Just A Bite.

di One_Directioners
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***



Capitolo 1
*** 1 ***



JUST A BITE.

"Quando sei viva da più di un secolo,nulla ti sembra troppo scontato,sai che il mondo continua a cambiare e tu rischi di cadere nel suo cambiamento."

Era il primo giorno di Dicembre,l'aria fredda mi invase non appena aprii la porta di casa per dirigermi a scuola..
Il sole non c'era ancora,il cielo era indeciso sul da farsi,si riuscivano a intravedere alcune stelle ma il crepuscolo le rendeva sempre più chiare e lontane.
Salii sull'autobus diretto a New Castle,colmo di studenti assonnati.Restai in piedi ad osservare il solito panorama che conoscevo dettaglio per dettaglio,cercando di simulare una respirazione 'normale' e movimenti umani.
Puntualmente dopo quattro fermate l'autobus accostò e una marmaglia di studenti si preparava a scendere.
Aspettai che tutti scendessero per poi dirigermi all'entrata.
Sempre la stessa storia,stessi rumori,stesse voci,stesse facce..l'unica cosa che cambiava era la data,una volta 1989 adesso 2013.
Mi diressi nell'aula di scienze,ero la prima.Mi sedetti in fondo alla classe,perchè quelle parole,quelle lezioni,le sentivo ormai da più di 23 anni.
Poco dopo i miei compagni di corso mi raggiunsero,ma notai un viso nuovo.Era un ragazzo abbastanza alto,dai capelli ricci e gli occhi chiari,
si sedette al banco dopo il mio..
Il mormorio e le risatine furono portare via dall'arrivo del professor.Ross.
Jess,la mia compagna di banco,come al solito arrivò in ritardo.
"signorina Berry,almeno quest'anno finga di arrivare in orario." il commento del professore mi fece sorridere.
Jess si diresse verso di me gettando lo zaino sul pavimento.
"Ciao Ella." disse affannata.
"Hai corso eh?" scossi la testa,Jess era una ragazza buffa ma molto bella.
Aveva lunghi capelli biondi lisci e sottili,la pelle ambrata,gli occhi color nocciola e le labbra sottili,eravamo il giorno e la notte,ovviamente la notte ero io.Alta,capelli color rame,lunghi e mossi,occhi color ghiaccio e pelle chiara,ma fortunatamente il trucco del 21 secolo riusciva a camuffarla.
"Sì,altrimenti sarei ancora alla fermata.." posò il quaderno e la penna sul banco,posandosi sui gomiti.
I discorsi filosofici del professore cominciarono,tutti sembravano pendere dalle sue labbra,tranne me..cominciai a guardarmi intorno..
C'era chi prendeva appunti,chi si grattava il capo,chi sbadigliava,chi ascoltava e chi sembrava perennemente assente come me e il ragazzo nuovo..com'era il suo nome?
Ah sì,Harry,HARRY STYLES.
Mi concentrai su di lui,potevo sentire il suo sangue scorrere,il suo gruppo sanguigno era AB+,accettatore universale,tanto raro quanto gustoso.
La campanella suonò tutti si alzarono precipitandosi fuori dall'aula.Jess mi prese sotto braccio,notai che aveva cambiato profumo,buono per l'olfatto di un umano,disgustoso
per quello di un vampiro.
"Ella,ti va di prendere un caffè oggi?" Essendo un vampiro,non mangiavo nulla al di fuori del sangue,ma ogni tanto dovevo pur sembrare 'normale'..ma il caffè proprio l'odiavo.
"Che ne dici di vederci,senza caffè?Lo sai che la caffeina non la reggo." commentai.Jess sbuffò e annuì,"agli ordini padrona."
Dopo aver parlato per un po' ci lasciammo e finalmente potei tornare a casa..
Passai gran parte del pomeriggio a cercare Jason,mio fratello di due secoli più grande.Il legame che ci univa non era un legame di sangue,dato che di sangue noi non ne avevamo,eravamo legati da un valore affettivo..Durante un incendio nel 1879 gli avevo salvato la vita e da allora aveva sempre cercato di proteggermi.
Lo vidi sbucare dalla finestra..con uno sguardo soddisfatto,si avvicinò e mi baciò la guancia.
"Pensavo che andassimo a cacciare insieme,ero in pensiero." incrociai le braccia.
"Cena a domicilio.." i miei occhi si illuminarono. "stavo morendo di fame." sorrisi.
"Lo sospettavo,così ho pensato che il sangue di gufo ti andasse bene." La mia faccia fu leggermente dispiaciuta.
"avrei preferito qualcosa di più grande..come un cervo.."
"Beh sorellina dovrai accontentarti."  mormorò.Nonostante la cena non fosse molto 'sostanziosa' accettai lo sforzo di Jason.
Cominciammo a parlare del più e del meno,quando disse:"La luna di sangue è vicina" i miei occhi si bloccarono per un attimo e le mie palpebre li avvolsero.
Quando li riaprii la luce della cucina fu quasi accecante.
"Dobbiamo restare in casa.Per evitare di far morire qualcuno." Jason roteò gli occhi.
"Ella,lo sai che apprezzo il nostro essere vegetariani ma prima o poi dovrai..uccidere..per diventare un vampiro completo." La solita storia che ricominciava.
"Se la metti così io nemmeno volevo diventarci vampiro.." sbuffò spazientito." Jason,durante la luna di sangue,ognuno di noi perde il controllo,non voglio uccidere
normalmente,figuriamoci sotto 'un'incantesimo;non devo farlo per forza.Prima o poi,lo farò..ma su qualcuno che è sul punto di morte,proprio com'è successo a te."

