SSI-squadra speciale Inazuma

di Omega chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Omicidio, incontri inaspettati e nonna ***
Capitolo 2: *** 2 Incontri 2, e colpevole ***
Capitolo 3: *** 3. Allenamenti, ricordi e omicidi strani ***
Capitolo 4: *** Giorno libero, rivelazioni e deduzioni ***
Capitolo 5: *** Cap.5 Risveglio e Grandi Viaggi ***
Capitolo 6: *** Cap.6 ***
Capitolo 7: *** Cap.7: Genova-Napoli ***



Capitolo 1
*** 1. Omicidio, incontri inaspettati e nonna ***


(POV Nagumo)
 
Sono a casa con Masaki, stiamo facendo una torta. In genere io sono negato in queste cose, ma  ultimamente sto migliorando.
-Nagumo, manca il burro!- mi dice Masaki
-Scusa, sono sempre distratto! Ora vado a chiederlo al signor  Nakano-
Scendo le scale, arrivo al terzo piano e busso alla porta, che con mia grande sorpresa, è aperta. Entro silenziosamente, le luci sono accese, da una camera arriva un’aria gelida. Vado nella camera da dove viene l’aria, come entro un urlo mi muore in gola. Il signor Nakano è steso a terra, ha un coltello sulla schiena.
-Signor Nakano! Signor Nakano!- urlo, lo scuoto, ma niente. Il signor Nakano è morto.
Non so cosa fare, forse dovrei chiamare la polizia, ma prima mi occupo di Masaky. Chiamo Midorikawa, per farlo venire a prendere.
-M-midorikawa…-
-Nagumo? Cosa è sucesso?-
-Vieni a prendere Masaki, ora!-
-D’accordo, arrivo, ma mi spieghi che è sucessso?-
-Non c’è tempo, vieni!-
Riattacco, osservo il corpo molto preoccupato, poi chiamo la polizia e l’ambulanza. Dopo dieci minuti di attesa arriva Midorikawa. Che si riprende Masaki . Li accompagno alla macchina, poi senza farmi sentire da Masaki ,spiego tutto  a Midorikawa, che mi ascolta preoccupato.
-Nagumo…mi dispiace…-
-Tranquillo, sono solo un po’sconvolto…-
-Buona fortuna, ci sentiamo più tardi…-
-A dopo…-
Rientro in casa, e noto che la polizia è già lì. Vado a casa del mio vicino, ci sono altre due persone, un uomo e una donna. Sono entrambi del condominio. Osservo il ragazzo chino sul corpo, non so come mai ma mi sembra di conoscerlo.
-La vittima era Nakano Tsubasa, 45 anni, lavorava in un ufficio privato a Kyoto. La morte risale a circa tre ore fa, ed è dovuta a una emorragia. Sul coltello non ci sono impronte digitali, l’assassino deve aver usato dei guanti…-
La sua voce è tagliente, gelida. Una voce che ti zittisce all’istante.
-Voi tre siete i sospettati?-
Ci scruta con i suoi occhi gelidi, che ti ghiacciano se osi dire qualcosa di sbagliato.
-Si, siamo noi…-
Si passa una mano tra i capelli, se li ravviva e poi continua a guardarci.
-Posso sapere i vostri nomi?-
-Atsuko Tsugimura….-
-Masato Tsubaru.-
Io non dico nulla, lo sto guardando con gli occhi sgranati, finalmente ho capito chi è. Si tratta del mio amico d’infanzia Suzuno Fuusuke.
-Be? Mi dici il tuo nome o no?-
-Nagumo Haurya-
Lui mi guarda, mi squadra da capo a piedi, poi alza il capo e mi fissa con i suoi occhi gelidi.
-Tulipano! Da quanto tempo!-
-Ghiacciolo, non sei cambiato di una virgola!- gli dico
-Nemmeno tu, sei rimasto il solito testone che si caccia nei guai…- mi dice piatto.
Io rido nervoso, lo sto per prendere a colpi, siamo insieme da meno di 3 minuti e già mi sta scocciando.
-Ne possiamo parlare dopo? Ora devo lavorare…- mi dice
-Ma certo…- rispondo, imitando il suo tono.
Lui fa cenno di seguirlo. Faccio come mi è stato detto e lo seguo.
-Dove dobbiamo andare?-
-In centrale, idiota…-
-Perché?-
-Ti devo interrogare, cavolfiore…-
A questo punto ha esagerato, veramente. Inizio ad inseguirlo, e lui scappa da me, come quando eravamo bambini. Giocavamo sempre così.  Era l’unico modo per farlo ridere, per farlo divertire.  Anche da piccolo, era sempre serio, ma con me era diverso. Dopo 10 minuti di corsa, ci fermiamo, ansimanti. Ci guardiamo negli occhi e ridiamo.
-Già, non sei cambiato nulla, Nagumo…-
-Nemmeno tu Suzuno…-
Intanto gli agenti ci guardano divertiti, indicano Suzuno ridendo. Le agenti, invece iniziano a scambiarsi occhiate compiaciute. Suzuno si solleva, apre la portiera e fa entrare me e gli altri due in macchina.
//////////
POV Suzuno
 
E così ho rincontrato il tulipano, chi se lo sarebbe aspettato, di trovarlo a Kyoto. Mi dispiace che sia un sospettato, ma lui non può essere il colpevole, gli fa impressione il sangue. Una volta, a scuola è svenuto perché mi ero tagliato, e mi era uscito un po’di sangue. Al pensiero sorrisi, il mio collega mi guardò, era raro che ridessi, fin da piccolo ero sempre stato serio. Dopo venti minuti arrivammo alla centrale, feci scendere i passeggeri e li portai dentro.
-Bene, chi inizia?- chiesi
La signorina Atsuko, alzò la mano e venne dentro.
-Buon giorno, mi chiamo Atsuko Tsugimura, ho 24 anni. Lavoro in pasticceria da tre anni. Il signor Nakano era mio vicino, ma non era una brava persona.-
-Cosa intende?-
-Andava a letto con le ragazze giovani, le costringeva. Più volte abbiamo provato a denunciarlo, ma lui negava tutto.-
-Ok, può andare…-
La feci uscire, dovevo scoprire molte cose e non sarebbe stato semplice, considerato che avevo Nagumo tra le scatole. L’altro sospettato, mi disse le stesse cose dell’altra, non mi ha saputo dare altri dati.
-Nagumo, è il tuo turno…-
Lui entrò, con fare disinvolto, si sedette tranquillo e mi guardò con aria di sfida.
-Che hai da guardare?- mi dice
Io faccio una smorfia divertita, è rimasto il solito Tulipano arrogante di sempre.
-Senti, te lo dirò con calma…-
-Cosa?-
-Io, ho il potere di farti arrestare…-
Lui smette di ridere, poi si alza dal tavolo e mi guarda con aria beffarda.
-E io che ti volevo dare molti consigli…-
Stringo i pugni, prendo un gran respiro e mi avvicino a lui.
-Dai, scherzavo, dimmi tutto…-
-Allora, devi sapere che…-
Mi avvicino a lui, per sentire meglio.
-Che cosa?- dico spazientito
-Che sono felice di averti rincontrato!-
Conto fino a dieci, poi, senza indugi, apro la porta e lo sbatto fuori. Esco subito dopo di lui, con un’espressione omicida sul volto.
-Ispettore, cosa è successo?- mi chiede Ami
-Nulla, sto solo per fare fuori il Tulipano…-
Ami mi guarda divertita, poi fissa Nagumo e diventa rossa.
-Certo che i suoi occhi sono proprio belli…-
-Certo, ma è un rompiscatole, ci ho passato 14 anni della mia vita…-
Ero così preso dalla conversazione con Ami, che non mi accorgo che Nagumo mi è venuto alle spalle.
-Chi è un rompiscatole?-
-Tu Nagumo…-
-Vieni a prendere un gelato?-
-Ovvio…-
Usciamo dalla stazione, e posso finalmente staccare la spina. In ufficio devo sempre essere serio, sono il primo ispettore che ha meno di 30 anni. Tutti i giorni la giacca, la camicia e la cravatta devono essere perfette. Ogni giorno puntuale alle 5:40 del mattino.
-Allora, Suzuno, cosa hai fatto dopo il liceo?- mi chiede
-Non hai avuto più mie notizie, perché ho vinto una borsa di studio in Inghilterra, mi sono laureato tre volte, e ho fatto il test per l’accademia in Giappone. Gli ottimi studi in Inghilterra mi hanno aiutato molto. E poi, sono anche fidanzato con Clara.-
Lui rimane a bocca aperta, incredulo. Da piccolo, dicevo sempre che volevo diventare un calciatore, ma i miei zii, non erano molto d’accordo.
-Tu cosa hai fatto, invece?- chiedo
-Dopo il liceo, ho preso una laurea e lavoravo come allenatore di calcio, non sono fidanzato…-
Lo guardo. Sinceramente lo invidio, lui ha fatto ciò che voleva nella vita. Io invece sono stato costretto a fare tutto ciò. Siamo impegnati a parlare, e non ci accorgiamo che un ragazzo viene da noi. Il ragazzo in questione, è alto, magro capelli biondi, raccolti in una coda bassa. Occhi rossi. Mi sembra di conoscerlo.
-Ciao ragazzi! Da quanto tempo!-
Io e Naguamo ci guardiamo, poi riguariamo il ragazzo.
-Afuro?!-
-Esatto! Sono proprio io!-
Si scosta una ciocca di capelli dal viso e continua a fissarci.
-Ma cosa ci fai qui? Dov’eri finito?- chiede Nagumo
-Mi sono laureato e ora sono diventato avvocato…- ci dice
Quindi, pure lui ha abbandonato il calcio, e io che credevo di essere l’unico.
-Di Suzuno so tutto, sei diventato ispettore della polizia, di Nagumo non so nulla…- dice
Nagumo si alza e lo squadra da capo a piedi.
-Afuro, hai messo su un po’di chili?-
Afuro diventa rosso e distoglie lo sguardo. Io lo guardo negli occhi e scuoto la testa. Nagumo è un caso irrecuperabile.
-Si, ho messo su due chili…Ma ho mangiato a casa di nonna  per tutto questo tempo…-
Io guardo prima Nagumo e poi lui, c’è qualche momento di silenzio e poi scoppio a ridere. Gli altri mi guardano incuriositi.
-Suzuno, che hai…?- mi chiede Nagumo
-Scusa…e solo che, mi sono immaginato Afuro che mangia venti piatti di lasagne…-
A quel punto Nagumo inizia a ridere, seguito a ruota da Afuro.
-Ragazzi, avete già pranzato?- chiede Afuro
Io scuoto la testa, in segno di negazione e Nagumo mi imita.
-Allora venite a pranzo da nonna!- dice Afuro
Saliamo nella sua macchina, percorriamo un lungo tragitto e arriviamo davanti a una villa bellissima. Le pareti bianche, con una terrazza enorme, un giardino gigante con alcune statue di divinità Greche.
-Bella casa…- dico
Entriamo nella villa, appena Afuro apre la porta, si sente subito un odorino di roba da mangiare fantastica.
-Ciao nonna! Cosa c’è di buono oggi?- chiede Afuro
La donna si gira. Avrà circa 70 anni, capelli bianchi e occhi rossi.
-Vi ho preparato sushi, involtini primavera, pollo alle mandorle, ravioli al vapore, spaghetti alla piastra e per dessert una bella torta panna e crema- ci dice tutta contenta
-Ok, loro sono due miei amici. Suzuno e Nagumo-
-Buongiorno…- salutiamo
Ci mettiamo a tavola, Nagumo mangiò come un bisonte, Afuro non ci andò leggero. Io invece, ci tengo alla mia linea, così mangiai poco e niente.  Lo sguardo della nonna cadde sul mio piatto
-Non hai mangiato nulla, mangia che sei uno stecchino…- mi dice
-No, grazie non ho più fame…- rispondo
-Non ti alzi di qui fino a che non finisci tutto la roba che hai nel piatto…-
In quel momento volevo morire. Non ho mai amato mangiare, e la nonna di Afuro mi incitava a farlo. Io, a differenza di Nagumo, avevo un fondo.
-Avanti mangia…-
Una chiamata interruppe la discussione.
-Scusate, il lavoro- dissi
-Pronto…si, si…cosa?! Va bene, lo informo…grazie…-
Nagumo e Afuro mi guardarono interrogativi.
-Nagumo, sei il principale sospettato dell’omicidio-
Tra di noi calò il silenzio assoluto
 
