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Tutti i personaggi sono di proprietà di Mia Ikumi e Kazuya Minekura.
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R. Se risulterà troppo basso lo alzerò.
1_ Can't Escape.
<<
Da quando siamo diventate mercenarie? >>
<<
Da quando il lavoro rende, bella. Da quando il lavoro rende. >>
La ragazza
accavallò le gambe e lasciò ricadere le quattro fotografie sul tavolino di
legno accanto a lei.
<<
Non sono affatto male Mint. Perchè ti lamenti? >>
<<
La mia non era una lamentela. Era una domanda! >> replicò quella in tono
altezzoso.
Una bella
domanda, in effetti.
Il
chiarore lunare filtrava dalle imposte socchiuse della finestra, ed era a
malapena sufficiente per illuminare il tavolo e le foto.
Una delle
ragazze si spinse alla luce, e scrollò il capo scuotendo i codini castani.
<<
Nemmeno a me piace, lo sai. Tuttavia... >>
Lasciò
scorrere lo sguardo sulle immagini.
<<
Il nostro compito è uno, e uno soltanto. Se davvero questa azione potrà aiutare
la nostra città, allora... >>
<<
Facciamolo! >> concluse secca l'altra, senza smentire il suo accento di
superiorità. << Ichigo, lo sai che mi fido di te. >> aggiunse poi
dolcemente.
Anche la
castana sorrise.
<<
Grazie Mint chan. >>
Una terza
figura si avvicinò. I suoi movimenti impacciati erano perfettamente
percettibili nell'oscurità.
<<
Ragazze...? Siete qui...? >>
<<
Retasu... Finalmente! >>
<<
Perdonatemi, non ho saputo liberarmi prima. >>
Ichigo si
avvicinò all'ultima arrivata individuandola perfettamente nel buio, e le poggiò
una mano sulla spalla.
<<
Non hai di che preoccuparti. Le altre? >>
Retasu
sussultò al contatto, ma si ricompose subito.
<<
Purin non tarderà molto ad arrivare. Zakuro invece, temo non si presenterà. Il
suo lavoro.... non glielo permette. E lo stesso vale per Berii. >>
La ragazza
sembrò un po' delusa, ma si limitò a sorridere ancora una volta.
<<
Non importa. Ora aspettiamo Purin, poi vi fornirò i dettagli di cui non ho
potuto parlarvi prima. >>
La terza
ragazza annuì, e si accostò a Mint, salutandola con un cenno del capo.
A lei non
piacevano quelle riunioni al buio. Anzi, le detestava.
Non capiva
perchè le luci del locale dovessero rimanere spente, e loro dovessero parlare
di notte.
Sì, era
vero che non potevano permettersi mosse false, ma era davvero necessario
arrivare a tanto?
Ryo, loro
leader, sosteneva di sì, e lei non osava protestare.
Si
tormentava nervosamente le lunghe trecce dalla tinta verde smeraldo, e si
sistemava frequentemente gli occhiali davanti alle iridi marine, nella
sfibrante attesa della loro quarta compagna.
Mint
invece non dava segni d'impazienza.
Leggera e
posata, con le gambe accavallate e lo sguardo fermo, rimaneva impassibile.
Sembrava
non respirasse nemmeno. I capelli corvini sciolti sulle guance le davano un
aspetto elegante e raffinato, così come i grandi occhi blu e il corpo minuto.
Ichigo
rimaneva in piedi, le orecchie tese.
Lei
sembrava diversa dalle altre, si comportava come se la sorte delle sue compagne
dipendesse dalla sua prossima azione.
Le guardava
maternamente e si sentiva in dovere di proteggerle, specialmente in assenza di
Zakuro, la più grande del gruppo, che guardava con occhi fiduciosi.
Ogni tanto
passava le mani sulla fronte per accertarsi di non essere sudata, o si
strofinava gli occhi scuri con una nocca.
Purin non
si fece attendere.
Entrò
silenziosamente nel locale, e raggiunse velocemente le amiche.
<<
Scusate il ritardo. Ho voluto assicurarmi che i miei fratellini stessero bene
prima di... >> lanciò alle altre un'occhiata esageratamente eloquente,
poi sorrise allegra.
<<
Allora Ichigo, prima mi hai incuriosito! Di cosa si tratta il nuovo incarico?
>>
Ichigo
esitò per un attimo sbirciando fugacemente la porta, poi prese a parlare.
<<
Tanto Zakuro non ci raggiungerà, quindi vi esporrò l'incarico. Le passeremo i
dettagli domani. >>
Purin
emise un fischio sommesso invitanto la ragazza a continuare.
<<
Ryo mi ha spiegato bene ciò che dobbiamo fare. Si tratta di una richiesta
proveniente dal Tenjiku. >>
<<
Chi si preoccupa di contattarci da così lontano? Nel Tenjiku ci sono un sacco
di mercenari, o anche semplici giustizieri che ucciderebbero per pochi yen.
>> disse Retasu titubante.
<<
Non è affatto semplice purtroppo. >> dichiarò solennemente Ichigo.
<< Si tratta di un orribile omicidio anche questa volta, ma non abbiamo
molta scelta. >>
<<
Dopotutto, non abbiamo mai stabilito che 'il non uccidere' fosse un nostro
ideale. >> disse Mint.
<<
Ma non sarebbe male se lo diventasse. >> rispose Retasu in un soffio.
<<
Bè, non possiamo tirarci indietro. Ryo si fida di noi, e se ci ha affidato
questo incarico, significa che solo noi possiamo portarlo a termine. Mi ha dato
foto e nome di quattro assassini. Demoni ovviamente. Hanno una pessima fama,
dovremmo assicurarci di averli resi inoffensivi. E non sarà una cosa
facile."
<<
Sono queste le foto? >> chiese Purin eccitata raccogliendo le immagini
che le amiche avevano sparso sul tavolo.
<<
Sì, sono loro. Dovremo ucciderli uno per uno. Se la missione riuscirà, avremo
liberato il mondo da quattro esseri sadici e spietati, che non fanno altro che
seminare dolore e morte. Solitamente attaccano gli altri demoni, ma è successo
che anche alcuni uomini rimanessero coinvolti, e... >>
Ichigo si
avvicinò ancora di più alle compagne nell'insulso timore che qualcuno potesse
sentirle e bisbigliò: << Pare che persino delle divinità non abbiano
saputo fermarli. >>
Purin
mugolò e rivolse alle altre un'espressione di giocosa incredulità, mentre
Retasu trattenne un urlo tra le labbra.
<<
Ichigo... Credi veramente che siano nemici alla nostra portata? >> chiese
timidamente.
Fu Mint ad
intervenire, ed usò un tono abbastanza irritato.
<<
Tsk. Retasu, rispondimi, siamo mai state sconfitte da qualcuno? >>
<<
Beh... >>
<<
Abbiamo mai fallito una missione? >>
<<
No, ma... >>
<<
Deluderemo la fiducia di Ryo? >>
La ragazza
scosse la testa.
<<
Non intendevo dubitare, ma se sono arrivati a chiedere a noi dal Tenjiku...
significa che altri avranno fallito... molti altri... >>
Ichigo
s'inginocchiò di fornte all'amica e le prese le mani.
<<
Noi non possiamo andare contro natura. Dobbiamo eliminare quei quattro e lo
faremo senza troppi pensieri. E' un compito che ci è stato affidato da Ryo! Sai
quanto tiene a noi, non permetterebbe a nessuno di farci del male. >>
Retasu
sorrise debolmente e strinse le mani di Ichigo.
<<
Non mi tirerò indietro. >>disse facendo ricorso a tutta la sua
determinazione. << Anch'io combatterò! >>
Purin
saltellava per il locale ridendo.
<<
Finalmente in azione! Tutte insieme in azione!! >>
<<
Sta buona Purin! >> l'ammonì Mint. << Coraggio Ichigo, illustraci
il piano. >>
La ragazza
allineò le fotografie in modo che tutte potessero vederle, prese fiato e
cominciò.
<<
Loro sono solo in quattro, mentre noi siamo in sei. Questo gira a nostro
favore. >>
Mint
annuì.
<<
L'idea era che due di noi tenessero a bada il più forte. Ovvero questo!
>>
La ragazza
indicò con il dito affusolato la foto di un bel ragazzo biondo sulla ventina.
Aveva
occhi viola all'ingiù e un espressione crudele.
<<
Altre due si occuperanno di questo! >> disse portando in primo piano
l'immagine di un ragazzetto castano dagli occhi dorati intento a sbranare un
nikuman.
<<
Sembra solo un bambino... >> osservò Retasu.
<<
Già... >> convenne Ichigo << Ma non lasciatevi ingannare dalle
apparenze. Ha la forza di dieci uomini e l'agilità di una scimmia. >>
<<
Assomiglia pure a una scimmia! Come me!! >> disse Purin ridendo.
<<
Dei due rimasti invece, si occuperanno le due rimaste. Dovranno agire da sole,
ma spero che la cosa non le spaventi. >>
<<
Cos'altro sappiamo di loro a parte la loro natura sadica? >> chiese Mint
assotigliando gli occhi.
<<
Beh, il primo è l'unico umano del gruppo e il più forte e crudele. Dovremo fare
attenzione, perchè sembra non abbia punti deboli, o quanto meno, è davvero
bravo a nasconderli. >>
Le ragazze
si scambiarono degli sguardi inquieti. Era chiaro che nessuna di loro voleva
averlo come avversario.
<<
Questo invece è un ingenuo ragazzino di appena diciotto anni. Pensa solo al
cibo e al combattimento. Tuttavia... >>
Abbassò la
voce invitando le altre ad aumentare l'attenzione. << Sembra che sia
davvero legato al primo elemento. Ma spero che arriveremo a sfruttare questa
debolezza come ultima risorsa. Odio essere sleale. >> ammise.
Le altre
annuirono.
<<
Per quanto riguarda il terzo... è un mezzo demone, come suggerisce il colore
dei suoi occhi e dei suoi capelli. Ed è incredibilmente attratto dall'altro
sesso. >>
Retasu si
avvicinò alle fotografie, e ne indicò una raffigurante un quarto ragazzo moro
sorridente, dagli occhi incredibilmente verdi.
<< E
questo? >>
<<
Questo sembra gentile. Ed infatti lo è più degli altri. Ma non è certo innoquo.
>>
<<
Molto bene! >> disse Mint alzandosi. << Come ce li suddividiamo?
>>
Ichigo si
morse un labbro.
Non voleva
sembrare debole, ma...
<<
Preferirei che fossimo tutte presenti alla suddivisione. Comunque cominciate a
pensare a chi vorreste come avversario. >>
Il
silenzio s'impossessò della stanza, e l'oscurità sembrò più opprimente.
I dettagli
che potevo fornire alle ragazze erano davvero pochi... spero che non si lascino
intimorire... Pensò Ichigo tristemente.
<<
Anche Masaya ci darà una mano nel caso ce ne fosse bisogno. >>
Purin si
avvicinò sorridendo.
<<
Hanno anche dei nomi questi quattro spietati assassini? >>
Ichigo ci
pensò un attimo, come se cercasse di valutare le reazioni delle compagne alla
sua risposta.
<<
Sì... loro sono i quattro viaggiatori conosciuti con il nome di 'Gruppo di
Sanzo'. >>
*
I clienti
abbondavano nella locanda quel giorno, nonostante fosse ancora mattina.
Ma in
fondo non c'era da meravigliarsene troppo, il locale era il più raffinato della
città e le cameriere le ragazze più belle dei dintorni.
Le stanze
erano grandi e confortevoli, e il cibo era ottimo.
Tutti i
signori più benestanti della zona c'erano stati almeno una volta.
Le sei
ragazze che se ne occupavano erano dolci ed educate oltre che incredibilmente
belle, ma non si lasciavano mai accalappiare da nessuno, vecchio o ragazzino
che fosse.
Tra i più
giovani vi era una sorta di sfida su chi riusciva a sedurne una per primo, ma
non c'era ancora mai stato un vincitore.
Per quanto
i loro sorrisi fossero radiosi e i loro movimenti leggiadri, le ragazze
sembravano immuni all'amore e all'attrazione, tanto che alcuni abitanti del
luogo con l'amaro in bocca avevano messo in giro strane voci malevole, secondo
le quali quelle ragazze non fossero attratte dal sesso opposto, ma fossero molto
legate tra loro.
In realtà,
chiunque entrasse nel locale dimenticava quelle dicerie e si abbandonava
all'atmosfera del luogo.
Sembrava
proprio di essere entrati nello stesso Regno Angelico.
La mente
di Ichigo era affollata da questi pensieri mentre camminava tra i tavoli
sorridendo ai clienti e prendendo le ordinazioni.
Quella era
la loro copertura.
Dolci
cameriere di giorno, squadra protettrice della giustizia di notte.
Fingersi
ragazze umane non era facile, anzi, causava loro non pochi problemi.
Ryo però
aveva pensato a tutto.
Aveva
allestito quel locale e le aveva messe in regola per lavorarci, si preoccupava
degli incarichi, li sceglieva per loro.
Compiva
degli studi sulla loro natura, e sapeva quindi mascherarle a dovere.
Lui e
Keiichiro facevano tanto per loro.
Poi c'era
Masaya.
Anche lui
lavorava in quel locale, ma non si faceva vedere molto spesso, perchè era
tallonato da demoni killer, e non voleva rischiare di metterle in pericolo.
Lui... lui
e la sua bellezza travolgente...
L'aveva
catturata da subito, e lei si era lasciata trascinare verso di lui.
Lo amava
con tutta se stessa, e lui la proteggeva sempre come la sua gattina...
Tornò
nelle cucine dove Keiichiro e Retasu si affannavano sui fornelli e lasciò loro
le ordanazioni.
<<
Come sempre stai facendo un ottimo lavoro Ichigo. Puoi riposarti un po' se lo
desideri... >> disse Keiichiro sorridendo.
<<
Grazie, ma c'è già Mint che si riposa... è da quando è arrivata che si
riposa... >>
Keiichiro
ridacchiò e tornò ad aiutare Retasu con gli okonomiyaki.
Ichigo
tornò ad occuparsi delle ordinazioni.
Sembrava
così terribilmente normale...
Eppure...
Il
campanello della porta trillò mentre un ragazzino entrava allegramente correndo
sui suoi rollerblade.
<<
Tasuku! >> lo chiamò la ragazza << Sei in ritardo! Il tuo turno è
cominciato mezz'ora fa! >>
<<
Scusami Ichigo! >> disse lui con leggerezza afferrando al volo la divisa
che la cameriera gli aveva lanciato. << Ora arrivo. >>
Eh sì,
anche Tasuku Meguro lavorava lì.
Era forse
l'unica persona veramente normale in quel locale se si escludevano i clienti.
Il ragazzo
di Berry, aveva scoperto il loro segreto e da allora aveva cominciato a
lavorare per loro.
Questo
perchè voleva essere d'aiuto, ma non poteva certo combattere...
Se la
gente avesse saputo la verità...
Ryo entrò
nel locale aprendo bruscamente la porta, e chiamò con un cenno Ichigo, Mint e
Purin che stavano portando le pietanze ai tavoli.
<<
Vi devo parlare. >> sussurrò quando le ragazze si furono riunite intorno
a lui. << Venite nel sotterraneo appena potete. >>
Poi lanciò
un occhiata a Tasuku.
<<
Tasuku, ce la fai a occuparti di tutto da solo per qualche minuto? >>
Il ragazzo
ammiccò.
<<
E' per questo che lavoro qui, giusto? >>
<<
Grazie. >>
Ichigo e
le altre seguirono Ryo per le scale affiancate subito da Keiichiro e Retasu.
Quando
arrivarono nei laboratori, un enorme schermo brillò davanti a loro, e le
immagini delle loro quattro vittime cominciarono a scorrere davanti ai loro
occhi.
<<
Sta mattina sono riuscito a parlare con Zakuro e con Berii e ho spiegato loro
cosa dovrete fare per la prossima missione. >>
Le ragazze
annuirono.
<<
Ho stabilito io quale sarà l'avversario per ognuna di voi, in modo da evitare
tensioni. Non avete molto tempo. Saranno qui fra circa una settimana se tutto
fila come calcolato. >>
<<
Berii e Zakuro sono già state informate di tutto? >>
Ryo annuì.
<<
Ora vi comunicherò le mie scelte, se avete qualche problema ditelo subito.
>>
Aspettò
che le ragazze assentissero, poi parlò.
Sullo
schermo comparve il viso di Son Goku, demone eretico partorito dalla terra.
<<
Contro di lui combatteranno Purin e Berii. Fate molta attenzione, è pericoloso.
>>
Purin
emise un gridolino di soddisfazione. << La scimmia! La scimmia come me!
>>
<<
Sì Purin, la scimmia... >> sorrise Ryo, ma tornò serio quasi subito.
Premette
un pulsante sulla tastiera davanti a lui e comparve l'immagine del ragazzo
moro.
<<
Questo è Cho Hakkai. Retasu... vorrei che fossi tu ad affrontarlo. >>
La ragazza
annuì con decisione.
<<
Nessun problema! >>
<<
Molto bene. >>
Premette
un terzo pulsante e sullo schermo si stanziò un viso dal sorrisetto beffardo e
lunghi capelli rossi.
<<
Sha Gojyo. Dato che questo ha una vera passione per le donne se ne occuperà
Zakuro. Lei è d'accordo. Di conseguenza... >>
Un quarto
viso comparve sullo schermo.
Occhi
viola all'ingiù, folti capelli biondi e uno sguardo impenetrabile.
<<
Mint e Ichigo elimineranno Genjo Sanzo Hoshi. >>
Le due
ragazze si guardarono.
Non
avrebbero protestato.
<<
La strategia la lascio decidere a voi, combattete come meglio credete. Tasuku
non sa nulla, e vorrei che le cose rimanessero così. Non voglio coinvolgerlo.
Con Masaya sono d'accordo di contattarlo se qualcuna di voi si trova in
difficoltà. >>
Le
guerriere rimasero in silenzio.
<<
Vi sentite pronte? >>
Ichigo
avrebbe voluto scuotere la testa, ma non lo fece.
Non sarò
mai pronta ad uccidere. Ma non posso tirarmi indietro, e non lo voglio fare.
Ichigo
Momomya, 14 anni, angelo, Gatto Selvatico di Iriomote della squadra Mew Mew.
Mint
Aizawa, 14 anni, angelo, Lorichetto Blu della squadra Mew Mew.
Retasu
Midorikawa, 15 anni, angelo, Neofocena della squadra Mew Mew.
Purin Wong,
10 anni, angelo, Scimmia Leonina della squadra Mew Mew.
Berii
Shirayuki, 13 anni, angelo, Coniglio Bianco della squadra Mew Mew.
Zakuro
Fujiwara, 20 anni, mezzo angelo, Lupo Grigio della squadra Mew Mew.
Masaya
Aoyama, 16 anni, angelo, Blue Knight della squadra Mew Mew.
Ryo
Shirogane, 18 anni, demone gatto, leader della squadra Mew Mew.
Keiichiro
Akasaka, 25 anni, angelo, ricercatore della squadra Mew Mew.
Tasuku
Meguro, 13 anni, umano, supporto esterno della squadra Mew Mew.
Questo era
il loro destino.
Uccidere i
demoni.
Continua...
Ah,
finalmente l'ho pubblicata, era da troppo tempo che mi frullava in testa
un'idea del genere! Spero sia piaciuta a qualcuno...
Se pensate
che l'accoppiamento delle serie sia strano, aspettate di vedere cosa accadrà!^^
Uh, quasi
dimenticavo, i nomi sono originali tranne quello di Berry... non l'ho proprio
trovato. Vi sarei grata se qualcuno me lo suggerisse nelle recensioni. Appena
saprò il vero nome correggerò!^^"
Le rare
volte in cui Zakuro trovava il tempo di venire al locale, questo si affollava
talmente, che i tavoli non bastavano per tutti i clienti.
Infatti la
ragazza era dotata di una bellezza eterea, divina.
Camminava
leggera tra i tavoli prendendo le ordinazioni, le lunghe rosee gambe lasciate
scoperte dalla divisa cinese, i capelli corvini fluttuanti, e i grandi occhi
viola scivolavano per la stanza facendo rabbrividire qualsiasi uomo vi
rimanesse catturato.
Contrariamente
al suo aspetto però, il suo carattere non era affatto dolce e gentile, anzi,
tutt'altro.
Zakuro era
una ragazza schiva e tenebrosa, non amava la compagnia e detestava essere
infastidita.
Rispondeva
seccamente ai clienti e lanciava loro occhiate glaciali, tanto da freddarli in
un istante.
Ichigo la
guardò trisetemente mentre 'mollava' un piatto di ramen al tavolo quattordici.
Quello era
il suo vero carattere, e alla Locanda Mew lo metteva totalmente a nudo, senza
preoccuparsi del pubblico.
Sì, del
pubblico, perchè Zakuro faceva la modella per varie riviste e persino la
testimonial televisiva di parecchie marche prestigiose.
In TV era
sempre sorridente e accomodante.
Ma quella
era solo iposcrisia.
La vera
Zakuro era fredda e dura come il più gelido frammento di ghiaccio.
Anche
loro, che erano le sue compagne, potevano contare sulle dita le volte che
l'avevano vista sorridere.
Almeno
quel comportamento le impediva di essere riconosciuta le poche volte che da
modella diventava comeriera.
Oltre al
suo bellissimo viso, anche il suo corpo attirava molti corteggiatori.
Era alta e
longilinea, con delle gambe incredibilmente lunghe e un seno florido.
Durante le
loro battaglie notturne, Ichigo aveva potuto ammirare quel corpo in azione.
Con la sua
agilità si era guadagnata in poco tempo il titolo di più forte della squadra, e
anche quello di più crudele.
Lei era
quella che eliminava i nemici a sangue freddo, senza che il suo sguardo subisse
incrinazioni.
Quegli
occhi viola erano incredibilmente vuoti.
Ichigo
aveva solo una vaga idea di ciò che aveva dovuto sopportare da bambina, di ciò
che aveva dovuto vedere.
Non c'era
da stupirsi che fosse diventata una ragazza incapace d'amare.
