Winx Lightyx

di MusaDarcySirenyx
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Le Winx e una nuova scoperta ***
Capitolo 2: *** Viaggio su Omega ***
Capitolo 3: *** Le prime tre prove ***
Capitolo 4: *** Il ritorno di Musa e Bloom ***
Capitolo 5: *** Nel Castello di Ghiaccio ***
Capitolo 6: *** Il Principe Evan ***
Capitolo 7: *** La sfida ci attende ***
Capitolo 8: *** La melodia, la fiamma, le WInx ***
Capitolo 9: *** Verso Tir Nan Ogh ***
Capitolo 10: *** Tra risate e magia ***
Capitolo 11: *** Incomprensioni sul Lightyx ***
Capitolo 12: *** La Convergenza di Fusione ***
Capitolo 13: *** Ritorno al passato ***
Capitolo 14: *** La Clessidra dello Splendore ***
Capitolo 15: *** Lascia stare Roxy ***
Capitolo 16: *** All'Ombra delle Antenate ***
Capitolo 17: *** Un aiuto al momento giusto ***
Capitolo 18: *** Mi chiamo Diego ***
Capitolo 19: *** Diretti a Melmamora ***
Capitolo 20: *** Autocontrollo ***
Capitolo 21: *** Cadute in trappola ***
Capitolo 22: *** Glacespark ***
Capitolo 23: *** Incontro inaspettato ***
Capitolo 24: *** Scontro tra sorelle e nemiche ***
Capitolo 25: *** Ricordi di ghiaccio ***
Capitolo 26: *** Energie ormai opposte ***
Capitolo 27: *** Tharma sarà la prima ***
Capitolo 28: *** Difesa naturale ***
Capitolo 29: *** Riflessioni importanti ***



Capitolo 1
*** Le Winx e una nuova scoperta ***


Winx Lightyx, Primo capitolo: Le Winx e una nuova scoperta

Stava scendendo la notte, il campus prendeva le sembianze di un deserto e nel cortile erano rimaste solo le Guardiane di Alfea ad attendere il cambio. L'assedio di Magix City portò scompiglio in tutta la Dimensione Magica e le Trix erano uscite vincitrici dalle ultime battaglie avvenute. Sembrava essere arrivata la fine, ma quando arrivò l'avviso a Gardenia, dove le Winx e gli Specialisti si erano meritati una vacanza, quest'ultimi non ci pensarono due volte a tornare in patria. Per le Trix attaccare Alfea era inevitabile, era uno dei punti deboli delle sei Fate Guardiane; arrivate al college, le Winx si affrettarono ad incontrare Faragonda.
«Ragazze la questione sta diventando seria, i vostri poteri non possono competere con i nuovi incantesimi delle Trix e la loro nuova trasformazione, il LightDark, è superiore rispetto al Sirenix.» Le parole della direttrice furono seccanti, ogni termine che pronunciava pacatamente sprigionava amarezza. Un velo di malinconia scese sul viso delle Fate.
Bloom e le altre scesero dall'ufficio fino al cortile dove erano soliti aspettare i ragazzi; lì i ragazzi e le Fate s’incontrarono.
«Cosa succede?» Chiese Brandon - «Le Trix sono intende ad attaccare Alfea, una novità.» Rispose con il solito tono ironico Stella. Aisha riprese a dialogare: «Non credo che ormai Icy sia intenda ad attaccare ora che ci hanno attirate su Magix.». Aisha non aveva torto, le Trix cessarono gli attacchi e per una settimana le Fate di Alfea poterono stare al sicuro, sotto la protezione di Faragonda e le Winx. Ma è proprio che in questa settimana le Winx dovettero reggere il confronto di un anno intero pieno di cambiamenti.
Il giorno seguente al ritorno da Gardenia, le Winx si svegliarono presto insieme ai ragazzi, che erano rimasti al college per proteggere e stare accanto alle loro Fate in caso di attacco. Insieme andarono a verificare i danni subiti a Magix City e nei dintorni e poi andarono a passeggiare nel bosco per parlare un po’ in libertà.
Tecna iniziò a parlare: «Ragazzi non vi abbiamo detto una cosa molto importante che ieri la direttrice ci ha riferito.» Le Winx si guardarono con aria di orgoglio e gli Specialisti, incuriositi dall’insolito comportamento delle loro Fate, volevano sapere cosa stesse succedendo, così quasi in coro chiesero il motivo di tutti quegli sguardi.
Flora rispose: «Faragonda ci ha offerto di difendere la Dimensione Magica..» - «..Come sempre» interruppe Stella, e Musa riprendendo disse: «Ha deciso di metterci alla prova per ottenere una nuova trasformazione per il bene della Dimensione.» - «E chiederlo a noi è stato davvero emozionante e razionale.» Terminò Tecna. «Di cosa si tratta?» Chiese Sky cercando di attirare lo sguardo di Bloom che guardava altrove, ma la ragazza non rispose. Per levare dall'imbarazzo Bloom, Flora rispose al Principe di Eraklyon: «É il Lightyx, una trasformazione delle Fate devota alla luce, prevede una prova di coraggio per ottenerlo e ora dobbiamo solo scoprire di cosa si tratta.»
Tutti si accorsero della tristezza di Bloom, cosi la Fata della Musica le si avvicinò e a bassa voce le chiese cosa c'era che non andava. Bloom e Musa rallentarono il passo e cosi fece anche Stella, che dal suo viso rilassato ci fu un accenno di serietà. Camminarono più piano rispetto agli altri restando cosi ultime e distanziate di qualche metro dal gruppo.
«Cosa ti preoccupa?» Chiese Stella, Bloom guardò le sue due amiche e abbassò lo sguardo. «E' per via del Lightyx?» Domandò Musa e finalmente la Fata del fuoco parlò «Sono stufa di combattere contro le Trix, sono cinque anni o più che va avanti questa storia ed è tutto a causa mia.» - «Ma cosa stai dicendo?» La rimproverò Musa affettuosamente «Non hai alcuna colpa.» - «Se quel settembre di cinque anni fa avrei evitato di origliare quel che stavano dicendo le Trix, non mi avrebbero mai scoperta e non ci avrebbero mai attaccate. Da quel giorno è nata la loro ostilità nei nostri confronti ed è principalmente a causa mia.» - «Ora basta, non devi buttarti giù, ora dici cosi soltanto perché sei arrabbiata e poi se quel giorno non avresti ascoltato le Trix si sarebbero impossessate della Dimensione Magica e le Winx non sarebbero mai nate!» Disse la Fata di Solaria cercando di rallegrare l’amica. «Stella ha ragione, e poi se hai qualcosa da dire non chiuderti in te stessa, siamo tue amiche, puoi dirci ciò che vuoi e poi c'è anche Sky. Ricorda, come dice il nostro brano Segui il tuo cuore: ''Siamo noi tutte per una e una per tutte e Winx!''» concluse Musa.
Le tre ragazze si abbracciarono e proseguirono la loro passeggiata in tondo per i fitti e splendidi boschi di Magix, fino a dirigersi nuovamente verso Alfea.
TO BE CONTINUED

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Capitolo 2
*** Viaggio su Omega ***


Capitolo 2: Viaggio su Omega

Tornate ad Alfea, le Winx decisero che era il caso di lasciar tranquilli i ragazzi e quindi di lasciarli tornare a Fonterossa, ma le sei Fate erano consapevoli del fatto che il pericolo era dietro l'angolo. I ragazzi montarono sulle windrider, Musa diede un bacio sulla guancia a Riven, e cosi fecero le altre Fate ai propri ragazzi per poi terminare con una dolce buonanotte.
Mentre le ragazze si dirigevano verso l'entrata principale di Alfea, gli Specialisti vollero assicurarsi che sarebbero entrate, così rimasero li fino a quando il portone si chiuse in definitiva. Ma sapevano che in realtà le sei Fate li avevano allontanati dal college femminile perché non volevano metterli in pericolo:
casualmente Riven aveva sentito nel tardo pomeriggio le Winx parlare della prova da affrontare per ottenere il Lightyx, prova della quale le Fate già conoscevano ogni aspetto, e che quindi quella stessa notte sarebbero andare ad affrontare. Ovviamente Riven non voleva che la sua ragazza rischiasse la vita, tanto meno le altre Winx, cosi lo raccontò a Roy e agli altri Specialisti. Nascosero le windrider a 500 metri di distanza dal college delle Fate e attesero che si verificasse qualcosa.
Passarono due ore, era il cuore della notte e gli specialisti iniziarono a dubitare della parola di Riven che si fece nervoso. Roy li convinse a restare un altro pò, dando fiducia allo specialista.
Mezz'ora dopo infatti vide Aisha uscire da Alfea e dare il via libera alle altre. Roy un po’ assonnato ma determinato nel suo intendo, riprese energia e chiamò gli altri a vedere cosa stesse accadendo, che ancora un pò perplessi si chiedevano perché le Winx gli avessero nascosto tutto.
Le ragazze erano vestite molto pesanti, si diressero lentamente verso il Lago di Roccaluce, dove le attendeva Daphne, accompagnata da Crystal, Galatea e Tanya. Lì con loro c'era anche Diaspro che alla vista di Bloom fece qualche smorfia di disgusto. Ma per una notte le due ragazze sotterrarono l'ascia di guerra, pensando solo al bene della Dimensione Magica. A causa degli attacchi delle Trix, i teletrasporti verso gli altri pianeti erano stati interrotti per evitare eventuali combattimenti al di fuori di Magix. Bloom, Aisha, Stella, Diaspro, Crystal, Galatea, Daphne e Tanya avevano un incantesimo in comune essendo le principesse dei pianeti più importanti della Dimensione.
Uniti i loro poteri in una convergenza potentissima detta “di Magnetismo”, aprirono un varco bidimensionale. Ora toccava alle altre Winx: Tecna e Flora crearono il contatto con un pianeta e Musa, con una barriera sonica, tenne aperto il varco. Una grande energia magica attraversò i corpi dei ragazzi che guardavano quello spettacolo a poca distanza dietro alcuni arbusti compatti.
Era tutto chiaro: quegli incantesimi potenti, gli abiti pesanti e addirittura i mantelli magici offerti dal professor Avalon. Erano dirette nella Dimensione Omega. Il luogo più pericoloso da quando Domino era stata liberata e di Obsidian non c’era più nessuna traccia. Ma cosa dovevano fare in quel macabro posto?
Ringraziate e salutate le altre principesse soccorse in loro aiuto, dopo che si furono allontanate entrarono una ad una nel varco bidimensionale; con loro andò anche Daphne che conosceva bene quel luogo. Le Winx una volta entrate senza alcuna trasformazione cosi come Daphne, presero un pò di fiato attendendo la Nympha che stava controllando il suo Lago prima di entrare. Solo allora, indossata semplicemente la sua maschera, la stimata Fata Sirenix si accorse dei ragazzi.
L'impatto fu reciproco provarono a nascondersi, ma con un sorriso un pò spento Daphne lanciò una sfera di luce agli Specialisti per attirare la loro attenzione, facendogli capire che le avrebbero potute seguire senza che le Winx se ne accorgessero. I ragazzi tirarono un respiro di sollievo e Sky ringraziò con un cenno. Erano tutti su Omega, con l'inconsapevolezza di una protezione in più da parte dei ragazzi per le Winx.
Il gelo penetrava nella pelle ormai insensibile ed era ora quindi di trasformarsi.
TO BE CONTINUED

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Capitolo 3
*** Le prime tre prove ***


Capitolo 3: Le prime tre prove

«Winx ora non si torna più indietro, Faragonda ci ha dato dei compiti specifici: Stella e Tecna dovranno trovare la Tenuta Prodigiosa dei mostri di ghiaccio e portare li luce-tecnologica. Musa ed io dovremmo trovare l'antico Falco degli Incantatori Reali. Bisognerà risvegliarlo da un incantesimo lanciatogli dalle Streghe Antenate molto tempo fa utilizzando l'incantesimo del fuoco-sinfonico. Flora e Aisha dovranno invece riportare il verde della natura e l'acqua incontaminata nel Querceto Magenta con un incantesimo di idoneità fluido-floreale. Daphne andrà al Castello di Ghiaccio per indicarci la strada da lontano attraverso i comunicatori.»
Dopo il lungo discorso di Bloom, Daphne riprese: «Le missioni sono semplici per delle Fate Sirenix, ma una volta completate dovrete raggiungermi velocemente al Castello di Ghiaccio per la prova vera.. Che forse non sarà l'unica..» terminò a bassa voce.
Le Winx si guardarono freneticamente attendendo che Bloom enunciasse la formula, e cosi fu «Winx, trasformazione!» Seguì il coro delle Winx che gridarono allegramente «Magic Winx, Sirenix!» Sapendo che era l'ultima volta che si sarebbero trasformate in Fate Sirene.
Durante quei pochi attimi in cui le sei ragazze erano distratte dai loro sinuosi e gioiosi movimenti di mutazione, Daphne corse verso un arco ghiacciato dietro il quale erano nascosti i ragazzi che dotò di un incantesimo di protezione dal gelo e dal caldo.
«A cosa serve essere difesi dal calore se siamo su Omega?» Chiese Timmy. «Porta pazienza..» rispose Helia «Potrebbe servirci più tardi dopo le prime missioni, Daphne sa quello che fa.»
Era arrivato per le sei meravigliose Fate il momento di dividersi; si abbracciarono scambiandosi delle battutine, soprattutto da parte di Stella a cui l'ironia non manca mai.
Le Winx, divise per coppie, iniziarono i rispettivi viaggi. Daphne portò con se gli Specialisti al Castello di Ghiaccio; ne approfittarono per scambiare qualche parola sul pericolo delle missioni. Daphne li tranquillizzò dicendo loro che erano dei semplici test per delle Fate potenti quali le Winx.
La Nympha aveva ragione: solo un quarto d'ora dopo arrivò la prima comunicazione da Flora e Aisha che avevano portato la natura nel Querceto Magenta. A distanza di 23 secondi Stella annunciò di aver trasmesso insieme a Tecna la luce e la tecnologia nella gelida tenuta. Le due Fate erano esuberanti. La preoccupazione iniziò a farsi sentire quando, passati 10 minuti, di Bloom e Musa non c'era traccia.
Ora anche Daphne era pensierosa e non riusciva a nascondere la sua preoccupazione, sentendosi cosi costretta a rivelare alle quattro Winx arrivate al Castello la presenza degli specialisti.
Le Fate inizialmente rimasero un pò deluse dal loro atteggiamento, non avrebbero dovuto seguirle, ma ora non avevano tempo per discutere perché erano davvero preoccupate per le loro amiche.
TO BE CONTINUED

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Capitolo 4
*** Il ritorno di Musa e Bloom ***


Capitolo 4: il ritorno di Musa e Bloom

Ma Bloom e Musa stavano più che bene. L'eccessiva energia sinfonica e il troppo calore generato dalla Fiamma del Drago mandò in tilt i comunicatori, così da renderli del tutto inutili. Le due Fate non si resero conto dell'accaduto e aspettando una chiamata dalle altre quattro Fate, s'incamminarono lentamente verso il Castello, pensando di non dover avvertire perché avrebbero potuto distrarre le altre durante la missione.
Intanto, al Castello di Ghiaccio, la tensione saliva e le Winx ricordavano le parole di Faragonda («Se due fate tardano al Castello, dovete attenderle senza ostacolare o essere di aiuto alle missioni altrimenti non otterrete il Lightyx.»), ma allo stesso tempo erano fiduciose perché sapevano la potenza dei loro incantesimi.
Passarono altri 10 minuti e Daphne e i ragazzi che non facevano parte della missione, e che quindi potevano intervenire, stavano per partire alla ricerca di Bloom e Musa, quando le videro arrivare in lontananza sfinite dall'energia che la battaglia con l'antico Falco aveva richiesto.
Arrivate sulla scalinata del Castello e intravista Daphne che si era avvicinata di poco, le due ragazze si lasciarono cadere a terra e da sedute ripresero il respiro che ancora risultava affannato.
«Musa! Bloom!» Gridarono a squarciagola Aisha e Stella, felici di rivedere le loro due amiche. Flora e Tecna corsero verso la grande scalinata e si fiondarono sulle Fate di Domino e Melody per terminare in un affettuoso abbraccio.
Più terrorizzati nel Castello erano però il Principe di Eraklyon e il ragazzo tenebroso che sembravano del tutto differenti seppur preoccupati. Ma a spaventarli era ciò che le fate del Fuoco e della Musica avrebbero detto vedendoli li. Le due ragazze si alzarono e precedute dalle altre cinque fanciulle si avviarono nel cuore del gelido e pungente castello.
Mentre camminavano Bloom e Musa s'abbracciavano strettamente fiere della loro prova, quando videro Riven e Sky li davanti a loro. Le due Fate si sciolsero come i loro cuori, fecero entrambe un passo indietro e a stendo trattenevano le lacrime.
«Musa ti posso spiegare...» Disse Riven, ma un secondo dopo la ragazza si strinse forte tra le braccia dello specialista che le accarezzò dolcemente i capelli. Bloom corse verso Sky e lui le diede un bacio sulla guancia che fece sorridere la ragazza. Le lacrime che riempivano gli occhi delle due dolci Fate erano di gioia, e avere li i loro ragazzi era il desiderio più grande che in quel momento si potesse avverare.
Riven diede un veloce bacio sulle labbra a Musa che non soddisfatta, si tenne stretta il suo ragazzo, che arrossì davanti Bloom e Sky che si baciarono a loro volta. Le due coppie velocemente si diressero verso gli altri che si erano goduti la scena tra qualche risata soffocata di simpatia in lontananza.
TO BE CONTINUED

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Capitolo 5
*** Nel Castello di Ghiaccio ***


Capitolo 5: Nel Castello di Ghiaccio

Ritrovatisi tutti insieme, i ragazzi erano ormai uniti nel bene e nel male, il varco di ritorno su Magix si sarebbe riaperto l'indomani e dovevano quindi passare la notte sulla gelida Omega.
Era il momento di avventurarsi nel Castello, per scoprire cosa sarebbe accaduto nella successiva prova del tutto in incognite. I corridoi di ghiaccio sembravano tutti uguali se non per le luci che cambiavano colore a causa dell'energia magica che si presentava, a volte molto forte, a volte meno.
Quel lato di Omega non era mai stato esplorato da nessuno di quelli presenti, tranne che da Daphne. Le Winx fin'ora avevano avuto la disgraziata possibilità di combattere nel luogo dove venivano rinchiusi i malvagi sconfitti. Qui invece era tutto diverso: il pavimento di ghiaccio era elegante, con molte sfumature che davano sul viola e il rosa. Le pareti erano calde, seppur ricoperte completamente di ghiaccio per interminabili strati, e prendevano il colore del rosso fuoco e del blu oceano. Nell'aria regnava una fragranza profumata, un'odore mai sentito prima, quasi magico che nelle soffiate di vento piú forti, sembrava avere qualche fumata color oro e verde. Era un vero spettacolo.
Daphne spiegò: «Questo é il Secondo Regno di Omega.» - «Il Secondo Regno? Giuro di non averne mai sentito parlare.» Affermò Bloom, ma poi riprese Flora: «É questo il luogo dove vengono ricordati coloro che hanno perso la vita contro i malvagi della Dimensione?» - «Esatto! Siamo all'opposto dell'altra faccia del pianeta che voi conoscete. Lí vengono rinchiusi a vita nel ghiaccio chi voleva il male nella magia, qui invece vengono segnati i nomi di chi ha combattuto a favore di essa.» Sentite le parole di Daphne, Aisha lasciò cadere qualche lacrima dagli occhi per aver pensato a Nabu, ma nessuno oltre Roy se ne rese conto, cosí fu rapido ad asciugarle il viso. Lei sorrise e gli strinse forte la mano, continuando il viaggio in quello strano Castello in cui il calore stava diventando insopportabile.
Passarono alcuni minuti e nel Castello si sentiva l'eco del silenzio totale che i ragazzi producevano.
Helia si avvicinò con aria di scherno al più impacciato degli specialisti: «Timmy, tu chiedevi a cosa servisse la protezione dal caldo, eccoti accontentato.» - «Che protezione?» Chiese Tecna incuriosita. Le Winx si guardarono senza capire di cosa stesse parlando e gli specialisti finirono in una bassa risata che contagiò, seppur lievemente, anche Daphne. Si trovarono davanti una porta, una strana porta perché differentemente dal resto degli oggetti che li circondavano, non era di ghiaccio.
Accanto a questa se ne presentava un'altra da cui proveniva una forte energia negativa. Daphne spiegò che nella prima si potevano incontrare le persone che occupavano il Secondo Regno, mentre nell'altra si entrava nell'area ghiacciata di Omega, dove giacevano i maligni. Il desiderio di voler incontrare Nabu era forte in tutti, in Riven piú che mai, ma quando provò ad aprire la porta una forte scossa magica lo attraversò. Cadde in ginocchio. Musa corse verso il suo ragazzo che si riprese velocemente e chiese a Daphne cosa gli avrebbe impedito di aprire la porta. La Ninpha accontentò la sua fame di curiosità rispondendogli: «Dal momento che voi ragazzi avete varcato con noi il castello del Secondo Regno, avete iniziato a far parte di questa pericolosa prova. Ciò vi impedisce di aprire la porta e quindi tutti noi siamo obbligati ad attraversare l'apertura che dà sul Primo Regno.» - «E' per questo che non volevamo portarvi con noi, é una prova davvero complicata..» disse Stella con un accenno di tristezza e nello stesso tempo di dolcezza mentre abbassava la testa. Brandon le spostò i capelli davanti agli occhi causando un forte sentimento di affetto nella fata.
Un attimo di malinconia cadde sul gruppo, ma poi qualcuno parlò: «Allora, cosa stiamo aspettando, che faccia notte?» Allegramente Flora scandì bene le sue parole per tirare su il morale ai suoi amici, sapendo bene che su Omega la notte era costante e il sole batteva li di rado. Tutti risero tranne Bloom, Aisha e Musa che ora apparvero piú preoccupate.
Varcarono la soglia della porta: una corrente di gelo portò un veloce tremore che sparì grazie alla protezione magica offerta da Daphne.
Una nuova sfida stava per iniziare.
TO BE CONTINUED

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Capitolo 6
*** Il Principe Evan ***


Capitolo 6: Il Principe Evan

L'aria era insopportabile, il vento gelido costrinse tutti a camminare a testa bassa, gli occhi non riuscivano a guardare per piú di 2 metri davanti. «Non ho mai assistito ad una tempesta simile!» Urlò Aisha per farsi sentire bene, ma lo sfrozò fu inutile, per quanto il temporale facesse baccano.
Il vento produceva un rumore insopportabile, la musica presente nell'aria era disturbata e Musa si rese conto di perdere ad ogni passo la sua energia magica. Il gelo si fece piú intenso, il fiume che scorreva aldilà della Quercia Magica venne ricoperto da una lastra di ghiaccio cosí che nessun fluido attraversasse il pianeta. I poteri di Aisha iniziarono a indebolirsi. Il gelo lentamente spegneva la magica Fiamma del Drago di Bloom, la natura che era morta da millenni risentiva lo stesso il gelido pungente, l'orientamento e la tecnologia vennero spazzati via dal vento stridulo e la luce diventò sempre piú fiacca.
Le Winx avevano la loro trasformazione, ma purtoppo non potevano utilizzare i poteri. Ad un tratto la tempesta finí e le 6 fate caddero a terra senza rendersi conto di cosa stesse accadendo. Qualche minuto dopo Bloom riprese i sensi, successivamente Tecna e Stella tornarono coscenti e infine le altre; ma erano ancora senza alcun incantesimo e potevano contare solo sulle loro ali. Si sentivano inutili, l'ultima fiamma di speranza si spense e le Winx erano convinte del fatto che non avrebbero mai ottenuto il Lightyx.
Daphne incoraggiò le sei fate che ormai non credevano piú nemmeno nei miracoli, la Ninpha trasmetteva serenità con il tono della voce utilizzato. La magia piano piano si spegneva, ma la volontà di sconfiggere le Trix era eccessiva nei cuori delle Fate e andava avanti ormai da anni.
«Ragazze, voi anche senza i vostri poteri siete le Winx, non dovete arrendervi.» Disse Roy accentuando il tono speranzoso e poi Sky riprese «Se non eravate adatte a questa missione Faragonda l'avrebbe offerta a qualcun altro, non credete? Siete le fate guardiane dei pianeti della Dimensione, avete combattuto contro i piú grandi nemici di Magix e anche stavolta ne uscirete vincitrici.» Bloom sorrise a Sky e lo abbracciò dicendogli distintamente «Grazie, Sky».
Omega, quella parte di Omega che le Winx ben conoscevano, era silenziosa piú che mai. Le dolci e ora indifese fate e gli specialisti si trovarono innanzi il ghiacciato trono di Omega su cui, per la prima volta innanzi a loro, il supremo Principe si sedette silenziosamente, tanto da no farsene accorgere se non dalla potente Fata mascherata. Musa sembrava conoscere bene quel luogo per il modo in cui ci si addentrava, ma Riven non ne chiese il motivo, quando si sentí una voce maschile provenire direttamente davanti loro: «Benvenuti, fate e specialisti. Sono Evan, Principe di Omega.» Era un giovanissimo ragazzo dai capelli biondi, cosí lucenti che a primo impatto sembravano bianchi, aveva gli occhi azzurri-grigi come il ghiaccio e la corporatura scolpita ricoperta dalla pesante armatura. Le sei Winx rimasero incantate dalla bellezza di quel ragazzo e gli specialisti lo guardarono insistentemente con gli occhi pieni di gelosia nei confronti delle loro ragazze, e forse anche un pò di invidia. Una scena che sembrava essersi fermata tra quei ghiacci di Omega. Poi aggiunse velocemente il Principe: «Ben ritrovata Musa!» e lei senza rispondere, gli sorrise, come si fa ad un vecchio amico qual era. Riven guardò la Fata con un grande sentimento di possessione e riuscì per poco a trattenere tutte le parole e le domande che gli frullavano per la testa in quel momento.
«Ciao Evan, é bello rivederti.» Daphne diede un bacio sulla guancia al ragazzo e cosí fece lui. Tutti rimasero immobili, poi Daphne disse porgendo un braccio verso il ragazzo e l'altro verso la sorella: «Bloom, lui é un nostro cugino, é figlio del fratello di nostro padre. Discende da un'antichissima dinastia di eredi al trono di Omega.» - «E' un piacere conoscerti Bloom, ho atteso con ansia questo momento.» disse il ragazzo, e la Fata un pò confusa ma come sempre determinata rispose «Anche per me è un piacere e un onore, Evan.» - «Ora scusate.» s'intromise Daphne «Devo scambiare qualche parola con mio cugino.» e senza dire altro si allontanarono di una ventina di passi, oltre le colonne ghiacciate che giravano a spirale intorno al trono la cui vista era possibile solo frontalmente. I ragazzi rimasero in silenzio, mentre i due parlavano della prova che soltanto il Principe e Faragonda conoscevano. Riven, gelosamente e Bloom incuriosita, chiesero a Musa come faceva a conoscere quel ragazzo, giusto per ingannare un pò il tempo. «L'ho conosciuto tempo fa su Melody, e poi siamo rimasti in costante contatto. Mi difese da una streghetta di quindici anni che frequentava il mio stesso corso alle scuole di secondo grado, quando ancora non ero in grado di trasformarmi.» La tensione era già alle stelle e per una volta Riven non volle alimentare discussioni superflue alla situazione, limitandosi a dire a bassa voce «Musa, ne riparliamo a casa, voglio saperne di più..» Il modo in cui pronunciò la frase fu rigido e distaccato, ma in fondo sapeva l'amore e la fiducia che la Fata nutriva nei suoi confronti.
Daphne e Evan erano di ritorno dalla loro discussione, sembravano qusi soddisfatti dopo la breve chiacchierata, il Principe mentre avanzava fece girare il braccio fino al fianco della cugina e Daphne, sorridendogli, gli accarezzò i lucenti capelli.
«Nella vostra prova non viene richiesto l'uso dei poteri.» disse il ragazzo «Per questo ne siete state private; so che può sembrare assurdo in quanto voi crediate di poter tenere sotto controllo i vostri incantesimi, e io ne sono certo, ma la tentazione di utilizzare qualche formula potrebbe rivelarsi fatale in una delle prove. Daphne e io vi accompagneremo fino al luogo della missione e li avrà inizio, ma nessuno, come potete ben immaginare, dovrà aiutarvi.» Daphne proseguì: «Ragazze ora dovete decidere, siete pronte a rischiare il tutto per tutto per la nuova trasformazione?» - «Se é l'unico modo per sconfiggere le Trix..» Disse Stella «Per noi va benissimo!» Esclamò Bloom cercando il consenso delle altre fate che ora sorridevano. S'incamminarono cosí verso il fatidico luogo.
TO BE CONTINUED

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Capitolo 7
*** La sfida ci attende ***


Capitolo 7: La sfida ci attende

Attraversarono tutta l'Omega che le Winx conoscevano bene, passarono accanto al luogo, ormai da un anno in macerie di ghiaccio, dove erano seppelliti Ogron e gli stregoni. Aisha lanciò uno sguardo di disprezzo verso quel luogo dove aveva combattuto accanto a Nebula e le fate ormai non piú della vendetta. Poi proseguì fino a quando con un gesto Daphne fece interrompere a tutti il cammino, tutti tranne la fata Androssiana.
«La tua prova, Aisha.» disse secco e distaccato il principe finendo poi in un incoraggiante «In bocca a lupo.» - «..crepi» rispose semplicemente la fata senza farsi sentire da nessuno in modo scaramantico.
La piazzola in cui si erano fermati era all'aperto, sotto la leggera lastra di ghiaccio che faceva da pavimento, c'era l'erba verde lucente e cangiante.
I ragazzi e le Winx rimasero poco più dietro, alla giusta distanza per vedere Aisha affrontare la prova.
Le Winx capirono che la missione sarebbe durata tutta la notte e che quindi ogni singola Fata, del tutto senza poteri, potevano ancora contare soltanto sull'uso delle ali. Nessuno sapeva in cosa consisteva la prova, bisognava aspettare. Aisha si guardava intorno, ogni tanto buttava un'occhiata dietro come a chiedere ai suoi amici se avessero visto qualcosa. Ma ancora niente. Passarono 10 minuti, Evan sorrise.
Ciò irritò Aisha che stava perdendo la pazienza.
«Cos'hai da ridere?» - «Tranquilla, non voglio distrarti. Ma un consiglio posso dartelo: ammira lo spettacolo negativo che sta accadendo sotto i tuoi piedi.» Aisha scattò la testa verso il basso e vide l'erbetta verde diventare di ghiaccio: l'acqua che scorreva nelle piantine verde smeraldo diventava solida e ciò causava la perdita di fluidi nella Dimensione. Aisha iniziò a sentirsi debole, capí che doveva fermare quel disastro: l'Universo e i suoi stessi poteri potevano sparire per sempre. Ma come fare senza poteri?
«E' uno scherzo? Ricordo al gentile pubblico -Disse stringendo i pugni e fissando il Principe- di non avere i miei incantesimi e poi perché mettere a rischio l'intera Dimensione per acquisire un potere? E' una sfida personale, non c'è bisogno di mettere in ballo la vita dell'Universo!»
Riferì tutto ciò guardando bruscamente Evan ma cercando allo stesso tempo un aiuto da parte del biondo ragazzo. «Ogni Winx ha le sue capacità personali, almeno credo.» Rispose semplicemente.
Aisha era desolata e demoralizzata, cosa volesse dire con quella frase non lo aveva capito, pensò solo a cosa era capace di fare senza la magia. Capacità? Devo utilizzare le mie personali capacità? Pensò la Fata.
Si sedette sulle ginocchia e toccò il ghiaccio: sotto le dita si sentiva l'acqua che scorreva e che man mano diventava ghiacciata. Poi poggiò tutto il palmo della mano come se volesse scaldare il ghiaccio per scioglierlo. Chiuse gli occhi e pensò alle parole che da piccola le disse il padre: («Piccola mia, sarai la piú bella Fata di Andros mai esistita, diventerai una grande Regina e avrai il pieno controllo di tutte le acque della Dimensione. Qualsiasi fluido che scorre in un posto proviene dall'Oceano del nostro pianeta e tu, con la tua sola mente, puoi controllare le acque del nostro mare. Sei forte figlia mia, comanda le acque con il tuo pensiero, ce la farai.»).
Aprí gli occhi e sorrise debolmente. Poggiò anche l'altra mano sulla lastra di ghiaccio: pensò al suo Oceano, a quello Infinito, alle sue amiche, a Roy. Pensò poi alle Trix e a quello che avrebbero fatto se non avrebbe fatto subito qualcosa, così si concentrò. Sorrise ancora una volta e poi aprí gli occhi: il ghiaccio si ritirò lentamente, i fluidi iniziarono a scorrere tra l'erbetta verde e il suo cuore ne fu fiero.
Aisha saltò dalla gioia, urlò di avercela fatta, l'eco della sua voce fece tremare l'acqua. Le Winx si abbracciarono fortemente restando in silenzio. La Principessa di Andros non poteva credere che il solo pensiero avesse sciolto quel disastro; era forse una metodologia di combattimento Lightyx? Daphne poi rivolgendosi alla Fata ora più pensierosa di prima disse: «Bravissima Aisha, hai ascoltato il tuo cuore e hai risolto l'enigma. Potrebbe essere apparsa piuttosto semplice come prova, ma quando sarai una Fata Lightyx, come le tue amiche, capirai il perchè di questo potere che sprigiona la tua mente Forza Stella..» - «Stella? Perché io? Cosa dovrei fare?» non fece in tempo a domandare che la Ninpha riolse tutti i suoi dubbi: «Con la tua luce devi fare in modo di sciogliere la lastra di ghiaccio e trasformarla in un cristallo.».
Evan guardò infastidito Daphne, che a suo parere aveva aiutato fin troppo la Fata di Solaria, ma lei dimostrò una certa indifferenza. Stella pensò cosí a quando trasformò un pezzo di roccia in un calice di cristallo, il giorno del sacrificio Enchantix di Flora. Ma stavolta si trattava di ghiaccio secco e gelido
A quei tempi aveva la fortissima energia positiva della Polvere di Fata, ora no. Ma ricordò, ancora una volta, quando Musa aveva fatto ricrescere le ali di Galatea semplicemente scuotendo le sue; bastava fondere le due cose e sprigionarle in un incantesimo mentale, seppur fosse senza poteri. La ragazza prese esempio dalla prova di Aisha, così provò a concentrarsi su ciò che aveva di più caro: pensò a suo padre Radius e sua madre Luna: malgrado avessero fatto pace grazie al suo desiderio Sirenix, i due regnanti di Solaria non erano mai tornati una coppia effettiva.
Una magica polvere di luce scese dalle ali di Stella che, dopo qualche veloce battito e una lacrima ripensando alla sua infanzia un pò triste, trasformò il ghiaccio in un lucente cristallo. La fata non poteva crederci, ma allo stesso tempo sapeva che la stessa forza della Luce del Sirenix che salvò suo padre dall'eclissi tempo prima, era in grado di essere trasmessa anche nei suoi piccoli pensieri per salvare l'Universo.
Balzò addosso a Musa e le disse dolcemente «Grazie!» Musa senza sapere cosa stesse dicendo rispose vivacemente: «Di niente Stella, è sempre un piacere.» la ragazza dai lunghi capelli dorati rise e le spiegò passo per passo cosa avesse fatto per superare la prova. Il tempo era volato in quell'arco di serata, era più buio di quando potesse esserlo sulla Dimensione Omega.
Iniziarono a incamminarsi per le successive prove...
TO BE CONTINUED

