Al Principio

di Daxn
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Ponyville era in sommossa: pony di terra ed unicorni creavano una calca spaventosamente grande, travolgendo e schiacciando tutti quelli abbastanza sfortunati da essere nel mezzo; mentre i pegasi volavano in una formazione compatta, e ogni tanto planavano verso terra, in cerca della loro preda.

Tale preda era uno stallone rosso con una bambola di pezza da quattro soldi in bocca: anche lo stallone, come tutti, era più che determinato a tenersi la bambola, anche a costo di andare contro le due centinaia di pony che abitavano il paesino.

Twilight guardava con orrore la scena davanti a sé, poiché sapeva che la causa scatenante era proprio lei stessa: infatti, quello che si era iniziato come un tentativo di creazione di un “problema d' amicizia” attraverso l' uso di un incantesimo “Mi serve, lo voglio”; una vecchia bambola di pezza del suo lontano passato; e tre riluttanti puledrine in età scolare, si era trasformato in una specie di guerra civile senza spargimenti di sangue per il possesso di tale bambola.

Poiché Twilight guardava stupefatta il casino che ella aveva combinato con così pochi ingredienti, ella non notò la presenza di cinque sagome nascoste dalla polvere che correvano nella direzione opposta alla folla.

Tali sagome si rivelarono poi essere le cinque amiche di Twilight che, per qualche motivo strambo, non erano state coinvolte dalla follia generale che serpeggiava per il resto della cittadina.

Rainbow Dash fu la prima a raggiungere la spaventata Twilight:

“Twilight ! Cosa sta succedendo ? Sembra che l' intera città sia diventata follemente innamorata di quella bambola di scarsissimo valore ! Ne sai qualcosa ?”

“Sì, ne so qualcosa, perchè è colpa mia: ho provato a creare un “problema d' amicizia” per la mia lettera settimanale alla Principessa Celestia, cosa che mi sono scordata di fare nei giorni passati.

Per fare ciò, mi son servita di una bambola di pezza sacrificabile, di un incantesimo di controllo mentale limitato e delle Cutie Mark Crusaders: infatti, dopo essermi appostata in un cespuglio, le ho salutate, ho offerto loro la bambola che, come previsto non mi hanno accolto bene; poi ho incantato la bambola per farle litigare sul possesso del giocattolo, quando però ho provato a separarle, non ci sono riuscita, quindi ho chiesto aiuto a Big Machintosh, che passava di lì per caso, e sembrava non impegnato, di aiutarmi a dividere le tre puledre... mi sono però dimenticata del fatto che tale bambola avrebbe fatto innamorare qualunque pony che l' avesse vista. Ora, considera il fatto che, inevitabilmente, il nostro stallone avrà visto la bambola, e che quindi ci abbia perso la testa su di essa. Considera che questo stallone abita dalla parte opposta del paese. Indovina cosa succede, policromatica amica mia.”

Rainbow Dash si grattò il mento, e disse:

“Tutti diventano pazzi per la bambola... comunque, mi sa che sei ossessionata dalle scadenze, Twilight: non è da pony sana di mente fare stè cose”

Twilight Sparkle ignorò il commento:
“Quel che è peggio, è che il Sole sta tramontando: se non si fermano ora, oltre a dover essere punita per la mia lentezza nell' adempiere ai miei doveri, dovrò anche essere punita per quello che ho causato all' intera città !”

Rainbow Dash fece un gesto come per dire che ciò che diceva Twilight non aveva importanza, finse una pernacchia, e commentò:

“Cosa vuoi che sia. Se per una volta sei in ritardo, Celestia non ti punirà mica. E poi, anche se fosse, questo caos che hai creato è il minimo che questo paesino ha passato”

La cavalla viola oppose il suo muso a quella dell' amica dallo zoccolo veloce:

“Hai idea di chi stiamo a parlare ? Stiamo parlando della Principessa Celestia, la regnate di questo stato, oltre che dea in terra e mia precettrice: fino ad ora, ho sempre eseguito i suoi ordini al meglio, senza mai deviare, e nel modo più efficiente possibile.

Ma se fallisco, anche una sola volta, potrebbe dubitare della mia ubbidienza a lei, e, visto che sono la sua studentessa, potrebbe farmi fare dei test. E se non passo tali test ? Sarò punita, come tutti i cattivi studenti, ad essere bocciata.

Ma Celestia è Celestia, e, per me, potrebbe tranquillamente rompere la legge e rimandarmi... ALL' ASILO DI MAGIA !”

Nella mente della cavalla viola, per la seconda volta nello stesso giorno, apparve l' immagine di lei, seduta al centro di una classe piena di puledrine e puledrini, osservanti lei e rinfacciando a Twilight il suo fallimento.

Nel frattempo, anche le altre cavalle erano arrivate, e sembravano preoccupatissime per Twilight Sparkle.

Ma non spiccicarono parola, poiché notavano che la loro amica viola stava fissando il cielo: temevano che, parlando a lei, potessero disturbare qualcosa di importante.

Poco dopo, un lampo di luce si spanse dal mezzo della radura in cui c' era la rissa fra cittadini: da tale lampo, uscì una voce solenne:

“TWILIGHT SPARKLE !”

La voce era ben riconoscibile: era la voce di Celestia: la sua voce non era la sua usuale voce tranquilla, ma era una voce piena di rabbia e fastidio verso qualcosa...

L' apparizione della dea solare bloccò per pochi secondi il pestaggio fra pony, permettendo così a Celestia di separare la calca, e togliere l' incantesimo che impregnava la bambola.

Fatto ciò, i pony, prima pronti a tutto per ottenere quell' ammasso di tela sfatta, ora guardavano tale massa con indifferenza o disgusto.

Dopo pochi minuti di imbarazzante staticità, tutti se ne andarono, meno che Twilight, le sue amiche, e Celestia.

La principessa scese a terra, sollevando un polverone, poi s' avvicinò a Twilight, e disse lei con voce severa:

“Twilight, presentati nella tua biblioteca: dobbiamo parlare”

Twilight semplicemente annuì, e cominciò ad avviarsi: nel mentre che lo faceva, la cavalla viola disse alle sue amiche: “Addio.. se avete ancora il fegato di salutarmi, mi troverete all' Asilo di Magia, a Canterlot, dove sono nata”, poi se ne andò verso la sua destinazione.


Le cinque amiche si fissarono negli occhi, indecise sul da farsi: fare da avvocato davanti a una dea per la loro amica, o lasciarla al suo destino, certe che non le accadrà nulla ?

Silenziosamente, le cinque cavalle votarono tutte per far finta di nulla, e si sciolsero.



Poco dopo, dentro la libreria, Twilight sentiva un nodo in gola: stava per incontrare la sua precettrice, fra l' altro arrabbiata, e temeva la pena che stava per ricevere, perchè certa che Celestia non si sarebbe data limiti per assegnarla.

Sospirando, Twilight salì le scale, e vide davanti a sé una Celestia in piedi al centro della stanza, con degli occhi pieni di rabbia, e un ghigno maligno sulla sua faccia.

Twilight si prostrò davanti a lei, e disse:

“Mi dispiace per quello che ho fatto, mi dispiace per il mio ritardo”

Celestia la guardò negli occhi, e disse:

“Il ritardo ? Non è quello che ha causato la mia ira. E' la tua reazione alla scoperta di essere in ritardo: invece di saltare alla settimana successiva, magari allegando delle scuse, hai cercato in tutti i modi di ottenere un problema in un giorno che, altrimenti, sarebbe stato senza problemi per tutti.

No: hai dovuto invece utilizzare delle puledre innocenti, e i tuoi compaesani, per cercare di ottenere ciò che volevi. Ciò è segno di totale assenza di saggezza, Twilight, ed io ho per te il giusto contrappasso”

Twilight cominciò a sudare freddo, e a pregare che non fosse quello che pensava.

“Twilight Sparkle, da domani fino all' anno prossimo, sarai alunna della classe 'Giardino Pensile' all' Asilo di Magia 'Piccole Meraviglie del Mondo'. Per ovviare al fatto che saresti più che capace di farti riassegnare all' Università Magica, sarai privata dei tuoi poteri, se si eccettuano i poteri più basilari.”

Il cuore di Twilight Sparkle si fermò: era stata spedita all' Asilo di Magia ?

Davvero ?

Era davvero accaduto, l' Elemento della Magia, spedito a frequentare l' Asilo di Magia ?

La testa dell' unicorno viola si divise in due parti: la parte che si rassegnava; e quella che diceva di rispondere a Celestia, e dimostrargli che c'è una ragione per cui i Portatori degli Elementi della Magia passati erano spesso “suicidati” e non “riassegnati”...

Alla fine, in Twilight prevalse la parte che voleva rassegnarsi al suo fato: non poteva sfidare a duello Celestia, e, dopotutto, la dea solare era diventata praticamente la sua bussola morale: se avesse disobbedito ad ella, si sarebbe sentita un verme.

Allora Twilight chiamò Spike, disse ad egli di preparare a lei le valigie, e che, dopo tale compito, egli era in vacanza per un anno.

Spike fece tutto ciò con grande piacere, prima di notare che la sua gioia feriva Twilight nel profondo.

Prima di andarsene, Celestia lasciò un cartello appeso sulla porta della biblioteca

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Capitolo 2
*** 2 ***


Il giorno dopo, Twilight si svegliò alle sei del mattino, pronta a tornare nella casa dei genitori, visto che ora la usa casa in Ponyville, quasi certamente, sarebbe stata sequestrata fino allo scadere dell' anno di punizione datogli da Celestia.


La cavalla viola scese giù dal letto; prese i suoi ultimi effetti personali presenti in quell' edificio; li mise nell' ultima valigia rimasta vuota; numerò i bagagli; e si preparò per uscire a fare l' ultima colazione che avrebbe fatto quell' anno a Ponyville.

Nel mentre che si posizionava i bagagli sulla schiena, Twilight Sparkle cominciò a pensare a come spiegare il suo vergognoso ritorno alla casa dei genitori.

Dopotutto, Night Light, quando quando Twilight lasciò la casa, diede alla figlia un monile a forma di scudo, con su scritto “O con questo al collo, o con questo fra gli zoccoli”.

Il significato ? Twilight doveva tornare a casa gloriosa, o morta.

Non tornare sconfitta, o con le prove che, in un momento di follia, Celestia aveva scelto la peggiore fra i possibili candidati.

Ed invece, per un errore di valutazione; e la sua eccessiva paranoia, Twilight era ora costretta a tornare alla sua casa di Canterlot: di sicuro, suo padre non avrebbe esitato a staccarle gli arti giuntura per giuntura; osso per osso; pelo per pelo.

Ma cos' altro poteva fare Twilight, se non accettare le cose così come erano ? Il suo scarso patrimonio non era abbastanza per affittare una casa decente a Canterlot, città famosa per la più costosa in assoluto; qualcuno sarebbe finito male, se avesse ospitato Twilight in casa senza mandarla a scontare la sua pena... l' unica soluzione era andare dai genitori.

Quando Twilight ebbe finito di pensare a ciò, si accorse che, nel frattempo, mentre camminava senza pensare, aveva calpestato e demolito, nell' ordine: una bancarella gestita da un contadino pony in preda ai fumi dell' alcool mattutini, e che, dopo una gigantesca lotta con due commercianti vicini, tirava bestemmie dirette a tutto ciò che è ed era santo; un malcapitato puledro, tanto distratto quanto fragile fisicamente; innumerevoli lucertole... ora l' unicorno viola si trovava a camminare sul posto contro il campanile, come se volesse spostare la struttura a testate.

Twilight sospirò, guardò l' orologio, e vide che mancava poco alla partenza del treno.

E così Twilight andò alla stazione, comprò il biglietto, e salì sul treno da poco arrivato.