 
 
Angolo autrice
Ciao ^^ Cosa ne pensate? Volevo scrivere qualcosa di poliziesco ed è venuto fuori questo ^^ Spero non ci siano errori J Quello della nonna è un discorso reale tra me e nonna u.u Ringrazio tutti quelli che leggeranno la storia J ciaoooo
 

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Capitolo 2
*** 2 Incontri 2, e colpevole ***


~~(pov Nagumo)

Appena Suzuno pronuncia quelle parole, smetto di ascoltare, mi lascio cadere sulla poltrona, sconvolto.
Afuro mi mette una mano sulla spalla, comprensivo
-Suzuno, io non sono il colpevole, te lo giuro!
Lui rimane freddo, come sempre,. Ma riesco a scorgere una vena di paura in lui.
-Lo so, risolverò il caso, a qualunque costo!
Si alza, si raddrizza e va verso la porta. Io sento il bisogno di ringraziarlo, deve sapere che sono maturato, che non sono più il ragazzo arrogante.
-Suzuno…
Lui si volta verso di me, guardandomi con i suoi occhi fantastici.
-Grazie…
Mi sorride, poi esce, lo vedo che prende il pullman e si allontana sempre di più. Ti prego Suzuno, risolvi questo caso…

/////
(pov Suzuno)
Arrivato alla centrale, mi danno il foglio, dove ci sono tutti i dati.
-Fate l’esame delle impronte digitali!
Dico, voglio dimostrare che Nagumo non ucciderebbe mai qualcuno, non è la persona.
-Ispettore, l’esame è stato effettuato, le impronte sono quelle del suo amico…
Mi lascio cadere sulla poltrona, sconvolto. Stringo i pugni, prendo un gran respiro e mi alzo.
-Io dico che so per certo che lui non è il colpevole, ci gioco la mia carriera!
-Ma ispettore…
-Niente ma, Yumi, scarica questi file, io esco un attimo…
Prendo la macchina, vado a casa del signor Nakano, scendo e vado nel suo appartamento.
Giro per la casa, fino ad arrivare al luogo del delitto. Guardo il coltello, e la posizione del corpo. Non dobbiamo dimenticare che Nagumo, non ha un alibi, quindi è attaccabile, anche perché ci sono molte prove contro di lui. Salgo le scale, vado nell’appartamento di Nagumo, guardo per tutta la casa, in tutte le stanze, vado in cucina, apro tutti i cassetti, in quello dei coltelli, ne manca uno, devono essere sedici, ma sono quindici. Sono talmente scocciato, che vado fuori dalla casa e torno in centrale. Con emozioni mai provate prima, ho paura che Nagumo abbia sfruttato la nostra amicizia, per darli la mia difesa.
-Ispettore, ho quello che mi ha chiesto…
-Grazie Yumi…
Vado nel mio ufficio, accendo il computer e cerco le “vittime del signor  Nakano” Mi appaiono una serie di nomi, di ragazze di tutte l’età, arrivato alla fine, vedo un cognome familiare
-Ma questo cognome…
Esco nuovamente, prendo l’auto e vado nella scuola di quella ragazza. La direttrice, mi sorride cordiale, ma, ha qualcosa di familiare.
-Hitomiko-san!
-Suzuno-chan! Sei diventato grande
-Grazie Hito-san…
Lei mi guarda incuriosita, capisce che c’è qualcosa che non va, e mi si avvicina.
-Cosa è successo?
-Ti devo chiedere una cosa, conosci questa ragazza?
Le mostro la foto, e lei ha un sussulto, diventa scura in volto, e mi porta dentro la scuola, dove mi racconta tutto. Dopo il suo racconto, sono in grado di dire chi è il colpevole, devo riunire tutti, mi dispiace Nagumo…
Viaggio in macchina molto velocemente, superando i limiti di velocità, ma non importa. Telefono a due agenti, ai tre sospettati e li informo che devono venire a casa del signor Nakano.
-Vi ho riuniti qui, perché ho risolto il caso…
Iniziano le chiacchere di tutti, tossisco per richiamare il silenzio, e tutti si girano verso di me.
-Il colpevole è lei, giusto signor Tsubaru?
Lui impallidisce, ma cerca di essere disinvolto.
-No, le impronte non erano le mie! Io non sono il colpevole!
-Conosce questa ragazza? Ha il suo stesso cognome…
Lui distoglie lo sguardo, trattenendo a stento le lacrime. Io sospiro, devo esporre la verità.
-Questa era sua figlia, era una delle vittime del signor Nakano, dopo essere stata adescata, è tornata a scuola, ed è stata ridicolizzata da tutti, purtroppo un giorno, si è suicidata, ma il signor Nakano, non è stato mai arrestato per mancanza di prove. Non sono state trovate le tue impronte, perché quel coltello era di Nagumo, per lei è bastato usare i guanti e non lasciare impronte…
-Dovevo farlo, quello meritava di morire!
Feci un cenno agli agenti, e lo portarono via, anche questo caso è stato risolto, Nagumo si è salvato e non è a rischio di condanna.
-Grazie Suzuno…
-Figurati…Tulipano!
-Cosa?! Ti uccido!
Il giorno dopo…
-Nagumo?! Cosa ci fai qui?!
-Sono il nuovo agente della tua squadra!
-E tu Afuro?!
-Sarò il vostro aiutante personale!
Le indagini sono appena iniziate…







 


Angolo Autrice (che non si può definire tale…)
Ciao, la mia crisi depressiva è durata poco, ho di nuovo le idee u.u Nagumo non poteva essere il colpevole, mi serve ancora u.u Bien, grazie a tutti ci vediamo al prossimo cappy, forse

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Capitolo 3
*** 3. Allenamenti, ricordi e omicidi strani ***


~~Cap 3

Pov Afuro
Dopo la notte di ieri, crollo sul letto mezzo morto, condivido la camera con Suzuno e Nagumo. Ieri, abbiamo fatto il turno di notte, e siamo tornati verso l’una di notte. Inoltre Nagumo russa come un trombone, quindi mi sono addormentato verso le due. Ho preso sonno verso le 2:30, quando Suzuno ha messo un calzino in bocca a Nagumo.
Drin Drin Drin
Giro la testa dalla parte opposta, ma la sveglia continua a suonare, devo spegnerla. Appena vedo l’ora, ho voglia di uccidere Suzuno, sono solo le 5:00 del mattino!
-Muovetevi! Su, il capo ci aspetta!
-Ma come fai a essere così sveglio?
Chiedo, osservando prima Suzuno che è bello sveglio e poi Nagumo che è ancora mezzo svenuto sul letto.
-Abitudine…
Dice lui alzando le spalle. Poi si mette a rovistare nell’armadio e tira fuori dei pantaloncini e delle canottiere.
-Mettetevi queste, dobbiamo allenarci!
Nagumo si alza, si guarda allo specchio e un sussulto nel vedere Suzuno in pantaloncini e canottiera.
-Suzuno, che fai?
-Dobbiamo andare a correre, muovetevi!
Ci cambiamo rapidamente, poi scendiamo, nel campo d’atletica più grande che io abbia mai visto. Ci mettiamo in riga, le ragazze fissano Suzuno, con due occhi giganti. Anche se non sono gay, devo ammettere che è un bel ragazzo.
-Quanti giri facciamo?
Chiede Nagumo, con un sorriso enorme. Forse, crede sia una stupidaggine, visto che lui è abituato a correre.
-Dai duecento a quattrocento giri
Dice Suzuno, con un tono normalissimo. Nagumo lo guarda sconvolto. Adesso capisco perché è così magro.
-Riposo soldati!
Il capo ha un’espressione truce, quasi depressa. Poi si gira verso Suzuno.
-Ah! Giusto! Ha detto di si, la aspetta dopo l’allenamento
L’espressione del capo cambia, diventa sorridente e ringrazia Suzuno con un cenno del capo.
-Su, fate solo 20 giri…
Iniziamo i giri, devo dire, che sono faticosi. Suzuno, procede con tranquillità. Dopo i giri di campo, a dir poco estenuanti, ci sono i trecento piegamenti. Dopo di quelli, ci fanno rilassare. Ci dividono in due squadre: Assassini e Polizia. Ci dobbiamo uccidere a vicenda. La squadra della polizia, vince tre volte. Subito dopo quella, ci concedono la giornata libera. Io, Suzuno e Nagumo, andiamo al parco. Percorrendo la via, per arrivare al campo sul fiume, rivivo molti momenti di quando ero nella Zeus. Quanti ricordi…
-Ragazzi, quello è…
Dice Nagumo, indicando una persona. Io guardo nel punto, e Suzuno si alza gli occhiali da sole.
-No, è Endou…non facciamoci vedere…
Dico. Non ho nulla contro quel ragazzo che ha la maturità di un neonato, ma è fissato con il calcio, non pensa allo studio. Non si accorge nemmeno che molte ragazze gli sbavano dietro. Mentre cerchiamo di andare via, lui si accorge di noi.
-Oh, no!
Nagumo si alza di colpo, per scappare, ma è troppo tardi, Endou è già qui.
-Ragazzi ! Da quanto tempo!
-Ciao Endou!
Dice Nagumo
-Ciao Afuro, ciao Suzuno!
-Ciao, Mamoru
Dico secco
-Ciao
Risponde Suzuno, freddo.
Ci fa cenno di seguirlo, nel campo. Ci sono altri ragazzi, che si allenano. Quando scendiamo, iniziano a fissarci come se fossimo delle divinità. Non ci sono abituato…