Abbassai lo sguardo,parlare di come ero 'morta' non mi metteva a mio agio..Scorreva il 1824..le strade erano silenziose,poche persone passeggiavano..stavo rincasando..
Quando,notai l'ora,la luna piena sembrava toccare il tetto della chiesa,mi fermai a guardala per poi proseguire,decisi di prendere una scorciatoia..per diminuire il tragitto.Fu allora che sentii qualcosa di gelido sfiorarmi le spalle,mi volta terrorizzata,un ragazzo..apparentemente di 24 anni,mi sorrideva,ma non un sorriso cortese,era un ghigno.UN GHIGNO DIVERTITO.Mi disse cosa facessi da sola a quell'ora,che non era sicuro che una bella e giovane ragazza vagasse da sola per vie buie..
Sentivo le lacrime agli occhi,la paura aveva gelato tutto il sangue presente nel mio corpo..quando finalmente mi salutò..fu allora che mi voltai e velocizzai il passo..ma fu inutile.
Il gioco e lo scopo dei vampiri è proprio questo,il brivido della caccia,il brivido di rincorrere la cena,cominciai a correre,sempre di più ma poi capii quanto fosse inutile.Caddi improvvisamente,fu allora che la sua presa gelida mi avvolse..sorrise ancora e non potei non notare due enormi canini sbucargli dalle labbra..Qualsiasi cosa
avessi fatto sarebbe stata inutile,era la mia ora.
Socchiusi gli occhi e cominciai a piangere,pensai a mia madre,a mia sorella..ad Harold,il mio promesso sposo,mi sarebbero mancati terribilmente.
 Gettai un grido spezzato non appena sentii i suoi denti bucarmi la pelle e la mia anima essere risucchiata..Persi i sensi,pensai di essere morta,ma invece fu allora che iniziò l'agonia,sentivo il sangue bruciare,ma in realtà quello era veleno.Gli occhi mi bruciavano,sentivo la testa pesante..Mi svegliai con un profondo mal di testa,potevo sentire tutto,odori provenienti da più di 5 km di distanza e rumori proventieni dalla foresta..Le risate di una madre,lo scodinzolare del cane..e il rumore del ruscello.
Decisi di scappare,mi rifuggiai nella foresta per un po',abbastanza tempo per capira cosa fossi diventata...