La neko
girl si posò una mano sul petto.
Dio solo
sa quanto fa male vedere una ragazza di appena vent'anni che non sa
sorridere...
<<
Signorina! Signorina! Vorrei ordinare! >>
<<
Sì! Eccomi! >>
Corse
verso uno dei tavoli cercando di scaccire quei pensieri dalla sua mente.
***
<<
Myaaaaa! >> sbadigliò Berii dopo aver posizionato il cartellino
"CHIUSO". << Che giornata pesante! >>
<<
Concordo! >> disse Retasu avvicinandosi all'amica. << Ryo ci ha
chiamate tutte nel sotterraneo per darci le ultime informazioni. >>
<<
Retasu, tu che cosa ne pensi di questa missione? >>
<<
Temo non sarà per niente facile se un compito così giunge dal Tenjiku. Non
dimentichiamo poi che dovremmo affrontare il gruppo di Sanzo... >>
<<
Già... Tu combatterai contro Cho Hakkai, non è così? >>
<<
Sì. Pare che sia il più... 'dolce' del gruppo, sono stata fortunata. >>
<<
Io invece dovrò affrontare la 'scimmia', come lo chiama Purin. >>
Le due
riordinarono il locale e si avviarono nel piano segreto che fungeva da base per
le Mew Mew.
Ichigo era
seduta su una sedia, le ginocchia abbracciate al petto e un'espressione ansiosa
dipinta sul volto, tuttavia quando le vide, sorrise e le salutò.
Purin si
era adagiata per terra e stava stranamente tranquilla ai piedi di Mint, la
quale si tormentava nervosamente i capelli.
<<
Era ora! >> le accolse questa.
<<
Scusaci Mint... ma a quanto sembra Ryo e Keiichiro non sono ancora arrivati!
>> mormorò Berii prendendo posto accanto a Ichigo.
Aspettarono
in silenzio i due ragazzi, tese come le corde di un violino.
Berii
guardò le amiche.
Retasu era
sempre la più titubante. Il suo carattere dolce era del tutto fuori luogo,
eppure faceva parte della squadra killer di demoni che gli angeli avevano
inviato sulla terra.
Forse
aveva una forza nascosta... non si entra a far parte delle Squadre Ammazza
Demoni per caso, e le commissioni angeliche non sbagliavano mai...
Il talento
delle altre invece non aveva tardato a mostrarsi.
Berii era
arrivata da poco nella loro squadra, ma le ragazze avevano immediatamente agito
per farla sentire a suo agio.
Specialmente
Ichigo l'aveva aiutata moltissimo.
Fortunatamente
si era dimostrata subito una delle componenti più forti della sua squadra ed
era stata accettata di buon grado.
Il rumore
dei passi di Ryo per le scale la riscosse dai ricordi.
<<
Scusate se abbiamo tardato ragazze! >> disse indicando la valigia che
Keiichiro, entrato subito dopo di lui, teneva tra le mani.
Retasu
scosse la testa. << Non importa. >>
In quel
momento Zakuro uscì dall'ombra, entrando nel fioco raggio della lampadina messa
a rischiarare quella stanza.
Retasu e
Berii sobbalzarono.
Non si
erano accorte della sua presenza.
<<
Ragazzi, sbrighiamoci, ho un incontro di lavoro tra un'ora. >> disse
fredda.
Ryo annuì
e aprì la borsa.
<<
Ragazze, secondo i dati che abbiamo, domani quei quattro saranno qui. >>
L'atmosfera
si appesantì.
Non si
aspettavano una notizia del genere, non così presto...
<<
E' probabile che si fermino a mangiare da noi. Voglio che li attiriate in una
trappola. Siete angeli seduttori, non dovreste avere problemi con dei demoni...
Almeno in teoria. >> disse Keiichiro sorridendo.
<<
No, in teoria no, è vero. >> sussurrò Ryo serio << Ma avete a che
fare con il gruppo di Sanzo. Salvo uno che ha una sviscerata passione per le
donne, non cadranno in una trappola così semplice. Anche perchè voi per loro
siete delle bambine. >>
<<
Ma allora come...? >>
<<
Ci sto arrivando Mint, mantieni la calma. Dicevo... Zakuro non avrà problemi
con la sua vittima. Per quanto riguarda voi altre... non sganciate i vostri
dispositivi di controllo del potere angelico finchè non sarà ora di combattere.
Non insospettirli risulterà un compito molto più difficile di quello che
credete! >>
Le ragazze
si scambiarono occhiate preoccupate, poi tornarono a rivolgere i loro sguardi
al giovane demone.
<<
Retasu, il tuo obbiettivo ha una brutta ferita emotiva legata al suo passato.
Pare che la sua donna si sia tolta la vita dopo essere stata violentata, da
allora non si è più legato a nessuno. Lascio a te decidere come e se fare uso
di quest'informazione. Cho Hakkai è abile a concentrare l'energia spirituale
(Il ki!NdMao) in barriere e sfere di fuoco, ma non ucciderebbe una ragazzina a
sangue freddo. Tu hai solo quindici anni, per cui probabilmente eviterebbe di
farti del male. >>
Retasu
annuì e strinse le ginocchia al petto.
<< Berii,
Purin... Per voi la cosa è diversa. Pare che Son Goku, il vostro avversario,
abbia un circuito mentale a senso unico. I suoi unici interessi sono il cibo e
il combattimento. Purtroppo è davvero forte, quindi io punterei l'esca nel
primo. Non fa distinzioni per i suoi avversari, state attente. Porta un
dispositivo di controllo del potere maligno sulla fronte, ha l'aspetto di un
diadema dorato. Non deve assolutamente toglierselo, o per voi sarebbe la fine.
Una sua debolezza è l'affetto che nutre verso Sanzo. Tutto chiaro? >>
Purin
saltellò intorno al ragazzo. << Sì! Sì! Lascia fare a noi!! >>
Berii
sorrise debolmente.
<<
Ichigo, Mint, voi avete il compito più difficile. Il vostro avversario è
proprio Genjo Sanzo Hoshi, l'unico umano del gruppo. E' un bonzo corrotto che
non prova pietà per niente e per nessuno, e la sua pistola Shoreiju è in grado
di uccidere angeli e demoni. Il vostro compito è ucciderlo e rubare il Sacro
Sutra del Cielo Demoniaco di cui è custode. Fate attenzione, e in grado di
usarlo come arma. Fortunatamente ha effetto solo sui demoni, ma non si sa mai.
Mi raccomando fate... >>
<<
...Attenzione! Sì, Ryo, l'hai già ripetuto non so quante volte! Non
preoccuparti! >> disse Ichigo sorridendo dolcemente.
<<
Io e Ichigo non abbiamo paura. Anche se si tratta di Sanzo, non esiteremo a
eliminarlo! >> cantilenò Mint decisa.
<<
Sono fiero di voi. >> sorrise il demone, poi si volse verso l'ultima
ragazza in attesa di istruzioni.
<<
Zakuro... >>
<<
Beh? >>
Ryo esitò.
Dopotutto
lei aveva visto le foto di sfuggita, poteva non aver notato...
Ma non
aveva senso preoccuparsi.
<<
Il tuo avversario si chiama Sha Gojyo. Come ho già detto, adora le donne,
l'alcool e fuma come una ciminiera. Ti ho ritenuto la più adatta a
occuparsene... >>
<<
Non mi comporterò da puttana per lui. Se il mio aspetto gioverà alla missione
ben venga, ma il mio compito è solo e unicamente eliminarlo, ed è questo che
farò. >>
<<
Lascio a voi scegliere la strategia. Un'ultima informazione su di lui. >>
La ragazza
gli fece cenno di continuare.
<<
Non so se hai notato nella foto... ha occhi e capelli rossi. E' un figlio della
proibizione. >>
Stava per
aggiungere 'come te...', ma si fermò in tempo.
La ragazza
non si scompose.
<<
Questo è tutto. Squadra Mew Mew, ho fiducia in voi, so che porterete a termine
questo incarico. >>
Le ragazze
sparirono agilmente nell'ombra della sera.
Spesso
qualcuno avvistava figure nere muoversi nella notte, ma sembra attaccassero
solo gli assassini o i demoni, quindi erano viste di buon occhio.
Nessuno le
aveva associate alle ragazze della Locanda Mew, e nemmeno a esseri angelici.
Loro
lavoravano nell'oscurità indisturbate, killer di demoni e delle loro anime.
Il giorno
dopo avrebbero incontrato quei quattro, e la battaglia non si sarebbe rivelata
semplice.
Ma per una
notte ancora, si poteva volare tra le stelle senza turbare il proprio ego con
domande che non avrebbero mai ricevuto risposta.
Continua...
Ringrazio
tanto baby dark che è stata la prima a commentare (so good! Per la sorte di
Ichigo non ti anticipo niente, ma non credo che rimarrai delusa...^^ Una delle
tue storie l'ho letta, appena ho tempo penso alle altre! =kiss=), Killkenny
(grazie senpai!^^ Ho letto un paio delle tue storie! Scrivi davvero bene!
=kiss=), darkangelodette92 (mazza quant'è lungo il tuo nick! Bello con Saiyuki,
eh? Mi raccomando, continua a seguirmi! =kiss=) e Kaho_chan (grazie per i
complimenti!^^ =kiss=)!
Sono
commossa, perchè è la prima volta che il chap 1 di una mia storia riceve tante
recensioni! Vi prego, continuate a recensirmi!!
Retasu era arrivata prima di tutte
quella mattina.
L'ansia le aveva impedito di dormire
bene come avrebbe voluto riposarsi prima dell'inizio della missione, così si
era alzata alle quattro nella sua baracca che aveva il coraggio di chiamare
*casa*, si era fatta una doccia fredda ed era uscita nell'aria fredda e uggiosa
di una mattina che è ancora notte.
Un angelo di pura bellezza come lei,
angelo dell'acqua, costretto a vivere in una topaia senza riscaldamento e senza
scaldabagno...
Molte volte Mint si era offerta di
ospitarla nella sua reggia, ma lei aveva sempre gentilmente reclinato.
La verità era che aveva una paura
matta di dover salvaguardare la sua privacy, e non voleva assolutamente
scalfire il vetro di solitudine che si era creata con tanto sudore.
Lei voleva vivere da sola! Nessuno
doveva avvicinarsi più di quanto lei permettesse!
Aveva visto com'era finita sua madre
aprendosi agli esseri umani...
Lei, dolce angelo misericordioso,
violata e uccisa dalla sporca perversione umana!
Ma Retasu era diversa, lei non
avrebbe commesso lo stesso errore... no, mai.
Ora che entrava nel locale buio e se
possibile ancora più freddo della sua casa, cominciava a pentirsi di non aver
usato un po' più prudenza nel muoversi di notte... Essere lì da sola non era il
massimo.
Per ingannare il tempo prese il
quaderno su cui si era appuntata i dati che potevano tornarle utili per
eliminare Cho Hakkai, e li ripassò per l'ennesima volta.
"Cho Hakkai. Di origine umana,
è diventato un demone dopo essersi sporcato con il sangue di mille di queste
creature morte per mano sua. - Retasu rabbrividì - Sua sorella, non che sua
amata, venne consegnata a una tribù di demoni dal loro villaggio. Per salvarla
Cho Hakkai, allora noto con il nome di Cho Gono, uccise tutti i membri della
tribù fino a che non la ritrovò. La donna però, incinta ormai di un demone, si
suicidò davanti ai suoi occhi. Portatuttora un orribile cicatrice sul ventre in ricordo di quel giorno.
Usa il ki (ovvero l'energia
spirituale) per combattere, ma sa adoperare perfettamente le arti marziali. Ha
cambiato il suo nome da Cho Gono in Cho Hakkai dopo essere diventato un
assassino.
L'occhio destro è di vetro. Porta il
dispositivo di controllo del potere maligno all'orecchio sinistro (che ha la
forma di tre piccoli orecchini), senza il quale la sua furia omicida diverrebbe
distruttiva.
Ha un carattere apparentemente dolce
e tranquillo, e la sua tecnica di combattimento è pulita ed efficiente.
Talvolta accade che si lasci trasportare dalla rabbia e perda la
lucidità."
Alla fine di quest'ultima frase
c'era un piccola nota di Ryo, aggiunta a penna: In questo caso, meglio che
ti dia alla fuga.
La ragazza non sapeva bene se
dovesse sentirsi lusingata dal fatto che il ragazzo che amava si preoccupasse
per lei, oppure offesa perchè questo non riponeva nella sua persona alcuna
fiducia.
Sorseggiò il caffè che si era
preparata.
Il clan Midorikawa era una delle
famiglie nobili più importanti nel Mondo Angelico.
Quando sua madre era morta, lei
avrebbe dovuto subentrare come guida della famiglia, ma non se l'era sentita, e
aveva fatto di tutto per entrare in una delle squadre killer sparse sul mondo
terrestre. Pur di allontanarsi da un regno opprimente era stata disposta ad
uccidere.
Fortunatamente era capitata nel
posto giusto, le sue compagne erano dolci e comprensive e non la trattavano
affatto diversamente perchè era una nobile.
Poi c'era Ryo.
Lui guidava quel gruppo.
Ricordava benissimo la prima volta
che si erano visti nel mondo angelico, come se fosse ieri...
Flashback
Una bambina dai lunghi capelli verdi
e un vestito sfarzoso era impegnata a inseguire la palla dorata per le
gradinate del palazzo.
Le era sfuggita mentre giocava nel
parco. Da sola, come sempre.
E come sempre inciampò nel lungo
vestito, rotolando per gli ultimi scalini, finendo proprio davanti alla sua
palla.
O almeno così sarebbe stato se
qualcuno non si fosse chinato a raccoglierla.
<< Ti sei fatta male? >>
Retasu alzò gli occhi sulla figura
nera davanti a lei.
Era un ragazzino di due o tre anni
in più.
I capelli biondi gli ricadevano
spettinati sugli occhi azzurri. La forma appintita delle orecchie e gli strani
simboli neri che apparivano sul viso e sul collo erano inconfondibili.
<< Un demone! >> gridò
la bambina spaventata ritraendosi.
Solo dopo si accorse delle catene
che portava ai polsi.
<< Signorina! >>
Immediatamenti due guardie si
avvicinarono a grandi passi.
<< Ci perdoni, questo ragazzo
dev'essere condotto nelle segrete. Dopo una lotta con altri demoni, la sua
famiglia è stata eliminata, ora lui... >>
<< Non mi ha fatto niente.
>> disse la bambina decisa. << Non voglio che venga rinchiuso.
>>
<< Ma signorina, noi...
>>
<< Come ti chiami? >>
chiese lei ignorandoli e avvicinandosi al demone.
<< Ryo. >> rispose lui
senza mostrare troppo entusiasmo restituendole la palla.
<< Ci dispiace signorina
Retasu, ma ora dobbiamo andare. >>
I due uomini si allontanarono
tenendo saldamente per le spalle il piccolo Ryo.
<< A mia mamma non piacciono
queste cose! >> gridò lei rivolta al suo nuovo amico. << Le dirò di
tirarti fuori! >>
Lui alzò una mano in cenno di
saluto.
---------------
In seguito, la madre di Retasu aveva
davvero fatto in modo che Ryo Shirogane venisse liberato.
Lui era stato spedito sul mondo
terrestre a controllare le squadre killer, e in breve tempo aveva dato prova
della sua fiducia ed era stato messo a capo di una di queste.
Keiichiro, inizialmente responsabile
della libertà del demone, era divenuto suo buon amico e lo assisteva tuttora.
E lei lo aveva rivisto quando era
entrata in quella squadra.
Sapeva che Ryo le era molto
riconoscente per ciò che aveva fatto sua madre per lui, ma sperava che i suoi
sentimenti non si limitassero alla riconoscenza.
Se ora i Midorikawa avessero
scoperto come si era ridotta a vivere la loro luce... Ma a lei non importava
più.
Sentì la porta aprirsi
silenziosamente.
Entrò nella sala clienti, e, in
piedi sulla soglia, Mint.
La ragazza si girò e le sorrise.
<< Sei già qui Retasu, buon
giorno. >>
<< Buon giorno Mint. >>
Mint proveniva da un clan forse
ancora più nobile dei Midorikawa.
Gli Aizawa erano la famiglia più importante
dopo quella reale. Ma al contrario suo, Mint non era scappata dal suo destino.
Aveva detto che voleva combattere,
aveva dato prova della sua forza ed era arrivata dove voleva con eleganza e la
fierezza nel dire: "Il mio nome è Mint Aizawa."
<< A cosa stai pensando Retasu
chan? >>
<< Nulla... sono solo un po'
preoccupata per la missione... Secondo Shirogane Kun oggi dovrebbero essere
qui... >>
<< Retasu, quando ti deciderai
a chiamare Ryo con il suo nome? Eppure vi conoscete da molto più tempo di...
>>
Insieme prepararono il locale per la
giornata e si preoccuparono di riordinare i documenti di Keiichiro nei
sotterranei.
Ovviamente solo quelli a cui avevano
accesso.
Poche ore dopo la porta s'aprì di
nuovo.
<< Finalmente Ichigo! Sei in
ritardo. >> disse Mint acida.
<< Perdonatemi, ma non mi sono
svegliata in tempo, quindi... >>
<< Non importa! Ci siamo
occupate di tutto noi. >> sorrise la ragazza dalla chioma verde. <<
Piuttosto, va' ad indossare la divisa, tra poco apriamo. >>
Presto, anche Berii corse dentro
scusandosi per il ritardo e Purin rotolò giù dalla finestra ridendo come una
matta.
<< Ora manca solo Zakuro!
>> trillò Ichigo allegra mentre appendeva il cartellino 'APERTO' alla
porta. << Sapete quando arriva? >>
<< Verso mezzo giorno, non
prima. >> dichiarò Mint.
Ichigo annuì e guardò le sue amiche.
Purin saltellava eccitata per la
sala.
Aveva solo dieci anni e già era parte
di una squadra killer.
Non era poi tanto strano, dato che
veniva dal clan Wong, la famiglia guerriera più rinomata di tutto il regno
angelico.
Lei invece, proveniva dal clan
Momomya.
Non era una famiglia particolarmente
importante, ma era molto popolare perchè le era attribuita la fama di essere la
famiglia più dolce e misericordiosa in assoluto.
Anche per i Shirayuki, il clan di
Berii, era così.
Le due famiglie altretutto erano
imparentare, così lei e Berii si identificavano come lontane cugine.
Anche Mint e Retasu venivano da clan
nobili e vicini alla famiglia imperiale.
Per Zakuro non era così.
Ichigo si scostò tristemente una
ciocca di capelli castani dal viso.
Zakuro Fujiwara... l'angelo più
bello che avesse mai visto.
Non esisteva un vero clan Fujiwara,
non più.
Era stato un clan guerriero, ed era
finito combattendo.
Per permettere la ripiegata
dell'esercito angelico contro i demoni, erano rimasti tutti e si batterono fino
all'ultimo.
Si salvò solo una ragazza... il suo
nome era Urania Fujiwara.
La storia la sapevano tutti, ma
nessuno avrebbe potuto dire quanta verità c'era in quella leggenda.
Si diceva che un demone, vedendo
combattere la giovane, se ne innamorò follemente e la strappò alla morte.
Per molti anni vissero fuggitivi,
rigettati da entrambe le razze.
Come potevano due ragazzi sfidare
tutto e tutti amandosi?
Vennero trovati da una pattuglia
angelica per un amaro caso della sfortuna.
Lui fu subito ucciso con la Pena
Divina per l'indescrivibile sacrilegio.
A lei andò anche peggio.
Fu trascinata nuovamente nel Mondo
Angelico, dove non c'era più nessuno ad aspettarla, venne legata nella grande
piazza come prigioniera per sette giorni e sette notti, in modo che tutti
potessero vedere la ragazza che si era macchiata di tale empità.
Poi le venne concesso di ritornare a
casa, ma oramai le sarebbe stato impossibile vivere tra gli angeli.
Rifiutata da tutti, si lasciò morire
sotto lo sguardo freddo di alcuni medici.
Ma non prima di aver dato alla luce
una bambina.
Zakuro Fujiwara, sacrilegio
indelebile di un angelo e un demone che avevano osato amarsi.
Una faglia della proibizione.
Il locale cominciò a riempirsi, e le
ragazze non ebbero molto tempo per preoccuparsi della missione.
Keiichiro aveva detto loro che le
cose sarebbero venute da sè, non aveva senso pensarci ora.
Ryo invece, non si era fatto vedere.
<< Non vuole interferire nella
missione. Lui è pur sempre un demone, potrebbe essere riconosciuto o chissà...
E' impossibile capire cosa gli passi per la testa! >> aveva dettò
allegramente l'amico, ma Ichigo non era del tutto convinta...
Anche Tasuku si dava un gran da fare
con i tavoli.
Cercava di alleggerire il più
possibile il lavoro delle ragazze, in special modo quello di Berii.
Erano tutte fiere del suo impegno e
del suo entusiasmo. Era proprio un ragazzo d'oro.
---
<< Sanzo, guarda lì! >>
Un ragazzo dai folti capelli castani
e un abbigliamento alquanto insolito da quelle parti, stava indicando un locale
dall'aspetto dolce e raffinato.
<< Sembra un ottimo posto dove
mangiare qualcosa! Poi io sto morendo di faaame... >>
Strattonò per le vesti un secondo
uomo, che aveva l'aria di essere un bonzo poco comune. Molto poco comune.
Ed effettivamente...
L'uomo si passò una mano tra i
capelli dorati e gettò un'occhiata truce al locale.
<< Sta fermo scimmia! Quel
posto non mi piace proprio per niente! Inoltre ha l'aria di essere carissimo!
Troviamoci una buona locanda economica e che sia finita! >>
E poi quel locale emana un fetore
terribile...
<< Ma Sanzo! Sono certo che
qui il cibo è ottimo! In una locanda economica non... >>
<< Zitto! Decido io e non si
discute! Andiamo. >>
Il ragazzo più giovane rivolse
un'ultima umida occhiata al locale.
In quel momento, una ragazza
(probabilmente una cameriera) uscì, ed appese sull'uscio un nuovo cartello.
