Ti racconto Hanukkah

di Despicable Meggs
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: It's Hanukkah! ***
Capitolo 2: *** 1: Day One. ***
Capitolo 3: *** 2: Day Two. ***
Capitolo 4: *** 3: Day Three. ***
Capitolo 5: *** 4: Day Four. ***
Capitolo 6: *** 5: Day Five. ***
Capitolo 7: *** 6: Day Six. ***
Capitolo 8: *** 7: Day Seven. ***
Capitolo 9: *** 8: Day Eight. ***
Capitolo 10: *** Epilogo: One Year Later. ***



Capitolo 1
*** Prologo: It's Hanukkah! ***


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26 novembre 2013

Erano ormai le dieci di sera e Tony ancora non era tornato a casa. Gibbs lo aveva trattenuto al lavoro un po' di più del normale, ma Ziva iniziava a preoccuparsi.

'Dov'è finito? Meno male che dovevamo passare la serata assieme' pensò lei infastidita dal ritardo di Tony.

Aveva comunque deciso di aspettarlo sveglia, così si sedette sul divano del salotto e accese la televisione. Nonostante la sua buona volontà, finì con l'addormentarsi. Le giornate al lavoro erano veramente faticose e in quel periodo si sentiva piuttosto stanca.

Quando Tony rincasò la vide riposare serena. Avrebbe voluto lasciarla dormire e portarla a letto. Ma alla fine decise che era meglio svegliarla, per due motivi: era ancora vestita e lasciarla dormire con jeans e camicia non era proprio il massimo della comodità; e inoltre doveva mostrarle una cosa.

"Hey, bella addormentata nel bosco, svegliati" le disse sottovoce scuotendole la spalla.
Lentamente aprì gli occhi.
"Tony, sei tornato... Ma che ore sono?" chiese Ziva mentre i suoi occhi si adattavano alla luce.
"Sono quasi le undici... Scusa per il ritardo, ma Gibbs mi ha fatto lavorare più del previsto e poi dovevo passare a comprare una cosa. Non è facile trovare negozi aperti a quest'ora" si giustificò lui.

Lei lo guardò e sorrise. Non riusciva proprio ad arrabbiarsi con Tony. O meglio, quando volevano litigavano anche pesantemente, ma non per cose ridicole come un ritardo.
Si avvicinò e gli diede un bacio.

"Non fa nulla, il film lo vediamo un'altra sera. Ora andiamo a dormire" disse lei mettendosi seduta.
"D'accordo, ma prima ti devo dare una cosa... Ho impiegato un sacco di tempo per trovare un negozio che la vendesse... Voglio che tu lo apra stasera" disse lui porgendole un sacchetto abbastanza grande.

"Tony ma cosa..." iniziò lei.
"Niente domande. Apri e basta, poi ti spiego" la interruppe lui.

Aprì il sacchetto e vide il contenuto.
C'era un 'Hanukkiah' e nove candele, ovvero tutto l'occorrente per festeggiare Hanukkah.

"Perché Tony?" chiese lei colpita dal gesto.

"Beh, se non sbaglio è domani che comincia Hanukkah e tu non ne hai nemmeno parlato. Questo è il primo anno che passiamo le feste assieme... E io non sapevo come eri abituata a casa tua. Però volevo che anche tu potessi festeggiare; anche se non abbiamo la stessa religione io posso festeggiare con te Hanukkah e tu puoi festeggiare con me il Natale" spiegò lui.

"Grazie" fu tutto quello che riuscì a rispondere lei in quel momento.

Era davvero senza parole. Lei avrebbe sicuramente festeggiato, ma non avrebbe portato in casa un 'Hanukkiah' per non infastidire Tony.
Si ritrovò a riflettere su quanto fosse stata stupida.
Come poteva essere infastidito? Inoltre avrebbe potuto parlarne con lui. Tuttavia come al solito Tony l'aveva anticipata, capendo perfettamente quale fosse la cosa giusta da fare.

"Ora però mi spieghi come funziona... Perché per stasera ho già fatto abbastanza figuracce. Sono entrato al negozio chiedendo un candelabro... Il negoziante mi ha riso in faccia" disse Tony rompendo il silenzio.

Anche Ziva fece una leggera risata.

"Si chiama Hanukkiah, non candelabro. Ha nove bracci in cui vengono posizionate nove candele. Quella al centro serve per accendere le altre otto. Si parte la prima sera e si accende la prima candela e così via per le altre sette serate. Alla fine degli otto giorni le candele saranno tutte accese. Infatti Hanukkah significa festa delle luci e quello che tu chiami 'candelabro' andrebbe messo davanti ad una finestra in modo che tutti possano vederlo" spiegò brevemente lei.

"Sembra bello" commentò lui.
"E devi recitare una preghiera quando accendi le candele giusto?" chiese Tony curioso.

"Esatto. Quando ero piccola mia madre ci diceva di esprimere un desiderio ogni volta che si accendeva una candela" raccontò lei ripensando agli anni passati.

"Wow, otto desideri ogni anno. Quasi meglio della letterina a Babbo Natale" rispose Tony sarcastico.

"Io però esprimo un solo desiderio" disse Ziva guardando Tony negli occhi.
"Perché uno solo?".
"Beh non ti sembra un po' pretenzioso esprimere otto desideri in otto giorni e aspettarti che si avverino tutti? Penso che un desiderio sia già abbastanza. Così ogni anno, il primo giorno di Hanukkah esprimo un desiderio, che è lo stesso per gli altri sette giorni" spiegò Ziva.
"E si avverano i tuoi desideri?" le chiese Tony accarezzandole il volto.
Lei prese la sua mano e, con un velo di malinconia nella voce, gli disse "Alcuni si, altri no".

"Perché non mi racconti quali sono stati i desideri più importanti che hai espresso negli anni" chiese lui lasciandole la mano e facendo in modo che potesse appoggiare la testa nell'incavo della sua spalla.

Ziva rimase un attimo in silenzio a pensare.
"D'accordo, ma non stasera. Iniziamo domani, quando accenderò la prima candela. Ti racconterò un desiderio per ogni serata. Cosa ne pensi?" propose lei.

"Penso che sia un'ottima idea, sono curioso di ascoltare i tuoi racconti... Sapere che desideri avevi da adolescente magari..." rispose Tony.

"Frena la tua fantasia DiNozzo" lo ammonì lei.
"Dai non vorrai dirmi che non hai mai avuto pensieri, come dire, particolari!" continuò a scherzare lui.

Ziva gli diede un pugno sulla spalla.

"Ne ho avuti e ne ho tutt'ora, ma non ad Hanukkah" disse guardandolo con occhi furbi.
"Non me la racconti giusta David" la stuzzicò lui.
"Beh visto che fai tanto il simpatico, perché non parliamo dei tuoi pensieri... Mi ricordo che la prima volta che ti ho incontrato, stavi pensando a Kate in un modo tutt'altro che casto" ribattè lei.

"Guarda quanto si è fatto tardi! Meglio andare a dormire o domani saremo degli zombie e Gibbs me la farà pagare" disse per levarsi da quel discorso imbarazzante.

"Ecco bravo, cambia discorso" gli disse Ziva alzandosi e dirigendosi in camera.

Dopo dieci minuti erano entrambi sdraiati nel letto, l'uno abbracciato all'altra.
Si diedero la buonanotte e in pochi minuti Ziva si addormentò.

Tony rimase un attimo a guardarla pensando a quanto fosse fortunato ad aver trovato una donna così perfetta.

Chiuse anche lui gli occhi sperando che arrivasse in fretta la sera seguente.
Era davvero curioso di ascoltare i racconti di Ziva.





















Note dell'autrice:

Ciao a tutti!!!
Vi starete chiedendo... Come mai questa FF?! O.o
Ecco la risposta: ad inizio settembre ho comprato il calendario di Ncis (che bellooooooo) del 2014 e nella prima pagina ci sono gli ultimi quattro mesi del 2013. Guardando Novembre mi sono accorta che sono segnate anche le festività Ebraiche come Hanukkah... E BAM! Mi è venuta voglia di scrivere questa storia!
Sono pazza eh?!
[*SI* risposero tutti in coro]

Comunque voglio dirvi che questo è il prologo.

Hanukkah inizia domani 27 Novembre e termina il 5 Dicembre e tutte le sere, come dice Ziva, si accende una candela. Quindi da domani fino al 4 Dicembre (accensione ultimo cero) posterò 8 capitoli in cui Ziva racconta a Tony i desideri che ha espresso negli anni e concluderò la storia il 5 Dicembre con un capitolo conclusivo.

Sinceramente non sono molto preparata sulle festività ebraiche, quindi mi sono documentata su internet. Non so nemmeno se quando si accendono le candele e si dice la preghiera si esprime un desiderio, però l'idea mi piaceva e ho pensato a quello che faccio io quando accendo una candela in chiesa: dico una preghiera magari esprimendo anche un desiderio.

Comunque vi lascio il link del sito dal quale ho preso info: http://judaism.about.com/od/holidays/a/hanukkah.htm (sorry è in inglese ma era il più completo).

Cosa ne pensate dell'idea e di questo prologo?
Grazie come sempre a chi commenta, a chi mette la storia tra le preferite, seguite o ricordate e anche ai lettori silenziosi.

Baci, Meggie.

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Capitolo 2
*** 1: Day One. ***


Day One

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27 Novembre 2013


"Passami i fiammiferi" chiese Ziva dopo aver sistemato tutte le candele sull'Hanukkiah.

Tony le passò la scatola e la guardò mentre accendeva la candela.
In realtà, gli aveva spiegato Ziva, quella sera avrebbe acceso due candele. Quella che si trovava al centro, detta shamash, che serviva per accendere le altre candele, e la prima da sinistra.

Accesa la candela si fermò un attimo a fissarne la luce. Quella era la serata più importante di tutte. Era il momento in cui esprimeva il desiderio che l'avrebbe accompagnata anche per le altre sette sere. Doveva riflettere bene ed essere sicura di compiere la scelta giusta.
Ma quest'anno non aveva avuto dubbi sul desiderio che voleva esprimere.
Finita la sua breve pausa di riflessione iniziò con la preghiera.

Tony la guardò colpito dalla dedizione con cui svolgeva questo rito religioso. Lui, nonostante fosse religioso, non era praticante e vederla così concentrata lo lasciò senza parole.
Si ritrovò a pensare quanto Ziva fosse perfetta. O almeno per lui era la donna perfetta.
Ancora non poteva credere che fossero una coppia, non poteva credere che finalmente, entrambi, avessero messo da parte le paure e le insicurezze e si fossero dichiarati.
E ora vederla davanti a lui, concentrata su quello che stava facendo, gli sembrava quasi naturale.

Finita la preghiera, Ziva si girò verso Tony e insieme andarono a sedersi sul divano.
"Bene, ora si suppone che io mantenga la mia promessa giusto?" disse sorridendo a Tony.

"Esatto, ma solo se vuoi ovviamente. Non voglio forzarti" rispose.
"Voglio" affermò convinta Ziva.

Non aveva mai parlato a nessuno di queste cose, ma si presume che sia una cosa normale condividere fatti ed esperienze personali con la persona che ami e con la quale, salvo disgrazie, passerai il resto della vita.

"Fammi pensare... Cosa posso raccontarti" pensò attentamente Ziva mentre Tony le passava una tazza di thè.

"Ok, ci sono. Sei pronto? Si torna indietro nel tempo...".
"Io sono prontissimo, Ziva. Quanto indietro andiamo?" chiese Tony.

"Torniamo a quando avevo sei anni... Quindi un bel po' indietro" disse lei.

"E cosa mai poteva desiderare, la piccola Ziva, di tanto rimarchevole da essere citato in questa notte?" chiese Tony avvicinandosi di più a lei.

"Ora lo scopri. Ti dicevo avevo sei anni...".




Flashback




"Andiamo Ziva, accendi la tua candela ed esprimi un desiderio prima di recitare la preghiera" disse Rivka aiutando la figlia a salire in piedi sulla sedia.

Era ancora troppo bassa per arrivare ad accendere il cero appoggiato sul tavolo.

"Che cosa devo chiedere mamma?" chiese Ziva guardando la madre con i suoi occhioni.
"Quello che più desideri piccola. Prenditi tutto il tempo che ti serve" le disse la madre.

Ziva rimase a pensare per un po'. Era difficile, erano tante le cose che avrebbe desiderato. Ma alla fine fece la sua scelta. Disse la preghiera e la madre l'aiutò a scendere dalla sedia.

"Ok, ora tu e Ari preparatevi per andare a dormire. Io arrivo subito" disse Rivka.

Sistemò il salotto insieme ad Eli e poi si diresse in camera di Ziva.

"Hai espresso il tuo desiderio amore?" le chiese.
"Si mamma, vuoi che te lo dica?" domandò Ziva.
"No, tienilo per te. Vedrai che si avvererà".

Ziva annuì.
La madre le diede un bacio e poi uscendo dalla stanza le disse "Laila Tov, Ziva".
"Laila Tov, Ima" rispose chiudendo gli occhi.




Fine Flashback





"... e il desiderio che ho espresso in quell'occasione è stato uno dei più importanti. Chiesi di poter avere un fratello o una sorella più piccola, perché mi sentivo sola. Mio padre non mi faceva stare molto in giro con i miei amichetti, di conseguenza ne avevo pochi" iniziò a spiegare Ziva.

"E tuo fratello Ari? Non andavate d'accordo?" domandò Tony.

"Oh, si. Stavamo benissimo insieme. Ma lui aveva sedici anni e avendo già iniziato l'addestramento al Mossad non lo vedevo molto spesso. Così il mio desiderio quell'anno fu di diventare una sorella maggiore" disse lei.

"Wow, davvero molto profondo per una bambina di soli sei anni" commentò Tony.

Ziva sorrise ripensando a quanto aveva desiderato che si avverasse. Poi continuò il racconto.

"Per tutte le altre sere mi concentri solo su quella richiesta. Mia madre ci aveva detto che potevamo esprimere desideri diversi ma io pensai subito che quello fosse più che sufficiente e che se si fosse avverato sarei stata la bambina più felice del mondo. Come mi aveva detto mia madre non parlai con nessuno di quello che avevo chiesto" continuò a raccontare Ziva.

"E deduco che il tuo desiderio si avverò" affermò Tony.

"Si... Qualche settimana dopo Hanukkah mia madre mi chiamò in salotto perché lei e mio padre dovevano parlarmi...".




Flashback




"Dobbiamo parlarti di una cosa" disse Eli facendo sedere la figlia sulle sue ginocchia.

Ziva era preoccupata. Era una bambina molto attiva e di tanto in tanto combinava qualche pasticcio. Aveva paura di essere nei guai.

"Volevamo dirti che tra qualche mese oltre a te e ad Ari ci sarà un altro bambino in questa casa" disse Rivka.

"Chi è che viene a vivere con noi?" chiese Ziva innocentemente.
"Nessuno piccola. La mamma è incinta e tra un po' nascerà un fratellino o una sorellina" chiarì Eli vedendo la figlia confusa.

