You Belong With Me

di xtaylorslove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Adorable. ***
Capitolo 2: *** Meeting. ***
Capitolo 3: *** School. ***
Capitolo 4: *** Lessons. ***
Capitolo 5: *** Match. ***
Capitolo 6: *** Little fight. ***
Capitolo 7: *** I like you as you are. ***



Capitolo 1
*** Adorable. ***


"Taylor!" 

Sentii mia madre urlare. Stavo parlando con la mia migliore amica al telefono, Ashely, la salutai velocemente e chiusi la chiamata.

"Si?" Risposi.

"Potresti scendere un'attimo per favore? Io e tuo padre dobbiamo parlarti di una cosa." 

"Okay, scendo subito!" 

Mi alzai dal letto, misi le pantofole, e scesi le scale.
Li trovai sul divano a guardare la televisione.
Appena si accorsero della mia presenza, spensero la televisione e iniziarono a parlare.

"Taylor, dei nostri vecchi amici delle superiori, ci hanno invitato ad una cena. Noi vorremmo che verresti anche a tu, sappiamo che magari avevi altri piani per stasera, ma verranno anche i loro figli e sarebbe una brutta figura presentarci solo noi due." Spiegò mia madre.

"Ma mamma.. stasera avevo in programma ad andare a casa di Ashely! Devo per forza venire?" Sbuffai.

"Tesoro, vedi Ashely ogni giorno! Puoi andare a casa di Ashely domani." Intervenne mio padre.

"E Jake e Allison? Anche loro dovrebbero venire." 

"Loro sono già a casa dei loro amichetti, non possiamo andarli a prenderli, sarebbe scortese." Disse.

"Eh va bene.. ci sarò. A che ora dobbiamo essere lì? Dovunque posto andiamo?" Dissi.

"Alle 20:00 e andremo a casa loro, non abitano molto lontano." Disse mia madre. 

Sono le 18:00, ho due ore per preparmi. Ok, posso farcela. 
Salii le scale e mi diressi in camera mia, chiamai Ashely per informarla che non sarei venuta a casa sua. Composi il numero e aspettai che rispondesse, al secondo squillo rispose.

"Hey, Ashely!" 

"Hey, Taylor! Successo qualcosa?" Domandò.

"In realtà... si. Non posso più venire più a casa tua stasera, perché devo andare ad una certa cena con degli amici dei miei." Dissi scocciata.

"Oh, capisco. Allora quel film ce lo vediamo domani, ok?" Disse.

"Eh per forza!" Risi. 

"Okay, Okay." Rise anche lei. "Poi voglio sapere tutti i dettagli della serata appena torni, eh." Disse, tipico di Ashely, non importa se sono le 4:00 del mattino, vuole sapere tutto. 

"Nah, ti informerò durante la cena. Così saprai tutti i dettagli in diretta." Risi.
La sentii ridacchiare.

"Okay, ci sentiamo dopo. Ciao tesoro." Disse e chiuse la chiamata, senza aspettare una mia risposta. 

Cominciai a prepararmi. 
Mi diressi verso la cabina armadio e cominciai a mettere tutto sotto sopra per cercare qualche vestito carino. Ne avevo migliaia, ma nessuno mi convinceva.
Alla fine trovai un vestitino con un corpetto nero senza spalline, con la gonna azzurrina che mi arrivava al ginocchio. Perfetto. 
Chissà perché non l'avevo mai messo. Boh.
Mi truccai leggermente, misi del di mascara e dell'ombretto bianco per risaltare i miei occhi blu. 
Si, ho gli occhi blu, ma ho i capelli castani e la pelle di carnagione scura. Sono strana, lo so. 
I capelli li lasciai sciolti, non avevo voglia di farmi qualcosa di particolare. Misi i tacchi e lanciai un'occhiata all'orologio, erano le 19:30, mezz'ora e saremo dovuti stare là. 
Scesi le scale e trovai mia madre che aggiustava la cravatta a mio padre. 

"Pronta?" Chiese mia madre. 

"Si, andiamo." Dissi. 

Prendemmo le giacche, io dimentichai la borsa di sopra e corsi un attimo a prenderla, e poi uscimmo. 
Arrivammo lì in 20 minuti, e mi trovai difronte a una gingantesca villa. 
Insomma, che cosa dovevo aspettarmi dagli amici dei miei? E' normale che frequentino gente "come loro". 
Uscimmo dall'auto e andammo a bussare al portone.  
Ci aprì un ragazzo sui 18 anni, aveva degli occhi color nocciola bellissimi. Rimasi a fissarlo per la sua bellezza, poi iniziò a parlare.

"Salve, voi dovreste essere la Signora e il Signor Johnson, accomodatevi." Sorrise ai miei genitori e poi spostò lo sguardo su di me, mi sorrise e poi spostò lo sguardo ai suoi piedi. 

Era adorabile.



 

                                    NOTEE! :)
                                   

Ciao! Questo è la mia prima storia, che decido di continuarla seriamente. 
Le altre le ho sempre abbandonate dopo il primo capitolo, ma con questa non accadrà. 
Spero che questo capitolo vi abbia incuriosito almeno un pò. 
Lasciatemi una recensione, se vi va. 
Magari mi aiutate a migliorare, praticamente non so usare molto bene questo sito ahah.
Alla prossima! Un bacio.<3 

 

                                                                      

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Capitolo 2
*** Meeting. ***


Entrammo e ci venne incontro un signora sulla trentina. 
Abbracciò clamorosamente i miei e poi passò a me. 

