Il Corvo Notturno.

di Mordekai
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1: Oro Rosso. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2: Corvo e Lupo. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3: Volo in picchiata. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4: Il Galeone. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5: La Rosa Scarlatta contro il Corvo Notturno. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6: Dio salvi la Regina, Londra brucia. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7: Il Corvo prende il Volo. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Londra 1862.
La nostra avventura inizia nella bella capitale inglese dell’800, dove potete ammirare il magnifico Crystal Palace, costruito 11 anni fa e usata per la ‘’ Grande esposizione universale di Londra’’, o La torre dell'orologio della St Paul's Cathedral e altri monumenti che arricchiscono il panorama londinese e le sue strade, gremite di persone d’alta classe, nobili che spendono le loro sterline in pochi giorni e aumentano la loro fortuna ingrossando le tasse imposte, grazie all’aiuto del governo londinese.

Questo ha poca importanza, la Monarchia è stata corrotta da avidi scellerati di potere e fama, ingozzandosi con i soldi dei poveri cittadini e ignorando completamente i loro disagi economici e anche morali.Mentre i nobili, grassi maiali che si ingozzano dall’alba fino al tramontar del sole e le loro donne si truccano come pagliacci, qualcuno nell’ombra si appresta a colpire al cuore della società, del governo e della Monarchia. Per troppo tempo il sangue inglese è stato infettato dalla corruzione, una pulce che si nutre dei poveri per poi dare il suo ‘’pasto’’ ad altri delle sua specie.

Una giovane damigella è in pericolo, due manigoldi cercano di violentarla. Ratti schifosi, vermi, parassiti senza alcun ritegno o senso del pudore, tornate nelle vostre sudice tane.

‘’Lasciatemi andare. Aiuto!’’

‘’Stai zitta, baldracca.’’

‘’Lasciatela andare, immediatamente.’’

‘’Oh, adesso anche tizi mascherati da piccioni ci dicono di non dare sfogo alla nostra libidine. Sentimi bene, uccellino, vola al tuo nido e non rompere.’’

Lo straniero mascherato non si lasciò intimorire e sferrò un calcio nelle parti basse del primo farabutto e lo gettò tra i rifiuti.Il secondo tentò di colpirlo con un pugnale, ma si ritrovò di colpo disarmato e con un ginocchio fratturato.

‘’Persone come voi, mi disgustano. Ecco il vostro posto, i rifiuti. Ora andate via.’’

Questo misterioso ha salvato la vita ad una giovane ragazza che stava per essere stuprata da due bruti.

Nessuno sa il suo vero nome.

E’ conosciuto come:

Il Corvo Notturno.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1: Oro Rosso. ***


E’ un nuovo giorno sulla capitale inglese, il sole illumina i vicoli della città, le prime carrozze dei nobili si fanno vedere e i cittadini si risvegliano dalla braccia di Morfeo, pronte ad affrontare la giornata. Le strade vengono pulite dalle foglie e dalle cartacce, vengono preparati teli, drappi, vengono sparsi petali di rose rosse e bianche su ogni marciapiede, melodie di trombe nell’aria, musica e balli.

 

‘’Quest’oggi, quando il sole si troverà al centro del firmamento, il Duca Cavandesh e sua moglie Elsa Cavandesh, si presenteranno al Palazzo della Regina per discutere sul futuro della nazione ed eventuali unioni. E’ previsto un ballo in maschera, siete tutti invitati.’’

 

Ballo in maschera? Perfetto. Nessuno sospetterà di un comune gentiluomo con una maschera da corvo. Il piano è perfetto anche per ‘’incontrare’’ il duca Cavandesh.

 

C’erano manifesti ovunque, sui muri delle case, sui lampioni ad olio o appesi sui banconi dei mercanti, soprattutto su quello di un comunissimo mercante di giornali. Seppur in un piccolo spazio dove vendeva i giornali, giovane, era un mercante dai capelli nero corvino che gli arrivavano sul collo, una barba definita, occhi verdi e un sorriso carismatico.

 

''Buongiorno Sir Marcus, il solito?''

 

‘’Si Damon, grazie.’’

 

‘’Ecco a lei, sono 2 sterline.’’

 

‘’Tieni, 5 sterline per il tuo lavoro. Stasera ho un ballo in maschera e non so cosa indossare.’’

 

‘’Gentile da parte Vostra. Troverà l’abito adatto. Buona giornata.’’

 

Il suo nome è Damon Valentine, mercante di giornali, cresciuto da una famiglia molto nobile, ma all’età di 15 anni lasciò tutto per vivere una vita umile, fatta di sacrifici e dure prove. Nessuno sa del suo segreto e fa di tutto per nasconderlo, rischiando ogni giorno.

 

‘’Un ballo in maschera? Occasione perfetta per eliminare il Duca Cavandesh.’’- pensò Damon, arricciandosi un ciuffo dei suoi capelli neri. Aspettò fino a mezzogiorno per vedere chi era costui, chi era questa infima canaglia.

 

‘’Udite, udite. Dame e signori, acclamate l’arrivo del Duca Cavandesh e di sua moglie Elisa.’’

 

Suoni di trombe e tamburi accoglievano l’arrivo di una carrozza in oro, tempestata di gioielli e trainata da 6 puro sangue neri, avvolti da un mantello con lo stemma del duca: Una torcia con 3 spade incrociate e una corona al centro. Quando il Duca scese dalla carrozza, l’unica cosa che poteva fare Damon era sghignazzare, ridere per quanto fosse ridicolo il duca: Un omaccione grasso, con una parrucca bianco opaca, delle guance tonde e colorate di rosso; la moglie invece era uno scheletro, troppo secca, viso raggrinzito e rugoso, un naso con un neo peloso sopra e un abito color mogano sbiadito.

 

Damon controllò il suo orologio e si affrettò verso casa. Sfilò dalla tasca di un nobile l’invito e lo posò nella sua camicia.

 

‘’Questi sciocchi nobili non pensano a nascondere nemmeno l’invito. Idioti.’’- pensava mentre sorrideva.