Ziva prima sorrise incredula, poi si mise a saltare per la felicità. Scese dalle ginocchia di suo padre e si buttò tra le braccia di Rivka.
La madre si accorse che aveva gli occhi lucidi e che faceva di tutto per non piangere. Il padre le aveva messo in testa che piangere è segno di debolezza e lei certo non voleva deluderlo.
Così abbracciò la madre e nascose la testa sulla sua spalla.

"Perché piangi?" le sussurrò Rivka all'orecchio.
"Perché sono felice. Era proprio il mio desiderio! Si è avverato mamma!" disse la piccola Ziva mentre una lacrima le scendeva sul viso.




Fine flashback





Tony la guardò mentre finiva di raccontare la storia.
"Alla fine, poco meno di nove mesi dopo nacque Tali. Non sai la mia felicità. La mia sorellina, la mia vita cambiò in meglio. Decisamente" concluse.

Aveva gli occhi lucidi al ricordo di quei momenti felici passati con la famiglia.

"Ti manca tanto vero?" le domandò Tony forse senza pensare nemmeno troppo a quello che aveva detto.
Era ovvio che le mancava, in più era appena passato il suo compleanno e Ziva aveva ancora addosso la malinconia.
Tony l'aveva portata all'opera, per rispettare la tradizione. Aveva comprato i biglietti sei mesi prima per evitare l'inconveniente dell'anno precedente.

Ziva lo guardò, incapace di parlare.
Si accoccolò su Tony in cerca di conforto. Il vuoto che le aveva lasciato la perdita di sua sorella era incolmabile ma la vicinanza di Tony l'aiutava molto.
Lui la strinse forte e le accarezzò la testa.

"Scusa, domanda stupida. Perdo sempre l'occasione di stare zitto" disse lui dispiaciuto.
"Tranquillo, non è colpa tua" disse con un filo di voce.
"Zee, mi fa star male vederti soffrire così... Vorrei poterti ridare tua sorella" le disse dandole un bacio sulla fronte.
"Sei dolce, amore. Ma lei non può tornare. Nonostante la mia sofferenza sono felice di averla avuta come sorella, anche se per poco" ammise lei con le lacrime agli occhi.
"Tesoro... Sono qui" furono le uniche parole di Tony. La strinse ancora più forte e lasciò che si perdesse nei suoi pensieri senza fare domande.

Rimasero sul divano in silenzio per almeno dieci minuti, durante i quali Tony non fece altro che coccolare Ziva nella speranza di farla sentire meglio.

"Comunque è stata davvero una storia fantastica, amore" disse Tony destandola dai suoi pensieri.
"Ti è piaciuta davvero?" domandò lei.
"Molto. Non sai cosa darei per poterti vedere da piccola. Mi sarebbe piaciuto conoscerti da bambina" le disse lui.
"Se fossimo stati amici da piccoli, probabilmente le avresti prese più di una volta" commentò lei ridendo.
"Vuoi dire che mi avresti picchiato, guanciotte dolci?" le domandò sorpreso.
"Mmmm... Si, perché quando vuoi sai essere fastidioso. E da piccola non avevo tutto l'autocontrollo che ho adesso" rispose lei.

'Autocontrollo che ha adesso?' pensò Tony. Ziva non aveva certo molto autocontrollo anzi quando si arrabbiava era meglio scappare. Rise al pensiero di Ziva, bambina, che picchiava tutti gli amici solo perché avevano detto qualcosa che a lei non andava bene.

Poi si avvicinò alle sue labbra e le diede un bacio, corto ma passionale.

"Sai voglio ringraziarti per aver deciso di raccontarmi cose così personali. So che per te è difficile" le disse.
"In realtà è più facile quando parli con la persona che ami" gli rispose sorridendo dandogli un altro bacio.
"Anche io ti amo, occhioni belli. Forza, andiamo a nanna. Hai l'aria stanca e domani sarà una lunga giornata. Il lavoro, la festa a casa di Ducky..." le disse Tony aiutandola ad alzarsi.

Poi le prese la mano e insieme andarono a dormire.











Note dell'autrice:

Ta-daaaaaa: ecco il primo vero capitolo in cui Ziva racconta uno dei suoi desideri. Che dolce, ha desiderato di avere una sorella! Awwwwwww *-*
Ed è nata Tali. Possiamo dire che il suo desiderio si è avverato in pieno. Certo poi non è finita tanto bene... Però sappiamo che Ziva voleva davvero bene a Tali! XD

Comunque avete visto? Tony l'ha portata all'opera! Awwww <3
In teoria, se ho fatto bene i conti, il compleanno di Tali doveva essere il 22 novembre (perché l'anno scorso coincideva con il giorno del ringraziamento... Giusto? Ci ho preso? Speriamo) XD Ah, per la cronaca: scopriremo che desiderio ha espresso Ziva quest'anno nel capitolo 9, ovvero l'ultimo giorno di Hanukkah! Quindi... Sorpresa! :D

Poi quando Tony parla della festa a casa di Ducky... Si riferisce proprio alla festa del ringraziamento... Che è domani... 28 novembre! Grazie calendario che mi ricordi tutti gli eventi! XD

Ok... Spero che la storia vi sia piaciuta. Ditemi se l'idea vi piace o è meglio che smetta! XD
Comunque nel prossimo capitolo scopriremo un altro desiderio di Ziva... Preparatevi perché più si va avanti più Ziva racconterà desideri intensi... Ora racconta desideri di quando era bambina, ma capitolo dopo capitolo crescerà e chissà che non verremmo a scoprire cose che non abbiamo mai saputo! XD

Grazie a chi ha letto e commentato il prologo, sono felice che l'idea vi abbia incuriositi!
Ora vi lascio! Grazie a tutti!

Baci, Meggie.

P.s.: spero che non mi vogliate troppo male se non riuscirò ad aggiornare le altre mie storie in questi giorni! -.-" sorry... 

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Capitolo 3
*** 2: Day Two. ***


Day Two
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28 Novembre 2013

C'era un'atmosfera davvero allegra quella sera. Erano tutti riuniti a casa di Ducky per festeggiare il Ringraziamento e si stavano divertendo davvero molto.

"Credo di non aver mai mangiato così tanto in tutta la mia vita" esclamò Ziva dopo aver finito la seconda fetta di dolce.

Ognuno aveva partecipato alla cena portando qualcosa. Ducky aveva cotto il tacchino ma gli altri avevano portato ogni ben di Dio, quindi sulla tavola c'era abbastanza cibo da poter sfamare un esercito.

"È vero Mossad, stasera hai superato te stessa" commentò Tony.
"C'è qualche problema, Tony?" chiese lei.
"Nessuno" rispose subito lui per evitare discussioni.

Rimasero a chiacchierare con tutti gli amici, nessuno sembrava voler andare via. Era davvero un'atmosfera fantastica.
Mentre tutti parlavano Ziva mise una mano sulla gamba di Tony per richiamare la sua attenzione.

"Dimmi tesoro" le disse prendendole la mano.
"Credo sia il caso di cominciare ad andare... Sai dobbiamo fare quella cosa..." disse lei sottovoce.

Tuttavia, sia Abby che McGee sentirono quelle parole e subito fraintesero la situazione pensando che i colleghi volessero appartarsi per una seratina romantica. Si voltarono a guardarli quasi sconvolti.
Tony rise. Erano davvero fuori strada.

"Beh, noi adesso andiamo" disse Tony alzandosi in piedi.
"Ma come, Anthony! È ancora presto" disse Ducky.
"Eh, Ducky... Tu non sai cosa succede se arrivo al lavoro in ritardo. Gibbs mi riempie di scappellotti e mi prendo anche quelli che spetterebbero a Ziva. Penso che il mio Q.I. sia calato in questi anni a causa di tutti gli scappellotti che ho preso" commentò Tony ironico.

Gibbs lo fulminò e in tutta risposta gli diede l'ennesimo scappellotto.

"Vedete..." disse.
Ziva gli accarezzò la testa.
"Povero il mio cucciolo... Dai che andiamo a casa" disse lei.

Dopo essersi congedati si diressero al loro appartamento, ma prima di salire decisero di fare due passi nel parco vicino, per digerire la cena.

"È stata davvero una bella serata" disse Ziva mentre camminava mano nella mano con Tony.
"Si, hai ragione. Meglio anche dell'anno scorso" commentò lui.
"Hai visto la faccia che ha fatto McGee prima? Pensava che volessimo fuggire per fare sesso" disse Tony ridendo.
"Si davvero una faccia da pesce fritto" rispose Ziva.
"Pesce lesso, amore" la corresse.

Continuarono a camminare per un po', poi un brivido percorse la schiena di Ziva e Tony se ne accorse.

"Hai freddo, Zee?" le domandò.
"Un po'. Credo che non mi abituerò mai all'inverno di Washington" rispose lei.
"Allora torniamo a casa, al caldo. Così non ti ammali... In più è tutto il giorno che aspetto la storia" le disse Tony mettendole un braccio dietro la schiena e avvicinandola a sé per riscaldarla.
"Sei sempre il solito, sederino peloso. La curiosità è qualcosa che non puoi controllare" rispose lei sarcastica mentre si avviavano a casa.

Come la sera precedente Ziva accese la candela, disse la preghiera e si andò a sedere di fianco a Tony.
Si accoccolarono sul divano davanti al caminetto acceso. Tony teneva Ziva tra le sue braccia e le accarezzava i capelli.

"Guanciotte dolci, non sai quanto mi piace passare la serata così. Ie, te, il divano e il caminetto" le disse Tony.
"Anche a me. Dovremmo farlo tutte le sere" rispose lei.

Rimasero qualche minuto in silenzio a godersi il momento, poi Ziva disse "Allora sei pronto ad ascoltare il mio racconto? O non ti interessa?".

Lui la guardò ridendo e rispose "Che fai Mossad, mi prendi in giro?".
"Forse un po'... Va bene dai, allora comincio. Ma ad una condizione: che tu continui a coccolarmi così... Non sai quanto mi piace" rispose lei.

"Hey, sei in fase 'dolce da far venire il diabete'? Certo che continuo a farti le coccole, ti terrei tra le braccia tutta la vita se potessi. Forza, inizia" disse Tony.
"Ok... Avevo otto anni ed ero una bambina molto attiva" iniziò lei.
"Ah, immagino! Sarai stata l'incubo di tua madre" si divertì Tony.

Ziva gli diede una gomitata.

"Molto divertente, Tony. Comunque, stavo dicendo... Avevo otto anni e avevo un'amichetta di nome Routh. Era la mia compagna di classe e anche la mia vicina di casa. Diciamo che ogni volta che mio padre mi dava il permesso di uscire passavo il tempo con lei" iniziò Ziva.

"Era la tua migliore amica, insomma" concluse Tony.
"Si" confermò Ziva.
"Durante l'estate, poco prima che iniziasse la scuola andai in vacanza con la mia famiglia per un paio di settimane. Quando tornai a casa mi resi conto che lei non c'era più. Fu un trauma per me. Era la mia amica ed era andata via senza dirmi nulla, non riuscivo a capire il perché. Ricordo che passai l'intera giornata in braccio a mia madre, a piangere" raccontò.

Tony la strinse più forte. Anche se probabilmente aveva già superato quel trauma, gli dispiaceva sapere che Ziva aveva sofferto.

"Qualche giorno dopo venimmo a scoprire che si era dovuta trasferire a vivere dai nonni, a più di 100 km da noi perché il padre aveva perso il lavoro" continuò.




Flashback




"Mamma, perché Routh è dovuta andare dai nonni?" chiese la piccola Ziva seduta sulle ginocchia della madre.
"Perché il suo papà qui non ha più un lavoro e se non lavori non hai i soldi per pagare la casa in cui vivi" cercò di spiegarle la madre.
"E dai nonni invece ha un lavoro?".
"No, ma hanno un posto in cui vivere finché il papà di Routh non ne trova uno nuovo" rispose Rivka.

Ziva abbracciò la madre piangendo, la sua amica le mancava davvero tanto e per una bambina di otto anni era difficile accettare una cosa del genere.




Fine flashback





"Ma i tuoi genitori non ti hanno mai portato a trovare Routh?" domandò Tony curioso.
"Si un paio di volte, per il week-end. Non sai quanto ero felice, poter passare due interi giorni con la mia amica. Una volta chiesi addirittura a mia madre di lasciarmi lì con lei" disse Ziva ridendo al ricordo.

"Però ogni volta che mi riportavano a casa passavo un periodo di tristezza. Non riuscivo ad accettare la cosa" confessò lei.
"Immagino quindi che il desiderio di Hanukkah di quell'anno fosse che lei tornasse a vivere vicino a te" le domandò lui.

Ziva sorrise guardando Tony.
"Esatto, amore..."




Flashback




Ziva fissava la fiammella della candela.
Era l'ultimo giorno di Hanukkah e per otto giorni non aveva fatto altro che chiedere di poter riavere la sua amica Routh.

"Ti prego" pensò chiudendo gli occhi e stringendoli "Fa che Routh possa tornare a vivere nella sua casa... Così potremmo di nuovo giocare assieme... Ti prego...".

Passarono circa tre mesi da Hanukkah e ogni giorno Ziva sperava di tornare a casa da scuola e vedere i camion dei traslochi riportare le cose nella casa della sua amica.
Non aveva perso la speranza, anche se era già passato molto tempo.

Poi una domenica di fine primavera Ziva uscì con suo fratello Ari per andare al parco. Non fece in tempo ad uscire dal vialetto di casa che vide di fronte a sé la sua amica.

"Routh!" gridò correndole incontro.
"Ziva!" disse l'altra bambina abbracciando forte Ziva.
"Sei tornata? Per sempre?" le domandò Ziva senza lasciarla andare.
"Si, papà a trovato lavoro e adesso torniamo a vivere qui" rispose.

Quella sera Ziva pregò, ringraziando perché il suo desiderio si era avverato.




Fine flashback




"Wow, la mia piccola Ziva è tornata felice alla fine" disse Tony accarezzandole il braccio.
"Si, molto felice" rispose stringendo Tony più forte.
"Ma credimi, ora qui con te lo sono molto di più" aggiunse.

D'improvviso Tony si rese conto di un dettaglio importante. 
Tempo prima, parlando con Ziva, lei gli aveva confessato che la sua migliore amica era morta in un attacco contro Israele.
Gli si strinse il cuore pensando che quella era l'ennesima cosa che aveva fatto soffrire Ziva. 
Senza dirle nulla la tirò a sé e la fece sedere sulle sue gambe, le accarezzò la testa mettendole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Ziva capì che Tony aveva capito.
Nessuno dei due disse nulla a riguardo. Ziva non aveva voglia di parlarne e Tony non chiese nulla per paura di riaprire inutilmente vecchie ferite.

"Ti amo tanto lo sai? E non ti lascerò mai..." le disse Tony baciandola.
"Lo so, ti amo tanto anche io" rispose lei tornando ad appoggiare la testa sul petto di Tony.

Sperò di riuscirle a dare conforto, in qualche modo. Passò la mezz'ora successiva ad accarezzarle la schiena e a baciarle la testa.
Forse era anche per via del racconto scelto, che Ziva gli aveva chiesto di coccolarla mentre raccontava.