"Va bene Ella,come vuoi..non ne parleremo più promesso." mi toccò la mano come segno di comprensione,ma lui non poteva capirmi..
"Grazie..voglio solo che tu capisca." Il mio sguardo cadde sull'orologio a muro,erano le otto e mezzo.
Dovevo raggiungere Jess,salii in camera mia,per cambiarmi..nonostante fossi letteralmente una morta non avevo perso il gusto per la moda..Raccolsi i capelli in una treccia laterale,indossai i miei jeans scuri,un maglione beige abbinato ad una sciarpa,un giubbotto in pelle nero e stivali alti.
Mi ripulii la faccia e lavai i denti,il dentifricio da bianco passò a roseo a causa della 'cena.'.
Sautai Jason e chiamai Jess,fortunatamente avevo imparato almeno a chiamare e mandare messaggi..Passare dal 18° al 21° secolo non era una passeggiata,avevo visto il mondo cambiare sotto i miei occhi..ma quando sei viva da più di un secolo,nulla ti sembra troppo scontato,sai che il mondo continua a cambiare e tu rischi di cadere nel suo cambiamento.
"Jess dove sei?" le chiesi. "sto arrivando,vediamoci furi da Julio's."
"Julio's?" sicuramente Jess notò la mia voce sorpresa.
"Tranquilla,niente caffeina o altro per te,è solo che Julio's è a metà strada ,incontriamoci lì."
Sorrisi e riattaccai,dopo una decina di minuti la vidi arrivare e i suoi capelli mi avvolsero insieme alle sue mani in un abbraccio.
Le restituii il saluto con un bacio.
"Dovresti provare a farti un bagno caldo qualche volta,sei sempre gelida come un ghiacciolo." ammise Jess,io risi..non le avevo mai detto esplicitamente cosa fossi,ma ero sicura  che lei lo sapesse,era intelligente e mi conosceva abbastanza da capirlo...inizialmente quando cominciò a sospettarlo non fummo più molto intime,probabilmente aveva paura,ma poi col tempo si rese conto del mio essere 'innocua'.
La serata trascorse veloce,tra mille sorrisi e risate.Quando erocon Jess riuscivo a dimenticare,almeno per una manciata di secondi,quanto  la mia vita fosse vuota.Era tutto ciò di più simile ad un'amica che avessi mai avuto.Erano le undici passate e decidemmo di rietrare a casa.
"Ci vediamo domani mattina,sii puntale almeno una volta." feci una smorfia,Jess roteò gli occhi.
"Vedrò cosa posso fare." Ci salutammo con un enorme sorriso sulle labbra,poi io voltai a sinistra per ritornare a casa.
Decisi di prendere la solita scorciatoia e quasi mi sembrò di vivere un deja-vu,ma stavolta non avevo paura,perchè avrei saputo come difendermi..
Cominciai a pensare a quello che aveva detto Jason e alla 'luna di sangue'..Sarei rimasta a casa e anche lui..I pensieri mi affollarono la mente;tanto che percepii solo dopo il calore alle mie spalle..Vampate di fuoco venivano nella mia direzione. UN INCENDIO.
Cominciai a correre,non c'erano appigli su cui saltare,ma essere vampiro aveva i suoi vantaggi,dopo un paio di secondi arrivai alla fine della strada.
UN VICOLO CIECO.
Avevo confuso le strade,fu allora che sentii un qualcosa simile alla paura,di li a poco le fiamme mi avrebbero raggiunta,cercai di aggrapparmi al muro e di arrampicarmi,ma quando mi voltai l'arancione e il rosso mi colorarono il viso,troppo calore,troppo fumo.
Persi i sensi..ancora.
Quando mi risvegliai,con mia sorpresa,capii di essere 'viva'..Ero in un capannone,avvolta in una coperta,su un vecchio divano.
Qualcuno mi aveva salvata,avevo una benda fresca sulla fronte..Sentii dei passi in lontananza,qualcuno stava entrando nell'edificio, finsi di dormire,non sapevo chi fosse stato a salvarmi..ma di sicuro gli DOVEVO LA VITA. (o qualcosa di simile.)

