Lexi, io non sono stanco di amarti.” Mi guardò negli occhi.
Lo sapevo! Jace era proprio un cretino!
“Bene, ci amiamo! Grazie cupido per la grande minchiata che hai creato!” gridai, alzando le braccia e guardando il cielo, per poi abbassare il volto, mettendomi una mano sulla fronte e negando con la testa. Lo fissai subito dopo, aver messo nuovamente le braccia lungo i fianchi:”Bene e sentiamo, dopo queste rivelazioni cosa hai intenzione di fare?” chiesi con sguardo stanco, troppo emozioni in una volta sola.
“Tu cosa avresti intenzione di fare?” rispose, guardandomi.
“Non puoi fare così, sei tu quello che non stai sclerando. Ti sto dando la possibilità di scegliere tutto quello che vuoi, sfruttala.” dissi quasi insicura della mia stessa frase, c’era d’aspettarsi tutto da Jace.
“Tutto quello che voglio? Bene.. Io voglio che tu non te ne vada, voglio che vieni da me e rimani lì.” Disse deciso. Lo sapevo che non lo dovevo dire, accidenti a me e alla mia stupidità!
Mi avvicinai a lui e gli appoggiai una mano sulla spalla:”Hai vinto Jace, sono tua.” Dissi quasi stupefatta delle mie parole, mentre sorridevo.
 


ANGOLO AUTRICI
Ecco il nuovo capitolo. Scusate per la settimana scorsa, ma la scuola ci sta tenendo così alle strette in questo ultimo periodo che non siamo riuscite a scrivere.
Ma ora c’è il nuovo capitolo, e spero davvero che vi piaccia.
By ML

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** 26. Ammettilo, ti sono mancata! ***


Ammettilo, ti sono mancata!







POV MEGAN
Mi trovavo di fronte al cancello scolastico assieme a Toby, pronti per una nuova giornata scolastica. (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=123721788&.locale=it)
Varcammo la soglia e in lontananza vidimo una chioma bionda.
Lexi! Guardai come fosse vestita: giacca in pelle. (http://www.polyvore.com/outfit/set?id=106296827&lid=3645277)
“Lexi!” urlai correndo verso di lei.
Mi guardò seria e un istante dopo la vidi correre verso di me, poi sentì le sue braccia avvolgermi e...La sua lingua nella mia bocca? Mi stava baciando! Lexi era tornata!
Qualcuno mi staccò da lei: “Oddio Lexi. Sei tornata! Siii!” le saltai addosso stringendo le gambe alla sua vita.
“Megan siamo a scuola, smettila di fare la lesbica” mi rimproverò Toby che cercava di allontanarmi da lei.
Lexy si avvicinò a me e mi prese il mento tra l’indice e il pollice, facendo avvicinare il mio volto al suo:”Mia cara amante proibita, mi sei davvero mancata.” Disse in modo sensuale in un percepibile sussurro.
“Oh.. Anche tu Amore! Sapevo che il mio piano avrebbe funzionato! Sei tornata!” dissi stringendo le braccia al suo collo.
Lexy si avvicinò al mio orecchio:”A tale proposito se baci di nuovo  Jace, giuro che ti d’ho in pasto a Duncan” sussurrò.
“Sai, l’ho fatto per farti ritornare. Sapevo che se mi avresti vista, ti saresti ripresa. Mi sono sacrificata per te, dovresti amarmi per questo!” dissi sussurrando.
“Se certo, come se non ti è piaciuto il bacio di Jace” disse, per poi finire la frase in una risata.
“Ok, ammetto che non bacia male, ma tranquilla. L’ho solo usato e basta.” Risi anche io. Lexi mi mise un braccio sulle spalle e iniziammo a incamminarci dentro la scuola, al suono della campanella.

POV CALEB
Le ore scolastiche erano ormai finite, come la settimana.
Da quando Lexi non era più in se, i miei programmi per il weekend erano nulli, e mi ritrovavo ad annoiarmi sul divano.
Misi la cartella in spalla ed uscii da scuola, andando nel cortile. Nel momento in cui il mio piede toccò l’asfalto, qualcuno mi venne addosso, facendomi quasi cadere.
“Caleb!” urlò. Aveva un ammasso di capelli biondi, ed era magra. Lexi.
Rimasi sorpreso nel vederla. Portai le mani sotto le sue gambe per reggerla, dato che le aveva allacciate al mio bacino.
“Lexi?!” chiesi guardando il suo sorriso, cavolo quanto mi era mancato.
“Ammettilo, ti sono mancata!” disse sorridente dandomi una pacca sulla spalla.
“Non sai quanto!” la strinsi a me di più, ancora non credendoci.
Si discostò un attimo con il viso e mi guardò, i suoi occhi sembravano a vere un velo di tristezza e la sua bocca era seria:”Mi dispiace per quello che ti ho detto, non dovevo dirlo”.
Mi ritornarono in mente le sue parole, facendomi venire una leggera fitta al cuore: “Non eri in te in quel momento, non ti devi preoccupare. Si è sistemato tutto adesso, e ne sono veramente felice.” Risposi sorridendole, mettendola a terra.
Si portò una mano dietro il collo:”Se per sistemato intendi che sono ancora senza genitori sì” disse amaramente, evitando lo sguardo, poi alzò il volto e mi fece un  grande sorriso:”Ma infondo non mi interessa una famiglia ce l’ho già”.
“Hai noi, è questo l’importante. Però, hai un posto dove stare?” chiesi.
I suoi occhi si sgranarono un momento e poi la sua espressione ritornò normale:”Sì, sì ho un piccolo affitto in un monolocale decadente, ma ci sto bene, mi piace stare tranquilla” disse velocemente, poi la campanella suonò e mi prese per mano portandomi dagli altri, che ci aspettavano in fondo al cortile.
Era ritornato di nuovo tutto come prima, finalmente.

POV MEGAN
Sta mattina, durante l’orario di mensa, mi ero messa d’accordo con Grey per andare da mamma e papà.
Infatti, in questo preciso momento, mi ritrovavo davanti a casa loro, assieme a lui, con una sensazione poco piacevole allo stomaco. Ero agitata. Come avrebbero reagito quando mi avrebbero vista?
Assieme varcammo il cancello, e salimmo i due gradini che ci dividevano dalla porta principale. Mi ricordavo di quella porta, era familiare, ma nessun ricordo gli si associava.
Il ragazzo bussò a questa. Il tempo che passò fu un eternità per me.
Si sentirono dei passi avvicinarsi, e lì il mio cuore incominciò a battere all’impazzata per l’agitazione.
La porta si aprì, e di fronte a me vidi una donna sorridente con i capelli color cioccolato.
“Grey finalmente sei..” lasciò la frase in sospeso quando i nostri sguardi si incontrarono. Aveva lo stesso colore dei miei occhi ed era alta una ventina di centimetri in più di me.
“Megan..” disse in un sussurro, che ero riuscita ad udire con difficoltà.
“Ciao mamma.” Dissi avvicinandomi a Grey. Ero spaventata, ma non sapevo precisamente da cosa.
Questa rimase a guardarmi per qualche minuto, con uno sguardo sorpreso e incredulo.
“Entrate.” Disse spostandosi di lato, facendoci oltrepassare l’uscio.
Ogni cosa che guardavo, attorno a me, non mi riaffiorava nessuna emozioni, nessun ricordo.. Niente.
Dopo aver percorso un lungo corridoio, mi ritrovai in una grande sala, con un divano bianco al suo interno e una televisione, abbastanza grande.
Su questo divano c’era seduto un uomo, che abbassò il giornale che stava leggendo, nel momento in cui eravamo entrati nella stanza.
Questo mi guardò scioccato: “Megan? Sei proprio tu?” mi chiese alzandosi e venendo verso di me.
“Si, sono io.. Papà..” l’ultima parola la pronunciai con difficoltà. Era difficile chiamare così delle persone a me sconosciute, ma che erano i miei genitori.
“Mamma, papà” incominciò a parlare Grey: “Megan ha avuto un incidente, il giorno in cui ci ha lasciato la lettera, ed è rimasta in come per due mesi. “ disse guardando i genitori e poi me. “Ho perso la memoria.” Dissi abbassando il volto.
Sentì una mano stringere la mia spalla, era quella di Grey.
Alzai il volto e vidi mia.. madre con una mano sulla bocca: “O mio dio!” disse sgranando gli occhi. “Come.. Come ti senti ora? Ti sei ripresa?” non sapeva bene che cosa domandarmi, e la capisco. Non sempre ti si presenta in casa tua figlia, che non vedi da quasi un anno, dicendoti che ha perso la memoria in un incidente e quindi non si ricorda più di te.
“Si, ora sto bene. Sto andando nella stessa scuola in cui va Grey, è li che ci siamo conosc.. rincontrati.” Passai una mano sul braccio, come se mi fosse venuto un brivido di freddo.
“Quindi non te ne sei mai andata!” esclamò mio padre guardandomi, il suo tono era serio, ma con qualche sfumatura di felicità.
“Andata? Perché sarei dovuta andare via?” domandai, poi mi ricordai della lettera.
Grey me ne aveva parlato il giorno in cui ci eravamo incontrati a scuola.
“Potrei.. potrei rivedere la lettera, quella che ho avevo scritto prima di andarmene?” domandai con un filo di voce. Mi sentivo a disagio.
Mia madre si avvicinò alla libreria, nella parete a fianco alla televisione, e prese un libro, da cui estrasse un foglio ripiegato.
Me lo passò con la mano tremante.
‘ Cara famiglia,
Ho decido di andarmene di casa. Andrò a stare con Matt, l’unica persona che prova del bene nei miei confronti. Non tornerò mai più qua dentro e non vi vorrò vedere mai più. Non cercatemi, non chiamatemi.. Dimenticatevi per sempre di me. Addio.
Megan’
Questo era quello che c’era scritto sulla lettera. Perché avrei mai voluto andarmene da qui? Andare da Matt?! Avevamo litigato, perché sarei voluta tornare da lui? ‘Non cercatemi, non chiamatemi..’
Alzò il volto e guardo i miei genitori, entrambi con le lacrime agli occhi.
Dovevo andarmene via da qua.
“Scusatemi..” sussurrai, per poi correre fuori da quella casa.

