Kitsune

di Tsuyuko
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Pioveva a dirotto quella notte.
L'umidità appannava le finestre di casa Uchiha mentre la pioggia picchiava pesante sui vetri, creando un armonico suono.
La missione in programma era stata rimandata proprio a causa del brutto tempo ed ora Sasuke vagava annoiato per i corridoi un po’ impolverati, in cerca di un passatempo.
Salendo la prima rampa di scale gli pareva ancora di sentire le grida contrariate di Naruto, impegnato nel vano tentativo di convincere l'hokage che avrebbero potuto svolgere quella missione benissimo, anche con la tormenta. Quell'irrequieto biondino avrebbe fatto carte false pur di non restare chiuso in casa.
Baka kitsune
Sorrise appena, e con la mano spinse porta della ‘modesta’ biblioteca di famiglia, che si aprì silenziosamente, lasciando a Sasuke lo spazio per entrare e cercare l’interruttore.
La luce, ora, illuminava le imponenti librerie disposte in file ordinate, gli scaffali zeppi di libri ed una larga scrivania addossata al muro, posta al centro tra un primo blocco di intricati corridoi ed un altro.
Mosse qualche passo verso il primo di questi, contrassegnato da una serie di caratteri.
"'a, i, u, e, o'" mormorò, scorrendo con le dita lungo la rilegatura di tutti i libri, leggendone distrattamente i titoli.
"'ka, ki, ku, ke, ko'".
Con tono decisamente più soddisfatto, ma sempre molto basso, si addentrò nel secondo corridoio, questa volta prestando attenzione ad ogni volume.
Lo ricordava, lo notava spesso da bambino, incuriosito dal titolo e dalla sua fine fattura; e adesso eccolo lì, a portata di mano, distinto tra centinaia di altre opere, in attesa di essere letto.
Si fermò, sollevando una mano, e con le dita ripassò le lettere accuratamente ricamate sulla copertina, soffici al tatto.

Kitsune

"Nella mitologia giapponese, si credeva che questi animali possedessero una grande intelligenza, vivessero a lungo, ed avessero poteri magici. Il principale tra questi ultimi è l'abilità di cambiare aspetto ed assumere sembianze umane; si dice che una volpe impari a far questo quando raggiunge una determinata età. Le kitsune appaiono spesso con l'aspetto di donna bellissima, dolce ragazzina, o vecchio, ma mai come donna anziana."

Sasuke, seduto a gambe incrociate sul freddo pavimento (la scrivania – evidentemente – per lui era poco più che un elemento decorativo), rifletteva attentamente sulle poche righe d’introduzione che il libricino riportava riguardo le volpi.
Ripensando all’ultimo starnuto con cui la kitsune sopraccitata si era allontanata, affranta per il raffreddore preso e la battaglia persa, ebbe la sicurezza che la questione della ‘grande intelligenza ’ fosse ancora da accertare.
Altrettanto certamente, d’altro canto, c’era da ammettere che la bellezza e la dolcezza della stessa erano indiscutibili.
Scacciando il ricordo di un Naruto vestito del suo solito pantalone e di una canotta nera decisamente troppo aderente a causa della pioggia, riprese la lettura, indispettito dai suoi stessi pensieri.

*Altrove*
“E-e-etchù”
Una figura dai ribelli capelli biondi affondò ancor di più nelle coperte, tirando su col naso e lasciando libero alla vista solo il caldo cappello.
“Maledetto raffreddore…”




Ciao a tutti, eccomi con un'altra fic tutta per voi! (ma no, i pomodori marci no!)
Prima di tutto devo dire che il testo tra le virgolette è preso da wikipedia, non è mio. E' proprio grazie a questo articolo sulle volpi che mi è venuta l'idea: in ogni capitolo prenderò un pezzo (modificandolo a mio piacimento) e ci costruirò una trama sopra...non so se chiamarla raccolta, però.
Beh, spero davvero che questo primo capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere!
Ciao!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Step two – Insanity

Avvertendo un intenso dolore all’altezza delle spalle, curvate in avanti, il piccolo Uchiha scattò in piedi agilmente e, senza staccare gli occhi dal libricino, iniziò a camminare.
Dopo aver sbattuto diverse e svariate volte sulla dura superficie degli scaffali, alzò lo sguardo, esaurito, non capendo perché si trovasse da tutt’altra parte rispetto alla sua meta.
Si affacciò all’estremità del corridoio in cui si trovava, sbilanciandosi in avanti, per poi guardare torvo la porta.
Decise saggiamente di interrompere la sua lettura per qualche istante, giusto il tempo di salire le scale e spalancare la prima porta sulla destra con un calcio. Si distese sul suo morbido materasso, a pancia sotto e riaprì il libricino. Trovato il punto, continuò a leggere.

