Vieni via con me

di BadWolf_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** È proprio lei... ***
Capitolo 2: *** Meglio non sapere... ***
Capitolo 3: *** È giunta l'ora di dirsi addio? ***
Capitolo 4: *** Ma lui torna sempre. ***



Capitolo 1
*** È proprio lei... ***


Lei uscì per buttare la spazzatura, faceva così freddo che dovette mettere i guanti e il cappello solo per fare due passi
fino al bidone davanti a casa sua.
Lui invece stava girovagando per il Tardis, non sa cosa cercava o chi.
Nuova rigenerazione, nuovo Tardis, e nuovo significava buttare via il vecchio. Scese anche lui in strada dalla sua cabina blu innevata e si incamminò lungo la strada fredda e bagnata, aveva uno sguardo perso, guardava i suoi passi e non diceva nulla.
Ma lei, chiuso il cassonetto e guardando verso di lui disse "Signore, tutto bene?" alzò lo sguardo e vide lei.
Era proprio lei, i suoi capelli dorati, i suoi grandi occhi, e la sua dolcissima voce.
La guardò un istante, si incamminò verso di lei con le mani nelle tasche del suo lungo cappotto nero e con le lacrime luccicanti negli occhi.
Tutto quello che riuscì a dire era "Si, grazie, tutto bene" lei lo guardò sorridendo e annuendo e gli disse "bene, vive in questo quartiere? non l'ho mai vista"
lui sorridendo e guardando in basso rispose "diciamo che vivo un pò qui, un pò lì, sa, io viaggio molto" premurosamente lei chiese "con chi passerà la vigilia stasera?"
e lui quasi stupito le chiese "è la vigilia di Natale?" e lei scettica gli rispose "sisi, perchè non è dalla sua famiglia?" lui "sono solo, vivo da solo, viaggi da solo, è come una maledizione..ma per un pò di giorni resterò qui, riparto tra poco"
incuriosita gli chiese il suo nome, lui disse "ehm,sono il Signor Spok, puoi chiamarmi così, qual è il vostro nome invece?" "Io sono Rose, Rose Tyler"-"Piacere di conoscerti, Rose Tyler"
Le chiese come avrebbe passato lei la vigilia, ma lei non avrebbe fatto nulla perchè sarebbe andata da sua madre il giorno dopo.
Le chiese se avrebbe festeggiato il Natale da solo e lui le disse di si. Era solo, terribilmente solo, prima di vedere lei.
Ma lui disse "passerò a farti gli auguri, tranquilla"
lei sorrise e disse "okay, signor Spok"
con un dolce sorriso le augurò una buona serata, lei fece altrettanto ed entrambi si incamminarono verso il proprio mondo.
"buona serata, Rose" disse lui alla sua solitudine che stava scomparendo.





*angolo dell'autrice*
salve a tutti :) Questa è la mia primissima ff sul dottore, spero prorpio che vi piaccia! Qualsiasi critica costruttiva è bene accetta ^^

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Capitolo 2
*** Meglio non sapere... ***