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Capitolo 8
*** La melodia, la fiamma, le WInx ***


Capitolo noiosetto, perlopiù transitorio, perdonate eventuali errori dovuti a quel dannato t9..
Capitolo 8: La melodia, la fiamma, le Winx

Durante il cammino il Principe del ghiaccio si bloccò nei suoi passi e incalzò una veloce frase: «Va bene ragazzi, fin'ora tutto é andato per il meglio, ma ora il gioco inizia a complicarsi. La notte su Omega si confonde col giorno, ma come potete notare si vede la Luna piena anche qui. Il novilunio su Omega indica il momento più gelido di tutta la nottata. Come ben sapete su questa dimensione la Luna piena dura circa due ore e mezzo, poi inizia nella stessa nottata a diventare calante. In queste due ore che vi ho citato il gelido probabilmente penetrerà nelle vostre ossa consumando lentamente le vostre energie, Fate.»
Lo disse quasi con un accenno di ironia, essendo consapevole del fatto che sul quel pianeta era l'unico ad avere una protezione naturale dal ghiaccio. Daphne lo guardò con aria di rimprovero, temeva che le ragazze potessero tirarsi indietro e, per riparare a quella volontaria frecciatina finì col dire: «D'altra parte voi siete delle Fate davvero in gamba, passerete tutte le prove senza alcun problema.» Si spostarono tutti in silenzio in un'altra piazzola, qui regnava la terra ruvida e smussata rispetto all'area precedente sulla quale c'era la verde erbetta. Era estremamente secca, antica e priva di vita. Era il turno di Flora.
«Senza la tua magia, ovviamente, dovrai far nascere qualcosa di meraviglioso e mai visto su Omega, qualcosa che gli antichi testi dei Magic Flower narrano da remoti e remoti millenni.» - «Credo tu stia parlando dell'Incantevole Rouge Magic Flower dai numerosi petali sfumati di argento, che non esiste ne su Lynphea, il pianeta dei fiori, ne in nessun altro luogo.» disse impassibile la Fata della Natura. Evan rimase colpito e sorpreso dall'elevata conoscenza che aveva su quel passo dell'antico testo di Lynphea, ma per puro orgoglio non lo lasciò notare. Poi Flora riprese a parlare preoccupata: «Ma come faró senza i miei poteri? Gli antichi autori del libro non hanno mai riprodotto quella rarità della Natura, nè le Fate maggiori. Come potrei farlo io?»
Con puro stupore di tutti i presenti tranne che della Ninpha che conosceva bene il cugino, il bel principe non rispose. Flora fece qualche passo avanti, poi si fermò tenendo gli occhi fissi sullo sguardo del ragazzo che la guardava con aria di superiorità. Si piegò su se stessa, accolse un pò di quella terra secca e la strinse tra le mani. Poi sfilò un petalo della rosa viola che portava tra i capelli nella trasformazione Sirenix e ne fece una carta per ricoprire quel pugno di terra. Chiuse gli occhi e pensò al suo amato pianeta, generatore della natura della Dimensione. Non lascerò che le Trix vincano stavolta. pensò nervosamente. Ad un certo punto si sentì la terra secca fremere sotto i piedi e delle piantine germogliare. Lentamente nacque un incredibile fiore rosso dalle mille sfumature argentee. Flora ne fu felice e, una volta alzatasi, andó accanto ad Helia e lo abbracciò. Non stette molto a spiegarsi come avesse fatto, non lo sapeva neanche lei probabilmente dato il suo sguardo un pò perso. Ma non le interessava più di tanto, l'importante era aver superato con facilità la prova, seppur fosse convinta che non si trattava di quell'unico test, e forse in fondo aveva ragione..
Era il turno di Tecna, la Fata era agitata e ansiosa piú che mai. «E' il turno mio, affermativo? E' cosí razionale dal momento che tutti mi osservate.» Disse la fata di Zenith girando la testa a destra e sinistra ripetutamente per volgere la parola a tutti. «Affermativo, Tecna.» rispose spiritosamente Daphne per smorzare il momento di tensione, ma tornò subito seria. «Per far si che la natura persista in questo acerbo luogo, dovrai far in modo che delle scariche elettriche causino una leggera pioggia-ologramma, che tu ovviamente sai bene a cosa serve in campo scientifico.» Tecna aggiunse: «Nessun problema, la modernità mi appartiene! Ma come faccio senza i miei incantesimi?» Daphne guardò Evan, i due sorrisero e quest'ultimo disse «Ogni Winx ha le sue capacità personali, almeno credo.» Tecna guardò Daphne e poi il ragazzo. «Perché ribadite costantemente quella strana frase?» - «Perché é ciò che vi aiuta a terminare le vostre prove!» Seguí un rumoroso-silenzio. Si sentiva a malapena il vento frusciare sui petali del delicato fiore della fata di Lynphea.
Tecna non sapeva come reagire, si sentiva tecnicamente disorientata. «Ora che ci penso, a cosa può mai servirci la magia? Su Omega nevica, grandina, diluvia, piove di continuo! In effetti la pioggia-ologramma non è altro che una riproduzione del fluido reale, in natura serve a tener in vita le piante che germogliano in luoghi aridi o ghiacciati. Ho praticato più volte questo tipo di incantesimo, anche se senza i miei poteri devo ricorrere ai vecchi trucchi computerizzati. Per far cadere un pò di pioggia posso utilizzare il database magico e sintonizzarlo al GPS, avendo cosí la possibilità di intercettare un fulmine che tecnicamente dovrebbe creare una reazione chimica nel..»
Stella interruppe la Fata che a suo parere averva parlato già troppo: «Basta Tecna! Mi scoppia le testa, troppo tecnologica, agisci!». - «Emh, si scusate, dimenticavo..» soffocò una risatina imbarazzata. Tutto quel che stava dicendo prima che la fata di Solaria la interrompesse, fece. Intercettò un fulmino e ne ricavò energia per ricavarne pioggia tecnologica. La gioia delle fate e dei ragazzi era incontenibile; rispetto al tempo in cui aveva spiegato il procedimento di creazione della pioggia, Tecna portò a termine la sua prova in meno di pochi minuti. Ma era arrivato il momento di spostarsi in un'altra terra, una piú lontana. Il viaggio iniziò ed erano le 4 del mattino, anche se su Omega il tempo sembrava immobile e ogni singolo istante durava interminabili minuti. Il novilunio era passato, il gelo era meno intenso, ma non meno pungente di come fosse già all'arrivo delle ragazze.
(mezz'ora dopo il cammino) Evan non stanco del viaggi,o a differenza di alcuni affermò in modo deciso: «Eccoci all'ultima piazza priva di vita su Omega. Qui avranno luogo le vostre prove.» disse riferendosi alle due Fate che avevano combattuto una accanto all'altra contro l'antico Falco. Ma era il momento di Musa, anche lei inizialmente si chiese come fare senza magia, ma proprio quando Evan stava per dire l'analoga frase che aveva detto alle fate precedenti disse «Fammi indovinare: esattamente come le altre Winx, ho le mie capacità e devo sfruttarle al meglio?» Evan rise lievemente di gusto e rispose dispettosamente: «Si, Fata.» Riven guardò gelosamente Musa, che da lontano gli mandò uno schioccante bacio.
Quel posto era diverso dai due precedenti: un pò di vita c'era, seppur implicita da ammirare. Il terreno appariva oro, come se un velo di sabbia desertica fosse stata poggiata da un preciso artista. Iniziò a piovigginare delicatamente. Tutti erano al riparo sotto la grande Quercia Magica, mentre Musa al centro della piazzola sentiva le gocce scenderle sulle guance rosee. ad un certo punto un silenzio assordante chiamò l'attenzione di quella strana area di Omega, le voci non si distinguevano nello stare zitti della natura. Per la fata della musica il silenzio era insopportabile. Quel posto necessitava di musica, una musica capace di portare armonia nel freddo luogo. Così laa Fata iniziò a fare ciò che le riusciva meglio in allegria: cantare. Era la sua personale capacità a cui si riferiva Evan, era quella che ogni ragazza normale possiede senza poteri, che varia da gente in gente. Cantò sempre piú forte, mantenendo la dolcezza del brano..
"...E se, il male sembra invincibile.. Usa tutta la magia che in te, questiamo siamo noi..! Winx ali nel cielo, sempre insieme vinceremo..."
Aveva pensato di cantare questa canzone perchè la scrisse lo stesso giorno in cui le sei ragazze conquistarono la sua trasformazione preferita, il Believix, in quanto permetteva alla Fata melodica di far credere in lei e nel potere della musica agli umani.
L'aria diventò dolce e profumata, il suono entrò in ogni atomo dell'aria. Una fatalosa sinfonia riempí il cuore della ragazza che corse verso Bloom per abbracciarla dalla gioia, mentre canticchiava ancora qualche nota del brano insieme alle sue amiche che per un attimo dimenticarono la situazione in cui si trovavano. Era il momento della prova dell'ultima Fata rimasta, la guardiana della Fiamma del Drago. Stella disse in modo a dir poco scorbutico: «Ricorda che il principe Evan ha detto che noi Winx abbiamo delle capacità, vedi di sfruttarle al meglio sennò s'arrabbia.» pronunciò quella frase quasi come se lo stesse beffeggiando, non gli stava affatto simpatico. Il ragazzo guardò seriamente la fata di Solaria, ma poi si lasciò trascinare dal carattere vivace della fata con un sorriso poco sforzato. La pioggia cessò, mentre l'armonia della musica vivace della fata di Melody persisteva. Ma quale prova per la fata del fuoco? Niente richiamava l'attenzione della Fata che non capiva cosa dovesse fare.
Si sentiva delusa e amareggiata. Passarono i minuti, ma ancora niente. Con cosa si sarebbe dovuta confrontare la ragazza? Era la domanda che tutti nella testa si porgevano, ma nessuno si sentiva di pronunciarla ad alta voce. Poi un segno.
La soffice sabbia dorata si levò da terra scoprendo un sottile strato di marmo nero opaco. Era gelido piú del ghiaccio che avevano potuto toccare nelle aree precedenti, si intravedeva sul fondo del marmo uno strano oggetto, una scatolina in legno. il compito di Bloom era quello di afferrarla evidentemente. Non le fu difficile: si sedette sullo scuro pavimento e si concentrò come avrebbe fatto per guarire una vittima di battaglia al tempo del Believix. Pronunciò una semplice frase involontaria con un filo di voce: «Per te é la fine Icy, non farai del male più a nessuno, tanto meno a noi Winx, alle mie amiche, alla mia famiglia, a me..»
La rabbia e il rancore che nutriva verso le tre malvagie possedute dalle Antenate era piú forte che mai, e bastò una piccola scintilla per aprire una spaccatura nel pavimento. Arrivò alla scatoletta, la prese e l'alzò come un trofeo. Le Winx esultarono e ad un certo punto riebbero i loro poteri. Erano cariche piú che mai, ma per loro le scoperte non erano finite. Per la notte si rifugiarono al Castello di Ghiaccio e la mattina ripartirono per Magix. Le prove si rivelarono semplici, ma forse lo erano troppo per un potere così grande.
TO BE CONTINUED

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Capitolo 9
*** Verso Tir Nan Ogh ***


Capitolo 9: Non restano che le Fate Maggiori

Era l'alba, a Magix regnava la pace, le Winx si erano meritate una mattinata di riposo. Solo una cosa avrebbe potuto svegliarle dolcemente, i loro amori.
- Bussano alla porta - «Aisha, vai tu..» Disse assonnata Musa, la Fata di Andros di tutta risposta mandò un segnale magico alla porta comunicante con l'altra camera, facendo svegliare Stella.
«Ragazze, mi scoccio di alzarmi. Sono la principessa di Solaria, io le cose sono abituata a essermele fatte.. e ora, buonanotte.» - «Forza Stella apri, non ce la faccio, l'energia del fuoco ieri mi ha distrutta.» Rispose Bloom. – Ribussano - «Flora...- sbadigliò Tecna -..vado io?» Chiese la Fata tecnologica sentendo il baccano nelle stanzette divise dalla leggera parete che permetteva alle Winx di comunicare.
«Tranquilla Tecna, sono ormai in piedi.». Seguì un coro in favore alla fata di Lynphea, poi ognuna tornò nel proprio iniziale silenzio. Tecna aprì la porta: «Brandon, Sky, ragazzi entrate!»
Le cinque ragazze mezze addormentate balzarono in piedi e in tre secondi si sistemarono, poi si accalcarono contro la porta. «Buongiorno Winx!» Era Griselda. «Forza ragazze, Flora ha solo trovato la tecnica giusta per farvi alzare dal letto!» Flora rise di gusto, le altre sembrava avessero gli occhi posseduti da chissà quale spirito malvagio. «La direttrice vi aspetta nella camera delle simulazioni fra tre quarti d'ora. A dopo.» Disse allegramente l'ispettrice divertita dallo scherzo della Fata della Natura che si era dimostrata sempre educata e corretta.
Tutte poi si diressero nel proprio armadio per cercare il vestito adatto. Dopo la camera delle simulazioni sarebbero uscite infatti con i loro bei ragazzi.
«Ci sono modi e modi di svegliare le amiche, Floretta..» bisbigliò ancora sconvolta Stella. - Poco tempo dopo- «Eccoci, direttrice.» - «Buongiorno Bloom! Buongiorno ragazze, accomodatevi. Avete riposato bene?» - «Si, grazie. Se non fosse stato per uno scherzetto mattutino da parte di un'amica!» Disse Stella rivolgendo lo sguardo verso l'amica che si stava sistemando i lunghi capelli in una coda. Tutte risero.
«Si, l'ispettrice Griselda mi ha raccontato, ogni tanto una distrazione favorisce il buon umore. Ma ora veniamo a noi. Prima di tutto volevo congratularmi con voi, avete superato le prove su Omega. Immagino abbiate incontrato il principe Evan. É stato lui a guidarvi?» - «Grazie direttrice. Si Daphne ed Evan sono stati gentilissimi, non ci hanno aiutate se non una volta. La missione si è dimostrata piuttosto semplice rispetto ad altre. Tuttavia qualche complicazione c'è stata, ma erano problemini banali.» Rispose tutto d'un fiato Musa. «Bene, sono felice che non ci siano state alterazioni, ma adesso arriviamo al dunque. Volete diventare le Winx Lightyx?» - «Dobbiamo farlo, per la pace tra i popoli della Dimensione.» rispose Aisha. Faragonda così riprese a parlare: «Tutto quello che vi resta da fare è recarvi sulla Terra, a Tir Nan Ogh e restarvi per qualche giorno. Lì incontrerete le stesse Fate che vi hanno donato il Lovex e il Sophiex. Inoltre la regina Nebula, con le altre Fate Maggiori, vi darà qualche dritta sulla vostra nuova trasformazione.» - «Affermativo, fantastico! partiremo stesso oggi, stasera se possibile.» Disse Tecna, poi proseguì Bloom: «Direttrice, con noi possono venire anch..» - «Ferma Bloom, bisogna avere molta calma. So quel che mi vuoi chiedere. I ragazzi potranno venire con voi...» - «Si!» Urlarono le Winx allegramente, ma Faragonda subito ribatté: «...a condizione che voi non vi distraiate troppo dai nuovi incant...» - «Direttrice» la interruppe Stella: «Lei deve stare tranquilla, niente può distrarci, parola di Winx!»
Faragonda abbracciò una ad una le Winx e poi chiamò Codatorta, per chiedere il permesso di far partire i cinque ragazzi. Musa e Flora si avvicinarono ad Aisha, quasi come se volessero dire la stessa cosa, infatti si guardarono e Musa fece cenno all'altra fata di parlare. «Forza Aisha, cosa aspetti a chiamare Roy? Dobbiamo farlo noi per te?!» - «Roy, ma cosa dite.. Io non saprei.. Ci penserò dopo, ecco..» Musa riprese: «Pensaci in fretta, stasera si parte, e lui appena lo saprà stanne certa che sarà entusiasta!» - «D'accordo, ma dopo.» Le due ragazze risero e Aisha si fece trasportare dalla loro simpatia. «Bene, ho discusso con Codatorta» disse decisa Faragonda «e sapete che da domani i ragazzi hanno allenamento con i Draghi Bianchi per circa sette giorni e sette notti.» le Winx sgranarono gli occhi, guardarono Faragonda che poi continuò: «Ma conoscete anche il cuore dolce del professore. Quindi i ragazzi hanno il suo permesso per venire con voi. Ora andate a preparare i bagagli, vi attende un lungo viaggio.» Le Winx gioirono, ringraziarono ripetutamente la direttrice e poi uscirono dall'ufficio.

Capitolo 10: Verso Tir Nan Ogh

Due ore dopo le Winx avevano preparato una borsa a testa con qualche vestito leggero, portando con sé anche il programma delle adozioni del Love&Pets che due giorni prima avevano dovuto lasciare per correre su Magix. «Pronte ragazze?» Chiese Stella in modo esuberante «Sono eccitata dall'idea di rivedere le Fate Maggiori, chissà se si ricordano di noi..» - «Figurati se non si ricordano Stella, gli abbiamo salvato la vita, i poteri e anche Tir Nan Ogh!» Esclamò Aisha «E quel giorno credo sia stato memorabile, tutti i presenti dovrebbero ricordare cos'è successo e grazie a chi.» Scese il silenzio.
A tutte tornò in testa quel momento in cui Nabu si sacrificò, poi la Fata riprese a parlare: «Ora riesco a ricordare quel tempo senza piangere, ho amato tanto Nabu. Mi potreste chiamare egoista, cattiva e senza cuore, ma Roy mi fa sentire bene come quando lui c'era..» - «Aisha, non sei senza cuore, sei innamorata.» disse Bloom teneramente alla Principessa dai lunghi capelli ricci e vaporosi. Musa aggiunse: «E poi fidati, se conoscevo bene, credo che per te avrebbe voluto una persona che ti stesse accanto e che ti ama.»
Chiusero l'ultimo borsone e li poggiarono uno ad uno per terra. «Fatto sta» proseguì Stella «Che stiamo tornando in quella terra con una quarta trasformazione, diversa dalle precedenti. Ricordate? Combattere contro Diana con il Sophiex.. Wow, che ricordi!» - «Soprattutto quando ci hanno catturati tutti Stella.» Disse Flora che obbligò tutte in una risata. Poi la principessa di Solaria continuò a parlare come se Flora non avesse detto nulla: «Con il Believix.. La maggior parte delle volte lì siamo state con quella trasformazione. Stasera quando saremo lì invece, con il Sirenix!» - «E se il cielo ce la manda buona..» Disse Bloom «Domani con il Lightyx!»
Le ragazze risero e poi si ricordarono dei ragazzi con il quale avevano appuntamento. I poveri sei ragazzi, Roy compreso che era ormai diventato uno specialista a tutti gli effetti, stavano suonando il clacson delle windrider da 7 minuti circa. Tecna si affacciò dal balcone «Ma dove sono?» - «Qui vicino bellezza!» Rispose spavaldo Riven per buttare la solita frecciatina a Timmy che, come sempre, era l'ultimo a scavalcare il balconcino della stanza accanto a quella di Bloom.
«Smettila Riven, non sei divertente!» Lo rimproverò Brandon «Non ti é bastata la scenata a Fonterossa, o vuoi proseguire anche qui?» - «Ehy, calma che succede? E poi dovete togliervi il vizio di entrare dalla finestra, capita in giorno che ci prendete mentre ci cambiamo, bella figura che fate!» - «Tanto meglio.» rispose Riven maliziosamente, guardando Brandon. Musa, sistemando qualche libro d'incantesimi sul tavolo, chiese: «Riv, che ti prende? Sii più educato per favore, non c'è motivo di alterarsi, a pensare che siete appena arrivati e già discutete.» Riven sentendosi dire quelle parole controbatté senza neppure pensarci: «Hai ragione amore sono stato proprio maleducato.» Si alzò bruscamente dalla poltroncina su cui era sprofondato e diede un bacio sulla guancia a tutte le Fate tranne che alla sua ragazza. Si rimise comodo e poi guardò male Sky con un sorrisetto diabolico. Le Winx erano arrossite e alquanto basite, Musa era furiosa e i ragazzi gelosi più che mai.
«Non mi sembra opportuno esagerare per un richiamo.» disse infastidito e seccato Sky, come se stesse parlando da tempo. «Sto esagerando? Hai utilizzato un attacco contro regolamento. Mi hai fatto passare per un incapace davanti a Codatorta.» - «Sky cos'hai combinato?» Chiese con un tono di divertimento Bloom. «Oggi era una prova importante e Riven è stato rimandato a causa mia. Diciamo che non sono stato del tutto corretto e il professore ha sanzionato lui.» Le ragazze sorrisero silenziosamente, Riven era distratto; piuttosto che ascoltare le fastidiose parole dei suoi amici, guardava le gambe della sua ragazza che aveva lasciato un pò più scoperte del solito. Lei se ne rese conto, arrossì subito, e per smorzare il momento disse: «Avete messo via qualcosa per Tir Nan Ogh?» - «Certo, hanno già tutto sulla navetta.» rispose Flora, che già aveva posto ad Helia la medesima domanda mentre erano impegnati ad abbracciarsi. «Bene, allora andiamo!» Disse Bloom. Stella replicò sbadatamente: «Ma non dovevamo partire stasera?» - «Certo per Tir Nan Ogh, ma se partiamo ora abbiamo tempo per un salto a Gardenia.»
Le ragazze erano eccitate più che mai, Tecna e Timmy si misero insieme alla guida per stare un pò isolati e chiacchierare sugli ultimi hardware e software creati. Stella, Brandon, Helia e Flora si sedettero intorno ad una piccola panca su cui ci poggiarono da bere. Bloom e Aisha si sedettero sul divanetto rosso, e cosi fecero i loro ragazzi. Musa andò nel retro della navetta a guardare qualche vecchia foto, Riven la raggiunse.
«Musa, mi dispiace per quello che è successo ad Alfea, ero furioso e di certo non volevo ferirti..» - «Stai tranquillo, ho capito, ma promettimi che non bacerai nessun'altra oltre me..» Riven tirò Musa verso di se e la baciò. Nessuno dei due, come loro solito, arrossirono ma si fecero trasportare dalla passione. Il viaggio era lungo, Aisha si addormentò e Roy le poggiò la testa sulle sue gambe, non prima di darle un bacio sulla fronte. Anche Bloom e Sky si addormentarono, ma loro erano abbracciati, e nessuno poteva dividerli tanto si stringevano stretti. Tecna e Timmy erano svegli più che mai, ogni 20 minuti impostavano il pilota automatico per scherzare tra di loro e lasciar campo ai sentimenti, poi riprendevano a guidare. Gli altri quattro rimasero tutto il tempo a chiacchierare del più e del meno.
Poi si sentì il rumore di una chiave girare: la porta che dava sul retro della navetta venne chiusa, ma nessuno se ne accorse. Riven e Musa si stesero per terra sul soffice tappeto bianco a guardare le foto insieme e ogni tanto tra un bacio e l'altro, ricordavano la loro storia sin dal primo anno di college della ragazza.
Arrivarono finalmente sulla Terra. Stella chiese a Timmy se era possibile fare un rapido giro per i paesi europei, e in mezz'ora la Fata del Sole Splendente poté vedere dall'alto Spagna, Italia e infine Gran Bretagna, dove erano diretti. Arrivati a Gardenia fecero la solita fermata da Mike e Vanessa, poi da Klaus e Morgana e infine andarono ad assicurarsi che il Love&Pets lasciato in affido a loro sette amiche fidate, andasse per il meglio. Si fecero presto le 18:OO e tutti si diressero verso Tir Nan Ogh.
TO BE CONTINUED

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Capitolo 10
*** Tra risate e magia ***


Come potete notare anche questa volta (come ho fatto precedentemente) posto due capitoli, perchè io li ritengo "capitoli morti" ovvero nel quale non accade nulla di straordinario. Sono una sorta di passaggio tra le sfide avvenute su Omega e cioò che attende le Winx dopo la conquista del Lightyx. Un bacione!
Capitolo 11: Prime verità sul Lightyx

Erano le 19:O7, avevano appuntamento con Diana, la prima Fata Maggiore della Natura, 13 minuti dopo. Gli specialisti rimasero nella navetta, Roy visitò l'incantevole Foresta Amazzonica senza allontanarsi, e le Winx si diressero verso il castello di Diana.
Vennero accolte dalle Fate con cui una volta avevano combattuto. Alla vista delle Winx, queste stesse Fate rimasero sorprese, ma sapevano di dovergli la vita allora sorrisero e le fecero accomodare.
«Diana, Fata Suprema della Natura, sta per ricevervi» disse la più giovane di loro. «Tutte queste formalità.. “Diana, Fata Suprema”.. Sono qui! Basta dire più facilmente “Sta arrivando Diana”, forza entrate!» Con tutta simpatia Diana fece la sua entrata e fra qualche risata iniziarono a camminare verso la sala principale.
Bloom iniziò subito a parlare di ciò che a lei interessava di più: «Ci è stato detto che voi Fate Maggiori potete dirci come usare al meglio il Lightyx.» - «Vero, quando lo otterremmo?» Disse freneticamente Stella. «Calma ragazze.» riprese Diana «Un passo alla volta, mio compito è dirvi come usufruire al meglio della potenza della natura una volta che sarete in forma Lightyx.» - «Quindi non lo avremo oggi?» - «Bloom, siete state inviate qui qualche giorno. Per oggi e domani non vi assicuro niente, ma state certe che prima di ripartire per Magix non sarete più Sirenix.. O forse si...» Disse misteriosamente Diana. Flora replicò: «Cosa significa? Ci stai dicendo che non è sicuro che otterremmo il Lightyx?» - «Sii serena Flora, non ho detto questo. Il Lightyx lo avrete al 1OO% e su questo non si discute.» - «Allora cosa vuol dire che forse resteremo Sirenix?» - «Musa» disse Diana «Questo dovrete chiederlo alle potenti Ateri, dato che saranno loro a donarvi il Lightyx.»
Arrivate nella sala dominante, le Fate si accomodarono e chiesero eccitate cosa centrasse la Natura con il Lightyx. Diana così rispose: «Vi racconto tutto dal principio. Voi avete scoperto questa trasformazione da quando l'hanno ottenuta le Trix. Queste tre streghe, lo sapete meglio di me, sono malvage e spietate, hanno messo sotto assedio Magix solo per attirarvi a prendere il Lightyx.» - Aisha interpellò: «Perché mai le Trix vogliono che noi acquisiamo il Lightyx?» - «Per il semplice fatto che vogliono dimostrarvi che il loro LightDark è molto più potente della trasformazione positiva Lightyx.» - «Ed è vero?» Chiese Musa. Seguì un istante di silenzio, poi la Fata della Musica insisté: «La versione Dark del Lightyx è più potente di quella che noi otterremmo?» - «Purtroppo è la verità.» - «Allora perché rinunciare al Sirenix che è tra le trasformazioni più potenti e ottenere il Lightyx che è inferiore ai loro incantesimi?» - «Questo non posso dirvelo, davvero mi dispiace. Scoprire ciò è un compito a voi affidato. Posso dirvi qualcosa in più sull’estetismo della mutazione. La trasformazione che vi aspetta è incantevole. Lasciando in disparte il fatto che sarete più potenti che mai in veste Sir.. Lightyx.. Posso dirvi che avrete i capelli raccolti in trecce divise da petali di fiori di colore verde. Il vestito della trasformazione è in pizzo bianco con aggiunte di particolari che richiamano i poteri delle Fate Maggiori, del colore che vi rappresenta. Per la Natura avrete un polsino con un fiore magico di colore blu elettrico: vi verrà automaticamente donato da me non appena acquisirete il Lightyx. Le altre Fate Maggiori vi diranno poi i loro doni. Ma non dovete pensare che il Lightyx non sia potente: ci sarà pur un motivo se solo quattro fate finora lo posseggono. É un'antica trasformazione di noi Fate Maggiori. L'abbiamo ceduta al passato quando ogni Fata ha avuto il suo potere e luogo specifico.»
Flora chiese serenamente e con la solita aria di ragazza dolce e spensierata: «A cosa servirà il fiore magico?» - «Quel fiore prende il nome di Kajeé, vi darà due tipi di incantesimi: il Ventaglio della Natura e l’Acqua della Vita. Ognuna di voi avrà una formula diversa, ad esempio Bloom dovrà dire “Fiamma di Vento”, oppure Musa “Vento Sonico”, e cosi via. É tutto chiaro o avete ancora qualche domanda su ciò?» - «Limpido come l’acqua, grazie sei stata gentilissima, a presto!» Disse Stella. Si fecero presto le 2O:OO e le Fate tornarono alla navetta per andare a riposare un pò.
Il mattino dopo le Winx si svegliarono presto e raccontarono cosa aveva detto loro Diana ai ragazzi. «Se ho capito bene» disse Roy «E' sicuro che otterrete il Lightyx quanto è probabile che resterete Sirenix?» - «E' proprio questo che non capiamo.» rispose pensierosa Aisha. Tecna confermò: «Le abbiamo chiesto cosa volesse dire, ma non ci ha dato altre spiegazioni.» poi intervenne Sky: «Credevo fosse state chiamate qui proprio per levare ogni dubbio.» - «E invece ce ne stanno ponendo altri.» Rispose Tecna un pò seccata dalle parole della Fata Maggiore. Helia poi chiese: «A che ora dovrete andare da Aurora?» - Musa rispose: «Fra 2 ore, ma non sappiamo se in questo momento la sua dimora di ghiaccio è in movimento sulla Terra.» - «Suppongo stia sorvolando Tir Nan Ogh, o almeno spero.» Disse Flora, Stella poi enfatizzò: «Beh abbiamo un pò di tempo, anche io credo sia da queste parti, non ci resta che cercarla!» Così si avventurarono nella foresta per avvistare il castello volante scolpito nel ghiaccio. - Mezz'ora dopo - Riven chiese curiosamente a voce bassa alla sua ragazza: «Cos'è quel coso che vola secondo te?» - «Ahahah Riv, è il castello di Aurora!» Rispose teneramente Musa. «Riven, per la prima volta ti sei reso utile anche non sapendolo!» Timmy ne approfittò per fare una battuta, dato che lo aveva sentito. Poi Stella lanciò una sfera di luce verso il castello. Le Fate del Ghiaccio e Aurora si affacciarono.
«Venite Winx.» disse distaccatamente la Fata Maggiore. Le Winx salutarono i ragazzi e attraverso delle nuvole magiche salirono fino al castello. Il solito sorriso un pò spento riempiva il viso di Aurora che disse in un filo continuo di parole: «Sono lieta di incontrarvi. Compito mio è dirvi cosa avrete tra gli incantesimi che riguardano i miei poteri. Una volta ottenuto il Lightyx avrete una sottile corona di ghiaccio poggiata sulla fronte. Con essa potrete utilizzate due incantesimi: il Cold in Winter e il Passo Gelido. Qualche interrogativo?» - «Si Aurora, tu possedevi con le altre Fate Maggiori il Lightyx vero?» La Fata Maggiore annuì e Tecna continuò: «Credi che sia più potente di una delle nostre trasformazioni attuali?» Aurora cambiò posizione sul trono ghiacciato e spiegò: «Beh questo non dovrei dirvelo, ma posso assicurarvi che il Lightyx e il Sirenix sono perfettamente di uguale potenza. Nient'altro.» - «Davvero? Allora non è così debole come trasformazione.» disse Flora, poi Aurora con aria di rimprovero ma dolcemente sostenne: «Flora, nessuno ha mai detto che il Lightyx non sia potente, ma che per battere le Trix che hanno il LightDark bisogna rinforzare questa trasformazione del tutto nuova e rapida per voi. Ora devo andare, mi spiace di essermi trattenuta così poco, ma ho un importante incontro con le fate Ateri a proposito della vostra trasformazione. A presto ragazze!»
Le sei ragazze scesero dal castello salutando da lontano Aurora. Le Winx colpite dalla brevità dell'incontro scesero allegre attraverso le nuvole magiche e poi partirono con i ragazzi verso l'Italia per l'incontro nella grotta con Sybilla.

