Catching the elusive bass

di Giulz95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


 
 
La biblioteca della facoltà di storia americana era affollata, ma benché dai tavoli giungessero i sussurri dei gruppi di studenti, nell’aria rimaneva un’atmosfera concentrante e silenziosa. Mi sedetti ad uno degli ultimi tavoli vuoti dove era rimasta una sola sedia libera, poiché le altre erano state aggiunte ad altri tavoli. Dovevo rimanere da sola se volevo concentrarmi sull’esame che avrei dato la settimana seguente. Lasciai cadere la mia borsa accanto alla sedia, forse un po’ troppo rumorosamente: degli studenti del tavolo accanto si voltarono e mi lanciarono occhiatacce di ogni genere. Sorrisi colpevole e sussurrai le mie scuse, mentre tiravo fuori dalla borsa appunti, libri e astuccio. Sfilai il mio iPhone dalla tasca dei jeans e controllai se fossero arrivati messaggi mentre cercavo gli auricolari nella borsa. Ne avevo ricevuto uno da Spencer, il mio migliore amico.
 
‘RAEGAN, DOVE SEI??’
 
Gli avevo scritto appena quindici minuti fa, dicendogli che sarei venuto qui a studiare: come poteva essersene dimenticato? Gli risposi per la seconda volta che ero in biblioteca e infilai le cuffiette. Aprii il libro sulla biografia Benjamin Franklin e iniziai a scribacchiare appunti che nessun altro poteva decifrare, data la mia terribile grafia. Dopo meno di mezzora di studio silenzioso, la porta della biblioteca si aprì sbattendo così sonoramente che gli studenti si spaventarono, emettendo gridolini o addirittura infilandosi sotto il tavolo, credendo fossimo sotto attacco. Spencer stava scrutando il salone dall’entrata.
 
-Raegan!- Urlò. La segretaria della biblioteca lo zittì duramente.
 
-Spencer, sono qui!.- Lo chiamai. Gli studenti intorno a me lanciarono le braccia verso l’alto con esasperazione. Spencer si fece strada verso il mio tavolo e una volta raggiunto si sedette sul bordo di esso. Qualcosa lo preoccupava.
 
-Ray ti ho mandato tipo trenta messaggi in venticinque minuti e non ho ricevuto nemmeno una risposta!- Gli studenti intorno a noi ci guardavano con aria rabbiosa.
 
-Mi dispiace. Ti ho detto che stavo studiando, lo sai che devo staccare il telefono per concentrarmi. Possiamo parlare fuori?-
 
-Nemmeno per sogno! Sono stanco morto, me la sono fatta di corsa a piedi da casa e ora voglio stare seduto.-
 
Mi guardai attorno: potevamo rischiare la lapidazione da parte degli studenti se continuavamo a fare rumore, così decisi di ritirare tutto nella borsa e alzarmi camminando a passo spedito verso l’uscita della libreria, facendomi seguire da uno Spencer sbuffante ed esasperato. Una volta furi ricominciò a parlare.
 
-Wayne ha preso l’influenza, probabilmente allo stomaco. Sta malissimo, il dottore gli ha detto che starà maglio in tre o quattro giorni. Il concerto è domani. DOMANI! Non ce la farà mai.-
 
-Oh, Spencer, mi dispiace tanto!- E lo ero per davvero. Spencer era riuscito a trovare due biglietti per lui e il suo ragazzo per il concerto dei Pentatonix alla House of Blues. Due biglietti VIP, per di più.
Spencer fece il suo coming out durante il suo primo anno di liceo. Incontrò Wayne e se ne innamorò praticamente subito, ma lui non era ancora pronto ad uscire allo scoperto. Una sera, mentre guardavano insieme il Sing-off nella stanza di Wayne, Spencer disse che Mitch era molto carino. Lui si arrabbiò e gli disse di chiudere il becco, che tanto non lo avrebbe mai incontrato. Non si parlarono per una settimana, ma un giorno, durante la pausa pranzo, Wayne si avvicinò a Spencer, lo fece voltare e lo baciò di fronte a tutta la mensa. Lui gli diede uno schiaffo, e stanno insieme da quel momento. Incontrare Mitch al concerto era il loro più grande sogno. –Quindi vi perderete il concerto?-
 