POV LEXI
Dopo aver salutato Megan, Toby e Caleb, avevo fatto il giro largo degli edifici e ora mi trovavo davanti  a casa sua. Ero ferma davanti al citofono, indecisa sul da farmi. Volevo veramente farlo? Ormai ero stata davvero una stupida, come avevo potuto dirgli quelle cose, dirgli che mi piaceva? Mi sentivo debole e vulnerabile e sicuramente se sarei rimasta da lui, non mi sarei rifatta la mia dignità, anzi l’avrei solo sgretolata. Oltretutto stavo mentendo alla mia famiglia, al mio Bronx, avevo mentito a Caleb, proprio lui che mi era sempre stato accanto, proprio lui che era stato il primo a far parte della famiglia. Non riuscivo a credere di avergli detto una bugia e per chi? Per qualcuno che odiavo! La cui vista mi nauseava, il cui odore mi provocava l’allergia e le sue parole mi davano l’orticaria. Lexi, come hai fatto a ridurti così?
Seccata schiacciai il campanello e poco dopo il cancello si aprì. Vidi la porta della casa aprirsi, senza far vedere chi ci fosse dietro essa, lasciando uno spiraglio. Mi incamminai verso il vialetto e quando vi arrivai misi la mano sulla maniglia, entrando in casa.
“Jace, dove sei?” chiesi innervosita guardandomi intorno.
“Sono in sala” sentii la sua voce.
Mi diressi verso di essa e lo vidi seduto sul divano con sopra le ginocchia il computer, rimasi in piedi di fianco a lui:”Almeno il divano è più grande di Mr. Panchina, non starò stretta durante la notte” dissi guardando l’oggetto in questione.
“Non dormirai sul divano.” Disse guardando il laptop.
Arricciai il naso confusa:”Ah già, tua sorella avrà la camera vuota” dissi allegra, avevo un letto, mi sembrava impossibile.
“Si, dormirai li se vuoi, ma sul divano no.” Disse chiudendo il computer, per poi guardarmi.
Appena sentì il suo sguardo puntato su di me, abbassai il volto:”Bene, grazie. Ora è meglio che faccio i compiti che ci hanno assegnato per la settimana” dissi incerta, appoggiando la cartella sulle ginocchia e frugando dentro essa, cercando il diario.
Dovevo fare qualsiasi cosa, dovevo essere occupata, anche con la matematica che tanto odiavo, più che stare in una stanza da sola con lui!

POV MEGAN
Continuai a fissare quel foglio. Non potevo averlo scritto io, è completamente diverso da come scrivo di solito.
Ormai non riuscivo più a venirne a capo, e decisi di preparare la cartella per il giorno dopo.
Presi tutti i quaderni e i libri e cadde un foglio, il mio tema di italiano.
Appoggiai la pila sul tavolo e lo raccolsi, guardandolo. Avevo preso un 10, e in fondo c’era scritto un commento, Mr. Matt lo scriveva sempre alla fine di ogni tema.
Guardai la calligrafica, mi era sempre piaciuta, era dolce.
La fissai per un attimo e poi presi la lettera, guardandole entrambe.
Erano uguali.
La calligrafia era uguale.
La lettera l’aveva scritta Matt?!

POV LEXI
Avevamo pranzato e anche cenato senza dire una parola e nel pomeriggio mi ero chiusa nel mio bozzolo di studio, facendo tutti compiti della settimana, per la prima volta nella mia vita ero grata di avere dei compiti. Ma ora che avevo finito non sapevo che scusa inventarmi.
Jace aveva appena finito di mettere i piatti all’interno della lavastoviglie e ora si era voltato verso di me. Abbassai nuovamente il volto, come facevo continuamente e imitai uno sbadiglio, cercando di essere più naturale possibile:”Meglio che vado a letto, storia ti porta veramente alla noia”.
“Buonanotte Lexi.” Disse sorridendomi.
Sentì la canzone della messa il tipico alleluia risuonarmi nei timpani e gridai mentalmente: salvezza! Volli saltare dalla felicità, ma lo evitai.
Non riuscì a non evitare un sorriso ebete:”Notte Jace” dissi allegramente, girandomi e dirigendomi verso la scala. Appena fui fuori dal suo campo visivo, mi misi a saltellare come una bambina su ogni gradino e per qualche ragione la mia mente elaborò la sigla di Heidi.
Però...
Era starna quella frase da Jace, perché voleva che andassi a letto?!
“Ahia!” urlai. Il piede mi era scivolato ed ero rotolata giù dalla scalinata, mi rialzai di scatto:”Sto bene!” gridai sicura, portandomi una mano sulla testa e l’altra sullo scorri mano.
Sentii Jace arrivare: “Cosa è successo?” chiese.
“Succede che Heidi è una brutta persona!” dissi cercando di percorrere i gradini, se questi non  si spostavano magari avrei fatto meno fatica.
Sentii il ragazzo ridere e camminare.
Mi voltai con il capo ancora frastornata per la botta:”Che cos’hai tanto da ridere?” chiesi irritata, per poi continuare:”Ah, lascia perdere” feci un gesto con la mano, per poi posarla sul fianco e cercare di indirizzare i miei piedi sui gradini.
Bene, ne avevo fatti quattro, brava Lexi.
 
 




ANGOLO AUTRICI
*Attacca un fazzoletto di stoffa bianco a un legnetto, e lo sventola insistentemente.*
Vengo in pace!
Buongiorno..
Prima di tutto, mi scuso per non aver aggiornato la settimana scorsa, ero troppo impegnata a finire di disegnare una collezione di moda per scuola, mi dispiace.
Ma, adesso, c’è un nuovo capitolo, siiiiii! u.u
Spero vi piaccia.
Ringrazio tutte quelle che leggono e soprattutto vi ringrazio per non esservi presentate sotto casa mia con torce e forconi, ve ne sono grata! :)
Alla prossima settimana (promesso!)
By ML

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** 27. Lo sei sempre stata. ***


Lo sei sempre stata.







 
POV MEGAN
Non avevo dormito tutta notte, e la mia faccia lo dimostrava.
Dovevo parlare con Matt, chiedergli della lettera, farmi raccontare tutto.
Camminavo nel corridoio, per dirigermi al mio armadietto. Alle prime ore avevo proprio lui, quindi sarei rimasta in classe, all’ora di pranzo, per farmi spiegare ogni minima cosa.

POV LEXI
Ero uscita velocemente di casa e non avevo aspettato Jace, ma mi ero limitata a svegliarmi qualche ora prima...
Ok, lo ammetto non avevo dormito. Da quando era successa quella conversazione con lui, rivelandogli i miei sentimenti, non riuscivo a guardarlo in faccia senza diventare paonazza! E ieri?! Per qualche strana ragione mi ero offesa quando mi aveva lasciato dormire nel letto di sua sorella...
Lexi, ti sto odiando! Sì, mi sto proprio odiando! Era tutta colpa di Jace, lui mi stava cambiando in un essere che faceva la colazione silenziosamente senza farsi sentire, o di come camminavo in punta di piedi, o del fatto che avevo fatto pipì nei bagni scolastici, per evitare di tirare lo sciacquone a casa sua. Io era scappata dalla mia nuova casa, vi sembra forse normale?!
No, ne sono consapevole, ma era più forte di me. Ora ero a scuola e Jace mi sarebbe stato lontano, non che a casa mi stesse vicino, anzi, ma almeno potevo evitare il suo sguardo o una crisi ormonale.