“Altri poteri che sono spesso attribuiti alla kitsune includono il potere di entrare nei sogni e l'abilità di creare illusioni così complesse da essere quasi indistinguibili dalla realtà. Alcuni racconti vanno oltre, parlando di kitsune con la capacità di piegare il tempo e lo spazio, di far impazzire, o di assumere altre forme oltre a quelle umane, come un albero altissimo o una seconda luna in cielo. Occasionalmente le kitsune sono descritte in termini simili ai vampiri o ai succubi - queste kitsune si nutrono della vita o dell'anima degli umani, generalmente attraverso contatto sessuale.”

Fermò la sua lettura, girandosi pesantemente sulla schiena, braccia spalancate, pensando alle parole appena lette.

Ricoperto da spilli, stanco e ferito, guardò attonito il kunai che si era appena piantato al centro di quella cupola ghiacciata, seguito dal suo coraggioso proprietario.
Un’entrata teatrale, tipica del biondino.
Forse in altre occasioni avrebbe provato rabbia o irritazione, una testa quadra come lui non sarebbe mai riuscita ad averla vinta su un avversario di quella portata, ma forse fu proprio per quello che, trovandolo al suo fianco, spavaldo e pronto a combattere, riuscì soltanto a sentire un’ansia crescente, un macigno che premeva sullo stomaco e lo soffocava.
Su suo ordine, Naruto prese ad attaccare il ragazzo mascherato, permettendogli di studiarne i movimenti. Il dolore che provava alla vista di ogni spiedo nella carne dell’amico lo distoglieva dai suoi ragionamenti.
Una, due, tre volte.
Naruto crollò al suolo, ricoperto di sangue. Fulmineo lo raccolse e lo strinse a sé, impedendogli di essere ferito ulteriormente e continuando a combattere.
Le immagini cominciarono a farsi confuse, si sentiva stanco.
Il corpo di Naruto era ancora premuto al suo – sorrise – ma questa volta non era lui a sorreggerlo.


Scattò a sedere, sudato ed agitato, ancora col fiatone.
Il freddo, il sangue, Naruto…
Si guardò confuso attorno, era nella sua stanza. Solo un sogno.
Scese le scale per andare a bere, ancora vestito dei panni della sera prima.

“Teme! Finalmente ti sei svegliato!”

Quasi soffocò con l’acqua, iniziando a tossire convulsamente, gli occhi sgranati a guardare la figura dell’amico comparsogli da dietro le spalle.

“Pensavo fossi entrato in coma, per me hai un po’ di febbre…” aggiunse noncurante, avvicinandosi per toccargli la fronte.
Ancora qualche colpo di tosse, rosso in volto – per lo sforzo, s’intende – e Sasuke riuscì a mettere insieme le prime parole.

“C-che ci fai tu qui?”

“Come che ci faccio? Sono passato a vedere come ti sentivi dopo l’ultima missione, eravamo messi male tutti e due, ma tu dormivi e ti agitavi.”

Completamente paralizzato dal tocco di Naruto, che – sulle punte – gli sistemava un cerotto sullo zigomo, riuscì a balbettare un ‘quale missione?’. Davvero poco interessato, adesso.
Infatti, il biondino, dal piccolo graffio era passato a controllare tutte le fasciature, talvolta alzando la maglia, abbassandosi sulle ginocchia per le bende alle gambe.

“Me lo ha gentilmente chiesto il maestro Kakashi, non credere che faccia questo di mia spontanea volontà!”

Allo sguardo sbalordito dell’Uchiha, infatti, Naruto si era sentito di mettere in chiaro alcune cose.

“Come se mi servisse.” Fece lui, sprezzante, ritirando con forza la gamba su cui l’altro ragazzo era chinato e voltandosi in direzione della porta.