Spenser mi guardò sorridendo. –Starai scherzando! Wayne e io ne abbiamo parlato, e vuole che io vada comunque. Mi ha detto che vuole che tu venga al posto suo.-
 
-Non posso prendere il suo posto! E’ una cosa vostra, il vostro regalo di anniversario! Di a Wayne che lo ringrazio ma non posso proprio.-
 
-Puoi, e lo farai. Ha insistito molto. Mi ha persino detto di minacciare di divulgare le foto del tuo scorso compleanno…-
 
Sbiancai. Il mio ultimo compleanno consisteva in un buco nero nella mia memoria, causato prevalentemente dall’alcool, e da queste foto che Spencer e Wayne mi avevano scattato, che mi ritraevano in pose sexy. Fino a qui tutto bene, se non fosse che il tutto accadde mentre indossavo un enorme costume da banana in gomma piuma.
 
-Non lo faresti mai.-
 
-Sì invece, le ho qui con me!- Spencer estrasse una busta dalla sua tracolla e me la mostrò con aria soddisfatta.
 
-Spence…- Cercai di impietosirlo.
 
-Non devo farlo per forza, Ray, non costringermi. Non voglio andarci da solo e Wayne vuole che tu prenda il suo posto. In effetti è una scelta molto semplice quella che devi fare.-
 
-Spencer, per favore…- Cominciò ad aprire un lato della busta di carta. –VA BENE!- Urlai, strappandogli la busta dalle mani.
 
-Cosa va bene?-
 
-Va bene! Verrò al concerto con te, sei contento?-
 
-Moltissimo! Vado a dirlo a Wayne!-
 
Ci separammo, e io decisi di rimanere in biblioteca un po’ più a lungo. Quando aprii la porta sembrava fosse entrato il diavolo in persona.
 
-Oh, ma smettetela!-.

 

L'ANGOLO DELL'AUTRICE: Salveeee :) Ne è passato di tempo D: mi spiace aver lasciato le altre storie incompiute ma non disperate, prima o poi le completerò... Non tutte magari, ma qualcuna sì :)
Ho deciso che questa fan fiction la tradurrò tutta (come detto nell'introduzione, si tratta di un lavoro di traduzione fatto dallo scritto di due ragazze americane (lovelykaplan su wattpad) con le quali mi sono accordata perché ci fosse almeno una fanfiction in italiano sui Pentatonix su questo sito... E dato che io sono incapace di scriverne una altrettanto bella, ho chiesto loro se potevo tradurre questa, e ho ricevuto l'approvazione (Y)
In ogni caso, i primi 37 capitoli usciranno in un lasso di tempo abbastanza ristretto (tempo di tradurli insomma) perché sono già online... Per quanto riguarda gli altri bisogna rispettari i tempi delle autrici (che in questo particolare caso attanagliano anche me -.-" chiamatelo Karma, se volete :D)

Per quanto riguarda i Pentatonix, come loro fan supportatrice (Dicasi Pentaholic in gergo xD) Mi sento in dovere di postarvi qualche informazione in più su di loro:
-Wiki: http://it.wikipedia.org/wiki/Pentatonix
-Sito ufficiale: http://www.ptxofficial.com/
-Canale youtube: http://www.youtube.com/user/PTXofficial?feature=watch

Se volete altri contatti fatemelo pure sapere, sono tutti attivissimi sia come gruppo che individualmente su twitter (Rispondo praticamente a tutti)



 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Erano appena passate le sei quando lasciai la biblioteca. Tutti gli studenti di storia americana esultarono quando oltrepassai l’entrata e non furono zittiti dalla bibliotecaria. Penso che dopo la scenata di Spencer anche lei fosse felice di vedermi andare via. Niente più baccano da parte mia o dei miei amici, anche se in realtà non avevo fatto nulla di male.
L’aria fuori si era fatta più fredda e il cielo più scuro. Mi strinsi nel giubbotto e iniziai a camminare verso casa. Erano poco più di dieci minuti a piedi, ma con il freddo sembravano molti di più. Canticchiai sulla musica che stavo sentendo e inveii contro me stessa per essermi dimenticata i guanti a casa, ma il mio umore migliorò notevolmente quando arrivai davanti al portone del condominio. Una volta all’interno abbassai il volume dell’iPod e controllai la posta, cosa che sicuramente Spencer si sarebbe dimenticato di fare.
Un volta dentro l’appartamento mi accorsi subito che Wayne era più malato di quanto immaginassi. Nonostante io volessi andare al concerto sapevo da quanto tempo lui e Spencer aspettavano quest’occasione e avevo continuato a sperare che si rimettesse in tempo. Ragazzi, se mi sbagliavo. La mia prima immagine di Wayne fu di lui sdraiato sul divano con le braccia intorno allo stomaco. Prima che potessi dire “ciao” corse in bagno.
 
