L'imperatrice dei fulmini

di Marlowe
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** L'ospite indesiderato ***
Capitolo 3: *** Sensi di colpa ***
Capitolo 4: *** La verità ***
Capitolo 5: *** Un ospite troppo curioso ***
Capitolo 6: *** Bentornata a casa ***
Capitolo 7: *** Cedric ***
Capitolo 8: *** Missione salvataggio ***
Capitolo 9: *** Rufy VS Cedric - l'incontro inizia ***
Capitolo 10: *** Torna da me! ***
Capitolo 11: *** Il Re e la sua Imperatrice ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Far parte della ciurma di Monkey D Luffy comportava una serie di rischi.
Lo sapevo,  ero preparata al viaggio pericoloso, al capitano scavezzacollo, ai compagni fuori dal comune e ai possibili guai che essi combinavano. Nonostante ciò ho sempre creduto in loro e nei loro sogni, rischierei la vita per loro anche se codarda come sono non si direbbe.
So perfettamente di essere l’anello debole della squadra, non ho mangiato nessun frutto del mare, non spicco per capacità atletiche ne per essere un mostro di coraggio, dalla mia ho solo furbizia e intelligenza.
Sono semplicemente la navigatrice della ciurma che tramite conoscenze meteorologiche ha imparato a combattere pur di sentirsi utile al suo capitano.
So che Rufy non mi caccerebbe mai spontaneamente dalla nave, che è una testa calda e che a volta parla senza ragionare fino in fondo su quello che dice.
Pensavo che dopo i due anni di separazione il peggio fosse passato. Che quello che ho subito non contasse più, accantonato faticosamente in un cantuccio della mia mente.
Tutto il dolore, le ferite, lui…
Non volevo più rivivere quei ricordi, nonostante ogni notte avessi gli incubi.
Nessuno doveva venire a sapere cosa era accaduto, me ne vergognavo troppo, gli avrei disgustati per la mia debolezza e incapacità di salvare solamente me stessa, per questo avevo raccontato che in quei due anni di separazione avevo passato tutti il tempo su quell’isoletta nel cielo… magari fosse stato vero.
 
 

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Capitolo 2
*** L'ospite indesiderato ***


NAMI’S POV
 
Finalmente ci eravamo lasciati alle spalle Punk Hazzard. Davvero non capisco se siamo noi a cercare i guai o se siano loro a cercare noi. Per di più dopo aver rischiato per l’ennesima volta la vita ci siamo dovuti portare dietro un nuovo elemento, che di simpatico ha solo il cappello. Trafalgar Law il chirurgo della morte, già il nome dice tutto!
Non gli ho ancora perdonato di aver giocato allo scambio dei corpi, il mio bellissimo corpo alla merce di quel depravato di Sanji, sballottato qua e la e ricoperto di lividi.
E quello continua a fissarti qualsiasi cosa tu faccia, si comporta come il capitano della nave, quando qui lui è solamente un ospite. Non lo sopportavo! Prima o poi l’avrei fulminato.
L’unico che trascorreva abbastanza tempo con lui era Rufy. Non mi piaceva l’influenza negativa che poteva trasmettergli. L’idea di far cadere uno dei quattro imperatori… eee ma che ci penso a fare, quando si mette in testa una cosa c’è poco da discutere.
 
Per fortuna il tempo era stabile e la navigazione procedeva tranquilla. La gamba sinistra non mi dava tregua, mi faceva male ma non potevo farmi visitare da Chopper, non potevo farmi scoprire.
Mi diressi nel bagno della Sunny, mi tolsi i pantaloni per constatare il danno alla gamba.
Ormai le bende che avevo messo erano zuppe di sangue, l’anello d’acciaio stringeva la mia gamba in una morsa dolorosa, tutto perché avevo utilizzato un po’ di energia.
Cambia le bende e mi cosparsi di profumo. Non potevo rischiare che Chopper sentisse l’odore del sangue.
Uscii dal bagno e andai a sbattere contro un qualcuno…
Ma perché, fra tutti gli esseri viventi che ci sono su questa nave proprio contro Law dovevo andare a sbattere?
- tutto bene bambolina?
Bambolina? Ma chi gli ha dato tutta questa confidenza a questo?
- si grazie ma gradirei che mi chiamassi per nome o meglio ancora non chiamarmi proprio.
- Uh ma come siamo acide, cos’è ancora arrabbiate per lo scambio del corpo? Non dovresti portare rancore, a un bel visino come il tuo non si addice.
- senti chiariamo due cose ti va?
Si mise a ghignare….a me? Ma vuole morire? O ma adesso gli faccio passare la voglia di ridere.
- Punto uno non mi piaci, ne credo potrai mai piacermi, fai troppo il superiore e ti atteggi a padrone del mondo. Punto due non mi piace l’influenza che pretendi di avere su Rufy, lascialo in pace e punto tre…
- Ma non erano solo due?
- Sta zitto! Dicevo punto tre non mi faccio prendere in giro da uno che si veste a macchie!
Credo che l’ultima affermazione lo lasciò spiazzato, ma andiamo, non potevo non dirglielo! Io ci tengo alla moda e questo si veste maculato!
Feci per superarlo quando mi fermò per il braccio
- Non sarebbe il caso di controllare la tua gamba dolcezza? Ho notato che zoppichi leggermente, se vuoi controllo io. Sono un dottore dopotutto.
Raggelata mi liberai dalla sua presa.
- Non mi farei controllare da te nemmeno fossi l’unico dottore rimasto sulla faccia della terra e impara a farti gli affari tuoi o accidentalmente potrei renderti sterile a vita!
Mi diressi furibonda nella mia stanza sbattendo la porta.
 
RUFY’S POV
 
Seduto sulla polena osservavo lo scambio di frasi tra Traf e Nami.
Nami sembrava arrabbiata. Il sole rifletteva sui suoi capelli arancioni facendoli sembrare una cortina infuocata. Mi sono sempre piaciuti i suoi capelli, così diversi dai miei neri. Ogni tanto quando non si accorgeva mi piaceva giocherellare con una ciocca dei suoi capelli, erano morbidi e profumati. Nemmeno quelli di Robin erano così morbidi.
In questi due anni è cresciuta tanto. Sia fisicamente ( bè non potevo non notarlo) che caratterialmente. Ho pensato spesso a lei nei due anni di separazione. Mi domandavo se fosse al sicuro senza di me a proteggerla. Non c’è stato giorno in cui non mi domandassi dove fosse, se stesse bene, se le mancavo almeno un pochino. Di tutto l’equipaggio lei e Zoro sono i miei punti di riferimento. Morirei se dovesse capitare loro qualcosa.
Non ha raccontato molto di come ha passato questi due anni e quando qualcuno glielo chiede si irrigidisce tutta rispondendo a monosillabi.
Vedo Traf afferrarle un braccio, feci per alzarmi per intervenire, non mi piace chi le mette le mani addosso, ma Nami se ne va infuriata nella sua cabina sbattendo la porta. Strano, di solito avrebbe pestato il mal capitato e invece ora non ha minimante reagito.
Mi dirigo verso il chirurgo per indagare un po’. Non mi piace come la guarda, sembrerò tonto e lo ammetto non sono una persona particolarmente perspicace ma mi accorgo quando c’è qualcosa che non va.
- Ehi Traf che si dice?
Lui mi fissa per qualche minuto
- Cosa sai della tua navigatrice?
Perché è così interessato a Nami?
- Perché?
- Hai notato che zoppica?
Cosa? Non ci ho fatto minimamente caso.
- no
- strano, non fai che fissarla pensavo che te ne fossi accorto
Sentii che stavo arrossendo, si era accorto che passavo il tempo a guardarla, non mi rendevo conto nemmeno di farlo io di farlo, succedeva e basta. La sua figura è come una calamita per i miei occhi.
- si bè non sono affari tuoi chi fisso. Comunque dici che zoppica? Magari si è ferita a Punk Hazzard, però è strano che non si sia fatta vedere da Chopper.
- No, zoppicava anche prima, lievemente ma lo faceva comunque. Mm la ragazza è un tipino tutto pepe mi piace sai?
Mi irrigidii. Sentii una sgradevole sensazione all’altezza dello stomaco, non mi piaceva questa sua affermazione, non mi piaceva che le ronzasse intorno.
- senti Traf lasciala in pace, Nami ha un caratteraccio e mi sembra abbastanza ostile con te, non far scoppiare liti esagerate.
Mi guardò e se ne andò a ripararsi dal sole.
Io invece andai a cercare la mia navigatrice.
Bussai alla porta ma più che un avanti sentii un borbottio indecifrabile.
Entrai osservando se era il caso di rischiare la vita o di tentare la sorte.
La stanza era buia, tutte le tende erano tirate.
Nami era sdraiata sul letto con la faccia premuta sul cuscino.
Cautamente mi sedetti sul letto.
- Nami tutto bene?
- mpffffffffffffffff
- Eh????
- NON LO SOPPORTO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
- Immagino tu stia parlando di Traf.
- Ma va? Di chi pensavi che parlassi di Zoro? Mi dispiace per lo spadaccino ma il suo posto di rompiscatole è stato enormemente spodestato da Mr-Io-Mi-Vesto-solo-maculato-Trafalgar-Law! Lui e tutta la boria che si porta dietro, si può sapere perché ce lo portiamo dietro?
- Nami, calmati stai esagerando.
Non avessi mai pronunciato frase più infelice. Si girò lentamente fissandomi con occhi che mandavano lampi. Sibilava invece di parlare
- io starei esagerando???????????? IO?
- Ehm forse mi sono sbagliato eh eh eh, ma ora calmati, non voglio di certo prend…ehm volevo dire litigare con te. Sono solo preoccupato. Traf mi ha detto che zoppichi.
L’aria sembrò farsi di ghiaccio.
- Esci da questa stanza immediatamente
- Cosa?
-Esci esci esci.
Con una forza sovraumana mi buttò letteralmente fuori dalla stanza chiudendomi la porta in faccia. Non l’avevo mai vista così arrabbiata, nemmeno quando Arlong le aveva fatto scomparire tutti i soldi per liberare il suo villaggio.
 

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Capitolo 3
*** Sensi di colpa ***


CAPITOLO 2
 

NAMI’S POV
 

Mi pentii all’istante di aver sbattuto Rufy fuori in quel modo. In fondo era solamente preoccupato per me e io l’avevo cacciato via urlando come una pazza isterica. Era tutta colpa di quel chirurgo da strapazzo, tirava fuori il peggio di me, ma forse è perché assomiglia così tanto a lui. Stessa corporatura, stesso sguardo freddo, persino il sorrisetto sembrava uguale, ogni volta che lo vedo sento il sangue ribollirmi, vorrei afferrare una delle padelle di Sanji e picchiargliela più volte sulla testa… ma ho idea che la padella avrebbe la peggio.
La gamba mi faceva male, tze “non sarebbe il caso di controllare la gamba dolcezza” ma dai? Senza il suo parere non ci sarei mai arrivata da sola! Peccato che non potessi farmela controllare o Chopper avrebbe scoperto tutto e lui l’avrebbe spifferato subito agli altri e da li sarebbero partite le domande e io non volevo!
Mi buttai sul letto affondando la faccia sul cuscino. Ero talmente stanca che avrei dormito per tre giorni di fila ma, purtroppo, oltre a Robin nessuno sapeva niente di navigazione e affidare la nave a quella banda di scalmanati era un pensiero terrificante. Rufy e Zoro rischiano di perdersi persino in un villaggio formato da tre case, come avrei potuto affidare loro la nave? Contando poi che sicuramente avrebbero scelto la rotta più pericolosa.
A furia di rimuginare sentii i miei occhi farsi pesanti e senza neanche rendermene conto stavo già dormendo.

Mi svegliai sentendo bussare alla porta.
- Crostatina mia? E’ pronta la cena, Nami cara stai ancora dormendo?
- No Sanji arrivo subito
- Ti aspettiamo
Mi alzai dal letto, non pensavo di poter dormire così tanto senza essere disturbata, diedi un’occhiata allo specchio e mi pettinai velocemente, avevo tutti i capelli arruffati.
Uscii dalla camera e mi diressi in cucina, sentivo già gli schiamazzi di Rufy che cercava di rubare il cibo dai piatti degli altri.
Appena entrai però tutto il trambusto cessò, Rufy mi guardò con uno sguardo che mi spezzò il cuore. Si mise a mangiare in silenzio tenendo lo sguardo basso. Dovevo chiedergli scusa, non potevo vedere il mio capitano ridotto in quella maniera, lui è così vitale e non voglio che per una mia paura lui si abbatta così, rovino sempre tutto.
Sentii gli occhi degli altri darmi tacitamente la colpa e non avevano torto, avevo rovinato io l’atmosfera. Forse era meglio prendere qualcosa da mangiare e cenare da sola in camera, almeno non avrei rovinato del tutto il loro umore.
Purtroppo il mio piano andò in fumo quando sentii qualcuno che mi spinse a sedermi sulla sedia, mi voltai per vedere in faccia il mio aggressore e incrociai lo sguardo di Zoro.
- Bè? Che hai da guardare mocciosa? Stavi tenendo la porta aperta e io odio mangiare con gli spifferi.
- Ma se ti addormenti persino in mezzo alla neve?
- Non puntualizzare sempre mangia e basta – poi avvicinandosi al mio orecchio in modo che potessi sentirlo solo io mi disse:
- E poi ti conviene risolvere le cose con Rufy, non so che cosa avete combinato ma giuro che se non torna tutto a posto ti butto tutti i vestiti in mare
- Non oserai!
- Oh, oso e come io!
Poi si sedette vicino a Rufy e iniziò a mangiare.
Penso sia stata una delle cene più pesanti della storia della nostra ciurma, Rufy non spiaccicava parola, gli altri cercavano di tirarlo su di morale e io lo fissavo in preda ai sensi di colpa.

