Ciao!!
Rieccomi
con un nuovo capitolo!! Vi avverto che questo come il prossima
sarà un capitolo di transizione in cui darò ampio
spazio soprattutto alla presentazione dei personaggi( spero di aver
reso bene le diverse sfumature dei caratteri) e delle premesse per
inquadrare meglio il contesto e la situazione.. Spero comunque di non
annoiarvi...
Buona Lettura!
Si
respirava un'aria
frizzante e carica al Grande Tempio...
Era quasi
mezzodì ed
i diversi campi di allenamento ancora brulicavano di
ragazzi…C’era
chi approfittava di quest'ultima occasione per perfezionare un colpo micidiale, chi
sospirava ininterrottamente dopo estenuanti ore di
allenamento e chi
correva, saltava, dimenandosi tra sudore, lividi e piccole ferite..
Tutti
parevano
impegnati in qualcosa di
importante…
Tutti
tranne uno: un
giovane alto e slanciato, ma che non poteva certo essere definito
gracile per
via delle spalle piuttosto ampie nascoste da una larga tunica color
zafferano.
Ciò che colpiva maggiormente
l'osservatore però non era tanto la fine eleganza delle sue
membra o la
ricercata grazia del suo profilo, ma l'aura vivace, sveglia ed un
po'autoritaria che irradiava tutt'intorno a sé. Questa luce traspariva prima di tutto
dagli occhi, due meravigliosi smeraldi cangianti, andando poi ad
illuminare
anche la bocca, sottile e ben disegnata, che portava aperta in uno
splendido
sorriso.
Aveva un che di effervescente e sbarazzino, dovuto forse
alla lunga
chioma di un biondo paglierino molto acceso, quasi brillante, che
scompostamente lottava per liberarsi dal nostro cremisi che ne
imprigionava le
ispide punte.
Procedeva
sicuro di
sé, guardandosi attorno, non con fare circospetto, ma
piuttosto con
l'espressione di chi soppesa e studia, perdendosi completamente in
tutto ciò
che lo circondava.
“Chissà cosa direbbe il maestro se mi
vedesse in questo momento?!”
pensava intanto tra sé
e sé mentre, assorto ,osservava
i coetanei,
impegnati nell'esecuzione
di
complicati esercizi acrobatici o nell'elaborazione di qualche bizzarra
tattica
di combattimento.
Sorrise:
conosceva già la risposta:
“ Ah Mur,
come al solito ti trovo impegnato in qualcosa di molto
importante” iniziava
sempre con fare polemico, “
Cosa devo
fare con te?! La finirai mai con questi tuoi viaggi ad occhi
aperti?!” soleva
aggiungere poi ironico senza riuscire
veramente a riprendere il giovane allievo.
Dopo aver
errato
senza una meta precisa per alcuni minuti giunse infine
in prossimità di una piccola arena un po'
isolata dal resto;
“
Sembra tranquillo
e appartato, nessuno
verrà a disturbarmi
proprio qui” pensava
allegramente
accomodandosi su di un masso, mentre da una tasca del suo colorato
indumento
recuperava un piccolo blocco da disegno ed un carboncino.
Stava
appena
abbozzando il profilo di una Galerida Cristata che si era posata
proprio di
fronte a lui quando udì alcune voci provenire dal lato
opposto della piccola
arena: “Fatti sotto!”
Alzò
il viso ed il suo sguardo fu immediatamente catturato dalla sinuosa
figura di
un giovane: più
che altro erano i suoi
movimenti ad attrarlo, così flessuosi ma allo stesso tempo
precisi e veloci
come fossero frecce scagliate dalla dea Artemide in persona.
Non perse
tempo: era
stato costretto "all'isolamento forzato" da quando era arrivato al
grande tempio: da una parte i
massacranti allenamenti con il maestro che avevano
occupato gran parte
delle sue giornate e dall'altra il caos causato durante l'ultima Grande
Guerra
che aveva mutato questo sacro luogo in un enorme cantiere.
Ecco
spiegato perché
in quel momento non vi erano altri ragazzi della sua età: la
maggior parte era
stata evacuata e tra i pochi cavalieri sopravvissuti solo il suo
maestro aveva
accettato di accogliere un nuovo apprendista.
Ultimamente
però,
soprattutto grazie al Torneo d’Oro il tempio era nuovamente
rifiorito ed ora
pullulava di giovani pronti a tutto pur di conquistare una delle tante
agognate
armature d’oro.
" Saluti a
voi
amici" esordì il giovane tibetano mentre raggiungeva con
fare amichevole i
due coetanei.