Capitolo 12: Tra risate e magia

Era già pomeriggio, e la navetta stava sorvolando le Alpi italiane, fino ad arrivare nel cuore verde della nazione, dove la grotta di Sybilla era isolata da centinaia di chilometri dalla popolazione.
Erano arrivati all'entrata della caverna e le solite creaturine dai capelli rossi arruffati ballavano intorno ai cespugli di fragole e mirtilli. A differenza del castello di Aurora, lì i ragazzi potevano entrare, era il luogo in cui a malincuore avevano aiutato Duman a tornare a Gardenia, dopo l'alto tradimento nell'essersi trasformato appositamente per attaccare i ragazzi. Sapevano già cosa aspettava li alle Winx. Passarono sul solito ponte, quello stesso un pò crollante ponte che fu attraversato dagli stregoni del Cerchio Nero. Transitarono per un tunnel che allora non c'era, era stato scavato per difendersi dagli attacchi diretti; da lì Sybilla aveva il controllo di tutte le aree del luogo e le poteva raggiungere in un istante. Arrivarono poi a destinazione. La Fata italiana li accolse saggiamente, come la Fata Maggiore della Giustizia sa fare.
«Eccovi finalmente! Entrate pure siete benvenuti.» Stella impaziente di avere il nuovo potere iniziò a parlare un pò sgarbatamente: «Allora, Sybilla, siamo qui per sapere cosa..» - «Calma principessa di Solaria! Conosco il motivo per il quale siete qui, ho deciso io personalmente di convocarvi qui su Tir Nan Ogh, comprendo la tua agitazione. Gradite qualche elisir?» Proferì dolcemente.
Con la sua solita formalità la Fata, facendo avanzare con un cenno una guardiana dai capelli corti e dorati, fece servire delle essenze dalla stessa ragazza che portava un vassoio con una brocca contenente delle magiche e calde bevande.
«Grazie mille, Sybilla.» Bloom, Aisha e Flora ne presero un sorso. Quest'ultima disse: «Dunque Sybilla, ci è stato detto che ogni Fata Maggiora dovrà..» - «Si certo Flora» riprese la fata della Giustizia «Vi donerò l'antico marchio delle Fate Primitive. Si tratta di un disegno sopra la vostra spalla destra, rappresenterà un grappolo di orchidee che emaneranno un magico odore di ali di fata che permette di disorientare per un certo lasso di tempo, i vostri nemici nelle più clamorose e complicate battaglie.» - «Orchidee? Con i miei capelli non sarebbero più indicate le ginestre? Sono dorate e profumate come i miei capelli.» - «Stella!» Esclamarono le cinque Fate guardando la loro amica che di tutta risposta ribatté: «Cos'ho detto?» Sybilla rise della spontaneità delle fanciulle e poi teneramente disse: «Stella hai ragione, come gli è venuto alle Fate Primitive di scegliere l'orchidea come simbolo?» Tutti risero con dolcezza innanzi alle parole della saggia Fata Maggiorie, Sybilla pose ai ragazzi qualche quesito, chiedendo agli stessi come fossero andate le ultime battaglie avvenute e se a Magix la situazione era tranquilla rispetto a poco tempo prima. Raccontarono delle Trix, fece una profonda conoscenza con Roy, poi si congedarono; gli Specialisti e le loro ragazze tornarono alla navetta.
- Sulla navetta - «E' stato piacevole incontrare Sybilla, è sempre così cordiale.» disse Musa - «Già proprio vero.» aggiunse Bloom mentre era sul punto di addormentarsi. Le Winx sfinite dai viaggi si abbracciarono ognuna ai propri ragazzi e si addormentarono, tranne Tecna che guidava la navetta energicamente con Timmy, lanciando qualche occhiata sugli amici che riteneva "I soliti dormiglioni". Non restava che tornare a Tir Nan Ogh dalla Regina Nebula, che le attendeva il giorno seguente essendo l'ultima meta.
Le Winx e i ragazzi tornarono a Gardenia, e le Fate per un giorno poterono riaprire il loro Love&Pets personalmente. «Grazie ragazze per quello che state facendo al Love&Pets.» - «Di niente Flora, sai che per noi è un piacere! Quando tornerete al comando del negozio?» Chiese Keyra, una delle ragazze che curava la boutique per cuccioli. «Avremo da fare per un pò di settimane, ma speriamo di risolvere al più presto. A voi non dispiace vero?» - «Ma figurati, sai che amiamo stare con questi teneri cuccioli!» Disse Kimberly, la ragazza che si occupava del cibo dei piccoli pets.
«Oggi vi daremo una mano qui al negozio, d'altronde non abbiamo nulla da fare, l'appuntamento con Nebula è domani.» - «Con chi?» chiese incuriosita Pralin, la sorella più giovane di Kimberly, mentre sistemava i tracciati per l'allenamento quotidiano dei cuccioli. «No, no, di nessuno! Aisha ha detto qualcosa che non voleva, perdonala, ma quando passa troppo tempo col suo Roy inizia a parlare a casaccio!» sistemò la situazione Stella, che non riusciva a trattenere le risate mentre pronunciava la frase.
Tutte le ragazze si misero a lavoro, gli specialisti andarono a salutare Klaus al Frutti Music Bar, e anche un'altra giornata fini. I ragazzi e le Winx andarono nell'appartamento che gli apparteneva ormai da due anni, e ognuno dormì con la sua ragazza nel letto di quest'ultime.
La mattina dopo tutto era pronto per l'ultima rotta, ma avevano appuntamento con Nebula alle 1O, così passarono da Morgana, nella sua nuova casa che condivideva con Klaus, a chiedere qualche informazione in più sul Lightyx e i doni delle Fate Maggiori.
TO BE CONTINUED

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Capitolo 11
*** Incomprensioni sul Lightyx ***


Grazie a coloro che stanno seguendo la storia *^*
Capitolo 13: Incomprensioni sul Lightyx

«Come faremo a potenziarlo?» - «E chi sarà la più forte?» - «Sarà la nostra trasformazione più potente?» - «Ragazze, state tranquille!» Morgana richiamò a gran voce le Winx per calmarle, ma sempre con quella compostezza da grande Fata.
«So bene che siete intrepide di terminare il viaggio per poi tornare a casa trasformate, ma ottenere questa trasformazione richiede tempo, ci vuole prima di tutto coscienza di ciò che si fa e pazienza. Oggi incontrerete per la prima volta Nebula in veste di Regina delle Fate Terrestri, vi dirà tutto ciò che volete sapere.»
Bloom con tono d'interessamento chiese alla ex Regina: «Tu conosci il Lightyx, Morgana?» Morgana annuì, e Bloom continuò: «Perché la versione Dark è più forte?» - «Per il semplice fatto che il loro LightDark è stato conquistato prima, nulla di più complicato.» Rispose Morgana. - «Quindi le Trix sono più forti soltanto perché hanno avuto il vantaggio di poterlo potenziare senza che noi le interrompessimo?» Chiese alterata Aisha. E ancora una volta Morgana mosse il capo affermativamente.
Tecna riprese poi a parlare: «Cosa possiamo fare allora per raggiungere un livello almeno pari al loro? Per combatterle non basterà ottenere la trasformazione.» - «il Lightyx è meno potente del LightDark, ma attualmente voi siete più forti delle tre nemiche universali. E' contorto da capire, ma è la pura verità» disse Morgana. «Io non capisco, prima ci dicono che il Lightyx non è potente, poi che è forte quanto il Sirenix e che adesso siamo più potenziate delle Trix ma stiamo per ottenere un qualcosa di più debole. Cosa dovremmo pensare? Non è coerente il fatto che il LightDark è più forte, ma noi abbiamo più potere delle Trix, com’è possibile?» Chiese Musa alterata e sconcertata nello stesso momento. «Musa sta calma, non innervosirti inutilmente, hai perfettamente ragione. Noi Fate Maggiori vi stiamo chiarendo alcune cose, ma probabilmente a causa delle nostre parole vi sono sorti alcuni dubbi. Posso assicurarti che il Lightyx è fortissimo, e su questo non si discute. Ma infondo tutte le trasformazioni lo sono rispetto alle necessità per cui bisogna conquistarli. Il perché del fatto che siete più forti anche avendo una trasformazione più debole rispetto a quella delle Trix lo dovrete scoprire da sole, la vera prova è questa.»
Flora con la solita calma affermò guardando fisso negli occhi la donna: «Se ho capito bene tutte le prove che abbiamo affrontato finora non erano altro che..» - «Test per verificare se siete le persone giuste a compiere questo lavoro.» finì Morgana mantenendo il medesimo tono di voce per la durata dell'intera frase. Notò chiaramente lo sguardo perso e sorpreso delle sei Fate, si fermò un attimo e poi proseguì: «Oggi mi avete dato l'ennesima conferma che ci tenete a migliorare sempre di più come Fate, la vostra grinta e voglia di andare avanti vincerà sulle Trix, ne sono certa. Sono quasi le 1O, è meglio se andate ora, la Regina delle Fate Terrestri vi attende!». Le Winx lasciarono silenziosamente la casa di Morgana per dirigersi da Nebula.

Capitolo 14: Ci siamo!

Erano le 1O e qualcosa, le Fate impazienti di trasformarsi erano già a Tir Nan Ogh. Nebula era in ritardo, le Fate apprendiste avevano fatto un altro pasticcio nel Castello Reale, e tra varie risate stava sistemando tutto con un pò di magia. La pace regnava in quel posto quando Nebula era nei paraggi. Si respirava aria di perfezione, quella perfezione che si ottiene quando c'è un equilibrio tra bene e energia magica, un equilibrio fatato.
«Ci siete proprio tutti!» la voce vivace di Nebula fece scattare i ragazzi che salutarono allegramente la Regina delle Fate a cui svolazzavano per aria i capelli gonfi e ricci. «Non abbiamo tempo da perdere, avete incontrato Sybilla, Aurora e Diana?» Nebula non diede il tempo di rispondere a nessuna delle Fate che riprese a parlare: «Benissimo, è ora di prendere questa trasformazione. Andiamo dalle fate Ateri! Strada facendo vi dirò qualcosina in più sul Lightyx.»
Camminando su per il sentiero verso il torrente incantato, Nebula fece un lungo discorso che nessuno aveva mai interrotto: «Sapete, in pochissimo tempo avete avuto già accesso a questa trasformazione, quasi come l'Harmonix, quelle che avete affrontato erano prove non difficilissime per delle Fate come voi. Ma dovreste chiedervi il perché di tanta facilità. Purtroppo ogni vantaggio ha anche le sue pecche, e spesso tali difetti fanno sorgere dei dubbi piuttosto gravi: questi dubbi, questi problemi dovrete risolverli da meritate Fate Guardiane, questo solo potrà potenziarvi. Una volta ottenuto il Lightyx e testato, dovete promettere a voi stesse di non spaventarvi, potrete ricevere brutte sorprese, ma non dovrete restarci male.» fece un breve pausa per prendere il respiro e poi, guardando il viso serioso ma incuriosito delle ragazze continuò accentuando l'incoraggiamento nel tono della voce: «Tutto andrà per il meglio e presto capirete che l'unico modo per sconfiggere le vostre ormai acerrime nemiche da sempre, è la Convergenza della Fusione. Si lo so, non sapete cosa sia, e probabilmente finora non ne avete mai sentito parlare. E' proprio questo il dilemma che riguarda il Lightyx! Lightyx, dalle radici dello studio antico significa Light, chiaro, luce, leggero. Ciò che rappresenta le Fate devote alla Luce. Ciò che noi Fate Maggiori siamo, ciò che voi Winx sarete.» Ad un certo punto le Fate Ateri fecero la loro improvvisa apparizione: luci magiche e energie scintillanti ricoprirono l'aria e l'acqua cristallina dell'isola, la fauna danzava, i fiori profumavano più del solito e il sole brillava nel cielo come non mai. Le tre Fate dalle "brevi" dimensioni, avevano un abito insolito e diverso da quello con cui abitualmente si facevano vedere; un girocollo di coralli spiccava tra i lungi veli che ricoprivano i corpi fluttuanti delle Ateri, poi si posizionarono una accanto all'altra.
«Un giorno vi donammo 3 doni Winx.» parlarono in coro le suggestive Fate: «Il pieno contatto con la Natura, il Sophiex. La capacità di resistere alle temperature Australi, il Lovex. Il dono Nero.» Il sole brillò splendido e un candida nuvola bianca lo coprì. Un effetto boreale colorò il limpido cielo di colori roseati e color oro.
«Oggi siamo qui a rendervi partecipi a ciò che le Fate che avete conosciuto hanno scoperto molto tempo prima di voi: il Lightyx delle Fate Maggiori. Winx, siete le Fate Guardiane dei rispettivi pianeti di appartenenza, vi concediamo il controllo del cuore di Magix e della fonte dei vostri poteri. Vi dichiariamo Fate Maggiori, ultime della Dimensione. La vostra dimora, Tir Nan Ogh, vi ospiterà ogni volta che vorrete. Complimenti Winx siete ufficialmente delle Fate..»
Le Ateri non specificarono però che Fate, ma le ragazze non ci fecero caso tanta l'emozione. le Winx rabbrividirono pensando a tutto quello che avevano passato a partire da cinque anni prima, erano Fate Maggiori proprio come Nebula, Diana e le altre.
Comandavano sulla fonte universale dei propri poteri. Le altre Fate Maggiori e, sorprendentemente anche Faragonda, stavano seguendo la scena dall'alto di una collina, i ragazzi videro una strana scia magica avvolgere ogni Fata, fecero così un passo indietro.
Le Fate Ateri sparirono e una musica suonata dalla dolcezza e l'armonia di un flauto traverso, riempiva di delicatezza e morbidezza l'aria. Era la melodia più tenera sentita nella vita di chiunque probabilmente. Era sempre più sottile quella musica, una musica calda e fresca allo steso momento, una musica elettrica e profumata, una musica brillante e sinfonica.
Un'armonia che in meno di un secondo sollevò le Fate che ora ondeggiavano nell'aria come atomi. Una melodia che da dolce divenne il suono più vivace e divertente mai sentito. Le Winx avevano capito, avevano capito cosa stesse accadendo, era successo così quando avevano conquistato la penultima trasformazione.
Tornarono con i piedi per terra. La musica s'interruppe. Le Winx risero, ma nessun altro oltre loro sei capì cosa fosse accaduto.
TO BE CONTINUED

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Capitolo 12
*** La Convergenza di Fusione ***


Ciao,ciao! Ringrazio infinitamente a chi segue la storia, spero che la descrizione della trasformazione vi piaccia. Ancora le Trix non sono entrate in scena, cos'hanno in mente quelle cattive streghe? Un bacio, MusaDarcy!
Capitolo 15: E' il nostro momento

Bloom, leggermente commossa, urlò a squarcia gola: «Winx! Con il potere delle Fate devote alla Luce.. trasformazione!» e poi tutte insieme, come di rito, ridendo urlarono in coro:
«Supremo Magic Winx, Lightyx!» improvvisamente tutto diventò veloce e scattante, la melodia dolce e tenera si risentì ma per pochi secondi, era partita la musica che accompagnava la loro trasformazione: era un brano ribelle, felice, forte e coraggioso, un brano dalle parole dolci e dalla musica colorata.
Gli abiti in pizzo bianco da vere Fate leggendarie racchiudeva quel qualcosa di vintage; le trecce divise dai petali i fiori verde mela davano un tocco naturale al tutto. Ogni Winx aveva il medesimo modello di abito, ma le ali erano completamente diverse:
Bloom le aveva celesti, di un azzurro talmente chiaro che quando volava si confondeva con il cielo. Erano le ali piegate a quattro, presentavano fantasie barocche e fiamme blu sulla parte destra posteriore di ogni ala. La parte anteriore faceva trasparire ciò che c'era oltre la Fata. Stella aveva le sue ali d'orate geometriche, dai tratti brillanti che richiamavano le stelle, ogni battito emanavano luce profonda. Musa era un incanto: le sue ali rosse ricordavano quel che era una farfalla di rara bellezza. Sulla parte alta delle ali aveva un lungo pentagramma con delle note scintillanti disegnate sopra, pentagramma che percorreva un pò di spazio in aria, ogni volta che la Fata si innalzava in volo. Tecna aveva le ali sottili, viola scuro con delle decise sfumature lilla. Le ali anteriori avevano la forma di un fulmine e la parte alta presentava scie di elettricità che si illuminavano ad ogni passo che la ragazza muoveva. Le Ali di Aisha avevano le sembianze della parte finale della coda della più bella Sirena di Andros, tra l'azzurro e il verde chiaro. I colori si univano tra loro e creavano un gioco di fluidi che si muovevano all'interno delle sottili ali fatate. Ogni volta che scuoteva le ali, s'innalzava la rugiada dalla fresca erbetta, così da ricavarne fluidi naturali. Flora era meravigliosa: le sue Ali erano dei petali rosa screziati, ogni battito d'ali si vedeva in trasparenza un diverso tipo i fiore che brillava sia al Sole che alla Luna.
Ma una cosa avevano in comune quelle sei splendide fanciulle: la scritta Winx nel perfetto centro delle ali; la forma di quel logo che pochi giorni dopo essersi conosciute disegnò Bloom, il marchio Winx Club.
Splendeva tra sfumature d'oro e bianco che facevano contrasto con il lucente pizzo dell'abito. La gonnellina in tulle e i fiochi di cadeau di seta accompagnavano soavemente le gambe coperte da solo un collant bianco a metà gamba. Né tacchi, né ballerine, nulla di nulla. Rappresentavano la Natura. Mai visto uno spettacolo più bello: erano la perfezione secondo il parere dei ragazzi e di chi le osservava, tutto ciò che una Fata esteta possa desiderare.
Ebbero il Kajeè di Diana e tutti i doni delle Fate. Si abbracciarono per molti minuti fortemente, tra lacrime di felicità e sorrisi, la loro trasformazione aveva raggiunto la massima potenza. Abbracciarono i ragazzi e in lontananza videro Faragonda e le altre Fate, così le salutarono a braccia disumanamente elevate e saltellando vivacemente come bambine che scartano i regali sotto l'albero di Natale a mezzanotte.
Si spinsero, giocarono, scherzarono e poi venne a Stella la buffa idea di provare i poteri lì dove non c'era nulla, su quella distesa di un immenso prato accanto al torrente. La Principessa di Solaria scese sull'erbetta, poteva sentire la rugiada attraverso il sottile collant che però non lasciava passare nulla. Fece qualche passo, provò per un altro secondo le ali e riscese.
Stese le braccia davanti a se, aprì i palmi delle mani, poi le congiunse, coordinando il movimento ad un formula magica: «RAGGIO SUPREMO!» Un'enorme sfera magica si accese per pochi secondi e mentre Stella lanciava il suo incantesimo, improvvisamente si spense. Stella rimase sbalordita, quel potere, seppure usato in minima quantità, era troppo forte da controllare.
Le Winx presero in giro la loro amica che fallì nel suo tentativo di utilizzare un così grande potere, allora partì la sfida. «Su forza Bloom facci vedere cosa sai fare!» urlò divertita Musa scherzando con l'amica. «Si dai Fata facci vedere!» continuarono le altre ridendo e sapendo che Bloom non avrebbe mai fallito con il suo Drago.
Così la Fata puntò le braccia verso il vuoto si concentrò e disse la sua formula: «SAETTA FIAMMANTE!».
Lo stupore era altissimo. I poteri delle Winx non funzionavano.

Capitolo 16: La Convergenza di Fusione

«Che razza di scherzo è mai questo? Cosa significa, dove sono i nostri poteri?» Stella era furiosa, mai come quel giorno, ripeteva velocemente quelle domande a vuoto, come se le stesse ponendo a se stessa. Bloom si voltò velocemente verso la collina dove stavano seguendo la scena le Fate Maggiori e Faragonda ma non vide nessuno. C'erano solo i ragazzi che non sapevano come aiutare le loro Fate.
«Ammetto che ho molta paura, ma Nebula ci aveva avvisate. Qualunque cosa accada dobbiamo mantenere la calma, evidentemente le prove non sono finite e questa è quella più importante: scoprire come funzionano i nostri poteri. O forse tra poco tempo funzioneranno, chissà» disse Aisha cercano di convincere le sue amiche e se stessa. Poi Flora continuò: «Quindi finché non scopriremmo come funzionano gli incantesimi Lightyx, non possiamo combattere? e se le Trix ci attaccassero o puntassero Magix?» - «A quel punto sarebbe la fine» concluse Musa tristemente. Si era rivelato il giorno più felice e malinconico per le Winx, ma ancora non sapevano cosa le attendeva. Sky per consolare le amiche e la sua fidanzata disse: «Ragazze, la missione ora è finita avete la vostra trasformazione, credo che posiamo tornare su Magix, siete state bravissime nell'arrivare fin qui. Che ne dite se cerchiamo insieme qualche informazione nell'Archivio Magico di Alfea una volta arrivati?»
Le Winx erano troppo pensierose e alcune di loro non fecero neppure caso alle parole di Sky, ma Tecna disse con tranquillità: «Volentieri. Grazie dell'aiuto e del supporto, ragazzi.»
Le ragazze furono costrette a malincuore, di tornare in forma Basic e lasciare la loro nuova trasformazione alla prossima avventura.
Tornarono ad Alfea, il viaggio di ritorno non fu spensierato come quello di andata, ma tutto sommato le Winx erano più tranquille accanto agli specialisti. Scese presto la notte e mentre tutti cercavano qualche informazione nell'archivio Helia trovò un libro.
«Convergenza di Fusione!» Tutti si girarono di scatto e poi Bloom replicò allegramente: «E' l'incantesimo di cui ci parlava Nebula!» - «Ottimo lavoro, Helia.» disse dolcemente la Fata dei Fiori. «Forza cosa aspettiamo ad aprirlo?» chiese Musa impaziente. «Non vi pare sia stato troppo semplice trovare la soluzione?» esternò Tecna perplessa, e Stella ribadì le parole di Musa: «andiamo Tecna, perché complicarci la vita? Apriamolo.» - «E se non fosse quello che cerchiamo?» disse scettica Aisha. «Tentar non nuoce.» finì Bloom. Ma non soddisfatta Tecna rispose ancora: «Non nuoce come quando un libro mi trasformò in robot proprio su questa pedana?»
Le Winx si guardarono negli occhi una ad una e non sapevano che fare. Brandon incoraggiò le belle Fate: «Ragazze, aprite il libro, se poi non trovate nulla di utile continuiamo a cercare, ne vale la pena.» Stella guardò il suo ragazzo con occhi pieni di speranza, si fece avanti e aprì lei il libro.
Tutti furono investiti da una grande scia arcobalenata di luci, erano sei colori, ognuno rappresentava una fonte di un potere. Poi la luce mano mano diventò fiacca e le parole scritte ad inchiostro sul libro iniziarono a pendere una forma di simbologia degli antichi Maghi di Magix.
«Avanti Stella, leggi.» la spronò Bloom. La Fata iniziò a leggere tutta la lettura tradotta dal primo rigo.

«LA CONVERGENZA DI FUSIONE E' CIO' CHE UNA SOLA FATA PUO' OTTENERE
CONCENTRANDOSI SU CIO' CHE E' STATA E CIO' CHE SARA'. LA CONVERGENZA DI FUSIONE NON VIETA AD UNA FATA DI OTTENERE ALTRE TRASFORMAZIONI,
A CONDIZIONE CHE RESTI SEMPRE LIGHTYX NELLE LEGGEREZZE E NEI CAMBI.
LA CONVERGENZA DI FUSIONE APPLICA AD UNA O PIU' FATE UN CAMPO ENERGETICO DI MAGIA BIANCA
FUSO CON LE PRECEDENTI E SUCCESSIVE POTENZE.
LA CONVERGENZA DI FUSIONE NON E' ALTRO CHE IL LIGHTYX DELLE FATE MAGGIORI,
IL POTERE CHE NON HA INCANTESIMI PROPRI SINGOLARM..»


Improvvisamente il libro fu avvolto nuovamente dalla scia di luci che un attimo prima aveva dato vita alle frasi scritte, le lettere diventarono illeggibili e il libro si chiuse. Stella provò a riaprilo ma sembrava sigillato.
«La convergenza di fusione è il potere di una Fata su ciò che è stata e ciò che sarà..» ripeté a bassa voce Musa mentre rifletteva termine per termine, tutti la guardarono mentre fissava la copertina del libro. «Ora che si fa?» chiese Aisha rivolgendosi alle amiche. «E' il momento di scoprire ciò che siamo state e ciò che saremo e credo che la risposta sia più vicina di quanto non pensiamo!» rispose decisa Musa, convinta di essere ad un passo dalla soluzione finale.
TO BE CONTINUED

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Capitolo 13
*** Ritorno al passato ***


Perchè le Pixie sono agitate? Cos'avranno combinato le tre belle malvage? Buona lettura *^*
Capitolo 17: ritorno al passato

«Musa non capisco, come puoi credere che siete vicine alla soluzione senza aver un punto di riferimento stabile? non che voglia interferire sia chiaro..» disse perplesso Sky, ma Musa non rispose, non c'era con la testa.
«Che ne dite di lasciare gli sguardi scettici a domattina e andiamo tutti a riposare?» disse dolcemente Riven guardando la sua ragazza, mentre tutti lo fissavano perché non era mai così cordiale se parlava generalmente all’intero gruppo. Musa non ascoltando le parole di Riven, ma ugualmente accorgendosi della sua voce che le parlava, gli diede un bacio sulla guancia e senza dire nulla andò in camera; lo specialista la seguì, “Magari ha bisogno di sfogarsi” pensò.
«Amore, qui ti mori di freddo.» le disse Riven abbracciandola da dietro mentre si sporgeva un po’ troppo dal balcone della sua stanza situata nell’ala di Alfea riservata ai dormitori dei professori. La Fata non aveva voglia di discutere, pensava a ciò che aveva detto Sky e ora credeva che non avrebbero mai compreso la vera soluzione del Lightyx. Musa si volto e abbracciò Riven stretto a se, come se quello abbraccio significasse mille parole che non riusciva a pronunciare, forse per mancanza di coraggio.
Intanto le altre Winx stavano andando a dormire, non prima di salutare i ragazzi. Dieci minuti dopo gli specialisti scesero nel cortile del college femminile, Aisha entrò nella camera che divideva con la Fata della musica e vedendo quest’ultima con il suo ragazzo disse: «Potete continuare domani a baciarvi, ora fallo andare a dormire questo povero ragazzo!» Pronunciò la frase scherzosamente e con tenerezza, per convincere i suoi più fedeli amici a separarsi. La Fata di Andros credeva fosse la coppia più bella che conosceva; malgrado i continui litigi, si amavano ogni giorno di più. I due ragazzi si salutarono e mezz'ora dopo, quando gli Specialisti già da un po’ erano tornati a Fonterossa, tutti dormivano.
L’aria notturna era calma nei due college devoti alla Luce e alle soluzioni positive, si udiva lievemente il baccano che le streghe di Torrenuvola eseguivano senza preoccuparsi di disturbare chi a quell’ora dormiva.
Una strana ombra dalle forme femminili si proiettò sul Castello di Alfea; sembrava essere una ragazza dai capelli folti e ricci che stringeva tra i pugni lungo i fianchi, due fulmini scintillanti.
La stessa cosa accadde sulle mura delle altre due scuole di Magix, ma le conformazioni erano piuttosto diverse dalla prima che si era presentata sul college delle Fate.
Sulla facciata anteriore della creatura negativa Torrenuvola, si ergeva lentamente un’ombra suadente e longilinea che impugnava una strana spirale in movimento costante tra le mani. Dal terrazzo-giardino di Fonterossa, infine, una slanciata e seducente figura in controluce aveva le mani congiunte dietro il capo e percorreva un percorso avanzando e arretrando ogni tre passi. Le tre misteriose ragazze stettero nei paraggi dei tre college per un po’, poi andarono via indisturbate.
L'indomani pioveva, i dodici ragazzi dalle mille avventure riposavano nei loro letti, e il sole splendeva debole tra le nuvole. La sveglia squillò rumorosamente con i suoi potenti raggi sonici, tanto da dar fastidio anche all’abituata Fata della Musica che desiderava non sentire quel frastuono causato dal piccolo meccanismo.
"Se solo avessi lo stereo crash dello Charmix per spegnerti!". Pensò la ragazza di Melody infastidita, portandosi il cuscino sulla testa in modo da soffocare l’insopportabile suono.
Inaspettatamente la sveglia finì di eseguire il fastidioso strepito. Musa si alzò di colpo; era stato un caso che la sveglia si fosse fermata a quel solo pensiero? La Fata si sentì come se per un attimo fosse tornata indietro nel tempo, la sua mente si svuotò e ad un tratto una scintilla rossa scese lungo tutto il corpo disteso sul letto. La sensazione svanì subito, così come quella strana energia colorata che in pochi secondi aveva coperto il fisico perfetto della fanciulla. Senza indugiare, Musa svegliò le amiche e raccontò l'accaduto. “Che cosa strana” continuò a ripetere nella sue testa.

Capitolo 18: Cosa succede, Pixie?

«Musa sarà stata un'impressione!» disse Stella marcando la sua convinzione con un gesto deciso delle braccia, ma Flora fece un smorfia strana e poi disse: «Sai che mi è capitata una cosa simile?» tutte la guardarono incuriosita e poi, spinta dal voler condividere la sua strana esperienza con le amiche, iniziò a raccontare: «Stavo mettendo un pò d'acqua alle piantine in salotto, le trovavo un pò disidratate.. fatto sta che stavo canticchiando Believix magia di Winx, quando all'improvviso una foglia è cresciuta in modo smisurato, come se avessi usato l'Edera Rigogliosa del Believix. Curioso vero?» Bloom, senza lasciar tempo alle altre di rispondere, si alzò all'impedì ed esclamò: «Questo è fantastico! E' come se foste davvero tornate indietro nel tempo, o almeno credo.» - «Siamo vicine alla soluzione Winx, ne sono certa!» replicò Aisha.
... - Più tardi, nell’ufficio di Faragonda -
..«Sono solo supposizioni ragazze, delle impressioni o più semplicemente un pò di stanchezza data dalle missioni di questi giorni che vi ha dato alla testa. Ogni volta che vi accade qualcosa di piuttosto surreale, credete sia un indizio relativo al Lightyx. Non dimenticate che viviamo in una Dimensione detta appunto "Magica", e quindi degli avvenimenti bizzarri legati agli incantesimi posso verificarsi in ogni momento..» disse Faragonda dopo un discorso tra se e ma; la sua voce tremava con leggerezza.
«Ma direttrice, non è possibile che una cosa legata al passato sia successa nello stesso giorno a due di noi pensando ad una vecchia metamorfosi!» disse Bloom a nome di tutte che annuirono decise, sperando che si fosse spiegata bene con la direttrice in ciò che voleva dire. Musa continuò: «..Solo dopo aver conquistato il Lightyx, tra l'atro.. Trasformazione del quale i nostri "attuali" poteri non funzionano, eppure per i precedenti basta un pensiero o una parola.» Tecna aggiunse: «Direttrice, deve dirci qualcosa di cui non siamo al corrente?»
Faragonda mostrando poca ma visibile agitazione rispose: «Ma Tecna come puoi pensare una cosa simile? ..Io ora ho un appuntamento devo scappare, voi trattenetevi pure qui, Griselda arriverà a momenti a consegnarvi dei codici magici. A presto Winx..» Uscì velocemente dall'ufficio dopo aver pronunciato l'ultima frase con un accenno di incertezza, come se stesse quasi mentendo. Chiusa la porta pensò tra se e se: «..buona fortuna ragazze». Il pomeriggio, le ragazze erano in cortile, gli specialisti invece si stavano allenando contro i grandi Draghi di Fonterossa. «Cosa facciamo adesso?» disse fissando nel vuoto Stella da sopra un panca mentre lasciava penzolare le gambe. Nessuna delle ragazze rispose, ognuna pensava ai propri poteri svaniti.
«Dannazione, sono stanca di pensare e pensare! Strano sentirlo da me sì, ma ho voglia di azione, mi mancano i miei incantesimi.» disse freneticamente Flora. «Right!» urlò improvvisamente Aisha piena di energia positiva «Basta stare con le mani in mano, mettiamoci in movimento, scopriamo dove sono i nostri poteri Winx!»
La Fata incoraggiò le sue amiche che felici iniziarono a incamminarsi verso l'uscita di Alfa. Camminando per il sentiero ragionarono un pò.
Bloom diede il via alla discussione: «Non diamo per scontato che è stato un caso ciò che è successo a Flora e Musa..» -
Stella rispose: «E non diamo per scontato nemmeno il fatto che Faragonda ci stia nascondendo la verità.» -
Tecna riprendendo l'amica disse: «Probabilmente la verità che ci nasconde non è altro che la soluzione del Lightyx.» - «Già ma senza nessun indizio come faremo a trarre un conclusione giusta?» chiese Musa e poi Flora incalzò la Fata melodica: «Forse dovremmo aspettare solo un segnale».
Tra qualche perplessità e molta incertezza, le Winx proseguirono il loro dialogo vuoto di soluzioni finali a lungo. Continuarono a parlare per mezzora, finché camminando arrivarono al villaggio delle Pixie.
Lockette felice di vedere la sua Fata con il quale aveva stretto il Bonding anni prima, schiamazzò un pò spaventata: «Bloom! Finalmente!» Chatta salutò anch'essa le ragazze e la sua Fata, aggiungendo poi una frase: «Winx vi stavamo aspettando da molto!» e Bloom domandò: «Perché ci stavate attendendo Pixie?» e Tune e Amore risposero a coro sorprese: «Ancora non sapete nulla delle Trix?»
TO BE CONTINUED

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Capitolo 14
*** La Clessidra dello Splendore ***


Da domani fino al 2 di gennaio non ci sarò, quindi fino ad allora vi terranno compagnia questi due capitoli, spero vi piacciano! Un bacio, MusaDarcy e buone feste!
Capitolo 19: La Clessidra dello Splendore