Finita la cena tutti si alzarono per trascorrere la serata come meglio credevano, Robin mi aveva già detto che avrebbe passato la nottata a leggere un libro che l’aveva appassionata. Chopper, Franky e Usop dovevano progettare una super nuova arma, Brook stava aiutando Sanji a sparecchiare e Zoro stava già dormendo.
Non vedevo Law ma il mio obiettivo era Rufy. Non me lo sarei lasciata scappare, dovevo chiarire con lui assolutamente.
Lo vidi uscire dalla porta e mi alzai subito per corrergli dietro. Non volevo urlare per farlo fermare, così avrei attirato l’attenzione degli altri, lo afferrai per il bordo della camicia rossa trattenendolo leggermente, lui si fermò guardandomi con quello sguardo da cucciolo a cui purtroppo non sapevo resistere.
- Mi…io…ecco… insomma mi dispiace, non volevo trattarti così prima, ero solo arrabbiata e me la sono presa con te.
- Non sei arrabbiata con me quindi?
- No! Ero ancora arrabbiata dopo la discussione con Trafalgar e tu ci sei andato di mezzo mi dispiace così tanto, sei l’ultima persona al mondo che vorrei ferire e non sopporto quando mi fai quello sguardo, mi fa venire i sensi di colpa e …
- Basta ho capito, sono contento che non sei arrabbiata con me, di solito ti limiti a picchiarmi selvaggiamente.
- Quindi è tutto sistemato?
- Certo! Però la gamba va meglio?
Ma perché? Per una volta che io mi scuso, cosa rara e inusuale, lui rovina tutto richiedendomi della mia stramaledettissima gamba? Su Nami calmati, fai un bel sorriso e inventati una frottola qualsiasi cosa vuoi che sia? Sei la maestra delle bugie e Rufy è un credulone.
- Si tutto bene avevo preso una storta mentre fuggivamo da Punk Hazzard, i tacchi a volta possono essere letali e poi c’era tutta quella neve, non preoccuparti più.
Ora, perché mi sta fissando? Il solito Rufy si sarebbe messo a ridere dandomi dei colpetti su una spalla dicendo di stare più attenta, perché non dice niente? Perché si sta avvicinando così tanto al mio viso? Cosa diamine vuole fare?
- Stai mentendo
Cosa?
- Cosa?
- Si stai mentendo, ti fa male ancora ho fiuto per certe cose io – mi dice in tono saccente annuendo un paio di volte con la testa.
- Ma da quando? Di solito non ti accorgi mai di niente tu.
- Ricordati cara Nami che ho passato due anni sull’isola delle donne, mi stavo allenando ma ogni tanto Boa e le sue amazzoni veniva a trovarmi, ho fatto esperienza.
- Esperienza di che tipo scusa?
- Ma si! Esperienza, ormai sono un esperto in materia di donne ti sei arrabbiata con Law in quel modo perché sei in quel periodo del mese è ovvio e poi non vuoi farti controllare la gamba per quello, ti vergogni troppo.
Mi spiaccicai una mano in fronte dall’esasperazione, non potei evitare di dargli un pugno in testa con tutte le miei forze.
- Dimmi come ti vengono in mente queste stupidaggini, dimmelo! Non sono affatto in quel periodo e solo il fatto che tu mi abbia paragonato all’imperatrice pirata mi offende profondamente io sono io e lei è lei. E lascia stare la mia gamba, ho detto che ho preso una storta e quando ti dico che è così è così. Nessuno ti ha mai insegnato a non contraddire una donna?
- Mmm Ace una volta mi ha accennato una cosa simile ma stavo mangiando quindi non ho prestato poi molta attenzione a quello che diceva.
- Lasciamo stare ti ho fatto le mie scuse questo importa.
Ad un tratto un forte vento si alzò, stava per arrivare un temporale. Speriamo ci siano anche dei fulmini ho assolutamente bisogno di ricaricarmi.
 

RUFY’S POV

In tutti questi anni non avevo mai visto Nami così imbarazzata, si era persino scusata con me e non era mai successo, lo sapevo che lo sguardo da cucciolo depresso avrebbe funzionato, Zoro mi aveva dato un ottimo consiglio! Non capisco però perché continua a mentire riguardo alla gamba. Figuriamoci se ha preso una storta camminando sui tacchi, l’ho vista scalare pareti, arrampicarsi sugli alberi con quei maledetti trampoli, era impossibile che per un po’ di neve iniziasse a zoppicare in quel modo, perché in effetti zoppicava davvero. Mi dava i nervi che se ne fosse accorto Law e non io, io sono il suo capitano era mio dovere prestare attenzione ai miei compagni.
Iniziò a soffiare un vento gelido e l’espressione sul volto di Nami cambiò, da esasperata sembrava quasi elettrizzata.
- Rufy sta per arrivare un forte temporale, chiama gli altri e digli di gettare l’ancora e di ammainare le vele
- Anche l’ancora? Non possiamo aggirarla?
- No è meglio rimanere fermi, e notte ed è pericoloso fare manovre azzardate in un mare che ancora non conosciamo bene fai come ti ho detto e poi rientrate tutti nelle vostre cabine, voglio che nessuno stia di vedetta questa notte
- Cosa? Solo per il temporale? Dai Nami abbiamo visto di peggio
- Fai come ho detto e basta, e poi metà della ciurma ha mangiato dei frutti del mare, l’acqua vi indebolirebbe troppo e sareste d’impiccio. Ammainate le vele e tutti a nanna in cabina e senza discussioni chiaro?!
- Si signora… sai Nami a volte sembri tu il capitano ahahaha
Corsi velocemente a chiamare gli altri ed eseguimmo gli ordini alla lettera. Era noioso stare rinchiusi in cabina ma se Nami diceva così non potevo far altro che ubbidire, dopotutto lei era un genio in queste cose.
Trascorsero due ore nella più totale noia, gli altri dormivano e invece il mio stomaco non faceva altro che brontolare, a furia di fare il finto offeso non mi ero goduto la cena e non avevo mangiato a sazietà, in più i tuoni mi davano fastidio e non riuscivo ad addormentarmi. Dato che Sanji dormiva della grossa potevo provare a rubacchiare qualcosa dalla cucina e farmi un abbondante spuntino di mezzanotte. Silenziosamente uscii dalla stanza. Il temporale era davvero forte, è la prima pioggia da quando siamo nel nuovo mondo. Detesto l’idea di bagnarmi ma per il cibo questo ed altro.
Mi incamminai quando con la coda dell’occhio scorsi della luce provenire da dietro l’albero maestro. All’improvviso un fulmine colpì il punto che prima era illuminato creando di nuovo una specie di luce azzurrognola. Mi avvicinai incuriosito dalla cosa. Altri fulmini caddero nello stesso punto, non avevo mai visto una cosa del genere, che fosse un fenomeno tipico del nuovo mondo? Continuai ad avvicinarmi iniziando ad intravedere una sagoma nella luce. Non capivo cosa stesse succedendo, l’ennesimo fulmine colpi in pieno la sagoma permettendomi di vederla perfettamente. I lunghi capelli arancioni mossi nel vento e lo sguardo rivolto al cielo, la mia Nami rimaneva immobile mentre la luce andava ravvivandosi, una luce mi accorsi, che proveniva da lei.
- Nami… che cosa stai facendo?
Si girò di scatto impaurita e vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime.
- Rufy…




ANGOLINO DI MARLOWE
Buonasera e buon weekend! Da vera maleducata la volta scorsa non mi sono nemmeno presentata, per cui eccomi sono Marlowe e sono una Runami convinta! Cosa succederà la prossima volta? Si saprà la verità? E chi lo sa? Bè io si!
Un mega bacio a chi mi segue
Marlowe

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** La verità ***


CAPITOLO 3
 

NAMI’S POV

Panico, ero completamente nel panico, non riuscivo a respirare, continuavo a fissarlo piangendo, Rufy mi aveva visto. Aveva visto che mostro ero diventata e mi osservava come se da un momento all’altro mi sarei trasformata in un lucertolone verde pronto a divorarlo. Mi guardava aspettando che gli dicessi qualcosa ma l’unica cosa che riuscivo a fare era continuare a sperare che fosse un incubo. Perché era uscito dalla sua stanza? Perché non ha rispettato gli ordini che avevo dato ed era rimasto a dormire? Oddio come potevo mentirgli ora che aveva visto l’orribile essere che ero diventata?
- Nami cosa stai facendo, rispondimi maledizione!
Non riuscivo a parlare, non riuscivo a fare niente continuavo a fissarlo e basta. Mi prese per il braccio trascinandomi verso la cucina, non riuscivo nemmeno a fare resistenza, mi trascinava come se fossi una bambola di pezza.
All’interno della cucina faceva caldo ma nemmeno me ne accorsi, ero talmente spaventata che sentivo solo freddo. Rufy iniziò a camminare avanti e indietro per la stanza borbottando frasi sconnesse, oppure ero io che non riuscivo a capire cosa stava dicendo?  All’improvviso smise di camminare e mi si avvicinò continuando a guardarmi cercando forse qualcosa che spiegasse quello che aveva visto. Vedendo che non reagivo minimamente mi afferrò per il braccio scuotendomi con forza.
- Nami vuoi parlare si o no? Lo capisci che sono preoccupato? Dimmi qualcosa! Qualsiasi cosa, dammi un pugno, urla, ma fa qualcosa!
E cosa dovevo dirgli? Ciao capitano ma lo sai che in questi due anni di lontananza sono stata catturata da degli scienziati e sottoposta a vari esperimenti alcuni dei quali dolorosi? Non mi sembrava proprio una cosa intelligente da dirgli ma ormai che scelta avevo?
- Mi dispiace di averti spaventato
- Spaventato? Spaventato non rende minimamente l’idea, ho appena visto la mia navigatrice che si faceva colpire dai fulmini e lei stava ferma a bearsene, ti sembra una cosa normale questa?
- Rufy …
- No Rufy un bel niente! Ora tu mi dici tutto senza tralasciare niente, e non provare a mentirmi perché tanto lo capisco, non lasceremo questa cucina finchè non mi avrai raccontato cosa è successo in questi due anni. Perché lo so che qualcosa è accaduto, sarò anche ingenuo Nami ma non fino a questo punto.
Non l’avevo mai visto così infuriato, non aveva reagito così nemmeno con la storia di Arlong, sembrava stravolto. Gli dovevo la verità per quanto dolorosa possa essere.
- Quando siamo stati divisi io sono finita su un’isola meteorologica chiamata Weatheria. Ci sono rimasta per circa due mesi.
- Due mesi? E poi?
- Un giorno l’isola è stata attaccata dal governo mondiale. Hanno ucciso molti scienziati e catturato alcuni abitanti, io fui tra questi. Non ricordo bene il viaggio per arrivare alla loro base, penso di essere svenuta. Quando mi sveglia ero legata su un lettino.
Mi fermai, era doloroso rivivere quei momenti, tutto la sofferenza che avevo provato.
- Cos’è successo dopo?
- Hanno iniziato a fare degli esperimenti sui prigionieri. A quanto pare un’unità sperimentale dello scienziato Vega Punk ha pensato di poter utilizzare l’algamatolite marina per creare dei supersoldati in modo da fronteggiare meglio chi ha mangiato un frutto del mare. Prima hanno iniziato a somministrarci medicinali vari e a iniettarci un siero estratto dall’algamatolite.
Feci un respiro profondo, ora iniziava la parte peggiore.
- Parecchi prigionieri non ce l’hanno fatta a sopportare il primo stadio dei trattamenti e sono morti subito. Chi come me invece è sopravvissuto ha iniziato il secondo ciclo degli esperimenti. Siamo stati torturati per vedere fin dove poteva resistere il nostro fisico
Rufy picchiò con violenza il pugno sul tavolo. Il colpo fu talmente improvviso da farmi sobbalzare. Lessi una tale furia nei suoi occhi.
- TI HANNO TORTURATO?!
- Rufy calmati ora o sveglierai gli altri.
Mi afferrò per le braccia con ferocia.
- Me ne frego se gli altri si svegliano, sei stata torturata per due anni e dovrei calmarmi? Voglio sapere cosa ti hanno fatto, tutto hai capito? Non devi tralasciare niente
- Non farmi questo, non chiedermi di rivivere ancora quei momenti. Non voglio più pensarci … per favore Rufy
Mi fissò per qualche istante facendo dei respiri profondi, era talmente arrabbiato che se avesse ascoltato nei dettagli cosa mi avevano fatto avrebbe sicuramente fatto qualche sciocchezza come andare a cercarli.
- Quindi assorbi i fulmini, è questo il potere che ti ha dato l’algamatolite?
- No, fuori mi hai visto solamente assorbire l’energia dei fulmini. Io sono elettricità allo stato pure Rufy!
- Non capisco
- Sono in grado di lanciare fulmini direttamente dal mio corpo, senza utilizzare il clima attack, potrei diventare un essere fatto solamente di energia e fulminare un centinaio di persone solamente concentrando il mio potere.
- Ma sull’isola degli uomini pesce e a Punk Hazzard io ti ho visto usare il bastone.
E ora? Come potevo spiegargli l’ultimo regalino degli scienziati senza che perdesse del tutto la calma?
- Nami?
- Ho un oggetto che blocca i miei poteri
Mi fissò qualche istante, poi ci arrivò da solo alla soluzione.
- La tua gamba … è per questo che zoppichi
Annui.
- Cos’hai sulla gamba?
Scossi la testa per fargli capire di non insistere ma era come parlare al muro.
- Nami cos’hai sulla gamba? Non costringermi a tirarti giù i pantaloni con la forza
Non lo avrebbe mai fatto vero? Rufy non si sarebbe mai permesso, sospirò di impazienza avvicinandosi al bottone dei pantaloni. Gli schiaffeggiai la mano.
- Sulla gamba ho un anello in metallo, se uso l’elettricità dei denti metallici fuoriescono e penetrano nella carne
- Forza abbassati i pantaloni
- Cheee? Ti ho detto cosa c’è perché me li devo abbassare?
- Così ti tolgo quell’affare.
- Non puoi toglierlo, è un materiale strano e si apre solo con la chiave e ovviamente la chiave ce l’hanno loro.
- Mi sono chiesto perché mettessi sempre i pantaloni, ero abituato a vederti sempre con le minigonne, ora capisco perché. Ma perché se volevano un supersoldato ti hanno messo questo affare per bloccarti i poteri?
Ecco, ora avrebbe ucciso qualcuno.
 

