Love, Hate & Shadowhunters

di DalilaLaliDrago
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1. Milano ***
Capitolo 3: *** 2. Piani e Papere ***
Capitolo 4: *** 3. La salvezza, o la rovina? ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Ciao ragazzi!
Io sono Dalila, ma per tutti sono Lali, quindi mi firmerò così J
Questa è la mia prima storia e spero con tutto il cuore che vi piaccia.
Fatemi sapere lasciando una recensione, se vi piace, cosa dovrei cambiare, insomma.. qualunque cosa J
Vi lascio al prologo… Buona lettura! J
 
                        Love, Hate & Shadowhunters
“Erchomai” Sto arrivando.
 
La battaglia più grande della storia degli Shadowhunters è in arrivo…
Riuscirà Clary a vincere la battaglia contro il suo stesso fratello,  Jonathan?
E se oltre al sangue che li divide, ci fosse qualcosa che lega Clary e Jonathan nel profondo? Al punto di farle rischiare di perdere il suo grande amore: Jace.?
Un nemico comune farà alleare i più vecchi nemici.
Nuove alleanze verranno create, nuove sfide affrontate, nuovi amori vissuti….
Questo, su:
Love, Hate & Shadowhunters
 
 
 
 
 
 Recensite se volete il primo capitolo! Kisses


-Lali

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Capitolo 2
*** 1. Milano ***


Capitolo primo

 

Che dire ragazzi? Sono SCIOCCATA! Non mi aspettavo di avere subito delle richieste! Sono talmente emozionata che ho deciso di iniziare subito! Ecco a voi!

 

L’istituto non era mai stato così affollato: ogni ora arrivavano nuovi ufficiali per vedere il messaggio di Jonathan.

Mai e poi mai avevano ricevuto un affronto simile, mai avrebbero immaginato di correre un pericolo così grande.

Maryse corse nella stanza di Jace, trovandovi lui e Clary abbracciati a letto.

-        Clarissa, non dovresti essere qui.

Clary sciolse subito l’abbraccio ed arrossì violentemente.

-        Mi scusi, ma avevo bisogno di vedere Jace

Il ragazzo le sorrise e la strinse a se. - C’è qualche problema? Puoi parlarmene tranquillamente davanti a Clary, tanto lo verrebbe a sapere comunque. – le diede un leggero bacio sulla guancia che la fece arrossire ancora di più.

Maryse sospirò e guardo i ragazzi. - Si tratta di tuo fratello Jonathan, Clary. – ignorò le facce stupite dei ragazzi e proseguì – Ha mandato una minaccia qui all’istituto, abbiamo bisogno di voi. Voi che avete passato tanto tempo con lui in giro per l’Europa, magari potete capire cos’ha in mente. Vi aspetto in biblioteca tra dieci minuti.- concluse ed uscì.

Clary si strinse a Jace e si perse nell’oro dei suoi occhi – Jace, cosa pensi che abbia in mente? Perché voleva che noi facessimo parte del piano? Perché ci vuole con lui?- Gli occhi di Jace si accessero di un oro caldo, intenso, come ogni volta in cui si parlava di Jonathan. – Non lo so Clary, ma penso che la sua priorità maggiore sia tu. Tu non l’hai visto prima di esserti unita a noi, ma io si. So cosa vuole, e quella cosa sei tu. – la guardò e la strinse a se. – ma non glielo lascerò fare, non ti metterà addosso nemmeno un dito, quel verme.

Come sempre, ogni dubbio e preoccupazione di Clary svanì all’istante, con Jace al suo fianco, nulla poteva andare storto.

 

I tre demoni Elapid stavano tornando al loro mondo iniziale, mentre Jonathan si faceva un Iratze sul braccio.

Quello schifoso essere era riuscito a colpirlo con una ventosa, prima di essere ucciso.

Jonathan pensò a quando Clary ne aveva ucciso uno, la aveva guardata attentamente, aveva viso i suoi occhi accendersi di un verde smeraldo intenso, aveva avvertito la sua eccitazione in battaglia. Era straordinaria. Era sua.