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Capitolo 2
*** 2 ***


I passi si fecero sempre più vicini,fino a quando il mio/a 'salvatore/trice' si avvicinò a tal punto
che riuscivo a sentire la frequenza del battito cardiaco,il repiro era calmo e regolare..
il sangue era caldo e..
AB+.
Posò la mano sulla fronte,togliendo la benda e asciugandomi..dovette percepire lo stato gelido della mia pelle,perchè tolse la mano di scatto..
Cominciai a sentire la sua presenza sempre più vicina..fino a quando posò la testa sul mio petto,forse per assicurarsi se fossi viva;
in quel momento mi alzai di scatto..
per evitare che NON sentisse battere il mio cuore.
Con mia sorpresa una massa di ricci si alzò all'unisono con la mia,
salutandomi con un ampio sorriso abbellito da due piccole fossette.
"Tranquilla,non sono un maniaco,non ti ho rapita o altro,hai perso i sensi..penso a causa del fumo e del calore dell'incendio di ieri notte,mi trovavo anch'io nei paraggi e ti ho vista accasciata sull'asfalto.." si fermò per un secondo spostandosi alla mia destra.
"Non potevo lasciarti morire,così ti ho presa e ti ho portata qui..Conosco molto bene quella strada quindi
non è stato difficile portarti in salvo.." mi alzai completamente,pensando a cosa dire..ma nulla mi suonò meglio di
"Grazie,se non fosse stato per te..non sarei qui..non saprò mai come sdebitarmi" sforzai un sorriso,mi sentivo debole..
"Oh,no tranquilla..penso che chiunque lo avrebbe fatto..comunque non dovresti girare da sola a quell'ora Ella.."
I miei occhi si spalancarono, per la sorpresa,
"Come conosci il mio nome..?" Lui rise divertito..
"Il corso di scienze..sono il ragazzo nuovo.." Provai un leggero imbarazzo..
"ah..scusa..ma..non sono brava a ricordare i volti delle persone..dopo aver quasi perso la vita,insomma." gli sorrisi e sembrò apprezzarlo. "Bei denti...comunque."
In quel momento sentii qualcosa che mi doleva allo stomaco...e se ..avesse visto i miei canini?
Mi pietrificai completamente al solo pensiero delle conseguenze.
''Intendevo dire che hai un bellissimo sorriso" mi sentii sollevata.
 "Oh..grazie..anche tu." Il mio sguardo lo esaminò per bene..fino a quando non incontrai i suoi occhi,che sembravano catturare i miei.. Quegli occhi..quelle fossette..non mi erano nuove..
"Ti chiami Harry giusto?" domandai.
"Precisamente Harold ma tutti mi chiamano Harry." Harold,ecco..quegli occhi e quelle fossette erano simili se non uguali
a quelle del MIO Harold..mi ero sempre chiesta cosa avesse fatto quando capì che non sarei mai più tornata ..come di fosse sentito.
Harry si alzò,si avvicinò ad un tavolo malandato come tutto il resto,offrendomi un bicchier d'acqua..accettai,poi tornò a sedersi accanto a me.
"Vivi qui..?" chiesi sorseggiando dal bicchiere.
"Certo che no..diciamo che questo è un po' il mio luogo segreto..vengo qui quando ho voglia di stare da solo."
"Beh..a questo punto non so se sia più tanto segreto.." la mia affermazione sembrò divertirlo.
"Mi sa che hai ragione.." Posai il bicchiere sul pavimento..alzandomi,pensai a Jason..
sicuramente stava iniziando a preoccuparsi,dovevo andarmene.
"Beh..Harry..io devo..andare,a casa inizierannoa preoccuparsi..quindi.." 
Fino a quel momento quasi non mi resi conto che le mie treccie erano diventate più scure e disordinate, così sciolsi i capelli prendendo il mio giubotto.
"Grazie di tutto,davvero." Stavo per andarmene quando si avvicinò.
"Aspetta ti accompagno" esitai
"No,non c'è ne bisogno,camminare a piedi non può farmi che bene." ma la mia risposta non dovette piacergli.
"Ella..questa strada certe volte è frequentata da brutta gente..fidati,potresti trovarti in pericolo."
Se solo avesse saputo che quello in pericolo sarebbe potuto essere lui.. Mi limitai ad annuire..
Gli indicai la strada di casa mia e in meno di due minuti giungemmo a destinazione.
Slacciai la cintura di sicurezza.
 "Beh..grazie,non solo del passaggio.." ci guardammo per qualche secondo,poi aprii la portiera dicendo:
"Ci vediamo..a scuola."sorrise,ancora.
Stavo per chiudere lo sportello quando sentii che mi stava chiamando.
"Ella?!" riaprii velocemente.
"Cosa c'è Harry?"
"Il cellulare,è tuo vero?"
"Ah si che sbadata..ciao" ..
"Ciao.." sospirò con un tono basso di voce.
La sua macchina dopo poco svanì tra l'asfalto e gli alberi.
Riaprii la porta di casa,cercando di non fare molto rumore.
"Jason?" la mia voce echeggiò per la casa,mi diressi in salone,stava guardando la tv.
"Ei.." si voltò e il suo viso sembrò addolcirsi,doveva essere preoccupato.
"Ella,dove sei stata? sono le otto e mezzo del mattino..ero in pensiero." Mi avvicinai e mi abbracciò
"Scusami,solo che io e Jess abbiamo fatto tardi..siamo andate al bowling e abbiamo fatto tardi,ho dormito da lei e
avevo il cellulare scarico,per questo non ti ho chiamato."Mentii,non potevo raccontargli che avevo rischiato di morire bruciata e che un umano si era preso cura di me.
Sembrò scettico sulla mia spiegazione,ma poi dovette crederci dato che non mi fece domande.
"La prossima volta avvertimi." Sorrise,ci sdraiammo sul divamo,accarezzai i capelli dorati come grano al vento di Jason..
"Andiamo a caccia? sto morendo di
fame?" lo sentii ridere.
Quando io e Jason quando andavamo a caccia eravamo soliti a spingere al limite il nosti poteri
'soprannaturali',
correvamo più veloce che potevamo,rischiando di bruciare il terreno.
"Vabene" si alzò di scatto,uscimmo dalla porta sul retro e via,la corsa ebbe inizio.
Dopo quattro secondi eravamo quasi alla periferia della citta,dopo sei,nella foresta.
Corremmo fino a quando non raggiungemmo il suo centro,il cuore..dove vi erano molti animali sicuramente più grandi di un misero gufo. Sentii l'odore di selvaggina in arrivo,dovevano essere cervi..sentivo l'eccitazione per la caccia e anche mio fratello doveva sentirla..
perchè i nostri  canini ben appuntiti vennero fuori.
"Si comincia.." affermai con un leggero tono divertito..vedemmo avanzare tre cervi,il numero perfetto..
due maschi ed una femmina.
Uno per me,uno per lui..e uno come 'riserva'.
Avanzammo lentamente,cercando di non fare rumore..gli animali non percepirono la nostra presenza fino a
quando non cominciammo a correre alla velocità della luce. Sentii gli occhi ingrandirsi e i canini allungarsi di qualche millimetro..
Mi catapultai sulla mia preda,prendendola per il collo,il povero cervo cercava disperatamente di scappare,mentre io cercavo di stare attenta alle sue corna..
Fu una questione di secondi prima che potessi afliggergli il colpo di grazia.