'SCONTO SPECIALE ALLE COMITIVE DA
QUATTRO COMPONENTI IN SU'
<< Saaanzo!! >>
<< Che vuoi ancora? >>
<< Guarda!! >>
Il bonzo lesse il cartello e scosse
la testa.
<< Quante volte dovrò ripetere
le cose prima che ti entrino in testa, razza di stupida scimmia?! Non
m'interessa affatto se ci fanno lo sconto! >>
<< Eddai, Sanzo,
accontentiamolo. >>
Ad intromettersi era stato un
ragazzo dall'aria giovanile con lunghi capelli rossi come il sangue e sigaretta
alla mano.
<< In fondo cosa ci costa?
>>
L'uomo che rispondeva al nome di
Sanzo sospirò.
<< Ma guarda se a causa vostra
devo fermarmi in un locale che sembra più un confetto... >>
<< Evviva!! Evviva!! Grazie
Sanzo! Grazie! >>
Il ragazzo più agitato e il rosso si
diressero verso l'entrata sorridenti.
Sanzo invece, si rivolse a un altro
ragazzo che non aveva ancora parlato, ma che sorrideva benevolo.
<< Hakkai... Non abbassare la
guardia. Non mi piace affatto. C'è un fetore insopportabile. >>
L'altro annuì.
<< Non credo di avvertire la
presenza di demoni, ma hai ragione Sanzo. Anch'io ci trovo qualcosa di
sospetto. >>
<< Sanzo! Hakkai! Guardate che
vi lasciamo qui! >>
Il ragazzo moro sorrise e si avviò.
---
Un rumore di piatti infranti fece
sobbalzare l'intera sala.
Ichigo si affacciò preoccupata alla
porta, e la scena che le si parò davanti l'ammutolì.
Retasu raccoglieva i cocci tremante,
mentre quattro nuovi clienti facevano il loro ingresso.
Li riconobbe all'istante, e il fiato
le mancò.
<< Il... Gruppo di Sanzo...
>>
Corse appresso all'amica spaventata
e l'aiutò a sistemare il tutto.
Mint si era già accorta di come
stavano le cose, ma non aveva avuto la minima alterazione. Continuava a servire
i tavoli con eleganza.
Berii gettò un rapido sguardo al
tavolo che avevano occupato i quattro giovani, ma per il resto non aveva dato
cenni di timore.
Purin continuava a esibirsi in
giochi d'equilibrio sul bancone. Sarebbe stato impossibile dire se se n'era
accorta o meno.
<< Va' ad avvertire Keiichiro
che la missione è iniziata. >> sussurrò Ichigo all'orecchio di Retasu.
Questa fece un impercettibile segno
d'assenso e sparì nelle cucine.
Fortunatamente c'era abbastanza
confusione nel locale, e nessuno si accorse di eventualì anomalie che Ichigo
pregò con tutta se stessa non ci fossero.
Tasuku si avvicinò al tavolo ignaro
di tutto.
<< Buon giorno. Desiderate?
>>
Prima che gli interpellati potessero
rispondere, la Neko girl lanciò un'occhiata glaciale al ragazzino e gli fece
cenno di no.
Messaggio ricevuto Ichigo!
<< Scusatemi, la mia socia mi
ha fatto capire che vuole essere lei a servire il vostro tavolo... >>
Ammiccò maliziosamente e si
allontanò.
Ichigo provò una gran voglia di
strozzarlo.
<< Ragazze che prendono
l'iniziativa... mi piace qui. >> disse il ragazzo dalla capigliatura
rosso fuoco.
<< Non cominciare subito
Gojyo. Ci fermiamo qui solo una notte e gradirei non ti allontanassi troppo.
>>
<< Tsk. >>
La ragazza dai capelli castani si presentò
al gruppo, rossa in volto.
<< Volete ordinare? >>
biascicò.
<< Che sfortuna, è solo una
bambina! >>
Ichigo sbarrò gli occhi
esterrefatta.
<< Come prego? >>
<< Il mio amico voleva dire
che, certo, ci piacerebbe ordinare. >>
Che gente strana...
Mentre si annotava tutto ciò che i
ragazzi desideravano mangiare, pensava che nessuno mai avrebbe mangiato tutto
quello che avevano ordinato.
Eliminarli sarebbe stato un torto
all'economia mondiale, ma non potevano fare altro.
Quando l'elenco sembrò finire, alzò
lo sguardo.
Genjo Sanzo Hoshi teneva quegli
occhi fissi su di lei.
La scrutava con quelle gelate iridi
viola, e Ichigo si sentì morire.
Che sospettasse già qualcosa...?
<< Desiderate altro? >>
chiese sforzandosi di mantenere salda la voce.
<< Sì! >> intervenne in
ragazzo che rispondeva al nome di Sha Gojyo.
Aveva memorizzato i loro visi,
poteva riconoscerli.
<< Prego, dica pure. >>
<< Vorrei essere servito da
una cameriera che NON sia una bambina, crede che ce ne sia la vaga possibilità?
>> disse quello scrutando Mint e Berii.
Probabilmente non aveva nemmeno
classificato Purin come "femmina"
La ragazza cercò di non mostrarsi
indignata.
<< Bè... >>
In quel momento i campanelli appesi
all'entrata della porta tintinnarono violentemente.
Per un attimo, il silenzio
s'impossessò della stanza, poi i clienti tornarono lentamente a parlare
continuando a rivolgere di soppiatto sguardi provocanti alla ragazza appena
entrata.
Ancora una volta, il suo arrivo
aveva cambiato l'atmosfera.
<< Zakuro! >> gridò
Purin felice. << Sei in ritardo! C'è taaanto lavoro anche per te!
>>
<< Quella ragazza >>
irruppe Gojyo << E' una cameriera? >>
<< Sì. >>
<< Bene! >> disse in
tono conclusivo << Vorrei che fosse lei a servirci. >>
Nel raccogliere i menù, Ichigo si
premurò di sbattere per bene sul tavolo le mani per sottolineare il suo
disappunto.
<< Mocciosetta. >>
osservò Gojyo quando si fu allontanata.
<< Non c'è da stupirsi visto
come l'hai provocata. >> disse Hakkai sorridendo.
<< Che importa?? Cibo! Cibo!
>>
<< Certo che è un locale
strano. >>
<< Che intendi dire Gojyo?
>>
<< Mah, non saprei... è
bellissimo. Anche le cameriere sono di una bellezza eterea sebbene siano ancora
delle bambine. Sembra gestito dagli angeli in persona. >> e sorrise.
Sanzo invece gelò le pareti con i
suoi occhi di ghiaccio.
Angeli, eh? Non fa per niente
ridere.
Retasu si morse un labbro.
<< E' colpa mia se si sono
accorti di qualcosa... per la sorpresa ho... >>
<< Non è affatto colpa tua,
smettila. Per ora sono dei comuni clienti. >>
Retasu, Mint, Ichigo, Zakuro e
Keiichiro si erano riuniti nelle cucine.
<< Ragazze, calmatevi.
>> disse l'uomo. << E' una missione come le altre, no? Ichigo, che
ti hanno detto? >>
<< MI hanno dato le
ordinazioni... Il rosso è un vero insolente! Ma per il resto tutto normale.
>>
Non se la sentì di descrivere lo
sguardo si Sanzo. Le avrebbe preoccupate inutilmente.
Del resto, poteva anche essersi
sbagliata.
<< E poi hanno chiesto che
fosse Zakuro a servirli. >> aggiunse guardando la ragazza.
Questa rispose con un breve cenno
del capo, prese i vassoi e si allontanò.
<< Speriamo che fili tutto
liscio... >> sussurrò Mint.
Nel vedere la ragazza avvicinarsi,
Gojyo scosse fatalmente il capo.
<< Mi spiace Hakkai, ma credo
che questa notte avrò da fare. >>
<< Sempre il solito. >>
Zakuro si fermò accanto al tavolo e
vi mollò letteralmente il vassoio sopra.
Goku la guardò per un attimo negli
occhi e si sentì gelare da dentro.
Nemmeno Sanzo aveva uno sguardo così
crudele e allo stesso tempo così vuoto.
Si guardarono negli occhi per un
lungo istante, poi lui abbassò il volto, incapace di resistere oltre.
<< Serve altro? >>
chiese lei seccata.
Guku però non era stato l'unico a
notare gli occhi viola come quelli di Sanzo.
Anche gli altri percepivano perfettamente
l'ostilità omicida che proveniva da quella ragazza.
<< Lavori sempre qui? >>
chiese uno alzando gli occhi del colore del sangue.
Sembrava una gara di sguardi.
<< Non credo siano affari
suoi. >>
<< Invece m'interessa. Non
saprei dove trovarti questa notte se non mi racconti niente di te. >>
Almeno l'intervento di Gojyo aveva
spezzato la tensione che si era creata.
Goku si era già completamente
dedicato al cibo, mentre Hakkai e Sanzo ignoravano il compagno.
Era una cosa abituale.
<< Anche se mi cercassi non mi
troveresti mai. >> sibilò Zakuro.
Il ragazzò rimase a guardarla mentre
si allontanava, poi sogghignò.
<< Incredibile! >> disse
Goku strabiliato con la bocca piena di onigiri. << Gojyo è stato
scaricato!! E' la prima volta che succede!! >>
<< Non puoi ancora parlare.
>> gli rispose il ventiduenne. << Le ragazze come lei mi stimolano
assai. >>
Squadrò la longilinea figura di
Zakuro che serviva ai tavoli.
<< Non mi sfuggirai. >>
bisbigliò prima di addentare il suo okonomiyaki.
Continua...
Un grazie speciale a...
Dafne: Ti ringrazio per la recensione
positiva! Devo dire che nemmeno io faccio i salti di gioia quanto si tratta di
Berii ed Ichigo (i fan non me ne vogliano!^^") ma mi sto sforzando di dar
loro il ruolo che meritano! Non preoccuparti comunque, Berii dovrà
accontentarsi di una particina piccola piccola! (COOOME?? Ma il contratto che
ho firmato... non...! Voglio il mio avvocato!!NdBerii) (Sta buona, altrimenti
nel prossimo capitolo Sanzo ti fredda con un colpo!NdMao) (ç_ç *sigh!* NdBerii)
odette: Figurati, non mi dispiaceva mica il
tuo primo nick!^^ Dunque... non so se dopo questo capitolo tu abbia le idee un
po' più chiare, a scanso d'equivoci, un figlio della proibizione è un uomo o
una donna "impuro", cioè nato da genitori appartenenti a razze
diverse (Es. Angelo/demone, umano/demone, umano/angelo e così via...) in quanto
queste unioni sono considerate tabù.
E' più chiaro ora?^^
Killkenny: Agli ordini, commenterò quanto
prima! Una catastrofe? E catastrofe sarà, ma non solo per loro... Ne arriveranno
delle belle.
Vanil: ^/////////^ Graaazie! Sono
lusingata! Spero di non averti deluso con questo capitolo!^^ Continua a
seguirmi!
Un grosso KISS a tutti.
E per finire...
Konny, so
che non potrai leggere questa fic molto presto, ma come hai già saputo,
nonostante tutte le volte che mi hai dato addosso quando esprimevo l'idea di
pubblicare questa ficcy, ho fatto di testa mia. Alla fine vedremo chi delle due
aveva ragione. ciaociao.
Sotto consiglio di _Ceres_, ecco a voi un brevissimo riassunto del manga
di Saiyuki
Sotto
consiglio di _Ceres_, ecco a voi un brevissimo riassunto del manga di Saiyuki.
Mi
piacerebbe pubblicare delle immagini, ma dato che non ho idea di come si
faccia, se chi non conosce il manga ci tiene a vederle, consiglio semplicemente
di digitare 'Saiyuki' su ww.google.it o qualsiasi altro
motore di ricerca per immagini.
Il manga
Ambientato
in un epoca passata indefinita nel Togenkyo, terra dove uomini e demoni
vivevano in armonia.
Tuttavia,
per motivi anomali, i demoni hanno improvvisamente cominciato ad impazzire ed
attaccare gli esseri umani, i quali di conseguenza hanno cominciato ad odiarli.
Le
divinità, allarmate, scoprono che il comportamento dei demoni è da ricondursi a
vibrazioni negative provenienti da ovest, scatenate nel tentativo di riportare
in vita il terribile demone Gyumaho (morto 500 anni prima) attraverso l'unione
proibita di chimica e arti demoniache.
Così, la
dea/dio (ermafrodita) Kanzeon Bosatsu decide di mandare in viaggio quattro
persone per fermare i folli che cercano di resuscitare quel demone senza
preoccuparsi delle ripercussioni che il loro esperimento sta avendo sul mondo.
I quattro
prescelti sono:
Genjo
Sanzo Hoshi, bonzo di elevatissimo rango, crudele ed estremamente intollerante
con tutti.
Son Goku,
demone eretico partorito dalla terra stessa, dolce, ingenuo ed estremamente
legato a Sanzo. Il più forte del gruppo.
Sha Gojyo,
mezzo demone con l'unica dote della forza fisica e un bell'aspetto, amante
delle donne, del fumo e del bere. Non sa amare.
Cho
Hakkai, umano trasformato in un demone, dolce, posato e gentile. Se si arrabbia
è terribile.
Io ho
omesso molti dettagli, se vi incuriosisce e volete saperne di più vi consiglio
di comprare il manga, o visitare qualche sito internet.
E ora
torniamo alla storia...
4_ And now, fight!!
<<
Fermo! >>
Sanzo
fermò la mano di Goku mentre si portava alla bocca l'ennesimo boccone con un
gesto fulmineo del braccio.
I chicchi
di riso rovinarono a terra e si sparsero sotto il tavolo.
Goku,
colto di sorpresa, lasciò cadere le bacchette e gli andò di traverso il cibo
che non aveva ancora ingoiato.
O almeno,
sarebbe andata così, se prima Sanzo non l'avesse colpito alla schiena con tale
violenza da fargli rigurgitare tutto sul piatto.
Tossicchiò,
e quando si fu ripreso rivolse un'occhiataccia a Sanzo, a metà tra l'incredulo
e il furente.
<<
Sanzo... ma che diavolo...?! >>
<<
E' avvelenato. >> rispose questi con semplicità.
<<
Cosa? Avvelenato?! >>
I clienti
più vicini che avevano storto il naso alla scenata di poco prima, rivolsero uno
sguardo smarrito al bancone.
<<
Sì, Sanzo ha ragione. >> convenne Hakkai annusando le pietanze. <<
Spero che tu non ne abbia mangiato troppo, Goku. >>
Gojyo
lasciò cadere le posate nel piatto.
<<
Ti pareva? Ogni volta che troviamo un posto dove si mangia un attimo meglio
deve sempre esserci il trucco sotto. >>
<<
Anche tu ne hai mangiato un po' Gojyo! Come ti senti? >>
<< A
meraviglia. >>
<<
Stranamente la dose non era letale... >>
<<
Che succede adesso?? >>
La
ragazzina dai capelli castani si avvicinò al tavolo con fare scocciato ponendo
le mani sui fianchi.
<<
Ci state dando un sacco di problemi! >> grugnì evitando accuratamente
d'incrociare lo sguardo con il bonzo dagli occhi viola.
<<
Ci dispiace sul serio, ma vede... >> disse Hakkai gentilmente. <<
Pare che il cibo che ci avete servito sia avvelenato. >>
La ragazza
sbarrò gli occhi e smise all'istante di tormentarsi i capelli.
<<
A... avvelenato...? >>
Si morse
il labbro.
Erano i
primi ad accorgersi delle sostanze che Retasu usava sui demoni che si
presentavano alla Locanda Mew.
<<
Ecco perchè preferisco le locande economiche. >>
<<
Questa è una calunnia bella e buona! Voi ci stareste accusando di
avvelenamento?! >>
Mint si
frappose tra Ichigo e i *nuovi clienti*.
Gli occhi
cenere posati imperscrutabilmente su quelli di Hakkai.
<<
Se non fosse così piccola l'avrei già sedotta. >> disse Gojyo ignorando
le parole della cameriera. << Questa viene su bene, te lo dico io!
>>
<<
Volete ascoltarmi?! >> sbottò Mint perdendo la calma.
<<
Bè... se volete assaggiare e testare voi stesse... >> mormorò Hakkai.
<<
Non ho nessun'intenzione di darvi credito. >> disse Mint risoluta.
Goku fece
scivolare lo sguardo sul piatto davanti a sè.
Avrebbe
più trovato un cibo così buono?
<<
Per favore... >> elargì in tono sommesso << Potete riportarci il
cibo senza veleno? Saremo disposti a passarci sopra. >>
Le due
ragazze lo guardarono attonite.
O il tipo
era molto stupido, o quell'avversario non era chi voleva far credere si essere.
<< E
sia. >> rispose la mora dopo qualche istante. << Ma ci tengo a
sottolineare che il cibo non era avvelenato. >>
Ichigo
aiutò la sua compagna a portar via i piatti e a riservire quelle persone tanto
strane.
*
<<
Non so davvero come sia potuto succedere! Davvero! >>
L'ora di
punta era terminata sebbene i clienti non scarseggiassero, e Retasu teneva il
capo inclinato davanti ai quattro viaggiatori.
<<
E' colpa mia, dev'essermi sfuggita qualche goccia di troppo per quanto riguarda
il condimento... Davvero, mi dispiace... >>
<<
Tsk. Faremo finta di crederci, giusto perchè oggi non vogliamo rogne. >>
borbottò Sanzo.
Mentre
Retasu continuava a scusarsi, Tasuku fece capolino dalle cucine e richiamò
Ichigo con un cenno del capo.
La ragazza
sorrise dolcemente al cliente che stava servendo e lo raggiunse.
<<
Che succede? >> domandò a Berii giunta in cucina.
<<
Nulla di buono, temo. >> rispose quella.
Si
avvicinarono a Keiichiro che muoveva velocemente le dita sulla tastiera del suo
portatile.
<<
Che succede? >> ripetè Ichigo.
<<
Il veleno. >> disse lui senza quasi staccare gli occhi dal monitor.
<< Non ha fatto alcun effetto. >>
<<
Cosa? Ma perchè? >>
<<
Due di loro non l'hanno ingerito. >>
<<
Ma gli altri due...? >> chiese Berii con voce tremante.
<<
Uno ha preso appena un boccone, e con la sua prestanza fisica non è stato
sufficiente. Per quanto riguarda l'altro... >>
Scosse la
testa impotente.
<<
Non ne ho idea. >>
<<
Son Goku. >>
I tre si
girarono di scatto verso la zona da cui proveniva la voce.
Seduto
svogliatamente sul davanzale della finestra con un pettirosso appollaiato sulle
dita, c'era Ryo.
<<
Senza di me non riuscite a cavare un ragno da un buco vero? >>
Ichigo si
scladò subito.
<<
Se c'erano informazioni della quale non siamo a conoscenza, potevi rendercele
note, cretino! >>
Lui
sorrise beffardo e saltò a terra.
<<
Nulla che non fosse intuibile. >>
La ragazza
lo guardò torva.
<<
Il ragazzino porta un dispositivo di controllo del potere maligno che limita
anche il potere del veleno. Ecco la risposta che cercavi Berii. >> fece
lui scuotendo la testa.
<<
Ah... >>
<<
Non a caso abbiamo deciso di eliminarli a scontro diretto. >>
<< E
ora? Contavo d'indebolirli almeno un poco con questa tattica. >> disse
Keiichiro cercando una risposta nel volto dell'amico.
<<
Retasu sa ciò che deve fare. >>
Passò lo
sguardo sui suoi compagni.
<<
Mai pensato di fidarvi di lei? >>
*
<<
...Quindi vi chiedo di passare la notte nella nostra locanda gratuitamente...
per farci perdonare. >>
Retasu
attese la risposta, gli occhi fissi sul terreno.
<<
Gazie mille signorina. >> disse quello con la strana lente sull'occhio
destro. << Vi chiedo qualche minuto per parlarne con i miei compagni.
>>
Retasu
annuì e tornò a servire i tavoli senza una parola.
I quattro
si guardarono.
<<
E' una trappola. >> costatò Hakkai.
<<
Perchè? Sembrava sincera... >>
<<
Tu non ne capirai mai niente, Goku. >>
<<
Taci stupido Kappa Pervertito! >>
<<
Però è strano. >> disse il ragazzo ignorando il suo compagno. <<
Non avverto alcun aura demoniaca provenire da quelle ragazze. >>
<<
Probabilmente le ragazze sono delle semplici umane usate per arrivare a noi. E'
già successa una cosa del genere, ricordate? >>
Per un
attimo, il triste ricordo di quattro ragazze costrette a combattere contro di
loro per la salvezza aleggiò nelle loro menti.
Erano
morte tutte dopo la patetica esistenza che avevano portato avanti dalla
nascita.
<<
In quel caso era diverso. Le ragazze erano demoni. >>
<<
Chi ti dice che queste non portino il dispositivo di controllo? >>
<<
No... >> intervenne Sanzo. << Non sono demoni. >>
Anche se
puzzano terribilmente...
<<
Ma allora cosa sono? >> chiese Goku disorientato.
<< Non
saprei. >> convenne Hakkai. << L'unica che potrebbe sembrare
lontanamente un demone è lei. >>
Indicò
Zakuro con un cenno del capo.
<<
Troppo bella per essere un demone. >> ironizzò Gojyo.
Normalmente
Sanzo non ascoltava il Kappa quando faceva i suoi apprezzamenti sulle donne, ma
quell'affermazione fece scattare qualcosa in lui.
'Troppo
bella'... Anche le altre cameriere hanno una bellezza eterea... troppo
raffinata per essere umane o demoniache... Ma allora...
<<
Bè, se ci fermiamo qui sta notte, probabilmente lo scopriremo, no? >>
trillò Goku raggiante.
<<
Certo, non è molto prudente... Sanzo? >>
<<
Fermiamoci qui! >> affermò deciso.
Se le sue
supposizioni erano esatte, forse avrebbe potuto sapere qualcosa riguardo all'oggetto
che stava cercando.
*
<<
Abbiamo cinque singole libere. >> disse seccamente Zakuro.
Gojyo si
appoggiò sensualmente al bancone che li divideva.