"Tu dovresti essere Taylor,  piacere di conoscerti! Io sono Patricia, ma tu puoi chiamarmi Pattie." Disse con gioia, sciogliendo l'abbraccio.

Indossava un abito blu elegante, si vedeva che era una donna di classe.

"Grazie mille, sign- volevo dire, Pattie." Sorrisi. 

Mi presentò suo figlio, il ragazzo che ci aveva aperto la porta. 
Ho scoperto che si chiama Justin e aveva la mia stessa età. Era davvero un bel ragazzo, ed era visto in giacca e cravatta, la quale stava a pennello con il suo corpo. 
Ci scorsero in salone, dove avremmo cenato, e mi presentai al Signor Bieber.

"Salve, piacere di conoscerla. Io sono-" Mi interruppe. 

"So chi sei, sei Taylor, tuo padre mi parla sempre di te." Disse. Arrossii e lanciai un occhiata  a mio padre. 

"Oh, che carino." Dissi solamente, ero imbarazzata. 

"Comunque io sono Jeremy, ma credo che tu già lo sappia." Mi sorrise. 

Annuii solamente, certo che lo so, i miei mi hanno raccontato tremila particolari che non mi interessavano assolutamente su come passavano i giorni insieme.  
Passò ad abbracciare e a parlare con miei. 
Io mi sedetti sul divano, dove cera un'altra ragazza, da come mi hanno detto i miei, credo si chiama Jazymn. 

"Ciao, io sono Taylor." Gli sorrisi educatamente. 

"Io sono Jazymn." Disse timidamente. 

"Quanti anni hai?" Cercai di fare conversazione.

"Uhm, 16 anni, tu?" Disse, cercando di sembrare più sicura.

"Ne ho 18." Dissi e annuì. 

"Non credevo avessi la mia età." Intervenne una voce. 

Mi girai, e mi trovai Justin dietro al divano che camminava verso di noi. 

"Beh, ora lo sai." Rise. 

Cosa c'era di divertente? Okay.
Per fortuna Pattie ci chiamò a tavola, non sapevo minimamente come continuare la conversazione. 

"Andiamo?" Disse Justin, alzandosi dal divano.

"Andiamo." Dissi, alzandomi anch'io. 

Jazymn ci seguì. 

Mi sedetti vicino a Justin e Jazymn, mentre i miei vicino a Pattie e Jeremy. 
Parlavano del più del meno, e ho scoperto che loro vengono dal Canada e si sono appena trasferiti. Ad un certo punto mi interessai alla conversazione.

"... Tra due giorni Justin e Jazymn inizieranno la scuola, alla Hist High." Disse Pattie.

La mia scuola!

"Nostra figlia frequenta quella scuola. Taylor sarà molto felice, aiutare i vostri figli ad ambientarsi nella scuola." 

Risi mentalmente. No. 

"Oh, sarebbe grandioso. Taylor, ti dispiacerebbe? Loro sono nuovi di qui, e non conosco molto questa città e le persone che ci vivono." 

"Mamma..." Si lamentarono Justin e Jazymn.

Ridacchiaii. Li stava mettendo in imbarazzo. 

"Zitti, è la verità." Disse Pattie.

"Per me, va benissimo. Quando inizieranno la scuola?" Presi parola.

"Mercoledì. Grazie mille cara, sei gentilissima." Disse.

Tra due giorni. Perfetto. 

"La ringrazio." Sorrisi. Sto cominciando ad amare questa donna. E' dolcissima e simpatica. 

Mi sorrise. 

Iniziai a parlare con Justin e Jazmyn, più con Justin, Jazymn stava messaggiando col telefono. Parlammo sul fatto che venissero a Canada, e su quanto mi piacerebbe visitarlo.

"Magari un giorno potrei fartela visitarla." Disse Justin con un sorriso a trentadue denti.

"Un giorno." Dissi ricambiando il sorriso. 

La serata passò in fretta, salutammo tutti e ringraziammo. 
Devo dire che mi sono divertita. 
Me ne stavo andare, quando sentìì una voce che mi chiamò.
Mi girai e notaii che era Justin.

"Si?" Dissi.
"Mi sono davvero divertito con te stasera, c-ci scambiamo i nostri n-n-numeri di telefono?" Balbettò. 

Aw, che dolce. Era imbarazzato. Non ho mai conosciuto un ragazzo come lui. 

"Certo." Gli diedi il mio telefono e lui mi diede il suo.  

Prima di andarmene definitamente, gli diedi un bacio sulla guancia, rimase di stucco e arrossì leggermente, me ne andai. 
Entrai in macchina e mi venne in mente una cosa.

Mi sono dimenticata di messaggiare con Ashely! Mi ucciderà, me lo sento.








                                        NOTE! :)

Eccomi qui, con il secondo capitolo della storia!
Eh si, l'ho pubblicato nello stesso giorno! 
Fatemi sapere se questa storia vi piaccia o no, oppure dovevo devo migliorare. 
Sono ripetitiva lo so ahahah 
Al prossimo capitolo! Baci.<3
                             

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Capitolo 3
*** School. ***


Mercoledì.

