The Gemma's Diary

di acoelfdm
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Hi! my name is Gemma ... ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Niente Capitolo! Parliamo dei nostri idoli idioti!! ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***



Capitolo 1
*** Hi! my name is Gemma ... ***


“ la mia storia comincia un mattina d’estate, un soleggiata mattina d’estate, dove i grilli cantano beati e la vita scorre lenta per l’afosa aria estiva che sembra congelare il tempo … ma un semplice gesto può rimetterlo in moto … ma non sempre va per il meglio”
Ma prima di raccontarti la mia storia, cominciamo con le presentazioni.
Piacere di conoscerti, io sono Gemma Stocker, sono una normale studentessa del liceo statale di Londra. Ho lunghi capelli biondi ricci, grandi occhi verdi, l’unica cosa che mi piace realmente di me. Grandi labbra e non sono molto alta, sono sempre sembrata un po’ più piccola della mia vera età (18 anni) molti mi scambiavano per quindicenne, o addirittura quattordicenne … non è una bella sensazione. Mi hanno sempre catalizzato, fin dall’elementari come “la figlia di papà” o “quella perfettina” solo per il mio aspetto o per il fatto che mi piacciano gli spettacoli di Broadway , al quale andavo abitualmente solo perché ci lavorava mio zio, e ogni inverno che andavo a passare il Natale da lui, passavo ogni giorno dietro le quinte. Lì si respirava un’atmosfera … magica. il mio musical preferito in assoluto è “Funny Girl” un totale capolavoro con Barbra Streisand … ma andiamo avanti che è meglio. Amo l’astrologia e la musica in tutte le sue forme (adoro cantare e sentir cantare) . Vivo con mia madre e ho un gatto di nome Pablo, non chiedermi il perché del nome per favore ahaha potrei restare a spiegarti per ore. Mia sorella ha 25 anni ed è andata a vivere in America e da qui a cinque anni non si è più rivista, si è sposata con un direttore di banca e dovrebbe avere 3 figli. Mio padre invece è morto qualche anno fa … ma non c’è bisogno di essere diversi e di dire “poverina” lui ci amava e sono sicura che dovunque sia, si prende cura di noi. Vivo in una via, in cui … beh … non ci sono sempre bravi ragazzi.  ci sono stati vari incidenti questi anni, è stata incendiata una macchina, un edificio e … una persona. E, si. A quanto pare sono in una via di piromani.Invece tu, tu non c’è bisogno che mi dica chi sei, io lo so, sei la persona che incomprensibilmente sta leggendo tutto questo. Forse sarai nella tua bella villetta di campagna nell’immensa distesa dello Yorkshire a leggere nella tua spaziosa veranda, o in un piccolo appartamento spoglio nel centro di Londra con solo una piccola lampadina per fare luce, o magari in una bella cittadina a Dublino. sai,una di quelle in cui tutti conoscono tutti, con i vecchietti che ti guardano dalla finestra … non lo so. So solo che mi stai leggendo. E non ne so ne  il motivo ne quando … ma mi stai leggendo. Ti avverto. Ti avverto che ti innamorerai di me … o mi odierai. Sono due le opzioni. E non potrai impedirlo. Oh, no, succederà. E tu che ormai avrai sprecato soldi o tempo per questo … ormai dovrai accettare questa idea ...
Bene, finite le presentazioni e le avvertenze, ti dirò che imparerai a conoscermi, e solo tu conoscerai ogni singolo dettaglio dei miei segreti, del mio cuore e dei miei pensieri. Te li affido con cura, non dovrai rivelarli a nessuno, sarà un segreto fra me e te e nessun altro … nessuno. Mi raccomando prima ancora di cominciare … spero che ti piaccia … ormai per me sei quasi un caro amico e come tale avrai totale accesso su la mia totale esistenza …
 Ok, Cominciamo subito. La prima verità su di me è che non sono mai stata completa. Mai … piena. Non so se mi capisci. Come quando assaggiando un cupe cakes, ti rendi conto che non c’è il ripieno e capisci che manca qualcosa. Ecco, proprio così. Strana come esempio ma rende in pieno l’idea. Magari ora ti sarà venuta fame!!! Ahahah, scusa.
Non avrei mai pensato che quella mattina forse sarebbe cambiato qualcosa, non dopo sei anni fa
Fui svegliata da un pigro raggio di sole nella nuvolosa Londra, nella mia mente ancora i resti di un sogno ormai andato. Lo stesso da tanto … ma come succede sempre … non ricordavo il finale … Quello era il primo giorno di scuola … era il primo giorno nella nuova classe, probabilmente avevo sognato, i quattro che fioccavano e i professori, quasi come demoni. alzai solo un poco la testa. La mia stanza era come l’avevo lasciata, segno che mamma o era a fare colazione, o stava ancora dormendo. Non ho una stanza molto diversa a quelle di tutte le adolescenti. Pareti bianche, letto a una piazza e mezza, poster attaccati alle pareti, un grande specchio e fortunatamente il bagno in camera. Non pensare subito a “ma che fortuna”, solo che prima di essere mia, quella stanza era dei miei genitori, quindi è rimasto il bagno . Mi arrivò un messaggio e subito sbloccai lo schermo prima che “let it be” dei Beatles risuonasse per tutta la casa
“Buon giorno bellissima … non vedo la tua magnificenza qui, sinceramente xX Liam”
Liam e io siamo migliori amici … praticamente da sempre!! Ci siamo conosciuti il rpimo giorno d’asilo. Io già ero lì da qualche settimana, e mentre salivo sullo scivolo vidi un bambino con la faccia d’angelo piangere, presi un succo, andai da lui, glielo porsi e cominciammo a giocare insieme. Ecco l’inizio della nostra bellissima amicizia … ma in quel momento rimasi interdetta …  Ma che … stava dicendo quello scemo? Erano solo le ... 7.45!! e la campanella suona alle 8! Merda! Scattai, buttando via le lenzuola, senza riguardo. Corsi verso l’armadio prendendo al volo un paio di jeans e una felpa, un paio di scarpe a caso e neanche guardai i trucchi o cose del genere, mi catapultai giù dalle scale, inciampando per colpa del sonno,.o forse solo per i lacci sciolti e gli ultimi due scalini mi li feci di sedere. Trovai mia madre sul divano addormentata, i lunghi capelli ricci che si spargevano come una macchia per tutto il divano, tanto erano lunghi. I capelli ricci e biondi li avevo ripresi da lei, mentre gli occhi da papà … da quando era morto non dormiva molto bene, certe volte si svegliava all’improvviso e la sentivo singhiozzare dalla mia camera, e non voleva dormire al letto …