25 Dicembre 2012. Natale finalmente!
Avvolta nel suo morbido piumone Rose si svegliò, aveva un mal di testa terribile.
"benissimo - pensò - se iniziamo col mal di testa siamo a posto", si lavò il viso e scese in cucina a bere un caffè. Latte finito, si precipitò fuori dalla porta per prendere il latte e il giornale che erano fuori.
"buongiorno Rose Tyler" era lì, seduto sulla panca ad aspettare, si era spaventata ma sospirando tranquilla disse "Signor Spok! buongiorno - sorriso fantastico - 
già sveglio?" "sono tornato per darti gli auguri" Rose :"ti sei svegliato presto e sei tornato solo per darmi gli auguri?"
"si, sai, io torno sempre..tanti auguri Rose".
le strinse la mano, le diede gli auguri e sentì il suo profumo, un profumo dolcissimo, sempre lo stesso.
Lui aveva le mani calde, nonostante fosse stato tutta la notte fuori, davanti casa sua, ad aspettare che si svegliasse, a pensare a lei,
a pensare a quando l'ha salvata dai manichini di plastica, a pensare alla nuova nuova nuova nuova nuova nuova New York, a pensare a lei e a quanto le fosse mancata, a pensare a quello che non le aveva mai detto, era tornato per questo, era tornato per lei.
"Io devo fare la spesa per la cena di oggi, vieni con me Signor Spok?" la guardò negli occhi e ripeté "vieni con me... -annuì- la guardò e disse "certo che vengo con te" sorrise e le brillarono gli occhi "prenditi un caffè mentre mi preparo e possiamo andare"
durante il tragitto lei gli faceva domande per conoscerlo e lui l'ascoltava e rispondeva per farsi ri-conoscere.
"Quanti anni hai Spok?"
"bella domanda..secondo te?"
"almeno...60?"
"Ah, grazie!"
"Ne hai di meno??" le chiese sorridendo ancora
"Nah, ne ho...di più" e aprì la porta del supermercato
"Allora Rose Tyler, che cena c'è stasera?"
"Mi serve...pelati! mi servono pelati, sale e prezzemolo"
paga e escono.
"Mah, so che voi mangiate l'anguilla a Natale, vero?" - Chiese "Spok" -
"Perchè? tu no?"
"anguilla e pomodoro... non mangio solitamente così l'anguilla, anzi, io l'anguilla non la mangio"
"non mangi pesce?"
"ahahah, pensa che una volta, ero talmente affamato che ho mangiato pesce e crema"
"Pesce e crema??? Caspita, sei pieno di sorprese Spok!
"Non immagini quanto" pensò lui.
Si incamminarono con la spesa per tornare a casa di Rose.
"Sta nevicando, bene! che Natale è senza neve?" Disse Rose
"Nevica anche parecchio, non vedevo una nevicata così dal 1860!"
lei lo guardò scettica "Allora sei davvero vecchio Spok! ahahhahahah"
"Rose Tyler...sei mai stata a Barcellona?"
"Che c'è Spok, cambi argomento?"
"Non parliamo d'età per favore" disse lui sorridendo
"No, mai, ma mi piacerebbe andarci.. - Rose si fermò e perse lo sguardo - ora che ci penso..."
"Cosa?" Chiese Spok
"Devo andare a casa, non mi sento molto bene.."
lui aveva la spesa in mano, una piccola busta, la guardò preoccupato, erano fermi sotto la neve, erano le 10 del mattino, lui era due passi più avanti di lei,
la guardò e disse "ti accompagno, andiamo".
Nemmeno il tempo di finire la frase che Rose cadde tra le sue braccia, era svenuta.