"Svegliati, Taylor! Sono le 7:30!" Mi scosse. Mugolai.

"Avanti Taylor, svegliati!" Disse di nuovo. 

"Okay, Okay. Ora mi alzo." Dissi, aprendo gli occhi.

Spostai la sveglia verso di me e vidi che erano solo le 7:00. Mi ha fregato! 

"Ma mamma, potevi lasciarmi dormire altri due minuti! Sono solo le 7:00 e non le 7:30!" Sbuffai.

"No, vai a prepararti. Ricordi cosa devi fare oggi?" Disse. 

Cosa dovevo fare? Uhm..

"Si.. ricordo." Dissi incerta.

"Te lo sei dimenticato, bene. Devi far "ambientare" Jazmyn e Justin nella scuola." Disse mimando le virgolette quando disse la parola "ambientare".

Ah, giusto. Ne parlammo con Pattie due giorni fa. 

"Cosa dovrei fare esattamente? Come li faccio ad ambientare?" Dissi. Che cosa devo fare? Non l'ho mai fatto con nessuno. 

"Beh, magari presentaci i tuoi amici, fagli vedere la scuola, stai con loro.." 

"Eh va bene. Basta che non mi mettano in imbarazzo." 

"Come dovrebbero metterti in imbarazzo? Li conosci a malapena!" Esclamò.

"Che ne so io. Magari dicono qualcosa di insensato. Boh, mamma non lo so, non so neanche perché l'ho detta quella frase." Dissi.

Ma che dico? Il sonno mi sta dando alla testa. 
All'improvviso mi ricordai che Justin mi chiese il numero, ma non mi scrisse neanche una volta. Non me la sto prendendo, ma quale persona ti chiede il numero di telefono e poi non ti manda né un messaggio né ti chiama? Magari è timido, chi lo sà. 

"Ti lascio prepararti. Sii pronta per le otto meno un quarto." Disse, prima di chiudere la porta. 

Mi alzai e mi diressi in bagno a farmi una doccia. Finita la doccia, uscii e cercai qualcosa da carino da mettere. Uhm, metterò i jeans blu con un maglione bianco. Oggi fa freschetto. Misi le converse bianche, presi la borsa e scesi. 

"Mamma! Mi accompagni tu a scuola?" Urlai mentre mi dirigevo in cucina. 

"Si! Un attimo e ti accompagno!" Disse, mentre si sciacquava le mani.

"Fatto." Si asciugò le mani. "Andiamo." 

Ci dirigemmo in macchina. Appena entrata, accesi la radio e stavano trasmettendo "We Are Never Ever Getting Back Together." Di Taylor Swift. Amo Taylor, è il mio idolo, e non solo perché abbiamo lo stesso nome lol. Io e mia madre iniziammo a cantarla insieme. 
Se ve lo state chiedendo, si, mia madre ama Taylor come me. Infatti mi accompagnò anche ad un concerto del Fearless Tour. 
Arrivammo subito, non abito molto lontano dalla scuola.
Mia madre parcheggiò nel parcheggio della scuola, e vidi Justin e Pattie. 
Scesi dalla macchina e Pattie e mia madre si abbracciarono. Io, mi diressi vicino a Justin e lo salutai. 

"Jazymn?" Domandai, visto che non la vedevo.

"E' nell'auto. Si rifiuta di entrare nella scuola." Rise. 

"Perché?" Domandai. Non è mica un carcere eh. 

"La spaventa. La nostra ex scuola non era così. C'erano meno studenti." Spiegò.

"Jazymn! Andiamo vieni, non c'è nulla da cui avere paura." Dissi, okay sembra che stia parlando ad una bambina.

Jazymn uscì solo per prendere a pugni Justin. Ridacchiai.

"Come ti sei permesso a dire a Taylor che ero spaventata! Che figura, Justin!" Urlò, continuando a picchiarlo.

Justin, rideva solo, si vede che i suoi pugni non gli procuravano nessun dolore.
Diedi un'occhiata al mio orologio. Solo le 7:55! Le lezioni iniziano tra cinque minuti! 

"Ragazzi, mi dispiace disturbare la vostra litigata, ma ho solo cinque minuti per essere puntuale per la lezione di filosofia, quindi devo correre." Dissi.

"Andate anche voi, non volete mica fare tardi il vostro primo giorno di scuola." Disse Pattie. 

Salutammo i nostri genitori e ci avviammo verso l'entrata. Appena entrata, vidi Ashely corrermi in contro. 

"Ehi Taylor!" Urlò e mi abbracciò. Ricambiai l'abbraccio. 

"Ehi Ashely." Sciolsi l'abbraccio. "Loro sono Justin e Jazymn, sono nuovi di qui." 

"Io sono Ashely, vi troverete bene qui. Basta che state lontane dalle Barbie." 

"Barbie?" Dissero in coro con un'espressione confusa.

"Si, solo le ragazze più popolare della scuola. Sono delle oche presuntuose e vanitose. Meglio tenerle alla larga." Spiegò. 

Odiavo le Barbie. Mi hanno fatto passare i primi due di superiori terrificanti. Ma adesso, io non ho più paura di loro. Loro, adesso mi rispettano, in un certo senso.

"Credo che i vostri armadietti siano affianco al mio." Cambiai argomento. 