POV MEGAN
Ormai la mia matita si stava consumando a forza di fare ghirigori sul libro di letteratura.
In queste due ore non avevo fatto niente, oltre a non guardare Matt che, grazie al cielo, non  mi aveva mai chiamato.
La campanella iniziò a suonare, e nel giro di pochi minuti la classe si svuotò, era arrivato il momento.
Mi alzai dalla sedia, avvicinandomi alla porta, chiudendola.
“Matt..” dissi avvicinandomi a lui, che mi guardava perplesso. Gli mostro la lettera, appoggiandola alla cattedra: “Dimmi cos’è questa e soprattutto chi l’ha scritta.” Poggiai le mani sul piano.
Mi fissò confuso e poi prese il foglio tra le mani, iniziando a leggere quello che vi era scritto. Le sue sopraciglia si inarcarono e poi posò la lettera, fissandomi perplesso:”E’ la lettera che hai scritto hai tuoi genitori, quando te ne sei andata” disse con lo stesso tono del suo sguardo.
Feci un sospiro: “Questa non l’ho scritta io. E’ la tua calligrafia.”
“Quella non è la mia calligrafia, che motivo avevo di scriverla?” chiese, mantenendo quel tono.
Mi allontanai da lui, avvicinandomi alla borsa ed estrassi il tema: “Quella è uguale a questa!” dissi poggiando il tema, con il suo commento, davanti a lui. “Non so quale possa essere il motivo per cui tu l’abbia scritta.”
Si appoggiò allo spigolo della cattedra e vi si sedette sopra, portandosi entrambe le mani nei capelli, guardando verso il basso, per poi alzare il capo, fissandomi: “Io non l’ho scritta Megan! Io non ne avevo proprio motivo! Il giorno prima che tu scomparissi, avevamo litigato, ti avevo detto che non ti volevo più rivedere, che non volevo stare più con te!” fece una piccola pausa:” Sapevo che se ti avrei detto che non volevo stare più con te per il fatto che diventavo il tuo professore e che i tuoi genitori non avrebbero permesso la nostra relazione, non mi avresti mai ascoltato, così ti ho mentito e ti ho detto che non ti amavo più. Io non avevo nessun motivo per scrivere una lettera dicendo che tu eri scappata per vivere con me, il mio scopo era di allontanarti” il suo tono sembrava distrutto e il suo volto tutto d’un tratto sembrò essere diventato sciupato.
“Matt, allo..” mi fermai di colpo, quando guardai il suo viso. Lo avevo già visto così.
quella frase passò nella mia testa.
“Me la.. Me la ricordo..” dissi in un sussurro, ricordandomi quella discussione.
Portai una mano al petto, sentendo una forte fitta. Insieme a quel ricordo, mi tornarono in mente tutte le sensazioni che avevo provato: odio, tristezza, malinconia, respiro affannato, lacrime che scorrevano sul mio volto.. Come quelle di adesso. Perché? Perché sto piangendo? Non ho motivo di farlo, eppure continuano ad uscire e non si fermano.
Portai entrambe le mani sul viso, asciugando quelle che mi bagnavano le guancie ed un piccolo singhiozzo uscì dalla mia bocca.
Matt mi fissò con quello sguardo nuovamente confuso di poco fa: “Megan, perché stai piangendo?” chiese in un sussurro, quasi impaurito di sapere la risposta.
“Fa male..” mi fermai, facendo un respiro profondo: “Quella litigata.. Me la ricordo..” la mia voce era rotta dai singhiozzi, che uscivano in modo irregolare dalla mia bocca, mentre altre lacrime scorrevano sul viso.
Non riuscivo a capire nemmeno io perché stessi piangendo, è come se stessi rivivendo le stesse emozioni di quel giorno.
Le sopraciglia di Matt si inarcarono per la seconda volta, poi i suoi occhi si sgranarono e infine si fece serio, avvicinandosi di pochi passi: “Megan...” pronunciò il mio nome in un sussurro pieno di dolcezza, come era suo solito fare quando stavamo ancora insieme e allungo la mano verso la mia guancia per accarezzarla, ma poi si fermo e stese il braccio lungo il fianco: “Ormai è finita, non dovresti farti nessun problema, tu non mi ami più. Ti consiglio di capire chi ha scritto quella lettera, per chiunque sia stato è la stessa persona che ti ha mandato in coma. Se si fa un errore bisogna rimediarlo e cosa c’è di meglio che far finta di essere la vittima?” chiese serio, tra di noi aveva messo un muro da quando aveva pronunciato quella prima frase.
Alzai il volto guardandolo negli occhi, e i miei si appannarono di nuovo, buttai il viso sul suo petto, coperto da una camicia bianca, e le mie mani si appoggiarono ad essa: “Matt, non andartene, non lasciarmi.” Dissi in modo spontaneo. Il mio corpo capiva che lui se ne sarebbe andato, e non voleva quella lontananza, non accettava quella lontananza. Ero io a parlare e a fare quelle cose, ma non capivo il motivo.
Una mano si posò sulla mia nuca tra i capelli: “Megan è stato un ricordo, tu non mi ami” sussurrò con dolcezza, per poi fare un leggero passo in dietro, cercando di mantenere una minima distanza, cercando di far rimanere quel muro che aveva messo tra di noi, in modo da non poterlo distruggere.
“Perché? Perché lo pensi?” dissi, alzando il tono di voce, staccandomi da lui.
Rimase immobile:” Perché tu non mi ami, mi amavi, ma non mi ami, pensi solo di amarmi perché la tua mente ha elaborato il ricordo, tu mi odi Megan!” disse quelle ultime parole con tono duro.
“Odiarti.. Io non ti odio! Matt, io non ti odio.. Io ti..” mi fermai. Cosa.. cosa stavo per dire? Portai una mano sulla bocca. Raccattai velocemente le mie cose, i fogli dalla cattedra: : “S- scusa.” Sussurrai, uscendo dall’aula. La mia testa andò a sbattere contro qualcosa, alzai il capo e vidi una chioma bionda.
“Megan..” un sussurro e poi vidi un sorrisetto divertito sulla faccia di Ariana, che fece una piccola risata, mentre camminava davanti a lei.
La ignorai, era l’ultimo dei miei pensieri quello di fronteggiarla, soprattutto ora. Abbassai il volto, non volevo farmi vedere con le lacrime che, ancora, mi bagnavano le guancie, e vidi un foglietto a terra, lo presi e lo aprì; c’era scritto qualcosa ed era firmato da Ariana. Avvicinai la lettera al foglietto.
La scrittura era la stessa.

POV LEXI
Io e Caleb avevamo appena salutato Toby, che voleva ritornarsene a casa, a quanto pare c’era qualcosa che non andava con Megan, probabilmente da quando era andato nel suo stato depressivo e ora voleva cercare di migliorare la situazione. Eravamo davanti al cancello d’ingresso, appoggiati al solito pilastro, mentre una marea di studenti ritornavano alle loro case.
“Caleb te l’ho detto ho cantato solo una volta in quel locale e non lo rifarò” dissi sorridendo, dandogli una pacca sul petto, spingendolo leggermente.
Lui rise: “Va bene”.
In quell’istante passò Duncan, ma il problema era la persona davanti a lui, che ora si era fermata a fianco a me, fissandomi in uno strano modo, Jace. Credo che il suo sguardo si riferisse alla mia “fuga mattutina”. Come era ormai di abitudine mi sentì rigida tutto d’un tratto e mi sentì ribollire il sangue nelle vene, facendomi diventare il volto di un bordeaux intenso. Abbassai il capo e rimasi a fissare l’asfalto, mentre sentivo i passi di Jace allontanarsi da me, non poteva certo fare una scenata davanti a Caleb, il nostro segreto non poteva essere svelato, altrimenti che segreto sarebbe?
“Cosa hai?” chiese Caleb portando una mano sul mio mento, per alzarmi il volto.
La mia lingua non mi permetteva di formulare niente e così mi limitai a negare con la testa, senza fargli vedere il rosso del mio viso, tenendo la chioma di capelli davanti al volto.
“Jace, vieni!” urlò, vedendo che non davo risposta.
Alzai subito il capo con gli occhi sbarrati e la mia voce uscì tutta d’un colpo:”NO!”.
“Cosa?” chiese Jace, che ormai si era avvicinato a noi.
“Niente, vattene!” urlai, evitando di fissarlo.
Lui sospirò, e si allontanò nuovamente.
Feci un sospiro di sollievo e mi fermai a fissare Caleb:”Cosa ti è salato in mente?!” sbottai.
“Lexi.. Cosa ti prende?” chiese.
Feci un passo all’indietro e chiusi la bocca in una linea stretta, per poi parlare: “Niente, ma non chiamare Jace, cos’è vuoi procurare una rissa nel cortile scolastico?” chiesi, cercando di sembrare il più naturale possibile.
Lui mi guardò per un attimo, come scrutandomi per vedere se stavo mentendo o no: “Va bene, va bene. Tranquilla. Dai, andiamo.” Disse avvicinandosi a me e mettendo un braccio sulle mie spalle, iniziano a camminare fuori da scuola.
Iniziammo a percorrere la strada di ritorno e come al solito avrei dovuto fare il giro largo per arrivare a casa di Jace, senza farmi beccare da Caleb. Tutto questo era così necessario? Era necessario mentire al mio Bronx? Era necessario tutto questo per Jace?
Io... Ero confusa.
Forse per evitare tutto questo doppio gioco che stavo facendo, che era sbagliato, dovevo andarmene da Jace.

