Forbidden Love. [Red! Red! Red!]

di Mao chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Can't Escape ***
Capitolo 2: *** Fear of the demony ***
Capitolo 3: *** Cold eyes ***
Capitolo 4: *** And now, fight! ***
Capitolo 5: *** Emotion blown ***
Capitolo 6: *** Insuspected ***
Capitolo 7: *** Enemies ***
Capitolo 8: *** Fear and other stupid things ***
Capitolo 9: *** Angels and devils ***



Capitolo 1
*** Can't Escape ***


Proibite Love

Proibite Love

Script by: Mao chan

Desclaimer: Tutti i personaggi sono di proprietà di Mia Ikumi e Kazuya Minekura.

Rating: R. Se risulterà troppo basso lo alzerò.

 

 

1_ Can't Escape.

 

<< Da quando siamo diventate mercenarie? >>

<< Da quando il lavoro rende, bella. Da quando il lavoro rende. >>

La ragazza accavallò le gambe e lasciò ricadere le quattro fotografie sul tavolino di legno accanto a lei.

<< Non sono affatto male Mint. Perchè ti lamenti? >>

<< La mia non era una lamentela. Era una domanda! >> replicò quella in tono altezzoso.

Una bella domanda, in effetti.

Il chiarore lunare filtrava dalle imposte socchiuse della finestra, ed era a malapena sufficiente per illuminare il tavolo e le foto.

Una delle ragazze si spinse alla luce, e scrollò il capo scuotendo i codini castani.

<< Nemmeno a me piace, lo sai. Tuttavia... >>

Lasciò scorrere lo sguardo sulle immagini.

<< Il nostro compito è uno, e uno soltanto. Se davvero questa azione potrà aiutare la nostra città, allora... >>

<< Facciamolo! >> concluse secca l'altra, senza smentire il suo accento di superiorità. << Ichigo, lo sai che mi fido di te. >> aggiunse poi dolcemente.

Anche la castana sorrise.

<< Grazie Mint chan. >>

Una terza figura si avvicinò. I suoi movimenti impacciati erano perfettamente percettibili nell'oscurità.

<< Ragazze...? Siete qui...? >>

<< Retasu... Finalmente! >>

<< Perdonatemi, non ho saputo liberarmi prima. >>

Ichigo si avvicinò all'ultima arrivata individuandola perfettamente nel buio, e le poggiò una mano sulla spalla.

<< Non hai di che preoccuparti. Le altre? >>

Retasu sussultò al contatto, ma si ricompose subito.

<< Purin non tarderà molto ad arrivare. Zakuro invece, temo non si presenterà. Il suo lavoro.... non glielo permette. E lo stesso vale per Berii. >>

La ragazza sembrò un po' delusa, ma si limitò a sorridere ancora una volta.

<< Non importa. Ora aspettiamo Purin, poi vi fornirò i dettagli di cui non ho potuto parlarvi prima. >>

La terza ragazza annuì, e si accostò a Mint, salutandola con un cenno del capo.

A lei non piacevano quelle riunioni al buio. Anzi, le detestava.

Non capiva perchè le luci del locale dovessero rimanere spente, e loro dovessero parlare di notte.

Sì, era vero che non potevano permettersi mosse false, ma era davvero necessario arrivare a tanto?

Ryo, loro leader, sosteneva di sì, e lei non osava protestare.

Si tormentava nervosamente le lunghe trecce dalla tinta verde smeraldo, e si sistemava frequentemente gli occhiali davanti alle iridi marine, nella sfibrante attesa della loro quarta compagna.

Mint invece non dava segni d'impazienza.

Leggera e posata, con le gambe accavallate e lo sguardo fermo, rimaneva impassibile.

Sembrava non respirasse nemmeno. I capelli corvini sciolti sulle guance le davano un aspetto elegante e raffinato, così come i grandi occhi blu e il corpo minuto.

Ichigo rimaneva in piedi, le orecchie tese.

Lei sembrava diversa dalle altre, si comportava come se la sorte delle sue compagne dipendesse dalla sua prossima azione.

Le guardava maternamente e si sentiva in dovere di proteggerle, specialmente in assenza di Zakuro, la più grande del gruppo, che guardava con occhi fiduciosi.

Ogni tanto passava le mani sulla fronte per accertarsi di non essere sudata, o si strofinava gli occhi scuri con una nocca.

Purin non si fece attendere.

Entrò silenziosamente nel locale, e raggiunse velocemente le amiche.

<< Scusate il ritardo. Ho voluto assicurarmi che i miei fratellini stessero bene prima di... >> lanciò alle altre un'occhiata esageratamente eloquente, poi sorrise allegra.

<< Allora Ichigo, prima mi hai incuriosito! Di cosa si tratta il nuovo incarico? >>

Ichigo esitò per un attimo sbirciando fugacemente la porta, poi prese a parlare.

<< Tanto Zakuro non ci raggiungerà, quindi vi esporrò l'incarico. Le passeremo i dettagli domani. >>

Purin emise un fischio sommesso invitanto la ragazza a continuare.

<< Ryo mi ha spiegato bene ciò che dobbiamo fare. Si tratta di una richiesta proveniente dal Tenjiku. >>

<< Chi si preoccupa di contattarci da così lontano? Nel Tenjiku ci sono un sacco di mercenari, o anche semplici giustizieri che ucciderebbero per pochi yen. >> disse Retasu titubante.

<< Non è affatto semplice purtroppo. >> dichiarò solennemente Ichigo. << Si tratta di un orribile omicidio anche questa volta, ma non abbiamo molta scelta. >>

<< Dopotutto, non abbiamo mai stabilito che 'il non uccidere' fosse un nostro ideale. >> disse Mint.

<< Ma non sarebbe male se lo diventasse. >> rispose Retasu in un soffio.

<< Bè, non possiamo tirarci indietro. Ryo si fida di noi, e se ci ha affidato questo incarico, significa che solo noi possiamo portarlo a termine. Mi ha dato foto e nome di quattro assassini. Demoni ovviamente. Hanno una pessima fama, dovremmo assicurarci di averli resi inoffensivi. E non sarà una cosa facile."

<< Sono queste le foto? >> chiese Purin eccitata raccogliendo le immagini che le amiche avevano sparso sul tavolo.

<< Sì, sono loro. Dovremo ucciderli uno per uno. Se la missione riuscirà, avremo liberato il mondo da quattro esseri sadici e spietati, che non fanno altro che seminare dolore e morte. Solitamente attaccano gli altri demoni, ma è successo che anche alcuni uomini rimanessero coinvolti, e... >>

Ichigo si avvicinò ancora di più alle compagne nell'insulso timore che qualcuno potesse sentirle e bisbigliò: << Pare che persino delle divinità non abbiano saputo fermarli. >>

Purin mugolò e rivolse alle altre un'espressione di giocosa incredulità, mentre Retasu trattenne un urlo tra le labbra.

<< Ichigo... Credi veramente che siano nemici alla nostra portata? >> chiese timidamente.

Fu Mint ad intervenire, ed usò un tono abbastanza irritato.

<< Tsk. Retasu, rispondimi, siamo mai state sconfitte da qualcuno? >>

<< Beh... >>

<< Abbiamo mai fallito una missione? >>

<< No, ma... >>

<< Deluderemo la fiducia di Ryo? >>

La ragazza scosse la testa.

<< Non intendevo dubitare, ma se sono arrivati a chiedere a noi dal Tenjiku... significa che altri avranno fallito... molti altri... >>

Ichigo s'inginocchiò di fornte all'amica e le prese le mani.

<< Noi non possiamo andare contro natura. Dobbiamo eliminare quei quattro e lo faremo senza troppi pensieri. E' un compito che ci è stato affidato da Ryo! Sai quanto tiene a noi, non permetterebbe a nessuno di farci del male. >>

Retasu sorrise debolmente e strinse le mani di Ichigo.

<< Non mi tirerò indietro. >>disse facendo ricorso a tutta la sua determinazione. << Anch'io combatterò! >>

Purin saltellava per il locale ridendo.

<< Finalmente in azione! Tutte insieme in azione!! >>

<< Sta buona Purin! >> l'ammonì Mint. << Coraggio Ichigo, illustraci il piano. >>

La ragazza allineò le fotografie in modo che tutte potessero vederle, prese fiato e cominciò.

<< Loro sono solo in quattro, mentre noi siamo in sei. Questo gira a nostro favore. >>

Mint annuì.

<< L'idea era che due di noi tenessero a bada il più forte. Ovvero questo! >>

La ragazza indicò con il dito affusolato la foto di un bel ragazzo biondo sulla ventina.

Aveva occhi viola all'ingiù e un espressione crudele.

<< Altre due si occuperanno di questo! >> disse portando in primo piano l'immagine di un ragazzetto castano dagli occhi dorati intento a sbranare un nikuman.

<< Sembra solo un bambino... >> osservò Retasu.

<< Già... >> convenne Ichigo << Ma non lasciatevi ingannare dalle apparenze. Ha la forza di dieci uomini e l'agilità di una scimmia. >>

<< Assomiglia pure a una scimmia! Come me!! >> disse Purin ridendo.

<< Dei due rimasti invece, si occuperanno le due rimaste. Dovranno agire da sole, ma spero che la cosa non le spaventi. >>

<< Cos'altro sappiamo di loro a parte la loro natura sadica? >> chiese Mint assotigliando gli occhi.

<< Beh, il primo è l'unico umano del gruppo e il più forte e crudele. Dovremo fare attenzione, perchè sembra non abbia punti deboli, o quanto meno, è davvero bravo a nasconderli. >>

Le ragazze si scambiarono degli sguardi inquieti. Era chiaro che nessuna di loro voleva averlo come avversario.

<< Questo invece è un ingenuo ragazzino di appena diciotto anni. Pensa solo al cibo e al combattimento. Tuttavia... >>

Abbassò la voce invitando le altre ad aumentare l'attenzione. << Sembra che sia davvero legato al primo elemento. Ma spero che arriveremo a sfruttare questa debolezza come ultima risorsa. Odio essere sleale. >> ammise.

Le altre annuirono.

<< Per quanto riguarda il terzo... è un mezzo demone, come suggerisce il colore dei suoi occhi e dei suoi capelli. Ed è incredibilmente attratto dall'altro sesso. >>

Retasu si avvicinò alle fotografie, e ne indicò una raffigurante un quarto ragazzo moro sorridente, dagli occhi incredibilmente verdi.

<< E questo? >>

<< Questo sembra gentile. Ed infatti lo è più degli altri. Ma non è certo innoquo. >>

<< Molto bene! >> disse Mint alzandosi. << Come ce li suddividiamo? >>

Ichigo si morse un labbro.

Non voleva sembrare debole, ma...

<< Preferirei che fossimo tutte presenti alla suddivisione. Comunque cominciate a pensare a chi vorreste come avversario. >>

Il silenzio s'impossessò della stanza, e l'oscurità sembrò più opprimente.

I dettagli che potevo fornire alle ragazze erano davvero pochi... spero che non si lascino intimorire... Pensò Ichigo tristemente.

<< Anche Masaya ci darà una mano nel caso ce ne fosse bisogno. >>

Purin si avvicinò sorridendo.

<< Hanno anche dei nomi questi quattro spietati assassini? >>

Ichigo ci pensò un attimo, come se cercasse di valutare le reazioni delle compagne alla sua risposta.

<< Sì... loro sono i quattro viaggiatori conosciuti con il nome di 'Gruppo di Sanzo'. >>

*

I clienti abbondavano nella locanda quel giorno, nonostante fosse ancora mattina.

Ma in fondo non c'era da meravigliarsene troppo, il locale era il più raffinato della città e le cameriere le ragazze più belle dei dintorni.

Le stanze erano grandi e confortevoli, e il cibo era ottimo.

Tutti i signori più benestanti della zona c'erano stati almeno una volta.

Le sei ragazze che se ne occupavano erano dolci ed educate oltre che incredibilmente belle, ma non si lasciavano mai accalappiare da nessuno, vecchio o ragazzino che fosse.

Tra i più giovani vi era una sorta di sfida su chi riusciva a sedurne una per primo, ma non c'era ancora mai stato un vincitore.

Per quanto i loro sorrisi fossero radiosi e i loro movimenti leggiadri, le ragazze sembravano immuni all'amore e all'attrazione, tanto che alcuni abitanti del luogo con l'amaro in bocca avevano messo in giro strane voci malevole, secondo le quali quelle ragazze non fossero attratte dal sesso opposto, ma fossero molto legate tra loro.

In realtà, chiunque entrasse nel locale dimenticava quelle dicerie e si abbandonava all'atmosfera del luogo.

Sembrava proprio di essere entrati nello stesso Regno Angelico.

  

La mente di Ichigo era affollata da questi pensieri mentre camminava tra i tavoli sorridendo ai clienti e prendendo le ordinazioni.

Quella era la loro copertura.

Dolci cameriere di giorno, squadra protettrice della giustizia di notte.

Fingersi ragazze umane non era facile, anzi, causava loro non pochi problemi.

Ryo però aveva pensato a tutto.

Aveva allestito quel locale e le aveva messe in regola per lavorarci, si preoccupava degli incarichi, li sceglieva per loro.

Compiva degli studi sulla loro natura, e sapeva quindi mascherarle a dovere.

Lui e Keiichiro facevano tanto per loro.

Poi c'era Masaya.

Anche lui lavorava in quel locale, ma non si faceva vedere molto spesso, perchè era tallonato da demoni killer, e non voleva rischiare di metterle in pericolo.

Lui... lui e la sua bellezza travolgente...

L'aveva catturata da subito, e lei si era lasciata trascinare verso di lui.

Lo amava con tutta se stessa, e lui la proteggeva sempre come la sua gattina...

Tornò nelle cucine dove Keiichiro e Retasu si affannavano sui fornelli e lasciò loro le ordanazioni.

<< Come sempre stai facendo un ottimo lavoro Ichigo. Puoi riposarti un po' se lo desideri... >> disse Keiichiro sorridendo.

<< Grazie, ma c'è già Mint che si riposa... è da quando è arrivata che si riposa... >>

Keiichiro ridacchiò e tornò ad aiutare Retasu con gli okonomiyaki.

Ichigo tornò ad occuparsi delle ordinazioni.

Sembrava così terribilmente normale...

Eppure...

Il campanello della porta trillò mentre un ragazzino entrava allegramente correndo sui suoi rollerblade.

<< Tasuku! >> lo chiamò la ragazza << Sei in ritardo! Il tuo turno è cominciato mezz'ora fa! >>

<< Scusami Ichigo! >> disse lui con leggerezza afferrando al volo la divisa che la cameriera gli aveva lanciato. << Ora arrivo. >>

Eh sì, anche Tasuku Meguro lavorava lì.

Era forse l'unica persona veramente normale in quel locale se si escludevano i clienti.

Il ragazzo di Berry, aveva scoperto il loro segreto e da allora aveva cominciato a lavorare per loro.

Questo perchè voleva essere d'aiuto, ma non poteva certo combattere...

Se la gente avesse saputo la verità...

Ryo entrò nel locale aprendo bruscamente la porta, e chiamò con un cenno Ichigo, Mint e Purin che stavano portando le pietanze ai tavoli.

<< Vi devo parlare. >> sussurrò quando le ragazze si furono riunite intorno a lui. << Venite nel sotterraneo appena potete. >>

Poi lanciò un occhiata a Tasuku.

<< Tasuku, ce la fai a occuparti di tutto da solo per qualche minuto? >>

Il ragazzo ammiccò.

<< E' per questo che lavoro qui, giusto? >>

<< Grazie. >>

Ichigo e le altre seguirono Ryo per le scale affiancate subito da Keiichiro e Retasu.

Quando arrivarono nei laboratori, un enorme schermo brillò davanti a loro, e le immagini delle loro quattro vittime cominciarono a scorrere davanti ai loro occhi.

<< Sta mattina sono riuscito a parlare con Zakuro e con Berii e ho spiegato loro cosa dovrete fare per la prossima missione. >>

Le ragazze annuirono.

<< Ho stabilito io quale sarà l'avversario per ognuna di voi, in modo da evitare tensioni. Non avete molto tempo. Saranno qui fra circa una settimana se tutto fila come calcolato. >>

<< Berii e Zakuro sono già state informate di tutto? >>

Ryo annuì.

<< Ora vi comunicherò le mie scelte, se avete qualche problema ditelo subito. >>

Aspettò che le ragazze assentissero, poi parlò.

Sullo schermo comparve il viso di Son Goku, demone eretico partorito dalla terra.

<< Contro di lui combatteranno Purin e Berii. Fate molta attenzione, è pericoloso. >>

Purin emise un gridolino di soddisfazione. << La scimmia! La scimmia come me! >>

<< Sì Purin, la scimmia... >> sorrise Ryo, ma tornò serio quasi subito.

Premette un pulsante sulla tastiera davanti a lui e comparve l'immagine del ragazzo moro.

<< Questo è Cho Hakkai. Retasu... vorrei che fossi tu ad affrontarlo. >>

La ragazza annuì con decisione.

<< Nessun problema! >>

<< Molto bene. >>

Premette un terzo pulsante e sullo schermo si stanziò un viso dal sorrisetto beffardo e lunghi capelli rossi.

<< Sha Gojyo. Dato che questo ha una vera passione per le donne se ne occuperà Zakuro. Lei è d'accordo. Di conseguenza... >>

Un quarto viso comparve sullo schermo.

Occhi viola all'ingiù, folti capelli biondi e uno sguardo impenetrabile.

<< Mint e Ichigo elimineranno Genjo Sanzo Hoshi. >>

Le due ragazze si guardarono.

Non avrebbero protestato.

<< La strategia la lascio decidere a voi, combattete come meglio credete. Tasuku non sa nulla, e vorrei che le cose rimanessero così. Non voglio coinvolgerlo. Con Masaya sono d'accordo di contattarlo se qualcuna di voi si trova in difficoltà. >>

Le guerriere rimasero in silenzio.

<< Vi sentite pronte? >>

Ichigo avrebbe voluto scuotere la testa, ma non lo fece.

Non sarò mai pronta ad uccidere. Ma non posso tirarmi indietro, e non lo voglio fare.

 

Ichigo Momomya, 14 anni, angelo, Gatto Selvatico di Iriomote della squadra Mew Mew.

Mint Aizawa, 14 anni, angelo, Lorichetto Blu della squadra Mew Mew.

Retasu Midorikawa, 15 anni, angelo, Neofocena della squadra Mew Mew.

Purin Wong, 10 anni, angelo, Scimmia Leonina della squadra Mew Mew.

Berii Shirayuki, 13 anni, angelo, Coniglio Bianco della squadra Mew Mew.

Zakuro Fujiwara, 20 anni, mezzo angelo, Lupo Grigio della squadra Mew Mew.

Masaya Aoyama, 16 anni, angelo, Blue Knight della squadra Mew Mew.

Ryo Shirogane, 18 anni, demone gatto, leader della squadra Mew Mew.

Keiichiro Akasaka, 25 anni, angelo, ricercatore della squadra Mew Mew.

Tasuku Meguro, 13 anni, umano, supporto esterno della squadra Mew Mew.

 

Questo era il loro destino.

Uccidere i demoni.

Continua...

 

Ah, finalmente l'ho pubblicata, era da troppo tempo che mi frullava in testa un'idea del genere! Spero sia piaciuta a qualcuno...

Se pensate che l'accoppiamento delle serie sia strano, aspettate di vedere cosa accadrà!^^

Uh, quasi dimenticavo, i nomi sono originali tranne quello di Berry... non l'ho proprio trovato. Vi sarei grata se qualcuno me lo suggerisse nelle recensioni. Appena saprò il vero nome correggerò!^^"

 

Lasciate un commentino!

=kiss=

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Capitolo 2
*** Fear of the demony ***


2_ Fear of the demony

2_ Fear of the demony

 

Le rare volte in cui Zakuro trovava il tempo di venire al locale, questo si affollava talmente, che i tavoli non bastavano per tutti i clienti.

Infatti la ragazza era dotata di una bellezza eterea, divina.

Camminava leggera tra i tavoli prendendo le ordinazioni, le lunghe rosee gambe lasciate scoperte dalla divisa cinese, i capelli corvini fluttuanti, e i grandi occhi viola scivolavano per la stanza facendo rabbrividire qualsiasi uomo vi rimanesse catturato.

Contrariamente al suo aspetto però, il suo carattere non era affatto dolce e gentile, anzi, tutt'altro.

Zakuro era una ragazza schiva e tenebrosa, non amava la compagnia e detestava essere infastidita.

Rispondeva seccamente ai clienti e lanciava loro occhiate glaciali, tanto da freddarli in un istante.

Ichigo la guardò trisetemente mentre 'mollava' un piatto di ramen al tavolo quattordici.

Quello era il suo vero carattere, e alla Locanda Mew lo metteva totalmente a nudo, senza preoccuparsi del pubblico.

Sì, del pubblico, perchè Zakuro faceva la modella per varie riviste e persino la testimonial televisiva di parecchie marche prestigiose.

In TV era sempre sorridente e accomodante.

Ma quella era solo iposcrisia.

La vera Zakuro era fredda e dura come il più gelido frammento di ghiaccio.

Anche loro, che erano le sue compagne, potevano contare sulle dita le volte che l'avevano vista sorridere.

Almeno quel comportamento le impediva di essere riconosciuta le poche volte che da modella diventava comeriera.

 

Oltre al suo bellissimo viso, anche il suo corpo attirava molti corteggiatori.

Era alta e longilinea, con delle gambe incredibilmente lunghe e un seno florido.

Durante le loro battaglie notturne, Ichigo aveva potuto ammirare quel corpo in azione.

Con la sua agilità si era guadagnata in poco tempo il titolo di più forte della squadra, e anche quello di più crudele.