Ashely ci salutò, e ci dirigemmo verso i nostri armadietti. Notai che c'era anche mio fratello, Tayler, credevo che fosse all'università. Siamo una famiglia numerosa. Siamo quattro figli, anche ora è come se fossimo tre, perché lui non vive più con noi, ha 22 anni e vive in un'appartamento con il suo migliore amico.
Si accigliò quando mi notò in compagnia di Justin. E' super-protettivo con me e Allison, ma sopratutto con me. Mi venne in contro e guardò Justin e poi me, per dire:"Chi è questo tizio?" 

"E' il figlio degli amici di mamma e papà. Non preoccuparti, Tayler." Lo rassicurai.

"Okay.. Se hai bisogno di me, chiamami. Vado a salutare alcuni amici." Disse e se ne andò. 

"Chi era?" Disse Justin.

"Nessuno, era solo mio fratello." Dissi.

"Puoi dirmi dov'è la classe di Storia?" Chiese Jazymn. 

"Si. Seguimi e su questo piano." Dissi. 

Mi seguì, e anche Justin lo fece. La condussi nell'aula di Storia e lei dissi scherzosamente:"Buona Fortuna", sorrise.

"Tu che lezioni hai?" Chiesi.

"Filosofia alla prima ora." Disse.

"Potresti farmi vedere il tuo orario?" Chiesi gentilmente.

"Certo." Mi porse il suo orario. Il mercoledì e il venerdì sono identici ai miei. 

"Abbiamo le stesse lezioni. Seguimi." 

Ci dirigemmo verso l'aula di filosofia ed entrammo. 
Quasi tutti gli studenti erano presenti, man mano l'aula stava iniziando ad riempirsi completamente. 
Io e Justin ci sedemmo vicini, e notai che alcune ragazze gli mandavano dei sorrisetti maliziosi. 
Justin sembrava a disagio, e inizia a parlare con lui.

"Allora, come ti è sembrata questa scuola?" Dissi girandomi con il busto verso di lui.

"E' ancora presto per dirlo, credo. Ma comunque sembra una bella scuola." Fece un piccolo sorriso.

"Sono felice che ti abbia dato una bella impressione." Gli sorrisi.

Entrò la professoressa che notò il nuovo alunno e chiese di presentarsi. 
Si alzò e andò vicino alla cattedra della professoressa e si presentò.

"Mi chiamo Justin Bieber, ho 18 anni e sono canadese, vengo da Stratford, Ontario. Amo l'hockey sul ghiaccio, infatti lo praticavo. Non credo che ci sia qualcos'altro da dire, quindi me ne vado al mio posto." Disse. 

Le ragazze lo fissavano mentre tornava a posto, e questo mi diede un pò fastidio e non so il perché.
Cercai di non farci caso e prestai la mia attenzione alla professoressa.


 

                                        NOTE! :)

Ed ecco il terzo capitolo! 
Lo so che sono noiossisimi questi capitoli, ma la storia deve ancora svilupparsi cwc
Solo le 22:50, corro a dormire! 
Al prossimo capitolo, ciao.<3

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Lessons. ***


Finite le due ore di filosofia, andammo in palestra a fare educazione fisica. 

"Ehi, Johnson!" Disse il mio professore, la quale è anche il mio mister di pallavolo.

"Si, Mister?" Gli andai in contro.

"Oggi pomeriggio devete venire prima agli allenamenti, tra poco c'è una partita importante e dobbiamo allenarci duramente. Dillo alle ragazze." Mi disse. 

"Okay. Contro chi giochiamo questa volta? Sono facili da battere?" Dissi, speriamo di si dai.

"No, assolutamente no. Giocherete contro i Wolfs. Estremamente difficili da battere." Mi strinsi nelle spalle.

Oddio no. I Wolfs sono delle ragazze che pesano 80 kg e si ti becchi una schiacciata da loro ti spediscono all'ospedale. Non scherzo, è successo più di una volta. Non voglio assolutamente giocare contro loro, ma sono il capitano, non posso mancare. 
Il mio mister dice sempre che il capitano è lo spirito della squadra, colei/colui che deve dare forza alla squadra, non posso mostrare alle ragazze che ho paura. 

"Va bene, Mister." Dissi.

"Vai a cambiarti, e poi torna subito qui. Ah, e mostra il tuo amico dove sono gli spogliatoi maschili." Disse facendo un cenno con la testa verso Justin, era rimasto lì impallato tutto il tempo. Feci un cenno della mano come saluto, al mister, e mi diressi verso Justin.

"Vieni, ti faccio vedere dove sono i spogliatoi." Dissi.

JUSTIN'S POV:

Taylor mi stava conducendo verso i spogliatoi, Dio quanto era bella. 
Parlava di qualcosa, ma ero troppo impegnato a fissare la sua bellezza che non ho capito nulla.
Smettila di pensare a lei, Justin. 

"Mi stai ascoltando?" Chiese con un'espressione confusa.

"Si, ti sto ascoltando." Dissi. 

Molto probabilmente la stavo fissando, stupido.

"Beh, questi sono i spogliatoi. Cambiati e ci vediamo nella palestra." Disse e si incamminò verso i spogliatoi femminili.

Entrai, e mi trovai ragazzi muscolosi che scherzavo tra di loro e prendevano in giro alcuni più deboli. 
Mi incamminai verso il mio armadietto, senza dire nulla, fino a quando un ragazzo mi domandò:

"Come ti chiami?"