Come poteva non esserlo? Si era messa davanti a lui per uccidere quel demone. Avrebbe potuto lasciarlo ma non lo fece.

Il  momento era quasi arrivato, l’avrebbe avuta ancora una volta al suo fianco, e questa volta, sarebbe stato Persempre.

Jonathan scoppio in una fragorosa risata e uscì per le strade di Milano.

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Capitolo 3
*** 2. Piani e Papere ***


Ciao ragazzi! Allora, ho preso una decisione, per rendere i capitoli più lunghi li dividerò in capitoletti raccontati da più punti di vista, così ognuno avrà la possibilità di sentirsi quel personaggio almeno per qualche momento.

Iniziamo!

 

CLARY

Guardare il foglio bianco è quasi una tortura. Perché non mi viene nessuna runa? Chiudo gli occhi e mi concentro al massimo, forse serve un indizio, un pensiero particolare. Ma cosa? Cosa posso fare?

Allora Clary, concentrati.

Jonathan ha mandato la minaccia all’istituto, quindi avrà già un piano in mente.

Cosa teme Jonathan? Nulla.

No, non è vero, teme Jace, anche se non lo ammetterà mai.

I nascosti? Può temere i nascosti? No, figurati, con le fate dalla sua parte e tutti i demoni mandati da Lilith, non starà certo a preoccuparsi degli altri.

Anche se….

Eccola, l’ispirazione, ed ecco li la runa, che i materializza nella mia mente, è tanto semplice quanto bella: Un insieme di linee sinuose che partono dal centro e vanno verso l’alto, come a ricordare le onde del mare che sbattono sugli scogli.

Prendo il telefono e digito il numero dell’unica persona in grado di aiutarmi in questa situazione.

“Ehi, sono Clary, ho bisogno del tuo aiuto… Ci vediamo a Central Park tra 15 minuti”.

Semplice, efficace, perfetto… Brava Clary.

Prendo lo stilo, la cintura delle armi e corro a mettermi la giacca.

 

 

JACE

Per la tredicesima volta il coltello si ficca al centro del bersaglio. Vado a prendere il coltello e ricomincio.

Prepara, Tira, Colpito.

Prepara, Tira, Colpito.

“Sai Jace, tutti noi siamo già convinti che sei bravo con i coltelli, non hai bisogno di distruggere il muro per provarlo.”

Cambio programma.

Prepara,  Ignora Alec, Tira, Ignora Alec, Colpito, Ignora Alec.

“Jace, mi dici cos’hai? So benissimo che il messaggio di Sebastian ti ha sconvolto più che a noi. Cosa mi nascondi?”

Prepara,  Ignora Alec, Tira, Ignora Alec, Colpito, Ignora Alec.

“Ti do un’ultima possibilità Jonathan… Dimmi che hai”

Prepara,  Ignora Alec, Tira, Ignora Alec, Colpito, Ignora Alec.

“Okay, l’hai voluto tu….”

Mi si gela il sangue nel momento in cui sento una strana presenza sulla caviglia, abbasso lo sguardo e….

E mi ritrovo sulla trave a 7 metri di altezza a fissare con orrore quel essere piumato che quel coglione del mio parabatai mi ha messo accanto.

“Essere orribile! Manda via quella bestiaccia!”

“Dai donnaiola, vieni a farci compagnia!”

Un coltello, non chiedo tanto! Non per forza una spada angelica, va bene anche solo un coltellino svizzero. Non mi serve tanto. Basta che ammazzo quel coglione e quell’essere mostruoso.

“Sai Alec, sei fortunato che non ho più coltelli, perché ora come ora ti scuoierei vivo!”

“Scendi e io la levo”

“No! Levala e io scendo”

“Emh.. Ragazzi che fate? Oddio, Jace! Che cazzo ci fai sulla trave?”

“Izzy! Togli quella PAPERAAAAAAAA!!”