"
Buongiorno
anche a te" rispose il ragazzo dalle agili movenze,
"Sono Milo di Plaka,
insuperabile guerriero e futuro cavaliere
di Scorpio.. Questo
ragazzone qui invece
è.." continuò volgendo lo sguardo verso il
robusto compagno che nel
frattempo si era avvicinato..
"
Aldebaran,
nato a Portaleza, Brasile ed anche io intendo sottopormi al giudizio
divino per
tentare la conquista della sacra armatura di Taurus..Mentre tu sei?"
chiese il massiccio individuo in un greco piuttosto forzato ed una
cortesia che
cozzava con la mole
titanica che si
ritrovava.
"
Mur...membro
della tribù che dimora presso l'altopiano dello Jamir, nel
Tibet e
gareggier.."
" Tibet?!"
lo interruppe bruscamente l'aspirante cavaliere di Scorpio " Ma come
puoi
conoscere così bene il Greco..lo parli come fossi uno del
posto.."
"
Bhè veramente
io.." tentò di continuare Mur
" No no,
avrei
dovuto immaginarlo...si insomma quei due cosi che hai sulla fronte.."
" Intendi
le
mie sopracciglia?! "
" Sisi
proprio
quelle, per non
parlare poi dei tuoi
occhi che hanno un taglio tutto particolare.. Già, troppo
elegante ed allungato
per i.."
"
Silêncio
Milo!!" lo zittì il brasiliano che irritato dalla continua
parlantina del
greco era tornato ad esprimersi nella sua lingua madre "
Deixá-lo falar* !!
Quando il
giovane
Milo per tutta risposta proruppe in una sonora risata Mur non
potè esimersi dal
notare quanto strano quel quadretto dovesse sembrare ad un eventuale
osservatore: un soggetto era alto, con la possanza e la corporatura
realmente
degna di un toro, scuro per carnagione e nella folta chioma. Da sotto tutti quei
muscoli però si
manifestava quasi timidamente un'indole pacata e tranquilla che
affiorava in
ogni suo gesto, fin
troppo delicato per
delle membra così sproporzionatamente imponenti.
L'altro
invece era
diverso, non tanto nel fisico, solo più tonico ed allungato,
ma nella
personalità: tutto
il suo essere
infatti, dai fieri occhi di un turchese iridescente, ai selvaggi
riccioli
dorati, fino ai muscoli abbronzati che
quasi sfacciatamente
si mostravano agli occhi dell'osservatore pareva bruciare.. Ogni cosa
in quel
corpo sembrava animata da un'irruenza implacabile, una fiamma che
divampa
incontrollata..
Un fuoco ecco cos'era.. No non era questa la parola che il
tibetano
cercava... Un sole!
Sì proprio un sole che sorgeva ogni volta che
un sorriso compariva sul viso
di quel buffo ragazzo greco che con la sua luce contagiava gli animi di
chiunque
gli stesse attorno "obbligandolo" a sorridere a propria volta.
" Sono
l'allievo del "vecchio" cavaliere di Aries ed ora nuovo Gran
Sacerdote del tempio di Atena, e ormai vivo in Grecia da diverso
tempo..
Io.."
" Tu sei
il
famoso discepolo dell'onorevole Shion!? " esclamarono all'unisono greco
e
brasiliano che non riuscì per una volta a mantenere la
solita rigidità
" Il
favorito
per la carica di nuovo guerriero d'oro di Ariete?! Il mitico
armaiolo che
all'età di appena 9 anni era già
in
grado di convertire un semplice pezzo di metallo in gambale, bracciale
o elmo
di squisita fattura?!" aggiunse Milo strabuzzando gli occhi
"Sì.."
rispose semplicemente Mur che non riusciva a capire l'ammirazione che
leggeva
sui loro volti e nei loro sguardi per quella che lui considerava una
semplice
passione più che una vera e propria abilità;
" Esteta" così lo aveva definito il maestro
Shion dopo averlo
scoperto mentre rimirava estasiato l'impetuoso fluire delle acque di
una
cascata o ascoltava rapito il frusciare delicato delle foglie. Lui
però non aveva
compreso; aveva
riflettuto a lungo e si
era infine accorto di quanto la bellezza esercitasse su di lui un
fascino
irresistibile, indipendentemente dal soggetto o dalla forma o con cui
si
presentasse.
Era soprattutto quell'incanto sublime
generato dal movimento ad attrarlo irrimediabilmente ogni volta: poteva
essere
veloce al pari dello sbatter d'ali di un colibrì o dolce e
cadenzato come una
madre che culla il suo bambino.. Questi gesti lo rendevano vittima di
un
incantesimo, quasi incatenato, mentre ammira l'anima stessa del
soggetto che si
manifestava di fronte ai suoi occhi..