“Ehi, Sasuke…” Naruto gli afferrò il polso facendolo girare e…

Ancora una volta, nella sua stanza, Sasuke si svegliò col fiatone, la sensazione di quegli occhi azzurri, preoccupati, posati su di lui. Saltò giù dal letto, facendo rimbalzare il libricino, e scese di corsa le scale.
La cucina era vuota, completamente.
Corse ancora a controllare tutti i bagni e le stanze: di Naruto non c’era ombra.
Stranito, con le spalle al muro, si lasciò scivolare sul pavimento, e ansimando notò l’assenza delle fasce sul ginocchio – quelle che Naruto gli aveva accuratamente cambiato.
Cosa mi succede?


Pensare che questo capitolo aveva lo scopo di essere divertente >.>
Scommetto che non avete capito nulla di quello che è successo! Non vi preoccupate, prima che lo capissi io stessa c’è voluto del tempo, perciò penso che darò delle spiegazioni.
Nel testo che ho preso da wikipedia avete letto che le kitsune hanno il potere di entrare nei sogni e di creare illusioni. Beh, è quello che è successo con Sasuke: nel primo caso era un sogno, nel secondo un’illusione, infine era la normalità in cui il povero Sasu-gay non ci capiva più nulla!
Beh, spero vi sia piaciuto anche questo capitolo! Recensite, mi raccomando!

Ringraziamenti:

Nunichan: Tranquilla ho capito tutto! O meglio, sono rimasta un po’ imbambolata davanti a tutti quei complimenti, ma il messaggio è arrivato forte e chiaro! Da brava sostenitrice del SasuNaru non posso fare a meno che essere orgogliosa delle tue parole! Grazie davvero, ciao!

Capitatapercaso: Ti ringrazio, sono felice che l’idea ti sia piaciuta e spero che anche questo capitolo ti piaccia! Ciao!
p.s.: bel nick!

ryanforever: Che bello ritrovarti anche qui! Sono molto felice che anche questa fic ti piaccia, mi auguro di non averti delusa! Ciao!

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Step two – Insanity (part 2)

Che cosa diavolo mi succede?
Possibile che quel dobe lo stordisse con la sola immagine ripetuta centinaia di volte nella sua mente?
Possibile che fosse diventato una persecuzione ovunque andasse, a qualunque ora del giorno e della notte?
Com’era possibile…
Ancora una volta gli tornò alla mente il suo sorriso ed i suoi occhi ridenti, rimasti immutati da quando lo aveva conosciuto. Allegri, limpidi…
Grugnì, Sasuke. Grugnì e diede pugni al muro, infastidito ed arrabbiato.
Non riusciva a capire.
Perché lo pensava, perché lo vedeva ovunque…
Perché? Perché? Perché?

“Perché?” sommessamente, fece sfuggire dai suoi pensieri quella domanda, lasciando che un altro pugno battesse sul muro.
La ferita alla mano si riaprì, permettendo che la macchia di sangue si allargasse sostituendosi al bianco delle bende.

“TEME! Ti avevo detto che non dovevi muoverti! Guarda che hai combinato… Adesso ti devo ricucire, sei contento?”

Il ‘teme’ in questione fissò attonito il viso corrucciato, incorniciato dai ribelli capelli biondi dell’alto ragazzo davanti a lui.
L’unica cosa che riuscì a pensare fu quanto si sentisse schiacciato da quella figura, così imponente vista dal basso.
Lo sguardo severo ben presto si ammorbidì nel contemplare Sasuke, ancora per terra, l’espressione confusa. Così simile a un bambino.
Piegandosi sulle ginocchia gli sorrise.

“Ce la fai ad alzarti?”

Sasuke si sentì improvvisamente debole, ma un lampo di lucidità gli attraversò la mente. Doveva ragionare.

“Ehi, ti senti bene?”

Faceva più male di una tortura essere incatenato dai suoi occhi preoccupati e non poter lasciarsi andare.
Dannazione! Da quand’è che sei così gentile? Cos’è, un sogno?


Ma certo! Tu non sei gentile!