L' unicorno punito si mise sul primo posto che riuscì a trovare sul treno, e tornò ai suoi pensieri riguardo quello che sarebbe accaduto in casa sua, e all' esterno, una volta scoperto il motivo per cui l' il portatore Elemento della Magia si era staccato dagli altri cinque.


Dopo circa cinque ore di treno, Twilight Sparkle arrivò a destinazione: ella prese le valigie, le scaricò, e si avviò verso la sua casa originale che, grazie al cielo, era locata vicino alla stazione, ed era piuttosto riconoscibile, grazie al suo design da “baracca di lamiera in cemento”, un' architettura decisamente molto più brutta delle sinuose spirali che in genere abitavano la capitale.

E così l' unicorno viola passeggiò per le strade che aveva percorso come piccola puledra, in circostanze molto più amene.

Le sporadiche case, tutte villette a due piani con cancello ? Uguali a prima.

La strada lastricata con pietra grigia e bianca levigata ? Identica a prima.

Il campetto da calcio vicino alla sua casa ? Uguale a prima, se si eccettua la presenza di qualche erbaccia in più.

Le poche differenze consistevano nella conversione di una villetta scrausa in caserma della Polizia Militare; e di piccolo monumento di significato ignoto, eretto nel mezzo di un campo di oppio selvatico.

Mentre Twilight camminava, ella si sentiva depressa: così tanto tempo... e così pochi cambiamenti da quando era riuscita a farsi infilare nell' Accademia. Sembrava che il tempo si fosse fermato apposta laggiù, solo per tornare a scorrere ancora solo quando Twilight Sparkle sarebbe tornata casa, poiché sfrattata, e condannata a ripetere la sua fase più buia.

Dopo un po' di camminare, l' unicorno castigato arrivò davanti al cancello di casa sua: sospirando, Twilight suonò il campanello di ottone.

Dopo poco, un urletto di gioa arrivò, e una grigia aura aprì il cancello, e, poco dopo, una cavalla grigia, vestita come una serva, si avvicinò al cancello, e disse:

“Twilight ! Quanto tempo è passato dall' ultima volta che ti ho vista ! Cosa ti riporta a casa”

La cavalla viola sorrise amaramente alla cavalla grigia, e disse:

“Ciao, Sedula Serva. Purtroppo ciò che mi conduce qui non è qualcosa di positivo”

Sedula disse:

“Oh, mi dispiace. Avanti, vieni in casa, così puoi parlarne con me: magari ti puoi rilassare”

Twilight Sparkle annuì, e seguì la cavalla grigia in casa .

L' interno della casa era... diverso da come se lo ricordava: a Twilight non gli era mai risultato che le pareti avessero nicchie con statue crisoelefantine di pony all' interno; né che ci fossero un po' dappertutto piatti decorativi con varie decorazioni.

Ma quello non era il primo pensiero che passò per la testa di Twilight: infatti, da una stanza adiacente l' ingresso, un unicorno blu uscì, e disse:

“Twilight ! Figlia mia ! Sei tornata ! Come mai sei qui? Sei in licenza dai tuoi studi ?”

L' unicorno viola sospirò: se doveva farlo, lo avrebbe detto in maniera leggera.

Così Twilight, mentre veniva strizzata da suo padre, disse:

“Sì, sono in licenza dai miei studi...”

Il padre di Twilight smise di abbracciarla, e la guardò negli occhi, dicendole:

“Però ?”

L' unicorno viola sospirò:

“Perchè la Principessa Celestia, dopo un incidente riguardante una bambola di pezza; la mia ossessione per l' ordine; tre puledre in età scolastica; un incantesimo di controllo mentale; e un' intera cittadina; ha deciso di punirmi attraverso la bocciatura”

Night Light guardò storto Twilight:

“La bocciatura ? Ma se sei fuori dal sistema scolastico !”

“Appunto. La Principessa Celestia ha pensato bene di mandarmi all' altro estremo di 'fuori dal sistema scolastico'. Se io sono fuori perchè l' ho terminato...”

Il padre continuò per la violacea figlia:

“Quindi ti ha rispedito all' Asilo di Magia.”

Seguirono cinque minuti di silenzio, in cui Night Light cominciò a respirare in modo sempre più rapido, fino a quando non esplose in un:

“MI STAI QUINDI DICENDO CHE DEVO PAGARTI ALTRI DICIOTTO ANNI DI STUDIO E DI VITTO PERCHE' NON HAI SAPUTO CONTROLLARE UN TUO ISTINTO ?”

Twilight annuì.

Poco dopo, il salotto andò in fiamme.

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Capitolo 3
*** 3 ***


Quando il salotto fu finalmente spento dagli sforzi combinati di Sedula e Twilight, l' unicorno viola disse al suo padre blu ansimante, e con la coda mezza bruciata:

“Ascolta, padre, hai capito male...”

Il padre grugnì, e disse:

“Capito male cosa ? Celestia ti ha detto che dovrai rifare tutto il percorso scolastico dall' inizio, Asilo compreso. Questo è tutto. E ti ha pure sfrattato”

Twilight Sparkle si mise lo zoccolo destro sulla faccia, e disse:

“Padre, Celestia non mi ha punito facendomi ricominciare tutto il percorso: mi ha punito rispedendomi per un solo anno all' Asilo di Magia”


Night Light sospirò di sollievo, e disse:

“Oh, ok. Non sono comunque contento per quello che è successo, ma almeno non dovrò ri-affittare per diciotto anni quel cavolo di appartamento in centro città. Però potrei ri-affitarlo per qualche mese. Ma ora non è il momento: vai a sfare le valigie nella camera degli ospiti ricavata dalla tua vecchia stanza, poi se ne parla.”

La cavalla viola annuì, e salì le scale, verso la camera indicatagli dal padre.

Una volta salite le scale di pietra che portavano al piano superiore, e aver passato la camera dei suoi genitori, Twilight finalmente giunse nella stanza degli ospiti/la sua camera riconvertita.

La “stanza degli ospiti” era, in realtà, uno stanzino gigantesco per tappeti; coperti; cuscini e tutto il resto: in mezzo alla stanza, c' era un letto in ferro arrugginito, e un materasso ad acqua, facendo già capire che i genitori non apprezzavano molto gli ospiti dormienti in casa loro; sul soffitto, c' era steso un tappeto in pura lana d' alpaca delle Mordanti, assieme a dieci stracci gocciolanti d' acqua; sul muro destro, un armadio con le ante sfondate, e una massa informe di vestiti, lenzuoli, coperte  e copricuscini; il letto aveva un cesto pieno di panni sopra di esso.

La maniglia interna della porta stessa era un attaccapanni.

Mentre Twilight sfaceva le valigie, si domndava dove accidenti erano stati messi tutti quei panni, quando ella abitava in quella stanza, e per quale motivo demente la stanza era ridotta in quel modo.

Forse Sedula pensava che, non avendo più fra i piedi una bamboretta ossessionata con l' ordine, non dovesse più proccuparsi di come piazzava i vestiti, né dove, e che doveva recuperare tutto il disordine che non aveva fatto in passato.

Forse i genitori volevano dimenticarsi quello che era stata Twilight in passato, e seppellire la stanza che la rappresentava di più, la sua, in panni.

O semplicemente non c'era più spazio in lavanderia, per quanto assurdo potesse sembrare assurdo.

Appena sfatte le valigie, nella camera entrò una figura bianca e viola, tale figura disse con voce gioiosa:

“Oh, ciao, mia bambina ! Sei tornata finalmente !”

Twilight sentì una delle sue vene sul collo tendersi come quelle di un violino, mentre tentava di stare calma, dicendo:

“Madre, questo non è il momento opportuno per chiamarmi 'bambina', sopratutto dopo quello che è successo !”

La madre mostrò genuino shock:

“E perchè mai ?”

“Non lo so... magari perchè sono stata punita  A RIFARMI UN ANNO INTERO ALL' ASILO DI MAGIA, CON QUELLI CHE SONO IN MODO LEGITTIMO LI' PER IMPARARE, MENTRE IO SONO COSTRETTA A SEGUIRE, ED ANDARE AL LORO PASSO , QUANDO ERO ABITUATA A FARE MOLTO DI PIU' ?”

Twilight Velvet commentò:

“Su, Twilight, guarda il lato positivo, ti potrai rilassare !”

“RILASSARE ? Velvet, porca vacca, sono la tua stessa carne, e ancora non sai che se non ho un piano preciso da seguire, io divento pazza ? O forse ti sei scordata di quando tornasti tardi dal tuo lavoro, ed io stavo girando in tondo alla casa perchè erao passati venti minuti dall' ora di cena programmata ? O quando quasi ammazzai Shining in un attacco di nervi, poiché avevi ciccato la mia usuale ora di risveglio ?”


La madre di Twilight scosse lo zoccolo:

“Oh, andiamo, che sarà mai. E poi, tutto per riaverti qui per un anno !”

Twilight cominciava ad avere istinti matricidi, ma li trattenne per il momento, e semplicemente scese nella sala da pranzo a mangiare; e poi tornare in camera sua pe riordinarla.

Unico problema.

Visto che i suoi poteri erano stati indeboli ai livelli di un puledro di cinque anni, Twilight si ritrovò a faticare moltissimo, per sollevare con la magia ogni oggetto e, dopo tre tappeti gettati a terra; e una maniglia divelta, Twilight decise di fare tutto senza magia: in cinque ore, la camera era in condizioni decenti, non adatta ad ospitare pony di rilievo, ma abbastanza da non dare all' unicorno viola l' impressione di dormire in una lavanderia a gettoni; o in un ripostiglio di un albergo.

Finita la risistemazione della camera, Twilight si mise a fare una lista delle cose da fare per il giorno dopo.

Scritta a bocca.


Visto che l' unicorno punito non c' era abituato, il risultato fu pessimo: la scrittura sembrava quello di un elefente ubriaco; e dentro la bocca di Twilight rimase un distinto sapore di grafite.

Visto che il risultato era inoddisfacente, la cavalla violacea si arrese, e decise di tenere tutto a mente, e pregare che una delle serve della casa fosse disposta a perdere qualche minuto a scrivere la sua lista di cose da fare.


Poi, l' unicorno viola si apprestò a terminare la giornata con un leggero pasto; e una veloce lettura a letto, per poi chiudere gli occhi, in attea di quello che sarebbe successo l' indomani.

 

Il giorno dopo, Twilight Sparkle si svegliò alle sette del mattino, e guardò attorno sé l' ambiente.

No, non aveva sognato tutto: era davvero a casa sua, e stava davvero per frequentare l' Asilo di Magia per un anno.

Sospirando, Twilight Sparkle scese dal letto, e notò ai piedi del letto una piccola pila pila vestiti, il cui colore non era determinabile, nella penombra della stanza.

Twiligh alzò dal letto, e tirò a fatica le tapparelle con i suoi zoccoli, poi si voltò verso la pila di vestiti, e vide che era una specie di grembiule nero tarlato, con tanto di fiocchetti rosa scoloriti e mezzi scuciti qua e là.

Sul foglio c' era spiegato che Twilight si sarebbe dovuta presentare all' Asilo vestita con il grembiule, e che quello che aveva davanti era stato ricavato dal suo vecchio, unito con una tenda nera .

Alla visione del biglietto, e del vestito, la cavalla viola non sapeva se staccare la testa dei genitori con un morso; ribellarsi a Celestia, e dirgli che non gli ne importava niente dei suoi finaziamenti; o semplicemente sopportare quell' anno, per quanto imbarazzante potesse essere, e sperare in un' amnistia.