“E’ così da quando sono arrivato a casa. Forse anche peggio.”
 
“Dici che è contagioso?”
 
-Non lo so, non ha detto nulla. Si lamenta e vomita a ripetizione. Ma Lynn, la ragazza che abita di fianco, mi ha dato la chiave del suo appartamento perché questo weekend incontra i genitori del suo ragazzo e mi ha chiesto di andare a bagnare le sue piante. E comunque Wayne preferisce stare solo quando non si sente bene. Stavo preparando una borsa da portare lì, dovresti farlo anche tu.”
 
“Una borsa?”
 
“Sì, vestiti e oggetti essenziali tipo lo spazzolino da denti? Sai, come quando ti sei trasferita qua ma più piccola? Ti suona famigliare?” Un sorriso da stupido comparve sul viso di Spencer. “Io ho quasi finito, devo solo prendere i regali per i membri dei Pentatonix e metterli nella borsa…”
 
“Sì, so come si prepara una borsa, grazie. Non c’è bisogno di fare il secchione. Vado a mettere insieme le mie…- Mi fermai. Spencer mi guardò.
 
“Che c’è?”
 
“Gli averte preso dei regali?”
 
“Sì… E’ normale. Uno ciascuno tranne che per Mitch. Gliene abbiamo presi un paio, guarda,” disse mostrandomeli “Un calendario con i Corgi. Probabilmente ne ha già uno ma i calendari con i cuccioli non sono mai abbastanza.”
 
“Dovrò andare a fare shopping, allora.”
 
“Non è che se non hai il regalo non ti lasciano entrare, eh…”
 
“Non importa, Babbo Natale, domani non ho scuola e comunque non ho nulla di meglio da fare.”
 
“Va bene. Ti aspetto nell’altro appartamento, ok?” Wayne emerse dal bagno. “Vengo domani a vedere come stai, okay?”
 
Wayne iniziò ad annuire ma prima che potesse parlare si voltò tornando in bagno. Spencer lo guardò con preoccupazione prima di uscire dall’appartamento.
 
Inizia a preparare la borsa mettendovi dentro un cuscino, una coperta, e i vestiti per il concerto. Un paio di skinny jeans, una maglia con lo scollo a V e le mie Vans blu. Ora mi mancavano solo l’occorrente per il bagno. Bussai alla porta e Wayne uscì conciato come uno straccio.
 
“Devi prendere la tua roba, lo so. Però ti prego fai in fretta.”
 
Entrai nel bagno e cominciai a raccogliere tutto quello che mi veniva in mente : Spazzolino, dentifricio, lacca e deodorante. Sentii un lamento di Wayne dalla sala. Shampoo e balsamo.
 
“Ti manca molto?”
 
“Un secondo, Wayne.”
 
Mi accorsi che non sarei riuscita a portare tutto con un viaggio così uscii e lascia quello che avevo fuori dal bagno, poi tornai dentro e raccolsi la mia piastra e l’asciuga capelli. Uscii appena in tempo perché Wayne rientrasse e sbattesse la porta dietro di sé. Finii di preparare la borsa e la misi in spalla, uscendo dall’appartamento e chiudendo Wayne al suo interno, tanto sapevo che non sarebbe andato da nessuna parte oltre che al bagno. Bussai alla porta e Spencer mi aprì.
 
“Ti ci è voluto un sacco di tempo! Cos’era tutto quel rumore?”
 
Sorrisi e gli raccontai l’avventura in bagno mentre entravo nell’appartamento.
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Lynn viveva con il suo ragazzo, Bennet, quindi c’era una sola camera da letto. Spencer e io non avevamo avuto problemi a dividere il letto, dato che è il mio migliore amico da una vita. Il mattino dopo alzai lo sguardo e lo vidi accoccolato a me. Era già mezzo sveglio, perché non appena alzai la testa aprì gli occhi.
 