“mamma? Mamma! Mamma mi devi accompagnare a scuola!” cercai di fare piano ma mi accorsi che non funzionava, ….
“MAMMA”  cominciai a scuoterla piano finchè non aprì quei benedetti e bellissimi occhi non si aprirono, finalmente!!!!
“gem, che cosa cavolo vuoi?!” mi chiese scocciata rimettendosi a dormire. Incrocia le braccia mentre lei si girava dalla parte opposta.
“sono le 8 sai mamma” dissi, con calma. mi allontanai dal divano certa del volo che avrebbe fatto.
Infatti pochi secondi dopo, i suoi occhi si sbarrarono e come se il divan gli avesse dato un calcio saltò arrivando alla parete opposta.
“ di nuovo” sussurrò a se stessa mentre acchiappava un paio di pantaloni della tuta e se li metteva, so a che cosa si intendeva. Erano 2 anni che era così, che andava così ormai. Ma senza altre parole, prese le chiavi della macchina, aprì la porta e si catapultò fuori, con me al seguito
Una cosa che mi era sempre piaciuta di casa mia, era l’enorme giardino, magari la casa era anche molto umile, ma tutto si ripagava col giardino. Un’enorme distesa di erba, con un bellissima striscia di terreno coltivata in fiori. Un’altra parte era occupata da un’imponente quercia, era lì fin da quando i miei genitori comprarono il terreno, circa 25 anni prima. Il tutto recintato da una bellissima e limpida staccionata bianca. Ma oggi quel giardino era diverso, e ne capii subito il motivo. Una figura maschile di fronte al mio cancelletto. Indossava pantaloni attillati neri, quel che mi sembrava una maglia bianca leggera e una giacca di pelle nera e un cappello … mi dava le spalle. Non l’avevo mai visto nel quartiere prima di quel giorno.
“Gem, cavolo siamo in ritardo sbrigati!!!” i miei pensieri furono interrotti dall’urlo acido di mia madre, ma quell’urlo non richiamò solo la mia attenzione … anche l’attenzione della figura davanti a me, che si voltò a guardarmi. Fui sorpresa dal suo viso. Aveva grandi occhi verdi, anche da quella distanza ne notavo la sfumatura quasi azzurra, ma ero sicura, o quasi che fossero verdi. labbra a cuore rosse su cui era impresso un sorriso impertinente, e bellissime fossette ai lati. Aveva voluminosi capelli mossi, intrappolati per metà nel cappello. Era bellissimo … ma un tipo così portava guai.
“GEM, CAVOLO!” sentii urlare mia madre della macchina mentre premeva costantemente la mano sul clacson. Ricominciai a incamminarmi verso la macchina, mentre lo scrutavo con la coda dell’occhio. Mi sorrideva mentre gli andavo incontro, inumidendosi le labbra con la lingua.
“buon giorno” sussurrò ridendo mentre gli passavo accanto cercando di sembrare inutilmente estranea. Mi voltai e mimai un “buon giorno”. Poi aprii la portiera, scaraventai lo zaino nel sedile posteriore nella macchina di mia madre, e mi buttai di peso sul sedile, mentre mia madre cominciava a dare di gas …
“non trattare così male Carolina!!” mi richiamò mia madre, riferendosi alla macchina, o meglio come la chiamavo io “cassonetto ambulante”. Tu dirai, e! addirittura??!! Ma in realtà è verde come un cassonetto, e brutta come questo. ignorai la sua esclamazione.
“mamma, chi era quel tizio davanti alla nostra staccionata?” chiesi in modo come se non importasse, ma in realtà morivo dalla curiosità di sapere chi era quel tizio … giuro che non l’avevo visto prima … me ne sarei accorta se uno come lui stesse nella mia via. credetemi, me ne sarei accorta!!
“Chi?” mi chiese togliendo un secondo lo sguardo dalla strada, che con la sua guida spericolata avrebbe potuto costarci la vita!!
“Occhi verdi, giacca e pantaloni neri … ?” cercai di descriverlo aspettando che analizzasse per bene le mie parole
“Ah, ora ho capito. quello nuovo. “ disse e non aggiunse nulla … odiavo quando faceva così. Lo avevo intuito che era nuovo! Non era quell’informazione che volevo!
“si … e?” cercai di darle un imput
“Ah, si. Si chiama Styles, Harry Styles. È il nostro nuovo vicino … - disse e comtinuò a guidare. Styles  …  mmmm … interessante.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2
Caspita che fortuna!! In ritardo il primo giorno di scuola!! Ma che bello!!
Sbuffai lanciandomi fuori dalla macchina di mia madre. Il primo giorno di scuola e già dovevo correre poi l’aria fredda non aiutava, dato che solo in macchina mi ero accorta di indossare una felpa, praticamente estiva.
“Amore buon primo giorno di scuola!!” urlò mia madre. Mi voltai e la vidi che si sporgeva dal finestrino e mi sorrideva. Io la salutai con la mano ed entrai nell’edificio.
“Cominciamo bene il primo giorno di scuola! Lei chi sarebbe signorina?” mi chiese il professore di trigonometria. Un uomo alto, molto robusto e sicuramente di mezza età a giudicare dalla sua quasi totale calvizia. In più in trigonometria sono sempre stata un disastro!! Quel “primo giorno” stava andando di bene in meglio.
“scusi veramente. Sono Sparks, Gemma Sparks” risposi con ancora il fiatone per la corsa lungo i lunghi … troppo lunghi corridoi della “middest”.
“Bene, ora per favore si sieda.” Disse brusco mentre mi incamminai per i corridoi. Vidi subito la mano di Liam, che mi invitava a sedermi vicino a lui nel posto vuoto, nella terza fila. Ringraziai il cielo affinché avesse messo Liam nella mia stessa classe ancora una volta.
“Allora, perché sei in ritardo?” sussurrò quando mi fui seduta. Adoravo quando i capelli gli ricadevano spettinati, invece del suo solito ciuffo, segno che anche lui non era stato poi così tanto puntuale.