Cercando di non pensare a quello che significava, Sasuke riunì le forze e afferrò il braccio di Naruto, come ad avvicinarlo.
La mano si chiuse attorno al vuoto.
Bingo!
…oppure no?
Labbra dolcemente leccate…

Sasuke girò di scatto la testa, poggiata al muro, occhi sbarrati.
Si sfiorò la bocca con le dita – niente fasciature.
E, mentre centinaia di pensieri si accavallavano l’un l’altro, fu il suo solo orgoglio di Uchiha ad impedirgli di piangere.
Sto impazzendo…


Eccomi subito con un altro capitolo! (che felicità -.-)
L’ultimo capitolo non mi soddisfaceva, o meglio, ho voluto approfondire la voce ‘capacità di fare impazzire’ del capitolo precedente. Spero di non aver peggiorato solo la situazione!
Già vi dico che per il prossimo capitolo dovrete aspettare un po’, la scuola uccide un po’ tutti.
Quasi mi stavo dimenticando, è la mia betareader meichan corregge sempre gli errori che capitano qua e là nella fic, perciò è lei che dovete prendere di mira con quei fucili, non me!
Ringrazio chi mi ha inserito nei preferiti e chi commenta.

ryanforever: Ottima domanda! In effetti me la sono posta anche io mano a mano che scrivevo, e ti dico solo che per adesso, sì, è solo invenzione di Sasuke, ma la fic non si fermerà di certo ai primi capitoli! Grazie dei complimenti, spero che questo capitolo ti sia piaciuto, ciao!

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Step three – To discover

Sasuke si girava e rigirava nel suo letto, senza trovare una posizione che riuscisse a conciliargli il sonno. Ripensava a tutto quello che gli era successo, o meglio, che aveva creduto succedesse.
Quella notte era stata davvero tutta fantasia?
E poi perché fantasticavo su Naruto?
Incuriosito guardò l’ora.
Possibile che fosse solo l’una?
Insomma, aveva iniziato a leggere quel libro quando la campana della mezzanotte era già suonata.
Il libro!
Si precipitò ai piedi del letto, afferrando il volume dal titolo dorato. Caratteri finemente cuciti sulla copertina marrone suggerivano il contenuto di quel testo: illusorio, suggestivo…
Sfogliò le pagine ingiallite, quasi con timore di cadere vittima della sua stessa immaginazione, chiedendosi come avesse potuto.
Mi sono fatto condizionare da…un libro.
Si era lasciato abbindolare da quelle che, leggendo, aveva immediatamente classificato come ‘tante storie per bambini’.
Non troppo convinto della sua stessa teoria – troppo umiliante ammetterlo – si ristese sul letto, con un unico, costante pensiero.
Come sono caduto in basso…

La mattina si risvegliò, un orribile mal di schiena ad accompagnarlo e il segno di una notte passata insonne a contornargli gli occhi.
Una volta uscito dal bagno si vestì, decidendo di fare un po’ di allenamento per liberare la mente. Sì, era proprio quello che gli ci voleva.
Uscì di casa ed iniziò a correre lungo le scorciatoie che portavano al campo d’allenamento del team 7, lasciando che il vento gli spostasse i capelli corvini dal viso.

“Rasengan!”

Un altro sogno, un’illusione o la realtà? Troppo tardi per fermarsi.

“TEME, SPOSTATI!”

Paralizzato dov’era, con in testa solo tanta confusione, si sentì sbilanciare da quel corpo in corsa e poi cadere.
Il rasengan aveva formato un enorme solco nel terreno, ma la sua forza d’urto aveva comunque proiettato i due corpi più lontano. La sfera azzurrina si spense nella mano del proprietario che, ansimante, sovrastava il corpo di Sasuke.

“Ma sei cretino o cosa? Perché diamine non ti sei spostato? Aspetti che ti ammazzi?”

A differenza delle battutine sarcastiche che il moro aveva immaginato, si ritrovò a subire le grida di un Naruto fumante di rabbia e…cos’era quella? Preoccupazione? O forse lo sfogo di una paura ormai passata?

“Naruto…”tentò, quindi, lui. Nulla da fare, un pugno gli arrivò in pieno viso ed un rivolo di sangue fece la sua immediata presenza all’angolo delle labbra. Senza guardarlo, Naruto si sollevò sulle ginocchia, ancora sopra di lui, per poi spostarsi.