Stava per proporle di andare a dormire, visto che era quasi mezzanotte, quando si accorse che Ziva si era addormentata tra le sue braccia.

Si alzò dal divano tenendola in braccio. Era così leggera da trasportare e quel momento gli sembrò davvero perfetto.

"Andiamo a dormire, piccola Ninja. Ti meriti un po' di riposo" disse sotto voce mentre andava in camera con Ziva tra le braccia.

















Note dell'autrice:

Heyyyyyyy! :D
Allora prima di tutto voglio dirvi GRAZIE!!!
Grazie a tutti perché sono davvero felice che questa idea vi sia piaciuta! Non pensavo che potesse interessare tanto! XD

Comunque una precisazione: voglio dirvi che quest'anno accade un evento più unico che raro... Hanukkah coincide con il Ringraziamento (che è oggi!! Infatti vedete che nel capitolo erano tutti a casa di Ducky a festeggiare XD)... Da quello che ho letto questa coincidenza non si verificherà più per molto molto molto tempo... Fino all'anno... Pronti?... 79811! OMG! XD
Proprio per questo, per festeggiare questa ricorrenza, hanno inventato una nuova parola: "THANKSGIVUKKAH"!!!
Posso affermare con sicurezza che scrivendo questa FF ho imparato un sacco di cose! XD

Detto questo... Vi è piaciuto il desiderio di oggi? Mi piace il Fluff, si è capito? Ahahah XD Qui Ziva ha 8 anni! In quello di domani sarà un po' più grande! :)


Grazie ancora a tutti!
Buon Hanukkah e Buon Ringraziamento! :D

Baci, Meggie.

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Capitolo 4
*** 3: Day Three. ***


Day Three
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29 Novembre 2013

Salutarono tutti e si diressero immediatamente verso casa.
Era stata una giornata a dir poco devastante al lavoro e non vedevano l'ora di andare a dormire. Fortunatamente McGee aveva ordinato una pizza e quindi avevano già cenato in ufficio.

Salirono in auto e partirono.
Dopo cinque minuti di viaggio Tony disse "Per fortuna che domani inizia il weekend perché sono...".

Mentre parlava si girò verso Ziva e si accorse che si era addormentata.
"... Stanco. E noto che che lo sei anche tu, occhioni belli" disse ironico.

Parcheggiò l'auto sotto casa e si fermò a fissare Ziva.
Era davvero bella mentre dormiva.
"In realtà è sempre bella" pensò.

Scese dalla macchina e andò ad aprirle lo sportello. Si meravigliò nel vedere che, nonostante l'aria fredda che entrava, Ziva ancora non si fosse svegliata.

"Amore, siamo arrivati" le disse scuotendole leggermente la spalla.
"Mmmm..." fu l'unica cosa che disse Ziva.

Tony sorrise e riprovò.

"Zee, andiamo svegliati. Siamo a casa, ora andiamo a dormire in un vero letto" le disse accarezzandole la guancia.

Lentamente aprì gli occhi.
"Tony" disse vedendolo sorridere "Devo essermi appisolata".
"Diciamo pure che eri già nella fase REM del sonno... Forza esci, che andiamo a dormire" rispose lui.
"Non possiamo stare qui? Tanto abbiamo il riscaldamento" chiese lei ironica.
"Non è proprio una buona idea... Sei tanto stanca?" le chiese lui.

Ziva annuì, era davvero sfinita in quel periodo.

"Ti prendo in braccio se non ce la fai a camminare" le disse lui scherzando.
Ma in fondo era anche un po' preoccupato. Non l'aveva mai vista così stanca.
"Sciocchino. Certo che riesco camminare" rispose uscendo dalla macchina.

Barcollò un attimo, non era ancora sveglia del tutto. Tony la prese per mano e insieme entrarono in casa.

Si tolsero la giacca e sistemarono le loro cose; poi Ziva andò ad accendere la terza candela.
Rimase un attimo in piedi per dire la preghiera dopodiché si buttò sul divano di fianco a Tony.

"Che fai? Adesso andiamo a letto. Non vorrai mica addormentarti sul divano anche stasera" le disse dandole un bacio.
"La storia, Tony. Non dirmi che non la vuoi ascoltare?" rispose lei.
"Certo che voglio. Ma tu sei molto stanca... Non fa nulla se vuoi andare a dormire" spiegò.
"No, prima di dormire voglio raccontarti la storia. Sai ti devo confessare che mi piace davvero condividere queste cose con te..." gli confessò lei.
"E a me piace ascoltare. Grazie amore" le disse.
"Ti porto qualcosa di caldo da bere? Una cioccolata? Un tè?" aggiunse lui.
"Un tè" rispose.

Nel giro di cinque minuti andò in cucina e tornò con due tazze di tè e una coperta. Poi si sedette vicino a Ziva e coprì entrambi.

Lei prese un sorso della bevanda e iniziò a parlare.
"Ho passato tutta la mattina pensando a cosa raccontarti... E alla fine mi è venuto in mente questo..." iniziò lei.
"Sono tutto orecchi. Quanti anni avevi questa volta?" chiese lui.
"Tredici... Non era un gran periodo per la nostra famiglia. O meglio, per mia madre e mio padre..." disse lei.

Tony capì immediatamente cosa le avrebbe raccontato. Le prese la mano.
Gesto che portò Ziva a guardarlo negli occhi e a sorridere.

"I miei genitori passavano la maggior parte del tempo a litigare. Era già successo che mio padre andasse via di casa per un po' di tempo, senza che nessuno ci desse delle spiegazioni. Poi una sera li sentii litigare pesantemente. Mia madre gridò a mio padre di andarsene via e non tornare più... Io ascoltavo dalla mia stanza... "




Flashback




"Papà, quanto starai via questa volta?" chiese Ziva entrando in camera dei genitori dove il padre stava facendo le valige.
"Credo che questa volta non tornerò più a casa" rispose Eli.

Ziva lo abbracciò come se non volesse più lasciarlo andare.

"Perché? Voglio stare con te e anche con la mamma" disse Ziva cercando di non piangere.
"Lo so, ma non si può. Capirai presto che non sempre si può avere tutto quello che si vuole" le spiegò il padre.

Eli prese Ziva, si portò in mezzo alla stanza e insieme iniziarono a ballare.

"Ziva, un giorno ballerai con un uomo che merita il tuo amore" le disse abbracciandola.




Fine flashback





"Andò via quella sera. Mi ricordo che mia madre non venne nemmeno a salutarlo e dovetti pensare io a mia sorella. Quando mio padre uscì dalla porta lei voleva corrergli dietro. Era disperata... Come spieghi ad una bambina di sei anni che suo padre non tornerà a casa? Quasi non riuscivo a capirlo io..." raccontò Ziva.

Tony la guardava senza sapere cosa dire.
Si limitò a continuare a stringerle la mano almeno per farle sapere che non era sola.

Ziva prese un sorso di tè e continuò.

"Rimasi con Tali tutta la sera, cercando di farle capire che papà rimaneva comunque papà. Anche se non abitava con noi. Ma era troppo piccola per accettare di non poter stare con suo padre quando voleva. E poi diciamolo, lei era la preferita di papà" ricordò Ziva sorridendo.
"E sai qual'è la cosa più bella? Che non mi dava affatto fastidio, anzi ero felice ogni volta che li vedevo assieme. Comunque quella sera farla smettere di piangere fu un'impresa, soprattutto perché mia madre era ancora chiusa in camera..."




Flashback




"Andiamo Tali, è ora di fare la nanna adesso" disse Ziva a sua sorella mettendole il pigiama.
Le era sempre piaciuto occuparsi di lei ma in quel momento avrebbe davvero desiderato avere accanto qualcuno che l'aiutasse.
"Voglio papà" disse Tali piangendo.
"Per stasera non si può, ma sono sicura che lo vedremo domani. È la stessa cosa che succede quando papà è via per lavoro. Vedrai che preso lo rivediamo" le disse Ziva per calmarla, anche se era quasi certa che per un po' non lo avrebbero visto.

Finì di cambiare Tali e la mise nel letto.

"Ora dormi, io vado dalla mamma e torno tra poco" disse.
"Ziva... Aspetti finché non mi addormento?" le domandò Tali abbracciando il suo orsacchiotto.
"Va bene. Ora chiudi gli occhi" rispose lei.
"Ziva? Puoi dormire nel letto con me stanotte?" chiese la bambina.
"Certo nanetta! Dopo che ho parlato con la mamma, mi sdraio a fianco a te, ok?" le disse Ziva accarezzandole i capelli.

Tali chiuse gli occhi e si addormentò quasi all'istante.
A quel punto Ziva si alzò e andò da sua madre.

"Mamma" la chiamò con voce incerta.
"Che cosa è successo con papà?" chiese.

Rivka si alzò dal letto e abbracciò la figlia. Lasciò che piangesse e si pentì di averla lasciata tutto il pomeriggio da sola con la sorella. Era troppo per una ragazzina di tredici anni.

"Scusa amore" le disse.
"Non fa niente mamma... Però a me manca papà..." rispose Ziva.
"Lo so e mi dispiace. Ma a volte capita che due persone non vadano più d'accordo e piuttosto che litigare in continuazione è meglio separarsi" le spiegò.

Passarono un po' di tempo a parlare della faccenda, dopodiché Ziva tornò in camera e si sdraiò nel letto accanto a sua sorella.
L'abbracciò. In quel momento ne aveva bisogno Tali tanto quanto Ziva.


Fine flashback





Mentre Ziva raccontava Tony l'aveva abbracciata.
Non poteva lasciarla sola tra quei terribili ricordi. Ad essere sinceri, probabilmente, aveva più bisogno Tony di quell'abbraccio che Ziva. Il solo sapere che lei aveva sofferto lo faceva star male.

"Quell'anno, per Hanukkah chiesi che i miei tornassero assieme. Che le cose si potessero risolvere. Per me, per mia madre e per mia sorella e mio fratello" spiegò a Tony.
"Ari dov'era quando è successo tutto questo?" chiese lui.
"In missione. Venne a sapere tutto al suo ritorno, circa due mesi dopo. Quello e altre cose lo portarono a troncare definitivamente i rapporti con nostro padre" disse lei.
"Comunque il mio desiderio, come puoi immaginare, non si avverò. Rimasi molto delusa, pensavo fosse colpa mia, pensavo di aver sbagliato qualcosa" confessò a Tony.

Lui le accarezzò la schiena.

"Amore..." iniziò.

Ma fu interrotto da Ziva.

"No... In realtà qualche anno più tardi capii che era stato meglio così. Mi resi conto del motivo per cui si erano lasciati..." disse lei.
"Orli..." rispose Tony.
"Esatto. A quel punto capii che sarebbe stato ingiusto per mia madre. Avrebbe sofferto inutilmente. Ed era l'ultima cosa che volevo. Perciò si, ero delusa che non si fosse avverato il mio desiderio, ma con il senno di poi sono felice che sia andata così" concluse lei accennando un sorriso.

Tony le diede un bacio pieno di amore.

"Sappi che tra noi non accadrà mai. Ti amo troppo per tradirti" la rassicurò lui.
"Lo so, sederino peloso" rispose lei abbracciandolo.
"Sai Zee, sono davvero grato che tu condivida con me ricordi così personali... Ma... Io non voglio che tu mi racconti cose che ti fanno soffrire ancora. Ti giuro, se vuoi smettiamo, se per te è troppo" le disse Tony.
"Stai tranquillo. Lo faccio perché lo voglio, sento che di te mi posso fidare e soprattutto so che se sono triste tu sai come farmi stare meglio. Per questo non fa poi così male parlarti di queste cose" lo tranquillizzò lei.

"Grazie" rispose lui "Ti amo, Ziva".
"Ti amo anche io" le disse.

Poi sbadigliò.
"Ok, cantastorie. Ora della nanna. Se restiamo qui ancora cinque minuti mi tocca di portarti in braccio a letto. E la mia schiena non sarebbe contenta" la prese in giro lui.
"Vuoi dirmi che sono grassa?" chiese lei infastidita ma sorridendo.
"No, sei perfetta Ninja. Anzi sai che faccio...?".

Ziva lo guardò preoccupata.
Lui la prese in braccio all'improvviso e ridendo come un matto la portò a dormire.












Note dell'autrice:

Ciauuuuuu! :D
Terzo giorno di Hanukkah, terzo desiderio di Ziva! 

Ehm... Mi devo anche scusare con voi... Non so perché ma non riesco a trovare un desiderio felice per Ziva. Penso che sia colpa di chi ha creato il personaggio di Ziva... Non potevano mettere un briciolo di felicità nella sua vita? O.o

Beh, forse negli ultimi capitoli ci sarà un po' più di felicità! XD
Nel frattempo supplisco a tutto mettendo del Fluff!

Ehm... Qualcuno mi regala un uomo come Tony? Ve ne sarei molto grata... :D

Comunque... Che ne pensate di questo desiderio? Concordate con me sul fatto che sia stato meglio che non si sia avverato?
Avete notato? Ho fatto un piccolo accenno a Berlin (quanto amo quell'episodio!!!! *-*)!!!

Ziva, Tali... Volevo dei flashback con loro piccole e magari anche con Ari!!!! Vabbè, mi arrangio inventando io! XD

Grazie a tutti i miei lettori! :D
Chissà quale sarà il desiderio di domani?! Bohhhhh!!!?? :)

A domani con il prossimo capitolo.
Baci, Meggie. 

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Capitolo 5
*** 4: Day Four. ***


Day Four
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30 Novembre 2013

Finalmente era sabato mattina.
Dopo la faticosa settimana che avevano avuto si meritavano un po' di riposo. Per fortuna quel week end non avevano la reperibilità, questo voleva dire che potevano dedicare tutto il tempo a loro stessi.

Quando Tony aprì gli occhi la prima cosa che fece fu voltarsi a guardare Ziva. Lo faceva tutte le mattine. Iniziare la giornata vedendo il suo volto lo metteva di buon umore.

Russava. Proprio come un marinaio ubriaco con l'enfisema.
Guardò l'orologio e vide che erano quasi le nove. Doveva svegliare Ziva, ma prima decise di farle una sorpresa: andò in cucina e preparò la colazione.
Era una cosa che non faceva spesso, non avevano tempo per la colazione a letto di solito. Ma oggi si.

Appoggiò la colazione sul comodino e si stese di nuovo accanto a lei.
"Ziva... È ora di svegliarsi, occhioni belli" le sussurrò all'orecchio.
Lei aprì gli occhi lentamente.
"Buon giorno amore... Cos'è questo buon profumo?" chiese.

Tony indicò il comodino vicino al letto. Ziva si girò e vide la colazione.
"Wow, sederino peloso... A cosa devo questo trattamento da regina?" disse lei.
"Al fatto che ti amo... E penso che ci meritiamo la colazione a letto" rispose lui baciandola.
"Non è che magari volevi qualcosa in cambio?" disse lei provocandolo.
"Ti giuro che non ho secondi fini... Però se tu insisti..." rispose lui.
"Insisto..."