<<
Sicura di non avere nemmeno una doppia? >> disse ammiccando
maliziosamente.
Lei gli
lanciò uno sguardo che lo convinse a desistere, suscitando le risatine sommesse
di Goku, prontamente zittite da un calcio negli stinchi.
<<
Prendiamo quattro singole allora. >> disse Cho Hakkai porgendo la
Platinum Card che le divinità avevano loro fornito per coprire le spese del
viaggio.
La ragazza
riscosse la somma e indicò la rampa di scale prima di mollare le chiavi sul
bancone.
<<
Di solito in questi casi si dice buona notte... >>
<<
Per qualsiasi problema rivolgetevi alle mie colleghe. Evitate accuratamente di
chiedere a me. >> disse lei.
Le stanze
erano accoglienti, ma come previsto, *molto* lontane fra loro.
Ovvio,
vogliono separarci per colpire meglio... Pensò Sanzo sedendosi sul suo letto.
Si erano
separati senza troppe cerimonie.
Lasciò
cadere il suo corpo sul letto, domandandosi cosa l'avesse spinto a credere che
loro avessero qualche informazione approposito di...
Girò la
testa verso l'orologio a pendolo, collocato vicino alla finestra.
Le nove e
trenta...
Chissà
quando avrebbero colpito e se sarebbero state quelle ragazze a colpire...
22: 26
<<
Goku? >>
<<
Hakkai? Che ci fai qui? >>
<<
Stavo andando in bagno, e sono passato a vedere se stavi bene. Non devi
abbassare la guardia sta notte, mi raccomando. >>
<<
Lo so. Anzi, sai che dico? Vengo con te. >>
Hakkai
sorrise, e si avviò nel corridoio buio seguito dall'amico.
22: 58
Ormai
mancava poco più di un ora all'attacco, lei lo sapeva.
Qualcuna
delle sue compagne, o Ryo avrebbe potuto vederla, sapeva anche questo.
Eppure non
riusciva a rinnegare quella parte di sè, per quanto ci provasse.
Lì, nel
folto del bosco, nel cuore della notte, le emozioni si disperdevano e i fatti
del giorno prima non avevano più alcuna importanza.
Il suo
corpo agilissimo si muoveva tra gli alberi, la sua frusta sferzava l'aria, e la
sua mente galoppava.
Era
l'unico modo per sfogare l'odio che teneva in corpo.
L'unico
modo...
I capelli
completamente viola...
Lo sguardo
completamente viola...
Grandi
orecchie e coda da lupo, a simboleggiare la sua natura angelica, voglie nere
sul volto a simboleggiare quella demoniaca.
Il fischio
della frusta nel vento demoliva alberi e rocce.
Il piacere
di saettare nell'aria, e il vento che le scompigliava gli empi capelli.
<<
Così è questo il motivo per cui non potevi venirmi a trovare sta notte.
>>
Si fermò
improvvisamente e si girò di scatto, le liquide iridi d'ametista atterrite.
Era stata
scoperta.
Fu una
frazione di secondo, e gli occhi tornarono ad essere limpidi e glaciali.
Il ragazzo
sorrise.
Il riflesso
della luna accendeva la sua chioma rosso sangue, così come accendeva quella
viola scuro di lei.
<<
Sapevo che non eri un'umana. >>
<<
Ma che bravo... ed ora riesci ad indovinare la mia natura? >>
Sha Gojyo
si appoggiò a un albero e la scrutò attento, stranamente senza malizia.
<<
Sembri un demone... ma... >>
<<
Facciamo così... >>
Le
orecchie da lupo della ragazza si abbassarono lievemente.
Ormai
aveva perso l'effetto sorpresa, ma non era la fine del mondo dopotutto.
Sarebbero
dovuti arrivare allo scontro diretto.
Lei aveva
già assunto le sue sembianze naturali: oltre ai suoi cambiamenti fisici, aveva
anche indossato le vesti angeliche.
Una
morbida fascia porpora avvolgeva il suo collo e la sua coscia sinistra, alti
stivali flessibili le abbracciavano le gambe, top e pantaloncini cortissimi
erano l'unico indumento che le restava.
Si passò
una mano sui lunghi polsini.
<<
Se riuscirai ad uccidermi lo saprai. Ma se vincerò io, oltre che a morire,
dovrai rassegnarti a guardare in faccia i tuoi amici mentre muoiono. >>
<<
Cosa accresce in te tanto odio? >> chiese lui senza perdere il suo sangue
freddo.
Il sorriso
sparì dalle labbra di lei.
<< Questo
non lo saprai mai. Qualunque sia il vincitore. >>
23: 19
<<
Hakkai... come può essere che in una locanda di questo rango non ci sia un
bagno? >>
Ma non era
questa la preoccupazione principale di Cho Hakkai.
Lui si
chiedeva piuttosto perchè il corridoio fosse infinito e perchè l'oscurità fosse
così opprimente.
Per un
attimo invidiò il semplice circuito mentale di Goku.
<<
Stammi vicino. >> disse bloccandosi di colpo.
<<
Eh? Ma che succede? >>
<<
Non l'hai capito? Siamo vittima di una distorsione dimensionale. >>
<<
Una che?? >>
Hakkai
sospirò.
<<
Un'illusione, Goku. Stiamo camminando da un sacco di tempo, ma in realtà non ci
siamo mossi. >>
<<
Trovavo strano tutto questo buio nonostante le finestre... >>
<<
Tienti pronto a combattere. >>
Il
ragazzino non se lo fece ripetere e impugnò il suo bastone da combattimento con
rinnovato entusiasmo.
Inutile
tentare di opporsi... delle creature sacrileghe come voi non potranno mai
competere con i miei guerrieri!
Una voce
maschile aveva spezzato improvvisamente l'oscurità risuonando profonda da una
direzione indefinita.
<<
Chi sei?! >> gridò Goku portandosi in posizione difensiva.
Sembrava
la voce di un demone... pensò l'altro ragazzo.
Una
gocciolina di sudore rotolò rapida lungo la sua guancia, e sentì qualcosa sfiorargli
il braccio e passare oltre, velocissimo.
Ma non
mirava a lui...
Saltò
all'indietro.
<<
Goku, attent... >>
<<
Un passo, e il tuo amico perde la testa. >>
Goku era
rimasto paralizzato, stringendo impotente l'arma tra le mani.
Accovacciata
sulla sua spalla c'era una bambina bionda.
Avrà avuto
sì e no dieci anni.
Portava un
vestitino giallo intenso e degli stivaletti dello stesso colore.
Dai folti
capelli corti spuntavano un paio di orecchiette da scimmia, e dal vestito una
codina irrequieta.
Grandi
occhi marroni socchiusi in un'espressione giocosa e un sorrisetto divertito
sulla faccia.
Nessuno si
sarebbe preoccupato se tra le mani ricoperte da soffici guantini, la bambina
non avesse avuto un kunai affilato tenuto a pochi millimentri dalla pelle del
collo della preda.
<<
Hakkai... >>
<<
Non muoverti Goku. >>
La bambina
fece un sorriso più ampio.
<<
Vai via tu! Io gioco con la scimmia! >>
Il ragazzo
accennò un sorriso nervoso.
<<
Senti piccola... non vogliamo che nessuno si faccia male. Tanto meno vorrei
farne io a te. Ma devi lasciare il mio amico. >>
<<
No! >>
Hakkai
fece per muovere qualche passo nella sua direzione.
<<
Non si avvicini! >>
Si voltò
lentamente.
Altre due
ragazze erano comparse dal nulla, ma queste avevano un'espressione minacciosa
in volto.
Una era
alta, portava un vestito verde più raffinato della bambina. Anche i suoi
capelli erano di un innaturale verde, uniti in una lunghissima coda, così come
i suoi occhi.
Brillavano.
Dal suo
capo nascevano due pinne bianche sottili e allungate, che si estendevano fino
al pavimento.
L'altra
aveva lunghi capelli biondi e occhi castani.
Portava un
vestito bianco molto simile a quello della sua compagna, e da sotto la gonna
spuntava una folta coda da gatto, la quale era in netto contrasto con le
orecchie da coniglio.
<<
Non si muova, Cho Hakkai. >>
<< A
quanto pare voi mi conoscete. Vi spiacerebbe presentarvi? >>
<<
Naturalmente, ci scusi per la scortesia. >> disse la bianca. << Il
mio nome è Mewberii. >>
<<
Io sono Mewretasu. E la ragazzina che tiene bloccato il tuo amico si chiama
Mewpurin. >>
Ma
certo... come ho fatto a non pensarci prima?! Bellezza sovrannaturale e
nominativo 'Mew'...
<<
Angeli... >> mormorò.
<<
Esatto. >>
<< E
siamo qui per uccidervi. >>
23:27
<<
Non combatto contro le ragazze. Mi dispiace. >>
<<
Ero certa che avresti cercato di violentarmi invece... >> rispose lei
maliziosa, senza permettere ai suoi occhi di lasciar trasparire emozioni.
Anche lui
sorrise malizioso.
<<
Io non faccio queste cose. Arriverò a te con altri metodi. >>
<<
Io non credo, perchè ora morirai. >>
Parole
semplici, pronunciate senza minaccia o cattiveria, ma come una semplice realtà.
Una
bambola di bellezza eterea, eppure con la pelle orribilmente gelida e gli occhi
ghiacciati.
Cristallizzati
per sempre in un'espressione senza sentimento da un qualcosa di inumano e
ignoto.
<<
Voglio sciogliere il ghiaccio. >>
Le
sopracciglia della ragazza si sollevarono impercettibilmente in uno sguardo
vagamente stupito.
<<
Come? >>
<<
No... nulla... parlavo da solo. Resta il fatto che il mio modo di vivere
m'impedisce di fare del male ad una ragazza, qualunque cosa essa sia. >>
<<
Il tuo "modo di vivere" è perfettamente inutile, dal momento che stai
per morire. >>
Non gli
lasciò il tempo di replicare, stufa di star a sentire le idiozie di un povero
stupido che non aveva ancora capito che era finita.
In un
attimo gli fu sopra, e gli immobilizzò entrambe le gambe per mezzo dell'unica
compagna fidata che avesse, la sua frusta.
Lui si
lasciò sfuggire un piccolo gemito di sorpresa e incespicò cadendo sull'erba
bagnata del bosco.
Quando
rimase lungo disteso, si ritrovò gli occhi di quella Mewzakuro così vicini ai
suoi che avrebbe potuto baciarla.
Con le
gambe rese innoque e le braccia immobilizzate da quelle di lei, la guardò con
occhi ipocritamente dolci e dischiuse le labbra in un sorrisetto irritante.
<<
Così mi ecciti. >>
Quegli
occhi di ametista non variarono sentimento, e la mano di Mewzakuro mollò la
presa dalle sue e corse fulminea al pugnale che teneva legato alla cintura,
convinta di anticipare comunque la reazione dell'avversario, ma lui fu più
veloce.
L'altra
mano si liberò e afferrò quella del mezzo angelo spingendola a girarsi, e in un
attimo le posizioni furono invertite.
<<
Non abbassare la guardia. Non sottovalutare il tuo avversario. Non giocare con
esso. >> cantilenò Gojyo avvicinando pericolosamente il suo viso a quello
di lei.
Zakuro
sentiva il suo fiato caldo accarezzarle il collo, e una luce di entusiasmo le
si accese negli occhi.
Forse
aveva trovato un avversario degno del suo nome.
***
Sanzo
aspirò il fumo della sigaretta e l'allontanò dalla bocca tenendola tra il medio
e l'anulare della mano destra.
Non si era
nemmeno spogliato, perchè sarebbe stata una seccatura nel caso avesse dovuto
combattere.
Si era
solo sfilato la casacca dalle spalle e si era adagiato contro il muro della
stanza.
Non sapeva
esattamente cosa aspettarsi. Nel suo viaggio verso il Tenjiku aveva dovuto
affrontare solo demoni, sicari e non, e qualche volta umani.
Aveva
combattuto e vinto persino delle divinità, ma l'avversario che avrebbe
incontrato ora era un'esperienza nuova.
Prese il
sutra tra le mani e ne studiò attentamente i caratteri di giapponese antico
dipinti.
Quel sutra
era un'arma micidiale contro i demoni, ma contro chi ora li minacciava
probabilmente non sarebbe stato di alcuna utilità.
Aspirò
nuovamente.
Avrebbe
potuto contare solo sulla sua Shoreiju, la pistola in grado di uccidere angeli
e demoni.
Uno strano
rumore giunse alle sue orecchie.
Così, i
suoi compagni erano già stati attaccati...
Presto
sarebbe toccato a lui.
...
...
<<
RIBBON MINT ECHO!! >>
Un fulmine
dorato attraversò la stanza accendendola di un bagliore bluastro.
Sanzo
schivò il colpo appena in tempo, e si ritrovò a pensare, suo malgrado, che la
barriera di Hakkai avrebbe fatto comodo.
Il letto
prese fuoco e illuminò due ragazze davanti a lui.
Erano in
piedi, schiena contro schiena.
Una era
vestita di rosa, l'altra di blu.
Quella in
blu sorrideva melliflua, e il suo abito copriva decisamente poco.
Aveva
capelli di un blu acceso uniti in due codine cinesi, e gli occhi dello stesso
colore.
Dalla
schiena spuntavano due ali di piume azzurre, e da sotto la gonna una coda da
lorichetto dalle stesse piume.
Teneva un
piccolo arco tra le mani. Probabilmente era stata lei a scoccare il dardo.
L'altra,
in rosa, aveva uno sguardo deciso e risoluto e un vestito un po' più decente.
Capelli e
occhi di un'innaturale rosa shock, e la coda nera e le orecchie da gatto non
lasciavano dubbi sulla sua natura.
Sanzo le
riconobbe.
La prima
era la cameriera mora che aveva tenuto testa ad Hakkai quando avevano scoperto
che il cibo era avvelenato, la seconda era la bambinetta imbranata che aveva
preso le ordinazioni.
Anche se
la somiglianza era minima.
<<
Angeli. >>
<<
Già! >> esclamò la prima, facendo l'occhiolino.
<<
Mi presento. Il mio nome è Mewmint. >>
<< E
io sono Mewichigo, leader del gruppo! >>
<<
Cosa volete? >> domandò lui seccamente.
La più
bassa, quella dal vestito azzurro volò a pochi centimentri da lui.
<<
... Non è ovvio? >>
Continua...
Special
thanks to:
Dafne: Ti
ringrazio infinitamente per i complimenti!^^ Ti dirò che un'idea simile mi era
venuta a grandi linee quasi due anni fa, ma lì per lì mi ero detto "E'
assurdo!" e avevo lasciato perdere. Poi, quasi per caso, ho conosciuto
Pam-chan, e con lei ho tirato fuori quest'idea e l'ho sviluppata. Quando ho
cominciato a scriverla però, ho modificato parecchie cose, ma alla fine
qualcosa ne è uscito lo stesso. Anch'io adoro i demoni!^^ Kou-chan in special
modo. (ormai è fuggito dalle mie grnfie da taaanto... *sigh* ç_ç) Mi sono
ispirata a lui per descrivere "questo" Ryo. =kiss=
Killkenny: In
effetti hai pienamente ragione su tutto!^^ Ringrazio molto anche te per i
commenti e per i voti altissimi che mi dai! ^///^ Ah, sai, è da un po' che
volevo chiedertelo... ma da dove deriva il tuo nick name? Se è lecito saperlo
ovviamente...^^
Vanil: Grazie
anche a te!^^ Ah, da quello che ho capito non conosci Saiyuki... magari vedi se
riesci a raccattare dalla rete qualche immy, perchè è veramente un bel manga!^^
La tua Ichigo avrà un bel da fare nei prossimi capitoli... (-_- questa adora
torturarmi!NdIchigo) (Ovvio! *-*NdMao) =kiss=
Odette: O///O Non
so come ringraziarvi... ho dei commentatori divini, altro che scrittura!
Grazie, grazie!! Sono felice che ora sia più chiaro.^^ Per te vale la stessa
cosa che ho scritto a Vanil.^^ =kiss=
_Ceres_ : Come
vedi ho seguito il tuo suggerimento! E ti ringrazio. Anche a me Retasu piace
molto, infatti voglio dare ad ogni personaggio che viene sottovalutato il
giusto spazio! Bè, come avrai visto questo capitolo si è fatto attendere... Il
fatto è che ho (stupidamente) cominciato questa fic quando ne avevo già altre
due in corso (di cui una sospesa. Odio dirlo, ma è così.), così ora sorgono
alcuni problemi di priorità, ma per adesso riesco a starci dietro. Comunque
grazie.^^ =kiss=
Pam-chan:
E' venuta benino vero? Senza di te non sarei mai riuscita a pubblicarla
sorellina!^^ Ti prego di scusarmi se la storia ha subito modifiche senza
interpellarti, ma mentre scrivevo mille idee s'impossessavano della mia
mente... Poi ci sentiamo con MSN per concordare il seguito. =kiss=
Finalmente
il quarto capitolo, alla faccia tua, Konny!XP
Grazie a
tutti i commentatori e ai lettori in generale!
Eccomi, finalmente, dopo un blocco infinito ritrovo l'ispirazione per
continuare la fic
Eccomi,
finalmente, dopo un blocco infinito ritrovo l'ispirazione per continuare la
fic...
E' stata
dura, ma sono tornata.
Ora
vediamo se tornano anche i lettori...
5_
Emotion blown
Erano
stati colti alla sprovvista.
Degli
angeli...
Era una
novità.
Nemmeno
Hakkai aveva calcolato un eventualità simile.
E ora
avevano qualche difficoltà nello scontrarsi con essi... con esse.
Il
ragazzo si massaggiò la fronte con aria stanca, e improvvisamente sembrò più
vecchio.
*Improvvisamente*
ne aveva abbastanza di vedere il sangue di innocenti coinvolti in affari più
grandi di loro.
<<
Sentite... perchè avete così tanta smania di ucciderci? Lasciateci perdere, ora
non ho voglia di farvi del male. >>
<<
Cho Hakkai, voi ci state sottovalutando. >> disse l'angelo biondo con
voce decisa.
Fece per
continuare, ma l'altra, visibilmente più matura, la fermò con un gesto della
mano.
<<
Mewretasu...? >>
<<
Signor Hakkai. >> asserì l'altra con cortesia reclinando il capo.
<< Io vorrei davvero che tutto questo potesse concludersi in un altro
modo... >>
<<
Retasu! Che dici?! >>
Il demone
guardò la ragazza più grande.
Aveva uno
sguardo triste, velato di lacrime.
<<
Ma è così che deve andare. >>
Hakkai
seppe che non avrebbe aggiunto una parola.
<<
Ne deduco che è lei il mio avversario, giusto? >> disse accennando un
sorriso.
L'altra
annuì, grata.
Per certi
versi quella ragazza gli ricordava molto Yaone.
<<
Hakkai!! Ti sei dimenticato di me?? >> gridò Goku seccato.
L'agitazione
del ragazzo fece fremere Purin, che rise divertita.
<<
Giochiamo, io e te. >>
<<
Non ho nessuna intenzione di giocare con una bambinetta che... >>
<<
Invece credo che dovrai Goku. >> lo interruppe Hakkai tranquillo.
Mewberii
si avvicinò al secondo demone.
<<
Ma non sperare che sia una partita facile. >>
*
<<
Tsk. >>
Sanzo
detestava i seccatori.
A dir la
verità detesava anche i demoni.
Bè, non
sopportava nemmeno gli esseri umani.
E non
poteva certo dire di non odiare gli angeli.
<<
Non so che se ne facciano due angioletti di un Sutra. >>
Non si
era mosso. Era rimasto seduto accanto al letto ardente, con la schiena
appoggiata al comodino e la sigaretta adagiata tra le labbra.
Il Sutra
lasciato cadere elegantemente sulle spalle.
L'angelo
blu sorrise con crudele malizia.
<<
Cosa ce ne faremo non è affar tuo. >>
<<
Credo sia affar mio, dal momento che il Sutra lo ruberete a me. >>
Mewmint
stava per rispondere, ma Mewichigo la invitò a tacere con un cenno del capo.
<<
Sappiamo che tu non sei un demone. >> cominciò questa con voce dolce.
<< Noi non abbiamo l'ordine di uccidere gli esseri umani, anzi, sono cose
che in genere evitiamo... >>
Fece una
pausa. Non era facile sostenere quello sguardo. Somigliava troppo a quello di
Zakuro.
<<
Ma...? >>
<<
Ma... >> si mordicchiò il labbro. Sapeva che non doveva esitare se voleva
arrivare al suo scopo. << Dobbiamo eliminare i tuoi amici. E... >>
Indicò il
Sutra con la mano.
<<
Non che m'importi molto... Credete che sia così facile eliminare Son Goku, Sha
Gojyo e Cho Hakkai? >>
<<
Non più difficile di altri demoni che abbiamo già ucciso. >> intervenne
Mint. << Ti concedo che Cho Hakkai può dare del filo da torcere a Retasu,
ma Son Goku dovrà competere con Purin e Berii, mentre quel Gojyo ha avuto la
sfortuna di combattere contro Zakuro... >>
<<
Tsk. Mi fai venire voglia di ucciderti. >>
<<
Basta! Dacci il Sutra e ti risparmieremo! >> sbottò Mewichigo, ora con
voce decisa.
<<
Se lo vuoi, vieni a prenderlo. >>
Mint si
scagliò contro l'avversario e scoccò uno dei suoi dardi lucenti, ma Sanzo fu
più veloce nonostante la ragazza avesse le ali.
Scansò il
colpo che si schiantò contro il comodino, facendolo andare in fiamme, e riuscì
ad afferrare la ragazza da dietro.
L'angelo
lanciò un gemito e cercò di liberarsi, ma prima di potersene rendere conto, era
già faccia a terra con la pistola puntata sulla nuca.
Sentì il
sapore del sangue in bocca. Si era spaccata un labbro nella collutazione. Poi
un dolore lancinante appena sotto le scapole.
Sanzo
aveva afferrato le sue ali con forza, e minacciava di strapparle di fronte a
una terrificata Mewichigo.