Lei era quella che eliminava i nemici a sangue freddo, senza che il suo sguardo subisse incrinazioni.

Quegli occhi viola erano incredibilmente vuoti.

 

Ichigo aveva solo una vaga idea di ciò che aveva dovuto sopportare da bambina, di ciò che aveva dovuto vedere.

Non c'era da stupirsi che fosse diventata una ragazza incapace d'amare.

La neko girl si posò una mano sul petto.

Dio solo sa quanto fa male vedere una ragazza di appena vent'anni che non sa sorridere...

<< Signorina! Signorina! Vorrei ordinare! >>

<< Sì! Eccomi! >>

Corse verso uno dei tavoli cercando di scaccire quei pensieri dalla sua mente.

***

<< Myaaaaa! >> sbadigliò Berii dopo aver posizionato il cartellino "CHIUSO". << Che giornata pesante! >>

<< Concordo! >> disse Retasu avvicinandosi all'amica. << Ryo ci ha chiamate tutte nel sotterraneo per darci le ultime informazioni. >>

<< Retasu, tu che cosa ne pensi di questa missione? >>

<< Temo non sarà per niente facile se un compito così giunge dal Tenjiku. Non dimentichiamo poi che dovremmo affrontare il gruppo di Sanzo... >>

<< Già... Tu combatterai contro Cho Hakkai, non è così? >>

<< Sì. Pare che sia il più... 'dolce' del gruppo, sono stata fortunata. >>

<< Io invece dovrò affrontare la 'scimmia', come lo chiama Purin. >>

Le due riordinarono il locale e si avviarono nel piano segreto che fungeva da base per le Mew Mew.

Ichigo era seduta su una sedia, le ginocchia abbracciate al petto e un'espressione ansiosa dipinta sul volto, tuttavia quando le vide, sorrise e le salutò.

Purin si era adagiata per terra e stava stranamente tranquilla ai piedi di Mint, la quale si tormentava nervosamente i capelli.

<< Era ora! >> le accolse questa.

<< Scusaci Mint... ma a quanto sembra Ryo e Keiichiro non sono ancora arrivati! >> mormorò Berii prendendo posto accanto a Ichigo.

Aspettarono in silenzio i due ragazzi, tese come le corde di un violino.

Berii guardò le amiche.

Retasu era sempre la più titubante. Il suo carattere dolce era del tutto fuori luogo, eppure faceva parte della squadra killer di demoni che gli angeli avevano inviato sulla terra.

Forse aveva una forza nascosta... non si entra a far parte delle Squadre Ammazza Demoni per caso, e le commissioni angeliche non sbagliavano mai...

Il talento delle altre invece non aveva tardato a mostrarsi.

Berii era arrivata da poco nella loro squadra, ma le ragazze avevano immediatamente agito per farla sentire a suo agio.

Specialmente Ichigo l'aveva aiutata moltissimo.

Fortunatamente si era dimostrata subito una delle componenti più forti della sua squadra ed era stata accettata di buon grado.

Il rumore dei passi di Ryo per le scale la riscosse dai ricordi.

<< Scusate se abbiamo tardato ragazze! >> disse indicando la valigia che Keiichiro, entrato subito dopo di lui, teneva tra le mani.

Retasu scosse la testa. << Non importa. >>

In quel momento Zakuro uscì dall'ombra, entrando nel fioco raggio della lampadina messa a rischiarare quella stanza.

Retasu e Berii sobbalzarono.

Non si erano accorte della sua presenza.

<< Ragazzi, sbrighiamoci, ho un incontro di lavoro tra un'ora. >> disse fredda.

Ryo annuì e aprì la borsa.

<< Ragazze, secondo i dati che abbiamo, domani quei quattro saranno qui. >>

L'atmosfera si appesantì.

Non si aspettavano una notizia del genere, non così presto...

<< E' probabile che si fermino a mangiare da noi. Voglio che li attiriate in una trappola. Siete angeli seduttori, non dovreste avere problemi con dei demoni... Almeno in teoria. >> disse Keiichiro sorridendo.

<< No, in teoria no, è vero. >> sussurrò Ryo serio << Ma avete a che fare con il gruppo di Sanzo. Salvo uno che ha una sviscerata passione per le donne, non cadranno in una trappola così semplice. Anche perchè voi per loro siete delle bambine. >>

<< Ma allora come...? >>

<< Ci sto arrivando Mint, mantieni la calma. Dicevo... Zakuro non avrà problemi con la sua vittima. Per quanto riguarda voi altre... non sganciate i vostri dispositivi di controllo del potere angelico finchè non sarà ora di combattere. Non insospettirli risulterà un compito molto più difficile di quello che credete! >>

Le ragazze si scambiarono occhiate preoccupate, poi tornarono a rivolgere i loro sguardi al giovane demone.

<< Retasu, il tuo obbiettivo ha una brutta ferita emotiva legata al suo passato. Pare che la sua donna si sia tolta la vita dopo essere stata violentata, da allora non si è più legato a nessuno. Lascio a te decidere come e se fare uso di quest'informazione. Cho Hakkai è abile a concentrare l'energia spirituale (Il ki!NdMao) in barriere e sfere di fuoco, ma non ucciderebbe una ragazzina a sangue freddo. Tu hai solo quindici anni, per cui probabilmente eviterebbe di farti del male. >>

Retasu annuì e strinse le ginocchia al petto.

<< Berii, Purin... Per voi la cosa è diversa. Pare che Son Goku, il vostro avversario, abbia un circuito mentale a senso unico. I suoi unici interessi sono il cibo e il combattimento. Purtroppo è davvero forte, quindi io punterei l'esca nel primo. Non fa distinzioni per i suoi avversari, state attente. Porta un dispositivo di controllo del potere maligno sulla fronte, ha l'aspetto di un diadema dorato. Non deve assolutamente toglierselo, o per voi sarebbe la fine. Una sua debolezza è l'affetto che nutre verso Sanzo. Tutto chiaro? >>

Purin saltellò intorno al ragazzo. << Sì! Sì! Lascia fare a noi!! >>

Berii sorrise debolmente.

<< Ichigo, Mint, voi avete il compito più difficile. Il vostro avversario è proprio Genjo Sanzo Hoshi, l'unico umano del gruppo. E' un bonzo corrotto che non prova pietà per niente e per nessuno, e la sua pistola Shoreiju è in grado di uccidere angeli e demoni. Il vostro compito è ucciderlo e rubare il Sacro Sutra del Cielo Demoniaco di cui è custode. Fate attenzione, e in grado di usarlo come arma. Fortunatamente ha effetto solo sui demoni, ma non si sa mai. Mi raccomando fate... >>

<< ...Attenzione! Sì, Ryo, l'hai già ripetuto non so quante volte! Non preoccuparti! >> disse Ichigo sorridendo dolcemente.

<< Io e Ichigo non abbiamo paura. Anche se si tratta di Sanzo, non esiteremo a eliminarlo! >> cantilenò Mint decisa.

<< Sono fiero di voi. >> sorrise il demone, poi si volse verso l'ultima ragazza in attesa di istruzioni.

<< Zakuro... >>

<< Beh? >>

Ryo esitò.

Dopotutto lei aveva visto le foto di sfuggita, poteva non aver notato...

Ma non aveva senso preoccuparsi.

<< Il tuo avversario si chiama Sha Gojyo. Come ho già detto, adora le donne, l'alcool e fuma come una ciminiera. Ti ho ritenuto la più adatta a occuparsene... >>

<< Non mi comporterò da puttana per lui. Se il mio aspetto gioverà alla missione ben venga, ma il mio compito è solo e unicamente eliminarlo, ed è questo che farò. >>

<< Lascio a voi scegliere la strategia. Un'ultima informazione su di lui. >>

La ragazza gli fece cenno di continuare.

<< Non so se hai notato nella foto... ha occhi e capelli rossi. E' un figlio della proibizione. >>

Stava per aggiungere 'come te...', ma si fermò in tempo.

La ragazza non si scompose.

<< Questo è tutto. Squadra Mew Mew, ho fiducia in voi, so che porterete a termine questo incarico. >>

 

Le ragazze sparirono agilmente nell'ombra della sera.

Spesso qualcuno avvistava figure nere muoversi nella notte, ma sembra attaccassero solo gli assassini o i demoni, quindi erano viste di buon occhio.

Nessuno le aveva associate alle ragazze della Locanda Mew, e nemmeno a esseri angelici.

Loro lavoravano nell'oscurità indisturbate, killer di demoni e delle loro anime.

 

Il giorno dopo avrebbero incontrato quei quattro, e la battaglia non si sarebbe rivelata semplice.

Ma per una notte ancora, si poteva volare tra le stelle senza turbare il proprio ego con domande che non avrebbero mai ricevuto risposta.

Continua...

 

Ringrazio tanto baby dark che è stata la prima a commentare (so good! Per la sorte di Ichigo non ti anticipo niente, ma non credo che rimarrai delusa...^^ Una delle tue storie l'ho letta, appena ho tempo penso alle altre! =kiss=), Killkenny (grazie senpai!^^ Ho letto un paio delle tue storie! Scrivi davvero bene! =kiss=), darkangelodette92 (mazza quant'è lungo il tuo nick! Bello con Saiyuki, eh? Mi raccomando, continua a seguirmi! =kiss=) e Kaho_chan (grazie per i complimenti!^^ =kiss=)!

 

Sono commossa, perchè è la prima volta che il chap 1 di una mia storia riceve tante recensioni! Vi prego, continuate a recensirmi!!

=kiss=

Mao chan

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Capitolo 3
*** Cold eyes ***


3_ Cold eyes

3_ Cold eyes

 

Retasu era arrivata prima di tutte quella mattina.

L'ansia le aveva impedito di dormire bene come avrebbe voluto riposarsi prima dell'inizio della missione, così si era alzata alle quattro nella sua baracca che aveva il coraggio di chiamare *casa*, si era fatta una doccia fredda ed era uscita nell'aria fredda e uggiosa di una mattina che è ancora notte.

 

Un angelo di pura bellezza come lei, angelo dell'acqua, costretto a vivere in una topaia senza riscaldamento e senza scaldabagno...

Molte volte Mint si era offerta di ospitarla nella sua reggia, ma lei aveva sempre gentilmente reclinato.

La verità era che aveva una paura matta di dover salvaguardare la sua privacy, e non voleva assolutamente scalfire il vetro di solitudine che si era creata con tanto sudore.

Lei voleva vivere da sola! Nessuno doveva avvicinarsi più di quanto lei permettesse!

Aveva visto com'era finita sua madre aprendosi agli esseri umani...

Lei, dolce angelo misericordioso, violata e uccisa dalla sporca perversione umana!

Ma Retasu era diversa, lei non avrebbe commesso lo stesso errore... no, mai.

 

Ora che entrava nel locale buio e se possibile ancora più freddo della sua casa, cominciava a pentirsi di non aver usato un po' più prudenza nel muoversi di notte... Essere lì da sola non era il massimo.

Per ingannare il tempo prese il quaderno su cui si era appuntata i dati che potevano tornarle utili per eliminare Cho Hakkai, e li ripassò per l'ennesima volta.

 

"Cho Hakkai. Di origine umana, è diventato un demone dopo essersi sporcato con il sangue di mille di queste creature morte per mano sua. - Retasu rabbrividì - Sua sorella, non che sua amata, venne consegnata a una tribù di demoni dal loro villaggio. Per salvarla Cho Hakkai, allora noto con il nome di Cho Gono, uccise tutti i membri della tribù fino a che non la ritrovò. La donna però, incinta ormai di un demone, si suicidò davanti ai suoi occhi. Porta  tuttora un orribile cicatrice sul ventre in ricordo di quel giorno.

Usa il ki (ovvero l'energia spirituale) per combattere, ma sa adoperare perfettamente le arti marziali. Ha cambiato il suo nome da Cho Gono in Cho Hakkai dopo essere diventato un assassino.

L'occhio destro è di vetro. Porta il dispositivo di controllo del potere maligno all'orecchio sinistro (che ha la forma di tre piccoli orecchini), senza il quale la sua furia omicida diverrebbe distruttiva.

Ha un carattere apparentemente dolce e tranquillo, e la sua tecnica di combattimento è pulita ed efficiente. Talvolta accade che si lasci trasportare dalla rabbia e perda la lucidità."

 

Alla fine di quest'ultima frase c'era un piccola nota di Ryo, aggiunta a penna: In questo caso, meglio che ti dia alla fuga.

La ragazza non sapeva bene se dovesse sentirsi lusingata dal fatto che il ragazzo che amava si preoccupasse per lei, oppure offesa perchè questo non riponeva nella sua persona alcuna fiducia.

Sorseggiò il caffè che si era preparata.

Il clan Midorikawa era una delle famiglie nobili più importanti nel Mondo Angelico.

Quando sua madre era morta, lei avrebbe dovuto subentrare come guida della famiglia, ma non se l'era sentita, e aveva fatto di tutto per entrare in una delle squadre killer sparse sul mondo terrestre. Pur di allontanarsi da un regno opprimente era stata disposta ad uccidere.

Fortunatamente era capitata nel posto giusto, le sue compagne erano dolci e comprensive e non la trattavano affatto diversamente perchè era una nobile.

Poi c'era Ryo.

Lui guidava quel gruppo.

Ricordava benissimo la prima volta che si erano visti nel mondo angelico, come se fosse ieri...

 

Flashback

Una bambina dai lunghi capelli verdi e un vestito sfarzoso era impegnata a inseguire la palla dorata per le gradinate del palazzo.

Le era sfuggita mentre giocava nel parco. Da sola, come sempre.

E come sempre inciampò nel lungo vestito, rotolando per gli ultimi scalini, finendo proprio davanti alla sua palla.

O almeno così sarebbe stato se qualcuno non si fosse chinato a raccoglierla.

<< Ti sei fatta male? >>

Retasu alzò gli occhi sulla figura nera davanti a lei.

Era un ragazzino di due o tre anni in più.

I capelli biondi gli ricadevano spettinati sugli occhi azzurri. La forma appintita delle orecchie e gli strani simboli neri che apparivano sul viso e sul collo erano inconfondibili.

<< Un demone! >> gridò la bambina spaventata ritraendosi.

Solo dopo si accorse delle catene che portava ai polsi.

<< Signorina! >>

Immediatamenti due guardie si avvicinarono a grandi passi.

<< Ci perdoni, questo ragazzo dev'essere condotto nelle segrete. Dopo una lotta con altri demoni, la sua famiglia è stata eliminata, ora lui... >>

<< Non mi ha fatto niente. >> disse la bambina decisa. << Non voglio che venga rinchiuso. >>

<< Ma signorina, noi... >>

<< Come ti chiami? >> chiese lei ignorandoli e avvicinandosi al demone.

<< Ryo. >> rispose lui senza mostrare troppo entusiasmo restituendole la palla.

<< Ci dispiace signorina Retasu, ma ora dobbiamo andare. >>

I due uomini si allontanarono tenendo saldamente per le spalle il piccolo Ryo.

<< A mia mamma non piacciono queste cose! >> gridò lei rivolta al suo nuovo amico. << Le dirò di tirarti fuori! >>

Lui alzò una mano in cenno di saluto.

---------------

 

In seguito, la madre di Retasu aveva davvero fatto in modo che Ryo Shirogane venisse liberato.

Lui era stato spedito sul mondo terrestre a controllare le squadre killer, e in breve tempo aveva dato prova della sua fiducia ed era stato messo a capo di una di queste.

Keiichiro, inizialmente responsabile della libertà del demone, era divenuto suo buon amico e lo assisteva tuttora.

E lei lo aveva rivisto quando era entrata in quella squadra.

Sapeva che Ryo le era molto riconoscente per ciò che aveva fatto sua madre per lui, ma sperava che i suoi sentimenti non si limitassero alla riconoscenza.

Se ora i Midorikawa avessero scoperto come si era ridotta a vivere la loro luce... Ma a lei non importava più.

 

Sentì la porta aprirsi silenziosamente.

Entrò nella sala clienti, e, in piedi sulla soglia, Mint.

La ragazza si girò e le sorrise.

<< Sei già qui Retasu, buon giorno. >>

<< Buon giorno Mint. >>

Mint proveniva da un clan forse ancora più nobile dei Midorikawa.

Gli Aizawa erano la famiglia più importante dopo quella reale. Ma al contrario suo, Mint non era scappata dal suo destino.

Aveva detto che voleva combattere, aveva dato prova della sua forza ed era arrivata dove voleva con eleganza e la fierezza nel dire: "Il mio nome è Mint Aizawa."

<< A cosa stai pensando Retasu chan? >>

<< Nulla... sono solo un po' preoccupata per la missione... Secondo Shirogane Kun oggi dovrebbero essere qui... >>

<< Retasu, quando ti deciderai a chiamare Ryo con il suo nome? Eppure vi conoscete da molto più tempo di... >>

Retasu sorrise debolmente. << Preferisco così. Davvero. >>

Mint la guardò bieca, poi scrollò le spalle.

<< Come ti pare. >>

Insieme prepararono il locale per la giornata e si preoccuparono di riordinare i documenti di Keiichiro nei sotterranei.

Ovviamente solo quelli a cui avevano accesso.

Poche ore dopo la porta s'aprì di nuovo.

<< Finalmente Ichigo! Sei in ritardo. >> disse Mint acida.

<< Perdonatemi, ma non mi sono svegliata in tempo, quindi... >>

<< Non importa! Ci siamo occupate di tutto noi. >> sorrise la ragazza dalla chioma verde. << Piuttosto, va' ad indossare la divisa, tra poco apriamo. >>

Presto, anche Berii corse dentro scusandosi per il ritardo e Purin rotolò giù dalla finestra ridendo come una matta.

<< Ora manca solo Zakuro! >> trillò Ichigo allegra mentre appendeva il cartellino 'APERTO' alla porta. << Sapete quando arriva? >>

<< Verso mezzo giorno, non prima. >> dichiarò Mint.

Ichigo annuì e guardò le sue amiche.

Purin saltellava eccitata per la sala.

Aveva solo dieci anni e già era parte di una squadra killer.

Non era poi tanto strano, dato che veniva dal clan Wong, la famiglia guerriera più rinomata di tutto il regno angelico.

Lei invece, proveniva dal clan Momomya.

Non era una famiglia particolarmente importante, ma era molto popolare perchè le era attribuita la fama di essere la famiglia più dolce e misericordiosa in assoluto.

Anche per i Shirayuki, il clan di Berii, era così.

Le due famiglie altretutto erano imparentare, così lei e Berii si identificavano come lontane cugine.

Anche Mint e Retasu venivano da clan nobili e vicini alla famiglia imperiale.

Per Zakuro non era così.

Ichigo si scostò tristemente una ciocca di capelli castani dal viso.

Zakuro Fujiwara... l'angelo più bello che avesse mai visto.

Non esisteva un vero clan Fujiwara, non più.

Era stato un clan guerriero, ed era finito combattendo.

Per permettere la ripiegata dell'esercito angelico contro i demoni, erano rimasti tutti e si batterono fino all'ultimo.

Si salvò solo una ragazza... il suo nome era Urania Fujiwara.

La storia la sapevano tutti, ma nessuno avrebbe potuto dire quanta verità c'era in quella leggenda.

Si diceva che un demone, vedendo combattere la giovane, se ne innamorò follemente e la strappò alla morte.

Per molti anni vissero fuggitivi, rigettati da entrambe le razze.

Come potevano due ragazzi sfidare tutto e tutti amandosi?

Vennero trovati da una pattuglia angelica per un amaro caso della sfortuna.

Lui fu subito ucciso con la Pena Divina per l'indescrivibile sacrilegio.

A lei andò anche peggio.

Fu trascinata nuovamente nel Mondo Angelico, dove non c'era più nessuno ad aspettarla, venne legata nella grande piazza come prigioniera per sette giorni e sette notti, in modo che tutti potessero vedere la ragazza che si era macchiata di tale empità.

Poi le venne concesso di ritornare a casa, ma oramai le sarebbe stato impossibile vivere tra gli angeli.

Rifiutata da tutti, si lasciò morire sotto lo sguardo freddo di alcuni medici.

Ma non prima di aver dato alla luce una bambina.

 

Zakuro Fujiwara, sacrilegio indelebile di un angelo e un demone che avevano osato amarsi.

Una faglia della proibizione.

 

Il locale cominciò a riempirsi, e le ragazze non ebbero molto tempo per preoccuparsi della missione.

Keiichiro aveva detto loro che le cose sarebbero venute da sè, non aveva senso pensarci ora.

Ryo invece, non si era fatto vedere.

<< Non vuole interferire nella missione. Lui è pur sempre un demone, potrebbe essere riconosciuto o chissà... E' impossibile capire cosa gli passi per la testa! >> aveva dettò allegramente l'amico, ma Ichigo non era del tutto convinta...

Anche Tasuku si dava un gran da fare con i tavoli.

Cercava di alleggerire il più possibile il lavoro delle ragazze, in special modo quello di Berii.

Erano tutte fiere del suo impegno e del suo entusiasmo. Era proprio un ragazzo d'oro.

---

<< Sanzo, guarda lì! >>

Un ragazzo dai folti capelli castani e un abbigliamento alquanto insolito da quelle parti, stava indicando un locale dall'aspetto dolce e raffinato.

<< Sembra un ottimo posto dove mangiare qualcosa! Poi io sto morendo di faaame... >>

Strattonò per le vesti un secondo uomo, che aveva l'aria di essere un bonzo poco comune. Molto poco comune.

Ed effettivamente...

L'uomo si passò una mano tra i capelli dorati e gettò un'occhiata truce al locale.

<< Sta fermo scimmia! Quel posto non mi piace proprio per niente! Inoltre ha l'aria di essere carissimo! Troviamoci una buona locanda economica e che sia finita! >>

E poi quel locale emana un fetore terribile...