Twilight optò per la terza: si mise il grembiule, scese, magniò in fretta e furia qualche biscotto e bevve del latte, poi si avviò da sola verso il luogo doveva avrebbe scontato la sua condanna, sperando di evitare ulteriori commenti dai genitori.

Dopo circa mezz' ora di trotto, Twilight arrivò a destinazione.

L' edificio che ospitava l' Asilo non poteva essere più distinguibile di così, in mezzo a una città che si estendeva in altezza; ed era famosa per i colori delle spirali: l' edificio era un quadrato grigio, basso, con un cancello probabilmente rubato da una base militare, a causa degli evidenti sbalzi e delle ammaccature, e dei muri che, se potessero parlare, parlerebbero come un vecchio artista fumatore di pacchetti e pacchetti di sigarette al giorno.

Appena vicina al cancello, Twilight fu accolta da un pony di terra marrone custode: quest' ultimo, dopo essersi fatto scappare una risatina, di fronte all' orrendo spettacolo di Twilight Sparkle in grebiule stracciato entrare nel cortile, disse:

“Signorina, che cosa ci sta a fare qui ?”

L' unicorno viola, sospirando, rispose:

“Sono qui perchè ho l' obbligo di frequentare l' istutuzione all' interno dell' edificio.

Non ho qui con me le prove, ma sono certa che i docenti sono già al corrente della mia presenza in una delle loro classi”

Il custode annuì, e disse:

“Anche se ho capito solo quattro parole, credo di aver inteso il messaggio. Entra allora, se in ritardo”

A Twilight gli si fermò il cuore per pochi secondi: è stata tardap er due volte di seguito.

Come si può rendere peggiroe una situazione simile ?

Ma l' unicorno viola, capendo che perdere la testa non sarebbe servito a nulla, evitò di pensarci troppo, ed entrò.

L' interno della sua “prigione” strideva in modo notevole con l' aspetto esterno: i colori; le immagini; i cartelloni... sembrava il Carnevale di Biadeggio fatto edificio, e, per qualche motivo, tutto quel colore rese leggermente meno nervosa Twilight.

Dopo un paio di minuti di girovagare, infine, la cavalla punita trovò la sua “cella”, contrassegnata dal disegno stilizzato di un giardino rigoglioso.

Twilight aprì lentamente la porta, e quello che vide, o meglio, sentì col naso non fu piacevole.

Urina.

Sterco.

Questi due maleodori fecero quasi vomitare Twilight, e le fecero capire che era accaduto lo scenario peggiore possibile per lei.

Una classe di un Asilo di Magia diviso in termini di abilità magiaca, come un tempo; invece che per età, come nuovo ordinamento.

Certo, in genere i livelli di potere erano, a cosa normali, equivalenti fra i puledri della stessa età.

Ma, quando un puledro di tre anni aveva le capacità di uno di cinque, o addirittura di sei, come Twilight, questo significava che, spesso, tale puledro mancava di controllo... proprio lì.

I risultati erano ovvi.

E, visto che Twilight l' aveva provato sulla sua pelle, aveva sperato in modo ardente che  tale situazione non si fosse presentata.

Chiaramente, la Fortuna quel giorno ce l' aveva con la povera cavalla.

La reazione di Twilight fu subito recepita dalla sorvegliante presente, che disse ai bambini di stare buoni, nel mentre che si occupava di calmare una disturbata cavalla che, in linea teorica, non doveva essere lì

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Capitolo 4
*** 4 ***


La sorvegliante, un unicorno rosa chiaro e criniera gialla, si avvicinò a Twilight, e chiese:

“Quindi... tu sei Sparkle Twilight, giusto ?”

Twilight annuì.

“Bene, sarò onesta con te: farai bene ad abituarti a questo odore, perchè ormai le pareti ne sono impregnate. “

Twilight Sparkle ruotò gli occhi, e disse “E ti pareva... vabbè, speriamo che quantomeno essi abbiano qualche neurone sano, e un po' di tatto”

L' ultimo punto sembra quello più improbabile, agli occhi della cavalla.

Appena all' interno, la cavalla fu salutata dagli occhi curiosi dei puledri presenti, e la sorvegliante disse ai giovini lì presenti di salutare Twilight Sparkle come nuova compagna dell' anno.

Pochi saluti, e molte domande, sorsero dal gruppo di puledri:

“Come mai sei qui ?”

“Chi ti ha portato qui ?”

“Perchè hai un vestito così devastato ?”

“Perchè sei abbattuta ?”

Tante domande sensate, poco tempo per rispondere.

Twilight decise di lasciare la situazione in mano alla maestra, e vedere che tirava fuori, se una pessima scusa per la sua presenza, o la cristallina verità.

L' unicorno rosa si schiarì la voce:

“La vostra nuova compagna Twilight è un caso... particolare.

E' un pony grande che, a causa di un suo errore in un' altra città, è stato spedito a fare un anno qui, all' Asilo di Magia.

Avete l' autorizzazione di trattarla come una di voi”

Twilight maledì sottovoce il giorno in cui aveva deciso di perdere la testa per una lettera.

L' unicorno maestra continuò a parlare ancora per un po', poi disse ai puledri presenti di tornare al loro caos ordinario, prima dell' inizio di qualche lezione vera e propria.

Nel mentre che Twilight tentava di infilarsi nella mischia, e cercava un modo per nascondersi, la cavalla si ritrovò con il grembiule tirato da buona parte dei puledri, i quali insistevano a sapere come ci era arrivata lì.

Twilight rispose ad ogni domanda con:

“A causa di un errore di valutazione, e un mio ritardo, le autorità hanno deciso che io, in quanto mancante di saggezza, debba essere spedita in un luogo più adatto alla mia savietà. Cioè qui.”

Alcuni puledri chiesero il significato delle parole di Twilight.

Altri annuirono senza commenti.


Altri ancora, invece, cominciarono a ridacchiare, e a commentare malignamente sullo stato di Twilight, spaziando da domande che erano, incredibilmente, considerata l' età di chi insultava, retoriche sull' intelligenza di Twilight; fino a canti di presa di giro puri e semplici, passando per commenti sull' età delle cavalla viola castigata.

“Twilight, dimmi: se tu frequenti ancora l' Asilo, come accidenti hai fatto a diventare lo Studente di Celestia ? Hai vinto la carica giocando a campana con gli altri studenti ?”

“Sei un unicorno, sei un adulto, e non sai nemmeno sollevare un sassolino con la magia ?”

“Ehi, ciuccia, sai giocare a 'Indovina Chi ?' ? Ah, giusto, sai a malapena distinguere il tuo corno da un bruco”

Queste erano solo alcune frasi che la cavalla viola, con fatica, riuscì a percepire dalla folla di puledri.

Poco dopo, la sorvegliante chiamò a rapporto tutti per una prima lezione su come sollevare oggetti.

Twilight sospirò, e pregò che i suoi sforzi non le devastassero il colon.




Nel frattanto, a Ponyville


Le cinque ex-amiche di Twilight erano riunite nel granaio della famiglia Apple, per discutere sugli eventi dei giorni passati giranti attorno a Twilight, il passaggio di proprietà della Biblioteca a una cavalla di nome Mens Clara, e lo sfratto di Spike.

Applejack, dopo aver radunato le amiche, le fece sedere, e disse:

“Bene ragasse, mi avete detto di chiamarve per discutere en la mi propietà. Quale è l' argomento ?”


Rarity disse:

“La sparizione di Twilight. Da quanto racconta Spike che, faccio notare, è da giorni che dorme all' interno dei miei bidoni della spazzatura, appestando la mia casa quando entra in cerca di cibo; la nostra amica Twilight Sparkle ha abbandonato la città...”

Rainbow Dash guardò turbata Rarity, mentre Pinkie Pie, con voce insolitamente triste, disse:

“Twilight ha lasciato la città senza salutarmi ? Perchè ?”

“Cause di forza maggiore, dice Spike”

“Cause di forza maggiore ? Quale forza maggiore ? Non ho visto un nanetto verde armato di armi ronzanti e luminose, cavalcare un' Ursam Maiorem in città ! “


Rarity guardò Pinkie come se quest' ultima avesse appena spento il Sole ruttando, e commentò:

“E questo che c' entra, Pinkie ? In ogni caso, no, 'cause di forza maggiore' in genere indica doveri statali, malattie....”

Fluttershy disse senza preavviso con la sua classica voce bassa:

“Twilight Sparkle è malata gravemente, e ha dovuto abbandonare la casa ? Oh, poveretta”

Applejack fece facehoof, mentre Rarity, sospirando:

“No, Fluttershy, non è malata, altrimenti non avrebbe abbandonato casa sua, né avrebbe sfrattato Spike. Credo che piuttosto sia coinvolta in un affare statale. La domanda è: di che si tratta questo affare statale, tale da richiedere la sola presenza di Twilight ? Qualcosa che ha a che fare con i suoi studi ?”

Rainbow Dash domandò:

“Allenamento fisico, per rendere la secchiona che è un poco meno fragile ?”

Fluttershy mormorò qualcosa di intraducibile che nessuno si disturbò a tradurre.

Applejack chiese:

“Idiosie burocratiche che riguardano solo lei ? So solo che adesso non ha più il permesso di vivere su quel lotto, stando al cartello sull porta della biblioteca.”

Pinkie Pie, al solito, domandò se magari Twiligh stesse organizzando un gigantesco party a sorpresa per tutte e cinque.

Poi le Mane 5 cominciarono a discutere riguardo quale era l'ipotesi più probabili, fino a quando Applejack non propose la cosa più semplice:

“Ascoltate, se continuiamo a discutere così, non sapremo mai il fato di Twilight, quindi è meglio che si chieda al pony più vicino a lei...”

Rainbow Dash disse scocciata:

“E cioè ?”


Applejack sorrise.

“Spike”

Rarity balzò all' indietro:

“Chiedere a Spike ? No ! Ormai egli puzza di toast bruciato marcio, e pompelmo secco, tutti pezzi provenienti dai disastri di Sweetie Belle. Voi potete andare, io non vengo. E poi, come siete certe di sapere la verità ?”

Pinkie Pie disse:

“Non lo so, ma sono certa che riuscirò a farlo parlare!”

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Capitolo 5
*** 5 ***


Una volta presa la decisione di estorcere a Spike informazioni riguardanti Twilight, tutti i presenti si avviarono verso il Carosel Boutique, ove Spike aveva trovato rifugio.


Dopo dieci minuti di camminata, le cinque cavalle arrivarono vicino al negozio di Rarity, e videro, in stato semi comatoso e mugugnate parole senza senso, Spike all' interno di un bidone della spazzatura.

Alla vista, e odore di ciò, Rarity si inverdì di nausea, e disse:

“Scusate, devo raggiungere il lavandino per eliminare ogni traccia della mia colazione dal mio sistema digerente, causa visione e odore di Spike. Tornerò presto”

Detto questo, Rarity corse nella sua casa.


Le altre quattro, dopo aver realizzato che Spike puzzava come una discarica a cielo aperto di cibo scaduto, tornarono a pensare al loro obbiettivo.

Applejack si avvicinò a Spike,  lo scosse con uno zoccolo, e chiese la sua attenzione.

Spike continuò a blaterare senza senso, e a cadere in pisolini istantanei di cinque-sei secondi l' uno.

Applejack scosse più forte, e parlò più forte.

Nulla.

Alla fine, Applejack diede un forte calcio al bidone, rovesciando l' immondo contenuto sull' erba fresca, e svegliando con una forte botta Spike.

Il dragone viola, dopo due minuti in cui si limitò a girare come una trottola, e a maledire dei draconici, si ripigliò, e disse scocciato:

“Che c'è ?”