<<
Ora siete più disposte ad ascoltarmi...? >>
*
La donna
guardò i due ragazzi dall'alto della sua buia postazione nel tetro castello.
<<
Kougaiji. >> disse con ipocrita dolcezza.
Il demone
dai lunghi capelli rossi la guardò con aria di sfida.
<<
Perchè ci hai fatti chiamare, Giokumenkoshu? >>
<<
Ma Kougaiji...! Quante volte ti ho detto che puoi chiamarmi "madre"?
>>
Il
ragazzo sentì Dokugakuji digrignare i denti dietro di lui.
Da quella
posizione non poteva vederne il volto, ma non era sicuro di volerlo vedere.
Sperò che
si dominasse e rimanesse calmo.
<<
Ripeterò la domanda. Cosa vuoi? >> disse scandendo glacialmente le
parole.
<<
Io? Ma niente. Volevo solo chiederti di parlare con il dottor Nii. Sai, ha
tanta voglia di esporti i suoi nuovi studi... >>
Se c'era
una persona in tutto il castello con la quale Kougaiji non avrebbe mai voluto
tenere una conversazione era quel viscido omuncolo.
Nell'osservarlo
provava un istintivo senso di repulsione sebbene nel suo aspetto non ci fossero
deformità o cose del genere.
<<
Non ho tempo da dedicare ai tuoi scienziati. >> tagliò bruscamente.
Si voltò
e mosse qualche passo verso l'uscita seguito dal fedele Dokugakuji, quando la
donna lo richiamò.
<<
Kougaiji, credo che la cosa possa davvero interessarti. Mi piacerebbe davvero
che passassi da lui. >> aggiunse in tono minaccioso. << Pensa alla
tua povera madre... >>
Strega.
<<
Kou... >> la voce di Dokugakuji era incerta. << Andiamo dal dottor
Nii Jeni. Vediamo cos'ha da dirci e poi ce lo dimentichiamo. >>
Il demone
annuì tremante di rabbia, e uscì dalla stanza senza una parola.
*
In pochi
minuti di battaglia, Gojyo era già ridotto maluccio, e i suoi tentativi di difendersi
senza colpire l'avversaria cominciavano a rivelarsi estremamente svantaggiosi.
La
ragazza, dal canto suo, non riservava alcun trattamento di favore al mezzo
demone.
<<
Adesso smettila di giocare a fare la bella guerriera, bambolina. >> le
bisbigliò lui all'orecchio quando furono abbastanza vicini.
<<
E chi gioca? >>
Mewzakuro
gli sferrò un potente calcio nei genitali e lomandò a terra rantolante.
<<
Che... razza di donna... >> biascicò lui trascinandosi in avanti.
Aveva
danneggiato forse il punto più attivo del suo corpo.
"Bella
e letale."
<<
Mi dici o no cosa sei? >>
<<
L'accordo mi sembrava chiaro... >>
La donna
gli se avvicinò e gli sollevò il viso chiudendo le dita sottili sulla chioma
rosso sangue di Gojyo.
<<
L'avresti saputo se fossi riuscito a uccidermi. >>
In pochi
gesti, fu nuovamente il ragazzo a prevalere, immobizzandole i polsi e
spingendola a terra.
<<
Senti tesoro. Sarebbe meglio finirla, o prima o poi ti farai davvero male.
>>
Il suo
tono di voce aveva perso ogni nota di sarcasmo.
<<
Ma che t'importa?! >> replicò quella tentando di sgusciare via dalla sua
presa.
Gli occhi
gelidi come il cristallo divennero improvvisamente ardenti.
<<
Mi hai presa in giro... >> sibilò. << Fino ad ora... non ti sei
nemmeno stancato! >>
Ma anche
le scintille che le balenavano negli occhi furono soffocate dal ghiaccio
perenne di quella creatura.
Lo
sguardo si spense e la pellè perse colore fino a diventare quasi trasparente.
Le
braccia smisero di opporre resistenza e il suo corpo si accasciò come una
foglia portata dal vento che finalmente tocca terra.
<<
Zakuro...? >>
<<
Cazzo... >> imprecò lei con in respiro affannoso.
Il mezzo
angleo lasciò scivolare la testa sul terreno, e i finissimi capelli d'ametista
si riversarono intorno a lei.
Spostò lo
sguardo di puro odio su Gojyo in un gesto che parve costarle molta fatica.
<<
Uccidimi. >>
<<
Scusami. >> reclinò lui con un sorrisetto ironico. << Per quanto
bella sia, non sono abituato ad obbedire ad una donna. >>
<<
Schifoso... lurido pezzo di... >>
Una
smorfia di dolore le deformò il viso.
<<
Si può sapere che succede? >>
In un
guizzo di dolore, Zakuro gli afferrò una ciocca di capelli.
Il buio
della stanza era squarciato dalla luce emanata dal monitor.
Illuminava
i suoi capelli biondi che lui rigettò indietro con un rapido gesto della mano.
I suoi
occhi azzurri erano nascosti da una maschera tridimensionale.
Non aveva
chiesto l'aiuto di Keiichiro per quel lavoro. Non lo faceva mai.
Le sue
mani, che usualmente saettavano veloci sulla tastiera del pc, erano ferme.
Osservava
i dati che gli si stagliavano davanti con freddo cinismo.
<<
Questa volta ti sei lasciata trasportare, piccola Zakuro. >>
Scusami,
non ho potuto evitarlo.
*
<<
Una ragazza? >>
L'uomo
sbuffò in un risolino e scosse la testa, spettinando ancora di più i radi
capelli neri.
<<
Oh, non è una semplice ragazza. Diciamo più... una creatura rarissima...
forse unica. >>
Si tolse
la sigaretta di bocca e la spense sul muro bianco di marmo, per poi lasciarla
cadere a terra.
<<
Perchè la vuoi? >>
<<
Ma principe! >> scosse nuovamente la testa, stampandosi in volto
un'espressione di simulato esasperamento.
<< Non
vi ho appena detta che è una creatura unica? >>
<<
E con questo? >>
Lo
scienziato sventolò una mano in aria, come a scacciare una mosca inesistente.
<<
Terreno fertile per alcuni esperimenti e studi. Semplice e pulito, no? >>
<<
Semplice, forse. Pulito non saprei. >>
<<
Non preoccupatevi di simili sciocchezze, principe. Lasciate a noi la parte
scientifica e occupatevi di procurarci il materiale. >>
<<
E tu vuoi una ragazza, dottor Nii Jeni? >>
<<
Vi ho già detto che chiamarla "ragazza" è riduttivo. >>
Il demone
si voltò con uno scatto rabbioso e si diresse verso le uscite del palazzo,
subito seguito dal fedele Dokugakuji.
<<
Allora avrò quello che voglio? >> gli gridò dietro lo studioso.
<<
Solo seme la dovessi trovare davanti
inerme e incosciente. >> rispose Kougaiji a denti stretti.
Continua...
Dafne: Ed ecco
che in esclusiva per te, entra in scena anche Kougaiji... devo dire che è stata
una scelta sofferta, non sapevo se e come farlo entrare in scena, ma alla fine
tutti i tasselli sono andati a posto ed eccolo qui, più figo e misterioso che
mai!^^ Tutto da godere! :p Grazie ancora, =kiss=
odette: Scusa se
non ho continuato presto come mi avevi chiesto!^^"" Spero che
continuerai a leggere ugualmente! Grazie davvero per i complimenti! =kiss=
Killkenny: Grazie
davvero!! ç_ç Addirittura 9... Spero che troverai il tempo per valutare anche
questo!^^ =kiss=
_Ceres_: Eccone
un'altra che mi aveva chiesto di postare infretta!!! Scuuusa!! Comunque come
consolazione arriva Kou e la sua banda di pazzi... ehm, volevo dire, grandi
demoni! Eheheh... Zakuro e Gojyo hanno ancora molto da nascondere... come Ryo
d'altronde... Ma ho già detto troppo! E per quanto riguarda Mint e Sanzo...
sinceramente non ci avevo pensato, ma chissà!!!XDXDXD =kiss=
lory 06: Ecco il
nuovo capitolo Lady! Una nuova ammiratrice di Retasu? Tirerà fuori la grinta in
questa ficcy la ragazza... =kiss=
Kaho_chan : E' proprio il caso di
dire che era un capitolo atteso. Mi scuso nuovamente e ti ringrazio tantissimo
per tutti i complimenti!!^^ Spero che ti piaccia anche questo capitolo e quelli
a venire! E continua a commentare, mi raccomando! =kiss=
Lei
attaccava, lui parava, e viceversa, e via così.
Non chiedermi il senso di questa battaglia.
L'angelo
stringeva i denti.
La sua
pelle diafana era graffiata, ma le ferite sul corpo del demone le davano
coraggio e la spingevano a continuare a battersi.
Non lo so, non lo so come ho fatto a finire così.
Hakkai
osservava le sue tecniche e il suo modo di combattere.
Non era
affatto preciso o scoordinato, no. Eppure i suoi colpi erano inefficaci.
Perchè?
Perchè lei non stava combattendo.
Troppo
uguale a Yaone per riuscirci.
Io detesto combattere. Detesto uccidere.
Se adesso morissi...
Un lampo
attraversò i suoi occhi verdi.
Sua madre
era stata violentata e uccisa dai demoni solo perchè non aveva voluto
difendersi.
Suo padre
l'aveva definita "un angelo senz'ali" e l'aveva rinnegata.
Mamma, se io adesso morissi...
Suo padre
non l'aveva voluta, e lei era scappata via.
Ed era
diventata la cosa che più odiava al mondo per dimostrare a suo padre che
infondo, qualcosa valeva anche lei.
Se ora rimanessi uccisa...
Ma suo
padre non sarebbe mai tornato a prenderla.
Perchè era
morto.
Tu mi terresti con te...?
E' davvero il paradiso il posto in cui viviamo?
Mewretasu
sorrise e abbassò le nacchere lucenti, gli occhi velati da liquida tristezza.
E si
lasciò colpire. E cadde a terra.
Come aveva
fatto a combattere per tutto questo tempo senza fermarsi mai un attimo a
pensare?
A
pensare... Perchè?
<<
Mi uccida signor Hakkai. >>
Il demone
guardò dall'alto il suo triste sorriso.
Quante
volte gli era stata fatta una richiesta del genere?
Mai.
Le persone
che amava se n'erano sempre andate senza chiedergli niente, né un aiuto, né un
parere.
Si sentì
quasi onorato.
<<
Perchè vuoi morire? >>
<<
Se continuassi a vivere non farebbe nessuna differenza. >>
<<
Secondo te, se io morissi, cambierebbe qualcosa? >>
Retasu si
tirò a sedere, e sentì lo scricchiolio di alcune ossa.
Realizzò
di essersi rotta qualche costola nell'impatto col pavimento, ma tanto, non
sentiva più alcun dolore.
<< I
tuoi amici... >>
<<
Certo non si fermerebbero qui a piangere. >> disse lui sorridendo, come
se fosse la cosa più naturale del mondo.
Gli occhi
di lei erano grandi e puri, la sua espressione attonita, come quella di una
bambina che vede per la prima volta una farfalla spiccare il volo.
<<
No? >>
<<
Le tue amiche lo farebbero per te? >>
<<
Non lo so. >> ammise Retasu con sincerità.
<<
Sai, anch'io volevo morire. >>
<< E
come hai cambiato idea? >>
<<
Delle persone strane mi dissero qualcosa. >>
<<
Dillo anche a me, affinché io possa cambiare idea. >>
<<
Se tu morissi non cambierebbe niente. Se, alcontrario, continuassi a vivere,
forse qualcosa cambierebbe. >>
L'angelo
d'acqua abbassò gli occhi e raccolse le ginocchia sul petto.
<<
Pensaci, okay? >> disse Hakkai uscendo dalla stanza, mentre il capo di
Retasu si chinava sulle gambe, scosso dai singhiozzi.
***
Il Sutra
del Cielo Sacro
Sanzo tirò
più forte le ali di Mint, costringendola a inarcare la schiena.
L'angelo
gemette e contrasse il viso in una smorfia di dolore.
<<
Devo ripetere? >>
Ichigo
scosse impotente la testa.
<<
Io non ho mai sentito parlare di questo Sutra. Noi non raccogliamo i Sutra.
>>
<<
Gli angeli non possiedono forse dei Sutra? >>
Ichigo si
morse un labbro.
<<
Non lo so... >> balbettò.
Un altro
strattone, un altro urlo.
L'angelo
rosa ricacciò indietro le lacrime.
<<
Ti giuro, non lo so!! >> gridò.
Come aveva
potuto, Ryo, permettere che si trovassero in una situazione del genere?
Possibile
che non conoscesse la reale forza di quegli individui? Possibile che avesse
rischiato di metterle nei guai?
Com'era
potuto succedere...?
Il monaco
lasciò andare la ragazza lorichetto, che si accasciò a terra rantolante.
Ichigo
notò il sangue che sgorgava copioso dalla pelle lacerata intorno al'ala
sinistra.
<<
Forse non dovreste giocare tanto a fare le guerriere. >> disse alzandosi
e accendendosi una sigaretta.
Mint lo
guardò allontanarsi, ansimando, piangendo silenziosamente, spogliata del suo
orgoglio e della sua dignità.
Ichigo
strinse le dita intorno alla sua arma fino quasi a farsi male.
Gli unici
rumori che risuonavano nella stanza erano il respiro ansimante di Aizawa, e
quello dei passi dell'uomo.
Finchè
l'angelo gatto cedette.
Non appena
Sanzo ebbe varcato la soglia, si gettò al suo inseguimento e lo attaccò alle
spalle.
<< RIBBON
STRAWBERRY CHECK! >>
Ma il
monaco si girò quasi annoiato, e scatenò il suo sutra contro di lei.
<<
Siete noiose. >> bisbigliò.
Luce.
Ecco
quello che ricorda Mewichigo di quell'attacco. Una luce profonda, che proveniva
forse dal suo stesso petto.
Non le
fece del male, ma la lasciò lì, con i morbidi occhi rossastri sbarrati e vuoti,
l'arma dimentica a terra e le labbra semiaperte.
Sanzo la
guardò vagamente stupito.
<<
Non ti sei fatta niente? >>
Il mio
Sutra ha il potere di dividere le tenebre.
Ma qui non ci sono tenebre.
L'angelo
non rispose.
<<
Prendi la tua amica e lasciateci in pace se ci tenete alla pelle. Non so cosa
vi abbiano detto, ma come hai potuto vedere, non siamo avversari al vostro
livello. >>
Si stupì
lui stesso di tante parole.
Perchè
nemmeno loro erano avversari al loro livello.
Se lì non
c'erano tenebre.
***
<<
Goku? >>
Hakkai
richiamò l'attenzione del compagno su di sè con un cenno della mano.
<<
Ehi, Hakkai! >>
Il ragazzo
emerse dal frigorifero con le guance rigonfie di cibo e un'espressione
soddisfatta sul viso.
<<
Com'è andata? >>
<<
Diciamo che è andata. Tu? >>
Il piccolo
angelo giallo rotolò fuori dalla dispensa ridente, e attaccò un altro paio di
nukuman.
<<
Io e la scimmia mangiamo insieme!! >>
L'uomo si
massaggiò le tempie.
<<
Non posso crederci...ma a quanto pare parlate la stessa lingua... >>
<<
Hakkai, mi spieghi cos'è successo? Dove sono Sanzo e Gojyo? >>
<<
Bè, da quello che sono riuscito a capire, l'imboscata c'era davvero... >>
ridacchiò il moro sedendosi su uno dei tavoli in ombra.
<<
Ma loro sono angeli? >>
<< Sì
che siamo angeli! >> gridò Mewpurin alzandosi improvvisamente in piedi e
gonfiando le gote con aria offesa.
<<
Waooow... >> mormorò Goku lasciando pendere dalle labbra qualche
brandello di pollo.
<< E
forse sai dirci perchè ci avete teso questa trappola...? Voglio dire...era
mirata proprio a noi o poteva capitarci qualunque demone? >>
Mewpurin
saltò agilmente sul tavolo e si acciambellò accanto al demone, fiera di poter
fornire spiegazioni.
<<
No, noi facciamo quello che ci dice il nostro leader Ryo. Uccidiamo solo se ci
dice di uccidere. >> disse annuendo con veemenza.
<< E
questo Ryo...è un angelo come voi? >>
<<
Oh, noooo. >> tubò la bimba, stupita da tanta ignoranza. << Ryo è
un demone come voi! >>
<< E
vi fa uccidere gli altri demoni? >>
<<
Sì. >>
<<
Solo demoni? >>
<<
Solo demoni! >> confermò l'angelo scimmia.
<<
Sai se lo decide lui? >>
Lo sguardo
di Hakkai si era fatto serio e attento.
Potevano
essere sei angeli in balia di un demone senza controllo?
Senza
controllo, certo, ma estremamente furbo e probabilmente organizzato... E poi un
numero così elevao di angeli poteva essere distaccato dal Mondo Celeste?
Era tutto
così strano...
<<
No, noi siamo un'unità da combattimento, e anche la più efficiente del
Togenkyou. >> scattò la ragazzina felice. << Ryo e Keiichiro si
occupano della parte burocratica!! >>
<<
Parte buro...? >>
La voce di
Hakkai fu nettamente troncata da un rantolo strozzato.
Goku balzò
in piedi, lasciando cadere i nikuman che teneva sulle ginocchia, e Mewpurin
rotolò a terra disorientata.
Il corpo
del demone cadde inerte sul freddo pavimento del caffè.
<<
Hakkai...? >>
Il ragazzo
si avvicinò lentamente, shockato, con gli occhi persi sul collo sanguinante
dell'amico.
<<
Berii. >> mormorò Purin.
Sentendo
quella parola, Goku alzò la testa di scatto.
Poteva
avvertire le lacrime pungergli gli occhi, e l'immagine che vide fu confusa dal
tremore liquido che pulsava sulle sue iridi.
Un angelo
illuminato dalla luna.
Questo
vide.
La luce
filtrava dalle grandi vetrate alle sue spalle, e dava una tinta spettrale a
quella pelle pallida segnata da tagli e lividi rossi sangue, al chiaro vestito
stracciato, alla coda felina e alle candide orecchie da coniglio che spuntavano
dalla lunga chioma di morbidi capelli biondi, quasi bianchi in quell'icona di dolore
e morte.
Uno dei
guantini pelosi era macchiato di sangue, e impugnava un coltello impregnato di
un denso liquido rosso. Che gocciolava.
Plic.
Plic. Plic.
Il rumore
delle gocce che s'infrangevano a terra scandiva quell'immagine senza tempo.
Sangue e
lacrime.
"Che
strano. -pensò assurdamente Son Goku in quel momento.- Io non sto
piangendo."
Ma i
grandi occhi azzurri di lei erano spalancati in un'espressione d'orrore, e
tremavano.
L'angelo
della morte piangeva.
***
<<
Il Mondo Angelico richiede aggiornamenti. Vogliono sapere come sta andando la
battaglia. >>
Keiichiro
si sporse verso il compagno, togliendosi le cuffie che lo collegavano alla
radio di comunicazione.
<<
Ryo, hai sentito quello che ti ho detto? >>
Il ragazzo
lo fissò per qualche istante senza rispondere, poi annuì lentamente.
<<
Cosa rispondo? >>
<<
Angeli... >> sussurrò Ryo in un sorriso amaro. << Ci hanno mandati
qui a fare il lavoro sporco e ci hanno dimenticati. Non si sono mai interessati
a ciò che facevamo fino adesso, non si preoccupavano nemmeno di saperci vivi o
morti... >>
<<
Ryo... >>
<<
Oh, ma loro fanno così, non lo sapevi? Selezionano i soggetti che possono
rivelarsi pericolosi per la società angelica, e li spediscono quaggiù, nelle
cosiddette "squadre speciali". Ordinano loro di ammazzare i demoni, e
se ne lavano le mani. Un pensiero in meno. >>
In un
impeto di rabbia, il demone scaraventò a terra la tazza di teh che era sul
tavolo, la guardò frantumarsi a terra guidandola con gli occhi sottili,
rallentando l'immagine nella sua mente, e rimase a specchiarsi nel liquido
avvolto dalla penombra della stanza, illuminato dalle luci metalliche dei
computer in funzione.
<<
Hai dovuto farlo? >> chiese Keiichiro comprensivo.
Ryo
regolarizzò il suo respiro e si passò una mano tra i capelli.
<<
Sì. Ma a quanto pare era già troppo tardi. >>
<<
Non preoccuparti di questo. Penserò io a sviarli. Dirò loro che sta andando
tutto bene. >>
<<
Grazie Keiichiro. >>
Ma non sta andando tutto bene.
Proprio per niente.
<<
Mh. Ti fidi più di un demone assassino che del Regno Angelico, a quanto pare.
>>
<<
Hai forse il coraggio di biasimarmi? >> chiese ironicamente il biondo.
<< E poi non dimenticare che sono un demone anch'io. >>
<<
Non lo dimentico. >> convenne l'altro, tornando a studiare il monitor.
Passarono
dei minuti, densi d'attesa. Poi Ryo parlò.
<<
Mewichigo e Mewmint sono state sconfitte, Mewretasu ha smesso di combattere,
come avevamo previsto. Sono tutte vive comunque. >>
Keiichiro
fissò una delle immagini che venivano proiettate sullo schermo.
La
ingrandì, la studiò, ne cavò fuori ogni dettaglio possibile.
<<
Ryo... credo che invece qui ci sia qualcosa che non è andato come previsto.
>>
Il demone
lo guardò nervoso.
<<
Che diavolo è successo? >>
<<
Credo che Mewberii abbia appena ucciso Cho Hakkai. >>
***
Per la
prima volta da quando riusciva a ricordare, Gojyo non sapeva cosa fare con una
bellissima donna svenuta ai suoi piedi.
Il respiro
sembrava regolare e il cuore batteva, almeno fisicamente.
Si
chiedeva perché anche le creature più terribili, mentre dormivano, parevano
dolci e indifese.
Con un
dito le sfiorò la guancia.
Chissà,
forse anche lei era come lui. Non sapeva amare.
O forse
non ne aveva bisogno.