"Justin." Risposi.

"Cognome?" Disse un altro.

"Bieber." Risposi, di nuovo.

"Sei nuovo eh?" Annuì solamente, non mi chiesero più niente e mi lasciarono in pace. 

Andammo tutti in palestra, dove vidi Taylor che parlava con Ashely, con dei pantaloncini, una maglietta che gli arriva quasi sotto il sedere, e con i capelli raccolti. Come poteva essere bella anche così? 
Devo smettere di pensare a lei. Basta, basta. Lei non ricambierà mai il mio amore, se posso chiamarlo amore, la conosco solo da quattro giorni. 

"Oggi faremo una partita di pallavolo, questa volta le squadre le scegliete voi." Disse il mister. Perfetto, non mi avrebbe preso nessuno.

All'improvviso metà della classe prese Taylor per le braccia dicendo che doveva stare con loro. Dovrà essere bravissima a giocare a pallavolo.

"Basta! Non uccidetemi Taylor! Le scelgo io le squadre visto che non siete in grado di farlo da soli!" Urlò il professore.

"Taylor, Ashely, Justin, Kevin, Josh e Jennifer mettevi all'altra parta del campo, il resto insieme e all'altra parte." Continuò. 

Speriamo di non fare brutte figure.



TAYLOR'S POV:

Mi misi in attacco e iniziammo a giocare, Justin non sapeva giocare, non riusciva a prendere una palla. 

"Hey! C'è la fai a prendere una palla, o hai bisogno di una mano?" Disse Nathan e rise con i suoi compagni. 

"Coglione, lascialo in pace!" Dissi.

"Taylor, lo conosci? Frequenti solo perdenti." E risero ancora.

Mi stava per far arrabbiare, come si permetteva? Strinsi i pugni e continuammo a giocare, gli avrei dato una schiacciata che se la ricorderà per tutta la vita. 
Mi arrivò la palla, la schiacciai, e gli finì in testa, risero tutti. La prossima volta impara ad farmi arrabbiare, gli feci un piccolo sorriso. Semplicemente, non disse nulla. 
Continuammo a giocare in santa pace, finché non suonò la campanella. 
Erano le 12:00, ora di pranzo. 
Mi andai a cambiare e aspettai Justin vicino alla porta degli spogliatoi maschili. 
Appena uscì, ce ne andammo a pranzare, entrati nella mensa andai a sedermi al mio solito tavolo insieme a Ashely e a Alex, insomma, avevo tanti amici, ma loro sono gli unici che mi sono sempre stati accanto.
Da lì in poi, non successe nulla di particolare.
Quando finirono tutte le lezioni, salutai Justin e Jazmyn e me ne tornai a casa, dove dopo aver fatto i compiti, sarei dovuta riuscire.
Arrivata a casa, salutai mia madre, mio fratello e mia sorella, e salii subito a fare i compiti. Mentre studiavo il Canada in francese, suonò il cellulare, vidi il nome sul display ed era Rose, una mia compagna di pallavolo.

"Hey Tay, come stai? Volevo chiederti a che ora dobbiamo stare in palestra, non c'ero oggi." Disse.

"Ciao, io sto bene, grazie. Comunque alle 17:00 dobbiamo stare lì." Dissi.

"Quindi tra mezz'ora, bene. Sai contro chi giochiamo la settimana prossima?" Chiese.

"Si, contro i Wolfs." Risposi.

"Contro loro? Oddio no. Ho terrore di loro." Disse impaurita. 

"Dai, possiamo farcela Rose!" La incoraggiai. 

"Io vado a prepararmi, ciao." Disse.

"Ciao." Risposi semplicemente e chiusi la telefonata, non ne voleva proprio sapere. 

Chiusi i libri e mi diressi a preparare la borsa, misi tutto il completino, le ginocchiere, la fascia, i calzettoni... tutto. 
Uscii di casa, e arrivai in dieci minuti. 
Mi cambiai velocemente e raggiunsi le ragazze che correvano, corsi insieme a loro e mi misi davanti a tutti, finché non notai Jazmyn, che ci faceva qui? 


 

                                    NOTE! :)

Ciao ragazze! (Credo che siete tutte ragazze)
Spero che vi sia piaciuto il capitolo! Secondo voi, cosa ci farà Jazmyn agli allenamenti? 
Scusate l'orario! Sono le 21:56, ho appena finito di scrivere e l'ho subito postato! Scusate gli errori :/
Al prossimo capitolo! :)

                                       

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Capitolo 5
*** Match. ***


"Jazmyn?" Dissi con tono confuso. Lei non mi sentì, quindi mi avvicinai. 

"Jazmyn, che ci fai qui?" Domandai. Lei si girò di scatto e mi sorrise, forse era sollevata del fatto che conosceva qualcuno qui.

"Sono venuta qui ad iscrivermi a pallavolo." Disse. "Vedo che sei iscritta pure tu." Era più sicura da quando avevamo parlato l'ultima volta, magari stiamo facendo amicizia, sorrisi.

"Oh, bene! Hai parlato con il mister?" Domandai.

"Si si, e mi ha detto di non preoccuparmi se non so giocare e cose così.." Fece dei gesti con le mani.