RUFY’S POV
 

Ero infuriato, la voglia di uccidere qualcuno era forte. Era tutta colpa mia se era successo tutto questo. Avevo chiesto io ai mie compagni due anni per allenarmi e invece mentre diventavo più forte per proteggerli una mia compagna veniva brutalmente torturata. Se non l’avessi beccata mentre assorbiva i fulmini come minimo Nami non mi avrebbe mai detto niente. Quanto aveva sofferto in questi due anni? All’ultima domanda era sbiancata ulteriormente e sinceramente pensavo non fosse possibile più di così, cos’altro le avevano fatto quei maledetti bastardi?
- Nami rispondimi
Prese dei respiri profondi iniziando a tremare leggermente, senza neanche accorgermene iniziai a strofinarle le mani sulle braccia per trasmetterle un po’ di calore.
- Dato il successo dei supersoldati hanno pensato che sarebbe stato interessante avviare un programma di riproduzione.
- Nel senso di fare un video?
- No Rufy nel senso di fare figli.
Qualcuno oltre a torturarla l’aveva anche violentata? Iniziai a vederci rosso. Mi allontanai da lei certo che in preda alla furia avrei potuto colpirla involontariamente. La mia Nami…
- Rufy guardami - non la guardavo, non ci riuscivo ero troppo arrabbiato - nessuno mi ha toccato.
Alzai di scatto la testa per fissarla, era sincera. Ormai capivo quando mentiva.
- Non volevo che mi violassero anche in quel modo e ho iniziato a perdere il controllo, ho un vuoto di memoria, ma quando ho riacquistato tutte le mie facoltà mentali avevo già ucciso la maggior parte degli scienziati, poi insieme agli altri prigionieri abbiamo rubato una nave e siamo scappati. Successivamente io sono arrivata all’arcipelago Sabaody e vi ho rincontrato.
Mi guardò, il racconto dell’orrore era giunto al termine.
- Mi disprezzi vero? Ti ho deluso.
L’abbraccia tenendola stretta a me, le accarezzai i capelli respirando il dolce odore dei suoi capelli.
- Non potrai mai deludermi Nami, hai capito? Mai!
La scostai leggermente per asciugarle le lacrime.
- Niente di quello che ti hanno fatto potrebbe farmi cambiare idea. Per me sei è sarai sempre la mia navigatrice, la sola e unica. L’unica che può permettersi di picchiarmi ferocemente e di darmi ordini. Non ti lascerò mai sola
Era così dolce mentre mi guardava con gli occhi colmi di lacrime, l’abbraccia più forte che potei quasi a fonderla con il mio corpo. Era un momento di pace…che venne interrotto da una persona che purtroppo aveva sentito tutto…
- E così la bambolina ha un potere decisamente interessante, come pensi di sfruttarlo Cappellaio?
Mi girai per fissare Trafalgar Law che emergeva dall’ombra, non mi interessava se era un mio alleato, se solo avesse cercato di sfruttare Nami l’avrei ucciso con le mie mani. E’ una promessa d’ora in poi nessuno le avrebbe più fatto del male!

ANGOLINO DI MARLOWE

Buonasera! Spero che il capitolo vi sia piaciuto, Nami ha raccontato a Rufy cosa è successo nei due anni di separazione. Qualcuno lo aveva sospettato? Se sì ahimè sono troppo prevedibile. Cosa farà Rufy a Law, lo butterà in mare? Io lo farei se fossi nei sui panni U.U,  mi rovina un così bel momento romantico! Alla prossima kiss!
 

 

 

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Capitolo 5
*** Un ospite troppo curioso ***


CAPITOLO 4
 

NAMI’S POV
 

Non potevo crederci, non bastava che Rufy avesse scoperto il mio segreto, ora lo sapeva anche Trafalgar Law. Non mi piaceva come mi stava guardando, sembrava avesse trovato un nuovo giocattolo da usare a suo piacimento e, la domanda che aveva appena rivolto a Rufy non lasciava adito a dubbi. Non sarei stata la marionetta di nessuno, avevo raccontato al mio capitano cos’era successo perché avevo piena fiducia in lui ma non potevo di certo dire lo stesso dello sgradito ospite che andava ficcanasando negli affari degli altri.
Rufy come me sembrava non gradire particolarmente la sua presenza. Mi si parò davanti coprendomi alla vista del chirurgo come se così bastasse a cancellare la situazione appena creatasi, d’altra parte Law avanzava tranquillamente verso di noi.
- Allora cappellaio come intendi utilizzare la tua navigatrice?
Rufy si irrigidì tutto.
- Utilizzare?
- Certo! Da quel che ho visto prima sul ponte e da quello che ho sentito ha un potere utile per i nostri scopi.
Oddio non si era limitato ad origliare la discussione ma aveva anche visto quando assorbivo i fulmini, da quanto tempo ci spiava?
Persa com’ero nei miei pensieri non potei impedire a Rufy di colpirlo violentemente con un pugno. Suppongo che neanche Law se lo aspettasse perché venne preso in pieno dalla furia del mio capitano, lo afferrò per il bavero della giacca sollevandolo da terra.
- Io non utilizzo i miei amici e giuro che se osi ancora dire una stupidaggine del genere ti butto in mare.
- Quanto la fai lunga cappello di paglia, hai un compagno di squadra con dei poteri e che in più può nuotare, non capisco tutta questa reticenza nello sfruttare le sue capacità.
Rufy lo mollò di colpo facendolo nuovamente cadere per terra, lo guardava disgustato.
- Io non sfrutto i miei amici, il mio equipaggio è la mia famiglia e Nami ha già sofferto abbastanza per quel che mi riguarda, non permetterò che le venga torto un solo capello.
- Oh andiamo si comporta solo come una principessina viziata, se facesse parte del mio equipaggio ubbidirebbe ai miei ordini, evidentemente non sei un buon capitano cappellaio!
Questo non potevo tollerarlo, come si permetteva questo estraneo di definirmi una principessina viziata? Lui che di me non sapeva nulla, né del mio passato né di quello che avevo dovuto sopportare e soprattutto come osava offendere Rufy? Nonostante fosse uno scavezzacollo, che ogni due per tre ci cacciasse nei guai sia con la marina che con gli altri pirati, che divorasse tutte le scorte di cibo costringendoci ogni volta a fermarci su isolette sperdute nel nulla per fare rifornimenti, io non avrei mai cambiato capitano, mai, non esisteva un altro come lui. Era in assoluto la persona migliore che avessi mai incontrato. La voglia di fulminarlo era grande ma il dolore alla gamba era già insopportabile, tuttavia Rufy mi stava già proteggendo abbastanza, ero in grado di rispondere da me e l’avrei dimostrato a quel dottorino da strapazzo.
Spostai delicatamente Rufy, lui mi guardò curioso su cosa volessi fare, di certo non lo avrei preso a pugni né a calci, era pur sempre un pirata con una taglia elevata sulla testa e io non avevo bisogno della violenza per farmi capire dal signorino.
- Sentimi bene Trafalgar Law, non me ne frega niente chi ti credi di essere, hai ascoltato una conversazione che non ti riguardava minimamente, hai ficcanasato in giro nonostante tu sia un ospite qui, se oserai raccontare a qualcuno, compreso ai membri della ciurma cosa mi è successo giuro che ti butto in mare e poi ti fulmino.
- Ah e sentiamoci come pensi di riuscirci?
Risi, di una risata fredda e priva di allegria.
- E dire che intelligente come sei pensavo ti fosse chiaro uno cosa.
- Cosa? Che sei solo una debole?
Lo colpii, lo so che avevo detto che non avevo bisogno della violenza ma non riuscii a trattenermi e dopotutto era una scarica debole, sufficiente per fargli capire che non scherzavo e che era meglio tacere. Subito fuoriuscirono le punte metalliche dall’anello, strinsi i denti per il dolore.
- No… io sono stata creata per quelli come te, sono stata modificata per affrontare i possessori dei frutti del mare e tu non riuscirai a farmi sentire inferiore. Ora ti ho colpito con una scarica debole, osa parlare e giuro che alleato o no ti riduco in cenere.
Lo dovevo ammettere rimasi molto colpita, si alzò senza fare una piega, ci fissò per un istante e ghignando come suo solito uscì dalla cucina, non so perché ma ho la vaga impressione che non avesse capito appieno la mia minaccia.
Rufy mi appoggiò le mani sulle spalle e mi fece voltare verso di lui, sembrava essersi calmato e questo fu un sollievo, non potevo gestire un’altra crisi. La nottata era già stata stressante e non era nemmeno mezzanotte ancora.
- Nami?
- Sì?
- Ti sta sanguinando la gamba.
Abbassai lo sguardo e mi accorsi che era vero, buffo stanca com’ero non sentivo nemmeno il dolore.
Il mio capitano mi stupì ancora una volta prendendomi per mano.
- Vieni con me
 

RUFY’S POV

Mano nella mano condussi Nami in un posto che sono sicuro non aveva mai visto, il che è strano pensando a quanto fosse piccola la Sunny, ma la stanza che avevo appena aperto era mia e solo mia. Ai tempi della costruzione della nave Franky aveva pensato che il capitano dovesse avere una stanza privata, non l’avevo mai utilizzata visto che a me piaceva dormire insieme ai miei compagni, ma la stanza era tranquilla, nessuno sarebbe venuto a disturbarci o a spiarci qui. L’arredamento era molto spartano, un letto, una scrivania e una libreria ancora vuota, avevo anche un bagno privato, forse era l’unica cosa che avessi mai utilizzato dato che a volte a causa di Nami o di Sanji il bagno poteva essere occupato per ore. Capivo la mia navigatrice, è bella e vuole sempre apparire al meglio, ma che bisogno ha il cuoco di monopolizzare il bagno?
- Rufy che stanza è questa?
- E’ la camera del capitano
- Tu hai una camera privata? E perché non la usi? E’ uno spreco enorme
 - Lo sai che mi piace stare con gli altri, stare solo non mi piace. Comunque ora questo non ha nessuna importanza, togliti i pantaloni
- Ancora insisti?
- Si voglio vedere l’anello e poi stai sanguinando quindi muoviti o te li tolgo io e sai che sono capace di farlo
Mi fissò negli occhi come se volesse sfidarmi, ben venga io non mi sarei tirato indietro, volevo vedere quell’aggeggio infernale e l’avrei visto. Notando che non facevo una piega iniziò a sfilarseli.
L’anello era sulla gamba sinistra, la feci sedere sul letto per esaminarlo meglio, solo quello, non avevo intenzione di sbirciare altrove, sembrava fosse fatto di ferro ma molto più resistente, aveva delle scritte sopra, roba per me indecifrabile, mi ricordava tanto uno di quei collari che usavano i draghi celesti sugli schiavi. Le punte metalliche erano ancora fuori e le stavano massacrando la gamba. Andai in bagno per prendere l’occorrente per pulire la ferita, non ero espertissimo ma cercai di essere il più delicato possibile. Nami non diceva niente, il che conoscendola è strano, ma stasera mi aveva già stupito fin troppo, non aveva nemmeno sferrato uno dei suoi pugni micidiali, nemmeno su Law. Iniziavo a pensare che li usasse solo con me e Zoro, eravamo le sue vittime preferite. Dopo una decina di minuti finii e ammirai la mia opera, ero stato proprio bravo!
- Rufy
- Mm?
- Dimmi la verità, ti disgusto vero?
Oh Nami, la mia dolce e fragile Nami. All’apparenza tanto forte e coraggiosa, una vera roccia ma in realtà era la persona più dolce e insicura che conoscessi. A volte dava l’idea che le importassero solo i soldi ma in realtà era pronta ad aiutarti in ogni modo possibile, era intelligente e astuta, a volte faceva dei ragionamenti talmente complicati che a mala pena riuscivo a starle dietro, e gli altri non erano messi meglio di me.
Pensavo di averla convinta in cucina ma evidentemente non ero stato sufficientemente convincente. L’abbracciai di nuovo, stavo prendendo il vizio, ma era così morbida, profumata e docile che era meglio approfittarne finchè potevo.
- Non mi disgusti Nami. Te l’ho detto prima e te lo ridico ora. Non hai colpa di quello che ti è successo.
- Ma sono stata così debole, non riesco nemmeno a difendermi, sono solo un peso inutile per voi, lo sono sempre stata.
- Non sei affatto debole, sei sopravvissuta a quello che ti hanno fatto. Ai miei occhi  sei forte, non tutti sono riusciti a resistere ma tu si. Vi ho allontanati per due anni per migliorare e proteggervi meglio, invece la mia decisione ti è costata cara, l’unico colpevole sono io.
- Non dirlo nemmeno per scherzo! Non hai colpa come avresti mai potuto saperlo?
Non sapevo cosa replicare, eravamo stanchi entrambi e continuare a rimuginare sulle stesse cose non faceva bene a nessuno dei due. Tenendola sempre stretta la costrinsi a sdraiarsi sul letto e io con lei. Non avevo intenzione di lasciarla sola questa notte e io non volevo privarmi del suo calore. Appoggiai il cappello sul comodino e le dissi di dormire che non l’avrei lasciata più sola. Mi si raggomitolò ancora più vicino e ci addormentammo entrambi.
Fui il primo a svegliarmi, Nami dormiva ancora accoccolata a me. Aveva il viso rilassato e potei ammirarla liberamente. Notai una piccola cicatrice dietro al collo e una più piccola vicino a un polso. Strinsi i denti per la rabbia, ormai avevo deciso, non mi sarei dato pace finchè non avrei trovato quei maledetti che l’avevano torturata e li avrei uccisi tutti.
Ora però era meglio fare colazione, ieri notte sconvolto dalle novità avevo saltato anche lo spuntino di mezzanotte e il mio stomaco non facevo altro che brontolare. La scossi delicatamente per svegliarla.
- Nami? Dai Nami svegliati è ora di colazione.
- Mm vai tu lasciami dormire
Saltare un pasto? Mai! Figuriamoci se avrei permesso un tale sacrilegio.
- No no e no forza signorinella alzati, vestiti e andiamo a mangiare, senza cibo come fa la tua gamba a guarire? Non voglio sentire storie, guarda che ti porto in braccio.
- E va bene mi alzo contento?
Per risposta le feci un sorrisone.
Ci avviammo verso la cucina e mi sedetti vicino al lei, sfortunatamente qualcuno non aveva capito l’antifona. Il chirurgo della morte si sedette davanti a lei e continuava a fissarla.
 