Applejack rispose:

“Siamo qui per chiederti informazioni su Twilight Sparkle, in quanto nostra compagna”

Spike si grattò la coda, e disse infastidito:

“Non ne ho idea. Mi ha detto che andava in vacanza per un anno, ma credevo che venissi anche io. Non credevo che mi avrebbe sfrattato”

“Sono certo che in realtà lo sai. Solo che non vuoi dircelo”

“E perchè mai non dovrei ?”

Rainbow Dash si mosse in avanti:

“Che ne so, magari hai giurato di non raccontare una fava a nessuno a Twilight. Magari tu non sei il vero Spike. Magari...”

Applejack tappò la bocca a Rainbow Dash:

“Le tue teorie cospirazioniste possono solo peggiorare la situazione”

Ma Spike rispose comunque all' affermazione della cavalla con la criniera arcobaleno:

“Non ho promesso nulla a nessuno, e no, non sono una spia; un robot;o  quel che diamine credi che io sia. Drago reale a parte”

La contadina fece un semplice gesto a Pinkie: la cavalla rosa balzò addosso a Spike, e lo martellò di domande e schiaffi per delle mezz' ore.

Dopo tre ore e mezzo di urla, strepiti, schiaffi, e sangue, uno Spike massacrato, e mancante di tre denti, disse:

“Ok... avevo promesso a Twilight di non raccontare a nessuno che adesso si trova all' Asilo di Magia di Canterlot. Ora, per piacere, lasciatemi in pace”


Detto questo, Pinkie Pie si staccò da Spike, e guardò le facce turbate delle sue amiche.

Erano tutte stupite da quanta violenza aveva applicato su Spike, e dalla quantità di tempo impiegata da Pinkie Pie per far parlare Spike.

Confusa, la cavalla rosa disse:

“Che c'è, avete visto il Bighoof ? Perchè quelle facce ?”


Rainbow Dash disse semplicemente:

“Miseria”

Applejack disse:

“Bhè, sistema molto brutale, ma efficiente. Bene, ora, visto che ora sappiamo dove si trova Twilight, che si fa ?”

Fluttershy, una volta finito di piangere e raggomitolarsi davanti al brutto spettacolo di Pinkie Pie che massacra Spike, disse:

“Credo che dobbiamo rimandare la cosa a domani... ora è troppo tardi... se vi va bene”

“Buona idea Fluttershy. Ok, ragazze, la riunione è finita, andate in pace”

E così le cinque cavalle si divisero.

 

A Canterlot, nel frattanto, Twilight era appena uscita da scuola, e stava tornando a casa con il grembiule fradicio di urina.

Quella degli altri.

Per sua fortuna, il fatto che il suo livello di potere era quello di un puledro di cinque anni non significava che, se si sforzava, allora il suo corpo avrebbe perso il controllo di se stesso.

Ciò, ovviamente, non valeva per i puledri che aveva come compagni di classe, i quali avevano la brutta tendenza a starle MOLTO attaccata, mentre eseguivano gli ordini della maestra.

Grazie al cielo, i suoi vicini avevano solo bevuto quella mattina: se avessero pure mangiato il risultato sarebbe stato ancora meno piacevole.

Appena a casa, la prima cosa che Twilight fece, fu prendere il grembiule, e scaraventarlo a terra, per poi correre il più velocemente possibile alla doccia, per eliminare il puzzo di ammoniaca che aveva addosso alla sua pelliccia.

Nel mentre che correva su, Twilight Sparkle si imbattè in Sedula Serva: la cavalla viola ne approfittò per salutare la cinerea serva, e dirgli di incenerire il vecchio grembiule, ormai ridotto a straccio imbevuto di urina.

La serva sembrò non comprendere, e si limitò a guardare storto l' unicorno punito.

Venti minuti dopo, Twilight Sparkle aveva già terminato di lavarsi con dello shampoo al rosmarino e una striglia di bronzo vecchia quasi quanto l' edificio.

Fatto ciò, il pony viola si asciugò velocemente con un asciugamano, e corse in sala da pranzo.

La grande sala da pranzo, unita col salotto della casa, aveva il tavolo più spostato al centro, rispetto all' usuale, e, sopra il tavolo, la tavola era imbandita in un modo che andava dall' infantile, al grottesco: un' altrimenti normale insalata coi peperoni aveva gli ingredienti disposti per formare la faccia di un clown; il piatto di wustel e purè era stato creato dimodoche i wustel sembrassero polipi, e il purè il mare; il suo bicchiere  era quello della Nutella.

Alla vista di ciò, Twilight Sparkle si guardò attorno, e vide sua madre sorridere con tutti i suoi bianchi identi.

Twilight disse:

“Madre, tu sei  completamente scema: sapevo che i genitori vedono sempre i loro figli come bambini. Ma, cara Twilight Velvet, questo è troppo: non ho più bisogno di avere i piatti fatti in modo strano, per stimolarmi a mangiare. La  sola fame suffice”

Twilight Velvet squadrò la figlia, poi tubò:

“Come mai, Twily ? Non ti piacciono più i polipi di wuster in mare di purè ? Eppure erano il tuo piatto preferito”

“Madre, porca miseria, mi piacciono ancora, e me li mangerò. Ma quale ragionamento contorto ti ha spinto a pensare che io abbia gli stessi gusti di quando ho lasciato questa casa ?”

La madre rimase muta, mentre il padre entrò, e disse:

“Ne abbiamo già discusso, moglie mie: per quanto tu desideri un nuovo puledro, sei sterile ormai; e il fatto che adesso Twilight frequenta l' Asilo di Magia non cambia le cose”


I due genitori di Twilight cominciarono a discutere: la cavalla viola ne approfittò per spazzolarsi tutto

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Capitolo 6
*** 6 ***


Dopo essersi nutrita velocemente con quello che c' era sulla tavola, Twilight Sparkle tornò nella sua camera.

Una volta tornata in camera, la cavalla viola cominciò a pensare sul da farsi.

L' esperienza di quella mattinata era stata sufficente a far venire i nervi a fior di pelle a Twilight, ed ella non aveva intenzione di continuare a sopportare per molto quell' ambiente.

Aveva bisogno di uscire al più presto da quella situazione.

E così Twilight cominciò a mormorare fra sé e sé:

“Quindi... la mia tutrice mi ha punito, spedendomi in uno sgangherato Asilo di Canterlot; levandomi la magia; e la visione delle mie amiche.

Tutto questo per un anno.

Ora, visto che l' esperienza di oggi è stata tutto, meno che piacevole, mi converebbe tentare di uscire con ogni mezzo da questa situazione.

Ma come ? Non posso ribellarmi a lei, e dire a lei che non me ne frea niente dei suoi finaziamenti e della sua biblioteca, perchè mi taglierei via gli zoccoli. E poi, facile che se la mando a cagare lei non mi restituisca i poteri.

Se però accetto tutto passivamente e vado all' Asilo senzap rotestare, entro la fine dell' anno, è probabile che la mia sanità mentale si disperda nel vento.”

Nel mentre che diceva queste cose, lo sguardo di Twilight vagava nella stanza, in cerca di qualcosa che potesse aiutarla nella sua ricerca di una via di fuga, e, dopo tanto vagare, l' occhio di Twilight siposò su un oggetto: il permesso di accesso alla Biblioteca Reale.

E così all' unicorno in cerca di vie d' uscita venne in mente un' idea: anche se era stata privata dei poteri, Twilight poteva comunque andare nella Biblioteca Reale, prendere libri simili a quelli che aveva studiato circa sedici anni fa, e reimpararli tutti a memoria, certa che in tal modo la privazione della Principessa Celestia sarebbe scomparsa.

Poi si ricordò che, molto probabilmente , Celestia le aveva revocato il permesso di accesso alla sua biblioteca; ed era sicuro come la morte che le guardie non l' avrebbero fatta passare, una volta visto che il suo permesso era stato revocato.

Non importava, comunque: il fatto che Celestia aveva vietato l' accesso alla SUA biblioteca, non significava che avesse bandito la sua studentessa da tutte le biblioteche di Canterlot; e quello che serviva a Twilight Sparkle non era proprio impossibile da trovare, in una biblioteca degna di tale nome.

Pensato a ciò, Twilight fece un balzo per scendere dal letto; si mise con fatica una sacca sul dorso; e scese le scale, verso l' uscita.

Nel mentre che Twilight nadava allegramente via, ella venne notata dla padre, che disse:

“Dove stai andando, signorina ?”

La cavalla viola si fermò, e disse:

“Alla Biblioteca Reale, così magari posso eliminare le limitazioni che la mia divina insegnante mi ha posto”


“Eccelente, Twilight”

Detto questo, la cavalla viola uscì di casa, e si avviò verso la sua destinazione.

Dopo circa mezz' ora di camminata per le strade di Canterlot, Twilight finalmente giunse a destinazione: la Biblioteca Pubblica del Distretto Sud di Canterlot.

Per la prima volta in quei due giorni, qualcosa era effettivamente cambiato, da quando era giunta lì per prendere in prestito i libri che, anni prima, la condussero alla gloria, e che ora forse avrebbero permesso lei di cancellarsi la pena: l' edificio, prima una mezza baracca in calcestruzzo, ora ere un bell' edificio alto e sinuoso, come il resto degli edfici di Canterlot; sulla cima, al posto del vecchio segno con la scritta “bibbioteca”, c' era ora una statua di bronzo di un pony che leggeva.

Sospirando, Twilight entrò nell' edificio, e andò alla ricerca di libri equivalenti a quelli che ebbe studiato: ella si mise alla ricerca su un libro riguardo alle magie di trasformazione; uno riguardo al teletrasporto... in pratica, tutto quello che le poteva servire, casomai il suo tentativo di rompere le limitazioni di Celestia attraverso la sua perseveranza non avesse l' effetto sperato.

Dopo alcuni minuti di ricerca, la cavalla viola finalmente trovò i libri che stava cercando, e, dopo aver comunicato il prestito alla biblioticaria, e aver compilato il modulo per tenerli per un paio di mesi; Twilight tornò a casa, pronta ad iniziare il suo primo pomeriggio di studio continuato con obbiettivo finale la liberazione prima dell' arrivo dell' Inverno.

Una volta tornata a casa, e arrivata in camera sua, nel mentre che Twilight tirava fuori sudando copiosamente i libri, ella notò una cosa: quella era la quinta volta che Twilight sollevava qualcosa con la magia, invece che fare a zoccolo, ed ella notava che, rispetto alla prima volta che aveva provato, era riuscita a scaricare i libri senza mai fermarsi, per quanto il compito l' avesse fatta sudare.

Sì: bastava la pratica, per riottenere lo status perduto.

La cavalla viola sorrise, e si gettò a capofitto nello studio.[/spoiler]

Capitolo 7

[spoiler][A Ponyville, il cinque giorni dopo, le Mane 5 si riunirono ancora una volta, questa volta in casa di Rarity, per parlare riguardo alla situazione di Twilight, e su come tirarla fuori dalla brutta  situazione in cui si trovava.


Rarity, per l' occasione, aveva ordinato a Sweetie Belle di mangiare fuori per pranzo, e di non tornare a casa fino alle quattro del pomeriggio, per essere sicura che non disturbasse la riunione; e aveva tirato fuori dalla sua pila di robaccia accumulata in anni ed anni di shopping selvaggio, un tavolo pieghevole da poker e cinque sghabelli.

Una volta spiegato che Rarity non le aveva invitate a giocare a poker, le cinque amiche si sedettero sugli sghabelli, e si guardarono per un po' in silenzio.

Rarity ruppe il ghiaccio:

“Allora, sono passati cinque giorni, dal nostro ultimo incontro, e abbiamo avuto tutte il tempo di pensare a una soluzione, giusto ?”

Le cinque cavalle annuirono.

“Bene, quali sono le vostre proposte ?”