<< Ma Sanzo! Sono certo che qui il cibo è ottimo! In una locanda economica non... >>

<< Zitto! Decido io e non si discute! Andiamo. >>

Il ragazzo più giovane rivolse un'ultima umida occhiata al locale.

In quel momento, una ragazza (probabilmente una cameriera) uscì, ed appese sull'uscio un nuovo cartello.

'SCONTO SPECIALE ALLE COMITIVE DA QUATTRO COMPONENTI IN SU'

<< Saaanzo!! >>

<< Che vuoi ancora? >>

<< Guarda!! >>

Il bonzo lesse il cartello e scosse la testa.

<< Quante volte dovrò ripetere le cose prima che ti entrino in testa, razza di stupida scimmia?! Non m'interessa affatto se ci fanno lo sconto! >>

<< Eddai, Sanzo, accontentiamolo. >>

Ad intromettersi era stato un ragazzo dall'aria giovanile con lunghi capelli rossi come il sangue e sigaretta alla mano.

<< In fondo cosa ci costa? >>

L'uomo che rispondeva al nome di Sanzo sospirò.

<< Ma guarda se a causa vostra devo fermarmi in un locale che sembra più un confetto... >>

<< Evviva!! Evviva!! Grazie Sanzo! Grazie! >>

Il ragazzo più agitato e il rosso si diressero verso l'entrata sorridenti.

Sanzo invece, si rivolse a un altro ragazzo che non aveva ancora parlato, ma che sorrideva benevolo.

<< Hakkai... Non abbassare la guardia. Non mi piace affatto. C'è un fetore insopportabile. >>

L'altro annuì.

<< Non credo di avvertire la presenza di demoni, ma hai ragione Sanzo. Anch'io ci trovo qualcosa di sospetto. >>

<< Sanzo! Hakkai! Guardate che vi lasciamo qui! >>

Il ragazzo moro sorrise e si avviò.

---

Un rumore di piatti infranti fece sobbalzare l'intera sala.

Ichigo si affacciò preoccupata alla porta, e la scena che le si parò davanti l'ammutolì.

Retasu raccoglieva i cocci tremante, mentre quattro nuovi clienti facevano il loro ingresso.

Li riconobbe all'istante, e il fiato le mancò.

<< Il... Gruppo di Sanzo... >>

Corse appresso all'amica spaventata e l'aiutò a sistemare il tutto.

Mint si era già accorta di come stavano le cose, ma non aveva avuto la minima alterazione. Continuava a servire i tavoli con eleganza.

Berii gettò un rapido sguardo al tavolo che avevano occupato i quattro giovani, ma per il resto non aveva dato cenni di timore.

Purin continuava a esibirsi in giochi d'equilibrio sul bancone. Sarebbe stato impossibile dire se se n'era accorta o meno.

<< Va' ad avvertire Keiichiro che la missione è iniziata. >> sussurrò Ichigo all'orecchio di Retasu.

Questa fece un impercettibile segno d'assenso e sparì nelle cucine.

Fortunatamente c'era abbastanza confusione nel locale, e nessuno si accorse di eventualì anomalie che Ichigo pregò con tutta se stessa non ci fossero.

Tasuku si avvicinò al tavolo ignaro di tutto.

<< Buon giorno. Desiderate? >>

Prima che gli interpellati potessero rispondere, la Neko girl lanciò un'occhiata glaciale al ragazzino e gli fece cenno di no.

Messaggio ricevuto Ichigo!

<< Scusatemi, la mia socia mi ha fatto capire che vuole essere lei a servire il vostro tavolo... >>

Ammiccò maliziosamente e si allontanò.

Ichigo provò una gran voglia di strozzarlo.

<< Ragazze che prendono l'iniziativa... mi piace qui. >> disse il ragazzo dalla capigliatura rosso fuoco.

<< Non cominciare subito Gojyo. Ci fermiamo qui solo una notte e gradirei non ti allontanassi troppo. >>

<< Tsk. >>

La ragazza dai capelli castani si presentò al gruppo, rossa in volto.

<< Volete ordinare? >> biascicò.

<< Che sfortuna, è solo una bambina! >>

Ichigo sbarrò gli occhi esterrefatta.

<< Come prego? >>

<< Il mio amico voleva dire che, certo, ci piacerebbe ordinare. >>

Che gente strana...

Mentre si annotava tutto ciò che i ragazzi desideravano mangiare, pensava che nessuno mai avrebbe mangiato tutto quello che avevano ordinato.

Eliminarli sarebbe stato un torto all'economia mondiale, ma non potevano fare altro.

Quando l'elenco sembrò finire, alzò lo sguardo.

Genjo Sanzo Hoshi teneva quegli occhi fissi su di lei.

La scrutava con quelle gelate iridi viola, e Ichigo si sentì morire.

Che sospettasse già qualcosa...?

<< Desiderate altro? >> chiese sforzandosi di mantenere salda la voce.

<< Sì! >> intervenne in ragazzo che rispondeva al nome di Sha Gojyo.

Aveva memorizzato i loro visi, poteva riconoscerli.

<< Prego, dica pure. >>

<< Vorrei essere servito da una cameriera che NON sia una bambina, crede che ce ne sia la vaga possibilità? >> disse quello scrutando Mint e Berii.

Probabilmente non aveva nemmeno classificato Purin come "femmina"

La ragazza cercò di non mostrarsi indignata.

<< Bè... >>

In quel momento i campanelli appesi all'entrata della porta tintinnarono violentemente.

Per un attimo, il silenzio s'impossessò della stanza, poi i clienti tornarono lentamente a parlare continuando a rivolgere di soppiatto sguardi provocanti alla ragazza appena entrata.

Ancora una volta, il suo arrivo aveva cambiato l'atmosfera.

<< Zakuro! >> gridò Purin felice. << Sei in ritardo! C'è taaanto lavoro anche per te! >>

<< Quella ragazza >> irruppe Gojyo << E' una cameriera? >>

<< Sì. >>

<< Bene! >> disse in tono conclusivo << Vorrei che fosse lei a servirci. >>

Nel raccogliere i menù, Ichigo si premurò di sbattere per bene sul tavolo le mani per sottolineare il suo disappunto.

<< Mocciosetta. >> osservò Gojyo quando si fu allontanata.

<< Non c'è da stupirsi visto come l'hai provocata. >> disse Hakkai sorridendo.

<< Che importa?? Cibo! Cibo! >>

<< Certo che è un locale strano. >>

<< Che intendi dire Gojyo? >>

<< Mah, non saprei... è bellissimo. Anche le cameriere sono di una bellezza eterea sebbene siano ancora delle bambine. Sembra gestito dagli angeli in persona. >> e sorrise.

Sanzo invece gelò le pareti con i suoi occhi di ghiaccio.

Angeli, eh? Non fa per niente ridere.

 

Retasu si morse un labbro.

<< E' colpa mia se si sono accorti di qualcosa... per la sorpresa ho... >>

<< Non è affatto colpa tua, smettila. Per ora sono dei comuni clienti. >>

Retasu, Mint, Ichigo, Zakuro e Keiichiro si erano riuniti nelle cucine.

<< Ragazze, calmatevi. >> disse l'uomo. << E' una missione come le altre, no? Ichigo, che ti hanno detto? >>

<< MI hanno dato le ordinazioni... Il rosso è un vero insolente! Ma per il resto tutto normale. >>

Non se la sentì di descrivere lo sguardo si Sanzo. Le avrebbe preoccupate inutilmente.

Del resto, poteva anche essersi sbagliata.

<< E poi hanno chiesto che fosse Zakuro a servirli. >> aggiunse guardando la ragazza.

Questa rispose con un breve cenno del capo, prese i vassoi e si allontanò.

<< Speriamo che fili tutto liscio... >> sussurrò Mint.

 

Nel vedere la ragazza avvicinarsi, Gojyo scosse fatalmente il capo.

<< Mi spiace Hakkai, ma credo che questa notte avrò da fare. >>

<< Sempre il solito. >>

Zakuro si fermò accanto al tavolo e vi mollò letteralmente il vassoio sopra.

Goku la guardò per un attimo negli occhi e si sentì gelare da dentro.

Nemmeno Sanzo aveva uno sguardo così crudele e allo stesso tempo così vuoto.

Si guardarono negli occhi per un lungo istante, poi lui abbassò il volto, incapace di resistere oltre.

<< Serve altro? >> chiese lei seccata.

Guku però non era stato l'unico a notare gli occhi viola come quelli di Sanzo.

Anche gli altri percepivano perfettamente l'ostilità omicida che proveniva da quella ragazza.

<< Lavori sempre qui? >> chiese uno alzando gli occhi del colore del sangue.

Sembrava una gara di sguardi.

<< Non credo siano affari suoi. >>

<< Invece m'interessa. Non saprei dove trovarti questa notte se non mi racconti niente di te. >>

Almeno l'intervento di Gojyo aveva spezzato la tensione che si era creata.

Goku si era già completamente dedicato al cibo, mentre Hakkai e Sanzo ignoravano il compagno.

Era una cosa abituale.

<< Anche se mi cercassi non mi troveresti mai. >> sibilò Zakuro.

Il ragazzò rimase a guardarla mentre si allontanava, poi sogghignò.

<< Incredibile! >> disse Goku strabiliato con la bocca piena di onigiri. << Gojyo è stato scaricato!! E' la prima volta che succede!! >>

<< Non puoi ancora parlare. >> gli rispose il ventiduenne. << Le ragazze come lei mi stimolano assai. >>

Squadrò la longilinea figura di Zakuro che serviva ai tavoli.

<< Non mi sfuggirai. >> bisbigliò prima di addentare il suo okonomiyaki.

Continua...

 

Un grazie speciale a...

 

Dafne: Ti ringrazio per la recensione positiva! Devo dire che nemmeno io faccio i salti di gioia quanto si tratta di Berii ed Ichigo (i fan non me ne vogliano!^^") ma mi sto sforzando di dar loro il ruolo che meritano! Non preoccuparti comunque, Berii dovrà accontentarsi di una particina piccola piccola! (COOOME?? Ma il contratto che ho firmato... non...! Voglio il mio avvocato!!NdBerii) (Sta buona, altrimenti nel prossimo capitolo Sanzo ti fredda con un colpo!NdMao) (ç_ç *sigh!* NdBerii)

 

odette: Figurati, non mi dispiaceva mica il tuo primo nick!^^ Dunque... non so se dopo questo capitolo tu abbia le idee un po' più chiare, a scanso d'equivoci, un figlio della proibizione è un uomo o una donna "impuro", cioè nato da genitori appartenenti a razze diverse (Es. Angelo/demone, umano/demone, umano/angelo e così via...) in quanto queste unioni sono considerate tabù.

E' più chiaro ora?^^

 

Killkenny: Agli ordini, commenterò quanto prima! Una catastrofe? E catastrofe sarà, ma non solo per loro... Ne arriveranno delle belle.

 

Vanil: ^/////////^ Graaazie! Sono lusingata! Spero di non averti deluso con questo capitolo!^^ Continua a seguirmi!

 

Un grosso KISS a tutti.

 

E per finire...

Konny, so che non potrai leggere questa fic molto presto, ma come hai già saputo, nonostante tutte le volte che mi hai dato addosso quando esprimevo l'idea di pubblicare questa ficcy, ho fatto di testa mia. Alla fine vedremo chi delle due aveva ragione. ciaociao.

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Capitolo 4
*** And now, fight! ***


Sotto consiglio di _Ceres_, ecco a voi un brevissimo riassunto del manga di Saiyuki

Sotto consiglio di _Ceres_, ecco a voi un brevissimo riassunto del manga di Saiyuki.

Mi piacerebbe pubblicare delle immagini, ma dato che non ho idea di come si faccia, se chi non conosce il manga ci tiene a vederle, consiglio semplicemente di digitare 'Saiyuki' su ww.google.it o qualsiasi altro motore di ricerca per immagini.

 

Il manga

Ambientato in un epoca passata indefinita nel Togenkyo, terra dove uomini e demoni vivevano in armonia.

Tuttavia, per motivi anomali, i demoni hanno improvvisamente cominciato ad impazzire ed attaccare gli esseri umani, i quali di conseguenza hanno cominciato ad odiarli.

Le divinità, allarmate, scoprono che il comportamento dei demoni è da ricondursi a vibrazioni negative provenienti da ovest, scatenate nel tentativo di riportare in vita il terribile demone Gyumaho (morto 500 anni prima) attraverso l'unione proibita di chimica e arti demoniache.

Così, la dea/dio (ermafrodita) Kanzeon Bosatsu decide di mandare in viaggio quattro persone per fermare i folli che cercano di resuscitare quel demone senza preoccuparsi delle ripercussioni che il loro esperimento sta avendo sul mondo.

I quattro prescelti sono:

Genjo Sanzo Hoshi, bonzo di elevatissimo rango, crudele ed estremamente intollerante con tutti.

Son Goku, demone eretico partorito dalla terra stessa, dolce, ingenuo ed estremamente legato a Sanzo. Il più forte del gruppo.

Sha Gojyo, mezzo demone con l'unica dote della forza fisica e un bell'aspetto, amante delle donne, del fumo e del bere. Non sa amare.

Cho Hakkai, umano trasformato in un demone, dolce, posato e gentile. Se si arrabbia è terribile.

 

Io ho omesso molti dettagli, se vi incuriosisce e volete saperne di più vi consiglio di comprare il manga, o visitare qualche sito internet.

E ora torniamo alla storia...

 

 

4_ And now, fight!!

 

<< Fermo! >>

Sanzo fermò la mano di Goku mentre si portava alla bocca l'ennesimo boccone con un gesto fulmineo del braccio.

I chicchi di riso rovinarono a terra e si sparsero sotto il tavolo.

Goku, colto di sorpresa, lasciò cadere le bacchette e gli andò di traverso il cibo che non aveva ancora ingoiato.

O almeno, sarebbe andata così, se prima Sanzo non l'avesse colpito alla schiena con tale violenza da fargli rigurgitare tutto sul piatto.

Tossicchiò, e quando si fu ripreso rivolse un'occhiataccia a Sanzo, a metà tra l'incredulo e il furente.

<< Sanzo... ma che diavolo...?! >>

<< E' avvelenato. >> rispose questi con semplicità.

<< Cosa? Avvelenato?! >>

I clienti più vicini che avevano storto il naso alla scenata di poco prima, rivolsero uno sguardo smarrito al bancone.

<< Sì, Sanzo ha ragione. >> convenne Hakkai annusando le pietanze. << Spero che tu non ne abbia mangiato troppo, Goku. >>

Gojyo lasciò cadere le posate nel piatto.

<< Ti pareva? Ogni volta che troviamo un posto dove si mangia un attimo meglio deve sempre esserci il trucco sotto. >>

<< Anche tu ne hai mangiato un po' Gojyo! Come ti senti? >>

<< A meraviglia. >>

<< Stranamente la dose non era letale... >>

<< Che succede adesso?? >>

La ragazzina dai capelli castani si avvicinò al tavolo con fare scocciato ponendo le mani sui fianchi.

<< Ci state dando un sacco di problemi! >> grugnì evitando accuratamente d'incrociare lo sguardo con il bonzo dagli occhi viola.

<< Ci dispiace sul serio, ma vede... >> disse Hakkai gentilmente. << Pare che il cibo che ci avete servito sia avvelenato. >>

La ragazza sbarrò gli occhi e smise all'istante di tormentarsi i capelli.

<< A... avvelenato...? >>

Si morse il labbro.

Erano i primi ad accorgersi delle sostanze che Retasu usava sui demoni che si presentavano alla Locanda Mew.

<< Ecco perchè preferisco le locande economiche. >>

<< Questa è una calunnia bella e buona! Voi ci stareste accusando di avvelenamento?! >>

Mint si frappose tra Ichigo e i *nuovi clienti*.

Gli occhi cenere posati imperscrutabilmente su quelli di Hakkai.

<< Se non fosse così piccola l'avrei già sedotta. >> disse Gojyo ignorando le parole della cameriera. << Questa viene su bene, te lo dico io! >>

<< Volete ascoltarmi?! >> sbottò Mint perdendo la calma.

<< Bè... se volete assaggiare e testare voi stesse... >> mormorò Hakkai.

<< Non ho nessun'intenzione di darvi credito. >> disse Mint risoluta.

Goku fece scivolare lo sguardo sul piatto davanti a sè.

Avrebbe più trovato un cibo così buono?

<< Per favore... >> elargì in tono sommesso << Potete riportarci il cibo senza veleno? Saremo disposti a passarci sopra. >>

Le due ragazze lo guardarono attonite.

O il tipo era molto stupido, o quell'avversario non era chi voleva far credere si essere.

<< E sia. >> rispose la mora dopo qualche istante. << Ma ci tengo a sottolineare che il cibo non era avvelenato. >>

Ichigo aiutò la sua compagna a portar via i piatti e a riservire quelle persone tanto strane.

*

<< Non so davvero come sia potuto succedere! Davvero! >>

L'ora di punta era terminata sebbene i clienti non scarseggiassero, e Retasu teneva il capo inclinato davanti ai quattro viaggiatori.

<< E' colpa mia, dev'essermi sfuggita qualche goccia di troppo per quanto riguarda il condimento... Davvero, mi dispiace... >>

<< Tsk. Faremo finta di crederci, giusto perchè oggi non vogliamo rogne. >> borbottò Sanzo.

Mentre Retasu continuava a scusarsi, Tasuku fece capolino dalle cucine e richiamò Ichigo con un cenno del capo.

La ragazza sorrise dolcemente al cliente che stava servendo e lo raggiunse.

<< Che succede? >> domandò a Berii giunta in cucina.

<< Nulla di buono, temo. >> rispose quella.

Si avvicinarono a Keiichiro che muoveva velocemente le dita sulla tastiera del suo portatile.

<< Che succede? >> ripetè Ichigo.

<< Il veleno. >> disse lui senza quasi staccare gli occhi dal monitor. << Non ha fatto alcun effetto. >>

<< Cosa? Ma perchè? >>

<< Due di loro non l'hanno ingerito. >>

<< Ma gli altri due...? >> chiese Berii con voce tremante.

<< Uno ha preso appena un boccone, e con la sua prestanza fisica non è stato sufficiente. Per quanto riguarda l'altro... >>

Scosse la testa impotente.

<< Non ne ho idea. >>

<< Son Goku. >>

I tre si girarono di scatto verso la zona da cui proveniva la voce.

Seduto svogliatamente sul davanzale della finestra con un pettirosso appollaiato sulle dita, c'era Ryo.

<< Senza di me non riuscite a cavare un ragno da un buco vero? >>

Ichigo si scladò subito.

<< Se c'erano informazioni della quale non siamo a conoscenza, potevi rendercele note, cretino! >>

Lui sorrise beffardo e saltò a terra.

<< Nulla che non fosse intuibile. >>

La ragazza lo guardò torva.

<< Il ragazzino porta un dispositivo di controllo del potere maligno che limita anche il potere del veleno. Ecco la risposta che cercavi Berii. >> fece lui scuotendo la testa.

<< Ah... >>

<< Non a caso abbiamo deciso di eliminarli a scontro diretto. >>

<< E ora? Contavo d'indebolirli almeno un poco con questa tattica. >> disse Keiichiro cercando una risposta nel volto dell'amico.

<< Retasu sa ciò che deve fare. >>

Passò lo sguardo sui suoi compagni.

<< Mai pensato di fidarvi di lei? >>

*

<< ...Quindi vi chiedo di passare la notte nella nostra locanda gratuitamente... per farci perdonare. >>

Retasu attese la risposta, gli occhi fissi sul terreno.

<< Gazie mille signorina. >> disse quello con la strana lente sull'occhio destro. << Vi chiedo qualche minuto per parlarne con i miei compagni. >>

Retasu annuì e tornò a servire i tavoli senza una parola.

I quattro si guardarono.

<< E' una trappola. >> costatò Hakkai.

<< Perchè? Sembrava sincera... >>

<< Tu non ne capirai mai niente, Goku. >>

<< Taci stupido Kappa Pervertito! >>

<< Però è strano. >> disse il ragazzo ignorando il suo compagno. << Non avverto alcun aura demoniaca provenire da quelle ragazze. >>

<< Probabilmente le ragazze sono delle semplici umane usate per arrivare a noi. E' già successa una cosa del genere, ricordate? >>

Per un attimo, il triste ricordo di quattro ragazze costrette a combattere contro di loro per la salvezza aleggiò nelle loro menti.

Erano morte tutte dopo la patetica esistenza che avevano portato avanti dalla nascita.

<< In quel caso era diverso. Le ragazze erano demoni. >>

<< Chi ti dice che queste non portino il dispositivo di controllo? >>

<< No... >> intervenne Sanzo. << Non sono demoni. >>

Anche se puzzano terribilmente...

<< Ma allora cosa sono? >> chiese Goku disorientato.

<< Non saprei. >> convenne Hakkai. << L'unica che potrebbe sembrare lontanamente un demone è lei. >>

Indicò Zakuro con un cenno del capo.

<< Troppo bella per essere un demone. >> ironizzò Gojyo.

Normalmente Sanzo non ascoltava il Kappa quando faceva i suoi apprezzamenti sulle donne, ma quell'affermazione fece scattare qualcosa in lui.

'Troppo bella'... Anche le altre cameriere hanno una bellezza eterea... troppo raffinata per essere umane o demoniache... Ma allora...

<< Bè, se ci fermiamo qui sta notte, probabilmente lo scopriremo, no? >> trillò Goku raggiante.

<< Certo, non è molto prudente... Sanzo? >>

<< Fermiamoci qui! >> affermò deciso.