Passarono la mattinata in casa, il pomeriggio invece uscirono per andare a fare la spesa e una passeggiata.
A Ziva piaceva davvero passare il tempo così, in modo rilassato.

La sera cenarono insieme, poi mentre Ziva riordinava la cucina Tony disse "Devo uscire cinque minuti a comprare una cosa. Finisci tu qui?".
"Certo. Che devi comprare?" chiese curiosa.
"Mmm... Sorpresa! Lo vedrai tra poco" rispose lui uscendo di casa.

Ziva lo guardò andare via e sorrise. Tony era capace di sorprenderla ogni giorno.

Tornò dieci minuti dopo con un cabaret in mano.
Quando entrò dalla porta Ziva era seduta sul divano che leggeva un libro.

"Eccomi" disse chiudendo la porta.
"Tony che hai comprato?" chiese di nuovo lei.

Lui si sedette accanto a lei e appoggiò il cabaret sul tavolino di fronte al divano.
"Ti ho preso i dolci tipici che si mangiano durante Hanukkah... Ti prego non chiedermi di ripeterti il nome... In questo periodo sto collezionando pessime figure... Prima il candelabro, ora questi dolci..." rispose lui.
"Oh, Tony. Hai comprato i 'Sufganiot'? Sono i miei preferiti" disse lei scartando il pacchetto.
"Toglimi una curiosità... Come li hai chiamati?" aggiunse lei.
"Krapfen... Ti giuro Ziva, hanno stessa forma e colore..." rispose lui.

Ziva scoppiò a ridere.

"Non prendermi in giro!" esclamò lui.
"Scusa amore, ma sei troppo divertente" rispose lei dandogli un bacio.
"Ora accendo la candela e poi mentre ti racconto il mio desiderio li mangiamo" aggiunse.

Si alzò, accese la candela dicendo la preghiera e tornò a sedersi da Tony.
"Pensi che si avvererà il desiderio che hai espresso quest'anno?" le domandò.
"Oh... Lo spero davvero. Se si avvera sarai il primo a saperlo" rispose.

Presero un dolcetto a testa e Ziva iniziò il racconto.

"Avevo all'incirca ventidue anni..." disse Ziva.
"Oh, stasera sei cresciuta!" esclamò Tony mentre mangiava.
"Si, tu no invece. Ancora non hai imparato che non si parla con la bocca piena" commentò lei ridendo.
"Ah ah. Grazie per tutti questi complimenti. Vai avanti con la storia" rispose Tony.
"Ok... Ti dicevo, avevo ventidue anni e quell'anno Hanukkah era particolarmente triste..." iniziò lei.

Tony appoggiò il resto dolcetto che ancora non aveva mangiato, si pulì le mani e si avvicinò di più a Ziva.
"Beh, allora penso che tu abbia bisogno di coccole mentre racconti" disse lui.

Ziva sorrise e si buttò tra le sue braccia.
"Ora chi è quello 'dolce da far venire il diabete'?" disse lei ironica.
"Comunque era un anno triste perché ero rimasta sola... Voglio dire, mia madre era morta da un paio d'anni e mia sorella qualche mese prima di Hanukkah. Ari era in missione e io ero sola a casa con mio padre. In realtà mio padre, dopo la morte di mia sorella stava pochissimo con me... Era cambiato radicalmente dopo quell'evento..." disse Ziva.




Flashback




Ziva sedeva sul divano del salotto aspettando che Eli tornasse a casa.
Era la prima serata di Hanukkah e come da tradizione dovevano accendere la prima candela.
Guardò l'orologio e vide l'orario. Era tardi, erano già quasi le undici di sera e di suo padre non c'era neanche l'ombra.
Così decise di provare a chiamarlo in ufficio.

"Assistente del direttore David" rispose Rabi.

Lui era uno dei preferiti di Eli, era come la sua ombra. Lo seguiva ovunque è faceva tutto quello che Eli gli ordinava.

"Ciao, sono Ziva. Mio padre è ancora al lavoro?" chiese lei.
"Ciao. Si è ancora qui, te lo passo se vuoi" rispose lui.
"Si, ti ringrazio".

Ziva rimase in attesa un paio di minuti dopodiché a rispondere al telefono fu di nuovo Rabi.

"Mi dispiace, Ziva. Ma tuo padre ha detto di dirti che ora è molto impegnato e non può risponderti" la informò lui.

A Ziva si formò un nodo alla gola.

"Ok... Tra quanto credi che tornerà a casa?" domandò.
"Non lo so, mi dispiace" rispose.
"Va bene, grazie" disse lei chiudendo la telefonata.

Scoppiò a piangere subito dopo.
Era Hanukkah, la madre e la sorella erano morte, il fratello era in missione e il padre la ignorava.
Non poteva sentirsi più sola di così.

Si alzò in piedi e accese la candela.
Pregò a lungo perché il suo desiderio si avverasse. Quell'anno ne aveva più bisogno del solito.




Fine flashback





Ziva si interruppe un attimo nel suo racconto.
Tony la stava ascoltando in silenzio e non poté fare a meno di notare che mentre parlava aveva preso ad abbracciarlo con più forza.

La strinse forte a sé e le chiese "Hey, tutto bene?".
Sapeva benissimo che ricordare quelle cose la faceva stare tutto fuorché bene così aggiunse "Vuoi che ci interrompiamo?".

Lei lo baciò.
"Sto bene, ora vado avanti. Però tu continua a stringermi così, ok?" rispose lei.

Lui obbedì e la strinse forte mentre le accarezzava un braccio.




Flashback




Eli rientrò a casa quando ormai mezzanotte era passata da un pezzo.
"Dov'eri?" gli chiese Ziva che lo aveva aspettato sveglia.
"Sono rimasto bloccato al lavoro. Tu cosa ci fai ancora sveglia?" disse Eli.
"È Hanukkah, non hai acceso la candela" gli disse lei.
"Si invece, l'ho accesa al lavoro" rispose lui in modo frettoloso mentre andava in camera.
"Ma non l'hai accesa con me. Lo abbiamo sempre fatto, tutti gli anni da quando sono nata. Perché quest'anno no?" chiese lei.
"Sei grande ormai, Ziva. Accetta il fatto che le cose non vanno sempre come si vuole. Forse domani sera accenderemo la candela insieme, se non devo lavorare" rispose Eli.
"Non importa..." rispose Ziva con le lacrime agli occhi mentre tornava in camera sua.

In quel momento odiò davvero suo padre. Sapeva che anche lui soffriva per la perdita di Tali, ma quello che non capiva era perché far soffrire anche lei.
Si addormentò pregando che il suo desiderio si avverasse al più presto.
E grazie al cielo passò poco tempo prima che quello che aveva chiesto accadesse.

Si alzò una mattina sentendosi osservata e quando aprì gli occhi lo vide.
Suo fratello Ari seduto sul bordo del suo letto che la fissava mentre dormiva.

Lui non fece in tempo a salutarla che lei si buttò tra le sue braccia piangendo.
"Ari, mi sei mancato così tanto" disse.
"Anche tu, sorellina. Non piangere, ora sono qui. Va tutto bene" la calmò lui.
"È per papà che piangi?" le chiese avendo già capito qual era il problema.
"Si..." rispose lei.
"Stai tranquilla, ora resterò con te".




Fine flashback





"Il tuo desiderio era che Ari tornasse a casa?" chiese Tony.
"Esatto. E lui tornò subito, è stato il desiderio più rapido a realizzarsi finora" rispose.
"Sembrava davvero un bravo fratello" le disse Tony accarezzandole la testa.
"Lo era davvero. Prima che facesse quello che ha fatto era davvero una brava persona" spiegò Ziva.
"Sai, nonostante odiasse mio padre mi ricordo che rimase a vivere nella nostra casa per non lasciarmi sola" aggiunse.
"Wow... Mi dispiace che sia finita così con lui" le disse Tony.

Anche se lui odiava Ari per quello che aveva fatto a Kate, odiava di più il fatto che Ziva avesse dovuto perdere un'altra persona a cui voleva bene. Non solo perderla, ma anche doverla uccidere con le proprie mani. Sentì un brivido percorrergli il corpo al solo pensiero, era sicuro che se fosse stato al posto di Ziva non ce l'avrebbe fatta.

"Anche a me, Tony. Ma comunque io voglio ancora bene ad Ari, anche se ha fatto una cosa orribile. In più se non fosse finita così io non avrei conosciuto te" ammise lei.

Rimasero per un po' in silenzio, poi Tony chiese "Sei sicura che stai bene, Zee?".
Era preoccupato per lei, ci aveva messo così tanto a trovare un po' di serenità e Tony non voleva che tornasse a star male.
"Si... Ma starei meglio se potessimo mangiare ancora qualche Sufganiot... Li adoro davvero" disse lei sorridendo.
"Ok, Ninja. Diamoci dentro" disse Tony iniziando a mangiare.

Ziva guardò Tony. Se anche il desiderio di quest'anno non si fosse mai realizzato lei sarebbe comunque stata la persona più felice del mondo. Perché aveva Tony e questo le bastava.
















Note dell'autrice:

Weiiiiiiiii!!!!
OMG siamo già al quarto giorno?? Il tempo vola proprio!! XD
Magari il desiderio di oggi era un po' scontato ma ho voluto dare un'idea di Ari che fosse diversa dalla solita...
Noi lo abbiamo conosciuto come personaggio cattivo ma penso che ci sia stato un momento in cui era semplicemente un fratello, no? :D

Faccio una precisazione: i "Sufganiot" sono i dolcetti tipici che si mangiano ad Hanukkah e da quel che ho capito hanno la forma dei Krapfen! E hanno la marmellata dentro! Gnam! Ne voglio sentire uno :D

Vi è piaciuto questo desiderio?
Secondo voi cosa succederà domani? Ormai avrete capito che vado in ordine cronologico con gli eventi! XD

Continuo a ringraziarvi per le belle recensioni!

A domani con una nuovo storia!

Baci, Meggie.






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Capitolo 6
*** 5: Day Five. ***


Day Five
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1 Dicembre 2013

Era domenica pomeriggio, fuori pioveva e Tony e Ziva avevano deciso di rimanere a casa.
In realtà Tony aveva cercato di convincere Ziva ad andare al cinema per vedere uno dei suoi film preferiti: "Agente 007- La morte può attendere".

"Dai Tony, lo hai già visto almeno settanta volte, in più abbiamo il dvd. Non possiamo vederlo qui a casa?" gli aveva risposto Ziva dopo che Tony le aveva chiesto di uscire.

Alla fine lui non aveva insistito. Era vero, lo aveva già visto molte volte e avevano anche il dvd, in più aveva notato che quel giorno Ziva era diversa dal solito. Era meno allegra e sorridente.
Così erano arrivati al compromesso di rimanere a casa e guardarsi un film abbracciati sul divano.
Ziva si era rannicchiata addosso a Tony, la testa appoggiata sulla sua spalla. Tony la stringeva e giocava con i suoi capelli.
La cosa che lo colpì di più era che da quando avevano iniziato a vedere il film lei non aveva ancora sgridato Tony per tutti i suoi commenti e le sue anticipazioni.

"Che cosa c'è che non va oggi, Ninja?" domandò lui all'improvviso.
"Perché dovrebbe esserci qualcosa che non va?" rispose lei sulla difensiva.

Tony mise il film in pausa. Sapeva che quando Ziva faceva così era perché qualcosa la turbava.

"Primo: non si risponde ad una domanda con un'altra domanda" disse lui scherzando.
"Ora, vuoi dirmi che hai?" aggiunse.
"Nulla Tony" rispose lei. Si stava innervosendo.
"Ok, allora vado a prendere dalla cucina altri di quei dolcetti di ieri. Magari ti tirano su il morale" disse lui alzandosi. Voleva allentare la tensione e capire cosa aveva Ziva.
"Non mi vanno, non ho per niente fame. Ti prego, continuiamo a vedere il film e basta" chiese lei.

Tony lasciò perdere, tornò ad abbracciare Ziva e ripresero a vedere il film.

Quando dopo cena Ziva accese la candela e disse la sua preghiera, il suo umore non era ancora cambiato.
Era in piedi davanti alle cinque candele accese quando Tony l'abbracciò da dietro e le diede un bacio sulla guancia.
Lei si voltò quasi subito e lo strinse forte. Tony riuscì ad avvertire quanto Ziva fosse tesa.
Indietreggiò fino al divano e si sedette. Fece distendere Ziva in modo che potesse appoggiare la testa sulle sue gambe, poi la coprì con il panno e le accarezzò il volto.

"Allora, adesso me lo dici cosa succede oggi? Sei strana, Ziva. E non hai mangiato quasi nulla. Ti senti poco bene, forse?" le chiese.
"No, mi sento benissimo. Non lo so... È solo una brutta giornata" ammise lei.
"Sei triste?" domandò Tony.
"Un po'... Ieri ti ho parlato di Ari e..." iniziò a dire lei con voce incerta.

Tony vide che stava per piangere, così la fece sedere sulle sue gambe e l'abbracciò.

"È colpa mia Ziva... Non dovevo farti raccontare queste cose" le disse mentre le accarezzava la schiena.
Sentì le sue lacrime bagnarli la maglietta.
Rimase immobile con Ziva in braccio finché non smise di piangere.

"Va meglio?" le chiese.
Lei prese un bel respiro e disse "Si... Però magari se ti racconto il desiderio di stasera starò ancora meglio. Perché quello di cui ti ho parlato ieri sera mi ha fatto tornare alla mente dei ricordi di cui non ti ho mai parlato. Posso raccontarti?" rispose lei.
"Certo amore, quando sei pronta. Io sono qui" le disse.

Si rifiutò di lasciarla andare mentre raccontava, anche se Ziva aveva cercato di mettersi seduta sul divano.
La vedeva troppo fragile in quel momento. Ziva si arrese e rimase tra le sue braccia, iniziando a raccontare.

"Ero appena arrivata all'NCIS, quindi avevo..." inziò.
"Ventisei anni" concluse Tony.
"Esatto, sederino peloso. Vedi... La prima volta che misi piede in quell'edificio ero convinta dell'innocenza di Ari. Sul serio, avrei messo la mano sul fuoco. Per questo ero così sulla difensiva con tutti voi. Voi volevate Ari morto per quello che aveva fatto a Kate, per me lui era il mio fratellone" iniziò a raccontare lei.

"Mi dispiace, Ziva. Forse noi abbiamo un po' esagerato in quell'occasione, ma era una cosa molto personale..." cercò di spiegare Tony.
"Non dispiacerti. Non potevate sapere che era mio fratello e in più io avrei fatto la stessa cosa. Comunque quando ho scoperto che era colpa sua e che avrebbe ucciso Gibbs ho dovuto agire... E sai come è andata, non c'è bisogno che te lo racconti" disse lei affondando la testa nella spalla di Tony.

Lui la strinse di più, non voleva che piangesse di nuovo.

"Quando la settimana dopo ho iniziato a lavorare con voi mi sono sentita davvero male. Voi eravate felici che Ari fosse morto e allo stesso tempo non mi volevate a lavorare con voi perché avrei preso il posto della vostra amica..." raccontò.