ZORO’S POV
 

Stamattina qualcosa non quadra, Rufy non era in camera con noi quando mi sono svegliato e nonostante lui fosse il capitano non era per niente un tipo mattiniero. L’avevo visto entrare con Nami e sedersi vicino a lei con fare protettivo. Mi ero perso qualcosa? Avevo detto alla mocciosa di risolvere la situazione ed evidentemente aveva seguito il mio consiglio/minaccia, l’unica cosa che non mi spiegavo era il triangolo di sguardi in corso.
Trafalgar Law fissava insistentemente Nami, Nami fissava Rufy e Rufy fissava Law. Che il nostro alleato non piacesse a nessuno non era una novità, era troppo ambiguo per destare qualche simpatia, ma il capitano fino a ieri ci rideva e scherzava tranquillamente, che cosa era cambiato? Che Nami fosse coinvolta nella faida era evidente, ieri aveva avuto una discussione con il chirurgo ma l’aria tesa che c’era fra loro era aumentata.
- Oh no! E’ una tragedia
E ora che ha il cuoco?
- Abbiamo finito le scorte di cibo
- Che cosa? - Rufy preoccupato si era alzato in piedi di scatto - come sarebbero a dire che sono finite, questa volta io non c’entro eh! Non ho saccheggiato la dispensa.
- Non abbiamo fatto rifornimento una volta lasciato Punk Hazzard e ora le provviste sono quasi finite, Nami cara dobbiamo fermarci su qualche isola assolutamente
- Si è ovvio non possiamo di certo rischiare che in preda alla fame Rufy si dia al cannibalismo
- Ehi!
Il resto della ciurma scoppiò a ridere solo Law continuava a fissare Nami. Non mi piaceva come la guardava, avevo già notato quanto fosse calcolatore e pericoloso non potevo assolutamente permettere che accadesse qualcosa alla mocciosa, Rufy avrebbe dato di matto ficcandosi in guai peggiori del solito. Dovevo assolutamente scoprire cosa era successo e questo voleva dire costringere il capitano a parlare, l’avrei legato ad una sedia se fosse stato necessario, due anni fa avevo giurato che  avrei protetto i miei compagni ed ero intenzionato a mantenere la promessa.






ANGOLINO DI MARLOWE

Buonasera gente! Il caro Traf ha spiato dall'inizio Rufy e Nami, in questi capitoli lo sto rendendo antipatico e subdolo ( e sinceramente subdolo mi sembra anche nel manga e mi sembra anche un signor so tutto io o è solo una mia impressione?) ma avrà il suo momento di utilità e farà cambiare idea all'equipaggio. Più che altro è un capitolo di transizione, ma dal prossimo capitolo si sbarca e lì iniziano le note dolenti.
Kiss

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Capitolo 6
*** Bentornata a casa ***


CAPITOLO 5



 

RUFY’S POV

 

Erano passati due giorni dall’allarme scorte esaurite. Sanji razionava tutto e io stavo letteralmente morendo di fame. Nami aveva detto che ormai mancava poco alla prossima isola, speravo davvero che fosse così, avevo bisogno di mangiare della carne e di allontanarmi da Zoro. Ogni volta che mi giravo era dietro di me che voleva parlarmi, all’inizio avevo provato ad ascoltarlo ma quando aveva esordito con “ Cos’è successo con Law” non sapevo che dirgli. Non potevo tradire la fiducia di Nami e raccontargli cos’era successo, così ero rimasto sul vago, ma Zoro non mi aveva creduto, non sono mai stato capace di mentire me lo diceva sempre anche Ace.
La situazione con Trafalgar al momento non migliorava, ovunque Nami andasse lui la osservava e io seguivo lei in modo da non lasciarla sola ma starle appiccicato tutto il tempo la irritava perché diceva che non riusciva a fare niente con me intorno. Non riusciva a disegnare le cartine perché io volendo stare con lei continuavo a lamentarmi del dover stare fermo e zitto, mi aveva sbattuto fuori a calci quando avevo accidentalmente macchiato una cartina ma non l’avevo mica fatto apposta!
Il mio stomaco continuava a brontolare , forse potevo rubare qualche mandarino senza che lei se ne accorgesse, di certo mica li contava, uno o due in meno non avrebbero fatto differenza. Mi mossi cautamente verso il mini agrumeto ma neanche a dirlo Zoro era già li che mi aspettava. Ma ero così prevedibile?
- Era ora che venissi qui, mi stavo abbronzando a furia di aspettare, mi vuoi dire cosa succede capitano o devo passare alle maniere forti?
- Zoro lasciami in pace ti ho già spiegato cosa è successo
- E tu lo chiami spiegare un borbottio incomprensibile mentre guardi da tutte le parti tranne me? Non sono nato ieri, forza parla e vedi di dirmi la verità o giuro che non ti darò pace nemmeno in bagno e ti legherò sulla tazza del water.
E ne era capace!
- Ti muovi si o no? Vuoi che ti semplifico un po’ la vita? Law ha delle mire su Nami giusto? E tu sei intervenuto a favore della mocciosa, cos’è il chirurgo si è preso una cotta per lei?
Spero proprio di no o sul serio lo butto in mare dopo averlo legato all’ancora in modo da farlo affogare prima.
- Non ha una cotta per lei, è rimasto colpito dalla sua bravura e la infastidisce troppo.
Visto che bravo? Ho fatto un riassunto realistico senza dirgli che capacità interessano a Trafalgar, ah sono proprio soddisfatto della mia risposta.
- mmm sei sicuro che sia tutta qui la faccenda? La mocciosa si comporta in maniera strana e ora anche tu, sono sicuro che hai omesso qualche particolare. Di un po’… lei hai promesso di non dire niente vero?
Come faceva a saperlo? Sogghignò nel vedere la mia espressione.
- Ah Rufy in che razza di pasticcio di sei cacciato? Eppure ti ho detto mille volte di non fare promesse a vuoto
- Non è una promessa a vuoto ed è per proteggere Nami!!
- Proteggere da cosa?
- Ehi ragazzi terra in vista! - benedetto sia Usop salvo per un pelo.
Senza lasciarmi scappare l’opportunità fuggii all’interrogatorio di Zoro per andare a osservare l’isola, non sembrava grandissima ma si intravedeva un villaggio non molto lontano dalla spiaggia, quindi potevamo fare provviste facilmente.
- Va bene gente prepariamoci allo sbarco e mi raccomando non facciamoci sempre riconoscere intesi?
Che carina Nami lo diceva tutte le volte e puntualmente ci cacciavamo in qualche guaio. La osservai bene, il sole faceva scintillare i suoi capelli, sembravano una cortina infuocata, le stavano bene i capelli lunghi, era bello giocherellarci quando lei era troppo assorta in quello che faceva e non se ne rendeva conto, indossava un top striminzito e i pantaloni lunghi, mi mancavano le sue gambe scoperte. Istintivamente mi avvicinai a lei, stava comandando gli altri come fa un vero capitano…che in realtà ero io ma le lasciavo più che volentieri il compito dato che di navigazione non ci capivo niente.
In poco tempo raggiungemmo l’isola, fremevo dalla voglia di esplorarla, magari avrei trovato qualche specialità locale da assaggiare e non vedevo l’ora.
Nami però ci divise in gruppi, un gruppo aveva il compito di fare la spesa, l’altra avrebbe raccolto informazioni sul luogo. Ovviamente io avrei fatto parte del gruppo in cui c’era lei e Zoro nell‘altro, eravamo i più forti della ciurma ed era meglio bilanciare le squadre e poi entrambi avevamo un pessimo senso dell‘orientamento, era meglio stare con qualcuno che sapesse dove andare.
- E io in che gruppo sono bambolina?
Mi girai verso Trafalgar, era strano che anche lui volesse darci una mano non ci aiutava nemmeno per ammainare le vele, Nami mi fissò in cerca di un suggerimento, non mi fidavo nel lasciarlo andare per conto suo e volevo tenerlo sott’occhio anche se questo significava che avrebbe trascorso più tempo con la mia compagna.
- Tu vieni con noi
- Grazie cappellaio, speravo in questa decisione - e si mise a ridere.



NAMI’ POV

 

L’isola su cui eravamo sbarcati aveva una vegetazione molto fitta per poi finire di colpo vicino alla montagna. C’erano piante stranissime e più volte dovetti fermare Rufy dall’assaggiarle. Il mio gruppo era composto da me, Rufy, Chopper, Franky e Law, il resto dell’equipaggio era andato direttamente nel villaggio a raccogliere le provviste.   Rufy mi stava incollato come un’ombra, se mi spostavo verso destra lui faceva altrettanto, non mi lasciava mezzo secondo e fissava in cagnesco il chirurgo che non faceva altro che osservarmi. Era snervante questo suo comportamento, trovo estremamente maleducate le persone che fissano e la voglia di girarmi e tirargli un pugno era forte, ero tentata di dirgli “ cos’è vuoi una foto? Lo so che sono bella ma così mi sciupi”. Neanche avessi due teste e sputassi fuoco, avevo i nervi a fior di pelle e in più quell’isola mi dava una brutta sensazione, ero inquieta e non ne capivo il motivo.
- Nami dici che questo lo posso mangiare?
Alzai gli occhi al cielo, quante volte dovevo ancora ripeterglielo?
- No Rufy non lo puoi mangiare
- Ma non ti sei nemmeno girata per vedere cos’è!
- Non ho bisogno di guardare, come minimo sarà un qualche frutto super colorato dall’odore strano giusto?
- Ehm no?
Mi girai per guardarlo storto e vidi che teneva il frutto nascosto dietro la schiena, santa pazienza a volte andare in giro con lui era estenuante!
- Buttalo via e basta
- Ti fai proprio comandare a bacchetta cappellaio
Ti pareva che Mr sputasentenze non ci dava il suo parere.
- Non mi comanda a bacchetta io faccio quello che voglio.
- Allora perché non mangi il frutto?
Ma a questo qui gli pesa tanto vivere? No dico, ha dei seri problemi di autoconservazione, ma sta zitto e fatti gli affaracci tuoi!
- Si che lo mangio
Oh no che non lo mangi. Mi girai di scatto levando il frutto, sempre se frutto si può definire quell’orrore puzzolente, e lo gettai in mezzo al bosco. Ero stufa di quella situazione, mi stava logorando il sistema nervoso e se non la piantavano di fare i bambini li avrei tramortiti a furia di pugni.
- Nami noooo perché hai buttato il frutto era cibo!
- Zitto- e puntai il dito contro i due seccatori - giuro che se vi sento parlare ancora il primo fungo velenoso che trovo ve lo caccio in gola e vi lascio a terra agonizzanti sono stata chiara? Non voglio sentire sproloqui inutili e Rufy se raccogli altro cibo strano proibisco a Sanji di farti da mangiare per una settimana.
- Uu bambolina e se non volessi ubbidirti che fai mi fulmini?
Non poteva averlo detto sul serio e davanti a Chopper e a Franky poi, Rufy cambiò subito espressione passando in modalità minacciosa, non dovevano combattere, avremmo attirato l’attenzione e in più gli altri si sarebbero domandati cosa avesse causato la lite, dovevo calmare gli animi e farlo anche in fretta il mio capitano non è una persona pazienta e stava già caricando il pugno.
Mi frapposi fra i due, guardai Rufy e lo implorai con lo sguardo di lasciar correre la cosa, non potevo discutere con gli altri due membri della ciurma che ci guardavano, era quello che voleva il chirurgo, voleva che gli altri mi scoprissero ma avrei fatto in modo che non succedesse, mi sarei trattenuta dal fulminarlo, non avrei risposto, non l’avrei degnato minimamente di uno sguardo dovesse venirmi un ulcera dall’ ira repressa.
Diedi l’ordine di continuare a camminare, Chopper e Franky confabulavano fra di loro, ormai avevano intuito qualcosa non erano stupidi, Rufy era diventato tutto silenzioso e si era avvicinato ancora di più a me tanto che le nostre mani si sfioravano ad ogni passo, in compenso per amor delle mie orecchie il chirurgo non parò più.
Dopo un’ora raggiungemmo una radura con un bel laghetto, quel posto mi ricordava qualcosa ma continuava a sfuggirmi cosa, mi era venuta la pelle d’oca e iniziavo a sentirmi sempre più nervosa. Mi guardavo intorno freneticamente eppure quel posto io l’avevo già visto.
- Nami ti senti bene?
Guardai Rufy senza vederlo realmente e lui se ne dovette accorgere perché mi prese per mano tirandomi vicino a lui e iniziò a parlarmi sottovoce in modo che lo sentissi solo io.
- Nami che succede sei molto pallida, è la gamba? Trafalgar sa la verità potresti fartela controllare da lui per quanto questo mi costi
- No non è la gamba, non lo so Rufy non mi piace qui mi sento strana, torniamo alla nave per favore.
Mi guardò preoccupato, mi mise una ciocca di capelli dietro all’orecchio e annuì.
- Grazie
Mi fece uno dei suoi soliti sorrisoni e chiamò gli altri dicendo che era ora di tornare alla nave, feci un sospiro di sollievo quando sentii la sua voce.
- Ma come vai già via esperimento 265? Proprio ora che sei tornata a casa?
No! Non poteva essere lui, non poteva succedere di nuovo, mi voltai lentamente e lo vidi seduto tranquillamente sulla ramo di un albero e mi guardava sorridente




ANGOLINO DI MARLOWE
Buonasera a tutti quelli che leggono la mia storia. Ci sono un sacco di persone che l'hanno messa fra le seguite e non l'avrei mai detto. New entry nel cast della storia...finalmente ( Nami dissente ovviamente) è arrivato LUI. Ormai sappiamo già che non è  un personaggio buono e nemmeno amichevole. Come reagirà Nami o meglio ancora come reagirà quella testa calda di Rufy? Alla prossima e grazie a chi segue e recensisce.
Kiss

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Cedric ***


CAPITOLO 6
 

NAMI’S POV
 

Non poteva essere vero, il mio peggiore incubo era qui davanti a me e mi guardava sorridendo. Era identico a come lo ricordavo, alto e muscoloso ma estremamente agile, capelli corti e neri e due impenetrabili occhi grigi. Senza saperlo ero tornata sull’isola in cui ero rimasta prigioniera per due anni e non me ne ero nemmeno resa conto. Avevo trascinato tutta la mia ciurma nel covo degli scienziati pazzi e ormai non avrei più potuto nascondere loro la verità ma questo ormai era un pensiero stupido da parte mia, dovevo pensare a come andarcene o meglio ancora dovevo impedire a Rufy di commettere qualche follia.
Il mio capitavo era già in posizione di combattimento e fissava il nemico con aperta ostilità, aveva già capito chi era, era più intelligente di quanto dimostrasse il mio Rufy. Chopper e Franky osservavano la scena tesi ma anche loro erano pronti a combattere, anche se non conoscevano tutta la storia erano pronti a difendermi. La persona che mi stupì di più però fu Law, Rufy si era già posizionato davanti a me per proteggermi e lui invece si mise al mio fianco, voleva difendermi nonostante si fosse comportato malissimo nei miei confronti e non ne capivo il motivo.