Se le sue supposizioni erano esatte, forse avrebbe potuto sapere qualcosa riguardo all'oggetto che stava cercando.

*

<< Abbiamo cinque singole libere. >> disse seccamente Zakuro.

Gojyo si appoggiò sensualmente al bancone che li divideva.

<< Sicura di non avere nemmeno una doppia? >> disse ammiccando maliziosamente.

Lei gli lanciò uno sguardo che lo convinse a desistere, suscitando le risatine sommesse di Goku, prontamente zittite da un calcio negli stinchi.

<< Prendiamo quattro singole allora. >> disse Cho Hakkai porgendo la Platinum Card che le divinità avevano loro fornito per coprire le spese del viaggio.

La ragazza riscosse la somma e indicò la rampa di scale prima di mollare le chiavi sul bancone.

<< Di solito in questi casi si dice buona notte... >>

<< Per qualsiasi problema rivolgetevi alle mie colleghe. Evitate accuratamente di chiedere a me. >> disse lei.

Le stanze erano accoglienti, ma come previsto, *molto* lontane fra loro.

Ovvio, vogliono separarci per colpire meglio...  Pensò Sanzo sedendosi sul suo letto.

Si erano separati senza troppe cerimonie.

Lasciò cadere il suo corpo sul letto, domandandosi cosa l'avesse spinto a credere che loro avessero qualche informazione approposito di...

Girò la testa verso l'orologio a pendolo, collocato vicino alla finestra.

Le nove e trenta...

Chissà quando avrebbero colpito e se sarebbero state quelle ragazze a colpire...

 

22: 26

 

<< Goku? >>

<< Hakkai? Che ci fai qui? >>

<< Stavo andando in bagno, e sono passato a vedere se stavi bene. Non devi abbassare la guardia sta notte, mi raccomando. >>

<< Lo so. Anzi, sai che dico? Vengo con te. >>

Hakkai sorrise, e si avviò nel corridoio buio seguito dall'amico.

 

22: 58

 

Ormai mancava poco più di un ora all'attacco, lei lo sapeva.

Qualcuna delle sue compagne, o Ryo avrebbe potuto vederla, sapeva anche questo.

Eppure non riusciva a rinnegare quella parte di sè, per quanto ci provasse.

Lì, nel folto del bosco, nel cuore della notte, le emozioni si disperdevano e i fatti del giorno prima non avevano più alcuna importanza.

Il suo corpo agilissimo si muoveva tra gli alberi, la sua frusta sferzava l'aria, e la sua mente galoppava.

Era l'unico modo per sfogare l'odio che teneva in corpo.

L'unico modo...

I capelli completamente viola...

Lo sguardo completamente viola...

Grandi orecchie e coda da lupo, a simboleggiare la sua natura angelica, voglie nere sul volto a simboleggiare quella demoniaca.

Il fischio della frusta nel vento demoliva alberi e rocce.

Il piacere di saettare nell'aria, e il vento che le scompigliava gli empi capelli.

<< Così è questo il motivo per cui non potevi venirmi a trovare sta notte. >>

Si fermò improvvisamente e si girò di scatto, le liquide iridi d'ametista atterrite.

Era stata scoperta.

Fu una frazione di secondo, e gli occhi tornarono ad essere limpidi e glaciali.

Il ragazzo sorrise.

Il riflesso della luna accendeva la sua chioma rosso sangue, così come accendeva quella viola scuro di lei.

<< Sapevo che non eri un'umana. >>

<< Ma che bravo... ed ora riesci ad indovinare la mia natura? >>

Sha Gojyo si appoggiò a un albero e la scrutò attento, stranamente senza malizia.

<< Sembri un demone... ma... >>

<< Facciamo così... >>

Le orecchie da lupo della ragazza si abbassarono lievemente.

Ormai aveva perso l'effetto sorpresa, ma non era la fine del mondo dopotutto.

Sarebbero dovuti arrivare allo scontro diretto.

Lei aveva già assunto le sue sembianze naturali: oltre ai suoi cambiamenti fisici, aveva anche indossato le vesti angeliche.

Una morbida fascia porpora avvolgeva il suo collo e la sua coscia sinistra, alti stivali flessibili le abbracciavano le gambe, top e pantaloncini cortissimi erano l'unico indumento che le restava.

Si passò una mano sui lunghi polsini.

<< Se riuscirai ad uccidermi lo saprai. Ma se vincerò io, oltre che a morire, dovrai rassegnarti a guardare in faccia i tuoi amici mentre muoiono. >>

<< Cosa accresce in te tanto odio? >> chiese lui senza perdere il suo sangue freddo.

Il sorriso sparì dalle labbra di lei.

<< Questo non lo saprai mai. Qualunque sia il vincitore. >>

 

23: 19

 

<< Hakkai... come può essere che in una locanda di questo rango non ci sia un bagno? >>

Ma non era questa la preoccupazione principale di Cho Hakkai.

Lui si chiedeva piuttosto perchè il corridoio fosse infinito e perchè l'oscurità fosse così opprimente.

Per un attimo invidiò il semplice circuito mentale di Goku.

<< Stammi vicino. >> disse bloccandosi di colpo.

<< Eh? Ma che succede? >>

<< Non l'hai capito? Siamo vittima di una distorsione dimensionale. >>

<< Una che?? >>

Hakkai sospirò.

<< Un'illusione, Goku. Stiamo camminando da un sacco di tempo, ma in realtà non ci siamo mossi. >>

<< Trovavo strano tutto questo buio nonostante le finestre... >>

<< Tienti pronto a combattere. >>

Il ragazzino non se lo fece ripetere e impugnò il suo bastone da combattimento con rinnovato entusiasmo.

Inutile tentare di opporsi... delle creature sacrileghe come voi non potranno mai competere con i miei guerrieri!

Una voce maschile aveva spezzato improvvisamente l'oscurità risuonando profonda da una direzione indefinita.

<< Chi sei?! >> gridò Goku portandosi in posizione difensiva.

Sembrava la voce di un demone... pensò l'altro ragazzo.

Una gocciolina di sudore rotolò rapida lungo la sua guancia, e sentì qualcosa sfiorargli il braccio e passare oltre, velocissimo.

Ma non mirava a lui...

Saltò all'indietro.

<< Goku, attent... >>

<< Un passo, e il tuo amico perde la testa. >>

Goku era rimasto paralizzato, stringendo impotente l'arma tra le mani.

Accovacciata sulla sua spalla c'era una bambina bionda.

Avrà avuto sì e no dieci anni.

Portava un vestitino giallo intenso e degli stivaletti dello stesso colore.

Dai folti capelli corti spuntavano un paio di orecchiette da scimmia, e dal vestito una codina irrequieta.

Grandi occhi marroni socchiusi in un'espressione giocosa e un sorrisetto divertito sulla faccia.

Nessuno si sarebbe preoccupato se tra le mani ricoperte da soffici guantini, la bambina non avesse avuto un kunai affilato tenuto a pochi millimentri dalla pelle del collo della preda.

<< Hakkai... >>

<< Non muoverti Goku. >>

La bambina fece un sorriso più ampio.

<< Vai via tu! Io gioco con la scimmia! >>

Il ragazzo accennò un sorriso nervoso.

<< Senti piccola... non vogliamo che nessuno si faccia male. Tanto meno vorrei farne io a te. Ma devi lasciare il mio amico. >>

<< No! >>

Hakkai fece per muovere qualche passo nella sua direzione.

<< Non si avvicini! >>

Si voltò lentamente.

Altre due ragazze erano comparse dal nulla, ma queste avevano un'espressione minacciosa in volto.

Una era alta, portava un vestito verde più raffinato della bambina. Anche i suoi capelli erano di un innaturale verde, uniti in una lunghissima coda, così come i suoi occhi.

Brillavano.

Dal suo capo nascevano due pinne bianche sottili e allungate, che si estendevano fino al pavimento.

L'altra aveva lunghi capelli biondi e occhi castani.

Portava un vestito bianco molto simile a quello della sua compagna, e da sotto la gonna spuntava una folta coda da gatto, la quale era in netto contrasto con le orecchie da coniglio.

<< Non si muova, Cho Hakkai. >>

<< A quanto pare voi mi conoscete. Vi spiacerebbe presentarvi? >>

<< Naturalmente, ci scusi per la scortesia. >> disse la bianca. << Il mio nome è Mewberii. >>

<< Io sono Mewretasu. E la ragazzina che tiene bloccato il tuo amico si chiama Mewpurin. >>

Ma certo... come ho fatto a non pensarci prima?! Bellezza sovrannaturale e nominativo 'Mew'...

<< Angeli... >> mormorò.

<< Esatto. >>

 

<< E siamo qui per uccidervi. >>

 

23:27

 

<< Non combatto contro le ragazze. Mi dispiace. >>

<< Ero certa che avresti cercato di violentarmi invece... >> rispose lei maliziosa, senza permettere ai suoi occhi di lasciar trasparire emozioni.

Anche lui sorrise malizioso.

<< Io non faccio queste cose. Arriverò a te con altri metodi. >>

<< Io non credo, perchè ora morirai. >>

Parole semplici, pronunciate senza minaccia o cattiveria, ma come una semplice realtà.

Una bambola di bellezza eterea, eppure con la pelle orribilmente gelida e gli occhi ghiacciati.

Cristallizzati per sempre in un'espressione senza sentimento da un qualcosa di inumano e ignoto.

 

<< Voglio sciogliere il ghiaccio. >>

 

Le sopracciglia della ragazza si sollevarono impercettibilmente in uno sguardo vagamente stupito.

<< Come? >>

<< No... nulla... parlavo da solo. Resta il fatto che il mio modo di vivere m'impedisce di fare del male ad una ragazza, qualunque cosa essa sia. >>

<< Il tuo "modo di vivere" è perfettamente inutile, dal momento che stai per morire. >>

Non gli lasciò il tempo di replicare, stufa di star a sentire le idiozie di un povero stupido che non aveva ancora capito che era finita.

In un attimo gli fu sopra, e gli immobilizzò entrambe le gambe per mezzo dell'unica compagna fidata che avesse, la sua frusta.

Lui si lasciò sfuggire un piccolo gemito di sorpresa e incespicò cadendo sull'erba bagnata del bosco.

Quando rimase lungo disteso, si ritrovò gli occhi di quella Mewzakuro così vicini ai suoi che avrebbe potuto baciarla.

Con le gambe rese innoque e le braccia immobilizzate da quelle di lei, la guardò con occhi ipocritamente dolci e dischiuse le labbra in un sorrisetto irritante.

<< Così mi ecciti. >>

Quegli occhi di ametista non variarono sentimento, e la mano di Mewzakuro mollò la presa dalle sue e corse fulminea al pugnale che teneva legato alla cintura, convinta di anticipare comunque la reazione dell'avversario, ma lui fu più veloce.

L'altra mano si liberò e afferrò quella del mezzo angelo spingendola a girarsi, e in un attimo le posizioni furono invertite.

<< Non abbassare la guardia. Non sottovalutare il tuo avversario. Non giocare con esso. >> cantilenò Gojyo avvicinando pericolosamente il suo viso a quello di lei.

Zakuro sentiva il suo fiato caldo accarezzarle il collo, e una luce di entusiasmo le si accese negli occhi.

Forse aveva trovato un avversario degno del suo nome.

***

Sanzo aspirò il fumo della sigaretta e l'allontanò dalla bocca tenendola tra il medio e l'anulare della mano destra.

Non si era nemmeno spogliato, perchè sarebbe stata una seccatura nel caso avesse dovuto combattere.

Si era solo sfilato la casacca dalle spalle e si era adagiato contro il muro della stanza.

Non sapeva esattamente cosa aspettarsi. Nel suo viaggio verso il Tenjiku aveva dovuto affrontare solo demoni, sicari e non, e qualche volta umani.

Aveva combattuto e vinto persino delle divinità, ma l'avversario che avrebbe incontrato ora era un'esperienza nuova.

Prese il sutra tra le mani e ne studiò attentamente i caratteri di giapponese antico dipinti.

Quel sutra era un'arma micidiale contro i demoni, ma contro chi ora li minacciava probabilmente non sarebbe stato di alcuna utilità.

Aspirò nuovamente.

Avrebbe potuto contare solo sulla sua Shoreiju, la pistola in grado di uccidere angeli e demoni.

Uno strano rumore giunse alle sue orecchie.

Così, i suoi compagni erano già stati attaccati...

Presto sarebbe toccato a lui.

...

...

<< RIBBON MINT ECHO!! >>

Un fulmine dorato attraversò la stanza accendendola di un bagliore bluastro.

Sanzo schivò il colpo appena in tempo, e si ritrovò a pensare, suo malgrado, che la barriera di Hakkai avrebbe fatto comodo.

Il letto prese fuoco e illuminò due ragazze davanti a lui.

Erano in piedi, schiena contro schiena.

Una era vestita di rosa, l'altra di blu.

Quella in blu sorrideva melliflua, e il suo abito copriva decisamente poco.

Aveva capelli di un blu acceso uniti in due codine cinesi, e gli occhi dello stesso colore.

Dalla schiena spuntavano due ali di piume azzurre, e da sotto la gonna una coda da lorichetto dalle stesse piume.

Teneva un piccolo arco tra le mani. Probabilmente era stata lei a scoccare il dardo.

L'altra, in rosa, aveva uno sguardo deciso e risoluto e un vestito un po' più decente.

Capelli e occhi di un'innaturale rosa shock, e la coda nera e le orecchie da gatto non lasciavano dubbi sulla sua natura.

Sanzo le riconobbe.

La prima era la cameriera mora che aveva tenuto testa ad Hakkai quando avevano scoperto che il cibo era avvelenato, la seconda era la bambinetta imbranata che aveva preso le ordinazioni.

Anche se la somiglianza era minima.

<< Angeli. >>

<< Già! >> esclamò la prima, facendo l'occhiolino.

<< Mi presento. Il mio nome è Mewmint. >>

<< E io sono Mewichigo, leader del gruppo! >>

<< Cosa volete? >> domandò lui seccamente.

La più bassa, quella dal vestito azzurro volò a pochi centimentri da lui.

<< ... Non è ovvio? >>

Continua...

 

Special thanks to:

 

Dafne: Ti ringrazio infinitamente per i complimenti!^^ Ti dirò che un'idea simile mi era venuta a grandi linee quasi due anni fa, ma lì per lì mi ero detto "E' assurdo!" e avevo lasciato perdere. Poi, quasi per caso, ho conosciuto Pam-chan, e con lei ho tirato fuori quest'idea e l'ho sviluppata. Quando ho cominciato a scriverla però, ho modificato parecchie cose, ma alla fine qualcosa ne è uscito lo stesso. Anch'io adoro i demoni!^^ Kou-chan in special modo. (ormai è fuggito dalle mie grnfie da taaanto... *sigh* ç_ç) Mi sono ispirata a lui per descrivere "questo" Ryo. =kiss=

 

Killkenny: In effetti hai pienamente ragione su tutto!^^ Ringrazio molto anche te per i commenti e per i voti altissimi che mi dai! ^///^ Ah, sai, è da un po' che volevo chiedertelo... ma da dove deriva il tuo nick name? Se è lecito saperlo ovviamente...^^

 

Vanil: Grazie anche a te!^^ Ah, da quello che ho capito non conosci Saiyuki... magari vedi se riesci a raccattare dalla rete qualche immy, perchè è veramente un bel manga!^^ La tua Ichigo avrà un bel da fare nei prossimi capitoli... (-_- questa adora torturarmi!NdIchigo) (Ovvio! *-*NdMao) =kiss=

 

Odette: O///O Non so come ringraziarvi... ho dei commentatori divini, altro che scrittura! Grazie, grazie!! Sono felice che ora sia più chiaro.^^ Per te vale la stessa cosa che ho scritto a Vanil.^^ =kiss=

 

_Ceres_ : Come vedi ho seguito il tuo suggerimento! E ti ringrazio. Anche a me Retasu piace molto, infatti voglio dare ad ogni personaggio che viene sottovalutato il giusto spazio! Bè, come avrai visto questo capitolo si è fatto attendere... Il fatto è che ho (stupidamente) cominciato questa fic quando ne avevo già altre due in corso (di cui una sospesa. Odio dirlo, ma è così.), così ora sorgono alcuni problemi di priorità, ma per adesso riesco a starci dietro. Comunque grazie.^^ =kiss=

 

Pam-chan: E' venuta benino vero? Senza di te non sarei mai riuscita a pubblicarla sorellina!^^ Ti prego di scusarmi se la storia ha subito modifiche senza interpellarti, ma mentre scrivevo mille idee s'impossessavano della mia mente... Poi ci sentiamo con MSN per concordare il seguito. =kiss=

 

 

Finalmente il quarto capitolo, alla faccia tua, Konny!XP

Grazie a tutti i commentatori e ai lettori in generale!

 

Mao chan

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Capitolo 5
*** Emotion blown ***


Eccomi, finalmente, dopo un blocco infinito ritrovo l'ispirazione per continuare la fic

Eccomi, finalmente, dopo un blocco infinito ritrovo l'ispirazione per continuare la fic...

E' stata dura, ma sono tornata.

Ora vediamo se tornano anche i lettori...

 

5_ Emotion blown

 

Erano stati colti alla sprovvista.

Degli angeli...

Era una novità.

Nemmeno Hakkai aveva calcolato un eventualità simile.

E ora avevano qualche difficoltà nello scontrarsi con essi... con esse.

Il ragazzo si massaggiò la fronte con aria stanca, e improvvisamente sembrò più vecchio.

*Improvvisamente* ne aveva abbastanza di vedere il sangue di innocenti coinvolti in affari più grandi di loro.

<< Sentite... perchè avete così tanta smania di ucciderci? Lasciateci perdere, ora non ho voglia di farvi del male. >>

<< Cho Hakkai, voi ci state sottovalutando. >> disse l'angelo biondo con voce decisa.

Fece per continuare, ma l'altra, visibilmente più matura, la fermò con un gesto della mano.

<< Mewretasu...? >>

<< Signor Hakkai. >> asserì l'altra con cortesia reclinando il capo. << Io vorrei davvero che tutto questo potesse concludersi in un altro modo... >>

<< Retasu! Che dici?! >>

Il demone guardò la ragazza più grande.

Aveva uno sguardo triste, velato di lacrime.

<< Ma è così che deve andare. >>

Hakkai seppe che non avrebbe aggiunto una parola.

<< Ne deduco che è lei il mio avversario, giusto? >> disse accennando un sorriso.

L'altra annuì, grata.

Per certi versi quella ragazza gli ricordava molto Yaone.

<< Hakkai!! Ti sei dimenticato di me?? >> gridò Goku seccato.

L'agitazione del ragazzo fece fremere Purin, che rise divertita.

<< Giochiamo, io e te. >>

<< Non ho nessuna intenzione di giocare con una bambinetta che... >>

<< Invece credo che dovrai Goku. >> lo interruppe Hakkai tranquillo.

Mewberii si avvicinò al secondo demone.

<< Ma non sperare che sia una partita facile. >>

*

<< Tsk. >>

Sanzo detestava i seccatori.

A dir la verità detesava anche i demoni.

Bè, non sopportava nemmeno gli esseri umani.

E non poteva certo dire di non odiare gli angeli.

<< Non so che se ne facciano due angioletti di un Sutra. >>

Non si era mosso. Era rimasto seduto accanto al letto ardente, con la schiena appoggiata al comodino e la sigaretta adagiata tra le labbra.

Il Sutra lasciato cadere elegantemente sulle spalle.

L'angelo blu sorrise con crudele malizia.

<< Cosa ce ne faremo non è affar tuo. >>

<< Credo sia affar mio, dal momento che il Sutra lo ruberete a me. >>

Mewmint stava per rispondere, ma Mewichigo la invitò a tacere con un cenno del capo.

<< Sappiamo che tu non sei un demone. >> cominciò questa con voce dolce. << Noi non abbiamo l'ordine di uccidere gli esseri umani, anzi, sono cose che in genere evitiamo... >>

Fece una pausa. Non era facile sostenere quello sguardo. Somigliava troppo a quello di Zakuro.

<< Ma...? >>

<< Ma... >> si mordicchiò il labbro. Sapeva che non doveva esitare se voleva arrivare al suo scopo. << Dobbiamo eliminare i tuoi amici. E... >>

Indicò il Sutra con la mano.

<< Non che m'importi molto... Credete che sia così facile eliminare Son Goku, Sha Gojyo e Cho Hakkai? >>

<< Non più difficile di altri demoni che abbiamo già ucciso. >> intervenne Mint. << Ti concedo che Cho Hakkai può dare del filo da torcere a Retasu, ma Son Goku dovrà competere con Purin e Berii, mentre quel Gojyo ha avuto la sfortuna di combattere contro Zakuro... >>

<< Tsk. Mi fai venire voglia di ucciderti. >>

<< Basta! Dacci il Sutra e ti risparmieremo! >> sbottò Mewichigo, ora con voce decisa.

<< Se lo vuoi, vieni a prenderlo. >>

Mint si scagliò contro l'avversario e scoccò uno dei suoi dardi lucenti, ma Sanzo fu più veloce nonostante la ragazza avesse le ali.

Scansò il colpo che si schiantò contro il comodino, facendolo andare in fiamme, e riuscì ad afferrare la ragazza da dietro.

L'angelo lanciò un gemito e cercò di liberarsi, ma prima di potersene rendere conto, era già faccia a terra con la pistola puntata sulla nuca.

Sentì il sapore del sangue in bocca. Si era spaccata un labbro nella collutazione. Poi un dolore lancinante appena sotto le scapole.

Sanzo aveva afferrato le sue ali con forza, e minacciava di strapparle di fronte a una terrificata Mewichigo.