La teneva a sè, lasciò cadere la piccola busta e teneva Rose vicino al viso dicendo "Rose! Hei, guardami Rose!"
si guardò intorno e capì che per lei era troppo presto, se lo avesse ricordato troppo in fretta la sua testa sarebbe scoppiata. recuperò la busta, prese Rose in braccio e si riavviò verso casa
prendendo una strada più nascosta per non farsi vedere.
Mentre era sulla strada per la casa di Rose vide il tardis, era parcheggiato lì da ieri sera, indugiando, strinse Rose a sé e la portò nel tardis.
Aprì le porte e con Rose in braccio entrò.
La mise a sdraiare su una poltrona nelle tante stanze del tardis, si sedette accanto a lei e la guardò, era bellissima, non era cambiata per nulla.
cresciuta si, ma era sempre dolce come lui la ricordava. si alzò e si mise in ginocchio vicino a lei, avvicinandosi al suo viso.
le passò un dito sul viso e la guardò sorridendo. 
"Rose Tyler..l'unica per la quale sono tornato indietro, l'unica che ho davvero aspettato per 900 anni e l'unica fantastica ragazza che io abbia mai davvero..."
*Drin drin*
Il cellulare di Rose, era Jackie, Spok sbarrò lo sguardo e tranquillamente rispose "pronto Jackie?" "Scusi, chi è lei? che ci fa con il telefono di mia figlia! cosa vuole da lei?!?!?" e lui sorridendo con alma rispose "Sta tranquilla Jackie, Rose sta arrivando - Rose cominciò 
a svegliarsi e Spok la guardò e disse - "anzi, è arrivata" e sorrise. riagganciò.
"Buongiorno Rose" con il suo sguardo dolce si avvicinò a lei e si chinò guardandola dritta negli occhi, "Dove sono? dove siamo?" chiese lei, Spok alzò gli occhi in alto e disse "bhe, diciamo che siamo a 'casa mia' ha chiamato tua madre Jackie, si è allarmata perchè ha sentito la mia voce, non cambia mai"
silenzio.
Rose si mise a sedere con la coperta sulle gambe e lo guardò chiedendo "Come conosci mia madre e come sai il suo nome?" i loro volti si fecero seri e lui disse "ho tirato ad indovinare!"
Rose incredula gli chiese di dirgli la verità, lui si mise a sedere accanto a lei, le poggiò un braccio dietro la spalla e si avvicinò al suo viso, erano vicini, vicinissimi...si avvicinò all'orecchio di lei e le sussurrò "tu sai chi sono e sai anche un'latra cosa..."
lei lo guardò e disse ad alta voce "Cosa?" Spok tolse il braccio le prese il mento in una mano e disse con aria ironica e stizzita "che dobbiamo andare a preparare la cena è ovvio! dai che sono le 12!"
si alzò con uno scatto e chiese a Rose se riusciva a camminare e lei "certo, non sono mica vecchia come te Spok!" la guardò quasi irritato, ma allo stesso tempo divertito e disse "Aspetta!" prese la sua sciarpa e la bendò, sapendo che era meglio che non si accorgesse
delle vere dimensioni del Tardis. Non ancora.
la portò fino a casa e arrivati davanti alla porta lei disse "posso guardare ora?" e lui le tolse la benda, lei aspettandosi una sorpresa disse "ma è solo casa mia!", Spok rispose "e non sei contenta?", Rose chiese perchè avrebbe dovuto essere contenta e lui disse "Siamo vicini di casa!!"