LUI sembrò divertito dalla scena, nei due anni in cui ero stata costretta a sopportarlo ogni giorno l’avevo visto divertirsi nel dare il tormento alla gente, nel torturarli e godendo nel sentire le loro urla. L’aveva fatto anche con me, era compiaciuto dalle urla che emettevo e si infuriava se stavo zitta.
- Nami sapevo che prima o poi saresti tornata da me ti ho aspettato con pazienza ma avevo fiducia nel tuo ritorno e avevo ragione ahahahahah - la sua risata era agghiacciante, era una delle cose che avevo cercato di dimenticare.
- Forza ora saluta i tuoi amichetti e torna al laboratorio con me così ripartiamo da dove siamo stati interrotti.
Rufy scagliò un pugno per colpirlo ma venne schivato facilmente.
- Tu non la porterai da nessuna parte hai capito? Nami è la mia navigatrice e non permetterò che tu le metta di nuovo le mani addosso
- Eh tu saresti?
- Monkey D Luffy, futuro re dei pirati e tu sbruffone?
- Che maleducato che sono non mi sono nemmeno presentato ma ero talmente contento di rivedere la mia Nami che non ci ho pensato. Io sono Cedric e sono il capo ricercatore degli scienziati di quest’isola.
Io avrei detto piuttosto il capo torturatore perché scienziato non è esattamente la definizione che più gli si avvicinava.
- Non è la tua Nami ma la MIA!
Aveva capito solo questo Rufy della presentazione di Cedric? Non che mi dispiacesse sia intesi ma non era il momento di puntualizzare. Rufy cercò di nuovo di colpirlo ma di nuovo il colpo venne schivato. Cedric era troppo veloce, al laboratorio si diceva che egli stesso si fosse sottoposto ad alcuni esperimenti per modificare il suo corpo e vedendolo in azione doveva essere vero. Era troppo veloce, sembrava schivare ogni attacco prevedendo ogni mossa… e non mi perdeva mai di vista.
Dovevo reagire, potevo combattere anche io e lo avrei fatto, potevo utilizzare gli stessi poteri che lui mi aveva dato dovesse costarmi la gamba.
Concentrai l’elettricità nelle mani e lanciai dei fulmini, riuscii a colpirlo solo di striscio ma fu sufficiente perché Rufy lo colpisse a sua volta. Mi cedette la gamba ma Law mi sorresse.
- Se continui a lanciare fulmini finirai per morire dissanguata bambolina, lascia fare a me e al cappellaio e vedrai che ti porteremo via di qui in un baleno
Evidentemente la perdita di sangue doveva essere più grave del dovuto per avere un’allucinazione del genere, perché voleva aiutarmi ora se prima voleva utilizzarmi per i suoi scopi?
Cedric si rialzò ridacchiando.
- No no no Nami ma come usi i tuoi poteri su di me? Non si fa, ora piantiamola di giocare e muoviti, dobbiamo completare le nostre ricerche e tu eri a un livello così avanzato di studio che non possiamo permettere di perderti ancora. Ormai dobbiamo studiare la riproduzione lo sai, mi sono anche offerto volontario per ingravidarti, scommetto che i nostri bambini saranno bellissimi e potenti
Mi venne da vomitare, il solo pensiero di essere sfiorata da lui era orribile e poi figli? Perché aveva usato il plurale? Già detestavo l’idea di un figlio con lui figuriamoci più di uno.
La sua dichiarazione però rese solamente più furioso il mio capitano, Rufy lo colpì talmente forte da scagliarlo contro la montagna, non si sarebbe fermato finchè non l’avrebbe ucciso.




RUFY’S POV
 

Sentivo la rabbia che mi scorreva nelle vene, non ero mai stato così infuriato in vita mia. Quella patetica imitazione di uomo aveva osato torturare Nami e ora la rivoleva per farci dei figli da studiare? Doveva passare sul mio cadavere, non doveva guardarla nemmeno, l’avrei ridotto in un mucchietto di ossa rotte e gli avrei fatto provare tutta la sofferenza che aveva inferto alla mia navigatrice.
Lo osservai meglio mentre si rimetteva in piedi, non sembrava essere tanto più vecchio di me, dimostrava si e no venticinque anni, era alto e sicuramente si allenava costantemente, non era nemmeno brutto… i nostri bambini saranno bellissimi e potenti… l’avrei ucciso.
Si mise a ridere, era decisamente folle.
- Ma tu guarda sei riuscito a colpirmi e questo è decisamente interessante, magari potrei studiare anche te
Un fulmine lo colpì in pieno e non se lo aspettava proprio, sentii un lamento provenire alle mie spalle, mi voltai e vidi Nami che si accasciava fra le braccia di Law, per fortuna avevo deciso di portarlo con noi, avrei preferito che ci fosse Zoro per proteggerla ma lui era più che valido. La sua gamba stava continuando a sanguinare, non potevo permettere che si ferisse così gravemente per proteggermi, perché era questo lo scopo di Nami, non voleva farmi affrontare Cedric per paura che mi capitasse qualcosa, mi avvicinai velocemente a lei per controllare come stava, era diventata molto pallida.
- Nami non usare più i fulmini hai capito? Ti sai dissanguando
Mi guardò con occhi sofferenti.
- Non puoi affrontarlo da solo Rufy, non voglio che ti ferisca
Le afferrai il viso con entrambe le mani in modo che mi guardasse negli occhi.
- Io combatterò per te Nami e niente potrà impedirmi di uccidere quel tizio, però non posso dare il meglio di me se sono costantemente preoccupato per te, ho bisogno di saperti al sicuro
- Al sicuro Monkey D Luffy? Lei non sarà mai al sicuro da me, non potrà scapparmi questa volta, l’ho sottovalutata e me la sono lasciata sfuggire ma ora è tornata da me e resterà qui, questo è il suo posto
Guardai Law e lui mi fece un cenno affermativo con la testa, avrebbe protetto lui Nami, Chopper e Franky erano pronti a intervenire ad un mio cenno.
- Ti sbagli il suo posto è al mio fianco e combatterò perché rimanga tale
- Provaci se vuoi
Iniziammo a combattere, era forte, molto forte, mirava a colpire in punti precisi, cercavo di schivare i suoi colpi il più possibile mentre a mia volta cercavo di colpirlo.
Ormai eravamo in una fase di stasi, l’avevo colpito molte volte ma sembrava non provare fatica, non sudava nemmeno e questo mi faceva rabbia.
- Dimmi una cosa cappello di paglia, hai visto l’anello?
- Certo che l’ho visto
- Ti piace? Non trovi che le stia d’incanto? Il segno del mio amore per lei.
Mi sfuggi un urlo disumano, l’amore per lei?
- Tu sei malato! Se provi amore per una persona non la torturi in quel modo, la proteggi a costo della tua stessa vita
- Oh
Mi fissò intensamente, cosa ho detto ora di strano?
- Quindi tu la ami cappello di paglia?
Cosa dovevo rispondergli? Amavo Nami? Era la prima persona che cercavo appena mi svegliavo al mattino, durante il giorno la cercavo sempre con lo sguardo, odiavo quando piangeva mentre adoravo il suo sorriso e il suono della sua risata, mi piaceva l’espressione concentrata quando studiava qualche strategia, adoravo anche quando mi prendeva a pugni perché lo consideravo un segno del suo affetto nei miei confronti e facevo di tutto per proteggerla durante i combattimenti, forse questo era davvero amare.
Cedric aspettò una mia dichiarazione che però non arrivò, suppongo avesse letto la risposta sul mio volto e non deve essergli piaciuta molto perché iniziò a combattere  con più determinazione.
- Ora basta, è stato divertente giocare con te ma non posso permetterti di portarmela via ancora
Scagliò un’onda d’urto che spazzò letteralmente via la radura in cui eravamo, alberi e perfino la cascata non furono risparmiati,  i miei compagni giacevano inerti al suolo privi di sensi.
Cercai di rialzarmi ma non avevo più energie. Cedric si avvicinò a me e tirò fuori una pistola, che sciocco i proiettili non potevano farmi niente.
- E’ ora di finirla cappello di paglia, ti ucciderò così Nami sarà solo mia e la smetterà sempre di invocare il tuo nome. Te l’ha raccontato che ogni volta che la sfioravo o la torturavamo invocava invano il tuo nome?
Mi si spezzò il cuore, la mia Nami non aveva fatto altro che invocare il mio aiuto e io non ero in grado di aiutarla nemmeno ora che ero lì con lei.
- Ma ora non ha più importanza, con questo proiettile ti eliminerò definitivamente, è fatto di pura algamatolite, ti ucciderà senza problemi.
No…avevo promesso di proteggerla, non poteva finire così.
Cedric premette il grilletto, chiusi gli occhi aspettando il dolore ma l’unica cosa che sentii fu qualcosa che mi imbrattò il viso. Aprii gli occhi e mi si fermò il respiro. Nami era davanti a me e si era presa il proiettile al mio posto, la mia faccia era sporca del suo sangue, lo stesso sangue che stava abbandonando velocemente il suo corpo.
Lo scienziato l’afferrò al volo prima che crollasse per terra.
- Ah Nami cosa hai combinato
- Nami? Nami rispondimi!
Ma non mi rispondeva, con uno sforzo mi alzai cercando di strapparla dalle mani di Cedric, dovevo assicurarmi che stesse bene, che ce l’avrebbe fatta ma lui la prese fra le braccia iniziando ad allontanarsi, la stava portando via con se. Provai a fermarlo ancora ma una seconda onda d’urto mi spazzò via.
- Non ti preoccupare cappello di paglia, mi prenderò io cura di lei! Ahahaha
Maledizione! Non ero riuscito a proteggerla e ora lui me la stava portando via, non mi sarei arreso e, mentre osservavo il corpo ferito di Nami allontanarsi giurai che sarei andato a riprenderla a qualunque costo… poi persi i sensi e fu solo buio.




ANGOLINO DI MARLOWE

Buonasera gente e buon weekend!  Purtroppo in questo capitolo abbiamo fatto la conoscenza di Cedric...giudizi in merito? A me è venuta la nausea mentre scrivevo le sue battute, me lo sono immaginata totalmente squilibrato e viscido spero di aver reso l'idea. Il nostro Rufy è stato sconfitto e Nami è stata portata via? Come reagirà quando riprenderà i sensi?
Grazie a tutti coloro che seguono e ai lettori silenziosi
Buon proseguimento di serata
Kiss!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** Missione salvataggio ***


CAPITOLO 7

 

ZORO’S POV

 

Fare acquisti insieme al cuoco era uno strazio, ma era normale metterci mezz’ora per scegliere una mela? No dico una mela! Con tutte le cose che dovevamo comprare lui perdeva tempo con un misero frutto e guai a farglielo notare, la risposta era “ A Nami e a Robin non posso mica servire una mela ammaccata!” e perché no? Il sapore era identico no?!
Lo sapevo che dovevo rimanere sulla Sunny a schiacciare un pisolino oppure andare nel gruppo di Rufy ed esplorare l’isola. Di tutti i posti strani che avevo visto questo però li batteva tutti. Le case davano l’idea di poter crollare da un momento all’altro, sembrava che gli abitanti avessero preso materiali di scarto e li avessero assemblati per dargli una forma che ricordava vagamente quella di una casa. Ma vogliamo parlare degli abitanti? Ne giravano pochissimi per strada, gli altri invece rimanevano chiusi in casa e ti fissavano dalle finestre, sembravano privi di voglia di vivere, gli zombi di Moria in confronto erano allegri e intelligenti, mi ero fermato a chiedere indicazioni e l’unica cosa che avevo ottenuto è stato uno sguardo vacuo e dei mugolii.