POV MEGAN
Ero seduta sul divano assieme a Toby. Entrambi eravamo zitti. Non avevamo detto niente da quando è arrivato, cioè un ora fa. Toby si mise comodo:”Megan mi dispiace per come mi sono comportato ultimamente con la “scomparsa” di Lexi, ero in una fase un po’ schifosa e per me era strano non vederla più e così mi sono depresso, comunque ora tutto è cambiato, Lexi è ritornata quella di prima e io posso farmi perdonare” disse sorridendomi, per poi avvicinarsi a me. Mi posò una mano dietro il collo, discostando i capelli e appoggiò le sue labbra su di esso, baciandolo. Un bacio, poi un altro e poi un altro ancora.
Amavo sentire le labbra sul mio collo, le sue labbra... “A me dispiace di amare ancora Matt!” uscì dalla mia bocca. Merda! Cosa avevo detto?! Portai una mano alle labbra.
Si discostò improvvisamente e mi guardò confuso:”Matt?! Il giocatore di football del terzo anno?” chiese.
C’era uno del terzo anno di nome Matt che giocava a football?
“No..” dissi abbassando la mano.
Si alzò dal divano e mi fissò dall’alto:”Che Matt?” chiese serio.
“Il professore di letteratura..” dissi abbassando il volto.
I suoi occhi si sgranarono e le sue mani si posarono dietro il suo collo in una stretta, mentre continuava a camminare per la stanza:”Matt?! Il professore?! Tu vuoi dirmi che ami il professore?!” esclamò infuriato.
“Si..” dissi. Cosa mi capitava? Io amo davvero Matt?
“Da quanto?” chiese con tono impassibile, fermandosi di fronte a me.
“Non.. non lo so.” abbassai sempre di più il volto.
Abbassò lo sguardo e fece un profondo respiro, poi mi fissò. Non avevo mai visto uno sguardo così come quello che aveva adesso sul suo volto, era quasi indecifrabile, una marea di emozioni sembravano comporlo: rabbia, delusione, tristezza, amarezza, disprezzo...
Non disse una parola, si voltò e si avvicinò all’appendi abiti, prendendo la giacca da esso e uscendo di casa, sbattendo la porta dietro di se.

POV LEXI
Aprì con la copia delle chiavi che avevo la porta d’ingresso molto silenziosamente e superai la soglia. Arrivata all’angolo del muro che separava il corridoio d’ingresso con la sala, mi sporsi da esso e guardai, bene nessuno in vista. Stupidamente portai le mani davanti al volto ricreando con le dita la forma di una pistola e poi feci una capriola sul pavimento, arrivando al tavolino, per poi gettarmi come se dovessi salvarmi da un esplosione, sul divano. Ero salva. Ero a pancia all’aria, con i capelli tutti da un lato che ricadevano sul pavimento. Mi portai una mano sulla fronte e chiusi gli occhi sospirando, non c’era nessun rumore, potevo stare in tranquillità.
Mi misi di scatto con le gambe incrociate sul divano e guardai a destra e poi a sinistra e mi misi a ridere come una cretina, non c’era nessuno, solo io. Tolsi le scarpe e mi misi in piedi sul divano e osservai gli oggetti che mi erano di fronte: un orologio, la televisione, una penna.
“è inutile che mi fissate so di aver fatto una cazzata a dire quello che provavo per Jace e sì, è inutile che lo difendete perché è il vostro padrone! Io non sono sua e posso fare quello che mi pare e piace!” urlai, puntando l’indice contro di essi:”Io posso andarmene via da lui quando mi pare e piace, non come voi che siete asserviti a quell’essere” alla fine della frase feci una grossa risata. “Sapete cosa vi dico io posso fare quello che voglio e quando voglio e lo farò! Sì lo farò questa notte! Mi troverò un bel ragazzo simpatico e starò con lui, vivrò con lui e avrò un bambino, sì un bambino puffese, perché a me piacciono i puffi!” guardai tre oggetti con gli occhi a fessura e tre secondi dopo mi venne un lampo di genio:”Giusto! Mi farò accompagnare da Caleb e troverò un ragazzo come lui con cui stare, simpatico e bello, non come il vostro padrone!” mi misi a saltare sul divano facendo la linguaccia.
“Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii io non sono sua! Io non sono di nessuno! Posso farlo con chi voglio!!” ripetei più volte.
“Con chi vuoi? Sei sicura però che gli altri lo vorranno fare con te?” disse una voce, entrando nella sala.
Mi voltai di scatto, l’unica parola che poteva descrivere quella situazione era: Merda!
Mi fermai:”Non ti preoccupare che li troverò, massimo chiedo a Caleb se diventa il mio scopa amico” dissi facendo spallucce, per poi fulminare con lo sguardo un ultima volta la televisione, l’orologio e la penna.
“Sono sicurissimo che a Caleb non dispiaccia, ma credo che vuole molto di più del sesso.” Jace si avvicinò al divano, e si sedette. Rimasi in piedi e lo fissai dal basso:”Tu non lo conosci! Io conosco Caleb da quando mi sono trasferita a Brooklyn dopo la mia adozione, io e lui siamo buoni amici e ci sosteniamo a vicenda e sai cosa ti dico, te lo dimostrerò! Dimostrerò a te e ai tuoi schiavi che io posso diventare la scopa amica di Caleb!” misi le mani sui fianchi e mi sentì possente.
“Io non ho detto che non puoi diventare la scopa amica di Caleb, anzi, lui ci starebbe. Ma gli piaci e dopo un po’ lui non vorrà solo del sano e puro sesso, ma di più!” ripeté guardandola.
Scesi dal divano e rimasi in piedi di fronte a lui:”Magari dopo lo vorrò anch’io, Caleb non mi dispiace e magari lo vedrò sotto un altro punto di vista, forse dopo potrò essere di qualcuno, potrò essere Sua, potrò stare con qualcuno, sentirmi amata da qualcuno” i miei pensieri fluirono, ormai la cavolata di aver detto già la verità su quello che provavo per Jace era stata fatta, dire i miei pensieri ormai era la cosa più superficiale dopo quello che gli avevo detto. Già, pensavo di amare Jace, ma andiamo, lui non era il tipo da storie serie e io mi ero stancata di fare sempre la dura della situazione, io volevo affetto, volevo l’amore di qualcuno, volevo essere di qualcuno, volevo qualcuno che mi proteggesse e non viceversa e forse Caleb sarebbe stato il mio qualcuno, sarei diventata di qualcuno.
“Lexi, la decisione di con chi stare è tua, ma come fai a sapere se quella persona va bene per te? E se ti darà l’amore di cui hai bisogno?” chiese, senza togliermi gli occhi di dosso. “Sei sicura che Caleb sarà quello giusto? Cosa succederà se non è lui quello che ti farà sentire amata? Tornerà tutto come prima fra voi? La vostra amicizia?” chiese nuovamente.
Strinsi i pugni lungo i fianchi:”Vale la pena rischiare. Io mi sono stancata Jace, mi sono stancata di indossare borchie e giubbotti di pelle facendo la dura, io non sono così, non lo sono mai stata! Sai chi sono stata? Quella che a otto anni si prendeva cura della madre ubriaca e dello stipendio della casa e ora io mi sono stancata di essere la persona forte che faccio finta di essere, io voglio che qualcuno mi faccia sentire amata, voglio che qualcuno mi reputi sua, voglio qualcuno che diventi pazzo di gelosia perché mi ama! E se Caleb è quel ragazzo io ci voglio provare!” dissi secca.
“Metti che lui ti ama e tu non riesci a ricambiare quel sentimento, come farai? Vivrai la tua vita mentendo? Non vuoi essere una dura, ma una bugiarda?” si alzò in piedi, mettendosi di fronte a me: “Poi, non solo lui ti ama.” Disse.
“Allora vorrà dire che cercheremo di ricostruire la nostra amicizia, vorrà dire che cercherò ancora quelle sensazioni che voglio provare” dissi fissandolo, per poi sospirare:”E poi sentiamo chi mi amerebbe oltre a lui, tu?” chiesi incredula, trattenendo una risata.
Jace abbassò per un attimo il volto. Dopo poco lo alzò guardandomi negli occhi: “Sai cosa ti dico?” fece una piccola risata scuotendo la testa: “Si, Lexi. Oltre a lui ci sono anche io.” Disse guardandomi. “Buona notte Lexi.” Disse sorridendomi, per poi salire le scale.
Lo rincorsi e lo feci voltare:”Ecco, è per questo che non ti voglio! Ogni volta che parliamo di sentimenti finisce così e io sclero mentalmente ed è peggio che avere il ciclo! Ora, non voglio fare la donna in menopausa, ma a forza di stare con te lo sto diventando, e non ne posso più di stare a fianco a te e non capire se ti amo o no, io ti ho detto cosa cerco e tu di sicuro non c’entri un bel niente. Con tutte le ragazze che hai avuto le hai sbattute e poi le hai mollate, tu non ti innamori Jace, tu vuoi solo un avventura e io non chiedo di certo una storia seria, ma io voglio qualcuno che mi tiene testa, qualcuno che sa affrontare i miei sentimenti” feci una pausa distrutta, ero veramente patetica e posso capire se qualcuno mi reputi psicopatica in questo momento, lo fissai:”Per questo voglio provare con Caleb e non con te”.
“Se io da te avessi voluto solo una botta e via, a quest’ora non saresti qui.. Lexi, sono piccole cose che tu non osservi attentamente, e fai male.” Disse tranquillo.
Mi misi le mani nei capelli e fissai i gradini, mentre le lacrime mi riempivano gli occhi, manco stesse affondando il Ttanic! La mia testa era piena di troppe pensieri e mi stavo consumando lentamente e atrocemente per Jace, lui mi faceva sentire così, mi confondeva e mi faceva male! Non era sano quello che provavo per lui, non lo era mai stato! Lo odiavo, ci picchiavamo, ci provocavamo, siamo andati a letto insieme, ha detto che mi amava, mi trattava male...Io....Io non riuscivo più a sopportare quello che avevo dentro, Jace era un casino totale e già io lo ero, sarebbe stato completamente sbagliato mettermi con qualcuno così simile a me, per quanto volevo gridargli ti amo, non potevo. Alzai il capo guardandolo negli occhi, con il fiato corto e le lacrime che scendevo, non avevo mai pianto così tanto come adesso:”Io...Io non posso stare con te. Addio Jace” dissi trattenendo i singhiozzi e posandomi una mano sulla bocca e superando i gradini davanti a lui, per andare nella mia stanza, fare le valigie e andarmene.
Mentre prendevo la borsa per mettere dentro le cose, sentì dei passi verso la stanza: “Non te lo ripeto più, tu non te ne vai. Non puoi stare con me? Non è un problema, sono riuscito a sopportarlo prima, riuscirò a sopportarlo ora, ma tu non uscirai da questa casa.” Il suo tono era alto e serio, duro e dominante.
Mi voltai verso di lui:”Tu non vuoi proprio capire, vero? Preferirei stare sotto un ponte che qui! Mi fai male Jace, io non posso stare qui!” gridai a mia volta.
Si passò una mano nei capelli, mentre respirava pesantemente: “No! Tu non te ne vai!” disse avvicinandosi a me. Portò le mani sui miei fianchi e mi avvicinò di più al suo corpo, unendo le nostre labbra. La mia lingua si scontrò con la sua corrodendomi l’anima e facendomi scendere più lacrime. No,no,no,no! Mi discostai con il viso:”No, io non posso, io non posso commettere lo stesso sbaglio! Se lo faccio...Se lo faccio alla fine mi convincerò di essere tua” dissi amaramente, cercando di tenere testa al suo sguardo, ma inutilmente.
“Non è stato uno sbaglio.” Disse avvicinandosi alla mia guancia, per catturare una lacrima che stava percorrendo il suo percorso: “E’ stato bellissimo e io lo ripeterei milioni di volte. Come dici tu, io non sono un sentimentale e da storie serie, ma per te.. Potrei.” Sussurrò parola per parola nel mio orecchio. I miei occhi si sgranarono...Che credibile stupida! Cretina! Idiota! Sciocca! Tonta! Fessa! È vero, mi corrodeva, mi consumava, mi lacerava l’anima, ma alla fine era quello che volevo, volevo passione, volevo amore, volevo qualcuno che mi faceva impazzire e io ce l’avevo sempre avuto davanti a me.
Gli sorrisi:” Che credibile stupida! Cretina! Idiota! Sciocca! Tonta! Fessa che sono stata! Non voglio che cambi, ti amo già per quello che sei, un credibile stupido! Cretino! Idiota! Sciocco! Tonto! Fesso! Ma mi va bene così”. Feci scontrare le mie labbra con le sue, mettendogli le mani sulle guance, per poi dire l’ultima cosa che potevo dire:”Anche se non lo dirai o non lo penserai, Jace sono Tua!”.
“Lo sei sempre stata.” Disse guardandomi negli occhi.
 