Flashback




Tony uscì dall'ascensore e si diresse alla scrivania. Ci mise un po' ad accorgersi che Ziva era lì.
"Cosa ci fai tu qui?" le chiese.
"Aspetto di iniziare a lavorare" rispose lei.

Capì immediatamente che nessuno sapeva del suo arrivo e la conferma arrivò quando anche McGee e Gibbs rimasero sorpresi nel vederla lì.
Venne immediatamente segregata alla scrivania più lontana, perché quella vicina agli altri era la "scrivania di Kate".

Quando la sera tornò a casa si sentì davvero fuori luogo. Se non fosse che non voleva tornare da suo padre, sarebbe tornata immediatamente in Israele.

Passarono i mesi e nonostante i rapporti con i nuovi colleghi fossero migliorati, Ziva ancora non si sentiva a suo agio.

Gibbs la trattava ancora con molta diffidenza nonostante quello che lei aveva fatto per lui. Abby sembrava non poterla vedere. Non perdeva occasione per dimostrarsi distante e quasi infastidita dalla sua presenza.

Accendendo la candela, il primo giorno di Hanukkah Ziva pregò affinché le cose andassero meglio.
Aveva perso praticamente tutta la sua famiglia e ora voleva trovarne una nuova. E voleva trovarla lì in America. Voleva trovarla tra i suoi nuovi colleghi che lei pensava fossero davvero simpatici e bravi nel loro lavoro.
Voleva semplicemente ricominciare. Era chiedere troppo?






Fine flashback





"Ziva... Non sapevo che... Ti giuro non volevamo farti sentire esclusa. Dio... Deve essere stato terribile per te, mi dispiace che tu abbia dovuto chiedere che noi diventassimo la tua famiglia" le disse lui sentendosi davvero molto in colpa.
"Hey... Non fa nulla, non importa più ormai" lo tranquillizzò lei accarezzandogli il petto.
"Non è vero... Siamo stati ingiusti..." disse dandole un bacio sulla testa.
"Lasciami finire la storia e capirai..." aggiunse.




Flashback




Era stata una lunga settimana di lavoro e Ziva era rimasta provata dal caso che avevano appena risolto.
Anche se non lo aveva dato a vedere, quando si parlava di guerra di religione si sentiva colpita da vicino.

Era convinta di dover passare la serata da sola quando accadde qualcosa che non si sarebbe mai aspettata.

Sentì suonare alla porta, andò ad aprire e si trovò Tony davanti.

"Come sai dove abito?" chiese sorpresa di vederlo.
"Sono l'agente super speciale Anthony DiNozzo, io so tutto" rispose lui.
"Posso entrare?" aggiunse.

Lei si spostò e lo fece entrare in casa.

"A cosa devo questa visita, agente super speciale Anthony DiNozzo?" lo prese in giro.
"Ti ho vista un po' scossa oggi, dopo aver risolto il caso a cui abbiamo lavorato" le disse.
"Non è vero, sto benissimo" rispose lei mentendo, non avrebbe mai ammesso di stare male.
"Come dici tu... Comunque volevo solo chiederti se ti andava di vedere un film con me. Ho portato alcuni dvd... Ma noto che non hai il televisore" disse lui guardandosi in giro.
"No..." rispose lei.

Si sentiva un po' in imbarazzo a dire la verità.

"Non importa, metti la giacca. Andiamo a casa mia a vederlo" rispose Tony trascinandola di nuovo alla porta.
"Non importa, davvero. Grazie per..." iniziò lei. Ma Tony la interruppe.
"Zitta, sei mia amica giusto? Bene, dopo un brutto caso gli amici passano il tempo assieme. E da adesso in poi il venerdì sarà serata film a casa mia. Ti devo istruire in fatto di cinema" le disse Tony senza darle possibilità di rifiutare.




Fine flashback




"Perciò devo dire grazie a te, Tony. Hai avverato il mio desiderio, mi hai detto che ero tua amica volontariamente proprio quando ne avevo bisogno. Sei sempre stato tu a farmi star bene. E da quel momento in poi tutto andò bene. Diventammo davvero una famiglia all'NCIS" concluse Ziva.

Tony era senza parole. Non credeva di essere stato così importante per Ziva.

"Perché non me lo hai mai detto?" chiese sorridendo e baciandola.
"Non ho mai avuto l'occasione, credo. Lo sai... Non parlo molto di me" ammise lei.
"Lo so, ma non sai che felicità sapere che ti ho aiutata. Sai, ora anche io ti farò una confessione... Per me sei stata fondamentale per superare la morte di Kate... E credo che tu fossi molto più che un'amica per me... Già in quel periodo" disse lui.

Tony vide gli occhi di Ziva inumidirsi.
"Amore..." disse abbracciandola.
"Scusa..." rispose lei.
"Perché piangi?" le chiese.
"Non lo so... Forse perché sono felice per quello che mi hai appena detto" rispose.
"L'importante è che non sei triste" le disse.
"Ora che ti ho raccontato questa storia non più... Grazie".
"Non ringraziarmi, sono io che ringrazio te" rispose Tony baciandole il collo.

"Sai qual'è la cosa più bella? Sono passati otto anni ma il venerdì è sempre rimasta la serata film" aggiunse Tony.
"È vero.. Andiamo a nanna ora?" chiese Ziva.
"Certo. Sicura che non vuoi mangiare nulla? Stasera praticamente non hai cenato" le disse Tony.
"Si, sono stanca Tony" disse lei.
"Ok... Allora Taxi-Tony ti porta a letto" disse prendendola in braccio e portandola in stanza.
"Non farci l'abitudine".

Ziva si addormentò subito. Tony la guardava orgoglioso di lei ma allo stesso tempo preoccupato. Era un po' strana in quei giorni.

"Sarà per l'importante periodo dell'anno che è per lei" pensò chiudendo gli occhi.

Prima di addormentarsi si assicurò che Ziva fosse comoda e ben coperta, poi l'abbracciò sperando che per lei ci fosse solo felicità d'ora in poi.












Note dell'autrice:

Eccomiiiiiiiiii! :D

Ok, ecco il desiderio di Ziva.
Mi è venuto in mente vedendo la terza stagione... Mi sono resa conto che all'inizio l'hanno trattata davvero male. Capisco che Ari avesse ucciso Kate, ma lei che colpa ne aveva? O.o

Così ho immaginato che lei volesse essere accettata... E ho pensato che fosse carino sapere che era stato Tony il primo a realizzare questo suo desiderio! :P
In fondo lo sappiamo che tra loro la scintilla è scattata la prima volta che si sono visti! :):)

Il primo flashback è un po' il riassunto di come l'hanno accolta nei primi ep... Il secondo... Beh me lo sono inventata.

Che dire... Mi pare normale che a Ziva metta un po' di malinconia parlare di queste cose! O no? Meno male che c'è Tony a tirarla su di morale!

Grazie a tutti!
A domani... Vi posso anticipare che sarà un desiderio moooooolto Tivoso! <3

Baci, Meggie.

P.s.: in bocca al lupo a chi stasera vedrà Damned if You Do su Rai 2!!! -.-"







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Capitolo 7
*** 6: Day Six. ***


Day Six
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2 Dicembre 2013

"Che schifo di giornata, oggi" esclamò Ziva entrando in casa.
"Completamente d'accordo con te. Come si può essere così cattivi..." disse Tony.

Si cambiarono entrambi velocemente mettendosi vestiti più comodi. Poi Tony andò in cucina e Ziva lo seguì.

"Sul serio Tony... Come puoi mettere al mondo un figlio e poi trattarlo così" continuò Ziva.
"Non lo so... Penso che siano dei mostri Ziva, quella povera bambina non aveva fatto nulla di male" le rispose.

Quella settimana era iniziata davvero male, avevano trovato il corpo di una bambina di nove anni con evidenti segni di violenza. E la cosa li aveva molto scossi.
Soprattutto per il fatto che era stata la madre della bambina a permettere che abusassero di lei in cambio di soldi. Era una cosa davvero inconcepibile.

"Che vuoi per cena, tesoro" le chiese Tony tirando fuori i tegami.
"Nulla..." rispose Ziva a bassa voce.

Non aveva per niente fame dopo quello che aveva visto al lavoro e il solo pensiero di dover mangiare qualche cosa le fece venire la nausea.
Si mise una mano sullo stomaco e si sedette al tavolo della cucina. Non si sentiva bene per nulla.

Tony si voltò verso di lei, non era riuscito a capire la sua risposta.
Quando la vide seduta e così pallida lasciò perdere i tegami e si avvicinò a lei.
"Amore, che succede?" le chiese preoccupato.
"Non ho fame Tony, non cucinare nulla per me. Dopo aver visto il corpo di quella bambina nel parco mi si è chiuso lo stomaco. Ho ancora le immagini davanti agli occhi" rispose.
Ripensare a quella scena le fece contorcere lo stomaco, pensava di vomitare da un momento all'altro.

Tony si sedette accanto a lei.

"Ok, tranquilla. Hai la nausea? Ti gira la testa? Perché sei davvero molto pallida, Zee" le domandò mettendole una mano sulla schiena.
"Si..." rispose lei.
"Forse è meglio se ti sdrai, tesoro. Facciamo così, ora accendi la tua candela e poi andiamo a letto" suggerì Tony.
"Io mi stendo ma tu puoi mangiare, Tony" disse lei sorridendo.
"No, resto con te. Anche perché credimi, non ho molta fame nemmeno io" rispose Tony aiutando Ziva ad alzarsi.

E così fecero, venti minuti dopo erano già in pigiama nel loro letto.
Come ogni sera Ziva aveva la testa appoggiata sul petto di Tony mentre lui la stringeva e sé. Tony le guardò il volto, era ancora molto pallida.
Preoccupato le passò una mano sulla fronte temendo che avesse la febbre.

"Perché non provi a dormire ora, vedrai che domani mattina ti sentirai meglio" le disse.
"Sto già meglio, grazie. Vorrei raccontarti la storia, sempre che tu non voglia dormire" rispose Ziva.
"Assolutamente no. Vai racconta, occhioni belli" disse lui.
"Preparati, come ieri sera ci sei anche tu nel desiderio... E penso che sarai anche nel desiderio di domani sera!" esclamò Ziva.
"Guanciotte dolci, così mi metti troppa curiosità. Inizia il racconto per favore" rispose Tony sorridendo.

"Ok, partiamo. Però non interrompermi subito per l'argomento che ho scelto, prometti?" chiese lei.
"Ok" rispose sicuro lui.

"Tu mi avevi appena salvato da Saleem in Somalia..." iniziò lei.

Tony fece per parlare, voleva bloccarla subito prima che precipitasse in quei terribili ricordi.
Aveva ancora ben chiaro in mente quanto era stato difficile farle passare gli incubi e la paura per quello che le era successo.
Ziva però lo vide in tempo, e prima che potesse dire una parola gli mise una mano sulla bocca e disse "Avevi promesso che non interrompevi".

Tony annuì e lei continuò.

"Dicevo, ero appena tornata a casa ed era davvero un brutto momento per me. Tu sai bene come stavo..." disse.




Flashback




Erano un paio di notti che Ziva non riusciva a chiudere occhio, ogni volta che provava ad addormentarsi vedeva Saleem e i suoi uomini farle le peggiori cose.
Era uno di quei periodi in cui desiderava davvero di non essere sopravvissuta a tutto questo.

Andò nel panico quando Gibbs le disse che lei e Tony dovevano andare in missione a Parigi. Non voleva dire a Tony che la notte si sarebbe svegliata urlando in preda ad un attacco di panico.
Ma gli ordini sono ordini. Così partirono.

Arrivò l'ora di dormire e lei ancora non aveva detto nulla, in più l'hotel gli aveva dato una camera con un letto matrimoniale. Peggio di così non poteva andare.

Alla fine decise di tacere sull'argomento, era troppo orgogliosa per farlo. In realtà si sentiva a disagio. Sentiva come se il loro rapporto, dopo Rivkin e la Somalia, fosse cambiato, in peggio.
Ma soprattutto sperò di non avere incubi, in fondo non le succedeva tutte le notti.

Erano da poco passate le due quando Tony si svegliò spaventato. Aveva sentito Ziva urlare, temeva che fosse successo qualcosa.
Capì immediatamente che non era così quando si girò verso di lei e la vide al suo fianco, terribilmente agitata nel sonno.
Accese la luce, si sedette sul bordo del letto e cercò di svegliarla.

"Tony!" gridò lei abbracciandolo.
"Per la miseria, Ziva. Mi hai terrorizzato" le disse.

La sentì piangere, singhiozzava tra le sue braccia.

"Hey, hey... Calma... Shshhh" le sussurrò Tony all'orecchio.
"Tony, non lasciarmi qui in Somalia, portami a casa con te" disse lei disperata.
In quel momento lui capì che Ziva non era per nulla sveglia, stava avendo un attacco di panico.
Si precipitò in bagno, prese un asciugamano e lo bagnò con dell'acqua fredda.
Glielo passo sul volto cercando di svegliarla. Non funzionava, lei continuava a tremare e sembrava sempre più distante.
Preso dal panico fece l'unica cosa che riteneva giusta, le diede un dolce bacio sulle labbra.

Ziva si calmò subito. Tony tornò a sdraiarsi abbracciandola forte. Tirò un sospiro di sollievo nel sentirla riprendere a respirare normalmente.

"Scusa..." disse lei dopo aver riacquistato lucidità.
"Non scusarti, piuttosto... Da quanto va avanti?" chiese.
"Da quando mi hai salvata" ammise lei.
"Ora lo facciamo passare, ti aiuto io" le disse mentre lei si riaddormentava.

Pensò che era stato davvero stupido a non accorgersene prima, ma ora sarebbe stato lì per lei, in ogni momento.




Fine flashback





"Ma allora ti ricordavi del bacio" affermò Tony sconvolto.
Dopo quella notte lei non lo aveva mai accennato e lui pensava che lo avesse scordato, visto le condizioni in cui era.
"Certo... La prima cosa buona dopo tanto tempo... Come potevo dimenticarla" rispose lei.
"Ora però lasciami finire" aggiunse accarezzando il petto a Tony. Sentiva il suo cuore battere, partecipe della storia.




Flashback




Poco prima di partire per Parigi era stato Hanukkah e Ziva aveva un unico desiderio, non aveva nemmeno avuto bisogno di pensarci.
Voleva stare bene, di nuovo. Voleva dimenticare la Somalia, le torture, il tradimento di suo padre.
Ma soprattutto voleva ritrovare il rapporto che aveva prima con Tony.
Lo sentiva distante, come se si fosse allontanato da lei.
Così quando a Parigi Tony la baciò lei capì.
Capì che non era sola, che sarebbe andato tutto bene.

Ma ebbe la conferma la sera seguente al loro ritorno dalla missione.
Era quasi ora di andare a dormire quando Tony si presentò a casa sua.