“Niente Mamma-Sveglia” dissi semplicemente, mentre il professor “Paul Laight” mi lanciò uno sguardo che stava a dire “o se ne sta zitta, o la butto fuori subito” e chiusi, anzi sigillai la bocca. Come mio solito stavo per fare lo scanner dei miei nuovi compagni quando un bigliettino mi apparve sotto il naso. Guardai Liam, che mi fece immediatamente segno di leggere.
“- Già fatto io. Soliti compagni. Cassandra e co. Con Jenna, Lottie e Ruth. Ron, Natalie, Sophie, Jessica, Daniel e Cam, dietro come al solito. Lana, Artie, Rachel sempre avanti. Adele Christina e Melanie Ian e Manuel sono sempre con noi. Ci sono solo un paio di tizi nuovi, innocui. Ma uno sta già in ultima fila, quello può essere un potenziale  sul radar_Pu-Andra_ “(il nostro modo per dire, possibile persona con cui Cassandra sarebbe andata a letto)
Sicuramente si era preparato quel bigliettino dal primo istante in cui non mi aveva vista. Mi voltai verso l’ultima fila per sapere chi sarebbe stato il poveraccio a cui sarebbe capitata. Incontrai due curiosi occhi verdi, praticamente subito. Harry. Subito mi rivolse un sorriso e mi fece un cenno di saluto con la mano. Mi girai subito. Ma perché!? Proprio lui?
Finalmente dopo due ore di interminabile matematica suonò la campanella per la ricreazione e sembrava come se una bottiglia volesse entrare nella cruna di un ago. Tutti accalcati per uscire dalla porta. Sentii il braccio di Liam sulla schiena, come al solito. Fin da piccoli avevamo la mania di toccarci la schiena, ogni qual volta per sentire se c’eravamo.
Uscimmo dopo 10 minuti.
“Allora?” mi disse mentre attraversavamo il corridoio
“Allora cosa?” sapevo di non rispondere “nel modo adeguato” ma ero ancora agitata per la mattinata
“Come … ti sembra la nuova scuola?” solo lui sapeva come tenermi a bada in quelle situazioni
“Ehm … vediamo. Hai una domanda di riserva?” ridemmo.
“Ma dai! Non è così male!!” disse dandomi una specie di leggera pacca sulla spalla.
“Non per te, genius!!” risi. Era vero. Io non ero una cima a scuola, ma Liam, lui si che è bravo!                                                   ….                           ….
“GP, sai perché quello nuovo si sta avvicinando?” mi chiese Liam, quando mi rialzai dopo aver preso la merenda dalla macchinetta
”Che?” gli risposi distratta. ero confusa, poi notai la macchia bianca e nera che si avvicinava
“ ehi …” - sussurrò Harry quando fu abbastanza vicino … wow la sua voce è così … bel … no. Pericolosa
-“ ciao … “ - non sapevo che dire, allora salutai semplicemente sentivo i suoi enormi occhi verdi addosso. Mi girai verso Liam, ma non vidi i suoi bellissimi color nocciola. Guardavano Harry.
 “ciao” disse in modo secco invece Liam
“ehm … si. Ok. Io … beh … io sono Harry Styles. Piacere.”- disse porgendoci la mano Harry con un gran sorriso sulle labbra a forma di cuore
Io gli sorrisi tranquillamente “Gemma” dissi semplicemente, fui sorpresa dal tono duro di Liam:
“Liam” di solito era così gentile!          
“ah … Gemma … anche mia sorella si chiama così… è un nome  splendito … poi se tutte le persone con quel nome … beh … sono così.” - disse guardandomi negli occhi come se Liam non esistesse. Quello sguardo in qualche modo mi ricordò qualcosa … mah …
“grazie mille-“ dissi sorridendo, beh … che male c’era?
 “e di che.” Mi rispose  prendendomi la mano per baciarla
“ehi, amico.”- disse Liam separando le sue labbra dalla mia mano e mettendosi davanti a me.
“ sei nuovo. da dove vieni?- Continuò. vedevo la sua mascella irrigidirsi
“oh, già. Vengo da New York”- non potè non sfuggirmi un “oh” che subito lo fece voltarsi a guardarmi e sorridermi
“ perché qui?- Liam diventava sempre più duro, allontanando ogni contatto fra me e Harry- vidi i suoi pugni che mi tenevano indietro, stringersi.
“beh … Mia madre è morta, mio padre è un imprenditore e … ha trovato moglie qui … ed eccomi”.- Disse scrollando le spalle. rimasi scioccata …
“ oh, beh. Scusa amico. - disse Liam, le sue mani si rilassarono come la sua mascella. Liam era una specie di nerd, io l’adoravo! Ma non era come gli altri. Era FORTE. Ma non in una maniera tranquilla. Era meglio non farlo arrabbiare, e era una persona che si arrabbiava molto velocemente, e dato i suoi anni a fare pugilato non l’avrei consigliato.
In realtà non  ho detto la verità … io conoscevo Harry. Me ne accorsi solo quando tutti i pezzi del puzzle combaciarono. Le occhiatine, il fatto di New York. Solo una volta avevo visto quegli occhi …
Quando mia madre era ancora viva, parliamo di qualche anno fa … per qualche mese andammo a New York, da dei nostri parenti, a casa loro c’era un bambino in lacrime, allora io mi sono avvicinata e ho cominciato a parlargli. Aveva dei ricci morbidi e grandi occhi verdi. Aveva appena perso la madre proprio come da lì a qualche anno io persi la mia … non avrei mai pensato di rivederlo.
La campanella suonò interrompendo i miei ricordi, che non mi accorsi che Harry e Liam avevano cominciato a scherzare … era così strano. Quel bellissimo bambino in lacrime, così fragile l’avevo di fronte insieme al bambino con i grandi occhi marroni che si era seduto vicino a me il primo giorno d’asilo.
 “Ehi, amico, dove andrai a stare?” gli chiese Liam prima di entrare nella classe di Inglese. Ero dietro di loro ed Era così strano vederli vicini. Non era molta la differenza di fisico, Harry era più alto ma Liam era anche più muscoloso … i sorrisi erano uno migliore dell’altro.
“Oh, beh … si dia il caso che sia il suo nuovo vicino di casa” a quelle parole voltai di scatto la testa. Rimasi impassibile mentre quattro occhi si posavano su di me
“Oh … “ si lasciò scappare Liam .
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Ciao, scusatemi se non mi sono ancora presentata D: Mi chiamo Giulia, ho 14 anni, sono una Directioner da due anni, sono una persona piuttosto espansiva e schietta ;) Vado al liceo linguistico allora ... salve, e buon pomeriggio!!!! Come va? tutto bene??? spero che il capitolo vi piaccio!!! lasciate un commento!!! :D