ANGOLO AUTRICI
Di solito mantengo le mie promesse, ma se il capitolo non è finito, non posso mantenerle.
Sono arrivata oggi, però, con un capitolo significativo.
Le nostre due protagoniste hanno capito cosa provano, e non una per l’altra, ma per i ragazzi che vogliono avere al loro finco.
Lexi “parla” (In realtà urla) con Jace, e finiscono per dirsi l’amore che uno prova per l’altra. Che carini *-*
Megan, invece, capisce che ama Matt. Si, lo ha sempre fatto, e quando i ricordi le sono tornati, lo ha capito sempre di più. Non poteva mentire a Toby, non poteva fargli del male.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Mi scuso per il ritardo (ancora). :)
Alla prossima
By ML

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** 28. KABUM! ***


KABUM!






 
POV MEGAN
Un’altra notte insonne.
Avevo ripensato alle cose che avevo detto a Toby. Davvero amavo ancora Matt? Io dovevo stargli lontana, come mi ero sempre ripetuta di fare all’inizio, ma in un modo o nell’altro lo incontravo. All’inizio lo trovavo attraente, come ogni sua alunna, ma dopo che tutti i ricordi di noi sono ritornati nella mia testa, le cose sono cambiate. Quando lo guardavo non pensavo più ad un corpo attraente, ma a delle labbra morbide, due occhi profondi, un sorriso che scioglie. Si, credo davvero di amare di nuovo Matt, ma lui.. lui ricambia?
Mi dispiaceva aver lasciato Toby, mi ero trovata benissimo con lui, ma almeno sono stata sincera, dicendogli che provavo dei sentimenti per un’altra persona e non gli ho mentito.
Ora, dovevo solo sapere cosa prova Matt, per questo mi trovo davanti alla porta della sua classe, all’ora di mensa.
Bussai leggermente ed entrai dentro, vedendolo seduto alla cattedra con una penna rossa in mano e la testa china su un tema.
Feci un respiro profondo, avevo paura. Per la prima volta, avevo paura di parlare con Matt. Oddio, cosa mi stava succedendo.
“Megan c’è qualcosa che non va nella correzione del tema?” chiese tranquillo. Era strano di come mi stava trattando, di come mi stesse trattando così freddamente, come se fosse un normalissimo professore.
“No.” Dissi piano abbassando il volto. Dai Megan, dov’è tutta quell’aggressività che hai avuto con Jace, con Duncan, con Lui all’inizio?
“Ah, allora volevi farmi alcune domande su un argomento che forse non hai capito?”.
“Non voglio parlare della scuola.” Dissi alzando il volto e avvicinandomi a lui.
“Forse qualcuno ti d’ha fastidio? Per questo è arrivato il nuovo psicologo”.
“No, non mi da fastidio nessuno.” Dissi guardandolo.
Fece un respiro profondo e frustrato:”Cosa vuoi Megan?”.
“Tu mi ami ancora?”. La bomba è stata sganciata e lanciata.
I suoi occhi si sgranarono dalla sorpresa, ma poi il suo sguardo mi fissò impassibile: “Tra poco inizia la lezione”.
“Rispondimi.” Dissi tranquilla.
“No.” disse con indifferenza, mentre i suoi occhi color ghiaccio mi scrutavano.
Boom. La bomba era scoppiata.
Abbassai lentamente il volto, trovando il pavimento un oggetto interessante. secco e deciso, come se stesse rifiutando la richiesta di spostare una verifica.
“Perché?” chiesi sempre con il viso basso.
“Semplice, perché non ti amo più” rispose tranquillo, voltandosi e iniziando a scrivere alcune date importanti, per la lezione che sarebbe venuta.
Altro era scoppiato questa volta.
Inutile dire che i miei occhi si stavano riempiendo nuovamente di lacrime, odio piangere.
“Per me è il contrario.” Dissi tenendo il volto basso, non facevo altro.
Il gesso fece un agghiacciante stridulo sulla lavagna alzai di poco il volto giusto per vedere cosa stesse facendo, si era avvinato alla porta e stava guardando dalla piccola finestrella, riabbassai nuovamente il capo. Mi era di fronte, potevo capirlo dalle sue scarpe che mi erano davanti. Con il pollice e l’indice mi prese il mento e mi fece alzare il capo, costringendomi a guardarlo, mi stava sorridendo.
“Oh, Megan” disse con dolcezza, facendomi passare il pollice sulla guancia, togliendomi una lacrima. Un istante dopo le sue labbra era incollate alle mie, mentre le sue mani mi tenevano a coppa il volto. In quel bacio c’era tutto, e quel bacio per me era come se stesse colmando tutti i buchi della mia memoria, quel bacio però dimostrava solo una cosa, amore. Purtroppo le nostre lingue intrecciate non durarono molto e lui si avvicinò al mio orecchio:”Sta sera alle nove al mio appartamento” sussurrò.
La campanella suonò.
Un piccolo sorriso comparve sul mio volto: “Ci sarò.” Dissi decisa alzandomi sulle punta per darli un veloce bacio a stampo.
Questo voleva dire che mi amava ancora, vero?
Se si, perché mi ha mentito quando gliel’ho chiesto?
Lui si allontanò rimettendosi a scrivere alla lavagna, mentre la porta della classe si aprì: “Grazie, Mr. Matt per avermi fatto chiarire il dubbio che avevo sui compiti.” Dissi sistemando la borsa sulla spalla.
Annuì facendomi cenno di un fugace sorriso.