 

‘’I soldi o la vita, bello.’’

 

‘’Non ho tempo e voglia di giocare, quindi via dalla mia strada.’’ Con un calcio, Damon lanciò il pugnale del ladro contro il muro e lo scaraventò nei rifiuti.

 

Calò la sera come un manto blu notte su Londra. Al Palazzo della Regina c’era gran festa e tutti banchettavano con gran lena.Si presentò anche Damon al ballo in maschera. Indossava una casacca blu scuro, un cappello nero con una piuma dello stesso colore, così come per il pantalone e gli stivali, mentre la camicia era bianca con un fiorellino rosso al lato sinistro.

 

Il salone era stracolmo di nobili panciuti con le loro mogli ossute che non toccavano uno stuzzichino nemmeno se fosse tempestato di platino o smeraldo, diversamente dai loro porci in abito da lusso.Damon era nascosto dietro una colonna in cerca del conte di Cavandesh, la sua prima preda.

 

‘’Oh, eccoti lestofante, sempre ad ingozzarti stai.’’

 

Seguiva con lo sguardo i movimenti del duca, finché non entrò in una sala adibita solo a lui e alla moglie.

 

‘’Oplà, piano B.’’

 

In men che non si dica, Damon aprì la finestra e una folata di vento spense tutte le candele nel salone e lui scattò rapido nella sala del Duca, accompagnato dal buio che divorò la sala.

 

Un fragoroso chiudersi di porta in legno e il silenzio fu il protagonista indiscusso di quella serata.

 

‘’Edward Kenneth Woodrow III, duca di Cavandesh e Elisa Peachfort, è un grande onore per me conoscervi.’’

 

‘’Chi sei, osa mostrarti a me fellone.’’

 

‘’Con immenso piacere, mascalzone.’’

 

Una folata di vento aprì le finestre della sala, spegnendo 5 candelabri e riducendo la visibilità. Un tonfo sul tavolo al centro della stanza, dei passi leggeri e costanti fecero impallidire il duca e sua moglie.

 

‘’Dove sei?’’- disse il duca nervoso.

 

Come un fantasma, Corvo comparve e disse: ‘’Qui.’’

 

Urla, rumore di vetri infranti, voce soffocata e infine silenzio.

 

‘’Edward? Amore, tutto bene…AH!’’

 

La duchessa cadde a terra, ma non sul pavimento in marmo, su qualcosa di denso e che sapeva di metallo.Un lampo illuminò la sala per qualche istante, quel che bastava per mostrare il cadavere del duca alla moglie, che corse fuori dal salone urlando:

 

‘’Assassinio. Mio marito è stato assassinato!’’

 

Vi chiederete dove sia ora il Corvo? Era appollaiato su un camino e osservava da lontano la scena. Nella sua mano stringeva il ciondolo del duca: una gemma a tre punte con catena in argento.

 

‘’Io non reclamo oro o altre ricchezze, solo che questo popolo ritorni allo splendore di un tempo.’’Detto questo, lanciò il più lontano possibile il ciondolo e, ironia della sorte, finì nel cesto di una povera donna che chiedeva degli spiccioli. I suoi occhi si illuminarono di gioia.

 

‘’Grazie, misterioso benefattore.’’- urlò la donna.

 

‘’E’ un piacere per me, damigella. Che quel ciondolo vi porti la fortuna che tanto agogna il vostro umile cuore.’’- rispose sottovoce.

 

Nobili, marchesi, conti, re e regine di Londra e terre vicine, il vostro oro, le vostre ricchezze non potranno proteggervi dalla verità in maschera. Preparatevi ad incontrare qualcuno che vi farà cambiare idea sul vostro modus operandi e sulla vostra vita.

 

Io sono il Corvo Notturno.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2: Corvo e Lupo. ***


Festa di Primavera. Previsti balli accompagnati da musica e spettacolo teatrale, accorrete numerosi.

 

E’ il 23 marzo 1862, la capitale si prepara alla festa annuale di Primavera con balli, canti, musica orchestrale e il famoso spettacolo ‘’Il Corvo e il lupo’’, una personificazione di due animali che lottano contro i cacciatori per vivere, ma l’obiettivo del Corvo notturno era William Theodore , conte del New Hampshire, nobile corrotto dal potere e dal danaro, avido di fama e appassionato del lusso. Carrozze sfarzose, nobili tirati a lucido con i loro volti paffuti e le pancere che faticavano a contenere il loro grosso pancione nell’abito da sera e le loro mogli, galline con il volto dipinto come quello di un clown che indossavano i loro abitini costosi o fatti ricamare dai migliori sarti inglesi.

 

La corte di William Theodore era immensa, si estendeva per 500 metri quadrati con 10 statue in avorio poste all’esterno del palazzo, una fontana al centro in oro da 24 carati, un vialetto in marmo con tanti cespugli di rose e tante altre cose sfarzose che per Damon eran sprecate. Uno dei pezzi forte della corte era il teatro costruito nel cortile, anche li pieno di statue e fontane sgargianti in bronzo o avorio con rifiniture in oro.

 

‘’Sir William è un piacere rivederla, è in forma smagliante.’’

 ‘’Oh, Edward Silver, che piacere vederla, si goda lo spettacolo e buon divertimento.’’ 

Dall’alto di una torre li vicino, il Corvo Notturno osservava in silenzio e la luce della luna illuminava la sua maschera nero pece.

 

‘’William Theodore, preparati al Grand Finale.’’ Disse tra se e se.

 

Lo spettacolo era quasi pronto, il palco era colmo di attori che interpretavano i cacciatori, tra loro anche il conte, il protagonista principale. Il Corvo era li ed era pronto alla sua entrata e con lui c’era anche il lupo, ovvero i loro ‘’sostituti.’’

 

Il sipario si aprì e lo spettacolo ebbe inizio.