XoXoGiuliaXoXo

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Capitolo 3
*** Niente Capitolo! Parliamo dei nostri idoli idioti!! ***


Ciao!!! Sono Giulia, la "creatrice della storia" XD come si può capire.  Avete visto il 1D Day? io si, quasi tutto *O* è stato magnifico! Sembrava quasi che fossimo lì! Che fossimo come delle loro amiche, invece che semplici fan. Ci hanno rese partecipi. Sinceramente ho pianto, riso ... tutto insieme! Sono FIERA di essere loro fan, sono meravigliosi e con queste "piccole cose" come questa serata (e nottata) mi risollevano il morale. Sono Sicura che anche voi la pensate così, vero? oggi invece di mettere il capitolo, che ne dite di parlarne? Io sono ancora su di giri, come se fosse ieri sera!!! :D

XoXoGiuliaXoXo :D
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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***



Capitolo 3
La settimana passò lenta, tra lezioni, ginnastica a casa. Stavo seriamente pensando che il professore di Trigonometria mi odiasse. Perché interrogarmi tre volte solo la prima settimana e poi per quale motivo solo io? Ma guarda un po’. Vuoi sapere come va la faccenda Liam - Harry? Beh … comincio col dire che è tutto strano. Non ho ancora parlato per bene con Harry, ci limitiamo a guardarci durante le lezioni, con strani sorrisi e scherzare per messaggini tirati da una parte all’altra dell’aula. Niente di più … forse. Cioè lui è … non so descriverlo. Mi attira! Non so come andrà avanti la faccenda. Questo si. Ma ho sempre avuto il brutto difetti di innamorarmi troppo velocemente. Troppo. Invece per quel che riguarda Liam … non so. È stato strano tutta la settimana , non mi scrive più messaggi … nulla.
Si, ok. È il mio vicino, ma lui è il mio migliore amico!! Pensava che lo avrei sostituito? Non rispondeva hai messaggi, che diamine!
Ormai era sera, e la prima settimana era finita. Ero sdraiata sul letto con un paio di pantaloncini e una canottiera, lanciando una palla per aria e poi riprenderla, di continuo. Non riuscivo a capire! La mia prima settimana di scuola è stato più complicato della mia intera carriera scolastica! Il pensiero di Harry fosse quel bambino mi riempiva la testa … quegli occhi pieni di lacrime, poi quel sorriso.
Saltai quando sentii un rumore alla mia finestra. Mi alzai di scatto, correndo verso la finestra … niente. Poteva tranquillamente essere quello stupido albero che per il vento aveva battuto un ramo sulla mia finestra. Ormai era buio pesto. Vidi una la finestra dall’altra parte delle staccionata spegnersi la luce, chiusi la finestra e Me ne ritornai tranquilla sulle mie coperte.
“Ehi” quel sospiro risuonò in tutta la mia stanza. Il mio cuore batté forte. Che cosa … ? restai impietrita sul da fare
“Ehi” un altro sospiro identico sostituì il primo. Il mio cuore stava per scoppiare. La casa era vuota quel giorno. Mia madre era andata da mia nonna per il fine settimana. E questo voleva dire che  Sarei rimasta sola per tutto il fine settimana.
Senza fare rumore e prendendo la mazza da baseball, con una paura e un batticuore che non riuscivo neanche a sentire i miei pensieri. Mi avvicinai lentamente alla finestra, scostai le tende e …
Mi ritrovai di fronte due grandi ed eccitati occhi verdi. Aprii la finestra di scatto e lanciai la mazza a terra
“Ora  mi spieghi perché hai fatto questo!” mi buttai sul letto mentre lui entrava dalla finestra ridendo
“Non c’è niente da ridere scemo!” gli urlai tirandogli un peluche addosso. Lui si limitò a sorridere. Sembrava che tutti e due stessimo sentendo il mio cuore che piano piano si calmava. Appena fu questo, mi alzai a sedere e incrociai le gambe. “allora?” sussurrai. Sapevo che mi avrebbe sentito.
“Allora cosa?” mi chiese sedendosi vicino a me.
“Allora, che ci fai a casa mia a quest’ora!” dissi. Non era, anche abbastanza evidente?
“Ah,” si limitò a sospirare guardando il pavimento. Passarono secondi … minuti. Ma non aprì bocca.
“Mi dici che succede?” gli chiesi. Volevo vedere i suoi occhi verdi, lo volevo così intensamente! Ma a che stavo pensando?? Dovevo concentrarmi e non farmi distrarre dalla mia stupida voglia si toccare i suoi capelli.
“Ehm … in realtà nulla … volevo vederti” mi soprese.
“Ah” fu l’unica cosa che riuscii a dire. Improvvisamente i suoi occhi verdi si piantarono nei miei.
“Sei tu?” mi chiese, quasi non riuscii a sentirlo. Ero sorpresa. Quella semplice domanda nascondeva tanti significati.
Stavo ancora pensando su cosa dovevo dire quando lui si alzò di scatto, e senza nessun preavviso cambiò totalmente umore.
“Ehi, che succede?”  gli chiesi confusa mentre lui andava avanti e indietro per la mia stanza.
“CHE SUCCEDE??” si girò di scatto e mi urlò contro. Cosa stava succedendo? Fino a pochi secondi fa, ascoltavamo il battito del mio cuore e ora mi urla contro?!
“Ora ti calmi!” dissi. Ero ancora scioccata! Non ebbi il tempo di arrabbiarmi che Harry mi si avvicinò vertiginosamente e fisso per bene i suoi occhi color smeraldo nei miei … a pochi millimetri di distanza
“Non provare a dirmi di calmarmi, e rispondimi cazzo!” sussurrò. Nel suo sguardo c’era qualcosa che aveva trasformato quei bellissimi occhi chiari, genuini e buoni in … scuri e bui.
“Harry … io … si, sono io” volevo cancellare quella sfumatura nei suoi occhi. Mi spaventava. Mi spaventava così tanto.
Vidi Harry allontanarsi da me. Si alzò senza dire una parola, si girò e uscì dalla finestra. Senza un sospiro. Una vocale, nulla … semplicemente se ne andò lasciandomi da sola.
In poco tempo scoppiai a piangere … cosa era successo? I suoi occhi … io non volevo che lui … io avevo PAURA di lui.
Non volevo svegliarmi quella mattina, come ogni domenica avrei dovuto andare a fare ripetizioni di Latino a quell’idiota del figlio della vicina, che si era preso anche una bella cotta per me. Ti giuro che un’altra volta che mi tocca le gambe e lo vedrai femmina. Hai capito che intendo no? Comunque mi alzo svogliatamente scendo per prepararmi la colazione, non prima di avermi rifatto il letto e aver aperto le finestre.
Scendo, mi preparo una fumante tazza di cioccolato caldo e resto a guardare le foglie cadere dagli alberi dal portico di casa mia. Una cosa che mi è sempre affascinata dell’autunno, le foglie di diversi colori che sembrano volare prima di posarsi al suolo. Ero ancora nei miei pensieri quando risuonò “You And I” per tutta casa. La mia sveglia. Sinceramente non sapevo di chi fosse quella canzone, mi pare di un gruppo inglese comunque, se non sbaglio hanno partecipato  XFactor o qualche programma del genere ma resta il fatto che sia una canzone stupenda. Comunque la sento risuonare per tutta casa. La mia sveglia per il ragazzino odioso. Sospiro ed entro in casa poggiando la tazza nel lavandino e salgo le scale per prendere il mio telefono, in camera mia. Mi maledico per ogni volta che lascio il cellulare in camera.
Entrando in camera noto subito che qualcosa non va. C’è qualcosa di strano. La finestra è aperta.
Poi noto l’enorme mazzo di rose rosse posate sul mio letto. E il peluche regalato da mio padre per il mio 7° compleanno spostato per fare “il porta rose”. Corro immediatamente verso il letto, e prendo le rose in mano e mi accorgo del bigliettino in mezzo ad esse. Dice semplicemente :
“Scusa per ieri. Xx”
Harry. Chi altro?
“Ah, Hazza …  Passione e Pericolo” sospiro. Non so che fare con lui. Vorrei stargli lontano, ormai tutti si sono accorti che è pericoloso ma d’altro lato  quando vedo i rabbiosi e bui suoi occhi verdi mi ricordo gli occhi lucidi di quel dolce e innocente bambino. Ah … Amore pericoloso, che devo fare con te?
In quel momento risuonò “Strong”., qualcuno mi stava chiamando. guardai lo schermo illuminarsi e il nome che meno mi sarei aspettata al mondo apparve. Velocemente presi il telefono e risposi
“Pronto” dissi incerta mentre la voce dall’altro lato si schiarì la voce …
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Chi sarà mai questa persona “misteriosa”? ah, non ve lo dico!! ;p Scusate se non posto molto spesso e così via … J perdonatemi!! Come avrete capito faccio totalmente schifo negli angoli dedicati a parlarvi di me … XD non sono mai stata brava a raccontare di me, allora ho pensato … se invece di parlare di me, parliamo di voi? Ditemi tutto, sono brava ad ascoltare!! Parlatemi di amori, amicizie, tutto!So dare ottimi consigli! XD Possiamo anche parlare dei ragazzi! Non sono Larry, o almeno non so ancora bene. Però sinceramente penso che non sia vero la faccenda di Larry ma penso che se loro sono gay e stanno insieme hanno trovato veramente l’anima gemella! :D Wow! Ho scritto tanto rispetto al solito! Ah, ultima cosa: se non volete commentare potete anche semplicemente mandarmi un messaggio per sapere di piiù sulla storia, per chiarimenti e tutto! O seguitemi su Twitter @LalalaFury ricambio tutti! Ah, non dimenticate di andare a dare uno sguardo alla mia altra “FF” “I’m a ghost of a girl that I want to be most”!!! Ho detto troppo e non mi fermo più!!! XD Buon Fine Giornata!!!! J
XoXo Giulia XoXo
 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***