Rainbow Dash battè lo zoccolo sul tavolo, e disse:

“Io propongo di andare a Canterlot, fare irruzione nell' Asilo, e portar via Twilight: sarà fighissimo !”

Applejack disse:

“Sempre se facciamo colletta per ripagare i danni alle proprietà; e se sapremo spiegare le nostre azioni davanti a un giudice. No, non se ne parla.”

Fluttershy disse: “Sono d' accordo con Applejack... spero che non ti dispiaccia”

Rarity disse: “Non è propriamente elegante, sfondare la finestra, o la porta, di un edificio pieno di figlioli, per poi prelevarne qualcuno.”

Pinkie Pie non rispose, poiché troppo occupata a masticarsi la coda.

La cavalla con criniera multicolore rispose:

“Ma chissene ! Sono troppo figa per andare in prigione, o per essere multata !”

La contadina arancione disse:

“Se ti consideri troppo grande per tali pene, puoi sempre farti punire nell' unico modo rimasto, ma non te lo consiglio: è un po' difficile volare senza testa.”

“E tu cosa proponi, Applejack, da poter considerare quest' idea pessima ?”

Applejack alzò lo zoccolo destro in modo espositivo:

“Sappiamo tutte che Celestia ha punito Twilight per un suo momento di follia, follia che noi avevamo percepito, ma ignorato in un primo momento, giusto ?”

Tutte le cavalle annuirono.

“Bene, spediamo una lettera alla Principessa, e chiediamo lei di annulare la pena della nostra amica violacea”

La cavalla somigliante a un marshmellow commentò:

“Funzionerebbe... se Spike potesse ancora fare ciò. Purtroppo, con Spike che adesso possiede normale fuoco, dobbiamo spedire tale lettera nel modo classico, ovvero via posta. Già una lettera spedita a un privato qualsiasi ci impiega giorni e giorni; figurati se tale lettera è spedita a Celestia o Luna, e se tale lettera non è prioritaria !”


Fluttershy aggiunse: “C' è anche il fatto che molto probabilmente Celestia la potrebbe tranquillamente ignorare”

Applejack si grattò il mento, poi disse: “Hai ragione. Pessima idea. Il prossimo ?”

Fluttershy smise di staren ell' ombra, e fece la sua proposta: “Credo che dovremmo fare una visita a Twilight, di tanto in tanto... se non possiamo portarla via, almeno diamogli supporto morale...”


La sarta commentò:
“Fattibile, Fluttershy, ma credo che sia necessario anche qualcos' altro, ed io ho l' idea giusta per questo...”

La cavalla atletica chiese con sguarod indagatore:

“E cioè ?”

“Un avvocato. O meglio, un azzeccagarbugli, uno che possa dimostrare a Celestia che quello che ha fatto è al di fuori dei suoi poteri, cosicchè la pena si annulli”

Rainbow Dash guardò sorpresa Rarity; Fluttershy mostrò leggeri segni di panico; Pinkie Pie continuò a masticarsi la coda; E Applejack, dopo pochi secondi, disse con voce dubbiosa:

“Potrebbe funzionare... ma dove lo troviamo un pony abbastanza folle, da sfidare la Principessa Celestia in una gara su coa quest' ultima può fare, o non fare ?”

Rarity sorrise:

“C'è un  notaio molto esperto, tale Lex Ferrea, amico dei miei genitori, che, oltre al suo normale mestiere, si occupa di trovare i buchi nelle leggi, e di mostrarli a quelli che vogliono fregare la legge. Visto che le leggi riguardanti le aree di competenza di Celestia non sono state cambiate in secoli, è facile che adesso mostrino un sacco di buchi che possiamo sfruttare. Ah, e non esistendo il reato di contestazione di autorità, solo aggressione e uccisione, nessuno di noi è in pericolo di vita, e nè la nostra libertà, nè il nostro portafoglio,  è in pericolo.

Che ne pensate ?”

Le quattro amiche espressero la loro approvazione con un applauso.

Detto questo, Applejack disse:

“Bene, abbiamo un piano. Iniziamo a fare le valigie per domani, gente !”

Detto questo, i cinque pony si divisero.

 

 


Nel frattempo, a Canterlot, nella classe “Giardino Pensile” dell' asilo “Piccole Meraviglie del Mondo”; Twilight Sparkle si sentiva piena di orgogliosa: durante la lezioncina di quel giorno, riguardo le magie di trasformazione, ella era riuscita al primo colpo ad eseguire il compito richiesto dalla maestra: trasformare un' arancia in una pera.

Se Twilight non avesse deciso di rompere parte del castigo da sola, forse lei non sarebbe riuscita neanche a far brillare un poco il corno.

Ma, grazie al fatto che aveve studiato, e fatto pratica al riguardo, la cavalla viola era riuscita perfettamente nel compito senza troppo sforzo, e in poco tempo.

La gioia di Twilight non durò troppo però: un suo compagno, un puledro verde oliva con una chiazza nera sul dorso di nome Olive Oil, era così concentrato nel compito, che aveva perso il controllo del proprio corpo, e fu subito evidente che egli aveva mangiato quella mattina.

Twilight stava per ingripparsi con il puledrino, quando si ricrodò che, dopotutto, quello che il puledro aveva fatto non differiva molto da quello che faceva lei alla sua età: anche Twilight, quando si concentrava fortemente su una cosa, incanalava tutti i suoi sforzi nel fare la magia, perdendo il controllo di tutti i suoi muscoli e, di conseguenza, anche degli finsteri.

A Twilight li ci vollero anni per evitare di incanalare tutte le sue forze nel fare magie.


Twilight sospirando disse:

“Non si può avere tutto dalla vita, quindi contentamose”.

Poco dopo, la maestra tornò per vedere i risultati del lavoro dei puledri: la prima cosa che notò, fu il fatto che Twilight era riuscita perfettamente a trasformare un' arancia in una pera, senza creare una fusione stramba fra i due frutti.

Dopo aver lodato davanti a tutti i puledri Twilight, la cavalla chiese a Twilight di venire con lei un attimo in bagno, per ripulire il grembiule, e discutere.

Twilight seguì la sorvegliante.

Poco dopo, nel bagno dell' Asilo, la sorvegliane tolse con la magia il grembiule di dosso a Twilight, lo mise sotto l' acqua corrente del lavandino, e lo lavò con il sapone disinfettante rubato dal ripostiglio.

Nel mentre che la cavalla lavava l' uniforme sporca di sterco, Twilight chiese:

“E... le ragioni per cui mi ha chiamata, oltre per ripulire il mio grembiule ?”

La cavalla dalla rosea pelliccia disse:

“Ti ho chiamata per parlare riguardo a quello che hai fatto oggi in classe”

Twilight annuì, ansiosa di sapere se era una cosa negativa o positiva.

Probabilmente la prima.

“E, devo chiederti: come hai fatto ? In genere, tutti i pony adulti che sono stati spediti qui ci avevano impiegato l' intero anno, per re-imparare cose  del genere. E' comunque un bene per te, visto che stare qui come maestra è stressante, figurarsi come allievo.”

Twilight sussultò: la sua mentrice aveva utilizzato lo stesso tipo di pena su altri pony ?

Davvero ?

E che era successo loro, quando la pena era scaduta ?

Erano stati assassinati ?

Erano andati in bancarotta ?

O cosa ?

La sorpresa di Twilight Sparkle venne notata dalla sorvegliante, che commentò:

“Sì, hai sentito bene: non sei stata l' unica ad entrare qui.”

“E com' è che non ne ho mai sentito parlare ?”

“Damnatio memoriae. O semplice cambio di lavoro: dopotutto, scrivere nel tuo curriculum vitae che, causa pena, hai frequentato fuori tempo massimo l' Asilo per un anno non credo faccia bene alla carriera.”

A quel punto, la cavalla viola, per tentare di non pensare alle implicazioni nel terminare l' anno intero, chiese l' ora alla sorvegliante.

La cavalla rosa non rispose, e disse di rientrare nella classe per l' ultima ora.

Twilight obbedì, cercando di non pensare alle implicazioni.

 


Il giorno dopo, all' uscita dall' Asilo, e una giornata particolarmente pessima, fra due puledre con diarrea, e diversi incidenti di magia da parte sua, tali incidenti causanti la trasformazioni in vermi di quattro puledri, e l' autocombustione dei capelli di una puledra; Twilight ebbe davanti a sé una mirabile visione: le sue cinque amiche.

La cavalla viola era felice di vedere dei volti a lei familiari, diversi da quelli dei suoi genitori, anche se tali volti, quando Twilight Sparkle era nel momento del bisogno, non l' avevano aiutata.

Però Twilight non poteva dargli torto: dopotutto, lei era famosa per i suoi comportamenti un po' strani e la sua preoccupazione per le piccole cose; mentre fare le eroine davanti a una dea non è proprio una cosa saggia.

La cavalla viola corse incontro alle amiche, e disse:

“Rarity ! Pinkie Pie ! Fluttershy ! Rainbow Dash ! Applejack ! Mi siete mancate tanto, in questi pochi giorni !”

Poi la cavalla viola corse incontro alle amiche.... dimenticandosi quello che aveva addosso il grembiule.

Rarity disse: “Twilight... sei sporca di.... di... di...”

La cavalla bianca corse via

Applejack continuò la frase di Rarity:

“Sei sporca di concime: ti sei cagata addosso ?”

La cavalla con criniera multicolore commentò:

“E sì, me lo chiedevo anche io. Dimmi: eri così occupata a ristudiare le formulette, che ti sei dimentica di andare al bagno ?”

Pinkie disse solo:

“So che un giorno mi dovrò abituare a quest' odore, ma... “

Fluttershy, nella migliore tradizione, chiese alla cavalla castigata:

“Oh santo cielo Twilight, che ti è successo ?”

La cavalla viola, dopo aver buttato via lo sporco vestito, disse:

“E' uno degli svantaggi di andare ad un Asilo: i tuoi compagni potrebbero non essere capaci di controllarsi. Quindi no, non sono regredita, ho solo il corno bloccato. Ora, se qualcuno recupera Rarity...”


Dopo essersi salutate, e aver recuperato Rarity, che si era  attaccata  a una fontanella pubblica, allo scopo di pulirsi la bocca, le sei amiche si misero fianco a fianco, e si miseor a chiaccherare.

La cavalla viola iniziò per prima:

“Bene, vedo che siete venute a salutarmi all' uscita dall' Asilo, e sono contenta di ciò. Però c'è una domanda che mi assilla...”

Le cinque cavalle annuirono, e dissero a Twilight di continuare.

“Come avete fatto a sapere in quale Asilo andavo ? Avevo fatto promettere a Spike di non dire niente a voi riguardo quest' incidente, casomai le cose fossero andate storte... ovvero come sono andate attualmente.”

Pinkie Pie disse: “Oh, ma è semplice, Twilight stupidina: prima ho tirato informazioni da Spike con il metodo che conosco meglio...”

Applejack e Rainbow Dash aspirarono, per sgnalare che forse Twiligth non avrebbe apprezzato la verità.

“Un party ?”

“No. L' ho picchiato: prima uno schiaffo e pam, poi un altro e pam, e poi...”

L'occhio sinistro di Twilight traballò leggermente, e parte della criniera si sperse.

“Che hai che hai fatto a Spike ?”

Pinkie Pie disse in modo beatamente ignaro:

“L' picchiato. Hai presente...”

Twilight cominciò a respirare rapidamenteme, e si fermò: Fluttershy si avvicinò con sguardo preoccupato alla violacea amica, e chiese:

“Twilight... stai avendo un attacco di cuore ?”

Twiligth smise di ansiare, e disse:

“Pinkie, passa al prossimo passaggio: non ho voglia di sentire di più riguardo a come hai ridotto a carne battuta il mio caro, sepppur lontano, assistente Spike.”