 

Atto dopo atto il pubblicò si commuoveva per la meravigliosa recitazione degli artisti, ma il momento ‘’spettacolare’’ dove ancora arrivare. Il Corvo scese dall’alto, meravigliando gli spettatori, il lupo comparve da dietro il sipario. Oh, ma non vi ho detto come era rappresentato il lupo. Alto, snello, maschera con denti, braccia, polsi e caviglie protetti da collari di pelliccia sintetica grigia e il resto era solo una calzamaglia.

 

‘’Ecco due nostri nemici mortali, il Corvo e il Lupo. Sono loro che han dimezzato il nostro raccolto e razziato il nostro cibo dalle case qui vicino.’’

 

Il Lupo e il Corvo ‘’recitarono’’ per un po’ la loro parte finché non si sentir pronunziar parola:

 

‘’William Theodore, hai tradito ciò che un tempo era il tuo sangue nobile, hai tradito questa nazione, hai tradito l’Inghilterra. Preparati.’’ Il conte era alquanto perplesso ma continuò a recitare e i due ingaggiarono uno scontro con spade. Lo stridio era l’unica sinfonia che si udiva in quel momento.

 

‘’Lupo, sei disposto a unirti a me in questa lotta per la sopravvivenza?’’

 ‘’Onorato.’’  

Il Corvo curvò leggermente il capo non appena udì quelle parole. Una donna? Com’era possibile?Cacciatori e animali si scontravano su quel palco, accompagnati da fischi e applausi del pubblico entusiasta di una cotanta meraviglia visiva, che sembrava durasse per molto tempo.

 

‘’Si prepari al Grand Finale, lestofante.’’

 

Con uno schiaffo, fece voltare il conte e, uno, due, tre colpi di spada lo fecero accasciare al suolo. Lo stesso fece il Lupo, sembrava danzasse mentre eseguiva i colpi.

 

‘’La natura, seppur crudele a volte, riserva soprese meravigliose. Stasera avete avuto la prova di ciò che può fare la natura se viene ‘’stuzzicata. Lo spettacolo è finito, buon proseguimento, Madame et Monsieur.’’Il sipario si chiuse con una sinfonia allegra, ma fu interrotta quando uno degli amici del conte sbucò dalla seta del palco urlando: ‘’Sono stati assassinati. Il conte e i suoi compagni sono stati assassinati.’’

 

La serata era rovinata per i nobili, un’altra tragedia colpì la società d’alta classe.

 

Il lupo era in fuga sui tetti di Londra, saltava leggiadro di tetto in tetto, di tegola in tegola, ma non era solo. C’era anche il Corvo con lui.

 

‘’Smettila di seguirmi, la commedia è finita.’’

 ‘’Volevo sapere il suo nome, milady.’’ ‘’Come mi hai scoperto?’’  ‘’La voce di una donna è inconfondibile, anche se lei tenta di mascherarla, come ha fatto oggi.’’  ‘’Lasciami in pace.’’  ‘’Allora perché scappa?’’  ‘’Io non scappo, me ne vado.’’  ‘’Dicono così coloro che non vogliono parlare con qualcuno che si batte per la sua stessa causa.’’Li, il lupo arrestò la sua ‘’fuga’’.  

Decise di smascherarsi. Il corvo rimase meravigliato dalla visione. Era una bella donna dai capelli rossi fluenti, mossi sulle punte, occhi azzurri, naso piccolo ma carino da vedere e un fisico da fare invidia.

 

‘’Oh, lei è un incanto, se mi permette.’’

 ‘’ Dimmi cosa vuoi?’’  ‘’Volevo sapere solo il suo nome.’’ ‘’Alexia Born. Posso andare ora?’’  ‘’Le auguro una buona serata.’’ 

Il lupo si dileguo nella notte, facendo un sorriso al corvo.

 

‘’Che magnifica fanciulla i miei occhi han appena ammirato. Sono tamburi o solo il mio cuore che acclamava di aver quella musa che mi ha appena estasiato? Non lo saprò mai.’’

 

E così, il Corvo quella notte prese il volo, con il cuore gonfio d’amore.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3: Volo in picchiata. ***


Il Big Ben suonò la sua campana, era mezzodì. Le strade si affollavano per accogliere l’arrivo del principe Alfredo IV d’Oxford, un principe trentenne della casata Rosa Scarlatta. Il suo arrivo fu preceduto da quattro cavalieri dalle armature in ferro splendente che annunciaron a gran voce: ‘’Acclamate il principe Alfredo’’


Il suo arrivo fu coronato da applausi e lancio di rose scarlatte e ringraziava salutando con la mano. Indossava uno sgargiante abito rosso fuoco, con una spilla a sinistra dell’abito, rifiniture in bianco e una cappa nera con lo stemma della casata.Fu preparata una stanza all’interno del Palazzo di Westminster, nonostante fosse in parte distrutta dal grande incendio del 1834. La stanza era addobbata con lunghi drappi di seta viola e bianchi, innumerevoli quadri, set di spade, una statua in marmo che rappresentava la sua vittoria su un generale francese e sulla sua armata, ma ciò sembrava non renderlo felice, nell’animo. Il Corvo Notturno per alcuni giorni non si fece vedere, era impegnato altrove contro altri nobili. In totale uccise altri 5 nobili al confine della Scozia e del Galles.

 

Il primo era un marchese dello York, John Waris, 67 anni, avida canaglia che aumentava le tasse ogni mese facendo razzia di soldi e facendo morire di fame famiglie intere. Durante una sua ‘’notte di fuoco’’, il Corvo entrò nella sua dimora:

‘’John Waris, hai tradito l’Inghilterra e per questo perirai.’’ 

Un pugnale sgusciò dal mantello e si conficcò nel petto del marchese.

Il secondo e il terzo erano due fratelli baroni, uno lussurioso e l’altro prodigo che regnavano indisturbati su Glasgow e Manchester. Lucas e James Windsor, fratelli di sangue, nemici di trono.

Durante una loro ‘’disputa’’ il Corvo Notturno entrò dalla finestra e affrontò i due baroni a colpi di spade. Entrambi finirono trafitti dalla propria spada.

Il quarto e il quinto erano due conti, furono avvelenati da cianuro.

Ore 18:35. Tramonto.