"E' un buon allenatore." Dissi, lei annuì. "Comunque, vieni stiamo iniziamo a correre." Dissi e corremmo verso le altre ragazze. 

"Capitano." Disse Katie. Lei aveva l'abitudine di chiamarmi così, anche se gli avevo detto migliaia di volte di chiamarmi con il mio nome, ma mi ignorava, quindi ho lasciato perdere.

"Capitano?" Disse Jazmyn con un'espressione confusa. 

"Si, sono il capitano." Spiegai e lei annuì.

Presentai Jazmyn alle ragazze e iniziammo a correre. Facemmo diversi esercizi per allenarci per la partita della settima prossima, speriamo di vincere. 

Nonostante era la sua prima volta, è stata abbastanza brava. Ricordo il mio primo allenamento, non sapevo giocare neanche un pò. Non prendevo mai una palla e non sapevo nè fare un palleggio e nè un baker, e guardatemi adesso, sono il capitano degli Under 18. 
Finito l'allenamento, notai che Jazmyn era sfinita, poverina, è arrivata in un momento di fatica. L'accompagnai a casa sua e poi mi diressi verso la mia, entrai in casa e notai che Tayler è venuto a trovarci! Perfetto, mi mancava tantissimo. 

"Tayler!" Urlai, appena aprii la porta, corsi ad abbracciarlo. 

"Taylor!" Sciolse l'abbraccio. "Come stai?" Disse, sorridendomi. 

"Benissimo! Te, con gli studi?" Domandai.

"Bene. Mi dispiace per il fatto che non vi vengo a trovare spesso, ma l'università mi tiene impegnato." Disse. 
Annuii.

"Ah, comunque... chi era quel ragazzo con cui ti ho vista l'altra volta?" Domandò. 

Come rompere un momento dolce, bravo fratello.

"Nessuno." Mormorai.

"Non può essere nessuno, deve pur avere un nome." Disse.

"Si chiama Justin, okay? Non farmi l'interrogatorio adesso." Risposi scioccata.

"Justin.. uhm, mi sembra un coglione." Disse, lo guardai male.

"Ma se non lo conosci neanche!" Dissi.

"Ti interessa?" Domandò, inarcando un sopracciglio.

"No!" Urlai. "Che razze di cose vai a pensare!" Dissi, arrossendo un pò. 

"Perché lo difendi, se non ti interessa?" Disse. Mi stava facendo l'interrogatorio, di nuovo.

"I suoi genitori, sono amici con i nostri, e poi lui è un mio amico!" Urlai. Non so neanche io perché urlo, sinceramente, ma mi sta facendo innervosire con tutte queste domande.

"Che resti solo un amico." Mi avvertì, per poi sparire in cucina.

Perché doveva farmi la scenata da fratello protettivo per l'ennesima volta? E' solo un amico! 
Salii le scale e mi buttai sul letto, decisi di non cenare questa sera.




SETTIMA SUCCESSIVA.

GIORNO DELLA PARTITA CON I WOLFS. 

"Mamma!" Urlai, non rispose. "Mamma!" Urlai più forte, niente. "Mamma!" Urlai ancora più forte. 

"Che c'è!" Urlò mia madre, la sentii salire le scale. Arrivò, e aprì la porta di camera mia. 

"Dove sono le ginocchiere? Non le trovo!" Dissi. 

"Hai cercato bene?" Domandò.

"Si, ho cercato benissimo." Dissi con un filo di ironia.

"Hai controllato nel cassetto?" Disse, lanciando un'occhiata al cassetto. 

"Si..." Dissi.

"Bene, sono sicura che sono lì." Disse. Ma che? 

Aprì il cassetto e cercandò un pò, le trovò. Come fa? 

"Grazie mamma. Io corro, ciao." Dissi, baciandole la guancia. 

Corsi le scale e mi avviai alla palestra. Per fortuna, giocavamo in casa. 
Ci misi cinque minuti, e appena entrai mi diressi subito negli spogliatoi.

"Ragazze." Dissi, con un cenno con la testa in segno di saluto. 

"Ciao." Mormorarono. 

Sono nervose, riesco a sentire il loro nervosismo. Hanno riflessi più lenti rispetto a come si comportano normalmente. Invece io sono il contrario, faccio tutto più velocemente.
In pochi minuti ero pronta, le ragazze quasi.

"Andiamo! Forza, Forza veloci!" Le incitai. 

Velocizzarono i loro ritmi e in pochi minuti, anche loro erano pronte. Ci riunimmo a cerchio.

"Allora ragazze, so che molte di voi hanno paura di giocare contro i Wolfs, ma cercate di superare questa paura, che tra poco si va in campo. Ammetto che anche io sono un pò impaurita, quelle ragazze fanno paura, ma possiamo farcela. Io credo in voi." Feci il mio discorso, che faccio sempre prima di ogni partita. 

Mettemmo le mani una sopra all'altra e dicemmo in coro il nostro motto. Corremmo verso il campo, appena entrate in campo, ci posizionammo, diedi un'occhiata agli spalti e notai che c'era anche Justin. 
Era venuto a vedere me? Aspetta, che dico! Sulla panchina c'è Jazymn. Anche se mi sembra ancora molto strano che Jazmyn ha iniziato a fare pallavolo da sola una settimana, ed già una riserva. Bah. 
L'arbitro fisichiò e iniziammo a giocare, è toccato ai Wolfs fare la prima battuta e quindi ci siamo messe in posizione di attacco. Fecero punto, bene. In dieci minuti di tempo, riuscimmo solo a fare due punti, mentre loro ne fecero cinque. 
Ad un certo punto mi sentii chiamare, era Madison, una dei Wolfs. 

