Incontri letali

di ilovencis26
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ombre dal passato ***
Capitolo 2: *** Coincidenze fatali ***



Capitolo 1
*** Ombre dal passato ***


Le ombre hanno sempre suscitato in me un senso di inquietudine. Sagome senza profondità attaccate a corpi di esseri viventi.
Scure e non definite ti seguono dovunque tu vada. Eppure sono parte di te. La parte più nascosta, che se stimolata scaturisce violenta come una tempesta. Ed è proprio di loro che ho paura.
L’ultima cosa che ricordo è infatti proprio un'ombra. Poi il buio più totale. Non un colore, non un suono, non un profumo, niente di niente. È come se qualcuno mi avesse resettato il cervello.
-E’ normale che dopo aver subito uno shock il soggetto in questione accusi perdita di memoria o un cosiddetto blocco celebrale. Lei pensa di non ricordare più niente, ma in realtà nell’angolo più remoto del suo cervello si svelano tutte le risposte alle nostre domande.-
Udii una voce femminile che parlava nella stanza accanto. Capii subito che si stava riferendo a me, anche se non avevo la minima idea di chi fosse.
All’improvviso realizzai di essere sdraiata nel lettino di un ospedale.
“Ma che diamine..??”pensai.
-C’è nessuno?? Infermiera??-
Appena vide che ero sveglia la donna che stava nell’altra stanza si precipitò da me.
-Ti sei svegliata!!- mi disse piena di felicità.
-A quanto pare..ma non ho la minima idea di cosa sia successo.-
Solo in quel momento mi accorsi che la donna non era sola. Assieme a lei c’erano altre due persone. Un maschio sulla quarantina, alto e moro,  e una donna sulla trentina anche lei mora ma con dei riflessi rossicci.
La donna che aveva parlato si presentò:
-Sono Ally, psicologa del dipartimento di polizia di New York. Questi sono gli agenti Derek e Amy. Per quanto riguarda quello che è successo.. beh..- fu interrotta dall’entrata di un medico.
-Signorina Leonore come si sente??-
-Beh, bene credo..- risposi - vuoto di memoria apparte.
Dopo i vari controlli cercai di mettermi a sedere, quando avvertii un forte dolore al ventre. Scostai la camicia da notte e inorridita notai che ero ricoperta di bende.
-Ma cosa è accaduto?? Perché sono qui?! E perché sono piena di bende??-
-Signorina la prego si calmi..è appena uscita da un brutto coma..- rispose il dottore.
-C-coma??-balbettai.
-Leonore, calmati ora ti spiego tutto.-disse Ally- sei stata in coma per due settimane. Ti abbiamo ritrovata nella penombra di un vicoletto svenuta. Un signore che passava di lì ti ha notato agonizzante per terra e vedendoti sanguinare abbondantemente ha pensato bene di chiamare il 911. Poi giusto in tempo abbiamo chiamato l’ambulanza e ti hanno trasportato qui d’urgenza. Avevi quattro profonde ferite al ventre. Hai perso un mucchio di sangue e subito 10 ore di intervento tutt’altro che semplice. Sembrava che andasse meglio ma non eri cosciente. Ora per fortuna ti sei svegliata e quando ti sarai rimessa troveremo chi ti ha fatto tutto questo!!-
Ma la mia mente si era fermata in quel vicolo. Improvvisamente un immagine mi si formò in testa. Vidi una ragazza agonizzante distesa per terra che sanguinava. Un signore che si avvicina e che le chiede se va tutto bene.. e poi il nulla. Ma cosa è successo prima?? L’unico ricordo prima di quell’attimo in cui caddi a terra era un'ombra. Una maledetta ombra che si avvicinava e subito dopo un forte dolore al ventre.
Intanto Ally aveva smesso di parlare e mi osservava come in attesa di una risposta. Mi sentivo terrorizzata e fortemente disorientata.
-Io non lo so.. credo.. credo che dovrei riposare un po’.. forse più tardi mi tornerà qualche ricordo..-dissi.
-D’accordo noi siamo qui fuori se hai bisogno.. e per qualunque cosa ti serva..chiama –rispose uscendo dalla stanza.
Sentivo la testa che girava, così mi distesi. Avevo voglia di urlare, di sfogare tutta la tensione e l’inquietudine accumulata. Ma non potevo. Così tra mille pensieri che vagavano nella mente, esausta, mi addormentai con un'unica cosa certa: la paura per le ombre.


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Capitolo 2
*** Coincidenze fatali ***


"Detective Blake anche lei qui?" "Siamo in una piscina pubblica non c'è da sorprendersi poi cosi tanto, agente Spark" Spark era preoccupato non tanto per il fatto che ci fosse il suo superiore, ma per la terribile coincidenza che si verificava ogni volta che incontrava Blake. In ogni luogo in cui si ritrovavano casualmente trovavano un cadavere. Era da mettere i brividi. E non aveva voglia di rinunciare al suo sabato con la famiglia per il lavoro. "Beh, arrivederci allora e a presto" disse Spark sorridendo mentre pensava 'speriamo non prima di domani mattina in ufficio' Pochi minuti più tardi il cellulare di Spark suonó e appena lesse il nome sullo schermo per poco non lo lasciò cadere a terra. "Pronto?"balbettó" detective Blake? Mi dica" I due rimasero al telefono per un po' e alla fine Spark decise di andare a vedere cosa era successo. Arrivato sulla scena del delitto venne accolto con affetto dal detective. Non riusciva a capire come mai Blake si rivolgesse a lui con tanto sentimento. Ormai erano colleghi da tanti anni e Blake, uomo burbero di natura senza moglie ne figli, non gli aveva mai parlato in quel modo. "É stata ritrovata una donna bianca sulla quarantina, bionda con un tatuaggio di una farfalla sulla caviglia . Era qui con la famiglia e.. All'improvviso Spark si accorse di non aver avuto modo di vederla in faccia e inizió a preoccuparsi. Sua moglie Ellen aveva un tatuaggio di una farfalla sulla caviglia e ora che ci pensava non la vedeva da un paio d'ore. Il detective continuó: "e vedi.. beh.. È stata ritrovata con una forchetta da grill conficcata nel cranio." "Dov'è? Voglio vederla" Il sesto senso dell'agente cominciava a svegliarsi mettondo al giusto posto tutti i tasselli: Blake così gentile, il tatuaggio, il comportamento sospetto che aveva ultimamente Ellen.. Si fece forza e si incamminarono sulla scena del crimine. Vedendo sua moglie a terra l'agente sbiancò. "Ti prometto che troveremo chi le ha fatto questo"disse Blake. E queste furono le ultime parole che udì prima che tutto divenne nero e l'agente Spark svenne.

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