E fu così che Izzy rischiò di strozzarsi dalle risate, Alec rise fino alle lacrime mentre quella cosa piumata starnazzava e camminava, con la stessa grazia che potrebbe avere un ippopotamo, per tutta la sala addestramento

Tranquillo Jace, ti vendicherai di tutti, uno ad uno.

 

CLARY

Nonostante siano solo le 17, a Central Park comincia a fare freddo sul serio.

Mi stringo nel cappotto e aspetto.

Mezz’ ora dopo vedo finalmente che arriva. Mi alzo e mi preparo ad esporre il discorso che mi sono preparata durante l’attesa.  Ma prima…..

“Sai, non so come funzioni nelle altre dimensioni, ma in questa, quando una persona dice ‘tra 15 minuti’ intende 15 minuti. Non 45!”

“Scusa, ma sai come funziona le persone importanti si fanno sempre attendere, no?”

“Fai meno l’idiota adesso, ascoltami bene. Ho un piano.”

 

 

Ciao ragazzi! Ecco qui il secondo, è un po’ più lungo direi ahaha, ma non voglio fare papiri, almeno per ora.

Metterò una mini frase, come Spoiler del capitolo seguente.

 

SPOILER CAPITOLO 3

“Ora che si fa?”

Magnus sorrise e mi guardò con quello sguardo che poteva solo significare guai. “Ora ci si diverte.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** 3. La salvezza, o la rovina? ***


Eccomi qui!

Chiedo scusa a tutti, sono completamente sparita e non ho più aggiornato, scusate ma ero presissima dalla scuola! Prometto che aggiornerò più frequentemente

Torno a scrivere in terza persona, perché ho notato che la storia piace di più in questo modo… Ecco a voi il capitolo, per farmi perdonare, l’ho allungato parecchio.

Non uccidetemi per lo spoiler! <3

 

Capitolo 3

Dopo quelle che gli sembrarono ore, Jace vide Alec portare via la papera; Scese dalla trave e si mise a provare qualche salto mortale.

Alec aveva ragione, il messaggio di Sebastian lo spaventava come non mai.

Ma non temeva per se stesso, o per la sorte degli altri shadowhunters; no, lui temeva per Clary.

Aveva vissuto con Sebastian abbastanza a lungo da capire con quale ardente voglia lui reclami Clar; aveva visto il modo in cui gli si irrigidiva la mascella ogni volta che sentiva pronunciare il suo nome.

Aveva paura che in qualche modo lei sarebbe potuta finire tra le sue grinfie. Cosa le avrebbe fatto?

Certo, lui non avrebbe mai permesso a nessuno di toccarla, ma se Sebastian avesse in mente qualcosa apposta per lei?

No. Non succederà mai.

Jace l’avrebbe protetta per sempre, e lei lo sapeva bene. Tutti lo sapevano.

Il momento dello scontro sarebbe arrivato, e lui doveva essere pronto; e lo sarebbe stato.

A noi due, Morgestern.

 

La cioccolata calda di Clary stava cominciando a freddarsi, mentre lei prendeva il coraggio di raccontare la sua idea. Non sapeva come dirglielo, tutti i discorsi che si era preparata sembravano senza senso adesso.  Ma doveva pur cominciare da qualche parte, no?

Prese un gran respiro e disse: “So cosa vuole fare Jonathan.”

Magnus quasi si strozzò  con il suo the verde alla vaniglia. “ Ma come ti viene in mente, Clary? Avresti dovuto dirmelo subito!”

Sai, se tu non avessi riempito i tuoi capelli con una quantità di glitter in grado di rifornire un negozio, forse saresti arrivato prima e lo avresti saputo subito!”

Magnus le sorrise. “Ci sono cose sacre quanto la salvezza del mondo. I miei capelli sono un esempio.”  Disse passandosi le mani tra i capelli.

Clary rise  “Okay Magnus, i tuoi capelli sono sacri. Ma ora parliamo seriamente. Jonathan ha intenzione di distruggerci, e questo lo sappiamo, ma c’è una cosa che abbiamo tralasciato tutti.”

Magnus si fece serio “Sarebbe?”