POV LEXI
Mi svegliai avvolta dalle coperte, un bellissimo e profumato strato di lenzuola, ma la cosa che mi piaceva di più era quello che era sotto di me, Jace. Dopo la notte folle che avevamo passato, che di certo si poteva notare dai miei capelli, non avevamo minimamente pensato di inserire la sveglia sul cellulare e così potevo annunciare che avevamo già perso le prime due ore di lezione. Sorrisi al piacevole ricordo dell’altra sera, ovviamente non alla sclerata. Ero felice che lui mi avesse detto quella frase, non pretendevo che diventasse sdolcinato, anche perché non l’avrei sopportato, non sarebbe stato più lui, ma ora grazie a quello che mi aveva detto avevo le idee chiare. Non ero più a disagio, confusa e arrabbiata e non sentivo neanche più quella sensazione della mia dignità andata in pezzi, anzi ero felice di stare con Jace. Se devo essere sincera una parte di me era sicura che mi avrebbe lasciato andare via, una parte di me aveva il presentimento che mi avrebbe lasciato andare da Caleb, ma io...Oh andiamo, non crederete che sarei andata da Caleb?! Io non potevo di certo rompere l’amicizia che avevo con lui, non sarei mai potuta diventare una scopa amica! Massimo me ne sarei andata da un candidato più promettente, come Mr. Panchina. Avevo bisogno di capire qualcosa dei pensieri di Jace e dunque la mia Lexi interiore è esplosa, KABUM! Manco avessi un esplosione ormonale! Fanculo l’adolescenza e gli ormoni!
Mi feci scivolare sul suo corpo mentre dormiva e iniziai a lasciargli una scia di baci che partivano dall’ombelico fino ad arrivare alle sue labbra. Gli presi il labbro inferiore tra i denti e lo tirai leggermente per poi dargli un bacio a stampo, ma ovviamente come tutti voi sapete, la dolcezza non è proprio il nostro forte ed è per questo che nel mentre la mia mano stava stuzzicando la punta del suo membro. Vidi un leggero sorriso sul suo volto.
“Sono pronto a svegliarmi ogni mattina così.” Disse aprendo gli occhi, portando una mano sulla mia schiena nuda.
“Potresti anche abituarti, certo, se non fosse per la scuola” dissi sorridendo.
“Non è detto che mi puoi svegliare così solo quando non andiamo a scuola.” Disse, stirandosi, mettendosi sopra di me. La mia mano appoggiata al suo petto venne premuta più in profondità:”Credo che si può fare”.
Sorrise, avvicinandosi al mio volto, dandomi un dolce bacio.
Conoscevo bene quel bacio, era dolce, ma quel suo sorriso stampato sulle labbra poteva avere soltanto un altro significato.
E che un altro round abbia inizio!

POV MEGAN
La giornata era decisamente volata, così tanto da potermi ritrovare seduta in macchina a guardare attentamente il palazzo.
Matt non era stato veramente chiaro oggi e avevo paura che ritornare sull’argomento avrebbe rovinato le cose.
Slacciai la cintura, e mi avvicinai al cancello, dove suonai al citofono con il suo nome.
Questo venne aperto subito, e i miei piedi, da lì, si mossero da soli, facendomi salire quegli scalini, che avevo percorso per tantissimo tempo, facendomi arrivare a quella porta, di cui avevo dimenticato l’esistenza.
Feci un respiro profondo, e abbassai la maniglia entrando nel grande appartamento.
“Siediti” fu la prima cosa che mi disse.
Mi avvicinai al divano, sedendomi e voltando il capo verso la grande vetrata. Brooklyn di sera è magnifica.
Sentì Matt allontanarsi, per poi ritornare in salotto con un piattino pieno di peperoncini, che posò sul tavolo, per poi sedersi sulla poltrona in pelle nera che era di fronte a me:“So che sei confusa ed è per questo che ho trovato un modo divertente per non far diventare questa conversazione troppo seria, non mi sono mai piaciute le cose serie, le ho sempre trovate noiose, dunque avrai a disposizione tre domande e se la mia risposta non ti convince sarò costretto a mangiare questi peperoncini super piccanti” sembrava divertito dalla sua stessa idea.
Guardai il piatto, poi il mio sguardo passò al suo viso: “Niente peperoncini.” Dissi allontanandoli con la mano. “Ma accetto le tre domande, inizio: perché mi hai mentito oggi in classe?” i miei occhi erano fissi nei suoi.
Sembrava deluso per aver abolito la sua idea folle:”Perché non volevo mettermi in mezzo, stare con me era un casino e quando ti sei svegliata dal coma, potevi ricrearti una vita migliore, senza problemi, dunque senza me” era serio.
“Seconda domanda: Il bacio di oggi ha significato che ricambi, vero?” chiesi.
“Si” le sue rispose erano sempre secche e decise.
Quella sua decisione mi faceva venire i brividi alla schiena. Amo la sua dominanza.
“Ultima domanda: Non te ne andrai di nuovo, lasciandomi?” a questa domanda, la mia voce non era ferma, ma tremò leggermente sull’ultima parola.
“Dipende da quello che vuoi tu”.
“Io non voglio che succeda di nuovo. Ieri ho provato quello che avevo provato quel giorno, e sono sicura di non volerlo riprovare. Quindi, la tua risposta è un si, o un no?”
“Ti sei appena risposta, è un no, non me ne andrò” almeno quando doveva, era serio.
Un sorriso occupò il mio viso. Mi alzai dal divano, mettendomi seduta sulle sue gambe: “Risposta giusta.”  Dissi guardandolo.


ANGOLO AUTRICI
Buonasera.
Ecco un nuovo capitolo notturno.. Ok, no.
Allora, ricapitolando, Lexi e Jace si danno alla bella vita con sedute di sesso giornaliere (a tutte le ore, tutte le ore u.u ), mentre Megan e Matt chiariscono i loro sentimenti.
Vi piacciono il Jexi e il Metan?
Io amo Matt e Jace, quindi a me piacciono entrambe. :D
Buona settimane.
By ML

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** 29. Addio. ***


Addio.









POV LEXI
Io e Jace eravamo vicini al cancello della scuola. Le nostre mani erano rimaste intrecciate per il tragitto, anche se devo ammettere che ogni tanto capitava che la sua mano scivolasse a sul mio fondoschiena. Megan lo avrebbe accettato, anzi sarebbe stata felice per me, e Toby? Beh, lui non credo che si sarebbe fatto dei problemi, e Caleb? Beh, forse sarebbe stato un po’ infastidito del fatto che stessi con Jace, infondo non gli era mai stato simpatico. Ma avrebbe cambiato idea con il tempo, era pur sempre mio amico.
Avevo una famiglia il Bronx e ora doveva annunciare il nostro nuovo membro.
Varcammo la soglia. Alcuni sguardi si puntarono su di noi, scrutandoci e commentando tra di loro. Soprattutto le ex ragazze...No, meglio il termine sgualdrina! Dunque stavo dicendo...Le ex sgualdrine di Jace. Le fulminai con lo sguardo.
Vidi  Toby e Caleb radunati al solito punto, li salutai con la mano libera.
Bene, ora avremmo scoperto ogni reazione.
Ormai non potevo scappare, avevo ammesso il mio amore per Jace e vivevo a casa sua, avevano il diritto di saperlo.
Ci trovammo di fronte.
Sentì una stretta sul sedere. Gli presi la mano e la tolsi, sorridendogli:”Hai intenzione di farlo ogni volta?”.
“Si. Perché quello è mio.” disse Jace, guardandomi.
Caleb si schiarì la voce, richiamando la nostra attenzione: “Cosa sta succedendo?” chiese con tono serio.
Cercai di tranquillizzarmi:”Allora...” lo fissai:”Io...Io e Jace stiamo insieme.”.
Toby si voltò subito verso di noi:”Che cosa?!” sgranò gli occhi incredulo:”E il Bronx?”.
“Per quello non sarà un problema, basterà unirli, saremo una famiglia più allargata” gli feci un sorriso.
“Mmmmh...Vorrà dire che cercherò una ragazza in “famiglia”, magari rimpiazzo Megan”.
Caleb rimase zitto per un attimo: “Voi state assieme? Una famiglia allargata?” chiese incredulo.
“Lo so che Jace e te non siete stati molto...Beh, non vi state simpatici, ma possiamo mantenere le cose, ce la faremo” gli dissi.
Questo abbassò il volto: “Ci proverò Lexi, ma solo per te.” Disse il ragazzo.
Lo aveva immaginato. Cercai di rompere la tensione:”Bene, ora devo solo avvisare Megan, qualcuno l’hai vista?” chiesi.
Toby fece una smorfia:”Probabilmente sta con Matt!”.
“Matt?!” chiesi confusa.
“Si, il nostro professore di letteratura.”
Lo guardai perplessa:”Toby, di che cosa stai parlando?”.
I suoi occhi si fecero a fessura, stava guardando alle mie spalle. Mi voltai e la vidi. Mi rivoltai verso di lui, guardandolo.
Ma cosa stava succedendo? Ovviamente il problema di me e Jace, sembrava essere di minor importanza.
Si accorse del mio sguardo confuso e mi fissò:”Chiedilo a lei. Io me ne vado, se ci sono, non si avvicinerà.”.
Avrei voluto fermarlo, ma se andò prima che lo potessi fare.
Mi voltai nuovamente verso Megan, invitandola ad avvicinarsi.
Questa si avvicinò: “Ehi, ciao.” Disse, guardando tutti i presenti, per poi abbassare lo sguardo, con un’aria triste.
Non potevo dirglielo di botto, soprattutto se aveva quell’espressione. “Megan è successo qualcosa?”.
“Dov’è Toby?” alzò il volto guardandomi.
“è entrato in classe.” La fissai:”Ehi” mi avvicinai a lei, distaccandomi da Jace. Le avvolsi il braccio alla vita, iniziando a camminare a scuola:”Megan, cosa è successo?”.
“Gli ho spezzato il cuore, lo so, ma non potevo mentirgli.” Disse portando le mani sul volto.
“Aspetta, di cosa stai parlando?”.
“Matt. Ho scoperto di essere innamorata di lui. Prima del coma avevo una relazione con lui. Ieri mi sono ricordata tutto di noi e dei sentimenti che provavo.. E li provo ancora.”
Mi fermai di colpo:”Io e te siamo proprio in sintonia! Io sto con Jace.” Mi morsicai il labbro inferiore nel dirlo.
Lei si fermò: “Stai con Jace?” il suo volto si illuminò: “Finalmente!” disse esasperata, abbracciandomi.
Mi misi a ridere:”Grazie...Ma tu con Matt, cosa farai?” mi distaccai, guardandola.
“Io e lui.. Stiamo assieme ora. Ma, non dirlo a nessuno. Non possiamo farlo sapere in giro.” Disse con un sorrisino sul volto.
“Lo capisco, ma con la tua famiglia?”.
“Non lo so ancora.. Sinceramente vorrei prima risolvere le cose con Toby.” Abbassò lo sguardo, stringendosi nelle spalle.
La campanella suonò. “Ora andiamo in classe, il professore di storia è ritornato”.