“Così magari ti svegli.” Fece, decisamente più calmo. Sasuke si pulì un po’ di sangue, osservandolo.
Quella non era di certo immaginazione.
Un colpo di reni e fu in piedi. Sfilò, fulmineo, uno shuriken dalla sacca alla gamba e lo lanciò all’amico, ancora poco distante.
Come se si fossero messi d’accordo, Naruto neutralizzò l’attacco ed iniziarono a combattere. Tutto un gioco d’armi e nin-jutsu che li tenevano vicini e a volte li spingevano in direzioni opposte. Sudore che bagnava i vestiti, rendendoli aderenti.
Cadute che la sera avrebbero doluto.
Ed infine una mano, porta ad aiutare l’altro a rialzarsi.
Dopo un’ora di allenamento, quindi, i due si fermarono, ansimanti e sfiniti.

“Lo sai che alla fine vinco io – iniziò Sasuke, tra un respiro e l’altro – non ti conviene attaccarmi.”

Allo stremo delle forze, Naruto, tentò di lanciargli un sassolino, che prese tutt’altra direzione. Una piccola risata da parte di entrambi, prima che ricadesse nuovamente il silenzio.
Alzò lo sguardo: il ragazzo dormiva, i capelli scuri sparsi sul terreno, la maglia leggermente alzata.
Sorrise da sotto la maschera il jonin dai capelli argentei, rannicchiato su un ramo, e silenziosamente saltò giù.

***
Un raggio di luce rossa gli ferì gli occhi che, dopo qualche mugolio, fu costretto ad aprire. Si sollevò, facendo leva su un braccio, e guardandosi attorno si rese conto di trovarsi in camera sua.
Se quella piccola lotta fosse stata solo un'illusione, pensò alzandosi, la sua mente era davvero capace di farlo sognare.
Sbadigliando, scese le scale, vestito dei suoi soliti panni un po’ bagnaticci.
Ma sono ancora quelli di ieri?
Con ben poco stupore si ritrovò davanti il solito Naruto, che armeggiava con la macchinetta del caffè.
Sconsolato – chissà quando sarebbe finito anche quel sogno – gli si avvicinò.

“Dobe, da quella parte si svita. Da’ qui.”

Naruto si vide togliere dalle mani il macchinario di ferro, un po’ perplesso per la mancata reazione di Sasuke: in fin dei conti si trovava a casa sua!

“Me l’ha detto il maestro Kakashi di riportarti a casa, eh, bell’addormentato.” Si sentì comunque di mettere in chiaro, apostrofandolo.

“Perché è sempre Kakashi a mandarti qui?” chiese più a sé stesso che al Naruto immaginario. Sbadigliando, aggiunse qualcosa che Naruto interpretò come un 'ma non cambia mai allucinazione?'.

“Di che parli?”

Non ricevendo risposta, il ragazzo salì in camera di Sasuke, dove aveva lasciato la giacca della tuta, senza che venisse fermato.
Entrò e, incuriosito, prese il libro distrattamente poggiato ai piedi del letto. Leggendo il titolo si chiese se fosse solo un caso quel nome, ma non riuscendo a resistere alla curiosità lo sfogliò, leggendo qualche riga.
Ci mise un bel po’ a ricollegare le parole del libro a quelle dette sbadigliando da Sasuke – era pur sempre Naruto – ma, il tempo di richiudere il libro, che il moretto si poggiò stancamente alla porta, richiamandolo.

“Naruto, scendi, non distruggere niente.”

Si voltò, bello come sempre, sorridendo sornione.

“Sì, Sasuke!”


Oddio.



Ciao a tutti!
Prima di tutto chiedo scusa per la presenza di qualche errore e troppe parti discorsive, ma il capitolo non è potuto passare sotto correzione. Spero non vi abbiano infastidito. Beh, come avrete visto, qui c’è la risposta alle vostre domande! Sasuke si è fatto condizionare come un cretino dal libro (c’est l’amour!), ma adesso che lo sa, hehe, Naruto non si farà di certo sfuggire l’occasione! Vi assicuro che il prossimo capitolo sarà davvero carino, o almeno lo spero! Con altrettanta certezza, sfortunatamente, vi devo dire che aggiornerò tra un bel po’. Fino ad ora abbiamo scherzato, adesso si studia! Cercherò comunque di aggiornare il prima possibile, non potete credere quanto mi diverta a scriverla!
Ancora una volta ringrazio chi mi ha aggiunto ai preferiti e

ryanforever: Hehe, che divertimento ci sarebbe se voi non fremeste per un mio aggiornamento? Già, Sasuke sta davvero impazzendo, ma solo ora inizieranno i guai veri! Spero che questo capitolo non sia stato da meno (mancano le correzioni). Grazie, ciao!