Ormai giravamo da ore e mi stavo annoiando a morte, Sanji mi aveva caricato di pacchi mentre lui si muoveva fra le varie bancarelle, avevo deciso che alla prima opportunità avrei mollato i pacchi a Brook e avrei tagliato la corda per fare un giro per conto mio ma l’esplosione proveniente dal bosco attirò la mia attenzione. Non dovevo nemmeno domandarmi chi l’avesse causata ma piuttosto il perché, che Rufy si fosse messo a combattere contro Law? Dovevo andare assolutamente a controllare, chiamai il cuoco ma non serviva spiegarli le mie intenzioni, Nami si trovava lì e lui era già partito al salvataggio.
Mollai i pacchi per strada e iniziai a correre, ci volle un’altra ora per raggiungere il luogo dell’esplosione e quello che vidi mi lasciò esterrefatto.
Rufy, Law, Chopper e Franky erano a terra svenuti, il luogo era completamente distrutto e c’erano tracce di sangue vicino al corpo del capitano, era conciato male e dubitavo fosse colpa del chirurgo dato che anche lui non era messo bene. La cosa peggiore era che entrambi i medici erano fuori combattimento e nessuno era in grado di curarli, Nami doveva occuparsi di loro finchè Chopper o lo stesso Law non fosse in grado di prestare cure mediche migliori…un momento dov’era Nami?
- Sanji, Usop, Brook, Robin aiutatemi a curarli, dobbiamo sapere cos’è successo.
I miei compagni iniziarono a prestare le prime cure e io mi occupai del capitano, era conciato davvero male.
Il primo a risvegliarsi fu Chopper e grazie al cielo era abbastanza in forze per occuparsi degli altri. Quando Rufy riprese i sensi però dovemmo bloccarlo a terra per impedirgli di lanciarsi all’inseguimento di un certo Cedric.
Dovetti impiegare tutta la mia forza e la mia pazienza, che già di per sé è inesistente, per convincerlo a fermarsi. Non l’avevo mai visto così sconvolto e il cuoco che piagnucolava della scomparsa della mocciosa non era di grande aiuto.
Dovevo sapere cos’era successo.
- Rufy raccontaci cos’è successo in questo posto
Sembrò pensare cosa era meglio raccontarci, come se non si fidasse di noi e questo mi ferì tremendamente, lo consideravo come un fratello, poteva dirmi tutto e lo sapeva benissimo, cosa era successo di così terribile da non poterne parlare?
- Devi raccontare loro tutta la verità cappellaio o non ti potranno mai aiutarti davvero nel salvare Nami lo sai anche tu
Il mio capitano prese un grande respiro e ci raccontò cos’era successo, dalla storia della navigatrice all’incontro con lo scienziato pazzo. Nel nuovo mondo ne avevamo incontrati già parecchi ma questi rasentavano la follia, avevano torturato la mocciosa facendola diventare un fulmine umano. Non sapevo cosa pensare, Nami era una ladra scaltra e intelligente, abile stratega e un’aguzzina quando si trattava di prestiti ma noi tutti le volevamo bene, cosa che ovviamente non avrei mai ammesso in sua presenza, e avremmo fatto di tutto per liberarla.
- Allora ciurma del cappellaio come ci muoviamo? Qual è il piano?
- Tu perché ci vuoi aiutare? Mi sembrava di aver capito che non andassi molto d’accordo con Nami
- Abbiamo avuto un piccolo diverbio Roronoa Zoro ma non per questo lascerei una povera ragazza nelle mani di quegli esseri, sono una vergogna per il genere umano quindi lo ripeto qual è il piano?
Guardai Rufy sperando che ne avesse uno lui.
- Semplice, cerchiamo dove l’hanno portata, entriamo, uccidiamo Cedric e la portiamo via.
Un piano proprio brillante non c’è che dire, mancavano giusto un paio di accorgimenti del tipo dove si trova il luogo esatto? Come entriamo senza farci ammazzare subito o provocare danni a Nami? Come ne usciamo vivi? Mai come ora mi mancava la mocciosa, lei era la mente del gruppo se lasciavamo tutto nelle mani di Rufy rischiavamo di far esplodere l’isola.
- Ho io un piano
Mi voltai verso Robin contento che avesse preso la parola, dopo la navigatrice lei era un’altra esperta in strategie. Ascoltammo tutti con attenzione e ci mettemmo all’opera, non ti preoccupare Nami ora ti veniamo a riprendere.

 

RUFY’S POV

 

Mi facevano male parti del corpo che neanche sospettavo di avere, quel tizio mi aveva conciato per le feste ma quello che mi faceva più male era il cuore, si era portato via la mia Nami ed era come se si fosse portato via una parte di me. Non ero riuscito a fermarlo e dovevamo fare in fretta per evitare che procedesse con i suoi esperimenti. Bisognava trovare il covo degli scienziati ed entrare ad ogni costo. Gli altri volevano aspettare ed osservarli per capire i loro movimenti ma io non ero assolutamente d’accordo, trovato il luogo esatto sarei entrato a costo di sfondare le pareti.
Ci mettemmo alla ricerca del laboratorio, Chopper annusava l’aria seguendo l’odore di Nami, a volte si fermava indeciso su che direzione prendere ma alla fine raggiungemmo il luogo. La struttura era in cima alla montagna, recinzioni da tutte le parti e guardie armate ad ogni entrata.
- Allora come ci muoviamo? - chiese Law
- Dobbiamo studiare i loro movimenti, magari ci sarà un cambio della guardia e potremmo approfittare del momento per entrare - l’idea di Robin non era male ma ci voleva troppo tempo e non avevamo la certezza che il cambio avvenisse davvero.
I miei compagni suggerirono varie alternative, Usop voleva addirittura aspettare il giorno dopo per entrare, nessuno capiva che non avevamo tempo? Ero il solo che aveva fretta di entrare? La mia Nami era ferita e nelle mani di uno psicopatico che  voleva fare dei figli con lei. Mi stufai di sentirli parlare, se non si decidevano in fretta avrei fatto tutto da solo ma Zoro mi afferrò per un braccio trattenendomi.
- Rufy devi rimanere calmo saremo più forti in gruppo
- Io sono calmo! Ho bisogno di andare da Nami e di assicurarmi che stia ancora bene cosa c’è di difficile da capire? Posso andare da solo se vi preoccupa tanto l’affrontare gli scienziati.
- Oh certo e cosa pensi di fare? Sei stato proprio bravo prima nel proteggerla, addirittura si è presa un proiettile per difenderti e quel Cedric è riuscito a portarsela via tranquillamente mentre tu schiacciavi un pisolino per terra.
Quella era la pura e semplice verità e mi bruciava come non mai. Mi ero allenato come un matto per due anni e non ero riuscito a sconfiggere un singolo avversario, Zoro aveva ragione se agivo in preda alla rabbia non sarei riuscito a pensare lucidamente e avrei compromesso l’intera missione. Perciò interruppi le proposte della mia ciurma e decisi io il da farsi.
Dovevo sbarazzarmi delle guardie all’entrata, Robin le mise fuori combattimento utilizzando il suo frutto del mare e stendendole con un colpo dietro al collo. Iniziammo a scivolare velocemente verso la porta, Chopper non sentiva rumori ed entrammo silenziosamente. Il corridoio era libero, le luci erano suffuse ed emettevano un debole ronzio, quel rumore fastidioso che dopo un po’ dava alla testa. Avanzammo uniti e silenziosi perlustrando le varie camere che trovavamo lungo la via. Erano tutte vuote, se c’erano altre cavie non si trovavano in quel piano ma non vedevamo nessuna scala per salire o scendere. Dall’esterno l’edificio sembrava svilupparsi su un unico piano ma evidentemente ci doveva essere qualche entrata nascosta, dovevamo solo trovarla.
Alla fine trovammo una stanza piena di monitor, da un lato c’era una libreria piena di raccoglitori, un tavolino con su una tazza di caffè ancora tiepido, la persona che lavorava nell’ufficio se n’era andata da poco. Osservammo i video per capire dove andare. Avevo ragione, c’era un altro piano, si vedano stanze con delle persone in celle oppure immobilizzate su dei lettini, ma di Nami nessuna traccia. Ero frustrato, non capivamo più dove andare, fosse se avessi fatto un buco nel pavimento sarei arrivato direttamente al piano inferiore e avrei risolto la cosa velocemente ma era troppo rischioso.
Guardai i miei compagni in cerca di aiuto ma anche loro non sapevano dove andare a sbattere la testa finchè non mi accorsi di Zoro. Stava leggendo un raccoglitore preso dalla libreria, lo teneva talmente stretto che gli erano sbiancate le nocche, aveva una faccia disgustata e stava diventando vagamente verdastro in volto quasi dovesse dare di stomaco.
- Zoro cosa stai leggendo?
Mi guardò in preda al panico, era una reazione talmente insolita per lui che mi avvicinai incuriosito e notai che sulla copertina del raccoglitore c’era un numero 265, questo numero mi diceva qualcosa ma non riuscivo a capire cosa. Vicino al numero c’era anche un nome ma Zoro lo copriva con la mano.
- Zoro insomma che stai leggendo?
- Niente Rufy lascia perdere non perdiamo tempo inutile
Cercò di rimettere il raccoglitore al suo posto ma qualcosa nel suo comportamento mi diceva che dovevo assolutamente vederlo. Glielo strappai dalle mani prima che riuscisse a nasconderlo alla mia vista. Sulla copertina c’era scritto 265 NAMI.
Avevo un brutto presentimento, con mani tremanti lo aprii e iniziai a sfogliare le pagine, mi stava venendo da vomitare. Era una ricerca dettagliata su quello che le avevano fatto, c’erano gli esperimenti riportati filo per segno con foto a dimostrare le veridicità dei dati. Lessi tutto il contenuto, le avevano iniettato tante di quelle sostante da provocarle vari arresti cardiaci, l’avevano torturata in vari modi,l’avevano frustata, avevano cercato di affogarla ripetutamente, bruciato la sua pelle delicata con dei tizzoni ardenti e la lista continuava per pagine e pagine. In preda alla rabbia scagliai quella raccolta degli orrori contro i monitor, non mi importava di fare rumore, sradicai la libreria dalla parete, gettai tutto il mobilio all’aria, ero intenzionato a procedere con calma ma leggere quelle cose mi aveva fatto completamente uscire di senno. Iniziai a distruggere la stanza come avevo fatto quella volta con la camera di Nami nel palazzo di Arlong e probabilmente fu la nostra fortuna. Dietro alla libreria c’era il passaggio per il piano nascosto.
Non mi importava di aspettare gli altri, mi precipitai nel corridoio correndo come un pazzo, sentivo dei passi dietro di me segno che i miei compagni mi stavano seguendo. Più andavo avanti più incontravo gli scienziati, li colpivo appena entravano nel mio campo visivo, iniziai a gridare il nome di Nami più forte che potevo nella speranza che lei mi rispondesse.
Persi il conto delle stanze in cui entrai, dei muri che abbattevo, Zoro e gli altri mettevano fuori combattimento gli scienziati che lasciavo indietro, Chopper, Usop e Franky stavano liberando i prigionieri dalle celle ma di lei nessuna traccia.
Non poteva essere lontana sentivo che era lì me lo diceva il mio istinto e quello non sbagliava mai.
Finalmente raggiunsi l’ultima porta, la aprii senza esitazione e lì trovai Cedric ad aspettarmi.
- Era ora che arrivassi qui Monkey D Luffy ti stavamo aspettando da parecchio, pensavo ci mettessi meno a trovare la mia preziosa Nami.
Sfotteva pure? Il mio sguardo però fu catturato dalla mia bellissima navigatrice incatenata a un lettino, non c’erano tracce di ferite sul suo corpo, sembrava perfettamente guarita e per fortuna era sveglia.
- Sorprendente vero? Le sue ferite sono già guarite, è il mio esperimento migliore
- Lei non è un esperimento è una persona e adesso la porterò via da qui hai capito?!
- Via da me? Oh non credo proprio cappello di paglia, devi prima sconfiggermi e anche se ti sei portato dietro tutta la tua ciurma non pensare di battermi, sono superiore a tutti voi.
Questo era tutto da vedere, avrei vinto questo battaglia e mi sarei ripreso indietro la mia navigatrice, non ero riuscito a salvare Ace e avevo giurato che non avrei più permesso che una persona che amavo mi venisse portata via costi quel che costi!

 

ANGOLINO DI MARLOWE

Buonasera a tutti! Nuovo capitolo che definirei di transizione visto che ora ci porterà allo scontro fra Cedric e la ciurma di cappello di paglia. Vogliamo fare delle scommesse? Chi farà fuori lo psico scienziato? Qualcuno ha delle idee?
In questo capitolo non c'è stato il punto di vista di Nami perchè purtroppo era troppo impegnata a guarire e non ho potuto interpellarla ma al suo posto c'è stato Zoro ( na faticaccia sto spadaccino!).
Grazie a chi continua a seguirmi, a chi recensisce e a chi legge silenziosamente!
A presto
Kiss
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** Rufy VS Cedric - l'incontro inizia ***


CAPITOLO 8

 

RUFY’S POV
 

Dovevo distogliere l’attenzione dello scienziato da Nami in modo che Zoro potesse liberarla. Il problema era che Cedric era maledettamente forte, sembrava non patire la fatica mentre io invece ero provato dalle ferite riportate nello scontro precedente.
Lanciai uno sguardo a Nami e notai che anche lei mi stava fissando, per fortuna stava bene e le ferite erano già guarite anche se mi domandavo come questo fosse possibile, non aveva mai accennato a una guarigione accelerata.