POV MEGAN
Il professore di storia continuava a guardarmi, lanciando degli sguardi anche a Lexi.
Un sorriso mi apparve sul volto ricordando cosa fosse successo nell’ultima lezione di storia con il professore.
Girai il volto, per guardare Lexi, quando vidi Ariana. In quel preciso momento mi spensi. L’unico pensiero che mi girava per la testa ora, era: “Perché ha scritto quella lettera?”.
La campanella mi riportò con i piedi per terra. L’ora di pranzo era iniziata.
“Vieni.” Sentì la voce di Jace alla mia sinistra. Mi girai, vedendo che stava porgendo una mano a Lexi. Ero felice per loro due. Si erano sempre amati, ma nessuno dei due se ne accorgeva.
Sorrisi al saluto di Lexi, mentre usciva dalla classe. Presi la mia borsa, e mi avvicinai ad Ariana.
“Perché l’hai scritta?” mi parai di fronte a lei, con occhi a fessura.
Mi fissò confusa: “Ehmm, di cosa stai parlando?”.
“Della lettera, so che l’hai scritta tu. Perché?” le puntai l’indice al petto.
Mi guardò più perplessa di prima: “Cara, scusa, ma non ho tempo di giocare.”, si passò una mano tra i capelli sorridendo.
“Ariana, smettila. Sei tu quella che sta giocando qui.” Mi avvicinai a lei: “Ricordo di essere stata investita. E la lettera, la tua calligrafia è uguale a quella della lettera.” Il mio tono si alzò leggermente.
La sua espressione divenne seria: “Questa sarebbe la tua accusa? Io non ho scritto un bel niente!”.
“Perché non ti credo?” feci una pausa: “Ah sì. Perché stai mentendo. Ammettilo Ariana.” .
“Io non ho fatto niente!”, mi fulminò con lo sguardo.
Aprii la borsa, ed estrassi la lettera, e il pezzo di carta che le era caduto: “E questa? Che scusa hai?” le feci vedere entrambi, mettendoli vicini.
“E’ una lettera, non vuol dire che l’abbia scritta io!”.
“Allora perché la calligrafia di questo foglio, non che tuo, corrisponde? Non sono stupida.” alzai la voce.
“Bene e se anche l’avessi scritta io?! Nessuno ti crederebbe!”.
“Non mi interessano gli altri. Lo voglio sapere io e basta.” Sbottai.
“Bene, allora sei proprio tonta! Ma lo sei sempre stata!”, sorrise amaramente. “Ero infastidita dalla vostra amicizia e dal fatto che lui ti seguisse come un cagnolino, ma tu eri troppo intenta a fissare il professore per accorgertene, vero? Tu non ti sei mai accorta di Jack!”, stava letteralmente sclerando, alzando ogni tanto la voce di qualche tono. “E poi eccoti lì, in lacrime, non appena tu e la tua dolce metà vi siete lasciati perché non eravate destinati a stare insieme.”, si mise a ridere: “Davvero commovente”, fece finta di asciugarsi una lacrima, per poi sorridere.
Un sussurro, ruppe quel silenzio, dopo le urla: “Ariana...”.
La ragazza si voltò di scatto, incontrando gli occhi blu del ragazzo: “Jack...”, si portò una mano sopra la bocca spalancata, mentre i suoi occhi erano sgranati per il terrore.
“Quindi, l’hai scritta tu la lettera? Tu mi hai investita?” chiesi guardando la sua faccia sconvolta, con un sorriso.
Non sentì neanche la mia domanda e rimase a fissare il volto corrucciato di Jack. Si voltò leggermente verso di me e mi fulminò con lo sguardo, per scappare via a correre. Il ragazzo si girò, fissandomi e poi guardò la porta della classe più avanti: “La storia si ripete, buona fortuna con Matt.” Disse in tono secco, per poi allontanarsi.
Quindi era stata lei?
Lo prenderò come un sì.

POV LEXI
Presi il colletto della sua giacca e lo feci chinare verso di me baciandolo: “Sì, devo ammettere che il gusto del nuovo frappuccino mi piace molto.”, gli sorrisi.
“No. Io ti piaccio molto.” Mi avvicinò a lui, posando le labbra sul mio collo.
“Mmmh, tu o, il frappuccino?”, picchiettai l’indice sul labbro: “Mmmh, non saprei.”.
Prese un lembo di pelle tra i denti, e iniziò a succhiare.
Socchiusi gli occhi dal piacere, indietreggiando, fino a sentire il muro contro la schiena. Mi morsicai il labbro inferiore assaporando quel momento. Gli misi le mani nei capelli: ”Ok, forse il frappuccino non può farmi questo effetto.”, feci una leggera risata.
“Lexi!” sentì esclamare. Feci discostare Jace da me e guardai la persona di fronte a noi, la mia matrigna.
“Che cosa vuoi?” le chiesi seria e schietta.
“Ma come ti sei ridotta?!” mi fissò da capo a piede.
“Tu mi hai cacciato di casa, non devo più stare ai tuoi comandi.”.
“Signorina! Vieni immediatamente a casa!” esclamò.
Alcuni ragazzi in cortile si voltarono per vedere la scena.
Appoggiai una mano sul petto di Jace: “E perché dovrei? Io vivo con lui.”.
La mia matrigna fece una faccia scioccata: “Tu non puoi vederti con i ragazzi!”.
“Io ci ho fatto sesso con questo ragazzo e tu, tu non hai più l’obbligo di tenermi a casa, sono maggiorenne e posso fare quello che voglio! Non ho una famiglia, voi non lo siete stati, i miei genitori biologici non lo so, ma lui mi accetta per quello che sono, lui e molte altre persone.”.
Fece una faccia sbigottita: “Lexi!”.
“Wow, cavolo, sai il mio nome!” alzai le braccia per poi abbassarle.
Presi la mano di Jace e lo trascinai con me, verso l’uscita di scuola. Mia “Madre” si voltò un’altra volta, non appena le passammo di fianco, per fermarci.
Sapevo cosa l’avrebbe fermata.
Feci scivolare la mano nella tasca posteriore dei jeans di Jace, strizzandogli il fondoschiena con la mano.
Addio Santa!