allsecrets2:Ti ringrazio dei complimenti, sono felice che la fic ti piaccia e credo che tu abbia capito da questo capitolo che, sì, Sasuke vedeva Naruto ovunque, ma dal prossimo capitolo cambierà un po’ tutto. Ciao!

Dragon gio: Grazie, davvero, sono contenta che la fic ti incuriosisca. Comunque hai capito bene, Sasuke è totalmente fuori di testa!! Ciao!

HO MODIFICATO IL CAPITOLO, adesso è più comprensibile. Scusatemi, davvero.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


ALT! Fermi tutti. Non tutti hanno capito lo scorso capitolo (diciamo anche nessuno, va..!) a causa della poca chiarezza usata nello scrivere, perciò darò qualche spiegazione prima di lasciarvi alla lettura. Sasuke si sveglia e va ad allenarsi, ma al campo trova Naruto con cui combatte. Si addormenta e Kakashi dice a Naruto di riportarlo a casa (portare a Sasuke a casa di Sasuke). Quando si sveglia, Sasuke, crede che il combattimento con Naruto sia stato solo un sogno e trovandolo in cucina crede di essere entrato in una seconda illusione. Si sbaglia perché quel Naruto è in carne ed ossa, tant’è vero che sale, scopre il libro e, tenetevi sulla sedia, capisce tutto.
E adesso…via!

Step three: To Discover (part two)

Il biondino gli si avvicinò, passo lento e cadenzato, sorridendo ambiguo. Era poco distante da lui. Inutile dire che Sasuke, poggiato allo stipite della porta, incrociando quei grandi occhi azzurri sfumati di malizia, perse un battito.
Con garbo, Sasuke, niente violenza.
La vista gli si appannò, la testa pulsò mentre la distanza si accorciava, sempre di più.

“Sasuke…” soffiò Naruto, ormai a pochi centimetri dal suo volto, salendo sulle punte.

Dannatissimo accento giapponese!

“…inizi a perdere capelli.”

E trattenendo nelle dita un capello scuro, scese dalle punte, allontanandosi, non senza rimpiangere quella tanto agognata vicinanza.

“Cosa?” fece lui, alquanto arrabbiato.

“Perdi capelli!” ripeté Naruto, canzonatorio, correndo per le scale per evitare la furia di Sasuke.

Naruto venne ben presto cacciato da villa Uchiha in malo modo, minacciato di morte imminente, e con le mani incrociate dietro la nuca, sorridente, arrivò presto a casa sua.
Si levò la giacca, improvvisamente troppo pesante, ma poggiandola su una sedia lì vicino sentì il rumore di un piccolo tomo che cadeva a terra.

“Già!” sussurrò raccogliendolo, ricordando solo in quel momento di averlo nascosto nella tasca. Aprì il libro e fece scorrere velocemente lo sguardo lungo le righe dei primi paragrafi.
Non prima di aver improvvisato un balletto con tanto di gingle: ‘come sono intelligente, lo dicono anche i libri’ Naruto concentrò la sua attenzione sulle ultime parole, interessato.

“Nella tradizione giapponese, le kitsune sono spesso presentate come ingannatrici - talvolta molto malevole; in questa veste le kitsune usano i loro poteri magici per ingannare un umano; quelle ritratte in una luce positiva scelgono come vittime samurai vanagloriosi, mercanti avidi, e popolani maldicenti, mentre kitsune più crudeli abusano di poveri contadini o monaci Buddhisti.”

“Lo dicono tutti che sono una kitsune giustiziera!”

E così dicendo, davanti ad una tazza di ramen, architettò il suo crudele piano.

***


Nel frattempo Sasuke camminava nella sua stanza, nervoso e un po’ interdetto. Inizialmente aveva pensato che tutto fosse stato un sogno, ma per adesso non c’era stato nessun risveglio brusco, nessuna apparizione/sparizione sospetta: tutto nella norma, e mai come allora ne fu più contento. Ma Sasuke non sapeva che disgrazia lo stava aspettando.