“ Buongiorno!”
 
“Ciao. Scusami, mi mancava Wayne e tu eri qui quindi…” Lo abbracciai per fargli capire che andava bene così.
“E a che servono gli amici?!”
 
Dopo una colazione veloce lui andò a controllare come stava Wayne mentre io decisi che era ora di andare a comprare i regali per il concerto.
Dopo una doccia e un po’ di trucco infilai il giubbotto e uscii, nascondendo le mani in tasca. Mi ero di nuovo dimenticata i guanti.
 
(Un’ora dopo)
 
Avevo trovato i regali per Kirstie e Mitch: una tazza gialla con disegnato un pikachu sorridente e una maglietta del gruppo preferito di Mitch, i deadmau5. Spencer mi aveva mandato un messaggio chiedendomi dov’ero e avevamo deciso di mangiare insieme. Ci trovammo al Johnny Rockets e mangiammo un piatto di patatine fritte e un milkshake da dividere.
 
“Hai già trovato qualcosa?”
 
Gli mostrai i regali e si offrì di aiutarmi a scegliere gli altri. Dopo qualche minuto comprai una maglietta per Scott con sopra stampato “Music is my drug” , un libro per Kevin chiamato “Il senso della vita” e un maglia per Avi con scritto “La Vodka non delude mai”, dato che probabilmente riceveva un paio di cuffie di lana ad ogni concerto.
Tornammo a casa e Spencer andò a controllare Wyane. Una volta tornati  all’appartamento di Lynn e Bennet riempii una ciotola con delle patatine che sia io che Spencer spiluccammo come nostra cena. Poi dammo un’occhiata agli spartiti per il coro per un paio d’ore e infine io andai a letto. Mi addormentai cullata dal suono del pianoforte di Spencer.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


 
(Giorno del concerto)
 
Fui svegliata dalla luce improvvisa nella camera da letto. Un momento prima stavo dormendo profondamente nel buio totale, un attimo dopo fu come avere la luce del sole puntata addosso. Con mezzo occhio aperto diedi un’occhiata all’interruttore della luce. Spencer era appoggiato al muro, braccia conserte e un ghigno stampato in faccia.
 
“Quello sguardo è adorabile, se posso dirlo. Ti suggerisco di indossarlo quando incontrerai Avi oggi.” Ridacchiò. “Sono sicuro che non ti resisterà e ti chiederà di sposarlo sul posto.” E scoppiò in una risata fragorosa.
 
“Molto divertente.” Dissi, mentre mi coprivo la testa con il cuscino. “Vai via, Spence.”
 
“Scusa, ma no.” Rispose, riacquisendo il controllo. Prese tutti e due i cuscini  e li lanciò dall’altra parte della stanza. “E’ il giorno del concerto, Ray! Abbiamo un sacco di cose da fare! Prima di tutto, colazione e doccia.”
 
Uscii dalla stanza e io mi voltai verso la sveglia: le 7:30. Il concerto iniziava tra dodici ore. Mi voltai dall’altra parte intenzionata ad andare avanti a dormire ma non riuscii a riprende sonno, così mi alzai e mi infilai sotto la doccia.
Una volta fuori da essa indossai una paio di jeans e un maglione, mi asciugai i capelli e uscii dal bagno. Spencer era in salotto con già addosso la sua giacca. In una mano aveva la mia borsa mentre con l’altra mi porgeva il mio giubbotto. Lo indossai e mi guidò fuori dall’appartamento.
 
“Dopo di te.”
 
Una volta fuori dal condominio mi accorsi che ancora una volta non avevo indosso i guanti e sbuffai mentre camminavamo lungo la strada.
 
“Mi dici qual è il programma di oggi?”
 
“Manicure e più tardi capelli. Offro io. O meglio, offrono i miei.” Sorrise. I suoi genitori gli avevano inviato dei soldi per il concerto ma gli erano avanzati. Entrammo nella sua macchina e guidò fino al salone di manicure.
 
 
 
(Dopo)
 
“Mi piacciono,” Disse Spencer lasciando la mia mano e riportando la sua attenzione verso il traffico. “Soprattutto il colore. Non sapevo facessero lo smalto color bronzo.”
 