////
-pov Suzuno
Afuro è a disagio, lo vedo. Nagumo, invece sembra a casa sua. Disinvolto e tranquillo. Firmiamo qualche autografo, poi, noto un ragazzo in disparte. Mi avvicino, mi rispecchio un po’ in quel ragazzo.
-Ciao, come ti chiami?
-Masaki Karyia
Sorrido, comprensivo.
-Perché sei solo, in disparte?
-Non mi va stare con loro…
Sospiro, mi siedo e alzo la testa verso l’alto.
-Sai, quando ero più giovane, e avevo 14 anni, ero come te.
Lui si gira di scatto, evidentemente, ho fatto centro.
-Non mi piaceva parlare e stare con altra gente, mi chiudevo in me stesso…
Lui mi guarda negli occhi, poi abbassa lo sguardo e lo rialza, con fare imbarazzato.
-Fuusuke-san…lei…tu…hai mai avuto problemi di cuore?
Io lo guardo negli occhi, poi scoppio a ridere.
-No, mai…
-Ci credo, lei è perfetto…
Non ci credo che mi ha detto questo, sono sorpreso. Io sono tutto tranne che perfetto.
-Non è vero, nemmeno alla tua età.
Lui mi guarda curioso.
-Ero basso rispetto ai miei compagni di squadra, ero uno stecchino, magrissimo. Anche se mangiavo, non ingrassavo. Avevo le spalle strette, ero minutissimo.
Mi guarda sorpreso, come se stessi dicendo scemenze. Allora, tiro fuori il telefono e gli mostro la mia foto.
-Ero il classico ragazzo studioso, che si chiudeva nella lettura.
-…Stai bene…
-Chi è?
Lui si gira verso me, sorpreso.
-La ragazza che ti piace…
-Veramente…è un ragazzo…
Lo guardo sorpreso, io alla sua età, mi sarei sotterrato vivo prima di dirlo, forse perché…
Flashback
-I gay, non sono normali, tu non sei normale, sei una vergogna per la famiglia!
-Ma zia…
-Chiama lo psicologo, ti faremo passare questa cosa…
Fine Flashback
-Suzuno-san?
Mi risveglio dal mio stato di trance, tutti sono vicini a me, e Nagumo mi guarda preoccupato.
-Suzuno? Stai bene?
Mi chiede Afuro, mettendomi una mano sulla spalla.
-Si, tutto ok...
Mi guardano, poco convinti. Allora io faccio uno dei migliori sorrisi che so fare.
-Gli facciamo vedere qualche tiro?
Mi chiede Nagumo, sorridente. Annuisco con la testa, mi alzo e prendo un pallone.
-Sfera di ghiaccio!
Il pallone va dritto in porta, un coro si alza dai ragazzi della Raimon. Il ragazzo di ghiaccio, non è sparito.
-Il caro Suzuno non è peggiorato…
Mi dice Endou, sorridente. Io mi limito ad accennare un sorriso, però sento un grido. Mi giro di scatto, e vedo una sagoma. Senza indugi, vado verso la ragazza, e la aiuto nella lotta, riuscendo a mettere in fuga la persona.
-Grazie, è stato gentile…
-Si figuri…
La guardo meglio in faccia, viso delicato. Occhi viola e capelli semi raccolti, dello stesso colore degli occhi.
-Ai ?!
-Suzuno?!
Si raddrizza, e arrossisce imbarazzata. Dai racconti di Reina, lei era innamorata di me. Fin dal primo momento in cui mi ha visto.
-Dato che ora, non abbiamo molto tempo, ci vediamo domani a casa mia?
Mi chiede. Con un sorriso timido e infantile sulle labbra.
-Certo, ci scambiamo il numero?
Lei acconsente, e ci scambiamo i numeri telefonici, poi ci salutiamo, sorridendo.
-Chi era?
Mi chiede Nagumo, curioso.
-Ai, la mia compagna di squadra nella Diamond Dust
-Pieno di fidanzate come sempre, eh Fuu-chan?
Io lo spingo, arrossendo. Mi avvicino a Masaki, e gli do il mio numero, lui mi guarda stranito. Non è da tutti ricevere il numero di un calciatore.
-Così, quando ne vuoi parlare, io ci sono…
Poi ci incamminiamo verso la centrale, dobbiamo ritornare, ormai si è fatto tardi. Devono servire la cena. Nella via per il ritorno, non dico mezza parola, sono abbastanza sconvolto per quello che mi ha detto Masaki. A cena, non tocco cibo. Non che la cosa sia una novità, ma questa volta, non mangio nemmeno il pane.
-Suzuno, ti sentirai male a furia di non mangiare nulla…
Mi dice Nagumo, severo.
-Nagumo, ho nausea, vado in camera…avete le chiavi giusto?
-Si…
Mi congedo, salendo le scale. Arrivo fino alla camera 127, la nostra, la apro e mi sdraio nel letto. Poco dopo, prendo sonno e mi addormento…


//////
-Ma perché mi trattate così, non c’è nulla di male!
-Zitto! Sei una vergogna per la nostra famiglia!
Le giornate erano sempre uguali, almeno tre sedute dallo psicologo al giorno. Ma non risolvevo nulla. Ero innamorato di Nagumo.
-Proviamo con l’ipnoterapia…
Due tizi mi legano al lettino. Uno mi inietta qualcosa, l’altro mi parla. La sua voce mi entra in testa, non riesco a dimenticarla…
-Suzuno! Suzuno!
/////
Mi sveglio tutto sudato, con Nagumo alla mia destra e Afuro alla mia sinistra.
-Cosa è successo, eri terrorizzato…
Mi chiede il primo, preoccupato.
-Nulla, tranquilli…
Si guardano, non sono convinti di quello che dico. Devo aver gridato nel sonno o qualcosa di simile.
-Comunque, il capo ha detto che ci dobbiamo riunire…
-Cosa è successo?
Loro si guardano, indecisi se dirmelo o meno.
-Ditemelo!
-Yumi, l’agente del settore stradale, è stata uccisa…
Il silenzio cade nuovamente nella stanza…

Angolo Autrice
Ciao a tutti ^^ finalmente riesco ad aggiornare la storia ^^
Pare che Suzuno abbia subito un trauma da piccolo, che Masaki gli ha fatto ricordare…Chi sarà mai questo pazzo che uccide i poliziotti? Spero che vi sia piaciuto, e grazie a tutti quelli che leggono, recensiscono e mettono la storia tra le preferite, ricordate e seguite
p.s spero che non ci siano errori, se non fosse così, fatemeli notare e io li correggerò subito :)
Marina

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Capitolo 4
*** Giorno libero, rivelazioni e deduzioni ***