Lockette agitata e impaurita come sempre disse: «Sono state le Trix, non abbiamo potuto fare niente ci dispiace..» e Bloom preoccupata chiese all'unisono con Stella: «le Trix? Fare cosa?» Tune svegliando con una carezza Piff che dormiva su una foglia di quercia affermò mantenendo la calma: «Le Trix hanno tentato nuovamente di attaccare l'Albero della Vita.»
Le Winx trattennero il respiro un secondo e poi Tune proseguì: «Fortunatamente le abbiamo fermate in tempo, ma poi si sono dirette verso Magix e li non gli abbiamo fatto neppure il solletico con i nostri poteri. In compenso l'Albero della Vita è salvo, ma quelle tre smorfiose sono a piede libero.» - «Hanno di nuovo raso al suolo Magix?» chiese con la voce spezzata Flora e Amore, accentuando il suo parlar francese rispose galantemente e con un pizzico di tristezza: «No, ma, per nostra sfortuna, hanno trovato la Clessidra dello Splendore, ricordate quell'oggetto magico che avete studiato l'anno scorso in occasione dell'eclissi verificatosi su tutta la Dimensione?»
Le Winx rifletterono un attimo e poi Musa ribadì: «Ma si certo, la Clessidra del Buio e della Luce! Capace di far scendere la notte in pieno giorno e di far illuminare la sera con il sole di Solaria.» - «Se usufruissero del suo potere allora potrebbero mandare in tilt la Dimensione Magica, come già è successo con il Pilastro della Luce.» disse Aisha preoccupata, mentre prendeva in braccio la sua piccola Piff che si stiracchiava, poi Tecna chiese: «Quindi se le Trix impiegano l'incantesimo per fare apparire la Luna di giorno, Solaria potrebbe di nuovo sconvolgere i parametri della Dimensione?» - «No, in quel caso non accadrebbe nulla perché comunque dall'altra parte della Dimensione il Sole esiste e non è stato distrutto. “Finché esisterà il Sole, Regnerà Solaria con la Dimensione”, diceva un vecchio libro su tutti i collegamenti magici riferiti alla Luce Positiva, quindi non c'è da preoccuparsi su quest’aspetto.»
Le Winx e le Pixie tirarono nuovamente un respiro di sollievo, ma il momento di tranquillità durò per poco tempo. Poi chatta chiese: «Allora a cosa gli serve la Clessidra se non a mandare nel caos i nostri pianeti?» tutte in silenzio ragionarono, ma dallo sguardo si capiva chiaramente che nessuno aveva la risposta. Dopo un pò di riflessione Digit affermò: «Beh è inutile pensare al loro scopo, è un gesto illogico quello compiuto dalle Trix, non c'è motivo per il quale debbano rubare un oggetto simile. E se stessero solo cercando di depistarci? Magari hanno in mente qualcosa di più e noi stiamo perdendo la testa vicino a questa Clessidra.» - «Si.. è.. è probabile non ci avevo pensato..» disse Tecna indecisa se dar ragione alla sua Pixie con cui aveva legato il Bonding.
Stettero altri 2O minuti al Pixie's Village; era decorato con festoni a dimensioni giuste per le piccole fatine e con luci color verde acqua che richiamava il tema della Festa che l'indomani avrebbero festeggiato, quella dei Fluidi del Vecchio Villaggio. Le Winx tornarono lentamente ad Alfea, tra una chiacchierata telefonica e l'altra, raccontando quanto detto con le Pixie ai loro ragazzi. Erano le 22 precise di sera, le Winx liberarono un pò la mente con una serata tranquilla; ogni tanto lanciavano qualche sguardo sul magic-phone per guardare l'ora.
Musa era in disparte a massaggiare con Riven per raccontargli, come promesso, i dettagli della sua conoscenza con il Principe Evan, Flora stava disegnando un nuovo fiore che aveva intenzione di creare per celebrare il secondo millennio di Lynphea, Stella pensava ai suoi abiti preferiti cuciti fino ad allora e le altre erano distese sul letto a rilassarsi, sorseggiando di tanto in tanto una fresca bevanda al succo di albicocca.
Tecna poi disse con voce esplicitamente stanca: «Ragazze che sonno, che ore sono?» e Bloom rispose «Hai già sonno? Non sono neppure le 21.3O. Anche se in effetti ho le gambe distrutte.» Fermarono nuovamente le chiacchierate per un pò. Poi Tecna si alzò dal letto di scatto: «E' illogico, amica mia!» urlò così forte che richiamò l'attenzione delle altre tre Winx che erano prese a fare ulteriori faccende personali; quest'ultime si avvicinarono guardando la Fata della Tecnologia come se fosse una pazza. «Cosa è illogico Tecna?» chiese Aisha ridacchiando leggermente e la Fata tecnologica rispose: «Su forza, siamo arrivate ad Alfea alle 22:OO, soltanto due minuti fa. Sembrano passate almeno 2 ore dal nostro ritorno non trovate?, Ho chiesto l'orario alla qui presente davanti a me - disse fermandosi per prendere un attimo fiato - e il magic-phone di Bloom segnava le 21:OO circa. E' irrazionale tutto ciò!» - «In effetti fuori la Luna è nel centro perfetto del cielo.. sembrerebbe mezzanotte.» disse con un accenno di malinconia Stella che conosceva bene la posizione del satellite naturale della Terra, in quanto fosse il protagonista di parecchi dei suoi incantesimi.
«Bloom, che ore sono sulla Terra?» chiese Musa - «Le O7:OO del mattino con il fuso orario, mi pare.» - «Prova a chiamare i tuoi Mike e Vanessa, se è mattino a quest'ora dovrebbero essere già svegli..» Bloom digitò con rapidità il numero, lo fece con estrema calma; con la voce assonnata, Mike rispose al cordless: «Bloom, tesoro cos'è successo, fuori è ancora buoi, come mai sveglia?» - «Ma papà, lì da voi è già mattino!» Rispose quasi istericamente la figlia fissando Stella che era molto preoccupata. A quella frase le Winx si guardarono preoccupate negli occhi. «E' vero.. Vanessa svegliati, Bloom cosa sta accadendo?» - «Non lo so papà, ti richiamo il prima possibile, ti voglio bene!». Bloom chiuse il magic-phone senza lasciar tempo a Mike di replicare. Si lasciò cadere sul letto e da seduta osservò per qualche secondo il pavimento. Ma il silenzio venne interrotto dalla voce di Musa che agitata disse: «E' l'effetto della Clessidra.. ne sono sicura!» - «..le Trix stanno attuando un piano già in azione da tempo.» disse Aisha e Stella finì: «Tempo che hanno fermato senza che ce ne accorgessimo!».
Con il fiatone alla seconda rampa di scale, le Winx corsero il più velocemente possibile presso la camera da notte di Faragonda, due porte più in là dell'ufficio. Erano avvolte e coccolate nei loro caldi pigiami che lasciavano quel qualcosa di scoperto. Anche nell'intimità della notte, le sei Fate erano preparate alla perfezione: la pettinatura di ogni ragazza era curata nel minimo dettaglio, il bracciale dell'amicizia era al polso di ogni Fata anche durante la notte e il viso era struccato. La direttrice vedendo le ragazze preparate per la notte, si chiese cosa stessero facendo in giro per il College a mezzanotte.
Con eleganza e gentilezza, Faragonda fece accomodare per la prima volta, delle ragazze nella sua camera: le mura erano dipinte di azzurro cielo, il letto a baldacchino presentava lunghi veli bianchi che accudivano tutto l'insieme. In fondo alla stanza c'era una lunga scrivania colorata di oro e rosso, davanti a questa un piccolo pouf rosso faceva da tavolino per oggetti da utilizzare sul momento, quali brevi registri d'incantesimi base, penne, agendine e quant’altro. La donna portava una raffinata camicia da notte in raso, i capelli erano lunghi e sciolti, risplendevano nel loro bianco candido. Era a dir poco impeccabile per una signora della sua età. Le Winx affascinate dalla stanza in cui si erano addentrate, si distrassero per un attimo, ma poi raccontarono tutto alla Direttrice; era il momento di usare il Lightyx a parere delle Winx, non fecero ribadire quelle frasi in cui spiegavano la loro decisione. C'era bisogno subito di capire cosa stesse accadendo alla Dimensione Magica a causa degli effetti degli incantesimi negativi delle Trix.

Capitolo 20: Musa, parla!

«Prima di tutto dovremmo rintracciarle, questo casino può essere stato scatenato da qualunque luogo.» disse Aisha e Tecna replicò sicura di se: «Non possono che essere sul Regno d'Oro, è lì che la Clessidra, oltre che su Magix, può essere utilizzata. Non credo che siano a Magix City, sarebbero troppo scoperte, vero? In ogni modo, le possibilità che si trovino dove vi ho appena riferito sono circa al 95,6%.» - «Va bene Winx, è ora di fare una visitina alle nostre care Trix.» disse Bloom puntando verso il pianeta di Arcadia attraverso il grande balcone della stanza.
Mezz'ora prima erano andate a raccontare personalmente ciò che stava accadendo alla Direttrice; all'inizio fu un pò imbarazzante entrare nella camera da notte della loro "seconda mamma", ma poi chiarire la situazione era necessario, quindi una volta spezzato il ghiaccio, riuscirono a parlare come erano abituate nell'ufficio. Musa stava mettendo in uno scrigno d'argento le sue mini ali Enchantix, doveva riporle al sicuro dato che si sarebbe allontanata molto con le sue amiche; poi chiese turbata guardando la Fata di Solaria: «Avvisiamo i ragazzi?» - «Non saprei, forse è meglio che qualcuno resti qui nel caso ci sbagliassimo e le Trix fossero su Magix.». Quest'ultima Fata, con uno schiocco delle dita cambiò d'abito lei e le altre: si trattava di un abbigliamento formale in quanto sul Regno d'oro fossero richiesti rispetto, purezza e educazione nei confronti di Arcadia e degli Anziani della Dimensione, le prime creature magiche.
Le ragazze utilizzarono un varco creato dalla Direttrice, che stavolta si recò lei nell'appartamento delle ragazze; finirono direttamente innanzi al portone del castello di Arcadia. Lì, su quell'immensa distesa di verde, era mattino. Il sole giocava con i raggi che riflettevano su un laghetto poco distante, gli usignoli cinguettavano simpatiche armonie differenti. Il Regno d'Oro non era stato colpito dall'incantesimo della Clessidra, poiché era protetto dalla prima Fata ad aver aperto le ali; sembrava tutto nella norma.
«Ma dove sono le Trix? Mi aspettavo un attacco diretto conoscendo quelle belve.» disse Musa guardandosi intorno e Flora rispose alla Fata melodica poggiando una mano sulla fronte: «Ora come ora non vorrei neppure incontrarle, loro hanno il Dark Lightyx, o LightDark, come caspita si chiama lui, noi non possediamo proprio nulla..» Le Winx si guardarono con malinconia, era un espressione del viso comune alle sei ragazze nell'ultima settimana, quando ad un tratto si sentirono tre voci femminile ridere con cattiveria. Erano tre tonalità molto lontane e dissimili fra loro.
«Chi è stato, ragazze?» chiese Stella e Tecna riprese: «Musa riesci a distinguere le voci?» - «Sono un pò lontane, ma posso provarci con quel pò di energia che mi è rimasta.. Melodia della Voce!» passò qualche secondo e poi aprendo velocemente gli occhi, la Fata della Musica esclamò: «Ma questa voce è di Darcy, la riconoscerei tra mille! Proviene dell'altra parte del Castello.. maledetta.. Riesco a sentire anche Stormy, e a qualche metro da loro c'è quell’indecente di Icy che sta riferendo qualcosa a quelle altre due disarmoniche streghe.. Sembrano divertite, che siate dannate Trix.» Bloom replicò freneticamente verso l’amica: «Riesci a sentire cosa si dicono? Forza ce la puoi fare!»
Musa si concentrò qualche altro minuto ma poi la magia svanì. «I miei poteri.. non adesso, solo un altro secondo! - urlava tra se e se portando le mani sulle tempie - ..mi dispiace ragazze..» le Winx abbassarono lo sguardo e poi dopo aver ripreso fiato la Fata aggiunse: «Mi è parso di capire qualcosa però prima che la connessione magica svanisse.» I cuori delle ragazze pulsarono velocemente. Stella urlò spazientita: «Dai cosa hai sentito, diccelo subito!»
Musa non rispose, ora che ripensava alle parole di quelle "maledette", come lei le chiamava, capì che non promettevano niente di buono e che lei e le sue amiche erano in grave pericolo in quel momento. Le scese qualche lacrima che le rigò il dolce viso e poi abbracciò Stella silenziosamente, come se vi si fosse buttata tra le braccia senza più una soluzione contro le tre streghe. Tutte si chiedevano cosa avessero detto le Trix per ridurre in quello stato di distacco l'amica.
TO BE CONTINUED

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Capitolo 15
*** Lascia stare Roxy ***


Rieccomi! Non ho potuto postare i capitoli per qualche giorno, ma ora sono tornata! Grazie a Silver, Tressa e Blackjack che leggono e recensiscono la storia. Un bacio, MusaDarcy.
Capitolo 21: Ne Lightyx, ne Sirenix

«Non è giusto non può essere vero..» disse agitandosi Musa tra un singhiozzo e una lacrima. Si muoveva con agitazione a destra e a sinistra, Stella tendeva a innervosirsi a ogni singhiozzo instabile della Fata, ma Bloom la invitò a essere comprensiva. La Principessa di Andros afferrò per un braccio la migliore amica.
«Musa siediti e dimmi cosa hai sentito.» le disse poi dolcemente cercando di confortare la sua amica. Mentre la Fata della Musica piangeva, le altre non capivano quali parole avessero scatenato una reazione simile nella loro amica. «Loro ci hanno teso una trappola, è tutto un inganno, noi non siamo fate in questo momento, non siamo Lightyx, neppure Sirenix, non siamo nulla, le ha aiutate quello.» disse tutto ad un fiato piangendo sempre più forte e Bloom avvicinandosi domandò: «Musa, perché non siamo Fate? Avanti dicci cos'hai sentito, dobbiamo sconfiggere quelle streghe.» Passò qualche minuto e la Fata era un pò più calma essendo al sicuro con le sue amiche, poi parlò: «Non riesco a togliermi dalla testa quelle risate malvage - disse con malinconia - sentivo Darcy molto soddisfatta del lavoro con la Clessidra, era tutta una tecnica ideata da lei per attirarci qui sul Regno d'Oro.» Le Winx guardarono la loro amica incitandola a continuare e, preso un pò di fiato, finì col dire ciò che aveva sentito.
«Ho sentito dire da Stormy che noi Winx saremmo state distrutte non appena ci fossimo avvicinate al loro raggio di Energia magica. Non possiamo avvicinarci per più di 5 metri da quelle maledette streghe, altrimenti finiamo in polvere; quando settimane fa siamo arrivate su Magix e Faragonda ci raccontò di questo nuovo potere delle Trix, noi non sapevamo che lo avessero usato a loro vantaggio. Icy ha affermato chiaramente che la prima strega o fata ad ottenere il Lightyx avrebbe annullato la trasformazione di un nemico a scelta, e così ha fatto con noi. Non siamo Lightyx, non siamo Sirenix, non siamo Believix.. Non siamo delle Fate, ma possediamo solo dell'energia magica che ci ha offerto Faragonda per il viaggio e che prestò svanirà e come potete vedere, la mia è presto sparita.».
Dopo l'incantesimo applicato da Musa, infatti, la Fata finì la sua scorta di energia; adesso era la prima Winx a trovarsi senza un pò di magia, poteva contare solo sulle sue amiche che però avrebbero finito anche loro gli incantesimi. Le sei ragazze erano sconcertate, capirono subito che non era il caso di andare contro le Trix su quel Regno, ma nessuno volle dirlo ad alta voce, perché sapevano che quel giorno avrebbero vinto le tre sorelle. A malincuore, con la voce seriosa e bassa, Stella disse: «Andiamo via, oggi qui c'è poca luce, non voglio combattere con questo sole spento..» Flora guardò con le lacrime agli occhi la sua amica che non vedeva arrendersi da tempo. Le Winx decisero di tornare ad Alfea e così fu. Ma cosa intendeva dire Musa con la frase "Le ha aiutate quello"? Era forse una proposizione di circostanza? Magari le era sfuggito involontariamente dalla bocca; ma poi anche se fosse stato così, nessuna delle Winx dette peso a quelle quattro parole, nemmeno la Fata stessa.
Le Trix erano ancora sul Regno d'Oro, l'effetto della Clessidra era ormai svanito e il tempo era regolare. Darcy raccolse tra le mani le sue ciocche bionde e le fece arrotolare intorno alle dita affusolate, poi chiese spazientita: «Sta facendo notte, perché quelle ingenue non sono ancora arrivate?» e Stormy rispose: «Andiamo Darcy, si sa bene che sono delle stupide codarde che non hanno il coraggio di affrontarci, pensano solo a scappare.» e voltando le spalle alle sue sorelle, Icy disse a voce bassa ma udibile: «Non scapperanno per molto senza poteri, se non sono venute a morire qui, sarà il college di Alfea a vedere dal vivo la distruzione di quelle sei insulse ragazzine. Morte fisica o morale che sia.» Darcy e Stormy si guardarono con la coda dell'occhio, poi fissarono per un attimo la sorella maggiore che girandosi disse «Sentite questo odore? E' il profumo della vendetta che si avvicina. E ora ho in mente qualcos’altro che va oltre la distruzione di quelle stupide ragazze, punteremo su ciò che le nostre dolci fatine basano i loro poteri: la fiducia nelle persone, e io so come fare.»
Le tre streghe risero e, gettando la Clessidra sul prato verde, tornarono nel loro nascosto e misterioso rifugio.

Capitolo 22: Lascia stare Roxy

Ad Alfea le Winx erano distrutte dalla rabbia, i ragazzi erano ancora ad allenarsi a Fonterossa e non potevano consolarle. Le Winx erano nelle loro camere a girovagare da una stanza all'altra senza meta, quando qualcuno bussò alla porta del mini appartamento. «Ragazze sono io!» la voce squillante venne riconosciuta subito dalle Fate, Bloom andò verso la porta e fece entrare la ragazza in cui si era più rispecchiata negli ultimi tempi. «Ieri sono passata nell'ufficio della direttrice e mi ha detto quello che è successo sul Regno di Arcadia.. se posso fare qualcosa per voi basta dirlo.» - «Tranquilla Roxy» la assicurò Bloom «Presto scopriremo le verità sul Lightyx e sconfiggeremo una volta per tutte quelle tre antipatiche, parola di Wi..» Non fece a tempo di terminare la frase che un'immensa ombra ricoprì l'intero College.
«Che cos'è quello?» si sentivano le urla di spavento dal cortile delle Fate del primo anno. «Ragazze andiamo a vedere!» disse Aisha precipitandosi ad aprire la porta principale dell'appartamento al piano dei professori. Le sette ragazze corsero insieme nel giardino di Alfea. Si fermarono sulla gradinata principale, le Trix fluttuavano nell'aria con il loro splendido e oscuro LightDark.
Lunghi veli di tulle e pizzo Viola per Darcy, azzurro per Icy e bordeaux per Stormy ricoprivano le braccia delle tre sorelle, un dress corto e aderente in seta scura come la notte lasciava intravedere le curve delle tre ragazze sensuali, belle e tenebrose come non mai, con un acconciatura comune che consisteva in un'alta treccia dalla quale fuoriuscivano rose dai petali dei colori delle rispettive streghe. Lo sguardo di chi dall'alto le vedeva era di fascino, stupore e paura.
Le tre bellissime ragazze scesero sul prato del cortile; il silenzio regnava sovrano durante quella scena. Le fate erano terrorizzate, le Trix si guardavano intorno con aria di soddisfazione per la loro entrata scenica. Le Winx non sapevano cosa fare, sembrava tutto così immobile, nessuno voleva muoversi dinnanzi le tre potenti streghe. Non lo davano di certo a dimostrare, ma le più spaventate erano le sei Fate Guardiane che non potevano confrontarsi con le tre ragazze, erano li per loro e lo sapevano.
«Ho paura Musa.» disse tra i denti Stella a bassa voce e la Fata della Musica rispose: «..non so come finirà oggi Stella». Stormy diede un veloce sguardo a tutto il college con una tempestiva panoramica che era possibile grazie ai suoi nuovi poteri; poi dirigendosi verso il pozzo si accorse di un'energia coraggiosa.
Una Fata del secondo anno lanciò un incantesimo contro la regina dei tuoni, con uno scatto a dir poco felino, la ragazza si volto e bloccò l'incantesimo semplicemente porgendo la mano davanti a se e dissolvendo la scia di luce sul palmo. Le Fate novelle non avevano mai visto una cosa simile, le più esperte rimasero di stucco per la rapidità di difesa, ma conoscevano già quella capacità di alcune creature magiche. Poi Darcy raggiunse la Fata che aveva lanciato l'incantesimo alla sorella. La guardò negli occhi e, mentre la ragazza ora terrorizzata indietreggiava, la strega le toccò i capelli d'orati. Lei non fece nulla per opporsi, la lasciò fare, in fondo le stava solo toccando la bionda chioma, ma non poteva di certo nascondere il disgusto e la paura che stava provando.
La potente comandante dell'ipnosi tornò accanto ad Icy bisbigliandole: «Avrebbe dovuto aver paura pochi minuti prima di attaccare la strega delle Tempeste, vero sorella?» Le due ragazze risero con malignità, una risata malefica che contagiò anche Stormy che aveva capito cosa avesse fatto Darcy.
Pochi secondi dopo la piccola Fata vide i suoi capelli scurirsi fino a diventare neri come il carbone. Grazie ai suoi poteri, Darcy capì che la fonte magica di quella fata era il potere dell'oro e, scurendole i capelli, le tolse la possibilità di usare i suoi poteri e la sua trasformazione. Una punizione atroce per una Fata inesperta che scappò in lacrime dal college come una ragazza normale senza poteri.
Le amiche non ebbero il coraggio di seguirla perché erano costantemente sorvegliate da Stormy, pronta ad attaccare chiunque volesse sfuggire. Icy, sempre durante l'assoluto silenzio che aveva inevitabilmente catturato Alfea, si avvicinò a Roxy e con tranquillità le disse all'orecchio: «Ho sentito molto parlare di te, sin dai tempi di Ogron, sai?» Lanciò una veloce occhiata a Bloom e le altre Winx che erano ancora sulle scale e mentre tornava al cento del cortile, dando le spalle alle sei Fate urlò con tutta la voce che aveva in gola: «Siete delle codarde Winx!» Flora infuriata scese le scale velocemente e gridò versò la ragazza di ghiaccio: «Cosa diamine volete Trix? Andate subito via o affrontateci ora se avete il coraggio!» Le Fate di Alfea sorrisero al fatto di aver dalla loro parte sei potenti fate Sirenix, ma Darcy incalzò velocemente le parole della Fata della Natura: «Affrontare voi? Sarebbe sleale e noioso vincere così, Winx.» - «Proprio tu parli di lealtà?» rammentò Musa irritata guardando fissa negli occhi la sua peggior nemica. Tutte le ragazze del college ora si aspettavano che le Winx si trasformassero, ma con estrema calma e cattiveria Stormy disse: «Forza Winx, non mi dite che non avete confessato tutto alle altre Fate! Loro sanno che posso contare sulla vostra potenza e sulla vostra.. sincerità.» Tutte guardarono le Winx incuriosite, non capirono cosa volesse significare quella breve pausa di Stormy e tutte quelle parole che sembravano insensate pronunciate dall'Antenata di Tharma.
Aisha si fece coraggio e avanzando verso le tre superbe ragazze disse: «Adesso basta! Fuori da casa nostra!» la Fata mentre pronunciava quelle parole era agitatissima, tremava come gli oceani di Andros durante un uragano.
«Okay, va bene dolci fatine, ce ne andiamo all'istante, non voglio trattenermi qui un minuto di più.» disse seccata Icy. Le sorelle la guardarono in stranite e Bloom ne approfittò per chiedere: «Allora cosa siete venute a fare qui se nemmeno avete una ragione valida?»
Al quel punto le tre streghe iniziarono a ridere maleficamente aspettandosi quel genere di domanda dalla Fata della Fiamma del Drago e poi Darcy disse a gran voce: «Fate di Alfea, oggi vi abbiamo fatto conoscere le nuove Trix, preparatevi a qualcosa di grande e non contate sui poteri delle vostre sei inaffidabili Guardiane che vi stanno tenendo allo scuro di un grave fatto!» Icy si collegò al discorso della strega dell'illusione: «Forse le vostre amiche Winx per non perdere di popolarità non vi hanno detto del pericolo che la Dimensione sta correndo! Eh già, le vostre amate Guardiane sono senza poteri, e senza la loro magia non possono proteggere ne i loro mondi ne voi!» Stormy infine terminò mentre copriva il cielo con pesanti nuvole grigie: «Adesso che sapete la verità spero che voi non contiate su queste traditrici, vi diamo una settimana di tempo per prepararvi a difendervi dai nostri incantesimi senza l'aiuto delle Winx. Queste sei Fate assetate di fama in tutto l'Universo che considerate eroine hanno omesso una grande verità a tutte voi e ora è tempo che la loro celebrità e i loro riconoscimenti non meritati restino in ombra.»
«No, basta!» urlò a squarciagola Roxy «Le Winx sono sei ragazze coraggiose e incredibili, disposte ad aiutare chi è in difficoltà, grazie a loro oggi sono una Fata e sono sicura che se non hanno detto nulla era per non allarmare, avranno sicuramente tutto sotto controllo. E ora se non ve ne andate subito vi dimostriamo come noi altre 5OO o più Fate di Alfea ricambieremo, seppur per poco tempo, la protezione che le nostre sei amiche ci offrono da una vita ormai. Via streghe!»
Tutte le Fate all'apparenza entusiaste appoggiarono Roxy, le tre streghe sorrisero con aria di sfida e, prima di sparire in volo, Icy disse a bassa voce guardano fissa Bloom: «A presto fatine.» e Bloom con lo stesso tono rispose scandendo bene il labiale: «Ci puoi scommettere mezzastrega.» guardando decisa le altre cinque ragazze che non avevano più paura come all’inizio.
Le Trix sparirono nelle nubi nere e il sole tornò a investire il cortile del college. Le Winx tirarono un respiro di sollievo ma poi una Fata disse timidamente: «Perché non ci avete detto niente? Vi avremmo aiutate in qualche modo, ma sembra che voi vogliate far tutto da sole..» Era dispiaciuta di aver detto quelle parole ma poi si sentì la voce delusa delle altre Fate dire "è vero".
Ora le Winx si sentivano ferite nell'animo e demoralizzate. Galatea se ne rese conto e andò vicino la Fata Guardiana del suo pianeta: «Vedrai, si risolverà tutto.» - «Grazie Principessa.» rispose con un sorriso triste Musa. Roxy era infuriata, le sue parole erano state buttate al vento, le Fate credevano che ciò che aveva detto prima era solo per far andare via le Trix; ma Roxy pensava davvero tutto quello che aveva detto. «Roxy non fa niente..» disse Bloom con amarezza; le altre ragazze le fecero segno di seguirla nell'ufficio della preside che aveva seguito la scena da lì. Prima di andare via da quel cortile dove le sei Fate avevano gli occhi puntati da chiunque, Tecna disse: «Grazie Roxy, davvero.»
Così le Winx si diressero al piano superiore del college mentre il resto delle ragazze non poteva credere che le Winx le avessero nascosto un rischio simile.
- Nell'ufficio - «Mi dispiace, non abbiamo neppure provato a trasformarci..» disse a testa bassa Aisha. «Tranquille ragazze, evitate le giustificazioni. Eravate impotenti innanzi a quella magia nera e poi è ora che sappiate una cosa importante: non vi sarete potute trasformare mai in questa circostanza, non ancora..»
TO BE CONTINUED

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Capitolo 16
*** All'Ombra delle Antenate ***


Capitolo 23: Credi in te stessa

«Cosa significa? Se avessimo voluto anche solo provare a trasformarci, non ci saremo riuscite?» - «Esattamente.» rispose Faragonda a Stella e la fata replicò: «Ma perché? E' assurdo! Ci siamo morte di freddo su Omega, siamo andate sul regno di Arcadia, abbiamo fatto ricerche ovunque e adesso non possiamo neanche trasformarci? Perché?» - «Per il semplice fatto che eravate troppo sicure di poter usare il Lightyx, il potere delle Fate Maggiori, avete creato in voi stesse una grande illusione. Davvero credevate fosse così semplice? Avete preso la situazione troppo alla leggera. Per trasformarvi in Lightyx dovete passare prima tra gli incantesimi del passato, del presente e del futuro. Avete già dimenticato cosa vi diceva il libro?» - «Direttrice, se lei sta cercando di dirci che abbiamo sbagliato qualcosa lo faccia subito e in modo netto, senza tanti giri di parole.» - «E allora va bene - iniziò Faragonda - non sono soddisfatta del vostro lavoro stavolta, per niente. Ora come ora non meritate la trasformazione universale a mio avviso.»
Le Winx rimasero immobili, erano rimaste senza parole. Bloom scappò via piangendo; senza dir nulla Musa e Stella le corsero dietro tentando di calmare inutilmente la Fata che aveva i pensieri infuocati come i suoi poteri.
«Dove abbiamo sbagliato?» chiese Aisha trattenendo in preda al panico le lacrime. «Non avete fatto sbagliato, ma per il livello di capacità che possedete, è inconcepibile il fatto che ancora non avete capito perché non potete trasformarvi. Dovreste credere più in voi stesse.»
Quest'ultima frase la pronunciò con dolcezza, poi le tre ragazze uscirono senza neppure dire un'altra parola.
I ragazzi finalmente si liberarono dagli allenamenti, presero le loro windrider e si diressero verso Alfea. Una volta arrivati, lasciarono al difuori dell'entrata principale le moto; si accorsero subito delle strane e numerose voci tra le Fate che erano in cortile. A parte interna del muro adiacente al cancello del college, c'erano due ragazze che parlavano quasi segretamente, Sky e Brandon si avvicinarono al muro esterno e origliarono il dialogo delle fanciulle.
«Credi che le Winx ora lascino Alfea?» a questa prima frase, Brandon fece segno agli altri Specialisti di avvicinarsi, nel frattempo le ragazze continuarono a parlare. «Non lo so, mi sembra assurdo trattarle da traditrici, ci hanno salvate ormai non si sa quante volte.» - «Ma questa volta hanno sbagliato! É giusto che lascino il college una volta per tutte» - «Ma come puoi dire una cosa simile?».
Le ragazze parlarono a lungo senza lasciar intendere niente. Gli Specialisti si allontanarono un po’ per discutere, Helia poi disse: «Perché le nostre ragazze dovrebbero lasciare Alfea? Cosa può essere successo in una mattinata?» e Riven rispose: «Forse non si tratta solo di questa mattina, avranno fatto qualcosa che non sappiamo.» - «Andiamo Riven, le ragazze non ci nasconderebbero niente, lo sai.» - «Davvero? - replicò Riven - perché ieri ad esempio la direttrice Faragonda ci ha chiamati per dirci che le Winx sono partite e noi dovevano restare su Magix per non correre rischi. Da quando noi non rischiamo la vita per le nostre ragazze? Forse non si fidano? Vogliamo parlare di quando non ci hanno detto niente quando erano dirette su Omega? Volevano risolvere i loro problemi da sole, forse siamo d'intralcio, d'altra parte le celebrità sono loro, non noi.» - «Avranno avuto i loro motivi.. E non parlare delle ragazze in questo modo, noi dovremmo essere i primi a fidarci cecamente, qualunque cosa facciano.» disse pensieroso Roy.
Dopo un po’ di silenzio, Timmy si avviò verso il college da solo, gli altri lo seguirono.
Musa e Stella erano in camera con Bloom, la ragazza piangeva a dirotto e non poteva credere alle parole così dure di Faragonda. Flora, Aisha e Tecna rimasero nel salottino, a pensare come trasformarsi in Fate Maggiori.
Poi sentirono bussare rumorosamente alla porta «Ragazze aprite siamo noi!». Tecna corse verso la porta, aprì e chiese «Cos'è successo?» - «Questo dovete dirlo a noi.» disse freddamente Riven. I ragazzi entrarono. «Dov'è Bloom?» chiese Sky preoccupato e Flora rispose: «Tranquillo, è in camera con le altre, non si sente molto bene, quindi è meglio se non la disturbiamo.» Sky, seppur perplesso, dette ascolto alla Fata.
«Ragazze, vi prego, raccontateci cos'è successo, fuori ci sono strani movimenti, voi centrate qualcosa immagino.» Così Aisha raccontò tutto ciò che era successo sul Regno d'Oro fino a quel mattino. I ragazzi rimasero sbalorditi, Sky raggiunse le altre in camera. «Sky!» esclamò Stella «Cosa ci fai qui?» - «Le ragazze mi hanno raccontato tutto, anzi, ci hanno..» - «Ci sono anche gli altri?» chiese Musa «Si certo» finì Sky. Bloom cercò di asciugarsi le lacrime prima che il ragazzo se ne accorgesse, poi fece segno alle amiche di lasciarla da sola con Sky, e dopo essersi scambiate un sorriso un pò spento, Musa e Stella andarono nel salotto.
«Riven, amore.» disse dolcemente la Fata della Musica. I due si abbracciano, e il ragazzo disse a bassa voce: «Perché non mi hai raccontato niente? Sai che avrei appoggiato ogni tua scelta..» - «Hai ragione, scusami..». Stella andò in braccio a Brandon che la strinse a se teneramente, poi all'improvviso comparve una Sirenix Box. Luci scintillanti ingombrarono l'appartamento, la guardiana di Aisha uscì dalla Box.
«Ciao Principessa di Andros, sei così silenziosa oggi, eppure sento la tua mente piena di voci, perché non ne parli con chi ti vuole bene?» - «Ma Guardiana, non capisco, siamo Fate Lightyx e tu puoi ancora comparire come mia protettrice Sirenix?» - «Ma io non sono mai scomparsa dopo la tua trasformazione Aisha, il Sirenix non è mai scomparso..»
Così la piccola Guardiana dai grandi poteri sparì nella sua Sirenix Box colorata. Le cinque Fate esclamarono insieme: «Il Sirenix non è mai scomparso?» Bloom sentì le sue amiche, siffatti dopo aver parlato qualche minuto con Sky, tornò con il ragazzo dagli altri. La Fata del Fuoco chiese: «Ho sentito bene? Il Sirenix è ancora in noi?» - «Così come il Believix, ricordate quella specie di ritorno al passato?» disse Musa. Le ragazze si alzarono in piedi, così Stella continuò: «E se possiamo usare i nostri vecchi poteri..» - «..Ma dobbiamo usare anche quelli futuri, come diceva il libro..» disse Tecna e Bloom lentamente disse: «Significa che..» Aisha disse freneticamente e con rapidità: «Con il Lightyx possiamo trasformarci in..» - «Tutte le nostre trasformazioni!» urlarono scatenate all'unisono le Fate. Il dialogo fu rapido, in meno di due minuti dissero tutto quello che avrebbero dovuto capire sin dal principio.
Le Winx avevano forse risolto i loro problemi?