Capitolo 4

“Ehi, pronto cugino” dissi. Ero confusa, perché mio cugino da Mulligar, Irlanda, mi stava chiamando? Erano tempo che non lo sentivo … dopo successo quella cosa.
Ora mi chiederai “che cosa è successo di così terribile?”
 beh, ti posso solo rispondere che … si, beh, lui è un ragazzo dolcissimo, intelligente, con i suoi occhi azzurri,il suo fascino irlandese e la sua chitarra conquistava tutti e tutto .
Avrebbe potuto diventare famoso per la sua voce e il suo carattere … se non fosse stato per il suo problema di alcol e droga.
“Ehi cugina! Che si dice? Devo chiederti un favore!” sentii la sua voce limpida dall’altra parte del telefono, dopotutto era ancora un bambino. Si, vero, aveva 20 anni ormai, ma era considerato dalla famiglia il cucciolo di casa. Sapevo che mi chiamava per un favore, con lui ormai non erano più chiamate di cortesia.
“Si?” sospirai rispondendo
“Beh … posso venire a stare da te?” chiese cautamente. Sapeva quanto odiasse quando le persone invadevano il mio “spazio vitale”. In più avevo paura di quello che poteva combinare!
“Beh … Niall … io, non so che dire …” non volevo che stesse a casa mia. Era il mio mondo!
“Please please please!!!!!” disse d’un fiato e disse tutte le suppliche inimmaginabili.
“Ok, ok!! Ma smettila ora!!” sapeva essere convincente quando voleva.
“Graaaazie cugina, ma ora aprimi! Fa freddo davanti casa tua!” quasi urlò. Rimasi interdetta per qualche secondo … freddo davanti casa mia? Ma cosa …?
Improvvisamente una lampadina si accese. Chiusi la chiamata e corsi giù per le scale, arrivai alla porta e mentre l’aprii sentii già la sua risata. Le cose che amavo di lui erano: la sua voce mentre canta, vi giuro che sembra un angelo, i suoi occhi e la sua risata. E sentirla già mentre aprivo la porta fece nascere in me un sorriso a 32 denti. Aveva quel potere su di me, farmi ridere ed essere entusiasta per qualcosa contro la mia volontà!
“Ciao cugina!” disse lasciando di botto le valige a terra e tenendomi stretta a se. Sentivo il suo profumo dolce sul collo. Dopo due anni che non lo vedevo aveva ancora lo stesso dolce e innocente profumo.
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“Cuginetta, sono cambiate così tante cose!!!” quasi urlò appena finito di rimpinzarsi di cibo. È impossibile pensare che un ragazzo così magro possa ingerire una quantità così esagerata di cibo!
“Ok, allora dimmi: che è cambiato?” dissi mettendomi comoda sapevo che appena gli si dava via libera per parlare … non avrebbe mai più smesso.
“Beh … che dire! Allora: Mia madre è andata con questa specie di chitarrista che ora se la porta in giro per Tour per le cittadine … George si è sposato! Sai lei era bellissima! Ti devo proprio far vedere la foto, ci sono state … “
In quel momento staccai il cervello. Sapevo che avrebbe continuato per un po’, mi bastava annuire di tanto in tanto.
Stavo guardando fuori dalla finestra, dove una figura atletica e scura, per il buio della sera, uscire a buttare quel che sembrava la spazzatura, quando colsi le parole di Niall …
“Poi beh … ho incontrato questa ragazza … “ Niall abbassò lo sguardo dicendo quelle parole …
“Tu … COSA?” Non riuscivo a crederci! Mr “L’amore non esiste, è roba da babbani” ha trovato una ragazza!
“…” non riusciva a togliere i suoi bellissimi occhi cielo dalle sue mani! Gli piaceva! E anche parecchio!
“Basta sciocchezze! Ora parlami di Lei!! Com’è? A che scuola va? Quanti anni ha? DAI!”
Ero così felice per lui! Finalmente stava mettendo la testa a posto e di questo ringrazio il cielo, perché per alcol e droga era quasi morto. Mio padre andando a casa sua lo trovò sdraiato al suolo … era quasi andato in overdose … era quasi morto. Lo hanno ripreso per i capelli.
Ma Ora è maturato! Già mi immaginavo la sua ragazza! Bella, bionda con occhi azzurri come i suoi. Dolcissima ..
“Si chiama Cassandra, viene con te a scuola, se non sbaglio” disse e a quelle parole la mia felicità andò a pezzi …
“Cosa? Cassandra?”
No, non lei. Tutti meno che lei. Tutti meno la traditrice che mi aveva rubato il ragazzo. Non quella che mi aveva torturato.
 Tutti meno che quell’essere.
-----____-----
Ciao! Eccomi con un altro stupidissimo capitolo! (sicuramente qualcuno riconoscerà la citazione!XD)
In questo episodio vi ho presentato un altro personaggio! Il “Cuginetto” di Gemma: Niall che piace Cassandra, la ragazza non tanto “angelica” come il nostro Niall. Ma vi avverto che i guai non sono finiti per la nostra povera Gemma e Niall. Ci saranno PERECCHI equivoci e svolte di scena.
Spero che vi piaccia questo capitolo! Ci sto mettendo molto per migliorare, scusatemi L ma mi sto impegnando, e chi mi segue dal primo capitolo, credo che già sono migliorata un po’ J e di questo sono grata anche alle persone che mi hanno criticata, perché mi hanno dato grandi consigli per migliorare!
Grazie Ragazze! Xx
Detto questo, ringrazio TUTTI quelli che hanno messo la mia storia, nelle : ricordate, preferite ecc. mi rende felice ^-^
LOVE YOU ALL !Xx
XoXoGiuliaXoXo