La cavalla rosa disse:

“Va bene Twilight ! Poi Rarity, con uno strano sistema, è riuscita a convincere la Bibliotecaria a consegnarle un qualcosa con tutte le noiose informazioni burocratiche del caso !”

Rarity fece facehoof, si riferì al pony con poteri oltre la reatà:

“Lascia fare a me. Allora, mia cara Twilight, quando te ne sei andata via, al di fuori della tua casa-biblioteca è stato affisso un cartello: tale cartello diceva che eri stata trasferita da qualche parte, e che il luogo del tuo trasferimento poteva essere solo detto dal nuovo proprietario.

Ora, quando sono andata a leggerlo tutto e in modo attento, io esprimei due teorie: una diceva che l' indirizzo indicava la tua casa; l' altra affermava che l' indirizzo indicava la posizione dell' Asilo di Magia in cui eri stata spedita.

In ogni caso, ti avremmo trovata.

Visto che però l' indirizzo poteva essere divulgato solo a discrezione della nuova proprietaria.

Ed ella era restia a dirmelo, visto che sapeva della mia posizone, e del rapporto che intercorre fra noi.

Così mi venne l' idea, pensando a 'In vino veritas', di farla ubriacare, e di farmi consegnare il foglio con l' indirizzo: purtroppo, l' unica cosa che sono riuscita ad ottenere, è stato un foglio impregnato d' alcool, e per questo, parte del foglio era illeggibile, e l' indirizzo pareva criptato con un codice alfanumerico incomprensibile.

Però, grazie all' aiuto di una vecchia macchina Enigma presa dalle scartoffie di Applejack, sono riuscita a decifrare l' indirizzo, scoprire che tale indirizzo portvava qui all' Asilo...”

Rainbow Dash girò gli occhi, prima di interrompere Rarity, sapendo che la cavalla sarebbe esplosa, di fronte alla “malaeducazione” della cavalla arcobaleno:

“Rarity, hai letto troppi libri di spie: non è andata così”

Rarity ringhiò contro Rainbow Dash, dicendo:

“Che maleducata !”

Capendo che la situazione stava per scaldarsi troppo, Applejack si interpose alle cavalle, e, con un discorso piuttosto lunghetto, le calmò.

Poi la contadina arancione parlò a Twilight:

“Effettivamente, Rarity ha esagerato: la proprietaria si è ubriacata, e ci ha dato il foglio con l' indirizzo. Ci è bastato poi prenotare giungere a Canterlot, andare all' indirizzo, e scoprire che si trattava della tua vecchia casa.”

“So già il continuo: i miei genitori vi hanno accolto a zampe aperte, avete fatto un raid al frigo, poi avete chiesto l' indirizzo del mio Asilo, e ora siamo qui.”

Applejack titubò un po', mentre tutti gli altri, tranne Pinkie tennero un sorriso nervoso, mentre camminavano verso la casa di Twilight.

Una volta arrivati a destinazione, Twiligh sunò il campanello... solo per ricevere un urlo di risposta:

“TWILIGHT ! PRENDI I TUOI PEZZI, E PAGA PEZZO PER PEZZO TUTTO CIO' CHE QUELL' ABOMINIO ROSA MI HA MANGIATO O DISTRUTTO !”

A quel punto, Twilight Sparkle guardò Pinkie Pie con uno sguardo che, se fosse stato armato, avrebbe ridotto l' ignara cavalla in un mucchietto d' ossa bruciate.

Una volta sentito quell' urlo, Twilight girò gli occhi, e disse:

"E così ho perso pure il mio gruzzoletto che ho accumulato nel tempo causa Pinkie, fantastico. Comunque, andiamo.", e, dopo aver aperto il cancello con l' aiuto di una Sedula turbata, le cinque amiche entrarono nella casa di Twilight.

Ciò che si trovarono davanti era uno spettacolo vergognoso: le statue cin avorio e oro, prima cariche di dignità e bellezza, erano ora imbrattate con pennarello rosa; penne nere che disegnavano finti baffi; o semplicemente rotte, e reincollate in modi che sfidavano le leggi della fisica.

Twilight sospirò, e chiese:

"Ok, prima che io rientri in casa mia, raccontatemi che avete combinato, cosicchè sappia cosa mi attende."

Applejack parlò: "Semplice, cara mia: siamo entrate qui, mantenendo un comportamento decente: ci siamo presentati, abbiamo spiegato le ragioni per la nostra presenza, abbiamo chiesto se c' erano novitá su di te..."

Rarity continuò: "Poi i tuoi genitori c' hanno offerto del caffè a tutte e cinque. Ovviamente abbiamo accettato... peccato che non abbiamo avvisato i tuoi genitori riguardo al comportamento di Pinkie sotto caffeina."

Twilight domandò incuriosita:

"Ovvero ?"

Rarity rimase a mugugnare un poco, prima di rispondere:

"Hai presente mia sorella, e le sue due amichette ? Ecco, immaginale lavorare asdieme sotto gli effetti di sostanze psicottive, e ubriache."

Rainbow Dash intervenì: "Sotto sostanze piscottive ? Rarity, non so c' eri con la testa, quando Pinkie ha bevuto il caffè, ma il suo comportamento era tutto il contrario di un pony fatto ! Quando ti fai, sei calmo, non cominci a rimbalzare sui muri come una palla impazzita, e a utilizzare piccoli oggetti come li utilizzerebbe una scimmia ! Era qualcosa di indrescivibile !"

La cavalla bianca ribattè: "Come sostanze psicottive, intendevo quelle eccitanti. In ogni caso, anche grazie alla breve spiegazione di Rainbow Dash, hai pure presente quel' è stato il maleducatissimo comportamento di Pinkie Pie."

La cavalla rosa si unì alla discussione: "Lo ammetto, non sono stata una puledrina bravina bravina, però mi sentivo cosí bene ! Il saltellare ! L' energia che ho sentito ! La mia vista piena di colori brillanti ! Era come avere una festa mista a un baccanale !"

La cavalla elegante precisò: "Ed è proprio per i danni alle proprietá e pony, da pony tipo la nostra amica rosa che andavano ai baccanali, che il Culti Primitivi del Sidro e del Vino sono stati proibiti, nel IX secolo Dopo Esilio."

"In ogni caso, andiamo in cucina, e vediamo quali altri danni ha fatto Pinkie alla mia casa"

E così le sei cavalle avanzarono dentro i corridoi danneggiati dall' energia della cavalla con troppa energia in corpo.

Nella cucina, Twilight Velvet stava pulendo l' ambiente ricoperto di impasto di ceci e farina di frumento; carne di maiale estratta dalla scorta per i periodi ipercarnivori; zucchero di canna e coriandoli.

Appena la cavalla viola mise piede in cucina, la madre sospirò, e disse con una voce in falsetto:
"Twilight, amore mio, è stato un piacere incontra le tue amiche. Però dovresti dire alla tua amica rosa che non sta bene, danneggiare la roba altrui."

Twilight Sparkle fece facehoof, e commentò:

"Mater, non sono così scema, sapevo giá che dovevo chiedere un risarcimento a Pinkie. Sono qui solo per vedere se riuscivo a dare qualcosa da mangiare alle mie amiche in visita."

La vecchia cavalla bianca e viola rispose: "Amore, temo che non abbiamo più nulla da mangiare: Pinkie si è sbranato tutto."

La cavalla viola ruotò gli occhi,  salutò la madre, salutò l' irato padre, e uscì di nuovo di casa, seguita dalle sue cinque amiche.

Una volta fuori, Twilich cominciò a parlare alle amiche:

"Ok, so che non dovrei lamentarvi con voi, anche perchè potevate tranquillamente fregarmene, e lasciarmi qui a scontare la pena da sola.

Però questo non è corretto da parte vostra: venite a casa mia, mi danneggiate la casa, e mi svuotate il frigo. Spero che quantomeno abbiate la volontá di ripagare parte dei danni, e che abbiate quantomeno notizie positive per me."

La cavalla con la criniera multicolore fece le spallucce, e disse: "Fatto nulla. Parlane con Pinkie."

La contadina sospirò,  fece facehoof, e commentò "Sempre pronta prendere la tua parte di responsabilità, eh ?" il pegaso giallo si raggomitolò, e bisbigliò un' inaudibile "Scusa"; il marshmellow chinò la testa, e disse: "Mi scuso, per quello che abbiamo fatto. Provvederemo a fare una colletta fra noi cinque per ripagare il tutto."

Poi Rarity fece gambetto e occhiolino a  Pinkie Pie, la quale rimase confusa, e domandò:

"Che stai facendo Rarity ? Giochi a 'Ce l' Hai' ? Se è cosí..." la cavalla gialla toccò con lo zoccolo destro la compagna con criniera viola "ce l' hai".

Rarity sospirò "No Pinkie, ti ho fatto gambetto perchè volevo che tu sapessi che buona parte dei soldi della colletta dovrá venire da te, in quanto colpevole."

Pinkie Pie sorrise "Capito !"
La risposta di Applejack, davanti alla calma della cavalla rosa a dare i suoi soldi, affermò: "Wow, Pinkie, sei rimasta piuttosto allegra, di fronte alla notizia che spenderai un mucchio di soldi per ripagare i danni che hai fatto. Avessi io la stessa allegria, quando pago le tasse monetarie !"

La cavalla rosa rimase bloccata per un lungo secondo. Il secondo dopo, lasciò dietro di sè una nuvola di fumo, e un biglietto a terra.

Rainbow Dash prese in mano il biglietto, e lo lesse ad alta voce:

"Scusate, ma mi sono  dimenticata di far riparare Gummy. Torno fra poco."

Tutti i presenti rimasero confusi, e senza parole, davanti al messaggio, e a come Pinkie Pie era riuscita a svanire in pochissimi secondi.

Dopo un lungo silenzio, le cinque cavalle archiviarono l' episodio come "Pinkie che fa la Pinkie Pie spilorcia."

Dopo aver archiviato ciò, la cavalla-marshmellow continuò il discorso:

"Comunque, abbiamo buone notizie per te: abbiamo trovato un azzeccagarbugli per te."

La cavalla viola guardò storto l' amica.

"E che me ne faccio ?"

"Ma è semplice ! Princess Celestia ti ha punito in modo tanto originale quanto crudele."

Twilight interruppe Rarity: "Veramente non è la prima volta che spedisce un sup studente all' Asilo di Magia per punizione."

"Fa niente. Ciò non toglie che Celestia non può farlo, in quanto lei è una diarca, ed è ristretta dalle leggi. Poi ho pensato a un vecchio amico di famiglia, tale Lex Ferrea, amoso per essere un grande esperto di cavilli legali. E allora ho fatto due più due: contatto Lex, chiedo di contestare la punizione di Celestia, e ti libero a colpo sicuro con spese minime, e nessuna bega con la legge."

Twilight si mise uno zoccolo sotto il mento, in maniera pensosa, poi rispose alla candida amica: "Si può fare... ma come fai ad essere certa che funzionerá ? O che Lex sia disposto a fare l' avvocato per me davanti a Princess  Celestia ?"

Rarity si lasciò scappare una risatina: "Ma è semplice, cara: le leggi sulle competenze di Celestia risalgono ai tempi dell' Esilio di Luna. Dubito che tali leggi contemplassero casi così minuziosi, specialmente perchè furono redatte in preda al panico.

E Lex non è tipo da temere le autorità, visto che è riuscito a dare cavilli, o atti notarili, a povere anime in conflitto col Concilio dei Novantasei. Celestia non è troppo diversa da uno dei novantasei membri del Concilio, se si eccettua l' etá, i poteri fisici, e la rappresentanza. "

Rainbow Dash si mise avanti: "E poi, se la cosa non funziona, posso sempre combattere Celestia !"