<< Ora siete più disposte ad ascoltarmi...? >>

*

La donna guardò i due ragazzi dall'alto della sua buia postazione nel tetro castello.

<< Kougaiji. >> disse con ipocrita dolcezza.

Il demone dai lunghi capelli rossi la guardò con aria di sfida.

<< Perchè ci hai fatti chiamare, Giokumenkoshu? >>

<< Ma Kougaiji...! Quante volte ti ho detto che puoi chiamarmi "madre"? >>

Il ragazzo sentì Dokugakuji digrignare i denti dietro di lui.

Da quella posizione non poteva vederne il volto, ma non era sicuro di volerlo vedere.

Sperò che si dominasse e rimanesse calmo.

<< Ripeterò la domanda. Cosa vuoi? >> disse scandendo glacialmente le parole.

<< Io? Ma niente. Volevo solo chiederti di parlare con il dottor Nii. Sai, ha tanta voglia di esporti i suoi nuovi studi... >>

Se c'era una persona in tutto il castello con la quale Kougaiji non avrebbe mai voluto tenere una conversazione era quel viscido omuncolo.

Nell'osservarlo provava un istintivo senso di repulsione sebbene nel suo aspetto non ci fossero deformità o cose del genere.

<< Non ho tempo da dedicare ai tuoi scienziati. >> tagliò bruscamente.

Si voltò e mosse qualche passo verso l'uscita seguito dal fedele Dokugakuji, quando la donna lo richiamò.

<< Kougaiji, credo che la cosa possa davvero interessarti. Mi piacerebbe davvero che passassi da lui. >> aggiunse in tono minaccioso. << Pensa alla tua povera madre... >>

Strega.

<< Kou... >> la voce di Dokugakuji era incerta. << Andiamo dal dottor Nii Jeni. Vediamo cos'ha da dirci e poi ce lo dimentichiamo. >>

Il demone annuì tremante di rabbia, e uscì dalla stanza senza una parola.

*

In pochi minuti di battaglia, Gojyo era già ridotto maluccio, e i suoi tentativi di difendersi senza colpire l'avversaria cominciavano a rivelarsi estremamente svantaggiosi.

La ragazza, dal canto suo, non riservava alcun trattamento di favore al mezzo demone.

<< Adesso smettila di giocare a fare la bella guerriera, bambolina. >> le bisbigliò lui all'orecchio quando furono abbastanza vicini.

<< E chi gioca? >>

Mewzakuro gli sferrò un potente calcio nei genitali e lomandò a terra rantolante.

<< Che... razza di donna... >> biascicò lui trascinandosi in avanti.

Aveva danneggiato forse il punto più attivo del suo corpo.

"Bella e letale."

<< Mi dici o no cosa sei? >>

<< L'accordo mi sembrava chiaro... >>

La donna gli se avvicinò e gli sollevò il viso chiudendo le dita sottili sulla chioma rosso sangue di Gojyo.

<< L'avresti saputo se fossi riuscito a uccidermi. >>

In pochi gesti, fu nuovamente il ragazzo a prevalere, immobizzandole i polsi e spingendola a terra.

<< Senti tesoro. Sarebbe meglio finirla, o prima o poi ti farai davvero male. >>

Il suo tono di voce aveva perso ogni nota di sarcasmo.

<< Ma che t'importa?! >> replicò quella tentando di sgusciare via dalla sua presa.

Gli occhi gelidi come il cristallo divennero improvvisamente ardenti.

<< Mi hai presa in giro... >> sibilò. << Fino ad ora... non ti sei nemmeno stancato! >>

Ma anche le scintille che le balenavano negli occhi furono soffocate dal ghiaccio perenne di quella creatura.

Lo sguardo si spense e la pellè perse colore fino a diventare quasi trasparente.

Le braccia smisero di opporre resistenza e il suo corpo si accasciò come una foglia portata dal vento che finalmente tocca terra.

<< Zakuro...? >>

<< Cazzo... >> imprecò lei con in respiro affannoso.

Il mezzo angleo lasciò scivolare la testa sul terreno, e i finissimi capelli d'ametista si riversarono intorno a lei.

Spostò lo sguardo di puro odio su Gojyo in un gesto che parve costarle molta fatica.

<< Uccidimi. >>

<< Scusami. >> reclinò lui con un sorrisetto ironico. << Per quanto bella sia, non sono abituato ad obbedire ad una donna. >>

<< Schifoso... lurido pezzo di... >>

Una smorfia di dolore le deformò il viso.

<< Si può sapere che succede? >>

In un guizzo di dolore, Zakuro gli afferrò una ciocca di capelli.

<< Cosa... succede? >> sorrise debolmente. << Hai vinto, schifoso mezzosangue... >>

Poi mollò la presa e perse del tutto i sensi.

*

Il buio della stanza era squarciato dalla luce emanata dal monitor.

Illuminava i suoi capelli biondi che lui rigettò indietro con un rapido gesto della mano.

I suoi occhi azzurri erano nascosti da una maschera tridimensionale.

Non aveva chiesto l'aiuto di Keiichiro per quel lavoro. Non lo faceva mai.

Le sue mani, che usualmente saettavano veloci sulla tastiera del pc, erano ferme.

Osservava i dati che gli si stagliavano davanti con freddo cinismo.

<< Questa volta ti sei lasciata trasportare, piccola Zakuro. >>

Scusami, non ho potuto evitarlo.

*

<< Una ragazza? >>

L'uomo sbuffò in un risolino e scosse la testa, spettinando ancora di più i radi capelli neri.

<< Oh, non è una semplice ragazza. Diciamo più... una creatura rarissima... forse unica. >>

Si tolse la sigaretta di bocca e la spense sul muro bianco di marmo, per poi lasciarla cadere a terra.

<< Perchè la vuoi? >>

<< Ma principe! >> scosse nuovamente la testa, stampandosi in volto un'espressione di simulato esasperamento.

<< Non vi ho appena detta che è una creatura unica? >>

<< E con questo? >>

Lo scienziato sventolò una mano in aria, come a scacciare una mosca inesistente.

<< Terreno fertile per alcuni esperimenti e studi. Semplice e pulito, no? >>

<< Semplice, forse. Pulito non saprei. >>

<< Non preoccupatevi di simili sciocchezze, principe. Lasciate a noi la parte scientifica e occupatevi di procurarci il materiale. >>

<< E tu vuoi una ragazza, dottor Nii Jeni? >>

<< Vi ho già detto che chiamarla "ragazza" è riduttivo. >>

Il demone si voltò con uno scatto rabbioso e si diresse verso le uscite del palazzo, subito seguito dal fedele Dokugakuji.

<< Allora avrò quello che voglio? >> gli gridò dietro lo studioso.

<< Solo se  me la dovessi trovare davanti inerme e incosciente. >> rispose Kougaiji a denti stretti.

Continua...

 

Dafne: Ed ecco che in esclusiva per te, entra in scena anche Kougaiji... devo dire che è stata una scelta sofferta, non sapevo se e come farlo entrare in scena, ma alla fine tutti i tasselli sono andati a posto ed eccolo qui, più figo e misterioso che mai!^^ Tutto da godere! :p Grazie ancora, =kiss=

 

odette: Scusa se non ho continuato presto come mi avevi chiesto!^^"" Spero che continuerai a leggere ugualmente! Grazie davvero per i complimenti! =kiss=

 

Killkenny: Grazie davvero!! ç_ç Addirittura 9... Spero che troverai il tempo per valutare anche questo!^^ =kiss=

 

_Ceres_: Eccone un'altra che mi aveva chiesto di postare infretta!!! Scuuusa!! Comunque come consolazione arriva Kou e la sua banda di pazzi... ehm, volevo dire, grandi demoni! Eheheh... Zakuro e Gojyo hanno ancora molto da nascondere... come Ryo d'altronde... Ma ho già detto troppo! E per quanto riguarda Mint e Sanzo... sinceramente non ci avevo pensato, ma chissà!!!XDXDXD =kiss=

 

lory 06: Ecco il nuovo capitolo Lady! Una nuova ammiratrice di Retasu? Tirerà fuori la grinta in questa ficcy la ragazza... =kiss=

 

Kaho_chan : E' proprio il caso di dire che era un capitolo atteso. Mi scuso nuovamente e ti ringrazio tantissimo per tutti i complimenti!!^^ Spero che ti piaccia anche questo capitolo e quelli a venire! E continua a commentare, mi raccomando! =kiss=

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Capitolo 6
*** Insuspected ***


6_ Insuspected

6_ Insuspected

 

Un colpo dietro l'altro. Ancora, ancora, ancora.

Mewretasu sapeva contrastare i suoi colpi.

Lei attaccava, lui parava, e viceversa, e via così.

Non chiedermi il senso di questa battaglia.

L'angelo stringeva i denti.

La sua pelle diafana era graffiata, ma le ferite sul corpo del demone le davano coraggio e la spingevano a continuare a battersi.

Non lo so, non lo so come ho fatto a finire così.

Hakkai osservava le sue tecniche e il suo modo di combattere.

Non era affatto preciso o scoordinato, no. Eppure i suoi colpi erano inefficaci.

Perchè? Perchè lei non stava combattendo.

Troppo uguale a Yaone per riuscirci.

Io detesto combattere. Detesto uccidere.

Se adesso morissi...

Un lampo attraversò i suoi occhi verdi.

Sua madre era stata violentata e uccisa dai demoni solo perchè non aveva voluto difendersi.

Suo padre l'aveva definita "un angelo senz'ali" e l'aveva rinnegata.

Mamma, se io adesso morissi...

Suo padre non l'aveva voluta, e lei era scappata via.

Ed era diventata la cosa che più odiava al mondo per dimostrare a suo padre che infondo, qualcosa valeva anche lei.

Se ora rimanessi uccisa...

Ma suo padre non sarebbe mai tornato a prenderla.

Perchè era morto.

Tu mi terresti con te...?

E' davvero il paradiso il posto in cui viviamo?

Mewretasu sorrise e abbassò le nacchere lucenti, gli occhi velati da liquida tristezza.

E si lasciò colpire. E cadde a terra.

Come aveva fatto a combattere per tutto questo tempo senza fermarsi mai un attimo a pensare?

A pensare... Perchè?

<< Mi uccida signor Hakkai. >>

Il demone guardò dall'alto il suo triste sorriso.

Quante volte gli era stata fatta una richiesta del genere?

Mai.

Le persone che amava se n'erano sempre andate senza chiedergli niente, né un aiuto, né un parere.

Si sentì quasi onorato.

<< Perchè vuoi morire? >>

<< Se continuassi a vivere non farebbe nessuna differenza. >>

<< Secondo te, se io morissi, cambierebbe qualcosa? >>

Retasu si tirò a sedere, e sentì lo scricchiolio di alcune ossa.

Realizzò di essersi rotta qualche costola nell'impatto col pavimento, ma tanto, non sentiva più alcun dolore.

<< I tuoi amici... >>

<< Certo non si fermerebbero qui a piangere. >> disse lui sorridendo, come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Gli occhi di lei erano grandi e puri, la sua espressione attonita, come quella di una bambina che vede per la prima volta una farfalla spiccare il volo.

<< No? >>

<< Le tue amiche lo farebbero per te? >>

<< Non lo so. >> ammise Retasu con sincerità.

<< Sai, anch'io volevo morire. >>

<< E come hai cambiato idea? >>

<< Delle persone strane mi dissero qualcosa. >>

<< Dillo anche a me, affinché io possa cambiare idea. >>

<< Se tu morissi non cambierebbe niente. Se, alcontrario, continuassi a vivere, forse qualcosa cambierebbe. >>

L'angelo d'acqua abbassò gli occhi e raccolse le ginocchia sul petto.

<< Pensaci, okay? >> disse Hakkai uscendo dalla stanza, mentre il capo di Retasu si chinava sulle gambe, scosso dai singhiozzi.

***

Il Sutra del Cielo Sacro

Sanzo tirò più forte le ali di Mint, costringendola a inarcare la schiena.

L'angelo gemette e contrasse il viso in una smorfia di dolore.

<< Devo ripetere? >>

Ichigo scosse impotente la testa.

<< Io non ho mai sentito parlare di questo Sutra. Noi non raccogliamo i Sutra. >>

<< Gli angeli non possiedono forse dei Sutra? >>

Ichigo si morse un labbro.

<< Non lo so... >> balbettò.

Un altro strattone, un altro urlo.

L'angelo rosa ricacciò indietro le lacrime.

<< Ti giuro, non lo so!! >> gridò.

Come aveva potuto, Ryo, permettere che si trovassero in una situazione del genere?

Possibile che non conoscesse la reale forza di quegli individui? Possibile che avesse rischiato di metterle nei guai?

Com'era potuto succedere...?

Il monaco lasciò andare la ragazza lorichetto, che si accasciò a terra rantolante.

Ichigo notò il sangue che sgorgava copioso dalla pelle lacerata intorno al'ala sinistra.

<< Forse non dovreste giocare tanto a fare le guerriere. >> disse alzandosi e accendendosi una sigaretta.

Mint lo guardò allontanarsi, ansimando, piangendo silenziosamente, spogliata del suo orgoglio e della sua dignità.

Ichigo strinse le dita intorno alla sua arma fino quasi a farsi male.

Gli unici rumori che risuonavano nella stanza erano il respiro ansimante di Aizawa, e quello dei passi dell'uomo.

Finchè l'angelo gatto cedette.

Non appena Sanzo ebbe varcato la soglia, si gettò al suo inseguimento e lo attaccò alle spalle.

<< RIBBON STRAWBERRY CHECK! >>

Ma il monaco si girò quasi annoiato, e scatenò il suo sutra contro di lei.

<< Siete noiose. >> bisbigliò.

Luce.

Ecco quello che ricorda Mewichigo di quell'attacco. Una luce profonda, che proveniva forse dal suo stesso petto.

Non le fece del male, ma la lasciò lì, con i morbidi occhi rossastri sbarrati e vuoti, l'arma dimentica a terra e le labbra semiaperte.

Sanzo la guardò vagamente stupito.

<< Non ti sei fatta niente? >>

Il mio Sutra ha il potere di dividere le tenebre.

Ma qui non ci sono tenebre.

L'angelo non rispose.

<< Prendi la tua amica e lasciateci in pace se ci tenete alla pelle. Non so cosa vi abbiano detto, ma come hai potuto vedere, non siamo avversari al vostro livello. >>

Si stupì lui stesso di tante parole.

Perchè nemmeno loro erano avversari al loro livello.

Se lì non c'erano tenebre.

***

<< Goku? >>

Hakkai richiamò l'attenzione del compagno su di sè con un cenno della mano.

<< Ehi, Hakkai! >>

Il ragazzo emerse dal frigorifero con le guance rigonfie di cibo e un'espressione soddisfatta sul viso.

<< Com'è andata? >>

<< Diciamo che è andata. Tu? >>

Il piccolo angelo giallo rotolò fuori dalla dispensa ridente, e attaccò un altro paio di nukuman.

<< Io e la scimmia mangiamo insieme!! >>

L'uomo si massaggiò le tempie.

<< Non posso crederci...ma a quanto pare parlate la stessa lingua... >>

<< Hakkai, mi spieghi cos'è successo? Dove sono Sanzo e Gojyo? >>

<< Bè, da quello che sono riuscito a capire, l'imboscata c'era davvero... >> ridacchiò il moro sedendosi su uno dei tavoli in ombra.

<< Ma loro sono angeli? >>

<< Sì che siamo angeli! >> gridò Mewpurin alzandosi improvvisamente in piedi e gonfiando le gote con aria offesa.

<< Waooow... >> mormorò Goku lasciando pendere dalle labbra qualche brandello di pollo.

<< E forse sai dirci perchè ci avete teso questa trappola...? Voglio dire...era mirata proprio a noi o poteva capitarci qualunque demone? >>

Mewpurin saltò agilmente sul tavolo e si acciambellò accanto al demone, fiera di poter fornire spiegazioni.

<< No, noi facciamo quello che ci dice il nostro leader Ryo. Uccidiamo solo se ci dice di uccidere. >> disse annuendo con veemenza.

<< E questo Ryo...è un angelo come voi? >>

<< Oh, noooo. >> tubò la bimba, stupita da tanta ignoranza. << Ryo è un demone come voi! >>

<< E vi fa uccidere gli altri demoni? >>

<< Sì. >>

<< Solo demoni? >>

<< Solo demoni! >> confermò l'angelo scimmia.

<< Sai se lo decide lui? >>

Lo sguardo di Hakkai si era fatto serio e attento.

Potevano essere sei angeli in balia di un demone senza controllo?

Senza controllo, certo, ma estremamente furbo e probabilmente organizzato... E poi un numero così elevao di angeli poteva essere distaccato dal Mondo Celeste?

Era tutto così strano...

<< No, noi siamo un'unità da combattimento, e anche la più efficiente del Togenkyou. >> scattò la ragazzina felice. << Ryo e Keiichiro si occupano della parte burocratica!! >>

<< Parte buro...? >>

La voce di Hakkai fu nettamente troncata da un rantolo strozzato.

Goku balzò in piedi, lasciando cadere i nikuman che teneva sulle ginocchia, e Mewpurin rotolò a terra disorientata.

Il corpo del demone cadde inerte sul freddo pavimento del caffè.

<< Hakkai...? >>

Il ragazzo si avvicinò lentamente, shockato, con gli occhi persi sul collo sanguinante dell'amico.

<< Berii. >> mormorò Purin.

Sentendo quella parola, Goku alzò la testa di scatto.

Poteva avvertire le lacrime pungergli gli occhi, e l'immagine che vide fu confusa dal tremore liquido che pulsava sulle sue iridi.

Un angelo illuminato dalla luna.

Questo vide.

La luce filtrava dalle grandi vetrate alle sue spalle, e dava una tinta spettrale a quella pelle pallida segnata da tagli e lividi rossi sangue, al chiaro vestito stracciato, alla coda felina e alle candide orecchie da coniglio che spuntavano dalla lunga chioma di morbidi capelli biondi, quasi bianchi in quell'icona di dolore e morte.

Uno dei guantini pelosi era macchiato di sangue, e impugnava un coltello impregnato di un denso liquido rosso. Che gocciolava.

Plic. Plic. Plic.

Il rumore delle gocce che s'infrangevano a terra scandiva quell'immagine senza tempo.

Sangue e lacrime.

"Che strano. -pensò assurdamente Son Goku in quel momento.- Io non sto piangendo."

Ma i grandi occhi azzurri di lei erano spalancati in un'espressione d'orrore, e tremavano.

L'angelo della morte piangeva.

***

<< Il Mondo Angelico richiede aggiornamenti. Vogliono sapere come sta andando la battaglia. >>

Keiichiro si sporse verso il compagno, togliendosi le cuffie che lo collegavano alla radio di comunicazione.

<< Ryo, hai sentito quello che ti ho detto? >>

Il ragazzo lo fissò per qualche istante senza rispondere, poi annuì lentamente.

<< Cosa rispondo? >>

<< Angeli... >> sussurrò Ryo in un sorriso amaro. << Ci hanno mandati qui a fare il lavoro sporco e ci hanno dimenticati. Non si sono mai interessati a ciò che facevamo fino adesso, non si preoccupavano nemmeno di saperci vivi o morti... >>

<< Ryo... >>

<< Oh, ma loro fanno così, non lo sapevi? Selezionano i soggetti che possono rivelarsi pericolosi per la società angelica, e li spediscono quaggiù, nelle cosiddette "squadre speciali". Ordinano loro di ammazzare i demoni, e se ne lavano le mani. Un pensiero in meno. >>

In un impeto di rabbia, il demone scaraventò a terra la tazza di teh che era sul tavolo, la guardò frantumarsi a terra guidandola con gli occhi sottili, rallentando l'immagine nella sua mente, e rimase a specchiarsi nel liquido avvolto dalla penombra della stanza, illuminato dalle luci metalliche dei computer in funzione.

<< Hai dovuto farlo? >> chiese Keiichiro comprensivo.

Ryo regolarizzò il suo respiro e si passò una mano tra i capelli.

<< Sì. Ma a quanto pare era già troppo tardi. >>

<< Non preoccuparti di questo. Penserò io a sviarli. Dirò loro che sta andando tutto bene. >>

<< Grazie Keiichiro. >>

Ma non sta andando tutto bene.

Proprio per niente.

<< Mh. Ti fidi più di un demone assassino che del Regno Angelico, a quanto pare. >>

<< Hai forse il coraggio di biasimarmi? >> chiese ironicamente il biondo. << E poi non dimenticare che sono un demone anch'io. >>

<< Non lo dimentico. >> convenne l'altro, tornando a studiare il monitor.

Passarono dei minuti, densi d'attesa. Poi Ryo parlò.

<< Mewichigo e Mewmint sono state sconfitte, Mewretasu ha smesso di combattere, come avevamo previsto. Sono tutte vive comunque. >>

Keiichiro fissò una delle immagini che venivano proiettate sullo schermo.

La ingrandì, la studiò, ne cavò fuori ogni dettaglio possibile.

<< Ryo... credo che invece qui ci sia qualcosa che non è andato come previsto. >>

Il demone lo guardò nervoso.

<< Che diavolo è successo? >>

<< Credo che Mewberii abbia appena ucciso Cho Hakkai. >>

***

Per la prima volta da quando riusciva a ricordare, Gojyo non sapeva cosa fare con una bellissima donna svenuta ai suoi piedi.

Il respiro sembrava regolare e il cuore batteva, almeno fisicamente.

Si chiedeva perché anche le creature più terribili, mentre dormivano, parevano dolci e indifese.

Con un dito le sfiorò la guancia.

Chissà, forse anche lei era come lui. Non sapeva amare.

O forse non ne aveva bisogno.

Riconobbe i passi pesanti nell'oscurità, che andarono a stanziarsi proprio nel lato opposto dell'albero a cui era appoggiato.