Capitolo 24: All’Ombra delle Antenate

«No aspettate ragazze, è alquanto impossibile.. Io.. io davvero, non posso crederci..» continuava a ripetere senza fermarsi Tecna, utilizzando sempre termini diversi e più tecnici.
«Ragazze, dobbiamo agire con estrema calma.» Musa richiamò l'attenzione delle amiche, aveva qualcosa di estrema importanza da dire: «Non dovremmo crearci delle illusioni, voglio dire, siamo sicure che sia questa la verità principale sul Lightyx? Quella che finora non ci ha permesso di combattere le Trix» Quel momento di massima esultanza fu così interrotto dalle parole della Fata di Melody che poi, restando perplessa dalla sua stessa frase, continuò: «Se davvero questo grande potere delle Fate Maggiori serve a riutilizzare le nostre vecchie trasformazioni.. a cosa serve una nuova? Non so se mi sono ben spiegata..» terminò timidamente Musa. «Questo è vero..» la incalzò Aisha «Sarebbe insensata una nuova trasformazione che permette di accedere alle precedenti e alle successive conquistate. Non basterebbe utilizzare il Lightyx con gli incantesimi di tutti i nostri poteri già ottenuti?» - «Giusto - replicò di sana pianta Bloom - forse il Lightyx è una trasformazione a parte che comprende tutti i nostri nuovi e vecchi incantesimi.» - «Non sarebbe meglio riferire tutto alla direttrice.» s'intromise Brandon, ma le Fate non udirono la voce del ragazzo, almeno che non si fosse trattato di una di loro.
«E adesso? non resteremo con le mani in mano spero.» disse alzando il tono della voce Flora, che ora si sentiva energica e vittoriosa, come se le sconfitte morali subite non fossero mai esistite, poi proseguì: «E' il momento di portare questo equilibrio creatosi sino alla soglia della positività, non dobbiamo fermarci adesso, non dobbiamo e non possiamo. Forza ragazze siamo le Winx!» esclamò sollevando le braccia ina aria mentre continuava a parlare: «Abbiamo da sempre sconfitto i mali del mondo e quando siamo noi le prime ad essere attaccate ci fermiamo? Non mi sta bene una reazione simile, per niente. Ci conosciamo sin da ragazzine, sappiamo tutti i nostri difetti, le capacità e la passione che ci mettiamo nel combattere e nel volare con le nostre ali. Prima di essere le Winx, siamo delle amiche, siamo sorelle e questo bisogna che tutte lo ricordiamo in ogni momento di debolezza. Non c'è tempo di dire niente a nessuno..»
affermò voltandosi e facendo capire alle ragazze che si riferiva alla direttrice Faragonda «Se noi crediamo che il Lightyx sia il miscuglio dei nostri poteri, allora voliamo via da qui e andiamo subito a vedere se in effetti è così. La parte a nord est della Gola di Roccaluce è perfetta.»
Finì la Fata indicando fuori dalla grande porta finestra semichiusa. Le Winx si guardarono per un attimo, Aisha dette un veloce sguardo a Roy che le era accanto, poi si sentì una leggera risata.
«Hai ragione.» disse sorridendo Bloom «Se vogliamo sconfiggere le Trix, è meglio che iniziamo subito a provare questa nostra trasformazione. Andiamo pure a Roccaluce.» concluse voltandosi la Fata del Fuoco, che fece gesto alle amiche di seguirla fuori dalla stanza.
L'entusiasmo era tornato quello di prima, a quanto pare tutte erano d'accordo sul da farsi. Poi mentre varcarono la soglia della porta Flora aggiunse guardando gli specialisti e Roy: «Ragazzi, vi dispiacerebbe lasciarci andare da sole? Cioè intendo, non che non vi voglia è chiaro, ma..» - «Certamente.» la interruppe Helia «E' una cosa che dovete fare voi Winx. Vi aspetteremo qui.». La Fata ringraziò muovendo il capo e chiuse la porta.

Mentre erano in viaggio per Roccaluce, le Trix erano al sicuro nel loro rifugio.
«Quando impiega ad arrivare fin qui?» domandò spazientita Stormy alla sorella maggiore.
«Sta calma, tempestina, arriverà a momenti.» rispose ironicamente e con una strana tranquillità la regina dei ghiacci.
Darcy aveva sentito già più volte quel dialogo nell'ultima ora, era comodamente distesa su un lettino ricoperto da lunghi veli in raso violaceo.
Accarezzava il lenzuolo a volte più forte, a volte meno, quasi per nervosismo. Stormy, che non era trasformata a differenza delle sorelle, vagava avanti e dietro per il lungo salone, seguendo il retto e lungo tappeto nero.
Più che un rifugio si trattava di una vera e propria villa segreta. Icy era seduta sul terzo gradino di una grande scalinata di cristalli.
All'improvviso le streghe scorsero una figura aprire il grande portone della sala. A primo impatto era alta e scolpita, portava un lungo mantello rosso che arrivava fin sotto i piedi. All'arrivo di quella misteriosa persona le tre sorelle si alzarono velocemente e si posizionarono innanzi alla figura, come per darle il bentornato.
Presto però quella stessa figura abbandonò di fretta la grande villa sotterranea denominata dalle Trix “Ombra delle Antenate”.

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Capitolo 17
*** Un aiuto al momento giusto ***


Capitolo 25: Un aiuto al momento giusto

«Eccoci alla Gola di Roccaluce. Ci trasformeremo prima io, Stella e Flora e poi Musa, Tecna e Aisha. Se dovesse capitare qualcosa a noi tre e non sapete come reagire senza poteri, correte al Monastero dei Templari qui vicino, ci aiuteranno.» - «Beh, Bloom, spero proprio non ci sia bisogno di chiedere aiuto!» - «Si, Aisha hai ragione. Ora decidiamo.. In che modo ci trasformiamo?» - «Con la formula Bloom, come sennò!» disse con finta superiorità e ironia la ragazza. «Ma io intendevo dire, con quale trasformazione proviamo a mutare in Fata?»
Seguì un attimo di silenzio dopo il dialogo tra la Principessa di Domino e quella di Andros. «Io voglio assolutamente provare il Believix ragazze mie!» esclamò estasiata Musa «Mi manca troppo quella trasformazione, i miei adorati leggins lilla, la mia lunga treccia blu, i miei poteri che arrivano come una dolce melodia al cuore degli umani.. Sarà sempre la mia trasformazione preferita.» - «Se Tecna e Aisha sono d'accordo nel voler tentare il Believix si può fare tranquillamente!» - «Ma certo Bloom che siamo d'accordo, ci mancherebbe.» perfezionò Tecna.
Stella che fino ad allora era rimasta solo ad ascoltare, iniziò a ragionare ad alta voce attirando l'attenzione delle amiche: «Il Sirenix è molto attuale e recente, ci siamo trasformate l'ultima volta in Fate Sirene su Omega. Il potere Harmonix non lo abbiamo provato così tanto tempo fa dopo tutto. Lo abbiamo ottenuto solo la scorsa estate. Il Believix lo hanno scelto Musa, Tecna e Aisha, e l'Enchantix possiamo riprenderlo ogni volta che vogliamo grazie alle piccole ali dorate Enchantix donateci da Faragonda. Charmix?»
Terminò la frase accentuando allegramente l'ultima parola; infondo aveva fatto quel ragionamento solo per vedere come sarebbe stata a quell'età nelle vesti di una Fata novella. Un viso da ventenne con una trasformazione da sedicenne, sarebbe stato davvero un grande sconvolgimento nel caso avesse funzionato. Non restava che provare.
«Aspetta Stella ragioniamo un secondo prima di affrettarci, infondo l'Enchantix è l'evoluzione del Magic e dello Charmix. Forse la trasformazione più vecchia che possiamo provare è proprio quella della Polvere di Fata, ma come hai detto tu possiamo utilizzarla ogni volta che vogliamo. E' probabile che nessuna Fata si sia vista più trasformata nelle vesti di una Fata ragazzina proprio perché si è evoluta al terzo anno, o in quel periodo.» disse Flora con tutta la sua saggezza, mentre si accarezzava i capelli raccolti in lunghe trecce divise in quattro ciuffi.
«..E quindi?» riprese la Fata che attendeva una risposta rapida dell'amica. «Beh dobbiamo scegliere tra Harmonix o Sirenix, tutto qui.» - «Uffa, io volevo il mio meraviglioso Magic, sono così bella e soave in mini dress.» rispose brontolando Stella. «Forza Stella, vedremo più tardi se possiamo trasformarci nel "tuo meraviglioso Magic".» Riprese a parlare la Fata dai capelli rossi, che cercava di strappare un sorriso alla migliore amica. «Dai, che aspettiamo? Flora, spara tu la formula!» finì allegramente di parlare, e la Fata che era stata citata nella frase di quest'ultima iniziò il rito in stile Winx Club:
«Winx, trasformazione! MAGIC WINX, HARMONIX!»

"..Magica aura, connessione, sento l'energia che sale.. è un potere Winx una luce, dalla Natura, centro del cuore.. Magiche Winx in azione.."


In meno di pochi secondi, le tre splendide Fate ce l'avevano fatta. Avevano proprio ragione: con il Lightyx, le Winx potevano retrocedere e avanzare in ogni loro trasformazione, comodo per chi deve combattere nell'Oceano con il Sirenix e per chi deve combattere sulla Terra con il Believix. Era l'incantesimo di cui avevano più bisogno.
«Ma.. questo è.. è fantastico.. Ragazze non posso crederci è meraviglioso!» Stella era fuori di se, Bloom si toccava la lunga coda dell'abito mentre guardava Flora incredula, come lei, di essere riuscita nel loro intendo. «Ragazze è la soluzione del Lightyx! E' questa, è questa!» urlò Aisha mentre rideva senza fermarsi tanta la felicità.
Improvvisamente, quando le altre meno se lo aspettavano, la Fata Tecnologica che era esuberante più delle altre gridò facendo eco della sua voce la formula di mutazione:
«Ragazze, trasformazione! MAGIC WINX.. BELIEVIX!»

"..Believix, magia di Winx, se ci credi di luce risplenderai, e ti trasformerai. Credici, credici! Believix, potere Winx, dal tuo cuore un potere invincibile, sei magica, magica.. E ti trasformerai.."


E anche le altre tre Winx furono trasformate in ciò che avevano espresso: Believix Winx. Era meraviglioso vedere le sei Fate felicissime di aver risolto l'enigma in diverse trasformazioni, quasi bizzarro per quanto fossero differenti gli abiti acquatici da quelli di Fate terrestri.
La prima cosa che le Winx pensarono di fare era provare un incantesimo, così Musa scagliò contro una roccia il suo Attacco Armonico, che Bloom deviò dall'altra parte della Gola grazie al suo Abbraccio del Drago.
Aisha, presa dalla trasformazione che Bloom usava in modo eccentrico, provò a lanciare il Tredicesimo Sigillo, dimenticandosi che lei non era in forma Harmonix, bensì in Believix. Eppure ci riuscì.
A primo impatto, la Fata nemmeno se ne rese conto, ma quando poi capì di aver usufruito del potere Harmonix in forma Believix, si ritrovò nelle sue originarie vesti di Lightyx. Poi improvvisamente i suoi abiti cambiarono in Harmonici. Il Lightyx non era altro che una sorta di passaggio tra una trasformazione all'altra.
«Io non posso crederci.. Possiamo trasformarci in ogni potere Winx e.. senza dover ripetere la formula! Il Lightyx è transitorio!» ripeté quest'ultima frase per qualche secondo ingarbugliandosi con le parole, poi la Fata della Natura, la più abile nel volo delle Winx, si sollevò in aria con le sue ali, fece qualche giravolta nel cielo azzurro.
Improvvisamente perse il controllo delle sue ali.
«Aiuto Winx! Non riesco a comandare le mie ali!» ora la ragazza era davvero in difficoltà, rischiava di sbattere contro le rocce frastagliate della Gola di Roccaluce. «Flora resisti, sto arrivando!» Stella rapidamente si alzò in volo, ma improvvisamente si ritrovò al suolo.
Cadde aggressivamente di schiena alzando un grandissimo cumulo di polvere intorno a lei e alle altre ragazze. «Ahia.. ma cosa succede.. le mie ali.. le nostre ali..» disse debolmente la Fata della Luce.
«Dobbiamo aiutare Flora!» intervenne Bloom, ma nessuna delle ragazze riuscì a muovere le ali. Era incredibile: prima erano state private dei poteri e ora del volo. Poi sfortunatamente, Flora colpì una parte della roccia che la circondava: stava inevitabilmente precipitando in un terribile schianto a terra. «No! Flora!» urlano pietrificate le amiche.
Ma inaspettatamente, quando la ragazza era a pochi metri dal terribile impatto, un ragazzo dalla velocità impressionante nella gambe, prese in braccio la Fata della Natura, terrorizzata come non mai.
Atterrò a poca distanza dalle sue amiche tra le forti di braccia di una ragazzo alto, dai capelli arruffati rossicci e gli occhi verde acceso.
«Difficile da controllare il potere Lightyx, vero? Ciao, sono Diego.» disse dolcemente e con tranquillità il misterioso ragazzo guardando negli occhi la Fata che si sentiva protetta tra le sue braccia, come se fosse in ipnosi.

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Capitolo 18
*** Mi chiamo Diego ***


Capitolo 26: "Mi chiamo Diego.."

Le sfiorò leggermente le ali, lasciando su esse una strana energia violacea che si espanse su tutto il costume di trasformazione, eppure agli occhi delle Fate quella magia sembrava inesistente; nessuna, Flora compresa, se ne accorse. Poi la fece sedere delicatamente per terra.
«Stai bene? Spero non ti sia fatta male.» chiese con aria angelica il misterioso ragazzo. «Si, grazie..» rispose un pò spaventata la Fata della Natura. Quando poi le sue idee si schiarirono del tutto, riprese a parlare con tono ostile nei sui confronti «..ma tu come facevi a sapere che si trattasse del Ligh..» - «Ho avvertito un'energia magica superiore a quelle che ho provato finora, ho pensato subito che si trattasse di una Fata Maggiore, e infatti ne ho trovate sei novelle e in grande difficoltà. Mi dispiace, non era mia intenzione interrompere il vostro allenamento..»
Dopo questa frase, la Fata si sentì in colpa per aver reagito in mal modo: «Non devi dispiacerti, scusa se sono stata arrogante. Io sono Flora, la Fata della Natura.» la ragazza, grazie all'aiuto di Diego che le porse la mano, si rialzo in piedi e avvicinandosi alle sue amiche le presentò al suo salvatore: «Loro sono Bloom, Stella, Musa, Tecna, Aisha, e insieme formiamo il gruppo de..» - «Del Winx Club, immagino. Siete le eroine della Dimensione intera. E' un onore fare la vostra conoscenza, il mio nome è Diego, sono il Mago dei Sogni e dei Pensieri.» disse cordialmente e con eleganza il ragazzo chinandosi davanti le sei Fate.
Indossava un armatura verde che faceva pendant con i lucenti occhi che alla luce del sole brillavano ancora di più, il lungo mantello verde scuro all'esterno e rosso fuoco all'interno, donava al ragazzo un tocco di ambiguità.
Era costretto a sistemarsi i capelli rossicci ad ogni soffiata di vento per quanto fossero folti e ribelli.
«Posso sapere cosa è successo? Ho visto che avete qualche problema con il volo..» disse quasi timidamente «Mi dispiace, ma questo a te non interessa.» ribatté aggressivamente la Principessa di Solaria «Ragazze io non mi fido di questo tipo!». Le Winx guardarono la loro amica stupefatte.
«Stella, non è educato dire una cosa simile, tra l'altro dopo che mi ha salvato la vita senza che nessuno glielo chiedesse. Sei stata davvero scortese.. Mi dispiace Diego, non badare alle sue parole, non sa quel che dice.» - «Tranquilla Flora, la tua amica dopo tutto ha ragione, infondo voi non sapete nulla di me..» disse indietreggiando e guardando con aria di disprezzo Stella, senza però farsene accorgere dalle altre.
«Da dove provieni, Diego?» chiese Bloom per sdrammatizzare la situazione dopo il comportamento di Stella che, nonostante tutto, non cambiava la sua opinione.
«Provengo da Espero, ed è li che sono diretto, ma purtroppo non so come tornare a casa dato che la mia navicella ha subito diversi danni durante un viaggio interspaziale. Devo trovare un alloggio per la notte prima che faccia buio.» - «Vieni ad Alfea con noi.» disse Flora senza pensarci due volte. «Flora sei matta!» esclamò Stella come per ribadire qualcosa, ma Aisha e Tecna le bloccarono entrambe le braccia per evitare che avanzasse a dire qualcos'altro di sbagliato. Alla fine sembrava giusto alle ragazze farlo dormire nel grande college dopo aver salvato la vita alla loro migliore amica.
«Grazie mille dell’invito, accetto volentieri.» rispose diabolicamente e guardando dritto negli occhi la Fata della Natura.
Le Winx tornarono in forma Basic e si avviarono verso il Castello di Alfea. Mentre le altre già le davano le spalle intanto che camminavano, Stella lanciò uno sguardo cattivo verso Diego, che il ragazzo ricambiò con spietata malvagità. I suoi occhi si illuminarono di energia negativa e la Fata si spaventò tantissimo.
Si mise accanto a Flora e Bloom, ma la prima di quest'ultime era molto offesa per il suo atteggiamento nei confronti del misterioso ragazzo che l'aveva aiutata. Sembrava molto presa da quel ragazzo, era orami un eroe agli occhi della Fata dei Fiori.

Capitolo 27: Vado con lui

Il tragitto si rivelò breve, non per Stella che era ansiosa. Temeva che potesse far del male a lei e alle sue amiche.
Arrivarono presto a college, le Winx entrarono nelle loro camere dove gli Specialisti le stavano aspettando per conoscere l’esito dell’allenamento.
Flora però non era con loro: preferì far girovagare in sua compagnia il nuovo amico Diego, che era interessato alla struttura di Alfea, in quanto fosse un architetto di professione oltre che un mago, o questo almeno era ciò che aveva raccontato alla Fata.
«Ragazze, Flora non è con voi?» chiese preoccupato Helia non vedendo la sua ragazza entrare nell’appartamento, Bloom rispose scandendo le parole: «E’ con un mago che abbiamo conosciuto a Roccaluce e che le ha salvato la vita.» - «Salvato la vita?» ripeté lo specialista «Con un mago? Ragazze cos’è successo alla Gola di Roccaluce.» Le Winx si mostrarono indifferenti all’accaduto e, tra uno sbadiglio e un lamento, fecero capire ai loro ragazzi che non avevano voglia di parlare. Si ritirarono nelle proprie camere da letto sotto consiglio di Stella. La ragazza del Sole però, restò lì con gli Specialisti e raccontò tutto quello che si era verificato a Roccaluce. Parlò delle ali, del Lightyx, parlò di Diego e del suo sguardo diabolico che poco convinceva la Fata.
I ragazzi preoccupati, giurarono a Stella di mantenere il segreto e di aiutarla a scoprire qualcosa di più su questo mago apparso stranamente dal nulla proprio quando ne avevano bisogno. La Principessa di Solaria non si fidava per niente del ragazzo e il sentimento era alquanto reciproco.
Il mattino seguente i ragazzi si svegliarono all’incirca alle O8:OO del mattino. Gli Specialisti erano rimasti con le ragazze al college, non volevano lasciarle da sole dopo l’episodio del giorno precedente riportato da Stella. Flora era già uscita dall’appartamento, in casa erano gli stessi della sera prima quando le Winx si erano ritirate da Roccaluce. Helia e Timmy si affacciarono sulla terrazza della camera delle loro ragazze: nel cortile di Alfea, Flora s’intratteneva intimamente con un giovane che dava le spalle ai due osservatori.
Chiamarono Stella, Helia nervosamente chiese: «E’ lui Diego?» - «Si, è quello.» rispose con disprezzo Stella. Poi videro la Fata e il mago incamminarsi verso l’uscita del college insieme. Diego teneva per mano la ragazza che, timidamente, lentava poco a poco la presa. Poi non si videro più.
«Aspetta Helia! Non andare, fermati!» urlò follemente la Principessa bionda tentando di fermare il ragazzo impazzito dalla gelosia. «Helia, non fare stupidaggini!» gridò successivamente l’ex scudiere. Sentendo quel casino, Riven e Roy corsero nella stanza dove si era svolto l’accaduto e il primo spiccò: «Ragazzi perché urlate?» - «Diego, cioè Helia volevo dire.. Helia ha visto Flora e Diego insieme, dobbiamo fermarlo, non so cos’abbia intenzione di fare!» rispose in modo confuso Stella.
I quattro ragazzi corsero giù per le scale, attraversarono tutto il college per arrivare alla porta principale. Scesero gli scalini e percorsero il più velocemente il cortile. «Eccolo, l’ho visto! Fermati Helia!» urlò senza fiato Roy, Stella si mise a correre a suo fianco e con affanno disse: «Non attirare la sua attenzione Roy, potrebbe seminarci se si accorge che lo stiamo seguendo.»
Dopo qualche minuto di corsa, i ragazzi si fermarono. Helia era a poca distanza da loro a spiare, a sua volta, la sua ragazza in compagnia del mago. Quest’ultimi non stavano facendo nulla di male, ma qualcosa di strano in effetti era accaduto; Flora era trasformata in Lightyx e, a quanto pare, le sue ali procedevano più che bene. Helia si sentiva morire dentro vedendo la sua fidanzata parlare così intimamente con un ragazzo conosciuto il giorno prima, così si fece avanti e si espose agli occhi dei due giovani: «Flora cosa ci fai qui?» - «E tu chi saresti?» chiese Diego senza dar tempo di rispondere alla Fata; «Sono il suo ragazzo e ora Flora e io dobbiamo proprio andare.» Helia afferrò delicatamente per il braccio la Fata, ma con suo pieno stupore venne respinto dalla stessa con uno schiaffo sul petto. «Lasciami stare, sciocco. Non ti avvicinare!» la ragazza si scagliò contro lo specialista con accanimento, lui fu molto ferito da quelle parole, poi si rifece avanti e disse nettamente: «Flora, andiamo via immediatamente.» La Fata dei Fiori si nascose dietro il mago e con voce supplichevole disse: «Diego ti prego, mandalo via, io non lo conosco neppure.» - «Hai sentito cos’ha detto la fanciulla? Sparisci idiota.»
Ora Helia era davvero furioso, così immobilizzò con i suoi cavi automatici che portava sempre con sé il mago, sfilò dalla custodia la spada e proprio quando stava per colpirlo Flora urlò: «Creato del Kajeè!»
Una fortissima tormenta, che anche Diana utilizzava spesso contro i suoi nemici, circondò lo specialista, che si salvò solo grazie all’intervento degli amici.
«Stella Supremo Magic Winx, Lightyx!»

“…Immense Winx Lightyx, tra raggi d’amore tu scintillerai, con la fiamma e il gelo il bene scoprirai, con la natura del canto magia porterai, le moderne acque tu esplorerai, con noi, Supreme Lightyx..”


«Flora, sei impazzita? Cosa ti prende?» - «Non intralciare i nostri piani fatina, fatti da parte se non vuoi rischiare la vita anche tu.» La più bella e dolce Fata di Lynphea non sembrava la stessa, i suoi occhi erano colmi di perfidia, il biancore dell’abitino in pizzo riportato sul Lightyx delle Fate era diventato nero, così come i numerosi tulle che indossava.
Stella guardava la sua amica con affetto, non voleva attaccarla, in quel momento sarebbe riuscita solo a piangere. Brandon e Riven aiutarono Helia a riprendere conoscenza, Roy si schierò accanto a Stella. Nel frattempo il mago si era rialzato e, con una strana formula in una forma gergale di Espero, si ritrovò nella sua imponente e lucente armatura verde, adornata dal solito mantello che usava portare in una qualsiasi trasformazione. Le ali di Stella sembravano funzionare proprio come quelle della Fata ormai stregata dalle parole del mago, ma quando quest’ultimo se ne accorse le lanciò contro una sfera rossastra di energia ben conosciuta dalle Winx; sembrava un potere originato dalle Tempeste.
Il colpo non sembrava provenire dal mago stesso, quasi come se qualcuno gli avesse inviato l’attacco successivamente scagliato contro la Principessa di Solaria.
Roy provò a difendere la ragazza, ma furono entrambi colpiti da quell’incantesimo. Brandon lanciò l’allarme a Sky, Timmy e le altre Winx che in meno di due minuti erano già li pronti a combattere a poca distanza dal college delle Fate indifese. Era il primo combattimento con quella trasformazione, ora dovevano decidere che potere specifico utilizzare. Eppure avrebbero preferito non affrontare mai quel genere di sfida, si trattava di annientare una loro amica.
«Non abbiamo tempo da perdere, opterei per il Sirenix, andiamo sul sicuro!» Le Fate erano tutte d’accordo sulla decisione di Bloom, così la Fata batté tre volte le mani e pronunciò una formula nuova a loro: «Mutazione Suprema.. Lightyx Sirenix!»
Ora le ragazze erano passate dalla forma Lightyx a quella Sirenix in una velocità assurda: erano pronte ad affrontare il ragazzo. «Cosa le hai fatto? Ammettilo è vittima di un sortilegio!» si scagliò contro Diego la Fata della Tecnologia, poi seguì con il suo incantesimo da Sirena più potente: «Aura del Sirenix!» Una forte energia blu scosse il corpo di Flora che cadde a terra. «Flora!» urlò porgendo le mani innanzi a se Musa. «Aspetta!» gridò Aisha alla Fata melodica «Non avviciniamoci, non sappiamo come potrebbe reagire!» - «Cold Flower!» Flora lanciò un incantesimo Lightyx, quello donatole da Aurora che poteva esser utilizzato solo in forma Lightyx Basic. Il potente potere della Fata dei Fiori fece sollevare per poi far ricadere i suoi amici, che non lo erano più ai suoi occhi. «La pagherete per ciò che avete fatto, maledette Winx!» - «Ti prego Flora ragiona, noi siamo tue amiche!» le supplicò Stella con le lacrime che ormai le rigavano copiosamente il viso. «Io vado con lui, dove sarò apprezzata e ammirata da tutto il popolo di Espero, popolo che eseguirà i miei ordini da oggi per l’eternità. Addio care fatine ingenue, spero di non rivedervi e che voi siate dannate.»
Flora e Diego si guardarono negli occhi, sorrisero diabolicamente e con malignità, poi il giovane mago aprì un grande varco nero che lì trasportò in un altro luogo. Non appena se ne furono andati, Helia a passo veloce si diresse verso Fonterossa per evitare che i suoi amici lo vedessero piangere, a differenza delle Winx che ormai non si trattenevano più davanti ai loro fidanzati che non potevano ancora credere a tutto ciò che era accaduto pochi secondi prima. Poi Musa, che si era precedentemente lasciata cadere sulle ginocchia, si asciugò velocemente le lacrime che ancora scendevano silenziose dagli occhi e disse: «Era lui allora.» - «Lui chi, Musa?» chiese con stupore Bloom e lasciando tutti a bocca aperta attendendo che la Fata di Melody spiegasse cosa volesse intendere.
TO BE CONTINUED

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Capitolo 19
*** Diretti a Melmamora ***


Ecco un altro capitoletto (in quello seguente accadranno cose più interessanti) ^^
Grazie a Djaly che ha recensito il capitolo precedente e grazie a chi legge la mia storiella! Baci, MusaDarcy.

Capitolo 28: Diretti a Melmamora

«Il ragazzo, chi sennò. Quello che hanno citato le tre streghe sul pianeta di Arcadia.» - «Ma di cosa stai parlando Musa?» chiese Sky aiutandola ad alzare, e la Fata melodica rispose: «Ma si certo. Diego e le Trix sono alleati, ora si spiega l'atteggiamento di Flora.» - «E si chiarisce anche quella strana energia che sembrava essere di Stormy. Forse erano qui fino a poco fa.» rispose Stella mentre pensava alla sua amica di Lynphea. «La mia Flora è quindi vittima di un sortilegio? No, povera amica mia..» rispose piagnucolando Tecna e poi la stessa Fata si diede una risposta: «Ma è così razionale, le ali di Stella che funzionavano fino a quando Diego non l'ha attaccata.. Era lui a bloccare le nostre ali alla Gola di Roccaluce.. Ma cosa vogliono da Flora?» - «Non so se si tratta di una sfida o è un ricatto, ma chi sfiora le mie amiche con dei sporchi incantesimi non sopravvivrà a lungo, lo giuro sul mio pianeta Domino.» finì di parlare la Fata della Fiamma del Drago.
Musa e Stella tornarono ad Alfea per raccontare tutto alla direttrice che, venendo a conoscenza dell'accaduto, avvertì il preside Saladin e la dirigente Griffin; gli altri andarono a Fonterossa per spiegare ad Helia cosa fosse accaduto, ma il ragazzo era furioso e disperato, non voleva ascoltare nessuno, tanto meno le Winx che non avevano dato ascolto all’unica persona che aveva già capito tutto dal primo incontro con Diego, Stella.
«Helia! Dove sei? Rispondi!» urlavano all’unisono a squarciagola Bloom e Brandon, rispettivamente in alto e in basso. I ragazzi avevano velocemente circondato la base di Fonterossa, mentre le Fate stavano volando al di sopra della grande cupola del college maschile, tentando invano di avvistare l’amico. Tecna poi spiegò le sfavillanti ali e scese in picchiata verso la terra, dove raggiunse Timmy.
«E se usassimo..» la Fata non fece in tempo a porre la domanda che lo specialista subito le tolse le parole di bocca: «Ho già provato, immagino che tu abbia pensato di utilizzare l’ElettroKeys.» - «Esito?» chiese sgranando gli occhi azzurri come il ghiaccio la ragazza.
«La chiave elettronica per rilevare la posizione di Helia è protetta da un codice indecifrabile, non riesco proprio a risolvere questo enigma. E’ preservato da una sorta di incantesimo oscuro, non so dirti di più. Tutti i database del computer sono andati in tilt quando ho dato accesso al software e ora non posso più utilizzare questa tecnologia fin quando i livelli statici non si siano rinnovati.»
La Fata che comprendeva bene quel linguaggio, socchiuse arrendevolmente per un attimo gli occhi tenendo il viso sempre alzato, poi li riaprì e pensò che se non avessero rintracciato Helia entro il primo pomeriggio, non avrebbero mai capito come aiutare la loro amica. Poi provò a mettersi nei panni di Flora: era molto probabile che in quel momento fosse sola, o al limite con quello stupido che l’aveva ingannata sin dal principio.
Doveva essere distrutta, nella sua testa plausibilmente si sentiva soggiogata e ammaliata dalle parole di quel mago.
Eppure Tecna sapeva che la sua amica era combattiva e ricca di forza d’animo, non le era mai piaciuto arrendersi. Volle pensare così che la sua mente era ancora capace di ragionare, ma che non riuscisse a dare ordini al suo corpo, alle sue parole e soprattutto ai suoi poteri. Tuttavia la Fata di Zenith non poté fare molto con i soli pensieri, anche se durante la prova di Aisha avvenuta su Omega, Daphne aveva azzardato qualche frase sui poteri della mente in veste Lightyx.
Dopo mezz’ora di volo in tondo a Fonterossa e seguendo sempre la stessa traiettoria a spirale, le Winx scesero giù fino al ponte poco più alzato rispetto alla base fluttuante del college.
«Trovata qualche traccia?» chiese esausta Aisha che si aspettava già una risposta negativa. «Nulla.» rispose Tecna «In compenso credo che Daphne su Omega ci sia stata di aiuto.» Non c’era tempo da perdere, la Fata che fino ad allora stava ragionando sul da farsi, spiegò in rapidità le uniche cose che le erano venute in mente. Seppur dopo si fossero rivelate superflue e inutili, poteva consolarsi sul fatto di averci almeno provato.
«Cercherò di essere il più breve e essenziale possibile. - Poi indicando la Principessa di Andros continuò a parlare - Aisha, quando hai superato la prova individuale su Omega hai dimostrato a tutte noi come lo spirito, la saggezza e la mente possono salvare l’intero Universo. Ora vorrei, anzi pretendo, che tu e Stella che ha utilizzato la tua stessa tecnica, ci riproviate in forma Lightyx in quanto sua sorella - Disse ora indicando Bloom - ha affermato palesemente che il potere supremo è in grado di spezzare incantesimi potenti anche con la forza del pensiero.»
Tutti rimasero colpiti dalla decisione di Tecna che poi concluse dicendo: « Noi Winx dobbiamo raggiungere Stella e Musa. Ragazzi, trovate Helia in meno di un’ora altrimenti dovremmo azionarci senza di lui. » - «Non c’è ne sarà bisogno.» Si sentì una voce maschile alle spalle della Fata; era Helia che avanzava verso il gruppo stringendo tra le mani un vecchio foglio profumato di rosa che apparteneva alla sua ragazza. Con lui c’erano anche la Fata di Solaria e di Melody, che avevano incontrato nei pressi del bivio magico dei tre college il ragazzo.
«Troviamo quel bastardo, andiamo a riprendere Flora.» disse restando impassibile il giovane.
«Sono pienamente d’accordo Helia ma.. dove andiamo?» chiese Roy cercando di accentuare un po’ di speranza nel tono della voce. «Su Espero, no?» rispose con un interrogativo Riven guardando gli amici. «E’ da lì che quel maghetto proviene.» - «Non esattamente.» rispose la sua ragazza mentre puliva la gonnellina ancora piena di polvere: «Questo è quello che ci ha detto Diego, ma facendo qualche veloce ricerca nell’Archivio Magico con l’aiuto della Direttrice e degli altri responsabili dei tre college, siamo giunti ad una conclusione bizzarra: Flora e Diego non si sono mai allontanati da Magix, e le Trix, quasi sicuramente e sottolineo che è un mio parere, hanno il rifugio proprio su questo pianeta.» - «Così lontane e così vicine contemporaneamente da poterci attaccare senza problemi.» aggiunse Stella che era accanto a Musa.
«Sapreste dire con certezza dove si trovano quelle tre maledette? E quello stupido di mago? E la nostra Flora?» chiese sconfortata e farfugliando Bloom guardando Stella e Musa alternativamente negli occhi.
Poi la Fata della Musica indicò verso nord e Helia aggiunse: «Da come Musa e Stella mi hanno raccontato dopo la ricerca con i dirigenti, il 74% dell’indagine ci porta a pensare che le Trix e Diego siano nella Palude di Melmamora.» - «Scelgono sempre dei luoghi così poco chic.» finì col dire tra i denti Stella facendosi sentire solo dall’amica che era accanto a lei.
TO BE CONTINUED

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Capitolo 20
*** Autocontrollo ***


Ciaaao mondo! Ecco il nuovo aggiornamento, non mi dilungo a parlare altrimenti vi annoio. baci, MusaDarcy.
(State vedendo la sesta stagione, true?**)