~~Pov Suzuno
Le parole del mio amico mi svegliano dal mio sonno. Yumi morta?! Chi potrebbe fare una cosa del genere?
-Andiamo sulla scena  del crimine…
Loro due mi seguono, prendiamo la macchina e ci avviamo a casa di Yumi. Io e lei, avevamo avuto una relazione, prima che mi mettessi con Clara, era una mia cara amica.
-Ispettore!
Saluto agli agenti, poi mi inchino verso il corpo, che non è coperto. Alla vista del cadavere di Yumi, mi sale un conato di vomito, che riesco a respingere.
-Il decesso è dovuto al taglio della carotide, è morta sul colpo.
-Grazie, l’arma del delitto?
-Non è stata trovata…
-Il caso riprende dopodomani, isolate la zona…
Gli agenti ubbidiscono. Io, Nagumo e Afuro, ci allontaniamo, andando verso la macchina. Il telefono squilla, mi arriva un messaggio anonimo.
“Questa era la prima vittima, ne moriranno altri, e tu non potrai fare nulla”
Guardo il messaggio incredulo, provando rabbia e frustrazione. Questo killer, sta uccidendo le persone che amo, e io non posso fare nulla, solo osservare.
-Suzuno attento!
Nagumo mi affera per il braccio, poco prima che un furgone mi investa.
-Guarda dove vai! Ti vuoi far investire?!
-Scusa Nagumo…
Proseguiamo il viaggio, appena arriviamo in centrale, andiamo a letto. La notte non è stata  facile per me, mi sveglio ogni due ore, tutto sudato e ansimante. I momenti cupi della mia vita, si ripresentano sotto forma di incubi, e non mi danno pace. Ma non ne posso parlare con Afuro e Nagumo, li farei preoccupare e basta.  Nonostante sia il mio giorno libero, la sveglia suona alle 8:00, mi preparo e esco a fare una passeggiata. Nagumo e Afuro staranno facendo gli allenamenti dato che sono ancora agenti.  Ma io oggi non mi occuperò di nulla, sono libero da ogni preoccupazione. Decido di andare a prendermi un gelato, per rilassarmi un po’. Mentre lo mangio, il telefono mi squilla due volte. Due messaggi: Uno di Afuro e uno di Masaki. Cancello il primo e apro il secondo.
“Ti devo parlare, ci vediamo alla Raimon”
Vado verso la Raimon, spero solo di non incontrare Endou. L’ho già visto ieri, non ci tengo a rivederlo oggi. Arrivo al campo di calcio, e trovo Masaki sulla panchina.
-Masaki?
-Suzuno-san…
-Di cosa mi vuoi parlare?
-A scuola…c’è un ragazzo che mi scoccia…
Mi avvicino a lui, incuriosito.
-Mi chiama gay oppure…
-Oppure?
-Mi dice che sono strano perché ho due padri…
Dopo quella sua dichiarazione, mi sporgo in avanti, poggiando i gomiti sulle ginocchia e il mento sulle mani.
-E tu digli che almeno tu hai i genitori assieme…
-Come fai a sapere che ha i genitori separati?
Sorrido, mi alzo e guardo il campo da calcio.
-Sono un detective…
Masaki si avvicina e mi sorride. Guardando Masaki, mi rivedo io da piccolo. Quando ero spensierato, pieno di ragazze che cascavano ai miei piedi. Ma io non le consideravo, io ero innamorato di Nagumo, ma i miei zii, non condividevano la cosa…
-Suzuno!
Mi giro di scatto e vedo Afuro che corre verso me, ansimante.
-Sali in macchina, c’è stato un secondo omicidio!
Sbianco visibilmente, guardo Masaki, che mi fa cenno di andare. Seguo Afuro, saliamo in macchina e viaggiamo a velocità folle.
-Dov’eri finito, ti abbiamo mandato almeno venti messaggi!
Dice Nagumo urlando
- Era il mio giorno libero!
-Ma il telefono lo devi tenere acceso!
Mi dice Afuro seccato.
-Anche io, con tutto quello che passo tutti i giorni, ho bisogno di staccare!
Afuro frena di colpo, facendomi sobbalzare.
-Ma sei diventato matto!
-Ora mi spieghi perché sei così strano in questi  giorni? Io e Nagumo, siamo molto preoccupati!
Guardo verso il basso, poi rialzo lo sguardo. Sono sporti verso me, preoccupati.
-Quando ero piccolo, ero innamorato, come tutti…ma il mio amore, era diverso…io ero innamorato di un ragazzo…ai miei zii, la cosa, non andò a genio. Mi ripudiarono, mi fecero vergognare. Feci moltissime sedute dallo psicologo. Ricorsero anche all’ipnoterapia. Poi mi fecero fidanzare con Clara. Avete idea, di quanto sia frustrante, fidanzarsi con una ragazza, ma non amarla?
Nagumo e Afuro mi guardano sconvolti, del resto come le altre dieci persone che sanno la mia storia. Ma ora non c’è più tempo, dobbiamo andare nel luogo del delitto. Il cadavere presenta le stesse ferite del primo, quando mi dicono il nome della ragazza, mi sento mancare la terra sotto i piedi.
-Yuki?!
Mi avvicino al cadavere, della mia amica senza vita. Perché questo pazzo omicida sta uccidendo tutte le ragazze con cui andavo molto d’accordo? Aspetta, tutte le ragazze con cui andavo d’accordo, trovato il filo collegatore!
-Agenti! Andate a questo indirizzo!
Do agli agenti l’indirizzo di Clara, così le guardie del corpo la proteggeranno.
-Nagumo! Afuro! Andate con loro!
Vanno dagli agenti, rivolgendomi qualche occhiata perplessa. Non capiscono il motivo del mio gesto. Sono talmente stupidi che si sono già scordati che io non la amo.
-Io andrò da Ai, le devo pure parlare…
Senza aspettare risposta, vado a casa di Ai. Quando busso, lei apre, sorridente come sempre. Ma la sua espressione muta, quando vede la mia.
-Cos’è successo…
-Chiudi tutte le finestre, le porte a chiave, chiudi le tende
Lei mi guarda male, ma fa come gli ho detto. Quando entro, le do una mano per chiudere tutto.
-Suzuno, mi dici che succede?
-C’è un serial killer, che uccide le persone a me care, tutte ragazze.
-Chi sono le vittime?
Nel suo tono, c’è una punta di paura, ha paura di avere brutte sorprese.
-Yumi, una mia collega, che era innamorata di me e…
Lei si avvicina a me, come se non vedesse l’ora di sapere chi è la vittima.
-Yuki…
Si porta le mani alla bocca e le escono delle lacrime.
-Non può essere…
Viene verso me e mi abbraccia, piangendo. Loro due erano come sorelle, si volevano molto bene.
-Yuki!...Chi è stato?
-Non lo so, ci stiamo lavorando…
Restiamo abbracciati per molto tempo, poi ci sediamo e iniziamo la cena. Dopo una ventina di minuti, il mio telefono squilla.
-Pronto? Afuro
-Suzuno! Ai è al sicuro? La colpevole è Clara! Sta venendo da Ai!
Non rispondo, sono troppo sconvolto. Come può essere la colpevole. Clara odia il sangue.
-Suzuno!
-Ci sono, ora chiudo tutto!
Prendo Ai per il polso, ci nascondiamo in camera di lei. Aspettando. Il silenzio è imbarazzante, mi rende nervoso. Il mio respiro aumenta, inizio a sudare come un matto.
-Suzuno?
-Tutto ok, tranquilla…
Si sente uno sparo, dei passi. Mi alzo, lascio Ai sola, mentre io vado a controllare. Appena arrivo all’ingresso, Clara spunta fuori, con un coltello.
-Clara?! Sei pazza!
-Sta zitto! Devo uccidere Ai, non posso correre il rischio che ti seduca!
-Ma cosa dici?! Smettila!
La prendo per il polso, cercando di bloccare il coltello. Tra di noi inizia una lotta furiosa, non si capisce chi avrà la meglio. Lei, però, riesce a liberarsi della mia presa e affonda il coltello nel mio fianco. Sento il sangue che esce dalla ferita, in grande quantità. La mia vista inizia ad annebbiarsi, vacillo. Forse è la fine. Poco prima che Clara mi dia il colpo di grazia, qualcuno arriva da dietro e le blocca le mani.
-N-nagumo…
Mi sorride appena, poi ammanetta Clara. Nella stanza irrompono altri poliziotti, tra di questi Afuro. Ai esce dal suo nascondiglio e viene verso me e mi controlla la ferita.
-Oh cavolo!
La vedo tremare e impallidire. Guarda Nagumo, preoccupata. Poco prima che portino via Clara, io mi avvicino a lei.
-Perché? Perché, Clara ?
-Tu non sai cosa vuole dire avere il terrore di essere rimpiazzate da un’altra…
-Ma io ti amavo, non c’era bisogno di ucciderle!
-Almeno non sarai mai fidanzato con loro!
Si gira verso Ai e la guarda ridendo.
-Sei stata fortunata che Suzuno era a casa tua…
Sto per ribattere, ma Ai mi precede.
-Perché Clara? Perché sei cambiata? Tu eri la mia migliore amica, assieme a Yuki, perché lo hai fatto?!
-Era necessario cara mia!
Poi ride, la portano via. Sento le lacrime che mi scendono lungo il volto per lo shock.
-Tutto finito, caso risolto…vero Suzuno?
Mi dice Nagumo. Sto per rispondere, ma vengo colto da un capogiro, poi la vista si annebbia. La luce mi abbandona, ora c’è solo il buio.
//////
Pov Nagumo
-Suzuno! Suzuno!
Sento le urla di Ai, mi giro e vedo che la ragazza, tiene tra le braccia il mio amico, svenuto con una grossa ferita al fianco.
-Afuro! Chiama un’ambulanza!
Vedo Afuro comporre il numero di fretta, Ai che piange, con Suzuno tra le braccia. Solo in quel momento, noto che il suo respiro è molto debole.


Angolo Autrice(che non si può definire tale)
Ecco il quarto capitolo, si è scoperto chi ha ucciso Yumi e Yuki, ve lo aspettavate? Spero di no :) Però, cosa sarà accaduto a Suzuno? Vivo o morto? Lo saprete nel prossimo capitolo : ) Non vi dico altro!: ) Spero che vi sia piaciuto: ) Se ci sono errori, fatemeli notare e io provvederò a correggerli :)
By Marina

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Capitolo 5
*** Cap.5 Risveglio e Grandi Viaggi ***