Sì, lo so, avete aspettato un’eternità per ritrovare un capitolo che non arriva a fare una pagina, ma è tutto quello che sono riuscita a cavare di buono dai miei ragionamenti contorti. Di buono, poi…fa pena ç_ç
Me tapina.
Qualcuno mi restituisca l’ispirazione!
Mah, prendetelo come un capitolo di transizione, almeno fino a quando mi torna l’ispirazione.

Ringraziamenti (anche per la one-shot Uchihacest):

DragonGio: Sono felice di non aver deluso le tue aspettative, molto, ma credo che con questo capitolo la tua opinione vacillerà di molto. Fammi sapere cosa ne pensi! Ciao!

ryanforever: Hihihi, hai capito bene. Sfortunatamente, come hai visto, non è successo ancora nulla, o meglio: è successo davvero poco. Beh, spero che non sia stato così inutile ‘sto cap. Ciao!

LadyKokatorimon: Sono davvero molto contenta che questa storia ti abbia interessato e ti chiedo scusa per non essere stata abbastanza chiara. In pratica Naruto collega quello che ha letto a quello che ha detto Sasuke sbadigliando, ovvero quando si riferiva all’illusione. Comunque si trovano a casa di Sasuke. Sono sicura che la lunghezza di questo capitolo non abbia nessun collegamento con gli avvenimenti trattati(se così si possono chiamare -.-“). Spero di non essere stata così pessima, ciao!


meichan: Tu mi pari scema, trovi un difetto e non me lo dici? Ma che ti tengo a fare…

Nunichan: Lo so benissimo, diciamo che l’ho fatto apposta perché mi chiami tobi-chan >.< Ciaoo!

Secchan: No, addirittura piangere, ma così mi fai sembrare crudele! Sono contentissima di aver espresso quello che pensi su questo pairing, non sai quanto mi fai felice. Diciamo che è tutto quella a cui miro quando scrivo e tu mi dici che, almeno una volta, ci sono riuscita! Ti ringrazio tantissimo per i complimenti, ma non credo che ne farò altre così se poi piangi! Scherzo :P Ancora grazie, ciao!

ryanforever: Ti ringrazio davvero tantissimo per i complimenti, sono molto felice che ti sia piaciuta! Ciao! :D

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


I capelli biondi disordinatamente sparsi sul libricino ancora aperto, la bocca semichiusa, Naruto dormiva indisturbato dopo essere crollato davanti la sua simpatica ciotola di ramen. Un ancor più simpatico raggio di sole entrò dalla finestra, posandosi proprio sui suoi occhi, svegliandolo.

“Sasuke, voglio indietro il mio ramen!” fece, la voce impastata.

Ok, non proprio svegliandolo. Diciamo che quando, in pieno dormiveglia, tentò di strappare la suddetta ciotola da un ipotetico Sasuke, il rinculo gli assicurò un buongiorno non dei migliori. Lamentandosi per il dolore, ancora un po’ assonnato, entrò in bagno per una doccia: quella sì che svegliava.
Stava tranquillamente iniziando a vestirsi, deciso a fare colazione all’Ichiraku, quando lo sguardo si posò sulla sveglia. Inciampando più volte nei suoi stessi pantaloni, che tentava di indossare il più velocemente possibile, uscì di casa, la giacca e il libro abbandonati in cucina.
Corse per le stradine di Konoha fino ad arrivare al punto di incontro. Solo alzando lo sguardo su Sasuke, poggiato con disinvoltura al ponte, ricordò del suo piano, ghignando.
***
Lo vide arrivare e respirare affannosamente per la corsa, poggiato sulle proprie ginocchia, coperto unicamente da una maglia a mezze maniche, nera. Messaggio semplice e diretto: prova a resistermi.
Diavolo, cosa ho fatto di male?
Spostò lo sguardo altrove, quella situazione non gli piaceva.

“Dov’è Sakura-chan?”

Appunto, dov’è?

“Non ne ho idea.” Rispose, forse anche un po’ infastidito dalla velocità con cui la domanda era arrivata. Lo sentì sbuffare e borbottare qualcosa riguardo i ritardi di Kakashi e si ritrovò stranamente a sorridere, sereno.
Stava bene.
Percepì l’aria entrare dalle sue labbra e il suo sguardo addosso, sicuro della domanda che sarebbe arrivata, ma Naruto venne bruscamente interrotto dall’arrivo di Kakashi.