<< Ehi fratello, sei pesante come un caprone, lo sai? >>

<< Beh, almeno io non soffro di nessun tipo d'impotenza. >>

<< Prego? >>

<< Guardati. Sei qui, e hai alla tua mercé una delle ragazze più belle che io abbia mai visto... eppure ti vedo perplesso. La motivazione mi sembra chiara. >>

<< Ahah. Molto spiritoso. >>

<< Non era una battuta. >>

<< Allora hai capito male. >>

Rimasero in silenzio, ad assaporare qualche amaro ricordo, che passava, indugiava sui loro volti, e poi fuggiva.

<< Perché sei venuto? >>

<< Non ci crederai mai... >> rise Dokugakuji.

Improvvisamente, davanti a loro, si stagliò la figura nera del principe.

<< Come immaginavo, sei venuto per accompagnare il tuo padroncino... >> disse Gojyo preparandosi a combattere. << Sentiamo, e tu perché saresti qui? >>

<< Non ci crederai. >> ripetè Kougaiji in tono glaciale. << Ma sono venuto a prendere una creatura rarissima, forse unica che mi sono trovato sulla strada inerme e incosciente. >>

 

<< E ora giace ai tuoi piedi. >>

Continua...

 

Ah, finalmente sono riuscita a pubblicare il sesto capitolo. Certo, i tempi di aggiornamento si allungano, ma con essi, anche la trama, che si snoda e matura nella mia mente.

Sarà un bene?

 

Questo lo lascio decidere a voi.

Per quanto riguarda la storia, ho paura di aver resto Purin e Goku un po' OOC...voi che dite? E della scena in cui Berii colpisce Hakkai? Ci tengo particolarmente, volevo renderla bene.

In ogni caso, la storia sono riuscita solo a complicarla invece che sbrogliarla. Scusate. U_U

Ora passo a rispondere alle vostre recensioni!

 

Killkenny: Come darti torto? C'è però un motivo se sono arrivate impreparate allo scontro. Grazie del voto, spero che tu non ti sia dimenticato dell'esistenza di questa storia!!^^"

 

Lory 06: Otto, e ripeto, otto mesi per questo misero capitolo. Mi sento una m****... Comunque, adesso che il blocco si avvia verso la sua fine e ho ripreso in mano la storia, spero di non fermarmi più. Spero che nel frattempo tu sia ancora viva!

 

Fraise: Sì, sto cercando di rendere tutti i personaggi nel modo migliore... Purtroppo ho paura di non esserci riuscita appieno in questo capitolo... Però faccio del mio meglio...grazie mille per i complimenti, solo per l'attesa che vi ho fatto subire, non li merito.

 

Dafne: Dal prossimo capitolo (credo), il tuo Kou giocherà un ruolo fondamentale! Piccola anticipazione per farmi perdonare il ritardo^^": Kou sarà combattuto tra il suo senso di giustizia e la voglia di riavere sua madre...e al centro di questa scelta ci sarà, probabilmente, proprio la nostra Zakuro!

 

Kaho_chan: Beh, con tutte le tue ipotesi, posso dirti che con qualcuna ci hai preso!^^ Sì, come avevi giustamente intuito, la persona al monitor era Ryo. E ora voglio prendere in mano anche gli affari del mondo demoniaco, e addentrarmi nei buchi neri di quel regno!

 

AyaCere: Già, e non l'ho ancora abbandonata!! Assolutamente. Ora voglio continuarla. E la scena che desideri, credo che la vedrai presto realizzata!! Grazie mille anche a te.

 

Odette: Ecco, e scusa per l'attesa infinita. M'impiccherò per questo. ç_ç

 

BEattrice: Grazie mille!^^ Spero che ti siano piaciuti anche gli altri capitoli.^^

 

Bene, ragazzi, vi porgo le mie più sentite scuse.

E per farmi perdonare, se ci riuscite, vi darò una notizia che forse gradirete:

Le puntate hot stanno per arrivare.

Grazie a tutti, spero che continuerete a seguirmi.

 

=kiss=

*Mao chan*

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Capitolo 7
*** Enemies ***


Finalmente il settimo capitolo

Finalmente il settimo capitolo!

Avevo finito quando è saltata la corrente e ho perso tutto il finale.

Non vi dico come mi sono sentita.

Quindi scusatemi se l'ultima parte vi sembra affrettata.

 

7_ Enemies

 

Nella penombra della stanza regnava un’atmosfera di trance, come se il tempo si fosse fermato.

L’unico, regolare rumore, era il gocciolare del sangue sul pavimento.

Goku aveva gli occhi dorati fissi sul corpo, non riusciva a schiodarli. Voleva avvicinarsi e accertarsi delle sue condizioni, ma non ne era in grado.

Finché Mewberii non cadde in ginocchio, ansimante.

E tutto tornò improvvisamente ad essere reale, vivo, pulsante.

In un attimo il demone prese coscienza della realtà. E gli fece male.

<< Che cosa hai fatto…Che cosa hai fatto, lurido angelo?! >> gridò.

Il diadema sulla sua fronte tremò pericolosamente.

<< Ho fatto quello che mi avevano ordinato di fare. >> gemette la ragazza tra i singhiozzi.

Goku fece per fiondarsi su di lei, ma Mewpurin si parò davanti a lui.

<< Non toccarla. Ha fatto quello che doveva. >>

Il ragazzo, stordito dalla situazione assurda, colpì l’angelo scimmia con tutta la forza che aveva, scagliandola dalla parte opposta del locale. Poi si avventò sull’assassina.

*

Sanzo si fermò e ascoltò i passi che, inquieti, correvano nella sua direzione.

Erano passi umani, senza dubbio. Riprese a camminare.

Ma i passi umani cambiarono forma.

Divennero più veloci e metodici. Divennero passi demoniaci.

In pochi attimi, nell’oscurità del corridoio, Sanzo si trovò a fronteggiare un demone biondo, poco più basso di lui, con lo sguardo altrettanto agghiacciante.

Ryo si costrinse ad arrestare la sua corsa.

<< Genjo Sanzo Hoshi, suppongo. >>

<< Il burattinaio che tiene le fila, suppongo. >>

Anche nella sua vera forma, il ragazzo conservava qualche parvenza umana che lo rendeva riconoscibile. Gli occhi, per esempio. Il loro taglio, il colore, la forma. Tutto perfettamente uguale.

Era lo sguardo a essere totalmente diverso.

Sorrise malignamente.

<< Dovete ammettere che sono uno molto in gamba per avere ben sei angeli ai miei ordini. >>

Il monaco gettò a terra il mozzicone di sigaretta che ancora teneva tra le dita e lo calpestò, incurante della moquette.

<< Oh, no. Probabilmente sei solo un abile oratore. >>

<< Dite? >>

<< Vuoi farmi credere che un demone di livello superiore, come te, sia capace di redimersi a tal punto da passare alla fazione dei vostri nemici naturali? >>

Ryo piegò la testa da un lato.

<< Impossibile, vero? >>

<< Cosa stai cercando di fare? >>

<< Voglio eliminarvi. Non è chiaro? >>

<< Ecco un altro bluff. >>

Il sorriso del più giovane si spense.

<< Siete libero di credere a ciò che volete. >> sibilò.

Riprese la sua corsa e sparì nell'oscurità delle scale.

Sanzo lo lasciò andare. Non avrebbe ricavato nulla dalla sua morte, non ancora.

*

Quando Mewmint si fu ripresa, almeno fisicamente, i due angeli uscirono dalla stanza che ormai stava andando a fuoco.

Ruppero il vetro della finestra e saltarono all'esterno. L'aria fredda della notte le colpì in pieno petto, e sembrò riportarle alla realtà.

Erano state sconfitte, distrutte. Non c'era mai stata una possibilità di vittoria in quella missione.

 

" E' un compito che ci è stato affidato da Ryo! Sai quanto tiene a noi, non permetterebbe a nessuno di farci del male.  "

 

Quelle parole risuonarono derisorie e taglienti nella mente di Ichigo.

Scivolò a terra e si prese la testa tra le mani.

<< Mint... Secondo te, perché Ryo ci avrebbe affidato una missione suicida? Ci ha sopravvalutate, o... >>

L'angelo blu non rispose, si limitò a fissare i granelli di polvere rimasti sul suo abito dopo quello spiacevole contatto prolungato del pavimento.

Ichigo, ancora più smarrita, fece vagare i grandi occhi rosa nel bosco lì di fianco, finché non le raggiunsero, netti e violenti, i rumori di una battaglia.

<< Dev'essere Zakuro! >> esclamò balzando di nuovo in piedi.

Fece per correre in direzione della battaglia ancora in corso, ma la compagna l'afferrò per un polso e la trattenne.

L'angelo si voltò di scatto con espressione smarrita.

<< Che c’è Mint, perché mi fermi?! >>

Gridò con voce lamentosa, chiudendo gli occhi.

Aveva bisogno di conferme in quel momento, non di dissensi.

Aveva bisogno di sentirsi di nuovo forte, padrona della situazione, la leader.

Perché lei non era una leader fittizia, le altre dovevano incoraggiarla, approvarla e poi seguirla senza controbattere, col sorriso sulle labbra, convinte che la direzione in cui lei le conduceva era quella più giusta.

Così, completamente priva di controllo, strattonava la mano trattenuta annuendo vigorosamente, come ad autoconfermarsi le sue idee.

<< Basta, dobbiamo aiutare Zakuro, noi… >>

<< Cosa possiamo fare noi? >> chiese l’altra, mandando a terra la leader con un’unica spinta.

Ichigo si trovò sull’erba bagnata, spogliata di tutte le sue convinzioni, confusa e spaventata.

<< Non possiamo neanche pensare di opporci ad avversari del genere. >>

Incontrò lo sguardo tremante dell’angelo gatto.

<< Non possiamo fare niente. >> ripeté Mint, cercando di farle assimilare il concetto.

Le sembrava che la mente di Mewichigo avesse perso ogni capacità logica.

<< Non è vero, noi dobbiamo combattere i demoni. >> mormorò.

<< Dobbiamo? Perché? Chi l’ha deciso? >>

<< Il Mondo Angelico. >>

<< Già…chissà se sanno che siamo ancora qui a svolgere il compito che ci hanno assegnato. >>

<< Smettila. Stai dicendo cose senza senso. >>

<< Ragiona, Ichigo. Da quanto tempo non abbiamo notizie di ciò che succede lassù? >>

<< Basta. Smettila. >>

<< Sai che ho ragione. >>

Ichigo si alzò di scatto, furente.

<< Lo dici solo perché sei stata brutalmente sconfitta. Guardati…non hai messo a segno neanche un colpo e ti sei messa nei guai. Ti hanno umiliata e traumatizzata forse, ma non sei stata capace di reagire! Io lo avrei fatto, tutte le altre ne sarebbero state capaci! Non puoi addossare ad altri le tue mancanze… >>

Rise istericamente, prima di ricevere uno schiaffo in pieno volto.

Allora si sentì una leader completamente persa.

<< Vattene o ti ammazzo. >> sussurrò Mint.

Aveva tutti i muscoli tesi, le dita strette intorno all’arco in una presa spasmodica, e i capelli le coprivano il viso.

L’angelo in rosa la guardò per un attimo. Aprì la bocca, poi la richiuse e si allontanò lentamente.

*

Cho Hakkai era vivo. Questa fu la prima constatazione di Sanzo.

L’angelo con le grandi orecchie da coniglio non sarebbe durato molto, in quelle condizioni. Questa fu la seconda.

Goku era stato fermato. La terza.

E, se non fosse stato lui Genjo Sanzo Hoshi, la terza l’avrebbe quasi stordito.

<< Goku, Hakkai è ancora vivo. >> disse.

Bastò questo, e il demone si placò abbastanza per intuire che non era più l’angelo il suo avversario, che era ferito e le ferite facevano male.

Mewberii era straordinariamente riuscita a colpirlo una volta prima di essere attaccata. Ma prima che potesse ucciderla, qualcuno l’aveva fermato.

<< Sei più forte del previsto. >> sorrise Sanzo, mentre medicava il collo del compagno con un bendaggio di fortuna.

Ryo si voltò verso di lui e sorrise a sua volta.

<< Grazie. >>

<< Sanzo, chi è lui? E come sta Hakkai? >>

<< Non lo so. >>

<< Cosa? >>

<< “Non lo so” è la risposta a entrambe le domande. >>

<< Sono il responsabile di tutto questo. >> dichiarò il demone biondo.

<< Molto bravo. >> si complimentò il monaco alzandosi da terra. << Ora che abbiamo vinto, ce ne possiamo andare? >>

Ryo non ebbe il tempo di rispondere, perché Gojyo venne scaraventato nella sala dall’esterno, frantumando tutte le vetrate e cadendo rovinosamente a terra.

I ragazzi si ripararono dietro ai pochi tavoli ancora intatti, finché la tempesta di vetri non finì.

<< Gojyo! Che sta succedendo? >> gridò Goku precipitandosi dall’amico e facendolo rialzare.

Quello si rimise subito in piedi e si asciugò il sangue che colava dal labbro inferiore con un lembo della giacca.

<< Dokugakuji e Kougaiji. >>

<< Che cosa...?! >>

Ryo gli fu addosso.

<< Hanno preso Zakuro? Parla, idiota! >>

Gojyolo allontanò con uno spintone.

<< Levati di mezzo! Certo che l’hanno presa, e tu sapevi tutto, non è così? >>

Il ragazzo sembrò indebolirsi all’improvviso, i segni della sconfitta gli deformarono il volto e l’espressione.

Ichigo entrò velocemente dalla vetrata sfondata, gridando il nome di Ryo. Quando però lo vide insieme ai loro nemici, incurante dei corpi di Mewberii e Mewpurin a terra, si fermò, e i suoi occhi assunsero un tono se possibile ancora più terrorizzato.

<< Che…succede? >> sussurrò con voce tremante. << Ryo…? >>

<< Ichigo, dov’è Mint? >>

<< Io…lei… L’ho lasciata sola…poi ho sentito un urlo, sono tornata indietro, e… >>

Si fermò, scossa da un singhiozzo.

Ryo l'afferrò per le spalle e la scosse violentemente.

<< E...? Che è successo? >>

L'angelo singhiozzava ormai incontrollata, ma riuscì a mettere insieme una frase.

<< L'ho trovata a terra...c'era molto sangue e...ho visto... >>

<< Smettila immediatamente di piangere e guardami! >> disse Ryo prendendole il viso tra le mani e costringendola a fissarlo.

La ragazza annuì. I singhizzi trattenuti la scuotevano tutta, ma lei stringeva le labbra e non li lasciava uscire.

<< Ho visto due...demoni. Due demoni che portavano via Zakuro. >> sussurrò, strofinandosi il viso impiastricciato di lacrime.

Ryo la lasciò andare e si allontanò di qualche passo, le labbra incurvate in un sorriso amaro.

 

<< Adesso sì che siamo fottuti. >>

Continua...

 

Kaho_chan: Sono felice che i nuovi elementi t'intrighino! Il mondo angelico e l'introspezione di Retasu sono argomenti che verranno ripresi tra qualche capitolo, un paio al massimo, perché ora cercerò di concentrarmi sui personaggi di Zakuro e Gojyo, che in questo capitolo sono praticamente assenti. E pensare che dovrebbero essere loro i protagonisti della fic!^^" Come vedi Hakkai non è morto, non è così facile sbarazzarsi di uno dei Saiyuki Boys come saprai! Sono felice che ti sia appassionata a questo manga, merita davvero, è il mio preferito in assoluto! Davvero il dialogo tra Gojyo e Doku ti è sembrato molto OOC? Accidenti, speravo di riuscire a mantenere il carattere originale di ogni personaggio! La prossima volta che s'incontreranno (perché ne avranno modo, durante la fic!^^) m'impegnerò di più! Grazie di tutto!

=kiss=

 

Killkenny: Le tue recensioni sono le più sibilline, ma non certo per questo meno gradite. Tutt'altro. Beh, vorrei dirti se ci hai preso o no, ma preferisco non rovinare la sorpresa a nessuno, per ora. Presto l'obbiettivo del Mondo Angelico sarà chiaro. Un'anticipazione piccina piccina però posso fartela: i due gruppi stipuleranno un'alleanza provvisoria e molto, moolto instabile.

Una cosa che mi fa male, è aver lasciato Zakuro nelle mani di Nii Jeni... Ma a chi alludi quando parli di "pazzoide"? Sai, uno così potrebbe sempre fare comodo.^^

=kiss=

 

AyaCere: Felice che ti sia piaciuto! Grazie infinite dei complimenti!! Sì, come vedi la sto continuando.^^ Già, i capitoli hot...non vi aspettate chissà cosa, anche perché la lemon (sì, ci sarà una lemon U_U sono pazza, lo so.) verrà pubblicata da Saseko, altra autrice di EFP nonché mia carissima amica, perché in queste cose è più brava di me e la scriveremo insieme.

Che dire? Spero di riuscire a velocizzare i tempi e non approfittare troppo della tua pazienza.

=kiss=

 

Lory 06: Grazie! ç_ç Davvero, non credo di meritarmeli tutti questi complimenti! Spero che questo capitolo non vi abbia deluso troppo. Come ho già detto, il personaggio di Retasu verrà ripreso e analizzato tra qualche capitolo. Nel prossimo troveremo Zakuro in una situazione drammatica.

Ho forse oscurato troppo la storia invece di schiarirne la trama? Spero che mi perdonerai per questo.

=kiss=

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Capitolo 8
*** Fear and other stupid things ***


Socchiuse appena gli occhi, facendo filtrare nella sua mente una luce metallica e malsana, che le trafisse il cervello, annebb

INFINITE SCUSE PER IL MEGA RITARDO!

Ma ormai credo l’abbiate capito: l’ispirazione per questa fic mi colpisce all’improvviso, e non so mai quando.

Alla fine, per gli interessati, piccolo annuncio.

 

Caputolo di pura transizione.

Non per questo meno importante.

 

Chap. 8

Fear and other stupid things

Written by Mao chan

 

Socchiuse appena gli occhi, facendo filtrare nella sua mente una luce metallica e malsana, che le trafisse il cervello, annebbiandole la vista.

« Finalmente ti sei ripresa, mia cara. »

Quella voce viscida e fastidiosa la raggiunse strisciante.

Richiuse gli occhi, tentando di chiamare a sé gli ultimi ricordi.

La missione, certo. Il suo obbiettivo l’aveva sorpresa durante uno dei suoi sfoghi notturni.

Quel lurido ibrido dagl’occhi rosso sangue…

La voce di Ryo nelle orecchie, il dolore.

E poi, il nulla.

Tentò di muoversi, ma qualcosa le bloccava i polsi e le caviglie a un inferriata.

« Mi dispiace, tesoro, sei immobilizzata. So che non saresti mai fuggita, intendiamoci… Ma sai, non sarei uno scienziato se non prendessi delle precauzioni, nel mio lavoro. »

Qualcosa le sfiorò il fianco nudo.

Somigliava terribilmente a un dito.

Zakuro voltò lentamente il capo, sforzandosi di mettere a fuoco la stanza.

Scorgeva diversi monitor, e le pareti grigie odoravano schifosamente di una qualche sostanza chimica.

« Chi sei? »

Parlare le risultò più difficile di quanto immaginasse.

La testa le pulsava, e si sentiva le membra intorpidite.

« Mi hai drogata? »

La risatina lasciva che seguì le sue domande le diede il voltastomaco, ma allo stesso tempo, la fece rabbrividire.

« Ogni cosa a suo tempo, dolcezza. Io mi chiamo Nii Jeni, sono uno scienziato, e non vedo l’ora di condurre interessanti esperimenti su di te. Tranquilla, sono sicuro che apprezzerai. »

E, chissà perché, Zakuro non ne fu affatto sicura.

*

« Spiegamelo di nuovo. » cominciò Sanzo. Sulla guancia, una vena che pulsava pericolosamente. « Perché dovremmo astenerci dal proseguire il nostro poco piacevole viaggio verso ovest, e restare qui a fare da balia a degli angioletti? »

Il bonzo era appoggiato al bancone del locale (o almeno, di ciò che ne rimaneva), le braccia incrociate e i capelli dorati ad adombrargli il volto.

Davanti a lui, stavano un Gojyo dall’espressione paradossalmente conciliante, un Goku confuso, e un Ryo vagamente annoiato.

Nelle stanze superiori, Ichigo, Retasu e Mint, che erano state le prime a riprendersi, con la collaborazione di Keiichiro e Tasuku, avevano medicato efficientemente le compagne ferite e Hakkai, tuttavia ancora costretti a letto.

« Beh, Sanzuccio, davvero non capisco perché tu faccia tante storie. Si tratta solo di trovarli, scambiare un paio di paroline amichevoli con Kou, farci ridare la ragazza e magari anche qualche Sutra, e il gioco è fatto! »

« Sono io che non capisco, idiota di un kappa. Perché? »

« Non abbiamo bisogno del vostro aiuto. » asserì Ryo.

In ogni caso, non credo ci sia più nulla da fare.

 

« Oh, sì che ce l’avete, invece! » lo rimbeccò il rosso in tono sprezzante, poi tornò a rivolgersi a Sanzo.

« Un tentativo. Almeno per capire. Potrebbe rivelarsi un’arma pericolosa per noi! Ricordi il periodo in cui Koujaiji aveva subito il lavaggio del cervello*? Non è stata una battaglia felice… Chi ci assicura che non possano usarla nello stesso modo? »

Il biondo lo scrutava truce.

« E anche se fosse? »

Gojyo cercò disperatamente di richiamare alla mente un qualsiasi pretesto per portare avanti le sue argomentazioni, ma arrampicarsi sugli specchi non era mai stato il suo forte. Troppo scivolosi.