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***



“Ora spiegami perché tra tutte le persone a questo mondo: proprio Cassandra!” dissi alzandomi dal tavolo. Vidi che Niall era rimasto scioccato da quel mio cambiamento d’umore, con ancora la forchetta a mezz’aria.
Beh, come poteva lui capire, quello che avevo passato per tutta la mia adolescenza con quella … non sapevo neanche come definirla!
“C - Che ti ha fatto di male!” disse ancora sconcertato.
“Lei è … come ti posso dire!?!? Lei è cattiva Niall! Si, ecco cos’è! È Cattiva!” era vero!
“Io non capisco … “
“Certo che non capisci! Come potresti!” camminavo da una parte all’altra della cucina, senza capire cosa effettivamente stessi facendo!
“Niall per favore … ti prego … giurami che gli starai lontano. Non sai quello di cui è capace!” mi ero fermata di fronte a lui.
“io … ok.” Accettò. L’abbracciai subito forte.
“Scusa Niall … è per la tua sicurezza” gli sussurrai all’orecchio.
***
“Cosa mi stai dicendo mamma? Vai al punto”
Mamma mi aveva chiamato poco dopo aver cenato con Niall. Ero in camera mia tranquilla e quando mi chiamò capii che c’era qualcosa che non andava …
“Gemma, nonna non sta bene. Non posso lasciarla sola … non voglio … “
“Si, va bene mamma. Mi assicurerò io che fili tutto liscio con Niall” sapevo che non voleva lasciarla. Lei era stata l’unica persona in grado di capirla dopo la morte di papà, dato che quando mamma era giovane anche nonno era morto
La storia si ripete.
“Grazie Gem. Ti voglio bene. Ti faccio sapere quando torno, ok? Baci”
“Baci” dissi e riattaccammo. Mi lanciai sul letto senza pietà. Sapevo che quell’anno non sarebbe stato un semplice anno scolastico. Già cominciando così …
Sentii bussare alla porta.
“Si?” dissi e un ciuffo disordinato di capelli biondi comparve seguito da bellissimi occhi blu.
“Ehm … ti volevo augurare sogni D’Horan!” disse con la faccia da cucciolo avvicinandosi a me sul letto.
“Oh, grazie cuginetto. A Domaniall!” ridemmo insieme per quelle stupide battute, ma per le nostre storie, quello era proprio il momento delle stupidità.
Forse, in effetti, Niall era arrivato al momento giusto.
“oh, questa è carina, me la segno. Ma ora tutti a nanna!” disse, mi lanciò un bacio volante e scomparve dietro la porta spegnendo la luce.
L’unica fonte di luce era la luna. Oggi così bianca e splendente.Mi ritrovai a pensare …
Cassandra.
Perché proprio lei?
 Mi ritrovai così a ricordare il mio passato.
Sai, non sono mai stata trattata come una normale bambina e ragazza. fin da piccola ero vittima di prese in giro, delle volte anche pesanti. Sono sempre, durante il periodo della prima adolescenza, vittima di Cassandra.
Diciamo che ritrovarsi la testa nel water … non è una bella esperienza, almeno non è una bella esperienza ogni due giorni.
Per un periodo mi allontanò tutti i miei cari, amici, conoscenti … il mio primo ragazzo. Li allontanò con delle bugie! Io mi ritrovai sola. Completamente sola. E spaventata.
Solo una persona mi era rimasta accanto. Chi? Liam.
Lui mi ha sempre protetta, è stato sempre il mio supereroe. Anche quando Cassandra ha cercato di allontanarlo da me, con tutti i mezzi possibili non ci riuscì. Lui mi salvò, e mi salva ogni giorno che lo vedo. Lui è il mio Batman … lui è …
I miei pensieri vennero interrotti da una figura che entrava dalla mia finestra. Dovevo proprio decidermi a chiuderla quella maledetta finestra!
“Oh, Gemma! Ehm … ciao! Io volevo solo … “ la figura misteriosa parlò e una voce roca e sensuale invase la stanza e i miei pensieri. Poi i suoi occhi, che brillavano al buio, trovarono i miei spaventati.
“Ma che succede? Perché stai piangendo?” disse accorgendosi dei miei occhi gonfi e correndo verso di me
“oh” dissi solamente. Non mi ero accorta che stavo piangendo.
“Che succede di così brutto da dover piangere?” mi chiese guardandomi negli occhi e avvicinandosi per vederli meglio. Quando inaspettatamente mi abbracciò forte.
“Io … Harry … Nulla!” dissi combattendo contrò il suo petto possente.
 Le sue braccia mi circondavano senza difficoltà. Sentivo il battito del suo cuore sul palmo della mia mano che stava andando a mille.
“Harry … “ appena sussurrai il suo nome, lui lasciò l’abbraccio e accese la lampada vicino al mio letto.
“Harry che volevi dirmi?” gli chiesi mettendomi a sedere e asciugando le ultime lacrime.
“Io volevo solo parlare …” disse abbassando lo sguardo
“Ehi …” dissi cercando di far si che i suoi occhi incontrassero i miei. Senza alcun risultato promettente … volevo vedere quegli occhi
“Ehi … Harry. Guardami” dissi, mettendo due dita sotto il suo mento e cercando di fargli alzare la testa
“Harry, un bambino così bello non dovrebbe mai mettere il broncio lo sai?” dissi sorridendo per aver detto la prima frase che gli dissi quando ci siamo incontrati.
“Sai Gemma, mi mancano quei tempi …” sospirò.
“Ma possiamo farli tornare. Possiamo riviverli nel presente. Possiamo ricominciare tutto.” Disse. Ne avevo bisogno. Avevo bisogno di cancellare la tela nera nella mia testa, piena di scritte e colori, e renderla di nuovo bianca.
Gli tesi la mano “Ciao, io sono Gemma Sparks” gli sorrisi incoraggiandolo, quando finalmente lo vidi sorridere e rispondere alla mia richiesta
“Piacere Gemma, io sono Styles. Harry Styles.”
E così ricominciammo tutto … un’altra magnifica volta. Ma questa volta sarebbe andata meglio.
 Oh, si. SI, sarebbe andata meglio.
---___----
Ciao rieccomi con un altro capitolo :) spero veramente che vi piaccia ciò che sto scrivendo :) mi sto impegnando non so se si vede! XD scusatemi se non riesco a pubblicare sempre ogni giorno, ma come voi ho impegni scolastici e non :)
Cooooomunque, in questo capitolo c'è l'arrivo del meraviglioso e angelico cugino di Gemma! ;)
So che vi piace questo cugino! XD
So che molte di voi diranno: ma perchè deve ubriacarsi ecc ... e io vi rispondo: non lo so. La mia storia è molto complicata, ora è solo l'inizio!
 