Una carrozza accompagnava il principe nella sua dimora. Il suo animo era spento, freddo, priva di ogni sentimento.
 

‘’Principe Alfredo, si sente bene?’’

 ‘’Si Carlo, sono solo stanco. Buona notte caro.’’  

I suoi compagni erano perplessi. Era malato? Depresso? O solo stanco di questi elogi e voleva stare da solo?

 

Il principe entrò nella sua stanza, spogliandosi degli abiti nobiliari e indossando una camicia da notte.Versò del vino rosso in un bicchiere e lo bevve d’un fiato.

 

Come un puma nella foresta che attacca la sua preda silenziosamente, il Corvo Notturno si presentò dal principe.

 

‘’E così, sei arrivato.’’

 ‘’Principe Alfredo, lei ha…’’ ‘’Tradito l’Inghilterra? No, io non ho tradito nessuno. Io sono contento che sei venuto da me, almeno così la facciamo finita…una volta per tutte.’’ ‘’Perché desidera morire? E’ un nobile, dovrebbe negare la morte come hanno fatti tutti gli altri.’’ ‘’Sono un nobile…cosa che non mi interessa più ormai. Che senso ha la vita per me se non posso viverla con la mia amata Carla. ‘’ ‘’Quindi lei ha deciso di farla finita solo per…’’ ‘’Si…solo perché desidero unirmi con lei in Paradiso e ritornare a sorridere.’’ ‘’Vuole davvero questo?’’ ‘’Si, ma prima…Voglio fare il mio ultimo duello.’’ 

Il principe e il Corvo si sfidarono all’ultimo duello di Schiavona. Le spade parlavano e i condottieri danzavano in quella sala. Il volto del principe fu solcato da un sorriso malinconico, ma allo stesso tempo compiaciuto.Il Corvo, con delle piroette, colpì alla schiena, al petto e alle gambe il principe che cadde e infine fu trafitto al cuore dalla spada. Nessun gemito di dolore, solo un sorriso.

 

‘’Prima che abbandoni…questo mondo…prendi quella lettera sul mio tavolo e leggila quando il Big Ben segnerà le 7:30 di domani…Sei perdonato per il tuo crimine…’’

 

Il Principe lasciò questo regno infetto con il sorriso, e il Corvo, notando che era l’alba, afferrò la lettera e scappò.

 

‘’Assassinio, il Corvo ha ucciso il Principe.’’

 

Le guardie reali lo inseguirono fin sul Big Ben, puntandogli le carabine contro.Con uno scatto, il Corvo si girò e disse con gran voce:

 

‘’Addio Signori, questo Corvo prende il volo.’’

 

Saltò dal Big Ben e volò in picchiata sul Tamigi. Aprì le braccia, trattenendo dei lembi del mantello e planò verso un ponte in legno. Atterrò in una balla di fieno e si dileguò in un vicolo come una lepre.

 

Prese la lettera, ruppe il sigillo e l’aprì.Gocce d’acqua bagnarono il foglio, impedendo di leggere alcune parole.Il Corvo lasciò cadere la lettera per terra e scappò via.

 

Per la prima volta il Corvo provò un senso di rancore e tristezza per il gesto compiuto.Sulla lettera, l’unica frase leggibile era questa:

 

Grazie!

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Capitolo 5
*** Capitolo 4: Il Galeone. ***


E’ il 16 Aprile e la Regina ha organizzato una gita di 3 giorni sulla White Pearl, una nave lunga 25 metri, alta 5 e disposta di 150 camere da letto per nobili e commercianti. Una nave da ‘’crociera’’ se vogliamo dire così, disposta anche di 20 cannoni in caso di attacco da parte di pirati. Damon era sulla nave ammirando lo splendido panorama che lo circondava, ma il suo obiettivo era il nobile marchese turco, Malik Drabe, 47 anni. Era sulla prua della nave che parlava con Anton Drabe, suo cugino e un commissario reale, Arthur Velie. Si avvicinò per sentire la loro discussione, stando sempre appoggiato al bordo della nave.
 
‘’Signori, questa sera, il grande colpo avverrà alle nove in punto.’’
 
‘’Di che colpo parli Malik?’’
 
‘’Ruberemo i gioielli della regina e infine bruceremo la nave. Incolperanno il Corvo per questo atto ‘’tragico’’. Noi fuggiremo a bordo delle scialuppe di salvataggio.’’
 
‘’Eccellente piano.’’
 
Un nobile che vuole uccidere una regina? E’ un atto riprovevole. La regina, per Damon, era l’unica a non aver ingigantito il suo potere. Era una donna umile e semplice per lui.
 
‘’Non posso che questo crimine avvenga. So che la Regina mi definisce un criminale, ma non posso permettere che venga uccisa. Però se fosse solo un trucco?’’- si domandò Damon arricciandosi una ciocca di capelli.
 
‘’Mi scusi, sa dove posso trovare la camera 112?’’
 
‘’3° piano della nave, seconda porta a destra…Ha un viso familiare lo sa?’’
 
‘’Si, in molti mi dicono così. La ringrazio e buona giornata.’’
 
‘’Anche a lei…’’
 
‘’Quei capelli, quegli occhi…Non è possibile! E’ lei!’’- Damon riconobbe la ragazza, il ‘’lupo’’ di 3 settimane fa allo spettacolo di Theodore. Ma cosa ci faceva lei sulla nave e perché?
 
Si fecero le 15:30 e il sole picchiava forte sulle teste dei nobili. Damon trovò uno spazio ombroso sulla torre di vedetta della nave, godendosi la brezza marina e ascoltando i gabbiani che sorvolavano la nave.
 
‘’Ehi signore, lei non ha il permesso di stare li, scenda se non vuole rompersi l’osso del collo.’’
 
‘’Lei ha caldo?’’
 
‘’Si…direi di si...’’
 
‘’Allora salga sulla prua e si godi la brezza…Aspetti un secondo, lei è la damigella di prima, che ci fa qui?’’
 
‘’Che modi scortesi che ha, è così il modo di trattare una donna?’’
 