Clary continuò “Quando ha rapito Jace, e io li ho raggiunti, ho notato che Jonathan non aveva solo preso il controllo dei demoni, ma aveva anche stretto alleanza con il popolo delle fate. Questo può voler dire solo una cosa. Jonathan ha la stessa paura di Valentine nei confronti dei Nascosti. Sa benissimo di essere migliore in combattimento di praticamente tutti loro, ma sa anche che nella guerra contro i demoni di Valentine avevano quasi perso anche senza l’aiuto di Raziel. Questo grazie alla mia runa, che ha dato a noi le stesse capacità dei Nascosti con cui combattevamo.”

Magnus la guardò interessato “Quindi pensi che abbia bisogno di te per questo? Per crearne una anche lui?”

Clary sorrise “Potrebbe essere, ma ne dubito. Lui vuole allearsi con le parti che teme di più, vuole assicurarsi la loro lealtà perché ha uno scopo ben preciso. E penso di sapere quale sia: sta tentando di ricreare la stessa situazione dello scontro precedente, ma stavolta progetta di avere i Nascosti dalla sua parte, in modo da distruggerci senza il minimo problema.”

Magnus la guardò tentando di capire “Okay, ma i Nascosti non accetterebbero mai, almeno non noi che siamo già stati al vostro fianco. Dove vuoi arrivare Clary? Vuoi convincere tutti a stare dalla nostra parte?”

“No, Magnus. Ma dopo che ho riflettuto su questa teoria, ho pensato a cosa potremmo fare se davvero Jonathan riuscisse a metterci gli uni contro gli altri. E forse ho trovato una soluzione. Hai visto l’ultimo film della saga di Twilight?”

Magnus la guardò sempre più confuso “Sì, l’ho visto non molto tempo fa, con Alec -” lo stregone ebbe un brivido mentre pronunciò il nome del giovane, ma proseguì. “I mondani hanno uno strano modo di vedere il nostro mondo, come se davvero fosse possibile che i vampiri abbiano i poteri che abbiamo noi stregoni. Nessun vampiro legge nel pensiero, ne tantomeno prevedo il futuro.”

Clary sorrise e lo guardò con gioia immensa “Esatto, Magnus! Hanno mischiato i poteri e le specialità dei Nascosti tra di loro. Dando ai vampiri la magia degli stregoni. Ovviamente non possono sapere che quello che hanno fatt sia un’anomalia per noi, ma mi hanno dato la chiave, la risposta al problema.”

Magnus si chiese se Clary fosse impazzita “Aspetta un attimo Clary, tu vuoi mischiare i poteri dei Nascosti?”

“Non mischiare, Magnus. Io voglio fonderli. Ho creato una nuova runa; in realtà mi è venuta in mente nel momento in cui ho capito il piano i Jonathan Non l’ho ancora provata ma l’ho percepita forte e invincibile. Voglio provarla con te,  voglio incidertela sul dorso della mano, e se andrà come penso io…Allora avrò anche io i tuoi poteri. Non so se solo in parte, o se completamente, e non so nemmeno se tu otterrei le mie capacità. Ma sono sicura che funzionerà, e ho bisogno di te per fare questo tentativo. Mi aiuterai?”

Magnus rimase a guardarla per un istante, prima di parlare. “Clary, ti rendi conto di cosa potrebbe fare quella runa? Tu stai distruggendo tutti gli schemi. Le razze sono state create distinte e distanti per un motivo. Capisci il danno che potrebbe creare?”

Clary vide tutte le sue speranze crollare: non si aspettava un rifiuto da parte di Magnus; aveva pensato già ai rischi che correvano, ma davvero era più giusto fermarsi per rispettare gli schemi, piuttosto che tentare di combattere la guerra decisiva?

Raccolse tutta la sua determinazione e rispose “Beh, anche la mia runa Alleanza andava contro gli schemi, ma mi sembra di aver aiutato tutti. Perché questa non dovrebbe farlo?”

Magnus si rese conto di quanto fosse cambiata Clary.