"The present is a present so let's enjoy it!!"
Cit. la mia professoressa di inglese!
 
LOVE YOU ALL!
 
XoXoGiuliaXoXo

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


La mattina dopo la sveglia suonò PRECISAMENTE alle 6.15.
La scuola stava ricominciando. Era lunedì. La morte degli studenti. Ma la canzone dei Beatles “Let it be” ossia “lascia che sia” mi diede la forza di alzare le palpebre. Con un sospiro misi i piedi fuori dal letto.
Si cominciava a sentire che l’estate se ne stava andando, anche se a Londra … l’estate non è che fosse poi così calda effettivamente.
Mi preparai per l’inferno, l’unica cosa che avrebbe potuto rendere migliore la giornata sono due occhi. Quelli del mio Batman. Volevo parlargli! Volevo capire cosa stava succedendo effettivamente fra noi!
Quando uscii dalla stanza sentii il russare forte di Niall dall’altra parte del corridoio. Sorrisi, non mi ricordavo di quando russasse! Piano, cercando di non fare rumore, scesi le scale per fare colazione.
Quella mattina avevo una vera e propria voglia di qualcosa di dolce, così mi preparai una fumante tazza di cioccolata calda. Come sempre guardavo attraverso l’enorme finestra che dava al giardino, alla strada e infine all’immenso bosco … di quel bosco ho sempre avuto  molto timore.
Non ho mai avuto il coraggio di andarci. Mi persi nelle foglie che volavano da una parte all’altra del mio giardino, quando Niall colpì una nota piuttosto alta nel russare e … mi ricordo … che ero maledettamente in ritardo!
Spalancai gli occhi, lanciai la tazza nel lavandino e corsi a mettermi le scarpe e prendere la borsa.
Quando ormai mi trovai al cancelletto di casa, mi calmai, notando un paio di occhi verdi che mi fissavano. Harry.
Harry era lì. Di fronte al mio cancelletto, con le mani in tasca, mentre il vento d’autunno gli scompigliava i morbidi capelli ricci, e le sue adorabili fossette si rivolgevano verso l’alto mentre lo guardavo … era una visione.
“Ehi” dissi ancora in estasi per quella magnifica scena. Ma avevo ancora una maledetta voglia di toccargli i ricci. Mi maledetti per quel pensiero.
“Ehi, Gem” disse sorridendomi. Aspetta. “GEM”? oh, si. Quella giornata si che stava cominciando bene.
“Andiamo a scuola insieme?” continuò a parlarmi mentre io ancora stavo pensando alla semplicità nel dire “GEM” ..
Un secondo .. Allora mi stava aspettando! Effettivamente solo così aveva senso ma … MI stava aspettando! Cioè quel meraviglioso angelo con cui avevo parlato tutta la notte fino alle tre e mezza del mattino … era lì davanti a me ad aspettarmi
“Oh, ok” dissi e mi incamminai al suo fianco mentre il vento autunnale era intento a riportarci verso i nostri letti.
***
“Ehi GP!” sentii finalmente la voce del mio Batman chiamarmi
“Liam!” quasi urlai! Quando me lo ritrovai davanti lo abbracciai così forte>! Ci stavamo incamminando verso la sua via, così chiesi ad Harry se potevamo accompagnarlo … avevo pensato che avremmo potuto stare insieme!
Harry aspettò al cancelletto mentre io gli buttavo le braccia al collo e gli davo un bacio sulla guancia e su tutto il viso. Era come se non lo vedessi da anni!
“GP! Dai!” disse sorridendo. cercando di spostarmi dal mio abbraccio da koala.
“mmmm …. Nope! Sei così caldo e morbido!” dissi stringendolo di più. Sapevo che gli dava maledettamente fastidio
“dai! Se mi lasci … ti do una caramella!” disse ridendo. Ma quando sentii la parola caramella mi irrigidii. Sapeva che per una caramella avrei fatto di tutto. Avevo una PICCOLA dipendenza dagli zuccheri e per questo non ne potevo prendere! Non dormivo per giorni, anche solo per una piccola quantità!
“Liam … non scherzare sulle caramelle” dissi mettendolo in guardia. Ci avrebbe potuto rimettere qualcosa
“Giuro! Guarda se mi lasci … giuro che ti do il tuo preferito” a quelle parole lo lasciai immediatamente. Lui sapeva.
Ma invece di darmi la caramella, salutò con un gesto Harry e si incamminò verso la stradina, mentre io rimanevo lì. Immobile.
“Liam sei un maledetto bugiardo!” gli irlai correndo per la stradina.
Ma sapevo come vendicarmi. Gli salii sulle spalle a tradimento e gli coprii gli occhi e il naso. Come fa una persona a camminare senza vedere? Infatti due secondi dopo eravamo a terra
“GP ma che … ?” disse quasi scioccato, mentre io mi alzavo tranquillamente con in mano una caramella, presa dalla sua tasca posteriore dei Jeans.
“Liam … non si scherza con le caramelle … quante volte devo dirtelo” dissi portandomi la caramella alle labbra e andando accanto ad Harry.
“Ah, sbrigati se no faremo tardi a Scienze!” urlai incamminandomi con un Harry che rideva come un non so cosa.
***
“GP, me la pagherai per prima” sentii sussurrarmi all’orecchio da Liam mentre uscivamo dall’aula.
“ah. Ah. Ah. Come se fosse possibile veramente!” dissi guardandolo con un tono di sfida.
“ok, hai vinto tu” lo guardai a quelle parole. Amavo vincere. Aveva uno sguardo abbattuto.
Poi mi tornò in mente qualcosa …
“Liam … “ dissi aspettando che mi sentisse
“Si?” mi chiese evidentemente curioso dal mio tono da “Calma ma sta per scoppiare una bomba”
“Beh … io “ cominciai a dire … ma fummo subito interrotti da una stupida vocina che richiamava la nostra attenzione dal corridoio. Ah, quella stupida vocina maledetta …