Damon scese dalla torre e sistemandosi la camicia, si scusò per la sua insolenza. Passarono delle ore e il sole assumeva un coloro rosa scuro, misto ad arancio e rosso. Si stava preparando il ballo serale. Perfetto per Malik, così avrebbe fatto scattare il colpo e bruciato la nave, salvandosi la pellaccia, ma doveva fare ancora i conti con il Corvo Notturno.
 
Erano le 20:30, mancavano solo 30 minuti prima del crimine.
 
Malik era nella zona dei cannoni, svuotò dei barili di polvere da sparo e qualche litro di olio da lanterna.
 
‘’Il piano è perfetto. Dieci minuti allo Spettacolo.’’
 
La regina era nella sua cabina sistemando dei documenti reali.
 
‘’Chi è?’’- domandò la regina.
 
Improvvisamente, una fragorosa esplosione distrusse la prua della nave e tutti i nobili e mercanti scapparono alle scialuppe di salvataggio.
 
‘’Il Corvo Notturno. Che cosa vuoi da me?’’
 
‘’Regina, Malik Drabe è un traditore. Voleva commettere il furto dei vostri gioielli e in questo momento la nave sta bruciando.’’ 
 
‘’Perché dovrei credervi?’’
 
‘’Se non mi credete, guardate con i vostri stessi occhi allora.’’
 
Fumo, lapilli e cenere volavano nell’aria e il volto della regina cambiò completamente espressione, la paura e il senso di colpa per non aver creduto alle sue parole, strinse la spilla al suo petto e disse:
 
‘’…Perché tutto questo?’’
 
‘’Credo si tratti di un tipico caso di avarizia. Ora si diriga alle scialuppe.’’
 
‘’E tu che farai?’’
 
‘’Ho un conto con Malik da saldare. Con permesso.’’
 
Il Corvo Notturno dall’alto della torre di vedetta notò Malik e i suoi scagnozzi fuggire con tre sacchi pieni di gioielli.
 
‘’Quei gioielli non vi appartengono canaglie.’’
 
Volò in picchiata sulle loro teste e colpì al volto, con un calcio, Malik. Pugni, calci, imprecazioni eran protagonisti di quella lotta sulla nave infernale. Nello scontro intervenne anche il lupo.
 
‘’Dovremmo collaborare come a teatro…Sei disposta?’’
 
‘’Onorata.’’
 
Come una coppia di innamorati, si presero sotto braccio e il Corvo, con un movimento ondulatorio, fece girare il Lupo che sferrò calci sui petti di Anton Drabe e Arthur Velie, facendoli cadere contro i tralicci in fiamme, scomparendo nelle fiamme.Malik Drabe, invece, fronteggiò i due a colpi di spade.
 
‘’Pensate di potermi sconfiggere? Non siete nulla solo due animali che…Agh!.’’ 
 
Un pugnale si conficcò nel braccio del nobile.
 
‘’Saremo due animali, ma siam sempre meglio dell’uomo, l’unica creatura senz’anima.’’
 
Un altro pugnale si conficcò nella gamba, e poi un altro e un altro ancora. Il sangue sporcò l’abito bluastro di Malik, respirava affannato e non riusciva a reggersi in piedi.
 
‘’L’Inghilterra emana la sentenza…’’
 
Un forte calcio nello sterno del nobile fece rompere il bordo in legno della nave e Malik cadde con un tonfo umido nel mare.
 
‘’Andiamo, o rischiamo di morire carbonizzati...’’
 
Entrambi si tuffarono in acqua, abbandonandosi la nave in fiamme che si spezzava in due. Altra esplosione e la prua affondò per prima, seguita dalla poppa e il resto. Nonostante le fiamme, la bandiera inglese rimase intatta anche da bagnata.Raggiunta la terraferma, il Lupo affrettò il passo in un vicolo lì vicino.
 
‘’Scappi nuovamente vero?’’
 
‘’Io non scappo, cammino in fretta per asciugarmi.’’
 
Entrambi si guardarono negli occhi, anche se coperti da una maschera, per un lungo periodo di tempo, così estenuante e pesante per altri.I loro respiri erano pesanti, le loro gote rosse, il loro cuore in fibrillazione e il freddo dell’acqua si trasformava in calore.
 
Il Corvo Notturno e la giovane Alexia, ormai con il volti vicini e l’amore che li controllava, si baciarono.
 
Quella notte il Corvo reclamò ciò che il suo cuore agognava da tempo.

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Capitolo 6
*** Capitolo 5: La Rosa Scarlatta contro il Corvo Notturno. ***


La nostra avventura si sposta a Canterbury, città magnifica da vedersi per le sue abitazioni, per la Cattedrale e tante altre opere importanti che la rendono una cupola che si isola dalle altre città, soprattutto dal caos che le circonda. Giunto al galoppo di un puro sangue, nero come la notte, Damon scrutava tra la folla, in cerca del consigliere spagnolo Pedro Falzes de Coruña. Costui era un vecchio amico di famiglia che riuscì ad impossessarsi di alcuni documenti che rivelavano una congiura ai danni della Regina da parte della Rosa Scarlatta per non aver protetto il Principe Alfredo. Nessuno sapeva della sua lettera e perché volle farsi uccidere, solo il Corvo conosceva il suo segreto.

 

‘’Buenos dias Damon, come stai?’’

 

‘’Pedro, sono contento di vederti. Parlami di questi documenti che hai trovato.’’

 

‘’Non qui, potrebbero sentirci. Andiamo altrove. Ah, so che sei il Corvo…’’

 

Quella frase lo fece paralizzare e impallidire notevolmente.

 

‘Zitto! T-tu come sai questa cosa?’’

 

‘’Ti conosco da quando avevi solo sette anni, ti piacevano i corvi, ti piaceva il loro volteggiare nell’aria e soprattutto il loro colore, nero come la notte e la morte. Altra cosa, facevi una vasta collezione delle loro piume. Il tuo segreto es al sicuro con me non preoccuparti e adesso vieni, sta per piovere.’’