« Uffa, io ho fame. E mi annoiate. Perché non ammetti che quella ragazza ti piace, pervertito di un kappa? Almeno la finiamo con questi discorsi inutili. » si lamentò Goku, sospirando.

Gli sguardi dei due biondi si diressero all’improvviso sul ventiduenne.

Dannato ragazzino.

« E va bene, va bene! » si affrettò a dire lui, imbarazzato « Ammetto di essere parecchio frustrato. Non sono riuscito a sedurla, se proprio volete saperlo. Se non dovessi riuscirci, sarebbe una macchia indelebile sul mio onore! »

« C’è anche un’altra cosa che forse dovresti sapere, Sanzo. »

La voce di Hakkai era giunta strana alle loro orecchie, a causa della ferita al collo, ma perfettamente riconoscibile.

L’uomo era sulle scale, accanto a lui c’era Retasu nella sua forma umana, con indosso la divisa del cafè.

« Hakkai! Come ti senti? »

« Meglio, grazie Goku, non preoccuparti. » rispose questo, sorridendo.

« Cos’altro dovrei sapere? »

Il moro scese gli ultimi gradini, sempre accompagnato da una silenziosa Retasu.

« In privato. »

Sorrise dolcemente all’espressione di disappunto di Gojyo.

Sanzo gettò un’occhiata al mezzo demone, poi si appartò qualche istante con Hakkai.

Per un attimo, un lampo di disappunto percorse i suoi occhi.

Ryo li osservò, all’erta, cercando di coglierne i gesti e le parole.

« Allora è per questo? » chiese il monaco, indirizzando un’occhiataccia al capellone.

« Ma che diavolo…? »

« Cos’è? Solidarietà tra le minoranze? » commentò acido, di nuovo rivolto ad Hakkai.

« Ehi! » esclamò Gojyo « Si può sapere di che diavolo state parlando? »

« Se andiamo a prendere questa ragazza, smetterai di rompere? »

« Sì, ma… »

Sanzo sospirò.

« Che mi tocca a fare a causa dei compagni di squadra che mi hanno rifilato i Sanbutsushin! »

« Grazie, Occhi-Suadenti! »

« Vuoi morire? »

« Sì, anch’io ti voglio bene. »

Il proiettile si conficcò sul muro alle spalle del demone biondo.

Ha…sparato davvero?!

*

Mint srotolò lentamente le bende dalla spalla di Berii, per poi impregnare quelle pulite in una vaschetta di disinfettante poggiata sul comodino.

La bionda mugolò leggermente.

« Tranquilla, sei fuori pericolo. » sussurrò l’altra, applicandole la nuova fasciatura.

Erano quattro giorni che Berii non si riprendeva, ma grazie le conoscenze mediche di Hakkai e Keiichiro, erano riusciti a fermare le varie emorragie, esterne e non, per poi prescriverle degli antidolorifici, che non le permettevano si riaversi completamente.

Era davvero conciata male, doveva aver subito un attacco orrendo.

 

« Mi dispiace. » aveva detto Goku, con occhi spenti, mentre guardava la sagoma di Keiichiro affaccendarsi attorno al letto dell’angelo.

« Mi dispiace, io… Non ho capito più nulla quando ho visto Hakkai a terra, sanguinante, e… »

« Non ti devi scusare. » sorrise l’uomo. « Siamo avversari, lei ha quasi ucciso un tuo compagno. Non ti devi scusare. »

 

La ragazza-lorichetto guidò lo sguardo verso il cielo soleggiato, perso.

I cinguettii degli uccelli la raggiungevano allegri e cristallini, e la stanza era inondata di luce. Non vi era nemmeno una nuvola.

« Vorrei che Zakuro potesse vedere questo cielo, adesso. » mormorò, la mente smarrita nei raggi di sole che le schiarivano gli occhi blu mare.

« Non ha mai visto una mattina primaverile? »

Mint sussultò, indietreggiando di parecchi metri dall’entrata.

Istintivamente, si portò una mano tra le scapole, pronta a sganciare il Dispositivo di Controllo che le permetteva di mantenere la sua forma umana.

« Sha Gojyo. » ringhiò, in direzione del mezzo demone. « Che diavolo vuoi? »

« Ehi, ehi, calmati. Non siamo in guerra, adesso. »

« Non siamo in guerra ancora, vorresti dire. »

Lui scrollò le spalle.

« Come ti pare. » accennò alla figura di Berii, priva di sensi. « Come sta? »

Mint lasciò ricadere le bracci lungo il corpo, ma continuò a scrutarlo con sguardo ostile.

« Si riprenderà. »

Il silenzio s’impadronì nuovamente della stanza.

L’angelo era tesa, nervosa, pronta a scattare all’attacco al più piccolo segno di aggressività da parte del rosso.

Ma c’era una domanda che la divorava da dentro, una domanda a cui aveva ricevuto solo risposte insoddisfacenti, e sapeva che lui era l’unico in grado di colmare quel dubbio snervante.

E poi, voleva sapere com’era andata davvero.

« Che è successo quella notte? »

Sorpreso dalla frase improvvisa, Gojyo la guardò perplesso.

« La notte in cui hai combattuto contro Zakuro. Che è successo? »

Il ragazzo afferrò una sedia, e vi si lasciò cadere sciattamente, estraendo dalla tasca un pacchetto di sigarette e un accendino.

« Abbiamo fatto sesso sfrenato finché non ci hanno poco gentilmente interrotto. »

Furente, la ragazza avanzò decisa verso di lui, e con un gesto secco della mano, gli strappò la sigaretta dalle labbra.

« Non hai letto i cartelli? In questo locale è vietato fumare! »

Gojyo, sconcertato da tanta rapidità, rimase con l’accendino a mezz’aria ancora per qualche secondo.

« E ora, se non ti dispiace, dimmi com’è andata veramente. »

Sottolineò l’ultima parola con un che di minaccioso, e lui decise di non contraddirla più.

« ErAbbiamo… discusso, diciamo così, per un’oretta. Dopo di che, quando il clima ha cominciato sul serio a scaldarsi… - occhiata lasciva – lei è svenuta. Non so cosa sia successo, è accaduto tutto troppo velocemente. » ammise.

Mint abbassò gli occhi.

Lei sapeva.

Fu solo per un secondo, poi tornò a fronteggiarlo con espressione strafottente. Ma quell’esitazione non sfuggì al demone, che ne prese mentalmente nota.

« Poi sono giunte delle vecchie conoscenze. Il mio fratellastro, sai. È un tipo davvero strano… Ovviamente, stava accompagnando il suo principino, quel Kougaiji. »

« Kougaiji? Il figlio di Gyumaho? » chiese Mint, impressionata.

« Sì, proprio lui. »

« Che…? »

« Non lo so. » la interruppe il rosso, sospirando esasperato. « Non ne ho idea. Ha detto delle cose strane, del tipo “Questa ragazza giace priva di sensi ai miei piedi”, e poi l’ha sollevata e l’ha portata via. »

Mint lo guardò disgustata.

« E tu non hai fatto niente per impedirlo, giusto? »

« Che avrei potuto fare! » disse lui, scandalizzato. « Ho provato a reagire, ma Dokugaku mi ha impedito di avvicinarmi, e si sono dileguati velocemente. »

Sguardo scettico di lei, un sopracciglio curato scattò verso l’alto.

« Hai sfondato una vetrata. »

Tono solenne di lui.

« Beh, sono cose che succedono. »

*

« Ora che siamo soli, puoi dirmi la verità, venerabile Sanzo. Perché hai deciso di aiutarci? »

Il monaco non rispose, limitandosi ad aspirare dalla sua sigaretta, gli occhi viola fissi sul paese, al di là della vetrata rotta.

« Un locale tanto pregiato, sfigurato in questo modo. Darete nell’occhio, immagino. Non temete che vi salti la copertura? »

Ryo scrollò le spalle, chino su alcuni monitor portatili, poggiati sul bancone.

« Demoni. » disse distrattamente, digitando una password. « Cose che succedono, no? »

« Mh. »

Il bonzo si avvicinò, prendendo posto su uno dei tavoli ancora integri.

Tranquillamente, caricò la shoreiju.

« Continuo a chiedermi cosa ci faccia un demone in un posto come questo. »

Il ragazzo ridacchiò.

« Ci lavora. »

« Me ne domando la ragione. »

« Sai, bonzo, contrariamente a quanto tu possa pensare, non c’è nessun secondo fine. »

« Non ci crederei nemmeno se ne andasse nella mia vita. »

« E io non credo che tu abbia accettato di aiutarci solo perché il tuo amico si è preso una sbandata per Zakuro. »

« Ragionevole. »

In quel momento, Keiichiro entrò nel salone.

« Ryo! »

Sul viso gli si leggeva un misto di rabbia e incredulità. Un goccia di sudore brillò sulla sua fronte.

« Ryo, devi venire. Subito. »

« Che succede? »

« Un messaggio dal Regno Angelico. Scendi. »

Il demone si fece serio. Annuì.

« Mi dispiace lasciarla sola, sua eccellenza! » disse ironicamente, rivolto al monaco. « Sarò da lei quanto prima, si senta libero di fare come fosse a casa sua. »

Ma non ficchi troppo il naso in giro.

« Mh. Che rompiscatole. »

*

« Signor Hakkai, come si sente? »
« Bene, grazie signorina Midorikawa. »

« Mi chiami Retasu. »

« Grazie, Retasu. »

Ichigo guardò la ragazza, infastidita.

C’era davvero bisogno di entrare in confidenza? Dopotutto, loro erano pur sempre il nemico, e il nemico, prima o dopo, va eliminato.

Non si trattava che di una tregua momentanea, nonostante ciò la innervosisse molto.

« E le vostre compagne? »

« Purin si è ripresa completamente. Berii non ancora, ma ormai è solo questione di tempo. »

« Ne sono felice. » rispose lui, sorridendo.

Le porte della cucina, lì accanto, si spalancarono.

Ne uscirono una Purin e un Goku decisamente sazi.

« Purin, accidenti! » la chiamò la leader, fingendosi arrabbiata e recuperando un po’ del suo buon umore.

« Ti sei sporcata tutta! Vieni qui. »

Le pulì affettuosamente il viso impiastricciato di soba e okonomiyaki (che poi non capiva come si potessero accostare due pietanze simili), mentre quella se la rideva beata.

« Ah, Goku, anche tu non sei stato da meno. » constatò serenamente Hakkai.

Il giovane demone lo guardò con la sua classica aria idiota.

Sorprendentemente, Ichigo gli si accostò, e prese a strofinare anche i contorni della sua bocca, sebbene meno delicatamente.

« Siete due scimmie! »

Era più alto di lei, e quindi la ragazza dovette alzarsi in punta di piedi per completare l’opera, ma in poche strofinate, anche in viso di Goku fu come nuovo.

« Grazie. » tentò lui, un po’ confuso.

« Non è un problema. Per un po’ faremo squadra, giusto? »

Lei sorrise e trotterellò via.

*

« Fantastico. Davvero fantastico. » commentò Ryo, nell’oscurità dello scantinato.

« Cosa facciamo? »

Il demone scaricò un pugno su un tavolino di legno, che si schiantò a terra sul colpo.

« Ryo… »

« Non cambia assolutamente niente! » gridò lui, tentando si trattenere l’ira. « Niente. Facciamo ciò che ci eravamo prefissati. »

« Ma il Mondo Angelico… »

« Chi se ne fotte degli angeli! »

« Non saranno disposti a tollerare… »

Il biondo si voltò di scatto, facendo zittire l’altro.

« Non starò ai loro ordini. Non questa volta. Vengano pure a prenderci, se gli pare. »

« Cosa ne faccio del messaggio? »

« Buttalo. Ormai non vale più nulla. »

*

Zakuro era stata drogata di nuovo, e di nuovo si svegliò con la testa che sembrava scoppiarle per il dolore.

Questa volta, fortunatamente, era sola.

Sola in quel fottuto laboratorio informatico, pieno di apparecchi elettronici e le loro fottutissime luci al neon che le trafiggevano gli occhi come lame, nonostante la penombra circostante.

Faceva freddo.

Se fosse stata una ragazza normale, probabilmente avrebbe urlato, pianto.

Ma lei non era una ragazza normale.

Lei era Mewzakuro.

Percepì di essere tornata alla sua forma normale.

Cercò di guardarsi l’ombelico, per vedere se qualcuno le aveva applicato il Dispositivo di Controllo, ma fu colta dai conati di vomito, e rinunciò.

Non le importava di morire, pensò.

Infondo, non era mai stata viva. Morire non avrebbe fatto alcuna differenza.

Ciò che non voleva assolutamente, era perdere la propria dignità.

 

Ma sentiva che, in quel lurido posto, l’avrebbero spogliata di tutto.

*

 

« Domani andremo a cercare Zakuro. »

 

« Domani andremo a stanare Kougaiji. »

 

Nonostante non riuscisse a capire perché i due leader biondi del gruppo demoniaco e di quello angelico si ostinassero a contraddirsi ogni volta che ne esisteva la possibilità, Tasuku aveva intuito che quelle due frasi avevano circa lo stesso significato.

Si sentì quasi un genio.

Tuttavia, il troppo rifletterci sopra lo privò dell’equilibrio: perse il controllo dei roller e cadde a terra, mandando tutte le stoviglie che trasportava a schiantarsi sul pavimento.

« Giusto, questo posto non era già abbastanza distrutto. » sospirò Ichigo, esasperata. « Ma per fortuna ci sei tu, Tasuku! »

« Mi dispiace! » si scusò lui, raccogliendo velocemente i cocci.

Gojyo entrò nella stanza, la sigaretta accesa tra le labbra.

La ragazza sorrise, raccolse un frammento di ciò che una volta era stato un piatto e glielo scaraventò contro.

Il demone si gettò di lato appena in tempo.

« Ma se scema?! »

« In questo locale NON-SI-FUMA! » scandì lei, urlando.

« Okay, okay. »

Il rosso spense la sigaretta.

Il fumo le manda fuori di testa.

Ichigo incrociò le braccia sul petto, con aria contrariata.

« Voi demoni mi fate venire il nervoso! Ve ne fregate sempre di tutto! »

Afferrò la giacca e aprì la porta del locale.

I campanellini rotti trillarono in modo stonato.

« Ichigo…? »

« Vado a prendere un po’ d’aria. »

La porta sbatté alle sue spalle.

« Mio Dio. Come fai a sopportare questa gente? » chiese Gojyo, accendendosi una sigaretta.

« Suppongo che dopo un po’ ci si abitui. » rispose Tasuku, con un sorriso.

L’altro si sedette a un tavolo.

« Tu sei umano? »

« Già. »

« E cosa ci fai qui? »

Il ragazzino smise di raccogliere le stoviglie rotte.

« Sono il fidanzato di Berii. »

« Berii è la ragazza ancora priva di sensi? »

« Sì… »

Per un attimo, sul volto di Tasuku passò un ombra.

« Comunque si riprenderà del tutto. »

Rimasero in silenzio per un po’, uno concentrato sul fil di fumo che gli saliva dalle labbra, l’altro intendo a non lasciare frammenti di vetro sul pavimento.

« Tu invece sei un demone, giusto? »

Gojyo aspirò.

« Non esattamente. »

« Sei un meticcio? »

« Cosa te lo fa pensare? »

Tasuku si sedette a terra, lo sguardo rivolto verso il suo interlocutore, l’espressione serena.

« Ho sentito dire che le vie di mezzo si distinguono dal colore degli occhi e dei capelli. E tu hai dei capelli davvero particolari. Anche gli occhi, ora che li vedo meglio. »

Gojyo non rispose. Si limitò ad osservarlo.

Il ragazzino sembrò sprofondare nei suoi pensieri.

« Non l’avevo capito subito, in realtà. Credevo che il colore della proibizione fosse il viola. »

 

« Cosa devi dirmi, Hakkai? »

 

« Viola…? »

Nella mente del mezzo demone, qualcosa cominciò a prendere forma.

« Sì, esatto. Ma Retasu mi ha spiegato che si tratta di una cosa diversa. Come Zakuro. »

Quegli occhi d’ametista, così freddi…

« Che c’entra Zakuro? »

E i capelli.

Lunghi, lisci…

Viola.

 

« Credo di conoscere il motivo per il quale Gojyo è tanto attratto da quella ragazza. Anche se, probabilmente, lui non se ne rende conto. »

 

« Come, non lo sai? »

Tasuku era sorpreso.

« Credevo fosse questo il motivo per cui insistevi tanto per aiutarci a trovarla. »

Il rosso lasciò cadere la sigaretta.

« Che motivo? Dannazione, spiegati chiaramente! »

 

« Spiegati chiaramente, Hakkai. »

« Certo, scusami Sanzo. Tempo fa ne avevo sentito parlare, ma mi è tornato in mente solo ora. »

 

« Zakuro… »

 

« Quella ragazza… »

 

« …è una figlia della proibizione come te. »

 

« Il viola simboleggia il sacrilego incrocio tra la natura angelica e quella demoniaca. »

« Stai dicendo che è una figlia del tabù al pari di Gojyo? »

« Sì. Esattamente questo. »

 

Gojyo si lasciò ricadere contro lo schienale della sedia.

 

« Sapevo che non eri un'umana. »

« Ma che bravo... ed ora riesci ad indovinare la mia natura? »

« Sembri un demone... ma... »

« Facciamo così...  Se riuscirai ad uccidermi lo saprai. Ma se vincerò io, oltre che a morire, dovrai rassegnarti a guardare in faccia i tuoi amici mentre muoiono. »

« Cosa accresce in te tanto odio? »

« Questo non lo saprai mai. Qualunque sia il vincitore. »

 

« Che stupida… »

Non era cosa poi troppo difficile da indovinare.

Continua…

 

 

 

*Lo ricorderanno coloro che seguono/hanno seguito il manga di Saiyuki Reload, vero?^^

 

 

AA. La scena in cui Ichigo [ Strawberry ] strofina la bocca di Goku, in cui chi vuole può vedere qualcosa e chi non vuole può tranquillamente farne a meno, è dedicata a una persona in particolare, che probabilmente non leggerà mai questa fic.

Solo, volevo che ci fosse.

 

Special Thanks to:

 

Kaho_chan: Grazie mille per le bellissime recensioni che mi lasci, mi caricano ogni volta al massimo! Le impressioni dettagliate che mi offri ogni volta sono impareggiabili, sul serio.

Per la coppia, beh, leggi a fondo pagina. =) Anch’io amo assurdamente il pairing Gojyo/Zakuro, anche perché ogni volta è una sfida farli interagire, essendo loro così diversi… Ma mi intrigano terribilmente, non ci posso fare nulla. ù_u Tornerò anche sul rapporto Doku-Gojyo, mi è sempre piaciuto pure quello.

Così come amo giocare sul Mint-Ichigo. Mi piacciono tutti insomma. U_U

Nemmeno io amo molto la neko girl, ma in questo capitolo l’ho lasciata in pace, quanto meno per accontentare anche i suoi fan! XD

Ultima cosa, lo prometto: sto amando la tua Shika/Tema. Appena finisco di leggerla, commenterò.

 

Killkenny: Un incredibile grazie anche a te! Ho letto la tua fic, è mi è davvero piaciuta (perché l’hai interrotta?? ç_ç nooooo!), e ora la tua opinione, per me, vale ancora di più! A-DO-RO leggere le supposizioni che fai alla fine di ogni capitolo, mi entusiasma davvero! Quindi, ti prego, continua a farle!^^

Per quanto riguarda il Mondo Angelico, beh, un accenno c’era anche in questo capitolo… E presto approfondirò la questione!

You’re right, ringraziamo il caro Kou per l’alleanza, ma non il dottor Nii per ciò che seguirà.

Io lovvo Zakuro… e pure Gojyo

Chissà perché i personaggi che adoro, sono sempre quelli che torturo di più…! *smirks*

 

AyaCere: Una Mint/Sanzo? Ti dirò che l’idea m’incuriosisce! XD Vedremo dove mi porterà questa storia!

Mi dispiace, alla fine ho deciso di non uccidere Berii… almeno non ancora. :evil grin:

Tornerò a giocare sul rapporto Mint-Ichigo, ma se devo essere sincera, non vedo proprio l’ora di dedicarmi approfonditamente alla Gojyo/Zakuro! XD

Grazie davvero delle recensioni, mi fanno felice ogni volta!^^

 

Un “grazie” anche a tutti quelli che leggono.

Vi chiedo comunque un commentino, anche piccolo, per farmi sapere cosa ne pensate, cosa volete da questa fic, e migliorarmi sempre!

 

Ultima cosa.

 

Qualcuno mi ha chiesto se poteva scrivere qualcosa sul pairing Gojyo/Zakuro.

La risposta è sì.

Non solo: mi piacerebbe davvero lo faceste.

Amerei scoprire come altre persone renderebbero la coppia e il crossover.

Quindi, l’invito è aperto a tutti.

Se avete intenzione di farlo, avvertitemi, e io correrò a leggere la vostra storia.

 

Per gli Spin off (o missing moments) di questa fanfic, la risposta è ugualmente sì.

Purché mi avvisiate ovviamente.^^

 

Ora ho davvero finito.

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Capitolo 9
*** Angels and devils ***


« È stata una pessima, pessima idea

Chap. 9

Angels and devils

Written by Mao chan

 

« È stata una pessima, pessima idea. »

Hakkai ridacchiò.

« Io lo trovo divertente. »

« Solo tu potresti. »

Jeep sottolineò quell’affermazione, contrariato.

Sanzo, le cui vene si contraevano continuamente in pulsazione inquietanti, doveva sorbirsi la piccola Purin, che pareva divertirsi un mondo nel saltellare dal suo grembo al cofano mentre Hakkai spingeva la macchina alla massima velocità.