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7
Cassandra si fece largo fra gli studenti, neanche fosse Dio, arrivando davanti a noi. Cosa cavolo voleva ora quella arpia?
“Oh, ciao Barbie” mi salutò squadrandomi dalla testa ai piedi. Sapeva quanto odiassi quando le persone mi squadrano … non per altro era la mia migliore amica fino alle medie.
“Oh, ciao Bambola gonfiabile” dissi rivolgendogli un sorriso assassino. Però non avevo tutti i torti. Le labbra erano quelle!
“mmm, comunque” disse rivolgendomi quello sguardo che, prima mi avrebbe potuto mettere paura, ma ormai non mi faceva ne caldo ne freddo.
“Leeyum! Come va? Rifacciamo quella cosa di sabato vero?” chiese rivolgendo uno sguardo languido a Liam … sapevo cosa voleva dire quello sguardo. Ma … quindi ….
Oh, no. L’aveva puntato! Se lo mangiava con gli occhi! Oppure  … c’era un’altra opzione … se non fosse già …
“Liam!” urlai, e lui mi rivolse uno sguardo impaurito, mentre Cassandra aveva un sorriso da chi sapeva ciò che faceva.
“Liam … cosa sta dicendo questa razza di … barboncino con le labbra rifatte?” dissi. Sapevo che aveva capito a che grado di rabbia ero arrivata. Molto … molto in alto.
Perché non mi rispondeva? Perché DIAVOLO NON MI RISPONDEVA?? Il mio cervello elaborava i dati troppo in fretta e non riusciva a elaborarli tutti … cosa stava succedendo esattamente ancora non l’avevo capito … e non volevo capire
“LIAM” cercavo il suo sguardo disperatamente … ma non lo trovai … non lo trovai
Feci l’unica cosa che si riesce a  fare in una situazione del genere: scappare.
Lo so che ora, leggendo, penserai che è una stupida azione da codardi, ma quando vieni vista come la “sfigata” che poi diventa “quella a cui è morto il padre” che poi diventa “la stupida bambolina” è una cosa che impari a fare e impari che è l’unica soluzione.
Mi nascosi nel bagno ignorando gli sguardi incuriositi delle persone che mi guardavano attraversare il corridoio. Prima di affrontare la curva in corsa mi voltai. Vidi Cassandra che accarezzava il braccio a Liam mentre lui guardava dalla mia parte.
Quegli occhi … le mie ancore … mi avevano abbandonato.
Non riuscivo più a restare in piedi e camminare con le lacrime che sgorgavano incessanti.
Non poteva succedere ancora! Non poteva allontanare da me anche Liam! Tutti ma non lui!
Ero seduta a terra con le mani a circondare le ginocchia, volevo tornare a casa … non volevo più restare in un posto … così! Avevo chiuso la porta dell’ingresso del bagno entrando, e sobbalzai quando sentii bussare. Cercai di sembrare il più normale e tranquilla possibile … come sia possibile per qualcuno a cui il cuore e tutte le certezze sono andate distrutte.
“Ehi, posso entrare?” mi chiese qualcuno. Ma non chiunque. La voce calda e bassa l’avrei riconosciuta anche con quel tono preoccupato. Avrei voluto che mi abbracciasse … avrei voluto che stesse lì con me.
Ma no. Non dovevo immischiarlo. Solo io avrei dovuto subire tutto questo. Lui che centrava?
“Ehm … Harry no. Non entrare.”
Neanche avevo finito di parlare che la porta si aprì incurante le mie parole.
“Gemma … “ sentii dalla sua voce una cosa che odiavo. Pietà.
“HARRY VATTENE, non voglio la tua pietà!” urlai sorprendendo me stessa e Harry.
Lo guardai implorandolo con gli occhi di abbracciarmi ma con i gesti di andarsene. Ma i suoi occhi erano spaventati. Non volevo che avesse paura di me … non volevo che anche lui se ne andasse.
Chiusi gli occhi e continuai a piangere in silenzio … non sapevo se Harry se ne fosse andato o meno. Ma quello era il mio momento di piangere.
Era da tanto che non piangevo. Non ho pianto neanche per la morte di mio padre. Erano due anni ormai che non piangevo. E ora era il mio momento per farlo.
 “Gemma forza, andiamo” sentii la sua voce forte e autoritaria. Non se n’era andato. Le sue parole furono subito seguite dalle sue braccia che mi presero in braccio portandomi fuori dal bagno.
“Harry lasciami” sussurrai, ma non riuscivo neanche io a prendermi sul serio. Avevo una grande paura di affrontare tutte le persone che avevano assistito alla scena.
Ma le mie paure furono spazzate via … quando vidi il corridoio completamente deserto …
“Oh”” sussurrai “mi perderò Storia”
Non so perché dissi quelle parole, non ne sono certa neanche ora che te la sto raccontando, ma quanto è vero che sentendo la sua risata cominciai a ridere anche io. La sua risata era irriconoscibile, partendo dalla sua voce così bassa e roca arrivò a una felicità che  … ti sorprendeva. Anche ora che la sto raccontando a distanza di anni … ne sento la gioia
Io e Harry ci trovammo nella mia veranda dopo che con la sua macchina mi aveva riportato a casa saltando le lezioni per me.
“Io … Harry … io non …”cominciai a farfugliare cercando di non guardarlo negli occhi. Mi vergognavo troppo. Ma la mia paura fu spazzata via a forza dal gesto della mano di Harry.
Mi prese e il viso e lo portò a pochi millimetri dal suo.
“Gemma .. “ sussurrò. Sentii il suo respiro fresco sul viso, con i suoi bellissimi occhi verdi determinati fissi nei miei. Non avevo il coraggio neanche di dire si … non riuscivo a respirare.
Ero nella morsa di quegli occhi di ghiaccio. Il tempo sembrò fermarsi, gli uccelli smisero di cantare, le foglie si bloccarono e mezz’aria e come se non arrivassero mai a destinazione le sue labbra si mossero verso le mie.
Quando si incontrarono, fecero l’amore. Appena si sfiorarono fui inghiottita in un tripudio di emozioni. Le nostre bocche si esploravano per la prima magica volta … non mi ricordavo nessuno dei miei primi baci. Mai nessuno è stato come quello. Mai si è fermato il tempo oltre quella volta. Mai degli occhi mi hanno guardato in quel modo, mai ho toccato i capelli di qualcuno con così tanta voglia, mai ho avuto la sensazione che il suo tocco fosse sempre troppo lontano . mai , solo con lui … con Harry.
Mi abbracciò dolcemente, stretta al suo petto sentii che il suo cuore andava a ritmo col mio.
“Gem … io non ti abbandonerò mai” solo quando mi sussurrò quella frase, mi resi conto di quanto ne avessi bisogno.
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Buon Natale!!! scusatemi se non pubblico da TEMPO ma ero parecchio triste ....
comunque spero che questo Natale e quest'anno passi per voi bene (ho scritto male scusate XD) spero che vi divertiate, e che mangiate! (io avrò preso 10 kg solo oggi .O.) ahahahah ok, spero che il capitolo piaccia, mi sono avvantaggiata dei capitoli quindi credo che pubblicherò più presto!
ancora auguri!! da
XoXo Giulia XoXo

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