Nemmeno io, ma mi piacevano molto. Guidammo fino al salone di acconciature e quando entrammo ci dividemmo. La ragazza che si sarebbe occupata dei miei capelli era molto simpatica e le chiesi di tenere la mia chioma scura sul semplice.
Dopo averli lavati li piastrò e infine creò delle onde solo sulle punte con il ferro, creando un po’ di movimento.
 
Dopo aver mangiato fuori ci incamminammo verso l’House of Blues e parcheggiato dall’altro lato della strada vedemmo il tour bus dei ragazzi. Spencer lo riconobbe da alcuni video che aveva visto su youtube.
Mentre discutevamo su quali canzone avrebbero cantato girammo l’angoloper arrivare alla fila d’entrata ma andai a sbattere contro qualcuno. Caddi per terra e subito dopo lui cadde sopra di me. Rimanemmo immobili per qualche secondo, e Spencer invece di aiutarci rimase immobile a guardare.
 
“Avresti dovuto vederlo! Ho sempre voluto vedere questo tipo di scontro e grazie Reagan per averne fatto parte!” Ridacchiò e io sbuffai.
 
“Spence, potresti controllarmi i capelli quando riesco ad alzarmi? Ho passato un’ora su quella sedia, non vorrei che si fossero rovinati prima ancora di incontrar...” La persona stesa su di emise una specie di lamento. “Ti sei accorto che sei ancora addosso a me? Puoi alzarti quando vuoi, prenditela comoda!” Aggiunsi sarcasticamente. Lui guardò verso di me e mi accorsi che avevo di fronte Scott Hoying. Rimasi immobile.
 
“Mi dispiace, sta bene?” Mi chiese. Non riuscivo a rispondere, così annuii.
 
Scott si inginocchiò e si pulì la maglietta e i jeans, poi si alzò in piedi e mi accorsi che era tanto alto da fare ombra a Spence. Mi tese un mano e io la afferrai alzandomi davanti a lui. Sembrava così imbarazzato, così gli dissi di nuovo che stavo bene e raccolsi le borse che mi erano cadute sperando che non si fosse rotto nulla. Scott passò le mani sulla mia schiena per levare la polvere dalla mia maglia ma quando mi piegai per raccogliere le borse sentii la sua mano sfiorare il mio di sedere.
 
“CAZZO! Scusa,” disse ritirando la mano di scatto “Miravo alla schiena ma ti sei abbassata ma non stavo… Giuro che non l’ho fatto di proposito!”
 
“Dove diavolo è la mia videocamera quando mi serve?!” Disse Spencer ridacchiando. Scott sbuffò all’uscita di Spence, poi si voltò di nuovo verso di me.
 
“Mi dispiace davvero, per tuto… Stavo andando a prendere qualcosa da mangiare e…” Guardo la mia testa. “E i tuoi capelli stanno benissimo, comunque, non ce n’è uno fuori posto. Ho capito che dovete incontrare qualcuno, siete qui per il concerto?”
 
“Uhh sì. Abbiamo biglietti VIP. Stiamo per incontrare voi.”
 
“Bene,” Continuò Scott. “Siete tipo un’ora in anticipo ma se aspettate qui un attimo quando torno vi porto dentro con me. Voglio dire, è il minimo che possa fare dopo averti travolta…” Spencer e io rimanemmo congelati a guardarlo. “State bene?”
 
Scossi la testa. “Sì! Sì. Scusami, si ti aspettiamo e grazie. E’ molto carino da parte tua.”
 
“Non c’è problema!” Disse e sparì di nuovo. Mi voltai verso Spencer e incontrai il suo sorriso colmo di esaltazione.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Premessa: questo è il primo capitolo in cui la storia entra un pochino nel vivo. Mi dispiace se fino ad ora vi ho annoiato e se la traduzione non era proprio perfetta... Ma ora le cose cambiano! Ray e Spence riescono finalmente ad ascoltare i PTX e... E basta, leggete il capitolo! Vi metto una foto dei Pentatonix infondo, così vi fate un'idea di chi siano e che facce abbiano :) VI VOGLIO BENE e ve ne vorrò di più se lascerete un commentino :*

“Pensi che tornerà presto?” Mi chiese Spencer mentre stavao seduti fuori dall’House of Blues. Erano passati circa una ventina di minuti dal mio contro/scontro con Scott. Spencer era un bambino a Natale. Mi alzai per stiracchiarmi la schiena, mi abbassai toccandomi i piedi con la punta delle dita e quando mi rialzai vidi Scott venirci incontro.
 