"Cosa vuoi?" Sbottai.

"Ehi calmina, perdente." Disse e ridacchiò insieme alle sue compagne. 

"Perdente, forse lo sarai tu. Ricordami chi ha vinto l'ultimo campionato, ops, noi." Dissi, con aria soddisfatta. 

"Avete solo avuto fortuna, quest'anno lo vinceremo noi." Disse.

"Si chiama saper giocare, mia cara." Le dissi. 

"Ah, lo sapevi? E' la convenzione che fotte la gente." Continuai. Questo la fece arrabbiare. Perfetto.

Continuammo a giocare e Madison schiacciò talmente forte che colpì Katie e le fratturò quasi il naso. Mi incazzai, lo aveva fatto solo per vendetta. 

"Fottuta stronza, come cazzo ti sei permessa!" Urlai, avvicinandomi alla rete.
Si avvicinò anche lei. 

"Come mi hai chiamato?" Urlò. 

"Fottuta stronza." Ripetei. 

"Piccola figlia di- vieni qui che ti faccio vedere io!" Urlò incazzata, mi avvicinai di più alla rete. Non avevo paura di lei. 
L'arbitro ci fermò giusto in tempo. Diedero entrambe il cartellino giallo, è meglio che mi sto zitta, se non voglio essere squalificata.
Katie, dovette uscire e al suo posto entrò Jazmyn, lei rimase sorpresa e anche io. 
Dove voleva arrivare il mister? 



   

                                              NOTE! :)

Hey! Scusate il ritardo, di solito posto un capitolo ogni giorno, ma ho avuto da fare in quei giorni cc 
Che ne pensate della scenata del fratello protettivo di Tayler? E dei comportamenti di Taylor? lol 
Lasciatemi una recensione, se volete, naturalmente. 

Alla prossima, un baciio.<3 

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Capitolo 6
*** Little fight. ***


Abbiamo perso. Abbiamo perso.  
Non ci posso credere per due stupidissimi punti abbiamo perso.
Eravamo nello spogliatoio, nessuno diceva una parola, e non l'avrei detta neanche io. Mi cambiai velocemente e uscii fuori, mormorando un semplice "ciao". 
Camminai a passi veloci per arrivare in fretta a casa, non avevo voglia di parlare con nessuno, molto probabilmente ci prenderanno in giro per il resto del campionato. 
Vidi una figura di un ragazzo che camminava verso di me, accelerai il passo, il ragazzo mi bloccò con un braccio, cercai di liberarmi, ma fece in un modo che io lo guardassi. 

"Hey, Hey, Hey, stai ferma!" Disse il ragazzo, ora che lo vedevo meglio ho notato che è Justin.

"Justin, non ho voglia di parlare con nessuno, lasciami per favore." Dissi, con tono fermo.

"E' perché avete perso? Davvero? Non ti facevo così competitiva." Disse.

"Tu non sai niente di me, ci conosciamo a malapena, ed ora lasciami." Dissi, facendogli molare la presa sul mio braccio.

"Sai una cosa? Volevo solo tirarti di su di morale, ma si vede che non hai bisogno del mio aiuto." Sputò, e se ne andò, lasciandomi lì imbambolata come una statua mentre guardavo che se ne andasse. 

Accelerai il passo e in pochi minuti tornai a casa. Sbattei la porta violentemente, senza preoccuparmi se i miei genitori mi avessero sgridata. Corsi su per le scale e mi buttai sul letto. Ad un certo punto sentii bussare la porta. 

"Vai via." Mormorai.

Sentii la porta aprissi. Presi un cuscino, mi girai, stavo quasi per lanciarlo.

"Ho detto vai via!" Alzai il tono della voce.

"Taylor, che è successo?" Ignorò ciò che avevo detto e si siedè sul letto.

"Niente, Tayler..." Dissi con voce bassa.

"Non è possibile che non sia niente dai, spara." Disse, dandomi uno schiaffetto sul braccio.

"Abbiamo perso. Ecco, contento?" Dissi.

"Solo per questo? Ah, sorellina, ti conosco troppo bene, non è solo per questo. C'è qualcos'altro, su dimmelo, sai che ti puoi fidare di me." Disse.

"Ho.. uhm.. una sottospecie litigato con Justin, uhm." Farfugliai.

"Devo ucciderlo?" Disse con un pò di ironia.

"Cosa? Pff, no!" Dissi ridendo.

"Se ti farà del male, sarà contento di fargliene io a lui." Disse serio.

"Comunque, è solo una stupida litigata, si aggiusterà tutto." Continuò.

"Grazie." Lo abbracciai.

"E di che? Buona notte, Tay." Disse baciandomi la fronte e rompendo l'abbraccio.

"Buona Notte." Dissi, e uscì dalla stanza. 


Il giorno seguente.

Il suono della sveglia mi sta facendo diventare matta, gli diedi degli schiaffi finché non smettè di suonare. Mi alzai, e mi preparai per andare a scuola. Una volta finito, scesi, salutai i miei fratelli e mi diressi a scuola. 
Entrata, cercai Justin per tutta la scuola, lo trovai vicino al suo armadietto, prendendo dei libri. 