 

Entrati in una piccola chiesa li vicino, Damon fu investito da un odore acre e dolce allo stesso tempo.

 

‘’Si lo so Damon, per i nuovi arrivati esto odore è disgustoso, ma dovrai abituartici.’’

 

Arrivati ad un punto morto della chiesa, il consigliere spagnolo azionò una leva e fu rivelato un corridoio segreto, illuminato da una dozzina di candelabri.

 

‘’Dove mi stai conducendo?’’

 

‘’Volevi vedere i documenti?! Bene, seguimi, perché ho anche una sorpresina per te.’’

 

 

Giunti in una immensa sala, costellata di immensi dipinti, colonne corinzie, statue, archivi e librerie, l’attenzione di Damon cadde su un manichino ricoperto da una tunica nera con placche in metallo sul petto e sulle braccia, con degli ‘’artigli’’ che spuntavano ai lati.

 

‘’Quella era la sorpresa. Comunque, i documenti che ho visionato rivelano una congiura ai danni della regina e questo avverrà…Un momento, non solo vogliono emanare la congiura ma vogliono anche catturarti. Bene, il momento de provar esta tuta es giunto.’’ 

 

Damon, fulmineo indossò la sua nuova tuta, rimpiazzando quella vecchia, ormai logorata dall’acqua e dalle fiamme della White Pearl.

 

‘’Magnifica, ma il cappuccio a cosa serve?’’

 

‘’Indossalo e guarda.’’

 

Obbedì. Alzò il cappuccio e una maschera gli coprì tutto il volto. Era una di quelle maschere simili ai dottori della peste, ma con il becco meno lungo e un po’ curvato.

 

‘’Oh, sublime.’’

 

‘’Dovresti aspettare qui, se esci in esto modo, ti prenderebbero per un pazzo.’’

 

Passarono delle ore e Damon era stanco di stare ‘’rinchiuso’’ nel sottosuolo, quando qualcosa gli fece sbarrare gli occhi.

 

‘’Aspetta un secondo, aspetta un secondo. Questi numeri: 24051862, cosa significano?’’

 

‘’Carlos, vieni un momento aqui.’’

 

‘’Si? Que pasa?’’

 

‘’Potresti vedere cosa sono questi numeri in fondo al documento?’’

 

‘’E’ semplice. Non serve decifrarli, è una data, il 24 maggio 1862.’’

 

Un momento di silenzio terrificante ci fu nella sala.

 

‘’Cosa? E’ oggi. La congiura è fissata per oggi.’’

 

‘’Hijos de puta. Damon, ritorna a Londra. Vai, salva la Regina.’’

 

Con il favore delle tenebre, Damon prese una scorciatoia e in mezz’ora raggiunse Londra, stranamente silenziosa e deserta, solo un vento gelido soffiava nei vicoli della città. Arrivò sul ponte di Westminster e comparvero dal nulla delle bombe incendiarie che circondarono il Corvo Notturno. Impressionato? No, leggermente stupito si.

 

‘’Il Corvo Notturno, l’assassino del Principe Alfredo, mio fratello…’’

 

‘’Chi saresti tu?’’

 

‘’Come osi, insolente volatile, porta rispetto al Principe Massimiliano X. Soldati, portatemi la sua testa.’’

 

Dalle fiamme comparvero 10 cavalieri, 5 alle sue spalle e altri 5 davanti.

 

‘’Si aprono le danze.’’

 

Tre cavalieri caricarono contro di lui colpendolo con le spade. Fortuna che le placche di metallo resistevano ai colpi di spada, che strideva come il gracchiare di uccelli. Un calcio nei paesi bassi, un pugno contro la gola, una ginocchiata nei reni e finirono al tappeto con un pugnale nella schiena.Altri 4 lo circondarono e sfoderarono la loro scimitarra. Un cavaliere con l’elmo completo lo caricò con rabbia, ma fu contrastato dallo sgambetto del Corvo e rimase infilzato dal suo pugnale.

 

‘’Oh, andiamo, è tutto quel che sapete fare?’’

 

Un fischio, uno stridio acuto e alla fine un rumore di legno spezzatosi contro il ferro. Frecce.

 

‘’Arcieri? Gioco sleale.’’

 

Una pioggia di frecce piombò dal cielo, e per evitare di finire come uno spiedino, afferrò uno scudo, ruppe una mascella ad un cavaliere e si parò dall’attacco, mentre gli altri cavalieri finirono con la schiena bucata dai dardi.Dalle fiamme e dai tetti comparvero altri 10 cavalieri che caricarono di nuovo il Corvo, ma reagì catapultando in mare due soldati, mentre altri cercavano di colpirlo con le spade al petto. Volarono pugnali, pugni, calci e testate senza una sosta, finchè il Corvo non si inginocchiò, stanco e affannato.

 

‘’Cosa ti succede? Sei stanco? Oh, mi dispiace, ma per te non è ancora finita.’’

 

‘’Sarò pur stanco per la battaglia, ma la fiamma che arde nel mio cuore è più grande della tua codardia. Affrontami vigliacco!’’‘’Non ti permetto di chiamarmi così’’.

 

Il Principe Massimiliano scese da cavallo, brandendo due spade, attraversò le fiamme con il volto solcato dalla rabbia repressa e dall’odio nei confronti del Corvo, il suo abito color mogano volteggiava con il calore delle fiamme. Si posizionò in assetto offensivo e caricò, cercando di colpirlo in tutti i modi, ma schivava senza un graffio.Un colpo alla mano e la spada cadde, favorendo al Corvo di brandirla e di infilzare il piede destro del principe. Un urlo agonizzante soffocato da un pugno in pieno volto.

 

‘’Difenditi vigliacco. Sei un Principe, un nobile condottiero, ma da quel che posso vedere…Sei solo un buffone.’’

 

Con queste parole il Principe prese la spada infilzata dal suo piede e con uno scattò la tolse, il dolore era immenso, solo che lui non lo sentiva. Con piroette, colpi diretti, dall’alto, ai lati e dal basso cercava di ferirlo in ogni modo, ma quel che riceveva erano solo ferite profonde inferte dai pugnali del Corvo, finchè non si ritrovarono entrambi con una lama al collo.