*angolo dell'autrice*
che ne dite di questo nuovo capitolo?

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Capitolo 3
*** È giunta l'ora di dirsi addio? ***


"Ancora non mi hai detto chi sei e come conosci mia madre" rimproverò Rose davanti all'uscio della porta,
Spok la guardò con una faccia seria dicendo "sono una persona di cui devi fidarti, fatti bastare questo per ora okay?"
"ah si?" - le chiese irritata - "bene!" aprì la porta con rabbia, prese Spok per il colletto del cappotto e per la foga quasi il poveretto scivolò, ma lei lo spinse dentro casa
e lo sbatté al muro tenendogli il colletto, chiuse la porta sbattendola e disse "Dimmi chi sei, altrimenti giuro che con quanta facilità sei arrivato con altrettanta te ne vai okay?"
Spok, preoccupato dal gesto, con le mani in alto quasi come se lo stessero arrestando sospirò e disse "va bene..vuoi sapere chi sono? te lo dimostro subito", le prese la mano dal colletto 
e la mise sulla sinistra del petto, Rose lo guardava negli occhi.
Il suo cuore batteva forte, era nervoso, temeva di correre troppo, ma se non l'avesse fatto Rose l'avrebbe cacciato dalla sua vita, e non voleva perderla.
Poi le prese l'altra mano e la portò sulla parte destra del petto, Rose non capiva, ma poi sbarrò gli occhi e disse "tu..tu..cosa..Due?? hai due cuori? Oh mio Dio, chi sei tu?..Io non..non lo so.." Dette queste parole stava per cadere a terra, ma Spok
la prese, la resse e la guardò negli occhi dicendo "Non chiederti chi sono, non ora, fidati di me ti chiedo solo questo Rose, e guardami, non cedere, se cadi ora cadrai sempre quando sarai con me, ti chiedo di ascoltarmi e fidarti okay?" si avvicinarono, vicinissimi, l'uno nelle braccia dell'altra, tremavano, solo il cielo sapeva quanto.
detto questo lei annuì e lo abbracciò, lui la strinse forte, così forte che lei ora sentiva i suoi due cuori nella testa, finito l'abbracciò lo guardò negli occhi e con voce tremante disse "io ti conosco, io ti ho già visto, ma..ma non tu, cioè non so io.." ""Rose - disse lui con voce tranquilla e con il sorriso - "sta tranquilla okay?"
La porta della casa di Rose si spalancò, era Jackie che spalancati gli occhi vide la scena: Spok, con Rose tra le braccia guardò Jackie e mostrando un sorriso a 64 denti disse "Salve!".
Passava il tempo ma le mani di Jackie erano sempre pesanti e un ceffone a Spok non glielo tolse nessuno.
"Mamma!" disse Rose abbassandosi su Spok per chiedergli se le aveva fatto male.
"Chi sei tu maniaco! cosa fai a casa di mia figlia! che stavate facendo!?!??!?!?"
Spok si rialzò indolenzito, si massaggiò la guancia, la guardò fece per porgerle la mano dicendo "Lei deve essere Jackie! io sono..sono un dottore, ho risposto prima al cellulare di Rose sa, non stava bene, sono venuto ad aiutarla",
Jackie stizzita come sempre rispose "e come la aiuta??? si finge un dottore e si presenta così?? io la denuncio!" Rose fermò la scena dicendo "ora basta mamma, il dottore stava andando via" e lo guardò con uno sguardo di avviso, lui, rimasto male disse "si, stavo andando via..",
Jackie andò in cucina e Rose aprì la porta al Dottore dicendo "Ascolta, sei piombato nella mia vita così, ti sei preso cura di me e arrivi con delle strane idee sul fatto che ti conosco e quant’altro, conosci mia madre e mi dici di fidarmi di te, hai due cuori e questo mi spaventa, ma mi dispiace, finché non saprò chi sei davvero devi lasciarmi in pace" e gli fece il gesto di uscire.
Lui nero in viso non disse nulla, abbassò lo sguardo e, messe le mani in tasca andò via.
Si guardarono un'ultima volta sotto la neve e lui intristito lasciò scorrere tutto e tornò nel Tardis.





*angolo dell'autrice*
ecco il terzo capitolo, questo è un po' più corto del secondo perchè non volevo svelarvi troppo ;) che ne dite?

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Capitolo 4
*** Ma lui torna sempre. ***