Capitolo 29: Autocontrollo

«Eccoci arrivati, ma ora dove iniziamo a cercare questo “rifugio”?» - «Non ne ho proprio idea Stella, non sapete nient’altro del luogo dove potrebbero essere nascoste?» - «Bloom dobbiamo accontentarci di queste informazioni, è compito nostro trovare Flora.»
I ragazzi volavano con le windrider affiancati dalle loro fanciulle in trasformazione Sirenix. Tutti cercavano un punto strategico nella quale i quattro malvagi avrebbero potuto portare Flora, ma la ricerca risultava piuttosto complessa. Bloom, accanto a Stella e Sky, puntava gli occhi verso nord. Non sapeva il motivo di questa sua scelta, aveva solo un presentimento. Tecna aveva lo sguardo perso nel vuoto, volava distrattamente senza meta e senza osservare nessun punto nella grande palude. Stava quasi per schiantarsi in pieno contro un salice piangente posizionato su una collinetta fangosa, quando Timmy l’afferrò per un braccio facendole evitare il colpo.
«Tecna, cosa ti prende?» chiese preoccupata Musa mettendosi col busto dritto e sbattendo energicamente le ali. «Niente, sono solo con la testa altrove.» - «Non dovresti.» intervenne Stella permalosamente: «Se pensi ai fatti tuoi non troveremo mai Flora, adesso aiutaci.» - «Non sto affatto pensando ad altro che non riguardi Flora o quelle tre stupide con il loro amichetto.» rispose irritata e stizzosa la Fata richiamando l’attenzione degli amici che si fermarono increduli in volo: «Sono solo dell’idea che se continuiamo questa inutile ricerca in aria non trarremo nessuna conclusione. Flora è qui da queste parti, magari è su un altro pianeta chi lo sa. Ma per rintracciarla e riportarla a casa prima dobbiamo capire come funzionano i nostri poteri Supremi “scadenti”. Se affrontassimo in questo momento un le Trix sarebbe la nostra disfatta.» - «Tecna.. io.. Scusami non volev..»
Stella non finì in tempo la frase che una forte scossa elettrica le attraversò il corpo facendola lamentare in modo disumano. Le mani di Tecna erano ricoperte da una grande sfera energica verde e rosa, le scintille irrequiete erano concentrate nei palmi della ragazza. La stessa Fata vedendo quell’incantesimo da lei lanciato involontariamente urlò spaventata. Bloom agguantò i polsi di Tecna in tutta velocità aiutando la ragazza ad autocontrollarsi e a prendere la calma e la tranquillità che aveva poche ore prima.
«Per tutte i Cyborg di Zenith.. Stella mi dispiace io non l’ho fatto apposta!» urlò con gli occhi già gonfi di lacrime. «Tecna stai serena, non è successo niente.» cercò di consolarla la Principessa in questione che, ancora sofferente, le andò in contro abbracciandola forte. «Ho perso il controllo dei miei poteri, io non capisco come sia possibile, sono una Fata Guardiana, anzi ora sono anche una Fata Maggiore, dovrei avere un controllo immane dei miei incantesimi e dei miei stati d’animo e invece..» ripeté con affanno e dispiacere la ragazza, poi Aisha le andò vicino e prendendole la mano disse: «Tecna basta, tranquillizzati! Non devi agitarti, scendiamo un attimo giù, non restiamo troppo scoperti qui in volo.»
Una volta scesi su un pezzo di pianura accostato ad uno stagnetto, lo stesso dove s’incontrarono per la seconda volta nella loro vita le Winx con gli Specialisti, il gruppo di ragazzi riprese un po’ di respiro dopo un’ora piena di ricerche e l’accaduto che mise in primo piano la Fata tecnologica. Qualcuno si sedette su una roccia, altri preferirono stare in piedi a riflettere su ciò che aveva detto Tecna quando era in preda alla rabbia; le sue parole erano concrete e basate su una grave verità.
«Ricordate questo luogo.» Disse quasi con nostalgia Musa per staccare un po’ quei brutti pensieri dalle loro menti. «Il giorno in cui siamo venute a fare quella specie di sopravvivenza in questa vecchia palude incontrammo i ragazzi. Non lo sopportavo Riven, se la tirava in un modo pazzesco..» sorrise a viso spento la Fata tenendo la testa rivolta verso il cielo coperto dai grandi nuvole bianche e candide. «E poi?» chiese Aisha sorridendo. Il primo anno delle Winx fu pieno di misteri, rivelazioni e relazioni, ma da quando era arrivata Aisha il tutto era diventato ancora più bello. Ogni tanto le ragazze e gli Specialisti le raccontavano cosa accadde in quell’anno, per renderla partecipe sin dall’inizio delle loro avventure a cui era mancata.
«Niente!» apostrofò la Fata di Melody voltandosi verso l’amica. «Niente?» - «Eh già, i ragazzi vennero catturati da alcune piante magiche con delle foglie aggrappanti lunghe e viola e, come facciamo tutt’ora, noi Winx abbiamo ricoperto il ruolo delle eroine salvando i nostri maschietti.» rispose allegramente Musa che trasmise un po’ di buon umore negli amici, quando Riven iniziò a parlare con accento contrario alla sua ragazza che aggrappò per i fianchi: «Ricordi male, amore. Siamo stati noi a salvare voi piccole fatine inesperte quel giorno.» - «Ma cosa dici, banale ragazzino? Non vorai dirmi che non siamo state noi a salvarvi la vita.» ribadì spiritosamente Musa che si staccò dal suo ragazzo con forza.
«In ogni caso..» proseguì Riven dando le spalle agli amici: «Se non fosse stato per noi non sareste mai tornate sane e salve ad Alfea.» Erano abituali i bisticci fra quei due, gli altri ormai nemmeno ci facevano più caso. «Cosa credete stia facendo Flora in questo momento?» chiese Musa sedendosi accanto alla migliore amica e cambiando espressione nel viso. «Starà pensando come liberarsi, ammesso che lei possa ancora ragionare con la sua mente malgrado non abbia più l’autocontrollo.» rispose stanco Helia. «Già, l’autocontrollo..» ripeté a bassa voce Tecna mentre pensava a ciò che era successo. Seguì un istante di silenzio che venne interrotto dal magic-phone di Bloom.
«Direttrice, cosa è successo? … Ne siete sicura? ... Va bene, allora ci proviamo, non abbiamo nulla da perdere, la vita di Flora vale più di ogni altra cosa. … Grazie a lei direttrice Faragonda. … Certo, le annunceremo al più presto nostre notizie.»
Poi terminò la chiamata con uno sospiro e guardando prima Stella e poi tutti gli altri amici disse: «Stavolta ci siamo per davvero, la Griffin e Faragonda, dalla Sfera Indagatrice, hanno notato un’insolita insenatura nel terreno al confine della palude, credono si tratti di un passaggio sotterraneo. Lì dentro hanno rilevato qualcosa di molto grande e protetto da un incantesimo negativo.» - «Un rifugio?» chiese Roy all’unisono con Aisha. «E’ probabile.» rispose la ragazza che non domava i capelli rossi a causa del vento che si stava sollevando nell’ambiente. «Perfetto ragazzi, ma.. dove si trova esattamente questo confine che dobbiamo raggiungere? Non ho mai visto il limite della palude.» domandò apprensivamente la Fata del Sole. «Tranquilla Stellina.» rispose sicuro di sé il suo ragazzo: «Vi condurremo noi Specialisti lì, è una zona che spesso sorvegliamo, anche se non ho mai visto alcuna insenatura da quelle parti. Per “confine della palude” non s’intende l’area dove essa termina, bensì è un luogo collocato a nord chiamato in tal modo perché è in un certo senso la periferia di tutti gli hinterland che circondano la palude.» - «D’accordo, adesso sappiamo dove andare. Affrettiamoci prima che il tramonto inghiottisca questo posto già spaventoso alla luce del sole.» concluse Aisha che si era già incamminata verso nord, attendendo che gli Specialisti la guidassero fino a destinazione.
Attraversarono a piedi la palude di Melmamora, che risultò ancor più piena di ostacoli e trappole rispetto all’ultima volta in cui erano stati lì. Ma più che agli inganni naturali alla quale erano soliti, trovarono più perfidia e energia malvagia tra la vegetazione che impediva di andare avanti nel cammino. Tuttavia il coraggioso gruppo formato dalle Winx e gli Specialisti era abituato a imbrogli e difficoltà nei percorsi che compievano. Sotto la guida degli studenti di Fonterossa, arrivarono presto alla Fortezza del Bivio, una stradina che si divideva a sua volta in tre tratti di via più stretti che annunciavano l’arrivo al confine, denominato anche Barriera della palude.
«Qual è il tratto per raggiungere l’insenatura di cui la direttrice ci parlava?» - «Credo sia a sinistra.. anzi no questa tragitto al centro.. si, credo di si, Musa. O almeno è ciò che il mio computer afferma.» Rispose dubbiosa la Fata zenitthiana.
Si addentrarono per la viottola centrale, era piena di insidie e artefatti magici piazzati sicuramente da “quelle tre mezzestreghe”, come usava solitamente chiamarle Bloom nei momenti di isteria. Quella stradina in compenso, a differenza del resto della palude, era più curata e pulita, non era trascurata dal lato estetico e appariva piuttosto graziosa, malgrado i numerosi tranelli. Camminavano ormai già da un po’, ma insenature, scavi o zone dalla conformazione simile non apparivano innanzi a loro, fino a quando Roy, dopo aver raccolto il mantello che gli era scivolato non essendo ben stretto, si rese conto di qualcosa di strano in quel tratto di via.
«Guardate ragazzi.» richiamò l’attenzione degli amici: «Sembra.. magia. Magia negativa, è una sensazione così forte e cattiva. Ricopre interamente il suolo, provate a toccare il terriccio.»
In effetti era così; l’umida terra sotto i piedi dei ragazzi sembrava ricoperta da un sottile e potente strato di energia oscura, uno scudo energetico che probabilmente serviva per proteggere qualcosa di molto prezioso. «Forse l’idea non sarà di tuo gradimento Stella, ma è giunto il momento di scavare e scendere giù per vedere cosa c’è sotto i nostri piedi.» pronunciò decisa Aisha. «Scendere giù, hai detto?» disse farfugliando le parole la Principessa di Solaria che si scansò dal resto del gruppo. «Dobbiamo scendere giù, sono pienamente d’accordo con te.» ribadì la fanciulla che domava la Fiamma del Drago. «Musa, riusciresti a intaccare questo tratto di terra? Giusto un po’, sai per passarci tutti..» disse ridacchiando la Fata di Andros guardando la migliore amica che aveva già capito cosa volesse con quella frase. «Nessun problema, vi chiedo solo gentilmente di arretrare di qualche passo.» disse la Fata della Musica ai suoi amici pronta per un incantesimo.
«CORDA ASSORDANTE!» Era tra gli incantesimi preferiti della Fata Sirenix, ma la sua potenza non era di certo ai livelli del “Voce del Sirenix”, sortilegio Speciale, in termini tecnici di Fata, e a dir poco fondamentale nella sua trasformazione di Fata Sirena. In pochi secondi, dopo varie scie rosse e blu che accolsero tra la loro energia positiva prima il corpo della ragazza e poi il terreno sottostante, si aprì un grande passaggio nel suolo che permetteva a tutti i ragazzi di transitare sotto la superficie della palude di Melmamora. Si trovarono nel giro di pochi minuti in un tunnel tortuoso e fangoso.
«Incredibile, è un tragitto solcato proprio sotto la palude, non ero a conoscenza di questa galleria tenebrosa. E’ a dir poco nauseabondo questo posto.» disse disgustata Stella mentre cercava di ripulire le calze con qualche formula di passaggio. «Dove credete che porti?» - «Non saprei, Sky.» rispose Timmy che era concentrato ad analizzare quel luogo umido e sporco.
«C’è solo un modo per scoprirlo. Proviamo ad andare avanti.» riprese il discorso Brandon che si era già avviato. «Aspetta, fermo.» esclamò Timmy improvvisamente. «Il mio computer ha rilevato qualcosa. La strada giusta credo sia dalla parte opposta a quella in cui ti stai dirigendo. Proseguendo il tragitto al contrario ci troveremo presto davanti un’apertura sotterranea.» disse il ragazzo tecnologico indicando un’immagine statica sullo schermo del suo portatile magico.
«Bel lavoro, Timmy, ora andiamo.» rispose con decisione Riven, quando poi Musa, indecisa sul gesto che stava per compiere sotto consiglio delle altre Winx, lo afferrò per un braccio. «Aspetta, Riv. Forse è meglio..» - «Meglio cosa?» chiese il ragazzo guardando la sua amata. Musa diede un veloce sguardo alle altre Fate che la incitarono a dire cosa ne pensassero sulla missione che dovevano compiere. Poi la fanciulla continuò in velocità, quasi come se stesse scappando da qualcosa di malvagio: «Forse è meglio sei voi ragazzi restiate in superfice, lasciate andare noi.» - «Ma cosa diamine stai dicendo? Io devo andare a riprendere la mia ragazza!» rispose imperversato Helia. «E voi? Siete d’accordo con Musa?» chiese spazientito nella lunga attesa di una risposta che non arrivò mai. Come si suol dire, chi tace acconsente; le Winx volevano proseguire il loro cammino da sole. «Ragazzi non dovete prendervela, ci avete condotte fin qui e ve ne saremo eternamente grate, ma.. stiamo andando in contro a qualcosa di molto grande, non voglio essere tanto ipocrita da dirvi che in superfice ci sarete di aiuto solo per farvi tornare indietro. Ma è la verità.. Noi dobbiamo risolvere tutto questo da sole.» spiegò Bloom che non riusciva a guardare negli occhi il Principe di Eraklyon. «Se è questo che volete.» rispose contrario ma fiducioso nelle Winx l’ex scudiero.
Dopo vari persuasioni da parte degli Specialisti, non ci fu più nulla da fare. Le ragazze erano convinte della loro scelta; prima di risalire, ultimo nel gruppo degli studenti di Fonterossa, Helia disse alle Fate Guardiane: «Riportate il prima possibile Flora a casa.» - «Stanne certo, Helia.» rispose dolcemente Tecna. Poi le ragazze si avviarono. Camminarono lungo il sentiero sotterraneo e sudicio per circa 2O minuti, poi come affermato da Timmy poco prima, si ritrovarono innanzi una grande ed elevata cavità. Si sollevarono in volo e raggiunsero l’incavatura, decisero senza esitazione di entrare al suo interno e pochi passi dopo, attraverso una grande grata che si presentava direttamente davanti ai loro volti, videro un grande salone bianco.
«Ehy, guardate sotto!» esclamò la Fata del Sole Splendente. «E’ una vera e propria villa all’interno.» continuò stupita Stella mentre le altre Winx, ancora incredule e sorprese, osservavano il salone ben decorato ma privo di luce solare attraverso l’inferriata sul soffitto, dove erano inconsapevolmente poggiate.
«Hanno scelto un’abitazione modesta, direi. Non ho visto ancora niente che non si possa trovare in un palazzo reale.» disse seccata Tecna, senza tentennamento Bloom rispose: «E’ la natura delle Trix: stravaganti, superbe e altezzose. Non mi meraviglio del fatto che vivono agiatamente.» - «Agiatamente dici? Io non abiterei mai sotto terra, come si può sopravvivere senza i raggi del sole? Piuttosto guarda quel tappeto com’è trascurato, quanto poco stile c’è qui sotto!» esclamò Stella alzando un po’ troppo il tono della voce. «Winx!» le richiamò con tono autoritario Aisha: «Siamo qui per cercare Flora o per criticare l’arredamento di questo insulso rifugio?» Com’era precedentemente successo a Tecna nel cuore della palude di Melmamora, Aisha si fece trasportare un pò dall’ira e involontariamente scagliò una scintilla di Morphix contro la sottile grata di rame che si ruppe e cadde sul pavimento della splendida villa sotterranea. Si sentì improvvisamente una voce maschile leggermente soffocata dire: «Guardie, andiamo a controllare.»
La vera avventura per le sei Fate Maggiori stava per iniziare.
TO BE CONTINUED

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Capitolo 21
*** Cadute in trappola ***


Ciao a tutti, ecco il nuovo capitoletto!
Mi sono assentata a lungo a causa di questo carciofo di computer, ma ora spero di poter continuare ad aggiornare e recensire constantemente! Baci, MusaDarcy.

Capitolo 30: Cadute in trappola

«Complimenti hai un pieno autocontrollo dei due poteri, Aisha!» affermò seccata Stella, poi la Fata del Fuoco proseguì a parlare con inquietudine e rapidità: «Torniamo indietro sbrighiamoci, dobbiamo fare presto se non vogliamo essere scoperte.» Ma tornare indietro era quasi impossibile.
Un muro di pietre opache di origine vulcanica si alzò davanti le cinque Fate che non poterono passare. L'unica via di uscita era oltrepassare la grata di rame, ma ciò comportava di addentrarsi nella tana del leone. «Non abbiamo scelta!» urlò in breve tempo Musa: «Se non voliamo immediatamente lì dentro, verremo subito catturate non c'è altra soluzione Winx, aprite le ali e con coraggio saltate giù con me. Ora!»
Sotto la guida decisa di Musa, le ragazze spiccarono il volo con le loro fantastiche ali Sirenix e in un attimo si trovano poggiate sul tappeto che Stella definitiva "trascurato". Una volta con i piedi in terra, le cinque Fate provarono una strana sensazione di freddo e movimento del sottosuolo; in effetti quel luogo era molto umido: si narrava che un tempo la palude di Melmamora fosse stata disegnata dal letto di fiume che trasportava erbe aromatiche magiche ed energia positiva; questo corso d'acqua venne distrutto dalle Streghe Ancestrali che non gradivano assolutamente la presenza di una fonte così pregiata e ricca di potere Bianco. Qualunque creatura devota alla Luce avrebbe utilizzato la sua forza per abbattere le tre Antenate. Così non ci pensarono due volte a distruggere il magico fiume di cui oggi è rimasta solo l'umidità che diede origine all'attuale luogo stagnato. Forse era quello il motivo che aveva spinto le Trix a rifugiarsi in quel posto. Dopotutto le loro tre generatrici trovarono potere e fortuna in quel luogo, era logico per le tre belle ventenni approfittarsi della Palude come rifugio.
«Qualcuno si sta avvicinando, nascondiamoci.» disse abbassando il tono della voce la Fata tecnologica. Si nascosero dietro un grande scaffale color argento scansato dal muro; su esso erano presenti strani e voluminosi libri di stregoneria e magia Nera, antefatti magici in cristallo e vari oggetti per uso di poteri oscuri.
«Proviamo di qua, forza scattare.» Si sentì dire da una delle guardie che aveva ispezionato la stanza accanto. I sorveglianti interni del rifugio entrarono nella sala bianca, sembrava tutto normale.
«Falso allarme gente.» - «Aspetta.» disse un uomo dai capelli castani e gli occhi azzurri, indicando la grata che dal soffitto era precipitata inspiegabilmente sul pregiato pavimento in madre perla e corallo bianco lavorato e levigato per bene. «Dividiamoci, potrebbero essere entrati dei malintenzionati e dobbiamo proteggere le nostre signore.» - «A chi hai dato della malintenzionata?» chiese in modo irritato una ragazza dagli occhi e i capelli chiari.
«Stella va via da lì!» urlò Aisha avvertendo l'amica dell'attacco che stava per ricevere alle spalle. «Maledizione!» strepitò la ragazza mentre velocemente spiccò in volo evitando il colpo di un bastone magico lanciatole da una delle guardie esterne arrivate anch'esse nel covo interno. Le ragazze raggiunsero la Principessa di Solaria in volo.
«Stai bene?» chiese Bloom senza staccare gli occhi dalle guardie. Improvvisamente un ragazzo alto e rossiccio entrò nella grande sala. «Ragazzi, si trattano così i nostri ospiti?» Le Winx si girarono per vedere chi fosse, ma tratte in inganno da quella suadente e riconoscibile voce, vennero immediatamente colpite da un incantesimo psichico di Diego.
Il mago sorrise diabolicamente mentre osservava le odiose nemiche delle sue alleate prive di sensi. Ora tutte e sei le ragazze alate erano nelle mani dei peggior nemici della Dimensione Magica. Diego condusse le guardie del rifugio in un'altra grande stanza, ma che si trovava ancora più in basso di quella in cui erano appena state catturate le fanciulle. Le Winx vennero legate e, ancora private di coscienza, rinchiuse in quella sorta di cella dove era stata precedentemente imprigionata Flora e dove sarebbe dovuta essere. Già, in quel tugurio sporco e umido non c'erano tracce della Fata della Natura. Ma dov'era finita? Lì non c'era nessuno oltre che le cinque Fate appena distrutte nella battaglia svoltasi e vinta grazie alla mente del mago.
Nel frattempo in superfice, Timmy controllava le coordinate delle ragazze che sembravano essersi fermate in un punto basso del rifugio. «Forse hanno trovato qualcosa, o qualcuno.» affermò speranzosamente lo specialista che si ritrovò in un attimo circondato dai suoi amici che volevano saperne di più. «Ragazzi mi sentite?» era una voce dolce e femminile che risuonò dal comunicatore di Timmy.
«Flora! Ce l’avete fatta! Stai tornando con le ragazze in superficie?» chiese contento e con voce squillante il ragazzo tecnologico.
«Le ragazze? In.. in superficie? Mi stai dicendo che le Winx sono venute a cercarmi? No, non sono con me, sono solo riuscita a liberarmi da quella dannata stamberga, e poi cosa significa in superficie?» disse la voce che si sentiva a tratti a causa della poca linea.
«Maledizione..» disse in modo soffocato Helia, e poi cominciò a parlare scandendo bene le parole con la sua ragazza: «Flora ascoltami.» - «Helia, amore!» - «Ti prego tesoro non interrompermi la connessione potrebbe cadere da un momento all’altro e c’è una cosa che devi sapere. In quegli istanti che eri sotto il controllo di Diego, quel degenerato ne ha approfittato per rinchiuderti nel rifugio delle sue alleate: le Trix.» Flora rumoreggiò paurosamente e poi ripeté: «Le.. le Trix?» - «Questo rifugio si trova al di sotto della Palude di Melmamora, dove tu e le altre Winx vi trovate in questo momento. Il display di Timmy avverte le ragazze ferme in un punto situato a sud-ovest del rifugio, noi credevamo che ti avessero trovato, ma date le circostanze potrebbero aver incontrato le Trix o Diego o addirittura essere state.. catturate.» - «E quindi voi.. siete nella Palude? Intendo sopra..» - «Esatto.» proferì Sky con sgomento rispetto alla situazione. «Io vado a cercarle.» - «Aspetta Flora, potresti esporti ad un grosso pericolo!» affermò con suo stesso stupore Riven, poi la Fata della Natura declamò in velocità: «Potrei non farcela da sola, dovete correre ad Alfea e chiedere di Glacespark alla direttrice, raccontatele tutta la situazione, è l’unica persona in grado di salvarci. E’ una ragazza moretta, ha gli occhi azzurri, non potete sbagliarvi, è l’unica capace di controllare i poter..» detto questo, la comunicazione finì senza che Flora avesse il tempo di esprimere le ultime parole.
Non avevano tempo da perdere, forse quella era l’unica vera soluzione, bisognava fidarsi della ragazza anche se il gesto consigliato prevedeva di allontanarsi dal luogo dove le sei Fate erano cadute in trappola.

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Capitolo 22
*** Glacespark ***


Capitolo 32: Glacespark

La situazione era davvero immobile sulla superficie di Melmamora. Cosa avrebbero dovuto fare i ragazzi? Dare ascolto alle parole di Flora, cercare ad Alfea quella ragazza moretta con il nome strano, un pò gliaciale un pò fiammeggiante, glace e spark, di cui non si stranirono quando lo sentirono nominare, o restare lì e magari scendere nuovamente nel tunnel per raggiungere le ragazze? E se il segnale gps di Timmy sotto terra sparisse? Sarebbe stata davvero la fine. Eppure dovevano fidarsi delle parole della Fata dei fiori. Era la loro unica speranza.
«Specialisti, andiamo. Non abbiamo altra scelta e qui non siamo certamente di aiuto. Dobbiamo avere fiducia in Flora.» affermò Sky mentre già si era incamminato a passo veloce nella piazzola dove avevano lasciato le windrider. I ragazzi lo seguirono fino a destinazione silenziosamente e a ritmo costante, ogni tanto acceleravano la rapidità nelle gambe, ma stanchi tornavano alla velocità iniziale. Arrivarono presto allo spiazzo, montarono sulle moto e in poco tempo furono al College di Alfea per parlare con urgenza alla direttrice e cercare la misteriosa ragazza che li avrebbe aiutati.

Flora muoveva piccoli passi nella grande villa, era nella sua splendida trasformazione Lightyx; tutti quegli incantesimi a cui era stata sottoposta non le avevano annullato la trasformazione, tanto che riuscì a liberarsi una volta riacquisita nella cella la propria volontà e ragione. I suoi poteri erano davvero abili nello sfruttare la Natura, soprattutto quando utilizzava i doni offerti da Diana.
Camminando nei lunghi corridoio che sembravano essere tutti uguali, fu richiamata dall'attenzione di una porta sulla sua destra semichiusa. Sfiorò l'uscio e lo spinse delicatamente in avanti per evitare di far rumore, entrando silenziosamente nella piccola saletta rossa che si presentava davanti.
Al centro della stanza c'era un tavolo rotondo circondato da cinque sedute.
Una delle poltrone era piena di polvere, sembrava inutilizzata da anni, mentre le altre quattro erano perfettamente tirate a lucido e pulite. Flora si avvicinò leggermente allo schienale della seduta che si presentava davanti a lei, e notò una piccola incisione sul bordo dorato sovrastante al poggiatesta: D.
Cosa significasse quella lettera non lo sapeva, ma ne notò altre anche sulle altre poltrone, rispettivamente I, D, S, B, D. Ragionando era chiaro che le prime tre fossero le iniziali dei nomi delle Trix e quella successiva del nome del suo rapitore.
Ma quell'ultima seduta piena di polvere sulla quale era disegnata in stile barocco una B, a chi poteva appartenere? La Fata sentì dei pesanti passi percorrere il corridoio, la stanza era vuota se non fatta eccezione per quello spazioso tavolo ben curato e con la lunga tovaglia che arrivava fin oltre le gambe del mobile, si nascose così sotto.
«Deve essere qui da qualche parte sorella, puoi stare tranquilla.» Era la voce calma e sadica della bella Stormy, unica tra le tre streghe che nel rifugio era solita rimanere trasformata in LightDark. «E' stato facile sconfiggere quelle ragazzine, non mi sarà difficile trovare quella fatina e fare lo stesso con lei. Dopotutto è grazie a me se le Winx sono qui.» - «Calma, maghetto. Per adesso il tuo lavoro finisce qui, con Flora ce la vediamo noi, quella ragazza è piuttosto ingenua e innocente, non ci sarà d'intralcio.»
Mentre Diego e Icy dialogavano, Darcy entrò per prima nella stessa saletta dove Flora era nascosta. La Fata elaborò un sistema naturale per eliminare la sua traccia magica e poi si fece ancor più piccola sotto il grande tavolo per non essere scoperta.
I quattro malvagi si accomodarono sulle sedute nello stesso ordine in cui Flora aveva citato mentalmente i nemici. Ma quella poltrona polverosa e sporca rimase vuota.

Nell'ufficio di Faragonda, i ragazzi raccontarono tutto ciò che era accaduto a Melmamora ai presidi dei tre college di Magix. «Se la Flora ha chiesto di Glacespark dev'essere successo qualcosa di grave che magari vi ha omesso. Non è da lei essere così imprudente quando si tratta di quella ragazza, non avrebbe mai chiesto il suo aiuto. E' l'unica tra le Winx a non essersi mai fidata di Bridgette.» - «Bridgette?» - «E' il vero nome di Glacespark, Brandon.»
La situazione per gli Specialisti era molto confusa, a dir poco disperata. Chi diavolo era questa Glacespark, o Bridgette? Perchè se la Fata floreale non si è mai fidata di quella ragazza, ha chiesto urgentemente di lei? La sua mente poteva essere ancora sotto il dominio di Diego. Ma in quel caso cosa avrebbero fatto?
«Non credo abbiamo altra scelta. per quanto possa sembrare strano, devo accontentare Flora. Chiamerò Bridgette, ma non sono sicura che vi aiuterà.» proferì Faragonda illuminando di rosso la sfera di cristallo sulla scrivania in legno di mogano. Timmy, tra incertezze e dubbi, iniziò per porgere una domanda alla direttrice: «Nel caso Bridgette ci aiutasse..» - «Glacespark. chiamami Glacespark.» interrompé una voce femminile e profonda. I ragazzi si girarono per vedere chi fosse a produrre una tonalità tanto suadente e ipnotica, ma alle loro spalle non c'era nessuno.
«Slave Bridgette, scusa il contatto improvviso.» - «Non vi preoccupate signora Faragonda, sarò sempre a vostra completa disposizione, in qualunque occasione.» Le due donne iniziarono a parlare attraverso la sfera indagatrice che la direttrice di Alfea circondava distatamene con le mani.
«Ho bisogno del tuo aiuto e del tuo parere, anzi non proprio io direttamente.» - «Non vi preoccupate, ho ascoltato tutto. Mi piace essere partecipe quando vengo citata nei discorsi altrui. E' Flora che ha chiesto di me, o sbaglio? Io l'avevo avvertita del fatto che un giorno mi avrebbe cercata per occorrere in suo aiuto.» si porse la domanda e si dette una risposta da sola.
«E allora cosa ne pensi, Glacespark? Salve, sono il Principe di Eraklyon Sky.» - «So già chi sei.» rispose duramente la ragazza, lasciando un pò di amarezza nello specialista: «Tornate subito alla Palude di Melmamora. Lì avrete mie notizie, per ora è tutto.»
La connessione magica terminò, Faragonda trasse le mani portando le braccia lungo i fianchi e restando in postura perfettamente dritta.
«Tutto qui? Le nostre ragazze sono in pericolo e questa tipa ci impone anche degli ordini?» chiese spazientito Helia che non riusciva a calmarsi malgrado i suoi amici tentassero di tranquillizzarlo.
«Helia ragiona, Bridgette non vi ha imposto nessun ordine. Tuttavia la vostra unica speranza è seguire il consiglio della tua amata; se lei crede che Glacespark sia la unica persona in grado di aiutarla, devi appoggiare la sua scelta. Ora andate, vi prego. State il più possibile vicino al luogo dello scavo nel terreno e attendete notizie di Bridgette. Ma un'avvertenza important ragazzi: non dovete chiamare per nessun motivo Glacespark con il suo nome vero. Sarebbe la fine.» - «Perchè non possiamo chiamarla Bridgette?» chiese innocentemente Riven.
Faragonda lanciò uno sguardo serio verso il ragazzo e fece poi lo stesso sul resto del gruppo. Si girò verso la grande finestra e poggiatasi al davanzale, aspettò in silenzio l'uscita dei ragazzi.
Gli Specialisti senza proferire alcuna parola lasciarono l'edificio e si diressero nuovamente e con velocità verso l'Ombra delle Antenate.
Al loro arrivo, sull'umido terriccio paludoso erano ben visibili dei leggeri passi incisi lievemente, seguiti da quello che sembra il segno lasciato da un lungo mantello.
Scesi dalle windrider, i ragazzi si guardarono intorno.
«Eccovi finalmente.»
Era seduta su un ramo a metà altezza della quercia posta a destra del transito creato da Musa ore prima.
I lunghi capelli neri, soffici e ricci le cadevano lungo il corpo snello e perfetto come le foglie di un'edera aggrappata al suo ramo. La maschera che le copriva l'intero viso ma lasciando intravedere il colore ghiacciato degli occhi, era di un blu elettrico sgargiante, decorato con alcuni disegni barocchi rossi che sembravano luccicare ad ogni movimento del capo. Il pantalone attillato rosso faceva a contrasto con il lungo mantello blu che le partiva fin da sopra il collo per terminare alle caviglie. Il top legato alla nuca e i guanti a mezze braccia che lasciavano le dite affusolate scoperte, erano del medesimo colore dei pantaloni. Le scarpe con il tacco erano poco più scure di quello stesso blu che confondeva gli abiti della ragazza con il cielo notturno.
I ragazzi erano arrivati li nel primo pomeriggio, e senza che se ne rendessero conto, stava già facendo sera e il sole debole aveva lasciato spazio alla luna da un bel pò di tempo. Bridgette scese felinamente dal grande albero. In un attimo i sei studenti di Fonterossa si trovarono innanzi quella meravigliosa visione che aveva le sembianze di una stupenda Fata senza ali.
La voce era impressionante per quanto fosse calda e un pò sadica. Ma non fu quello a spaventarli, tanto quanto la somiglianza del tono con una potente strega del gelo di loro conoscenza.
TO BE CONTINUED

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Capitolo 23
*** Incontro inaspettato ***