“Sakura non viene, ha la febbre, ed io devo sbrigare una faccenda. Farete la missione da soli.”

Cosa? Naruto non mancò di esprimere i suoi pensieri a parole, ma non ci furono proteste che facessero cambiare idea al sensei: ben presto si ritrovarono alle porte del villaggio, zaini in spalla, pronti a partire.
Sasuke digrignava i denti, in procinto di uccidere, lasciando che Naruto tentasse ancora di far cambiare idea all’imponente figura dell’hokage, intervenuta a causa delle grida contrariate del biondino.
Nulla da fare: erano partiti. Correvano in silenzio, saltando da un ramo all’altro del bosco, furiosi. Per meglio dire correva in silenzio ed era furioso – Sasuke – mentre invece Naruto aveva riacquistato la solita vivacità, reclamando una colazione.
La giornata trascorse in fretta e tra un battibecco ed un altro si fece sera. Erano stati veloci, in un giorno avevano coperto metà della distanza che li separava dalla meta, continuando così avrebbero guadagnato un giorno.
Sasuke aprì la sua borsa, estraendo i vari pezzi della tenda e poggiandoli al suo fianco. Vide Naruto chinarsi sulla sua borsa ed aprire la zip, per poi bloccarsi di colpo.
Lo guardò interrogativo, venendo subito ricambiato da un paio di grandi occhi azzurri, lacrimosi. Sguardo che diventò immediatamente sospettoso.

“Ho dimenticato la tenda, Sasuke…” fece lui, piantando lo sguardo a terra.

Cosa?

“Starai all’aperto, usuratonkachi!”

“Ma, Sasuke…” bastò il tono con cui lo pregò, lo sguardo supplicante, o forse solo il suo nome pronunciato con un accento irrimediabilmente…

Diavolo, cosa ho fatto di male?

“E va bene, dormirai qui ‘sta notte!” fece infine, sconfitto.
E forse fu soltanto un’altra immaginazione della sua mente svitata, ma gli parve di sentirlo sussurrare ‘Arigatou, Sasuke-kun!’.

Eccomi tornata immediatamente con un altro capitolo per farmi perdonare dell’obbrobrio postato ieri, ma chi è che non perde l’ispirazione? Fortunatamente è tornata, sperando che non vi deluda più!
Ho notato che molti si sono sentiti un po’ messi in discussione dalla spiegazione del capitolo scorso, ma non era per tutti: ho corretto il capitolo DOPO averlo postato, rendendolo più comprensibile.
Chi ha letto prima, quindi, ha trovato più difficoltà. Argomento a parte è quello degli amici che non frequentano il sito e che non hanno capito comunque, ma il loro QI è un numero negativo! Passiamo immediatamente alle risposte:

LadyKokatorimon: O_O adesso che me lo fai notare Sasuke nella prima serie non sa della kitsune. Dici che devo inserire What if…? Comunque sì, forse Naruto è fin troppo perspicace! XD So che questo capitolo è ancora molto piccolo, ma volevo rimediare al mostro che ho postato ieri XD Ciao, grazie.

Capitatapercaso: Tranquilla, sono contenta che comunque ti sia piaciuto il resto della fic. E comunque, sì, hai capito: questa fic è solo una copertura per dimostrare che anche lui sa ragionare!!! Comunque non si è ancora visto nulla del suo piano, prendilo come un capitolo di scuse per il precedente XD Ciao!

ryanforever: si, Naruto è crudele, non ti aspettare che si impietosisca!!! Sono molto contenta che il cap scorso non ti sia dispiaciuto e spero ti piaccia anche questo, ciao!

Nunichan: “No, è stato solo un colpo di fortuna, non paragonarti a me!” nd Naruto Ok, non inizio con i siparietti che se no non la smetto! Cercherò di convincermi che quel dannato capitolo andava bene (a forza di ripeterlo ci sto credendo) mentre invece sono sicura che questo ti lascerà parecchio sulle spine. Insomma: loro due, la tenda, Naruto che architetta piani…Hihi, ciauz!

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