~~(POV Nagumo)
In ospedale, c’è silenzio. Non quel solito silenzio piacevole, simile a quello che c’è quando si fa un compito, no, un silenzio opprimente, che ti spinge ad urlare, con tutta la forza che hai. Io, Afuro e Ai, siamo fuori dalla stanza, dove i medici, visitano Suzuno. Non è nulla di grave, fortunatamente, è svenuto solo per il trauma subito. Insomma, scoprire che la propria fidanzata è una pazza omicida ed essere colpiti da lei, è stato un colpo troppo duro per lui.
-Suzuno…
Mi avvicino alla sua porta, come per sentire le parole dei medici. Ai, si avvicina a me, tremolante, mi tira per un braccio.
-Nagu-San…ti devo parlare…
La guardo nei suoi fantastici occhi viola, una ciocca di capelli, le ricade sul volto, e lei la scansa con delicatezza. Guardo Afuro, che mi fa segno di andare. Usciamo fuori a prendere una boccata d’aria, ci sediamo in una panchina e rimaniamo zitti per un po’.
-Nagumo…
Mi rigiro verso lei, che abbassa lo sguardo, per poi rialzarlo di scatto verso di me.
-Ti devo parlare di Suzuno…
In quel momento, il tempo si ferma, mi sembra di sentire il suono del suo orologio, che scandisce i secondi…
/////////
(Pov Afuro)
Quando i medici escono, butto uno sguardo fuori. Ai e Nagumo stanno ancora parlando. Sono seduti, e lei sembra che stia piangendo. Entro nella stanza, Suzuno dorme. Ha la flebo attaccata al braccio destro, è molto pallido, ma credo sia normale. Poco dopo, rientrano Ai e Nagumo, quest’ultimo, scuro in volto. Mi alzo automaticamente dalla sedia, quando vedo l’espressione di Ai. Faccio sedere Nagumo al mio posto, e Ai, mi porta fuori dalla stanza, andiamo al bar, per prenderci un caffè. Lei paga, si avvicina e si siede nella sedia, davanti a me, per  poi scoppiare in un pianto dirotto
////////
(pov Nagumo)
Nella stanza, fa molto caldo, quindi apro leggermente la finestra, il vento, muove le tende, e fa entrare una folata d’aria fresca. Così va meglio. Mi siedo nella sedia, e non posso non notare, la bellezza di Suzuno, i suoi lineamenti delicati. Sono talmente incantato dalla sua bellezza, che non mi rendo conto che ha aperto gli occhi.
-D-dove?...Dove sono?
Chiede, guardandosi attorno, con fare disperso. Mi cerca con lo sguardo, e quando questo incontra il mio, lo abbassa. Senza aggiungere mezza parola. C’è nuovamente quel silenzio imbarazzante, dove nessuno osa ridere, parlare o fare qualsiasi cosa.
-Sei in ospedale, Clara ti ha ferito…
-Ah…grazie…
Rimaniamo ancora in silenzio, senza dire nulla. Poi mi ricordo ciò che mi ha detto Ai.
-Suzuno, senti…riguardo al tuo passato…
Lui diventa scuro in volto, e diventa ancora più taciturno. Io mi avvicino istintivamente a lui, sedendomi sul letto.
-Non ne voglio parlare…
Mi avvicino a lui ancora di più, e lo abbraccio. Con tutta la mia forza, con tutto il mio amore.
-Ai…mi hadetto  tutto, e ti volevo solo dire…che anche io ti amo…
Lui si stacca dal mio abbraccio e mi guarda con gli occhi sgranati, increduli. Per la prima volta, dopo tanto tempo che lo conosco, vedo delle emozioni nei suoi occhi, delle emozioni che vanno oltre l’odio e l’indifferenza. Vedo un misto di gioia e di stupore, emozioni positive.
-Ti ho amato, fin dal primo istante, ma avevo paura che tu mi prendessi in giro, che non mi accettassi…
Dico, guardandolo nei suoi occhi di ghiaccio, vivi più che mai.
-Anche io ti amo, stupido tulipano…per anni, ho dovuto nascondere il mio vero io…per troppo…
Dice finalmente. Abbracciandomi nuovamente. Sento che il suo corpo si rilassa tra le mie braccia, rimaniamo un attimo così, fermi. Poi lui si sdraia, io faccio come lui. Suzuno mi passa una mano tra i capelli, e io faccio lo stesso. Sono morbidi e lisci, mai visti capelli così. Inizio a dargli baci sul collo, per poi arrivare alla sua bocca, e baciarlo con passione. Poco dopo, ci separiamo, per prendere fiato. Siamo sudati e ansimanti, specialmente Suzuno, che è diventato rosso come un pomodoro e suda più di un corridore. Con un gesto elegante, si asciuga il sudore, e con la mano sinistra, si mette in ordine i capelli. Io mi rimetto bene la divisa, che era sbottonata. Poi guardo Suzuno con un ghigno sadico e lui ricambia l’occhiata.
-Se hai tempo di pomiciare, vuole dire che stai bene…
Dice Afuro, ridendo. Io mi volto di scatto, vedo prima la faccia divertita di Afuro, per poi vedere la faccina infantile di Ai, che ci guarda curiosa. Suzuno diventa rosso e si solleva di scatto, guardando prima Ai e poi Afuro.
-Em…avete molto da guardare?
Dice, come se nulla fosse.
-Suzuno, guarda, che io so tutto…
Dice Afuro, con il suo tono comprensivo. Suzuno rialza lo sguardo, e lo sposta su Ai, che si fa avanti e sussurra con la sua vocina infantile
-Scusa se ho detto tutto, ma quando mi hanno detto che non vivevi un bel periodo, ho voluto spiegare il perché…
Suzuno non dice nulla, fissa Ai, con uno sguardo indecifrabile. Non si capisce se sia contento o meno. La prima a rompere il silenzio, è Ai, che ride piano, per poi trasformare la sua risata in un pianto.
-Scusami…Scusami tanto…non volevo ferirti…ora, non mi vorrai più bene…
Dopo un po’, Suzuno scuote la testa, le fa cenno di avvicinarsi e la abbraccia, come se fosse sua sorella. La tiene stretta a lui, in maniera gelosa. Non l’avevo mai visto fare una cosa del genere, mai.
-Io ti vorrò sempre bene, piccola mia…tu sei la mia sorellina, non potrei non volerti bene…
Ai, che aveva smesso di piangere, si butta al collo di Suzuno e lo abbraccia ancora più forte.
-Fratellone…
Restano così per un po’, per poi separarsi, perché il turno delle visite è finito, domani Suzuno può uscire, perché è in buone condizioni, anche se non potrà sforzarsi per un po’, ma conoscendolo, non credo che questo gli interesserà più di tanto. Ma io non voglio andare via, non ancora.
(pov Suzuno)
Ora che tutti sono andati via, ho un po’ di tempo per me…Quello che ho provato, facendo l’amore con Nagumo, è indescrivibile. Un’emozione, che vorrei riprovare, ma credo che dovrò aspettare a domani.
-Ciao Suzuno…
Una voce da pervertito, una voce arrogante. Mi ci vuole un secondo per indentificare il suo padrone: Nagumo.
-Nagumo! Che cavolo ci fai qui?!
-Ti tengo compagnia…
Mi dice con voce sensuale, uscendo da sotto il letto, e avvicinandosi pericolosamente a me.
-Non mi serve la tua compagnia…
Dico, freddo. Ma il mio tentativo, viene mandato all’aria dall’avventura avuta prima con il Tulipano, quindi, mi è impossibile fare il mio solito tono piatto.
-Non è quello che mi hai dimostrato prima…
-Sei un porco…
-Lo so, me lo dicono in tanti…
Dopo questa sua affermazione idiota, gli lancio il cuscino in faccia, lui lo schiva, allora io inizio a lanciarli oggetti a raffica.
-Sei smir…
La mia ciabatta lo colpisce dritto in faccia. Dopo averlo colpito, sorrido compiaciuto, e lo guardo con aria di sfida. Lui si avvicina ancora di più, si siede nel mio letto e riprende a baciarmi, ed è questo che voglio, ho atteso troppo  questo momento…
-N-nagumo…
-Suzuno…io…ti amo….
-Anche io…
Continuiamo a baciarci con foga, fino a ritrovarci esausti. Incapaci di compiere qualunque movimento. Ma comunque felici, perché ci siamo finalmente uniti. Alla fine, ci addormentiamo nel mio letto, abbracciati. La mattina dopo, mi sveglio dolorante, la notte passata con Nagumo, è stata fantastica. Verso mezzogiorno, arriva l’infermiera, che con piacere, mi  informa, che sono stato dimesso, non potrò prestare servizio per un po’, ma la cosa non mi interessa più di tanto.  Quando usciamo, io e Nagumo, siamo un po’ imbarazzati. Infondo, abbiamo passato la notte assieme, nello stesso letto, facendo cose mai fatte prima. Afuro, ci viene a prendere, con la sua macchina, e con lui c’è anche Ai. Quella ragazzina, è speciale, è una persona stupenda, così dolce.
-Dove andiamo Afuro?
-Dato che al nostro caro Suzuno serve una vacanza, vera, andiamo fuori, in Italia.
Ai, piega la testa di lato, curiosa. Lei non ama viaggiare, soffre di vertigini, e ha terrore delle navi.
-In che città?
Chiede Nagumo, curioso.
-Si va a Roma, la capitale italiana!
Annuncia il biondino, contento. Ai, sbianca. Sa che sono molte ore di volo, e non credo sia esattamente al settimo cielo. Nagumo, dal canto suo, so che sogna di vedere la Francia. Per me, è assolutamente indifferente. Mi piace viaggiare, e non sono mai stato in Italia, e una vacanza è quello che ci vuole.
-Quando si parte?
Chiedo. In generale, Afuro e gli orari, sono divergenti. Quando ero nella Corea, abbiamo preso l’autobus in ritardo, perché lui sosteneva fosse alle 15:00, invece, era alle 14:00.
-Partiamo domani, facciamo due o tre voli, che sono già stati pagati dal capo.
Dice, contento. Sembra un bambino, dalla reazione che ha avuto. Ma come non capirlo, chiunque sarebbe euforico di attraversare il continente, è una di quelle occasioni che ti capitano poche volte nella vita.
-Allora domani, ci ritroviamo tutti all’aereo porto , per imbarcarci!
Dice Nagumo, ma possiamo anche chiamarlo, il mio attuale fidanzato.

Angolo Autrice
Ciao a tutti mondo ^-^
Oggi ho molto tempo, quindi ho pensato di aggiornare, sia perché non mi facevo sentire da molto, sia, perché la mia cara Reby-chan, aspettava questo capitolo con ansia ^-^
Questo capitolo lo dedico a lei ^^ se ci sono errori fatemeli notare, e li correggerò subito ^^
Anche se fa piuttosto schifo…^^”
Ok, ora vado ad aggiornare anche le altre storie ci vediamooo ^_^