"Qui ho il pigiama e i vestiti per domani. Da stasera resterò qui finché non starai meglio, Ziva" disse Tony.
"Tony, non è..." iniziò lei.
"Non discutere. Ho visto i tuoi occhi l'altra notte. Eri terrorizzata. Non voglio più vederti stare così male" le disse senza darle possibilità di scelta.

Ziva lo guardò e iniziò a piangere.
Lui la strinse forte e disse "E non provare a dire che stai bene, Ziva. Stai malissimo... La Ziva che conosco non avrebbe pianto, mi avrebbe rincorso con una graffetta per quello che ho appena detto" le disse consolandola.

Quella battuta le strappò un sorriso. In quel momento si accorse che il suo desiderio era davvero realizzato.
Tempo due notti a casa di Ziva e stavano già insieme. Ci volle un po' di tempo perché gli incubi che la perseguitavano sparissero. Ma grazie a Tony, tutto si risolse.
Probabilmente era l'amore quello che le serviva per stare bene.




Fine flashback





"Mi hai salvata, Tony. In tutti i sensi" ammise lei.
"È la cosa migliore che io abbia fatto nella mia vita, credo" rispose lui.
"Dimmi una cosa... Perché pensavi che il nostro rapporto fosse cambiato in peggio?" le chiese Tony.
"Non lo so... Forse avevo sofferto troppo per rendermi conto di cosa era buono... Ma credimi, dopo Parigi ho capito che avevo dato una valutazione completamente sbagliata al nostro rapporto" spiegò lei.
"Credo anche io... Lo sai, amore. Io non posso vivere senza di te" disse Tony ripetendo la frase che le aveva detto in Somalia.
"Lo so. Nemmeno io" rispose lei.

Improvvisamente Tony sentì Ziva tremare.

"Hai freddo?" le chiese guardandola.
"Accidenti Ziva, sei ancora così pallida. No stai bene per nulla" affermò Tony.
"Si che sto bene, è solo stata una giornata faticosa" rispose mentre Tony la copriva meglio.
"E allora adesso cerca di riposare. Promettimi che se stai male mi sveglierai. Non farmi preoccupare Ninja" le disse dandole un bacetto sulla guancia.
"D'accordo, sederino peloso" rispose.
"Ziva, prima che ti addormenti ti voglio ringraziare. Il racconto di stasera... Mi fai sentire importante... Ma sei tu quella forte, io non ho fatto quasi nulla" le disse.
"Tu sei importante, Tony. E lo sarai sempre. E sappi una cosa: potrai pensare di non aver fatto nulla, ma per me è stato tutto. Ricordati che senza di te, senza la tua testardaggine nel voler venire in Somalia, io sarei morta ora" gli rispose baciandolo con passione.

Poi si riappoggiò a lui, chiuse gli occhi e prese immediatamente sonno.
Come al solito tra le sue braccia si sentiva al sicuro e dormire era la cosa più facile e bella del mondo.











Note dell'autrice:

Vi avevo promesso un capitolo TIVA, mi pare!? AHAHHAHAHA
Beh direi che questo lo è! O almeno così mi pare! XD

Diciamo che in questa ff sto facendo quello che ci ha detto di fare Gary... Uso l'immaginazione... Si perché lui ha lasciato tutte queste scene alla nostra immaginazione... MA IO AVREI PREFERITO VEDERLE. C'MON GARY, SMETTILA DI PRENDERCI IN GIRO.

Comunque io volevo sapere di Parigi... Pfffffff
Dai loro due da soli, dopo che Tony l'aveva salvata dalla Somalia... Hanno dormito nello stesso letto... Cosa vogliono farci credere, che non è successo nulla? Andiamo, non hanno mica giocato a monopoli (forse streap monopoli? LOL)!!!
AHAHAHHAHAHHA
*momento di pazzia... Ora mi riprendo*

Parlando del desiderio, Ziva ha detto che anche in quello di domani sarà presente Tony... Ahahahah Chissà cosa succederà?! Ihihihi
Ci sarà del TIVA anche domani ovviamente! XD

Ok, grazie mille a tutti!
A domani con il prossimo desiderio... Dai che siamo quasi alla fine e scopriremo cosa ha desiderato Ziva quest'anno! Ho visto che avete tutte la stessa ipotesi... XD

Baci, Meggie.

P.s.: ok... Ho notato che tutte avete un'ipotesi per il desiderio di Ziva di quest'anno... So, facciamo così: anche se quasi tutte avete scritto qual'è l'ipotesi, scrivetela di nuovo nei commenti di questo capitolo... Mercoledì scoprirete se ci avete azzeccato... Nel caso la vostra ipotesi sia giusta, pubblicherò una OS di Natale dedicata a voi! Che ne pensate? (Per chi se lo stesse chiedendo, magari nessuno perché non vi interessa ahahahah, ho intenzione di fare una versione del "Natale di Tony" sullo stile di questa FF. Simile ma non uguale XD) È una lotteria a premi! LOL

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Capitolo 8
*** 7: Day Seven. ***


Day Seven
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3 Dicembre 2013

Gibbs aveva appena mandato a casa McGee, dopo averlo rimproverato per essere andato al lavoro con l'influenza. Rischiava di attaccarla a tutti e ciò avrebbe comportato perdere l'intera squadra.

Tony, invece, continuava a tenere d'occhio Ziva dalla sua scrivania. Già il giorno prima non era stata bene e adesso sembrava di nuovo sentirsi male.
Non era concentrata su quello che faceva ed era pallida, come la sera precedente.
Sapeva che Ziva non avrebbe mai ammesso di stare male, così approfittò di un momento in cui Gibbs era da Abby per avvicinarsi a lei e valutare la situazione.

"Tu stai di nuovo male" le disse.
"Ho solo mal di testa, non ti preoccupare" rispose senza nemmeno guardarlo in faccia.
"Non me la bevo... Hai di nuovo la nausea, come ieri sera. Sbaglio forse?" insistette Tony.
"Si, ti sbagli" mentì lei spudoratamente.

In realtà avrebbe fatto carte false per poter tornare a casa e dormire. Quando si era svegliata stava benissimo, ma ora si sentiva davvero male. E la cosa che la infastidiva di più era che a Tony non sfuggiva nulla. In realtà amava quel suo lato, ma non in quel momento.

Tony la fece voltare con la sedia e la guardò negli occhi.
"Gibbs ha appena mandato a casa McGee perché aveva l'influenza. Mezz'ora fa ha vomitato anche l'anima in sala autopsie... Tu non c'eri, è stato uno spettacolo rivoltante..." iniziò lui.
"Tony ti prego, evita..." disse lei.
"Ti dicevo, è stato male. E tu hai l'aria di una che sta per imitarlo alla grande. Ti avrà attaccato l'influenza, amore. Vai a casa" concluse lui togliendosi la giacca del completo e mettendogliela sulle spalle. Le accarezzò la schiena cercando di riscaldarla, le sembrava infreddolita.

In quel momento arrivò Gibbs. Vide Tony alla scrivania di Ziva.
E Ziva con un'aspetto peggiore di quello di uno Zombie.

"Per favore, Tony. Prima che Ziva rimetta colazione e pranzo in ufficio portala a casa" disse Gibbs.

Tony annuì, prese la sua roba, quella di Ziva e aiutandola ad alzarsi le disse "Andiamo Ninja ammalata".

Venti minuti dopo erano a casa. Tony aveva guidato lentamente per evitare di farla star male in macchina.
Ziva passò il resto della giornata a letto. Di tanto in tanto Tony andava a vedere come stava, era preoccupato.

Poco dopo l'ora di cena Ziva si presentò in salotto.

"Che ci fai in piedi?" le chiese Tony aprendo le braccia in modo che lei si potesse sedere sul divano appoggiandosi a lui.
"Mi mancavi" rispose lei.
"Stai meglio? Ti ho sentito rimettere" le disse massaggiandole lo stomaco.
"Un po' meglio, grazie. Cosa ne dici se ora accendo la candela e ti racconto la mia storia?" rispose lei sorridendo.

Lui annuì. Guardò Ziva accendere la candela e pregare.
Anche se l'aveva vista ogni sera, era sempre affascinato da quel rito.
Ziva tornò ad abbracciare Tony mentre lui copriva entrambi con una coperta.

"Allora... Come ti ho detto ieri, anche oggi sei nel mio desiderio. Pronto?" disse lei.
"Pronto e curioso, agente David" rispose.
"Bene. Allora stavamo insieme già da tre anni..." iniziò Ziva.




Flashback




Ziva aveva accompagnato Abby dal dentista. Per quanto potesse sembrare strano anche le scienziate pazze hanno paura di una cura canalare.
Mentre il dentista si occupava della sua amica, Ziva ne approfittò per sfogliare alcune riviste, doveva ingannare il tempo in qualche modo.

Iniziò con una rivista di gossip.
Quanto odiava quella roba, ragazzine mezze nude nelle pubblicità di intimo e articoli che solo a leggerli ti facevano calare il Q.I..
Si maledisse per avere scordato a casa il libro che stava leggendo.

"Ma perché non c'è almeno una rivista di caccia. Così almeno posso vedere qualche nuovo coltello da comprare" pensò.

Guardò l'orologio. Erano passati solo dieci minuti, la faccenda era ancora lunga.
Decise di spulciare meglio la catasta di riviste che era sul tavolino.
Gossip, gossip e ancora gossip. Stava per alzare bandiera bianca, quando vide una copertina che attirò la sua attenzione.

Rimase a fissarla un attimo prima di prendere in mano il giornale.




Fine flashback





"Scusa... Non avevi detto che c'ero io nel tuo racconto?" domandò Tony confuso non avendo ancora capito in quale parte sarebbe comparso.
"Egocentrico. E fastidioso anche. Possibile che tu non mi faccia mai finire di parlare, Tony?" disse lei scocciata ma divertita.
"Scusa... Mi faccio perdonare con un bacio?" rispose Tony subito prima di baciarla.
"Scuse accettate. Ora posso continuare?" chiese Ziva tornando ad accoccolarsi su Tony.
"Si, tra 3, 2, 1..." la prese in giro lui.
"Scemo. Stavo dicendo..." continuò lei.




Flashback




Ziva prese in mano la rivista, non aveva mai visto un abito così bello.
Cominciò a sfogliarla guardando ogni dettaglio di quei vestiti. Le donne di quelle foto sembravano così felici e le non poté fare a meno di sorridere.

"Si sta per sposare, signorina?" chiese un'anziana donna di colore entrando nella sala d'attesa.

Ziva venne riportata alla realtà da quella voce. Sollevò lo sguardo per vedere chi aveva parlato.

"No... Ma questi abiti sono bellissimi" rispose lei.
"Beh sono sicura che presto anche lei ne indosserà uno" le disse la donna.

Ziva sorrise. Le sarebbe piaciuto davvero molto.
Non tanto indossare quei vestiti, quanto piuttosto sposare Tony.

"Lo spero" ammise Ziva.
"Beh, una ragazza carina come lei sarà sicuramente fidanzata" disse l'anziana.
"Si, sono fidanzata... Con l'uomo perfetto..." rispose.
"Allora vedrà, presto le chiederà di sposarlo" disse sorridendo.

Proprio in quel momento Abby entrò nella saletta. Appena se ne accorse, Ziva, cercò di nascondere il giornale.
Abby la vide, ma fece finta di nulla. Sorrise pensando a Ziva in abito da sposa.

Quell'anno Ziva seppe cosa chiedere per Hanukkah.
Accendendo la candela desiderò di potersi sposare e andare a vivere con Tony.
Anche se erano fidanzati ancora non avevano comprato casa assieme.
Quella sera Ziva rimase a fissare la candela continuando a pensare al suo desiderio. Il più delle volte quello che aveva chiesto si era avverato, quindi credeva davvero che presto sarebbe successo.

Andò a sedersi sul divano e riprese a sfogliare il giornale con gli abiti da sposa.
Quando Abby era entrata lei lo aveva nascosto e prima di uscire lo aveva infilato nella sua borsa.
La sua mente iniziò a viaggiare e a sognare quel tanto desiderato giorno.

Fu ad iniziò primavera che il suo desiderio si avverò.
Erano, come ogni venerdì sera a casa di Tony per la serata film e stavano discutendo sul film da guardare.

"Va bene. Siccome non ti va mai bene nulla, adesso andiamo al cinema" disse Tony.
"Non essere assurdo, scegliamo qualcosa che hai qui" rispose.
"No. Almeno al cinema vedremo qualcosa di nuovo e tu non ti lamenterai, occhioni belli" insistette lui.

Mezz'ora dopo entrarono in sala. Era già tutto buio, perché erano arrivati un po' in ritardo.
"Ma non c'è nessuno in questa sala?" domandò Ziva.

Le sembrava di essere da sola con Tony. E, in effetti, era così.

"Shhh... Il film inizia" la rimproverò lui.

Iniziarono a scorrere le immagini, ma a Ziva non sembrava il film che avevano scelto.

"Ma che cosa..." iniziò lei.

Si bloccò immediatamente quando vide comparire sullo schermo delle loro foto. Lei e Tony al mare d'estate, alla festa di compleanno di Tim, al matrimonio di Palmer.
Il "film" finì e subito dopo sullo schermo comparve un video di Tony.
Era vestito di tutto punto e stringeva un anello tra le dita.
"Ziva David, mi vuoi sposare?" disse.

Le luci in sala si accesero.
Ziva si voltò verso Tony. Lui sorrideva come un bambino nel vedere la faccia sconvolta di lei. Tirò fuori l'anello e ripeté la frase.

"Certo! Si!" rispose lei prima di saltargli addosso e baciarlo.
Si baciarono a lungo, poi Tony le mise l'anello e l'abbracciò sussurrandole all'orecchio "Guanciotte dolci, è il caso che iniziamo a cercare una casa in cui vivere assieme non credi?".

Lei strinse Tony più forte.
Anche questo desiderio si era realizzato in pieno.




Fine flashback





"Quando ripenso a quella sera ancora mi vengono i brividi, Tony" disse lei accarezzandogli il petto.
"Quindi ho realizzato il tuo desiderio?" le chiese.
"Alla grande, sederino peloso" rispose.
"Sono emozionato ora, Ziva. Io... Wow..." disse Tony.
Era talmente felice che non riusciva a trovare le parole. Così baciò Ziva, poi la strinse e iniziò a coccolarla.
"Chiedendomi di sposarti, mi hai reso la persona più felice del mondo" gli disse.
"E tu hai fatto lo stesso, dicendo si" rispose.

Rimasero in compagnia l'uno dell'altro per un po', poi Tony disse "Vado a lavare i piatti, tu torna a letto tesoro. Non sembri molto in forma".

Stava riprendendo il colore da cadavere e Tony non voleva che si stancasse troppo.

"Mi faccio una doccia e ti aspetto a letto" gli disse alzandosi.
"Sicura che ce la fai?" le chiese.
"Si, tranquillo. È tutto ok" rispose andando in bagno.

Quando Tony andò in stanza pensava di trovare Ziva nel letto, invece era ancora chiusa in bagno, sentiva l'acqua della doccia scorrere.
Uscì venti minuti dopo, quando Tony stava per alzarsi e andare a controllare che stesse bene.