Ricordò la prima volte in cui aveva visto quei piccoli occhi verdi, e quei capelli rossi; lo sguardo con cui lo fissava ogni volta che la madre la portava da lui per ripristinare l’incantesimo: come se sapessero quello che stava per accadere, e lo implorassero di non farlo. Ricordò anche la sera in cui la vide alla sua festa, per la prima volta cosciente della sua identità, spaventata, insicura e non ancora pronta, ma con una determinazione tale da farle superare ogni ostacolo.

Ora davanti a lui non c’era più una ragazzina indifesa.

C’era una guerriera determinata e pronta alla guerra, e nonostante sia stata cresciuta come una mondana, il sangue dei Morgestern le scorreva nelle vene e la rendeva la meravigliosa combattente che è diventata.

Non vedeva distruzione nei suoi occhi, come in quelli del padre, ma vedeva salvezza. La loro salvezza.

Fu così che si alzò e le porse la mano. “Forza, andiamo in un luogo all’aperto per provare questa runa. Apri un portale dietro al bar, ho in mente un posto perfetto.”

Clary sorrise e insieme si avviarono verso il retro dell’edificio, dove Clary creò un portale.

La ragazza si voltò e gli chiese, impaziente come sempre. “Ora che si fa?”

Magnus sorrise e la guardò con quello sguardo che poteva solo significare guai. “Ora ci si diverte.”

 

“La prego signora, non mi faccia del male”

 Le fate erano sempre state bellissime, paragonabili ad un angelo, se non fosse per la cattiveria che le accomuna ai demoni.

Lena era tanto bella quanto pericolosa, nessuno poteva mai dubitare di una creatura così stupenda, capace di incantarti con i suoi occhi color rugiada e deliziarti con la bella vista dei suoi capelli dal color simile al grano, intrecciati con fili di petali.

Le sue unghie, curate alla perfezione e smaltate di rosso acceso, si conficcarono nella carne della giovane fata, bucandole la pelle come un coltello potrebbe fare col burro.

La sua voce era tanto tagliente quanto brillante, come un suono di dolci campanelle.

“Piccola Mirena, so benissimo che non hai mai dato motivo alla mia regina di punirti, tuttavia ho una domanda da porti. Quanto saresti disposta a offrire per la salvezza della nostra razza?”

“Tutto, signora, farei tutto per noi.”

Il sorriso di Lena la fece rimanere senza fiato; era indubbiamente bellissima, ma qualcosa nel suo volto non tranquillizzò la piccola fata per nulla, anzi le ricordò il volto di un leone, che si delizia della visione della preda, assaporandone già il gusto prelibato.

“Non avevo dubbi, quindi grazie per la tua collaborazione”

Mirena non ebbe nemmeno il tempo di chiederle cosa intendesse, perché ricevette un colpo fortissimo alla nuca, e l’ultima cosa che vide fu il sorriso di Lena, prima di perdersi nella dolce oscurità che la chiamava.

Lena si mosse rapidamente per evitare che il corpo privo di sensi della fata le cadesse addosso, la guardò un attimo, studiandone i contorni del viso, i capelli rosso fuoco, le labbra carnose, gli zigomi alti. Non aveva dubbi, Jonathan sarebbe stato fiero di lei.

“Carissima Lena, non ho molto tempo. Hai quello che ti ho chiesto?”

Un sorriso indubbiamente minaccioso le contornò il viso, mentre si girò per parlare al giovane di fronte a lei. “Il popolo delle fate mantiene sempre la parola data, Jonathan Morgesten.”

Jonathan si avvicinò alla piccola fata, la guardò per qualche istante ed infine si voltò verso Lena. “Bene, questa mi sembra perfetta. Non è troppo giovane ma nemmeno troppo matura. Ottimo lavoro, Lena. Ora vado, non ho tempo da perdere.”

La fata sorrise, mentre il ragazzo, seguito da due demoni che trasportavano la giovane fata, varcavano la soglia del portale, sparendo nella notte.

 

SPOILER CAPITOLO 4

Nella sua voce si percepiva una sola parola: Morte.

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