Applejack rispose a Rainbow Dash: "Stiamo prendendo un notaio cavillatore proprio perchè  così siamo intoccabili davanti alla legge. Se cominci a menare a sangue Celestia, rischi di essere condannata per Aggressione a Regale, e forse Alto Tradimento. E non credo ti piacerà essere senza capoccia."

"In ogni caso, amiche mie, è il caso di muoversi: Rarity, guidaci."

La cavalla in questione annuì, e fece cenno di essere seguita.


Più tardi, le cinque amiche giunsero davanti a un palazzo.

Twilight bussò...
 

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Capitolo 7
*** 7 ***


Da dietro la porta, una voce femminile squillante disse:

"Un minuto".

Il portone si aprì con un forte scricchiolio, rivelando un giovane unicorno color crema con un uniforme verde acido.

Tale pony domandò:

"Con chi avete appuntamento ?"

Rarity rispose:

"Io e le mie compagne stiamo cercando il Signor Lex Ferrea. E' in studio ?"

La cavalla si assentò un attimo dietro uno schermo di compensato, per poi tornare pochi secondi dopo dicendo:
"Sì, è  in studio. Aspettate un attimo qui, così lo avviso della vostra presenza."

La cavalla andò verso il tavolo della portineria, guardò in una fila di nicchie numerate: in tale nicchia, c'era una corda di canapa con un triangolo di rame attaccato in fondo.

La portinara, dopo un poco di riflessione, tirò la corda della nicchia numero 15: fatto ciò, la cavalla con compiti di custodia del palazzo fece cenno alle cinque cavalle di andare pure.

Twilight domandò a Rarity: "A che piano ?"

La cavalla elegante, mentre camminava verso le scale in marmo e piastrelle in ceramica elaborate, rispose:

"Terzo piano, verso la destra.": detto questo, tutte e cinque salirono le scale.

L' interno dell' edificio era, se non un capolavoro dell' architettura, almeno buono: le ringhiere ai bordi di piani erano in ottone lucente; c' era un tappeto blu e rosa sui gradini di tutte le rampe di scale; le targhe in bronzo di ogni appartamento/ ufficio erano decorate con immagini della professione svolta all' interno, o col cutie mark di chi abitava nell' appartamento.

Nel mentre che camminavano, Applejack commentò:

"Però, dopo quello che è successo qualche tempo fa con gli abitanti di Canterlot, non mi sarei mai aspettata che potessero anche solo pensare di vivere nello stesso edificio, con altri pony e con dei lavoratori all' interno."

Rainbow Dash non perse occasione:

"Vabbè, capisco che tu odi con tutto il cuore la nobiltà, ma dire così mi pare esagerato. In ogni caso, questo edificio necessita di qualcosa che lo renda fico... che ne so, una piscina."

"O un rifugio per uccelli."

"Quello non è fico Flutter."

"Scusa Rainbow, sono una gran chiaccherona, dovrei controllarmi di più."

Rarity sospirò, e disse a bassa voce:

"Ed è per questo che io considero la Facoltá di Architettura una pagliacciata: respingono i pony con senso del gusto,ce fanno entrare questi pony."

Dopo un pò, le cinque arrivarono finalmente a destinazione, davanti a una porta in legno dipinto di nero, e una scritta in lettere argentate: tale scritta era

"Studio Notarile Ferrea-Iure."

"Questo è lo studio che stavamo cercando. Lasciatemi fare a me.", disse la cavalla dalla candida pelliccia, prima di bussare alla porta, e presentarsi come "Rarity Gemcutter".

Una voce profonda provenì da dietro la porta:

"Rarity ! Figlia dei miei migliori clienti ! Entra pure: sono attualmente a corto di atti, quindi ho un sacco di tempo."

Poi la porta si aprì, e rivelò un unicorno nero di aspetto massiccio, quanto bonario: tale aspetto era accentuato dall' elegante vestito grigio che indossava.

Lo stallone poi domandò: "Oh, Rarity, desiderei sapere: chi sono i pony che ti seguono ?"

"Sono le mie amiche. Lex, ti presento Twilight Sparkle" Rarity indicò il relativo pony viole, che fece un brevissimo inchino; "Rainbow Dash" la cavalla multicolore si alzò leggermente in volo, e gonfiò il petto; "E Fluttershy": la timida bistecchina di lama volate tremò leggermente, prima di mormorare un saluto incomprensibile.

"Le ho portate qui, Lex Ferrea, perchè abbiamo un problema."

Il grosso pony fece cenno di entrare, e di accomodarsi nello studio principale, una stanza rettangolare con un tavolo in mogano, sedie in mogano con cuscini in seta rossa, e alcuni busti di marmo.

Una volta che tutte le cavalle si furono sedute, e dopo che Lex si accese un sigaro, il suddetto notaio domandò:

"Quindi, cosa vi porta qui ?"

Rarity, schiarendo la voce, parlò:

"Lex, siamo qui perchè tu trovi un cavillo legale per Twilight."

Lex tirò fuori un taccuino e una penna, poi si mise a fare levitare ambi con la magia

"Dite pure."

"Praticamente, la mia amica, in preda al panico per un ritardo, ha fatto impazzire tutti nel paese in cui vivo; e per questo è stata punita da Primcess Celestia, sua mentrice. E qui inizia il problema: Celestia ha spedito Twilight a frequentare l' Asilo di Magia come allieva per un anno.
Come puoi immaginare, non siamo contente per ciò, e speravamo di poter contare su di te per risolvere questo garbuglio."

Lex scrisse ancora un pò, e si riferì alla cavalla punita:

"Mi dica, ha subito regolare processo per tale crimine?"

Twilight scosse la testa in senso negativo.

"Giuridicamente, come si qualifica Celestia nei suoi confronti ?"

"Insegnante."

Il pony nero scrisse le ultime cose, poi disse:

"Le tariffe per questo lavoretto sono 35 pezzi: 5 di base; 20 perchè questionerò un' autoritá centrale; e 10 per la particolaritá del caso."

Gi occhi di Twilight si espansero: "Che prezzo alto !"


Come suo solito, Rainbow Dash partì all' attacco:
"Riduci subito il prezzo, o sentirai i miei zoccoli"

Applejack trattenne la coda di lei:

"Sarebbe stupido perdere un alleato prezioso proprio ora. Twilight dovrá pagare prezzo pieno per i servigi di Lex. Piuttosto, quando sará possibile per lei, gentile signore, questionare la decisione di Celestia."


L' unicorno nero rispose solo:

"Se tutto va bene, con il permesso subito pronto, e Celestia che non ha altri doveri, per mercoledì alle quattro del pomeriggio si può fare tutto."

"E che giorno è oggi ?"

"Lunedì. È tutto ciò che dovete sapere al riguardo: non preoccupatevi riguardo a presenziare: chiederò i permessi anche per voi; e per le altre cose... ho i mezzi."


Detto questo, le cinque amiche annuirono, e se ne andarono salutando il grosso notaio.


Mentre che Twilight accompagnava le amiche alla stazione ferroviaria, la cavalla viola sospirò, e disse sottovoce:
"Bene. E con questo siamo sistemate: non mi resta che aspettare mercoledì, e sperare che possa tornare a Ponyville. O quantomeno abbia la libertá di recarmici senza rompere leggi su leggi."


Arrivate alla stazione, Twilight Sparkle parlò alle amiche:

"È tutto per oggi. Ci rivedremo questo mercoledì per l' udienza. Spero con tutto il cuore di avere la mia pena annullata, e rivedervi presto a Ponyville."

Rainbow Dash pose il suo zoccolo destro attorno al collo del pony viola:

"Ce la farai a tornare da noi, testa d' uovo, che sia per parole, o per forza."

Applejack annuì:

"Concordo: la pena che hai ricevuto è eccessiva, per quello che hai fatto, e confrontato a quelli che potevi fare, mentre eri in preda alla follia."

La cavalla bianca con criniera a spirale si unì:

"Ce la farai: Celestia è creatrice di leggi, ma non è la Legge."

La timida cavalla non simpatizzò con l' amica bibliotecaria: invece, disse:

"Ehm... scusate, il treno sta per partire..."

A tali parole, seguirono saluti frettolosi da parte delle quattro cavalle, e una corsa verso i vagoni da parte delle suddette.


La cavalla viola salutò le amiche, e una volta che il treno uscì dalla stazione, Twilight tornò a casa sospirando:

"M' aspettano due lunghi giorni...", e marciò verso casa, certa di ritrovarsi davanti il padre irato per i danni, e un inutile discorsetto di sua madre sull' ordine, come se la cavalla viole ne avesse bisogno. E, specialmente, un' altra sessione di studi magici.


Due giorni dopo, Twilight si svegliò di malavoglia alle sette del mattino: un' altra giornata piena di feci e urine la aspettava, nella sua prigione piena di puledri, a cui Celestia aveva relegato la cavalla viola.

Una volta alzatosi dal letto, l' unicorno punito si avviò nel bagno per liberarsi, e pulirsi il viso: completata quest' ultimo compito, Twilight Sparkle diede uno sguardo al calendario appeso accanto allo specchio del bagno, e vide che giorno era.

Mercoledì 5 Aprile.

Un sorriso apparve sulla faccia della cavalla.

"E venne il giorno.": queste furono le parole che Twilight mormorò, nel mentre che si metteva addosso lo stracciato grembiule; lo zainetto in tela arancione slavato; e poche altre cose, sulla sua schiena.

L' insolita allegria della cavalla viola, che fino ad allora era in stato depressivo, o quantomeno, triste, fu notata dai genitori.

Night Light domandò, con una certa curiositá sui piani della figlia:

"Cosa ti rende così felice, figlia mia ?"

La madre, con il suo solito comportamento con Twilight che sfiorava la demenza pura, chiese con la sua solita voce acuta:

"Oh, la mia piccola Twily è felice ! Come mai ? Sei contenta di andare a scuola."

Anche se desiderosa di rispondere, fisicamente e verbalmente, male alla madre, la cavalla viola si trattenne, e rispose solo al padre:

"Padre, ho grandi notizie per te: oggi pomeriggio, io sarò nel Palazzo di Princess Celestia, per tentare di revocare la mia pena.."

Il padre frenò le parole della figlia:

"Aspetta, andare a palazzo per far cambiare idea a Celestia ? Sei pazza ? Se fallisci, le conseguenze potrebbero essere molto gravi !"

Sulla faccia della figlia di Night Light si creò un ghigno:

"Infatti non sarò io a tentar di far cambiare idea alla mia tutrice: sará Lex Ferrea, un notaio che è anche un azzeccagarbugli. Anche se non potrebbe farlo, in quanto notaio e non avvocato, egli proclama di essere capace di battere Celestia al suo stesso gioco."

"Ma se fallisce ?"

"Le leggi che riguardano i poteri di Celestia risalgono a secoli fa, e, visto che la mia tutrice non è, e non era, capace di vedere il futuro, non può aver considerato questo caso specifico."
Nigt Light chinò la testa, e abbassò le orecchie:

"Come desideri. Che la Forza sia com te, perchè non sai quello che fai."

Twilight ignorò il commento del padre, e finì la colazione in fretta, cosicchè potesse essere puntuale all' entrata.


La mattinata all' Asilo, per qualche arcano motivo, fu molto più "pulita" del solito: nessun puledro con problemi di controllo delle proprie funzioni si avvicinò a lei; la lezione del giorno, riguardo le magie per far luce nel buio pareva cadere, simbolicamente, a fagiolo con quello che stava per accadere quel pomeriggio; e le prese di giro a spese della cavalla viola erano cessate.

In pratica, la giornata perfetta.