"Ma come
catturarne la vera essenza?!" aveva iniziato a chiedersi turbato. Shion
era dunque intervenuto nuovamente in suo aiuto insegnandogli l'arte
della
Manipolazione della Materia: gesso, marmo, ferro, bronzo e gemme
preziose,
niente aveva più segreti per lui!
In poco tempo
divenne impossibile fermarlo: creava incredibili opere, ciascuna
diversa dalla
precedente, utilizzando qualsiasi materiale gli capitasse a tiro per
poi
lavarlo incessantemente anche per diversi giorni.
Bassorilievi
zoomorfi, statue di bellissime fanciulle, spade scudi ed armature..
aveva un
tocco unico ed inconfondibile per ogni cosa: non era tanto
l'accuratezza dei
dettagli a colpire
l'osservatore, quanto
il senso di movimento trasmettevano
fondendo realismo ed ispirazione ideale con pose dalla
flessuosità quasi
ultraterrema.
Era stata proprio questa
sua
capacità che gli aveva permesso in breve tempo di
guadagnarsi la fama di prodigio,
di genio anche tra gli armaioli e gli artisti di tutto il mondo: non vi
era
infatti guerriero che non desiderasse una corazza realizzata dalle sue
abili
mani che con maestria sapevano far combaciare perfettamente qualunque
armatura
con il suo futuro possessore. Gli
bastava osservare il guerriero una volta soltanto perchè i
pezzi da lui
realizzati fossero in grado di assecondare ogni possibile movenza,
senza
intralciare o ostacolare, come fossero un tutt'uno con il corpo a cui
erano
stati destinati.
Mur
abbassò lo
sguardo spazientito... Era stanco che quei due lo fissassero con una
tale
insistenza..
Ora che ci
pensava
ad attrarlo non era stato solo il desiderio di stringere nuove amicizie, sfuggendo così
alla monotonia che, fin da
subito, aveva
caratterizzato la sua
permanenza presso il Grande tempio.. No, erano stati soprattutto i
gesti di
quegli strani soggetti ad averlo affascinato:
inizialmente aveva fantasticato sulla tecnica da usare per
riprodurre
l'eleganza delle curve e degli archi che le mosse del biondino avevano
tracciato e solamente in secondo
un
momento aveva però notato
che anche le
tecniche del moro risultavano dotate di un certo fascino; parevano infatti pervase da
un una forza
istintiva, primordiale ma ben calibrati allo stesso tempo: un perfetto quanto
paradossale connubio
tra la potenza
nerboruta del suo corpo e
la razionale pacatezza che si celava nelle profondità del
suo animo.
"
Perchè non
continuate a combattere?! In fondo avete interrotto il vostro
allenamento a
causa mia " propose il tibetano, mentre una
nuova idea solleticava la sua immaginazione
"
Sicuro di non
voler partecipare?" chiese ll greco " I muscoli di Aldebaran fanno
anche la loro bella figura, peccato che non si possa dire lo stesso per
ciò che
si trova sotto l'elmo... In quanto a me prometto di non farti troppo
male" disse il
greco schivando agilmente un
violento coppino proveniente dal brasiliano
"
No..Fate come
se io non ci fossi.." ripetè Mur sedendosi comodamente su di
un attrezzo
ai bordi della piccola arena Scorpio e Taurus si fissarono perplessi
per
qualche secondo, poi scrollarono le spalle e ripresero il loro piccolo
duello; i due erano così
concentrati su
quel loro scontro che non si accorsero nemmeno del blocco da disegno del piccolo carboncino con il
quale che il
tibetano iniziò a disegnare piccoli tratti qua e la
abbozzando prima semplici
schizzi di gambe e braccia proseguendo poi con figure più
complesse.
Corpi in
torsione,
espressioni accigliate... Pian piano andavano delineandosi le fattezze
massicie
del brasiliano e quelle più toniche del greco
"Ehi
ma che
fai!?" disse a un certo punto il toro accorgendosi solo in quel momento
della strana occupazione di Mur
"Fate
come se
non ci fossi.." ripete quello alzando appena lo sguardo
" Non ci
fare
caso Aldebaran.. Forse tu non sarai abituato a questo tipo di
attenzioni ma per
quelli come me, baciati dalle delicate labbra della dea Afrodite,
essere fonte
d’ispirazione per artisti famosi è diventata ormai
una consuetudine "
commentò il greco ghignando, sfuggendo appena in tempo da un
gancio ben
assestato del brasiliano che non troppo accidentalmente aveva usato un
po' più
convinzione del dovuto...