 

Faccia a faccia. Corvo contro Nobile.

 

‘’Perchè hai ucciso mio fratello?’’

 

‘’Non è stata una mia di scelta, mi ha chiesto lui di farlo per potersi ricongiungere con la sua amata.’’

 

‘’Menti, stai mentendo lestofante.’’

 

‘’No, sono un uomo di parola.’’

 

Le spade del principe volarono via e un pugnale si conficcò con velocità nel suo petto, così forte che caddero entrambi nel Tamigi.

 

‘’Che…tu possa trovare la pace…’’- disse il Corvo mentre si faceva trasportare dalle onde lungo un porto, salì sul legno marcio e cadde stremato al suolo, ma prima di perdere i sensi, una donna lo chiamava con il suo nome, una voce in lontananza.

 

‘’Corvo, tutto bene? Rispondimi ti prego…’’

 

Buio.

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Capitolo 7
*** Capitolo 6: Dio salvi la Regina, Londra brucia. ***


Londra è in fiamme, la Rosa Scarlatta ha occupato la città e brucia ciò che riguarda la Regina, case, palazzi, rubano e violentano bambini e donne, massacrano anziani e uomini, razziano provviste e molto altro. La Regina è in pericolo, solo il Corvo può salvarla, ma dove è finito?E’ il 7 giugno, due settimane dopo l’omicidio di Massimiliano d’Oxford sul ponte di Westminster, nuovamente in fiamme e circondato da recinzioni in ferro, l’esercito reale cerca in tutti i modi di fronteggiarli, ma invano, sono più forti loro.

 

‘’Ah! Ma che diavolo…Dove sono?’’

 

‘’Corvo, alla fine ti sei svegliato, o dovrei dire Damon Valentine.’’

 

‘’Alla fine mia hai scoperto…cara Alexia, o dovrei dire Lupo?!’’

 

‘’…Perché mi hai mentito? Perché non hai detto che eri il Corvo.’’

 

‘’E metterti in pericolo davanti a quei pazzi nobili? Ho nascosto la verità fino ad adesso.’’

 

 

‘’Calma voi due, non es el momento di litigare, non sentite l’odore del fuoco nell’aria? Londra esta bruciando.’’

 

Damon cercò di alzarsi, ma cadde rovinosamente sul parquet:

 

‘’Ah, maledizione.’’

 

‘’Riposati mio caro, non sei ancora pronto por la guerra.’’

 

‘’Guerra? Che Guerra?’’

 

‘’E’ in atto da due settimane ormai. Da Westminster fino al palazzo della regina, ma per il momento Londra aspetterà l’intervento del Corvo.’’

 

Passarono un paio di giorni e il Corvo riuscì a riprendersi, più forte e agile di prima, la sua tuta fu aggiustata e migliorata, con l’aggiunta di un mantello color blu notte, la maschera fu modificata aggiungendo dei rilievi in bianco ai bordi e guanti con placche in metallo resistente, una cintola con pugnali e una pistola.

 

Erano le 7:00 di sera e il Corvo Notturno uscì allo scoperto dopo settimane di assenza, lo scenario era caotico: fumo, fiamme, corpi massacrati ovunque e 5 soldati della Rosa Scarlatta che deridevano un povero vecchietto massacrato di colpi.

 

‘’Signori, voi mi disgustate.’’

 

Due spari, un colpo alla gola e due pugnali conficcati nel petto e lo scontro terminò lì:

 

‘’Vada in quella casa, c’è un mio amico che potrà curarla.’’

 

‘’Grazie buon uomo.’’

 

Il Corvo notò anche una spada lì vicino e la prese con se, camminando in direzione della Westminster, ormai il cuore dello scontro. Soldati reali contro soldati dalla Rosa Scarlatta si sfidavano a colpi di spade o baionette, cadaveri ovunque massacrati in diversi modi atroci. Si tolse il mantello, strinse la spada nella sua mano e con uno slancio, corse contro uno dei generali della Rosa, saltando da un carro all’altro e, come l’aquila che giunge in picchiata sulla preda, così la spada penetrò il collo del generale e lacerando coloro che lo proteggevano. La lama si macchiò del sangue di cavalieri assetati dall’odio e dal rancore.

 

‘’Non puoi fronteggiare uno scontro da solo Damon’’ disse una voce. Damon si girò di scatto e notò che era il Lupo, con una nuova tuta con un copricapo grigio fumo, mani ricoperte da pelliccia e artigli e una calzamaglia nera.

 

‘’Combattiamo insieme mia cara?’’

 

‘’Fino alla morte.’’

 

 

Il ferro stridente penetrò la carne dei soldati della Rosa, decapitando, infilzando, mutilando i nemici dell’Inghilterra. Carabine ruggenti sul marmo sospeso nel vuoto si conficcarono nelle loro membra, decimando l’esercito nemico, così come generali e comandanti.Da lontano notò un uomo diverso dagli altri, indossava un abito da nobile color mogano e sul capo aveva una corona.

 

Il Re!

 

‘’Andiamo a salvare la Regina.’’ 

 

Una corsa contro il folle Re, sospettato di aver organizzato la congiura ai danni della regina. Nel palazzo la regina non c’era, quindi l’unico posto era il palazzo amministrativo.

 

Porte che si spalancano, corsa faticosa, un peso troppo grande sulla testa.

 

‘’Sir Arthur Connelly, lei ha tradito questa nazione che è l’Inghilterra e pagherà per i crimini commessi.’’

 

Dall’alto della colonna più scura del palazzo, lo stridere della lama del pugnale si placò conficcandosi nella spalla del re, facendolo urlare.Le sue urla furono soffocate da vari pugni. Il Corvo lo prese per il braccio, lo fece volteggiare e lo lanciò contro un tavolo, spaccandolo in due. Il lupo, nel frattempo, si occupò della Regina portandola all’esterno per farla respirare. Una fragorosa esplosione fece cadere parte del ponte, impedendo ad Alexia di soccorrere il Corvo, ancora a Westminster.