POV MEGAN
“Non l’ho scritta io.” Sbottai.
Ero appena uscita da scuola, e avevo visto Grey fuori dal cancello con degli amici. Ero dietro di lui.
“Scusatemi un attimo.” Disse agli amici, girandosi. Mi  guardò confuso, per un attimo: “Cosa?”
“La lettera. Non l’ho scritta io.” Dissi guardandolo.
Grey capì subito a cosa mi riferissi: “Chi lo ha fatto, allora?” incrociò le braccia al petto.
“Ariana.” Feci una piccola pausa: “Era invidiosa del fatto che Jack mi stesse dietro, quando avevo rotto con Matt.” Rotei gli occhi al pensiero: “E’ stata lei ad investirmi.”
I suoi occhi si sgranarono. “Ti ha fatto tutto questo, per invidia?” il suo tono era incredulo.
“Si.. Voleva le attenzioni di Jack.” Negai con il capo. Poteva prenderselo senza farmi andare in coma.
“Mamma e papà saranno sollevati da questo.” Fece un piccolo sorriso.
“Si.” Mi fermai un attimo. Il mio cellulare vibrò.
“Vieni da me. –M”
“Ora devo andare. Ci vediamo domani a scuola.” Sorrisi abbracciando Grey.
“Ciao sorellina.” Mi strinse fra le sue braccia.
Adesso era tutto più bello. Tutto più chiaro.
Ricordavo ogni cosa della mia vita. Ogni minimo particolare passato. I compleanni di quando ero piccola, con mamma e papà. Mi ricordo le litigate che facevo con Grey quando non lo ascoltavo. Quando ero uscita dalla finestra, per andare ad una festa con delle amiche. Sorrisi al ricordo di non essere stata scoperta per un pelo.
Ricordo di Matt, delle discussioni fatte con i miei genitori quando avevano scoperto della nostra relazione. Dell’iscrizione a questa scuola. Dei fari della macchina.. Quella era l’ultima cosa che avevo visto, prima di dimenticare tutto.
Salì sulla macchina, e percorsi quella strada. Avevo sempre amato farla, sin dalla prima volta.
Un sorriso mi apparve sul viso, ripensando alla prima volta che feci quella strada. Ero in macchina con Matt, che mi diceva le indicazioni. Quante risate aveva fatto quando lo avevo zittito perché, alla radio, era partita la mia canzone preferita, e mi ero messa a cantarla a squarcia gola.
Scesi dalla macchina e suonai il campanello. Il cancello si aprì subito. Percorsi quei gradini senza accorgermene e mi trovai davanti alla porta dell’appartamento.
“Sono arrivata.” Entrai e posai la cartella a terra, all’inizio del corridoio.
Camminai verso la sala e lo vidi seduto sul divano.
“Ehi.”, si avvicinò a me, con un grande sorriso sulle labbra. “Tutto ok?”, mi abbracciò, per poi guardarmi.
“Si..” abbassai il volto. “Ho scoperto chi ha scritto la lettera e chi mi ha investita.” Lo guardai.
Sgranò leggermente gli occhi: “Chi?”.
“E’ stata Ariana.” Appoggiai la guancia sul suo petto.
Mi accarezzò i capelli: “Perché avrebbe dovuto farlo?”.
“Era invidiosa del fatto che Jack mi desse tutte le attenzioni, quando c’è stata la nostra rottura.”.
Fece un piccolo sospiro: “E Jack lo sa?”.
“L’ha sentita mentre me lo diceva.” Alzai il viso: “ Ora Jack è deluso per lei, e arrabbiato con me.”.
“Arrabbiato con te? Perché?” chiese confuso.
Mi alzai sulle punte: “Perché ho scelto te, e non lui.” Mi avvicinai alle sue labbra.
Sorrise: “Ottima scelta.” Le fece unire. La sua mano dalla mia nuca scese verso il basso, posandosi dietro la mia schiena.
Le mie dita scorsero tra le punte dei suoi morbidi capelli, mentre mi attaccavo al suo corpo.
Le nostre lingue si incontrarono, facendomi rabbrividire dal piacere.
Si discostò da me: “Che ne dici di un film, cibo cinese e letto, per concludere la giornata?”.
“Mi piace, davvero.” Dissi portando le mani sul suo petto, sopra la sua camicia.
Incominciò a vibrarmi la tasca posteriore dei pantaloni. Presi il cellulare, senza spostarmi dalla posizione in cui ero, e lo portai all’orecchio: “Pronto?”
“Tesoro.” Mamma.
“Mamma.” Guardai Matt: “Dimmi..”
Vidi lo sguardo di Matt irrigidirsi. “Potresti venire a casa?” la sua voce era tranquilla.
“Si mamma, arrivo subito.” Passai la mano libera sulla guancia di Matt.
Chiusi la telefonata. “Devo andare dai miei genitori.” Dissi guardandolo.
Si tranquillizzò e si chinò su di me, dandomi un bacio sulla guancia: “Tranquilla, ci vediamo più tardi.”, mi sorrise, avvicinandosi alla porta e aprendola.
“Vieni con me. Nel mentre io parlo con i miei genitori, tu vai a noleggiare un bel film.” Gli presi una mano.
“Massimo ti aspetto e cerco il numero del ristorante cinese che tanto ci piaceva, il volantino deve essere ancora in giro.”.
“Va bene.” sorrisi: “Ci vediamo dopo.”
Ero di fronte alla mia vecchia casa.
Mia madre era fuori, seduta sul dondolo assieme a mio padre.
“Eccomi, cosa è successo?”  dissi avvicinandomi a loro.
“Grey ci ha detto della lettera. Di Ariana.” Mia madre si alzò avvicinandosi: “Come mai lo ha fatto?”
“Era solo invidia.” Dissi tranquilla. Ero stanca di ripetere la stessa cosa.
“Invidiosa di cosa?” chiese mio padre.
“Di Jack. Delle attenzioni che lui mi dava. Ma ora è tornato tutto normale.” Dissi cercando di finire lì quella conversazione.
I miei genitori rimasero un attimo in silenzio.
“Stai bene?” mi chiese mia madre.
Sorrisi: “Certo, sto molto bene.”.
“Volevamo dirti una cosa.” Iniziò mio padre, guardando la mamma: “Si..” disse lei.
Si avvicinarono entrambi: “Megan, noi pensavamo.. Ecco.. Puoi ritornare qui, con noi.”. Mi presero le mani.
“In che senso?” chiesi. “Ritorna a vivere qui.” Disse mio padre.
“A vivere qui?” Come? “No.” Dissi subito.
“Perché no?” chiesero all’unisono.
Perché ora sto con Matt. “Perché mi trovo bene a casa mia.” Mentii.
“Ma sei da sola.” Disse mia madre.
“Non è un problema mamma, io sto bene lì.” Dissi sorridendole.
“Ritorna.” Il tono di mio padre era serio.
“No papà.” Lo guardai. Perché volevano farmi ritornare?!
“Dai tesoro. Qui starai meglio. Abbiamo mandato Grey a casa tua, ti sta aspettando per prendere le tue cose.” La sua mano si muoveva tra i miei capelli: “Ritorneremo tutti assieme. Una famiglia unita.”.
“Perché?” sbottai, allontana domi dalla sua mano.
“Non c’è un perché. Tu devi rimanere con noi.” Disse mio padre, sempre con lo stesso tono.
“Io non voglio.” Dissi.
“Ormai è già fatto. Abbiamo messo in vendita casa tua.” Sorrise lui, guardandomi.
Sgranai gli occhi: “Voi cosa?!” con uno strattone liberai le mani dalla loro presa, allontanandomi.
“Abbiamo venduto casa tua Megan. Tu fai parte della nostra famiglia, e starai nella nostra casa. Non ti permetteremo di andartene di nuovo.” Si avvicinò mia madre.
“No, lei sta con me!” esclamò  Matt, iniziando ad avvicinarsi verso di noi.
Mi girai verso di lui.
“Non ce la porterai via nuovamente.” Mia madre mi prese la mano. “Per questo lei verrà a vivere da noi. Per stare lontana da te.” Continuò mio padre.
“No, lei vive con me.” Disse in tono brusco, per poi guardarmi: “Andiamo Megan.”.
Guardai i miei genitori: ”Lasciami mamma.” Dissi guardandola.
“Ti tratterà come ha fatto l’ultima volta.” Disse lei stringendo la presa.
“Lasciami.” Il mio tono era duro.
La presa sul mio polso si allentò. Mi allontanai da loro, avvicinandomi a Matt.
“Tu non fai più parte della nostra famiglia Megan.” Urlò mio padre.
Mi girai verso di lui: “Io non sono mai stata parte di questa famiglia.” Sorrisi: “Addio.”
Mi allontanai assieme a Matt, salendo in macchina.



ANGOLO AUTRICI
Ed eccoci alla fine di quest’altra fan fiction.
L’inizio ve lo ricordate? Lexi era scontrosa con Jace e aveva il suo bronx, ora è cambiata e anche dimostrato i sentimenti verso di lui, facendo unire i due gruppi, che prima erano in conflitto. Oltretutto non deve più recitare la parte della santarellina...Voi ne avreste avuto il coraggio? Mmmmh, non so voi, ma noi no ahahahahah. Per quanto riguarda la nostra e problematica Megan, alla fine dopo tutti i ricordi perduti e l’odio che provava per Matt, le cose si sono capovolte, ora ricorda tutto e sta con lui. Il lieto fine poi, non è di certo per tutti: Caleb ha dovuto accettare la relazione tra Lexi e Jace, come Toby, che ha dovuto arrendersi al fatto dell’amore tra Megan e Matt e infine abbiamo i nostri antagonisti...Ariana dopo quello che ha fatto, si trova a essere odiata, Jack che inizialmente aveva mentito dicendo che era l’ex ragazzo di Megan, si è trovato ad affrontare per la seconda volto il rifiuto della sua amica, che ormai sta nuovamente con il professore e per quanto riguarda Duncan, beh anche lui ha avuto quello che si meritava.
Il continuo poi non si sa, forse Toby troverà una sua simile, che sia masochista come lui, o forse no...
E’ inutile proseguire, alla fine tutto ha avuto un finale, una fine che doveva avere inizio già da prima, ancora prima del coma di Megan.
Speriamo che come nelle altre FF vi abbiamo appassionato, con la storia e i loro personaggi. Per chi ci ha seguiti e per chi si è diverito con noi, annunciamo un’altra avventura, con “Anonimo” u.u
Grazie a tutte\i alla prossima! :*
By BC
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2284712