"Hey, mi stavo preoccupando. Sei stata chiusa lì dentro per un sacco di tempo" disse Tony spostando le coperte del letto per farla sdraiare accanto a lui.

La vide con gli occhi lucidi, doveva stare davvero male.

"Non mi sentivo bene, Tony" rispose lei camminando verso il letto con una mano sullo stomaco.
"Potevi chiamarmi" le disse mentre l'abbracciava sotto le coperte.
"Non volevo attaccarti l'influenza, cosa che invece succederà se continui a starmi appiccicato e a baciarmi" commentò lei ridendo.
"Non sarebbe tanto male, no? Staremmo a casa insieme" ridacchiò lui.
"No, staremmo entrambi male al lavoro. Non è divertente" rispose Ziva.
"Occhioni belli per te niente lavoro, domani stai a casa. Ho già avvertito Gibbs" la informò Tony.
"Oh, sei sempre il solito. Per un po' di influenza. Non ho nemmeno la febbre" si lamentò lei.
"Hai vomitato piccola, sei stanca. Meglio non peggiorare la situazione" spiegò.
"Come vuoi... Marito apprensivo" gli disse.
"Zitta e dormi ora. Svegliami per qualsiasi cosa" rispose Tony mentre iniziava ad accarezzarle i capelli.

Ziva chiuse gli occhi e prese sonno, pensando al desiderio che avrebbe raccontato a Tony l'indomani.










Note dell'autrice:

Awwwwwwwwwwwww *-*
Ziva desiderava sposarsi e Tony l'ha accontentata! Senza saperlo tra l'altro!
Che dite, non vi pare una proposta in perfetto stile DiNozzo? XD
Ditemi, se un uomo vi facesse una proposta di matrimonio così... Non morireste sul colpo? Io probabilmente si! Ahahahahaha

Comunque, non so se avete notato ma questa volta è un desiderio HAPPYYYYYYY!!!
*Evvai! Gridarono tutti in coro*

Poi Ziva non sta bene e avete visto come è dolcioso Tony con lei! Tanto love!!!

Sappiate che mi sono annotata tutte le vostre ipotesi... In realtà ci ho messo un secondo, avete tutte quante la stessa teoria! LOL
Beh vedremo domani se ci avete azzeccato!!! XD
Siete curiose? :D
Perché io sono curiosa di sentire cosa racconterà Ziva! Ahahahah

Detto ciò vi saluto!
Come al solito vi ringrazio! <3
See you tomorrow, girlsssss! :D

Baci, Meggie.

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Capitolo 9
*** 8: Day Eight. ***


Day Eight
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4 Dicembre 2013

Tony aveva costretto Ziva a rimare a casa. Il giorno prima si era sentita male e non voleva che andasse al lavoro.
Seduto alla sua scrivania continuava a scriverle sms cercando di non farsi vedere da Gibbs.
Ma la cosa risultava difficile per due motivi: primo, al lavoro c'era solo lui in quanto sia Ziva che McGee erano a casa ammalati, secondo a Gibbs non sfugge nulla.

"Piantala con quel telefono, Tony. Smettila di assillare tua moglie. Ha solo l'influenza" lo rimproverò Gibbs.
"Hai ragione, capo. Ma sono preoccupato. E se sta male mentre non ci sono?" disse Tony.
"Sa badare a sé stessa. E se ha bisogno ti chiamerà. Adesso lavora" concluse il discorso Gibbs.

Quella sera mandò a casa Tony in anticipo. Non avevano particolari casi e in più Tony non si teneva.

"Ziva, sono a casa" disse Tony chiudendo la porta.
"Amore, sei tornato presto stasera. La cena ancora non è pronta" esclamò Ziva uscendo dalla cucina e andandogli incontro.

Si abbracciarono.
Tony mise una mano sulla fronte a Ziva per sentire se aveva la febbre.
"Amore, stai bene? Hai ancora la nausea? Come ti senti?" iniziò a domandarle.
"Rallenta! Sto bene, mi sento molto meglio oggi" disse lei baciandolo.
"Meno male, guanciotte dolci. Sono stato in ansia tutta la giornata" rispose lui.
"L'ho notato... Cinquanta messaggi, tutti per chiedermi come stavo" disse Ziva ridendo.

Dopo aver cenato, Ziva accese l'ultima candela di quell'anno.

"È completo! Ora devi solo aspettare che il tuo desiderio si realizzi, tesoro" le disse Tony mentre lei come al solito si sedeva al suo fianco.
"Eh si... Sei pronto? È l'ultima storia questa" rispose Ziva.
"Sono pronto. Anche se devo dirti che un po' mi dispiace... Mi piaceva sentirti raccontare della tua vita" confessò lui.
"Oh, magari ti racconto qualche storia di tanto in tanto. Che dici?" propose lei.
"Direi che è un'idea fantastica. Ora vai, sono pronto all'ultima storia" rispose Tony.
"Questa penso che sia la storia migliore, Tony. E sono sicura che concorderai con me" gli anticipò lei.
"Se è la storia migliore, allora ci sarò sicuramente anche io" disse Tony ridendo.
"Ripeto, egocentrico. Ma hai ragione. Sei, diciamo fondamentale, in questa storia" precisò Ziva.

"Quanti anni avevi, quando hai espresso il desiderio?" domandò Tony.
"Oh, è un desiderio molto recente. È quello che ho espresso esattamente otto giorni fa" rispose.
"Ziva, non me lo raccontare prima che..." iniziò Tony.
"Fa silenzio. E ascolta" lo zittì Ziva.

Prese un bel respiro e iniziò.

"Nella mia vita ho già espresso tanto desideri e molti si sono avverati, perciò quando ho espresso questo non mi aspettavo nulla..." iniziò a raccontare.




Flashback




Tony e Ziva aspettavano nello studio del medico con impazienza.
Volevano avere i risultati dei test, erano molto importanti perché avrebbero chiarito la situazione.

"Signora David, signor DiNozzo. Ho qui i risultati degli esami che abbiamo fatto a Ziva" disse il dottore entrando nello studio.

Tony strinse la mano di Ziva, era molto agitata.

"Mi dispiace informarla che da quello che risulta dai test le sue possibilità di concepire sono davvero basse" disse il medico.

Per Ziva fu una pugnalata nello stomaco. Dopo tutto quello che già aveva passato, quello era il colpo di grazia.
Si sentì mancare l'aria, diventò pallida e iniziò a sudare.
"Per favore le può portare dell'acqua?" chiese Tony.

Il medico gli spiegò che il problema di infertilità era probabilmente dovuto a quello che il suo corpo aveva dovuto sopportare durante la prigionia in Somalia.
Il medico parlava e Ziva ascoltava ma era come se la sua mente fosse in un altro posto.

Dopo essersi sposati avevano provato ad avere un figlio, ma Ziva non riusciva a rimanere incinta. Ora il motivo era spiegato.
Era la cosa che Tony temeva di più. Non per lui, ma per Ziva. Non voleva che dovesse affrontare anche questo dolore.

Tornati a casa, Ziva non si staccò un attimo da Tony.
Rimasero sdraiati sul letto l'intero pomeriggio. Ziva non aveva fatto altro che piangere.
"Tesoro, ora cerca di calmarti" le disse Tony.
"Perché anche questo, Tony. Perché a me?" chiese lei in preda alla disperazione.
"Non te lo meriti, ma è successo. E lo affronteremo insieme" la consolò Tony.

Continuava a baciarle la fronte, ad accarezzarle la schiena ma nulla sembrava funzionare.
"Come puoi voler stare ancora con me, se non posso nemmeno darti un figlio" chiese lei.
"Hey, sto con te perché ti amo. Indipendentemente dal fatto che tu possa avere bambini. Possiamo sempre adottarne uno, se vuoi" la tranquillizzò Tony.

Alla fine Ziva si addormentò per sfinimento, non aveva smesso di piangere nemmeno un secondo.




Fine flashback





Tony strinse Ziva a sé. Faceva male anche a lui ricordare certe cose. Anche se si era sempre dimostrato forte, soffriva molto.
"Posso immaginare che il tuo desiderio di quest'anno fosse di rimanere incinta, Zee" affermò lui.
"Indovinato" confermò lei.

A Tony si strinse il cuore. Desiderava così tanto avere un bambino che lo aveva chiesto per Hanukkah. Tony non aveva perso le speranze ma sapeva che le probabilità erano davvero basse e non voleva che Ziva soffrisse per un'altra delusione.

"Amore lo so che lo desideri molto... Tutti e due lo desideriamo. Ma lo sai cosa ha detto il medico" le disse nel modo più delicato possibile mentre le accarezzava la schiena.

Le ci era voluto molto tempo per accettare la cosa e lui non voleva riaprire la ferita.

"Lo so... So che ho pochissime probabilità" rispose lei.
Si sentiva sul punto di piangere, ma prese un bel respiro e continuò.




Flashback




Ziva aveva appena finito di raccontare a Tony il suo desiderio ed era andata in bagno dicendo che voleva farsi una doccia.
Entrò e tirò fuori la scatola che conteneva due test di gravidanza. Erano in casa da quando ancora non sapeva di non poter avere figli.
Sapeva che era un tentativo disperato, ma aveva un ritardo di tre settimane e in fondo al suo cuore ci sperava ancora.

Seguì le istruzioni accertandosi di fare tutto per bene, anche se aveva già fatto talmente tanti test che poteva scriverle di suo pugno.

Aspettò due minuti e guardò lo stick.
Iniziò a piangere. Non era possibile, non poteva essere.

Aprì l'acqua della doccia e si buttò sotto, non voleva farsi sentire da Tony.
Se lui si fosse accorto che stava piangendo sarebbe di sicuro corso in bagno chiedendo cosa succedeva e lei non aveva assolutamente voglia di dare spiegazioni.

In più stava ancora piuttosto male e dopo aver visto il test si sentì ancora peggio.
Si ritrovò a vomitare quel poco che aveva ancora nello stomaco.

Dopo essersi ripresa si mise il pigiama e tornò in stanza da Tony.




Fine flashback





"Zee, tesoro. Mi dispiace tanto. Lo so quanto ti fa soffrire questa cosa. Piccola, non piangere" le disse abbracciandola con tutto l'amore che poteva darle.

Mentre raccontava si era messa a piangere e lui cercava di farle capire che in tutto questo non era sola.
Lasciò che si calmasse. Non sapeva cosa dirle, è un dolore che non superi con le parole.

"Stamattina ho rifatto il test" disse lei asciugandosi le lacrime.
"Ziva, perché ti fai del male così... Ci tieni tanto, lo so. Ma non puoi causarti questo dolore, non di nuovo" cercò di farla ragionare lui.

Lei rimase un po' tra le braccia di Tony, senza riuscire a dire nulla.

"Tony..." sussurrò ad un certo punto.
"Dimmi amore, che posso fare?" le rispose.
"Ti posso mostrare una cosa?" gli disse.

Lui le mise i capelli dietro l'orecchio e la guardò con un sorriso di compassione. Aveva ancora le lacrime su parte del viso. Era straziante vederla così.

"Certo Zee" rispose lui.
"Però mi devi lasciare andare" disse lei sorridendo. Tony la stava ancora abbracciando e sembrava non avere intenzione di lasciarla andare.
"Oh, scusa. Vai" disse lui allentando la presa.

Tornò in salotto un minuto dopo durante il quale Tony pensò a cosa poter fare o dire per farla stare meglio.

"Ziva?" chiese Tony confuso.
"Senti lo so che mi avevi detto di non uscire oggi, però volevo comprarti una cosa" disse lei.
Le lacrime iniziarono a scenderle di nuovo sul volto.
Tony si spaventò.

"Ti avevo detto di stare in casa, ma non mi arrabbio Zee. Tranquilla, non devi piangere" le disse prendendole la mano.
"Non puoi capire come sto ora, Tony..." rispose.
"Ok, prendi un bel respiro e parlami" le disse.
"No, tu apri questo, l'ho comprato oggi per te" disse Ziva dandogli un piccolo pacchetto quadrato.

Era morbido, infatti Ziva lo aveva nascosto nella tasca della felpa.

"Ziva, perché mi hai comprato qualcosa?" le chiese.
"Perché è importante. Apri, ti prego" rispose mettendosi una mano sulla pancia.
"Ti senti poco bene, Zee?" domandò Tony preoccupato da quel gesto.
"No, tranquillo. Apri" ripetè lei.

Tony scartò il pacchetto, dentro c'era un piccolo Body giallo con sopra scritto "Papà".
Lui era così convinto che Ziva non potesse concepire che non aveva capito.

Ma capì tutto non appena si voltò verso Ziva e la vide stringere tra le mani i due test di gravidanza.

"Sono positivi, Tony. Tutti e due" gli disse piangendo di nuovo.
Ma ora Tony si rese conto che erano sempre state lacrime di gioia. Era così concentrato sulla parte negativa che non se ne era accorto.

Guardò Ziva con la bocca spalancata per la sorpresa. Le prese dalle mani i test e li fissò.
Sul suo volto comparve un enorme sorriso.

"Ce l'abbiamo fatta, Ziva" esclamò.

A quel punto nemmeno lui riuscì a trattenere le lacrime.
Abbracciò Ziva e piansero entrambi per la gioia.

"Si è realizzato Tony... Il nostro desiderio" gli disse.
"Si amore, avremo un bambino e avevi ragione. Questa è la storia più bella" le rispose prendendole il volto tra le mani e baciandola.

Quella sera erano le persone più felici al mondo.
Andarono a letto ma non riuscirono a prendere sonno.

"Ziva, sono talmente felice. Grazie amore" le disse mentre le accarezzava i capelli.
"Non ringraziarmi, metà del lavoro lo hai fatto tu" gli disse ridendo.

Tony rise.

"Hai ragione! Beh, siamo stati bravi entrambi, giusto?" disse scherzando.
"Si... Tony, grazie per avermi aiutata in tutto questo tempo. Senza di te non ce l'avrei mai fatta" rispose lei quasi commossa.
"Non dirlo nemmeno, lo sia che per te io farei tutto" le disse.

"Quindi non era l'influenza che ti faceva rimettere, eh piccola Ninja?" le disse accarezzandole la pancia.
"No... Credo ti dovrai abituare a vedermi vomitare, Tony" rispose.
"Ma ci pensi?" disse Tony "C'è un piccolo o piccola David-DiNozzo dentro di te ora. Sarà il bambino più bello del mondo... Con una mamma così".
"E anche con un papà così, l'uomo più sexy del pianeta" aggiunse lei.

Sorrisero entrambi all'idea. Rimasero abbracciati in silenzio a contemplare il momento finché non si addormentarono.

Sicuramente, quello di quest'anno era l'Hanukkah migliore che Ziva avesse mai vissuto.
Balzava subito in cima alla sua classifica. A quel punto difficilmente un'altro desiderio realizzato poteva superare questo.

Grazie a quell'evento, alla magia di Hanukkah, finalmente avevano ciò che più desideravano.

Una famiglia.