Riconobbe
i passi pesanti nell'oscurità, che andarono a stanziarsi proprio nel lato
opposto dell'albero a cui era appoggiato.
<<
Ehi fratello, sei pesante come un caprone, lo sai? >>
<<
Beh, almeno io non soffro di nessun tipo d'impotenza. >>
<<
Prego? >>
<<
Guardati. Sei qui, e hai alla tua mercé una delle ragazze più belle che io
abbia mai visto... eppure ti vedo perplesso. La motivazione mi sembra chiara.
>>
<<
Ahah. Molto spiritoso. >>
<<
Non era una battuta. >>
<<
Allora hai capito male. >>
Rimasero
in silenzio, ad assaporare qualche amaro ricordo, che passava, indugiava sui
loro volti, e poi fuggiva.
<<
Perché sei venuto? >>
<<
Non ci crederai mai... >> rise Dokugakuji.
Improvvisamente,
davanti a loro, si stagliò la figura nera del principe.
<<
Come immaginavo, sei venuto per accompagnare il tuo padroncino... >>
disse Gojyo preparandosi a combattere. << Sentiamo, e tu perché saresti
qui? >>
<<
Non ci crederai. >> ripetè Kougaiji in tono glaciale. << Ma sono
venuto a prendere una creatura rarissima, forse unica che mi sono trovato sulla
strada inerme e incosciente. >>
<< E
ora giace ai tuoi piedi. >>
Continua...
Ah,
finalmente sono riuscita a pubblicare il sesto capitolo. Certo, i tempi di
aggiornamento si allungano, ma con essi, anche la trama, che si snoda e matura
nella mia mente.
Sarà un bene?
Questo lo
lascio decidere a voi.
Per quanto
riguarda la storia, ho paura di aver resto Purin e Goku un po' OOC...voi che
dite? E della scena in cui Berii colpisce Hakkai? Ci tengo particolarmente,
volevo renderla bene.
In ogni
caso, la storia sono riuscita solo a complicarla invece che sbrogliarla.
Scusate. U_U
Ora passo
a rispondere alle vostre recensioni!
Killkenny: Come
darti torto? C'è però un motivo se sono arrivate impreparate allo scontro.
Grazie del voto, spero che tu non ti sia dimenticato dell'esistenza di questa
storia!!^^"
Lory 06: Otto, e
ripeto, otto mesi per questo misero capitolo. Mi sento una m****...
Comunque, adesso che il blocco si avvia verso la sua fine e ho ripreso in mano
la storia, spero di non fermarmi più. Spero che nel frattempo tu sia ancora
viva!
Fraise: Sì, sto
cercando di rendere tutti i personaggi nel modo migliore... Purtroppo ho paura
di non esserci riuscita appieno in questo capitolo... Però faccio del mio
meglio...grazie mille per i complimenti, solo per l'attesa che vi ho fatto
subire, non li merito.
Dafne: Dal
prossimo capitolo (credo), il tuo Kou giocherà un ruolo fondamentale! Piccola
anticipazione per farmi perdonare il ritardo^^": Kou sarà combattuto tra
il suo senso di giustizia e la voglia di riavere sua madre...e al centro di
questa scelta ci sarà, probabilmente, proprio la nostra Zakuro!
Kaho_chan: Beh, con
tutte le tue ipotesi, posso dirti che con qualcuna ci hai preso!^^ Sì, come
avevi giustamente intuito, la persona al monitor era Ryo. E ora voglio prendere
in mano anche gli affari del mondo demoniaco, e addentrarmi nei buchi neri di
quel regno!
AyaCere: Già, e
non l'ho ancora abbandonata!! Assolutamente. Ora voglio continuarla. E la scena
che desideri, credo che la vedrai presto realizzata!! Grazie mille anche a te.
Odette: Ecco, e
scusa per l'attesa infinita. M'impiccherò per questo. ç_ç
BEattrice: Grazie
mille!^^ Spero che ti siano piaciuti anche gli altri capitoli.^^
Bene,
ragazzi, vi porgo le mie più sentite scuse.
E per
farmi perdonare, se ci riuscite, vi darò una notizia che forse gradirete:
Le puntate hot stanno per arrivare.
Grazie a
tutti, spero che continuerete a seguirmi.
Avevo
finito quando è saltata la corrente e ho perso tutto il finale.
Non vi
dico come mi sono sentita.
Quindi
scusatemi se l'ultima parte vi sembra affrettata.
7_
Enemies
Nella
penombra della stanza regnava un’atmosfera di trance, come se il tempo si fosse
fermato.
L’unico,
regolare rumore, era il gocciolare del sangue sul pavimento.
Goku
aveva gli occhi dorati fissi sul corpo, non riusciva a schiodarli. Voleva
avvicinarsi e accertarsi delle sue condizioni, ma non ne era in grado.
Finché
Mewberii non cadde in ginocchio, ansimante.
E tutto
tornò improvvisamente ad essere reale, vivo, pulsante.
In un
attimo il demone prese coscienza della realtà. E gli fece male.
<<
Che cosa hai fatto…Che cosa hai fatto, lurido angelo?! >> gridò.
Il
diadema sulla sua fronte tremò pericolosamente.
<<
Ho fatto quello che mi avevano ordinato di fare. >> gemette la ragazza
tra i singhiozzi.
Goku fece
per fiondarsi su di lei, ma Mewpurin si parò davanti a lui.
<<
Non toccarla. Ha fatto quello che doveva. >>
Il
ragazzo, stordito dalla situazione assurda, colpì l’angelo scimmia con tutta la
forza che aveva, scagliandola dalla parte opposta del locale. Poi si avventò
sull’assassina.
*
Sanzo si
fermò e ascoltò i passi che, inquieti, correvano nella sua direzione.
Erano
passi umani, senza dubbio. Riprese a camminare.
Ma i
passi umani cambiarono forma.
Divennero
più veloci e metodici. Divennero passi demoniaci.
In pochi
attimi, nell’oscurità del corridoio, Sanzo si trovò a fronteggiare un demone
biondo, poco più basso di lui, con lo sguardo altrettanto agghiacciante.
Ryo si
costrinse ad arrestare la sua corsa.
<<
Genjo Sanzo Hoshi, suppongo. >>
<<
Il burattinaio che tiene le fila, suppongo. >>
Anche
nella sua vera forma, il ragazzo conservava qualche parvenza umana che lo
rendeva riconoscibile. Gli occhi, per esempio. Il loro taglio, il colore, la
forma. Tutto perfettamente uguale.
Era lo
sguardo a essere totalmente diverso.
Sorrise
malignamente.
<<
Dovete ammettere che sono uno molto in gamba per avere ben sei angeli ai miei
ordini. >>
Il
monaco gettò a terra il mozzicone di sigaretta che ancora teneva tra le dita e
lo calpestò, incurante della moquette.
<<
Oh, no. Probabilmente sei solo un abile oratore. >>
<<
Dite? >>
<<
Vuoi farmi credere che un demone di livello superiore, come te, sia capace di
redimersi a tal punto da passare alla fazione dei vostri nemici naturali?
>>
Ryo
piegò la testa da un lato.
<<
Impossibile, vero? >>
<<
Cosa stai cercando di fare? >>
<<
Voglio eliminarvi. Non è chiaro? >>
<<
Ecco un altro bluff. >>
Il
sorriso del più giovane si spense.
<<
Siete libero di credere a ciò che volete. >> sibilò.
Riprese
la sua corsa e sparì nell'oscurità delle scale.
Sanzo
lo lasciò andare. Non avrebbe ricavato nulla dalla sua morte, non ancora.
*
Quando
Mewmint si fu ripresa, almeno fisicamente, i due angeli uscirono dalla stanza
che ormai stava andando a fuoco.
Ruppero
il vetro della finestra e saltarono all'esterno. L'aria fredda della notte le
colpì in pieno petto, e sembrò riportarle alla realtà.
Erano
state sconfitte, distrutte. Non c'era mai stata una possibilità di vittoria in
quella missione.
"
E' un compito che ci è stato affidato da Ryo! Sai quanto tiene a noi, non
permetterebbe a nessuno di farci del male."
Quelle
parole risuonarono derisorie e taglienti nella mente di Ichigo.
Scivolò
a terra e si prese la testa tra le mani.
<<
Mint... Secondo te, perché Ryo ci avrebbe affidato una missione suicida? Ci ha
sopravvalutate, o... >>
L'angelo
blu non rispose, si limitò a fissare i granelli di polvere rimasti sul suo
abito dopo quello spiacevole contatto prolungato del pavimento.
Ichigo,
ancora più smarrita, fece vagare i grandi occhi rosa nel bosco lì di fianco,
finché non le raggiunsero, netti e violenti, i rumori di una battaglia.
<<
Dev'essere Zakuro! >> esclamò balzando di nuovo in piedi.
Fece
per correre in direzione della battaglia ancora in corso, ma la compagna
l'afferrò per un polso e la trattenne.
L'angelo
si voltò di scatto con espressione smarrita.
<<
Che c’è Mint, perché mi fermi?! >>
Gridò
con voce lamentosa, chiudendo gli occhi.
Aveva
bisogno di conferme in quel momento, non di dissensi.
Aveva
bisogno di sentirsi di nuovo forte, padrona della situazione, la leader.
Perché
lei non era una leader fittizia, le altre dovevano incoraggiarla,
approvarla e poi seguirla senza controbattere, col sorriso sulle labbra,
convinte che la direzione in cui lei le conduceva era quella più giusta.
Così,
completamente priva di controllo, strattonava la mano trattenuta annuendo
vigorosamente, come ad autoconfermarsi le sue idee.
<<
Basta, dobbiamo aiutare Zakuro, noi… >>
<<
Cosa possiamo fare noi? >> chiese l’altra, mandando a terra la leader
con un’unica spinta.
Ichigo
si trovò sull’erba bagnata, spogliata di tutte le sue convinzioni, confusa e
spaventata.
<<
Non possiamo neanche pensare di opporci ad avversari del genere. >>
Incontrò
lo sguardo tremante dell’angelo gatto.
<<
Non possiamo fare niente. >> ripeté Mint, cercando di farle assimilare il
concetto.
Le
sembrava che la mente di Mewichigo avesse perso ogni capacità logica.
<<
Non è vero, noi dobbiamo combattere i demoni. >> mormorò.
<<
Dobbiamo? Perché? Chi l’ha deciso? >>
<<
Il Mondo Angelico. >>
<<
Già…chissà se sanno che siamo ancora qui a svolgere il compito che ci hanno
assegnato. >>
<<
Smettila. Stai dicendo cose senza senso. >>
<<
Ragiona, Ichigo. Da quanto tempo non abbiamo notizie di ciò che succede lassù?
>>
<<
Basta. Smettila. >>
<<
Sai che ho ragione. >>
Ichigo
si alzò di scatto, furente.
<<
Lo dici solo perché sei stata brutalmente sconfitta. Guardati…non hai messo a
segno neanche un colpo e ti sei messa nei guai. Ti hanno umiliata e
traumatizzata forse, ma non sei stata capace di reagire! Io lo avrei fatto, tutte
le altre ne sarebbero state capaci! Non puoi addossare ad altri le tue
mancanze… >>
Rise
istericamente, prima di ricevere uno schiaffo in pieno volto.
Allora
si sentì una leader completamente persa.
<<
Vattene o ti ammazzo. >> sussurrò Mint.
Aveva
tutti i muscoli tesi, le dita strette intorno all’arco in una presa spasmodica,
e i capelli le coprivano il viso.
L’angelo
in rosa la guardò per un attimo. Aprì la bocca, poi la richiuse e si allontanò
lentamente.
*
Cho
Hakkai era vivo. Questa fu la prima constatazione di Sanzo.
L’angelo
con le grandi orecchie da coniglio non sarebbe durato molto, in quelle
condizioni. Questa fu la seconda.
Goku
era stato fermato. La terza.
E,
se non fosse stato lui Genjo Sanzo Hoshi, la terza l’avrebbe quasi stordito.
<<
Goku, Hakkai è ancora vivo. >> disse.
Bastò
questo, e il demone si placò abbastanza per intuire che non era più l’angelo il
suo avversario, che era ferito e le ferite facevano male.
Mewberii
era straordinariamente riuscita a colpirlo una volta prima di essere attaccata.
Ma prima che potesse ucciderla, qualcuno l’aveva fermato.
<<
Sei più forte del previsto. >> sorrise Sanzo, mentre medicava il collo
del compagno con un bendaggio di fortuna.
Ryo
si voltò verso di lui e sorrise a sua volta.
<<
Grazie. >>
<<
Sanzo, chi è lui? E come sta Hakkai? >>
<<
Non lo so. >>
<<
Cosa? >>
<<
“Non lo so” è la risposta a entrambe le domande. >>
<<
Sono il responsabile di tutto questo. >> dichiarò il demone biondo.
<<
Molto bravo. >> si complimentò il monaco alzandosi da terra. << Ora
che abbiamo vinto, ce ne possiamo andare? >>
Ryo
non ebbe il tempo di rispondere, perché Gojyo venne scaraventato nella sala
dall’esterno, frantumando tutte le vetrate e cadendo rovinosamente a terra.
I
ragazzi si ripararono dietro ai pochi tavoli ancora intatti, finché la tempesta
di vetri non finì.
<<
Gojyo! Che sta succedendo? >> gridò Goku precipitandosi dall’amico e
facendolo rialzare.
Quello
si rimise subito in piedi e si asciugò il sangue che colava dal labbro
inferiore con un lembo della giacca.
<<
Dokugakuji e Kougaiji. >>
<<
Che cosa...?! >>
Ryo
gli fu addosso.
<<
Hanno preso Zakuro? Parla, idiota! >>
Gojyolo
allontanò con uno spintone.
<<
Levati di mezzo! Certo che l’hanno presa, e tu sapevi tutto, non è così?
>>
Il
ragazzo sembrò indebolirsi all’improvviso, i segni della sconfitta gli
deformarono il volto e l’espressione.
Ichigo
entrò velocemente dalla vetrata sfondata, gridando il nome di Ryo. Quando però
lo vide insieme ai loro nemici, incurante dei corpi di Mewberii e Mewpurin a
terra, si fermò, e i suoi occhi assunsero un tono se possibile ancora più
terrorizzato.
<<
Che…succede? >> sussurrò con voce tremante. << Ryo…? >>
<<
Ichigo, dov’è Mint? >>
<<
Io…lei… L’ho lasciata sola…poi ho sentito un urlo, sono tornata indietro, e…
>>
Si
fermò, scossa da un singhiozzo.
Ryo
l'afferrò per le spalle e la scosse violentemente.
<<
E...? Che è successo? >>
L'angelo
singhiozzava ormai incontrollata, ma riuscì a mettere insieme una frase.
<<
L'ho trovata a terra...c'era molto sangue e...ho visto... >>
<<
Smettila immediatamente di piangere e guardami! >> disse Ryo prendendole
il viso tra le mani e costringendola a fissarlo.
La
ragazza annuì. I singhizzi trattenuti la scuotevano tutta, ma lei stringeva le
labbra e non li lasciava uscire.
<<
Ho visto due...demoni. Due demoni che portavano via Zakuro. >> sussurrò,
strofinandosi il viso impiastricciato di lacrime.
Ryo
la lasciò andare e si allontanò di qualche passo, le labbra incurvate in un
sorriso amaro.
<<
Adesso sì che siamo fottuti. >>
Continua...
Kaho_chan: Sono felice che i nuovi elementi
t'intrighino! Il mondo angelico e l'introspezione di Retasu sono argomenti che
verranno ripresi tra qualche capitolo, un paio al massimo, perché ora cercerò
di concentrarmi sui personaggi di Zakuro e Gojyo, che in questo capitolo sono
praticamente assenti. E pensare che dovrebbero essere loro i protagonisti della
fic!^^" Come vedi Hakkai non è morto, non è così facile sbarazzarsi di uno
dei Saiyuki Boys come saprai! Sono felice che ti sia appassionata a questo
manga, merita davvero, è il mio preferito in assoluto! Davvero il dialogo tra
Gojyo e Doku ti è sembrato molto OOC? Accidenti, speravo di riuscire a
mantenere il carattere originale di ogni personaggio! La prossima volta che
s'incontreranno (perché ne avranno modo, durante la fic!^^) m'impegnerò di più!
Grazie di tutto!
=kiss=
Killkenny: Le tue recensioni sono le più
sibilline, ma non certo per questo meno gradite. Tutt'altro. Beh, vorrei dirti
se ci hai preso o no, ma preferisco non rovinare la sorpresa a nessuno, per
ora. Presto l'obbiettivo del Mondo Angelico sarà chiaro. Un'anticipazione
piccina piccina però posso fartela: i due gruppi stipuleranno un'alleanza
provvisoria e molto, moolto instabile.
Una
cosa che mi fa male, è aver lasciato Zakuro nelle mani di Nii Jeni... Ma a chi
alludi quando parli di "pazzoide"? Sai, uno così potrebbe sempre fare
comodo.^^
=kiss=
AyaCere: Felice che ti sia piaciuto! Grazie
infinite dei complimenti!! Sì, come vedi la sto continuando.^^ Già, i capitoli
hot...non vi aspettate chissà cosa, anche perché la lemon (sì, ci sarà una
lemon U_U sono pazza, lo so.) verrà pubblicata da Saseko, altra autrice di EFP
nonché mia carissima amica, perché in queste cose è più brava di me e la
scriveremo insieme.
Che
dire? Spero di riuscire a velocizzare i tempi e non approfittare troppo della
tua pazienza.
=kiss=
Lory
06: Grazie! ç_ç
Davvero, non credo di meritarmeli tutti questi complimenti! Spero che questo
capitolo non vi abbia deluso troppo. Come ho già detto, il personaggio di
Retasu verrà ripreso e analizzato tra qualche capitolo. Nel prossimo troveremo
Zakuro in una situazione drammatica.
Ho
forse oscurato troppo la storia invece di schiarirne la trama? Spero che mi
perdonerai per questo.
Socchiuse appena gli occhi, facendo filtrare nella sua mente una luce
metallica e malsana, che le trafisse il cervello, annebb
INFINITE SCUSE PER IL MEGA
RITARDO!
Ma ormai
credo l’abbiate capito: l’ispirazione per questa fic mi colpisce
all’improvviso, e non so mai quando.
Alla fine,
per gli interessati, piccolo annuncio.
Caputolo
di pura transizione.
Non per
questo meno importante.
Chap. 8
Fear and other stupid things
Written by Mao chan
Socchiuse
appena gli occhi, facendo filtrare nella sua mente una luce metallica e
malsana, che le trafisse il cervello, annebbiandole la vista.
«
Finalmente ti sei ripresa, mia cara. »
Quella voce
viscida e fastidiosa la raggiunse strisciante.
Richiuse
gli occhi, tentando di chiamare a sé gli ultimi
ricordi.
La
missione, certo. Il suo obbiettivo l’aveva sorpresa durante uno dei suoi sfoghi
notturni.
Quel lurido
ibrido dagl’occhi rosso sangue…
La voce di Ryo nelle orecchie, il dolore.
E poi, il
nulla.
Tentò di
muoversi, ma qualcosa le bloccava i polsi e le caviglie a
un inferriata.
« Mi
dispiace, tesoro, sei immobilizzata. So che non saresti mai fuggita, intendiamoci… Ma sai, non sarei uno
scienziato se non prendessi delle precauzioni,
nel mio lavoro. »
Qualcosa le
sfiorò il fianco nudo.
Somigliava
terribilmente a un dito.
Zakuro
voltò lentamente il capo, sforzandosi di mettere a fuoco la stanza.
Scorgeva
diversi monitor, e le pareti grigie odoravano schifosamente di una qualche
sostanza chimica.
« Chi sei? »
Parlare le risultò più difficile di quanto immaginasse.
La testa le
pulsava, e si sentiva le membra intorpidite.
« Mi hai
drogata? »
La risatina
lasciva che seguì le sue domande le diede il voltastomaco,
ma allo stesso tempo, la fece rabbrividire.
« Ogni cosa
a suo tempo, dolcezza. Io mi chiamo NiiJeni, sono uno scienziato, e non vedo l’ora di condurre interessanti esperimenti su di te.
Tranquilla, sono sicuro che apprezzerai. »
E, chissà
perché, Zakuro non ne fu affatto sicura.
*
«
Spiegamelo di nuovo. » cominciò Sanzo. Sulla guancia, una vena che pulsava pericolosamente. « Perché dovremmo astenerci dal proseguire il nostro poco
piacevole viaggio verso ovest, e restare qui a fare da balia a degli
angioletti? »
Il bonzo
era appoggiato al bancone del locale (o almeno, di ciò che ne rimaneva), le
braccia incrociate e i capelli dorati ad adombrargli
il volto.
Davanti a
lui, stavano un Gojyo dall’espressione
paradossalmente conciliante, un Goku confuso, e un Ryo vagamente annoiato.
Nelle
stanze superiori, Ichigo, Retasu
e Mint, che erano state le
prime a riprendersi, con la collaborazione di Keiichiro
e Tasuku, avevano medicato efficientemente le
compagne ferite e Hakkai, tuttavia ancora costretti a
letto.
« Beh, Sanzuccio, davvero non capisco perché tu faccia tante
storie. Si tratta solo di trovarli, scambiare un paio di paroline amichevoli con
Kou, farci ridare la ragazza e magari anche qualche Sutra, e il gioco è fatto! »
« Sono io
che non capisco, idiota di un kappa. Perché?»
« Non
abbiamo bisogno del vostro aiuto. » asserì Ryo.
In ogni caso, non
credo ci sia più nulla da fare.
« Oh, sì
che ce l’avete, invece!
» lo rimbeccò il rosso in tono sprezzante, poi tornò a rivolgersi a Sanzo.
« Un
tentativo. Almeno per capire. Potrebbe rivelarsi un’arma pericolosa per noi!
Ricordi il periodo in cui Koujaiji aveva subito il
lavaggio del cervello*? Non è stata una battaglia felice… Chi ci assicura che
non possano usarla nello stesso modo? »
Il biondo
lo scrutava truce.