Tornai a prestare attenzione a Cedric, era già pronto a combattere, irradiava un’energia spaventosa. Partii subito all’attacco ma lui continuava ad evitare i miei colpi come se li prevedesse in anticipo, avevo già affrontato nemici del genere ed erano stati tutti sconfitti, lui non avrebbe fatto una fine diversa.
Zoro si era avvicinato a Nami e stava tagliando via le catene del lettino, dovette sostenerla per farla alzare ma almeno non era più sotto il controllo dello scienziato, tutta la mia ciurma era davanti a lei pronti a difenderla.
Ora che un problema era parzialmente risolto potevo dedicarmi anima e corpo al combattimento.
Incrementai il mio potere utilizzando l’ambizione e da quel momento lo scienziato ebbe più difficoltà a contrastarmi.
- Sei pieno di sorprese cappello di paglia, sai utilizzare l’ambizione del re conquistatore
Non lo degnai nemmeno di una risposta, continuai a colpirlo, Jet pistol, jet bazoka, tutti i miei colpi più forti contro un unico avversario e in uno spazio limitato, non riuscì ad evitarli e lo presi in pieno scagliandolo ripetutamente  contro le pareti della stanza, pareti rinforzate con del metallo dato che non crollavano, meglio avrebbe sofferto di più.
Si rialzò con fatica dall’ultima serie di colpi pulendosi il sangue che gli colava dalla faccia con la manica della giacca.
- Eccezionale davvero, saresti anche tu una splendida cavia per i miei esperimenti, che ne dici di rimanere qui insieme a Nami?
Era completamente folle!
- Né io ne Nami rimarremo qui con te, ce ne andremo dopo aver raso al suolo questo posto
- Tu non la porterai da nessuna parte la condanneresti a una vita di infelicità lontano da me
Ma era serio? Lontano da lui Nami sarebbe stata benissimo, felice e al sicuro, senza nessuno che desiderava riprodursi o bruciarle la pelle.
- Sono sicuro che invece sarebbe felicissima lontana da te
- E come pensi di toglierle l’anello che ha sulla gamba?
- Lo togliamo via cosa ci vuole?
Si mise a ridere, cosa avevo detto di così strano? Avrei chiesto a Zoro oppure a Law di toglierlo, uno dei due sarà ben capace no?! Lui sembrò leggermi nella mente perché rispose alla mia domanda
- Quell’anello non si può tagliare in alcun modo, è un metallo formidabile che abbiamo realizzato appositamente in laboratorio e studiato per i poteri della mia bellissima ragazza, l’unico modo per levarlo è utilizzare la chiave e guarda caso l’unica chiave esistente si trova legata al mio collo.
Si sollevò il ciondolo che teneva legato e notai la piccola chiave.
- Vorrà dire che la strapperò dal tuo corpo una volta che ti avrò finalmente levato di torno.
- Pensi che sia così semplice? Io sono un essere speciale, ho sottoposto il mio stesso corpo alle sperimentazioni per essere più forte, più resistente, più potente e nessuno nemmeno tu potresti mai essere in grado di eliminarmi. Ho studiato le tue mosse e ora si fa sul serio cappello di paglia, preparati a perdere.
Non era una frase detta tanto per dire, i suo colpi vibravano di potenza, era dannatamente difficile da contrastare e in breve tempo la persona che boccheggiava contro le pareti fui io.

 

NAMI’S POV


Zoro mi aveva liberata dal lettino e mi teneva dietro di lui, tutti i miei compagni erano intorno a me e nonostante ora sapessero la verità erano disposti ad aiutare il mostro che ero diventata.
Rufy combatteva contro Cedric al massimo della potenza, era davvero formidabile, potevo ammirare i muscoli che si contraevano per sferrare un pugno micidiale, entrambi si stavano infliggendo parecchi danni e il mio capitano sembrava quello più provato. Era partito bene e sembrava sul punto di avere la meglio ma Cedric iniziò a combattere sul serio. Era forte e agile e come me lui era modificato per contrastare i possessori dei frutti del mare.
All’ennesimo schianto di Rufy contro la parete decisi che era ora di aiutarlo, non poteva combattere da solo per la mia libertà, l’aveva già fatto una volta ma ora ero perfettamente in grado di aiutarlo, dovevo solo liberarmi dell’anello. Cedric aveva detto che non si poteva tagliare ma magari utilizzando il frutto di Law potevamo recuperare la chiave o qualcos’altro, provai a chiederlo ma subito bocciò la mia idea.
- Ho già provato a recuperare la chiave durante il combattimento ma i miei poteri sembrano non funzionare, penso sia stata fatta in algamatolite altrimenti non mi spiego perché non riesco a strappargliela dal collo, sembra immune, potrei provare a usarli su di te però.
- E come?
- Potrei creare un campo, tagliarti la gamba sinistra e provare a sfilarti l’anello ma non posso garantirti che la gamba torni funzionante come prima
- Ma sei matto? Che razza di idee hai? Che senso ha tagliarmi una gamba per togliere l’anello se poi non puoi garantirmi che me la puoi riattaccare senza danni?
- Bè forse con tutti gli esperimenti che ti hanno fatto e visto che guarisci così velocemente non potrebbe ricrescerti?
Lo guardai malissimo, come poteva ricrescermi una gamba? Ma si era drogato? Non mi ricrescevano gli arti non ero mica una lucertola!
Rufy fu scagliato di nuovo contro una parete, Zoro prese parte al combattimento, se lavoravano in coppia quei due erano eccezionali, lo spadaccino lo metteva alle strette con le sue tre spade e Rufy lo colpiva ripetutamente con pugni e calci. Erano velocissimi, a mala pena riuscivo a star dietro al combattimento. Robin cercava di bloccare le braccia di Cedri utilizzando il frutto fior fior ma lui riusciva sempre a liberarsi.
- Ora mi avete proprio stufato siete dei moscerini fastidiosi e come tali vi schiaccerò, porrò fine alle vostre patetiche e insulse vite.
Scagliò un’onda d’urto talmente potente che fummo scagliati tutti contro la parete abbattendola.
Il colpo era stato tremendo, sentivo male ovunque, alzai la testa per vedere come stavano i miei compagni. Erano tutti a terra, nessuno era riuscito a resistere a quell’attacco. Rufy cercava di alzarsi ancora, si reggeva a fatica e perdeva sangue dalle numerose ferite, non era in grado di combattere ancora, nessuno di loro lo era.
Realizzai che se non facevo qualcosa sarebbero tutti morti, morti per me e la mia incapacità nel proteggermi. Non l’avrei mai permesso! Mi alzai a fatica, le gambe mi reggevano a mala pena ma dovevo farmi forza, io ero l’unica in grado di uccidere Cedric e porre finalmente fine a quell’incubo.
Il mio carceriere mi guardò compiaciuto, lo sapeva che ero dannatamente difficile abbattermi, io ero come lui, resistente ai colpi più forti.
- Nami cara hai ancora la forza di alzarti vedo.
Presi un respiro profondo e guardai i miei compagni, mi ricordai che lo stavo facendo solo e unicamente per loro, avrei ceduto il posto al mostro per la loro salvezza.
- Mi è rimasta la forza necessaria per ucciderti
- Che dolce ora da brava vieni qui e andiamocene
Mi concentrai, sentivo il potere dentro di me, non importava quanto le punte metalliche dell’anello potessero penetrare a fondo, loro avevano paura del mostro perché non potevano contrastarlo e io lo avrei scatenato contro di loro rischiando di perdere me stessa.
Mi girai per guardare il mio capitano un ultima volta, probabilmente dopo la trasformazione non avrebbe più voluto avere a che fare con me, nessuno di loro probabilmente.
- Nami cosa stai facendo? Nami?
Lo guardai cercando di esprimere ciò che provavo per lui con lo sguardo, fissai i miei compagni che ormai avevano ripreso i sensi, cercai di memorizzare i loro visi e i loro sguardi e pregai che l’affetto che provavo per loro fosse sufficienti a tenerli in vita da Cedric … e da me stessa.
Camminai verso lo scienziato, sentivo l’energia che scorreva prepotentemente nel mio corpo fuoriuscire diventando un fulmine umano. Rufy mi guardava sbalordito, era incredulo di quello che stava avvenendo sotto i suoi occhi ma prima di completare la trasformazione dovevo avvertirlo.
- Rufy, ragazzi…. Scappate!
Il mio corpo iniziò a mutare, perdevo corporeità fino a diventare il mostro potentissimo in cui mi avevano trasformato, fulmini scaturivano dal mio corpo, sentivo crescere la voglia di combattere e di distruggere … finchè non persi totalmente il controllo.


 
ANGOLINO DI MARLOWE

Salve popolo di Efp! Buon weekend e immagino che molti di voi avranno iniziato le tanto meritate vacanze natalizie, che fortunati! Io  devo aspettare ancora lunedì TT.TT. Torniamo alla storia, Rufy e Zoro riescono a fare ben poco contro lo scienziato pazzo e alla fine tocca a Nami intervenire. Perciò chi ha scommesso su Rufy, Zoro e Law mi spiace gente avete sbagliato in pieno! Ovvero tutti! Almeno non si può dire che sono prevedebile no? Ora dato che ormai è chiaro che sarà la nostra protagonista femminile a combattere il cattivone di turno, Rufy servirà ancora a qualcosa?
Alla prossima!
Un mega bacione a chi mi segue
Marlowe

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** Torna da me! ***


CAPITOLO 9

 

RUFY’S POV

 

Non riuscivo a credere ai miei occhi, Nami si era trasformata. Aveva mantenuto fattezze umane ma era diventata un fulmine vivente. La sua pelle, i suo capelli erano di un azzurro sfolgorante, dello stesso colore della luce che avevo visto sulla nave mentre assorbiva i fulmini, sembrava eterea e intoccabile. L’aria intorno a lei era incandescente.
Cedric si mise a ridere quando la vide, sembrava un bambino a Natale.
- Eccola la mia creazione perfetta! Vieni oh mia creatura unisciti a me e governeremo il mondo!
La mia navigatrice lo guardò, iniziò a levitare da terra e colpì. Lanciò una  miriade di fulmini mettendo Cedric in difficoltà, quelli che riusciva a schivare colpivano la parete sciogliendola. Lo scienziato l’attaccò a sua volta, evidentemente aveva capito che Nami non voleva rimanere con lui. Con mia enorme sorpresa i suoi attacchi erano totalmente inefficaci, l’attraversavano senza far danni, era immune a qualsiasi cosa, sia alle onde d’urto, che ai calci e ai pugni che cercava di darle.
L’esperimento che tanto adorava gli si era ritorno contro. Nami era inarrestabile e imprevedibile, era veloce come la luce e impossibile da schivare, sarebbe stata un avversario temibile per qualsiasi pirata e marines.
La mia navigatrice decise che era ora di porre fine a quel combattimento, la sua pelle iniziò ad illuminarsi talmente tanto che era quasi difficile non distogliere lo sguardo, con un urlo lacerante si lanciò verso Cedric e lo trapassò con il suo stesso corpo incandescente. Lo scienziato cadde a terra agonizzante. Si levava un odore di carne bruciata da lui ma nonostante le grandi ferite riportate continuava a ridere come un folle.
- Meravigliosa, assolutamente meravigliosa, guardatela è la personificazione del potere
Mi avvicinai a lui per recuperare la chiave dal collo, Nami stava combattendo con l’anello e probabilmente stava soffrendo tantissimo anche se al momento non lo dimostrava.
Non riuscii a raggiungerlo che una pioggia di fulmini mi cadde intorno, mi voltai a fissare la mia compagna e la vidi dare inizio ad un’altra pioggia, perché mi stava attaccando?
Lo scienziato rise ancora, nonostante fosse ad un passo dalla morte e si stesse strozzando con il suo stesso sangue non faceva altro che ridere.
- Ti conviene sbrigarti cappello di paglia o vi ucciderà tutti quanti
Cosa? Nami non mi avrebbe mai ucciso che razza di stupidaggini stava dicendo?
- Sei un illuso, pensavi di salvarla da me ma a causa tua per salvarti lei rischia di perdere se stessa ahahahahaha
Cosa diamine stava dicendo? Lo afferrai per il bavero della giacca, non mi interessava infierire su un moribondo, lui non se lo meritava, o parlava chiaramente o gli avrei facilitato il viaggio verso il creatore.
- Cosa significa?
Rideva ancora, lo scossi talmente forte da sentire i suoi denti sbattere.
- Cosa accidenti significa eh?!
- Significa che più rimane in quella forma e più perde la sua umanità e non sarà più in grado di tornare indietro, vi ucciderà tutti quanti
No… non potevo permettere che questo accadesse, dovevo farla tornare indietro.
- Come faccio a farla tornare indietro eh?
- Ah non lo so, l’abbiamo creata perché sia inarrestabile e l’anello serviva a darci la sicurezza che non arrivasse mai a questo stadio, probabilmente senza riuscirebbe anche a controllarsi chissà…tanto ormai non è più un mio problema.
Morì e non mi rimase altro che strappargli la collana.
Dovevo far tornare Nami normale ma come? Dovevo studiare un piano ma era difficile, non potevo combattere contro di lei e lei tra l’altro non sembrava intenzionata a uccidere solo me visto che al momento stava attaccando gli altri compagni, stava affrontando Zoro lanciando scariche elettriche e nonostante ora fosse un problema non potei non essere orgoglioso del fatto che riuscisse a metterlo in seria difficoltà, era davvero stupenda.
Purtroppo lo spadaccino non era un avversario alla sua altezza, le spade l’attraversavano così come tutti i suoi attacchi. Franky iniziò a lanciarle dei proiettili ma nemmeno quelli ebbero alcun effetto, mi domandavo però perché si accanissero così tanto contro di lei sfoderando i loro attacchi più forti quando con Cedric c’erano andati leggeri, se si fossero applicati prima nello stesso modo lei non sarebbe dovuta ricorrere alla trasformazione.
Nami lanciò una nuova scarica di fulmini, i miei compagni li evitarono mentre io non ne avevo bisogno essendo fatto di gomma, l’elettricità per me non era un problema, avevo affrontato Eneru ad avevo avuto la meglio.