"Prima di andarmene voglio dirti che sei stata Fantastica, assolutamente fantastica..." a questo pensava mentre apriva il Tardis, voleva andare via ma la luce della sua compagna di viaggio lampeggiava: il Tardis doveva ancora essere rodato.
"un salto nel tempo fino a domani, non voglio rovinarle il Natale.." disse tra sé e sé il Dottore - "26 dicembre 2012", perfetto.
Sospirando il Tardis intraprese il viaggio di rodazione.
Arrivato, il Dottore uscì e guardandosi intorno stupito notò che gli alberi di Natale nelle case, le luci, i festoni e i pupazzi di neve non c'erano più, niente odore di caldarroste, ne anguille con i pomodori. Niente.
si incamminò per il viale e la neve era sciolta, ma il freddo c'era, caspita se c'era.
era strano, pensò, che fosse tutto sparito, a meno che...si avvicinò un passante e il Dottore gli corse incontro urlando "Scusi lei! ascolti, le sembrerà strano, stupido e irritante ma..che giorno è oggi?"
"Giovedì" - disse - "si, ma che mese, che giorno, che anno???" - "si sente bene signore? Vuole che le chiami un Dottore?" - "Io sono un Dottore! mi dica che giorno è, è importante!" - "oggi è Giovedì, 26 Gennaio 2013".
Il Dottore indietreggiò preoccupato, stordito e tremante, in quel momento una sola parola disse bisbigliando a se stesso "Rose.." e corse verso casa sua.
"Rose! Rose sono io! Apri Rose!!" disse bussando violentemente alla porta di Rose, non era lì, porte chiuse, persiane serrate e luci spente.
"dov'è.. come ho fatto! ma perchè? perchè devi sempre portarmi dove non devi!!" disse urlando nella direzione del Tardis.
Poggiò la schiena alla porta e si lasciò scivolare a terra seduto sul tappeto di quel maledetto gradino.
La testa tra le gambe, le mani nei capelli, Rose in un cuore e la speranza nell'altro.
Ma il Dottore si è mai rassegnato? certo che no!
Salì a bordo del Tardis, mise in moto e disse "una volta mi hai detto che non mi portavi dove volevo, ma dove dovevo, bene allora, portami dalla mia Rose, devo dirle una cosa importante, e questa è l'ultima occasione, portami da lei!"
Impostò una coordinata casuale e partì.
Il Tardis atterrò su una baia, una vasta baia bianca, vento e dolore.
Si guardò intorno e esitando qualche minuto nel dubbio pensò "una baia, qui..sono..questa è..Bad Wolf Bay..questa è la baia del Lupo Cattivo! si! - gioì il Dottore -
il Lupo Cattivo certo! eccomi, io Rose, il Lupo ah! - guardò al cielo, spalancò le braccia urlando - vengo a prenderti Rose!".
Tornò subito davanti casa sua e ancora una volta cambiò tutto, niente neve, niente freddo, niente neanche stavolta.
Sole, tanto sole, caldo e maniche corte, tutti.
Andò vicino ad un bambino e chiese che giorno era "Venerdì - disse il bambino - oggi è il 15 Agosto 2015",
sbigottito e preoccupato il Dottore guardò la casa di Rose e vi si incamminò, arrivò davanti la porta e esitando in un primo momento prese fiato e bussò.
Si preparava le parole, lui, il Dottore che improvvisa piani, improvvisa sempre.
Si diceva tra sé "Ciao Rose, lo so, sono stato via troppo, ma sono tornato lo sai che torno sempre, è brutto presentarmi così, ma sono qui per dirti una cosa importante Rose, e questa è un'occasione per farlo: Rose Tyler io ti...” Rose!
Gli aprì la porta e lo guardò, lo squadrò dall'alto in basso e distogliendo lo sguardo un istante lo fissò con gli occhi rossi e lucidi, gli sbatté la porta in faccia.
Lui rimase davanti a quella porta chiusa, lei scivolò contro la porta sedendosi, piangeva, piangeva tanto, lui seguì lo scivolare di rose con una mano e l'orecchio poggiati alla porta e si abbassò sulle ginocchia restando attaccato ad essa.
Sentì Rose piangere.
"Rose...io...lo so, l'ultima volta non abbiamo concluso al meglio ma io..non sono bravo con le parole, sono vecchio lo sai..."
"Non puoi fare così, io non so chi sei e non so perchè quando sono con te io..e ora sto malissimo, sei sparito, dov'eri?" "è stato un errore Rose io...ho sbagliato le coordinate ma non volevo abbandonarti"
"quali coordinate - Disse Rose piangendo - di cosa parli?"
"Fammi entrare"
"dimmi chi sei, ora!"
"fammi entrare Rose, o entro io" disse tirando fuori il cacciavite.
si alzarono in piedi, lui puntò il cacciavite verso la toppa della chiave e lei poso la mano sulla maniglia della porta, entrambi la aprirono, lui la guardò, lei no. Piangeva.
si avvicinò a lei, le prese il viso tra le mani e le diede un bacio sulla fronte dicendo "Rose, la mia Rose..scusa" lei si strinse al Dottore e guardandolo tra le lacrime disse "Dove sei stato?",
lui sorrise, le asciugò le lacrime con i pollici, chinò la testa su di lei, poggiò la punta del suo naso alla sua e disse "Vieni via con me" - "Dove?" - chiese restandogli incollata "ovunque tu voglia"

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