"Hey." Dissi con un lieve sorriso.
"Ciao." Mormorò.

"Uhm, scusami per ieri sera... i-io era solo, uhm, un pò delusa della sconfitta. Non ce l'avevo con te, d-davvero, p-p-perdonami." Balbettai. 

"Okay." Disse con indiferezza. 

Okay? 

"Cosa?" Dissi.

"Okay." Ripetè.

"Perché fai così?" Dissi.

"Così come?" Rispose, facendo finta di niente. 

"L'indifferente!" Quasi urlai.

"Proprio come fai tu?" Rispose beffardo. 

"E' esattamente come mi tratti tu, io cerco di aiutarti ma comunque mi respingi!" Continuò, quasi urlando.

"M-mi dispiace..." Sussurrai. 

"Se ti faccio solo pena perché sono il nuovo della scuola, se non vuoi essere mia amica, dimmelo, così la smetto di essere il tuo fottuto cagnolino!" Rispose arrabbiato.

"Justin, è quello che faccio! Io allontano le persone! Mi dispiace, ma non è colpa mia!" Dissi con le lacrime agli occhi.

"Non è colpa tua? Sul serio? Allora la colpa di chi è? La mia? Non farmi ridere, Taylor. Se continui così ti ritroverai sola." Disse e se ne andò. Lasciandomi lì, da sola in imbambolata, per la seconda volta.


 

                                   NOTE! :)        

 

Scusate il ritardo, di, uhm, un mese? 
Ero davvero molto indecisa se continuare questa storia o no, e sinceramente lo sono ancora, semplicemente per il fatto, che non so se a qualcuno piaccia questa storia, perché comunque scrivere questa storia mi occupa tempo, e se nessuno la segue, credo che sia inutile continuarla.
Quindi, forse, ci vediamo al prossimo capitolo.
Passate buone vacanze :)

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Capitolo 7
*** I like you as you are. ***


Corsi nei bagni nella scuola, non volevo vedere/ascoltare nessuno. Cercai di piangere, ma non ci riuscii. Semplicemente per il fatto che non c'è nulla di piangere, io sono così e Justin mi ha solamente detto la verità in faccia. Mi ricomposi, uscii dal bagno e mi diressi alla mia lezione di chimica, con mio sfortuna, Justin frequentava il mio stesso corso.

"Signorina Johnson, ritardo di trenta minuti. Cosa dobbiamo a questo ritardo?" Chiese.

Cerca una scusa. Cerca una scusa.

"Mi sono fatta male al polso e sono andata a casa a fasciarmi." Le mostrai il polso fasciato. In realtà avevo quella fasciatura da tre giorni. Sperai solo che non l'aveva notata prima. 

"Lei sa che qui abbiamo un'infermeria, vero?" Chiese, alzando un sopracciglio. Guardai la mia classe e notai che Justin mi stava fissando con un'aria dispiaciuta. Si sentiva in colpa per avermi detto quelle cose? 

"Si, ma io mi fido solo delle mani di mia madre." I miei compagni di classe risero, tutti tranne lui. 

"Va bene, per questa volta la lascio passare. Ma che questa non si ripeta più." Disse. Sospirai e raggiunsi l'ultimo banco in fondo all'aula. Almeno questa me la sono scampata. Mezz'ora più tardi la lezione finì e tutti ci dirigemmo verso la mensa, pranzai da sola, visto che Taylor e Alex avevano da fare, e Justin non aveva intenzione di pranzare con me. Sbagliai. Si sedette di fronte a me, ma non proferì una parola. Questo silenzio era straziante. Finché lui non incominciò a parlare.

"Senti.. mi dispiace." Mormorò.

"E di che? Mi hai solo detto la verità." Risposi.

"No. Tu non sei affatto così. Ho detto quelle cose solo perché ero arrabbiato per il fatto che la sera precedente mi hai snobbato, dovevo capirti, confortarti, ma invece ti ho solamente urlato contro." Disse, abbassando lo sguardo sul suo piatto ancora pieno. 

"Dici queste cose solo perché ti senti in colpa. Sono così, cercherò di cambiare." Dissi.

"No no no." Disse. "Non devi cambiare assolutamente, a me piaci così come sei." Arrossii. 

Aveva appena detto che gli piacevo... insomma in un certo senso. 

"Possiamo ritornare amici, per favore?" Continuò. Annuii.

"Certo, Justin." Sorrise e si alzò per venirmi ad abbracciarmi. Tutti i presenti ci guardarono. Sciolsi l'abbraccio.

"Che c'è? Non avete mai visto qualcuno abbracciarsi? Ritornata a mangiare!" Urlai, Justin ridacchiò. Sorrisi. 

"Stasera ti va di uscire a vedere un film?" Chiese.

"Mi farebbe molto piacere." Dissi sorridendo.

"Bene, ti passo a prendere stasera alle 20:00." Mi lasciò un bacio sulla guancia e se ne andò. 

 

                                  NOTE! :) 

Mi scuso per l'enorme ritardo! Ho avuto dei problemi familiari, e ho dovuto recuperare in alcune materie per la chiusura del primo quadrimestre! Spero che il capitolo vi piaccia, un bacio! :) 

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