I miei denti oltrepassarono la pelliccia,sentii il sangue caldo salire,mentre la bestia si accasciava al sulo..succhiavo con tutta me stessa,la fame era troppa,goccia dopo goccia esaurii il sangue dell'animale,che nel frattempo era già morto..

Jason aveva già finito,sentii le labbra appiccicose,avevo dei resti di 'cibo' attaccati su,mi sentivo meglio, dopo una colazione come quella.
Jason mi porse un fazzoletto che accettai,mi ripulii.
"La cerva è scappata." il suo tono era come quello di un vinto,dispiaciuto.
"Non importa,i cervi non hanno scampo contro la nostra squadra." amiccai,mi fece l'occhiolino e scoppiammo a ridere,riprendemmo a correre e in un batter baleno fummo a casa.
Era sabato,non c'era scuola..salii in camera mia,mi sedetti sul letto,
anche se non avevamo necessità di dormire,ogni tanto concedersi del riposo era gratificante.
Il mio passatempo preferito era quello di leggere libri sulla nosta specie,
per capire che idea avessero gli umani su di noi,
avevo letto di tutto..alcuni affermavano cose stupide,come la storia dell'acqua santa,che in realtà non ci acceca,ma è come acqua piovana..
Oppure come quella sui pipistrelli,non abbiamo il potere di trasformarci in quei piccoli animaletti disgustosi..
Abbiamo dei poteri,ma completamente diversi..un po' come in Twilight..o qualcosa di simile,
ognuno di noi poteva avere un potere.
Mio fratello poteva penetrare nei sogni,mentre io appartenevo a quel
28% privo di capacità..
Passai la mano tra i capelli,risciogliendo le treccie..
Una massa di capelli mossi e rossi mi coprì le spalle..erano inguardabili,dovetti così rimandare la mia lettura e lavarli..
Andai in bagno,chiusi la porta..mi spogliai,il calore fuoriusciva dalla vasca,mi avvicinai allo specchio,
non potei non notare un leggero
livido violaceo,appena sotto il petto..
Aveva la forma di..Due dita,nel vederlo sorrisi..
Harry aveva dovuto stringermi a sè per trarmi in salvo..Adesso toccava a me proteggerlo.
Alcuni di noi sostenevano che quando un umano,salvava la vita ad un vampiro..fra i due si crea una sorta di filo invisibile,un legame,sentivo che l'mmunità di Harry fosse una mia responsabilità
Smisi di pensarci
,affogando i miei pensieri nell'acqua calda,assieme ad ogni rimpianto