 

‘’Pensi di poter vincere Corvo? Non vedi in che guaio ci troviamo? E’ solo causa tua se Londra sta bruciando.’’

 

‘’No, è a causa del marcio che lei ha fatto crescere in questa fiorente città, permettendo a nobili corrotti di governare sui deboli e schiacciandoli come insetti. Questi ‘’insetti’’ oggi sono nelle strade a combattere contro la Rosa Scarlatta che lei ha permesso di emanare questa congiura.’’

 

Un placcaggio ed entrambi si ritrovarono a terra, parte del palazzo ormai in fiamme, lottarono fino allo sfinimento del loro corpo. Una parte del muro cadde rivelando la zona dove c’erano tutti i cittadini, compresi la Regina e Alexia, che osservavano con il cuore in gola.Il Re e il Corvo erano all’esterno, pioveva, permettendo alle fiamme di placarsi e spegnere l’Inferno inglese.

 

‘’Guarda Corvo, guarda cosa hai combinato. E’ tutta colpa tua!’’

 

‘’Mi dispiace deluderla, ma non sono come voi.’’

 

‘’Ovvero? Cosa stai farneticando?’’

 

‘’Io non sono un nobile, un meschino, una canaglia mendace…Un traditore!’’

 

Uno, due e tre.

 

L’ultimo colpo fu fatale, il cuore del Re fu perforato dalla spada, trapassando anche la schiena.

 

‘’Lei non è degno di esser chiamato Re.’’Con queste sue parole, scaraventò il Re giù nel Tamigi. La folla lo acclamava per il gesto compiuto, ma la gioia si tramutò in dramma. Il Corvo fu colpito alle spalle da un suddito del re, con una schiavona che penetrò dalla schiena uscendo dal fianco.Il Corvo, dolorante, conficcò un pugnale nel suo collo e lo scaraventò nel Tamigi.

 

Silenzio.

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Capitolo 8
*** Capitolo 7: Il Corvo prende il Volo. ***


Silenzio terrificante sorvolò i presenti che assistevano all’agonia del giovane eroe, ferito a morte da un suddito corrotto dal Re.Si alzò in piedi, aggrappato ad una trave li vicino e a gran voce disse:

 

‘’Popolo del Regno Unito, quest’oggi avete assistito…ad uno scenario disumano, dove l’odio…il rancore e l’avarizia ha infestato questa…città. Io sono Damon Valentine, ma tutti mi conoscono come il Corvo Notturno. Vi chiederete perché abbia agito così negli ultimi mesi? Semplice. Quando ero un 15enne, il lusso, lo sfarzo, il piacere che provocava il danaro mi infastidivano. Perché arricchirsi a spese degli altri quando siamo dotati…di intelligenza e possiamo sfruttarla a nostro vantaggio? Agh… Sappiate che i miei atti hanno riportato lo splendore di una volta. Non avete notato che si vive meglio senza quelle tasse costose, senza che usurpino i vostri campi e li adoperino per costruire castelli, ville enormi o teatri giganteschi che per entrare bisogna pagare tutto quel che possiedi… No, questa cosa io non l’ho mai accettata e quindi in favore delle…tenebre ho aiutato voi inglesi a liberarvi dal morbo che infestava le vene del cuore della Union Jack…Posso dire che ci son riuscito.’’

 

Ci fu un momento in cui i cittadini si ritrovarono con i volti rigati dalle lacrime, così come la regina e Alexia.

 

‘’Amici, non consideratemi come un vile villano che combatte nell’ombra per paura di farsi scoprire. La paura è nemica dell’uomo, va affrontata e sconfitta… Ricordatevi di me come l’eroe alato inglese che vi ha salvato dalla crudeltà nobiliare e apprezzate la regina per i suoi…sforzi.Addio signori…Questo Corvo, seppur ferito, prende il volo…’’

 

Con queste sue ultime parole, il Corvo si lasciò cadere nel Tamigi, con le braccia aperte, come le ali di un corvo. Il tuffo fu fragoroso, tanto da creare delle onde d’urto che si estendevano fino alle colonne del ponte. Doveva essere salvato, l’eroe doveva essere salvato a tutti costi. Piedi scattanti sul marmo e poi sul legno marcio di un piccolo porto lì vicino. C’erano solo i vestiti e la maschera al recupero.

 

‘’Dov’è lui?’’- domandò Alexia.

 

‘’Non lo so…Sappiam soltanto che…ora il suo corpo è cullato dal mare.’’Passarono 2 settimane, le campane di Westminster Abbey suonarono 20 volte, accompagnate da 5 colpi di cannoni e baionette. Seppur un giorno triste per coloro che lo acclamavano, il cielo era azzurro e il sole picchettava le teste, in quel sabato di giugno. Una leggera brezza estiva soffiava, mentre la bara veniva trasportata a bordo di un carro, trainato da 4 cavalli bianchi.

 

 

Tra i partecipanti c’erano la Regina, che non indossava nessuna corona o gioiello e Alexia, distrutta per aver perso il suo amato.Dall’alto del cielo cadde una piuma nera, piccola e morbida. Alexia come la vide, scoppiò in lacrime, ma non per la tristezza, gioia. Era la piuma del suo cappello. Forse era ancora vivo? Chi lo sa, magari un giorno tornerà a farsi vedere.

 

‘’Capitano Valentine?’’

 

‘’Si? Dimmi Samuel.’’

 

‘’La ciurma vuole sapere la sua storia e di come si sia fatto quella cicatrice.’’

 

‘’Arrivo, lasciami solo ammirare il panorama della città inglese…La mia patria.’’‘’Le manca qualcuno?’’

 

‘’La mia amata.’’

 

‘’Sa che lei è ancora vivo?’’

 

‘’Si, lo sa. Bene lupi d’acqua dolce, la storia che sto per raccontarvi è ricca di scontri sensazionali e…’’

 

E così, la nostra avventura termina qui, nei mari dell’Inghilterra, ritornata al suo splendore di un tempo ormai incatenato.

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