Mary

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Capitolo 6
*** Cap.6 ***


~~Cap 5
(pov Afuro)
Alle nove, ci troviamo in aereo porto, con Suzuno, Nagumo e Ai, che ha insistito tanto per venire con noi. Nagumo, ha avuto qualche problema all’imbarco, perché aveva la pistola e non voleva mollarla. A causa di questo incidente, stavamo perdendo il volo, ma grazie a Suzuno, abbiamo risolto la questione. Ora siamo in aereo da cinque ore, fra qualche ora, dovremo essere in Italia. Il piano è di visitare i più importanti  capoluoghi d’Italia, e pensiamo di visitare: Roma, Milano, Napoli, Cagliari e Genova. Inizieremo con Milano e Genova, per proseguire con Napoli e Roma e per finire Cagliari.
-Gentili passeggeri, vi informo che siamo arrivati a Milano, grazie di tutto e arrivederci.
I passeggeri, iniziano ad applaudire appena l’aereo tocca la pista d’atterraggio, e noi quattro ci guardiamo sconvolti. Suzuno si alza dal suo posto, si stiracchia e si gira verso di noi. Io soffoco una risata, mentre Nagumo non si trattiene: I capelli di Suzuno, sono completamente piatti da una parte, e sparati dall’altra, questo è il chiaro indizio, che si è fatto una bella dormita:
-Suzuno, hai dormito?
-Che? Cioè…si, ho dormito per tutto il viaggio…
Si lascia sfuggire uno sbadiglio, e Ai si lascia scappare una mezza risata. Usciamo dall’aereo porto e con un taxi, arriviamo davanti all’hotel prenotato:
-Buongiorno!
Nagumo entra velocemente nella reception, e si strofina le mani a causa del freddo. La signorina, una ragazza giovane con i capelli castani raccolti in una crocchia, e gli occhi neri. Ci guarda da capo a piedi, e ci sorride, io mi faccio avanti e inizio a parlare:
-Buonasera, c’è una prenotazione a nome Fuusuke?
-Si, certo, terzo piano, suite di prima classe numero 29!
Dice porgendoci le chiavi, con gentilezza.
-Le pulizie iniziano a mezzogiorno, la prima colazione, viene portata in camera alle 9:00 solo se ordinata la sera prima, la cena, viene servita nel ristorante, alle 21:00. Passate un buon soggiorno!
-Grazie mille!
Faccio un piccolo inchino, e con l’ascensore andiamo al terzo piano e raggiungiamo la suite, che è a dir poco fantastica: due camere, una con un letto matrimoniale, l’altra con due letti singoli, tv a schermo piatto, bagno con la vasca normale e idromassaggio…insomma, la camera perfetta.
-Come vorrei stare qui per sempre, pensare che tra tre settimane, saremo di nuovo ad allenarci!
Dice Nagumo, buttandosi a peso morto sul letto, e fissando il soffitto.
-Hahah dai, non pensarci, Nagu-san, siamo solo all’inizio!
Dice Ai, sorridendo. Poi, la ragazza, si alza, e va a disfare la valigia in camera sua. Io guardo l’orologio, sono le 22:00, quindi è ora di andare a letto:
-Ragazzi, direi che è ora di andare a letto!
Dico sorridente, per poi voltarmi e vedere il bel sole, splendere nel cielo. Guardo l’orologio appeso sulla parete, segna le 13:00.
-Ragazzi, non vi sentite strani?
Chiedo, guardando Nagumo e Suzuno, che si stanno mettendo il pigiama. Poi ci raggiunge anche Ai, che si tiene la testa, confusa.
-In effetti, mi sento molto strana: ho bisogno di dormire, ma mi sembra strano perché c’è il sole…
Dice Ai, guardandosi intorno, confusa. Nagumo guarda fuori dalla finestra, e osserva il sole:
-Che facciamo?
-Jet Lag.
Ci giriamo verso Suzuno, che si regge alla parete, sbadigliando ogni dieci secondi:
-Come?
Chiedo io guadandolo storto.
-Il jet lag, viene quando vai da un Paese all’altro, e risenti del fuso orario…si trovano farmaci in farmacia…
-Ok, andiamo in farmacia, ora!
Dico, senza ammettere repliche. Non voglio passare tre settimane da incubo. Fortunatamente la farmacia è vicina, quindi non ci impieghiamo molto ad arrivare: Suzuno, non sembra risentire molto del freddo, infatti ha solo una felpa. Nagumo si sta letteralmente congelando, invece Ai, non si lamenta, si limita a respirare con la bocca, per far formare la nuvoletta nell’aria. Senza dire nulla, si avvicina a me, e mi prende a braccetto:
-Afuro, ho freddo…
Io la stringo a me, e le nostre mani si intrecciano. Io e lei, diventiamo rossi, e ci guardiamo imbarazzati. Nagumo e Suzuno, davanti a noi, proseguono veloci, presi per mano, senza curarsi dei commenti e degli sguardi altrui. Dopo dieci minuti, troviamo una farmacia, entriamo e prendiamo le medicine contro il jet lag:
-Da dove venite?
-Giappone.
Dice secco Suzuno, per poi accennare un leggero sorriso.
-Vi piace l’Italia?
-Non posso ancora esprimere un giudizio, siamo appena arrivati
-Capisco…buona permanenza!
Suzuno sorride, e assieme, usciamo dalla farmacia. Dato che sono le 13:30, decidiamo di andare a mangiare, dato che qui in Italia, è ora di pranzo. Io e Ai, ci ristringiamo l’un l’altra, e devo dire, che provo una sensazione di piacere, mai provata prima…

(pov Suzuno)
Mi giro dietro, verso Afuro e Ai, che camminano abbracciati e rossi in volto. Tocco la spalla di Nagumo, che si ferma e si gira anche lui:
-Ehi…guarda un po’…
Lui si gira e sorride, poi si gira nuovamente verso di me e continua a camminare:
-Certo che Ai…non è cambiata nulla…
Lo guardo interrogativo, senza capire a cosa si riferisce.
-Quando eri in ospedale, lei era molto preoccupata per te, aveva molta paura durante l’intervento. Durante il periodo dell’Alius, era molto preoccupata per te, e quando ha visto che non era stata scelta per la Chaos, era molto giù…
-Quando ti ha detto queste cose?
-Quando eri in ospedale, si è messa anche a piangere, e mi è dispiaciuto, perché non ho saputo tranquillizzarla…
Io stringo più forte la sua mano, faccio un respiro profondo, e tento di ricordare:
-Tengo molto ad Ai, lei per me…è una sorellina, non la volevo coinvolgere oltre, sapevo che soffriva con la faccenda dell’Alius, quindi ho preferito allontanarla dal pericolo…se fossimo stati puniti in maniera completa, cancellamento della memoria ed esilio, non me lo sarei mai perdonato…
Io e Nagumo stiamo zitti, poi, arriviamo davanti ad un ristorante. Entriamo, ci sediamo in un tavolo e aspettiamo che arrivi la cameriera per fare l’ordine, nel mentre, parliamo tra di noi:
-Allora, Ai, quanti anni hai ora?
Chiedo, girandomi verso la mia amica, che mi sorride dolcemente.
-Ne ho 22, sono entrata da poco all’università in facoltà di medicina
-Ok, e sai già cosa vorresti fare fra qualche anno?
-Vorrei lavorare nella polizia, amo il vostro ruolo Suzuno-san
Mi dice sorridendo. Afuro la guarda sconvolto, e quando la ragazza si volta, preoccupata, lui chiede:
-Aspetta, hai 22 anni? Abbiamo la stessa età!
Ci sono stati un paio di secondi di silenzio, poi Nagumo inizia a ridere in maniera sguaiata, e tutti i clienti si voltano verso di noi:
-Nagumo, che hai? smettila di ridere!
-No, mi devi chiamare Nagumo-san!
Afuro diventa rosso, e nasconde il viso nelle mani. Ai gli va vicino, e gli da delle pacche sulla spalla:
-Pensa che ai tempi dell’Alius, io ero la più piccola, siamo entrambi sfortunati!
Dice sorridendo. Afuro la fissa, e assieme arrossiscono. Quei due sono una bella coppia, stanno bene assieme, molto bene. Dopo aver mangiato, andiamo nella pista da sci più vicina, noleggiamo degli scii e degli snowboard e iniziamo a sciare: Nagumo, non se la cava molto bene con gli scii, è più bravo con gli snowboard. Ai e Afuro, si divertono sciando vicini. Io, mi limito ad usare lo snowboard, con il mio ragazzo. Ad un tratto, Nagumo, scende dagli scii, e mi lancia una palla di neve:
-Ah, vuoi la guerra? E guerra sia!
Iniziamo a lanciarci palle di neve, proprio come due bambini piccoli. Ai e Afuro ci raggiungono, e inizia la battaglia a coppie. Nel tardo pomeriggio, decidiamo di tornare in albergo, per riposarci. Domani, dobbiamo partire a Genova, quindi, meglio andare a letto. Io e Nagumo andiamo nella camera con il letto matrimoniale, mentre Ai e Afuro in quella accanto:
-Notte Ai-chan, notte Afuro-chan!
Dice Nagumo, ridendo. Ai sorride dolcemente, e Afuro diventa rosso. Chiudiamo la porta, e ci stendiamo vicini:
-Quei due sono carini assieme, non trovi Suzuno?
-Credo anch’io, chissà se nascerà qualcosa…
Sorrido all’idea di immaginare la piccola Ai con un fidanzato. Mi sembra solo ieri, che al Sun Garden, mi faceva la corte per sedermi vicino a lei. Spengo la luce, e io e Nagumo ci addormentiamo abbracciati.
(pov Ai)
Chiudo la porta della camera, apro l’armadio e prendo il pigiama. Do le spalle ad Afuro, che mi guarda, seduto sopra il letto. Mi nascondo dietro un’anta dell’armadio, e una volta pronta, chiudo l’anta e vado verso il letto:
-Hai un elastico? Io l’ho perso…
Afuro fa un cenno negativo del capo, in segno di negazione. Io alzo le spalle, apro il letto e mi metto sotto le coperte.
-Stai bene anche così…
Io mi volto di scatto, e lo guardo imbarazzata. Il mio sguardo, incontra il suo, e lui abbassa lo sguardo.
-G-grazie…anche tu sei molto carino…
Ci fissiamo per qualche minuto, poi ridiamo in silenzio, stando attenti a non fare troppo rumore, senza preavviso, scendo dal letto e vado nel suo, sedendomi nel materasso:
-Di che parliamo?
Lui mi guarda con uno sguardo stranito e assonnato, come se non capisse le mie intenzioni.
-Non vorrai dormire ora, vero?
-N-no…
-Allora, mi sai dire qualcosa su Nagumo-san? Vero che russa come un trombone?
Il sorriso si fa largo tra le labbra di Afuro, e mi fa un cenno affermativo con il capo:
-Si, e poi, non parliamo della luna storta di Suzuno quando si sveglia!
-Ah ah ah non me ne parlare, ho convissuto con lui per molto tempo, era sempre nervoso!
-Vero, quando era con me nella Korea, per colazione si prendeva una tazza enorme di caffè, dopo di quella riviveva!
-Ah ah ah sono d’accordo, lo faceva sempre anche all’orfanotrofio!
-Comunque sia, sono due persone fantastiche, sembrano sadici e arroganti, ma in realtà, sono delle bravissime persone!
-Già, loro due, erano quelli che mi stavano più vicini quando sono arrivata al Sun Garden…
Il suo sorriso si smaterializza, e mi guarda con compassione. Sento una sensazione spiacevole che mi risale fino al cuore, e vedere il modo in cui mi guarda, mi sta dando molto fastidio:
-Senti, non provare compassione per me...anche se la mia situazione è quella che è…
Dico, fredda e girandomi dalla parte opposta. Lui mi viene vicino, e mi abbraccia. Sento calore in tutto il corpo, sento una sensazione di piacere e di affetto. Una sensazione mai provata prima:
-Ricorda, io ci sarò sempre per te…
A quelle parole sorrido, e lo abbraccio più forte, proprio come facevo con mio fratello quando ero triste. Succede tutto in un attimo: Afuro mi fa stendere nel letto con lui, e sempre mentre mi abbraccia, inizia a baciarmi delicatamente sul collo, per poi arrivare alla bocca. Io ricambio il bacio, e nel mentre gli accarezzo i capelli, e lui gli tocca a me.
-Grazie Afuro…
Lui mi sorride, e poi ritorna a baciarmi. Una volta finito, rimaniamo fermi a causa della stanchezza. Lui si gira verso di me e mi abbraccia:
-Hai ancora freddo Ai?
-No, grazie a te no…
-Ti amo Ai…
Io sorrido, gli accarezzo la massa di capelli biondi e sussurro:
-Pure io Afuro…
Ci addormentiamo abbracciati, l’uno nelle braccia dell’altra, coccolati dal tepore che emanano i nostri corpi. Intanto, il nostro viaggio in Italia, continua.