« E anche se fosse? »
Gojyo
cercò disperatamente di richiamare alla mente un qualsiasi pretesto per portare
avanti le sue argomentazioni, ma arrampicarsi sugli specchi non era mai stato il suo forte. Troppo scivolosi.
« Uffa, io
ho fame. E mi annoiate. Perché
non ammetti che quella ragazza ti piace, pervertito di un kappa? Almeno la
finiamo con questi discorsi inutili. » si lamentò Goku,
sospirando.
Gli sguardi
dei due biondi si diressero all’improvviso sul ventiduenne.
Dannato
ragazzino.
« E va bene, va bene! » si affrettò a dire lui, imbarazzato «
Ammetto di essere parecchio frustrato. Non sono
riuscito a sedurla, se proprio volete saperlo. Se non
dovessi riuscirci, sarebbe una macchia indelebile sul mio onore! »
« C’è anche
un’altra cosa che forse dovresti sapere, Sanzo. »
La voce di Hakkai era giunta strana alle loro orecchie, a causa della
ferita al collo, ma perfettamente riconoscibile.
L’uomo era sulle scale, accanto a lui c’eraRetasu
nella sua forma umana, con indosso la divisa del cafè.
« Hakkai! Come ti senti? »
« Meglio,
grazie Goku, non preoccuparti. » rispose questo,
sorridendo.
« Cos’altro dovrei sapere? »
Il moro
scese gli ultimi gradini, sempre accompagnato da una silenziosa Retasu.
« In
privato. »
Sorrise
dolcemente all’espressione di disappunto di Gojyo.
Sanzogettò un’occhiata al mezzo demone, poi si appartò qualche
istante con Hakkai.
Per un
attimo, un lampo di disappunto percorse i suoi occhi.
Ryo li
osservò, all’erta, cercando di coglierne i gesti e le parole.
« Allora è
per questo? » chiese il monaco, indirizzando un’occhiataccia al capellone.
« Ma che diavolo…? »
« Cos’è?
Solidarietà tra le minoranze? » commentò acido, di nuovo rivolto adHakkai.
« Ehi! » esclamò
Gojyo « Si può sapere di che diavolo state parlando? »
« Se andiamo a prendere questa ragazza, smetterai di rompere? »
« Sì, ma… »
Sanzo
sospirò.
« Che mi tocca a fare a causa dei compagni di squadra che mi
hanno rifilato i Sanbutsushin! »
« Grazie,
Occhi-Suadenti! »
« Vuoi
morire? »
« Sì,
anch’io ti voglio bene. »
Il
proiettile si conficcò sul muro alle spalle del demone biondo.
Ha…sparato davvero?!
*
Mint
srotolò lentamente le bende dalla spalla di Berii,
per poi impregnare quelle pulite in una vaschetta di disinfettante poggiata sul
comodino.
La bionda
mugolò leggermente.
«
Tranquilla, sei fuori pericolo. » sussurrò l’altra, applicandole la nuova
fasciatura.
Erano
quattro giorni che Berii non si riprendeva, ma grazie
le conoscenze mediche di Hakkai e Keiichiro,
erano riusciti a fermare le varie emorragie, esterne e non, per poi
prescriverle degli antidolorifici, che non le permettevano si riaversi
completamente.
Era davvero conciata male, doveva aver subito un attacco orrendo.
« Mi
dispiace. » aveva detto Goku, con occhi spenti,
mentre guardava la sagoma di Keiichiro affaccendarsi
attorno al letto dell’angelo.
« Mi
dispiace, io… Non ho capito più nulla quando ho visto Hakkai a terra, sanguinante, e… »
« Non ti
devi scusare. » sorrise l’uomo. « Siamo avversari, lei ha
quasi ucciso un tuo compagno. Non ti devi scusare. »
La
ragazza-lorichetto guidò lo sguardo verso il cielo soleggiato, perso.
I
cinguettii degli uccelli la raggiungevano allegri e cristallini, e la stanza
era inondata di luce. Non vi era nemmeno una nuvola.
« Vorrei
che Zakuro potesse vedere questo cielo, adesso. »
mormorò, la mente smarrita nei raggi di sole che le schiarivano gli occhi blu
mare.
« Non ha
mai visto una mattina primaverile? »
Mint
sussultò, indietreggiando di parecchi metri dall’entrata.
Istintivamente,
si portò una mano tra le scapole, pronta a sganciare il Dispositivo di
Controllo che le permetteva di mantenere la sua forma umana.
« ShaGojyo. » ringhiò, in
direzione del mezzo demone. « Che diavolo vuoi? »
« Ehi, ehi, calmati. Non siamo in guerra, adesso. »
« Non siamo in guerra ancora, vorresti
dire. »
Lui scrollò
le spalle.
« Come ti
pare. » accennò alla figura di Berii, priva di sensi.
« Come sta? »
Mint
lasciò ricadere le bracci lungo il corpo, ma continuò
a scrutarlo con sguardo ostile.
« Si
riprenderà. »
Il silenzio
s’impadronì nuovamente della stanza.
L’angelo era tesa, nervosa, pronta a scattare all’attacco al
più piccolo segno di aggressività da parte del rosso.
Ma c’era
una domanda che la divorava da dentro, una domanda a cui aveva ricevuto solo
risposte insoddisfacenti, e sapeva che lui era l’unico in grado di colmare quel
dubbio snervante.
E poi,
voleva sapere com’era andata davvero.
« Che è successo quella notte? »
Sorpreso
dalla frase improvvisa, Gojyo la guardò perplesso.
« La notte in cui hai combattuto contro Zakuro. Che è successo?
»
Il ragazzo
afferrò una sedia, e vi si lasciò cadere sciattamente, estraendo dalla tasca un
pacchetto di sigarette e un accendino.
« Abbiamo
fatto sesso sfrenato finché non ci hanno poco gentilmente interrotto. »
Furente, la
ragazza avanzò decisa verso di lui, e con un gesto secco della mano, gli
strappò la sigaretta dalle labbra.
« Non hai
letto i cartelli? In questo locale è vietato fumare! »
Gojyo,
sconcertato da tanta rapidità, rimase con l’accendino a mezz’aria ancora per
qualche secondo.
« E ora, se non ti dispiace, dimmi com’è andata veramente. »
Sottolineò
l’ultima parola con un che di minaccioso, e lui decise di non contraddirla più.
« Er… Abbiamo… discusso, diciamo così, per un’oretta. Dopo di che, quando
il clima ha cominciato sul serio a scaldarsi… - occhiata lasciva – lei è
svenuta. Non so cosa sia successo, è accaduto tutto troppo velocemente. »
ammise.
Mint
abbassò gli occhi.
Lei sapeva.
Fu solo per un secondo, poi tornò a fronteggiarlo con espressione strafottente. Ma quell’esitazione non sfuggì al demone, che ne prese
mentalmente nota.
« Poi sono
giunte delle vecchie conoscenze. Il mio fratellastro, sai. È un tipo davvero
strano… Ovviamente, stava accompagnando il suo principino,
quel Kougaiji. »
« Kougaiji? Il figlio di Gyumaho? »
chiese Mint, impressionata.
« Sì,
proprio lui. »
« Che…? »
« Non lo
so. » la interruppe il rosso, sospirando esasperato. « Non ne ho idea. Ha detto
delle cose strane, del tipo “Questa ragazza giace priva di sensi ai miei
piedi”, e poi l’ha sollevata e l’ha portata via. »
Mint lo
guardò disgustata.
« E tu non hai fatto niente per impedirlo, giusto? »
« Che avrei potuto fare! » disse lui, scandalizzato. « Ho
provato a reagire, ma Dokugaku mi ha impedito di
avvicinarmi, e si sono dileguati velocemente. »
Sguardo
scettico di lei, un sopracciglio curato scattò verso l’alto.
« Hai
sfondato una vetrata. »
Tono
solenne di lui.
« Beh, sono
cose che succedono. »
*
« Ora che
siamo soli, puoi dirmi la verità, venerabile
Sanzo.Perché hai deciso
di aiutarci? »
Il monaco non
rispose, limitandosi ad aspirare dalla sua sigaretta, gli occhi viola fissi sul
paese, al di là della vetrata rotta.
« Un locale
tanto pregiato, sfigurato in questo modo. Darete nell’occhio,
immagino. Non temete che vi salti la copertura? »
Ryo
scrollò le spalle, chino su alcuni monitor portatili, poggiati sul bancone.
« Demoni. »
disse distrattamente, digitando una password. « Cose che succedono, no? »
« Mh. »
Il bonzo si
avvicinò, prendendo posto su uno dei tavoli ancora integri.
Tranquillamente,
caricò la shoreiju.
« Continuo
a chiedermi cosa ci faccia un demone in un posto come questo. »
Il ragazzo
ridacchiò.
« Ci
lavora. »
« Me ne
domando la ragione. »
« Sai,
bonzo, contrariamente a quanto tu possa pensare, non
c’è nessun secondo fine. »
« Non ci
crederei nemmeno se ne andasse nella mia vita. »
« E io non credo che tu abbia accettato di aiutarci solo
perché il tuo amico si è preso una sbandata per Zakuro.
»
«
Ragionevole. »
In quel
momento, Keiichiro entrò nel salone.
« Ryo! »
Sul viso
gli si leggeva un misto di rabbia e incredulità. Un goccia
di sudore brillò sulla sua fronte.
« Ryo, devi venire. Subito. »
« Che succede? »
« Un
messaggio dal Regno Angelico. Scendi. »
Il demone
si fece serio. Annuì.
« Mi
dispiace lasciarla sola, sua eccellenza! » disse ironicamente, rivolto al
monaco. « Sarò da lei quanto prima, si senta libero di fare come fosse a casa
sua. »
Ma non ficchi troppo il naso in giro.
« Mh. Che rompiscatole. »
*
« Signor Hakkai, come si sente? »
« Bene, grazie signorina Midorikawa. »
« Mi chiami
Retasu. »
« Grazie, Retasu. »
Ichigo
guardò la ragazza, infastidita.
C’era
davvero bisogno di entrare in confidenza? Dopotutto, loro erano pur sempre il nemico, e il nemico,
prima o dopo, va eliminato.
Non si
trattava che di una tregua momentanea, nonostante ciò la innervosisse molto.
« E le vostre compagne? »
« Purin si è ripresa completamente. Berii
non ancora, ma ormai è solo questione di tempo. »
« Ne sono
felice. » rispose lui, sorridendo.
Le porte
della cucina, lì accanto, si spalancarono.
Ne uscirono
una Purin e un Gokudecisamente sazi.
« Purin, accidenti! » la chiamò la leader, fingendosi arrabbiata e recuperando un po’ del suo buon
umore.
« Ti sei
sporcata tutta! Vieni qui. »
Le pulì
affettuosamente il viso impiastricciato di soba e okonomiyaki (che poi non
capiva come si potessero accostare due pietanze simili),
mentre quella se la rideva beata.
« Ah, Goku, anche tu non sei stato da meno. » constatò
serenamente Hakkai.
Il giovane
demone lo guardò con la sua classica aria idiota.
Sorprendentemente,
Ichigo gli si accostò, e prese a strofinare anche i
contorni della sua bocca, sebbene meno delicatamente.
« Siete due
scimmie! »
Era più
alto di lei, e quindi la ragazza dovette alzarsi in punta di piedi per
completare l’opera, ma in poche strofinate, anche in viso di Goku fu come nuovo.
« Grazie. »
tentò lui, un po’ confuso.
« Non è un
problema. Per un po’ faremo squadra, giusto? »
Lei sorrise
e trotterellò via.
*
«
Fantastico. Davvero fantastico. » commentò Ryo,
nell’oscurità dello scantinato.
« Cosa facciamo? »
Il demone
scaricò un pugno su un tavolino di legno, che si schiantò a terra sul colpo.
« Ryo… »
« Non
cambia assolutamente niente! » gridò lui, tentando si trattenere l’ira. «
Niente. Facciamo ciò che ci eravamo prefissati. »
« Ma il Mondo Angelico… »
« Chi se ne
fotte degli angeli! »
« Non
saranno disposti a tollerare… »
Il biondo
si voltò di scatto, facendo zittire l’altro.
« Non starò
ai loro ordini. Non questa volta. Vengano pure a prenderci, se gli pare. »
« Cosa ne faccio del messaggio? »
« Buttalo.
Ormai non vale più nulla. »
*
Zakuro
era stata drogata di nuovo, e di nuovo si svegliò con
la testa che sembrava scoppiarle per il dolore.
Questa
volta, fortunatamente, era sola.
Sola in
quel fottuto laboratorio informatico, pieno di apparecchi
elettronici e le loro fottutissime luci al neon che le trafiggevano gli occhi
come lame, nonostante la penombra circostante.
Faceva
freddo.
Se fosse
stata una ragazza normale, probabilmente avrebbe urlato, pianto.
Ma lei
non era una ragazza normale.
Lei era Mewzakuro.
Percepì di
essere tornata alla sua forma normale.
Cercò di
guardarsi l’ombelico, per vedere se qualcuno le aveva applicato
il Dispositivo di Controllo, ma fu colta dai conati di vomito, e rinunciò.
Non le importava di morire, pensò.
Infondo, non era mai stata viva. Morire non
avrebbe fatto alcuna differenza.
Ciò che non
voleva assolutamente, era perdere la propria dignità.
Ma
sentiva che, in quel lurido posto, l’avrebbero spogliata di tutto.
*
« Domani andremo a
cercare Zakuro. »
« Domani andremo a
stanare Kougaiji. »
Nonostante
non riuscisse a capire perché i due leader biondi del gruppo demoniaco e di
quello angelico si ostinassero a contraddirsi ogni volta che ne
esisteva la possibilità, Tasuku aveva intuito
che quelle due frasi avevano circa lo stesso significato.
Si sentì
quasi un genio.
Tuttavia,
il troppo rifletterci sopra lo privò dell’equilibrio:
perse il controllo dei roller e cadde a terra,
mandando tutte le stoviglie che trasportava a schiantarsi sul pavimento.
« Giusto,
questo posto non era già abbastanza distrutto. » sospirò Ichigo,
esasperata. « Ma per fortuna ci sei tu, Tasuku! »
« Mi
dispiace! » si scusò lui, raccogliendo velocemente i cocci.
Gojyo
entrò nella stanza, la sigaretta accesa tra le labbra.
La ragazza
sorrise, raccolse un frammento di ciò che una volta era stato un piatto e
glielo scaraventò contro.
Il demone
si gettò di lato appena in tempo.
« Ma se
scema?! »
« In questo
locale NON-SI-FUMA! » scandì lei, urlando.
« Okay,
okay. »
Il rosso
spense la sigaretta.
Il fumo le manda fuori
di testa.
Ichigo
incrociò le braccia sul petto, con aria contrariata.
« Voi
demoni mi fate venire il nervoso! Ve ne fregate sempre di tutto! »
Afferrò la
giacca e aprì la porta del locale.
I
campanellini rotti trillarono in modo stonato.
« Ichigo…? »
« Vado a
prendere un po’ d’aria. »
La porta
sbatté alle sue spalle.
« Mio Dio.
Come fai a sopportare questa gente? » chiese Gojyo,
accendendosi una sigaretta.
« Suppongo
che dopo un po’ ci si abitui. » rispose Tasuku, con
un sorriso.
L’altro si
sedette a un tavolo.
« Tu sei
umano? »
« Già. »
« E cosa ci fai qui? »
Il
ragazzino smise di raccogliere le stoviglie rotte.
« Sono il
fidanzato di Berii. »
« Berii è la ragazza ancora priva di sensi? »
« Sì… »
Per un
attimo, sul volto di Tasuku passò un
ombra.
« Comunque si riprenderà del tutto. »
Rimasero in
silenzio per un po’, uno concentrato sul fil di fumo
che gli saliva dalle labbra, l’altro intendo a non lasciare frammenti di vetro
sul pavimento.
« Tu invece
sei un demone, giusto? »
Gojyo
aspirò.
« Non
esattamente. »
« Sei un
meticcio? »
« Cosa te lo fa pensare? »
Tasuku si
sedette a terra, lo sguardo rivolto verso il suo interlocutore, l’espressione
serena.
« Ho
sentito dire che le vie di mezzo si distinguono dal colore degli occhi e dei
capelli. E tu hai dei capelli davvero particolari. Anche gli occhi, ora che li vedo meglio. »
Gojyo non
rispose. Si limitò ad osservarlo.
Il
ragazzino sembrò sprofondare nei suoi pensieri.
« Non
l’avevo capito subito, in realtà. Credevo che il colore della proibizione fosse
il viola. »
« Cosa
devi dirmi, Hakkai? »
« Viola…? »
Nella mente
del mezzo demone, qualcosa cominciò a prendere forma.
« Sì,
esatto. MaRetasu mi ha
spiegato che si tratta di una cosa diversa. Come Zakuro.
»
Quegli
occhi d’ametista, così freddi…
« Che c’entra Zakuro? »
E i
capelli.
Lunghi,
lisci…
Viola.
« Credo di conoscere il motivo per il quale Gojyo
è tanto attratto da quella ragazza. Anche
se, probabilmente, lui non se ne rende conto. »
« Come, non
lo sai? »
Tasuku
era sorpreso.
« Credevo
fosse questo il motivo per cui insistevi tanto per
aiutarci a trovarla. »
Il rosso
lasciò cadere la sigaretta.
« Che motivo? Dannazione, spiegati chiaramente! »
« Spiegati
chiaramente, Hakkai. »
« Certo, scusami Sanzo. Tempo fa ne avevo sentito
parlare, ma mi è tornato in mente solo ora. »
« Zakuro… »
« Quella ragazza… »
« …è una
figlia della proibizione come te. »
« Il viola simboleggia
il sacrilego incrocio tra la natura angelica e quella demoniaca. »
« Stai dicendo che è
una figlia del tabù al pari di Gojyo? »
« Sì. Esattamente
questo. »
Gojyo si
lasciò ricadere contro lo schienale della sedia.
« Sapevo che non eri
un'umana. »
« Ma
che bravo... ed ora riesci ad indovinare la mia natura? »
« Sembri un demone...
ma... »
« Facciamo
così...Se
riuscirai ad uccidermi lo saprai. Ma se vincerò io, oltre che a morire, dovrai
rassegnarti a guardare in faccia i tuoi amici mentre
muoiono. »
« Cosa
accresce in te tanto odio? »
« Questo non lo saprai mai. Qualunque sia il vincitore.
»
« Che stupida… »
Non era
cosa poi troppo difficile da indovinare.
Continua…
*Lo ricorderanno coloro che seguono/hanno
seguito il manga di SaiyukiReload,
vero?^^
AA. La scena
in cui Ichigo[Strawberry] strofina
la bocca di Goku, in cui chi vuole può vedere
qualcosa e chi non vuole può tranquillamente
farne a meno, è dedicata a una persona in particolare,
che probabilmente non leggerà mai questa fic.
Solo, volevo che ci fosse.
Special Thanksto:
Kaho_chan: Grazie mille
per le bellissime recensioni che mi lasci, mi caricano ogni volta al massimo!
Le impressioni dettagliate che mi offri ogni volta
sono impareggiabili, sul serio.
Per la
coppia, beh, leggi a fondo pagina. =) Anch’io amo
assurdamente il pairing Gojyo/Zakuro,
anche perché ogni volta è una sfida farli interagire, essendo loro così diversi… Ma mi intrigano terribilmente, non ci posso fare
nulla. ù_u Tornerò anche sul rapporto Doku-Gojyo, mi è sempre piaciuto
pure quello.
Così come
amo giocare sul Mint-Ichigo. Mi piacciono tutti
insomma. U_U
Nemmeno io
amo molto la neko girl, ma in questo capitolo l’ho
lasciata in pace, quanto meno per accontentare anche i suoi fan! XD
Ultima
cosa, lo prometto: sto amando la tua Shika/Tema. Appena
finisco di leggerla, commenterò.
Killkenny: Un
incredibile grazie anche a te! Ho letto la tua fic, è mi è davvero piaciuta
(perché l’hai interrotta??ç_çnooooo!), e ora la tua opinione, per me, vale ancora
di più! A-DO-RO leggere le supposizioni che fai alla
fine di ogni capitolo, mi entusiasma davvero! Quindi,
ti prego, continua a farle!^^
Per quanto
riguarda il Mondo Angelico, beh, un accenno c’era anche in questo capitolo… E
presto approfondirò la questione!
You’reright,
ringraziamo il caro Kou per l’alleanza, ma non il
dottor Nii per ciò che seguirà.
Io lovvoZakuro… e pure Gojyo…
Chissà
perché i personaggi che adoro, sono sempre quelli che torturo di più…! *smirks*
AyaCere: Una Mint/Sanzo? Ti dirò che l’idea
m’incuriosisce! XD Vedremo dove mi porterà questa storia!
Mi dispiace, alla fine ho deciso di non uccidere Berii… almeno non ancora. :evilgrin:
Tornerò a
giocare sul rapporto Mint-Ichigo, ma se devo essere sincera, non vedo proprio l’ora di dedicarmi
approfonditamente alla Gojyo/Zakuro!
XD
Grazie
davvero delle recensioni, mi fanno felice ogni volta!^^
Un “grazie” anche a
tutti quelli che leggono.
Vi chiedo comunque un commentino, anche piccolo, per farmi sapere cosa
ne pensate, cosa volete da questa fic, e migliorarmi sempre!
Ultima cosa.
Qualcuno mi ha chiesto se poteva scrivere qualcosa sul pairing Gojyo/Zakuro.
La risposta è sì.
Non solo: mi piacerebbe davvero lo faceste.
Amerei scoprire come altre persone
renderebbero la coppia e il crossover.
Quindi, l’invito è aperto a tutti.
Se avete intenzione di farlo,
avvertitemi, e io correrò a leggere la vostra storia.
Per gli Spin off (o missing moments) di questa fanfic, la risposta
è ugualmente sì.
Sanzo, le cui vene si
contraevano continuamente in pulsazione inquietanti,
doveva sorbirsi la piccola Purin, che pareva
divertirsi un mondo nel saltellare dal suo grembo al cofano mentre Hakkai spingeva la macchina alla massima velocità.