“Prima di quanto pensi.” Risposi al mio amico che si voltò verso il cantante. Scott aveva in mano una busta di Tasty Burger e un bicchierone di plastica dal quale stava bevendo. Ci fece un cenno con la mano sorridendo. Io e Spence raccattammo le varie borse e quando rialzai lo sguardo Scott era già di fianco a me. Le sue lunghe gambe lo avevano portato al nostro fianco più velocemente di quanto credessi e ritrovandomi il suo petto davanti mi spaventai appena.
 
“Whoa,” Disse Scott, alzando le mani così da prendermi in tempo in caso fossi caduta. “Tutto okay?”
 
Annuii e Spencer rimase immobile a fissare la scena.
 
“Avete tutto?”
 
“Sì.” Rispose finalmente Spence.
 
“Bene, allora andiamo.” Scott sorrise camminando verso le porte. Bussò e aspettò che un uomo della security venisse ad aprirci. Era piazzato, i bicipiti enormi uscivano fuori dalle maniche della maglietta nera come a voler urlare ‘Ehy, siamo grandi e grossi e ti facciamo paura!’. Lasciò passare Scott ma fermò noi due.
 
“Scusate ma nessuno entra prima del concerto, o se avete biglietti VIP prima del meet and greet… Che non inizierà prima di un’ora.”
 
“E’ tutto okay, sono con me.” Disse Scott e l’uomo ci lasciò passare con un’occhiata un tantino scettica. Camminammo per un po’ dentro l’edificio fino a che non ci trovammo davanti ad una porta sulla quale pendeva un cartello con sopra scritto ‘GREEN ROOM’. Scott provò ad aprire la porta ma per un pelo non rischiò di far cadere la sua cena, così allungai la mano girando il pomello della porta e Scott entrò dopo avermi sorriso. Nel momento in cui la porta si aprì completamente fummo accolti dalla voce di Mitch. Era sdraiato su un divanetto e stava scorrendo qualcosa sul suo iphone mentre cantava. Guardò verso Scott sorridendogli e tornò a guardare il suo telefono per un secondo prima di rialzare lo sguardo verso di noi avendo probabilmente registrato la nostra presenza. Scott entrò senza dar peso all’occhiata curiosa sul volto dell’amico e partecipò alla conversazione che Kirstie e Kevin stavano avendo. Io e Spence rimanemmo sul ciglio della porta guardandoci intorno.
 
“Ciao.” Disse Mitch, ed entrambi guardammo verso di lui, che ora era seduto.  Kirstie, Kevin e Scott guardarono prima Mitch e poi seguirono il suo sguardo verso di noi.
 
“Oh, sono un idiota!” Disse Scott e gli altri tre si voltarono verso di lui. “Mi sono imbattuto in loro due mentre ero fuori, e con ‘imbattuto’ intendendo dire che sono letteralmente andato a sbattere contro… Cavolo, non vi ho chiesto i vostri nomi!” Si colpì giocosamente sulla fronte.
 
“Reagan.” Risposi sorridendo e facendo un cenno con la mano. “E questo è Spencer, il mio migliore amico.” Scott sorrise e ricominciò a parlare.
 
“Sono andato addosso a Reagan mentre svoltavo l’angolo e l’ho fatta cadere a terra. Poi quando è riuscita ad alzarsi le ho accidentalmente sfiorato il sedere nel tentativo di levarle la polvere di dosso e dato che hanno i biglietti VIP ho pensato che potevano entrare un po’ prima per farmi perdonare. Quindi ragazzi, Reagan e Spencer.” Un coro di ‘ciao’ arrivò dai tre membri dei Pentatonix e io e Spencer ricambiammo il saluto muovendo la mano.
 
“Beh, venite dentro, no?” Mitch sorrise e io e Spence cercammo di passare dalla porta nello stesso tempo, incastrandoci spalla contro spalla. Lui si spostò indietro e io in avanti, cadendo a faccia in giù al centro della stanza.
 