 

Angolo Autrice (moooooolto ritardataria)
Ciao a tutti, mi scuso per la mia enorme assenza, ma in questo periodo, la mia ispirazione è andata in vacanza alle Barbados (?)
Comunque sia, so che AiXAfuro non è una coppia, ma io amo quei due assieme, secondo me sono troppo pucci *^*
Ok, sto delirando…Ringrazio tutti coloro che seguono la storia, se vedete errori, fatemeli notare e li correggerò subito ;) Ora, vado a continuare le altre storie ;) Mi scuso per la cortezza del capitolo, ho dovuto spezzare questo e quello dopo, se no, mi creava problemi per la trama ^^”
A presto
Marina

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Capitolo 7
*** Cap.7: Genova-Napoli ***


~~(Pov Suzuno)
La luce che filtra dalla finestra mi fa aprire gli occhi di scatto. Guardo Nagumo, alla mia destra, che dorme ancora.
Senza fare rumore, mi alzo e vado a farmi una doccia. Mi tolgo i vestiti, e mi guardo allo specchio con occhio critico: i miei addominali si vedono appena, e la mia pancia è piatta, senza un filo di grasso.
-Faccio davvero schifo.
Dico a me stesso, osservando l’immagine riflessa nello specchio. Decido di non pensarci troppo, e mi infilo sotto la doccia. Appena esco, vado in camera per cambiarmi, e appena sono pronto Nagumo si sveglia.
-Giorno Suzu-chan…
-Giorno
Dico piano. Una volta che anche il Tulipano è vestito, andiamo a controllare Ai e Afuro. Appena apro la porta, mi viene da sorridere: I due sono abbracciati, e dormono nello stesso letto.
-Nagumo…Guardali…
-Ihihi Quei due stanno bene insieme…
I due si svegliano all’improvviso, e Ai si stiracchia, con fare addormentato:
-Dove si va oggi Suzuno?
Mi chiede tra uno sbadiglio e l’altro Afuro. Sciogliendosi i capelli biondi.
-Si va a Genova, al famoso acquario di Genova!
Afuro piega la testa da un lato, e mi fissa interrogativo.
-Non conosci l’acquario di Genova?
Chiedo, fissandolo con compassione: Anche io che sono cresciuto in un mondo chiuso e pieno di privazioni lo conosco. Sto per aprire bocca, ma Ai mi precede:
-L’acquario di Genova, è un posto bellissimo! Pieno di vasche, pesci , e altri animali acquatici!
Dall’emozione, si mette in piedi sul letto, e alza le braccia verso l’alto. Noi la fissiamo ridendo, e lei diventa rossa. Scende dal letto, e si attacca al braccio di Afuro:
-Avete passato una bella notte assieme?
Chiede Nagumo, con un sorrisetto pervertito sul volto. Io gli do una gomitata sul fianco. A volte-ovvero sempre- Nagumo parla a sproposito, ed è meglio fermalo prima che sia troppo tardi.
-Cosa c’è?!
Mi chiede. Io tossicchio nervoso, per provare almeno a fargli notare, la frase inopportuna che ha appena detto:
-Io e Ai? Ora siamo fidanzati
Dice Afuro, guardando prima noi, e poi la piccola Ai, che sorride innocentemente. Io e Nagumo ci guardiamo un po’straniti. Chi avrebbe detto che tra i due sarebbe scoppiata la scintilla in una sola notte?
-Il prossimo viaggio sarà a Parigi!
Annuncia Nagumo, con fare solenne. Io gli metto una mano sulla spalla, e con poche parole smorzo il suo entusiasmo:
-Calmo, i soldi non piovono dal cielo.
Lui abbassa la testa, sconsolato. So che vorrebbe andare anche per festeggiare il nostro fidanzamento, ma siamo sempre agenti della polizia, non abbiamo molto tempo libero. Finalmente ci decidiamo a scendere, prendiamo le valige, e andiamo sul treno, che ci porterà direttamente a Genova. Il capo ci ha prenotato una camera tutta per noi, quindi possiamo stare tranquilli. Sono tre ore di viaggio interminabili. Nagumo si mette a dormire, io leggo un libro, e i due piccioncini si mettono in disparte, e iniziano a fare discorsi da far venire il diabete.
-Torta alla crema, ti amo…
-Anche io bignè al cioccolato…
Nagumo si sveglia di colpo, io lascio cadere il mio libro sulle ginocchia, e osservo i due che si baciano teneramente:
-Staremo sempre assieme, vero capelli morbidi?
-Ovvio capelli profumati…
Nagumo inizia a riprenderli con il telefono, per poi spedire il video a tutti i suoi contatti. Poco dopo il treno si ferma, e noi scendiamo. Tramite il taxi, arriviamo in un hotel, poggiamo le valige in camera, e ci dirigiamo verso l’acquario, che dista soli trecento metri dall’hotel dove soggiorniamo. Appena arriviamo, consegno i biglietti, ed entriamo. Nelle prime vasche, troviamo le meduse. Afuro si mette vicino alla vasca, e osserva meravigliato:
-Wow! Non avevo mai visto meduse così piccole!
In effetti, quelle che ci sono nei nostri mari, sono ben più grandi, alcune raggiungono anche i tre metri.  Nel corridoio successivo,  troviamo due vasche enormi, a destra e a sinistra. Ci sono specialmente pesci tropicali di tutte le dimensioni e di tutti i colori.
-Wow! Sono bellissimi!
Afuro è il più emozionato di tutti, e grazie a lui, ci becchiamo qualche occhiata confusa dei turisti. Dopo dieci minuti, Nagumo si scoccia, prende per il colletto della maglietta Afuro e lo porta fuori, conducendolo fino al corridoio successivo:
-Ascolta. Non hai 12 anni, ne hai 22! Comportati come tale! Non mettermi in imbarazzo!
Afuro sbuffa, e rotea gli occhi. Nel mentre, una piccola folla si è riunita intorno a loro due:
-Ma quelli sono Nagumo Haruya e Afuro Terumi!
Dice un bambino poco prima di venire verso di noi con carta e penna.
-E lì c’è Suzuno Fuusuke!
Una grande folla, composta specialmente da ragazze, viene verso me, chiedendomi autografi, foto, e strette di mano. Riusciamo a liberarci dalla folla solo dopo quaranta minuti.  Non pensavo che fossimo celebri anche in Italia.
-Veloci, passiamo alla vasca successiva!
Dice Afuro, dopo essersi ripreso dall’attacco delle sue fans. Proseguiamo lungo i vari corridoi, e vediamo pesci di tutti i generi. Nella vasca delle razze, per poco Ai non cadeva dentro la vasca. Si era sporta troppo per vedere meglio, e se non fosse stato per Nagumo, ora sarebbe fradicia. Subito dopo, siamo andati nella vasca delle tartarughe giganti. Ora ci manca solo l’ultima vasca: quella dei delfini. Usciamo fuori dall’edificio, e arriviamo in una specie di cortile con una vasca gigante all’aperto. Io, Nagumo, Ai e Afuro, ci sistemiamo sulle prime file, in attesa dello spettacolo. Pochi minuti dopo, tre delfini escono dall’acqua, spruzzando acqua da tutte le parti. I delfini iniziano a giocare con le allevatrici, passando tra i cerchi e facendo capriole. Alla fine dello spettacolo, noi delle prime file siamo fradici, ma comunque divertiti. Al nostro rientro in hotel, viene servita la cena. Mentre mangiamo, mi arriva un messaggio da una persona inaspettata.
-Chi è?
Mi chiede Nagumo.
-Il capo…il messaggio dice “spero che vi stiate divertendo, quando tornate, dovrete faticare molto, ma non vi dico nulla”
Noi quattro ci guardiamo straniti. Ma decidiamo di non pensarci più di tanto, sono gli ultimi giorni che passiamo qui in Italia, dobbiamo divertirci senza pensare al lavoro.
-Domani dove si va Suzuno-san?
Mi chiede Ai, avvicinandosi leggermente.
-Domani si va a Napoli, per proseguire con Roma e infine la Sardegna!
-Faremo il bagno in Sardegna?
-Se fa caldo si.
-Si!
Ai balza in piedi dalla gioia, attirando l’attenzione di tutti. Allora, si rimette seduta, arrossendo lievemente. Dopo la cena, ci ritiriamo in camera.
-Suzuno…sei ancora sveglio?
-Si…
-Certo…che ne abbiamo passate tante assieme…
-Già…
-Siamo cresciuti assieme, abbiamo giocato a calcio assieme e ora lavoriamo addirittura insieme, chi l’avrebbe mai detto…
Sorrido leggermente, guardo per un po’di tempo il soffitto, fino a che Nagumo non mi circonda con un braccio.
-Suzu-chan, ho caldo…
-Scopriti.
Dico spostando con delicatezza il suo braccio dal mio petto. Solo quando lo vedo che si sfila la maglietta, e poi i pantaloncini, mi rendo conto dell’errore madornale appena commesso. Lancia i vestiti fuori dal letto, e si sdraia, con addosso solo i boxer. Poi si gira di lato, e mi abbraccia. Io mi irrigidisco al minimo contatto, e lui fa una risatina:
-Giusto, hai avuto un’ottima idea…
-Nagumo…staccati, mi crei imbarazzo…
Dico, arrossendo sempre di più, specialmente quando inizia a baciarmi nel collo.
-Nagumo, smettila! Risparmia le energie per domani!
-Perché domani che facciamo?
-Si scala il Vesuvio, c’è tutto il percorso turistico.
-Ma io avevo voglia di divertirmi sta notte…
-Hai bevuto troppo a cena…