«Ahh, Venerabile Sanzo. » lo canzonò Gojyo,
da dietro. « Sembra
che le scimmie nutrano un affetto particolare per te. »
Partì un colpo di pistola, e il mezzo
demone, per scansarlo, rovesciòRetasu
e Ichigo, incastrate dietro. Avevano davvero poco
spazio a disposizione, perché a Berii era stato
concesso di mettersi distesa.
Ryo, si tolse le cuffie
collegate al portatile con uno scatto furioso.
« Potete
quanto meno provare a fare meno
casino?!»
Era seduto dietro, in bilico tra la chiusura del
bagagliaio e l’asfalto rovente, eppure, nonostante mantenesse la sua forma
umana, lavorava tranquillamente sul suo portatile.
Mint era vicino a lui, ma si
teneva soltanto agganciata a Jeep, sfruttando i suoi poteri per fluttuare
nell’aria.
Certo, avrebbero dato parecchio nell’occhio se il
posto non fosse stato deserto.
Avevano avuto l’accortezza di uscire dalla
cittadina prima di usare il potere speciale del draghetto*.
« Ci proveremo, boss, ma non ti assicuro
niente. » replicò il rosso, ironico.
« Quanto mancaaa?
» si lamentò Goku,
schiacciato dietro tra il compagno e Ichigo. « Sto morendo di faaamee… »
« Questa è una domanda che devi
rivolgere al nostro caro Ryo. » rispose Hakkai, allegro.
Il
ragazzo abbassò nuovamente le cuffie, che non gli avevano impedito di seguire
le parole di quegli improvvisati compagni di viaggio.
Osservò
il punto lampeggiante sulla schermata del computer.
« Non dovrebbe essere troppo
lontano. Ancora un paio d’ore al massimo. »
« Un paio d’ore?!Ma io muoio… Muoio di sicuro! Sanzooo…
»
MentreGoku attaccava con una lamentosa nenia rivolta al
bonzo, Ryo studiò meglio la situazione sul computer.
Aggrottò
le sopracciglia, affilando gli occhi limpidi.
Espressione
che non sfuggì a Gojyo.
«Che
succede? »
« Manca davvero poco. » considerò il biondo. Sembrava parlare più a se stesso che
al rosso.
«E
allora? »
« Troppo poco. Il Castello di Hotoè nell’India occidentale, qui non
siamo nemmeno usciti dalla nostra provincia, sebbene sia solo deserto. È strano che abbiano portato qui Zakuro.
»
«Perché? » chiese Purin, sporgendosi dalla
spalla di Sanzo.
« Perché non ha senso che la tengano lì. »
« Se è per questo, non ha senso
nemmeno che Kougaiji l’abbia rapita.
» intervenne Hakkai.
Ryo
annuì, assente.
Ha molto più senso
di quanto possiate immaginare.
« Ehi. »Gojyo si accese una sigaretta. « Hai detto che il segnale deriva dal dispositivo istallato
nel collare delle ragazze, dico bene? »
« Sì. » rispose Mint per lui. « Serve se una di noi è in pericolo o affronta missioni
solitarie. Si è rivelato utile più di una volta. »
« Allora non possiamo sapere se
effettivamente Zakuro lo stia ancora indossando. »
«Kami-sama,
non ha torto! » esclamò Ichigo,
portandosi una mano alla bocca.
« Ci avevo pensato. » disse Ryo« Ma ci sono due cose
che mi fanno supporre che l’abbia ancora addosso. »
«Ovvero? »
« Beh,
innanzitutto il fatto che non si muova da più di tre giorni. Trovo strano che gliel’abbiano rimosso a metà strada, non avrebbe avuto senso. »
« Potrebbero essersene accorti. »
« Non vedo in che modo. Seconda
cosa, non potrebbero comunque essersi allontanati
troppo da quel punto. »
«Ma sono
passati quattro giorni! » osservò Goku
in tono lamentoso.
« …e loro
hanno a disposizione dei draghi volanti. »
completò Ryo« Ma evidentemente
non li hanno usati. »
« Come puoi dirlo? »
« Non riceverei più il segnale. »
« A meno che
non le abbiano tolto il collare. »
« Il segnale avrebbe dovuto
perdersi e ricomparire. A meno che non l’avessero tolto subito, ma allora non
si sarebbe mai mosso. »
« Sei un tipo sveglio. » commentò Gojyo dopo una pausa.
« Sì, lo so. » disse lui, prima di tornare a dedicarsi al suo portatile.
Si
fermarono poco prima della meta per riempirsi lo stomaco, sotto l’esasperante
insistenza di Goku, che non aveva fatto altro che
saltellare qua e là mugolando che aveva fame, non poteva aspettare o sarebbe
morto.
Il che,
su un fuori strada con dieci passeggeri tutti a
strettissimo contatto fra loro, non è certo il massimo.
Fu più
che altro per questo che preferirono fermarsi invece
che lasciarlo morire di fame.
«Bisognafere la punciafienafer combattere come si defe! » disse il
demone, sputacchiando semi di riso tutt’intorno (in ordine: su Ichigo, Retasu, Purin e Mint).
« Manda giù il boccone e poi parla, per favore. » ribatté la neko, seccata.
Lui
ingoiò in fretta.
« Guarda che non scherzo, Kougaiji non è certo un nemico qualunque! »
« Tu l’hai già affrontato? » chiese innocentemente Purin.
« Certo, e l’ho anche sconfitto! »
Gli occhi
della bionda, uniti a quelli di Retasu, brillarono.
« Davvero?! Hai sconfitto il grande principe dei demoni? »
Mint
sbuffò, reclinando elegantemente il capo dalla parte opposta.
« Un misero demone scimmia come te non potrebbe avere mai l’ardire di sconfiggere il
principe Kougaiji. Non dovete ascoltarlo. »
Lo
sguardo di Retasu assunse una sfumatura dispiaciuta.
« Guarda che è la verità! » protestò Goku. « Solo che ero senza dispositivo di
controllo. »
Lei lo
ignorò.
«Se
quello che dici è vero, » intervenne Ichigo« allora tu lo hai incontrato molte
volte. »
« Certo. Siamo anche amici, in un
certo senso. »
« Ragazze, non vedete che vi sta
prendendo in giro? Quello che dice è assurdo! »
L’angelo lorichetto era indignata.
Sul serio
non capiva come le sue compagne potessero credere a
chiacchiere così banali.
Si alzò dalla macchia d’erba nella quale stavano
sostando e si avvicinò al gruppetto formato da Ryo, Hakkai, Sanzo, Gojyo e Berii, rimasti a pranzare
sulla jeep.
«Perché non mi crede? » chiese Goku dopo che se
ne fu andata.
«È della famiglia reale. » spiegò Purin
pratica, come se la cosa chiarisse tutto.
Il ragazzo restò invece a fissarla con la faccia da
ebete.
« I
membri della famiglia reale sono tutti altezzosi e scorbutici. Essendo anche Kougaiji un principe, in qualche modo lo sente come suo
pari, e di conseguenza incapace di mischiarsi con quelli come voi. » disse Ichigo.
« Ah. » fu la risposta poco convinta del demone.
« Ad
ogni modo, dicevi di conoscerlo. » mormorò Retasu, ansiosa
di tornare sull’argomento. «È così
pericoloso come si dice in giro? »
« Eh?
Beh… Sì, penso di sì. »
La ragazza si rannicchiò su se stessa,
abbracciandosi le ginocchia al petto e giocherellando con una lunga treccia
verde.
« Non
possiamo sconfiggerlo… »
« Sì che
possiamo! »
esclamò Ichigo, alterata. « Non dimenticare che è stato Kougaiji stesso a chiederci di eliminare il SanzoIkkoku! Questo significa
che ci riteneva in grado di riuscire dove lui ha fallito! »
Retasu non replicò,
limitandosi ad annuire lievemente.
«Perché vi scaldate tanto? » chiese a un
tratto l’angelo scimmia, come se si fosse risvegliata da un sonnellino. «Finché
c’è Zakuro in pericolo, non possiamo perdere giusto?
Lei deve tornare con noi, e noi dobbiamo salvarla! »
Le altre due la fissarono.
«Purin… »
« Poi
loro vogliono aiutarci, e sono forti-forti! » continuò la bambina con un
gran sorriso. Sorriso che contagiò inevitabilmente anche loro.
« Certo!
Noi vi aiuteremo a recuperare la vostra compagna, perché Gojyo
si è preso una cotta! »
Al rosso, poco lontano, fischiarono fastidiosamente
le orecchie.
« Mi
dispiace per lui. »
bofonchiò la neko.
«Perché? »
«PerchéZakuro non è esattamente il
tipo da “relazione”. »
Il modo in cui Ichigo
disse la parola “relazione”, insospettì Goku.
« Vuoi
dire che è come Sanzo? »
« Non lo
conosco abbastanza, ma direi che come impronta ci
siamo. »
«Naa, Gojyo non potrà mai stare
con una col carattere di Sanzo. Anche
perché nessuno è come Sanzo. Però devo
ammettere che è la prima volta che vedo Gojyo così
interessato a una ragazza. »
« Questo
perché sono entrambi figli della proibizione. » chiarì Retasu.
«
Davvero? AncheZakuro lo è? Ma allora perché non ha i capelli rossi? »
« Perché è l’incrocio tra un demone e un angelo. I
figli di quest’unione illegittima hanno occhi e capelli viola. »
« Oh. »
Goku si accorse che entrambe
le ragazze avevano assunto sguardi assenti.
Nervoso, come un cucciolo che non riesce a capire lo
stato d’animo di chi gli sta intorno, gettò occhiate qua e là e si agitò
sull’erba.
« Forse…
vi manca casa vostra? »
I due angeli sussultarono, sorprese.
« No…
Non proprio. Non a me, almeno. Io sono qui per scelta. » rispose Ichigo.
« Certo,
mi piacerebbe vedere la mia famiglia e i luoghi in cui sono
nata, ma… ecco, da quando sono qui… Non lo so, ma è come se non nutrissi più
molta fiducia verso il mio paese. »
Retasu trasalì.
« Ma che
diavolo dici, Ichigo! » sibilò Berii,
avvicinatasi al gruppetto «Sai che non puoi dire cose
del genere…! »
«Cosa c’è che non va? » chiese Goku, confuso.
« Io non
intendevo… È il mio
popolo, la mia razza… »
«
Appunto! Il Paese degli Angeli è il luogo più puro di
questo mondo, il più vicino al Regno Celeste! Lì le leggi divine sono applicate nella loro essenza, non devi dimenticarlo! »
La castana fissava il terreno.
« Hai
ragione Berii-chan, scusa. Non capiterà più. »
La bionda
aprì la bocca per replicare, ma la chiuse subito.
Esitò
ancora un istante, poi si allontanò.
« Non potete parlare male del
vostro paese? » fece il demone.
« Il Mondo Angelico è anche
chiamato Light World, Mondo della Luce, ma è regolato da leggi molto severe.
Per ottenere il permesso di venire sulla Terra abbiamo dovuto superare
durissimi esami e selezioni. Sotto la guida di Ryo,
siamo diventate uno dei gruppi più importanti del Togenkyou. Siamo qui per “pulire” il mondo degli umani dalle creature impure… » spiegò Retasu.
« Come voi. » aggiunse allegramente Purin.
«E lo
facevate anche prima che le vibrazioni negative facessero impazzire i demoni? »
Ichigo
si morse il labbro.
« In verità » continuò l’angelo neofocena « io non potrei neanche essere qui a parlare con te. Dovrei
eliminarti. Ora, subito. »
Il ragazzò cambiò del tutto
espressione.
«
Allora, perché non lo fai? »
Il vento soffiò freddo tra il silenzio e i loro
capelli.
Poi Hakkai suonò il
clacson.
« Ehi,
voi! » gli
gridò Gojyo«Vedete di sbrigarvi, si riparte!
»
*
Zakuro
si morse le labbra più a fondo.
« Scusami, bambolina. Questo
dispositivo di controllo proooprio
non vuole venir via. »
Quelle dita viscide armeggiavano intorno al suo
ombelico. Spesso scivolavano sulla sua pelle liscia.
Finalmente, dopo altri minuti, lo scienziato le
tolse il dispositivo.
La trasformazione fu immediata, e lui la osservò
avidamente.
«
Bellissima. »
sussurrò poi, sfiorandole una guancia.
Le passò un polpastrello sulla coscia, e il corpo di lei sussultò, impotente.
« Un
ibrido di un angelo e un demone. Sei una creatura unica, lo
sai? »
« Crepa.
» sputò
lei, in un sibilo.
« Oh, come siamo astiose, piccolina. » disse lui, solleticandole un
fianco.
Un rivoletto di sangue sfuggì dalle labbra della
ragazza.
« Vedrai
che ci divertiremo. » la
rassicurò lui « Puoi starne certa. »
« Era
proprio una bella ragazza. »
Kougaiji alzò
gli occhi viola sull’amico.
« Come? »
« Quella che abbiamo sottratto a mio fratello. Un
esemplare non indifferente. »
Il demone lo fissò.
« So
cosa vuoi dire. Credimi, provo disgusto quanto te, e mi odio per avergliela
consegnata. Tuttavia, non potevo fare altrimenti. »
« Lo so.
Sai… stavo pensando a Yaone. Se
qualcuno… »
« Lo
ucciderei. » disse
il principe « E non
sarei veloce, nel farlo. »
Dokugakuji
sorrise.
«Anch’io. »
Il rosso rimase in silenzio
alcuni istanti, poi fermò una serva di passaggio.
«
Chiamami Lirin. »
«
Subito, principe. »
L’altro demone alzò un sopracciglio.
«Che intendi fare? »
« Forse
c’è un modo per aiutare quella ragazza. » sorrise lui « Infondo, qualcuno la starà cercando, dico bene? »
Perché, sì, NiJeni era un bastardo.
MaKougaiji
no.
*
« Ferma.
» disse Ryo, sporgendosi verso l’area anteriore dell’auto « Ci siamo. »
« Ci
fermeremo solo quando lo dirò io. » tagliò corto Sanzo, freddo.
Hakkai sospirò.
«
Guardate, vedo un palazzo! » esclamò Purin eccitata, appoggiandosi al parabrezza.
Mint, dietro di loro, aguzzò
lo sguardo.
«Ma quell’edificio… »
Il biondo accanto a lei le fece
cenno di tacere con un rapido movimento del capo.
« Sì. » confermò.
I due si scambiarono un’occhiata.
« Di che
parlate? »
s’intromise Gojyo, sospettoso.
« Non
sono cose che ti riguardano. » tagliò corto l’angelo.
Prima che il ventiduenne potesse
replicare, alcuni alberi intorno a loro cedettero di schianto, costringendo Hakuryu a sbandare per evitarne i tronchi.
« Ma che
diavolo succede?!» gridò Berii aggrappandosi
al braccio di Gojyo, che in quel momento le sembrava
la cosa più salda presente accanto a lei.
Hakkai riuscì a portare la
jeep fuori dalla macchia erbosa, ma non poté evitare
il testacoda che quasi li portò a spiaccicarsi contro le mura bianche
dell’edificio.
Quando l’autovettura si fu
fermata, quasi tutti i presenti tirarono un sospiro di sollievo.
«Che cosa è stato? » chiese Ichigo, appena si
fu ripresa.
Ryo balzò fuori dalla macchina.
«Yuhuuu… Pelato-Sanzooo!!»
Il monaco lasciò crollare il capo verso il basso.
« Non è
possibile… »
« Temo
proprio che la risposta sia arrivata. » ridacchiò Hakkai,
sereno.
Lirin li salutava vivacemente
dalla cima di un albero superstite.
Gojyo si portò una mano a
massaggiargli la fronte.
« Ci
mancava solo questa… »
« Chi è?
» chiese
Retasu, muovendo qualche passo sull’erba verso i
demoni.
Saranno stati anche “esseri impuri”, come amava
definirli il suo popolo, ma la rassicuravano
tremendamente, con i loro muscoli, il distacco del vero guerriero e l’estrema
fiducia che riponevano in loro stessi.
« Un
demone! »
ringhiò Mint, sfoderando l’arco.
«Cosa? »Goku sorrise, esasperato « No, quella è solo Lirin.
»
« Come
sarebbe a dire “soloLirin”? » sbuffò arrabbiata la rossa,
lasciandosi cadere a terra, proprio davanti a loro.
«
Pagherai questo affronto, scimmia! »
«
Scimmia a chi?!»
Gojyo scrollò le spalle.
« Beh,
allora è deciso. Noi andiamo avanti, te la vedi tu con
lei. »
«Cosa?! Non ci penso neanche! »
Ryo inarcò un sopracciglio.
«
Scusate… »
intervenne timida l’angelo neofocena «Potreste spiegarci chi è
questa bambina? »
Il SanzoIkkoku la guardò.
« Una
seccatura. »
«Goku al femminile. »
« Che
hai detto?!»
« La
sorella minore di Kougaiji. »
« La
sorella minore del principe Kougaiji?!»
scattarono insieme Mint, Ichigo
e Berii« Ma perché si trova qui? »
Lirin, che si stava già
preparando ad attaccare, si bloccò folgorata.
« Ah,
già! »
Goku si girò verso di lei.
«Che c’è adesso? »
« Me ne
stavo quasi dimenticando! Il mio fratellino mi manda a dirvi di fare attenzione
alle illusioni. »
Sfoderò un sorriso ampio e innocente, poi
con un balzo sparì di nuovo fra le fronde degli alberi.
« Ci
vediamo dentro. »
Un venticello freddo si sollevò sull’erba secca che
il prato, diradandosi, aveva abbandonato davanti al palazzo in rovina.
«
Sbaglio o il buon Kougaiji ci ha mandato un aiuto? » chiese il mezzo demone,
voltandosi verso i compagni. »
«
Probabilmente è una trappola. » constatò il master degli angeli, scrutando guardingo il paesaggio
circostante.
Purin scrollò le spalle e
saltò davanti alla porta di metallo arrugginito.
« Tanto
bisogna entrare, no? » trillò
con la sua vocetta acuta. « Andiamo! »
L’angelo lorichetto rinfoderò cautamente l’arco, e Hakkai allargò le braccia.
« Temo
abbia ragione. In ogni caso, teniamo gli occhi aperti. Hakuryu,
tu resta qui ad aspettarci. Hai fatto un ottimo lavoro. »
Il traghetto di ritrasformò repentinamente, mugolò
soddisfatto e si andò ad appollaiare sui rami più bassi di un pino.
« Ora la
sfondo! »
annunciò Goku«Nyoibo! »
Il bastone appena materializzatosi tra le sue mani,
si allungò.
«
Aspetta! »
esclamò Berii.
Il demone aveva già preso slancio, tanto che, per
fermarsi, inciampò su se stesso e cadde faccia a
terra.
« Cosa
diavolo c’è?!»
« Qui,
guardate. »
La bionda spolverò con i guantini candidi l’angolo
più in basso della porta.
« C’è un incisione. Si vede poco, ma… »
« Non
conosco questa scrittura. » la interruppe Ichigo, studiandone i contorni.
« Se
solo ci fosse qui Zakuro… »
« Ma è
proprio lei che stiamo andando a salvare! » l’angelo con i capelli scuri
la fece scostare, altezzosa. «Ryo, pensaci tu. »
Il ragazzo sospirò, alzando gli
occhi al cielo, poi si chinò.
« “La Palude Limacciosa dei Nodi di Pensiero
Ti allagherà gli occhi, ti taglierà il respiro.
Limacciosa
Palude dai Nodi di Pensiero.” »
«E com’è che sei in grado di leggerlo? » azzardò Gojyo.
Ryo alzò le spalle.
« Sembra
una filastrocca per bambini. » commentò il demone più giovane.
«È un’antica formula che i demoni
arcaici usavano per evocare uno spazio illusorio. » disse Sanzo,
poggiato alla parete. « In
lingua originale somiglia molto alle invocazioni di Kougaiji.
»
Il monaco diresse verso di lui i suoi gelidi occhi
viola.
« Bene,
penso che la faccenda sia chiara. » sorrise Hakkai,
battendo le mani per focalizzare l’attenzione collettiva su di sé. « Ora, che ne dite di
cominciare? »
Goku assunse un’aria più
rilassata. Finalmente si tornava a ciò che sapeva fare meglio.
« E
adesso fate largo! » gridò, mentre abbatteva la porta con un colpo
micidiale.
Continua…
* Per chi non conosce Saiyuki:
nella versione animata, Hakuryu è un piccolo
traghetto bianco capace di trasformarsi in jeep, che funge da mezzo di
trasporto per i protagonisti.
Nel manga, viene chiamato
appunto “Jeep”.
Special
thanksto:
Kaho_chan: Sì, Tasuku
non ha un ruolo propriamente centrale in questa fic (oserei dire anche “per
fortuna”, perché nonostante il personaggio mi piaccia, come molte fan di Tokyo Mew Mew, non ho adorato la seconda
serie…) però mi sembrava adatto per svolgere questo compito.^^
Così abbiamo evitato che Sanzo
eliminasse Gojyouna volta per
tutte.
Interazione dei due gruppi non troppo disastrosa,
almeno per ora. Devo dire che
maneggiare tutti e dieci i personaggi contemporaneamente non è cosa facile! XD
Ancora pochi scorci di Zakuro,
e ho paura che sarà così anche nel prossimo capitolo.
Mint rimane sempre la
stessa, quasi l’unica, insieme a Purin, non troppo
soggetta all’influenza di Sanzo e co.
Grassie mille
cara. ^///^ *blush*
Spero di non averti delusa, anche perché qui lascio
sempre mesi e mesi di attesa. *sigh*
Anyway, sarei onorata di
leggere una tua spin-off, se mai ti coglierà
l’ispirazione! *_* Lo sai che ADORO i tuoi lavori! Comunque
vai scialla che non ci sono mica vincoli, eh.
Bacissimo e
grazie ancora per tutto!
Esha: Che dire se non GRAZIE MILLE
di tutti i tuoi complimenti? Spero che questo capitolo ti sia piaciuto!
Felicissima che il pairing ti piaccia, pensa che io sto sclerando per
convincere qualcuno a farmi una fan art! XD Mi sa che mi devo rivolgere alle deviants!