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Capitolo 3
*** 3 ***


Trascorsi l'intero pomeriggio a leggere e a cercare di rimuovere la cenere dai capelli.
Mi stavo specchiando nel grosso specchio in legno battuto quando sentii e percepii il mio telefono vibrare prima ancora che la suoneria potesse avvertirmi della chiamata in arrivo.
Mi spostai dallo specchio alla finestra con una tale velocità che le tende si mossero al mio passaggio,
presi il cellulare aspettandomi di vedere la foto di Jess che mi sorrideva con una faccia del tutto
demente,invece apparve la solita foto senza volto quando a chiamarti è un numero sconosciuto.

"Pronto?"la mia voce risuonò completamente sorpresa,non ricevevo mai chiamate da numeri di cui
non riconoscevo nemmeno una sequenza di cifre.
"Ella?Ella sono Harry,mi spiace disturb.." Una strana sensazione mi attraversò la schiena.
Mi schiarii la voce dicendo "Ei Harry,no tranquillo...dimmi pure."
Lo sentii rillassarsi dall'altro capo del telefono e percepii un sorriso silenzioso.
"Beh sono tornato al mio posto non più segreto e ho notato che hai dimenticato la borsa...
Avrei voluto portartela però non volevo sembrare invadente presentandomi a casa tua così di punto in bianco..."
Sorrisi senza volerlo,oltre che ad essere un 'salva vampiri' era anche un ragazzo educato..
"Oh no potevi benissimo passare non saresti sembrato per niente invadente,grazie per avermi
avvisata...Se resti lì ancora per qualche minuto ti raggiungo...Mio fratello sta uscendo in questo momento."
Mi guardai attorno sperando di non trovare Jason ad origliare per poi cominciare con le domande,per mia
fortuna avevo via libera.
"Ok,ti aspetto allora a tra poco" la sua voce venne sostituita dal tipico 'tu-tu' del telefono.
Scesi le scale,salutai Jason dicendogli di aver dimenticato la borsa da Jess (cosa in parte vera se tralasciamo che Jess non è un ragazzo riccio...o un ragazzo in generale).
Cominciai a correre tra le strade illuminate e colme di persone che non percepivano neanche la
mia presenza.
In meno di un minuto mi ritrovai all'inizio della strada che cominciai a percorrere in modo
lento,normale e noioso.
Il grande ingresso apparentemente abbandonato era deserto,
mi avviai su per le scale di cemento,
avevano un odore simile all'intonaco sebbene fossero del tipico colore grigio scurito da strisce nere.
In alcuni punti della parete mancavano pezzi di muro e vi erano più buchi che si abbinavano perfettamente a quel contesto.
Giunta al secondo piano bussai alla porta del loft e dopo qualche secondo Harry mi 
aprì.Lo salutai alzando la mano e lui mi sorrise...
"E' molto che non ci vediamo..." disse in tono sarcastico con un sorriso divertito.
"Già,eppure mi sembra come se fosse stato ieri" Ci fissamo per un secondo
per poi scoppiare a ridere.
"Posso offrirti qualcosa?" il suo tono di voce era pacato e gentile.
"No grazie,gradirei solo riprendere la mia borsa e andare a casa,non voglio
rubarti altro tempo." Il mio sguardo passò dalla sua faccia ai miei piedi per poi tornare 
al suo volto.
"Per quanto riguarda la borsa è lì,invece il mio tempo è a tua completa disposizione,
non mi disturbi affatto..." Il suo sorriso gli riempì il volto,se ne stava appoggiato con una 
mano al tavolo di inox inossidabile con i piedi incrociati e i muscoli rilassati.
Potevo sentire il suo respiro e il suo battito cardiaco.
"Scommetto che è la tipica cosa che dici alle persone a cui salvi la vita.." scherzai.
Spostò le mani dal tavolo poggiandole sui fianchi;
"Ah sì,sei solo la .. decima persona questa settimana." Mi sorrise nuovamente.
"Per nulla modesto devo dire..." ricambiai il suo sorriso...
In quel momento sentii il bisogno di parlargli.
"Harry...io,non so davvero cosa avrei fatto se tu non fossi stato lì,sul serio,se c'è
qualcosa che posso fare per sdebitarmi.." non riuscii a terminare la frase che
mi interruppe.
"In realtà sì,c'è una cosa..." Cominciò a fissarsi le mani,notò la mia espressione e continuò.
"Mi piacerebbe cenare con te,cioè una cosa del tutto informale,una pizza...qui ti va?"
Sentii il suo battito aumentare,era ansioso di sapere la mia risposta.
Tutto ciò che avrei voluto fare era andarmene via,cercare di stargli lontano e non
complicare la sua vita.
La sua proposta mi spiazzò,ma prima di fantasticare sul perchè
mi chiedesse una cosa del genere decisi che per il bene di entrambi la nostra
sarebbe stata un'unica e semplice pizza tra amici,più o meno.
"Beh se è quello che desideri,dammi solo un secondo per avvisare a casa."
Lo congedai con un sorriso e chiamai Jason dicendogli che avrei passato la sera
con un amico del corso di biologia e che Jess ci avrebbe raggiunto poi.
Dopo qualche domanda e perplessità riattaccò augurandomi buon divertimento.