Detto questo, mi rigiro dalla parte opposta, dandogli le spalle. Dopo pochi minuti, mi lascio andare alla stanchezza e i miei occhi si chiudono. Il giorno dopo, vengo svegliato dai raggi del sole che filtrano nella stanza. Apro gli occhi, e vedo Nagumo davanti a me, che mi fissa:
-Sai che sei incredibilmente sexy quando dormi?
Imbarazzato, lo spingo via. Mi alzo dal letto e mi metto le ciabatte. Ai e Afuro sono già in piedi, e stanno facendo colazione.
-Ben svegliati!
Mi dice Ai sorridendo. I suoi capelli viola sono raccolti in uno chignon alto, e alcuni ciuffi spuntano fuori.
-Stai benissimo con quella pettinatura!
Dice Nagumo indicandole i capelli. Lei si porta una mano sui capelli, e li tocca nervosa:
-Sicuro? A me non piacciono molto per uscire…
Afuro le mette un braccio dietro al collo, e le da un bacio delicato sulla guancia:
-Stai bene con qualunque pettinatura
Ai arrossisce, e ricambia il bacio. Poi con un gesto teatrale, si scioglie la crocchia, e lascia i capelli sciolti. Dopo aver bevuto una tazza gigante di caffè, saliamo nel taxi che ci porterà alla stazione del treno. In taxi, Nagumo mi volge uno sguardo seccato:
-Certo che il capo è tirchio, poteva anche pagarci tutti gli aerei…
Mi dispiace dirlo, ma per una volta sono d’accordo con lui. Se andassimo in aereo, sprecheremo meno tempo, invece, dobbiamo andare in treno, annoiandoci a morte. Poi non capisco il ragionamento del capo. Roma è più a nord di Napoli, potevamo andare prima a Roma e il giorno dopo a Napoli. Ma i biglietti sono ormai fatti. Questo viaggio, dura molto di più degli altri, per tutto il viaggio, leggo il mio amato libro, concentrandomi e isolandomi dal mondo.  Nagumo legge il giornale e Ai e Afuro guardano il panorama fuori dal finestrino. Dentro la cabina privata, c’è un silenzio tombale, che viene rotto da Nagumo:
-Sembriamo una bella famigliola felice…
Io mi giro verso di lui, e lo guardo divertito:
-Cosa vorresti dire?
-Io il papà, Afuro e Ai i due bambini e tu la mamma…
-Mi stai paragonando ad una femmina?
Chiedo con la mia solita calma glaciale. Nagumo sorride, e io gli tiro il libro in testa.
-Come siamo permalosi…
Mi dice con voce divertita.
-Idiota.
-Ma tu mi ami lo stesso?
Sorrido, e abbasso nuovamente lo sguardo tra le pagine del mio libro. Dopo alcune ore, il treno si ferma, e tutti i passeggeri scendono. Con un gesto rapido, mi tolgo la felpa, e la lego in vita. Nagumo fa lo stesso, mentre Afuro e Ai rimangono così come sono. Arriviamo fino all’hotel, poggiamo tutta la roba e poi decidiamo di incamminarci verso il Vesuvio. Arrivati alla biglietteria, Nagumo si mette una mano in tasca, e solo in quel momento, si accorge di aver dimenticato il portafogli in Hotel:
-Sei un caso perso Nagumo…
Dice Afuro massaggiandosi le tempie.
-Torniamo indietro…
-No. Andiamo in una banca.
Dico secco. Non ho voglia di farmi nuovamente tutto il tragitto, quindi andiamo alla banca più vicina e poi torniamo qui. Ci incamminiamo, ed entriamo nella banca più vicina:
-Buongiorno, vorrei prelevare…
Non faccio in tempo a finire le frase, che si sentono degli spari e poi delle urla:
-Fermi tutti, questa è una rapina!
Subito la gente inizia ad urlare, le madri stringono a loro i bambini, mentre il personale si nasconde dietro i banconi. Io e Nagumo, prendiamo velocemente la pistola, e la puntiamo contro i rapinatori. Il più grosso, afferra una ragazza la vicino, e le punta una pistola alla testa. La ragazza in questione ha i capelli castani, e gli occhi verdi. Inizia ad urlare, non con fare spaventato, ma bensì con fare molto arrabbiato:
-Lasciami pseudo gorilla!
Quello aumenta la presa sul braccio, e mi rivolge un sorriso sadico:
-Al primo passo falso, faccio esplodere la testa a questa ragazza!
La ragazza inizia ad urlare più forte, e a scalciare. Io, poggio la pistola a terra, le do un calcio e la mando lontana da me. Nagumo mi guarda sbalordito, senza capire:
-Nagumo, fallo anche tu.
Lui annuisce in silenzio, e da un calcio alla sua pistola. Ci fanno radunare tutti in gruppo, ci sequestrano i telefoni e ci legano le mani. Io mi siedo vicino ad Ai, che osserva la scena terrorizzata. Ad un tratto, un rapinatore si avvicina a me, mi prende per il colletto e mi tira su.
-Tu. Mettici dentro quella busta tutti i soldi, e muoviti, se no l’ostaggio muore.
Mi alzo con calma,  loro mi slegano una mano, e io inizio a lavorare. Alla mia destra, l’ostaggio, guarda i rapinatori con fare incavolato e con uno sguardo assassino.
-Ascolta, senza farti sentire, avvicinati a quelle pistole, e passamene una.
Lei annuisce, e spostandosi con la forza delle braccia, arriva alla mia pistola. Io mi avvicino a lei per prenderla, ma vengo notato dai rapinatori:
-Così ci prendi in giro eh? Peggio per te!
Il gorilla si avventa su di me, ma io gli faccio lo sgambetto e lo faccio cadere a terra, facendoli perdere i sensi. Ora ne rimangono tre. Quello dai capelli biondi, viene verso l’ostaggio, ma con un gesto fulmineo, lo ferisco alla spalla con un proiettile. Quello grasso, prende a sua volta la pistola di Nagumo, e me la punta addosso. Peccato per lui, che la pistola avesse la sicura. L’ostaggio si alza di colpo, e con una rincorsa, da un calcio nelle parti basse al rapinatore, che cade a terra privo di sensi. L’ultimo, prende la pistola, e me la punta addosso. Io mi avvicino, senza paura.
-Quando si è in una banda…i tosti sono i primi due, di solito il terzo vuole solo fare il duro, mentre il quarto scappa…
Il tizio trema, ma poi lascia cadere la pistola a terra e si arrende.
-Bene, ora resta zitto fino a che non arriva la polizia.
Lui annuisce piano. Poi con l’aiuto di Nagumo e Afuro, liberiamo i prigionieri, occupandoci prima dell’ostaggio.
-Mi chiamo Sakura, grazie per prima…
-Nulla. Io sono…
-So chi sei. Secondo te non conosco Suzuno Fuusuke? Sei il mio idolo!
-Ah…wow…ho delle fan anche in Italia…
-Mh…non mi sembrate a vostro agio qui…che ne dite se vi faccio fare il giro della città?
-Noi volevamo andare sul Vesuvio…
Lei alza le spalle e ci fa strada. Dopo un po’, Nagumo si ferma e si mette una mano nella tasca sinistra, per poi tirare fuori il famoso portafoglio.
-Lo avevo messo nell’altra tasca…
Afuro e Ai lo guardano increduli, io mi massaggio le tempie e mi scambio occhiate di intesa con Sakura.
-Sapete che è faticoso?
Noi quattro annuiamo, paghiamo l’ingresso, e iniziamo il percorso. La maggior parte della strada è tutta in salita, e non è esattamente una passeggiata di salute. A metà strada, Ai è totalmente distrutta, e non riesce più ad andare avanti. Afuro si ferma e si abbassa:
-Su, salta su…
Dice esortandola. Lei diventa rossa e non si muove di mezzo centimetro. Allora Afuro la prende di forza sulle spalle, e la costringe a stare ferma:
-Suvvia Ai, sta calma…
-Dai Afu-chan, fammi scendere!
-Non se ne parla madame...
Ai gonfia le guance, ma si lascia trasportare tranquilla fino alla cima. Arrivati nel punto più alto, non possiamo non guardare il panorama davanti a noi. Il sole è alto nel cielo, e da qui si vede quasi tutta la città. Nagumo si avvicina, e mi prende la mano:
-Si sta bene, vero ghiacciolo?
-Si…Tulipano.
Lui appoggia la testa alla mia spalla, e rimaniamo così per un po’. Dopo la grande salita, giriamo tutta la città assieme a Sakura, che ci fa pranzare in uno dei ristoranti più famosi di Napoli. Verso l’ora di cena, scopriamo di essere nello stesso hotel, così lei si ferma con noi:
-Quindi domani partite?
-Si
Dice Nagumo, con un pizzico di entusiasmo.
-E dove andate?
-Allora, prima a Roma, e poi a Cagliari
Sul volto della ragazza si apre un leggero sorriso.
-Cagliari e Roma? Buona a sapersi…
-Perché?
La ragazza si porta le mani davanti alla faccia, e le muove da destra a sinistra, in segno di negazione:
-Nulla. Non fate caso a quello che ho detto…
Dopo cena, ci ritiriamo in camera, il giorno dopo ci saremo dovuti presto, in quanto dovevamo partire per Roma, la magnifica capitale d’Italia.

Angolo Autrice ^-^
Ciao a tutti bellissimi! Lo so, sono in un ritardo colossale, ma siamo a Maggio, è l’ultimo mese di scuola, e non posso permettermi cali u.u
Allora, il tour sta per finire, Sakura è la OC di Kori no Tamashi, la mia bellissima Rebi-chan ^-^
Spero di non aver fatto errori, e se ci sono fatemeli notare subito ;)
Ok, ora vado ad aggiornare altre storie :)
By Marina


 

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