La mia navigatrice sembrò stufarsi presto di noi, evidentemente non eravamo abbastanza stimolanti, fece un buco dal soffitto ed uscì fuori. Non potevo perderla di vista o avrei rischiato di non ritrovarla più.
Allungai le braccia afferrando i bordi del buco e mi lanciai all’inseguimento. Stava devastando l’intera isola e gli scienziati che fuggivano in preda al panico fuori dall’edificio venivano immediatamente fulminati da lei, non provai pietà per quelle persone, si meritavano tutto quello che Nami stava facendo.
La chiamai, le corsi dietro, sfortunatamente non ero né veloce come lei né sapevo volare. Balzavo da un albero all’altro, dovevo assolutamente bloccarla in qualche maniera ma come?
Ormai avevamo raggiunto la radura in cui Cedric ci aveva sconfitti, Nami si guardava intorno, evidentemente la mia ragazza coraggiosa si ricordava di quel posto. Era il momento buono per tentare di riportarla da me. Con un balzo l’afferrai e rimasi sospeso insieme a lei nel vuoto, forse ero l’unica persona che poteva permettersi di toccarla mentre era in questo stato, i fulmini che scorrevano sulla sua pelle mi facevano il solletico ma non provavo alcun dolore.
- Nami guardami sono io sono Rufy
Non mi rispose, si limitò a guardarmi, provava a divincolarsi ma la gomma con cui ero fatto la bloccala li dove doveva stare, fra le mie braccia. La strinsi più forte che potei quasi a volermi fondere con lei, dovevo farle ricordare chi era.
- Nami rispondimi, ricordati chi sono, ricordati chi sei. Sei la mia navigatrice, sei una ladra furbissima, sei tenace, vendicativa, cerchi di essere dura ma in realtà sei la persona più sensibile e fragile che conosco. Ti fai in quattro per i tuoi amici anche se noi a volte non apprezziamo quello che fai, ci sgridi e ci riempi di pugni ma lo so che lo fai perché è un segno del tuo affetto.
Vidi una lacrima scendere dal suo occhio destro, ci stavo riuscendo.
- Adoro il tuo sorriso e il suono della tua risata, mi piace anche quando mi sgridi o quando ti prendi cura delle mie ferite, sei l’unica persona a cui posso pensare di lasciare il mio cappello e sono perdutamente innamorato di te. Hai sentito Nami? Io mi sono innamorato di te e voglio che torni da me per rimanere al mio fianco!!
E la baciai, con decisione e senza alcun timore la baciai facendole sentire tutta l’amore che provavo, perché Cedric aveva ragione io l’amavo con tutto me stesso e dopo qualche istante lei rispose al mio bacio.  Stava tornando normale, sotto le miei mani potevo percepire la sua pelle morbida, mi staccai da lei e vidi i suoi meravigliosi occhi castani guardarmi, guardarmi veramente.
- Rufy…
Svenne, lo sforzo era stato troppo e purtroppo tornando normale non riuscimmo più a levitare finendo col cadere al suolo, la protessi col mio corpo, per fortuna non eravamo molto in alto.
Mi accertai delle sue condizioni, la gamba sanguinava parecchio ma non aveva altre ferite, la strinsi forte a me per accertarmi che tutto questo non fosse un sogno.
Zoro e gli altri mi raggiunsero, sembravano preoccupati ma con un sorrisone mostrai la mia navigatrice riposare tranquillamente fra le mie braccia e impartii l’ordine di tornare alla nave.
Guardai Nami riposare tranquillamente nel mio abbraccio e mentre salivo sulla Sunny decisi che quello sarebbe sempre stato il suo posto.



ANGOLINO DI MARLOWE

Cedric è morto yeah!!!!! E l'ha ucciso Nami, com'era giusto anche lei ha avuto la sua vendetta. Rufy è riuscito a farla tornare al suo stato normale, chissà se la ragazza una volta svegliatasi si ricorderà della dichiarazione oppure il povero ragazzo sarà costretto a ripeterla un'altra volta? Voi che dite? Sarò cattiva abbastanza? Ringrazio tutti quelli che continuano a seguirmi e auguro a tutti voi  Buon Natale!!!!
Alla prossima
Kiss Marlowe

P.S. il prossimo capitolo sarà l'ultimo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 11
*** Il Re e la sua Imperatrice ***


CAPITOLO 10
 

NAMI’S POV
 

Sentivo che ormai stavo uscendo dal dormiveglia, pian piano tutti i miei sensi si acuirono. Sentivo il cuscino morbido e le lenzuola che sapevano di pulito. Mi stiracchiai leggermente e con piacere notai che la gamba sinistra non mi dava il solito fastidio che sopportavo ormai da due anni, come se l’anello fosse stato rimosso….Aspetta cosa?
Aprii di colpo gli occhi e venni accecata dalla luce del sole che entrava dalla piccola finestrella, non mi trovavo nel laboratorio di Cedric ma nella stanza del capitano e, proprio il mio capitano si trovava addormentato su una sedia al mio fianco.
Era rimasto dopo quello che aveva visto e se ne stava tranquillamente addormentato, in una posizione assurda e decisamente scomoda. Alzai leggermente il lenzuolo che mi ricopriva e oltre a notare che indossavo una camicia da notte, e spero vivamente che sia stata Robin a mettermela, potei vedere la mia gamba finalmente priva dell’anello, mi stava venendo da piangere.
- Sì te l’abbiamo tolto.
La voce di Rufy così improvvisa mi fece venire un quasi infarto, ma non stava dormendo? Avevo paura di guardarlo negli occhi e se una volta sveglio avesse manifestato il suo disprezzo? Non potevo reggere una cosa del genere.
- Nami guardami
Da quando Monkey D Luffy sapeva usare un tono del genere? Sembrava imperioso ma decisamente dolce. Mi coprii la faccia con il lenzuolo, un gesto terribilmente infantile e inutile dato che mi venne strappato via. Non potei fare altro che guardarlo. Il mio capitano mi osservava sorridente, aveva il corpo ricoperto da strati e strati di bende ma sembrava vitale come al solito. Mi guardava come se fosse in attesa di qualcosa e quando capì che non avrei detto niente sembrò spazientirsi, non era una persona famosa per la sua pazienza anzi!
- Se te lo stai chiedendo sei stata incosciente per quattro giorni, ho dovuto tenere Sanji lontano dalla mia stanza per evitare che passasse la giornata qui.
Questo riuscì a strapparmi una risatina, la scena doveva esser stata comica, il cuoco di sicuro si era dimenato mentre cercava di rimanere e invece veniva cacciato fuori.
- Ah ti fa ridere eh? Mi sono preso un sacco di calci ma Zoro l’ha trascinato via, Chopper, io e Law poi ti abbiamo tolto l’anello, le altre ferite che avevi erano già guarite, Robin ha portato una tua camicia da notte e te l’ha fatta indossare.
Lo guardai cercando una qualche traccia di rimorso per avermi salvata, non ne trovai nessuna ma questo era impossibile, non poteva volermi ancora bene dopo quello che aveva visto.
Rialzai di nuovo il lenzuolo sopra il viso, non riuscivo a fargli la domanda guardandolo negli occhi, mi sarei potuta mettere a piangere e non volevo, dovevo dimostrare di essere forte almeno in questo caso.
- Rufy?
- Si?
- Ti faccio schifo vero?
Non disse niente per molto tempo poi esplose, afferrò di nuovo il lenzuolo e lo abbassò, salì parzialmente sul letto e mise le sue braccia ai lati del mio viso, in modo che potessi vedere solamente lui.
- Ora ascoltami bene Nami, tu non mi fai schifo, non potresti mai! Non hai chiesto tu di diventare così e se proprio devo dirla tutta non ho trovato niente di orribile nella tua trasformazione anzi eri semplicemente bellissima.
- Come puoi dire una cosa del genere? Ho perso il controllo e vi ho attaccati! Ho attaccato tutti voi te compreso!
Si mise a ridere, perché rideva?
- Si non dimenticherò mai la faccia di Zoro quando ha capito che tutti i suoi attacchi erano inutili! Non ci crede nemmeno ora, anzi è intenzionato a sfidarti per avere la rivincita!
- Voi siete matti, potrei uccidervi tutti mentre mi trasformo.
- Ma figurati, Cedric ha detto che non riuscivi a controllarti a causa dell’anello ma sono sicuro che con un po’ di allenamento diventeresti formidabile e io potrei farti da allenatore, dopotutto sono l’unico immune ai tuoi poteri.
Nonostante i miei sforzi mi misi a piangere, come potevo meritarmi degli amici del genere?
- Davvero non ti faccio schifo?
Sospirando Rufy appoggiò il suo cappello di paglia sopra il comodino di fianco al letto e spostandomi leggermente entrò nel letto insieme a me e mi abbracciò stretta.
- Lo ripeterò per l’ultima volta e giuro che se ti sento di nuovo fare questa domanda mi mangio tutti i tuoi mandarini, no Nami tu non mi fai schifo e pensavo di avertelo dimostrato nel bosco oppure…tu non ricordi?
Nel bosco? Mi concentrai per ricordare cos’era successo e come un flash mi tornò in mente la sua dichiarazione, arrossii e annui.
- Per fortuna non sarei riuscito a ripeterla per una seconda volta
- Perché?
Mi guardò negli occhi e mi sorrise, la sua mano mi accarezzava una guancia mentre l’altra mi teneva stretta a lui.
- Perché non sarei in grado di ripetere tutte le frasi sdolcinate che ti ho detto ma te le posso sintetizzare se vuoi … io ti amo Nami, ti amo e niente potrebbe mai farmi cambiare idea e anche se ho affrontato pirati, marines, cacciatori di taglie varie adesso ho il terrore che tu non senta niente di quello che sento io.
Fui io questa volta a baciarlo e il mio capitano ricambiò con entusiasmo.
- Lo prendo come un sì?
- E’ un si Rufy, anche io ti amo, ti amo da quando mi hai salvato da Arlong e non ho mai smesso, nonostante tu sia sempre circondato da donne bellissime che ti fanno la corte e sì, sono gelosa.
Rise lo stupido.
- Non ho occhi che per te mia cara navigatrice.
E con questa sicurezza mi addormentai fra le sue braccia.

 

ZORO’S POV
 

Finalmente tutto era tornato alla normalità, cioè quasi tutto. Rufy e Nami tubavano in continuazione e dover assistere ai tentativi pietosi del cuoco nell’ attirare l’attenzione della mocciosa era straziante, tanto poi toccava a me allontanarlo!
Il resto della ciurma aveva preso bene le nuove capacità di Nami, anzi Chopper e Franky volevano studiarla meglio ma guai ad avvicinarsi a lei con quelle intenzioni, li riduceva a dei mucchietti di ossa rotte a suon di pugni, ma c’era da capirla dopo due anni in mano a quei pazzi furiosi nemmeno io mi sarei fatto ancora toccare.
Stranamente avevo stretto una sorta di amicizia con Law, dopo i primi screzi si era rivelato un alleato decente e si era prodigato per salvare la navigatrice.
Spesso rimanevamo alzati a fare gare di bevute e c’è da dire che non reggeva molto l’alcool. Come capitava spesso mi si affiancò per parlare.
- Allora spadaccino che ne pensi della storia fra la bambolina e il cappellaio?
- Ormai lo sapevo da un pezzo che quei due si amavano, dovevano solo dichiararsi l’un l’altra e a parte la situazione iniziale è andata meglio del previsto.
- E’ un peccato però, ci avrei provato volentieri io con lei, magari sarei persino riuscito a convincerla a passare nella mia ciurma.
Risi, si aspetta e spera bello! Se Nami se ne va noi coliamo a picco nel giro di dieci minuti, mi assicurerò personalmente che non le venga mai in mente la malsana idea di lasciarci ne va della mia stessa incolumità e poi non vorrei mai vedere Rufy soffrire per un suo abbandono, anche se ad osservarli bene si capisce che il capitano è l’ancora della navigatrice.
- Di un po’ Zoro ti brucia ancora la sconfitta?
Doveva per forza ricordarmelo? Salvato e battuto da lei, il mio orgoglio era ancora ferito, ma forse avrei potuto avere una rivincita chissà, per il momento mi godevo la vista dei due innamorati.
 

RUFY’S POV
 

Finalmente sulla Sunny si respirava un’aria tranquilla. Nessuno litigava, escluso il cuoco, avevamo fatto rifornimento di cibo, il tempo era buono, la navigazione procedeva spedita e Nami e Law finalmente andavano d’accordo, anche se lui le ronzava sempre troppo intorno.
Ormai ci eravamo stabiliti in pianta stabile nella mia stanza, dormivamo insieme, non riuscivo più a dormire se non l’abbracciavo, e anche se non lo ammetteva per lei era lo stesso. Spesso Ace mi ripeteva che avevamo un’anima gemella, pensavo sempre che fossero argomenti stupidi, raccontati da lui poi non erano assolutamente credibili, ma a ripensarci ora penso avesse ragione. Avevo trovato la mia navigatrice dopo esserle piombato letteralmente giù dal cielo e appena la visi decisi che sarebbe entrata nella mia ciurma. Lei era la mia anima gemella, anche se a volte bisticciavamo e lei mi rifilava spesso dei pugni micidiali, la mia vita aveva assunto un aspetto migliore da quando l’avevo incontrata.
Nessuna poteva competere con lei, né Boa, né Bibi, né le amazzoni di Amazon Lily, insomma ne avevo conosciute di donne ma Nami era unica e non perché si poteva trasformare in un fulmine vivente, ma perché ai miei occhi lei era speciale e inimitabile.
E ora mentre la osservavo fissare l’orizzonte appoggiata alla balaustra mi resi conto di essere tremendamente fortunato, lei aveva lottato per tornare da me. Mi avvicinai silenziosamente abbracciandola da dietro.
- Ciao capitano
- Ciao mia bella navigatrice novità?
- Nessuna, tempo stabile e mare tranquillo
L’abbracciai più forte.
- Ti sei pentita Nami?
- Di cosa?
- Di aver detto di amarmi.
Si voltò nel mio abbraccio per baciarmi, adoravo baciarla, forse lo adoravo anche più del mangiare.
- No Rufy io ti amo e ne sono più che sicura.
Risi contento, mi piaceva mostrarmi insicuro per farle ripeterle che mi amava.
- Allora siamo pronti a trovare e conquistare il tesoro?
- Si mio re dei pirati
- Il re dei pirati con al suo fianco la sua imperatrice dei fulmini.
- mmm suona bene.
E la baciai ancora e ancora e nonostante le mille avventure che ancora ci attendevano ero sicuro che niente ci avrebbe più separato.


ANGOLINO DI MARLOWE

E' definitivamente finita ( nonostante il piccolo momento di panico in cui non trovavo la chiavetta USB su cui l'avevo salvata). Spero di aver scritto un finale decente! Nella mia testa era meglio lo ammetto ma spero di aver reso l'idea lo stesso. Prossimamente metterò un'altra storia ma questa volta prima la scrivo tutta e poi la metto su efp altrimento esco pazza peggio di come sono già. Io adoro le Runami e spero di aver reso onore a questa categoria. Ringrazio tutte le persone che mi hanno recensito e mi hanno sostenuto e anche a chi l'ha messa fra i preferiti e le seguite.
Vi ringrazio infinitamente, avete reso il mio primo tentativo di scrittura un successo e da questo deduco che posso continuare a tentare che dite?
Un mega bacione
Marlowe

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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