“Wow,” Sentì Mitch parlare “Prima Scott ti fa cadere a terra, poi ti tocca il sedere, e ora questo!” Iniziò a ridacchiare fallendo miseramente nel cercare di trattenersi. Stavo per rispondere quando sentii una voce bassa e profonda provenire da dietro di me.
 
“Quale sedere ha toccato Scott?” Guardai verso l’alto per vedere Avi sulla porta. Stava guardando Mitch senza accorgersi al modo in cui Spencer lo stava fissando. Alzai una mano e il suo sguardo volò su di me.
 
“Il mio.” Risposi, alzandomi sui gomiti.
 
“Capisco,” Disse Avi, per poi ridacchiare silenziosamente. “E perché nessuno ti ha ancora aiutata ad alzarti dal pavimento?” Chiese entrando nella stanza e porgendosi in avanti per offrirmi la sua mano. L’afferrai per alzarmi pensando che era già la seconda volta in un’ora che avevo avuto bisogno dell’aiuto di uno dei Pentatonix per alzarmi da terra.
 
“Grazie.” Dissi sorridendogli mentre cercavo di liberarmi dalla polvere sulle ginocchia.
 
“Non c’è di che.”  Mi sorrise e se non fosse stato per il divano sul quale Mitch era seduto sarei ricaduta a terra svenuta. Ero già stata stesa da quel sorriso attraverso lo schermo del mio computer ma non era nulla comparato alla sensazione che dava dal vivo. “Posso chiederti il tuo nome?”
 
“Sono Reagan. E lui è Spencer, il mio migliore amico.” Spence lo salutò scuotendo la mano e Avi gli sorrise.
 
“Piacere di conoscervi, entrambi. Avete i biglietti VIP?”
 
“Sì ma non abbiamo i pass. Scott ci ha fatti entrare con lui perché ha accidentalmente steso Reagan.” Avi annuì di nuovo prima di andarsi a sedere di fianco a Mitch.
 
“Aspettate, vado a prendere i vostri pass!” Scott si alzò e uscì dalla stanza quasi correndo e tornò poco dopo che io e Spencer avessimo effettivamente realizzato chi avessimo di fronte. Indossammo i pass al collo e osservammo il cartellino quando Kevin ci parlò.
 
“Allora, vivete lontano da qui?” Si voltarono tutti verso di noi. Era assolutamente incredibile. Se non avessimo avuto questa possibilità non avrebbero mai avuto il tempo per conoscerci meglio durante il Meet and Greet. Risposi a Kevin che eravamo studenti alla Boston University.
 
“In realtà viviamo praticamente dietro l’angolo.” Dissi puntando il dito in modo generico verso la direzione del nostro appartamento. Spencer poi raccontò di come Wayne non fosse potuto venire al concerto.
 
“Io e lui vi abbiamo preso dei regali. E anche Reagan!” Alzò la busta e puntò verso la mia prima di chiedere se potevamo dare loro i regali ora e loro risposero di sì sorridendoci. Spence diede i suoi per primo finendo con i due calendari di Mitch e spiegandogli che se non fosse stato per lui, lui e Wayne non si sarebbero mai messi insieme. Mitch sorrise e si alzò abbracciandolo.
 
“Ringrazia Wayne da parte mia e passagli l’abbraccio.” Disse poi prima di essere copiato dagli altri che chiesero a Spence di ringraziare Wayne da parte loro. Poi si voltarono tutti verso di me.
 
“Tocca a me?” Sorrisi e guardai nella busta che avevo in mano. “Okay, beh, ho preso tutto all’ultimo momento e non ho avuto molto tempo per pensare cosa potesse piacervi, quindi…” Mi fermai e infilai la mano nel sacchetto. Diedi il libro a Kevin dicendogli che mi aveva fatto pensare a lui quando lo avevo visto. Lui sorrise e mi ringraziò iniziando a sfogliarlo. Poi porsi la tazza a Kirstie che sorrise alzando le sopracciglia alla vista di Pikachu. Mi spostai verso Scott e Mitch e quando porsi a quest’ultimo la maglietta dei deadmau5 lo vidi illuminarsi.
 
“ODDIO la voglio mettere ora!”
 