Una volta uscita da scuola, la cavalla viola corse a casa per fare un veloce pasto a base di insalata di feta e humus; per poi correre immediatamente alla stazione, dove avrebbe atteso l' arrivo delle sue cinque amiche.

O quattro, se Pinkie Pie sarebbe rimasta restia a pagare i danni causati alla casa di Twilight.

Ed infatti, dal treno scesero solo quattro dei cinque pony che Twilight attendeva: Rarity: Futtershy; Rainbow Dash e Applejack.

Dopo essersi salutate calorosamente, con tanto di abbraccio, le cinque amiche si avviarono verso lo studio di Lex per vedere se era riuscito ad ottenere udienza.

Amcora una volta Rarity bussò alla porta dello studio di Lex Ferrea; ancora una volta, il grosso notaio fece sedere le cinque cavalle nella sala ben decorata.

Una volta che tutte e cinque le cavalle si furon sedute, Lex si accese un sigaro, e cominciò a parlare:

"Allora, siete venute qui per informarvi se per caso sono riuscito ad avere udienza presso Celestia, giusto ?"

Tutti i presenti annuirono.

Lex aspirò un pò di fumo, poi lo espirò:

"Bene, me l' hanno concessa, ad una condizione..."

Gli occhi di Rarity e Twilight si rimpicciolirono a livelli assurdi; Applejack strinse i denti; Fluttershy cominciò a tremare; e Rainbow Dash guardò dubbiosa il notaio.

Rarity disse mesta:
"Vá avanti."

"Princess Celestia vuole solo me e Twiligth Sparkle nella sala del trono. Dice che non vuole la vostra interferenza nella nostra lotta legale."

Twilight domandò sbalordita:
"E perchè mai ?"


"Dice che non vuole la vostra interferenza nella nostra lotta legale. Vuole che sia una discussione fra me, lei, e te."

Twilight annuì tristemente; così come Rarity, Applejack e Fluttershy. L' unica con una reazione diversa dalle altre, fu Rainbow Dash, che disse:

"Come osa Princess Celestia, chiedere a noi, amici di Twilight, nonchè portatori degli Elementi dell' Armonia, chiedere noi di stare fuori da qualcosa che minaccia il collegamento fra noi e la nostra amica lettrice ?"

Applejack disse:

"Non lo so, ma credo che abbia le sue buone ragioni, se non ci vuole nella sala.."

L' unicorno nero ribatté: "O forse no: magari è certa di vincermi, e teme che la vostra presenza possa, in qualche modo, diminuire la sua sapienza. Non preoccupatevi: vostra presenza in sala o meno, lo vostra amica tornerá fra voi."

Detto questo, l' unicorno nero spense il sigaro, e disse:

"Prendo i libri con la Costituzione, e le Leggi Varie. Potete farmi un favore, e aiutarmi a trovarli ?"

Le cimque cavalle annuirono, e in pochi minuti, radunarono tutto il necessario per l' udienza.

Fatto ciò, le cinque amiche e il grosso notaio nero uscrino dallo studio di quest' ultimo, e camminarono verso il Palazzo.

Dopo aver mostrato i lasciapassare alle guardie, e dopo circa mezz' ora di attesa nella Sala d' Attesa per le Udienze; dall' unica porta della Sala uscì una guardia.

"Il successivo." proclamò.

Twilight e Lex si alzarono e si mossero verso la porta, mentre le altre quattro cavalle auguravano alla loro amica punita buona fortuna.

 La camminata fu lunga, e snervante: i due pony dovettero camminare per cinque sale illuminate solo da vetrate istoriate e con poche saltuarie piante; accompagnati da quattro guardie armate.

Mentre camminavano, Twilight mormorò a Lex:

"Questo posto mi inquieta, nonstante il fatto che i miei zoccoli hanno spesso toccato questo pavimento, e i miei occhi abbiano visto spesso queste vetrate. E a te?"

Lex si gonfiò leggermente il petto:

"Nessun effetto: se solo cedessi ad un solo trucco di Celestia, il mio compito fallirebbe. Uno di questi trucchi è provare a farti sentire piccolo, quando marci verso di lei."

Twilight sospirò, annuì  in segno di aver capito, e continuò a muoversi.


Alla fine delle cinque sale, davanti a un grosso portone pieno di bassorilievi, una delle guardie fece cenno di fermarsi ai due pony in cerca di giustizia, e di aspettare davanti al portone: tale guardia poi tirò fuori una chiave di rame dal suo elmo, e con essa aprì il minuscolo lucchetto del portone, che sia aprì un forte boato, segutio da una serie di sibilii.

Twilight rimase leggermente scossa dalla scena, Lex rimase impassibile, e commentò: "Trucchi da scenografo teatrale dilettante.", ed entrò nella Sala del Trono prima della guardia che aveva aperto il portone.

Appena Twilight Sparkle  dentro la sala, ella fu accolta dalla visione di una Princess Celestia ghignate in modo sadico. Poco dopo la sua entrata, la regnante dle giorno disse:

"Bene bene, Twilight, mia fedele studentessa, vedo che hai deciso di questionare una mia decisione. Sono allo stesso tempo contenta e dispiaciuta per ciò..."

Le orecchie di Twilgith Sparkle si abbassarono in segno di sottomissione.

"Vedi qualche tempo fa..."

Lex, dopo una giraa di occhi, interruppe Celestia con la sua voce profonda:

"Poche ciance. Veniamo al dunque."

La  luxfera cavalla guardò storto il notaio nero come il carbone, e disse:

"Lex, mio suddito, non è molto educato da parte vostra interrompermi in quel modo, sopratutto perchè sono la tua regnante."

Lex Ferrea sorrise malignamente:

"Simbolicamente, Eccellenza, simbolicamente."

La principessa del giorno strinse i denti:

"È lo stesso: mi devi portare rispetto."

Senza cambiare atteggiamento, il grosso notaio rispose:

"Le sto infatti porgendo rispetto. Solo che lo percepisce in modo diverso. Ora,p er cortesia, mi faccia iniziare..."

Celestia grugnì, e disse:

"Va bene, parla pure."

Lex Ferrea tirò fuori un libro, lo aprì, lo sfogliò un pò, e, dopo pochi secondi di lettura, cominciò a parlare:

"La qui presente Twilight Sparkle riferisce che, in data 21 Marzo 2003, la suddetta, dopo un attacco di follia, sia stata punita da lei, Princess Celestia, in quanto sua insegnante, con il reinserimento della signora Twilight nel ciclo scolastico, a partire dalla Prescuola di Magia."

La cavalla guardò sorpresa Lex, poichè non si ricordava di aver detto ad egli tutti quei dettagli: Lex percepì il dubbio della cliente, e fece a lei l' occhiolino.

La cavalla portatrice di luce chiese:

"E siete venuti qui rettificare ciò ? Non ne avevo di certo bisogno."

Il grosso notaio ignorò il commentò, e continuò:

"In quanto docente della mia cliente, lei non ha la potestá di reguardire la propria studentessa con tale pena, in quanto violatrice delle Leggi Scolastiche numero 2340 e 2341 del 950."

Celestia disse seccata:

"E allora ? Si è comunque macchiata del crimine di Turbamento dell' Ordine Pubblico."

L' unicorno nero diede uno sguardo veloce a uno dei libri, poi rispose:
"In quanto diarca, lei non ha compiti di giuria per offese minori: spetta ai giudici eletti dal Concilio dei Novantasei, occuparsi ciò. Lei ha compiti di giuria per offese gravi, quali Ippocidio Plurimo; Frode Plurima; Alto Tradimento; Offesa Fisica a Regale; Terrorismo e Rivolta Violenta."

Gli occhi di Princess Celestia cominciarono a tremare:

"E non posso comunque fare da giuria, in quei casi straordinari in cui..."

"No, signora."

Celestia perse un poco la sua usuale calma:
"È la mia studentessa, dannazione ! Potrò fare un poco quello che mi pare con lei ?"

"Può farlo, finchè non viola le leggi. E con la pena inflitta alla signora Sparkle, lei le ha rotte."

La criniera di Princess Celestia cominciava a mostrare lingue di fuoco sparse: le guardie ai lati del trono si spostarono, mentre la cavalla viola si mise dietro una statua nella grossa sala. Lex continuava a mantenere la sua solita calma megalitica.

La principessa luxfera disse infantilmente:

"Se non posso farlo, allora debbo modificare le leggi ! Da oggi in poi..."

Lex, con la sua solita aria di disinteresse, diede uno sguarod alla Costituzione di Equestria, poi interruppe la cavalla:

"Per modificare le leggi riguardanti i poteri dei Diarchi,  la legge deve essere passata ai voti del Concilio. Almeno il 90% dei membri del Concilio deve essere favorevole, e per evitare influenze esterne, i membri del Concilio debbono recarsi  a Palazzo del Giglio, a Fiorenza, ove saranno reclusi per una settimana ed esclusi dal mondo per una settimana."

Le fiamme si intensificarono:

"Basta ! La mia volontá è legge !"

"Purtroppo per lei, la Diarchia di Equestria non è più Assoluta/Dispotica dal 10 Dopo Esilio. "

Lex si avvicinò con un sorriso beffardo a Celestia, con stupore di tutti i presenti.

Una volta lì, l' unicorno nero disse:

"Se proverá a fare una legge che modifica le sue competenze seduta stante, lei avrá commesso un atto che dimostra la volontá di restaurare l' Assolutismo. Se restaurerá l' Assolutismo." Lex levitò davanti agli occhi dell' alicorno bianco il terzo Articolo della Costituzione di Equestria "Lei sará deposta, e i suoi poteri saranno lasciati a metá dei membri del Concilio."

Princess Celestia cominciò a grugnire, a frignare, a lamentarsi... tutto questo per venti minuti.

Infine, Lex gonfiò il petto, e disse all' alicorno in preda a un capriccio:

"Ora che si è un pò sfogata, facendo la puledrina, può per cortesia tornare nella sua forma razionale, e cancellare la pena ?"

Celestia  si alzò di scatto, e urlò:

"NO ! Non lo faccio ! Faccio quello che mi va !", alchè, tornò a grugnire e a sbraitare frasi insensate.

Lex Ferrea indietreggiò di poco, e perse un poco la sua compostezza. Compostezza che riprese subito.

A quel punto, con un sorriso grande come una casa, si riferì alle Guardie:

"Hey ! Sapete, penso che la nostra piccola Celestia abbia giocato troppo a fare la regnante. Sará il caso di portarla a dormire ?"

La reazione delle guardie fu mista: alcune guardarono male Lex; alcuni rimasero stoici alla battuta; altre lasciavano passare risatine divertite; altre ancora si stavano rotolando a terra dal ridere.

Al sentire le guardie ridere, Princess Celestia si rialzò, sospirò,e disse seccata:

"Va bene": l' alicorno accese il suo corno, e creò una chiave eterea, chiave che volteggiò sul corno di Twilight, prima di infilarsi nella protuberanza.

Dopodichè, Princess Celestia disse:

"Twilight Sparkle, sei libera. Farò in modo di cancellare l' iscrizione, e di farti avere indietro la casa a Ponyville. Per ora, goditi la tua magia ristorata. E non parlare di ciò con nessuno."

Lex annuì, e se ne andò con un inchino; la cavalla non più punita uscì dalla sala del trono saltellando, e urlando "Sì !"

 

Due giorni dopo, Twiligth Sparkle tornò a Ponyville, dalle sue amiche, e riprese la sua routine.  Ma la cavalla viola continuò a ricordarsi dell' esperienza che aveva passato, e del tempo speso all' Asilo, e grazie a queste memorie, Twilight ricordava sempre  che:

"Meglio in anticipo con dieci uomini male armati, che in ritardo con diecimila. Ma se tali uomini sono bene armati, allora è meglio in ritardo con diecimila."


 

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