Capitolo 33: Incontro inaspettato

«Per un attimo avrei giurato che fossi..» - «Non mi interessa cosa pensi biondino.» sostenne sgarbatamente Glacespark riferendosi a Roy, poi proseguì imperterrita: «Devo andare li sotto immagino. A pensare che è stata la fatina floreale a chiedere di me. Lo faccio solo per Bloom e nessun altro. Dopotutto è con lei che sono in debito, e un po’ anche con le altre sue amiche. Ma Floretta non mi è mai stata molto simpatica. Vabbè lasciamo stare, non voglio cadere nei dettagli.»
Helia guardò la ragazza quasi con sdegno, poi chiese: «In che modo credi di poter aiutare le Winx?» - «Winx, Winx.. E’ solo una stupida denominazione per evidenziare il prestigio delle più potenti fatine della Dimensione Magica. Restano comunque delle normali fate.» proferì con aria di superiorità Bridgette mentre sfiorava con le dita la sua maschera. Ciò scatenò ira nei confronti dei ragazzi che iniziarono a innervosirsi più di quanto la situazione favorisse l’agitazione.
«Non posso ancora credere sia stata Flora a chiamarmi in suo aiuto, mi ha disprezzata così a lungo!» aggiunse con tono divertito e crudele la fanciulla che aggirava gli Specialisti uno ad uno.
«Ora basta!» urlò Timmy mentre stringeva i pugni dalla rabbia: «Se hai ancora intenzione di insultare le nostre ragazze è meglio che sparisci, ce la caviamo benissimo da soli, l’audacia non ci manca.» - «Infatti nel vostro gruppetto tu sei il più famoso per il dimostrato coraggio da coniglio che hai in ogni battaglia, vero?»
«Adesso mi hai stancata!» prima che Glacespark potesse avvicinarsi a Riven, quest’ultimo la spinse facendola cadere in terra e le urlò contro. Inizialmente sentiva di aver fatto la cosa giusta, ma poi si rese conto di aver comunque messo le mani addosso ad una ragazza.
Bridgette si alzò senza scomporsi, poi andò incontro al ragazzo che l’aveva fatta cadere fino a trovarsi il suo viso poco distante a quello dello specialista. «Bravo ragazzino.» disse con serietà la fanciulla che indietreggiò qualche passo e continuò a parlare al gruppo: «Perché non provate ad utilizzare questa rabbia sulle persone che hanno rapito le vostre fatine? O preferite continuare a prendervela con me che voglio soltanto aiutarvi? Vi innervosite se sentite delle offese sulle Winx, ma non vi preoccupate di scendere li sotto per andarle a salvare la vita. Coerenti, direi.»
Gli Specialisti rimasero piuttosto sgomenti a sentir le parole di quella ragazza che inizialmente sembrava che volesse far tutto salvo aiutarli a liberare le Winx.
«Forza datemi queste coordinate, trovo le tipe e le porto sopra. Ma sappiate che con me verranno anche i dolci acerrimi nemici della Dimensione, non crediate che abbia accettato la missione solo per salvare le vostre amiche, per quanto mi riguarda la vendetta è al primo posto nella mia vita.» - «Vendetta per cosa, se posso?» domandò incuriosito Sky, ma non ebbe nessuna risposta.
Dopodiché Timmy rivelò le coordinate delle Winx a Bridgette, la ragazze si diresse verso il tunnel per calarvisi all’interno e gli Specialisti dovevano solo attendere che le sette ragazze riaffiorassero sane e salve da quel profondo transito, ma sapevano bene che avrebbero dovuto combattere contro le Trix, come anticipato da Glacespark.
La moretta avviatasi verso il varco nel terreno e pronta ad entrarvi al suo interno, si fermò sul ciglio dell’apertura, alzò le braccia in cielo e, come se stesse enunciando qualcosa alle nuvole scure della notte, disse con tono notevolmente soddisfatto e malizioso: «Wings on my curvy back!» All’improvviso la ragazza venne dotata di due ampie ali rosse ricoperte da sottili fiamme di ghiaccio che sostituirono il cupo mantello dello stesso colore. Senza voltarsi o dire altro, si tuffò nel passaggio.
Percorse lo stesso tratto che le cinque Winx avevano intrapreso per salvare Flora. Passò grazie ad un incantesimo dell’invisibilità simile a quello delle Trix nel grande salone bianco invaso da tre guardie che vagavano in cerca della Fata sopracitata fino ad arrivare nel corridoio dove, secondo Timmy, era presente una piccola stanza o più probabilmente cella, nella quale erano ferme le cinque fate. Trovò infondo all’androne quel misero tugurio circondato da sbarre di corallo magico che senza alcun problema attraversò come se fosse uno spirito.
«Sveglia Bloom, forza ragazze alzatevi.» utilizzò un tono vocale dolce e comprensivo, aveva capito quel genere di incantesimo a cui erano state sottoposte a chi apparteneva, solo un mago del pensiero e dell’inganno avrebbe potuto addormentarle in quel modo.
«Cosa.. cosa succede? Flora.. Flora sei tu?» - «Andiamo Stella, non sono Flora. Forza apri gli occhi.» insisté la ragazza che si avvicinò alla Principessa di Solaria e fece per alzarla. Tecna che era dietro Bridgette con le spalle contro il muro aprì con difficoltà gli occhi che sgranò non appena riconobbe quelle ampie e vivaci ali. «Glacespark!»
La fanciulla mora si voltò e aiutò la Fata della Tecnologia ad alzarsi. Poi fece così con le altre.
«Ma tu cosa ci fai qui?» domandò sorpresa Musa. «Storia lunga, non voglio di certo perdere tempo a raccontare cos’è successo. E così questo è il rifugio delle sorelline? Bene, ho aspettato da molto questo momento. Forza, dobbiamo uscire da qui, ma prima.. una visitina a sorpresa a delle vecchie amiche. E dobbiamo recuperare anche quella sbadata di Flora.» - «Ascolta Glace.» la interruppe Bloom: «So che non hai molta simpatia per Flora, ma sei pregata di non trattarla così, non davanti a noi. E comunque grazie.» - «Di niente Bloom. Come ho già detto ai vostri ragazzi lo faccio solo per voi cinque e nessun altro.» - «Gli Specialisti? Sono stati loro ad avvertirti?» riprese Tecna.
«Si, ma a loro volta sono stati avvisati dalla vostra amica. Ve l’ho già detto è una storia lunga. Ora prendete questo.» disse mentre lanciò una sfera di energia ad ognuna che gli restituì, tra scintille e giochi di luci, la trasformazione delle fate supreme.
«E questo è il famoso Lightyx maggiore? Mi aspettavo qualcosina in più, ma vabbè. Chi rompe queste sbarre?» - «Andiamo Glace, sai perfettamente che non sei l’unica a passare attraverso gli oggetti, ora.» esclamò con un risolino Stella, per poi sussurrare: «Illusione lunare.» Le spranghe ricoperte di corallo incandescente sembrarono diventare invisibili, ma una volta che le ragazze attraversarono la barriera e furono nel corridoio principale della villa, tornarono in forma originaria.
«Sento dei passi ragazze, dobbiamo nasconderci.» disse in rapidità Musa dopo aver udito dei suoni in lontananza, ma Bridgette l’afferrò per un braccio e disse: «Non vuoi rivedere la tua amica Flora?»
Al principio del corridoio s’intravvide la sagoma sinuosa della Fata della Natura avvicinarsi. Senza dar tempo alle Winx di salutarla e abbracciarla come erano solite fare ogni volta che si liberavano da un guaio, Glacespark chiese a gran voce: «Hai fatto ciò che ti ho detto?» - «Certo, cara Bridgette. Carina la tua seduta devo dire, ci ho messo un po’ per capire a chi appartenesse, sai. Le tue sorelline non la fanno neppure spolverare!» - «Simpatica come sempre, Floretta. Eppure dicono che tu sia la più dolce e innocua delle Winx.» - «Quando sono faccia a faccia con te» proseguì la ragazza ormai accanto a Glacespark: «Divento incredibilmente dal carattere aspro. E comunque dovresti sbrigarti a uscire da qui, Icy sta venendo a prenderti, non ha preso bene la mia presenza nella saletta delle riunioni malvage tantomeno la tua nel nuovo rifugio.» - «Io non ho bisogno di scap.. aspetta.» si fermò di colpo la ragazza dagli occhi di ghiaccio: «Hai detto che nella sala delle riunioni delle Trix c’è ancora la mia seduta? Io non sapevo nemmeno dove si trovasse il nuovo covo.» - «Questo veramente non me lo spiego neanche io. Ma possiamo pensarci una volta tornate ad Alfea. Ora usciamo, fra qualche istante dovrebbero arrivare il sangue del tuo sangue accompagnate dall’esercito di schiavetti.»
Glacespark guardò con risentimento la Fata dei Fiori, ma preferì trattenersi e rimanere in silenzio poiché non riteneva fosse il caso di far chiacchiere inutili, seppur le piacesse molto parlare, o meglio, spargere veleno con le parole.
Così le sette ragazze favorite dall’invisibilità di Bridgette, non piacevolmente indossata dalle Winx perché di origine stregata, uscirono indisturbate da quel luogo lussuoso e macabro.
Non restava che attendere i propri nemici fuori.
Glacespark, poco prima di raggiungere nella celletta le cinque Winx narcotizzate da Diego, aveva stretto una connessione telepatica con Flora nella quale le aveva consigliato di far scoprire la sua presenza alle Trix e di informarle della liberazione delle Winx, che in realtà non era ancora avvenuta. Ma tanto valeva la pena dirglielo, le avrebbero raggiunte prima in superfice e non avrebbero avuto problemi lì nel rifugio.
Risalite nella Palude di Melmamora, le Winx abbracciarono e salutarono i loro ragazzi, in breve spiegarono l’accaduto e, insieme a Glacespark, si nascosero a piccoli gruppi dietro alcuni grandi arbusti, attendendo che le Trix li raggiungessero.
Passò una buona mezz’ora, ma delle Trix e Diego non c’era alcuna traccia o segno che potesse richiamare il loro cospetto.
«Ma dove saranno finiti?» domandò con un filo di voce e un po’ stizzita Stella. «Davvero credete escano dal transito da noi creato?» rispose interrogativamente Musa, quando poi una voce molto simile a quella di Glacespark interruppe il silenzio d’attesa nella Palude.
«Ottima intuizione ragazzina! Conosciamo la Palude meglio di chiunque altro, credete non fossimo provviste di altre uscite?» - «Icy!» urlò infuriata Bloom scoprendosi da lì dove era nascosta. «Ciao fuocherello fiacco, nella tua vita hai commesso molti errori, ma entrare in casa mia è stata la sciocchezza più folle e incosciente che tu abbia potuto compiere! E poi farti aiutare da una traditrice come quella Fata, non credevo potessi cadere così in basso.» - «Meglio essere Fata che sorella di un’invidiosa esibizionista, per quanto preferissi considerarmi una semplice Strega.» gridò Glacespark che fluttuava dietro Icy, mentre con un incantesimo lanciato alle spalle della Strega del gelo, scagliò quest’ultima in terra.
Gli Specialisti si guardarono sbalorditi, non credevano di aver capito bene.
«Sta ferma Bridgette! Sei solo una traditrice!» le urlò contro Darcy accompagnando le sue parole a numerose spirali d’illusione che Glacespark schivò con eleganza e rapidità. «Il mio nome non è Bridgette, e tanto meno sono traditrice. Casomai siete voi tre squallide mezzestreghe a esservi liberate di me senza motivo e pudore. Vi dovreste vergognare!» continuò infuriata la ragazza colpendo ancora una volta la sua gemella Icy.
«Ferma sorella, ti prego, lasciala stare, sappiamo quanto tu sia più forte di noi.» supplicò con stupore di tutti Stormy.
La ragazza ebbe un momento di ripensamento guardando negli occhi la Strega delle Tempeste a cui segretamente voleva tanto bene, ma poi riprese a colpire Icy e Darcy senza pietà.
TO BE CONTINUED

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Capitolo 24
*** Scontro tra sorelle e nemiche ***


Ciao a tutti! Capitolo piuttosto breve, ma ne ho bisogno per anticipare un flashback che leggerete nel prossimo aggiornamento. Ringrazio chi segue e recensisce la sotria e chi l'ha inserita tra le preferite, in particolar modo a Tressa che ha commentato sin da quando ho iniziato a postare la storia. :) Un bacio, buona lettura!
Capitolo 34: Scontro tra sorelle e nemiche

«Lei non è affatto più forte di noi. Lascia stare Darcy, insulsa Fata!» tuonò Diego scagliandosi con la solita velocità quasi ingannevole contro Glacespark, ma una barriera sonica color magenta alquanto potente lo fece sbalzare di qualche metro indietro.
«Grazie Musa.» - «Diego, amore!» urlarono contemporaneamente la Fata e sua sorella minore Darcy.
«Sei sempre tu a rovinare tutto, Fata stonata, te la faccio pagare cara. Espansione apparente!» Darcy si portò le mani alle tempie e creò più copie delle Winx; alcune di esse la colpivano violentemente, mentre le fate originali cercavano di farle intuire chi fosse la vera nemica.
«Guarda e impara Darcy. Fiamma di Vento, Kajeè di Diana!» Un fiore dai numerosi petali di colore blu elettrico, come anticipato dalla Regina della Foresta Amazzonica che lo aveva donato alle sei Winx al momento della conquista del Lightyx, apparve sul polso di Bloom; emanò una potente scia di fiamme disordinate contro Darcy senza neppur essere sfiorato grazie alla formula suggerita dalla Fata Primitiva Maggiore della Natura, che spazzò la Strega lì dove era caduto il suo amante Diego.
«Come osi Bloom? Bagliore Nordico!» rispose di contrattacco la Strega dei Ghiacci tentando di colpire più di una volta la Fata del Fuoco che però assorbiva nelle sue stesse ali gli incantesimi.
«Ma come è possibile..» bisbigliò Icy - «E adesso sta a guardare.» replicò Aisha: «Brezza Discordante!»
La Fata dei Fluidi, che si trovava alle spalle di Bloom, lanciò la sua sfera di vento dritta sulla ali anteriori di quest’ultima, che si sporsero davanti facendo fuoriuscire gli incantesimi lanciati da Icy contro la stessa Strega dagli occhi cerulei.
«Orientamento Vano, Orchidea di Sybilla!» Tecna richiamò a sé il simbolo donatogli sulla spalla destra dalla Fata Maggiore della Giustizia, figura a forma di orchidea che disorientava parzialmente il nemico pensato.
A quel punto, stremata dagli attacchi simultanei, Icy cadde in terra stanca e umiliata. Lanciò uno sguardo verso Darcy e Diego che, anch’essi, erano deboli e affaticati al suolo.
«Stormy ti prego, fa qualcosa.» implorò lentamente la leader delle Trix. Poi chiuse gli occhi quasi involontariamente, era spossata, incredula che quelle Fate dalla loro stessa trasformazione fossero così potenti. «Stormy..» ripeté supplichevole Darcy allungando un braccio verso la sorella riccioluta.
«Cosa c’è Trix, siete già stanche? Noi non lo siamo per niente e poi ancora il lavoro è completo a metà, quindi.. Raggio Supremo!» Stella aprì le mani innanzi a sé e le ricongiunse con un rumoroso schiocco, lanciando verso la Strega delle Tempeste il primo incantesimo che tentò senza risultati sulle colline di Tir Nan Og. Stormy coprì spaventata il viso con le mani che le tremavano, temeva molto un attacco quando le sorelle erano allo stremo delle forze e impotenti. Era pronta a subire le conseguenze dell’incantesimo della Principessa di Solaria, quando una barrire di gelide fiamme circondò il corpo della Strega delle Tempeste.
«Sospensione Infrangibile!» Glacespark guardò malignamente Stella che, stupita dall’atto della ragazza che ai suoi occhi era una Fata, arretrò di qualche metro fino a raggiungere Bloom e Aisha, che a loro volta guardarono intransite la ragazza dai capelli mori.
Stormy approfittò degli attimi di distrazione per raggiungere Icy che ormai non era più cosciente; afferrò con un braccio i fianchi della sorella, poi si alzò in volo e raggiunse Darcy e Diego che stavano riacquisendo energia.
«Dobbiamo andare via, la vicinanza con Bridgette indebolisce Icy!» affermò spaventata Stormy ai suoi complici di battaglia. «No, non possiamo lasciarla sfuggire ora che è qui davanti a noi.» - «Diego, ascolta.» aggiunse la fanciulla dai capelli castani: «E’ in ballo la vita di mia sorella, ora che Bridgette è venuta allo scoperto non sarà difficile trovarla di nuovo, e poi a quanto pare le Winx hanno fatto un buon allenamento.» - «E’ solo merito della vostra sorellina che indebolisce i nostri incantesimi se quelle Fate oggi hanno vinto.» finì il mago.
Successivamente, prima che Musa potesse scagliare una sfera sonica già pronta nelle mani, Stormy lanciò un fulmine in cielo verticalmente che formò una grande nube scura intorno ai quattro malvagi. Un attimo dopo erano spariti.
«Ma dove sono finiti?» chiese amareggiata la Guardiana di Melody a se stessa. «Ormai saranno già lontani, in un altro mondo, in un altro universo. Devono distanziarsi molto da me se vogliono far prendere conoscenza ad Icy.» rispose cautamente Glacespark.
«Icy perde i sensi in tua presenza? Ma come è possibile?» - «E perché non si è sentita male quando già eri all’interno del rifugio?» Brandon e Helia posero uno in seguito all’altro le domande piene di stupore senza ricevere alcuna risposta dalla ragazza interrogata. Flora, che si stava avvicinando, fece segno un lieve di dissenso ai ragazzi per esortarli a non porgere domande sulla questione.
«Io torno a casa. Credo che presto ci rivedremo.» terminò malinconicamente Glacespark che mutò le sue ali ampie nel solito mantello rosso e blu. Poi s’innalzò in volo e sparì tra le nuvole che erano tornate bianche dopo l’incantesimo della sorella minore lanciato a fine battaglia.
- Un’ora dopo, ad Alfea - «E i ragazzi?» - «A rapporto a Fonterossa, direttrice.» rispose Flora. «Questo è quanto accaduto. Sapevamo che i poteri di Icy e Bridgette fossero a contrasto magico, ma non tanto da far perdere i sensi alla streghetta.» riprese a parlare Stella che era seduta di fronte la scrivania di Faragonda. «Quella di Icy e Bridgette è una lunga storia di cui pochi sono alla totale conoscenza. Flora, tu come ti senti? Hai riacquisito la tua energia?» - «Si direttrice, anche se ancora ho qualche dubbio.» - «Parlamene, ti prego.» replicò l’anziana donna facendole gesto di sedersi accanto a Stella.
«Ecco, è una cosa che mi tengo dentro da quando siamo tornate sulla Dimensione Magica, quando eravamo ancora Sirenix. O per lo meno solo fate sirene.» Faragonda annuì e poi Flora continuò a parlare: «E’ tutto molto strano, forse troppo. Le Trix conquistano il LightDark chissà come solo per dimostrare che sono più potenti di noi a pari trasformazione. Ci danno tutto il tempo per potenziarci, poi quando finalmente otteniamo il potere Lightyx appare dal nulla Diego, mi rapisce e noi caschiamo nella loro trappola. Nessuna oltre noi Winx ha le capacità necessarie per sfidare quelle tre streghe ed è quindi ovvio che l’unico aiuto possibile che potevamo ricevere era quello di una Fata informata bene sia sul nostro stato di trasformazione che su quello delle Trix: Glacespark. Ora mi chiedo, la ricomparsa di Bridgette è solo una coincidenza sfortunata dato che era l’unica a poter supportare e salvare la situazione? E le Trix cosa ci hanno guadagnato nel spingerci a conquistare il Lightyx? Non trovo un senso in questa storia.» - «Come ho già detto.» ribadì dopo una pausa per prendere respiro: «Quella di Bridgette, Icy, Darcy e Stormy è un storia lunga e complessa, iniziata 17 anni fa.»
TO BE CONTINUED

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Capitolo 25
*** Ricordi di ghiaccio ***


Ciao gente *-* Un bel lato dolce e sensibile di Icy vi attende :3 Perchè deve sempre apparire come quella cattivona che è? :D spero vi piaccia questo primo piccolo indizio, questa Glace è più complicata del previsto. xD Baci baci baci, MusaDarcy.
Capitolo 35: Ricordi di ghiaccio

«Non faranno del male alle mie piccole.» - «Zia Eclipse, non preoccuparti per noi.» - «Come non potrei piccola Glace.» - «Chiamami Bridgette zia, lo preferisco al nome di metamorfosi.» - «D’accordo Bridgette, ma anche Glace è molto bello, mi ricorda così tanto i poteri tuoi e di tua sorella Icy. Per me ora l’importante è tenere sicuro te e le tue sorelline, Stormy è ancora troppo piccola per essere al corrente della situazione, di Darcy non so se fidarmi, a quest’età si è molto impulsivi e non vorrei che commettesse qualche errore. Ma tu, tu ed Icy potete fuggire e portare con voi le piccole. Oppure potrei far meglio io, è me che cercano.. So che di voi due posso fidarmi, quando arriverà le parlerò così come ho fatto con te.» - «Di cosa devi parlarmi zia Eclipse?» s’intromise una ragazza dai capelli bianchi lucenti nel lungo discorso tra Bridgette e la sorella di sua madre.
Aveva un abitino blu e gli occhi leggermente truccati di azzurro, si stava avvicinando lentamente dal pozzo da cui stava attingendo l’acqua per le pozioni.
«Icy, zia Eclipse crede che quella legenda sia reale.» affermò con dissenso Bridgette, la sorella rispose guardando colei che fino ad allora l’aveva cresciuta: «Zia non crederai alla storia delle Antenate? Andiamo, probabilmente si, sono state le prime streghe della Dimensione Magica e non lo metto in dubbio, ma ciò non significa che le streghe sono creature malvage. Anche noi lo siamo, eppure non abbiamo mai fatto del male a nessuno.» - «Ascoltate entrambe.» disse con tono materno la donna dai lunghi capelli mori che terminavano con candide punte bianche: «Io so che siete delle ragazze in gamba e vi fidate l’una dell’altra. Adorate le vostre sorelline, tu Icy che ti prendi sempre cura di Darcy, come te Glace, che giochi sempre con Stormy. Ma adesso voglio che questo amore e questa fiducia diventino ostilità e astio per chi desidera far del male a voi quattro.» - «Ma zia chi ambisce a farci del male alla nostra età? Che torto abbiamo fatto, e a chi?» interruppe Bridgette, le cui parole vennero tagliate dalla rapida risposta di Eclipse: «Chiunque Bridgette. Tu non sai com’è il mondo li fuori. E’ pronto a tutto pur di ottenere ciò che vuole e le tre Streghe Antenate che narrano i libri, con quell’essere mostruoso a cui diedero il nome Valtor, sembrano invincibili. Domino è stata rasa al suolo e presto anche gli altri pianeti saranno destinati al medesimo finale. La Compagnia della Luce non può molto contro quello stregone e, un giorno, il fato purtroppo vi porterà sulla sua strada e solo allora voi sarete pronte ad affrontarlo e sconfiggerlo, per il bene delle vostre sorelle, per vendicare vostra madre e per non permettere a quelle tre maledette di raggiungere i loro scopi. Sono aure negative incorporee che hanno bisogno di un involucro per ben funzionare, finché Valtor esisterà il pericolo resta maggiore, ma una volta sconfitto potrete farcela con le vostre sole forze.» - «Zia io non capisco di cosa stai parlando.» disse spaventata e con gli occhi gonfi di lacrime Icy.
«Ascolta piccola.» disse la donna prendendo il viso della futura Strega dei Ghiacci tra le mani: «Scoprirai tutto a tempo debito. Ma ricordate.» disse guardando alternativamente le due sorelle dai soli capelli differenti: «Quando si verificherà l’incontro, non permettete mai a nessuno di possedere i vostri spiriti, le vostre anime, i vostri poteri. Ora devo andare.» finì Eclipse mentre indietreggiava senza staccare lo sguardo dalle due nipoti.
«Aspetta zia, come faremo da sole e cosa diremo a Darcy e Stormy? Io non posso stare senza te!» urlò disperatamente Bridgette mentre si fece spazio tra le braccia della Strega dell’Eclissi che la strinse forte a se. Seguirono attimi di silenzio in quel breve abbraccio che sembrava durare un’eternità.
«Lasciami andare Bridgette. Stai attenta alle tue sorelle. Ti voglio bene.» e senza dire altro si voltò e prese a camminare per le vaste colline che offrivano un gelido e ammirevole panorama invernale.
«Zia ti prego resta con noi, non puoi lasciarci anche tu.» supplicò singhiozzante Bridgette, Icy le andò incontro e l’afferrò dolcemente per un braccio dicendole: «Forza e coraggio Glace, andiamo dalle nostre sorelline adesso. Questa storia è ormai chiusa, da oggi ce la caveremo da sole.»


Si svegliò di colpo. Stormy faceva spesso quel sogno. Glace da piccola le aveva raccontato molte volte ciò che accadde in quel pomeriggio innevato e, con la sua immaginazione, poté ricreare la situazione che si era svolta.
Non riusciva a credere di aver rivisto la sua sorella maggiore preferita, lei che ora si faceva chiamare Glacespark e non più Glace o Bridgette come da ragazzina.
Bridgette era il nome che la madre delle tre streghe aveva scelto per la ragazza; la donna non poteva immaginare che le sue bambine un giorno sarebbero diventate quattro potenti streghe, che non riuscì mai a vedere all’opera, il nome di Icy fu infatti solo una fortunata coincidenza in quanto corrispondesse con i suoi poteri. La sorella gemella venne in seguito denominata Glace, anch’essa per i suoi incantesimi, ma da quando aveva assorbito quei poteri infuocati in quella notte indelebile da cui si separò definitivamente dalle Trix, aggiunse –spark, al suo nome acquisito, per ricordarle la sua natura gelida e l’ottenimento degli incantesimi delle scintille, delle fiamme. La Strega delle Tempeste si rigirava nel letto, ma stanca di quegli incubi e dei pensieri, decise di raggiungere Darcy e Icy che erano sicuramente nella sala riunioni a dibattere su ciò che era accaduto.
«Come osa quella vecchia raccontare la nostra storia alle Winx? La nostra infanzia non le riguarda!» si dimenò Icy osservando Faragonda attraverso una sfera di cristallo.
«Hanno superato ogni limite questa volta. Ma ora dobbiamo pensare ad essere più preparate per il prossimo incontro che avverrà molto presto, Icy.» affermò con calma e negligenza Darcy sedendosi scorrettamente sul trono d’appartenenza. Ad un tratto la porta si aprì e le ragazze poterono scorgere una figura dai capelli arruffati e gonfi.
«Non riesci a prendere sonno, tempestina?» - «Non chiamarmi in quel modo, Strega dei freezer.» replicò seccata Stormy con la solita voce aspra provocata dalle frecciatine della sorella maggiore.
«Dà un’occhiata lì.» disse Darcy alla ragazza dai capelli violetti, indicando la sfera di Icy che illuminava la stanza di azzurro. «Qualcuno ha tirato fuori una vecchia storia dimenticata da anni a quanto pare.» continuò la Strega dell’Illusione.
«Forse l’avrai dimenticata tu Darcy, non di certo io. Glace è ancora mia sorella.» disse arretrando un po’ Stormy, che aspettava la rapida reazione aggressiva delle due Trix.
Nel frattempo ad Alfea le Winx avevano ascoltato parte la vicenda delle Trix e Bridgette, ma quando Faragonda stava per spiegare in che modo la Fata avesse ottenuto i suoi poteri positivi originati dal fuoco, la campanella suonò. Era giunta l’ora della lezione di storia della Magia con Daphne. Le sei ragazze raggiunsero l’aula tonda in cui la Nympha di Magix innescava nelle studentesse i suoi insegnamenti. Ma Bloom era distratta. Flora era distratta. Le Winx lo erano. Non pensavano altro che a Bridgette e, la lezione serale delle 22:OO, andò a pesare sul fattore stanchezza, tanto da far addormentare Musa sul banco in platea.
TO BE CONTINUED

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Capitolo 26
*** Energie ormai opposte ***


Ciauu belli. Sono mancata tanto tempo scusatee :C Spero vi piaccia il capitolo! Aggiornerò la storia il prima possibile e cercherò di leggere le vostre storie non appena avrò un pò di tempo. Baci baci baci, MusaDarcy.
Capitolo 36: Energie ormai opposte

Stormy lasciò seccata la stanza a causa delle prediche delle sorelle. Decise di uscire dal rifugio per andar a svolazzare nella sua forma basic sugli alberi incantati dai melodiosi cinguettii appartenenti a Selvafosca da millenni.
Era notte fonda. La luna vellutata illuminava l’intera foresta in ogni suo angolo fitto, le stelle argentee sembravano dei brillanti riflessi nei piccoli stagni nei pressi del bosco. Stormy si posò leggiadra su un grande ramo secco caduto da tempo da un grande faggio.
Era un comportamento tipico della sorella maggiore Bridgette, lei ripeteva spesso i suoi gesti, ma esitava a farlo davanti a Darcy e Icy.
Sgranò gli occhi, chinò il capo verso il basso e chiuse le palpebre lentamente.
«Venivamo sempre qui da piccole.» - «Mi ricordo.»
Stormy percepiva la presenza della Strega ormai Fata delle Fiamme di Gelo e Fuoco, e viceversa. Glacespark si sedette accanto a Stormy e le accarezzò la schiena, ma ritirò subito la mano fin sopra le ginocchia. Tolse la sua maschera e la poggiò sul tronco.
«Cosa mi dici di quelle due?» - «Lo sai bene Glace, sei solo la traditrice del gruppo a loro parere.» - «Si sbagliano.» - «Si.» Stormy tentennò per un attimo a parlare. Bridgette se ne accorse, così non proferì alcuna parola attendendo che la sorella parlasse.
«Davvero non c’è una soluzione? Perché non possiamo essere quelle di una volta? Si rifiutano nettamente.» - «E anch’io mi rifiuto, Stormy.» la risposta di Bridgette sorprese la Strega delle Tempeste. Poi la Fata continuò a parlare: «Possono considerarmi traditrice quanto gli pare, ma sono loro che hanno sbagliato. E casomai, secondo una remota e distante ipotesi chiedessero scusa, non mi unirei mai nuovamente a voi.» Stormì a sentir quelle parole incupì il viso, il nervosismo si mutò nell’improvviso cambio del fenomeno atmosferico. Il cielo si riempì di lievi nubi cineree, le stelle brillarono di meno e il vento iniziò a scompigliare le folte chiome dei sempreverdi.
La ragazza dai capelli violetti guardò malinconica la sorella maggiore e con voce quasi supplichevole le chiese: «Raccontami cos’è successo, ti prego.»
Aveva insistito così tante volte, glielo domandava ogni volta che poteva, ma Bridgette restava sempre nella sua posizione decisa, determinata a non raccontarle cosa accadde il girono della separazione dalle attuali Trix. Ma stavolta fu diverso. La voce di Stormy fu diversa. Era del tutto prostrata, triste, stanca delle verità nascoste.
Qualche strana emozione si scatenò nel cuore della Fata. Cento volte Stormy le aveva implorato quel racconto, il doppio delle volte lei rispose negativamente. Ma quella sera, senza nessun prologo o risposta, iniziò a parlare in modo abbattuto, come se quel ricordo la logorasse dentro.

«Icy ti prego, riavvolgiamo l’incantesimo. Stormy e Darcy sono rimaste sole.» - «Tranquilla Bridgette, dammi un altro minuto e torniamo nel reale.» - «Va bene, ma solo un minuto.»
Le due ragazzine avevano unito i loro poteri glaciali in un’intensa convergenza che aveva simulato sulle distese colline innevate la Dimensione di Obsidian, a loro sconosciuta sia per nome che per morfologia.
«Questo posto mi fa paura.» - «Bridgette è una copia del concreto, non può accadere nulla di pericoloso qui.» - «Ne sei sicura bambina?» Un’alta figura maschile circondata da un lungo mantello bordeaux e viola si avvicinò alle due ragazzine. Era un uomo dai lunghi capelli biondi, gli occhi incredibilmente azzurri e la pelle bianca. «Vacuum! Collocazione nel presente tangibile, ora!» urlarono all’unisono le due streghette del ghiaccio sperando in un rapido ritorno alla realtà, ma l’incantesimo non funzionò e si ritrovarono costrette in quella simulazione da loro creata.
«Non abbiate fretta di andare, non voglio farvi del male. Mi presento, sono..» - «Io so già chi sei, Valtor! E se ti conosco abbastanza, e ne sono certa, non voglio avere nulla a che fare con te!» lo interruppe acidamente Icy. «Icy zitta..» bisbigliò trattenendo il terrore dentro di se Bridgette.
«Tranquilla, la tua amica avrà le sue ragioni per dire questo, vero?» domandò retoricamente lo stregone mentre fissava con un ghigno maligno la Strega con cui un giorno si sarebbe alleato. E lui lo sapeva.
«Non è mia amica, bensì mia sorella.» rispose più fredda dell’atmosfera gelida che ricopriva quella Dimensione strana. «Noi dobbiamo andare.» e senza dire altro, Bridgette afferrò la sorella per un braccio e la tirò indietro, ma per suo puro stupore, una volta voltatasi di spalle, vide di nuovo innanzi a se l’uomo che era in perfetta posizione eretta e con le braccia conserte.
«Vi facevo più in gamba, è stata un’avversaria difficile vostra madre.» a sentir quelle parole le due streghe s’immobilizzarono e attuarono, seppur involontaria, una necessaria posizione di difesa.
«Cosa ne sai tu di nostra madre, Valtor?» - «Le mie padrone hanno combattuto a lungo contro Sunrise, ma alla fine ne sono uscite vincitrici. Lei ora è su un vecchio pianeta gelido che un tempo veniva chiamato Domino, prima che sparisse qualche anno fa con i governanti e il suo popolo ridotti in statue di marmo e ghiaccio.» le ragazzine strinsero i pugni dalla rabbia, non gli era stato mai detto dove fosse finita la madre. Nessuna delle due parlò, avrebbero iniziato a piangere, e non era il caso di umiliarsi davanti a quell’essere senza cuore.
«Con vostra zia Eclipse invece è stato un gioco di primo livello. L’ho ingannata facilmente, non ci è voluto molto.» - «Cosa le hai fatto!» urlò a squarciagola e con gli occhi ridotti a fessura Bridgette mentre si lanciò contro lo stregone.
Quest’ultimo però sparì in un pesante strato di polvere e la ragazza cadde a terra.
«Codardo, dove sei? Esci fuori!» Urlò spaventata e tremante Icy che non scorgeva più l’uomo.
«Sai.» risentì quella calda voce maschile alle sue spalle: «Credevamo fossero Sunrise ed Eclipse le streghe che stavamo cercando.» si avvicinò fino alle spalle della ragazza che non si voltò dalla paura e rimase ad ascoltarlo con lo sguardo fermo sulla sorella distesa sul pavimento roccioso.
«Dicevano che due potenti sorelle dai poteri simili avrebbero scatenato un putiferio nella Dimensione, in quanto si narra che soltanto queste due prescelte sarebbero state capaci di sconfiggere una volta per sempre le Streghe e la loro creazione, me. Se la leggenda fosse stata portata al termine in questa vita, allora non avremmo avuto più problemi, il mito delle prescelte era destinato a essere dimenticato. Eppure è ancora nella mente di chi lo conosce, ancora è vivo da qualche parte. E forse quelle due streghe siete proprio voi due, e aver ucciso quelle due donne è risultato inutile, seppur piacevole. Ora basterebbe un po’ della mia Fiamma del Drago per distinguere per sempre i vostri poteri e far in modo che voi, le elette, non possiate più nuocere né a me né alle mie Padrone.» accarezzò i capelli di Icy e la girò verso di se: «Sai bambina, tu mi aiuterai a fuggire, già lo so. Ma quel giorno non è ancora arrivato.»
Valtor sorrise malignamente e arretrò di qualche metro, Icy era immobile ad osservare la sfera di energia che si espandeva tra i palmi dello stregone.
«Drago Elevato!» enunciò il suo incantesimo lo stregone che scagliò la sfera magica contro la ragazza li davanti a se. Ma improvvisamente, nel momento in cui l’incantesimo era a poca distanza dalla Strega, Bridgette corse verso Icy e, con il suo corpo, fece da scudo alla sorella, assorbendo tutta l’energia infuocata di Valtor.
«Bridgette!» strillò disperata Icy intanto che la sorella dai lunghi capelli mori sbatté di nuovo a terra. «Maledetto!» urlò ancora Icy alzando il capo verso Valtor, ma lo stregone non c’era.
«Tutto secondo i piani.» disse fra se e se Valtor che osservava la scena a lunga distanza.
Icy stese la sorella supina e tentò di svegliarla. Aprì gli occhi, erano rossi come il fuoco. Li richiuse e li riaprì ancora. Erano tornati del suo lucente azzurro.
«Glace!» esclamò singhiozzando Icy che abbracciò in fretta la sorella. Ma gli occhi di Bridgette tornarono rossi.
«Questo e ciò che vuole Valtor: Memory Vanish.» disse meccanicamente la Strega mora; la sua mente era in possesso dello stregone. «No, vattene Valtor, va via..» ripeté poi coprendosi gli occhi con un mano. Lo stregone così abbandonò la volontà della ragazzina e si avviò verso un portale oscuro. «Tutto secondo i piani, sono energie ormai opposte. A presto Icy.» disse a bassa voce e sparì. Bridgette era finalmente riuscita a liberarsi di quel mostro, ma l’incantesimo da lei pronunciato aveva già fatto effetto sulla sorella gemella. Icy cadde a terra priva di sensi. Glace sfinita si addormentò senza volere.
L’incantesimo di simulazione ad un tratto svanì e si ritrovarono sulle solite colline invernali.
Al loro risveglio Stormy e Darcy erano rannicchiate li vicino ad osservarle. «Sveglia, su.» disse Darcy alle sorelle maggiori, che si lamentarono nel sonno quasi interrotto. Aprirono gli occhi.
«Cos’è il LightDark Icy?» - «Di cosa parli Darcy, ahia..» disse toccandosi la testa Icy. Sembrava diversa, più cattiva, spietata, gli occhi erano pieni di odio. «Lo hai detto tu mentre dormivi.» replicò la piccola Stormy, che poi disse alla maggiore preferita: «Carine le ali.» - «Ali? Quali ali?» Bridgette aveva assunto la forma di una graziosa Fata.
Urlò terrorizzata, aveva paura. Nel suo grido di terrore sentì il sussurro dell’evocazione di Valtor. Icy la guardò schifata e iniziò a parlarle contro: «Tu mi hai tradita! Era solo questo che volevi, eri d’accordo con Sunrise e Eclipse.» - «Ma cosa ti prende Icy?» domandò tentando di mantenere la calma Bridgette. Era forse una capacità delle fate?
Poi, ingenuamente, Stormy disse ciò che l’animo di Glace avrebbe voluto cancellare per sempre: «Cos’è Memory Vanish?» - «No Stormy!» disse traumatizzata Bridgette, ma il danno era ormai fatto. Le tre Trix del futuro caddero per terra. La Fata aveva gli occhi gonfi di lacrime, voleva salvarle, ma non poteva.
«Non posso. Non posso.» ripeteva più e più volte. Iniziò a piangere silenziosamente. Andò via.