Mi voltai e notai che anche lui aveva appena attaccato.
"La pizza arriverà tra un po',quindi propongo di sederci e non so..."
Si grattò il capo indeciso su cosa dire.
Andai a sedermi e con totale nonchalance gli dissi di venire.
"Potremmo parlare...Ad esempio...Cosa ci facevi qui ieri sera?"
Si sedette al mio fianco,accovacciò la schiena appoggiando i gomiti sulle gambe.
"Avevo notato il fumo e ti avevo vista entrare nel vicolo,senza riconoscerti."
Sembrò sincero...
"Capisco...mh prossima domanda,da dove vieni?" dissi.
"Sono nato e cresciuto in un paese qui vicino,poi ho deciso di venire a Londra con mia madre qualche anno fa,studiavo da privatista ma poi ho deciso di ricominciare a frequentare...
Tu invece..vivi da molto qui?"

   -Oh no nient'affatto,solo da più di un secolo,ah non so se lo sai ho circa 250 anni.-

"Sì,da quando sono nata.E' un posto tranquillo" feci una strana espressione e inspirai.
Lo vidi pensare e dopo qualche secondo parlò.
"Sai Ella,tu hai un non so che,sei misteriosa e la ragazza della porta accanto allo stesso tempo.
Lo so che è prematuro dirlo dato che ci conosciamo da quasi meno di 24h ma 
penso che diventeremo amici."
Fece un'enorme sorriso e le fossette gli addolcirono il viso.

In quel momento sentii un nodo allo stomaco,avrei voluto rispondere,
-mi piacerebbe da morire-
ma non potevo permettere che la nostra quasi amicizia potesse metterlo in pericolo...
Anche se non capivo per quale motivo mi preoccupassi tanto.
"Grazie...del complimento." La mia risposta evidentemente non era quello che si aspettava,
lo vidi pensare intensamente,si avvicinò di qualche centimetro,ma questo bastò 
a far si che il suo profumo mi inodasse le narici,profumava di fresco,un fresco forte e
dolce contemporaneamente.Si girò e mi ritrovai il suo naso a un palmo dal mio.
I nostri occhi si fissarono e il fiato mi restò in gola.
"Sai..." si bloccò per un secondo "Credo sia arrivata la pizza."
Si alzò con un sorriso compiaciuto mentre io sprofondai in un sospiro di solievo...
Una cosa che capii di Harry Styles quella sera fu quanto fosse imprevedibile..





 

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