" Hey per
poco
non mi colpivi seriamente
"
" Non era
mia
intenzione, giovane Adone.. Ma forse se tu prestassi un po'
più di attenzione a
quello che fai.. Mai vorrei che
accadesse qualcosa al tuo bel faccino.." disse il toro sornione, "
Avrai tutto il tempo di rimirarlo dopo la cerimonia"
" La
cerimonia?!? " era stato Mur a parlare alzando all'improvviso gli occhi
dal foglio come se si fosse svegliato da un sogno
"
Non
preoccuparti.. tutti gli aspiranti dovranno riunirsi presso
l’Arena di Eracle
quando il sole sarà perpend..."
non
fece neanche in tempo a finire la frase che osservando il cielo si
accorse come
il grande astro indicasse già mezzogiorno
" Ragazzi
non
vorrei mettervi fretta ma..."
" Siamo in
ritardò! " urlo Aldebaran cereo
Trovarono
la
struttura in questione già stracolma di gente,
ma fortunatamente la sacra cerimonia non aveva ancora
avuto inizio e del
Gran Sacerdote non vi era alcuna traccia; Mur fissava le balconate
circostanti
in cerca del maestro Shion ma rimase frastornato nel trovarsi faccia a
faccia
con una tale moltitudine di visi acclamanti..
Urla, grida, incitamenti… Gli applausi stavano
quasi per inghiottirlo
quando una voce lo riscosse improvvisamente dai suoi pensieri:
"
Hey ragazzino
cosa ci fai li in mezzo... Mettiti in fila con gli altri! Qual
è la tua
costellazione di appartenenza? "
"
Ariete "
"
Per di qua
allora, seguimi "
L'attendente
che gli
si era rivolto lo strattonò per un braccio e lo condusse in
mezzo ad un gruppo
di ragazzi: saranno stati una decina, tutti pressapoco della sua
età ed alcuni,
come testimoniavano le caratteristiche soppracciglia persino originari
dello
jamir..
"I miei
rivali" pensò allora mentre sondava i loro volti con i suoi
enormi occhi
verdi.. Era una che faceva spesso quella, l’osservare
chiunque gli stesse
attorno… Riusciva a percepire delle vibrazioni, quasi
fossero le loro stesse
emozioni a parlargli...
Non era
come leggere
il pensiero ovviamente... Non ancora almeno.. Questa come molte altre
caratteristiche erano tratti comuni nei membri della sua
tribù; anche il
maestro Shion ne era un esempio, riuscendo era persino a
teletrasportarsi da un
luogo all'altro, spostare oggetti semplicemente concentrandosi su di
essi e si
addirittura saggiare le menti delle sue malcapitate vittime... Mur, per
ora,
non era ancora in grado di competere ma in compenso vantava
già un'empatia che
se opportunamente allenata non avrebbe avuto niente da invidiare alle
capacità
del suo maestro..
Un corno
risuonò
allora nell'arena e il silenzio calò repentino...
Era giunto
il
momento..
Il Sommo
Sacerdote
era arrivato..
***
Shion era
altero e
maestoso nel suo lungo chitone bianco, sormontato da un ampio himation*
zaffireo
ed i suoi grandi occhi ametista vagavano solenni tra il pubblico
ammutolito ed
i candidati paralizzati..
Stava in
una
spaziosa balconata, incorniciata da un lungo drappo di velluto porpora
impreziosito da nappine e frange intrecciate, affiancato da Apate e
Moros, gli
alti consiglieri e da una poltrona damascata rosso sangue, lasciata
però
vuota..
" Siamo
qui
riuniti per dare ufficialmente inizio al torneo.." la sua voce
risuonò
alta e mesta
"Non posso
più
tirarmi indietro" pensava preoccupato..
Avrebbe
voluto
scappare,
Abbandonare ogni responsabilità..
Tornare ad essere
semplicemente Shion..
" Non mi
dilungherò troppo nell'illustravi le modalità con
cui agiremo perchè presumo vi
siano già state largamente descritte dai vostri mentori. Sicuramente sapete
già sarete suddivisi in
gruppi determinati dal titolo e dall'armatura che intendete ottenere.
Ogni
giorno si terranno i diversi scontri in cui competeranno singolarmente
due
contendenti alla volta; se
sarete
sconfitti" il suo
sguardo era
perentorio, gelido " Verrete immediatamente esclusi senza alcuna
possibilità di ritentare! ".