“Sono contenta che ti piaccia” Dissi sorridendo prima di muovermi verso Avi. “Ora, il tuo regalo.” Gli dissi tenendo il tono di voce basso. “Non volevo prenderti una cuffia di lana perché sono certa che ne avrai un centinaio e che probabilmente ne ricevi un paio per show, e non sono riuscita a trovare una camicia a scacchi che mi piacesse, così…” Mi fermai passandogli la maglietta. Lui la aprì leggendo ad alta voce la scritta.
 
’La vodka non delude mai’'” Ridacchiò per poi alzare lo sguardo e lanciarmi un altro sorriso killer. Abbassa la testa sperando che non mi vedesse arrossire. “E’ fantastica.” Gli sorrisi per poi riabbassare lo sguardo. Cercai di riportare le mie guance ad un colore normale prima di voltarmi per vedere il sorriso che Spencer aveva stampato in faccia.
 
“E’ il giorno più bello della mia vita!” Mi sussurrò ed io annuii concordando pienamente, prima che Kevin, alzando lo sguardo dal calendario Corgi che Mitch stava sfogliando cercando di decidere per quale mese sarebbe stato più eccitato, ci sorrise.
 
“Volete fare delle foto?” Annuimmo sorridendo e Spence tirò fuori il suo telefono. Scattammo una foto di gruppo a testa e qualche foto ‘a tradimento’ mentre parlavamo con loro. Quando toccò a me e Avi, Spencer spuntò fuori da dietro il telefono mentre Avi circondava la mia vita con il suo braccio.
 
“Possiamo farne una normale e una mentre le dai un bacio sulla guancia?” Guardai il mio amico con un faccia probabilmente abbastanza eloquente, perché lui aggiunse. “Voglio dire, se non è troppo strano.”
 
“Certo.” Avi sorrise. “E non è strano affatto.” Spostò lo sguardo da me a Spence. Ero certa che lo avesse fatto solo per gentilezza. Se fossi stata al suo posto avrei risposto la stessa cosa ad una ragazza della quale il mi migliore amico l’avesse appena messa in imbarazzo. Si voltò di nuovo verso di me sorridendo incoraggiandomi. Poi ci voltammo verso Spencer che scattò la prima foto. Dopodiché Avi girò il viso verso di me e sentii le sue labbra posarsi sulla mia guancia e sorrisi senza controllo. La sua barba solleticò il mio viso facendomi ridacchiare e chiusi gli occhi. Avi premette le labbra fermamente sul lato del mio viso e spostò la mano sul mio fianco. Smisi immediatamente di ridere e le mie labbra rimasero leggermente separate. Sentii l’imbarazzo salire alle mie guance colorandole di rosso. Non ricordavo con esattezza l’ultima volta che avevo ricevuto un bacio sulla guancia da un membro della mia famiglia, ma sapevo con certezza che non è questa la sensazione che si dovrebbe provare tecnicamente.
Riaprii gli occhi nel momento in cui Avi si staccò e pregai che le mie guance non fossero rosse come pensavo. Spence stava ancora puntando la camera del cellulare verso di noi e la sua bocca era quasi spalancata, mentre ci fissava.
La mano di Avi era ancora sulla mia spalla quando parlò.
 
“Fatta?” Chiese a Spence, che riacquisì la capacità di parlare.
 
“S-Sì. Sì ha scattato, grazie Avi.” Rispose. Io sorrisi ad Avi ringraziandolo prima che tutti e tre ci voltassimo unendoci alla conversazione che gli altri stavano avendo. Era fantastico il modo in cui ci accolsero in essa senza farci mai sentire esclusi. Non erano tenuti a farlo, eppure sia io che Spencer non fummo mai tagliati fuori dal discorso. Dopo circa un quarto d’ora di chiacchiere Kirstie guardò l’orologio.
 
“Ragazzi, dobbiamo andare. Il Meet and Greet sta per iniziare.” Si voltò verso me e Spence. “Volete venire a dare un’occhiata al nuovo merchandaise? Abbiamo dei nuovi cappellini!”
 
“Sì, sarebbe fantastico!”
 
E tutti e sette uscimmo dalla Green room diretti verso la sala dove gli altri fans con i biglietti VIP ci avrebbero raggiunto.

 

PENTATONIX:  Da Sinistra a Destra_
Avriel "Avi" Kaplan (Basso)
Mitch Grassi (Tenore)
Kirstie Maldonado (Soprano/Mezzo)
Scott Hoying (Baritono)
Kevin Olusola (Beatboxer)


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