Note dell'autrice:

AAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
ALLA FINE DOPO TANTA ATTESA ECCO IL CAPITOLO!!!!!


Che dire, siete state tutte bravissime, avete capito che Ziva era incinta da subito.
Mi inchino alla vostre competenze investigative! XD
Avevo sparso qualche indizio e voi subito lo avete trovato!
Good Job girls! :D

Beh diciamo che così non è stata proprio una sorpresa perché lo avete immaginato... Però penso di avervi fatte felici lo stesso? No?
Se non siete felici rifaccio il capitolo... Tipo con Ziva che non è incinta e il desiderio non si realizza... Volete? AHAHHA credo di no...

Comunque vi ho fatto un po' patire, all'inizio del capitolo ho fatto sembrare che lei davvero non fosse incinta... E poi BAM! XD
Penso che adesso Tony e Ziva siano davvero felici... Hanno tutto quello che desiderano!!
Come dico sempre... nelle mie FF solo HAPPY ENDING!!! XD

Ora devo mantenere la promessa. Siccome avete azzeccato il desiderio vi faccio una bella OS di Natale!
Domandina... La volete pubblicata il 25 dicembre (proprio per Natale) oppure la settimana prima? XD

Bene, questo era l'ultimo desiderio. Ma come ho detto all'inizio, non l'ultimo capitolo... MUAHAHAHAHAHAHA
Domani sarà, ahimè (perché mi è piaciuto scrivere questa FF), l'ultimo capitolo. Quindi non scappate, c'è ancora un po' di Fluff per voi!! 
Chissà cosa succederà!!!! Boh? XD

Detto ciò, grazie a tutti.
Spero che siate rimasti soddisfatti da questo capitolo.
A domani.

Baci, Meggie.

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Capitolo 10
*** Epilogo: One Year Later. ***


One Year Later
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Un anno dopo

"Dormono entrambi, Ziva?" chiese Tony vedendola ritornare in salotto.
"Si, come due angioletti" rispose sedendosi accanto a lui.

Si baciarono.

"E tu sei stanca?" le domandò conoscendo già la risposta.
"Da morire" ammise lei.
"Come siamo passati dal pensare di non poter avere figli, ad avere due gemelli?" chiese Tony ridendo.
"Non lo so, ma sono felice" rispose sorridente.
"Anche io, occhioni belli" disse lui.

Quando l'anno precedente Ziva aveva scoperto di essere finalmente incinta era diventata la persona più felice del mondo. E Tony con lei.
La felicità raddoppiò quando alla prima ecografia avevano scoperto di aspettare non un figlio bensì due bambini. Un maschio e una femmina.

"È stato un anno pieno di avventure" disse Ziva riflettendo a voce alta.
"Oh, si lo puoi dire forte. Ti va di fare un gioco? Tu mi racconti uno dei momenti che ti sono rimasti più impressi in questo anno e io ti racconto il mio" propose Tony.
"Ci sto. Allora inizio io, va bene?"
"Ok. Ma aspetta, copriamoci bene con il panno. Non voglio che ti ammali sotto le feste, amore" disse Tony iperprotettivo come al solito.
"Ok, allora la mia avventura preferita è stata quando..." iniziò Ziva mentre si lasciava coprire da Tony.




Flashback




Mancavano pochi giorni all'ecografia del quinto mese.
Erano tutti all'NCIS, Ziva era stata relegata da Gibbs al lavoro d'ufficio praticamente fin da subito. O forse era meglio dire che aveva preso la residenza in bagno.
Tra la nausea e la necessità di fare pipì frequentemente passava più tempo lì che alla sua scrivania.
Così Tony, McGee, Abby, Jimmy e Ducky approfittavano dei momenti in cui lei e Gibbs non c'erano per scommettere sul sesso dei bambini.

"Ok, apriamo le scommesse. Secondo me sono due maschi" disse Tony.
"Il solito maschilista!" esclamò Jimmy.
"Beh io sono dalla tua parte Tony. Lo so che ti sembrerà un miracolo che siamo d'accordo su qualcosa ma anche secondo me sono due maschietti" disse McGee.
"Invece per me sono un maschio e una femmina. Sappiamo con certezza che sono eterozigoti... Quindi per me hanno due sessi diversi" disse Ducky.

Lui era un medico e sapeva che potevano avere sesso uguale o diverso, ma il più delle volte aveva visto nascere gemelli di sesso diverso quindi puntò su questa ipotesi.

"Smettetela. Io mi sento che sono due bellissime bambine. Si per me sono due femmine" affermò Abby.
"Mi associo" disse Palmer.

Tony rise.

"State scherzando? Due femmine? Così con Ziva fanno tre. Mi volete proprio male ragazzi. Tre femmine e un maschio in famiglia. Già con Ziva non riesco mai ad avere ragione, se ci aggiungiamo due bambine... Sono morto" disse Tony preoccupato.

In effetti aveva ragione. Già Ziva in quel periodi era intrattabile, figuriamoci quando si sarebbe creata l'alleanza con le ipotetiche due figlie.

"State scommettendo sui nostri bambini" esclamò Ziva facendo saltare tutti dallo spavento.

Tornando dal bagno aveva notato l'assemblea alla scrivania di Tony ed era rimasta a spiare. Poi sul più bello aveva deciso di saltare fuori e spaventare tutti.

"No, amore... Facevamo solo delle ipotesi... Noi..." disse Tony imbarazzato mentre tutti gli altri sparivano per paura della reazione di Ziva.
"Non cercare di giustificarti. Ho sentito cosa hai detto. Prega che non siano due bambine, altrimenti ti faremo impazzire" disse Ziva con tono di sfida.

Tony si spaventò, guardò tutti gli altri scappare via e disse "Grazie per il sostegno, eh!? Begli amici!".




Fine flashback





Ziva e Tony risero di gusto.
"La tua faccia quando sono saltata fuori è stata fantastica, Tony" disse Ziva.
"Posso immaginare, mi ha terrorizzato Ninja" rispose lui.
"Comunque hai ragione, quella è stata una delle scene più belle. Ma sai qual'è stata la cosa più bella di tutte? Quando qualche giorno dopo abbiamo scoperto che erano un maschio e una femmina" aggiunse lui.
"È quello il tuo momento preferito?" chiese Ziva.
"Si. Mi ricordo che quel giorno..." iniziò Tony.




Flashback




Aspettavano in sala d'attesa con la stessa ansia della prima ecografia.
Prima di tutto volevano sentirsi dire che i loro bambini stavano bene. Secondo erano più eccitati del solito perché con quella ecografia avrebbero finalmente scoperto il sesso.

"Sei curiosa, guanciotte dolci?" le chiese.
"Molto... Voglio sapere qualcosa di più sui nostri bambini, non vedo l'ora che nascano, Tony" disse lei appoggiando la testa sulla spalla di Tony.

Lui con un braccio la strinse forte a sé mentre con l'altro le accarezzava la pancia.
"Anche io, non vedo l'ora di prenderli in braccio, insegnargli a parlare, camminare... Portarli al cinema per la prima volta..." disse lui.
"Ah, te e il cinema. Sapevo che avevi già in mente di farli diventare come te" rispose lei ridendo.

Poco dopo vennero chiamati nello studio.
Ziva si distese sul lettino e il medico iniziò la visita.

"I bambini stanno entrambi benissimo. Crescono bene e sono sani. Siete pronti a scoprire il sesso?" disse il medico.

Tony prese la mano di Ziva e la strinse. Lei fece lo stesso quasi stritolandogliela.

"Si" risposero all'unisono.

"Bene allora qui abbiamo un bel maschietto.... E qui invece una bella bambina" annunciò il dottore.
"Congratulazioni avrete un maschio e una femmina" concluse.

Si guardarono e si baciarono.

"Meglio di così non poteva andare" le disse Tony all'orecchio.
"Infatti. Ed è stato tutto merito tuo, amore" rispose Ziva.

Erano davvero soddisfatti.
Già il fatto di rimanere incinta era stato un miracolo per Ziva. Avere due gemelli era stato ancora più bello, ma sapere che erano un maschio e una femmina rendeva la cosa perfetta. Anche se non fossero riusciti più ad avere altri bambini potevano dirsi più che soddisfatti.




Fine flashback





"Oh, Tony. Quel giorno è stato così emozionante" disse Ziva.

Tony vide una lacrima scenderle sul viso.
"Che fai, Mossad. Piangi?" le disse scherzando mentre le asciugava il volto.
"Scusa, è che..." iniziò a giustificarsi lei.
"Non scusarti. Hai ragione tu, sono stati momenti bellissimi. E pensarci fa davvero emozionare" affermò Tony.

"Comunque, converrai con me, che il momento più emozionante di tutti è stato quando abbiamo visto per la prima volta i nostri bambini" le disse mentre la coccolava un po'.
"Quello è un momento indescrivibile. Non puoi spiegare a parole quello che si prova nel vedere per la prima volta tuo figlio. Nel poterlo abbracciare e sentirlo piangere" rispose lei.

Rimasero insieme sul divano a coccolarsi a vicenda. Era un'abitudine che avevano preso dall'anno prima e che non avevano più interrotto.
Si soffermarono a pensare a quante cose possono cambiare in un anno.

Fino a qualche anno prima Ziva non credeva che sarebbe mai stata così felice e invece adesso lo era. Aveva un marito, due bambini e la vita che aveva sempre desiderato.

Se a Tony, qualche anno prima, avessero detto che sarebbe diventato marito e padre probabilmente avrebbe riso. Lui era considerato, e aveva sempre creduto di esserlo, un inguaribile Don Giovanni.
E invece l'arrivo di Ziva all'NCIS aveva cambiato tutto.

"Hey, occhioni belli" disse ad un certo punto Tony.
"Dimmi, amore" rispose.
"Lo sai che giorno è oggi?" le domandò con un sorriso furbo.

Ziva ricambiò il sorriso.

"È il primo giorno di Hanukkah. Devi accendere la tua candela" concluse indicando l'Hanukkhia che aveva portato su dalla cantina proprio quel giorno.
"Sapevo che non ti saresti dimenticato, Tony" rispose.

Si alzò dal divano un po' controvoglia. Adorava stare tra le braccia di suo marito.
Prese l'Hanukkhia e lo appoggiò sul tavolo proprio come l'anno precedente, sistemó la prima candela e si preparò ad accenderla.

Nel frattempo Tony si era alzato, si era avvicinato e l'aveva abbracciata da dietro.
Le diede un dolce bacio sulla guancia e aspettò che accendesse la sua candela. Ci mise un po' perché doveva pensare bene al desiderio da esprimere.

La lasciò pregare e poi la trascinò sul divano.
"Hai espresso un bel desiderio, quest'anno?" le chiese Tony curioso.
"Certamente... Ma ovviamente non posso dirtelo, non finché non si è avverato, curiosone" gli disse mentre si sistemava bene su di lui.

La guardò ridendo.

"Comoda, occhioni belli?" chiese sarcastico.
"Si, sei morbido e comodo come un cuscino Tony" affermò lei.
"Non mi offendo solo perché so che lo stai dicendo con affetto" le rispose.

Ziva prese ad accarezzargli il petto.

"Sai... Pensavo... L'hanno scorso mi è piaciuto molto raccontarti tutte quelle storie..." iniziò Ziva.
"E a me è piaciuto molto ascoltare, tesoro" aggiunse Tony.
"Beh, cosa ne pensi se anche quest'anno continuiamo con la tradizione un desiderio al giorno per gli otto giorni di Hanukkah?" chiese lei.
"E me lo chiedi anche? Penso che sia un'ottima idea" disse Tony felice.
"Allora posso iniziare con la prima storia di quest'anno?" domandò Ziva.
"Parti, sono pronto" affermò Tony.
"Bene, allora quell'anno avevo pregato per..."






The end.













Note dell'autrice:

So... Here we are! :D
Siamo arrivati all'ultimo capitolo di questa FF...
Che dire... Sono felice, perché la mia idea vi è piaciuta, ma allo stesso tempo sono triste perché è finita.
Devo confessarvi che la cosa di pubblicare un capitolo al giorno mi è piaciuta tanto! XD
Non pensavo ci sarei riuscita!! :):)

In ogni caso senza di voi questo non sarebbe stato possibile. Perché con le vostre recensioni mi avete dato la voglia di continuare la storia!! :):)
Mi avete fatto troppo divertire con le vostre ipotesi! E siete state davvero bravissime ad indovinare!

Tutto questo mi ha fatto venire in mente un'idea che non so se realizzerò mai ma che potrebbe essere super divertente!
Verrebbe fuori una super collaborazione: io inizio una storia e voi capitolo per capitolo mi dite cosa immaginate possa succedere o cosa volte succeda, e io mi ispiro ai vostri commenti per il capitolo successivo! LOL
Sarebbe troppo bello! Magari un giorno lo faccio davvero! XD
AHAHAHAHAHHA Sono pazza lo so! Ditemelo pure! XD

Comunque cosa ne pensate della conclusione? XD

Sorry per il finale aperto, ma mi piaceva l'idea che Ziva continuasse con la tradizione di una storia al giorno e ovviamente non potevo raccontare la storia! XD
In ogni caso, loro sono felici con i loro bambini ed è questo quello che conta no? Non abbiamo avuto il finale che volevamo sullo schermo ma possiamo averlo nelle FF!! :)

Prima di salutarvi devo fare i dovuti ringraziamenti.
Perciò, grazie mille a:

• CCSerena89
• cheesecakeTIVAfan
• frencia92
• Giuly_4ever GD
• LaGianolik
• La grenuille
• scrittrice in canna
• slurmina
• TinaTiva99
• Ziva4ever

Ho adorato tutte le vostre recensioni. Siete troppo buone, ragazze! :D
(Penso, spero, di avervi segnate tutte! :P)

Ovviamente presto per voi arriverà la OS di Natale che vi siete ampiamente guadagnate.
Siccome molti mi hanno detto che non hanno preferenze per il periodo, penso che la pubblicherò la settimana prima di Natale.
Così cheesecakeTIVAfan riuscirà a leggere più facilmente!
Ok? :)

Alcune informazioni di servizio:

• Per quanto riguarda la FF sul Natale di Tony, vi anticipo che verrà pubblicata dal       20 al 24 Dicembre (Ziva4ever, ecco spiegato perché non pubblico la OS il giorno della Vigilia :P)!!! Spero che anche questa vi piaccia! :)

• Non mi sono scordata delle altre mie storie... Anzi, per chi le seguiva (e spero le seguirà ancora) da domani ricomincio ad aggiornare! Aggiornerò molto frequentemente perché le voglio concludere prima di Natale! Quindi già domani posterò il nuovo capitolo di "Per una riga in più..." e il giorno dopo il nuovo capitolo di "Do you remember?". Così mi faccio anche perdonare per la lentezza negli aggiornamenti! XD

• Oh, e non so se c'è qualcuno che segue la mia raccolta di OS TIVA "With Love, Fun and Fluff" ma aggiornerò anche quella! XD



Quindi vi aspetto, se avete voglia, nei commenti di queste altre storie!! :D

Ancora grazie mille!!
Baci, a prestissimo!
Meggie.









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