Voleva
essere
chiaro…
Voleva che capissero
che cosa significava..
E sì una parte di
lui voleva addirittura che rinunciassero..prima..
Prima che fosse
troppo tardi..
"Non vi
voglio
allarmare ma il compito che sarete chiamati ad assolvere non
sarà facile, nè
tantomeno un gioco.. A quelli
di voi che hanno pensato che queste armature siano un mezzo per
ottenere più agevolmente gloria e potere io dico vi
sbagliate: sotto quello
smalto e quella lucentezza che tanto vi attira si nasconde l'inferno..
Quando
vi troverete ad affrontarlo esso vi sommergerà,
imprigionandovi nell'oscurità
più totale.. Starà solo a voi trovare la forza
per non essere travolti, per non
essere schiacciati dal suo peso, opprimente tanto quanto quell'oro,
utilizzato
millenni e millenni fa per forgiare queste sacre vestigia.. Ma non
disperate!
"
No, non
poteva e non
voleva arrendersi..
Lo doveva
ad
Albafica, che si era immolato per lui e per gli abitanti di Rodorio e a
tutti
gli altri santi dorati..
Era il Gran
Sacerdote ora e come tale avrebbe lottato..
Doveva apparire
forte per tutti quelli che contavano su di lui e soprattutto per questi
giovani
eroi..
Guardò
la poltrona
vuota al suo fianco: "
Ancora una
volta te la sei svignata Dohko.. Ancora una volta mi hai lasciato solo
a gestire
tutto questo da solo!" sorrise
rassegnato
" Non
tutto è
perduto.. Darete sangue, sudore, ogni vostro respiro e non avrete fama
o
ricchezze in cambio.. Convengo
con voi, non è una scelta conveniente e non sarà
un'equo scambio, ma questo è
quello a cui è destinato un cavaliere... Sacrificio,
questa è la parola chiave e chi di voi non si sente pronto a
un atto di
rinuncia così totale abbandoni ora questo sacro suolo.. Non
sarà giudicato! Per chi rimane invece è
arrivato il momento di combattere e di far risplendere il proprio cosmo
fino
alla massima potenza! "
Nessuno si
mosse tra
il pubblico ed osò fiatare mentre il rombo prodotto dalla
voce di Shion
iniziava a scemare..
" Tutti
quelli
di voi che hanno deciso di proseguire questo arduo cammino si alzino e
rispondano quando verranno chiamati.."
" Amon di
Alessandria "
"
Alì di Kabul
"
"
Aldebaran di
Portaleza "
"
Lotterò!
" lo sguardo del
brasiliano non
vacillò nemmeno per un secondo, stabile e fermo come i
muscoli delle sue
poderose braccia, che portate così incrociate al petto ne
accentuavano
ulteriormente la mole taurina
"
Aphrodite di
Stoccolma "
"Sono qui"
una timbro femmineo, dolce e musicale.. Mur si voltò ma non
riuscì a vedere il
volto di quel faticava ad identificare come un ragazzo..
Lo voce
proseguiva
con ritmo cadenzato, snocciolando un nome dopo l’altro
seguendo una lista che
pareva infinita…
" Milo di
Plaka
"
" Certo!!
" la voce allegra del greco risuonò per tutta
l’arena rilucendo
dello stesso vivido furore che illuminava
i suoi occhi espressivi
" Mur
dello
Jamir "
Gli occhi
di Shion
indugiarono in quelli speranza dell'allievo ma specchiandovici non
videro
alcuna incertezza che ne increspava la superficie.. Sorrise orgoglioso
dimenticando per un secondo la preoccupazione che gravava sul suo
cuore..
" Eccomi!
"... Mur non si sarebbe tirato indietro
La
cerimonia era
continuata per ore, sotto il sole cocente mentre Apate e Moros
registravano i
nominativi e suddividevano i diversi candidati,
pianificando l'ordine degli scontri che si sarebbero
tenuti nei giorni a
seguire.
Solo
quando il cielo aveva ormai cominciato a tigersi di un corposo rosso
vermiglio tutti i cndidati furono finalmente congedati; avrebbero avuto
giusto qualche ora di tempo per riprendersi dai danni causati dall'afa
e dal'arsura e prepararsi per la splendida celebrazione che si sarebbe
tenuta quella stessa sera presso la tredicesima casa: il Simposio degli
Eroi
* "
Lascialo parlare " ho fatto un traduzione letterale in brasiliano...
Fatemi sapere in caso dovesse essere errata
*
L'himation era un capo di abbigliamento dell'antica Grecia che veniva
indossato sul chitone svolgendo il ruolo di un cappotto
|