Stormy non tratteneva più le lacrime dal racconto della sorella, così la Fata la prese tra le braccia e insieme si strinsero forte.
La storia non era finita li, ma per quella sera bastava.
TO BE CONTINUED

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Capitolo 27
*** Tharma sarà la prima ***


Sono una frana che è mancata per un saccaccio di mesi e mi sento estremamente in colpa.:( Ah spero che in ogni modo mi perdoniate con questo nuovo capitolo, spero di riappropriarmi del mio ritmo di aggiornamento dei capitoli. A presto, mi scuso ancora per la lunga assenza, MusaDarcy.:*
Capitolo 37: Tharma sarà la prima

«Buongiorno Stella.» Bloom ancora assonnata diede il buongirono alla compagna di stanza che si sternicchiava tra le lenzuola arancioni del suo letto. «Buongiorno a te, amica mia. Ecco una nuova giornata da affrontare. Chi sconfiggeremo oggi?» domandò ironicamente la Principessa di Solaria mentre infilava le pantofole rialzate dal tacco rosa, solite calzature fashion delle sei Fate che indossavano anche nelle proprie camere da letto, lì dove nessuno le vedeva se non loro stesse. «Veramente oggi spero di poter riposare, dopo la scorsa serata sono distrutta sia fisicamente che moralmente, nonostante la nostra temporanea vittoria sulle Trix. Perchè d'altronde come ho già detto è solo temporanea.» - «Via questi pensieri Bloom, oggi è un altro giorno, se ci sarà qualche ostacolo da affrontare ricorda che siamo le Winx, e possiamo vincere sempre se abbiamo volontà di farlo.» Bloom, non convinta dalle parole dell'amica, mascherò le sue preoccupazioni con un sorriso piuttosto credibile. «Andiamo dalle altre Stellina, saranno già in piedi quelle mattiniere!» disse ridendo la guardiana di Domino.

«Ridi ora Bloom, perchè fra poco tempo non avrai la forza neanche di sorridere per quanto male ti farò.» affermò Icy mentre spiava l'acerrima nemica dalla sua sfera azzurrina. «Non ci bastavano quelle stupide fatine, ora dobbiamo pensare anche a tenere a bada Bridgette la traditrice!» - «Smettila di chiamarla così Darcy!» la interruppe Stormy alzandosi di scatto dal suo trono.
«Si può sapere cos'è tutto questo amore per Glace, Stormy?» chiese irritata Icy alla sorella più piccola che però non le diede risposta. Passati trenta secondi di silenzio, Diego tolse le tre Streghe dal momento di tensione con una semplice frase già risentita: «Ragazze non dovete avere paura nè delle Fate nè di Glace. Siamo più potenti ad occhio, ieri siamo stati solo sfortunati. Sono sicuro che ci rifaremo presto e la prossima volta saremmo più preparati. Ad esempio Icy, c'è qualcosa che devo sapere oltre al fatto che la presenza di Glacespark ti indebolisce? Non vorrei che si ponessero eventuali problemi durante il prossimo combattimento.»
«No, Diego.» ribattè freddamente e con gli occhi rabbiosi la Strega del Ghiaccio che si sentì presa di mira dal maghetto.

Ad Alfea, le ragazze avevano ripreso con giusto ritmo i loro allenamenti, mutavano da una trasformazione all'altra per esercitarsi, chi dal Sirenix al Believix, chi dall'Enchantix al Lightyx, per poi ritornare alla forma originaria per qualche minuto, così per ricordare i vecchi tempi tra un incantesimo e l'altro.
«Credo che per oggi basti.» disse affannosamente Aisha per poi proseguire: «Dopo tutto quel bel pò di combattimento di ieri, credo che due ore di riscaldamento e allenamenti vari siano sufficenti.» - «Concordo in pieno, Aisha.» disse Musa che sembrava sfiancata, mentre si lasciava scivolare in terra dalla magia sul pavimento della sala di simulazione, ormai tornato bianco.
«Flora ti vedo distratta.» - «Cosa ne pensate dell'alleanza con Glacespark, nei combattimenti?» chiese la Fata della Natura sorprendendo le altre che avevano deciso di non parlare di quell'argomento almeno finchè non avrebbero incontrato nuovamente Faragonda al nuovo ordine. «Flora, ascolta.» iniziò Tecna: «Ciò che è successo ieri è apparso strano a tutte noi. Non capisco perchè Glacespark abbia difeso Stormy quando Musa stava per attaccarla in fase finale! Sono rimasta sorpresa anche io, giuro. E' stata una scelta illogica la sua a mio parere. Ma è pur sempre una Strega, o perlomeno è ciò che penso io. Aver le ali non fa di una ragazza una Fata. Quest'alleanza come dici tu è assolutamente momentanea, e una volta catturate le Trix, questa volte spero ce la faremo davvero, la storia finirà e ognuna tornerà alle proprie vite. Noi alla nostra di Fate Guardiane e migliori a amiche e lei di Fata solitaria che è sempre stata. Torneremo felici sulla Terra con i nostri ragazzi, e nulla ci disturberà più. Ora non pensiamoci, non annebbiamo la nostra mente con questi pensieri scuri.»
«Tecna, hai sempre la risposta giusta.» disse dolcemente Stella stringendo dalla schiena la sua amica tecnologica che finì in un sorriso buffo. «Andiamo a Fonterossa, sù Winx, forza!» le incitò Bloom. S'incamminarono.

«Faragonda, devo parlarvi ora. Una verità è stata nascosta per troppo tempo, ed è ora che venga fuori, adesso che ne ho le prove.» entrò nell'ufficio della direttrice dicendo tali parole a bassa voce, Bridgette, solo dopo essersi assicurata che non fosse sentita da nessuno. «Accomodati pure. Sò di cosa vuoi parlarmi, ma non ne conosco i dettagli.» - «Sono qui per svelarvi qualcosa che potrebbe cambiare parte del destino della Dimensione Magica. Si tratta di Stormy, può essere il nostro futuro, la nostra salvezza, la nostra unica e funzionante arma contro le mie sorelle Darcy e Icy.»
«Dimmi tutto con calma Bridgette, ti chiedo di non lasciar sfuggire nessun particolare, ogni informazione è utile per far tornare alla normalità le Trix, perchè è questo che vogliamo, la loro normalità, non la disrtuzione.»
Faragonda terminò di parlare. Ciò che Glace stava per dirle avrebbe davvero potuto cambiare le carte in tavola, il gioco era ancora aperto e probabilmente a favore delle buone. La Fata ex-Strega iniziò a parlare, come se fosse sola, come se tutte quelle parole le pesassero da tempo sul cuore.
«Ieri notte ho raccontato a Stormy cosa accadde il giorno in cui ci siamo separate. Credo di aver portato nuovamente confusione nella sua vita, una tempesta più forte dei suoi poteri. Ma non le ho raccontato cosa successe dopo che mi allontanai dalle tre attuali Trix. A nessuno l'ho mai raccontato.
Era notte fonda quando me ne andai. Ero in lacrime, quella formula, Memory Vanish, ancora la ricordo.. Avrei voluto tanto cancellarla, ma Valtor ormai l'aveva impressa a vita nella mia fragile mente. Nel sonno avevo ripetuto più volte quella formula, e così da piccola bambina ingenua Sotrmy la proferì a sua volta, cancelladno per sempre il buono che c'era nelle mie tre sorelle. Quello fu il girono in cui nacquero le Trix, tre spietate Streghe convinte che abbia ucciso io nostra zia Eclipse e nostra madre Sunrise.
Ma è stato Valtor ad ucciderle! Anzi no, non ucciderle, imprigionarle. Loro, da qualche parte, sono libere! Erano state rincihiuse tra i ghiacci dell'antica Domino, quella governata dal gelo e dall'abbandono. Ma poi, Domino è risorta, con tutti i suoi abitanti e i sui prigionieri. E anche loro due. Ma la loro memoria chissà.. ormai non si ricorderanno neppure di noi quattro. Ma tornando al racconto, quella formula che nemmeno oso pronunciare, aveva il potere di inserire nella mente delle Streghe che la pronunciavano pensieri contrari ai loro soliti. Icy era una streghetta dolce, amava il bene e non credeva che tutte le Streghe fossero cattive. Ma dopo quell'incantesimo, le sue credenze si contrastarono, diventarono il perfetto contrario di quello che fino ad allora erano stati i suoi sani principi. Iniziò ad odiarmi, odiare le Fate, odiare le poche Streghe buone. Ma era la potenza di quell'incantesimo lanciato indirettamente da Valtor ad avergli confuso le idee. L'odio, l'astio che provavano fecero in modo che i loro animi non più puri venissero catturati da tre malefici spiriti antichi, potenti e femminili. Avevano tre nomi che oggi noi tutti conosciamo: Belladonna, Tharma e Liliss. Erano tre auree negative deboli, troppo vecchie, esistevano già da parecchi anni. E solo loro sapevano che se questo segreto, quello del giorno della separazione delle quattro sorelle e del vero motivo che mi ha spinta a sfuggire per non essere uccisa da Icy, Darcy e Stormy, avrebbe spento i loro poteri e rinsanito i corpi rubati.»
Fece una pausa per prendere fiato, era leggermente tremante nel parlare di quella difficoltosa verità che forse avrebbe aiutato Glace a riconquistare la fiducia delle sorelle. Per quanto potesse negarlo, lei avrebbe tanto desiderato riavere il vecchio rapporto con le sorelle, ma avrebbe voluto parlare con le tre ragazze dolci di una volta, non con le Trix.
Gli altri desideravano la distruzione e la morte delle tre malvage, lei voleva che tornassero quelle di prima. Poi continuò a parlare:
«Ieri, raccontando tutto a Stormy, ho svelato parte della verità delle Antenate a una delle vittime dell'incantesimo di Valtor. Dopo la mia scomparsa, feci credere a tutti una mia improvvisa e tragica morte, a cui però non era nascosta a voi, Faragonda, i presidi delle scuole di Magix e in futuro alle sei nemiche più acerrime delle mie sorelle, le Winx. Ma loro tre non hanno mai creduto alla mia morte e mi hanno dato la caccia a lungo tempo, finchè non sono stata costretta a nascondermi nel mio attuale rifugio qui accanto e contemporaneamente lontano al college di Alfea. Aver raccontato tutto a Stormy, ha indebolito lo spirito di Tharma, che lentamente la sta abbandonando. Volendo potrei far lo stesso con Icy e Darcy, raccontando loro la verità, Belladonna e Liliss abbandonerebbero le loro anime, ma gli ostacoli sono due: prima di tutto, deve essere la Strega a chiedermi di proferirle la verità, così come ha fatto Stormy, e non devo essere io a imporla. Punto secondo, star troppo tempo accanto ad Icy la farà sentire male, rischia di morire a causa del contrastro creatosi tra i nostri poteri e la nostra specie. Le Streghe Ancestrali e Valtor avevano pianificato tutto dall'inizio. Nessuna delle tre Streghe avrebbe chiesto la verità ad una traditrice come me, e pur volendo farlo Icy, non ne avrebbe avuto mai il tempo di ascoltare tutta la storia in quanto non sarebbe sopravvissuta alla mia vicinanza. Ma Stormy.. Lei da piccola pronunciò la formula, così come feci anche io. Io con quell'incantesimo trasmisi la malvagità ad Icy, lei a Darcy e un pò a se stessa. Ma non assorbì tutto il potere negativo del Memory Vanish. Il bonding segreto che lega me e Stormy la protegge da sempre, e quando Valtor mi ha mutata in Fata ha dimenticato che il potere positivo di una creatura magica indebolisce un incantesimo oscuro come quello da lui utlizzato. In parole povere, l'effetto dell'incantesimo ha colpito leggermente Stormy, e presto Tharma non farà più parte di lei, perchè non si è impossessata interamente dei suoi poteri e della sua ragione, per questo mi riconosce ancora come sorella e non traditrice. Tornerà, spero, quella Strega buona e dolce che propsettava di essere da piccola. Ma per far sì che accada, deve sapere anche quest'altra parte della storia, e lei sa soltanto che non ho mai tradito le mie sorelle. Presto vorrà sapere il resto della verità, e quel momento è vicino. Una delle tre Streghe Antenate verrà per sempre spenta nella Dimensione Magica, e Stormy riavrà la sua piena volontà di pensare e agire. Tharma sarà la prima a sparire dalle nostre vite, da tutti i libri di Fate, Streghe e Maghi, da ogni nostro incubo. Stormy verrà a far parte della nostra alleanza, per aiutare i nostri mondi e le sue sorelle prigioniere di Belladonna e Liliss. E' solo questione di tempo. Le mie sorelle torneranno quelle di una volta e le tre Streghe Ancestrali la pagheranno per averle portate via da me.»
TO BE CONTINUED

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Capitolo 28
*** Difesa naturale ***


Ahh,avevo il capitolo pronto e non ho osato aspettare oltre. Spero vi piacca, pubblico l'aggiornamento così presto per farmi perdonare anticipatamente il ritardo del prossimo chappy. Ringrazio tutti i recensori, un abbraccio grande, MusaDarcy!:*
Capitolo 38: Difesa naturale

Il racconto fu lungo e stancante, sia da pronunciare che da ascoltare tanta la pesantezza e la serietà dell'argomento. Bridgette era stanca, stanca ti raccontare, stanca di combattere e stanca di andare avanti con tutti quei problemi che le frullavano per la testa. Voleva solo un pò di pace, voleva le sue sorelle riunite, voleva che la Dimensione Magica tornasse quella di una volta e voleva sua zia, la donna che aveva cresciuto lei, Icy, Darcy e Stormy. Le mancava molto, le mancava l'affetto della sua famiglia che l'aveva abbandonata.
Sconvolta dall'incredibile verità, Fragaonda faceva fatica a credere che ci fosse almeno una piccola soluzione per dire addio per sempre alle Streghe Antenate. Ma come le aveva già detto Bridgette, non sarebbe stato affatto facile sconfiggere i tre maligni spiriti Ancestrali.
La Fata aveva parlato a lungo, la gola secca non le permetteva di pronunciare nemmeno più una vocale, sentiva la mente stanca, era concentrata su come salvare Stormy. Eppure lo aveva già fatto involontariamente..

«Ragazze, come state?» domandò Brandon che scese rapidamente dalla windrider non appena vide le Winx varcare la soglia di Fonterossa. «Sai, potrebbe andare molto meglio Brandon.» rispose con il tono di voce apparentemente prostrato Flora. «Andiamo non abbattetevi, arriverà presto il giorno in cui sconfiggerete le Trix.» rispose dolcemente Helia che fece per abbracciare la sua ragazza, ma la Fata della Natura non ricambiò tanta la demoralizzazione. «Come mai da queste parti? Vi aspettavamo nel tardo pomeriggio.» chiese e affermò il Principe di Eraklyon guardando la sua ragazza con un'espressione interrogativa. «Se vuoi Sky, togliamo il disturbo.» rispose seccata la Fata del Fuoco. «Bloom.» la richiamò con fare amichevole Aisha, ma la ragazza dai capelli scarlatti era rimasta leggermente basita dalla frase utilizzata dal suo futuro sposo. Poi quest'ultimo provò a correggersi per far sentir a suo agio Bloom: «Quello che volevo dire è che sono felice che sei venuta prima, cioè che siete tutte qui in anticipo..» - «Basta chiacchiere, ci portate a fare un giro, cavalieri?» chiese Musa guardando il suo ribelle Riven, che ribattè: «Ovviamente, piccola. Salta in sella.» Le disse avvicinandosi alla sua windrider sempre bel lucidata e con accessori tecnologici all'avanguardia, sviluppati lì a Fonterossa da Timmy quando avevano tempo libero. Gli Specialisti e le Winx si munirono di casco e salirono sulle moto, andarono così fino a Magix City dove trascorsero quasi tutta la serata.

Nel frattempo, ad Alfea, Faragonda era ancora impegnata nella sua lunga conversazione segreta con Bridgette. Neppure all'ispettrice Griselda fu dato il permesso di ascoltare. Ma ciò che le due donne non sapevano, è che non erano le sole ad ascoltare le parole della gemella mora di Icy. Qualcuno era lì celato nell'ombra delle grandi vetrate di Alfea, librava con un incantesimo trasparente nell'aria e ascoltava attentamente parola dopo parola. Nel college di Alfea, nessuno sentiva magia negativa nei paraggi. E se si fosse trattato di un mago, o peggio, di una Strega? Nè Faragonda, nè Glacespark se ne resero conto. La verità completa era dunque conosciuta già da tre persone e non soltanto le due previste.
La figura longilinea che appariva in trasparenza solo quando un raggio di sole la colpiva, sembrava portare un lungo e liscio mantello con il cappuccio ampio. Faragonda si alzò dalla seduta della sua scrivania, la figura si scansò di qualche metro dalla finestra per assicurarsi di non essere scoperta. Ma qualcosa, un passo falso della misteriosa persona, fece sì che Faragonda avvertì una presenza estranea ad Alfea, ma per nulla cattiva. Si voltò verso la grande vetrata, Bridgette capì subito cosa stesse accadendo e si avvicinò alla direttrice per scorgere una qualsiasi energia magica sospetta nella scuola per Fate. Ma non c'era nessuno.
Il sole nel cortile della scuola più magica di Magix splendeva come non mai, sembrava non essere mai stato oscurato da alcun temporale o nuvola. Poi una vibrazione. Un tremore fece muovere l'aria sul pianeta Magix, su Domino, su Solaria, sull'intera Dimensione Magica.

«Lo avete sentito?» chiese spaventata Tecna ai suoi amici mentre si dirigevano verso il parco naturale di Magix. «Cosa credete sia stato? Una sorta di terremoto?» - «Per aria? Ma no Tecna, non credo. Più che altro è come se l'equilibrio di Magix stesse cambiando.» rispose Aisha mentre cercava di indagare da lontano sul suo pianeta Andros, incredibilmente visibile nella prima serata sul pianeta dove le Winx e gli Specialisti si trovavano. Dopo aver osservato per un pò le stelle e i pianeti circostanti riprese: «Non credo che solo su Magix si sia sentito, guardate là.» disse indicando il pianeta tecnologico. «Sbaglio o Zentih è circondato dall'aurea delle Ninphe?» - «Incredibile, è vero.» rispose Timmy sorpreso. «Di cosa si tratta esattamente?» chiese Roy incuriosito non sapendo nulla di quell'aurea di cui parlavano. «E' la protezione naturale di Zentih.» rispose Tecna. «Come ben sai sul nostro pianeta di naturale c'è ben poco.» disse ridacchiando Timmy. «Ed erano ormai millenni che non si verificava un qualcosa di così eccezionale su Zenith. E' davvero un bene per la popolazione, una protezione in più fa sempre comodo ai piccoli cyborg che difendono già il pianeta.» terminò fiera la Fata Guardiana del pianeta in questione.
«Aisha hai una capacità di notare le variazioni degli astri ammirevole.» affermò sbalordito Sky.
«Guardate Lynphea.» disse distrattamente Bloom. «Cosa? Cosa accade su Lynphea?» chiese Flora che appena puntò gli occhi sul suo pianeta venne inondata da un delicato fascio di luce profumato. «La Linpha protetrice!» esclamò meravigliata, chiese poi Musa: «E' la capacità di difendere il tuo pianeta anche se ne sei molto lontana, giusto?» - «Si Musa, esatto! Come facevi a saperlo?» - «E' appena accaduta la stessa cosa a me, con la differenza che sono l'unica ad assersene accorta, poichè guardando Melody ed essendo io la sua unica Guardiana, un raggio sonico ha rafforzato i miei poteri difensivi da Fata di riferimento della mia popolazione. Se voi avreste ascoltato un suono così potente non so cosa sarebbe successo ai vostri poveri timpani deboli, ragazzi.» disse scherzosamente la Fata della Musica che udiva lontano anni luce l'armonia protettrice delle Balene del canto di Melody. «Domino brilla di un rosso sfavillante, Bloom. Tutti i pianeti hanno riacquisito un'energia persa da davvero molto tempo, energie che si credevano ormai perse per sempre.» disse serio Helia. «Il chè è piuttosto strano.» finì la sua frase Stella.
«Andiamo ad Alfea, Faragonda e Daphne saranno in grado di darci spiegazioni.» proseguì poi la stessa Fata del Sole Splendente. «Sì, poi sta facendo tardi ed è meglio rientrare.» concluse Sky mentre indossava i guanti da windrider. Lentamente tornarono al college delle Fate per discutere sull'improvviso cambiamento positivo avvenuto nella Dimensione.

«Ma cosa succede? Darcy? Darcy! Dove sei finita, si può sapere?» urlò furibonda Icy mentre avanzava nel lungo corridoio che portava al salone principale del rifugio. «Icy, ero fuori a controllare. Cos'è tutta questa energia positiva che si sta diffondendo? Ha un chè di disgustoso, deve finire il prima possibile.» - «Concordo sorella. Dov'è Stormy?» - «Non è ancora rientrata.» - «Cosa? E dov'è finita adesso?»
«So io dove si trova la vostra tempestina.» rispose una voce maschile. «Diego, dimmi dov'è Stormy.» chiese subdolamente Darcy guardando il suo ragazzo che portava elegantemente un mantello bordeaux e i capelli poco arruffati. «L'ho vista dirigersi verso Alfea.» - «Ad Alfea?» stizzò Icy: «Come le è saltato in mente andare lì senza avvisare, chissà cosa le sarebbe potuto accadere in tutto questo tempo!» - «Calma Icy.» la riprese con tranquillità la Strega illusoria: «Da quando ci preoccupiamo così tanto l'una dell'altra? Ce la caviamo benissimo anche separate noi Trix, non abbiamo bisogno dell'amichevole sostegno che le fatine offrono l'un l'altra. Avrà avuto i suoi motivi.» - «Sarà come dici tu, ma quando torna pretendo delle ragioni valide davvero.»
Passarono le ore, e di Stormy al rifugio non ci fu traccia.

Si fece presto l'alba, i ragazzi passarono la notte ad Alfea, nessuno riusciva ancora a spiegare quei prodigi naturali della magia bianca.
«Trovato qualcosa?» - «Niente neanche qui.» Le Winx sin dall'alba erano nell'Archivio Magico di Alfea per approfondire le ricerche sulle comparse magiche del giorno prima, ma nessun libro aveva fruttato interessanti scoperte.
«Cambiamento cosmico?» chiese Musa leggendo il titolo di un libro impresso sulla copertina ben decorata e coperta da un velo di polvere. «Possiamo provare.» - «Non abbiamo altro in mano, quindi sì, proviamo.» dissero Bloom e Aisha. Le ragazze salirono su una delle pedane fisse per poggiare il sottile libro su di un leggìo.
Musa aprì la prima pagina, c'erano delle figure tondeggianti.
«Pianeti.» affermò Tecna. «Forse è ciò che stiamo cercando.» disse Stella. Mentre continuavano a sfogliare le pagine ben conservate, entrarono nell'Archivio Faragonda, Daphne e una ragazza vestita casual dai lunghi capelli mori. «Glacespark.» disse sorpresa Flora guardando la ragazza che ricambiò con un cenno del capo.
«Ragazze portate quel libro qui. E buongiorno!» disse allegramente Daphne alle sei Fate che lentamente scesero con qualche incantesimo di breve durata. «Buongiorno sorellona!» disse Bloom abbracciando la Ninpha del Lago Roccaluce. «Buongiorno direttrice. Scoperto qualcosa?» chiese speranzosa Musa.
«In realtà si, ragazze. E' tutto scritto a partire dalla pagina 17 di quel piccolo libro che hai con te, Musa.» - «C'è quindi scritto la causa che ha comportato questa variazione di difesa naturale dei pianeti?» - «Esatto, anche se descrive cos'è accaduto a grandi linee e saltando ulteriori dettagli.» rispose Daphne. «Ieri.» riprese Bridgette: «Ho raccontato alla direttrice Faragonda le pagine di questo libro.» disse indicando il leggero volume tra le mani della Fata dai lunghi capelli blu. «Le ho raccontato inoltre cos'accadde la notte della nascita delle Trix. Dei loro malefici scopi, intendo dire. Beh, mentre spiegavo tutto questo a voce alta, qualcuno che voleva scoprire la verità ha origliato la conversazione.»
La Fata fece una lunghissima pausa che scatenò ansia e nervosismo nelle Winx. «E con questo?» chiese disorientatamente Tecna. «Capirete tutto leggendo il libro. Una delle tre più grandi nemiche della Dimensione Magica è scomparsa per sempre.»
«Icy? No aspetta, Darcy! O Stormy?» chiese in modo confuso ed esuberante Stella. «No, principessa.» ribattè Bridgette. «Ho parlato di malvage, non di vittime di esse.» Le Winx si guardarono. Di chi stava parlando se non delle Trix?
«Forse devo essermi persa un passaggio e chiedo scusa, ma esattamente chi ha ascoltato ieri la vostra conversazione?» domandò Aisha alla preside.
«Stormy.» rispose con un tono monotono e inaspettato Bridgette. «Stormy? Non capisco..» disse fra sè e sè Flora soffocando le parole. «Stormy ha scoperto la verità per mano sua, ovvero che le Streghe Ancestrali fino ad ora, per quasi vent'anni, non hanno fatto altro che controllare le menti, i poteri e i corpi suoi e delle sue sorelle. Così, Tharma, una delle più forti nemiche del mondo magico, è sparita per sempre, abbandonando Stormy e facendola tornare la ragazza di una volta. Ciò ha donato a tutti i pianeti la difesa naturale che la Strega Antenata, che controllava le tempeste, aveva tolto anni prima. Una delle Streghe Antenate è stata sconfitta. Ne restano due.»
Le Winx rimasero shoccate. Tharma era stata sconfitta davvero? E Stormy, che fine aveva fatto? Possedeva ancora i suoi forti poteri di Trix? Le domande erano ancora molte, e quello era solo l'inizio di una nuova lunga giornata.
TO BE CONTINUED

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Capitolo 29
*** Riflessioni importanti ***


Et voilà, nuovo chappy! E’ breve e chiedo scusa, ma gli impegni non mi concedono più tempo. Il prossimo capitolo sarà più lungo e articolato, le Winx devono risolvere ancora molte questioni e Stormy è preoccupata per le sue sorelle. Non vi anticipo altro! Spero vi piaccia, un bacio grande, MusaDarcy!
Capitolo 39: Riflessioni importanti

Erano già le 1O:OO, la mattinata scorreva in fretta e ancora le domande in sospeso erano molte. Stormy si è liberata della sua Antenata perché lei lo ha voluto. Ma le altre due Trix? Vorranno mai scoprire la verità? Era ancora difficile capire in che modo liberare le tre malvage streghe dalla stretta mentale di Belladonna e Liliss.
Aisha percorreva avanti e indietro lungo il corridoio, eseguiva qualche giro intorno ai divanetti dell’appartamento delle Insegnanti apprendiste, conosciute più notoriamente come Winx, e riprendeva il suo cammino verso l’androne, per poi iniziare il percorso da capo. Quella camminata innervosiva Stella, che andò per spezzare la lima delle unghie che stava utilizzando, tanta l’irritazione di quei passi insicuri sula moquette.
«Aisha, dannazione!» - «Cosa vuoi ora, Stella?» - «Sto provando a concentrarmi.» - «Bene, pensa che stiamo tentando la medesima cosa, a differenza che tu ti concentri solo su te stessa mentre io cerco una soluzione per sconfiggere le Trix.. Cioè, volevo dire le Streghe Antenate.» disse sbruffando la Principessa del Regno terreno di Andros.
«Ragazze, manteniamo la calma, se siamo le prime a creare distrazioni e tensioni inutili non ne usciremo mai vive da questa situazione.» disse Flora, provando a placare gli animi delle due fanciulle reali. «Si, giusto.» confermò Musa totalmente distratta e con un tono di voce abbastanza assente.
«Ehy, tutto bene?» domandò Bloom alla Fata della Musica, che poi girò lo sguardo verso Aisha. «Può sembrare stupido, però.. No, vabbè, nulla, soltanto pensieri sciocchi che non possono aiutare.» - «Musa» riprese Tecna: «In questo momento la minima sciocchezza può risultare necessaria, se ti è venuto qualcosa in mente dilla pure, mi pare logico.» - «E’ che stavo pensando.» - «Credo di aver capito. Pensi a Darcy.» disse Aisha.
«Beh, si. O in un ceto senso. Pensavo più a Liliss e ai suoi poteri. Sappiamo tutte ormai che le Antenate hanno rubato, per così dire, i poteri alle Trix, ma che in realtà loro originariamente avevano altri poteri. Belladonna prima di essere sconfitta controllava tutte le fonti di calore della Dimensione Magica, Tharma i moti dei pianeti, quali terremoti e altre catastrofi naturale e infine Liliss, che controllava tutte le acque di ogni singolo Oceano di questo universo. Sui pianeti terreni non abbiamo molte fonti e informazioni sufficienti da scoprire l’origine degli incantesimi di Liliss, così mi chiedevo se far visita ad un Regno marino avesse facilitato le nostre ricerche. Ammetto che sto rincorrendo ipotesi lontane dal reale, ma tanto vale provare. Non vorrei apparire stupida, ma dovremmo provare a chiedere di più sulla storia della nostra antenata ad alcune persone di nostra conoscenza.» - «Sinceramente Musa, non so se tu mi abbia letta nel pensiero. Ma chiedere aiuto ai miei zii, la Regine Ligea e il Re Nettuno, e il resto della famiglia, risulterà utile, o almeno in parte.»
«Ragazze questa si che può essere una pista valida da seguire. Non ci avrei mai pensato.» affermò stupita Tecna.
«Che ve ne pare se chiamo mia cugina Tressa e le annuncio la nostra visita? Va bene per oggi pomeriggio?» - «Certo Aisha! Rinfreschiamo un po’ la nostra trasformazione Sirenix ora che possiamo usufruire di tutte le metamorfosi!» finì di parlare Bloom allegramente, mentre Aisha digitava il numero della Principessa del Regno sottomarino di Andros, nel suo cellulare a forma di conchiglia del colore delle perle più belle del suo Oceano.

«La mia sorellona.» Piangeva a dirotto, pensava continuamente a Bridgette. «Non meritano tutto questo.» Continuava a ripetere ad alta voce mentre passeggiava sulle vecchie colline innevate di cui le aveva parlato Glacespark. «Come ho potuto non accorgermene? Perché ho fatto tutto questo male?» Non poteva crederci. Il suo animo era libero, il su corpo era vuoto, la mente era piena di emozioni forti e pensieri negativi che le stimolavano il pianto. I suoi ricordi erano tornati quelli della piccola bambina che giocava con i capelli mori della sorella maggiore, la dolce bambina che camminava mano per mano con la strega buona delle illusioni, la tenera bambina che saliva in braccio alla ragazza dai lunghi capelli bianchi e argentati per farsi coccolare. Quella bambina che senza rendersene conto era cresciuta nella cattiveria, nell’odio delle Antenate. Lei odiava la crudeltà e la bassezza di alcune Streghe.
E lì, in quel bosco, iniziò ad odiare come non mai le tre perfide anime che per più di 17 anni aveva idolatro. Pensò alle sue sorelle, che adeso amava come non mai. Era tutto diverso da prima, il suo punto di vista era cambiato. Aveva fatto guerra per molti anni alla Dimensione, a ogni pianeta più famoso o remoto, a ogni persona, a ogni Fata, alle Winx, che forse da una parte lo meritavano dopo tante battaglie iniziate anche dalle 6 Guardiane magiche. Aveva compiuto tutto quel male per pro divertimento, per sete di vendetta, per accentrare il potere nelle mani sue e delle sorelle.
Ma era Tharma a controllarla, era Tharma a sprigionare odio e chiedere vendetta, era sempre lei a voler assaporare il dolore degli innocenti. Non Stormy.
E come la piccola bambina che si rannicchiava accanto agli alberi per respirare aria di libertà e solitudine, la Strega delle Tempeste si sedette su un tronco abbattuto a ripensare le perfidie compiute inconsapevolmente nel corso del tempo, che ora erano impresse nella sua mente. E piangeva, aveva permesso a qualcuno di impossessarsi di lei, di impossessarsi delle uniche persone che la amavano e che ora l’avrebbero odiata così come disdegnavano Bridgette: Icy e Darcy.
Doveva salvarle, ma come? Lei si era salvata da sola e voleva dimostrare alle sue sorelle di essere sempre dalla loro parte, ma inducendole a scoprire la verità.
Un’alleanza con le Winx? Sarebbe stato ridicolo e ipocrita dopo lunghe battaglie e scontri sanguinari, ma perché o Glacespark. Infondo anche lei su a sorella e ora erano due sorelle contro altre due, pronte a combattere per il proprio bene.
TO BE CONTINUED

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