« Ahh, Venerabile Sanzo. » lo canzonò Gojyo, da dietro. « Sembra che le scimmie nutrano un affetto particolare per te. »

Partì un colpo di pistola, e il mezzo demone, per scansarlo, rovesciò Retasu e Ichigo, incastrate dietro. Avevano davvero poco spazio a disposizione, perché a Berii era stato concesso di mettersi distesa.

Ryo, si tolse le cuffie collegate al portatile con uno scatto furioso.

« Potete quanto meno provare a fare meno casino?! »

Era seduto dietro, in bilico tra la chiusura del bagagliaio e l’asfalto rovente, eppure, nonostante mantenesse la sua forma umana, lavorava tranquillamente sul suo portatile.

Mint era vicino a lui, ma si teneva soltanto agganciata a Jeep, sfruttando i suoi poteri per fluttuare nell’aria.

Certo, avrebbero dato parecchio nell’occhio se il posto non fosse stato deserto.

Avevano avuto l’accortezza di uscire dalla cittadina prima di usare il potere speciale del draghetto*.

« Ci proveremo, boss, ma non ti assicuro niente. » replicò il rosso, ironico.

« Quanto mancaaa? » si lamentò Goku, schiacciato dietro tra il compagno e Ichigo. « Sto morendo di faaamee»

« Questa è una domanda che devi rivolgere al nostro caro Ryo. » rispose Hakkai, allegro.

Il ragazzo abbassò nuovamente le cuffie, che non gli avevano impedito di seguire le parole di quegli improvvisati compagni di viaggio.

Osservò il punto lampeggiante sulla schermata del computer.

« Non dovrebbe essere troppo lontano. Ancora un paio d’ore al massimo. »

« Un paio d’ore?! Ma io muoio… Muoio di sicuro! Sanzooo»

Mentre Goku attaccava con una lamentosa nenia rivolta al bonzo, Ryo studiò meglio la situazione sul computer.

Aggrottò le sopracciglia, affilando gli occhi limpidi.

Espressione che non sfuggì a Gojyo.

« Che succede? »

« Manca davvero poco. » considerò il biondo. Sembrava parlare più a se stesso che al rosso.

« E allora? »

« Troppo poco. Il Castello di Hoto è nell’India occidentale, qui non siamo nemmeno usciti dalla nostra provincia, sebbene sia solo deserto. È strano che abbiano portato qui Zakuro. »

« Perché? » chiese Purin, sporgendosi dalla spalla di Sanzo.

« Perché non ha senso che la tengano lì. »

« Se è per questo, non ha senso nemmeno che Kougaiji l’abbia rapita. » intervenne Hakkai.

Ryo annuì, assente.

Ha molto più senso di quanto possiate immaginare.

 

« Ehi. » Gojyo si accese una sigaretta. « Hai detto che il segnale deriva dal dispositivo istallato nel collare delle ragazze, dico bene? »

« Sì. » rispose Mint per lui. « Serve se una di noi è in pericolo o affronta missioni solitarie. Si è rivelato utile più di una volta. »

« Allora non possiamo sapere se effettivamente Zakuro lo stia ancora indossando. »

« Kami-sama, non ha torto! » esclamò Ichigo, portandosi una mano alla bocca.

« Ci avevo pensato. » disse Ryo « Ma ci sono due cose che mi fanno supporre che l’abbia ancora addosso. »

« Ovvero? »

« Beh, innanzitutto il fatto che non si muova da più di tre giorni. Trovo strano che gliel’abbiano rimosso a metà strada, non avrebbe avuto senso. »

« Potrebbero essersene accorti. »

« Non vedo in che modo. Seconda cosa, non potrebbero comunque essersi allontanati troppo da quel punto. »

« Ma sono passati quattro giorni! » osservò Goku in tono lamentoso.

«e loro hanno a disposizione dei draghi volanti. » completò Ryo « Ma evidentemente non li hanno usati. »

« Come puoi dirlo? »

« Non riceverei più il segnale. »

« A meno che non le abbiano tolto il collare. »

« Il segnale avrebbe dovuto perdersi e ricomparire. A meno che non l’avessero tolto subito, ma allora non si sarebbe mai mosso. »

« Sei un tipo sveglio. » commentò Gojyo dopo una pausa.

« Sì, lo so. » disse lui, prima di tornare a dedicarsi al suo portatile.

 

Si fermarono poco prima della meta per riempirsi lo stomaco, sotto l’esasperante insistenza di Goku, che non aveva fatto altro che saltellare qua e là mugolando che aveva fame, non poteva aspettare o sarebbe morto.

Il che, su un fuori strada con dieci passeggeri tutti a strettissimo contatto fra loro, non è certo il massimo.

Fu più che altro per questo che preferirono fermarsi invece che lasciarlo morire di fame.

« Bisogn afere la puncia fiena fer combattere come si defe! » disse il demone, sputacchiando semi di riso tutt’intorno (in ordine: su Ichigo, Retasu, Purin e Mint).

« Manda giù il boccone e poi parla, per favore. » ribatté la neko, seccata.

Lui ingoiò in fretta.

« Guarda che non scherzo, Kougaiji non è certo un nemico qualunque! »

« Tu l’hai già affrontato? » chiese innocentemente Purin.

« Certo, e l’ho anche sconfitto! »

Gli occhi della bionda, uniti a quelli di Retasu, brillarono.

« Davvero?! Hai sconfitto il grande principe dei demoni? »

Mint sbuffò, reclinando elegantemente il capo dalla parte opposta.

« Un misero demone scimmia come te non potrebbe avere mai l’ardire di sconfiggere il principe Kougaiji. Non dovete ascoltarlo. »

Lo sguardo di Retasu assunse una sfumatura dispiaciuta.

« Guarda che è la verità! » protestò Goku. « Solo che ero senza dispositivo di controllo. »

Lei lo ignorò.

« Se quello che dici è vero, » intervenne Ichigo « allora tu lo hai incontrato molte volte. »

« Certo. Siamo anche amici, in un certo senso. »

« Ragazze, non vedete che vi sta prendendo in giro? Quello che dice è assurdo! »

L’angelo lorichetto era indignata.

Sul serio non capiva come le sue compagne potessero credere a chiacchiere così banali.

Si alzò dalla macchia d’erba nella quale stavano sostando e si avvicinò al gruppetto formato da Ryo, Hakkai, Sanzo, Gojyo e Berii, rimasti a pranzare sulla jeep.

« Perché non mi crede? » chiese Goku dopo che se ne fu andata.

« È della famiglia reale. » spiegò Purin pratica, come se la cosa chiarisse tutto.

Il ragazzo restò invece a fissarla con la faccia da ebete.

« I membri della famiglia reale sono tutti altezzosi e scorbutici. Essendo anche Kougaiji un principe, in qualche modo lo sente come suo pari, e di conseguenza incapace di mischiarsi con quelli come voi. » disse Ichigo.

« Ah. » fu la risposta poco convinta del demone.

« Ad ogni modo, dicevi di conoscerlo. » mormorò Retasu, ansiosa di tornare sull’argomento. « È così pericoloso come si dice in giro? »

« Eh? Beh… Sì, penso di sì. »

La ragazza si rannicchiò su se stessa, abbracciandosi le ginocchia al petto e giocherellando con una lunga treccia verde.

« Non possiamo sconfiggerlo… »

« Sì che possiamo! » esclamò Ichigo, alterata. « Non dimenticare che è stato Kougaiji stesso a chiederci di eliminare il Sanzo Ikkoku! Questo significa che ci riteneva in grado di riuscire dove lui ha fallito! »

Retasu non replicò, limitandosi ad annuire lievemente.

« Perché vi scaldate tanto? » chiese a un tratto l’angelo scimmia, come se si fosse risvegliata da un sonnellino. « Finché c’è Zakuro in pericolo, non possiamo perdere giusto? Lei deve tornare con noi, e noi dobbiamo salvarla! »

Le altre due la fissarono.

« Purin»

« Poi loro vogliono aiutarci, e sono forti-forti! » continuò la bambina con un gran sorriso. Sorriso che contagiò inevitabilmente anche loro.

« Certo! Noi vi aiuteremo a recuperare la vostra compagna, perché Gojyo si è preso una cotta! »

Al rosso, poco lontano, fischiarono fastidiosamente le orecchie.

« Mi dispiace per lui. » bofonchiò la neko.

« Perché? »

« Perché Zakuro non è esattamente il tipo da “relazione”. »

Il modo in cui Ichigo disse la parola “relazione”, insospettì Goku.

« Vuoi dire che è come Sanzo? »

« Non lo conosco abbastanza, ma direi che come impronta ci siamo. »

« Naa, Gojyo non potrà mai stare con una col carattere di Sanzo. Anche perché nessuno è come Sanzo. Però devo ammettere che è la prima volta che vedo Gojyo così interessato a una ragazza. »

« Questo perché sono entrambi figli della proibizione. » chiarì Retasu.

« Davvero? Anche Zakuro lo è? Ma allora perché non ha i capelli rossi? »

« Perché è l’incrocio tra un demone e un angelo. I figli di quest’unione illegittima hanno occhi e capelli viola. »

« Oh. »

Goku si accorse che entrambe le ragazze avevano assunto sguardi assenti.

Nervoso, come un cucciolo che non riesce a capire lo stato d’animo di chi gli sta intorno, gettò occhiate qua e là e si agitò sull’erba.

« Forse… vi manca casa vostra? »

I due angeli sussultarono, sorprese.

« No… Non proprio. Non a me, almeno. Io sono qui per scelta. » rispose Ichigo. « Certo, mi piacerebbe vedere la mia famiglia e i luoghi in cui sono nata, ma… ecco, da quando sono qui… Non lo so, ma è come se non nutrissi più molta fiducia verso il mio paese. »

Retasu trasalì.

« Ma che diavolo dici, Ichigo! » sibilò Berii, avvicinatasi al gruppetto « Sai che non puoi dire cose del genere…! »

« Cosa c’è che non va? » chiese Goku, confuso.

« Io non intendevo… È il mio popolo, la mia razza… »

« Appunto! Il Paese degli Angeli è il luogo più puro di questo mondo, il più vicino al Regno Celeste! Lì le leggi divine sono applicate nella loro essenza, non devi dimenticarlo! »

La castana fissava il terreno.

« Hai ragione Berii-chan, scusa. Non capiterà più. »

La bionda aprì la bocca per replicare, ma la chiuse subito.

Esitò ancora un istante, poi si allontanò.

« Non potete parlare male del vostro paese? » fece il demone.

« Il Mondo Angelico è anche chiamato Light World, Mondo della Luce, ma è regolato da leggi molto severe. Per ottenere il permesso di venire sulla Terra abbiamo dovuto superare durissimi esami e selezioni. Sotto la guida di Ryo, siamo diventate uno dei gruppi più importanti del Togenkyou. Siamo qui per “pulire” il mondo degli umani dalle creature impure… » spiegò Retasu.

« Come voi. » aggiunse allegramente Purin.

« E lo facevate anche prima che le vibrazioni negative facessero impazzire i demoni? »

Ichigo si morse il labbro.

« In verità » continuò l’angelo neofocena « io non potrei neanche essere qui a parlare con te. Dovrei eliminarti. Ora, subito. »

Il ragazzò cambiò del tutto espressione.

« Allora, perché non lo fai? »

Il vento soffiò freddo tra il silenzio e i loro capelli.

Poi Hakkai suonò il clacson.

« Ehi, voi! » gli gridò Gojyo « Vedete di sbrigarvi, si riparte! »

 

*

 

Zakuro si morse le labbra più a fondo.

« Scusami, bambolina. Questo dispositivo di controllo proooprio non vuole venir via. »

Quelle dita viscide armeggiavano intorno al suo ombelico. Spesso scivolavano sulla sua pelle liscia.

Finalmente, dopo altri minuti, lo scienziato le tolse il dispositivo.

La trasformazione fu immediata, e lui la osservò avidamente.

« Bellissima. » sussurrò poi, sfiorandole una guancia.

Le passò un polpastrello sulla coscia, e il corpo di lei sussultò, impotente.

« Un ibrido di un angelo e un demone. Sei una creatura unica, lo sai? »

« Crepa. » sputò lei, in un sibilo.

« Oh, come siamo astiose, piccolina. » disse lui, solleticandole un fianco.

Un rivoletto di sangue sfuggì dalle labbra della ragazza.

« Vedrai che ci divertiremo. » la rassicurò lui « Puoi starne certa. »

 

« Era proprio una bella ragazza. »

Kougaiji alzò gli occhi viola sull’amico.

« Come? »

« Quella che abbiamo sottratto a mio fratello. Un esemplare non indifferente. »

Il demone lo fissò.

« So cosa vuoi dire. Credimi, provo disgusto quanto te, e mi odio per avergliela consegnata. Tuttavia, non potevo fare altrimenti. »

« Lo so. Sai… stavo pensando a Yaone. Se qualcuno… »

« Lo ucciderei. » disse il principe « E non sarei veloce, nel farlo. »

Dokugakuji sorrise.

« Anch’io. »

Il rosso rimase in silenzio alcuni istanti, poi fermò una serva di passaggio.

« Chiamami Lirin. »

« Subito, principe. »

L’altro demone alzò un sopracciglio.

« Che intendi fare? »

« Forse c’è un modo per aiutare quella ragazza. » sorrise lui « Infondo, qualcuno la starà cercando, dico bene? »

Perché, sì, Ni Jeni era un bastardo.

Ma Kougaiji no.

 

*

 

« Ferma. » disse Ryo, sporgendosi verso l’area anteriore dell’auto « Ci siamo. »

« Ci fermeremo solo quando lo dirò io. » tagliò corto Sanzo, freddo.

Hakkai sospirò.

« Guardate, vedo un palazzo! » esclamò Purin eccitata, appoggiandosi al parabrezza.

Mint, dietro di loro, aguzzò lo sguardo.

« Ma quell’edificio… »

Il biondo accanto a lei le fece cenno di tacere con un rapido movimento del capo.

« Sì. » confermò.

I due si scambiarono un’occhiata.

« Di che parlate? » s’intromise Gojyo, sospettoso.

« Non sono cose che ti riguardano. » tagliò corto l’angelo.

Prima che il ventiduenne potesse replicare, alcuni alberi intorno a loro cedettero di schianto, costringendo Hakuryu a sbandare per evitarne i tronchi.

« Ma che diavolo succede?! » gridò Berii aggrappandosi al braccio di Gojyo, che in quel momento le sembrava la cosa più salda presente accanto a lei.

Hakkai riuscì a portare la jeep fuori dalla macchia erbosa, ma non poté evitare il testacoda che quasi li portò a spiaccicarsi contro le mura bianche dell’edificio.

Quando l’autovettura si fu fermata, quasi tutti i presenti tirarono un sospiro di sollievo.

« Che cosa è stato? » chiese Ichigo, appena si fu ripresa.

Ryo balzò fuori dalla macchina.

« YuhuuuPelato-Sanzooo!! »

Il monaco lasciò crollare il capo verso il basso.

« Non è possibile… »

« Temo proprio che la risposta sia arrivata. » ridacchiò Hakkai, sereno.

Lirin li salutava vivacemente dalla cima di un albero superstite.

Gojyo si portò una mano a massaggiargli la fronte.

« Ci mancava solo questa… »

« Chi è? » chiese Retasu, muovendo qualche passo sull’erba verso i demoni.

Saranno stati anche “esseri impuri”, come amava definirli il suo popolo, ma la rassicuravano tremendamente, con i loro muscoli, il distacco del vero guerriero e l’estrema fiducia che riponevano in loro stessi.

« Un demone! » ringhiò Mint, sfoderando l’arco.

« Cosa? » Goku sorrise, esasperato « No, quella è solo Lirin. »

« Come sarebbe a dire “solo Lirin”? » sbuffò arrabbiata la rossa, lasciandosi cadere a terra, proprio davanti a loro.

« Pagherai questo affronto, scimmia! »

« Scimmia a chi?! »

Gojyo scrollò le spalle.

« Beh, allora è deciso. Noi andiamo avanti, te la vedi tu con lei. »

« Cosa?! Non ci penso neanche! »

Ryo inarcò un sopracciglio.

« Scusate… » intervenne timida l’angelo neofocena « Potreste spiegarci chi è questa bambina? »

Il Sanzo Ikkoku la guardò.

« Una seccatura. »

« Goku al femminile. »

« Che hai detto?! »

« La sorella minore di Kougaiji. »

« La sorella minore del principe Kougaiji?! » scattarono insieme Mint, Ichigo e Berii « Ma perché si trova qui? »

Lirin, che si stava già preparando ad attaccare, si bloccò folgorata.

« Ah, già! »

Goku si girò verso di lei.

« Che c’è adesso? »

« Me ne stavo quasi dimenticando! Il mio fratellino mi manda a dirvi di fare attenzione alle illusioni. »

Sfoderò un sorriso ampio e innocente, poi con un balzo sparì di nuovo fra le fronde degli alberi.

« Ci vediamo dentro. »

Un venticello freddo si sollevò sull’erba secca che il prato, diradandosi, aveva abbandonato davanti al palazzo in rovina.

« Sbaglio o il buon Kougaiji ci ha mandato un aiuto? » chiese il mezzo demone, voltandosi verso i compagni. »

« Probabilmente è una trappola. » constatò il master degli angeli, scrutando guardingo il paesaggio circostante.

Purin scrollò le spalle e saltò davanti alla porta di metallo arrugginito.

« Tanto bisogna entrare, no? » trillò con la sua vocetta acuta. « Andiamo! »

L’angelo lorichetto rinfoderò cautamente l’arco, e Hakkai allargò le braccia.

« Temo abbia ragione. In ogni caso, teniamo gli occhi aperti. Hakuryu, tu resta qui ad aspettarci. Hai fatto un ottimo lavoro. »

Il traghetto di ritrasformò repentinamente, mugolò soddisfatto e si andò ad appollaiare sui rami più bassi di un pino.

« Ora la sfondo! » annunciò Goku « Nyoibo! »

Il bastone appena materializzatosi tra le sue mani, si allungò.

« Aspetta! » esclamò Berii.

Il demone aveva già preso slancio, tanto che, per fermarsi, inciampò su se stesso e cadde faccia a terra.

« Cosa diavolo c’è?! »

« Qui, guardate. »

La bionda spolverò con i guantini candidi l’angolo più in basso della porta.

« C’è un incisione. Si vede poco, ma… »

« Non conosco questa scrittura. » la interruppe Ichigo, studiandone i contorni. « Se solo ci fosse qui Zakuro»

« Ma è proprio lei che stiamo andando a salvare! » l’angelo con i capelli scuri la fece scostare, altezzosa. « Ryo, pensaci tu. »

Il ragazzo sospirò, alzando gli occhi al cielo, poi si chinò.

«La Palude Limacciosa dei Nodi di Pensiero

Ti allagherà gli occhi, ti taglierà il respiro.

Limacciosa Palude dai Nodi di Pensiero.»

« E com’è che sei in grado di leggerlo? » azzardò Gojyo.

Ryo alzò le spalle.

« Sembra una filastrocca per bambini. » commentò il demone più giovane.

« È un’antica formula che i demoni arcaici usavano per evocare uno spazio illusorio. » disse Sanzo, poggiato alla parete. « In lingua originale somiglia molto alle invocazioni di Kougaiji. »

« Potrebbe assomigliare persino ai sacri Sutra. » sibilò l’altro biondo.

Il monaco diresse verso di lui i suoi gelidi occhi viola.

« Bene, penso che la faccenda sia chiara. » sorrise Hakkai, battendo le mani per focalizzare l’attenzione collettiva su di sé. « Ora, che ne dite di cominciare? »

Goku assunse un’aria più rilassata. Finalmente si tornava a ciò che sapeva fare meglio.

« E adesso fate largo! » gridò, mentre abbatteva la porta con un colpo micidiale.

Continua…

 

* Per chi non conosce Saiyuki: nella versione animata, Hakuryu è un piccolo traghetto bianco capace di trasformarsi in jeep, che funge da mezzo di trasporto per i protagonisti.

Nel manga, viene chiamato appunto “Jeep”.

 

Special thanks to:

 

Kaho_chan: Sì, Tasuku non ha un ruolo propriamente centrale in questa fic (oserei dire anche “per fortuna”, perché nonostante il personaggio mi piaccia, come molte fan di Tokyo Mew Mew, non ho adorato la seconda serie…) però mi sembrava adatto per svolgere questo compito.^^

Così abbiamo evitato che Sanzo eliminasse Gojyo una volta per tutte.

Interazione dei due gruppi non troppo disastrosa, almeno per ora. Devo dire che maneggiare tutti e dieci i personaggi contemporaneamente non è cosa facile! XD

Ancora pochi scorci di Zakuro, e ho paura che sarà così anche nel prossimo capitolo.

Mint rimane sempre la stessa, quasi l’unica, insieme a Purin, non troppo soggetta all’influenza di Sanzo e co.

Grassie mille cara. ^///^ *blush*

Spero di non averti delusa, anche perché qui lascio sempre mesi e mesi di attesa. *sigh*

Anyway, sarei onorata di leggere una tua spin-off, se mai ti coglierà l’ispirazione! *_* Lo sai che ADORO i tuoi lavori! Comunque vai scialla che non ci sono mica vincoli, eh.

Bacissimo e grazie ancora per tutto!

 

Esha: Che dire se non GRAZIE MILLE di tutti i tuoi complimenti? Spero che questo capitolo ti sia piaciuto! Felicissima che il pairing ti piaccia, pensa che io sto sclerando per convincere qualcuno a farmi una fan art! XD Mi sa che mi devo rivolgere alle deviants!

Bacione!!

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